Professione Veterinaria, Anno 2012, Nr 27

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

27 2 012

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 27 dal 23 al 29 luglio 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

LA ZOOTECNIA NEL 6° CENSIMENTO ISTAT

LA COERCIZIONE PUÒ FAVORIRE L’AGGRESSIVITÀ

TORNATE IN VIGORE LE NORME SUI PALII

LMR PER I FARMACI CON VITAMINA A

ITALIA-INGHILTERRA DUE CONGRESSI A CONFRONTO

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L’IMPORTANTE È SEQUESTRARE

BREVI OBBLIGO RC Un emendamento fa slittare di un anno l’obbligo di RC professionale per le professioni sanitarie. La definizione dell’obbligo viene demandata al DPR di riforma degli Ordini.

ONAOSI I contribuenti volontari dell’ONAOSI sono l’8% del totale. I medici veterinari sono il 5% dei contribuenti obbligatori e il 6% dei contribuenti volontari. I dati sono contenuti nel primo bilancio sociale della Fondazione ONAOSI pubblicato in luglio.

API Il Ministro della Salute ha prorogato il divieto di utilizzo di neonicotinoidi “per la massima attenzione e cautela”. Utilizzati per la concia delle sementi, sono sospettati di causare la moria delle api. Al riguardo il Ministero attende il parere dell’EFSA.

UNGULATI Gli allevatori di ovi-caprini dell’Appennino centrale non chiedono soldi, ma interventi contro il cosiddetto “ibridwolf”. Ogni giorno i lupi predano le greggi e, nel grossetano come in tutta la Toscana, ungulati e predatori saranno al centro di un tavolo permanente attivato dal mese di agosto.

MOZZARELLA (1) Via libera all’impiego di cagliata congelata. L’ha stabilito il Consorzio per far fronte al calo latte estivo (e per contro le eccedenze invernali) quando maggiore è la domanda di mozzarella di bufala. Si attendono i pareri del Mipaaf e della Regione Campania.

MOZZARELLA (2) Mentre “Libera terra” commercializza le prime mozzarelle di bufala nel caseificio confiscato al clan dei Casalesi, il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana DOP ha varato un Codice antimafia: lotta alla concorrenza sleale dei prodotti non rispondenti ai parametri DOP.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

4-6 OTTOBRE A MANTOVA

Formazione per il Veterinario di Fiducia Parte la formazione propedeutica del veterinario d’azienda zootecnica. Veterinari e Allevatori insieme per il primo corso pilota. A PAGINA 3

In più situazioni ci è parso che la repressione del maltrattamento animale, reato fra i più vili che l’uomo possa commettere, malcelasse un certo appagamento da parte dei repressori. Sanzionare o applicare una pena, in un Paese civile e democratico, non dovrebbero essere gesti da esibire e non dovrebbero generare compiacimenti. Non dovrebbe nemmeno porsi il caso che certe situazioni di maltrattamento siano sospettabili di strumentalizzazioni o di essere artatamente provocate. Viene in mente un film di Carlo Lizzani in cui l’apprendista giornalista (Dario Fo) creava le condizioni per un furto di cagnolini e poi andava a scattare la foto di prima pagina per il suo cinico Direttore. Un film comico e basta? No. Quella pellicola (satira per la precisione) conserva tutta la sua attualità e verosimiglianza. Una volta, ad esempio, abbiamo visto un presunto scoop televisivo sul traffico di cuccioli: gli animali venivano liberati dal bagagliaio dell’auto in sosta solo parecchio tempo dopo essere stati individuati, giusto il tempo di far ripartire l’auto dei trafficanti e permettere le riprese di un inseguimento su strada. A seguire, scene di pietosa

assistenza agli animali sequestrati sempre a favore di telecamera. Tutto questo per dire che se la Giustizia è dirottata su altri scopi, mediatici o propagandistici, semplicemente non è Giustizia. L’animalismo è molto usato ai fini del consenso elettorale da tantissimi politici, di ogni schieramento partitico, e fa audience in prima serata. Spiace notare che anche le Autorità si mettano in posa per riprese e foto sui media. Nessuno si sofferma mai sulle conseguenze dei sequestri a danno degli animali. La determinazione a sequestrare e a richiedere il risarcimento economico ai processi, prevalgono spesso sul destino degli animali sequestrati, anzi “salvati” da scrupolosissimi seguaci di un principio ghandiano che qualcuno dubita sia veramente da attribuire al Mahatma. Al contrario, sono verificate le espressioni animaliste di Goebbels, ma, oggettivamente, non è tanto nazionalpopolare… Anche Einstein è propagandato come animalista del Terzo Millennio, tanto non può più replicare. Come non possono replicare nemmeno gli animali sequestrati… un elettorato (molto passivo) fenomenale.

NON TORNANO I NUMERI UN PAIO DI MESI FA, QUANDO SI È SPARSA LA VOCE CHE SAREBBE STATA RIPRISTINATA UNA TASSA SU CANI E GATTI, si è scatenato il finimondo contro questa proposta anche se i sostenitori dell’iniziativa avevano qualche buona ragione per sostenerla. Certamente sono stati sbagliati i modi ed i tempi della proposta che sicuramente non è stata spiegata al meglio per le sue finalità. Proporre una nuova tassa in questo momento, sia pure minima visto che si parlava di 10 euro all’anno, non era certo opportuno soprattutto pensando di farla pagare al 40% di famiglie italiane che ospitano un cane o un gatto. Non dimentichiamo infatti che queste già sono penalizzate da un’IVA al 21% sul petfood e sulle prestazioni veterinarie, dal vedere considerate queste ultime nel redditometro e dal rischio di non poter più detrarre fiscalmente neppure un euro di queste spese. Cani e gatti, quindi, considerati come beni di lusso! Ma quanti sono in Italia? Tutte le indagini danno 7milioni di cani e 7,5 di gatti. I cani registrati in anagrafe canina, è obbligatoria per i possessori di cani, sono 5.656.164 e allora i conti non tornano. Se da 7milioni togliamo i 700mila randagi ne restano 6,3 e quindi quasi tutti i cani di proprietà sarebbero iscritti in anagrafe, ma sappiamo che così non è. Purtroppo l’anagrafe nazionale canina continua a non essere efficiente per i ritardi con cui le regioni passano i dati, per il sistema burocratico che costringe spesso, inutilmente, il passaggio dalle ASL, soprattutto per la ricerca degli iscritti, per i dati che non vengono aggiornati per cambio di proprietà o per decesso, per la mancanza di controlli. Se i cani deceduti non vengono cancellati i numeri per forza che non tornano. Certamente dando alle strutture veterinarie private un ruolo maggiormente operativo ed autonomo la situazione potrebbe migliorare.

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Progetto “EccellEnte” Anmvi Informa

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Formazione propedeutica per il Veterinario di Fiducia Primo corso pilota dopo la firma del Protocollo AIA ANMVI FNOVI: a Mantova dal 4 al 6 ottobre arte la formazione propedeutica del Veterinario di Fiducia. Dopo la firma del Protocollo d'Intesa firmato a gennaio da AIA, ANMVI e FNOVI, l’APA di Mantova ospiterà il primo corso pilota organizzato da ANMVI, in collaborazione con SIVAR e AIVEMP, dal 4 al 6 ottobre 2012. Nel rispetto dei ruoli che il Protocollo ha affidato alle sigle firmatarie, ANMVI ha predisposto le basi di una formazione professionale aderente alle finalità dell’Intesa: integrare le attività dei veterinari d’azienda e degli allevatori, generando dati utili anche al sistema informativo nazionale per la sorveglianza epidemiologica. Il Protocollo, già presentato ai Ministeri di riferimento, è stato definito dal Ministero della Salute come “una buona cooperazione tra pubblico e privato”, anche in virtù del raccordo fra il Veterinario d’azienda e il Servizio Veterinario Pubblico.

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ORGANIZZAZIONE Il corso è organizzato sotto l’egida di ANMVI International e con il braccio amministrativo del Centro Studi EV. Il corso, finanziato dalla Regione Lombardia, rientra nel Progetto Internazionalizzazione della professione sanitaria, la formazione per la sicurezza alimentare. Sede ospitante sarà la sede dell’APA di Mantova, con il patrocinio della Federazione Regionale degli Ordini della Lombardia e dell’Ordine dei Medici Veterinari di Mantova. Le finalità del Protocollo AIA ANMVI saranno illustrate in apertura del corso dai sottoscrittori del Protocollo: per l’ANMVI, il Presidente SIVAR, Mauro Casalone, per AIA il Presidente Nino Andena e il Direttore generale Paolo Scrocchi, per FNOVI il Presidente Gaetano Penocchio. La Direzione Scientifica è a cura di Giancarlo Belluzzi, Responsabile di ANMVI International. Il Comitato Scientifico è a cura del Consiglio Direttivo SIVAR (Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito).

IL CORSO Nelle more di una definizione giuridica di questa figura, i medici veterinari interessati al ruolo di Veterinario di Fiducia possono intanto ma-

Con il patrocinio Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Mantova Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia

FORMATI A QUESTI COMPITI

A.N.M.V.I.

INTERNATI

NAL

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

Formazione propedeutica per il Veterinario di Fiducia Corso pilota ai sensi del Protocollo AIA ANMVI FNOVI sottoscritto in Roma l’11/01/2012

Sala Consiliare APA, Mantova, 4-5-6 Ottobre 2012 Programma e iscrizioni su www.anmvi.it Accreditamento ECM richiesto

Organizzato da

Premio Lombardia Eccellente nell’ambito del Progetto di Internazionalizzazione della professione sanitaria: la formazione per la sicurezza alimentare. Il modello Regione Lombardia

EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

PARTECIPAZIONE GRATUITA

con il contributo di

ORGANIZZAZIONE: ANMVI International - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.335.09 - international@anmvi.it SEDE DEL CORSO: APA - Associazione Mantovana Allevatori - Strada Ghisiolo, 57 - 46030 Tripoli di San Giorgio (Mn)

turare una formazione propedeutica: il superamento del corso comporta il rilascio di un attestato, come previsto dal Protocollo stesso, utile per dare al proprio curriculum professionale una posizione coerente con i requisiti individuati dalla FNOVI e con il quadro legislativo di attuale riferimento, in particolare con il Regolamento CE 852/2004. Il programma del corso, così come pubblicato su www.anmvi.it, è stato sottoposto al Ministero della Salute.

l veterinario d’azienda è definito “di fiducia” dal Protocollo AIA-ANMVIFNOVI, in quanto “consulente scelto dall’allevatore”, per lo svolgimento di alcune funzioni di rilevanza sanitaria e produttiva. 1. Supporto agli interventi necessari ad assicurare all’operatore del settore alimentare un elevato stato igienico - sanitario degli animali ed il benessere animale; 2. Formulazione di eventuali piani volontari aziendali per il controllo delle patologie, anche a carattere infettivo, e per la riduzione dell’uso indiscriminato dei farmaci; 3. Consulenza all’allevatore nella tenuta delle registrazioni obbligatorie; 4. Consulenza all’allevatore nella scelta delle misure necessarie a garantire la salubrità dell’alimentazione degli animali e degli alimenti prodotti; 5. Concorso all’uso corretto dei farmaci veterinari e responsabilità dell’armadietto farmaceutico; 6. Collaborazione con il servizio veterinario pubblico nella rilevazione degli indicatori di

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malattia e di mancato benessere e attuazione delle misure di prevenzione e controllo necessarie; 7. Assistenza e supporto all’allevatore nella gestione dell’identificazione degli animali; 8. Rilevazione dei dati di natura sanitaria e veterinaria di competenza. È il Regolamento CE 852/2004 a prevedere per gli operatori del settore alimentare che allevano animali o producono prodotti primari d’origine animale la tenuta di registrazioni. In particolare, riguardanti: la natura e l’origine degli alimenti somministrati agli animali; i prodotti medicinali veterinari o le altre cure somministrate agli animali con le relative date e i periodi di sospensione; l’insorgenza di malattie che possono incidere sulla sicurezza dei prodotti di origine animale; i risultati di tutte le analisi effettuate su campioni prelevati da animali o su altri campioni prelevati a scopi diagnostici, che abbiano rilevanza per la salute umana; tutte le segnalazioni pertinenti sui controlli effettuati su animali o prodotti di origine animale.

mali di proprietà dei medesimi. È raccomandata una puntuale lettura del Protocollo AIA ANMVI FNOVI prima della frequenza.

ra al ruolo dovrà inizialmente presentare al proprio Ordine di appartenenza un curriculum di aggiornamento dei 3 anni antecedenti e poi rivalidare il ruolo ogni cinque anni. Il Protocollo AIA ANMVI FNOVI valorizza il ruolo del medico veterinario d'azienda zootecnica, anche a tutto vantaggio dell'OSA; il suo apporto informativo viene finalmente riconosciuto come strategico in virtù dell'esperienza professionale maturata "in stalla". L'apertura delle frontiere al mercato agroalimentare mondiale e la conseguente necessità di difendere e valorizzare i nostri prodotti - tenendo in debito conto l'urgenza di un assoluto rispetto dell'ambiente, di un uso prudente dei farmaci e dei contaminanti ambientali, di una tutela della zootecnia che debba necessariamente avere un minimo impatto ambientale - pongono la figura del veterinario aziendale in un ruolo cardine, ma soprattutto moderno rispetto alle problematiche oggi esistenti. ■

PARTECIPAZIONE

IL FUTURO

La partecipazione al corso-pilota di ottobre è gratuita. Sarà necessario formalizzare in tempo utile l’iscrizione, dichiarando il possesso di alcuni pre-requisiti: 1. Avere una anzianità di attività di almeno tre anni nel settore degli animali da reddito (diretta o seguita da un "tutor" cioè un veterinario libero professionista che, oltre a possedere tutti gli altri requisiti richiesti, abbia svolto almeno il 50% della propria attività negli ultimi 10 anni nel settore degli animali da reddito). 2. Svolgere e aver svolto negli ultimi 3 anni almeno il 50% della propria attività professionale nel settore degli animali da reddito. 3. Esercitare la Libera Professione, oppure essere dipendente di un allevatore o di una filiera, purché la propria attività sia rivolta agli ani-

I pre-requisiti di partecipazione, individuati per il corso pilota di ottobre, sono mutuati dai requisiti professionali individuati dalla FNOVI, in vista della messa a regime del ruolo del veterinario d’azienda, fra i quali è appunto prevista una formazione specifica. In futuro, al traguardo del riconoscimento giuridico non potranno aspirare i veterinari dipendenti del SSN. I convenzionati SSN possono esercitare i compiti del veterinario aziendale purché in nessun modo possa essere configurabile una condizione, anche potenziale, di conflitto di interessi (controllore-controllato). In ogni caso il rapporto di lavoro tra allevatore e Veterinario aziendale deve essere diretto. E sempre, quando il riconoscimento del profilo professionale sarà a regime, il veterinario che aspi-

MANTOVA, 4-6 OTTOBRE: IL PROGRAMMA SCIENTIFICO E I RELATORI arà il Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Gaetana Ferri, a parlare del Veterinario di Fiducia nel contesto dell’attuale normativa, aprendo i lavori del primo giorno, giovedì 4 ottobre. La sessione di apertura tratterà dell’impiego dei mangimi e dei medicinali veterinari in azienda zootecnica e di antibiotico-resistenza (Eva Rigonat, FNOVI) con riguardo alla loro gestione e all’interazione Veterinario-Osa. I fattori sanitari e produttivi si collegano alle buone prassi veterinarie, alla prevenzione e alla biosicurezza in allevamento (Mino Tolasi, SIVAR); determinante il benessere animale, sia in allevamento che al trasporto (Bartolomeo Griglio, AIVEMP) e fondamentale il rapporto del Veterinario di Fiducia con il Veterinario Ufficiale: dal Regolamento di Polizia Veterinaria all’interfaccia aziendale nell’attuazione di piani di prevenzione e di controllo (Antonio Vitali, Reg. Lombardia). Il programma riflette l’esigenza di interfacciarsi con l’OSA, conoscendone il ruolo affidatogli dalla normativa vigente (Dott. Antonio Vitali), con riguardo ai compiti previsti dal Regolamento CE 852/2004, al corretto utilizzo dei manuali di prassi operativa e alle registrazioni a carico del rilevatore dati AIA (Giada Flamini, AIA). La seconda giornata del corso focalizzerà sul ruolo dell’OSA e sulla sua interazione con il Veterinario di Fiducia, anche alla luce dei processi di semplificazione e di sburocratizzazione che sono alla base delle semplificazioni prefigurate dal Protocollo. L’agevolatore informati-

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co per l’allevatore, il responsabile di stalla, il libero professionista, il sistema allevatori e la società sono (Laura Pavoni, AIA) elementi di formazione utili all’interazione Veterinario-OSA, così come non potranno mancare approfondimenti sui dati produttivi ai fini della Condizionalità e della valorizzazione dei prodotti DOP e IGP (Relatore Mipaaf). La dimensione nazionale andrà poi ad aprirsi al confronto con esperienze internazionali di epidemiosorveglianza, in due Paesi comunitari (per la Francia Thierry Chambon, UEVP, e per la Polonia Mateusz Wasz), e con la realtà zootecnico-sanitaria della Lombardia (Piero Frazzi, Servizi Veterinari Lombardia). Un caso pilota in allevamento (Marco Colombo, ANMVI) consentirà di calare nella realtà pratica d’azienda quanto discusso. Nel corso della terza giornata, la mattinata conclusiva di sabato 6 ottobre, sarà la volta del Ministero della Salute che tratterà del sistema informativo nazionale veterinario per la sicurezza alimentare (SINVSA) e gli applicativi per la sorveglianza epidemiologica (SIMAN, SINZOO. SANAN, etc), dei dati sanitari di interesse per il Ministero della Salute e dei processi di semplificazione possibili (Luigi Ruocco - Ministero della Salute). Del Sistema di identificazione e registrazione delle aziende e degli animali e del veterinario di fiducia nella BDN parlerà l’IZS dell’Abruzzo e del Molise (Luigi Possenti, IZS Teramo). Programma e iscrizioni: www.anmvi.it


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4 Attualità Gli allevamenti in Italia

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La zootecnia italiana nel 6° Censimento Istat L’allevamento bovino traina il comparto. Negativa incidenza delle emergenze sanitarie CAPI ALLEVATI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, IN VALORI PERCENTUALI

Fonte: ISTAT

lo dal 3,3% delle aziende agricole, in Sicilia (7,0% ) e in Calabria (7,4%).

I BOVINI SETTORE TRAINANTE a fotografia che chiude il decennio 2000-2010, scattata dall’Istat, mostra un settore zootecnico caratterizzato dalla concentrazione degli allevamenti in aziende di maggiori dimensioni. Il fenomeno, seppure con diverse intensità, è comune a tutte le ripartizioni geografiche del Paese. Sono 217.449 le aziende agricole con allevamenti e tra queste 4.838 sono esclusivamente zootecniche, cioè praticano l’allevamento del bestiame senza contemporaneamente coltivare terreni. Nel complesso, queste realtà diminuiscono del 41,3% rispetto al 2000, esse registrano un calo contenuto in termini di Unità di Bestiame Allevato (UBA), pari allo 0,6%. Ne consegue che, nel corso del decennio, anche nel settore zootecnico è avvenuta una concentrazione degli allevamenti in aziende di maggiori dimensioni. Infatti, il numero di UBA per azienda allevatrice aumenta da 26,9 nel 2000 a 45,6 nel 2010. Nell’ultimo decennio il settore zootecnico ha subito la negativa influenza della forte concorrenza internazionale, delle regolamentazioni di mercato e delle periodiche crisi dovute ad emergenze sanitarie. Il numero delle aziende zootecniche è diminuito ad un ritmo maggiore rispetto alle aziende agricole in complesso, cosicché l’incidenza delle prime sul totale si riduce dal 15,5% al 13,4% in dieci anni.

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LA VOCAZIONE ZOOTECNICA Il peso del settore zootecnico su quello agricolo nel suo complesso varia però a secondo delle aree geografiche, con dinamiche differenti nel corso del decennio. Il Nord-Est consolida la sua vocazione zootecnica con circa un terzo delle aziende dedite all’allevamento (31,5%) e un incremento del 16,6% dell’incidenza rispetto al 2000. Nelle Isole si registra il maggior incremento dell’incidenza delle aziende zootecniche sul totale (+4 punti percentuali). Nelle altre ripartizioni geografiche il settore esce ridimensionato dal confronto con il 2000, almeno in termini relativi.

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Le aziende con allevamenti, pari a 217.449 unità, risultano equamente distribuite tra le ripartizioni geografiche, anche se emergono significative specializzazioni regionali. In partico-

lare, le regioni del Nord si confermano essere quelle a maggiore vocazione bovina, suina ed avi-cunicola, mentre quelle del Centro-Sud e delle Isole continuano ad essere tradizionalmente legate all’allevamento ovi-caprino e bufalino. L’incidenza del settore zootecnico su quello agricolo nel suo complesso varia a seconda delle aree geografiche. Le Regioni e Province autonome a maggiore vocazione zootecnica sono Bolzano, dove le aziende con animali sono il 49,2% del totale, la Valle d’Aosta (41,6%), la Lombardia (40,6%), e la Sardegna (33,8%). L’allevamento di bestiame è assai meno diffuso in Puglia, dove è praticato so-

L’allevamento bovino si conferma essere il settore trainante del comparto zootecnico. Esso è praticato da 124 mila aziende, pari al 57,1% di quelle zootecniche. Rispetto al 2000 il loro numero è diminuito del 27,8%, mentre il numero di capi allevati, pari a 5,6 milioni, si è contratto del 7,5%. Conseguentemente, il numero medio di capi allevati per azienda sale da 35,2 nel 2000 a 45,0 nel 2010. Questo tipo di allevamento è particolarmente diffuso nel Nord del Paese, in particolare in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Nel complesso queste quattro regioni detengono poco meno dei due terzi (64,6%) del patrimonio bovino italiano.

ALLEVAMENTO BIOLOGICO Le aziende biologiche nel nostro Paese risultano 44.455 (2,7% del totale nazionale). Di queste 43.367 applicano il metodo biologico su 781.490 ettari di terreni coltivati, mentre 7.704 lo adottano nell’allevamento del bestiame. Nel settore zootecnico il metodo di produzione biologico risulta essere relativamente più diffuso nell’allevamento dei caprini (9,8% del totale dei capi allevati) e degli ovini (9,1%). La pratica della produzione biologica è particolarmente rilevante nel Mezzogiorno dove è presente il 63% delle aziende di questo tipo e il 71% della superficie condotta in modo biologico. In particolare nelle Isole si registra il valore più elevato di superficie biologica media per azienda (24,9 ettari per azienda) e quote più elevate di capi allevati con metodo biologico sul totale, per quasi tutte le specie. ■

Il Presidente Andena: il sistema sta cambiando e AIA si ristruttura ocalizzata prevalentemente sul segmento dei bovini e lattiero-caseario, l’assemblea di AIA, riunita a Roma il 12 luglio, ha analizzato il quadro generale di una zootecnia che, pur essendo stata investita dalla crisi, ha saputo evolversi in direzione dell’innovazione e della concentrazione aziendale, una concentrazione testimoniata anche dai risultati finali del 6° Censimento Istat. Nel corso degli ultimi anni Aia ha dato il via a un radicale processo di rinnovamento della struttura. Il primo passo in questa direzione è stata la ristrutturazione centrale e periferica del Sistema allevatori, puntando verso la regionalizzazione, ormai pressoché ultimata. L’Associazione - ha dichiarato il presidente di Aia, Nino Andena - si è trovata davanti a un bivio: continuare l’attività a favore di pochi allevamenti d’élite oppure rispondere alle esigenze dell’allevatore e del Paese, puntando all’allargamento della base sociale. Abbiamo scelto questa seconda strada”. “Stiamo percorrendo la stessa strada - ha aggiunto Andena che il Governo ha intrapreso con il taglio delle Province. Allo stesso modo la nostra riorganizzazione salvaguarderà le realtà dove esistono Apa di grandi dimensioni, che concettualmente possono essere assimilate a vere e proprie aree metropolitane”. A fianco della regionalizzazione, Aia sta puntando allo sviluppo del progetto Ita-

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Nino Andena, Presidente AIA e Mario Catania, Ministro delle Politiche Agricole lialleva, a quello dell’attività di assistenza tecnica zootecnica, alla consulenza aziendale, alla rivisitazione del sistema dei controlli e alla stessa revisione dell’attuale calcolo di finanziamento del Sistema. A questo si aggiungono i nuovi servizi per gli allevatori che dovranno essere la chiave di volta di questo percorso. “Si tratta di un profondo cambiamento di mentalità - ha spiegato Andena. Allo stesso modo occorre un forte sostegno per l’innovazione tecnologica e nuovi strumenti informatici per liberare risorse da riconvertire in attività orientate a favore degli allevatori. Ma chiediamo anche il varo di programmi specifici per il rilancio delle singole filiere, come ad esempio il Piano carni, che rappresenta un passaggio strategico per il sistema Paese”. La più grande attestazione della qualità del lavoro svolto negli ultimi anni da Aia e dei

suoi progetti per il futuro, sono giunti dal ministro Mario Catania che ha aperto il suo intervento dichiarando: “Non c’è organizzazione nel mondo agricolo che noi al Mipaaf sentiamo più vicina di Aia”. Nel prosieguo dell’intervento Catania ha esternato il suo moderato ottimismo per come il comparto lattiero-caseario italiano reagirà all’abolizione delle quote, per le quali non ravvede, come detto, “alcuna possibilità di proroga”. Un ottimismo basato sulla vitalità del sistema delle Dop con la sua spiccata propensione all’export e sull’accresciuta competitività degli allevamenti italiani, ma anche sul calo della forbice tra i prezzi dei prodotti non Dop made in Italy e quelli dei lattiero-caseari franco-tedeschi. “Per quanto riguarda il settore della carne - ha aggiunto Catania - la situazione è più complessa. Dobbiamo continuare a difendere le linee di produzione autoctone, e noto con soddisfazione che il mercato sta dando segnali chiari e incoraggianti, con una tendenza a remunerare correttamente le nostre razze. Pur essendo ridotti i numeri di questo segmento, dobbiamo presidiarlo. La vera sfida è riuscire ad aggiungere alle nostre linee da carne tra i 200 mila e i 300 mila vitelli da carne nati dalle nostre lattifere. In questo Aia può svolgere un ruolo fondamentale anzi, senza di essa, un’operazione del genere non è fattibile”. (fonte: Agronotizie) ■


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Formazione propedeutica per il Veterinario di Fiducia Corso pilota ai sensi del Protocollo AIA ANMVI FNOVI sottoscritto in Roma l’11/01/2012

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Premio Lombardia Eccellente nell’ambito del Progetto di Internazionalizzazione della professione sanitaria: la formazione per la sicurezza alimentare. Il modello Regione Lombardia

EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

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ORGANIZZAZIONE: ANMVI International - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.335.09 - international@anmvi.it SEDE DEL CORSO: APA - Associazione Mantovana Allevatori - Strada Ghisiolo, 57 - 46030 Tripoli di San Giorgio (Mn)


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6 Attualità Rapporto uomo-animale

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Il proprietario coercitivo può favorire l’aggressività del proprio cane Alcune tecniche di addestramento “fai da te” generano paure e ansia nell’animale di RAIMONDO COLANGELI Medico Veterinario Esperto di Comportamento Animale Vice Presidente ANMVI rima di rivolgersi a un medico veterinario comportamentalista, molti proprietari di cani hanno in precedenza tentato tecniche di modificazione comportamentale suggerite da una varietà di fonti diverse. I consigli spesso includono tecniche di addestramento aggressive che possono scatenare nel cane comportamenti di aggressività per paura o difesa. Uno studio ha valutato gli effetti sul comportamento e i rischi per la sicurezza delle tecniche storicamente utilizzate dai proprietari di cani in presenza di problemi comportamentali. A tutti i proprietari dei cani ricevuti presso un consultorio comportamentale nel corso di un anno è stato somministrato un questionario comportamentale riguardante gli interventi comportamentali precedentemente adottati. Per ogni intervento applicato, al proprietario si chiedeva di indicare se si otteneva un effetto positivo, negativo o nullo sul comportamento del cane, e se si osservava un comportamento aggressivo in associazione al metodo utilizzato. Si chiedeva inoltre ai proprietari la fonte del consiglio comportamentale. Venivano completati 140 sondaggi. Le più comuni fonti dei consigli comportamentali erano “se stessi” e “l’addestratore”. Numerose tecniche basate sul confronto come “colpire” o “dare calci al cane” per un comportamento indesiderato (43%), “gridare contro il cane’’ (41%), “forzare fisicamente l’animale a lasciare un oggetto dalla bocca’’ (39%), “alpha roll” (ruolo del cane alpha, dominante) (31%), ecc. inducevano una risposta aggressiva in almeno un quarto dei cani su cui erano utilizzati. I cani visitati per-

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ché avevano manifestato aggressività verso una persona familiare avevano maggiore probabilità di rispondere in maniera aggressiva ad “alpha roll” e al “no” urlato, rispetto ai cani che avevano altri problemi comportamentali. Le tecniche basate sul confronto adottate dai proprietari prima del consulto comportamentale, concludono gli autori, erano in molti casi associate a risposte di aggressività. È quindi importante che il veterinario di base informi il proprietario dei rischi associati a tali metodi di addestramento e fornisca una guida e l’accesso alle giuste risorse per una gestione sicura dei problemi comportamentali. Il rapporto tra i due soggetti divenne sempre più relazionale, da una parte favorito dal bisogno umano di esplicare un comportamento epimeletico (accudire qualcuno), dall’altra favorita dall’aspetto fortemente collaborativo del cane con una sovrapposizione del suo welfare con quello del gruppo di appartenenza. Proprio per questo bisogno di collaborazione stretta tra uomo e cane, di condivisione delle esperienze con il proprietario quale centro referenziale, gli aspetti comunicazionali e relazionali tra l’uomo e il cane hanno permesso la coevoluzione tra uomo e cane. La trasformazione del rapporto uomo-cane nei secoli è legata alla modificazione della struttura sociale-economica degli uomini della società. La “domesticazione” da parte dell’uomo allevatore-agricoltore è la trasformazione del cane in soggetto da lavoro e/o da utilità; da qui inizia quella pressione selettiva da parte dell’uomo sul cane che porterà alla variazione filogenetica delle razze, con importanti differenze morfologiche e comportamentali (caccia, conduttori di greggi, guardiani di armenti, ecc.). Da questo periodo la visione dell’uomo nei confronti del cane tende a basarsi sul meccanicismo, cioè cane in quanto automa. In questo contesto facilmente la comunicazione

da parte dell’uomo diventa non-assertiva e coercitiva. Da ciò ne conseguono due problemi: a) il cane entra a far parte del gruppo sociale familiare e in quanto acuto osservatore delle interazioni degli elementi del gruppo, acquisisce e fa proprio lo stile comunicativo: se si alza la voce si dovrà abbaiare, se avvengono conflitti o competizioni basati su scontri fisici all’interno del gruppo familiare, il cane si adeguerà mettendo in atto comportamenti di aggressione per comunicare (favorito anche dalle motivazioni di base individuali/razziali del cane). b) la comunicazione basata sulla punizione di comportamenti indesiderati è spesso una punizione ansiogena in quanto esagerata, fuori contesto (le punizioni a posteriori) o etologicamente inaccettabile per il cane; ciò è la causa dell’installarsi di stati psicopatologici quali le fobie e l’ansia, che possono presentare nella loro sintomatologia un comportamento di aggressione. Tecniche quali ad esempio l’“alpha roll” si basano sulla dominanza e la sottomissione e sono, oltre che sorpassate e non terapeutiche, pericolose in quanto etologicamente non corrette: solamente nel cucciolo si possono mettere in atto i rituali “fisici” di bloccare il cane a terra ecc. e lo fa un adulto regolatore o la madre ma solo per insegnare l’inibizione motoria o i corretti rituali sociali comunicativi che impediranno attacchi da parte di un cospecifico verso il cucciolo che si inserirà dopo la pubertà nel gruppo sociale degli adulti. Fra adulti, e non parliamo di cani ma lupi, un leader (o alpha) non ha bisogno di sovrastare nessuno, la sua autorevolezza basta per governare il gruppo. Solo chi vuole mettere in atto u-

In Italia il metodo Millan non sarà tollerato

A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Organizza una giornata dedicata agli:

Se sei interessato invia la tua richiesta a: anmviservizi@anmvi.it oppure fax.0372/457091 Cognome ………………………….……… Nome …………………………...………. Via ………………………………………………………………… n. …….......……… Città ……………………………….....… Provincia ……...……… CAP ……..……… Telefono (lavoro) ……………………….......…… E-mail ……………………………. OBIETTIVI DELLA GIORNATA - Le strutture veterinarie, equiparate ai luoghi di lavoro, ricadono sotto la disciplina del Decreto Legislativo 81/2008. Aggiornarsi sulle novità introdotte dal Testo Unico sulla sicurezza del lavoro è utile e raccomandato a tutti i medici veterinari. Per i datori di lavoro che hanno già conseguito la prevista formazione l’aggiornamento è obbligatorio. L’aggiornamento è rivolto in particolare ai Colleghi che hanno già conseguito la qualifica di RSPP e ad essi verrà data la precedenza in fase di raccolta delle adesioni. Info: 0372-403536

BIBLIOGRAFIA “Survey of the use and outcome of confrontational and non-confrontational training methods in client-owned dogs showing undesired behaviors” Meghan E. Herron, Frances S. Shofer, Ilana R. Reisner. Applied Animal Behaviour Science, Volume 117, Issues 1-2, February 2009, Pages 47-54. Fonte: vet.journal febbraio 2009 ■

Docu-fiction nei canili

Devi aggiornare la tua qualifica di RSPP?

“AGGIORNAMENTI SULLA SICUREZZA DEL LAVORO”

na competizione mette in atto meccanismi basati su comportamenti di aggressione. Il percorso preventivo e terapeutico dei medici veterinari comportamentalisti della Sisca si sovrappone ad un cambiamento culturale nella società attuale: responsabilizzare il proprietario ad acquisire un cane nel ruolo di “pet”, animale da compagnia, dove viene rispettata la sua alterità e favorite le sue potenzialità cognitive, allontanando la deriva antropoformizzante che spesso caratterizza la relazione. Punto fondamentale è la corretta socializzazione e la conoscenza della comunicazione intrae interspecifica, l’apprendimento basato sul rinforzo positivo ed il gioco nell’ambito di una relazione basata sulla referenzialità e la collaborazione e non su un’obsoleta teoria di agonismo, asimmetricità basata su dominanza e sottomissione. L’intervento terapeutico si basa sulle alterazioni mentali del cane, ribadendo il concetto di cane quale essere senziente, che possono essere legate anche ad una relazione disfunzionale. È solo in questo modo che diminuiremo gli incidenti legati a comportamenti di aggressione da parte dei cani nei confronti delle persone.

l “sussurratore” progetta di girare nei canili d’Europa. I Comportamentalisti e la FNOVI avvertono: in Italia non sono ammessi certi metodi. I Comuni non autorizzino le riprese. Saranno “educativi” in America i metodi di addestramento di Cesar Millan, ma non in Italia. La National Geographic che si appresterebbe a girare puntate di “dog whispering” in Europa è avvisata. Con una presa di posizione ufficiale sostenuta dalle sigle veterinarie comportamentaliste italiane, la FNOVI mette le mani avanti: se l’idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili “è corretta ed interessante”, quello che non va sono i metodi Cesar Millan, già pubblicamente criticato da SISCA, ricorre a sistemi non confortati dalle scienze comportamentali. Il mondo veterinario italiano, in prima fila i

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medici veterinari comportamentalisti, ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo, porti nuova fama e ricchezza alla trasmissione, ma sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alle lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti. La condizione dei cani abbandonati non si presta alla docu-fiction e “non devono essere sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale. Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana: i metodi di Millan sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”. “Forse trovano il giusto terreno culturale in America dove è ancora permessa, ad esempio l’eutanasia degli animali dei canili oppure il taglio delle corde vocali - dichiara la Federazione - ma in Italia, almeno in tema di gestione e cultura degli animali, siamo un passo avanti”. Già, in passato, i medici veterinari comportamentalisti avevano chiesto che i documentari di Millan fossero sospesi dalla programmazione televisiva italiana. ■


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Tornate in vigore le norme sui palii in percorsi non autorizzati

Riammesso alle gare il fantino che chiedeva: “bombardala”

Vigente l’OM 21 luglio 2011. In corso il censimento delle manifestazioni equestri

Ha corso la Quintana di luglio. Era stato intercettato al telefono con il veterinario l Tribunale di Ascoli Piceno ha sospeso la delibera dell’Ente Quintana che escludeva la partecipazione di un cavaliere condannato in primo grado per doping di cavalli a Foligno, alla Giostra della Quintana. Il sestiere di Porta Solestà aveva presentato al tribunale ascolano un ricorso urgente ex art. 700 contro la delibera dell’Ente Quintana, adottata sulla scorta di una nota interpretativa del ministero della Salute, ritenuta “non condivisibile” dal Tribunale di Ascoli Piceno. L’ente Quintana ha “preso atto della decisione del giudice” e il fantino condannato in primo grado ha quindi partecipato all’edizione dei giorni scorsi della Giostra. La vicenda era sorta in seguito all’esposto inviato dall’associazione Italian Horse Protection al Ministero della Salute. La partecipazione di questo cavaliere - per IHP - sarebbe stata contraria all’articolo 2, comma 2 dell’Ordinanza Ministeriale del 21/7/2011. Nelle intercettazioni, pubblicate da varie testate nazionali e riproposte in un comunicato di IHP, si sente il fantino parlare con il veterinario della cavalla con cui avrebbe corso il palio, e pronunciare frasi come queste: «Damoglie un pochetto di benzina, Umbè, che stavolta se andiamo a vince dio caro facciamo un macello. Io non ho mai vinto, fammi vince dài». E poi: «La roba gliela facciamo tutta insieme o no?». Ed ancora: «Sì sì, bombardarla proprio, a non... Portarla senza mezzo dolore che la cavalla soffre dentro». Il giudice di Ascoli ha fissato la trattazione nel merito al 20 luglio. Intanto, il fantino è ammesso alla prossima corsa del 5 agosto.

I ue volte confermata dal TAR Lazio, l’OM sulle manifestazioni che impiegano equidi al di fuori dei percorsi autorizzati “torna ad essere vigente integralmente”. La precisazione odierna viene dalla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, che sottolinea come sia ripristinata la piena vigenza delle disposizioni ministeriali, “ivi compreso l’articolo 1, comma 1, nella parte in cui non contempla fra gli enti esonerati dal regime autorizzativo, stabilito dalla stessa ordinanza, le associazioni riconosciute dal CONI”. La nota ministeriale, trasmessa al Ministero degli Interni, ai Prefetti, Servizi Veterinari, NAS, Anci e Anpci, fa seguito alla pronuncia del TAR Lazio che con due sentenze ha respinto i ricorsi presentati da ENGEA e dal Comune di Ronciglione contro il Ministero della Salute per l’annullamento dell’OM. Il Tar si è pronunciato sull’esigenza di mantenere in vigore la disciplina normativa, “non solo a tutela degli spettatori e di tutti gli attori presenti nella manifestazione, ma anche degli equidi impiegati in tali eventi”. Con la prima sentenza, il TAR ha respinto le motivazioni di anticoncorrenzialità che animavano la ricorrente ENGEA; con la seconda - anch’essa depositata il 2 luglio - il Comune di Ronciglione ha visto giudicare “inammissibile” il proprio ricorso. Il Comune di Ronciglione lamentava di essere stato costretto dall’ordinanza ministeriale “a modificare le modalità di svolgimento della prova sulla base delle prescrizioni tecniche ivi perviste, le quali, peraltro, si sono rivelate impraticabili e pericolose sia per i cavalli che per gli spettatori”. Il Comune si richiamava all’Accordo Stato Regioni del

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2003, recepito dalla Regione Lazio con una delibera che, nel 2006, conteneva deroghe a favore della manifestazione di Ronciglione, malgrado il parere negativo del Ministero della Salute in seguito alla morte di un cavallo contro una palizzata. Il Tar osserva che solo recentemente è iniziato un monitoraggio sistematico delle manifestazioni e che prima della precedente Ordinanza ministeriale del 2009 non esisteva un censimento ufficiale delle manifestazioni di tale tipo che numerose si svolgono su tutto il territorio nazionale. Ciò che tuttavia è doveroso affermare pur in mancanza di dati ufficiali, che solo ora si stanno raccogliendo, è che la situazione attuale appare di serio rischio per la salute sia animale che umana. Così il TAR Lazio: “Il ricorrere frequente di incidenti non consente di sollevare dubbi sulla esistenza di un pericolo grave nelle manifestazioni con equidi, anche in considerazione dell’elevata diffusione sul territorio nazionale di tali manifestazioni. Né, d’altro canto, i numerosi incidenti possono essere attribuiti a casi fortuiti o al carattere fisiologico di dette manifestazioni, come sembra sostenere il ricorrente, poiché essi, in particolare quello accaduto proprio nell’ambito della suindicata manifestazione indetta dal Comune istante e quello del Palio di Maggio del 2010 di Savigno, anch’esso con esito mortale per il cavallo e gravi conseguenze per il fantino, si sono verificati in palese violazione dell’O.M. 2009. In conclusione, ad avviso del Collegio, i presupposti in fatto ed in diritto che legittimano l’esercizio del potere di ordinanza, vale a dire la necessità di fronteggiare una situazione di pericolo grave, non risolvibile nell’immediato con gli strumenti ordinari, sono sicuramente presenti nel caso di specie”. ■

E I VETERINARI? “Ti ho chiamato per il Metacam”. Il Corriere della Sera era entrato in possesso dei documenti processuali e a novembre del 2011 riportava le conversazioni tra gestori di scuderia, fantini e veterinari coinvolti nel doping alla Giostra della Quintana (Foligno). Il tribunale di Perugia aveva condannato 10 persone per doping alla Giostra della Quintana. Pubblicate le intercettazioni del processo. “Tocca faglie na pera”. “Ma la vuoi proprio vincere ‘sta Quintana eh?”

“Porca madosca, non bisogna dire niente a nessuno, s’infiltra e si fa i finti scemi”. Conversazioni prima pubblicate dal quotidiano La Padania e che, nel complesso, riempiono quasi settecento pagine agli atti processuali. Proprio le intercettazioni hanno permesso di depositare, qualche giorno fa, le motivazioni di una sentenza di primo grado, pronunciata a metà settembre (un anno e tre mesi di carcere per i due veterinari coinvolti). L’obiettivo dichiarato era “alterare i risultati delle competizioni”. “Oh domenica tocca vince lì, eh”. Risponde il veterinario: “tocca faglie na pera”. “Diamogli un pochetto di benzina, io non ho mai vinto famme vince dai”, incalza il fantino e sempre il veterinario: “La infiltriamo lunedì la cavalla”, “Quella bombardala alla morte, damme retta”. Un “frammentino sul nodello destro”? Il veterinario: “Porca madosca, non bisogna dire niente a nessuno, s’infiltra e si fa i finti scemi”. “Dalla lastra lo vedono?” “Se la bruciamo un po’ può darsi che non lo vedono e può darsi pure che non le facciano le lastre che ne so”. E sempre il veterinario al fantino che fa comprare il Metacam “a quelli del rione”: “Sì solo che quelli a dirgli adesso che gli facciamo un antinfiammatorio, quelli sì stupidi come le capre tibetane, non dirgli niente, compra il Flebocortid e non fargli vedere troppe robe” (...) “Tu tieni tutto nascosto, togli tutte le etichette dai medicinali, non fargli vedere le cose che facciamo”. Da allora non risulta che nessuno dei veterinari abbia subito procedimenti disciplinari da parte dell’Ordine, salvo auspicabili smentite. ■

LA FEI CAMBIA IDEA: I CAVALLI CLONATI POTRANNO GAREGGIARE a FEI (Fédération Equestre Internationale) ha deliberato di ammettere i cavalli clonati alle competizioni. Non gareggiano, ma i cloni dei grandi campioni esistono già. La decisione, adottata a Losanna dal Bureau’s spring meeting, lo scorso mese di giugno è stata ufficialmente pubblicizzata in luglio. Le recenti ricerche sulla clonazione equine - si legge sul sito ufficiale - sono state illustrate e discusse nel corso del FEI Sports Forum, concludendo che “la FEI non vieterà né ai cloni né alla loro progenie di partecipare alle competizioni della Federazione e che la stessa FEI continuerà a monitorare l’evoluzione scientifica delle ricerche con particolare riguardo ai risvolti sul benessere degli e-

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quini”. La decisione ribalta la precedente posizione della FEI che nel 2007 si era espressa in questi termini: “Cavalli e cavalieri sono entrambi considerati atleti dalla FEI e la clonazione a scopi puramente competitivi è contraria agli obiettivi fondamentali di porre gli atleti nelle condizioni di gareggiare agli eventi internazionali in condizioni corrette e leali”. Nel mondo sono sempre di più i cavalli clonati. Tra i più famosi il clone di ET, campione che vinse nel 1997 a Göteborg la finale della FEI World Cup Indoor, i due cloni del purosangue americano Gem Twist, indimenticabile saltatore alle Olimpiadi di Seul, e il clone di Chellano Z. Nessuno finora ha partecipato a competizioni.


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Antibiotici solo se lo dice il veterinario d’azienda Limitarli ai casi sorretti da una giustificazione clinica ed epidemiologica TOCCA AGLI STATI MEMBRI

l Consiglio dell’Unione Europea invita gli Stati Membri ad attuare alcune misure nazionali contro la resistenza antimicrobica nel settore veterinario. Chiesto alla Commissione Europea di accelerare la revisione del Codice del Farmaco Veterinario. Focus sui CIA: i Critically Important Antibiotics. Le Conclusioni del Consiglio del 22 giugno 2012 sull’impatto della resistenza antimicrobica nel settore della salute umana e nel settore veterinario partono dall’esigenza di “adottare un approccio restrittivo nell’utilizzo sia umano sia veterinario dei CIA e degli antimicrobici di nuova concezione, con l’obiettivo futuro di riservare i CIA (Critically Important Antibiotics) il più possibile all’uso umano”. Le raccomandazioni, sotto forma di invito, sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Il Consiglio suddivide le azioni fra competenze in capo ai soli Stati Membri, alla sola Commissione Europea e ad entrambi, come effetto di iniziative congiunte.

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Le iniziative richieste agli Stati Membri sono le seguenti: a) l’elaborazione ed attuazione di orientamenti nazionali sulla cura dell’uomo e degli animali con agenti antimicrobici che assicurino un utilizzo più prudente e pertanto una riduzione dei rischi di resistenza antimicrobica; b) i prelievi di campioni clinici e l’utilizzo di test diagnostici in situ e di test di suscettibilità al fine di assicurare che i trattamenti antimicrobici siano fondati su diagnosi microbiologiche e test di suscettibilità e che garantiscano una capacità microbiologica sufficiente adattata in modo specifico all’utilizzo sia umano sia veterinario; c) lo sviluppo e l’attuazione di orientamenti per la comunicazione e di programmi per l’istruzione e la formazione dei professionisti sull’utilizzo appropriato degli agenti antimicrobici e dei metodi per ridurre la trasmissione degli agenti patogeni, compreso il controllo delle infezioni e le misure igieniche sia nel settore della salute umana sia in quello veterinario; d) l’attuazione della legislazione nazionale che proibisca ogni forma di vendita illegale di antimicrobici, comprese le vendite illegali tramite Internet, sia nel settore della salute umana sia in quello veterinario; e) limitare l’utilizzo dei CIA ai casi in cui la diagnosi microbiologica ed i test di suscettibilità abbiano determinato l’inefficacia di qualsiasi altro tipo di antimicrobico. In casi acuti nell’ambito del trattamento delle infezioni negli esseri umani e negli animali, i CIA possono essere utilizzati inizialmente ove necessario, ma tale trattamento deve essere nuovamente valutato e, se possibile, reso più mirato a seconda dei risultati dei test;

f) limitare l’uso profilattico degli antimicrobici a casi con esigenze cliniche definite; g) limitare la prescrizione e l’utilizzo di antimicrobici per il trattamento del bestiame ai casi in cui il veterinario abbia valutato l’esistenza di una chiara giustificazione clinica e, ove opportuno, epidemiologica per il trattamento di tutti gli animali; h) incoraggiare incentivi a favore di sistemi di produzione e commercializzazione che rispondano ad una logica di miglioramento continuo della salute degli animali, compresa la prevenzione delle malattie e il rafforzamento delle misure d’igiene, riducendo di conseguenza la necessità di antimicrobici; i) garantire sistemi di controllo efficaci, sia nel settore della salute umana sia in quello veterinario, al fine di raccogliere dati tempestivi comparabili tra i settori e tra gli Stati membri sulla resistenza antimicrobica e sull’utilizzo degli agenti antimicrobici; j) la trasmissione ai sistemi di sorveglianza di dati sulle prescrizioni e/o sulla vendita di tutti gli agenti antimicrobici per uso umano; k) raccogliere i dati sulla vendita e l’utilizzo di antimicrobici negli animali; l) porre in essere un meccanismo di coordinamento intersettoriale a livello nazionale che coinvolga le autorità ed i settori pertinenti per monitorare l’attuazione delle strategie o dei piani d’azione nazionali sull’utilizzo degli antimicrobici e sulla resistenza antimicrobica.

ACCELERARE Fra le richieste in capo alla Commissione Europea, il Consiglio - oltre all’attuazione della sua comunicazione del 15 novembre 2011 “mediante iniziative concrete” - chiede di: accelerare il riesame della direttiva 90/167/CEE che stabilisce le condizioni di preparazione, immissione sul mercato ed utilizzazione dei mangimi medicati nella Comunità e della direttiva 2001/82/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali veterinari, tenendo in maggiore considerazione la resistenza antimicrobica, anche considerando che la prescrizione di medicinali veterinari antibiotici può essere effettuata unicamente da un veterinario.

ELABORARE UN ELENCO Le azioni congiunte sollecitate a Stati Membri e Commissione prevedono fra le altre di limitare la prescrizione e l’utilizzo di antimicrobici per il trattamento del bestiame ai casi in cui il veterinario abbia valutato l’esistenza di una chiara giustificazione clinica e, ove opportuno, epidemiologica per il trattamento di tutti gli animali; elaborare un elenco specifico, degli antimicrobici considerati essenziali per trattare infezioni causate da organismi multiresistenti per i quali altri antimicrobici sono diventati inefficaci, nonché promuovere e svolgere attività di istruzione e orientamento rivolta ai professionisti dei settori sanitario e veterinario sulla limitazione dell’utilizzo di tali antimicrobici per gli esseri umani ed in particolare per gli animali. Il Consiglio chiede anche di invitare l’OMS e l’OIE a collaborare nell’aggiornamento dei rispettivi elenchi di CIA per il settore sanitario ■ e veterinario.

Proibire la vendita on line a vendita dei farmaci on line è una delle preoccupazioni delle autorità sanitarie europee. Il Consiglio Europeo chiede quindi agli Stati Membri l’attuazione della legislazione nazionale che proibisca ogni forma di vendita illegale di antimicrobici. In Italia, l’Antitrust ha disposto l’oscuramento di due siti web che permettevano l’approvvigionamento di farmaci anche in assenza di ricetta. Il fenomeno è diffuso. Anche se proibito, l’Autorità giudiziaria non sembra adottare un chiaro indirizzo: “Farmaci su Internet, non è reato La Procura vara un maxi-perdono”, era il titolo di Repubblica (ed. Milano) di qualche settimana fa. L’uso personale di farmaci acquistati illegalmente sul web ha indotto la Procura ha chiedere l’archiviazione per duemila indagati. L’accusa per tutti era di aver fatto arrivare all’aeroporto di Linate medicine che vanno acquistate, dietro ricetta, in farmacia. “La dogana sequestra e denuncia in continuazione, al punto che i magazzini ormai sono pieni di confezioni che non si sa più come stoccare”, scrive il giornalista. «La norma - ricordano i pm - punisce chi importa sostanze medicinali senza aver ottenuto la relativa autorizzazione all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Tale autorizzazione, però, non può essere ottenuta da chiunque». La legge, infatti, stabilisce che per chiederla bisogna disporre di personale qualificato e mezzi tecnico-industriali. «Non si può logicamente pensare che chi ordina un medicinale su Internet possa anche solo in astratto munirsi di autorizzazione. Non se la potrebbe mai procurare». Per dirla in termini giuridici, la condotta richiesta è «assolutamente inesigibile». Ma la stessa procura lancia l’allarme, denunciando il vuoto normativo: «...Il legislatore non punisce chiunque immetta sul territorio dello Stato medicinali la cui sicurezza per l’incolumità pubblica è addirittura ancora del tutto incerta, trattandosi di medicinali ancora sottoposti a sperimentazione...». Per dissuadere da acquisti online di sostanze killer i pm suggeriscono multe salatissime. E i farmaci nei magazzini? Non saranno dissequestrati: va stabilita «la non pericolosità per l’incolumità pubblica». ■

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Fissati 28 giorni di attesa per i farmaci veterinari con vitamina A Evitare al consumatore l’esposizione ad accumuli di residui

a Direzione Generale dei Farmaci Veterinari ha scritto alle rappresentanze farmaceutiche dando nuove disposizioni, in seguito ai pareri del CVMP e della Commissione ministeriale sul Farmaco Veterinario: “Entro 90 giorni - prevede la nota - le ditte titolari di autorizzazione all’immissione in commercio di medicinali veterinari contenenti vitamina A devono presentare domanda di variazione per apportare le opportune modifiche alle autorizzazioni in argomento, al fine

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di evitare l’esposizione del consumatore di alimenti di origine animale ad accumuli di residui di vitamina A”. La nota ministeriale è del 9 luglio ed è indirizzata ad AISA, ASSALZOO e ASSOGENERICI. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario fa presente che in occasione del rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio di alcuni medicinali veterinari contenenti vitamina A, da sola o in associazione, autorizzati con procedura nazionale in Italia, è stata rivalutata la sicurezza per il consumatore in seguito alla som-

ministrazione di tali medicinali veterinari in animali produttori di alimenti per il consumo umano, in particolare in riferimento alla possibilità di accumulo della vitamina A nel sito di inoculo e nel fegato. La Direzione Generale dei Farmaci Veterinari cita il parere del CVMP; infatti il CVMP ha raccomandato di definire un appropriato tempo di attesa, considerato il potenziale accumulo di vitamina A nel fegato e nel sito di iniezione. Altri Paesi UE hanno già fissato dei tempi di attesa per i medicinali veterinari contenenti vitamina A. Sentita la Commissione Consultiva del Farmaco Veterinario durante la riunione del 1819 aprile 2012, la direzione ministeriale ritiene, al fine della tutela della salute pubblica, di fissare dei tempi di attesa cautelativi di 28 giorni e di modificare la modalità di prescrizione di tali medicinali veterinari. Gli stampati di alcuni medicinali veterinari contenenti vitamina A riportano la seguente frase: "Negli animali da reddito residui di vitamina A nel fegato, pari a 25.000 U.I./100 g di prodotto possono essere fattori di rischio per le donne che, durante la prima fase di gravidanza, si cibassero di tale organo" o frasi similari.Tutti i medicinali veterinari autorizzati hanno tempi di attesa pari a ZERO. Tali frasi precauzionali, osserva la nota ministeriale - in assenza di tempi di attesa che garantiscano l’eliminazione dai siti di accumulo - non permettono un’adeguata prote-

zione del consumatore. Dopo la somministrazione agli animali, la concentrazione epatica di vitamina A aumenta ed il fegato è considerato l’organo di accumulo. Varie pubblicazioni in riviste internazionali supportano tale dato. Il consumo di fegato può indurre potenzialmente effetti avversi, in particolare nei soggetti che già assumono integratori a base di vitamina. A. Da qui, visto il potenziale teratogeno della vitamina A, la raccomandazione per le donne gravide di non consumare fegato durante i primi due mesi di gravidanza. La Direzione Generale dei Farmaci Veterinari cita il parere del CVMP che, nel Summary Report sulla vitamina A (EMEA/MRL/365/98FINAL), ha raccomandato l’inclusione della vitamina A nell’ex allegato II del regolamento (CE) 2377/90, ritenendo non necessario definire LMR per la vitamina A sulla base delle seguenti considerazioni: • la vitamina A è una sostanza endogena; • la vitamina A è un normale componente della dieta umana e animale; • la vitamina A è usata in medicina veterinaria solo per terapie di breve durata in singoli animali per il trattamento di carenze di vitamina A; • è improbabile che gli animali siano macellati durante o subito dopo il trattamento; • i livelli naturali molto variabili di vitamina A nei tessuti edibili renderebbero impraticabile l’azione di sorveglianza. ■

Check list per i controlli sul farmaco Necessario raggiungere il 33% minimo di controlli annuali. Dal Ministero una linea guida

in atto un processo di aggiornamento del DLgs 193/2006. Lo dichiara il Ministero della Salute che, riferendo i risultati della farmacosorveglianza regionale del 2011, spiega il senso della Linea Guida dei controlli sulla distribuzione e l’uso dei farmaci veterinari. I criteri di verifica valgono anche per le parafarmacie. Questo processo di revisione della normativa è già iniziato. Il punto di partenza è stata l’emanazione da parte del Ministero della Salute, nota DGSAF 1466 del 26/01/2012) della Linea guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari. Questo documento è il risultato del lavoro svolto nel biennio 2010-2011 dal Ministero della Salu-

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te, in collaborazione con il Nucleo Nazionale di Farmacosorveglianza sui medicinali veterinari e il Centro Nazionale di Referenza per l’AMR, “al fine della gestione delle principali problematiche emerse sul territorio nazionale inerenti la distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari”. Complessivamente, la revisione normativa ha lo scopo di adeguare il nostro Paese al Regolamento CE 882/2004, con particolare riferimento alla necessità di introdurre anche nel settore del farmaco veterinario “controlli basati sulla valutazione del rischio e di individuare i livelli di controllo minimi da garantire su ogni tipologia di operatore”. La Linea Guida riporta le liste di riscontro (check list) per l’effettuazione dei controlli ufficiali presso tutti gli operatori coinvolti nell’attività di distribuzione, dispensazione e impiego del farmaco veterinario. Spiega il Ministero: “Ad eccezione delle attività di distribuzione all’ingrosso, vendita diretta e gli allevamenti dotati di scorte di medicinali veterinari (per i quali rimane l’obbligo della verifica annuale da parte della ASL) attraverso l’attenta e puntuale compilazione, il personale addetto all’attività di controllo potrà attribuire ad ogni operatore controllato un punteggio finale che ne permetterà l’inserimento in una data classe di rischio (alto: 1 controllo/anno, medio: 1 controllo /2

anni, basso: 1 controllo/3 anni). Viene pertanto stabilito un livello minimo di controlli annuo del 33%”. Una percentuale non raggiunta ancora nel 2011 come evidenziato dalla relazione pubblicata dal Ministero della Salute. L’anno scorso, la percentuale complessiva di controlli effettuati al livello nazionale è stata del tutto sovrapponibile a quella riscontrata nel 2010 e 2009. Pertanto il quadro complessivo nazionale in generale evidenzia un’effettiva attività di programmazione da parte delle autorità regionali effettuata sui dati anagrafici registrati anno per anno con conseguente variazione del numero di controlli effettuati in relazione a percentuali di controllo prestabilite per ogni tipologia di operatore. Tuttavia, per tutte le tipologie di allevamento e le farmacie la percentuale di controlli effettuati è al di sotto del limite minimo di controlli del 33% stabilito dalla Linea Guida. Inoltre Campania, FVG, Toscana, Marche e Sardegna non sono riuscite a garantire il 100% dei controlli sui grossisti previsto dalla normativa vigente (Dlvo 193/2006). Tutte le prescrizioni inerenti le attività di controllo previste dal Titolo VIII del DLvo 193/2006 e dalla Linea Guida sono applicabili anche alle parafarmacie. “Ne deriva spiega il Ministero - una variazione del profi-

lo di rischio di questi ultimi esercizi che impatterà sul livello minimo di controlli da garantire in futuro sugli stessi”. L’inserimento di questi esercizi commerciali nella sfera dei controlli è conseguenza del decreto-legge 24/01/2012, n. 1 (art. 11, comma 14), convertito nella legge n. 27/2012, che ha modificato l’art. 70 del DLvo 193/2006 introducendo la possibilità di effettuare vendita al dettaglio dei medicinali veterinari, oltre che presso le farmacie, anche presso gli esercizi commerciali “ancorché dietro presentazione di ricetta medica, se prevista come obbligatoria”. A partire dall’entrata in vigore del suddetto decreto legge le parafarmacie, limitatamente agli aspetti relativi alla distribuzione e dispensazione dei medicinali veterinari autorizzati ai sensi del d. lgs. n. 193/2006, sono diventate giuridicamente equivalenti alle farmacie. Come sottolineato dalla Direzione Generale dei Farmaci Veterinari durante la IV Giornata Europea sull’uso prudente degli antibiotici, la gestione dei controlli ufficiali sulla distribuzione e l’impiego del farmaco veterinario vanno intese anche come mezzo di lotta all’antibiotico resistenza. Al riguardo il Ministero della Salute ha realizzato il “Manuale di biosicurezza ed uso responsabile degli antibiotici in zootecnia”. ■


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Eventi Veterinari

VETERINARIA 27 | 2012

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

in collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

in collaborazione con

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

CONVEGNO NAZIONALE LA MASTITE NELLA BOVINA DA LATTE AD ALTA PRODUZIONE: STATO DELL’ARTE E NUOVE SFIDE CremonaFiere, Sala “Stradivari” - Giovedì 25 Ottobre 2012 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO La Mastite della Bovina da Latte, nonostante i progressi degli ultimi anni, rappresenta ad oggi la causa primaria di problemi sanitari e di perdita economica. Le necessità di coniugare la redditività con la tutela del consumatore prevede un utilizzo prudente del farmaco nonché l’adozione di misure di benessere degli animali che inevitabilmente si ripercuotono in maniera positiva sugli animali e a cascata sul consumatore finale. Il presente convegno, grazie all’intervento di esperti di fama internazionale, tratterà di come il Veterinario di Fiducia possa, negli allevamenti che segue, predisporre azioni mirate al controllo delle mastiti così da ridurre l’incidenza di questa patologia migliorando il benessere degli animali, la redditività dell’imprenditore agricolo e garantire una maggior tutela sanitaria nei confronti del consumatore. MODERATORE MARCO ABLONDI Medico Veterinario Libero Professionista, Parma RELATORI LUIGI BERTOCCHI Rep. Produzione Primaria IZSLER Brescia ANDREW BRADLEY Quality Milk Management Services Ltd, Wells, UK University of Nottingham, Sutton Bonington (Regno Unito) VALERIO BRONZO Università degli Studi di Milano

11.00 Pausa caffè 11.30 Gestione sanitaria della mastite ed impatto economico Paolo Moroni 13.00 Pausa pranzo 14.30 Impatto infezione da E. coli nella mastite, esperienze di campo Andrew J. Bradley Primi risultati sull’efficacia del vaccino Startvac® nella prevenzione delle mastiti da S. aureus: trial italiano (Università di Milano e Cornell University) - Valerio Bronzo 16.00 Discussione 17.00 Questionario ECM, consegna attestati e termine della giornata PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta a laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Atti delle relazioni • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea • Attestato ECM SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

PAOLO MORONI Cornell University New York State, U.S.A. Università degli Studi di Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.30 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori Starting conference 9.45 Benessere animale, mastite e qualità del latte Luigi Bertocchi

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AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Convegno Nazionale SIVAR PRODUZIONE DI SUINI ORIENTATA AL MERCATO. BENESSERE, QUALITÀ DELLE CARNI, SOSTENIBILITÀ: COSTI O VALORE AGGIUNTO? Venerdì 26 Ottobre 2012 - CremonaFiere, Sala Monteverdi OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Il convegno propone ai Medici Veterinari informazioni sulle nuove tendenze dei consumatori nelle motivazioni di scelta della carne e dei prodotti della filiera suinicola, individua ed illustra i fattori necessari al soddisfacimento dei requisiti di prodotto che rispondano ai criteri di: salubrità delle carni, benessere degli animali allevati ed impatto sull’ambiente del ciclo produttivo. L’evento si prefigge inoltre di fornire gli strumenti per saper interpretare le nuove esigenze, svolgendo un ruolo di indirizzo produttivo in allevamento. MODERATORE LORIS ALBORALI - IZSLER Sezione di Brescia RELATORI GIUSEPPE BARICCO - Medico Veterinario Libero Professionista, Torino FEDERICO BOERI - Life Cycle Engineering, Torino CLAUDIO FEDERICI - ISMEA, Roma ANDREA GAVINELLI - World Animal Health Organisation (OIE), Parigi MORITZ PIGNATTI - Italcarni, Carpi (Modena) PROGRAMMA SCIENTIFICO Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 9.45 Come le scelte dei consumatori orientano le filiere Claudio Federici 10.15 Recenti acquisizioni sulla nutrizione dei suini ed effetti nella composizione delle carcasse Giuseppe Baricco 9.30

10.45 Pausa 11.00 Benessere dei suini: cosa si aspetta l’Unione Europea Andrea Gavinelli 11.30 Carbon footprint e sostenibilità delle produzioni suinicole Federico Boeri 12.00 Un nuovo suino italiano: esempi da un’esperienza concreta Moritz Pignatti 12.30 Discussione 13.00 Consegna attestati partecipazione e termine lavori GLI ORGANIZZATORI DELL’EVENTO SI IMPEGNANO A RISPETTARE IL PROGRAMMA PUBBLICATO CHE RIMANE SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE. È PROIBITO FILMARE O FOTOGRAFARE LE PRESENTAZIONI DEI RELATORI.

PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata a laureati e studenti in Medicina Veterinaria. L’iscrizione ai convegni dà diritto all’attestato di frequenza. SEDE CONVEGNO CremonaFiere Cà de Somenzi P.zza Zelioli Lanzini, 1 Cremona SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it

Richiesto accreditamento per 3 crediti formativi

A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it

in collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

CONVEGNO NAZIONALE AIVEMP IL PIANO DI CONTROLLO DELLA MALATTIA DI AUJESZKY: PROSPETTIVE E CRITICITÀ Venerdì 26 Ottobre 2012 - CremonaFiere, Sala Monteverdi OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO La presenza della malattia di Aujezsky sul territorio nazionale e della regione Lombardia condiziona la movimentazione dei suini e delle loro produzioni in ambito comunitario, incidendo sul settore suinicolo lombardo. Il raggiungimento della qualifica di territorio indenne da malattia di Aujezsky passa attraverso un percorso vaccinale adeguato, la verifica di questo, la preparazione e coesione tra la veterinaria pubblica e privata formata e aggiornata.

MODERATORE Marina Perri, ASL della provincia di Lodi RELATORI Loris Alborali, IZSLER Sezione di Brescia Antonio Caleffi, Med Vet LP Mantova

Marco Farioli, Regione Lombardia PROGRAMMA SCIENTIFICO 14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto degli Organizzatori ed inizio lavori 14.30 Perché un piano di controllo? Loris Alborali 15.15 Costi e benefici di un piano di controllo Marco Farioli 16.00 Pausa 16.15 L’impatto quotidiano di un piano di controllo Antonio Caleffi 17.15 Discussione 18.00 Questionario ECM, consegna attestati e termine della giornata

Gli organizzatori dell’evento si impegnano a rispettare il programma pubblicato che rimane suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore. È proibito filmare o fotografare le presentazioni dei relatori. PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata a laureati e studenti in Medicina Veterinaria. L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Attestato crediti formativi ECM • Attestato di frequenza SEDE CONVEGNO CremonaFiere - Cà de Somenzi P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA AIVEMP - Paola Orioli - Via Trecchi, 20 Cremona Tel. 0372-40.35.41 - Fax 0372-40.35.40 www.aivemp.it

Richiesto accreditamento per 2 crediti formativi


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Attualità scientifica Vet Journal

Isolate cellule responsabili del senso magnetico degli animali Inclusioni di magnetite nelle membrane cellulari dell’epitelio nasale della trota

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD ono state isolate per la prima volta cellule responsabili del senso magnetico degli animali. Si tratta di cellule dell’epitelio olfattivo delle trote che presentano cristalli di magnetite ancorati alla membrana. Questi cristalli sono estremamente sensibili ai campi magnetici e con le cellule dell’epitelio formano un sistema che permette alle trote di rilevare sia il Polo Nord magnetico sia piccole variazioni spaziali nell’intensità e nella direzione del campo magnetico terrestre. Lo studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences suggerisce inoltre un nuovo metodo per identificare le cellule responsabili del senso magnetico di molti animali. Da almeno 50 anni, infatti, i biologi accumulano prove del fatto che molte specie, soprattutto quelle dedite a migrazioni periodiche, sono in grado di orientarsi sfruttando il campo magnetico terrestre. Tutte queste prove però sono di tipo sostanzialmente comportamentale e non forniscono indicazioni sul modo in cui i vari animali percepiscono il campo magnetico. In altri termini, la fisiologia sensoriale su cui si basa questa capacità è ancora oscura, soprat-

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tutto perché fino a oggi non si era riusciti a identificare le strutture preposte alla rilevazione dei campi magnetici e in particolare quali sono e come sono organizzati gli indispensabili magnetorecettori. Lo studio si è avvalso di una nuova metodologia per isolare e caratterizzare potenziali cellule sensibili al campo magnetico, grazie alla presenza al loro interno di cristalli di magnetite (un minerale del ferro, uno dei più importanti minerali magnetici), che vengono evidenziati visivamente quando le cellule sono immerse in un campo magnetico rotante nel piano focale di un microscopio. In particolare i ricercatori sono riusciti a identificare minuscole inclusioni di magnetite nelle membrane delle cellule dell’epitelio nasale di questi salmonidi. Una volta identificati i potenziali recettori magnetici, gli scienziati hanno testato la capacità di reazione di queste cellule epiteliali ai campi magnetici, osservando che il loro momento di dipolo magnetico era molto superiore a quello stimato in precedenza. Il momento di dipolo era sufficiente non solo a rilevare la direzione di nord magnetico, ma anche a fungere da base per un accurato sistema sensoriale magnetico con cui estrarre informazioni sulla posizione da piccole variazioni spaziali relative all’intensità e alla direzione del campo magnetico terrestre. Il saldo accoppiamento delle inclusioni di magnetite all’interno della membrana cellulare permetterebbe inoltre una trasduzione diretta dello stress meccanico indotto dalla torsione magnetica. I risultati, hanno concluso gli autori, mostrano che le cellule individuate rispondono perfettamente ai requisiti fisici per un magnetorecettore in grado di rilevare rapidamente piccole variazioni del campo magnetico esterno. (M.G.M.) “Magnetic characterization of isolated candidate vertebrate magnetoreceptor cells” Stephan H.K. Edera et al. PNAS July 9, 2012. ■

Borrelia lusitaniae nel cavallo Uno studio conferma la presenza dell’infezione in questa specie no studio ha indagato la presenza di infezione da Borrelia burgdorferi sensu lato (s.l.) nei cavalli esposti a pesanti infestazioni da zecche. Si esaminavano i campioni ematici di 98 cavalli sani di 5 scuderie diverse mediante SNAP ® 4D× e PCR per identificare rispettivamente gli anticorpi verso B. burgdorferi s.l. e il DNA di Borrelia. Dieci campioni (15,3%) erano positivi agli anticorpi e 5 (5,1%) sia agli anticorpi sia alla P-

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CR. L’analisi delle sequenze mostrava la più elevata omologia con la genospecie B. lusitaniae. Non si riscontravano differenze tra i sessi e le scuderie, mentre l’età era significativamente correlata alla sieropositività. I dati confermano, concludono gli autori, la presenza di infezione da B. lusitaniae nel cavallo, in precedenza non chiaramente dimostrata. (M.G.M.) “Occurrence of Borrelia lusitaniae infection in horses” Veronesi F, Laus F, Passamonti F, Tesei B, Piergili Fioretti D, Genchi C. Vet Microbiol. 2012 Jun 27. ■

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Antigeni candidati per la diagnosi di paratubercolosi Un cocktail di sette antigeni di MAP utile per un test diagnostico, in uno studio no studio ha valutato un ampio pannello di antigeni di Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (MAP) per selezionare gli antigeni candidati alla diagnosi di paratubercolosi (PTB). Un totale di 54 proteine ricombinanti venivano esposte al siero di animali affetti da PTB (n = 25), animali sani (n = 10) e animali sperimentalmente infettati con M. bovis (n = 8). Lo screening iniziale consentiva di selezionare 7 antigeni: MAP 2513, MAP 1693, MAP 2020, MAP 0038, MAP 1272, MAP 0209c e MAP 0210c, che reagivano con il siero di animali affetti da PTB e mostravano una modica cross-reattività con il siero di animali sani e animali con infezione sperimentale. Il secondo passo era la valutazione mediante ELISA del cocktail antigenico di questi 7 antigeni. Per questa valutazione si utilizzava il siero di animali affetti da PTB (n = 25), animali sani (n = 26) e animali sperimentalmente infettati con M. bovis (n = 17). Utilizzando il test ELISA, il cocktail dei 7 antigeni di MAP selezionati reagiva con il siero di 18 dei 25 animali affetti da PTB e non esibiva cross-reatti-

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vità con gli animali sani e soltanto una bassa reattività con quelli affetti da tubercolosi bovina. L’applicazione combinata di questi antigeni potrebbe costituire parte di un test utile per la diagnosi di PTB, concludono gli autori (M.G.M.). “Search for Mycobacterium avium Subspecies paratuberculosis Antigens for the Diagnosis of Paratuberculosis” Mon ML, Viale M, Baschetti G, Alvarado Pinedo F, Gioffre A, Travería G, Willemsen P, Bakker D, Romano MI. Vet Med Int. 2012; 2012: 860362. Epub 2012 Jun 24. ■

LA QUALITÀ DELLA VITA MIGLIORA NEI CANI OBESI CHE PERDONO PESO

i ritiene che l’obesità influenzi la qualità di vita, tuttavia esistono limitati dati oggettivi a supporto di questa ipotesi. Uno studio ha determinato mediante un questionario la qualità di vita correlata alla salute (health-related quality of life, HRQOL) prima e dopo il dimagrimento in cani obesi di proprietà. Si includevano 50 cani obesi di razze e sesso diversi. Prima del dimagrimento, si chiedeva al proprietario di completare un questionario standardizzato validato per determinare la HRQOL. Completavano con successo il loro programma di dimagrimento 30 cani, raggiungendo l’obiettivo, e i proprietari completavano un questionario di followup. Le risposte ai questionari venivano trasformate in punteggi corrispondenti a

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ciascuno di 4 fattori (vitalità, disturbi emotivi, ansia e dolore) e classificati in una scala da 0 a 6. I punteggi venivano correlati alle risposte alle domande dirette sulla qualità della vita, sul dolore e sul dimagrimento. I cani che non completavano il loro programma di dimagrimento avevano punteggi di vitalità inferiori e di disturbi emotivi maggiori rispetto a quelli che perdevano peso con successo. Nei 30 cani che completavano il programma, il dimagrimento era associato a un maggiore punteggio di vitalità e un minore punteggio sia per i disturbi emotivi sia per il dolore. Tuttavia, non si osservano cambiamenti per quanto riguardava l’ansia. I cambiamenti nel punteggio della vitalità erano positivamente associati alla percentuale di dimagrimento e alla percentuale di perdita di grasso corporeo. Questi risultati indicano, concludono gli autori, un miglioramento dimostrabile della HRQOL nei cani obesi che dimagriscono efficacemente. (M.G.M.) “Quality of life is reduced in obese dogs but improves after successful weight loss” German AJ, Holden SL, WisemanOrr ML, Reid J, Nolan AM, Biourge V, Morris PJ, Scott EM. Vet J. 2012 Jun; 192(3): 428-34.

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all’indirizzo: www.vetjournal.it/


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14 Vet Journal Attualità scientifica

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Infezioni respiratorie nei bambini ed effetto protettivo di cani e gatti

Induzione con iniezione rapida di propofolo o alfaxolone nel cane

Il contatto con il cane nel primo anno di vita induce una maggiore resistenza alle malattie respiratorie nell’infanzia, secondo uno studio

Adeguata per l’intubazione endotracheale. Comune l’apnea post-induzione

bambini in stretto contatto con cani e gatti durante i primi 12 mesi di vita possono avere una salute migliore e una minore probabilità di sviluppare infezioni respiratorie, rispetto ai bambini che non hanno animali da compagnia in casa o non hanno contatti stretti con questi animali. Lo indica uno studio pubblicato su Pediatrics. Lo studio ha analizzato l’eventuale effetto del contatto con cani e gatti sui sintomi respiratori tra i bambini durante il primo anno di vita, considerando 397 bambini dalla gravidanza fino ai 12 mesi di età e monitorando quanti contatti con cani e/o gatti avessero durante questo periodo. Gli autori hanno riscontrato che, benché le infezioni e i sintomi respiratori fossero comuni durante il primo anno di vita, i bambini che avevano contatti con i cani precocemente avevano meno sintomi di infezioni respiratorie, soffrivano meno spesso di malattie respiratorie e necessitavano di terapie antibiotiche più brevi quando ammalati, rispetto ad altri bambini della stessa età non esposti ai cani. Anche la frequenza di infezioni auricolari era considerevolmente inferiore tra i bambini che avevano precoci e regolari contatti con i cani. Gli autori hanno confrontato i bambini che possedevano un cane con quelli che avevano solo un gatto e quelli che non avevano pet. Si è riscontrato che i bambini con un cane in casa avevano un minor rischio infettivo in ge-

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nerale così come di infezioni respiratorie. I bambini che non avevano pet in casa avevano il maggior rischio infettivo. Il contatto settimanale e annuale con i cani era strettamente correlato alla sensibilità complessiva alle malattie (maggiore il contatto, minore la morbilità). Gli autori ipotizzano che il contatto precoce con gli animali abbia un impatto sulla maturazione del sistema immunitario dei bambini, risultando in infezioni di più breve durata e una migliore resistenza alle infezioni respiratorie. Il contatto con i cani può avere un effetto protettivo sulle infezioni respiratorie nel primo anno di vita e i risultati supportano la teoria che in questa fase della vita i contatti con gli animali siano importanti, verosimilmente inducendo una migliore resistenza alle malattie respiratorie infettive durante l’infanzia. (M.G.M.) “Respiratory Tract Illnesses During the First Year of Life: Effect of Dog and Cat Contacts” Eija Bergroth, Sami Remes, Juha Pekkanen, Timo Kauppila, Gisela Büchele, and Leea Keski-Nisula. Pediatrics; originally published online July 9, 2012. Altre letture: Convivere con un cane può giovare ai bambini con allergia ai cani ■

no studio clinico prospettico randomizzato cieco ha valutato la qualità dell’induzione dell’anestesia e gli effetti cardiorespiratori dell’iniezione endovenosa rapida di propofolo e alfaxolone nel cane. Si includevano 60 cani sani (ASA I/II) anestetizzati per chirurgia elettiva o procedure diagnostiche. La premedicazione veniva effettuata con acepromazina intramuscolare (0,03 mg/kg) e meperidina (3 mg/kg). L’induzione dell’anestesia veniva effettuata con propofol 3 mg/kg (Gruppo P) o alfaxolone 1,5 mg/kg (Gruppo A) mediante iniezione endovenosa rapida. Si registravano la frequenza cardiaca (HR), la frequenza respiratoria [f(R)] e la pressione arteriosa mediante metodo oscillometrico prima dell’induzione, al momento dell’intubazione endotracheale e 3 e 5 minuti dopo l’intubazione. Si registrava la comparsa di apnea o ipotensione post-induzione. La sedazione pre-induzione e gli aspetti relativi alla qualità dell’induzione venivano classificati utilizzando una scala a 4 punti. Non si osservavano differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda il sesso, l’età, il peso corporeo, la f(R), l’apnea post-induzione, la pressione arteriosa, l’ipotensione, la SpO(2), il punteggio di sedazione o di qualità dell’induzione. I gruppi si comportavano differentemente nel tempo per quanto riguarda la HR. All’induzione, la HR diminuiva nel Gruppo P (- 2 ± 28 battiti/minuto) ma aumentava nel Gruppo A (14

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± 33 battiti/minuto) e la differenza era significativa. Tuttavia anche le modificazioni della HR dopo la premedicazione differivano tra i gruppi. La pressione arteriosa diminuiva significativamente nel tempo in entrambi i gruppi e un’ipotensione transitoria si verificava in 8 cani (5 nel Gruppo P e 3 nel Gruppo A). L’apnea post-induzione si verificava in 31 cani (17 nel Gruppo P e 14 nel Gruppo A). In due cani era necessario ulteriore farmaco per consentire l’intubazione endotracheale. L’iniezione endovenosa rapida di propofolo o alfaxolone forniva condizioni adeguate per l’intubazione endotracheale nel cane sano, tuttavia si osservava frequentemente un’apnea post-induzione, concludono gli autori. (M.G.M.) “An evaluation of anaesthetic induction in healthy dogs using rapid intravenous injection of propofol or alfaxolone” Amengual M, Flaherty D, Auckburally A, Bell AM, Scott EM, Pawson P. Vet Anaesth Analg. 2012 Jul 13. ■

Parvovirus nel midollo osseo dei gatti sani no studio ha valutato se le sequenze geniche del Parvovirus canino (CPV) o del Virus della panleucopenia felina (FPV) fossero presenti nei campioni di midollo osseo di gatto adulto. Si prelevavano campioni di midollo osseo da 32 gatti semi-randagi soppressi presso un rifugio. Il DNA estratto veniva sottoposto a esame PCR convenzionale per l’identificazione del DNA di CPV e FPV. I prodotti PCR po-

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sitivi venivano purificati, clonati e sequenziati per differenziare i due virus. Otto dei campioni di midollo osseo contenevano DNA di Parvovirus (7 CPV, 1 FPV). Gli autori concludono che il DNA di CPV e FPV può essere riscontrato nel midollo osseo dei gatti adulti sani. “Identification of parvovirus in the bone marrow of eight cats” S M Haynes; S A Holloway. Aust Vet J. April 2012; 90 (4): 136-9. ■

RIMOZIONE ENDOSCOPICA DEI CALCOLI DELLA CLOACA IN TRE TESTUGGINI re testuggini africane (Geochelone sulcata) femmine di peso corporeo diverso (0,22, 0,77 e 2,36 kg) venivano visitate per una riduzione dell’appetito e mancata evacuazione delle feci. I proprietari segnalavano tenesmo intermittente in due degli animali. L’esame clinico non rivelava alterazioni importanti. L’esame radiografico e l’endoscopia della cloaca identificavano la presenza di calcoli cloacali in tutti e tre i soggetti. In una testuggine era inoltre presente un calcolo in vescica. Le testuggini venivano anestetizzate e si effettuava la rimozione dei calcoli della cloaca utilizzando una fresa chirurgica (fresa per fissure con protettore dei tessuti molli montata su manipolo dentale a bassa velocità e cono nasale dritto) e irrigazione con acqua tiepida sotto guida endoscopica. La rimozione completa dei frammenti dei calcoli veniva ottenuta

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mediante pinze e irrigazione. In un soggetto, l’asportazione dei calcoli cloacali veniva effettuata in due procedure separate. In un’altra testuggine si asportava un secondo calcolo cloacale (che era localizzato in vescica durante il primo esame) 25 giorni dopo la rimozione del primo. Tutte e tre le testuggini guarivano completamente e in assenza di complicazioni secondarie alla rimozione dei calcoli. L’endoscopia della cloaca, associata all’utilizzo di un trapano dentale a bassa velocità e irrigazione con acqua tiepida, può essere considerata un’opzione di trattamento semplice, sicura e non traumatica per l’asportazione dei calcoli ostruttivi della cloaca nella testuggine, concludono gli autori. (M.G.M.) “Endoscopically guided removal of cloacal calculi in three African spurred tortoises (Geochelone sulcata). Christoph Mans1; Kurt K Sladky. J Am Vet Med Assoc. April 2012; 240 (7): 869-75.


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SCIVAC-SIVE Dalle Associazioni

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Italia-Inghilterra, due congressi a confronto Quali differenze fra Rimini e Birmingham? di ANTONIO MANFREDI

eggendo sui quotidiani i commenti alla partita ItaliaInghilterra, meritatamente vinta dalla nostra nazionale, mi è venuto in mente un altro raffronto fra i due paesi: quello del nostro Congresso Internazionale Multisala SCIVAC di Rimini, tenutosi quest’anno dall’8 al 10 giugno, e quello di Birmingham della BSAVA svoltosi dall’11 al 15 aprile. Qualcuno penserà che ci vuole un bel coraggio confrontare il nostro congresso con quello inglese che sicuramente è il più importante in Europa ed il secondo al mondo, credo, dopo quello di Orlando negli USA. È vero che ci vuole coraggio, e forse anche un po’ di presunzione, ma credo che valga la pena provarci e ragionare su alcuni dati che certamente ci danno perdenti ma con onore. I dati del 2012 sono veramente una pesante sconfitta per noi ma in verità non sono neppure confrontabili perché, mentre noi siamo stati fortemente penalizzati non solo dalla crisi economica del settore ma soprattutto dal terremoto che ha fatto rinunciare alla presenza all’evento circa 350 preiscritti e ci ha fatto perdere almeno un centinaio di iscrizioni in sede, il Congresso della BSAVA quest’anno era anche Fecava e Wsava e questo ha portato a Birmingham almeno un 30% in più di iscritti rispetto al numero solito. Meglio quindi lasciare perdere e restare invidiosi dei numeri che gli inglesi hanno comunicato quest’anno a fine evento: 5000 veterinari (circa il doppio dei presenti a Rimini) e 2000 infermieri. Proviamo però a spostare il confronto ad un anno normale, magari il 2010 che è stato un anno di buoni risultati per noi, essendo prima della crisi e senza paure di terremoti, e normale anche per Birmingham che ospitava il solo congresso BSAVA. Noi nel 2010 siamo arrivati a circa tremila iscritti veterinari e gli inglesi a poco meno di quattromila. Una differenza accettabile visto il richiamo storico che ha Birmingham per tutto il nord Europa mentre Rimini, anche per i limiti dell’aeroporto, ha ancora una presenza essenzialmente italiana. Siamo poi sempre nettamente perdenti sul numero di tecnici veterinari iscritti, visto che

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da noi questa è una figura professionale che solo da tre o quattro anni ha iniziato a diffondersi nelle strutture veterinarie italiane. Mentre a Birmingham superano i 1500 noi arriviamo a fatica al centinaio. Per quanto riguarda il numero di sessioni scientifiche in contemporanea siamo esattamente sullo stesso livello: 14/15. La durata del nostro è di tre giorni, il loro quattro prevedendo precongress e congressi satelliti. Lo stesso vale per i relatori che sono più o meno un centinaio per entrambi i congressi. Dove siamo nettamente perdenti, purtroppo,

è sul numero degli sponsor e degli stand perché in Gran Bretagna i veterinari possono vendere di tutto (dal farmaco al mangime) e questo li rende un riferimento essenziale per tutte le aziende del settore non solo come opinion leader, consiglieri o prescrittori, ma anche come venditori a tutti gli effetti. Per capirci, è come se noi avessimo un’esposizione commerciale a Rimini che fosse quella del congresso SCIVAC rivolta ai veterinari e quella di Zoomark rivolta ai titolari di petshop messe insieme. Per noi, almeno al momento, è ancora impensabile.

Lasciamo pertanto perdere i tecnici, che ad oggi non ci permettono alcun paragone, e il numero degli stand per i motivi già detti e restiamo sul confronto fra numeri di veterinari presenti: circa 4000 a Birmingham e meno di 3000 a Rimini. Se ci pensiamo non è poi una differenza pazzesca e se consideriamo il numero dei veterinari italiani, soprattutto quello degli iscritti SCIVAC, abbiamo ancora un forte potenziale di crescita mentre gli amici inglesi sono da tempo, almeno penso, arrivati al massimo del loro potenziale. Certamente noi abbiamo varie difficoltà che dovranno essere superate: il numero elevato di eventi formativi che potrebbe cannibalizzare un po’ il congresso di Rimini, la presenza in Italia di altre società o associazioni che svolgono attività di formazione, un obbligo di aggiornamento deontologico ma non quello degli ECM. D’altra parte per quanto riguarda il mondo veterinario emergono altri problemi: il 70% delle strutture veterinarie ha un solo titolare ed il 60% un solo veterinario. Il 52% non partecipa mai o solo occasionalmente ad eventi residenziali ed il 73% di questi lo motiva con mancanza di interesse e soprattutto di tempo. Abbastanza ovvio se si lavora da soli. Quindi le potenzialità per arrivare a Rimini ad un numero di partecipanti superiore al congresso di Birmingham ci sarebbero tutte, visto che solo la SCIVAC ha circa 7mila iscritti, ma le difficoltà che dovranno essere affrontate per raggiungere questo obiettivo sono veramente tante e forse insuperabili. Per il momento perdonate la presunzione: a Rimini nel 2014 la SCIVAC festeggerà i suoi trent’anni e sarà un bellissimo congresso, uno splendido congresso certamente fra i più belli a livello internazionale. Birmingham a parte. ■

LA SIVE ALLA CONFERENZA STAMPA IN SENATO SULLA WEST NILE a SIVE è stata invitata alla Conferenza Stampa "L’Epidemia della West Nile tra superstizione e verità", voluta dall’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione, presieduta dal Senatore Antonio Tomassini e che si è tenuta il giorno 24 luglio al Senato della Repubblica presso la Sala Caduti di Nassirya. Dal 2008 il virus della West Nile è in continua espansione in Italia e in Europa; il virus della West Nile si divide in due linee geneticamente distinte e sebbene la maggior parte delle epidemie siano dovute ai ceppi appartenenti alla linea 1, i ceppi della linea 2 sono stati i responsabili delle epidemie più recenti in Grecia e Ungheria. Il virus viene trasmesso all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli, attraverso la puntura di zanzare infette e si diffonde soprattutto tramite gli uccelli migratori. Al momento non esiste una terapia mirata in grado di attaccare direttamente il virus, che può determinare una sintomatologia variabile, sia nel cavallo che nell’uomo, che varia da una lieve sindrome parainfluenzale fino a gravi encefaliti, che possono risultare mortali. Per quanto riguarda l’uomo sono stati osservati 14 casi di forme neuro-invasive, con 3

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decessi, 1 in Veneto e 2 in Sardegna. Ancora più preoccupante è la situazione dei cavalli e altri equini, al 27 febbraio 2012 sono stati confermati 197 animali coinvolti e 91 focolai di infezione. Alla Conferenza Stampa, moderata da Elisabetta Novel, erano presenti: Antonio Tomassini Senatore, Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato, Presidente Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e dell’Associazione Parlamentare Amici del Cavallo e dell’Ippica; Roberto Del Maso Country Manager Merial Italy, Raffaele Cherchi Veterinario, Direttore del Dipartimento di incremento ippico AGRIS Sardegna, Paolo Calistri Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Claudio Gustavino Senatore, Componente XII Commissione Igiene e Sanità del Senato, Giorgio Guglielmi Vice Presidente ANAC, Gaetana Ferri Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, Ministero della Salute. Le conclusioni sono state affidate ad Adelfio Elio Cardinale Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute.


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Organizzato da EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

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Reg. 1/2005 Europa

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Trasporto dei bovini adulti: nel dubbio, non trasportate l’animale Ecco la raccomandazione finale delle linee guida sull’attuazione pratica del Regolamento 1/2005

e "Linee guida pratiche per valutare l’idoneità al trasporto dei bovini adulti" pubblicate in questi giorni dal Ministero della Salute contengono alcune raccomandazioni riferite ad animali non idonei al trasporto e vogliono essere un supporto informativo nel facilitare la comprensione e indirizzare la decisione sull’idoneità al trasporto dei bovini adulti. L’utilizzo di fotografie esplicative rendono le linee guida usufruibili da tutti gli operatori ma non per formulare diagnosi che sono e rimangono atti di esclusiva competenza veterinaria. Il documento contiene le Raccomandazioni riferite ad animali non idonei al trasporto trovati presso gli allevamenti, i centri di raccolta, i posti di controllo o durante il trasporto.

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di emergenza (per i viaggi su strada di durata superiore alle 8 ore).

IN ASSENZA DI UN PIANO DI EMERGENZA Se la destinazione degli animali è raggiungibile in 2-3 ore, contattare la persona responsabile nel luogo di destinazione/organizzatore per assicurarsi della disponibilità di un veterinario a destinazione. Se la destinazione non è raggiungibile entro un tempo massimo di 3 ore, contattare l’organizzatore del viaggio, i servizi veterinari o le forze di polizia locali, per assicurarsi che gli animali vengano scaricati nel primo luogo possibile es. posto di controllo, punto di scarico di emergenza o macello. Per tutti i tipi di trasporto dovrebbe essere disponibile un piano di emergenza

ALL’ARRIVO A DESTINAZIONE PRESSO L’ALLEVAMENTO, I CENTRI DI RACCOLTA E I POSTI DI CONTROLLO Separazione degli animali non idonei dagli altri. Immediato trattamento dell’animale non idoneo e/o visita veterinaria. Se necessario, macellazione o abbattimento d’urgenza, in maniera tale da non causare loro inutili sofferenze.

DURANTE IL TRASPORTO Appena possibile, separazione degli animali non idonei dagli altri. Appena possibile, pronto soccorso e opportune cure veterinarie. Se necessario, macellazione o abbattimento d’urgenza, in maniera tale da non causare loro inutili sofferenze. Applicare le misure previste nel vostro piano

Un bovino adulto non in grado di alzarsi non può essere rimosso da un mezzo di trasporto senza ulteriori sofferenze. Se l’animale non può alzarsi esso deve essere curato, stordito e/o abbattuto sul posto, es. all’interno del veicolo. L’applicazione del regolamento (CE) N. 1/2005, con particolare riferimento all’attuazione delle disposizioni inerenti l’idoneità degli animali al trasporto, ha manifestato rilevanti criticità soprattutto nel trasporto di bovini a fine carriera che sono state anche oggetto di raccomandazioni da parte del FVO della Commissione europea e che per la loro risoluzione necessitano di azioni coordinate, responsabili ed incisive da parte non solo delle autorità veterinarie competenti in materia ma anche da parte di tutti gli stakeholders coinvolti nel trasporto di animali vivi. ■

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI


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Sicurezza alimentare Attualità

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Consumo di carni di ovini e caprini provenienti da focolai di EST Pubblicato il parere del Comitato Nazionale di Sicurezza Alimentare

l CNSA si è pronunciato sul consumo di carni di ovini e caprini provenienti da focolai di Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili. In mancanza di evidenza scientifica che dimostri la trasmissione di EST all’uomo "il rischio di contrarre la malattia è da considerarsi trascurabile e quindi accettabile". Nel suo parere, il Comitato si pronuncia così sul rischio di esposizione del consumatore a seguito dell’assunzione di carni provenienti da animali sensibili alla malattia o da focolai di encefalopatia spongiforme trasmissibile (EST).

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Il parere, pubblicato sul sito del Ministero della Salute, fa seguito ad una iniziativa della Direzione Generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari, che chiedeva se possa essere definito "accettabile" il rischio di esposizione del consumatore alla Proteina prionica patologica (PrPSC) in caso di adozione delle deroghe al regolamento CE n. 727/2007; la Direzione chiedeva al CNSA anche se sussistano rischi accettabili di esposizione del consumatore di contrarre la malattia in seguito al consumo di carni ovicaprine provenienti da soggetti sensibili e da focolai di EST. Un’efficace riduzione dei livelli complessivi di esposizione dei consumatori all’infettività da EST si può avere, piuttosto che con l’eradicazione dei focolai, soprattutto attraverso una diminuzione della prevalenza delle EST ovi-caprine sul territorio nazionale con i piani di selezione genetica in tutti gli allevamenti ovi-caprini al fine di aumentare il numero dei genotipi resistenti e conseguente riduzione del carico infettante cui il consumatore potrebbe essere potenzialmente esposto. Pertanto, il parere del Comitato conclude auspicando "un incremento dei piani di selezione genetica di animali resistenti già previsti dall’attuale normativa". ■

DIOSSINE IN CALO IN ALIMENTI E MANGIMI ’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) nella nuova relazione su Diossine e PCB, inquinanti ambientali persistenti che possono accumularsi nella catena alimentare riferisce che nell’ultimo decennio sono scesi i livelli di diossine e bifenili policlorurati (PCB) in alimenti e mangimi. Confrontando il periodo 2008-2010 con quello 2002-2004, il rapporto rivela una generale diminuzione di almeno il 16% e fino al 79% nella popolazione. La relazione, elaborata dall’Unità Monitoraggio dei consumi alimentari e delle sostanze chimiche dell’EFSA, si basa su circa 33 000 campioni raccolti in 26 Paesi europei tra il 1995 e il 2010. I livelli di diossine e PCB diossina-simili e nondiossina-simili erano superiori ai livelli massimi consentiti rispettivamente nel 10% e nel 3% dei campioni alimentari. Appena più del 2% dei campioni di mangimi era superiore ai livelli massimi sia per diossine e PCB diossina-simili sia per PCB non diossina-simili. Mangimi e alimenti di origine animale mostravano i più alti livelli di contaminazione. La carne di anguilla e il fegato di pesce e prodotti derivati contenevano i livelli mediamente più alti di contaminazione sia per le diossine sia per i PCB. La carne ovina conteneva in media meno diossine e PCB rispetto alla carne bovi-

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na. Le uova da allevamenti di galline ovaiole in batteria contenevano diossine e PCB in quantità significativamente inferiori rispetto a quelle provenienti da allevamenti all’aperto, biologici oppure a terra. Salmoni e trote di allevamento contenevano livelli medi di diossine e PCB inferiori a quelli di salmoni e trote selvatici. Aringhe, salmoni e trote delle regioni baltiche erano più contaminati da diossine e PCB di quelli di altre regioni. Nel complesso, le più importanti fonti alimentari si sono rivelate pesce, carne e prodotti lattiero-caseari, con un’importanza relativa in termini di esposizione alimentare in quanto dipendente dall’età del consumatore e dal Paese di residenza. Il maggiore contributo all’esposizione totale veniva da latte e prodotti caseari per quasi tutto il gruppo di neonati e bambini piccoli, mentre da pesce e frutti di mare per la maggior parte degli altri gruppi della popolazione. La relazione raccomanda che siano oggetto di futuri monitoraggi gli alimenti individuati come i responsabili dei maggiori contributi all’esposizione totale della popolazione ma caratterizzati da stime dei livelli di contaminazione non affidabili. Inoltre, il rispetto rigoroso dei requisiti legislativi per analisi e relazioni sarebbe di vantaggio per le future valutazioni dei rischi a livello pan-europeo.

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INFORMAZIONI Segreteria iscrizioni al Congresso: Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: info@scivac.it - Website: www.scivac.it Segreteria scientifica ed organizzativa: Tel. 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it

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Piemonte Anmvi Regioni

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Criteri per i componenti della Commissione Pet Therapy Insoddisfacente risposta della Regione ai rilievi mossi da ANMVI

acendo seguito alla Deliberazione della Giunta Regionale 16 aprile 2012, n. 243696, con la quale la Regione Piemonte stabiliva i criteri di individuazione dei componenti della Commissione per la terapia e le attività assistite con animali previste dall’art. 7 della Legge Regionale n. 11 del 18/02/2010 “Norme in materia di pet therapy - terapia assistita con animali e attività assistita con animali”, il Dott. Maurizio Alliani, in qualità di Presidente ANMVI Piemonte, aveva richiesto in data 15 Maggio un chiarimento sui criteri che definiscono i requisiti necessari che deve possedere ciascun componente della Commissione in questione. Nello specifico il Dott. Alliani chiedeva “i motivi per i quali le caratteristiche minime delle figure di ‘etologo con competenze di pet therapy’ e ‘medico veterinario zooiatra’, non sono sufficienti nel caso di ‘medico veterinario esperto in comportamento animale e con competenze in pet therapy’, diventando discriminante l’essere dipendente ASL”. Di seguito il testo della risposta del Dott. Gianfranco Corgiat Loia, Responsabile del Settore Prevenzione e Veterinaria Direzione Sanità della Regione Piemonte. La Regione Piemonte con L.R. 11/2010 “Norme in materia, di pet therapy-terapia assistita con animali e attività assistita con animali” ha inteso disciplinare un settore dove la consapevolezza della relazione uomo-animale ha assunto un importante ruolo educativo e terapeutico-riabilitativo e l’esigenza di standardizzare protocolli operativi è divenuta indispensabile per promuovere e valorizzare, sul territorio regionale, questa disciplina”. La Commissione Regionale, così come prevista dalla suddetta normativa, contribuisce alla piena attuazione dei principi di cui sopra avvalendosi di figure professionali le cui competenze tecniche siano in grado di garantire il completo svolgimento dei compiti e funzioni assegnati alla medesima. L’individuazione dei profili professionali dei medici veterinari, così come delineati nell’alle-

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gato 1 della D.G.R. n. 24-3696 del 16 aprile 2012, è stata definita con l’obiettivo di acquisire competenze di settore sia nella veterinaria pubblica, sia nella veterinaria privata al fine di adottare rigorosi criteri scientifici per la valutazione dei progetti e la verifica dei risultati raggiunti. Il ruolo attribuito al medico veterinario dell’ASL, nell’ambito della Commissione regionale, giustifica l’esigenza di assicurare adeguate risposte alle richieste del settore, nonché l’erogazione di servizi connotati da requisiti di appropriatezza ed efficienza. In merito a quanto sopra si sottolinea che la D.G.R. n. 4-9730 del 6 ottobre 2008 “Riorganizzazione nell’ambito delle Aziende Sanitarie Locali degli interventi di sanità pubblica veterinaria per gli animali di affezione” ha definito una serie di attività di interesse pubblico, assegnate ai Servizi veterinari delle ASL, tra le quali la promozione e il controllo delle attività assistite con animali, incluse quelle a valenza terapeutica e riabilitativa. La legge regionale per disciplinare compiutamente gli ambiti operativi e le concrete modalità di intervento prevede inoltre che la Commissione possa avvalersi in via permanente o occasionale di esperti in terapie e attività assistite con gli animali che ritenga opportuno consultare e di cui può richiedere la presenza per lo svolgimento dei propri lavori (art. 8, comma 2, L.R. 11/2010). Questo aspetto evidenzia come non ci sia alcuna preclusione nei confronti di tutti coloro che a vario titolo si occupano di tali interventi purché in possesso di specifica formazione e competenza in materia. Non ritenendo esaustiva la risposta sopra riportata, il Dott. Alliani ha inviato una nuova richiesta di chiarimenti anche in merito alla frase “Il ruolo attribuito al medico veterinario dell’ASL, nell’ambito della Commissione regionale, giustifica l’esigenza di assicurare adeguate risposte alle richieste del settore, nonché l’erogazione di servizi connotati da requisiti di appropriatezza ed efficienza.” dalla quale si evincerebbe che questi requisiti appartengano unicamente ai dipendenti ASL. ■

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INFORMAZIONI: Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: info@scivac.it - Website: www.scivac.it


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Info Regioni

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Ovaiole: il Ministero della Salute chiede di anticipare i lavori di adeguamento Quattro Regioni protestano e scrivono al Mipaaf hanno attivato un processo di adeguamento consapevoli di avere di fronte 36 mesi per affrontare investimenti non trascurabili, dovranno inderogabilmente anticipare lavori e pagamenti, ammesso che ne abbiano la disponibilità, pena l’incorrere in sanzioni. Il passo indietro compiuto dal Ministero, effettuato senza sufficiente coordinamento con la filiera, ri-

iemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia scrivono al Ministro Catania: inaccettabile chiedere di anticipare i lavori di adeguamento. Misure eccessive, si tuteli-

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no le aziende. Le nuove disposizioni per l’adeguamento al benessere delle galline ovaiole non piacciono a quattro Assessorati all’Agricoltura che firmano una nota congiunta di protesta per il Ministro delle Politiche Agricole. La lettera sollecita "una soluzione ai gravi disagi conseguenti alle recenti modifiche apportate alle disposizioni comunitarie sul benessere animale". Per l’Assessore piemontese, Claudio Sacchetto, "è inaccettabile chiedere agli allevatori di anticipare almeno alla metà del 2013 la fine dei lavori di adeguamento, anziché rispettare la data precedentemente pattuita del 2014". A seguito della lettera di messa in mora per la mancata attuazione della direttiva 1999/74/CE recapitata dalla Commissione UE al Ministero della Salute nei primi mesi del 2012, infatti, gli allevatori italiani sono stati chiamati ad ottemperare agli adeguamenti relativi il benessere delle galline ovaiole "non entro la scadenza del 2014 come precedentemente stabilito - annotano gli Assessori ma di accelerare la fine dei lavori almeno alla metà del 2013". Sulla base delle nuove disposizioni gli allevatori saranno dunque tenuti ad anticipare di un anno e mezzo gli investimenti per l’adeguamento delle gabbie rispetto le disposizioni precedenti, senza considerare tutte quelle aziende che, indipendentemente dall’avere aderito ai programmi di adeguamento, saranno direttamente sanzionate per il fatto di utilizzare, allo stato odierno, gabbie non idonee. È sempre Sacchetto a dichiarare: "A seguito di un intenso 2011 in cui Regioni e Ministero hanno operato alacremente con il fine di affrontare la scadenza per l’adeguamento degli allevamenti alle prescrizioni relative al benessere delle galline ovaiole, ci troviamo oggi in una situazione di assoluto disagio: le aziende che coerentemente con le normative

schia di incrinare attività e bilanci di moltissime imprese rurali piemontesi, tale situazione è inaccettabile". Tutti gli Assessori all’Agricoltura rappresentanti le principali Regioni del Nord concordano, inoltre, nel giudicare "eccessive le misure sul benessere animale per le galline ovaiole imposte dalla normativa europea, vincoli e re-

strizioni che inducono all’unico risultato di penalizzare le produzioni europee a tutto vantaggio delle uova extra UE. Siamo alle solite, l’aspetto burocratico, necessario per la regolamentazione di ogni settore, prevale in modo invasivo sul buon governo e la gestione del comparto galline ovaiole". (fonte: regionepiemonte.it) ■

Eventi Veterinari

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24 Lettere al Direttore Retribuzioni a Napoli La Collega Vitagliano porta alla pubblica attenzione una situazione molto delicata per la quale si richiama all’Articolo 23 del Codice Deontologico Veterinario che riguarda i rapporti con i collaboratori e sostituti e che stabilisce: “Il Medico Veterinario titolare di struttura o esercente attività professionale deve retribuire con adeguato compenso i Medici Veterinari suoi collaboratori e suoi sostituti. Lo stesso Medico Veterinario deve garantire mezzi e condizioni necessari per assicurare gli adempimenti professionali richiesti ai collaboratori e sostituti. Allo stesso modo questi ultimi, ferme restando le responsabilità professionali e contrattuali, devono garantire prestazioni adeguate”. Di seguito la lettera che la Collega ha anche postato su Vet Job. ono laureata in medicina veterinaria dal 1989 ma purtroppo non esercito la professione perché, non riuscendo a sostenere la spesa ENPAV, ho dovuto cancellarmi dall’Ordine. Ecco il punto: vorrei segnalare la totale violazione dell’articolo succitato presso tante strutture private nella città di Napoli e provincia. Ho sentito ultimamente proposte di lavoro (per fare un esempio) che vanno dai 30 euro per un turno di pronto soccorso di 12 ore a 160 euro per 10 turni di lavoro ordinario!!!! Ovviamente questo impedisce sia un sereno svolgimento del lavoro, sia la spesa annuale di previdenza obbligatoria, per non parlare della partecipazione a congressi, corsi di aggiornamento e così via. Penso che sia una situazione vergognosa che dovrebbe essere controllata. dr. Maria Clara Vitagliano

MASTER ALLEVATORE CINOFILO 2012-2013

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Questa non vuole essere una risposta alla lettera ma una riflessione più generale che parte comunque dalla difficile e triste esperienza della collega. Dopo tanti anni di tentativi di trovare un’occupazione come Medico Veterinario alla fine si è arresa e si è cancellata dall’Ordine per evitare di continuare a pagare inutilmente la quota di iscrizione e, soprattutto, i versamenti all’ENPAV. La collega si è laureata a Napoli nel 1989 e per anni ha cercato un’occupazione come Medico Veterinario nella stessa città o provincia lavorando sempre in modo precario, sottopagata e sfruttata, come denuncia nella sua lettera, al punto che dopo tanti anni di continue delusioni è stata costretta a rinunciare all’attività professionale cancellandosi nel 2006 dall’Ordine per evitare di sostenere solo inutili costi. Da anni denunciamo una situazione di disoccupazione e sottoccupazione nel nostro settore che per forza porta a condizioni di forte precariato e sfruttamento, non solo nella zona di Napoli ma su tutto il territorio nazionale, situazione dovuta ad un numero esagerato di laureati (1194 lo scorso anno) rispetto alle esigenze del mercato. Basti pensare che le cancellazioni dall’Ordine nel 2011 sono state 286 e per la maggior parte non sono colleghi andati in pensione, che mantengono normalmente la loro iscrizione anche se non svolgono più l’attività, ma giovani laureati che dopo anni di tentativi rinunciano alla professione di Medico Veterinario e decidono per sopravvivere di cambiare attività. E pensate che la Regione Campania per la definizione del numero programmato di iscritti al Corso in Medicina Veterinaria ha segnalato un’esigenza territoriale di almeno 200 veterinari. Scusate, ma per farne cosa? Carlo Scotti

E chi l’ONAOSI l’ha sempre pagata? i permetto di fare alcune semplici riflessioni in merito all’articolo pubblicato sul N. 24/2012 (Quote obbligatorie Onaosi, un decreto per sanarle. La fondazione: non ci saranno rimborsi). Come sempre accade in Italia queste delicate questioni vengono sempre gestite in modo spannometrico! L’articolo si sofferma soprattutto sulla questione contributiva e sulla richiesta di restituzione dei dipendenti pubblici della quota versata negli anni in cui fu resa obbligatoria (2003 - 2007). Vorrei far presente che ci sono anche liberi professionisti, come nel mio caso, che hanno versato regolarmente in quegli anni le quote richieste dalla Fondazione, salvo poi azioni legali che portarono ad una pronuncia della Corte Costituzionale sfavorevole alla stessa Fondazione: se ne stabilì l’incostituzionalità e nel 2007 venne abolito tale obbligo. Se la sanatoria che si sta cercando di intraprendere, visti i costi maggiori di quanto da recuperare, dovesse andare a buon fine, non verrebbero restituite le quote versate in quegli anni... Ci saranno così come al solito due categorie: i colleghi che per non sbagliarsi non hanno pagato le quote di quei quattro anni nonostante i solleciti e i colleghi come me ligi al dovere che han subito pagato. Con una sanatoria in atto verremmo penalizzati, direi due pesi e due misure. La FNOVI dovrebbe prender una posizione netta: o tutti quelli che non hanno pagato

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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) organizzano il primo Master per l’allevatore cinofilo, suddiviso in tre moduli formativi. PRIMO MODULO FORMATIVO RIPRODUZIONE, GENETICA E LIBRO GENEALOGICO - Milano Sede ENCI, 13-14 Novembre 2012 SECONDO MODULO FORMATIVO PEDIATRIA E MALATTIE DELL’ACCRESCIMENTO, ATTIVITÀ SPORTIVA E SALUTE Cremona Palazzo Trecchi, Sede ANMVI, 19-20 Febbraio 2013 TERZO MODULO FORMATIVO GESTIONE PROFESSIONALE DELL’ALLEVAMENTO CANINO COMPORTAMENTO, EDUCAZIONE ED ADDESTRAMENTO - Milano Sede ENCI, 7-8 Maggio 2013 Il MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO è destinato in particolar modo ai soci allevatori dell’ENCI, ai soci dei Gruppi Cinofili riconosciuti dall’ENCI, ai soci delle Associazioni Specializzate di razza riconosciute dall’ENCI, ai titolari di Affisso riconosciuto FCI, ma tutti possono partecipare. Requisito necessario è la sottoscrizione del codice etico degli allevatori di cani allegato alle Norme Tecniche del Libro genealogico del cane di razza (D.M. 21203 del 08.03.2005). Il MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO si articola in tre moduli formativi, della durata di due giorni ciascuno. Il corso n° 1 avrà per tema gli aspetti della riproduzione, della genetica e dell’importanza del Libro genealogico.

Il corso n° 2 avrà per tema gli aspetti della pediatria e dell’accrescimento del cane. Il corso n° 3 avrà per tema la gestione nell’allevamento (igiene, cura delle malattie, aspetti comportamentali dei cani, aspetti fiscali, aspetti normativi, etc). L’avvenuta partecipazione a ciascun corso sarà certificata da un diploma siglato dai presidenti di ENCI e ANMVI. L’allevatore che abbia effettuato il percorso di aggiornamento sopra menzionato riceverà il diploma di MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO siglato dai presidenti di ENCI e ANMVI e avrà diritto, da quel momento, alla menzione del conseguimento del Master sul libro genealogico on-line.

PRIMO MODULO FORMATIVO

INFORMAZIONI GENERALI

NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI: 50 SEDE: ENCI - SEDE CENTRALE - Viale Corsica, 20 - 20137 Milano DURATA: 2 GIORNI LIMITE DI ISCRIZIONE: 19 Ottobre 2012

Segreteria EV - Elisa Feroldi - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403500 - Fax 0372 457091 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it www.enci.it - www.anmvi.it Segreteria ENCI - Tel. 02 70020324 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it INFORMAZIONI ISCRIZIONI Segreteria EV - Paola Gambarotti - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it

In collaborazione con

EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

“Se il ricorso agli animali nella ricerca oggi è diminuito rispetto al passato, ciò è dovuto alle scelte degli scienziati e dei ricercatori”. Mario Campli Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso

pagheranno quei quattro anni visto che dovrebbe esserci un decreto che regolamentava la quota d’iscrizione oppure verranno restituiti i soldi a chi ha pagato se la richiesta era incostituzionale come stabilito dalla Consulta. Alla FNOVI l’ardua sentenza!!!!! Fabrizio Valle, lp buiatra Di sentenze non ce ne saranno più. Si aspetta un decreto ministeriale per chiudere una vicenda che, nata male, non poteva che finire peggio. Certamente i llpp hanno pagato un prezzo ad errori politici molto gravi commessi dalla passata gestione perugina. Quel che chiedi andrebbe più opportunamente indirizzato all’attuale Cda dell’ONAOSI, del quale non fa parte la FNOVI. Se la Fondazione vorrà risponderci pubblicamente farà piacere anche a noi conoscere la risposta. Carlo Scotti

RECENSIONI IL CILINDRO MAGICO DI CINZIA Come un inesauribile cilindro magico di un prestigiatore abile e beffardo, la vita dona a Cinzia, e alla sua cerchia di amici a quattro zampe, un caleidoscopio di esperienze ed emozioni. Nel bene e nel male, anche quando tutto sembra essersi fermato nel più banale nonsenso, ecco che un colpo di vento rimette tutto in gioco e ci si ritrova a scommettere di nuovo su se stessi e le proprie capacità, a ripartire da zero con un briciolo di sana incoscienza. Perché inseguire la propria missione è il più arduo dei cammini e la libertà di essere arbitri di se stessi costa anni di fatica e rinunce. Ma il donarsi agli altri, anche quando l’altro è un batuffolo di pelo che ti osserva muto, riserva piaceri inimmaginabili, gioielli da serbare nel forziere dell’anima per affrontare al meglio le tempeste più nere. E Cinzia ne ha dovute affrontare, di tempeste! Infatti, essere veterinari oggi significa vederne di tutti i colori. E una serie spassosa e irriverente di situazioni si trasforma in barzelletta grazie all’esperienza diretta dell’Autrice. Uno stile fluido e brioso vi condurrà al cuore del rapporto tra uomo e animale, dosando con sapienza ironia e divertimento, passione e dolcezza, per insegnarvi che anche il "canese" possiede parole universali in grado di svelare la vostra parte più vera.


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laPROFESSIONE

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Dalle Aziende

Professione Veterinaria 27-2012:ok

Un integratore per proteggere le articolazioni del cane anziano erial, divisione salute animale SANOFI, ha messo a punto Supleneo Flex®, un innovativo integratore per il supporto e la protezione delle articolazioni dei cani di ogni età. I cani raggiungono la terza età in momenti differenti a seconda della taglia. Le taglie giganti/grandi entrano nella fascia senior intorno ai 6/7anni, le taglie medie a circa 8/9 e le piccole intorno a 9/10. L’invecchiamento non è una patologia, tuttavia l’avanzare dell’età comporta molti cambiamenti. Tra i più comuni, oltre ad un generico calo delle performance, c’è anche un aumento del peso corporeo ed una diminuzione dell’attività motoria legata soprattutto al deterioramento della funzionalità delle articolazioni come effetto di varie patologie, tra cui l’artrosi. L’artrosi è la malattia articolare più frequente nel cane e certamente tra le più invalidanti; deve essere ricordato che può arrivare a colpire più di 1 cane su 5 in età adulta. Essa è generalmente la conseguenza di pregresse malattie articolari su base genetica, come ad esempio la displasia d’anca e la displasia del gomito, e di diversi fattori ambientali tra i quali in particolare i traumi a carico delle articolazioni (macro e/o micro-traumi ripetuti) e l’attività fisica, quando particolarmente intensa ed usurante (cani sportivi o da lavoro). Riferendoci al cane anziano è molto importante considerare il ruolo che essa ha nell’insorgenza o nell’aggravamento di numerose patologie a carico di altri organi ed apparati. Il cane con problemi articolari, quindi con dolore articolare, tende a muoversi progressivamente sempre meno; questo determina, ad esempio, un aumento del peso con un maggiore lavoro del cuore, dell’apparato circolatorio ed un aumento del rischio di sviluppare malattie metaboliche come il diabete. In queste situazioni favorire e promuovere il movimento del cane diventa un obiettivo di primaria importanza, indipendentemente dalla causa che l’ha determinato: riduzione delle performance legate all’età o problema articolare (artrosi). Oltre all’apparato muscoloscheletrico, l’aumento dell’attività fisica migliora infatti il funzionamento di tutto l’organismo con un effetto positivo sul livello di benessere complessivo del cane. La possibilità di muoversi ed interagire con il mondo circostante fa sì che anche il cane anziano possa, con i suoi limiti fisici, relazionarsi in modo soddisfacente con la quotidianità. Il controllo del dolore in questi soggetti può essere ottenuto con buona/ottima efficacia con l’utilizzo di alcuni farmaci. Il loro impiego nei soggetti anziani è talvolta condizionato dalla non ottimale efficienza degli organi deputati al loro metabolismo ed eliminazione, una condizione che aumenta il rischio di effetti collaterali. Un grande aiuto ci viene dagli integratori nutrizionali, come Supleneo Flex®, contenente sostanze ad attività nutraceutica con riconosciute proprietà benefiche nei confronti delle articolazioni. I suoi componenti vanno infatti ad agire direttamente sull’articolazione malata: la glucosamina ed il condroitin solfato rinforzano le articolazioni attraverso l’aumento del metabolismo della cartilagine articolare

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ed il rallentamento della sua degradazione, mentre i tocoferoli misti garantiscono un controllo “naturale” del dolore e dell’infiammazione. Particolare attenzione è stata dedicata all’appetibilità: non dobbiamo trascurare il fatto che questo tipo di prodotti deve essere somministrato quotidianamente, per almeno 6 settimane e, nel caso del cane anziano, dove

si ha un fisiologico calo delle capacità olfattive legato spesso a problemi dentali, la facilità di somministrazione è un fattore da non trascurare. Per maggiori informazioni: www.supleneo.it Ufficio stampa: Vox idee per il business - Milano - 02 58299801 Pierangela Guidotti - guidotti@playvox.it Eliana Gaudino - gaudino@playvox.it

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26 Calendario attività Dal 31 agosto al 14 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

14 - 15 SET 14 SET 14 SET 14 - 15 SET 16 SET 16 SET 18 - 21 SET 21 - 23 SET 22 - 23 SET 23 SET 25 - 26 SET 30 SET 30 SET 5 - 6 OTT 5 - 7 OTT 6 - 7 OTT 7 OTT 7 OTT 7 OTT 7 OTT 8 - 9 OTT 12 - 13 OTT 12 - 14 OTT 12 OTT 13 - 14 OTT 13 OTT 14 OTT

SEMINARIO SIVE

SEMINARIO HORSEPOWER 2012 - Università di PISA - Viale delle Piagge, 2 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SIOVET

75° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA VETERINARIA - BolognaFiere, Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CRITICITÀ EMERSE NELL’APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI CE 882 E 854 - Roma, Ospedale CTO Andrea Alesini - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP

ACQUA E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici (NA) - Via Salute 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE CORSO PER DATORI DI LAVORO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI NUORO Nuoro, Euro Hotel - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria Ordine Provinciale dei Medici Veterinari di Nuoro: tel./fax. 0784/254037 - e-mail: ordvetenu@virgilio.it CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIODEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI NUORO NE DELL’EMERGENZA - Nuoro, Euro Hotel - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria Ordine Provinciale dei Medici Veterinari di Nuoro: tel./fax. 0784/254037 - e-mail: ordvetenu@virgilio.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PUGLIA C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! - Hotel Hilton Garden Inn/ Officine Cantelmo Lecce IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - CARDIOLOGIA 1: ANATOMIA NORMALE E PATOLOGICA, FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA, CLINICA E DIAGNOSTICA STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Ric. Accr. per 29,5 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO NAZIONALE SIDEV 1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA - Hotel Serena Majestic, Montesilvano IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC (PE) - Viale Carlo Maresca 12 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SCVI CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA. E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO? - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SICARV I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SIVAR LE VERIFICHE ISPETTIVE UFFICIALI SECONDO IL PACCHETTO IGIENE E LA NORMATIVA VIGENTE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PROFESSIONE: ONCOLOGO - Bolzano - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IL PANCREAS ENDOCRINO - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: No crediti - Per informazioni: IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SIVE CORSO PRATICO. “SEMEIOTICA ANESTESIA DIAGNOSTICHE” - Polo Universitario di Lodi - Via Dell’Università 6 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it CORSO REGIONALE SCIVAC PUGLIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA - Trani- Hotel San Paolo al Convento - Via Statuti Marittimi 111 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Crowne Plaza Hotel, Padova - Via Po 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA ARGOMENTI DI CHIRURGIA NEL CONIGLIO E NEI RODITORI - “Sala polivalente” Via Ippolito D’Aste a Recco - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Hotel Klass, Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA IL PAZIENTE È ANEMICO E ADESSO? UNA GUIDA SEMPLICE ALL’APPROCCIO DELLE ANEMIE NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Hotel Franz - Viale Trieste 45 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA RECORSO AIVEMP

FERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - II EDIZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 10 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC / SISCA

CORSO REGIONALE SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVE INCONTRO SIONCOV / SIODOCOV

SEMINARIO SISCA - LA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE, DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LAZIO - CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA - Roma, Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE “RECENTI SVILUPPI NELLA RIPRODUZIONE DEGLI EQUINI” - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it HEAD AND NECK CANCER - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO SIVE

CORSO PRATICO: “ECO-DOPPLER IN RIPRODUZIONE EQUINA” - Crema - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SISCA

ELEMENTI TEORICI SU ANSIA E FOBIA NELL’UOMO. CO-MORBILITÀ NELLA TRATTAZIONE DELLA PATOLOGIA IN UMANA. CONTRIBUTO TEORICO-PRATICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accr. ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

1. Perché la ricerca di Ehrlichia canis mediante PCR eseguita sul sangue in soggetti sieropositivi può risultare negativa?

a b c d e

Deve essere impiegata la RT- PCR, in quanto più specifica Ehrlichia canis non si ritrova nel sangue periferico Ehrlichia canis si ritrova nel sangue periferico solo dopo il decesso del cane Ehrlichia canis si ritrova nel sangue solo dopo trattamento con doxiciclina Ehrlichia canis può circolare in maniera intermittente nel sangue periferico

VETERINARIA 27 | 2012

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 24 luglio 2012

SOLUZIONI

2. Quale delle seguenti proteine di fase acuta può assumere valore diagnostico per la peritonite infettiva felina (FIP)?

a b c d

alfa 1 glicoproteina acida (AGP) aptoglobina amiloide sierica (SAA) ceruloplasmina

QUIZ 1

31 AGO

laPROFESSIONE

Risposta corretta: e) Incontro SIMIV (Soc. Ital. di Med. Int. Vet.): “Diagnostica molecolare nella pratica clinica: dalle malattie infettive alla genetica” - Cremona, Novembre 2010

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QUIZ 2

3-09-2012

Risposta corretta: a) Incontro SIMIV (Soc. Ital. di Med. Int. Vet.): “Le proteine della fase acuta : un aggiornamento al 2009” Cremona, Marzo 2009

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