Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 21

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

21 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 21, dal 2 all’8 giugno 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

L’ABUSO DI PROFESSIONE È CONCORRENZA SLEALE

ANIMALI A SCUOLA: VIETATO VIETARE

LE METRITI CRONICHE DELLA BOVINA

“GALLI MANZONIANI ” A NAPOLI

MA CHE QUALITÀ?

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BREVI

DIRETTORI STATALI FUORI DAI SINDACATI

CONFPROFESSIONI Il 21 maggio, presso la sede Fimmg di Milano, è stata costituita la Confprofessioni Lombardia, la nuova delegazione regionale di Confprofessioni, che avrà lo scopo di garantire alla Confederazione una maggiore forza e presenza sul territorio. La nuova costituzione, alla quale hanno partecipato 12 Associazioni di categoria tra quelle aderenti a Confprofessioni, si completerà a giugno con la definizione dei suoi organi statutari. Per l’ANMVI è intervenuto il Collega Emanuele Minetti. TRASPORTO La Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha diffuso una nota informativa sulle “Prime disposizioni per l’autorizzazioni al trasporto di animali vivi”, approvate in Conferenza Stato Regioni e pubblicate sulla GU n. 118 del 21/05/2008. La Direzione precisa che l’Accordo, “suscettibile di successive modifiche, è scaturito dalla necessità di uniformare le modalità autorizzative e di controllo sul trasporto animale. ONAOSI I sindacati medici hanno scritto al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti affinché non approvino il nuovo statuto "lesivo del diritto di rappresentanza dei propri iscritti". I sindacati hanno aggiunto che la maggioranza dei dirigenti medici e veterinari del SSN “è contraria ad un aumento della quota mensile per l'ONAOSI”. ENCI E CFS Il Corpo forestale dello Stato e l’Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI) hanno firmato un Protocollo d’intesa. Gli obiettivi comuni sono: la possibilità per ciascuna Istituzione di fruire delle specifiche strutture addestrative dell’altra ai fini di potenziare il servizio cinofilo; l’addestramento di base specifico delle unità cinofile da soccorso; la partecipazione alla direzione ed al controllo delle operazioni di ricerca e soccorso con unità cinofile; l’istituzione di un Centro nazionale di qualificazione per istruttori cinofili da soccorso. CELESTE Il Corriere della Sera ha ricordato il Collega Vincenzo Celeste, “il veterinario di leoni, tigri ed elefanti”, morto a 86 anni a Milano. “L’importante - diceva - è che dal tono della voce capiscano che tu sei loro amico, che esisti solo per aiutarli a guarire”.

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XVI LEGISLATURA

Repliche dal Parlamento Dagli Ordini alla sperimentazione, Camera e Senato ripresentano tutte le riforme mancate A PAGINA 3

Abbiamo avuto grosse difficoltà, nel passato Governo a rapportarci ai rappresentanti istituzionali del Ministero della Salute: Ministro Livia Turco, Sottosegretario Serafino Zucchelli con delega alle Professioni Sanitarie, Sottosegretario Gian Paolo Patta con delega alla Veterinaria. Tutti e tre, infatti, prima di avere questo ruolo politico, avevano svolto ampia attività sindacale nel settore pubblico con importanti incarichi nazionali. Era quindi evidente che il mondo professionale privato non era particolarmente amato in questo Ministero e neppure nel Governo, dove il Libero Professionista era visto come un evasore che fa strapagare le prestazioni, non garantisce la qualità, ecc. L'ANMVI quindi ha sempre fatto fatica a farsi ricevere o ascoltare mentre, d'altra parte, gli esponenti ed i rappresentanti dei sindacati venivano accolti e seguiti con attenzione, riconoscendo loro anche ruoli ed incarichi significativi. Abbiamo sempre visto con preoccupazione le sovrapposizione di ruoli politici, istituzionali e sindacali in quanto riteniamo che abbiano competenze diverse, sia nelle finalità che negli obiettivi, e quindi una mancanza di chiara se-

parazione porti ad evidenti confusioni, con conseguenti danni per l'Amministrazione. Che ognuno abbia il suo ruolo e lo svolga con impegno e serietà senza interferenze in ambiti non di sua diretta competenza. È ovvio quindi che, pur essendo contrari ad ogni criminalizzazione mediatica del settore pubblico, non possiamo che condividere la proposta di riforma dell'Amministrazione Pubblica presentata dal Ministro alla Funzione Pubblica, Renato Brunetta, nel suo complesso ed in particolare quando denuncia che nella struttura statale l'80% dei Direttori Generali responsabili della gestione dei dipendenti, e che quindi in rappresentanza dell'Amministrazione si confrontano con i sindacati, sono iscritti ad uno dei sindacati con i quali devono trattare. Secondo il Ministro, questa situazione, già più volte in passato contestata da esponenti politici, non può più essere accettata in quanto è evidente il conflitto di interesse: il dirigente deve rappresentare l'amministrazione, il sindacato, invece, i lavoratori. Sarà quindi introdotta una incompatibilità fra il ruolo dirigenziale statale e quello sindacale, anche di ■ semplice iscritto.

NON SPARATE SUL PUBBLICO NON VORREMMO CHE IL NUOVO MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE, RENATO BRUNETTA, di cui abbiamo condiviso le prime esternazioni contro i "fannulloni" della Pubblica Amministrazione, dopo l'ampio consenso riscosso, si lasciasse prendere dal sacro furore e, credendosi il nuovo Savonarola, incominciasse a voler moralizzare il mondo dando lezioni a tutti. Certamente i dati riferiti alle ore di lavoro al giorno, previste per alcune tipologie di lavoratori pubblici, pubblicati in questi giorni, possono lasciare sconcertati, ma devono essere valutati nella loro specificità, altrimenti diventa veramente un gioco al massacro che non trova motivo e giustificazione: 1,12 ore/giorno per un Professore incaricato, 3,39 per un Ordinario, 6 per un Tecnico del SSN, 9 per un Dirigente. È ovvio che questi dati non tengono conto di molti aspetti e di altre incombenze che il lavoratore deve gestire. Giusto quindi un serio intervento, ma senza criminalizzare nessuna categoria di dipendenti pubblici. Condividiamo invece gli obiettivi di valutazione dei risultati raggiunti e responsabilità, previsti nel "piano industriale", e ripresi dal settore privato, in modo da portare anche nel settore pubblico i concetti di produttività che potrebbero trasformare in modo profondo tutto il sistema dell'Amministrazione Pubblica. Questi nuovi presupposti dovrebbero già essere inseriti nella definizione dei nuovi contratti del pubblico impiego, ruolo che potrebbe essere tolto all'ARAN e trasferito direttamente al Dipartimento della Funzione Pubblica con un risparmio del 50%.

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