Professione Veterinaria 18-2013:ok
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
18 2013
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 10, numero 18 dal 20 al 26 maggio 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
IL RICCIO E ALTRI MICRO MAMMIFERI
LA STERILIZZAZIONE ALLUNGA LA VITA?
CONFPROFESSIONI PREPARA IL “PERCORSO SALUTE”
ADESSO C’È VETERINARY&FOOD
LA RIPRODUZIONE NELLA CAGNA
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VETERINARIO O MANAGER VETERINARIO?
BREVI FNOVI In qualità di socio UNI (Ente Nazionale di Unificazione), la FNOVI ha chiesto e ottenuto la designazione di un proprio rappresentante nell’Organo Tecnico UNI U08 Attività professionali non regolamentate. L’obiettivo è di “monitorare da un punto di osservazione privilegiato l’evoluzione delle non regolamentate".
DVR Dal 1° giugno scatta l’obbligo di effettuare la valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro, rispettando le procedure standardizzate. L’obbligo riguarda anche gli studi professionali. Salvo proroghe, non sarà più possibile adempiervi con autocertificazione.
CRISI Dal rapporto ISTAT 2013 emerge che la deprivazione materiale intacca anche l’alimentazione. Una percentuale non trascurabile, e in deciso aumento, riduce anche la qualità dei prodotti acquistati. Le famiglie italiane che, tra il 2011 e il 2012, hanno ridotto la qualità o la quantità degli alimentari acquistati, è aumentata dal 53,6% al 62,3%.
IVA Come ha impattato sulle famiglie l’incremento dell’Iva ordinaria? Le stime ISTAT evidenziano un andamento crescente del livello di spesa complessivo, facendo emergere in generale una distribuzione del carico fiscale a svantaggio delle famiglie meno agiate.
VACCINO JOLLY Ha superato la prova della sperimentazione sui furetti il “vaccino jolly”, il primo vaccino unico contro le molteplici forme dei virus influenzali. Sperimentato negli USA, potrebbe anche scongiurare la comparsa di nuovi ceppi dei virus più aggressivi dei virus stagionali. Di un progetto analogo si parlò nel 2009 anche in Italia, in piena emergenza-aviaria.
RICERCA GFK EURISKO
Proprietari: il 59% dice di non badare a spese Indagine sui proprietari di animali da compagnia. A PAGINA 3
L’ingresso del capitale nelle società tra professionisti non va demonizzato. È stato giustamente ricondotto sotto il potere decisionale dei professionisti, che non potranno essere gestiti dalla quota capitaria come ubbidienti esecutori d’opera. Ma di capitale c’è bisogno e ben venga il socio investitore laico. Quel che conta è che il governo delle prestazioni sia saldamente in mano al professionista, decisore ultimo delle politiche societarie e del suo rapporto fiduciario con il cliente, non condizionato dal profitto bensì artefice e partecipe di quest’ultimo. Ci vuole una specchiata illuminazione zodiacale per immaginare una strada che faccia del veterinario un imprenditore di se stesso. L’alternativa è di essere divorati dal capitale altrui, come sta accadendo al settore odontoiatrico. Si stima che circa 1 giovane dentista su 3 finisca ‘impiegato’ nei franchising che offrono cure dentali a prezzi stracciati. Lì comanda un CdA che ragiona a libro mastro e quando “dare e avere” non sono in equilibrio smobilita per inseguire un’altra moda. La prestazione è sul banco della spesa come al supermercato, il professionista non ha un onorario ma un prezzo, forse nemmeno un nome. Nel prossimo futuro è ipotizzabile, anzi probabile, che investitori mettano gli occhi anche sul nostro mondo, che verrebbe definitivamente scompaginato. È indispensabile quindi ragionare in termini diversi e iniziare a comprendere che, oltre ad essere un professionista, se si è
titolare di una struttura si deve anche diventare imprenditori. Dobbiamo creare una nostra managerialità, investire in modo intelligente, calcolando la convenienza economica dei nostri investimenti e per fare questo il capitale serve. Ma deve essere al nostro servizio. Per non essere comprati dalle banche, dalla grande distribuzione o dall’impresa, dobbiamo innanzitutto autofinanziarci. Una possibilità è data dai confidi professionali. Dobbiamo poi imparare a gestire il finanziamento e investire in base a un piano di sviluppo proporzionato alla nostra redditività, familiarizzare con concetti solo apparentemente estranei alle nostre strutture come ammortamento, costo aziendale, punto di pareggio e utile. Enorme è il lavoro da compiere nei rapporti con i collaboratori e con il personale individuando il giusto inquadramento, diffidando dai cattivi consiglieri e valorizzando al massimo la portata della riforma Fornero che ci ha ricordato che siamo liberi professionisti e non dei subordinati presunti. In questa ottica si possono instaurare rapporti professionali all’interno di strutture veterinarie organizzate come vere e proprie “aziende che producono salute animale in modo etico e professionale”, dove veterinari con vari ruoli e competenze si affiancano a specialisti di settore, il tutto gestito da una proprietà dove il medico veterinario titolare si è trasformato in un vero e proprio manager veterinario. Questa è la strada. di Carlo Scotti
ENCICLOPEDIE DIGITALI FVE Secondo la Federazione dei Veterinari Europei nella nuova legge di sanità animale proposta dalla Commissione Europea manca una chiara definizione del "veterinario". La professione medico veterinaria è regolamentata e in Europa l’esercizio è subordinato ad una autorizzazione legale. Questa condizione - sostiene la FVE - dovrebbe essere recepita dalla nuova legislazione.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
LE ENCICLOPEDIE DIGITALI HANNO SCONVOLTO IL SISTEMA ENCICLOPEDICO AL QUALE ERAVAMO ABITUATI ma soprattutto il grande cambiamento è arrivato con il progetto Wikipedia. Nata il 15 gennaio 2001, l’enciclopedia “libera e collaborativa” è disponibile oggi in decine di lingue con circa 800 milioni di utenti e migliaia di collaboratori che la tengono aggiornata integrando le voci presenti o proponendone di nuove. Il sogno di Diderot e D’Alembert era quello di mettere insieme il sapere universale in un’opera. I dizionari e le enciclopedie cartacee dureranno ancora? Certamente pochissimo, visto che quelle digitali sono meno costose, più aggiornate, più rapide, e meno ingombranti. Rispetto a quelle tradizionali però Wikipedia presenta dei limiti: il “sapere universale” non viene in alcun modo selezionato, tutto viene proposto sullo stesso piano e non esiste un reale controllo dei contenuti. Questa caratteristica può essere molto sconveniente quando si parla di argomenti scientifici, in quanto gli utenti sono convinti di trovare informazioni assolutamente certe e convalidate. Quando qualche anno fa l’Anmvi è partita con il progetto Vetpedia, l’Enciclopedia Veterinaria online, abbiamo cercato di prendere il meglio di Wikipedia, senza però replicarne la limitazione suddetta utilizzando un processo di revisione continua dei contenuti eseguito da esperti riconosciuti delle diverse discipline. E quindi abbiamo selezionato centinaia di voci, scelto decine di autori fra i migliori specialisti e abbiamo offerto a tutti i Medici Veterinari la possibilità di collaborare. In questo modo siamo in grado di garantire la qualità e la correttezza dei contenuti, e anche grazie e questo imprescindibile criterio Vetpedia conta più di 11000 utenti registrati a nemmeno due anni dalla sua inaugurazione. Non sono i numeri di Wikipedia, ma Vetpedia è oggi la migliore enciclopedia veterinaria disponibile online.
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Rapporto Assalco-Zoomark 2013 Attualità
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Popolazione pet in Italia Il 55,3% delle famiglie italiane ospita un pet di ANTONIO MANFREDI Direttore ANMVI Il rapporto Assalco-Zoomark 2013 sull’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia è realizzato da Assalco - Associazione Nazionale Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia - e Zoomark International, in collaborazione con SymphonyIRI ed ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). Così come per le scorse edizioni, questo importante progetto si rinnova anche nel 2013 con l’intento di fornire agli operatori del settore un quadro generale sugli andamenti e sulle tendenze principali del mercato dei prodotti per animali da compagnia. Gli animali da compagnia sono sempre più amati nel nostro Pese e assumono un ruolo sempre più importante nella vita degli italiani, che li considerano veri e propri membri della famiglia. Nonostante la crisi economica, gli italiani non rinunciano a garantire ai loro animali una alimentazione sana e sicura, fondamentale per il loro benessere, continuando ad affidarsi agli alimenti preconfezionati, verso i quali dimostrano una sempre maggiore fiducia. Il mercato riflette la crescente attenzione per i pet proponendo non solo alimenti, ma anche accessori vari, medicinali e servizi sempre più all’avanguardia. Il Rapporto Assalco-Zoomark 2013 si sviluppa in quattro sezioni: Mercato Italia, Mercati Esteri, Mondo Veterinario (che riprende alcune indagini sviluppate dall’ANMVI) e Società, Tendenze e Costume che riporta oltre ai dati sulla popolazione animale e sull’aggiornamento annuale Eurispes, anche i risultati di una interessante ricerca GFK Eurisko, a cura del Dott. Giuseppe Minoia, sul valore della relazione uomoanimale per l’opinione pubblica italiana. Questa indagine molto interessante per tutti gli operatori del settore la riportiamo nelle pagine seguenti. pet, soprattutto cani e gatti, sono ormai da anni una presenza fissa nelle case italiane e vengono considerati veri e propri membri della famiglia. Nel 2013 Eurispes ha presentato, nell’annuale Rapporto Italia, alcuni dati sulla presenza dei pet in famiglia, dai quali risulta che il 55,3% delle famiglie italiane ospita uno o più animali da affezione, un dato in crescita rispetto a quanto rilevato dal Rapporto Italia 2011, quando la percentuale si attestava al 41,7% (+13,6% in due anni). Sono aumentati, in particolare, gli italiani che ospitano in casa più di un animale (dall’11,9% del 2012 al 22% del 2013, ovvero + 10,1%), mentre gli italiani che hanno in casa un solo animale crescono in maniera molto più contenuta, di 3,5 punti percentuali (da 29,8% del
I
Fonte: Eurispes 2013
2012 al 33,3% del 2013).
CANI E GATTI: I PREFERITI DAGLI ITALIANI Il migliore amico dell’uomo, il cane, si conferma il pet più amato: è infatti il compagno del 55,6% degli italiani, mentre il 49,7% degli italiani che possiedono un animale ha adottato un gatto. Meno diffusi, ma presenti in molte case italiane, gli altri animali come pesci (9,7%), volatili (9%), tartarughe (7,9%), conigli (5,3%), criceti (4,6%) e rettili (1,1%), ma anche animali esotici (0,8%) Quale/i animale/i possiede Cane Gatto Pesce Uccello Criceto Coniglio Tartaruga Rettili Animali esotici Altro
% 55,6% 49,7% 9,7% 9,0% 4,6% 5,3% 7,9% 1,1% 0,8% 3,5%
Fonte: Eurispes 2013
LE SPESE PER I PET ALIMENTAZIONE Secondo le stime diffuse da Eurispes nel 2013, nell’84,2% delle famiglie italiane si spendono meno di 50€ al mese per l’alimentazione del proprio animale da compagnia. Nel 52,6% dei casi bastano 30€ al mese, poco più di un caffè al giorno, mentre nel 31,6% servono tra i 30 e i 50€. Ma c’è chi per il proprio amico animale spende fino a 100€ al mese, l’11%, e addirittura un 4,8% di chi, tra crocchette e scatolette, arriva a spendere molto di più: quasi il 4% spende da 101 a 300 euro, mentre l’1,1% spende oltre i 300 euro. Passando invece ad esaminare la spesa per le cure veterinarie e i medicinali e prendendo in considerazione un arco temporale non più mensile ma annuale, si scopre che la maggior parte dei proprietari (63,8%) spende meno di 100 Euro l’anno, il 24,3% da 101 a 200 Euro, il 7,7% da 201 a 300 Euro e il 4,2% più di 300 Euro. Dal Rapporto Eurispes 2013 emerge inoltre che la maggioranza dei proprietari (il 65,2%) spesso preferisce occuparsi della toelettatura dei propri pet senza affidarsi a centri specializzati. Del restante 34,8% che invece si rivolge abitualmente a toelettatori professionisti, il 19,3% spende fino a 50 Euro l’anno, il 10,1% da 51 a 100 Euro l’anno, il 3% da 101 a 150 Euro l’an-
no e il 2,4% oltre 150 Euro. Sono gli uomini più delle donne a rivolgersi a centri specializzati per la pulizia e l’igiene dei propri animali. Infine, per quel che riguarda l’acquisto di abitini, collari e accessori moda, il 34,7% dei pet owner italiani è disposto a spendere fino a 50 Euro l’anno, il 6,3% spende da 51 a 100 Euro, l’1,6% da 101 a 150 Euro, mentre il 55,8% fa volentieri a meno di acquisti di questo genere. La tendenza a coccolare il proprio animale con accessori e giocattoli è in crescita: nel 2011 ben il 64,9% degli intervistati dichiarava di non spendere nulla in accessori. Sono soprattutto gli uomini ad acquistare accessori e gadget vari: solo il 47,9% degli uomini dichiara di non acquistarli, contro il 61,9% delle donne. Nel complesso, considerando tutte le spese necessarie al mantenimento e alla cura del pet, quasi la metà di coloro che possiedono un animale (46,7%) riesce a provvedere alle necessità del proprio pet spendendo meno di 30 Euro mensili. Circa un terzo del campione (32,7%) spende invece da 31 a 50 Euro al mese, il 13,6% da 51 a 100 Euro al mese, mentre solo una piccola percentuale spende più di 100 Euro al mese: il 4,9% da 101 a 200 Euro al mese, lo 0,7% da 201 a 300 Euro mensili e l’1,4% destina più di 300 Euro per le esigenze del proprio amico a quattro zampe. La fotografia scattata da Eurispes evidenzia come la maggior parte degli italiani riesca ad alimentare il proprio animale con una spesa inferiore ai 30 euro mensili. Ulteriore conferma di questi dati è la stima elaborata dall’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), per cui è possibile individuare i seguenti costi medi per l’alimentazione di un animale: per un cane si spendono ogni anno dai 290 ai 635 euro, a seconda della taglia, mentre per il gatto la spesa è di circa 230 euro all’anno, equivalente a 70 centesimi di euro al giorno. TIPO DI ANIMALE
Costo (Euro) Giorno Anno Cane di grossa taglia 1,75 635 Cane di media taglia 1,15 400 Cane di piccola taglia 0,80 290 Gatto 0,70 230 (Fonte: ANMVI) Per calcolare l’effettiva spesa mensile si devono però considerare molti fattori, in quanto è bene scegliere l’alimentazione più indicata in base all’età, alla taglia, allo stato di salute e allo stile di vita dell’animale. Pertanto, è bene segnalare che elaborare una
stima puntuale delle spese per l’alimentazione degli animali da compagnia è un compito difficile. Prima di tutto si deve tener conto che, al pari di quanto accade nell’alimentazione umana, esistono moltissime tipologie di prodotti disponibili ognuna con prezzi diversi, che possono variare in maniera anche significativa a seconda del tipo di prodotto - umidi, secchi o semiumidi - degli ingredienti utilizzati (carne, pesce, vegetali) e dal valore nutrizionale (livelli di proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali, grassi, ecc.). In base proprio al valore nutrizionale, i prodotti si possono distinguere tra completi e complementari: i completi coprono tutte le esigenze nutritive dell’animale con una sola razione, mentre i complementari devono essere necessariamente integrati con altri alimenti. Altra distinzione, sempre basata sul valore nutrizionale del prodotto, si ha poi tra gli alimenti di mantenimento e i dietetici: i primi sono quelli che vengono somministrati normalmente agli animali, mentre i dietetici, detti anche “a particolari fini nutrizionali”, sono studiati per soddisfare esigenze nutrizionali particolari, spesso collegate ad alcune patologie, da utilizzarsi dietro consiglio del veterinario.
POPOLAZIONE ANIMALE: I NUMERI Le stime di Euromonitor parlano di quasi 7 milioni di cani ospitati nelle famiglie italiane e circa 7 milioni e mezzo di gatti. Dopo cani e gatti, i piccoli mammiferi, come conigli e roditori, sono statisticamente gli animali più presenti nelle case degli italiani con 1,8 milioni di esemplari. Seguono quasi 1,4 milioni di rettili, come tartarughe, iguane e serpenti. Ma il numero più elevato di esemplari si stima per uccelli e pesci, poiché se ne ospita quasi sempre più d’uno: sarebbero ben 13 milioni gli uccellini nelle case italiane, e quasi 30 i pesci. Pet Numerosità pet in mio Cani 6.947 Gatti 7.482 Piccoli mammiferi 1.840 Rettili 1.368 Uccelli 12.928 Pesci 29.941 Fonte: Euromonitor 2013
L’ANAGRAFE DEGLI ANIMALI DA AFFEZIONE L’Anagrafe degli Animali da Affezione, istituita dal Ministero della Salute, è il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati col microchip in Italia. Si tratta di una banca dati online a cui affluiscono le informazioni locali circa la registrazione degli animali in questione col fine di poterne rintracciare il proprietario in caso di smarrimento o abbandono. L’Anagrafe degli Animali d’Affezione contiene dunque tutti i dati delle singole anagrafi territoriali, che vengono continuamente aggiornate. I numeri di gatti e furetti registrati sono esigui dal momento che non esiste obbligo di registrazione, ma anche per i cani, nonostante l’iscrizione all’anagrafe sia obbligatoria per legge dal 1991, i numeri non corrispondono alla reale situazione italiana: il dato è parzialmente sottostimato a causa della tendenza, ancora diffusa nel nostro Paese, a non registrare il proprio cane. Secondo i dati ufficiali, i cani di proprietà registrati risultano essere attualmente solo 6.350.371 contro i 6.947 stimati da Euromonitor. ■
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4 Attualità Gfk Eurisko
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Indagine sul ruolo sociale, relazionale, emotivo e simbolico degli animali da compagnia a ricerca Gfk Eurisko, a cura del Dott. Giuseppe Minoia, ha voluto indagare il ruolo sociale, relazionale, emotivo e simbolico degli animali da compagnia sia per i proprietari, sia più in generale per l’opinione pubblica italiana. L’indagine è stata svolta nel Febbraio 2013 su un campione di 700 individui al di sopra dei 14 anni, rappresentativi della popolazione italiana. Parallelamente è stato intervistato anche un campione di altri 300 individui (sempre al di sopra dei 14 anni), proprietari di cani o di gatti. Le interviste sono state condotte sul Panel Gfk Eurisko (4.000 famiglie reperite sul territorio nel rispetto della rappresentatività socio demografica), utilizzando un particolare device tecnico, chiamato “Dialogatore”: un PC touchscreen che riceve e trasmette all’Istituto i questionari e le risposte degli intervistati.
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NUMEROSITÀ E PROFILO DEL CAMPIONE All’interno del campione dei 700 individui rappresentativi della popolazione italiana, 237 intervistati sono risultati essere proprietari di cani o di gatti, che si aggiungono quindi al campione dei 300 pet owner. Confrontando il profilo dei due campioni di riferimento (totale popolazione = 700 vs. proprietari di cani e gatti = 537) si può notare come, rispetto alla distribuzione della popolazione in Italia, i proprietari di pet siano meno presenti al Sud e nelle isole, ma più presenti nei piccoli centri, con meno di 10.000 abitanti. Per quanto riguarda le caratteristiche dei proprietari, i pet owner risultano prevalentemente donne (57% vs. 43% di uomini), con un grado di istruzione leggermente più alto rispetto alla media della popolazione, mentre il loro reddito non si discosta in modo significativo dalla media nazionale. Il 75% dei proprietari intervistati si occupa e si
preoccupa direttamente del proprio animale. È un dato importante, che testimonia il legame diretto e coinvolto, la vera e propria partnership del proprietario con il suo pet. Importante è anche la differenza di genere che si rileva: sono decisamente più le donne ad occuparsi direttamente dell’animale (82% donne e 67% uomini) e sono solitamente le donne le principali responsabili della gestione dell’animale in casa (70% donne e 45% uomini).
IL VALORE DELLA PRESENZA DEI PET NELLE CASE DEGLI ITALIANI Il primo dato che emerge dalla ricerca Gfk Eurisko è una plebiscitaria condivisione del valore degli animali da compagnia, da parte non solo dei proprietari, ma anche della totalità dell’opinione pubblica. La presenza di cani e gatti in casa viene percepita da entrambi i campioni come un valore positivo, immediatamente collegabile al concetto di “benessere” e di “vita buona”. Più del 90% dei proprietari e più dell’80% dell’opinione pubblica attribuisce benefici reali alla presenza degli animali da compagnia, che sono in grado di favorire il benessere e la buona qualità della vita di chi li possiede. I valori considerati fondamentali per descrivere una vita fatta di benessere sono i seguenti: • salute • sicurezza • vita priva di sprechi • cura di sé e dei propri desideri • armonia con la natura • amicizia • tempo libero La presenza di pet rientra in questi valori, ed in particolare nei valori della sostenibilità sociale e culturale, in quanto si riconosce loro un concreto aiuto per sé e per gli altri componenti della famiglia, sul piano emotivo ed affettivo, in particolare oggi. Il 55% degli italiani e il 75% dei proprietari è infatti addirittura convinto che “i cani e gatti contribuiscano a tenere uni-
ta la famiglia”. Dalla ricerca emerge anche che il possesso di un animale da compagnia non sia affatto legato al reddito del proprietario e non si tratti di un lusso esclusivo. Seppur in un periodo di difficoltà economica come quello attuale, gli intervistati affermano, infatti, che tutti potrebbero permettersi un cane o un gatto, incluse le persone non benestanti. Dall’indagine emerge inoltre che ai pet viene attribuita la capacità di portare gioia e buonumore (93% dei proprietari), distrarre le persone e farle sentire meglio, soprattutto in un momento di crisi e di incertezza economica come quello attuale. La sicurezza affettiva e la relazione, il gioco e il divertimento con il proprio animale danno risultati positivi per l’equilibrio psicofisico della persona. A questo proposito, è interessante osservare la differenza di più di 20 punti percentuali tra proprietari e non sull’affermazione “in un periodo di crisi e di incertezza gli animali aiutano a distrarsi e a sentirsi meglio”. Come si può vedere, ben l’81% dei proprietari, alla prova dell’esperienza quotidiana, sono convinti che il buonumore e la buona vita siano favoriti dalla presenza non problematica e affetti-
va dei loro compagni a quattro zampe. Universalmente riconosciuto il valore della pettherapy, le terapie e le attività assistite da animali, appositamente educati, sempre più utilizzate in Italia, soprattutto con i bambini, gli anziani e i disabili (93% dei proprietari e 84% dell’opinione pubblica). Per quanto riguarda gli atteggiamenti dei proprietari verso i pet, appare chiaro che cani e gatti vengono considerati non solo come compagni o amici, ma come veri e propri membri della famiglia. La relazione con cani e gatti è però vista nell’ottica del rispetto delle specificità degli animali, che devono essere trattati come tali, senza umanizzarli: ne è convinto il 63% di proprietari e non. Si colgono poi alcune altre funzioni che i pet possono assolvere con la loro presenza: contribuire a mantenere in forma i proprietari (soprattutto i cani) e concorrere all’educazione dei figli, in quanto la presenza dei pet in casa obbliga necessariamente tutti a rispettare le esigenze di ciascuno e insegna anche ai più piccoli a prendersi cura dell’altro. Importante anche la funzione di «custodi» per la protezione della casa e della famiglia, non soltanto come guardia, ma come presenza che
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6 Attualità Gfk Eurisko
«segna» un perimetro socioaffettivo, conferendo serenità e sicurezza. Inoltre, la stragrande maggioranza (86%) dei proprietari sostiene di ricevere grande svago e consolazione dal proprio pet alla fine di una giornata difficile, confermando ancora una volta il ruolo benefico degli animali all’interno della casa. Non sorprende notare che le risposte dei proprietari e della media del totale popolazione si distaccano di oltre 20 punti percentuali: in sostanza, tanto più si sperimenta la convivenza con questi animali, tanto più ci si rende conto della loro capacità di far recuperare energia e fiducia. La stragrande maggioranza dei proprietari (69%) dichiara anche di essere completamente d’accordo sull’affermazione che avere un cane o un gatto costituisca un grande piacere. A questi si aggiunge un altro 28% che si dice in parte d’accordo con questa affermazione. Inoltre, anche l’84% l’opinione pubblica in generale concorda. La quasi totalità dei proprietari (97%), quindi, riconosce che la presenza di un pet sia fonte di benessere e di serenità, ed è interessante segnalare che, secondo Gfk Eurisko, in nessun altro ambito e situazione sociale, culturale e relazionale, oggi, in Italia, si colgono dati altrettanto positivi su esperienze di piacere. Secondo la stragrande maggioranza degli italiani la presenza di cani e gatti in casa determina sensazioni ed emozioni positive, e di questo sono più convinti soprattutto i possessori. Passando, infatti, ad esaminare la percezione della proprietà di un animale, vediamo che avere un pet in casa è decisamente più un piacere che un impegno (72% vs. 28%), un vantaggio (funzionale, emotivo, sociale) piuttosto che un costo (63% vs. 37%), ed un legame affettivo che arricchisce la vita quotidiana piuttosto che un vincolo che pesa su di essa (81% del totale Italia e il 93% dei proprietari). L’animale in casa è vissuto come un individuo affettivamente carico, come gli altri componenti del nucleo familiare: è un estraneo solo per il 7%. Anche per quanto riguarda l’impegno, il pet è più una fonte di benessere che di fatica (73%
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del totale e il 91% dei proprietari), al punto che l’impegno verso l’animale è ritenuto una delle attività per potersi rilassare piuttosto che una fonte di stress (lo dichiara l’80% del totale e il 93% dei proprietari). L’indagine riconferma inoltre come cani e gatti siano universalmente riconosciuti come parte della famiglia: per ben il 93% del totale Italia e il 99% dei proprietari i pet risultano infatti un affetto importante ed emotivamente rilevante.
L’IMMAGINE DEI PET OWNER I proprietari di cani e gatti hanno universalmente un’immagine positiva, di persone socievoli ed estroverse, serene ed equilibrate, responsabili, attive e felici. Ancora una volta quindi emerge come il vivere con un pet sia legato a valori positivi, che garantiscono serenità, felicità e benessere. Tra gli aggettivi attribuibili ai pet owner risultano infatti tra i più citati dagli intervistati: • socievoli (35% del totale Italia - 52% dei proprietari) • sereni (32% del totale Italia - 46% dei proprietari) • responsabili (30% del totale Italia - 40% dei proprietari) • felici (27% del totale Italia - 42% dei proprietari) • attivi (26% del totale Italia - 34% dei proprietari)
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: I MOTIVI PER CUI SI ADOTTA UN PET I principali motivi che spingono ad adottare un animale da compagnia non variano molto tra cani e gatti: • per l’affetto che mi dà (57% dei proprietari di cani - 53% dei proprietari di gatti) • per avere compagnia (37% dei proprietari di cani - 44% dei proprietari di gatti) Tra le motivazioni prima di tutto conta l’affetto che l’animale darà al proprietario e la partnership che, come abbiamo visto, contribuisce a creare una dimensione di benessere, di buona vita, addirittura di felicità. Altre motivazioni che hanno portato ad adottare
un cane o un gatto sono: • per avere qualcuno con cui giocare e divertirsi • per responsabilizzare i figli • per passare più tempo all’aria aperta. I proprietari confermano inoltre il valore positivo attribuito ai pet: l’87% afferma che “il mio animale è molto importante per me”, il 72% segnala che il proprio pet è in grado di capire il proprio stato d’animo, aiutandolo nei momenti di difficoltà. Il 68% ammette che la propria famiglia sarebbe incompleta senza un cane o un gatto, mentre il 55% afferma di cercare di far di tutto per stare il più possibile col proprio animale, anche durante le vacanze.
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: LA SODDISFAZIONE DEL RAPPORTO COI PET La ricerca dimostra, inoltre, come il livello di sod-
disfazione dei proprietari nei confronti della relazione col proprio pet sia altissimo: la quasi totalità (il 95%) dei proprietari intervistati si dichiara infatti complessivamente molto o abbastanza soddisfatto. Non si rilevano differenze significative tra proprietari di cani e di gatti, come ad evidenziare che qualunque siano le caratteristiche del pet e del proprietario, la relazione che si instaura tra uomo e animale è positiva e soddisfacente.
I NON PROPRIETARI: LA PROPENSIONE ALLA CONVIVENZA CON UN PET La ricerca esplora anche i motivi per i quali i non proprietari non possiedono cani o gatti. Interrogati su quanto si dichiarano d’accordo su alcune affermazioni legate alla proprietà di un animale, gli intervistati rispondono che: • vorrebbero prendere un cane o un gatto, ma non hanno tempo a sufficienza (45%)
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8 Attualità Gfk Eurisko
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• per l’affetto che mi dà (62% dei non proprietari a cui piacerebbe avere un cane - 43% dei non proprietari a cui piacerebbe avere un gatto) • per avere compagnia (32% dei non proprietari a cui piacerebbe avere un cane - 32% dei non proprietari a cui piacerebbe avere un gatto) Inoltre, altre motivazioni che porterebbero ad adottare un cane o un gatto sono: • la capacità affettiva • la dimensione relazionale, da compagno reale • la motivazione a passare molto più tempo all’aria aperta • il tempo dedicato all’animale, con cui giocare e quindi divertirsi • per responsabilizzare in logica educativa i propri figli
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: I RESPONSABILI ALL’ACCUDIMENTO DEL PET IN FAMIGLIA All’interno del campione di proprietari di cani o di gatti, la ricerca prova poi a definire chi, in famiglia, si occupi prevalentemente dei pet.
• non riuscirebbero ad ospitare un cane o un gatto in casa per mancanza di spazio (44%) Il 20% dei non proprietari non può vivere con un animale per problemi di salute, mentre il 38% afferma addirittura di essere dispiaciuto che i propri figli crescano senza un pet. Scopriamo invece che il 10% dei non proprietari ha paura di cani e gatti. Indagando più specificatamente i motivi per cui non si possiede un animale da compagnia, emerge che i non proprietari hanno la percezione che si tratti di un eccessivo impegno (15%), e segnalano in particolare la mancanza di tempo (14%) o di spazio (in particolar modo di un giardino, il 12%). A proposito della disponibilità di maggior spazio e di un giardino, occorre dire che questa prerogativa è considerata invece dai proprietari come un elemento non essenziale per la gestione del pet. Dalla ricerca emerge, infatti, che nel 50% delle famiglie l’animale vive principalmente in casa, mentre nel restante 50% dei casi,
in cui si ha a disposizione un giardino, la metà vive in egual misura in casa e fuori. Tra i non proprietari, comunque, la propensione a prendere un pet è molto alta: ben il 55% degli intervistati dichiara infatti di desiderare un animale da compagnia. Di questi, il 42% afferma che gli piacerebbe possedere un cane, il 21% un gatto. Questo dato, sorprendente, può essere letto come una propensione al possesso di animali da compagnia, e rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’alto valore attribuito ai pet, oggi, dall’opinione pubblica italiana. In questo senso può essere considerato come un puro desiderio, ma è interessante confrontare questo dato con un altro, più realistico: il 20% sta pensando di adottare un pet nei prossimi mesi. Interrogati sui motivi per cui desidererebbero adottare un cane o un gatto, i non proprietari forniscono le stesse risposte dei proprietari, ovvero prevalentemente:
Gran parte degli intervistati dichiara di occuparsi personalmente dei propri animali. In particolare, il responsabile dell’accudimento in famiglia risulta essere prevalentemente donna, tra i 35 e i 54 anni.
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: DOVE VIVONO I PET? Come anticipato, dalla ricerca risulta che i pet vivono principalmente in casa. Lo dichiara infatti il 50% dei proprietari. Nel 25% dei casi l’animale vive principalmente in giardino, mentre nel restante 25% vive in egual misura tra casa e giardino. Viene quindi confermato il dato per cui i pet sono considerati parte integrante della cerchia familiare, tanto da avere un posto a loro riservato all’interno delle mura domestiche. Il possesso di un giardino, inoltre, si presenta come un elemento non essenziale per la gestione di un pet.
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: IL TEMPO DEDICATO AGLI ANIMALI Per quanto riguarda il tempo dedicato perso-
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nalmente, durante il giorno, unicamente al proprio pet, la ricerca indica una media di circa un’ora e mezza, senza differenze significative tra i proprietari di cani e di gatti. Il dato sul tempo dedicato agli animali da
compagnia in famiglia è leggermente maggiore rispetto al tempo dedicato personalmente dal singolo: la media è infatti di più di un’ora e mezza al giorno. Infine, è stato chiesto ai soli proprietari di cani
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il tempo dedicato a portare a passeggio il proprio animale. Gli intervistati indicano una media di più di un’ora di passeggiata al giorno. Si tratta di un tempo significativo, che evidenzia impegno e coinvolgimento nello svago e nell’attività fisica del proprio animale. Un tempo da mettere in relazione anche con la propria attività fisica, perché passeggiare con il cane aiuta a “mantenersi in forma”. In relazione al proprio tempo libero, prendersi cura di un cane o un gatto non sembra essere percepito come un impegno gravoso: il tempo dedicato all’animale viene descritto come una parte piccola o quasi nulla
(54%) o una ragionevole porzione (31%) del tempo libero dei proprietari. La maggioranza dei proprietari (61%), inoltre, esprime il desiderio di poter dedicare ancora più tempo al proprio pet, e sono in particolare i proprietari di cane (65%) a voler passare più tempo con il proprio animale.
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: LE INFORMAZIONI SULLA SALUTE E LA CURA DEI PET L’indagine evidenzia come i proprietari di cani e gatti siano attenti e informati in merito alla salute e cura dell’animale. Più del 70% di loro dichiara infatti di informarsi molto spesso o qualche volta in merito a questo tema. I proprietari di cani dichiarano di informarsi più frequentemente dei proprietari di gatti (il 23% vs 16% lo fa molto spesso). La fonte principale e più accreditata a cui il proprietario si rivolge per ottenere informazioni sulla salute e la cura del proprio pet è il veterinario (72% dei proprietari - 75% dei proprietari di cani - 68% dei proprietari di gatti). Tra le altre fonti più citate: • Internet: Motori di ricerca, forum, blog (15% dei proprietari di cani o gatti) • Negoziante specializzato (13% dei proprietari di cani o gatti) • Passaparola di parenti o conoscenti (13% dei proprietari di cani o gatti)
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: L’ATTENZIONE PER UNA CORRETTA NUTRIZIONE Per quanto attiene all’alimentazione dei pet, si rileva un’attenzione diffusa verso la salute e il benessere del proprio animale. Il 70% dei proprietari intervistati afferma infatti di ritenere importante offrire al proprio pet i migliori alimenti disponibili, ed oltre il 50% evita di dargli avanzi della tavola, perché potrebbero fargli male. Quasi la metà degli intervistati (49%) sceglie gli alimenti per il pro-
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12 Attualità Gfk Eurisko prio cane o il proprio gatto in base al consiglio del veterinario.
I PROPRIETARI DI CANI E DI GATTI: IL MANTENIMENTO DEGLI ANIMALI Nonostante i consumi delle famiglie siano messi a dura prova dalla crisi che sta colpendo il Paese negli ultimi anni, la ricerca mostra che ben il 59% dei proprietari afferma di non badare a spese per la salute del proprio cane o gatto, mentre solo il 21% dei proprietari dichiara che sta cercando di ridurre le spese per il proprio animale. In particolare, il 55% dei proprietari dichiara che non è disposto a rinunciare agli alimenti migliori per il proprio animale, consapevole dell’importanza di una corretta alimentazione per il suo benessere. Secondo i risultati della ricerca periodica Gfk Eurisko Climi Sociali e di Consumo, una delle aree in cui gli italiani continuano a spendere è quella del «benessere», ed i consumi legati agli animali da compagnia rientrano in quest’area. Si risparmia su tutto ma ai consumi legati al proprio benessere, animali da compagnia inclusi, gli italiani non rinunciano.
GLI ANIMALI DA COMPAGNIA IN SOCIETÀ E SUI MEDIA Riguardo alla convivenza con gli animali da compagnia, si evidenzia una divisione dell’opinione pubblica sull’accettazione della loro presenza negli spazi pubblici: solo il 48% pensa che dovrebbero essere sempre accettati. Il 61% dell’opinione pubblica e il 51% dei proprietari, inoltre, segnala perplessità sul ruo-
lo dei proprietari quali educatori degli animali nel rispetto degli spazi pubblici. Si è voluto anche verificare come le persone percepiscono l’aggressività dei cani, cioè la loro potenziale pericolosità. Le risposte sono assolutamente prive di ambiguità: il problema, secondo l’opinione pubblica, non sono i cani in sé, ma la mancanza di educazione impartita dai proprietari (83% della popolazione). Una maggiore educazione può rendere più serena la convivenza degli animali in società. A questo proposito, è interessante rilevare che il 52% del totale Italia e ben il 72% dei proprietari di cani o gatti vorrebbe che i media dedicassero più spazio ai diritti degli animali e ai compiti dei proprietari. Ai media, oltre che ai proprietari, viene attribuito un ruolo importante nel diffondere educazione e conoscenza sul valore socioculturale dei pet. La ricerca rileva il desiderio di avere maggiori contenuti legati ai pet e alla loro educazione, alla convivenza con loro, oltre che ad aspetti legati alla cura o al benessere. I media sono desiderati anche come contenitori di storie che testimonino e aggiornino sugli stili di vita degli animali con i proprietari. La stragrande maggioranza degli intervistati si dichiara favorevole al fatto che negli ultimi anni sia aumentata l’attenzione da parte di società e Istituzioni nei confronti degli animali da compagnia e che questi siano considerati sempre più soggetti con precisi diritti (ad. es. nuovo codice della strada, riforma del condominio, ecc.). Non è solo l’85% dei proprietari di cani o gatti ad affermarlo, ma anche l’opinione pubblica nel suo complesso (73% del totale Italia).
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Infine, l’indagine indica che gli intervistati ritengono eccessiva l’attuale tassazione sul pet food, che prevede un’aliquota IVA al 21%, includendo gli alimenti per animali tra i beni di lusso (mentre gli alimenti ad uso umano hanno prevalentemente una tassazione del 4% o del 10%). La maggioranza dell’opinione pubblica, il 56%, ed il 70% dei proprietari di cani o gatti è contrario all’IVA al 21% per il pet food.
CONCLUSIONI La ricerca Gfk Eurisko, a cura del Dott. Giuseppe Minoia, rivela una plebiscitaria condivisione del valore degli animali da compagnia, da parte non solo di chi ne possiede, ma anche della totalità dell’opinione pubblica. Più del 90% dei proprietari e più dell’80% dell’opinione pubblica attribuisce benefici reali alla presenza degli animali da compagnia. I risultati sono particolarmente significativi se consideriamo ciò che la «gente» pensa dei cani e dei gatti domestici, indipendentemente dall’esserne proprietari: • «i cani e i gatti aiutano a stare meglio» - 84% • «danno molto, senza nulla chiedere in cambio» - 81% • «tengono davvero compagnia» - 80% • «sono veri e propri componenti della famiglia» - 70% • «sono di grande aiuto nei momenti difficili» 65% Gli animali da compagnia sono ritenuti presenze importanti e fonte di «benessere», che si collega con il desiderio di una «vita buona» che caratterizza la maggioranza della popolazione italiana. Per «vita buona» si intende uno stile di vita fatto di benessere sostenibile, basato su valo-
ri quasi unanimemente condivisi dagli italiani oggi: salute; sicurezza; vita priva di sprechi, tesa al risparmio; cura della persona e dei desideri personali; armonia con la natura; amicizia; tempo libero. La presenza dei pet rientra in questi valori e viene infatti riconosciuto che cani e gatti concorrono a una buona qualità della vita, sia per l’individuo che per la propria famiglia. Il 55% degli italiani e il 75% dei proprietari è infatti addirittura convinto che i cani e i gatti “contribuiscano a tenere unita la famiglia”. In questo senso, i pet e le spese a loro collegate vengono vissute come un’area di «spesainvestimento», verso la quale si è poco disposti a rinunce, nonostante i climi freddi di consumo. Si risparmia su tutto ma ai consumi legati al “benessere”, animali da compagnia inclusi, gli italiani non rinunciano. Vediamo, infatti, che ben il 59% dei proprietari dichiara di non badare a spese per i propri animali da compagnia, mentre solo il 21% dei proprietari di animali dichiara di cercare di ridurre le spese. Inoltre, il 55% afferma che non è disposto a rinunciare agli alimenti migliori per il proprio animale, consapevole dell’importanza di una corretta alimentazione per il suo benessere. I proprietari sono convinti che il benessere e la buona qualità della vita, soprattutto in un momento difficile come l’attuale, sono favoriti dalla presenza di animali da compagnia (81% proprietari). Ma anche l’opinione pubblica italiana, in maggioranza, ritiene che i pet aiutino nei frangenti critici (60%). Essi, infatti, sono vissuti come un supporto ed una fonte di serenità e consolazione nei momenti difficili. In sostanza si è convinti che la presenza dei pet faccia bene in più sensi, emotivi, affettivi, comportamentali. Secondo la ricerca Gfk Eurisko si rileva, oggi, un vero e proprio stile di vita specifico correlato alla presenza dell’animale da compagnia, uno stile di vita piacevole, divertente, che aiuta a stare bene, e che aiuta anche la famiglia a crescere meglio i figli, e l’individuo a stare in forma. Si tratta di uno stile di vita «democratico» per la quasi totalità dell’opinione pubblica, e che quasi tutti oggi possono permettersi di avere. Dall’indagine emerge, infatti, che generalmente si ritiene che né il reddito (“essere benestanti”) né lo spazio disponibile (“possedere un giardino”) siano elementi fondamentali per convivere con un cane o un gatto. Si è anche convinti che gli animali da compagnia non siano pericolosi (ovviamente si pensa ai cani), e che i comportamenti rischiosi siano favoriti dalla mancanza di impegno nell’educare i pet da parte dei proprietari (83%). Per quanto riguarda il desiderio di avere animali da compagnia da parte di chi non ne ha, la ricerca fornisce dati sorprendenti: il 55% vorrebbe avere un pet. Si tratta di un dato potenziale, che può essere confrontato con un altro più realistico: il 20% sta pensando di adottare un pet nei prossimi mesi. Infine, la stragrande maggioranza degli intervistati si dichiara favorevole al fatto che sia aumentata l’attenzione da parte di società e istituzioni nei confronti degli animali da compagnia e che questi siano considerati sempre più soggetti con precisi diritti. A questo proposito, si attende più spazio e attenzione verso gli animali da compagnia da parte dei media. La ricerca rileva il desiderio (52% dell’opinione pubblica e 72% dei proprietari) di avere maggiori contenuti legati ai pet e ai loro diritti, alla loro educazione, alla convivenza con loro, oltre che ad aspetti legati alla cura o al benessere. I media sono desiderati anche come contenitori di storie che testimonino e aggiornino sugli stili di vita degli animali con i proprietari. ■
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC BASILICATA IL PAZIENTE ACUTO Matera 23 Giugno 2013 9.30 11.00 11.30 12.45 13.15 14.30 16.00 16.30 17.30
RELATORE Marco Bertoli, Med Vet, Roma
zio dei lavori Arriva un paziente acuto, cosa non dimenticare nel mio iter diagnostico Pausa caffè Il proprietario dice che il suo cane è avvelenato, ha ragione? Relazione commerciale a cura di Royal Canin Pausa Pranzo Casi clinici Pausa caffè Casi clinici Termine del seminario
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA
ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI
ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI
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C O R S I P R AT I C I
FORMAZIONE PER L’ISPEZIONE ACCREDITATA Il progetto ha la finalità di diffondere la cultura della ispezione accreditata e di fornire elementi di formazione e qualifica per professionisti che hanno l’intenzione di operare in questo settore. Al fine di fornire gli strumenti di valutazione più efficaci, il percorso formativo affronta temi generali legati ad aspetti di tipo regolamentare, legislativo e tecnico sempre con l’obiettivo di calarli nella realtà applicativa della ispezione. Il percorso contiene un elevato livello di innovazione affrontando il tema della ispezione accreditata, differenziandola dalle attuali forme di audit di certificazione, con l’obiettivo di fornire agli ispettori strumenti tecnico - applicativi molto specifici in modo tale da renderla rispondente alle richieste del Regolamento 882/04 e del Regolamento 765/08. Si tratta quindi di un percorso che apre una nuova opportunità professionale e di qualifica per i professionisti oparenti a diverso livello, pubblico e privato, nel settore della garanzia della qualità e della sicurezza alimentare.
INIZIATIVA RISERVATA ESCLUSIVAMENTE AI LAUREATI IN MEDICINA VETERINARIA 14/15 Ottobre 2013 - Cremona, Centro Studi EV
La valutazione della shelf-life ed il ranking di rischio degli alimenti Iniziativa a numero chiuso massimo 20 partecipanti
OBIETTIVI Prima relazione: L’approccio corretto ad un paziente con patologia acuta determina spesso la sua prognosi. Risulta quindi essenziale avere un approccio razionale per non omettere nulla nell’iter diagnostico ed impostare una corretta terapia. Seconda relazione: Molti proprietari portano il paziente in visita certi che sia stato avvelenato. La difficoltà del clinico sarà differenziare patologie croniche scompensate da avvelenamenti poiché la sintomatologia, spesso, è sovrapponibile. PROGRAMMA SCIENTIFICO 08.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 09.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed ini-
Il seminario è gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2013, è richiesta preferibilmente la pre iscrizione on line tramite il link: http://registration.evsrl.it/?id=1018 entro il 15 giugno 2013 SEDE Hilton Garden Inn - Via Germania /Borgo Venusio -75100 Matera PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
OBIETTIVI Il corso rientra in un percorso formativo finalizzato alla attività di verifica ispettiva secondo la norma ISO 17020. L’evento in oggetto è indirizzato alla formazione sulla gestione del Risk Assessment al fine di disporre degli strumenti per la identificazione del ranking di rischio delle diverse categorie di alimento. RELATORI PIER SANDRO COCCONCELLI, GIOVANNI DI FALCO
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QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO ALL’ENDOSCOPISTA Sabato 28 e Domenica 29 Settembre 2013 Cremona, Palazzo Trecchi
SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA E C HIRURGIA O RALE V ETERINARIA
15.15 Endoscopista più citologo: una sinergia vincente - E. Bottero 17.15 Fai la tua diagnosi (con televoter) E. Bottero (Respiratorio), U. Lotti (Gastroenterologia) 18.30 Discussione finale e termine della prima giornata
ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: TECNICHE E APPLICAZIONI PRATICHE. TECNICHE ORTODONTICHE IN CAMPO VETERINARIO Domenica 29 Settembre 2013 - Cremona, Palazzo Trecchi 13.30 Il piano inclinato e il piano inclinato telescopico in veterinaria - A. De Simoi 14.15 Trattamento delle principali malocclusioni in ambito veterinario - P. Squarzoni 15.30 Considerazioni etiche sul trattamento ortodontico - M. Gracis 16.30 Domande e discussione di casi clinici 17.00 Chiusura dei lavori
RELATORI Antonio Darsiè, Padova - Alessandro De Simoi, Belluno - Margherita Gracis, Milano - Paolo Squarzoni, Bologna PROGRAMMA SCIENTIFICO Domenica 29 Settembre 2013 08.30 Registrazione dei partecipanti 09.00 Principali tecniche ortodontiche dirette e indirette - A. Darsiè 10.30 Pausa 11.00 La tecnica diretta in ambito umano e la sua applicazione in campo veterinario A. Darsiè, P. Squarzoni 11.45 Come e quando utilizzare bottoni, brackets, elastici e catenelle in campo veterinario - P. Squarzoni 12.30 Pausa pranzo
ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOCOV in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SIODOCOV 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 90,00 Non soci: € 180,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
RELATORI Enrico Bottero, Cuneo - Roberta Caccamo, Torino - Davide De Lorenzi, Forlì - Paola Gianella, Torino Ugo Lotti, Pistoia - Paola Scarpa, Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 28 Settembre 2013 08.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 09.25 Saluto ai partecipanti, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 09.30 Cosa dovrebbe fare l’internista di fronte al paziente con disuria, ematuria ed incontinenza urinaria - P. Scarpa 10.15 Endoscopia diagnostica dell’apparato urinario - R. Caccamo 11.00 Pausa 11.30 Endoscopia interventistica dell’apparato urinario - R. Caccamo 12.15 Casi Clinici 13.00 Pausa pranzo 14.30 Vomito diarrea dimagrimento: quando l’endoscopia è davvero necessaria e quando no E. Bottero, P. Gianella, U. Lotti 16.00 Pausa
Domenica 29 Settembre 2013 09.00 Tosse starnuto e dispnea: quando chiamo l’endoscopista? - D. De Lorenzi 09.45 Endoscopia diagnostica, BAL, “brushing” ed altro… - E. Bottero 10.30 Pausa 11.00 Stenosi, corpi estranei, micosi: quando l’endoscopia può essere risolutiva - D. De Lorenzi 11.45 Casi clinici 13.00 Domande e discussione 13.30 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMIV in regola con l’iscrizione 2013. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SIMIV 2013: GRATUITO Soci SCIVAC: € 120,00 Non soci: € 240,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: socspec@scivac.it
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CORSO REGIONALE SICILIA MEDICINA INTERNA DALLA A (ANAMNESI) ALLA T (TERAPIA) Ragusa 17-20 Ottobre 2013 RELATORI Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Federico Fracassi, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVIM-CA, Bologna Gian Marco Gerboni, Med Vet, Malpensa (VA) PROGRAMMA SCIENTIFICO Giovedì 17 Ottobre 2013 08.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 08.50 Saluto ai partecipanti del Presidente SCIVAC Sicilia, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 09.00 L’approccio orientato al problema: il passo che segue l’anamnesi e la visita clinica Federico Fracassi 10.00 L'utilizzo della diagnostica di laboratorio in medicina interna: conoscere i propri mezzi per evitare trappole diagnostiche Walter Bertazzolo 11.00 Pausa caffè 11.30 Vomito, rigurgito e diarrea? Primo localizzare il problema, secondo capirne la causa! (Fracassi) Prima parte 12.15 Vomito, rigurgito e diarrea? Primo localizzare il problema, secondo capirne la causa! (Fracassi) Seconda parte 13.00 Pausa pranzo 14.00 La diagnostica per immagini nelle patologie dell’apparato digerente (Gerboni) 15.00 Il paziente con problemi gastroenterici: quali esami di laboratorio sono veramente essenziali? (Bertazzolo) 15.30 Pausa caffè 15.45 ESERCITAZIONI PRATICHE 16.45 Fine lavori prima giornata Venerdì 18 Ottobre 2013 8.30 La diagnosi di pancreatite: un rebus di difficile soluzione (Bertazzolo) 9.15 L’ecografia nella diagnosi di pancreatite nel cane e nel gatto (Gerboni) 9.45 La gestione terapeutica del paziente con pancreatite: difficile ma non impossibile! (Fracassi) 10.30 Pausa caffè 10.45 Il clinico di fronte al paziente epatopatico: quali cose è essenziale saper fare (Bertazzolo) 11.30 Danno epatobiliare e funzionalità epatica: cosa ci dicono esattamente? (Bertazzolo) 12.15 Diagnostica ecografica delle patologie epatobiliari e campionamento ecoguidato (Gerboni) 13.15 Pausa pranzo 14.15 Principi di terapia nelle patologie epatobiliari (Fracassi) 15.15 Pausa Caffè 15.30 ESERCITAZIONI PRATICHE 16.15 Fine lavori seconda giornata
Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it
Sabato 19 Ottobre 2013 08.30 Patologie tiroidee nel cane e nel gatto: la diagnosi (Bertazzolo) 09.30 Patologie tiroidee nel cane e nel gatto: la terapia (Fracassi) 10.30 Pausa caffè 10.45 La diagnostica per immagini in corso di malattie endocrine (Gerboni) 11.30 ESERCITAZIONI PRATICHE - Casi Clinici 12.15 Aggiornamenti di terapia del diabete mellito canino (Fracassi) 13.15 Pausa pranzo 14.15 Le patologie surrenaliche più comuni (Fracassi) 15.15 Pausa caffè 15.30 ESERCITAZIONI PRATICHE 16.30 Fine lavori terza giornata Domenica 20 ottobre 2013 08.30 Approccio al paziente con poliuria polidipsia (Fracassi) 09.30 Insufficienza renale acuta, cronica ed infezioni delle vie urinarie: come faccio a diagnosticarle? Parte prima: gli esami di laboratorio (Bertazzolo) 10.30 Pausa caffè 10.45 Insufficienza renale acuta, cronica ed infezioni delle vie urinarie: come faccio a diagnosticarle? Parte seconda: la diagnostica per immagini (Gerboni) 11.30 ESERCITAZIONI PRATICHE - Casi clinici 12.15 Terapia dell’insufficienza renale acuta e cronica (Fracassi) 13.15 Pausa pranzo 14.15 ESERCITAZIONI PRATICHE 15.15 Termine del corso SEDE Villa di Pasquale Viale delle Americhe snc - Ragusa Quote di Iscrizione: Soci SCIVAC € 450 (372,00 + IVA ) Non Soci SCIVAC € 650 (537.20 + IVA ) Scadenza 15 settembre 2013 Numero massimo 45 partecipanti Iscrizioni on line: http://registration.evsrl.it/?id=305 COMPRESO NELLA QUOTA • Pranzi • Coffee Break • Attestati di Partecipazione • CD degli Atti PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE-SCIVAC SARDEGNA TARTARUGA: S’ACCOMODI IN SPIAGGIA! Domenica 23 Giugno 2013
13.30 14.30 15.30 16.00 17.00 17.30
meriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Casi clinici interattivi (traumatologia) - (G. Nardini) Pausa Casi clinici interattivi (malattie infettive) - (G. Nardini) Discussione finale Termine della giornata
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RELATORI: Giordano Nardini, Andrea de Lucia (Biologo CNR, rete Regionale Sardegna) Delegato Regionale: Sarah Loddo PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.30 La conservazione delle tartarughe marine in Italia (A. de Lucia) 10.30 Linee guida per i centri di recupero (A. de Lucia) 11.00 Pausa 11.30 Anatomia e fisiologia delle tartarughe marine (G. Nardini) 12.00 Primo soccorso e medicina delle tartarughe marine (G. Nardini) 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel po-
La giornata affronta un tema di grande importanza nel nostro territorio nazionale, la cura e la conservazione delle tartarughe marine sulle coste italiane. Lo scopo è quello di informare i veterinari di quelle che sono le attuali conoscenze nella medicina di questi rettili, fornire nozioni di conservazione dell’ambiente marino e costiero, individuare le criticità in cui il medico veterinario esperto in animali esotici può entrare con la sua professionalità a sostegno dei progetti di conservazione affiancando altre figure professionali come il biologo. Le relazioni metteranno in rilievo le principali patologie e le rispettive procedure di intervento necessarie in un centro di recupero. L’obiettivo finale sarà affiancare l’informazione tecnica, corredata da ampia casistica, con la situazione delle leggi vigenti in Italia, che normano i centri di recupero.
ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2013. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
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Animali esotici Focus
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Le problematiche più frequenti nel riccio e in altri micro mammiferi di LAURA CLEMENZI, ALESSANDRO MELILLO ella pratica veterinaria giornaliera può capitare di avere a che fare con diversi piccoli Mammiferi selvatici portati in struttura perché bisognosi di cure o perché ritrovati in una situazione di pericolo: le specie più frequentemente soccorse sono il Riccio europeo e tra i Roditori lo Scoiattolo, il Ghiro, il Moscardino.
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RICCIO EUROPEO (ERINACEUS EUROPAEUS) Una delle prime cause di ritrovamento di un selvatico in difficoltà è rappresentata da eventi traumatici di varia natura. Il riccio probabilmente, anche per la sua ampia distribuzione nelle zone frequentate dagli esseri umani, rappresenta il selvatico più comunemente raccolto e portato in visita. Questi animali, in effetti, sembrano essere particolarmente inclini agli incidenti e la morte per disavventure non è infrequente: annegamenti in laghetti da giardino, intrappolamenti, elettrocuzioni in recinti elettrici, cadute in cavità sono tutte situazioni abbastanza comuni per le quali i ricci possono essere portati in una struttura veterinaria. I Traumi da investimento e da predazione sono i più frequenti ma è anche molto facile il ritrovamento di ricci imbrigliati in reti di vario tipo o incastrati in lattine, barattoli di vetro e spazzatura di ogni genere: vasetti di yoghurt e contenitori di gelato, con un’apertura abbastanza grande da permettere al riccio di infilare la testa per leccare i resti di cibo, sono per questi animali estremamente pericolosi perché gli aculei non permettono loro di liberarsi. Anche le reti di recinzione, da giardino, le reti in plastica e simili possono rappresentare un serio pericolo visto il riflesso difensivo di questi animali a raggomitolarsi su se stessi, ingarbugliandosi sempre di più fra le maglie. Dopo averlo liberato è consigliabile tenere il riccio sotto osservazione per qualche giorno per escludere lo svilupparsi di aree necrotiche o ischemie per l’azione costrittiva delle reti, soprattutto a livello delle estremità. A causa della naturale predilezione per cataste di legna, mucchi di foglie, cumuli di erba e di rami, i ricci risultano ad alto rischio per quanto riguarda le ferite causate da falciatrici, vanghe e vari attrezzi da giardino, come pure alle bruciature causate da incendi e falò. In caso di contatto col fuoco, la prognosi potrà essere più o meno fausta a seconda della gravità delle ustioni ma spesso il problema maggiore può essere rappresentato dall’intossicazione per inalazioni di fumo. Si utilizzano antibiotici ad ampio spettro, fluido terapia, trattamenti locali con pomate a base di sulfadiazina argentica per le ustioni e si somministra ossigeno per facilitare la respirazione. Molto comuni le fratture, spesso composte e complicate da profonde infezioni. Fratture semplici di radio e ulna, tibia, metatarsali e metacarpali possono essere stabilizzate con fasciature rigide semplici mentre per quelle di femore e omero si utilizzano fissatori interni rappresentati da aghi di giusto diametro. Tuttavia frequentemente le fratture degli arti sono scomposte, comminute e interessate da serie infezioni che rispondono lentamente ai trattamenti antibiotici: tutto ciò complica la risoluzione delle fratture e sconsiglia l’uso di fissatori interni. Le fratture del bacino possono essere complicate da lesioni del nervo sciatico e difficoltà nello svuotamento della vescica. In presenza di tali fratture è importante conoscere il sesso dell’animale:
nelle femmine infatti si può determinare, in seguito al saldarsi della frattura, una diminuzione del diametro del canale pelvico con aumento del rischio di distocia: la liberazione in natura di tali individui va ovviamente ben ponderata. Le fratture spinali usualmente richiedono l’eutanasia: tuttavia la diagnosi definitiva deve sempre essere affidata ad esame radiologico in quanto la semplice diminuzione o assenza di reazioni retrattili non è sufficientemente attendibile. I ricci possono presentare infatti una condizione patologica, definita pop off sindrome, la cui sintomatologia è simile a quella esistente nel caso di una lesione spinale: l’animale infatti presenta difficoltà deambulative fino a paraplegia e gli arti posteriori e la pelvi appaiono scoperti dalla copertura di aculei che sembra arricciata sul dorso. Tale situazione si determina per una contrazione, dovuta spesso ad un grosso sforzo, dei muscoli orbicolari che sono quelli responsabili del raggomitolarsi su se stesso tipico del riccio: la sedazione permette il rilassamento di questi muscoli e il loro tornare nella giusta posizione, con conseguente riacquisto della funzione. Nei ricci anziani anche una notevole spondilosi può determinare una paralisi delle zampe posteriori e una decisa riluttanza a muoversi. Questa è una patologia degenerativa irreversibile; l’uso moderato di antinfiammatori può arrecare qualche beneficio. Un’altra patologia specifica è la baloon syndrome: si tratta sostanzialmente di un enfisema sottocutaneo che fa gonfiare l’animale fin quasi a fargli raggiungere dimensioni doppie rispetto al normale. Fra le cause possibili si riconoscono trauma del mediastino anteriore, fratture di costole, produzione di gas in seguito a ferite infette e profonde: è necessario aspirare, anche ripetutamente, l’aria in eccesso e porre l’animale sotto copertura antibiotica. Le recidive sono possibili e la prognosi dipende in larga misura dalla causa dell’enfisema. Gli aculei di un riccio forniscono un’efficiente barriera difensiva nei confronti dei predatori ma a dispetto di essi, i ricci possono essere prede di altri animali, spesso i nostri cani. Le ferite provocate dai morsi dei cani sono spesso molto ampie, soprattutto quelle che riguardano la regione del dorso e possono arrivare ad interessare anche il 60-80% dell’area del corpo coperta da aculei. Molto frequentemente esse sono infette, con estese zone necrotiche, e nei mesi più caldi possono essere infestate da larve di mosca: anche le lesioni provocate da decespugliatori, rastrelli, vanghe e vari attrezzi da giardino sono molto comuni a causa del comportamento schivo di questo animale che spesso si nasconde in mucchi di foglie e cataste di legna, e altrettanto frequentemente vanno incontro alle stesse gravi complicazioni. In effetti le ferite in questi animali hanno quasi sempre un aspetto molto brutto e possono avere un’estensione veramente molto ampia, probabilmente per il fatto che la cute del riccio è molto sottile e si strappa con estrema facilità. Le ferite possono essere suturate, previa pulizia con soluzione fisiologica sterile e taglio degli aculei, ma molto spesso i margini necrotizzano rendendo necessaria la guarigione per seconda intenzione e medicazioni giornaliere, antibiotici a largo spettro, antinfiammatori e antidolorifici. Da tenere presente inoltre che la cute ricoperta da aculei è meno vascolarizzata di quella ricoperta da pelo per ridurre la perdita di calore e ciò rende la guarigione più lenta. Se le ferite sono cosi profonde da interessare anche lo strato muscolare sottostante, al riccio può essere difficile o addirittura impossibile raggomitolarsi su se stesso e ciò va considerato in previsione di una possi-
Principio attivo
dose
Frequenza
effetto
Levamisolo
20 mg/kg
tre somministrazioni ogni 7 giorni
vermifugo
Etamifillina camsilato
28 mg/kg
una dose ogni somministrazione di levamisolo e il giorno seguente
broncodilatatore
Metilprednisolone
Fino a 4 mg/kg
una somministrazione data con la prima di levamisolo
corticosteroide
Amoxicillina
40 mg/kg
una somministrazione con il corticosteroide e ogni tre giorni dopo per un totale di 3 volte
antibiotico
bile liberazione in natura. Durante i mesi più caldi dell’anno è facile trovare ricci infestati da uova e larve di mosca: la miasi può riguardare sia ferite aperte sia animali non feriti ma debilitati e deboli, interessando in questo caso soprattutto la regione degli occhi, orecchie, bocca, ano e genitali. La somministrazione di ivermectina parenterale può essere fatta solo dopo aver tolto manualmente il maggior numero possibile di uova e larve per evitare che la loro morte improvvisa nel corpo dell’ospite determini una pericolosa intossicazione da tossine; l’uso di uno spazzolino per allontanare le uova dal corpo dell’animale può semplificare il lavoro di rimozione. I ricci, come la maggior parte degli animali selvatici, sono ospiti di numerosi parassiti esterni ed interni. Pulci e zecche sono praticamente sempre presenti in un riccio selvatico e le infestazioni possono essere anche molto serie; malgrado ciò le pulci in genere non arrecano molto fastidio all’animale e anche il prurito sembra essere minimo. La più comune pulce del riccio, Archaeopsylla erinacei è specie-specifica e necessita di questo ospite per riprodursi e completare il proprio ciclo: possono anche essere presenti le comuni pulci del cane e del gatto (Ctenocephalides canis e felis). Mentre qualche zecca è una presenza normale su un animale selvatico, pesanti infestazioni possono indicare problemi più seri e portare a pericolose condizioni di anemia. Uno studio del biologo Tony Bunnell ha mostrato un’interessante correlazione tra la salute del riccio e il grado di infestazione da zecche poiché pare che esse vengano attratte da una sostanza chimica, l’indolo, che si ritrova nelle feci degli animali malati. Come terapia sono state utilizzati con successo permetrina, piretro e fipronil. Anche gli acari sono molto comuni: Caparinia tripilis (acaro della rogna) è il più frequente e forma dei depositi polverosi intorno agli occhi, le orecchie e sul muso; generalmente non crea particolari fastidi mentre Sarcoptes spp può essere più patogeno causando un eritema generalizzato e alopecia. Notoedres cati e Otodectes cynotis sono stati identificati in ricci che presentano lesioni crostose sulla testa e nelle orecchie e probabilmente il contagio si determina tramite contatto con i gatti. La Demodicosi (Demodex erinacei) invece non è molto comune ma può portare a papule e importanti lesioni crostose sulla cute. Il trattamento di scelta nei confronti dei vari acari è rappresentato dall’uso di ivermectina topica e spugnature con amitraz a cui può essere aggiunta eventualmente una terapia supplementare con acidi grassi insaturi, biotina e multivitaminici. Numerosi i parassiti interni, rappresentati da
nematodi, trematodi, acantocefali, cestodi, coccidi e protozoi. Alcuni di questi danno una sintomatologia gastroenterica (anoressia, calo ponderale, feci verdastre e mucose) che può essere lieve come quella causata dalla Capillaria erinacei oppure molto seria come l’enterite emorragica anche letale causata dal trematode Brachylaemus erinacei. La terapia maggiormente utilizzata è quella che si basa sull’utilizzo del flubendazolo e del levamisolo con l’aggiunta di antibiotici in caso di infezioni batteriche collaterali, antidiarroici e stabilizzatori della flora intestinale. Le infestazioni da cestodi, rappresentate più comunemente da Hymenolepis erinacei sono in genere asintomatiche o possono causare una leggera diarrea e perdita di peso: la terapia si basa sull’uso del praziquantel. Anche i coccidi sono molto spesso asintomatici o dare anche essi una diarrea a volte lievemente emorragica, anoressia e perdita di peso; sono rappresentati soprattutto da Isospora (rastegaiev e erinacei) e meno comunemente da alcune specie di Eimeria. In presenza di coccidi, la terapia è classicamente basata sull’uso di sulfamidici, antidiarroici e stabilizzatori della flora intestinale, eventualmente accompagnati da fluido terapia e alimentazione assistita. La presenza di parassiti polmonari è una delle condizioni più regolarmente riscontrata nei ricci portati in visita, soprattutto in caso di giovani sottopeso trovati durante il periodo che precede il letargo. L’infestazione da Crenosoma striatum e Capillaria aerophila determina difficoltà respiratorie anche molto gravi, tosse secca e rantolante, starnuti, secrezioni e polmonite. Crenosoma soprattutto sembra essere ampiamente diffuso nei giovani durante l’autunno: questi si infestano o prima della nascita o nutrendosi di lombrichi, chiocciole e lumache infetti. Poiché la parassitosi polmonare è una delle prime cause di morte naturale dei ricci durante l’autunno, negli anni sono stati fatti degli studi per testare l’efficacia di vari antiparassitari; è stato così possibile mettere a punto un protocollo che consiste nell’uso di un vermifugo, un broncodilatatore, un corticosteroide e un antibiotico. In effetti la nostra esperienza dimostra che eradicare tali parassiti è un lavoro lungo e i trattamenti, così come gli esami delle feci, vanno ripetuti più volte prima di considerare l’animale libero dall’infestazione. Va sottolineato che l’uso della sola ivermectina non elimina questi parassiti. Spesso inoltre a peggiorare il quadro respiratorio dei ricci affetti contribuisce anche la presenza di infezioni batteriche secondarie causate da Bordetella bronchiseptica e Pasteurella multocida che fanno velocemente evolvere le tracheiti e le riniti
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in broncopolmoniti. Obbligatoria quindi una buona copertura antibiotica (amoxicillina, enrofloxacin, tetracicline o cefazoline), antinfiammatori, broncodilatatori e mucolitici. Le infezioni fungine, generalmente causate da Trichophyton erinacei e spesso accompagnate dalla presenza degli acari della rogna, causano all’animale solo un lieve fastidio anche se le lesioni della cute possono essere molto estese; si tratta di lesioni crostose e polverose, soprattutto al livello di muso e testa ma che possono diffondersi su tutto il corpo dell’animale. La diagnosi è affidata a culture su piastre specifiche (sabouraud) poiché il Trichophyton non dà fluorescenza alla lampada di Wood. Malgrado la bassa patogenicità di questa infezione, va ricordato che si tratta di una zoonosi e può essere contratta da chi abitualmente manipola ricci infetti: utili sono dei bagni in enilconazolo. A causa della loro alimentazione, i ricci spesso sono soggetti ad avvelenamenti, soprattutto da metaldeide e rodenticidi. L’avvelenamento con il lumachicida avviene più per ingestione delle esche granulari contenenti metaldeide che a causa delle lumache stesse e generalmente è letale. Approssimativamente 5 gr di esche, che corrispondono ad un cucchiaino da tè colmo, contengono abbastanza metaldeide per avvelenare un riccio adulto. I sintomi sono iperestesia, ipersensibilità ai suoni, tachicardia, atassia, tremori, feci o vomito con tipico colore verde-blu. Si può tentare una terapia di supporto con fluidi per l’acidosi metabolica, calore, ossigeno, carbone attivo per ridurre l’assorbimento e vitamina B12, ma generalmente l’esito e fatale. Anche l’avvelenamento da rodenticidi spesso non ha una buona prognosi perché quasi sempre il riccio arriva in struttura quando ormai l’anemia è troppo grave per poter essere controllata con la vitamina k: mucose pallide, epistassi, diarrea emorragica sono i sintomi più evidenti. I problemi dentali sono comunemente presenti nei ricci tenuti in cattività nella cui dieta manchino o siano carenti i cibi duri come parti chitinose degli insetti o parti fibrose di vegetali, ma sono riscontrati con una buona frequenza anche in animali selvatici: si possono osservare infatti ascessi, gengiviti, infezioni batteriche e accumulo di tartaro, comuni cause di anoressia, perdita di peso e salivazione. L’utilizzo di antibiotici quali metronidazolo associato a spiramicina ed eventualmente estrazioni e detartrasi può tenere sotto controllo le situazioni meno gravi.
SCOIATTOLO (SCIURUS VULGARIS) E ALTRI PICCOLI RODITORI Altri piccoli selvatici che vengono ritrovati frequentemente e che possono essere portati in una struttura veterinaria sono gli scoiattoli e altri piccoli roditori rappresentati essenzialmente da ghiri e (molto meno frequentemente) moscardini e quercini. Anche per questi roditori la causa più frequente di ritrovamento è rappresentata da traumi: la principale causa di morte in questi animali è infatti la predazione, spesso ad opera di gatti domestici e rapaci, ma comuni sono anche investimenti, ferite da morsi, cadute da nidi, fratture agli arti. Ectoparassiti (pulci, acari, zecche) ed Endoparassiti possono essere presenti, come in tutti gli animali selvatici. Soprattutto la coccidiosi pare essere responsabile di molte morti naturali per lo scoiattolo, mentre altri parassiti non sembrano essere particolarmente patogeni né diffusi. Benché diverse specie di Eimeria siano state descritte, è stata confermata soprattutto la patogenicità di Eimeria sciurorum. In realtà, benché spesso vengano ritrovate delle oocisti nelle feci di questi animali, l’effettiva pericolosità di tali parassiti in natura non è stata provata ed è possibile che, come in altre specie di mammiferi, la loro patogenicità aumenti in caso di eventi stressanti, altre malattie concomitanti o a causa di una mal gestione in cattività.
La malattia Osteometabolica, molto frequente nei giovani allevati dall’uomo, risulta essere presente anche in selvatici che si alimentano, per una serie di situazioni, in modo sbagliato con diete in cui il rapporto calcio/fosforo risulta essere sbilanciato in favore di quest’ultimo: un classico esempio sono gli scoiattoli che hanno libero accesso alle mangiatoie per gli uccelli e che quindi si nutrono con una quantità eccessiva di semi di girasole e noccioline. Tali semi infatti contengono un’elevata quantità di acidi grassi insaturi e un eccesso di fosforo che riducono l’assorbimento del calcio. Incoordinazione, letargia, debolezza, decalcificazione e curvature della colonna vertebrale possono essere i primi sintomi, ma si possono verificare anche convulsioni, paralisi e morte. Un immediato apporto di calcio può arginare la sintomatologia, ma la dieta dovrà essere corretta eliminando tutti gli alimenti ad alto contenuto di fosforo (semi di girasole, noccioline e mais) ed utilizzando invece quelli ad alto contenuto di calcio come crocchette per cani cuccioli o pellettato specifico per roditori con l’aggiunta di calcio in polvere in base allo schema seguente: • nella prima settimana 1/8 di cucchiaino da tè una volta al giorno • nella seconda settimana stessa dose ma per 5 giorni • nella terza per quattro giorni • alla quarta settimana l’integrazione non dovrebbe essere più necessaria e si possono reintrodurre gradualmente semi e noci Parapoxvirus: questa malattia purtroppo è causa di un’elevata mortalità negli scoiattoli rossi. Mentre gli scoiattoli grigi sembrano essere molto resistenti nei confronti di questo virus e rappresentare un serbatoio della malattia, per i rossi la sopravvivenza è evenienza rara (sebbene riportata per cui la risposta immunitaria a questo virus può essere soggettiva). Benché gli scoiattoli grigi siano molto diffusi nelle nostre regioni alpine ed ora anche in quelle appenniniche, attualmente non sono stati riportati casi di parapoxivurs in Italia. Molto comuni i Problemi dentali. Le pi§ comuni patologie dentali osservate in scoiattoli selvatici riguardano la mal occlusione degli incisivi e la loro crescita anormale: ciò può determinare difficoltà nella prensione e masticazione dell’alimento e condurre in breve tempo a perdita di peso, anoressia e morte. La mal occlusione riconosce diverse cause, da genetiche a degenerative, ma molto frequentemente il disallineamento tra mandibola e mascella ha una origine traumatica: facilmente i piccoli che cadono dal nido riportano fratture a mandibola e mascella che determinano poi tutta una serie di problemi dentali. In alcuni casi si è costretti a sopprimere lo sfortunato animale, in altri delle limature periodiche e un’alimentazione assistita tengono sotto controllo il problema: l’estrazione degli incisivi negli sciuromorfi è particolarmente difficile e non priva di complicazioni per cui va ponderata attentamente. Naturalmente uno scoiattolo privo di incisivi funzionali non è un soggetto liberabile. Durante i mesi invernali comune è il ritrovamento dopo un temporale di ghiri e moscardini in ibernazione ma fuori dal loro nido, probabilmente distrutto dal vento; i ghiri inoltre utilizzano come luoghi per passare l’inverno molte strutture create dall’uomo, sicché il loro ritrovamento in soffitte, solai, garage e simili non è inusuale. Se le loro condizioni paiono buone, senza ferite evidenti e con un peso accettabile (non inferiore a 80 gr per un ghiro e 15 gr per un moscardino), la cosa migliore da fare è lasciarli dormire. Risvegliare un animale durante un letargo richiede ad esso un dispendio energetico tale da poter causare la sua morte soprattutto se viene riscaldato troppo velocemente. ■ Abstract tratto dagli atti del Corso SIVAE “Animali selvatici: opportunità o complicazione per il libero professionista” - Cremona, 15 Marzo 2013
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Più problemi comportamentali nei cani provenienti dai negozi di animali? Numerose caratteristiche comportamentali indesiderate, rispetto ai cani provenienti da allevatori non commerciali, in uno studio di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no studio ha confrontato la prevalenza descritta dal proprietario delle caratteristiche comportamentali dei cani acquisiti da cuccioli da un negozio di ani-
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mali (n = 413) con quella dei cani acquisiti da cuccioli da allevatori non commerciali (5.657). Le valutazioni comportamentali venivano ottenute da un ampio campione di proprietari di cani attraverso la versione online del Canine Behavioral Assessment and Research Questionnaire, che utilizza scale ordinali per classificare l’intensità o la frequenza dei comportamenti del cane.
I cani acquisiti presso negozi di animali ricevevano punteggi significativamente meno favorevoli rispetto ai cani acquisiti da un allevatore per 12 su 14 variabili comportamentali valutate. Questi soggetti non avevano punteggi più favorevoli rispetto ai cani provenienti da allevatori in nessuna categoria comportamentale. Rispetto ai cani ottenuti da cuccioli da allevatori non commerciali, i cani ottenuti da cuccioli
da negozi di animali mostravano un comportamento di aggressività significativamente maggiore verso i membri umani della famiglia, le persone sconosciute e gli altri cani, avevano maggiore paura degli altri cani e degli stimoli non sociali e più problemi dovuti alla separazione e di eliminazione in casa. L’acquisizione di un cane da un negozio di animali, piuttosto che da un allevatore non commerciale, costituiva un fattore di rischio significativo di sviluppo di un’ampia gamma di caratteristiche comportamentali indesiderabili, nello studio. Finché le cause di queste differenze sfavorevoli tra questi due gruppi di cani non verranno identificate in maniera specifica e risolte, non è possibile raccomandare di ottenere cuccioli da negozi di animali, concludono gli autori. “Differences in behavioral characteristics between dogs obtained as puppies from pet stores and those obtained from noncommercial breeders” Franklin D. McMillan, James A. Serpell, Deborah L. Duffy, Elmabrok Masaoud, Ian R. Dohoo. Journal of the American Veterinary Medical Association. May 15, 2013, Vol. 242, No. 10, Pages 1359-1363. ■
Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.
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Tumori della lingua nel cane: prognosi dopo escissione chirurgica no studio retrospettivo ha descritto le caratteristiche cliniche, il trattamento, l’esito e i fattori associati al tempo di sopravvivenza in 97 cani con neoplasie della lingua sottoposti a escissione chirurgica del tumore. I segni clinici erano in gran parte correlati alla cavità orale. In 93 cani si effettuava l’escissione marginale, la glossectomia subtotale e la glossectomia quasi totale rispettivamente in 35
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(38%), 55 (59%) e 3 (3%) casi. Le complicazioni correlate alla chirurgia erano rare, ma 27 cani (28%) sviluppano una recidiva. Le diagnosi istopatologiche più comuni nei 97 soggetti erano carcinoma squamoso (31 [32%]) e melanoma maligno (29 [30%]). In 18 cani (19%) si sviluppava malattia metastatica e il tempo di sopravvivenza complessivo mediano era di 483 giorni. Il tempo di sopravvivenza mediano era di 216 giorni per i cani con carcinoma squamoso e 241 giorni per i cani con melanoma maligno. I soggetti con tu-
mori linguali di diametro ≥ 2 cm alla diagnosi avevano un tempo di sopravvivenza significativamente più breve rispetto ai cani con tumori < 2 cm. Similmente a studi precedenti, i risultati indicano che i tumori della lingua sono più frequentemente maligni e che predominano il carcinoma squamoso e il melanoma. È raccomandato un esame clinico approfondito per identificare il tumore in stadio iniziale, seguito dal trattamento chirurgico dopo l’identificazione della neoplasia poiché le dimensioni del tumore influenzano significativamente il
tempo di sopravvivenza, concludono gli autori. (M.G.M.) “Results of surgical excision and evaluation of factors associated with survival time in dogs with lingual neoplasia: 97 cases (1995-2008)” Culp WT, Ehrhart N, Withrow SJ, Rebhun RB, Boston S, Buracco P, Reiter AM, Schallberger SP, Aldridge CF, Kent MS, Mayhew PD, Brown DC. J Am Vet Med Assoc. 2013 May 15; 242 (10): 1392-7. ■
VITAMINA D3 NELLE TARTARUGHE ESPOSTE A LUCE SOLARE O ARTIFICIALE no studio ha determinato l’effetto di fonti diverse di radiazioni UVB sulla concentrazione plasmatica di 25idrossivitamina D3 in 18 tartarughe di Hermann (Testudo hermanni) sane. Le tartarughe venivano esposte alla luce solare in una recinzione posta all’aperto nell’areale geografico naturale di questa specie (n = 6 tartarughe) oppure alla luce di una lampada a vapori di mercurio del tipo “self-ballast” (6) o di una lampada a fluorescenza a emissione UVB (6) in una recinzione posta all’interno per 35 giorni. Si prelevavano campioni plasmatici da ciascun animale il primo giorno (giorno 0) e l’ultimo giorno (giorno 35) dello studio, determinando la concentrazione di 25-idrossivitamina D3. Si determinava l’entità delle radiazioni UVB nei recinti. La concentrazione plasmatica media ± SD di 25-idrossivitamina D3 nelle tartarughe esposte alle lampade a vapori di mercurio e a fluorescenza era significativamente inferiore il giorno 35 (rispettivamente 155,69 ± 80,71 nmol/L e 134,42 ± 51,42 nmol/L) rispetto al giorno 0 (rispettivamente 368,02 ± 119,34 nmol/L e 313,69 ± 109,54 nmol/L). La concentrazione plasmatica media ± SD di 25-idrossivitamina D3 nelle tartarughe esposte alla luce solare non differiva significativamente tra il giorno 0 (387,74 ± 114,56 nmol/L) e il giorno 35 (411,51 ± 189,75 nmol/L). La concentrazione media il giorno 35 era significativamente superiore nelle tartarughe esposte alla luce solare rispetto a quelle esposte ai due tipi di lampada. La luce del sole forniva una quantità significativamente superiore di radiazioni UVB rispetto alla lampada a vapori di mercurio o a fluorescenza. La concentrazione plasmatica di 25-idrossivitamina D3 differiva tra le tartarughe esposte alla luce solare e quelle esposte a fonti artificiali di UVB. L’esposizione alla luce solare a latitudini simili a quelle del normale areale geografico di questa specie è raccomandata per i soggetti sani e quelli con carenza di calcio. (M.G.M.) “Plasma 25-hydroxyvitamin D3 concentrations in Hermann’s tortoises (Testudo hermanni) exposed to natural sunlight and two artificial ultraviolet radiation sources”. Paolo Selleri and Nicola Di Girolamo. Am J Vet Res 2012;73:1781–1786.
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I cani sterilizzati vivono più a lungo? La sterilizzazione può aumentare la durata della vita del cane e modificare il rischio di alcune cause specifiche di morte, secondo uno studio su 40.000 decessi circa a sterilizzazione può aumentare la durata della vita del cane e modificare il rischio di alcune cause specifiche di morte. Lo indica uno studio pubblicato su PLOS ONE che ha confrontato l’età media al momento della morte dei cani interi e dei cani sterilizzati analizzando un campione di 40.139 decessi registrati nel Veterinary Medical Database delle Facoltà di Me-
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dicina veterinaria nordamericane in 20 anni (1984-2004). Secondo lo studio, la sterilizzazione è fortemente associata a un aumento della durata della vita e, se da una parte riduce il rischio di morte per alcune cause, come ad esempio le malattie infettive, dall’altra aumenta il rischio di morte per altre cause, come i tumori. L’età media alla morte era di 7,9 anni nei cani interi e 9,4 anni nei cani sterilizzati. I cani sotto-
posti a gonadectomia avevano maggiori probabilità di morire di tumore o malattie autoimmuni. I cani interi avevano maggiori probabilità di morire di malattie infettive e traumi. Il maggior rischio di malattie infettive nei cani interi può essere dovuto all’effetto immunosoppressivo che alcuni ormoni riproduttivi, in particolare progesterone e testosterone, possono avere sul sistema immunitario. A livello individuale, lo studio suggerisce che, nel
complesso, i cani sterilizzati vivono più a lungo e che se si opta per la sterilizzazione occorre tenere in considerazione i possibili rischi di malattie immunomediate e tumore, mentre se il cane è intero si deve stare più attenti a possibili traumi e infezioni. L’analisi delle cause specifiche di morte, anziché della sola durata della vita, potrebbe aumentare notevolmente la comprensione dell’impatto cumulativo della capacità riproduttiva sulla mortalità. Lo studio dimostra fortemente la necessità di determinare le conseguenze fisiologiche della sterilizzazione in grado di influenzare le cause di morte e la durata della vita. Lo spostamento del focus da quando la morte avviene a perché la morte avviene potrebbe anche essere utile per spiegare i risultati contraddittori ottenuti negli studi sull’uomo, concludono gli autori. (M.G.M.) “Reproductive Capability Is Associated with Lifespan and Cause of Death in ComCompanion Dogs” Hoffman JM, Creevy KE, ProPromislow (2013) PLoS ONE 8(4): e61082. ■
PREDISPOSIZIONE DI RAZZA AL MASTOCITOMA CANINO
fattori genetici giocano un ruolo nella carcinogenesi. Molte razze sono state segnalate come predisposte allo sviluppo di mastocitoma (MCT), utilizzando metodi e popolazioni di controllo diversi. Un database di 222 cani affetti da MCT osservati presso un ospedale universitario di riferimento in UK veniva confrontato con tre popolazioni di controllo: cani assicurati, cani registrati presso l’UK Kennel Club e altri cani osservati nello stesso ospedale. Si calcolava la odd ratio per ciascuna razza. Apparivano predisposti allo sviluppo di MCT Boxer, Labrador, Golden retriever e Staffordshire Bull Terrier. Erano invece rappresentati in numero minore Springer Spaniel inglese, Cocker Spaniel inglese, Pastore tedesco, West Highland White Terrier e Cavalier King Charles Spaniel. “Breed predispositions in canine mast cell tumour: A single centre experience in the United Kingdom” Warland J, Dobson J. Vet J. 2013 Apr 9. [Epub ahead of print]
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Preparariamo il “percorso salute” Riunione programmatica dell’Area Sanitaria di Confprofessioni nella sede dell’ANMVI
L’Area Sanità e Salute di Confprofessioni ospite di ANMVI. edici, dentisti e psicologi si riconoscono nel principio One Health: una sola salute, una sola medicina. E anche Confprofessioni lo adotterà. Carlo Scotti - membro della Giunta esecutiva della Confederazione - ha riunito nella sede cremonese dell’ANMVI, le sigle dell’Area Sanitaria di cui è coordinatore: ANDI (Dentisti), FIMMG (Medici di Famiglia) e PLP (Psicologi). Ai lavori, il 4 maggio scorso, è intervenuto il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha relazionato sulle attività politiche confederali, informando dell’invito da parte del Vice Presidente della Commissione UE Antonio Tajani, ad entrare nel gruppo di lavoro europeo dedicato alle prospettive di sviluppo delle professioni liberali, collegato al Piano d’Azione Imprenditorialità 2020, con il quale la Commissione Europea ha riconosciuto il ruolo dei liberi professionisti alla crescita dell’economia dell’Unione. Il gruppo, denominato Bolstering the
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Business of liberal profession dovrà individuare i bisogni specifici delle categorie intellettuali, gli ostacoli normativi e le lacune nei servizi di supporto per le libere professioni, per superarli e colmarli. Stella ha anche aggiornato in merito alle attività dei confidi di Confprofessioni - Fidiprof Nord e Fidiprof Centro Sud - i primi in Italia per i liberi professionisti; avendo raggiunto il tetto minimo di patrimonializzazione richiesto dalla Legge (250mila euro), i confidi possono iniziare le attività di credito e garantire per i professionisti nei confronti delle banche. Buona parte dei lavori dell’Area Sanitaria è stata dedicata alla proposta lanciata da Carlo Scotti di consolidare all’interno dell’area sanitaria il principio One Health e farne un volano di visibilità dei “camici bianchi” presso l’opinione pubblica. Un “percorso salute” in chiave mediatica e congressuale consentirebbe all’Area e a Confprofessioni di palesare l’interconnessione fra le discipline della sanità, la sussidiarietà fra pubblico e privato e il concorso dei professionisti alla salute e alla qualità di vita dei
cittadini. Il “percorso salute” all’interno di un più vasto evento esteso a tutta Confprofessioni avrebbe lo scopo di veicolare un modo nuovo di intendere le professioni, intercettando i nuovi bisogni dei cittadini e mostrandosi propositivi verso la Politica. Stella ha accennato alle consultazioni a Palazzo Chigi, per il conferimento dell’incarico di premier, alla presenza di Bersani e Letta, oggi incaricato di presiedere il Governo, registrando una positiva apertura verso le professioni, non più viste come corporative ma propulsive per l’occupazione negli studi professionali e nell’economia dei servizi intellettuali in area sanitaria, giuridica, tecnico-ambientale ed economica. L’incontro è stato anche occasione per una visita al CEFME, il nuovo Centro di Formazione Medica in allestimento a Cremona, diretto da Marco Mozzati, medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia. Il CEFME rivolgerà le attività di formazione scientifica a medici, odontoiatri, biologi laureati in igiene dentale e assistenti di poltrona odontoiatrica, in collaborazione con ANTHEC (v. Professione Veterinaria, n. 15/2012): Academy of non tranfusional hemo-components, che fra i fondatori annovera numerosi medici veterinari di varia estrazione clinico-professionale. Alla riunione del 4 maggio hanno partecipato i seguenti componenti d’Area Sanitaria: Roberto Callioni (Vice Presidente Giunta esecutiva Confprofessioni, ANDI), Gianfranco Prada (Presidente ANDI), Gerardo Ghetti (ANDI), Antonio Zuliani (Presidente PLP), Serenella Giusti (PLP), Giacomo Milillo (Segretario nazionale FIMMG), Dario Grisillo (FIMMG); Mimmo Andreoni (ANDI), Massimo Magi (Presidente Fondoprofessioni, FIMMG), Mario Canton (Presidente Ebipro, ANDI); Gaetano Stella (Presidente Confprofessioni), Giuliano Lazzarini (ANMVI), Giancarlo Belluzzi (Vicepresidente Vicario ANMVI) e Antonio Manfredi (Direttore ANMVI). ■
IL BUON GIORNO… Il buon giorno si vede dal mattino...". Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato il discorso programmatico del presidente del Consiglio, Enrico Letta, al Parlamento. "Gli indirizzi politici indicati dal presidente Letta sono pienamente condivisibili e per molti versi ricalcano le proposte lanciate da Confprofessioni per risollevare l’Italia. Il Paese ha urgente bisogno di una scossa di vitalità per uscire dalla lunga crisi economica e sociale che ha immobilizzato l’intero sistema produttivo e intellettuale italiano. Crediamo che il nuovo Governo abbia tutte le carte in regola per affrontare una nuova stagione di riforme all’insegna della crescita e dello sviluppo". Ricevendo la fiducia anche al Senato, il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha dichiarato l’intenzione di "valorizzare il lavoro autonomo e le libere professioni, che in una società postindustriale rappresentano la spina dorsale della nostra economia. Le misure di liberalizzazione ormai sono state adottate. Ora bisogna lavorare tutti insieme per formare e dare opportunità ai giovani, innalzare la qualità, servire al meglio i clienti". Stella giudica poi molto positivo l’accento posto dal presidente Letta sul mondo delle libere professioni. "Abbiamo apprezzato molto il cambio di rotta sul lavoro autonomo e sulle professioni. Finalmente, si esce da una visione pregiudizievole verso un settore economico che, come ha sottolineato giustamente il neo-presidente del Consiglio, rappresenta la spina dorsale della nostra economia. Ci auguriamo che il Governo possa mantenere fede al suo programma".
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ANDI, FIMMG E PLP IN VISITA AL CEFME
UNA SALA DEL CENTRO DI FORMAZIONE MEDICA (CEFME)
l CEFME, il nuovo Centro di Formazione Medica in allestimento a Cremona, è diretto da Marco Mozzati, medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia. Il CEFME rivolgerà le attività di formazione scientifica a medici, odontoiatri, biologi, laureati in igiene dentale e assistenti di poltrona odontoiatrica, in collaborazione con ANTHEC (v. Professione Veterinaria, n. 15/2012 ) Academy of non tranfusional hemo-components, che fra i fondatori annovera numerosi medici veterinari di varia estrazione clinico-professionale. ANTHEC è strutturata in tre aree disciplinari, ciascuna con un proprio coordinatore nominato dall’Assemblea dei Soci Attivi: Odontoiatria, Medicina e Medicina Veterinaria. Lo scopo è di favorire la ricerca e la conoscenza sulle metodiche e sulle modalità di impiego di emocomponenti per uso topi-
co e infiltrativo - non ad uso trasfusionale. Ciò verrà perseguito attraverso il sostegno alla ricerca scientifica, nel rispetto delle vigenti normative, mediante l’organizzazione di attività di educazione continua e la formulazione di linee guida per l’attività professionale. Una didattica comparata quella di ANTHEC che favorirà tutte le possibili cooperazioni con istituzioni pubbliche o private, nazionali ed internazionali. CEFME e ANTHEC hanno sede a Cremona, presso il Centro Studi di EV. Per Fulvio Stanga, Direttore Scientifico del Centro Studi EV, “ospitare queste realtà, punto di incontro di livello internazionale tra diverse figure professionali, è un momento di particolare prestigio per tutto il movimento culturale che da anni ruota attorno a Palazzo Trecchi".
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26 Dalle Associazioni AIVEMP
VETERINARIA 18 | 2013
Adesso c’è Veterinary & food Da AIVEMP un nuovo periodico di medicina pubblica e sicurezza alimentare di BARTOLOMEO GRIGLIO Presidente AIVEMP Proporre e stimolare approfondimenti culturali basati su un approccio scientificoapplicativo e diventare strumento di comunicazione scientifica su tematiche di attualità e di interesse generale anche nei confronti di altri soggetti che richiedono alla Veterinaria un ruolo da protagonista: questi sono gli obiettivi per
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cui nasce l’AIVEMP Newsletter che va ad affiancarsi al sito internet per mettere a disposizione di tutti i veterinari interessati alla sanità pubblica una palestra di costruttivo raffronto di intenti, di contenuti e di libero scambio di idee.” Con queste finalità, nel 2004, veniva lanciata la rivista dell’Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica, l’AIVEMP Newsletter, che per 8 anni, con cadenza trimestrale, è stata inviata gratuitamente ai veterinari pubblici italiani. Finalità che rimangono di attualità, e quindi immutate, per il varo del nuovo strumento infor-
mativo/formativo: “Veterinary&food”, deciso dal Consiglio Direttivo dell’AIVEMP e realizzato grazie ad Edizioni Veterinarie ed alla sinergia con Professione Veterinaria, che viene qui presentato illustrando brevemente le principali novità.
L’INGLESE Nell’ottica di offrire un taglio internazionale alla rivista, ogni articolo riporterà oltre al titolo in italiano anche il titolo in lingua inglese. Il titolo in inglese permette di diffondere la pubblicazione Dopo quasi dieci anni di apprezzate pubblicazioni, la AIVEMP Newsletter ha chiuso un ciclo editoriale. Ora, con Veterinary&food, il CD AIVEMP guarda all’informazione internazionale. Anche in formato digitale sfogliabile.
anche in altri Paesi, con la possibilità di acquisire contributi da realtà diverse dalla nostra con le quali è sempre più importante il confronto; questo richiederà la pubblicazione di articoli in italiano corredati da titoli e riassunti in inglese.
LA DEFINIZIONE DI INDICAZIONI PER GLI AUTORI La decisione di introdurre delle indicazioni per gli autori che intendono pubblicare un lavoro e la formalizzazione di una peer-review per gli articoli (saranno scelti dei referenti scientifici anche al di fuori del comitato di redazione), scaturiscono anche in questo caso da valutazioni che hanno tenuto in considerazione i pro e i contro tra le opzioni di puntare ad una rivista con impact - factor, e quindi più orientata alla ricerca, oppure di rimanere nell’ambito della divulgazione scientifico/ professionale pur cercando di elevare il livello dei lavori. Anche alla luce delle esperienze di altre Associazioni, e tenuto conto dell’esigenza di dare spazio anche e soprattutto alle esperienze del territorio, si è al momento ritenuto troppo selettivo un percorso di accreditamento.
LA NUOVA VESTE IN QUADRICROMIA La possibilità di pubblicare a colori, migliora notevolmente l’aspetto della rivista e consente di proporre la descrizione di casi con fotografie, ad esempio di reperti anatomo-patologici o di preparati citologici ed istologici che possono contribuire a divulgare esperienze pratiche ed aumentare il potenziale formativo.
LE ALLEANZE Al fine di sfruttare il potenziale divulgativo di Veterinary&food, è intenzione dell’AIVEMP cercare delle alleanze con dei media partner, quali Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Istituti di Ricerca o Universitari con cui creare sinergie in grado di aumentare il numero e la qualità dei contributi pubblicati. Come già si diceva nel 2004, disporre di una pubblicazione stampata e diffusa gratuitamente in oltre 7000 copie e pubblicata sul sito internet, rappresenta una grande opportunità che richiede il contributo di tutti coloro che a vario titolo operano nell’ambito della Sanità Pubblica Veterinaria: operatori, dirigenti, convenzionati e tecnici della prevenzione, dei servizi Veterinari delle ASL, delle Regioni e del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, degli Istituti Zooprofilattici e docenti dell’Università. (Editoriale pubblicato sul numero 1 - aprile 2013 di Veterinary&food con il titolo “Una nuova sfida nel campo della comunicazione” - www.aivemp.it). ■
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28 Dalle Associazioni SCIVAC
VETERINARIA 18 | 2013
La riproduzione nella cagna Svoltosi in occasione di Zoomark, il seminario ha confermato il grande interesse per questa disciplina di MARIA CARMELA PISU Med Vet, Torino uest’anno il seminario SCIVAC, svoltosi nell’ambito di Zoomark International, ha avuto come argomento la riproduzione della cagna. Il crescente interesse da parte dei proprietari e degli allevatori alle cure per le patologie e alle moderne tecniche di riproduzione, negli ultimi
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anni ha spinto molti Colleghi ad approcciarsi alla materia e sotto questo impulso il Consiglio Direttivo SCIVAC ha scelto il tema del Seminario. I 3 giorni congressuali si sono aperti con la sessione dedicata agli allevatori in collaborazione con l’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Poiché lo scopo di ogni allevatore è quello di ottenere il maggior numero di cucciolate, con cuccioli nati nel momento giusto e soprattutto sani, è importantissimo per chi si occupa di allevamento conoscere in prima persona i punti fondamentali per ottimizzare il la-
voro e le risorse. Le relazioni sono state quindi mirate a fornire agli allevatori le conoscenze di base della fisiologia e della patologia in modo da attuare il management più appropriato degli accoppiamenti per ottenere ottime percentuali di gravidanza. La dott.ssa Pisu ha quindi spiegato i metodi per il corretto monitoraggio del ciclo sessuale e del momento ovulatorio. Le relazioni successive della dott.ssa Beccaglia si sono invece focalizzate sulla fisiologia della gravidanza e del parto spiegando come comportarsi in corso di
I tre relatori del convegno sulla riproduzione: Maria Carmela Pisu, Giovanni Majolino, Michela Beccaglia. gravidanza, quale sia l’alimentazione corretta della cagna durante questa importante fase, quali attenzioni porre e soprattutto quali controlli siano necessari. La giornata si è conclusa poi con le relazioni del dott. Majolino che ha spostato l’attenzione sulle moderne tecniche di inseminazione artificiale, sulla possibilità di utilizzare seme refrigerato congelato e ha concluso con le più importanti patologie della sfera riproduttiva come la piometra fornendo ai numerosissimi presenti in aula le conoscenze per prevenirle, ma soprattutto per riconoscerle tempestivamente così da poter richiedere l’immediato intervento del Medico Veterinario e permettere quindi le terapie migliori. I 2 giorni successivi del Seminario sono invece stati aperti ai soli Medici Veterinari che con la numerosissima partecipazione (oltre 200 iscritti) hanno confermato l’alto interesse per una disciplina che non deve più essere considerata elitaria, ma almeno nei suoi fondamenti di base deve essere conosciuta da chiunque si occupi di clinica degli animali da compagnia. In quest’ottica i relatori hanno sviluppato gli argomenti più interessanti e le acquisizioni più recenti nel campo della riproduzione del cane. La dott.ssa Maria Carmela Pisu ha illustrato la necessità di conoscere tutte le particolarità del ciclo sessuale della cagna per essere in grado di utilizzare le tecniche di monitoraggio del ciclo ovulatorio. La dott.ssa Michela Beccaglia ha poi ripreso la fisiologia della gravidanza, con una precisa e dettagliata relazione sulla sua corretta gestione e sulle recenti metodiche per poter stabilire in modo corretto la data prevista per il parto, fondamentale soprattutto se si deve pianificare un taglio cesareo. Proprio a questo aspetto è stata dedicata la prima relazione del dott. Majolino che ha spiegato quando l’intervento è necessario, come riconoscere il momento corretto per intervenire e come pianificare l’intervento elettivo. L’ultima e interessantissima relazione della prima giornata è stata dedicata alle più comuni patologie riproduttive della cagna (iperplasia endometriale cistica, piometra e alterazioni della fase estrale) e ai più recenti protocolli per trattarle. La seconda mattinata è stata invece dedicata alle recenti acquisizioni in andrologia e alle nuove metodiche per risolvere o evitare la gravidanza indesiderata. Notevole interesse hanno suscitato le relazioni sulle attuali procedure in caso di testicolo ritenuto e sulla sterilizzazione, confluite in una discussione costruttiva. Al termine di ogni giornata le domande si sono susseguite numerosissime sia sugli argomenti trattati sia su argomenti che, per ovvie questioni di tempo, non è stato possibile includere nel programma e i relatori, con loro grande piacere, sono stati trattenuti con interessanti discussioni e approfondimenti. È stato veramente incoraggiante e gratificante sperimentare l’interesse crescente per la disciplina. ■
Professione Veterinaria 18-2013:ok
24-05-2013
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30 Attualità Quadrangolare della sanità
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VETERINARIA 18 | 2013
La nazionale dei medici veterinari Si è svolto a Monza il 16° torneo della sanità. Coinvolti medici, biologi, veterinari e farmacisti di STEFANO BIONDI Presidente Nazionale Italiana Calcio Medici Veterinari terminato da pochi giorni il 16° quadrangolare della sanità di calcio svoltosi a Monza e che vedeva impegnate le nazionali dei medici, biologi, veterinari
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e farmacisti, questi ultimi organizzatori quest’anno del torneo. Per pochissimo non siamo riusciti a portare a casa il 9° trofeo, in quanto nella partita decisiva per il primato contro i biologi non siamo andati oltre il pari (2 - 2) pur essendo andati due volte meritatamente in vantaggio e raggiunti solo per una sfortunata autorete scaturita da un inesistente calcio di punizione regalato dall’arbitro ai biologi, che con questo pareggio hanno festeggiato la con-
quista del torneo per la 3a volta. Per la cronaca, la prima partita giocata in maniera troppo leziosa dai nostri contro i medici è terminata 0 a 0, mentre la 2a giornata ha visto la nostra nazionale dominare e vincere con un perentorio 3 a 0 contro la nazionale farmacisti. Voglio ringraziare tutti i miei “ragazzi” e colleghi giocatori che hanno voluto onorare la gloriosa maglia della nazionale ed in particolare i due portieri Ricci e Sorice, autentiche saracinesche a dife-
sa della nostra porta (abbiamo subito solo 2 gol in 3 partite). Ricordo e ringrazio anche il folto gruppo dei piemontesi (Borio, Filippetto, Frola, Pallaro, Porrino, Ronco, Vianzone e il capitano Nominelli che abbraccio in particolare), i tre marchigiani (Blasetti, Falcioni e Lanci) i veneti (Boso, Dri e Fabbro), i nuovi utilissimi e importanti innesti che hanno portato nuova linfa alla squadra, e parlo di Boccardi, Casadio, De Santis e Palmieri seguiti e consigliati dai colleghi diciamo “esperti” per non dire anziani... colonne portanti della nazionale come Abrami, Albanese, Crotti, Della Torre, Maggi nonché del nostro “ignobile” coach Roberto Cavallin. Un pensiero particolare va anche allo sfortunato “Mezo” Giunti che purtroppo, insieme a Boso e Falcioni, si è infortunato solo dopo 30’ dall’inizio della sua partita. È doveroso il mio ringraziamento e di tutta la nazionale al laboratorio di analisi veterinarie “LA VALLONEA” che quest’anno ha sponsorizzato la nostra squadra contribuendo anche alla tradizionale e meritoria attività benefica delle quattro nazionali sanitarie che ogni anno fa da corollario alla manifestazione sportiva: quest’anno i 2000 euro sono stati elargiti alla Croce Rossa Italiana di Villasanta (MB). Ovviamente non posso non menzionare il Circolo Veterinario Bolognese che ogni anno funge da base logistica fondamentale per tutta la parte economica dei nostri eventi calcistici. Speriamo di ritornare vincitori l’anno prossimo: due anni consecutivi di digiuno sono troppi per noi veterinari... ed anche un grandissimo in bocca al lupo al Dr. Peppe Lucibelli, mio caro collega ed amico, che sta organizzando il torneo regionale della nostra categoria: sicuramente sarà un successo! ■
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32 Dalle Aziende www.cardotek.it
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VETERINARIA 18 | 2013
Merial lancia il nuovo sito Il servizio dedicato a veterinari e proprietari per sapere tutto sulla Filariosi a ricerca scientifica ha fatto progressi giganteschi ma i campi di azione sono così vasti che i risultati non sempre sono significativi. Uno di questi casi è la Filariosi, nelle sue forme cardio-polmonare e sottocutanea, malattie trasmesse dalle zanzare, potenzialmente letali per cani e gatti. L’unica arma efficace è la prevenzione mensile da mettere in atto per almeno nove mesi l’anno (da aprile/maggio a dicembre/gennaio). Cambiamenti climatici, mutamenti degli stili di vita, movimenti frequenti delle persone insieme ai loro animali domestici, sono stati determinanti per l’arrivo di nuove specie di zanzare (tigre, coreana, ecc.) in grado di trasmettere la malattia e per il prolungamento della stagione in cui il rischio di contagio è reale. Non solo: il parassita della Filariosi cardio-polmonare (Dirofilaria immitis), tipico del Nord Italia, ha ampliato il suo raggio d’azione portando la malattia in zone un tempo classificate non endemiche estendendosi al Centro e al Sud Italia. “La famiglia dei Culicidi, insetti chiamati comunemente zanzare” - spiega il dr Luciano Toma, entomologo presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma - “comprende oltre 3.500 specie note, di cui tre quarti vivono in aree tropicali e sub-tropicali; in Europa si contano un centinaio di specie, 64 in Italia. Ad oggi la zanzara tigre (Aedes albopictus) e la comune zanzara notturna (Culex pipiens) rappresentano le principali specie di importanza sanitaria in Italia (a causa del comportamento ematofago delle femmine) non solo per il rischio di trasmissione di patogeni virali ma anche per quello di Filariosi per cani, gatti e uomini. A Roma è stato possibile rilevare un’attività specifica della zanzara tigre anche in inverno; la presenza di alta densità della comune zanzara notturna e della zanzara tigre all’aperto, rappresenta una condizione in cui il contatto zanzara/cane può avvenire per circa nove mesi l’anno” - chiarisce il dr Toma. “L’agente della Filariosi cardio-polmonare, Dirofilaria immitis” - rende noto la prof.ssa Laura H. Kramer, professore associato di Parassitologia veterinaria presso l’Università degli Studi di Parma - “è trasmesso dai cani infetti ad altri animali tramite la puntura di zanzara. Negli ultimi anni l’infezione da Dirofilaria immitis si è spostata dalle zone del Nord Italia, tradizionalmente endemiche, in particolare la Valle del Po, verso il Centro e il Sud, diventando endemico anche in altre regioni Toscana, Umbria, Puglia, Sardegna).
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Recentemente e per la prima volta anche nel Lazio, alcuni vettori sono risultati positivi a D. immitis indicando che il parassita è presente sul territorio e che i cani che non fanno la profilassi sono a rischio d’infezione. L’unico modo per proteggere efficacemente i nostri animali è la profilassi effettuata con farmaci specifici” - conclude la prof.ssa Kramer. “La Filariosi cardio-polmonare nel cane” - illustra il dr Luigi Venco, specialista in Clinica dei piccoli animali, European Veterinary Parassitology College Diplomate - “va considerata una patologia polmonare cronica. I soggetti colpiti iniziano a manifestare tosse persistente; se il danno polmonare si aggrava la malattia si ripercuote sul cuore. I soggetti colpiti sono stanchi, inappetenti e non sono rari gli svenimenti. Nel gatto la sintomatologia è estremamente variabile; possono essere presenti disturbi respiratori e gastroenterici; in alcuni casi, invece, non viene mostrato alcun sintomo ma può verificarsi morte improvvisa. Per il piccolo felino maggiori sono le difficoltà diagnostiche per mancanza di test sensibili e specifici, per questo il problema tende ad essere sottostimato”. Anche il dr Venco ribadisce che “la migliore soluzione per questa grave patologia è la prevenzione per nove mesi l’anno”. In sintesi, entomologo, parassitologo e medico veterinario sono concordi sull’esistenza di una vera emergenza: le Filariosi sono arrivate al Centro, con particolare riferimento a Roma e al Lazio, e al Sud Italia al punto da essere divenute endemiche anche in queste Regioni. Gli specialisti suggeriscono ai proprietari di porre molta cura per il benessere dei loro amici a quattro zampe. L’unico strumento a disposizione è la prevenzione mensile, da attuarsi per almeno nove mesi l’anno, perché i cambiamenti climatici e degli stili di vita hanno aumentato il rischio di contagio a causa dell’aumento del tipo di zanzare che, ne le varie specie, hanno un’attività ininterrotta 24 ore su 24, rischio che si prolunga per quasi tutto l’anno - da aprile/maggio a dicembre/gennaio. La soluzione migliore - anche la più amata dagli animali per la sua straordinaria appetibilità è la tavoletta a base di vera carne, in formulazione per cani e gatti, che viene eliminata dall’organismo rapidamente in poche ore. Per sapere tutto sulle Filariosi, consultare un esperto parassitologo, ma soprattutto per ricevere un pro-memoria mensile gratuito che ricorda quando è il momento di ‘premiare’ il cane o il gatto con una gustosa tavoletta a base di vera carne, basta iscriversi al sito www.cardotek.it, on line dal 7 maggio 2013. ■
34 Calendario attività Dal 21 giugno al 4 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
21 - 23 GIU 22 GIU 23 GIU 23 GIU 24 - 25 GIU 26 - 28 GIU 28 - 30 GIU 29 GIU - 1 LUG 3 - 5 LUG 9 - 11 LUG 12 - 14 LUG 19 - 20 LUG 6 - 8 SET
CORSO FSA / SCIVAC
CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO, DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: No crediti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO FSA / SCIVAC
CORSO AVANZATO PER IL CONTROLLO DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA NEL CANE DI RAZZA E DI AGGIORNAMENTO SUL CONTROLLO HD/ED - Cremona, Palazzo Trecchi - ECM: No crediti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TARTARUGA: S’ACCOMODI IN SPIAGGIA! - Centro di educazione ambientale Laguna di Nora, Pula - Laguna di Nora - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it IL PAZIENTE ACUTO - Matera - Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO - CITOLOGIA DEI VERSAMENTI CAVITARI: DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: II PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PRATICO DI MASCALCIA “MANISCALCHI TRA I TRULLI” - Masseria Galeone- Martina Franca (TA) - Via Per Noci - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 12° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: IV PARTE - CORSO 4 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: II PARTE - EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 79° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MOLTO È CAMBIATO IN ONCOLOGIA VETERINARIA... VEDIAMO DI FARE IL PUNTO - Palermo - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA CORSO SCIVAC
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON SIPE INTERNATIONAL COURSE SCIVAC Attenzione: Evento annullato. ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC
CORSO CEFME
CORSO TEORICO PRATICO - INNESTI OSSEI- Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: info@cefme.org
CORSO SCIVAC
CORSO AVANZATO - LINFOMA E LEUCEMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO TEORICO - PRATICO PER ASSISTENTI ALLA POLTRONA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: info@cefme.org IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE UN CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLOGIA FELINA - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SARDEGNA - CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA GENERALE - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Campobasso - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: V PARTE - CORSO 5 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: V PARTE - ECOGRAFIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27,9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 80° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - APPROCCIO RAZIONALE AL PAZIENTE ORTOPEDICO - Montesilvano (PE) - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
CORSO CEFME
7 SET
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA
8 SET 13 - 15 SET 15 SET 16 - 17 SET 18 - 20 SET 20 - 22 SET 25 - 27 SET 28 SET 28 - 29 SET 29 SET 29 SET 29 SET 30 SET - 3 OTT 2 - 4 OTT
CORSO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
ITINERARIO DI PATOLOGIA CLINICA III PARTE: PATOLOGIA CLINICA E APPARATO UROGENITALE: DISORDINI ELETTROLITICI E METABOLICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 26,2 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO SIATAV / SIMUTIV
LA COAGULAZIONE NEL PERIODO PERIOPERATORIO: QUALI TEST E QUALE TERAPIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO ALL’ENDOSCOPISTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO SIMIV INCONTRO SIODOCOV
ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: TECNICHE E APPLICAZIONI PRATICHE. TECNICHE ORTODONTICHE IN AMBITO VETERINARIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
IL RISCHIO PERIOPERATORIO - Roma- Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE MALATTIE ALOPECICHE DEL CANE - Bolzano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC
1° IT. MEDICINA INTERNA: VII PARTE - GASTROENTEROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 39,7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 4° IT. OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE DELL’OCCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@sci-
laPROFESSIONE
PROFESSIONE la VETERINARIA
VETERINARIA 18 | 2013
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
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SOLUZIONI
c d e
Insorge sempre assieme ad una forma cutanea Ha pessima prognosi La milza non aumenta di volume Nell’agoaspirazione i mastociti sono pochi è sparsi
Melanoma Linfoma Emangioma
QUIZ 1
a b c
È solitamente isolato
Risposta corretta: a) Incontro SIONCOV: “Il Mastocitoma” - Cremona, Ottobre 2008
a b
QUIZ 2
2. Quale è il tumore intraoculare primario più comune nel cane?
Risposta corretta: a) Incontro SOVI: “Aggiornamenti in oncologia oculistica veterinaria dei piccoli animali” Cremona, Novembre 2007
1. Riguardo il mastocitoma splenico felino, quale di queste risposte è corretta: