Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 19

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26-05-2011

30 anni ®

LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO

Certificato Qualità

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

Da il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail info@biessea.com analisi@biessea.com

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A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

19 2011

30 anni

Da il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 19 dal 23 al 29 maggio 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

NUOVE IPOTESI SU MAP E MORBO DI CHRON

DISPOSIZIONI PER LA POLIZIA STRADALE

L’ABBANDONO SECONDO LA CASSAZIONE

I CLIENTI USANO INTERNET?

SETTIMANA INTERNAZIONALE A CREMONA

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VETERINARI AZIENDALI… REGISTRATEVI!

BREVI FIDO PARK Dal 1 luglio al 4 settembre verrà riattivato il servizio Fido Park in 12 aree di servizio di Autogrill lungo la rete autostradale. Da quest'anno l'iniziativa è promossa da AmicoPets. ANMVI conferma la propria collaborazione per l'assistenza veterinaria agli animali da compagnia in viaggio.

CAUDOTOMIA L'ENCI ha scritto al Ministro Fazio per chiedere "chiarimenti in merito all'applicazione di tali disposizioni, che sembrano non coincidere tra loro". Il riferimento è alle indicazioni tecniche sulla caudotomia emesse dal Ministro e alla recente Ordinanza sulla tutela dell'incolumità pubblica.

BIOSICUREZZA Una nota della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario autorizza l'applicazione delle regole di pulizia e disinfezione previste dall'Ordinanza 3 dicembre 2010 anche agli allevamenti di capponi, polli a collo nudo, faraone, pollanche e galletti livornesi. Sono considerabili come polli da carne soggetti alla regola del "tutto pieno-tutto vuoto" per allevamento.

UNIRE Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, ha incontrato il Commissario Straordinario dell'Unire, Claudio Varrone, per un esame approfondito della situazione gestionale dell'Ente. Per il Ministro è necessario presentare quanto prima un provvedimento di riforma dell'Ente che consenta di restituire piena efficienza e di garantire una contestuale riduzione dei costi.

ANGUILLE Il Sottosegretario Martini ha firmato l'Ordinanza recante "Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda". Il provvedimento che vieta la commercializzazione delle anguille del Lago di Garda è stato adottato con le Regioni Veneto, Lombardia e con la Provincia Autonoma di Trento.

ONAOSI Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione dell'ONAOSI. La presidenza 2011-2016 va a Serafino Zucchelli che succede ad Aristide Paci. Vice Presidente Aldo Grasselli, unico componente del CdA in rappresentanza dei medici veterinari dipendenti dalle pubbliche amministrazioni.

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XIII CONGRESSO

SIVAR: passaggio obbligato per la veterinaria d’azienda Il multisala della Società dei Veterinari per Animali da Reddito al centro dei fatti nostrani e delle novità internazionali A PAGINA 3

Il Ministero della Salute ha aperto al veterinario aziendale la “porta d’ingresso” nel sistema informativo ufficiale vetinfo.sanita.it. Il via libera all’iscrizione è arrivato dal Ministero della Salute l’11 maggio con una nota che ufficializza una iniziativa annunciata al congresso Sivar dell’anno scorso. In quella occasione, il rappresentante del Ministero della Salute, Luigi Ruocco, aveva prospettato alla platea l’inserimento di questa figura professionale nella rete di epidemiosorveglianza."In questa logica aveva dichiarato - potremmo dire che la porta di ingresso possa essere la banca dati dell'anagrafe zootecnica”. Aveva giustamente parlato di questa possibilità come del “primo banco di prova in cui dovrà cimentarsi il veterinario aziendale”, con compiti di registrazione nel sistema di tutte le informazioni previste dalla normativa delle anagrafi. Dall'altro il data base in cui i veterinari aziendali, in virtù delle procedure di certificazione e autenticazione elettronica, saranno registrati e associati agli allevamenti da cui hanno ricevuto libero incarico. Ebbene la porta si è aperta e il banco di prova è la piattaforma htt-

ps://vetinfo.sanita.it. Basta cliccare sul pulsante "registrazione abilitazione" posto in alto a sinistra. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha spiegato che i veterinari aziendali liberi professionisti, “al fine di prestare la propria assistenza agli allevatori in qualità di delegati per l'alimentazione della BDN dell'anagrafe zootecnica dovranno munirsi di Carta Nazionale dei Servizi oppure di Carta di identità elettronica nonché del relativo kit di connessione e registrarsi nella BDN compilando un apposito modulo informatico”. I proprietari/detentori degli animali, tramite formale delega, "possono conferire ad un veterinario aziendale libero professionista l'incarico per la registrazione nella BDN dell'anagrafe zootecnica delle informazioni di propria competenza". L'atto di delega "dovrà essere accompagnato da una fotocopia del documento di identità dell'allevatore delegante, dovrà riportare anche la firma per accettazione del delegato e l'allevatore delegante dovrà risultare registrato in BDN come detentore o proprietario degli animali. Info e supporto tecnico: ■ 800082280.

UN PAESE STRANO IL 12 MAGGIO SIAMO STATI INVITATI AD INTERVENIRE A BOLOGNA ALLA CERIMONIA DI APERTURA DELLO ZOOMARK, fiera del settore dei prodotti per animali da compagnia, una delle più importanti a livello internazionale con centinaia di espositori provenienti da tutto il mondo. Nell’occasione abbiamo avuto modo di evidenziare come il nostro paese, l’Italia, sia veramente “strano” ed esprima spesso vere contraddizioni: pensiamo di inserire nella Costituzione i diritti degli animali ma nello stesso tempo penalizziamo le prestazioni veterinarie ed il petfood con un’IVA del 20%, pretendiamo la qualità nelle prestazioni veterinarie ma abbiamo abolito le tariffe minime che potevano garantirla, abbiamo una situazione di forte disoccupazione e sottoccupazione fra i Medici Veterinari ma continuiamo ad avere 14 facoltà, e si parla di una nuova a Roma, e più di mille nuovi iscritti ogni anno, è spesso difficile reperire i farmaci veterinari ma siamo l’unico paese in Europa che non ne permette ai veterinari la vendita, abbiamo 6700 strutture veterinarie private che potrebbero essere utilizzate in convenzione ma per fare un’assistenza di base per i randagi e per i proprietari indigenti si pensa di creare nuove strutture pubbliche, si nomina una Commissione Scientifica Cites ma escludendo i Medici Veterinari unici esperti di animali esotici. Potremmo continuare, ma per essere “strani” basta e avanza. A proposito, all’inaugurazione dello Zoomark, fiera di un settore che fattura miliardi di euro, ed è ancora in continua crescita nonostante la crisi economica generale, non era presente alcun rappresentante del mondo politico ed istituzionale. Un po’ “strano” anche questo, o no?

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XIII Congresso SIVAR

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La sanità veterinaria sotto la lente del congresso SIVAR L’anno scorso l’annuncio alla platea Sivar. Ora il traguardo: il veterinario aziendale è nel sistema informativo del MinSalute agli arti nel vitellone da carne ricoprano un ruolo fondamentale per l’economia sanitaria dell’allevamento tale da essere considerate, con le patologie respiratorie, il motivo principale degli interventi medico-veterinari. Le cause sono molteplici e correlate a nutrizione, stabulazione e management, è stata quindi sottolineata ed ampiamente illustrata l’importanza dell’esame clinico e soprattutto di quelli collaterali, quali l’artrocentesi, per la diagnosi delle patologie articolari. Anche il sistema nervoso centrale (SNC) nel vitellone è colpito da diverse patologie ed un esame neurologico attento può fornire elementi utili per una corretta diagnosi (Stefania Testoni IZS Venezie e Phil Scott, UK).

MALATTIE INFETTIVE

di PAOLA ORIOLI al 1999 la prima decade di Maggio è caratterizzata da un appuntamento fisso per i Medici veterinari ed aziende del settore animali da reddito: il congresso internazionale SIVAR. Anche quest’anno l’evento è stato riconfermato proponendo relatori di comprovata fama nazionale e internazionale, la loro condivisione con partecipanti di conoscenze sia teoriche che pratiche in campo ha sottolineato l’alto target scientifico già presente dalle precedenti edizioni. La consueta struttura del multisala ha permesso di presentare i lavori congressuali di entrambe le giornate spaziando dalla medicina pubblica, alla filiera alimenti, ai suini e bovini da latte/carne.

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FARMACO VETERINARIO Trait d’union di tre delle sessioni di venerdì 6 è stato il farmaco, proposto come tema principale nella sessione della medicina pubblica “La riforma dei regolamenti sul farmaco veterinario: dall’Europa all’allevamento”. Gaetano Penocchio, nella veste di moderatore degli interventi, lancia un grido d’allarme su una legislazione impossibile, che produce solo carta e confusione ed Eva Rigonat (Commissione Farmaco FNOVI) calca la mano e dimostra come un regolamento siffatto metta in difficoltà tutti i veterinari, sia pubblici che privati. Christophe Buhot (Francia), vicepresidente e prossimo presidente FVE, fa un excursus puntuale e dettagliato sui principi e le difficoltà che intervengono nella redazione dei regolamenti sul farmaco veterinario in Europa e risponde ad alcune questioni poste dagli organizzatori in particolare sull’uso in deroga e sul concetto di cascata. La sessione parallela dedicata alla specie suina ha sviluppato ed approfondito l’utilizzo consapevole del farmaco nell’allevamento intensivo, sviluppando l’argomento sotto molti punti di vista. Sono infatti stati approfonditi aspetti relativi alla farmacocinetica

ed alla farmacodinamica con numerosi esempi di associazioni tra farmaci utilizzati sia in acqua che somministrati tramite alimento. È stato poi valutato l’aspetto relativo all’impatto ambientale determinato dai farmaci attraverso le deiezioni, sono stati presentati alcuni importanti indicatori di persistenza ambientale. L’aspetto relativo all’antibiotico resistenza - tema all’ordine del giorno nella comunità europea per i riflessi relativi alla salute dell’uomo e degli animali - è stato sviluppato da Vittorio Sala con una brillante relazione sugli Stafilococchi meticillino resistenti. L’aspetto normativo, un vero e proprio golem giuridico, è stato sviscerato da due relazioni del collega Andrea Setti, Medico Veterinario Dirigente Area C AUSL Correggio, (Modena) nonché membro della Commissione Farmaco FNOVI. Un contributo rilevante alla sessione è stato portato anche da Claudio Zanichelli, Responsabile Qualità per la produzione delle premiscele medicate di CEVA.

Sala gremita per la sessione dedicata agli aggiornamenti sulle malattie infettive. Massimo Fabbi dell’IZSLER sede di Pavia ha trattato di una malattia emergente, la febbre Q, che ha registrato negli ultimi anni un notevole aumento di casi soprattutto umani; il relatore successivo Carlo Rosignoli (IZSLER sede di Mantova) ha presentato una carrellata sulle principali malattie sostenute da Clostridi nel bovino con una attenzione speciale per il botulismo, che sembra essere decisamente in aumento negli allevamenti. Molta attenzione è stata dedicata alle misure di gestione e di riduzione del rischio per le varie forme di malattia. Aggiornamenti e nuove metodologie d’approccio anche per veterinari impegnati sul campo nel settore delle zoppie, Karl Nuss (Facoltà di Medicina Veterinaria di Zurigo) ha dato ampio spazio ad una nuova terapia nel trattamento delle patologie di origine non podale, illustrando dettagliatamente la possibilità di immobilizzazione con bendaggi gessati dell’arto in caso di paralisi del nervo radiale, tibiale e peroneo associata alla clas-

sica terapia con antinfiammatori e vitamine del gruppo B.

CHIRURGIA BOVINA Aggiornamenti scientifici di notevole attualità anche per le sessioni di Sabato 7 Maggio. In tema di chirurgia bovina ha relazionato uno dei maggiori esponenti di fama mondiale André Desrochers, Facoltà di Medicina Veterinaria di Montreal (Canada) - che ha affrontato in maniera specialistica, ma con un taglio molto pratico, argomenti quali l’anestesia nel vitello e bovino adulto, diagnosi e trattamento chirurgico delle peritoniti. In particolar modo sono state evidenziate le difficoltà nel praticare un’anestesia di campo e soprattutto illustrato i problemi per l’impiego dei farmaci e rispettivi tempi di sospensione; esauriente e chiara anche la spiegazione inerente i protocolli per ottenere un’anestesia appropriata, richiamando l’attenzione al rispetto delle condizioni di benessere dell’animale.

MICOTOSSICOSI In contemporanea alla chirurgia è stato trattato in modo approfondito il tema delle micotossicosi, relatori in sala Francesca Caloni e Carlo Sgoifo Rossi della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano e Bill Seglar di PIONEER (USA). Le micotossine sono un tema di estrema attualità, tutti e tre i relatori hanno infatti nettamente evidenziato che si tratta di una patologia emergente. Dai dati di laboratorio in loro possesso emerge che negli ultimi anni sempre più alimenti destinati all’alimentazione degli animali ne risultano contaminati, tra le cause principali i cambiamenti climatici ed errate pratiche agronomiche. È stato in seguito illustrato come risultino, in parecchi casi, meno contaminati dalle micotossine - o da loro metaboliti - gli alimenti di origine animale rispetto a quelli di origine vegetale. Il ruminante

PIANO NAZIONALE RESIDUI A seguire nella sessione della filiera alimenti sono state affrontate le principali problematiche del Piano Nazionale Residui (PNR) a livello ministeriale, regionale e di laboratorio. I relatori hanno condiviso con i partecipanti le novità focalizzando l’attenzione sulla programmazione, pianificazione ed esecuzione del PNR. A breve sarà pubblicata una nota ministeriale che chiarirà anche le modalità operative da attuare in caso di riscontro di positività. Emerge nuovamente la necessità che tutti gli OSA (Operatori Settore Alimentare) predispongano un piano di autocontrollo che comprenda la corretta gestione del farmaco.

PATOLOGIE DELL’APPARATO LOCOMOTORE

ASSEMBLEA ANNUALE

Passando dagli approfondimenti legislativi all’attività del medico veterinario su campo, molto interessante è stata la sessione sui bovini da carne dal titolo “Patologie dell’apparato locomotore e patologie del SNC”. I relatori André Desrochers e Carlo Sgoifo Rossi hanno evidenziato come le patologie

ome da consuetudine il congresso SIVAR ospita l’assemblea annuale dei soci che quest’anno ha visto una partecipazione cospicua con numerosi momenti di confronto tra i colleghi. Si è ricordata l’importanza del ruolo di aggiornamento scientifico svolto dalle delegazioni regionali sul territorio nazionale ed è stato sottolineato il loro fondamentale supporto nel promuovere e diffondere le finalità ed obiettivi relativi al riconoscimento della figura del veterinario aziendale

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4 SIVAR XIII Congresso infatti è un animale privilegiato rispetto ad altri in quanto la buona funzionalità del suo rumine permette l’inattivazione, anche sia pur in modo parziale, delle micotossine ingerite. È stato inoltre evidenziato che l’uomo può subire danni alla propria salute anche con il semplice contatto e/o inalazione di micotossine. Il tema portante della sessione è stato la presentazione delle patologie di cui le micotossicosi sono responsabili nell’allevamento del bovino e proposto suggerimenti al fine di eliminare o ridurre i danni arrecati. Inoltre è stata fortemente richiamata l’attenzione della platea sul problema delle micotossine “mascherate” in quanto attualmente non esistono metodi di analisi in grado di rilevarle, pur essendo loro stesse imputate come causa di patologie.

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Allevamenti da incubo, la SIVAR interviene: banalità al TG1

FISIOLOGIA DELLA MAMMELLA La sessione ha visto come protagonista il relatore di punta del congresso: Ynte Schukken della Cornell University (Ithaca, USA), il quale ha relazionato sulla fisiologia della mammella e della gestione della terapia asciutta. Nella prima parte della conferenza sono stati illustrati la biochimica e la fisiologia della vacca nel periodo di asciutta ovvero lo stato di particolare immunodepressione che la bovina subisce in questo periodo –condizione alla quale l’uomo può ovviare con il razionamento alimentare, ma soprattutto con un attento management. La seconda parte della conferenza ha visto il relatore protagonista di un confronto sulle diverse realtà di campo americane ed italiane, dando vita ad un dibattito particolarmente vivace e costruttivo.

l TG1 delle 20.00, andato in onda venerdì 20 maggio, qualche milione di telespettatori si sarà fatto l’idea che macellare 700 milioni di animali da reddito sia un crimine e non una delle attività economiche portanti del nostro Paese. Che allevare per produrre alimenti sia un lavoro da criminali, sfruttatori di “macchine da latte”. Concetti come “benessere animale”, biosicurezza, protezione al macello, valutazione del rischio, sicurezza alimentare e “veterinario aziendale” non sono stati lontanamente citati

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nemmeno dall’unico medico veterinario intervistato, impegnato invece a sostenere le tesi del servizio televisivo. Se ormai non sorprende più il comportamento di testate giornalistiche sempre più improntate all’info-tainment, la professione veterinaria non può rendersi alleata di messaggi ideologici e di generalizzazioni che danneggiano un intero comparto economico; un settore nel quale, tutti i giorni, medici veterinari, pubblici e privati, concorrono ad innalzare gli standard di buone pratiche di allevamento e benessere animale, contro gli scenari cinicamente rappresentati dal TG1.

“Non possiamo accettare - dichiara la SIVAR Società Italiana Veterinaria per Animali da Reddito - che la nostra professione, che già soffre di una insufficiente visibilità mediatica, subisca danno proprio da un Collega. Di tutto abbiamo bisogno come professionisti e come Paese tranne che di condannare un comparto già in crisi. Denunciare illeciti e abusi è un dovere, ma è un dovere anche non tacere di chi li contrasta. Da un Collega ci saremmo aspettati di sentire dire dello sforzo, la fatica e l’impegno quotidiano di centinaia di medici veterinari pubblici e privati che in allevamento e al macello applicano le leggi, la deontologia professionale, le norme sul benessere e sulla sicurezza alimentare e che fanno dell’aggiornamento scientifico permanente un sacrificio personale per tenere a livelli di eccellenza le produzioni zootecniche del nostro Paese. Altrettanto grave che il servizio pubblico - è la conclusione - si adagi su posizioni parziali e banalizzi una situazione complessa incurante dei danni economici che può causare”. La SIVAR auspica comportamenti deontologicamente più professionali quando si indossa un camice bianco in TV e un richiamo generalizzato ad un utilizzo più responsabile del mezzo televisivo da parte di tutti. ■

SCHUKKEN INCONTRA LA VETERINARIA ITALIANA

SESSIONI AZIENDALI Nella giornata di venerdì, l’interesse dei veterinari è stato sollecitato dalle due sessioni aziendali proposte rispettivamente al mattino ed al pomeriggio. Apripista è stata la sessione FATRO dal titolo “Aggiornamenti in tema di fertilità della bovina da latte” con gli interventi di Luis Quintela Arias (Università di Santiago de Compostela, Spagna) e Pierluigi Guarneri (Med Vet LP), a seguire nel pomeriggio gli interventi di Sandro Cavirani (Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma), Bart Pardon (Università di Ghent, Belgio) ed Ingrid Lorenz (Università di Dublino, Irlanda) nella sessione Pfizer Animal Health “La gestione della vitellaia”. Ad inizio serata il simposio satellite di HIPRA ha concluso i lavori di venerdì con aggiornamenti inerenti le malattie respiratorie dei bovini illustrati da Giovanni Filippini (IZS Umbria e Marche, Sede di Perugia). Anche la giornata di sabato ha proposto un momento specifico d’incontro con le aziende, HIPRA ha presentato un aggiornamento sulla vaccinazione post partum con i relatori Andrew Bradley (Università di NottinghamUK), Luigi Bertocchi (IZSLER Sede di Brescia) e Valerio Bronzo (Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano). ■

untare sui giovani veterinari per far crescere la professione del buiatra, attraverso nuovi approcci alla gestione dell’allevamento. Con questo obiettivo Pfizer Animal Health Italia, in collaborazione con Sivar - Società italiana veterinari per animali da reddito nel ruolo del Dott. Marco Ablondi, ha organizzato un workshop teorico-pratico a ridosso del Congresso nazionale Sivar del 6 e 7 maggio a Cremona. Trenta giovani veterinari liberi professionisti, provenienti da tutta Italia, hanno potuto approfondire competenze tecniche sulla corretta gestione della mastite clinica in bovine da latte e ampliare le conoscenze in fatto di management sanitario. Il workshop ha visto la partecipazione del prof. Ynte Schukken, docente di epidemiologia e sanità animale alla Cornell University di Ithaca (New York, Usa) e autorità mondiale sulle patologie della mammella. L’azienda farmaceutica americana ha deciso di puntare sulla formazione dei giovani veterinari, come punto di partenza per affrontare le nuove sfide che il sistema produttivo pone ai professionisti di domani. La giornata si è svolta nel territorio del Parmigiano-Reggiano, simbolo del Made in Italy nel mondo e prodotto con materie prime di qualità, punto di osservazione ideale per mettere a nudo quello che succede in un allevamento di bovine da latte: mungitura, lattazione, analisi dei dati, protocolli di gestione delle patologie e misure di biosicurezza. L’azienda agricola “Ozzola” di Fornovo di Taro (Parma), che ha messo a disposizione strutture e personale tecnico, detiene un patrimonio di 180 vacche in mungitura, ambiente pulito e animali trattati coi guanti. Tema della giornata la mastite bovina, un’infezione batterica che spesso

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colpisce le bovine dopo il parto e può compromettere la produzione di latte. Al seminario del mattino, dove i veterinari hanno seguito la lezione del prof. Schukken e discusso alcuni casi clinici, è seguita nel pomeriggio la visita in azienda. La squadra è stata divisa in 5 gruppi che hanno visitato, protocolli alla mano, i diversi ambienti dell’allevamento; le “stazioni” sono state scansionate con attenzione e precisione, rilevando i punti critici e le buone pratiche dei processi aziendali, il tutto con spirito di collaborazione da parte dei partecipanti. Come molte patologie animali, anche la mastite può evolvere da infezione sporadica e transitoria a forme croniche, mettendo a rischio lo stato sanitario dell’intero allevamento; ma può essere prevenuta per tempo attraverso una serie di interventi di prevenzione e controllo. I veterinari hanno potuto così conoscere e valutare molteplici aspetti, dalla conta delle cellule somatiche all’individuazione

tempestiva degli animali infetti (alla prima infezione o cronici), sempre con un grande lavoro sui dati. Il prof. Schukken ha concentrato l’attenzione sui diversi pattern di dati che si possono raccogliere all’interno dell’azienda, suddivisi per opportuni parametri, numeri e grafici che riportano lo stato di salute di ciascun animale, che il veterinario, oggi, deve saper comporre in una visione complessiva e consentire all’allevatore di prendere decisioni razionali. L’azienda è stata promossa a pieni voti e i veterinari hanno portato a casa un’esperienza formativa di altissimo livello, che servirà a migliorare la gestione dell’allevamento, ma soprattutto a riqualificare il ruolo del veterinario nel prossimo futuro: più attenzione ai protocolli, più capacità manageriali, più collaborazione con l’allevatore, che si traducono in maggiore sicurezza e qualità del prodotto. Benessere animale e salute dell’uomo ripartono dunque dalla formazione professionale.


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Nuove ipotesi sulla paratubercolosi bovina Possibile ruolo nella patogenesi della sclerosi multipla dell’uomo di NORMA ARRIGONI Centro di Referenza Nazionale per la Paratubercolosi Izsler, Sezione di Piacenza a paratubercolosi è una zoonosi? Sono oltre vent’anni, dal primo isolamento di Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (Map) dall’intestino di un paziente con Morbo di Crohn, che il mondo scientifico sta tentando di dare una risposta a questo interrogativo. Sembra ormai assodato che ci sia una maggiore probabilità (oltre 7 volte) per i pazienti con morbo di Crohn di albergare Map a livello intestinale rispetto ai controlli, ma sul suo ruolo nella patogenesi della malattia dell’uomo non c’è a tutt’oggi una risposta univoca. Recentemente, l’ipotesi di un nesso causale tra Map e Sclerosi multipla dell’uomo ha avuto notevole risalto sulla stampa nazionale, a seguito della pubblicazione sulla rivista scientifica PlosOne di un articolo di un gruppo di ricercatori, sotto il coordinamento del prof. Sechi dell’Università di Sassari (Cossu et al. “Association of Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis with multiple sclerosis in Sardinian patiens”, PlosOne, 2011, 6,4,e18482).

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Lo studio, relativo a 50 pazienti sardi con sclerosi multipla, ipotizza che, attraverso un meccanismo di “mimetismo molecolare”, alcuni antigeni di Map siano in grado di indurre una risposta auto-immune nei confronti di cellule del sistema nervoso. In particolare, come possibile causa scatenante la reazione autoimmune, è stata descritta la proteina MAP 2964, una proteina trans-membrana conservata nella famiglia delle Mycobacteriaceae, ma non esclusiva di Map, come riportato dagli stessi autori dell’articolo. Contemporaneamente viene sottolineato come, in analogia a quanto già ipotizzato e pubblicato dagli stessi autori per il Diabete mellito tipo 1 e per il morbo di Crohn, alla base della malattia ci sia una predisposizione legata a specifici polimorfismi nei geni che codificano per alcune proteine del sistema immunitario, che appaiono particolarmente rappresentati nella popolazione sarda. Gli autori riportano la presenza di Map, rilevata tramite PCR, nel sangue del 42% dei pazienti affetti da sclerosi multipla rispetto al 12,5% dei controlli; gli stessi pazienti hanno dimostrato la presenza di anticorpi diretti verso antigeni di Map nel 32% rispetto al 2% dei controlli. La scarsa correlazione tra positività ad anticorpi e alla PCR è stata spiegata dagli autori ipotizzando differenti pattern di risposta im-

munitaria in differenti fasi progressive dell’infezione, con possibile sviluppo di anergia nelle fasi terminali. Pur non potendosi escludere un analogo ruolo per altri agenti batterici/virali, né che la presenza di Map e anticorpi in circolo possa essere legata alla condizione di particolare permissività del sistema immunitario che soggetti geneticamente predisposti manifestano, le teorie proposte sono interessanti e meritano un approfondimento, nonché una validazione su vasta scala. Riguardo la possibile contaminazione della catena alimentare, è indiscutibile che la popolazione sia potenzialmente esposta al contatto con Map attraverso varie fonti alimentari, come il latte, le carni, l’acqua, i vegetali. La popolazione bovina e ovina del nostro territorio è infatti ampiamente colpita dall’infezione. Un recente studio epidemiologico, eseguito in collaborazione tra l’Istituto Zooprofilattico Lombardia ed Emilia Romagna e l’IZS delle Venezie, ha stimato che il 70% delle aziende bovine del territorio Lombardo e Veneto risulta infetto, in analogia con i dati di prevalenza della maggior parte dei paesi europei. Vogliamo concludere sottolineando che un parere del Comitato Scientifico sulla Salute e sul Benessere Animale della Comunità Europea (2000), nel sospendere il giudizio sul ruolo di Map nel morbo di Crohn, auspicava comunque l’adozione di interventi volti a ridurre la diffusione dell’infezione nel patrimonio zootecnico: “Indipendentemente dal possibile ruolo di Map (nel morbo di Crohn), l’applicazione di ogni mezzo volto ad eradicare la paratubercolosi dall’allevamento animale deve costituire una priorità”. ■

CAMMI (SIVAR): PORTIAMO IL MESSAGGIO IN AZIENDA l Centro di Referenza Nazionale per la Paratubercolosi dell'IZSLER ha trasmesso a SIVAR un contributo scientifico che Professione Veterinaria pubblica in questa pagina in seguito ad ipotesi di un nesso causale tra Map e Sclerosi multipla dell'uomo, diffuse dalla stampa. La Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito ne dà divulgazione, motivata nel proprio ruolo di società scientifica a continuare a fare formazione e informazione su questa patologia. Secondo il Centro di Referenza, le teorie proposte sono "interessanti e meritano un approfondimento, nonché una validazione su vasta scala". Il Presidente Senior Medardo Cammi (foto): “la SIVAR è particolarmente impegnata in attività di approfondimento e aggiornamento sulla paratubercolosi bovina. Questo contributo offre una ulteriore occasione per stimolare i colleghi a portare in azienda un messaggio volto a porre l'accento sull'importanza di piani di controllo e di risanamento”.

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Bisogna Pensare Veterinario La qualità è una buona pratica. Certificarla è una buona idea!

ANMVI Servizi BPV anmviservizibpv@anmvi.it

Il Manuale ANMVI per le Buone Pratiche Veterinarie ha il patrocinio di FNOVI e del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali


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Animali investiti: impartite disposizioni alla Polizia stradale Il Ministero dell’Interno chiede puntuale e scrupolosa applicazione nella ricerca dei veicoli responsabili 'automobilista che non si ferma dopo aver investito un animale da compagnia potrà essere sanzionato anche sulla base di una testimonianza oculare. Lo ha chiarito il Ministero dell'Interno con una circolare del 18 maggio, inviata ai compartimenti della Polizia Stradale. L’oggetto si riferisce a “disposizioni per la protezione degli animali che si trovano sulle strade”, in base a due riferimenti normativi: l’articolo 189 del Codice della Strada, come modificato dall’art. 31

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della Legge 120/2010, e la Legge 201/2010 recante “Disposizioni in materia di trasporto di animali da compagnia, in attuazione della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia”. L’articolo 189, comma 9bis del Nuovo Codice della Strada, punisce il comportamento di tutti i conducenti che dopo aver provocato un incidente omettono di prestare soccorso a un animale d'affezione, da reddito o comunque protetto, di chi, non si ferma e non pone in atto misure idonee per assicurare il soccorso degli animali feriti. La stessa

norma punisce, sia pure in misura più modesta, anche l’omissione degli obblighi sopraindicati posta in essere da persone diverse dal conducente responsabile che sono comunque coinvolte nell’incidente (es. altri soggetti coinvolti nell’incidente). Scrive il Direttore del Servizio di Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno: “L’importante disposizione, che serve ad accrescere la tutela degli animali, deve essere oggetto di una più puntuale e scrupolosa applicazione da parte dei dipendenti Uffici, che dovranno esse-

re opportunamente sensibilizzati affinché, in qualsiasi caso di segnalazione di tali atti illeciti da parte di persone che vi hanno assistito, siano tempestivamente attivate, in quanto possibili, le ricerche dei veicoli dei responsabili, utilizzando le stesse tecniche operative degli analoghi casi in cui oggetto dell’illecito siano le persone”. La circolare prosegue: “L’attività di contestazione degli illeciti amministrativi può infatti essere realizzata anche attraverso un accertamento indiretto del fatto, allo stesso modo in cui la stessa attività è formalizzata per tutti gli altri illeciti amministrativi commessi in occasione di un sinistro stradale al quale non abbia assistito materialmente l’agente accertatore”. E qui il riferimento è alla legge 201/2010. Infatti, prosegue il Direttore, “nella movimentazione gli animali da compagnia al seguito dei viaggiatori, dall’Italia verso gli altri Stati Membri ed in provenienza da Paesi Terzi debbono: essere muniti di passaporto come da Regolamento CE 998/2003; essere identificati tramite sistema elettronico (microchip); essere stati sottoposti a vaccinazione antirabbica in corso di validità”. ■

LA MULTA SCATTA “D’UFFICIO” opo la testimonianza oculare, la polizia stradale dovrà comunque attivare le indagini per ricostruire gli eventi segnalati o accertati durante l'attività operativa. In ogni caso di segnalazione di sinistri con animali e relative omissioni da parte dei conducenti la polizia stradale, municipale e in generale tutti gli addetti al controllo dovranno attivare adeguate ricerche dei responsabili dell'evento con l'impiego delle stesse tecniche operative utilizzate in caso di sinistro stradale con persone ferite. L'attività di contestazione degli illeciti può infatti essere realizzata anche attraverso un accertamento indiretto, previa ricostruzione dell'evento. La testimonianza, unitamente a prove evidenti della responsabilità del pirata stradale sono sufficienti per fare partire d'ufficio la multa. Chiunque non ottempera agli obblighi di soccorso, essendo causa di incidente, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 398 a 1.596 euro. Le persone coinvolte che non pongano in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso sono sanzionabili con una multa pari a 78 euro.

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10 Legale Sentenze

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È abbandono non cercare il cane che ha il microchip

Forma scritta per il Comune che incarica il professionista

Basta l’indifferenza verso l’animale smarrito. Sentenza della Cassazione sul reato di abbandono

orma scritta ad substantiam. È la regola aurea da tenere presente per il professionista che stipula un contratto d’opera con una pubblica amministrazione come il Comune. Affinché si configuri l’obbligazione in capo all’ente, infatti, è necessario che l’incarico sia affidato mediante un contratto sottoscritto da chi ha il potere di rappresentare la struttura pubblica all’esterno (ad esempio). Diversamente, risultano irrilevanti la delibera della Giunta, che pure affida l’incarico al professionista, e la successiva lettera dell’amministratore che comunica al professionista l’avvenuta deliberazione. Lo ricorda una sentenza pubblicata il 18 maggio 2011 dalla seconda sezione civile della Cassazione. Un conto è l’incarico al professionista, un altro sono i rapporti del Comune con le imprese commerciali. Nel secondo caso i contratti possono essere conclusi “per corrispondenza” facendo riferimento agli «usi del commercio» per il prezzo e le modalità di esecuzione; nel primo, invece, è necessaria la sussistenza di un documento dal quale si evincano tutti gli elementi in grado di identificare la prestazione pattuita e il relativo compenso. La delibera dell’ente da sola non è sufficiente perché resta un atto autorizzatorio interno al Comune, con efficacia nei soli confronti di chi è poi legittimato a esprimere la volontà dell’ente locale all’esterno: ecco il motivo per cui, affinché sia valido il conferimento dell’incarico per la realizzazione dell’opera, è richiesto un distinto atto sottoscritto da chi ha la rappresentanza dell’ente. ■

voca l'elemento della colpa - scrive la Cassazione - che al pari del dolo rientra tra gli elementi costitutivi del reato contestato". Non può nemmeno essere condivisa la tesi che la mancata denuncia di smarrimento costituisca condotta autonoma sanzionabile, "sia perché non è prevista da alcuna norma incriminatrice, sia perché la mancata denuncia costituiva nel caso di specie, il dato sintomatico da parte del (proprietario) di abbandonare l'animale disinteressandosi della sua sorte". on è credibile la tesi dello smarrimento: l'animale è dotato di microchip e sarebbe stato logico attendersi che il proprietario si attivasse per ritrovare il suo Fido, mentre non risulta presentata alcuna denuncia. Quindi è abbandono di animale, ai sensi dell'articolo 727 del Codice Penale. È quanto emerge da una sentenza emessa il 13 maggio 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione. A ritrovare il cane è un signore che subito chiama il veterinario: il medico scopre la presenza del microchip. In breve si risale al padrone, che sostiene di aver perso il suo bracco durante una battuta di caccia. Ma il giudice non gli crede. O meglio: anche a voler ritenere attendibile la tesi dello smarrimento dell'animale, all'ipotetica perdita non è seguito alcun comportamento concludente del proprietario diretto al ritrovamento del "quattrozampe" (asseritamente) scomparso. L'ex proprietario del cane pagherà anche le spese di giudizio oltre all'ammenda. Rilevante l'interpretazione dell'abbandono prospettata dai Giudici: l'abbandono può anche esprimersi con comportamenti omissivi, di "indifferenza" verso l'animale smarrito, una "indifferenza in contro tendenza con l'accresciuto senso di rispetto verso l'animale in genere e avvertita nella coscienza sociale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono". Non è necessario agire per il distacco dall'animale, per parlare di abbandono bastano la "trascuratezza" e il "disinteresse", il fatto di "non prendersene cura ben consapevole della incapacità dell'animale di non poter più provvedere a se stesso come quando era affidato alle cure del padrone". E nel caso in questione, l'animale è stato ritrovato "denutrito e malato" nei pressi dell'abitazione del cittadino che l'ha portato dal veterinario e ha quindi sporto denuncia. "Il concetto della trascuratezza, intesa come vera e propria indifferenza verso l'altrui sorte e-

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Bisogna dimostrare che la tariffa sotto-costo lede il decoro veterinario el 2009, il Comune indiceva una gara d'appalto per la sterilizzazione di colonie feline libere sul territorio. Indicando i requisiti minimi per ogni singolo intervento, invitava i medici veterinari interessati a partecipare al bando a segnalare il numero massimo di interventi eseguibili a fronte di un pagamento forfettario. Si aggiudicavano l'appalto due colleghi della medesima struttura veterinaria che proponevano tariffe più che dimezzate rispetto alle tariffe Fnovi (Studio indicativo in materia di compensi professionali del medico veterinario). Inadeguate al decoro professionale? Per l'Ordine competente sì, che infatti è intervenuto sugli iscritti (censura), per violazione degli articoli 10 e 49 del Codice Deontologico, dubitando anche delle garanzie sanitarie verso i pazienti animali. Argomentando sulla differenza tra "costo" della prestazione e "compenso" al professionista e inoltre richiamando le premesse dello Studio della Fnovi che ammette eccezioni per "interventi di massa eseguiti su un alto numero di animali, sostenendo infine la natura pubblica dell'incarico e del soggetto-cliente, la vicenda è stata rinviata alla Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie. L'esito del ricorso viene comunicato dalla Fnovi: la CCEPS ha convenuto con l'Ordine che il "decreto Bersani" pur avendo eliminato la possibilità di stabilire tariffe minime vincolanti per i professionisti, "non ha superato l'esigenza deontologica che siano definiti compensi sufficienti ad assicurare il decoro della professione, con ciò rafforzando - in assenza di parametri certi - la funzione di vigilanza degli Ordini professionali".Tuttavia l'aver offerto prestazioni a prezzi in-

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feriori a quelli indicati nello "studio" non può essere ricollegata "automaticamente" alla fattispecie dell'illecito disciplinare, ma occorre che l'imputazione formulata dall'Ordine sia supportata da sufficienti elementi istruttori.È necessario provare che i costi delle prestazioni sotto esame sono oggettivamente superiori al prezzo offerto dal professionista, o che la qualità delle prestazioni ne ha concretamente risentito con conseguente pregiudizio al benessere animale. Sulla base di queste motivazioni la CCEPS ha accolto il ricorso promosso dagli iscritti, annullando il provvedimento di censura adottato dall'Ordine.

Cane sulla carreggiata, Autostrade spa risarcisce 'automobilista danneggiato per la presenza di un animale sulla carreggiata ha diritto al risarcimento del danno a meno che le autostrade Spa non provino il caso fortuito e cioè che non era prevedibile immaginare la presenza di quella specie. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza numero 11016 del 19 maggio 2011, ha accolto il ricorso di un automobilista che aveva urtato contro il guard rail per evitare un animale sulla carreggiata. In realtà l'uomo non aveva capito se si trattasse di un cane o di una volpe. Per questo il giudice di merito aveva escluso ogni responsabilità delle Autostrade Spa. Contro la decisione l'uomo ha presentato ricorso in Cassazione con successo. La responsabilità del gestore c'è e come. A meno che non riesca a provare che la presenza di quella specie sulla strada era assolutamente imprevedibile (caso fortuito). In particolare la terza sezione civile ha chiarito che "la responsabilità ex art. 2051 cod. civ. per i danni cagionati da cose in custodia ha carattere oggettivo; perché essa possa, in concreto, configurarsi è sufficiente che l'attore dimostri il verificarsi dell'evento dannoso e del suo rapporto di causalità con il bene, salvo la prova del fortuito, incombente sul custode". Non solo. "Ove non sia applicabile la disciplina della responsabilità di cui all'art. 2051 cod. civ., per l'impossibilità in concreto dell'effettiva custodia del bene, l'ente proprietario risponde dei danni subiti dall'utente, secondo la regola generale dettata dall'art. 2043 cod. civ. In questo caso graverà sul danneggiato l'onere della prova dell'anomalia del bene, mentre spetterà al gestore provare i fatti impeditivi della propria responsabilità, quali la possibilità in cui l'utente si sia trovato di percepire o prevedere con l'ordinaria diligenza la suddetta anomalia". Di più, "allegata e dimostrata la presenza sulla corsia di marcia di un'autostrada di un animale di dimensioni tali da intralciare la circolazione, non spetta all'attore in responsabilità, sia nell'ambito della tutela offerta dall'art. 2051 cod. civ., sia alla stregua del principio generale del neminem laedérem, di cui all'art. 2043 cod. civ., provarne anche la specie, la quale potrà semmai essere dedotta e dimostrata dal convenuto quale indice della ricorrenza di un caso fortuito". (fonte: cassazione.net)

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BAR RISARCITO DALLA ASL CHE LO AVEVA SFRATTATO ’Asl dice di avere bisogno di liberare per «fini istituzionali» i locali occupati dal gestore dell’attività commerciale. Ma poi bandisce una gara per affidare lo stesso servizio, vinta da un’impresa concorrente del precedente incaricato. L’azienda sanitaria locale, allora, non si salva dal risarcimento del danno, anche se l’importo è inferiore a quello richiesto dall’azienda indebitamente penalizzata, che non impugna la revoca né il successivo bando. È quanto emerge da una sentenza emessa il 27 aprile 2011 dalla quinta sezione del Consiglio di Stato che parla di “complicità passiva”. Il rapporto che intercorre tra l’azienda sanitaria locale e la società privata, al di là della figura della locazione, resta una concessione amministrativa: il contratto, dunque, deve essere interpretato come tale, nonostante la sua formale impostazione privatistica. Il risarcimento scatta perché l’Asl viola il principio di imparzialità laddove fa credere di aver bisogno dei locali per altri usi e poi li destina nuovamente a servizio bar. La liquidazione del danno, tuttavia, va ridotta proprio perché non si tratta di un recesso civilistico ma di un atto autoritativo di revoca di un provvedimento concessorio. E il vecchio gestore del bar in qualche modo “coopera” a produrre il danno perché non usa tutte le armi a sua disposizione per impedirlo.

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Organizzato da

EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

69°

CONGRESSO INTERNAZIONALE MULTISALA SCIVAC

Rimini, 27-29 Maggio 2011 Palazzo dei Congressi di Rimini

La SCIVAC ringrazia, tutti i congressisti, i relatori, i collaboratori, gli sponsor e le aziende espositrici per il buon esito del 69° Congresso Internazionale.

In collaborazione con


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12 Anmvi Informa Indagine 2011

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I clienti usano internet? Un’indagine dell’ANMVI sull’utilizzo di internet da parte dei proprietari di animali da compagnia di ANTONIO MANFREDI ell’ambito di un’ampia indagine che ANMVI ha realizzato in questi giorni in collaborazione con SIMV ed Assalco sui proprietari di animali, e che è stata presentata allo Zoomark ed ampiamente illustrata su questa rivista, alcune domande erano rivolte a capire come i clienti dei veterinari utilizzano internet. Abbiamo preferito questo tema renderlo autonomo rispetto all’indagine completa, sia perché indipendente rispetto al resto della ricerca sia per non appesantire la trattazione globale già piuttosto ampia e complessa.

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IL GRADO DI UTILIZZO La prima domanda rivolta ai mille proprietari che componevano il campione dell’indagine era orientata a capire come venisse utilizzato

internet dai clienti dei veterinari. Il 38,3% ha risposto di utilizzarlo abitualmente, il 13,9% occasionalmente mentre il 47,8% mai. Questi dati corrispondono sostanzialmente a quelli nazionali della popolazione italiana e quindi potremmo dire che i proprietari non si differenziano per niente dalla media italiana per quanto riguarda questo aspetto.

USER ABITUALI E NON USER Anche nella specifica analisi degli utilizzatori o non i dati che emergono restano sovrapponibili a quelli nazionali. È evidente ad esempio che gli Under 30 sono forti utilizzatori di internet, 85,3%, come lo sono in genere i Laureati, 69,2%, o Disoccupati, studenti, precari, anche perché in genere sono soprattutto giovani ed hanno anche, forse purtroppo, molto tempo libero (84,3%). Fra i non utilizzatori spiccano invece coloro che hanno una Istruzione elementare, 90,6%, gli Over 65, 88,1%, ed i pensionati con il 77,3%.

UTILIZZO DEL WEB Questa ultima domanda era ovviamente quella per noi di maggior interesse. Capire cioè se i proprietari di animali che utilizzano internet lo usano anche per scegliere una struttura veterinaria, per fare confronti, per fare ricerche sulle condizioni di salute del loro animale, per controllare la diagnosi fatta dal veterinario, ecc. La maggioranza dei clienti che utilizza internet lo usa anche per fare ricerche che riguardano la salute dell’animale o il veterinario. Il 37,2% degli utilizzatori dichiara infatti di riferirsi ad internet per informarsi quando viene diagnosticata una malattia al suo animale, mentre il 17,2% per cercare informazioni, opinioni e confronti sulle strutture veterinarie. Se que-

ste percentuali le rapportiamo al campione globale di mille proprietari avremmo un 19% che controlla in internet le diagnosi ed un 9% che lo usa per fare confronti sulle strutture veterinarie. Se le stesse dovessimo rapportarle al numero dei clienti sarebbero leggermente maggiori arrivando al 21 ed al 10% cambiando però di poco. Possono essere ancora considerati valori contenuti ma certamente in continua e forte crescita e questo dovrebbe farci riflettere sull’importanza che ha ormai internet per l’immagine della professione veterinaria anche attraverso i siti delle strutture e per l’indiretto controllo qualitativo delle prestazioni che può derivare dalla ricerca online di informazioni specifiche da parte del proprietario. ■


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Imposte e redditi Fisco

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Attività professionale e deduzione dei costi

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più esercizi. Si tratta ad esempio di strumenti chirurgici, computer, macchine per ufficio, apparecchiature varie, mobili, impianti e così via. La spesa relativa a tali beni non è deducibile interamente nell’anno di pagamento, bensì in quote costanti d’ammortamento in base alle percentuali stabilite dal Ministero nel D.M. 31 dicembre 1988. A titolo esemplificativo le aliquote d’ammortamento applicabili sono le seguenti: -

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di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 54 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR Testo Unico Imposte sui Redditi) detta le disposizioni per la determinazione del reddito di lavoro autonomo. Il comma 1 del citato articolo 54 dispone che il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei compensi percepiti nel periodo di imposta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso. Il comma 1-bis dello stesso articolo stabilisce che concorrono a formare il reddito le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di beni strumentali acquistati a partire dal 4 luglio 2006. Il comma 1-quater inoltre dispone che concorrono a formare il reddito i corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali comunque riferibili all’attività artistica o professionale. Nel presente articolo ci occuperemo solamente della deducibilità dei costi sostenuti nello svolgimento dell’attività professionale.

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CONDIZIONI PER LA DEDUCIBILITÀ DEI COSTI Principio di cassa L’articolo 54 del DPR 917/86 stabilisce che i costi devono essere sostenuti nel periodo d’imposta. In altre parole per determinare se una spesa è deducibile bisogna fare riferimento al principio di cassa in base al quale concorrono alla formazione del reddito le spese effettivamente sostenute (pagate). Principio di competenza Ci sono però alcune eccezioni al principio di

cassa. Infatti per alcune spese si applica il principio di competenza: • Ammortamento dei beni strumentali • Canoni di leasing • Spese di ristrutturazione di immobili • Quote di indennità per TFR (Trattamento di Fine Rapporto) lavoratori dipendenti In tali casi infatti la deduzione del costo deve avvenire in relazione non al momento in cui il costo è stato sostenuto ma al periodo a cui detto costo è riferibile (principio di competenza). Principio dell’inerenza Un’ulteriore condizione viene posta dalla legge per la deduzione dei costi. I costi devono essere inerenti. L’inerenza deriva dall’oggetto della professione esercitata. Per fare un esempio, un professionista che esercita l’attività di medico veterinario non può considerare inerenti i costi sostenuti per l’acquisto di un tecnigrafo la cui spesa risulta invece inerente per l’attività di un ingegnere/architetto. Documentazione della spesa Perché una spesa possa essere deducibile, deve essere documentata. I documenti che provano il sostenimento della spesa possono essere costituiti da: • Fattura • Ricevuta fiscale (alberghi, ristoranti, ecc.) • Semplice ricevuta (acquisto di quotidiani, valori bollati, ecc.) • Scheda carburanti

DIVERSE TIPOLOGIE DI COSTI DEDUCIBILI Beni strumentali Per beni strumentali si intendono quei beni la cui utilità non si esaurisce in un solo esercizio ma partecipano alla formazione del reddito di

Immobili (solo se acquistati nel triennio 2007-2009 o prima del 15 giugno 1990) Arredamento Mobili d’ufficio Macchine d’ufficio (compresi gli imp. Telefonici) Impianti di allarme Apparecchi e attrezzature varie Autovetture

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Unica eccezione è costituita dai beni strumentali di costo unitario non superiore ad 516,46 euro. In questo caso è consentita la deduzione integrale della spesa nell’esercizio dell’effettivo sostenimento. Nel caso di acquisto di beni ad utilizzo promiscuo (cioè sia per l’esercizio della professione che per uso personale o familiare) la deduzione delle quote di ammortamento e delle relative spese è del 50%. Per alcuni beni strumentali sono state disposte alcune limitazioni alla deducibilità dei costi: Autovetture Nel caso di esercizio di arti e professioni in forma individuale, la deducibilità è ammessa limitatamente ad un solo veicolo; se l’attività è svolta da associazioni professionali, la deducibilità è consentita soltanto per un veicolo per ogni associato. Per quanto riguarda la percentuale di deduzione degli ammortamenti essa è stabilita nella misura del 40% del costo fiscalmente ammesso che non può eccedere l’importo di euro 18.075,99. Facciamo due esempi. Esempio numero 1 Costo: 12.000 + IVA 20% 2.400 per un totale di Euro 14.400 IVA deducibile pari al 40% di 2.400 = 960 Costo del veicolo 14.400 - 960 = 13.440 (inferiore ad Euro 18.076) Aliquota di ammortamento: 25% Quota ammortamento annua: 3.360 (13.440 x 25%) Quota ammortamento deducibile: 1.344 (40% di 3.360) Esempio numero 2 Costo: 20.000 + IVA 20% 4000 per un totale di Euro 24.000 IVA deducibile pari al 40% di 4.000 = 1.600 Costo del veicolo: 24.000 - 1.600 = 22.400 (maggiore di Euro 18.076) Costo massimo fiscale: 18.076 Aliquota di ammortamento: 25% Quota ammortamento annuo civile: 5.600 (22.400 x 25%) Quota ammortamento annua massima fiscale: 4.519 (18.076 x 25%) Quota ammortamento deducibile: 1.807,60

Telefoni (fissi o cellulari), Impianti telefonici, modem, ed in genere apparecchiature terminali per servizi di comunicazione elettronica Per i suddetti beni la deduzione è ammessa nella misura dell’80% del costo fiscalmente ammesso. Si ricorda che per quanto riguarda l’acquisto di telefoni cellulari l’IVA risulta indeducibile nella misura del 50% e quindi concorrerà a determinare il costo dell’apparecchio telefonico. Esempio Costo: 500 + IVA 20% 100 per un totale di Euro 600 IVA deducibile pari al 50% di 100 = 50 Costo del bene 600 - 50 = 550 Aliquota di ammortamento: 20% Quota ammortamento annua: 110 (550 x 20%) Quota ammortamento deducibile: 88 (80% di 110) Spese di ammodernamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli immobili Occorre distinguere: • se l’immobile è stato acquistato nel periodo 2007/2009 o antecedentemente al 15 giugno 1990 le spese relative all’ammodernamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria verranno aggiunte al costo dell’immobile e saranno deducibili con l’ammortamento del 3% del costo complessivo (costo acquisto + spese di ristrutturazione); • se l’immobile è stato acquistato nel periodo dal 15 giugno 1990 al 31 dicembre 2006, come chiarito dalla R.M. 8.4.2009, n. 99/E è prevista la deducibilità delle spese in quote costanti nel periodo di imposta e nei quattro successivi; • se infine l’immobile è stato acquistato dopo il 31.12.2009, dovrebbe potersi applicare la regola contenuta nell’art. 54, D.P.R. 917/1986 per le spese non incrementative, che consente la deduzione nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili, quale risulta all’inizio del periodo d’imposta dal registro dei beni ammortizzabili, mentre l’eccedenza è deducibile in quote costanti nei 5 periodi di imposta successivi. Beni immateriali Le spese per l’acquisto di software e altri beni immateriali sono deducibili interamente nell’anno di pagamento secondo quanto sostenuto dalla dottrina prevalente. La R.M. 25.5.2006, n. 72/E ha invece sostenuto che il software professionale ovvero la “banca dati professionale” (su cd rom) può essere dedotta solo mediante ammortamento (con il coefficiente del 15%). Canoni di leasing Anche per i canoni di leasing vale la regola della deducibilità per competenza e non per cassa. Il comma 2 dell’articolo 54 citato dispone che: - I canoni di locazione finanziaria dei beni strumentali sono deducibili nel periodo d’imposta in cui maturano. Facciamo un esempio. • Contratto di leasing della durata di 1460 giorni (dal 22.10.2010 al 21.10.2014) • Importo totale dei canoni euro 16.800 • Canone giornaliero euro 11,5068 (euro 16.800 : 1460) • Canone di competenza anno 2010 (giorni


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Imposte e redditi Fisco

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70, dal 22.10.2010 al 31.12.2010) pari ad euro 805,48 (canone giornaliero euro 11,5068 x 70 giorni) • Canone di competenza anno 2011 (giorni 365, dal 01.01.2011 al 31.12.2011) pari ad euro 4.199,98 (canone giornaliero euro 11,5068 x 365 giorni) -

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La deduzione dei canoni di locazione finanziaria di beni strumentali è ammessa a condizione che la durata del contratto non sia inferiore alla metà del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente stabilito dal citato D.M. 31.12.1988 e comunque con un minimo di otto anni e un massimo di quindici se lo stesso ha per oggetto beni immobili. Quindi se acquisiamo in leasing un Computer la cui aliquota di ammortamento è del 20%, il periodo di ammortamento sarà pari a 5 anni (pari a 60 mesi) e quindi il contratto di leasing, per poter essere deducibile dovrà avere una durata di almeno 30 mesi (metà del periodo di ammortamento) Per quanto riguarda le autovetture, la deducibilità dei canoni di locazione finanziaria è ammessa a condizione che la durata del contratto non sia inferiore al periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente stabilito dal citato D.M. 31.12.1988. Per quanto riguarda il leasing relativo alle autovetture viene invece stabilito che la durata del leasing non può essere inferiore all’intera durata di ammortamento di un’autovettura (quattro anni considerando un’aliquota del 25%). Ricordiamo anche che, come si è già detto relativamente all’ammortamento, la deduzione è ammessa nella misura del 40%. Non si tiene conto dell’ammontare dei canoni proporzionalmente corrispondenti al costo dell’autovettura che eccede l’importo di euro 18.075,99. Anche in questo caso un esempio potrà chiarire il meccanismo di calcolo.

Esempio numero 1 • Costo d’acquisto dell’autoveicolo sostenuto dalla società di leasing: 10.000 + IVA 20% pari a 2.000 per un totale di Euro 12.000 • IVA deducibile pari al 40% di 2.000 = 800 • Costo del veicolo 12.000 - 800 = 11.200 (inferiore ad Euro 18.076) • Durata del contratto 48 mesi (da 1.1.2008 a 31.12.2011) pari a 1.461 giorni • Costo complessivo del leasing: 13.440 (totale dei canoni da contratto) • Costo annuo del leasing: 3.360 (13.440 : 4) • Costo leasing deducibile: 1.344 (40% di 3.360) Esempio numero 2 • Costo d’acquisto dell’autoveicolo sostenuto dalla società di leasing: 20.000 + IVA 20% 4.000 per un totale di Euro 24.000 • IVA deducibile pari al 40% di 4.000 = 1.600 • Costo del veicolo: 24.000 - 1.600 = 22.400 (maggiore di Euro 18.076) • Durata del contratto 48 mesi (da 1.1.2008 a 31.12.2011) pari a 1.461 giorni • Costo complessivo del leasing: 24.192 (totale dei canoni da contratto) • Costo annuo del leasing: 6.048 (24.192 : 4) • Percentuale massima fiscalmente ammessa 80,70% (ottenuta dal rapporto tra l’importo massimo fiscale 18.076 diviso il costo del veicolo come sopra determinato pari a 22.400) • Costo massimo del leasing fiscalmente

ammesso 4.880,52 (6.048 x 80,70%) • Costo leasing deducibile: 1.952,21 (40% di 4.880,52) Naturalmente se il bene è stato locato nel corso del periodo d’imposta il valore dei canoni relativi alla locazione finanziaria dovrà essere ragguagliato al periodo di utilizzazione del veicolo nell’esercizio. Spese per l’esercizio delle autovetture Tutte le spese per l’utilizzo delle autovetture sono deducibili nella misura del 40% del costo sostentuto. Si citano ad esempio le seguenti spese: manutenzioni, carburanti, autostrade e parcheggi, assicurazioni, tassa possesso. Spese telefoniche Le spese telefoniche, sia relative a telefoni fissi che a telefoni cellulari sono deducibili nella misura dell’80% del costo sostenuto. Nella stessa misura sono deducibili le spese per connessioni Internet ed in genere tutto ciò che riguarda gli impianti di telefonia (quindi anche eventuali spese per manutenzioni). Spese per prestazioni di lavoro Sono interamente deducibili tutti i costi sostenuti per il personale dipendente comprese le quote annuali accantonate per indennità di quiescenza e previdenza. Sono anche deducibili i costi per collaboratori a progetto od occasionali. Si segnala che non sono ammessi in deduzione i compensi corrisposti al coniuge, ai figli, affidati o affiliati, minori di età o permanen-

temente inabili al lavoro, nonché agli ascendenti del professionista ovvero degli associati per il lavoro prestato a favore del professionista ovvero dell’associazione. I compensi non ammessi in deduzione non concorrono a formare il reddito complessivo dei percipienti. Si ricorda che ai fini Irap tutti i costi di lavoro sono indeducibili. Spese per ristoranti ed alberghi Le spese per ristoranti e alberghi si deducono nella misura del 75% del costo sostenuto fino al limite del 2% dei compensi percepiti. Le spese di vitto e alloggio sono integralmente deducibili se sostenute dal committente per conto del professionista e da quest’ultimo addebitate in fattura. Spese di rappresentanza Le spese di rappresentanza sono deducibili fino all’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. Si considerano spese di rappresentanza: • le spese per l’acquisto di beni da dare in omaggio; • le spese di ristorante e alberghi (comunque deducibili nella misura del 75%) sostenute per altri soggetti (ad esempio clienti o fornitori) • le spese di quadri, sculture, oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione. Spese per convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale Dette spese sono deducibili nella misura del 50% del costo sostenuto nel periodo d’imposta.

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Interessi passivi Sono deducibili gli interessi passivi sui finanziamenti contratti per l’acquisto di beni strumentali. Gli interessi passivi bancari per fidi concessi sono deducibili solo nel caso in cui il conto corrente sia tenuto per l’attività professionale. Gli interessi passivi dovuti all’Erario per chi aderisce alle liquidazioni IVA trimestrali non sono deducibili. Si ricorda che ai fini Irap tutti gli interessi sono indeducibili.

Imposte e tasse Sono deducibili le tasse di concessione governativa, la Tarsu, l’imposta di bollo, le imposte di registro, le imposte sulla pubblicità e, dal 2008, anche il 10% dell’IRAP versata nel corso dell’anno ove non superiore all’IRAP dovuta per il periodo d’imposta.

Altre spese A titolo di esempio sono deducibili: • le spese per il pagamento della quota di iscrizione all’Ordine professionale • il costo sostenuto per la quota associativa ad Enti che operano nello stesso campo di attività del professionista • le spese per acquisto di prodotti di consumo (cancelleria, toner, ecc.) • le spese postali • spese per acquisto di libri e manuali inerenti la professione • ogni altra spesa inerente l’esercizio dell’attività svolta. ■


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Eventi Veterinari

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RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE FONDAMENTI DI ANESTESIA INALATORIA Campobasso 19 Giugno 2011 RELATORE Adriano Lachin OBIETTIVI L'anestesiologia è certamente una scienza molto vasta e complessa, in questa breve giornata si cercherà di fare chiarezza su alcuni argomenti ben precisi e solo apparentemente scontati e banali: cosa devo utilizzare per far arrivare ossigeno e gas anestetici al paziente ed evacuare correttamente la sua CO2 espirata? Un circuito rotatorio (a rispirazione) o un circuito lineare (a non rirespirazione) e tra questi quale è il più indicato e perché? Purtroppo troppo spesso i nostri pazienti più che essere messi in anestesia vengono semplicemente addormentati o ancor peggio "immobilizzati farmacologicamente" cercheremo di capire quali sono i requisiti fondamentali di un'anestesia. La pulsiossimetria è sicuramente il monitoraggio più diffuso nelle nostre sale operatorie mentre il monitoraggio dei gas respirati è ancora scarsamente diffuso: importanza, limiti ed il ruolo della pulsiossimetria e della capnografia in anestesia veterinaria. Chiuderà la giornata la gestione di alcuni “casi clinici interattivi”: i partecipanti, assieme al relatore, “comporranno” un protocollo anestesiologico per una serie di pazienti virtuali da sottoporre ad anestesia, discutendo insieme su quale possa essere, per ciascun paziente, il migliore approccio farmacologico e gestionale.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC - ASVAC DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA Cagliari, 19 Giugno 2011 meglio? Tutto ciò viene spiegato attraverso l’esposizione di casi clinici reali con immagini e filmati, in modo interattivo.

9.30 Immobilizzazione farmacologica o anestesia….? Le componenti di un'anestesia bilanciata 11.00 Pausa 11.30 Facciamo un po’ di chiarezza sui circuiti respiratori: tutto ciò che serve ed è corretto utilizzare per fare arrivare i flussi di gas dalla macchina per l'anestesia al paziente e… viceversa 13.00 Eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 La capnografia “uno dei monitoraggi più importanti in anestesia ma ancora troppo poco presente nelle nostre sale operatorie” L’ossimetria pulsatile “il monitoraggio sicuramente più diffuso in anestesia veterinaria ma anche il più sopravvalutato” 16.00 Pausa 16.30 Casi clinici interattivi 17.30 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 18.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita ortopedica di base - cosa osservare e cosa palpare 11.00 Pausa 11.30 Dal sospetto diagnostico alla diagnosi - RX, TAC e artroscopia: cos’è utile 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: se zoppico un motivo c’è 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: meglio RX, TAC o artroscopia? 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE: Hotel San Giorgio - Via Insorti d’Ungheria - 86100 Campobasso PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

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SEDE Ordine dei Medici Veterinari Via dei Carroz 14 - Cagliari

RELATORE Massimo Petazzoni OBIETTIVI Insegnare quali sono gli obiettivi della visita ortopedica di base e come individuare la sede algica e/o meccanica di zoppia. Dopo aver appreso come individuare clinicamente la sede di zoppia, il passo successivo consiste nell’affrontare l’iter diagnostico adeguato. RX, TAC, artroscopia, altro: cos’è

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it 5 CREDITI ECM

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO DI EMBRYO TRANSFER Cremona, 16-17 Settembre 2011

14.30 15.00 15.45 16.15 16.45 17.45

PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.00 9.25 9.30 10.00 10.30 11.00 11.30 12.15 13.00 14.00

1° giorno - 16 settembre 2011 Palazzo Trecchi (Cremona) Registrazione dei partecipanti Saluto ai partecipanti, presentazione di relatori ed istruttori, informazioni pratiche sul corso ed inizio dei lavori Vantaggi e svantaggi dell’Embryo Transfer Sandro Barbacini Gestione riproduttiva della donatrice Sandro Barbacini Selezione e management delle riceventi Duccio Panzani Pausa caffè Metodi di raccolta embrionale e fattori influenzanti Francesco Camillo Identificazione, manipolazione e classificazione degli embrioni Duccio Panzani Pausa pranzo Refrigerazione e trasporto degli em-

brioni Denis Necchi Trapianto embrionale Denis Necchi Fattori influenzanti le percentuali di gravidanza Francesco Camillo Pausa caffè Aspetti legislativi Paola Gulden Casi clinici e discussione Tutti i relatori Fine dei lavori

Secondo giorno - 17 settembre 2011 SBS Italia, San Daniele Po (CR) Dimostrazione pratica da parte dei relatori su animali vivi e preparati anatomici. Esercitazioni pratiche di flushing uterino, ricerca, manipolazione e classificazione degli embrioni. Esercitazione sulle tecniche di refrigerazione e sul trapianto embrionale Orario: dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Direttore del corso Sandro Barbacini Lingua: Italiano QUOTA DI PARTECIPAZIONE: Soci SIVE::€ 800,00+IVA Non soci SIVE: € 900.00+IVA Termine iscrizioni: 1° agosto 2011 Numero massimo partecipanti: 20

PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SIVE Tel. 0372/40.35.02 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: info@sive.it - www.sive.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE SARDEGNA In collaborazione con: ORDINE MEDICI VETERINARI DI CAGLIARI “Una giornata nell'ambulatorio di un veterinario aviare" Domenica 25 Settembre 2011 RELATORE Alessandro Melillo DELEGATO REGIONALE Sarah Loddo OBIETTIVI La sempre crescente presenza di varie specie aviari come animali da compagnia rende una reale possibilità anche per il veterinario generico di incontrare questi curiosi pazienti. Scopo della giornata sarà fornire le principali nozioni sulla corretta gestione di queste specie sia dal punto di vista alimentare che comportamentale, nonché guidare i partecipanti lungo un corretto iter diagnostico. Verranno prese in considerazione le malattie infettive più frequenti nonché il comune frustrante problema dell'autodeplumazione. Gli argomenti saranno seguiti dalla presentazione di casi clinici interattivi che si riscontrano con maggiore frequenza nella pratica quotidiana del clinico aviare.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Visita clinica del paziente aviare. Corretta nutrizione e gestione delle specie di maggiore interesse 11.00 Pausa 11.30 Le principali malattie infettive degli Psittaciformi 13.00 Spazio per eventuale relazione

13.30 14.30 16.00 16.30 17.00 17.30

commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Problematiche più frequenti espresse tramite casi clinici Pausa Feather picking Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2011. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it

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18 Focus Apicoltura

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Semi di mais conciati: il caso dell’apicoltura italiana (Greatti et al., 2006). Contestualmente anche le tecniche analitiche sono state affinate per il rilievo dei neonicotinoidi in diverse matrici (Bonmatin et al., 2003, Rancan et al., 2006a e 2006b; Mogliotti, 2008). Nella primavera 2008 nel nord Italia, dove è localizzata più dell’80% della produzione maidicola nazionale, in coincidenza della semina del mais, da marzo a giugno, in funzione delle condizioni climatiche e delle varietà seminate, sono stati segnalati dagli apicoltori e registrati presso i Servizi Veterinari delle ASL gravi episodi di morie di api e di spopolamento di alveari. Detti episodi hanno interessato Lombardia e Triveneto con 52 campioni di api morte positivi per neonicotinoidi su 105 analizzati (Greatti, 2008; Sabatini et al., 2008; Mutinelli et al., 2009; Porrini et al., 2009) e Piemonte con 24 campioni positivi su 27 (Mogliotti, 2008). Sulla base delle segnalazioni e dei questionari raccolti nel corso del 2008 gli alveari colpiti sono stati 6.328 appartenenti a 185 apicoltori (Porrini et al., 2008; Greatti, 2008).

di FRANCO MUTINELLI Centro di Riferimento Nazionale per l’apicoltura, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Legnaro (PD) ra le cause dei danni al patrimonio apistico registrati negli ultimi anni prevalgono le malattie proprie della specie e gli agrofarmaci, senza trascurare le possibili concause che agiscono in sinergia con i fattori principali. Nel quadro di un approccio alla formazione basata sulle evidenze viene presentato il caso dei semi di mais conciati con neonicotinoidi e delle ricadute sulle api in coincidenza della semina, come esempio di emergenza sul territorio che vede coinvolti i servizi veterinari.

F

INTRODUZIONE Il centro di Referenza Nazionale per l’apicoltura presso l’IZS delle Venezie, si è occupato della problematica della moria delle api e dello spopolamento degli alveari, in seguito alle segnalazioni pervenute anche dagli apicoltori. Nella primavera del 2008 questi episodi hanno riscosso l’attenzione dell’opinione pubblica e visto il diretto coinvolgimento dei servizi veterinari di ASL e Regioni nelle azioni necessarie alla loro identificazione, segnalazione e gestione. Fra le cause dei danni al patrimonio apistico, registrate negli ultimi anni, prevalgono le malattie proprie della specie e gli agrofarmaci. Tuttavia, vi sono anche importanti concause che possono agire in sinergia con i fattori principali. Al fine di comprendere e affrontare il problema è fondamentale suddividere, nel tempo e nello spazio, l’area di indagine per individuare le cause che insistono nelle varie zone e nei diversi periodi. Nel nord Italia negli ultimi anni, a seguito delle segnalazioni degli apicoltori, si sono potute distinguere in base alla stagionalità le principali cause della morte delle api e dello spopolamento degli alveari. Nel periodo primaverile-estivo, nelle aree intensamente coltivate, le api subiscono perdite ingenti soprattutto a causa degli agrofarmaci, mentre i danni rilevabili nella tarda estate e fino al termine dell’inverno successivo sono perlopiù imputabili a malattie proprie della specie (Porrini et al., 2008) e ai problemi connessi al loro controllo.

Nel quadro di un approccio Evidence Based Learning, viene presentato il caso “semi di mais conciati con neonicotinoidi e api” che può essere portato ad esempio di situazioni di emergenza che si verificano sul territorio.

DESCRIZIONE DEL CASO I neonicotinoidi costituiscono una classe di insetticidi sistemici di concezione nuova che nell’ultimo decennio ha ottenuto rapida diffusione. I principali principi attivi sono: imidacloprid (composto capostipite), thiametoxam e clothianidin. Dotati di elevata idrosolubilità, i neonicotinoidi sono rapidamente assorbiti dalla pianta e veicolati a tutte le sue parti, consentendo la protezione anche delle parti sviluppatesi dopo il trattamento. Questi agrofarmaci, oltre al fipronil, vengono anche utilizzati per la concia delle sementi, nonché come antiparassitari per animali domestici e come insetticidi ad uso domestico. Nell’insetto agiscono sul sistema nervoso con un meccanismo acetilcolinomimetico legandosi in modo irreversibile ai recettori nicotinici dell’acetilcolina (nAChR), localizzati nelle sinapsi tra due neuroni, provocando l’alterazione della trasmissione degli impulsi nervosi. Le differenze tra nAChR degli insetti e dei mammiferi conferiscono a tali sostanze una notevole selettività (Tomizawa & Casida, 2005). Tuttavia, alcuni dati recenti sembrano indicare un rischio di neurotossicità per gli insetti utili come le api, soprattutto in seguito ad esposizioni croniche, causando alterazioni delle capacità comunicative e di orientamento (Ramirez-Romero et al., 2008), nonché disorientamento, movimenti lenti e poco coordinati, difficoltà di volo e di ritorno all’alveare (Bortolotti et al., 2003; Medrzycki et al., 2003) come segnalato dagli apicoltori in Italia. Fin dalla introduzione dell’utilizzo dei semi di mais conciati agli inizi del 2000, gli apicoltori hanno lamentato e segnalato rilevanti morie di api e spopolamenti di alveari nel nord Italia, in coincidenza della semina. Queste segnalazioni sono state accompagnate anche da indagini di campo e di laboratorio (Greatti et al., 2003) che hanno evidenziato il rischio di contaminazione ambientale da parte di imidacloprid durante la semina del mais conciato e, successivamente, dimostrato la presenza di imidacloprid sulla vegetazione in prossimità di terreni seminati con questa tipologia di seme

RICADUTE DEL CASO I sopralluoghi, i rilievi di campo e le indagini di laboratorio condotte di concerto in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, hanno determinato: • una comunicazione al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, nel giugno 2008, da parte del Servizio Veterinario della Regione Lombardia in accordo con il CRA-API Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura di Bologna, il DiSTA dell’Università di Bologna e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Centro di referenza nazionale per l’apicoltura, inerente le segnalazioni ufficiali effettuate presso i Servizi Veterinari delle ASL della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, degli episodi di morie di api e spopolamenti degli alveari, dei risultati dei rilievi di campo e di laboratorio; • l’emanazione dell’Ordinanza 17 settembre 2008 del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali (GU n. 221 del 20 settembre 2008) “Divieto precauzionale dell’autorizzazione all’utilizzo per la concia delle sementi dei prodotti agrochimici contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, ai sensi dell’articolo 13, comma 1 del Decreto 23 aprile 2001, n. 290”; l’attivazione di un progetto di monitoraggio e ricerca finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, condiviso dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Ambiente della Tu-

tela del Territorio e del Mare. Contestualmente, analoghi episodi sono stati ufficializzati dal Servizio Veterinario della Regione Piemonte nel giugno 2008, confermati anche dalle indagini di laboratorio (Mogliotti, 2008). Tali episodi sono sinteticamente elencati nella Tabella 1.

CONOSCENZE E COMPETENZE NECESSARIE PER AFFRONTARE IL CASO Nell’affrontare tale problematica è stato necessario acquisire le seguenti informazioni e affrontare il caso con persone di differente formazione e competenza. I principali punti qualificanti possono essere così schematizzati: • localizzare e descrivere gli episodi di moria e/o spopolamento, con riferimento alla sintomatologia clinica, se presente/rilevabile, utilizzando apposite schede di rilevamento; • analizzare e definire il contesto epidemiologico dell’evento registrato, con riferimento alla possibile origine dell’evento stesso; • descrivere i riscontri chimico-tossicologici nelle api morte sottoposte a campionamento e indagine di laboratorio; • acquisire le informazioni relative alla normativa in materia di autorizzazione e utilizzo degli agrofarmaci (Direttiva 91/414/CEE del 15 luglio 1991, recepita dal D. L.vo 194 del 17 marzo 1995, modificato con D.M. 15 aprile 1996 in attuazione della Direttiva 96/12/CE dell’8 marzo 1996); • elencare e descrivere le vie di esposizione (terreno, acqua, aria, infiorescenze, etc.) delle api ai concianti in fase di semina; • valutare, se possibile, i requisiti di protezione per le api rispetto all’utilizzo degli agrofarmaci e dei nicotinoidi in particolare, in modo da verificarne l’eventuale compatibilità con la produzione apistica; • individuare gli ambiti di collaborazione nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione della ASL e con gli altri enti e istituzioni competenti; richiamare l’attenzione su un problema di sanità animale, le cui ricadute di natura ambientale sono sicuramente di interesse più generale rispetto al contesto in cui è stato rilevato; • proporre attività di formazione e informazione nell’ambito del Dipartimento di prevenzione in base alle priorità sanitarie e all’individuazione delle opportune sinergie; • trattare la definizione del budget per la prevenzione primaria in medicina veterinaria, che può non riguardare direttamente tematiche di sanità animale e sicurezza alimentare, ma prevedere l’utilizzo di animali da reddito, come le api, quali sentinelle dello stato di salute dell’ambiente zootecnico e agricolo.

Tabella 1. Episodi di morie di api e spopolamento di alveari rilevati nel nord Italia Anno

Contesto ambientale

Probabili cause

2000

Aree seminate a mais

Utilizzo di mais conciato con neonicotinoidi

2002-07

Aree seminate a mais

Dispersione di neonicotinoidi da parte delle seminatrici pneumatiche durante la semina di semi di mais conciato

2008

Aree seminate a mais

Dispersione di neonicotinoidi da parte delle seminatrici pneumatiche durante la semina di semi di mais conciato


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REQUISITI DI CONTESTO UTILI ALL’ANALISI E AL TRATTAMENTO DEL CASO La gestione del problema morie delle api e spopolamento degli alveari ha evidenziato la necessità di un’adeguata conoscenza del patrimonio apistico e del territorio su cui detto patrimonio insiste. Le competenze richieste vanno oltre quelle specifiche della veterinaria, dal momento che la problematica deriva dall’interazione fra apicoltura e agricoltura; non dimenticando che il settore apicoltura costituisce una realtà di cui la veterinaria non è ancora completamente padrona, professionalmente parlando. Ne deriva quindi che la gestione e in futuro la prevenzione di questi eventi richiede competenze presenti in enti e istituti diversi e la necessità di collaborazione e scambio di informazioni e dati relativi all’ambiente, all’agricoltura e allo stato sanitario, anche su base georeferenziata. Appare altresì indispensabile predisporre piani per l’effettuazione dei campionamenti delle diverse matrici dell’alveare e vegetali, a seguito delle segnalazioni da parte degli addetti al settore, assicurandone l’adeguata conservazione e consegna al laboratorio.

possono avere riflessi negativi sulla prima. Sembra inoltre opportuno, a completamento delle competenze istituzionali, favorire e incoraggiare i seguenti interventi: • promuovere la comunicazione interna, attraverso l’organizzazione di eventi di formazione e comunicazione interdisciplinari; • promuovere la comunicazione esterna agli operatori del settore, sulla base delle conoscenze scientifiche e di quelle acquisite sul campo nel corso degli eventi, che portino a condividere le strategie di intervento e ad una loro pronta applicazione; • contribuire al riconoscimento del ruolo zootecnico e ambientale che l’apicoltura riveste e alla inscindibilità dei due ruoli; • contribuire a definire il percorso di intervento sul campo, campionamento delle diverse matrici, conservazione e invio al laboratorio, e di indagine epidemiologica; • contribuire all’attivazione e mantenimento di un sistema di monitoraggio dello stato sanitario degli alveari e del possibile impatto delle pratiche agricole sull’apicoltura; • migliorare la comunicazione dell’evento moria/spopolamento all’opinione pubblica e al consumatore.

RINGRAZIAMENTI IL LABORATORIO Nell’analisi e nella soluzione del caso descritto, il laboratorio di analisi chimiche per la possibile identificazione degli agenti tossici coinvolti e di analisi delle malattie dell’alveare al fine di determinarne e/o escluderne la presenza come possibile causa di morie delle api e di spopolamento dell’alveare rivestono un ruolo determinante. In questo contesto, la sinergia fra strutture pubbliche appartenenti a diverse amministrazioni, “salute” per gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e Regioni ed “agricoltura” per il CRAAPI, come verificatosi nel 2008, ha rappresentato un elemento vincente, anche in assenza di uno specifico programma di sorveglianza, grazie alla disponibilità e alle competenze tecniche e gestionali dei dirigenti coinvolti.

IL RUOLO DEL DIRIGENTE DI STRUTTURA VETERINARIA COMPLESSA (DVSC) Negli episodi descritti il ruolo della struttura veterinaria della ASL competente per territorio consiste principalmente nel: • predisporre l’adeguata sorveglianza del territorio, sulla base anche dell’anagrafe apistica; • gestire il problema delle morie delle api e degli spopolamenti come un problema di sanità animale; • effettuare gli approfondimenti epidemiologici; • predisporre la pronta effettuazione dei campionamenti delle diverse matrici dell’alveare e vegetali a seguito delle segnalazioni da parte degli addetti al settore, assicurandone l’adeguata conservazione e invio ai laboratori competenti; • attivare le competenti strutture di laboratorio; • concorrere all’azione di comunicazione del problema nei confronti dell’opinione pubblica, con riguardo anche agli aspetti di sicurezza dei prodotti dell’alveare (peraltro non direttamente interessati da questo problema).

CONCLUSIONI Dal punto di vista della formazione continua in sanità pubblica dei DVSC è importante e appropriato includere tra gli obiettivi formativi gli aspetti delle relazioni tra apicoltura, di totale competenza veterinaria, e l’agricoltura, con particolare riferimento a quelle pratiche che

Apicoltori e loro associazioni, Servizi Veterinari delle ASL, Servizio Veterinario della Regione Lombardia, IZSVE, IZSLER, IZSPLV, CRA-API, DiSTA-Università di Bologna, Università di Udine.

BIBLIOGRAFIA Bonmatin JM, Moineau I, Charvet R, Fléché C, Colin ME, Bengsch ER. A LC/APCI-MS/MS method for analysis of imidacloprid in soils, in plants, and in pollens. Anal Chem 2003;75:2027-33. Bortolotti L, Montanari R, Marcelino J, Medrzycki P, Maini S, Porrini C. Effects of sublethal imidacloprid doses on honey bees’ (Apis mellifera L.) homing rate and foraging activity. Bull Insectology 2003;56:63-7. Greatti M, Sabatini AG, Barbattini R, Rossi S, Stravisi A. Risk of environmental contamination by the active ingredient imidacloprid used for corn seed dressing. Preliminary results. Bull Insectology 2003;6:69-72. Greatti M, Barbattini R, Stravisi A, Sabatini AG, Rossi S. Presence of the a.i. imidacloprid on vegetation near corn fields sown with Gaucho® dressed seeds. Bull Insectology 2006:59:99-103. Greatti M. Spopolamento degli alveari e mortalità di api in coincidenza della semina del mais in provincia di Udine. Apoidea 2008;5:78-82. Medrzycki P, Montanari R, Bortolotti L, Sabatini AG, Maini S, Porrini C. Effects of imidacloprid administered in sublethal doses on honey bees’ (Apis mellifera L.) behaviour. Laboratory tests. Bull Insectology 2003;56:59-62. Mogliotti P. Mortalità di api in Regione Piemonte. L’Apicoltore italiano 2008;1:9-13. Mutinelli F, Sabatini AG, Astuti M, Porrini C. Neonicotinoids precautionary ban in Italy. Am Bee J 2009;149:269-70. Porrini C, Sgolastra F, Sabatini AG. Rete per il monitoraggio dei fenomeni di spopolamento e mortalità degli alveari in Italia (APENET). Apoidea 2008;5:83-7. Porrini C, Sabatini AG, Mutinelli F, Astuti M, Lavazza A, Piro R, Tesoriero D, Medrzycki P, Sgolastra F, Bortolotti L. Le segnalazioni degli spopolamenti e delle mortalità degli alveari in Italia: resoconto 2008. Lapis 2009; XVII:15-9. Rancan M, Rossi S, Sabatini A.G. Determination of Thiamethoxam residues in honeybees by high performance liquid chromatography with an electrochemical detector and post-column photochemical reactor. J Chrom A 2006;1123:60-5. Rancan M, Sabatini AG, Achilli G, Galletti GC. Determination of Imidacloprid and metabolites by liquid chromatography with an electrochemical detector and post column photochemical reactor. ACA 2006;555:20-4. Ramirez-Romero R, Desneux N, Decourtye A, Chaffiol A, Pham-Delègue MH. Does Cry1Ab protein affect learning performances of the honey bee Apis mellifera L. (Hymenoptera, Apidae)? Ecotox Environ Safety 2008;70:327-33. Sabatini AG, Astuti M, Mutinelli F. Mortalità di api e spopolamento degli alveari nella primavera del 2008: indagini in Lombardia e nel Triveneto. Apoidea 2008;5:88-90. Tomizawa M, Casida JE. Neonicotinoid insecticide toxicology: mechanisms of selective action. Ann Rev Pharm Toxicol 2005;45:247-68. ■

Fonte: Brambilla G, De Virgilio G, Ferrelli RM, Penocchio G. (Ed.). Aree di azione e formazione continua per la prevenzione primaria in medicina veterinaria. I rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità sono disponibili on line al sito www.iss.it


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Attualità scientifica Vet Journal

Stenosi dell’uretere nel gatto Una poco riconosciuta ma possibile causa di ostruzione ureterale

e ostruzioni ureterali del gatto sono un problema emergente comune, ma raramente sono indicate come possibili cause del problema le stenosi dell’uretere. I fattori predisponenti e il decorso clinico di quest'ultima condizione non sono stati descritti. Uno studio retrospettivo ha valutato i casi di stenosi ureterale felina caratterizzandone gli aspetti anamnestici, i segni clinici, la diagnostica per immagini, la chirurgia e gli aspetti endoscopici, l’istopatologia, il trattamento e l'esito a breve e lungo termine. Si includevano 10 gatti in cui si diagnosticava una stenosi ureterale sulla base di rilievi compatibili ricavati da almeno due dei seguenti esami: ecografia, ureteropielografia,

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esplorazione chirurgica o esame istopatologico. L'età media, la concentrazione sierica della creatinina e le dimensioni della pelvi renale erano rispettivamente pari a 12 anni, 3,7 mg/dl e 11,75 mm. All'esame ecografico, 6 dei 10 gatti presentavano tessuti periureterali iperecogeni nella sede di stenosi. Quattro gatti avevano evidenza di uretere circumcavale all'esplorazione chirurgica. Otto gatti erano stati sottoposti a chirurgia: applicazione di una protesi ureterale (n = 6) o chirurgia tradizionale (n = 2). Sette gatti su 8 presentavano una riduzione della creatinina sierica e dei parametri renali pelvici prima delle dimissioni e sei soggetti avevano ancora valori favorevoli all'ultima visita. Tutti i pazienti sopravvivevano fino alle dimissioni. Il tempo mediano di sopravvivenza era > 294 (range, da 14 a > 858 giorni) e 6/10 gatti sono tuttora vivi. Le stenosi dell'uretere, concludono gli autori, possono verificarsi nel gatto in seguito a chirurgia ureterale, infiammazione, uretere circumcavale, ureterolitiasi o per cause sconosciute. Con un intervento appropriato e puntuale, la prognosi per la sopravvivenza a lungo termine è buona. In aggiunta al re-impianto ureterale o alla ureteronefrectomia, l'applicazione di protesi ureterali o il bypass ureterale SC possono essere considerati come possibili opzioni terapeutiche future. (M.G.M.) “Feline ureteral strictures: 10 cases (20072009).” M S Zaid; A C Berent; C Weisse; A Caceres. J Vet Intern Med. March 2011; 25 (2): 222-9. ■

Elettroagopuntura dopo l’emilaminectomia? Risultati equivoci circa l'effetto del trattamento aggiuntivo sul dolore postoperatorio nei cani con discopatia toracolombare no studio clinico controllato ha valutato gli effetti dell’elettroagopuntura (EAP) aggiuntiva sulla gravità del dolore postoperatorio nei cani sottoposti a emilaminectomia a causa di una discopatia intervertebrale toracolombare acuta. Si includevano 15 cani sottoposti a chirurgia e trattati con una combinazione di analgesici convenzionali ed EAP oppure con i soli analgesici convenzionali. I cani venivano assegnati alternativamente al gruppo di trattamento (analgesici convenzionali ed EAP aggiuntiva) o al gruppo di controllo (soltanto analgesici convenzionali). Il trattamento analgesico veniva stabilito secondo necessità dal clinico incaricato, che non era a conoscenza del gruppo di assegnazione. La stessa persona che effettuava l'agopuntura assegnava un punteggio del dolore 1, 3 e 12 ore dopo la chirurgia e in seguito ogni 12 ore per 72 ore. La dose totale di fentanyl somministrato durante le prime 12 ore dopo la chirurgia era significativamente inferiore nel gruppo di trattamento rispetto al gruppo di controllo, ma i dosaggi degli analgesici somministrati da 12 a 72 ore dopo la chirurgia non differivano tra i due gruppi.

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no studio ha ipotizzato una relazione tra la poliradicoloneurite acuta canina (ACP) e infezioni pregresse valutando l’evidenza sierologica di esposizione a Ehrlichia canis, Borrelia burgdorferi, Toxoplasma gondii, Neospora caninum, Campylobacter jejuni e virus del cimurro canino (CDV) nei cani affetti. L’ACP è considerata un modello animale della forma assonale acuta della sindrome di Guillain-Barré (GBS) dell'uomo. Tra i fattori pregressi che sono stati associati a GBS sono incluse le infezioni batteriche o virali. Lo studio retrospettivo ha preso in analisi i campioni di siero conservati di 88 cani di proprietà, di cui 44

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Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/

Il punteggio del dolore era significativamente inferiore nel gruppo di trattamento rispetto al gruppo di controllo 36 ore dopo la chirurgia, ma non differiva significativamente negli altri momenti di valutazione. I risultati, concludono gli autori, forniscono evidenze equivoche del fatto che la EAP aggiuntiva possa fornire benefici sulla gravità del dolore postperatorio nei cani sottoposti a emilaminectomia a causa di una discopatia intervertebrale toracolombare acuta. “Effects of adjunct electroacupuncture on severity of postoperative pain in dogs undergoing hemilaminectomy because of acute thoracolumbar intervertebral disk disease” Laim A, Jaggy A, Forterre F, Doherr MG, Aeschbacher G, Glardon O. J Am Vet Med Assoc. 2009 May 1; 234 (9): 1141-6. ■

USUTU VIRUS IN ITALIA: INFEZIONE EMERGENTE O SILENTE?

POLIRADICOLONEURITE ACUTA DEL CANE: UN RUOLO DI TOXOPLASMA GONDII? affetti da ACP e 44 controlli incrociati per età. Gli anticorpi sierici verso gli organismi target venivano misurati con i test disponibili in commercio. I cani con ACP (55,8%) avevano maggiore probabilità di presentare titoli anticorpali sierici di IgG verso T. gondii rispetto ai cani non affetti da ACP (11,4%). Gli anticorpi sierici di 8 cani affetti e 11 controlli si legavano agli antigeni di T. gondii con masse molecolari apparenti di 67, 61, 58, 45, 33, 24, 9 e 6 kDa. Un antigene con massa molecolare apparente di 36kDa veniva riconosciuto in due cani con ACP ma in nessuno dei controlli. I risultati dello studio suggeriscono, concludono gli autori, che l’ACP in alcuni cani, come la GBS in alcuni uomini, può essere scatenata da T. gondii e dovrebbe essere condotto uno studio prospettico per valutare ulteriormente questa potenziale associazione. “Seroprevalence of various infectious agents in dogs with suspected acute canine polyradiculoneuritis” N Holt; M Murray; P A Cuddon; M R Lappin. J Vet Intern Med. March 2011; 25 (2): 261-6.

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no studio durato due anni (20082009) ha monitorato la circolazione di Usutu virus (USUV) in Italia. I cavalli e i polli sentinella, gli uccelli selvatici e le zanzare venivano sottoposti a campionamento e testati per la presenza di USUV e anticorpi verso USUV nell'ambito del piano di sorveglianza nazionale per la West Nile disease (WND). La sieroconversione evidenziata negli animali sentinella provava che in questi due anni il virus aveva circolato in Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nel Veneto, USUV causava una grave moria di almeno un migliaio di uccelli. Si isolavano 11 ceppi virali dagli organi di 9 merli (52,9%) e due gazze (0,5%) in Veneto e in Emilia-Romagna. USUV veniva inoltre identificato in un pool di Culex pipiens catturate in Toscana. In base all'allineamento delle sequenze parziali di NS5, non si osservarono differenze tra i ceppi italiani di USUV isolati in Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna. Le sequenze dei ceppi del nord-est del paese erano identiche a quelle del ceppo identificato nel cervello di un paziente umano e mostravano un'elevata similarità con gli isolati osservati a Vienna e Budapest. Vi erano poche differenze tra i ceppi italiani che circolavano nelle regioni nord-orientali e il ceppo USUV identificato in C. pipiens in Toscana. Confrontando il genoma completo gli iso-

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lati del Nord-Est italiano con quello dei ceppi circolanti in Europa si riscontrava un elevato grado di similitudine a livello sia nucleotidico sia aminoacidico. Il ceppo del nord-est del paese esibiva un'identità del 97% con il ceppo di riferimento sudafricano SAAR-1776. Le sequenze aminoacidiche dedotte del ceppo italiano differivano di rispettivamente di 10 e 11 aminoacidi dai ceppi di Budapest e Vienna e di 28 aminoacidi dal ceppo SAAR1776. Secondo questo studio, è probabile che due ceppi di USUV abbiano circolato in Italia tra il 2008 e il 2009, sviluppando strategie di adattamento e di evoluzione in grado di determinare la diffusione in nuove aree e di divenire stabili. (M.G.M.) “Usutu virus in ITALY: An emergence or a silent infection?” Savini G, Monaco F, Terregino C, Di Gennaro A, Bano L, Pinoni C, De Nardi R, Bonilauri P, Pecorari M, Di Gialleonardo L, Bonfanti L, Polci A, Calistri P, Lelli R. Vet Microbiol. 2011 Apr 12. [Epub ahead of print]


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Settimana internazionale Anmvi International

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Veterinari uniti per conoscere e conoscersi Al Trecchi 30 veterinari stranieri giunti da tredici differenti paesi ono almeno una trentina i medici veterinari riuniti da diverse parti del mondo a Palazzo Trecchi, la storica sede cremonese della nostra Associazione. Irlanda, Repubblica Slovacca, Ucraina, Croazia, Lituania, Romania, Israele, India, Congo, Turchia, Russia, Polonia e Palestina: questi i paesi d’origine dei professionisti che da lunedì 2 maggio hanno partecipano alla “Settimana ANMVI International”. L’evento rientra nel “Progetto di Internazionalizzazione della professione medico veterinaria: la formazione per la sicurezza alimentare. Il modello Regione Lombardia” nato sotto il partenariato di Gianni Rossoni, assessore alla formazione, della Regione stessa. Per il quarto anno consecutivo, la settimana internazionale, realizzata da E.V. grazie contributo di Regione Lombardia ha riscosso un grande successo e di anno in anno assume sempre maggior rilievo. Il fine di Anmvi International è dare la possibilità a giovani veterinari di avere un confronto e uno scambio con professionisti di altri paesi oltre all’avere una fotografia dettagliata dello scenario economico-produttivo e zootecnico

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italiano-lombardo. Paola Gherardi, Medico Veterinario e Tutor dell’iniziativa, sostiene sia prioritario creare tavoli di lavoro internazionali, perché questi si prefigurano sempre più come unica strada percorribile per la crescita professionale dei giovani veterinari che si devono interfacciare con scenari produttivi, economici ed epidemiologici estremamente variabili. La settimana ha sviluppato il tema delle virosi nel settore bovino ed equino con un risvolto zootecnico e produttivo. Sono state affrontate lezioni teoriche da professori universitari della facoltà di Milano, Perugia e Parma unitamente ad esercitazioni e visite didattiche. Nella giornata di lunedì 2 maggio tutti i partecipanti hanno brevemente presentato il panorama settoriale e professionale del proprio Paese a cui sono seguiti interessanti interventi sui diversi scenari zootecnici ed un focus pomeridiano sulle virosi. Nella giornata successiva è stato ufficialmente avviato anche il tour “eccellenze” lombarde. Molto interessante, hanno confermato i partecipanti, è stato il confronto con buiatri di rilievo nazionale tra cui Danio Buoli, Giuseppe Gogna e Roberto Landriscina che, con

Foto di gruppo dei veterinari stranieri provenienti da: Irlanda, Repubblica Slovacca, Ucraina, Croazia, Lituania, Romania, Israele, India, Congo, Turchia, Russia, Polonia e Palestina.

esperienza e preparazione, durante visite in azienda hanno posto l’accento su rilievi estremamente pratici e molteplici aspetti della professione medico veterinaria. Come da programma, nella giornata di mercoledì è stata fatta anche una visita per assistere alla lavorazione del provolone e del grana padano presso il caseificio Cà De Stefani. Una realtà d’eccellenza che grazie alla tipicità e agli alti standard qualitativi di produzione assume importanza internazionale e che affascina i professionisti straneri. La visita all’Azienda Castello di Marco Pizzamiglio, noto allevatore e medico veterinario lombardo che conduce con successo un allevamento di vacche da latte, ha coinvolto e stimolato i partecipanti che hanno avuto l’occasione di concentrarsi sugli aspetti gestionali, organizzativi e strutturali dell’allevamento connessi al ruolo del veterinario in azienda.

26 PAESI COINVOLTI NEL PROGETTO ANMVI INTERNATIONAL RUSSIA

Confrontarsi con esperienze di successo è certamente un bagaglio culturale ed esperienziale importante per una professione, come quella del Medico Veterinario, che si costruisce su solide basi teoriche, ma che è imprescindibile da raffronti pratici e da una continua verifica ed implementazione di buone prassi. Non poteva mancare la visita all’Istituto zooprofilattico e la presenza al convegno sulla sicurezza alimentare tenuto da Ministero della salute ed EFSA, dove i veterinari si sono mostrati molto interessati a conoscere l’organizzazione e le funzioni dell’autorità. Altra tappa importante nell’azienda di bovine da latte di Donatella Balestreri e Vittorio Marchi, anch’egli medico veterinario, che ha illustrato l’organizzazione dell’azienda che conta quattrocento bovine in lattazione. Realtà che richiede una totale dedizione e una organizzazione metodica e rigorosa. Si è conclusa con una interessante lezione di Sandro Barbacini, presidente Anmvi, sulla riproduzione equina presso il centro SBS italia dove sono sorti interventi e spunti di discussione sull’argomento. Tra gli ospiti anche un membro del parlamento Congolese Beya Bernard Mubiayi che è stato accolto dal primo cittadino Oreste Per-

TRIENNIO 2010/2012 VERSO EXPO 2015

Bielorussia, Congo, Croazia, Egitto, Estonia, Giordania, India, Irlanda, Israele, Lettonia, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Polonia, Romania, Russia, Siria, Slovacchia, Sudan, Tulkarem (Cisgiordania), Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria, Yemen

“PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE MEDICO VETERINARIA: LA FORMAZIONE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE. IL MODELLO REGIONE LOMBARDIA” • 4 eventi formativi realizzati presso la sede ANMVI di Palazzo Trecchi, di tre giorni ciascuno, accreditati ECM e gratuiti con la partecipazione attiva di ASL, IZS, Ministeri, Università, Istituto superiore di Sanità, OIE, ecc. coinvolgendo tutti i professionisti del settore agroalimentare. • 1 settimana internazionale all’anno coinvolgendo continenti: Europa, Asia e Africa (Irlanda, Repubblica Slovacca, Ucraina, Croazia, Lituania, Romania, Israele, India, Congo, Sudan, Turchia, Tunisia, Yemen, Siria, Libano, Giordania, Russia, Polonia e Palestina) • Anmvi International ha già firmato Agreement con istituzioni straniere come l’università di Mosca, l’università della Repubblica Slovacca e la Polonia per facilitare lo scambio di professori e professionisti per l’organizzazione di training internazionali.


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Il gruppo degli stranieri accompagnati da Vittorio Marchi presso l’azienda di bovine da latte.

ri mostratosi interessato all’iniziativa che offre l’occasione alle bellezze della città di essere visitate da professionisti di tutto il mondo. Lo stage si è chiuso nella sede della Regione Lombardia con una relazione di Piergiorgio Sabatini sulla tracciabilità dei prodotti alimentari e con la consegna degli attestati di partecipazione. L’entusiasmo dei partecipanti parla chiaro: Cremona come tutto il territorio lombardo ha peculiarità derivanti dalla sua storia e dalla capacità di affrontare il futuro aprendo le porte e la mente ai nuovi scenari che continuamente evolvono e si modificano. Sempre più in ambiti quali la medicina veterinaria nella branca della sicurezza alimentare necessita di continui aggiornamenti, confronti e contatti in ambito internazionale. La settimana internazionale di ANMVI è un valido esempio di come un’associazione di professionisti possa lavorare per creare ponti comunicativi utili per il beneficio di tutta la comunità. ■

Il congolese Beya Bernard Mubiayi membro del parlamento del Congo con il sindaco di Cremona Oreste Perri.

Il gruppo dei veterinari stranieri durante la vista al caseificio Cà De Stefani ha assistito alla lavorazione del provolone.

Gli ospiti nella sala dei violini di palazzo Trecchi durante una lezione del Prof. Cesare Galli.


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Zoomark Attualità

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Aggiornamenti sulla CITES in Italia C’è voglia di confronto con noi veterinari

di MARCO BEDIN Dott. Med. Vet, PhD, Presidente SIVAE o scorso 15 maggio, in occasione della mia visita allo Zoomark International, ho avuto il piacere di partecipare al convegno dal titolo “Aggiornamenti sulla CITES in Italia: norme, controlli, sanzioni, tracciabilità ed affidabilità degli allevatori e delle imprese del commercio”. È con molto piacere che ho potuto notare come il 70% dei partecipanti fossero Agenti e dirigenti del servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato, membri della Commissione Scientifica e Medici Veterinari iscritti alla SIVAE, a riprova del forte interesse che i nostri soci nutrono sulle tematiche di conservazione delle specie minacciate e della lotta al traffico illegale di specie protette. La restante parte dei partecipanti era rappresentata da allevatori e alcuni negozianti interessati all’importante argomento oggetto del convegno. Hanno introdotto i lavori il Presidente della FOI Salvatore Cirmi, il Presidente di AISAD/Confesercenti Virgilio Camillini e Teresa Baraldi delegata dell’AIPA illustrando alle autorità presenti quali siano, allo stato attuale, le difficoltà che incontrano gli allevatori Italiani per ottenere la certificazione di nascita in cattività di soggetti inclusi in allegato A della CITES. Tale certificazione, infatti, è necessaria allo spostamento e alla cessione a qualsiasi titolo di questi animali. Gli interventi più incisivi e interessanti sono stati quelli dell’Ing. Ciro Lungo, Direttore del Servizio Centrale CITES e del rappresentante dell’autorità di Gestione CITES del Ministero dell’Ambiente il Dott. Camillo Picchiotti, che hanno colto nel segno i reali problemi degli allevatori italiani. Hanno illustrato ai presenti le normative attuali ed in particolare le agevolazioni per gli allevatori che derivano dal Decreto 5 Ottobre 2010 che introduce novità importanti sulle procedure di compilazione del registro di detenzione di specie incluse in

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allegato B della CITES, sulle procedure di comunicazione alle autorità competenti del marcaggio di animali inclusi in allegato A e sul marcaggio delle tartarughe. Questo decreto, frutto del duro lavoro di diversi mesi di consultazione tra il Servizio Centrale CITES, il Ministero dell’Ambiente e le Associazioni, rappresenta una svolta positiva a favore della semplificazione amministrativa che gli allevatori e i proprietari di animali non convenzionali stavano aspettando da anni. Nell’ottica di una maggiore vicinanza delle istituzioni ai cittadini, è stato dato ampio spazio a un confronto costruttivo e i partecipanti hanno fatto notare alle autorità presenti come vi sia difformità di applicazione delle direttive CITES tra gli stati membri, in particolar modo sulle tempistiche di rilascio della certificazione da parte della commissione CITES. Infatti, nonostante che in Italia vi siano molti allevatori, se le tempistiche di rilascio della certificazione sono quelle attuali, i potenziali acquirenti si rivolgono ad allevatori esteri, dove i tempi di attesa sono minori e i controlli non sono certi, con il rischio non solo di penalizzare gli allevatori italiani (e il sistema Italia) ma anche di favorire il mercato illegale degli animali di specie protette. L’Ing. Ciro Lungo Direttore del Servizio Centrale CITES, ha quindi informato i partecipanti che sono in corso i lavori di stesura per il testo di una circolare inerente i tempi certi di consultazione dell’autorità scientifica per il rilascio della certificazione e che entro alcuni mesi potrà essere possibile avere un testo definitivo. Sulla base delle segnalazioni dei partecipanti, le autorità hanno inoltre prospettato l’ipotesi di uno studio sulle procedure che gli altri stati dell’UE seguono per il rilascio della certificazione attestante la nascita in cattività, in modo da allineare l’Italia al resto dell’Europa. Al termine dei lavori, è stato offerto un rinfresco ed ho avuto l’occasione di parlare e confrontarmi con i dirigenti del Servizio CITES e del Ministero dell’Ambiente. Personalmente sono rimasto molto colpito dalla loro voglia di cambiare le cose, dalla loro voglia di confrontarsi con associazioni scientifiche come SIVAE per il miglioramento delle condizioni di salute e di benessere degli animali non convenzionali commercializzati, allevati e mantenuti in ambiente controllato. È stato sicuramente un incontro molto positivo, un’occasione di confronto costruttivo tra le parti, come mai è accaduto prima. Questa nuova dirigenza e la sua politica di apertura al dialogo e alla collaborazione con le associazioni scientifiche e con i cittadini potrà senz’altro far bene al nostro paese, agli allevatori e alla nostra professione valorizzando una volta per tutte l’importante ruolo del Medico Veterinario esperto in animali esotici e non convenzionali a tutela della salute e del benessere di queste specie. In tutto questo SIVAE è a fianco delle istituzioni per favorire, per quanto di sua competenza, la lotta al traffico illecito di animali protetti perseguen■ do l’illegalità e favorendo la legalità.

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Antirabbica, nuovi flussi informativi in Veneto Il flusso informatico si sostituisce a quello cartaceo. La vaccinazione viene resa disponibile nell’Anagrafe Canina Regionale

a copia del Modello 12 non deve essere più inviata al Servizio Veterinario. Lo comunica il Dirigente del Servizio Igiene Nutrizione Acque e Specie Animali della Regione Veneto, Michele Brichese, agli Ordini Veterinari Provinciali e ai Servizi Veterinari regionali. I liberi professionisti accreditati per l'accesso alla banca Dati Regionale dell'Anagrafe Canina hanno ora la possibilità di registrare anche gli interventi vaccinali tramite specifica funzione di ACWEB. La vaccinazione può essere registrata per qualsiasi cane già iscritto nell'anagrafe canina della Regione Veneto, anche non microchippato dal veterinario libero professionista che la effettua e l'informazione diviene automaticamente accessibile a tutti gli utenti della Banca Dati Regionale dell'Anagrafe Canina (BAC), compresi i Servizi Veterinari delle Asl e la Regione. "In considerazione del fatto che l'avvenuta vaccinazione è già disponibile in BAC, perché informatizzata a mezzo ACWEB direttamente dal Veterinario che l'ha eseguita, la copia del relativo Modello 12 non deve più essere inviata al Servizio Veterinario. In tal modo il flusso informatico si sostituisce a quello cartaceo".

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La Regione raccomanda, al momento della registrazione della vaccinazione, di verificare la correttezza dei dati relativi al proprietario e alla residenza del cane: se c'è stato un passaggio di proprietà, il proprietario dovrà recarsi al proprio Servizio Veterinario per regolarizzare la posizione in BAC. In caso contrario il Modello 12 risulterebbe intestato erroneamente. Copia cartacea del Modello 12 deve continuare ad essere consegnata al proprietario del cane. Il Modello 12, in questo caso, verrà stampato direttamente da ACWEB dopo la registrazione dell’evento vaccinale. Il flusso documentale verso il Servizio Veterinario rimane invariato in tutti i casi in cui la vaccinazione non venga informatizzata tramite ACWEB. ■

fine seduta diffusa dalla Giunta. Il finanziamento potrà essere concesso ai Comuni che ne faranno richiesta per procedere ad una forma di incentivazione ai privati per la sterilizzazione dei cani padronali, anagrafati, iscritti presso l'anagrafe canina informatizzata regionale e riconducibili al proprio territorio comunale. La Regione finanzierà tale campagna con la contribuzione fissa di ⇔ 50,00 per ogni cane. L'importo massimo concedibile ad ogni Comune "è la risultante della quota fissa per singolo cane moltiplicata per il valore scaturito dal numero delle persone residenti diviso 500 più il valore dell'estensione territoriale comunale, espresso in Kmq". Potrà essere considerato un numero di cani da sterilizzarsi (doppio rispetto a quello scaturente dal calcolo di cui al capoverso precedente) "solo nel caso che il Comune abbia proceduto alla stima della popolazione canina presente sul proprio territorio, avvallato dal Servizio Veterinario di proprio riferimento". Il Comune resta libero di convenzionarsi, per la sterilizzazione, con i veterinari liberi professionisti o con il Servizio Veterinario della ASL. Nelle domande dovrà essere specificata la convenzione. Le amministrazioni comunali dovranno intervenire sui cani padronali preferibilmente ubicati nelle aree esterne al centro urbano. Le sterilizzazioni dovranno essere effettuate secondo le buone pratiche veterinarie e, nel caso di emanazioni di linee guida regionali, secondo le medesime. I Comuni dovranno rendicontare l'attività espletata.

In Puglia fondi per la sterilizzazione dei cani padronali a Giunta regionale, nella seduta del 16 maggio ha deciso l'erogazione di 200mila euro a favore dei Comuni e dell'Unione dei Comuni della Regione Puglia per la campagna di sterilizzazione dei cani padronali. Lo riferisce un comunicato di

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Le amministrazioni comunali - si legge nella delibera - sono invitate ad effettuare idonee campagne informative sulla sterilizzazione. ■

Tre nuovi piani in Sardegna 'Assessorato dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha pubblicato tre nuovi piani in materia di veterinaria pubblica, validi per l'annualità 2011. Si tratta del piano regionale di farmacosorveglianza, del piano regionale sul benessere e la protezione degli animali da reddito e dell'aggiornamento del piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'alimentazione degli animali. Il piano regionale di farmacosorveglianza, ha come finalità la tutela della sanità pubblica ed animale mediante il controllo e il monitoraggio della corretta gestione dei farmaci veterinari in tutte le fasi che vanno dalla produzione alla commercializzazione e all'impiego del farmaco nell'animale. Il piano regionale sul benessere e la protezione degli animali da reddito (PRBA), è finalizzato a programmare l'attività di controllo ufficiale del benessere degli animali negli allevamenti, nei trasporti su automezzi e nelle operazioni connesse agli abbattimenti presso i macelli; programmare la formazione continua dei medici veterinari, dei proprietari, di tutto il personale addetto alla custodia degli animali allevati, dei conducenti, dei guardiani e del personale addetto agli abbattimenti ed alle operazioni correlate; standardizzare e informatizzare i flussi informativi. L'aggiornamento del piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'alimentazione degli animali (PRAA) 2009-2011, tiene conto invece delle modifiche alla normativa di riferimento successivamente intervenute e degli aggiornamenti del piano nazionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'alimentazione degli animali (PNAA) approvati negli anni 2009, 2010 e 2011. I piani sono disponibili on line sul sito della Regione Sardegna. ■

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CONVENZIONATI, CREATA RETE UIL FPL stata creata lo scorso 18 maggio a Roma la Rete territoriale dei Veterinari convenzionati. L'iniziativa, avviata ieri da UIL FPL Federazione Medici, vuole ridare slancio all'Accordo collettivo nazionale per la medicina specialistica. Nel corso di un seminario dedicato alle dinamiche sindacali dei veterinari convenzionati e dipendenti iscritti, sono state affrontate le problematiche regionali e nazionali della categoria, a partire dalle difficoltà e resistenze attuative dell'Accordo collettivo nazionale per la medicina specialistica. Una disamina dei contratti della convenzionata e della dipendenza, anche alla luce delle disposizioni della legge 150/2009 (Legge Brunetta) ha suggerito la necessità di una rete territoriale formata da veterinari che svolgeranno

È

attività sindacale sul territorio. Ma l'evoluzione della specialistica convenzionata vede, fra gli obiettivi caldeggiati negli interventi di Claudio Fantini, Silvia Gasbarra e Fernando Fioramonti, l'affermazione di una medicina veterinaria di base che permetta alla Sanità Pubblica e Animale del nostro Paese di avvantaggiarsi in maniera strutturata e disciplinata di professionalità medico-veterinarie in regime di convenzione, evitando soluzioni "a spot" o di reclutamento casuale, sulla base di iniziative amministrative territoriali scoordinate e improvvisate. I lavori sono stati aperti dal Coordinatore Nazionale UIL FPL Federazione Medici Armando Masucci, per dettagliare il significato e la portata dell'ACN 2009 per la medicina specialistica ambulatoriale e analizzare i punti critici e le prospettive future per i medici veterinari convenzionati.

Ma anche per avanzare la proposta programmatica di UIL FPL in fatto di Sanità Pubblica veterinaria e Sicurezza Alimentare. UIL FPL Federazione Medici è firmataria degli Accordi collettivi nazionali firmati a marzo per la medicina specialistica convenzionata con il SSN (Medicina Generale, della Pediatria di Libera Scelta e della Specialistica Ambulatoriale, Veterinaria ed altre Professionalità). Con gli Accordi sottoscritti quest'anno, i medici veterinari convenzionati sono stati definitivamente inquadrati nel settore della specialistica ambulatoriale, sia sotto il profilo normativo che economico. Sono intervenuti Claudio Fantini, Silvia Gasbarra e Fernando Fioramonti. Le conclusioni sono state affidate al Presidente di UIL FPL Mario Comollo.


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28 Lettere al Direttore Previdenza… ma di chi? A chi è che deve far qualcosa Mi presento… medico veterinario di anni 34, regolarmente iscritto all’ordine, dottore di ricerca, specializzando iscritto al II anno. Dalla laurea ho sempre lavorato con Cococo e attualmente con un assegno di collaborazione alla ricerca. Inutile dire che il datore di lavoro ha sempre versato il dovuto come gestione separata all’INPS.

Nondimeno io come iscritto all’ordine sono costretto a versare sulle stesse cifre anche i contributi all’ENPAV. Risultato che devo ancora pagare 1800 euro circa del 2010 + 2000 euro circa del 2011 e contemporaneamente mi sono arrivati altri contributi integrativi per il 2009, circa 900 euro per un cococo che non avevano calcolato. Evito qui di dilungarmi con i calcoli delle spese da affrontare per vivere in una città che mi permette di lavorare nella ricerca. Ora mi chiedo il perché debba pagare anche le percentuali all’Enpav su lavori che non hanno a che fare con la professione medico veterinaria e soprattutto il perché nessuno dall’alto fa nulla perché questa doppia previdenza possa essere evitata per coloro che hanno già le trattenute dal loro datore di la-

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voro. Lo stesso discorso si può applicare a tanti altri colleghi in situazioni similari e che solo chi si mette le bende sugli occhi non riesce ad immaginare. Nonostante non effettui la professione di medico veterinario, lo sono perché così mi sono formato e sono orgoglioso di esserlo e non voglio essere obbligato a non rinnovare l’iscrizione all’ordine solo per non pagare l’enpav. Sono un precario, come tanti altri. Se dovessi cancellarmi dall’ordine, tra 6-7 anni al momento di una eventuale reiscrizione dovuta al fatto di aver trovato un lavoro da medico veterinario dovrei pagare in ogni caso i contributi passati fino a quel momento… con il risultato di continuare a dover pagare un sacco di soldi.

“Ci vogliono 3 litri di latte o ventiquattro uova per eguagliare il costo di una tazzina di caffè”. Giordano Veronesi, Presidente onorario di Assalzoo

Abbiamo deciso di pubblicare questa lettera, anche se le lamentele espresse avrebbero dovuto essere rivolte direttamente all’Enpav, solo perché i problemi evidenziati riguardano purtroppo molti giovani che fanno veramente fatica a trovare un lavoro direttamente riferito alla Laurea ottenuta e retribuito in modo minimamente accettabile. Spesso, infatti, tanti giovani laureati si trovano, soprattutto i primi anni di laurea, a svolgere attività che nulla hanno a che fare con la Medicina Veterinaria per mantenersi, dedicandosi nello stesso tempo a ruoli e compiti veterinari più per passione, desiderio di far pratica o di crescita professionale, nella speranza un giorno di fare solo il Medico Veterinario. Molti, in verità, poi continuano nella vita a fare tutt’altro ma spesso preferiscono mantenere l’iscrizione all’Ordine, anche se ormai per loro inutile professionalmente, per sentirsi ancora appartenenti alla categoria e per non abbandonare del tutto molti anni di studio e di pratica. Queste situazioni diventano poi veramente complesse ed anche onerose da un punto di vista economico e, se sono sopportabili per chi ha un’attività ed un reddito consolidati, rischiano di diventare veramente pesanti, se non insostenibili, per un giovane laureato. Non entriamo nel merito di quanto contestato dal giovane collega, non ne abbiamo il ruolo e neppure le conoscenze tecniche e lasciamo quindi all’Enpav una valutazione in merito, ma certamente riteniamo che queste situazioni debbano trovare una soluzione. Sappiamo che l’Enpav, che ribadiamo è la nostra cassa previdenziale, è già intervenuta altre volte sull’Inps per trovare soluzioni che hanno portato i due enti anche a contenziosi non facili da superare. Come principio noi preferiremmo che i versamenti degli iscritti all’Ordine arrivassero all’Enpav e solo all’Enpav evitando versamenti all’Inps che rischierebbero nel tempo di non essere convenienti o produttivi, ma certamente siamo d’accordo che il problema debba essere risolto per non penalizzare duramente i giovani laureati che già sono costretti ad affrontare problemi occupazionali ed economici molto complessi e difficili. Carlo Scotti

La Professione ti segue: in caso di trasloco, variazioni di domicilio, ecc., ricordatevi di comunicare tempestivamente il vostro nuovo indirizzo a comunicazioni@evsrl.it


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Non solo prodotti ma anche idee La Pfizer a Lione per presentare la sua attività ’azienda Pfizer, multinazionale conosciuta in tutto il mondo per i suoi prodotti di umana e veterinaria, è partita intelligentemente dalla storica facoltà di Lione per presentare la sua pluriennale attività; non si è limitata però ad un’operazione di puro marketing, giustificato peraltro da un’autorevole platea di personaggi più o meno conosciuti in tutto il mondo di questo settore, presenti a Vet2011, ma si è lanciata invece per un buon 50% anche nello sfidare il mondo veterinario sulle idee dei servizi. L’iniziativa, capeggiata dal dipartimento di Salute Animale della Pfizer, ha inteso affrontare la sfida di un nuovo ed innovativo approccio alla professione, dopo che l’azienda ha recentemente inglobato due consorelle minori, Synbiotics e Alpharma. Il colosso americano ha voluto sottolineare il suo impegno attraverso un forte investimento che riguarda tre campi: la ricerca, lo sviluppo industriale sui prodotti “intelligenti” e la formazione del medico veterinario del 3° millennio; ovviamente tutti e tre questi settori sono strettamente correlati, nell’ottica dell’affiancamento del professionista con i prodotti ma anche con i servizi. Leader mondiale di vaccini e medicinali per la terapia, Pfizer occupa più di 5 mila persone tra le quali si contano 700 veterinari, scienziati ed esperti in ricerca e sviluppo, operanti in oltre 60 Paesi. Attorno alla figura del veterinario, l’azienda ha dichiarato di voler investire a tutto campo in tecnologia ma anche in nuovi campi come quello della sicurezza degli alimenti e dei servizi a misura della sua clientela, come il medico degli animali, sommando ai prodotti classici dell’armadio farmaceutico addirittura settori innovativi come quello degli nutrienti addizionali, dei probiotici e delle vitamine! Ricca di curiosità è stata infine la presentazio-

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ne della figura del nuovo veterinario su cui Pfizer intende investire: moderno professionista, l’azienda ha sottolineato la strategica figura di questo operatore di sanità, chiedendo di collaborare sul suo investimento in managerialità. Il medico veterinario è tanto più attraente per sé, per i suoi collaboratori, per i suoi fornitori ma anche per la sua clientela se egli sarà preparato in questo campo: in definitiva, la consulenza veterinaria deve diventare il perno di

tutto ciò che ruota attorno alla salute degli animali. Animali più sani e più sicuri per i prodotti che essi sfornano sul mercato sono una garanzia se saranno governati dal sapere di un veterinario che avrà il compito di curarli ma anche di far acquistare il prodotto giusto ad un allevatore che, con la consulenza manageriale del veterinario, saprà far girare di più e meglio la sua azienda. Altrettanto dicasi per gli animali da compagnia, dove il proprietario avrà a di-

sposizione un sanitario con uno staff che è garanzia di un servizio completo in una clinica condotta in maniera manageriale. Pfizer per questo non ha solo speso parole ma ha portato esempi: il Business Consulting Services è lo strumento che l’azienda ha lanciato tra i veterinari ed ha in calendario un tour mondiale di formazione, già partito in Spagna nell’aprile scorso, con 40 partecipanti, orientati all’attrazione sulla clientela. ■


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30 Calendario attività Dal 6 giugno al 2 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON FSA

CORSO FSA - SICILIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CITOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 47 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MEDICINA FELINA - AGGIORNAMENTI IN CLINICA PRATICA E CHIRURGIA - Hotel Torre Normanna, Altavilla Milicia (PA) - Strada Comunale Torre Normanna - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INTERNATIONAL COURSE - ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING - PRACTICAL AND INTERACTIVE COMPUTED TOMOGRAPHY WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 27 Crediti Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congr. e Sem. - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PRATICO DI EMBRYO-TRANSFER - Palazzo Trecchi , Cremona e SBS San Daniele Po(CR) - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it BIOSAFETY SIMPOSIUM - 2ND IBP-SIVAL JOINT MEETING - Auditorium Siena Biotech S.p.A - Medicines Research Center - Via Petriccio e Belriguardo, 35 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SOVEP - CHIRURGIA DEL DIGERENTE - Hotel Campanile -Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TRAUMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 32 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 70° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MEDICINA D’URGENZA - Palacongressi d’Abruzzo, Montesilvano (Pescara) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO INTERNAZIONALE - MALATTIA DEGENERATIVA MITRALICA NEL CANE: COSA C’È DI NUOVO? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 6 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE GHIANDOLE DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO A VOLTE DIMENTICATE. LA PANCREATITE: MEDICINA E CHIRURGIA A CONFRONTO E LE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it

6 - 8 GIU

CORSO AIVEMP Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

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CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili

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SEMINARIO NAZIONALE SIVE IN COLLABORAZIONE CON GARDA ENDURANCE LIFESTYLE CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE

19 GIU

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

22 - 24 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

24 - 26 GIU 29 GIU - 2 LUG 1 - 3 LUG 5 - 9 LUG 15 - 17 LUG 15 - 17 SET 16 - 17 SET 16 SET 18 SET 18 SET 19 - 21 SET 23 - 25 SET 23 - 24 SET 24 - 25 SET 24 SET 25 SET 25 SET 30 SET - 2 OTT 1 - 2 OTT 2 OTT

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili

19 GIU

VETERINARIA 19 | 2011

APPROCCIO DIAGNOSTICO DI BASE ED AVANZATO DELLE NEOPLASIE EMATOPOIETICHE DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 16 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E GESTIONE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria ANMVI International - Tel. 0372/403509 - E-mail: erika.taravella@evsrl.it ENDOSCOPIA DELL’URINARIO INFERIORE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “PATOLOGIE DELL’OSSO SUBCONDRALE E FRATTURE DA STRESS NEL CAVALLO SPORTIVO” - Park Hotel Golf Resort Peschiera del Garda (VR) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it MEDICINA COMPORTAMENTALE 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 27 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Hotel San Giorgio - Campobasso - Via Insorti D’ungheria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ASVAC - DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA - Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari - Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 33 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO REGIONALE DI FISIOTERAPIA CAMPANIA - Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA) - Via Monte Nuovo Licola Patria, 85 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 4° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - DIAGNOSI DIFFERENZIALI, ESAMI DIAGNOSTICI E LE GRANDI SINDROMI IN NEUROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. accr. per 47 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congr. e Sem. - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

6 - 7 GIU

16 - 18 GIU

laPROFESSIONE

CORSO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC CORSO SCIVAC

CORSO SIVE CONVEGNO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON IBP ITALIAN BIOSAFETY PIATFORM INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP CORSO SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC SEMINARIO SICARV / SCIVAC INCONTRO SCVI

SEMINARIO NAZIONALE SIVE

SEMINARIO “OFTALMOLOGIA NEL CAVALLO” - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SICARV

METODICHE ECOCARDIOGRAFICHE DI DIAGNOSI, STADIAZIONE DELLA MALATTIA VALVOLARE MITRALICA E TERAPIA: ESPERIENZE IN MEDICINA UMANA E MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 5, Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it “UNA GIORNATA NELL’AMBULATORIO DI UN VETERINARIO AVIARE” - Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari - Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO REGIONALE SICILIA DI CITOLOGIA - Ragusa - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA CORSO SCIVAC

CORSO SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO ALL’OFTALMOLOGIA - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CALABRIA IN COLLABORAZIONE CON LA FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA DI MESSINA

PRIMO APPROCCIO ALLA MEDICINA E CHIRURGIA DEI RETTILI - Aula Magna Università di Messina - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it

Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 22 maggio 2011

SOLUZIONI

Nasce femmina e ad un certo punto diventa maschio Nasce maschio e diventa femmina se circondato di femmine troppo grosse Nasce femmina e diventa maschio se non ci sono abbastanza maschi Nasce asessuato e “sceglie” il sesso in base alla predominanza di soggetti del sesso opposto

QUIZ 1

Nasce maschio e ad un certo punto diventa femmina

Risposta corretta: e) Incontro SIVAE: “Endocrinologia negli animali esotici “ - Cremona, 1-2 Marzo 2008

servono macchine molto raffinate per determinarla.

a b c d e

QUIZ 2

a Le interazioni degli ormoni tiroidei negli uccelli sono sconosciute. b Ci sono 4 tipi di T4 negli uccelli (T4 a, b, c, d) e non se ne conosce bene il significato. c La muta del piumaggio determina alterazioni enormi nel livello di T4 e quindi la determinazione è poco affidabile. d Le differenze di specie sono enormi e solo per pochissime esistono valori di riferimento. e La T4 si usa eccome, ma ha volatori così bassi che

2) Un pesce è ermafrodita proterandrico se:

Risposta corretta: a) Incontro SIVAE: “Endocrinologia negli animali esotici “ - Cremona, 1-2 Marzo 2008

1) La ricerca dei livelli di ormoni tiroidei negli uccelli non ha nessuna alcuna utilità pratica perché:


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