Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 26

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Il mercato italiano del lavoro veterinario

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la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

26 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

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PROFESSIONE

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Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie

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Anno 5, numero 26, dal 7 al 13 luglio 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

CARO SENATORE FLUTTERO CI RIPENSI...

IL NUMERO CHIUSO È LECITO

PRIVACY SEMPLIFICATA PER I LLPP

INTRAMOENIA: LA REPLICA DELLA LOMBARDIA

L’ANSIA DA LUOGO CHIUSO DEL GATTO

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BREVI

BPV COL PATROCINIO DEL MINISTERO

ADEPP L’Adeep ha confermato, 13 voti su 20, la leadership a Maurizio De Tilla. Per la quarta volta De Tilla guiderà le associazioni delle casse e degli enti di previdenza privati. Prima del voto hanno però lasciato il tavolo sette componenti: Inarcassa, Onaosi, medici, geometri, notai, ragionieri e biologi. De Tilla ha promesso di rimettere mano allo Statuto e di rafforzare l’Adepp.

AIFA Il ministro Sacconi ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni la nomina di un nuovo direttore generale dell’AIFA nella persona di Guido Rasi, professore ordinario di microbiologia, Consigliere di amministrazione dell'Istituto Superiore di Sanità, dirigente di ricerca del Cnr e già coordinatore del Progetto interdipartimentale del farmaco della stessa istituzione". Rasi prende il posto di Nello Martini sospeso dalla carica di direttore generale dell'Agenzia, su richiesta della Procura di Torino.

CONVENIA Curare le più comuni infezioni dermatologiche di cani e gatti con una singola iniezione praticata nell'ambulatorio del veterinario. È possibile grazie all'antibiotico Convenia (cefovecin sodico) dell'americana Pfizer, autorizzato dall'agenzia regolatoria Usa Food and Drug Administration (Fda). il medicinale 'long-acting' può assicurare l'equivalente di 14 giorni di terapia.

VITELLO È in vigore dal primo luglio il Regolamento CE N.566/2008: solo la carne ottenuta da animali sotto gli otto mesi potrà riportare l'indicazione "vitello" o "carne di vitello". Lo scopo è migliorare la trasparenza del mercato e aiutare i consumatori a riconoscere esattamente quel che comprano.

G8 Il G8 che si terrà in Giappone a luglio sarà l'occasione anche per affrontare la questione della sicurezza alimentare. La prossima settimana i rappresentati dei capi di stato e di governo dei Paesi G8 si incontreranno per delineare i termini di impegno dei rispettivi governi.

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MINISTERO

Sì a Leavet e Veterinario aziendale ANMVI a colloquio con il Sottosegretario Martini insieme a FNOVI ed ENPAV. Primi impegni e prime collaborazioni A PAGINA 3

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha trasmesso la concessione del proprio patrocinio al Manuale ANMVI delle Buone Pratiche Veterinarie BPV. Dopo quello della FNOVI, a testimonianza dell'aderenza del Manuale al dettato deontologico, arriva ora il riconoscimento morale dell'autorità ministeriale. La nota - firmata dal Vice Capo di Gabinetto Vicario per il Settore Salute - è indirizzata al Presidente dell'ANMVI Carlo Scotti e al Presidente della Commissione ANMVI per la Qualità Paolo Bossi. "Il patrocinio - commenta il Presidente Scotti - dà ufficialità ad un lavoro meritorio e unico nel suo genere, che non ha precedenti nella nostra Categoria. È la prima volta che si intraprende un percorso di qualificazione attraverso l'adozione di un disciplinare e di una metodologia elaborati dalla Categoria, mutuando i principi e le procedure dei sistemi di qualità. Ora che il Manuale può vantare la simbolica adesione del Settore Salute del Ministero del Welfare, le strutture veterinarie per animali da

compagnia, di qualunque dimensione e indipendentemente dal volume delle prestazioni erogate, hanno la possibilità di qualificare le proprie prestazioni e di innalzare l'immagine della nostra professione. Il patrocinio ministeriale è per noi motivo di orgoglio e ripaga la Commissione guidata da Paolo Bossi di due anni di faticoso impegno". La domanda di patrocinio sarà rinnovata ad ogni ulteriore edizione del Manuale. Il documento, strutturato in forma dinamica, è infatti costantemente suscettibile di perfezionamenti ed aggiornamenti secondo la caratteristica propria dei disciplinari di qualità e secondo i dettami dei sistemi qualità che si fondano sul costante miglioramento dei servizi e delle prestazioni all'utente finale. Conclusi i lavori per le BPV degli animali da compagnia, la Commissione ANMVI per la Qualità inizierà a breve a studiare il percorso di qualità per gli altri settori professionali: medicina veterinaria degli animali da reddito e degli e■ quini.

EMERGENZE? SCANDALI? MERITO O COLPA DI CHI FA I CONTROLLI? PENSIAMO ALLA SITUAZIONE CHE È EMERSA NEGLI ULTIMI TEMPI A MILANO a proposito della gestione allegra di alcune case di cura private in convenzione con la Regione. Le situazioni illegali, se dobbiamo dare credito agli organi di informazione, non sono emerse dai controlli dei funzionari preposti, Regione o Asl che fossero, ma da intercettazioni telefoniche. Non ci sembra che gli organi di controllo, in questo caso abbiano funzionato molto bene. Spesso, anche quando funzionano, resta nell'opinione pubblica, anche grazie ad azioni giornalistiche mirate alla ricerca della notizia o del colpevole a tutti i costi, il grosso dubbio: l'emergenza è emersa grazie alla serietà dei controlli o perchè non ci sono stati controlli preventivi? Abbiamo sempre difeso la serietà e l'impegno della stragrande maggioranza dei colleghi del settore pubblico, ma purtroppo, molto spesso, il loro lavoro non emerge nei servizi giornalistici. Leggendo i quotidiani o guardando le televisioni, sono sempre i NAS, se non le guardie "forestali", i garanti della sicurezza alimentare. Loro arrivano, bloccano, sequestrano, arrestano! E i veterinari? Il pubblico sa veramente molto poco del lavoro continuo di tanti colleghi che controllano ogni giorno la qualità dei nostri prodotti alimentari. In un momento in cui il Governo ha in programma di tagliare i costi dell'Amministrazione pubblica riducendo pesantemente il numero dei dipendenti, se vogliamo garantirci questi spazi occupazionali, ed un futuro ai tanti colleghi precari, dobbiamo portare la Veterinaria Pubblica in "prima pagina". L'ANMVI se ne farà certamente carico.

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VETERINARIA 26 | 2008

ll Sottosegretario alla Salute ha incontrato la veterinaria Al primo incontro ufficiale con la professione Francesca Martini ha messo l'accento su Leavet e veterinario aziendale professionale mettendo l’accento sulla valorizzazione della professione all’interno del superministero del Welfare.

LEAVET

l primo incontro ufficiale tra la professione veterinaria e il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini (foto) si è svolto a Roma il 1 luglio. La rappresentante del Welfare con delega alla sanità veterinaria ha incontrato i Presidenti di ENPAV, FNOVI ed ANMVI per fare il punto sull’attualità del settore. Alla presenza del Capo Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli, l’On Gianni Mancuso e i presidenti Gaetano Penocchio e Carlo Scotti hanno presentato il quadro istituzionale e

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“C’è stata sintonia e apprezzamento sul progetto Leavet”- dichiara il Presidente Scotti, un progetto condiviso dalla FNOVI e presentato sotto forma di proposta di legge dall’On Mancuso, Segretario della Commissione Affari Sociali della Camera. Dalla necessità di realizzare livelli essenziali di assistenza veterinaria si è passati ad esaminare le ipotesi di riforma della Legge 281, tema sul quale è attiva una commissione ministeriale che ha convocato l’ANMVI per martedì 8 luglio. La salute e il benessere dell’animale da compagnia sono al centro della sensibilità e dell’impegno istituzionale del Sottosegretario Martini che all’argomento ha dedicato buona parte dell’incontro.

VETERINARIO AZIENDALE Altrettanto prioritario nell’agenda ministeriale è il veterinario aziendale, una figura che si faccia garante della sicurezza in allevamento e che secondo Francesca Marini potrebbe essere un modo per semplificare le procedure

ANMVI AL TAVOLO SUL BENESSERE ANIMALE ’ANMVI partecipa al Tavolo permanente sul benessere degli animali da compagnia, attivato dal Sottosegretario Martini. All’analisi del fenomeno del randagismo, che ha impegnato i partecipanti (veterinari, animalisti, esponenti ministeriali e regionali, si è più recentemente aggiunto anche il problema del rapporto uomo animale e della tutela dell’incolumità pubblica. Francesca Martini intende rivedere l’Ordinanza “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”, firmata dall’ex ministro della Salute Livia Turco, in scadenza a gennaio 2009. “Rispetto a questo tema - ha detto - voglio sottolineare che seguiremo il modello francese: nessuna lista di cani pericolosi sarà più attiva nel nostro Paese. Punteremo, invece, sull’educazione e sulla formazione dei proprietari per l’ottimale detenzione degli animali e lavoreremo a stretto contatto con tutti i centri di addestramento affinché sia abolita qualsiasi metodica che stimoli l’aggressività. Nessun cane è, infatti, geneticamente pericoloso mentre i fattori ambientali sono determinanti per stimolarne una eventuale aggressività. Ricordo, inoltre, che il nostro è un Paese che pone il benessere animale e la promozione della presenza di animali da affezione nelle nostre famiglie come pilastro di civiltà”.

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Il Parlamento francese ha approvato nel maggio di quest’anno il progetto di legge sui cani pericolosi per l'istituzione di un patentino ("permis de détention") rilasciato a cura del Sindaco del comune in cui risiede il proprietario o detentore dell'animale. Il testo prevede una valutazione comportamentale dei cani morsicatori e rende obbligatoria la dichiarazione ufficiale di tutti gli episodi di morsicatura. Il testo prevede fino a 10 anni di reclusione per i proprietari di cani responsabili di aggressioni mortali. La legislazione francese tuttavia non prevede un elenco di razze sul modello delle ordinanze nazionali, ma suddivide i cani “suscettibili di pericolosità” in due categorie, la prima riguarda i cani d’attacco e la seconda i cani da guardia e difesa. Al Ministero dell’agricoltura francese è demandato il compito di elencare le tipologie rientranti nelle rispettive categorie. Ruota attorno a queste due categorie una serie di norme regolatrici del rapporto uomo-animale. Secondo il rapporto parlamentare preliminare al dibattito, in Francia ci sono oggi oltre 600.000 cani che rientreranno nella nuova catalogazione: 270.000 cani da attacco e 410.000 cani da guardia e da difesa. La Francia conta una trentina di decessi nell'arco degli ultimi 20 anni.

di controllo, fungendo da intermediario diretto con le istituzioni pubbliche. È questo un impegno già preso pubblicamente alcuni giorni fa al convegno degli avicoltori e confermato ora alle rappresentanze professionali per sviluppare un maggior livello culturale nei vari comparti produttivi. “È un ottimo presupposto - afferma Scotti - per la creazione di quel veterinario d’azienda che la professione propone da tempo e che FNOVI aveva già delineato in una bozza di decreto che non è mai stata portata avanti. Speriamo nella maggior determinazione di questo Governo”.

SANITÀ PUBBLICA A Francesca Martini sono state anche portate le preoccupazioni della Categoria per il ruolo della sanità pubblica veterinaria nella

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sicurezza alimentare, una competenza ed una responsabilità da mantenere e rafforzare in capo al veterinario per garantire la salute dell’uomo. Nell’ambito di un federalismo sanitario, per il quale ANMVI non nasconde forti perplessità, l’incontro ha toccato anche il ruolo delle Regioni nel disciplinare l’intramoenia veterinaria, con esiti che l’Associazione non condivide e intende contrastare anche per le vie legali.

VISIONE UNITARIA Il Presidente della Federazione, Gaetano Penocchio, è stato invitato a partecipare all’incontro del 1° luglio, promosso dall’On. Gianni Mancuso presso la Camera dei Deputati. In questa occasione, il Presidente Penocchio ha sottolineato che “allo stato attuale la veterinaria necessita di una revisione, nell’articolazione dei ruoli e con riguardo anche ad alcune tipologie contrattuali in campo. L’evoluzione e il cambiamento non possono tuttavia prescindere da una visione unitaria della professione”. A parere del Presidente della FNOVI, infatti, “tutte le espressioni della categoria devono promuovere una collaborazione tra pubblico e privato all'insegna del rispetto degli spazi e dei ruoli”. Questo il messaggio istituzionale della Federazione al Sottosegretario. ■

IL VERO RUOLO DELLA DIRIGENZA VETERINARIA balzata alla ribalta della cronaca nazionale la vicenda del formaggio contraffatto che ha interessato il cremonese e che risale a due anni fa. Un’inchiesta del quotidiano Repubblica, il 4 luglio scorso, ha ripercorso le tappe della vicenda che ha per protagoniste due aziende che riciclavano formaggi scaduti per poi rivenderli a prezzi ribassati. Sottilette del 1980, mozzarelle reimpastate insieme all’involucro di plastica e stracchino ai vermi, tornavano “ripuliti” sulle tavole degli italiani anche per conto di importanti marchi nazionali ed europei. Le indagini sono iniziate nel 2006 ad opera della Guardia di Finanza di Cremona che ha scoperto una frode commerciale “coperta” dai Servizi Veterinari locali. Tre veterinari sono stati indagati per abuso di ufficio, perché avrebbero procurato un vantaggio, “soffiando” all’azienda ispezioni dell’ASL. La vicenda lede profondamente l’immagine della Categoria e mina la fiducia dei consumatori nei confronti delle autorità preposte ai controlli. Il Presidente dell’ANMVI ha commentato: “Dispiace constatare che ancora una volta sono i NAS o la Guardia di Finanza a svolgere compiti che dovrebbero rientrare nella normale attività di controllo e prevenzione veterinaria, attività che fa della professione un cardine per la tutela della sanità pubblica e della sicurezza alimentare. La portata della frode rende evidente il rischio a cui si espongono tanti consumatori quando il ruolo della sanità pubblica veterinaria non è all’altezza delle competenze e delle responsabilità che le sono attribuite”. Per il Presidente Scotti, che ha inviato una nota in proposito al Sottosegretario Martini - “l’intera vicenda dimostra che i compiti peculiari della

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dirigenza veterinaria richiedono la massima concentrazione e la massima responsabilità da parte dei servizi veterinari che non possono essere distolti dallo svolgimento di un ruolo che non ammette né distrazioni, né altro. Con questo si palesa la peculiarità del ruolo della dirigenza veterinaria e la necessità che questa attività venga svolta in regime di totale esclusiva”. Le indagini sono ancora in corso. Dopo la notizia dell'immissione in commercio di formaggio avariato, il sottosegretario al Welfare con delega alla sicurezza alimentare, Francesca Martini, è "intervenuta sui competenti Servizi regionali della Lombardia e del Piemonte, per acquisire informazioni in merito al possibile rischio per i consumatori". Dalle prime informazioni disponibili, tenuto conto del segreto istruttorio, è emerso che la ditta Tradel, che si occupa del ritiro dal commercio di prodotti lattiero-caseari che possono ancora essere riutilizzati per la produzione di formaggi fusi, era stata già oggetto di provvedimenti di sequestro della merce presente nello stabilimento, da parte del Nas, sin dal marzo del 2006, e di segnalazione all'Autorità giudiziaria". "Lo stesso stabilimento - prosegue il Sottosegretario - è stato chiuso dal giugno del 2007 dai servizi sanitari regionali". La Direzione generale della sicurezza alimentare e nutrizione del ministero ha informato la Commissione e gli altri Stati membri dell'Unione europea sulla vicenda. Sottolineando che l'indagine è partita dai controlli ufficiali del nostro Paese e che le informazioni riportate sulla stampa, "ancorché con talune imprecisioni, dimostrano - conclude la nota - il grado di attenzione sulla qualità e sicurezza dei prodotti italiani".


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4 Attualità Incolumità pubblica

VETERINARIA 26 | 2008

Caro Senatore Fluttero, ci ripensi… Il Presidente della SISCA ha scritto una lettera al senatore che propone di eliminare le razze canine pericolose di RAIMONDO COLANGELI medici veterinari comportamentalisti italiani, nel caso specifico della società culturale SISCA, in sintonia con i colleghi europei si fanno partecipi della Sua preoccupazione per il benessere psico-fisico della componente umana della società in cui viviamo, ma non sono altresì in sintonia con le conclusioni e con la soluzione legislativa a cui Lei fa riferimento nella presentazione della sua pdl.

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ELIMINARE LE RAZZE PERICOLOSE

1 Non abbiamo una panoramica reale delle aggressioni in Italia, in quanto son refertate dai servizi del sistema sanitario in percentuale significativa solo le aggressioni che avvengono all’esterno delle abitazioni e verso estranei: i proprietari “difendono i loro pet (cani, gatti, ecc.) minimizzando” i comportamenti di aggressione nei loro confronti o all’interno delle mura domestiche. Dall’analisi del quadro epidemiologico i dati risultano falsati e quindi non attendibili. Nonostante ciò, se Lei avesse la gentilezza di controllare le aggressioni legate ai soggetti delle razze in questione (legate al numero globale dei soggetti di quella razza) ne potrebbe facilmente dedurre che il numero di aggressioni effettuate dai suddetti soggetti risultano molto meno importanti rispetto a soggetti di razze che neanche figurano nelle varie ordinanze a cui Lei fa riferimento.

2 Ha perfettamente ragione nel ritenere invece una causa socio-culturale lo scegliere alcuni tipi di razze per esaltare una violenza sociale di alcuni individui (vede come non accetto di scivolare nell’infido e facile tranello di strutturare in categorie, razze, ecc.), ma qui non vedo nulla di genetico (sia negli umani che nei cani). Nel momento che il suo pensiero avesse concretezza legislativa, cosa che non auspichiamo, ci troveremmo nella solita “voltura razziale”. Nel ’70 furono i dobermann, nell’80 i mastini, nel ’90 i rottweiler, nel 2000 i pitbull e simili…nel 2010 cosa ci inventeremo? La formazione dei proprietari e di tutti gli attori della filiera dell’animale da compagnia è la soluzione del problema.

3 Vorrei metterla a conoscenza di quanti cani di razze che Lei definisce “mansuete, fedeli e intelligenti” hanno dei comportamenti di aggressione legati a delle patologie comportamentali determinati da protocolli di allevamento che non sono attenti ad uno sviluppo comportamentale di un soggetto che porta alla socializzazione intra e interspecifica, all’autocontrollo, alla esplorazione e conoscenza degli stimoli dell’ambiente di vita futura. E di quanti cani che provengono da rifugi vengono abilmente “piazzati” facendo leva sul sentimento delle persone, senza una valutazione dell’animale e una formazione della famiglia adottante, con il risultato di avere dei cani “fobici sociali” con comportamenti di aggressione per paura. La razza non ha la minima importanza ai fini del rilevamento epidemiologico.

aumentare o modificare sequenzialmente il comportamento di aggressione di un cane: come in altri paesi europei l’addestramento all’attacco deve essere strettamente regolamentato. I cani morsicatori devono essere valutati ed in caso aiutati attraverso una terapia mirata. Insomma con questo ddl come la mettiamo davanti ad un golden retriever incrociato con un pitbull: quale parte genetica sarà preponderante… lo devo considerare un mansueto o un cane pericoloso? Caro Senatore, i cani sono esseri senzienti (come sottolinea lo stesso Trattato di Lisbona), sono animali estremamente sociali, dotati di aree cognitive ed emozionali che individualmente vengono modificate, arricchite con la collaborazione e l’aiuto di quell’Uomo con cui condividono la vita da 100.000 anni. ■

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NON È LA LINEA DEL GOVERNO

Ha perfettamente ragione nel contrastare qualunque addestramento che tenda ad

n merito al Disegno di legge del senatore Andrea Fluttero che prevede il divieto di allevamento, della produzione, dell’importazione, della vendita e dell’acquisto di razze canine considerate come pericolose e anche l’obbligo per chi possiede già queste razze di sterilizzare l’animale e chiedere autorizzazione per la sua detenzione alla questura, il Sottosegretario alla salute Francesca Martini ha dichiarato: “Non condivido assolutamente il Ddl depositato dal senatore Andrea Fluttero che non rappresenta la linea del Governo”.

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“L’ultimo caso di un torinese azzannato da un cane mentre saliva sul suo aliscafo dimostra nuovamente quanto sia sempre più necessaria una normativa nazionale che miri a ridurre i rischi di aggressione all’uomo da parte di razze pericolose (pitbull o rottweiler per fare qualche esempio). Bambini mutilati, uomini morsicati e purtroppo alcune morti causate da cani inferociti, dimostrano sempre più che in Italia la presenza di razze canine pericolose sta diventando un vero e proprio fattore di rischio per l’incolumità pubblica”. Lo dice il senatore del Pdl Andrea Fluttero (nella foto), che ha presentato un disegno di legge finalizzato “alla riduzione dei rischi per l’incolumità pubblica attraverso la graduale eliminazione dal territorio nazionale di tutte le razze canine potenzialmente pericolose”. “Spesso - spiega il Senatore all’agenzia di stampa AGIquesti animali vengono esibiti come vere e proprie protesi di bullismo da personaggi border line con precedenti penali che li utilizzano per spaventare ed impressionare e divertire amici e sodali, generando apprensione tra i presenti in aree pubbliche, come giardini e piazze. Purtroppo -aggiunge- l’aggressività di un cane non è solo determinata dall’addestramento o educazione ricevuta, ma è un vero e proprio fattore genetico sul quale l’uomo non può in alcun modo intervenire se non attraverso l’adozione - come già avviene nella maggior parte dei paesi europei - di misure che mirino all’eliminazione graduale dal territorio italiano di tutte le razze canine potenzialmente pericolose. Per questo motivo, il 5 maggio scorso ho presentato, in qualità di primo firmatario, un disegno di legge che vieta l’allevamento, la produzione, l’importazione, la vendita e l’acquisto di specie di cani considerate come pericolose e obbliga chi possiede già queste razze a sterilizzare l’animale e a chiedere autorizzazione per la detenzione dell’animale alla questura. L’unico intento di queste misure è quello di ridurre, attraverso una graduale estinzione delle razze pericolose, il rischio di aggressioni ad umani e di tutelare la sicurezza pubblica. Vi sono molte razze, selezionate per le loro caratteristiche di mansuetudine, fedeltà ed intelligenza, che sapranno assolvere, in piena sicurezza, la loro funzione di compagni e d’affezione”.



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6 Attualità Sanità animale

VETERINARIA 26 | 2008

Rabbia, modalità d’ingresso in Italia dei cuccioli vaccinati Chiarimenti dal Ministero sulle modalità e sui tempi della vaccinazione antirabbica

on possono essere introdotti in Italia animali vaccinati nei confronti della rabbia prima dei tre mesi di età, per i quali, nonostante sia previsto dalle specifiche indicazioni del prodotto immunizzante autorizzato utilizzato, non sia stato effettuato il successivo intervento di richiamo e, qualora anche lo stesso sia stato realizzato, non siano trascorsi almeno 21 giorni dall’ultimazione del protocollo”. La precisazione è della Direzione Generale della sanità animale e del farmaco veterinario che il 17 giugno scorso ha trasmesso agli Assessorati alla sanità, UVAC, PIF e al centro di referenza nazio-

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nale per la rabbia presso l’IZS di Padova, una nota di chiarimenti sulle modalità e sui tempi di vaccinazione nei confronti della rabbia nei cuccioli degli animali da compagnia e dei cani in particolare.

LE INDICAZIONI DELLA UE La Direzione ricorda una recente nota della Commissione Europea (D1HK (08) D/410843) in cui sono contenute indicazioni sulla possibilità di vaccinare i cuccioli in età inferiore ai tre mesi ai fini della loro movimentazione. In questa nota, l’Esecutivo comunitario evidenzia, inizialmente, come ogni Stato Membro possa accettare a determinate condizioni (definite nell’articolo 5, paragrafo 2, del regola-

CENTRO NAZIONALE CONTRO LE MALATTIE ANIMALI a legge n. 244 del 2005 ha istituito presso il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza alimentare del Ministero della salute, il Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali. Ora con il Decreto 7 marzo 2008, approdato alla Gazzetta Ufficiale il Ministero ha definito l’organizzazione e le funzioni del Centro. Gli obiettivi sono il potenziamento e la razionalizzazione degli strumenti di lotta contro l’influenza aviaria, le malattie animali e le emergenze zoo-sanitarie, l’incremento delle attività di prevenzione, zooprofilassi e controllo sanitario esercitato dal Ministero della salute. Il decreto del 7 marzo scorso definisce e programma per l’intero territorio nazionale gli obiettivi e le strategie del Centro e della relativa Unità di crisi. Presieduto dal Capo del dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della salute, il Centro si articola in: a) Direzione strategica; b) Comitato tecnico-scientifico; c) Direzione operativa; d) Unità centrale di crisi. Il Centro si avvale di una Direzione strategica - che definisce gli obiettivi e le strategie di prevenzione, controllo ed eradicazione delle malattie animali per l’intero territorio nazionale, in collaborazione con i Servizi veterinari delle regioni e delle province autonome- e di un Comitato tecnico-scientifico che svolge funzioni consultive. La Direzione operativa è affidata all’Ufficio III della Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario ed è diretta dal direttore di quest’ultimo. L’Unità centrale di crisi (U.C.C.) rappresenta il raccordo tecnico-operativo tra il Centro Nazionale e le analoghe strutture territoriali. In caso di insorgenza di malattie animali a carattere diffusivo e contagioso, di situazioni di rischio zoo-sanitario interne o internazionali, l’U.C.C. assicura le funzioni di indirizzo, coordinamento, verifica ispettiva e gestione degli interventi e delle misure sanitarie sull’intero territorio nazionale, in particolare mediante: adozione di misure sanitarie e di polizia veterinaria; acquisizione, stoccaggio e distribuzione di sieri, vaccini e antigeni; coordinamento delle unità di crisi territoriali; definizione dei criteri per l’abbattimento preventivo degli allevamenti a rischio; effettuazione delle verifiche sull’appropriatezza, sulla corretta applicazione e sull’efficacia delle misure e degli interventi di profilassi e di polizia veterinaria effettuati a livello territoriale; gestione, in collaborazione con i centri di referenza dei flussi informatici necessari al controllo dell’emergenza. (GU n. 152 del 1-7-2008)

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mento CE 998/2003) anche cuccioli di età inferiore ai tre mesi non vaccinati nei confronti della rabbia. Non viene tuttavia esclusa ai fini della movimentazione la possibilità di poter vaccinare cuccioli di età inferiore ai tre mesi qualora venga utilizzato, come già evidenziato dal Ministero della Salute (nota dell’8 febbraio 2005) un vaccino specificamente autorizzato per tale intervento profilattico. La Commissione richiama successivamente l’articolo 1 della decisione 2005/91/CE, in applicazione del quale la prima vaccinazione nei confronti della rabbia può essere considerata valida, ovviamente anche ai fini della movimentazione degli animali soltanto 21 giorni a far data del completamento del protocollo vaccinale previsto dalle specifiche indicazioni tecniche poste dal fabbricante del vaccino utilizzato.

PROTOCOLLO COMPLETO La nota ministeriale precisa: “nel caso di animali vaccinati prima dei tre mesi di età, la movimentazione degli stessi può essere permessa soltanto 21 giorni a far data dall’ultimazione del protocollo vaccinale previsto; ciò sta a significare che per la movimentazione di tali giovani animali, qualora il fabbricante del vac-

cino autorizzato utilizzato abbia specificato nelle indicazioni tecniche del presidio immunizzante, la necessità di effettuare un richiamo vaccinale nell’ambito della completa realizzazione del protocollo riferito alla prima vaccinazione, occorre che siano stati effettuati, sugli stessi, ambedue gli interventi profilattici (il primo e il successivo richiamo) e siano trascorsi, inoltre, almeno 21 giorni da completamento del protocollo”.

INFORMATIVA URGENTE La Direzione conclude invitando i destinatari a predisporre con urgenza “apposita informativa per le ASL e per i soggetti interessati ai commerci in questione, rilevando nel contempo come, in caso di riscontro di irregolarità rispetto a quanto sopra richiamato, non possano essere avviate le procedure previste dalla direttiva 90/425/CE e dalla pertinente normativa nazionale”. Il Ministero ha informato le autorità competenti dei Paesi comunitari, “alle quali è stato chiesto di fornire dettagliate informazioni circa i vaccini autorizzati nei propri paesi, con particolare riferimento alle specifiche indicazioni tecniche, per l’impiego nei giovani animali”. ■

DALL’ENPAV 184 BORSE DI STUDIO ' Ente di Previdenza e Assistenza dei Veterinari assegnerà per l'anno scolastico 2007/2008 e per l'anno accademico 2006/2007 complessivamente n. 184 sussidi per motivi di studio in favore dei figli di veterinari iscritti o pensionati per uno stanziamento totale di 153 mila euro. Le borse di studio sono così suddivise: 99 per gli anni intermedi di scuola superiore ( importo unitario di 500 euro), 32 per l'ultimo anno di scuola superiore (importo unitario di 750 euro) e 53 per i corsi di laurea ( importo unitario di 1.500 euro). Il bando è pubblicato al sito dell'ENPAV, insieme alla modulistica. Il termine per l'invio della domanda scade improrogabilmente il 30 settembre di quest'anno. Tutta la documentazione dovrà essere disponibile presso gli uffici dell'Ente entro il 30 novembre. In considerazione dell'aspetto solidaristico che caratterizza tutte le prestazioni assistenziali a cui appartengono anche i sussidi per motivi di studio, l'Ente ricorda che il Bando 2008 non ammette le domande degli studenti che hanno già usufruito del sussidio, per la stessa tipologia di studio, per l'anno precedente. In tal modo si vuole consentire l'accesso al beneficio da parte di un numero più esteso e diversificato di studenti.(www.enpav.it)

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8 Legale Leggi e sentenze

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VETERINARIA 26 | 2008

Università: il numero chiuso è lecito Il numero programmato garantisce standard formativi adeguati di alta specializzazione e non viola la Costituzione Italiana

vigente normativa in materia di programmazione nazionale. In particolare, i posti disponibili per sede, la tipologia delle prove d’esame, i punti ed i criteri per l’elaborazione della graduatoria finale non formano oggetto di potestà discrezionale da parte dei singoli Atenei, chiamati invece a rispondere delle eventuali violazioni concernenti gli adempimenti procedurali connessi al concorso.

LE REGIONI Sul coinvolgimento della Conferenza Stato - Regioni nell’ambito della procedura per la programmazione dell’offerta potenziale, il Tribunale osserva che, dopo l’entrata in vigore delle norme del nuovo titolo V della Costituzione, il ricorso all’istituto dell’accordo tra lo Stato e gli Enti regionali dotati di autonomia ordinaria e speciale ha subito un notevole incremento - peraltro, in ciò favorito dalle numerose pronunce della Corte costituzionale volte a contemperare, attraverso il ridetto istituto, un equo riparto delle competenze legislative soprattutto nell’ambito delle materie collidenti - per la accresciuta complessità del riparto costituzionale di esse avvenuto con il passaggio della potestà legislativa in via generale e residuale alle Regioni e contestuale delimitazione delle concorrenti materie di competenza dello Stato. (Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa Del Trentino - Trento - 11 giugno 2008 numero 145) ■

LA SANITÀ MERITA UN MINISTERO a Legge 264/1999 (Norme in materia di accessi ai corsi universitari) - che stabilisce che l’accesso ad alcuni corsi di laurea (fra cui quello in medicina veterinaria) deve essere programmato a livello nazionale non viola le norme costituzionali né i principi della convenzione europea dei diritti dell’Uomo. Il Tribunale Amministrativo del Trentino ha respinto il ricorso di un partecipante al test per odontoiatria che non avendolo superato aveva chiesto di annullare gli atti. “Il diritto allo studio non può essere rifiutato a nessuno”, sosteneva il ricorrente. Ma i giudici di Trento hanno dato un parere diverso. È manifestamente infondata la questione d’illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2 e 3 della legge 2 agosto 1999 numero 264, per contrasto con l’articolo 117 della Costituzione e con l’articolo 2 del protocollo addizionale della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, laddove stabilisce che “il diritto allo studio non può essere rifiutato a nessuno”. Lo scrutinio di legittimità costituzionale delle leggi

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nazionali, deve sempre ispirarsi al ragionevole bilanciamento tra il vincolo derivante dagli obblighi internazionali, quale imposto dall’articolo 117, primo comma, della Costituzione, e la tutela degli interessi costituzionalmente protetti, contenuta in altri articoli della Costituzione. Le disposizioni censurate peraltro, attengono alla programmazione degli accessi a taluni corsi di laurea, per i quali è stato reputato necessario fissare un “numero chiuso” di iscrizioni, onde garantire standard formativi adeguati, in conformità anche a quanto stabilito dalle direttive comunitarie, con l’evidente intento di contenere il numero degli studenti per taluni corsi di laurea ad alta specializzazione. Tali studenti, ove l’accesso fosse liberamente concesso del tutto indipendentemente anche dalle esistenti strutture tecniche, non potrebbero usufruire di un adeguato percorso formativo.

LE UNIVERSITÀ Le Università non hanno alcuna autonomia in merito ai contenuti ed alle modalità di espletamento delle prove concorsuali per l’ammissione ai corsi di studio definiti dalla

GLI ORDINI PROFESSIONALI NON SONO ENTI INUTILI e disposizioni urgenti per lo sviluppo economico e la semplificazione decretano la soppressione degli enti pubblici non economici, ma con espressa esclusione degli ordini professionali. L’annunciata ghigliottina del Ministro Roberto Calderoli ha risparmiato la rappresentanza istituzionale delle professioni e indirettamente confermato il ruolo di ausiliari dello Stato che è proprio degli ordini. Il Decreto (GU n. 147 del 25-62008 - Suppl. Ordinario n.152) firmato

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dai Ministri Tremonti, Scaiola, Brunetta, Sacconi e Calderoli all’articolo 26 taglia gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, nonché quelli elencati dalla Finanziaria 2008 (comma 636 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244) fra i quali alcuni istituiti per regio decreto. Ma il decreto, che punta anche alla stabilizzazione della finanza pubblica, menziona l’espressa “esclusione degli ordini professionali e le loro federazioni”.

el corso della discussione in aula alla Camera - sul decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo - il Governo, rappresentato dal Ministro Elio Vito, ha accolto la raccomandazione, contenuta nell’ordine del giorno di Aurelio Misiti, capogruppo di Idv della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, in cui c’è l’impegno di riconsiderare le strutture ministeriali e l’istituzione del Ministero della Salute, così come auspicato da ampi settori della maggioranza e dalla intera opposizione. Ne dà notizia lo stesso Aurelio Misiti, che si è detto “soddisfatto dell’accoglienza dell’ordine del giorno da parte dell’Esecutivo”. L’ordine del giorno, firmato con l’On. Evangelisti, considera in premessa che “la sanità resta in Italia uno dei comparti più complessi e delicati per diversi aspetti, in particolare per il fatto che il funzionamento delle sue diverse aree e molteplici settori ha una ricaduta immediata sulla vita quotidiana dei cittadini, l’organizzazione della sanità italiana è particolarmente complessa ed articolata, le sue correlazioni molteplici, il suo impianto generale è fondato su una correlazione costante tra la dimensione pubblica e quella privata, la sindacalizzazione del comparto sanitario è elevata e diversificata, la professionalizzazione elevata e anche questa estremamente diversificata, l’indotto del comparto nel suo insieme appare evidentemente enorme. Appare necessario - conclude l’ordine del giorno - focalizzare rispetto alla sanità responsabilità e poteri di intervento e decisione precisi e facilmente individuabili”. Il ripristino del Ministero della Salute era stato chiesto anche in Senato con un ordine del giorno bipartisan accolto dal Governo. Il decreto di ristrutturazione dell’Esecutivo passa tuttavia per la seconda volta in Parlamento, nella formulazione che prevede l’assorbimento della Salute entro le funzioni del superminstero del Welfare.

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VITO: PIÙ RIGORE SUI TEST ispondendo ad una interrogazione parlamentare sui test truccati per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito ha annunciato che “per l'anno in corso si è provveduto a variare integralmente la composizione della commissione di nomina ministeriale che predispone le prove per l'accesso alle facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria”. Il 2 luglio, in Assemblea, Vito ha anche aggiunto che “è intenzione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, onorevole Mariastella Gelmini, di far compiere una verifica riguardo alle tipologie dei test, per renderli congruenti col tipo di percorso universitario a cui la selezione dà accesso”. L’interrogazione richiamava una recente sentenza del TAR del Lazio che ha annullato i test di medicina e chirurgia che si sono svolti il 4 settembre scorso, test “peraltro, assurti agli onori della cronaca per gravissime irregolarità”. Il Ministro ha assicurato che “per il futuro gli studenti devono riacquistare la certezza della correttezza delle prove a cui vengono sottoposti”.

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10 Attualità Dati personali

VETERINARIA 26 | 2008

Privacy più semplice per i liberi professionisti Il Garante accoglie una diffusa esigenza di semplificazione e riduce gli obblighi su informativa e consenso. Ma il quadro normativo non cambia di GIORGIO NERI n realtà il quadro normativo non cambia - peraltro il Garante della Privacy, Francesco Pizzetti (foto) non ne avrebbe il potere - per cui, tranne in un caso, nel provvedimento non c'è alcuna modifica, ma solo specifiche e regolamentazioni in direzione semplificativa delle norme esistenti. Il Garante specifica più o meno ciò che io vado dicendo da tempo (per esempio io ho da anni affisso la mia informativa negli ambulatori, e su ogni mia fattura compare la dicitura "I vostri dati sono da noi trattati esclusivamente in esecuzione di obblighi di legge o per adempimenti contrattuali intercorrenti con l'interessato e ai sensi del D.Leg. 196/2003, così come riportato nell'informativa esposta nei nostri ambulatori e di cui vi preghiamo di prendere visione". E veniamo alle semplificazioni. Il Garante consente, nel caso in cui i dati dell’interessato siano utilizzati solo per fini amministrativi e contabili, l’utilizzo di informative sintetiche in termini discorsivi. Il titolare del trattamento dunque può evitare di recitare oralmente o di sottoporre per iscritto il modulo di informativa contenente tutti i punti previsti nell’art. 13, il che è spesso controproducente soprattutto per l’interessato, che non capisce o non ha interesse per le informazioni che gli vengono rese. L’informativa sintetica rappresenta praticamente un’avvertenza che rimanda ad un’informativa più completa, contenente cioè tutti i dati richiesti dalla legge, che il titolare dovrà obbligatoriamente rendere accessibile agevolmente e senza oneri per l’interessato, e che l’interessato potrà consultare se lo riterrà opportuno. Ecco allora che il veterinario po-

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trà inserire l’informativa sintetica in calce alle fatture, alle ricette, alle certificazioni, ai biglietti da visita e ad ogni cartaceo che viene usualmente consegnato al cliente; oppure potrà affiggerla in bacheca o riportarla sulle pubblicità effettuate. Come detto, l’informativa sintetica rimanda poi a quella completa, che dovrà essere resa disponibile con qualunque mezzo che sia di facile e gratuito accesso all’interessato. Alla lettera h) del punto 1 (è opportuno che l'informativa più articolata sia basata su uno schema tendenzialmente uniforme per il settore di attività del titolare del trattamento), il Garante auspica che ogni categoria (nel testo si parla genericamente di settore di attività, ma nel nostro caso mi discosterei da questa definizione per le enormi differenze esistenti in materia di trattamento dei dati personali, tra medico e veterinario) elabori un modello di informativa le cui caratteristiche siano aderenti all’attività svolta, in modo che poi ogni titolare del trattamento possa modificarla secondo la sua situazione personale. È un po’ quello che noi abbiamo già fatto nel manuale sulla privacy. In questo caso il Garante individua nelle “associazioni professionali” i soggetti idonei ad elaborare lo schema. Il Garante poi invita tutti i titolari del trattamento pubblici e privati a non chiedere il consenso degli interessati quando il trattamento dei dati è svolto esclusivamente per correnti finalità amministrative e contabili, nonché quando i dati provengono da pubblici registri ed elenchi pubblici conoscibili da chiunque, o sono relativi allo svolgimento di attività economiche o sono trattati da un soggetto pubblico. Anche qui non si dice niente di nuovo ma ci si limita ad evidenziare che, nonostante il Codice della Privacy sia

chiaro nell’elencare i casi in cui deve essere chiesto il consenso dell’interessato, moltissimi titolari del trattamento probabilmente per la filosofia che abbondando non si sbaglia mai, chiedono il consenso degli interessati (con ulteriore aggravio di oneri burocratici sia per il titolare che per l’interessato) anche quando non è richiesto, come nei casi sopra esposti, che sono quelli che ricorrono più frequentemente. A questo proposito però è anche giusto autoincensarci un po’: noi è una vita che lo diciamo, elencando i pochi casi in cui il veterinario è tenuto a richiedere il consenso. E sono convinto che noi veterinari l’avessimo già capita, almeno a giudicare dalle poche richieste in argomento che mi arrivano per e-mail o ai convegni. Un altro punto molto interessante per noi è l’eliminazione di uno dei pochi casi in cui il veterinario era tenuto a chiedere il consenso ai propri clienti: l’attività di mailing. Il veterinario potrà utilizzare i dati dei propri clienti (e solo di questi) per attività di mailing per posta cartacea o elettronica, e non attraverso le sue utenze telefoniche, senza chiederne il consenso. In questo caso dovrà, all’atto dell’acquisizione dei dati e in occasione di ogni comunicazione, informare l’interessato della possibilità di opporsi all’invio dei messaggi. Rimane il dubbio circa la possibilità di utilizzare i dati dei clienti già archiviati senza che gli stessi siano stati informati del diritto di opposizione; a mio avviso in questo caso i dati non possono essere utilizzati senza consenso, stante il fatto che la tutela dei diritti dell’interessato deve essere preventiva all’utilizzo dei dati, e a riprova di ciò il Garante prevede che l’informazione debba essere resa “al momento della raccolta dei dati e in occasione dell’invio di ogni comunicazione” (in caso contrario sarebbe scritto “o”). C’è infine da segnalare un altro interessantissimo punto che non è presente nel provvedimento pubblicato sulla GU ma che ho tratto dalla versione pubblicata sul sito del Garante: “Il Garante può individuare con proprio provvedimento modalità semplificate in ordine all'adozione delle misure minime di cui al comma 1, con riferimento ai trattamenti effettuati per correnti finalità amministrative e contabili, in particolare presso piccole e medie imprese, liberi professionisti e artigiani". Si riscontra cioè la necessità di prevedere modalità semplificate anche per le misure minime di sicurezza (che coinvolgono tutti i veterinari) e per il DPS (che generalmente il veterinario non deve redigere). Ma per poter disporre le semplificazioni è necessaria una modifica del Codice che consenta al Garante di farlo. Per cui ad oggi c’è la buona volontà mentre per quanto riguarda la possibilità… Chi vivrà vedrà. Per intanto possiamo consolarci con l’articolo 29 del Decreto per lo sviluppo economico del 25 giugno scorso. Sono previsti meno adempimenti per i soggetti che trattano con strumenti elettronici solo dati personali non sensibili e l’unico dato sensibile è lo stato di salute dei dipendenti, senza indicazione della diagnosi. Anziché tenere un aggiornato documento programmatico per la sicurezza, potranno autocertificare la loro si-

ACCOLTE LE CRITICHE dempimenti superflui, approcci burocratici, inutili ripetizioni, costi ed oneri eccessivi. Il Garante della privacy, accogliendo le critiche avanzate da più categorie, ha messo a punto un pacchetto di misure tese a semplificare il trattamento dei dati personali (non sensibili e non giudiziari) anche da parte dei liberi professionisti. Quando non è in gioco il dato personale di salute, di credo politico o religioso, né il dato giudiziario del cliente o del soggetto terzo, il Garante ammette una informativa sul trattamento dei dati e un consenso al loro utilizzo meno bizantini. L'informativa può essere unica per il complesso dei trattamenti, breve e chiara, con la possibilità di rinviare a dettagliate spiegazioni in bacheca per la clientela o in Internet.. L'interessato insomma deve capire una volta per tutte e con chiarezza che utilizzo si farà dei suoi dati senza essere tediato da moduli sotto i quali mettere una firma svogliata e infastidita. Per questo la prima modalità informativa può essere anche orale, mentre se si preferisce la modalità scritta si può inserirle nel materiale cartaceo o nella corrispondenza che si impiegano già ordinariamente, per finalità amministrative e contabili. Il Garante propone un fac simile dell'informativa. Per quanto riguarda il consenso al trattamento dei dati, il Garante ha ribadito i casi in cui se ne può fare addirittura a meno: niente consenso al cliente acquisito, destinatario di comunicazioni, anche di natura pubblicitaria, purché si utilizzi lo strumento della posta elettronica se il cliente l'ha fornita o della posta ordinaria. Il telefono invece resta assolutamente previo consenso, perché troppo invasivo. Con la collaborazione delle Camere di Commercio il Garante distribuirà un kit informativo comprensivo di un CD Rom di pronto utilizzo. Sarà interessante vedere se il kit apporterà ulteriori novità oppure si limiterà a spiegare ulteriormente come deve essere redatta un’informativa

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tuazione. Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, è prevista l’adozione con decreto di modalità semplificate di redazione del documento programmatico per la sicurezza ai fini amministrativi e contabili: se il decreto non viene emanato per tempo, anche in questi casi basta l’autocertificazione. ■



12 Practice Management Determinazione del costo

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VETERINARIA 26 | 2008

La gestione economica a della vostra clinica veterinaria (7 parte) Appendice: alcuni concetti economici centrali di CAROLINE JEVRING-BACK

2. RISULTATO CONTRO REDDITIVITÀ

o scopo di questa appendice è quello di rinfrescare la conoscenza di alcuni concetti economici centrali che coloro che hanno la responsabilità della gestione di una clinica veterinaria devono conoscere e padroneggiare. A coloro che desiderassero ottenere una spiegazione approfondita di questi concetti suggeriamo di rivolgersi alla letteratura professionale in campo economico.

Il risultato di una clinica veterinaria è il profitto o la perdita in termini assoluti. Il profitto effettivo della clinica veterinaria può essere confrontato con la quota di interesse pagata dalla banca su un conto di deposito. La quota di interesse che viene pagata si ottiene calcolando un tasso di interesse sulla quota depositata sul conto (se volete confrontare l’interesse che ottenete dalla vostra banca attuale, potete paragonare molto facilmente il tasso di interesse fra varie banche). Lo stesso ragionamento si applica al risultato ed alla redditività in una compagnia. Dobbiamo semplicemente trovare il dato del capitale investito nella clinica veterinaria (paragonabile alla quota depositata sul vostro conto). Si può quindi fare un confronto simile a quello mostrato nella Tabella 3.2. In questo particolare esempio, due compagnie con lo stesso risultato/profitto ottengono una redditività differente a causa della diversa quota di capitale investita nella clinica. Il punto è che, mentre si migliora il risultato ed il profitto nella maggior parte dei casi è positivo, è sempre importante tenere traccia della quantità di capitale investito e stabilire se stia simultaneamente aumentando.

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1. LA BASE FONDAMENTALE: ENTRATE - COSTI = RISULTATO La misura fondamentale e più importante di qualsiasi attività di impresa è naturalmente data da entrate - costi = risultato. Per quanto questa relazione possa sembrare ovvia, ci si permetta di esprimere in modo esplicito il fatto più fondamentale che si può dedurre da essa. Riguarda il modo in cui il risultato di una clinica può essere migliorato: L’UNICO modo per migliorare il risultato di una clinica è quello di AUMENTARE le entrate o DIMINUIRE i costi. Un’altra importante caratteristica di questi tre concetti è che sono periodizzati. L’implicazione della periodizzazione è che qualsiasi voce di entrata e di costo deve essere associata ad uno specifico periodo di tempo. La più comune unità temporale utilizzata a questo scopo è il mese civile. Il concetto di periodizzazione dei costi e delle entrate è rilevante soprattutto quando parliamo di deprezzamento degli investimenti e quando una clinica paga un grosso debito dovuto ad un fornitore. Esemplifichiamo il concetto di periodizzazione con il deprezzamento di una macchina, ad es. un’apparecchiatura radiografica. Supponiamo che una clinica investa in uno strumento di questo tipo il cui prezzo è di 200.000 euro. La clinica paga quindi 200.000 euro per l’apparecchiatura il 1° gennaio 2006. Se non venisse effettuata alcuna periodizzazione, nella contabilità annuale del 2006 il risultato sarebbe allora influenzato negativamente da un costo extra che ammonta a 200.000 euro. Con tutta probabilità, ciò avrebbe un impatto fortemente negativo sul risultato della clinica veterinaria per quell’anno. Il risultato del 2006 verrebbe macroscopicamente sottostimato. Inoltre, sarà possibile utilizzare l’apparecchiatura radiografica per un periodo minimo di altri 4 anni. Tuttavia, se la macchina è già stata deprezzata fino a zero, la clinica non andrà incontro ad alcun ulteriore costo per l’impiego di questa apparecchiatura nell’arco degli altri 4 anni successivi. I risultati per il periodo 2007-2010 saranno quindi macroscopicamente sovrastimati. Di conseguenza, il costo dell’apparecchiatura deve essere periodizzato per 5 anni: 200.000 euro/5 = 40.000 euro all’anno. Il costo effettivo annuale sarà quindi di 40.000 euro. Esistono due importanti implicazioni di questo fatto: • Dovete pagare 200.000 euro al 1° gennaio 2006, il che avrà un impatto sui vostri beni di cassa e di liquidità • Il costo effettivo per questo anno sarà soltanto di 40.000 euro, il che va bene a seconda delle dimensioni delle vostre entrate.

3. ALCUNI TERMINI CHE POSSONO ESSERE MOTIVO DI CONFUSIONE IN ECONOMIA In economia tradizionale, esistono tre coppie di termini piuttosto simili che sono praticamente sempre causa di confusione fra i non economisti: • Entrate e uscite • Pagamento ed esborso • Reddito e costi

siamo dividerli in variabili e fissi. Sul lunghissimo periodo tutti i costi sono variabili, dal momento che possiamo aumentarli o diminuirli. Nel breve periodo, ad esempio su base giornaliera, settimanale o persino mensile, la maggior parte di quelli che si verificano all’interno di una clinica veterinaria può essere considerata fissa. Ad esempio, il costo delle persone impiegate a tempo indeterminato non può venire ridotto fino al termine del periodo di preavviso - che spesso può variare da 1 fino a 4-6 mesi. D’altro canto, se è presente del personale utilizzato su base oraria, il costo di questi operatori può venire considerato variabile, perché possiamo ridurlo con un’ora di preavviso. Una delle difficoltà nella gestione di una clinica veterinaria è sfortunatamente che la maggior parte dei costi può essere considerata fissa. L’implicazione è che per la gestione di questo tipo di struttura è importante formulare delle prognosi sulle future aspettative di entrate - come minimo, con un orizzonte temporale futuro di 2-3 mesi. Ciò allo scopo di riuscire ad adottare misure volte ad aumentare/diminuire in tempo le risorse fisse.

5. DETERMINAZIONE DEL COSTO E DEL PREZZO DEI PRODOTTI Il metodo tradizionale per stabilire un prezzo per un servizio da voi offerto alla vostra clientela si basa su tre passi di base: • Identificare e calcolare tutti i costi diretti • Identificare e calcolare tutti i costi indiretti • Ripartire tutti i costi indiretti al servizio

4. COSTI VARIABILI E FISSI

Costi diretti I costi diretti sono quelli di tutte le risorse che sono direttamente coinvolte nella produzione del servizio, ad es. personale impiegato e farmaci e materiali utilizzati. Per calcolare tutti i costi diretti per un servizio dovete trovare il costo dei farmaci e dei materiali impiegati. Il costo del personale coinvolto viene calcolato misurando il tempo in cui questi operatori sono impegnati per produrre il servizio - che potrebbe essere misurato in minuti. Si badi che è necessario fare attenzione a valutare questo periodo di tempo. Dovete trovare il valore attuale e realistico del tempo addebitabile per ciascun singolo veterinario - una percentuale comunemente valida nella pratica oscilla fra il 55% ed il 75% del tempo lavorativo degli operatori. A questo punto, dovete calcolare il costo di queste persone ricalcolare il costo mensile trasformandolo in un costo per minuto. Poi dovete moltiplicare il costo per minuto per il numero di minuti ed aggiungere questo valore a quello dei farmaci e dei materiali. Questo sarà il costo diretto.

I costi sono sempre costi e ridurli è sempre un modo importante per migliorare il risultato della clinica veterinaria. Tuttavia, ai fini analitici pos-

Identificare e calcolare tutti i costi indiretti Successivamente, occorre identificare tutte le

Nella maggior parte delle conversazioni quotidiane questi termini vengono utilizzati in modi intercambiabili e come termini con uguale significato. In economia professionale, invece, sono nettamente differenti. Vengono utilizzati per descrivere eventi diversi associati ad una vendita o ad un acquisto - in particolare quando si verificano in differenti momenti di tempo. Immaginate una situazione in cui entrate in una libreria, comprate un libro e lo pagate mentre state uscendo dal negozio. Il momento in cui decidete di acquistare un libro è quello dell’uscita. Quando pagate il libro si ha l’esborso. Infine, potete pensare che il costo del libro non inizi fino a che non incominciate a leggerlo (consumarlo).

Tabella 3.2 Due cliniche con lo stesso risultato/profitto ottengono una redditività differente a causa della diversità della quota di capitale investita nella clinica Conto del reddito Entrate Costi Risultato/profitto Capitale investito Redditività

www.anmvioggi.itAGGIORNAMENTO

Clinica 1 90 -85 5 100 5%

Clinica 2 9 -4 5 50 10%

risorse che vengono indirettamente coinvolte nella produzione del servizio, ad es., personale amministrativo, apparecchiature e locali. Bisogna trovare il costo annuale di queste risorse. Ripartire tutti i costi indiretti al servizio Ora, disponiamo di tutti i costi annuali delle risorse indirette necessarie per produrre il servizio. La parte difficile a questo punto consiste nell’identificare un modo per ripartire una parte di tutti i costi indiretti a questo particolare servizio. Se c’è un tipo di apparecchiatura utilizzato soltanto per una particolare operazione, dobbiamo stimare il numero totale di operazioni che ci aspettiamo di compiere durante un anno. Se è 50, dobbiamo semplicemente dividere il costo dell’apparecchiatura per 50 ed aggiungere questa quota agli altri costi indiretti. Infine, aggiungiamo il costo diretto a quello indiretto. Ora abbiamo una stima del costo di produzione del servizio. Successivamente, dobbiamo aggiungere un profitto (ad es., il 10% del costo di produzione) a questo costo, al fine di calcolare il prezzo del servizio per i clienti. Quando giungiamo così ad un prezzo, dobbiamo confrontare quest’ultimo con quello di mercato. Se è più elevato del prezzo “medio” possiamo modificarlo nei seguenti modi: • Vendere il servizio ad un prezzo più elevato di quello di mercato - può darsi che abbiate una marca migliore • Abbassare il prezzo calcolato fino a quello di mercato - accettare di vendere questo servizio sul mercato con una leggera perdita • Esaminare ed analizzare il prezzo per trovare se sia possibile o meno produrre il servizio ad un costo inferiore • Decidere di non produrre e vendere questo servizio. Generalmente, è più facile stabilire i prezzi per i servizi con un’elevata percentuale di costi diretti. Dovete quindi sforzarvi, dopo aver identificato questi ultimi, di ottenere un costo di produzione corretto. ■

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Eventi Veterinari

VETERINARIA 26 | 2008

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Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE EMILIA E ROMAGNA RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI Bologna, 7 Settembre 2008

CORSO REGIONALE CORSO REGIONALE BASE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA Ragusa, 5-7 Settembre 2008

RELATORI Ludovica Dragone

OBIETTIVI L'obiettivo del seminario è far capire l'importanza della gestione corretta e completa del paziente affetto da ernia discale dopo la chirurgia decompressiva e, di conseguenza, dare le linee guida per un post operatorio ottimale. Insegnare a rispettare i tempi di recupero fisiologici e sfruttare la possibilità di accelerare la ripresa funzionale utilizzando specifiche metodiche riabilitative.

15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: Fisioterapia in soggetti con ernie discali cervicali o lombosacrali 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

PARTECIPAZIONE L'incontro è libero e gratuito per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa per il 2008, senza obbligo di preiscrizione.

SEDE PROGRAMMA 8.30 9.25

9.30

11.00 11.30

13.30 14.30

Registrazione dei partecipanti e verifica presenze Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori Ruolo della fisioterapia nel post operatorio del paziente affetto da ernia discale - Parte 1 Pausa Ruolo della fisioterapia nel post operatorio del paziente affetto da ernia discale - Parte 2 Pausa Casi clinici interattivi: Fisioterapia in soggetti con ernie discali T3 - L3

Bologna - Jolly Hotel Via Villanova 29/8 Castenaso tel 051/604311 PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani tel 0372/40.35.06 oppure delregionali@scivac.it, o consulatre il sito www.scivac.it

3 CREDITI

RELATORI

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Gildo Baroni, Med vet, PHD, Rovigo Pier Mario Piga, Med Vet Torino

Soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20% Non Soci: € 550,00 + IVA 20%

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Fornire ai partecipanti il bagaglio di nozioni teorico-pratiche di base necessario per affrontare il trauma scheletrico appendicolare nella pratica quotidiana per poter poi approfondire con corsi più specifici i temi proposti dal corso. Nella prima parte si affrontano i temi riguardanti la biomeccanica, la classificazione e la guarigione delle fratture e vengono illustrati gli strumentari e gli impianti ortopedici, fornendo i principi per l'utilizzazione corretta degli stessi nella traumatologia del cane e del gatto. Nella seconda parte vengono fornite le linee guida per il corretto trattamento delle fratture semplici di più comune riscontro nella pratica clinica che coinvolgono le ossa lunghe. L'apprendimento di quanto esposto nelle lezioni frontali viene esemplificato attraverso esercitazioni pratiche di riduzione e fissazione di fratture articolari e di ossa lunghe.

8 Agosto 2008 PARTECIPANTI Corso a numero chiuso - 30 partecipanti

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RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

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DIRETTORE Daniel L. Chan, DVM, Dipl ACVECC, Dipl ACVN, MRCVS, Londra (UK)

DIRETTORE Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Nunzio D’Anna, Med Vet, Roma Cristina Giordano, Med Vet, Torino Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma Rosangela Odore, Med Vet, Cuneo Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO (8a Parte dell’Itinerario didattico di Diagnostica per Immagini) Cremona, 11/13 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%


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Trattamento delle infezioni cutanee. Terapia antimicrobica topica peli di colore chiaro. I prodotti a base di iodio vengono usati per le piodermiti di superficie/superficiali e per la proliferazione eccessiva di batteri e di Malassezia.

di RALF S. MUELLER Professore, Dott. Med. Vet., Dipl ACVD, FACVSc, Dipl ECVD di ERIC GUAGUÈRE Dott. Vet., Dipl ECVD, DESV DV a terapia topica raramente rappresenta l’unica terapia necessaria e più frequentemente viene utilizzata in associazione con una terapia antimicrobica sistemica. Gli agenti antimicrobici vengono applicati sulla cute con diverse formulazioni: shampoo, gel, creme, pomate e spugnature. In generale, gli shampoo sono i prodotti maggiormente utilizzati, perché le lesioni della piodermite sono spesso diffuse a tutto il corpo, perché il pelo fitto dei cani rende difficile l’applicazione di altri prodotti topici direttamente sulla superficie cutanea e infine perché i cani tendono a leccare i prodotti topici. Tuttavia, le creme e le pomate possono risultare utili in caso di piodermite localizzata. È importante ricordare che può essere necessario un trattamento di settimane o mesi per ripristinare la normale salute della pelle.

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Prof. Dr. Ralf S. Mueller Professor, Dr. med. vet., Dip. ACVD, FACVSc, Dip. ECVD

AGENTI ANTIBATTERICI Clorexidina La clorexidina è l’antisettico più frequentemente utilizzato in dermatologia veterinaria. È un antisettico biguanidinico di sintesi con ampia attività antibatterica e antifungina. È efficace contro la maggior parte dei batteri Gram positivi e Gram negativi, con la possibile eccezione di Pseudomonas e Serratia. Unisce un rapido effetto ad un’attività residua ottimale di almeno 24 ore. Gli effetti indesiderati sono minimi. La clorexidina non è irritante né tossica e causa raramente reazioni di ipersensibilità. Gli shampoo contenenti 2-4% di clorexidina sono utili negli animali con proliferazione eccessiva di Malassezia e come terapia coadiuvante insieme alla terapia antibiotica per la piodermite superficiale (impetigine, follicolite, sovracrescita batterica) e per la piodermite profonda (acne, foruncolosi, cellulite). Alcuni shampoo contengono clorexidina in associazione a miconazolo o chetoconazolo. Questi shampoo sono indicati per il trattamento della proliferazione eccessiva di batteri e di Malassezia. Gli shampoo alla clorexidina vengono inizialmente usati due o tre volte alla settimana, riducendo in seguito la frequenza in base al miglioramento clinico. Le lozioni a base di clorexidina sono indicate per l’applicazione giornaliera in caso di intertrigine. Benzoil perossido Il benzoil perossido è un agente antibatterico estremamente efficace. È in grado di rilasciare ossigeno nascente a livello cutaneo e i radicali benzoil perossidrilici riescono a provocare un’alterazione della permeabilità o persino la frammentazione delle membrane batteriche. Il benzoil perossido ha inoltre un’azione cheratolitica, antiprurito e sgrassante. In alcune formulazioni, in associazione con il benzoil perossido viene aggiunto lo zolfo allo scopo di aumentare il suo effetto cheratolitico. Il benzoil perossido riduce l’attività delle ghiandole sebacee. L’effetto antibatterico con una concentrazione del 2,5-5% persiste per 48 ore, anche in presenza di condizioni ottimali per la

Eric Guaguère Doct. Vèt., Dip. ECVD, DESV DV

proliferazione batterica. Effetti avversi indesiderati, come eritema, secchezza cutanea, dolore e prurito possono essere comuni. Come conseguenza della sua attività sgrassante, il benzoil perossido può causare secchezza della cute e, occasionalmente, irritazione, specialmente nei cani con dermatite atopica. Il benzoil perossido viene applicato una o due volte alla settimana, ed è necessario che la sua applicazione sia seguita da un bagno oleoso emolliente o che venga alternato ad un prodotto meno essiccante. Il benzoil perossido è inoltre disponibile come gel al 5%, utilizzato nei casi di piodermite localizzata, come ad esempio l’acne del mento e la piodermite delle aree sottoposte a pressione. Prodotti a base di iodio Lo iodio è un agente con eccellenti proprietà battericide e fungicide. Lo iodio povidone è un composto formato da iodio combinato con pirrolidone azotato. Lo iodio viene rilasciato lentamente nei tessuti e la sua attività non viene inibita dalla presenza di detriti organici. L’effetto dura 4-8 ore. Lo iodio povidone possiede una lieve attività sgrassante. Lo iodio povidone si presenta sotto forma di formulazione liquida detergente al 2% e come shampoo. La polidrossidina all’1% (Xenodine) si è dimostrata maggiormente efficace contro i batteri Gram negativi rispetto alle soluzioni di iodio povidone. Gli effetti indesiderati associati all’utilizzo di iodio comprendono irritazione (scroto, orecchio esterno), secchezza cutanea e colorazione dei

Etil lattato L’etil lattato è un agente antibatterico in grado di penetrare rapidamente all’interno dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee, dove viene idrolizzato dalle lipasi batteriche ad acido lattico ed etanolo. L’acido lattico libero riduce il pH della cute, inibendo le lipasi batteriche e causando di conseguenza un effetto batteriostatico. L’etanolo rende solubili i grassi e riduce la secrezione sebacea. L’isolamento di batteri patogeni in presenza di etil lattato dimostra che questo shampoo è in grado di promuovere la crescita batterica. Gli effetti avversi indesiderati compaiono raramente e includono eritema e prurito moderati. Gli shampoo a base di etil lattato ad una concentrazione del 10% vengono utilizzati per le piodermiti di superficie e le piodermiti superficiali. Fitosfingosina La fitosfingosina è una componente delle ceramidi e contribuisce alla coesione dello strato corneo. Inoltre, la fitosfingosina è in grado di inibire la colonizzazione della cute e le infezioni causate principalmente da batteri Gram positivi. La fitosfingosina viene aggiunta agli shampoo antisettici e nelle lozioni a base di clorexidina, inochitiolo, acido salicilico, zolfo e Lipidure C. Questi shampoo sono utili in caso di difetti di cheratinizzazione con infezioni secondarie. Piroctone olamina Il piroctone olamina è un composto dell’idrossipiridone attualmente utilizzato nell’uomo per trattare le malattie cutanee da Malassezia. In medicina veterinaria è stata dimostrata un’ampia attività in vitro contro i principali agenti patogeni, compresi stafilococchi e lieviti. Il piroctone olamina (0,5%) viene aggiunto a diversi tipi di shampoo insieme all’ammonio lattato (10%). Uno studio recente ha confermato la sua efficacia in vivo nella riduzione dei sintomi clinici e nel controllo della proliferazione microbica associata a difetti della cheratinizzazione nel cane. Triclosano Il triclosano è un agente battericida bifenolico con un’azione contro gli stafilococchi resistenti alla meticillina nell’uomo, anche se sembra essere meno efficace nel cane rispetto al benzoil perossido come agente profilattico contro lo Staphyloccus intermedius. Non è efficace contro Pseudomonas spp. È disponibile uno shampoo antiseborroico allo 0,5% contenente triclosano, acido salicilico e zolfo, efficace in presenza di difetti di cheratinizzazione con infezioni secondarie. Mupirocina La mupirocina è un antibiotico con modalità di azione uniche. Alla concentrazione del 2% sviluppa attività battericide entro 24- 48 ore contro la maggior parte dei batteri Gram positivi, in particolare contro Staphylococcus spp. La sua attività contro i batteri Gram negativi è più variabile. Pseudomonas spp. è particolarmente resistente alla mupirocina. L’assorbimento per via cutanea della pomata al 2% è piutto-

sto scarso. Nel cane è stato dimostrato che per essere efficace la mupirocina deve restare a contatto con la cute per almeno 10 minuti. Gli effetti avversi indesiderati sono ridotti. Le indicazioni per l’uso comprendono gli ascessi interdigitali ricorrenti, le piodermiti delle aree sottoposte a pressione e l’acne del mento. È consigliabile applicare il prodotto due volte al giorno. Altri antibiotici Sono disponibili numerosi altri antibiotici efficaci in forma topica. Le pomate contenenti neomicina, bacitracina, polimixina B e/o acido fusidico sono quelle maggiormente utilizzate. Gli effetti avversi sono variabili. La neomicina può potenzialmente causare reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Molte di queste formulazioni inoltre contengono glucocorticoidi e la loro indicazione è limitata principalmente alle piodermatiti traumatiche, alla dermatite delle pieghe cutanee e all’otite esterna. Raccomandazioni generali per la terapia antibatterica topica Al fine di ottenere l’effetto terapeutico desiderato, gli agenti antibatterici devono rimanere a contatto della cute per il periodo di tempo consigliato. Per la maggioranza dei prodotti viene suggerito un tempo di contatto di 5-10 minuti. In particolare con le terapie in cui viene utilizzato uno shampoo, è importante suggerire al proprietario di calcolare la durata del bagno dell’animale, in modo da assicurare un contatto sufficientemente lungo per la terapia. Per idratare adeguatamente lo strato corneo è necessario usare lo shampoo per almeno 10-15 minuti. Se il tempo di contatto è troppo breve e se i bagni sono troppo frequenti, possono comparire disidratazione dello strato corneo, secchezza cutanea e riduzione della funzione della barriera cutanea. Numerosi problemi associati alla collaborazione del proprietario sono dovuti a istruzioni inadeguate riguardanti la terapia. È importante discutere in modo chiaro tali istruzioni durante la visita, oltre a metterle per iscritto o a fornire al cliente dei foglietti illustrativi appositamente preparati. Nei cani con pelo lungo o molto fitto che sono interessati da piodermiti profonde e in alcuni casi di piodermiti superficiali, è necessario radere il pelo prima di eseguire spugnature con acqua tiepida o immersioni in vasche con idromassaggio. Nel caso di utilizzo di shampoo antisettici solitamente sono necessari bagni con una frequenza di due o tre volte alla settimana, che proseguono fino al controllo completo dell’infezione. La terapia antibatterica topica rappresenta un importante ausilio alla gestione delle piodermiti ricorrenti, sia superficiali che profonde. Se viene utilizzata a scopo profilattico, diventa uno strumento estremamente importante per riuscire a ridurre la gravità e la frequenza delle recidive dell’infezione. Nella maggior parte dei casi di piodermite cronica ricorrente, gli shampoo antibatterici devono essere usati almeno una volta alla settimana. Dopo l’applicazione dello shampoo è necessario risciacquare a fondo per evitare effetti indesiderati, come ad esempio irritazione, eritema, prurito e desquamazione. La durata media del risciacquo deve essere di 5-10 minuti. Il prossimo articolo di questa serie esaminerà l’uso della terapia antimicrobica sistemica nella gestione delle malattie della cute e dei tessuti molli. ■


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Malattie infettive emergenti del bufalo Patologie riproduttive, febbre catarrale maligna ed E. coli verocitotossici: un aggiornamento in Italia di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

FEBBRE CATARRALE MALIGNA er malattie infettive emergenti del bufalo possiamo intendere quelle patologie che: a) vengono individuate per la prima volta nella specie b) quelle che, già note in altre zone del mondo, sono oggi riscontrate anche sul nostro territorio; c) quelle che, proprie di altre specie ruminanti, vengono diagnosticate anche nella bufala mediterranea. Ne ha parlato Giorgio Galiero (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici, NA) al 10° Congresso SIVAR (Cremona, 9-11 maggio 2008). Sono numerose le malattie infettive di natura batterica o virale che per una ragione o per l’altra, come sopra esposto, possono essere etichettate come emergenti. Alcune iniziano ad essere particolarmente diffuse, altre causano gravi patologie e spesso rappresentano un problema di Sanità Pubblica in quanto responsabili di trasmissione all’uomo, tutte sono responsabili di gravi perdite economiche per l’impresa zootecnica.

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PATOLOGIE A CARICO DELLA SFERA RIPRODUTTIVA È indubbio che alcune malattie infettive causa di infertilità ed interruzione della gravidanza appaiono sempre più frequenti. Tra queste la leptospirosi, la coxiellosi, la clamidiosi e l’infezione da virus BVD/MD rientrano nel novero di quelle patologie che occorre sempre prendere in considerazione quando si registrano aborti in azienda. Tra queste, la patologia sostenuta da virus BVD/MD è quella posta in evidenza più di recente. Pregressi studi sieroepidemiologici lasciavano presupporre che l’infezione da tale virus fosse presente anche nella bufala, ma non vi era alcuna prova di isolamento virale né che l’agente eziologico agisse attraverso i complessi meccanismi patogenetici conosciuti nella bovina. Nostre indagini hanno consentito di isolare il BVDV-1 genotipo b in feti bufalini espulsi da madri persistentemente infette ed hanno portato alla luce un problema sanitario prima non noto in questa specie animale. Nel complesso la diagnosi delle infezioni a carico dell’apparato riproduttivo non è mai agevole e il più delle volte si basa sul ricorso alle più moderne tecniche di diagnostica biomolecolare.

Già nota in altre aree del mondo in varie specie animali bufalo compreso, sinora era stata diagnosticata in Italia solo nei bovini. Gli agenti eziologici sono due gamma herpesvirus: alcelaphine Herpesvirus-1 (AlHV-1) che si trasmette dagli gnu a ruminanti selvatici e occasionalmente a bovini, e ovine Herpesvirus-2 (OvHV-2). Recentemente è stato segnalato un focolaio nel Sud del nostro Paese che ha causato la morte di più capi bufalini. La sintomatologia è associabile a quanto si riscontra nella specie bovina. I primi sintomi osservati sono disorientamento fino all’atassia, disoressia, febbre con temperatura di 40,5°C. Gli animali presentano le lesioni tipiche della forma “occhi-testa” della FCM, quali epifora, cheratite e iridociclite, cecità, scolo oculo-nasale, lacrimazione, lesioni buccali con scialorrea; possono comparire anche sintomi nervosi quali disorientamento e depressione con testa appoggiata in posizione non fisiologica. Inoltre si osservano dispnea grave e sintomi gastroenterici, decorso rapido e morte in ottava giornata. L’infezione è causata dalla trasmissione del virus da ovini portatori. La diagnosi clinica è di sospetto, occorre conferma di laboratorio. Il virus non è coltivabile pertanto solitamente si ricorre alla PCR.

ESCHERICHIA COLI VEROCITOTOSSICI Gli E. coli enteroemorragici (EHEC) sono da tempo noti patogeni sia per l’uomo che per gli animali. Nell’uomo sono responsabili di gravi forme diarroiche che nel 5% dei casi possono determinare gravi complicazioni negli anziani e nei bambini, tra cui la Sindrome Emolitica Uremica (SEU). Questi microrganismi sono da tempo noti anche quali responsabili di gravi patologie neonatali del vitello bufalino. Il potere patogeno di questi microrganismi è associato alla capacità di produrre fattori di virulenza. La principale azione patogena del gruppo EHEC si esplica tramite le verocitotossine (VT1 e VT2). Il sierotipo maggiormente coinvolto nella patologia umana è l’E. coli O157, ma risultano anche frequenti le infezioni da EHEC di sierogruppo O26, O111, O103, O145. Nel corso del 2005 nella provincia di Salerno si è osservato un picco di casi di SEU in età pediatrica. Un vasto monitoraggio da

noi condotto negli allevamenti bufalini ha dimostrato che la bufala è un importante reservoir di E. coli O157 e O26. La presenza in un territorio di tali allevamenti con animali

portatori può quindi contribuire alla contaminazione da tali microrganismi dell’ambiente, delle falde e delle derrate vegetali provenienti da campi contaminati. ■

CULICOIDES IMICOLA NEL NORD DELLA SPAGNA a prima segnalazione della presenza di Culicoides imicola nei Paesi Baschi costituisce un'evidenza della recente espansione verso nord della distribuzione dell'insetto in Spagna. C. imicola è nativa in altre regioni spagnole. Tra ottobre e novembre 2007 nei Paesi Baschi si verificava una nuova epidemia di BTV, sostenuta da BTV-1. In seguito si effettuava un'indagine mediante trappole delle specie di Culicoides presenti nell'area. Sono stati raccolti 43.051 campioni di Culicoides, tra cui 6 esemplari di C. imicola nelle due località maggiormente colpite dall'epidemia di BTV-1. La specie più abbondante era Culicoides obsoletus-scoticus (96,2%), seguita da Culicoides lupicaris (3%), Culicoides pulicaris (0,3%), Culicoides punctatus (0,2%), Culicoides chiopterus (0,1%), Culicoides dewulfi (0,08%), Culicoides newsteadi (0,06%), Culicoides imicola (0,014%), Culicoides

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festivipennis (0,014%), Culicoides kibunensis (0,002%), Culicoides comosioculatus (0,002%) e Culicoides stigma (0,002%). C. lupicaris, C. comosioculatus e C. stigma sono state identificate per la prima volta nella penisola iberica. Tutte le femmine di C. imicola raccolte erano gravide. La presenza di C. imicola nei Paesi Baschi, insieme ad abbondanti potenziali vettori di BTV implicati nelle epidemie di BTV-8 nell'Europa settentrionale, come C. obsoletus, C. scoticus, C. dewulfi, C. chiopterus e C. pulicaris, è, concludono gli autori, un dato importante che deve essere tenuto presente dalle autorità sanitarie regionali, nazionali e internazionali. È interessante inoltre l'identificazione di C. dewulfi e C. chiopteru, entrambi possibili vettori di BTV-8. Il 17 gennaio 2008 la Spagna ha notificato la diagnosi di BTV-8 nelle regioni settentrionali del paese (Solares, Cantabria). (M.G.M.)

MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI IN EUROPA: RIFLETTORI SU QUELLE ESOTICHE A SFAVORE DELLA LEISHMANIOSI? l rischio di reintroduzione di alcune malattie esotiche trasmesse da vettori è divenuto un tema centrale in Europa, ma la realtà di altre malattie presenti nel continente è trascurata dalle politiche di sanità pubblica. La leishmaniosi è endemica in tutti i Paesi dell’Europa meridionale, con circa 700 casi umani autoctoni segnalati ogni anno (3950 includendo la Turchia). La sieroprevalenza della leishmaniosi nei cani domestici arriva al 25%. Benché la leishmaniosi sia essenzialmente associata a Leishmania infantum, nuove specie come L. donovani e L. tropica potrebbero colonizzare i flebotomi europei. Ceppi farmaco-resistenti di L.

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infantum potrebbero essere esportati al di fuori dell’Europa attraverso i cani. Nonostante queste possibilità, non esiste un sistema di sorveglianza europeo coordinato di questa malattia. Un articolo pubblicato su Emerging Infectious Disease effettua una revisione dell’importanza della leishmaniosi in Europa, con l’obiettivo di colmare la lacuna tra ricerca e sorveglianza e controllo dell’infezione. “Spread of vector-borne diseases and neglect of leishmaniasis, Europe” Dujardin J-C, Campino L, Cañavate C, Dedet J-P, Gradoni L, Soteriadou K, et al. Emerg Infect Dis [serial on the Internet] 2008 July. (M.G.M.)


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Attualità scientifica Vet Journal

Misure di controllo delle infezioni e del rischio zoonosico tra i veterinari americani Generalmente bassa la consapevolezza e l'applicazione di pratiche appropriate, indipendentemente dalle specie trattate

egli Stati Uniti, uno studio ha valutato la conoscenza e l'utilizzo delle misure di controllo delle infezioni (ICP) tra i veterinari mediante un sondaggio postale anonimo. Il questionario veniva spedito ai medici veterinari americani per piccoli animali, grossi animali ed equini, scelti a caso tra i membri della AVMA (American Veterinary Medical Association). Le domande erano volte a valutare la conoscenza delle misure di precauzione (PA) e la percezione del rischio di malattia zoonosica tra i veterinari. Gli intervistati venivano assegnati a un punteggio di PA (0-4) sulla base delle loro risposte (punteggi più elevati rappresentavano misure ICP più stringenti). In linea generale,

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gli intervistati non assumevano comportamenti protettivi o non utilizzavano equipaggiamenti protettivi personali considerati appropriati per la protezione della trasmissione delle malattie zoonosiche. I veterinari per piccoli animali ed equini impiegati in strutture che non possedevano una politica scritta di controllo delle infezioni avevano una probabilità significativamente maggiore di avere un punteggio PA basso. Il sesso maschile era associato a un PA basso tra i veterinari per piccoli e grossi animali; i veterinari per equini che non lavoravano in una struttura universitaria o di riferimento avevano una maggiore probabilità di avere un punteggio PA basso rispetto a coloro che lavoravano in istituzioni simili. I risultati indicano, concludono gli autori, che la maggior parte dei veterinari americani non utilizza l'equipaggiamento protettivo personale appropriato e non mette in atto pratiche che possano ridurre la trasmissione delle malattie zoonosiche. Le differenze di sesso possono influenzare la scelta personale delle ICP. La diffusione di informazioni e l'addestramento sulle ICP, oltre alla definizione di una politica scritta di controllo delle infezioni, potrebbero migliorare efficacemente le ICP nelle strutture veterinarie. (M.G.M.) ■

DISPLASIA DELL'ANCA E LESIONI DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: FATTORI DI RISCHIO no studio cross-section ha valutato la prevalenza e i fattori di rischio della displasia dell'anca (HD) e della patologia del legamento crociato anteriore (CCLD) in 1.243.681 cani (1964-2003), determinando le variazioni della prevalenza nel tempo. I cani maschi castrati avevano una probabilità significativamente superiore rispetto agli altri di essere affetti da HD (odds ratio [OR], 1,21) e i maschi castrati (OR, 1,68) e le femmine sterilizzate (OR, 2,35) avevano una probabilità significativamente superiore di essere affetti da CCLD. I cani di età fino a 4 anni avevano una probabilità significativamente maggiore di essere affetti da HD (OR per i cani di età compresa tra 2 mesi e 1 anno, 1,22; OR per i cani> 1-4 anni, 1,48), mentre i cani di età > 4 anni avevano una probabilità significativamente maggiore di sviluppare CCLD (OR per i cani > 4-7 anni, 1,82; OR per i cani > 7 anni, 1,48). In generale, i cani di taglia grossa o gigante avevano una probabilità maggiore rispetto agli altri di sviluppare HD, CCLD o entrambe. La prevalenza di HD e CCLD

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aumentava significativamente nelle quattro decadi in cui venivano esaminati i dati. I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che sesso, età e razza sono fattori di rischio di HD, CCLD o entrambe nel cane e che la prevalenza di HD e CCLD è aumentata nel tempo. (M.G.M.)

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18 Info Regioni Libera professione

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Intramoenia, la replica della Regione Lombardia La posizione dell’ANMVI rivela “evidente disinformazione sulla reale portata della delibera”. Ma per i legali dell’Associazione ci sono tutti i presupposti per un ricorso al TAR ulla posizione espressa dall’ANMVI in riferimento alla delibera della Giunta della Lombardia (n. VIII/ 007441 del 13 giugno 2008) “Linee di indirizzo in ordine all’esercizio della professione intramuraria da parte dei Dirigenti Medici Veterinari” (v. Professione Veterinaria n. 25/2008 “Intramoenia veterinaria, l’ANMVI ricorre al TAR”, ndr), il Direttore Generale della Sanità regionale, Carlo Lucchina, è intervenuto con una nota indirizzata al Presidente dell’ANMVI e al quotidiano @nmvi Oggi. Secondo il Dirigente regionale, dalla lettura dell’“esternazione” del Presidente dell’Associazione Carlo Scotti “emerge una evidente disinformazione sulla reale portata della delibera”. Nella nota trasmessa lo scorso 2 luglio, il Direttore Lucchina constata “come una lettura evidentemente poco attenta o parziale delle varie norme che hanno portato alla de-

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libera in questione e abbiano indotto la S.V. a esprimere nel contenuto e nella forma considerazioni che molto si discostano dalla reale volontà della Regione Lombardia che ha sempre dato alla Sanità Pubblica Veterinaria un posto di rilievo all’interno delle funzioni di prevenzione svolte dal servizio sanitario regionale”. Le precisazioni di Lucchina, si appuntano sul quadro normativo (v. box) e sul Gruppo di Lavoro che ha operato all’interno di questa cornice legislativa. La nota della Direzione precisa che il Gruppo di lavoro costituito “ha individuato le procedure che, nel rispetto delle norme regionali, garantissero da una parte la possibilità per i dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale di svolgere l’attività liberoprofessionale intramuraria e dall’altra, tenendo in considerazione la particolarità di tale attività, il rispetto di corrette modalità di prenotazione delle prestazioni e di riscossione degli onorari” e afferma che “il risultato delle riunioni

del Gruppo di lavoro è stato presentato alle Organizzazioni sindacali interessate ai sensi delle vigenti norme in materia che non prevedono, in questo ambito, confronti o comunicazioni agli Ordini professionali o a non meglio identificate Associazioni di categoria”. Lucchina conclude la nota precisando che “non rientra tra i principi ispiratori della Regione Lombardia in generale e della Direzione Generale Sanità in particolare adottare provvedimenti sulla base di interessi locali, rapporti amichevoli, disponibilità politiche o semplicemente non conoscenza del problema da parte dei dirigenti responsabili”. Nel confermare quanto pubblicamente dichiarato, il Presidente dell’ANMVI conferma anche l’azione legale nei confronti della Regione: la lettura - attenta, completa e competente - della delibera da parte dei legali dell’Associazione ha confermato infatti la piena sussistenza dei presupposti per un ricorso al TAR della Lombardia. ■

IL QUADRO NORMATIVO REGIONALE Nella nota il Direttore Generale della Sanità lombarda ha inoltre precisato quanto segue: - la Regione Lombardia ha da tempo disciplinato le modalità di erogazione dell’attività libero professionale da parte del personale delle ASL (ivi compreso il personale della Dirigenza veterinaria) con le delibere n.3373 del 9 febbraio 2001 e n.2308 del 5 aprile 2006 che hanno indicato, tra l’altro, i limiti all’interno dei quali è possibile esercitare tale attività - con Delibera n. 5162 del 25 luglio 2007 “Determinazioni in ordine all’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria” la Regione Lombardia ha stabilito che le aziende sanitarie gestissero una revisione organizzativa per permettere da un lato l’attività libero professionale intramuraria da parte dei professionisti interessati e dall’altro di fornire strumenti di controllo e rendicontazione per assicurare il corretto esercizio dell’attività libero professionale; in questo senso è stato, in particolare, previsto il rispetto di specifiche modalità per la prenotazione delle prestazioni e la riscossione degli onorari - con Legge 3 agosto 2007, n. 120 sono state ribadite le suddette modalità ed è stato dato mandato alle Regioni di definire le modalità per garantire l’effettuazione, da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale, delle prestazioni libero-professionali che per la loro particolare tipologia e modalità di erogazione esigono una specifica regolamentazione - la DGR n. VIII/007441 del 13 giugno 2008, approvando il documento scaturito dal Gruppo di lavoro, pertanto, nulla innova in merito alle modalità di erogazione dell’attività libero professionale intramuraria da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale ma stabilisce le peculiari procedure per garantire l’erogazione di tale attività conservando le possibilità di controllo da parte delle ASL.


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Formazione a distanza Dalle Associazioni

EGO-FAD: l’ansia da luogo chiuso del gatto Da EGO un nuovo corso di aggiornamento on line. Relatrice Sabrina Giussani (SISCA). L’ansia da luogo chiuso è una delle patologie comportamentali favorite dalle attuali condizioni di vita lazioni occidentali, vive condizioni di vita che favoriscono la comparsa di patologie del comportamento, come ad esempio l’ansia da luogo chiuso. L’assenza prolungata del proprietario, poi, può anche peggiorare la situazione, in quanto permette la messa in atto della relazione sociale solo per brevi periodi durante la giornata. Nel gatto in appartamento, la convivenza può risultare difficile e la domanda di eutanasia è spesso posta soprattutto da parte di famiglie in cui sono presenti dei bambini. Di questo si occupa Sabrina Giussani (SISCA) nel corso FAD L’ansia da luogo chiuso del gatto, una patologia comportamentale molto diffusa (e pericolosa), attivo dal 23 giugno sulla piattaforma EGO (http://ego.evsrl.it/AreaFAD/), il portale di EVsrl per la formazione a distanza del medico veterinario. L’acquisto del corso consente all’utente di fruirne per un anno dalla data di acquisto.

AREA FAD imensioni del territorio ridotte, scarsa possibilità di mettere in atto il comportamento di predazione, stimoli visivi, uditivi, tattili sempre uguali all’interno di un ambiente spesso silenzioso per molte ore al giorno. Il gatto, animale da compagnia sempre più presente nelle case delle popo-

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Dall’area FAD del portale è possibile fruire di tutti i corsi FAD offerti dalla piattaforma EGO. Alcuni corsi FAD sono ad accesso gratuito, altri a pagamento. Per fruire di un corso FAD gratuito, basta cliccare sull’icona “GUARDA” presente accanto al corso. Per fruire di un corso FAD a pagamento, è necessario cliccare sull’icona COMPRA e seguire le istruzioni. È inoltre possibile prendere visione della versione demo dei prodotti formativi proposti. ■

ECOGRAFIA ADDOMINALE, A SETTEMBRE UN SEMINARIO E UN CORSO SIVE cografia addominale e toracica nel cavallo adulto. È questo il tema dei due eventi che la SIVE organizza nel mese di settembre. Nella giornata di sabato 20 settembre sarà organizzato a Cremona, presso la sede della società, un seminario teorico durante il quale saranno approfondite le tecniche ecografiche relative alle diverse patologie nel cavallo adulto: dal dolore addominale, all’ecografia del rene e delle vie urinarie, all’ecografia del fegato e della milza fino all’ecografia toracica. Il giorno successivo, presso il Centro Regionale Incremento Ippico della Lombardia con sede a Crema, si terrà invece il corso pratico in lingua inglese riservato a soli 15 partecipanti. A trattare l’argomento nelle due giornate di aggiornamento scientifico, sarà la relatrice Joann Slack (nella foto). Diplomata all’American College di Medicina Interna completando un periodo di due anni di specializzazione in ecografia degli equini, la Slack è attualmente Assistant Professor di cardiologia ed ecografia dei grossi animali presso l’Università della Pennsylvania (New Bolton Center). I medici veterinari interessati possono partecipare al solo seminario oppure integrare il seminario con la parte pratica del giorno suc-

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cessivo. Il servizio di traduzione simultanea è previsto soltanto per la giornata del seminario (20 settembre). Per le iscrizioni al corso del 21 settembre la scadenza è fissata al 30 agosto e verranno accettati i primi 15 veterinari che hanno presentato domanda di partecipazione tramite l'apposita scheda. Per entrambi gli eventi è stato richiesto l’accredito ECM. Programmi e scheda di iscrizione sono disponibili on line al sito www.sive.it. Ulteriori informazioni al numero: 0372/40.35.02 (Segreteria SIVE).

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20 L’opinione Formazione

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Dovreste specializzarvi di più… di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia ro fuori a cena con amici e, tra i commensali, c’era una persona che non conoscevo. D’altronde veniva da una città distante oltre 300 chilometri dalla mia. Mi fu subito presentato come un eccellente allevatore di cani e, chissà perché, a qualcuno venne naturale che ci disponessimo vicini a tavola. Era inevitabile, nell’attesa

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delle portate, parlare dei rispettivi ruoli professionali e anche degli aspetti conflittuali che spesso contrassegnano il confronto tra allevatore e veterinario. Si trattava di una persona giovane, molto motivata e di notevole cultura, oltre che raziocinio, per cui il discorso, che temevo mi rendesse la cena indigesta, arricchì la serata. Ricordo una sua frase: “Vede dottore, quello che io penso è che voi dovreste specializzarvi di più…”. Non sapeva di sfondare una porta aperta e soprattutto non mostrava di conoscere bene la situazione in cui versa la me-

dicina veterinaria in Italia, almeno dal punto di vista dell’insegnamento universitario. Se penso che sono passati trent’anni da quando mi sono laureato e, ancora oggi, nessuno possa fregiarsi del titolo di anestesista, come di neurologo, dermatologo, oculista ecc. questo significa che l’insegnamento universitario è proprio andato avanti (?) senza tenere nel minimo conto i decenni che passavano inesorabili con la richiesta, più che legittima, di prestazioni sempre più elevate dal punto di vista culturale e tecnologico, al posto di quella veterinaria tuttologa che poteva anco-

ra avere un senso decenni fa, quando si passava allegramente dalla mattutina visita di un allevamento intensivo di tacchini alla vespertina visita di un cane con il cimurro o la filariosi. I rari gatti che entravano in ambulatorio allora era perché avevano fame e non perché fossero all’interno di un trasportino con il fiocchetto rosa, al seguito di una famiglia preoccupata perché avevano starnutito un paio di volte. Nel terzo millennio in Italia, eccettuati rarissimi casi (radiologia ad esempio) non è ancora dato far sapere al proprietario che il tale è specializzato in quella branca della medicina veterinaria e la sua vita, passata a scrivere pubblicazioni e libri, a relazionare in congressi nazionali e internazionali, a insegnare la materia a decine di discenti, non gli consente di avere un diploma che ne possa contraddistinguere il percorso di “specializzazione”, rispetto al collega che, per una vita ha frequentato solo riviste di motori, periodici di attualità e fumetti vari. Per fortuna però che abbiamo 14 (o 15, non ricordo più) facoltà di veterinaria dalle quali escono, ogni anno, eccellenti camerieri che cercheranno di sbarcare il lunario per anni nelle pizzerie, frequentando di giorno, tra uno sbadiglio e un ceffone auto inflitto per stare svegli, la clinica XY con la spasmodica attesa di riuscire finalmente a ficcare un catetere venoso nella maledetta e irreperibile cefalica di un gatto, attività che prevede un elevato grado di specializzazione. ■

Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Libero, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00. La rubrica LiberOscar li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it


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VETERINARIA 26 | 2008

Lettere al Direttore

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Quando il dottor Albano ci ha chiesto se saremmo stati disposti a pubblicare una sua lettera, sia pure critica e polemica, in riferimento all'intervento di Carlo Scotti sul n.23 di questa rivista, non abbiamo avuto alcun dubbio nel confermargli la nostra piena disponibilità. Siamo abituati a dare spazio a tutti, anche quando siamo duramente criticati o attaccati al limite dell'insulto. Ben venga quindi una lettera, anche se polemica, su un tema che sta diventando sempre più di attualità. Avevamo soltanto chiesto ad Albano di evitare aspetti direttamente promozionali di attività che fanno da anni riferimento a lui. Desideriamo solo aggiungere e ribadire, e sono certo che sia sufficiente dirlo per essere creduti, che il testo pubblicato da noi a firma di Daniela Ceppatelli non ha subito alcun genere di modifiche o aggiunte da parte della redazione. Non ci permetteremmo mai, nel pieno rispetto degli autori e dei lettori, di fare operazioni simili, fra l'altro, censurabili anche eticamente e deontologicamente dall'Ordine dei Giornalisti. Antonio Manfredi

no fare gli infermieri per non essere disoccupati, mi sembra un po’ forte. Primo perché i giovani laureati che vanno a fare gli infermieri nelle cliniche spesso e volentieri non sono pagati per fare questo tipo di lavoro e con la scusa di guardare per imparare, si sfrutta mano d’opera gratuita. Il che non mi sembra etico, e soprattutto non a favore dei giovani laureati. Mi sembra piuttosto a protezione delle grandi strutture che così possono abbattere i costi del personale. Pensare di attribuire i corsi di formazione all’università in cambio della diminuzione del numero d’iscrizioni alla facoltà di veterinaria è fantasia pura. Tolto il fatto che sembrerebbe ormai in procinto di definizione l’abolizione del numero chiuso, l’università non guarderà in faccia nessuno come ha sempre fatto, prendendo

«In quindici anni da chirurgo ho tagliato tanto, ma in questo mese ho tagliato molto di più e con più soddisfazione». Roberto Calderoli, Ministro della Semplificazione legislativa

CONVENZIONATI IN LOMBARDIA: APPUNTAMENTO IL 18 LUGLIO i invitano gli interessati a partecipare alla riunione esplicativa organizzata dalla Federazione Regionale dei Medici Veterinari della Lombardia per il giorno 18 Luglio 2008 alle ore 20.00 presso il centro Mater Divinae Gratiae via Sant’ Emiliano 30 Brescia (www.materdivinaegratiae.it) . Durante l’incontro verranno esplicate le caratteristiche principali del contratto, valutate le modalità di azione verso la Regione Lombardia per permettere inserimento nelle graduatorie dei Colleghi già operanti presso le AASSLL, individuati i Colleghi Liberi professionisti rappresentanti dei Convenzionati. Il Presidente della Federazione Regionale degli Ordini Veterinari della Lombardia Dr. Marina Perri

S

L'innominabile ome mi è stato richiesto dalla redazione non mi farò pubblicità, omettendo il nome dell’unica struttura che si occupa attivamente della formazione dei tecnici e/o ausiliari veterinari. Spero non sia di troppo impaccio il firmare la lettera con il mio nome. Detto ciò, e con un altro pochino di polemica, volevo farvi notare che nella lettera originale della signora Daniela Ceppatelli, di cui sono in possesso non erano stati menzionati né il libro per tecnici veterinari, né il nome degli autori, che sono quindi una aggiunta della vostra redazione. Alla faccia del non facciamo pubblicità!!!. Come al solito gli amici hanno trattamenti diversi. Aggiungo che questi signori non hanno fatto corsi di formazione ma al massimo qualche giornata d’aggiornamento. Eviterò di sporgere denuncia per il gran bene e la stima che ho nei confronti del direttore responsabile. Pretendo, però pari spazio per la replica. Andiamo avanti nella speranza di non vedere troppi interventi della redazione sulla mia lettera, fatta eccezione per l’italiano che devo ammettere ogni tanto mi difetta. Non voglio fare la cronistoria di quanto fatto in questi anni, sarebbe troppo lungo e per alcuni ripetitivo, ma puntualizzare alcune inesattezze scritte, sicuramente in buona fede, per non conoscenza o ignoranza che dir si voglia, della situazione in Italia ed all’estero della professione di tecnico veterinario. “non essendoci un preciso corso di studi” Dispiace contraddire, ma esiste un syllabus europeo formulato nell’ambito del progetto Leonardo in cui sono state previste materie d’insegnamento, argomenti per materia, numero d’ore minime d’insegnamento, numero ore minime di tirocinio pratico. Non solo ma in un successivo progetto Leonardo che ha visto la sua conclusione ad ottobre 2007 si sono stabiliti anche i criteri di accreditamento delle scuole di formazione in Europa e la creazione di una commissione internazionale, di cui fanno parte anche Fecava ed Fve, che controllerà il rispetto dei parametri d’insegnamento. Senza far nomi, voglio sottolineare che l’unica realtà italiana (l’innominabile) è stata tra le prime ad essere accreditata, non solo ma quest’anno proprio per il sistema di formazione siamo stati menzionati nel rapporto annuale eurispes come centro di eccellenza nel nostro paese. Bazzecole, però ci siamo. Certo pensare che i giovani laureati debba-

quanti più iscritti potrà secondo le necessità di cassa. Regalargli incondizionatamente anche la formazione degli infermieri veterinari mi sembra un po’ troppo. Avremo così dei veri concorrenti, perché questi sì che si faranno chiamare dottori, e sarà molto più complesso imporre un controllo sul loro operato. L’università farà ciò che giudicherà necessario fare, per le proprie esigenze facendoci sprofondare in un altro problema che ricadrà completamente sulla libera professione. Spero vivamente che le persone che in qualunque modo governano o pensano di condizionare lo sviluppo della politica veterinaria aprano gli occhi per vedere un po’ più lontano del loro naso. Dott. Maurizio Albano Veterinario, Responsabile dell’“Innominabile”

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CESARE CARTNEY d un anno dalla precoce scomparsa di Cesare Carteny, funzionario del Ministero della Salute, abbiamo sentito il dovere e il bisogno di ricordarlo. Cesare Carteny ha rivestito nel Ministero della Salute, fin dagli inizi della sua carriera, incarichi di rilievo sia a livello nazionale che internazionale. Il suo percorso professionale lo aveva portato, recentemente, al suo più importante e impegnativo lavoro, la redazione del nuovo Codice Alimentare nazionale che purtroppo non è riuscito a completare ma che può essere, comunque, considerato, già nella stesura attuale, una pietra miliare nel campo della normativa sulla sicurezza alimentare. Con la sua capacità professionale, la dedizione al lavoro e l’alto senso di responsabilità è stato, nel corso degli anni, il principale punto di riferimento giuridico nel settore veterinario del Ministero della Salute, ruolo che ha svolto, con la correttezza di comportamento e la generosità che erano parte fondamentale del suo carattere, fornendo risposte concrete e illuminate a tutti coloro che, ai diversi livelli del Sistema Sanitario, hanno avuto l’opportunità di condividere con lui i problemi, individuare soluzioni e raggiungere comuni obiettivi. Occorre da ultimo sottolineare le sue doti umane, la lealtà e l’altruismo che hanno caratterizzato i suoi rapporti sia all’interno del Ministero che nella vita civile. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto tra i propri affetti e in tutti quelli che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e apprezzarlo. I colleghi del Ministero

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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI Sabato 18 e domenica 19 ottobre 2008 Cremona, Palazzo Trecchi

Scrivi le date in agenda!


22 Calendario attività Dal 5 settembre al 9 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

5 - 7 SET

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

7 SET 11 - 13 SET 13 SET 14 SET 14 SET 18 - 20 SET 20 SET 21 SET 21 SET 21 SET 21 SET 25 - 27 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 1 - 4 OTT 4 - 5 OTT 4 OTT 5 OTT 5 OTT 5 OTT 5 OTT 6 - 9 OTT

CORSO SCIVAC INCONTRO SIMIV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC SEMINARIO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA CORSO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - Jolly Hotel Villanova , Castenaso (BO) - Via Villanova 29/8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - Firenze - Grand Hotel Mediterraneo - Lungarno del Tempio 44 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Matera - Ostello Femminile Le Monacelle - Via Riscatto, 9/10 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “ECOGRAFIA ADDOMINALE E TORACICA NEL CAVALLO ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it WET LAB ON ABDOMINAL AND THORACIC ULTRASOUND IN THE ADULT HORSE - Crema, Istituto Incremento Ippico della Lombardia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it PIEMONTE- APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLE MALATTIE DELL’ORBITA, DEGLI ANNESSI E DELLA LENTE NEL CANE E NEL GATTO - Rivoli (TO) - Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

EVENTO SIVAE

ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SCVI

LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Hotel Selene, Roma - VIA PONTINA KM 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO GPM ANMVI: “LA CONOSCENZA DEL MARKETING DEI SERVIZI COME VANTAGGIO COMPETITIVO NELLA PROFESSIONE VETERINARIA” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

CORSO SCIVAC INCONTRO SIDEV

INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE

AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO BASE DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’EPILESSIA IDIOPATICA DEL CANE: SIAMO ALL’INIZIO DI UNA NUOVA ERA? - Crowne Plaza - Centro Congressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC

INCONTRO SIPE

SEMINARIO SIPE - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SISCA

EDUCARE UN CUCCIOLO CHE PENSA: APPROCCIO TEORICO E PRATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO DIAGNOSTICO AL PAZIENTE CON PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SURRENALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’IPERTENSIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SISCA - L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SECONDO UN’OTTICA PEDAGOGICA (II PARTE) - Il Biancospino - Casteggio (PV) - ECM: No ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO SVIDI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO INCONTRO SINUV CORSO SCIVAC / SISCA Attenzione: Evento annullato

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VETERINARIA 26 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 7 luglio 2008

SOLUZIONI

L'embryo transfer permette di avere più puledri l'anno durante una stagione di monta

L’associazione di anestetico volatile a basse dosi con un analgesico potente, dotato di scarsi o nulli effetti cardiovascolari depressori

QUIZ 1

L'embryo transfer non ha vantaggi

L’associazione di un anestetico debole con un analgesico potente dotato di scarsi o nulli effetti cardiovascolari depressori

Risposta corretta: d) Corso base di embryo transfer, SIVE 2007

L'embryo transfer permette di avere puledri da fattrici con tumori ovarici

L’associazione di un anestetico volatile, a basse dosi, con un analgesico debole dotato di scarsi o nulli effetti depressivi cardiovascolari.

QUIZ 2

L'embryo transfer permette di avere embrioni da puledre di 12 mesi

Il concetto di anestesia bilanciata comprende…?

Risposta corretta: c) Congresso nazionale SIVE, 2007

Quali delle seguenti affermazioni è vera?




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