Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 19

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 19 dal 24 al 30 maggio 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

UNA TASK FORCE DI VETERINARI

LA RADIOLOGIA CONQUISTA LE MARCHE

EX MANGIMI MEDICATI

IL MALTRATTAMENTO ETOLOGICO

SVILUPPO DELL’ANCA NEL BULLDOG INGLESE

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BREVI

PREPARARSI ALLA CRISI

FDA La Food and Drug Administration ha elaborato una lista di proposte per la trasparenza delle sue attività. Fra le idee da portare avanti, secondo la Fda, c'è quella di rendere pubblici tutti i dettagli sulle motivazioni per cui un farmaco non viene approvato, o quelli sulle ispezioni nei siti produttivi delle varie aziende: più informazioni sugli eventi avversi da farmaci, come anche sulle richieste di autorizzazione negate o ritirate dalle industrie farmaceutiche.

RABBIA È possibile che non vi sia alcuno sconfinamento, ma le autorità elvetiche si dicono preoccupate e si tengono in stretto contatto con le omologhe italiane. Se la rabbia dovesse avvicinarsi alle frontiere svizzere, la Confederazione esaminerà l'opportunità di spandere esche per volpi nelle zone di confine con l'Italia.

ELENCHI Il Ministero della Salute ha diffuso una nota sulla gestione degli elenchi delle Strutture veterinarie e zootecniche, previsti dalla Decisione CE 2009/712. La Commissione è particolarmente attenta alla corretta elaborazione, perché questi elenchi sono lo strumento di diffusione delle informazioni sugli operatori comunitari in campo zootecnico.

RANDAGISMO Sono ripresi i lavori parlamentari per riformare la Legge 281. L'iter era stato interrotto il 13 ottobre 2009 in attesa dell'annunciato disegno di legge del Governo. L'On Mancuso: dopo sette mesi, senza alcun Ddl presentato dall'Esecutivo, la Commissione Affari Sociali ha deciso di riprendere l'esame.

PATENTINO Il Sottosegretario Francesca Martini ha accolto la proposta della Fnovi di accreditare i medici veterinari all'attivazione dei corsi educativi al rapporto uomo-cane direttamente ai loro clienti. I veterinari abilitati alle docenze potranno quindi svolgere direttamente ai proprietari la formazione prevista dall’Ordinanza Martini sulla tutela dell’incolumità pubblica.

laPROFESSIONE VETERINARIA

www.anmvioggi.it

TRAINING ANMVI MINSAL

Allerta senza allarme Simulata un’allerta alimentare in collegamento web con l’Unità di Crisi del Ministero della Salute A PAGINA 3

Le crisi alimentari degli ultimi anni e le pesantissime conseguenze sanitarie ed economiche che hanno comportato a livello nazionale e internazionale, hanno evidenziato sempre più la necessità di avere, in caso di incidente alimentare, una preparazione efficiente, una gestione efficace e un coordinamento chiaro tra tutte le Autorità coinvolte, dal livello centrale fino al locale. È sulla base di tali premesse quindi che si è realizzato il Training dal 12 al 14 maggio a Cremona, nella suggestiva cornice di Palazzo Trecchi, nato dalla collaborazione tra la Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute e ANMVI International. Gli obiettivi principali del corso erano quelli di approfondire, attraverso una simulazione di emergenza, alcuni aspetti prioritari nella gestione delle crisi: familiarizzare con i concetti di emergenza, testare le capacità di organizzazione, i processi logico-decisionali, oltre alle capacità di relazione con organismi scientifici e stampa, in un crescendo di pressione mediatica. I risultati di questa esercitazione sono stati incoraggianti, hanno dimostrato l’elevata competenza e la capacità di collaborazione tra il personale che lavora a diversi livelli: ASL, Servizi Regionali,

IZS, ARPA e Ministero della salute. Come auspicato durante l’ultima giornata, il corso potrebbe avere cadenza annuale. Ritengo ora prioritario proseguire almeno lungo due direttrici. Innanzitutto, il test dovrà essere ripetuto con i punti di contatto regionali e locali per le emergenze, per verificare sul campo l’efficienza dei processi decisionali e delle dotazioni tecnologiche. In secondo luogo, ma non meno importante, il ruolo dell’industria alimentare. I professionisti dell’autocontrollo aziendale sono un pilastro della sicurezza alimentare. È per questo motivo che intendo, con la preziosa collaborazione di Federalimentare e del suo Presidente, Gian Domenico Auricchio, lanciare un programma di formazione, su questo modello, per i responsabili dell’autocontrollo aziendale. Inoltre, potrebbe essere interessante anche lavorare sulla capacità di comunicazione dei gestori del rischio. La scarsa trasparenza o, viceversa, l’apprensione generata dall’eccesso di notizie può trasformarsi in un fattore scatenante la crisi. In conclusione, come si usa dire in questi casi, ciò che occorre fare è “think the unthinkable”. Silvio Borrello, Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione, Ministero della Salute

TREMONTI IMPARA DA VISCO E BERSANI VI RICORDATE QUANDO VISCO E BERSANI VOLEVANO INTRODURRE LA TRACCIABILITÀ DI TUTTI I PAGAMENTI? Per la prima volta il mondo professionale decise di manifestare a Roma. L’ANMVI in quell’occasione era presente con un gruppo di Medici Veterinari in rappresentanza della categoria. L’idea di Visco era quella di proibire il contante oltre i 100 euro, anche per i servizi professionali, per poter controllare tutte le movimentazioni. Quando incontrando Bersani gli abbiamo chiesto se a suo parere era pensabile che un veterinario, o semplicemente un qualsiasi professionista, rifiutasse il contante a pagamento di una sua prestazione professionale, dicendo al cliente di andare in banca a fare un bonifico, il Ministro, in effetti, ci ha guardati poco convinto. In quell’occasione abbiamo vinto una battaglia a favore della professione e soprattutto contro la demagogia di una politica che non vive la realtà delle cose. L’attuale Ministro Tremonti allora era un duro oppositore di queste proposte puramente punitive per tutto il mondo professionale e ci meraviglia molto leggere in questi giorni che anche lui vorrebbe ora percorrere la strada della tracciabilità dei pagamenti. Certamente gli ultimi scandali che hanno colpito numerosi esponenti politici potrebbero essere una valida motivazione per prevedere controlli più rigidi sulle transazioni finanziarie, ma questo non giustifica un sistema di “polizia tributaria” per il lavoro del mondo professionale che in fondo, fra Studi di settore e Redditometro, ci sembra sia già piuttosto sorvegliato a vista partendo dalla solita convinzione che i professionisti siano tutti “ evasori”. Tremonti, fermiamoci almeno alla media europea dei 7000 euro.

www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line


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Progetto EccellEnte Anmvi International

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Prove di gestione di una crisi alimentare Riuscita simulazione dell'unità di crisi ministeriale a Palazzo Trecchi. Marabelli: nè nascondere nè enfatizzare

Nella foto il Direttore Generale Silvio Borrello e alcune colleghe dello staff ministeriale. Un ringraziamento particolare a Sarah Guizzardi, Benedetta Cappelletti, Carlotta Ferroni e a Maria Cristina Ossiprandi dell’Università di Parma. In collegamento da Roma: Paola Picotto (Uff. VIII), il Cap. Pietro Dalla Porta dei NAS, Lucilla Rossi (Uff. VII) e Paolo Stacchini dell’ISS. io figlio ha mangiato quel prodotto ma un altro lotto... cosa devo fare? È pericoloso? Cosa potrebbe succedere? In caso di malessere a chi mi devo rivolgere?”. Questa ipotetica telefonata può raggiungere le autorità sanitarie nel bel mezzo di una emergenza alimentare perfettamente gestita lungo tutta la catena e seguita, in parallelo, da stampa e TV. Come gestire l’allerta e far rientrare l’allarme? A questo interrogativo hanno risposto le esercitazioni del training formativo organizzato da ANMVI International, con la Regione Lombardia e la collaborazione dell’Unità di Crisi del Ministero della Salute. Dal 12 al 14 maggio, nelle sale cremonesi di Palazzo Trecchi, dieci tavoli di esercitazione pratica e collegamento on line con Roma. Un test del sistema di allerta nazionale che il Direttore Generale della Sicurezza Alimentare, Silvio Borrello, ha annunciato di voler replicare estendendolo alle unità di crisi degli altri Paesi europei e soprat-

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tutto coinvolgendo Federalimentare. Le aziende alimentari hanno un ruolo chiave, tecnico e operativo, quando si tratta disporre il ritiro cautelativo di un prodotto e nel contempo raggiungere il consumatore con informazioni equilibrate. Alle esercitazioni hanno partecipato medici veterinari delle Regioni, di ASL, Sian, Ministero della Salute e NAS. Lo scenario di contaminazione alimentare ipotizzato dal training riguarda una miscela di fitosanitari e copre un arco temporale di tre settimane: le precipitazioni abbondanti fanno esondare il fiume e il proprietario dell’allevamento di trote “X” comunica alla ASL una elevata mortalità dei soggetti; seguono campionamenti da parte della ASL e rapporti di prova degli IZS i cui risultati mettono in luce valori molto elevati di sostanze tossiche impiegate nelle coltivazioni. Si attiva l’allerta nazionale. L’allevamento “X” rifornisce diverse piattaforme alimentari in varie regioni italiane, il mercato ittico e alcuni ristoranti della zona, pertanto si passa alla rintracciabilità del prodotto e iniziano le procedure di ritiro e di richiamo precauzionale. Ma intanto anche la stampa si è mossa, il tg manda in onda un servizio sul richiamo di omogeneizzati a base di trote e

Bartolomeo Griglio, Presidente AIVEMP e Chairman delle esercitazioni: “È palpabile la motivazione di tutti noi nel mettere in pratica procedure tecnicamente corrette ed efficaci, ma al tempo stesso di far trasparire all’esterno, ai consumatori e ai media, l’efficacia della gestione, il controllo della situazione e soprattutto una percezione del rischio corretta e proporzionata alla situazione”

verdure e arrivano le prime telefonate dei cittadini allarmati: il mio cane ha mangiato un pesce trovato morto lungo gli argini!!!! Cosa può succedergli? È grave?? Che devo fare??” Inizia il recall, le associazioni dei consumatori diffondono comunicati stampa preoccupati e chiedono chiarimenti e in poco tempo sui titoli di giornale si affaccia la parola “scandalo”. La simulazione richiederà molto lavoro e molta cautela nel gestire il rischio e la sua comunicazione, prima che l’Unità di crisi nazionale possa chiudere il caso e i telegiornali possano aprire i notiziari dicendo che l’allarme è cessato.

ESPERIENZA DA RIPETERE “C’è stata una sinergia fra istituzioni - ha dichiarato il Responsabile di ANMVI International Giancarlo Belluzzi - perché grazie alla Regione Lombardia che ha finanziato l’evento, colleghiamo i tre livelli europeo, nazionale e regionale che stanno alla base della gestione del rischio lungo una catena alimentare che è

Marabelli: formazione permanente a sostegno dell’autocontrollo Roberto La Pira, giornalista specializzato nell’informazione sull’alimentazione, ha osservato che negli ultimi mesi si sono registrati tre casi sospetti di botulismo e la notizia è apparsa sul sito del Ministero della salute. Nonostante ciò la notizia del ritiro non è stata rilanciata dagli organi di stampa, anche se si tratta di un pericolo molto serio per i consumatori. “Questo aspetto – dichiara - dimostra quanto sia ancora scarsa la comunicazione nei confronti dei consumatori quando bisogna segnalare un pericolo grave. La simulazione dovrebbe servire alle istituzioni a gestire meglio le crisi ricorrenti, senza impaurire i consumatori, come invece avviene regolarmente per ogni scandalo anche se non ci sono buoni motivi”.

“Non dobbiamo né nascondere né enfatizzare. Questo richiede un grande senso di responsabilità e di professionalità”. Romano Marabelli, Capo Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della Salute - intervenuto a Palazzo Trecchi per la giornata conclusiva del training formativo sulle emergenze alimentari organizzato da ANMVI International - ha messo l’accento sulla responsabilità della veterinaria pubblica nell’assumere la delicatissima decisione di far scattare o meno un’allerta alimentare. La responsabilità di questo ruolo comporta anche la valutazione di “far rientrare il sistema alla normalità nel più breve tempo possibile”. Le allerte, ha aggiunto il Capo Dipartimento “si aprono ma poi si devono chiudere” e questo richiede un monitoraggio costante della situazione per tenere aperto il sistema di allerta “il tempo sufficiente e necessario”. È necessaria una valutazione consapevole e professionale, “sapendo che inevitabilmente si

scateneranno delle reazioni importanti” - ha dichiarato Marabelli, secondo il quale “l’atteggiamento da tenere non può essere né quello di gestire tutto all’interno del sistema né far scattare l’allerta ogni volta che vola una mosca. È questo il senso delle giornate di formazione che si sono tenute nella sede di ANMVI”. Marabelli ha quindi auspicato la riproposizione del training, invitando gli organizzatori a consolidare l’esperienza in percorsi di formazione permanente, almeno a cadenza annuale. E poì c’è la produzione, “il convitato di pietra di queste giornate” l’ha definita Marabelli, sottolineando l’opportunità di coinvolgere le aziende in momenti di esercitazione e simulazione delle allerte. A questo proposito Federalimentare, proprio in questi giorni in occasione del Cibus di Parma, ha manifestato la propria adesione a questa sollecitazione scaturita proprio dal training formativo di ANMVI International. “E inoltre, poiché l’autocontrollo rende il produttore il primo responsabile del sistema, an-

La simulazione ha permesso di capire come modificare i comportamenti, in “tempo di pace” armonizzando i comportamenti regionali, una aspetto da non sottovalutare in tempi di federalismo sanitario. Importante l’interazione fra colleghi di Area B e Area C, affinché le ASL non si percepiscano a comparti separati, ma collaborino, si aprano al confronto con i Medici e al rapporto con l’Amministrazione centrale. La simulazione ha soprattutto richiesto un esercizio di ponderazione della decisione di far scattare l’allerta.

locale e al tempo stesso sovranazionale”. Silvio Borrello, Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione, ha aperto i lavori auspicando che quella che in scena a Palazzo Trecchi “sia la prima esperienza di esercitazione, da estendere in futuro ai colleghi internazionali, alle Unità di Crisi di ciascun Paese Europeo per testare la gestione simultanea della crisi”. Borrello, impegnato a livello europeo in questo campo, ha indicato nel nostro Paese un modello gestionale su scala internazionale e ipotizzato il coinvolgimento futuro nelle simulazioni anche delle aziende alimentari, insieme a Federalimentare. Per il Direttore Generale della Sicurezza degli Alimenti un ruolo chiave è giocato dalla comunicazione ai cittadini, spesso raggiunti da informazioni inopportunamente allarmistiche, non veritiere e non efficaci ai fini di una consapevole educazione al rischio alimentare. Al termine dei lavori, sono stati analizzati i risultati e valutati i miglioramenti da apportare al sistema. ■

ch’esso tenuto ad intervenire con azioni necessarie e sufficienti, è indispensabile - ha dichiarato Marabelli che possa contare su professionisti formati per supportare la produzione”, invitando gli organizzatori di ANMVI International a trasformare il training in un evento formativo permanente. Comunicazione e il consumatore sono fattori estremamente importanti per decidere i comportamenti durante la fase d’allerta: “il consumatore ha il diritto di essere informato e non può assumere la parte dello sceriffo. È la professionalità - insiste Marabelli - a supportare il Pubblico in queste circostanze perché la materia è delle più sensibili e non ci sono ricette infallibili. Gli scenari sono complessi e non sono sempre prevedibili su un piano scolastico. Se la formazione permanente in questo campo è un’esigenza, il senso di appartenenza e la consapevolezza di far parte di un sistema integrato è fondamentale, evitando la tendenza ad approcciare la situazione per interventi isolati. Meglio comunque un passo avanti che uno indietro - conclude Marabelli - perché il consumatore deve sentire che il sistema non ha remore ed è capace di intervento rapido ed efficace”. ■


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4 Attualità Animali da compagnia

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Contro il randagismo una task force di veterinari ANMVI: è indispensabile l’intervento del Ministero della Salute sul territorio

'è una rete capillare di strutture veterinarie pronte ad affrontare già da oggi la piaga del randagismo". Così Carlo Scotti, presidente senior Anmvi, intervenuto il 20 maggio alla conferenza stampa di presentazione della task force contro il randagismo e i canili lager istituita dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini. "I medici veterinari privati ha aggiunto Scotti - sono in grado da subito di attivare un piano di prevenzione veterinaria di base, che si fonda sull'identificazione e la sterilizzazione di cani e gatti. Sono queste le leve per contrastare il randagismo e far rientrare un'emergenza che è prima di tutto sanitaria, ma che incide in maniera consistente e da troppi anni sulle finanze pubbliche. E serve più veterinaria anche nei canili, dove troppo spesso il medico veterinario non è una figura istituzionalmente consolidata". Ispezioni a tappeto e supporto alle Istituzioni locali. Gli abusi saranno segnalabili alla casella elettronica tutela.animale@sanita.it in tutti i casi in cui sono lesi i diritti degli animali. Tutti i privati cittadini e le

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Associazioni impegnate nella tutela del benessere degli animali possono già da oggi inviare le loro segnalazioni. Plauso quindi dell'Anmvi per una unità di intervento collocata nel Ministero della Salute e che si avvale di professionalità medico veterinarie. "Ogni veterinario fra i 10 incaricati - ha spiegato Martini- sarà responsabile dei vari singoli casi segnalati, che saranno seguiti all'inizio alla fine in modo da avere un unico referente ed essere certi che i risultati arrivino poi alla magistratura".

I COMPITI La task force svolgerà attività di coordinamento e di controllo per la uniforme attuazione delle misure inerenti al benessere animale con finalità prioritarie di prevenzione e lotta al randagismo e ai canili "lager", nel rispetto degli obblighi posti dalla normativa vigente. Fornirà, inoltre, supporto alle istituzioni locali per la risoluzione delle criticità rilevate sul territorio. Nello specifico tra i compiti della Task Force: • Sopralluoghi ispettivi ed attività di verifica sul territorio nazionale • Monitoraggio e gestione delle segnalazio-

ni di maltrattamento animale nonché interventi diretti nelle situazioni di emergenza • Attività formativa, informativa e di comunicazione • Cura delle relazioni con i cittadini e con le Associazioni coinvolte attraverso la predisposizione di una rete di comunicazione • Assistenza giuridico legale e predisposizione di schemi di atti normativi in materia. • Attivazione di una casella di posta elettronica per un tempestivo e sinergico intervento su tutto il territorio "Abbiamo dato il via ad una modalità organizzativa innovativa - ha sottolineato il Sottosegretario Martini - che rappresenta un raccordo fondamentale con il territorio al fine di incidere in maniera concreta e attiva sul fenomeno del randagismo e del maltrattamento animale. La Task Force opererà in sinergia con i Carabinieri dei Nas e con tutte le risorse associative ed ispettive a tutela degli animali presenti nel nostro Paese. È un tassello fondamentale per la lotta al degrado, al malaffare, alla violenza ancora purtroppo diffusa in un Paese civile come l'Italia".

UN AUGURIO SPECIALE AI COLLEGHI La task force è una Unità operativa specializzata composta da medici veterinari che, in collaborazione con i Carabinieri dei Nas, effettueranno ispezioni su tutto il territorio nazionale e il monitoraggio delle situazioni di criticità. La task force è presente all'interno dell'Ufficio VI "benessere animale" della Direzione Generale della sanità animale e del farmaco veterinario ed è costituita da: 10 veterinari ispettori e 4 funzionari per il supporto giuridico e amministrativo che opereranno in stretta collaborazione con i Carabinieri dei Nas. Nella task force: Rosalba Matassa, Roberto Lomolino, Donatella Loni, Anna Valente, Raffaele Frontoso, Giandomenico Di Vito, Domenico Castelluccio, Pasquale Turno, Rosario Fico, Federico Coccia. Non veterinari nella Task force: Federico Sollazzo, Slivia Checcoli, Alessandra Micci, Stefania Piazzo, Alberto Zamparese, Oraziella Miceli. Dall’ANMVI un augurio particolare ai Colleghi, nomi stimati e di lunga esperienza che sapranno farsi carico di un compito delicato ma di grande riconoscimento per la professione veterinaria. ■

Leavet: cambia il modello di sanità veterinaria "Siamo particolarmente soddisfatti delle dichiarazioni del Sottosegretario Francesca Martini sulla creazione di una rete di assistenza veterinaria di base - dichiara Carlo Scotti, fautore del progetto Leavet per l'individuazione dei livelli essenziali di assistenza in veterinaria. "Abbiamo cambiato la mentalità politica - dichiara- ora serve un nuovo modello organizzativo e gestionale". Il pacchetto di prestazioni di base da affidare ai medici veterinari liberi professionisti di cui ha parlato il Sottosegretario il 23 maggio nel corso della videointervista a SKY/Rtb "corrisponde a quella strategia di contrasto al randagismo e di sostegno alle fasce deboli di cui parliamo dal 2006 - dice Scotti . "È da allora che chiediamo il coinvolgimento delle strutture private, in tutte le sedi e a tutte le amministrazioni. Non può che farci piacere che il Ministero adotti questa strategia, ma- osserva Scotti- servirà un atto di indirizzo della salute alle Regioni". Molte amministrazioni locali già oggi attivano convenzioni con i veterinari privati, ma l'esperienza sul territorio condotta da ANMVI in questi anni ha dimostrato che l'intervento del Ministero della Salute "rimane indispensabile e richiede un atto di indirizzo specifico per le Regioni destinatarie dei fondi e filtro finanziario per i Comuni che ne sono gli utilizzatori finali. Non possiamo che commentare positivamente l'azione del Sottosegretario Martini che, anche attraverso la creazione della task force, ha rivendicato la centralità del Ministero e la sua piena legittimazione all'intervento sul territorio". "Non è solo una questione di competenze Stato-Regioni e di federalismo - conclude Scotti - ma di controllo della spesa pubblica, di lotta agli sprechi e di verifica dei fondi utilizzati. C'è ancora poca trasparenza sull'effettivo impiego dei fondi ripartiti alle Regioni e spesso i Comuni non sanno nemmeno di averli. Un impiego virtuoso ed efficace dei fondi pubblici ci consentirebbe di trovare le risorse per alleggerire la pressione fiscale sulla salute animale". ■


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1° Corso SCIVAC Marche Dalle Associazioni

Federica Rossi e Giliola Spattini: la radiologia conquista le Marche Tre giorni di corso regionale per imparare dagli errori e dai “trucchi del mestiere” di GUALTIERO “WALTER” CROTTI Vicepresidente SCIVAC Marche e delegazioni regionali nascono per permettere la promozione scientifica di qualità nel territorio; la crescente partecipazione agli eventi organizzati nella nostra regione ha spinto la Delegazione Regionale SCIVAC Marche a realizzare, per la prima volta, un Corso Regionale SCIVAC. Dal 7 al 9 maggio, nella splendida cornice del lungomare di Senigallia (Ancona) presso l’Hotel City, si è tenuto il primo Corso Regionale SCIVAC di Radiologia, con due apprezzate relatrici di provata esperienza ed efficacia: Federica Rossi e Giliola Spattini, entrambe diplomate al College Europeo di Diagnostica per Immagini (ECVDI).

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L'iniziativa ha riscosso un buon successo, raccogliendo ottimi consensi dei partecipanti e soddisfazione da parte delle relatrici. Per la buona riuscita dell'iniziativa è stato de-

SOVEP: IL NUOVO CONSIGLIO

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omenica 16 maggio, presso la consueta sede dell’Hotel Campanile a Torino, si è svolta la seconda giornata del programma Sovep 2010. Gradito relatore il dottor Federico Leone, che ha presentato una relazione sull’approccio clinico al prurito del cane e del gatto. È sempre un piacere ascoltare un relatore, oltre che preparato, abile a coinvolgere e stimolare i partecipanti. Ormai il dottor Leone è un punto fermo della squadra “docenti” della Sovep e l’augurio è che questo sodalizio possa continuare nei prossimi anni con la stessa intensità e con il medesimo entusiasmo. Prima dell’inizio della sessione “scientifica”, sono intervenuti, graditi ospiti, il Presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Torino, dottor Cesare Pierbattisti, e la dottoressa Raffaella Bestonso, consigliere del medesimo ordine, che hanno presentato la prossima giornata formativa per il rilascio del “famigerato” patentino che si svolgerà domenica 6 giugno p.v. presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Torino e alcune attualità professionali. Durante la sessione mattutina si è svolta anche l’assemblea elettiva del prossimo consiglio direttivo della società. Si è preferito anticipare l’elezione poiché, la sessione autunnale della Sovep sarà incentrata sul seminario del 23 e 24 ottobre durante il quale non sarebbe stato possibile inserire un’assemblea elettiva. Il nuovo consiglio direttivo (2011-2013), votato all’unanimità, è così composto: Chiara Caruso, Serena Iavarone, Nicoletta Leoni, Maria Teresa Dilet-

to, Maurizio Alliani, Davide Fogliato, Bruno Mikulicich. La prima riunione del consiglio verterà sulla assegnazione delle cariche. L’attuale consiglio rimarrà in carica, come da statuto, fino al 31 dicembre 2010. Nella sua breve relazione il dottor Stramazzo, attuale Presidente, ha voluto sottolineare le caratteristiche fondamentali che hanno evidenziato il suo mandato: elevato grado qualitativo dei relatori, rilevante numero di partecipanti ad ogni evento, idoneità della sede ma, soprattutto, la possibilità di offrire il pranzo ai partecipanti caratteristica che distingue la Sovep da tutte le altre delegazioni regionali: l’orgoglio del Presidente era particolarmente evidente… Ha poi preso la parola il tesoriere, dottor Fogliato, per sottolineare come, nonostante la recente crisi, un’attenta e oculata gestione delle risorse, ha permesso di mantenere una soddisfacente situazione economica necessaria per continuare a proporre eventi ad alta componente qualitativa. La giornata si è poi chiusa con l’appuntamento al prossimo evento Sovep: “La medicina basata sull’evidenza”. Relatori: Prof. Xavier Roura (Università di Barcellona), Dottor Stefano Bo (Libero professionista, Torino). Date e sede: Sabato 23 e domenica 24 ottobre 2010. Hotel Campanile, Corso Allamano 153, Rivoli (TO). La Sovep è una società federata ANMVI. Maurizio Alliani, Vice-presidente Sovep

terminante il contributo degli Sponsor presenti in sala con il proprio stand (Royal Canin, Eukanuba, Eickemeier, Socrate Medical) e dell’Isomedic, presente solo con materiale in cartella. Senza il loro sostegno non sarebbe stato possibile offrire ai partecipanti un corso di tre giorni e la ristorazione ad un costo favorevole. Un particolare ringraziamento va alla Royal Canin che ha gentilmente offerto una cena a tutti i partecipanti in un ristorante locale sul mare. Purtroppo non hanno potuto partecipare al corso tutti i colleghi che ne avevano fatto richiesta in quanto le iscrizioni al corso sono state in esubero rispetto ai posti disponibili ad ulteriore testimonianza di quanto sia percepita l'importanza di una offerta didattica di qualità. Le relatrici si sono alternate nei tre giorni di corso con lezioni frontali ed ampi spazi per esercitazioni di gruppo alla lettura guidata dei radiogrammi, secondo quella che è l'impo-

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stazione dei corsi tenuti a Palazzo Trecchi. Il programma è stato vasto, a partire dalle necessarie considerazioni riguardo la scelta dei materiali, della tecnica radiologica, delle impostazioni dei parametri per ogni differente situazione, con nozioni di base sulla radiologia digitale, fino al metodo necessario per la lettura delle immagini relative ai singoli apparati. Gli apparati sono stati considerati singolarmente attraverso l'uso di esempi, schemi ed immagini didattiche, e successivamente mediante lo studio di radiogrammi negli spazi dedicati alle esercitazioni pratiche. Federica Rossi e Giliola Spattini sono state inoltre molto apprezzate per la loro indiscussa capacità didattica e per la modalità di relazionare, doti che hanno facilitato la comprensione anche ai colleghi meno appassionati a questa branca della diagnostica per immagini. Utile anche l’attuale tendenza di trasmettere conoscenza spiegando gli errori commessi personalmente e svelando alcuni “trucchi del mestiere”, tale atteggiamento può essere importante e dare determinanti spunti per il collega. Infatti nella pratica di tutti i giorni ci troviamo a non riuscire a superare alcune difficoltà in quanto i ritmi lavorativi non consentono un confronto e conoscere gli errori più comuni in cui si incorre ci aiuta a sprecare meno tempo, materiali ed energie. Le relatrici hanno inoltre messo a disposizione molte immagini di interessanti casi clinici per le esercitazioni e tutto il materiale didattico del corso su supporto elettronico distribuito agli iscritti. Alla fine del corso i partecipanti si sono detti soddisfatti della qualità didattica, della logistica ed organizzazione e dei costi del tutto. Per quanto non sia agevole l'organizzazione di corsi regionali che prevedono parti pratiche, la buona riuscita di questa prima esperienza per le Marche e l'interesse mostrato dai colleghi per l'iniziativa sono di stimolo per la Delegazione, che si ripromette di dare seguito a questa prima esperienza. Il prossimo appuntamento della Delegazione Regionale SCIVAC Marche è previsto il 3 ottobre, avrà come relatrice la Dott.ssa Paola Scarpa e, ■ come argomento, la nefrologia.

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8 Osservatorio farmaco Ex mangimi medicati

L’alimento medicamentoso di FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” ASL di Matera

Veterinaria, così come previsto dal Dlgvo 90/93 e s.m.i. e si differenzia, rispetto alle modalità di prescrizione dei medicinali veterinari e delle premiscele medicate. La prescrizione non ripetibile, su modulo codificato di cui all’Allegato A del Dlgvo 90/93, deve essere predisposta in un’unica copia se i prodotti sono destinati ad animali d’affezione o animali allevati per autoconsumo, o in triplice copia se gli animali sono destinati alla produzione di alimenti per l’uomo. La validità della suddetta prescrizione medicoveterinaria, è fissata in 60 giorni, dalla data di emissione della ricetta (DM 16/11/1993) e può essere utilizzata per un solo trattamento, il cui quantitativo di mangime medicato non deve eccedere il fabbisogno di un mese conformemente a quanto indicato nella ricetta.

di MIMMO FERULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL di Bari di VINCENZO MADEO Dirigente Veterinario - Area “A” ASL di Cosenza n riferimento a quanto pubblicato su “Professione Veterinaria n° 33/2008”, relativo alla preparazione, immissione sul mercato ed utilizzazione dei mangimi medicati nella Comunità, si segnala la seguente integrazione.

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IMPIEGO E PRESCRIZIONE L’impiego degli alimenti medicati, a partire dalle premiscele per alimenti medicamentosi o da prodotti intermedi, è finalizzato all’utilizzo degli stessi per la terapia di massa. La premiscela medicata si differenzia dal prodotto intermedio, poiché il primo è un medicinale veterinario regolarmente prodotto e registrato in conformità di quanto richiesto per gli altri medicinali veterinari di cui al Dlgvo n. 193/2006 ed è preparato in anticipo per la successiva fabbricazione di alimenti medicamentosi, il secondo invece, rappresenta comunque un mangime medicato concentrato, quindi ottenuto dalla miscelazione di una premiscela medicata con uno o più mangimi, il cui principio attivo farmacologico risulta essere in concentrazione così elevata tale da non poter

COMPOSIZIONE DELL’ALIMENTO MEDICAMENTOSO

essere somministrato tal quale all’animale se non previa miscelazione con altri mangimi e come tale risulta ancora disciplinato dal settore mangimistico. Naturalmente, il mangime medicato ed il prodotto intermedio possono essere utilizzati esclusivamente per le indicazioni terapeutiche riportate nel Decreto di registrazione della premiscela medicata utilizzata. L’acquisto e l’impiego degli alimenti medicamentosi e dei prodotti intermedi è condizionato alla presentazione della prescrizione Medico

Gli alimenti medicamentosi ed i prodotti intermedi devono contenere una sola premiscela medicata autorizzata la cui quantità del principio attivo risulta essere stabilita nel decreto di registrazione della premiscela medicata utilizzata. Di conseguenza il contenuto di principio attivo o dei principi attivi farmacologici contenuti nell’alimento, devono essere: pari a quello indicato nella premiscela medicata entrata nella composizione; pari a quattro od otto volte i livelli ammessi nel mangime completo se trattasi di mangimi complementari e di mangimi complementari non minerali destinati ai ruminanti. Concentrazioni che superano il limite suddetto non permettono di caratterizzare come mangimi tali prodotti. Pertanto, nella pratica tali prodotti devono fare parte della razione giornaliera di un animale nella percentuale minima, rispettivamente del 25% e del 12.5%. La nota Ministeriale del 20.04.2010 avente per oggetto: “Chiarimenti in merito al corretto uso dei mangimi complementari medicati”, sottolinea anche l’assoluta necessità che il medico Veterinario, libero professionista, qualora prescriva un mangime complementare medicato, indichi, così come è previsto sul modulo codificato, la percentuale di mangime medicato da somministrare rispetto alla razione giornaliera, affinché il dosaggio giornaliero previsto nell’autorizzazione per l’immissione in commercio della premiscela medicata sia rispettato.

TRATTAMENTI PROLUNGATI CON MANGIMI MEDICATI Con la Circolare n° 01 del 23/01/1996, il Ministero della Sanità precisava che per trattamenti prolungati o per quantitativi di mangimi alquanto elevati che comunque non devono eccedere il fabbisogno di un mese, la stessa ricetta può essere utilizzata dall’allevatore per ritirare l’alimento medicamentoso prescritto, in più riprese, entro il quantitativo totale indicato dal Medico Veterinario, durante i 60 giorni del periodo di validità della ricetta stessa. Se l’alimento medicamentoso è ritirato in unica soluzione, è chiaro che l’allevatore deve annotare dopo l’acquisto sull’apposito registro del trattamenti farmacologici la natura dei trattamenti eseguiti entro le 24 ore dall’inizio e dalla fine del trattamento, conservando, tra l’altro, la copia della ricetta e la documentazione d’acquisto per 5 anni dall’ultima registrazione. Se l’alimento medicamentoso prescritto è ritirato in più riprese, in tal caso, fermo restando che la copia di ricetta destinata all’ASL del territorio competente dovrà sempre essere inol-

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trata entro 7 giorni dalla data della prima consegna, il fornitore del mangime e l’acquirente sono tenuti ad indicare sul retro delle rispettive copie i quantitativi di mangime consegnati ogni volta, inoltre, l’acquirente deve effettuare la registrazione anche su apposito registro dei trattamenti al momento della somministrazione nei tempi stabiliti dalla Legge. È anche consentito per il Veterinario, di prescrivere mangimi medicati, per animali in arrivo in aziende, per i quali risultano necessarie cure immediate (animali svezzati, animali stressati,……..); in tal caso, sulla copia della ricetta destinata all’ASL dovrà essere specificato che gli animali giungeranno nell’allevamento successivamente alla data di compilazione della ricetta.

LA REGISTRAZIONE DEL TRATTAMENTO La registrazione della premiscela medicata deve essere effettuata sul registro dei trattamenti farmacologici, di cui all’art. 15 del D. lg.vo n° 158/2006 ed art. 79 del D. lg.vo n° 193/2006 e così come già esplicitato dalla Circolare Ministeriale n° 14/2000 “Linee guida applicative del D. lg.vo n° 336/99” che per quanto compatibile mantiene tutt’ora la sua efficacia giuridica; è il caso di evidenziare che, nel corso della farmaco-sorveglianza da parte della Medicina Pubblica, vengono rinvenute registrazioni che fanno riferimento solo al nome commerciale di fantasia del mangime medicato e ciò, risulta essere giuridicamente errato, perché la registrazione deve riguardare il medicinale veterinario quale viene considerato la premiscela medicata, e non il nome di fantasia del mangime individuato dalla Ditta mangimistica che nulla ci dice in merito all’attività di farmaco-sorveglianza. Inoltre, un ulteriore adempimento da parte del proprietario riguarda l’invio degli animali al macello: per questi animali, nel caso di somministrazione di alimento medicamentoso il proprietario deve annotare anche sul modello 4 eventuali trattamenti effettuati sugli animali nei 90 giorni precedenti l’avvio alle macellazioni, mediante annotazione della premiscela medicata. Nel caso ci sia stata la somministrazione, la dichiarazione secondo il Legislatore deve essere controfirmata sul retro del modello 4 o su altro modulo, al momento della prescrizione dell’alimento medicamentoso o dell’invio degli animali al macello dal medico Veterinario prescrittore. Infine, secondo quanto prescritto dalla Circolare Ministeriale n° 14/2000, in merito all’applicazione dell’art. 14 comma 3 del D. lg.vo n° 158/2006, gli animali a cui vengono somministrati alimenti medicamentosi, potranno essere commercializzati solo quando sarà trascorso il previsto tempo di sospensione (salvo causa di forza maggiore). In questo caso il Servizio Veterinario competente territorialmente sull’allevamento, su espressa richiesta del titolare dell’azienda, può autorizzare lo spostamento degli animali, previa informazione del Servizio Veterinario di destinazione.

ETICHETTATURA DEI MANGIMI MEDICATI I mangimi medicati sono immessi sul mercato soltanto se etichettati in conformità delle disposizioni vigenti ( art. 6 del Dlgvo n. 90/93). La data di scadenza deve essere riportata con la dicitura “Da consumarsi entro……….”. Nel caso venga somministrato mangime con data di scadenza superata, tale fattispecie viene ad essere sanzionata amministrativamente dall’art. 21 della Legge n. 281/1963 e s.m.i., salvo eventuali danni creati agli animali nel qual ■ caso si rientrerebbe in ambito penale.


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Professione Veterinaria Riflessioni

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Ma che volume d’affari! Circa 5000 veterinari a reddito zero

di ANTONIO MANFREDI erdonatemi ma dopo 26 anni che seguo il mondo veterinario, all’inizio per la SCIVAC e poi via via anche per tutte le altre associazioni e quindi per l’ANMVI, riesco ancora a meravigliarmi quando leggo dei dati riferiti alla categoria. È evidente che il settore veterinario vive da anni grossi problemi, alcuni strutturali, altri normativi ma molti certamente derivanti dai veterinari stessi che continuano ad avere grosse difficoltà ad affrontare la professione con logiche imprenditoriali che permetterebbero loro di lavorare meglio e guadagnare di più. Sono andato a rivedere alcuni dati Enpav che raccogliendo le dichiarazioni dei redditi di tutti i veterinari è in grado di fornire informazioni molto utili e corrette. In altro articolo, pubblicato tempo fa su questa rivista, avevo già evidenziato che il reddito medio di un veterinario, calcolato sulla base delle dichiarazioni del 2009 e quindi riferito al 2008, è risultato essere di 15.163 euro, il più basso di tutte le categorie professionali riconosciute. Si potrebbe dire molto su questo livello di reddito ma visto che alcune considerazioni le avevo già espresse precedentemente trascurerei questi aspetti limitandomi ora a parlare di “volume d’affari”. Sempre per il 2008 il volume d’affari dichiarato è stato di 28.246 euro. Tenendo conto che è un valore medio che considera i veterinari giovani ma anche quelli “arrivati” da tempo non vi è dubbio che sia un dato decisamente deludente. Se lo moltiplichiamo per i 25.400 veterinari dichiaranti iscritti ENPAV arriviamo al volume d’affari totale annuo di 717.448.000 euro. Secondo i nostri calcoli interni basati su alcuni campioni, sul numero dei clienti e sulla tariffa media delle prestazioni veterinarie, il volume d’affari per lo stesso anno dovrebbe essere compreso fra i 700 e gli 800milioni di euro. Sembra quindi che tutto torni e che i diversi valori possano corrispondere ma in verità questo ragionamento è completamente errato in quanto i 28.246 euro di volume d’affari è un valore medio ma calcolato solo su coloro che lo dichiarano ai fini IVA e questi sono in tutto circa 13mila. Quindi moltiplicando i 13mila per 28.246 arriviamo ad un volume d’affari globale del settore limitato a 367.200.000 euro, circa la metà dei nostri calcoli presuntivi. Mentre può essere facile dimostrare o sostenere un basso reddito, visto l’aumento dei costi e la riduzione continua delle tariffe applicate, dopo il decreto Bersani che ha tolto il tariffario minimo e la crisi che sopportiamo da oltre due anni, è certamente più difficile sostenere questo livello di fatturato visto che nei 367 milioni sono compresi anche le centinaia di veterinari che operano nel settore degli animali da reddito, e che in ge-

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nere hanno fatturati elevati. Provando a togliere 67milioni, attribuendoli al settore animali da reddito e cavalli, e dividendo i restanti 300milioni per i 6700 ambulatori per animali da compagnia, otteniamo un fatturato per struttura di 44.400 euro. Se è un dato vero siamo veramente ad una crisi drammatica del settore. Possiamo anche pensare di dividere i 300milioni per il numero di cani e gatti che vengono portati ogni anno dal veterinario, secondo i nostri dati circa 12milioni. Calcolando una prestazione per animale all’anno otteniamo che il costo medio di ogni prestazione è di 25 euro. Potrebbe anche essere tutto vero visto che gli studi di settore non indicano la categoria veterinaria come quella peggiore fra il mondo professionale ma la fanno rientrare nella media. Allora perché di fronte ad una simile situazione economica del settore i veterinari non si battono veramente per poter gestire direttamente il farmaco o altri prodotti per la salute dell’animale, come avviene in tutti i paesi europei, con la possibilità di aumentare volume d’affari e reddito? Per il 10% di IVA o perché complementare alla prestazione veterinaria è difficile da gestire? Perché invece di difendere la loro professionalità cercando di poter avere più farmaci specifici sempre a loro disposizione e nella loro diretta gestione per curare al meglio l’animale molti sostengono campagne che dovrebbero caso mai essere del mondo animalista e/o delle associazioni consumatori e riferite a casi di differenza di prezzo fra farmaco veterinario ed umano, a volte in effetti abbastanza difficili da comprendere, ma che comunque non dovrebbero essere la priorità per il professionista? È solo una mia considerazione ma spesso ho l’impressione che il veterinario si senta in difficoltà quando deve farsi pagare dal cliente e quindi suggerendogli un farmaco umano che magari costa meno, oltre ad essere più facile da trovare, si senta più a suo agio. È un modo per far sentire al cliente che si è dalla sua parte e quindi è più facile fargli accettare il costo della prestazione. Non è solo una mia idea, è anche la riflessione di un veterinario. Rischia di essere un confronto fra poveri e per pochi euro e non credo risolva i problemi di fondo e qualifichi la categoria. Penso che la professione veterinaria, ormai combattuta fra posizioni professionali ed animaliste, rischi di trovare difficilmente il giusto equilibrio che dovrebbe considerare anche logiche imprenditoriali che la maggior parte dei veterinari non recepisce o rifiuta senza rendersi conto che la qualità professionale viene garantita anche da un equilibrio economico della propria attività. Un’ultima considerazione, sono circa 5000 i veterinari che dichiarano all’ENPAV un volume d’affari pari a zero. Sono soprattutto giovani che non hanno lavoro o portano a casa qualche centinaio di euro all’anno accettando di fare di tutto pur di imparare e crescere. Questo è veramente drammatico e quella, per ridurre il numero di iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria, è una delle battaglie, come quella dell’IVA sulle prestazioni, che solo l’ANMVI e la FNOVI caparbiamente portano avanti da anni, battaglie difficili, forse impossibili, certamente di minor interesse per i media e l’opinione pubblica, ma veramente essenziali per il futuro della professione veterinaria, ed all’ANMVI interessa soprattutto questo. ■

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10 Eventi Veterinari

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SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO MANAGEMENT DELLA FATTRICE Località La Calandrina - Sutri (Vt) - 30 Settembre - 2 Ottobre 2010 PROGRAMMA GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 14.00 Registrazione dei partecipanti 14.25 Presentazione dell’itinerario e del corso 14.30 Cenni di anatomia e fisiologia applicata della fattrice Maria Pia Pasolini 15.15 Induzione dell’attività ciclica Stefania Bucca

16.00 Pausa caffè 16.30 Uso dell’ultrasonografia nella gestione riproduttiva della fattrice Marco Livini 17.30 Impiego di sostanze ormonali o simil-ormonali nella gestione riproduttiva della fattrice. Paola Gulden 18.15 Discussione 18.45 Interruzione

VENERDÌ 1 OTTOBRE 9.00 Monta naturale e inseminazione artificiale con seme fresco, refrigerato e congelato Stefania Bucca 10.00 Uso dell’ultrasonografia transrettale nella diagnosi e monitoraggio della gravidanza. Marco Livini 11.00 Pausa caffè 11.30 Uso dell’ultrasonografia transaddo-

12.30 13.00 14.30 14.45

15.30 16.15 16.45

17.45 18.15

minale nella diagnosi e monitoraggio della gravidanza. Stefania Bucca Discussione Pausa pranzo Il parto fisiologico e patologico Simona Ferrone Patologie ovariche: diagnosi e terapia Paola Gulden Patologie uterine: diagnosi e terapia Marco Livini Pausa caffè Fattori influenzanti le percentuali di gravidanza nella cavalla Stefania Bucca Discussione Interruzione

SABATO 2 OTTOBRE Esercitazioni pratiche Laboratorio 1: preparazione e lettura citologici e batteriologici, gestione pezzi bioptici, antibiogrammi, identificazione Gram+/-, foal watch, dimostrazione materiali, etc. P. Gulden Laboratorio 2: leggi e attrezzature centri di FA, manipolazione seme congelato, gestione bidoni di stoccaggio e spedizione, materiali da inseminazione, etc. M. Pasolini Sala travaglio interna: esecuzione di ecografie transaddominali e transrettali S. Bucca, M. Livini Sala travaglio esterna: esecuzione di esami citologici, batteriologici, lavaggi uterini e vulvoplastiche in cavalle vuote S. Bucca, M.Livini

INFORMAZIONI SIVE Secretary - Tel. +39 0372/40.35.02 Fax +39 0372/45.70.91 - info@sive.it

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA Sassari, 2-4 Luglio 2010

RELATORI Francesco Albanese, Med Vet, Napoli Federico Leone, Med Vet, Senigallia (AN)

ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 18 giugno 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari.

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PROTEGGI LA TUA STRUTTURA

ANMVI in collaborazione con Marsh, offre tramite la compagnia Chartis Europe S.A., una nuova Convenzione Globale Uffici, con le migliori coperture e le più vantaggiose condizioni economiche. È una soluzione rivolta a tutti i Medici Veterinari iscritti ad una delle Associazioni federate. Le condizioni contrattuali sono state studiate con espresse garanzie a tutela del Medico Veterinario che esercita l’attività professionale, in modo da consentire a chi aderisce di beneficiare di un ottimo prodotto che protegge il patrimonio dell’assicurato contro le perdite economiche derivanti dal verificarsi di eventi imprevisti che provochino un danno all’ufficio o al contenuto dello stesso. Tutti i dettagli della nuova convenzione Globale Uffici, sono consultabili attraverso l'apposita piattaforma al sito www.anmvi.it Inoltre sono sempre a disposizione le sezioni relative: alle domande frequenti, al supporto in caso di sinistro ed i riferimenti del personale dedicato.

A.N.M.V.I.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Segreteria ANMVI: tel.0372/403536 - fax: 0372/403526 - Email: assicurazioni@anmvi.it - www.anmvi.it


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Soddisfazione delle esigenze etologiche: il maltrattamento etologico di ROBERTO MARCHESINI Medico Veterinario, Bologna

IL BENESSERE MENTALE

ispetto al benessere fisico (welfare) in letteratura si possono trovare innumerevoli riscontri, qui possiamo schematicamente accennare ai seguenti fattori: a) il ricambio, comprendente la dieta corretta, l’espletamento delle grandi funzioni organiche, la respirazione; b) l’omeotermia ossia la capacità di mantenere il corpo all’interno di un particolare range di temperatura, che significa poter termodisperdere in ragione delle variabili caldofreddo; c) i parametri igienico-sanitari, vale a dire la pulizia, la disinfestazione-disinfezione, il monitoraggio sanitario, la prevenzione rispetto ai nocumenti, l’intervento zooiatrico di occorrenza; d) la ginnastica funzionale ovvero la possibilità di fare movimento, di mantenere il corretto tono muscolare e tendineo, di dare supporto ai sistemi linfatico e cardiocircolatorio; e) il riposo ossia la possibilità di recuperare le forze, di avere dei momenti di tranquillità, di dormire in un giaciglio adeguato, di avere un riparo rispetto agli agenti atmosferici; f) il bioritmo ossia la possibilità di seguire una tempistica nelle diverse funzioni organiche in linea con il prospetto circadiano di specie; g) lo spazio di vita adeguato alle strutture podali, al rispetto delle distanze, alla possibilità di usufruire della luce solare, alla prevenzione rispetto ai fattori di rischio. Il rispetto del benessere fisico è importante non solo per evitare compromissioni del corpo ma altresì per promuovere l’agio cognitivo comportamentale attraverso la coordinata “somatopsichica” (il benessere fisico come volano di benessere comportamentale) realizzata attraverso numerosi mediatori organici. L’azione generica di somatopsichica – migliorare il benessere fisico del soggetto agendo sui parametri suesposti e in particolare su quelli compromessi – va considerata pertanto a tutti gli effetti un intervento sul profilo comportamentale che schematicamente potremmo così evidenziare: 1) favorire l’evoluzione del soggetto aumentando le risorse cognitive interne e le possibilità esperienziali; 2) evitare sensibilizzazioni e processi regressivi che alterino il profilo comportamentale complessivo del soggetto. D’altro canto è possibile intervenire con un’azione specifica di somatopsichica ovvero lavorando su parametri particolari: 1) lavorare sul rilassamento attraverso il massaggio, il riposo, l’alimentazione adeguata; 2) lavorare sull’ansiolisi attraverso il movimento, il tono muscolare, la preparazione atletica, la luce solare; 3) lavorare sulle tendenze proattive attraverso l’adeguatezza dell’ambiente di vita, la correlazione con il bioritmo, la possibilità di stare all’aria aperta; 4) lavorare sulle emozioni positive agendo sul riposo, sul ricambio, sul piacere fisico; 5) lavorare sullo stress attraverso il massaggio, il movimento libero, il riposo, l’adeguatezza dell’ambiente di vita. Oltre al benessere fisico occorre considerare il benessere cognitivo comportamentale realizzando una condizione di agio (well-being) che comprende quattro aspetti di base: 1) l’agio motivazionale, quando cioè il cane può mettere in atto quei comportamenti verso cui è orientato; 2) l’agio emozionale, quando il cane ha una giusta stimolazione con netta prevalenza delle emozioni positive; 3) l’agio riflessivo, allorché il cane è nelle condizioni di mettere in atto le migliori risposte adattative; 4) l’agio elaborativo, quando il cane si trova nelle migliori condizioni

uando il benessere mentale del pet viene compromesso parliamo di disagio che può dar luogo a diversi esiti comportamentali, dall’inquietudine all’irritazione, dalla sostituzione allo stress, dall’ansia all’impulsività. Il pet si trova in una situazione di disagio quando: 1) non sono rispettate le coordinate motivazionali, ossia il pet: 1a) è messo in un ambiente che non ha alcuna intersezione con le sue motivazioni (demotivazione), 1b) è costantemente stimolato senza poter esprimere il comportamento motivazionale (frustrazione), 1c) deve mettere in atto dei comportamenti senza esserne motivato (conazione); 2) non vengono rispettate le esigenze emozionali ossia il pet: 2a) è sovrastimolato sotto il profilo della quantità di eventi emotigeni con produzione di stress o irritazione; 2b) è sottostimolato per quanto concerne l’area emozionale con evoluzioni astimiche e depressive; 2c) è sottoposto a una prevalenza di stimoli avversivi rispetto a quelli appetitivi con emergenza di emozioni negative ed evoluzione di stati di chiusura emozionale o di centripetazione emotiva; 3) viene messo in una situazione di criticità riflessiva ossia il pet: 3a) presenta dei forti sbalzi di attivazione senza per contro aver maturato delle cornici espressive e dei sistemi di autocontrollo (impulsività); 3b) non presenta una coerenza interna delle diverse risorse cognitive e si trova quindi in difficoltà di scelta (stato conflittuale); 3c) non possiede le conoscenze utili per affrontare un particolare problema o una situazione ordinaria (ansia); 4) viene messo in una condizione di criticità elaborativa ossia il pet: 4a) presenta delle continue fluttuazioni di attivazione (arousal) trovandosi ora in deficit di attenzione ora in deficit di concentrazione; 4b) viene messo in una condizione di scarsa attivazione cognitiva per mancanza di problemi da risolvere, di scacchi da superare o di eventi da apprendere (noia); 4c) viene chiuso in rituali molto ripetitivi e in un ambiente assai controllato e prevedibile con evoluzione del soggetto verso la fissità cognitiva e il comportamento procedurale.

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per attivare la propria mente. Valutare il benessere cognitivo comportamentale è fondamentale perché la mancanza di agio, o disagio, può essere rappresentata come un grande parassita che lavorando dall’interno compromette quelle risorse cognitive che sono indispensabili per il processo evolutivo. La promozione del benessere è fondamentale sia per mettere il pet nelle migliori condizioni di vita e quindi di integrazione all'interno del gruppo familiare sia come propedeutica a ogni intervento di modificazione del comportamento, tanto in pedagogia quanto in psicoterapia. Infatti, se è vero che la modificazione del profilo comportamentale richiede l'implementazione di specifiche attività evolutive (in pedagogia) ed emendative (in psicoterapia), è altrettanto vero che parallelamente sono necessarie delle risorse cognitive per il cambiamento e purtroppo il disagio ne diminuisce la disponibilità compromettendo di fatto il processo di modificazione. L'agio motivazionale si basa sulla capacità del pet di esprimere quegli orientamenti comportamentali che fanno parte delle sue caratteristiche filogenetiche di specie o di razza. Per promuovere l'agio motivazionale è indispensabile un'azione pedagogica sul cucciolo che consenta di disciplinare le motivazioni prevalenti (per esempio la tendenza competitiva del rottweiler piuttosto che quella predatoria di un border collie) dando loro un target specifico, un modo espressivo e un contesto definito di manifestazione. Parallelamente si dovranno sviluppare le motivazioni ipotoniche al fine di dare un equilibrio orientativo ed espressivo nell'adulto. Importante anche l'educazione materna che va a strutturare la gestione della frustrazione insegnando al cucciolo a rassegnarsi quando non può mettere in atto quello che vorrebbe. A ogni modo il pet-owner deve informarsi prima di adottare un pet rispetto alle caratteristiche di specie e di razza in modo tale da dare soddisfazione a quelli che sono gli orientamenti comportamentali che lo caratterizzano. L'agio emozionale è altrettanto importante perché le emozioni rappresentano le bussole che portano il soggetto verso certe situazioni o lo allontanano da altre. Da un punto di vista pedagogico sarà indispensabile favorire nel cucciolo lo sviluppo delle emozioni positive che daranno all'adulto un profilo caratteriale aperto e fiducioso quindi più portato all'integrazione sociale e all'acquisizione esperienziale. Il profilo fiducioso si costruisce lavorando sia sulle emozioni positive che sul processo dell'attacca-

mento. Un profilo fiducioso sarà inoltre più giocoso, più socievole, più interattivo e manterrà più a lungo le caratteristiche giovanili. D'altro canto le emozioni sono i più importanti marcatori esperienziali del soggetto ed è fondamentale far approcciare il pet a ogni esperienza suscitando delle emozioni positive di primo impatto che andranno poi a favorire l'accettazione successiva. Rispetto alla gestione quotidiana occorre evitare che il pet venga troppo sollecitato nelle emozioni negative intervenendo sia sull'ambiente che sulla relazione, per esempio astenendosi dalla vessazione e usando l'inibizione e la conazione in modo oculato. Rispetto ai bisogni di stabilità riflessiva diciamo che il pet si trova in una condizione di agio quando non è sottoposto a fluttuazioni o a polarizzazioni di arousal, quando possiede adeguati autocontrolli, quando le sue conoscenze sono adeguate rispetto alle sfide che gli si pongono. Il cucciolo ha bisogno di strutturare la sua posizione di arousal sia ponendosi in situazioni ordinarie in uno stato di calma sia sviluppando una stabilità di arousal e a questi bisogni risponde in maniera insostituibile l'azione pedagogica materna. Anche per questo non bisogna sottrarre il cucciolo alla madre prima dei due mesi. L'educazione materna favorisce inoltre lo sviluppo degli autocontrolli e le competenze adattative di base. Per quanto concerne il cane occorre evitare l'eccitazione e il comportamento impulsivo agendo sulla centripetazione. Per quanto concerne il gatto il rischio più comune è quello dell'apatia e della noia, a cui bisogna rispondere dandogli opportunità ludiche. Abbiamo infine l'agio elaborativo dato dalla possibilità del pet di costruire il proprio bagaglio di conoscenze favorendo da una parte il processo esperienziale dall'altra lo sviluppo di flessibilità ovvero di adattabilità. Per quanto concerne il processo esperienziale oggi sappiamo che due sono le necessità perché ciò avvenga: 1) un contesto ricco di opportunità esperibili da cui il concetto di arricchimento ambientale e arricchimento relazionale; 2) una base sicura e un buon processo di attaccamento che diano al soggetto quella sicurezza e quell'autonomia che gli consentono la centrifugazione, fondamento dell'esperienza. Per quanto concerne la flessibilità è indispensabile agire sulle coordinate specie-specifiche, per esempio favorendo la ricerca olfattiva, gli esercizi mnemonici, i giochi solutivi, la capacità e la tendenza comunicativa, l'attività cinestesica. Tanto nella gestione ordinaria del pet quanto

come propedeutica all'intervento di modificazione comportamentale sarà pertanto necessario favorire l’agio cognitivo comportamentale e diminuire gli stati di disagio sofferti dal soggetto. Il modo migliore per intervenire sul benessere è quello di cercare di costruire una correlazione tra la specifica prospettiva sul mondo del pet e le possibilità offerte dal contesto di vita in cui è inserito. Per contesto si deve intendere: a) l’ambiente di vita nelle sue caratteristiche fisiche e situazionali, ovvero le opportunità, gli scacchi, i vincoli, le stimolazioni, le costrizioni; b) le attività che gli vengono richieste o gli vengono inibite, il livello di ubbidienza a cui è sottoposto, le vessazioni che deve sopportare; c) la configurazione di relazione, vale a dire il tipo di interazione e di interscambio e il ruolo che si trova a dover interpretare il soggetto. ■ (Relazione presentata al Percorso formativo Il benessere animale e la medicina veterinaria pubblica e privata, Cremona 7-9 aprile 2010. Guardala in video: http://www.livestream.com/evwebtv)


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Attualità scientifica Vet Journal

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Alterazioni di sviluppo dell’anca e della pelvi nel Bulldog inglese Deformità torsionale comune in una ventina di soggetti studiati nel primo anno di vita

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio ha valutato gli aspetti distintivi dello sviluppo della pelvi e dell’articolazione dell’anca nel Bulldog inglese nel corso del primo anno di vita. La pelvi di 20 Bulldog inglesi veniva radiografata a tre differenti età (<4, 6-8 e 12-14 mesi). In ciascuno dei tre momenti, si effettuava la valutazione clinica dell’animale e le anche non nor-

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SINDROME DEL DOLORE OROFACCIALE DEL GATTO: 113 CASI

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a sindrome del dolore orofacciale felina (FOPS) è una patologia dolorosa del gatto che si manifesta con segni comportamentali di disagio orale e mutilazione della lingua. È stata descritta a partire dagli anni ’90 nel Regno Unito. Uno studio ha descritto le caratteristiche della malattia in 113 gatti, inclusi 100 gatti di razza Burmese. Si ritiene che la FOPS sia un disordine neuropatico e la predominanza della malattia nel Burmese ne suggerisce la natura ereditaria. La malattia coinvolge verosimilmente la processazione centrale e/o gangliare delle informazioni sensoriali del trigemino. È caratterizzata da dolore episodico tipicamente unilaterale con intervalli di assenza di dolore. Il problema è scatenato, in molti casi, dai movimenti della bocca. La malattia è spesso ricorrente e col tempo può divenire continua; il 12% dei gatti dello studio veniva sottoposto a eutanasia per questo motivo. Un fattore eziologico importante sembra essere la sensibilizzazione del trigemino conseguente a patologie orali o eruzione dentaria; il 63% dei casi aveva un’anamnesi di lesioni orali e almeno il 16% mostrava i primi segni di disagio durante l’eruzione dei denti permanenti. Anche fattori esterni possono influenzare la malattia, dato che gli episodi di FOPS possono essere legati a situazioni causa di ansia nel 20% dei gatti. La FOPS può essere resistente agli analgesici tradizionali e in alcuni casi può essere necessario somministrare anticonvulsivanti con effetto analgesico. (M.G.M.) *“Feline orofacial pain syndrome (FOPS): a retrospective study of 113 cases” Rusbridge C, Heath S, Gunn-Moore DA, Knowler SP, Johnston N, McFadyen AK. J Feline Med Surg. 2010 May 5. [Epub ahead of print]

mali venivano classificate come lievemente, moderatamente o gravemente deformate. La pelvi veniva confrontata con un modello in cui si creava artificialmente la rotazione esterna di un’emipelvi normale lungo il suo asse maggiore a diversi gradi e con differenti inclinazioni pelviche, classificandola poi come normale e priva di deformità, oppure come lievemente, moderatamente o gravemente deformata. Si confrontavano statisticamente i punteggi delle anche e delle pelvi analizzate. Benché nessuno dei cani studiati fosse considerato affetto da zoppia al termine dello studio, nessuna della anche mostrava uno sviluppo normale. Il 77,5% delle anche erano da moderatamente a gravemente deformate a 12-14 mesi d’età. A quest’età, il 75% delle emipelvi presentava una deformità torsionale da moderata a grave (>5,2 gradi di rotazione esterna), con retroversione dell’acetabolo confermata dalla presenza del crossover sign. Una rotazione esterna dell’emipelvi sul suo asse lungo >5 gradi aveva probabilità di essere associata a un’alterazione da moderata a grave della conformazione dell’articolazione dell’anca. Le alterazioni conformazionali dell’articolazione dell’anca erano comuni in questa serie di Bull-

dog inglesi, concludono gli autori. Un aspetto comune e distintivo era la deformità torsionale della pelvi con retroversione dell’acetabolo, condizione non ancora completamente studiata nel cane. Questi aspetti necessitano di essere approfonditi nel Bulldog inglese così co-

me in altre razze canine. *“Radiographic features of pelvis and hip joint development of English Bulldogs”. Volta A, Gnudi G, Morgan JP, Bonazzi M, Manfredi S, Bottarelli E, Zanichelli S, Bertoni G. Vet Comp Orthop Traumatol. 2010; 3(1): 19-27. ■

SALMONELLA TYPHIMURIUM IN DUE CACATUA

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n articolo descrive due casi fatali di infezione da Salmonella Typhimurium fagotipo DT160 in altrettanti Cacatua delle Molucche (Cacatua moluccensis) tenuti presso una collezione zoologica in Italia. I due uccelli non presentavano segni clinici prima del decesso, fatta eccezione per anoressia e diarrea lieve in uno dei due. All'esame post-mortem si osservavano focolai necrotici circondati da un alone iperemico in polmone, cuore, fegato, milza, reni e intestino. L'esame microscopico evidenziava un’infiltrazione eterofilica e macrofagica con rari linfociti associata ad aggregati di batteri bastoncellari gram negativi nei focolai necrotici. L'esame batteriologico confermava la presenza di Sal-

monella Typhimurium fagotipo DT160 nei tessuti. L’origine di S. Typhimurium in questi soggetti rimane sconosciuta ma gli autori enfatizzano la necessità di un maggiore controllo delle infezioni da salmonella in queste specie aviarie per il loro potenziale zoonosico e per le gravi condizioni patologiche che possono indurre nell’uomo e negli animali. La presente è la prima segnalazione di infezione da Salmonella Typhimurium fagotipo DT160 nel Cacatua delle Molucche. (M.G.M.) *“Salmonella Typhimurium phage type DT160 infection in two Moluccan cockatoos (Cacatua moluccensis): clinical presentation and pathology” Piccirillo A, Mazzariol S, Caliari D, Menandro ML. Avian Dis. 2010 Mar; 54 (1): 131-5.


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Animali da allevamento e rischio di criptosporidiosi zoonosica umana C. parvum indistinguibili da quelli umani in quasi tutti gli allevamenti studiati

no studio ha analizzato gli allevamenti sospetti di essere fonte di criptosporidiosi zoonosica umana. Si effettuavano prelievi e test per l’identificazione di oocisti di Cryptosporidium in una varietà di animali da allevamento e si indagava il legame genetico con i pazienti umani. Per ciascuna azienda si raccoglievano informazioni sui fattori di rischio, analizzandoli mediante regressione logistica multivariabile per identificare associazioni significative tra i fattori di rischio e la presenza di Cryptosporidium negli animali. I risultati mostravano che la prevalenza media dell’infezione da Cryptosporidium nei campioni era maggiore in bovini, ovini e suini (circa 40-

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50%), media in capre e cavalli (20-25%) e minore in conigli/cavie, polli e altri uccelli (circa 47%). Era inoltre positivo un singolo campione di un cane. Cryptosporidium parvum, dotato di potenziale zoonosico, era la specie più comune ed era più frequente nei bovini e, in misura minore, negli ovini. In particolare, i vitelli giovani e gli agnelli eliminavano C. parvum e questo dato era corroborato in un modello statistico che dimostrava che i campioni prelevati dai gruppi dei animali pre-svezzamento avevano 11 volte, e i gruppi degli animali immaturi 6 volte, più probabilità di essere positivi, rispetto ai gruppi di animali adulti e che i campioni degli allevamenti con bovini avevano probabilità doppia di essere positivi rispetto a quelli senza bovini. In 7 aziende su 8, almeno un isolato di C. parvum proveniente da un campione animale era indistinguibile al locus gp60 da quelli identificati nei pazienti umani, indicando che gli animali da allevamento sono una probabile fonte di infezione per l’uomo. (M.G.M.) *“Investigation of farms linked to human patients with cryptosporidiosis in England and Wales” Smith RP, Chalmers RM, Mueller-Doblies D, Clifton-Hadley FA, Elwin K, Watkins J, Paiba GA, Hadfield SJ, Giles M. Prev Vet Med. 2010 Apr 1; 94(1-2): 9-17. Epub 2010 Jan 25. ■

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*“Exogenous lysozyme influences Clostridium perfringens colonization and intestinal barrier function in broiler chickens” Dan Liu ; Yuming Guo ; Zhong Wang ;Jianmin Yuan Avian Pathology. Volume 39 Issue 1 2010. Pages 17 – 24

FUNZIONALITÀ OVARICA NELLA BUFALA

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Lisozima esogeno contro l’enterite necrotica dei polli no studio ha indagato l’effetto del lisozima esogeno sulla colonizzazione da Clostridium perfringens e sulla funzionalità della barriera intestinale nei broiler. L’enterite necrotica è una malattia del pollame diffusa in tutto il mondo causata dalla proliferazione di C. perfringens nel piccolo intestino. Nello studio veniva somministrata o meno un’integrazione di lisozima (40 mg per kg di alimento) a polli esposti o meno a C. perfringens per verificare l’effetto inibitore del lisozima esogeno contro la colonizzazione intestinale dei polli esposti per via orale a C. perfringens tipo A nei giorni 17-20. L’esposizione a C. perfringens determinava un aumento significativo della popolazione di C. perfringens, Escherichia coli e Lactobacillus nell’ileo, della traslocazione batterica nella milza e del punteggio delle lesioni intestinali. Nei giorni 14-28 dello studio, l’attività del lisozima nel duodeno e nel digiuno era significativamente ridotta, così come l’aumento ponderale. L’integrazione di lisozima esogeno riduceva significativamente la concentrazione di C. perfringens nell’ileo e il punteggio delle lesioni intestinali, inibiva la proliferazione di E. coli e Lactobacillus e la traslocazione batterica nella milza; inoltre, migliorava l’attività del lisozima intestinale nel duodeno e l’indice di conversione alimentare dei polli. I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che il lisozima esogeno può ridurre la colonizzazione da C. perfringens e migliorare la funzionalità della barriera intestinale e la performance di crescita dei polli. (M.G.M) ■

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no studio ha riassunto le informazioni disponibili circa la fisiologia ovarica della bufala, quali la follicologenesi, l’ovulazione, lo sviluppo e la funzione del corpo luteo, oltre ad aspetti relativi allo sviluppo embrionale. La bufala è considerata una riproduttrice short-day (stagionale) ma nelle zone equatoriali può avere cicli estrali durante tutto l’anno, in presenza di una nutrizione adeguata. Nelle zone sub-tropicali e a latitudini maggiori, la durata del giorno è spesso il principale fattore determinante la funzione riproduttiva, cioè il verificarsi di cicli estrali regolari, la durata dell’estro e il periodo necessario per la ripresa dell’ovulazione dopo il parto. A latitudini maggiori le bufale che partoriscono durante il periodo di aumento della lunghezza del giorno possono non riprendere l’ovulazione fino al successivo periodo di riduzione della lunghezza del giorno. Ciò può avere un importante effetto sul valore riproduttivo della bufala e richiede lo sviluppo e l’impiego di tecnologie di riproduzione assistita pratiche ed efficaci per la riproduzione fuori stagione. Lo sviluppo embrionale nel bufalo è più rapido che nel bovino e ciò ha implicazioni per la più precoce formazione e funzionalità del corpo luteo nella bufala. Sembra che l’interrelazione tra sviluppo iniziale dello zigote, funzionalità del corpo luteo, preparazione dell’utero e riconoscimento materno della gestazione sia più strettamente legata al tempo nella bufala che nella vacca. La fase di impianto dell’embrione sembrerebbe un periodo critico per determinare l’esito della riproduzione nella bufala. (M.G.M.) *“Ovarian function in the buffalo and implications for embryo development and assisted reproduction” Campanile G, Baruselli PS, Neglia G, Vecchio D, Gasparrini B, Gimenes LU, Zicarelli L, D'Occhio MJ. Anim Reprod Sci. 2010 Apr 8. [Epub ahead of print]

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

www.vetjournal.it


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SMALL ANIMAL PROGRAM Pre-Congress Courses • Arthrodesis wetlab • TTA drylab • Hybrid external Fixation drylab • IEWG Workshop with film reading session • ALPS drylab • AO Locking plates drylab • SOP drylab • TTO drylab Congress Main Seminars • Complications • The stifle • Facial trauma • Elbow

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EQUINE PROGRAM • Interactive Advanced Equine Lameness and Imaging, Panel: meeting with Dr Mark Martinelli

Pre-Congress Courses • Stemcell and PRP Lab • MRI Reading Lab • Lameness LocatorTM Lab Pre-Congress Seminars • SIVE SATELLITE SYMPOSIUM Present and future in the diagnosis and treatment of equine joint diseases: meeting with Dr Wayne Mclllwraith

Congress In-depth Seminars • Subchondral bone injury • Advanced imaging • Critical review of biologic therapeutics • Joint rehabilitation • Advanced lameness diagnosis

BOVINE PROGRAM Bovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Advanced lameness evaluation and imaging • Tenovaginoscopy

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Tutela animale L’opinione

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Con l’inglese ci sentiamo più forti di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia ddì 20 maggio 2010 (mentre scrivo) è nata la Task Force per la tutela degli animali da compagnia, contro i canili lager e il randagismo. Presentata ufficialmente alla Camera dal vulcanico sottosegretario Francesca Martini, questa unità operativa dovrebbe essere "un tassello fondamentale per la lotta al degrado, al malaffare, alla violenza ancora purtroppo diffusa in un Paese civile come l'Italia". Ormai è noto che dell’unità fanno parte dieci veterinari e alcuni non veterinari e che le sue funzioni sono molteplici, forse un tantino troppo. E allora, mi sia concesso sollevare qualche dubbio e qualche critica, pur accogliendo ovviamente in modo del tutto positivo l’idea che ha mosso il sottosegretario e il suo staff di consulenza a formulare una simile proposta. Il nome innanzitutto. Non che sia contrario all’uso della terminologia inglese o francese, quando il termine o la frase, in una di quelle lingue, diventa più pregnante e significativo rispetto alla nostra. È proprio quel

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concetto militare, da operazione “desert storm” (per rimanere in tema) che non mi piace. Task Force odora di cuoio, di fumo, di polvere, di fango, di pirite. Evoca immagini di uomini, elmetto e stivali lerci, che si sono paracadutati dietro le linee nemiche. Non me ne vorrà il collega Coccia, uno dei dieci della Task, se non ce lo vedo, con gli stivali sporchi di fango, la tuta sudata e il colpo in canna, paracadutarsi dietro il canile nemico per prenderlo alla sprovvista. Tutta invidia la mia, di fronte a un fisico statuario, alla gioventù e agli abiti raffinati che mostra con nonchalance (ah, maledetta esterofilia!) di fronte alle telecamere. Fuori dagli scherzi, non vi pare che le funzioni accreditate alla Task Force siano un po’ pretenziose, senza il fattivo aiuto delle strutture veterinarie periferiche, di solito molto ben informate di quanto accade nel loro territorio? Vediamo dunque queste funzioni: sopralluoghi sull’intero territorio nazionale, monitoraggio, gestione e interventi diretti nei casi di maltrattamento. Attività formativa e di comunicazione, cura delle relazioni con i cittadini e con l’associazionismo animalista, assistenza giuridico legale, attivazione di una casella elettronica per un agire sinergico in caso di segnalazione emergente. Franca-

mente troppo, per crederci. D’accordo che i nostri dieci veterinari lavoreranno a stretto contatto con i NAS (sempre che non abbiano emergenze più importanti), ma mi sarei “accontentato” di due obbiettivi. Chiudere il rubinetto che alimenta il randagismo alla fonte con sterilizzazioni, anche obbligatorie, di massa, coinvolgendo i veterinari sul territorio e marcatura stretta dei “canili problema”.

L’Italia è il paese dove ogni giorno nasce un’Authority, un Garante, una Commissione Straordinaria, che poi trovano enormi difficoltà, se non il fallimento, nella cronica mancanza di fondi e nelle pastoie burocratiche di un paese che io non reputo poi così tanto civile. Ma è di certo il mio antico pessimismo. Avanti con stivali ed elmetto. ■

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RELATORI Olivier Levionnois, DVM, Dr Med Vet, Dipl ECVAA, Berna (CH) Roberto Rabozzi, Med Vet, Vasto ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 330,00 + IVA 20% Non soci: € 480,00 + IVA 20%


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20 Lettere al Direttore Forse non tutto è perduto Egr. Collega Algozino, ho letto con particolare attenzione ed interesse - anzi l’ho riletto un paio di volte per essere sicuro di averlo capito bene - il Suo articolo “Il veterinario, la pesca e l’acquacoltura” (Professione Veterinaria, 16/2010). Da una decina d’anni - e per puro caso - ho “scoperto” l’area della sicurezza alimentare e, studiando, prendendo specializzazioni e frequentando Corsi di Perfezionamento universitari, da quel dì, attualmente, insegno presso la Scuola di Formazione Professionale di una azienda leader nella g. d. o. Nel Suo articolo, Lei ha ben indicato e sottolineato come la nostra bellissima professione

possa avere obiettivi ed orizzonti ancora più ampi (in particolare nell’acquacoltura, nel pesce, nella lavorazione dei prodotti ittici e nel suo indotto) e come le nostre capacità professionali e conoscenze potrebbero permetterci di vincere “tante sfide per il futuro”. Perché, anche se in minima parte, ciò che Lei auspica si possa avverare si dovrebbero verificare - secondo me - alcune condizioni indispensabili, la prima delle quali è il ritorno della Veterinaria sotto il Ministero delle Politiche agricole, come lo era prima della 833/78. Anche se non lo si vuole ammettere, per il Ministero della Salute, la Veterinaria, o meglio la sola Sanità Animale, è un peso che è costretto a sopportare a denti stretti e facendo buon viso a cattivo gioco (qualche centinaia di voti fanno sempre comodo..!). Per l’Agricoltura che è casa nostra - la Veterinaria sarebbe una

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risorsa in più, un valore aggiunto di particolare rilievo. Nonostante la “Casta Veterinaria” non ne voglia sentire parlare e ne osteggi il passaggio, questa è la strada giusta da intraprendere se si vogliono dare prospettive concrete alla pletora di neolaureati che, altrimenti, continueranno ad essere disoccupati o sottoccupati dis….illusi dal miraggio della loro “missione”. La seconda condizione è quella di appassionare le nuove generazioni di futuri colleghi con docenti, didatticamente capaci, professionalmente preparati e coinvolgenti, alle nuove aree professionali (quella del pesce e dell’acquacoltura richiede grandi capacità) e facendo loro capire quale importanza economica e sociale abbia la nostra Professione per la comunità, nonostante non sia facile indicare la strada dello studio e del sacrificio per riuscire. La terza condizione - e questa è ancora più dif-

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La caccia non è un passatempo svolto con arroganza allo scopo di uccidere animali indifesi. Giancarlo Galan, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali

ficile della prima e della seconda - che ci sia la volontà, reale ed autentica, in buona fede, di perseguire e raggiungere tali risultati. Conoscendo l’ambiente ho più di una perplessità che ciò si possa verificare. Tuttavia leggere quanto da Lei scritto, e quindi conoscere il Suo pensiero, mi ha rincuorato e indotto a sperare che - essendoci Colleghi come Lei, forse non tutto è perduto… Dr. Edoardo Vitali Specialista in Clinica delle Malattie dei Piccoli Animali Specialista in Diritto e Legislazione Veterinaria Sono lieto di fare la sua conoscenza, di sapere che anche tu ti occupi di piccoli animali e di scambiare dei pareri sull’attualità e sulle prospettive della nostra professione, in particolare in merito alla collocazione delle figure nell’ambito dei due Ministeri di nostra competenza, ed esattamente il Ministero della Salute e quello delle Politiche Agricole. Quando nel 2004 ho discusso la mia tesi di laurea, condotta presso un allevamento suinicolo intensivo insistente nel mio territorio, parlai per la prima volta di “veterinario aziendale” come grande novità del momento e come figura di interrelazione tra il privato ed il servizio veterinario pubblico. Son trascorsi ben sei anni ed ancora si stenta ad inquadrare istituzionalmente questa figura, a parte gli ultimi notevoli sforzi fatti dalla FNOVI unitamente ad ANMVI e a Fondagri. Io non guarderei ad un ritorno della veterinaria solo nell’ambito del Ministero delle Politiche agricole, ma ad una duplice collocazione in base alle competenze da svolgere: 1) il veterinario aziendale dipendente del MIPAAF con specifiche mansioni su sicurezza alimentare, benessere animale, assistenza tecnica, buone pratiche zootecniche, condizionalità, riproduzione e fecondazione artificiale, miglioramento degli allevamenti in ambito genetico e tecnologico; 2) il veterinario ufficiale dipendente del Ministero della Salute e che conservi le competenze attribuitegli sulla sanità animale. Una sorta di “controllore e controllato” che agiscono in nome della legge parlando comunque la stessa lingua, che è quella di garantire la salute dell’uomo e degli animali in stretta correlazione alla tutela dell’ambiente, senza andare ad interferire con il volere di quella che tu indichi come “Casta Veterinaria”. Perché se ci aspettiamo che il veterinario aziendale venga retribuito solo dagli OSA, senza il giusto riconoscimento della sua figura istituzionale nell’ambito del MIPAAF, allora ne parleremo per ancora tanto tempo fin quando ce ne saremo stancati senza aver concluso nulla. Guardiamo ai fondi comunitari PSR e FEP 2007/2013 come possibile inserimento professionale della nostra categoria e poniamoci come punto di riferimento istituzionale, culturale e scientifico per le aziende zootecniche ed agroittiche, cercando di colmare il gap che ci separa da altre professionalità. Cordialmente, DMV Antonino Algozino


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22 Calendario attività Dal 4 giugno al 27 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi ITINERARIO DIDATTICO SIVE

CORSO “RADIOLOGIA CLINICA. I PARTE: L’ARTO ANTERIORE” - Università di Perugia, Facoltà di Medicina Veterinaria - VIA SAN COSTANZO 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

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ENDOSCOPIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

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CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

ENDOSCOPIA APPLICATA ALLE MALATTIE RESPIRATORIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 13 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

11 - 13 GIU

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIA - Ragusa, IZS - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

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CORSO DI PREPARAZIONE AL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO E DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accreditamento - Per info: Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Grand Hotel Mediterraneo - Firenze - LUNGARNO DEL TEMPIO 44 - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it

4 - 5 GIU 8 - 9 GIU

11 - 13 GIU 12 - 13 GIU

CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili

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INCONTRO ANMVI / GPM

PREZZI E TARIFFE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

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17 - 19 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

23 - 25 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.

CORSO AVANZATO INTENSIVO - CITOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it 3° IT. ORTOPEDIA: II PARTE - FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: IV PARTE - RADIOLOGIA DELLO SCHELETRO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: III PARTE - ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “METODOLOGIE DI ALLENAMENTO MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE E BENESSERE DEL CAVALLO DA ENDURANCE” - Parc Hotel, Peschiera del Garda (VR) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

29 GIU 2 LUG 1 LUG

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC SEMINARIO SIVE

2 - 4 LUG

CORSO SCIVAC

CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA - Sassari - ECM: 20 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

2 LUG

CORSO ANMVI

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:No crediti -Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it

7 - 9 LUG

CORSO SCIVAC

CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - NUOVE TENDENZE IN ORTOPEDIA CANINA E FELINA - BolognaCongressi - Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO - Vittoria Hotel - Centro Congressi Montecatini Terme - ECM: Rich. Accred. Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: IV PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

15 - 18 SET 17 - 18 SET

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ESVOT INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

19 SET ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

21 - 24 SET 24 - 26 SET

CORSO SCIVAC

CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel.+39 0372 403506 -E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO SICARV

PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TOSSE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO Matera - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Ordine dei Medici Veterinari di Trento - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

25 SET INCONTRO SCVI

25 SET INCONTRO SCVI

26 SET INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

26 SET 26 SET 26 SET 26 SET

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA ... D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel.+39 0372 403506 -E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO

ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Pescara - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

26 - 27 SET

laPROFESSIONE

VETERINARIA 19 | 2010

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 24 maggio 2010

SOLUZIONI

dovrebbe aumentare durante l’attività del feto

c Nei feti equini normali si rilevano comunemente delle aritmie cardiache

entro 3 ore dalla nascita

e Tutti i precedenti

QUIZ 1

b La frequenza cardiaca fetale non

Risposta corretta: a) Congresso Multisala SIVE Pre-Congres SIOCE, SIPE e SIRE, Bentivoglio (BO) Gennaio 2006

progredire della gestazione

a Non ha richiesto alcuna manipolazione durante il parto b Lo stadio 2 del travaglio è durato meno di 20 minuti c Si alza in piedi entro 2 ore dalla nascita d Assume il latte dalla mammella della madre

QUIZ 2

a La frequenza cardiaca fetale diminuisce gradualmente al

2) Un puledro è considerato normale se:

Risposta corretta: e) Congresso Multisala SIVE, Bentivoglio (BO Gennaio 2006

1) Indicare la corretta affermazione relativa alla frequenza cardiaca fetale nelle fattrici gravide:


Professione Veterinaria 19-2010:ok

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