La Professione Veterinaria 26-2013

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

26 2013

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 26 dal 15 al 21 luglio 2013

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

EQUIDI IL TAR RESPINGE IL RICORSO LAV

CLASSIFICATI I RISCHI BIOLOGICI E CHIMICI

ANCHE I PET DELLA CROAZIA NELLA UE

LA FISIATRIA È ATTO MEDICO VETERINARIO

CHIARIMENTI IN VENETO PER GLI STUDI VETERINARI

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BREVI

PRELIEVO CON ANESTESIA E SENZA AVER IMPARATO

TEST D’INGRESSO Aumentano gli aspiranti medici veterinari. Per le prove del 3 settembre hanno presentato domanda oltre 10mila candidati. Durante la prima tornata di domande (poi annullata dal rinvio del test da luglio a settembre) erano 8.668. I posti per l’anno accademico 2013-2014 per i corsi di laurea in medicina veterinaria sono 825.

PUBBLICITÀ Gli Ordini dovranno annotare pubblicamente i provvedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti. Il Regolamento di riforma degli ordinamenti professionali (D.P.R. n. 137/2012) istituisce l’Albo Unico Nazionale con l’annotazione dei provvedimenti di censura, avvertimento, sospensione o radiazione.

CONTABILITÀ

BSE Il Comitato veterinario europeo per la catena alimentare ha ufficialmente riconosciuto l’Italia Paese a rischio trascurabile. Non appena la decisione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, l’Italia non dovrà più eliminare dal consumo quegli organi (intestino cervello ecc.) che erano ritenuti a rischio per la BSE.

EPRUMA Migliorano le best practice in allevamento se gli operatori usano la stessa terminologia. EPRUMA ha diffuso un documento sulla terminologia dei medicinali veterinari con definizioni comuni e univoche per veterinari e allevatori.

IZS Istituito il Comitato di supporto strategico degli Izs. Collocato presso il Dipartimento ministeriale di sanità pubblica veterinaria, è composto dai Dg degli Istituti e dai Dg delle quattro direzioni generali che si occupano di sanità animale, sicurezza degli alimenti, organi collegiali e programmazione sanitaria. Partecipano quattro rappresentanti regionali, designati dalla Conferenza delle Regioni.

HORSE GATE Il Parlamento britannico ha pubblicato un rapporto sullo scandalo della contaminazione delle carni. Il documento punta il dito contro la FSA, Food Standard Agency: per la House of Commons non sarebbe sufficientemente chiaro il comportamento dell’agenzia durante la vicenda.

ONLINE

L’IVA non conta L’Imposta sul Valore Aggiunto non si calcola né come ricavo né come guadagno A PAGINA 3

Come si può diventare veterinari se, durante gli studi, non ci si può esercitare? L’ha chiesto Carlo Giovanardi ai suoi colleghi senatori durante l’approvazione dei ‘criteri’ per il recepimento della Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Ma servono dei criteri di recepimento? Molti lo mettono in dubbio e, giuristi a parte, SIVAL è fra coloro che chiedono un recepimento sostanziale e fedele del testo comunitario. Gli ultimi a farlo, in ordine di tempo, sono stati gli scienziati dell’Accademia dei Lincei secondo i quali la Direttiva “prevede una sperimentazione pienamente compatibile con il rispetto per gli animali” e tutto “avviene sotto il controllo di un veterinario”. La Direttiva investe il medico veterinario di laboratorio di un ruolo sostanziale e, coerentemente con le sue competenze, ne fa un garante del benessere animale, compresa la valutazione dell’impiego di anestetici e analgesici. Negli ultimi tempi i ricercatori si sono organizzati e, sotto la sigla Pro-test, hanno manifestato all’ingresso di Palazzo Madama (foto). Uno dei loro cartelli tocca il tema della formazione veterinaria e critica uno dei criteri di recepimento: “Vietare l’utilizzo di animali (…) negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche

ad eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari". L’Assemblea del Senato si è corretta ammettendo fra le eccezioni anche la formazione universitaria. Plauso di Giovanardi (e applausi del Senatore Ignazio Marino). Sul recepimento della Direttiva si è esposta anche Ilaria Capua annunciando emendamenti su due passaggi: il primo è il divieto di esperimenti e procedure che non prevedono anestesia o analgesia, "che di fatto - osserva impedirebbe anche di fare un’iniezione ad un animale senza anestetizzarlo, come se per vaccinare il vostro gatto - e perché no vostro figlio - doveste anestetizzarlo prima”. Anche la proposta di vietare l’utilizzo di animali per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d’abuso, nuoce alla ricerca biomedica, perché “impedisce di poter effettuare la stragrande maggioranza delle sperimentazioni di nuovi farmaci contro i tumori (che devono essere impiantati negli animali da esperimento per verificare l’efficacia della terapia e quindi, formalmente, sono degli xenotrapianti) e taglia l’Italia fuori da un importante filone come quello sulle sostanze d’abuso". Più ci allontaniamo dalla Direttiva e più veterinari e ricercatori saranno “messi nella condizione di non poter fare ciò che negli altri Paesi è consentito”.

MAL COMUNE MEZZO GAUDIO PARLARE ANCORA DI CRISI DEL NOSTRO SETTORE DIVENTA QUASI NOIOSO, VISTO CHE È ORMAI L’ARGOMENTO QUOTIDIANO di tutti i forum di discussione e confronto del mondo veterinario. Di crisi della nostra professione ne abbiamo parlato più volte, se non spesso, anche su questa rivista analizzandone i diversi aspetti che identificano la situazione del nostro settore al di là delle caratteristiche critiche del nostro Paese. Se pensiamo di riparlarne ora non è certo per enfatizzare nuovamente le nostre difficoltà ma per evidenziare come questa situazione, a parte alcuni paesi in forte crescita (Brasile, Cina, India, ecc.), sia purtroppo generalizzata in tutti i paesi occidentali. Abbiamo già avuto modo di parlare della Spagna e della Francia e conosciamo bene la situazione dei colleghi Tedeschi ed Inglesi e vediamo ora quella dei Medici Veterinari USA. Secondo un’indagine del governo americano nel 2011 la spesa media dal veterinario è stata di 140$ all’anno, valore ben lontano dai 206$ del 2008 e che evidenzia in tre anni un calo di circa il 30%. Questa differenza di spesa è derivata soprattutto dalla perdita del potere di acquisto delle famiglie americane per la recessione economica degli ultimi anni. Anche in USA esiste poi il problema di un numero di Medici Veterinari superiore al fabbisogno espresso dal mercato: infatti l’offerta supera i 90mila mentre il fabbisogno stimato si limita a 78mila, situazione che crea ovviamente fenomeni di sotto-occupazione e disoccupazione. Sia pure con numeri decisamente diversi, la situazione sembra molto simile a quella italiana, ma questo non crediamo che ci migliori il morale. Mal comune mezzo gaudio? Ci dispiace per i colleghi americani ma siamo convinti che stiano comunque meglio di noi.

A.N.M.V.I


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