PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
23 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 23, dal 16 al 23 giugno 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
BPV: LA QUALITÀ È UNA CONQUISTA
UN PASSAPORTO PER TUTTA LA VITA DELL’EQUIDE
ACCESSO NEL MIRINO DELL’ANTITRUST
ANMVI ABRUZZO: “UN CANE PER TUTTI”
IL TECNICO AUSILIARIO VETERINARIO
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BREVI
INTESA ANMVI FEDERAZIONE MEDICI
EX MINSAL Il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio vuole ridurre il numero di comitati e commissioni dell'ex ministero della Salute, “lievitato enormemente negli corso degli ultimi anni”. "Cinquanta commissioni che afferiscono all'ex ministero della Salute - ha detto - sono troppe”. Il taglio potrebbe arrivare con una legge delega. E sempre Fazio ha annunciato che "la sezione Salute del ministero del Welfare aprirà per la prima volta una sede a Bruxelles". Sarà un "punto di contatto e di snodo con l'Europa". ECM Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha annunciato un nuovo piano per l'Educazione medica continua (Ecm). Il piano è quasi pronto e sarà presentato presto. L’ultimo riordino è frutto dell’Accordo 1 agosto 2007, mai pienamente attuato malgrado la fase sperimentale sia stata dichiarata chiusa il 31 dicembre dell’anno scorso. INTRAMOENIA La scadenza al 1 gennaio 2009 per realizzare in tutte le Asl gli spazi per esercitare la libera professione intramoenia non potrà essere rispettata. È scettico il Ministro del Welfare che dice: “invoco un sano pragmatismo”. Il termine del periodo transitorio, secondo Sacconi è troppo vicino e le Asl non hanno ancora realizzato gli spazi dove i cittadini possono farsi curare utilizzando l'attività libero professionale dei medici pubblici. Le soluzioni sono tre, ha detto: “all'italiana, con una proroga; con il ritorno al regime precedente; con un sistema flessibile”. FARMACI L’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione ha siglato un Protocollo d'Intesa con Federchimica-AISA (Associazione Nazionale delle Imprese della Salute Animale), per migliorare la sorveglianza sul fenomeno della contraffazione che danneggia fortemente le imprese e che può esporre i consumatori a gravi rischi per la salute. MNC Con la pubblicazione sulla GU n. 25 del 11-6-2008, la Consulta ha chiuso la questione di legittimità costituzionale della legge regionale con cui la Toscana ha disciplinato le modalità di esercizio delle medicine complementari da parte dei medici e odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti. Il Governo aveva inizialmente presentato ricorso, ma poi, sanati dalla Regione gli aspetti di legislazione concorrente, vi ha rinunciato.
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ENPAV
La previdenza guarda al futuro Il nostro Ente festeggia i 50 anni dalla sua istituzione mettendo a confronto le strategie di sviluppo professionale A PAGINA 4
Dal SIVA al Protocollo d'intesa tra Federazione Medici UIL FPL e ANMVI. Siglato a Roma l'8 maggio scorso e formalizzato nei giorni scorsi, il Protocollo sancisce l'impegno delle parti ad un'azione collaborativa e sinergica e all'intrapresa di azioni comuni. Primario scopo dell'intesa raggiunta è la realizzazione del progetto LEAVET. Il Sindacato Italiano Veterinari Ambulatoriali SIVA, per la creazione della medicina veterinaria di base, è formalmente confluito in Federazione Medici UILFPL, la quale si impegna a favorire lo sviluppo dei progetti ANMVI, per il tramite di azioni comuni e della articolazione strutturale propria di Federazione Medici, al cui coordinamento partecipano rappresentanti di ANMVI. Il Protocollo, "nella diversità di ruoli svolti da ciascuna organizzazione", si richiama alle finalità statutarie dell'ANMVI per il miglioramento della professione veterinaria ed ai fini statutari di Federazione Medici, includendo lo sviluppo di una interrelazione professionale e culturale con il mondo medico, al fine di perseguire comuni obiet-
tivi di salute umana ed animale". L'adesione a Federazione Medici UIL FPL SIVA è libera e aperta ai medici veterinari che ritengono di sostenere il progetto Leavet. “Esprimo soddisfazione per un progetto che finalmente è andato in porto dichiara Armando Masucci, Segretario nazionale Uil Fpl, e che ora presenteremo alle competenti autorità di Governo”. “Siamo persuasi - ha concluso il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti - che il risanamento della spesa sanitaria passi per la sinergia fra pubblicoprivato, laddove il privato di qualità mette al servizio della sanità pubblica veterinaria le strutture professionali esistenti, senza che il SSN disperda fondi per realizzarne di nuove”. Il progetto Leavet - presentato anche in forma di proposta di legge dall'On. Gianni Mancuso mira alla realizzazione di una medicina veterinaria di base, per la riduzione del randagismo e dei costi da esso derivanti e con funzioni di prevenzione anche a favore delle categorie socialmente ■ deboli.
LA SUA RADIOGRAFIA È PESSIMA, MA LA POSSIAMO RITOCCARE QUESTA FRASE LA DICEVA IL MEDICO ALLA PAZIENTE IN UNA VIGNETTA DI MASSIMO BUCCHI DAL TITOLO "LA SANITÀ MIGLIORA" pubblicata alcuni mesi fa. Molto bella e significativa di come la sanità pubblica, per i nostri politici, debba darsi una nuova immagine ma, alla fine, senza cambiare la sostanza. Lo scandalo esploso in questi giorni a Milano in una clinica privata, ma con segnali anche in altre città, dove si facevano interventi del tutto inutili, se non addirittura crudeli ed omicidi, solo per avere finanziamenti regionali, offre, purtropppo, un'immagine veramente pessima del nostro sistema sanitario. Non ci sembra neppure che i primi segnali, da parte del nuovo Governo, possano essere rassicuranti, soprattutto per il settore veterinario. Non ha alcun senso far diventare la Sanità, che è il settore di maggior spesa dello Stato, ma anche quello dove i problemi sono più eclatanti e di difficile soluzione, una parte del Ministero del Welfare all'interno del quale è stato messo di tutto. Se la Veterinaria aveva poco peso prima ora finirà in qualche meandro ministeriale e fra le deleghe ai sottosegretari è già sostanzialmente defilata. Non bastasse questo, il Ministro Giulio Tremonti sembra voler continuare l'opera di liberalizzazione delle professioni avviata da Bersani, il Ministro alla Giustizia, Angelino Alfano, vuole riprendere la riforma delle professioni su linee rigide e senza tener conto delle richieste del CUP e Maria Stella Gelmini, Ministro all'Università, appare sensibile alle richieste di eliminare gli esami di accesso ad alcuni Corsi di Laurea togliendo il numero chiuso o programmato. Sarebbe meglio rifarla la radiografia.
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BPV Anmvi Informa
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Buone pratiche veterinarie: la qualità è una conquista Il Manuale ANMVI per le BPV ha ottenuto il patrocinio della FNOVI Formati i primi auditor-bpv per le verifiche nelle strutture certificate l Presidente della Commissione ANMVI per la Qualità, Paolo Bossi, ha aperto il 5 maggio scorso il primo corso per Auditor BPV (Buone Pratiche Veterinarie) nelle strutture veterinarie per animali da compagnia. Il corso “pioneristico e unico nel suo genere”, ha sottolineato Bossi, formerà i valutatori del sistema qualità delineato nel Manuale ANMVI per le Buone Pratiche Veterinarie e certificato dal CSQA, uno dei maggiori enti di certificazione attivi nel nostro Paese.
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Nella foto, un momento delle esercitazioni di gruppo. I corsi per VSQ e per Auditor BPV sono a numero programmato. Gli organizzatori contano di soddisfare le richieste di quanti non hanno potuto partecipare con una prossima edizione autunnale.
UN’ATTIVITÀ COMPLEMENTARE “Il progetto è innovativo e potrà richiedere tempi lunghi di maturazione - ha dichiarato Andrea Verme (nella foto sopra), docente del corso e componente della Commissione ANMVI per la qualità - ma con questo corso le strutture veterinarie per animali da compagnia che si certificheranno, potranno contare su ispettori-Colleghi. Abbiamo infatti voluto non solo creare il profilo professionale necessario al CSQA per gli auditing nelle strutture veterinarie certificate- ha precisato Vermema anche dare alla stessa Categoria l’opportunità di uno sbocco professionale complementare. Il valore aggiunto di un Auditor veterinario, che conosce la professione e che è in grado di comprendere a fondo le implicazioni pratiche del Manuale è innegabile sia per l’Ente di certificazione che per la struttura veterinaria certificata sottoposta ad auditing”. Svolgere un audit in una struttura veterinaria certificata BPV-CSQA significa valutare se il
Manuale ANMVI per le BPV è stato correttamente applicato. Ma l’Auditor BPV è anche colui che, conoscendo a fondo il Manuale, la legislazione e le tecniche di auditing, verifica che il Manuale consenta efficacemente alla struttura veterinaria di migliorarsi. “L’audit non è un esame sul veterinario- ha precisato Verme- ma un aiuto a superare i punti deboli”.
LA QUALIFICA VSQ Al corso hanno partecipato ventiquattro aspiranti auditor che hanno sostenuto un esame
PATROCINIO FNOVI AL MANUALE BPV "La certificazione di qualità delle Buone Pratiche Veterinarie è la nostra risposta alle accuse di Far West e a chi mette a disposizione avvocati che lavorano gratis contro la malpractice veterinaria. E' l'unica risposta che la Categoria può dare ai pazienti, all'opinione pubblica, ai proprietari e alle istituzioni, perché si basa sull'assunzione di un impegno alla qualità e sulle verifiche da parte di un soggetto terzo. Sono quindi molto grato e soddisfatto del patrocinio accordato dalla Federazione al Manuale ANMVI per le BPV, a conferma dell'aderenza del nostro progetto al dettato deontologico della nostra Categoria". Così Carlo Scotti, ha commentato il patrocinio concesso dalla FNOVI al disciplinare che applica e sviluppa le BPV approvate dalla FVE. Nella nota indirizzata al Presidente Carlo Scotti e a Paolo Bossi, Presidente della Commissione ANMVI per la Qualità, si legge che "la FNOVI ritiene doveroso promuovere ogni iniziativa che miri al miglioramento della professione quali possono essere i percorsi di qualità che debbono essere accessibili, non discriminanti e capaci di incidere sui percorsi professionali, per il rispetto e la cura della vita dei pazienti".Dal proprio sito on line, la Federazione aggiunge che "l'ANMVI rivolgendosi alla FNOVI per il patrocinio ha fornito l'occasione per confermare che la Federazione ha tra i propri obiettivi primari "il miglioramento della professione, l'innalzamento della qualità dei servizi medico veterinari ispirati ai caratteri della deontologia, dell'etica, della trasparenza, della tracciabilità e della competenza". Sul Manuale ANMVI per le Buone Pratiche Veterinarie è stata avanzata domanda di patrocinio anche al Ministero della Salute
finale, dieci domande strutturate per esercitarsi nelle tecniche di analisi, nella individuazione delle non conformità e nella ricerca delle soluzioni che possono favorire la più corretta ed efficace applicazione del Manuale ANMVI per le BPV. Per il conseguimento della qualifica di Auditor BPV è tuttavia necessario il pregresso o concomitante conseguimento di un titolo di VSQ Valutatore Sistemi Qualità. L’ANMVI sta infatti proponendo parallelamente al corso BPV anche il Corso per VSQ-Agroalimentare, un corso di cinque giornate, riconosciuto AICQ-SICEV, che si concluderà il 2 luglio presso il Centro Studi ANMVI di Cremona. I docenti sono i Colleghi Silvia Tramontin (Auditor certificato SICEV, nella foto al centro con Paolo Bossi) e Andrea Cereser (Auditor Sistemi di Gestione Qualità, IZS delle Venezie). Tramontin e Cereser sono membri della Commissione ANMVI per la Qualità. ■
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4 Attualità Previdenza e professione
VETERINARIA 23 | 2008
Tre obiettivi per lo sviluppo della professione Al 50° dell’ENPAV la celebrazione del nostro Ente di previdenza è stata l’occasione per discutere di rilancio della veterinaria
di GIORGIO NERI i è svolto tra il 12 e il 14 giugno scorsi il VI Convegno organizzato dall’Enpav. Come al solito non è stata una passeggiata! Il fitto calendario ha infatti, more solito, assorbito in una full immersion di problematiche professionali e previdenziali tutti i presenti. Come è noto i congressi organizzati dall’Enpav si svolgono con cadenza triennale e sono motivo di studio su temi ritenuti di particolare importanza e attualità, e occasione per fare il punto sul panorama in materia previdenziale. Questa volta si trattava di celebrare il cinquantenario dell’Enpav e pertanto la scadenza è stata anticipata di un anno rispetto al consueto. Si è cominciato giovedì pomeriggio con una tavola rotonda sul tema “Tre obiettivi per lo sviluppo della professione” ove ognuno dei relatori avrebbe dovuto indicare appunto tre punti di particolare interesse per lo sviluppo della Veterinaria. Preciso subito che nessuno dei relatori ha raccolto alla lettera l’invito in quanto ognuno ha svolto la propria relazione discostandosi dal tema proposto. È stato così il moderatore nella persona del Presidente Fnovi Gaetano Penocchio ad indicare in conclusione di giornata tali temi cruciali. Gli interventi sono stati interessanti e di alto livello; in qualche caso anche aspri nei contenuti, mai nei toni.
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IL DIBATTITO La tavola rotonda è cominciata con una fotografia della Professione illustrata dal Presidente Enpav on. Gianni Mancuso. I redditi bassi rappresentano la caratteristica della nostra professione dal punto di vista economico, mentre da quello organizzativo abbiamo dovuto accettarne una “bersanizzazione”. Certamente due caratteristiche che il Presidente dell’Enpav non ha citato con condivisione. Posizione diversa, dunque, dalla semplice presa d’atto che dal punto di vista demografico assistiamo ad un’evidente femminilizzazione della categoria. È seguito l’intervento di Pasqualino Santori, Presidente del Comitato bioetica per la Veterinaria, che ha proposto un’interessante ottica secondo la quale la Veterinaria deve fare scelte etiche nei confronti degli animali in quanto le scelte etiche sono inevitabilmente destinate a condizionare il futuro della professione veterinaria. Massimo Castagnaro, Presidente della Conferenza dei presidi delle Facoltà di medicina veterinaria, “grande preside, grande professore e grande uomo”, co-
me ha tenuto a precisare Gaetano Penocchio, sottolinea che “bisogna saper cogliere i cambiamenti” e che “bisogna far rinascere un tavolo in cui discutere dove vuole andare il mondo veterinario e come intende farlo”. Nonostante l’evidente apertura, tuttavia, il suo intervento è stato quello che più di tutti ha suscitato le reazioni e il dibattito della platea. Romano Marabelli, Capo dipartimento del Ministero della salute, ha evidenziato che la scomparsa del Ministero (la cui istituzione tuttavia potrebbe rientrare dalla finestra) non potrà non determinare un rallentamento della funzioni ministeriali. Interessante e condivisibile è stato l’intervento dell’on Antonino Lo Presti che ha parlato di mercato e futuro della professioni, mantenimento degli ordini professionali, libertà e autonomia delle professioni e tariffe. Non era purtroppo presente l’on Michele Vietti. Per il Sivemp ha parlato, il collega Zaccaria Di Taranto il quale, trattando di situazione e prospettive della Veterinaria pubblica, ha avuto l’“imprudenza” di inserire tra gli obiettivi anche il “benessere animale e la pet therapy”.
L’INTERVENTO DELL’ANMVI E proprio l’intervento di Carlo Scotti, Presidente Anmvi, è stato quello di gran lunga più applaudito. Il collega ha stigmatizzato il fatto che ad una tavola rotonda così importante sia intervenuto un solo parlamentare “e per di più per soli dieci minuti”, che ci siano dei relatori che dopo aver aderito non possono più venire, altri che arrivano all’ultimo momento, parlano e se ne vanno perché devono prendere l’aereo o hanno altri impegni. Perché “questa evidentemente è la misura di quanto contiamo e della considerazione che gli altri hanno per la Veterinaria”. Perché “siamo pochi, poveri e divisi per cui nessuno ci ascolta e quindi finiamo a parlare tra di noi”. Abbiamo creato un progetto, i LeaVet, coinvolgendo tutte le realtà (strutture veterinarie, Asl e Enti protezionistici) ognuna nell’ambito delle proprie competenze “e poi Di Taranto parla di benessere animale e pet therapy al servizio pubblico”… Il progetto del veterinario aziendale non va avanti e (Scotti parla con tono ironico, n.d.a.) “non si capisce il perché, giacché tutti ufficialmente dicono che deve andare avanti”. La sicurezza alimentare ci sta scappando di mano e invece dovrebbe rappresentare l’elemento qualificante della veterinaria pubblica. L’Università rifiuta di rapportarsi con la Professione quando richiesto, mentre invece si dovrebbe arrivare ad una riforma condivisa quanto meno sulla durata dei corsi e sui finanziamenti alle facoltà. Infine Scotti ha fatto cenno al grande progetto Anmvi nella direzione di un salto in avanti qualitativo della Professione: la certificazione di qualità. E alla fine, previo un chiarimento del collega Di Taranto sul senso del suo intervento, è passata proprio la linea proposta da Scotti e cioè che la Professione se vuole contare qualcosa deve presentarsi unita davanti ai loro interlocutori. Infine, come detto, è stato il Presidente Penocchio a definire i tre obiettivi prioritari della Veterinaria secondo il punto di vista della FNOVI: la riforma delle professioni, la qualità e la formazione. ■
IL DEBUTTO DEL “NUOVO WELFARE” on l’intervento di Giovanni Geroldi, Direttore Generale delle Politiche Previdenziali, il Ministero del Welfare, si è presentato con veste rinnovata affrontando la questione della previdenza dei professionisti con grande apertura verso le Casse. Il tema dell’adeguatezza della prestazione pensionistica ha affiancato ed in un certo senso superato l’attenzione verso la sostenibilità, che pur restando la conditio sine qua non di ogni sistema, non può da solo giustificarne l’esistenza. Ed ancora i relatori, oltre a Giovanni Geroldi, Luca Coppini, attuario dell’Ente, Maurizio de Tilla, Presidente AdEPP, ed i politici On Maurizio Leo e On. Mantini, tutti magistralmente orchestrati da Isabella Bufacchi, giornalista de Il Sole 24 ore, hanno alimentato il mai sopito dilemma tra la via del metodo contributivo e quella del metodo retributivo per il calcolo della pensione. E, definendosi un sarto che cuce il vestito su misura del proprio cliente, Luca Coppini, che ben conosce l’Enpav e le sue dinamiche demografiche e finanziarie, ha tracciato le linee di un orientamento che vede nella combinazione dei diversi metodi una risposta possibile alle esigenze della sostenibilità e dell’adeguatezza. Nel corso dei lavori, il Presidente Enpav, On. Gianni Mancuso (foto), ha anche ricordato gli amministratori degli anni passati, alcuni dei quali presenti al Convegno, e nella sua relazione introduttiva ha illustrato l’excursus storico e normativo che sin dal 1958, anno della sua nascita, ha visto l’Enpav attraversare alcuni storici momenti di trasformazione. Il giorno 14 si è infine svolta l’Assemblea Nazionale dei Delegati Enpav, chiamata a votare il Conto Consuntivo per l’esercizio 2007. L’Assemblea ha approvato quasi all’unanimità, con un solo astenuto, il documento contabile, che ha confermato il trend positivo dell’incremento del patrimonio dell’Ente e dell’evoluzione del rapporto iscritti/pensionati. (fonte: enpav.it)
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SE I NUOVI LEA MINACCIANO LA VETERINARIA “Nei nuovi LEA le attività veterinarie sono aggregate in maniera diversa da quella tradizionale, con il rischio di una diversa articolazione e strutturazione dei servizi veterinari; tanto è già capitato in alcune realtà territoriali”. Per questo, il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, chiede la creazione del Dipartimento di sanità animale e sicurezza alimentare, in risposta al DPCM 23 aprile 2008. Penocchio ha illustrato la sua proposta, in occasione del convegno “Dalla Previdenza di ieri al sistema pensioni di oggi”, organizzata a metà giugno a Roma per i 50 anni dell’ ENPAV. Dopo aver inquadrato il problema, Penocchio ha aggiunto: “Dobbiamo essere consapevoli del valori di salute che la Categoria esprime: ecco il motivo di un Dipartimento di sanità ani-
male e sicurezza alimentare comprensivo delle attività di sanità pubblica veterinaria e dei settori che afferiscono ai SIAN (l’ispettorato micologico e la sorveglianza sulle acque potabili). Tale Dipartimento articolato in un numero di Servizi armonizzato con i bisogni potrà prevedere Servizi aggiuntivi rispetto a quelli tradizionali (articolati nelle 3 aree funzionali) e non potrà che essere diretto da un medico veterinario”. Questa strutturazione locale - ha concluso il Presidente della FNOVI - “sarebbe coerente con l’attuale declinazione dei LEA e con il livello organizzativo nazionale , ovvero con lo speculare al Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria e la sicurezza degli alimenti del Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali.”
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6 Europa Sanità e professionisti
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VETERINARIA 23 | 2008
Un passaporto per tutta la vita dell’equide Il Commissario Vassiliou: l’identificazione con il microchip soddisfa esigenze di salute animale e di sanità pubblica a Commissione Europea ha varato l’atteso regolamento sull’identificazione degli equidi. Il provvedimento si fonda sull’emissione a vita del passaporto indipendentemente dai movimenti dallo status dell’animale. Come sistema di identificazione si utilizzerà il microchip. Sono questi gli elementi portanti di un provvedimento pensato non solo per i risvolti sulla salute animale ma anche per gli aspetti di sanità pubblica connessi all’eventuale consumo alimentare dell’animale. Gli equidi nati entro il 30 giugno 2009 e identificati entro questa data in base alle precedenti Decisioni 93/623/CEE o 2000/68/CE sono considerati identificati in conformità del presente regolamento. Gli equidi nati entro il 30 giugno 2009, ma non identificati entro tale data in conformità delle citate Decisioni, dovranno essere identificati secondo le norme stabilite dal nuovo Regolamento. Le decisioni 93/623/CEE e 2000/68/CE collegano l’identificazione degli equidi ai movimenti degli animali, mentre nella normativa comunitaria relativa ad altri animali d’allevamento, questi sono identificati indipendentemente dai loro movimenti, tra l’altro ai fini di lotta contro le malattie. Questo doppio sistema, per gli equi-
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di d’allevamento e da reddito da una parte e per gli equidi registrati dall’altra, poteva avere come conseguenza l’emissione di più documenti d’identificazione per uno stesso animale. La Commissione sottolinea la necessità di evitare questa evenienza.
un elenco pubblicato in un sito Internet accessibile a tutti. Un’opzione aggiuntiva al documento di identificazione potrà essere rappresentata dalla “carta intelligente”, una carta in plastica con chip incorporato per gli equidi movimentati all’interno di uno stesso Stato Membro.
IL PASSAPORTO Il sistema di identificazione degli equidi previsto dal nuovo Regolamento si compone dei seguenti elementi: a) un documento di identificazione (passaporto) unico valido a vita; b) un metodo che permetta di stabilire un nesso univoco tra il documento di identificazione e l’equide; c) una base di dati nella quale sono registrati, sotto un numero di identificazione unico, gli elementi dell’identificazione dell’animale per il quale un documento di identificazione è stato rilasciato a una persona registrata in tale base di dati. Gli equidi nati nella Comunità sono identificati per mezzo di un documento («documento di identificazione» o «passaporto ») unico conforme al modello in forma di stampato figurante nell’allegato I del Regolamento; è rilasciato per tutta la durata di vita dell’equide da una organizzazione o associazione ufficialmente approvata o riconosciuta dallo Stato Membro interessato, inserita in
IL TRANSPONDER Quanto al metodo di identificazione, la Commissione osserva che i dispositivi elettronici («transponder») degli equidi sono già largamente utilizzati a livello internazionale e questa tecnologia deve essere utilizzata per creare uno stretto legame tra l’equide e il mezzo di identificazione. È quindi opportuno che gli equidi siano muniti di un transponder, ma occorre tuttavia prevedere la possibilità di utilizzare metodi alternativi per la verifica dell’identità dell’animale, purché tali metodi offrano garanzie equivalenti nei riguardi del rischio che per uno stesso animale siano rilasciati più documenti di identificazione. All’animale viene attribuito un codice UELN (Universal Equine Life Number), un codice unico a vita, alfanumerico a quindici cifre contenente informazione sull’equide e sulla base dati.
RESPONSABILITÀ E COMPETENZE La responsabilità dell’identificazione spetta in primo luogo al detentore, dato che secondo le legislazioni comunitaria e nazionali il proprietario di un equide non è necessariamente la persona che ne ha la piena responsabilità.
APPLICAZIONE DAL 1 LUGLIO 2009 l Regolamento (CE) n. 504/2008 del 6 giugno 2008 - recante attuazione delle direttive 90/426/CEE e 90/427/CEE del Consiglio per quanto riguarda i metodi di identificazione degli equidi - disciplina l’identificazione degli equidi nati o immessi in libera pratica nella Comunità Europea. Il Regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno dalla pubblicazione sulla GUCE (L 149 - 7 giugno 2008) e si applicherà obbligatoriamente a tutti gli Stati Membri dal 1 luglio del 2009. http://www.ec.europa.eu/food/animal/identification/equine/index_en.htm
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Gli Stati membri definiscono le qualificazioni minime richieste per l’impianto del transponder o designano la persona o la professione abilitata. Il transponder è impiantato per via parenterale in condizioni di asepsi tra il margine posteriore dell’occipitale e il garrese, a metà del collo, nella zona del legamento nucale. L’autorità competente può tuttavia autorizzare l’impianto del transponder in un altro punto del collo dell’equide, purché in tal caso l’impianto non nuoccia al benessere dell’animale e non aumenti il rischio di migrazione del transponder. ■
TRASPORTO, LA FNOVI BLOCCA IL DOCUMENTO DELLA FVE ul trasporto animale, ai sensi del Regolamento CE 1/2005, la FVE ha proposto ai delegati nazionali una ipotesi di revisione delle regole europee da sottoporre alla Commissione Europea. La FNOVI, che aveva preannunciato una posizione critica dalle pagine del suo organo di informazione ufficiale, 30giorni, ai primi di giugno ha confermato le proprie riserve alla Assemblea della FVE. Il documento dei veterinari europei proponeva una revisione del Regolamento 1/2005 finalizzata a limitare il tempo massimo di trasporto degli animali a 8 ore comprensive del carico e dello scarico degli animali, tempo elevabile a 9 ore in particolari condizioni di necessità. Queste misure si renderebbero necessarie in ragione del fatto che il Regolamento risulterebbe significativamente disatteso in Europa. A Vienna, riferisce il portale fnovi.it, la FNOVI ha portato una posizione di sostegno alla necessità di applicare le regole esistenti, ovvero obbligare gli autotrasportatori all'uso di mezzi adeguati, do-
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tati di spazi e di condizioni utili a garantire condizioni di benessere degli animali trasportati, rafforzare i controlli e quindi il ruolo dei veterinari incaricati degli stessi. Tuttavia, la Federazione ha suggerito di rinviare il documento alla discussione del gruppo di lavoro. Il documento della FVE subisce dunque una battuta d'arresto e la FNOVI ha chiesto una integrazione della commissione che discuterà la nuova proposta. L'intervento italiano è stato appoggiato dai delegati irlandesi, spagnoli e greci. Che la qualità del trasporto sia più rilevante della sua durata è anche il parere dell’Europarlamento che ha chiesto un nuovo approccio strategico alla politica comunitaria in materia di salute degli animali. I deputati europei hanno chiesto alla Commissione di presentare un piano d'azione più ambizioso. L'attuale quadro normativo dell'UE in materia di salute degli animali è considerato complesso e dispersivo e da semplificare, raccogliendo in un unico atto giuridico i principi fondamentali dell'intervento in materia di salute degli animali.
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8 Legale Regole e sentenze
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L’Antitrust ha preso di mira le regole dell’accesso Pronta una relazione per il Parlamento con nuovi “suggerimenti” per le professioni ’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha approvato una segnalazione al Governo e al Parlamento nella quale vengono esaminati i settori economici più importanti per il Paese ed evidenziati gli aspetti limitativi della concorrenza nei diversi mercati. Il documento, approvato il 9 giugno, è un contributo di analisi tecnica che l’Autorità intende mettere a disposizione del legislatore. Secondo il Garante Catricalà (foto), nel comparto dei servizi professionali alle misure concorrenziali introdotte nella scorsa legislatura è seguita, a volte, l’adozione di interventi normativi speciali di segno opposto. Dall’indagine conoscitiva svolta dall’Autorità emerge una realtà non confortante, caratterizzata dalla diffusa permanenza di una sostanziale impermeabilità dei codici deontologici alle esigenze di modernizzazione.
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L’ACCESSO Nel comunicato diffuso dall’Antitrust si legge
L’eventuale periodo di tirocinio deve essere proporzionato alle esigenze di apprendimento pratico delle diverse professioni e potersi svolgere non solo presso il professionista, ma anche presso strutture, pubbliche e private. Vanno abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario nazionale”.
I PREZZI Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d’intesa tra le parti. In alcune circostanze, le esigenze di tutela dei consumatori possono giustificare la previsione, in via eccezionale, di tariffe massime che devono però essere concretamente stabilite in modo più trasparente e immediatamente percepibile per il consumatore, specie con riferimento agli atti standardizzati.
E GLI ORDINI? anche che l’accesso alla professione deve essere, in linea di principio, libero. E ancora: “È auspicabile l’istituzione di corsi scolastici e universitari che consentano di conseguire direttamente l’abilitazione. L’imposizione dell’ esame di Stato va valutata secondo le circostanze.
“Gli ordini devono tutelare la correttezza degli iscritti nello svolgimento della prestazione professionale e l’aggiornamento. I codici deontologici devono prevedere unicamente norme di tipo etico, a garanzia degli interessi dell’utente e della libertà e autonomia del professionista”. (fonte agcm.it) ■
IL CANE CARDIOPATICO NON VADA AL PARCO a Cassazione (Sentenza n. 14075/2008) è tornata ad esprimersi in tema di rapporto uomo-animale e ha respinto il ricorso di un proprietario che aveva violato il Regolamento comunale di Bologna lasciando il cane libero nel parco cittadino senza guinzaglio e museruola. La Cassazione ha confermato il giudizio del Giudice di Pace, “ritenuto che la finalità della norma sia quella di garantire la sicurezza degli altri frequentatori del luogo pubblico, sicurezza che è messa a repentaglio dallo stato di libero movimento di chi gode un cane non controllato con guinzaglio o non frenato da museruola o altro accorgimento che possa prevenire suoi impulsi aggressivi. È in vista di tali impulsi improvvisi e reattivi, che possono essere scatenati da un comportamento imprevisto degli astanti, che il cane deve essere posto sotto materiale controllo, non bastando la vigile attenzione del padrone che sia distante qualche metro e non disponga di uno strumento fisico di costrizione per distoglierlo dalla possibile vittima. Ineccepibilmente, quindi il giudice di pace ha ricordato che secondo una testimonianza assunta il cane vagava nel parco nonostante fossero esposte le tabellazioni che prescrivevano di tenere i cani al guinzaglio e ha spiegato che tale cautela è giustificata dalla presenza nell’area verde di bambini e anziani”. Né il giudice di pace né la Cassazione, inoltre, hanno accolto la giustificazione del proprietario secondo il quale esisteva uno “stato di necessità indotto da una patologia cardiaca dell’animale, la cui respirazione sarebbe stata danneggiata dall’uso della museruola”. La giustificazione viene respinta, perché, secondo la Corte, “per consentire l’ossigenazione dell’animale non è indispensabile la frequentazione di un parco pubblico in ora in cui il pubblico è popolato da altre persone, potendo il proprietario usare l’accortezza di condurlo in luoghi non aperti al pubblico o temporaneamente non frequentati, o con appositi recinti per gli animali, non infrequenti nei parchi pubblici o con guinzagli e museruole confezionati in modo da non nuocere allo stato di salute. In ogni caso trattasi di comportamenti che consentivano di non porsi volontariamente nella condizione di violazione regolamentare”. Confermata la multa, al proprietario è stata addebitata una parte delle spese di lite complessivamente stimate in 500 euro.
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10 Attualità Reg. CE 1/2005
VETERINARIA 23 | 2008
Gli equidi e il trasporto di MIMMO FERRULLI*, FILIPPO VERDE** *Dirigente Veterinario - Area “C” ASL BA ex ASL BA N° 3 **Dirigente Veterinario - Area “C” ASL N° 5 di Montalbano Jonico (MT) i fini del trasporto degli equidi, secondo il Regolamento 1/2005, occorre tener presente la finalità economica; se equidi non registrati, per i quali si applica per intero il Regolamento oppure equidi registrati, per i quali sono previste specifiche deroghe. L’art. 2, lett. u) del Reg. (CE) 1/2005, riguardo agli equidi registrati, fa riferimento alla definizione di cui alla Direttiva n. 90/426/CEE, quest’ultima recepita nel nostro Ordinamento Giuridico con D.P.R. 11-2-1994 n. 243 - Regolamento recante attuazione della direttiva 90/426/CEE relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni di equidi in provenienza dai paesi terzi, con le modifiche apportate dalla direttiva 92/36/ CEE - che all’art. 2 lettera c) nel definire l’equide registrato, così recita: “qualsiasi equide registrato conformemente alla legge del 15 gennaio 1991, n. 30 (Disciplina della riproduzione animale)”. L’interpretazione logica rispetto alla definizione di “Equide registrato”, portava ad identificare tale tipologia di animale e conseguentemente le relative modalità di trasporto, con l’equide iscritto ovvero registrato in un libro genealogico, con l’indicazione degli ascendenti noti, così come prescritto dalla Legge n. 30/1991. In realtà, la ratio della norma non era tanto quella di tutelare una semplice tipologia di animale (animale registrato o animale non registrato) ma quanto quella di tutelare la finalità per la quale l’animale viene utilizzato. Infatti, nella fase di prima applicazione del Regolamento, alcuni aspetti non chiari erano connessi soprattutto al trasporto di: - equidi registrati ma da macello; - equidi non registrati e non da macello. Tali aspetti sono stati successivamente affrontati mediante il Provvedimento del 20 marzo
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2008 - Accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, concernente «Prime disposizioni per l’autorizzazione al trasporto di animali vivi». Secondo tale dispositivo in merito alla particolarità degli equidi è stato determinato quanto segue: 1) Viene escluso dall’ambito di applicazione del Regolamento il trasporto degli equidi non in relazione con un’attività economica, definito come il trasporto “per conto proprio” effettuato dal proprietario (inteso come persona fisica o appartenente allo stesso nucleo familiare) del/i proprio/i equide/i, con un veicolo di sua proprietà, per finalità non commerciali, ad esempio: trasferimento degli animali tra maneggi diversi, partecipazione ad una gara, movimento per attività culturali, ludiche, sportive, ecc…...; 2) il trasporto conto terzi degli equidi viene considerato essere in relazione con un’attività economica e quindi rientra a tutti gli effetti nell’ambito di applicazione del regolamento; 3) il trasporto degli equidi “da macello” ovvero che rientrano nella catena alimentare umana viene considerato essere in relazione con un’attività economica e quindi rientra a tutti gli effetti nell’ambito di applicazione del Regolamento; 4) il trasporto di equidi registrati in relazione con un’attività economica rientra nell’applicazione del regolamento. Per questi ultimi trasporti di cui al punto 4), vengono definite specifiche deroghe, sia per l’idoneità degli animali al trasporto e sia per i requisiti degli automezzi. In particolare si ha la possibilità di trasportare: • giumente gravide che hanno superato il 90% della gravidanza, • giumente che hanno partorito nella settimana precedente, • puledri con ombellico non cicatrizzato accompagnati dalle madri, il tutto finalizzato a migliorare le condizioni sanitarie ovvero di benessere del parto comunque accompagnati durante il viaggio da un guardiano (Allegato I, capo I, p. 7). Inoltre, nei lunghi viaggi, è possibile derogare
dall’obbligo: • del limite della durata massima di trasporto di 24 ore (Allegato I, capo V, p. 1.1); • di abbeverata di ogni 8 ore (Allegato I, capo V, p. 1.1); • di dotare l’automezzo del sistema di navigazione (art. 6, p. 9); • della tenuta del giornale di viaggio (Art. 5, p. 4, art. 8, p. 2) • di trasportare soggetti superiori a quattro mesi di età (Allegato I, capo IV, p. 1.9) Tutti gli altri obblighi previsti dal Regolamento vanno osservati senza eccezioni. Occorre inoltre precisare relativamente alla tipologia di trasporto di cui al punto 1) – “trasporto per conto proprio senza finalità economica” - che: a) non rientrando nell’applicazione del Regolamento, soggiacciono alle previsioni dell’art. 36 del Regolamento di Polizia Veterinaria approvato con DPR n° 320/54, inoltre, tale tipologia di trasporto, deve essere inserita in un apposito registro presso i Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria competente, poiché trasporti che possono costituire un fattore di rischio sia per la sanità che per il benessere animale in quanto non risultano essere specificate le prescrizioni relative alla densità degli animali da trasportare, ai tempi di viaggio ed ai tempi di riposo di cui al Reg.(CE) 1/2005. b) Il Ministero della Salute, con propria Circolare del 7/4/2008, ha diramato ulteriori chiarimenti in materia di “Trasporto di equidi in conto proprio” e, facendo riferimento all’art. 31, lettera b, della Legge 298/74, determina le caratteristiche del trasporto per “Conto proprio” che deve necessariamente avvenire alle seguenti condizioni: • il guidatore dev’essere un componente della famiglia dell’imprenditore o dipendente dell’impresa, ed il mezzo di trasporto dev’essere di proprietà o in usufrutto all’impresa; • le cose (equidi) da trasportare abbiano stretta attinenza con l’attività principale; • che il numero di automezzi impiegati nel trasporto abbia una portata utile complessiva non superiore a quella neces-
UN PROFONDO CAMBIAMENTO l Reg. (CE) 1/2005 del Consiglio sulla Protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate ha apportato notevoli modificazioni alle regole vigenti sul trasporto degli animali vivi coinvolgendo la professione veterinaria in un profondo cambiamento, imponendole un ruolo assolutamente centrale, quale responsabile della tutela del benessere animale durante il trasporto, specie nei punti di sosta, in quelli di ingresso alle frontiere, nei mattatoi e negli impianti di allevamento.
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saria per soddisfare le esigenze dell’attività principale dell’impresa; • i costi dell’attività di trasporto non costituiscono la parte preponderante dei costi totali dell’attività dell’impresa. Pertanto, per il trasporto di equidi per finalità economica, eseguito per “conto proprio” ai sensi della Legge 298/74 inerente il trasporto di cose e fino ad una distanza massima di 65 Km, calcolati dal luogo di partenza a quello di destinazione, non si applica il Reg (CE) 1/2005. Si è precisato, inoltre, che il trasporto di equide in regime di “trasporto in conto proprio” ai sensi sempre della normativa sui trasporti, come il trasporto di equidi da corsa da parte di una scuderia professionale, rientra nell’applicazione del Reg. (CE) 1/2005, poiché risulta evidente la finalità economica. Al contrario, invece, per il trasporto di equidi per attività ludiche, sportive, ricreative, culturali essendo escluso qualsiasi regime commerciale, non rientra nell’ambito dell’applicazione del Reg. (CE) 1/2005. Infine, fermo restando quanto sopra indicato in merito all’ambito di applicazione del Regolamento, al fine di tutelare il livello di benessere degli animali durante il trasporto, si ritiene che i principi espressi nell’articolo 3 dello stesso Regolamento vengano rispettati in tutti i trasporti di animali vivi, indipendentemente dalla finalità economica del viaggio e della specie e categoria animale trasportata ed in particolare: • ridurre al minimo la durata del viaggio • gli animali devono essere idonei per il viaggio previsto; • i bisogni degli animali durante il viaggio devono essere assicurati; • i mezzi di trasporto sono progettati, costruiti, mantenuti e usati in modo da evitare lesioni e sofferenze agli animali; • il personale che accudisce gli animali è formato; • il trasporto è effettuato senza indugio; • agli animali è garantito un sufficiente spazio d’impiantito e un’altezza sufficiente; • acqua, alimenti e riposo sono offerti agli animali ad opportuni intervalli. Per queste ultime prescrizioni di carattere generale, occorre dire che, relativamente alla “formazione” di cui all’art. 3 lett. e), nulla è stato stabilito per quanto attiene all’organizzazione di corsi specifici sia sul piano formale che sostanziale, al fine di determinare una certificazione di garanzia per la qualità del trasporto ed in particolar modo del rispetto delle norme in materia di benessere animale. ■
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12 Riflessioni Liberalizzazioni
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Limitata la libertà di tariffe e di pubblicità Alcune sentenze rivedono l'applicabilità del decreto Bersani di ANTONIO MANFREDI l decreto Bersani ha buttato all'aria alcuni aspetti fondamentali del sistema ordinistico, in particolare ha annullato i tariffari minimi, anche se approvati con decreto ministeriale, ed i limiti alla pubblicità professionale. Per il Ministro, queste condizioni imposte allo svolgimento della professione, erano definite solo in funzione di un'autodifesa lobbistica della categoria e non rientravano quindi nell'interesse del consumatore che, al contrario, veniva avvantaggiato da una liberalizzazione delle tariffe minime e dell'attività promozionale. I due aspetti, sviluppando la concorrenza, potevano solo portare ad uno sviluppo del settore. Qualcuno di voi ha notato negli ultimi due anni questo sviluppo? Vi siete accorti di come sia cresciuto il settore? Qualche piccolo ambulatorio ha deciso di percorrere la strada del prezzo stracciato senza grandi risultati, altri hanno tentato qualche timida iniziativa promozionale, ma in sostanza non è cambiato molto se non uno scadimento del livello qualitativo delle prestazioni, dovuto, forse, più alla crisi generale del paese che al decreto Bersani. Ribadiamo comunque che queste liberaliz-
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zazioni non portano vantaggi al mercato ma finiscono soltanto di squalificare il settore sia perché spesso le iniziative promozionali, per tono o contenuti, non sono corrette, sia perché sotto certi livelli di tariffe non può esserci il rispetto della qualità. Fatta questa premessa "storica", se ho pensato di scrivere alcune considerazioni sul tema, è perché, diverse sentenze emesse negli ultimi tempi hanno in realtà rimesso in discussione alcune posizioni rigide sostenute da Bersani con la piena condivisione dell'Antitrust. Vediamole:
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, SENTENZA C 446/05 DEL 13 MARZO 2008 La Corte Europea, nell'ambito di un procedimento penale contro un dentista, per contestate violazioni alla normativa relativa alla pubblicità in materia di cure dentistiche, ha evidenziato la compatibilità con la normativa europea della legge belga che vieta qualsiasi pubblicità delle prestazioni dentistiche. Il titolare dell'attività aveva sostenuto che la pubblictà costituisce uno strumento essenziale della libera concorrenza economica ed ha invocato l'articolo 10 del Trattato comunitario per sostenere che
le imputazioni a suo carico, relative alla pubblicità per cure dentistiche, erano infondate. Da qui il ricorso all'autorità giudiziaria nazionale per le opportune verifiche in sede di giustizia comunitaria chiamata a valutare se una determinata restrizione alla libertà di azione delle libere professioni conduca in effetti a una restrizione della concorrenza sul mercato interessato ai sensi dell'art. 81 CE. Secondo la Corte di Giustizia una legge che proibisca o limiti le iniziative pubblicitarie dei liberi professionisti non è in contrasto con la normativa comunitaria confermando che la legge belga non viola quindi l'articolo ed è pienamente legittima.
CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 9353, DEL 10 APRILE 2008 La Corte di Cassazione su ricorso di un notaio che contestava la sanzione disciplinare di censura adottata dal Consiglio Notarile di Cuneo perché aveva stipulato in pochi giorni un numero elevatissimo di atti, lasciando quindi presumere di aver dedicato solo pochi minuti per ciascuno, ha ribadito la legittimità del provvedimento ritendo che la stipula frettolosa di un atto, possa evidenziare una scarsa qualità della prestazione ed una concorrenza sleale ri-
spetto ai colleghi. Il suo comportamento, quindi, era incompatibile con gli obblighi deontologici ed evidenziava che in questo modo "il notaio determinava un accaparramento della clientela, invogliata a continuare a rivolgersi a quello studio proprio per la disponibilità alla redazione degli atti in modo frettoloso".
CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 9878, DEL 24 APRILE 2008 La Corte di Cassazione con questa sentenza, ma possiamo riprendere anche la "comunuicazione di infrazione" del commissario UE Charles McCreevy, interviene sui tariffari minimi e massimi delle professioni. I due documenti riportano ancora una volta in rilievo la questione dell'applicabilità delle regole della concorrenza alla prestazione di servizi legali: notarili, nel caso deciso dalla Corte di Cassazione, forensi per quello europeo. Entrambi, cioè, si inseriscono nell'ambito più generale dell'applicabilità alle professioni legali dei principi del libero mercato, che escluderebbero la fissazione di tariffe minime e massime, il divieto di pubblictà, le restrizioni alla partecipazione a società con altre categorie non soggette alle stesse regole deontologiche. Tutti aspetti che secondo le varie sentenze potrebbero prevedere delle deroghe per le professioni, nel caso specifico, quelle legali. La Corte di Giustizia UE nella sentenza del 5 dicembre 2006 (C94/04 e C202/04) era già intervenuta sui tariffari degli avvocati dichiarando che, anche se è vero che il divieto di derogare ai minimi tariffari, in astratto, può rendere più difficile l'accesso alla professione ad avvocati di altri paesi comunitari, questi divieti possono essere giustificati se rispondono "a ragioni imperative di interesse pubblico". D'altra parte la sentenza della Corte di Cassazione precedentemente citata, pur riferendosi ai notai, professione con caratterisiche del tutto particolari, evidenzia come una professione che abbia valenze di interesse pubblico possa non essere soggetta al libero mercato o a regole mercantilistiche che potrebbero danneggiare il sistema e gli stessi consumatori. Da queste sentenze, possiamo dedurre che nonostante il decreto Bersani e le rinnovate sollecitazioni dell'Antitrust per una maggiore liberalizzazione del settore professionale, continuino ad esserci ampi spazi di intervento, per la FNOVI o per gli Ordini, nei confronti degli iscritti che non rispettino certi comportamenti deontologicamente corretti. Una battaglia per la reintroduzione dei tariffari minimi, comunque accettati a livello UE se determinati con decreto ministeriale in considerazione dell'interesse pubblico delle prestazioni, sembra persa in partenza, considerato che anche questo Governo, vedi le dichiarazioni del Ministro Tremonti, vuole continuare nella linea di liberalizzazione dei servizi inizata da Bersani, e le proposte di riforma degli Ordini, che dovranno essere discusse, escludono tutte i tariffari. Gli spazi di intervento o di manovra sono, quindi, limitati ad aspetti deontologici o di garanzia del consumatore, che, se ben dimostrati, vengono comunque accolti dai nostri tribunali. Ad esempio, come abbiamo visto, si può puntare sulla sleale concorrenza verso i colleghi, sulla scarsa qualità della prestazione che sotto una certa tariffa non può essere garantita, sul decoro e l'immagine professionale violati da tariffe troppo basse, sulla dimostrazione che la prestazione viene fatta sotto costo, sulla pubblicità ingannevole o non decorosa, ecc. Come si vede, di possibilità già accolte o riconosciute dalla giurisdizione ed utilizzabili per intervenire di fronte a comportamenti inaccetabili del professionista, volendo ce ne sono. Non dimentichiamo che il lasciar correre, o il far finta di niente, rischia di portare ad uno svilimento di tutta la categoria. ■
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14 Practice Management Budget
VETERINARIA 23 | 2008
La gestione economica a della vostra clinica veterinaria (4 parte) Gestione degli aspetti economici di una clinica veterinaria di CAROLINE JEVRING-BACK a gestione economica di una clinica veterinaria comprende un’ampia gamma di attività: pianificazione, budget, contabilità, follow-up, ecc… Per molti non economisti, l’attività economica più importante sembra essere la contabilità. Dai rendiconti otterrete i dati necessari per il budget ed il followup - ad es., la reale gestione della clinica. Alla fine di ciascun anno, il risultato e la gestione economica della clinica vengono riassunti nel rendiconto economico annuale. Dal conto del reddito e dal prospetto di bilancio potete dedurre numerosi dati interessanti dal punto di vista economico. La contabilità reale è stata esclusa da questo testo, dal momento che costituisce di per sé un’area molto ampia e complessa; lo stesso vale per i conti del reddito ed i prospetti di bilancio. Potete conoscere e gestire la contabilità ed i rendiconti economici annuali voi stessi o, meglio, servirvi di un contabile o di un manager. Lo scopo di questo capitolo è quello di offrirvi una certa guida pratica per svolgere l’attività di manager e non di studiare in profondità la contabilità. Considereremo le seguenti aree: • budget • follow-up • differenza fra risultato e liquidità • dati chiave per la gestione della vostra clinica veterinaria.
na separata per un certo numero di rendiconti/aree - nel seguente ordine: • risultato • entrate totali • costo totale.
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BUDGET Il budget è il vostro piano economico per il periodo a venire, normalmente un anno solare. Esistono fondamentalmente due ragioni per stilare un budget per la vostra clinica: • Pianificare le entrate, il che vi dà un’idea del livello di risorse (personale e apparecchiature) di cui avete bisogno per realizzare le risorse pianificate • Pianificare le entrate e costi mese per mese, il che vi offre l’opportunità di confrontare il modo in cui si sta sviluppando l’attività reale in confronto al vostro budget, il che vi consente di controllare meglio gli aspetti economici della vostra impresa. Una guida semplice da seguire per fissare il vostro budget è quella di utilizzare gli stessi traguardi o categorie nel vostro budget e nella vostra contabilità. Il budget viene tipicamente realizzato in fogli elettronici in Excel e poi, una volta finalizzato e deciso, inserito nel sistema di impresa/contabilità, al fine di facilitare il follow-up. Qual è il dettaglio richiesto per un budget? Bene, dipende da quanto è o è stata volatile la vostra operazione. Prendiamo brevemente in considerazione i vari tipi di voci che dovete utilizzare per realizzare un budget. Entrate Il livello delle vostre entrate è molto difficile da prevedere. Dovete fare uno sforzo finalizzato ad ottenere la migliore previsione possibile. D’altro canto, le entrate costituiscono il fon-
damento del livello dei costi che vi accingete a pianificare. Se siete troppo sulla difensiva nella vostra valutazione delle entrate, molto probabilmente finirete per trovarvi con troppo poche risorse per riuscire a gestire i clienti in arrivo. Se, al contrario, siete troppo ottimisti, con tutta probabilità otterrete un risultato negativo perché avrete risorse troppo costose. Io raccomando anche di suddividere le entrate su base giornaliera, il che significa fare riferimento al numero di appuntamenti fissati per veterinario per giornata. In questo modo sarà possibile per voi calcolare quanti giorni di lavoro sono disponibili ogni mese e, quindi, sarà più facile giudicare se un risultato buono o cattivo è semplicemente una conseguenza del numero di giorni lavorativi (che variano da un mese all’altro). Può anche darsi che vogliate includere qualche sorta di correzione stagionale per le entrate, ad esempio nel caso che queste aumentino normalmente durante i mesi estivi. Costi Una volta decise le entrate, risulta più facile valutare il livello di risorse necessarie per realizzare i valori pianificati. Partendo dal presupposto che non siano necessari investimenti in nuovi immobili o apparecchiature, vi resta fondamentalmente da pianificare il numero di operatori necessari ed i livelli dei loro salari individuali, compresi gli oneri sociali e le tasse. Ciò risulta abbastanza agevole dal momento che conoscete già i costi del vostro staff attuale, per cui l’unica reale pianificazione che dovete fare è quella relativa a nuovi reclutamenti o licenziamenti. Un costo importante che può venire facilmente sottovalutato nel processo di realizzazione del budget è quello relativo all’educazione permanente ed allo sviluppo dello staff. Il vostro personale è una risorsa chiave per il benessere della clinica, responsabile della generazione della maggior parte delle sue entrate. È essenziale che sia mantenuto aggiornato e ben informato.
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Investimenti in immobili, macchine e apparecchiature Si tratta di voci importanti, che richiedono da parte vostra un’accurata valutazione in termini di analisi di investimento prima che prendiate la decisione finale. Alcuni investimenti sono necessari, come il rimpiazzo delle apparecchiature datate; altri, come l’acquisto di una nuova strumentazione ecografica, richiedono un’analisi di investimento ed una pianificazione di rimborso a lungo termine. Se si tratta di un investimento necessario non avete scelta, per cui non dovete fare altro che includerlo nel vostro budget.
SITUAZIONE EFFETTIVA A questo punto, avete il vostro budget, che è il vostro risultato pianificato. Ora, dovete iniziare a seguire i risultati effettivi delle vostre attività. La regola numero uno è quella di assicurarvi un buon contabile o un manager competente in campo finanziario. Ricordatevi che la contabilità è l’ultima cosa che potete pensare di posporre - non averla a disposizione è un po’ come guidare l’auto bendati: non avete idea di dove state andando e non sapete se dovete accelerare o frenare. Ogni mese, dovete avere un rapporto di chiusura relativo a quello precedente. Ad esempio, a febbraio dovrete avere un rapporto relativo alla contabilità di gennaio, idealmente non più tardi del quinto giorno lavorativo di febbraio. Il rapporto deve contenere tutti i dati effettivi ed un confronto con il vostro budget. Questo confronto deve essere completo, per cui, ad esempio, tutto ciò che avete inserito nel budget deve essere presente insieme alle corrispondenti voci effettive. Come effettuare il follow-up quando si esamina questo rapporto? Un metodo comune e pratico è quello di controllare la contabilità, preferibilmente il conto del reddito. Dovete iniziare prendendo in considerazione la differenza fra il budget ed i dati reali in una colon-
Si noti che è una buona idea iniziare con il risultato - che vi fornisce la situazione complessiva. Poi, dovete passare alle entrate che sono uno specchio di quanto siete andati bene nel settore clienti. Infine, dovete considerare i costi, che sono le risorse che avete speso al fine di generare le entrate. Poi, dovete scorrere tutti i rendiconti al fine di identificare tutte le deviazioni. Potete anche scegliere di prendere in considerazione il flusso di cassa della vostra clinica. La regola generale è che tanto più quest’ultima è piccola, tanto minore deve essere la differenza fra risultato e flusso di cassa. Talvolta, quest’ultimo è molto evidente - corrisponde a quando denaro avete nel vostro conto in banca! Se non sono presenti differenze di maggiore entità, tutto va bene e potete tornare a dedicarvi alla chirurgia! Quindi, quali differenze dovete prendere in considerazione per agire di conseguenza? Deviazioni superiori a ± 10% e/o valori superiori, ad esempio, a ± 500 euro devono far scattare un campanello di allarme. Utilizzando sia una percentuale che una deviazione quantitativa sarete sicuri di riuscire ad identificare tutte le deviazioni rilevanti. Dovete assicurarvi di comprendere le ragioni delle deviazioni. A seconda di queste, potrete decidere di adottare alcune azioni e, in alcuni casi, anche correggere il vostro budget. Se, ad esempio, i vostri attuali costi per i salari stanno superando il budget, dovete comprendere le ragioni di questo fatto. Se il problema è dovuto alla malattia di qualche operatore non si può fare nulla di più, ma se dipende da una cattiva pianificazione, può darsi che dobbiate ridefinire gli schemi di lavoro. ■
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Eventi Veterinari
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Società federata ANMVI Società federata ANMVI Società Italiana Veterinari per Animali Esotici
DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE - SCIVAC MARCHE SCRIPTA MANENT AVES VOLANT - CHIUDETE LA FINESTRA LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE Jesi, 29 Giugno 2008 RELATORE Lorenzo Crosta 15.30 16.00
OBIETTIVI I pazienti insoliti stanno diventando sempre più abituali. Alcuni gruppi zoologici, fra cui gli uccelli, presentano notevole differenze rispetto ai mammiferi più comuni. Scopo della giornata: mettere i partecipanti in condizioni di esaminare un paziente aviare senza troppo imbarazzo, in modo da impostare per lo meno un iter diagnostico corretto.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita clinica del paziente aviare: le cose da fare e… da non fare 11.00 Pausa 11.30 Le principali malattie dei pappagalli 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) 13.30 Pausa 14.30 Diagnostica per immagini negli
17.00 17.30
uccelli: basi di radiologia ed endoscopia Pausa Casi comuni e casi curiosi (interattivi) Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Sala II Circoscrizione Comune di Jesi - Via San Francesco JESI (Piazzale antistante alla Chiesa di San Francesco, sotto il loggiato, vicino alla farmacia comunale)
PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/o SCIVAC in regola con l'iscrizione 2008. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d'incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.
CORSO REGIONALE CORSO REGIONALE BASE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA Ragusa, 5-7 Settembre 2008 QUOTA DI PARTECIPAZIONE
RELATORI Gildo Baroni, Med vet, PHD, Rovigo Pier Mario Piga, Med Vet Torino
Soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20% Non Soci: € 550,00 + IVA 20%
OBIETTIVI
SCADENZA PRE-ISCRIZIONI
Fornire ai partecipanti il bagaglio di nozioni teorico-pratiche di base necessario per affrontare il trauma scheletrico appendicolare nella pratica quotidiana per poter poi approfondire con corsi più specifici i temi proposti dal corso. Nella prima parte si affrontano i temi riguardanti la biomeccanica, la classificazione e la guarigione delle fratture e vengono illustrati gli strumentari e gli impianti ortopedici, fornendo i principi per l'utilizzazione corretta degli stessi nella traumatologia del cane e del gatto. Nella seconda parte vengono fornite le linee guida per il corretto trattamento delle fratture semplici di più comune riscontro nella pratica clinica che coinvolgono le ossa lunghe. L'apprendimento di quanto esposto nelle lezioni frontali viene esemplificato attraverso esercitazioni pratiche di riduzione e fissazione di fratture articolari e di ossa lunghe.
8 Agosto 2008 PARTECIPANTI Corso a numero chiuso - 30 partecipanti
SEDE Izs di Ragusa
PER INFORMAZIONI Per maggiori informazioni o per richiedere la scheda d'iscrizione contattare: Monica Borghisani tel 0372/40.35.06 oppure delregionali@scivac.it, o consulatre il sito www.scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
INFORMAZIONI Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi Tel. 0372/403500 - info@sivae.it
Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.
3 CREDITI
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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI RADIOLOGIA DENTALE E PARODONTOLOGIA MEDICINA E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI (6a Parte dell’Itinerario didattico di Animali Esotici) Cremona, 12/14 Novembre 2008 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre (VE) DIRETTORE DELLE ESERCITAZIONI Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre (VE) RELATORI Marta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV) Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre (VE) Fabrizio Benini, Med Vet, Carbonera (TV) Giuseppe Visigalli, Med Vet, Varedo (MI) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
(1a Parte del 2° Itinerario didattico di Odontostomatologia) Cremona, 18/21 Novembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Dea Bonello, Med Vet, SRV, PhD, Dipl EVDC, Torino RELATORI Dea Bonello, Med Vet, SRV, PhD, Dipl EVDC, Torino Alessandro De Simoi, Med Vet, Feltre (BL) Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano Mirko Radice, Med Vet, Palazzolo Milanese (MI) Paolo Squarzoni, Med Vet, Molinella (BO) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (24) QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%
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Segreteria SIVAE - Elisa Feroldi - Tel. 0372/403500 Fax 0372/457091 - Email: info@sivae.it - www.sivae.it
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Dermatologia Focus
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Le infezioni cutanee nel cane e nel gatto di RALF S. MUELLER Professore, Dott. Med. Vet., Dipl ACVD, FACVSc, Dipl ECVD di ERIC GUAGUÈRE Dott. Vet., Dipl ECVD, DESV DV problemi dermatologici sono un evento comune nella pratica clinica dei piccoli animali e comprendono più del 20% della casistica. In uno studio recente le infezioni batteriche rappresentavano la principale causa di problemi cutanei nel cane e nel gatto. Per questo motivo è essenziale che il veterinario sia in grado di riconoscere la presentazione clinica, diagnosticare e trattare correttamente queste infezioni, in modo da offrire il più elevato standard di cure veterinarie. I microrganismi residenti sono batteri presenti e in grado di proliferare sulla cute sana normale. I microrganismi residenti più comuni nel cane e nel gatto sono Micrococcus spp., gli stafilococchi coagulasi positivi e negativi, gli streptococchi α-emolitici, Clostridium spp. e diversi batteri aerobi Gram negativi. La flora batterica residente può variare a seconda della sede. Sul fusto del pelo, nella parte distale sono presenti gli stafilococchi, mentre i microrganismi Gram negativi vivono nella porzione più prossimale. S. intermedius è un microrganismo abituale delle narici, dell’orofaringe e dell’area perianale del cane. Se vengono eliminati i gruppi di S. intermedius presenti sulle mucose del portatore, la popolazione batterica cutanea si riduce drasticamente, a indicare che S. intermedius è solo un microrganismo che vive in modo transitorio sulla cute.
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MICRORGANISMI FREQUENTEMENTE OSSERVATI IN CORSO DI MALATTIE BATTERICHE DELLA CUTE Staphylococcus spp Il più comune microrganismo coinvolto nelle infezioni batteriche della cute del cane è senza dubbio lo Staphylococcus intermedius. In uno studio recente che ha esaminato più di 100 cani con piodermite batterica, S. intermedius è stato isolato in circa la metà dei cani e in più di un terzo dei pazienti rappresentava l’unico organismo cresciuto in coltura. Tuttavia, nel cane sono stati identificati altri stafilococchi coagulasi positivi. Staphylococcus aureus è la specie più importante in medicina umana, ma viene isolato anche negli animali da compagnia. In alcuni laboratori le specie di stafilococchi non vengono identificate e i ceppi isolati vengono definiti nell’insieme come stafilococchi coagulasi positivi. Tuttavia, a causa della presenza di stafilococchi multiresistenti e di una possibile trasmissione di tali microrganismi dall’uomo agli animali e viceversa, l’identificazione delle diverse specie sta acquistando sempre più importanza. In passato gli stafilococchi coagulasi negativi non venivano considerati microrganismi patogeni, ma da allora S. epidermidis, S. xylosus, S. simulans e S. hominis sono tutti stati isolati in lesioni in corso di piodermite nel cane. Gli stafilococchi possono essere isolati dalla cute e dal pelo di cani e gatti sani, e per questo motivo l’esito positivo di un esame colturale non è necessariamente indicativo di un coinvolgimento batterico nella patologia. Gli stafilococchi producono un notevole nume-
Piodermite mucocutanea del labbro inferiore in un Pastore tedesco. Foto di Ralf Mueller.
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INFEZIONI SUPERFICIALI Le infezioni batteriche superficiali della cute sono comuni, in particolare nel cane. Possono essere classificate in impetigine, piodermite mucocutanea e follicolite superficiale. L’impetigine nel cane è una malattia batterica causata da Staphylococcus ed è caratterizzata dalla presenza di pustole e collaretti epidermici (scaglie aderenti anulari osservate dopo la rottura delle pustole), che interessano le aree ventrali a pelo rado dei cani giovani. La piodermite mucocutanea è un’infezione batterica caratterizzata da depigmentazione, eritema, edema e/o formazione di croste a livello delle aree mucocutanee. L’eventuale presenza di prurito non è utile per distinguere le diverse reazioni di ipersensibilità o le endocrinopatie che possono fungere da fattori predisponenti. La follicolite superficiale è l’infezione batterica più comunemente riscontrata nel cane. È solitamente caratterizzata da un’infezione delle parti superiori dei follicoli piliferi da parte di S. intermedius. La classica lesione osservata è una pustola di piccole dimensioni con un pelo che protrude al centro (pustola follicolare). La sua comparsa è preceduta frequentemente da una papula follicolare. Col passare del tempo il pelo cade e le pustole si trasformano in collaretti epidermici. Nelle forme croniche predominano l’alopecia, l’iperpigmentazione e la lichenificazione. Nei cani a pelo lungo le lesioni iniziali possono passare inosservate e il primo segno clinico evidente può essere semplicemente rappresentato da un pelo opaco con numerose scaglie, conseguenti alla formazione dei collaretti epidermici.
INFEZIONI PROFONDE ro di sostanze attive nel processo patologico osservato nelle infezioni. Le tossine degli stafilococchi, specialmente la proteina A e l’enterotossina C, regolano l’adesione delle molecole sui cheratinociti e facilitano l’aderenza dei batteri, un prerequisito necessario per l’infezione. Inoltre, possono avere la funzione di superantigeni in grado di attivare i linfociti T in modo non specifico e condurre ad un’esagerata risposta immunitaria e causare una grave infiammazione della cute. Batteri Gram negativi Solitamente la presenza di batteri Gram negativi anaerobi obbligati o facoltativi non è rilevante nelle infezioni batteriche superficiali. Nelle infezioni profonde questi microrganismi acquistano molta importanza. Sebbene gli stafilococchi possano causare infezioni tissutali profonde (solitamente come conseguenza di un’infezione superficiale), possono essere coinvolti altri tipi di batteri. In uno studio recente che ha esaminato la piodermite profonda nel cane, sono stati isolati microrganismi Gram negativi nel 30% dei cani e in più del 10% dei soggetti erano gli unici responsabili del processo infettivo. Negli ascessi da morso, vengono identificati frequentemente componenti della flora batterica come la Pasteurella multocida, ma possono essere coinvolti anche microrganismi anaerobi come Fusobacterium, Bacteroides, Clostridium, Peptostreptococcus e Porphyromonas spp.
rea primaria, l’adenite sebacea o la dermatite atopica nel cane, o una grave malnutrizione con insufficiente apporto di acidi grassi possono tutte compromettere il funzionamento della barriera cutanea. Nei cuccioli e nei cani giovani il sistema immunitario può non essere ancora del tutto maturo, facilitando l’insorgenza di malattie come l’impetigine, in particolare in presenza di una dieta sub-ottimale o di una grave endoparassitosi. Anche lo stress può avere un effetto immunodepressivo e in alcuni soggetti può contribuire allo sviluppo di infezioni cutanee. L’immunosoppressione causata da malattie endocrine, come ad esempio l’ipotiroidismo o l’iperadrenocorticismo, viene maggiormente osservata nei cani di mezza età o anziani. Nonostante i numerosi possibili fattori predisponenti, le cause più comuni delle infezioni batteriche secondarie nei piccoli animali sono le reazioni da ipersensibilità. In ogni infezione cutanea, è necessario trovare e risolvere la causa scatenante, oltre ad avviare una terapia antimicrobica per ottimizzare il trattamento e prevenire le recidive.
INFEZIONI CUTANEE In cani e gatti sani non si sviluppano facilmente infezioni cutanee. La barriera cutanea e il sistema immunitario sono i pilastri dell’efficace sistema di difesa dell’ospite. In presenza di un’infezione, uno di questi due sistemi non funziona correttamente. Il trauma fisico rappresenta il motivo più comune per la compromissione della funzione della barriera cutanea, con conseguenze comuni come ascessi e infezioni tissutali profonde. Le malattie come la sebor-
Follicolite superficiale caratterizzata da papule eritematose sul torace di un esemplare femmina meticcio di 15 anni. Foto di Ralf Mueller.
Le piodermiti profonde sono gravi infezioni batteriche che interessano i tessuti profondi. Possono rappresentare la progressione di un’infezione superficiale trattata in modo inadeguato o insufficiente, o non trattata affatto. I microrganismi raggiungono la parte profonda dei follicoli piliferi e, insieme alla risposta infiammatoria, attraversano l’epitelio follicolare per arrivare nel derma e nel sottocute. Le infezioni profonde che interessano ampie aree del corpo sono solitamente associate ad una malattia concomitante che provoca un’alterazione della risposta immunitaria. Oltre alla terapia antimicrobica, per ottenere una remissione dell’infezione, è importante identificare e trattare anche la malattia concomitante. In caso venga osservata un’infezione profonda, la causa più comune solitamente è rappresentata da un trauma, ad esempio dovuto a morso o a corpo estraneo. Follicolite, foruncolosi e cellulite rappresentano solitamente la diffusione di un’infezione superficiale. Normalmente è presente una malattia concomitante che è necessario diagnosticare e trattare per ottenere risultati ottimali a lungo termine. La demodicosi o il kerion micotico sono frequentemente associati a infezioni batteriche profonde. Gli ascessi sottocutanei vengono frequentemente osservati nel gatto in seguito a ferite da morso. Nel cane gli ascessi sono un evento più raro e, oltre ad essere causati da ferite da morso, possono essere provocati anche spesso da corpi estranei. Riassumendo, le infezioni batteriche rappresentano un problema comune nella pratica clinica dei piccoli animali e compaiono quando la funzione della barriera cutanea e/o del sistema immunitario della cute viene alterata. È necessario identificare e trattare i fattori predisponenti che consentono lo sviluppo dell’infezione, oltre a diagnosticare e a trattare l’infezione batterica specifica, al fine di ottenere un esito ottimale per il paziente. ■
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Il controllo della paratubercolosi negli allevamenti bovini Al Congresso SIVAR prevenzione e corretta gestione igienico-sanitaria dell’allevamento di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a diffusione della Paratubercolosi negli allevamenti bovini è in continuo aumento in Italia, analogamente a quanto sta avvenendo in tutti i Paesi a zootecnia avanzata in cui non si siano adottate opportune misure di intervento. Da un’indagine effettuata su un campione di aziende da latte lombarde tra il 2003 e il 2005, si è stimato che l’infezione sia presente in una percentuale di aziende compresa tra il 20 e il 40%. Norma Arrigoni (Responsabile Centro di Referenza Nazionale per la Paratubercolosi, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, PC) ha parlato di controllo della paratubercolosi al 10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR (Cremona, 9-11 maggio 2008). Si calcola che la Paratubercolosi, oltre ad essere molto diffusa, sia tra le patologie che provocano i maggiori danni economici al patrimonio zootecnico, legati sia alla presenza di forme cliniche, che subcliniche. Questo, insieme al paventato pericolo per la salute pubblica, impone l’adozione di misure di intervento. Il percorso da seguire è duplice: da una par-
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te la protezione e la valorizzazione dei prodotti delle aziende ancora negative attraverso processi di certificazione e, dall’altro, l’applicazione di Piani di controllo nelle aziende infette. Il controllo della Paratubercolosi presenta obiettive criticità, legate alla notevole resistenza di Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (Map) nell’ambiente e alla sua diffusione, oltre che con le feci, anche tramite latte e colostro. Inoltre Map è in grado di attraversare la barriera placentare e di infettare il feto in utero. Un altro ostacolo è rappresentato dal fatto che i test diagnostici disponibili dimostrano una sensibilità limitata nelle fasi iniziali di infezione. Peraltro l’allevamento moderno, che si è adattato ad esigenze di economicità e razionalizzazione della manodopera, ha adottato delle strutture e dei processi che spesso non prendono nella dovuta considerazione gli aspetti igienico-sanitari. Il controllo della Paratubercolosi si basa su due cardini: • prevenzione di nuove infezioni, attraverso l’applicazione di piani di biosicurezza e biocontenimento; • eliminazione dei capi infetti, individuati attraverso opportune strategie diagnostiche. I dati disponibili dalla letteratura dimostrano come, rispetto all’eliminazione dei capi infetti
(che è comunque sempre consigliata), sia più efficace ed economicamente sostenibile nel tempo la corretta gestione igienico sanitaria dell’allevamento, realizzata attraverso una precisa pianificazione di interventi e documentata attraverso una puntuale raccolta di dati, al fine di prevenire le nuove infezioni, in particolare dei vitelli, che risultano particolarmente recettivi. Per definire un modello di intervento il più possibile standardizzato, sono stati redatti due Manuali per il controllo della Paratubercolosi, rispettivamente negli allevamenti di bovine da latte e in quelli di bovine da carne (linea vacca-vitello). L’approccio metodologico proposto, da tempo utilizzato nei piani di controllo volontari statunitensi ed impostato su criteri di analisi e conseguente gestione del rischio, risulta uno strumento utile non
solo per il controllo della Paratubercolosi ma, più in generale, per un corretto management dell’allevamento bovino in termini di biosicurezza, con ripercussioni positive anche per altre patologie. I due Manuali per il controllo della Paratubercolosi saranno inviati per posta elettronica a chi ne farà richiesta all’indirizzo: cdrparatubercolosi@bs.izs.it. ■
ILEO COME CAUSA DI COLICA ACUTA POSTPARTO NELLA CAVALLA
VIRUS DELLA BLUETONGUE NEI RUMINANTI SELVATICI IN SPAGNA
’ileo (ostruzione funzionale del transito gastrointestinale aborale) è una causa infrequente di disfunzione gastrointestinale e colica nel cavallo. Uno studio retrospettivo descrive la presenza di ileo primario gastrico e del piccolo intestino di origine sconosciuta in una serie di cavalle nel periodo post-parto. Nel corso di sei anni, si identificavano 17 episodi di ileo gastrico e del piccolo intestino in 15 cavalle. Tutti gli episodi si manifestavano nel periodo post-parto. In nessun caso si identificava una causa di ileo. Quindici dei 17 episodi erano sottoposti a trattamento medico (supporto medico e decompressione nasogastrica) e, in aggiunta, si effettuava la decompressione chirurgica in 9 casi. Due cavalle venivano soppresse prima del trattamento a causa della presenza di rottura gastrica; le restanti 13 cavalle sopravvivevano, con un periodo di follow-up minimo di 10 mesi. Due cavalle manifestavano un ulteriore episodio di ileo gastrico e del piccolo intestino, rispettivamente 4 giorni e due anni dopo l'episodio iniziale. Gli autori concludono che l’ileo gastrico e del piccolo intestino di origine sconosciuta sembra essere una possibile causa di colica acuta nel post-parto della cavalla. Il risultato dopo trattamento per decompressione è buono. La conoscenza di questa condizione può consentire un rapido riconoscimento e un efficace trattamento di episodi futuri. Ulteriori studi epidemiologici sono necessari per determinare l'eziologia della condizione. (M.G.M.)
l virus della bluetongue (BTV) è stato identificato in cinque specie di ruminanti selvatici in Spagna. La sieroprevalenza per BTV era elevata e variabile nel tempo, con un gradiente sud-nord. Lo studio spagnolo suggerisce un'epidemiologia complessa del virus in Europa. La presenza di anticorpi verso BTV nei ruminanti selvatici è stata recentemente studiata in Belgio e Germania. Nel 2006 la sieroprevalenza di BTV nei cervidi belgi era dello 0,58%, mentre lo studio tedesco mostrava una sieroprevalenza pari a: 0,09% nel cervo, 5,7% nel capriolo e 4,9% del muflone. L'attuale studio spagnolo suggerisce che BTV è presente nei ruminanti selvatici europei in una vasta area di diffusione. Tutti i ruminanti selvatici studiati erano positivi per il virus, con differenze tra le varie specie, probabilmente a causa della diversa suscettibilità e distribuzione del vettore/patogeno nelle zone studiate. Secondo lo studio, i ruminanti selvatici e in particolare i cervidi, a causa della loro ampia distribuzione in Europa, possono essere utilizzati come animali sentinella per la sorveglianza di BTV. La distribuzione del virus in Spagna, secondo i recenti studi europei, suggerisce uno scenario epidemiologico complesso per BTV in Europa, con molti ospiti suscettibili, un aumento del vettore principale dovuto alle modificazioni climatiche e la comparsa di nuovi vettori competenti. Il ruolo dei ruminanti selvatici suscettibili dovrebbe essere approfondito per chiarire l'epidemiologia del virus nel Vecchio Continente. (M.G.M.)
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Sopravvivenza a lungo termine dei furetti operati per iperadrenocorticismo Prognosi buona in un centinaio di soggetti no studio retrospettivo ha determinato il tempo di sopravvivenza a lungo termine e i fattori che lo influenzano in 130 furetti domestici trattati chirurgicamente per iperadrenocorticismo. I dati valutati includevano segnalamento, durata dei segni clinici prima dell’ammissione in clinica, esame emocromocitometrico, profilo biochimico, tempo di anestesia, tempo di chirurgia, malattie concom i t a n t i , ghiandola surrenale affetta (destra, sinistra o entrambe [bilaterale]), diagnosi istologica, procedura chirurgica, coinvolgimento della vena cava caudale (sì o no), melena postoperatoria (sì o no), giorni di ospedalizzazione dopo la chirurgia ed eventuale sviluppo di segni clinici di iperadrenocorticismo dopo la chirurgia. Venivano ammessi allo studio 130 furetti (11 dei 130 venivano operati due volte). La percentuale di sopravvivenza a 1 e 2 anni era rispettivamente del 98
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e 88%. Non si raggiungeva mai un tasso di sopravvivenza del 50%. L'associazione tra asportazione parziale della ghiandola surrenale e criochirurgia aveva un effetto significativamente negativo sul tempo di sopravvivenza. Non si identificavano altri fattori di rischio. Il tempo di sopravvivenza non era influenzato significativamente dalla diagnosi istopatologica o dalla ghiandola surrenale specificamente affetta. I furetti con masse surrenali trattate chirurgicamente avevano una prognosi buona. Il tempo di sopravvivenza dei furetti affetti da iperadrenocorticismo trattati chirurgicamente non era influenzato dalle caratteristiche istologiche del tumore, dalla ghiandola surrenale colpita (destra, sinistra o bilaterale) o dall'asportazione parziale piuttosto che completa. La citoriduzione (debulking) si dimostrava sufficiente a consentire un risultato favorevole a lungo termine quando l'escissione completa non era praticabile. (M.G.M.) ■
UN'INFEZIONE SIMILE ALLA FIP NEL FURETTO ra il 2002 e il 2007, in Europa e negli Stati Uniti si diagnosticava un'infiammazione piogranulomatosa sistemica assimilabile alla peritonite infettiva felina (FIP) in 23 furetti. L'età media al momento della diagnosi era di 11 mesi. In certi casi la malattia era progressiva e la durata media delle manifestazioni cliniche era di 67 giorni. Reperti clinici comuni erano anoressia, dimagramento, diarrea e presenza di voluminose masse intraddominali palpabili; meno frequentemente si osservavano paresi degli arti posteriori, segni riferibili al sistema nervoso centrale, vomito e dispnea. Alterazioni ematologiche comuni erano lieve anemia, trombocitopenia e ipergammaglobulinemia. Macroscopicamente si osservavano noduli biancastri in numerosi tessuti, soprattutto in tessu-
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to adiposo e linfonodi mesenterici, peritoneo viscerale, fegato, reni, milza e polmoni. In un animale era presente effusione addominale. Microscopicamente, l'infiammazione piogranulomatosa coinvolgeva soprattutto peritoneo viscerale, tessuto adiposo mesenterico, fegato, polmoni, reni, linfonodi, milza, pancreas, ghiandole surrenali e/o vasi ematici. All’immunoistochimica, tutti i casi erano positivi per l'antigene del coronavirus utilizzando l’antigene monoclonale FIPV3-70. La microscopia elettronica delle lesioni infiammatorie identificava particelle con morfologia riferibile a coronavirus nel citoplasma dei macrofagi. Il sequenziamento parziale del gene spike del coronavirus ottenuto dai tessuti congelati indicava che il virus era correlato al coronavirus enterico del furetto. (M.G.M.)
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ANMVI Abruzzo protagonista del progetto “Un cane per tutti” Aperto a Spoltore (PE) l’ufficio per la tutela degli animali. Convenzione con i veterinari e iniziative di educazione nelle scuole a aperto a Spoltore l’Ufficio Tutela degli Animali. L’iniziativa fa parte del progetto “Un cane per tutti” realizzato dal Comune di Spoltore in collaborazione con ANMVI Abruzzo, la Lega per la difesa del Cane e la Polizia Municipale. Lo sportello al quale potranno rivolgersi i cittadini per avere informazioni sugli animali (anche selvatici ed esotici), e per segnalare casi di maltrattamento, ha come responsabile l’agente di polizia urbana Filomena De Sanctis e funziona il martedì dalle ore 10 alle ore 12 e il giovedì dalle ore 15 alle ore 17. Un registro comunale verrà creato per registrare sia gli a-
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nimali che i loro padroni. I servizi verranno svolti con il supporto dei volontari della locale sezione della Lega per la difesa del cane, diretta da Enio Cerasa, e in collaborazione con ANMVI Abruzzo. Spiegano il sindaco Franco Ranghelli e l’assessore alla sanità Domenico D’Onofrio: “È un intervento che punta a un lavoro di sinergia sul territorio per meglio gestire le problematiche legate agli animali che in città si presentano ormai quotidianamente”. Con l’obiettivo di far crescere una cultura di rispetto per gli animali fin dalla giovanissima età, sono stati inoltre previsti una serie di incontri nelle scuole con i Veterinari per parlare del corretto rapporto uomo-animale. Gli incontri si sono già svolti con grande succes-
Marco Della Torre, Presidente di ANMVI Abruzzo (il secondo da destra) con la dottoressa e collega Panunzi (la prima a sinistra) insieme all’Assessore Comunale alla Sanità Domenico D’Onofrio e alla dr.ssa Filomena De Sanctis - Avvocato e Responsabile dell’Ufficio Tutela Diritti Animali.
so, sia nelle prime medie che nelle quarte e quinte elementari dei quattro comprensori scolastici della Città di Spoltore (PE), grazie alla preziosa collaborazione delle Dr.sse Curci, Lombardo, Marchionne, Panunzi e Rastelli. La prima parte delle lezioni era dedicata alla anatomia e alle patologie legate agli animali mentre la seconda parte era dedicata al comportamento dell’animale e al giusto approccio del bambino con quest’ultimo. Il progetto è stata presentato alla stampa nel novembre scorso. La prima fase si è conclusa nel mese di maggio con notevole successo. È stato applicato il microchip a più di 100 ca-
ni mentre 20 sono state le richieste di sterilizzazione incentivate. Sulla sterilizzazione degli animali, il Comune ha stipulato una convenzione con i veterinari che hanno aderito al progetto. Il costo per l’intervento completo è di 85 euro. Chi adotterà un cane nel comune di Spoltore riceverà 250 euro, altri 250 al termine del primo anno e 200 euro per i due anni successivi. Infine, per quanto riguarda le sanzioni, si sta lavorando per la modifica del Regolamento Comunale per la Tutela degli Animali e successivamente sarà avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione sul territorio al termine della quale sarà affidato alla Polizia Municipale il compito di far rispettare gli obblighi e sanzionare gli eventuali trasgressori. ■
IL COMUNE DI PORDENONE INCONTRERÀ ANMVI FRIULI n riferimento all’iniziativa del comune di Pordenone per la realizzazione di una struttura di ricovero per cani e gatti, l’ANMVI, con una lettera inviata lo scorso 10 giugno, ha chiesto al Sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello e all’Assessore alle Politiche Sociali, Guido Zanolin di poter prendere visione del progetto per un coinvolgimento della categoria veterinaria. A riguardo, l'Assessore comunale Zanolin ha dato piena disponibilitùà ad incontrare l'ANMVI che sul territorio è presente con un proprio Consiglio Regionale. L’associazione aveva appreso la notizia da un articolo pubblicato il 3 giugno u.s. su “Il Gazzettino”. Il comune di Pordenone, ha coinvolto una decina di comuni del territorio nella realizzazione di “una struttura di ricovero temporaneo” per cani e gatti “abbandonati, accidentati e bisognosi di cure” all’interno della quale, riferisce la stampa locale, sarà creata “una piccola clinica chirurgico-veterinaria”. “Condividendo le finalità di lotta al randagismo e di prevenzione dell’abbandono, la nostra Associazione scrive Scotti nella lettera - si propone di qualificare lo studio di fattibilità già realizzato dall’Assessorato con una puntuale definizione del ruolo del medico veterinario, ruolo - sottolinea Scotti - che si direbbe del tutto trascurato stando alle fonti della stampa”. “Sarà premura dell’Associazione - continua Scotti - proporre anche un’analisi di tipo economico-finanziario del progetto dalla quale potranno scaturire fattori di risparmio e di contenimento dei costi”.
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MNC in Toscana, audizione dell’UMNCV in Regione Scopo dell'incontro: promuovere un dialogo tra la UMNCV e la Regione attualmente all'avanguardia nella normativa sulle MNC
o scorso 5 Giugno a Firenze, presso la Direzione Generale del Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà della Regione Toscana, si è svolta l'audizione tra i rappresentanti della Unione Medicina Non Convenzionale Veterinaria - UMNCV ed i rappresentanti della Regione. L'incontro è nato dall'esigenza di promuovere un dialogo costruttivo tra la UMNCV e la Regione che attualmente è all'avanguardia per quanto attiene alle normative in materia di MNC. Per l'Unione sono intervenuti Francesco Longo, Roberto Orsi e
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M. Verdone, mentre la Regione è stata rappresentata dai funzionari Baccetti e Romiti. "Molti gli argomenti trattati, specifici del settore della sanità animale - riferisce la UMNCV in un comunicato- hanno suscitato l'interesse delle parti a realizzare una comune azione di piena legittimazione delle MNC e dei Medici Veterinari esperti in tali discipline creando una sinergia che costituisca un modello organizzativo unitario e di integrazione per tutta la Medicina Veterinaria della Regione Toscana, coinvolgendo le istituzioni locali e le società di MNC veterinarie. Già in passato ricorda il comunicato - la UMNCV aveva plaudito all'iniziativa Toscana, trovando l'ovvio consenso degli esperti che da anni auspicano una tale risoluzione su scala nazionale, peculiarmente mirata al settore veterinario carente in tale materia soprattutto in riferimento al settore della Zootecnia Biologica per il quale è prevista l'attuazione del Regolamento CE 834/2007 (e precedenti) nell'ambito di garantire la sicurezza alimentare e le scelte del consumatore, ma anche in riferimento agli animali d'affezione nella libertà di scelta terapeutica che il proprietario ha diritto ad esercitare e nel rispetto del pluralismo scientifico nell'attuazione dell'atto medico veterinario". ■
In Sardegna arrivano le soluzioni La FNOVI incontra LAORE. Firmato l'accordo per l'applicazione dell'Accordo della veterinaria convenzionata ollecitato da ANMVI Sardegna, l'atteso chiarimento con l'Agenzia LAORE è arrivato ai primi di giugno grazie all'incontro della FNOVI con il Direttore Generale dell'Agenzia Giancarlo Rossi. A Cagliari il 4 giugno, la Federazione ha illustrato la posizione della Categoria sulle consulenze, anche zootecniche, che l'agenzia LAORE Sardegna è autorizzata per legge regionale ad offrire agli allevatori attraverso proprio personale specializzato. La Federazione ha così avviato un confronto sulle modalità con le quali l'Agenzia procederà alla ridefinizione della propria pianta organica. La posizione della Categoria, illustrata dalla FNOVI e condivisa dall'ANMVI, è che l'opportunità di un impiego stabile a circa 120 veterinari vada di pari passo con una chiara definizione dei ruoli e delle mansioni affidate a questi colleghi. L'esigenza sottolineata in occasione dell'incontro è che "non si vadano a investire compiti tipici della libera professione (attività zooiatrica), come invece ora avviene con i veterinari dipendenti dell'ARAS". Alla riunione erano presenti per la Fe-
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derazione i Consiglieri Alberto Casartelli e Giancarlo Boi nonché il Dr. Sebastiano Piredda, veterinario della Laore, il Dr. Michele Bussu, Vice Presidente di Oristano, la Dr.ssa Lucia Sanna, Segretario dell'Ordine di Cagliari e il Dr. Salvatore Sale dell'Ordine di Sassari (tutti dipendenti ARAS). Negli stessi giorni, è giunta un'altra buona notizia per i medici veterinari sardi: la Regione e le organizzazioni sindacali firmatarie dell'ACN 23 marzo 2005 (specialistica ambulatoriale e altre professionalità sanitarie) hanno firmato l'accordo per la definizione delle prime graduatorie dei medici veterinari, delle modalità di primo inserimento e delle modalità di organizzazione delle attività. ■
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Puglia, istituita l’anagrafe canina informatizzata La Regione ha affidato all’IZS della Puglia e della Basilicata la gestione ul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia è pubblicata la deliberazione di Giunta che istituisce l'Anagrafe Canina Informatizzata regionale (ACIR) in Puglia. Il provvedimento intende "consentire l'interazione fra gli Enti Pubblici (Regione - AUSL - COMUNI) ed i soggetti privati (Medici Veterinari li-
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beri professionisti, Associazioni di volontariato, proprietari di strutture per il ricovero degli animali sia randagi che di proprietà) mediante l'uso di una banca dati che costituisca un punto di riferimento unico, facilmente aggiornabile e consultabile". La Regione ha affidato all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata la gestione delle anagrafi animali, inclusa l'ana-
grafe canina. Il medico veterinario libero professionista è riconosciuto come utente abilitato all'accesso (inserimenti, modifiche e visualizzazione) previa autorizzazione della ASL, tramite username e password. Proprietari e animalisti sono abilitati solo alla consultazione. Il veterinario libero professionista può visualizzare, tramite l'ACIR la scheda anagrafica del proprio paziente e aggiornarne la situazione sani-
taria. Tutti i dati verranno inviati elettronicamente alla Banca Dati dell'Anagrafe Canina Nazionale. Al fine di rendere note le procedure operative, la Giunta ha affidato ai Direttori Generali e Commissari Straordinari delle Aziende Sanitarie Locali la promozione di incontri con gli Ordini Provinciali dei medici veterinari, i Comuni e le Associazioni animaliste presenti nel territorio di competenza, e concordare ogni azione indirizzata alla reale implementazione dell'ACIR. ■
BOLOGNA: SEQUESTRATO ALLEVAMENTO DI CONIGLI stato sequestrato nel territorio di Castel D’Aiano, un allevamento di conigli. A disporre il sequestro è stato il servizio veterinario dell’Azienda Usl di Bologna insieme ai Carabinieri. Il servizio veterinario è intervenuto, durante le attività di controllo, per verificare le condizioni di salute e benessere dei conigli tenuti in un allevamento che a prima vista sembrava abbandonato. Gli operatori del servizio sono entrati nel capannone e hanno riscontrato i corpi di 54 conigli morti, molti dei quali in avanzato stato di decomposizione. Su alcune carcasse è stata disposta l'autopsia all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Bologna. Nelle gabbie ancora 176 conigli vivi. Gli animali sopravvissuti sono stati affidati ad un altro allevatore. Il titolare dell'allevamento è stato denunciato per maltrattamento animale. Non c'è nessun rischio sanitario per i cittadini. (Fonte: ANSA)
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TOSCANA, UN PROGETTO REGIONALE PER IL CONTROLLO DELL’IBR l fine del miglioramento dello stato sanitario dei bovini allevati nel territorio toscano, la Giunta Regionale, rilevato che le associazioni di categoria degli allevatori hanno espresso la volontà di affrontare il problema del controllo della rinotracheite infettiva bovina nella Regione Toscana, ha approvato l’attuazione di un progetto regionale incaricando il Settore Medicina Predittiva-Preventiva della Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di solidarietà della predisposizione dello stesso. A farsi carico, fino al 31 dicembre 2009, dei costi per le attività di laboratorio per l’esecuzione del Progetto Regionale, sarà l’IZS delle Regioni Lazio e Toscana.
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Profilassi del carbonchio ematico in Basilicata evono essere ultimate entro il 30 novembre 2008, le vaccinazioni nei confronti del carbonchio ematico del bestiame bovino, equino, ovino e caprino esistente o che sia introdotto nei Comuni di: Carbone, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla sul Sinni, Latronico, Lauria, Missanello, Moliterno, Noepoli, Rotonda, S. Costantino Albanese, S. Severino Lucano, Sarconi, Terranova del Pollino, Trecchina, Viggianello. A stabilirlo è l’ordinanza n. 6 del 21 maggio 2008 del Presidente della Giunta Regionale della Basilicata,Vito De
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CALABRIA, COLDIRETTI: FAR FUNZIONARE UNITÀ DI CRISI ZOOTECNICA l Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ha scritto una lettera all'assessore regionale alla Sanità, Vincenzo Spaziante, nella quale richiama l'attenzione sulla “necessità di assicurare continuità operativa ai lavori dell'Unità di Crisi zootecnica, istituita presso il Dipartimento Tutela della Salute”. “Dopo un lungo periodo durante il quale l'attività era rimasta paralizzata - scrive Molinaro - solo in data 14 maggio era stata convocata una riunione, nella quale, faticosamente, si era riallacciato il filo di un discorso incomprensibilmente interrotto. Questa riunione, purtroppo, è rimasta un episodio isolato, dal momento che, nonostante la transumanza degli animali nei pascoli montani fosse oramai imminente, non si è fatto nulla per garantire che il loro trasferimento avvenisse senza creare rischi alla salute pubblica. L'Unità di crisi aveva individuato alcune urgenti priorità: completamento del 100% dei controlli al 30 giugno 2008 e monitoraggio del numero di allevamenti con stato sanitario sconosciuto; modalità di intervento negli allevamenti ufficialmente indenni nel caso i controlli evidenziassero un solo capo positivo e trattamento dei 'falsi positivi'; adeguamento del contributo di indennizzo dei capi bovini abbattuti (proposta adottata in Campania per la razza bufalina); assegnazione di un indennizzo per l'alimentazione e l'approvvigionamento di acqua agli allevamenti che non possono transumare e costretti a rimanere in marina''. ''È rimasto 'lettera morta' - continua la Coldiretti - l'impegno assunto da parte dell'assessorato di adoperarsi affinché la Giunta Regionale adottasse idonee misure per risolvere lo stato di emergenza, permettere il corretto trasferimento degli animali ai pascoli montani e facilitare la gestione degli allevamenti che non possono essere trasferiti. ''È bene, pertanto, - conclude il Presidente della Coldiretti - che, da parte sua e della Giunta Regionale, non si continui a sottovalutare il problema. La Regione, purtroppo, è ancora lontana dall'attuazione piena dell'Ordinanza Ministeriale e dal rispetto dei tempi entro i quali la stessa impone di uscire dall'emergenza. La Coldiretti rivolge la richiesta di far funzionare a pieno l'Unità di Crisi e a demandare a questo organismo la verifica delle modalità di applicazione della Ordinanza e le proposte sulle soluzioni da adottare''. (ANSA).
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Filippo. Le vaccinazioni devono essere eseguite da Veterinari dipendenti delle AA.UU.SS.LL. o, in caso di necessità o di impedimento, da Veterinari liberi professionisti autorizzati dall’Autorità Sanitaria Locale previo parere del Responsabile del Servizio Veterinario della AUSL. Ultimato il calendario delle vaccinazioni, gli inadempienti, individuati dalle AUSL, saranno diffidati dai Sindaci dei Comuni sedi di focolaio, mediante notifica nei modi e termini di legge, a far vaccinare i propri animali in data stabilita. Qualora non vi provvederanno si farà ricorso ad interventi coattivi con l’impiego della Forza Pubblica e con spe-
se a carico degli interessati. Sarà sottoposto a profilassi vaccinale obbligatoria tutto il bestiame esistente nei focolai, accertati mediante diagnosi confermata dall’IZS della Puglia e della Basilicata, di carbonchio ematico che dovessero insorgere, nell’anno 2008 e per i quali il sindaco abbia disposto i trattamenti immunizzanti. Saranno sottoposti inoltre a trattamento vaccinale anticarbonchioso tutti i bovini, ovini, caprini ed equini che raggiungono, per ragioni di pascolo, i territori per i quali in base all’ordinanza, è prevista la vaccinazione contro il carbonchio ematico. L’ordinanza è pubblicata sul BUR del 3 giugno 2008. ■
24 Lettere al Direttore Il Tecnico Ausiliario Veterinario Qualche giorno fa sulla Vetlink un collega, riportando il link del sito dell'ATAV (Associazione Tecnici Ausiliari Veterinari) apriva un dibattito su queste figure professionali. Fra i vari interventi, quello di Daniela Ceppatelli, moglie e collaboratrice di un veterinario, ci è sembrato particolarmente interessante e le abbiamo quindi chiesto la possibilità di pubblicarlo sulla rivista per allargare il dibattito ad una platea più ampia. Siamo stati gentilmente autorizzati a riprendere il suo intervento
che, da lei rivisto, è pubblicato di seguito. Vorremmo però aggiungere qualche considerazione. Queste figure professionali, sia pure con dizioni diverse: tecnici, infermieri, ausiliari, ecc., sono molto diffuse nelle strutture veterinarie per animali da compagnia di tutti i paesi europei, con funzioni e ruoli importanti non solo nella gestione delle prestazioni veterinarie, ma anche dei prodotti inerenti la salute ed il benessere degli animali. Ricordiamoci che in Europa quasi tutti gli ambulatori hanno un settore "commerciale". In Italia queste figure professionali non esistono. In verità ci sono, e dai nostri calcoli sono già qualche centinaio, ma non hanno alcun riconoscimento in quanto questa figura professionale non è prevista fra quelle sanitarie. La loro preparazione può essere quindi mol-
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to varia. Si va dall'autodidatta, spesso, come nel nostro caso, parente del titolare, a quello che ha seguito corsi all'estero o in Italia senza aver acquisito titoli riconosciuti, sino a collaboratori stranieri importati o ex infermieri umani. È ovvio che non essendoci un preciso corso di studi ognuno si prepara come meglio crede o può. L'ANMVI, pur riconoscendo l'importanza di queste figure professionali e la reale necessità della loro presenza per alcune strutture veterinarie, soprattutto quelle di maggiori dimensioni, ha sempre visto con preoccupazione il loro diffondersi, non per una preclusione nei loro confronti, ma semplicemente perché il numero di veterinari nel nostro paese è tale che molto spesso questi ruoli sono coperti da giovani che, un po' per fare pratica, un po' per fare qualche
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“L’Italia è in prima linea nel garantire che la sicurezza alimentare, la lotta alla povertà e lo sviluppo agricolo sostenibile rimangano al centro dell’agenda internazionale” Franco Frattini, Ministro degli Esteri
cosa e non essere disoccupati, accettano anche competenze non proprio veterinarie. Finisce quindi che questi professionisti, senza alcuna colpa, diventino concorrenti dei veterinari. Ci rendiamo benissimo conto che la situazione italiana non è solo anomala, ma anche del tutto assurda. Sarebbe certamente più logico che fosse previsto un corso di Laurea triennale per l'acquisizione del titolo di Infermiere Veterinario o Tecnico Ausiliario Veterinario per Animali da Compagnia, tagliando drasticamente il numero degli iscritti a Medicina Veterinaria. In questo modo, forse, si arriverebbe a riequilibrare un mercato occupazionale che oggi esprime dati veramente insostenibili. Al più presto l'ANMVI riprenderà con il mondo universitario ed il nuovo Governo la discussione su questi problemi, nella speranza di riuscire finalmente a trovare soluzioni equilibrate e gestibili. Nel frattempo corre voce, anche su sollecitazione dell'Antitrust, di un ripensamento sul numero chiuso o programmato. Se fosse così si passerebbe da 1400 iscritti all'anno al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, a circa 4500. Sperando che siano solo voci, per ora cerchiamo di ragionare sul tema evidenziato da questa lettera. Carlo Scotti
ono 20 anni che lavoro in un ambulatorio veterinario imparando negli anni tutto quello che potevo fare con la pratica o cercando di approfondire le mie conoscenze solo attraverso ciò che trovavo su riviste, forum e libri. Anche frequentare gli ambulatori dei colleghi di mio marito riusciva ad arricchirmi. Ho sempre aspettato che le Università o le Associazioni dei Veterinari pianificassero un corso di studi per ottenere un riconoscimento alla mia professione di tecnico veterinario che spesso ho dovuto difendere perché ancora non definita e soggetta a polemiche e controversie spesso relegata, come me, alle mogli. Negli anni la professione veterinaria è cambiata così come la clientela e le strutture in cui il veterinario esercita. Il lavoro è sempre più specialistico e richiede molta preparazione: la prospettiva, di mio marito e mia, di
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cambiare tipo di struttura (da ambulatorio a clinica) mi ha maggiormente stimolato a tentare di diventare ancora più professionale. Acquistando il libro “Tecniche infermieristiche” di Paola Rueca e del Dott. Tommasini Degna, ho conosciuto l’ATAV (associazione tecnici ausiliari veterinari) e i corsi tenuti da questi due autori. Questa associazione si prefigge di definire i compiti e le mansioni che il tecnico deve e può svolgere in una struttura. I corsi formano una figura professionale che affianchi il medico nei vari settori (segreteria, ambulatorio, degenza, chirurgia, laboratorio, magazzino) e ne ottimizzi il lavoro. Le materie di studio sono varie (anatomia, patologia, diagnostica, laboratorio, pronto soccorso...) e preparano il tecnico in maniera specifica per interagire con il medico in qualsiasi situazione ed emergenza. Le mansioni sono da “seconda linea”, nascoste, organizzative, tali da sollevare quanto più possibile il medico da quelle pratiche che lo distolgono dall’atto professionale sia medico che chirurgico. Se interveniamo su cliente e paziente applichiamo le direttive del medico. Quello che l’ATAV vuole sottolineare è proprio il netto confine tra veterinario e tecnico che non andrà mai oltre i limiti che gli spettano. In altri Paesi questa figura è riconosciuta; si organizzano corsi di studio e associazioni e dato che la Medicina Veterinaria sta diventando sempre più specialistica viene dato ampio spazio al suo aggiornamento creando corsi paralleli a quelli dei medici. L’ATAV, attraverso il suo operato, cerca di colmare
PRECISAZIONI SUL CONSUMO DI LATTE DI CAVALLO on riferimento al divieto di destinazione al consumo umano del latte di equidi (v. Professione Veterinaria 19/2008), la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario precisa che la comunicazione pubblicata sulla GU del 4 giugno scorso, stabilisce che in caso di utilizzo di farmaci veterinari in equidi destinati alla produzione di alimenti, al fine di garantire un costante ed elevato livello di tutela della salute pubblica, il medico veterinario proscrittore è tenuto ad indicare chiaramente nella ricetta che il latte proveniente da equidi trattato con tali medicinali non deve essere destinato al consumo umano”. Non si tratta di un generalizzato divieto di consumo, la comunicazione ministeriale, infatti, si riferisce solo al latte proveniente da animali sottoposti a terapia.
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Lettere al Direttore
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queste lacune. Per me accedere ai corsi dei medici è impossibile ma, grazie all’aiuto di mio marito ho avuto occasione, in passato, di frequentare una giornata di practice management ed ho constatato quanta importanza viene data al ruolo del tecnico ausiliare nella gestione di una clinica. Dalla gestione del cliente con l’accoglienza, le telefonate, la soluzione dei piccoli problemi organizzativi (appuntamenti, aspetti economici); alla gestione del marketing incrementando le attività che producono introiti; alla gestione del magazzino. Lo scoglio maggiore da superare per il riconoscimento di questa figura professionale viene spesso dai veterinari stessi, dalla situazione generale che viviamo nel nostro paese. Come riporta un articolo di Professione Vete-
rinaria, l’Italia è il paese con la più alta concentrazione di piccoli ambulatori spesso con redditi bassi e in difficoltà ad investire per affrontare l’evoluzione della professione. Quindi il ruolo viene spesso ricoperto dai neolaureati relegati ad essere, citando A. Manfredi, “Sottoccupati e sfruttati”. Sono consapevole che la situazione economica per la veterinaria non sia delle più rosee ma mi auguro che queste mie parole suscitino, tra chi legge, lo stimolo per un dibattito ed un confronto. L’auspicio è di dimostrare con professionalità e serietà che si può lavorare in sinergia instaurando rapporti di cooperazione per innalzare, anche di fronte alle istituzioni pubbliche, il livello di professionalità della Medicina Veterinaria. Per finire vorrei fare alcuni ringraziamenti: al-
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l’associazione ATAV per avermi dato la possibilità di crescere professionalmente ed in particolare a Giulia Vitaliti, Vicepresidente, perché averla conosciuta mi ha reso ancora più consapevole e professionale nel lavoro che svolgo. Ringrazio l’ANMVI nella persona del dott. Antonio Manfredi per aver dato spazio, sulla rivista Professione Veterinaria, al mio intervento con la possibilità di esprimere tutto il mio entusiasmo per una professione che mi piace e in cui credo molto. Attendo un suo commento nella speranza di aver spiraglio nella realizzazione di una futura collaborazione proficua tra Medico Veterinario e Tecnico. Di nuovo mille grazie Daniela Ceppatelli
26 Calendario attività Dal 23 giugno al 4 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
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CORSO SCIVAC
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CONVEGNO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON FNOVI-ANMVI-ORDINE MED. VET. DI CREMONA
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CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING: PRATICAL AND INTERACTIVE MRI WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti
CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC
SARDEGNA: CORSO REGIONALE BASE DI PRONTO SOCCORSO - Sassari - ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SCRIPTA MANENT... AVES VOLANT... PER FAVORE CHIUDETE LA FINESTRA. LE BASI DELLA MEDICINA AVIARE - Marche - Jesi - Via San Francesco - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
27 - 29 GIU 29 GIU 30 GIU - 2 LUG 2 - 5 LUG 9 - 12 LUG 5 - 7 SET 7 SET 11 - 13 SET 13 SET 14 SET 14 SET 18 - 20 SET 20 SET 21 SET 21 SET 21 SET 25 - 27 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 1 - 4 OTT
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC MARCHE
CORSO ANMVI
CORSO PER VALUTATORE SISTEMI QUALITÀ AGROALIMENTARE - 2° PARTE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Crediti non previsti
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CARDIOLOGIA: VII PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE ACQUISITE E MALATTIE SISTEMICHE CON EFFETTI CARDIOVASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - Jolly Hotel Villanova, Castenaso (BO) - VIA VILLANOVA 29/8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - Firenze - Grand Hotel Mediterraneo - LUNGARNO DEL TEMPIO 44 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
CORSO SCIVAC INCONTRO SIMIV INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “ECOGRAFIA ADDOMINALE E TORACICA NEL CAVALLO ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
SEMINARIO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CORSO SIVE
WET LAB ON ABDOMINAL AND THORACIC ULTRASOUND IN THE ADULT HORSE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
EVENTO SIVAE
ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO SCVI
LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:
CORSO SCIVAC
INCONTRO SIDEV INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM
SOCSPEC@SCIVAC.IT CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Hotel Selene, Roma - VIA PONTINA KM 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO GPM ANMVI: “LA CONOSCENZA DEL MARKETING DEI SERVIZI COME VANTAGGIO COMPETITIVO NELLA PROFESSIONE VETERINARIA” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE
AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO BASE DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
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VETERINARIA 23 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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