Professione Veterinaria anno 2012 n° 28

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Professione Veterinaria 28-2012:ok

3-09-2012

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

28 2 012

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 28 dal 3 al 9 settembre 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

IL CONSIGLIO DI STATO DICE SÌ ALLE AMBULANZE

AUTONOMIA DECISIONALE DEL DIRETTORE SANITARIO

UNA DATA IMPORTANTE PER LA SICUREZZA

PATOLOGIE E QUALITÀ IN ACQUACOLTURA

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO SUL PIANO RESIDUI

A PAGINA 4

A PAGINA 6

A PAGINA 8

A PAGINA 15

A PAGINA 27

BREVI

L’EQUIVOCO BUONISTA DEL PRINCIPIO ATTIVO IN RICETTA

ONAOSI L’Onaosi potrebbe essere presto autorizzata dal Ministero a rinunciare alla riscossione dei crediti risalenti al periodo 2003-2007. La soluzione del contenzioso in un decreto del Ministro Renato Balduzzi.

VACANZE Secondo un sondaggio di TripAdvisor, condotto su oltre 1.000 viaggiatori proprietari di animali, il 66% degli italiani incontra difficoltà nel trovare una struttura ricettiva animal-friendly per le vacanze. Il Veterinario in loco è considerato un requisito “pet friendly”.

IZS Nel corso dell'ultima Sessione Generale dei Delegati OIE, sono stati designati due nuovi Laboratori di Referenza OIE presso l’Izs della Lombardia e dell’Emilia Romagna: il Laboratorio di Referenza per la Myxomatosi e il Laboratorio di Referenza per l'Influenza suina.

WDN Seconda positività alla febbre del Nilo occidentale riscontrata quest'anno nel Nord dell'Isola. L'episodio è stato accertato dall’Izs della Sardegna nell’ambito del Piano straordinario di controllo della WND.

31 DICEMBRE Scadranno a fine anno gli attuali organi collegiali del Ministero della Salute, fra i quali il Consiglio superiore di sanità, il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare e la Commissione consultiva del farmaco veterinario. Possibile rinnovare i componenti, ma senza accrescerne il numero.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

DPR IN VIGORE

Una riforma senza cambiamento Dal 15 agosto le professioni sono ufficialmente riformate. Per chi? A PAGINA 3

L’indicazione del principio attivo in ricetta corrisponde esclusivamente ad una rigorosa politica di risparmio della spesa pubblica. La spending review ha costretto a tagliare anche la spesa farmaceutica, perciò il SSN rimborserà solo i farmaci che hanno il prezzo più basso e chi vorrà farmaci più costosi pagherà la differenza. La precedenza forzata, accordata al medicinale equivalente, non esclude la possibilità per il medico di indicare come “non sostituibile” il medicinale non generico e nemmeno la libertà del paziente di chiedere al farmacista un medicinale, equivalente o di marca con lo stesso principio attivo, più costoso. Il SSN però non si accollerà la differenza. Tutti contenti? Nessuno. I medici di famiglia dicono di non avere mano libera, i consumatori di non essere affatto certi che il generico sia davvero equivalente, i pazienti che vorranno restare fedeli al proprio farmaco (è il caso di molti anziani ad esempio) sanno già di dover mettere mano al portafoglio. Diciamo allora che, con la svolta del principio attivo, il Tesoro ha fatto il proprio interesse, ma non sempre quello del singolo cittadino. In campo veterinario dove i farmaci non sono rimborsati dal SSN, il prezzo non è “politico”, ma libero, o meglio condizionato da fattori diversi, come i costi di produzione e di

immissione in commercio e l’esiguità del mercato di riferimento. Lo sappiamo e lo diciamo da tanto tempo, ma non siamo ancora intervenuti a sufficienza sulle leve della semplificazione e dell’allargamento del mercato del farmaco veterinario. Non siamo ancora abbastanza maturi per considerare la dispensazione diretta come fattore di rivitalizzazione del settore. Quanto ai generici, gli analisti del settore, suggeriscono che sarebbe più corretto fare un confronto del costo del ciclo terapeutico (calcolo in funzione della durata del trattamento per le diverse specie target) fra i medicinali per uso umano e veterinario, piuttosto che dei mg. di principio attivo contenuto nel medicinale anche in considerazione della variabilità delle taglie degli animali. A differenza del farmaco veterinario i cui costi sono sopportati solo dai soggetti della filiera dal produttore all’utente finale - il prezzo del farmaco umano rimborsato dal SSN è spalmato su tutti i cittadini. Anche su noi veterinari dunque, anche sui cittadini che non ne fanno uso. Costa davvero meno? Lasciamo volentieri a chi non ha alcuna nozione di farmacologia - né senso dello Stato né del mercato - parlare a vanvera di “generici” e di insinuare, alla lunga, che in veterinaria le veci del SSN le si debba fare noi, accollandoci noi, per il cliente, la spesa. Carlo Scotti

NON C’È ALTERNATIVA L’ANMVI E LA FNOVI AL TAVOLO TECNICO CONVOCATO OGNI ANNO DAL MIUR SONO RIUSCITE AD OTTENERE ANCHE PER L’ANNO ACCADEMICO 2012/2013 UNA RIDUZIONE del numero programmato di iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria limitandolo a 918 posti. Un ulteriore passo avanti che negli ultimi anni ha visto una continua diminuzione del numero degli iscritti che cinque anni fa era di circa 1500. 918 sono comunque troppi se pensiamo che questo significa che fra 5/6 anni avremo sul mercato almeno 800 nuovi laureati, un mercato che già da tempo evidenzia forti tensioni occupazionali che hanno portato quasi trecento colleghi a cancellarsi dall’Ordine nel solo 2011 e molti altri a chiudere la loro attività ambulatoriale. Al tavolo del Ministero c’erano quindi da un lato l’ANMVI e la FNOVI che facendo presente con dati reali la situazione di forte crisi del settore, confermata anche dalle indicazioni molto contenute, a parte l’inspiegabile 200 della Campania, delle regioni, sostenevano la richiesta di un taglio drastico degli iscritti non superiore ai 4/500, e dall’altra le Università che per difendere la stessa sopravvivenza dei loro Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria chiedevano di tornare sopra quota 1000. Il problema di fondo è purtroppo questo, il mercato del lavoro nei prossimi anni sarà forse in grado di assorbire 2/300 laureati ogni anno ma d’altra parte ulteriori tagli al numero degli iscritti porterà la maggior parte dei Corsi di Laurea a non essere più in grado di mantenersi economicamente. La soluzione? Quella che sosteniamo da tempo: il numero dei Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria è troppo elevato, andrebbe ridotto come negli altri paesi europei, sostenendo con fondi adeguati quelli rimasti, i migliori.

A.N.M.V.I


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