PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
25 2009
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 6, numero 25 dal 5 all’11 luglio 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
ANMVI E ANDI: STRATEGIE A CONFRONTO
CASSINELLI RISPONDE ALL’ANMVI
A NOVEMBRE I CORSI PER LA SICUREZZA
DOLORE E TRATTAMENTO ANTALGICO
LA SOVI COMPIE 20 ANNI
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BREVI
LE VOSTRE DONAZIONI A 20 COLLEGHI AQUILANI
MELAMINA I lotti di produzione 2008, numero 267 e 317, del prodotto Alleva Fish&Rice sono risultati non conformi per il contenuto di melamina. L'azienda Diusa Pet ne dà comunicazione ai medici veterinari, informandoli di aver già provveduto al ritiro volontario dei lotti in questione.
DISPOSITIVI Sul portale ministerosalute.it è aperta una specifica area dedicata ai dispositivi medici veterinari. La nuova sezione consente di acquisire tutte le informazioni sulla normativa, i divieti e gli adempimenti per la loro produzione e immissione in commercio.
ECM Appuntamento a settembre per il nuovo sistema di educazione medica continua (Ecm). Impalcatura rinnovata del programma di aggiornamento professionale degli operatori sanitari sarà infatti presentata, con tutti i dettagli, a Cernobbio, il 14 e 15 settembre.
EBOLA Ebola si diffonde fra i maiali. Il virus ospitato nei suini potrebbe infatti mutare e divenire ancora più aggressivo per l'uomo. A mettere in guardia da una simile possibilità sono ricercatori filippini e statunitensi, dopo i casi che si sono verificati appunto nelle Filippine."L'infezione da Rebov nei maiali - scrivono su Science - aumenta la preoccupazione di una diffusione della malattia negli uomini e in diversi tipi di animali da allevamento”.
G8 Al Vertice del G8 si è deciso lo stanziamento di 20 miliardi nell'arco di tre anni per una strategia globale di sviluppo agricolo sostenibile e per la sicurezza alimentare. Jacques Diouf, direttore generale della Fao si è detto fiducioso che i Capi di Stato e di Governo del G8 vorranno effettivamente tradurre tali promesse in azioni concrete. La Dichiarazione congiunta de L'Aquila sulla Sicurezza alimentare globale “testimonia un apprezzabile ed incoraggiante spostamento verso politiche di sostegno all'autosufficienza alimentare dei poveri e degli affamati”.
ESONERO ECM La Commissione nazionale per la formazione continua ha deliberato l'esonero dall'obbligo formativo Ecm, per l'anno 2009, in favore degli operatori sanitari colpiti dal terremoto dell'Abruzzo. Saranno gli Ordini a trasmettere al Ministero le domande di esonero.
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ANMVI 1999
SCORTE IN ALLEVAMENTO
Garanzie senza compromessi La sicurezza alimentare è incompatibile con i conflitti di interesse e la cointeressenza A PAGINA 4
“Ringrazio, a nome mio personale e del Consiglio Direttivo, voi e quanti hanno partecipato alla raccolta fondi per i colleghi Aquilani”. Estendiamo a tutti i Colleghi le parole che il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari de L’Aquila, Giuseppe Aseleti, ha indirizzato all’Anmvi informandoci della devoluzione dei fondi raccolti dall’Anmvi. “La tragedia che ha colpito la città dell'Aquila e i paesi limitrofi è stata caratterizzata dalla generosa solidarietà del popolo italiano, segno di grande civiltà - dichiara Aseleti - solidarietà espressa in modo particolare dal nostro mondo, dal mondo veterinario che ha risposto alla richiesta di aiuto con tempestiva sollecitudine”. In una riunione tenutasi a Pescara alla presenza del Presidente e del Vicepresidente ANMVI Regionale, rispettivamente Marco Della Torre e Maurizio Manera, Aseleti ci informa che “si è convenuto di devolvere i fondi confluiti sul c/c/ dell'Anmvi ai 20 llpp aquilani”. Grazie al contributo di tanti Colleghi, l’Associazione ha raccolto 20.968 euro. L'Anmvi aveva quindi demandato al Presidente di Anmvi Abruzzo di provvedere, di concerto con il Presidente dell'Ordine di L'Aquila, alla definizione delle priorità di destinazione della somma, indicando come criterio indicativo la desti-
nazione, anche in via equitativa, ai medici veterinari liberi professionisti del Comune di L'Aquila per la ripresa dell'attività libero professionale. E così è andata, ma ricordiamo che versamenti liberali sono sempre possibili a favore dei colleghi abruzzesi, versando sui conti intestati ad Anmvi. Le somme ulteriormente raccolte confluiranno sul conto dell'Ordine dei Veterinari di L'Aquila con le medesime modalità. Un pensiero è rivolto ai colleghi che si stanno ancora impegnando nei luoghi del sisma, compresa la costa. “Mi corre l'obbligo di ringraziare, ancora una volta i colleghi, in modo particolare i LLPP della città martoriata dal terremoto, che hanno reagito alla tragedia con fermezza e dignità non comuni, nonostante avessero perso casa, struttura e affetti - dice Aseleti - dal giorno successivo al sisma, si sono prodigati per fornire assistenza sanitaria qualificata e gratuita agli animali sbandati vaganti in città e a quelli accompagnati dai proprietari altrettanto sconvolti. Esprimo, inoltre, un sentimento di sincera gratitudine ai colleghi residenti sulla costa abruzzese, i quali, senza un attimo di esitazione, hanno fornito agli sfollati negli alberghi costieri tutta l'assistenza zooiatrica necessaria, a titolo puramente gratuito”. ■
MILLE GRAZIE MINISTRO, MA... IL 6 LUGLIO È STATO PUBBLICATO IL DECRETO DEL MINISTRO MARIASTELLA GELMINI (MIUR) con il quale è stato definito il numero programmato di posti disponibili per l'accesso al corso di laurea in Medicina Veterinaria per l'anno accademico 2009/2010. Dai 1201 del 2008/2009 si è passati a 1050. 151 in meno! Dobbiamo quindi ringraziare il Ministro Gelmini per avere accolto le nostre richieste, ma è veramente difficile capire secondo quale logica è stata ripartita questa riduzione fra i 14 corsi di laurea. Abbiamo sempre evidenziato che i tagli, necessari ed urgenti, dovessero tenere conto delle esigenze occupazionali del territorio e soprattutto del differente livello qualitativo dei percorsi formativi offerti dagli atenei. Intanto è del tutto incomprensibile l'aumento numerico concesso a Torino, Perugia e Bari. Se si volevano premiare per lo sforzo che stanno compiendo per arrivare al riconoscimento europeo era di certo sufficiente mantenere il numero dello scorso anno, come è stato previsto per Bologna e, forse, si doveva allora considerare anche per Padova e Teramo, per ricordare altre facoltà che da tempo hanno intrapreso l'iter previsto dalla EAVEA. E poi, che senso ha, sia pure con un numero ridotto ad 11 continuare a mantenere in vita il Corso di Laurea a Catanzaro? Non ha strutture, non ha docenti, è nato senza rispettare i parametri previsti dal Ministero, è stato bocciato dal Tar del Lazio. 11 studenti sono pochi, ma che fine faranno? Con quale preparazione diventeranno Medici Veterinari? Bastava un po' di coraggio ed era l'occasione giusta. 11 posti che potevano essere lasciati a chi lo meritava molto di più.
DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI
2009 ANMVI
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Confprofessioni Anmvi Informa
VETERINARIA 25 | 2009
Veterinari e odontoiatri: strategie sociali e professionali a confronto Le prestazioni agevolate e le campagne di prevenzione accomunano le iniziative di Anmvi e Andi. Ne parliamo con il presidente Roberto Callioni COSA PREVEDE L’ACCORDO ANDI-MINISTERO l progetto “odontoiatria sociale” è un Accordo che l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) ha sottoscritto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali al fine di garantire, a onorari concordati, le cure odontoiatriche a cittadini a basso reddito e alle donne in gravidanza. Il progetto è già operativo, presso gli studi odontoiatrici privati aderenti, e include cinque prestazioni odontoiatriche ad onorari concordati ed uniformi su tutto il territorio nazionale: * visita odontoiatrica, ablazione tartaro e insegnamento igiene orale (80 euro) * sigillatura dei solchi dei molari e premolari (25 euro) * estrazione di elemento dentario compromesso (60 euro) * protesi parziale con ganci (per arcata 550 euro) * protesi totale in resina (per arcata 800 euro). Accedono alle prestazioni agevolate alcune categorie di persone che, per reddito o condizione sociale, possono beneficiare degli onorari concordati. http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=216&area=ministero&colore=2
I a prevenzione intercetta in odontoiatria patologie perlopiù lente. Una carie non è un infarto, pertanto se diagnosticata presto consente cure più che sostenibili da parte del paziente. Ecco perché la prevenzione è di fatto un atteggiamento culturale”. Roberto Callioni, Presidente dell’Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), ci parla del progetto “odontoiatria sociale” e del “mese della prevenzione dentale”, due iniziative che abbiamo idealmente comparato ai Leavet e alla stagione della prevenzione dell’Anmvi. Fatti gli opportuni distinguo sul piano medico e socio-sanitario, dal punto di vista professionale e sociale ci sono più affinità che differenze.
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Presidente Callioni, il parallelo regge? Direi che l’aspetto importante per voi veterinari è il fatto che in questi ultimi anni c’è stata una diffusione degli animali da compagnia che non è solo una moda, ma un fatto culturale rilevante, perché all’animale è oggi riconosciuto un valore sociale. La vita media che si allunga porta ad esempio molti anziani, forse perché più soli, a coltivare una relazione con l’animale da compagnia. Se questo è vero, ne consegue un aumento della spesa e per le persone anziane o con un certo reddito mantenere un animale da compagnia in salute può essere costoso, proprio come per la bocca. Se c’è un bisogno esponenziale di cure bisogna fare in modo che tutti siano in grado di riceverle, anche gli animali che danno tanto e devono essere ben curati. Uno dei momenti più belli della mia giornata è quando porto a passeggio a Bergamo Alta i miei due golden retriever. C’è una crisi e-
conomica, ma anche di valori e intervenire su questi costi ed attraverso la prevenzione è importante, come facciamo noi con il mese della prevenzione dentale e voi con la stagione della prevenzione. Quali sono i punti di forza del Mese della Prevenzione Dentale? Come viene valutata dai dentisti italiani? Siamo alla 28a edizione consecutiva. Abbiamo quasi 23mila dentisti iscritti ad Andi su un novero di 56mila iscritti all’ordine e di questi 23 mila, 12 mila hanno aderito. La riteniamo una iniziativa con una valenza sociale importantissima soprattutto in un momento di gravissima difficoltà economica in cui il costo della sanità in termini di Pil è pesante. Il paziente apprezza molto l’iniziativa, e per il dentista c’è un ritorno, anche e soprattutto di immagine. In tal senso
ciò è anche uno specchio della società che cambia: sempre più immigrati integrati partono proprio da quella prima visita gratuita contestualizzata nel mese della prevenzione per iniziare ad occuparsi della loro salute orale. Facciamo quindi una duplice azione sociale, perché contribuiamo allo stato di salute del paziente ma anche, in termini di bilancio, della collettività. Presidente Callioni, che cos’è il progetto di odontoiatria sociale? È un accordo che nasce con il precedente Governo, con il Ministro Livia Turco e che viene perfezionato dall’attuale Viceministro Prof. Ferruccio Fazio. Ci fu proposto un welfare del tutto innovativo, partendo dal fatto che l’odontoiatria è costosa e il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di soddisfare la domanda dei cittadini. Il progetto fu interrotto dalla crisi di Governo, ma appunto subito dopo le elezioni l’attuale Vice Ministro Prof. Fazio ci chiese di riprendere l’iniziativa che abbiamo poi perfezionato con la firma a luglio del 2008. Da marzo è attiva e lo sarà per due anni in forma sperimentale. Come funziona? Innanzitutto è un accordo e non una convenzione. A pagare il professionista infatti è direttamente il paziente e non un ente terzo. Per un fatto di costume, di cultura siamo contrari alle convenzioni perché il paziente deve comprendere il senso del risparmio collettivo e della spesa della società, e quando si privilegia il “tutto a tutti gratuitamente” non si favorisce questa cultura. L’adesione per i dentisti è volontaria e reversibile in qualsiasi momento e prevede onorari concordati e uniformi su tutto il territorio nazionale per cinque prestazioni, che includono un atteggiamento di particolare riguardo le donne in stato di gravidanza, che possono beneficiare dell’accordo per quanto riguarda l’ablazione del tartaro e l’insegnamento all’igiene orale indipendentemente dalla fascia di reddito, che è di 8000 euro ISEE, soglia necessaria per beneficiare dell’accordo. In sostanza tutti i possessori della social card. Come fate ad applicare le tariffe agevolate senza rimetterci, senza compromettere
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la qualità della prestazione e ad evitare che il raffronto con gli onorari al di fuori dell’odontoiatria sociale vi faccia sembrare ingiustificatamente cari? Come dentisti subiamo uno stereotipo d’immagine negativo, siamo considerati costosi e invece si deve capire che è l’odontoiatria ad essere costosa non l’odontoiatra. Per andare incontro ai beneficiari è necessario uno sforzo allargato, per esempio ci sono gli odontotecnici che riducono i costi dei manufatti e a loro volta sono aiutati da una diminuzione della tariffazione del materiale. Naturalmente vengono usati materiali a norma per dare, ad esempio per le dentiere, un prodotto confacente di qualità. Il tutto, a monte, è anche legato a sua volta ad un’attenzione fiscale da parte del SOSE, perché negli studi di settore, a partire dal 2010, sono previsti due righi appositi per indicare il reddito ed i costi derivanti dall’accordo sociale. Come è stato accolto l’Accordo dai dentisti dell’Andi? Con diffidenza. Ci sono voluti tre Consigli nazionali per far capire e accettare una iniziativa che sindacalmente parlando è semplicissima. Quali sono state le resistenze iniziali e come sono state superate? C’è un problema di forma mentis, legato all’individualità del libero professionista, che tende a pensare che debba essere esclusivamente il Servizio sanitario nazionale ad occuparsi di odontoiatria sociale. Comunque al terzo Consiglio c’è stato un consenso a larga maggioranza, perché gli iscritti hanno compreso che bisognava portare avanti un protocollo di relazioni diverse con le istituzioni, in cambio di atteggiamenti maggiormente disponibili. Come liberi professionisti, non solo come dentisti, contiamo molto poco in termini di contrattazione, siamo troppo pochi per dare un ritorno in termini politici. Impostando diversamente le nostre relazioni, accettando l’accordo e rendendoci disponibili ad assumere responsabilità anche in ambiti per noi nuovi, abbiamo ottenuto una disponibilità diversa ad interloquire su altri fronti. Quali? Per esempio il riconoscimento dello stato di crisi in ambito di studi di settore, piuttosto che non il coinvolgimento in progettualità come le raccomandazioni cliniche, che determineranno nuove regole per la professione. Quanti dentisti hanno aderito? Ad oggi hanno risposto circa 6.000 dentisti, le adesioni sono andate oltre le aspettative. Al Ministero avevano preventivato circa 3000 adesioni. Siamo capillarizzati su tutto il territorio, ed i mass media hanno pubblicizzato l’iniziativa. Il numero verde ha ricevuto circa 30.000 telefonate da parte dei cittadini da quando l’Accordo è diventato operativo. Insomma, siamo più che soddisfatti. ■
UN ASSE FRA I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE nmvi e Andi aderiscono a Confprofessioni all’interno della quale è costituita un’Area Sanità e Salute che riunisce, oltre ai veterinari e ai dentisti, i medici di famiglia (FIMMG) e gli psicologi (PLP). L’Area sanitaria di Confprofessioni si prefigge di elaborare iniziative comuni per le professioni aderenti e di rappresentare una sede permanente di confronto su temi e problematiche comuni. Con Andi sono stati analizzati gli aspetti professionali e sociali di iniziative avviate autonomamente, ma
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che presentano analogie nei presupposti e nelle finalità. Sono in corso iniziative di valorizzazione delle professioni sanitarie sulla base di progetti che accomunano le esigenze dei liberi professionisti della salute. Carlo Scotti (Anmvi) è il Coordinatore dell’Area Sanità e Salute e fa parte, insieme a Roberto Callioni (Andi), della Giunta Esecutiva di Confprofessioni. Nella foto da sinistra: Roberto Callioni (Andi), Carlo Scotti (Anmvi) Mario Canton (Andi), Antonio Zuliani (Plp) e Massimo Magi (Fimmg).
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4 Anmvi Informa Norme e leggi
VETERINARIA 25 | 2009
Sull’articolo 81 non accettiamo pressioni e compromessi L'Anmvi ha firmato con la Fnovi una presa di posizione sulla tenuta delle scorte di farmaci veterinari in allevamento intervenire efficacemente sulla sicurezza alimentare annullando condizioni di possibile conflitto di interesse e/o cointeressenza nella gestione del farmaco negli allevamenti.
LA DEONTOLOGIA
el testo, firmato dai rispettivi presidenti Sandro Barbacini e Gaetano Penocchio, si chiede che sulla tenuta delle scorte di farmaci in azienda non si ceda a nuove forti pressioni esterne, spinte da interessi esclusivamente commerciali ed economici. La Legge e la Deontologia richiedono infatti di intervenire efficacemente sulla sicurezza alimentare, senza conflitti di interesse e senza cointeressenza. La lettera è stata inviata il 9 luglio al Sottosegretario Francesca Martini, al Capo Dipartimento Romano Marabelli e al Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, Gaetana Ferri. Destinatari della nota anche i Senatori Antonio Tomassini e Cesare Cursi e i parlamentari veterinari Gianni Mancuso e Rodolfo Viola.
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L’ARTICOLO 81 Il mondo veterinario aveva accolto molto positivamente il testo dell'articolo 81, comma 1, del Decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 - in materia di incarichi di dipendenza o collaborazione esercitati dai medici veterinari responsabili delle scorte di farmaci - soprattutto nella sua modifica del Decreto Legislativo 24 luglio 2007, 143, nella parte in cui, accogliendo le richieste della categoria veterinaria, vengono disciplinate le modalità di tenuta delle scorte negli impianti di allevamento e custodia di animali destinati alla produzione di alimenti, specificando che " il medico veterinario responsabile ed i suoi sostituti non possono svolgere altresì incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche , grossisti o mangimifici". Questo nell'ottica di
La nota ricorda che il Codice Deontologico dei Medici Veterinari definisce come segue queste circostanze: il conflitto di interessi si verifica quando il Medico Veterinario si trova in una condizione nella quale il comportamento e le scelte, nonché il giudizio professionale, riguardante un interesse primario è alterato da un interesse secondario come la ricerca di un vantaggio personale di qualunque natura. Il conflitto d'interesse non è un comportamento, ma è una condizione da evitare e proprio per questo diviene moralmente riprovevole soltanto quando provoca comportamenti riprovevoli; quanto alla cointeressenza, la deontologia vieta di svolgere un'altra attività, ovvero la partecipazione al risultato economico di un'impresa, se tale attività comporta una qualsiasi limitazione o influenza l'indipendenza intellettuale del Medico Veterinario nello svolgimento dell'attività professionale.
“CATTIVI COMPORTAMENTI” L'evidenza di tale posizione etica non presuppone cattivi comportamenti, come qualcuno ha voluto far credere, ma si prefigge semplicemente di evitarne i presupposti. Purtroppo, da allora, pochi veterinari, soprattutto collaboratori di aziende mangimistiche, che si sono trovati limitati nello sviluppo delle loro attività commerciali, sostenuti da forti interessi economici ed affiancati da qualche parlamentare, probabilmente poco informato sui fatti, continuano a svolgere forte attività di pressione sul Ministero affinché questa normativa venga rivista e riportata in limiti molto più permissivi.
GARANZIE AI CITTADINI La FNOVI e l'ANMVI hanno già valutato e condiviso con il Ministero, le Regioni e con gli stessi soggetti che ora chiedono una ulteriore revisione dell'articolo, una formulazione più chiara della normativa per quanto riguarda gli aspetti di incompatibilità, che eviti equivoci interpretativi e salvaguardi fortemente il principio ispiratore della norma che deve rimanere inalterato.
Oggi la FNOVI e l'ANMVI di fronte a queste nuove forti pressioni esterne derivanti esclusivamente da interessi commerciali ed economici, sono convinte che il Ministero non possa cedere a compromessi che stravolgendo lo spirito della norma riportino in secondo piano l'esigenza e la certezza della sicurezza alimentare e della salute pubblica. Di fronte ad una simile evenienza la FNOVI e l'ANMVI, sarebbero costrette a denunciare ai cittadini, tramite i mezzi di informazione ed alle associazioni dei consumatori, i rischi a cui potrebbero essere esposti. ■
Semplificare le norme sulla sicurezza sul lavoro l Testo Unico della sicurezza sul lavoro dovrà essere rivisto anche per essere più aderente alle esigenze degli studi professionali. L’Anmvi si sta muovendo all'interno di Confprofessioni affinché ai professionisti non siano applicate le stesse misure previste per le imprese e venga eliminato un sovraccarico di adempimenti burocratici senza alcun risvolto di prevenzione e di protezione dai rischi reali e specifici. Nell'ambiente lavorativo di uno studio professionale, infatti, i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori sono estremamente bassi, come documentato dal limitato numero di infortuni, minimi sia per l'incidenza che per la gravità. La normativa appare sovradimensionata rispetto ai pericoli e ai rischi presenti nelle strutture veterinarie, eccessivamente burocratica e, soprattutto, scarsamente rispondente ai rapporti di lavoro. Questi ultimi non trovano piena aderenza nelle definizioni di lavoratore e di datore di lavoro stabilite dal Testo Unico. Per questo Anmvi ha chiesto che nel documento sia prevista l'esclusione dalla definizione di "lavoratore" del professionista associato di uno studio professionale. Nel documento licenziato da Confprofessioni si chiedono semplificazioni, a partire dalla figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), che dovrebbe essere prevista nelle strutture con più di tre dipendenti, evitando di aggravare gli Studi di minori dimensioni con ruoli e procedure che nulla aggiungono e valorizzano in tema di rappresentanza e presa di responsabilità; si chiede anche la riduzione della durata minima (attualmente di 32 ore) dei Corsi per RLS degli Studi professionali, equiparandola almeno alle 16 ore previste per il datore di lavoro RSPP. Altre osservazioni presentate da Anmvi, con il contributo del Direttore dei Corsi organizzati dall'Associazione, Carlo Pizzirani, riguardano la possibilità di esentare le strutture veterinarie dove è presente, oltre ai titolari-datori di lavoro, un lavoratore unico dall'obbligo di nominare un RSL e di comunicazione all'Inail. E ancora: prevedere per gli studi professionali che la formazione di RSPP abbia una frequenza di aggiornamento adeguata al
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CASSINELLI ALL’ANMVI: RIVEDIAMO INSIEME LA MIA PDL 'On. Avv Roberto Cassinelli, firmatario di una proposta di legge per la regolamentazione della professione veterinaria, ha risposto alla nota di osservazioni critiche trasmessa nei giorni scorsi dall'Anmvi. "Prendo atto della Sua doglianza, in merito alla mancata consultazione della Categoria, prima della presentazione del disegno di legge citato, di cui mi rammarico" scrive Cassinelli al Presidente dell'Anmvi Sandro Barbacini e aggiunge: "Senza voler addurre inutili giustificazioni, posso solo farle presente che, spesso, "l'impulso" legislativo nasce da una esigenza della collettività di affrontare una determinata problematica, per cui alcune volte è difficile mettere a confronto tutte le situazioni coinvolte"."Tuttavia- prosegue il parlamentare- il porre un tema sul "tavolo del Legislatore" non pregiudica in alcun modo lo sviluppo e l'approfondimento delle questioni, con le relative rettifiche e correzioni che sorgono a seguito di un proficuo contraddittorio. Sotto questo profilo, Le posso garantire che verranno analizzate tutte le Sue osservazioni, articolo per articolo". L'Associazione rimarcava inoltre "rincrescimento per alcuni passaggi sulla stampa nazionale che, basandosi sulla sua proposta di legge hanno trovato elementi per offendere la dignità e l'immagine della nostra Categoria". Alcune disposizioni contenute nella pdl, a parere dell'Anmvi risultano infatti "distorte da una visione preconcetta che risente di datate polemiche denigratorie e diffamatorie nei confronti della nostra professione". Dall’On Cassinelli abbiamo ricevuto la “ più ampia disponibilità a cercare punti di convergenza affinché sia possibile modificare il testo secondo le esigenze della Vostra categoria”.
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grado di rischio e pericolo del settore (es. validità della formazione di almeno cinque anni); mantenere per gli ambulatori fino a 10 lavoratori la possibilità di sostituire il DVR con una semplice autocertificazione di avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi anche oltre il 30 giugno 2012; adeguare alla semplificazione richiesta le sanzioni previste dal Testo Unico; coordinare le autorità competenti e unificare i controlli in struttura in un solo organismo. I professionisti, rappresentati da Confprofessioni al Ministero del Lavoro, vogliono anche essere resi partecipi dell'elaborazione delle procedure di standardizzazione della valutazione dei rischi, in quanto migliori conoscitori dei profili di rischio dei lavoratori delle libere professioni. ■
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6 Agenda Formazione
VETERINARIA 25 | 2009
Tre appuntamenti con la prevenzione e la messa in regola delle strutture veterinarie Corsi di formazione organizzati a novembre dall'ANMVI per i datori di lavoro in struttura veterinaria (RSPP) (26-27 novembre), per il primo soccorso (28-29 novembre) e per l'antincendio (pomeriggio del 29 novembre) saranno aggiornati alle nuove disposizioni di legge, cioè al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La domanda che ricorre è: sono davvero obbligate le strutture veterinarie a seguire questi corsi? I corsi programmati a novembre dall'ANMVI consentiranno di fare luce e chiarezza sulla effettiva portata regolamentare delle norme, ponendo la struttura veterinaria in grado di affrontare i controlli (ASL, ISPESL, INAIL) con solidi agganci alle norme. Al di là di reiterati e sempre validi inviti alla crescita di una cultura generale della sicurezza (radiologico, cancerogeni e mutageni, impianti elettrici, estintori, ecc. dovrebbero indurre chiunque alla frequenza dei corsi indipendentemente dai requisiti di legge), è bene affrontare qualche ora di studio delle norme anche per avere le idee chiare quando si è sottoposti a verifiche. L'esperienza dei docenti, ormai al settimo anno di edizioni, consente di conoscere la portata della legge per le strutture veterinarie e di applicarla secondo le specifiche esigenze della realtà professionale. Il vantaggio dei corsi organizzati dall’ANMVI è proprio questo: ritagliare la norma a misura di veterinario. Sebbene risulti ancora parzialmente incompiuta (alcuni adempimenti sono stati prorogati, altri mancano dei necessari decreti attuativi), la riforma delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è entrata in vigore il 15 maggio del 2008. Il fondamento legislativo di questa rivisitazione delle norme è il nuovo Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il cui campo di applicazione riguarda la quasi totalità delle strutture veterinarie, con poche eccezioni, e con tutta la sua portata sanzionatoria. Per quanto concerne le norme del primo soccorso e antincendio, invece, non ci sono novità sostanziali rispetto a quanto già era stato previsto dalla 626 e decreti successivi. L'81 è un testo unico che accorpa, senza annullarla, la portata regolamentare della "vecchia" 626, anzi la estende esplicitamente al settore del lavoro autonomo. Il Decreto si applica infatti "a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio", "a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi". Fra le novità più importanti per le strutture veterinarie, figura l'art. 2 che inserisce tra i "lavoratori" chi, svolge, indipendentemente dalla tipologia contrattuale un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro. Il tirocinante è equiparato quindi ad un lavoratore. Questo cambiamento allarga il campo di applicabilità delle nuove norme. Di fatto, possono ritenersi esclusi dall'obbligo di frequenza dei corsi sulla sicurezza i titolari di struttura veterinaria che esercitano da soli e coloro che, esercitando da soli, sono coadiuvati da familiari.
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Il conseguimento del titolo di RSPP (Responsabile Servizi di Prevenzione e Protezione) è un obbligo per i titolari datori di la-
voro in struttura veterinaria, mentre le qualifiche di addetti al primo soccorso e alla prevenzione degli incendi possono essere
SCHEDA DI ISCRIZIONE Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 16 novembre 2009, allegando l’attestazione di versamento
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A novembre i corsi per la sicurezza sul lavoro
assunte anche da altre figure, delegate dal titolare RSPP, presenti nella medesima struttura veterinaria. Nel caso in cui il veterinario sia titolare di più strutture, la qualifica di RSPP può valere per tutte, purché in tutte vengano poste in essere le misure di protezione e di prevenzione previste dalle norme di legge. A coloro che hanno già acquisito la qualifica di RSPP si ricorda che non è ancora stato emanato il provvedimento riguardante l'aggiornamento di questo titolo, ragion per cui la qualifica già conseguita è da ritenersi valida fino a nuove disposizioni di legge. ■
IL SOTTOSCRITTO COGNOME……....................................................................……… NOME……….........................................................…. VIA ....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ................................................................................................................................................. TELEFONO….....................................................................…..CELL……...........................….....................………………… EMAIL .................................................................................................................................................................................. CODICE FISCALE ............................................................................................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ........................................................ TESSERA N. …............................................…………
CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti) ❑ Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria VERSANDO LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%) 12 crediti ECM
❑ Corso per addetti al primo soccorso, VERSANDO LA QUOTA DI € 120,00 + IVA (20%) 10 crediti ECM
VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) ❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) ❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍ Visa (non si accettano carte elettroniche) Numero della carta Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: ..……………………………….........................…………………….. Domicilio fiscale…………...……………………………………… PARTITA IVA CODICE FISCALE (solo se non in possesso di Partita IVA) DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...……………………….. ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno.
❑ Corso per Addetti all’antincendio, attività a rischio basso VERSANDO LA QUOTA DI € 80,00 + IVA (20%) 3 crediti ECM
PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
FIRMA…………………...……...……...……...……...……...……..
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Avviamento Fisco
VETERINARIA 25 | 2009
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Cessione del pacchetto clienti e dello studio professionale
sazione separata ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera l), del D.P.R. 917/86.
per l’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere.....”. Dovranno invece essere assoggettate a ritenuta d’acconto le eventuali somme percepite dal professionista per l’impegno di non concorrenza, che rientra tra gli obblighi di fare, non fare o permettere e quindi della previsione del citato articolo 25 D.P.R. 600/73. Sarà opportuno quindi dettagliare la causale delle somme incassate. Naturalmente, nel caso di cessione gratuita sia del pacchetto clienti che di altri beni immateriali, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito, nel corso della manifestazione “Telefisco 2009” che non essendo prevista alcuna remunerazione non si configura la fattispecie di cui al citato articolo 54, comma 1-quater, D.P.R. 917/86, e pertanto non sussiste materia imponibile da assoggettare a tassazione. L’ipotesi di cessione gratuita si realizza anche nel caso in cui il professionista decida di conferire il proprio studio in una costituenda associazione professionale (della quale anche il professionista conferente potrà far parte) senza pretendere alcun compenso da parte della neo costituita associazione. Nel caso in cui il professionista conferente e membro dell’associazione conferitaria, decida successivamente di recedere dall’associazione professionale, le somme che gli saranno corrisposte dall’associazione, come chiarito dalla Risoluzione ministeriale 10 aprile 2008, n. 142/E, costituiranno reddito di lavoro autonomo da assoggettare a tassazione ordinaria o separata. Le somme corrisposte saranno assoggettate a tassazione ordinaria se il periodo di tempo intercorso tra la costituzione dell’associazione e la comunicazione di recesso è inferiore a 5 (cinque) anni. Ove invece tra la costituzione dell’associazione e la comunicazione di recesso siano trascorsi almeno 5 (cinque) anni le somme corrisposte potranno essere assoggettate a tas-
Trattamento ai fini IVA I corrispettivi conseguenti alla cessione di beni strumentali a titolo oneroso andranno assoggettati regolarmente ad IVA ad aliquota normale del 20%. Anche la cessione a titolo gratuito o la destinazione dei beni all’uso o al consumo personale o familiare del professionista o ad altre finalità estranee all’esercizio della professione, costituisce, a norma dell’articolo 2, comma 2, numero 5), D.P.R. 633/72, una cessione di beni e quindi soggetta ad IVA ad aliquota normale del 20%
TRATTAMENTO FISCALE DELLE CESSIONI DELLA CLIENTELA E DEI BENI STRUMENTALI
di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 54 (Determinazione del reddito imponibile) del D.P.R. 22 dicembre 1986, numero 917 (TUIR), dopo le modifiche apportate dal D.L. 4 luglio 2006, n. 223, al comma 1-quater testualmente recita: “Concorrono a formare il reddito i corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali comunque riferibili all’attività artistica o professionale”. Il citato D.L. 223/2006 ha anche introdotto nell’articolo 54 i commi “1-bis” ed “1-bis.1” che stabiliscono quanto segue: Comma 1-bis: “Concorrono a formare il reddito le plusvalenze dei beni strumentali, esclusi gli oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione di cui al comma 5, se: a) sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso; b) sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni; c) i beni vengono destinati al consumo personale o familiare dell’esercente l’arte o la professione o a finalità estranee all’arte o professione.” Comma 1-bis.1 “Le minusvalenze dei beni strumentali di cui al comma 1-bis sono deducibili se sono realizzate ai sensi delle lettere a) e b) del medesimo comma 1-bis.” Le nuove disposizioni hanno effetto per tutte le cessioni poste in essere dal 4 luglio 2006, ad esclusione delle cessioni di beni strumentali acquistati prima del 4 luglio 2006 che in ogni caso non generano né plusvalenze né minusvalenze. In conclusione quindi tutti i proventi conseguiti per la cessione dello studio, sia per la vendita del pacchetto clienti, sia per la vendita di beni materiali strumentali (con le eccezioni sopra indicate) concorrono a formare il reddito di lavoro autonomo.
L
Come vedremo qui di seguito il trattamento fiscale della cessione del pacchetto clienti (ed eventualmente di altri elementi immateriali riferibili all’attività professionale) e quello della cessione di beni strumentali materiali, è diverso nelle due ipotesi e quindi le esamineremo separatamente. È sempre bene comunque, proprio per il diverso trattamento fiscale, distinguere sempre nell’atto di cessione i corrispettivi percepiti per l’una o l’altra causa. Cessione del pacchetto clienti e altri beni immateriali Tra gli altri beni immateriali si comprendono ad esempio il nome dello studio professionale, la localizzazione sul territorio, l’organizzazione e l’affidabilità dei collaboratori, l’impegno del professionista a non esercitare attività concorrente, ecc... Trattamento ai fini IVA I corrispettivi conseguenti alla cessione della clientela a titolo oneroso andranno assoggettati regolarmente ad IVA ad aliquota normale del 20%. Trattamento ai fini delle imposte dirette Come anticipato in premessa i compensi percepiti per la cessione a titolo oneroso del pacchetto clienti costituiscono redditi di lavoro autonomo per il cedente e d’altro canto costituiscono per l’acquirente un costo inerente l’esercizio della professione e come tale legittimamente deducibile con il criterio di cassa (nell’esercizio in cui avviene il pagamento). Per quanto riguarda il cedente, le somme incassate, se percepite in unica soluzione, possono essere assoggettate a tassazione separata ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera g-ter, D.P.R. 917/86. Dette somme pertanto non si sommeranno agli altri redditi del professionista ma verranno tassate separatamente (sulla base dell’aliquota media dei due anni precedenti). Per quanto riguarda l’assoggettamento delle somme percepite per la cessione della clientela a ritenuta d’acconto, si ritiene che le somme corrisposte al professionista cedente non vadano assoggettate a ritenuta d’acconto dal momento che tale cessione non rientra nel concetto di “prestazione professionale” ma piuttosto in quello di “plusvalenza”. L’articolo 25 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, prescrive che vanno assoggettate a ritenuta le somme corrisposte per “... compensi ..... per prestazioni di lavoro autonomo..... o
Cessione dei beni strumentali materiali Diverso è il trattamento fiscale della cessione dei beni strumentali materiali.
Trattamento ai fini delle imposte dirette La cessione di beni strumentali può dar luogo a plusvalenze o a minusvalenze. Le eventuali plusvalenze concorrono sempre a formare il reddito professionale sia che la cessione sia stata effettuata a titolo oneroso sia se vengano realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni e sia che i beni vengano destinati al consumo personale o familiare dell’esercente l’arte o la professione o a finalità estranee all’arte o professione. Le minusvalenze rilevano invece ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo quando sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso oppure quando sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni. Come stabilito dal comma 1-ter dell’articolo 54 del D.P.R. 917/86, la plusvalenza e la minusvalenza vengono determinate come segue:
In caso di cessione a titolo oneroso (o conseguimento di indennità): dalla differenza tra il corrispettivo (o l’indennità) percepiti da una parte ed il costo non ammortizzato del bene dall’altra. In assenza di corrispettivo (ad esempio autoconsumo):
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8 Fisco Avviamento montare dell’ammortamento fiscalmente dedotto e quello complessivamente effettuato. Per quanto riguarda l’assoggettamento delle somme percepite per la cessione dei beni strumentali materiali a ritenuta d’acconto, si ritiene che le somme corrisposte al professionista cedente non vadano assoggettate a ritenuta d’acconto dal momento che tale cessione non rientra nel concetto di “prestazione professionale” ma piuttosto in quello di “plusvalenza”. L’articolo 25 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, prescrive infatti che vanno assoggettate a ritenuta le somme corrisposte per “... compensi ..... per prestazioni di lavoro autonomo..... o per l’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere.....”. dalla differenza tra il valore normale del bene da una parte ed il costo non ammortizzato del bene dall’altra. Si ricorda che per “valore normale”, secondo quanto stabilito dall’art. 9, D.P.R. 917/86, “... si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati, e, in mancanza, nel tempo e nel luogo più prossimi. Per la determinazione del valore normale si fa riferimento, in quanto possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle mercuriali e ai listini delle camere di commercio e alle tariffe professionali, tenendo conto degli sconti d’uso .....” Per i lavoratori autonomi la plusvalenza si determina applicando il principio di cassa. Non ha importanza quindi il momento della cessione ma rileva esclusivamente il momento in cui il corrispettivo viene riscosso. Per i professionisti inoltre, a differenza delle imprese, le plusvalenze non sono rateizzabili e quindi concorrono alla formazione del reddito di lavoro autonomo interamente nell’anno in cui sono percepite o realizzate (nel caso di autoconsumo o destinazione a finalità estranee all’arte o professione). Per quanto riguarda i beni a deducibilità limitata (autovetture, telefoni cellulari ed altre apparecchiature telefoniche), la Circolare Agenzia Entrate 4 agosto 2006 numero 28/E ha chiarito che le plusvalenze e le minusvalenze rilevano nella stessa proporzione esistente tra l’am-
RILEVANZA AI FINI IRAP DEI COMPENSI PER CESSIONE CLIENTELA E DELLE PLUSVALENZE E MINUSVALENZE I corrispettivi conseguiti a seguito della cessione del pacchetto clienti nonché le plusvalenze realizzate o le minusvalenze subite per la cessione di beni strumentali rilevano ai fini IRAP. Come si evince infatti dalle istruzioni del modello IRAP 2009 alla compilazione della Sezione V “Esercenti arti e professioni”: • al rigo IQ50 “Compensi derivanti dall’attività professionale o artistica” occorre indicare, oltre ai compensi veri e propri derivanti dall’attività professionale o artistica, anche le plusvalenze patrimoniali indicate nel rigo RE4 del modello UNICO2009 e gli altri proventi (tra cui sono compresi i compensi corrisposti per la cessione della clientela) indicati nel rigo RE3 del modello UNICO2009; • al rigo IQ51 “Costi inerenti all’attività esercitata”, occorre indicare, oltre gli altri componenti negativi, l’importo delle minusvalenze patrimoniali indicati al rigo RE18 “Minusvalenze patrimoniali” del modello UNICO2009 e l’importo di tutti gli altri costi inerenti tra i quali rientrano anche quelli pagati per l’acquisto del pacchetto clienti da indicare nel rigo RE19 del modello UNICO2009.
VALUTAZIONE DEL “PACCHETTO CLIENTI” NEL CASO DI CESSIONE DELL’ATTIVITÀ PROFESSIONALE Per completezza di informazione riteniamo
VETERINARIA 25 | 2009
opportuno formulare alcune osservazioni riguardo ai criteri che potranno essere utilizzati per la valutazione del “pacchetto clienti” nel caso di cessione dell’attività professionale pur riconoscendo che la valutazione di un’attività professionale è oltremodo difficoltosa a causa del rapporto di fiducia che lega il cliente al professionista. Non vi è alcuna certezza, infatti, che il rapporto fiduciario instaurato tra il cliente ed il professionista possa essere riprodotto in capo al nuovo soggetto. Per fornire un orientamento di massima prenderemo spunto dai criteri stabiliti dall’Amministrazione finanziaria per la valutazione di aziende commerciali. Nella cessione di un’attività occorre considerare: • i beni strumentali oggetto di cessione • il materiale di consumo • l’avviamento (cioè la capacità della struttura di produrre reddito)
BENI STRUMENTALI Il valore dei beni strumentali oggetto di cessione potrà essere determinato sulla base del valore contabile netto e cioè sulla base del costo d’acquisto al netto degli ammortamenti dedotti fino al momento della cessione. Per alcuni beni di particolare importanza si potrà tenere conto del valore corrente praticato sul mercato per beni della stessa specie o similari, nelle condizioni e nello stato in cui il bene si trova. Si potrà anche ricorrere ad una perizia valutativa redatta da personale qualificato (ad esempio si potrà chiedere una valutazione allo stesso fornitore del bene).
MATERIALE DI CONSUMO Il materiale di consumo (bende, siringhe, ecc.) normalmente viene ceduto allo stesso costo d’acquisto senza operare nessun ricarico.
AVVIAMENTO La valutazione dell’avviamento di un’attività professionale è molto problematica e di fatto non è mai stato stabilito alcun criterio oggettivo per la sua determinazione. Anche per quanto riguarda le aziende commerciali è proprio sulla valutazione dell’avviamento che molto spesso si instaura un contenzioso tra i contribuenti e l’Amministrazione finanziaria. Comunque per la valutazione di aziende commerciali l’Amministrazione finanziaria ha stabilito dei criteri “oggettivi” sui quali ci baseremo per fornire quantomeno un’indicazione di massima che potrà servire come base di partenza per instaurare una trattativa. Sia l’Amministrazione finanziaria che le Commissioni tributarie hanno più volte affermato che il valore venale di un’azienda dipende dalla sua redditività e cioè dalla capacità dell’azienda di produrre utili. Tale capacità a produrre utili dipende naturalmente da diversi elementi quali ad esempio la capacità professione del titolare, la sua capacità nel trattare con i clienti, l’organizzazione della struttura e la sua localizzazione sul territorio, il rapporto con i fornitori e con i collaboratori, ecc.. In concreto il criterio utilizzato dall’Amministrazione finanziaria per la valorizzazione dell’avviamento è quello stabilito dall’articolo 2, comma 4, del Decreto Presidente della Repubblica 31 luglio 1996, numero 460. Tale norma stabilisce che: “per le “aziende” il valore di avviamento è determinato sulla base degli elementi desunti dagli studi di settore o, in difetto, sulla base della percentuale di redditività applicata alla media dei ricavi accertati o, in mancanza, dichiarati ai fini delle imposte sui redditi negli ultimi tre periodi d’imposta anteriori a quello in cui è
intervenuto il trasferimento, moltiplicata per 3. La percentuale di redditività non può essere inferiore al rapporto tra il reddito d’impresa e i ricavi accertati o, in mancanza, dichiarati ai fini delle stesse imposte e nel medesimo periodo. Il moltiplicatore è ridotto a 2 nel caso in cui emergano elementi validamente documentati e, comunque, nel caso in cui ricorra almeno una delle seguenti situazioni: a) l’attività sia stata iniziata entro i tre periodi d’imposta precedenti a quello in cui è intervenuto il trasferimento; b) l’attività non sia stata esercitata, nell’ultimo periodo precedente a quello in cui è intervenuto il trasferimento, per almeno la metà del normale periodo di svolgimento della attività stessa; c) la durata residua del contratto di locazione dei locali, nei quali è svolta l’attività, sia inferiore a dodici mesi.” Per determinare quindi il valore dell’avviamento occorrerà procedere come segue: 1) Calcolare la media dei ricavi (compensi) degli ultimi 3 anni precedenti quello della cessione. 2) Calcolare la percentuale di redditività dell’anno in cui si effettua la cessione rapportando il reddito imponibile ai ricavi (compensi) dichiarati 3) Applicare la percentuale di redditività come sopra calcolata alla media dei ricavi (compensi) dei tre anni precedenti la cessione. 4) Moltiplicare il risultato così ottenuto per 3 (moltiplicatore fisso). Il moltiplicatore fisso, come stabilito dalla norma ai punti a) b) e c), in taluni casi potrà essere 2 anziché 3. Un esempio pratico chiarirà certamente quanto sopra enunciato. Si supponga di voler cedere l’attività nel 2009. Occorrerà pertanto calcolare la media dei ricavi (compensi) degli anni 2006, 2007 e 2008. La percentuale di redditività sarà quella dello stesso anno 2009 (anno della cessione). Calcolo della media dei ricavi Anni Compensi dichiarati 2006 37.000 2007 42.000 2008 53.000 Totale compensi 132.000 diviso (numero anni) 3 Media dei tre anni 44.000 Calcolo della percentuale di redditività Reddito imponibile 2009 18.000 diviso Compensi anno 2009 49.000 = Percentuale di redditività 36,73% Applicazione della percentuale di redditività alla media dei ricavi Media dei compensi 44.000 moltiplicato Percentuale di redditività 36,73% = Importo a cui applicare il moltiplicatore fisso 16.161 Calcolo dell’avviamento Importo a cui applicare il moltiplicatore fisso 16.161 moltiplicatore fisso 3 = Valore dell’avviamento 48.483
Il prezzo di cessione della struttura, che potrà costituire la base per le trattative da instaurare con l’acquirente, sarà dato pertanto dalla somma dei tre valori sopra commentati: • valore beni strumentali • valore materiale di consumo • valore dell’avviamento. ■
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 25 | 2009 SIATAV
OBIETTIVI
RELATORI Marco Di Marcello, Milano Paolo Franci, Padova Manuela Perego, Milano Alberto Perini, Varese Marco Poggi, Imperia Roberto Rabozzi, Chieti Attilio Rocchi, Vienna (A)
10.30 11.00
11.45
12.30 13.30
14.30
15.15 16.00
PROGRAMMA Sabato 26 Settembre 2009 14.30 Registrazione dei partecipanti 15.00 Cenni di fisiopatologia dello scompenso cardiaco. Valutazione del paziente e stadiazione della malattia cardiaca: l'importanza dell'esame clinico e radiografico - Marco Poggi 16.30 Pausa 17.00 Valutazione del paziente e stadiazione della malattia cardiaca: l'esame ecocardiografico - Marco Di Marcello 18.00 Termine dei lavori Domenica 27 Settembre 2009 08.30 Registrazione dei partecipanti 09.00 Valutazione preoperatoria e gestione del paziente cardiopatico da sottoporre ad anestesia: come interpretare ed utilizzare correttamente le informazioni fornite dal cardiologo? Quali esami strumentali a disposizione dell'anestesista sono veramente utili? Come gestire i farmaci prescritti dal cardiologo al paziente in terapia? - Roberto Rabozzi 09.45 Variazioni emodinamiche ai diversi stadi clinici della sedazione e dell'anestesia nel cane: come varia l'emodinamica nelle varie fasi dell'anestesia in cani anestetizzati con propofol ed i-
SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA
SOCIETÀ ITALIANA DI CARDIOLOGIA VETERINARIA
PAZIENTE CARDIOPATICO E CHIRURGIA: ANESTESISTA E CARDIOLOGO A CONFRONTO Cremona, 26-27 Settembre 2009 Quando un paziente viene sottoposto ad anestesia per un intervento chirurgico, subisce un processo di destabilizzazione della sua omeostasi organica la cui gravità è in stretta dipendenza del suo status clinico, dell'invasività dell'atto chirurgico e della perizia dell'anestesista (corretta scelta e gestione dei farmaci, delle tecniche di anestesia e di ventilazione forzata), possiamo quindi dire, concedendoci una licenza metaforica, che anestesista e chirurgo, pur con l'intenzione finale di migliorare la salute del loro paziente, rappresentano essi stessi per un breve momento, una patologia per quel paziente. Tutti i farmaci che l'anestesista utilizza per il proprio lavoro conducono inevitabilmente ad una destabilizzazione del SNA del paziente ed in particolare del suo equilibrio emodinamico. Il paziente cardiopatico appare, alla luce di queste ovvie considerazioni, come un soggetto a maggior rischio di incidente anestesiologico. Nel corso di questa giornata cercheremo di capire come, cardiologo ed anestesista, debbano correttamente approcciarsi al paziente cardiopatico candidato ad un intervento chirurgico piuttosto che ad una anestesia per procedure diagnostiche e come debbano tra loro correttamente interagire e confrontarsi per tutelare al meglio la salute dei propri pazienti.
SIODOV
SICARV
SOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA E TERAPIA ANTALGICA VETERINARIA
soflurano? Ci sono differenze tra diversi protocolli d'induzione? C'è differenza tra TIVA e inalatoria? Quali possibili implicazioni per il paziente con patologia cardiaca? - Roberto Rabozzi Pausa Monitoraggio intraoperatorio nel paziente cardiopatico: cosa abbiamo a disposizione e cosa è opportuno utilizzare nel paziente cardiopatico in funzione del suo status clinico - Attilio Rocchi Come gestire le principali emergenze cardiovascolari intraoperatorie nel paziente cardiopatico: farmaci e presidi che l'anestesista deve avere a disposizione e saper gestire - Paolo Franci Pausa Pranzo Emodinamica nelle aritmie e gestione del paziente cardiopatico nel post-chirurgico: cosa può cambiare Manuela Perego Ritmo cardiaco e situazioni limite in anestesia: impianto di pacemaker e studi elettrofisiologici - Alberto Perini Discussione finale e valutazioni consuntive Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIATAV/SIMUTIV (SIARMUV 2009) e SICARV in regola con l'iscrizione 2009. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIATAV/SIMUTIV (SIARMUV 2009) SICARV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 - Non Soci: € 100,00
SEDE
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ARGOMENTI DI PATOLOGIA ORALE COMPARATA Le stomatiti nel cane e nel gatto: la semplicità della diagnosi e la complessità della terapia Cremona, 10 e 11 Ottobre 2009 OBIETTIVI L'obiettivo formativo di questo incontro è quello di completare la trattazione iniziata quest'anno delle patologie orali di più comune riscontro nella pratica clinica quotidiana. In particolare, verranno presi in considerazione gli aspetti clinici, diagnostici e terapeutici delle stomatiti nel cane e nel gatto. Con lo scopo di rendere dinamica la discussione, verranno inoltre trattati argomenti di patologia orale comparata, analizzando i più interessanti aspetti delle mucositi e delle gengivo-stomatiti in medicina umana.
RELATORI Giovanni Lodi, Med Chir, Milano Leen Verhaert, Gand (B)
PROGRAMMA Sabato 10 Ottobre 2009 11.00 Registrazione dei partecipanti 11.30 Stomatiti nel cane e nel gatto. Presentazione clinica e diagnosi - Leen Verhaert 13.30 Pausa pranzo 14.30 Stomatiti nel cane e nel gatto. Piano di trattamento medico e chirurgico (1ª parte) - Leen Verhaert 15.30 Pausa 16.00 Stomatiti nel cane e nel gatto. Piano di trattamento medico e chirurgico (2ª parte) - Leen Verhaert 17.00 Casi clinici 18.00 Termine dei lavori
16.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura del lavori
TRADUZIONE È previsto il servizio di traduzione simultanea.
ISCRIZIONE Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIODOV: € 50,00 Socio SCIVAC: € 100,00 Non Socio: € 150,00 È necessario compilare il modulo di pre-iscrizione e inviarlo alla Segreteria entro il 20 Settembre 2009. È possibile scaricare il modulo dal sito www.scivac.it sezione SOCIETÀ SPECIALISTICHE/SIODOV oppure richiederlo direttamente alla Segreteria al n. 0372/40.35.09
SEDE Centro studi SCIVAC, Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cemona
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it
Domenica 11 Ottobre 2009 9.30 Patologia comparata: le mucositi e le gengivo-stomatiti in medicina umana - Giovanni Lodi 11.30 Pausa 12.00 Presentazione di un caso clinico in medicina umana - Giovanni Lodi 12.45 Presentazione di un caso clinico in medicina veterinaria - Leen Verhaert 13.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici a cura dei soci SIODOV
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Centro studi SCIVAC, Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cemona
SIMVENCO
PER INFORMAZIONI
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA VETERINARIA NON CONVENZIONALE
Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
ATTENZIONE CAMBIO DATE Gli incontri previsti per il giorno 18 Ottobre 2009 sono stati posticipati come di seguito specificato. INCONTRO SISCA - 22 NOVEMBRE 2009 - CREMONA Bambini e animali: la zooantropologia didattica tra i ruoli del veterinario
INCONTRO SIRVAC - 22 NOVEMBRE 2009 - CREMONA Aperto anche ai soci SCVI Approccio clinico e chirurgico alle principali patologie oncologiche dell’apparato riproduttore femminile del cane e del gatto
INCONTRO SIMUTIV - 29 NOVEMBRE 2009 - CREMONA Aperto anche ai soci SIATAV La ventilazione polmonare in pronto soccorso e terapia intensiva
Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372/403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRI DI OMEOPATIA VETERINARIA. MATERIA MEDICA DEI LATTI SPERIMENTATI IN OMEOPATIA E LORO APPLICAZIONI CLINICHE Cremona, 10 e 11 Ottobre 2009 RELATORI Carla De Benedictis, Roma - Danila Merati, Milano - Maria Serafina Nuovo, Torino Barbara Rigamonti, Genova
PROGRAMMA Sabato 10 Ottobre 2009 9.15 Registrazione dei partecipanti e presentazione delle giornate 9.45 Introduzione alla materia medica dei latti - Barbara Rigamonti 11.15 Pausa 11.45 Lac Caninum e Lac Felinum. Casi clinici - Maria Serafina Nuovo 13.30 Pausa pranzo 14.30 L'amore fluente: cura del corpo e della mente (prima parte) Materia medica e casi clinici: Lac Lupinum Lac Leoninum - Lac Equinum - Lac Caprinum - Danila Merati 16.30 Pausa 17.00 Domande e discussione 18.00 Termine della giornata Domenica 11 Ottobre 2009 9.30 L'amore fluente: cura del corpo e della mente (seconda parte) Materia medica e casi clinici: Lac Delphinum - Loxodonta Africana - Lac Maternum - Lac Humanum - Danila Merati 11.30 Pausa
12.00 L'amore fluente: cura del corpo e della mente (terza parte) - Danila Merati 13.30 Pausa pranzo 14.30 Casi clinici - Carla De Benedictis 15.30 Discussione finale 17.00 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIMVENCO in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIMVENCO: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
SEDE Centro studi SCIVAC, Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cemona
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
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10 Eventi Veterinari
VETERINARIA 25 | 2009
SIDEV
SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA
CONTROVERSIE IN DERMATOLOGIA FELINA Cremona, 18 Ottobre 2009 OBIETTIVI L'obiettivo della giornata è di discutere alcuni degli argomenti di dermatologia felina in cui la patogenesi e l'approccio diagnostico e terapeutico sono oggetto di discussione.I lavori inizieranno con una relazione introduttiva in cui verranno illustrate le peculiarità che caratterizzano i quadri clinici dermatologici osservabili nella specie felina e proseguiranno con la discussione di due problemi. Il primo clinico: l'alopecia simmetrica e il secondo dermatopatologico: neoplasia e iperplasia mastocitaria e linfocitaria. I relatori invitati: un clinico, un comportamentista e un patologo discuteranno i problemi dai loro rispettivi punti di vista dando modo ai partecipanti di contribuire alla discussione sia nel corso delle presentazioni sia con la presentazione di casi clinici.
RELATORI Francesca Abramo, Pisa Alessandra Fondati, Roma Clara Palestrini, Milano
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Dermatologia felina: caratteristiche di specie che determinano la peculiarità dei quadri clinici - Alessandra Fondati 9.45 Alopecia simmetrica: prurito, dolore o ansia? - Clara Palestrini 10.30 Pausa 11.00 Il sottile confine tra neoplasia e iperplasia mastocitaria e linfocitaria Francesca Abramo 11.45 Discussione
12.30 Assemblea annuale soci SIDEV 13.30 Pausa pranzo 14.30 Presentazione di casi clinici da parte dei soci 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
ISCRIZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIDEV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
SEDE Centro studi SCIVAC, Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cemona
PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Vi informiamo che i nostri Uffici resteranno chiusi per Ferie dal 10 al 21 Agosto 2009
organizzato da
certificata ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSO INTRODUTTIVO
CORSO AVANZATO
CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA
CHIRURGIA 1 Cremona, 09/12 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC
Milano, 26/27 Settembre 2009 AtaHotel Quark Via Lampedusa, 11/A, 20141 Milano
ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Guido Pisani, Med Vet, Luni Mare, Ortonovo (SP)
ECM: In fase di accreditamento RELATORI Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia PARTECIPAZIONE A NUMERO CHIUSO: 100 QUOTE Soci SCIVAC, Studenti e Neolaureati (2008/2009): € 144,00 (IVA inclusa) Veterinari non soci: € 180,00 (IVA inclusa)
CORSI PRATICI
CHIRURGIA DELL’ORECCHIO (TECALBO E BULLECTOMIA) Cremona, 30 Novembre 01 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE E RELATORE Gert Ter Haar, DVM, PhD, Dipl ECVS, Utrecht (Olanda) ISTRUTTORE Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 380,00 + IVA 20% Non soci: € 530,00 + IVA 20% La quota comprende la cena di Lunedì sera
RELATORI Luca Formaggini, Med Vet, Dormelletto (VA) Daniela Murgia, Med Vet, Dipl ECVS, Bologna Guido Pisani, Med Vet, Luni Mare, Ortonovo (SP) Fabio Sangion, Med Vet, Treviso ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 550,00 + IVA 20% Non soci: € 700,00 + IVA 20%
MEDICINA D’URGENZA Cremona, 14/18 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento RESPONSABILE SCIENTIFICO Fabio Viganò, Med Vet, Milano RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Chiara Valtolina, Med Vet, PhD, MRCVS, Hatfield (UK) Fabio Viganò, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00+ IVA 20%
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CeSDA e SIATAV Focus
VETERINARIA 25 | 2009
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Riconoscere il dolore e incoraggiare il trattamento antalgico Antonello Bufalari e Giorgia della Rocca ci parlano di come migliorare l’approccio al dolore nel paziente animale conseguenti difficoltà che si hanno nel riconoscerne e quantificarne la presenza e nel classificarne l'origine. Ne abbiamo parlato con il prof. Antonello Bufalari della Facoltà di Perugia, consigliere della SIATAV, la società specialistica di riferimento della SCIVAC che si occupa di anestesiologia e terapia antalgica, e con la professoressa Giorgia della Rocca del Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria della Facoltà di Perugia.
Prof. Antonello Bufalari
di FULVIO STANGA n adeguato controllo del dolore dovrebbe rappresentare uno dei principali obiettivi del veterinario pratico, nell'ottica di migliorare la qualità della vita, la risposta alla terapia e il tempo di sopravvivenza dei propri pazienti, alcune ricerche relativamente recenti hanno evidenziato però come, in particolar modo in Italia, gli analgesici siano ancora molto poco utilizzati nella pratica veterinaria generale, soprattutto in alcune specie". È questa una delle premesse alla base del neo-istituito Centro di Studio sul Dolore Animale (CeSDA), presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Perugia. Gli studi partiranno dalla premessa che allo stato attuale non esiste ancora un sistema universalmente riconosciuto per valutare il dolore negli animali. Il limite principale all'effettuazione della terapia del dolore in medicina veterinaria è riconducibile alla mancanza di un metodo diagnostico univoco ed universale in grado di valutare il dolore negli animali, e alle
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Ad oggi, non disponiamo di un metodo diagnostico universale per riconoscere il dolore, classificarne l’origine e quantificarne la presenza. Quali saranno i primi passi del Centro di Studio sul Dolore Animale (CeSDA) per arrivare ad un sistema univoco e riconosciuto? Giorgia della Rocca - In effetti quello dell’individuazione oggettiva del dolore è un campo di ricerca ancora aperto e, ad oggi, esistono poche scale di valutazione del dolore che ben si adattino ai nostri animali. Quindi, uno dei motivi che hanno portato all’istituzione del CeSDA è stato proprio quello di avviare un percorso che, nell’ottica di creare una nuova disciplina, l’algologia veterinaria, affrontasse e approfondisse la “semeiologia del dolore negli animali”. Il progetto è senz’altro molto ambizioso, in quanto, date le enormi differenze di specie, di razza, di indole che caratterizzano i pazienti non verbalizzanti con cui il veterinario si trova a confrontarsi, nonché i diversi tipi di patologie dolorifiche che colpiscono i nostri pazienti, non è facile individuare degli indici sempre specifici ed univoci che possano misurare e tipizzare il dolore provato dal singolo individuo in modo oggettivo e ripetibile da diversi valutatori. Il confronto tra gli esperti nel settore, unitamente ad un’offerta formativa rivolta ai veterinari pratici (la sensibilizzazione della Categoria verso il dolore animale rappresenta il primo passo verso l’attitudine a inserire la valutazione del dolore tra i parametri che vengono normalmente valutati in corso di visita clinica), porterà sicuramente ad un confronto produttivo, dal quale potranno scaturire “linee guida” più specifiche nell’ambito dei metodi per la valutazione del dolore. Il dolore animale presenta ancora molte incognite. È una lacuna scientifica o culturale? Antonello Bufalari - Direi entrambe, pur se darei un peso maggiore alle lacune culturali. Infatti, anche se i primi studi sulla fisiologia del dolore risalgono agli anni ’60, è solo da un paio di decenni che la ricerca sull’argomento è andata affinandosi, sia per quanto riguarda i percorsi neurofisiologici che sottendono le numerose sindromi algiche che possono essere riscontrate nell’uomo, che per quanto concerne i possibili approcci terapeutici. È solo da poco tempo dunque che la ricerca scientifica ha portato a riconoscere il dolore come patologia e non solo come sintomo di una malattia, e che in medicina umana la terapia del dolore sta iniziando a diventare una realtà, come dimostrato dalla costituzione di Centri specializzati. Parados-
salmente (e qui entrano in gioco le carenze culturali!), nonostante gli studi di neurofisiologia alla base delle conoscenze odierne sul dolore nell’uomo e volti all’approntamento e alla validazione di protocolli terapeutici, siano stati fatti in gran parte su modelli animali (cavie, ratti, gatti, cani, etc), per molto tempo non ci si è preoccupati del fatto che anche gli animali potessero andare incontro alle conseguenze nefaste di un dolore non trattato… Ad oggi, in medicina veterinaria, la tendenza a considerare ancora il dolore come un sintomo marginale e privo di conseguenze cliniche di una patologia più specifica contribuisce a non far crescere questa disciplina. Inoltre, i corsi di studio in Medicina Veterinaria ancora non prevedono un modulo dedicato all’algologia, e tale argomento non risulta ancora inserito, se non marginalmente, in percorsi di formazione post-universitaria. Leggiamo che in Italia, gli analgesici sono ancora molto poco utilizzati nella pratica veterinaria generale, soprattutto in alcune specie. Quali studi hanno evidenziato questo dato e da cosa può dipendere? G.d.R. - Al momento gli unici dati riferiti all’uso di analgesici da parte dei veterinari italiani derivano da un’indagine epidemiologica condotta dalla nostra Facoltà e volta a definire l’attitudine dei veterinari italiani nella gestione del dolore del cane e del gatto: da tali dati emerge come, ad esempio, gli oppiodi puri vengano ancora poco utilizzati, nella maggior parte dei casi a causa delle norme restrittive circa la loro detenzione e prescrizione. Parimenti, la paura dei rischi di effetti collaterali da Oppioidi e FANS ne comporta un limite di impiego, e le scarse conoscenze circa l’esistenza di numerose altre molecole atte alla gestione del dolore riducono drasticamente l’armadietto farmaceutico a disposizione del veterinario pratico. Come detto precedentemente, è sicuramente un fatto culturale, che può essere superato con l’acquisizione di conoscenze a riguardo. La terapia del dolore è stata una conquista della veterinaria nei confronti di un Ministero della Sanità, che pretendeva di non riconoscere al medico veterinario la gestione di farmaci contro il dolore severo. A che punto è la terapia del dolore in veterinaria? G.d.R. - Da un punto di vista pratico, il Medico veterinario è oggi equiparabile al Medico Umano per quanto attiene la prescrizione e l’utilizzo dei farmaci antidolororifici. L’apertura del Ministero della Salute riguardo il dolore animale è peraltro stata suffragata dalla volontà di ospitare nell’ambito del SANIT 2009, il 6° Forum internazionale della Salute (che si è tenuto a Roma, 23-26 giugno 2009), un Convegno sul tema “la terapia del dolore negli animali da compagnia e da reddito”. Ad oggi sarebbe possibile trattare diverse forme algiche acute e croniche nei nostri animali in quando esistono i farmaci e le tecniche antalgiche in grado di sopprimere il dolore, ma, come dicevamo prima, mancano la cultura e la sensibilizzazione del veterinario.
Fra i collaboratori esterni del Centro sono annoverati i medici veterinari liberi professionisti. Che tipo di contributo viene richiesto al veterinario pratico? G.d.R. - Il Centro si avvale di un Comitato Organizzativo, attualmente composto da 7 membri esperti nel settore, comprendenti tre anestesiologi e un neurologo veterinari nonché un algologo, un neonatologo e un pediatra umani. Il Comitato Organizzativo ha funzioni di impulso e di supporto nei confronti degli altri organi del centro e può proporre al Consiglio Scientifico iniziative volte allo sviluppo, alla promozione ed alla visibilità esterna del Centro e delle sue attività. In attesa che la ricerca faccia passi avanti, che cosa può fare già oggi il medico veterinario attento alla sofferenza del paziente? A.B. - Approfondire le conoscenze nell’ambito della neurofarmacologia del dolore e del riconoscimento, e sulla scorta di solide basi scientifiche, iniziare ad applicare la terapia del dolore imparando ad utilizzare in modo appropriato le diverse classi farmacologiche a disposizione ed estendendo l’applicazione di protocolli terapeutici, al di là del periodo perioperatorio, anche al dolore cronico e a condizioni algiche di origine internistica. Sul dolore animale quali iniziative sono state prese in passato da Siarmuv e, ora, potranno essere sviluppate in futuro da Siatav? A.B. - Quale membro del consiglio direttivo della società specialistica Siarmuv posso affermare che già nel Nazionale tenutosi a Rimini a Maggio 2009, abbiamo dedicato tutta una giornata alla problematica dolore. Oltre a ciò anche in passato sia in congressi nazionali che nelle giornate specialistiche della società sono state più volte trattate le problematiche sul dolore negli animali d’affezione. I programmi futuri della nuova società specialistica SIATAV (Società Italiana di Anestesiologia e Terapia Antalgica Veterinaria), che già dall’acromimo rivela quale sia il suo orientamento, saranno mirati a sensibilizzare i colleghi del settore ad affrontare in modo ancora più incisivo e fattivo le tematiche riguardanti l’individuazione semiologica del dolore, la sua quantificazione e, infine, le tecniche volte al trattamento antalgico. ■
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12 Vet Journal Attualità scientifica
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VETERINARIA 25 | 2009
Aborti tardivi: fattori di rischio specifici per la scrofa Lattazioni brevi e nidiate poco numerose tra le condizioni favorenti
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a riduzione del numero di parti dovuta agli aborti tardivi (LPL) è una manifestazione dell'infertilità stagionale nella scrofa. Uno studio ha valutato i fattori di rischio specifici di LPL nel periodo di infertilità stagionale (da gennaio ad aprile) nella scrofa e nella scrofetta. L'età al primo servizio era considerata un fattore di rischio maggiore specifico per la scrofetta, mentre erano considerati fattori di rischio specifici per la scrofa il numero di parti, il precedente intervallo svezzamento-servizio, la durata della precedente lattazione e il numero di suinetti svezzati nel periodo di lattazione immediatamente precedente l'evento di accoppiamento/gestazione in esame. L'analisi di regressione logistica di questi fattori
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TROMBOCITOPENIA IMMUNOMEDIATA SECONDARIA IN CANI CON LEISHMANIA uarantaquattro cani con infezione naturale da Leishmania infantum venivano suddivisi in due gruppi: 20 cani trombocitopenici con piastrine inferiori a 150 x 10(9)/l, e 24 cani non trombocitopenici con piastrine superiori a 200 x 10(9)/l. Dieci cani clinicamente sani erano utilizzati come controlli. Si otteneva un profilo ematologico e il siero veniva utilizzato per valutare la presenza di IgM e IgG legate alle piastrine mediante citometria a flusso. Diciannove dei 20 cani trombocitopenici e 13 dei 24 cani non trombocitopenici presentavano livelli identificabili di immunoglobuline legate alle piastrine, assenti invece nei cani di controllo. Le differenze erano significative sia per le IgM sia per le IgG. (M.G.M.) *“Secondary immune-mediated thrombocytopenia in dogs naturally infected by Leishmania infantum” Cortese, M. Sica, D. Piantedosi, G. Ruggiero, M. E. Pero, G. Terrazzano, V. Mastellone, and P. Ciaramella. Vet Rec. 2009 164: 778-782.
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veniva effettuata su 13.213 animali di tre allevamenti (allevamento A, B e C). L'età al primo servizio delle scrofette aveva effetto sulla LPL nell'allevamento C, rispetto agli allevamenti A e B, e gli animali accoppiati a 220 giorni circa di età avevano il minore tasso di LPL. Per le scrofe di età maggiore, il numero di parti era un fattore di rischio negli allevamenti A e C, dove la proporzione di scrofe con LPL aumentava all'aumento del numero dei parti. Combinando e analizzando i dati di ciascun allevamento, era presente una significativa interazione tra allevamento e intervallo svezzamento-primo servizio, con gli animali dell'allevamento C più a rischio di LPL. Le scrofe con periodi di lattazione più brevi e nidiate meno numerose alla precedente lattazione avevano una maggiore probabilità di LPL in tutti gli allevamenti. I fattori di rischio di LPL identificati, concludono gli autori, nelle condizioni dello studio, possono consentire all'allevatore, durante la stagione di infertilità, interventi volti a migliorare la capacità riproduttiva della mandria. *“Identification of sow-specific risk factors for late pregnancy loss during the seasonal infertility period in pigs” Bertoldo M, Grupen CG, Thomson PC, Evans G, Holyoake PK. Theriogenology. 2009 May 21. [Epub ahead of print]
Culicoidi possibili vettori della bluetongue nel Canton Ticino umerose epizoozie di bluetongue hanno nei decenni passati interessato regolarmente molte parti d'Europa. A causa della presenza della malattia e dei suoi vettori nei paesi adiacenti, la Svizzera ha condotto nel 2003 un iniziale studio entomologico che ha stabilito la presenza di numerosi moscerini del genere Culicoides (Diptera: Ceratopogonidae). In seguito, è stato stabilito un sistema di monitoraggio di mandrie sentinella al fine di determinare e studiare ulteriormente la composizione della popolazione dei culicoidi. Nel 2005 e 2006, gli insetti venivano catturati in sette diversi siti sentinella al sud della Svizzera (Canton Ticino), vicino al confine con l'Italia, utilizzando trappole luminose tipo Onderstepoort. La regione studiata è botanicamente e zoologicamente simile all'area mediterranea ed è una delle zone più calde e umide del paese, quindi considerata una possibile via di accesso della bluetongue in Svizzera. Le catture venivano effettuate in quattro allevamenti bovini, due centri equini e un allevamento caprino. Il campionamento si effettuava quattro volte al mese, da giugno a ottobre. Le trappole venivano attivate dal tramonto all'alba e i campioni prelevati mensilmente venivano sottoposti ad analisi microscopica e a
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PCR specifica per Culicoides imicola. I risultati hanno confermato l'assenza di C. imicola (Kieffer) e dimostrato che i possibili vettori del virus della blueotongue sono numerosi, in particolare: Culicoides obsoletus (Meigen), Culicoides scoticus (Downes & Kettle), Culicoides dewulfi (Goetghebuer) subgenere Avaritia e Culicoides pulicaris (Linnaeus) subgenere Culicoides. Questi dati accrescono le attuali conoscenze circa la popolazione dei culicoidi nelle regioni meridionali della Svizzera. Specie segnalate per la prima volta nel paese erano Culicoides cataneii (Clastrier), Culicoides flavipulicaris (Dzhafarov), Culicoides indistinctus (Khalaf), Culicoides nubeculosus (Meigen) e specie del complesso Grisescens. (M.G.M.) *“An investigation on the Culicoides species composition at seven sites in southern Switzerland” Casati S, Racloz V, Delécolle JC, Kuhn M, Mathis A, Griot C, Stärk KD, Vanzetti T. Med Vet Entomol. 2009 Jun; 23(2): 93-8.
Borrelia burgdorferi nelle lucertole e nelle loro zecche no studio ha indagato il ruolo delle lucertole nel ciclo naturale di Borrelia burgdorferi sensu lato (s.l.). Nel 2007 e 2008 venivano catturati nel territorio ungherese 186 rettili appartenenti a tre specie: 126 ramarri orientali (Lacerta viridis), 40 lucertole del Tauro (Podarcis taurica) e 20 lucertole degli arbusti (Lacerta agilis). Tutte le zecche rimosse dalle lucertole erano Ixodes ricinus, sia larve (324/472; 68,6%) sia ninfe (148/472; 31,4%). Erano infestati più della metà degli esemplari di L. viridis (66/126; 52,4%) e la prevalenza dell'infestazione da zecche nelle altre due specie era del 35% ciascuna. Le 472 I. ricinus asportate e i campioni tissutali di 134 squame del collare e 62 frammenti di unghie delle lucertole venivano ulteriormente analizzati per identificare la presenza di B. burgdorferi s.l. mediante PCR. L'amplificazione del DNA di B. burgdorferi s.l. aveva successo nell'8% (n = 92) dei campioni tissutali di L. viridis, nel 9% (n = 32) di quelli di P. taurica e nel 10% (n = 10) dei campioni di L. agilis. La RFLP-PCR identificava Borrelia lusitaniae in tutti i campioni di lucertola analizzati. La prevalenza di B. burgdorferi s.l. nelle zecche asportate da L. viridis, P. taurica e L. agilis era rispettivamente dell’8%, 2% e 0%. La maggior parte delle zecche infette era portatrice di B. lusitaniae (74%) ma si identificavano anche Borrelia afzelii (5%) e B. burgdorferi sensu stricto (21%) rispettivamente nelle
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ANTICIPO DELLA PRIMA OVULAZIONE NELLA CAVALLA no studio ha confrontato l'efficacia di sulpiride e domperidone per l’induzione dell'ovulazione nelle cavalle in anestro profondo nelle medesime condizioni sperimentali, determinandone la fertilità dopo l'inseminazione artificiale effettuata in corrispondenza dell'estro indotto. Ventisei cavalle Standardbred non gravide, non in lattazione e in anestro sono state assegnate a caso a tre gruppi e trattate quotidianamente per 25 giorni (dal 3 al 28 febbraio) con sulpiride (1 mg/kg IM SID, n=10) o domperidone (1 mg/kg PO SID, n=10); sei cavalle venivano utilizzate come controlli. L'inizio del periodo di transizione e la prima ovulazione erano accelerati nelle cavalle trattate con sulpiride (16,4±0,8 giorni) ma non in quelle trattate con domperidone (46,0±3,3 giorni). Il diametro del follicolo maggiore era influenzato dal trattamento, dal tempo e dall'interazione di trattamento-giorno e aumentava significativamente nel gruppo sulpiride. Benché non si osservasse un effetto principale del trattamento sulla concentrazione plasmatica di LH, il tempo e l’interazione trattamento-giorno erano statisticamente significativi. L'intervallo tra l'inizio del trattamento e la prima ovulazione era più breve nel gruppo sulpiride (36,9±2,5 giorni) che in quello domperidone (74,7±3,3 giorni) e di controllo (81,4±3,1). L'inizio della gravidanza era significativamente accelerato nelle cavalle trattate con sulpiride (61,0±35,2 giorni) ma non in quelle trattate con domperidone (83,0±44,0 giorni). Le cavalle trattate non gravide, dopo la prima inseminazione artificiale mostravano normali cicli estrali con intervalli interovulatori irregolari. Gli autori concludono che la sulpiride è efficace nell'anticipare l'inizio del periodo di transizione e la prima ovulazione, mentre il domperidone è efficace solo in alcuni soggetti. (M.G.M.) *"Administration of sulpiride or domperidone for advancing the first ovulation in deep anestrous mares” Mari G, Morganti M, Merlo B, Castagnetti C, Parmeggiani F, Govoni N, Galeati G, Tamanini C. Theriogenology. April 2009;71(6):959-65.
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zecche rimosse dai ramarri e dalle lucertole del Tauro. Gli autori concludono che le lucertole, soprattutto L. viridis, possono essere importanti ospiti di larve e ninfe di I. ricinus e quindi essere considerate possibili serbatoi di questi importanti vettori di patogeni. Lo studio conferma il ruolo del ramarro e suggerisce un'implicazione della lucertola del Tauro nel ciclo naturale di B. lusitaniae. (M.G.M.) *“Detection of Borrelia burgdorferi sensu lato in lizards and their ticks from Hungary” Földvári G, Rigó K, Majláthová V, Majláth I, Farkas R, Pet'ko B. Vector Borne Zoonotic Dis. 2009 Jun;9(3):331-6. ■
laPROFESSIONE VETERINARIA
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Prevenzione Europa
Influenza in UK: più visita clinica, meno test di laboratorio ed antivirali di CARLOTTA FERRONI Medico Veterinario n data 2 luglio 2009 sul sito della Agenzia per la Protezione della Salute inglese, è stato pubblicato l’annuncio fatto dal governo del Regno Unito, in cui viene spiegato il nuovo approccio di trattamento nei confronti della pandemia influenzale. In buona sostanza è stato deciso che i General Practitioners inglesi, equivalenti ai nostri medici di famiglia, d’ora in poi faranno diagnosi dei casi sulla base dell’osservazione clinica e non più utilizzando i test di laboratorio. Ciascun individuo infatti che presenterà una sintomatologia riportabile ad influenza verrà visitato e giudicato dal medico di famiglia, che deciderà se somministrare o meno antivirali per curare la patologia. Anche i tamponi, prima utilizzati di routine per la diagnosi dei casi sospetti, non verranno più impiegati, e l’Agenzia per la Protezione sospenderà il rintraccio delle persone che hanno avuto “contatti a rischio”, e non somministrerà antivirali per limitarne la diffusione. Il segretario di Stato per la Salute, Andy Burnham ha sottolineato che la decisione è stata presa in considerazione del fatto che ultimamente sono stati isolati ulteriori clusters virali nel Paese dove la malattia sta diffondendo all’interno della comunità, e perciò gli interventi finora adottati non risultano ulteriormente adeguati alla situazione epidemiologica. Secondo il Governo inglese è difatti essenziale concentrarsi sul trattamento individuale dei pazienti. Nel Regno Unito fin dai primi casi scoperti, la politica è stata quella di contenere la diffusione del virus attraverso in-
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terventi di salute pubblica come la contemporanea somministrazione di farmaci antivirali sia agli individui sintomatici sia a quelli venuti a stretto contatto con quest’ultimi. Questo metodo ha sicuramente dimostrato di avere successo nel contenimento della diffusione ma non poteva continuare ad essere utilizzato all’infinito dal momento che gli antivirali non rappresentano una “cura”. Sono infatti sicuramente importanti nel ridurre la diffusione del virus nell’organismo, aiutano il paziente a riprendersi più velocemente e riducono il rischio di complicazioni, così come la disseminazione dello stesso da parte delle persone infette, ma in termini di aumentata protezione non offrono alcun vantaggio. Una volta che il virus si diffonde all’interno della comunità l’utilità degli antivirali, intesa come riduzione della diffusione della malattia o di offerta di protezione individuale, si viene a ridurre drasticamente. Bisogna poi considerare come le persone con buona probabilità siano ripetutamente esposte alla malattia nel corso del tempo, e perciò un eccessivo ricorso alla profilassi non sarebbe più appropriato, visto che non in grado di eliminare il virus. Altra notizia di un certo rilievo riguarda invece la stesura da parte del Royal College of General Practitioners e della British Medical Association di un documento guida per rispondere e pianificare ad una pandemia influenzale, dal titolo Preparing for pandemic infuenza e da sottoporre a regolare revisione visto il continuo divenire della situazione. Questo documento risulta particolarmente utile per i medici di famiglia ed il loro staff composto dai Practice Mangers, e anche per le Organizzazioni di Cura Primaria ed i pazienti. ■
PET PASSPORT ANCORA A CONDIZIONI SPECIALI PER 5 PAESI
a Commissione Europea ha formalizzato la proposta di mantenere fino al 31 dicembre 2011 le misure transitorie per i cani, i gatti e i furetti che viaggiano con i proprietari verso Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia, e Regno Unito. La proposta sarà discussa dal Parlamento e dal Consiglio Europeo. In base al Regolamento europeo 998/2003, i cani, i gatti e i furetti che viaggiano al seguito del proprietario per scopi non commerciali verso un altro Stato Membro devono essere accompagnati da un passaporto (oppure da un certificato che attesti la validità della vaccinazione antirabica se in entrata da un Paese Terzo). È il cosiddetto "general regime" che dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio 2010 e consentire maggiore uniformità nella movimentazione di animali da compagnia nei territori comunitari e meno incombenze per i proprietari. Tuttavia il Regolamento riconosce un periodo di transizione, fino al 30 giugno del
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2010, durante il quale 5 Stati Membri (Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia, e Regno Unito) possono richiedere che gli animali in ingresso nel loro territorio dimostrino ulteriori garanzie sanitarie, per proteggersi dal rischio di introdurre e diffondere malattie non presenti sul loro territorio. È il cosiddetto "transitional regime" che con tutta probabilità varrà fino al 31 dicembre 2011: obbligo del test sierologico antirabbico (Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito) e misure specifiche contro l'echinococcosi (Finlandia, Malta, Svezia, Irlanda e Regno Unito) e le zecche (Irlanda, Malta e Regno Unito). Nell'accordare la proroga, la Commissione, che sottolinea di non aver disatteso il parere dell'Efsa rilasciato nell'ottobre del 2007, anzi riconosce che ci sono stati dei generali miglioramenti rispetto alla rabbia ma anche che in alcuni Paesi Membri e confinanti la malattia è ancora sotto controllo nella fauna selvatica. La proroga consentirà anche un allineamento temporale con l'obbligo - dal 3 luglio 2011 - di identificazione esclusivamente elettronica di cani, gatti e furetti, come previsto dal Regolamento europeo 998/2003
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14 Info Regioni Dal territorio
VETERINARIA 25 | 2009
Consulenze aziendali da rifare in Umbria L’accoglimento del ricorso della Fnovi da parte del Tar rimette in gioco i veterinari l Tar ha infatti bocciato la delibera della Giunta Regionale Umbra sulla "Misura 114" e dato soddisfazione ai veterinari, riconoscendo la natura professionale delle consulenze sulla "condizionalità" e la conseguente necessità di abilitarli a queste attività. Il tribunale ha anche riconosciuto il carattere illegittimo del requisito dell'esperienza: gli iscritti agli Albi professionali sono già "esperti" ex lege. La delibera sul sistema di consulenza aziendale nella Regione Umbria è dun-
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que da riscrivere. Un risultato importante sotto il profilo giurisprudenziale e di esempio per le altre Regioni chiamate ad organizzare le consulenze nei piani di sviluppo rurale e della condizionalità. Il Tar ha così bocciato quello che la Fnovi ha definito "il peggior bando di consulenza aziendale del Paese". Il Tar dell'Umbria, tuttavia, pur riservando ai professionisti la consulenza aziendale richiede che siano dotati di 3 sedi con laboratorio d'analisi, un aspetto critico contenuto nella delibera regionale che il Tar non ha censura-
to. Ai professionisti si chiede anche l'obbligo di garantire lo svolgimento dell'attività per almeno 10 anni e di produrre certificazioni di qualità, prerogative che per il Tribunale Amministrativo dell'Umbria si giustificano con la necessità per la Regione di dotare di particolari standard qualitativi gli organismi del "sistema" pubblico di consulenza aziendale. Le motivazioni del Tar per la Fnovi "non appaiono condivisibili, tenuto conto che non sono coerenti con la premessa di riservare al mondo professionale l'attività di consulenza
aziendale", il che "certamente confligge con la realtà, ben più destrutturata, degli studi professionali anche di natura associata e rende difficile, in pratica, per i professionisti ottenere il riconoscimento regionale". ■
ALESSANDRO POLI ELETTO PRESIDE A PISA l professor Alessandro Poli è stato eletto Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa dal 1° novembre 2009. Il professor Poli, che sarà in carica per il quadriennio 2009-2013, succede all'attuale Preside, il prof. Vittorio Tellarini. Dodici i punti del programma con il quale il professor Poli ha presentato la propria candidatura, fra i quali figurano l'accreditamento EAEVE, l'avvio dell'Ospedale Veterinario Didattico, il trasferimento della Facoltà a San Piero e l'intensificazione dei rapporti con gli Ordini professionali. "Il riconoscimento da parte dell'EAEVE - spiega nella sua relazione il Prof. Poli - è e sarà sempre più legato, ad uno dei problemi principali della professione veterinaria e cioè con l'eccessivo numero di laureati e con la conseguente crisi occupazionale. Non a caso è stata costituita una Commissione "Università e professione" della quale fanno parte sia presidi della Facoltà di Medicina veterinaria sia rappresentanti della Fnovi e dell'ANMVI, con lo scopo di formulare una soluzione per risolvere questo problema". Nel programma c'è anche l'obiettivo di divulgare, tra i ricercatori, la "cultura del fare", incoraggiando progetti di ricerca interdisciplinari in Facoltà e cercando di accedere a finanziamenti della Comunità Europea. Quanto alla didattica occorre evitare una "licealizzazione" dei corsi e curare l'inserimento nel mondo produttivo dei laureati, rivalutare il ruolo delle tesi di laurea e proseguire nello sviluppo delle attività post-laurea.
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GELATO SICURO ANCHE GRAZIE AI VETERINARI uno snack fresco e veloce, che si può gustare passeggiando ed è allo stesso tempo nutriente e leggero. Il gelato continua a fare proseliti specialmente in Italia dove in estate, secondo una ricerca dell'Istituto del gelato, 3 nostri connazionali su 100 lo sostituiscono addirittura al pranzo. E a rafforzare l'importanza nutriente del gelato c'è ora anche Angela Allegra, responsabile del settore lattiero caseario del servizio igiene ed assistenza veterinaria dell'Asl di Novara. "Una buona percentuale di consumatori di gelato - spiega - è rappresentata da persone molto giovani, fra cui bambini anche nella primissima infanzia, che risultano dal punto di vista immunitario più soggetti a eventuali malattie a trasmissione alimentare, e la normativa vigente prevede che i laboratori di produzione di gelato siano sottoposti a controlli da parte del dipartimento di prevenzione". Il gelato in realtà si gusta tutto l'anno, ma d'estate viene naturalmente consumato in quantità maggiori. L'Italia è al primo posto nella Comunità Europea per consumo di gelato, con 4 kg pro-capite. Accanto ad una grande produzione di gelato industriale si è sviluppata anche una notevole produzione di gelato artigianale. Sul territorio dell'Asl Novara, i servizi interessati al controllo sono il servizio igiene e assistenza veterinaria ed il servizio igiene alimenti e nutrizione, a seconda che il gelato venga prodotto in una gelateria artigianale che effettua solo questa attività o in una gelateria-bar. "Le ispezioni presso le gelaterie - prosegue Allegra - hanno lo scopo di monitorare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali dei laboratori di produzione, verificare l'applicazione dei principi di autocontrollo e delle buone pratiche igieniche di lavorazione e di prelevare campioni di gelato sui quali eseguire analisi microbiologiche per valutare la conformità igienica del prodotto finito".
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AISA Osservatorio farmaco
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La specificità del farmaco veterinario nulate è una risposta delle aziende a questo tipo di problematica. Il farmaco, diretto ad un paziente che non collabora, deve essere, poi, facile da somministrare. Per questo spesso si utilizzano dei “device” per favorire somministrazioni “in serie”. I farmaci destinati a specie produttrici di derrate alimentari sono sottoposti a studi aggiuntivi rispetto al medicinale umano, eseguiti sulle specie di destinazione del farmaco, che hanno lo scopo di determinare i tempi di sospensione che devono intercorrere dal termine della terapia nell’animale fino all’utilizzo
di MICHELE LIBERTI i sono differenze tra i farmaci veterinari e quelli per la cura umana. Il farmaco veterinario è infatti un prodotto progettato espressamente per le esigenze dell’animale, del veterinario, dell’allevatore o del proprietario, con l’obiettivo di migliorare la salute animale e ripristinare il suo benessere, ma anche quello di tutelare la salute umana. La differenza di dimensioni, di cinetica nonché di metabolismo tra le varie specie di destinazione di un farmaco veterinario genera di conseguenza una notevole differenziazione di “Potency” di un medicinale, nonché una grande proliferazione di differenti formati per i vari prodotti. Tale aspetto conferisce all’officina di produzione veterinaria un elevato grado di complessità sia organizzativa che gestionale. Già nella fase di formulazione è necessario identificare l’eccipiente e le ricoperture adeguate per favorire il consumo del farmaco da parte dell’animale. Si utilizzano infatti agenti mascheranti per coprire il sapore sgradevole dei principi attivi. Conveniente è somministrare il farmaco miscelandolo con del cibo, soprattutto per i grossi animali o negli allevamenti intensivi. La scelta degli eccipienti deve, quindi, consentire una miscibilità con mangimi, elemento critico per garantire la corretta posologia. La scelta dell’eccipiente e la formulazione finale, oltre ad avere una rilevanza farmacologica e di ordine pratico è anche vincolata ad una lista di sostanze consentite che l’Autorità europea ha identificato come possibile utilizzo per la veterinaria. Una specificità del Farmaco Veterinario è che la sua formulazione deve limitare anche l’impatto ambientale. La formulazione deve tenere conto dei quantitativi di impiego per ridurre il rischio di dispersione nell’ambiente e di contaminazione involontaria da parte degli operatori del settore. L’orientamento alla produzione di forme gra-
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Michele Liberti Intervet Schering Plough Animal Health
delle derrate alimentari. Le forme farmaceutiche veterinarie sono analoghe a quelle utilizzate per il settore umano: iniettabili, polveri estemporanee, soluzioni, sospensioni, liquidi orali (equivalenti agli sciroppi), gocce, compresse e creme o pomate per uso esterno. Esistono in aggiunta alcune forme farmaceutiche specifiche del settore veterinario come pomate endomammarie (da somministrare direttamente nel capezzolo della mammella), pessari intrauterini (da somministrare in utero), premiscele medicate (da miscelare nel
mangime) e paste appetibili. Le confezioni sono quasi sempre studiate per la somministrazione a più animali: confezioni multiblister sono destinate al consumo nelle cliniche e ambulatori veterinari, flaconi multi dose negli allevamenti. Il farmaco veterinario è quindi il risultato dell’attività di una organizzazione complessa che tiene conto di tutti gli aspetti regolatori, produttivi e commerciali-distributivi che, insieme, costituiscono le specificità del settore veterinario. Da Newsletter AISA 2/2009 ■
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Nel 1989 ci avevano visto molto bene La Sovi a Rimini ha festeggiato i 20 anni di fondazione
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uest’anno, in concomitanza con il venticinquennale della SCIVAC alcune Società Specialistiche hanno festeggiato il loro ventennale di
fondazione. Tra queste, la Società di Oftalmologia Veterinaria Italiana ha deciso di dare particolare enfasi all’evento organizzando un piccolo ma significativo momento di celebrazione che ricordasse questi primi venti anni di vita della associazione. Il Consiglio Direttivo della SOVI aveva stabilito di far svolgere la cerimonia all’interno del 62° Congresso Internazionale SCIVAC 2009 di Rimini, alla chiusura dei lavori congressuali della giornata di sabato 30 maggio. Ed così che alle 16.30 di sabato 30 maggio, presentato e commentato dalle due autrici, la Dr.ssa Elena Barbasso e la Dr.ssa Cristina Giordano, è stato proiettato in
Sala 5 un lavoro multimediale dal titolo “1989/2009 - Vent’anni di Oftalmologia Veterinaria in Italia”. La presentazione, che ha sicuramente richiesto alle due autrici un notevole impegno per la sua preparazione, si proponeva di ricordare, soprattutto attraverso la raccolta di immagini, gli eventi più significativi che hanno costellato questi primi vent’anni di vita della SOVI e che hanno ben dimostrato l’importanza che questa Società ha avuto nella crescita della oculistica veterinaria italiana. Particolare risalto è stato dato al successo organizzativo conseguito dalla SOVI nell’allestimento del Congresso Europeo ECVO-ESVO che si è tenuto a Genova nel 2007. Stavano scorrendo le immagini che, ricordando la serata di gala, riproponevano lo sketch in cui tre soci SOVI eseguivano una parodia del trio Pavarotti-Domingo–Carreras, quando ecco il colpo di scena: sulle note del primo movimento della V Sinfonia di
Beethoven ecco entrare in sala proprio loro, i “TRE TENORI”, ovverosia Placido Domingo (Adolfo Guandalini), José Carreras (Nunzio D’Anna) e Luciano Pavarotti (Maurizio Mazzucchelli), quest’ultimo ovviamente in completo frack bianco corredato anche del suo bel paio d’ali! Conclusa la performance goliardico-canora, che ha visto l’esecuzione di tre cavalli di battaglia del trio, My Way, Nessun Dorma e Vincerò (ovviamente ed esclusivamente in playback), e che ha riscosso un notevole successo tra gli spettatori, sono stati chiamati
sul palco i soci fondatori Claudio Peruccio e Stefano Pizzirani a cui è stato dato il compito di chiudere le commemorazioni. Alla fine è stato offerto un brindisi ai presenti con l’augurio di almeno altri venti anni di soddisfazioni come quelle fino ad ora raggiunte. ■
NUOVA FAD SULLE MALATTIE RESPIRATORIE DEL BOVINO ’offerta formativa a distanza per i medici veterinari buiatri si arricchisce di un nuovo corso di aggiornamento on line gratuito. EV e Sivar hanno lanciato la seconda iniziativa di formazione a distanza gratuita "Le malattie respiratorie del bovino". Il corso, realizzato da Alberto Casartelli e Leonardo Caprarotta, ha una durata di 42 minuti e si avvale di supporti didattici multimediali (slides con audio e filmati). L’iniziativa è sponsorizzata da Intervet-ScheringPlough Animal Health. Questo secondo appuntamento con la Fad in buiatria arriva dopo i risultati lusinghieri del primo corso on line lanciato a dicembre dell’anno scorso sulle patologie neonatali del vitello, che ha registrato più di 400 accessi on line. I corsi per la formazione a distanza del medico veterinario per animali da reddito si basano sulla tecnologia e l’esperienza acquisita in cinque anni di attività di aggiornamento in medicina veterinaria per animali da compagnia. Fra i numerosi nuovi progetti FAD che saranno proposti nei prossimi mesi e nel 2010 ne sono previsti anche alcuni sui cavali e sugli animali esotici. Molte iniziative FAD sono state sospese da EV soc. cons. A.R.L. in questi ultimi mesi in attesa di un chiarimento del Ministero della Salute sul loro riconoscimento per i crediti ECM. Nelle nuove linee guida ECM che il Ministero presenterà a settembre anche questo problema dovrebbe essere finalmente risolto dando anche ai medici veterinari la possibilità di acquisire i crediti "obbligatori" via Internet.
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Non conosco la finanza ma la veterinaria sì Cari colleghi, approfitto della richiesta fatta sugli studi di settore (v. box, ndr) per segnalare alcune cose che mi sono saltate all’occhio leggendo quanto pubblicato su ANMVI Oggi e Professione Veterinaria (n. 21, 2009 ndr) riguardo agli studi stessi. Premetto che sono ignorante in materia e quindi non so se e come viene utilizzato ciò che viene descritto nei singoli cluster. Certo che alcune sviste mi sono sembrate piuttosto grossolane e quindi preferisco fare la figura dello stupido scrivendo a VOI che non arrabbiarmi “DOPO”. Vengo quindi al dunque con alcuni esempi: cluster 2: dotazione beni strumentali: .. sterilizzatrice... un dispositivo per la fusione centrifuga...; faccio il veterinario da molti anni ma non ho mai fuso nulla!! Continua... apparecchio per ematologia... sierologia e “batteriologia”?? quest’ultimo tipo di apparecchi credo non sia presente nella maggior parte delle cliniche. Continua... un microscopio elettronico... (da wikipedia: Il microscopio elettronico è un tipo di microscopio che non sfrutta la luce come sorgente di radiazioni ma un fascio di elettroni). Credo sia ovvio che si tratta di un microscopio ottico ma se ciò che è elencato serve per decidere quanto guadagniamo allora le cose si mettono male, visto un microscopio elettronico vale circa 60.000 o più euro! Gli stessi “errori” sono presenti in più cluster. Nei 65 m2 dei “grandi ambulatori” come il mio, 15 pazienti ci stanno messi impilati uno sull’altro. La domanda da porvi è in realtà un’altra: ma chi le scrive queste idiozie?? Se non risultiamo in regola ad un accertamento, possiamo appellarci anche noi all’ignoranza?? Scusate lo sfogo, cordialmente Stefano Bo, Torino
SIETE “NON CONGRUI”? seguito dell’incontro dell’8 luglio presso l’Agenzia delle Entrate è emersa la necessità di verificare l’effettivo adeguamento dello studio di settore veterinario alla crisi congiunturale. Il dottor Lazzarini - che rappresenta la veterinaria (Anmvi e Fnovi) nella Commissione SOSE per gli studi di settoreha pertanto la necessità di raccogliere alcune informazioni presso i colleghi e di sostenere le richieste di adeguamento alla crisi sulla base di dati reali. In particolare la richiesta di informazioni è rivolta a coloro che sono risultati non congrui applicando Gerico 2009 (su dati 2008). Si chiede: • di segnalare a info@anmvi.it o in via riservata a vetcorelli@tiscali.it se si è risultati non congrui applicando Gerico 2009 • se si è risultati non congrui, si chiede di inserire - a titolo di verifica - i dati 2008 nel software Gerico 2008, in modo da raffrontare il comportamento di Gerico 2008 e Gerico 2009: qualora la prova dia esito di congruità, si prega di darne comunicazione (alle mail sopra indicate), in quanto potrebbe essere indice di inadeguatezza di Gerico 2009 • di estendere queste richieste ad altri colleghi in modo da raccogliere quante più testimonianze possibili e possibilmente in varie Regioni.
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Lettere al Direttore
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Caro Collega, il tuo sfogo è legittimo e giustissimo. Alla Sose, l’ufficio degli Studi di Settore dell’Agenzia delle Entrate, hanno preso più di un abbaglio e per questo abbiamo ritenuto di pubblicare integralmente i cluster su questo giornale. Abbiamo voluto dare modo a tutti di vedere qual è la percezione che di noi ha il Fisco e ragionarci tutti insieme. Le cantonate che fai notare, insieme purtroppo ad altre (sono spariti dai cluster gli ambulatori di medie dimensioni), sono state puntualizzate dal nostro Collega Giuliano Lazzarini che, come tutti sanno, fa parte della Commissione dei rappresentanti delle varie categorie, e da anni è il nostro “portavoce” all’Agenzia delle Entrate. Dobbiamo evitare che Gerico 2009 ci penalizzi e che l’evoluzione del nostro TK22U in UK22U non sia aderente alla
nostra situazione e nemmeno alla crisi congiunturale. Per avere forza con gli “azzeccagarbugli” del Fisco abbiamo bisogno di dati e dell’impegno di tutti, perché è solo con i dati alla mano che si può efficacemente dimostrare che lo studio di settore non sta affatto andando nella direzione auspicata. Questo è il senso della richiesta inviata per mail agli iscritti chiedendo di farci sapere se Gerico 2009 ha dato risultati di non congruità. Basta una telefonata al commercialista o qualche minuto al computer. Del resto i veterinari siamo noi, non loro, e come butta con la crisi lo sappiamo meglio di Gerico. Colgo l’occasione per ringraziare Lazzarini per l’impegno e il tempo spesi alla SOSE per tutti noi. Grazie del tuo intervento. Carlo Scotti
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“Io sono per l'abolizione del valore legale del titolo di studio e per l'abolizione degli ordini professionali”. Mariastella Gelmini, Ministro dell’Università
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12 SET 20 SET 20 SET 22-25 SET 24 SET 25-27 SET 26-27 SET 26-27 SET 26-27 SET 27 SET 27 SET 27 SET 27 SET
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON PROPLAN CUP NESTLÈ PURINA 2009 INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA
GASTROENTEROLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: AGGIORNAMENTO CLINICO - BolognaFiere - PALAGREEN - Ingresso Aldo Moro Pad. 35 - Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. ANESTESIA: III PARTE - ANESTESIA NELLE SPECIALITÀ - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LE PATOLOGIE DELLA REGIONE METACARPALE PROSSIMALE NEL CAVALLO DA ENDURANCE - Assisi, Grand Hotel Assisi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI DERMATOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHEMIOTERAPIA - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it QUALI LIMITI PER L’ANESTESIA DI UN PAZIENTE CARDIOPATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Atahotel Quark, Via Lampedusa 11/A Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it
SEMINARIO SIVE IN COLLABORAZIONE CON SISTEMA EVENTI CORSO SCIVAC INCONTRO SIONCOV
INCONTRO SICARV / SIARMUV
CORSO SCIVAC
SEMINARIO SIVE
NEUROLOGIA - Ozzano (BO) Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE - Jolly Hotel - Castenaso (BO) - VIA VILLANOVA 29/8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - TRENTO - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - VIA SAN COSTANZO 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TRENTO INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
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CORSO SIVE
NEUROLOGIA - Ozzano Emilia (BO) - Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
30 SET 2 OTT
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
30 SET 2 OTT
CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA
3-4 OTT
SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SIMEF E SINUV
2° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - FISIOPATOLOGIA CARDIOVASCOLARE E APPROCCIO CLINICO - Centr Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it FOOD SAFETY: ANIMAL FEED IMPACT ON HUMAN HEALTH. RIFLESSI DELL’ALIMENTAZIONE ANIMALE SULLA SALUTE UMANA. - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it DAY-HOSPITAL, DEGENZA E TERAPIA INTENSIVA NEL PAZIENTE FELINO: QUANDO L’OSPEDALIZZAZIONE È UNA NECESSITÀ - Crowne Plaza, Via Po 197 - Padova - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
4 OTT
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA
IL CONIGLIO DA COMPAGNIA - “Sala Quadrivium” Genova - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA
IL CAMPO CHIRURGICO COME UN VIDEOGAME: LA CHIRURGIA MINIINVASIVA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - Hotel Sporting - Ancona - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRI DI OMEOPATIA VETERINARIA. MATERIA MEDICA DEI LATTI SPERIMENTATI IN OMEOPATIA E LORO APPLICAZIONI CLINICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ARGOMENTI DI PATOLOGIA ORALE - II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SIGAV_AGGIORNAMENTI SULLE PRINCIPALI PATOLOGIE EPATICHE DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
4 OTT 4 OTT 4 OTT 10-11 OTT 10-11 OTT 11 OTT 11 OTT 14-16 OTT 16-18 OTT 17-18 OTT
INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SIODOV INCONTRO SIGAV
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
2° IT. ORTOPEDIA: V PARTE - CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 63° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - TRAUMATOLOGIA DEI TESSUTI MOLLI - Centro Affari E Convegni, Arezzo - VIA LAZZARO SPALLANZANI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ECOGRAFIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC SEMINARIO SIVAE
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PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 5 luglio 2009
SOLUZIONI
QUIZ 1
a 2 pasti al giorno b 6-8 pasti al giorno c 3-4 pasti al giorno d 1 pasto al giorno
Risposta corretta: c) Incontro SCVI, Soc. spec. SCIVAC di Chirurgia Veterinaria Cremona, marzo 2006
a Adenoma delle ghiandole ceruminose b Stenosi tracheale c Polipo rinofaringeo d Carcinoma squamocellulare e Aspergillosi
QUIZ 2
2. Qual è il numero di pasti consigliato per un cucciolo allo svezzamento?
Risposta corretta: c) Incontro SIANA, Soc. spec. SCIVAC di alimentazione e nutrizione Cremona, febbraio 2006
1. Quale delle seguenti patologie può presentarsi contemporaneamente ad una poliposi auricolare nel gatto?
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anniversario
째
63째 CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC TRAUMATOLOGIA DEI TESSUTI MOLLI AREZZO, 16-18 OTTOBRE 2009
Responsabile scientifico: LUCA FORMAGGINI Med Vet, Dormelletto (NO)
Invited Speakers: JENNIFER DEVEY DVM, Dipl ACVECC, USA DAVID SPRENG Med Vet, Dipl ECVS, Dipl ACVECC, Berna (CH)
organizzato da
certificata ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
Per informazioni: Segreteria SCIVAC www.scivac.it - info@scivac.it