Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 21

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

21 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 21, dal 2 all’8 giugno 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

L’ABUSO DI PROFESSIONE È CONCORRENZA SLEALE

ANIMALI A SCUOLA: VIETATO VIETARE

LE METRITI CRONICHE DELLA BOVINA

“GALLI MANZONIANI ” A NAPOLI

MA CHE QUALITÀ?

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BREVI

DIRETTORI STATALI FUORI DAI SINDACATI

CONFPROFESSIONI Il 21 maggio, presso la sede Fimmg di Milano, è stata costituita la Confprofessioni Lombardia, la nuova delegazione regionale di Confprofessioni, che avrà lo scopo di garantire alla Confederazione una maggiore forza e presenza sul territorio. La nuova costituzione, alla quale hanno partecipato 12 Associazioni di categoria tra quelle aderenti a Confprofessioni, si completerà a giugno con la definizione dei suoi organi statutari. Per l’ANMVI è intervenuto il Collega Emanuele Minetti. TRASPORTO La Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha diffuso una nota informativa sulle “Prime disposizioni per l’autorizzazioni al trasporto di animali vivi”, approvate in Conferenza Stato Regioni e pubblicate sulla GU n. 118 del 21/05/2008. La Direzione precisa che l’Accordo, “suscettibile di successive modifiche, è scaturito dalla necessità di uniformare le modalità autorizzative e di controllo sul trasporto animale. ONAOSI I sindacati medici hanno scritto al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti affinché non approvino il nuovo statuto "lesivo del diritto di rappresentanza dei propri iscritti". I sindacati hanno aggiunto che la maggioranza dei dirigenti medici e veterinari del SSN “è contraria ad un aumento della quota mensile per l'ONAOSI”. ENCI E CFS Il Corpo forestale dello Stato e l’Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI) hanno firmato un Protocollo d’intesa. Gli obiettivi comuni sono: la possibilità per ciascuna Istituzione di fruire delle specifiche strutture addestrative dell’altra ai fini di potenziare il servizio cinofilo; l’addestramento di base specifico delle unità cinofile da soccorso; la partecipazione alla direzione ed al controllo delle operazioni di ricerca e soccorso con unità cinofile; l’istituzione di un Centro nazionale di qualificazione per istruttori cinofili da soccorso. CELESTE Il Corriere della Sera ha ricordato il Collega Vincenzo Celeste, “il veterinario di leoni, tigri ed elefanti”, morto a 86 anni a Milano. “L’importante - diceva - è che dal tono della voce capiscano che tu sei loro amico, che esisti solo per aiutarli a guarire”.

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XVI LEGISLATURA

Repliche dal Parlamento Dagli Ordini alla sperimentazione, Camera e Senato ripresentano tutte le riforme mancate A PAGINA 3

Abbiamo avuto grosse difficoltà, nel passato Governo a rapportarci ai rappresentanti istituzionali del Ministero della Salute: Ministro Livia Turco, Sottosegretario Serafino Zucchelli con delega alle Professioni Sanitarie, Sottosegretario Gian Paolo Patta con delega alla Veterinaria. Tutti e tre, infatti, prima di avere questo ruolo politico, avevano svolto ampia attività sindacale nel settore pubblico con importanti incarichi nazionali. Era quindi evidente che il mondo professionale privato non era particolarmente amato in questo Ministero e neppure nel Governo, dove il Libero Professionista era visto come un evasore che fa strapagare le prestazioni, non garantisce la qualità, ecc. L'ANMVI quindi ha sempre fatto fatica a farsi ricevere o ascoltare mentre, d'altra parte, gli esponenti ed i rappresentanti dei sindacati venivano accolti e seguiti con attenzione, riconoscendo loro anche ruoli ed incarichi significativi. Abbiamo sempre visto con preoccupazione le sovrapposizione di ruoli politici, istituzionali e sindacali in quanto riteniamo che abbiano competenze diverse, sia nelle finalità che negli obiettivi, e quindi una mancanza di chiara se-

parazione porti ad evidenti confusioni, con conseguenti danni per l'Amministrazione. Che ognuno abbia il suo ruolo e lo svolga con impegno e serietà senza interferenze in ambiti non di sua diretta competenza. È ovvio quindi che, pur essendo contrari ad ogni criminalizzazione mediatica del settore pubblico, non possiamo che condividere la proposta di riforma dell'Amministrazione Pubblica presentata dal Ministro alla Funzione Pubblica, Renato Brunetta, nel suo complesso ed in particolare quando denuncia che nella struttura statale l'80% dei Direttori Generali responsabili della gestione dei dipendenti, e che quindi in rappresentanza dell'Amministrazione si confrontano con i sindacati, sono iscritti ad uno dei sindacati con i quali devono trattare. Secondo il Ministro, questa situazione, già più volte in passato contestata da esponenti politici, non può più essere accettata in quanto è evidente il conflitto di interesse: il dirigente deve rappresentare l'amministrazione, il sindacato, invece, i lavoratori. Sarà quindi introdotta una incompatibilità fra il ruolo dirigenziale statale e quello sindacale, anche di ■ semplice iscritto.

NON SPARATE SUL PUBBLICO NON VORREMMO CHE IL NUOVO MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE, RENATO BRUNETTA, di cui abbiamo condiviso le prime esternazioni contro i "fannulloni" della Pubblica Amministrazione, dopo l'ampio consenso riscosso, si lasciasse prendere dal sacro furore e, credendosi il nuovo Savonarola, incominciasse a voler moralizzare il mondo dando lezioni a tutti. Certamente i dati riferiti alle ore di lavoro al giorno, previste per alcune tipologie di lavoratori pubblici, pubblicati in questi giorni, possono lasciare sconcertati, ma devono essere valutati nella loro specificità, altrimenti diventa veramente un gioco al massacro che non trova motivo e giustificazione: 1,12 ore/giorno per un Professore incaricato, 3,39 per un Ordinario, 6 per un Tecnico del SSN, 9 per un Dirigente. È ovvio che questi dati non tengono conto di molti aspetti e di altre incombenze che il lavoratore deve gestire. Giusto quindi un serio intervento, ma senza criminalizzare nessuna categoria di dipendenti pubblici. Condividiamo invece gli obiettivi di valutazione dei risultati raggiunti e responsabilità, previsti nel "piano industriale", e ripresi dal settore privato, in modo da portare anche nel settore pubblico i concetti di produttività che potrebbero trasformare in modo profondo tutto il sistema dell'Amministrazione Pubblica. Questi nuovi presupposti dovrebbero già essere inseriti nella definizione dei nuovi contratti del pubblico impiego, ruolo che potrebbe essere tolto all'ARAN e trasferito direttamente al Dipartimento della Funzione Pubblica con un risparmio del 50%.

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XVI legislatura Attualità

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Prime proposte per la veterinaria in Parlamento Poche le novità. Molti i testi già presentati nella precedente Legislatura. Ma questa volta il Parlamento ha i numeri per lavorare tanno entrando a regime le attività di Camera e Senato e, definite le Commissioni, la banca dati delle iniziative legislative si sta arricchendo di giorno in giorno. Molte le proposte di legge e i disegni di legge già presentati nella scorsa Legislatura. È il caso delle iniziative di riforma delle professioni intellettuali: è stato infatti ripresentato il ddl di iniziativa popolare Riforma dell’ordinamento delle professioni intellettuali nella stessa formulazione presentata nella scorsa Legislatura dal CUP. Sullo stesso argomento, parlamentari di esperienza legislativa come l’On. Maria Grazia Siliquini e il Senatore Andrea Pastore hanno presentato rispettivamente alla Camera e al Senato una proposta che porta lo stesso titolo: “Disciplina delle libere professioni”. Ma i déjà vu sono numerosi. La differenza, questa volta, possono farla i numeri di una maggioranza solida, la prospettiva della stabilità politica e soprattutto il fatto che su molti temi è già stato detto tutto. Adesso il Parlamento deve finalizzare le sue proposte e tradurle in Leggi per la Repubblica.

to a cura dei proprietari su autorizzazione di un medico veterinario che escluda qualsiasi pregiudizio per la salute pubblica. Ai cimiteri destinati al seppellimento di spoglie di animali d’affezione si applica la normativa cimiteriale statale tenuto conto delle differenti esigenze dimensionali, dei diversi tempi di scheletrizzazione e delle relative peculiarità, nelle more

RANDAGISMO E LEAVET

ono state ripresentate alcune proposte di legge in materia previdenziale e di pubblico impiego, già depositate nella precedente Legislatura. Con la pdl C. 525 “Modifiche alla disciplina della contribuzione obbligatoria per i medici veterinari” l’On. Osvaldo Napoli (PDL) propone che la contribuzione prevista in favore dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei veterinari (ENPAV), cessi di essere obbligatoria per i soggetti con rapporto di lavoro dipendente e per quelli che non esercitano la libera professione. La contribuzione può proseguire su base volontaria. Con il progetto di legge C. 1000 “Disposizioni in materia di recesso dal rapporto di lavoro pubblico nei confronti dei dirigenti medici e veterinari”, l’On. Angela Napoli (PDL) introduce il parere obbligatorio e vincolante del comitato di garanti per il recesso nei confronti del dirigente, assicurando una maggiore imparzialità e un rafforzamento del comitato di garanti che deve dare obbligatoriamente il proprio parere entro un termine ben definito ma senza la regola del silenzio-assenso”.

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Oltre ai déjà vu segnalati nel box di questa pagina, ritroviamo alla Camera la pdl SantelliCeccacci (PDL) Modifiche alla legge 14 agosto 1991, n. 281, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (C1172). Non costituisce una novità di particolare rilievo nemmeno la pur nuova pdl Misure per l’istituzione del Servizio sanitario veterinario mutualistico e norme a favore della cura di cani e gatti (v. riquadro in questa pagina) che propone un mix di pubblico e privato. E ritroviamo la proposta di legge dell’On. Gianni Mancuso (PDL) Disposizioni per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria in regime di convenzione e agevolazioni tributarie in favore dei proprietari di animali d’affezione.

CIMITERI All’articolo 14, il ddl n. 56 Disciplina delle attività nel settore funerario, a firma dell’On. Tomassini, prevede la realizzazione di cimiteri per animali d’affezione. Essi sono realizzati da soggetti pubblici o privati, sono localizzati in zona giudicata idonea dal comune, previo parere della competente azienda sanitaria locale per i profili attinenti l’igiene e la sanità pubblica. Il trasporto delle spoglie animali è esegui-

dell’emanazione da parte delle regioni di specifici organici provvedimenti in materia.

COSTITUZIONE Il senatore Oskar Paterlini (UDC-SVP-Aut) ha proposto il ddl S.53 Modifica dell’articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela costituzionale della flora, della fauna e dell’ambiente, nonché della dignità degli animali. Il nuovo articolo 9 reciterebbe: «Tutela la flora, la fauna, il paesaggio, l’ambiente ed il patrimonio storico ed artistico della Nazione. Promuove il rispetto degli animali e la tutela della loro dignità». Anche il senatore Roberto della Seta (PD) ha proposto con il ddl S.388 la Modifica dell’articolo 9 della Costituzione in materia di ambiente e di ecosistemi.

SANITÀ MILITARE

DÉJÀ VU

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È d’iniziativa del senatore Luigi Ramponi (PDL) il ddl “Riforma del Servizio sanitario militare e delega al Governo per la definizione delle consistenze organiche dei singoli gradi del personale”. Il disegno di legge si basa sulla necessità di aggiornare le norme che regolano l’attività del Servizio sanitario militare e di avere un Servizio sanitario “particolare esclusivo”, data “la atipicità della professione militare”. Fra i compiti del Servizio, come individuati nel ddl, figura l’effettuazione di analisi, studi, ricerche, anche mediante convenzioni, nei campi delle scienze mediche, farmacologiche, tossicologiche, di igiene industriale, veterinarie. Il Servizio si occupa anche di prevenzione delle malattie, diagnosi, ricovero, cura e riabilitazione degli animali dell’Amministrazione militare nonché attività di vigilanza e controllo sugli alimenti di origine animale. Tali attività, svolte con l’impiego di ufficiali veterinari, possono essere espletate anche a favore degli altri corpi armati dello Stato e di altre amministrazioni o enti pubblici mediante apposite convenzioni. Il Servizio è dotato di un Centro veterinario dell’esercito. Il Ministero della difesa, per far fronte a particolari esigenze interne, può stipulare convenzioni con medici civili, generici o specialisti, odontoiatri, psicologi, medici veterinari. Analoghe disposizioni sono contenute nel ddl Funzioni del servizio sanitario militare interforze, presentato in Senato da Rosario Costa (PDL).

IPPOTERAPIA E PET THERAPY Il Senatore Antonio Tomassini (PDL), Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato ha presentato il ddl S.58 “Norme sulla riabilitazione attraverso l’utilizzo del cavallo”. In base al ddl, la terapia per mezzo del cavallo è riconosciuta dal Ministero della salute tra le possibili prestazioni terapeutiche riabilitative. L’obiettivo terapeutico è competenza di una équipe multidisciplinare che comprende “il veterinario che si occupa della scelta del cavallo e del suo stato di benessere fisico e psichico”. L’organico dei centri prevede “un medico veterinario, con funzioni di coordinamento e controllo delle attività connesse al mantenimento degli animali in dotazione al centro”. Il ddl-Tomassini non è l’unico. Alla Camera, i deputati Anna Teresa Formisano (Udc) e Nunzio Francesco Testa (Udc) hanno annunciato la pdl C. 483 “Disposizioni concernenti le attività di terapia di riabilitazione eseguite attraverso l’utilizzo del cavallo (ippoterapia)”. I deputati, Brugger, Zeller, Nicco hanno firmato il ddl C. 50 Disposizioni in materia di riabilitazione attraverso l’ippoterapia, i cui contenuti ricalcano quelli del ddl-Tomassini.

MUTUA VETERINARIA “Misure per l’istituzione del Sevizio veterinario mutualistico e norme a favore della cura di cani e gatti”. Questo il titolo del disegno di legge n. 255 d’iniziativa dei senatori Amati, Bossoli, Casson, Della Seta, Dosaggio, Granaiola, Magistrelli, Passoni, Pegoret, Anna Maria Serafini e Zavoli depositato nei giorni scorsi in Senato. Composto da sei articoli, il disegno di legge (n. 255) punta ad introdurre nell’ordinamento legislativo un insieme di misure necessarie alla tutela e alla salvaguardia degli animali di affezione. Il ddl prevede in primo luogo l’istituzione del Servizio sanitario veterinario mutualistico per cani e gatti, interamente gratuito, i cui beneficiari appartengono a determinate categorie più bisognose di tutela quali ad esempio: i cani e i gatti i cui proprietari, per motivi di reddito, risultino già esenti dal pagamento delle spese del Servizio sanitario nazionale; i cani e i gatti ospitati in strutture gestite da associazioni di volontariato; i cani di quartiere; i cani e i gatti impiegati nella pet-therapy; i gatti delle colonie feline. Inoltre, anche al fine di favorire l’adozione di animali randagi, è stabilita la gratuità del primo intervento veterinario, in caso di raccolta di animali vaganti. Il ddl stabilisce che all’erogazione della prestazione veterinaria mutualistica provvedono le aziende sanitarie locali (ASL) competenti per territorio. Nel caso in cui il Ministero della salute verificasse l’inadeguatezza della ASL ad erogare il servizio, la regione provvederà alla stipula di convenzioni con medici veterinari pubblici e privati. È prevista inoltre l’istituzione, presso ciascun assessorato regionale alla sanità, di una Commissione regionale per le prestazioni veterinarie, con il compito di stilare ed aggiornare gli elenchi dei medici convenzionati, determinare le prestazioni riconosciute in convenzione ed eventuali ulteriori esenzioni. Viene inoltre stabilito, all’articolo 4, che i veterinari liberi professionisti, che intendono accedere alla convenzione con il Servizio, presentino richiesta al proprio ordine professionale provinciale entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Gli ordini professionali provvederanno quindi all’invio delle richieste alla Commissione regionale per le prestazioni veterinarie. L’articolo 5 stabilisce che hanno la facoltà di richiedere l’accesso alla convenzione le associazioni animaliste riconosciute dalla regione, purché dimostrino di poter disporre di almeno due medici veterinari e di strutture regolarmente autorizzate. Con l’articolo 6 si provvede alla copertura dell’onere derivante dall’applicazione della legge stimato, a partire dal 2008, in 10 milioni di euro per l’istituzione del Servizio sanitario veterinario mutualistico.


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4 Attualità XVI legislatura Quanto alla pet therapy, si segnala la pdl Disciplina delle attività e delle terapie assistite dagli animali, che il Collega parlamentare Gianni Mancuso ha elaborato con la consulenza di ANMVI e SISCA.

SPERIMENTAZIONE Fallita nelle scorse legislature, la riforma della sperimentazione animale riparte in Senato con il ddl “Disposizioni per la protezione degli animali utilizzati per fini scientifici o tecnologici” firmato dal Sen. Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. Il disegno di legge riprende le basi dei progetti di riforma su cui ha lavorato il Legislatore nazionale negli ultimi anni per regolamentare l’utilizzo degli animali nella ricerca, disciplinato ormai quasi interamente a livello europeo e internazionale. Le «3R» permeano tutto il disegno di legge e ai metodi alternativi è dedicato per la prima volta uno specifico articolo. La prassi negli anni è stata quella di sopprimere gli animali al termine del ciclo sperimentale, spiega Tomassini, mentre il ddl prevede apposite norme per il reinserimento degli animali “a una vita consona alle loro caratteristiche etologiche e fisiologiche”. È il medico veterinario responsabile del benessere a decidere se l’animale deve essere soppresso o mantenuto in vita e, congiuntamente al responsabile del progetto e al responsabile dell’esecuzione delle procedure, se l’animale mantenuto in vita può essere affidato alle strutture di accoglienza. La competenza professionale del personale che manipola, gestisce e cura gli animali è una garanzia di benessere per gli animali stessi al fine di evitare stress e inutili sofferenze. Ma fino ad ora questa competenza non è mai stata individuata. Infatti, il decreto legislativo n. 116 del 1992, rimanda a un decreto ministeriale l’individuazione delle figure professionali e della formazione necessaria che non è mai stato emanato. Fra queste figura il medico veterinario responsabile garantisce il benessere e il controllo sanitario degli animali; controlla la corretta esecuzione delle procedure e delle tecniche allo scopo di evitare danni, dolore, forte stress e sofferenze inutili; prescrive i trattamenti terapeutici necessari. Quando permangono condizioni di sofferenza insostenibili, si deve procedere immediatamente alla soppressione dell’animale con metodi umani-

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tari sotto la responsabilità del medico veterinario.

ALTRE PROPOSTE I senatori Bianconi e Carrara (PDL) propongono il ddl Introduzione dell’articolo 2-bis della legge 14 agosto 1991, n. 281, in materia di divieto di utilizzo delle pelli e delle pellicce ottenute dai cani e dai gatti; il testo prevede un articolo 2bis da aggiungere alla legge 14 agosto 1991, n. 281, che sancisca il divieto di utilizzare e commercializzare pelli e pellicce ottenute da cani (canis familiaris) e gatti (felis carus), la cui violazione “è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 a 9.300 euro e il materiale sequestrato è immagazzinato e distrutto a spese del soggetto responsabile della violazione”. E per iniziativa degli stessi senatori, risulta depositato il ddl Disposizioni in materia di rintracciabilità dell’origine della materia prima agricola, dei prodotti alimentari, dei mangimi e tutela della salute umana il quale prevede un sistema obbligatorio di rintracciabilità, un ruolo di controllo per le associazioni dei consumatori e criteri etici per la pubblicità dei prodotti alimentari e dei mangimi. Risultano depositati infine i seguenti progetti di legge, per i quali non è ancora disponibile il testo: “Disposizioni per la tutela del benessere degli animali domestici in allevamento intensivo” (Sen. Farina Coscioni ed altri C. 279); Nuove norme in materia di maltrattamento degli animali (Sen. Franca Chiaromonte S. 315); Disciplina delle terapie non convenzionali e istituzione dei registri degli operatori delle medicine non convenzionali (Sen. Cesare Cursi S. 145); Disciplina delle medicine non convenzionali (On. Piergiorgio Massidda S.481); Nuove norme sullo spettacolo circense: promozione dello spettacolo circense senza uso di animali (Sen. Stefano de Lillo S. 290); Introduzione dell’articolo 283 - bis e modifica all’articolo 286 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in materia di risarcimento dei danni causati da animali selvatici a carico del Fondo di garanzia per le vittime della strada (On. Maurizio Paniz C. 750); Disposizioni in materia di protezione degli animali (On. Basilio Catanoso C. 1152); Nuove norme per la colorazione del latte in polvere destinato all’alimentazione zootecnica (Sen. Rosario Costa S. 423). ■

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Come in terra così in cielo… semplice, sulle navi da crociera risulta ancora vietato, sui traghetti è rigidamente regolamentato e sugli aerei è vincolato alle regole stabilite dalla compagnia. Basta dare una breve scorsa alle indicazioni riportate dal portale del cittadino http://www.italia.gov.it per rendersi conto dei disagi che, all’atto pratico, un proprietario deve affrontare.

REGOLE INADEGUATE e norme contro il maltrattamento animale non valgono in cielo? Dopo l’ennesimo decesso di un cane per maltrattamenti durante un volo aereo al seguito della proprietaria, l’On. Gianni Mancuso ha rivolto una interrogazione parlamentare al Ministro dei Trasporti, Sen. Altero Matteoli per tutelare il benessere degli animali da compagnia in viaggio e per non discriminare i proprietari.

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VIAGGIARE IN EUROPA “In Europa - scrive Mancuso - cani, gatti e furetti accompagnati dal loro proprietario o da una persona fisica che ne assume la responsabilità per conto del proprietario durante lo spostamento, sono liberi di viaggiare. Nel territorio comunitario la movimentazione senza fine commerciale degli animali da compagnia è stata opportunamente regolamentata, subordinandola a poche norme che fanno principalmente leva su precauzioni di carattere sanitario. Gli animali - “senzienti” per il Trattato di Lisbona che l’Italia si appresta a ratificare - devono semplicemente essere muniti di passaporto come da Regolamento (CE) 998/2003; identificati tramite sistema elettronico (trasponditor e microchip); sottoposti a vaccinazione antirabbica in corso di validità. Malgrado queste norme risalgano al 2004 - prosegue il parlamentare viaggiare con animali al seguito è ancora un problema e non di rado si registrano esiti tragici e penalmente perseguibili. In altri casi, la discrezionalità della compagnia può addirittura rifiutare l’imbarco dell’animale, con evidenti penalizzazioni per la convivenza uomo-animale, penalizzazioni che, come sappiamo, rappresentano una delle cause del reato di abbandono. Se per un cane il viaggiare in treno è relativamente

Le regole di viaggio - continua Mancuso - si sono troppo frequentemente dimostrate inadeguate per il benessere dell’animale trasportato, quando non addirittura fatali per le condizioni di stress e di disagio, specie quando costretto nella stiva in una gabbia rinforzata. È di questi giorni la notizia di un decesso, per le condizioni di palese maltrattamento in cui uno Yorkshire Terrier è stato costretto a viaggiare dal personale di volo. Riferiscono le cronache della stampa internazionale che il cane - partito da Catania per raggiungere una cittadina della Bavieraè stato rinchiuso dentro una valigia.

LE RICHIESTE Al Ministro si chiede dunque se non ritenga: di assumere idonee iniziative, anche con il coinvolgimento degli operatori del settore affinché il trasporto degli animali da compagnia al seguito del proprietario- su qualunque mezzo - sia agevolato e migliorato in funzione delle esigenze dei cittadini proprietari e del benessere dell’animale in viaggio; di intervenire presso l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) affinché vengano modificati gli attuali regolamenti di certificazione degli operatori aerei di trasporto pubblico prevedendo specifici requisiti sul trasporto di animali domestici al seguito di passeggeri e togliendo al singolo operatore la scelta di autorizzare o meno il trasporto degli stessi eliminando una grave forma di discriminazione contro i cittadini-proprietari; di assumere iniziative idonee a sollecitare il personale di terra e di volo coinvolto ad avere la massima cura nel trattare gli animali in modo da minimizzare gli eventuali disagi connessi con il trasporto stesso; di assumere iniziative idonee a cambiare la classificazione dell’animale - ora considerato come bagaglio o merce - e a modificare in tal senso le norme riportate nel Cargo Manual e nello IATA Live Animals Manual. ■



6 Legale Ordine professionale

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L’abuso di professione è concorrenza sleale Per la Cassazione l’Ordine è legittimato a costituirsi parte civile e a chiedere i danni li Ordini professionali hanno un’arma in più per difendere gli interessi della categoria che rappresentano. Possono infatti chiedere i danni, patrimoniali e morali, a chi è accusato di esercizio abusivo della professione costituendosi parte civile nel processo penale a carico dell’imputato. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 22144 del 3 giugno 2008, ha chiarito il tipo di danno sofferto dall’Ordine in questi casi. Secondo la Cassazione, infatti, si tratta non tanto di un patimento morale quanto di un danno patrimoniale, per concorrenza sleale subita su un certo territorio dai professionisti iscritti all’associa-

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zione di categoria. Infatti, i danni non patrimoniali, ha chiarito la quarta sezione penale, non possono essere chiesti autonomamente. Il danno patrimoniale è stato identificato dai giudici, “con il pregiudizio che è causato dalla concorrenza sleale subita in un determinato contesto territoriale dai professionisti iscritti all’associazione di categoria, danno che va ad aggiungersi a quello consistente nell’offesa all’interesse circostanziato riferibile all’associazione professionale, in tal caso legittimata a costituirsi parte civile nel procedimento penale per ottenere il risarcimento o la riparazione non già di un danno soltanto morale, bensì anche patrimoniale”. Il testo integrale della sentenza è scaricabile da @nmvi Oggi (ricerca con la parola: abuso). ■

COME SI STABILISCE LA QUOTA DI ISCRIZIONE ALL’ORDINE? a FNOVI ha risposto ad un quesito proposto dall’ANMVI che, su sollecitazione di un Collega, chiedeva chiarimenti circa le modalità di determinazione delle quote di iscrizione agli Ordini Provinciali. Il collega lamentava la difformità di importi e ne chiedeva la ragione. Il Presidente della Federazione, Gaetano Penocchio, ha così risposto: “in ottemperanza all’art. 4, comma 2, del D.Lgs. C.P.S. 13-9-1946 n. 233 (Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell’esercizio delle professioni stesse) - ...entro I limiti strettamente necessari a coprire le spese dell’Ordine o Collegio... - è il Consiglio Direttivo dell’Ordine che determina il contributo annuale da corrispondersi da ogni i-

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scritto per il funzionamento dell’Ordine, nonché le modalità del pagamento del contributo. Individuate così le entrate, sarà compito del Consiglio provvedere all’amministrazione dei beni spettanti all’Ordine e proporre all’approvazione dell’assemblea il bilancio preventivo ed il conto consuntivo. In sede di approvazione spetterà quindi all’assemblea degli iscritti ratificare quanto deliberato in ordine alla quota d’iscrizione. Infatti, ai sensi del successivo art. 5, “contro I provvedimenti del Consiglio direttivo per le materie indicate nel secondo comma dell’art. 4 è ammesso ricorso all’assemblea degli iscritti, convocati in adunanza generale, che decide in via definitiva”. Dall’autonomia deliberativa dei singoli Consigli Di-

rettivi discende come diretta conseguenza la presenza, sul territorio nazionale, di quote annuali di iscrizione di diverso ammontare e non esiste un’unica ragione idonea a giustificare questa situazione. È indiscusso che I bilanci redatti dagli Ordini saranno strettamente collegati alle attività e ai servizi offerti ai propri iscritti. Sarà pertanto importante conoscere e valutare le risultanze di gestione che saranno oggetto della relazione affidata al Tesoriere dell’Ordine il quale, avendo la custodia e la responsabilità dei beni e dei valori di proprietà dell’Ordine, sarà chiamato dall’Assemblea degli iscritti a giustificare le ragioni per la determinazione dell’ammontare delle entrate e delle conseguenti uscite”.



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8 Attualità Animali e didattica

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Animali a scuola: vietato vietare Il recente divieto del ministero della pubblica istruzione di utilizzare animali a scopo didattico nelle scuole, suscita diversi interrogativi… di FABRIZIO PANCINI iprendendo l’articolo del collega Oscar Grazioli pubblicato su “Libero” nei giorni scorsi, di cui condivido la tesi di fondo secondo la quale l’uso indiscriminato degli animali a scopo didattico nelle scuole è certamente da evitare, ritengo necessario però alcuni distinguo, per evitare generalizzazioni che non farebbero chiarezza su ciò che si intende per animale, sul fatto che vengano utilizzati animali vivi nelle scuole elementari ed infine sull’opportunità che il ministero della pubblica istruzione, individui come unico interlocutore deputato all’insegnamento del rispetto per gli animali la pur rispettabilissima Lega Antivivisezione. La nota ministeriale del 29 aprile scorso infatti, cita dottamente la Legge 20 luglio 2004, n° 189 che, all’articolo 1, modifica il codice penale all’articolo 544 bis, sanzionando con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi:

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“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale...”, ma la nota non riporta che la stessa legge, all’articolo 3, cita testualmente che: “Le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale non si applicano ai casi previsti dalle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento, di trasporto, di macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli stessi, di attività circense, di giardini zoologici, nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali. Le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente”. La stessa nota del ministero poi, cita il Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n° 116, attuazione della direttiva n. 86/609/CEE in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici, nel quale, all’articolo 8 comma 2, viene ribadito il divieto degli esperimenti a scopo didattico-dimostrativo. Tale concetto, viene esplicitato anche nella circolare n. 17 del 5 maggio 1993 del mini-

stero della sanità, che recita testualmente: “Gli esperimenti a scopo didattico sono anch’essi ammessi in via eccezionale, in via preventiva ed in sede di programma di progetto didattico quando siano insieme presenti due condizioni: l’inderogabile necessità e l’impossibilità di ricorrere ad altri sistemi dimostrativi.”

QUALI ANIMALI? Fin qui, nulla da obiettare, se non il fatto che le norme richiamano genericamente gli animali senza specificarne le specie interessate.

A questo punto viene spontanea la domanda: ma gli insetti e gli invertebrati (come lombrichi o lumache) sono ricompresi tra gli animali genericamente indicati nella normativa? L’Art. 2 del Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n° 116, chiarisce tale domanda affermando che: “Ai sensi del presente decreto si intende per: animale non altrimenti specificato: qualsiasi vertebrato vivo non umano...” La nota del ministero della pubblica istruzione, inoltre, fa riferimento anche a parti di animali che vengono utilizzate a scopo didattico nelle scuole da parte degli insegnanti di scienze. Anche in questo caso quale normativa vieta l’uso di una parte anatomica di un animale a scopo didattico? Forse si potrebbe condividere che un cuore o un altro organo da dissezionare a livello di scuola elementare possa rappresentare una forma di violenza gratuita nei confronti dei bambini che assistono alla lezione della maestra, tuttavia, quante volte capita che un bambino (magari il nostro) possa assistere all’eviscerazione di un pollo o di un pesce da parte della mamma durante la preparazione di un prelibato manicaretto o che un padre, portando il proprio figlio a pescare, utilizzi un povero vermicello quale esca da infilzare sull’amo, senza che questo possa ingenerare l’intervento preoccupato di una qualsiasi associazione animalista?

IMPIEGO NON DIFFUSO La mia esperienza di veterinario pubblico mi lascia alquanto dubbioso sul fatto che esista un così diffuso uso sistematico di animali vivi nelle scuole, soprattutto nelle elementari e che il divieto di utilizzare un organo di un animale a scopo didattico sia il miglior sistema per prevenire forme di maltrattamento sugli animali da parte dei bambini e che questa pratica, definita ottocentesca, si possa trasformare tout court in violenza sugli esseri umani. Comunque è indubbio che, se si sono verificati gli abusi segnalati dalla Lega Antivivisezione, sarà come sempre la magistratura a stabilire i fatti e a punire i responsabili in modo rigoroso, secondo le vigenti norme in materia di maltrattamento.

SPIEGARE, NON VIETARE Per chiudere questo argomento ritengo che le cose alle quali i ragazzi possono assistere durante l’ora di scienze, andrebbero spiegate invece che vietate, se non altro perché la politica del divieto generalizzato (credo ne converrete che esiste una differenza tra scuola elementare e scuola superiore in fatto di approccio pedagogico), non è certamente educativa.



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10 Attualità Animali e bioetica E I VETERINARI? Un ultimo ma non meno importante aspetto di questa nota ministeriale è che essa fa riferimento ad un protocollo d’intesa tra il ministero stesso e la LAV Onlus, Lega Antivivisezione, rinnovato nel febbraio dello scorso anno, che si fonda sulla promozione, diffusione ed approfondimento dei temi dell’educazione finalizzati al rispetto di tutti gli esseri viventi, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. La nota si chiude con l’invito, indirizzato agli insegnanti interessati a diffondere una più profonda conoscenza del mondo animale, a contattare il Settore Educazione della LAV. Lungi dall’esprimere considerazioni corporative, mi pare che l’invito del Ministero della Pubblica Istruzione, non tenga conto dell’esistenza di una fondamentale categoria di professionisti qual è quella dei medici veterinari, che per mestiere e spesso per vocazione, hanno improntato tutta la loro vita a diffondere, con cognizione di causa, i principi legati al benessere psicofisico degli animali e del rapporto tra questi, l’uomo e l’ambiente. Da diversi anni infatti la FNOVI ha prima promosso e poi attuato il cosiddetto “Progetto Scuola”, una proposta finalizzata ad introdurre nei programmi scolastici i temi della prevenzione, alimentazione e tutela della salute umana e animale. Sarebbe auspicabile che il ministero della pubblica istruzione riconoscesse il ruolo formativo e informativo dei veterinari (soprattutto pubblici), affinché vengano attuati e garantiti sistematicamente degli interventi differenziati e modulati a seconda del grado di maturazione raggiunto da bambini e ragazzi nel-

l’ambito della scuola, lasciando ai veterinari pubblici il compito istituzionale di stabilire la liceità ed i limiti sull’utilizzo degli animali o di parti di essi a scuola e sull’eventuale violazione del loro benessere.

LA SIVAL Un’ultima considerazione o, se preferite, autocitazione che riguarda la società SIVAL (Società Italiana Veterinari Animali da Laboratorio) che ho avuto l’onore di fondare insieme ad altri più autorevoli colleghi. Scopo della SIVAL, società federata ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), è quello di promuovere il principio delle 3R (Reduction, Refinement Replacement) ma soprattutto di introdurre quello di altre 2R (Responsability, Respect) nell’ambito della sperimentazione animale, allo scopo di favorire lo sviluppo e il miglioramento delle metodiche esistenti e la diffusione di metodi alternativi e/o complementari all’uso degli animali. SIVAL, infine, si è resa disponibile fin dalla sua fondazione a fornire la più ampia collaborazione con le Autorità e le Istituzioni preposte alla regolamentazione ed al controllo della sperimentazione animale, oltre allo stesso Ministero dell’Istruzione, per qualsiasi attività di supporto in merito all’informazione ed alla formazione degli studenti. Solo attraverso un rapporto di stretta collaborazione reciproca tra i diversi attori coinvolti e coinvolgibili (Ministero, Istituzioni, LAV, FNOVI e ANMVI) e da un lavoro sinergico e di rete si potranno educare le nuove generazioni al vero rispetto e alla concreta tutela degli animali e del loro benessere. ■

VETERINARIA 21 | 2008

Veterinaria esclusa dal dibattito bioetico Il CNB si appresta a proporre una moratoria sulla produzione di ibridi uomo animale

himere e ibridi al vaglio dei bioeticisti italiani. Nella sessione plenaria del 30 maggio, il Comitato nazionale per la bioetica (CNB) avvierà un’analisi su questi temi, balzati agli onori del-

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le cronache e della polemica politica dopo la decisione della Gran Bretagna di avviare la sperimentazione di embrioni ibridi uomo-animale, per ottenere staminali embrionali. In base alle anticipazioni divulgata da Doctornews, il testo che il Cnb ha iniziato a discutere stabilisce che “non è il mescolamento di tessuti e cellule e/o geni umani/animali a creare in sé problemi bioetici. Questi - rileva il documento - sorgono quando gli organismi creati risultano di identità incerta. Il problema si pone allora per alcuni tipi di chimere, per alcuni tipi di organismi transgenici, e per tutti gli ibridi, nel caso di mescolamento di specie umana e non umana”. Dunque sin da questo punto una sostanziale bocciatura delle sperimentazioni britanniche. Secondo quanto elaborato dal gruppo di lavoro coordinato da Assuntina Morresi, inoltre “non è accettabile eticamente creare in laboratorio un essere vivente, a partire da materiale cellulare umano, la cui stessa definizione appare incerta e di cui si ignora la natura”. Ma, ancora più radicalmente “è eticamente non accettabile prospettare ipotetiche future terapie per malattie incurabili, e gravemente invalidanti, per giustificare esperimenti così gravemente problematici”. Quindi una sorta di messa al bando della stessa idea alla base del lavoro a cui il governo di Gordon Brown ha dato il disco verde. Una posizione peraltro ribadita dalla successiva determinazione, che rileva come sia “eticamente non accettabile giustificare esperimenti scientifici volti a manipolare l’identità dell’uomo e comunque a offenderne la dignità, semplicemente invocando l’aumento delle conoscenze che da esse deriverebbero”. Sulla base di queste determinazioni, il testo propone che il Cnb auspichi “una moratoria sulla produzione di ibridi uomo animale e, solo se adeguatamente giustificate, l’utilizzazione di tecniche di ricerca alternativa, come quelle sull’ibridazione tra specie animali diverse”. Il documento è stato presentato per la prima volta il 30 maggio ed è poco probabile che verrà approvato così com’è. L’ ANMVI ha scritto nei giorni scorsi al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ricordando l’impegno del predecessore, Enrico Letta, ad avvalersi del contributo della medicina veterinaria. L’attuale Comitato, infatti, ricostituito e nominato sotto il Governo Prodi non ha più fra i suoi esperti un rappresentante della medicina veterinaria. ■



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12 Practice Management Il cliente

VETERINARIA 21 | 2008

La gestione economica della vostra a clinica veterinaria (2 parte) IL CLIENTE CANCELLA LA VISITA

Fattori che influenzano gli aspetti economici di una clinica veterinaria di CAROLINE JEVRING-BACK

LA CLINICA È A CORTO DI PERSONALE Se per qualche ragione un veterinario è malato e quindi dovete spostare e fissare nuovamente o cancellare un certo numero di visite, a questo punto dovrebbe essere chiaro che ciò avrà un impatto negativo considerevole sui risultati della vostra clinica (dato che in condizioni normali ciò significa la perdita di un certo numero di visite). Di quali risorse disponete per cercare di evitarlo? Quando un veterinario si ammala, dovete prima di tutto pensare non a spostare le visite prenotate, ma a trovare il modo di riuscire a rimpiazzare l’operatore mancante. Ricordate che per ciascuna riprenotazione di una visita aumentate il rischio che il cliente non si presenti. Il modo più efficace è quindi quello di disporre di riserve; il secondo modo più efficace è quello di chiedere ad altri componenti dello staff che al momento non stanno lavorando se possono presentarsi in quel particolare giorno o giorni. Naturalmente, la sostituzione del veterinario previsto è associata ad un costo, sia in termini di spese supplementari per il pagamento del sostituto che per il fattore di fastidio patito dal cliente che si aspetta di incontrare il proprio veterinario abituale. Questo costo avrà un impatto negativo sui risultati della vostra clinica. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questo effetto è più che controbilanciato dai benefici economici e di servizio derivanti dal fatto di assicurare un veterinario disponibile (Tabella 3.1). Questo è solo un semplice esempio del modo in cui dovete confrontare le alternative. In base alla Tabella 3.1 potete dedurre che la necessità o meno di dover rimpiazzare un veterinario per un breve periodo di tempo dipende dal numero di clienti prenotati, dall’entrata media di una visita, dal numero di ore che potete richiedere nella sostituzione e dal costo orario della stessa. Come svantaggi, venite meno al fatto di offrire ai vostri clienti la continuità garantita dallo stesso veterinario. Questo è un aspetto che potete includere e valutare come un costo fra le alternative di sostituzione, oppure inserire come un’entrata nel caso che optiate per l’alternativa di non sostituzione.

COSTI PER IL PERSONALE Senza uno staff, non si può ottenere alcuna entrata. Tutto il personale che opera in una clinica veterinaria è importante per generare un reddito e quindi influenzare il profitto della clinica stessa. In una clinica media, il costo del personale ammonta al 40-60% di quello totale, che è una parte sostanziale. Esistono due altri aspetti relativi a questi costi, che vale la pena ricordare: • Indipendentemente dal fatto che i vostri operatori assunti a tempo indeterminato siano impegnati in attività produttive o meno, la clinica si fa carico completamente del costo del loro salario. • Il costo del personale impiegato in modo permanente è “fisso”, nel senso che il co-

Tabella 3.1 - Alternative a confronto: è chiaro che in questo caso è molto più redditizio sostituire il veterinario abituale Sostituzione Mancata sostituzione Numero di clienti prenotati 10 10 Entrata media 50 Entrata potenziale 500 0 Numero di ore lavorative 6 0 Costo di sostituzione/ora -50 0 Costo di sostituzione -300 0 Effetto netto 200 0

sto dello staff non può essere modificato fino al termine del periodo di preavviso (che varia in relazione alla legislazione sul lavoro ed agli accordi di impiego individuali). In una clinica, i veterinari generano tipicamente la maggior parte del reddito attraverso la vendita di servizi. Tuttavia, il resto dello staff ha un considerevole potenziale di generare a sua volta delle entrate - il modo più evidente è attraverso la vendita di alimenti ed altri articoli. Per questa ragione, è essenziale che il vostro staff sia coinvolto nelle attività che generano delle entrate per la maggior parte dell’orario di lavoro. In quanto manager, è anche vostra responsabilità tenere un occhio sul futuro sviluppo dei clienti in entrata e decidere per quanto tempo disporrete delle risorse necessarie a soddisfare la domanda. Se quest’ultima sta aumentando, dovete adottare delle misure per riuscire a soddisfare i suoi incrementi. Ricordate che una visita persa perché la vostra clinica non ha le risorse per accettare il cliente è molto costosa. Inoltre, il fatto di dover rifiutare dei potenziali clienti influenza l’immagine della vostra clinica - Torneranno? Cosa diranno agli altri?

FISSARE GLI ONORARI Le entrate per la vostra clinica vengono generate dagli onorari professionali e dalla vendita di alimenti, farmaci ed altri articoli. La determinazione degli onorari è un argomento talvolta controverso. Tuttavia, quelli calcolati professionalmente sono una parte importante di una clinica ben condotta, Fondamentalmente, l’idea al momento di stabilire gli onorari è quella di fissare un prezzo che sia: • Accettabile per il mercato, cioè per i vostri clienti (presenti e potenziali) • Capace di coprire tutti i vostri costi e generare anche un profitto soddisfacente. Tenete presente che la cosa più importante per quanto riguarda gli onorari o i prezzi è che il mercato li accetti. Se il vostro costo nella clinica supera il prezzo che il mercato è disposto a pagare per il particolare servizio che offrite, sono disponibili due opzioni di base: • Smettere di offrire il servizio (un modo per tagliare le perdite) • Assicurarsi di riuscire a ridurre il costo per la produzione del servizio - in modo da poter diminuire il prezzo relativo Ora, benché tutto ciò sia molto facile da capire e mi auguro che suoni chiaro e logico

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anche per voi, resta un piccolo ma importante problema. Da un punto di vista teorico, è facile parlare del prezzo che il mercato accetta ed anche dei costi ai quali andate incontro per produrre il servizio. Sfortunatamente, la vita reale è più difficile: non solo dovete lavorare duramente e fare ancora qualche supposizione al fine di stabilire l’autentico prezzo di mercato per tutti i vari servizi che offrite, ma probabilmente non riuscirete mai a trovare il prezzo vero. Quello che troverete, tuttavia, sarà la vostra migliore stima per l’effettivo livello di prezzo. Nella maggior parte dei casi ciò risulterà adeguato. Resta ancora irrisolta la questione più difficile. Qual è il vostro costo per produrre un determinato servizio? Bene, se avete un ufficio contabilità che funziona molto bene, può darsi che riusciate a trovare quali sono i costi diretti per la produzione di un determinato servizio. A questo punto, dovete individuare i costi indiretti, che sono tutti i costi della vostra clinica che non fanno direttamente riferimento ad un particolare servizio. A questo punto, dovete anche distribuire questi costi fissi e/o indiretti fra tutti i vostri servizi rilevanti. Questa non è un’impresa facile anche per l’economista più esperto. Di conseguenza, suggerisco di adottare il seguente approccio, semplice e più pratico per fissare gli onorari: 1. Identificare i servizi della vostra clinica che risultano più costosi o quelli più venduti in termini di volume - iniziate con 30-50 servizi/prodotti. 2. Stimare i loro prezzi di mercato (telefonate ad altre cliniche o chiedete ai vostri clienti). 3. Identificate e/o valutate i costi diretti per la produzione di ciascuno di questi 30-50 servizi/prodotti. 4. Aggiungere il 30-40% dei costi diretti come costo indiretto. A questo punto, avete un prezzo ipotetico preliminare. 5. Confrontare il vostro prezzo calcolato con quello di mercato stimato. • Se il vostro prezzo calcolato è più elevato di quello di mercato stimato, controllate entrambi i prezzi e decidete se vale la pena o meno di vendere o produrre un servizio che genera una perdita ogni volta che viene venduto • Se il vostro prezzo calcolato è più basso di quello stimato, adottatelo. Questa situazione è ben lungi da quella ideale, ma rappresenta solo un procedimento formale per fissare gli onorari, che in seguito potrà essere ampliato ed evoluto. ■

inevitabile che alcuni clienti decidano di cancellare una visita pianificata. Non c’è nulla che possiate fare a questo proposito. Quello che è alla vostra portata è ridurre il numero di visite cancellate mettendo in atto delle penalità economiche per gli appuntamenti annullati all’ultimo momento. Un cliente può decidere di cancellare una visita programmata per le seguenti ragioni: • Ha dimenticato l’appuntamento • Ha deciso che l’appuntamento non era necessario • È stato costretto a cancellare la visita da una ragione personale e inoppugnabile.

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Per aiutare i clienti ad evitare di dimenticare gli appuntamenti, potete prendere in considerazione l’ipotesi di inviare una e-mail o un messaggio di testo generati automaticamente al telefono cellulare del cliente il giorno prima della visita. Questo metodo è diventato popolare fra i dentisti e gli oculisti, ad esempio. Il fatto che un cliente decida che un appuntamento non è necessario può riflettere la necessità di una migliore educazione della clientela: il proprietario è davvero la persona più indicata per decidere, ad esempio, se il suo animale ha bisogno o meno di una visita di follow-up? Il modo più efficace per gestire tutti e tre questi casi consiste nel mettere in atto delle penalità economiche per i clienti. Ad esempio, il costo delle visite di followup potrebbe essere “compreso” in quello dell’esame iniziale, oppure si può decidere di addebitare al cliente una visita prenotata che questi annulli con meno di 24 ore di anticipo. Queste conseguenze agiscono da deterrenti nei confronti delle cancellazioni ed al tempo stesso riducono l’impatto negativo sul risultato economico della vostra clinica.

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Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto

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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

60° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

DECISIONI ED ERRORI IN MEDICINA VETERINARIA: da convinzioni e aneddoti alle evidenze PERUGIA, CENTRO CONGRESSI QUATTROTORRI, 24-26 OTTOBRE 2008

INFORMAZIONI: Segreteria SCIVAC - Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403504 - 460440 - Fax 0372 457091 E-mail: info@scivac.it www.scivac.it

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16 Vet Journal Decennale SIVAR

Le metriti croniche della bovina

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Bacteroides spp. e Fusobacterium necrophorum. L’aspetto dello scolo vaginale è fortemente correlato al tipo di batteri presenti nel liquido uterino e alle possibilità di guarigione: più la percentuale di pus nello scolo vaginale è elevata, più si isolano A. pyogenes e batteri anaerobi e Gram-negativi e più è compromesso il rendimento riproduttivo.

Diagnosi e trattamento al X Congresso SIVAR

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO e endometriti croniche sono infezioni uterine osservate dopo le due prime settimane dal parto con prevalenza variabile nella mandria dal 3% al 36%. L’approccio diagnostico e terapeutico a questa comune condizione è stato affrontato da Sylvie ChastantMaillard (Unité de Reproduction Ecole Nationale Vétérinaire d’Alfort, Maisons Alfort, France) al X Congresso Multisala SIVAR (Cremona, 9-10 Maggio 2008).

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LA DIAGNOSI A differenza di quanto avviene nel caso della

GESTIONE DELLE SALMONELLE

metrite puerperale, nelle metriti croniche la condizione fisiologica generale non viene compromessa. I criteri clinici per la diagnosi di endometrite sono rappresentati dalla presenza di uno scolo purulento o mucopurulento e/o di un diametro della cervice superiore a 7,5 cm, ad un esame effettuato a partire dal 21° giorno dopo il parto. La presenza di perdite vulvari si riscontra soltanto nel 20-50% dei casi.L’esame con il vaginoscopio risulta più preciso della palpazione rettale, in quanto, rispetto alla semplice ispezione dell’apparato genitale esterno e del perineo, può raddoppiare o quadruplicare la percentuale di femmine colpite ed identificate. Come per le mastiti, lavori recenti evidenziano che esistono delle forme di metrite subcliniche: le bovine non presentano alcun segno evidente di malattia, ma uno striscio di cellule endometriali dimostra la presenza di cellule polinucleate neutrofile (più del 18% o del 10%, per prelievi effettuati rispettivamente a 20-33 giorni e 34-47 giorni post-partum). La prevalenza delle metriti subcliniche sembra essere molto elevata nella bovina Prim’Holstein, ed è compresa fra il 42% ed il 53% tra il 20° ed il 60° giorno post-partum. Nell’esame batteriologico delle endometriti croniche predominano Arcanobacterium pyogenes e batteri anaerobi Gram-negativi: soprattutto Prevotella spp.,

l controllo della salmonella negli allevamenti avicoli viene regolato da una normativa comunitaria, ha spiegato Luigi Montella (Servizio Veterinario ASL BO) al 10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR (Cremona, 9-11 maggio 2008), recepita dai vari paesi CE seguendo il principio “TopDown”, ossia: la trasmissione verticale (dal riproduttore alla progenie) costituisce il maggiore pericolo per il passaggio alla generazione successiva e la contaminazione dei prodotti di origine animale che da essa derivano (carne e uova). Le salmonelle considerate dalla normativa sono infatti quelle potenzialmente patogene per l’uomo, mentre diventa di secondaria importanza la loro patogenicità per gli animali: ciò risulta a volte ostico da comprendere per il veterinario di campo, che lavora quotidianamente sulla prevenzione e terapia delle patologie aviari. Possono infatti verificarsi casi di malattia clinica (ad esempio da S. gallinarum) con gravi conseguenze nei gruppi avicoli senza che occorra alcun provvedimento normativo, mentre, al contrario, gruppi sani ed asintomatici positivi a ceppi potenzialmente zoonotici sono a volte sottoposti alla attuazione di una lunga serie di provvedimenti restrittivi di gravità variabile. Il controllo dei ceppi zoonotici è stato attuato tramite una rigorosa sorveglianza nelle diverse tipologie di produzione, partendo dai riproduttori, passando alle galline ovaiole e giungendo alla produzione di carne, onde stabilire previamente il livello di contaminazione delle varie realtà e, con i dati di campo, i conseguenti piani di controllo. L’applicazione della normativa, pur nella sua corretta gradualità, trova alcuni ostacoli, tra cui: – diversa interpretazione da parte delle varie Regioni ed ASL, con provvedimenti difformi (a volte per ceppi meramente “banali”) e conseguenti disparità economiche per l’operatore; – una bassa considerazione dei piani di autocontrollo attuati dalle aziende da parte del veterinario pubblico, a dispetto da quanto previsto dal trend normativo comunitario, che invece vede sempre più l’OSA (operatore del settore alimentare) responsabile della propria produzione tramite l’applicazione di rigorosi piani di autocontrollo (HACCP ecc.) controllati dalla competente autorità; una analisi del rischio limitata prevalentemente alla contaminazione verticale, mentre, soprattutto nei settori a “valle” dei riproduttori, come ad esempio quello delle galline ovaiole, determinate premesse strutturali e gestionali (cicli multietà ed utilizzo di mangimi del commercio) sono premessa di una contaminazione ripetuta delle strutture o dell’ingresso di ceppi esotici con il mangime tipicamente “orizzontale”. Maggiore dialogo tra veterinari pubblici e privati, gestione “responsabile e condivisa” delle positività da ceppi non patogeni, ed una analisi più elastica delle diverse realtà produttive sono premessa per una attuazione omogenea ed equa su tutta la realtà avicola italiana del controllo delle salmonelle aviari. (M.G.M.)

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IL TRATTAMENTO Il trattamento, antibiotico o ormonale, è tanto più efficace quanto meno la metrite è grave, in quanto lo scolo contiene una minore quantità di pus. Parimenti, la prognosi è migliore se le femmine affette sono in ciclo, quale che sia il trattamento. La terapia dell’endometrite cronica ha come obiettivo finale il miglioramento della fertilità e della fecondità dell’animale. L’impiego locale di disinfettanti (derivati iodati, clorati o ossichinolo) è diffuso in Europa (in particolare, la soluzione iodata di Lugol o una soluzione di polivinilpirrolidone iodio al 2%), ma non comporta alcun beneficio per il rendimento riproduttivo. Le percentuali di guarigione dopo somministrazione di antibiotici intrauterini sono nell’ordine del 60% per quanto concerne la guarigione batteriologica e del 65-90% per quella clinica. I trattamenti antibiotici intrauterini determinano un miglioramento della fertilità e della fecondità: aumento del tasso di riuscita alla prima inseminazione (+ 100%), del tasso di gestazione, da 15 a 20 punti, e diminuzione di 10-20 giorni dell’intervallo parto-inseminazione fecondante, in confronto alle bovine non trattate. Gli effetti degli antibiotici intrauterini sembrano potenziati dalla ripresa dell’attività ovarica ciclica. Per quanto concerne le prostaglandine F2 alfa la loro azione benefica sembra fondarsi meno su di un effetto utero tonico che sulla loro azione luteolitica. La loro efficacia non è di tipo sistematico. Le prostaglandine quindi sembrano essere riservate alle metriti poco gravi (ridotta percentuale di pus) nelle femmine che si trovano in fase luteinica al momento dell’iniezione. La somministrazione di antibiotici (principalmente cefapirina) per via intrauterina di regola implica dei risultati superiori o uguali a quelli delle prostaglandine. L’associazione di prostaglandine ed antibiotici non comporta un aumento del tasso di gestazione. ■


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Attualità scientifica Vet Journal

Gemcitabina adiuvante per il carcinoma mammario Effetti su tempo di recidiva, metastasi e sopravvivenza della cagna tumori mammari della cagna vengono generalmente trattati con la sola asportazione chirurgica, nonostante il 50% di essi sia maligno e molti andranno incontro a recidiva o formazione di metastasi a distanza. Uno studio clinico prospettico ha sottoposto le cagne con carcinoma mammario aggressivo di stadio clinico IV e V a escissione chirurgica singola del tumore (n = 9) oppure a escissione chirurgica associata a somministrazione adiuvante settimanale di gemcitabina per almeno quattro cicli (n = 10). La gemcitabina veniva somministrata per infusione endovenosa alla dose di 800 mg/m2. Lo scopo di questo studio era di esplorare i possibili effetti positivi della gemcitabina su tempo di recidiva locale (TTR), tempo di metastasi e distanza (TTM) e tempo di sopravvivenza complessivo (OS) nei cani con tumori mammari operati e contraddistinti da elevato rischio di insuccesso loco-regionale o di disseminazione metastatica. Si indagavano inoltre i fattori associati a OS, quali sterilizzazione, peso corporeo, età, stadio clinico del tumore alla presentazione, dimensioni del tumore, grado istologico e, nei cani sottoposti a chemioterapia, numero di trattamenti con gemcitabina. Infine, si valutava la tossicità acuta associata alla chemioterapia e la qualità di vita dei cani che ricevevano la gemcitabina. I cani trattati con la sola chirurgia o con chirurgia seguita da gemcitabina non mostravano dif-

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ferenze di TTR, TTM od OS ( P > 0,05). Nel gruppo di cani sottoposti a chemioterapia adiuvante, il numero di trattamenti con gemcitabina era positivamente correlato a OS (P = 0,017). La gemcitabina era ben tollerata e nessun cane mostrava tossicità ematologica o gastrointestinale rilevante. Benché sia sicura a questi dosaggi, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo della gemcitabina come terapia adiuvante del carcinoma mammario del cane e sostanziarne l’eventuale utilizzo per il trattamento sia mono- sia multifarmacologico. (M.G.M.) ■

PARAMETRI DIAGNOSTICI NEI CINERINI CON AUTODEPLUMAZIONE ’autodeplumazione è un problema comune nel Cinerino (Psittacus erithacus). Per determinare se fossero presenti differenze negli esami clinici dei pappagalli con comportamento di danneggiamento delle piume (FDB, feather damaging behavior), uno studio ha considerato 51 pappagalli, tra cui 24 affetti da FDB, cui erano stati effettuati una serie di test diagnostici. Un prevedibile emogramma da stress era osservabile dopo somministrazione di ormone tireostimolante sia negli uccelli normali che in quelli affetti da FDB. Gli uccelli affetti da FDB mostravano una conta linfocitaria significativamente inferiore e un rapporto eterofili/linfociti significativamente maggiore dopo iniezione dell’ormone, rispet-

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to agli uccelli normali. Benché la concentrazione di tiroxina (T4) a riposo non fosse differente tra i due gruppi, l’entità dell’aumento di T4 dopo somministrazione di ormone tireostimolante era significativamente inferiore negli uccelli affetti da FDB. In questi ultimi inoltre, erano significativamente maggiori le frazioni di alfa-1 e alfa-2 globuline e significativamente inferiori le frazioni di gammaglobuline. Gli uccelli affetti da FDB presentavano inoltre titoli anticorpali per Aspergillus più elevati. Non si osservavano differenze significative nel livello di antigeni di Aspergillus, titoli anticorpali verso Candida o concentrazione ematica di istamina, serotonina e corticosterone. (M.G.M)

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18 Vet Journal Attualità scientifica

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Cross-reattività tra acari della polvere e “delle derrate”

no studio ha esaminato la cross-reattività in vitro di due acari della polvere (Dermatophagoides farinae, D. pteronyssinus) e tre acari “delle derrate” (Acarus siro, Tyrophagus putrescentiae, Lepidoglyphus destructor) in 20 cani sensibili agli acari con dermatite atopica spontanea (gruppo A), 13 Beagle con IgE elevate sensibilizzati sperimentalmente a D. farinae (gruppo B) e 5 Beagle sani (gruppo C). I test intradermici (IDT) e la sierologia per le IgE allergene-specifiche dimostravano che la co-sensibilizzazione per tutte le possibili cop-

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pie dei 5 acari era generalmente del 45% o più tra i cani del gruppo A. Nello stesso gruppo, i risultati dei test ELISA a inibizione crociata indicavano che D. farinae, A. siro e T. putrescentiae erano ciascuno potenti inibitori degli altri acari, mentre D. pteronyssinus era un forte inibitore di L. destructor. Tra i cani del gruppo B si registrava un numero maggiore di risultati positivi di IDT e sierologia per D. pteronyssinus, A. siro, T. putrescentiae e L. destructor. Non si riscontravano evidenze conclusive di esposizione a questi acari dall’analisi della presenza di acari e guanina nella polvere ambientale e nel cibo di questi cani. Inoltre, il numero di risultati positivi ai test era generalmente superiore tra i cani del gruppo B rispetto a quelli del gruppo C. I risultati dei test ELISA a inibizione crociata indicavano che D. farinae era un forte inibitore di D. pteronyssinus, A. siro e T. putrescentiae. Nel complesso, i risultati dimostrano un’elevata cross-reattività in vitro tra acari della polvere e/o acari “delle derrate” che può contribuire a spiegare i risultati falsi-positivi dei test nei cani con dermatite atopica sensibili agli acari della polvere. (M.G.M.) ■

COMUNE L’INSUFFICIENZA CARDIACA NEI GATTI DIABETICI no studio ha valutato la prognosi e le cause di morte dei gatti affetti da diabete mellito. Sono stati seguiti 20 casi consecutivi di diabete mellito felino diagnosticati in ambulatori first-opinion. Tre gatti di controllo non affetti da diabete venivano correlati a ciascun caso di diabete e anch’essi seguiti nel tempo. L’analisi finale considerava 19 gatti diabetici e 57 gatti di controllo. Il decesso avveniva in 14 dei 20 gatti diabetici e in 23 dei 57 gatti di controllo, benché uno di questi ultimi venisse poi perso al follow-up. In 6 gatti diabetici la causa di morte era una cardiopatia o l’insufficienza cardiaca. Il tasso di morte per cardiopatia nei gatti diabetici era pari a 5 su 19 (considerando il gatto escluso) rispetto a 2 su 57 dei gatti di controllo. Il rischio relativo di insufficienza cardiaca nei gatti diabetici era 10,4 volte superiore a quello dei gatti di controllo; tale differenza era statisticamente significativa. Il tempo di sopravvivenza dei gatti diabetici era significativamente inferiore rispetto a quello dei gatti di controllo. Il tempo mediano di sopravvivenza dei gat-

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ti di controllo era pari a 718 giorni dopo la visita iniziale, mentre quello dei gatti diabetici era pari a 385 giorni dopo la diagnosi. Le cardiopatie e l’insufficienza cardiaca, concludono gli autori, sono comuni nei gatti diabetici e questa osservazione merita ulteriore attenzione. (M.G.M.)

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

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Campania Info Regioni

VETERINARIA 21 | 2008

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“Galli manzoniani” a Napoli Il Sivemp Campania interviene sul caso dell’Ospedale Veterinario ASL NA1

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utte le prestazioni veterinarie, anche quelle relative ad altre attività (profilassi, ispezione, vigilanza, pareri sanitari etc.) potrebbero essere esterna-

OCCHI PUNTATI SULLA CAMPANIA “Gli operatori del settore agroalimentare mi vedranno sempre al loro fianco sui campi, pronto ad ascoltare i problemi, ma soprattutto ad offrire soluzioni per lanciare un messaggio chiaro sul futuro della mozzarella di bufala”. È quanto ha dichiarato Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia alla vigilia di una visita nel casertano. Il Ministro ha anche annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro con il Ministero dell'Ambiente per l'individuazione e la messa a punto delle iniziative finalizzate al recupero dei terreni agricoli inquinati dalla diossina, un piano di promozione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e un'importante azione di promozione con la rivista Ulisse di Alitalia. “Dopo la bolla mediatica dei mesi scorsi, sarà questa un'ulteriore occasione per riconfermare l'assoluta sicurezza e genuinità dei prodotti caseari campani, fiore all'occhiello dell'industria agroalimentare nazionale", ha dichiarato l'assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. “Occorre un forte sostegno - ha aggiunto - alla campagna promozionale che abbiamo già programmato per il rilancio dei consumi di questo importante prodotto. Bisogna che il Ministero attivi al più presto le forme di ristoro previste per i caseifici e gli allevamenti sottoposti al blocco della commercializzazione dei prodotti nel corso del Controllo Ufficiale imposto nei mesi scorsi dall'Unione Europea. Vanno, infine, confermati da parte del Governo il sostegno finanziario al piano già avviato per l'eradicazione della brucellosi bufalina in provincia di Caserta e le modifiche che abbiamo concordato con le organizzazioni professionali agricole per favorire l'entrata a regime del piano e migliorarne la fruibilità da parte degli allevatori" ha concluso Cozzolino. Intanto, il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha inviato al Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), Antonio Catricalà, una segnalazione su anomalie e difformità dei livelli di prezzo del latte fresco nella città di Napoli. Il prezzo del latte fresco nel capoluogo partenopeo è infatti mediamente superiore del 7% rispetto ai valori massimi e del 15% rispetto ai valori medi registrati nelle altre città. È quanto rileva il dossier, pervenuto al Ministro dal Garante per la Sorveglianza sui prezzi Antonio Lirosi, che aveva ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini. Lo riferisce lo stesso Ministero dello Sviluppo economico (Mse) in un comunicato.

lizzate,” tanto da arrivare, così, a ridurre in modo considerevole il numero di veterinari pubblici”. Un “aspetto ‘politico’ di non poco conto”, che la Segreteria SIVEMP Campania ha analizzato in una nota dedicata alla vicenda dell’Ospedale veterinario della ASL NA1. Il sindacato dei veterinari dirigenti, “pur partecipando al disagio di molti Colleghi Veterinari, sotto-occupati o disoccupati e comunque in grosse difficoltà”, non condivide l’assunto che “l’apertura dell’ospedale veterinario possa causare la chiusura di molte strutture veterinarie di Napoli, atteso che queste non mi sembra che ricevono proventi dalla cura degli animali randagi né vi è concorrenza, considerato il diverso target”; non condivide nemmeno, pur fallendo la citazione letteraria, che “per la risoluzione dei problemi ci si debba beccare come i “galli manzoniani” e non tenere conto di un Paese che sforna centinaia di laureati in Veterinaria i cui sbocchi lavorativi sono sempre minori e l’alternativa fonda oltre che sulla elevata qualità delle prestazioni erogate anche dalla capacità di confrontarsi con altre

professionalità, in campi diversi dalla clinica e chirurgia”. Ma forse anche i dipendenti pubblici scontano qualche colpa, conclude sarcasticamente la nota: “quella di aver scommesso e creduto nella sanità pubblica; essersi garantiti un lavoro (...e qualche assunzione in più) in una città metropolitana dove la sanità animale si traduce quasi esclusivamente in randagismo e tutela degli animali d’affezione; aver dato dignità professionale a dei Colleghi, togliendoli dal sot-

toscala dove, con grande professionalità ed abnegazione, hanno svolto per anni le stesse prestazioni che ora vengono contestate; aver creato una invidiabile struttura veterinaria in una città dalle mille contraddizioni ove con la scusa della “monnezza”, della “disoccupazione”, della “camorra”, delle “emergenze varie” e quant’altro, si bloccano tante iniziative che contribuiscono ad elevare al rango di città europea una Napoli meritevole di ben altro splendore”. ■


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20 Info Regioni Veneto

VETERINARIA 21 | 2008

Wildlife Detectors Dogs I cani del CFS combattono il traffico illegale di animali e vegetali. III conferenza internazionale a Treviso dal 17 al 20 giugno a III Conferenza Internazionale Wildlife Detector Dogs, organizzata dal Corpo forestale dello Stato con il patrocinio della Provincia trevigiana, giunge a Treviso dopo le due precedenti edizioni che si sono svolte in Germania nel 2006 e in Repubblica Ceca nel 2007. L’evento, che si terrà dal 17 al 20 giugno, sarà l’occasione per uno scambio e confronto di informazioni ed esperienze

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sull’impiego ed addestramento di queste unità cinofile in grado di rilevare specie animali e vegetali occultate. Saranno presenti esperti cinofili di tutto il mondo e rappresentanti delle autorità di gestione e controllo sull’applicazione della CITES nei vari Paesi membri della Convenzione. Il Servizio cinofilo del Corpo forestale dello Stato, che lavora al progetto dei wildlife detector dogs dal 2005, per preparare queste particolari unità cinofile utilizza soprattutto

golden e labrador retriever provenienti dai migliori allevamenti specializzati italiani. Possono annusare la presenza di scimmie, pappagalli, rettili, caviale a distanza di decine di metri, per combattere il traffico illegale di specie animali e vegetali tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES). Nel corso dell’addestramento, che dura circa un anno e che si svolge sotto la guida di un istruttore cinofilo del Corpo forestale dello Stato, non vengono mai usati esemplari vivi di animali in via di estinzione, ma solo il loro odore, ciò al fine di tutelare il benessere delle specie che queste unità cinofile si accingono a salvare. I wildlife detector dogs saranno impiegati in aeroporti, porti e uffici postali in ausilio ai nuclei operativi CITES del Corpo forestale dello Stato che operano in ambito doganale e saranno un valido aiuto nell’attività di controllo sul territorio in operazioni di polizia giudiziaria, in particolare nel corso di perquisizioni di stabili, mezzi di trasporto e in qualunque circostanza gli Uffici preposti ai controlli CITES del Corpo forestale dello Stato ne ritengano utile l’impiego. (fonte: Corpo forestale dello Stato) ■

“NON VOGLIAMO RAZZE STRANIERE” uova ‘crociata’ di Giancarlo Gentilini, prosindaco leghista di Treviso, questa volta contro i cani stranieri. “Non vogliamo razze straniere - ha detto - oggi chiedo un salto di qualità: avere come amico dell’uomo i cani e le razze che avevano i nostri progenitori. Vogliamo quegli amici dell’uomo che accompagnavano i nostri agricoltori e rispettavano l’economia floreale’’. L’uscita di Gentilini durante la presentazione di un convegno sulle unità cinofile della Forestale - come riporta la Tribuna di Treviso - ha suscitato la reazione di allevatori e veterinari. “I cani - spiega il veterinario Fabio Fattori - sono sempre incroci di razze che vengono da diverse aree geografiche. È difficile trovare una razza italiana di cane, figuriamoci una veneta o addirittura trevigiana’’. Insomma, il ‘Fido padano’ non esiste, conferma l’allevatore trevigiano Guido Pontello: “Al massimo l’unica connotazione possibile è nazionale, vedi il setter inglese o il bracco italiano. Più specifici non si può andare’’. (ANSA).

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VETERINARIA 21 | 2008

Semplificazioni Osservatorio farmaco

Terapia del dolore senza burocrazia Nel Ddl-Turco che il nuovo Ministro potrebbe recuperare, ai veterinari si chiedeva solo il registro di entrata e di uscita n impegno formale per consentire una prescrizione più semplice dei farmaci oppiacei per la terapia del dolore. Questa la promessa del Ministro del Lavoro, salute e politiche sociali, Maurizio Sacconi, in occasione della presentazione della VII Giornata nazionale del sollievo. “Il Governo a cui appartengo - dice Sacconi in un comunicato di Palazzo Chigi - presterà grande attenzione ai temi della terapia del dolore e delle cure palliative. Prendo - aggiunge - impegni specifici in tal senso”. Potrebbe trattarsi del ddl-Turco, nella stessa formulazione che aveva già fatto un buon iter legislativo prima delle elezioni anticipate, in modo tale che al Ministro Sacconi non resterebbe molto più da fare che mantenere la promessa. Il provvedimento per la semplificazione burocratica della gestione dei medicinali destinati alla terapia del dolore era stato predisposto dal Ministro Livia Turco; approvato dal Senato nel dicembre 2007, le elezioni anticipate hanno poi impedito che fosse approvato anche dalla Camera. La norma conteneva semplificazioni nelle registrazioni valevoli anche per i medici veterinari rispetto ad una più agile gestione dei registri per il controllo del movimento degli stupefacenti ad uso terapeutico facilitando così il lavoro dei medici e dei farmacisti. In base alla norma - contenuta nel Ddl sulla “semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute”- i titolari di struttura veterinaria avrebbero potuto tenere solo un registro “di entrata e di uscita”, da conservarsi per 2 anni invece che un registro “di carico e scarico”.

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IL REGISTRO In pratica sarebbe cambiato il tipo di registro: andrebbe in uso quello dell’art. 60, comma 1 del Testo Unico sulla disciplina degli stupefacenti (i.e. un registro speciale nel quale, senza alcuna lacuna, abrasione o aggiunta, in ordine cronologico, secondo un’unica progressione numerica per ogni sostanza medicinale, deve essere tenuto in evidenza il movimento di entrata e di uscita delle sostanze stupefacenti o psicotrope di cui all’articolo

POSSIBILE “RISCHIO MESILATI” a Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario ufficio IV, ha diffuso una nota, a seguito di un recente episodio di contaminazione di un medicinale ad uso umano contenente come principio attivo l’estere di un mesilato. Le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA), tramite il “quality Working Party” e i due comitati dei medicinali (umano e veterinario), hanno concordato di avviare un processo di valutazione del possibile rischio dovuto all’uso nei medicinali di principi attivi contenenti mesilati, mediante il coinvolgimento diretto delle aziende detentrici dell’autorizzazione all’immissione in commercio di tali prodotti.

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14. Detto registro deve essere vidimato e firmato in ciascuna pagina dall’autorità sanitaria locale), invece che quello dell’art. 64 del TU (i.e registro di carico e scarico per i medici chirurghi e i medici veterinari, dove annotare per ogni somministrazione, oltre il cognome, il nome e la residenza del richiedente la data della somministrazione, la denominazione e la quantità della preparazione

somministrata, la diagnosi o la sintomatologia e un ordine progressivo numerico unico delle operazioni di carico e scarico). Il registro speciale da usare richiede di essere numerato e firmato in ogni pagina dall’autorità sanitaria locale (il Sindaco o un suo delegato), ma non il controllo e la vidimazione annuale del Primo Cittadino. Nulla sarebbe cambiato invece in ambito medico veterinario libero-professionale per quanto riguarda invece la ricettazione e l’approvvigionamento (il testo disponeva infatti modifiche solo relativamente alla ricettazione, alla detenzione e al trasporto in ambito SSN). ■

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22 Europa Commercio USA-UE

Verso la regolamentazione dei decontaminanti Sarà possibile la commercializzazione del pollame che ha subìto trattamenti antimicrobici econdo la Commissione Europea, ci sono le condizioni per consentire la commercializzazione in Europa delle carni di pollo che hanno subito trattamenti antimicrobici. Di conseguenza, Bruxelles ha redatto una proposta di Regolamento ora al vaglio dello Standing Committee on Food Chain and Animal Health (SCoFCAH). L’ EFSA, che ha già emanato numerosi pareri in merito a quattro sostanze antimicrobiche utilizzate (biossido di cloro, cloruro di sodio acidificato, fosfato trisodico e perossiacidi), non ravvisa motivi di preoccupazione rispetto al loro impiego alimentare.

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LA PROPOSTA La proposta della Commissione fissa le condizioni in base alle quali tali sostanze possono essere utilizzate nei processi di decontaminazione delle carcasse di pollo (biossido di cloro, cloruro di sodio acidificato, fosfato trisodico e perossiacidi). Queste sostanze dovranno essere utilizzate separatamente e non in combinazione e potranno essere impiegate per la decontaminazione dell’intera carcassa e non di parti di essa. Inoltre, i consumatori dovranno essere informati su questi processi,

tramite indicazioni in etichetta dalle quali sia possibile evincere anche il tipo di sostanza utilizzata per la decontaminazione tramite sostanze chimiche. Il consumatore finale dovrà poter leggere l’indicazione “treated with antimicrobial substan-

ces” oppure “decontaminated by chemicals.” Severe disposizioni regolamenteranno anche la gestione delle acque di scarto al termine del processo, ai fini di protezione ambientale. I produttori che faranno ricorso a queste sostanze dovranno rendicontare alle autorità

IL PARERE DELL’EFSA L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha condotto una valutazione sulla possibilità di un’aumentata tolleranza batterica e resistenza agli antibiotici derivante dall’uso delle quattro sostanze antimicrobiche impiegate per decontaminare carcasse di pollame. Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui pericoli biologici (BIOHAZ) ha concluso che, nonostante una documentazione di lunga data sull’uso, non esistono dati pubblicati che indichino che le quattro sostanze possano condurre a un incremento della tolleranza batterica alle stesse o a una maggior resistenza agli antibiotici terapeutici e altri agenti antimicrobici. Il gruppo di esperti ha comunque incoraggiato ricerche ulteriori sull’eventualità di un incremento della tolleranza batterica a questi tipi di sostanze, e sulla possibilità della loro resistenza agli antibiotici terapeutici e ad altri agenti antimicrobici. Il gruppo di esperti BIOHAZ ha esaminato l’efficacia di una delle quattro sostanze, i perossiacidi, e ha affermato che, a causa di insufficienti dati a disposizione non era in condizione di affermare se queste sostanze effettivamente eliminino o riducano i batteri nel pollame. ■

MARTINI: SIAMO CONTRARI

9-10 Maggio 2008

Con il patrocinio di FNOVI Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia Ordine dei Medici Veterinari di Cremona In collaborazione con AIVEMP (Associazione Italiana veterinari di Medicina Pubblica) ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura) SIPA (Società Italiana di Patologia Aviare) SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici)

ringrazia gli sponsor per il loro contributo alla realizzazione di questo congresso e tutte le aziende espositrici che vi hanno preso parte

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competenti per consentire il monitoraggio dei processi. La proposta della Commissione prevede che, dopo due anni dalla sua entrata in vigore, vi sia una revisione complessiva della norma, alla luce di eventuali novità scientifiche.

10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR Palazzo Trecchi, Cremona

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on c’è consenso sulla proposta della Commissione Europea che ammette l’importazione di carni di pollo trattate con antimicrobici. Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ribadisce il suo no: ''L'Italia - ha dichiarato il sottosegretario - si aspetta che anche gli altri 21 paesi Ue che si sono espressi nelle scorse settimane contro la proposta della Commissione mantengano tale posizione di contrasto''. Qualora la proposta di Regolamento non dovesse trovare una maggioranza favorevole in sede di Comitato Veterinario Permanente la procedura prevede che lo stesso testo venga sottoposto per una valutazione politica al Consiglio dei Ministri dell'Ue. Il sottosegretario Martini ha assicurato che l'Italia manterrà la propria posizione anche in quella sede politica a difesa degli investimenti che hanno connotato la filiera produttiva delle carni di pollo in questi anni consegnando ai consumatori un prodotto di qualità e assicurando garanzie sul piano della sicurezza alimentare''.

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Buone pratiche Lettere al Direttore

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Ma che qualità? Ci piace pensare che presto non riceveremo più lettere di proprietari che si lamentano tenza, ma sono comunque l’evidenza di una categoria che sta lavorando a livelli che non sono apprezzati o accettati dai clienti. Avevamo deciso di non pubblicare più lettere che ci arrivano dai proprietari, ma riteniamo che in questo sforzo che chiediamo a tutti i colleghi per migliorare la qualità delle nostre prestazioni, sia anche importante mostrare cosa pensano di noi o che cosa

? on vi è dubbio che il concetto di qualità può essere molto vario e del resto anche del tutto personale. Più volte abbiamo avuto modo di discuterne e definire dei parametri che trovino tutti d’accordo non è facile, anzi è impossibile. Per questo siamo sempre stati contrari a logiche di autocertificazione, sia pure sulla base di indicazioni precise. Le abbiamo contestate per gli allevatori, per le aziende di trasformazione, ecc. e non le consideriamo accettabili, ovviamente, neppure nel nostro settore. Convinti di questo e basandoci sulle BPV (Buone Pratiche Veterinarie) abbiamo realizzato un manuale che è costato un anno e mezzo di impegno ad un gruppo di colleghi che si sono resi disponibili a svolgere questo grosso lavoro. Siamo convinti che questo testo non sia esente da critiche ma riteniamo che sia un ottimo risultato anche se, in qualche caso, si è dovuti arrivare a mediazioni di posizioni diversificate. La sua sperimentazione ha dato buoni risultati, ma siamo anche pronti a rivedere il testo nel tempo sulla base della sua più ampia applicazione a tipologie diverse di strutture veterinarie per animali da compagnia. Lasciare poi a terzi il ruolo dei certificatori ci è sembrata la scelta più giusta per avere sempre giudizi e valutazioni obiettive. Questo è il nostro ragionamento sulla qualità e siamo convinti che negli anni tutte le strutture dovranno adeguarsi ai parametri da noi suggeriti se vogliamo che la nostra categoria possa arrivare a quell’immagine professionale di cui tanto si discute, limitandosi spesso a discuterne. Questo non significa che tutti si debbano adeguare alle nostre posizioni. Ognuno potrà tranquillamente continuare a svolgere il suo lavoro su livelli diversi, per lui buoni o, comunque, accettabili. Certamente, ci piacerebbe molto poter pensare, che presto arriverà il giorno in cui non riceveremo più lettere di proprietari che lamentano il comportamento dei veterinari. Spesso c’è esagerazione, a volte incompe-

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siamo capaci, a volte, di combinare. Per questo, la lettera che riportiamo di seguito, ci sembra per lo meno significativa.

Antefatto (Inviato: martedì 27 maggio 2008 18.58 a info@anmvi.it) Buona sera, sono la signora R. e da giorni cerco qualcuno che mi aiuti a risolvere il mio problema. Il 20 aprile ha partorito la mia cagnolina di razza chihuahua di 2.700 grammi prima di essere gravida. Questo cane ce l’avevo in cura con il mio veterina-

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rio di fiducia e, da quando è rimasta incinta, la tenevo di più sotto controllo; man mano che la gravidanza andava avanti per più di una volta chiesi al veterinario di poter effettuare delle ecografie per essere sicuri di quanti cuccioli avesse avuto e se andava tutto bene, mi rispondeva sempre che era contrario a queste cose e che sottoporre un cane a un’ecografia sarebbe stato stressante per il cane perché era molto paurosa, allora io, fidandomi, acconsentivo. Quando è arrivato il 20 aprile. Il cane ha rotto le acque io l’ho portata dal veterinario che disse che il cane non riusciva a dilatarsi e gli fece una puntura per aumentare le contrazioni ma il cane ancora niente. Allora dopo 5 minuti di orologio disse: “dobbiamo effettuare il cesareo”.


24 Lettere al Direttore Buone pratiche Dopo un’ora mi chiama, il cane aveva fatto 4 bellissimi cuccioli e sembrava stare bene, sì era intontita dall’anestesia, ma a me è sembrato normale. Allora mi disse che potevo portare i cani a casa e cosi feci però tenendo il cane sotto controllo durante la notte: mi sembrava strano che il cane ancora non avesse provato ad alzarsi. Beh il secondo giorno il cane cercava di alzarsi ma cadeva per terra, chiamai il veterinario e mi disse di portarla. Gli ha controllato il cuore, gli ha fatto una puntura di antibiotico e una di carnitina e mi disse che potevo andare, che il cane stava bene, sono arrivata a casa nel giro di mezz’ora il cane comincia a respirare a stento allora richiamo il veterinario e mi di-

ce di portarla subito, ho preso la macchina e sono arrivata lì che il cane aveva smesso di respirare.

LA CRISI Il veterinario ha insistito con il massaggio cardiaco ma non c’è stato niente da fare ero sconvolta non sapevo cosa fare e subito mi disse: “vuoi lasciarlo a me? dato che sei cosi sconvolta io te lo posso seppellire nel mio giardino allora io non sapendo cosa fare gli risposi di si e sono corsa via”. Da quel momento ho cominciato a prendermi cura dei cagnolini che giorno dopo giorno mi morivano; sono riuscita a tenerne uno in vita che il 23 maggio è morto. Portandolo da un altro veterinario mi disse

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che gli sembrava strano che il cane dopo un mese fosse morto così all’improvviso allora abbiamo deciso di fare l’autopsia però lui disse che se c’era la mamma potevamo vedere come mai questi cuccioli sono morti, allora a me dalla rabbia mi è venuto in mente di richiamare quel veterinario dicendo che volevo indietro il cane che era morto e lei mi rispose di sì che potevo andare a prenderlo perché c’è l’aveva nel congelatore.

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VETERINARIA 21 | 2008

lo andavo a prendere; sono arrivata lì mi ha tirato fuori il cane dal congelatore in un sacchetto gli ho chiesto di farmi una carta come il cane dal 20 aprile al 23 maggio è stata nel suo ambulatorio nel congelatore lei me l’ha fatta e me ne sono andata e adesso sono in attesa che venga fatta un’autopsia al cane per vedere come è morto. Io vi chiedo di aiutarmi a capire come procedere legalmente con urgenza, grazie aiutatemi sto diventando matta. ■

CONCLUSIONE Io sono rimasta esterrefatta gli chiesi il perché e lei mi rispose che stava aspettando di tagliare l’erba del suo giardino per poi seppellirlo allora io gli dissi che me

IL RECLAMO, OPPORTUNITÀ DI GUADAGNO n una situazione di mercato caratterizzata da un'elevata concorrenza, saper gestire al meglio i reclami è diventato fondamentale. La consapevolezza della centralità del cliente, la capacità di ascoltare le sue esigenze senza assumere una posizione di difesa, permettono di ottenere ottimi risultati in termini di business. Ne sono convinte le piccole imprese, quelle che non arrivano al cliente con ingenti investimenti pubblicitari, ma devono conquistarselo ad ogni prodotto. Ad ogni prestazione, diremmo noi, dato che anche i medici veterinari devono imparare a gestire la lamentela del cliente. Alcuni spunti vengono da Gisella Conca dell’Istituto Carlo Cattaneo che ha scritto “Il reclamo: un’opportunità di guadagno”. Secondo G. Conca il cliente lamentandosi si trasforma in consulente gratuito. Ecco alcuni consigli: accogliere il reclamo e tutte le segnalazioni per ottenere spunti di miglioramento; abbattere le barriere attivando un indirizzo email o un telefono dedicato; rispondere entro 48-72 ore con una lettera interlocutoria al cliente per tranquillizzarlo: richiamare il cliente per verificare la chiusura del reclamo. Sono invece assolutamente sconsigliati i seguenti atteggiamenti: far percepire la lamentela come sgradita nel momento in cui il cliente la presenta; ostacolare l’incontro con il cliente; pensare al passato e non in un’ottica di fidelizzazione; ripetere l’errore. La segnalazione di un cliente può diventare insomma una vera e propria occasione per ampliare il proprio business. Accade quando l’organizzazione è in grado di ascoltare il cliente, assumendo un atteggiamento costruttivo e propositivo nei confronti del reclamo. Addirittura può capitare di imbattersi in un cliente insoddisfatto del servizio offerto da parte di un concorrente. In questo caso, se l’organizzazione si mostra disponibile, adoperandosi per risolvere il disagio vissuto, può sfruttare la situazione a suo vantaggio. Deontologia permettendo…

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VETERINARIA 21 | 2008

Lettere al Direttore

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Ai responsabili della rivista cartacea Professione Veterinaria ur facendo gli apprezzamenti per la rivista Professione Veterinaria, dopo alcuni anni provo a rifare la stessa richiesta che probabilmente oggi è un po’ più attuale. Visto che: nella nostra professione vi è una discreta presenza di coppie in cui i singoli sono entrambi veterinari; in tempi di risparmio sarebbe utile evitare carta, stampa e costi postali doppi; anche dal punto di vista ecologico la riduzione di carta e costi di trasporto non sono trascurabili. È possibile su richiesta che non venga inviato la copia di professione veterinaria visto che ne arriva già un'altra (allo stesso indirizzo)? Naturalmente il passaggio al formato on-line sarebbe ancora più conveniente, ma ha il difetto di non essere consultabile in tutte le situazioni. Distinti Saluti Massimo Palladino

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Caro Collega, ti ringrazio per averci autorizzato a pubblicare questa tua email alla redazione. Abbiamo deciso di portarla sul giornale, perché la tua richiesta è diffusa e ci dà l’occasione per dare una risposta generale. Non volermene se ti dico che basterebbero poche ore all’ufficio spedizioni per renderti conto di come quello che chiedi non sia realizzabile. Ci sono ragioni in primo luogo tecniche: le nostre anagrafiche sono costruite sulla base di informazioni che raccogliamo dagli iscritti delle Associazioni Federate ANMVI su base

http://www.anmvi.it/vetexchange/ VET-EXCHANGE è il servizio in rete dell'ANMVI rivolto ai medici veterinari interessati alla compravendita di attrezzature professionali. Il sistema prevede l'utilizzo di un archivio on-line compilato e aggiornato via browser dagli utenti che intendono offrire un prodotto. Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questo periodo vengono rimosse automaticamente. Questo servizio telematico ha unicamente lo scopo di consentire un più facile contatto tra soggetti interessati alla compravendita di attrezzature professionali veterinarie. Per inserire la propria offerta o richiesta è necessaria la registrazione al servizio tramite un modulo on-line.

http://www.anmvi.it/vetjob/ VET-JOB è il mercato italiano del lavoro veterinario. Questo servizio telematico prevede l'utilizzo di un archivio on-line compilato e aggiornato via browser dai medici veterinari che cercano oppure offrono proposte di lavoro. Esso ha unicamente lo scopo di consentire un più facile contatto tra medici veterinari che offrono o sono alla ricerca di lavoro. Per inserire la propria offerta o richiesta di lavoro è richiesta la registrazione al servizio. Al termine della registrazione il sistema fornirà all'utente un codice che, insieme alla password, consentirà di accedere all'area riservata per modificare/integrare/rimuovere le proprie inserzioni e la scheda dati personale. Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questo periodo vengono rimosse automaticamente.

statutaria. I nostri soci cioè sono i singoli medici veterinari e - oltre ai dati strettamente professionali, fiscali e postali - non attengono alla nostra competenza i dati personali o familiari. Non registriamo nemmeno se i nostri soci-lettori sono in associazione professionale fra loro. Di conseguenza il nostro archivio non è organizzato che su base individuale. Se invochiamo criteri economici, lasciami dire che sarebbe molto più dispendioso per noi organizzare l’archivio sulla base dei criteri che suggerisci (anche tenendo conto del fatto che i soli indispensabili aggiornamenti degli indirizzi comportano da soli movimentazioni cospicue ogni giorno). Se invece invochiamo l’ecologia, mi offri il destro per l’ennesima lamentela contro le Poste che smarriscono ancora molta corrispon-

denza, ma anche contro i Colleghi che troppo spesso non conservano il nostro giornale (almeno i numeri, gli articoli e gli inserti di maggiore utilità), salvo poi chiedere alla redazione. L’occasione è buona per ribadire che Professione Veterinaria non rispedisce arretrati e non ristampa. È per questo che ogni settimana potete leggerla sul web e in ogni momento potete consultare l’archivio. Per chiudere, il fatto che fra i nostri lettori vi siano “coppie” non può coincidere con una gestione coniugale (ma vale anche per gli associati) della professione, perché nelle professioni intellettuali si contano le menti. Sorridendo: se dovessimo tener dietro ai divorzi matrimoniali e professionali dei veterinari il nostro archivio non sarebbe mai aggiornato. Carlo Scotti - Direttore Editoriale

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"Non c'è solo la sicurezza alimentare, ma anche la qualità. Non sono la stessa cosa. Forse andrebbe fatta un' altra authority solo per occuparsi di questi aspetti". Giorgio Calabrese, CdA EFSA


26 Calendario attività Dal 13 giugno al 28 settembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

13 GIU

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

13 GIU

SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CUNEO

14 - 15 GIU 17 - 20 GIU 23 - 24 GIU 26 - 28 GIU 27 - 29 GIU 29 GIU 2 - 5 LUG 9 - 12 LUG 5 - 7 SET

CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

11 - 13 SET 13 SET 14 SET 14 SET 14 SET 18 - 20 SET 20 SET 20 - 21 SET 21 SET 21 SET 25 - 27 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 28 SET 28 SET

CORSO - CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO DI BIOCHIMICA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT AVANZATE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMICHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

7 SET

ACCESSI VENOSI CENTRALI A MEDIO E LUNGO TERMINE. BASI TECNICHE E CAMPI DI APPLICAZIONE PRECLINICI E CLINICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento GESTIONE SANITARIA DELLE ZOONOSI E SISTEMI DI PREVENZIONE - Ordine Dei Medici Veterinari, Cuneo Via Mameli, 4/bis - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

CORSO SCIVAC

CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO SIMIV

EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SIMPOSIO DI MEDICINA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO SIMEF

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA

LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it

SEMINARIO SIVE

CORSO SIVE

CORSO BASE DI ECOGRAFIA TORACICA ADDOMINALE NELL’ADULTO - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

EVENTO SIVAE

ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SCVI

LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

INCONTRO SIDEV

AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM

INCONTRO GPM ANMVI 2° SEMESTRE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

laPROFESSIONE

VETERINARIA 21 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 3 giugno 2008

SOLUZIONI

Biosicurezza

Paura di essere lasciati soli

Amministrazione

Paura degli estranei

QUIZ 1

Paura dei tuoni e dei rumori

Risposta corretta: c) Delegazione regionale SIVAR, 2007

Rintracciabilità

QUIZ 2

Gli animali Carcinosinum tendono ad avere la seguente paura

Risposta corretta: a) Congresso multisala SCIVAC, 2007

Quale argomento NON fa parte delle Buone Pratiche di Allevamento?




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