Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 27

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

27 2011

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 27 dal 18 al 24 luglio 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

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LA FISIATRIA SUGLI ANIMALI È ATTO MEDICO VETERINARIO

BREVI LIBERALIZZAZIONI Gli ordini delle professioni sanitarie sono fuori dalla manovra e dalle liberalizzazioni. Tutte le professioni per il cui accesso è necessario l'esame di Stato (e quindi tutte quelle sanitarie) saranno escluse dai provvedimenti di liberalizzazione. Fnovi, Fofi e Fnomceo al premier Berlusconi: la nostra riforma è il Ddl 4274.

MINSAL Entrerà in vigore il 29 luglio il Regolamento di organizzazione del Ministero della salute. Tre dipartimenti e un Ufficio generale delle risorse, dell'organizzazione e del bilancio. Tre Direzioni generali per il “Dipartimento di sanità pubblica veterinaria della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute”. Una Direzione individuata quale autorita' nazionale di riferimento dell'EFSA.

AVICOLI Le aziende avicole "hanno già un codice aziendale rilasciato dall'azienda sanitaria locale". Ogni nuova attribuzione di codici "creerebbe duplicazioni con conseguente disorientamento". Il Ministero della Salute è intervenuto con una nota di chiarimenti indirizzata ai Servizi Veterinari Regionali. Le norme sull'anagrafe avicola "sono vincolanti anche per gli incubatoi".

PET PASSPORT La Commissione Europea ha adottato un regolamento che autorizza, a decorrere dal 1 gennaio 2012, il trattamento dei cani prima del loro ingresso nel territorio di Stati membri che si dichiarano indenni da Echinococcus. Modifiche alle specifiche sull'antirabbica: la data non può essere anteriore a quella dell'identificazione. Le nuove disposizioni dovranno essere approvate dal Parlamento e dal Consiglio.

URGENTE APPELLO

Gli ippiatri chiedono il tempo reale sulle malattie del cavallo Sostegno internazionale alla SIVE, che scrive al Ministero della Salute con ANMVI e FNOVI.

EFSA I virus a trasmissione alimentare rappresentano la seconda causa principale di focolai di origine alimentare nell’Unione europea dopo la Salmonella. L’EFSA ha pubblicato una analisi scientifica su questi virus, che fornisce consigli per controllare e prevenirne la diffusione nell’UE.

ECM La Commissione Nazionale ECM ha pubblicato il Manuale per gli osservatori della qualità dell'Educazione Continua in Medicina. La visita al Provider "non è una consulenza", ma deve seguire le regole di un audit di parte terza. Il Manuale è anche una guida per i Provider che vogliono essere certi di operare secondo le regole.

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“La FNOVI è sempre più impegnata, anche rispondendo alle recenti sollecitazioni dei colleghi della SIFIRVET, nelle opportune sedi istituzionali per il recepimento delle proprie istanze”. Detto questo, la Federazione ha anche dichiarato ufficialmente che “la fisiatria sugli animali è atto medico veterinario”. Il pronunciamento era stato chiesto dalla Presidente della Sifirvet, Ludovica Dragone, durante il 69° Scivac, in un documento consegnato agli iscritti in cui si chiede la tutela dell’esercizio professionale nel settore della fisioterapia veterinaria. La Società aveva investito ANMVI del compito di rappresentare l’esigenza di tutelare questa attività sensibilizzando le istituzioni, la categoria e l’opinione pubblica. In questi giorni è arrivata la conferma della FNOVI: la fisiatria veterinaria è conforme alla definizione di atto medico veterinario che così recita: Si definiscono “atto medico veterinario” le attività compiute, nel rispetto dei valori etici e deontologici, con l’obiettivo di mantenere e promuovere la salute e il benessere degli animali; tutte le attività di prevenzione delle malattie degli animali; tutte le procedure diagnostiche, terapeutiche - comprese le medicine complementari - e riabi-

litative; le attività relative alla protezione dell’uomo dai rischi e dai danni derivanti dalle malattie degli animali, dal consumo di prodotti di origine animale con riguardo all’intera filiera produttiva finalizzato alla sicurezza alimentare; le certificazioni e le prescrizioni relative a tutti gli atti sopradescritti. E proprio per rafforzare il concetto che si tratta di una prestazione medica, la Sifirvet ha anche modificato l’estensione dell’acronimo che sarà “Società Italiana di Fisiatria e Riabilitazione Veterinaria”, con un esplicito richiamo all’etimologia medica. Per la SIFIRVET questo ambito disciplinare è certamente materia fisiatrica poiché comprende, oltre alle terapie fisiche, anche la visita clinica dell’animale, la prescrizione di terapie e la prescrizione e/o somministrazione di farmaci. Il documento della Sifirvet fa inoltre riferimento alla “volontà di creare un master in Fisioterapia Veterinaria di I livello, aperto a laureati triennali, che andrebbe a sminuire e dequalificare un’attività che invece necessita di competenze Medico Veterinarie specifiche”. Il Presidente della FNOVI è stato chiaro: non è nostra intenzione affidare ad altri l’esecuzione di atti che sono riservati alla professione del medico veterinario”.

MOLTI ISCRITTI NON SI LAUREANO DI FRONTE ALLE RICHIESTE DELLA FNOVI E DELL’ANMVI, NEGLI ULTIMI ANNI SI È RIUSCITI A CONTENERE IL NUMERO DEGLI ISCRITTI AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA VETERINARIA passando in sette anni da 1512 a meno di mille (958). Ma certamente qualche cosa non torna nel sistema di selezione per l’iscrizione ai corsi di Laurea in Medicina Veterinaria e, per fortuna, il Ministro Gelmini è intervenuto non solo riducendo il numero programmato ma anche modificando in modo sostanziale le prove di selezione per l’accesso. Che il numero di iscritti fosse troppo elevato è facile constatarlo dalla situazione di ampia disoccupazione dei giovani laureati, mentre che il sistema di selezione non fosse corretto lo si evidenziava facilmente dal fatto che tutti gli iscritti si orientavano al settore degli animali da compagnia creando una situazione di forte tensione occupazionale trascurando altri settori. Infatti il sistema selettivo utilizzato sino a quest’anno per l’accesso al Corso di Laurea, essendo impostato molto sulla cultura generale, favoriva una tipologia di studenti (donne, liceo classico, grossi centri urbani), spesso con forte sensibilità animalista, che rifiutano un’attività in settori dove l’animale è considerato prodotto alimentare. Che la selezione non fosse quella migliore si può evidenziare anche dalla percentuale di laureati rispetto al numero degli iscritti che negli anni è decisamente diminuita. Dal 2006 al 2010 si è avuto un calo di 117 laureati (da 1097 a 980) che in percentuale corrisponde a circa l’11%. Questo dato è significativo perché non è stato influenzato dalla riduzione del numero di iscritti avvenuta negli ultimi anni riferendoci al 2004/2005 quando gli accessi programmati erano ancora oltre i 1400. Questo significa che degli iscritti di quegli anni sono arrivati alla Laurea solo due su tre mentre 420/450 sono andati decisamente fuori corso o si sono persi per strada.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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