Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 27

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

27 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 27, dal 14 al 20 luglio 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

VETERINARY ACTS E CODE OF CONDUCT

IL PUNTO SUI CONTRIBUTI ONAOSI

NUMERO CHIUSO: 1201 POSTI A VETERINARIA

TRATTAMENTO DELLE INFEZIONI CUTANEE

NO AD UNA INTRAMOENIA SENZA REGOLE

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BREVI

UNA PAROLA PER CHI SERVE LE ISTITUZIONI

EX MINSAL

di CARLO SCOTTI

Sit in dei dipendenti dell'ex ministero della Salute il 14 luglio. Con lo slogan “Salute accorpata? Salute eliminata", i manifestanti hanno protestato contro "l'accorpamento dell'ex ministero della Salute, i tagli al personale, l'abbandono dei precari e le drastiche riduzioni salariali previste dal decreto Tremonti".

TRASPORTO È pubblicata sul sito ministerosalute.it la nuova versione, aggiornata a maggio 2008, del Manuale per la gestione del controllo del benessere animale durante il trasporto su strada. “Si vuole così agevolare l'attività di controllo da parte delle Autorità a ciò deputate, siano esse Autorità sanitarie competenti (Veterinari ufficiali), che organi di polizia, sintetizzando le disposizioni legislative vigenti ed il sistema sanzionatorio correlato”.

ACQUACOLTURA La Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2006/88/CE. Il provvedimento contiene disposizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie.

ORDINI Cambio alla guida degli Ordini provinciali di Oristano e di Napoli. Nella provincia sarda Michele Pazzola succede al dimissionario Ignazio Putzu, mentre nel capoluogo campano al dr. Domenico Mollica, anch’egli dimissionario, è subentrata la Dr.ssa Vincenza De Luca Picione.

SOS ANIMALI “La Squadra per gli Animali” è un progetto che unisce la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, gli Animalisti Italiani, l’Enpa e la Lav per creare un Numero unico nazionale per gli animali, ovvero un numero telefonico al quale rivolgersi per segnalare e chiedere un pronto intervento nel caso di un animale in difficoltà.

ADOZIONI Il canile del comune di Bologna ha messo on-line le schede personalizzate di tutti i suoi ospiti, circa 150 cani e un'ottantina di gatti. A chi è in cerca di un animale domestico basterà collegarsi e selezionare il proprio animale preferito. L'obiettivo, ha spiegato l'assessore alla salute Giuseppe Paruolo, è naturalmente “incentivare le adozioni”. Il sito è visitabile al www.comune.bologna.it/rifugiocanegatto.it

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www.anmvioggi.it

FISCO

L’Europa darà un taglio all’IVA Pressing sul Governo e iniziative con la LAV per includere le nostre prestazioni e il pet food tra i beni ad aliquota ridotta A PAGINA 3

A pochi giorni dall'aggressione a Francesco Massara, Capo dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia, un nuovo atto criminale ha colpito Roberto Macrì dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro: il 7 luglio sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro il portone della sua casa di campagna. L’ANMVI ha firmato telegrammi di solidarietà ai Colleghi, un atto doveroso da parte nostra insieme ad una pubblica manifestazione di condanna e di indignazione profonda. Ma ci aspettiamo anche un intervento del Sottosegretario Francesca Martini affinché all'azione della Magistratura si affianchi una presa di posizione, di solidarietà e di condanna, da parte del Governo. Mentre scriviamo, le istituzioni, quelle stesse istituzioni servite dai nostri Colleghi, tacciono. Eppure è il secondo caso di aggressione in pochi giorni ai danni di medici veterinari impegnati nella tutela della salute pubblica e a far rispettare la Legge. La FNOVI sta valutando con i propri legali di costituirsi parte civile. I fatti sono gravissimi.

Le indagini sul caso-Macrì parlano di una testa di capretto mozzata davanti a casa, poi di una bottiglia con liquido infiammabile con l'accendino e infine i colpi di pistola del 7 luglio scorso contro il portone dell’abitazione. L’azione criminosa potrebbe essere riconducibile al lavoro prestato dal collega in una commissione d’indagine amministrativa sull’emergenza zoonosi. Sulle indagini c’è riserbo e la stampa locale usa il condizionale. Per Massara, gli aggressori non si sono fatti scrupolo di entrare nel suo ufficio e di contestargli con la violenza fisica un provvedimento amministrativo adottato nei confronti di una azienda zootecnica. Crediamo che le istituzioni debbano far sentire la loro vicinanza e che i Colleghi non vadano lasciati soli. Questo in nome di quei principi di sicurezza alimentare e di tutela della sanità pubblica che riempiono le sale nei consessi più prestigiosi, che danno lustro ai discorsi di chi li pronuncia, ma che dipendono dal lavoro e dall’abnegazione dei medici veterinari che, tanti, fanno il loro dovere fino in fondo. In un Paese normale, applicare la Legge non può es■ sere un’attività a rischio.

MEDICINA DIFENSIVA Secondo Mario Falconi, Presidente dell'Ordine provinciale dei Medici di Roma, i medici italiani non sono più sereni e, per difendersi da eventuali accuse di cittadini che lamentano casi di "malpratice", non vogliono più prendersi alcuna responsabilità e ricorrono a numerosi accertamenti, come visite, esami e analisi, spesso inutili, sul paziente. Si chiama "medicina difensiva", ed è una pratica comune per almeno il 40% dei medici italiani. Questa situazione, che fra l'altro costa allo Stato miliardi di euro, secondo Falconi deve essere risolta rendendo il medico meno vulnerabile rispetto ad ogni tipo di denuncia. "Difendere i medici - continua il Presidente dell'Ordine - non vuole dire dare ai miei colleghi la "licenza di uccidere", perché se qualcuno sbaglia è giusto che paghi". Situazioni di questo genere sono ancora molto lontane dalla realtà del settore veterinario. Certamente le contestazioni dei clienti sono in continua crescita, anche perché l'informazione proposta su molti strumenti di comunicazione, internet in particolare, sulla salute ed il benessere degli animali da compagnia, è oggi molto diffusa, ma il valore economico degli animali, ritenuti oggetti o cose, è talmente basso, che anche le richieste di danni si limitano per forza a cifre estremamente contenute. Un cane meticcio lo si può rimpiazzare gratuitamente andando al canile e la richiesta di danni esistenziali o biologici è ancora una possibilità quasi fantasiosa. Non è quindi ancora il momento di inizare ad applicare la "medicina difensiva", ma è sempre il momento di impegnarci, almeno, per una medicina di qualità e grande professionalità.

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Mercato Comunitario Anmvi Informa

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Prestazioni veterinarie e pet food, pressing per l’IVA ridotta L’ANMVI scrive a Tremonti e Martini: dall’Europa l’occasione per benefici fiscali per milioni di proprietari

l Commissario europeo alla fiscalità, Laszlo Kovacs (foto), ha proposto di modificare la Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 che regola l’imposta sul valore aggiunto. La selva di aliquote differenziate, attualmente applicate nel territorio comunitario, può infatti rappresentare un fattore distorsivo della concorrenza. Lo

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scopo della proposta è quindi di consentire agli Stati Membri di ridurre le aliquote IVA applicate ad alcune categorie di beni e servizi, purché non risulti compromesso il buon funzionamento del mercato interno comunitario. “Propongo di estendere l’opzione di ridurre le aliquote IVA a settori che non creerebbero distorsioni nel mercato interno comunitario - ha detto Kovacs- non c’è ragione per cui i servizi della ristorazione, ad esempio, siano favoriti da un’IVA ridotta in mezza Europa e non nell’altra metà”. In mancanza di un orientamento chiaro del Consiglio europeo sulla revisione dell’IVA, la proposta di Kovacs cerca di dare la spinta a settori in cui l’esigenza è avvertita da più tempo e con urgenza e al tempo stesso coglie l’occasione per dare pari opportunità a tutti gli Stati Membri. Si tratterebbe anche di andare oltre il 2010, la data limite che era già stata accordata agli Stati Membri per adottare iniziative unilaterali e facoltative di riduzione dell’imposta. Le regole portanti del sistema delle ali-

I PORTAFOGLI DELLE FAMIGLIE “Oggi mantenere bene un cane ha un costo che incide sui portafogli delle famiglie”. Lo dice il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini che, per scoraggiare l’abbandono, ha voluto una campagna di sensibilizzazione e di informazione per i cittadini. Il Sottosegretario punta inoltre all'implementazione della banca dati nazionale dell'anagrafe canina, che a oggi raccoglie i dati identificativi di quasi tre milioni e 700 mila animali, ad una nuova ripartizione dei fondi ordinari alle Regioni disciplinati dalla legge 281/1991 che prevede la destinazione del 60% delle risorse alla promozione di programmi di sterilizzazione e infine il monitoraggio del finanziamento straordinario per l'ammodernamento e la costruzione di canili pubblici previsto dalla legge 376 del 2003: fino ad ora sono 208 i progetti accolti. Le istituzioni - questa la promessa del ministero - apriranno così le porte ai cittadini, i canili saranno a disposizione, e saranno migliorate le qualità di ricezione, ma soprattutto l'obiettivo è quello di promuovere l'affido degli animali, e degli animali adulti in particolare. Il Tavolo permanente per il benessere degli animali d'affezione voluto dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini affronta i temi del randagismo e del rapporto uomo-animale, anche in relazione alla prevenzione degli episodi di aggressività. Ai lavori partecipano gli enti e le associazioni protezionistiche insieme a rappresentanti della veterinaria istituzionale (FNOVI), pubblica e privata. Alla riunione dell’8 luglio, per l'ANMVI, ha partecipato, Raimondo Colangeli, Presidente della SISCA (Società Italiana di

Scienze Comportamentali Applicate). La nuova ordinanza arriverà entro l'estate, senza la lista delle razze dei cani pericolosi. Francesca Martini ha infatti dichiarato: “entro l'estate sostituiremo l'ordinanza sui cani pericolosi e non ci sarà nessuna lista pregiudiziale che cataloga gli animali sulla base della razza. Punteremo, invece, sull’educazione e sulla formazione dei proprietari per l’ottimale detenzione degli animali e controlleremo affinché in tutti i centri di addestramento sia abolita qualsiasi metodica che stimoli l’aggressività. Nessun cane è geneticamente pericoloso. Ritengo invece che i fattori ambientali siano determinanti per stimolarne una eventuale aggressività.'' Nel vademecum del proprietario responsabile messo a punto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (www.ministerosalute.it), si sottolinea che il futuro proprietario deve informarsi chiedendo consiglio al medico veterinario. Il Sottosegretario ha richiamato alla responsabilità dei proprietari e alla loro formazione e non ha fatto retromarcia neppure di fronte all’episodio di aggressione mortale, in ambito domestico, ai danni di un’anziana donna sbranata a Sassari dal pit bull del figlio. Al Corriere della Sera, la Martini ha dichiarato di aver “aperto un’indagine affidata al capo dipartimento di veterinaria per capire bene il contesto di questa storia”, ma ha confermato il suo “no” alle black list (nella foto la locandina della campagna contro l’abbandono "E tu di che razza sei?" promossa dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali e firmata da Oliviero Toscani).

quote Iva sono che i beni e i servizi soggetti all’imposta sopportano di norma un’aliquota almeno del 15%, ma gli Stati Membri possono applicare percentuali inferiori, mai al di sotto del 5% a beni e servizi individuati in una ristretta categoria. Questa regola è stata complicata da una miriade di deroghe differenziate da parte degli Stati Membri.

IL RUOLO DELL’ITALIA Il Presidente dell’ANMVI ha inviato una nota al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, affinché sostenga in sede europea la proposta di riordino e riduzione dell’imposta in sede europea, con particolare riguardo alle prestazioni veterinarie sugli animali da compagnia e sul pet food. “Crediamo che l’Italia non possa esimersi dall’esercitare questa facoltà scrive il Presidente Carlo Scotti - e dal cogliere l’occasione per ridurre al 10% (almeno) l’IVA applicata alle prestazioni veterinarie e ai prodotti alimentari per animali da compagnia, considerando che l’aliquota attualmente in vigore (20%) porta la salute e il mantenimento degli animali d’affezione sullo stesso piano di un bene di lusso”. Quanto richiesto dall’Associazione favorirebbe il buon funzionamento del mercato interno comunitario e solleverebbe il nostro Paese da una evidente penalizzazione fiscale rispetto ai concorrenti europei. L’esigenza di una armonizzazione dell’imposta, anche a seguito della libera circolazione dei professionisti, era già stata fatta presente dall’Associazione all’ex Ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino e - più recentemente - allo stesso Ministro Tremonti.

CUI PRODEST? La stessa sollecitazione è stata inviata al Ministro alle Politiche Europee Andrea Ronchi e al Sottosegretario di Stato alla Salute Francesca Martini, osservando che una riduzione in tal senso gioverebbe: ai proprietari consumatori che vedrebbero decurtati gli oneri fiscali su prestazioni e beni necessari per la salute e il benessere degli animali; agli animali d’affezione i cui costi di mantenimento non potrebbero più rappresentare un disincentivo all’adozione o all’acquisto di un animale da detenere a scopo di compagnia, o peggio costituire l’alibi per reati penali come l’abbandono e il maltrattamento; alla libera circolazione delle prestazioni veterinarie in Europa, ai sensi della Direttiva 36/2005/CE - recepita dall’Italia - che armonizza le qualifiche professionali, ma nel permanere di una forte diversificazione delle aliquote applicate in Europa sulle prestazioni veterinarie, che vede l’Italia fra i Paesi con la percentuale di imposta più elevata.

QUALI BENI E SERVIZI? L’elenco proposto dal Commissario Kovacs è molto vasto e va dalle biciclette alle scarpe, dai computer agli orologi. Si pensa anche a servizi di tipo domestico - come quelli forniti da collaboratrici domestiche, baby sitter, badanti e assistenti ai disabili - e a beni riconducibili alla cura e all’igiene personale, come il parrucchiere, i prodotti parafarmaceutici e servizi di giardinaggio. “Sarebbe oltremodo difficile - commenta Scotti - giustificare agli occhi di milioni di proprietari un alleggerimento dell’imposta su beni come il giardinaggio e la cosmesi (legittimamente ricompresi nelle modifiche proposte dal Commissario alla fiscalità Laszlo Kovacs) ma non su prestazioni sanitarie aventi risvolti di sanità animale e di sanità pubblica né su beni di prima di necessità come gli alimenti per animali da compagnia”. ■

TROPPE TASSE ANCHE PER CANI E GATTI ene le iniziative contro l’abbandono avviate dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ma occorre anche venire incontro a chi non ha alcuna intenzione di separarsi da Fido e Fuffi. A partire dal contenimento della esagerata pressione fiscale che, fra le più alte in Europa, grava ancora sulle cure veterinarie e sugli alimenti per gli animali da compagnia. Lo ricordano ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e LAV (Lega Anti Vivisezione) che si appellano al Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, delle Politiche Europee, Andrea Ronchi e al Sottosegretario Francesca Martini, per ridurre l’IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food, oggi fissata al 20% al pari di un bene di lusso. L’occasione per sostenere le famiglie italiane che hanno o desiderano un animale da compagnia - sostengono le associazioni - è servita su un piatto d’argento dall’Europa, impegnata a discutere con gli Stati Membri il riordino dell’imposta sul valore aggiunto e a concedere ai Ventisette la facoltà di ridurre la tassazione su alcuni beni e servizi. Per ANMVI e LAV l’Italia non può esimersi dall’esercitare questa facoltà e dal cogliere l’occasione per ridurre al 10% (almeno) l’IVA applicata alle prestazioni veterinarie e ai prodotti alimentari per animali da compagnia, considerando che l’aliquota attualmente in vigore (20%) colloca la salute e il mantenimento degli animali d’affezione sullo stesso piano di un genere voluttuario. Una riduzione dell’aliquota IVA gioverebbe. - ai proprietari-consumatori, agli affidatari e ai canili-rifugio del volontariato che vedrebbero decurtati gli oneri fiscali su prestazioni e beni di prima necessità per la salute e il benessere dei loro animali; - agli animali d’affezione i cui costi di mantenimento non potrebbero più rappresentare un disincentivo alla convivenza con l’uomo e all’adozione presso i canili-rifugio gestiti dal volontariato, o peggio un alibi per reati penali come l’abbandono e il maltrattamento; Sarebbe oltremodo difficile concludono le associazioni- giustificare agli occhi di milioni di proprietari e affidatari un alleggerimento dell’imposta sui beni più disparati, ma non su prestazioni sanitarie aventi risvolti di sanità animale e di sanità pubblica né su beni di prima di necessità come gli alimenti per animali da compagnia. (Comunicato stampa congiunto ANMVI LAV del 10 luglio 2008)

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Competenze, ruolo e comportamento del veterinario europeo La Federazione dei Veterinari Europei ha approvato il Veterinary Acts e il Code of Conduct ’Assemblea Generale della FVE (Federation of Veterinary of Europe), riunita a Vienna ai primi di giugno, ha adottato due documenti fondativi dell’identità veterinaria in Europa: il Veterinary Acts e il Code of Conduct. Grazie al primo, gli attuali 200.000 medici veterinari europei hanno a disposizione una definizione di “atto medico veterinario” che contraddistingue l’operato del medico veterinario e fornisce le chiavi per individuare l’essenza del suo agire; con il secondo, la FVE ha inteso rendere più europei i codici deontologici nazionali, indicando i comportamenti a cui si attiene il medico veterinario che voglia dirsi “deontologicamente europeo”.

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PERCHÉ UN VETERINARY ACTS La codifica di un Veterinary Acts nasce da una preoccupazione diffusa in ambito europeo, quella che la professione e le attività veterinarie siano minacciate e svilite da professionalità diverse e tuttavia emergenti. Troppe figure professionali insomma svolgono compiti di natura medico veterinaria senza una chiara missione, senza una specifica formazione e senza una investitura professionale. Per la FVE vi sono addirittura Governi europei che agiscono per minare il ruolo del veterinario e trasferire ad altri le sue competenze. In questo scenario sono compromessi tanto la salute animale quanto la reputazione della professione. Tuttavia, il documento approvato dalla FVE non vuole risultare corporativo e dichiara subito in premessa che lo scopo del Veterinary Acts non è quello di proteggere la professione veterinaria, ma di proteggere la salute e il benessere animale. Questa riserva di competenze, insomma, non potrebbe passare sotto gli strali del Garante della Concorrenza perché non si tratterebbe di preservarsi esclusive, ma di preservare un bene comune come la sanità veterinaria.

ARTE E PROFESSIONE I cinque criteri (v. box) per definire l’atto medico veterinario vogliono sottolineare da un lato l’apporto dell’arte e della scienza veterinaria e dall’altro focalizzare l’attenzione sugli aspetti più pratici della professione. Il punto centrale, che più sta a cuore alla FVE, è che esami, diagnostica, trattamento e prescrizione farmacologica sono tutti strettamente correlati fra loro e sono da considerarsi esclusive del medico veterinario. Ognuna di esse non può svolgersi in maniera a se stante. Lo stesso criterio di “indivisibilità” dei compiti è sancito per il medico veterinario che svolge compiti ufficiali di sanità pubblica.

I PARA-PROFESSIONALS La riserva delineata dal Veterinary Acts non vuol dire, ad esempio, che non ci sia spazio per figure non veterinarie come l’infermiere, ma che queste debbano essere rigorosamente formate per fare ciò che sono autorizzate a fare. La FVE si richiama in proposito alla definizione che ne dà l’OIE: una persona autorizzata dall’Ordine professionale ad espletare determinati compiti - all’interno di una categoria professionale stabilita nel Paese di veterinari “para-professional”- sotto la responsabilità e la direzione di un medico veterinario. I compiti che possono essere svolti sono individuati dall’Ordine professionale sulla base di qualifiche, formazione e fabbisogno. La FVE non nasconde di sostenere lo sviluppo di queste figure, purché tecnicamente e legalmente regolamentate. Ne risulterebbe favorito il cliente, il consumatore e in generale il pubblico, sia dal punto di vista economico che in termini di legalità.

FIDUCIA E CONSIDERAZIONE La considerazione pubblica della professione è il trait d’union dei due documenti licenziati a Vienna. Tra gli scopi del Codice di Condotta c’è infatti quello di migliorare il rapporto con il cliente all’insegna della fiducia e

della pari dignità. Al rapporto con il cliente, il Code of Conduct dedica parecchio spazio. Si dice che i veterinari devono avere rispetto per le esigenze e le richieste avanzate dal cliente, purché queste non siano in contrasto con le norme di legge e i principi deontologici, che devono avere atteggiamenti non discriminatori (genere, religione, origine, disabilità, ecc.). Si incoraggia il ricorso al consenso informato e a forme di comunicazione pubblicitaria che non siano in contrasto con il principio di indipendenza intellettuale del medico veterinario. I veterinari devono assicurare che il cliente sarà adeguatamente risarcito in caso di errore professionale, mancato risultato od omissioni. È dunque espressamente prevista l’adozione di soluzioni assicurative o analoghe forme di garanzia. È un diritto del cliente quello di ottenere un adeguato risarcimento quando le cose non sono andate per il verso giusto e la sua contestazione è giustificata. Quanto il destinatario dell’attività veterinaria è la sanità pubblica, il veterinario agirà sempre tenendo presente i risvolti del suo operato e delle situazioni incontrate sulla salute della collettività, con particolare riguardo alla sicurezza alimentare. Ciò significa che si deve complessivamente favorire la considerazione pubblica della professione e la fiducia della società nel medico veterinario.

LA VETERINARIA “ALLARGATA” Occorre tenere presente che nell’Europa a 27 Stati, le prestazioni veterinarie hanno un mercato di riferimento europeo. Ciò significa considerare il collega e il cliente europeo alla stregua di quello nazionale secondo il principio della non discriminazione. Lo stesso vale nei rapporti interprofessionali. Ogni medico veterinario deve conoscere in primis la legislazione vigente nel proprio Paese, ma qualora entri a contatto con un collega europeo o eserciti in territorio comunitario è egualmente tenuto ad informarsi sulla legislazione vigente in quel determinato Paese e a conoscere le forme in cui è organizzata la professione. Il collega europeo, insomma, è un collega punto e basta. Anche verso i colleghi connazionali, il Codice chiede il massimo del rispetto e menziona lo staff (i veterinari devono trattare i colleghi correttamente e assicurare loro un salario adeguato e il rispetto delle condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro) e le future generazioni (i veterinari devono sostenere le generazioni future e il loro sviluppo professionale).

GLI ANIMALI I veterinari devono considerare l’animale come un essere senziente e sentirsi responsabili della sua salute e del suo benessere. Per farlo devono tenere conto dei cinque principi di libertà riconosciuti dall’Europa agli animali: libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal dolore, danni e malattie, libertà dalla paura e dal disagio, libertà di esprimersi secondo il loro normale comportamento e la libertà di manifestare contrarietà. L’eutanasia, in questo contesto, è concepita come caso d’urgenza (anche senza il consenso del proprietario), quando non si dispone di mezzi per impedire la sofferenza eccessiva dell’animale (per esempio in caso di incidente) o quando non è possibile in alcun modo impedire una sofferenza eccessiva nell’animale.

IL VETERINARY ACTS IN 5 PUNTI ome si definisce l’atto medico veterinario nel suo insieme? Ci sono almeno cinque aspetti complementari fra loro: 1. Tutti gli interventi, materiali o intellettuali, che hanno per fine la diagnosi, il trattamento o la prevenzione di malattia (fisica o psichica), lesione, dolore o difetto in un animale, oppure che hanno lo scopo di determinare lo stato di salute e di benessere di un animale o di un insieme di animali ed in particolare il loro stato fisiologico, inclusa la prescrizione di farmaci veterinari; 2. Tutti gli interventi che causano o possono potenzialmente generare dolore; 3. Tutti gli interventi invasivi; 4. Tutti gli interventi veterinari, comprese le attività nella filiera di alimenti o mangimi aventi risvolti di sanità pubblica; 5. Le certificazioni veterinarie che si riferiscono a tutti gli interventi sopra indicati. Il Veterinary Acts è scaricabile alla pagina: http://www.fve.org/news/position_papers/veterinary_profession/fve_08_009_v etact.pdf

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IL CODE OF CONDUCT efinito cosa fa il medico veterinario, va definito anche come lo fa. La FVE ha così elaborato un Codice di Condotta per la professione veterinaria, valevole a livello europeo, in tutti gli Stati Membri dove si applica la Direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali, incluse quelle veterinarie. Il Codice contiene gli standard minimi di comportamento del medico veterinario per conquistare la fiducia del cliente e innalzare la reputazione sociale della professione. Non si tratta (non solo almeno) di practice management, ma di un salto deontologico di qualità in direzione di una visione etica condivisa della professione a livello comunitario. E se la professione è la prima a darsi delle regole, ci sono meno possibilità che siano altri ad imporgliele. Il Code of Conduct non si sostituisce in alcun modo alla deontologia approvata a livello nazionale, ma la completa dandole ulteriori elementi per rafforzare il grado di fiducia del pubblico e per migliorare i rapporti fra Colleghi europei. Il Code of Conduct è scaricabile alla pagina: http://www.fve.org/news/position_papers/veterinary_profession/fve_07_045_c odeofconduct.pdf

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L’AMBIENTE Un tratto distintivo del Codice di Condotta Europeo è dato dal capitolo dedicato all’ambiente. La sensibilità ecologica del Legislatore europeo permea il Codice che addirittura incoraggia i medici veterinari a fare la raccolta differenziata dei rifiuti. I veterinari devono migliorare le proprie conoscenze sulla legislazione ambientale e considerare sempre l’impatto delle attività professionali sull’ambiente circostante. ■



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6 Attualità Sicurezza alimentare

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OGM negli alimenti: presenza “limitata ed a livello di tracce” Pubblicati i risultati 2007 del Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti “Si conferma che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti rispettano i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente e che la presenza di OGM negli alimenti sul territorio è limitata ed a livello di tracce”. Queste le conclusioni dei controlli effettuati nel 2007 per la ricerca di OGM negli alimenti. Il 1 luglio scorso, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha infatti pubblicato i risultati del Piano Nazionale di Controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti. Il documento, a cura della Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione, riporta i risultati dei controlli condotti nel circuito convenzionale e in quello biologico e all’importazione.

ASPETTI MIGLIORABILI Tuttavia, “la pianificazione del controllo ufficiale non è ancora completa ed omogenea sul territorio: continua, infatti, a mancare per il secondo anno il contributo di alcune regioni e non è a regime la trasmissione delle informazioni nei tempi e nei modi previsti”. Un’ulteriore osservazione finale riguarda anche la opportunità di intensificare l’attività di controllo sulla materia prima e all’importazione. La valutazione complessiva è in ogni caso “positiva”. Infatti, la percentuale di non conformità emersa nei controlli è estremamente ridotta (inferiore allo 0,5%).

CIBI CONVENZIONALI Relativamente alle matrici analizzate nel circuito convenzionale, complessivamente 98 campioni, il 25% ha interessato la farina di mais, il 10% bevanda di soia, il 9% fiocchi di cereali, l’8% biscotti, il 6% il mais dolce, il 5% granella di mais fino ad arrivare all’1-2% di diverse matrici quali amido di mais, snacks dol-

ci o crackers. In quest’ambito le positività riscontrate, relative ad OGM autorizzati sul territorio comunitario, sono state 65 ossia il 9,3%. Nell’ambito di tali positività la maggior parte dei campioni hanno rilevato una presenza di OGM autorizzati molto bassa, con valori sotto allo 0,1%. Solo un campione è risultato non conforme (> 5%) rispetto ai requisiti di etichettatura, in quanto sopra la soglia di tolleranza dello 0,9% prevista dalla normativa vigente.

TUTELARE IL PRODOTTO TIPICO ITALIANO

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CIBI BIOLOGICI I controlli condotti su alimenti biologici per la ricerca di OGM hanno riguardato 97 campioni prelevati nelle diverse Regioni, di cui il 16% di bevanda di soia, il 12% di farina di mais, l’11% prodotti da forno, l’8% fiocchi di cereali il 7% snacks salati ed altre varie matrici sempre a base di mais e soia nell’ordine dell’12%, con una percentuale di positività del 3%. Le 3 positività per la presenza di soia Roundup Ready, sono state riscontrate in due campioni di farina di soia e in un prodotto dolciario da forno.

IMPORTAZIONE I controlli all’importazione hanno rilevato quattro campioni positivi per la presenza di OGM su otto. In tre casi di positività inoltre la presenza di evento GM autorizzato era superiore al 5%: per due campioni di olio di soia grezzo, proveniente dall’Argentina e uno di granella di mais proveniente dal Brasile. Le partite in questione sono state ammesse all’importazione con l’obbligo di etichettatura. Anche se il numero di campioni è esiguo, emerge l’indicazione di una più alta percentuale di positività, quando il controllo è effettuato sulla materia prima all’importazione. ■

on l’approvazione definitiva, avvenuta al Senato, del decreto-legge del 16 maggio 2008, n. 85, che reca disposizioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di Governo, sono state confermate le competenze in capo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in materia di produzione e prima trasformazione dei prodotti agricoli. “Sono soddisfatto di un voto favorevole che investe il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di un ruolo che gli appartiene - sottolinea il Ministro Luca Zaia -. La qualità e la sicurezza dei nostri prodotti è nota a livello internazionale. Le politiche agricole non sono solo produzione e salvaguardia del reddito delle aziende ma significano valorizzare e difendere il Made in Italy in campo agroalimentare. Dobbiamo sostenere le aziende che lavorano bene - sottolinea Zaia - stringere un patto con il consumatore, assicurare prodotti sani e genuini nel contenuto e trasparenti sin dall’etichetta. Il nostro obiettivo è tutelare e promuovere il prodotto tipico italiano”.

-0,5% La percentuale di non conformità emersa nei controlli complessivi.

9,3% La percentuale di positività nel circuito convenzionale, con presenza di OGM sotto allo 0,1%.

PIANO NAZIONALE RESIDUI a Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato i risultati del Piano Nazionale Residui (PNR) del 2007. Dal 2005 al 2007 si è assistito ad una progressiva riduzione delle non conformità e ciò è correlato principalmente ad una riduzione delle non conformità per sostanze di categoria B (Medicinali veterinari e agenti contaminanti), mentre la percentuale di non conformità per sostanze della categoria A (Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate) appare piuttosto costante. Delle 72 non conformità riscontrate nel 2007, il 36,1% ha riguardato gli steroidi, il 27,8% le sostanze antibatteriche ed il 20,8% i contaminanti ambientali. Per quanto attiene la categoria A, nel 2007 sono state riscontrate non conformità per cortisonici nei bovini e cloramfenicolo in suini, volatili da cortile e prodotti dell'acquacoltura. In particolare, va evidenziato che i cortisonici rappresentano un "ingrediente" fondamentale per i "cocktail" anabolizzanti. Nell'ambito dei trattamenti illeciti, inoltre, va evidenziato che il cloramfe-

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nicolo, anche se in un limitato numero di casi, si riscontra ogni anno in diversi settori produttivi. Il numero di non conformità per sostanze di categoria B è notevolmente influenzato dal riscontro di contaminanti (categoria B3). Ciò va correlato, principalmente, alla riduzione della ricerca del cadmio nel fegato degli equini (a seguito del divieto di immissione sul mercato di tale organo) e alla riduzione della contaminazione da aflatossine del latte (grazie ad un miglioramento della prevenzione, oltre che all'influenza di fattori ambientali). Va considerato, inoltre, che la percentuale di non conformità per sostanze antibatteriche (B1) appare piuttosto stabile negli anni. Anche nel 2007, le attività mirate a specifiche problematiche territoriali hanno riguardato la ricerca di ormoni in bovini, contaminanti ambientali, tra cui metalli pesanti (cadmio) in equini e composti organoclorurati (PCB, diossine e DL-PCB) in latte, sostanze vietate e coccidiostatici in conigli e sostanze antibatteriche in miele. Il campionamento su sospetto, invece, ha evidenziato l’uso illecito di beta-agonisti in bovini (22 non conformità per clenbuterolo).

3% La percentuale di positività fra i campioni dei cibi biologici per la presenza di soia Roundup Ready in due campioni di farina di soia e in un prodotto dolciario da forno.

5% La percentuale in tre casi di positività fra i campioni all’importazione, due di olio di soia grezzo dall’Argentina e uno di granella di mais dal Brasile.

REINTRODURRE LE FARINE DI PESCE? i è svolto a Roma un incontro tra il presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, sen. Antonio Tomassini, e il commissario straordinario del Governo per le emergenze zootecniche, Ettore Ianì. “È stata l’occasione per uno scambio di idee e un confronto a tutto campo - spiega il commissario Ianì - Dall’analisi della situazione dei problemi attualmente oggetto di attenzione in Italia e a livello comunitario, come la bluetongue, a quella di altre questioni legate alla salute degli animali e alla sicurezza dei consumatori, come l’ipotesi di reintroduzione delle farine di pesce nell’alimentazione dei giovani ruminanti. “Quello con il sen. Tomassini è stato un incontro utile e cordiale - ha concluso il commissario Ianì - che ha gettato le basi per un proficuo rapporto di collaborazione tra le nostre istituzioni e per un futuro nuovo confronto”.

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8 Legale Quote 2003-2006

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VETERINARIA 27 | 2008

Contributi Onaosi: il punto della situazione di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato e vicende relative al contributo Onaosi continuano a rivestire notevole interesse per i sanitari tutti e, naturalmente, per la categoria dei medici veterinari. Infatti la fondazione perugina è “tornata alla carica” negli ultimi mesi chiedendo nuovamente ai sanitari liberi professionisti il pagamento del contributo per gli anni dal 2003 al 2006. E questo nonostante sia passato più di un anno dalla pronuncia della Corte Costituzionale N°190 del 15.06.2007 che - ricordiamo - ha dichiarato l’incostituzionalità dei criteri con cui la Fondazione Onaosi ha fissato il contributo obbligatorio per tutti i sanitari iscritti agli ordini professionali (e dunque per tutti i sanitari, dipendenti pubblici e non) per gli anni dal 2003 al 2006 compreso. Onaosi, infatti, aveva utilizzato, come base per quantificare tale versamento, dei regolamenti ministeriali, ma tale criterio è stato stigmatizzato dalla Corte Costituzionale, la quale ha sancito che contributi di quel tipo possono essere imposti soltanto sulla base di una legge del Parlamento. Ciononostante, Onaosi fa “finta di nulla” e pur in assenza di una legge dello Stato che fissi limiti e misura della contribuzione - chiede nuovamente il pagamento di tali contributi, continuando a determinarli sulla base dei medesimi criteri che la Corte Costituzionale ha bocciato.

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Si tratta di lettere raccomandate che possono essere pervenute anche a medici veterinari che avevano fatto richiesta di restituzione dei contributi versati per gli anni 2003 / 2006, o che - addirittura - si sono opposti alla relativa cartella esattoriale, con processo ancora in corso.

… SEMPRE ILLEGITTIME Tali nuove richieste sono illegittime, e va ribadito che il sanitario libero professionista può respingere ogni richiesta di pagamento del contributo Onaosi per gli anni 20032006. La situazione pertanto è, anche oggi, quella già evidenziata in precedenti articoli: il medico veterinario che ha già pagato i contributi per gli anni dal 2003 al 2006 (compreso) può chiedere alla Fondazione Onaosi la restituzione di quanto versato (anche se, in caso di mancata restituzione spontanea da parte dell’Onaosi, dovrà promuovere una vera e propria causa); il medico veterinario che non ha pagato i contributi per gli anni 2003, 2004, 2005, 2006 potrà, anzi deve opporsi alle relative cartelle esattoriali che gli verranno quasi certamente notificate, promuovendo - anche in tal caso - una vera e propria causa (dinanzi al Tribunale del Lavoro di residenza del medico veterinario) entro 40 giorni dalla notifica della cartella stessa; in più, il medico veterinario che non ha pagato per i predetti anni e si veda recapitare una nuova richiesta di pagamento da parte di Onaosi, può rifiutarsi di pagare.

LA POSIZIONE DEI VETERINARI NUOVE RICHIESTE … A più di un medico veterinario sarà infatti capitato negli ultimi tempi di ricevere una lettera raccomandata a/r ove Onaosi cita la sentenza N°190/2007 della Corte Costituzionale, affermando che - nonostante tale pronuncia - non ha fatto venir meno il potere impositivo della fondazione e, sulla base di tale affermazione, rinnova la richiesta di versamento del contributo per i suddetti anni.

Va evidenziato, inoltre, che la situazione è rimasta invariata anche dopo l’intervento del legislatore il quale, al fine di regolare la situazione determinatasi dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, ha emanato l’art.29 del D.L. 01.10.2007 N° 159 - Decreto fiscale collegato alla finanziaria 2008 (convertito in legge N° 222/2007). Tale provvedimento, infatti, fa riferimento alla riforma che la fondazione Onaosi dovrà rea-

lizzare proprio per adeguarsi al disposto della sentenza N°190/2007 della Corte Costituzionale e stabilisce i criteri che, nelle more della riforma, l’Onaosi dovrà osservare nel determinare il contributo obbligatorio dovuto alla fondazione Onaosi da tutti i sanitari pubblici. Ciò significa che non viene affatto toccata la posizione dei sanitari (e dunque dei medici veterinari) liberi professionisti, per i quali continuano a valere le regole sopra esposte, per molteplici ragioni: 1) il provvedimento non si occupa di tale categoria; 2) in ogni caso, è un provvedimento privo di efficacia retroattiva; 3) anche qualora fosse stata stabilita una efficacia retroattiva, sarebbe comunque necessaria una nuova determinazione del contributo da parte della fondazione; qualora Onaosi avesse emesso una “vecchia” cartella esattoriale per il pagamento del contributo relativo agli anni 2003/2006 e (ipotesi alquanto teorica) il contributo determinato con i nuovi criteri coincidesse perfettamente con il contributo determinato in base ai criteri dichiarati incostituzionali, si imporrebbe l’emissione di una nuova apposita cartella.

IL BUON SENSO Questo è quanto espressamente riconosciuto anche dal Tribunale del Lavoro di Milano, che nel gennaio 2008 ha accolto il ricorso presentato contro Onaosi da un gruppo di medici veterinari liberi professionisti i quali, con il patrocinio dei legali dell’ANMVI, avevano contestato la fondatezza della pretesa della fondazione di richiedere ai liberi professionisti l’iscrizione ed il versamento del contributo. Sarebbe certamente auspicabile che l’Onaosi cessasse dal porre in essere comportamenti contrari al buon senso che invece dovrebbe ispirare l’operato dell’Ente in relazione ai probabili (ma per scelta) destinatari delle sue prestazioni e, comunque, in primis alla legge. Errare è, infatti, umano, perseverare è diabolico! ■

PACI: CORRETTO E LEGITTIMO IL NOSTRO OPERATO l Presidente della Fondazione, Aristide Paci, commenta il parere del legale dell’ANMVI registrando, “non senza sorpresa”, una “sarcastica presa di posizione contro provvedimenti assunti dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione”. Il Presidente Paci conferma quindi “la correttezza e la legittimità formale e sostanziale dell’operato della Fondazione”. A sostegno della sua posizione rimanda ad un comunicato della Fondazione in cui si spiega che “con avvisi bonari - anche al fine di produrre effetti interruttivi della prescrizione - la Fondazione ONAOSI ha provveduto a sollecitare, ai contribuenti che non avessero già provveduto, il pagamento spontaneo dei contributi relativi all’annualità 2003”. Il comunicato prosegue: “Come noto, infatti, la sentenza della Corte Costituzionale n. 190/07 non ha fatto venir meno l’obbligo contributivo nei confronti di questa Fondazione (e i correlati obblighi di riscossione in capo ai suoi Amministratori), né i generali poteri impositivi di cui all’art. 3, c. 12, l. 335/95, come modificato dall’art. 1, c. 763, l. 296/06, che ha dettato, altresì, norme di salvaguardia degli atti deliberativi adottati dagli Enti di Previdenza e Assistenza obbligatoria anteriormente all’entrata in vigore della legge medesima”.

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DANNI DA FAUNA SELVATICA? PAGA LA REGIONE a fauna selvatica appartiene al patrimonio dello Stato, ma se causa danni la responsabilità è delle Regioni. La Cassazione (Sentenza 7 aprile 2008, n. 8953) è intervenuta in materia di risarcimento del danno cagionato da animali selvatici ed in particolare sul caso di un danno patito da un motociclista su una strada statale, invasa da animali selvatici. Per la Suprema Corte, alla Regione sono demandati poteri di gestione, tutela e controllo di tutte le specie della fauna selvatica, trattandosi di una materia devoluta alla competenza regionale e provinciale. Nel percorrere una strada statale del cuneese, a bordo del proprio veicolo, un motociclista s'era scontrato con due caprioli che gli avevano tagliato la strada, così rovinando al suolo. Il risarcimento non tocca in questo caso al Ministero delle Finanze, bensì alla Regione che ha violato il Codice Civile (Art. 2040).

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10 Fisco Esercizio 2007

VETERINARIA 27 | 2008

Determinare il reddito di lavoro autonomo Come considerare le plusvalenze e le minusvalenze dei beni strumentali di GIOVANNI STASSI e regole per la determinazione del reddito di lavoro autonomo si avvicinano al regime previsto per le imprese, considerando plusvalenza o minusvalenza la differenza, positiva o negativa, tra il corrispettivo o l’indennità percepiti e il costo non ammortizzato ovvero, in assenza di corrispettivo, la differenza tra il valore normale del bene e il costo non ammortizzato. Facciamo il punto della situazione sulle regole applicabili a partire dall’esercizio 2007.

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PLUSVALENZE E MINUSVALENZE CHE CONCORRONO A FORMARE IL REDDITO Ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 54 del D.P.R. 917/86, le plusvalenze: “Concorrono a formare il reddito le plusvalenze dei beni strumentali, esclusi gli oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione di cui al comma 5, se: a) sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso; b) sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni; c) i beni vengono destinati al consumo personale o familiare dell’esercente l’arte o la professione o a finalità estranee all’arte o professione.” Ai sensi del comma 1-bis.1 dell’articolo 54 del D.P.R. 917/86,: “Le minusvalenze dei beni strumentali di cui al comma 1-bis sono deducibili se sono realizzate ai sensi delle lettere a) e b) del medesimo comma 1-bis.” In conclusione quindi: • le plusvalenze rilevano ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo quando: – sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso; – sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita

o il danneggiamento dei beni; – i beni vengono destinati al consumo personale o familiare dell’esercente l’arte o la professione o a finalità estranee all’arte o professione. Non determinano invece plusvalenza le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o di collezione. Ciò in quanto i costi sostenuti per l’acquisto di detti beni sono considerati spese di rappresentanza ed in quanto tali risultano deducibili dal reddito d’impresa nei limiti dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. • le minusvalenze rilevano invece ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo quando: – sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso; – sono realizzate mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni.

BENI STRUMENTALI SUSCETTIBILI DI GENERARE PLUSVALENZE O MINUSVALENZE I beni strumentali, suscettibili di generare plusvalenze o minusvalenze sono costituiti da tutti i beni utilizzati dai professionisti (ivi compresi quelli inferiori ad Euro 516,46) con le seguenti precisazioni: • non sono compresi, come già detto sopra, gli oggetti d’arte, di antiquariato o di collezione; • non sono compresi i beni acquistati prima del 4 luglio 2006 (come risulta da una risposta dell’Agenzia delle Entrate nel corso del Forum svoltosi in data 19 maggio 2007, anche se non confermato da una Circolare); • sono compresi anche gli immobili, limitatamente a quelli acquistati nel triennio 2007/2009 (come risulta da una risposta ad un’interrogazione parlamentare [numero 5-00752] del 20 febbraio 2007).

DETERMINAZIONE DELLA PLUSVALENZA E DELLA MINUSVALENZA Il comma 1-ter dell’articolo 54 del D.P.R.

917/86 testualmente recita: “Si considerano plusvalenza o minusvalenza la differenza, positiva o negativa, tra il corrispettivo o l’indennità percepiti e il costo non ammortizzato ovvero, in assenza di corrispettivo, la differenza tra il valore normale del bene e il costo non ammortizzato”. Secondo la norma quindi la plusvalenza e la minusvalenza vengono determinate come segue: • In caso di cessione a titolo oneroso (o conseguimento di indennità): dalla differenza tra il corrispettivo (o l’indennità) percepiti da una parte ed il costo non ammortizzato del bene dall’altra. • In assenza di corrispettivo (ad esempio autoconsumo): dalla differenza tra il valore normale del bene da una parte ed il costo non ammortizzato del bene dall’altra. Si ricorda che per “valore normale”, secondo quanto stabilito dall’art. 9, D.P.R. 917/86, “... si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati, e, in mancanza, nel tempo e nel luogo più prossimi. Per la determinazione del valore normale si fa riferimento, in quanto possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle mercuriali e ai listini delle camere di commercio e alle tariffe professionali, tenendo conto degli sconti d’uso …” Per i lavoratori autonomi, a differenza delle imprese per le quali la plusvalenza viene determinata con il criterio di competenza, la plusvalenza si determina applicando il principio di cassa. Non ha importanza quindi il momento della cessione ma rileva esclusivamente il momento in cui il corrispettivo viene riscosso. Per i professionisti inoltre, a differenza delle imprese, le plusvalenze non sono rateizzabili e quindi concorrono alla formazione del reddito di lavoro autonomo interamente nell’anno in cui sono percepite o realizzate (nel caso di autoconsumo o destinazione a finalità estranee all’arte o professione). Per quanto riguarda i beni a deducibilità limitata (autovetture, telefoni cellulari ed altre apparecchiature telefoniche (per queste ultime la deducibilità limitata decorre dal 2007), la Circolare Agenzia Entrate 4 agosto 2006 numero 28/E ha chiarito che le plusvalenze e le minusvalenze rilevano nella stessa proporzione esistente tra l’ammontare dell’ammortamento fiscalmente dedotto e quello complessivamente effettuato.

RILEVANZA AI FINI IRAP Come si evince dalle istruzioni del modello IRAP 2008 PF alla compilazione della Sezione IV “Esercenti arti e professioni”: • al rigo IQ24 colonna 2 “Compensi derivanti dall’attività professionale o artistica” occorre indicare, oltre ai compensi veri e propri derivanti dall’attività professionale o artistica, anche le plusvalenze patrimoniali (indicate nel rigo RE4 del modello UNICO2008 PF) • al rigo IQ25 “Costi inerenti all’attività esercitata”, occorre indicare, oltre gli altri componenti negativi, l’importo delle minusvalenze patrimoniali indicati al rigo RE18 “Minusvalenze patrimoniali” del modello UNICO2008 PF. L’assoggettamento ad IRAP delle plusvalenze realizzate dai lavoratori autonomi è stata ampiamente criticata dalla dottrina e sembra in

contrasto con quanto stabilito dall’articolo 8 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 (Decreto IRAP) nel quale si afferma che la base imponibile, per gli esercenti arti e professioni, è determinata dalla differenza tra l’ammontare dei compensi percepiti e l’ammontare dei costi sostenuti inerenti l’attività esercitata. Ma le plusvalenze sono cosa ben diversa dai compensi!

QUALCHE ESEMPIO Bene a deducibilità intera • Bene acquistato il 10 luglio 2006 • Costo d’acquisto Euro 3.500 • Ammortamento anno 2006 con aliquota 15%, Euro 525 • Costo non ammortizzato del bene Euro 2.975 (3.500 - 525) • Cessione avvenuta nel 2007 al prezzo di Euro 3.200 e corrispettivo interamente incassato nel 2007; • Plusvalenza realizzata Euro 225 (3.200 2.975) • La plusvalenza andrà indicata nel rigo RE4 del modello UNICO 2008 PF e nel rigo IQ24 del modello IRAP. Bene a deducibilità limitata • Autovettura acquistata il 30 settembre 2006 • Costo d’acquisto Euro 25.000 (compresa la quota di IVA non deducibile) • Ammortamento “civile” anno 2006 con aliquota 25%, Euro 6.250 • Ammortamento fiscalmente deducibile Euro 1.129,75 (calcolata come segue: costo max fiscale [18.075,99] x 25% = 4.519 x quota fiscalmente deducibile 25%) • Costo “civile” non ammortizzato del bene Euro 18.750 (25.000 - 6.250) • Cessione avvenuta nel 2007 al prezzo di Euro 20.000 e corrispettivo incassato interamente nel 2007 • Plusvalenza Euro 1.250 (20.000 - 18.750) • La plusvalenza concorrerà alla formazione del reddito professionale in base al rapporto tra ammortamenti fiscalmente dedotti ed ammortamenti “civilmente” effettuati e sarà quindi pari ad Euro 225,95 calcolata come segue: Ammortamenti dedotti fiscalmente Euro 1.129,75: Ammortamenti civilmente effettuati Euro 6.250 = 18,08% (percentuale di deducibilità); Plusvalenza realizzata Euro 1.250 x 18,08% = 225,95. Bene a deducibilità intera destinato al consumo familiare del professionista • Bene acquistato il 10 luglio 2006 • Costo d’acquisto Euro 5.000 • Ammortamento anno 2006 con aliquota 20%, Euro 1.000 • Costo non ammortizzato del bene Euro 4.000 (5.000 - 1.000) • Estromissione del bene, nel corso del 2007, dall’attività professionale per destinazione al consumo personale di un familiare del professionista • Valore normale del bene al momento dell’estromissione pari ad Euro 4.500 • Plusvalenza realizzata Euro 500 (4.500 4.000) interamente imputabile al reddito professionale dell’anno 2007 nel caso in cui il valore normale del bene al momento dell’estromissione fosse stato pari ad Euro 3.600, la minusvalenza di Euro 400 (3.600 - 4000) non sarebbe deducibile ai sensi del comma 1-bis.1 dell’articolo 54 del D.P.R. 917/86. ■


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Formazione Attualità

VETERINARIA 27 | 2008

Numero programmato: 1.201 posti a veterinaria Il Miur conferma la riduzione del numero programmato accordando il taglio più consistente degli ultimi anni

PRIMI EFFETTI DELLA ZAPPALÀ

on Decreto del 24 giugno 2008, il Direttore generale delle risorse umane e delle professioni sanitarie ha firmato il “Riconoscimento, alla sig.ra Ana Maria Palacios Agrada, di titolo professionale extracomunitario, ai fini dell'accesso e dell'esercizio in Italia della professione di veterinario”. (GU n. 157 del 7-7-2008 ). La nuova Collega è stata riconosciuta tale dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, di attuazione della cosiddetta Direttiva Zappalà: la direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. Ana M. P. Agrada, spagnola, ha chiesto al Ministero della Salute “il riconoscimento del proprio titolo di licenciada en veterinaria in data 2 novembre 2005 conseguito presso la Universidad Complutense de Madrid - Spagna, al fine dell'esercizio, in Italia, della professione di veterinario”. Fatte le verifiche previste dalla legge, la Collega “è autorizzata ad esercitare in Italia la professione di veterinario previa iscrizione all'ordine professionale dei veterinari territorialmente competente”. L’ordine “ provvede ad accertare il possesso, da parte dell'interessata, delle conoscenze linguistiche necessarie per lo svolgimento della professione ed informa il dicastero della avvenuta iscrizione”.

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er l’anno accademico 2008-2009, il numero dei posti disponibili per l’ammissione al corso di laurea specialistica/magistrale in medicina veterinaria da ripartire fra le sedi universitarie è 1.201. Agli studenti stranieri residenti all’estero sono destinati n. 69 posti. L’offerta formativa, così stabilita con decreto del Ministero dell’Università (Definizione del numero dei posti disponibili a livello nazionale per le immatricolazioni ai corsi di laurea specialistica/magistrale in medicina veterinaria Anno accademico 2008-2009 - GU n. 160 del 10-7-2008), tiene conto delle indicazioni del Tavolo tecnico per la programmazione dei corsi universitari a cui partecipa anche la FNOVI e delle richieste di alcune Università che “hanno richiesto l’ampliamento rispetto al precedente anno accademico, in funzione di un rapporto, ritenuto congruo, tra il numero dei docenti ed il numero degli studenti iscrivibili al primo anno, ovvero di accogliere l’offerta formativa delle altre sedi qualora risulti inferiore ai posti definiti per l’anno accademico 2007-2008”. Il decreto parla di “opportunità di correlare quanto più possibile l’offerta potenziale for-

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mativa degli Atenei al richiamato fabbisogno nazionale”, confermando un orientamento verso la riduzione dei posti già in atto da alcuni anni, ma che quest’anno è risultato essere il più consistente di tutti. Negli ultimi due anni, infatti, si è passati da 1.405 accessi nell’a.a. 2006/2007 ai 1.342 dell’a.a. 2007/ 2008, fino ad arrivare al risultato più significativo: quasi una facoltà in meno.

LA RIPARTIZIONE Bari Bologna

98 125

Camerino

49

Catanzaro

18

Messina

77

Milano

180

Napoli Federico II

114

Padova

70

Parma

77

Perugia

84

Pisa

90

Sassari

43

Teramo

67

Torino

109

Totale

1.201


12 Practice Management Analisi di investimento

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VETERINARIA 27 | 2008

La gestione economica a della vostra clinica veterinaria (8 parte) Appendice: alcuni concetti economici centrali di CAROLINE JEVRING-BACK

6. ESEMPIO DI ANALISI DI INVESTIMENTO Più oltre, troverete un tipico esempio di analisi di investimento. Si tratta di un modello molto semplificato, ma la struttura ed i metodi per la valutazione degli investimenti sono validi anche in situazioni più complesse. L’esempio sottostante è un’illustrazione di una situazione in cui una clinica ha deciso di acquistare una nuova apparecchiatura radiografica. Il costo di quest’ultima, compresa l’installazione, ammonta a 500.000 euro. L’effetto della nuova apparecchiatura può es-

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sere una possibilità di generare maggiori entrate, oppure ridurre i costi permettendo di lavorare in modo più efficiente con l’apparecchiatura radiografica. In molti casi, potrete identificare entrambi questi effetti simultaneamente. Indipendentemente dal fatto che l’effetto sia un aumento delle entrate o una riduzione dei costi, le conseguenze avranno un impatto positivo sul vostro risultato. Queste sono fondamentalmente tutte le informazioni di cui avete bisogno per impostare un problema di investimento. La Figura 3.4 mostra un tipico problema di questo tipo. Nel caso in esame ho presupposto che l’investimento sia effettuato all’inizio

+ €150,000

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+ €150,000

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– €500,000

Figura 3.4 - Un tipico problema di investimento

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Momento di ammortamento, pari a 3,33 anni

– €500,000

Figura 3.5 - Metodo dell’ammortamento, utilizzato per stabilire se un investimento sarà redditizio oppure no.

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Figura 3.6 - Metodo del “valore presente netto” utilizzato per stabilire se un investimento sarà redditizio oppure no.

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- €500,000 + €136 + €124 + €113 + €103 + €93

= + €68

Figura 3.7 - In questo esempio, il valore presente netto è di + 68.000 euro e, quindi, l’investimento è da fare.

www.anmvioggi.itAGGIORNAMENTO

dell’anno 1, e che sia possibile avviare la generazione delle entrate/il risparmio dei costi a partire dal giorno 1. Ho anche stabilito gli stessi effetti durante i primi cinque anni ed ho basato questa analisi su un orizzonte temporale di 5 anni. Il problema successivo è quindi quello di decidere come valutare se questo investimento sia redditizio o no. Sono disponibili due metodi di base: uno semplice ed uno un po’ più complicato. Ammortamento Il tempo in anni o parti di anni necessario prima che l’investimento iniziale sia stato ripagato (ammortato). Questa è un’analisi agevole, che risulta facile da calcolare. Un altro vantaggio è che il risultato è relativamente facile da comprendere ed anche da comunicare (Figura 3.5). Il tempo necessario per ripagare 500.000 euro nell’esempio riportato più sopra è di 3,33 anni. Questo può venire calcolato sommando i pagamenti di tre anni = 450.000 euro (= 3 anni). I restanti 50.000 euro vengono ripagati durante i primi 4 mesi dell’anno 4 (= 0,33 anni). Vale la pena di fare questo investimento? Bene, dipende, ma se il vostro criterio di ammortamento è di 3 anni non dovete farlo, dal momento che occorrono più di tre anni per ripagare l’investimento. Se, invece, il vostro criterio di ammortamento è di 4 anni, il tempo effettivamente necessario per ripagare l’investimento è inferiore a questo valore, il che significa che si tratta di un investimento accettabile. Valore presente netto Quando si valuta un investimento con il metodo del valore presente netto, dovete scontare (spostare) tutti i pagamenti nel vostro

problema di investimento portandoli allo stesso momento temporale, normalmente all’inizio dell’anno 1 (Figura 3.6). Una volta che abbiate spostato in questo modo tutti i pagamenti, dovete sommarli e se il totale è positivo dovete effettuare l’investimento (Figura 3.7). Se, al contrario, la somma è negativa, non dovete farlo. Questo metodo è effettivamente quello più esatto e corretto, ma anche il più complicato. Se state prendendo in considerazione l’opportunità di utilizzarlo, vi raccomando di rivolgervi ad un contabile o a un consulente per un consiglio. ■ ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell'articolo. © Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto

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Eventi Veterinari

VETERINARIA 27 | 2008

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Società federata ANMVI

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SECONDO INCONTRO 2008 ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI Cremona, 27-28 Settembre 2008

CORSO REGIONALE CORSO REGIONALE BASE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA Ragusa, 5-7 Settembre 2008

COORDINATORE Alessandro Melillo PROGRAMMA Primo giorno 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.15 Chirurgia ortopedica aviare - Marco Bedin 10.30 Pausa 11.00 Chirurgia ortopedica nei rettili Stefano Cusaro 11.45 Chirurgia ortopedica nel piccoli mammiferi Alessandro Melillo 13.00 Pausa pranzo 14.00 Gestione delle patologie ortopediche degli animali da zoo: considerazioni pre, intra e post-operatorie - Piero Laricchiuta 15.00 Valutazione del paziente selvatico traumatizzato e delle sue possibilità recupero Renato Ceccherelli 16.00 Pausa TAVOLE ROTONDE INTERATTIVE 16.30 Terapia medica e chirurgica della corazza dei cheloni - Marta Avanzi, Paolo Selleri, Giuseppe Visigalli 17.15 Approccio nella fratture negli uccelli Marco Bedin, Renato Ceccherelli, Lorenzo Crosta 18.00 Test d’apprendimento e valutazioni della giornata

10.30 Chirurgia maxillo facciale negli animali esotici - Giuseppe Visigalli 11.00 Pausa TRE CASI CLINICI INTERATTIVI 11.30 Impiego di un tiranervi per endodonzia nella osteosintesi di omero in un tamia Giuseppe Visigalli 12.00 Riduzione di una lussazione dell’osso palatino in una calopsitta - Collarile Tommaso 12.30 Riduzione di un distacco epifisario di femore di cincillà Cinzia Ciarmatori 13.00 Test d’apprendimento e valutazione della giornata e consegna degli attestati PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2008. Non è richiesta la prescrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEDE Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - Cremona PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Secondo giorno 9.00 Problemi di riparazione dei becchi negli uccelli - Claudio Peccati

RELATORI

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

Gildo Baroni, Med vet, PHD, Rovigo Pier Mario Piga, Med Vet Torino

Soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20% Non Soci: € 550,00 + IVA 20%

OBIETTIVI

SCADENZA PRE-ISCRIZIONI

Fornire ai partecipanti il bagaglio di nozioni teorico-pratiche di base necessario per affrontare il trauma scheletrico appendicolare nella pratica quotidiana per poter poi approfondire con corsi più specifici i temi proposti dal corso. Nella prima parte si affrontano i temi riguardanti la biomeccanica, la classificazione e la guarigione delle fratture e vengono illustrati gli strumentari e gli impianti ortopedici, fornendo i principi per l’utilizzazione corretta degli stessi nella traumatologia del cane e del gatto. Nella seconda parte vengono fornite le linee guida per il corretto trattamento delle fratture semplici di più comune riscontro nella pratica clinica che coinvolgono le ossa lunghe. L’apprendimento di quanto esposto nelle lezioni frontali viene esemplificato attraverso esercitazioni pratiche di riduzione e fissazione di fratture articolari e di ossa lunghe.

8 Agosto 2008 PARTECIPANTI Corso a numero chiuso - 30 partecipanti

SEDE Izs di Ragusa

PER INFORMAZIONI Per maggiori informazioni o per richiedere la scheda d’iscrizione contattare: Monica Borghisani tel 0372/40.35.06 oppure delregionali@scivac.it, o consulatre il sito www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

organizzato da

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI OSTEOSINTESI INTERNA AO-ASIF

I FONDAMENTI DELL’ANESTESIA (1a Parte del 2° Itinerario didattico di Anestesia) Cremona, 28/31 Ottobre 2008 Centro Studi SCIVAC

(3a Parte del 2° Itinerario didattico di Ortopedia) Cremona, 8/11 Ottobre 2008 Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento

MEDICINA COMPORTAMENTALE – I PARTE Cremona, 1/4 Ottobre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento

DIRETTORE Emilio Feltri, Med Vet, Tortona (AL)

DIRETTORE Bruno Peirone, Med Vet, PhD, Torino

ECOGRAFIA CLINICA

DIRETTORE DELLE ESERCITAZIONI Alessandro Piras, Med Vet, Spec. in Chirurgia, MRCVS, Newry, Irlanda del Nord

(2a Parte dell’Itinerario didattico di Diagnostica per Immagini) Cremona, 13/16 Ottobre 2008 Centro Studi SCIVAC

RELATORI Maria Chiara Catalani, Med Vet Comportamentalista, Senigallia (AN) Raimondo Colangeli, Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Roma Franco Fassola, Med Vet Comportamentalista, Asti Sabrina Giussani, Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Busto Arsizio (VA) Isabella Merola, Med Vet Comportamentalista, Milano Maria Cristina Osella, Med Vet Comportamentalista, PhD, Chivasso (TO) Marzia Possenti, Med Vet Comportamentalista, Cassano D’Adda (MI)

RELATORI Ermenegildo Baroni, Med Vet, Rovigo Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Milano Bruno Peirone, Med Vet, PhD, Torino Pier Mario Piga, Med Vet, Torino Alessandro Piras, Med Vet, Spec. in Chirurgia, MRCVS, Newry, Irlanda del Nord Ulrich Reif, Med Vet, Dipl ECVS, Bobingen, Germania Matteo Tommasini Degna, Med Vet, Dipl ECVS, Roma

ECM: In fase di accreditamento

EDUCATORI CINOFILI Annalisa Favre, Andrea Tollis, Lucia Zanarotti

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (60)

DIRETTORE Sabrina Giussani, Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Busto Arsizio (VA)

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 500,00 + IVA 20% Non soci: € 650,00 + IVA 20%

QUOTE Soci SCIVAC: € 900,00 + IVA 20% Non soci: € 1.050,00 + IVA 20%

DIRETTORE Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna RELATORI E ISTRUTTORI Luca Benvenuti, Med Vet, Lucca David Chiavegato, Med Vet, Padova Gian Marco Gerboni, Med Vet, Samarate (VA) Francesco Migliorini, Med Vet, Roma Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 800,00 + IVA 20%

RELATORI Antonello Bufalari, Med Vet, PhD, Perugia Marco Caldin, Med Vet, Dipl ECVCP, Padova Federico Corletto, Med Vet, Dipl ECVD, Milano Emilio Feltri, Med Vet, Tortona (AL) Diego Fonda, Prof Med Vet, Dipl ECVA, Milano Adriano Lachin, Med Vet, Venezia Giorgio Neri, Med Vet, Consulente ANMVI, Novara Attilio Rocchi, Med Vet, Vienna Luca Zilberstein, DVM, Cert VA, Dipl ECVA, MRCVS, Cambridge (UK) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%


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Dermatologia Focus

VETERINARIA 27 | 2008

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Trattamento delle infezioni cutanee. Terapia antimicrobica sistemica di RALF S. MUELLER Professore, Dott. Med. Vet., Dipl ACVD, FACVSc, Dipl ECVD di ERIC GUAGUÈRE Dott. Vet., Dipl ECVD, DESV DV li antibiotici sistemici vengono frequentemente utilizzati per il trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli. I loro principali vantaggi comprendono una buona distribuzione e penetrazione del farmaco antimicrobico nei siti di infezione. La maggioranza degli antibiotici sistemici sono disponibili sottoforma di compresse. Tuttavia, in alcuni cani e in molti gatti la somministrazione di compresse può risultare difficile. I proprietari possono essere periodicamente lontani da casa o essere troppo impegnati per somministrare i farmaci, o addirittura se ne dimenticano del tutto. Ancora, gli animali possono rifiutarsi di prendere la compressa o rigurgitarla dopo averla ingerita. Per questa ragione è importante spiegare al cliente l’importanza della sua collaborazione per riuscire ad eseguire un trattamento efficace. Naturalmente alcuni antibiotici possono essere somministrati anche per via endovenosa o sottocutanea. A causa della breve emivita della maggioranza degli antibiotici iniettabili, questa formulazione viene principalmente utilizzata per il trattamento di pazienti gravemente ammalati, in cui la somministrazione orale non sia possibile, l’assorbimento del farmaco non risulti sufficiente e nei casi in cui un’adeguata concentrazione ematica del farmaco sia un fattore essenziale. Tuttavia, ora è disponibile una nuova cefalosporina iniettabile per via sottocutanea: la cefovecina. Le concentrazioni sieriche di questo antibiotico sufficienti per trattare le infezioni da S. intermedius si mantengono per due settimane. La dose e la frequenza di somministrazione dei diversi antibiotici insieme ai loro effetti indesiderati sono riportati nella Tabella 1.

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PENICILLINE L’uso di penicilline non è consigliabile per il trattamento della piodermite batterica nel cane e nel gatto, poiché in questo tipo di infezione sono coinvolti più frequentemente gli stafilococchi. Gli stafilococchi producono βlattamasi in più del 60% dei pazienti, rendendo inutile l’uso delle penicilline per il trattamento di molte infezioni causate da questi patogeni. L’acido clavulanico è in grado di inattivare le β-lattamasi e di conseguenza rie-

sce a prolungare l’efficacia dell’amoxicillina contro i batteri che producono β-lattamasi, come ad esempio gli stafilococchi. La combinazione di acido clavulanico e di amoxicillina ha dimostrato di essere efficace nei casi di piodermite nel cane. Gli effetti avversi sono rari e includono reazioni allergiche.

CEFALOSPORINE Le cefalosporine di prima generazione, come ad esempio il cefadroxil e la cefalessina, possiedono un ottimo spettro di azione contro i microrganismi Gram positivi, come ad esempio S. intermedius. I fenomeni di resistenza degli stafilococchi contro le cefalosporine si manifestano raramente. L’efficacia delle cefalosporine di prima generazione contro i batteri Gram negativi è limitata e per questo motivo sono state sviluppate nuove cefalosporine al fine di ampliare lo spettro di azione contro questo tipo di batteri. La cefovecina è stata recentemente autorizzata in diversi paesi per l’uso nel trattamento delle piodermiti batteriche nel cane e nel gatto. È stata testata l’attività in vitro della cefovecina contro più di 2500 ceppi isolati nelle infezioni batteriche in cani e gatti ed è stata esaminata la sua attività battericida contro la maggior parte dei ceppi isolati di Gram- e Gram+. Negli studi clinici la cefovecina si è dimostrata efficace nel trattamento delle infezioni cutanee del cane e del gatto. Grazie all’elevata capacità di legame con le proteine plasmatiche e al suo riassorbimento attivo a livello renale, le concentrazioni sieriche di cefovecina nel cane vengono mantenute costanti per un lungo periodo di tempo. La concentrazione minima inibente della cefovecina nei confronti di S. intermedius viene mantenuta per 2 settimane, rendendo questo farmaco una pratica alternativa alla somministrazione orale di antibiotici. Le cefalosporine hanno un assorbimento rapido e vengono escrete principalmente per via renale. Gli effetti avversi compaiono raramente e comprendono reazioni allergiche, diarrea e/o vomito.

FLUOROCHINOLONI I fluorochinoloni possiedono un ampio spettro di azione. L’enrofloxacina ha dimostrato di essere efficace nel trattamento della piodermite nel cane ed è in grado di raggiungere concentrazioni adeguate nella cute, accumulandosi nelle cellule infiammatorie. Tuttavia, è stato osservato un aumento dall’1 al 5% dei fenomeni di resistenza all’enrofloxacina da parte degli stafilococchi coagulasi positivi nel decennio trascorso tra la sua prima introduzione sul mercato e il 2002. La marbofloxacina si è dimostrata efficace nel trattamento

della maggior parte delle piodermiti del cane. Anche altri fluorochinoloni come l’ibafloxacina la pradofloxacina si sono dimostrati efficaci in questi casi. Le reazioni avverse includono raramente diarrea e vomito, mentre nei soggetti giovani in crescita di età inferiore a 12 mesi è stata a volte osservata l’erosione delle cartilagini articolari. Nel gatto è stata osservata la comparsa di cecità con un dosaggio di enrofloxacina superiore a 5 mg/kg/die e, di conseguenza, nel gatto questo farmaco deve essere utilizzato a dosi inferiori o deve esserne evitato l’uso.

MACROLIDI E LINCOSAMIDI L’uso dei macrolidi (eritromicina) e delle lincosamidi (lincomicina e clindamicina) viene consigliato per il trattamento delle infezioni cutanee dei piccoli animali. L’eritromicina e la lincomicina sono efficaci contro i microrganismi Gram positivi. Inoltre, la clindamicina possiede un’elevata efficacia contro i batteri anaerobi. Tuttavia, è stato osservato un aumento della frequenza dei fenomeni di resistenza negli animali che hanno ricevuto una precedente terapia antibiotica. L’eritromicina viene inattivata dai succhi gastrici e, di conseguenza, deve essere somministrata a stomaco vuoto. La lincomicina e la clindamicina possono essere somministrate insieme al cibo. Le reazioni avverse riguardano frequentemente il tratto gastroenterico. In particolare, nel cane e nel gatto l’eritromicina può causare vomito.

SULFONAMIDI POTENZIATE Le sulfonamidi associate a trimetoprim o a ormetoprim vengono usate per il trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli nei piccoli animali. La concentrazione raggiunta a livello cutaneo è in generale efficace contro gli stafilococchi coagulasi positivi. Gli effetti avversi osservati in corso di terapia con sulfonamidi includono anoressia, depressione, poliuria/polidipsia, vomito e diarrea, alterazione del comportamento, discrasie ematiche, scialorrea e altro. Le sulfonamidi si concentrano a livello lacrimale, dove esprimono un effetto tossico. Il rischio di una cheratocongiuntivite secca, anche se spesso considerato idiosincrasico, è associato al peso corporeo dell’animale. I cani con un peso inferiore a 12 chili hanno un rischio maggiore. È consigliabile eseguire un test di Schirmer ogni settimana per monitorare la riduzione della produzione di lacrime, in particolare nei cani di piccola taglia in terapia con questi farmaci. I Dobermann sembrano avere un rischio maggiore di reazioni da farmaco durante la terapia con sulfonamidi e, di conseguenza, è consigliabile un uso attento in questa razza.

Follicolite superficiale caratterizzata da papule eritematose sul torace di un esemplare femmina meticcio di 15 anni. Foto di Ralf Mueller.

stenti agli antibiotici comunemente utilizzati per il trattamento delle infezioni cutanee. La resistenza batterica nei confronti di alcuni antibiotici (in particolare verso l’eritromicina e la clindamicina) risulta più comune nei cani precedentemente sottoposti ad una terapia con antibiotici. In dermatologia veterinaria sono stati riportati casi di stafilococchi con resistenza multipla. Il secondo principale motivo per l’insuccesso di una terapia è la scarsa collaborazione del proprietario. Quando vengono prescritte delle compresse, una singola somministrazione giornaliera è più affidabile rispetto ad una dose somministrata tre volte al giorno. Gli antibiotici iniettabili a lunga azione somministrati dal veterinario prevengono questo tipo di problema. Quando si sceglie una terapia con antibiotici sistemici, è importante discutere in modo approfondito col proprietario i vantaggi e gli svantaggi dei diversi antibiotici e regimi terapeutici. Queste discussioni formano la base per la scelta della terapia antibiotica. Un ulteriore fattore in grado di influenzare l’esito di una terapia è rappresentato dalla diagnosi e dal trattamento delle patologie concomitanti. In particolare, nei casi di piodermiti superficiali ricorrenti secondarie ad allergie associate a intenso prurito, è possibile notare che un’infezione batterica attiva che non risponde agli antibiotici, risponde invece bene al trattamento delle patologie concomitanti. ■

Tabella 1 Antibiotici e loro dosaggio Acido clavulanico/amoxicillina Cefalessina Cefadroxil Cefovecina Enrofloxacina Marbofloxacina Eritromicina Lincomicina Clindamicina Trimetoprim/sulfadiazina Ormetoprim/sulfadimetossina

12,5 mg/kg PO q 8-12 h 15-30 mg/kg PO q 12 h 10-20 mg/kg PO q 12 h 8 mg/kg SC q 2 settimane 5-20 mg/kg PO q 24 h 2-5 mg/kg PO q 24 h 10-20 mg/kg PO q 8 h 15-20 mg/kg PO q 8-12 h 5-10 mg/kg PO q 12 h 15 mg/kg PO q 12 h 30 mg/kg PO q 24 h

MOTIVI DI INSUCCESSO DELLA TERAPIA ANTIBIOTICA Se la terapia antibiotica sistemica non riesce ad eliminare i batteri, questo può essere dovuto principalmente a due motivi. Naturalmente la ragione più ovvia è lo sviluppo di una resistenza da parte del microrganismo all’antibiotico utilizzato. Alcuni batteri sono in grado di sviluppare resistenza più facilmente di altri e, in particolare, i batteri Gram negativi come Pseudomonas aeruginosa o Escherichia coli si dimostrano frequentemente resi-

Piodermite profonda (foruncolosi) sull’arto anteriore di un Dobermann maschio di un anno di età. Foto di Ralf Mueller.


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16 Vet Journal Attualità scientifica

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VETERINARIA 27 | 2008

MRSA in veterinaria: aumentare la consapevolezza Definito un serio problema emergente a una conferenza della FVE

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO li MRSA (Staphylococcus aureus meticillinoresistente) costituiscono un problema crescente sia negli animali che nell’uomo ed è necessaria un’azione urgente, basata su una responsabilità condivisa tra medicina veterinaria e sanità pubblica. È questa la principale conclusione della recente conferenza sugli MRSA organizzata dalla Federation of Veterinarians of Europe (FVE) a Bruxelles (8 aprile 2008).

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MRSA NEI SUINI, UNA NUOVA ZOONOSI? Inizialmente, si riconoscevano soltanto due tipi di MRSA in medicina umana: MRSA nosocomiali e comunitari. Nel 2004, tre casi di infezioni umana da MRSA venivano correlati all’allevamento suino in Olanda. Il successivo

screening dei suini del paese mostrava un’incidenza stimata del 39% nei soggetti all’ingrasso. Gli MRSA associati ai suini non erano identificabili con le tipizzazioni abituali e venivano denominati NT-MRSA, appartenenti a un unico clone specifico (ST398). Uno studio nell’uomo identificava nel contatto con suini e bovini un fattore di rischio per l’infezione da NT-MRSA, definita come una nuova malattia emergente degli animali zootecnici, non altamente virulenta ma degna di attenzione. Gli studi definivano “improbabile” la via di trasmissione alimentare di NT-MRSA nella popolazione umana. Tuttavia, gli MRSA dovrebbero essere considerati possibili agenti zoonosici. Come per gli MRSA nosocomiali, gli NT-MRSA sono emersi in un contesto di elevata pressione antibiotica, quello della produzione animale; altri possibili fattori sono la densità e i sistemi di allevamento. Altri studi in diversi paesi hanno identificato quali fattori di rischio per l’infezione umana il contatto con suini, bovini, cani e l’occupazione professionale in cliniche per grossi animali.

te”. L’origine degli MRSA negli animali da compagnia potrebbe essere legata a uno “spill over” delle infezioni nosocomiali dell’uomo. Ma si è parlato di un’infezione che può agire in entrambe le direzioni.

MRSA NEL CAVALLO Uno studio effettuato in Nordamerica ha mostrato che il contatto regolare con più di 20 cavalli (ad esempio grossi allevamenti) era un fattore di rischio per la colonizzazione da CAMRSA sia nell’uomo che nel cavallo. Sebbene la prevalenza degli MRSA in questa specie sia sconosciuta, sembrano essere presenti ceppi non comuni nella popolazione umana. I cavalli potrebbero agire da serbatoio e fonte di infezione per l’uomo mediante contatto ravvicinato. Benché vi siano poche evidenze che gli MRSA equini costituiscano un rischio per la salute pubblica, i Veterinari dovrebbero essere considerati un gruppo a rischio elevato. ■

MRSA NEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE La grande maggioranza dei casi di MRSA negli animali da compagnia è stata osservata in seguito a infezione della ferita chirurgica, soprattutto in caso di impianti ortopedici, probabilmente a causa del biofilm che si formava sugli impianti. Gli MRSA sono definiti un’infezione nosocomiale emergente nelle cliniche veterinarie. Uno studio irlandese stimava che il 13% dei cani con infezioni cliniche in un ospedale veterinario di riferimento era portatore di MRSA, contro l’8% dei cani di un ambulatorio di base e lo 0,6% dei cani sani. Nel Regno Unito era portatore il 9% dei cani esaminati presso il Royal Veterinary College e in Germania era positivo per MRSA il 7,5% dei cani “con feri-

CONVULSIONI NELLA FIP POSSONO INDICARE UN DANNO CEREBRALE ESTESO a comparsa di convulsioni è stata descritta frequentemente in corso di peritonite infettiva felina (FIP), tuttavia l’associazione di queste manifestazioni con la malattia non è stata studiata in dettaglio. Uno studio ha effettuato un’analisi retrospettiva dei segni neurologici in una popolazione di 55 gatti con forma neurologica di FIP confermata istopatologicamente, cercando di effettuare una correlazione con età, razza, sesso e aspetti neuropatologici. Le convulsioni erano presenti in 14 gatti, mentre per 41 soggetti l’anamnesi era negativa per convulsioni. In 19 gatti si osservavano convulsioni generalizzate tonicocloniche, mentre in quattro gatti erano presenti convulsioni focali complesse. In un paziente era presente uno stato epilettico ma non si riscontravano fenomeni convulsivi in cluster. In un soggetto non era possibile determinare il tipo specifico di convulsioni. La comparsa di convulsioni non era correlata a età, sesso, razza o intensità dell’infiammazione del sistema nervoso centrale. Tuttavia, le convulsioni erano significativamente più frequenti negli animali con lesioni infiammatorie marcatamente estese dell’encefalo anteriore. Quindi, concludono gli autori, la comparsa di convulsioni in corso di FIP indica un danno cerebrale esteso e può essere considerata un segno prognostico sfavorevole. (M.G.M.)

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CITOSINA ARABINOSIDE PER IL LINFOMA DI STADIO V

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no studio ha valutato l’efficacia della citosina arabinoside nei cani affetti da linfoma con coinvolgimento midollare. La citosina arabinoside (ara-C) è una componente di molti protocolli di trattamento della leucemia acuta e del linfoma non-Hodgkin dell’uomo. Lo studio ha valutato prospetticamente l’efficacia di ara-C in un regime mieloablativo in 17 cani affetti da linfoma con coinvolgimento del midollo osseo. Otto cani venivano trattati con un protocollo basato su VCAA (gruppo 1) e 9 cani erano trattati con lo stesso regime a cui si aggiungeva ara-C (gruppo 2). L’ara-C veniva somministrata per infusione endovenosa continua a dosaggio di 150 mg/m2 al giorno per 5 giorni consecutivi. Durante il trattamento si osservava la remissione completa (CR) in 2 cani del gruppo 1 e in 8 cani del gruppo 2. Il tasso di CR era significativamente maggiore nel gruppo 2 (P < 0,01). La sopravvivenza mediana era pari a 72,5 giorni (range, 6 – 174) nel gruppo 1 e a 243 giorni (range, 73 – 635) nel gruppo 2. La sopravvivenza era significativamente maggiore nel gruppo 2 (P < 0,001). Entrambi i protocolli, concludono gli autori, erano ben tollerati, con una bassa incidenza di reazioni avverse. L’ara-C aggiunta a un protocollo basato su VCAA appariva sicura e di beneficio nei cani con linfoma di stadio V. L’incorporazione dell’analogo nucleosidico potrebbe essere cruciale per lo sviluppo di future strategie terapeutiche nel cane. (M.G.M.)

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti. Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore). Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.

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Lingua blu Info Regioni

VETERINARIA 27 | 2008

Blue tongue, profilassi obbligatoria nel mantovano Dalla Lombardia indicazioni per la vaccinazione nei Comuni della provincia di Mantova ono in vigore le indicazioni della Direzione Generale della Sanità della Lombardia sulla profilassi vaccinale obbligatoria contro la Blue Tongue dei bovini allevati nei Comuni della provincia di Mantova (Decreto n. 7209 del 02/07/2008 Burl n. 28 del 7 luglio 2008). I Servizi Veterinari hanno il compito di informare gli allevatori su tutti gli aspetti relativi alle operazioni di vaccinazione e in particolare dei vantaggi collegati alla copertura immunitaria degli animali, sia per quanto riguarda la protezione nei confronti della malattia, sia per la possibilità di consentire la libera circolazione dei bovini dalle aree sottoposte a restrizione nel rispetto dei tempi previsti dal Reg. (CE) 1266/07. Per l’effettuazione della campagna vaccinale, tenuto conto che l’intervento è tanto più efficace quanto più velocemente si raggiunge la copertura della popolazione, l’ASL può avvalersi di veterinari liberi professionisti convenzionati, in analogia a quanto avviene per l’attuazione dei piani di profilassi, appositamente formati ed autoriz-

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NON ABBASSARE LA GUARDIA

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e autorità veterinarie d'Europa tengono sotto stretto controllo la Blue Tongue. Riunito a Bruxelles dal 30 al 1 luglio, alla presenza del rappresentante italiano della Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, il Comitato veterinario europeo per la sanità animale ha infatti registrato un miglioramento complessivo della malattia. Tuttavia in Italia, la guardia resta alta. Pur essendoci una situazione epidemiologica tranquilla, in assenza di nuove positività, la sorveglianza epidemiologica è stata rafforzata nelle provincie soggette a restrizione (Mantova e Verona), dove sono in atto specifici interventi di profilassi. Ma la sorveglianza continua ad essere raccomandata in tutta in Italia in considerazione della posizione geografica e delle condizioni climatico-stagionali. Secondo il Commissario alle Emergenze Zootecniche, Ettore Ianì, “a dispetto delle ipotesi più pessimistiche, che avevano fatto temere un’ondata epidemica nel corso dell’estate, la situazione della blue tongue in Italia e negli altri Paesi europei maggiormente colpiti tende a normalizzarsi”. Nell’ultimo mese - ricorda il Commissario non si sono verificati nuovi casi di circolazione virale (con l’eccezione di Germania, Francia e Spagna) e questo è, secondo gli esperti, un ottimo segnale sullo stato di evoluzione epidemiologica della malattia. A livello comunitario hanno funzionato la collaborazione e la coordinazione negli interventi delle Autorità sanitarie degli Stati membri. Ciò è accaduto anche sul piano della vaccinazione obbligatoria (Italia, Danimarca, Francia, Germania, Regno Unito, Polonia, Belgio, Spagna, Irlanda, Svizzera, Olanda e Portogallo; a breve Austria). Anche Olanda e Repubblica Ceca hanno avviato una campagna di vaccinazione, ma su base facoltativa.

zati. L’importo da corrispondere al veterinario operatore è pari a € 2,00/capo vaccinato (1° intervento chirurgico e richiamo dopo 21 gg,

comprensivo degli adempimenti di registrazione). L’importo non può comunque essere inferiore a € 20 per ciascun allevamento, a pre-

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scindere dal numero di capi vaccinati, in analogia alla tariffa prevista con DGR VII/1252 del 28 marzo 2003. Il vaccino da utilizzare è il vaccino inattivato ZULVAC 8 BOVIS. L’inoculo del vaccino deve essere praticato esclusivamente nella muscolatura laterale del collo. Devono essere vaccinati tutti gli animali di età superiore a 2,5 mesi presenti negli allevamenti bovini da riproduzione utilizzando il vaccino inattivato sopra riportato con la pratica di due interventi vaccinali a distanza di tre settimane: eventualmente possono essere vaccinati gli animali degli allevamenti bovini di altra tipologia produttiva che richiedono di movimentare animali fuori dalla Zona di Restrizione (ZR). La ASL deve predisporre e trasmettere alla U.O. Veterinaria della Regione Lombardia un piano di vaccinazione, con l’indicazione dei tempi previsti per arrivare il più rapidamente possibile alla copertura degli allevamenti da riproduzione presenti sul territorio. Deve inoltre provvedere a riportare settimanalmente in BDR Anagrafi zootecniche le informazioni riportate nel modulo SBt09, con l’indicazione anche del veterinario vaccinatore per la trasmissione alla BDN. Intanto a Bruxelles è all’esame il progetto di un nuovo regolamento sulla sorveglianza nelle zone di restrizione per bluetongue, progetto che potrebbe modificare in alcune parti il Reg. (CE) 1266/2007, attualmente in vigore. Il provvedimento in bozza prevede l’obbligatorietà della sorveglianza clinica passiva e di quella basata sui dati di laboratorio. La parte facoltativa riguarderà, invece, la sola sorveglianza entomologica, basata sulla cattura degli insetti vettori, per determinare il periodo stagionalmente libero. ■


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18 Info Regioni Lombardia e Veneto

VETERINARIA 27 | 2008

Formaggi avariati: le accuse del PM Abuso d’ufficio, ingiusto vantaggio e danno ai consumatori le contestazioni ai veterinari coinvolti l quotidiano La Provincia di Cremona, in un articolo pubblicato venerdì 11 luglio, riferisce che il Pubblico Ministero Francesco Messina ha notificato alle persone coinvolte la chiusura delle indagini sui formaggi avariati, un caso di contraffazione e adulterazione alimentare balzato alle cronache nazionali alcuni giorni fa, ma risalente addirittura al 2004. Gli indagati sono in tutto 26 persone, le aziende dedite al “riciclo” sono la Tradel di Casalbuttano (Cremona) e la Megal di Novara di proprietà di un unico imprenditore. Al proprietario, al direttore e al capo magazzino - liberi da febbraio dopo l’arresto di alcuni giorni nel settembre scorso - il pm Messina ha contestato di aver “alterato le caratteristiche di vari prodotti lattiero-caseari, prima che fossero distribuiti per il consumo, rendendoli pericolosi per la salute pubblica”. Alla Megal sono indigati oltre al proprietario anche la veterinaria responsabile dell’autocontrollo e il responsabile del magazzino. Per i tre veterinari ASL l’accusa è di abuso d’ufficio in concorso. A tutti, il pm contesta di aver “intenzionalmente” procurato al pro-

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prietario della Tradel “un ingiusto vantaggio patrimoniale arrecando inoltre un ingiusto danno ai consumatori finali dei prodotti alimentari lavorati presso la Tradel, anticipando le ispezioni”. Per il pm, inoltre, uno dei veterinari indagati era a conoscenza che la Tradel “disattendeva in maniera evidente le norme igienico-sanitarie”. E lo sapeva, perché dopo un’ispezione di un funzionario della Regione Lombardia venne sollecitato ad adottare un provvedimento. Sarebbero 244.504 i chilogrammi di prodotti “sfuggiti” alla vigilanza veterinaria. Nei ventisei ci sono anche alcuni tecnici della ASL che avrebbero attestato il falso. Tra gli indagati figurano anche dirigenti e responsabili dei fornitori della Tradel ai quali viene contestato di essere “consapevoli della successiva destinazione alla trasformazione industriale per il consumo umano di prodotti non impiegabili per tale scopo bensì da destinare o al consumo animale o allo smaltimento, trattandosi di prodotti in pessimo stato di conservazione, alterati, ammuffiti oppure classificati non edibili”. I nomi dei fornitori finiti nell’inchiesta sono: Galbani, Brescialat, Caseificio Castellan Ur-

bano, Venchiaredo, Frescolat, Centrale del Latte di Firenze, Pistoia Livorno, Euroformaggi, Industria Casearia Ferrari Giovanni e

Giovanni Colombo spa. Tutti gli indagati hanno venti giorni di tempo per produrre la loro difesa. ■

VENETO, 27 VETERINARI PER FARE IL LAVORO DI 220

ECM, PROTESTANO GLI ORDINI DELLA LOMBARDIA

alla Calabria ci arriva un altro limpido esempio del fatto che, fino a quando in Italia non si realizzerà il federalismo fiscale, inteso anche come responsabilizzazione dei centri di spesa, gli sprechi si... sprecano!”. Lo sottolinea l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, ricevuta la notizia che in Calabria “con una sola delibera sono stati stabilizzati la bellezza di 220 veterinari. Motivo: la necessità di accelerare la profilassi contro la brucellosi ovi caprina, un’urgenza che non dovrebbe essere tale perché trattasi di attività che, ad esempio in Veneto, viene gestita tranquillamente con le forze ordinarie, con il risultato che in Veneto questa malattia non c’è!”. Sandri rileva che “nella Regione del Veneto i veterinari convenzionati con le Ullss che hanno fatto domanda di stabilizzazione sono in tutto 70 e le domande accettate sono 27. I numeri parlano chiaro - aggiunge l’Assessore - 27 contro 220 per fornire lo stesso servizio, anzi probabilmente migliore! Roba da segnalazione al Ministro Brunetta!”. Sandri pone l’accento anche sulla diversità di approccio in materia di garanzia di professionalità: “da noi - sottolinea - per accedere alla stabilizzazione è comunque necessario che il veterinario interessato disponga della specializzazione, non prevista invece nella delibera della Calabria. Non intendo in alcun modo - conclude Sandri - mettere in discussione la legittimità degli atti intrapresi da quella Regione, che sicuramente avranno ampio supporto giuridico, ma segnalo questa vicenda come emblematica di un modo di amministrare che, se vogliamo migliorare il nostro Paese, deve cambiare in fretta”. (regioni.it)

li Ordini, chiamati alla gestione e alla verifica dell’apprendimento dei veterinari “non possono operare in un sistema che funziona a fasi alterne e discontinue”. L’“ennesimo problema gestionale del sistema ECM” ha portato la Federazione Regionale degli Ordini Veterinari della Lombardia e l’Ordine dei Veterinari di Milano a scrivere una lettera di lamentela al Ministro Maurizio Sacconi e al Vice Presidente della Commissione Nazionale per la Formazione Continua, Claudio Mastrocola. Le difficoltà segnalate circa il cattivo funzionamento del sito ecmsanita.it si protraggono dallo scorso mese di dicembre: “la possibilità di interagire con il sito si interrompe quindici minuti prima dell’orario di termine indicato sia nella fascia mattutina che in quella serale, senza nessun preavviso”. Ciò provoca “l’interruzione del lavoro e la demotivazione del personale addetto a questa attività che vede procedere a rilento e con ritmi non propri la fase conclusiva della gestione degli eventi di inserimento dei dati dei partecipanti”. L’auspicio è quello di una funzionalità 24 ore al giorno “senza limiti e senza interruzioni senza preavviso”. La lettera firmata dalla Presidente della FROMVL, Marina Perri, e dalla Presidente dell’Ordine di Milano, Carla Bernasconi, conclude: “Gli Ordini professionali che secondo l’Accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 dovrebbero a breve occuparsi della gestione e verifica dell’aggiornamento dei professionisti sanitari non possono operare in un sistema che funziona a fasi alterne e discontinue anche negli aspetti quotidiani, come la gestione dei dati”.

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Libera professione Dalle Associazioni

VETERINARIA 27 | 2008

AIVEMP: no alla libera professione intramuraria senza regole Comunicato dei veterinari associati in AIVEMP sull’intramoenia dei dipendenti Veterinari del SSN

“I Medici Veterinari associati in AIVEMP non condividono gli aspetti interpretativi o applicativi di alcune Regioni che hanno disciplinato l’attività intramoenia dei dipendenti Veterinari del S.S.N. e dove, invece, anche recentemente si sono manifestati incidenti professionali che rischiano di infangare l’operato della Categoria”. In un comunicato stampa diffuso lo scorso 7 luglio l’AIVEMP ritiene che: • La professione intramoenia dei Dirigenti Veterinari deve essere rispettosa del criterio assoluto di separazione tra il controllato ed il controllore. • L’attività professionale svolta in regime di intramoenia deve riguardare solo Dirigenti Veterinari NON addetti all’attività di vigilanza o di controllo ufficiale e non deve riguardare le attività cliniche tipicamente svolte dal professionista privato. • L’attività dei Medici Veterinari Pubblici può essere coadiuvata da Medici veterinari privati nel rispetto reciproco delle proprie competenze professionali, in una Medicina Veterinaria che vede nel futuro un terreno proficuo di lavoro intelligente, efficace per risultati ed efficiente per le risorse pubbliche. AIVEMP ritiene inoltre necessario ribadire che la Salute Pubblica e la Sicurezza Alimentare sono obiettivi fondamentali del Medico Veterinario Dirigente del S.S.N. e che, nell’esercizio delle sue funzioni di dipendente pubblico, deve avere come Unico obiettivo la Salute del Cittadino e del Consumatore. Recenti scandali in cui si sospetta l’operato scorretto dei Medici Veterinari Pubblici sono, a parere di AIVEMP, fenomeni anomali. La stragrande maggioranza dei medici veterinari pubblici - conclude il comunicato - svolge correttamente il compito di Autorità Competente all’interno del comparto della Salute, ispezionando partite di animali o di prodotti, dall’allevamento fino alla distribuzione delle

derrate, garantendo la tranquillità degli allevatori di animali, ed assicurando che derrate monitorate giungano sul tavolo di noi tutti dopo ispezioni e controlli attenti mirati garantendo al cittadino consumatore la certezza della salubrità di tutti gli alimenti di derivazione animale. ■

GLI APPUNTAMENTI DEL SECONDO SEMESTRE SECONDO INCONTRO SIVAE 2008 Ortopedia negli animali esotici Palazzo Trecchi - Cremona 27-28 settembre 2008

*** VI PARTE ITINERARIO DIDATTICO ANIMALI ESOTICI SIVAE Medicina e chirurgia dei piccoli mammiferi Palazzo Trecchi - Cremona 12-14 novembre 2008

*** SEMINARIO Endoscopia negli animali esotici Palazzo Trecchi - Cremona 15-16 novembre 2008 Steve Hernández-Divers Lorenzo Crosta I programmi di tutti gli eventi sono disponibili on line sul sito www.sivae.it Per ulteriori informazioni: Segreteria SIVAE Tel. 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it Web site: www.sivae.it

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20 Lettere al Direttore

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VETERINARIA 27 | 2008

Apriamoci alle nuove tecnologie ono una giovane veterinaria, laureata nel 2006 e da poco rientrata in Italia dopo un anno trascorso in Ecuador, dove ho lavorato sia come libero professionista che come lettore all’università. Ricevo regolarmente la rivista Professione Veterinaria e ho letto con molto interesse non solo gli articoli su neolaureati e situazioni occupazionali più o meno rosee, ma anche l’articolo a pag. 14 del numero 24, “A portata di mouse”. Ho sempre pensato che l’Italia ed in particolar modo i veterinari italiani fossero restii ad utilizzare il mezzo informatico, ma pensavo fosse solamente un’idea mia. Forse era solo nella mia zona (Pisa). Invece purtroppo non è così. Ritengo che l’idea di fornire pubblicazioni su CD o scaricabili online in formato .pdf sia ottima. Non solo si risparmia in stampa e spedizione, ma si evitano sprechi (carta) e si velocizza enormemente l’aggiornamento della pubblicazione stessa. Mi rattrista invece leggere che la maggior parte delle associazioni contattate non hanno apprezzato l’iniziativa. Come veterinario e webmaster (progetto siti web per varie tipologie di clienti, dall’artista alla piccola associazione di volontariato), mi piacerebbe in futuro poter usufruire di una rete di contatti e servizi molto più fitta e attiva, nella speranza che il settore si aprisse alle nuove tecnologie, non solo per quanto riguarda ecografi portatili & co. Essendo tornata in Italia da circa un mese, sto scoprendo solo ora i vostri servizi online e li trovo un punto di partenza molto utile, soprattutto per chi dovesse trovarsi all’estero per periodi più o meno brevi.

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Sara Burbi

“Volevo fare il veterinario ed occuparmi di cavalli” Luca Zaia, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Animali abbandonati in pensione i scrivo in seguito all’articolo che è comparso sull’ultimo numero di Professione Veterinaria. L’argomento mi tocca molto da vicino in quanto sono proprietario, assieme a mia moglie, di una pensione per cani e gatti in provincia di Mantova, e tra i miei clienti ho alcuni proprietari di pensioni per cani e gatti anche molto rinomate. Anch’io non vedo di buon occhio questo Bonus Dog perché potrebbe essere un incentivo ad un fenomeno di cui nessun media parla ma che è molto diffuso nell’ambito dei vacanzieri ad oltranza, ovvero: l’abbandono in pensione! Polemiche a parte sono molto lieto che il problema delle pensioni per animali stia per divenire oggetto di studio in quanto è un settore produttivo in via di espansione che non ha nessuna regolazione normativa che lo riguardi direttamente (tanto è che non ha nemmeno un codice attività in camera di commercio). Siccome sono convinto che la tutela ed il benessere animale passi anche dalla tutela dei diritti degli operatori e per esperienza il controllo di queste strutture e lasciato spesso alle Asl locali che si muovono solo su imprecise basi normative. Ugo Riccò

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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

CONGRESSO NAZIONALE ANMVI Sabato 18 e domenica 19 ottobre 2008 Cremona, Palazzo Trecchi

Scrivi le date in agenda!


Tecnologia Dalle Aziende

VETERINARIA 27 | 2008

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STARLED 3 EVO L’evoluzione tecnologica a led per illuminazione veterinaria l reparto di RICERCA e SVILUPPO di ACEM (Divisione Vet Care), composto da una squadra di tecnici dotati di grande esperienza nella progettazione meccanica, hardware e software, rivolge particolare attenzione alla cura del paziente uomo/animale e al suo migliore trattamento offrendo le migliori condizioni di lavoro possibili al medico - veterinario. Tutti i particolari dei prodotti ACEM sono accuratamente studiati al fine di ottenere un risultato ottimale, atto a soddisfare le esigenze di chi lo utilizza.

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Potenza: 100.000 lux Resa cromatica: 88 Consumo: 80 W Sono le sorprendenti prestazioni della STARLED3 Evo ideata da ACEM S.p.A. (Divisione Vet Care - Calderara di Reno - Bologna - Italy) azienda da anni leader nel settore dell’illuminazione chirurgica. STARLED3 Evo è il risultato dell’attenzione che ACEM rivolge alle esigenze di lavoro di medici e veterinari coniugata con una tecnologia a LED all’avanguardia in un design facile all’uso, pratico e innovativo. Grazie a tutto ciò la STARLED3 Evo (l’evoluzione rispetto alla precedente StarLed3) assicura ottime prestazioni a bassi consumi eliminando gli svantaggi della convenzionale lampada alogena. Questa tecnologia infatti possiede l’esclusiva caratteristica di emettere luce fredda priva della componente UV (raggi ultra-violetti dannosi alla salute) e della componente IR (raggi infrarossi) responsabili del calore del flusso luminoso. L’utilizzo di questa nuova tecnologia a LED permette di ottenere una qualità luminosa senza pari vantando una temperatura di colore pari a 5.000 °K. STARLED3 Evo garantisce una durata media che può arrivare a 100 volte quella delle normali lampadine garantendo un’erogazione di luce e una fedeltà di colore costanti nel tempo. La lampada, completamente digitale, è gestita da microprocessori con doppi comandi per regolare e visualizzare intensità luminosa e gestione dei fari. Compattezza, maneggevolezza e stabilità sono notevoli caratteristiche della STARLED3 Evo unite ad un design appositamente studiato per permettere una pulizia rapida, compatibilità con i flussi laminari e semplicità di utilizzo. Il manipolo, di facile presa, è dotato di ampio colletto di protezione, comprende un sistema di sgancio rapido e pratico che soddisfa gli elevati requisiti di igiene e che consente infatti di essere rimosso e sterilizzato. A seconda delle applicazioni StarLed3 Evo è

COMUNICATI STAMPA Le aziende interessate alla pubblicazione dei comunicati stampa possono inviare il comunicato, possibilmente corredato da una foto, all’indirizzo e-mail: professioneveterinaria@anmvi.it

disponibile in varie versioni: a stativo con ruote piroettanti, a parete e a soffitto. Per ulteriori informazioni: ACEM S.p.A. - Divisione Vet Care Tel +39 - 051 - 721844 Fax +39 - 051 - 721855 info@acem.it - www.acem.it Ufficio Stampa soldati@acem.it

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22 Calendario attività Dal 9 luglio al 5 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

9 - 12 LUG 5 - 7 SET

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON IZS RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

7 SET 11 - 13 SET 13 SET 14 SET 14 SET 18 - 20 SET 20 SET 21 SET 21 SET 21 SET 21 SET 25 - 27 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 27 - 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 28 SET 1 - 4 OTT 4 - 5 OTT 4 OTT 5 OTT 5 OTT 5 OTT 5 OTT

CORSO SCIVAC INCONTRO SIMIV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC SEMINARIO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA CORSO SIVE INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - LE DIAGNOSI DIFFERENZIALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SICILIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it RUOLO DELLA FISIOTERAPIA NELLA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA ERNIE DISCALI - Jolly Hotel Villanova , Castenaso (BO) - Via Villanova 29/8 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI MEDICINA FELINA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMOGASANALISI ED EQUILIBRIO ACIDO-BASE NELLA PRATICA CLINICA DEL CANE E DEL GATTO Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE ERNIE IN CHIRURGIA GENERALE - Firenze - Grand Hotel Mediterraneo - Lungarno del Tempio 44 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Matera - Ostello Femminile Le Monacelle - Via Riscatto, 9/10 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: VI PARTE - CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “ECOGRAFIA ADDOMINALE E TORACICA NEL CAVALLO ADULTO” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it VALUTAZIONE DELL’OCCLUSIONE E TRAUMATOLOGIA DENTALE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE: IL RUOLO DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO - UN APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E (FISIO)TERAPEUTICO - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it WET LAB ON ABDOMINAL AND THORACIC ULTRASOUND IN THE ADULT HORSE - Crema, Istituto Incremento Ippico della Lombardia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it PIEMONTE- APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLE MALATTIE DELL’ORBITA, DEGLI ANNESSI E DELLA LENTE NEL CANE E NEL GATTO - Rivoli (TO) - Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI (2°) - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

EVENTO SIVAE

ORTOPEDIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SCVI

LA CARDIO-CHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Hotel Selene, Roma - VIA PONTINA KM 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO GPM ANMVI: “LA CONOSCENZA DEL MARKETING DEI SERVIZI COME VANTAGGIO COMPETITIVO NELLA PROFESSIONE VETERINARIA” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

CORSO SCIVAC INCONTRO SIDEV

INCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE

AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO BASE DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’EPILESSIA IDIOPATICA DEL CANE: SIAMO ALL’INIZIO DI UNA NUOVA ERA? - Crowne Plaza - Centro Congressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC

INCONTRO SIPE

SEMINARIO SIPE - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SISCA

EDUCARE UN CUCCIOLO CHE PENSA: APPROCCIO TEORICO E PRATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO DIAGNOSTICO AL PAZIENTE CON PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SURRENALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’IPERTENSIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO SVIDI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO INCONTRO SINUV

laPROFESSIONE

VETERINARIA 27 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 14 luglio 2008

SOLUZIONI

Mantenere il cucciolo a una certa distanza dalla madre

Precisare lo stato patologico che affligge il paziente Realizzare una terapia farmacologica “mirata” Realizzare una terapia comportamentale “mirata”

Favorire il riconoscimento della madre Tutte le risposte precedenti

QUIZ 1

Dare sostegno e orientamento ai processi esperienziali del cucciolo

Prevenire alcune patologie del comportamento come ad esempio l’Ansia da Separazione

Risposta corretta: c)

Impedire il suo eccesso di interattività

QUIZ 2

Dare sicurezza e protezione al cucciolo

Valutare la qualità del legame di attaccamento del cane potrebbe costituire un utile strumento per:

Risposta corretta: e) Il legame di attaccamento e la medicina del comportamento, Corso SISCA, 2007

Qual è la funzione primaria dell'attaccamento?




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