Professione Veterinaria 26-2010:ok
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
26 2010
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 7 numero 26 dal 12 al 18 luglio 2010
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
COLLABORAZIONE TRA VETERINARI E TECNICI
LA BANDIERA BLU È ANIMAL FRIENDLY?
LA GESTIONE DEGLI ANIMALI IN CITTÀ
I CAMPIONI MEDICINALI GRATUITI
PATENTINO PUBBLICATI GLI ELENCHI
A PAGINA 6
A PAGINA 8
A PAGINA 11
A PAGINA 14
A PAGINA 19
BREVI BPV Altre quattro strutture veterinarie per animali da compagnia hanno avviato il loro percorso verso la certificazione di qualità, sulla base del disciplinare delle buone pratiche veterinarie adottato da ANMVI e CSQA. Si conferma la motivazione dei medici veterinari ad ottenere principalmente vantaggi gestionali con favorevole ricaduta sull'organizzazione del lavoro e dell'immagine.
FNOVI I presidenti degli Ordini dei medici, dei farmacisti e dei veterinari saranno nuovi componenti del Consiglio superiore di sanità. Lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio, nel suo intervento alla celebrazione dei cento anni degli Ordini delle professioni sanitarie. Imminente il decreto che introduce stabilmente la FNOVI
SUINI E VITELLI È in vigore dal 10 luglio la Legge comunitaria 2009 che delega il Governo all'adempimento di obblighi di recepimento. L’Italia ha dodici mesi di tempo per adottare i decreti legislativi sulle norme minime per la protezione di suini e vitelli.
HACCP Il Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento il rapporto 2009 "Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia". Ancora numerose le irregolarità rispetto ai principi di igiene dell'HACCP.
UNITÀ CINOFILE Le restrizioni delle ultime manovre finanziarie hanno colpito anche la Difesa e gli Interni e, conseguentemente, hanno messo a dura prova la sopravvivenza delle unità cinofile. Una interrogazione dell’On. Mancuso sottoscritta da altri sette parlamentari chiede al Governo di continuare a “garantire l'espletamento delle attività delle unità cinofile, tanto in campo militare, quanto nell'ambito della tutela della sicurezza interna”.
RASFF Complessivamente, nel secondo trimestre del 2010, sono state trattate 803 notifiche (809 nel corso del primo), pervenute sia dalla Commissione Europea che da parte degli Uffici periferici, Assessorati alla Sanità e comando Carabinieri per la Tutela della Salute. I dati sono contenuti nella Relazione RASFF del primo trimestre 2010, pubblicata dal Ministero della Salute. Tra tutte le notifiche pervenute 47 riguardano l’alimentazione animale.
www.anmvioggi.it
IL DESTINO DELL’UNIRE E DEL CAVALLO
L’ABOLIZIONE DELLE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE HA MOLTIPLICATO I COSTI SENZA IlDELL’EDITORIA Miur nonSCOPO tagliaDI LUCRO AA 2010-2011
abbastanza
La programmazione dei posti disponibili è ancora eccessiva anche se Catanzaro non potrà immatricolare studenti
Il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan ha già detto di essere pronto a dimettersi e di non aver nessun appetito per il Dicastero dello Sviluppo Economico, oggi vacante dopo le dimissioni di Scajola. Ci sono di mezzo le multe sulle quote latte, il mancato utilizzo di ingenti fondi comunitari per lo sviluppo rurale (leggasi le consulenze aziendali dei veterinari) e la soppressione degli enti inutili fra cui l’Unire. Galan non ha bocciato proposte emendative di cancellazione dell’ente preposto all’incremento ippico e alle scommesse e ha chiarito la sua idea: portare le competenze sulle scommesse direttamente in capo al Ministero del Tesoro e lasciare all’Unire l’incremento del settore. Non molto tempo fa, da queste pagine, suggerivamo al Ministro Galan una riflessione sull’importanza del patrimonio equino nazionale, perno di ogni progetto di rilancio dell’ippica non solo perché senza cavallo non c’è scommessa, ma anche perché senza la tutela degli equidi non ci potrà essere alcuna ripresa per un settore che non gode di chiara fama e che attrae sempre meno spettatori. Da veterinari non possiamo dimenticare che all’Unire sono state affidate competenze
IN ITALIA SPEDIRE INFORMAZIONE GRATUITA NON È PIÙ POSSIBILE A PAGINA 5
condivise con il Ministero della Salute in fatto di sanità del cavallo, di identificazione, di controlli sanitari, di epidemio-sorveglianza. L’anagrafe equina, con tutti i suoi ritardi e le sue difficoltà (ha richiesto la nomina di un commissario ad acta), non può certo pagare il prezzo di uno scenario istituzionale (e politico) così complicato. Ecco perché dobbiamo seguire con grande attenzione una fase delicatissima, nella quale sono in gioco anche gli adempimenti comunitari del Regolamento 504/2008, un provvedimento cruciale per i veterinari europei tanto da indurre la FEEVA ad un monitoraggio sulla sua attuazione e sul coinvolgimento della nostra professione. Non c’è ancora il manuale operativo dell’anagrafe equina, ma sarebbero già pronte le sanzioni per chi non è in regola con il Regolamento comunitario. Abbiamo il dovere di essere i primi a ricordare al Ministro Galan che l’Unire ha anche compiti strettamente intrecciati con la sanità degli equidi e che ci sono in gioco responsabilità sanitarie e di benessere animale. Fino ad oggi, nel dibattito politico-istituzionale sugli enti inutili e sul destino dell’Unire non abbiamo sentito nessuna voce pronunciarsi sul futuro dell’anagrafe equina. ■
MA CHE BELLA INFORMAZIONE!
QUALCHE GIORNO FA SU IL CORRIERE DELLA SERA, IL PIÙ DIFFUSO QUOTIDIANO IN ITALIA, È APPARSO NELLE PAGINE NAZIONALI, UN ARTICOLO DELLA REDAZIONE ROMANA, DAL TITOLO: “EMERGENZA CALDO, SOFFRONO ANCHE I CANI E GATTI” ED UN OCCHIELLO CHE DICEVA: “CLIMA, I CONSIGLI PER PROTEGGERE GLI ANIMALI DOMESTICI”. Articolo certamente opportuno in questo periodo visto che il caldo è causa di numerosi malori fra gli animali domestici. Apprezzando quindi l’iniziativa abbiamo subito cercato il nome del veterinario al quale si era rivolta l’autrice dell’articolo per raccogliere informazioni e suggerimenti. Nessun veterinario, ma due “esperti”: Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa e Giorgio Celli, noto “etologo”. Croce, presidente di una associazione animalista, è stato già da noi ripreso altre volte perché ha la tendenza a lanciare comunicati stampa con informazioni o numeri non corretti, pur di fare notizia. Vi ricordate dei veterinari romani che di notte catturavano gatti randagi per prelevare sacche di sangue? La notizia era sua. Su Celli dovremmo stendere un velo pietoso dopo le sue ultime esternazioni sconclusionate e gratuite contro i veterinari espresse ad un recente convegno a Verona. I legali dell’ANMVI stanno valutando gli estremi per una denuncia per diffamazione ma sappiamo tutti come di solito finiscono queste azioni legali e considerando la sua età, forse, non ne vedremo la fine. Di certo se gli esperti in “benessere” animale sono questi, siamo messi bene, ma per un giornale fa più notizia il noto etologo televisivo che il più bravo veterinario del mondo. L’informazione è un’altra cosa.
@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line
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IL PESCE D’APRILE NON ERA UNO SCHERZO Quando il 1° aprile il Governo, senza alcun preavviso, ha deciso di abolire le tariffe postali agevolate, avremmo voluto che fosse uno scherzo. È parso subito chiaro che una simile decisione avrebbe messo in crisi, forse anche definitivamente, molti editori che svolgono nel nostro Paese un importante ruolo informativo e culturale senza scopo di lucro. Sembrava veramente impensabile che venisse a mancare il sostegno ad un settore portante dell’informazione e della cultura scientifica italiana. Ma non era un pesce d’aprile. Nei giorni successivi, le pressioni di centinaia di editori in grave difficoltà hanno aperto una fase di trattative con il Governo e con gli amministratori di Poste Italiane, senza tuttavia arrivare ad alcun risultato. L’intransigenza del Governo, giustificata dalla crisi economica, e l’indisponibilità delle Poste a farsi carico, almeno in parte, dell’aumento dei costi di spedizione hanno presto rivelato un gioco delle parti, sia perché le Poste sono di proprietà dello Stato (Ministero delle Finanze) sia perché godono di una condizione monopolistica. Da un lato quindi il Governo taglia i contributi alle tariffe postali agevolate per l’editoria e dall’altro non muove un dito affinché una sua azienda, Poste Italiane, faccia uno sforzo per contenere queste stesse tariffe. Contraddizioni rese ancora più evidenti dai disservizi subiti in tanti anni di spedizione.
L’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana, alla quale aderiamo, sta cercando di trovare un accordo su tariffe postali eque e sostenibili. Il 7 luglio sono riprese le trattative con le Poste Italiane ma le speranze di arrivare ad una intesa sono veramente poche. Dal 1° gennaio 2011 entrerà in vigore la liberalizzazione dei servizi postali, liberalizzazione che tutti temono non porterà alcun cambiamento in termini di concorrenza, e quindi di tariffe, in quanto le altre aziende operative nel settore dei servizi postali difficilmente saranno in grado di competere con Poste Italiane se non in alcuni distretti cittadini. Questa è la situazione ad oggi, senza speranza di poter arrivare ad una soluzione migliore, almeno nel breve periodo. Una situazione che costerà soltanto a noi, piccolo editore, oltre centomila euro in più di spese di spedizione all’anno per l’invio di tutte le nostre riviste: Professione Veterinaria, Veterinaria, Ippologia, Large Animals Review, Exotic File, AIVEMP Newsletter, oltre a manuali, monografie, libri, ecc. Tutta l’editoria professionale è coinvolta e contro l’abolizione delle tariffe agevolate si è levata anche la voce di Confprofessioni, oltre a quella di parlamentari ed esponenti della vita culturale non profit del Paese. Una delle risposte del Governo alle esigenze degli editori è stata quella di proporre l’aumento delle tariffe pubblicitarie, il costo degli abbonamenti o, in casi come il nostro, le quote di iscrizione alle associazioni. Possibilità che nella situazione attuale di crisi generale, e per noi anche settoriale della veterinaria, sono improponibili ed impraticabili. Un’altra proposta è di trasferire tutto online, ma siamo d’accordo con chi considera questa ipotesi un ricatto e un modo per diminuire i mezzi della libera circolazione dell’informazione e dell’accesso al sapere.
Professione Veterinaria è un servizio di informazione professionale che l’ANMVI garantisce da tanti anni ai veterinari. Questo numero è stato stampato in oltre 19 mila copie, ma date le condizioni attuali, se non cambieranno le cose, non sappiamo fino a quando potremo garantire questo servizio e con questa diffusione.
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Anno 7 numero 26 dal 12 al 18 luglio 2010
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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IL DESTINO DELL’UNIRE E DEL CAVALLO
BPV Altre quattro strutture veterinarie per animali da compagnia hanno avviato il loro percorso verso la certificazione di qualità, sulla base del disciplinare delle buone pratiche veterinarie adottato da ANMVI e CSQA. Si conferma la motivazione dei medici veterinari ad ottenere principalmente vantaggi gestionali con favorevole ricaduta sull'organizzazione del lavoro e dell'immagine.
FNOVI I presidenti degli Ordini dei medici, dei farmacisti e dei veterinari saranno nuovi componenti del Consiglio superiore di sanità. Lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio, nel suo intervento alla celebrazione dei cento anni degli Ordini delle professioni sanitarie. Imminente il decreto che introduce stabilmente la FNOVI
SUINI E VITELLI È in vigore dal 10 luglio la Legge comunitaria 2009 che delega il Governo all'adempimento di obblighi di recepimento. L’Italia ha dodici mesi di tempo per adottare i decreti legislativi sulle norme minime per la protezione di suini e vitelli.
HACCP Il Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute ha trasmesso al Parlamento il rapporto 2009 "Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia". Ancora numerose le irregolarità rispetto ai principi di igiene dell'HACCP.
UNITÀ CINOFILE Le restrizioni delle ultime manovre finanziarie hanno colpito anche la Difesa e gli Interni e, conseguentemente, hanno messo a dura prova la sopravvivenza delle unità cinofile. Una interrogazione dell’On. Mancuso sottoscritta da altri sette parlamentari chiede al Governo di continuare a “garantire l'espletamento delle attività delle unità cinofile, tanto in campo militare, quanto nell'ambito della tutela della sicurezza interna”.
RASFF Complessivamente, nel secondo trimestre del 2010, sono state trattate 803 notifiche (809 nel corso del primo), pervenute sia dalla Commissione Europea che da parte degli Uffici periferici, Assessorati alla Sanità e comando Carabinieri per la Tutela della Salute. I dati sono contenuti nella Relazione RASFF del primo trimestre 2010, pubblicata dal Ministero della Salute. Tra tutte le notifiche pervenute 47 riguardano l’alimentazione animale.
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Il Miur non taglia abbastanza La programmazione dei posti disponibili è ancora eccessiva anche se Catanzaro non potrà immatricolare studenti A PAGINA 5
Il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan ha già detto di essere pronto a dimettersi e di non aver nessun appetito per il Dicastero dello Sviluppo Economico, oggi vacante dopo le dimissioni di Scajola. Ci sono di mezzo le multe sulle quote latte, il mancato utilizzo di ingenti fondi comunitari per lo sviluppo rurale (leggasi le consulenze aziendali dei veterinari) e la soppressione degli enti inutili fra cui l’Unire. Galan non ha bocciato proposte emendative di cancellazione dell’ente preposto all’incremento ippico e alle scommesse e ha chiarito la sua idea: portare le competenze sulle scommesse direttamente in capo al Ministero del Tesoro e lasciare all’Unire l’incremento del settore. Non molto tempo fa, da queste pagine, suggerivamo al Ministro Galan una riflessione sull’importanza del patrimonio equino nazionale, perno di ogni progetto di rilancio dell’ippica non solo perché senza cavallo non c’è scommessa, ma anche perché senza la tutela degli equidi non ci potrà essere alcuna ripresa per un settore che non gode di chiara fama e che attrae sempre meno spettatori. Da veterinari non possiamo dimenticare che all’Unire sono state affidate competenze
condivise con il Ministero della Salute in fatto di sanità del cavallo, di identificazione, di controlli sanitari, di epidemio-sorveglianza. L’anagrafe equina, con tutti i suoi ritardi e le sue difficoltà (ha richiesto la nomina di un commissario ad acta), non può certo pagare il prezzo di uno scenario istituzionale (e politico) così complicato. Ecco perché dobbiamo seguire con grande attenzione una fase delicatissima, nella quale sono in gioco anche gli adempimenti comunitari del Regolamento 504/2008, un provvedimento cruciale per i veterinari europei tanto da indurre la FEEVA ad un monitoraggio sulla sua attuazione e sul coinvolgimento della nostra professione. Non c’è ancora il manuale operativo dell’anagrafe equina, ma sarebbero già pronte le sanzioni per chi non è in regola con il Regolamento comunitario. Abbiamo il dovere di essere i primi a ricordare al Ministro Galan che l’Unire ha anche compiti strettamente intrecciati con la sanità degli equidi e che ci sono in gioco responsabilità sanitarie e di benessere animale. Fino ad oggi, nel dibattito politico-istituzionale sugli enti inutili e sul destino dell’Unire non abbiamo sentito nessuna voce pronunciarsi sul futuro dell’anagrafe equina. ■
MA CHE BELLA INFORMAZIONE! QUALCHE GIORNO FA SU IL CORRIERE DELLA SERA, IL PIÙ DIFFUSO QUOTIDIANO IN ITALIA, È APPARSO NELLE PAGINE NAZIONALI, UN ARTICOLO DELLA REDAZIONE ROMANA, DAL TITOLO: “EMERGENZA CALDO, SOFFRONO ANCHE I CANI E GATTI” ED UN OCCHIELLO CHE DICEVA: “CLIMA, I CONSIGLI PER PROTEGGERE GLI ANIMALI DOMESTICI”. Articolo certamente opportuno in questo periodo visto che il caldo è causa di numerosi malori fra gli animali domestici. Apprezzando quindi l’iniziativa abbiamo subito cercato il nome del veterinario al quale si era rivolta l’autrice dell’articolo per raccogliere informazioni e suggerimenti. Nessun veterinario, ma due “esperti”: Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa e Giorgio Celli, noto “etologo”. Croce, presidente di una associazione animalista, è stato già da noi ripreso altre volte perché ha la tendenza a lanciare comunicati stampa con informazioni o numeri non corretti, pur di fare notizia. Vi ricordate dei veterinari romani che di notte catturavano gatti randagi per prelevare sacche di sangue? La notizia era sua. Su Celli dovremmo stendere un velo pietoso dopo le sue ultime esternazioni sconclusionate e gratuite contro i veterinari espresse ad un recente convegno a Verona. I legali dell’ANMVI stanno valutando gli estremi per una denuncia per diffamazione ma sappiamo tutti come di solito finiscono queste azioni legali e considerando la sua età, forse, non ne vedremo la fine. Di certo se gli esperti in “benessere” animale sono questi, siamo messi bene, ma per un giornale fa più notizia il noto etologo televisivo che il più bravo veterinario del mondo. L’informazione è un’altra cosa.
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Anno accademico 2010-2011 Attualità
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Catanzaro è fuori dalla programmazione universitaria ma la professione chiedeva 600 posti L’ancoraggio ai parametri EAEVE fa scendere da 14 a 13 le sedi universitarie
l numero dei posti determinati a livello nazionale per le immatricolazioni nell'anno accademico 20102011 ai corsi di laurea magistrale in Medicina Veterinaria, è complessivamente fissato a 1.006 e ripartito fra le Università secondo una tabella (v. box) ministeriale nella quale si contano 13 sedi universitarie e non più 14. Il corso di laurea in medicina veterinaria di Catanzaro, per il prossimo anno accademico, non potrà fare immatricolazioni. Un dato importante per l’ANMVI, che contro l’interateneo calabrese aveva intrapreso una battaglia legale, tuttavia non sufficiente. "La programmazione definita per il prossimo anno accademico non è il segnale che la professione veterinaria si aspettava - ha commentato Carlo Scotti (ANMVI) i 1006 posti definiti con il decreto ministeriale 8 luglio 2010 non sono significativi del trend di cui ha bisogno il mercato occupazionale veterinario". Rispetto all’anno scorso il taglio è di 104 posti. Il decreto, firmato dal Ministro Maria Stella Gelmini, recita di aver "tenuto contro delle considerazioni e delle proposte formulate dal Gruppo tecnico insediato presso il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca ai fini della programmazione dei corsi universitari per il prossimo anno accademico, di cui fanno parte i rappresentanti del Ministero della Salute, della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, del Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, il Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria e una sua rappresentanza nelle figure dei Presidi delle Facoltà di Bari, Perugia e Torino, il Presidente della Federazione degli Ordini dei Veterinari Italiani, nonché l'Associazione nazionale medici veterinari". In particolare, si dice di aver tenuto conto "dell'esame condotto dal Gruppo di lavoro sulla rilevazione che mette in luce un'esigenza nazionale di tali professionisti di molto inferiore alla potenzia-
I
lità formativa del sistema universitario". La Fnovi parla di un numero “ben lontano dei 600 indicati dalla Fnovi, individuato dopo la pubblicazione dei risultati dell’indagine Nomisma sulla professione e tenuto conto del turn over e delle esigenze di sostenibilità della Cassa di previdenza”. Lo scorso anno accademico, il Ministero dell'Università aveva inizialmente fissato a 1.050 i posti disponibili, operando un taglio da ben 151 posti. Successivamente, il numero era stato corretto al rialzo, con un ulteriore decreto che aveva corretto il numero, portandolo a 1.110 posti.
CASTAGNARO: LA PROFESSIONE PRENDA ATTO DI TRE CAMBIAMENTI
PIÙ PESO ALLA EAEVE Il decreto dell’8 luglio viene emanato "confermando l'offerta formativa per le sedi che risultino approvate dall'EAEVE, a meno che la stessa non risulti superiore a quella dell'anno precedente, operando una riduzione del 20% per cento sulla medesima offerta per quelle sedi non approvate e del 10 per cento per le sedi insulari". Nel Decreto 8 luglio 2010, il Ministero dichiara di condividere la proposta formulata dal Gruppo tecnico insediato al Miur, in base alla quale "tutti i corsi di laurea in Medicina Veterinaria devono garantire standard formativi di qualità che consentano ai laureati di svolgere l'attività senza limitazioni nei Paesi dell'Unione Europea e che per tale ragione debba essere fatto riferimento all'European Association of Establishments of Veterinary Education (EAEVE)". Il Ministero ritiene di "approvare la proposta per cui l'assenza di requisiti essenziali, nonché la mancata richiesta, da parte di un Ateneo, della valutazione all'Organismo europeo sopra citato comporta, sin dalla programmazione per l'anno accademico 2010-2011, la impossibilità di immatricolare studenti assicurando, comunque, agli stessi la conclusione del percorso di studio ed il rilascio del relativo titolo". Così si spiega l’assenza di Catanzaro nella programmazione del prossimo anno. ■
I
l Decreto Ministeriale 08/07/2010 suggerisce tre importanti considerazioni di cui il mondo professionale veterinario deve prendere atto. • Il Decreto rappresenta l’ultima tappa di un percorso che, partendo dall’Anno Accademico 2005/2006, ha fissato a 1006 il numero degli accessi programmati per studenti comunitari ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria, con una riduzione percentuale in 5 anni del 30%. Occorre dare atto alle Facoltà di Medicina Veterinaria di aver contribuito in modo significativo, e non senza sacrifici molto importanti, ad una riduzione del numero dei laureati in Italia. • Il Decreto riconosce il percorso che le Facoltà di Medicina Veterinaria Italiane,
prime e fino ad ora uniche nel panorama accademico italiano, hanno intrapreso. Questo percorso, indirizzato al miglioramento della qualità della didattica attraverso la certificazione EAEVE, ha visto realizzarsi una profonda riflessione sulle modalità e sulle finalità della formazione veterinaria e si è sviluppato con importanti investimenti strutturali e logistici, totalmente a carico dei bilanci universitari. Il miglioramento della qualità della didattica, pur dovendo continuare ed estendersi, non potrà che essere di beneficio per tutto il mondo professionale veterinario. • Come già accennato, questo decreto deve aprire ad una nuova fase nei rapporti tra Facoltà di Medicina Veterinaria, MIUR e mondo professionale veterinario. Non sarà possibile infatti che ulteriori e significative riduzioni degli accessi programmati nei prossimi anni siano realisticamente sopportabili dalle Università, senza che una riparametrazione degli studenti in medicina veterinaria sulla base dei costi effettivi della formazione venga sostenuta dalla professione e realizzata dal MIUR. Massimo Castagnaro, Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria
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6 Intervista ATAV
VETERINARIA 26 | 2010
Veterinari e tecnici: una forte collaborazione Dopo Rimini un programma con molti obiettivi comuni
ll’ultimo Congresso internazionale della SCIVAC a Rimini, Domenica 30, una sala ha ospitato una sessione per tecnici veterinari. Per la prima volta un congresso scientifico veterinario in Italia ha dato spazio all’aggiornamento di questa figura professionale sempre più importante e necessaria nell’attività quotidiana di tante strutture veterinarie. Anche se negli altri paesi europei è normale che i congressi veterinari propongano una parte di aggiornamento per i collaboratori laici, da noi questo evento ha un significato importante perché per la prima volta le due professioni si trovano insieme, nello stesso congresso, in un momento di aggiornamento differenziato ma comune, dopo aver superato le motivazioni di conflitto che per anni hanno diviso le due categorie. Il punto di fondo che ha permesso il superamento del conflitto è stato la definizione delle competenze. L’ANMVI, infatti, si è sempre opposta alla possibilità che questa figura professionale, indipendentemente dal suo percorso formativo, potesse avere competenze mediche in sovrapposizione, se non addirittura in concorrenza, con l’attività del
A
medico veterinario. Il problema grosso non derivava tanto dalle diverse figure che svolgono nelle strutture veterinarie attività di supporto prezioso al veterinario e che provengono da esperienze anche molto diverse, essendoci in Italia una sola scuola di formazione per tecnici veterinari a Roma, ma dai corsi di laurea breve che, inventati da molte università per raccogliere iscritti, avrebbero potuto portare tutti questi giovani a pretendere competenze anche mediche mettendosi in diretta concorrenza con il veterinario. È evidente che in Italia dove ci sono già almeno 5000 veterinari di troppo sarebbe stato impensabile che, come avviene in altri paesi, questi collaboratori potessero svolgere anche attività mediche in autonomia. L’accordo definito far l’ANMVI e l’ATAV ha superato questo problema di fondo permettendo una reale collaborazione fra le due categorie professionali che si svilupperà sempre di più nell’interesse di tutto il settore. Dopo l’evento di Rimini abbiamo proposto alla Presidente dell’ATAV, Irene Bendoni, alcune domande sull’attività dell’Associazione e sulle caratteristiche professionali del tecnico veterinario. In che cosa consiste attualmente il suo lavoro? In questo momento svolgo la professione di tecnico veterinario presso una struttura di Roma e precisamente sono il Responsabile della degenza. Organizzo supervisione e seguo i pazienti anche di terapia intensiva supportando ed eseguendo l'iter terapeutico prescrittto dai medici veterinari. Insomma loro la mente noi il braccio. Con questo non intendo dire che il tecnico non pensa a ciò che mette in pratica, anzi, cerca di ottenere il meglio per quel paziente utilizzando la tencnica e la metodologia più adeguata per ottenere il massimo. Il tecnico veterinario è un ottimo osservatore ed in questo modo aiuta il medico veterinario impe-
gnato in altro a far emergere anche i minimi particolari del caso. Questo è in sintesi ciò che ogni giorno cerco di svolgere al meglio. Da quanto tempo lavora con gli animali? Lavoro vero e proprio da circa 6 anni. Cosa le piace di più del suo lavoro? Dividerei la questione in due settori: quello prettamente riguardante, se così possiamo definirli, i pazienti e quindi la soddisfazione di stare con loro, di aiutarli anche nei momenti per loro delicati, alle volte difficili, il contatto con loro, i loro sguardi di gratitudine, di richiesta di aiuto, di coccole e quindi poterli supportare, diventare per loro una sicurezza in questo periodo di malattia. Il secondo settore: mi piace moltissimo fare “gioco di squadra” e quindi formare un'equipe che collabori al 100% cercando di trarre appunto da questa collaborazione il meglio per il paziente in primis, cooperare facendo tutti il proprio lavoro rispettando le proprie professionalità e le proprie mansioni senza andare al di fuori di quelli che sono i propri compiti perché credo che solo così si riesca a collaborare serenamente e questo è quello che ogni giorno cerco di portare avanti come ideale e come esempio a tutti i giovani tecnici veterinari. Lei ha scelto di fare un corso formativo europeo prima di lavorare come tecnico, da cosa è derivata questa scelta? Dal fatto che credo che la preparazione pratica in questo lavoro sia importantissima ma non potrei mai, di carattere proprio, eseguire dei compiti senza sapere il perché e da dove derivano e questo l'ho potuto ottenere solo avendo una preparazione teorica, che consiglio a tutti perché a mio giudizio, rende più completa la figura del tecnico veterinario. Oltre ad un grande amore per gli animali, quali sono i requisiti, secondo lei, indispensabili per esercitare l’attività del tecnico veterinario? È un lavoro molto bello ma impegnativo sia a livello fisico che mentale. Bisogna avere tanta lucidità, siamo in continuo a contatto con situazioni positive, soddisfazioni perché i pazienti guariscono ma siamo a contatto anche con la morte dei nostri pazienti e questo richiede un buon grado di equilibrio quotidiano in cui dobbiamo riuscire a metabolizzare queste esperienze brutte e quindi una buona preparazione psicologica, non dimentichiamo neanche i pronto soccorso dove mantenere un buon grado di lucidità rende il tutto più fluido ed efficace. Quindi sicuramente equilibrio, coraggio. Pronti a sforzo fisico. Bisogna avere il senso del collaborare, cooperare, “gioco di squadra”. Serietà, senso dell'organizzazione, dell'osservazione e soprattutto è un lavoro che chiede molto e molto una persona deve sapergli dare, altrimenti non ce la può fare. Dopo il congresso di Rimini, in seguito alla sua partecipazione alla prima sessione di aggiornamento prevista per i tecnici, quali sono state le sue riflessioni? Rimini per la nostra professione è stata un'occasione importantissima e di vetrina ed una rampa di lancio per avviare il tutto nella legalità nello sviluppo e nella crescita. Infor-
mazione e formazione, è stato dato il primo esempio di quello che si può ottenere da noi personale preparato interessato e di gran volontà. Rimini ha dato dimostrazione dell'accettazione della nostra figura nell'ambito del settore veterinario e da parte dei tecnici la dimostrazione di disponibilità e di interesse nell'evoluzione della categoria, un'ottima combinazione per ottenere lo sviluppo del settore. Rimini è stato teatro grazie agli enti che hanno permesso la giornata ANMVI, SCIVAC, HILL'S, ATAV, ad una chiarificazione su questa professione così essenziale (uso termini detti dai medici veterinari che hanno partecipato attivamente al congresso). In qualità di presidente dell’associazione ATAV, quali sono i vostri progetti? Stiamo cercando di fornire al meglio un settore di segreteria che funzioni perfettamente, seguiremo come sempre la pratica burocratica, infatti stiamo aspettando delle risposte importanti, tutto ciò in collaborazione con l'ANMVI, ed anche congressi di aggiornamento, il sito che verrà aggiornato sempre con articoli, progetti, novità ecc... Certo la cosa essenziale è quella di tenere tutti uniti proprio come a Rimini ed anche di più ed infatti altro obiettivo è cercare di trovare tutti coloro che svolgono questa professione in Italia e farli associare all'ATAV per diventare una buona forza rappresentativa. Siamo in contatto con associazioni estere ed anche lì proveremo ad avere degli scambi culturali. L’aggiornamento quanto è importante per la sua professione e come attualmente segue questo percorso? L'aggiornamento è essenziale in quanto la nostra professione è sempre in piena evoluzione e quindi non possiamo rimanere fermi. Come seguo questo percorso di aggiornamento? Con difficoltà perché fino ad oggi in Italia, a parte i corsi tenuti dalla scuola Abivet, da cui provengo, che cerca in qualche modo di colmare questa grande lacuna, non ci sono iniziative di aggiornamento riconosciute che rilascino dei crediti, e questo fa sì che o si diventa autodidatta come la maggior parte di noi (con il rischio e pericolo di non capire cosa sì e cosa no), o si va all'estero. Spero che questo stia terminando grazie a questa collaborazione con l'ANMVI. ■
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8 Attualità Animali e vacanze
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La bandiera blu è animal friendly? Le regole internazionali limitano l’accesso di animali domestici. Il Ministro Brambilla: entro luglio ordinanza-tipo per 600 Comuni balneari ra i requisiti "imperativi" di gestione ambientale, la procedura operativa per il rilascio della "bandierà blu" alle spiagge recita: "Deve essere strettamente osservato il divieto di accesso alla spiaggia di cani e di altri animali domestici", dove per "spiaggia" si intende l'area vera e propria di balneazione. Le regole internazionali infatti ammettono la presenza di animali solo nelle zone retrostanti gli stabilimenti balnerari e rigidamente regolamentata.
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C'è senz'altro materia di lavoro per il Comitato istituito in questi giorni dal Ministro Michela Vittoria Brambilla per una Italia "Animal Friendly". L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani si è quindi rivolta all'On Gianni Mancuso, membro del Comitato e coordinatore dei parlamentari animalisti, per gli approfondimenti e le iniziative del caso. Titolare del regolamento per l'assegnazione della bandiera blu è la Foundation for Environmental Education (FEE), una organizzazione internazionale rappresentativa di 60 Paesi, che si prefigge scopi di tutela ambien-
tale dal 1985. La "Blue Flag" è una iniziativa volontaria che oggi trova attuazione in 41 Paesi del mondo e 3.450 spiagge. La pulizia è uno dei criteri ambientali internazionali a cui devono attenersi le spiagge che aspirano alla bandiera blu, nel rispetto di un codice di condotta che comprende regole sulla presenza di animali domestici. In particolare l'accesso con cani e altri animali domestici deve essere "severamente controllato". Sulle spiagge con la bandiera blu, il regolamento internazionale del 2010 stabilisce che gli animali da
SIOVET Richiesto accreditamento
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA
NUOVE TENDENZE IN ORTOPEDIA CANINA E FELINA 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC BOLOGNA BolognaCongressi 17-18 SETTEMBRE 2010
compagnia sono permessi nelle aree di parcheggio, su passerelle e aree di passeggio limitatamente alle zone posteriori dei bagni, là dove la legislazione nazionale e locale lo consente. In queste aree accessibili, gli animali "devono essere sotto controllo". Il regolamento internazionale raccomanda la creazione di una "Dog-Free Zone", per evitare che i cani e altri animali possano entrare in spiaggia e nella zona di balneazione. Unica eccezione i cani guida per i ciechi. D'obbligo anche misure per evitare che le deiezioni contaminino la spiaggia. Vanno attuate misure atte ad evitare che i cani vaganti non entrino in spiaggia e, nel caso in cui accada, che siano condotti all'esterno della spiaggia; dove non sia possibile impedire l'eventualità che cani vaganti raggiungano la spiaggia è necessario prevedere una informativa al pubblico tramite apposito segnale o cartello che avvisi della presenza di cani senza proprietario nell'area. Infine occorre assicurare che nessun animale abbia accesso ad eventuali fontanelle d'acqua potabile. Il Ministro del Turismo, intanto ha annunciato che entro fine luglio 600 comuni costieri italiani consentiranno l’accesso ai cani in spiaggia in un tratto di spiaggia libera riservata ai cani “regolarmente iscritti all’anagrafe canina” e pone una serie di obblighi a carico dei proprietari. Spiega il ministro Brambilla: “L’ordinanza-tipo, che proporremmo di emanare a tutti i Comuni interessati entro il mese di luglio, vuole innanzitutto contribuire alla creazione di una nuova coscienza di amore e rispetto per i nostri piccoli amici oltre che contrastare l’odioso fenomeno dell’abbandono estivo. Ma, se adottata, darà anche impulso all’industria turistica locale”
IL CASO DELLA TOSCANA
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Intanto sulla costa tirrenica è già conflitto fra la permissiva legge regionale del 20 ottobre del 2009 e le restrizioni di Rosignano, Comune "blu". La Regione consente ai cani, accompagnati dal proprietario, l'accesso non solo sui mezzi pubblici, negli alberghi o negozi ma anche in tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, comprese le spiagge. Invece l'ordinanza del sindaco Alessandro Franchi vieta di condurre o far permanere qualsiasi animale, e in particolare i cani, anche se muniti di museruola e guinzaglio, sulle aree demaniali marittime libere del Comune di Rosignano per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre. Da tale divieto è esclusa l'area identificata come Bau Beach che si trova alle Spiagge Bianche a nord del fiume Fine. Un'area difficile da raggiungere. Il Comune ritiene necessario «rispettare i criteri internazionali per le spiagge stabiliti dalla Fee per poter concorrere all'assegnazione del riconoscimento della bandiera blu anche negli anni futuri» e di «disciplinare per il periodo estivo, la presenza dei cani sulle spiagge al fine di prevenire problematiche igienico sanitarie conseguenti alla loro presenza su spiagge affollate». ■
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10 Eventi Veterinari
VETERINARIA 26 | 2010
AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI 9-10 Ottobre 2010, Palazzo Trecchi, Cremona
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
COORDINATORE SCIENTIFICO
Il programma di questa giornata vuole offrire ai partecipanti la possibilità di ricevere informazioni estremamente recenti, sia da un punto di vista terapeutico che diagnostico. Tutte le relazioni sono di 25 minuti + 10 di discussione
Marco Bedin
MODERATORE: Cristina Stocchino
OBIETTIVI Lo sviluppo della medicina veterinaria continua ad una velocità talmente elevata che è complesso anche per gli specialisti riuscire ad essere aggiornati su ogni argomento.
PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 9 Ottobre 2010 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze
9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori SESSIONE CONIGLIO DA COMPAGNIA E RODITORI 9.30 Otite media e interna nel coniglio Massimo D’Acierno 10.15 Esoftalmo nel coniglio Giuseppe Visigalli 10.40 Pausa SESSIONE RETTILI
CORSI SALUTE E SICUREZZA ANMVI Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 25 ottobre 2010, allegando l’attestazione di versamento
IL SOTTOSCRITTO COGNOME……....................................................................……… NOME……….........................................................…. VIA ....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ................................................................................................................................................. TELEFONO….....................................................................…..CELL……...........................….....................………………… EMAIL .................................................................................................................................................................................. CODICE FISCALE ............................................................................................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ........................................................ TESSERA N. …............................................…………
CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti) ❑ Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria 4-5 Novembre VERSANDO LA QUOTA DI € 140,00 + IVA (20%) 12 crediti ECM
❑ Corso per addetti al primo soccorso, 6-7 Novembre 2010 VERSANDO LA QUOTA DI € 120,00 + IVA (20%) 10 crediti ECM
❑ Corso per Addetti all’antincendio, attività a rischio basso 6 Novembre 2010 VERSANDO LA QUOTA DI € 80,00 + IVA (20%) 3 crediti ECM
VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) ❑ vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) ❑ tramite carta di credito ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍ Visa (non si accettano carte elettroniche) Intestata a ………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro) Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: ..……………………………….........................…………………….. Domicilio fiscale…………...……………………………………… PARTITA IVA CODICE FISCALE (solo se non in possesso di Partita IVA) DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...……………………….. ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
FIRMA…………………...……...……...……...……...……...……..
11.15 Immunologia nei rettili Marco di Giuseppe 11.50 Un caso di ileo in una iguana rinoceronte Simone Agostini 12.25 Pausa Pranzo SESSIONE PSITTACIFORMI 14.00 Gestione dei lori e lorichetti Fabio Pelicella 14.35 Gestione in cattività dei gechi Tommaso Giorgi 15.10 Il paziente che collabora: addestramento degli animali esotici alle principali manualità cliniche Sara Mainardi 15.45 Pausa SESSIONE RAPACI 16.15 Risoluzione chirurgica in un caso di distocia in un falco di harris Tommaso Collarile 16.50 Problematiche specifiche nel recupero del rondone Renato Ceccherelli 17.25 I Galliformi come pet Tamara Vela Gil 18.00 Discussione e termine della giornata
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Domenica 10 Ottobre 2010 SESSIONE FURETTO Diagnosi e trattamento di una massa addominale in un furetto Marco Bedin Nuove metodologie diagnostiche nel campo dei volatili ornamentali Dania Bilato Un caso di micobatteriosi in un furetto Carlo Paoletti Pausa SESSIONE NUOVI RELATORI Approccio al topo e al ratto come animale da compagnia Cristiano Papeschi Patologie gestionali e riproduttive del cincillà Daniele Petrini Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento
L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE Elisa Feroldi - Tel. 0372/40.35.00 info@sivae.it
CONVEGNO NAZIONALE SIVAR ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT Cremona, Palazzo Trecchi, 30 Settembre 2010 RELATORI Gaetano DONOFRIO Maura FERRARI Andrea GALLI Cesare GALLI Giovanna LAZZARI Mario LUINI Martin SHELDON PER INFORMAZIONI SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it
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Igiene urbana Focus
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Il ruolo dei liberi professionisti nella gestione degli animali in città di GASPARE PETRANTONI Medico Veterinario Comportamentalista Diplomato in Bioetica e Sessuologia presso l’Istituto Teologico S. Tommaso, di Messina Relazione al Convegno di “Igiene urbana veterinaria e Rapporto uomo-animale, il Ruolo di una professione che cambia”, 1 luglio 2010, Palazzo dei Normanni, Palermo.
ingrazio prima di tutto Pippo Licitra per avermi invitato a questo importante convegno e di avermi dato la possibilità di essere oggi qui presente, in questo prestigioso Palazzo dei Normanni, per dare il mio modesto contributo ad un tema attuale e pregnante qual è quello del rapporto uomo-animale. Porto i saluti del dott. Di Martino, coordinatore del Gruppo SISCA Sicilia e Calabria, che non è potuto venire per impegni precedentemente assunti, incaricandomi di rappresentare il Gruppo SISCA. La SISCA è una società specialistica, federata ANMVI, costituitasi nel 1996 con l’obiettivo di esercitare la professione nell’ambito della medicina comportamentale e di svolgere attività di ricerca, di formazione e divulgazione nell’ambito del rapporto uomo-animale. Pertanto il contributo della SISCA in seno all’odierno convegno sul rapporto uomo-animale, consentirà un approccio specialistico al tema stesso del convegno. Affrontare il discorso sul randagismo in termini di rapporto uomo-animale permette di agire sulle cause del randagismo stesso, se veramente c’è la volontà politica, istituzionale e professionale di volerlo risolvere o quanto meno di ridurlo drasticamente. È un dovere morale e professionale che ci coinvolge tutti specialmente alla luce della attuale, grave crisi economica che impone la lotta agli sprechi e quindi, anche per questi motivi, non possiamo più ignorarlo o rinviarlo. I primi ad essere avvantaggiati da una rimodulazione dell’approccio al randagismo, sono i Comuni che avrebbero meno cani da catturare, da sterilizzare, da mantenere nei canili e non dovrebbero costruire canili sempre più grandi dove “stoccarli”. Ma, lavorare sul rapporto uomo-animale vuol dire anche, sfruttare i benefici che deriverebbero da un corretto rapporto: gestione serena e sicura del cane da parte del proprietario, assenza di pericolo per la società, progetti didattici basati sulla relazione di qualità e sui suoi benefici nello sviluppo psicopedagogico del bambino, attività di pet-therapy. I Comuni, in definitiva, sarebbero quelli maggiormente interessati a questo cambio di paradigma: da randagismo a rapporto uomoanimale; da un lato avrebbero una forte contrazione dei costi globali di gestione del fenomeno del randagismo in termini economici, sanitari e di decoro urbano, dall’altro lato le somme destinate alle attività educative e di formazione, sul corretto rapporto uomo-animale, sarebbero pienamente giustificate dall’offerta di servizi al cittadino e non per mantenere i cani a vita dentro un box! Con questo convegno si fa un importante passo avanti nella lotta al randagismo perché non si parli più di randagismo, ma di rapporto uomo-animale. Ormai è chiaro a tutti che, se il randagismo è un problema, non è “il problema”. Il vero problema è il rapporto uomo-animale quando diventa difficile, fonte di disagi, causa di abbandoni e di aggressioni. Dobbiamo quindi concentrare l’attenzione e l’azione legislativa, istituzionale e professionale sul rapporto uomo-animale, perché consente di effettuare un’analisi corretta delle cause del fenomeno dell’abbandono, di promuovere l’integra-
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La veterinaria siciliana si è riunita il 1 luglio a Palermo per un convegno alla presenza delle autorità sanitarie regionali e provinciali. Il seminario, dal titolo, "Igiene urbana veterinaria. Rapporto uomo-animale - il ruolo di una professione che cambia" è stato organizzato da ANMVI Sicilia insieme a Fnovi, Sisvet, Sisca-Sicilia e Calabria e agli Ordini provinciali dell'Isola. Per l'ANMVI nazionale è intervenuta Daniela Boltrini, coordinatrice del progetto Leavet. Pubblichiamo la relazione del Collega Petrantoni ringraziando il Presidente di ANMVI Sicilia, Giuseppe Licitra, per l’organizzazione dell’iniziativa. zione sociale del binomio cane-proprietario e quindi di fare prevenzione del randagismo e delle aggressioni. E sappiamo tutti quanto sia vantaggiosa la prevenzione: costa meno e dura molto! Fino ad oggi si è pagato lo scotto anche di un’erronea interpretazione della 281/91 e di un’inadeguata formulazione della Legge Regionale 15/2000, che è testimoniato dall’insuccesso dei metodi attualmente utilizzati nella lotta al randagismo. Desidero ricordare a me stesso, l’enunciato di principio contenuto nell’Art. 1 della 281: lo Stato tutela e promuove il benessere animale, condanna gli atti di crudeltà, il maltrattamento e l’abbandono e promuove la corretta convivenza con gli animali d’affezione, cioè promuove il rapporto uomo-animale. L’obiettivo, quindi, della norma è il rapporto uomo-animale. Questo obiettivo tuttavia non è stato compreso; mentre, sono stati considerati come obiettivi ciò che la legge indicava come adempimenti amministrativi: censimento, cattura, sterilizzazione, anagrafe, mantenimento nei canili e costruzione dei canili. Ogni soggetto istituzionale coinvolto dalla norma ha interpretato come proprio obiettivo il relativo adempimento, assegnatogli dalla norma, e ciascuno ha operato in totale scollamento dagli altri soggetti. Questo è uno degli aspetti di cui si dovrebbe tenere conto se si vuole veramente avviare a soluzione il problema del randagismo, cioè mettere al centro dell’azione il rapporto uomo-animale, l’iniziativa formativa ed educativa, peraltro indicata nella legge regionale, ma del tutto ignorata, e specialmente la piena collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella lotta al randagismo: istituzioni, professione e volontariato. Lancio pertanto al Presidente Licitra, nella sua triplice funzione presidenziale regionale della Federazione degli Ordini, della FNOVI e dell’ANMVI, la proposta di farci promotori presso la Regione Siciliana di un disegno di legge che rimoduli l’attuale L.R. 15/2000 alla luce del cambiamento socio-culturale, della trasformazione del ruolo e delle competenze del medico
veterinario e del carattere di senzienza dell’animale, prospettando un’evoluzione dell’obiettivo indicato nell’art. 1 della 281, cioè non più per promuovere il rapporto uomo-animale, bensì per favorire l’integrazione sociale dell’animale d’affezione, naturalmente attraverso un corretto rapporto uomo-animale. Questa è la reale tutela dell’animale d’affezione. Non dimentichiamo che la vera tutela del cane passa attraverso la sua integrazione sociale e non rinchiudendolo a vita nel canile. Più lo emarginiamo all’interno del canile e meno sarà tollerato e tutelato, più lo integriamo all’interno della polis, e più sarà accolto e tutelato. Per questo motivo è importante ridefinire la funzione ed il ruolo del canile: non più canile rifugio, bensì centro di servizi. La terziarizzazione del canile fa parte di quel cambiamento culturale, più volte invocato ma non sempre compreso e spiegato, dove il Comune può creare una serie di servizi fruibili da parte dei cittadini, basati sul miglioramento della conoscenza etologica degli animali d’affezione, su come costruire un corretto rapporto, sull’offerta didattica per le scuole e su programmi di pet therapy. Quarant’anni fa non si parlava di rapporto uomo-animale, mentre oggi è diventato un’esigenza del legislatore e del medico veterinario. Anche allora il cane era presente nella vita dell’uomo, ma aveva un ruolo marginale legato all’utilizzo come cane da guardia o da caccia. Negli anni ’60 il cane stava all'esterno, tenuto alla catena di giorno e liberato la notte per fare la guardia alla proprietà; negli anni ‘70 – ’80 è stato accolto in famiglia dove il rapporto veniva vissuto in una dimensione domestica, privata e dagli anni ’90 in poi questo rapporto ha assunto una dimensione pubblica. Il proprietario oggi vuole andare in giro col proprio cane. Non gli basta stare in compagnia del proprio cane in casa, ma vuole portarsi il cane in vacanza, in treno, in spiaggia, ai giardini pubblici, vuole partecipare col proprio cane alle maratone cittadine, insomma chiede un riconoscimento sociale. Li avanza come diritti senza avere però la consapevolezza di avere dei doveri e delle responsabilità nei confronti del proprio cane e dei cittadini. Il dovere di educarlo e gestirlo senza che procuri disagio o preoccupazione alla società. Negli ultimi anni quindi c’è stato un aumento della presenza degli animali d’affezione nelle famiglie, caratterizzato da un forte coinvolgimento affettivo ma anche da una scarsissima conoscenza delle sue caratteristiche etologiche. Questa stretta convivenza in famiglia e nella società ha messo in evidenza l’incapacità del proprietario di educarlo e di gestirlo. Il passaggio quindi da un rapporto distaccato ad una stretta relazione affiliativa, in mancanza delle necessarie conoscenze etologiche, ha fatto emergere l’incapacità dell’uomo di educare il cane alla convivenza sociale, e questa è la causa principale dell’insorgenza di problemi comportamentali, che sono causa di sofferenza dell’animale e di pericolo per i proprietari e per la società. Da questo cambiamento del rapporto uomo-animale discende la trasformazione del ruolo del medico veterinario libero professionista che diventa il diretto e principale interlocutore del proprietario, e assume quindi un ruolo sociale, educativo, di professionista del rapporto uomo-animale. Il medico veterinario libero professionista è quindi l’osservatore privilegiato del monitoraggio e della valutazione del rapporto uomo-animale e del comportamento dell’animale stesso. Un ruolo fondamentale, perché c’è bisogno di fare prevenzione comportamentale e di emendare le situazioni di problematicità del rapporto uomo-animale, che sono alla base dell’abbandono e quindi del randagismo ma anche delle
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aggressioni. Questi ruoli il medico veterinario libero professionista li può assolvere nell’attività professionale sia generalista, sia di consulenza comportamentale al proprietario nel corso della propria pratica ambulatoriale, sia nelle attività educative che emendative, o di consulenza a soggetti pubblici come le amministrazioni comunali, come consulente del Sindaco all’interno dell’Ufficio Diritti Animali, o nell’attività didattica presso le scuole, con obiettivi didattici relazionali e referenziali relativi al rapporto uomoanimale, o come consulente comportamentale nei canili per la diagnosi e cura delle patologie comportamentali e per il processo di adozione assistita o ancora come consulente all’interno delle ASP per la valutazione del cane impegnativo. Il rapporto uomo-animale è stato messo al centro dell’azione legislativa dalle recenti Ordinanze del Ministero della Salute ribadendo la responsabilità civile e penale del proprietario, ma anche la propria responsabilità sociale, dettando disposizioni sulla corretta gestione del cane: obbligo di assicurare in ogni momento e circostanza il benessere del proprio cane, di educarlo e gestirlo in società con margini di sicurezza, di acquisire conoscenze sulle caratteristiche fisiche ed etologiche, ma anche di informarsi sulle norme che regolamentano il possesso del cane. Ma non basta sapere tutto sull’etologia del proprio cane, la norma dispone infatti che il proprietario deve accertarsi che il comportamento del proprio cane sia adeguato alla convivenza con le persone e con gli altri animali. Se da un lato la norma dispone degli obblighi per il proprietario, dall’altro lato la FNOVI ha sentito l’esigenza di farsi interprete del cambiamento del contesto socio-culturale al cui interno il medico veterinario si trova ad esercitare la propria professione. Infatti nel nuovo Codice Deontologico del 2006 detta le coordinate cui il medico veterinario deve ispirarsi e conformare la propria condotta professionale: il mutamento della sensibilità sociale, cioè la maggiore attenzione verso gli interessi ed il benessere animale, il cambiamento del rapporto uomo-animale, il riconoscimento del carattere di senzienza dell’animale. Tale condotta inoltre deve tenere conto dei paradigmi bioetici. È una interpretazione a trecentosessanta gradi del nuovo ruolo del medico veterinario che oltre a curare la salute dell’animale deve prendersi cura del suo benessere fisico e psichico e di quello del binomio uomo-animale. Il tempo a mia disposizione è finito. Avrei altre cose da dirvi, ma concludo soffermandomi brevemente sul carattere di senzienza che consiste nella capacità di provare piacere e dolore, cioè di gioire e di soffrire. Pertanto il medico veterinario nell’esercizio della professione deve tenere conto della sofferenza animale e non si tratta solamente della sofferenza fisica, ma anche della sofferenza psichica. Ma non sempre la valutazione di uno stato di sofferenza è una cosa semplice, spesso infatti necessita un’accurata visita specialistica per poterla diagnosticare. Attribuire agli animali il carattere di senzienza non rappresenta un’affermazione dogmatica, bensì un dato di fatto analizzato dalla bioetica, accertato dalle neuroscienze, dalla neurobiologia, dalle scienze comportamentali e dalla medicina veterinaria, e riconosciuto dalla legislazione e dalla giurisprudenza. Lo afferma infatti una sentenza (n. 2774 del 2008), che dice che per accertare lo stato di sofferenza dell’animale non è necessario che si ravvisino lesioni fisiche, dal momento che anche “… quelle che incidono sulla psiche …” sono in grado di procurare sofferenza, cioè patimenti, angosce perché è ampiamente riconosciuto che l’animale è un essere senziente. Pertanto il medico veterinario ha l’obbligo morale, professionale e normativo di riconoscere lo stato di sofferenza degli animali. Concludo sottolineando che se la salute e il benessere animale stanno a cuore a tutti, è tuttavia un diritto, un dovere ed una competenza professionale del medico veterinario. ■
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Cisti branchiali in due Amazzoni
La DJD è frequente nel gatto
Descritte per la prima volta nella specie, sono assimilabili a quelle dell'uomo
Nella specie, la prevalenza delle modificazioni artrosiche è fortemente correlata all'età. Studio su cento soggetti
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO n'amazzone a fronte gialla (Amazona ochrocephala) di 37 anni e un'amazzone a redini rosse (Amazona autumnalis) di 20 anni venivano visitate per la presenza di una grossa massa localizzata sulla superficie laterale del collo. Il
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primo soggetto non mostrava segni di dolore o fastidio o alterazioni nella prensione e deglutizione del cibo. Il secondo soggetto presentava modici disturbi dell'apparato gastroenterico superiore. L'esame ecografico e l'aspirazione di entrambe le masse rivelava una struttura cistica. Un esame TC effettuato sul secondo soggetto rivelava una grossa massa policistica connessa al faringe mediante un dotto laterale. Durante l'asportazione chirurgica, si notava che entrambe le masse originavano dall'area subfaringea. Sulla base della topografia e degli aspetti istopatologici e immunoistochimici si diagnosticava una cisti del secondo solco branchiale nel primo caso e una cisti della seconda tasca branchiale nel secondo soggetto. Inoltre, era presente un carcinoma in situ nell’epitelio del primo caso e un'infezione secondaria della cisti del secondo caso. Le cisti branchiali vengono diagnosticate raramente in medicina veterinaria e umana. I due casi descritti sono i primi documentati nei pappagalli e appaiono simili alle cisti del secondo arco branchiale segnalate nell'uomo adulto. *“Branchial cysts in two Amazon parrots (Amazona species)” Beaufrère H, Castillo-Alcala F, Holmberg DL, Boston S, Smith DA, Taylor WM. Avian Med Surg. 2010 Mar; 24(1):46-57. ■
MANIFESTAZIONI DELL'ESTRO NELLE VACCHE AL PASCOLO E IN CUCCETTE
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no studio ha confrontato tre metodi di identificazione dell'estro e le caratteristiche delle manifestazioni estrali tra vacche da latte tenute in stabulazione a cuccette e nutrite con un mangime misto (gruppo in cuccette) e vacche mantenute al pascolo con mangime concentrato integrato (gruppo al pascolo). Le 23 vacche Holstein-Friesian di ogni gruppo venivano monitorate attraverso tre metodi simultanei di identificazione dell'estro: osservazione visiva, colorazione della coda e radiotelemetria (HeatWatch) per 9 settimane. I profili del progesterone nel latte venivano utilizzati per determinare le date dei reali eventi estrali. Tutti e tre i metodi di identificazione mostravano una maggiore efficienza di identificazione dell'estro nel gruppo al pascolo, rispetto al gruppo in cuccette, ma non si evidenziavano differenze nell'accuratezza dell'identificazione dell'estro fra i due gruppi. All'interno di ciascun gruppo di trat-
tamento non si osservarono differenze tra l'efficienza e l'accuratezza dei tre metodi. L’HeatWatch era efficiente quanto l'osservazione visiva nell'identificare gli eventi della manifestazione estrale. Tuttavia, durante l'osservazione visiva tutte le occasioni in cui gli animali venivano osservati nel momento della disponibilità alla monta non venivano registrati dall’HeatWatch. Un maggior numero di vacche esprimeva eventi di subestro e un minor numero di soggetti esprimeva eventi di manifestazione estrale nel gruppo in cuccette, rispetto al gruppo al pascolo. L'intervallo tra parto e seconda manifestazione estrale era maggiore nel gruppo in cuccette che nel gruppo al pascolo. Tutti e tre i metodi di identificazione dell'estro erano molto meno efficaci nel gruppo in cuccette che nel gruppo al pascolo. Ciò perché tutti i metodi di identificazione analizzati si basavano unicamente sulla disponibilità alla monta e questa era ridotta nelle vacche in cuccette. Approcci alternativi per l’identificazione dell'estro sono necessari per le vacche tenute indoor su cemento, concludono gli autori. (M.G.M.) *"Estrus detection and estrus characteristics in housed and pastured Holstein– Friesian cows” Maeve A. Palmerac, Gabriela Olmosbd, Laura A. Boyleb, John F. Meeb. Theriogenology. Volume 74, Issue 2, Pages 255-264 (15 July 2010)
no studio prospettico osservazionale ha valutato la prevalenza dei segni radiografici di malattia degenerativa articolare (DJD) in un campione random di gatti domestici di proprietà. Si selezionavano a caso e indipendentemente dalle condizioni di salute 100 gatti afferenti a un'unica clinica veterinaria ed equamente distribuiti in quattro gruppi di età (0-5; 5-10; 1015 e 15-20 anni). Tutti i soggetti venivano sedati per effettuare esami radiografici ortogonali di tutte le articolazioni e della colonna vertebrale. Mediante analisi di regressione Quasi-Poisson si indagava il rapporto tra dati demografici del paziente, profilo biochimico, variabili ematologiche e urinarie e gravità della DJD. La maggior parte dei gatti (92%) presentava evidenza radiografica di DJD; nel 91% dei soggetti era presente almeno una sede di DJD appendicolare e nel 55% di essi si evidenziavano una o più sedi di DJD della colonna vertebrale. Le articolazioni affette in ordine decrescente di frequenza erano: anca, ginocchio, tarso e gomito. Il segmento toracico della colonna vertebrale era affetto più frequentemente rispetto al segmento lombosacrale. Benché molte variabili fossero significativamente associate a DJD, quando le variabili venivano combinate soltanto l'associazione tra età e DJD era significativa. Per ogni anno di aumento dell'età del gatto, il punteggio totale atteso di DJD aumentava del 13,6%. La DJD radiograficamente visibile è molto comune nei gatti domestici, concludono gli autori, anche nei soggetti giovani ed è fortemente associata all'età. Sono necessarie ulteriori indagini per determinare i segni clinici ad essa associati. (M.G.M.)
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*“Cross-Sectional Study of the Prevalence of Radiographic Degenerative Joint Disease in Domesticated Cats” Lascelles BD, Henry Iii JB, Brown J, Robertson I, Sumrell AT, Simpson W, Wheeler S, Hansen BD, Zamprogno H, Freire M, Pease A. Vet Surg. 2010 Jun 18. [Epub ahead of print] ■
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Aviaria: le piume degli uccelli acquatici sono una possibile fonte d'infezione I virus presenti nell'acqua si accumulano nel grasso di rivestimento del piumaggio e da lì vengono diffusi
virus dell’influenza aviaria si concentrano nelle piume degli uccelli acquatici e queste ultime possono costituire un’importante fonte d’infezione e diffusione virale. Lo indica uno studio pubblicato su PlosOne condotto da Mauro Delogu (Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna) insieme ad altri ricercatori dell’ateneo, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia e del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis. Le piume, e in particolare il grasso impermeabilizzante che le riveste, catturano e accumulano i virus influenzali (tra cui l’H5N1) presenti nell'acqua, dove possono resistere anche per mesi ma in percentuali insufficienti al contagio. Col tempo, il virus raggiunge nelle piume una concentrazione straordinariamente superiore a quella ambientale. E gli uccelli, che da soli o reciprocamente si sistemano le piume col becco (attività cui dedicano il 10% della giornata) e ne ingeriscono il grasso, si contagiano. Questo meccanismo spiegherebbe molti aspetti ancora oscuri del contagio da aviaria e potrebbe modificare i sistemi di prevenzione e monitoraggio della circolazione dell'influenza da virus H5N1. "Si sospettava che l'acqua giocasse un ruolo chiave nella diffusione della malattia - spiega Delogu - ma nessuno era riuscito a capire come". Alcuni dettagli 'storici' supportano la teoria: uno dei Paesi più colpiti dall'aviaria è l'Egitto dove i casi umani sono concentrati sulle sponde del Nilo. Altro episodio non chiaro: l'unico caso documentato di esseri umani uccisi dall'aviaria per contatto con animali selvatici: sei contadini dell'Azerbaijan che avevano spiumato, non mangiato, cigni infetti. "La concentrazione del virus nel piumaggio degli uccelli acquatici spiega perché non sia necessario mangiarli per ammalarsi e perché l'esposizione sia più frequente in prossimità degli specchi d'acqua e tra le donne, che in alcune aree del mondo sono dedite alla spennatura degli uccelli per la cucina", osserva Delogu. L'idea che il virus, dopo aver contaminato l'habitat acquatico attraverso le feci di un ospite infetto, si disperdesse senza più possibilità di contagiare non ha mai convinto Delogu. "Il nostro lavoro - prosegue - suggerisce che milioni di anni di evoluzione hanno svilup-
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pato nel virus dell'aviaria questa capacità di legarsi allo strato di grasso degli uccelli acquatici. Così l'uccello sano diventa un veicolo efficiente di propagazione della malattia. Più di un animale malato o moribondo".
La scoperta potrebbe incidere anche sulla prevenzione: alla circolazione del virus, secondo gli studiosi, partecipano anche i soggetti già guariti dalla malattia, finora ritenuti sani e non contagiosi, in quanto negativi alle normali indagini sanitarie. Si comportano come "falsi negativi" e sono in grado di trasmettere la malattia ai vicini di stormo. Proprio per questo, sostengono i ricercatori, "occorrerà forse rivedere le attuali procedure di prevenzione e sorveglianza dell'influenza. Ad oggi, infatti, i controlli si limitano a rilevare l'eventuale infezione dei volatili e la presenza del virus nelle feci". Ora si dovrà fare attenzione anche alle piume. Le indagini dello studio sono state effettuate presso l’Oasi WWF di Orbetello (GR) durante oltre un decennio di studi sull’ecologia dei virus influenzali e del loro rapporto con gli uccelli selvatici all’interno di un ambiente naturale protetto. L’Oasi costituisce infatti una delle principali aree di sosta italiane per gli uccelli acquatici migratori perché caratterizzata da un ambiente palustre in cui sono presenti ancora tutte le componenti di fauna e flora tipiche di questi ecosistemi, fattore fondamentale per questa ricerca.
Per giungere alle loro conclusioni, gli autori hanno condotto nel 2009 due indagini complementari. Da un lato hanno analizzato le penne esterne di alcune centinaia di animali in natura, rilevandovi concentrazioni consistenti di virus pur in assenza di infezione. Dall’altro hanno provato ad immergere piume intrise di grasso impermeabilizzante in vasche d’acqua con una bassa concentrazione virale, e hanno riscontrato che, già dopo le prime 24 ore, la concentrazione di virus sulle piume era aumentata notevolissimamente. Stesso risultato, sostituendo le piume con tamponi di cotone. Le indagini ora in corso cercheranno di spiegare il meccanismo chimico con cui il virus si lega al grasso impermeabilizzante e a quali dei suoi componenti. Anche perché questi variano tra specie e specie, individui di diversa età e stagioni dell’anno. (M.G.M.) *“Can Preening Contribute to Influenza A Virus Infection in Wild Waterbirds?” Mauro Delogu, Maria A De Marco, Livia Di Trani, Elisabetta Raffini, Claudia Cotti, Simona Puzelli, Fabio Ostanello, Robert G Webster, Antonio Cassone, Isabella Donatelli. PLoS ONE: Research Article, published 25 Jun 2010. ■
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La gestione dei campioni medicinali gratuiti di GIORGIO NERI Medico Veterinario e modalità di gestione dei campioni gratuiti di medicinali sono contenute nell’art. 87 del D. Leg. 193/2006. Per essere più precisi, il Codice del medicinale veterinario detta norme solo sui campioni di medicinali veterinari in quanto quelli per uso umano sono disciplinati dal D. Leg. 219/2006 (Codice del medicinale ad uso umano). Peraltro quest’ultimo decreto prevede che tali
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143/2007 “Ogni campione deve essere graficamente identico alla confezione più piccola messa in commercio. Il suo contenuto può essere inferiore, in numero di unità posologiche o in volume, a quello della confezione in commercio purché risulti terapeuticamente idoneo; la non corrispondenza del contenuto ed eventualmente, del confezionamento primario della confezione autorizzata deve essere espressamente richiamato in etichetta. Unitamente al campione deve essere sempre consegnato il riassunto delle caratteristiche del prodotto redatto secondo le linee guida vigenti a-
campioni siano appannaggio dei soli medici, per cui ai veterinari non potranno essere consegnati e quindi essi non potranno detenere campioni gratuiti di medicinali ad uso umano. Il DPR 309/1990 poi vieta i campioni di medicinali stupefacenti e psicotropi, la cui consegna è quindi da considerarsi vietata sia al medico che al veterinario. Questa breve trattazione non potrà pertanto che riguardare solo i campioni gratuiti di medicinali ad uso veterinario che non abbiano proprietà stupefacenti e psicotrope. Secondo la formula introdotta dal D. Leg.
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Bologna (Italy) - September 15th - 18th, 2010 Information and Registration: www.wvoc2010.eu - info@wvoc2010.eu Early Registration at lower cost before July 10th, 2010 Erika Taravella: Tel. 0372 403509
STATE OF THE ART LECTURES • Tissue engineering with mesenchymal stem cells in human orthopaedics - What do we know today? • The fate of the post-traumatic knee - What do we know today? • Cartilage resurfacing with ACI and MACI: have they stood the test of time?
SMALL ANIMAL PROGRAM Pre-Congress Courses • Arthrodesis wetlab • TTA drylab • Hybrid external Fixation drylab • IEWG Workshop with film reading session • ALPS drylab • AO Locking plates drylab • SOP drylab • TTO drylab Congress Main Seminars • Complications • The stifle • Facial trauma • Elbow
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Hip trauma Revisions Tools to measure clinical success Hot topics Distal Limb trauma Patellar Luxation Legislation Locking plates SCIVAC SATELLITE SYMPOSIUM New trends in canine and feline orthopaedics
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BOVINE PROGRAM Bovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Advanced lameness evaluation and imaging • Tenovaginoscopy
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dottate in sede comunitaria”. Ad ogni veterinario potranno essere consegnati ogni anno fino a dieci campioni per ciascuna concentrazione e per ciascuna forma farmaceutica, dei medicinali posti in commercio da meno di 36 mesi, nonché 10 campioni complessivi dei restanti medicinali prodotti dalla casa farmaceutica. Inutile dire che una struttura che annoveri nel suo staff 10 veterinari potrebbe vedersi in breve tempo letteralmente sommersa dai campioni gratuiti. A questo punto si pone il problema su cosa debba fare il veterinario per gestire burocraticamente tali campioni. La legge, infatti, dice con una certa vaghezza che i campioni potranno essere consegnati al veterinario “previa compilazione di opportuna documentazione di scarico che attesti l'avvenuta consegna” senza precisare di chi debba essere l’onere della produzione del modulo e della sua compilazione. Il Codice del medicinale ad uso umano infatti prevede che la consegna dei campioni sia sottoposta ad una richiesta scritta da parte del medico, mentre il fatto che la normativa sul medicinale veterinario parli di “documentazione di scarico” (lo scarico avviene da parte dell’azienda, mentre se il modulo dovesse essere prodotto dal veterinario si parlerebbe di carico) e di “consegna” (l’azienda consegna, mentre nel caso ci si riferisse al veterinario si parlerebbe di ricezione) lascerebbe pensare che il modulo debba essere prodotto dalla casa farmaceutica. Rimane comunque un certo margine di dubbio. A questo punto, sempre a norma dell’art. 87, “ai fini della successiva gestione dei campioni gratuiti si applicano le norme di registrazione di cui al presente decreto legislativo e di cui al decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158”. Questa frase, che invero potrebbe risultare piuttosto oscura per i non iniziati alla materia, significa in pratica che: • Il carico dei campioni gratuiti sarà assolto dalla conservazione per 3 anni della “documentazione di scarico”, analogamente a ciò che è previsto per le scorte di medicinali veterinari; • Lo scarico dei campioni gratuiti sullo stesso registro dovrà avvenire solo in caso di trattamento di animali produttori di alimenti per l’uomo (DPA) con campioni di medicinali per la cui prescrizione è previsto l’obbligo di ricetta; • In caso di uso in deroga dei campioni su animali DPA dovrà essere compilato il registro, detenuto dal veterinario, dei trattamenti in deroga; • In caso di trattamento di animali DPA con medicinali per la prescrizione dei quali è previsto l’obbligo di ricetta dovrà essere compilato il registro, detenuto dal proprietario degli animali, dei trattamenti farmacologici (salvo che in casi particolari di animali allevati per autoconsumo); • In caso di animali d’azienda trattati con medicinali contenenti sostanze betaagoniste, sostanze ad azione estrogena diverse dall’estradiolo 17 beta e dai suoi derivati sotto forma di esteri, sostanze ad azione androgena o sostanze ad azione gestagena, dovrà essere compilato il registro, detenuto dal proprietario degli animali, dei trattamenti ormonali (salvo che in casi particolari di animali allevati per autoconsumo). ■
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Gli studi di settore prevalgono sul criterio di cassa del reddito del professionista
li studi di settore e i coefficienti presuntivi vincono sul criterio di cassa. Infatti il professionista non può provare il suo reddito, a dispetto dell’accertamento presuntivo notificato dall’amministrazione finanziaria, sulla base di quanto ha effettivamente incassato nell’anno di imposta contestato. Insomma, il fatto che il compenso possa essere pagato nell’anno successivo non è rilevante ai fini fiscali. È quanto si evince dalla sentenza n. 16235 del 9 luglio 2010 con la quale la Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate presentato contro un architetto che aveva opposto all’accertamento, fondato sui vecchi coefficienti presuntivi, il criterio di cassa
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nel senso che alcuni compensi erano stati da lui incassati l’anno successivo rispetto a quello contestato. La commissione tributaria provinciale aveva accolto questa tesi. La ctr del Friuli Venezia Giulia aveva confermato, affermando che “non erano sufficienti a sostenere la pretesa fiscale le sole presunzioni derivanti dai parametri sulle categorie dei valori desunti dalla dichiarazione ma che occorreva anche una motivazione che esprimesse collegamenti e riferimenti congrui fra valori e la capacità contributiva del contribuente in un conteso periodico dell’andamento delle annualità precedenti e susseguenti”. Queste motivazioni sono state completamente ribaltate da Piazza Cavour. Nel caso specifico, in particolare, erano stati applicati i coefficienti ma la stessa sezione tributaria ha chiamato in causa nelle motivazioni gli studi di settore, rafforzando ancora una volta l’orientamento delle Sezioni unite inaugurato il Natale scorso. In particolare in sentenza si legge che “la procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concor-
danza non è "ex lege" determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli "standards" in sé considerati - meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività - ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest'ultimo ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli "standards" o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello "standard" prescelto e con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente”. L'esito del contraddittorio, tuttavia, non condiziona l'impugnabilità dell'accertamento, potendo il giudice tributario liberamente valutare tanto l'applicabilità degli "standards" al caso concreto, da dimostrarsi dall'ente impositore, quanto la controprova offerta dal contribuente che, al riguardo, non vincolato
alle eccezioni sollevate nella fase del procedimento amministrativo e dispone della più ampia facoltà, incluso il ricorso a presunzioni semplici, anche se non abbia risposto all'invito al contraddittorio in sede amministrativa, restando inerte. ■
MEGLIO NON RESTARE INERTI COL FISCO E ACCETTARE IL CONTRADDITORIO
È
legittimo l'accertamento fondato esclusivamente sugli studi di settore se il contribuente non ha fornito spiegazioni in sede amministrativa. Se cioè è rimasto "inerte" rispetto all'invito del fisco a fornire spiegazioni. Con la sentenza n. 15905 del 6 luglio la Corte di cassazione ha rafforzato la linea interpretativa inaugurata l'anno scorso dalle Sezioni unite civili (sentenza n. 26635). In particolare la sezione tributaria ha ricordato che "la procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è "ex lege" determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli "standards" in sé considerati - meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività - ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest'ultimo ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli "standards" o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello "standard" prescelto e con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente. L'esito del contraddittorio, tuttavia, non condiziona l'impugnabilità dell'accertamento, potendo il giudice tributario liberamente valutare tanto l'applicabilità degli "standards" al caso concreto, da dimostrarsi dall'ente impositore, quanto la controprova offerta dal contribuente che, al riguardo, non è vincolato alle eccezioni sollevate nella fase del procedimento amministrativo e dispone della più ampia facoltà, incluso il ricorso a presunzioni semplici, anche se non abbia risposto all'invito al contraddittorio in sede amministrativa, restando inerte. In tal caso, però, egli assume le conseguenze di questo suo comportamento, in quanto l'Ufficio può motivare l'accertamento sulla sola base dell'applicazione degli "standards", dando conto dell'impossibilità di costituire il contraddittorio con il contribuente, nonostante il rituale invito, ed il giudice può valutare, nel quadro probatorio, la mancata risposta all'invito" (fonte: cassazione.net)
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Una cassa unica per i liberi professionisti? Proposta di legge di tre deputati di maggioranza: un reddito precario non garantisce il futuro previdenziale. Bocciatura dall’Enpav: i professionisti hanno esigenze differenziate e libere professioni stanno diventando il rifugio di una condizione di precarietà intellettuale molto diffusa; non idonea, quindi, a garantire flussi finanziari adeguati. Lo si legge nella relazione della proposta di legge Delega al Governo per l’istituzione dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei liberi professionisti, presentata da alcuni parlamentari della maggioranza. Gli onorevoli Di Biagio, Berardi e Angeli propongono l’accorpamento di tutte le casse professionali in un unico istituto di previdenza. Secondo i proponenti, la sostenibilità di sistemi pensionistici “chiusi”, come le casse dei professionisti, sarà sempre più difficile così come sarà sempre più difficile salvaguardare il reddito acquisito nell’ultima fase della vita lavorativa. I parlamentari riconoscono che alcune casse hanno adottato “misure di riforma importanti, grazie alle quali sono state, in parte, ridimensionate le regole generose che, in sostanza, redistribuivano ai professionisti prossimi alla quiescenza gli avanzi di gestione derivanti dal rapporto attualmente favorevole tra attivi e pensioni”. Ma ora, “gli stessi gruppi dirigenti delle casse privatizzate che, per anni, hanno fondato le loro analisi ottimistiche su di una prospettiva di costante crescita dei contribuenti, si stanno accorgendo che l’incremento del numero dei professionisti (sfornati dalle università spesso senza criteri razionali) è destinato ad entrare in contraddizione con la stabilità e la continuità del reddito necessarie a garantire l’equilibrio del sistema”. La proposta di accorpamento risponderebbe all'esigenza di riordinare un comparto che poggia le sue fondamenta su leggi e sistemi di calcolo molto diversi fra di loro mentre sarebbe importante poter portare i trattamenti ad una maggiore omogeneità fra le diverse categorie professionali. Inoltre, secondo i parlamentari, con i risparmi ottenuti dalla gestione unificata si garantirebbe la sostenibilità di lungo periodo e si migliorerebbe l'adeguatezza delle prestazioni. Il nuovo ente che dovrebbe chiamarsi Enpalp (Ente nazionale di previdenza e di assistenza dei liberi professionisti) non farebbe scomparire le attuali casse ma le integrerebbe mantenendo delle diversità ed autonomie in quanto sarebbe prevista la continuità operativa, all'interno dell’ente unificato, degli organismi statutari di indirizzo, gestione e controllo previsti dagli ordinamenti di ciascun ente, istituto o cassa incorporati o confluenti. “La proposta di legge prevede che, in attesa dei decreti legislativi attuativi, gli enti previdenziali privatizzati possano accorparsi fra loro, nonché includere altre categorie professionali similari di nuova istituzione che dovessero risultare prive di una tutela pensionistica e previdenziale”. Stoccata finale:
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“a causa di un insufficiente coordinamento politico (l’ADEPP, l’associazione degli enti previdenziali privati, ha in corso una vera e propria scissione), ogni gestione è andata per la propria strada. Alcune si sono limitate a correggere i regimi retributivi, altre si sono aperte al modello contributivo; altre ancora (ai sensi del decreto legislativo n. 103 del 1996) hanno scelto una forma a capitalizzazione pura con una modesta aliquota di finanziamento, preparando, così, trattamenti obbligatori futuri poco più che simbolici (con tassi di sostituzione attorno al 15-17 per cento)”. Un aiuto, dicono i firmatari della proposta di legge, “verrà sicuramente dall’approvazione del progetto di legge Lo Presti ed altri (già varato dalla Camera - atto Senato n. 2177), che consentirà di superare, laddove esiste, il tetto del 2 per cento del contributo integrativo e di avvalersene, in parte, per migliorare le prestazioni”.
LA STRONCATURA DELL’ENPAV Dal sito web dell'ENPAV il Presidente Gianni Mancuso interviene nel dibattito con una decisa stroncatura della cassa unica: "Un'entità così costituita sarebbe un'ingestibile Torre di Babele". "Le categorie professionali, le loro esigenze e le loro problematiche sono talmente diversificate che sarebbe davvero impossibile riunirle sotto un'unica egida” - è la posizione del Presidente Mancuso, che rincara: "Questo appare palese a chi vive la sua vita professionale all'interno delle problematiche delle casse, ma probabilmente non altrettanto evidente risulta per chi non li vive quotidianamente, pur esercitando attivamente la professione". Il dibattito mediatico sulla materia previdenziale dev'essere ricondotto entro i termini della chiarezza, pur restando "acceso e ricco di spunti, anche provocatori - dichiara il Presidente dell'Enpav- rimane fondamentale, però, essere certi che i destinatari della comunicazione siano messi in condizione di cogliere appieno il significato della notizia". La stampa economica rispolvera la presunta instabilità economico finanziaria degli enti di previdenza privatizzati. "In realtà - conclude Mancuso - molte Casse, seguendo l'obbligo normativo della Legge Finanziaria 2007, hanno affrontato, dialogando con i propri iscritti e rappresentanti territoriali, un iter di profonda riforma del proprio sistema pensionistico, riformulando in modo significativo le norme regolamentari dei propri istituti. Grazie a tali modifiche regolamentari, analizzate e approvate dai Ministeri Vigilanti, gli istituti previdenziali dei professionisti hanno allungato il loro orizzonte di stabile sopravvivenza economico finanziaria, come richiesto dalla normativa". ■
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SCIVAC Dalle Associazioni
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Patentino: pubblicati gli elenchi dei veterinari formatori La SCIVAC ha trasmesso all’Izsler di Brescia i nominativi di 588 medici veterinari che hanno seguito la giornata di formazione durante il 65° congresso di Rimini te ha incaricato il Centro Nazionale di Referenza per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria dell’IZSLER di gestire in proprio e di coordinare le attività relative alla gestione ed implementazione di un elenco unico ed omogeneo dei formatori dei corsi previsti
Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, a Rimini, durante la docenza alla sessione dedicata al “patentino”.
al 9 luglio, le Pubbliche Amministrazioni hanno a loro disposizione due elenchi ai quali attingere per le attività previste dall'Ordinanza ministeriale 3 marzo 2009 e dal Decreto Ministeriale 26 Novembre 2009 per tutelare l'incolumità pubblica dall'aggressione di cani e favorire l'educazione al rapporto uomo-cane. Si tratta dell'elenco dei medici veterinari formati su tutto il territorio nazionale da utilizzarsi per organizzare i "corsi base" per i proprietari di cani (ad oggi 2.548 nominativi) e dell'elenco dei medici veterinari "esperti in comportamento animale" con particolare competenza in medicina comportamentale (ad oggi 95 nominativi). Nel primo elenco, reso pubblico dal Centro Nazionale di Referenza per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria dell'IZSLER, le Pubbliche Amministrazioni (es. i Comuni) trovano i medici veterinari che potranno svolgere attività di docenza ai "percorsi formativi per i proprietari dei cani", per il rilascio del patentino. I nominativi dei veterinari formatori confluiscono nell'elenco così come comunicati dai provider, ovvero dai soggetti che hanno organizzato la formazione dei veterinari formatori. Nel secondo elenco, gestito e pubblicato dalla Fnovi, trovano posto i veterinari "esperti in comportamento animale" che, oltre ad effettuare attività di docenza nei "corsi base" per i proprietari di cani (patentino), saranno il riferimento per effettuare le valutazioni comportamentali dei cani "impegnativi" per la loro corretta gestione ai fini della tutela dell'incolumità pubblica, nonché al fine di effettuare eventuali interventi terapeutici comportamentali. La qualifica è subordinata al rispetto di requisiti stabiliti dalla Fnovi. Entrambi gli elenchi sono aperti a nuovi ingressi e in costante aggiornamento. Nel primo elenco continueranno a confluire i colleghi che avranno frequentato il corso per formatori; nel secondo i colleghi che inviano il loro CV all'indirizzo messo a disposizione della Federazione. Come è noto il Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salu-
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dall’Ordinanza Ministeriale 3 Marzo 2009 circa la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” e dal Decreto Ministeriale del 26 Novembre 2009, recante “percorsi formativi per i proprietari dei cani”. Il Centro ha organizzato ad oggi 5 eventi e
ha collaborato con altri organizzatori, fra i quali la SCIVAC, dettando linee guida nella organizzazione e gestione degli eventi al fine di disporre di un elenco omogeneo e completo di formatori da mettere a disposizione della Pubblica Amministrazione. ■
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20 Lettere al Direttore A noi giovani cosa resta? Il 6 luglio @nmviOggi ha pubblicato la notizia che la Esselunga si apprestava a 500 nuove assunzioni e che per alcune mansioni la Laurea in Medicina Veterinaria era ritenuta titolo preferenziale. Facendo riferimento a questa notizia ci è stata chiesta la pubblicazione di questa lettera che riportiamo di seguito. Sono un giovane medico veterinario, mi chiamo Matteo Vincenti. Leggevo con attenzione la notizia ESSELUNGA, TITOLO PREFERENZIALE: LAUREA IN VETERINARIA che avete pubblicato sul sito
http://www.anmvioggi.it. Volevo scrivere due righe a tal proposito, perché essendo un precario e a distanza di due anni dalla laurea non riesco a pagare neanche i contributi dell'Enpav senza l'aiuto della mia famiglia. L'anno scorso ho partecipato alle selezioni per direttore di Esselunga, volevo dire che in parte è una bufala perché chi supera il concorso non parte come direttore bensì da operaio addetto agli scaffali per aspirare alla carica di direttore in non meno di 4 anni minimi. Fui molto rammaricato quando partecipai alla selezione e conobbi la bufala che per altro la resi nota sia verbalmente al colloquio che per iscritto sulle domande concorsuali che mi furono poste. Credo fermamente che se arrivare a 29 anni
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ed essere precario e far pratica gratis in ambulatori e cliniche per imparare... non se ne può più di colleghi che svolgono il lavoro di veterinario ufficiale dell'ASL e in più la libera professione in cliniche o ambulatori di proprietà. A noi giovani che spazi di lavoro rimangono? Se in Italia c'è chi fa tre lavori e chi non ne ha nemmeno uno. Qui in Italia si parla e basta ma i fatti non si vedono e non li vedo. Deluso sempre più di un sistema egoistico e narcisistico e di uno Stato assente Matteo Vincenti Caro collega, non entro nel merito della tua esperienza personale con la Esselunga che tu, mi sembra, hai già esposto chiaramente, ma sui temi ge-
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VETERINARIA 26 | 2010
“Le industrie farmaceutiche non potranno piu' indicare le persone da mandare ai congressi”. Ferruccio Fazio, Ministro della Salute
nerali che riporti con grande rammarico. La situazione che stanno vivendo i giovani veterinari è drammatica, lo sappiamo bene, e sono anni che ci battiamo a tutti i livelli, istituzionali, universitari e politici affinché si inizi seriamente ad affrontare il problema. Nel 2010 si affacceranno nel nostro settore altri 800/900 giovani laureati che andranno ad aggiungersi ai 5000 già a reddito zero ed altre migliaia di sottoccupati spesso veramente sfruttati. Ci siamo mossi a tutti i livelli per riuscire a modificare questa situazione che parte dal peccato originale della nostra professione: l'esorbitante numero di iscritti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria. Da anni, continuamente, sosteniamo, dimostrandolo anche con dati indiscutibili, che il numero programmato deve essere ridotto a 400/500 perché la necessità di veterinari per il prossimo futuro non supera il numero di trecento. Il blocco del turnover nel settore pubblico, eliminando di fatto 4/500 posti di lavoro per i veterinari nei prossimi tre anni, riduce ulteriormente il numero necessario a non più di 200. Se questa decisione di tagliare drasticamente il numero programmato fosse già presa ora ci vorrebbero comunque almeno 10 anni per ritrovare un minimo di equilibrio del settore, ma visto che il numero deciso per il prossimo anno accademico è ancora superiore a mille (1006) è evidente che il problema sembra non avere soluzione. D'altra parte l'ANMVI si è sempre battuta contro la libera professione dei dipendenti pubblici che possono già vantare un ottimo stipendio e contro l'intramoenia quando questa esula dai fini strettamente istituzionali. Pochi giorni fa l'ANMVI ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro il regolamento dell'intramoenia dei medici veterinari pubblici in Lombardia. Una battaglia dura che sino ad ora non ha dato grossi risultati, ma non ci arrendiamo anche se sappiamo benissimo che cambiare le cose nel nostro paese è pressoché impossibile. Se devo essere sincero, credo o temo, che il futuro per molti giovani veterinari italiani che non vogliono rinunciare a svolgere la loro professione, come al contrario stanno facendo molti arrendendosi di fronte all'evidenza drammatica della situazione, sia quello di andare all'estero, in paesi dove la veterinaria è certamente più considerata e rispettata e dove spesso c'è carenza di veterinari. Detto questo, ci siamo già attivati affinché per i giovani veterinari si possano valutare ed approvare condizioni di particolare favore per l'iscrizione agli Ordini, per i versamenti all'Enpav e per l'ECM per il quale qualche giorno fa abbiamo chiesto al Ministro Fazio un incontro urgente. Come vedi non abbiamo ancora risolto i gravi problemi che tu evidenzi nella tua lettera ma certamente stiamo facendo di tutto con grande impegno per arrivare a delle soluzioni. Carlo Scotti
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CVB Agenda
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La cornea e le sue principali affezioni nel cane: appuntamento a Bologna il 25 settembre abato 25 settembre 2010 il Circolo Veterinario Bolognese organizza la giornata. La cornea e le sue principali affezioni nel cane. L’evento sarà accreditato nel programma ECM e si terrà presso il Savoia Hotel Country House in Via Del Pilastro, 2 - Bologna. L’iniziativa di aggiornamento è patrocinata dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Bologna. La cornea costituisce il quinto anteriore trasparente del globo. Le sue funzioni sono strutturali, di rifrazione e di trasmissione della luce e per questi motivi deve essere trasparente, avascolare e perfettamente liscia. Tutte le patologie che possono alterare le sue caratteristiche esitano in una riduzione del visus e, nelle situazioni più delicate, anche nella perdita del globo stesso. I nostri amici animali soffrono di numerose patologie corneali che possono portare alle conseguenze sopra riportate con una velocità estrema in alcuni casi e, spesso, se non tempestivamente diagnosticate, difficilmente recuperabili. Attraverso lo studio delle variazioni di colore della
cupa esclusivamente di oftalmologia e collabora con la collega Manuela Crasta). Responsabile Scientifico è la Collega Laura Frisini.
S
Per informazioni: Segreteria CVB: Tel 051.6313158 - Cell. 340.5186635 Sito: www.cvbolognese.it E-mail: cvbologna@libero.it
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BPV CERTIFICATE, APPUNTAMENTO IN AUTUNNO
S cornea e della sua conseguente perdita di trasparenza oggi cercheremo di indagare le cause delle più frequenti patologie corneali del cane e le eventuali soluzioni terapeutiche. Relatori: Manuela Crasta (Dottorato di Ricerca in Oftalmologia all’Università di Messina. Residency in Oftalmologia all’Università Autonoma di Barcellona e al North Carolina State University, svolge l’attività di libero professionista come referente per l’oftalmologia in Emilia Romagna); Pier Carlo Ostan (relatore di esperienza internazionale, dal 2003 si oc-
i terrà in autunno, il quinto appuntamento con l’avviamento alla certificazione delle Buone Pratiche Veterinarie in struttura veterinaria privata. Il corso, della durata di un giorno, consente una preparazione personalizzata del materiale documentale previsto dal Manuale delle Buone Pratiche Veterinarie dell'ANMVI e preparano a sostenere la verifica ispettiva (audit) con l'ente certificatore. In fase di audit di certificazione, l'auditor valuterà se i vari elementi del sistema qualità strutturale sono documentati, imple-
mentati, mantenuti e costantemente perfezionati. La giornata non vincola al conseguimento della certificazione e non impegna al rispetto di alcun termine entro il quale richiedere l’audit. Per esigenze d’aula e per personalizzare quanto più possibile la giornata formativa viene accolto un numero di iscrizioni limitato, a discrezione delle esigenze didattiche individuate dal docente, Dott Andrea Verme. Per informazioni rivolgersi ad ANMVI: Tel. 0372/40.35.47 anmviservizibpv@anmvi.it
organizzato da
Soc. Cons. a r.l.
Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI
CORSO PRATICO INTENSIVO
CITOLOGIA 2
HEAD AND NECK CYTOLOGY
Cremona, 3/5 Novembre 2010 Centro Studi SCIVAC
Cremona, 15/16 Novembre 2010 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano RELATORI Ugo Bonfanti, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano Mario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano Carlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVCP, Brescia
11° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV Cremona, 10/12 Novembre 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non soci: € 680,00 + IVA 20%
DIRETTORE Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Legnano (MI) DIRETTORE DELLE ESERCITAZIONI Denis Marcellin-Little, DVM, Dipl ACVS, Dipl ECVS, North Caroline State University (USA) RELATORI ED ISTRUTTORI Consuelo Faranda, Med Vet, Milano Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Legnano (MI) Denis Marcellin-Little, DVM, Dipl ACVS, Dipl ECVS, North Caroline State University (USA) Enrico Panichi, Med Vet, Dot Ric, Torino Bruno Peirone, Med Vet, Dot Ric, Torino Matteo Tommasini Degna, Med Vet, Dipl ECVS, Roma ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (32) QUOTE Soci SCIVAC: € 800,00 + IVA 20% Non soci: € 1.000,00 + IVA 20%
DIRETTORI E RELATORI Ugo Bonfanti, Med Vet, Dipl ECVCP, Milano Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30)
QUOTE Soci SCIVAC: € 280,00 + IVA 20% Non soci: € 480,00 + IVA 20%
Professione Veterinaria 26-2010:ok
16-07-2010
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22 Calendario attività Dal 15 settembre al 17 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
15 - 18 SET 15 SET 17 - 18 SET 19 SET 21 - 24 SET 24 - 26 SET 25 SET 25 SET 26 SET 26 - 27 SET 26 SET 26 SET 26 SET 26 SET 28 SET - 1 OTT 29 SET - 1 OTT 30 SET - 2 OTT 30 SET 3 OTT 3 OTT 3 OTT 3 OTT 9 - 10 OTT 10 OTT 10 OTT 10 OTT 11 - 13 OTT 15 - 17 OTT
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC SEMINARIO SIVE CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ESVOT INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CORSO SCIVAC
2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO: PRESENTE E FUTURO NELLA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE ARTICOLARI DEL CAVALLO: INCONTRO CON WAYNE MCILWRAITH - BolognaFiere (BO) - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento- Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it 66° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - NUOVE TENDENZE IN ORTOPEDIA CANINA E FELINA - Bologna Congressi - Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CITOLOGIA PER NON CITOLOGI COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO - Centro Congressi Grand Hotel Vittoria, Montecatini Terme (PT) - Via Baccelli, 2 - ECM: Ric. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. CARDIOLOGIA: IV PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE ED ACQUISITE NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO REGIONALE DI OFTALMOLOGIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO SICARV
PATOLOGIA MITRALICA: RECENTI ACQUISIZIONI. ANATOMIA, FISIOPATOLOGIA E APPROCCIO CLINICO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TOSSE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SCVI INVASIVA - TAVOLA ROTONDA INTERATTIVA SULLA CHIRURGIA MINI-INVASIVA - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SCVI RACCOLTE ANOMALE IN CAVITÀ ADDOMINALE - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO AVANZATO INTENSIVO - ANESTESIA LOCOREGIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Matera - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Ordine dei Medici Veterinari di Trento - Via V. Zambra, 36 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LA RADIOLOGIA DALLA A ALLA ........D (DIAGNOSI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Pescara - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SCIVAC FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 1° IT. GASTROENTEROLOGIA: I PARTE - GASTROENTEROLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SIVE CORSO “MANAGEMENT DELLA FATTRICE” - La Calandrina -SUTRI (VT) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT - Centro Studi E.V. - Palazzo CON REGIONE LOMBARDIA Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO SIMUTIV COME GESTIRE L’ADDOME ACUTO IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SIMVENCO IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL CONCETTO DI CURA: OLTRE I FABBISOGNI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SIODOV CHIUSURA DELL’ACCESSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Ancona - Hotel Sporting - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO SIVAE “AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI II” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA L’ESAME CITOLOGICO QUANDO MENO TE LO ASPETTI: OVVERO QUANDO LA DIAGNOSI È LETTERALMENTE SOTTO I TUOI OCCHI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per IN COLLABORAZIONE CON ASVAC informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SIVAE “CORSO DI CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA - Centro Affari e Convegni, Arezzo - Via Lazzaro Spallanzani - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 26 | 2010
la VETERINARIA
PROFESSIONE
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 12 luglio 2010
SOLUZIONI
QUIZ 1
c 3-4 mesi
Risposta corretta: b) Seminario SIVE: “Parassitosi da elminti gastrointestinali negli equidi: attualità e nuove prospettive” - Verona, FieraCavalli - Novembre 2008
b 7-10 mesi
a soluzione fisiologica 0.45% + soluzione glucosata 2.5% b ringer lattato c soluzione fisiologica 0.9% d soluzione glucosata 5% e soluzione glucosata 10%
QUIZ 2
a 1-2 mesi
2) Quale di questi fluidi è maggiormente indicato per la terapia di mantenimento nel puledro neonato?
Risposta corretta: a) Corso SIVE - base teoricopratico di Neonatologia Vigone (TO), 29 Febb.-1° Marzo 2008
1) Quale è la durata media del ciclo delle specie del genere Strongylus nel cavallo:
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