La Professione Veterinaria 25-2013

Page 1

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

25 2013

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Anno 10, numero 25 dall’8 al 14 luglio 2013

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

ASIMMETRIA FRA VETERINARIO E COMMERCIANTE

RIMEDI AI DANNI DI FAUNA SELVATICA

COSÌ ENPAV E FISCO NELLE STP

GLI RSPP SI AGGIORNANO ON LINE

FISIOTERAPIA SUL PAZIENTE ANZIANO

A PAGINA 4

A PAGINA 5

A PAGINA 6

A PAGINA 10

A PAGINA 11

L’EUROPA “NON È LUOGO METAFISICO”

BREVI PET PASSPORT La FVE osserva che nel nuovo Regolamento sul pet passport manca un prerequisito: non si parla di centralizzare la registrazione degli animali microchippati. Per la FVE senza un’anagrafe inter-europea non si potrà fare un controllo efficace dei rischi connessi ai commerci illegali di animali da compagnia.

BSE Anche il Comitato veterinario europeo per la catena alimentare ha ufficialmente riconosciuto l’Italia Paese a rischio trascurabile. Riutilizzabili al consumo organi come intestino e cervello bovino.

“IL PESO DELLE COSE” Le candidature al Premio FNOVI “Il peso delle cose-2013” dovranno essere presentate entro il 15 settembre. Il premio è rivolto a medici veterinari italiani che si siano particolarmente distinti per il loro impegno, all’interno e all’esterno della professione, rendendo benefici, oltre che a se stessi, alla collettività professionale o alla società.

MNC La FNOVI ha presentato una bozza di Accordo Stato-Regioni per la regolamentazione delle medicine non convenzionali in veterinaria. Individuati gli obiettivi e i requisiti formativi per la predisposizione di elenchi professionali.

NEONICOTINOIDI Dopo il giro di vite della Commissione Europea sui neonicotinoidi, il Ministero della Salute attua le disposizioni comunitarie. Revocate le autorizzazioni. Deroghe per colture in serre e per le sementi destinate ai Paesi Terzi.

SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ

Pet corner: una vecchia storia La prestazione accessoria stenta a decollare. Difficoltà normative o resistenze culturali? A PAGINA 3

Uno dei grandi pregi dell’era Internet è l’accesso diretto alle fonti. Confrontate una seduta parlamentare raccontata da un qualsiasi giornale con i resoconti on line di Camera e Senato: troverete molte differenze, per qualità e per quantità delle informazioni. Leggete direttamente le fonti parlamentari e troverete differenze rilevanti (e preoccupanti) fra quanto si è svolto in Parlamento e quanto ci viene riferito. Per esempio, in occasione dell’approvazione della Legge di Delegazione Europea (ex Legge Comunitaria) il Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi (foto), a dispetto di come è stata raccontata, è stato molto severo sui comportamenti nazionali nei confronti degli adempimenti europei. Siamo sotto infrazione per ritardi e per errati recepimenti a prezzo di costi (e sacrifici) rilevanti per un Paese che ha il debito pubblico che ha. Ciononostante, c’è chi si permette di fare un uso strumentale dei recepimenti, per questo o quel partito, per questa o quella lobby, quando si dovrebbe solo recepire atti esecutivi per i quali è scaduto il tempo di parlamentare. Ha detto il Ministro a Palazzo Madama: “Questi ritardi ci devono far riflettere. Le norme o gli atti esecutivi di cui noi stiamo discutendo, infatti, scaturiscono da mec-

canismi istituzionali a livello di Unione europea rispetto ai quali il nostro Paese è pienamente partecipe. Si tratta - ha aggiunto il ministro - di norme che non provengono da un luogo metafisico come Europa o Bruxelles, ma che scaturiscono da discussioni politiche e democratiche”. La partecipazione “non sta nella fase a volte (o spesso) travagliata, discendente, di recepimento”, ma nella “fase ascendente, quella in cui, in sede di UE, si formano le norme”. Ci attende una revisione di portata epocale delle norme europee sulla sanità animale e sulla veterinaria, un pacchetto di riforme che - basti questo a comprenderne la portata - farà piazza pulita del nostro Regolamento di Polizia Veterinaria. Allora non aspettiamo gli atti di recepimento e di delega per affrontare il futuro. Da Stato membro dell’Unione dobbiamo sapere che l’esercizio democratico è in fasce ascendente (dall’Italia all’Europa), perché dice bene Moavero Milanesi: “scoprire i problemi legati alla legislazione europea quando questa è stata adottata e deve essere discussa per il recepimento certamente con margini di manovra, ma comunque limitati è tardi. Scoprirli addirittura dopo il recepimento, come sovente accade, è ancora più tardi”. (www.senato.it)

8.668 SENZA FUTURO? REED È morto all’età di 90 anni Theodore Reed, il veterinario americano famoso per l’impegno contro l’estinzione. Riuscì a far nascere in cattività una tigre bianca, cuccioli di leopardo e di orso. Il suo più grande successo è stato l’accoppiamento fra panda. Era stato il direttore del National zoo di Washington nel periodo 1958-1983.

ONLINE

SONO 8.668 GLI ISCRITTI ONLINE AI TEST DI AMMISSIONE A MEDICINA VETERINARIA, CORSO DI LAUREA AD ACCESSO PROGRAMMATO NAZIONALE, 1.363 in più rispetto allo scorso anno (7.305). Un aumento di quasi il 20%. Incredibile! Per un settore professionale ormai da anni decisamente saturo, un incremento del 20% è veramente inspiegabile. Evidentemente l’ampio spazio che tutti i mass media dedicano alla salute ed al benessere degli animali da compagnia ha sviluppato fra gli adolescenti, soprattutto femmine, l’amore per gli animali e quindi il desiderio, se non il sogno, di potersi dedicare a loro. Pensiamo che nessuno di questi 8.668 diplomati si sia minimamente posto il problema di cosa potrà fare una volta laureatosi in Medicina Veterinaria, intendiamo come lavoro retribuito, visto che sono già migliaia i colleghi senza occupazione o sottoccupati e centinaia quelli che si cancellano dall’Ordine avendo deciso di cambiare lavoro non trovando alcuna alternativa nel nostro settore. D’altra parte i posti disponibili sono 825, almeno 500 in più di quello che sarebbe il fabbisogno del mercato, ma anche un numero minimo rispetto alla richiesta di iscrizione che è oltre dieci volte tanto, 8.668, appunto. Quindi uno su dieci riuscirà ad iscriversi al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, e gli altri nove? Alcuni riproveranno l’anno successivo, altri si accontenteranno di un corso triennale che alla fine li porterà a proporsi agli ambulatori come Tecnico Veterinario, ma la maggior parte degli esclusi dagli esami di ammissione dovrà scegliere un altro Corso di Laurea o cercare subito un lavoro e forse saranno fra tutti i più fortunati. E l’amore per gli animali? Potranno sempre fare il volontario senza preoccupazioni economiche: ad esempio ingegnere e volontario animalista.

A.N.M.V.I



laPROFESSIONE

Sviluppo economico Anmvi Informa

VETERINARIA 25| 2013

3

Il pet corner è “molto pro-concorrenziale” Lo dice il Garante della Concorrenza. Eppure non decolla. È il momento di riparlarne obbiamo tornare indietro di 14 anni per ricostruire la storia del pet-corner. Nell’ottobre del 2000, la FNOVI modificava il proprio codice deontologico inserendo un comma di quello che allora era l’art. 52: “Il medico veterinario può cedere ai propri clienti prodotti attinenti alla salute e al benessere degli animali in cura; detta attività va comunque svolta in forma diretta e non può essere pubblicizzata”. Il Pet Corner era ed è un servizio accessorio a quello strettamente professionale, offerto dal veterinario alla propria clientela e consistente nella cessione di beni inerenti la salute animale. Il Pet Corner non è un Pet shop (v. box sui rilievi dell’Antitrust), ma si configura come uno spazio limitato all’interno di una struttura veterinaria dedicato alla dispensazione ai clienti di prodotti di supporto all’attività sanitaria, come articoli di parafarmaco, diete alimentari e attrezzature connesse alla salute animale. Tale dispensazione deve avvenire unicamente all’interno del rapporto clinico tra veterinario, cliente e animale, deve essere limitata ai prodotti connessi alla salute animale e deve avvenire nel rispetto del decoro professionale. No a richiami pubblicitari in vetrina, no ad espositori a libera presa e no all’acquisto di prodotti senza prestazione veterinaria principale. Si tratta di limitazioni oggettive rivolte a evidenziare il carattere professionale della cessione. Il corrispettivo della cessione deve essere compreso nella parcella come ogni altra prestazione veterinaria ed è soggetto al relativo regime fiscale. Dal 2000 ad oggi, il Pet Corner è stato disciplinato da due Comuni, Bologna e Reggio Emilia, e da una Regione, la Toscana. In questi provvedimenti sono stati pedissequamente seguiti sia i principi deontologici, sia quelli della concorrenza. Focalizziamoci solo sugli aspetti normativi, escludendo la dispensazione del farmaco veterinario e la questione dell’IVA (differenza di aliquote), e ripercorriamo lo stato dell’arte del pet corner. Parliamo dunque di prodotti (es. diete alimentari) che hanno lo stesso regime fiscale della prestazione veterinaria (IVA al 21%).

D

OPPORTUNITÀ DA RIVALUTARE n questo articolo, proponiamo un ‘punto e a capo’, per invitare ad una riflessione (una revisione?) sull’atteggiamento culturale e di mentalità, alla luce di un mercato delle prestazioni che sta assistendo alle più varie proposte, con soluzioni promozionali impensabili fino a pochi anni fa, da parte di figure laiche tanto improbabili quanto in carriera e capaci di esercitare una pressione concorrenziale molto forte sulla veterinaria. Lo spunto per ripercorrere le tappe del Pet Corner è venuto da una interessante conversazione avviata nelle scorse settimane sulla vetlink-list. Il quadro di contesto di oggi non è diverso da quello che ha animato la categoria ad ampliare il mercato delle prestazioni, in particolare nel settore per gli animali da compagnia, che tende alla saturazione. Eppure, la categoria non sembra volersi ancora avvantaggiare di questa opportunità. A distanza di 14 anni, la diffusione dell’attività di pet corner, non è stata consistente (nel 2006, l’Antitrust rilevava “difficoltà di tipo burocratico amministrativo che l’allestimento di un pet corner comporta” e “motivi organizzativi”). Certamente, da quando l’Antitrust osservava l’assenza di una espressa normativa, si sono fatti passi avanti e non si può certo più dire che que-

sta attività accessoria si collochi “sulla linea di un non ben precisato confine tra il settore sanitario e quello commerciale”. La domanda è se non vi possa o non si voglia approfittare di questa opportunità. E se la si conosca fino in fondo. Probabilmente alla base della scarsa diffusione del pet corner c’è un difetto di conoscenza e anche di memoria, visto che la categoria ha sviscerato l’argomento in una consultazione impegnativa di qualche anno fa (v. Professione Veterinaria, n. 40/2007) dalla quale emergeva che il 66% delle strutture veterinarie coinvolte (539) non aveva attivato il pet corner. Le ragioni di questa percentuale andrebbero rilette e forse - alla luce dell’attuale quadro economico e di una impostazione maggiormente dinamica, manageriale e liberalizzatrice della professionerimeditate. Chi aveva attivato già allora il pet corner (27,7%) mostrava una propensione prima di tutto a dare servizi ai clienti, rivendicando anche in questo modo il vasto settore del benessere animale (prevenzione, alimentazione, igiene, ecc.) che questa percentuale della categoria rivendica convintamente e non intende regalare ad altri pseudo tutori del benessere animale. Con un poco di senso manageriale, arriva anche il ritorno economico.

parafarmaceutici, attrezzature connesse alla salute degli animali. Esse inoltre regolamentano l’attività di pet corner in ottemperanza a quanto previsto dalla deontologia professionale prevedendo che la dispensazione dei prodotti individuati debba avvenire unicamente all’interno del rapporto veterinario - cliente - animale, e sia limitata unicamente ai prodotti connessi alla salute animale; la predisposizione dello spazio vendita non debba compromettere lo spazio adeguato per lo svolgimento, dell’attività professionale; lo spazio vendita non debba essere pubblicizzato in alcun modo all’esterno della struttura veterinaria in ottemperanza alla normativa sulla pubblicità sanitaria. (cfr. Comune di Bologna - Determinazione dirigenziale PG n. 72910 del 2 maggio 2001 - Comune di Reggio Emilia - Determinazione dirigenziale 17389/1518 del 12 agosto 2004. Le due determinazioni, sebbene emanate in anni diversi, hanno un contenuto analogo e sono dirette a ricomprendere l’attività di Pet Corner tra le attività accessorie alla prestazione professionale veterinaria). A fronte di illuminate soluzioni amministrative, altri Comuni hanno invece richiesto il rispetto di specifici adempimenti (ad. es. cambio di destinazione d’uso dei locali, metratura minima, licenza apposita per gli alimenti per anima-

li, iscrizione alle camere di commercio, registratori di cassa, ecc.). In questi casi, stante il cambio radicale di approccio da attività accessoria ad autonoma attività di natura commerciale, “allora non sarebbe in questo caso legittimo - si legge in una circolare del 2007 della Fnovi - continuare a parlare di pet corner”.

I

BOLOGNA E REGGIO EMILIA Le due determinazioni, sebbene emanate in anni diversi, hanno un contenuto analogo e sono dirette a ricomprendere l’attività di Pet Corner tra le attività accessorie alla prestazione professionale veterinaria. Con tali determinazioni i Comuni di Bologna e di Reggio Emilia, sentiti i pareri dell’AUSL e della Regione Emilia Romagna, hanno infatti ritenuto che l’attività di vendita svolta nelle strutture veterinarie in modo occasionale e marginale rispetto alla prestazione professionale non rientri nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 114/1998 in materia di commercio in quanto mancante del requisito della professionalità previsto dall’art. 4, c. 1, lett. B del suddetto decreto. Come tale l’attività di pet corner può essere consentita nell’ambito dell’autorizzazione relativa alla struttura stessa. Preso atto che la normativa vigente non prevede un elenco specifico di prodotti ascrivibili a tale categoria di beni, le determinazioni individuano, in sostanza, le seguenti tipologie di beni qualificabili come beni accessori funzionali al completamento del servizio o della prestazione svolti dagli studi veterinari e la cui vendita è esclusa dall’ambito di applicazione del decreto legislativo 114/1998 (e quindi consentita nell’ambito dell’autorizzazione relativa alla struttura stessa, senza alcun collegamento con la sfera delle attività): diete alimentari, articoli

LA TOSCANA Con la Legge Regionale 6 marzo 2009, n. 7, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 6 del 13 marzo 2009, la Toscana ha disciplinato le strutture veterinarie pubbliche e private con un atto di natura legislativa. Le attività accessorie non sono considerate commerciali e si dà il via libera anche al servizio di toelettatura. La scelta della Legge come strumento giuridico consente alla Regione di introdurre anche un preciso apparato sanzionatorio e di introdurre alcune novità in sede regionale. Fra queste ultime, vanno sicuramente annoverate le “attività accessorie” (articolo 11), che nello spirito della legge toscana vanno nella direzione della “diversificazione del servizio offerto ai cittadini”. Viene infatti consentita all’interno delle strutture veterinarie, “la cessione di beni accessori funzionali al completamento della prestazione professionale sanitaria, quali articoli parafarmaceutici, diete ali-

mentari ed attrezzature connesse alla salute animale”. Per svolgere queste attività è richiesto di darne comunicazione al servizio veterinario dell’azienda USL competente per territorio. La cessione di beni accessori può essere effettuata nel rispetto di alcuni criteri: a) effettuazione esclusivamente ad opera del medico veterinario nei riguardi del detentore dell’animale in cura; b) divieto di pubblicità all’esterno della struttura veterinaria; c) assoggettamento agli adempimenti amministrativi e fiscali previsti per la prestazione professionale sanitaria. Non si tratta di attività di tipo commerciale: è infatti vietato all’interno delle strutture veterinarie lo svolgimento di attività diverse da quella sanitaria, siano esse commerciali, artigianali o di allevamento. Fra le attività accessorie, si ammette anche l’attività di toelettatura animale per la quale si fissano alcune condizioni: a) che l’attività sia svolta in locali adiacenti ma strutturalmente separati da quelli destinati all’attività sanitaria; b) i locali adibiti all’attività di toelettatura siano dotati individualmente dei requisiti richiesti per lo studio veterinario: almeno un locale adibito ad attività professionale e di servizio igienico. c) sia adottata ogni misura idonea a garantire la permanenza delle condizioni necessarie al corretto e decoroso svolgimento della professione veterinaria. Il titolare della struttura che contravvenga alle disposizioni sulle attività accessorie e sulla toelettatura è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.000 a euro 6.000. La vigilanza sul pet corner spetta al Comune.

I MINISTERI Il Ministero dell’Industria e del Commercio, interpellato a suo tempo, ha ritenuto il pet corner un’attività commerciale parallela a quella professionale. Il Ministero delle Finanze ha dapprima ritenuto che esso non si configurasse come attività accessoria, cambiando poi parere dopo l’emanazione del DM 306 del 16/05/2001.

L’OPZIONE UMBRIA L’opzione adottata dall’Umbria è che in tutte le strutture veterinarie è vietata la coesistenza o la comunanza con ogni altra attività commerciale, artigianale o di allevamento. All’interno della struttura veterinaria non è consentito l’esercizio di attività di pet corner. Per l’Antitrust si tratta di una restrizione di tipo “Manti”, ovvero molto anticoncorrenziale.

LA CIRCOLARE FNOVI Premessa la cornice deontologica, “la necessità di dispensazione di tali prodotti può derivare dalla convenienza ad arricchire il rapporto clinico tra vet., cliente ed animale, concretizzandosi detta attività in un perfezionamento della prestazione sanitaria che si accresce della cessione di prodotti connessi alla salute animale; quindi è un servizio accessorio a quello strettamente professionale offerto dal veterinario alla propria clientela e consistente nella cessione di beni inerenti la salute animale”. Il chiarimento è contenuto nella circolare Fnovi 7/2007 del 28 giugno 2007. L’accessorietà di questa attività - è scritto - “trova conferma anche nella posizione assunta in argomento dal Ministero delle Finanze”, secondo il quale il pet corner si configura come attività accessoria, che “concorre alla formazione della stessa base imponibile”, perde cioè la propria autonomia “e viene assorbita nell’operazione principale: quindi non solo rientra nello stesso imponile, ma attrae la stessa aliquota”. Dal punto di vista deontologico quindi, “nulla osta all’attivazione del pet corner nelle strutture veterinarie”. ■


laPROFESSIONE

4 Anmvi Informa Liberalizzazioni

VETERINARIA 25 | 2013

Asimmetria fra veterinario e commerciante Anche per l’Antitrust c’è differenza. La fa la deontologia professionale TRE OPZIONI REGOLATORIE PER IL PET CORNER

a Legge della Toscana sul pet corner è a prova di Antitrust e questo ne fa un modello valido anche per le altre Regioni. Prima di emanarla, la Regione si è confrontata con l’Autorità Garante della Concorrenza, che ha colto l’occasione per redigere una linea guida per una regolamentazione pro-concorrenziale nelle regioni. Il documento dell’Autorità risale al 2006, un anno cruciale per la veterinaria che di lì a poco avrebbe subito una istruttoria contro le tariffe, poi sfociata nel Decreto Bersani. È dunque significativo che, proprio in quel clima di liberalizzazioni ante-litteram, l’Antitrust abbia esaminato le op-

L

zioni in campo. Cosa premeva al Garante? Il problema della possibile asimmetria tra veterinario e commerciante, tra le possibilità riconosciute al primo, che gestisce un ambulatorio, e al secondo che vende beni e servizi per animali. Il punto critico, sotto il profilo concorrenziale, è che un veterinario può affiancare alla sua attività professionale la cessione alla clientela di beni inerenti la salute animale mediante l’allestimento del cosiddetto pet corner; un commerciante, invece, non può offrire servizi sanitari agli animali, né, almeno stando all’interpretazione delle norme in materia di esercizio in forma societaria di un’attività professionale, avrebbe potuto costituire una società con un veterinario per fornire congiun-

OPZIONE B (Manti)* (“Modello Umbria: regolamentazione rigida”)

In tutte le strutture veterinarie è vietata la coesistenza o la comunanza con ogni altra attività commerciale, artigianale o di allevamento. All’interno della struttura veterinaria non è consentito l’esercizio di attività di pet corner.

OPZIONE C (Mpro)* (Regolamentazione intermedia)

All’interno delle strutture veterinarie è consentita l’apertura di pet corner ovvero la cessione di prodotti di supporto all’attività sanitaria, quali articoli parafarmaceutici, diete alimentari e attrezzature connesse alla salute animale secondo le indicazioni di cui all’art. 52 del Codice deontologico della Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari. Il pet corner è equiparato ad un esercizio di vicinato ex art. 4 c. 1 del D. Lgs 114/1998. Ai sensi della L.R. 28/2005, la sua apertura è subordinata alla presentazione al Comune territorialmente competente di una denuncia di inizio attività con efficacia immediata dalla data di ricevimento della denuncia.

OPZIONE D (Mpro) (Estrema coesistenza)

L’attività di pet corner è considerata un servizio accessorio all’attività professionale offerto dal veterinario alla propria clientela e consistente nella cessione di beni inerenti la salute animale. Come tale l’attività di pet corner è esclusa dall’ambito del D.Lgs 114/1998 e viene invece consentita nell’ambito dell’autorizzazione relativa alla struttura stessa, previa comunicazione al Servizio Veterinario dell’Asl. Al professionista rimane unicamente l’obbligo di ampliare la partita IVA e di tenere la contabilità separata, così come previsto dal Ministero delle Finanze. Sono inoltre consentite la coesistenza o comunanza delle strutture veterinarie con altre attività commerciali, artigianali o di allevamento, purché esercitate in locali separati. In ogni caso, per ragioni igienicosanitarie, è esclusa la possibilità di sala di aspetto comune tra struttura veterinaria ed esercizio di toelettatura animale.

(fonte: Agcm). *Manti = impatto Molto anti-concorrenziale; Mpro=impatto Molto proconcorrenziale

tamente beni legati al possesso di animali e servizi veterinari. L’Antitrust si è domandato se si potrebbe profilare l’esistenza di “una barriera all’entrata per il commerciante di beni per animali che avesse voluto entrare nel mercato dei servizi veterinari, ma non viceversa”. Lavorando sulla differenza deontologica fra un medico e un commerciante e sulle opzioni regolatorie possibili (v. tabella), la Toscana è riuscita a formulare una Legge che consente alle strutture veterinarie la di-

versificazione dei servizi prestati, anche con motivazioni squisitamente economiche, conciliando deontologia e mercato. La Regione Toscana, si legge nel documento, “ha preso coscienza dell’importanza di un approccio più proconcorrenziale alla disciplina dei settori e dell’inclusione, nell’analisi dei costi e dei benefici di ogni singola proposta normativa, di considerazioni relative all’impatto sull’assetto concorrenziale e sul funzionamento dei mercati coinvolti”. ■

Abbiamo dinamiche del lavoro diverse Le libere professioni occupano 1,5 milioni di persone. Ma non sono imprese onfprofessioni, ascoltata in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, ha puntualizzato che "in un quadro economico che continua a essere recessivo e sposta ancora una volta in avanti la crescita del Pil, non ci sono margini per una significativa creazione immediata di posti di lavoro veri". Le libere professioni danno occupazione a quasi 1,5 milioni di dipendenti e collaboratori di studio, ma questa capacità occupazionale è messa in seria difficoltà dalla crisi economica e dalla mancanza di sostegno allo sviluppo economico degli studi professionali e di incentivi per l'occupazione giovanile. Ne risentono anche le dinamiche occupazionali degli studi regolate dal Ccnl di settore, un settore di cui le politiche del lavoro non sembrano

C

ancora recepire la complessità, rappresentata dalla convivenza storica e strutturale di varie forme di lavoro (lavoro subordinato, collaborazioni coordinate e continuative, partite Iva, praticantato e tirocinio). "La rilevante presenza di giovani (70% di età inferiore ai 40 anni) e, in particolare, di donne

(oltre 88%) nella forza lavoro, le esigenze di flessibilità legate alle dimensioni piccole e medie degli studi professionali e la significativa presenza di altri lavoratori autonomi - si legge nel testo depositato da Confprofessioni - hanno sempre portato ad elaborare proposte atte a superare le problematiche e le rigidità di una regolamentazione che non sempre è riuscita a tener conto delle specificità del nostro mercato del lavoro, che ricordiamo essere in continua espansione". La proposta di Confprofessioni è di "semplificare le procedure relative alla flessibilità in entrata" e di "alleviare il carico regolatorio" che gli studi professionali avvertono come particolarmente pesante. Come proposta innovativa e di forte impatto in termini di fiducia, Confprofessioni pensa ad un "azzeramento totale del costo del lavoro per un certo perio-

do di tempo per i giovani professionisti che assumono giovani lavoratori. In questo senso si propone un progetto "Giovani per i giovani". Un neo imprenditore o professionista sotto i 40 anni che assume un lavoratore sotto i 25 anni dovrebbe pagare solamente l'importo netto della busta paga. Il settore degli studi professionali richiede soluzioni differenti rispetto a quelle di contesti produttivi generalmente considerati dai Governi, dando corso alla nascita di un nuovo diritto del lavoro, che dia maggiori certezze giuridiche alle libere professioni e ai rapporti fra liberi professionisti. Fa eccezione solo la Riforma Fornero laddove ha escluso le professioni ordinistiche dalla presunzione di subordinazione, liberando il libero professionista con Partita IVA dal sospetto di rapporto di lavoro "mascherato". ■


laPROFESSIONE

Risoluzioni e impegni Parlamento

VETERINARIA 25| 2013

5

Rimediare ai danni della fauna selvatica Approvata a Montecitorio una risoluzione. Lupi e ibridi al centro del dibattito QUANTIFICAZIONE DEL DANNO Dovrà essere fondata su un protocollo basato su: una procedura standardizzata e rigorosa per la raccolta dati; personale tecnico specializzato, sottoposto a specifica formazione, incaricato dell’accertamento del danno da effettuare entro poche ore dalla predazione; valutazione sull’opportunità di favorire lo sviluppo di un programma di erogazione di fondi per la conservazione dei grandi carnivori che riguardi anche l’aspetto dei danni diretti e indotti da questi eventualmente causati.

IL LUPO

l tema dei danni all’agricoltura e agli allevamenti richiede risposte razionali ed efficaci per garantire la sicurezza delle attività economiche. La risoluzione approvata nei giorni scorsi dalla Commissione Agricoltura della Camera impegna il Governo ad affrontare il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica, attraverso una strategia su scala nazionale.

I

La risoluzione impegna il Governo ad assicurare l’integrità della specie e la salvaguardia della sua identità genetica dal pericolo di ibridazione e contestualmente la tutela delle attività agricole, mediante una gestione e pianificazione delle attività di pascolo che determini un contenimento del fenomeno degli attacchi al patrimonio zootecnico; a tal fine, si dia seguito ai piani di gestione già messi a punto dall’ISPRA - riportanti l’analisi dei danni, le misure di prevenzione, la regolamentazione del pascolo ed il risarcimento dei danni - da recepire e formalizzare con apposito atto.

RANDAGISMO UN PROTOCOLLO OPERATIVO La risoluzione affida all’ISPRA il compito di definire un protocollo operativo e una banca dati per la raccolta a livello nazionale dei dati sui danni attribuiti alla fauna selvatica o inselvatichita riguardanti le attività agricole e zootecniche ed i relativi indennizzi; la gestione del protocollo andrà concordata con le regioni, al fine di portare l’entità dei danni diretti e indotti al di sotto di una soglia di sopportazione fisiologica, riconducendoli nei limiti del normale rischio di impresa e garantendo, da un lato, gli introiti economici di chi lavora nel settore e, dall’altro, il regolare funzionamento degli ecosistemi.

SVILUPPO RURALE Le misure di prevenzione e di sostegno per i danni diretti e indotti causati dalle specie protette dovranno rientrare anche nei programmi di sviluppo rurale per investimenti non produttivi destinati ad interventi strutturali da parte delle aziende agricole per la prevenzione dei danni da fauna selvatica. La risoluzione impegna quindi il Governo ad adoperarsi al fine di favorire, nell’ambito della prossima programmazione della PAC 2014-2020, nei programmi di sviluppo rurale regionali una specifica misura per la prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del rischio (assicurazioni) anche per i danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica.

La risoluzione impegna inoltre il Governo ad intervenire con urgenza presso le competenti istituzioni locali per approntare una efficace strategia per ridurre il fenomeno del randagismo e, stanziando le opportune risorse, per l’ormai improcrastinabile applicazione della legge n. 281 del 1991, recante «Norme per la tutela degli animali di affezione e la prevenzione del randagismo», la cui inadempienza è la causa del fenomeno dei cani inselvatichiti ovvero a procedere, laddove necessario, all’esercizio dei poteri sostituitivi, nonché al commissariamento delle regioni e dei comuni che persistano nella inadempienza alla stessa legge n. 281 del 1991; le aggressioni, secondo quanto risulta da numerose valutazioni e ricerche scientifiche, sembrano siano imputabili non solo al lupo, ovvero alla specie identificata e tutelata dalla direttiva 92/43CE (cosiddetta «direttiva habitat»), ma anche ad altre tipologie di canidi selvatici, come i cani inselvatichiti e gli esemplari ibridi nati dall’incrocio tra lupi e cani vaganti rinselvatichiti, che mostrano lo stesso comportamento del lupo e la stessa capacità di attacco al bestiame domestico. La Commissione Agricoltura, infine, ha impegnato il Governo, ad assumere in sede europea, le iniziative necessarie per adeguare il quadro normativo vigente alle esigenze dell’agricoltura italiana, al fine di assicurare la sostenibilità delle attività agricole e zootecniche nel rispetto delle esigenze di tutela delle specie animali. ■

Randagismo: verifiche sul rispetto delle norme nazionali Fadda (MinSal): in base ai risultati possibili ulteriori iniziative da parte del Governo al caso della Puglia, affrontato nel corso di una interpellanza, il Ministero della Salute prende le mosse per “avviare una verifica in tutto il territorio nazionale dell’attuazione regionale delle norme nazionali, dei programmi e delle risorse destinate per combattere il randagismo”. L’ha annunciato il Sottosegretario Fadda alla Camera dei Deputati. “Dall’esito di questa verifica - ha aggiunto il Sottosegretario, che molti vociferano stia per ricevere la delega alla veterinaria - si potrà valutare la necessità o meno di avviare ulteriori iniziative da parte del Governo”. L’iniziativa parlamentare è partita dall’On. Elvira Savino che chiedeva iniziative per il contrasto al maltrattamento degli animali, con particolare attenzione alla situazione dei canili in Puglia. “Milioni di euro - ha dichiarato l’On. Savino - vengono prelevati dal gettito fiscale dei contribuenti e stanziati da Stato e regioni per il controllo e la tutela del randagismo, che in regioni come Puglia, Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna, ma anche Lazio e Molise, sono, in realtà, inversamente proporzionali al contenimento del fenomeno e al benessere degli animali”. “L’ignobile affare” “solo in Puglia, fa guadagnare oltre 50 milioni di euro”. Il Sottosegretario Fadda ha dichiarato che “il Ministero della salute quotidianamente riceve segnalazioni relative alla disapplicazione delle norme nazionali e regionali in materia di randagismo, con particolare riguardo a situazioni di maltrattamenti sugli animali provenienti da tutto il territorio nazionale. Per la regione Puglia, tali segnalazioni sono molto numerose”. Le ispezioni ministeriali ci sono. L’Unità operativa per la tutela animale ha già svolto una serie di ispezioni in Puglia in alcuni canili-rifugio, impartendo prescrizioni di adeguamento ed ha tenuto incontri sia con i servizi veterinari regionali che con le locali associazioni protezionistiche. A maggio di quest’anno, il dirigente ministeriale, coordinatore della task force, ha incontrato il Presidente della regione Puglia e l’assessore alle politiche sociali. A seguito dell’in-

D

TROPPI CANI IRREGOLARI

CONTRO I TRASFERIMENTI ALL’ESTERO erve una legge. "Per opporci ai trasferimenti all'estero non abbiamo lo strumento giuridico" dicono dalla task force ministeriale. Rosalba Matassa, coordinatrice dell'Unità operativa per la tutela degli animali, lotta a randagismo e maltrattamenti del Ministero della Salute, interviene sulle pagine di Repubblica.it sul fenomeno dei trasferimenti all'estero. Il quotidiano ha pubblicato una inchiesta di Margherita D'Amico sui trasferimenti di cani all'estero: migliaia di animali trasferiti in Germania e in altri paesi senza che sia neppure precisato il nome di chi li adotta. Poi se ne perdono le tracce e si aprono gli scenari più foschi. La dirigente ministeriale ag-

S

giunge: "Sulla scia delle nostre proteste la Svizzera si è attivata per prevedere, come noi, l'obbligatorietà di iscrizione dei cani all'anagrafe. Abbiamo quindi fatto richiesta di istituire un tavolo di lavoro con i ministeri degli Esteri e degli Interni, che serva a regolamentare questa circolazione problematica, a garantirne le procedure". L'articolo ricorda una interrogazione dell'europarlamentare Cristiana Muscardini, vicepresidente della Commissione commercio internazionale, in cui si chiedevano lumi sulla movimentazione internazionale di randagi ipotizzandone la macellazione clandestina, l'uso come inconsapevoli corrieri di droga o per la produzione di pelli e pellicce.

contro, “è stata fornita all’assessore una dettagliata relazione riportante le irregolarità riscontrate e le proposte operative per affrontare congiuntamente il problema”. Il Sottosegretario ha anche menzionato una nota del Ministero della giustizia dalla quale si evince che la problematica dei canili presenti nel territorio di competenza della procura della Repubblica di Lecce è da tempo attentamente monitorata. A luglio 2011 è stata avviata un’indagine con la ricognizione relativa alle condizioni della gestione di tutti i canili della provincia, affidata alla polizia provinciale. “In alcune ipotesi, è stata riscontrata la detenzione di animali in condizioni totalmente incompatibili con la natura, con conseguenti prescrizioni amministrative e con l’apertura di un procedimento penale. Dal canto suo la Regione ha trasmesso una relazione dettagliata, che lascio agli atti dell’Aula, dalla quale emerge, non solo il quadro dei finanziamenti e programmi finalizzati alla tematica in esame, ma anche l’indicazione che ciascun comune ha l’obbligo di possedere un canile sanitario, dotato di un numero limitato di posticane e di dotarsi di almeno un rifugio”. “Sino ad oggi - ha spiegato Fadda - il fenomeno è stato gestito a macchia di leopardo e molti comuni pugliesi non si sono dotati di canili sanitari e di rifugi”. Nel cercare di arginare tale situazione e con l’obiettivo di intensificare le attività preventive, ottimizzando le scarse risorse a disposizione, la regione Puglia è intervenuta modificando la legge regionale, ma “nonostante i numerosi interventi di tipo legislativo, programmatico ed economico, la regione segnala la difficoltà di coordinare i vari enti, ai quali le norme affidano la complessa gestione della problematica”. ■

al Ministero della salute la proposta di estendere agli animali d'affezione le regole per il commercio on line applicate alle specie protette. "Si alleva più che mai anche fra le mura domestiche". In base all'Accordo Stato-Regioni del 2003, per essere ritenuta tale, un'attività di allevamento deve giovarsi di cinque fattrici, oppure produrre venti cuccioli l'anno. Se solo tutti i piccoli fossero microchippati prima del cinquantesimo giorno di vita, quando ne è permessa la vendita, il veterinario di riferimento dovrebbe giustificare con maggior puntualità eventuali cause di morte", dice Rosalba Matassa, coordinatrice dell'Unità operativa per la tutela degli animali, lotta a ran-

D

dagismo e maltrattamenti del Min Sal. Il CFS ha stipulato un accordo con siti commerciali quali eBay Annunci e Subito. it, per di contrastare la vendita illecita di specie protette: "Sarebbe utile fare altrettanto per gli animali d'affezione", commenta Matassa. Anche a causa della smisurata offerta, cani e gatti entrano con estrema facilità nelle case salvo poi essere abbandonati alla prima difficoltà. "Come Ministero abbiamo finanziato un piano di ricerca avviato due anni fa dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo per stimare scientificamente quanti cani randagi o appena divenuti tali circolino in Italia. Sono già partiti progetti pilota in Abruzzo e Molise". (fonte: repubblica.it)


laPROFESSIONE

6 Fisco Società tra professionisti

VETERINARIA 25 | 2013

STP: risolti i dubbi fiscali e previdenziali Contributo soggettivo all’Enpav. Il reddito? Come in associazione professionale di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 10, commi da 3 a 11 della Legge 12.11.2011 n. 183 ha dettato le disposizioni per la costituzione, a partire dal 1° gennaio 2012, di società per l’esercizio di attività professionali regolamentate. La norma sarebbe divenuta operativa dopo l’emanazione di un apposito Regolamento attuativo. Con decreto del Ministero della Giustizia dell’8 febbraio 2013, n. 34 è stato emanato il tanto atteso regolamento in vigore dal 22 aprile 2013. Ma mancava ancora qualcosa: nessuno aveva regolamentato il regime fiscale delle nuove società tra professionisti. Finalmente nel Disegno di legge “semplificazioni” approvato dal Governo ed ora all’esame del Parlamento è stato specificato che alle Società tra professionisti costituite ai sensi dell’art. 10, L. 183/2011 si applica lo stesso regime fiscale delle associazioni professionali di cui all’art. 5 del TUIR.

L

LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETÀ Il Regolamento attuativo prevede due tipi di società: • La “società tra professionisti” che ha per oggetto l’esercizio di una o più attività professionali per le quali sia prevista l’iscrizione in appositi albi; • La “società multidisciplinare”, che ha per oggetto l’esercizio di più attività professionali.

FORMA SOCIETARIA Per quanto riguarda la forma è possibile scegliere tra società di capitali (società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni) o società di persone (società in nome collettivo, società in accomandita semplice) o infine società cooperative (con un numero di soci non inferiore a 3).

ATTO COSTITUTIVO L’atto costitutivo deve prevedere: 1) L’esercizio in via esclusiva dell’attività professionale da parte dei soci.

2) L’ammissione in qualità di soci dei soli professionisti iscritti ad ordini, albi e collegi, anche in differenti sezioni, ovvero soggetti non professionisti (soltanto per prestazioni tecniche, o per finalità di investimento. (I professionisti devono sempre avere la maggioranza di due terzi pena la cancellazione della società dall’albo). 3) Criteri e modalità affinché l’esecuzione dell’incarico professionale conferito alla società sia eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l’esercizio della prestazione professionale richiesta. La designazione del socio professionista deve essere compiuta dal cliente e, in mancanza di tale designazione, il nominativo deve essere previamente comunicato per iscritto al cliente. 4) La stipula di polizza di assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dalla responsabilità civile per i danni causati ai clienti dai singoli soci professionisti nell’esercizio dell’attività professionale. 5) Le modalità di esclusione dalla società del socio che sia stato cancellato dal rispettivo albo con provvedimento definitivo.

di ciascuno di essi, nonché l’elenco dei soci con finalità d’investimento e) avvisare il cliente se nell’espletamento dell’incarico il professionista incaricato si avvarrà della collaborazione di ausiliari o di sostituti (solo in relazione a particolari attività caratterizzate da sopravvenute esigenze non prevedibili).

ALTRE DISPOSIZIONI

L’ultimo tassello per rendere operativa la STP era costituito dal regime fiscale applicabile. Il Disegno di legge “semplificazioni” (in corso di approvazione) ha posto rimedio a tale lacuna precisando che alle STP costituite ai sensi dell’art. 10 della L. 183/2011 per l’esercizio delle attività professionali regolamentate, indipendentemente dalla forma giuridica, si applica il regime fiscale delle associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni di cui all’articolo 5, comma 3, lettera c del TUIR. Quindi il reddito sarà determinato secondo il criterio di cassa e sarà imputato ai soci come avviene per i redditi delle associazioni professionali. Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale i soci professionisti verseranno alle rispettive Casse di previdenza il contributo soggettivo calcolato sull’utile imputato per trasparenza dalla STP in base alle rispettive quote di partecipazione ed il contributo integrativo calcolato sul volume d’affari della società anche esso in base alla quota di partecipazione spettante. ■

La denominazione sociale deve esplicitamente contenere l’indicazione che si tratta di “Società tra professionisti”. Per un professionista è possibile partecipare solamente ad una sola società tra professionisti. I professionisti soci sono tenuti all’osservanza del codice deontologico del proprio ordine, anche la società è soggetta al regime disciplinare dell’ordine al quale risulti iscritta. Al momento del primo contatto devono essere fornite al cliente le seguenti informazioni: a) sul diritto del cliente di chiedere che l’esecuzione dell’incarico sia affidata ad uno o più professionisti da lui scelti; b) sulla possibilità che l’incarico professionale conferito sia eseguito da ciascun socio in possesso dei requisiti per l’esercizio dell’attività professionale; c) sulla esistenza di situazioni di conflitto d’interesse tra cliente e società, che siano anche determinate dalla presenza di soci con finalità d’investimento d) consegnare al cliente l’elenco scritto dei singoli soci professionisti, con l’indicazione dei titoli o delle qualifiche professionali

ISCRIZIONE DELLA SOCIETÀ IN PUBBLICI REGISTRI La STP ha l’obbligo di iscriversi: • in una sezione speciale del Registro delle Imprese • in una sezione speciale degli Albi tenuti presso l’ordine di appartenenza dei soci professionisti (per la società multidisciplinare rileva l’attività indicata come prevalente nell’atto costitutivo). L’iscrizione della società nell’Albo di appartenenza comporterà il pagamento della tassa di concessione governativa (euro 168) e la quota associativa annuale.

REGIME FISCALE E PREVIDENZIALE

Lo spesometro slitta al 12 novembre dati da comunicare riguardano le operazioni Iva in moneta elettronica, dal 6 luglio al 31 dicembre 2011. Semplificazioni per il 2012. La nuova scadenza è ufficializzata nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, firmato il 2 luglio dal Direttore Attilio Befera e pubblicato on line. Il rinvio è stato disposto col fine di allineare il termine a quello di altre comunicazioni per la semplificazione degli adempimenti. I dati si riferiscono alle operazioni Iva di importo pari o superiore a 3.600 euro effettuate dal 6 luglio al 31 dicembre 2011 attraverso carte di credito, di debito o prepagate (moneta elettronica). Nella comunicazione, che va redatta osservando le istruzioni contenute nel tracciato record, devono essere indicati: i dati anagrafici del contribuente che ha sostenuto l’acquisto, gli importi complessivi di ogni singola transazione, la data in cui è sta-

l’apposito codice identificativo. A regime, le comunicazioni dei dati relativi alle operazioni rilevanti ai fini Iva ("Spesometro") dovranno essere inviate entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello in cui le operazioni sono state effettuate.

I

SEMPLIFICAZIONI

ta effettuata la transazione, il codice fiscale dell’operatore commerciale presso il quale è avvenuto il pagamento elettronico. Esattamente, va indicato il numero del codice fiscale dei soggetti associati con i quali è stato stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi POS (Point of sale) per la ricezione di pagamenti effettuati con carte di debito, di credito o prepagate, comprese le eventuali cessazioni. Per ogni terminale va evidenziato

Il rinvio al 12 novembre consentirà di definire sia la struttura delle informazioni da inviare sia le relative specifiche tecniche. Lo "Spesometro" è infatti interessato da alcune misure di semplificazione, che troveranno applicazione a partire dalle comunicazioni relative all’anno 2012, riguardanti le operazioni interessate, i dati da comunicare, le modalità e la tempistica di invio. Per l’anno 2012, le operazioni da comunicare (articolo 21 del Dl 78/2010 modificato dal Dl 16/2012) sono così dettagliate: tutte quel-

SI CONSOLIDA LA PRESENZA DELL’ENPAV IN ADEPP letti gli Organi dell'Associazione delle Casse e degli Enti di previdenza. L'Adepp ha riconfermato Andrea Camporese alla presidenza. Anche l'Enpav ha espresso una sua rappresentanza, con l'elezione di Gianni Mancuso (foto) a Presidente del Collegio dei revisori. L'Associazione che riunisce le Casse e gli Enti di previdenza dei professionisti ha approvato anche un nuovo Statuto che - dichiara Mancuso - "ha visto fortemente integrata la funzione dell'Adepp quale organo di supporto per le Casse, soprattutto nell'erogazione di servizi e nell'attenzione verso i giovani. A distanza di 17 anni dalla sua istituzione, il rinnovato ruolo dell'Associazione degli Enti di previdenza dei professionisti deve essere quello di un Organo di rappresentanza, fino a diventare quasi parte sociale per affrontare le difficoltà del mondo dei professionisti". A breve l'Adepp incontrerà il nuovo Ministro del Lavoro, che si è dimostrato sensibile alle note questioni della doppia tassazione e della inclusione delle Casse nell'elenco Istat. Se sulla prima questione, vista la ancora grave situazione economica, vi sono pochi margini di manovra, il Presidente Mancuso è dell'idea che "per la questione Istat ci sia invece la possibilità che venga istituito un elenco ad hoc nel quale inserire le Casse, ma solo ai fini statistici". In un comunicato dell'Ente, il Presidente ENPAV conclude che "i capitali delle Casse potrebbero essere ben investiti in progetti di sviluppo per il Paese invece che essere versati nei conti dello Stato, come sta avvenendo con l'applicazione indiscriminata della spending review".

E

le fra operatori economici (business to business); quelle per le quali non è previsto l’obbligo di fattura (business to consumer), solo quando di importo almeno pari a 3.600 euro Iva inclusa. Un Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate specificherà, con riferimento alle operazioni per cui è previsto l’obbligo di fattura, che è possibile comunicare, per ciascun cliente e fornitore, in alternativa: le singole operazioni effettuate, indipendentemente dall’importo; l’ammontare complessivo dell’imponibile e dell’imposta relativa all’anno di riferimento. ■


laPROFESSIONE

Eventi Veterinari

VETERINARIA 25| 2013

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLOGIA FELINA Aosta - 8 Settembre 2013 e terapeutico del tromboembolismo arterioso e delle manifestazioni cardiovascolari dell’ipertiroidismo felino. Questi concetti saranno discussi in maniera interattiva con i partecipanti nella seconda parte della giornata.

RELATORE Luca Ferasin DVM PhD CertVC DipECVIM-CA (Cardiology) MRCVS OBIETTIVI Se è vero che la cardiologia è una delle discipline mediche più affascinanti, la cardiologia felina rappresenta sicuramente la regina delle discipline! Gli obiettivi di questa giornata comprendono la valutazione del gatto cardiopatico, la descrizione e l’interpretazione delle metodiche diagnostiche, la discussione della terapia e della prognosi delle principali patologie cardiache feline. Verrà inoltre illustrato l’approccio diagnostico

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Un micio non è un Chihuahua! Come affrontare il gatto cardiopatico 11.00 Pausa 11.30 Fai presto a dire HCM! Approccio critico alle cardiomiopatie feline. 13.00 Relazione commerciale a cura di Royal Canin 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (Che “gattomiopatia” è questa?) 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Quando e come trattare il gatto cardiopatico) 17.00 Test di valutazione dell’apprendi-

7

mento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata Il seminario è gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota di iscrizione del 2013, è richiesta la preiscrizione online al seguente link: http://registration.evsrl.it/?id=322 entro il 1 settembre 2013. SEDE Hotel Milleluci Loc. Porossan Roppoz, 15 - 11100 Aosta PER INFORMAZIONI Monica Borghisani Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA GENERALE Nuoro 13-15 Settembre 2013 RELATORI: Paolo Buracco - Guido Pisani SEDE: Nuoro La quota comprende: Pause Pranzo Coffee break Atti su Cd Attestati di partecipazione INFORMAZIONI Numero Massimo di partecipanti: 30 Scadenza Iscrizioni: 2 agosto 2013 QUOTE DI ISCRIZIONE: Soci SCIVAC o Iscritti Ordine di Nuoro € 420,00 (€ 347,11 + IVA 21%) Non Soci: € 620,00 (€ 512,40 + IVA 21%) Iscrizioni On Line: http://registration.evsrl.it/?id=290

A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA Organizzato da

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Soc. Cons. a r.l.- Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI SCIVAC

VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE DELL’OCCHIO Valido anche come 3a parte dell’Itinerario Didattico di Oftalmologia Cremona, 2/4 Ottobre 2013, Centro Studi SCIVAC

DIRETTORE Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino RELATORI Alessandro Cirla, Med Vet, Padova Cristina Giordano, Med Vet, Torino Giuseppe Milani, Med Vet, Verona Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino Michele Polli, Med Vet, Dr Ric, Milano Michela Quarta, Med Vet, Reggio Emilia

FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE Cremona, 7/10 Ottobre 2013 Centro Studi SCIVAC DIRETTORE Ludovica Dragone, DVM, CCRP, Reggio Emilia RELATORI Marco Bernardini, DVM, Dipl ECVN, Padova Chiara Chiaffredo, DVM, CCRP, Poletto (TO) Ludovica Dragone, DVM, CCRP, Reggio Emilia Bruno Peirone, DVM, Dr Ric, Torino ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA - Non soci: € 900,00 + IVA (Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA dopo il limite di iscrizione)

Cremona (Italy), October 11th/12th 2013 Centro Studi SCIVAC COURSE DIRECTOR Federica Rossi, Med Vet, SVR, Dipl ECVDI, Bologna SPEAKERS Allison Besent, DVM, Dipl ACVIM (SAIM), Pennsylvania (USA) Chick Weiss, DVM, Dipl ACVS, Pennsylvania (USA) MAX NUMBER OF PARTICIPANTS: 16 LANGUAGE: English

LIMITE DI ISCRIZIONE: 30 Agosto 2013

DEADLINE FOR REGISTRATION: September 02nd, 2013

QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA Non soci: € 900,00 + IVA

REGISTRATION FEE For SCIVAC Members: € 1.100,00 + VAT For non Members: € 1.350,00 + VAT

(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA dopo il limite di iscrizione)

(The Registration after the indicated deadline will incur a charge of: € 50,00 + VAT)

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 28 Agosto 2013

International Advanced Course INTERVENTIONAL RADIOLOGY


Organizzato da EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA FEDERATA ANMVI

SEGRETERIA ISCRIZIONI: TEL.: +39 0372 403508 - FAX: +39 0372 403512 - E-MAIL: INFO@SCIVAC.IT


laPROFESSIONE

VETERINARIA 25| 2013

o

Attualità scientifica Vet Journal

Accuratezza della citologia nelle lesioni epatiche focali del cane Dipende dal processo patologico in atto. Elevato livello di confidenza per le neoplasie, bassa sensibilità per l’infiammazione, in uno studio

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no studio ha rivisto le cartelle cliniche dei cani sottoposti a ecografia dell’addome nel corso di tre anni valutando l’identificazione di lesioni epatiche focali (FLL) mediante esame citologico e istologico. I campioni venivano classificati in base alla presenza o assenza delle principali categorie di processi patologici, quali neoplasie maligne, infiammazione, iperplasia/neoplasie benigne,

U

modificazioni vacuolari, ematopoiesi extramidollare, colestasi, necrosi o assenza di alterazioni microscopiche. La citologia aveva la più elevata sensibilità per le modificazioni vacuolari (57,9%), seguite dalle neoplasie (52,0%). La citologia aveva il più elevato valore predittivo positivo (PPV) per le neoplasie (86,7%), seguite dalle modificazioni vacuolari (51,6%). Aveva la minore sensibilità e il minor PPV per infiammazione, necrosi e iperplasia. La capacità della citologia di caratterizzare le patologie nelle FLL del cane varia in base al processo patologico. Il clinico può avere un elevato livello di confidenza quando viene posta una diagnosi citologica di neoplasia, tuttavia la citologia è meno affidabile nell’escludere la possibilità di una neoplasia. La citologia ha una bassa sensibilità e un basso PPV per l’infiammazione e una limitata performance diagnostica per la diagnosi di modificazioni vacuolari, concludono gli autori. “Accuracy of US-Guided FNA of Focal Liver Lesions in Dogs: 140 Cases (2005-2008)” Katherine L. Bahr, Leslie C. Sharkey, Tsuyoshi Murakami, and Daniel A. Feeney. Journal of the American Animal Hospital Association May/Jun 2013 49:190-196. ■

EFFICACIA DELLA GASTROPESSI INCISIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA GDV NEL CANE a gastropessi incisionale (IG) viene effettuata di routine come procedura profilattica per prevenire la dilatazione-torsione gastrica (GDV) oppure al momento della correzione chirurgica della GDV per prevenirne la recidiva. Nonostante l’utilizzo comune, l’efficacia a lungo termine della IG non è stata descritta. Uno studio ha ipotizzato che la IG effettuata sia durante il trattamento chirurgico della GDV sia come misura profilattica prevenga effettivamente la GDV. Si rivedevano retrospettivamente le cartelle cliniche di 61 cani sottoposti a IG dopo de-

L

rotazione gastrica per il trattamento della GDV o come procedura profilattica. Il tempo di follow-up mediano per tutti i cani era di 717 giorni (range, 49-2511 giorni). Sui 61 cani, 27 erano stati sottoposti a IG profilattica. I restanti 34 cani erano stati osservati per GDV e sottoposti a IG durante il trattamento chirurgico della GDV. In nessun cane si verificava GDV dopo la IG. La recidiva della sola dilatazione gastrica veniva osservata in 3 pazienti sui 34 (8,8%) sottoposti a IG durane la chirurgia per GDV e in 3 dei 27 pazienti (11,1%) sottoposti a IG profilattica. Lo studio conferma l’efficacia della IG per la prevenzione a lungo termine della GDV nel cane, concludono gli autori. “Efficacy of Incisional Gastropexy for Prevention of GDV in Dogs” Marian E. Benitez, Chad W. Schmiedt, MaryAnn G. Radlinsky, and Karen K. Cornell. Journal of the American Animal Hospital Association May/Jun 2013 49:185-189.

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

www.vetjournal.it/

9

Neoplasie ovariche nella calopsitta: trattamento medico La centesi periodica del celoma eventualmente associata a GnRH-agonisti può essere un’opzione valida per il trattamento a lungo termine, secondo uno studio ella calopsitta (Nymphicus hollandicus) è comune la diagnosi di neoplasia ovarica, tuttavia sono disponibili scarse informazioni circa il trattamento medico della malattia e la risposta del paziente. Uno studio descrive il trattamento medico a lungo termine e la risposa alla terapia di 2 calopsitte con diagnosi finale di neoplasia ovarica. Entrambi gli uccelli avevano segni clinici riferibili a patologia riproduttiva (ovodeposizione cronica, ascite e letargia) e problemi respiratori. La diagnosi di adenocarcinoma ovarico veniva confermata all’esame post mortem in entrambi i casi. I due uccelli venivano trattati in maniera conservativa mediante centesi del celoma periodica e somministrazione di GnRH-agonisti rispettivamente per 9 e 25 mesi. Si documentava una risposta positiva ai GnRH-agonisti in uno dei due soggetti.

N

I due casi descritti dimostrano che la periodica centesi del celoma con o senza terapia con GnRH-agonisti può essere un’opzione valida per il trattamento a lungo termine delle neoplasie ovariche e dell’ascite degli organi riproduttori associata nella calopsitta, concludono gli autori. “Long-term management of ovarian neoplasia in two cockatiels (Nymphicus hollandicus)” Keller KA, Beaufrère H, Brandão J, McLaughlin L, Bauer R, Tully TN Jr. J Avian Med Surg. 2013 Mar; 27 (1): 44-52. ■

Profilo genetico del tessuto nevoso nella paresi spastica del bovino a paresi spastica del bovino (BSP) è un disordine neuromuscolare che colpisce i bovini sia maschi sia femmine. È caratterizzata dalla contrazione spastica e dall’iperestensione del muscolo gastrocnemio di uno o entrambi gli arti ed è associata a uno scarso aumento di peso corporeo. Questa condizione sembra essere causata da un carattere autosomico recessivo a penetrazione incompleta, benché ad oggi non siano stati identificati geni chiaramente coinvolti nella sua insorgenza. Uno studio ha utilizzato cDNA microarray per identificare le vie metaboliche interessate dalla BSP nella razza bovina Romagnola. Le analisi con microarray di individui di controllo e affetti identificavano 268 geni con espressione differenziale. Questi geni venivano sottoposti ad analisi delle mappe funzionali KEGG, rivelando che erano principalmente coinvolti nelle classi Comunicazione Cellulare, Molecole di Segnalazione e Interazione e Trasmissione del Segnale, Patologie e Sistema Nervoso. Si osservava che tutte le classi significativamente sotto-espresse nei campioni dei soggetti affetti erano incluse nelle patologie neurodegenerative. Per identificare le sedi del genoma possibilmente ospi-

L

tanti i geni coinvolti nella malattia, si studiava la distribuzione dei cromosomi nei geni con espressione differenziale. I dati dello studio suggeriscono anche la presenza di una trasmissione sinaptica glicinergica difettiva nello sviluppo della malattia e un’alterazione delle proteine di segnalazione del calcio. Lo studio fornisce dati per acquisire conoscenze su una malattia genetica ancora poco descritta in letteratura e che potrebbe essere ulteriormente e specificamente analizzata nel prossimo futuro, concludono gli autori. Microarray gene expression profiling of neural tissues in bovine spastic paresis. Pariset L, Bongiorni S, Bueno S, Gruber CE, Prosperini G, Chillemi G, Bicorgna S, Gentile A, Valentini A. BMC Vet Res. 2013 Jun 19;9(1):122. ■


laPROFESSIONE

10 Anmvi Informa http://ego.evsrl.it/AreaFAD

VETERINARIA 25 | 2013

Gli RSPP si aggiornano on line con Carlo Pizzirani Con la FAD è più facile mantenere la qualifica. L’obbligo formativo è quinquennale ’accordo Stato Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 21/12/2011 ha fornito le indicazioni per l’aggiornamento dei datori di lavoro che hanno già conseguito la qualifica di RSPP. Questo aggiornamento deve essere di 6 ore e deve avvenire con cadenza quinquennale. Aggiornarsi sulle novità introdotte dal Testo Unico sulla sicurezza del lavoro è utile e raccomandato a tutti i medici veterinari. Ai sensi di legge, il medico veterinario titolare di qualifica di RSPP è obbligato ad aggiornare la propria qualifica. L’aggiornamento deve avvenire secondo le seguenti scadenze: a) entro il 10 gennaio 2014 se la qualifica di RSPP è stata conseguita prima del 2009; b) entro cinque anni dal conseguimento della qualifica di RSPP per coloro che l’hanno conseguita dal 2009 in poi. Si precisa inoltre a coloro che avessero già aggiornato la propria qualifica di RSPP, che l’aggiornamento andrà ripetuto a cadenza quinquennale. Questo aggiornamento deve essere di 6 ore. Il testo dell’accordo prevede che la formazione possa essere effettuata con tecnica e-learning ed è per questo che ANMVI ha pensato di renderla fruibile mediante la piattaforma Fad

L

(Formazione a distanza) di EV. Nell’ottica di fornire l’aggiornamento a tutti i colleghi che hanno seguito i corsi base che ANMVI ha organizzato a Cremona, è stato preparato un corso e-learning che può essere seguito comodamente dalla propria sede e che ricorda i punti chiave della legislazione della sicurezza, introduce e spiega le novità che sono sopraggiunte e indirizza allo svolgimento di tutti gli obblighi documentali spiegando come procedere alla valutazione dei rischi. Questo il dettaglio degli argomenti trattati: le novità legislative, le figure della sicurezza, chi deve fare cosa e perché, la valutazione dei rischi, i dispositivi di protezione individuale (DPI), il primo soccorso aziendale e la prevenzione incendi, lotta antincendio ed evacuazione. Ad ogni fase della formazione e-learning verrà posta specifica domanda alla quale il discente è tenuto a rispondere e che consentirà il passaggio ai moduli successivi. Al termine del presente corso, il partecipante dovrà fornire un’“Autocertificazione di frequenza e domanda di ammissione alla verifica finale”. La verifica di apprendimento finale si svolgerà direttamente (previo accordi) con il docente dott. Carlo Pizzirani, Medico Veterinario l.p. (Bagno a Ripoli-Firenze) con quali-

fica RSPP e Formatore A.i.FO.S. (Ass. It. Formatori Sicurezza). Pizzirani è formatore-docente in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ai sensi del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alle seguenti aree tematiche: Area normativa-giuridica-organizzativa; Area rischi tecnici; Area rischi igienico-sanitari Area relazioni/comunicazione. Solo al termine della verifica verrà rilasciata l’apposita attestazione, valida ai termini di legge. La complessità delle norme e degli adempimenti fa sì che molti operatori propongano alle strutture veterinarie servizi, assistenza e consulenza onerosi e sovradimensionati rispetto agli obblighi e alle esigenze. L’ANMVI rinnova l’invito a verificare sempre presso i propri uffici l’effettiva sussistenza degli obblighi e l’eventuale disponibilità gratuita di alcuni supporti documentali non di rado proposti a cifre consistenti. ANMVI garantisce inoltre una docenza altamente qualificata e una formazione applicata al settore veterinario. Si consiglia la consultazione del sito: www.anmvi.it, ed in particolare la sezione dedicata alla sicurezza-sul-lavoro, molto ricca di informazioni e faq. ■

CORSI AI SENSI DEL D.LVO 81/2008 PER RSPP-ANTINCENDIO-PRIMO SOCCORSO (Residenziali) PER TECNICI VETERINARI, PER L’AGGIORNAMENTO RSPP E PER I LAVORATORI (Fad)

A.N.M.V.I.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Direttore dei Corsi: Dott. Carlo Pizzirani www.anmvi.it - anmviservizi@anmvi.it - Tel. 0372/403536

AUMENTATE LE SANZIONI PER VIOLAZIONI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO anzioni più pesanti per le violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro. Il Ministero del Lavoro le rivaluta fino al 9,6% di aumento. Il Ministero del Lavoro ha comunicato la rivalutazione, nella misura del 9,6%, delle sanzioni previste da norme in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro. Il Decreto Legge 76/2013 (Decreto Lavoro) è infatti intervenuto sul decreto legislativo 81/2008 (cosiddetto Testo Unico) per quanto attiene alle contravvenzioni e alle sanzioni amministrative pecuniarie. La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva ha precisato che, in sede di prima applicazione, l’incremento si riferisce a violazioni commesse a decorrere dal 1 luglio 2013. Ecco come viene riformulato, per effetto del Decreto Lavoro, il comma 4-bis, dell’articolo 306 del decreto 81/2008: "Le ammende previste con riferimento alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal presente decreto nonché da atti aventi forza di legge sono rivalutate ogni cinque anni con decreto del direttore generale della Direzione generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in misura pari all’indice ISTAT dei prezzi al consumo previo arrotondamento delle cifre al decimale superiore. In sede di prima applicazione la rivalutazione avviene, a decorrere dal 1° luglio 2013, nella misura del 9,6%. Le maggiorazioni derivanti dalla applicazione del presente comma sono destinate, per la metà del loro ammontare, al finanziamento di iniziative di vigilanza nonché di prevenzione e promozione in materia di salute e sicurezza del lavoro effettuate dalle Direzioni territoriali del lavoro. A tal fine le predette risorse sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate su apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio".

S


laPROFESSIONE

SIFIRVET Dalle Associazioni

VETERINARIA 25| 2013

11

Fisioterapia e riabilitazione Si è tenuto a Rimini il 3° Congresso Europeo. Attenzione focalizzata sul paziente anziano di LUDOVICA DRAGONE Presidente SIFIRVET n concomitanza con il 78° Congresso Internazionale SCIVAC di Rimini, quest’anno si è tenuto anche il 3° Congresso Europeo di fisioterapia e riabilitazione veterinaria “Fisioterapia nel paziente anziano. Un paziente speciale che merita cure speciali” organizzato da SIFIRVET in collaborazione con VEPRA (Veterinary European Physical therapy and Rehabilitation Association). Le relazioni, che riguardavano la medicina interna, la neurologia, l’ortopedia, la terapia del dolore, il comportamento, la diagnostica per immagini e, ovviamente, la riabilitazione, hanno avuto come traccia comune il paziente anziano. Proprio su questo tipo di paziente e sulle sue problematiche si sono focalizzati tutti i relatori. In considerazione del fatto che l’aspettativa di vita dei nostri pazienti si è assolutamente allungata, e pertanto diventa sempre più importante poter loro garantire un’adeguata qualità di vita lungo tutto il loro percorso, si sono trattate tematiche di riscontro quotidiano considerando tutto ciò che di speciale e di particolare bisogna valutare con l’età che avanza. A rendere questo congresso un evento di successo hanno contribuito indubbiamente i relatori, tutti di elevata qualità e leader nei rispettivi campi di pertinenza; il congresso è iniziato venerdì e, per gli eccezionali speaker italiani, è stato aperto dal dr Cristian Falzone che ha relazionato sulle principali patologie neurologiche riscontrabili nei pazienti anziani e sul loro trattamento. Si sono poi susseguiti il dr Federico Corletto, che ha parlato dell’importanza di un’adeguata terapia del dolore facendo anche una panoramica aggiornata sui vari farmaci utilizzabili, il dr Aldo Vezzoni, che ha illustrato come in campo ortopedico la zoppia non sia attribuibile semplicemente e sempre ad artrosi, e la dr.ssa Marzia Possenti, che si è infine concentrata sui cambiamenti comportamentali che l’invecchiamento comporta. La giornata di sabato è stata poi aperta dal dr Tommaso Furlanello, che ci ha descritto come in medicina interna si debbano sapere trarre informazioni importanti valutando parametri particolari da “semplici” analisi del sangue, in modo da non trascurare nulla, ed infine il dr. Edoardo Auriemma ha illustrato come non si debba in maniera semplicistica ricondurre sempre tutto ad artrosi, ma si debbano andare a cer-

I

Nella foto la relatrice canadese Laurie Edge-Huges

care segni specifici di altre patologie, sia nelle comuni radiografie sia nelle più sofisticate tecniche di diagnostica per immagini. La parte riguardante la riabilitazione è stata affrontata, in entrambi i giorni, da Laurie Edge-Hughes, fisioterapista canadese specializzata in campo veterinario grazie ad una laurea specifica in fisioterapia e riabilitazione veterinaria conseguita presso l’università del Queensland in Australia e da 20 anni attiva in questo campo. Già relatrice di successo nota in tutto il Nord America, Laurie Edge-Hu-

ghes era alla sua prima presenza in Italia e solo alla seconda in Europa. In 2 giorni, con una grande capacità di coinvolgimento della platea, ha trattato i principali argomenti riguardanti la riabilitazione e le rispettive attenzioni speciali che dobbiamo rivolgere a questa categoria di pazienti affrontando tutte le tematiche con taglio estremamente pratico. Il congresso si è concluso nella giornata di sabato pomeriggio lasciando tutti i presenti, provenienti da svariate parti d’Europa ma anche dal

Sud Africa e da Israele, con grossi spunti di riflessione per poter lavorare ancora meglio con questi pazienti, speciali anche semplicemente perché hanno contribuito nel corso degli anni a rendere la vita dei loro padroni “più speciale” grazie alla loro impareggiabile compagnia. Un ringraziamento da parte del Comitato organizzativo e dai Consigli Direttivi di SIFIRVET e VEPRA va alle aziende sponsor Innovet, Kruuse e Royal Canin che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. ■


laPROFESSIONE

12 Dalle Associazioni SIVAE

VETERINARIA 25 | 2013

Cura e conservazione delle tartarughe marine A Pula (CA) si è riunita la delegazione regionale della SIVAE di SARAH LODDO Delegato Regionale SIVAE Sardegna ’incontro della Delegazione Regionale Sardegna SIVAESCIVAC dal titolo “Tartaruga: s’accomodi in spiaggia!” si è svolto il 23 giugno scorso presso l’aula consiliare del comune di Pula (Ca) col patrocinio dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cagliari e la collaborazione del Centro Laguna di Nora.

L

Gli obbiettivi della giornata sono stati quelli di affrontare un tema di grande importanza nel nostro territorio nazionale: la cura e la conservazione delle tartarughe marine sulle coste italiane. Lo scopo è stato quello di informare i veterinari di quelle che sono le attuali conoscenze nella medicina di questi rettili, fornire nozioni di conservazione dell’ambiente marino e costiero, individuare le criticità in cui il medico veterinario esperto in animali esotici può entrare con la sua professionalità a sostegno dei progetti di conservazione affiancando altre figure professionali come il bio-

logo. Le relazioni del Dott. Giordano Nardini (foto), vice-presidente Sivae e responsabile della Fondazione Cetacei di Riccione, hanno messo in rilievo le principali patologie e le rispettive procedure di intervento necessarie in un centro di recupero, oltre a informare sulle leggi vigenti in Italia, che normano i centri di recupero. La giornata ha previsto anche la visita guidata del Centro Laguna di Nora, centro di recupero di tartarughe marine immerso in una splendida location tra laguna e rovine fenicio-puniche. Al seminario hanno partecipato con molto en-

tusiasmo anche alcuni studenti di Medicina Veterinaria. Si ringrazia il Sindaco di Pula, che ha aperto i lavori, per averci messo a disposizione l’aula consiliare; il centro Laguna di Nora e l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cagliari per il loro fondamentale contributo. ■

MASSIMO D’ACIERNO a Società Italiana Veterinari per Animali Esotici ha appreso con dolore e sgomento la tragica notizia della morte di Massimo D’Acierno, 41 anni, stimato Collega e amico di lungo corso di molti iscritti. L’incidente è accaduto lungo viale Lombardia, all’uscita del nuovo tunnel, al confine con Cinisello. D’Acierno, stava andando al lavoro in clinica, quando attorno alle 8.30 è accaduta la tragedia. Il veterinario, secondo i racconti di alcuni testimoni, si era fermato in un bar subito dopo il tunnel e, uscito, è risalito in moto e si è immesso sul viale dove sopraggiungeva un mezzo pesante. D’Acierno è stato trasportato al Niguarda dove è morto subito dopo l’arrivo. Il collega risiedeva a Monza ed era direttore di una clinica a Milano in zona Turro. D’Acierno si era laureato a pieni voti nel 1999 presso l’Istituto di Clinica Chirurgica della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, per occuparsi presto di clinica degli animali esotici, settore che l’ha visto relatore nazionale a numerosi eventi di aggiornamento scientifico della SIVAE di cui era socio di lunga data. Le sue docenze, in sedi universitarie ed internazionali, si distinguevano in particolare nei campi della chirurgia, l’anestesiologia e la medicina degli animali non convenzionali, selvatici e da zoo. L’anno scorso era stato fra i relatori italiani della International Conference on Reptile and Amphibian Medicine; recentemente era stato accreditato nel registro dell’Ente Nazionale Circhi per la tutela degli animali dei circhi. La scomparsa di Massimo D’Acierno è un grave lutto per i tanti Colleghi che esprimono profondo e attonito cordoglio.

L


Dalle Aziende

VETERINARIA 25| 2013

laPROFESSIONE

13

MSD Animal Health: la scienza per animali più sani Una delle più grandi realtà nel mondo della salute animale, oggi n° 2 nel mercato farmaceutico veterinario in Italia

a divisione veterinaria del gruppo Merck & Co. si è costituita in seguito alla fusione di Merck e Schering Plough avvenuta nel 2009. A gennaio di quest’anno ha assunto una nuova denominazione sociale: MSD Animal Health Srl. Questa divisione offre a medici veterinari, allevatori, proprietari di animali d’affezione e ai governi di molti Paesi una delle più vaste gamme di prodotti farmaceutici veterinari, di vaccini, nonché di soluzioni e servizi veterinari. Il cambio di marchio, che sancisce il completamento di un importante processo di rinnovamenti, rispecchia l’impegno continuo di Merck nei confronti della salute animale e sottolinea l’obiettivo aziendale di affermare definitivamente MSD Animal Health Srl come partner locale dal respiro internazionale. “Sappiamo che le sfide dell’industria farmaceutica ci chiameranno ad essere sempre innovativi. Pronti ad intervenire con una gamma di prodotti ampia e diversificata. Puntuali nel servizio, presenti e dinamici al fianco dei Medici Veterinari, sempre pronti al dialogo - afferma Mauricio Varvella, General manager di MSD Animal Health Srl - abbiamo sentito la necessità di ribadire questa priorità. Per questo, lo spirito che ci muove verso gli obiettivi 2013 è la customer centricity. Abbiamo posto al centro delle nostre attività la nostra clientela costituita da Medici Veterinari, allevatori e proprietari di animali d’affezione. Cerchiamo di essere un partner fidato, che sia all’altezza di rispondere con soddisfazione alle loro necessità. Basandoci sulle loro indicazioni, ci adoperiamo per fornire prodotti efficaci ed adeguati che aiutino a migliorare la salute degli animali, l’efficienza della produzione zootecnica nel rispetto degli standard del benessere animale.” In tutto il mondo ci sono 16 centri di Ricerca & Sviluppo ubicati in 12 Paesi, che comprendono i quattro principali siti di ricerca dedicati ai vac-

L

MSD ANIMAL HEALTH SRL SD Animal Health è la divisione veterinaria di Merck & Co, Inc. Oggi il Gruppo Merck & Co. è leader mondiale nell’assistenza sanitaria e opera per il benessere nel mondo. MSD Animal Health offre ai Medici Veterinari, allevatori, proprietari di animali domestici la più vasta gamma di specialità veterinarie, vaccini, soluzioni e servizi per la gestione della salute. MSD Animal Health è impegnata a preservare e migliorare la salute, la qualità della vita e le prestazioni di tutte le specie animali. Investe ampie risorse sia per promuovere una ricerca dinamica e ad ampio raggio sia per sviluppare una catena distributiva moderna e globale. MSD Animal Health è presente in oltre 50 Paesi, mentre i suoi prodtti sono disponibili in circa 150 differenti mercati. Per maggiori informazioni www.msd-animal-health.it

M

cini e i tre più importanti siti per lo sviluppo dei medicinali veterinari a livello mondiale. In fase di ricerca nell’ambito dei medicinali veterinari, sono in corso 200 progetti focalizzati sugli antiparassitari, gli antinfettivi e la medicina interna. La percentuale di successi dei progetti che vanno dalla scoperta e fattibilità fino allo sviluppo è

molto elevata: circa il 75-80% dei progetti in MSD Animal Health, che si trovano nella fase di sviluppo clinico raggiunge il mercato. “Si stima che nel 2050 ci saranno 2 miliardi di persone in più nel mondo. È con la prevenzione e con il trattamento delle malattie degli animali da reddito che si assicura una fornitura di

alimenti sana, conveniente e sostenibile, che si promuovono allevamenti economicamente vantaggiosi, che si tutela la salute pubblica, con il controllo delle patologie infettive potenzialmente trasmissibili all’uomo o migliorando la salute degli amati animali d’affezione” - conclude Mauricio Varvella. ■


14 Calendario attività Dal 6 settembre al 13 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

6 - 8 SET

CORSO SCIVAC CORSO CEFME

7 SET

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA

8 SET 13 - 15 SET 15 SET 16 - 17 SET 18 - 20 SET 20 - 22 SET 22 SET 25 - 27 SET 28 SET 28 - 29 SET 29 SET 29 SET 29 SET 30 SET - 3 OTT 1 - 4 OTT 2 - 4 OTT 5 - 6 OTT

CORSO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO SIATAV / SIMUTIV

INCONTRO SIMIV

INCONTRO SIODOCOV INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC

ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC INCONTRO SIONCOV / SIRVAC / SCVI

INCONTRO SIFIRVET / SINVET / SIOVET

6 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

6 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

6 OTT 7 - 10 OTT 10 - 11 OTT 11 - 12 OTT 11 - 13 OTT 11 OTT 12 - 13 OTT

CORSO SCIVAC

CORSO ANMVI INTERNATIONAL COURSE SCIVAC CORSO REGIONALE SCIVAC

CORSO AIVEMP INCONTRO SVIDI

CORSO AVANZATO - LINFOMA E LEUCEMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO TEORICO - PRATICO PER ASSISTENTI ALLA POLTRONA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - Email: info@cefme.org IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE UN CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLOGIA FELINA - Hotel Milleluci - Aosta - Loc. Porossan Roppoz, 15 - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SARDEGNA - CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA GENERALE - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Campobasso Hotel San Giorgio - Via Insorti D’ungheria - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: V PARTE - CORSO 5 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: V PARTE - ECOGRAFIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27,9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 80° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - APPROCCIO RAZIONALE AL PAZIENTE ORTOPEDICO - Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca 12 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LE BASI DELLA CHIRURGIA.. UN ARGOMENTO DA PRENDERE CON LE PINZE. - Hotel Tulip Inn - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: III PARTE - PATOLOGIA CLINICA E APPARATO UROGENITALE: DISORDINI ELETTROLITICI E METABOLICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. per 26,2 Crediti Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA COAGULAZIONE NEL PERIODO PERIOPERATORIO: QUALI TEST E QUALE TERAPIA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO ALL’ENDOSCOPISTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: TECNICHE E APPLICAZIONI PRATICHE. TECNICHE ORTODONTICHE IN AMBITO VETERINARIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non rich. accred. ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL RISCHIO PERIOPERATORIO - Roma- Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE ALOPECICHE DEL CANE - Bolzano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA INTERNA: VII PARTE - GASTROENTEROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CHIRURGIA: II PARTE - CHIRURGIA 2 (II EDIZIONE) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 4° IT. OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE DELL’OCCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it TUMORI DELLA MAMMELLA NEL CANE E NEL GATTO, IL PRESENTE E IL FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it TRAUMATOLOGIA: CONOSCERE PER GESTIRE AL MEGLIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it MEDICINA D’URGENZA - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (GO) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI NEL CANE, L’IMPORTNAZA DEL PRIMO APPROCCIO CLINICO - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PER DATORI DI LAVORO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria Anmvi - Tel. 0372/403536 - E-mail: anmviservizi@anmvi.it ADVANCED COURSE - INTERVENTIONAL RADIOLOGY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LAZIO - CORSO REGIONALE DI GASTROENTEROLOGIA - Roma - Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PULIZIA, DISINFEZIONE E GESTIONE DEGLI INFESTANTI - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - Email: segreteria@aivemp.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI INTERVENTISTICA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

laPROFESSIONE

VETERINARIA 25 | 2013

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa l’8 luglio 2013

SOLUZIONI

a b c d e

a b c d e

Risposta corretta: c)

QUIZ 1

i gatti con situazioni patologiche in atto o con malattie croniche

Incontro SCVI: “Raccolte

i gatti con patologie trasmissibili

anomale in cavità addominale”

bile

i gatti che hanno vissuto in situazioni domestiche e di forte rapporto con l’uomo

Cremona, Settembre 2010

urina

i gatti con un basso livello di socializzazione sull’uomo

QUIZ 2

trasudato

Incontro SISCA:

trasudato modificato

i gatti di una colonia felina che deve essere spostata

Risposta corretta: c)

essudato

Cremona, Febbraio 2008

2. Quali sono i gatti più indicati per essere ospitati all’interno delle oasi feline?

“… IL GATTO RINGRAZIA!”

1. Un liquido ascitico che ha 1008 di peso specifico e 1,5 di proteine è un:




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.