la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
26 2013
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 10, numero 26 dal 15 al 21 luglio 2013
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
EQUIDI IL TAR RESPINGE IL RICORSO LAV
CLASSIFICATI I RISCHI BIOLOGICI E CHIMICI
ANCHE I PET DELLA CROAZIA NELLA UE
LA FISIATRIA È ATTO MEDICO VETERINARIO
CHIARIMENTI IN VENETO PER GLI STUDI VETERINARI
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BREVI
PRELIEVO CON ANESTESIA E SENZA AVER IMPARATO
TEST D’INGRESSO Aumentano gli aspiranti medici veterinari. Per le prove del 3 settembre hanno presentato domanda oltre 10mila candidati. Durante la prima tornata di domande (poi annullata dal rinvio del test da luglio a settembre) erano 8.668. I posti per l’anno accademico 2013-2014 per i corsi di laurea in medicina veterinaria sono 825.
PUBBLICITÀ Gli Ordini dovranno annotare pubblicamente i provvedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti. Il Regolamento di riforma degli ordinamenti professionali (D.P.R. n. 137/2012) istituisce l’Albo Unico Nazionale con l’annotazione dei provvedimenti di censura, avvertimento, sospensione o radiazione.
CONTABILITÀ
BSE Il Comitato veterinario europeo per la catena alimentare ha ufficialmente riconosciuto l’Italia Paese a rischio trascurabile. Non appena la decisione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, l’Italia non dovrà più eliminare dal consumo quegli organi (intestino cervello ecc.) che erano ritenuti a rischio per la BSE.
EPRUMA Migliorano le best practice in allevamento se gli operatori usano la stessa terminologia. EPRUMA ha diffuso un documento sulla terminologia dei medicinali veterinari con definizioni comuni e univoche per veterinari e allevatori.
IZS Istituito il Comitato di supporto strategico degli Izs. Collocato presso il Dipartimento ministeriale di sanità pubblica veterinaria, è composto dai Dg degli Istituti e dai Dg delle quattro direzioni generali che si occupano di sanità animale, sicurezza degli alimenti, organi collegiali e programmazione sanitaria. Partecipano quattro rappresentanti regionali, designati dalla Conferenza delle Regioni.
HORSE GATE Il Parlamento britannico ha pubblicato un rapporto sullo scandalo della contaminazione delle carni. Il documento punta il dito contro la FSA, Food Standard Agency: per la House of Commons non sarebbe sufficientemente chiaro il comportamento dell’agenzia durante la vicenda.
ONLINE
L’IVA non conta L’Imposta sul Valore Aggiunto non si calcola né come ricavo né come guadagno A PAGINA 3
Come si può diventare veterinari se, durante gli studi, non ci si può esercitare? L’ha chiesto Carlo Giovanardi ai suoi colleghi senatori durante l’approvazione dei ‘criteri’ per il recepimento della Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Ma servono dei criteri di recepimento? Molti lo mettono in dubbio e, giuristi a parte, SIVAL è fra coloro che chiedono un recepimento sostanziale e fedele del testo comunitario. Gli ultimi a farlo, in ordine di tempo, sono stati gli scienziati dell’Accademia dei Lincei secondo i quali la Direttiva “prevede una sperimentazione pienamente compatibile con il rispetto per gli animali” e tutto “avviene sotto il controllo di un veterinario”. La Direttiva investe il medico veterinario di laboratorio di un ruolo sostanziale e, coerentemente con le sue competenze, ne fa un garante del benessere animale, compresa la valutazione dell’impiego di anestetici e analgesici. Negli ultimi tempi i ricercatori si sono organizzati e, sotto la sigla Pro-test, hanno manifestato all’ingresso di Palazzo Madama (foto). Uno dei loro cartelli tocca il tema della formazione veterinaria e critica uno dei criteri di recepimento: “Vietare l’utilizzo di animali (…) negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche
ad eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari". L’Assemblea del Senato si è corretta ammettendo fra le eccezioni anche la formazione universitaria. Plauso di Giovanardi (e applausi del Senatore Ignazio Marino). Sul recepimento della Direttiva si è esposta anche Ilaria Capua annunciando emendamenti su due passaggi: il primo è il divieto di esperimenti e procedure che non prevedono anestesia o analgesia, "che di fatto - osserva impedirebbe anche di fare un’iniezione ad un animale senza anestetizzarlo, come se per vaccinare il vostro gatto - e perché no vostro figlio - doveste anestetizzarlo prima”. Anche la proposta di vietare l’utilizzo di animali per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d’abuso, nuoce alla ricerca biomedica, perché “impedisce di poter effettuare la stragrande maggioranza delle sperimentazioni di nuovi farmaci contro i tumori (che devono essere impiantati negli animali da esperimento per verificare l’efficacia della terapia e quindi, formalmente, sono degli xenotrapianti) e taglia l’Italia fuori da un importante filone come quello sulle sostanze d’abuso". Più ci allontaniamo dalla Direttiva e più veterinari e ricercatori saranno “messi nella condizione di non poter fare ciò che negli altri Paesi è consentito”.
MAL COMUNE MEZZO GAUDIO PARLARE ANCORA DI CRISI DEL NOSTRO SETTORE DIVENTA QUASI NOIOSO, VISTO CHE È ORMAI L’ARGOMENTO QUOTIDIANO di tutti i forum di discussione e confronto del mondo veterinario. Di crisi della nostra professione ne abbiamo parlato più volte, se non spesso, anche su questa rivista analizzandone i diversi aspetti che identificano la situazione del nostro settore al di là delle caratteristiche critiche del nostro Paese. Se pensiamo di riparlarne ora non è certo per enfatizzare nuovamente le nostre difficoltà ma per evidenziare come questa situazione, a parte alcuni paesi in forte crescita (Brasile, Cina, India, ecc.), sia purtroppo generalizzata in tutti i paesi occidentali. Abbiamo già avuto modo di parlare della Spagna e della Francia e conosciamo bene la situazione dei colleghi Tedeschi ed Inglesi e vediamo ora quella dei Medici Veterinari USA. Secondo un’indagine del governo americano nel 2011 la spesa media dal veterinario è stata di 140$ all’anno, valore ben lontano dai 206$ del 2008 e che evidenzia in tre anni un calo di circa il 30%. Questa differenza di spesa è derivata soprattutto dalla perdita del potere di acquisto delle famiglie americane per la recessione economica degli ultimi anni. Anche in USA esiste poi il problema di un numero di Medici Veterinari superiore al fabbisogno espresso dal mercato: infatti l’offerta supera i 90mila mentre il fabbisogno stimato si limita a 78mila, situazione che crea ovviamente fenomeni di sotto-occupazione e disoccupazione. Sia pure con numeri decisamente diversi, la situazione sembra molto simile a quella italiana, ma questo non crediamo che ci migliori il morale. Mal comune mezzo gaudio? Ci dispiace per i colleghi americani ma siamo convinti che stiano comunque meglio di noi.
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Come calcolare il guadagno sul farmaco dispensato Regola numero uno: togliere dal computo l’IVA. Non può mai restarci “in tasca” sista e per il medico veterinario il valore di riferimento dell’IVA a credito sarà conseguente. Il valore di riferimento per il calcolo del "guadagno" è sempre il costo/ricavo puro.
LA NORMA
a cessione del farmaco veterinario risale al 2001, quando il Decreto ministeriale n. 306 consentì, per la prima volta, la dispensazione diretta al cliente del medicinale per immediate esigenze terapeutiche. La cessione non assumeva - e non ha mai assunto - il carattere commerciale della “vendita”, ma in quanto prestazione veterinaria “accessoria” alla prestazione veterinaria principale, ha ottenuto un proprio inquadramento giuridico, avallato anche dal Consiglio di Stato. Il Decreto 306/2001 è stato abrogato nel 2006 per essere assorbito dal Codice del Farmaco Veterinario e oggi lo si ritrova nell’articolo 84 del Decreto Legislativo di recepimento, il Decreto 193/2006. La sola differenza è che, per intervento del Ministro Balduzzi, si è consentita la dispensazione non solo dell’avvio terapia ma anche delle confezioni non avviate di cui è bene che il proprietario disponga subito per assicurare la continuità del ciclo terapeutico. Ma nella sostanza giuridica, la cessione del farmaco veterinario è rimasta intatta: è una prestazione medico veterinaria e per questa ragione viene fiscalmente e deontologicamente trattata come tale, quindi gravata di IVA ed ENPAV. Da molti anni si discute se sia una occasione di guadagno per le strutture veterinarie e recentemente il servizio di consulenza fiscale dell’ANMVI è tornato ad occuparsene. Professione Veterinaria ha ritenuto di estendere il parere del consulente Giovanni Stassi a tutti i lettori e di riproporre su queste pagine un esempio pratico di contabilità tratto da “Il farmaco come alleato”, un opuscolo realizzato nel 2002 da ANMVI e Novartis Animal Health. Stassi ha chiarito che "l’IVA è sempre e solo un credito e un debito, e non influisce mai nel calcolo del costo e del ricavo". Il chiarimento a seguito di quesiti sul ruolo dell’Imposta, tra IVA a debito e IVA a credito. L’obiettivo della dispensazione, anche se è più che legittimo interrogarsi sul guadagno, è quello di rendere un servizio al paziente e di qualificare il rapporto con il cliente come fiduciario e fidelizzante. In oltre un decennio di discorsi sulla qualità e sul management è diventato del tutto evidente come alla base del profitto professionale ci sia la capacità di proporsi al cliente in una relazione che va oltre l’asimmetria della competenza clinica per estendersi al piano della relazione socio-sanitaria. Su queste pagine, tuttavia, ci soffermiamo su un aspetto puramente contabile e di gestione dell’Imposta sul valore aggiunto, individuando nelle pieghe - complesse - del computo il
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guadagno del medico veterinario conseguito sulla sola cessione del farmaco.
PROBLEMA SCOLASTICO Problema: il veterinario ha acquistato il farmaco sostenendo un costo puro presso il grossista di 13 euro (che nel totale fattura figurerà gravato di IVA al 10%). Il ricavo puro del farmaco dispensato al cliente, al quale il prodotto è stato ceduto a 20 euro, è di 16,34 euro (importo scorporato da IVA e da Enpav). Quanto rimane nelle tasche del medico veterinario?
Il DM 306/2001 è stato abrogato per confluire nel vigente articolo 84 del decreto legislativo 193/2006. La dispensazione del medicinale vige da ben dodici anni, forte di una favorevole sentenza del Consiglio di Stato (n. 4197 del 5 agosto 2005) che ha chiuso un lungo contenzioso con Federfarma. La dipensazione, concludevano i Giudici, non viola “il principio generale della riserva ai farmacisti della vendita al dettaglio di farmaci da utilizzare in veterinaria”. Oggi, con la liberalizzazione dei medicinali nelle parafarmacie quel contenzioso - che pure fu sfiancante e storico- sembra preistoria. Tanto è vero che l’articolo 84, limitatamente alla dispensazione per animali non produttori di alimenti, è stato persino potenziato dal Ministro Balduzzi, ammettendo la cessione anche delle confezioni non avviate. “Abbiamo accolto con parere favorevo-
le la possibilità di consegnare ai proprietari le confezioni di medicinali”- dichiarava Balduzzi a novembre dell’anno scorso. E riconoscendo “valenza qualificata” alla veterinaria, il Ministro e il Parlamento hanno riscritto così il comma 3 dell’articolo 84: “Il medico veterinario, nell’ambito della propria attività e qualora l’intervento professionale lo richieda, può consegnare all’allevatore o al proprietario degli animali le confezioni di medicinali veterinari della propria scorta e, nel caso di animali destinati alla produzione di alimenti, solo quelle da lui già utilizzate, allo scopo di iniziare la terapia in attesa che detto soggetto si procuri, dietro presentazione della ricetta redatta dal medico veterinario secondo le tipologie previste, le altre confezioni prescritte per il proseguimento della terapia medesima, fermi restando gli obblighi di registrazione di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 16 marzo 2006, n.158, e successive modificazioni. Il medico veterinario, in deroga a quanto stabilito dal comma 4 del presente articolo e dall’articolo 82, registra lo scarico delle confezioni da lui non utilizzate”. ■
SOLUZIONE Il "guadagno" del medico veterinario per la cessione del medicinale è la differenza tra i due importi puri: 3,34 euro. La bontà dei calcoli è confermata dal consulente fiscale dell’ANMVI Giovanni Stassi, il quale chiarisce che “l’IVA non influisce mai nel calcolo del costo/ricavo”, in virtù del principio impositivo alla base dell’Imposta, vale a dire che l’IVA è sempre a carico del consumatore/cliente finale. Pertanto, "l’IVA che si versa al fornitore è sempre un credito verso lo Stato - spiega Stassi, mentre "l’IVA che incasso dalla vendita al cliente è sempre un debito verso lo Stato" (vedi pag. 4).
A DEBITO E A CREDITO "Allo Stato poi - conclude il consulente fiscale dell’ANMVI - verserò la differenza tra l’IVA che ho incassato e l’IVA che ho pagato". Compensando IVA a debito e a credito, il medico veterinario dovrà versare allo Stato 2,03 euro la differenza fra l’IVA a credito (quella pagata dal veterinario al grossista, che nel nostro esempio è di 1,30 euro) e l’IVA a debito (quella pagata dal cliente al veterinario, che nel nostro esempio è di 3,33 euro). Secondo le osservazioni rivolte al servizio di consulenza fiscale dell’ANMVI - ai 3,34 euro “in tasca” si dovrebbe aggiungere il credito IVA di € 1,30, portando il guadagno totale a 4,64 euro. Non è così: correttamente negli esempi che riportiamo quel 1,30 euro di IVA a credito viene considerato nell’unico modo possibile, cioè portandolo in sottrazione dell’IVA a debito. In questo senso si può forse parlare di uno scarto “favorevole” rispetto all’IVA che resta da versare dal veterinario allo Stato, ma non di “guadagno”. Non si può guadagnare sull’IVA, perché l’IVA va allo Stato.
E LO SCONTO? E lo sconto sul prezzo di fustella? L’IVA del 10% è calcolata sul prezzo scontato dal gros-
IVA AGEVOLATA E IVA ORDINARIA ull’acquisto del farmaco veterinario dal grossista si applica l’IVA agevolata del 10%, mentre sulla sua cessione, trattandosi di prestazione veterinaria accessoria si applica l’IVA ordinaria (oggi al 21%). La fonte normativa è proprio la Legge IVA (DPR 633/1972) che disciplina il principio di “accessorietà”: le prestazioni accessorie ad una cessione di beni o ad una prestazione di servizi, effettuati direttamente dal cedente o prestatore ovvero per suo conto e a sue spese, non sono soggetti autonomamente all'imposta nei rapporti fra le parti dell'operazione principale. Se la cessione o prestazione principale è soggetta all'imposta, i corrispettivi delle cessioni o prestazioni accessorie imponibili concorrono a formarne la base imponibile. (Articolo 12 - Cessioni e prestazioni accessorie). L’accessorietà fiscale della prestazione trova conferma anche nella posizione assunta dal Ministero delle Finanze subito dopo l’emanazione
S
del Decreto 306/2001, posizione richiamata anche dalla Fnovi nella circolare ‘Pet corner e deontologia’ del 28 giugno 2007. In altre parole, la cessione-in quanto accessoria alla prestazione principale - perde autonomia impositiva per rientrare nel medesimo imponibile e nella medesima aliquota (ordinaria e non agevolata). Inoltre, un diverso inquadramento, che consideri la cessione come prestazione indipendente, configurerebbe atto di vendita e come tale passibile di cointeressenza secondo la deontologia del medico veterinario. Esattamente il contrario di quanto sostenne l’Agenzia delle Entrate che, con un parere del 2005, si volle richiamare all’articolo 36 della Legge IVA come se la dispensazione fosse “esercizio contemporaneo di attività d’impresa e di arte o professione”, con ciò ipotizzando aliquote diverse, fatture diverse con numerazioni diverse e registri contabili separati da quelli dell’attività veterinaria.
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Cessione del farmaco e terapia: ma dal punto di vista pratico come faccio i conti?
IL MIO RICAVO PER IL FARMACO È...
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o effettuato una prestazione come quella descritta in precedenza nella ricevuta, in cui faccio pagare il prodotto 20,00 €. Poiché l’IVA che applico nella ricevuta al proprietario è 20%, devo calcolare come se nei 20,00 € fosse inclusa l’IVA del 20% (e non del 10% come nella fattura di acquisto). Quanto sarà il mio ricavo per il farmaco ceduto? 20,00 : 1,20 = 16,67
▲
H
▲
questo valore rappresenta l’imponibile sulla cessione del farmaco.
HO ACQUISTATO IL FARMACO E MI COSTA...
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16,67 : 1,02 = 16,34
▲
È il divisore che mi consente di scorporare l’IVA cioè di sapere a quanto ammonta l’IVA contenuta nel totale.
▲
20,00 € → 16,34 € →
Fustella È ciò che il proprietario paga. Ricavo del farmaco per il Medico Veterinario nella fattura visita e terapia È l’ENPAV sulla cessione del farmaco IVA che si suppone incassata dalla cessione del farmaco al proprietario Questa IVA è un «debito».
0,33 € → 3,33 € →
Questo è il costo di acquisto del farmaco. Quest’IVA è un «credito». Questi sono i soldi che pago al grossista.
▲
13,00 € 1,30 € 14,30 €
Totale imponibile IVA 10% Totale fattura
Quindi:
20,00 € − 7,00 € ▲ ▲ ▲
Prezzo di fustella del prodotto Sconto che mi applica il grossista 35%
È il divisore che mi consente di sapere a quanto ammonta l’ENPAV contenuta nel totale.
▲
o acquistato il prodotto che ha un prezzo di fustella di 20,00 €, ho avuto uno sconto del 35% e nella fattura l’IVA che ho pagato era il 10%.
H
questo valore rappresenta il mio ricavo sulla cessione del farmaco.
MA IO, MEDICO VETERINARIO, COSA CI GUADAGNO? PARCELLA COMPRENSIVA DI PRESTAZIONE E CESSIONE DEL FARMACO 2 Dott. Pinco Pallino Via dei Ciclamini 123 20100 Milano P. IVA e C.F. 003248800921
Data ........................
Ricavo per cessione del farmaco 16,34 € Costo di acquisto del farmaco − 13,00 € Mi restano in tasca 3,34 € che corrispondono al 16,7% del prezzo di fustella, pari al 25,7% del prezzo di acquisto.
Fattura N.................
E L’IVA?
Cessione del farmaco a 20,00 €
Importo €
Visita e terapia
100,00 Totale imponibile IVA 20% Totale ricevuta
102,00 20,40 122,40
Questo è l’importo che incasseremo dal proprietario.
Credito
Debito
1,30
3,33
2,03
▲
L’IVA che verso allo Stato è la differenza fra quello che ho già dato al mio fornitore e lui verserà allo Stato e quello che il mio cliente mi ha pagato ed io dovrò versare allo Stato.
2,00
▲
Enpav 2%
Questa IVA non è un costo. La differenza del 10% è già stata calcolata come «minor ricavo». (Vedi box numero 3 e 4)
RIASSUMIAMO...
Sconto che mi applica il grossista 35% Totale imponibile IVA 10% Totale fattura
20,00 €
❑ Ho effettuato una prestazione come quella descritta in precedenza nella ricevuta, in cui faccio pagare il prodotto 20,00 €. Poiché l’IVA che applico nella ricevuta al proprietario è 20%, devo calcolare come se nei 20,00 € fosse inclusa l’IVA del 20% (e non del 10% come nella fattura di acquisto). Quanto sarà il mio ricavo per il farmaco ceduto? 20,00 : 1,20 = 16,67
imponibile
ricavo
▲
− 7,00 €
scorporo l’IVA
16,67 : 1,02 = 16,34
13,00 €
▲ scorporo l’ENPAV
1,30 € 14,30 €
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Prezzo di fustella del prodotto
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▲
❑ Ho acquistato il prodotto che ha un prezzo di fustella di 20,00 €, ho avuto uno sconto del 35% e nella fattura l’IVA che ho pagato era il 10%.
Quindi:
IVA Credito
Debito
1,30 €
3,33 €
20,00 € → 16,34 € → 0,33 € → 3,33 € →
Fustella Ricavo del farmaco per il Medico Veterinario nella fattura visita e terapia ENPAV IVA che si suppone incassata dalla cessione del farmaco al proprietario
2,03 € ❑ Facciamo i conti. Ricavo per cessione del farmaco 16,34 € Costo di acquisto del farmaco − 13,00 € Mi restano in tasca 3,34 € che corrispondono al 16,7% del prezzo di fustella, pari al 25,7% del prezzo di acquisto. N.B.: Nell’esempio i calcoli si riferiscono all’aliquota ordinaria (pre aumento) del 20% Fonte: Il farmaco cone alleato, 2002.
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IVA
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In linea di principio l’IVA è un costo esclusivamente per il consumatore finale.
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Sig. Egidio Salicetti Via Pulce Rossa 1 20100 Milano C.F. SLC GDl 46L08 Z129I Descrizione
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Pareri e sentenze Legale
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TAR Toscana: sì alle tutele, ma che siano concrete Ricoprire il terreno asfaltato? Respinto ricorso LAV
L’esistenza di norme generali, sia a livello statale che regionale, di tutela della zoccolatura degli equidi in occasione di gare o manifestazioni popolari non è violata laddove sia prevista una deroga in un caso in cui le esigenze reali di tutela che hanno ispirato tali norme non sussistono in concreto”. Così il TAR Toscana su ricorso presentato dalla LAV. La norma verso cui l’associazione indirizza le sue censure di legittimità è il comma 5 dell’art. 6 del regolamento “laddove è stabilita una deroga al generale obbligo, nelle manifestazioni ove è previsto l’impiego di equidi, di ricoprire il terreno asfaltato con materiale idoneo ad attutire i colpi degli zoccoli”. Infatti, “laddove sia prevista una gara di asini e la pista sia di lunghezza inferiore a 250 metri si può omettere di ricoprire il terreno di materiale attutente i colpi”. La Regione Toscana si è costituita in giudizio chiedendo - e ottenendo - il rigetto del ricorso.
“
La LAV, richiamando la necessità di idonea copertura delle superfici asfaltate, ha argomentato le proprie ragioni riferendosi a “studi scientifici sulle conseguenze per gli zoccoli degli equidi in termini di benessere dell’animale anche al fine di evitare che possa scivolare”. Ma il Tribunale, “pur apprezzando il nobile intento che muove l’associazione ricorrente, non ritiene che le censure mosse avverso la norma regolamentare impugnata siano fondate”. Quattro i motivi di illegittimità secondo la ricorrente: • contrasto tra la norma derogatoria e l’art. 15, comma 4, L.R. 59/2009 che pone le norme di tutela per gli equidi in occasione delle feste popolari nonché con l’ordinanza del Ministero del Lavoro del 21.7.2009 che concerne la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche perché nell’allegato A richiamato dall’art. 1 alla lettera B) prevede che “il fondo delle piste e dei campi su cui si svolge la manifestazione deve essere idoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli”; • la previsione regolamentare contrasta con il D.P.C.M. 28.2.2003 che recepisce l’accordo tra il Ministro della Salute e le regioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy; • violazione del Codice per la tutela e la Gestione degli equidi; • violazione dell’art. 544 ter c.p. “poiché non adottando le precauzioni di cui sopra si opererebbe un maltrattamento degli animali”.
La Regione Toscana “ha ben evidenziato”- sentenzia il Tribunale - che la normativa nazionale ha coperto anche una carenza di disciplina specifica da parte delle regioni cui in Toscana si è posto termine con l’approvazione della L.R. 59/2009. “I principi generali previsti dalla legge - si legge in sentenza - debbono poi trovare puntuale applicazione nelle norme regolamentari di dettaglio che ben possono stabilire delle deroghe quando il tipo specifico di manifestazione non comporta i problemi che hanno determinato l’adozione di una norma a tutela della sicurezza degli equidi”. La Regione, inoltre, “ha tenuto conto che nelle gare paesane dove è prevista la corsa di asini in piste della lunghezza inferiore ai 250 metri non sono mai accaduti incidenti che hanno danneggiato gli animali e la brevità del percorso induce a ritenere che non vi siano conseguenze pregiudizievoli per la zoccolatura degli equidi. D’altronde le misure di salvaguardia che non sono mai a costo zero debbono essere adottate quando vi è stretta necessità altrimenti si aggravano le spese per l’organizzazione di feste popolari in contrasto con gli obiettivi oggi prioritari di contenimento della spesa pubblica”. Infine il Tribunale osserva che la Regione ha anche prodotto una nota del Ministero all’UNIRE in relazione alle corse di asini in cui si osservava “che le norme cautelative apparivano prive di una reale esigenza di tutela”. La sentenza è stata depositata il 7 luglio. ■
Il cavallo è “indice di capacità contributiva” ontro gli accertamenti da redditometro sul possesso di cavalli è inutile opporre un uso diverso, e poco gravoso, rispetto a quello dell’equitazione. Secondo una sentenza della Ctp di Asti (n. 53/2/13 del 16/4/2013), infatti, il possesso dei cavalli è da considerarsi un indice di capacità contributiva indipendentemente dall’utilizzo che agli stessi è riservato, distinguendosi solo tra quelli “da corsa” e, residualmente, da tutti gli altri. Con la sentenza citata, il collegio piemontese, andando in contro-tendenza rispetto ad altri pronunciamenti e rigettando il ricorso del contribuente e ritenendo invece fondata la tesi resa dagli uffici, ha rammentato come sia un fatto notorio la costosità del possesso di un cavallo, diversamente
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da quel che avviene per altri animali da affezione come cani e gatti. E ha aggiunto che, ai sensi del combinato disposto di cui all’art. 38
dpr n. 600/73 e dm 21 settembre 1999, il mero possesso di cavalli da corsa o da equitazione determina un indicatore di capacità contributiva, indipendentemente dal tipo di iscrizione all’Unire. Per la verifica redditometrica della congruità dei redditi dichiarati, l’indicatore del possesso di cavalli attribuisce ex lege un diverso coefficiente a seconda che si tratti di cavalli «da corsa» o «da equitazione» e se il cavallo è mantenuto a pensione presso terzi o in proprio. La locuzione «equitazione» ha aperto la strada a diverse interpretazioni dei contribuenti che spesso lamentano l’estraneità di detta previsione normativa a usi quali, per esempio, «passeggiata», «affezione», «ippoterapia» che, tra l’altro, comporterebbero oneri di spesa minimi rispetto ai classici usi per sport equestri. (fonte: Italia Oggi) ■
La clinica dell’ippodromo non apre al pubblico l Tar rigetta tutti i ricorsi promossi dalla clinica veterinaria dell’ippodromo dei Pini. Ma non finisce con la sentenza del tribunale amministrativo della Toscana la vicenda che dal 2011 attanaglia una delle attività interne al centro ippico sulla Sarzanese, i gestori si dicono pronti a portare la questione di fronte al Consiglio di Stato. Due anni fa una verifica dell’amministrazione del Golfo segnalò che all’interno dell’ambulatorio dell’ippodromo non venivano curati solo i cavalli della struttura ma pure altri animali. Da quei controlli parte tutta la vicenda giudiziaria che vede la clinica opporsi a quanto sostenuto dal Comune e cioè che la clinica debba essere, secondo la convenzione stipulata tra ente comunale e concessionaria del centro, pertinenziale all’ippodromo e quindi che lì le attività debbano essere rivolte solo al mondo dei cavalli. L’accertamento, a quanto dichiarato dallo stesso sindaco di Follonica, Eleonora Baldi, scattò in conseguenza ad un esposto arrivato in municipio e la conseguenza fu un’ordinanza con la quale il Comune appunto intimava alla clinica di rientrare nei canoni stabiliti dalla convenzione. La validità di quel provvedimento oggi viene avallata dal Tar Toscana che rigetta tutti e tre i ricorsi promossi contro l’amministrazione: le censure promosse dai legali dell’ambulatorio sono state ritenute infondate. In primis si parla del ritardo di comunicazione del provvedimento che, secondo i giudici, è da imputare solo ai ricorrenti che non hanno fatto sapere al Comune il cambio di indirizzo della loro sede. Nella sentenza poi viene ricostruita tutta la vicenda legata all’ippodromo. «In definitiva si legge nell’atto - la disciplina urbanistica dell’area in discorso e la concessione di gestione prevedono una disciplina che inequivocabilmente prevede la realizzazione e l’insediamento nell’area solamente di attività accessorie e pertinenziali al centro ippico; in particolare, prevede l’insediamento nell’area di una clinica veterinaria destinata alla sola cura dei cavalli (e ad accesso limitato ai soli soggetti operanti nel centro ippico) e non di una clinica veterinaria generalistica e, per di più, caratterizzata dalla destinazione prevalente alla cura di piccoli animali e all’accesso indifferenziato e aperto a soggetti esterni al centro ippico». Ecco quindi il motivo sostanziale del respingimento dei ricorsi: il Comune, secondo i giudici, aveva ragione. Ma dall’ambulatorio si dicono pronti a ricorrere alle sedi giudiziarie successive, fino alla corte europea se ce ne sarà bisogno. (fonte: Il Tirreno) ■
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VETERINARIO SSN E POLITICO: SI PUÒ? opo la Legge anticorruzione, fra i veterinari dirigenti che ricoprono incarichi nell’amministrazione pubblica (o che intendono assumerne) è sorto il dubbio: sussiste una qualche incompatibilità per i veterinari dirigenti dipendenti delle Asl? La risposta è arrivata dall’ufficio legale Sivemp. I dubbi erano sorti con l’entrata in vigore del decreto legislativo 39/2013, attuativo di una disposizione contenuta nella Legge anticorruzione in vigore dal 5 maggio scorso. “L’incompa-
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tibilità con gli incarichi politici - riferisce la nota sindacale sussiste solo per gli incarichi dirigenziali che abbiano contenuto esclusivamente gestionale; non è chiaramente questo il caso nemmeno per la direzione di una struttura complessa o dipartimentale, il cui direttore, rimanendo titolare della struttura complessa di competenza, è destinatario di un incarico che non comporta esercizio in via esclusiva di competenze di amministrazione e gestione” (così il D.Lgs. 39/2013)”.
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VETERINARIA 26 | 2013
L’EFSA classifica i rischi e raccomanda: migliorare ispezione e sorveglianza Per la sicurezza delle carni le prassi di ispezione dell’Unione vanno modernizzate PERICOLI BIOLOGICI
’EFSA ha completato la revisione delle prassi in essere e raccomanda alcune migliorie per l’ispezione delle carni: i quattro nuovi pareri sulle procedure di ispezione delle carni nei bovini, ovini, caprini, nella selvaggina e nei cavalli - fanno seguito a due pareri precedenti sull’ispezione di suini e pollame, rispettivamente del 2011 e 2012. Viene così portato a termine un lavoro che mette a disposizione le basi scientifiche per modernizzare le procedure di ispezione delle carni in tutta l’UE. Come richiesto dalla Commissione europea, l’EFSA ha raccomandato di apportare alcune migliorie nelle procedure di ispezione delle carni con l’intento di proteggere i consumatori dai rischi associati a tali pericoli.
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CAMBIARE APPROCCIO E METODI Le tradizionali prassi di ispezione delle carni non sono sempre idonee a individuare i principali rischi provenienti dalla carne, quali Campylobacter e Salmonella, oppure la contaminazione da sostanze chimiche come inquinanti organici persistenti o sostanze vietate. Per questo motivo la Commissione europea ha deciso che le prassi di ispezione delle carni nell’Unione vanno modernizzate. Per tutti i tipi di animali destinati alla produzione di carne, l’EFSA ha individuato pericoli biologici e chimici di origine alimentare, classificandoli in base al rischio che essi rappresentano per la salute pubblica. Gli esperti scientifici dell’EFSA hanno raccomandato di apportare alcune migliorie alle metodologie attuali o metodi alternativi per l’ispezione delle carni, considerando inoltre gli effetti delle modifiche proposte alle attuali prassi per la sorveglianza della salute e del benessere degli animali.
SALUTE E BENESSERE ANIMALE L’ispezione delle carni, che comprende ispezioni ante mortem e post mortem, è uno strumento prezioso per la sorveglianza e il monitoraggio di determinate condizioni di salute e benessere degli animali. Qualora venga applicata solo l’ispezione visiva post mortem occorre applicare altre metodiche per compensare la conseguente perdita di informazioni sulla sorveglianza delle malattie e del benessere degli animali. Una modifica all’ispezione visiva esclusivamente post mortem ridurrebbe la qualità della sorveglianza di alcune malattie degli animali. In particolare, la sorveglianza della tubercolosi bovina ne verrebbe influenzata in modo negativo. Il ricorso massiccio ad altre informazioni raccolte lungo la filiera alimentare può compensare la perdita di alcune ma non di tutte le informazioni a causa delle modifiche proposte.
Per quanto riguarda i pericoli biologici, la classificazione del loro ordine di priorità si è basata sulla valutazione dell’impatto che hanno sull’incidenza della malattia, sulla gravità della malattia negli esseri umani e sulle prove che il consumo di carne di diverse specie costituisce un importante fattore di rischio per lo sviluppo della malattia. Queste le raccomandazioni applicabili a tutte le specie: introdurre un sistema completo di garanzia della sicurezza delle carni che comprenda obiettivi chiari in relazione ai principali rischi connessi alle carcasse. A sostegno di tali obiettivi potrebbero essere necessari nuovi dati sui pericoli biologici. Ricorrere alle opzioni di controllo disponibili relative ai pericoli principali, a livello sia di allevamento sia di macello, al fine di raggiungere tali obiettivi. Classificare mandrie/allevamenti e macelli in base all’entità del rischio posto dai pericoli biologici. Escludere le ordinarie tecniche di palpazione e incisione dall’ispezione post mortem.
CONTAMINANTI La classificazione dei pericoli chimici si basa sui piani nazionali di controllo dei residui (2005 - 2010) e su criteri specifici come il profilo tossicologico. Queste le raccomandazioni per tutte le specie animali: monitoraggio di residui chimici e contaminanti in base al rischio di insorgenza, tenendo conto delle informazioni sulla filiera alimentare e della definizione di priorità a seconda del livello di preoccupazione. Programmi di controllo più flessibili, basati sui risultati delle sperimentazioni e pronti all’analisi di nuovi pericoli. Protocolli di campionamento, sperimentazione e intervento più integrati per il monitoraggio di sostanze chimiche nella filiera alimentare e contaminanti ambientali.
IL FENILBUTAZONE L’EFSA ha raccomandato l’esplicito inserimento del fenilbutazone, sostanza non ammessa nella filiera alimentare, nei piani nazionali di controllo dei residui per i solipedi. Nel suo parere scientifico sulla sicurezza delle carni equine (Opinion on the public health hazards to be covered by inspection of meat solipeds), l’EFSA ha preso in considerazione i rischi chimici, classificando fenilbutazone e cadmio come ad elevato potenziale di preoccupazione. I programmi di monitoraggio per il rischio chimico dovrebbero essere più flessibili e tenere conto di informazioni sulla catena alimentare (ICA), coprendo le specifiche condizioni ambientali in allevamento, i trattamenti individuali degli animali e i livelli delle sostanze chimiche; i piani dovrebbero anche essere regolarmente aggiornati e includere nuovi pericoli. Protocolli di campionamento, l’analisi e l’intervento per rischi chimici dovrebbero essere meglio integrati fra loro e concentrarsi in particolare sul cadmio, fenilbutazone e "sostanze essenziali" approvate per il trattamento di equidi. Secondo EFSA, è anche necessaria l’attuazione e l’applicazione di un sistema di identificazione più robusto e affidabile in tutta l’Unione europea, per migliorare la tracciabilità dei solipedi domestici. L’ispezione delle carni è riconosciuta come uno strumento prezioso per la sorveglianza e il monitoraggio della salute degli a-
L'EFSA ha presentato una classificazione dei rischi chimici (contaminanti nella filiera alimentare) e biologici (incluse le zoonosi). nimali e di condizioni di benessere. Se l’ispezione post mortem visiva fosse implementata per la macellazione di routine, si osserverebbe una riduzione di rodococcosi e adenite equina, benché tale accorgimento non sia tale
da influenzare la sorveglianza generale di entrambe le malattie. In conclusione, un miglioramento dell’ICA e della tracciabilità gioverebbero di sicuro alla salute degli animali e alla sorveglianza del benessere. ■
Dal Pet Passport all’anagrafe europea ntrerà in vigore alla fine del 2014 e abrogherà il "vecchio" Regolamento 998 applicato in Europa dal 2003: il nuovo Regolamento 576/2013 sui movimenti non commerciali degli animali da compagnia non soddisfa pienamente la Federazione dei Veterinari Europei. "Anche se siamo lieti di vedere che l’Europa definisce un impianto che prevede l’identificazione dei pets, pre-condizione per la loro libera circolazione in Europa commenta la FVE- il Regolamento non fa menzione dell’esigenza di un sistema centralizzato di registrazione degli animali dotati di microchip. Il che è motivo di rammarico"- conclude la nota. La FVE ricorda di essersi battuta per collegare l’identificazione dei pets in un sistema centrale, un data base approvato che risulta "essenziale per un controllo efficace dei rischi di diffusione delle malattie e per la prevenzione dei rischi connessi ai traffici illegali di animali da compagnia". Anche la FNOVI non ha fatto mancare rilievi: "le deroghe previste, nonostante il parere contrario di molti stakeholders, Fnovi e FVE comprese, e il fenomeno diffuso in tutta Europa dei traffici illegali, appaiono molto allineate alla libertà di movimento degli animali ma poco attente alla tutela della salute e del benessere animale". La FNOVI ricorda che al termine del testo è riportata la seguente dichiarazione della Commissione Europea che lascia spazio ad impegni ulteriori sulla tutela degli animali. Dichiarazione della Commissione Europea: “Nel quadro della strategia dell’Unione europea per la protezione e il benessere degli animali, la Commissione condurrà uno studio sul benessere di cani e gatti oggetto di pratiche commerciali. Qualora i risultati di tale studio indichino che queste pratiche commerciali comportano rischi per la salute, la Commissione prenderà in considerazione le opzioni più adeguate per la protezione della salute umana e animale, inclusa la possibilità di proporre al Parlamento europeo e al Consiglio opportune modifiche della vigente normativa dell’Unione in materia di commercio di cani e gatti, tra cui l’introduzione di sistemi per la loro registrazione compatibili e accessibili in tutti gli Stati
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membri. Alla luce di quanto precede, la Commissione intende valutare la possibilità e l’opportunità di una proroga di tali sistemi di registrazione ai cani e ai gatti contrassegnati e identificati in conformità alla legislazione dell’Unione in materia di movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia”.
PET DALLA CROAZIA Dopo il via libera all’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, la Commissione Europea ha emanato il Regolamento 656/2013 che istituisce misure transitorie relative al modello di passaporto rilasciato in Croazia per cani, gatti e furetti. A decorrere dalla data di adesione della Croazia (1 luglio 2013), i movimenti di cani, gatti e furetti in provenienza da quello Stato verso un altro Stato membro saranno autorizzati solo se accompagnati da un passaporto conforme al modello previsto dalla decisione 2003/803/CE (allegato I) e ai requisiti supplementari (allegato II). Tuttavia, è possibile che, anche dopo l’adesione, esistano ancora passaporti in bianco stampati dalle autorità croate competenti o passaporti distribuiti ai veterinari autorizzati della Croazia prima di tale data, ma non ancora rilasciati. I passaporti rilasciati prima della data di adesione continueranno ad essere accettati, a determinate condizioni, per un periodo transitorio di tre anni (fino al 30 giugno 2016), per "limitare l’onere amministrativo e finanziario per i proprietari di animali da compagnia". L’Italia quindi autorizza sul proprio territorio i movimenti in provenienza dalla Croazia degli animali da compagnia in base a queste misure transitorie. ■
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
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in collaborazione con
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ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Convegno Nazionale SIVAR TERAPIA MIRATA: COSA CAMBIA PER IL VETERINARIO? CremonaFiere, Sala “Stradivari” - Giovedì 24 Ottobre 2013 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Alla luce delle nuove tendenze inerenti il contenimento dell’antibiotico resistenza, fenomeno per il quale il veterinario zooiatra è chiamato alle sue responsabilità, l’evento si propone di fare il punto della situazione e indicare al medico veterinario spunti su come affrontare tale problema nella pratica professionale quotidiana. MODERATORE GABRIELE GENINATTI Medico Libero Professionista, Torino RELATORI NORMA ARRIGONI - IZS della Lombardia e dell'Emilia Romagna, Sezione di Piacenza CAROLINE HUETINK - Medico Veterinaro Libero Professionista, Olanda PAOLO MORONI - Università degli Studi di Milano, Cornell University New York State, USA MINO TOLASI - Medico Veterinario Libero Professionista Brescia PROGRAMMA SCIENTIFICO 09.30 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 09.45 Novità nella terapia della mastite Paolo Moroni 11.00 Pausa 11.30 Uso ed utilità dell’antibiogramma nei trattamenti antimastitici Norma Arrigoni
13.00 Pausa 14.30 L’esperienza Olandese Caroline Huetink 15.15 Prime valutazioni dell’uso del farmaco nelle stalle da latte - Mino Tolasi 16.00 Discussione 17.00 Consegna attestati di partecipazione e chiusura lavori PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita riservata ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea SEDE: CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
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AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Convegno Nazionale SIVAR CONFRONTARE I PROBLEMI RIPRODUTTIVI: ESPERIENZE DI CAMPO NELLA PATOLOGIA, GESTIONE ED ALIMENTAZIONE DELLE SCROFE IPERPROLIFICHE CremonaFiere, Sala “Zelioli Lanzini” - Venerdì 25 Ottobre 2013 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Aggiornare il medico veterinario suiatra sulle diverse cause di perdita di performances zootecniche nella scrofaia, focalizzando l’attenzione sulle problematiche tipiche delle nuove genetiche iperprolifiche. MODERATORE ROBERTO BARDINI Nutreco Italy, Mozzecane (VR) RELATORI ILLER CAMPANI Martini S.p.A., Budrio di Longiano (FC) ENRIC MARCO Marco Y Collell S.L., Spagna PROGRAMMA SCIENTIFICO 14.15 Registrazione partecipanti, saluto del moderatore ed inizio lavori 14.30 Esperienze di campo nella patologia e management delle scrofe iperprolifiche Enric Marco 15.15 Esperienze di campo nell’alimentazione delle scrofe iperprolifiche Iller Campani
16.00 Discussione 17.00 Consegna attestati di partecipazione e chiusura lavori PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita riservata ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto all’attestato di frequenza. SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 Cremona SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it www.sivarnet.it
GLI ORGANIZZATORI DEGLI EVENTI SI IMPEGNANO A RISPETTARE I PROGRAMMI PUBBLICATI CHE RIMANGONO SUSCETTIBILI DI VARIAZIONI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE. È PROIBITO FILMARE O FOTOGRAFARE LE PRESENTAZIONI DEI RELATORI.
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IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLOGIA FELINA Aosta - 8 Settembre 2013 e terapeutico del tromboembolismo arterioso e delle manifestazioni cardiovascolari dell’ipertiroidismo felino. Questi concetti saranno discussi in maniera interattiva con i partecipanti nella seconda parte della giornata.
RELATORE Luca Ferasin DVM PhD CertVC DipECVIM-CA (Cardiology) MRCVS OBIETTIVI Se è vero che la cardiologia è una delle discipline mediche più affascinanti, la cardiologia felina rappresenta sicuramente la regina delle discipline! Gli obiettivi di questa giornata comprendono la valutazione del gatto cardiopatico, la descrizione e l’interpretazione delle metodiche diagnostiche, la discussione della terapia e della prognosi delle principali patologie cardiache feline. Verrà inoltre illustrato l’approccio diagnostico
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Un micio non è un Chihuahua! Come affrontare il gatto cardiopatico 11.00 Pausa 11.30 Fai presto a dire HCM! Approccio critico alle cardiomiopatie feline. 13.00 Relazione commerciale a cura di Royal Canin 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (Che “gattomiopatia” è questa?) 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Quando e come trattare il gatto cardiopatico) 17.00 Test di valutazione dell’apprendi-
mento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata Il seminario è gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota di iscrizione del 2013, è richiesta la preiscrizione on-line al seguente link: http://registration.evsrl.it/?id=322 entro il 1 settembre 2013. SEDE Hotel Milleluci Loc. Porossan Roppoz, 15 - 11100 Aosta PER INFORMAZIONI Monica Borghisani Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
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CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA GENERALE Nuoro 13-15 Settembre 2013 RELATORI: Paolo Buracco - Guido Pisani SEDE: Hotel Grillo - Via Mons. Melas 14 08100 Nuoro La quota comprende: Pause Pranzo Coffee break Atti su Cd Attestati di partecipazione INFORMAZIONI Numero Massimo di partecipanti: 30 Scadenza Iscrizioni: 2 agosto 2013 QUOTE DI ISCRIZIONE: Soci SCIVAC o Iscritti Ordine di Nuoro € 420,00 (€ 347,11 + IVA 21%) Non Soci: € 620,00 (€ 512,40 + IVA 21%) Iscrizioni On Line: http://registration.evsrl.it/?id=290
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Necrosi ischemica dell’osso radiale del carpo in un cane
Conservazione della vista dopo trapianto corneale nel cavallo
Aspetto clinico e patologico assimilabile alla malattia di Preiser dell’uomo, in uno studio
Esito positivo con cheratoplastica penetrante da sola o associata a trapianto di congiuntiva o membrana amniotica in soggetti con prolasso dell’iride
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no Staffordshire bull terrier maschio sterilizzato di 8 anni veniva vistato per la presenza di zoppia dell’arto anteriore destro da 14 mesi. L’esame radio-
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grafico evidenziava un’osteolisi a chiazze dell’osso radiale del carpo destro. L’esame istopatologico dell’osso mostrava la sostituzione del tessuto osseo sano con tessuto di granulazione, suggestiva di necrosi ischemica. La zoppia si risolveva con l’artrodesi pancarpica. Nell’uomo, la malattia di Preiser è una condizione in cui si verifica la necrosi ischemica idiopatica dell’osso scafoide, equivalente all’osso radiale del carpo del cane; questa malattia potrebbe essere analoga alla condizione patologica descritta nel cane dello studio, osservano gli autori. A conoscenza degli autori, si tratta della prima descrizione di questa condizione nel cane. “Avascular necrosis of the canine radial carpal bone: a condition analogous to Preiser's disease?” M. J. Aiken, J. E. Stewart, A. A. Anderson. Journal of Small Animal Practice. Volume 54, Issue 7, pages 374-376, July 2013. ■
Comportamento: similitudini tra cane e bambino ani e bambini sembrano condividere il cosiddetto “effetto base sicura”, presente nel legame tra bambino e genitore. Quando infatti i bambini interagiscono con l’ambiente, utilizzano le persone che si prendono cura di loro come base sicura. Uno studio ha valutato la presenza di questo tipo di legame nel comportamento del cane verso il proprio padrone. Sono state analizzate le reazioni del cane in tre diverse condizioni: proprietario assente, proprietario silente e proprietario incoraggiante. Nell’esperimento, i cani dovevano manipolare giochi interattivi ricevendo delle ricompense in cibo. Il risultato che ha sorpreso i ricercatori era il fatto che gli animali erano molto meno interessati a impegnarsi per ricevere la ricompensa in cibo quando i loro
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proprietari erano assenti, rispetto a quando erano presenti. Il fatto che il proprietario motivasse ulteriormente il proprio cane durante il lavoro o rimanesse in silenzio aveva un basso impatto sul grado di motivazione dell’animale. Nell’esperimento, il proprietario veniva in seguito sostituito con un estraneo. I risultati mostravano che gli animali interagivano molto poco con gli estranei presenti ed erano meno interessati a guadagnarsi la ricompensa in cibo rispetto a quando gli estranei erano assenti. I cani erano quindi molto più motivati a ricevere la ricompensa in presenza dei loro proprietari, permettendo ai ricercatori di concludere che la presenza del proprietario ha importanza critica affinché il cane si comporti in maniera sicura e fiduciosa. Lo studio fornisce la prima evidenza della similitudine tra l’effetto base sicura osservato nel rapporto bambino-genitore e quello osservato nel rapporto cane-padrone, osservano gli autori. I cani adulti si comportavano verso i loro padroni come fanno i bambini con le persone che li accudiscono, concludono. “The Importance of the Secure Base Effect for Domestic Dogs - Evidence from a Manipulative Problem-Solving Task” Lisa Horn, Ludwig Huber, Friederike Range. PLoS One 2013. ■
no studio ha valutato la vista dei cavalli con prolasso dell’iride trattati con cheratoplastica penetrante da sola o associata a trapianto di congiuntiva o membrana amniotica. Nello studio, il prolasso dell’iride era causato da ulcere corneali con cheratomalacia (n = 37). Tutti i soggetti venivano sottoposti a terapia medica per le infezioni, l’attività iperproteinasica e l’iridociclite e in seguito a trattamento chirurgico con la sola cheratoplastica penetrante (n = 9) oppure con cheratoplastica penetrante associata a lembo congiuntivale peduncolato (n = 22), trapianto di membrana amniotica (n = 5) o di membrana amniotica e lembo congiuntivale peduncolato (n = 1). La vista era conservata dopo l’intervento nella maggioranza dei casi (n = 24; 64,9%). Una limitazione della vista si notava in 6 occhi (16,2%), 3 occhi divenivano ftisici (8,1%) e in 4 casi si effettuava l’enucleazione del globo oculare (10,8%). Il rigetto del trapianto si manifestava con un certo grado di opacizzazione del trapianto corneale in tutti i casi. Nei 48,6% degli occhi erano pre-
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senti sinechie anteriori. Altri problemi postoperatori comuni erano la deiscenza della ferita e lo stillicidio di umore acqueo. La cheratoplastica penetrante da sola o associata a un sovrastante trapianto di congiuntiva o membrana amniotica può ottenere un esito positivo per quanto riguarda la vista in un’elevata percentuale di cavalli con prolasso dell’iride, concludono gli autori. “Visual outcome after corneal transplantation for corneal perforation and iris prolapse in 37 horses: 1998-2010.” M de Linde Henriksen; C E Plummer; B Mangan; G Ben-Shlomo; H Tsujita; S Greenberg; N Toft; D E Brooks. Equine Vet J. December 2012; 44 Suppl 43 (0): 115-9. ■
DISPLASIA DELL’ANCA: RELAZIONE TRA GRAVITÀ DELLA ZOPPIA E DURATA DELL’ESERCIZIO no studio prospettico ha valutato i fattori associati alla gravità della zoppia e all’ampiezza del movimento dell’articolazione dell’anca nei cani affetti da displasia e ha analizzato l’associazione tra ampiezza del movimento dell’anca e grado di zoppia. Si includevano 60 Labrador affetti da displasia dell’anca. I proprietari compilavano un questionario riguardante la durata dell’attività fisica giornaliera del loro cane, il tipo di attività (a basso impatto o ad alto impatto) e lo stile di vita. L’ampiezza del movimento delle articolazioni dell’anca affette veniva misurata con un goniometro in plastica trasparente. Si registravano la presenza di sublussazione o lussazione delle anche come conseguenza della displasia e le dimensioni degli osteofiti ed entesofiti articolari sui radiogrammi ventrodorsali della pelvi. Si effettuava un’analisi multivariata per identificare i fattori associati alla zoppia, alla mancata flessione ed estensione dell’articolazione dell’anca e alla presenza di osteofiti di grosse dimensioni. L’esercizio era associato a una ridotta gravità della zoppia nei cani affetti da displasia dell’anca. La forza di questa correlazione inversa aumentava con attività fisiche di maggiore durata. La zoppia era più grave nei cani con lussazione dell’ar-
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ticolazione dell’anca che nei cani in cui la lussazione era assente. L’estensione dell’anca era 1° minore per ciascun anno di età e le dimensioni degli osteofiti o degli entesofiti erano 1 mm maggiori per ogni aumento di 3 anni di età. Una maggiore durata dell’esercizio quotidiano era associata a un minor punteggio di zoppia nei cani con displasia dell’anca. I soggetti con lussazione dell’anca secondaria a displasia avevano punteggi di zoppia superiori rispetto ai cani non affetti da lussazione, concludono gli autori. “Associations among exercise duration, lameness severity, and hip joint range of motion in Labrador Retrievers with hip dysplasia.” Laura M. Greene, Denis J. Marcellin-Little, B. Duncan X. Lascelles. Journal of the American Veterinary Medical Association. June 1, 2013, Vol. 242, No. 11, Pages 1528-1533.
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La fisiatria come atto medico veterinario Una competenza rivendicata dalla SIFIRVET e confermata dalla Fnovi el novembre del 2008, dopo l’approvazione del “Veterinary Act” da parte della FVE, la FNOVI aveva reso nota la formula italiana con la quale definire “atto medico veterinario”. La necessità di una definizione ufficiale nazionale dell’atto medico veterinario era stata posta al centro dei lavori del Congresso nazionale dell’ANMVI dedicato alle competenze della professione. In quella sede, richiamandosi proprio al Veterinary Acts approvato dalla FVE, era stato suggerito di proporre alle autorità legislative e di governo un percorso teso al riconoscimento di una “definizione” piuttosto che di una “elencazione” di atti. Pertanto una definizione generale, nel contempo puntuale e adeguata, si era resa necessaria per soddisfare le aspettative di ampliamento professionale che la Categoria legittimamente avanzava. La professione medico-veterinaria, infatti, sta acquisendo nuovi spazi di intervento in relazione ai mutamenti della società e del suo bisogno di salute (dalla biosicurezza alla bioetica, dal rapporto fra ambiente e sicurezza alimentare fino ai cambiamenti climatici e all’insorgenza di nuove patologie animali). Questa la definizione di “atto medico veterinario” deliberata dalla Federazione: “Si definiscono "atto medico veterinario" le attività compiute, nel
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rispetto dei valori etici e deontologici, con l’obiettivo di mantenere e promuovere la salute e il benessere degli animali; tutte le attività di prevenzione delle malattie degli animali; tutte le procedure diagnostiche, terapeutiche - comprese le medicine complementari - e riabilitative; le attività relative alla protezione dell’uomo dai rischi e dai danni derivanti dalle malattie degli animali, dal consumo di prodotti di origine animale con riguardo all’intera filiera produttiva finalizzato alla sicurezza alimentare; le certificazioni e le prescrizioni relative a tutti gli atti sopradescritti. Le attività definite come atto medico veterinario sono di competenza dei medici veterinari iscritti agli Ordini professionali. Il Medico veterinario è responsabile di ogni atto medico eseguito direttamente o sotto la sua supervisione e/o prescrizione.” A questo proposito è intervenuto recentemen-
te Andrea Martinoli, Segretario SIFIRVET, che ha ribadito: “È quindi la medicina riabilitativa, non la fisioterapia, a far parte integrante del più ampio orizzonte dell’atto medico veterinario.” Martinoli ha inoltre sottolineato “Che è fuori discussione che la "fisioterapia" veterinaria debba poi essere praticata da personale qualificato, in possesso di una Laurea in Medicina Veterinaria ed un particolare interesse nella medicina riabilitativa o, in sua vece, da personale ugualmente qualificato benché laico su prescrizione medico veterinaria scritta ed in ogni caso sotto diretto controllo da parte del veterinario. Questo è infatti quello che succede, con pochissime eccezioni, nel resto del mondo”. A tal proposito, la SIFIRVET (Società Italiana di Fisiatria e Riabilitazione Veterinaria) durante il 69° Congresso Scivac tenutosi a Rimini nel 2011 aveva voluto maggiormente rafforzare il concetto che si tratta di una prestazione medica. Si era infatti opportunamente ritenuto necessario di uniformarsi e fare proprio lo spirito e le indicazioni fornite dalla definizione di atto medico veterinario modificando l’acronimo della Società in “Società Italiana di Fisiatria e Riabilitazione Veterinaria”, per richiamare e rafforzare la natura medico-veterinaria della prestazione. Sempre in quell’occasione Ludovica Dragone, Presidente SIFIRVET, aveva presentato agli iscritti un documento che investiva ANMVI della tutela del-
l’esercizio professionale nel settore della fisioterapia veterinaria. Nel documento si chiariva che la Fisioterapia Veterinaria: “è materia Fisiatrica poiché comprende, oltre alle terapie fisiche, anche la visita clinica dell’animale, la prescrizione di terapie e la prescrizione e/o somministrazione di farmaci” e veniva inoltre chiesto che l’esercizio della Fisioterapia Veterinaria fosse attività professionale di esclusiva competenza della Categoria. ■
LA LETTERA DELLA PRESIDENTE DRAGONE AI SOCI (RIMINI, MAGGIO 2011) iteniamo che l’esercizio della Fisioterapia Veterinaria sia attività professionale di esclusiva competenza Medico Veterinaria e che sia necessario investire ANMVI della tutela della nostra attività, chiedendole di impegnarsi al riguardo presso le istituzioni, la categoria e l’opinione pubblica. Visto e considerato che la Fisioterapia Veterinaria: 1. è materia Fisiatrica poiché comprende, oltre alle terapie fisiche, anche la visita clinica dell’animale, la prescrizione di terapie e la prescrizione e/o somministrazione di farmaci; 2. in Italia sempre più Medici Veterinari si stanno orientando verso questa attività lavorativa; 3. è stata portata come esempio dagli Onorevoli Mancuso e Viola come motivazione per richiedere un inasprimento delle pene per l’abuso professionale - proposta di legge 348-bis che sottolinea che “la professione veterinaria subisce numerosi episodi di esercizio abusivo spesso legati a pratiche innovative applicate al mondo animale come la fisioterapia e la medicina omeopatica”; 4. la bozza del nuovo Codice Deontologico dedica un articolo (art. 42) all’abuso di professione ribadendo che “è vietato collaborare a qualsiasi titolo e favorire chi eserciti abusivamente la professione”; 5. l’animale, come essere senziente e parte integrante della famiglia, ha il diritto di essere curato da Professionisti seri e preparati, che sappiano riconoscere, gestire e curare le patologie ed in particolare gli stati algici, causa molto spesso di problemi non solo fisici ma anche comportamentali; 6. il proprietario, spesso abituato a rapportarsi con la Fisioterapia Umana, deve essere tutelato nella scelta del Professionista Veterinario cui rivolgersi. Visto e considerato inoltre che: esiste la volontà di creare un master in Fisioterapia Veterinaria di I livello, aperto a laureati triennali, che andrebbe a sminuire e dequalificare un’attività che invece necessita di competenze Medico Veterinarie specifiche i medici veterinari della Sifirvet chiedono rispetto e tutela nei confronti dei Colleghi che si sono impegnati e si impegnano tutt’ora in un continuo approfondimento ed aggiornamento professionale nel settore, nonché della Professione Medico Veterinaria tutta.
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SIVAE - SIVAR Dalle Associazioni
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La fauna selvatica autoctona Un focus sulla medicina e la biologia di queste specie nel primo numero di Exotic Files del 2013
In questi giorni è stato inviato nelle caselle di posta dei SOCI SIVAE 2013 il primo numero di EXOTIC FILES 2013, Rivista ufficiale di SIVAE, dal titolo: "Medicina e biologia della fauna selvatica autoctona" a cura di Cristiano Papeschi, DVM, Dip. Ecologia e Scienze Biologiche, Università degli Studi della Tuscia L.go dell'Università snc, Viterbo
di CRISTIANO PAPESCHI DVM - Viterbo n un settore in continua evoluzione, come quello della Medicina Veterinaria, dove vengono richieste competenze specialistiche di sempre maggiore livello, si delinea ogni giorno di più la figura del Veterinario esoticista, cioè colui che si occupa delle specie definite, forse in maniera inappropriata, “non convenzionali”. In questo oceano di specie diverse che spazia dai piccoli mammiferi, quali coniglio, cincillà o criceto, passando per i volatili da compagnia fino ad arrivare agli animali “a sangue freddo”, in maniera sempre più prepotente si sta affermando un certo interesse verso gli animali selvatici e da zoo che catalizza l’attenzione, gli sforzi e le risorse, di un numero sempre maggiore di colleghi. In ambito SIVAE questa tendenza è
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SECONDO INCONTRO SIVAE 2013 ei giorni 19 e 20 Ottobre 2013 si terrà a Cremona il secondo incontro SIVAE 2013 “Aggiornamenti di medicina degli animali esotici”, responsabile scientifico Giordano Nardini. Le due giornate sono gratuite per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione al 2013. Non è richiesta la preiscrizione; è sufficiente presentarsi in sede d’incontro ed effettuare la registrazione presso la segreteria. L’iscrizione comprende gli atti delle relazioni in formato cartaceo, l’attestato di frequenza e 1 light lunch. Per maggiori informazioni, contattare la Segreteria SIVAE: Tel. 0372 403500 Email: info@sivae.it
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già stata testimoniata nello scorso semestre da un Exotic Files, rivista ufficiale della SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici), dedicato alla medicina degli animali da zoo, che ha raccolto numerosi consensi, nonché dal numero sempre crescente di relazioni nell’ambito dei congressi e dei corsi dedicate al vastissimo mondo delle specie selvatiche. Molto diversi tra loro dal punto di vista tassonomico, biologico, etologico e medico, gli animali selvatici continuano a destare l’interesse sia delle vecchie che delle nuove generazioni di professionisti. Il numero 1 del 2013 di Exotic Files, in uscita in questi giorni, è stato dedicato nuovamente agli animali selvatici ma questa volta a quelle specie facenti parte della fauna autoctona che rientrano sempre più spesso nel repertorio culturale del Medico Veterinario esoticista che si trova quotidianamente ad avere a che fare con soggetti recuperati, feriti, orfani o comunque in difficoltà che vengono riferiti presso la struttura sanitaria direttamente dal privato o da enti pubblici e forze dell’ordine. La gestione dell’animale selvatico, proprio a seguito del suo peculiare stato di “selvatico”, non è semplice e richiede competenze specifiche. In questo numero di Exotic Files, dal titolo “Medicina e biologia della fauna selvatica autoctona”, abbiamo affrontato alcune delle principali tematiche e casistiche legate alle questioni legali, mediche, chirurgiche e gestionali,
che ruotano intorno a questa branca specialistica della Medicina Veterinaria. Molte sono state le specie oggetto dell’opera, dai volatili ai lagomorfi, dagli ungulati ai chirotteri, dai passeriformi ai rettili fino agli anfibi per le quali sono stati coinvolti colleghi, veterinari e non, in prima linea sul campo di battaglia, che hanno acquisi-
to pratica ed esperienza nel settore trasponendo il proprio bagaglio culturale, con competenza e generosità professionale, nelle pagine della rivista per offrire al lettore non solo un’occasione di approfondimento, ma anche lo spunto per inoltrarsi con curiosità in un settore che potrebbe avere molto da offrire. ■
CD SIVAR: ATTRIBUITE LE CARICHE iovedì 27 Giugno 2013 si è riunito presso il Centro Studi EV di Palazzo Trecchi (Cremona) il Consiglio Direttivo SIVAR per l'attribuzione delle cariche dei consiglieri per il triennio 2014-2016. Da sinistra verso destra: Roberto Bardini (consigliere), Luigino Tondello (segretario), Daniele Gallo (presidente), Mino Tolasi (vicepresidente), Mauro Casalone (presidente senior), Gabriele Geninatti (consigliere), Mario Facchi (tesoriere), Osvaldo Parolin (consigliere). In occasione di questo incontro sono state definite le attività di aggiornamento scientifico del secondo semestre 2013 ed inizio 2014: riconfermati i convegni nazionali del 24 e 25 Ottobre 2013 inerenti la buiatra ed il settore suinicolo ed ufficializzata la data di svolgimento del 16 congresso SIVAR il 7-10 Maggio 2014.
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Studi veterinari con accesso di animali Chiarimenti sulla Deliberazione della Giunta Regionale n. 2332/2005 on D.G.R. n. 2332/2005 la Regione Veneto ha indicato i requisiti oggettivi e soggettivi per l’erogazione delle prestazioni veterinarie da parte di strutture pubbliche e private (cliniche veterinarie, ambulatori veterinari, ospedali veterinari e laboratori veterinari di analisi) soggette ad autorizzazione. Tale provvedimento ha avuto la finalità di approvare un documento unico che desse dettagliate disposizioni a completamento ed at-
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tuazione della L.R. 22/2002 per la specificità della competenza veterinaria e a recepimento dell’Accordo Stato-Regioni del 26.11.2003, di definizione dei requisiti minimi per le strutture veterinarie pubbliche e private. Con una nota del 6 Giugno 2013, ai Dirigenti dei Servizi Veterinari delle Aziende Ulss del Veneto sono stati formalizzati dettagli e chiarimenti in merito al corretto iter procedurale per la presentazione dell’istanza di autorizzazione. Per le strutture pubbliche e private, come sopra indicate, è stata individuata la figura del direttore
sanitario quale soggetto deputato sia alla presentazione della istanza di autorizzazione nonché destinatario di eventuali sanzioni amministrative imputabili alla struttura medesima. Tale figura professionale non è prevista per gli studi veterinari con accesso di animali assoggettati, comunque, a provvedimento autorizzativo; ciò può comportare dei problemi pratici sia in ordine alla presentazione dell’istanza di autorizzazione che per l’eventuale irrogazione di sanzioni amministrative, specialmente nel caso tali studi veterinari assumano la forma di studio
associato. In merito alla presentazione dell’istanza di autorizzazione si possono avanzare le seguenti ipotesi: a) Studio associato con consiglio di amministrazione ed amministratore delegato: l’istanza viene presentata dall’Amministratore delegato; b) Studio associato con amministratore unico: l’istanza viene presentata dall’amministratore unico; c) Studio associato senza indicazioni esplicite in merito all’amministrazione: l’istanza spetta a tutti gli associati disgiuntamente: l’istanza può essere presentata da un qualsiasi socio per conto degli altri; d) Studio associato con amministrazione congiunta di tutti i soci o di una parte dei soci: l’istanza deve essere presentata e sottoscritta da tutti i soci co-responsabili. Pertanto, è opportuno che fra la documentazione da allegare all’istanza sia inclusa una copia dell’atto costitutivo dal quale è possibile desumere gli eventuali organi dell’associazione/studio e la ripartizione dei compiti/responsabilità fra i soci medesimi. In merito ai profili di responsabilità per le sanzioni amministrative, ferma restando la responsabilità personale dell’autore della violazione, nel caso in cui non sia individuabile il soggetto trasgressore e ci si trovi di fronte ad uno studio associato di cui alla lettera d), ossia in regime di amministrazione congiunta senza un “legale rappresentante” si ritiene opportuno chiedere un parere alla Direzione Affari Legislativi della Regione Veneto, che si esprimerà in merito. ■
RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO on una nota del 13 Giugno scorso, la Regione Veneto ha reso note le procedure semplificate per il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture veterinarie. Nella procedura di rilascio del rinnovo all’autorizzazione all’esercizio delle strutture sanitarie, socio-sanatarie e sociali che non hanno avuto, dall’ultima autorizzazione, variazioni di tipo strutturale, impiantistico, tecnologico e organizzativo, l’atto dovrà fare riferimento al primo numero autorizzativo che verrà mantenuto invariato per tutti i successivi rinnovi. Per le strutture che hanno avuto variazioni di tipo strutturale, impiantistico, tecnologico e organizzativo, analogamente alle nuove strutture, dovrà essere presentata una nuova domanda con le modalità previste dalla D.G.R. 2332/2005 ed attenersi alle linee di indirizzo applicative. Per tali strutture verrà rilasciato un nuovo numero di autorizzazione. Si ricorda inoltre che, ai sensi del Dlgs. 193/2006, tutte le strutture di cura degli animali devono essere sottoposte ad attività di vigilanza e verifica, con cadenza almeno triennale o con tempistica inferiore, in base alla valutazione del rischio.
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Dalle Aziende
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l periodo estivo, a causa del caldo e spesso dell'afa, rappresenta un momento di forte stress per l'organismo dei nostri amici a quattro zampe. Cani e gatti infatti soffrono maggiormente di noi le elevate temperature, mettendo in atto adattamenti fisio-metabolici per contrastare il calore: i loro fabbisogni energetici si riducono a causa del diminuito consumo calorico per la propria termoregolazione, a cui si associa un aumento del consumo di acqua. In questo periodo l'organismo dell'animale è sottoposto a un costante stress ambientale, in particolar modo l'apparato urinario in quanto coinvolto nella regolazione del bilancio idrico corporeo, la quale diviene più difficoltosa durante i mesi caldi. Per questo e per aiutare a mantenere la salute e l'efficienza delle vie urinarie occorre riservare un occhio di riguardo all'alimentazione del pet. Evitare l'ipernutrizione è fondamentale: l'eccesso proteico e/o di grassi non è l'ideale in questo periodo dell'anno. Il processo digestivo delle proteine conduce alla produzione di sostanze di scarto che devono essere eliminate per via renale. Se in quantità troppo elevate, i metaboliti proteici possono affaticare ulteriormente l'apparato urinario. Si propone Trainer® Personal Sensi-
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DIRETTORE Daniele Merlano, Med Vet, Roma RELATORI Raimondo Colangeli, Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Roma Franco Fassola, Med Vet Comportamentalista, Asti Tommaso Furlanello, Med Vet, Dipl ECVCP, Padova Stefania Gianni, Med Vet, Milano Daniele Merlano, Med Vet, Roma ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)
DIRETTORE Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano RELATORI ED ISTRUTTORI Stefano Bo, Med Vet, Torino Alessandro De Simoi, Med Vet, Dipl EVDC, Feltre (BL) Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano Mirko Radice, Med Vet, Milano Giordana Zanna, Med Vet, Dipl ECVD, Milano
Corso Avanzato CHIRURGIA DELLA CATARATTA Cremona, 18/19 Ottobre 2013 Centro Studi SCIVAC DIRETTORE Alberto Crotti, Med Vet, Genova RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Paolo Franci, Med Vet, Dipl ECVAA, Dr Ric, Padova Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Roma Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (18)
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CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA Milano, 12/13 Ottobre 2013 NH Hotel MilanoFiori – Strada, 2A 20090 Assago (MI) RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, SCMPA, Milano PARTECIPAZIONE A NUMERO CHIUSO: 100 LIMITE DI ISCRIZIONE: 12 Settembre 2013 QUOTE Soci SCIVAC, Studenti e Neolaureati (2012/2013): € 145,00 (IVA inclusa) Veterinari non soci: € 185,00 (IVA inclusa)
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6 - 8 SET
CORSO SCIVAC CORSO CEFME
7 SET
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA
8 SET 13 - 15 SET 15 SET 16 - 17 SET 18 - 20 SET 20 - 22 SET 22 SET 25 - 27 SET 28 SET 28 - 29 SET 29 SET 29 SET 29 SET 30 SET - 3 OTT 1 - 4 OTT 2 - 4 OTT 5 - 6 OTT
CORSO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
INCONTRO SIATAV / SIMUTIV
INCONTRO SIMIV INCONTRO SIODOCOV
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC
ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC
INCONTRO SIONCOV / SIRVAC / SCVI INCONTRO SIFIRVET / SINVET / SIOVET
6 OTT
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
6 OTT
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
6 OTT 7 - 10 OTT 10 - 11 OTT 11 - 12 OTT 11 - 13 OTT 11 OTT 12 - 13 OTT
CORSO SCIVAC
CORSO ANMVI INTERNATIONAL COURSE SCIVAC CORSO REGIONALE SCIVAC
CORSO AIVEMP INCONTRO SVIDI
CORSO AVANZATO - LINFOMA E LEUCEMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO TEORICO - PRATICO PER ASSISTENTI ALLA POLTRONA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 E-mail: info@cefme.org IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE UN CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLOGIA FELINA - Hotel Milleluci - Aosta - Loc. Porossan Roppoz, 15 - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SARDEGNA - CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA GENERALE - Hotel Grillo - Nuoro - Via Mons. Melas 14 ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Campobasso Hotel San Giorgio - VIA INSORTI D’UNGHERIA - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: V PARTE - CORSO 5 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: V PARTE - ECOGRAFIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27,9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 80° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - APPROCCIO RAZIONALE AL PAZIENTE ORTOPEDICO - Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE) - VIALE CARLO MARESCA 12 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LE BASI DELLA CHIRURGIA... UN ARGOMENTO DA PRENDERE CON LE PINZE - Hotel Tulip Inn - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: III PARTE - PATOLOGIA CLINICA E APPARATO UROGENITALE: DISORDINI ELETTROLITICI E METABOLICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accred. per 26,2 Crediti Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA COAGULAZIONE NEL PERIODO PERIOPERATORIO: QUALI TEST E QUALE TERAPIA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO ALL’ENDOSCOPISTA - Centro Studi SCIVAC, Cremona ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: TECNICHE E APPLICAZIONI PRATICHE. TECNICHE ORTODONTICHE IN AMBITO VETERINARIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non rich. accred. ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL RISCHIO PERIOPERATORIO - Roma- Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MALATTIE ALOPECICHE DEL CANE - Bolzano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA INTERNA: VII PARTE - GASTROENTEROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CHIRURGIA: II PARTE - CHIRURGIA 2 (II EDIZIONE) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 4° IT. OFTALMOLOGIA: III PARTE - VITREO, RETINA, NEUROFTALMOLOGIA, MALATTIE EREDITARIE DELL’OCCHIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it TUMORI DELLA MAMMELLA NEL CANE E NEL GATTO, IL PRESENTE E IL FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it TRAUMATOLOGIA: CONOSCERE PER GESTIRE AL MEGLIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it MEDICINA D’URGENZA - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (GO) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI NEL CANE, L’IMPORTNAZA DEL PRIMO APPROCCIO CLINICO - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PER DATORI DI LAVORO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria Anmvi - Tel. 0372/403536 - E-mail: anmviservizi@anmvi.it ADVANCED COURSE - INTERVENTIONAL RADIOLOGY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LAZIO - CORSO REGIONALE DI GASTROENTEROLOGIA - Roma - Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PULIZIA, DISINFEZIONE E GESTIONE DEGLI INFESTANTI - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - Email: segreteria@aivemp.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI INTERVENTISTICA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
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VETERINARIA 26 | 2013
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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SOLUZIONI
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iniezione mensile di leuprorelina melatonina alcolizzazione della ghiandola interessata congelamento della ghiandola interessata
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presenza di lieviti/miceti nelle colture da prelievo dello spiracolo presenza di lieviti/miceti e cellule infiammatorie nella citologia dello spiracolo presenza di anticorpi anti-aspergillo all’esame sierologico leucocitosi con neutrofilia aumento del fibrinogeno ematico
QUIZ 1
a b
rimozione chirurgica
Risposta corretta: a) Incontro SIVAE: “Endocrinologia negli animali esotici” Cremona, Marzo 2008
a b c d
QUIZ 2
2. Quale esame è ritenuto qualificativo per la diagnosi di micosi respiratoria dei cetacei?
Risposta corretta: b) Incontro SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006
1. Quale terapia offre maggiori garanzie di successo in corso di iperadrenocorticismo?