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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 7 numero 16 dal 3 al 9 maggio 2010
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
PRESCRIZIONE E DETENZIONE DI CHEMIOTERAPICI
CONCILIAZIONE FRA PROFESSIONISTA E CLIENTE
UNO SGUARDO ALLE NUOVE PROFESSIONI
FARE L’ASSISTENTE AI CORSI SCIVAC
IL MESE DELL’IGIENE ORALE
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BREVI
INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO MARTINI
MARTINI Sono state rideterminate, con decreto del Ministro della salute, le attribuzioni delegate al Sottosegretario di Stato On. Francesca Martini. Confermata la competenza sulla sanità pubblica veterinaria. Attribuite tutte le questioni relative all'attuazione della legge 42/2009 sul federalismo fiscale.
ROCCELLA Rideterminate le deleghe anche del Sottosegretario Roccella: si occuperà, fra le altre attribuzioni, dei rapporti con le società medico-scientifiche, le rappresentanze delle associazioni di categoria delle professioni sanitarie, i sindacati e gli ordini professionali.
“ECCELLENTE” ENPAV Il Ministero del Lavoro ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il comunicato di approvazione della riforma del sistema previdenziale dei medici veterinari. La riforma, con il via libera dei Ministeri vigilanti, è già operativa dal 1 gennaio 2010.
ETÀ ZOOTECNICA La Direzione della Sanità Animale ha risposto alla Fise in merito alla determinazione dell'età dei cavalli che corrono alle manifestazioni popolari disciplinate dall'Ordinanza ministeriale 21 luglio 2009: quando non è possibile risalire all'età anagrafica, può essere considerata valida l'età zootecnica degli equidi.
WEST NILE Con il parere favorevole del Centro di referenza per le malattie esotiche presso l'Istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, il Ministero della Salute ha ritenuto di "rimodulare le aree da sottoporre a sorveglianza". Il provvedimento è in Gazzetta Ufficiale a firma della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario.
International Trainee Week Colleghi africani e mediorientali ospiti di ANMVI INTERNATIONAL per una settimana di formazione teorico-pratica A PAGINA 3
COMPARAGGIO HAITI Interventi veterinari per 1,1 milioni di dollari: tanto vale l'accordo tra la Animal Relief Coalition for Haiti (Arch) e il governo di Haiti dopo il sisma del 12 gennaio. Finanziati laboratori, campagne di vaccinazioni contro rabbia e antrace e la formazione di 200 esperti di salute animale. Circa 5 milioni i capi di bestiame e mezzo milione i cani che vivono nella capitale Port-au-Prince.
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“IL COMPARAGGIO È QUELLA PRATICA PER CUI TALUNI MEDICI, VETERINARI, FARMACISTI ED ALTRI OPERATORI SANITARI ACCETTANO DENARO, premi e donazioni varie da emissari dell’industria farmaceutica (gli Informatori Medico Scientifici) in cambio della prescrizione di farmaci. La pratica del comparaggio comporta che le terapie possano non essere mirate a soddisfare le esigenze del paziente bensì a far illecitamente arricchire l’operatore sanitario”. Può esserci questa pratica nel nostro settore? In teoria sì ma poi in pratica è estremamente difficile che nel settore veterinario “l’operatore sanitario possa arricchirsi illecitamente”, sia per lo scarso volume di farmaco che muove un veterinario, sia perché il mercato del farmaco veterinario è estremamente più basso rispetto a quello umano. Inoltre, affinché si configuri il reato, ci deve essere una sorta di “dolo” nei confronti del paziente e non ci pare che questo possa avvenire quando si utilizza un vaccino di un’azienda piuttosto che di un’altra che per un prodotto della stessa qualità ci propone un prezzo più conveniente o in omaggio l’iscrizione ad un congresso o un libro scientifico. L’importante è che si resti sempre nell’ambito di omaggi di valore contenuto e riferiti ad un ambito formativo scientifico o professionale e che questi vengano proposti e gestiti sempre con cautela e rispetto del professionista Medico Veterinario. In questi giorni ci è capitato di vedere la promozione di un distributore che allegava una proposta di acquisto rivolta al veterinario prevedendo per differenti importi di ordini corrispondenti omaggi di diverso valore. Al di là della liceità dell’iniziativa cerchiamo di mantenere almeno un po’ di buon gusto. Lasciamo ai supermercati questo tipo di iniziative.
Il 28 aprile scorso, presso il Ministero della Salute si è tenuto l'incontro richiesto dall'ANMVI al Sottosegretario alla Salute con delega alla Veterinaria, Francesca Martini. All'incontro, l'ANMVI era rappresentata dal Presidente Senior, Carlo Scotti, e per il Ministero erano presenti anche il Dr. Romano Marabelli, Capo Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti, ed il Dr. Federico Coccia, consulente tecnico-veterinario del Ministero. Due le priorità affrontate: • riduzione almeno al 10% dell'aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sul petfood, oggi al 20% con forte penalizzazione di tutto il settore e soprattutto delle tante famiglie che ospitano animali da compagnia; • revisione del sistema dispensativo del farmaco veterinario e dell'uso in deroga per l'utilizzo di farmaci umani, che oggi presenta alcuni aspetti di difficile gestibilità per il veterinario per garantire in ogni condizione la salute dell'animale. Per l'IVA il Sottosegretario si è reso disponibile ad un nuovo sforzo concreto in previsione della prossima Finanziaria per poter trovare soluzioni a questa reale necessità della veterinaria e di tutto il settore.
"È stato un incontro molto costruttivo- ha dichiarato Carlo Scotti, Presidente senior dell'ANMVI - e dobbiamo ringraziare l'On. Martini per la sua continua attenzione verso i problemi della nostra categoria. Sono convinto che sui temi principali si troveranno a breve soluzioni per soddisfare le nostre corrette esigenze, anche per la continua disponibilità dei suoi collaboratori e dei dirigenti del Ministero". Per quanto riguarda il farmaco è stato espresso il pieno impegno per trovare soluzioni al problema della cessione, e quindi della reperibilità del farmaco veterinario, ma anche della diffusione, del prezzo e dell'introduzione sul mercato di nuove specialità e generici. Per quanto riguarda l'uso in deroga l'ANMVI, in accordo con il Ministero, ha già avviato un'ampia consultazione fra i veterinari con l'obiettivo di definire una lista di principi attivi, ritenuti necessari dai veterinari nelle diverse patologie per garantire la salute dell'animale. Nel documento consegnato dall'ANMVI al Sottosegretario figurano anche altre priorità, fra cui: terapia del dolore, leavet, epidemiosorveglianza e legge quadro di tutela nel settore ippiatrico, valorizzazione della veterinaria pubblica, veterinario aziendale in zootecnia e benessere degli animali esotici. ■
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Trainee Week ANMVI International
Share and shaping: anche la veterinaria è globale Dal Nord Africa al Medio Oriente, ANMVI International porta il Mediterraneo in Lombardia l prossimo triennio formativo di ANMVI International si estende al Mediterraneo. Il progetto 20102012, Internazionalizzazione della professione veterinaria, sostenuto dall'Assessorato alla Formazione della Regione Lombardia, prevede infatti un'azione di cooperazione culturale con i Paesi dell'area mediterranea, in particolare il Nord Africa e l'area del Medio Oriente. Per questo, 36 colleghi sono stati ospitati a Cremona per una settimana, dal 2 al 9 maggio, provenienti da Tunisia, Libia, Marocco, Sudan, Egitto, ma anche dal Medio Oriente e dalla Penisola Araba: Yemen, Siria, Giordania, Libano, oltre a Russia e Polonia. Nella International Trainee Week, i Colleghi hanno avuto l'occasione di visitare aziende zootecniche, di trasformazione della filiera agroalimentare e Facoltà di veterinaria, con la possibilità di conoscere il modello lombardo, potendo sviluppare con le nostre realtà importanti momenti di collaborazione e di cooperazione. Negli anni scorsi è stata sviluppata un'intensa attività di promozione e sensibilizzazione del sistema veterinario e agro-zootecnico lombardo, presso tutti i Paesi dell'Est Europa, in particolare quelli più importanti per vocazione agroalimentare (Polonia, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Russia, ecc.). Con Polonia, Russia ed Ungheria sono anche stati definiti precisi protocolli per la continuità degli interscambi informativi e formativi.
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ONE WORLD ONE HEALTH Lunedì 3 maggio si è aperta a Palazzo Trecchi l’International Trainee Week. Colleghi europei, africani e mediorientali hanno impersonato lo slogan coniato dalla Commissione Europea “One World One Health” che incoraggia la formazione e la circolazione globale delle conoscenze medico-scientifiche e professionali. ha dichiarato l’Assessore alla istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, inaugurando il secondo ciclo triennale di eventi formativi 2010-2012 che in autunno chiuderà il primo anno con un importante convegno di 3 giorni, patrocinato anche dalla Commissione Europea, sul tema Cambiamenti climatici e Riflessi sulle Produzioni Agro Alimentari. L'obiettivo di questo nuovo ciclo formativo è infatti quello di arrivare all'EXPO 2015 facendo del nostro Paese il capofila nella formazione veterinaria e nel controllo igienico - sanitario degli alimenti, aggregando partner istituzionali come l’Am-
ECCELLENTE ANMVI International, il settore internazionale dell'Associazione, di cui è responsabile il Vice Presidente Vicario Giancarlo Belluzzi, vedrà anche una stretta collaborazione con l'Expo 2015 di Milano sui temi globali della nutrizione e dell'alimentazione. Questa iniziativa rientra nell'ambito del progetto di EV, approvato e finanziato dalla Regione Lombardia come progetto "EccellEnte". Il Premio "EccellEnte" della Regione Lombardia è stato assegnato ad EV/ANMVI lo scorso novembre nella sede amministrativa di Milano e va condiviso con le associazioni scientifiche federate in ANMVI. Il riconoscimento, una targa consegnata personalmente dal Presidente Roberto Formigoni, premia il virtuoso impiego di fondi regionali per formare
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ministrazione Provinciale di Cremona e Federalimentare.
EXPO 2015 Il Presidente Formigoni parla di disponibilità, sensibilità e coraggio per affrontare le nuove sfide. La Lombardia si fa garante della crescita di nuovi Paesi, stabilendo con essi il ponte del sapere: sarà il miglior investimento per far crescere i popoli senza stravolgerne mentalità e stabilità. È questa la filosofia di fondo dell’Esposizione Universale del 2015 a cui si lega la formazione di ANMVI International. Per questo Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo 2015, ha formalmente comunicato ad ANMVI "la disponibilità ad una collaborazione organica". Con una lettera indirizzata al Presidente Sandro Barbacini e al Responsabile di ANMVI International, Giancarlo Belluzzi, l'Ad Stanca ha scritto: "il nostro interesse è rivolto allo sviluppo del tema di Expo 2015, strettamente legato alle attività della Vostra Associazione nonché alla connessione ai vostri network di professionisti del settore veterinario che certamente potranno contribuire a vario titolo all'esposizione universale". Expo 2015 darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all'innovazione nel settore dell'alimentazione, raccogliendo tematiche e scenari di interesse, al centro dei quali c'è il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta. In questo ambito si pongono anche le tematiche legate all'allevamento degli animali ed alla gestione dei prodotti da essi derivati, che si sostanziano nel tema della Sicurezza Alimentare, ove la professione veterinaria riveste un ruolo importante sia per la produttività ed il benessere degli animali sia per i controlli legati alla cosiddetta Food Safety. Gli aspetti operativi della collaborazione saranno ora studiati insieme ad Alberto Mina, Direttore dello Sviluppo del Tema di Expo 2015, al quale l'ANMVI ha già presentato un piano di proposte per la valorizzazione del modello italiano delle attività medico-veteri■ narie nella filiera agroalimentare.
Il Vice Presidente Vicario di Anmvi International, Giancarlo Belluzzi. ben 1500 colleghi, in 13 seminari di tre giorni ciascuno, gratuitamente e con accredito nel sistema di educazione continua nazionale. Il Premio "EccellEnte", che ha qualificato EV/ANMVI tra i 40 enti premiati dalla Regione per la qualità delle iniziative di formazione finanziate dall'Assessorato, è stato conferito ad EV/ANMVI con queste testuali parole del Presidente Formigoni: "per aver speso bene le risorse pubbliche assegnate". "La fiducia della Regione è stata ben riposta"
Al Centro Massimiliano Salini, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cremona, che ha aperto la settimana di studio dei colleghi africani e mediorientali. Alla sua sinistra l’Assessore all’Agricoltura e Ambiente della Provincia di Cremona Gianluca Pinotti, alla sua destra il vice sindaco di Cremona Carlo Malvezzi.
Con Cesare Galli nel suo laboratorio di tecniche di riproduzione assistita applicate sia al settore zootecnico che a quello biomedico.
Un momento della Trainee Week nella sala Gradellini del Centro Studi di Palazzo Trecchi. I Colleghi Medardo Cammi e Mino Tolasi della SIVAR hanno illustrato l’attività libero professionale del veterinario buiatra italiano. Alle lezioni teoriche sono seguite visite in aziende zootecniche del territorio.
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4 Attualità Prevenzione
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Leishmaniosi e aumento della temperatura: l’Italia “caso esemplare” Essenziale informare. La veterinaria è preparata, ma i proprietari lo sono ancora troppo poco di LUIGI GRADONI Reparto di Malattie Trasmesse da Vettori e Sanità Internazionale - Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate Istituto Superiore di Sanità (ISS) ’Italia rappresenta il caso esemplare di come l’innalzamento medio della temperatura abbia agito sulla distribuzione e sulla densità (dunque sulla concentrazione) dei flebotomi vettori. A partire dagli anni ’90 si è assistito ad una diffusione della leishmaniosi nei territori del Nord Italia, regioni prima non favorevoli allo sviluppo dei flebotomi, data la lunghezza delle fasi invernali e le rigide temperature. L’altro fenomeno recente che ha inciso sulla prevalenza della malattia e sulla sua distribuzione regionale è di tipo comportamentale: oggi è consistente il flusso di animali che viaggiano al seguito delle famiglie in tutto il paese; altro aspetto che ha inciso è stato il fenomeno delle adozioni, spesso infatti oggi si registrano al Nord adozioni di cuccioli provenienti da canili del Sud. Attualmente la di-
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stribuzione della leishmaniosi è pressoché uniforme in tutti i territori collinari, pre-alpini, pre-appenninici dell’Italia: sono infatti registrati casi di leishmaniosi umana in regioni prima totalmente indenni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, la Valle d’Aosta, il Friuli, il Trentino. La prevalenza è ovviamente differente da regione a regione: in linea generale, nelle zone tradizionali di trasmissione endemica, dalla Liguria alla Sicilia, la prevalenza dell’infezione del cane è molto alta: il 15-20% di tutti i cani che vivono in zone peri-urbane o rurali. Invece, nei nuovi territori apparsi endemici negli ultimi venti anni, la prevalenza si attesta intorno al 2-3% fatta eccezione per alcuni microfocolai, per esempio in Piemonte o in Veneto, dove si arriva al 15-20%, al pari delle regioni tirreniche. Nella stragrande maggioranza dei casi l’infezione decorre nell’uomo in maniera totalmente asintomatica. Per una piccola parte della popolazione, invece, l’infezione provoca la malattia: sono circa 200 i casi l’anno di leishmaniosi viscerale. Andando però ad investigare nelle zone di residenza di questi pazienti, si trovano delle sostanziali percentuali, anche intorno al 30%, della popolazione circostante che ha avuto un con-
Marco Melosi, Vice Presidente ANMVI (nella foto a destra) all’incontro 'Leishmaniosi: se la conosci, la previeni' organizzato da Intervet-Schering Plough il 21 aprile. Nella foto la conduttrice televisiva Licia Colò, Luigi Gradoni (ISS) e Aldo Benevelli (Ordine di Roma). tatto o ha in atto un’infezione asintomatica. I fattori che predispongono alla malattia non sono del tutto noti. È dimostrato però che la tenera età (circa il 40% dei pazienti che sviluppano la malattia sono bambini fino a due anni di età) e l’immunodepressione siano fattori di rischio accertati. Bambini che non hanno sviluppato ancora un sistema immunitario adatto a contenere l’infezione o soggetti immunodepressi da agenti infettivi come l’HIV,
l’epatite B e C oppure tutte quelle immunodepressioni procurate per curare malattie emergenti come il lupus eritematoso, artrite reumatoide, oppure terapie anti-rigetto negli organo-trapiantati, predispongono alla malattia. Il cane che sia infettato o che sviluppi la malattia tende a non guarire mai, neanche dopo successive terapie; può infatti evidenziare dei miglioramenti clinici, ma il parassita non viene mai eradicato. Al contrario, nell’uomo, il trattamento terapeutico si è dimostrato altamente efficace nel 98% dei casi, ed è anche ben tollerato. La diagnosi precoce consente oggi di curare efficacemente i pazienti nell’arco di pochissimi giorni. È importante, però, che non si faccia uso indiscriminato di farmaci utilizzati nell’uomo per trattare cani che continuano a manifestare recidive e infettare flebotomi. Ciò può provocare l’insorgenza di farmaco-resistenze e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fortemente raccomandato di “proteggere” l’efficacia delle terapie umane evitando tali pratiche. Ne consegue che la protezione dei cani (sia infetti che non infetti) dalla puntura dei flebotomi costituisce l’unico presidio di sanità pubblica attualmente disponibile, non esistendo a tutt’oggi un vaccino anti-Leishmania di tipo profilattico. ■
PER CHI VIVE O SOGGIORNA IN AREE ENDEMICHE
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a lotta alla diffusione di una malattia si fonda su due principali principi: la protezione dal contatto con il patogeno responsabile dell’infezione; la vaccinazione. Non esistono ad oggi dei vaccini per prevenire la leishmaniosi per cui si ricorre necessariamente alla prima opzione, che è l’unica praticabile, consistente nell’applicazione di insetticidi sul cane nei mesi estivi, i mesi più a rischio. Per questo è fortemente consigliato l’utilizzo di strumenti “no-feeding” o “anti-feeding” (che impediscono l’alimentazione) di provata efficacia. In più, chi vive in zone endemiche deve avere l’accortezza di tenere il cane al coperto, soprattutto di notte, periodo in cui i pappataci sono attivi. La protezione dalla puntura dei pappataci deve essere poi garantita anche al cane già infetto o ammalato per evitare la trasmissione della malattia ad altri cani o all’uomo. Marco Melosi, Vice Presidente ANMVI
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6 Osservatorio farmaco Dubbi e risposte
Prescrizione e detenzione di farmaci chemioterapici Il medico veterinario deve rifarsi a due diverse normative: quella sul farmaco veterinario e quella sulla sicurezza dei luoghi di lavoro di GIORGIO NERI Ci scrive un collega: “Da pochi anni mi occupo quasi esclusivamente di oncologia veterinaria. In ambito legislativo vi sono ben precise indicazioni sulla manipolazione, preparazione e somministrazione di tali sostanze e per quel poco che so (di legislazione), in medicina veterinaria, si devono applicare le direttive che coinvolgono le strutture ospedaliere di medicina "umana" e così dovrebbe essere per ogni collega che si occupa di oncologia medica veterinaria. Con questa mail sono a chiedervi come, praticamente, deve comportarsi un veterinario nei seguenti ambiti: prescrizione e detenzione di farmaci chemioterapici utilizzati ed autorizzati in Italia dal SSN; prescrizione e detenzione di farmaci chemioterapici non utilizzati in Italia dal SSN”. er rispondere ai quesiti proposti dalla collega bisogna fare ricorso a due diverse normative: quella sul farmaco veterinario e quella sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Senza dimenticare tuttavia che anche nel Codice Deontologico e nell'Accordo Stato Regioni sui requisiti minimi delle strutture veterinarie si potrebbe trovare qualche norma che indirettamente potrebbe far riferimento alla problematica. La premessa generale tuttavia non può che essere che in Medicina Veterinaria non esistono attività specialistiche riservate per cui ogni laureato può, sotto la propria responsabilità e nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, effettuare qualunque prestazione. La normativa sul farmaco dice che il direttore sanitario di struttura veterinaria può, qualora non esistano medicinali ad uso veterinario o ad uso umano dispensabili al pubblico, utilizzare medicinali in confezioni ad uso ospedaliero o prescrivibili solo dallo specialista. Tali medicinali non possono invece essere dispensati al medico veterinario libero esercente. Peraltro tali medicinali possono essere utilizzati solo all'interno di una struttura veterinaria e mai su animali produttori di alimenti per l'uomo. Quest'ultima condizione permette di affermare che l'utilizzo di tali medicinali non deve mai essere registrato in quanto la registrazione è di norma richiesta solo in caso di somministrazione di medicinali per cui sia richiesto l'obbligo di pre-
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scrizione, ad animali produttori di alimenti per l'uomo. In sintesi dunque ai sensi della suddetta normativa qualunque medico veterinario può prescrivere ed utilizzare medicinali antineoplastici prescrivibili al pubblico, qualunque medico veterinario titolare o direttore sanitario di struttura veterinaria può utilizzare medicinali antineoplastici in confezioni ospedaliere o prescrivibili solo dallo specialista, nessuno di essi è tenuto a registrarne l'utilizzo. Infine i medicinali ad uso umano non autorizzati in Italia non possono mai essere prescritti né utilizzati da nessun veterinario. Circa le norme da adottarsi obbligatoriamente nella manipolazione ed utilizzo di medicinali an-
tineoplastici a norma dell'Autorizzazione all'Immissione in Commercio, allo scrivente risulta che le indicazioni riportate sul bugiardino parlino di "opportunità" e non di obbligo di dotarsi di idonei mezzi di protezione. Ai sensi della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro il discorso cambia parecchio. Infatti già il vecchio D. Leg. 626/1994 prescriveva l'utilizzo di idonei mezzi di protezione per i "lavoratori" così come definiti dalla legge stessa. Tali mezzi di protezione sono individuati e descritti nelle linee guida emanate a cura dell'ISPESL: "Il rischio da manipolazione dei chemioterapici". Il D. Leg. 81/2008, che ha abrogato e sostituito il 626, come sappiamo ha e-
Più chiarezza sulle modifiche al Testo Unico degli Stupefacenti 'ANMVI è tornata ad interessare il Ministero della Salute sulla nuova disciplina degli stupefacenti. Alla luce delle modifiche al Testo unico degli stupefacenti, l'ANMVI ha chiesto una precisazione ministeriale volta a chiarire, senza dubbi, che i medici veterinari devono tenere il registro di carico e scarico la cui vidimazione, non più annuale, è in capo al Sindaco (o suo delegato). La precisazione si rende necessaria a fronte degli equivoci a cui si stanno prestando le modifiche apportate dalla Legge 38/2010 al DPR 309/1990 (Testo unico sugli stupefacenti), che non dicono con chiarezza quale tipologia di registro vada tenuta, a causa di un bisticcio formale nella scrittura degli articoli 60 e 42. In particolare, con l'integrazione all'articolo 60, comma 1, del citato DPR (I direttori sanitari e i titolari di gabinetto di cui all'articolo 42, comma 1, conservano il registro di cui al presente comma per due anni dal giorno dell'ultima registrazione), il riferimento del legislatore si direbbe alla tenuta di un registro di entrata ed uscita che deve essere vidimato dal responsabile della Asl o suo delegato. Ma l'articolo 42, commi 3 e 4, parla di registro di carico e scarico; cambia anche la titolarità alla vidimazione che per il registro di carico e scarico è in capo all'autorità sanita-
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ria locale (il Sindaco o suo delegato). È dunque evidente che i registri di cui agli articoli 42 e 60 non sono lo stesso registro. Anche nella parte del provvedimento che va a definire chi debba tenere il registro di carico e scarico, si riscontrano delle imprecisioni, tanto che i medici veterinari, menzionati al primo comma dell'articolo 42, non vengono più citati né nell'art. 42 (I direttori sanitari ed i titolari di gabinetto di cui al comma 1 debbono tenere un registro di carico e scarico) né nell'art. 60: (I direttori sanitari e i titolari di gabinetto di cui all'articolo 42, comma 1, conservano il registro). Anche in questo caso sarebbe opportuno un chiarimento e, se del caso, una correzione in fase di aggiornamento del DPR 309/1990, non solo per favorire l'esattezza e la comprensione del testo di legge, ma soprattutto per evitare incomprensioni e fastidi al medico veterinario che, in fase di approvvigionamento dei medicinali stupefacenti incontra ancora oggi più di una resistenza alla fornitura a causa di leggi tanto complesse quanto disconosciute dagli addetti ai lavori. Infine, conclude la nota dell'ANMVI, appare opportuno che venga precisato se il registro finora in uso possa continuare ad essere utilizzato fino al suo esaurimento o se ogni veterinario debba procedere alla sua sostitu■ zione col nuovo modello.
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steso alcuni obblighi, precedentemente di pertinenza esclusiva dei "lavoratori" (figure individuabili in linea di massima nei lavoratori subordinati, tirocinanti, praticanti ecc.) ai lavoratori autonomi (datori di lavoro e prestatori d'opera in regime di autonomia lavorativa), prevedendo che anch'essi debbano “munirsi di dispositivi di protezione individuale” (art. 21) e che tali dispositivi siano “adeguati ai rischi” (art. 77). Dispositivi che, in ragione dell'"adeguatezza" prescritta e in funzione dell'entità del rischio valutato (parametri che, si badi bene, non potranno certo essere definiti dal veterinario in piena discrezionalità e soggettività) non potranno che essere quelli già individuati dall'ISPESL e che quindi di volta in volta dovranno consistere, per esempio, nella mascherina, nel grembiule, negli occhiali, nei dispositivi atti ad evitare la vaporizzazione nell'ambiente dei medicinali o addirittura nella cappa aspirante. ■
ECONOR VALNEMULINA: NON SI PAGANO LE SANZIONI
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l corretto uso in deroga non si sanziona. Il chiarimento ministeriale sollecitato dalla Fnovi sulla questione "econor/valnemulina" conferma le tesi della Federazione: le multe per econor/valnemulina non sono da pagare. L'uso di "econor valnemulina" (premiscela medicata) in allevamenti di conigli aveva comportato sanzioni ai veterinari di 20.658 euro da parte dei carabinieri del Nas. Già lo scorso novembre la Federazione ne contestava la correttezza, interessando il Ministero della Salute. Al veterinario non possono essere comminate sanzioni in merito alla fabbricazione del mangime (art. 16.1 DLgs 90/93) per la quale non ha responsabilità. E non può nemmeno essere sanzionato il corretto impiego di questa premiscela, in piena sintonia con l'uso in deroga disciplinato dal Decreto Legislativo 193/2006: la diagnosi di una eventuale patologia orfana di farmaci consente l'uso in deroga, in una specie animale da reddito, con il farmaco registrato per un'altra specie pure da reddito anche se per un'altra patologia, qualsiasi sia la via di somministrazione del farmaco, mangime compreso. "Nessuno degli organismi controllori - rimarca la nota della Federazione - ha provveduto a contestare la diagnosi della patologia per la quale è stata scelta l'opzione terapeutica econor/valnemulina. Nessuno degli organismi controllori può dunque sostenere che il veterinario non si sia rivolto all'opzione econor/valnemulina per una patologia orfana che non disponeva di un'altra opzione terapeutica, scelta che è, alla luce dei due impianti legislativi, assolutamente lecita".
L’OSSIGENO È USO IN DEROGA CONSENTITO
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po che la Fnovi si era fatta interprete del disagio dei medici veterinari che si vedono negare la fornitura di gas medicali, la competente Direzione generale del Ministero della Salute ha chiarito la questione. E l'ha fatto con una nota indirizzata anche a due società del settore, una di Salerno e una di Bergamo, affinché sia chiaro a grossisti e produttori che ai medici veterinari, titolari o direttori sanitari di struttura: "è consentito l'uso in deroga di medicinali per uso umano secondo le modalità previste dagli articoli 10 e 11
del D. L.gvo 193 del 6 aprile 2006 e successive modifiche". Il Ministero ribadisce inoltre che l'approvvigionamento di gas medicali debba avvenire secondo le modalità disciplinate dall'art. 84, commi 5 e 7 del Decreto Legislativo 193/2006, con redazione da parte del medico veterinario di ricetta non ripetibile in triplice copia. Resta fermo quanto ricordato dal Presidente della Fnovi: "Il rifiuto del rifornimento nelle condizioni e ai soggetti veterinari di cui sopra, di gas medicali, alla luce della vigente normativa si configura infatti come un abuso, passi-
bile di denuncia alla Procura della Repubblica in quanto ostacolo ad un'attività sanitaria autorizzata". Il problema è di vecchia data ed è tornato alla ribalta dal 1 gennaio di quest'anno, quando sono entrate in vigore nuove regole per l'ossigeno terapeutico, commercializzabile solo se dotato di autorizzazione all'immissione in commercio. Un provvedimento che non ha alcuna attinenza con le norme sull'approvvigionamento da parte dei medici veterinari, ma che è bastato a molte aziende ad incorrere in errate conclusioni.
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8 Legale Conciliazione
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Malpractice? Professionista e cliente possono fare pace all’Ordine È entrato in vigore il Decreto sulla mediazione per la conciliazione delle controversie consigli degli ordini professionali possono istituire, per le materie riservate alla loro competenza, previa autorizzazione del Ministero della giustizia, organismi speciali, avvalendosi di proprio personale e utilizzando locali nella propria disponibilità”. Recita così l’articolo 19 Decreto Legislativo 4 Marzo 2010, n. 28 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Il decreto è entrato in vigore il 20 marzo con obiettivi di deflazione dei processi e diffusione della cultura del ricorso a soluzioni alternative. Diventa così obbligatorio tentare la mediazione prima di andare in tribunale. Anche per le controversie in campo sanitario? La risposta è sì. La mediazione coinvolge tutti i più importanti aspetti della vita quotidiana interessando le materie più diverse compresa la responsabilità medica. La strada è ancora tutta da inventare, ma si dà la possibilità agli ordini professionali di di-
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ventare organismi accreditati per la conciliazione, facendo domanda al Ministero della Giustizia per l’inserimento in un apposito registro. Gli esperti incoraggiano già gli Ordini, le Asl e le compagnie assicurative a trovare un modello di mediazione sanitaria, una sorta di percorso, da far passare attraverso una sperimentazione. “Chiunque” può accedere alla mediazione e
può in ogni momento depositare una domanda di mediazione per la conciliazione con la controparte (poniamo appunto l’iscritto all’Albo). Ma può essere anche il Giudice ad invitare le parti a rivolgersi ad un organismo di mediazione. Il sistema è quindi incoraggiato, tanto da prevedere, dato che la mediazione è un servizio a pagamento, un credito d’imposta per le parti che hanno raggiunto un accordo. Un ruolo di primordine è altresì assegnato agli organismi di mediazione e, di conseguenza, ai mediatori che potranno esercitare questa funzione solo se avranno frequentato e superato un apposito percorso formativo erogato da enti di formazione accreditati dal Ministero della Giustizia. Con la mediazione non si superano i quattro mesi per arrivare ad una soluzione della controversia. Per un professionista la mediazione può essere uno strumento vantaggioso, soprattutto per dimostrare velocemente la correttezza della propria condotta, piuttosto che affrontare una lunga causa in tribunale. Talvolta, il professionista che è nel giusto, pur di evitare
Il Comune non ha scuse, pulisca le aree dei cani l Tribunale civile ha condannato il Comune di Milano a pulire tutto l'anno, sei giorni la settimana, l'area cani del parco di Piazzale Giovanni dalle Bande Nere. L'istruttoria del giudice della decima sezione civile Andrea Borrelli ha accertato che il servizio di pulizie dell'area è affidato al consorzio Coges che, per curare il verde della città, riceve per tre anni dal Comune il «(quantomeno) congruo corrispettivo» di oltre 53,4 milioni di euro. Nonostante il contratto preveda che le aree cani debbano essere pulite ogni giorno, escluse le domeniche e le festività più importanti, quella di Piazzale Bande Nere vedeva gli addetti appena due, tre volte al mese. Il Comune ha scaricato le responsabilità sul Coges il quale, a sua volta, ha puntato il dito
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contro «l'inciviltà dei proprietari dei cani» che non asportano le deiezioni dei loro animali lasciandole sul terreno. Il giudice Borrelli ha rigettato entrambe le tesi: il Comune deve garantire comunque la pulizia e la disinfezione, anche se l'appaltatore non lo fa, perché è «proprietario e custode» del verde pubblico, aree cani comprese, al cui interno, come stabilisce il regolamento comunale, i proprietari non sono obbligati a raccogliere gli escrementi dei loro animali, cosa che invece è imposta fuori dai recinti. Il giudice, dato che è provato che le «intollerabili esalazioni maleodoranti provenienti dal terreno comunale » entrano nello studio dell'avvocato, ha condannato il Comune a garantire la pulizia e a pagare le spese della causa pari ad oltre 4.000 euro, gran parte dei quali, però, usciranno dalle
casse del Coges che, sempre per contratto, si è assunto ogni responsabilità derivante dal servizio. Ad avviare la causa era stato un avvocato il cui studio ha le finestre che danno sui giardini che comprendono anche una piccola area destinata ai cani. «Durante i mesi più caldi o in alcune giornate di pioggia » si sollevano «esalazioni intollerabili», denunciava a fine 2004 il legale, perché l'area è lasciata in «deplorevole stato di degrado» e i contenitori in cui vengono gettati gli escrementi dei cani non vengono svuotati di frequente. Una situazione insostenibile al punto che 61 abitanti della zona avevano firmato una petizione per chiedere lo spostamento dell'area per ragioni di igiene e di decoro, visto che lì vicino ci sono anche due bar e una rosticceria (fonte: Corriere.it). ■
estenuanti azioni legali che hanno sempre risvolti spiacevoli anche sul piano dell’immagine, ricorre alla “scorciatoia” della polizza RC, un’opzione che andrebbe invece ponderata attentamente, perché equivale ad ammettere la responsabilità. Anche quando magari non c’è. Secondo un orientamento consolidato della giurisprudenza, “la responsabilità del prestatore di opera intellettuale nei confronti del proprio cliente per negligente svolgimento dell’attività professionale presuppone la prova del danno e del nesso causale tra la condotta del professionista ed il pregiudizio del cliente” (Cassazione, sentenza del 26 aprile 2010). ■
IL RANDAGIO IN STRADA È UN ILLECITO
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a Corte di appello di Napoli aveva escluso la responsabilità del Comune di Roccamonfina per omessa adozione di provvedimenti contro il randagismo, rilevando che l'anziana aggredita da un cane vagante era caduta, rompendosi un femore, non per l'aggressione del cane ma nel tentativo di difendersi. La Cassazione non è dello stesso parere e con una sentenza depositata il 28 aprile 2010 ha stabilito che "la Corte d'Appello escludendo la responsabilità del Comune è incorsa nella violazione delle norme di legge sul randagismo, che impongono ai Comuni di assumere provvedimenti per evitare che gli animali randagi arrechino disturbo alle persone, nelle vie cittadine, violazione aggravata dalla circostanza che vi erano state diverse segnalazioni della presenza dell'animale randagio, da parte della cittadinanza". Inoltre la piccola taglia dell'animale coma la tarda età dell'aggredito non rilevano ai fini del risarcimento. Infatti anche le persone anziane devono poter circolare sul territorio pubblico, senza essere esposte a situazioni di pericolo, ed in particolare a quelle che l'ente pubblico è espressamente obbligato a prevenire, attraverso le ASL, quali il randagismo.
SISTRI E MUD FRA CAOS E PROROGHE
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lle numerose richieste di precisazioni, i consulenti dell'ANMVI chiariscono che l'obbligo di iscrizione al Sistri vale solo per le imprese e dunque per le attività veterinarie "configurate come attività d'impresa" (società di capitali come ad esempio le srl, iscritte alla Camera di Commercio). In altri termini l'obbligo riguarda quelle stesse attività veterinarie già tenute alla presentazione del MUD, il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale. L'obbligo è inoltre collegato alla presenza di dipendenti. È confermata l'estraneità al sistema Sistri delle attività veterinarie svolte in forma singola o associata. L'iscrizione al Sistri a cui sono tenute le imprese si adempie anche on line dal sito del Ministero dell'Ambiente e comporta il versamento di un contributo (variabile) per l'attribuzione di un codice che renderà operativo il Sistema questa estate (12 agosto per le piccole imprese). La scadenza era il 29 aprile, ma non sono previste sanzioni. Il Ministero dell'Ambiente ha
anche disposto la proroga per la presentazione del Mud al 30 giugno (con presentazione ancora su supporto cartaceo e non ancora elettronico come avrebbe dovuto accadere da quest'anno). È probabile che anche l'entrata a regime del Sistri sia quindi prorogata. Protestano le associazioni delle imprese e perfino Greenpeace per la mancanza di manuali o circolari esplicative da parte del Ministro Prestigiacomo e per non aver accolto gli emendamenti che suggerivano di attivare il Sistri per gradi cominciando dalle grandi imprese. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, del Decreto Ministeriale 17 dicembre 2009 è nato il SISTRI, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Il Sistema, che ha come obiettivo, l'informatizzazione delle informazioni oggi rese su supporto cartaceo, obbliga all'iscrizione solo enti, imprese e operatori che raccolgono, trasportano e smaltiscono i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi.
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Dichiarazione dei redditi Fisco
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Deduzioni, detrazioni e crediti d’imposta Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 21/E del 23 aprile 2010 di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino iamo vicini alla predisposizione della dichiarazione dei redditi e ci sembra utile riportare qui di seguito alcuni chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare in oggetto che risponde a quesiti formulati dai contribuenti sulle deduzioni, detrazioni e crediti d’imposta dei quali si potrà usufruire in sede di dichiarazione. Ove è stato possibile od opportuno abbiamo sintetizzato le risposte fornite dall’Agenzia per renderle più facilmente comprensibili al lettore.
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DETRAZIONE D’IMPOSTA DEL 36% PER INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO D: È stato chiesto se la comunicazione di fine lavori prevista, ai fini della detrazione del 36%, per gli interventi che comportino una spesa superiore a 51.645,69 euro sia ancora un adempimento obbligatorio nonostante il limite di spesa su cui calcolare la detrazione sia stato ridotto, a partire dal periodo d’imposta 2003, da 77.000 a 48.000 euro, e sia quindi al di sotto del tetto stabilito per tale adempimento. R: L’Agenzia ha risposto che, tenendo conto che a partire dal 2003 il plafond massimo di lavori su cui calcolare la detrazione non può superare l’importo di euro 48.000, la disposizione che prevede la decadenza dal beneficio in caso di omesso invio della comunicazione, debba considerarsi superata a partire dalla detrazione richiesta per il suddetto periodo d’imposta.
DETRAZIONE D’IMPOSTA DEL 20% PER L’ACQUISTO DI MOBILI ED ELETTRODOMESTICI L’art. 2, D.L. 5/2009 ha introdotto una detrazione fiscale dall’Irpef per gli acquisti di mobili, elettrodomestici ad alta efficienza energetica (di classe energetica non inferiore ad A+), apparecchi televisivi e computer - effettuati nel periodo compreso tra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009 -, finalizzati all’arredo di un’unità immobiliare in fase di ristrutturazione. L’agevolazione consiste in una detrazione dall’IRPEF lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, pari al 20% del costo di acquisto dei beni, da ripartire in quote costanti in 5 anni e da calcolare su un importo massimo di € 10.000 (detrazione massima pari a € 2.000). La detrazione di cui sopra è cumulabile con la detrazione per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazione prevista dal comma 353 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per gli acquisti effettuati fino al 31.12.2010 (in virtù della proroga stabilita dal comma 20 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244) D: È possibile fruire dell’agevolazione per elettrodomestici e mobili acquistati prima di aver iniziato a pagare le spese di ristrutturazione dell’abitazione? R: Per usufruire della detrazione in relazione all’acquisto di mobili ed elettrodomestici il contribuente, in base all’art. 2 del decreto legge n. 5 del 2009, deve:
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– fruire della detrazione del 36 per cento, prevista dall’art. 1 della legge n. 449 del 1997, per interventi di recupero edilizio effettuati sull’abitazione alla quale i mobili e gli elettrodomestici sono destinati; – aver iniziato gli interventi di recupero edilizio a partire dal 1° luglio 2008, a fronte di spese sostenute dalla predetta data; – sostenere le spese per l’arredo mediante bonifico bancario o postale - da cui risultino la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento - tra il 7 febbraio 2009 e il 31 dicembre 2009. Il legislatore nel riconoscere il nuovo beneficio alle “ulteriori spese documentate”, sostenute per mobili ed elettrodomestici ha richiesto che detti beni siano acquistati nel contesto dei lavori di ristrutturazione dell’abitazione, condizione che può ritenersi verificata quando i lavori edilizi sono stati avviati. Deve ritenersi quindi sufficiente che la data di inizio lavori - risultante dalla comunicazione che deve obbligatoriamente essere inviata al centro operativo di Pescara per poter usufruire della detrazione del 36% - sia anteriore all’acquisto dell’arredo ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. Il contribuente che si è avvalso della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, può continuare a detrarre le residue rate, anche in caso di vendita dell’immobile ristrutturato? La detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, riconosciuta fino ad un ammontare massimo di spesa detraibile di 10.000 euro, deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. Il contribuente può continuare ad usufruire delle quote ancora non utilizzate anche se, prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del beneficio, l’abitazione oggetto degli interventi di ristrutturazione edilizia per i quali si è fruito della detrazione del 36% viene ceduta. È possibile fruire della detrazione prevista dall’art. 2 del decreto legge n. 5 del 2009 in relazione a frigoriferi e/o congelatori acquistati senza sostituire i vecchi elettrodomestici e, pertanto, senza poter applicare la specifica detrazione concessa in caso di acquisto in sostituzione di precedenti apparecchi? L’Agenzia ha chiarito che, sussistendo i presupposti, il contribuente beneficia della detrazione di cui all’art. 2 del decreto legge n. 5 del 2009 per tutti gli elettrodomestici e della detrazione della Finanziaria 2007 per il solo acquisto del frigorifero (di
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classe energetica A+) che ha sostituito un vecchio frigorifero. Nell’usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, è possibile tener conto anche delle spese di trasporto e montaggio? È possibile calcolare la detrazione del 20 per cento prevista dall’art. 2 del decreto legge n. 5 del 2009 anche sulle spese sostenute per il trasporto e montaggio di mobili ed elettrodomestici per i quali si fa valere la detrazione sempreché le spese siano state sostenute mediante bonifico bancario o postale. Se le fatture d’acquisto dei mobili sono intestate ad un coniuge ed il bonifico è ordinato dall’altro coniuge, chi può avvalersi della detrazione del 20 per cento? Inoltre, se un coniuge ha sostenuto le spese per la ristrutturazione dell’abitazione e l’altro le spese per l’arredo, la detrazione del 20 per cento prevista per quest’ultime spese a chi spetta? La detrazione per l’acquisto dei mobili ed elettrodomestici, prevista dall’art. 2 del decreto legge n. 5 del 2009, segue le medesime regole della detrazione del 36% prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Pertanto, analogamente a quanto consentito per quest’ultima agevolazione, nel caso in cui non ci sia coincidenza tra l’intestazione della fattura e l’ordinante il bonifico, la detrazione per l’acquisto dei mobili spetta a colui che ha effettivamente sostenuto la spesa, fermo restando naturalmente il rispetto delle altre condizioni richieste, ed in particolare dell’obbligo di annotare sulla fattura che la spesa è stata sostenuta da chi intende fruire della detrazione. Nell’ipotesi in cui le spese per la ristrutturazione edilizia siano state sostenute da uno dei coniugi e le spese per l’arredo della medesima abitazione dall’altro, si ritiene che quest’ultima detrazione non possa essere riconosciuta al contribuente che non si avvale della detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia.
CREDITO D’IMPOSTA RICONOSCIUTO PER LA RIPARAZIONE, RICOSTRUZIONE E ACQUISTO DI IMMOBILI A SEGUITO DEL SISMA CHE HA COLPITO LA REGIONE ABRUZZO D: Le Ordinanze Ministeriali emanate in relazione agli eventi sismici verificatesi nella regione Abruzzo, nel mese di aprile 2009, riconoscono un credito d’imposta utilizzabile ai fini delle imposte sui redditi, in quote costanti relative all’anno in cui la spesa è stata sostenuta e ai successivi anni per gli
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interventi di riparazione e ricostruzione e acquisto dell’abitazione principale nonché per gli interventi di riparazione di immobili concessi in locazione alle medesime condizioni in vigore alla data del 6 aprile. Si chiede se il credito d’imposta debba essere riconosciuto solo in conseguenza dell’effettivo sostenimento della spesa, e, quindi, limitatamente alle spese sostenute e pagate in ogni anno d’imposta o se la quota annua debba essere pari ad una percentuale dell’ammontare di contributo che il Comune, in alternativa, può riconoscere ai soggetti beneficiari del credito e che viene indicato dal modello di “Comunicazione da parte dei Comuni dei dati relativi alle domande di contributo…”, nel rigo “Contributo concesso”. R: L’art. 3, comma 1, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, e le Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3779 del 6 giugno 2009 (riferita ad immobili danneggiati dal sisma con esito di tipo B o C) e n. 3790 del 9 luglio 2009 (riferita ad immobili danneggiati dal sisma con esito di tipo E) concedono ai soggetti colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo, previa presentazione di apposita domanda al Comune del luogo dove è situato l’immobile, un contributo a fondo perduto, anche con le modalità del credito d’imposta, e finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato, per le spese relative agli interventi di riparazione o ricostruzione degli immobili distrutti, dichiarati inagibili o danneggiati ovvero per l’acquisto di nuove abitazioni sostitutive dell’abitazione principale distrutta. L’articolo 7, comma 7, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009 riconosce ai proprietari di unità immobiliari concesse in locazione alla data del 6 aprile 2009 e danneggiate dal sisma con esito di tipo A, B o C che stipulano contratti di locazione alle medesime condizioni di quelli vigenti alla predetta data per una durata non inferiore a due anni un contributo per la riparazione dei suddetti immobili anche con le modalità del credito d’imposta, nel limite complessivo di 80.000 euro. Per quanto concerne la fruizione dell’agevolazione mediante la modalità del credito d’imposta, sia l’articolo 3 dell’ordinanza n. 3779 del 2009 che l’articolo 3 dell’ordinanza n. 3790 del 2009 prevedono che il credito d’imposta maturato in relazione agli interventi di riparazione o ricostruzione dell’abitazione principale danneggiata o distrutta ovvero all’acquisto di una nuova abitazione equivalente all’abitazione principale distrutta “è utilizzabile ai fini delle imposte sui redditi in 20 quote costanti relative all’anno in cui la spesa è stata sostenuta ed ai successivi anni”. Per gli interventi di riparazione e ricostruzione riguardanti immobili diversi dall’abitazione principale, “il credito d’imposta è utilizzabile ai fini delle imposte sui redditi ed è ripartito, a scelta del contribuente, in 5 ovvero in 10 quote costanti e non può eccedere, in ciascuno degli anni, l’imposta netta”. Alla luce del dato letterale della normativa citata, la scrivente ritiene che il riconoscimento del credito d’imposta è limitato alle spese sostenute e pagate in ogni anno d’imposta. Si segnala che, nell’ipotesi in cui, per gli interventi sopra citati i soggetti interessati richiedano di fruire del finanziamento agevolato il credito d’imposta non dovrà essere riportato in dichiarazione atteso che lo stesso sarà utilizzato dai soggetti finanziatori per recuperare l’importo della rata del finanziamento agevolato. ■
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Eventi Veterinari
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Società federata ANMVI
Società federata ANMVI
CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA Ragusa, 11-13 Giugno 2010
CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA VETERINARIA DAL CASO CLINICO ALLA DIAGNOSI ED ALLA TERAPIA: TRE GIORNI CON GLI OCULISTI Ragusa, 24-26 Settembre 2010
OBIETTIVI Il corso si propone di dare al partecipante le basi per una corretta conoscenza dell’oncologia clinica e medica. Saranno trattate le più comuni malattie tumorali degli animali da compagnia oltre ad un approccio corretto alla patologia neoplastica partendo dalle metodiche di biopsia e proseguendo poi con l’analisi delle due terapie più importanti: chirurgia e chemioterapia. Durante i 3 giorni del corso ci sarà poi la possibilità di imparare ad utilizzare in pratica gli strumenti bioptici. Sarà inoltre dato il giusto peso allo studio delle singole forme neoplastiche.
RELATORI Giorgio Romanelli - Magda Gerou-Ferriani
PROGRAMMA Venerdì, 11 Giugno 2010 9.00 Registrazione partecipanti - Saluti 9.30 Approccio al paziente neoplastico, dalla presentazione alla terapia Magda Gerou-Ferriani 10.15 Principi di biopsia tissutale Giorgio Romanelli 11.00 Pausa caffè 11.15 Principi di chirurgia oncologica Giorgio Romanelli 12.00 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 1a parte - Magda Gerou-Ferriani 12.45 Pausa pranzo 13.45 Concetti di Chemioterapia: quando, cosa e come - 2a parte - Magda Gerou-Ferriani 14.30 Emergenze dovute alla chemioterapia: come risolvere i problemi Magda Gerou-Ferriani 15.15 Pausa caffè 15.30 Terapie di supporto nel paziente oncologico - Giorgio Romanelli 16.15 Sindromi paraneoplastiche e tumor lysis syndrome: evitando le complicazioni Magda Gerou-Ferriani 17.00 Fine della 1a giornata
OBIETTIVI
16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazioni pratiche relative agli argomenti del primo e secondo giorno 18.00 Discussione e termine della giornata
Fornire ai partecipanti le basi per formulare una corretta diagnosi ed impostare un’efficace terapia per la cura delle più frequenti malattie oculari del cane e del gatto. 12.30 Pausa pranzo 13.30 Sarcomi dei tessuti molli Giorgio Romanelli 14.15 Tumori ossei - Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche: ago aspirazione linfonodale, biopsia con tru-cut, asportazione di neoplasie cutanee con margine corretto 16.30 Fine della 2a giornata Domenica, 13 Giugno 2010 9.00 Linfoma nel cane: dalla diagnosi al “rescue protocol” - Magda Gerou-Ferriani 10.30 Pausa caffè 11.00 Tumori mammari nel cane e nel gatto Giorgio Romanelli 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tumori dell’urinario - Giorgio Romanelli 14.15 Tumori del cavo orale Giorgio Romanelli 15.00 Esercitazioni pratiche interattive su casi clinici con discussione collegiale 16.30 Fine del corso
ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 31 Maggio 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%
SEDE
RELATORI Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVS, Torino Cristina Giordano, Med Vet, Torino
PROGRAMMA Primo Giorno - 24 Settembre 2010 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.30 Come si esegue una visita oculistica 11.00 Pausa caffè 11.30 Discussione di casi clinici riferiti a malattie dell’orbita 13.00 Pausa pranzo 14.30 Discussione di casi clinici riferiti a malattie delle palpebre e dell’apparato lacrimale 16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazioni pratiche relative agli argomenti del primo giorno 18.30 Discussione e termine della giornata Secondo Giorno - 25 Settembre 2010 9.00 Discussione di casi clinici riferiti a malattie della congiuntiva e della cornea 11.00 Pausa caffè 11.30 Discussione di casi clinici riferiti a malattie del tratto uveale 13.00 Pausa pranzo 14.30 Esercitazioni pratiche relative agli argomenti del primo e secondo giorno
Terzo Giorno - 26 Settembre 2010 9.00 Discussione di casi clinici di glaucoma 11.00 Pausa caffè 11.30 Discussione di casi clinici riferiti a malattie della lente 13.00 Pausa pranzo 14.30 Esercitazioni pratiche relative agli argomenti del corso 16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazioni pratiche relative agli argomenti del corso 17.30 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 18.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 10 Settembre 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non Soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20% Verrà data la precedenza delle iscrzioni ai soci Siciliani e Calabresi.
SEDE - IZS Ragusa
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
Villa Di Pasquale - Ragusa. Sabato, 12 Giugno 2010 9.00 Neoplasie cutanee: generalità, diagnosi e principi di trattamento Giorgio Romanelli 10.30 Pausa caffè 11.00 Mastocitoma: presentazione clinica, diagnosi e trattamento chirurgico Giorgio Romanelli 11.45 Mastocitoma: trattamento medico Magda Gerou-Ferriani
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
CORSO BASE RADIOLOGIA CLINICA. IIª PARTE: L’ARTO POSTERIORE E LO SCHELETRO ASSILE Campagnano di Roma (RM), 13-14 Novembre 2010 SPEAKER
A.N.M.V.I.
In collaborazione con:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
Gruppo di Studio di Practice Management
INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT PREZZI E TARIFFE Cremona, Palazzo Trecchi, 13 Giugno 2010 PROGRAMMA 8.30 Registrazione partecipanti 9.15 Le tariffe dei veterinari sul territorio Marco Viotti 10.00 Prezzi e tariffe - Stefano Zigiotto 10.45 Pausa 11.15 Discussione dei temi trattati 11.30 La gestione economica di una struttura veterinaria - Marco Viotti 12.45 Pausa pranzo 14.00 Esempi pratici di applicazione del break even - Marco Viotti 15.00 Discussione dei temi trattati nella giornata 16.00 Valutazione dell’apprendimento e chiusura dei lavori
gandosi al sito http://www.anmvi.it/267/practicemanagement-cremona-13-giugno-2010 o scaricare ed inviare la scheda tramite fax allo 0372/457091 o per e-mail a: management@ anmvi.it. Tale comunicazione, viene intesa come effettiva dichiarazione di partecipazione.
PER INFORMAZIONI Segreteria ANMVI - Milena Migliavacca Tel. 0372/403536 - Fax 0372/457091 E-mail: management@anmvi.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
Sue Dyson (UK) MA, VetMB, PhD, DEO, FRCVS
PROGRAM November 13 th, 2010 - Morning The hock: radiographic techniques, radiography and radiology The stifle: radiographic techniques, radiography and radiology Afternoon Radiographic techniques: practical session Collegial reading and individual assessment test: hock and Stifle November 14 th, 2010 - Morning The neck: radiographic techniques, radiography and radiology The back: radiographic techniques, radiography and radiology The pelvis and hip: radiographic techniques, radiography and radiology Afternoon Collegial reading and individual assessment test Neck back and pelvis End of the course
ISCRIZIONI
LINGUA
Le iscrizioni 2010 sono gratuite ed aperte a tutti i medici veterinari. Per motivi organizzativi, i veterinari che intendono presenziare all’incontro, devono compilare ed inviare l’iscrizione on-line colle-
Inglese senza traduzione
ISCRIZIONI Termine dell’iscrizione: 13 Ottobre 2010 Totale partecipanti: 15 Quote di partecipazione: Soci SIVE: € 700,00 + IVA 20% Non Soci SIVE: € 800,00 + IVA 20%
INFORMAZIONI SIVE Secretary - Tel. +39 0372/40.35.02 Fax +39 0372/45.70.91 - info@sive.it
SEDE Clinica Equine Practice, Campagnano di Roma
RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM
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in collaborazione con
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA
SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC WORKSHOP PRATICI WORKSHOP PRATICO FISIOTERAPIA - Taping muscolare VENERDÌ 28 MAGGIO 2010 Ore 14.20-17.00 - Sala workshop 1 David Blow (AUS), Francesca Cazzola (I) Assistenti: Chiara Chiaffredo e Silvia Macelloni Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 32 Quota: Soci SCIVAC € 80,00 - NON Soci SCIVAC € 230,00
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w w w. s c i v a c r i m i n i . i t WORKSHOP PRATICO ENDOSCOPIA VENERDÌ 28 MAGGIO 2010 Ore 14.20-17.00 - Sala workshop 2 Enrico Bottero (I), Davide De Lorenzi (I) Istruttori: Diana Bartoncello e Roberta Caccamo Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 16 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
Partendo dai concetti generali esposti nella mattinata, si mostrerà in maniera pratica l’utilizzo dei cerotti, partendo dalla scelta del materiale, e si illustrerà l’applicazione di tali bande elastiche nelle specifiche patologie. I cerotti verranno inizialmente applicati sulle persone, in modo da comprendere al meglio la sensazione e la corretta applicazione degli stessi, infine si proveranno applicazioni specifiche mirate alla cura di determinati problemi nei nostri pazienti.
L’endoscopia rappresenta una tecnica di ispezione strumentale sempre più diffusa nella pratica clinica veterinaria; questo esame permette infatti di ispezionare aree dell’organismo non diversamente accessibili consentendo, nel contempo, di eseguire procedure bioptiche che sono fondamentali per il conseguimento della diagnosi. Oltre a questo l’endoscopio rende possibili procedure interventistiche semplici o complesse con un minimo impatto sul paziente, diminuendo il disagio post-operatorio ed i rischi collegati a procedure più invasive. Questo workshop ha lo scopo di introdurre il medico veterinario nel mondo dell’endoscopia permettendogli di familiarizzare con i vari strumenti impiegabili a seconda delle diverse necessità diagnostiche e di eseguire in prima persona procedure semplici e più complesse grazie alle attrezzature messe a disposizione dei partecipanti.
WORKSHOP PRATICO DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Ecografia interventistica
WORKSHOP PRATICO ORTOPEDIA TPLO
SABATO 29 MAGGIO 2010 Ore 9.20-12.00 - Sala workshop 2 Gianmarco Gerboni (I), Federica Rossi (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 20 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
SABATO 29 MAGGIO 2010 Ore 14.00-16.40 - Sala workshop 1 Bruno Peirone (I), Aldo Vezzoni (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 36 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00
Questo workshop specialistico è indirizzato ai colleghi che hanno già esperienza di ecografia e che vogliano acquisire maggiori conoscenze e manualità nel campo dell’ecografia interventistica. Verranno presentate le tecniche per eseguire diversi tipi di prelievi ecoguidati (aghi aspirati, biopsie), richiamandone brevemente i principi teorici di base. I partecipanti potranno mettere in pratica direttamente le conoscenze acquisite nella sessione pratica. Una parte del seminario verrà dedicata alle più moderne tecniche per il trattamento eco-guidato di lesioni parenchimali (radiofrequenze, microonde), con dimostrazione pratica delle metodiche.
Workshop dedicato a come ottimizzare l’intervento di TPLO sfruttando le più recenti ricerche cliniche su quest’intervento e le nuove strumentazioni oggi disponibili, come evitare le complicazioni e come affrontare le situazioni più complesse. Nel workshop il partecipante potrà anche imparare ad utilizzare la nuova strumentazione Synthes per la TPLO e le nuove placche a viti bloccate, con prove pratiche su ossa di plastica.
PRACTICAL WORKSHOP ORTHOPEDIC SOP Interlocking plate system SATURDAY MAY 29 2010 Time 2.00-4.40 pm - Room workshop 2 Malcom G. Ness (USA) Language: English Number of partecipants: 20 Cost: SCIVAC Members and foreign delegates € 120,00 - NON SCIVAC member € 270,00 th
The SOP Interlocking plate system is a versatile locking plate which can be contoured with 6 degrees of freedom. The plate locks using a standard cortical bone screw, there is no need for a dedicated locking screw. The system is available in 3 sizes, 2.0 mm, 2.7 mm and 3.5 mm.
WORKSHOP PRATICO CHIRURGIA Introduzione alla chirurgia mini invasiva: approccio teorico/pratico DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 9.20-1200 - Sala workshop 2 Luca Formaggini (I) - Istruttori: Andrea Pievaroli Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 15 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 Il workshop “Introduzione alla chirurgia mini-invasiva: approccio teorico/pratico”, si articolerà in due parti: una di lezione frontale e una di esercitazione pratica e permetterà a tutti i partecipanti di prendere confidenza con le principali attrezzature utilizzate in video-chirurgia, contando anche sull’esperienza personale dei relatori. Saranno fornite inoltre indicazioni e linee guida per i più comuni interventi di laparoscopia e toracoscopia.
WORKSHOP PRATICO CITOLOGIA - Cito-Olimpiadi DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 9.20-12.00 - Sala workshop 1 Enrico Bottero (I), Walter Bertazzolo (I) Lingua: Italiano Numero partecipanti: 30 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 Non è una vera competizione, non ci sono medaglie in premio, non c’è un podio da salire: sono le CITOLIMPIADI. Ovvero come imparare a descrivere, refertare e diagnosticare casi di citologia in pratica. Mettiti anche tu alla prova! Avrai un microscopio, 10 vetrini di casi citologici medio/difficili e 10 minuti di tempo per ognuno. Al vincitore andrà in premio un bellissimo libro di citologia. Pensi di potercela fare?
WORKSHOP PRATICO DERMATO-PATOLOGIA DOMENICA 30 MAGGIO 2010 Ore 13.40-16.00 - Sala workshop 1 Francesca Abramo (I) Lingua: Italiano - Numero partecipanti: 30 Quota: Soci SCIVAC € 120,00 - NON Soci SCIVAC € 270,00 L’obiettivo del workshop di dermatopatologia è di mettere a confronto colleghi con particolare interesse nel settore della dermatologia sulla risoluzione di casi clinico-patologici di particolare difficoltà diagnostica o ritenuti rari. Durante il workshop ogni partecipante avrà la possibilità di cimentarsi personalmente e con lavoro di gruppo all’interpretazione di preparati istopatologici, le ipotesi diagnostiche saranno valutate e discusse plenariamente e correlate con gli aspetti clinici di ogni singolo caso. Il responsabile del workshop fornirà le indicazioni necessarie per un primo approccio al caso e agirà da moderatore durante la discussione.
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Afta epizootica: minaccia crescente Dopo i focolai in Giappone e Corea del Sud si teme la diffusione internazionale, come nel 2001 mese le autorità veterinarie giapponesi hanno confermato un focolaio del tipo "O" del virus dell'afta epizootica, attualmente il più comune nei paesi asiatici dove la malattia è endemica. La Corea del Sud è stata colpita in gennaio dal più raro tipo "A" e poi in aprile ha sofferto l'infezione del tipo "O". Sinora il Giappone ha dovuto abbattere 385 capi di bestiame - bufali, bovini e suini - nella sua iniziale risposta al focolaio e la Corea del Sud ha abbattuto oltre 3500 capi, per lo più suini. "Anche un focolaio di modeste proporzioni, in un paese fino a quel momento immune dalla malattia, può causare perdite per milioni di dollari, poiché si chiudono i mercati globali e si devono attuare le misure di controllo della malattia", ha aggiunto Lubroth. Le strade seguite dal virus non sono sta-
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a FAO ha sollecitato maggiore sorveglianza internazionale contro l'afta epizootica (FMD), a seguito di tre recenti focolai in Giappone e Corea del Sud. "Siamo preoccupati perché le rigorose misure di biosicurezza applicate dai due paesi sono state completamente travolte, segno di una infezione recente, su larga scala, nella zona d'origine, molto probabilmente in Estremo Oriente", ha dichiarato Juan Lubroth, veterinario Capo della FAO. "Negli ultimi 9 anni, le incursioni della malattia in paesi ufficialmente immuni, come erano il Giappone e la Corea del Sud, sono state estremamente rare, per cui avere adesso 3 episodi in soli 4 mesi è motivo di seria preoccupazione", ha fatto notare l'esperto. "Dobbiamo anche chiederci se non ci troviamo di fronte ad una possibile ripetizione della disastrosa epidemia del 2001 che si diffuse in Sudafrica, in Gran Bretagna ed in Europa a partire da precedenti incursioni proprio in Giappone e Corea del Sud", ha aggiunto Lubroth. L'epidemia di afta epizootica del 2001 ha causato nella sola Gran Bretagna circa otto miliardi di sterline (più di 12 miliardi di dollari) di perdite per l'agricoltura, per il commercio di bestiame e per il turismo. Si stima che per evitare l'ulteriore diffusione dell'epidemia in quell'occasione siano stati abbattuti in Gran Bretagna più di sei milioni di capi di ovini e bovini. All'inizio di questo
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te ancora identificate, ma gli esperti ritengono che l'infezione si sia potuta verificare a causa dei rifiuti alimentari (dei maiali potrebbero aver mangiato avanzi di carne infetti). Capire come si sia aperta una breccia nelle misure di biosicurezza è importante per riuscire ad impedire che si ripetano eventi simili altrove. "In simili circostanze, riteniamo che tutti i paesi siano a rischio e dunque sarebbe opportuna una revisione delle misure preventive e della capacità di risposta", ha detto Lubroth. Il rafforzamento delle misure di biosicurezza potrebbe implicare un riesame delle possibili strade di entrata del virus e misure per rinforzare i controlli nei porti e negli aeroporti e sensibilizzare sui rischi della malattia, per far sì che vi sia un'immediata segnalazione dei focolai. ■
Ostruzione delle vie aeree del cavallo: prednisolone o desametazone? l prednisolone e il desametazone per via orale vengono comunemente utilizzati per il trattamento dell’ostruzione ricorrente delle vie aeree (RAO) del cavallo. Tuttavia, l’efficacia del prednisolone nel migliorare la funzionalità polmonare durante l’esposizione continua agli antigeni non è stata valutata in maniera critica e le evidenze a favore del desametazone orale a basso dosaggio nelle stesse condizioni sono scarse. Studi precedenti hanno mostrato che i corticosteroidi sono efficaci nel migliorare la funzionalità polmonare quando somministrati per via inalatoria o EV ma in genere solo se si effettuano concomitanti miglioramenti dell’ambiente di vita del paziente. Uno studio ha ipotizzato che il prednisolone e il desametazone orali migliorassero la funzionalità polmonare nella RAO durante l’esposizione antigenica continua e che il desametazone fosse più efficace del prednisolone ai dosaggi abituali. Con metodo randomizzato crossover, si somministravano prednisolone (2 mg/kg) e desametazone (0,05 mg/kg) per os, SID, per 7 giorni a 7 cavalli durante l’esacerbazione clinica della malattia. I cavalli venivano spostati dal pascolo in stalle individuali in scuderia e nutriti con fieno, alloggiati su lettiera di paglia e portati fuori per due ore al giorno. Prima e dopo 3 e 7 giorni di trattamento si misuravano la massima differenza di pressione transpolmonare ( PL), la resistenza (RL) e l’ela-
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stance (EL) polmonari. Prednisolone e desametazone miglioravano significativamente la funzionalità polmonare. Il miglioramento era di maggiore entità dopo 3 e 7 giorni di trattamento con desametazone, rispetto al prendisolone. Inoltre, dopo 7 giorni di trattamento con desametazone, PL e RL non differivano dai valori ottenuti quando i cavalli erano al pascolo, mentre tutti e tre i parametri di funzionalità rimanevano diversi dai valori al pascolo dopo prednisolone. Entrambi i corticosteroidi, concludono gli autori, migliorano la funzionalità polmonare, nonostante l’esposizione continua agli antigeni. Tuttavia, nello studio, il desametazone orale alla dose di 0,05 mg/kg era più efficace del prednisolone orale alla dose di 2 mg/kg per il trattamento della RAO.
DIFFUSA L’ANTIBIOTICORESISTENZA NEI BATTERI ZOONOSICI
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a resistenza agli antimicrobici è diffusa tra i più comuni batteri zoonosici provenienti da animali e alimenti nella UE, quali Salmonella e Campylobacter. I batteri zoonosici resistenti agli antimicrobici costituiscono motivo di preoccupazione in quanto possono compromettere l’efficacia del trattamento delle malattie negli esseri umani. Sono i dati contenuti nell’ultima relazione EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare). La resistenza ad antibiotici quali ampicillina, sulfonamidi e tetraciclina è stata riscontrata comunemente fra i batteri zoonosici testati. Inoltre diversi Stati membri hanno riferito una resistenza ai fluorochinoloni, ai macrolidi o alle cefalosporine di terza generazione, antibiotici importanti nel trattamento delle malattie umane. In particolare si sono registrati alti livelli di resistenza ai fluorochinoloni di Salmonella nel pollame e Campylobacter in pollame, suini e bovini, nonché nella carne di pollo destinata al consumo. Durante gli anni 2004-2007, 26 Stati membri hanno trasmesso i loro dati all’unità Zoonosi dell’EFSA perché confluissero nella relazione, che costituisce la terza e ultima parte della “Relazione annuale comunitaria dell’EFSA sulle tendenze e sulle fonti di zoonosi e agenti zoonosici nell’Unione europea per il 2007”. La relazione trattava anche di agenti zoonosici e focolai epidemici di origine alimentare nell’UE. (M.G.M.) *“The Community Summary Report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from animals and food in the European Union in 2004-2007” EFSA-Q-2008-673. Adottato: 28 febbraio 2010.
*“Efficacy of oral prednisolone and dexamethasone in horses with recurrent airway obstruction in the presence of continuous antigen exposure” M. Leclere, J. Lefebvre-lavoie, G. Beauchamp, J.-P. Lavoie. Equine Veterinary Journal. May 2010. Volume 42, Issue 4, Pages 316-321 (p 316-321). (M.G.M.) ■
CARATTERIZZAZIONE DI ANAPLASMA IN UN GREGGE ITALIANO INFETTO
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’IZS della Sicilia ha caratterizzato le infezioni da Anaplasma phagocytophilum e A. ovis in un gregge di ovini con infezione naturale e in condizioni di salute scadenti. Anaplasma spp. è trasmesso dalle zecche e causa malattie sia nell’uomo sia negli animali, infettando pecore e altri animali economicamente importanti in tutto il mondo. Lo studio ha caratterizzato l’infezione da A. phagocytophilum e A. ovis in 200 ovini e la diversità genetica dei ceppi di A. ovis. La PCR confermava la presenza di DNA di A. phagocy-
tophilum e A. ovis rispettivamente nell’11,5 e 37% delle pecore. L’infezione concomitante era presente nel 6,5% degli animali. Si prelevavano 71 zecche adulte da 45 pecore con infestazioni che variavano da 1 a 15 zecche per animale. L’analisi della sequenza del gene msp4 di A. ovis ha dimostrato un polimorfismo non osservato in precedenza in questo patogeno, con 17 diversi aplotipi nelle pecore infette. I risultati dimostrano che, sebbene gli aplotipi di A. ovis possano essere meno variabili quando confrontati con i ceppi di A. marginale e
A. phagocytophilum su scala globale, era presente un polimorfismo genetico in questo locus nei ceppi ottenuti dal gregge di ovini infetti in condizioni di salute scadenti. (M.G.M.) *“Characterization of Anaplasma phagocytophilum and A. ovis infection in a naturally infected sheep flock with poor health condition.” Torina A, Galindo RC, Vicente J, Di Marco V, Russo M, Aronica V, Fiasconaro M, Scimeca S, Alongi A, Caracappa S, Kocan KM, Gortazar C, de la Fuente J. Trop Anim Health Prod. 2010 Apr 20. [Epub ahead of print].
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IN COLLABORAZIONE CON
organizzato da
Soc. Cons. a r.l.
Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008 Richiesto accreditamento SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC
RICHARD A. LECOUTEUR DVM, BVSc, PhD, Dipl ACVIM (Neurology), Dipl ECVN, California (USA)
Incontra Rick LeCouter e scopri lo stato dell’arte nella soluzione dei problemi neurologici più difficili da affrontare. Domenica 30 Maggio al Multisala SCIVAC
RIMINI, 28-30 MAGGIO 2010 PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI
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Formazione Riflessioni
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Uno sguardo alle nuove professioni La figura del tecnico veterinario
di MAURIZIO ALBANO n questi ultimi anni, lo sviluppo della professione veterinaria in Italia è sotto gli occhi di tutti, assistiamo sempre di più alla nascita di nuove cliniche e ospedali con servizi sempre più specializzati, e soprattutto con veterinari molto più attenti al benessere animale e alle esigenze dei loro proprietari. Questo crediamo comporterà un adeguamento alla realtà europea e, di conseguenza, all’utilizzo di figure professionali non mediche che, supportando il medico veterinario in alcune mansioni, contribuiranno sicuramente a ottimizzare il lavoro e a migliorare la gestione della struttura. La figura professionale del tecnico veterinario o assistente zooiatrico è presente da più di venti anni negli USA e nell'Europa del nord e rappresenta la figura intermedia tra il veterinario ed il cliente. I compiti che tale figura assolve vanno dalla gestione amministrativa delle strutture veterinarie, all'assistenza al medico veterinario durante le visite, alla assistenza agli animali ricoverati alla fisioterapia, alla conduzione e all'addestramento di animali per la pet-therapy. Essi sono altresì largamente impiegati nella gestione delle sale di mungitura, nella gestione dell’alimentazione degli animali da allevamento e nella gestione degli stabulari negli istituti di ricerca e nelle aziende farmaceutiche. In molti paesi, ovunque ci siano animali vivi, il legislatore ha previsto, l'obbligo della presenza di personale qualificato; pertanto questa figura è inserita nei centri di ricerca, nelle aziende farmaceutiche, nelle cliniche veterinarie, negli zoo, nelle industrie agro-alimentari, nelle pensioni per animali, nei centri di addestramento e di protezione della fauna, negli esercizi commerciali di vendita di animali da compagnia, e negli allevamenti di animali da reddito. Dagli studi statistici effettuati negli USA, risulta che in tale paese vengono utilizzati 2,6 “technician” per ogni struttura veterinaria, mentre in Europa settentrionale (Inghilterra, Francia, Germania, Svezia, Finlandia, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia e Austria), le unità lavorative per struttura veterinaria scendono a 1,4. Ciò è dovuto alla presenza di un maggior numero di laureati in veterinaria e alla minore estensione del territorio. In altri paesi come Russia e Slovenia è obbligatorio avere un rapporto di 2 tecnici per veterinario in ogni struttura. Da una recente statistica francese risulta che l'80% degli addetti è di sesso femminile, di età compresa tra 19 e 40 anni, la cui durata lavo-
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rativa media, nelle strutture ambulatoriali private, è di 7 anni, con un ricambio di circa il 20% per anno. Tale ricerca ha altresì evidenziato che in dieci anni, l'aumento del grado di formazione ha prodotto un prolungamento del periodo lavorativo che è passato da 5 a 7 anni. Come sappiamo, in Europa esistono già dei percorsi formativi; in realtà uno è presente anche in Italia, che aderiscono al progetto europeo Leonardo, ed utilizzano per questo motivo tutti gli stessi programmi (Eurosyllabus europeo). Oggi alcune scuole di formazione hanno anche aderito al progetto PEPAS (Pan European Assessment System for Veterinary Nurses), che ha come obiettivo la standardizzazione e la convalida reciproca degli esami nei paesi europei accreditati. In questi percorsi formativi, per ottenere una riconoscenza delle competenze, oltre alla formazione teorica, si prevedono delle ore di tirocinio obbligatorio al fine di acquisire mansioni non specificatamente mediche, ma assolutamente necessarie per supportare il medico veterinario nelle sue funzioni. Dette mansioni sono utilizzabili oltre che per gli animali da compagnia, anche per gli animali da reddito, equini, e selvatici. È evidente che questo percorso di acquisizione di competenze è molto specifico e diverso da quello universitario, dove il programma usualmente è molto più generale e soprattutto spesso non in linea con le direttive europee. Quindi, colmare questa lacuna esistente all’interno del nostro paese, è molto importante sia per allineare le professionalità presenti nel territorio nazionale con gli standard europei, sia per orientare correttamente verso questa professione coloro che hanno una predisposizione naturale alla cura e assistenza degli animali, ma che non intendono cimentarsi negli studi universitari. La situazione italiana è però molto diversa da quella degli altri paesi occidentali. Infatti la presenza nel nostro paese di un numero esorbitante di Medici Veterinari ha creato situazioni assurde nel nostro settore portando molti giovani veterinari, nella loro prima fase lavorativa spesso di tirocinio o di apprendimento, a sopperire con la loro disponibilità alla mancanza diffusa in Italia di una figura ausiliaria del veterinario, figura di cui comunque in molte strutture si sente sempre più la necessità dovendo compiere attività che non potrebbero logicamente essere svolte da un laureato specialista. Questa situazione molto particolare che vede ogni anno più di 800 nuovi veterinari iscritti agli Ordini richiede ovviamente molta attenzione verso le possibilità occupazionali di queste centinaia di giovani laureati limitando, d’altra parte, quelle che possono essere le competenze delle figure ausiliarie del veterinario alle quali non si può, quindi, in alcun modo riconoscere competenze mediche. Pertanto, inutile e dannosa alla nostra categoria risulterebbe una formazione di carattere universitario, del tipo laurea triennale, che consentirebbe una acquisizione di conoscenze teoriche non necessarie allo svolgimento delle mansioni richieste dal mercato del lavoro nel nostro paese e che creerebbe delle aspettative eccessive, con gravi conseguenze sul rapporto di lavoro. Bisogna che la formazione di questo personale para sanitario, tecnico veterinario, sia sempre e solo di sostegno all’attività del medico veterinario e mai sostitutiva. ■
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Fare l’assistente ai corsi SCIVAC Dietro ogni allestimento didattico c’è il lavoro e la preparazione di tanti giovani colleghi cografi, ossa sintetiche, punte chiodi, viti. Ai corsi pratici ci sono stazioni operative individuali, i tavoli sono organizzati per l’attività pratica, ogni partecipante ha il suo strumentario personale. Spesso sono necessari anche dei briefing preliminari con i relatori, con i quali condividiamo sempre le soluzioni organizzative e didattiche, specie in caso di imprevisti”. Leone esercita a Piacenza in un pronto soccorso veterinario e si occupa di terapia intensiva. “Nelle strutture dove ho lavorato hanno visto quello che valgo e quello che valgo è anche dovuto al fatto che
ono una cinquantina gli assistenti dei corsi Scivac attivi quest’anno. Sono giovanissimi laureati con un’età media al di sotto dei 30 anni e vengono da tutta Italia. A loro, la Società Culturale Italiana Veterinari per Animali da Compagnia affida la logistica e l’organizzazione didattica dei corsi pratici e teorici che si svolgono nel Centro Studi di Palazzo Trecchi. La loro collaborazione è essenziale per la buona riuscita di giornate di intenso aggiornamento scientifico, dove le esigenze della formazione devono coniugarsi con quelle dell’accoglienza e dell’ospitalità. Oltre ai corsi, la figura dell’assistente è richiesta anche alle giornate delle società specialistiche della SCIVAC, pertanto un assistente può arrivare a seguire una decina di eventi nell’arco di un anno. Per i giovani è una straordinaria occasione di apprendimento scientifico e di contatto con un gran numero di specialisti e con importanti relatori da ogni parte del mondo. Fulvio Stanga, Direttore Scientifico della SCIVAC: “La crescita delle nostre attività, il livello avanzato di formazione e i processi di qualità hanno reso necessario consolidare la presenza degli assistenti ai nostri corsi. Svolgono un ruolo fondamentale per l’efficienza didattica e sono i primi a cogliere le esigenze dei partecipanti. Con la certificazione di qualità abbiamo dato un’impronta sistematica a tutto il nostro lavoro, senza perdere la flessibilità e la prontezza d’intervento che servono in caso di imprevisti, inevitabili per una macchina organizzativa che movimenta tante risorse materiali e umane”.
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Gli assistenti Mattia Leone e Denise Spinelli in Sala Violini (Palazzo Trecchi) insieme al loro coordinatore Vittorio Salmaso.
Tutto è iniziato con il passaparola, ma oggi la presenza degli assistenti non è più improvvisata. La complessità delle iniziative di formazione, sempre più orientate all’apprendimento pratico e alla specializzazione, ha richiesto maggiore sistematicità. La collaborazione degli assistenti non può durare più di tre anni, un lasso di tempo che l’esperienza ha valutato come ottimale per dare continuità all’organizzazione e per garantire un certo turn over. Sono molti, infatti, i giovani colleghi che fanno domanda alla Scivac per ricoprire questo incarico ed entrare nel vivo dei corsi SCIVAC. Il gruppo che lavora quest’anno ha pianificato a dicembre il calendario dei corsi e definito le assegnazioni. Gli assistenti possono infatti indicare il settore di maggiore interesse, anche se la preferenza disciplinare è solo uno dei vari fattori di selezione. Gli altri dipendono dalla programmazione didattica e dall’attitudine ad un incarico che impegna nei fine settimana e che richiede dinamicità e versatilità. Il riconoscimento di un compenso, del rimborso spese e dei crediti Ecm è variabile a seconda dell’evento. Ai corsi è riconosciuta la frequenza gratuita: gli assistenti godono di ampia autonomia gestionale, perciò una volta assolte le funzioni di supporto alla didattica, possono seguire le lezioni. Cosa fanno? supportano le segreterie, i partecipanti, ma soprattutto i docenti e le sale. Il loro compito è principalmente di rispondere alle esigenze didattiche di sala prima e durante lo svolgimento dei lavori. La SCIVAC è riconoscente a questi giovani colleghi che ormai sono una presenza necessaria e irrinunciabile. Mattia Leone, uno degli assistenti “storici”, ne è orgogliosamente convinto: “Sono sempre più considerato parte integrante nella gestione di un corso perché se funziona l’assistenza anche il corso riesce meglio. Siamo presenti per le più semplici esigenze, dal microfono alle luci, facciamo accoglienza ai partecipanti ma soprattutto prepariamo il materiale didattico dalle mansioni più semplici, come caricare le slide di casi clinici a quelle più sofisticate dei corsi più complessi, come ortopedia o chirurgia”. Mattia Leone è laureato con lode a Parma e ha conseguito la specializzazione in Sanità Animale Allevamento e Produzioni Zootecniche. Anch’essa con lode. “Essere veterinarici dice- è indispensabile quando bisogna trattare i preparati biologici, posizionare i modelli, preparare set chirurgici, controllare la funzionalità di trapani, frese, microscopi, e-
alla SCIVAC ho occasione di fare aggiornamento”. Un messaggio da lanciare? “Chi viene come corsista non se ne accorge ma c’è tanto lavoro dietro, da due a cinque sei persone - dice Leone - ce lo dobbiamo sudare il nostro posto di assistente, ma è una grandissima opportunità di crescita formativa”. ■ Vuoi diventare assistente ai corsi SCIVAC? Scrivi al loro coordinatore, il Sig. Vittorio Salmaso - vittorio.salmaso@evsrl.it. A ottobre ci saranno le selezioni per le attività del 2011.
Il veterinario, la pesca e l’acquacoltura di ANTONINO ALGOZINO meno di una settimana dal 12° Congresso nazionale SIVAR, mentre siamo tutti presi dalla fregola di concentrare il lavoro fino a giovedì al fine di poter essere “liberi” per due giorni, mi soffermo ad osservare il logo stilizzato della nostra società e ne intravedo il pesce che tempo fa ha attirato ed attivato la mia attenzione, e penso….. Guardo il programma scientifico del Congresso ed in primis mi soffermo sull’importantissima tavola rotonda sul tema “veterinario aziendale”, per il quale mi sto spendendo fino all’inverosimile in Sicilia, a livello ordinistico ed istituzionale, e ripenso…. Agricoltura, zootecnìa biologica, acquacoltura, acquariofilia, aziende agro-ittiche, PAC, FEP, misure veterinarie, commercializzazione e trasformazione dei prodotti ittici, conservazione delle biodiversità, specie autoctone, patologia ittica, rete di epidemiosorveglianza, HACCP, sicurezza alimentare e certificazione di prodotto, anagrafe informatizzata delle imprese di acquacoltura, consorzi, distretti produttivi della pesca, ripopolamenti ittici, acque interne, master, scuole di specializzazione, corsi di alta formazione e…. quasi quasi mi confondo io stesso… Figuriamoci uno studente in Medicina Veterinaria o un neo-laureato che si affaccia quasi inerme alle molteplici sfaccettature che la nostra professione ci offre, e volesse approfondire il variegato mondo attinente il pesce… Però in questo particolare momento mi sentirei di cambiare la famosa frase “ma datti all’ippica” con “datti all’ittica”!!! E mi ritorna in mente quel pesciolino stilizzato del nostro logo, sarà per la mia forte vocazione cristiana, sarà perché pescando ho conosciuto la mia attuale moglie, sarà per deformazione mentale e professionale, sarà perché da tempo non riesco ad andare a pescare come facevo da “giovane”….. Ed allora ho trovato la soluzione al problema con il famoso detto “Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va a Maometto”: perché sono fortemente convinto che se questa montagna verrà alla professione veterinaria, ovvero se saremo
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capaci di rivitalizzare l’immagine del Medico Veterinario nell’ambito delle politiche europee della pesca e far giungere la nostra figura professionale all’apice di questa montagna, ci renderemo conto dell’indotto economico che si muove in questo settore, alle possibilità lavorative che possiamo offrire ai neo-laureati e quanti anni luce siamo distanti da questo specifico indirizzo produttivo per la veterinaria. Se dovessimo approfondire tutte quelle parolone che citavo poc’anzi, altro che articolo sulla rivista, non basterebbe un libro… ma è proprio questo libro di richieste che dobbiamo portare negli opportuni tavoli istituzionali provinciali, regionali, nazionali, europei ed extra-europei perché in ognuna di queste parolone ci sta la figura del Medico Veterinario, con le sue esclusive peculiarità professionali: se siamo al passo coi tempi nel settore della vigilanza, non lo siamo in quello della produzione primaria e secondaria, della consulenza agli Enti pubblici ed ai privati nei vari settori della pesca e dell’acquacoltura. Attrezziamoci per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro con figure specialistiche veterinarie che sappiano come si allevano i pesci, che conoscano le basilari condizioni di benessere e loro principali patologie in allevamento, come si effettuano i ripopolamenti ittici e quali sono le nostre specifiche competenze in materia: non lasciamo che l’HACCP lo espletino figure professionali che nulla hanno a che vedere con i processi e le tecnologie alimentari, non lasciamo che le consulenze alle aziende di commercializzazione e trasformazione dei prodotti ittici la facciano figure che di strutture, impiantistica, shelf-life e microbiologia dei prodotti ittici se ne occupano marginalmente nelle strategie di marketing aziendale... Questa è una delle nostre tante sfide per il futuro. ■
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Quale benessere nel canile/gattile? La presenza di un alto numero di animali detenuti è indice di un problema culturale ancora irrisolto
di MARIA CHIARA CATALANI a realtà canile/gattile rappresenta di per sé una condizione incompatibile col benessere del cane e del gatto. Nel primo, infatti, ad uno stato di deprivazione relazionale e di esperienze per i cani che vi si trovano, si accompagna una condizione di costante iperstimolazione sensoriale di due tra i principali canali di interfaccia col mondo, quello olfattivo,
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ACCORDO SISCA UNIVERSITÀ DI PALERMO
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l 20 aprile scorso gruppo di studio regionale della SISCA ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il Dipartimento Ethos (Analisi delle Comunità, Rappresentazioni, Sistemi Formativi) dell’Università degli Studi di Palermo. L’accordo, siglato nelle persone del Direttore del Dipartimento Ethos, prof. Pietro Di Giovanni, ordinario di Storia della filosofia e il Collega Massimo Di Martino (SISCA)- nasce in considerazione degli “interessi istituzionali reciproci, al fine di facilitare e incoraggiare la cooperazione e l’avvio di eventi culturali, le parti intendono collaborare attraverso le seguenti attività: parternariato istituzionale e collaborazione scientifica; ideazione, progettazione e realizzazione del master universitario di I livello in “Human-Non Human. Antropologia, Biofilia ed Etologia”, anno accademico 20102011; co-organizzazione di corsi di studio avanzati, mostre, seminari e attività di ricerca”.
stimolato su una monotonia e forte intensità di odori, e quello acustico, stimolato dal pressoché costante abbaiare dei cani che presto imparano ad utilizzare la comunicazione vocale come forma di ricerca di attenzioni e interazioni con l’uomo. Nei gattili, invece, il benessere può essere minacciato per il fatto che i gatti si trovano a condividere spazi estremamente limitati rispetto a quelli che secondo l’etogramma di specie sarebbero opportuni per una adeguata attività esplorativa e predatoria. Nei gattili, inoltre, alla limitazione di spazi esplorativi, si associa molto spesso una forte promiscuità che, per la nota sensibilità territoriale del gatto, può provocare una condizione di stress cronico. Premesso ciò, si denota una seria necessità di intervenire in queste strutture affinché non sia garantito il solo aspetto sanitario ed il rispetto delle norme relative allo spazio minimo procapite ma anche un adeguamento delle strutture e della loro gestione, sulle necessità etologiche delle due specie in esse detenute. Dando per assodata la possibilità di incentivare i controlli del medico veterinario pubblico sui requisiti delle strutture attualmente presenti sul territorio, essendo oramai accertato che non è possibile parlare di benessere se non considerando anche l’aspetto etologicopsicologico della specie diviene necessario promuovere la conoscenza di alcuni elementi gestionali ed ambientali che possono giocare un ruolo importante per il miglioramento del benessere etologico-psicologico di cani e gatti detenuti in strutture. La gestione del canile potrebbe essere notevolmente migliorata attraverso piccoli adeguamenti che riguardano l’arricchimento ambientale e la modalità di espletamento delle quotidiane mansioni di gestione (alimentazione, uscita dai box, strutturazione degli spazi, dislocazione degli elementi costitutivi dei box/gabbie, interazioni col personale). Ogni attività in canile, infatti, può rappresentare un’ottima occasione per i cani di vivere interazioni educative col personale, atte a mantenere/accrescere le capacità relazionali individuali, fornendo competenze che a breve-medio termine migliorano il benessere etologico ed aumentano l’adottabilità dei soggetti. Anche l’ambiente, con accorgimenti piuttosto economici e di semplice realizzazione, può risultare più gradevole al pubblico, ovvero ai potenziali adottanti, ed essere fonte di esplorazione, rilassamento, apprendimento, gioco e di molte altre attività fondamentali per il benessere dei cani. Per quanto riguarda i gatti, invece, elemento fondamentale di miglioramento ambientale è innanzitutto lo spazio a disposizione di ogni soggetto ma allo stesso modo la sua suddivisione in zone che per ogni felino devono es-
PREMIATA A PISA DALLA HILL’S LA MIGLIORE COMUNICAZIONE BREVE
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a Commissione Scientifica del II° Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina, tenutosi il 17-18 aprile a Pisa, costituita dal Prof. Saverio Paltrinieri, Prof. Gaetano Oliva, Dr. Eric Zini e Dr. Michele Maroli e coordinata dal Prof. Lubas ha giudicato come migliore comunicazione breve, tra le numerose pervenute, quella della dottoressa Alessandra Spaziani “Leishmaniosi canina e sanità pubblica veterinaria: monitoraggio e gestione all’interno di un canile del centro-italia”. Sabato 17 Aprile 2010, nel Palacongressi di Pisa, Hill’s Pet Nutrition ha premiato, durante il Congresso, il lavoro con la consegna di una targa e offrendo il soggiorno completo e il rimborso per le spese di viaggio della Dr.ssa Spaziani, medico veterinario presso l’Azienda Asl Roma/D, Ospedale Veterinario. Nel suo lavoro vengono riportati i dati inerenti 5 anni (2003-2007) di monitoraggio e gestione della leishmaniosi canina all’interno di una grande struttura pubblica quale il canile Muratella di Roma. È stato effettuato anche uno studio entomologico allo scopo di valutare il rischio di trasmissione all’interno della struttura stessa. Come specie altamente recettiva i cani infetti si possono considerare ospiti sentinella per la leishmaniosi sia umana che canina del nostro territorio (Bettini & Gradoni, 1986) e i canili collocati in aree endemiche rappresentare un ruolo importante nell’epidemiologia della malattia. (Nella foto da sinistra: Dr.ssa Alessandra Spaziani, Dr.ssa Paola Badiale della Hill’s e il Prof. George Lubas) sere disponibili e ben distinte. La tridimensionalità nell’attività esplorativa, il gioco predatorio, le zone di isolamento e quelle di alimentazione o eliminazione, devono poter essere ben identificate da ogni singolo individuo e distribuite in numero e posizione idonea rispetto alle necessità di questa specie. Anche le relazioni interspecifiche con l’uomo hanno importanza, sebbene in misura diversa dal cane, e devono prevedere gradualità o continuità a seconda delle pregresse esperienze di ogni soggetto. Gli interventi a favore del benessere animale nei canili e gattili devono avere, quindi, obiettivi graduali e commisurati rispetto alla media delle realtà esistenti nel nostro Paese. Una delle prime condizioni che dovrebbero esser considerate imprescindibili per l’affidamento di tali strutture, è la formazione dei gestori e degli operatori di canile e gattile oltre che dei volontari che vi operano. Altro elemento necessario è l’adeguamento delle strutture che, ancora in molti casi, risultano molto lontane dal poter offrire una condizione di benessere agli animali in esse ospitati. Sia i parametri ambien-
tali, sia quelli gestionali richiedono nella maggior parte delle strutture, delle migliorie che tengano in considerazione l’etogramma di specie e le necessità relazionali. Tutto ciò ha come scopo primario il miglioramento del livello di benessere dei soggetti già presenti e la creazione di contesti in cui gli animali siano trattenuti per periodi quanto più possibile brevi e, soprattutto, durante i quali vivano in condizioni di benessere complessivo (fisico, etologico, relazionale) ed accrescano le proprie competenze nell’ottica di un reinserimento in contesti sociali e famigliari. Di pari passo, in un’ottica di lungimiranza, è necessario prevedere la promozione di una diversa cultura del rapporto uomo-animale e di una sua valorizzazione per prospettare come obiettivo a lungo termine la riduzione drastica del numero di animali detenuti in strutture, oggi sistema tampone di un problema culturale ancora irrisolto. (Atti del Convegno “Il benessere animale e la medicina veterinaria pubblica e privata”, ANMVI International, Cremona 7-9 Aprile 2010) ■
AFFOSSATA LA NOSTRA EDITORIA
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renta milioni di euro per le tariffe agevolate no-profit per l'anno 2010. Ma non per l'editoria delle professioni. Le Commissioni riunite VI (Finanze) e X (Attività produttive) della Camera dei deputati hanno approvato un emendamento a firma dell'On. Pugliese, che stanzia altri 30 milioni di euro, per il 2010, per le tariffe agevolate degli editori "no-profit". Ma non per la nostra editoria. La norma in questione esclude dalla "tariffa no-profit" le pubblicazioni delle associazioni politiche, dei sindacati, degli
ordini professionali, delle associazioni professionali di categoria e delle associazioni d'arma e combattentistiche, che in base alla Legge 46/2004 erano ricomprese nella tariffa delle associazioni senza fini di lucro. Così le tariffe agevolate secondo la Legge 46/2004: Art 1, comma 2. Accedono altresì alle tariffe agevolate le associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro, le associazioni le cui pubblicazioni periodiche abbiano avuto riconosciuto il carattere politico dai gruppi parlamentari di riferimento nonché, relativamente
ai bollettini dei propri organi direttivi, gli ordini professionali, i sindacati, le associazioni professionali di categoria e le associazioni d'arma e combattentistiche. Così invece le tariffe agevolate secondo la Legge 46/2004 come emendata dalle Commissioni VI e X: Art. 1, comma 2. Accedono altresì alle tariffe agevolate le associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro. Il provvedimento in esame dovrà passare ancora all'esame dell'Assemblea della Camera e dell'Aula del Senato per essere convertito in legge.
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Anche quest’anno abbiamo portato a Rimini i grandi nomi della Veterinaria… Un evento internazionale da non perdere
JOHN BONAGURA
JAMES COOK
LESLEY KING
DVM, Dipl ACVIM, Ohio, USA
DVM, MS, PhD, Dipl ACVS, Missouri, USA
DVM, MRCVS, MVB, Dipl ACVIM, Dipl ACVEEC, Dipl ECVIM, USA
MICHAEL WILLARD
RICHARD A. LECOUTEUR
TRACY STOKOL
DVM, MS, Dipl AVCIM, Texax, USA
DVM, BVSc, PhD, Dipl ACVIM (Neurology), Dipl ECVN, California, USA
DVM, BVSc, PhD, Dipl ACVP, Ithaca, USA
RIMINI, 28-30 MAGGIO 2010 PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI
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Lettere al Direttore
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La sorte dei bufalini di GIUSEPPE PALLANTE Specialista Diritto e Legislazione Veterinaria Istituto Italiano di Bioetica a lettera pubblicata su Professione Veterinaria 13/2010 e a firma del signor Enrico Miolli sul destino degli annutoli di bufalo di sesso maschile e la risposta con il conseguente invito del presidente Carlo Scotti a riflettere sulla questione e non a subirla passivamente, ci permette di fornire una doverosa precisazione su quali strumenti abbiamo già oggi, e che possiamo mettere in campo come professione all’interno della questione. Premetto che vivo e pratico in Trentino, e quindi non posso conoscere in modo diretto la questione e sono sicuro che i colleghi del territorio interessato potranno al meglio integrare la mia riflessione. Entrando nel merito, a prescindere dalle personali posizioni di natura etica e dal profilo deontologico cui ci richiama la professione che richiederebbero altro taglio e genere di riflessione al presente contributo, e tralasciando anche gli aspetti normativi di pertinenza specifica del Codice di Procedura Penale, ma limitandosi già alla sola procedura di applicazione della Anagrafe Bovina è possibile fornire un contributo di natura giuridica alla questione quale deterrente alla mattanza. Il punto di riferimento attuale resta il Decreto Ministeriale del 31 Gennaio 2002, che detta disposizioni in materia di funzionamento dell’anagrafe bovina. A sua volta lo stesso richiama in modo esplicito il regolamento CE 1760/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 Luglio dello stesso anno e il Decreto del Presidente della Repubblica del 19 Ottobre 2000 n. 437. Prendendo in esame l’articolato del decreto in questione già all’art. 1, comma e, ci viene detto che per animale si deve intendere un animale della specie bovina, comprese la specie Bison Bison e Bubalus bubalus. Il comma e quindi entra nel merito della specie, quella bufalina, di fatto quale soggetto cui si è sottoposti ad applicare il presente atto di Legge. Di seguito all’art. 2 ci si imbatte subito nelle principali finalità dell’Anagrafe Bovina, che per il legislatore sono due; infatti leggiamo al punto 1 comma a “… la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico”. Quindi non solo la specie Bufalo, come abbiamo visto in precedenza, viene tutelata, ma l’intero patrimonio zootecnico di siffatta specie, risulta essere soggetto di tutela da parte del-
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l’ordinamento giuridico. Come? Attraverso un sistema di identificazione dei singoli animali e conseguente registrazione sia nei registri tenuti in azienda che attraverso la registrazione presso la Banca Dati informatizzata. Quindi, sempre nell’art. 2, ci viene detto su cosa si basa il Sistema Anagrafe: a) sulle dichiarazioni del detentore degli animali b) sulla registrazione in tempo reale e comunque nei tempi previsti dalla normativa comunitaria I responsabili del funzionamento del sistema (punto 3 dell’art. 2) sono una serie di soggetti tra cui i detentori, i titolari e i Servizi Veterinari delle Aziende Unità Sanitarie Locali. Passando all’art.5 viene esplicitamente detto che il titolare dell’azienda deve comunicare al servizio veterinario competente ogni variazione…entro sette giorni (!) dall’evento e come tale registrato presso il registro aziendale (art. 5, comma 5). All’art. 7 inoltre viene detto che il detentore entro 20 giorni dalla nascita deve applicare la marca auricolare (art.7 comma 4) e ribadisce che la notifica alla Banca Dati Nazionale deve essere effettuata entro sette giorni dalla nascita. Quindi al comma 9 dello stesso articolo vengono ripresi i compiti e le responsabilità del detentore tra cui al punto e “comunica la morte di un animale….entro 7 giorni”, punto f “comunica entro 48 ore lo smarrimento o il furto degli animali”. Questo brevissimo richiamo normativo è essenziale nel comprendere quindi che se ipotizziamo si sia in presenza di una stalla ad esempio di 40 capi in lattazione verosimilmente il risultato atteso deve risultare grosso modo di quaranta nascite all’anno. Del totale dell’effettivo è presumibile inoltre che la metà sia di sesso maschile e che gli stessi siano soppressi alla nascita, così come lascia intendere la lettera del signor Miolli. Dai procedimenti di controllo attuati dalle autorità competenti (Servizi Veterinari) non può non saltare agli occhi una incongruenza tra il totale dei capi adulti presenti in lattazione e il numero delle nascite nell’anno dichiarate nel registro aziendale. In conclusione la mancata iscrizione all’Anagrafe Bovina, e quindi la mancata congruenza dell’informazione riscontrabile di circa la metà dei capi attesi, pone il sanitario dinanzi almeno a tre ipotetiche questioni: a) una elevata mortalità al parto o subito dopo espletato lo stesso o comunque entro i
RECENSIONE Titolo: CANI SUPEREROI Autore: ROBERTO ALLEGRI Edizioni: ARMENIA - 2010 Pagine: 189 Prezzo: euro 15,00 La vera storia della Scuola Italiana Cani Salvataggio raccontata dal suo fondatore. Da un incontro dell’autore con Ferruccio Pilenga, fondatore della Scuola Italiana Cani Salvataggio - la più prestigiosa scuola di soccorso cinofilo nel nostro paese e una delle più note al mondo - nasce questo libro che ha per protagonisti i cani, impavidi eroi che si tuffano in acqua da un elicottero sospeso in volo per recuperare i loro amici umani annaspanti tra le onde. Nella scuola, unica nel suo genere, i cani - per lo più Terranova e Labrador - conseguono un vero e proprio brevetto nautico dopo un addestramento, svolto con il loro proprietario e mirato al salvataggio in mare. Rivivere, attraverso un racconto avvincente, la nascita della scuola, le tappe dell’addestramento e i salvataggi più drammatici e commoventi sarà un’avventura esaltante, un’emozione forte per chi ama i cani, che in questi episodi davvero si dimostrano i migliori amici dell’uomo. Roberto Allegri è nato nel 1969. Giornalista e scrittore, collabora con il settimanale CHI fin dal primo numero. È autore di una trentina di libri, alcuni dei quali tradotti anche all’estero. Con il Gruppo Editoriale Armenia, oltre ad aver curato per cinque anni Minù-Agenda del Gatto, ha pubblicato diversi titoli, tra cui Vita da gatti: istruzioni per l’uso.
primi sette giorni b) una compravendita illegale con potenziale immissione di carne priva di etichettatura (filiera alimentare) sul mercato c) soppressione provocata (in questo caso è possibile definirla eutanasia?) Nella veridicità della prima ipotesi l’azienda in questione resta comunque da monitorare da parte dei Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria, non fosse altro per individuare quali possono essere le cause di una mortalità che investe annualmente metà del patrimonio zootecnico (art. 2, comma 1, punto a, tutela del patrimonio zootecnico attraverso la costituzione e funzionalità della rete di epidemiosorveglianza) e che comunque investe di responsabilità il detentore per la mancata dichiarazione del capo morto che va comunque comunicato entro sette giorni (art. 7, comma 9). La seconda ipotesi apre direttamente a reati da Codice di Procedura Penale e quindi ne tralascio la trattazione. La terza ipotesi, la più verosimile e che sta giustamente a cuore al signor Miolli, va inquadrata pertanto comunque nell’obbligo di comunicazione di morte entro i sette giorni e nella legittimità del dare la morte. In questo caso la sorte dei piccoli di sesso maschile della specie bufalina comunque andrebbe contestualizzata in una scelta di tipo eutanasico e non certo attraverso altre soluzioni che prevedono l’applicazione del Codice di Procedura Penale (Art. 544-bis. - Uccisione di animali: Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi). Ma a questo punto la stessa eutanasia come scelta ultima senza comprovato motivo sembrerebbe una ipotesi non percorribile da parte dello stesso sanitario che inevitabilmente in-
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«Ora ci siamo noi e la riforma delle professioni si farà». Angelino Alfano, Ministro della Giustiza
correrebbe nello stesso tipo di reato di procedura penale. Infatti va ricordato come la scelta dell’eutanasia nelle specie da reddito resta praticabile solo in deroga all’uso di medicinali eutanasici autorizzati per cani e gatti ed altri animali di piccola taglia secondo le modalità previste dall’articolo 11 del Decreto Legislativo 193 del 6 aprile 2006 e successive modifiche al solo scopo di tutelare il benessere animale (es. vacche a terra), ed il caso in esame evidentemente non risulta coerente con quanto previsto dalla Legge. In conclusione è da credere che la norma in vigore è già in sé uno strumento deterrente nei casi denunciati dalla lettera. È evidente che ciò non nega le tragiche realtà descritte ma che le stesse restano da perseguire attraverso Organi e procedure ben più complessi di quanto il sanitario possa rispondere. ■
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Prevenzione dentale: maggio è il mese dell’igiene orale canina Pedigree® Dentastix™, sotto l’egida di SCIVAC e SIODOV, promuove la prima campagna nazionale di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene dentale del cane nche Fido confida nel dentista per il proprio benessere! Così, da quest’anno, Maggio è il mese votato alla cura della bocca dei nostri amici a quattro zampe. Pedigree® Dentastix™, infatti, sotto l’egida di SCIVAC e SIODOV, promuove la prima campagna nazionale di educazione all’igiene orale canina, consapevole che il benessere del cane inizia da una bocca sana e forte. I problemi dentali nei nostri animali domestici sono in aumento ma, fortunatamente, cresce sempre più anche l’attenzione che il proprietario vi pone. I denti di Fido sono come le mani per gli umani: servono per nutrirsi, per difendersi, per giocare. È indispensabile, quindi, non dimenticare la loro igiene quotidiana. Se trascurata, infatti, l’accumulo non controllato di placca e tartaro può causare seri disturbi di salute, come gengiviti e parodontiti, che possono portare non solo alla caduta dei denti e a gravi infezioni delle ossa mascellari, ma anche a pro-
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blemi al fegato e al cuore. La campagna Pedigree® Dentastix™, che si svolgerà nel mese di Maggio, ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i proprietari ad assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti della salute dei propri animali, sottolineando l’importanza della prevenzione quale elemento imprescindibile per assicurare loro la giusta vitalità. Il tour Pedigree® Dentastix™ parte da Milano e da Firenze l’8 maggio e nei 3 week end successivi toccherà alcune delle maggiori città italiane: Genova, Torino, Padova, Verona, Bologna, Roma. Sarà, così, semplice per il proprietario offrire al cane un check up della bocca e ricevere informazioni specifiche su come sia possibile ottenere risultati significativi nel campo della salute orale del proprio amico a quattro zampe grazie a una prevenzione e a uno stile di vita quotidiano corretti. I veterinari a bordo di due van informeranno i consumatori sui principali disturbi gengivali e parodontali, che sono le malattie più comuni nei cani adulti. Dopo questa prima valutazione, i proprietari saranno incoraggiati a rivolgersi al pro-
prio veterinario di fiducia per controlli costanti, u n a completa pulizia dei denti (se necessaria), e per scoprire quanto una corretta igiene orale quotidiana sia fondamentale per garantire all’animale un’ottima qualità di vita. “La finalità del progetto Pedigree® Dentastix™, che Mars Italia ha deciso di promuovere, è sensibilizzare i proprietari a una maggiore tutela degli animali e promuoverne comportamenti corretti. È profonda convinzione dell’azienda che prevenire le malattie del cavo orale del cane sia possibile affidandosi per tempo e regolarmente a un professionista e mettendo quotidianamente in atto le misure di prevenzione indicate dal medico veterinario. Nell’igiene orale, i benefici di qualsiasi intervento tera-
peutico sono, infatti, di breve durata se non vengono mantenuti nel tempo con le cure giornaliere da parte del proprietario.” afferma Antonella Baggini, Corporate Affairs Manager di Mars Italia. Aggiunge Dea Bonello, Presidente di SIODOV e SCIVAC: “Il messaggio di cui SIODOV vuol essere ambasciatrice attraverso il coinvolgimento nel progetto Pedigree® Dentastix™, è semplice e chiaro: una visita di controllo periodica dal veterinario e una corretta igiene orale domiciliare aiutano a prevenire o a tenere sotto controllo i problemi della bocca e dei denti prima che sia troppo tardi.” È essenziale rendersi conto di quanto la prevenzione sia fondamentale non solo per il benessere del cane, ma anche per la relazione con il suo proprietario. L’uomo, infatti, deve capire che, sin da quando decide di prendere con sé un animale, è tenuto a rispettare i suoi diritti e a salvaguardarne la salute. È importante, quindi, ricordare che la prevenzione, per gli uomini così come per gli animali, inizia proprio quando si è sani. ■
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DIRETTORE Michele Borgarelli, Med Vet, Dot Ric, Dipl ECVIM-CA (Cardiology), Arkansas (USA) RELATORI Michele Borgarelli, Med Vet, Dot Ric, Dipl ECVIM-CA (Cardiology), Arkansas (USA) Claudio Maria Bussadori, Med Vet, Dot Ric, Dipl ECVIM-CA (Card), Med Chir, Milano David Chiavegato, Med Vet, Dot Ric, Padova Serena Crosara, Med Vet, Torino Gino D’Agnolo, Med Vet, Trieste Marco Poggi, Med Vet, Imperia ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%
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26 Calendario attività Dal 16 maggio al 26 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
16 MAG
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Hotel Settecento - Bergamo - Via Milano, 3 - ECM: 4 crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE
LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA … D (DIAGNOSI) - Campobasso - Hotel San Giorgio - Via Insorti d’Ungheria ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Hotel Internazionale -Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROCCIO CLINICO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO AL PRURITO DEL CANE E DEL GATTO - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano, 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 65° CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC - Palacongressi di Rimini, Rimini - Via della Fiera, 52 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it CORSO “RADIOLOGIA CLINICA. I PARTE: L’ARTO ANTERIORE” - Università di Perugia, Facoltà di Medicina Veterinaria - Via San Costanzo, 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Marketing e Pubblicità - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: monica.borghisani@evsrl.it
16 MAG INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA
16 MAG 16 MAG
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC
28 - 30 MAG ITINERARIO DIDATTICO SIVE
4 - 5 GIU 8 - 9 GIU
CORSO SCIVAC
ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC
ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA - Ragusa, IZS - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Grand Hotel Mediterraneo - Firenze - Lungarno Del Tempio, 44 - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it
INCONTRO ANMVI / GPM
PREZZI E TARIFFE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
CORSO SCIVAC
CORSO AVANZATO INTENSIVO - CITOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. ORTOPEDIA: II PARTE - FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: IV PARTE - RADIOLOGIA DELLO SCHELETRO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: III PARTE - ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
10 - 11 GIU 11 - 13 GIU 12 - 13 GIU 13 GIU 14 - 15 GIU ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
17 - 19 GIU ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
23 - 25 GIU 29 GIU 2 LUG
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2 - 4 LUG
CORSO SCIVAC
CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA - Sassari - ECM: 20 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
7 - 9 LUG
CORSO SCIVAC
CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ORTOPEDIA - BolognaFiere, Bologna - Piazza della Costituzione ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE… E SENZA SBAGLIARE TROPPO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: IV PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
15 - 18 SET 17 - 18 SET
CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ESVOT INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
19 SET ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
21 - 24 SET 24 - 26 SET
CORSO SCIVAC
CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO SICARV
PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TOSSE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
25 SET INCONTRO SCVI
25 SET INCONTRO SCVI
26 SET CORSO SCIVAC
26 - 27 SET INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
26 SET 26 SET
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE
QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 16 | 2010
la VETERINARIA
PROFESSIONE
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 3 maggio 2010
SOLUZIONI
QUIZ 2 Canile e Gattile, Aprile 2008 Corso AIVEMP, Risposta corretta: C)
QUIZ 1
di acclimatamento
Risposta corretta: A)
a Vaccinarlo immediatamente b Eseguire almeno 2 sverminazioni a distanza di 1 settimana e poi vaccinarlo c Attendere le 16 settimane per sverminarlo d Vaccinarlo dopo 1 settimana di acclimatamento e Vaccinarlo dopo 2 settimane
Corso AIVEMP,
a Al massimo 1 mese b Al massimo 3 mesi c 5 mesi ed oltre d 2 settimane e 2 mesi, ma solo nei mesi invernali
2) Se un cucciolo entra in canile a 12 settimane si deve:
Canile e Gattile, Aprile 2008
1) Il parvovirus può rimanere infettante nell’ambiente per:
Professione Veterinaria 16-2010:ok
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