Professione Veterinaria, Anno 2012, Nr 18

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

18 2 012

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 18 dal 21 al 27 maggio 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

IL ROTTWEILER MORDE L’OSPITE SUL DIVANO

FLUTD ED ELIMINAZIONE INAPPROPRIATA

COMMISSIONE PET THERAPY IN PIEMONTE

ONLINE LE STRUTTURE VETERINARIE

RAPPORTO ASSALCO ZOOMARK 2012

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PRIMO INCONTRO UFFICIALE

BREVI INTIMIDAZIONE Una busta contenente una polvere bianca, rivelatasi innocua alle prime analisi, è stata recapitata all'ANMVI. Gli inquirenti seguono la pista dell’estremismo animalista. Immediate e numerose le attestazioni di solidarietà e di condanna del gesto.

SOGNI La professione di medico veterinario è al terzo posto nei desideri di bambine e bambini fra gli 8 e i 13 anni. Lo rendono noto la fondazione PInAc e l'associazione amici dell'università Cattolica di Milano, sulla base di 1587 disegni ricevuti da tutto il territorio nazionale.

ACCESSO Fissata al 10 settembre la prova per l’accesso al corso di laurea in medicina veterinaria a.a. 20122013. In arrivo il decreto con le modalità e i contenuti del test di ammissione.

FABBISOGNO Il fabbisogno espresso dalle Regioni per il prossimo anno accademico è di 661 medici veterinari. Sui numeri dovrà essere sancito l'Accordo in Conferenza Stato-Regioni.

LAZIO La Giunta del Lazio ha deliberato 790mila euro a favore dell'Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana per il finanziamento delle attività e dei centri di eccellenza regionali istituiti presso il medesimo istituto.

SARDEGNA Non è più ricoverata la bambina di quattordici mesi a cui è stata diagnosticata la leishmaniosi umana. Dopo la terapia è stata dimessa dall’ospedale di Sassari. L’ultimo caso registrato nell’Isola risale a tre anni fa.

www.anmvioggi.it

INDAGINE 2012

Identikit del titolare di struttura Titolare di ambulatorio, uomo, solo, cinquantenne e senza collaboratori. A PAGINA 3

La titolarità di ruolo della professione veterinaria ai tavoli ministeriali è stato il tema di fondo dell’incontro fra il Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale e l’ANMVI. Il 17 maggio, in Lungo Tevere Ripa, l’Associazione era rappresentata dal Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, e dal delegato dell'Associazione ai Rapporti istituzionali, Carlo Scotti. Per la Fnovi ha partecipato il Tesoriere Antonio Limone. Cardinale si è mostrato particolarmente attento alle proposte avanzate dall'ANMVI con particolare riguardo alla medicina veterinaria di base (Leavet), per la quale ha chiesto un nuovo incontro di approfondimento. L'integrazione pubblico-privato si dovrà perfezionare tanto nel settore zootecnico ("veterinario di fiducia") che nel campo degli animali da compagnia (medicina veterinaria di base). Durante i colloqui, l'ANMVI ha esposto al rappresentante del Ministero della Salute la propria posizione in materia di animali utilizzati a fini scientifici. Il Sottosegretario Cardinale ha mostrato piena comprensione delle ragioni dell'ANMVI che, auspicando il raggiungimento dell'obiettivo finale della completa sostituzione dell'animale con metodi alternativi, ha ribadito come il ruolo del medico veterinario sia quello di garante della

protezione e del benessere dell’animale utilizzato a fini scientifici, con precisi compiti e responsabilità derivanti da questo stesso ruolo. Sul tavolo anche la fiscalità gravante sulla spesa veterinaria privata. Benché di stretta competenza del Dicastero delle Finanze, ANMVI ha fatto presente come solo dal Ministero della Salute possa giungere una valutazione pienamente consapevole degli effetti sulla fiscalità generale e sulla prevenzione veterinaria dell'aumento delle aliquote IVA e della decurtazione della detraibilità delle spese veterinarie. Anche la presenza del cavallo e delle spese veterinarie nel redditometro rappresenta un "equivoco fiscale", facendo rientrare fra gli indicatori di reddito indici e spese che non dovrebbero concorrere alla presunzione di maggior reddito. Infine, come già rappresentato in altre comunicazioni, ANMVI ha ricordato come sia indispensabile il coinvolgimento della professione veterinaria ai tavoli ministeriali e manifestato preoccupazione per una debolezza di ruolo del medico veterinario, non di rado sopravanzato da professionalità e settori privi di formazione, abilitazione e competenza. Cardinale ha garantito il coinvolgimento nelle attività ministeriali direttamente connesse alla sua delega.

PIÙ PER I CANI CHE PER GLI UMANI PERCHÉ SIAMO COSÌ RESTII A FARE UNA DONAZIONE PER AIUTARE UN BAMBINO CHE MUORE DI FAME MENTRE I NEGOZI DI GADGET PER GLI ANIMALI DOMESTICI FANNO AFFARI D’ORO? Questa domanda posta tempo fa da Monica Ricci Sargentini sul blog del Corriere della Sera non è certo nuova e deriva dall’appello fatto dall’Alta Commissaria per i Diritti Umani dell’ONU, Navi Pillay, che lamentando i pochi fondi disponibili evidenziava come: “La cifra che gli europei hanno speso per i loro animali domestici soltanto nel 2010 (56,8 miliardi di euro) basterebbe a finanziare l’intero sistema dei diritti umani, compreso il mio ufficio, per almeno 250 anni”. La domanda diretta, chiara ed esplicita posta dalla Sargentini, come abbiamo detto, non è una novità e spesso viene riproposta da esponenti della Chiesa Cattolica, da politici, da giornalisti o intellettuali che la rilanciano in Internet scatenando ampie discussioni che spesso finiscono in insulti, soprattutto da parte delle frange più radicali dei diversi movimenti. Non vogliamo entrare direttamente in questo confronto rispondendo ad una domanda che per ruolo e competenze potrebbe trovarci in difficoltà, ma riteniamo che la stessa analisi presentata dalla Pillay non sia posta nel modo corretto mettendo in alternativa i diritti umani a quelli degli animali domestici che da anni ormai nella cultura europea fanno parte della famiglia a tutti gli effetti. Un mondo civile, come riteniamo di essere, dovrebbe essere in grado di garantire i diritti degli uni e degli altri andando caso mai a ridurre altre spese del tutto inutili, voluttuarie o superflue senza incidere su quelle che possono garantire la salute ed il benessere degli animali. E questo anche in tempi di crisi.

L’informazione Veterinaria On Line


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Settore veterinario: pochi cambiamenti dal 2005 A confronto due indagini dell’ANMVI sui titolari di strutture veterinarie di ANTONIO MANFREDI el mese di marzo l’ANMVI ha avviato un’ampia ed importate indagine sui titolari di strutture veterinarie per animali da compagnia riprendendo in gran parte le stesse domande proposte in una ricerca precedente del 2005. Sono stati intervistati 400 Medici Veterinari scelti casualmente fra le migliaia di titolari di strutture veterinarie. Il campione rappresenta quindi circa il 6% del totale delle strutture presenti in Italia (6700/6800), una percentuale significativa che permette un quadro chiaro della situazione attuale ed un diretto confronto con i dati della ricerca precedente del 2005.

N

Gli ambulatori sono il 78,3% contro il 79,4% di sette anni fa. Un leggero calo ma poco significativo. Possiamo dire che la situazione resta stabile ed il calo degli studi non è andato a favore degli ambulatori. La tipologia, che al contrario, è decisamente cresciuta è quella delle cliniche che è passata dal 6,2% al 13,5%. Ritengo anche che nei prossimi anni vedremo un ulteriore sviluppo di questa tipologia che, senza avere l’importanza dell’ospedale, è in grado di fornire ogni tipo di prestazione (anche specialistica) ed ogni genere di servizio (distribuzione farmaco, petcorner, ecc.) in modo da soddisfare tutte le possibili esigenze del cliente. Gli ospedali evidenziano un calo dall’1% allo 0,3%. Sono però valori di scarso significato e la differenza non esprime un reale cambiamento.

IL CAMPIONE Partiamo dal campione (Figure 1 e 2). Abbiamo detto che sono titolari di 400 strutture veterinarie, vediamo subito la tipologia di queste strutture. Il 7,8% sono studi, nel 2005 erano il 12,9%. Un calo forte ed evidente di questa tipologia forse un po’ superata nell’evoluzione del settore e per le richieste sempre maggiori della clientela.

ETÀ DEI TITOLARI Dopo aver visto la tipologia delle strutture vediamo come sono ripartiti i titolari sulla base dell’età (Figura 3). Ovviamente dopo sette anni l’età è aumentata e se confrontiamo la media vediamo che nel 2005 era di 43,86 anni rispetto ai 48,56 del 2012. Potremmo dire quindi che l’età media dei titolari di strutture per animali da compagnia si aggira intorno ai 50

FIGURA 1 - TIPOLOGIA DELLA STRUTTURA

anni e l’arrivo di migliaia di nuovi veterinari in questi ultimi sette anni non è stata in grado di rallentare questo invecchiamento in quanto sono ben pochi i giovani che hanno aperto una loro struttura in questi anni come potremo vedere nelle figure successive. La fascia di età più rappresentata e che mostra anche il maggior incremento è quella fra i 46 ed i 55 anni che è arrivata al 48% rispetto al 32,80% del 2005. Forte crescita anche per la fascia oltre i 55 anni che è passata dal 6,20% al 18,3%. A compensare queste forti crescite abbiamo ovviamente cali significativi sulle prime tre fasce di età: fino a 35 anni dal 17,70% al 9,8%, dai 36 ai 40 dall’11,90% al 7,8% e dai 41 ai 45 dal 31,10% al 15,8%. Da questi dati si evidenzia in modo chiaro che il ricambio generazionale fra i titolari di strutture veterinarie non è ancora avvenuto e che sono i laureati ante 1980, più o meno, a controllare il settore che essendo ormai saturo lascia poco spazio ai giovani per nuove iniziative nonostante la loro voglia di crescere.

sando dal 27,90% al 38,5%. Questo dato conferma quanto già detto al punto precedente: da anni la maggioranza dei laureati è donna e questo sta modificando pesantemente il panorama veterinario nel settore degli animali da compagnia (il 55% degli iscritti SCIVAC sono donne) ma questo incide solo relativamente sulla ripartizione per sesso dei titolari che essendo di età media o avanzata sono tutti laureati prima del 1985 quando le laureate in Medicina Veterinaria erano veramente poche.

SESSO DEI TITOLARI Vediamo ora la ripartizione per sesso (Figure 3 e 4). Gli uomini, pur numericamente in calo rispetto al 2005, continuano ad essere una netta maggioranza. Infatti il passaggio dal 72,10% al 61,5% evidenzia un calo importante avvenuto in questi sette anni ma non sufficiente a cambiare il dato di maggioranza. Le donne ovviamente sono in forte crescita pas-

LA RIPARTIZIONE PER AREA GEOGRAFICA È interessante ed importante capire la distribuzione geografica dei titolari. Iniziamo dalle Aree (Figura 5) per passare poi alle regioni ed all’ampiezza dei comuni. In questo caso il confronto fra i dati delle due ricerche potrebbe non essere molto preciso nei valori avendo

FIGURA 3 - CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE

FIGURA 2 - TIPOLOGIA DELLA STRUTTURA: EVOLUZIONE NEGLI ANNI

FIGURA 4 - RELAZIONI INDIVIDUATE RISPETTO AL PROFILO ANAGRAFICO DEI TITOLARI Le donne e i veterinari più giovani si concentrano in modo significativo: • tra i titolari delle strutture più grandi (cliniche/ospedali) • con più titolari Le donne inoltre sono in crescita: • fra i nuovi professionisti (51,1% dei veterinari più giovani; 51,6% fra quelli con anzianità professionale ≤ 10 anni) • nel Nord (43,1%)


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Indagini e Ricerche Anmvi Informa

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FIGURA 5 - AREA GEOGRAFICA E AMPIEZZA DEL COMUNE

due campioni definiti con lo stesso sistema ed identici per numero ma non per nominativi. Questo potrebbe giustificare qualche variante di valori non esatta ma permette comunque una valutazione corretta di tendenza. Possiamo quindi dire che rispetto al 2005 vi è un calo di titolari nel Nord Ovest (dal 40,50% al 35,5%), una crescita nel Nord Est (dal 22,10% al 27,8%), una situazione di leggera crescita nel centro (dal 19,70% al 22,8%) ed un calo nel Sud e Isole dal 17,70% al 14,0%. Anche la figura per la ripartizione regionale riflette in modo ancor più elevato i problemi che abbiamo appena evidenziato per la distribuzione per Aree. Infatti la frammentazione dei numeri nelle varie regioni li rende ancora più influenzabili da varianti minime. Pertanto riportiamo i dati senza alcun commento lasciandoli come indicazioni o in certi casi semplici tendenze.

AMPIEZZA DEI COMUNI Sia pure con i limiti che abbiamo già prima accennato, è interessante vedere la ripartizione dei titolari sulla base dell’ampiezza dei comuni (Figura 5). Da questi dati confrontando le due ricerche si evidenzia la tendenza ad una cre-

scita del numero di titolari nei comuni minori ed un calo in quelli oltre i 250mila abitanti. Il dato può essere corretto in quanto riflette un certo spostamento dalle città più grandi, dove la concentrazione di strutture veterinarie era diventata insopportabile, verso comuni a minor tensione di concorrenza e forse con ancora qualche possibilità di crescita del settore. Vediamo infatti per i comuni oltre i 250mila abitanti un calo dal 39,705 del 2005 al 36,1% di oggi mentre una crescita significativa la si nota nei comuni far i 10mila ed i 250mila residenti.

LA DISTRIBUZIONE DEL CAMPIONE RISPETTO AL CENTRO ABITATO Vediamo ora come si è evidenziato il nostro campione (e quindi tutte le strutture veterinarie italiane) nella distribuzione rispetto al centro abitato (Figura 6). Nel confronto con i valori della ricerca del 2005 le differenze sono veramente minime anche se si evidenzia una tendenza a lasciare le zone più periferiche a favore di quella centrale che potrebbe dare qualche vantaggio a clienti residenti nelle vicinanze ma certamente presenta anche grossi

FIGURA 6 - ZONA DI UBICAZIONE

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FIGURA 7 - ANIMALI CURATI

svantaggi rispetto alla periferia che può vantare minori costi degli immobili e più facile l’accesso ed il parcheggio. In sette anni le strutture in zona centrale sono passate dal 48,8% al 51,8%, mentre quelle in zona periferica dal 48,5% al 45%. Più o meno stabili le percentuali riferite al sobborgo o alla zona rurale, la prima passata dal 2 al 2,35% e al seconda dallo 0,7 all’1%.

ALTRI ANIMALI OLTRE A CANI E GATTI? Abbiamo detto che la ricerca era rivolta a titolari di strutture veterinarie per animali da compagnia ma non sempre queste si limitano alla cura di cani e gatti. Vediamo allora nella Figura 7 quante di queste strutture si occupano anche di altri animali. Vediamo subito che l’altro settore in crescita è solo quello degli animali esotici che rientrano comunque nell’ambito degli animali da compagnia. Nel 2005 la percentuale di strutture che si occupava anche di animali esotici era risultata essere il 15,9% mentre nel 2012 è arrivata quasi al 20% (19,8%). Per il settore cavalli è in diminuzione essendo passata dal 3,7 al 2,5% e stabile quella degli animali da reddito ferma al 4% immagino presente solo nelle strutture in zona rurale.

LA DIMENSIONE DELLE STRUTTURE Che dimensione hanno le strutture veterinarie? (Figura 8) Rispetto al 2005 la dimensione media è cresciuta di circa un 10% passando dai 79,81 mq del 2005 agli 87,55 mq del 2012. In particolare possiamo notare un netto calo numerico delle strutture più piccole (sotto i 50 mq) passate dal 37,8% al 30,5% a favore di un incremento di quelle leggermente più ampie (da 51 a 75 mq) che dal 26,1% sono arrivate al 31%. Sostanzialmente stabili le altre fasce di grandezza. Per quanto riguarda quelle dai 76 ai 100 mq si è passati con un minimo calo dal 21,9% al 20,5% compensato da un leggero aumento del numero di quelle superiori ai 100 mq che sono aumentate dell’1,8% (dal 13,2% al 15%).

IL VOLUME D’AFFARI Quale volume d’affari? (Figura 9). Nell’indagine del 2012 abbiamo pensato di aggiungere una domanda non prevista nella ricerca del 2005 e relativa al volume di affari. Purtroppo, visto che il 70% non ha risposto a questa domanda nonostante le garanzie di rispetto della privacy e dell’anonimato, ci limitiamo a riportare i dati non essendo in grado di fare alcuna


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FIGURA 8 - DIMENSIONI DELLE STRUTTURE

FIGURA 10 - ANZIANITÀ DELL’ATTIVITÀ

FIGURA 9 - GIRO D’AFFARI ANNUO

valutazione anche se questo atteggiamento o questa paura di indicare un dato relativo alla propria attività lascia abbastanza perplessi.

INIZIO DELL’ATTIVITÀ I sette anni passati hanno modificato molto, ovviamente, i dati della ricerca del 2005 che si

fermava appunto a quest’anno mentre ora arriva al 2012 (Figura 10). Questo porta a variazioni anche forti dei dati passati essendoci una diversa spalmatura negli anni e diventa difficile e forse poco significativo il confronto fra le due indagini. Ad esempio fra i dati del 2012 abbiamo un 8,3% di attività iniziate dal 2006 che nell’indagine precedente ovviamente non esisteva e che per forza di cose è andata a ritoccare al ribasso quasi tutte le altre percentuali. Lasciamo quindi perdere possibili confronti e ragioniamo sui dati più recenti. Diciamo subito che una percentuale dell’8,3% per le nuove attività nate dal 2006 è un numero importante se pensiamo che in quell’anno le strutture veterinarie per animali da compagnia erano già circa 6300/6400 e sono diventate oggi poco meno di 7mila. Non dimentichiamo che il principale problema del settore veterinario resta il numero troppo elevato di Medici Ve-

terinari, e quindi di strutture, rispetto ad altri paesi europei che con una presenza di animali da compagnia anche superiore alla nostra non superano le 2500, nonostante abbiano anche la possibilità di gestire farmaci ed altri prodotti per la salute ed il benessere degli animali. Un altro dato evidente è che le strutture veterinarie nate prima del 1980 rappresentano solo il 7%, d’altra parte prima di quegli anni erano veramente pochi i proprietari che si preoccupavano della salute dei loro animali e nei Corsi di laurea in Medicina Veterinaria si parlava veramente poco della medicina del cane e del gatto. I pochi veterinari che si occupavano di questi animali erano ritenuti allora dei mezzi veterinari e soprannominati in modo quasi dispregiativo “Cagnari”. È dagli anni ottanta che il settore inizia a svilupparsi velocemente sia qualitativamente che numericamente. Vediamo infatti che le percentuali diventano molto importanti: il 23,3% ha iniziato l’attività negli anni ottanta ed il 43% negli anni novanta così suddivisi: dal 90 al 95 il 24% e dal 96 al 99 il 19%. La crescita continua forte anche nei primi anni del 2000 (sino al 2005 il 17,3%) per arrivare ad una vera saturazione del mercato che costringe molti negli ultimi anni a cedere o liquidare la propria attività che risultava non essere più economica.

NUMERO DEI TITOLARI Un dato importante per avere la situazione abbastanza chiara del settore era individuare quanti sono i titolari per ogni struttura (Figure 11 e 12). I dati emersi sono piuttosto interessanti e, se confrontati con quelli del 2005, emerge una tendenza, sia pure ancora ridotta, a creare strutture più grandi con un numero maggiore di 1. Diciamo però subito che la stragrande maggioranza delle strutture ha ancora un solo titolare, il 69% anche se questo


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FIGURA 11 - RISORSE UMANE

FIGURA 12 - RISORSE UMANE. ORGANIZZAZIONE

valore è decisamente in calo rispetto a sette anni fa quando era il 75,9%. In netta crescita invece le strutture con due titolari passate dal 15,7% del 2005 al 19,8% di oggi. Più o meno stabili numericamente quelle con tre titolari ferme sul 5%, mentre quelle con 4 hanno raddoppiato in 7 anni il loro numero passando da 1,7% al 3,3%. Molto forte anche la crescita di quelle che hanno oltre 4 titolari che sono arrivate al 3% partendo da un magro 1,2%. La media del numero di titolari nelle strutture veterinarie italiane risulta così essere di 1,6 (1,4 nel 2005) che moltiplicato per le circa 7000 strutture indica più o meno un numero di oltre 11mila titolari, un valore decisamente importante e piuttosto alto.

NUMERO DEI VETERINARI PRESENTI Per completare il quadro del panorama ita-

liano delle strutture veterinarie è importante avere ancora qualche altra informazione: il numero dei veterinari regolarmente operanti nelle strutture, il numero dei dipendenti non veterinari e l’eventuale presenza di frequentatori volontari sia che siano giovani veterinari o studenti per il tirocinio. Partiamo dai veterinari, dato estremamente importante per capire l’attività della struttura (Figura 11). Vediamo intanto che il numero medio di veterinari presenti nelle strutture è di 1,94 che, moltiplicato per il numero delle strutture, ci presenta un valore di circa 13/13.500 veterinari occupati nel settore degli animali da compagnia non molto lontano dal 14/15mila che si ipotizzava in questi ultimi tempi. Le strutture che hanno un solo veterinario sono oggi il 58,8% in netto calo rispetto al 68,4% del 2005, andamento che rispecchia ovviamente lo stesso del numero di strutture

con un solo titolare passate dal 75,9% al 69%. Questo 58,8%, che corrisponde ad oltre 4000 strutture, è uno zoccolo duro che condiziona nel bene e nel male tutto il settore veterinario. Pensiamo ad esempio alle difficoltà che questi 4000 veterinari hanno nel partecipare ad eventi formativi residenziali dovendo, in loro assenza, chiudere la struttura o avere la necessità di trovare un sostituto o alla quasi impossibilità di pensare ad una gestione del farmaco organizzata o all’apertura di un pet corner o all’offerta di altri servizi che potrebbero qualificare l’attività e forse renderla anche più economica. Con due veterinari sono il 22% delle strutture in leggera crescita rispetto al 20,1% del 2005. Stabile il 6,3% di quelle che hanno tre veterinari rispetto al 6,5% di sette anni fa. Il vero incremento che evidenzia la ricerca è quello delle strutture con oltre tre veterinari passando dal 4,7% al 12,8% attuale. Un dato che evidenzia come ci sia la tendenza a creare strutture più grandi anche se questa evoluzione sembra essere ancora abbastanza lenta visto che resistono fortemente gli ambulatori con un solo titolare ed un solo veterinario, il titolare stesso.

DIPENDENTI NON VETERINARI Quante sono le strutture veterinarie italiane che hanno dipendenti non veterinari? (Figura 11) Decisamente poche. Pensando che il 58,8% delle strutture svolge l’attività con un solo veterinario si potrebbe pensare alla presenza di collaboratori non veterinari, ma in realtà non è così. L’89,3% delle strutture veterinarie non ha alcun dipendente non veterinario e la percentuale è la stessa del 2005. Questo significa

che in 7 anni la situazione non è sostanzialmente cambiata. Quelle che hanno un dipendente sono oggi il 6,3% in leggero calo rispetto al valore precedente che era 8,2%. In leggera crescita invece le strutture con più di un dipendente non veterinario arrivate al 3,5% rispetto al 2,5% di sette anni prima, ovviamente le strutture maggiori: cliniche ed ospedali. La presenza media di dipendenti è di 0,15 per struttura, veramente molto bassa, e corrisponde a meno di mille globalmente.

SONO PRESENTI FREQUENTATORI VOLONTARI? Nelle strutture veterinarie italiane sono presenti frequentatori volontari? Possiamo vedere subito dalla Figura 11 che sono solo circa il 20% le strutture che ospitano frequentatori volontari, studenti per il tirocinio o giovani laureati per la pratica professionale. 1200, 1300 strutture in tutto che nel 2012 ospitano questi frequentatori, valore in netto calo rispetto al 2005 che esprimeva una percentuale del 27,9%. Per differenza, la percentuale di strutture che non aveva frequentatori era del 72,1%, oggi questo valore è decisamente aumentato arrivando al 79,5%. ■

Indagine realizzata da: A. Cassinari Research & Consulting (associata ESOMAR) Interviste realizzate da: Kronos Ricerche di mercato (associata ESOMAR e ASSIRM)


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10 Legale Sentenze

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Il rottweiler morde al volto e alla mano l’ospite sul divano Era senza museruola e guinzaglio. In casa sono obbligatori? procurasse danni a terzi". Quanto, poi, al presunto comportamento imprudente della persona lesa - che si sarebbe, secondo i ricorrenti, avvicinata "al divano su cui il cane a detta di tutti riposava, avrebbe imprudentemente posto il viso all'altezza del muso dell'animale, si da suscitarne un'imprevedibile

er la Cassazione, il padrone dell'animale, assente, non è responsabile. Multa e risarcimento danni, quindi, a chi assume la custodia dell'animale (figlia e genero del proprietario abituali frequentatori dell'animale) senza adottare cautele adeguate contro le imprudenze dei visitatori. L'ha ribadito la Cassazione penale, con una sentenza di principio analogo a quello espresso da altre sentenze: 1.400 euro di multa e risarcimento danni in favore della parte civile a cui il giudice ha assegnato una provisionale di 10 mila euro. Il giudice di pace si era espresso per l'assoluzione, poiché l'obbligo di guinzaglio e museruola ai cani è previsto solo quando si trovano in luogo aperto al pubblico o sui mezzi di trasporto "e non nelle case di privata abitazione". Il Tribunale di Palermo, che ha invece formulato la condanna, ha sostenuto che "in caso di custodia di animali al fine di escludere l'elemento della colpa, rappresentato dalla mancata adozione delle debite cautele nella custodia dell'animale, non basta che questo si trovi in luogo privato e recintato, ma è necessario che in tale luogo non possano introdursi persone estranee. Né, secondo lo stesso tribunale, sarebbe rilevante, ai fini del riconoscimento della re-

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sponsabilità, accertare l'esatta dinamica dei fatti, posto che il proprietario o custode dell'animale assume, per ciò solo, una precisa posizione di garanzia, per la quale egli risponde a titolo di colpa della condotta aggressiva dello stesso". Gli imputati, figlia e genero del proprietario del cane, si sono difesi adducendo "un fattore imprevedibile, interagente nella produzione dell'evento lesivo, rappresentato dal comportamento della persona offesa, che si era avvicinata al divano dove si trovava l'animale ed avrebbe imprudentemente avvicinato il suo viso all'animale, in tal modo avendone provocato un'imprevedibile reazione". Niente da fare per la Cassazione Penale, che ha rigettato le loro motivazioni come "inammissibili per manifesta infondatezza". Anche se l'animale era stato introdotto in casa con il consenso del proprietario, "che legittimamente lo ha loro affidato in considerazione della dimestichezza che essi da sempre avevano con l'animale". Ciò evidentemente "non consente di attribuire al proprietario dell'animale alcuna responsabilità". La condotta imprudente è esclusivamente addebitabile ai due coniugi "che, avendo assunto la posizione di detentori del cane, avevano l'obbligo di custodirlo e di assumere le iniziative necessarie ad impedire che lo stesso

reazione”- la Corte osserva, da un lato, che, ove anche tale ricostruzione dovesse ritenersi veritiera, non verrebbe meno la responsabilità dei due imputati, avendo essi comunque omesso di adottare tutte le doverose misure necessarie affinché tale pericolosa vicinanza fosse evitata. ■

Vendita di mangime con soia Ogm

l 14 maggio scorso (sentenza 6/2012) la terza sessione penale della Cassazione ha annullato la condanna “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”. Un imprenditore, nella sua duplice veste di legale rappresentante e responsabile del controllo qualità della società, vendeva mangime contenente soia geneticamente modificata in quantità superiore a quella consentita e non dichiarata in etichetta. Il Giudice lo condannava per il reato di cui all’articolo 22, comma 1 (messa in vendita o in com-

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mercio o preparazione per conto terzi o, comunque, per la distribuzione per il consumo di mangimi non rispondenti alle prescrizioni stabilite, o risultanti all'analisi non conformi alle dichiarazioni, indicazioni e denominazioni) della legge 281/1963 (Disciplina della preparazione e del commercio dei mangimi). La Cassazione ha accolto il ricorso dell’imputato, deducendo “erronea applicazione del decreto ministeriale 20 aprile 1978 che disciplina i criteri di campionamento ed analisi”. Il Giudice non ha tenuto conto che l’imputato aveva fatto affidamento sugli esiti positivi dei controlli effettuati periodicamente. Inoltre, la fattispecie di reato (art. 22, comma 1, Legge 281/1963) è stata depenalizzata, “stabilendo che la condotta ivi prevista è punita con sanzione amministrativa pecuniaria” (ammenda da € 1.549 a € 15.493). ■

RISARCIMENTO DANNI PER CONCORRENZA ABUSIVA E SLEALE ’Associazione Nazionale Dentisti Italiani è fra le sigle sanitarie più combattive verso l’abuso di professione. Fra le ultime azioni intraprese figura quella nei confronti di soggetti non abilitati, non solo “al fine di tutelare l’interesse esponenziale dell’Associazione”, ma anche di “ristorare il danno causato dalla concorrenza sleale subita dai professionisti iscritti”. La Corte di appello aveva escluso la legittimazione al risarcimento. La Cassazione ha confermato la linea. “Vero è che l’articolo 2601 del Codice Civile - si legge nella sentenza - attribuisce anche alle associazioni professionali la legittimazione a promuovere l’azione per la repressione della concorrenza sleale”. Ma l’Associazione “non esercita attività medica e non ha subito alcuna sottrazione di clientela per effetto della concorrenza sleale”. Non c’è dunque un danno patrimoniale risarcibile.

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12 Direttiva 2010/63 Recepimento

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“Ipocrisia” sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici Di Giovan Paolo: “un Paese serio dovrebbe affrontare il problema in modo diverso" l relatore della Legge Comunitaria 2011, Sen Di Giovan Paolo, sarà colui che dovrà riferire a Palazzo Madama sulle Direttive più delicate in via di recepimento, fra cui la Direttiva 2010/63. Il termine per gli emendamenti è ulteriormente slittato e l'Italia sta accumulando un ritardo legislativo, contravvenendo all'imperativo alla puntualità dettato dal Governo Monti. In 14a Commissione (Politiche dell’Unione Europea), sentiti i pareri dei Ministeri degli Affari Europei e della Salute, il relatore ha osservato criticamente che la posizione in seno al Governo, sull'articolo 14 (Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici) “non può che essere univoca”. Per il Sottosegretario Moavero, non si può escludere un procedimento di infrazione, ma sarà il Parlamento ad assumersi la responsabilità di un recepimento tardivo o errato; per il Sottosegretario Cardinale, invece, il Ministero della Salute è coerente con le decisioni prese dalla Camera dei Deputati da cui è uscito l’articolo 14. Il Senatore Di Giovan Paolo "reputa a dir poco disdicevole il comportamento di alcuni parlamentari che,

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mentre nell'attuale fase politica imbastiscono un battage propagandistico a proprio uso e consumo, allorché, invece, rivestivano la carica di Ministro della Repubblica, non si sono minimamente opposti all'elaborazione della direttiva 63/2010/UE nella sede del negoziato comunitario". In qualità "di obiettore di coscienza e persona non violenta", Di Giovan Paolo osserva che “la campagna di minacce e di intimidazioni approntata nei confronti di molti componenti la Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato sul cosiddetto problema della vivisezione, costituisce un'offesa inqualificabile nei confronti del Parlamento e dello stesso Governo della Repubblica”. Secondo il senatore se è vero - come ha sostenuto il Ministro Moavero - che nessuno può garantire con certezza assoluta l'avvio di una procedura di infrazione come conseguenza della discordanza tra l'articolo 14 ed il dettato normativo europeo, "in base alla lunga esperienza di diritto dell'Unione europea- il Senatore sostiene "che l'infrazione in capo all'Italia verrebbe a verificarsi sicuramente". A suo modo di vedere, "un Paese ed

un Governo serio dovrebbero affrontare il problema posto dall'articolo 14 in modo diverso, ossia domandandosi se i ricercatori nazionali devono o no smettere la loro attività, nei confini del Paese, allo scopo di salvaguardare, ad esempio, i primati non umani". "In realtà - ha concluso il relatore - l'intera questione appare palesemente avvolta da un alone di ipocrisia, visto che coloro che si preoccupano di tutelare gli animali presenti in Italia, poi non sembrano preoccuparsi più di tanto della possibilità che altri animali potranno essere importati in Italia, provenienti magari da Paesi dove le condizioni di controllo e di tutela sono veramente minime". La presidente della 14a Commissione, Sen Rossana Boldi, nel corso della seduta del 9 maggio, ha posto alcuni quesiti specifici sui contenuti dell'articolo 14 al Sottosegretario Cardinale. In particolare se esistano effettivamente in Italia le condizioni per formare esperti in metodi alternativi; se sussiste “l'opportunità di conferire l'autorizzazione al Ministero della salute, per l'utilizzo di animali, sentito il Consiglio superiore di sanità e non l'Istituto superiore di sanità”.

Il Sottosegretario Cardinale si è detto dell'avviso che "esistono i presupposti per aggiornare professionalmente gli esperti in questione, essendo presente, ad esempio, a Brescia, un apposito centro di formazione". Quanto al coinvolgimento del Consiglio superiore di sanità, per il rappresentante del MinSal, "esso si può realizzare in uno spirito di proficua collaborazione con l'Istituto superiore di sanità". Cardinale non ha invece risposto sulla lettera f) (analgesia e anestesia) dell'articolo 14, pure proposto fra gli interrogativi della Sen. Boldi, la quale ha ricordato come "le maggiori obiezioni all'adozione pedissequa, anche in Senato, dell'articolo 14 come scritto nel suo testo attuale, sono state mosse dall'Istituto superiore di sanità, nonché da esponenti del mondo accademico che hanno evocato i protocolli della farmacopea internazionale".

AMMISSIBILITÀ Scaduto il termine degli emendamenti, la Presidente della 14a Commissione del Senato ha chiarito i criteri di ammissibilità. La Sen Rossana Boldi, Presidente della Commissione Politiche Unione Europea del Senato ha chiarito ai Senatori i criteri di ammissibilità delle proposte modificative dell'articolo 14 (protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, criteri di recepimento della Direttiva 2010/63) della Comunitaria 2011. Il termine per la presentazione degli emendamenti (non ancora pubblicati) è scaduto. Le proposte di modifica saranno sottoposte al voto, dopo la verifica di ammissibilità. Gli emendamenti, ha detto la Senatrice Boldi,"non devono riguardare materie estranee all'oggetto proprio della legge comunitaria". In particolare, la Senatrice ha sottolineato l'esistenza di un preciso obbligo comunitario, concreto e attuale, che gravi in capo allo Stato e che renda necessario, pertanto, un conseguente obbligo di adeguamento dell'ordinamento interno. Potranno quindi essere considerati ammissibili "quegli emendamenti che, ad esempio, rispondano all'esigenza di dare attuazione ad una direttiva o ad altro atto vincolante dell'Unione europea non ancora attuati; quelli che risolvano procedure di infrazione; infine, quelli che ottemperino a sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea". La Commissione ha preso atto che "non sono ammissibili, invece, emendamenti diretti a modificare la pregressa normativa nazionale di attuazione di direttive comunitarie, in assenza di una specifica procedura di infrazione o di una sentenza della Corte di Giustizia". I tempi dell'iter si allungano: sull'articolo 25 (responsabilità civile dei giudici) la Commissione Giustizia ha chiesto un differimento al 6 giugno). La Commissione Politiche Unione Europea del Senato sta esaminando la Comunitaria in sede referente. Relatore all'Assemblea di Palazzo Madama sarà il Sen Di Giovan Paolo. La Comunitaria 2011 porta altri due articoli di interesse veterinario: Articolo 22 - (Delega al Governo per il riordino normativo in materia di medicinali ad uso veterinario); Articolo 23 (Delega al Governo per il riordino e la revisione della disciplina sanzionatoria in materia di protezione delle galline ovaiole). ■


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Eventi Veterinari

VETERINARIA 18 | 2012

Società federata ANMVI

SEMINARI E CORSI REGIONALI - CALENDARIO 2012 Informazioni: Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MESE

DATA

REGIONE

ARGOMENTO

RELATORE

SETTEMBRE

30

SOVEP- Piemonte

Il Pancreas Endocrino

Federico Fracassi

SETTEMBRE

30

ASVAC - Sardegna

Il rischio Perioperatorio

Paolo Franci

SETTEMBRE

30

Trentino

Professione: Oncologo

Laura Marconato

OTTOBRE

7

Campania

La tanto temuta neurologia nel gatto

Alberta De Stefani

OTTOBRE

7

Marche

Quando l’ecografia è urgente: l’ecotomografia nelle situazioni di emergenza

Gian Marco Gerboni

OTTOBRE

7

Friuli

Il paziente è anemico e adesso? Una guida semplice all’approccio delle anemie nella pratica ambulatoriale

Magda Gerou Ferriani

OTTOBRE

5-7

Puglia

Corso Regionale di Ortopedia Traumatologica

Gildo Baroni - Pier Mario Piga

OTTOBRE

12-14

Lazio

Corso Regionale Citologia

Carlo Masserdotti - Enrico Bottero

OTTOBRE

14

Emilia Romagna

Riproduzione nei piccoli animali

Giovanni Majolino

OTTOBRE

21

Lombardia

Dalla diagnosi visiva semplice a quella impossibile in dermatologia del cane e del gatto

Francesco Albanese

NOVEMBRE

9-11

Sicilia

Corso Regionale di Patologia Clinica

Walter Bertazzolo/ Carlo Masserdotti

NOVEMBRE

11

Puglia

Il rischio Perioperatorio

Paolo Franci

NOVEMBRE

11

Veneto

Il Pancreas Endocrino

Federico Fracassi

NOVEMBRE

11

Abruzzo

Chirurgia del rene e uretere: sfida possibile?

Stefano Nicoli

NOVEMBRE

11

SOVEP

Medicina d’urgenza

Paolo Gaglio

NOVEMBRE

11

ASVAC - Sardegna

La chirurgia dell’apparato respiratorio

luca Formaggini

NOVEMBRE

18

Lazio

Quando l’ecografia è urgente: l’ecotomografia nelle situazioni di emergenza

Gian Marco Gerboni

NOVEMBRE

24-25

Liguria

Tutto quello che devi sapere di dermatologia nella tua attività clinica: Incontro con Federico Leone

Federico Leone

NOVEMBRE

25

Toscana

La chirurgia dell’apparato respiratorio

Luca Formaggini

NOVEMBRE

25

Calabria

La tanto temuta neurologia nel gatto

Alberta De Stefani

DICEMBRE

2

Umbria

Il paziente è anemico e adesso? Una guida semplice all’approccio delle anemie nella pratica ambulatoriale

Magda Gerou Ferriani

SPONSOR

I Seminari Regionali SCIVAC sono gratuiti per tutti i soci SCIVAC nel 2012, è possibile effettuare la pre iscrizione on line dal sito SCIVAC alla voce delegazioni regionali per ricevere gli atti ed il pranzo.

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC BASILICATA APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO Matera, 24 Giugno 2012

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA DALLA DIAGNOSI VISIVA SEMPLICE A QUELLA IMPOSSIBILE IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO Aosta, 24 Giugno 2012

RELATORE Marco Poggi OBIETTIVI Obiettivi della giornata è quello di affrontare i concetti di base in cardiologia veterinaria. Verranno inoltre analizzati i passaggi essenziali nella gestione del paziente cardiologico, soffermandosi soprattutto su aspetti fondamentali quali la diagnosi e la stadiazione che, se non condotti in maniera adeguata, possono compromettere il successo terapeutico. I casi clinici avranno lo scopo di fissare i concetti di base ed enfatizzare l'importanza della metodologia clinica (uso della radiologia toracica e dell'approccio fisiopatologico) e di tutte le metodiche applicabili nella pratica clinica quotidiana con esempi che vanno dal riscontro di un soffio nel cucciolo durante la visita vaccinale, alla gestione di un paziente anziano con sindrome cardio-renale.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Strumenti per la diagnosi in cardiologia veterinaria 11.00 Pausa 11.30 Approccio clinico e terapeutico alle più comuni cardiopatie 13.00 Spazio per Eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (L'importanza del esame clinico e radiografico nella valutazione del paziente cardiopatico). 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Approccio diagnostico e terapeutico delle più comuni emergenze cardiologiche) 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Hilton Garden Inn Via Germania- Borgo Venusio 75100 Matera PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

11.00 Pausa 11.30 I principali errori di interpretazione: lesioni uguali….malattie diverse!!!! 13.00 Relazione Commerciale a cura di ROYAL CANIN: La dietetica in dermatologia: Quali novità? 13.30 Pausa 14.30 Presentazione di casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Presentazione casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata RELATORE Francesco Albanese OBIETTIVI Lo scopo della giornata è quello di dare indicazioni al medico veterinario di base circa la possibilità di poter effettuare una diagnosi visiva di alcune malattie dermatologiche (valutando solo visivamente una lesione) ed al contempo di come sia assolutamente impossibile ottenere una diagnosi visiva in altre malattie. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Se c’è questa lesione abbiamo già la diagnosi?

SEDE Hotel Milleluci Loc. Porossan Roppoz, 1511100 Aosta Registrazione On line: http://registration.evsrl.it/?id=167 PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it


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FSA

VETERINARIA 18 | 2012

A.N.M.V.I.

In collaborazione con

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

FONDAZIONE SALUTE ANIMALE

CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO, DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE Dal 29 Giugno al 1 Luglio 2012 CORSO AVANZATO, PER CHI HA GIÀ SEGUITO IL CORSO DI BASE, PER IL CONTROLLO DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA NEL CANE DI RAZZA E DI AGGIORNAMENTO SUL CONTROLLO HD/ED Sabato 30 Giugno 2012 Palazzo Trecchi - Cremona DIRETTORE DEL CORSO Dr. Aldo Vezzoni Med. Vet., Dipl. ECVS Chairman della Commissione di lettura HD/ED FSA Libero professionista, Cremona ALTRI RELATORI Dott.ssa Federica Rossi Med. Vet., Dipl. ECVDI Membro della Commissione di lettura HD/ED FSA Libero professionista, Bologna Michele Polli Med. Vet., PhD, Università degli Studi di Milano Silvia Boiocchi Med. Vet., PhD, Libero professionista, Milano OBIETTIVI DEL CORSO Il controllo e la prevenzione delle malattie ereditarie, ed in particolare della displasia dell’anca e del gomito del cane, vengono sempre più richieste ai medici veterinari per un’aumentata consapevolezza, da parte di allevatori e proprietari di cani, dell’importanza di una selezione riproduttiva finalizzata anche alla salute e al benessere. Il Corso, nell’ambito della Centrale di Lettura della FSA e del protocollo ENCI per il controllo della displasia dell’anca e del gomito del cane, si propone di fornire ai medici veterinari la competenza specifica per poter meglio inserirsi nel sistema di controllo di queste malattie scheletriche ereditarie e di aumentare le proprie conoscenze su queste patologie per poter offrire ai propri assistiti una consulenza competente ed aggiornata. Il Corso comprende anche due sessioni pratiche interattive di interpretazione radiografica della displasia dell’anca e del gomito del cane.

8.30 8.50 9.00 9.30 10.30 11.00 11.45 12.30 13.00 14.00 14.30 15.30 16.30 17.00 17.30 18.15

PROGRAMMA SCIENTIFICO PRIMO GIORNO Venerdì, 29 Giugno 2012 Registrazione dei partecipanti Saluto ai partecipanti, presentazione di relatori ed istruttori, informazioni pratiche sul Corso La riproduzione selezionata ENCI ed il controllo delle patologie scheletriche ereditarie - A. Vezzoni Aspetti di genetica delle patologie scheletriche ereditarie - M. Polli Pausa caffè Displasia dell’anca: sviluppo ed aspetti clinici - A. Vezzoni Displasia dell’anca: aspetti radiografici - F. Rossi Displasia dell’anca: proiezioni e posizionamento corretto per l’esame radiografico - A. Vezzoni Pausa pranzo Displasia dell’anca: classificazione internazionale - F. Rossi Esercitazione collettiva sull’interpretazione radiografica dei gradi di displasia dell’anca Esercitazione individuale sull’interpretazione radiografica dei gradi di displasia dell’anca Pausa caffè Displasia del gomito: sviluppo ed aspetti clinici - A. Vezzoni Displasia del gomito: proiezioni ed aspetti radiografici - F. Rossi Displasia del gomito: classificazione internazionale - F. Rossi

In collaborazione con

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

C O R S I P R AT I C I

FORMAZIONE PER L’ISPEZIONE ACCREDITATA

18.30 Esercitazione collettiva sull’interpretazione radiografica della displasia del gomito 19.30 Termine della prima giornata SECONDO GIORNO Sabato, 30 Giugno 2012 8.30 Esercitazione individuale sull’interpretazione radiografica della displasia del gomito Parte comune con il Corso FSA Avanzato (9.30-19.30) 9.30 Contestazione dei giudizi ufficiali e perfezionamento dell’esecuzione dell’esame radiografico - A. Vezzoni 10.30 Impiego della radiologia digitale per l’esame ufficiale HD/ED - F. Rossi 11.00 Pausa caffè 11.30 Necrosi asettica della testa del femore - S. Boiocchi 12.00 Eziologia, patogenesi, epidemiologia e classificazione della lussazione della rotula - A. Vezzoni 13.00 Pausa pranzo 14.00 Protocollo FSA-ENCI per il controllo della displasia dell’anca e del gomito - A. Vezzoni 15.15 Protocollo FSA-ENCI per la certificazione della lussazione della rotula e della necrosi asettica della testa del femore - A. Vezzoni 15.45 Rapporto dei veterinari con gli allevatori e con i proprietari dei cani A. Vezzoni 16.30 Pausa caffè 17.00 Esercitazione sulla visita di soggetti con e senza lussazione della rotula e relativa classificazione e certificazione 19.00 Domande e risposte sugli argomenti della giornata 19.30 Termine della seconda giornata TERZO GIORNO Domenica, 1 Luglio 2012 8.30 Valutazione precoce della displasia dell’anca nel cane in accrescimento A. Vezzoni 9.30 Valutazione precoce della displasia del gomito nel cane in accrescimento - F. Rossi 10.30 Pausa caffè 11.00 Possibilità terapeutiche e prognosi per la displasia dell’anca - A. Vezzoni 12.00 Possibilità terapeutiche e prognosi per la displasia del gomito S. Boiocchi 12.45 La displasia dell’anca nel gatto: definizione, classificazione e controllo S. Boiocchi 13.15 Discussione conclusiva 13.30 Termine del Corso

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli - Via Trecchi, 20 - Cremona Tel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54 E-mail: info@sivarnet.it Website: www.sivarnet.it

25/26 Settembre 2012 - Cremona, Centro Studi E.V. Le verifiche ispettive ufficiali secondo il pacchetto igiene e la normativa vigente 13/14 Novembre 2012 - Cremona, Centro Studi E.V. La valutazione della shelf-life ed il ranking di rischio degli alimenti

PER OGNI EDIZIONE RICHIESTO ACCREDITAMENTO PER 15 CREDITI FORMATIVI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

COURSE ANNOUNCEMENT AO EQUINE BASIC COURSE Principles in Equine Fracture Management Palazzo Trecchi, CREMONA (ITALY) 14-16 JUNE 2011 Faculty: Jörg A. Auer, Sara Nannarone, Alan Nixon, Lucio Petrizzi, Giorgio Ricardi; Jeffrey P. Watkins, The Italian Association of Equine Practitioners (SIVE - Società Italiana Veterinari per Equini) is pleased to announce that the AO EQUINE COURSE will be held on June 14th -16th , 2011 in Cremona, Italy. The course will be for a maximum of 30 participants. To download Program and registration form : www.sive.it For information please contact SIVE Secretary: Monica Borghisani Via Trecchi 20, 26100, Cremona, Italy Ph.39 0372 403502 - 460440 Fax: +39 0372 457091 Email: info@sive.it Web: www.sive.it

L’iscrizione comprende • abstract delle relazioni su CD • goniometro per la misurazione dell’angolo di Norberg • attestato di frequenza • coffee break e light lunch offerti PER INFORMAZIONI Segreteria FSA - Elena Bonetti Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403511 - Fax 0372/403530 E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it www.fondazionesaluteanimale.it

Organized by

Company with a certified quality system ISO 9001:2008

INTERNATIONAL COURSE

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A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it


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FLUTD ed eliminazione inappropriata nel gatto Se ne è parlato lo scorso marzo nel corso dell’Incontro SIMEF di CLARA PALESTRINI Med Vet, Professore aggregato per l’insegnamento del corso Analisi del comportamento e prevenzione dei Disturbi Comportamentali in Medicina Veterinaria Università degli studi di Milano lcuni problemi clinici possono accentuare e complicare i problemi eliminatori e devono essere rigorosamente esclusi o individuati quando si ha a che fare con questi casi. Ad esempio, il dolore durante la minzione o la defecazione, la costipazione, problemi gastrointestinali, poliuria e polidipsia possono tutti contribuire a comportamenti di eliminazione inappropriata. Un buon piano diagnostico, con un esame fisico ed idonee analisi di laboratorio, è essenziale prima di una valutazione comportamentale, in quanto fattori causali clinici e comportamentali possono agire contemporaneamente. Gli episodi eliminatori duraturi o ricorrenti sono spesso complicati da problemi clinici ricorrenti che possono comportare diagnosi e trattamenti più difficili. Episodici controlli dovrebbero includere esami delle urine ricorrendo eventualmente alla cistocentesi per evitare una contaminazione batterica accidentale. Qualunque anomalia identificata dovrebbe essere trattata nel modo appropriato e un campione di urina dovrebbe essere ricontrollato successivamente. I disordini delle vie urinarie inferiori del gatto (FLUTD) sono spesso associati ad ematuria, disuria, pollachiuria, aumentata frequenza della minzione, o ostruzione uretrale e spesso si manifestano senza che sia evidente all’esame delle urine una significativa presenza batterica o un altro processo patologico. In alcuni casi può essere indicato eseguire altri test di screening quali una radiografia, l’urinocoltura o un’ecografia. Alcuni studi hanno evidenziato che molti gatti con FLUTD idiopatici presentano una risoluzione dei segni clinici in 5-7 giorni senza alcun trattamento. In uno studio retrospettivo di gatti con problemi comportamentali di eliminazione e di marcatura, il 60% aveva una storia di sindrome urologiCa felina (FUS)/ FLUTD, ciò suggerisce che l’infezione o l’irritazione possono giocare un ruolo nei problemi eliminatori dei gatti. Possono essere anche fondamentali i fattori stressanti che inducono FLUTD. L’eliminazione inappropriata può essere un sintomo di altre anomalie mediche, come l’ipertiroidismo, il diabete mellito, le malattie epatiche, le malattie infiammatorie intestinali, la costipazione, la colite, le allergie alimentari e le malattie neurologiche. Gli animali anziani possono presentare dei cambiamenti nelle loro capacità fisiche (artrite, modificazioni nella capacità visiva o olfattiva) e condizioni neurologiche (senilità) che possono cambiare le modalità di utilizzazione della lettiera. In alcuni gatti, i problemi medici delle vie urinarie inferiori possono rappresentare la causa iniziale dell’eliminazione inappropriata e successivamente il problema comportamentale può essere mantenuto per altre ragioni. Quando i risultati di successive analisi delle

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Fig. 1 - Vescica iperemica in gatto affetto da cistite idiopatica felina.

urine e dell’esame fisico sono nei limiti della norma, è ragionevole procedere con l’anamnesi comportamentale. Una completa anamnesi comportamentale aiuterà a determinare qual è il problema, in quale luogo l’animale sporca, quale gatto è responsabile dell’eliminazione di urine o di feci in casa se ci sono diversi gatti, e quali motivazioni ci sono per questo comportamento. Essa inoltre fornirà informazioni utili per un appropriato piano terapeutico. Le principali categorie diagnostiche per i problemi relativi ai comportamenti di eliminazione inappropriata del gatto sono: • Preferenza per un luogo • Avversione verso un luogo • Preferenza per un substrato • Avversione verso un substrato • Comportamento di marcatura • Eliminazione correlata a stress/ansia. Le risposte correlate all’ansia, nell’ambito della medicina comportamentale veterinaria, giocano un ruolo importante nello sviluppo e nell’espressione di diversi disturbi comportamentali che si possono riscontrare nei gatti domestici. È perciò importante conoscere la funzione, la natura e le conseguenze di tali risposte all’interno di questa specie, al fine di capire come insorgono questi problemi comportamentali e come possono essere risolti. Comunemente, i termini paura e ansia, tendono ad essere utilizzati in modo intercambiabile. Tuttavia, sebbene entrambe siano delle risposte emotive che implicano un medesimo meccanismo di risposte comportamentali e fisiologiche (rappresentato dalla risposta correlata allo stress), è opportuno precisarne il differente significato. L’ansia è una riposta emotiva (di tipo apprensivo) che presagisce uno stimolo/situazione che l’animale percepisce come imprevedibile o pericoloso. Nell’ansia l’animale anticipa una risposta comportamentale e somatica ad una situazione o uno stimolo che potrebbero verificarsi. La paura è una risposta emotiva di tipo adattativo diretta nei confronti di uno stimolo/situazione, realmente presente, che l’animale percepisce come potenzialmente pericoloso. Nella paura la risposta emotiva ha inizio

quando l’animale percepisce la presenza dello stimolo che interpreta come potenzialmente pericoloso e dà avvio alla risposta correlata allo stress. L’ansia e la paura sono generalmente evocate da stimoli potenzialmente pericolosi o percepiti dall’animale come tali, chiamati stressori, e si manifestano attraverso la risposta correlata allo stress. La risposta di un organismo ad uno stressore dà l’avvio a cambiamenti fisiologici (aumento dell’attività del sistema autonomo simpatico e riduzione del parasimpatico con conseguente vasodilatazione negli organi vitali, incremento del ritmo e della gettata cardiaca, così come della frequenza respiratoria e diminuzione dell’attività degli organi gastrointestinali e riproduttivi) e comportamentali (lotta-fuga) che hanno lo scopo di predisporre l’organismo e massimizzare l’abilità dell’animale nel rispondere al cambiamento. Queste risposte comportamentali sottraggono in modo efficace l’animale dalla fonte dello stress e, conseguentemente, la risposta di stress rapidamente decade. La risposta di stress diviene problematica quando un animale è incapace di controllare, o di sottrarsi alla situazione, tramite un’appropriata risposta comportamentale. In questi casi, si verificano effetti negativi, conseguenti alla prolungata risposta di stress, sulla salute fisica ed emotiva dell’individuo. La ca-

ratteristica dei disturbi comportamentali correlati all’ansia è un’inappropriata risposta di stress quando lo stressore non è presente, o quando non è potenzialmente pericoloso. In questo contesto la risposta comportamentale può essere descritta come “anormale”, in quanto il pattern comportamentale esibito dall’animale non è filogeneticamente adattativo per quella specie e conseguentemente non efficace a sottrarre l’individuo dalla fonte di stress ed a risolvere la situazione che gli produce ansia. La risposta ansiosa, in questi animali, non solo inizia automaticamente ogni qualvolta il soggetto incontra uno stimolo particolare, non prevedibile o che presagisce una situazione non prevedibile, ma provoca spesso un problema di generalizzazione nei confronti di stimoli simili. In questi casi la risposta di stress non decade, ma si prolunga, diventando cronica. Quando lo stressore è cronico, gli animali manifesteranno risposte comportamentali inappropriate o eccessive, al fine di ridurre il livello e, di conseguenza, l’effetto deleterio di una prolungata risposta di stress. Se ripetuti, i comportamenti anormali possono rapidamente diventare una risposta appresa allo stressore o a stimoli che lo presagiscono. Uno stress incontrollato può determinare le seguenti conseguenze: • lo sviluppo di attività di sostituzione come il leccarsi o il grooming • lo sviluppo di comportamenti compulsivi • risposte del tipo tutto o nulla (fobie) • risposte di aggressività • Il perpetuarsi di risposte fisiologiche correlate allo stress può avere effetti deleteri o patologici sull’animale, come nel caso dello sviluppo della sindrome idiopatica delle basse vie urinarie nel gatto. Sebbene sia stata individuata una predisposizione genetica per molti disturbi comportamentali correlati all’ansia, i geni specifici non sono ancora stati identificati. Come si è detto, l’ansia è provocata dall’apprensione nei confronti di uno stimolo che l’animale percepisce come imprevedibile o pericoloso. La soglia che può evocare una reazione ansiosa varia a seconda dello stimolo e della predisposizione dell’individuo. Ci possono essere uno o più stimoli scatenanti più o meno specifici. L’ansia può anche essere determinata da alterazioni neurotrasmettitoriali. L’esposizione ad eventi o stimoli particolarmente

Nella foto la Dott.ssa Danielle Gunn-Moore, relatrice molto apprezzata dal pubblico presente, mentre svolge la sua relazione nella sala di Palazzo Trecchi a Cremona durante l'incontro SIMEF.


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Medicina felina Focus

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Fig. 2 - Gatto. Proiezione LL. Presenza di urolitiasi a media densità.

paurosi può creare cambiamenti neuro-anatomici e fisiologici a livello encefalico tali per cui la risposta ansiosa inizia “automaticamente” ogni qualvolta l’animale incontra uno stimolo particolare o che presagisce lo stressore. L’ansia, pertanto, può essere determinata da cause diverse e spesso tali cause sono il risultato di una combinazione di vari fattori. La situazione più stressante per l’animale è quella in cui non ha nessun controllo nell’ambiente in cui vive ed in cui non può prevedere ciò che accadrà. La mancanza di prevedibilità e di controllo nell’ambiente sociale può derivare da: - interazioni incoerenti tra proprietario ed animale - mancanza di training all’obbedienza ed utilizzo incoerente dei comandi - utilizzo inappropriato delle punizioni - mancanza di routine - presenza di altri animali - capacità di esibire comportamenti tipici della specie Le interazioni casuali, tra proprietario ed animale, vanno evitate e vanno sostituite con interazioni adeguate, sia nella quantità sia nella qualità delle attenzioni che il proprietario rivolge al gatto, magari cercando di rispettare delle regolari sessioni di gioco durante la giornata ed invogliando il gatto a fare dei giochi d’abilità. Come accennato precedentemente, le punizioni inflitte talvolta dai proprietari possono aggravare la situazione ansiosa o creare uno stato d’ansia dove prima non c’era. La routine quotidiana può influenzare il gatto: ogni modificazione (cambiamenti nel numero degli abitanti della casa o delle ore di lavoro, trasferimento in una nuova abitazione, lavori di ristrutturazione, l’arrivo di un neonato, l’assenza del proprietario, l’introduzione di nuovi animali in casa, litigi tra coabitanti, o nuovi animali presenti all’esterno), può essere avvertita come un evento particolarmente stressante. Nei casi di abitazioni con più gatti, le interazioni tra gli stessi possono essere problematiche, con fenomeni di aggressività passiva o attiva. Un ambiente povero di stimoli o di piccole dimensioni, una limitazione delle normali tendenze all’interazione sociale o all’esplorazione, la carenza di spazi verticali disponibili, in particolare per i gatti tenuti esclusivamente in casa, può portare ad una riduzione delle capacità del gatto di regolare la reazione di

stress. Lo spazio è solo una delle risorse essenziali della casa e bisogna considerare anche la disponibilità di cibo, acqua e sabbia per la lettiera. La difficoltà di accesso a queste risorse, nel caso di abitazioni con più gatti, o la competizione per accaparrarsele, possono rappresentare fonti d’ansia per i felini della casa. Gli animali ansiosi possono mostrare un’ampia varietà di segni, i quali non sono tutti necessariamente sempre presenti e possono essere esibiti con intensità e frequenza diversa da un individuo all’altro. Quando un animale si trova in uno stato d’ansia, o vive una situazione che gli induce ansia, si verificano cambiamenti fisiologici finalizzati a preparare l’animale a rispondere al pericolo percepito. Il ritmo cardiaco accelera con conseguente aumento della gettata cardiaca, la respirazione diventa più frequente, le pupille si dilatano ed accresce l’acutezza sensoriale. L’animale può, inoltre, svuotare la vescica e l’intestino. La postura di un animale ansioso generalmente è con il corpo appiattito, la coda bassa o ripiegata e le orecchie portate indietro appiattite sulla testa. I comportamenti compatibili con uno stato d’ansia nel gatto possono includere: aumento della vigilanza, della reattività, dell’attività motoria e dell’esplorazione ambientale, che si possono manifestare con comportamenti di eccessiva attenzione e controllo e di eccessiva richiesta di attenzioni. Allo stesso modo l’animale ansioso può mostrare inibizione comportamentale, timidezza, prudenza, reazioni di evitamento, tendenza ad irrigidirsi (freezing), a nascondersi e a fuggire, oppure a mostrare comportamenti aggressivi o di sostituzione come l’autotoelettatura. Altri segni evidenziabili in un gatto ansioso sono: leccarsi le labbra, frequenti deglutizioni, salivazione, diarrea, vomito, ansimazione, tremori e vocalizzazioni. La permanenza di un costante stato d’ansia può indurre delle modificazioni dei principali pattern comportamentali. In un gatto ansioso si possono rilevare cambiamenti delle abitudini alimentari, della cura del corpo, delle relazioni sociali (sia verso gli uomini sia verso gli altri animali), del sonno, del comportamento eliminatorio e di marcatura e lo sviluppo di comportamenti ripetitivi, stereotipati o compulsivi. Abstract tratto dagli atti dell’Incontro SIMEF “FLUTD e i disturbi comportamentali, quale interazione possiamo aspettarci” tenutosi a Cremona il 18 Marzo 2012 ■

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Terapia della dermatite atopica canina: valutazione del proprietario In uno studio l’analisi retrospettiva a lungo termine dell’efficacia dei trattamenti

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a prognosi a lungo termine della dermatite atopica canina non è stata valutata sistematicamente. Uno studio ha confrontato l’efficacia relativa delle terapie comunemente utilizzate per la dermatite atopica in due gruppi di cani analizzati per periodi rispettivamente di 5 e 10 anni. I casi venivano identificati nel database delle cartelle cliniche di una clinica dermatologica veterinaria privata negli Stati Uniti. I proprietari compilavano un questionario con 28 domande.

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Venivano completati in totale 136 questionari, 39 dallo studio di 10 anni e 97 dallo studio di 5 anni. Su 135 rispondenti, 85 indicavano che il loro animale stava ricevendo una terapia medica per la dermatite atopica al momento del sondaggio. Su 90 rispondenti, 30 (33,3%) indicavano che il loro cane era migliorato durante una prova alimentare. Cinque cani soddisfacevano la definizione di cura clinica dello studio; tutti e 5 questi soggetti erano stati trattati con immunoterapia allergene-specifica. Lo studio indica, concludono gli autori, che i proprietari ritenevano che gli antistaminici fossero una parte utile della terapia multimodale della dermatite atopica. I risultati dimostrano anche che un significativo numero di cani beneficiava delle modificazioni dietetiche. Inoltre, l’immunoterapia allergene-specifica era l’unico trattamento in grado di indurre una vera remissione clinica della dermatite atopica. “Owner assessment of therapeutic interventions for canine atopic dermatitis: a longterm retrospective analysis” Dell DL, Griffin CE, Thompson LA, Griffies JD. Vet Dermatol. 2012 Jun; 23 (3): 228-e47. ■

INTUSSUSCEZIONE GASTROESOFAGEA E MEGAESOFAGO IN UN RICCIO n riccio africano (Atelerix albiventris) maschio intero di 3 mesi e 220 g di peso veniva valutato per aumentato sforzo respiratorio, vocalizzazioni e scialorrea da 3 giorni. L’esame radiografico diretto e con mezzo

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di contrasto positivo suggeriva un’intussuscezione gastroesofagea o un’ernia iatale come possibili diagnosi differenziali. All’esame endoscopico, si osservava l’esofago distale dilatato e l’eversione dello stomaco con rigurgito di fluido gastrico. La porzione intraesofagea dello stomaco veniva riportata nella sua normale posizione anatomica con la punta dell’endoscopio. L’animale moriva dopo un episodio di vomito grave 2 giorni dopo l’ammissione. Alla necroscopia, i reperti macroscopici includevano megaesofago ed eversione del cardias nell’esofago distale. L’esame istopatologico dell’esofago rivelava ulcerazioni diffuse con emorragia e grave infiammazione della sottomucosa, suggestivi di esofagite da reflusso. A conoscenza degli autori, la presente è la prima segnalazione di intussuscezione gastroesofagea con megaesofago nel riccio. (M.G.M.) “Gastroesophageal Intussusception with Megaesophagus in a Hedgehog (Atelerix Albiventris).” So-Young Lee, DVM, PhD. Hee-Myung Park. Journal of Exotic Pet Medicine. Volume 21, Issue 2, Pages 168-171, April 2012

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Ipotermia postanestetica nel gatto Tra le variabili associate, la durata e i motivi dell’anestesia, e il rischio anestesiologico

no studio retrospettivo ha analizzato le cartelle cliniche anestesiologiche di 275 gatti per valutare la prevalenza dell’ipotermia postanestetica, i fattori predittivi clinici di questa condizione e le conseguenze. La temperatura veniva registrata durante tutto il corso dell’anestesia e quella raggiunta al termine veniva classificata come: ipertermia (>39,50 °C), normotermia (38,50 - 39,50 °C), ipotermia lieve (38,49 36,50 °C), ipotermia moderata (36,49 -

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34,00 °C) o ipotermia grave (<34,00 °C). Mediante analisi statistica di regressione multipla si identificavano i fattori che influenzavano la temperatura al termine della procedura. Prima della premedicazione, la temperatura media (sd) era di 38,2 (1,0) °C. A 60, 120 e 180 minuti dall’induzione, la temperatura era rispettivamente di 35,4 (1,4) °C, 35,0 (1,5) °C e 34,6 (1,5) °C. La prevalenza dell’ipotermia era: lieve 26,5%, moderata 60,4% e grave 10,5%. Le variabili associate a una diminuzione della temperatura al termine dell’anestesia erano: durata dell’anestesia, motivi dell’anestesia (la chirurgia addominale e ortopedica riducevano significativamente la temperatura corporea rispetto a procedure minori) e rischio anestesiologico (i soggetti a rischio elevato mostravano temperature inferiori rispetto ai soggetti a basso rischio). (M.G.M.) “Retrospective study of the prevalence of postanaesthetic hypothermia in cats” J I Redondo; P Suesta; L Gil; G Soler; I Serra; C Soler. Vet Rec. February 2012; 170 (8): 206. ■

Aedes koreicus: una nuova zanzara esotica in Italia La specie identificata in Veneto è un possibile vettore di Arbovirus e Dirofilaria

all’introduzione della zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus) nel 1991, in Veneto è stato implementato un sistema di sorveglianza entomologica. Durante l’abituale attività di monitoraggio in un’area in cui la zanzara tigre è assente, veniva notata una zanzara insolita che chiaramente non apparteneva alla normale fauna italiana. Alla fine di maggio 2011, si raccoglievano 12 larve e pupe da un piccolo paese della provincia di Belluno. Dieci adulti cresciuti in laboratorio venivano morfologicamente e geneticamente identificati come Aedes (Finlaya) koreicus, una specie nativa del sud-est asiatico. Le indagini effettuate nei mesi successivi nello stesso paese evidenziavano che questa specie era localmente stabile. Indagini entomologiche ed epidemiologiche sono attualmente in corso nella

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zona circostante per verificare l’eventuale estensione della specie al di fuori del paese e rintracciarne la via d’ingresso in Italia. La presente è la prima segnalazione dell’introduzione in Italia della zanzara esotica Ae. koreicus. È sperimentalmente dimostrato, osservano gli autori, che questa specie può trasmettere il Virus dell’encefalite giapponese e il parassita cardiaco canino Dirofilaria immitis, ed è considerata un possibile vettore di altri arbovirus. L’introduzione di questa specie può dunque aumentare l’attuale rischio oppure comportare nuove potenziali minacce per la salute umana e animale. Questo riscontro complica considerevolmente il monitoraggio entomologico della zanzara tigre asiatica Ae. albopictus in Italia e sottolinea l’importanza dell’implementazione della sorveglianza entomologica per l’identificazione precoce e la risposta rapida alle specie di zanzara invasive. (M.G.M.) “First report in Italy of the exotic mosquito species Aedes (Finlaya) koreicus, a potential vector of arboviruses and filariae” Capelli G, Drago A, Martini S, Montarsi F, Soppelsa M, Delai N, Ravagnan S, Mazzon L, Schaffner F, Mathis A, Di Luca M, Romi R, Russo F. Parasit Vectors. 2011 Sep 28; 4:188. ■

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Aspetto radiografico della linfoadenopatia sternale nel cane e nel gatto Le neoplasie, e il linfoma in particolare, alla base della maggior parte dei casi osservati in uno studio

no studio retrospettivo ha valutato i linfonodi sternali radiograficamente aumentati di volume in 71 cani e 13 gatti per definirne le dimensioni medie, la sede e la proiezione radiografica più rappresentativa. Si annotavano inoltre le diagnosi cliniche concomitanti, raggruppandole in tre categorie: neoplastiche, infiammatorie ed ematologiche. Non si osservavano differenze statisticamente significative delle dimensioni dei linfonodi tra le proiezioni laterali nell’ambito di ciascuna specie. I linfonodi sternali aumentati di volume erano posti più cranialmente nel cane che nel gatto. Non si osservavano differenze significative

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tra proiezione laterale destra o sinistra, riguardo alla proiezione in cui i linfonodi sternali aumentati potevano essere osservati meglio. Nel cane, le malattie neoplastiche (78,9%) erano le condizioni più frequentemente associate all’aumento di volume dei linfonodi sternali, seguite dalle malattie infettive o infiammatorie primarie (14,1%) e da varie condizioni ematologiche (7,0%). Anche nel gatto le neoplasie erano le più comuni (69,2%), seguite dalle malattie infiammatorie (30,8%). In questa specie non si osservavano condizioni ematologiche. L’agente eziologico più frequentemente osservato in associazione all’aumento di volume dei linfonodi sternali sia nel cane (33,8%) sia nel gatto (38,5%) era il linfoma. I risultati dello studio, concludono gli autori, forniscono un’utile rappresentazione clinica delle dimensioni medie e della sede dei linfonodi sternali radiograficamente aumentati di volume nel cane e nel gatto. Le condizioni patologiche osservate dimostrano l’ampio spettro di possibili cause della linfadenopatia sternale in queste specie. (M.G.M.) “Radiographic Characterization of Enlarged Sternal Lymph Nodes in 71 Dogs and 13 Cats” Kelli Smith and Robert O'Brien. JAAHA, May/Jun 2012 48:176-181. ■

DURATA DELL’ONDA P NELLA DIAGNOSI DELLA DILATAZIONE DELL’ATRIO SINISTRO NEL CANE

no studio ha determinato la sensibilità e la specificità della durata dell’onda P nell’identificazione della dilatazione dell’atrio sinistro nel cane. Si valutavano i tracciati elettrocardiografici di cani normali e cani con varie patologie cardiovascolari. I criteri d’inclusione erano la disponibilità di un elettrocardiogramma con una linea isoelettrica stabile, onde P facilmente riconoscibili e una stima elettrocardiografica bidimensionale di buona qualità delle dimensioni dell’atrio sinistro utilizzando il rapporto atrio sinistro/radice aortica. Utilizzando un calibro metallico, la durata dell’onda P veniva misurata ai 10

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millisecondi più vicini per 6 consecutivi battiti cardiaci; veniva poi calcolata una media dei dati per ciascun cane. L’accuratezza della durata dell’onda P nel predire la dilatazione dell’atrio sinistro veniva determinata utilizzando un’analisi ROC (receiver operating characteristic). Nello studio venivano inclusi 156 cani. Durate medie dell’onda P di 20, 30, 40 e 50 millisecondi producevano una sensibilità rispettivamente del 100, 85, 68 e 40% e una specificità dello 0, 16, 64 e 93% per la diagnosi ecocardiografica di dilatazione dell’atrio sinistro. L’area sotto la curva stimata della curva ROC (receiver operating characteristic) era pari a 0,70. (M.G.M.) La performance diagnostica della durata dell’onda P per l’identificazione della dilatazione dell’atrio sinistro nel cane, concludono gli autori, presenta considerevoli limitazioni. “Diagnostic performance of P wave duration in the identification of left atrial enlargement in dogs.” Savarino P, Borgarelli M, Tarducci A, Crosara S, Bello NM, Margiocco ML. J Small Anim Pract. 2012 Apr 18.


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Trattamento medico di traumi vertebrali multipli in un coniglio Deficit neurologici secondari a sublussazioni e fratture risolti dopo tre mesi di terapia conservativa

n coniglio nano ariete (Oryctolagus cuniculus) maschio castrato di due anni veniva visitato per la perdita della funzione motoria di un arto posteriore dopo essere saltato dalle braccia del proprietario. I risultati dell’esame neurologico rivelavano uno stato mentale normale, una postura e andatura normale degli arti toracici, la paralisi dell’arto pelvico destro e movimenti volontari dell’arto pelvico sinistro. La percezione del dolore superficiale e il riflesso di retrazione erano presenti bilateralmente negli arti posteriori. La propriocezione

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bilaterale era evidente negli arti anteriori ma assente in quelli posteriori. Si effettuavano gli esami radiografici standard e una mielografia, che rivelavano sublussazioni in T5-T6, L1-L2 e L3-L4, una frattura comminuta del corpo vertebrale di T9, fratture delle faccette articolari di destra di L3-L4 e tumefazione del midollo spinale in T9. Dopo la mielografia i segni clinici peggioravano giungendo alla paraplegia con perdita della percezione del dolore profondo nell’arto posteriore sinistro. Si emetteva una prognosi da riservata a infausta per il ripristino della mobilità degli arti posteriori. Il coniglio veniva ospedalizzato e si istituiva una terapia medica con trattamento del dolore, fluidoterapia endovenosa, supporto nutrizionale e riposo in gabbia. Dopo l’iniziale declino delle condizioni cliniche, i deficit neurologici si stabilizzavano durante l’ospedalizzazione. Al momento delle dimissioni, era stata ripristinata una mobilità volontaria parziale nell’arto posteriore destro, mentre il movimento e la percezione del dolore erano assenti nell’arto posteriore sinistro. Questa condizione si risolveva gradualmente nel corso di tre mesi di terapia conservativa, dopo i quali l’animale aveva riacquisito il movimento volontario di entrambi gli arti posteriori ed era in grado di deambulare camminando e saltando. Il presente studio documenta un trauma spinale acuto nel coniglio e la guarigione dei deficit neurologici dopo trattamento medico prolungato, concludono gli autori. (M.G.M.) “Medical Management of Multiple Traumatic Vertebral Subluxations and Fractures in a Rabbit (Oryctolagus Cuniculus)” Aliya Wilson Mc Cullough et al. Journal of Exotic Pet Medicine. Volume 21, Issue 2 , Pages 172-180, April 2012. ■

PROBLEMI DA VIAGGIO NEL CANE: UNO STUDIO QUANTITATIVO no studio ha valutato quantitativamente i tipi di trasporto a cui sono sottoposti i cani, i comportamenti manifestati durante il trasporto, la prevalenza dei problemi correlati al viaggio e gli interventi del proprietario per risolvere tali problemi. Un campione di 907 proprietari di cani completava un questionario contenente 16 domande a risposta multipla. Tutti i cani erano stati trasportati in automobile almeno una volta, ma il 4,7% non veniva più portato in auto. Il 73,2% degli animali reagiva sempre positivamente ai viaggi in auto, mentre i restanti soggetti manifestavano problemi (il 6,7% reagiva sempre negativamente). Durante il viaggio in auto, prevaleva una risposta di eccitazione rispetto a quella

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di inibizione. La vasta maggioranza dei cani (86,0%) era stata abituata a viaggiare in auto da cucciolo; ciò rendeva meno probabile lo sviluppo di problemi (6,3% vs. 24%). I cani trasportati in auto solo per raggiungere l’ambulatorio veterinario erano più predisposti a reagire negativamente al viaggio (46,4% vs. 22,7%). Per i soggetti descritti come problematici (23,8% del campione), il 96,3% dei proprietari non somministrava alcun trattamento, il 48,7% non richiedeva consigli e il 40,4% cercava di risolvere il problema da solo. (M.G.M.) “Survey of travel-related problems in dogs” Mariti C, Ricci E, Mengoli M, Zilocchi M, Sighieri C, Gazzano A. Vet Rec. 2012 May 1. [Epub ahead of print]

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Una commissione Pet Therapy Stabiliti i criteri di nomina dei componenti. Anmvi Piemonte scrive all’assessore

a Giunta piemontese ha individuato i criteri di nomina nella Commissione per la terapia e le attività assistite con animali. Con la deliberazione della Giunta Regionale 16 aprile 2012, n. 24-3696, la Regione Piemonte ha stabilito i criteri di individuazione dei componenti della Commissione per la terapia e le attività assistite con animali previste dall'art. 7 della Legge Regionale n. 11 del 18/02/2010 "Norme in materia di pet therapy – terapia assistita con animali e attività assistita con animali". Della Commissione farà parte "un medico veterinario esperto in comportamento animale e con competenza in pet therapy", designato dalla Direzione Sanità "nell'ambito di un elenco di idonei prodotto a seguito di ricogni-

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zione presso i servizi veterinari delle ASL". Questi dovrà essere in possesso di una laurea in medicina veterinaria; essere "dipendente ASL con comprovata esperienza professionale, esperto nel campo dell'applicazione e delle relative atttività di controllo veterinario sulle attività e terapie assistite con animali". Della Commissione farà parte inoltre "un etologo con competenza in pet therapy", desiginato dalla Direzione Sanità su indicazione degli Ordini professionali, che abbia una laurea in medicina veterinaria, biologia, scienze naturali; formazione ed esperienza specifica in etologia. Il curriculum deve dimostrare la capacità di valutazione dei comportamenti animali in relazione all'impiego nelle attività e terapie assistite. E inoltre, è previsto un "medico veterinario zooiatra", designato dalla Direzione Sanità su indicazione dell'Ordine dei medici veterinari, che abbia una laurea in medicina veterinaria ed abilitazione alla professione, con esperienza pluriennale sulle specie utilizzate nelle attività e terapie assistite con animali, preferibilmente con esperienza documentata nel settore delle attività e terapie assistite con animali. Prevista anche la designazione di un addestratore specializzato in attività e terapia as-

sistite con animali, designato da parte della Direzione Sanità su indicazione del Settore competente. Il criterio di nomina prevede un "Addestratore (Es: Istruttore, Educatore cinofilo) operante in Piemonte, iscritto in albi o registri tenuti dall'ENCI o da altra associazione competente. L'attività deve risultare censita nell'ambito della ricognizione regionale sulle AAA e TAA 2008/2009. Per questa figura, come espressamente previsto dalla legge, deve essere documentata l'effettiva specializzazione in AAA e TAA, in termini di formazione e attività". La legge regionale prevede anche componenti di parte istituzionale, medica e tecnica: un rappresentante dell'Assessorato competente in materia di tutela della salute e sanità pubblica con funzioni di coordinamento; un rappresentante dell'Assessorato competente in materia di politiche sociali; uno psichiatra; un neuropsichiatra infantile; uno psicologo; un terapista della riabilitazione (psicomotricista, logopedista, fisioterapista) con esperienza in attività e terapie assistite con animali; un terapista della riabilitazione abilitato e con esperienza in pet therapy; due rappresentanti delle associazioni del privato sociale operanti nell'ambito delle attività e terapie assistite con animali.

CHIESTI CHIARIMENTI Il Presidente di ANMVI Piemonte, Maurizio Alliani, ha chiesto chiarimenti all’Assessore Paolo Monferino: “Quali sono i motivi per i quali, le caratteristiche minime delle figure di etologo con competenze in pet therapy e medico veterinario zooiatra, non sono sufficienti nel caso di medico veterinario esperto in comportamento animale e con competenze in pet therapy diventando discriminante l’essere dipendente ASL? Inoltre, incalza Alliani, “non si ritiene sufficiente l’esperienza maturata in ambito libero professionale per poter ricoprire un ruolo così importante? Non si ritiene, altresì, discriminatorio impedire a professionisti di rinomata esperienza poter offrire il proprio contributo per ottimizzare una così lodevole iniziativa?” E da ultimo, ANMVI Piemonte chiede quali siano state le reazioni degli Ordini professionali. ■

UNA NUOVA CONVENZIONE ANMVI: AUTONOLEGGIO A LUNGO TERMINE NMVI ha siglato una nuova convenzione con BBVA Renting, che consente a tutti gli Associati la possibilità di fruire dei servizi del noleggio a lungo termine a condizioni particolarmente interessanti. I medici veterinari interessati potranno scegliere in piena libertà la marca, il modello e l'allestimento del veicolo che desiderano noleggiare, dopodiché valutare quali, tra i vari servizi disponibili, più si adattano a soddisfare al meglio le vostre esigenze di mobilità. BBVA Renting pensa a tutto il resto. Con la formula del noleggio a lungo termine, a fronte di un canone mensile fisso, determinato sulla base della durata del contratto, della percorrenza chilometrica e dei servizi richiesti, è possibile disporre di un'auto, liberandosi al tempo stesso di tutte le preoccupazioni legate alla gestione del veicolo. Le attuali offerte sono valide fino al 30 Giugno 2012, dopodiché verranno aggiornate con i nuovi canoni. Per maggiori informazioni sulla formula del noleggio a lungo termine, o su una delle offerte attualmente disponibili e consultabili fra le convenzioni al sito Anmvi, ma anche per elaborare una nuova offerta è possibile contattare BBVA Renting tramite i seguenti recapiti: Email: anmvi@bbvarenting.it - Web: www.bbvarenting.it

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I parlamentari chiedono il dissequestro di Rocket

resentata una interrogazione parlamentare sulle positività all’anemia infettiva equina. L’hanno firmata gli On. Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Turco, in seguito all’esecuzione su alcuni cavalli di “test sperimentali in presenza di test di Coggins negativi”. I parlamentari citano in particolare il caso della cavalla Rocket, “per la quale i proprietari e le

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associazioni di settore hanno ritenuto illegali le procedure adottate, rimanga sotto sequestro sanitario nonostante che i test di Coggins la dichiarino sana”. I parlamentari, richiamandosi al principio della certezza diagnostica invocato allora da SIVE, chiedono al Ministro della salute di “accertare lo stato di salute di Rocket” e che “si proceda al dissequestro e, come più volte richiesto dai proprietari, siano ripetuti gli accertamenti da laboratori diversi da quelli che ne hanno certificato lo stato di malattia, sulla base dei test e delle procedure che il Ministero della salute vorrà dichiarare essere i test ufficialmente adottati dello stato membro Italia”. E inoltre, dato che le competenze del Centro di riferimento per l'anemia infettiva degli equini, sono state riassegnate all'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, gli interroganti chiedono al Ministro di “rivedere tale ultimo provvedimento, anche alla luce della diversa interpretazione delle norme e delle procedure manifestata dai due istituti”. ■

Il caso della mozzarella blu Presentata interrogazione parlamentare al Ministro Catania

i torna a parlare di mozzarelle blu. Il caso della mozzarella blu trovata nella mensa di una scuola primaria di Milano ha fatto tornare il fantasma dello scandalo scoppiato per la prima volta nell’estate del 2010, quando in una grande catena di supermercati furono acquistate mozzarelle di quel colore. “È gravissimo quello che è successo nella scuola elementare di via Matteucci a Milano, occorrono assolutamente maggiori controlli e restrizioni nell’agroalimentare”. È quanto ha commentato l’On. Anita Di Giuseppe, capogruppo IdV in Commissione agricoltura, precisando che altri bambini potrebbero aver mangiato gli stessi latticini, prima che assumessero

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la pigmentazione blu. Questo vuol dire che potenzialmente migliaia di bambini delle scuole della Regione potevano essere vittime di una intossicazione alimentare. Fortunatamente al momento non si registrano casi di malore da parte dei bambini, ma la questione non può e non deve essere sottovalutata. “Dove sono i controlli? È necessaria una normativa scrupolosa sulla provenienza dei prodotti - ha aggiunto Di Giuseppe che ha depositato una interrogazione parlamentare, indirizzata al Ministro Catania, sull’allarmante fenomeno di alterazione dei latticini. “Credo, a questo punto, sia improrogabile l’istituzione di un tavolo di crisi, come più volte richiesto, al fine di gestire una situazione che diventa sempre più allarmante” ha concluso il deputato IdV. Da Milano Ristorazione si è tornati a precisare che si è trattato di un caso isolato: una mozzarella da 30gr, su 83.300 pezzi distribuiti in 122 scuole, ha presentato un alone traslucido della grandezza di 1 cm. Il campione è stato subito prelevato e inviato all’Istituto Zooprofilattico di Milano per i dovuti accertamenti. Inoltre è stata bloccata a titolo cautelativo tutta la partita di mozzarelle e, fino al termine degli accertamenti, il prodotto verrà sostituito con altro alimento nutrizionalmente equipollente. “Non si sono verificati casi di malessere conclamati” ribadiscono da Milano Ristorazione. ■


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Incontro annuale della Società di Alimentazione Le epatopatie vanno gestite anche dal punto di vista nutrizionale

omenica 6 Maggio si è svolto a Cremona l’incontro annuale SIANA (Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale) dal titolo: “LE EPATOPATIE: QUALI STRUMENTI NUTRIZIONALI ABBIAMO A DISPOSIZIONE?”. L’incontro ha preso il via con l’intervento della Dott.ssa Carolina Callegari (Istituto Veterinario di Novara) che ha illustrato quali siano gli stati patologici che interessano il fegato più comunemente riscontrabili nella pratica clinica. Il fegato è essenziale per la digestione, l’assorbi-

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mento, il metabolismo e lo stoccaggio della maggior parte dei principi nutritivi. Nell’epatopatia acuta, il trattamento è principalmente finalizzato a sostenere il paziente durante questo processo di rigenerazione epatica. Nell’epatopatia cronica occorre prendere in considerazione in particolare il supporto delle limitate capacità metaboliche residue del fegato, per minimizzare le complicazioni e prevenire la progressione della malattia, ad es. limitando le reazioni ossidative. La Dott.ssa Liviana Prola (Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino) ha proseguito con una relazione sulla gestione nutrizionale delle epatopatie. La malnutrizione è quindi un’evenienza comune nelle epatopatie e la mancanza di principi nutritivi può anche aggravarla. Il supporto nutrizionale è il caposaldo del trattamento dei cani con affezioni epatiche. L’intervento nutrizionale precoce nel trattamento della malnutrizione, dell’ascite e dell’encefalopatia epatica (HE) è particolarmente importante e può ridurre morbilità e mortalità. Il Prof. Pier Paolo Mussa (Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino) si è focalizzato sugli epatoprotettori disponibili in Medicina Veterina-

ria; tra questi, applicazioni interessanti sono state evidenziate per carnitina, S-adenosilmetionina, cardo mariano (Silybum marianum), zinco, vitamina E ed altre sostanze ad azione antiossidante. Nel pomeriggio il Dott. Mario Agrillo (OmniaVet - Roma) e la Dott.ssa Miljana Glazar (libero professionista, Amb. Vet. Ass. Dolo-Mirano, Mirano) si sono occupati di illustrare la gestione pratica di alcuni casi clinici. I riscontri anamnestici nei cani con epatopatia sono spesso vaghi ed aspecifici e risultano raramente evidenti fino a che l’affezione epatica non ha raggiunto uno stadio avanzato. L’insorgenza dei segni clinici può essere acuta, anche se si tratta del risultato finale di un’epatopatia che è progredita per molte settimane o mesi. I riscontri all’esame clinico sono spesso variabili ed aspecifici. Ittero, anomalie di dimensioni dell’organo ed ascite sono i reperti maggiormente indicativi di un’epatopatia, ma si possono osservare anche in altre malattie non correlate al fegato. Il prossimo incontro annuale SIANA, dal titolo: “Il valore della nutrizione nel trattamento delle urolitiasi” è previsto per l’inizio del 2013. ■

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Corretta nutrizione nei rettili Delegazione regionale SIVAE nelle Marche

Da sinistra: Stefano Cusaro Relatore della giornata, Silvia Preziuso Moderatore e Ricercatore Università di Camerino, Matteo Canonico Delegato regionale SIVAE Marche.

omenica 29 Aprile 2012 si è tenuto, presso l’Aula Magna della Scuola di Scienze Veterinarie dell’Università di Camerino, il seminario “Corretta nutrizione nelle più comuni specie di rettili”, organizzato dalla Delegazione Regionale SIVAE delle Marche in collaborazione con la Facoltà. L’incontro ha dato vita ad un confronto tra i liberi professionisti e il mondo accademico su un tema ormai sempre più attuale e presente nel mondo della Veterinaria, che è rappresentato dai nuovi animali da compagnia ed in special modo dai rettili. La giornata di studio, organizzata dal dott. Matteo Canonico, delegato regionale SIVAE per le Marche, ha fornito ai partecipanti una visuale completa sulla corretta nutrizione e sul management dei rettili. Oltre a colleghi veterinari prevenienti dalle regioni limitrofe, ha partecipato al seminario un nutrito gruppo di studenti. Lavoro straordinario per il dott. Stefano Cusaro che ha illustrato ai presenti in maniera affascinante, esaustiva e piacevole i diversi fabbisogni e necessità di serpenti, sauri e tartarughe, dimostrando poi, con interessanti casi clinici, quanto una corretta alimentazione e gestione siano importanti per la salute di qualsiasi “pet”. All’evento ha partecipato anche la dott.ssa Silvia Preziuso, ricercatrice in Malattie Infettive presso la Facoltà che, oltre a fare gli onori di casa, ha contribuito con un fondamentale intervento riguardante la stretta connessione tra cattivo management, stress e malattie infettive, ponendo l’attenzione sull’herpesvirosi e la micoplasmosi nelle tartarughe del genere Testudo. Alla conclusione dei lavori è stata ribadita la volontà della Facoltà di collaborare con la SIVAE e la disponibilità a patrocinare altri eventi sulle “specie non convenzionali”. ■

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ti segue. In caso di variazioni, ricordati di comunicarci il tuo nuovo indirizzo di recapito postale. Scrivi a: info@evsrl.it Fax 0372-457091


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SCIVAC Dalle Associazioni

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Seminario regionale in Puglia Con Giliola Spattini le radiografie si guarderanno con un’ottica diversa ad una copia degli atti inviata via e-mail. Il numero delle preiscrizioni è andato oltre le nostre previsioni, tanto da constingere ad aumentare la capacità della sala. Molto apprezzata è stata anche l’introduzione del pranzo con buffet, allestito nelle sale dello Sheraton, che ha risolto uno dei problemi segnalatici con frequenza negli scorsi anni. Erano presenti anche molti colleghi prove-

Nella foto la Delegazione Regionale SCIVAC Puglia con Giliola Spattini.

di VINCENZO CAMPANALE Presidente Delegazione regionale SCIVAC Puglia i è tenuto presso l’Hotel Sheraton di Bari, nei giorni 5 e 6 maggio, il seminario regionale di radiologia organizzato dalla Delegazione SCIVAC Puglia. Relatrice del corso è stata Giliola Spattini, diplomata europea in diagnostica per immagini veterinaria, gradita esperta e molto apprezzata per la sua disponibilità ed il taglio pratico delle sue relazioni. Sponsor della giornata sono stati Royal Canin, che ha anche tenuto una breve relazione, Hill’s, Eukanuba, Vetbros, Exclusion, Isomedic ed infine Veterzoo, tutte presenti in sala e come sempre molto disponibili. La formula del seminario con taglio molto pratico dei casi clinici, è una novità introdotta quest’anno in molte regioni e vista la risposta dei colleghi in Puglia, sicuramente da ripetere. Altra novità molto gradita è stata la possibilità di preiscrizione online che dava diritto

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ENRICA MURARO “VETERINARIO DELL’ANNO” i congratuliamo con Enrica Muraro, Delegato Regionale SCIVAC per la Valle d’Aosta, che ha ricevuto dall’Ordine il premio “Veterinario dell’anno” e che ha anche rilasciato una breve intervista alla stampa locale.

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nienti da fuori regione, soprattutto Campania, Sicilia, Calabria e Toscana, motivati dall’argomento di sicuro interesse e dalla qualità della relatrice. Incredibile come, nonostante la vastità e la complessità degli argomenti, Giliola sia riuscita a completare il programma che comprendeva non solo le basi della radiologia toracica e addominale, ma anche validi suggerimenti di sicuro aiuto nel formulare diagnosi

radiologica nella pratica di ogni giorno. Notevole il coinvolgimento dei colleghi che hanno spesso interagito con la relatrice. Il prossimo appuntamento con la Delegazione Regionale SCIVAC Puglia è il “Corso base di ortopedia”, previsto presso l’Hotel San Paolo al convento nei pressi del suggestivo porto di Trani (BT) dal 5 al 7 ottobre 2012 con due relatori d’eccezione Ermenegildo Baroni e Pier Mario Piga. ■


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Canileish - Virbac informa Dott. Flavio Zanellato, Milano 23 marzo

Dott. David McGahie, Roma 1 aprile

anileish, il primo vaccino europeo contro la leishmaniosi canina, è il risultato di una ricerca all’avanguardia e di 20 anni di collaborazione tra IRD (Institut de Recherche pour le Développement), BVT (Bio Véto Test) e R&D (Ricerca e Sviluppo) di Virbac. A differenza di molte patologie ove si usano vaccini convenzionali , una protezione efficace contro la leishmaniosi canina richiede una risposta immunitaria cellulo-mediata e non umorale (anticorpale). Il sistema immunitario sarà così in grado di riconoscere l'antigene e di sviluppare una risposta duratura con una forte polarità Th1, capace a sua volta di innescare un'efficace risposta attiva prevalentemente di tipo I al successivo contatto con il parassita. I componenti attivi di Canileish sono: le ESP e il QA21. Le ESP sono proteine escrete e secrete dal parassita durante la crescita in coltura ed essendo altamente immunogene inducono un'appropriata e selettiva risposta immunitaria verso Leihmania infantum, stimolando maggiormente la proliferazione dei linfociti T rispetto all'estratto proteico del parassita intero. L’adiuvante QA21 è una frazione purificata della saponina Quil -A e possiede la preziosa caratteristica di stimolare la risposta Th1 e la produzione di linfociti T citotossici, si tratta quindi di un componente ideale per un vaccino contro patogeni intracellulari. La riduzione del rischio di contrarre la malattia e di essere veicolo di trasmissione sono comprovate dai dati sperimentali prodotti e dalla loro analisi (metanalisi) effettuata da Virbac e validata dall’EMA (European Medicine Agency). Canileish riduce notevolmente il rischio

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di sviluppare un’infezione attiva o la malattia. Non bisogna dimenticare che nessun vaccino previene l’infezione perché non si può impedire che l’agente patogeno entri nell’organismo. L’uso però degli antiparassitari repellenti da una parte consente di ridurre il contatto dell’agente vettore con l’animale, mentre l’uso appropriato di Canileish dall’altra consente, e lo ha scientificamente dimostrato, di diminuire il numero di animali ammalati e di parassiti circolanti nell’organismo animale e di conseguenza nell’ambiente. Questo molto probabilmente nel corso degli anni contribuirà a ridurre significativamente il numero di cani malati di Leishmaniosi. Prima di vaccinare i cani si raccomanda l’uso di un test sierologico. Se il test risultasse negativo si può procedere al programma vaccinale, che consiste per il primo anno in tre somministrazioni a distanza di 21 giorni una dall’altra. La prima dose può essere somministrata a partire dai sei mesi di età del cane. In seguito sarà necessario solo un richiamo annuale. Si raccomanda di rispettare un intervallo di almeno 2 settimane tra la somministrazione di altri vaccini e Canileish. La vaccinazione per questo motivo va inserita nel contesto della valutazione del rapporto rischio di malattia/beneficio della vaccinazione. Chiaramente nelle zone endemiche alla malattia il rischio è molto alto anche se gli animali dovessero soggiornarvi per periodi brevi come le vacanze estive. Vaccinare con urgenza gli animali sieronegativi diventa dunque determinante, anche durante i mesi estivi, insieme a tutte le altre precauzioni che devono essere prese per evitare il contatto tra il cane e l’agente vettore quando questo sia in grado di trasmettere il promastigote infettante. Questo, potrebbe non garantire, come si è visto in rarissimi casi, la protezione dalla malattia nel caso l’animale venisse vaccinato già in fase di incubazione della malattia stessa, ma dà la garanzia di conferire all’animale ed al suo proprietario il massimo delle possibilità nella prevenzione della malattia anche nella stagione più a rischio.

In caso di febbre elevata o intensa dolorabilità si può intervenire con la somministrazione di FANS. Reazioni di tipo allergico sono molto rare e in tali casi deve essere somministrato un adeguato trattamento sintomatico. Tali effetti collaterali possono presentarsi singolarmente o associati e possono verificarsi alla prima o alle successive inoculazioni senza una prevedibile modalità, anche se possiamo dire che generalmente non sono in aumento nella seconda e terza vaccinazione. La percentuale di reazioni avverse può essere superiore a quella riscontrata dopo la somministrazione di vaccini polivalenti e può arrivare anche fino al 20% di incidenza (2 cani su 10). Tuttavia considerando la gravità della malattia e la necessaria potente azione che si richiede al sistema immunitario è accettato bene ed è ritenuto del tutto favorevole il rapporto rischio/beneficio. È importante sapere della possibile insorgenza di eventuali reazioni alla vaccinazione, è però ancora più importante avvertire preventivamente il proprietario e dargli la corretta informazione prima di cominciare il protocollo vaccinale per evitare un eccesso di allarmismo. Canileish è presente ormai in 5 paesi europei: Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Italia. A partire dal mese di

Pubbliredazionale a cura di VirbacVirbac

maggio del 2011 sono state impiegate circa un milione di dosi vaccinali, confermando con i risultati sul campo quanto indicato in tutte le prove sperimentali, rispondendo appieno alle aspettative dei colleghi veterinari e dei loro clienti in tutti i paesi in cui il prodotto è stato impiegato. Inoltre Virbac ha promosso ulteriori studi dopo l’inizio della commercializzazione avvenuta nel 2011, ad oggi in fase di avanzata realizzazione, che saranno opportunamente pubblicati sostenendo così ancora più esaustivamente con ulteriori dati quanto affermato. Sono anche in corso la valutazione di eventuali nuovi ambiti di applicazione e di utilizzo di Canileish nel cane, oltre allo studio nel campo della medicina umana dell’applicazione del “know how” sviluppato per Canileish. Canileish rappresenta un importante passo avanti nel controllo di una temibile malattia come la Leishmaniosi. Infatti le autorità europee competenti hanno permesso che questo vaccino venisse commercializzato non solo nelle aree altamente endemiche, ma anche nei paesi del Nord Europa dove i proprietari di cani sembrano essere molto sensibili e interessati alla prevenzione di una malattia così grave, che potrebbe rappresentare un pericolo per quei cani che viaggiano a seguito del padrone in aree endemiche.

Napoli 31 marzo


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Reg. 1/2005 Europa

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Benessere al trasporto: non basta ridurre i tempi norme vigenti in tutta la UE. A sostenerlo vari deputati della commissione agricoltura del parlamento europeo (ENVI) in un comunicato stampa pubblicato, in seguito alla dichiarazione sulle 8 ore del marzo scorso. Il problema è serio, ma anche complesso, per il relatore Janusz Wojciechowski (ECR, PL), vice presidente della Commissione ENVI, secondo il quale non ci si dovrebbe limi-

a Commissione Ambiente del PE ritiene che la riduzione dei tempi a 8 ore vada accompagnata da altre misure complementari. Il benessere degli animali durante il trasporto deve essere migliorato anche con il sostegno ai macelli locali e agli impianti di lavorazione delle carni, con regole specie-specifiche, l'aggiornamento mezzi di trasporto e il controllo completo ed uniforme sul rispetto delle

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TRASPORTO ALIMENTI: ANELLO DEBOLE DELLA FILIERA

sl e Polizia sequestrano carni in viaggio verso un supermercato di Salerno. Quindici quintali di carne in cattivo stato di conservazione per un valore complessivo di circa 30mila euro sono stati sequestrati dalla Polizia stradale di Potenza la scorsa settimana lungo la statale che da Atena Lucana corre in Basilicata. L’attività di controllo è stata effettuata in collaborazione con il personale del Servizio Veterinario della ASL di Salerno. Dai controlli è emerso che l'autoarticolato non era idoneo al trasporto, privo di sistemi di congelamento e dotato di sola refrigerazione. Le carni, provenienti da Potenza, erano destinate ad un supermercato di Salerno. AI sequestro della merce è seguita la sanzione pecuniaria alla proprietà del mezzo. Rocco Panetta, Dirigente veterinario della ASL di Salerno, ha spiegato alla stampa che l'operazione rientra nei compiti specifici di controllo mirato sul trasporto di alimenti di origine animale, ma ha anche sottolineato che il trasporto degli alimenti "è un anello debolissimo della filiera alimentare". “La Asl di Salerno - ha aggiunto - è l'unico ente del genere in Italia ad effettuare, in stretta collaborazione con la Polizia Stradale, controlli sulla sicurezza degli alimenti trasportati quotidianamente sulle arterie salernitane”.

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tare esclusivamente alla riduzione dei tempi di trasporto degli animali. Una tesi ribadita da molti altri deputati che chiedono una migliore e uniforme applicazione della legge. "Otto ore è uno slogan bello," ha affermato Marit Paulsen (ALDE, SE), “ma occorre fare di più per esempio rafforzare i controlli e l'uso di tecnologie come il GPS”. Per John Stuart Agnew (EFD, UK) “La condizione in cui

sono trasportati gli animali è più rilevante della durata del viaggio”. La Commissione si è detta determinata a migliorare gli standard di benessere degli animali riducendo la durata del trasporto, ma non senza considerare le condizioni di trasporto. "Se le condizioni non sono buone, anche un'ora di viaggio può essere problematica", ha detto Richard Ashworth (ECR, UK). ■


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IVA Fisco

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Nuovo limite alla compensazione dei crediti annuali di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino

anche le compensazioni effettuate precedentemente all’1.4.2012.

’articolo 10 del D.L. n. 78 del 1 luglio 2009 ha stabilito alcuni vincoli all’utilizzo in compensazione dei crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto. La disposizione riguarda esclusivamente la compensazione dei crediti IVA con altre imposte e tributi, contributi previdenziali e assistenziali o altre somme di cui all’art. 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, in genere quindi tutte le compensazioni che è possibile effettuare sul modello F24 (compensazione orizzontale). Restano invariate invece le modalità di compensazione dei crediti IVA con debiti relativi alla medesima imposta (IVA da IVA - compensazione verticale). Il limite per la compensazione orizzontale (IVA con altre imposte) era stabilito in euro 10.000. L’art. 8 co. 18 - 19 del DL 2.3.2012 n. 16 ha ridotto da 10.000 a 5.000 euro l’importo annuo dei crediti IVA che possono essere compensati con altre imposte senza la presentazione della dichiarazione annuale. La compensazione dei crediti IVA di importo superiore a 5.000,00 euro può essere invece effettuata solo a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale o dell’istanza trimestrale (modello TR) dalla quale emerge il credito. In tal caso, è obbligatorio l’utilizzo esclusivo, per la presentazione dei modelli F24, dei servizi telematici Fisconline ed Entratel messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite un intermediario abilitato. In tutti casi in cui il contribuente intende destinare alla compensazione crediti IVA di importo superiore a 5.000,00 euro annui, è opportuno utilizzare i servizi telematici messi a disposizione dalla stessa Agenzia anche per la trasmissione dei modelli F24: • contenenti singolarmente compensazioni IVA inferiori ai 5.000,00 euro; • ovvero la cui somma non ha ancora raggiunto il limite di 5.000,00 euro. Secondo quanto precisato dal provvedimento Agenzia delle Entrate 16.3.2012 n. 40186, le nuove regole si applicano alle compensazioni effettuate a partire dall’1.4.2012. In sintesi: • fino al 31.3.2012, i contribuenti potevano continuare a compensare il credito IVA, fino al limite di 10.000 euro annui, senza aver necessariamente già presentato la dichiarazione da cui il credito emerge oppure prima del sedicesimo giorno dalla presentazione dell’istanza di rimborso trimestrale (modello TR); • dall’1.4.2012, invece, la compensazione di importi annui superiori ai 5.000,00 euro può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui il credito emerge oppure prima del sedicesimo giorno dalla presentazione dell’istanza di rimborso trimestrale (modello TR). Il provvedimento afferma, inoltre, che al raggiungimento della soglia di 5.000,00 euro, per ciascun anno di riferimento, concorrono

COMPENSAZIONE DEL CREDITO IVA 2011

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In sostanza, alla data dell’1.4.2012, chi ha compensato il credito IVA 2011 fino a 10.000 euro non avrà alcuna conseguenza. Da tale data dovranno invece prestare attenzione coloro che non hanno ancora presen-

tato la dichiarazione IVA annuale. Ad esempio, il contribuente che abbia compensato fino a 7.000 euro non potrà più compensare alcunché dall’1.4.2012, ovvero se avrà compensato per importi inferiori a 5.000,00 euro potrà compensare solo per la differenza. Il credito IVA annuale, fino all’ammontare di 5.000 euro, può essere utilizzato in compensazione, nel modello F24, senza attendere la

presentazione della dichiarazione annuale dalla quale emerge. Una volta raggiunto il predetto limite, ogni ulteriore compensazione (anche se d’importo inferiore alla soglia): • può avvenire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale; • deve essere effettuata solo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. ■


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Organizzato da EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

INFORMAZIONI Segreteria iscrizioni al Congresso: Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: info@scivac.it - Website: www.scivac.it Segreteria scientifica ed organizzativa: Tel. 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it

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Imposte e tasse Fisco

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Niente canone speciale RAI per PC, tablet e smartphone Primo chiarimento ufficiale dal Ministro Corrado Passera orrado Passera ha risposto alla Camera a un'interrogazione di Massimo Bitonci (Lega) secondo il quale "la Rai ha deciso di chiedere il pagamento del canone speciale a tutte quelle imprese che detengono dispositivi video destinati agli usi più vari e disparati, monitor, computer, videofonini, finanche i sistemi di videosorveglianza". Bitonci paventava inoltre "il canone Rai dovrà essere pagato persino da possessori di personal computer, iphone e videofonini, compresi i professionisti con personal computer collegati a più reti". "In linea generale - ha risposto il Ministro - i personal computer, fissi o portatili, i tablet (come gli iPad) e gli smartphone, cioè gli strumenti suscettibili, di per sé, di connessione alla rete internet" sono esclusi dal pagamento del canone speciale Rai. Lo ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, precisando che "la normativa porta a riferire il pagamento del canone solo al servizio di radiodiffusione". "Pertanto, non è possibile includere altre forme di distribuzione del segnale audio video (per esempio Web Radio, Web Tv) che sono basate, come dicono i tecnici, su portanti fisici diversi".

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TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA DEL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: CORRADO PASSERA Risale all'articolo 1 del regio-decreto n. 246 del 1938 l'obbligo del pagamento del canone di abbonamento per tutti gli «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni». La questione sollevata nei giorni scorsi e ripresa dagli interroganti - su quali debbano essere gli apparecchi soggetti al pagamento dei canoni speciali della Rai - ha reso necessario un celere chiarimento. Per questa ragione il Ministero dello sviluppo economico ha già provveduto a fornire all'Agenzia delle entrate elementi esplicativi in merito. La questione sta in questi termini. La normativa in esame porta a riferire il pagamento del canone solo al servizio di radiodiffusione. In linea generale sono, quindi, esclusi i personal computer, fissi o portatili, i tablet (come gli iPad) e gli smartphone, cioè gli strumenti suscettibili, di per sé, di connessione alla rete internet. Pertanto, non è possibile includere altre forme di distribuzione del segnale audio video (per esempio Web Radio, Web Tv) che sono basate, come dicono i tecnici, su portanti fisici diversi. È però necessario, per essere più chiari, qualche ulteriore specificazione tecnica. In altre parole, dobbiamo circoscrivere il campo degli apparecchi soggetti al pagamento del canone a quelli utili alla ricezione di segnali televisivi su piattaforma terrestre e piattaforma satellitare. Tali apparecchi sono quelli caratterizzati da un sintonizzatore, che ha la funzione essenziale di prelevare il segnale di antenna nelle bande destinate al servizio di radiodiffusione e la capacità autonoma di erogare il servizio di radiodiffusione (o come veniva chiamato nel regio-decreto di radioaudizione). Devo dire che abbiamo trovato la Rai già in linea con questa interpretazione, tanto che si è impegnata a fare tutte le necessarie azioni di

chiarimento in questo senso. L'applicazione della norma in questi termini è tra l'altro in sintonia con la strategia che questo Governo ha già iniziato ad adottare sui temi dell'agenda digitale: come sapete, infatti, ogni sforzo sarà fatto per permettere all'Italia di essere all'avanguardia del mondo digitalizzato. Quanto all'articolo 17 del cosiddetto decreto

«salva Italia», con il quale è stato introdotto l'obbligo, per le imprese e le società, di indicare nella dichiarazione dei redditi il numero dell'abbonamento speciale alla radio e alla televisione e la categoria di appartenenza, va da sé che tale obbligo ricorre nella misura in cui sussiste il correlativo obbligo di pagare il canone speciale, nei limiti sopra accennati. ■

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34 Attualità www.struttureveterinarie.it

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È aperto al pubblico il database per la ricerca delle strutture veterinarie Il debutto con ANMVI e FNOVI a Exposanità 2012 anciata a ExpoSanità l'anagrafe georeferenziata delle strutture veterinarie italiane www.struttureveterinarie.it. A presentare la novità nel panorama delle innovazioni tec-

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nologiche in sanità sono stati i suoi promotori, Fnovi e Anmvi, nell'ambito di un talk show aperto alla stampa. Per la Fnovi sono intervenuti la Vicepresidente Carla Bernasconi e il Tesoriere Antonio Limone. Per l'ANMVI era presente il Presidente

Marco Melosi che ha collaborato alla progettazione del servizio. Insieme alla giornalista RAI, Lisa Bellocchi, il pubblico della manifestazione ha conosciuto in anteprima un servizio di pubblica utilità, gratuito per i cittadini in cerca di prestazioni

medico-veterinarie. A soddisfare le curiosità sulle caratteristiche tecniche del data base, l'ing. Roberto Cantoni di InvisibleFarm che ha realizzato il data base consultabile anche da smartphone, tablets e navigatori satellitari. L'area riservata ai medici veterinari permette di mantenere aggiornato e costantemente alimentato il data base. “In Italia si contano circa 7.000 strutture veterinarie private in tutto il territorio - dichiara Melosi - capillarmente presenti in tutta la Penisola. Per come è organizzata la veterinaria nel nostro Paese, l'offerta di prestazioni di tipo clinico sugli animali si può dire che sia totalmente demandata ai veterinari privati. È qui che si è collocata la classe medico-veterinaria libero-professionale, che si forma e si aggiorna in medicina e clinica degli animali da compagnia, dai tradizionali cani e gatti ai non convenzionali-esotici. Ed è sempre qui, nel privato, che si è collocata anche la maggiore concentrazione di investimenti in tecnologie e attrezzature avanzate, dalla diagnostica alla terapia”. "La qualità scientifica della veterinaria nazionale è riconosciuta a livello internazionale, moltissime strutture vantano professionisti che sono relatori di fama internazionale ai congressi scientifici di tutto il mondo, delle vere star della comunità scientifica mondiale, anche se per i proprietari sono ed è giusto che siano soprattutto il loro medico veterinario di fiducia. Le strutture private sono numericamente molte e anche per questo il data base viene continuamente alimentato da strutture di nuovo inserimento che tutti i giorni si aggiungono a quelle già registrate". La Fnovi, proprietaria del database, "dà ai cittadini la garanzia di un data base verificato dall'Ordine professionale - conclude Melosi il che è un ulteriore indice di responsabilità istituzionale, affinché il cittadino sia raggiunto da informazioni veritiere e non ingannevoli. Purtroppo le liberalizzazioni sono state male interpretate da qualcuno che ha pensato che le regole di correttezza e non ingannevolezza non valessero più". ■


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Sanità Pubblica Attualità

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Sicurezza alimentare: bastano i soggetti esistenti Il Ministro della Salute: “Non serve una Agenzia” a creazione di un'agenzia ad hoc che si occupi di sicurezza alimentare “per ora non è necessaria”. Lo ha spiegato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a margine di una conferenza stampa al Forum PA. Balduzzi ha sottolineato che “l'esigenza di garantire la sicurezza alimentare è ben presente ai ministeri competenti, ma pensiamo che si possa perseguire con un lavoro efficace dei soggetti già esistenti, facendo interagire tutti i livelli delle istituzionali”. Il nuovo Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA) si è insediato il 15 settembre 2011, alla presenza del Ministro della salute, prof. Ferruccio Fazio, del capo del Dipartimento della sanità Pubblica Veterinaria della Sicurezza Alimentare e degli organi Collegiali per la tutela della Salute, dr. Romano Marabelli, dei Direttori Generali del Dipartimento e dell’Ufficio - Segreteria del Comitato. Il comitato ha sede presso il Ministero della Salute ed è presieduto dal Dr. Ferdinando Romano, medico, Professore ordinario di Igiene dell’Alimentazione presso l’Università La Sapienza di Roma. Il Comitato è composto da 18 membri, individuati tra esperti di comprovata esperienza scientifica ed elevata professionalità nelle materie attinenti la valutazione del rischio nella catena alimentare, e in particolare nei settori di:

L

• additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici e materiali a contatto con gli alimenti • additivi e prodotti usati o sostanze usate nei mangimi • salute dei vegetali, prodotti fitosanitari e loro residui • organismi geneticamente modificati • prodotti dietetici, alimentazione e allergie • pericoli biologici • contaminanti nella catena alimentare • salute e benessere degli animali. Il CNSA, formula pareri scientifici, su richiesta del Comitato strategico di indirizzo, delle

Amministrazioni centrali e delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Le richieste di parere saranno inoltrate al Comitato per il tramite del Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare, che è responsabile del coordi-

namento dei processi di valutazione del rischio. Il CNSA è affiancato dalla Consulta delle Associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare, collocata presso il Segretariato Nazionale della Valutazione del rischio della catena Alimentare

(SNVRA) del Ministero della Salute. Il Segretariato svolge anche le funzioni di coordinamento con il Comitato di indirizzo politico strategico, che adotta il programma di lavoro annuale e pluriennale, definisce le priorità d’intervento e definisce le linee generali di comunicazione. ■


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Rapporto Assalco-Zoomark 2012 onostante la situazione economica gli italiani continuano a scegliere l’alimentazione industriale preconfezionata per i propri animali da compagnia, l’unica studiata appositamente per soddisfare le loro esigenze nutrizionali. Il mercato del pet food cresce del 2,1%. Lo rileva il quinto Rapporto Assalco - Zoomark 2012. Il mercato italiano degli alimenti per animali da compagnia non sta risentendo

N

della recessione economica: la principale categoria, quella degli alimenti per cane e gatto, cresce del +2,1%. Nel 2011 il mercato del pet food ha raggiunto un giro d’affari di 1.604 milioni di Euro, di cui 870 milioni di alimenti per gatti e 650 milioni per cani, a cui si aggiungono 80 milioni di snack e fuoripasto, categoria prevalentemente dedicata al cane. La crescita italiana è superiore alla media europea (considerando Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Olanda), pari all’1,6%. (Dati SymphonyIRI, Anno

Terminante Dicembre 2011). “Nonostante la crisi economica”, segnala Luigi Schiappapietra, presidente di Assalco “il consumatore considera l’animale da compagnia un vero e proprio membro della famiglia e non rinuncia a garantirgli un’alimentazione industriale preconfezionata in grado di assicurare una dieta sana, correttamente bilanciata e studiata appositamente per soddisfare le sue specifiche esigenze nutrizionali. Il mercato rispecchia questa scelta: il settore del pet food continua a crescere. La crescita è trainata dal canale grocery, che registra un aumento del fatturato del 2,7%, mentre il canale petshop, ovvero i negozi specializzati in prodotti per animali da compagnia, cresce dell’1% a valore. Sempre più proprietari si rivolgono agli alimenti preconfezionati, scegliendo con attenzione tra le molteplici offerte del mercato l’alimento che meglio si adatta alla tipologia, razza e necessità del proprio pet”. Dall’analisi dei volumi emerge che oltre la metà delle vendite di pet food per cani e gatti sono concentrate nel Nord Italia (53,1%), ed in particolare nel Nord Ovest, che da solo rappresenta quasi un terzo dei volumi totali (32,3%). Il Centro insieme alla Sardegna arriva a coprire il 28,4%. L’area del Nord Est si ferma, invece, al 20,8% dei volumi. Fatta eccezione proprio per il Nord Est, che risulta in calo del -1,4%, nel 2011 crescono tutte le aree d’Italia. È in particolare il Sud ad evidenziare la maggiore crescita (+3,8%), nonostante resti tuttora l’area che copre i minori volumi: il 18,5% del totale. Per il futuro, dato il difficile contesto economico, le sfide saranno molteplici. Tuttavia, la penetrazione del pet food è ancora limitata nel Paese e ciò suggerisce ampi margini di crescita legati all’acquisizione di nuovi consumatori. “Partendo proprio da queste sfide,” sottolinea Marco Momoli, Exhibition Director di Zoomark International, “siamo già al lavoro per la prossima edizione di Zoomark 2013. Le indicazioni del Rapporto Assalco - Zoomark 2012 sono per noi uno strumento importante per consolidare il ruolo di motore del cambiamento e di piattaforma internazionale della nostra manifestazione. Un ruolo riconosciuto quest’anno dal Dipartimento del commercio degli Stati Uniti con il conferimento della Trade Fair Certification e la conferma della partecipazione ufficiale USA. Un segnale importante e un punto di forza per tutti i mercati internazionali”. Per quanto riguarda gli alimenti per altri animali (uccelli, pesci, roditori, ecc.), rilevati nel canale della Grande Distribuzione Organizzata, il mercato si attesta sui 20,8 milioni di Euro, mostrando una flessione dello 0,7%. Positivo il settore accessori, ovvero i prodotti per la cura, l’igiene, il comfort ed il gioco, che nel canale GDO sviluppa un valore complessivo di 60,1 milioni di Euro, facendo registrare una crescita dell’1,5%. Il segmento delle lettiere per gatti si conferma come il più forte del non-food nel canale GDO, generando da solo un valore di 61,7 milioni di euro, sebbene in flessione del -1,9%. Il Rapporto, giunto alla quinta edizione, è redatto dall’Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia in collaborazione con Zoomark International, il Salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia. ■


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Dalle Aziende

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Leisguard: un approccio innovativo alla leishmaniosi canina Disponibile dal 18 maggio STEVE presenta un approccio innovativo alla lotta contro la Leishmaniosi, la cui efficacia è stata dimostrata su centinaia di cani di razze diverse. Gli studi, frutto di 10 anni di ricerca, non solo hanno permesso la registrazione di LEISGUARD® nei 5 Paesi europei maggiormente colpiti dalla Leishmania, ma rappresentano anche la base della convinzione assoluta

E

del prezioso apporto che LEISGUARD® rappresenta alla lotta contro questa difficile malattia. Le indicazioni del farmaco - prevenzione e trattamento della leishmaniosi in cani di qualsiasi età - e la capacità di ridurre di 7 volte la probabilità d’infezione sono solo alcune delle caratteristiche che rendono LEISGUARD® un prodotto unico. Parallelamente ESTEVE lancia sul mercato diagnostico italiano LEISCAN® - ELISA Test

Organizzato da

che, insieme a LEISGUARD® si integra per formare il programma LEISPRO di controllo della Leishmania che si dirige a tutti gli animali, di ogni età, condizione o stadio della patologia. LEISGUARD® è disponibile sul mercato dal 18 Maggio, mentre LEISCAN® è già disponibile. Per maggiori informazioni, contatti l’agente della Sua zona oppure acceda al nostro sito internet: www.esteve.it ■

A.N.M.V.I.

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI SCIVAC

APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Dermatologia Cremona, 14/17 Novembre 2012 Centro Studi SCIVAC

MEDICINA D’URGENZA 2 Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Medicina d’Urgenza Cremona, 22/24 Novembre 2012 Centro Studi SCIVAC

RADIOLOGIA DEL TORACE Valido anche come 3a parte dell’Itinerario di Diagnostica per Immagini Cremona, 27/30 Novembre 2012 Centro Studi SCIVAC

RELATORI Carla Dedola, Med Vet, Dipl ECVD, Sassari Federico Fracassi, Med Vet, PhD, Bologna Domenico Santoro, Med Vet, MS, Dr Ric, Dipl ACVD, Dipl ECVD, Illinois (USA) Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, MSc, Milano Giordana Zanna, Med Vet, Dipl ECVD, PhD, Milano

ECM: Richiesto accreditamento per 37,4 Crediti

ECM: Richiesto accreditamento per 23,5 Crediti

DIRETTORE Fabio Viganò, Med Vet, SCMPA, Milano

DIRETTORE Giliola Spattini, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVDI, Castellarano (RE)

DIRETTORE Guido Pisani, Med Vet, Dipl ECVS, Luni Mare, Ortonovo (SP)

RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Chiara Valtolina, Med Vet, PhD, Dipl ACVECC, MRCVS, Utrecht (NL) Fabio Viganò, Med Vet, SCMPA, Milano

RELATORI Daniele Della Santa, Med Vet, PhD, Dipl ECVDI, Pisa Federica Rossi, Med Vet, SVR, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVDI, Castellarano (RE) Massimo Vignoli, Med Vet, Dr Ric, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna

RELATORI Luca Formaggini, Med Vet, Dormelletto (VA) Daniela Murgia, Med Vet, Dipl ECVS, Zugliano (MI) Guido Pisani, Med Vet, Dipl ECVS, Luni Mare, Ortonovo (SP) Fabio Sangion, Med Vet, Treviso

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36) ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 15 Ottobre 2012

LIMITE DI ISCRIZIONE: 18 Ottobre 2012

LIMITE DI ISCRIZIONE: 5 Ottobre 2012 QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 21% Non soci: € 1.000,00 + IVA 21% (Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

Cremona, 28 Novembre / 1 Dicembre 2012 Centro Studi SCIVAC

ECM: Richiesto accreditamento per 27 Crediti

ECM: Richiesto accreditamento per 33,7 Crediti DIRETTORE Giordana Zanna, Med Vet, Dipl ECVD, PhD, Milano

CHIRURGIA 1 Valido anche come 1a parte dell’Itinerario di Chirurgia

QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 21% Non soci: € 950,00 + IVA 21% (Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

LIMITE DI ISCRIZIONE: 19 Ottobre 2012

QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 21% Non soci: € 950,00 + IVA 21%

QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 21% Non soci: € 950,00 + IVA 21%

(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)


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38 Calendario attività Dal 14 giugno al 12 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi CORSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON AO VET

AO BASIC COURSE - PRINCIPLES IN EQUINE FRACTURE MANAGEMENT - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

18 - 19 GIU

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

20 - 22 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

22 - 24 GIU

CORSO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 10,5 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 23,2 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SARDEGNA - CORSO REGIONALE DI MEDICINA INTERNA - Sassari, Hotel Marini - VIA NENNI 2 - ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’AGGRESSIVITÀ NEL CANE E NEL GATTO: DAL RICONOSIMENTO ALLA PREVENZIONE” - Torino - Centro Incontri Regione Piemonte - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delega zioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO - Matera, Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DALLA DIAGNOSI VISIVA SEMPLICE A QUELLA IMPOSSIBILE IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Hotel Milleluci- Aosta - Loc. Porossan Roppoz, 15 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 4° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: IV PARTE - LE PATOLOGIE DEL MIDOLLO SPINALE E DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO, DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Elena Bonetti - Segr. FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it ZOOANTROPOLOGIA URBANA: GESTIONE DEL CANILE E GATTILE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 21,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

14 - 16 GIU

23 - 24 GIU 24 GIU

INCONTRO REGIONALE SCIVAC / SOVEP PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI TORINO INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA

24 GIU 26 - 29 GIU 29 GIU - 1 LUG 4 - 6 LUG 13 - 15 LUG 14 - 15 SET 14 SET 16 SET 18 - 21 SET 21 - 23 SET 22 - 23 SET 23 SET 25 - 26 SET 30 SET 5 - 7 OTT 6 - 7 OTT 7 OTT 7 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO SCIVAC

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

74° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - INCIDENTI ED EMERGENZE IN ANESTESIA: QUANDO PREVENIRE NON BASTA - Hilton, Giardini Naxos (ME) - Viale Jannuzzo 47 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 75° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ORTOPEDIA - Bologna - ECM: Accreditamento ECM non previsto IN COLLABORAZIONE CON SIOVET Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP CRITICITÀ EMERSE NELL’APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI CE 882 E 854 - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: paola.orioli@evsrl.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PUGLIA C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! - Hotel Hilton Garden Inn/ Officine Cantelmo Lecce - ECM: IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - Email: info@sivae.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - CARDIOLOGIA 1: ANATOMIA NORMALE E PATOLOGICA, FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA, CLINICA E DIAGNOSTICA STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 29,5 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO NAZIONALE SIDEV 1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA - Hotel Serena Majestic, Montesilvano IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC (PE) - Viale Carlo Maresca 12 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SCVI CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA. E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO? - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SICARV I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SIVAR LE VERIFICHE ISPETTIVE UFFICIALI SECONDO IL PACCHETTO IGIENE E LA NORMATIVA VIGENTE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PROFESSIONE: ONCOLOGO - Bolzano - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO REGIONALE SCIVAC PUGLIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA - Trani- Hotel San Paolo al Convento Via Statuti Marittimi 111 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Crowne Plaza Hotel, Padova - Via PO 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA

ARGOMENTI DI CHIRURGIA NEL CONIGLIO E NEI RODITORI - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Hotel Klass, Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL PAZIENTE È ANEMICO E ADESSO? UNA GUIDA SEMPLICE ALL’APPROCCIO DELLE ANEMIE NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (GO) - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - II EDIZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it METODOLOGIA DELLA RICERCA CLINICA: QUESITI, DISEGNI E RISULTATI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

7 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

7 OTT 8 - 9 OTT 11 - 12 OTT

CORSO SCIVAC

CORSO SCIVAC

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VETERINARIA 18 | 2012

la VETERINARIA

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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 15 maggio 2012

SOLUZIONI

Callo Ulcera Esfoliazione Depigmentazione

b c d

piccoli traumi dovuti alla sua esuberanza nei giochi a squilibrio calcio-fosforo a episodi di tonsillite a malattie scheletriche dell’accrescimento

QUIZ 1

a

Pomfo

Risposta corretta: d) Incontro SIDEV: “I leviti del genere malassezia da organismi commensali a patogeni” - Cremona, settembre 2008

a b c d e

QUIZ 2

2. La zoppia nel cane in accrescimento è generalmente dovuta a:

Risposta corretta: d) Incontro SIOVET: “Ortopedia e traumatologia pediatrica” Cremona, Marzo 2008

1. Quale delle seguenti lesioni elementari si osserva comunemente nella dermatofitosi felina?


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