Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 20

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

20 2010

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 20 dal 31 maggio al 6 giugno 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

PRIMI PATENTINI CRESCONO

MALTRATTAMENTO AGGRAVATO DI ANIMALI

IDENTIFICAZIONE DEGLI EQUIDI

SOPPRESSA L’AGENZIA ALIMENTARE

AIVEMP INTERVIENE SUL DIVIETO DI TROMBINA

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BREVI

CONFPROFESSIONI SANITÀ AL MINISTERO

FINANZIARIA La manovra finanziaria varata dal Governo consente i pagamenti in contanti fino a 5mila euro. Obbligo di tracciabilità per i pagamenti di importo superiore. Per importi dai 3 mila euro in su è prevista la fattura elettronica. È atteso in proposito un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

UK22U È pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 maggio l'approvazione della revisione congiunturale speciale degli studi di settore per il periodo d'imposta 2009. Il Ministero delle Finanze ha accolto il parere dei professionisti. Nessun accertamento se ricavi e compensi superano lo studio di settore revisionato.

GRAVIDANZA Il reddito maturato nel periodo della gravidanza non sarà considerato ai fini degli studi di settore. Il Governo ha assunto l’impegno di riconoscere alle professioniste mamme che non venga considerato ai fini degli accertamenti fiscali il mancato rispetto dei valori richiesti dagli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate sta predisponendo una circolare.

ANVUR Dopo il via libera della Corte dei Conti, il regolamento dell’Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario. I finanziamenti saranno subordinati al rispetto di requisiti di merito e di qualità sulla base di parametri oggettivi e certificabili. Valutati l’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica, l’apprendimento e l’inserimento nel mondo del lavoro.

VETERINARI SSN Nel corso di un intervento in Commissione Affari Sociali, il Sottosegretario Martini ha ricordato gli interventi del Governo a favore della veterinaria pubblica, “che indubbiamente presenta alcune criticità in alcune parti del Paese”. In particolare, “si sta intervenendo per contrastare le intimidazioni nei confronti dei veterinari, anche in considerazione delle pesanti ricadute che il fenomeno può avere sulla sicurezza alimentare”.

PET PASSPORT Con il nuovo Regolamento 438/2010 la Commissione Europea ha modificato alcune norme riguardanti i requisiti sanitari per la circolazione degli animali da compagnia a scopo non commerciale. Fissati i requisiti tecnici per il transponder e la vaccinazione antirabbica.

laPROFESSIONE VETERINARIA

www.anmvioggi.it

DLVO 193/2006

Indagine sul farmaco veterinario Via libera dal Sottosegretario Martini ad una consultazione di sei mesi sul medicinale veterinario A PAGINA 3

Confprofessioni Sanità ha incontrato il Direttore Generale delle Professioni Sanitarie, Giovanni Leonardi. Quello del 25 maggio scorso è stato il primo incontro dopo la ricostituzione del Ministero della Salute, nel quale i professionisti della sanità privata riconoscono "il proprio Dicastero di riferimento e un imprescindibile interlocutore nel Governo". Nel documento depositato da Carlo Scotti, Coordinatore di Confprofessioni Sanità, Roberto Callioni (ANDI) e Giacomo Milillo (FIMMG) si parla di riforma degli Ordini e delle professioni sanitarie, di Sanità integrata Pubblico-Privato, di lotta agli sprechi, di ECM e di Federalismo. I liberi professionisti della sanità chiedono una riforma delle modalità d'esercizio professionale, attenta ai risvolti economico-organizzativi: assetti societari con apporto di capitale, incentivi, accesso al credito e agevolazioni allo svolgimento della libera professione. L'Area Sanità e Salute di Confprofessioni è coordinata da Carlo Scotti (ANMVI) e riunisce medici di famiglia (FIMMG), odontoiatri (ANDI), medici veterinari e psicologi (PLP) che esercitano nella sanità privata. A fronte di un contesto che induce alla contrazione della spesa

pubblica per esigenze di risparmio, l'Area Sanità e Salute di Confprofessioni rimarca l'esigenza di una consistente politica di contrasto degli sprechi che si annidano all'interno del SSN e che potrebbero essere governati da un sistema sanitario integrato che si avvale della rete sanitaria privata presente sul territorio, con minori investimenti e una migliore qualità delle prestazioni erogate. Dopo l'incompiuta riforma del Titolo V della nostra Costituzione, è con crescente preoccupazione che l'Area Sanità e Salute di Confprofessioni guarda alle future politiche federaliste. In ambito sanitario la parcellizzazione delle politiche di salute richiede un robusto indirizzo centrale e un attento controllo sulle realtà regionali affinché tali indirizzi non vengano disattesi o modificati. Per questo l'Area Sanità e Salute di Confprofessioni ritiene indispensabile che le Conferenze (Stato - Regioni - Province Autonome) si aprano alla concertazione con le rappresentanze di categoria. Quanto all’educazione continua in medicina, i liberi professionisti di Confprofessioni non ritengono sostenibile un principio di obbligatorietà "a titolo oneroso". Chiedono sgravi fiscali e respingono ogni previsione sanzionatoria. ■

FONDO SANITARIO NONOSTANTE L’AUMENTO CHE SIAMO STATI COSTRETTI, SIA PURE DOPO LUNGHE TRATTATIVE CON I NOSTRI PARTNER ASSICURATIVI, a dover accettare e per forza di cose girare ai nostri sottoscrittori, il Fondo Sanitario ANMVI è riuscito a contenere questa situazione di crisi a poche decine di polizze perse, soprattutto quelle della opzione minima. Questo dato che dimostra la fiducia che ci è stata riconosciuta è per noi molto importante per continuare con il massimo impegno a trovare per i nostri iscritti le soluzioni sempre migliori per i servizi che possiamo offrire. Il settore assicurativo che propone polizze di sanità integrativa è da tempo in forte crisi in quanto i rimborsi superano di gran lunga i premi netti incassati. Per anni siamo riusciti a contenere gli aumenti previsti ma per il 2010, sia pure ottenendo una forte riduzione rispetto agli incrementi richiesti, la percentuale di aumento del premio che alla fine abbiamo dovuto accettare è stata piuttosto elevata. Possiamo però garantire i nostri iscritti che le proposte del nostro Fondo Sanitario continuano ad essere, a parità di condizioni, le più convenienti in assoluto. Di questo possiamo essere certi visto che ogni anno le mettiamo a confronto con altre proposte che richiediamo a diverse compagnie che spesso rinunciano ad inviarci ipotesi alternative appena sanno che il nostro Fondo aderisce ad Assidim o vedono le nostre condizioni attuali. Non è facile prevedere quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore assicurativo dal quale molte compagnie sembrano volersi togliere, ma certamente siamo in grado di assicurare i nostri iscritti che le nostre proposte saranno sempre le più vantaggiose offerte dal mercato.

www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line


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Anmvi informa Osservatorio farmaco

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Sei mesi di consultazioni sul farmaco veterinario: www.anmvi.it I risultati dell’indagine avviata dall’ANMVI saranno trasmessi al Ministero della Salute. In Europa e in Italia siamo chiamati a dire la nostra. Tempi e modi non mancano on una nota del Ministero della Salute pervenuta all'ANMVI il 28 maggio scorso, si dà ufficialmente l’avvio ad una indagine di circa sei mesi per monitorare alcune tematiche legate al farmaco veterinario: reperibilità, farmaco in deroga, distribuzione, farmaci obsoleti ed innovativi, punti deboli dell’attuale impianto normativo, aspetti economici ed altri elementi che potranno essere utili ad una valutazione globale del sistema. La nota ministeriale fa seguito ai colloqui fra il Sottosegretario Martini e il Presidente Senior dell'ANMVI Carlo Scotti, che il 28 aprile scorso aveva posto alcune problematiche di carattere economico-fiscale e gestionale, dall'IVA del 20% sulle prestazioni sanitarie, alla distribuzione del farmaco veterinario ed ai Leavet, tutti aspetti estremamente importanti a fronte di una crisi che investe i cittadini già proprietari di animali da compagnia o potenziali possessori. All'incontro, presenti anche il Dr. Romano Marabelli, Capo Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti, ed il Dr. Federico Coccia, consulente tecnico-veterinario del Ministero, l'ANMVI ha proposto anche un’indagine sul farmaco veterinario con finalità propositive per individuare situazioni utili ad assicurare da un lato la sua reperibilità e la sua distribuzione con possibile contenimento dei costi e dei relativi prezzi e dall’altro la possibilità per il veterinario di garantire all’animale la terapia più adeguata. "Siamo estremamente soddisfatti di questa nuova apertura del Sottosegretario Martini alla nostra professione - dichiara Scotti - questa indagine è per noi molto importante perché ci permetterà di approfondire aspetti assolutamente utili per valutare tutto il sistema farmacoveterinario ed i grossi limiti che esprime rispetto ad altri paesi europei per poter portare fra sei mesi proposte precise nell’interesse degli animali, dei loro proprietari ed anche dei Medici Veterinari sia per gli aspetti professionali che per quelli economici. Sapere di poterci muovere con la condivisione e il sostegno del Sottosegretario e degli uffici ministeriali ci motiva ulteriormente a procedere".

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ed anche da molti veterinari. Questo ha portato, anche per altri problemi del settore, a situazioni inaccettabili di sostituzione del farmaco prescritto con altro umano da parte del farmacista o di indicazione suggerita dallo stesso veterinario. Abbiamo più volte spiegato le motivazioni che non potranno mai permettere che il farmaco veterinario possa essere proposto allo stesso prezzo di quello umano anche se a volte la differenza è in effetti difficile da giustificare: mercato ridotto, spesso di nicchia, costi di ricerca specifici, produzione limitata, confezionamento, grossi problemi distributivi e con costi elevati, costi di informazione, ecc. Abbiamo più volte sostenuto che un maggior coinvolgimento del veterinario nel sistema distributivo, come avviene all’estero, ed una maggiore disponibilità di prodotti, anche “generici”, risolverebbe in gran parte questi problemi portando ad un contenimento reale del prezzo al pubblico.

WWW.ANMVI.IT L'indagine sarà avviata a cura dell'ANMVI che farà pervenire i risultati alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. Il Ministero della salute riferisce che “i risultati emersi sulla base delle informazioni raccolte saranno resi noti alle associazioni di categoria”. La consultazione sarà aperta alla partecipazione di tutti i medici veterinari al sito www.anmvi.it

LA CESSIONE La cessione del farmaco veterinario, oggi disciplinata dall’articolo 84 (Modalità di tenuta delle scorte negli impianti di cura degli animali) del Dlgs 193/2006, può essere aggiornata a modalità di dispensazione che diano al medico veterinario un pieno ed effettivo potere decisionale sull’atto prescrittivo, sulla scelta della terapia e del medicinale, sul controllo e sull’efficacia terapeutica. Tutto questo senza tradurre l’atto della cessione in un atto di “vendita”, bensì collocandola nel solco delle motivazioni della Categoria e già confortate dal Consiglio di Stato all’epoca di un ormai anacronistico contenzioso con Federfarma. La visione dell’ANMVI è anche quella di una dispensazione che, attraverso un maggior intervento del medico veterinario, rilanci la specificità del medicinale veterinario.

EQUIVALENTI La questione dei “generici” in veterinaria è aperta e da analizzare attentamente. L’Associazione ritiene che la disponibilità di farmaci equivalenti anche in campo veterinario sia estremamente importante, necessaria ed urgente, ma che debba essere attentamente valutata per evitare disinvolte sovrapposizioni con la medicina umana. È quindi importante che gli equivalenti siano specifici veterinari ma con prezzi da “generici”. Per questo l’ANMVI ha sollecitato il Ministero a rivedere le procedure di registrazione di questi farmaci sia per gli aspetti economici che per quelli temporali decisamente ingiustificati.

I PREZZI Il problema dei prezzi del farmaco veterinario, anche per la crisi economica che stiamo subendo, è sempre più evidenziato dai proprietari

NUOVE SOLUZIONI TERAPEUTICHE

I TEMI DELLA CONSULTAZIONE

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criticità normative

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problemi distributivi

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farmaco in deroga

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farmaci obsoleti o innovativi

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farmaci equivalenti La consultazione sul farmaco veterinario sarà portata avanti in parallelo con il lavoro della Commissione ANMVI per il Farmaco Veterinario per gli animali da compagnia che ha già iniziato a riunirsi il 21 maggio (foto). Ne fanno parte il Vice Presidente ANMVI Marco Melosi (Coordinatore), Carla Bernasconi (Vicepresidente FNOVI), Maurizio Mazzucchelli (Presidente SOVI), Fabia Scarampella (Presidente SIDEV), Claudio Stefanini (ANMVI Toscana), Aldo Vezzoni (Presidente SIOVET).

I lavori ministeriali, sviluppatisi attorno al documento Fnovi sull'uso in deroga del farmaco veterinario, hanno fatto emergere l'esigenza di specifici approfondimenti nel settore degli animali da compagnia. Di qui la creazione di una Commissione ANMVI che in breve tempo possa valutare proposte condivise, da portare insieme alla FNOVI ai tavoli ministeriali. Numerosi i temi da affrontare, dalla distribuzione del medicinale veterinario, all'inadeguata disponibilità, difficoltà di impiego, con particolare riferimento alle norme nazionali sull'uso in deroga. La Commissione ha iniziato i lavori con i dati di un'ampia ricognizione, condotta dal suo coordinatore, Marco Melosi, fra i colleghi delle società specialistiche di riferimento della SCIVAC, per avere un panorama completo e differenzia-

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aspetti economici

Il Sottosegretario di Stato Francesca Martini ha condiviso l'esigenza di realizzare un'indagine conoscitiva del farmaco veterinario. Il via libera fa seguito ai colloqui al Ministero della Salute fra il Sottosegretario Martini e il Presidente Senior dell'ANMVI Carlo Scotti, che il 28 aprile scorso aveva posto alcune problematiche di carattere economico-fiscale e gestionale dell'attività medico veterinaria. Quanto al farmaco, l'ANMVI ha proposto un’indagine con finalità propositive per individuare situazioni utili a favorire la distribuzione e la diffusione del farmco veterinario con un maggior coinvolgimento del veterinario e la semplificazione dell’iter di registrazione di nuovi farmaci o equivalenti.


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4 Osservatorio farmaco Anmvi informa to delle esigenze dei diversi ambiti disciplinari della medicina veterinaria.

ALTRE CONSULTAZIONI Mai come in questo momento la Categoria ha avuto tanti canali per far conoscere il proprio punto di vista, sia a livello nazionale che europeo. Alla consultazione dell’ANMVI, si affianca quella della FNOVI su fiscalità e cessione del farmaco (www.trentagiorni.it). E poi c’è la consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, sulla legislazione del farmaco veterinario: "Regole migliori per i farmaci veterinari: come attuare un impianto normativo più semplice, salvaguardando la sanità pubblica e animale, aumentando la competitività delle industrie" (http://ec.europa.eu/yourvoice).

La consultazione, rivolta a tutti gli addetti ai lavori, si chiuderà il 15 luglio 2010. I risultati saranno considerati in vista di una revisione dell'impianto normativo dei medicinali veterinari. Una sintesi dei risultati della consultazione sarà pubblicata on line.

LA DIRETTIVA EUROPEA Con l'attuale Commissione Europea, tutte le politiche farmaceutiche, che prima erano attribuite alla Direzione Generale delle Imprese, sono state trasferite alla Direzione Generale della Salute e dei Consumatori (DG SANCO), che ora intende verificare come migliorare la Direttiva 2001/82/CE e tutta la legislazione sul farmaco in generale, inclusa la successiva Direttiva 2004/28/CE (recepita in Italia dal De-

creto Legislativo 193/2006). Attraverso la DG SANCO la Commissione affronta i nodi dell'autorizzazione all'immissione in commercio, della disponibilità di farmaci veterinari, dell'impiego di medicinali in specie per le quali manca l'autorizzazione, della sovrabbondanza di regole che frenano l'innovazione e delle esigenze di sicurezza alimentare. Nel corso dell'anno, la Commissione europea presenterà anche lo stato dell'arte dei problemi applicativi della Direttiva 2001/82/CE e alcune proposte di soluzione normativa. Gli obiettivi della legislazione europea sono principalmente due: la tutela della sanità pubblica e del consumatore e il buon funzionamento del mercato interno dei prodotti farmaceutici.

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LA LEGGE ITALIANA Marco Melosi: “Stiamo facendo un grosso lavoro con la Direzione Generale del Farmaco Veterinario e con i suoi uffici. Condividiamo le basi e le finalità di una revisione normativa che si sta preparando a livello europeo e che si tradurrà in un cambiamento anche per la veterinaria italiana. Sta a noi fare uno sforzo di partecipazione e di far sentire le nostre ragioni a tutti i livelli. Tutti sappiamo che la “cascata” è uno strumento regolatorio che ha mostrato dei limiti, per un rigore formale non sempre realistico e non sempre tutelante per l’animale in cura”. I tempi sono lunghi e non possono non tenere conto di quelli dettati dall’Europa, “perché la nostra normativa è di recepimento, ma in attesa di una revisione legislativa possiamo attenderci interventi “tampone” che ci permettano di allentare il rigore della norma attuale. Ad esempio - conclude Melosi - dando valore alla letteratura scientifica. ■

SEMPLIFICAZIONI PER GLI STUPEFACENTI

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a Legge 38/2010 ha modificato il Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (DPR n. 309/90). Il 20 maggio scorso la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha trasmesso all'ANMVI una nota, ora pubblicata anche sul portale del Ministero della Salute, nella quale si danno importanti precisazioni sull'applicazione della Legge 38 del 15 marzo 2010 sulla terapia del dolore. All'emanazione della Legge, l'ANMVI aveva chiesto al Ministero della Salute di chiarirne l'applicabilità alla medicina veterinaria. Ora il Direttore Generale Gaetana Ferri risponde che la materia disciplinata dalla Legge 38/2010, "concerne l'ambito umano", ma aggiunge che le disposizioni contenute nell'art. 10 (Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore) "sono applicabili sia alla medicina umana che a quella veterinaria". In particolare: 1. Per i medicinali stupefacenti appartenenti all'allegato III bis del DPR n. 309/90, limitatamente alle forme farmaceutiche diverse da quella parenterale, si prevede l'impiego della ricetta in copia semplice non ripetibile. 2. Il registro di carico e scarico è sostituito dal registro di entrata e uscita di cui all'art. 60. 3. Sono depenalizzate le irregolarità formali sulla tenuta dei registri.


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6 Attualità OM 3 marzo 2009

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Primi “patentini” crescono… Il pubblico affluisce numeroso e attento. Giovanni Tel: i cittadini conoscono il valore dell’informazione corretta. Maria Cristina Osella: perché non registrare il dato nell’anagrafe canina? l “patentino” muove i primi passi verso i proprietari. Non stiamo parlando dei corsi per i medici veterinari formatori, ma proprio di quelli per i cittadini, quelli che spetta ai Comuni organizzare per educare al corretto rapporto uomo-animale. Se ne ha notizia da varie città: Gorizia, Milano, Vercelli, Reggio Emilia… Senza gareggiare sul tempo né stabilire primati che suscitano inevitabili gelosie, diremo con una certa soddisfazione che è grazie ai medici veterinari se le amministrazioni comunali vengono stimolate ad organizzare i corsi. Quando l’ordinanza ministeriale, ormai un anno e mezzo fa, introdusse la responsabilizzazione dei proprietari attraverso specifiche azioni educative, gli scettici avrebbero giurato che non sarebbe mai partito un solo corso. Poi però, il successivo decreto attuativo dello scorso novembre ha dato la spinta ai medici veterinari comportamentalisti a valorizzare le loro competenze, fino alla formazione di elenchi ministeriali di veterinari formatori, ovvero “abilitati” alle docenze per il patentino. Il successo dei corsi per veterinari formatori (sala gremita da quasi 600 colleghi al 65° Congresso SCIVAC) è sotto gli occhi di tutti. Quello dei corsi ai proprietari si annuncia altrettanto significativo. Dopo aver predisposto il percorso di formazione per la veterinaria, la FNOVI ha interessato il Ministero della Salute per consentire ai medici veterinari già abilitati alle docenze di proporre corsi di educazione. E il Sottosegretario Francesca Martini ha risposto eloquente: “Avete tutto il mio appoggio”.

l’assoluta uniformità delle nozioni che dovrebbe possedere chi detiene un cane. Non è certo la situazione adatta per i protagonismi né le rivendicazioni personali.

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I PRIMI PATENTATI Dunque si parte verso il consolidamento di un ruolo sociale per il medico veterinario, un ruolo da educatore del binomio uomo-cane. Il 1 aprile ha debuttato il Comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia (nella foto il certificato rilasciato), quattro incontri gratuiti

presso la Biblioteca comunale, con relatori specializzati come Simone Mammi, veterinario comportamentalista, Nicolas Schmitt, veterinario formatore e Giorgio Micagni, agente veterinario ufficiale dell’Ausl di Reggio Emilia. La sera del 20 maggio le lezioni ai proprietari sono iniziate a Vercelli. Il percorso formativo, organizzato su iniziativa del Comune e dell'ASL, si articola su cinque giornate gratuite per i proprietari di cani residenti nel Comune. A Milano le lezioni iniziano il 12 giugno. A Gorizia, invece, l'iniziativa è partita il 18 maggio, con due serate organizzata dall'Ordine provinciale dei medici veterinari, con la collaborazione e il patrocinio del Comune: ingresso libero a tutta la cittadinanza. Giovanni Tel, presidente dell'Ordine di Gorizia commenta: "non può naturalmente che farmi piacere, sia come Presidente di Ordine che come veterinario formatore, che tali iniziative, si allarghino, secondo volontà del Ministero Salute e della

stessa FNOVI, a tutto il nostro Paese. Mi sembra anche giusto, rendere omaggio ai miei colleghi, peraltro tutte donne, che pur nel più piccolo ambito dell'Ordine da me presieduto, si sono entusiaticamente attivate e rese disponibili per la riuscita dell'evento da noi programmato". E l’affluenza? L’Ordine di Gorizia ha contato 120 partecipanti, che “hanno colmato la sala, mostrando di gradire sia gli argomenti trattati sia il modo con il quale essi sono stati proposti. In particolare si è evidenziata da parte degli spettatori una esigenza sempre maggiore di informazione corretta e professionalmente qualificata, in un quadro di conoscenze spesso frutto di banalità o semplici luoghi comuni”. Per vedere da vicino come nasce un corso per il patentino e ragionare delle sue evoluzioni, abbiamo scambiato due parole con Maria Cristina Osella che si è occupata del corso organizzato a Vercelli. Dottoressa Osella, come nasce la vostra iniziativa? Quali le opportunità avute e cercate? Il Comune di Vercelli (Servizio Ambiente e Qualità Urbana Settore Sviluppo Urbano ed Economico) è molto sensibile alle problematiche della convivenza uomo-animale in ambito cittadino. Nel luglio del 2009, infatti, è stato varato, su una mia proposta, un progetto di educazione etologico-ambientale dal titolo “Animali in città”, che prevedeva tra l’altro un percorso educativo per i proprietari di cani analogo al “Patentino”. Quando ho realizzato che si stava concretizzando a livello nazionale un’iniziativa molto simile, ho suggerito all’Assessore dott. Principe di attendere qualche mese, ma di riformulare il progetto secondo le direttive ministeriali. Credo proprio che ne sia valsa la pena… Occorre che i veterinari acquisiscano una dimensione più manageriale e diventino meno “timidi” nell’avanzare richieste, purché serie, motivate e, soprattutto, ricche di contenuti. Il materiale didattico è stato predisposto dalla FNOVI: quanto conta l’uniformità del messaggio educativo? Personalmente ritengo che sia essenziale fornire indicazioni di base chiare, semplici e comprensibili, al di là delle personali convinzioni o ideologie. L’obbiettivo è di garantire

Parliamo del pubblico: i presenti erano solo proprietari? Con quale approccio sono intervenuti, quali domande, quali problemi li preoccupano di più? La prima serata del nostro percorso formativo a Vercelli ha registrato un successo al di sopra delle aspettative. Presenti in sala un centinaio di persone, che avevano provveduto ad una fase preliminare di registrazione. Il contributo del personale operativo del Comune è stato fondamentale, in quanto i cittadini hanno avuto informazioni corrette sulle finalità e sulle modalità di svolgimento del corso, e non hanno nutrito false aspettative. Abbiamo previsto cinque incontri serali, al fine di ottemperare a quanto richiesto dalla normativa, con frequenza e test finale obbligatori. Inoltre, poiché gli incontri serali sono teorici, sono previste un paio di giornate presso una delle aree verdi site nel centro della Città, in cui sarò a disposizione dei cittadini che desiderano avere qualche consiglio pratico nella gestione del proprio cane. Per chiarezza di informazione, non si tratta di consulenze comportamentali, ma semplicemente di incontri di screening al fine di dare qualche semplice consiglio tecnico o di indirizzare il proprietario verso la figura professionale più idonea ad intervenire. Il mio parere, e da sempre lo sostengo, è che il medico veterinario deve avere un ruolo primario e centrale nel settore cinofilo, in quanto dovrebbe valutare chi e come dovrà intervenire successivamente. Evoluzioni possibili del patentino? Suggerimenti da questa esperienza d’esordio? Il “patentino” non deve essere strumentalizzato, né diventare un elemento di frattura tra istituzioni pubbliche e proprietario. Il proprietario non deve vivere il percorso educativo come una limitazione o una repressione, ma un riconoscimento: mi piacerebbe, quindi, che diventasse una prima fase di responsabilizzazione dei cittadini che possiedono il cane. Suggerimenti? Spirito di iniziativa e di collaborazione… senza una effettiva e reale cooperazione tra settore privato e pubblico è veramente difficile poter operare con dei risultati. L’adesione e la partecipazione dei Servizi Veterinari competenti per territorio ed il coinvolgimento delle Associazioni Animaliste locali sono stati elementi essenziali per la realizzazione del corso a Vercelli. Non sarebbe il caso di tesaurizzare il dato dei “patentati” e renderlo in qualche modo ufficiale, ad esempio inserendolo nell’anagrafe canina? Il “metodo gentile” con rinforzo positivo, tanto propagandato quale metodo educativo per i nostri cani, dovrebbe essere applicato anche ai proprietari… Sarebbe veramente il momento di premiare chi si preoccupa realmente del proprio cane, e, soprattutto, se ne occupa con responsabilità. Inserire il dato nell’anagrafe canina, che è ormai una realtà nazionale, potrebbe essere uno strumento idoneo. ■


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8 Legale Sentenze

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Maltrattamento aggravato di animale: una condanna a Verona di accudire giornalmente l’animale, non si fosse reso conto delle terribili sofferenze patite da quest’ultimo “e aver soprasseduto alle adeguate cure di cui lo stesso necessitava denota una volontà di maltrattamento sia pure sotto il profilo della volontaria omessa condotta cui l’imputato era giuridicamente tenuto quale proprietario dell’animale”. È del tutto evidente, infatti, che “lo stato di shock settico dell’animale e di avanzata cancrena della zampa (…) non possono essersi prodotti in poche ore, ma sono l’esito di un processo di infezione che durava quantomeno da alcuni giorni”.

el caso in cui il proprietario di un animale si disinteressi delle condizioni cagionevoli di quest’ultimo, lasciandolo in una situazione di assoluto degrado fisico, che porti alla morte dello stesso, dovrà rispondere di maltrattamento di animali aggravato (ai sensi dell’art. 544-ter, comma 3, c.p.). Lo ha deciso il Tribunale penale monocratico di Verona, con la sentenza 26 aprile 2010, n. 854.

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frustrazione per un evento così grave, come la morte del cane, provato dai volontari e attivisti, della LAV che sono impegnati quotidianamente nell’attività di verifica dei casi di maltrattamento e di successiva assistenza agli stessi, per cui si ritiene di poter liquidare equamente a detto titolo la somma di complessivi euro 5.000,00”. (fonte: Altalex) ■

I FATTI Un cane, di razza pastore meticcia, veniva lasciato esposto al sole nei pressi della propria abitazione, senza acqua ed in condizioni di denutrizione, omettendo, altresì, di curare una ferita alla zampa posteriore destra, procuratasi autonomamente dall’animale, dalla quale derivava, in breve tempo, una necrosi totale dell’arto, con conseguente piaga da decubito laterale permanente al fianco sinistro, a causa dell’incapacità del cane di mantenersi in posizione eretta. Nel dibattimento, il proprietario, consapevole delle condizione del cane, non ha saputo nemmeno dimostrare di aver procurato cure veterinarie all’animale per migliorarne lo stato.

LA CONDANNA

surata la temperatura corporea dell’animale che risultava di ca. 40 gradi, il cane presentava altresì diarrea con spruzzo e sangue, oltre a tutta altra serie di sintomi che facevano deporre per la sussistenza di uno shock settico. La teste ha quindi riferito che anche in seguito al consulto con gli altri colleghi dello studio era stato deciso per l’eutanasia perché non c’era più alcun trattamento medico o chirurgico che il cane potesse sopportare nelle condizioni in cui si trovava nel momento in cui era giunto nella struttura ambulatoriale.

EUTANASIA VETERINARIA

LA GIUSTIZIA

Il cane veniva portato presso l’ambulatorio veterinario dove, effettuate tutte le analisi e gli accertamenti del caso, i medici decidevano per la soppressione perché l’animale non aveva possibilità di sopravvivenza e per evitargli dunque ulteriori sofferenze. Al riguardo è stata sentita la veterinaria, la quale ha confermato che il cane presentava un decubito laterale permanente, perché non era in grado di mantenere una stazione quadrupedale, che si trovava inoltre in imo stato stuporoso correlato ad uno quadro di tossicosi generalizzato, in quanto si potevano notare all’evidenza una lesione necrotica a carico dell’arto destro e altresì la presenza di larve nella gamba ferita. Veniva mi-

Il Pubblico Ministero chiedeva che venisse accertata la responsabilità penale del detentore in ordine al delitto di maltrattamento di animali (art. 544-ter c.p., comma 1 e 3). I giudici veronesi hanno evidenziato come non fosse emersa, in capo a Tizio, una volontà diretta a cagionare, anche solo nella forma del dolo eventuale, la morte del cane, sebbene sia risultata una condotta di maltrattamento di entità tale che la morte stessa fosse certamente prevedibile. Se si prende in considerazione la gravità della situazione nella quale era ricondotto l’animale si comprende, sempre secondo i giudici, come non fosse possibile che il proprietario del cane, che aveva un preciso obbligo giuridico

Per tale motivo, il detentore viene dichiarato responsabile del reato in commento, in quanto ha posto in essere, senza necessità alcuna, una condotta volontaria di maltrattamento a danni del cane, dalla quale è derivata, quale conseguenza prevedibile, la morte dello stesso. Il Pubblico Ministero ha chiesto la condanna alla pena di mesi 6 di reclusione; in subordine la derubricazione nell’art. 727 c.p. abbandono di animali. Valutati tutti i criteri, fra cui l’incensuratezza dell’imputato, il Tribunale ha ritenuto che debba essere comunque irrogata urta pena detentiva, e non solo pecuniaria, che si stima equo determinare in mesi 4 di reclusione. “L’incensuratezza e il positivo comportamento processuale dell’imputato, che nel corso del dibattimento pare essersi reso conto del disvalore della sua condotta, nonché l’efficacia deterrente connessa alla condanna, rendono possibile la concessione dei benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione, potendo formularsi una prognosi di non recidiva”. Segue ex lege la condanna al pagamento delle spese processuali (1.800 euro). L’imputato va anche condannato al risarcimento dei danni subiti dalla LAV-Lega Anti Vivisezione, costituitasi parte civile, per le spese sostenute per l’assistenza e l’eutanasia del cane (sostenute dalla LAV) e comunque dal danno soggettivo “consistente nel senso di afflizione e

È lesione personale colposa il morso del cane da guardia. Anche se era dietro il recinto l padrone del cane che morde un passante dall’interno del recinto in cui è rinchiuso, approfittando di una apertura nella barriera di recinzione, risponde di lesioni personali colpose, anche se l'animale non è libero, essendo suo preciso dovere controllare che non sia in condizioni di danneggiare gli estranei. Lo ha affermato la Corte di Cassazione nella sentenza 20054 del 26 maggio, accogliendo il ricorso della procura di Catania contro l’assoluzione dei proprietari di un cantiere in cui era rinchiuso un cane. La Corte rileva che la sentenza impugnata “pur ipotizzando una sorta di paradossale provocazione della vittima nei confronti del cane mordace non dubita del fatto che il cane dall’interno di una recinzione di un cantiere abbia avuto la possibilità di azzannare at-

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traverso una soluzione di continuità del sistema di recinzione una persona che transitava all’esterno della recinzione stessa. Tanto bastava a rendere necessaria la verifica delle condotte dei titolari del cantiere sotto il profilo dell’adeguatezza della custodia dell’animale, custodia il cui onere gravava sui soggetti che disponendo del cantiere del cane, ciascuno per il più specifico titolo risultante dagli atti, dovevano provvedere a che l’organizzazione del cantiere, gli impianti e le strutture d’esso e da ultimo gli animali in esso rinchiusi con funzione di custodia o altra tollerata funzione, non producessero lesioni personali agli intranei del cantiere e a chiunque con quelle strutture e con quegli animali avesse contatto per ordinaria occasione di vita o di lavoro”. L’animale aveva azzannato una donna mentre passava accanto all’area. I padroni del ca-

ne, accusati di lesioni personali colpose, erano stati assolti in appello. I giudici di merito sottolineavano infatti che il cane non solo non rientrava tra le categorie di cani pericolosi indicati dalla legge, ma era anche chiuso in un apposito recinto. La Suprema Corte ha affermato la necessità di una verifica della condotta degli imputati sotto il profilo dell’adeguatezza della custodia del cane, e l’irrilevanza del fatto che il cane non fosse indicato come “razza pericolosa” (peraltro non catalogabile come tale secondo la Corte di Appello). La Cassazione ha quindi concluso che l’onere di custodia dell'animale grava “sui soggetti che, disponendo del cane e del terreno in cui il cane risiede, devono provvedere affinché gli animali in esso rinchiusi con funzione di custodia o altra tollerata funzione, non producano lesioni personali agli altri”. ■

CANILI, IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE L’APPELLO DEL MINISTERO

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l 26 maggio 2010, il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato l’Ordinanza contingibile ed urgente recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. A dicembre il TAR del Lazio aveva accolto il ricorso presentato dall’Avvocato Massimiliano Bacillieri, responsabile dell’ufficio legale di FederFauna, contro il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, per l’annullamento, previa sospensione d’efficacia, dell’Ordinanza in questione, firmata il 16 luglio 2009 da Francesca Martini. Quindi il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Ministero della Salute e ora l’esito finale del contenzioso. L’Ordinanza originava dalla “necessità e l’urgenza” di individuare specifiche ed appropriate misure sanitarie a garanzia della salute, della tutela e del benessere degli animali nel caso in cui gli stessi siano affidati secondo le procedure di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; e inoltre di evitare che animali di affezione possano essere trasferiti, in alcuni casi anche per lunghe distanze, in assenza di misure e prescrizioni sanitarie idonee a garantirne la tutela e il benessere ed evitarne lo stress. Il Ministero della Salute motivava il provvedimento, con la finalità di “evitare che nelle gare di appalto per i servizi di mantenimento e gestione dei cani randagi si valutassero unicamente parametri economici, a discapito delle norme che regolano il loro rispetto”. Il TAR aveva osservato che la formula usata dal Ministero (“nell’attesa di intervenire in via legislativa”) “non sembra possedere i caratteri che giustificano il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente”. Il Consiglio di Stato conferma: “il provvedimento dell’Amministrazione non sembra possedere i requisiti dell’ordinanza contingibile e urgente, non risultando dalla motivazione dell’atto il fatto causativo della misura eccezionale adottata, con disposizioni di carattere eterogeneo e la cui efficacia è per di più protratta fino al termine dell’anno 2011”.


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10 Riflessioni Accesso alla professione

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Va tolto alla laurea il valore legale Da anni si discute su un principio che in realtà toglie “valore” alla laurea di ANTONIO MANFREDI i vorranno perdonare gli studenti, per fortuna molto pochi, del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria di Catanzaro se li prendo sempre come esempio, ma credo che il riferimento sia certamente quello più evidente per sostenere la mia tesi. Siamo tutti convinti che uno studente di Catanzaro ed uno di Torino o Bologna, solo per citare due esempi, con le identiche capacità, alla fine del Corso di Laurea si presenteranno all’Esame di Stato con la stessa preparazione scientifica, culturale e professionale? Purtroppo no, e dico purtroppo per quei giovani laureati che usciranno dall’Università calabrese e che dovranno impegnarsi ancora molto per raggiungere un livello accettabile di professionalità. Nonostante questo anche loro, come quelli di Torino o Bologna, appena conquistata la Laurea potranno presentarsi all’Esame di Stato con la quasi certezza, (99,8% di probabilità), di superarlo e diventare a tutti gli effetti un Medico Veterinario. Con questo titolo in mano potranno poi fare quello che vorranno. Che cosa non funziona in tutto questo? Intanto un esame

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di Stato che non fa, sostanzialmente, alcuna selezione ed in genere abilita tutti alla professione senza un reale controllo delle capacità e della preparazione del laureato. E questo, scusatemi, lo trovo veramente incredibile visto che una volta iscritto all’Ordine, il giovane laureato potrà fare le più svariate attività del settore veterinario senza averne, molto spesso, le specifiche competenze. Da anni sostengo che dovrebbe essere obbligatorio, prima dell’Esame di Stato, un periodo di praticantato post laurea presso strutture private accreditate. Il praticantato è previsto per molte professioni non vedo perché non lo si debba ritenere utile e necessario quando si rischia la salute ed il benessere degli animali. Ma il punto, nell’esempio che ho riportato, che mi fa veramente innervosire è un altro. Come è possibile che la Laurea ottenuta a Catanzaro possa avere lo stesso valore di quella di Torino o Bologna, sempre solo per fare un esempio? Perché i certificati di laurea rilasciati da queste Università possono avere lo stesso valore legalmente riconosciuto? Sappiamo tutti in quali condizioni si trova il Corso di Laurea di Catanzaro: senza aule, senza spazi didattici, senza docenti, senza strutture per svolgere un minimo di pratica, in sostanza, senza niente. Sappiamo tutti che questo progetto è partito senza

alcuna esigenza territoriale e solo per finalità politiche o interessi diversi. Come è possibile allora che la scarsa preparazione che può fornire questo Corso di Laurea ad un povero studente possa essere messa sullo stesso piano di quella che possono fornire Università di ben altro livello? Sulla base di quale logica distorta i due percorsi di studio devono alla fine avere lo stesso valore legale permettendo, senza alcuna differenza, le stesse possibilità occupazionali. Non sarebbe più logico che, al contrario, la laurea non avesse alcun valore legale equiparato per tutte, ed avesse invece un valore reale legato al livello qualitativo del percorso di studi effettuato? Non ho nulla contro i laureati di Catanzaro che ritengo vittime di un sistema politico assurdo, ma se dovessi assumere un veterinario darei molta importanza alla facoltà di provenienza. Non sarebbe ora di togliere il valore legale alla laurea permettendole finalmente di avere un valore reale basato sul percorso di studi incentivando le diverse facoltà al massimo impegno in un confronto che porti ad una corretta concorrenza? Sono più di 60 anni che si discute di questo problema senza essere riusciti ad arrivare ad una decisione. Non condivido molte iniziative del Ministro all’Istruzione, Maria Stella Gelmini, ma con-

cordo in pieno che la riforma universitaria debba arrivare all’abolizione del valore legale della laurea. Il mondo delle imprese lo ritiene un “retaggio del passato” ed in effetti è assurdo che la laurea sia ancora un certificato pubblico rilasciato dal Ministero competente o da un’autorità accademica che ne riconoscono il valore legale. Questo sistema blocca nella sua evoluzione il mondo universitario e quello del lavoro, soprattutto quello pubblico, dove un “pezzo di carta” deve per forza valere come un altro indipendentemente da chi lo ha rilasciato. “Il valore legale del titolo di studio incrementa solo la proliferazione degli atenei o corsi di studi senza alcun legame con l’economia reale, vanifica ogni tentativo di far crescere la concorrenza fra le facoltà ed esaspera il controllo pubblico sul mondo universitario”, pensiero che condivido in pieno. Per capirci, non sarebbe mai nato un Corso di Laurea di Medicina Veterinaria a Catanzaro se la laurea, nonostante il livello qualitativo del corso, non avesse avuto valore legale. Certamente in questo ragionamento che non fa una piega c’è un problema, ed è quello delle professioni regolamentate, come quella del Medico Veterinario. Queste professioni, come abbiamo già detto, prevedono un Esame di Stato e per accedere a questo si deve avere una laurea, non importa di quale facoltà, basta una laurea specifica. E allora cosa si può fare? Qualcuno estremizza il ragionamento fatto sino a questo punto, e da me condiviso, chiedendo l’abolizione degli Ordini, cosa che al contrario io ritengo impensabile ed estremamente dannosa per tutti i settori professionali soprattutto per le garanzie che il cliente verrebbe a perdere. Fra l’altro questa materia è regolamentata dalla Costituzione e quindi non sarebbe certo facile metterci le mani. Cosa si può fare allora? Intanto togliere da subito il valore legale della laurea per l’accesso ai concorsi pubblici in modo che questo titolo possa avere diverso valore a secondo della facoltà di provenienza sulla base di valutazioni esterne ed obiettive sui diversi Corsi di Laurea. Per quanto riguarda l’accesso agli Esami di Stato si potrebbe dare anche in questo caso una diversa valutazione, magari in termini di crediti, al titolo acquisito nelle diverse Università. I riferimenti volendo ci sono già partendo dalla valutazione sui vari atenei espressa dal Miur ai riconoscimenti europei per i Corsi di laurea in Medicina Veterinaria. Certamente se la valutazione fra i diversi Corsi fosse abbastanza omogenea con scostamenti contenuti rispetto alla media, il problema sarebbe facilmente risolvibile, ma purtroppo ci sono differenze anche notevoli ed alcune facoltà sono veramente lontane da valori medi accettabili. Per questo continuiamo a ritenere, anche per risolvere il problema del numero esagerato di laureati, che la cosa più logica sia quella di chiudere questi Corsi di Laurea che non hanno alcuna giustificazione di esistere concentrando tutti i finanziamenti statali su quelli che meritano, al contrario, maggiore attenzione. Questa sarebbe la logica soluzione a tanti problemi del settore veterinario in quanto si avrebbero subito meno laureati e con una preparazione migliore. Questo è l’obiettivo che si dovrebbe raggiungere per il futuro della veterinaria e per garantire sempre di più un buon livello ■ qualitativo professionale.


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PROTEGGI LA TUA STRUTTURA

Assicurati contro le perdite economiche derivanti dal verificarsi di eventi imprevisti che provochino un danno alla tua struttura veterinaria ANMVI, in collaborazione con Marsh, ha esteso la “Convenzione Globale Uffici” al nostro settore. Tramite la compagnia Chartis Europe S.A. potrai godere delle migliori coperture alle più vantaggiose condizioni economiche. Le condizioni contrattuali sono state studiate con espresse garanzie a tutela del Medico Veterinario Tutti i dettagli al sito: www.anmvi.it È una soluzione rivolta a tutti i Medici Veterinari iscritti ad una delle Associazioni federate AIVEMP - ANVU - SCIVAC - SIDEV - SISCA - SIVAE - SIVAL - SIVAR - SIVE - SOVI - ALIVeLP ASVAC - AVULP - CVS - SOVEP - AMVetPA - APVAC - AVM - CVB Segreteria ANMVI: tel. 0372/403536 - fax: 0372/403526 - Email: assicurazioni@anmvi.it - www.anmvi.it


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SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

CORSO PRATICO MANAGEMENT DELLA FATTRICE Località La Calandrina - Sutri (Vt) - 30 Settembre - 2 Ottobre 2010 PROGRAMMA GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 14.00 Registrazione dei partecipanti 14.25 Presentazione dell’itinerario e del corso 14.30 Cenni di anatomia e fisiologia applicata della fattrice Maria Pia Pasolini 15.15 Induzione dell’attività ciclica Stefania Bucca

16.00 Pausa caffè 16.30 Uso dell’ultrasonografia nella gestione riproduttiva della fattrice Marco Livini 17.30 Impiego di sostanze ormonali o simil-ormonali nella gestione riproduttiva della fattrice. Paola Gulden 18.15 Discussione 18.45 Interruzione

VENERDÌ 1 OTTOBRE 9.00 Monta naturale e inseminazione artificiale con seme fresco, refrigerato e congelato Stefania Bucca 10.00 Uso dell’ultrasonografia transrettale nella diagnosi e monitoraggio della gravidanza. Marco Livini 11.00 Pausa caffè 11.30 Uso dell’ultrasonografia transaddo-

12.30 13.00 14.30 14.45

15.30 16.15 16.45

17.45 18.15

minale nella diagnosi e monitoraggio della gravidanza. Stefania Bucca Discussione Pausa pranzo Il parto fisiologico e patologico Simona Ferrone Patologie ovariche: diagnosi e terapia Paola Gulden Patologie uterine: diagnosi e terapia Marco Livini Pausa caffè Fattori influenzanti le percentuali di gravidanza nella cavalla Stefania Bucca Discussione Interruzione

SABATO 2 OTTOBRE Esercitazioni pratiche Laboratorio 1: preparazione e lettura citologici e batteriologici, gestione pezzi bioptici, antibiogrammi, identificazione Gram+/-, foal watch, dimostrazione materiali, etc. P. Gulden Laboratorio 2: leggi e attrezzature centri di FA, manipolazione seme congelato, gestione bidoni di stoccaggio e spedizione, materiali da inseminazione, etc. M. Pasolini Sala travaglio interna: esecuzione di ecografie transaddominali e transrettali S. Bucca, M. Livini Sala travaglio esterna: esecuzione di esami citologici, batteriologici, lavaggi uterini e vulvoplastiche in cavalle vuote S. Bucca, M.Livini

INFORMAZIONI SIVE Secretary - Tel. +39 0372/40.35.02 Fax +39 0372/45.70.91 - info@sive.it

Società federata ANMVI

CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA Sassari, 2-4 Luglio 2010

RELATORI Francesco Albanese, Med Vet, Napoli Federico Leone, Med Vet, Senigallia (AN)

ISCRIZIONI Scadenza pre-iscrizioni: 18 giugno 2010. Quote di partecipazione: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari.

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65° Congresso SCIVAC Focus

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Terapia preventiva delle malattie dermatologiche indotte dall’eccessiva esposizione solare basale dell’epidermide, le radiazioni ultraviolette sono assorbite con relativa diminuzione del danno cellulare1,2,3,5,6.

MALATTIE DERMATOLOGICHE FOTO-INDOTTE

di LUISA CORNEGLIANI Med Vet, Dipl ECVD, Milano

IL SOLE E LE RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE (UV) I raggi ultravioletti (UV) sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d’onda inferiore alla luce visibile, ma maggiore dei raggi X; sono più piccole e rapide della luce visibile colorata, che ha una lunghezza d’onda da 400 a 700 nm (nanometri), e costituiscono meno del 5% della radiazione solare. La gamma delle lunghezze d’onda UV viene suddivisa in: UVA (400-320 nm), UVB (320290 nm) e UVC (inferiore a 290 nm). La maggior parte dei raggi nocivi è assorbita dallo strato d’ozono, dalle impurità atmosferiche e dai vetri delle finestre. Tuttavia una parte di queste radiazioni raggiunge la superficie terrestre e rappresenta un potenziale rischio per la salute della cute. L’esposizione ai raggi solari aumenta al crescere dell’altitudine e per ogni 1000 metri si ha un incremento del 10-12%. La cute deve essere protetta dall’eccessiva esposizione ai raggi UV sia al mare sia in montagna, soprattutto nelle giornate limpide e durante le ore più calde1,2,3.

PREVENZIONE: QUALCHE SUGGERIMENTO UTILE La prevenzione è una la migliore terapia. Bisognerebbe evitare lunghe passeggiate nelle ore più calde e, nella stagione estiva, tra le 10 e le 16. Gli animali, come le persone, hanno cuti differenti secondo età e razza: gli animali a pelo corto e chiaro sono a maggiore rischio per malattie foto-indotte. In questi casi, la dove non è possibile limitare le attività del cane o del gatto (animali con accesso al giardino) è necessario utilizzare protettivi solari prima delle esposizioni.

COSA SONO I PROTETTIVI SOLARI E COME FUNZIONANO I protettivi solari sono divisi in fisici e chimici. I primi sono pigmenti organici che proteggono la cute impedendo ai raggi solari di penetrarla attraverso la formazione di una barriera opaca che li riflette, mentre gli altri assorbono i raggi UV. I protettivi solari fisici sono l’ossido di zinco ed il diossido di titanio. Entram-

bi forniscono una protezione totale e non sono state segnalate reazioni avverse alla loro applicazione. I protettivi chimici sono una famiglia di prodotti a base di acido aminobenzoico (PABA) e derivati del benzofenone. Il PABA è un buon assorbente degli UVB, ma sono state segnalate reazioni allergiche all’applicazione e non protegge la cute già lesionata. Negli ultimi anni, sono stati introdotti prodotti con maggiori capacità di assorbimento (UVB ed UVA-II) e limitati effetti collaterali. La maggior parte dei dati sull’applicazione derivano dalla medicina umana e dagli studi di laboratorio. In generale è importante ricordare che vanno applicati ogni 2-3 ore. Si ottiene una migliore protezione applicando il prodotto 20-30 minuti prima dell’esposizione ai raggi solari e 15-30 dopo. I punti critici sono muso e parte distale degli arti, ma anche addome ed inguine sono a rischio4.

ECCESSIVA ESPOSIZIONE AI RAGGI UV: MECCANISMI DI DIFESA DELLA CUTE E MALATTIE DERMATOLOGICHE ASSOCIATE Il mantello è la prima barriera fisica ai raggi solari e ne impedisce il contatto diretto con la cute. I raggi UV possono indurre foto-ossidazione ed un cambiamento nella composizione chimica del pelo. L’alterazione della struttura cuticolare comporta la diminuzione e/o perdita di coesione tra le lamelle cornee. Ne consegue indebolimento del pelo, perdita di lucidità ed opacamento. Questi eventi sono abbastanza rari in dermatologia veterinaria e possono essere limitati dal buonsenso, soprattutto nel cane. In dermatologia umana, esistono anche tumori del fusto pilare foto-indotti, ma negli animali non sono mai stati dimostrati. Gli animali a pelo corto, glabri o a pelo bianco sono a rischio maggiore di sviluppare dermatite solare, ustioni e tumore squamocellulare. La cute adotta numerosi meccanismi per difendersi dall’esposizione ai raggi UV: sintetizza enzimi, antiossidanti e “stress protein” che proteggono le cellule epidermiche dai danni ossidativi. Altri enzimi consentono di riparare il DNA cellulare eventualmente danneggiato. Inoltre, tramite la produzione di melanina, da parte dei melanociti dello strato

La dermatite solare è una reazione fototossica ed interessa principalmente le aree glabre e/o a pelo corto degli animali. La sua gravità dipende dal tempo d’esposizione ai raggi UV e si ha la formazione di cheratinociti vacuolizzati dell’epidermide superficiale, cheratinociti apoptotici, dilatazione dei vasi, incremento dei componenti vasoattive, delle citochine infiammatorie e dell’ossigeno reattivo. Questa serie di eventi induce una progressiva alterazione del DNA con possibile trasformazione cellulare neoplastica (cheratosi attinica vs carcinoma squamocellulare). Con l’esposizione ripetuta, dopo l’iniziale eritema, si formano lesioni dermatologiche spesso ad evoluzione carcinomatosa. L’elastosi è un evento importante a livello del collagene dermico ed implica una diminuzione dell’elasticità cutanea1,2,3,5,6. Nel gatto bianco, le lesioni croniche sono rappresentate da una dermatite attinica su orecchie, dorso del naso, ecc. Nei casi più gravi la malattia progredisce in carcinoma squamocellulare. La neoplasia è localmente invasiva; la gravità della lesione e la sua localizzazione, spesso rendono necessarie interventi chirurgici debilitanti. Nel cane si possono sviluppare follicoliti e cisti follicolari attiniche su tronco ed arti. Le complicanze batteriche nel cane (piodermite), peggiorano i sintomi clinici e prolungano la risoluzione delle lesioni dermatologiche1,2,3,5,6.

MALATTIE DERMATOLOGICHE FOTO-AGGRAVATE L’esposizione eccessiva ai raggi solari è un fattore di peggioramento di malattie immunomediate. In particolare modo è da evitare in corso di lupus cutaneo e/o sistemico, lupus vescicolare dello Sheltie Sheep dog, dermatomiosite, pemfigo complex e penfigoide. In queste malattie, l’esposizione agli UV può aumentare la liberazione di antigeni, generare alcune molecole di DNA alterato dai cheratinociti epidermici e creare numerose citochine e molecole di adesione. Le molecole di DNA alterato fissandosi alla membrana basale dell’epidermide, alla presenza di autoanticorpi, formano nuovi immunocomplessi e causano la recrudescenza della malattia. È importante informare i proprietari riguardo ai rischi che i loro animali corrono se esposti erroneamente ai raggi UV, per evitare recidive e conseguenti modifiche del protocollo terapeutico in atto1,2,3,5,6.

ALTRI EFFETTI DEI RAGGI UV Animali in terapia con alcuni antibiotici, come per esempio le tetracicline, devono evitare l’esposizione ai raggi solari: questi possono causare una reazione di foto-tossicità e foto-allergia per i “cataboliti” dei farmaci. L’eccessiva esposizione ai raggi UV, altera la normale azione delle cellule di Langerhans influenzando la produzione di citochine, la normale protezione nei confronti degli antigeni estranei inducendo una diminuita prote-

zione verso le infezioni virali ed aumentando la suscettibilità per i tumori cutanei5,6.

TERAPIA: QUANDO NON È STATA FATTA PREVENZIONE E SI DEVONO LIMITARE I DANNI Il trattamento farmacologico consiste, per i casi meno gravi, nella protezione dai raggi solari e l’idratazione cutanea; alcuni autori suggeriscono beta-carotene a 30 mg/kg/die per os. Se presenti lesioni dermatologiche di maggiore gravità è preferibile aggiungere corticosteroidi per via sistemica a dosi antinfiammatorie (prednisolone 1 mg/kg/die) per 7-10 giorni; in alcuni casi può essere utile acitretina 0,5-1 mg/kg/die nel cane e 5-10 mg/gatto. Negli animali con infezione batterica si utilizzano antibiotici ad ampio spettro (durata secondo la gravità dell’infezione). Alla presenza di neoplasie cutanee è meglio consultare il veterinario oncologo per la terapia più idonea5,6. Negli animali con malattie immunomediate, dove gli UV abbiano indotto peggioramento o recrudescenza della sintomatologia, è utile consultare il dermatologo per modificare la terapia. Bibliografia 1. Bensignor E, (1999), Soleil et peau chez les carnivores domestique, 1- effects des raynnements solaires sur les structures cutanées, Le Point Veterinaire, 30: 225-228. 2. Bensignor E, (1999), Soleil et peau chez les carnivores domestique. 2-Affections photo-induites et photo-aggravées, Le Point Veterinaire, 30: 229-236. 3. Calmont JP, (2002), Dermatoses solaires (1re partie): photodermatoses et dermatoses photo-aggravées. Prat Méd Chir Anim Comp, 37: 185-193. 4. Gasparro FP, Brown D, Diffey BL, Knowland JS, Reeve V (2003): Sun protective agents: formulations, effects and side effects. In Fitzpatrick’s Dermatology in general medicine, McGraw-Hill ed. cap 247: 2344-2359. 5. Noli C, Scarampella F, (2004), Malattie ambientali, in Dermatologia del cane e del gatto, ed Poletto, 327-330. 6. Scott DW, Miller WH, Griffin CE, (2001), enviromental skin diseases, in Muller and Kirk’s small animal dermatology. WB Saunders, Filadelfia, cap 16: 10731081. Atti del 65° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC, Rimini, 28-30 maggio 2010. ■


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Sinovite settica equina: la crescita batterica nel liquido sinoviale influenza la prognosi? Sopravvivenza a breve termine e ritorno all’attività atletica meno probabili in presenza di coltura batterica positiva

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a correlazione tra i risultati della coltura batterica del liquido sinoviale e la prognosi a breve e lungo termine della sinovite settica del cavallo non è completamente chiarita. Uno studio ha ipotizzato che i cavalli con coltura batterica del liquido sinoviale settico positiva avessero una minore probabilità di sopravvivere o di ritornare a una normale funzione atletica rispetto a quelli con coltura batterica del liquido sinoviale settico negativa. Si esaminavano le cartelle cliniche dei cavalli maturi visitati presso due ospedali di riferimento per l'indagine di una sospetta sinovite settica. Si includevano nello studio i soggetti (n=206) per i quali il liquido sinoviale era stato sottoposto ad analisi di laboratorio complete, inclusa la coltura batterica. La diagnosi di sinovite settica era basata su una conta delle cellule nucleate > 30x10(9) cellule/l o dei neutrofili >90% e su altri parametri clinici, citologici e batterici. Il follow-up a lungo termine veniva ottenuto mediante questionario telefonico. Per tutti i risultati si applicava l'analisi univariata utilizzando il test di Fisher. Su 67 cavalli con coltura batterica positiva, 14 (20,9%) venivano soppressi a causa della sepsi sinoviale persistente, rispetto a due (1,44%) dei 139 cavalli con coltura batterica negativa. Complessivamente, la sopravvivenza e il ritorno a lungo termine alla normale funzione atletica nei cavalli con coltura batterica positiva era pari al 50% (24/48 cavalli), contro

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il 70,5% (74/105) nei soggetti con coltura batterica negativa. Tra i cavalli che sopravvivevano fino ad essere dimessi, il ritorno a lungo termine alla funzionalità non differiva significativamente tra quelli con coltura positiva e quelli con coltura negativa. La crescita di Staphylococcus aureus nelle colture di liquido sinoviale non influenzava la sopravvivenza a breve termine e le dimissioni dall'ospedale, rispetto ad altre colture batteriche positive; tuttavia, il ritorno a lungo termine alla funzionalità era pari soltanto al 30,4% (4/13) nei cavalli in cui si coltivava S. aureus, rispetto al 73,9% (17/23) di quelli in cui si coltivavano altri batteri. I cavalli con coltura batterica positiva in corso di sinovite settica, concludono gli autori, hanno una prognosi più negativa per la sopravvivenza fino alle dimissioni dall'ospedale e per il ritorno complessivo a lungo termine alla funzionalità, rispetto ai cavalli in cui la crescita batterica era assente. La prognosi a lungo termine era peggiore quando si coltivava S. aureus. *“Bacterial culture of septic synovial structures of horses: does a positive bacterial culture influence prognosis?” Taylor AH, Mair TS, Smith LJ, Perkins JD. Equine Vet J. 2010 Apr; 42(3): 213-8. ■

Controllo del dolore: il punto sulla ricerca farmacologica i è tenuta a Napoli dal 16 al 19 maggio 2010 una conferenza multidisciplinare sul dolore, intitolata “Ricerca e Terapia per la sofferenza dell’uomo e dell’animale. Una sfida per Medici, Veterinari e Farmacologi”. Sfida lanciata da Giancarlo Vesce (Anestesiologia Veterinaria, Università “Federico II” di Napoli), organizzatore e presidente del congresso. Clinici ed anestesisti di medicina umana e veterinaria, farmacologi e scienziati impegnati nella cosiddetta ricerca di base hanno formato un unico gruppo multidisciplinare, per scambiare e confrontare le proprie conoscenze sul dolore.

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Il tutto è accaduto in una conferenza di tre giorni, organizzata presso l’aula magna dell’Università Federico II di Napoli. Lo scopo: migliorare la gestione della sofferenza sia dell’uomo che dell’animale. Sessioni anestesiologiche, farmacologiche, cliniche e di ricerca “pura” si sono avvicendate tra l’interesse crescente dei partecipanti, toccando sia aspetti prettamente veterinari che aspetti di medicina umana. Particolarmente apprezzato l’intervento di Diego Fonda (Ordinario di Clinica Chirurgica, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Milano), che si è focalizzato sul coinvolgimento degli oppioidi endogeni nel dolore animale; e quello di Charles Short (College of Veterinary Medicine, Cornell University, Ithaca, NY) sulle prospettive future nella gestione del dolore. Anche Antonello Bufalari e Giorgia della Rocca (Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Perugia) hanno affrontato tematiche veterinarie di primario interesse: l’approccio combinato al dolore cronico da artrosi (Bufalari) e le basi fisiopatologiche del dolore neuropatico (della Rocca). La conferenza si è chiusa con una sessione interamente dedicata alla farmacologia e alla ricerca farmaceutica, dove si è parlato prevalentemente di endocannabinoidi e composti cannabimimetici. Tra questi, particolare attenzione è stata dedicata alla palmitoiletanolamide (PEA) o Palmidrol. Oscar Sasso e Giuseppina Mattace Raso (entrambi ricercatori presso l’Università Federico II di Napoli) hanno presentato gli effetti analgesici, anti-iperalgici e neuroprotettivi della PEA. Vincenzo Di Marzo (“Endocannabinoid Research Group” del CNR di Pozzuoli) ha trattato il coinvolgimento del cosiddetto recettore TRPV1 negli effetti antalgici degli endocannabinoidi. Federica della Valle del CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) di Innovet Italia ha incentrato la propria relazione sull’uso pratico della PEA nel controllo del dolore in medicina veterinaria. Antonio Calignano (Università Federico II di Napoli), da anni impegnato nella ricerca degli effetti antinfiammatori ed antalgici della palmitoiletanolamide, ha chiuso la sessione (e il congresso) affermando che “oggi la PEA rappresenta uno degli strumenti farmacologici più interessanti per controllare il dolore acuto e cronico, sia nell’uomo che nell’anima■ le”. (M.G.M.)

Contaminazione batterica dei coni otoscopici no studio ha valutato il grado di contaminazione batterica dei coni otoscopici negli ambulatori veterinari, determinando il metodo di disinfezione più efficace. Partecipavano allo studio 50 ambulatori per piccoli animali per i quali si otteneva un rapporto dettagliato sulla pulizia, la conservazione e l’uso degli otoscopi; in tutte le strutture si effettuava la coltura quantitativa dei coni otoscopici puliti e conservati. Con tecnica sterile, si effettuavano i tamponi di due coni per ciascuno dei 50 ambulatori e si sottoponevano a coltura quantitativa. La contaminazione era presente nel 29% dei campioni e si isolavano i seguenti organismi: Flavobacterium brevis (10%), Pseudomonas aeruginosa (6%), Pseudomonas alcaligenes (4%), Staphylococcus intermedius (4%), Corynebacterium spp. (2%), Bacillus spp. (1%), Enterococcus faecalis (1%) e Malassezia spp. (1%). Non vi erano differenze statisticamente significative tra tipo di conservazione (a secco o in soluzione) e tra gli strumenti utilizzati per pulire i coni (spazzole, applicatori con punta in cotone, entrambi o nessuno dei due). Vi era invece una differenza statisticamente significativa tra le diverse soluzioni per la pulizia e per la conservazione. Non era possibile identificare una singola soluzione detergente più efficace delle altre, dato l’elevato numero di soluzione utilizzate. Tra le tre soluzioni di conservazione più frequentemente utilizzate (Cetylcide G, a base di glutaraldeide; Benzall, a base di benzalconio cloruro e Clorexidina gluconata al 2%), la Cetylcide G era la più efficace, quando utilizzata secondo le indicazioni. Il grado di contaminazione era positivamente associato alla frequenza di utilizzo dei coni otoscopici e negativamente associato alla frequenza di sostituzione della soluzione conservante. (M.G.M.) *“Evaluation of otoscope cone disinfection techniques and contamination level in small animal private practice” Kirby AL, Rosenkrantz WS, Ghubash RM, Neradilek B, Polissar NL. Vet Dermatol. April 2010;21(2):175-83. ■

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DETERMINAZIONE RAPIDA DEGLI AMINOACIDI NEL LATTE BOVINO

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stato sviluppato e validato un metodo rapido per la misurazione degli aminoacidi nel latte. Il metodo include una prima fase di idrolisi delle proteine del latte, seguita dalla derivatizzazione e separazione degli aminoacidi mediante HPLC. Nello studio si confrontavano sei combinazioni di agenti di idrolisi e condizioni di temperatura-tempo con un metodo di riferimento; si implementavano poi le procedure di derivatizzazione e la separazione mediante HPLC. L’idrolisi dei campioni di latte con HCl 6N a 160°C per 60 minuti non mostrava differenze rispetto al metodo di riferimento, e consentiva l'analisi di un numero maggiore di campioni in un breve tempo. Inol-

tre, questo metodo era caratterizzato da elevata precisione, bassa incertezza di ripetibilità ed elevata accuratezza per tutti gli aminoacidi valutati. Il valore medio di recupero dei singoli aminoacidi era del 98,38%. Il metodo proposto, concludono gli autori, è dunque accurato, semplice, rapido e adeguato per la determinazione degli aminoacidi in numerosi campioni di latte. (M.G.M.) *“Rapid method for determination of amino acids in milk” R. Marino, M. Iammarino, A. Santillo, M. Muscarella, M. Caroprese, M. Albenzio. Journal of Dairy Science Volume 93, Issue 6, Pages 2367-2370 (June 2010)


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Aspetti giuridici Attualità

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Identificazione degli equidi di MIMMO FERULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - Asl di Bari FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” Asl di Matera ’identificazione degli equidi, come quella di tutti gli altri animali, risulta essere di estrema importanza ai fini dell’applicazione delle norme relative ad una corretta gestione dell’allevamento, sia sotto il profilo zootecnico che igienico-sanitario. Tutti gli equidi, ai sensi dell’art. 3 del DM 29/12/2009 che abroga il DM 5 maggio 2006 ma che mantiene invariato le procedure contenute nel manuale operativo approvato con DM 9 Ottobre 2007, devono essere univocamente identificati mediante l’applicazione di un dispositivo (elettronico) individuale e dotati di un documento di identificazione denominato passaporto. A tale proposito si ribadisce che gli equidi nati prima del 1° Gennaio 2007 ed identificati conformemente alle Decisioni 93/623/CEE e 2000/68/CE sono considerati correttamente identificati in conformità con il citato Decreto, anche senza l’applicazione del transponder ma provvisti di solo passaporto debitamente compilato. I suddetti Equidi, se non identificati secondo le Decisioni summenzionate, ai sensi del DM 29/12/2009, devono essere identificati prima di qualsiasi loro spostamento e comunque, inderogabilmente entro il 30 aprile 2010 e l’eventuale rilascio di passaporto, dopo tale data, risulta essere illegittimo configurando verosimilmente anche situazioni penalmente rilevanti, quale l’abuso d’Ufficio da parte di chi rilascia tale documento d’identificazione in violazione del precetto giuridico (Art. 323 del C.P., ……….per aver procurato ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale…………. ). Tuttavia, in attesa che siano determinate sanzioni, efficaci, proporzionate e dissuasive, dal Governo Italiano, in caso di violazione delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 504/2008 e, quindi del DM 29/12/2009, si ritiene che si possa far riferimento a quanto previsto dall’art. 358 del R.D. 27 Luglio 1934 n. 1265, così come modificato dall’art. 16, comma 1, del Dlvo n. 196 del 22 maggio 1999 (Attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina) che prevede una sanzione pecuniaria da euro 1549,37 a euro 9296,22, salvo che il fatto, costituisca reato. La nota ministeriale del 04/02/2010, in sintonia con quanto dettato dal Regolamento (CE) n. 504/2008 recita,< tra l’altro, che gli equidi introdotti da Paesi membri potranno essere avviati al macello anche se identificati conformemente alle Decisioni di cui sopra, entro il 30 Giugno 2009 (con il solo passaporto regolarmente compilato) in quanto l’inserimento del microchip in questi animali, decorre dalla data di applicazione dello stesso Regolamento e cioè dal 1° Luglio 2009. Per gli equidi nati, invece, nel territorio nazionale, l’obbligo della identificazione elettronica decorre dal 1° Gennaio 2007. Occorre precisare che, ai sensi dell’art. 5, del Regolamento (CE) n. 504/2008, gli Organi

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preposti devono rilasciare i passaporti per gli equidi registrati contenente le sezioni da I a X, mentre i passaporti per gli equidi da allevamento e da reddito, possono anche non contenere le sezioni II, V, VII, VIII e X. Riguardo alla identificazione semplificata, fermo restando che tutti gli equidi devono essere identificati entro il 31 dicembre dell’anno di nascita o entro sei mesi dalla data di nascita, se questo termine è posteriore al 31 dicembre, e comunque prima di lasciare l‘allevamento senza la madre, per gli equidi destinati ad essere macellati prima dei 12 mesi di età e con la stella dentaria degli incisivi laterali decidui visibile, e che non sono destinati né a scambi intracomunitari né all’esportazione verso Paesi terzi, è autorizzato, in alternativa ai mezzi di identificazione di cui agli articoli 4 e 5, del DM 29/12/2009, l’utilizzo di un mezzo di identificazione semplificato definito dal Manuale Operativo vigente per il loro trasporto diretto dall’azienda di nascita al macello. Per la movimentazione di detti equidi verso il mattatoio, devono essere rispettati, inoltre, secondo il Regolamento (CE) n. 504/2008 le seguenti condizioni: a) che la tracciabilità dell’azienda di uscita al macello sia ininterrotta; b) che l’equide oltre che dalla fascetta deve essere identificabile individualmente ai sensi dell’art. 11 e 12 (fascetta e microchip); c) l’equide deve essere accompagnato, inoltre, verso il macello da un certificato contenente le informazioni sulla catena alimentare di cui al Regolamento (CE) n. 853/2004.

REGISTRO DI CARICO E SCARICO Ciascuna azienda in cui è presente anche un solo equide deve essere registrata presso il Servizio Veterinario competente; per azienda si intende qualsiasi stabilimento, costruzione e, nel caso di fattorie all’aperto, qualsiasi luogo in cui sono tenuti, allevati o governati equidi. Ogni azienda è tenuta a conservare un autonomo registro di carico e scarico (Allegato 1 al Manuale Operativo) degli equidi detenuti nell’azienda medesima, sul quale vengono riportati, separatamente per ogni proprietario, tutti gli avvenimenti che si verificano (nascite, acquisti, vendite, morti, ecc.). Tale registro può essere tenuto sia su supporto cartaceo che in formato elettronico, le cui pagine saranno numerate progressivamente e vidimate, solo per gli equidi DPA, dal Servizio Veterinario competente territorialmente e può essere in un unico esemplare anche se gli equidi dell’azienda appartengono a diversi proprietari. Nel caso di equidi non DPA è possibile ottemperare all’obbligo dello scarico delle movimentazioni cui non consegue passaggio di proprietà, conservando nello stesso registro copia della dichiarazione di provenienza. Tuttavia, il Manuale Operativo impone al Responsabile della struttura di destinazione, anche per movimentazioni temporanee, cioè trasferimenti di un equide da una struttura ad un’altra per periodi di tempo limitati e senza che intervenga un cambio di proprietà dell’equide, la registrazione in BDE di almeno l’identificativo dell’equide, l’azienda di provenienza, la data d’ingresso e di uscita dalla struttura, l’eventuale azienda di destinazione qualora diversa da quella di provenienza. ■

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18 Attualità Sicurezza alimentare

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Agenzia alimentare a Foggia: soppresso un ente mai nato Il Sottosegretario Martini: le competenze restano attribuite al Ministero della Salute uali sono gli orientamenti del Governo circa il ripristino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e la conferma dell'indicazione di Foggia quale sede dell'Agenzia? All'interrogazione dell'onorevole Michele Bordo, sotto-

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scritta da più di 40 deputati, ha risposto la scorsa settimana, per il Ministero della Salute, il Sottosegretario Francesca Martini. "L'Italia - ha dichiarato Francesca Martini - ha provveduto a tale obbligo istituendo il Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare" e "il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA), or-

gano tecnico consultivo che agisce in stretta collaborazione con l'EFSA e partecipa, attraverso un proprio rappresentante, al forum consultivo della stessa EFSA". Il Sottosegretario conferma che la Legge Brunetta sulla soppressione degli enti inutili ha riguardato anche l'Agenzia di Foggia, ma ha precisato che "le competenze dell'Agen-

zia restano attribuite al Ministero della salute. Con la Finanziaria del 2008, il Comitato nazionale, in virtù dei particolari compiti ad esso affidati, aveva assunto la denominazione di Autorità nazionale per la sicurezza alimentare (poi ribattezzata Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare) ma il successivo decreto che avrebbe dovuto definire l'organizzazione, del funzionamento e dell'amministrazione dell'Agenzia medesima" non è mai stato adottato" ha spiegato il Sottosegretario, "in quanto anche il precedente Governo, successivamente all'approvazione della norma, non ha ritenuto opportuno attivare le procedure per la realizzazione di quanto previsto dalla legge finanziaria 2008". Inoltre, "le restrizioni finanziarie imposte dalla crisi economica iniziata nel 2008 hanno comunque determinato un'azione generale di contenimento della spesa, che ha impedito l'attivazione di un organismo esterno all'amministrazione centrale, per il quale si sarebbe reso necessario assumere un impegno di spesa di parecchi milioni di euro, al fine di garantire la dotazione della sede, del personale e delle risorse strumentali". L'ente in questione, ancorché mai costituito, è inevitabilmente rientrato tra gli enti soppressi, nel rispetto delle norme per il contenimento della spesa (articolo 26 del decretolegge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008, cosiddetta legge Brunetta). Da quanto sopra riferito - puntualizza il Sottosegretario- emerge che la sede di Foggia non si è mai concretizzata; pertanto, sembra assolutamente improprio parlare di «ripristino dell'Agenzia di Foggia». E conclude: "la cosiddetta «soppressione» non ha comportato la cessazione delle funzioni dell'Autorità nazionale, quale punto di contatto rispetto all'EFSA". L’interrogante si è detto “sconcertato” dalla risposta del sottosegretario Martini. Se il Governo Prodi non istituì l’Agenzia a Foggia fu solo per lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate, ha dichiarato l’On. Bordo. Quello stesso Governo, individuò anche la relativa copertura finanziaria (2 milioni e mezzo di euro il primo anno, 1 milione e mezzo di euro per gli anni successivi), e la città di Foggia aveva messo gratuitamente a disposizione dell'Agenzia nazionale la sede. “Ci aspettiamo atti concreti che confermino questo orientamento, in caso contrario - ha concluso Bordo - la nostra opposizione sarà dura non solo qua dentro, ma anche nel nostro territorio, perché organizzeremo una mobilitazione, petizioni e forme di protesta molto, molto serie”. ■


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Divieto di inserimento della trombina nella lista additivi: ennesima trovata lobbistica

di BARTOLOMEO GRIGLIO Presidente Aivemp l Parlamento Europeo ha bocciato la proposta della Commissione di inserire la trombina, un enzima presente nel sangue di bovini o suini e impiegato dalla imprese alimentari per incollare porzioni di carni e costituire pezzi interi, tra gli additivi alimentari. Secondo la proposta della Commissione, i prodotti ricostituiti con la trombina avrebbero dovuto riportarne l’indicazione sull'etichetta, e non avrebbero potuto essere usati dai ristoranti. Il Parlamento ha motivato la decisione affermando che la commercializzazione di alimenti ricostituiti rischia di trarre in inganno il consumatore e che in tali prodotti il rischio d'infezioni

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batteriche è più elevato che in altri ottenuti da pezzi interi. Inoltre i deputati hanno ritenuto che tali misure non fossero sufficienti a garantire la dovuta trasparenza per il consumatore. Affermazioni che appaiono paradossali alla luce della constatazione, che può essere fatta da qualunque consumatore, che alimenti ricostituiti sono oggi regolarmente in commercio in Europa ed anche nel nostro Paese. E la trombina, che non desta preoccupazioni dal punto di vista sanitario, come recentemente affermato dall’EFSA, può continuare ad essere usata come “coadiuvante tecnologico” senza essere dichiarata in etichetta insieme ad altri enzimi (per esempio le tranglutaminasi che funziona con lo stesso principio sul fibrinogeno) o additivi che svolgono una funzione sovrapponibile ma devono essere riportati in etichetta. Basta controllare con attenzione etichette di wurstel o preparazioni (precotti tipo panatine o cordon bleu) di pollo e tacchino per imbattersi nella dicitura “carni disossate meccanicamente” che indica l’impiego di frammenti di carne ottenuti da trattamenti di “raschiamento” delle ossa (vietato nella altre specie animali a seguito della sindrome della mucca pazza BSE) e successivamente addizionati a sostanze in grado di incollarli insieme nel corso della cottura. Ma anche alcuni prosciutti cotti (spesso individuati con nomi commerciali in quanto sulla base della normativa italiana non possono essere chiamati “prosciutto cotto”) sono costituiti da pezzi di carni suine tenute insieme da coadiuvanti o additivi. In questo caso

CARI COLLEGHI LETTORI DI LARGE ANIMAL REVIEW…

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a questo numero (n. 2/2010, ndr) ho assunto con grande piacere la carica di Direttore Editoriale della nostra rivista. Il mio primo pensiero in questa nuova veste è quello di una sentita ed affettuosa gratitudine verso l’amico Mario Luini che per tanti anni ha svolto queste funzioni con l’impagabile collaborazione della dr.ssa Benedetti. Se oggi voi avete la possibilità di leggere questa pubblicazione è probabilmente in buona parte proprio merito del dr. Luini che ha saputo raccogliere con molta dedizione e tenacia la pesante eredità lasciatagli dall’indimenticabile prof. Monti e ne ha saputo plasmare i contributi con una miscela riuscita di attualità scientifica e di interesse pratico per chi opera in campo. A voi cari lettori di Large Animal Review mi sen-

to oggi di promettere una rivista sempre più completa nella sua duplice veste di forum scientifico e di veicolo di aggiornamento, mettendo in gioco tutta la mia esperienza di ricerca universitaria nel settore degli animali da reddito e soprattutto quella di cari amici e colleghi cha hanno voluto accettare, senza alcun indugio, il mio invito a far parte del rinnovato comitato di redazione ai quali va, fin da adesso, il mio più sentito ringraziamento. Proprio a voi, colleghi lettori chiedo fin d’ora di collaborare attivamente inviando articoli originali o rassegne bibliografiche, chiedendo di trattare argomenti specifici o in qualunque altra maniera riteniate opportuno manifestare il vostro interesse scrivendo a questo indirizzo di posta elettronica: info@sivarnet.it A tutti voi quindi auguro senz’altro indugio una Buona Lettura! Prof. Massimo Morgante

nella maggior parte dei casi e soprattutto dai produttori italiani, l’effetto collante è ottenuto con l’impiego di addensanti/strutturanti come l’alginato di sodio (E 401) o le carragenine (E 407), derivati da alghe marine e regolarmente riportati in etichetta, che sono in grado di “incollare” i pezzi di carne e di trattenere acqua aumentandone il peso. Grazie a questa azione, amplificata da altri coadiuvanti ed additivi, alcuni produttori, soprattutto quelli spagnoli che si sono specializzati in questo tipo di alimenti, riescono ad ottenere incrementi di peso anche superiori al 50%: in pratica partendo da 100 kg. di carni si ottengono anche 170 kg di prodotto finito. In questo caso, così come per gli enzimi, non esistono particolari rischi sanitari per il consumatore che è però indotto a pagare cifre significative per acquistare una porzione significativa di acqua, farina di alghe e altre sostanze di scarso valore. A fronte di prodotti alimentari simili come aspetto e presentazione, solo una lettura attenta ed informata dell’etichetta può consentire di valutare il rapporto costo/valore reale del prodotto. Appare evidente quindi che inserire la trombina negli additivi e renderne obbligatoria l’indicazione in etichetta, al di là della correttezza giuridica rispetto alla definizione di “additivo”, non avrebbe ne migliorato ne peggiorato la situazione dal punto di vista sanitario ma avrebbe consentito, al consumatore di disporre di un ulteriore strumento per un acquisto consapevole. L'impressione che emerge quindi dalla scelta del parlamento europeo è che ancora una volta dietro l'intera vicenda vi siano azioni lobbistiche contrastanti per battaglie di mercato nelle quali il consumatore tanto corteggiato nelle affermazioni dell’Unione Europea e dei Paesi membri conta in realtà solo dal punto di vista dell'apporto economico che può garantire attraverso gli acquisti. ■

UN MANUALE PER L’IPPIATRA

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soci SIVE stanno ricevendo il Manuale “La normativa sui medicinali nella pratica ippiatrica” di Giorgio Neri e Massimo Magri. Lo scopo del manuale, realizzato con la collaborazione di Intervet Schering Plough Animal Health è di raccogliere in maniera organica tutta la normativa che riguarda la prescrizione e la scorta dei medicinali utilizzati in medicina equina per facilitare il compito dei liberi professionisti. Alcune modalità non sono previste da una legge specifica, ma sono dedotte da norme più generali e, per tanto, si prestano a diverse interpretazioni. Alcuni obblighi sottostanno a normative regionali. In caso di dubbi o di procedure particolari si consiglia quindi di chiedere un parere preventivo al Servizio Veterinario dell’ASL competente per territorio. La collana dei Manuali pratici dell’ANMVI si arricchisce così di un nuovo ausilio per i colleghi ippiatri dopo quello sull’eutanasia realizzato a cura di Sara Nannarone.

Breve cronaca di un incontro professionale interculturale con grande interesse che la mattina del 6 Maggio 2010 i Medici Veterinari Ufficiali e le maestranze del Macello di Parma hanno atteso e incontrato una delegazione di trenta Medici Veterinari provenienti da alcuni paesi europei ed extra europei (Polonia - Federazione Russa) ma soprattutto dall’Area Magrebina dove esercitano la professione. L’incontro, organizzato dall’ANMVI International, è stato il finale di un percorso atto a far conoscere la filiera zootecnica del bovino da latte nella regione Emilia-Romagna. La Dr.ssa Rossella Magnani, responsabile dell’Ufficio Veterinario del Macello, ha accolto e reso partecipe i numerosi colleghi Medici Veterinari stranieri del lavoro svolto dal Servizio Pubblico di Medicina Veterinaria, dalla visita AnteMortem degli animali (bovini ed equini) all’ispezione delle carni per l’alimentazione umana, dando risalto al benessere animale al macello. Notevole e proficuo lo scambio di conoscenze in ambito scientifico e di tradizione cultural-religiosa che sono state oggetto di discussioni: la macellazione islamica e l’organizzazione dei Medici Veterinari nell’Area Magreb. Molto si sono soffermati sulle modalità di estrazione dell’obex per la diagnosi della BSE e sullo stordimento dell’animale prima della iugulazione, non trascurando la metodica ispettiva degli animali. Rilevante e partecipe la loro sensibilità ai problemi inerenti il benessere animale degli animali zootecnici per uso alimentare. Nel commiato sicuramente ognuno portava con sé il ricordo di aver partecipato a un evento eccezionale. Si Ringrazia il Dr. Giancarlo Belluzzi, presidente dell’ANMVI International, per aver voluto e organizzato questo incontro. Si ringrazia inoltre la Dr.ssa Elena Mantovani del Servizio Veterinario AUSL di Parma per le sue capacità di mediatrice linguistica che ci ha permesso di interagire in un contesto multiculturale. Grazie ai colleghi Magrebini portatori di ricchezza di culture. Nicolò Cannistrà

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NUOVO CD SIDEV ERRATA CORRIGE

Nella foto, da sinistra: Fabia Scarampella, Francesca Abramo, Federico Leone, Francesco Albanese e Luisa Cornegliani.


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SIOVET Richiesto accreditamento

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA

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22 Attualità IZS

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Premio Brunetta all’Istituto di Teramo L’Izs dell’Abruzzo e del Molise è una delle 37 amministrazioni che hanno superato le selezioni al concorso “Premiamo i risultati”

’Istituto Zooprofilattico “Caporale” è stato premiato dal Ministro Brunetta tra le 37 Pubbliche amministrazioni più efficienti d’Italia. “Menzione speciale” quale realtà pubblica capace di attuare piani di miglioramento delle attività gestionali che rendano più efficiente il servizio ai cittadini. L’Izs è una delle amministrazioni italiane che hanno superato le selezioni nell’ambito del concorso “Premiamo i risultati” promosso dal Dipartimento per la fun-

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zione pubblica e lanciato nel 2009. Delle oltre 700 pubbliche amministrazioni che hanno partecipato, soltanto 295 piani di miglioramento hanno ricevuto l’attestazione per l’impegno, 195 dei quali hanno ricevuto la visita dei valutatori che hanno verificato in loco i risultati dichiarati ed hanno ricevuto una menzione: 37 sono stati i piani selezionati come vincitori del premio. È stato lo stesso ministro Renato Brunetta a consegnare il premio al Direttore dell’Izs, Vincenzo Caporale, nel corso del convegno inaugurale del ForumPA alla Fiera di Roma. Come ha sottolineato Brunetta, l’Izs può vantare «l’orgoglio di essere tra quei servitori dello Stato dalla parte dei cittadini, l’orgoglio di far parte di uno Stato efficiente». Soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’Izs, Vincenzo Caporale: «Siamo stati premiati perché siamo stati capaci di coinvolgere, dice la menzione, la partecipazione alla progettazione e alla valutazione dei servizi degli u-

tilizzatori dei servizi. Questo ci fa molto piacere perché dà la dimostrazione davvero di un Ente che risponde a chi paga le tasse e si serve dei nostri servizi, al punto tale che diventiamo un esempio in Italia di come si fa questo. Questa è la dimostrazione che noi non siamo semplicemente una torre d’avorio di scienziati un po’ pazzerelloni. Noi siamo gente che fa sì, scienza, ma che mette poi la scienza a disposizione del cittadino che risponde alle esigenze che la società ha e i cittadini hanno». Positivo anche il commento del Capo Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della salute, Romano Marabelli: «È una grande soddisfazione che l’Istituto “Caporale” di Teramo abbia avuto questo riconoscimento, che si inserisce a pieno titolo nella riorganizzazione dal punto di vista tecnologico e amministrativo del Ministero della salute. Ritengo che questo riconoscimento sia il frutto del lavoro che è stato fatto dall’Istituto, che ci ha fornito dei risultati estremamente positivi ed è punto di riferimento importante attraverso gli accordi che abbiamo fatto sulle banche dati. Mi auguro che questo esempio possa essere esportato anche in altre sedi e soprattutto che si riconosca questo sistema di organizzazione della pubblica amministrazione in cui tutti fanno parte dello stesso sistema

pur avendo caratteristiche proprie e magari anche specificità territoriali proprie, ma alla fine tutti contribuiscono al buon funzionamento della pubblica amministrazione». Al Concorso “Premiamo i risultati” l’Izs ha partecipato con il progetto: “Piano per l’eccellenza nei costi, nel servizio ai clienti e nell’integrazione con i portatori di interesse”. L’obiettivo di fondo del Piano, che ha coinvolto sia i settori tecnico-scientifici che quelli amministrativi dell’Istituto, è quello di accrescere la capacità di realizzare prestazioni pari o superiori a quelle attese dai clienti e dai portatori di interesse. Il Piano si prefigge, inoltre, di consolidare il ruolo dell’Istituto come struttura pubblica di eccellenza e di riferimento nella sanità pubblica, per quanto riguarda la gestione dei costi e la capacità di fare in concreto innovazione e sviluppo. Contestualmente il Piano intende riconoscere all’Ente il ruolo di Centro di coordinamento e integrazione dell’insieme dei flussi informativi, relativi alla sanità animale e agli alimenti di origine animale, che si sviluppano tra gli enti pubblici e gli organismi operanti nel mezzogiorno d’Italia. ■

A TORINO, IL CENTRO DI REFERENZA DEGLI ANIMALI ESOTICI

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a Regione Piemonte ha istituito il Centro di Referenza Animali Esotici (C.R.A.N.E.S.) nella sede dell’Istituto Zooprofilattico di Torino. Un gruppo di esperti si occuperà del monitoraggio degli esotici nelle diverse fasi di detenzione, allevamento ed eventuale commercializzazione. Come sottolineato dal Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Maria Caramelli “una particolare attenzione sarà riservata alla lotta al commercio illecito e alla sostituzione di esemplari, a salvaguardia del benessere delle diverse specie. L’Italia è tra i primi paesi che commerciano illegalmente in fauna esotica con un giro di affari da miliardi di euro e la situazione si aggrava ulteriormente se si pensa che sono coinvolti anche animali a rischio di estinzione”. “È stata colta l’occasione di questa giornata - dice Pier Luigi Acutis, responsabile del laboratorio di genetica e del nuovo Centro di Referenza - proprio perché la genetica costituirà una delle principali armi che utilizzeremo per tutelare la presenza degli animali esotici nella Regione. L’inventiva di chi compie azioni illegali oppure maltrattamenti nei confronti degli animali e chi opera attività di sorveglianza deve avvalersi di metodi di indagine sempre più affinati”.


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In cooperation with

Alma Mater Studiorum Università di Bologna Facoltà di Medicina Veterinaria

WORLD VETERINARY ORTHOPAEDIC CONGRESS

Bologna (Italy) - September 15th - 18th, 2010 Information and Registration: www.wvoc2010.eu - info@wvoc2010.eu Deadline for abstract submission: April 15th, 2010 Early Registration at lower cost before June 10th, 2010

STATE OF THE ART LECTURES • Tissue engineering with mesenchymal stem cells in human orthopaedics - What do we know today? • The fate of the post-traumatic knee - What do we know today? • Cartilage resurfacing with ACI and MACI: have they stood the test of time?

SMALL ANIMAL PROGRAM Pre-Congress Courses • Arthrodesis wetlab • TTA drylab • Hybrid external Fixation drylab • IEWG Workshop with film reading session • ALPS drylab • AO Locking plates drylab • SOP drylab • TTO drylab Congress Main Seminars • Complications • The stifle • Facial trauma • Elbow

• • • • • • • • •

Hip trauma Revisions Tools to measure clinical success Hot topics Distal Limb trauma Patellar Luxation Legislation Locking plates SCIVAC SATELLITE SYMPOSIUM New trends in canine and feline orthopaedics

Pre-Congress Seminars • Osteoarthritis • Sports Medicine

• Fixin Day • Arthroscopy working group • New Strategies in Pain Control Congress In-depth Seminars • Juvenile HD • Biomedtrix • Physiotherapy • Limb Deformities • Surgical Revisions in THR • Pathogenesis of cruciate disease • Limb Alignment in patellar luxation • Distal Limb Trauma • Challenging fractures • Arthrex news

EQUINE PROGRAM • Interactive Advanced Equine Lameness and Imaging, Panel: meeting with Dr Mark Martinelli

Pre-Congress Courses • Stemcell and PRP Lab • MRI Reading Lab • Lameness LocatorTM Lab Pre-Congress Seminars • SIVE SATELLITE SYMPOSIUM Present and future in the diagnosis and treatment of equine joint diseases: meeting with Dr Wayne Mclllwraith

Congress In-depth Seminars • Subchondral bone injury • Advanced imaging • Critical review of biologic therapeutics • Joint rehabilitation • Advanced lameness diagnosis

BOVINE PROGRAM Bovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Advanced lameness evaluation and imaging • Tenovaginoscopy

• Long bone fracture repair • Surgery of the digit


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Dalle Aziende

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Esteve punta sulla gamma cavalli Esteve lancia sul mercato italiano 2 nuovi prodotti: Neomectin® ed Equibactin® e potenzia la gamma dei prodotti dedicati ai cavalli, che comprende Danilon®, Isoflo®, Dobetin® e Lidocaina® eomectin®, a base di ivermectina, è un gel orale appetibile, che contiene olio di anice, indicato per il trattamento delle infestazioni parassitarie da grandi e piccoli strongili, ossiuri, ascaridi, vermi gastrici, cutanei e polmonari, enterobi intestinali e gasterofili. È facilmente dosabile grazie alla siringa da 10 grammi, di dimensioni ridotte, con tacche che corrispondono a 60 kg di peso. Si può utilizzare con sicurezza in gravidanza e allattamento, ed il tempo di sospensione è di 18 giorni, il più basso tra i prodotti analoghi presenti sul mercato. Equibactin® è una pasta orale per cavalli a base di sulfadiazina e trimetoprim, attiva nei confronti di germi quali Staphylococcus aureus, streptococcus spp., E.coli. Si raccomanda il suo utilizzo in caso di infezioni del tratto respiratorio, gastroenterico, urogenitale, ferite infette ed ascessi aperti o drenati associati a germi sensibili. La confezione contiene una sola siringa e si adatta quindi facilmente alla durata del trattamento: una siringa al giorno è infatti sufficien-

N

te per il trattamento di un cavallo di 600 kg. La siringa da 45 grammi è inoltre suddivisa in tacche da 50 kg, questo rende più preciso il dosaggio del prodotto.

Equibactin può essere somministrato a cavalli destinati al consumo umano, ed il tempo di sospensione è di 14 giorni.

Per ulteriori informazioni riguardanti i nostri prodotti, contatta il nostro delegato di zona. ESTEVE S.p.A. tel.: 02 69964224

organizzato da

Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI E FARMACOLOGIA

MEDICINA D’URGENZA Cremona, 13/17 Dicembre 2010 Centro Studi SCIVAC

Cremona, 30 Novembre - 2 Dicembre 2010 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott Ric Oft Vet, Roma RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Nunzio D’Anna, Med Vet, Roma Cristina Giordano, Med Vet, Torino Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott Ric Oft Vet, Roma Rosangela Odore, Med Vet, Cuneo Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%

SCIENZA ONCOLOGICA DI BASE Cremona, 09/11 Dicembre 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Laura Marconato, Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Oncology), Hunenberg (CH) RELATORI David Argyle, Prof Dr Med Vet, PhD, Dipl ECVIM-CA (Oncology), MRCVS, RCVS, Edinburgh (UK) Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Ugo Bonfanti, Med Vet, Dipl ECVP, Nerviano (MI) Julia Buchholz, Dr Med Vet, Dipl ACVR, Hunenberg (CH) Paola Valenti, Med Vet, Resident ACVIM (Oncology), Hunenberg (CH) Laura Marconato, Med Vet, Dipl ECVIM-CA (Oncology), Hunenberg (CH) Eric Zini, Med Vet, PhD, Dipl ECVIM, Zurich (CH) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 580,00 + IVA 20% Non soci: € 780,00 + IVA 20%

DIRETTORE Fabio Viganò, Med Vet, SCMPA, Milano RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, SCMPA, Roma Chiara Valtolina, Med Vet, MRCVS, Utrecht (NL) Fabio Viganò, Med Vet, SCMPA, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 730,00 + IVA 20% Non soci: € 930,00 + IVA 20%


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26 Calendario attività Dal 13 giugno al 3 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO ANMVI / GPM

PREZZI E TARIFFE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

14 - 15 GIU

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

17 - 19 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

23 - 25 GIU

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.

CORSO AVANZATO INTENSIVO - CITOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it 3° IT. ORTOPEDIA: II PARTE - FISSAZIONE ESTERNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: IV PARTE - RADIOLOGIA DELLO SCHELETRO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: III PARTE - ECOCARDIOGRAFIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “METODOLOGIE DI ALLENAMENTO MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE E BENESSERE DEL CAVALLO DA ENDURANCE” - Parc Hotel, Peschiera del Garda (VR) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

13 GIU

29 GIU 2 LUG 1 LUG

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. SEMINARIO SIVE

2 LUG

CORSO ANMVI

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:No crediti -Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it

2 - 4 LUG

CORSO SCIVAC

CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA - Sassari - ECM: 20 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

7 - 9 LUG

CORSO SCIVAC

CITOLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SIVE

SEMINARIO: PRESENTE E FUTURO NELLA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE ARTICOLARI DEL CAVALLO: INCONTRO CON WAYNE MCILWRAITH - BolognaFiere (BO) - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - NUOVE TENDENZE IN ORTOPEDIA CANINA E FELINA - Bologna Congressi - Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO - Vittoria Hotel - Centro Congressi Montecatini Terme -ECM: Rich. Accred. Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: IV PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

15 SET

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

15 - 18 SET 17 - 18 SET 19 SET 21 - 24 SET 24 - 26 SET

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ESVOT INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CORSO SCIVAC

CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel.+39 0372 403506 -E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO SICARV

PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TOSSE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO Matera - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Ordine dei Medici Veterinari di Trento - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

25 SET 25 SET 25 SET 26 - 27 SET 26 SET 26 SET 26 SET 26 SET

INCONTRO SCVI

INCONTRO SCVI

CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA ... D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel.+39 0372 403506 -E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO

ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Pescara - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° IT. GASTROENTEROLOGIA: I PARTE - GASTROENTEROLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

28 SET 1 OTT

CORSO SCIVAC

29 SET 1 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

30 SET 2 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SIVE

CORSO “MANAGEMENT DELLA FATTRICE” - La Calandrina -SUTRI (VT) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SIMUTIV

COME GESTIRE L’ADDOME ACUTO IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL CONCETTO DI CURA: OLTRE I FABBISOGNI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

3 OTT INCONTRO SIMVENCO

3 OTT

laPROFESSIONE

VETERINARIA 20 | 2010

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 31 maggio 2010

SOLUZIONI

cellulare

d Si trovano in uno stato che precede la malattia

e aec

di piccola taglia

c Vero ma soltanto se l’età di adozione è superiore a 3 mesi

d Vero e Vero ma soltanto per lo sviluppo di fobie

QUIZ 1

c Possono avere solo risposta immunitaria

a Falso b Vero ma solo in caso di conigli

Risposta corretta: e) Seminario SCIVAC: “Aggiornamenti sulla leishmaniosi: dall’approccio diagnostico ai protocolli terapeutici” Montecatini Terme, Marzo 2006

perché sono stati infettati recentemente

QUIZ 2

a Possono avere un’esagerata risposta immunitaria umorale b Non hanno risposta immunitaria umorale

2) Il processo di socializzazione nel coniglio può portare allo sviluppo di patologie comportamentali se non viene eseguito correttamente:

Risposta corretta:d) Congresso SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006

1) Cani infetti apparentemente sani:


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