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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 28 dal 3 al 9 settembre 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
IL CONSIGLIO DI STATO DICE SÌ ALLE AMBULANZE
AUTONOMIA DECISIONALE DEL DIRETTORE SANITARIO
UNA DATA IMPORTANTE PER LA SICUREZZA
PATOLOGIE E QUALITÀ IN ACQUACOLTURA
I RISULTATI DEL MONITORAGGIO SUL PIANO RESIDUI
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BREVI
L’EQUIVOCO BUONISTA DEL PRINCIPIO ATTIVO IN RICETTA
ONAOSI L’Onaosi potrebbe essere presto autorizzata dal Ministero a rinunciare alla riscossione dei crediti risalenti al periodo 2003-2007. La soluzione del contenzioso in un decreto del Ministro Renato Balduzzi.
VACANZE Secondo un sondaggio di TripAdvisor, condotto su oltre 1.000 viaggiatori proprietari di animali, il 66% degli italiani incontra difficoltà nel trovare una struttura ricettiva animal-friendly per le vacanze. Il Veterinario in loco è considerato un requisito “pet friendly”.
IZS Nel corso dell'ultima Sessione Generale dei Delegati OIE, sono stati designati due nuovi Laboratori di Referenza OIE presso l’Izs della Lombardia e dell’Emilia Romagna: il Laboratorio di Referenza per la Myxomatosi e il Laboratorio di Referenza per l'Influenza suina.
WDN Seconda positività alla febbre del Nilo occidentale riscontrata quest'anno nel Nord dell'Isola. L'episodio è stato accertato dall’Izs della Sardegna nell’ambito del Piano straordinario di controllo della WND.
31 DICEMBRE Scadranno a fine anno gli attuali organi collegiali del Ministero della Salute, fra i quali il Consiglio superiore di sanità, il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare e la Commissione consultiva del farmaco veterinario. Possibile rinnovare i componenti, ma senza accrescerne il numero.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
DPR IN VIGORE
Una riforma senza cambiamento Dal 15 agosto le professioni sono ufficialmente riformate. Per chi? A PAGINA 3
L’indicazione del principio attivo in ricetta corrisponde esclusivamente ad una rigorosa politica di risparmio della spesa pubblica. La spending review ha costretto a tagliare anche la spesa farmaceutica, perciò il SSN rimborserà solo i farmaci che hanno il prezzo più basso e chi vorrà farmaci più costosi pagherà la differenza. La precedenza forzata, accordata al medicinale equivalente, non esclude la possibilità per il medico di indicare come “non sostituibile” il medicinale non generico e nemmeno la libertà del paziente di chiedere al farmacista un medicinale, equivalente o di marca con lo stesso principio attivo, più costoso. Il SSN però non si accollerà la differenza. Tutti contenti? Nessuno. I medici di famiglia dicono di non avere mano libera, i consumatori di non essere affatto certi che il generico sia davvero equivalente, i pazienti che vorranno restare fedeli al proprio farmaco (è il caso di molti anziani ad esempio) sanno già di dover mettere mano al portafoglio. Diciamo allora che, con la svolta del principio attivo, il Tesoro ha fatto il proprio interesse, ma non sempre quello del singolo cittadino. In campo veterinario dove i farmaci non sono rimborsati dal SSN, il prezzo non è “politico”, ma libero, o meglio condizionato da fattori diversi, come i costi di produzione e di
immissione in commercio e l’esiguità del mercato di riferimento. Lo sappiamo e lo diciamo da tanto tempo, ma non siamo ancora intervenuti a sufficienza sulle leve della semplificazione e dell’allargamento del mercato del farmaco veterinario. Non siamo ancora abbastanza maturi per considerare la dispensazione diretta come fattore di rivitalizzazione del settore. Quanto ai generici, gli analisti del settore, suggeriscono che sarebbe più corretto fare un confronto del costo del ciclo terapeutico (calcolo in funzione della durata del trattamento per le diverse specie target) fra i medicinali per uso umano e veterinario, piuttosto che dei mg. di principio attivo contenuto nel medicinale anche in considerazione della variabilità delle taglie degli animali. A differenza del farmaco veterinario i cui costi sono sopportati solo dai soggetti della filiera dal produttore all’utente finale - il prezzo del farmaco umano rimborsato dal SSN è spalmato su tutti i cittadini. Anche su noi veterinari dunque, anche sui cittadini che non ne fanno uso. Costa davvero meno? Lasciamo volentieri a chi non ha alcuna nozione di farmacologia - né senso dello Stato né del mercato - parlare a vanvera di “generici” e di insinuare, alla lunga, che in veterinaria le veci del SSN le si debba fare noi, accollandoci noi, per il cliente, la spesa. Carlo Scotti
NON C’È ALTERNATIVA L’ANMVI E LA FNOVI AL TAVOLO TECNICO CONVOCATO OGNI ANNO DAL MIUR SONO RIUSCITE AD OTTENERE ANCHE PER L’ANNO ACCADEMICO 2012/2013 UNA RIDUZIONE del numero programmato di iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria limitandolo a 918 posti. Un ulteriore passo avanti che negli ultimi anni ha visto una continua diminuzione del numero degli iscritti che cinque anni fa era di circa 1500. 918 sono comunque troppi se pensiamo che questo significa che fra 5/6 anni avremo sul mercato almeno 800 nuovi laureati, un mercato che già da tempo evidenzia forti tensioni occupazionali che hanno portato quasi trecento colleghi a cancellarsi dall’Ordine nel solo 2011 e molti altri a chiudere la loro attività ambulatoriale. Al tavolo del Ministero c’erano quindi da un lato l’ANMVI e la FNOVI che facendo presente con dati reali la situazione di forte crisi del settore, confermata anche dalle indicazioni molto contenute, a parte l’inspiegabile 200 della Campania, delle regioni, sostenevano la richiesta di un taglio drastico degli iscritti non superiore ai 4/500, e dall’altra le Università che per difendere la stessa sopravvivenza dei loro Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria chiedevano di tornare sopra quota 1000. Il problema di fondo è purtroppo questo, il mercato del lavoro nei prossimi anni sarà forse in grado di assorbire 2/300 laureati ogni anno ma d’altra parte ulteriori tagli al numero degli iscritti porterà la maggior parte dei Corsi di Laurea a non essere più in grado di mantenersi economicamente. La soluzione? Quella che sosteniamo da tempo: il numero dei Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria è troppo elevato, andrebbe ridotto come negli altri paesi europei, sostenendo con fondi adeguati quelli rimasti, i migliori.
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Dpr 137/2012 Attualità
VETERINARIA 28| 2012
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Una riforma che non serve alla nostra professione Tutele per il cliente e costi per il professionista: nessuna politica di sviluppo e di rilancio scita, a cominciare da una riforma fiscale che ripensi radicalmente la portata sanitaria e produttiva delle prestazioni medico-veterinarie. Al momento la riforma per il professionista è un costo: la polizza RC e l’aggiornamento su tutti. Il peso addossato al professionista non è stato controbilanciato da misure di liberalizzazione del mercato delle prestazioni veterinarie, sempre più strangolate dal peso di un’aliquota IVA vertiginosa e da irrisorie detrazioni che non incoraggiano la domanda di salute veterinaria. a riforma delle professioni è in vigore dal 15 agosto, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma la veterinaria non se ne è accorta. Il Decreto del Presidente della Repubblica che riforma gli ordinamenti professionali - a norma dell’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - riguarda tutte le professioni ordinistiche, ma la veterinaria - come tutta la sanità- resta espressamente esclusa da una buona parte del provvedimento: dalle nuove regole sulla formazione continua, dal tirocinio professionale e dal procedimento disciplinare. La vera novità - che trova attuazione anche in campo medico-veterinario - riguarda l’obbligo di assicurazione per danni a terzi derivanti da responsabilità civile professionale. Per certi versi, anche le norme sulla pubblicità informativa contengono aspetti innovativi, ma - nel complesso - il nostro ordinamento professionale resta ciò che è diventato nel 2007, in seguito ad una autoriforma dettata in parte dell’Antitrust. Basta leggere il Codice Deontologico per ritrovarci principi che, cinque anni dopo, la riforma del Governo Monti estende a tutte le professioni. Ci sarebbe un’altra novità a ben guardare: le tariffe diventano parametri.
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PARAMETRI TARIFFARI In sede di liquidazione giudiziaria, infatti, se il cliente e il professionista non si sono accordati sulla parcella, il giudice farà riferimento ai parametri stabiliti dal Ministero vigilante. La Fnovi ha già prodotto lo Studio indicativo dei compensi del medico veterinario, in seguito all’istruttoria avviata dal garante della concorrenza a carico del nostro ordinamento; tutto lavoro già fatto (a suo tempo con il parere favorevole persino del Consiglio Superiore di Sanità) e già pronto per varare il decreto sui parametri tariffari della professione veterinaria. Il Ministero della Salute può contare addirittura su un “tariffario” adeguato all’ISTAT. Non resta che adottarlo formalmente e possibilmente utilizzarlo per scopi istituzionali, cioè fuori dalle leggi di mercato, ogni volta che le Pubbliche Amministrazioni devono indire bandi o gare d’appalto. I parametri non rappresentano un prezzo imposto, come un tempo la tariffa minima obbligatoria, ma possono orientare il consumatore-cliente della prestazione. È appunto il consumatore-cliente il destinatario della riforma delle professioni. È nel suo interesse che viene introdotto l’obbligo di polizza assicurativa per danni causati nell’esercizio professionale. È nel suo interesse che si disciplina la pubblicità informativa e si vietano le tariffe-cartello. Il professionista contrae una serie di obblighi, ma non è un soggetto beneficiario di questa riforma. Nell’interesse del professionista servono ben altri provvedimenti, soprattutto di rilancio e di cre-
PUBBLICITÀ Fra le disposizioni che trovano immediata attuazione in campo medico-veterinario ci sono quelle sulla pubblicità "informativa". Le violazioni costituiscono illecito disciplinare e di legge. I professionisti che esercitano una professione regolamentata fanno "pubblicità informativa". Le condizioni valide per tutte le categorie sono contenute nell'articolo 4 del DPR 137/2012, il decreto che ha suggellato il processo di riordino avviato dal Governo Monti e che si concluderà entro l'anno con un atto di delegificazione, vale a dire con l'abrogazione di tutte le leggi confliggenti con i principi liberalizzatori. La pubblicità informativa è strettamente legata ai comportamenti propri della libera concorrenza, pertanto le violazioni costituiscono non solo un illecito disciplinare, ma anche una violazione del Codice del Consumo (D.Lvo 206/2005) e delle norme europee sulla pubblicità ingannevole (D.Lvo 145/2007). È ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto l'attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni. Inoltre, la pubblicità informativa dev'essere funzionale all'oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l'obbligo del segreto professionale e non dev'essere equivoca, ingannevole o denigratoria. In fatto di attività pubblicitaria dei professionisti, fermo restando l'assoggettamento del medico veterinario anche alle specifiche norme di pubblicità sanitaria, il Legislatore delinea un quadro coerente con i principi di liberalizzazione e di concorrenza, che assoggetta il messaggio pubblicitario a criteri di veridicità e correttezza propri del Codice del Consumo, a tutela del clienteconsumatore e, in larga parte, già coerenti con il Codice Deontologico del Medico Veterinario.
POLIZZA RC È stato stabilito l’obbligo di assicurazione del professionista a tutela del cliente, ma rinviandolo di un anno. Lo slittamento sul termine originario del 13 agosto: “limitatamente agli esercenti le professioni sanitarie” l’obbligo di stipula si applica “decorso un anno dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica”, cioè al 15 agosto 2013. Per allora l’obbligo sarà vigente e con esso quello di comunicare al cliente di essere in possesso di coperture adeguate ai rischi professionali. La riforma però dice qualcosa di più riguardo al termine del 15 agosto 2013: “e comunque non oltre l'entrata in vigore di specifica disciplina riguardante la responsabilità civile e le relative condizioni assicurative degli esercenti le professioni sanitarie". Infatti, la questione della copertura RC per le professioni medico-sanitarie, oltre che essere al centro di polemiche ad opera soprattutto della Federazione dei Medici, è allo studio di altri prov-
NON SOLO ALL’ORDINE. IL PROFESSIONISTA RISPONDE ANCHE ALL’ANTITRUST n quanto "consumatore", il destinatario del messaggio pubblicitario del professionista può anche ricorrere all’Autorità Garante della Concorrenza. Infatti, il professionista, in quanto "operatore pubblicitario", secondo le norme antitrust, è soggetto al Regolamento istruttorio pubblicato a fine agosto in Gazzetta Ufficiale dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il regolamento stabilisce le procedure che l’Autorità avvierà ogni volta che venga richiesto il suo intervento per pubblicità ingannevole o illecita ai sensi di legge. Se ci saranno i presupposti, l’Autorità
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potrà invitare il professionista, per iscritto, a rimuovere i profili di possibile ingannevolezza o illiceità di una pubblicità ovvero di possibile scorrettezza di una pratica commerciale (moral suasion). È pubblicità ingannevole, ai sensi di legge, "qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, è idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente".
vedimenti legislativi. Uno di questi è il maxi-decreto Balduzzi, presentato in bozza alle Regioni il 24 agosto. Al suo interno si tratta di responsabilità professionale dell’esercente le professioni sanitarie per mettere qualche paletto alla portata del danno e del risarcimento.
te all’esercizio dell’assicurazione per danni derivanti dall’attività medico professionale, sentite le Federazioni nazionali degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie; b) prevedere che i contratti di assicurazione debbano essere stipulati anche in base a condizioni che dispongano alla scadenza la variazione in aumento o in diminuzione del premio in relazione al verificarsi o meno di sinistri e subordinare comunque la disdetta della polizza alla reiterazione di una condotta colposa da parte del sanitario; c) individuare parametri oggettivi per il risarcimento del danno biologico. Per i professionisti del SSN, i contenuti e le procedure inerenti ai contratti assicurativi si rimanda alla Conferenza Stato-Regioni, ma resta comunque esclusa a carico degli enti del Servizio sanitario nazionale ogni copertura assicurativa della responsabilità civile ulteriore rispetto a quella prevista, per il relativo personale, dalla normativa contrattuale vigente. Non da ultimo, si prevede che i consulenti tecnici d’ufficio devono essere aggiornati con cadenza almeno quinquennale, “al fine di garantire, oltre a quella medico legale, una idonea e qualificata rappresentanza di esperti delle discipline specialistiche dell’area sanitaria, anche con il coinvolgimento delle società scientifiche”. ■
CONDIZIONI PER IL RISARCIMENTO Per esempio si prevede che “l’esercente la professione sanitaria che, nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, risponde dei danni derivanti da tali attività solo nei casi di dolo e colpa grave. Per scongiurare situazioni speculative e agevolare l’accesso alla copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie, sono disciplinati le procedure e i requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei relativi contratti, in conformità ai seguenti criteri: a) determinare i casi nei quali, sulla base di definite categorie di rischio professionale, prevedere l’obbligo, in capo ad un Fondo appositamente costituito, di garantire idonea copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie. Il fondo verrebbe finanziato dal contributo dei professionisti che ne facciano espressa richiesta e da un ulteriore contributo a carico delle imprese autorizza-
OBIETTIVO RISARCIMENTO? on l’obbligo di RC si fa concreto il rischio di speculazione ai danni del professionista. In una lettera al ministro della Salute, il presidente della FNOMCEO, Amedeo Bianco, ha rincarato la dose di critiche verso gli spot, trasmessi anche dalle reti RAI, di “Obiettivo Risarcimento”. Siamo di fronte a, “una perversa deriva culturale e sociale che minaccia ed erode il rapporto fiduciario medico-paziente". L’Ordine dei Medici si dice molto preoccupato per il proliferare di iniziative, anche mediatiche, che hanno il chiaro scopo di incrementare a dismisura il contenzioso in ambito sanitario, inducendo l’opinione pubblica a ritenere che, sempre e comunque, alla base di ogni evento imprevisto ci sia, o non si possa escludere, una colpa del medico e/o della struttura sanitaria verso cui esercitare azione di risarcimento”. Per la Fnomceo, gli spot veicolano un messaggio inganne-
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vole “orientato ad affermare il principio che ogni esito indesiderato o presunto tale di una prestazione sanitaria possa essere considerato oggetto di una procedura risarcitoria”. “Questa perversa deriva culturale e sociale - si legge ancora nella lettera - minaccia ed erode il rapporto fiduciario medico-paziente disorientando i professionisti che sono, in tal modo, indotti a vedere nel paziente non solo una persona da assistere quanto piuttosto un soggetto potenzialmente ostile da cui difendersi”. Una situazione che “crea insicurezza nel professionista e mette in crisi la libertà e l’indipendenza di giudizio cui deve ispirarsi l’esercizio professionale del medico”. Le iniziative commerciali sembrano invece “guardare più al ristoro degli apparati di contenzioso che alle vittime del danno, con le note ricadute sui costi della sanità e sulle deficienze di equità di accesso alle tutele”.
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4 Attualità Soccorso animali
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Il Consiglio di Stato dice sì alle ambulanze veterinarie Pronto il regolamento che attua il Codice della Strada zia stradale di verificare, anche successivamente, il legittimo utilizzo dei dispositivi supplementari di allarme e di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu. L’articolo 8 contiene norme di chiusura, rinviando alla competenza della Direzione Generale per la Motorizzazione l’individuazione delle procedure e della documentazione tecnicoamministrativa occorrente per l’immatricolazione dei veicoli previsti all’articolo 2, comma 1, nonché i criteri e le modalità per la compilal soccorso agli animali, dopo due anni di norme incomplete, sta per essere disciplinato. Il Consiglio di Stato ha approvato lo schema di regolamento del Ministero dei Trasporti. Otto articoli per mettere su strada le ambulanze veterinarie e i mezzi di soccorso. L’obbligo è pienamente vigente e sanzionabile, come dimostrano le cronache, ma attende di essere perfezionato con l’emanazione del previsto decreto attuativo. A luglio di quest’anno, l’ufficio legislativo del Ministero dei Trasporti ha trasmesso a Palazzo Spada uno schema di regolamento da emanarsi in attuazione dell’articolo 177, comma 1, del Codice della strada, come modificato dalla legge 29 luglio 2010, n. 120. Secondo la bozza ministeriale, per le attività di soccorso agli animali potranno essere utilizzate: • le autoambulanze veterinarie, classificate quali veicoli per uso speciale a norma della direttiva 2007/46/CE • i veicoli adibiti alle attività di vigilanza zoofila svolte da soggetti pubblici e privati nell’adempimento di servizi urgenti di istituto • i veicoli degli enti proprietari e concessionari delle autostrade, al fine di consentire il recupero di animali la cui presenza possa costituire elemento di pericolo per la circolazione stradale. Per quanto concerne l’uso dei veicoli privati per il trasporto degli animali in "stato di necessità", previsto dallo stesso articolo 177, questo sarà disciplinato in analogia con le prescrizioni contenute nell’articolo 156, comma 4 del codice della strada per il trasporto di persone ferite o gravemente ammalate, prevedendo l’esenzione dall’obbligo di osservare divieti e limitazioni sull’uso degli ordinari dispositivi di segnalazione acustica, fermo restando il divieto di installazione e di utilizzo di dispositivi supplementari di cui all’articolo 177 del codice della strada. Esso consta di otto articoli e di un allegato tecnico. L’articolo 1 definisce l’ambito di applicazione del regolamento, in riferimento alle autoambu-
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lanze veterinarie, classificate quali veicoli per uso speciale a norma della direttiva 2007/46/CE, ai veicoli adibiti alle attività di vigilanza zoofila svolte da soggetti pubblici e privati nell’adempimento di servizi urgenti di istituto ed ai veicoli in disponibilità degli enti proprietari e concessionari delle autostrade, al fine di consentire il recupero di animali la cui presenza possa costituire elemento di pericolo per la circolazione stradale. Quanto al trasporto di animali in stato di necessità effettuato da privati, esso viene sottoposto, in analogia con le prescrizioni contenute nell’articolo 156 c.d.s. per il trasporto di persone ferite o gravemente ammalate, alla sola esenzione dall’obbligo di osservare divieti e limitazioni sull’uso degli ordinari dispositivi di segnalazione acustica, con divieto di installazione e di utilizzo di dispositivi supplementari di cui all’art. 177 c.d.s. L’articolo 2 individua le tipologie dei veicoli di cui all’art. 1, comma 1, indicando le caratteristiche tecniche e l’equipaggiamento delle autoambulanze veterinarie, dei veicoli adibiti alle attività di protezione animale o di vigilanza zoofila, nonché dei veicoli in disponibilità degli enti proprietari e concessionari delle autostrade, riconducibili alle categorie internazionali M1 o N1 (rispettivamente, veicoli destinati al trasporto di persone ed aventi al massimo otto posti a sedere oltre a quello del conducente e veicoli destinati al trasporto di cose, aventi massa massima non superiore a 3,5 t.) L’articolo 3 definisce le modalità ed i criteri di immatricolazione. L’articolo 4 definisce i criteri di utilizzo dei veicoli da parte dei soggetti pubblici e privati. L’articolo 5 disciplina l’utilizzo dei dispositivi supplementari di allarme e di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, individuando le circostanze e le condizioni dei servizi urgenti di istituto inerenti il soccorso od il trasporto di animali in stato di necessità. L’articolo 6 individua gli stati patologici in presenza dei quali un animale è da considerare in stato di necessità. L’articolo 7 individua la documentazione necessaria al fine di consentire agli organi di poli-
zione e l’aggiornamento delle relative carte di circolazione. L’allegato contiene l’elencazione delle caratteristiche tecniche delle autoambulanze veterinarie. Sullo schema di regolamento si sono espressi favorevolmente il Ministero dell’interno, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e, con osservazioni recepite nel testo, il Ministero della salute. L’ANMVI si riserva di esprimere un parere all’emanazione del testo definitivo a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. ■
ANAGRAFE CANINA: TROPPO COSTOSA E FEDERALISTA ’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) considera necessaria la proroga, disposta in questi giorni dal Ministero della Salute, dell’ordinanza che obbliga all’identificazione con microchip dei cani e alla registrazione nell’anagrafe canina regionale. Ma altrettanto necessaria, secondo l’ANMVI, è una nuova normativa (peraltro preannunciata nel provvedimento di proroga sotto forma di un nuovo Accordo Stato-Regioni) che armonizzi le anagrafi canine regionali, oggi troppo diverse e in alcuni casi non pienamente implementate. “Ogni Regione - dichiara in un comunicato stampa Marco Melosi, Presidente ANMVI - ha sistemi informativi a se stanti e regole proprie che in alcuni casi non permettono una piena accessibilità al medico veterinario che ha inoculato il microchip, né in fase di implementazione né in fase di consultazione del data base. Inoltre - aggiunge Melosi - da una Regione all’altra il dato identificativo del cane si perde, perché non sempre viene riversato in tempo reale nell’anagrafe canina nazionale del Ministero della Salute, dove è invece necessario che tutti i cittadini abbiano libero accesso e che sarebbe buona cosa mettere in collegamento diretto con i data base regionali attraverso modalità di aggiornamento automatico, anziché attendere che i dati siano riversati dalle singole amministrazioni regionali”. Ci sono tre buoni motivi per l’Anagrafe canina più efficiente ed uniforme su tutto il territorio nazionale, secondo il Presidente ANMVI: 1) abbattere i rischi sanitari, attraverso il controllo della popolazione canina; 2) tutelare i cani attraverso la certezza della proprietà, sia in caso di abbandono che di smarrimento; 3) ridur-
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re la spesa pubblica che finanzia le anagrafi canine regionali. A quest’ultimo proposito Melosi osserva che “la consistenza numerica degli animali sul territorio nazionale rappresenta un criterio di riparto dei fondi nazionali contro il randagismo”. Dal 2007, infatti, la Legge Finanziaria destina fondi alle Regioni appositamente per implementare le anagrafi canine regionali. “Ci domandiamo conclude Melosi - se l’attuale situazione con 20 sistemi informativi regionali, non implementati in tempo reale, sia al passo con l’agenda digùitale del Paese e con la spending review.” Secondo i più recenti dati ufficiali del Ministero della Salute i cani registrati all’Anagrafe Nazionale degli Animali di Affezione sono 5.877.262. Secondo dati di mercato, i cani nelle case italiane sono almeno un milione in più (6 milioni e 951 mila- fonte: Rapporto Assalco - Zoomark, 2012).
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6 Anmvi Servizi Competenze
VETERINARIA 29 | 2011
Le politiche aziendali e l’autonomia del Direttore Sanitario La struttura, il titolare, il direttore sanitario. Chi decide cosa? opo attenta lettura del Manuale ANMVI sul Direttore Sanitario (supplemento PV n. 41, 2011), un paio di Colleghi ci hanno mandato una serie di interessanti quesiti. Girati i lusinghieri complimenti all’autore Giorgio Neri, ci sembra utile condividere con i lettori le problematiche sollevate. Si tratta, in particolare, dell’autonomia del Direttore Sanitario e delle sue competenze, in alcuni casi specifici. Giova premettere, attingendo al Manuale, che “il titolare della struttura è il soggetto a cui compete la definizione delle politiche aziendali” e che il Direttore Sanitario “ha titolo per rappresentare la struttura nei rapporti professionali e commerciali con gli utenti e i fornitori”. Inoltre, il Direttore Sanitario “esercita il suo potere direttivo esigendo il rispetto di leggi e regolamenti, definendo indirizzi, stabilendo procedure, emanando direttive, dando ordini ed indicazioni che rappresentano un po’ il tessuto connettivo su cui deve svilupparsi l’attività sanitaria (…) le sue competenze non si limitano a tale attività propositiva”.
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I Colleghi si chiedono se la definizione delle politiche aziendali debba essere esercitata tramite strumenti formali (es. documenti, regolamenti, ecc.) e se nella definizione delle stesse rientrino scelte economiche rilevanti (es. assunzioni/licenziamenti di personale, acquisti di attrezzature, collaborazioni esterne con sanitari, ecc.). Queste decisioni possono essere assunte autonomamente dalla figura del Direttore Sanitario, senza l’approvazione del Titolare? Il Direttore sanitario rappresenta la Struttura dando concreta effettuazione alle politiche aziendali ed emanando direttive coerentemente con le stesse, in quanto è colui che fornisce “supporto tecnico al Titolare”? E ancora: la redazione del bilancio economico di esercizio spetta al Titolare della struttura o al Direttore Sanitario? Nel caso in cui il Titolare della struttura riscontri una non coerenza tra politiche aziendali ed operato del Direttore Sanitario ciò attiene al campo della deontologia medica? Nel caso in cui una Struttura Sanitaria non abbia un amministratore unico ma la Titolarità sia relativa a più soci, ognuno con lo stesso peso in quote della Società, e ad uno dei quali è stato affidato
il compito di Direttore Sanitario, quale è il corretto funzionamento? Esistono normative o indirizzi nazionali di riferimento che disciplinano tali ambiti di competenza? Di seguito le risposte dell’autore del Manuale.
a cura di GIORGIO NERI Per dare una chiave di lettura a tutta la materia che si riferisce al Direttore Sanitario in Veterinaria conviene cominciare rispondendo all’ultima delle domande che i colleghi formulano: “Esistono normative o indirizzi nazionali di riferimento che disciplinano tali ambiti di competenza?”. La risposta è negativa, se si eccettuano alcuni ambiti in cui la figura del Direttore Sanitario (non necessariamente veterinario) è specificatamente investita di competenze da precise norme di legge: per esempio i rifiuti sanitari, i requisiti minimi delle strutture veterinarie, il Codice Deontologico, la pubblicità sanitaria (quanto meno finché la legge 17571992 non è stata abrogata) ecc. Il titolare della struttura definisce e rende note le politiche aziendali nei termini e con i mezzi che ritiene più idonei ed opportuni (con do-
cumenti scritti, con mezzi verbali o semplicemente con i fatti). Nulla toglie peraltro che egli decida di tenere riservate alcune questioni, oppure che decida di delegarle a terzi. Certamente tra le politiche aziendali rientrano anche la definizione quali-quantitativa del personale, delle attrezzature, l’individuazione delle prestazioni che verranno effettuate ecc. La competenza anche in questo caso è ascrivibile al Titolare della struttura che tuttavia può, come detto, delegare a soggetti terzi (e quindi anche al Direttore Sanitario), che risponderanno comunque delle loro scelte al Titolare stesso. Per quanto riguarda la redazione del bilancio economico, trattandosi di attività amministrativo-contabile, la competenza è riferibile al Direttore Amministrativo, qualora previsto, oppure ad una persona terza (per esempio un commercialista), sempre e comunque per conto del Titolare (o eventualmente del suo legale rappresentante) che naturalmente, se lo ritiene, può svolgere anche tale funzione in prima persona. Non compete invece tale onere al Direttore Sanitario il quale ha competenza solo relativamente alla gestione dell’attività sanitaria. L’applicazione delle politiche aziendali (per quanto di propria competenza) da parte del Direttore Sanitario non si attua nella sua funzione di supporto tecnico, quanto in quella di Organo esecutivo delle politiche sanitarie nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari. Un mancato rispetto delle politiche aziendali o delle attività delegate da parte del Direttore Sanitario non ha rilievo in campo deontologico (a meno che naturalmente il suo operato comporti una violazione del Codice Deontologico, il che peraltro, in caso di cattive politiche aziendali, potrebbe essere causato proprio da un’imprudente osservanza da parte del Direttore Sanitario, di indicazioni contrarie alla deontologia), bensì al rapporto contrattuale tra i soggetti in questione. Infine, non esiste alcuna differenza tra la fattispecie in cui il Direttore Sanitario sia anche socio/associato e quindi contitolare della struttura veterinaria rispetto a quando non lo sia. Infatti le due figure hanno ambiti di competenza completamente diversi e che non si sovrappongono mai, nel senso che ancorché vengano svolti dalla stessa persona, ciò avviene, a seconda dei casi, in quanto Direttore Sanitario piuttosto che in quanto Titolare. Pertanto, in questo caso, un medesimo soggetto avrà contemporaneamente attribuzioni e competenze proprie di ognuno dei ruoli che distintamente ricoprirà, rispondendo del suo operato in termini di responsabilità al soggetto che ha titolo per chiedergliene conto a seconda che si tratti di competenze attribuitegli dalla legge oppure di natura contrattuale. ■
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31/12/2012: data importante per gli obblighi di sicurezza sul lavoro Stop all’autocertificazione dei rischi. Formazione anche per il personale
di CARLO PIZZIRANI mmesso che non arrivi all’ultimo minuto un Decreto Milleproroghe, come ormai siamo abituati a registrare negli ultimi anni alla vigilia di scadenze attuative, il 31 dicembre 2012 sarà un momento molto rilevante per diverse situazioni che riguardano la sicurezza e la salute in ambienti di lavoro.
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DVR E DUVRI La prima cosa importante da ricordare è che non sarà più possibile che il titolare di una attività, quindi anche una struttura veterinaria, dove sono impiegati fino a dieci lavoratori, possa dichiarare l’avvenuta valutazione dei rischi con una semplice autocertificazione. Questo privilegio era già stato previsto che decadesse il 30 giugno 2012 ma tale scadenza è stata poi differita al 31 dicembre.
Scatterà infatti dal 1 gennaio 2013 l’obbligo della produzione del documento di valutazione dei rischi (DVR) e del DUVRI (documento unico di valutazione dei rischi interferenti). Il primo è il documento nel quale verranno analizzati tutti i possibili rischi e quindi i pericoli presenti nell’ambiente di lavoro, documento che conterrà la descrizione di un piano programmatico cioè tutto quanto sarà necessario attuare per ridurre il più possibile le probabilità che quel determinato rischio rappresenti un pericolo. Dovranno essere valutati il rischio fisico, legato al rumore e alle vibrazioni, nonché ai campi elettromagnetici e alla radiazioni ottiche artificiali, il rischio infortuni, il rischio chimico, il rischio legato all’uso di sostanze con potenzialità cancerogena e mutagena, il rischio biologico, il rischio da radiazioni ionizzanti, il rischio da movimentazione manuale dei carichi, il rischio da videoterminali, il rischio stress lavoro correlato e il rischio incendio. Il documento, come era già per l’autocertificazione, dovrà avere “data certa” che dimostri così l’avvenuta redazione nei limiti di data imposti dalla normativa. La certificazione della data può essere ottenuta seguendo varie modalità come richiederla presso lo sportello di un qualsiasi ufficio postale oppure autospedendosela presso la casella di posta elettronica certificata. La valutazione dei rischi interferenti dovrà essere invece eseguita, sempre da parte del titolare, nel caso in cui siano presenti colleghi che frequentano la struttura per eseguire consulenze o che occasionalmente siano chiamati per collaborazioni. Saranno da prendere in esame quelle situazioni di eventuale rischio che si vengono a creare durante questa collaborazione, sia per il tipo di manualità adottata sia per il tipo di strumentario o strumentazione o macchinario utilizzati. Anche questa seconda valutazione dovrà
scaturire in un documento che potrà costituire parte integrante del DVR oppure, nel caso in cui non ci sia l’obbligo della redazione del DVR mancando la figura del lavoratore, sarà una semplice stesura riguardante esclusivamente quei rischi da interferenza professionale con il consulente/collaboratore.
IL PERSONALE Una seconda scadenza da non trascurare e per rispettare la quale sarà importante organizzarsi e agire per tempo, è quella legata alla formazione del personale. Nel mese di dicembre del 2011 la Commissione permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ha
prodotto un documento contenente indicazioni riguardo la formazione per i lavoratori, formazione da eseguire entro appunto il 31 di dicembre 2012. Questa formazione potrà svolgersi presso un Ente organizzatore, potrà essere seguita con la metodica e-learning oppure potrà essere organizzata direttamente nell’ambiente di lavoro dove il docente potrà anche essere l’RSPP interno a patto che abbia esperienza nel campo della formazione o almeno 3 anni di titolarità nell’incarico di RSPP. I contenuti dei corsi sono previsti nello stesso documento approvato dalla Conferenza Stato Regioni e anche la durata, stabilita in almeno 8 ore da ripetere poi ogni 5 anni. ■
Nella foto Carlo Pizzirani, docente ai corsi per la sicurezza sul lavoro che si svolgono a Palazzo Trecchi. Prossime date di ottobre: www.anmvi.it
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10 Osservatorio farmaco Stupefacenti
VETERINARIA 28 | 2012
Novità per gli Alpha 2 adrenergici o Alpha agonisti
Detenzione di stupefacenti nella sperimentazione animale
Riservata al veterinario la detenzione e l’impiego. Ricetta non ripetibile in triplice copia
Chiarimenti su registro e scorte dall’Ufficio Centrale Stupefacenti
a detenzione e l’impiego di medicinali veterinari appartenenti alla categoria degli Alfa-2 adrenergici o Alfa-2 agonisti (xilazina, clonidina, romifidina, detomidina, medetomidina, dexmedetomidina, mivazerol, ecc.) è di esclusiva competenza del medico veterinario e vanno dispensati con ricetta medico-veterinaria non ripetibile in triplice copia. Il Ministero della Salute ha disposto che le aziende titolari delle AIC modifichino di conseguenza gli stampati entro il 31 gennaio 2013, inserendo la dicitura: “La somministrazione e detenzione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario”. La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari motiva la modifica in ragione del fatto che agli effetti sedativi/anestetici si accompagnano importanti effetti cardiocircolatori che si aggravano all’aumentare della dose (ipertensione, bradicardia, aritmie cardiache ed ipotensione) e con l’accidentale somministrazione endovenosa si determina una concentrazione plasmatica picco eccessivamente alta, con effetti clinici imprevedibili fino al decesso. Per queste ragioni, viene richiesta la presenza di un medico veterinario per la somministrazione di un farmaco antagonista specifico ed adeguate terapie di supporto, oltre al
a SIVAL ha ricevuto una nota ministeriale di chiarimenti sulla detenzione di medicinali stupefacenti ad uso veterinario. La comunicazione, indirizzata a tutti gli addetti ai lavori, è firmata dalle Direzioni Generali dei Dispositivi Medici e dei Farmaci Veterinari. Le Direzioni forniscono alcune precisazioni agli operatori sanitari che detengono medicinali stupefacenti ad uso veterinario, per gli scopi previsti dal Decreto Legislativo 116/1992, che disciplina la protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici. La nota premette che - anche per gli scopi previsti dal Decreto Legislativo n. 116/1192 ci si deve rifare all’articolo 84 del Codice del Farmaco Veterinario e all’art. 42 del Testo Unico degli Stupefacenti (DPR 309/190), per chiarire che "a parere dell’Ufficio Centrale Stupefacenti, i medici veterinari responsabili del benessere animale possono avvalersi di collaboratori qualificati per la tenuta del registro corona previsto dal comma 3 del citato art. 42, predisponendo una procedura scritta e condivisa". Inoltre, ai sensi dall’art. 85 del DLvo 193/2006, relativo alle scorte di medicinali, ivi inclusi quelli previsti dal comma 1 del-
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GABINO FARRIER 2004
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monitoraggio clinico e strumentale. Nonostante vengano identificati come ipnotici e sedativi, questi medicinali comportano una depressione dose dipendente del SNC (tranquillizzazione - sedazione profonda - anestesia generale). ■
GLI OMEOPATICI VETERINARI RESTANO IN COMMERCIO FINO AL 2014
prodotti già sul mercato restano commercializzati fino al 31 dicembre 2014. Lo prevede il maxi-decreto per la sanità che il Ministro Renato Balduzzi presenterà al Consiglio dei Ministri della prossima settimana. La condizione per il mantenimento in commercio è che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del
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presente decreto sia presentata una domanda di registrazione semplificata o di autorizzazione. Per i medicinali omeopatici, anche veterinari, presenti sul mercato italiano alla data del 6 giugno 1995, resta fermo quanto previsto dalla normativa vigente. Tali prodotti sono soggetti alla procedura semplificata di registrazione. In alternativa, le aziende titolari possono presentare una dichiarazione autocertificativa sottoscritta dal legale rappresentante dell’azienda medesima, recante: a) elementi comprovanti la sicurezza del prodotto, avendo riguardo alla sua composizione, forma farmaceutica e via di somministrazione; b) i dati di vendita al consumo degli ultimi cinque anni; c) le eventuali segnalazioni di farmacovigilanza. Non sono ricompresi nell’autocertificazione i medicinali omeopatici di origine biologica o preparati per uso parenterale o preparati con concentrazione ponderale di ceppo omeopatico. All’articolo 24 del decreto legislativo 6 aprile 2006 le parole “31 dicembre 2011” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2014”.
l’art. 84, "possono essere detenute, previa autorizzazione rilasciata dal servizio veterinario della ASL competente per territorio, sotto la diretta responsabilità del medico veterinario". "Pertanto - chiarisce la nota ministeriale- la detenzione di medicinali stupefacenti ad uso veterinario, da somministrare per gli scopi previsti dal Decreto Legislativo 116/92, non necessita di autorizzazione ministeriale da parte dell’Ufficio Centrale Stupefacenti". "Il medico veterinario responsabile del benessere animale - si legge - detiene le scorte dei medicinali che ritiene necessari ai sensi dell’art. 84 del decreto legislativo 193/2006, in locali autorizzati, ivi inclusi i medicinali veterinari contenenti stupefacenti, e tiene un registro di carico e scarico dei medicinali acquistati, ai sensi dell’articolo 42 del Dpr 390/190". La nota conclude ricordando che "i medicinali stupefacenti inclusi nella Tabella II sezione A devono essere conservati in armadietto chiuso a chiave non asportabile". L’Ufficio Centrale Stupefacenti autorizza l’approvvigionamento non in forma di medicinale e non per gli scopi previsti dal Decreto 116, "solo nei casi in cui le suddette sostanze siano impiegate per ricerca scientifica e sperimentazione". ■
LA CONTROFIRMA DEI TRATTAMENTI NON SI FARÀ PIÙ on dovrà più essere controfirmata dal medico veterinario la dichiarazione sui trattamenti effettuati sugli animali nei 90 giorni precedenti l’avvio alla macellazione. L’adempimento è soppresso dalla bozza del Decreto-Balduzzi, che, all’articolo 21 sulle sostanze ad azione ormonica, recita: All’articolo 15, comma 6, lettera d) del decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158 <http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/06158 dl.htm> le parole: «nel caso in cui siano stati effettuati tali trattamenti la dichiarazione deve essere controfirmata, sul retro della stessa, al momento della prescrizione o dell’invio degli animali allo stabilimento di macellazione, dal medico veterinario che ha prescritto i predetti trattamenti» sono soppresse. Il Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158 attua la direttiva 2003/74/CE, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. Per effetto della modifica della bozza-Balduzzi, quando approvata e in vigore, la dichiarazione del titolare dell’allevamento di origine, dovrà contenere le seguenti indicazioni: a) numero, specie e categoria degli animali; b) ubicazione dell’allevamento
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di provenienza; c) che gli animali non sono stati trattati o alimentati con sostanze di cui è vietato l’impiego; d) eventuali trattamenti effettuati sugli animali, nei novanta giorni precedenti l’avvio alla macellazione, con le sostanze di cui agli articoli 4 e 5, nonché con alimenti medicamentosi e specialità medicinali; e) che sono stati osservati i previsti periodi di sospensione per i trattamenti con i prodotti di cui alla lettera d).
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12 Legale Sentenze
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Lo dice anche la Cassazione: i tariffari servono Lecito citare le tariffe minime per dare un parametro di convenienza
a vinto il dentista. Con un nuovo orientamento giurisprudenziale la Corte di Cassazione gli ha riconosciuto non solo la legittimità dei volantini, ma anche il fatto che la pubblicità si richiamasse ai minimi tariffari. Non importa che siano stati abrogati, nella finalità del professionista sanitario, che li ha citati sul suo volantino, avevano un significato parametrale per far capire al cliente il livello di convenienza dei prezzi applicati ai servizi. Il 12 luglio scorso, i Giudici della Suprema Corte hanno sconfessato il procedimento disciplinare dell’Ordine professionale che non aveva apprezzato il volantino sul quale erano
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pubblicizzate le prestazioni offerte dalla srl della quale era direttore sanitario. Sospeso per un mese dall'Ordine, il medico ha impugnato il provvedimento davanti alla Cepps fino ad ottenere soddisfazione in Cassazione. La contestazione deontologica verteva sul concetto di "dignità e decoro professionale" che l'iniziativa di volantinaggio avrebbe infranto, perché "ispirata a realtà di esclusiva natura commerciale". L'Ordine contestava anche la falsità del messaggio per il richiamo ad una tariffa minima nazionale "ormai abrogata" e su quest'ultimo punto la Commissione Centrale Esercenti le professioni sanitarie si è schierata con l'Ordine: il richiamo ai minimi in un contesto normativo in cui essi sono abrogati è "indice di mancanza di trasparenza del messaggio". Il volantino, infatti, secondo la Commissione si richiamava ai minimi per indicare una riduzione generalizzata delle tariffe, non riferita alle singole prestazioni e dunque "in contrasto con il principio di correttezza". Per il professionista, il richiamo all'applicazione dei minimi voleva essere "meramente parametrico", per far comprendere il grado di riduzione dei suoi prezzi (anche di 2/3 inferiori). La Cassazione ha dato ragione al professio-
Il direttore sanitario è sempre responsabile della pubblicità Deve sempre controllare la rispondenza deontologica del messaggio nche se l’ideazione del messaggio pubblicitario non è del professionista ma della società a cui risulta affiliato in franchising, la responsabilità disciplinare non ricade mai su quest’ultima. L’ha stabilito la Cassazione che il 31 luglio ha confermato la sospensione disciplinare comminata dall’Ordine ad un dentista iscritto per messaggio pubblicitario non rispondente alle norme di legge e alla deontologia. Il messaggio pubblicitario - è la tesi di nuovo orientamento giurisprudenziale - deve essere sempre verificato dal professionista responsabile dell’attività: disinteressarsi della campagna informativa e del messaggio pubblicitario ideato dal franchisor rappresenta una forma di responsabilità deontologica. Si tratta di “omessa verifica” da parte del direttore sanitario. La Cassazione non ha minimamente considerato la dichiarazione del legale rappresentante della società affiliante che attesta come tutta la campagna promoziona-
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le dello studio diretto dal professionista “incriminato” sia stata gestita in totale autonomia dal franchisor, che addirittura il professionista si fosse raccomandato di osservare le norme deontologiche. Troppo poco per la Cassazione che avrebbe apprezzato prove documentali del giusto scrupolo del professionista, prove solo addotte e non prodotte, e quindi la Suprema Corte ha confermato i due mesi di sospensione decisi dall’Ordine. Tanto più che il direttore sanitario in primis ha riconosciuto il tenore illecito del messaggio pubblicitario.
nista che ha bollato come "anacronistica" la norma deontologica, utilizzata invero come tentativo "surrettizio" di vietargli l'iniziativa pubblicitaria. Il richiamo all'applicazione dei minimi tariffari, ancorché abrogati, viene giustificato dalla Corte: "Non si vede come quel richiamo, che necessariamente presuppone piuttosto che smentire il carattere orientativo della tariffa, possa confliggere con la trasparenza e la veridicità della comunicazione". Né rileva più di tanto la "genericità della promessa riduzione, in quanto non riferita a singole prestazioni, potendo incidere solo sulla capacità di persuasione del messaggio che è profilo certamente estraneo alla sfera di intervento degli organi disciplinari". E ancora: "la riaffermazione dei poteri di verifica degli Ordini professionali (...) è del tutto inidonea a giustificare la decisione: quei poteri, la cui sopravvivenza è fuori discussione - osserva la Corte - sono funzionali alla verifica della trasparenza e della veridicità del messaggio, ma si è già visto che le ragioni addotte dalla Commissione a sostegno della negativa valutazione formulata al riguardo sono giuridicamente scorrette e logicamente inappaganti". ■
Azzannata al viso dal cane dell’albergatore e lesioni provocate dal suo cane senza museruola alla figlia del cliente vanno risarcite. Per la Cassazione (sentenza 12157 del 16 luglio 2012) è “inconcludente”, la tesi secondo cui l’animale si trovava in un luogo non aperto al pubblico. Il tribunale di Cagliari aveva ritenuto penalmente responsabile il gestore condannandolo, nei confronti della parte civile, al risarcimento del danno. La Corte d’appello di Cagliari aveva riconosciuto anche il concorso di colpa dei genitori, non rinnovato poi in Cassazione essendo nel frattempo divenuta maggiorenne la vittima. La Cassazione ha rigettato in toto il ricorso dell’albergatore, risultando infatti «generica, oltre che smentita dalla sentenza impugnata, l’allegazione, volta a contrastare l’obbligo della museruola per il cane, secondo cui l’incidente sarebbe avvenuto in una zona della struttura alberghiera che non sarebbe adibita né a “locale pubblico”, né a “pubblica via” e nemmeno a “luogo aperto al pubblico”». L’albergatore ha dovuto pagare anche le spese di giudizio.
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SEQUESTRABILI LE ATTREZZATURE USATE DAL FAMILIARE ABUSIVO on un orientamento nuovo, la Cassazione Penale ha confermato il sequestro di beni usati da parenti del professionista. Il sequestro era stato disposto per abuso di professione sanitaria, in violazione dell’articolo 348 del Codice Penale, in uno studio odontoiatrico dove lavorava, senza titolo professionale, la figlia del dentista titolare. Ma il Tribunale di Termini Imerese aveva poi disposto la restituzione delle attrezzature. La confisca oggi è "facoltativa", ma la Cassazione, con sentenza del 17 luglio, ha ribadito che la formale titolarità di un bene in capo ad un estraneo al reato non è sufficiente ad escludere la confisca: chi ne è proprietario deve anche fare in modo che non se ne faccia un uso indebito. La Suprema Corte ha quindi dato ragione al Procuratore della Repubblica di Termini Imerese che aveva impugnato la sentenza di restituzione. Il conclamato asservimento delle attrezzature alla illecita attività professionale svolta denota il negligente comportamento del proprietario. Tutte le attrezzature utilizzate in abuso di professione restano confiscate. Al dentista che ha permesso l’esercizio abusivo è stata comminata una multa di 344 euro.
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IL COLLABORATORE A ORE NON FA SCATTARE L’IRAP a Corte di Cassazione (sentenza n. 14304 dell’8 agosto 2012) ha respinto il ricorso dell’amministrazione finanziaria sentenziando che il professionista che si avvale del lavoro altrui solo per qualche ora a settimana non paga l’Irap. La sezione tributaria della Suprema Corte ha confermato la decisione della Commissione tributaria regionale dell’Abruzzo fondata sull’assunto che usufruire dell’attività lavorativa di terzi solo per alcune ore a settimana (dieci nel caso di specie)
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non è abbastanza per far scattare il presupposto impositivo della autonoma organizzazione. L’imposta regionale sulle attività produttive è stata istituita dal d.lgs. 446 del 1997 ed è una delle imposte più discusse, perché giudicata un doppione dell’IVA. Ma la Corte di Giustizia Europea l’ha salvata. È l'unica imposta a carico delle aziende che è proporzionale al fatturato e non applicata all'utile di esercizio. Trova imposizione anche sui lavoratori autonomi e sui professionisti (eccetto chi op-
ta per il regime dei minimi) quando sussiste il presupposto dell’autonoma organizzazione: ovvero l’attività produce, grazie alla presenza di beni strumentali che eccedono il minimo indispensabile, anche in assenza del professionista. La presenza di un dipendente (anche part-time) per la Cassazione determina un’autonoma organizzazione dell’attività professionale. L’IRAP finanzia il 40% della spesa sanitaria italiana.
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
SEMINARIO: RECENTI SVILUPPI NELLA RIPRODUZIONE DEGLI EQUINI Palazzo Trecchi - Cremona - 12 Ottobre 2012
In collaborazione con l’Ordine Medici Vet. di Lecce In collaborazione con l’Ordine Medici Vet. di Taranto
C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! Lecce - Domenica 16 Settembre 2012
12.15 Valutazione ecografica ed EcoDoppler dello stallone 13.00 Pausa Pranzo Chairman Marco Livini 14.00 Il mancato concepimento nella fattrice: possibili cause e trattamenti 14.45 Laparoscopia dell’apparato riproduttore: focus su anomalie ovariche e criptorchidismo 15.30 Coffee break 16.00 Endometrite infettiva micotica: aggiornamento su diagnosi e terapia 16.45 Endometrite infettiva batterica: aggiornamento su diagnosi e terapia 17.30 Discussione 18.00 Termine del Seminario RELATORI Tom A.E. Stout Marco Livini Marta Villani
L’iscrizione dà diritto a: • Cd degli atti • Pausa pranzo • Traduzione • Attestato di partecipazione
CON T RADU
SEDE Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 26100 Cremona
PROGRAMMA SCIENTIFICO Chairman: Denis Necchi 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.20 Saluto del Presidente SIVE 9.30 Introduzione al Colour Doppler e Doppler pulsato 9.45 Valutazione ecografica ed EcoDoppler della fattrice durante il ciclo 10.15 Valutazione ecografica ed Eco-Doppler della fattrice gravida e del feto: PARTE 1 11.00 Coffee break 11.30 Valutazione ecografica ed EcoDoppler della fattrice gravida e del feto: PARTE 2
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ZIONE
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Segreteria SIVE (Monica Borghisani) Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 E-mail: info@sive.it Web: www.sive.it
RELATORE Paolo Selleri Delegato Regionale Sandra Rapino OBIETTIVI Introduzione alle basi della medicina e chirurgia dei rettili, con particolare attenzione ai cheloni, estremamente diffusi nei cortili della Provincia e sempre più numerosi nelle sale d’attesa dei veterinari Pugliesi. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Conoscere i rettili e Riconoscere le specie. Necessità ambientali e fisiologiche 11.00 Pausa
11.30 Standard appropriati di allevamento, alimentazione e cure generiche come prevenzione di patologie gestionali 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Anche i rettili possono essere visitati: come si fa e cosa si fa in una visita di controllo 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici riguardanti le più frequenti patologie osservabili in ambulatorio 17.00 Discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Hilton Garden Inn Lecce - Via Cosimo De Giorgi 62 - 73100 Lecce ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2012. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
In collaboration with SCIVAC- SIODOCOV
WORKSHOP: ECO-DOPPLER IN RIPRODUZIONE EQUINA Crema - 13 Ottobre 2012
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INTERNATIONAL COURSE DENTISTRY AND OROFACIAL SURGERY OF PET RABBITS AND RODENTS October 30th - November 2nd, 2012 VENUE Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20, Cremona, Italy MAX NUMBER OF PARTICIPANTS: 30 DEAD LINE FOR REGISTRATION September, 20th 2012 LANGUAGE: English LECTURES: 13.5 hours - PRACTICAL LECTURES/LABS: 14 hours REGISTRATION FEE: SIVAE/SCIVAC Members and Foreign Veterinarians 1000,00 € + VAT 21% for non members 1250,00 € + VAT 21%
RELATORI Tom A.E. Stout, Marco Livini, Marta Villani PROGRAMMA SCIENTIFICO (NON è prevista la Traduzione) 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Introduzione ai workshop: Eco-Doppler nella fattrice durante il ciclo e la gravidanza e nello stallone 9.45 Divisione dei partecipanti in 3 gruppi: A, B e C 10:00 Gruppo A: Workshop 1 - la Fattrice durante il Ciclo (Tom Stout): valutazione dell’attività del corpo luteo, valutazione di anomalie uterine e ovariche, visualizzazione dell’arteria uterina e dell’arteria ovarica Gruppo B: Workshop 2 - la Fattrice Gravida (Marco Livini): valutazione dello sviluppo e del benessere fetale, sessaggio fetale, valutazione della funzionalità placentare Gruppo C: Workshop 3 - lo Stallone (Marta Villani): valutazione del testicolo, epididimo, funicolo spermatico e ghiandole accessorie. Ricerca dei testicoli inguinali/intra-addominali negli stalloni criptorchidi Dopo una breve dimostrazione tenuta dall’istruttore tutti i partecipanti avranno a turno tempo sufficiente per praticare le diverse tecniche dimostrate. 11.00 Coffee break 11:30 Gruppo A: Workshop 2 Gruppo B: Workshop 3 Gruppo C: Workshop 1
COURSE DIRECTOR VITTORIO CAPELLO, DVM Dipl ECZM (Small Mammal), Dip ABVP-Exotic Companion Mammals (Milano, Italy) 12.30 Pausa Pranzo 13.30 Gruppo A: Workshop 3 Gruppo B: Workshop 1 Gruppo C: Workshop 2 14.30 Coffee break 15:00 Casi Clinici (Marco Livini, Tom Stout e Marta Villani) 16.30 Termine del Workshop
SPEAKERS AND INSTRUCTORS VITTORIO CAPELLO, DVM Dipl ECZM (Small Mammal), Dip ABVP-ECM (Milano, Italy) MARGHERITA GRACIS, DVM Dip AVDC, Dipl EVDC (Milano, Italy)
REGISTRATION FEE INCLUDES • Paper Handouts • 4 Lunches breaks • 8 Coffee breaks
FOR MORE INFORMATION AND FOR ON LINE PRE-REGISTRATION E-mail: info@sivae.it Website: www.sivae.it
SEDE DEL WORKSHOP Crema Centro Ippico PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Segreteria SIVE - Monica Borghisani Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 403530 E-mail: info@sive.it
A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it
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14 Eventi Veterinari A.N.M.V.I.
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
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CORSI
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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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Da inviare in busta chiusa ad ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 12 Ottobre 2012, allegando l’attestazione di versamento
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COGNOME ………………….............…………………………………………………………
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CREMONA, 16-17 NOVEMBRE 2012
VIA ……………………………………………………………………………………………… CAP, CITTÀ E PROVINCIA …………………………………………………………………… TELEFONO …………………………………… CELL. ……………………………………… EMAIL …………………………………………………………………………………………… CODICE FISCALE …………………………………………………………………………… ORDINE DEI VETERINARI DI ……………………………………………………………… TESSERA N. ……………………………………………………………………………………
CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti)
PROGRAMMA PRIMO GIORNO - VENERDÌ 16 NOVEMBRE 2012 14.30 Registrazione dei partecipanti 15.00 Saluto partecipanti e presentazione del corso dott. M. Viotti 15.15 Principi fondamentali del marketing - dott. M. Serreri 16.00 Il web e le nuove frontiere della comunicazione dott. B. Borgarello 16.30 Pausa 17.00 Cultura e strategia d’impresa… innovativa dott. M. Serreri 17.45 La comunicazione verso l’esterno - dott. B. Borgarello 18.15 Discussione e chiusura lavori della prima giornata SECONDO GIORNO - SABATO 17 NOVEMBRE 2012 08.30 Verifica delle presenze 09.00 Sistemi Informatici: pacchetto office e pacchetti gratuiti; sistemi gestionali; nuove
tendenze dell’informatica - dott. B. Borgarello 09.30 Esercitazione pratica: creazione di un minisito dott. B. Borgarello 10.30 Pausa 11.00 Organizzazione e raccolta dati di una struttura veterinaria - dott. M. Viotti 11.30 Cultura e strategia d’impresa… innovativa dott. M. Serreri 12.00 Basi del marketing dei servizi e sue applicazione ai settori medici - dott. M. Serreri 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.30 Impostazione di un bilancio base - dott. M. Viotti 15.00 Pricing in una struttura veterinaria dott. M. Viotti 15.30 Pausa 16.00 Discussione sui temi trattati durante il corso dott. Borgarello, Serreri e Viotti 17.00 Termine del corso e rilascio attestati
Gli organizzatori si impegnano a rispettare il programma pubblicato, che rimane tuttavia suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore.
RELATORI MARCO VIOTTI DVM, Presidente SIMV Laureato a Torino nel 1994 con una tesi sperimentale sull’embriogenesi cardiaca, si occupa esclusivamente di piccoli animali. Ha frequentato numerosi corsi di aggiornamento Scivac, nonché congressi e seminari. Attualmente coordinatore SIMV (Società Italiana di Management Veterinario), si occupa esclusivamente di Medicina Interna e Practice Management.
BARTOLOMEO BORGARELLO DVM, Internet e social network SDA Bocconi Laureato in Medicina Veterinaria nel 1989, da sempre si occupa di chirurgia ed ortopedia e coltiva una passione per il web. Ha approfondito lo studio dei sistemi informatici e ha frequentato diversi corsi di web-marketing tra cui
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Intestata a …………………………………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro)
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AVVERTENZE Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
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A CHI È RIVOLTO: A tutti i giovani che intendono aprire una nuova struttura o a coloro che intendono radicalmente rinnovare la propria. NUMERO PARTECIPANTI: Massimo n. 40. OBIETTIVI DEL CORSO: Fornire degli strumenti pratici e praticabili di organizzazione aziendale da applicare alla struttura veterinaria. INFORMAZIONI GENERALI: Si consiglia ai partecipanti di munirsi di un proprio PC per le esercitazioni.
“Internet & social media per la comunicazione corporate e di marketing” presso SDA Bocconi. Relatore in diversi congressi con argomenti legati all’informatica ed al Web. Componente del Board della SIMV.
MASSIMILIANO SERRERI DVM, MET Bocconi Laureato in medicina veterinaria nel 2000. Master in economia del turismo all’Università Bocconi conseguito nell’anno 2008 e Master Sole 24Ore Management & Leadership nell’anno 2009. Consulente per il gruppo vetservice & cinoservice della Sardegna; consulente per Gruppo “Martini Holding“ Gruppo Alberghiero; consulente del Consorzio Costa Smeralda per servizi veterinari della Costa Smeralda; consulente del gruppo L&D grossa Distribuzione Business Advisor per R&S vet management. Componente del Board della SIMV.
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Patologie e qualità del prodotto in acquacoltura di MAURIZIO MANERA DVM, MS, PhD Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Teramo ANMVI Abruzzo e di PIERINA VISCIANO DVM, PhD Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Teramo l passaggio dalla tipologia di uomo “raccoglitore-cacciatore”, legato ai capricci delle stagioni e alla capacità di carico degli ecosistemi naturali per il proprio sostentamento, alla tipologia di uomo “agricoltore-allevatore” ha rappresentato un evento di notevole portata storica. Grazie all’aumentata e sicuramente meglio prevedibile disponibilità di cibo, l’umanità ha conosciuto gli incrementi numerici che sono stati alla base della nascita delle grandi civiltà del passato. In campo ittico tale passaggio non è ancora avvenuto o, più precisamente, è in corso di accadimento. A tal proposito è esplicativo il grafico elaborato da dati FAO (Fig. 1), riferiti all’ultimo trentennio e al prodotto ittico totale e frazionato (cattura, allevamento). Per quanto riguarda l’allevamento e ragionando in termini “sistemici” questo può essere definito come un processo attraverso il quale risorse non direttamente sfruttabili dall’uomo e/o di scarso valore commerciale, sono trasformate in risorse direttamente sfruttabili dall’uomo e/o di maggior pregio commerciale. Il “trasformatore” per eccellenza, nell’ambito dell’acquacoltura, è rappresentato dall’organismo ittico allevato. In tale situazione la patologia, intesa in senso lato, assurge al ruolo di perturbazione dell’azione di trasformazione propria dell’allevamento con pesanti ricadute in termini quantitativi e qualitativi sul prodotto finito. Le patologie, infatti, oltre a causare danni apprezzabili anatomicamente e/o funzionalmente agli organismi, sono in grado di influire sul metabolismo per il tramite del sistema endocrino (es.: catecolammine, glucocorticoidi, eicosanoidi) e immunitario (es.: interleuchina 1, tumor necrosis factor) secondo schemi non del tutto noti e comunque spesso autopotenziantisi. L’equilibrio metabolico è quindi indirizzato in senso catabolico, per il mutato assetto neuro-endocrino e immunitario, per far fronte alle mutate condizioni ambientali e per ripristinare l’omeostasi (equilibrio dei parametri organici). In riferimento alle ricadute della patologia sull’organismo al-
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RIASSUNTO el comparto ittico, differentemente dalle produzioni terricole, è ancora in itinere il passaggio dalla tipologia di uomo raccoglitore-cacciatore a uomo coltivatore-allevatore. In termini ecologici, di processo, l’attività di allevamento è assimilabile a un’attività di trasformazione di prodotti non direttamente utilizzabili dall’uomo, o di scarso valore commerciale, in prodotti direttamente utilizzabili dall’uomo e/o di elevato valore commerciale. In tale contesto la patologia assurge al ruolo di azione perturbatrice la predetta azione trasformatrice di allevamento. Per approfondire la conoscenza circa le ricadute sulla qualità del prodotto legate ad alcune patologie riscontrabili in pesci di maricoltura mediterranea, sono stati campionati esemplari di branzini e orate presso allevamenti e grossisti. I pesci sono stati sottoposti a indagini biometriche e chimiche per la determinazione di alcuni parametri qualitativi nutrizionali (composizione centesimale e profilo acidico dei grassi). Da tali indagini sono emerse pesanti ripercussioni sulla qualità del prodotto a causa delle patologie riscontrate.
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levato, inteso come prodotto da destinarsi al consumo umano, sono noti la perdita parziale o totale del prodotto (mancata produzione, sequestro e distruzione), la perdita delle proprietà “tecnologiche” (es.: consistenza, ritenzione di liquidi), lo scadimento delle proprietà organolettiche e nutrizionali, con diminuzione della shelf life, e l’accelerazione dei fenomeni cadaverici. In riferimento a quest’ultimo aspetto, e a titolo di esempio, giova ricordare come alcuni sistemi enzimatici (es.: catepsine, calpaine, collagenasi), implicati nei fenomeni autolitici, prime fasi degradative dei prodotti ittici, siano implicati in diversi fenomeni patologici. In particolare è stato riportato, in bibliografia, l’aumento dell’attività cateptica in carpe in corso di aeromonosi e in salmoni nel periodo della migrazione riproduttiva.
ESPERIENZE PERSONALI Alla luce di quanto riportato si è inteso approfondire le conoscenze circa le ricadute di alcune patologie riscontrabili in maricoltura me-
Fig. 1. Incidenza dell’allevamento sul totale del prodotto ittico nel corso dell’ultimo trentennio. Valori espressi in tonnellate.
Fig. 2. Orata di allevamento intensivo a terra nazionale. Si noti l’ipogenesia dell’opercolo destro.
Fig. 3. Branzino di allevamento intensivo greco in gabbia galleggiante. Si noti la deformazione della regione sottomandibolare imputabile alla presenza in cavità orale di una femmina adulta matura di crostaceo isopode Cymothoidae. diterranea sulla qualità nutrizionale del prodotto. A tal proposito sono stati campionati orate e branzini (Figg. 2-3) presso allevamenti o presso grossisti e sono stati sottoposti a indagini biometriche, parassitologiche, citologiche, istologiche, ultrastrutturali. La parte edibile è stata altresì processata per la determinazione della composizione centesimale e del profilo acidico. La scelta è caduta sulle suddette specie ittiche poiché esse rappresentano le specie pioniere della maricoltura mediterranea ed hanno visto, in passato, il nostro paese svolgere il ruolo di leader nella messa a punto delle tecniche di allevamento e per le quantità prodotte.
WINTER SYNDROME La winter syndrome o winter disease è una patologia multifattoriale, a eziopatogenesi non ancora del tutto chiarita, causa di notevoli perdite nel bacino del Mediterraneo in occasione d’improvvisi sbalzi di temperatura (temperature attorno a 11-12 °C). Sembrerebbero implicati l’alimentazione eccessivamente ricca in grassi dal profilo acidico scorretto, un consequenziale disturbo del metabolismo energetico e un’immunodepressione. Le orate presenti in un allevamento intensivo a terra nazionale manifestavano inappetenza, scarsa reattività agli stimoli, nuoto scoordinato, sul fianco o con l’ad-
Fig. 4. Orate in vasca affette da winter syndrome. Si noti la postura, anomala, sul fianco o con l’addome rivolto verso l’alto.
Fig. 5. Orata affetta da winter syndrome. Si noti l’esoftalmo e la panoftalmite.
Fig. 6. Rene di orata affetta da winter syndrome. Preparato citologico per apposizione colorato con la metodica MayGrünwald Giemsa. Si noti l’abbondanza di cellule granulari eosinofiliche (cellule voluminose con il citoplasma completamente riempito da granuli rossi).
dome, quest’ultimo modicamente aumentato di volume, rivolto verso la superficie (Fig. 4). Le orate campionate manifestavano inoltre esoftalmo e panoftalmite mono o bilaterale (Fig. 5). All’esame necroscopico le orate mostravano un fegato steatosico significativamente più voluminoso rispetto ai soggetti non affetti dalla patologia in questione. Si riscontravano inoltre focolai di necrosi disseminata a carico della milza. Sono state contate le cellule granulari eosinofiliche nel rene, nella milza e nel fegato, in soggetti affetti da winter syndrome e in soggetti sani. Il numero di tali cellule è apparso significativamente superiore nella milza e nel rene (Figg. 6-7) nei pesci affetti da winter syndrome. Il fatto che tali cellule siano riscontrate anche nella muscolatura laterale in soggetti colpiti da winter syndrome e che, per analogia con i mastociti dei mammiferi, siano verosimilmente ricche in sostanze di natura enzimatica, vasoattive e proinfiammatorie, lascia aperta una serie di interrogativi sulla conservabilità del prodotto e sulle potenziali ricadute sul consumatore.
CROSTACEI COPEPODI PARASSITI Tra i crostacei parassiti i copepodi rappresentano il raggruppamento tassonomico più rappresentativo sia in termini di numero di specie (più di mille specie conosciute) che di danni provocati alle filiere ittiche. L’azione patogena esercitata dai crostacei copepodi è rilevante sia a livello locale (sede di impianto del parassita), sia a livello generale (risentimento organico generalizzato). L’azione patogena e le ricadute sulla qualità del prodotto sono state purtroppo indagate prevalentemente in pesci di acqua dolce e nei salmoni, mentre scarse o assenti sono le informazioni sui pesci di maricoltura mediterranea. Alcuni esemplari tra i branzini campionati presentavano parassiti, identificati come Lernanthropus kroyeri, localizzati a carico de-
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CONCLUSIONI
Fig. 12. Branzino. Archi branchiali. Si noti la pressoché completa erosione dell’epitelio lamellare causata dall’azione patogena dei maschi del parassita.
Fig. 7. Valori medi e intervalli di confidenza al 95% del numero di cellule granulari eosinofiliche in tre organi di orate sane e affette da winter syndrome (Manera & Visciano, 2003, modificato).
Fig. 8. Arco branchiale di branzino. Immagine al microscopio elettronico a scansione (SEM). Si notino le femmine di Lernanthropus spp. localizzate tra le due emibranchie (Immagine fornita cortesemente dal Dott. B.S. Dezfuli del Dipartimento di Biologia dell’Università di Ferrara).
nonostante possano svolgere un’azione patogena di rilievo e rappresentino la classe di crostacei parassiti dominanti nelle aree tropicali. In riferimento ai pesci di maricoltura mediterranea sono stati descritti crostacei isopodi parassiti della cavità orale dei branzini allevati in gabbie galleggianti a causa della promiscuità con esemplari selvatici. Tali parassiti sono in grado di esplicare una notevole azione patogena con mortalità e risentimento sulle curve di accrescimento. Tuttavia non sono state adeguatamente indagate le ricadute sulla qualità del prodotto. Alcuni branzini, fra quelli campionati, presentavano evidenti deformazioni a carico della regione sottomandibolare (Fig. 10) causate dalla localizzazione a livello orale, sulla lingua, di femmine adulte mature di crostacei isopodi Cymothoidae (Fig. 11). A livello di cavità branchiale, sugli archi branchiali, sono stati repertati alcuni esemplari di maschi causa di erosione dell’epitelio lamellare (Fig. 12).
DATI BIOMETRICI CUMULATIVI L’analisi dei dati biometrici riferiti ai soggetti campionati evidenziano le pesanti ricadute delle patologie studiate sulle performance di allevamento
Fig. 9. Lamella branchiale primaria di branzino. Sezione istologica colorata con la metodica Azan Mallory. Si noti l’estremità cefalica del parassita (in alto a sinistra) che aderisce alla lamella primaria per il tramite del secondo paio di antenne uncinate, coadiuvato dai piedi mascellari, e il danno erosivo conseguente (al centro).
Fig. 10. Branzino. Si noti la deformazione della regione sottomandibolare.
gli archi branchiali in numero variabile da 1 a 24 parassiti per ospite (media ± errore standard, 10.86 ± 3.19). I parassiti aderivano, con la porzione cefalica (2° paio di antenne modificate), alla base della lamella primaria tra le due emibranchie (Figg. 8-9). Ne derivavano erosioni ed emorragie nel sito di attacco e ipersecrezione mucosa nelle restanti porzioni lamellari.
CROSTACEI ISOPODI PARASSITI In riferimento ai crostacei isopodi parassiti non vi sono le informazioni disponibili per i copepodi,
Fig. 11. Branzino. Cavità orale. Si noti la femmina del parassita posizionata sulla lingua dell’esemplare.
(condition factor: branzini sani, 1.90 ± 0.50; branzini infestati da Lernanthropus sp., 1.66 ± 0.12; Anova, p< 0.05; orate sane, 3.11 ± 0.07; orate affette da winter syndrome, 2.27 ± 0.28; Anova, p< 0.01). In modo particolare l’aumento dell’indice epatosomatico riscontrato nelle orate affette da winter syndrome (sane, 1.86 ± 0.1; winter syndrome, 3.30 ± 0.35; Anova, p< 0.01) indirizza verso uno squilibrio del metabolismo epatico dei grassi. A tale proposito è bene ricordare come i pesci magri presentino fisiologicamente un accumulo di grassi in sede epatica e come questo accumulo degeneri in steatosi propriamente detta nei pesci in allevamento intensivo a causa di una partizione acidica dei grassi alimentari non adeguata ai fabbisogni propri della specie.
ASPETTI QUALITATIVI NUTRIZIONALI Dall’analisi dei dati di composizione centesimale e del profilo acidico emerge chiaramente l’influenza delle patologie sulle caratteristiche nutrizionali del prodotto con particolare riguardo alla componente proteica (branzini sani, 20.42 ± 0.50; branzini infestati da Lernanthropus sp., 18.44 ± 0.19; Anova, p< 0.01) e lipidica (branzini sani, 2.65 ± 0.59; branzini infestati da Cymothoidae, 1.04 ± 0.17; Anova, p< 0.05), quest’ultima apprezzata per la valenza nutrizionale attribuitale. Secondo le patologie, si assiste a una significativa influenza sulla frazione acidica n-3, con particolare riguardo all’acido eicosapentanoico e docosaesanoico, le cui virtù nutraceutiche sono da tempo riconosciute ed apprezzate.
I risultati ottenuti confermano l’effetto perturbatore sull’azione di trasformazione di allevamento esercitato dalle patologie. Ancor più interessanti e meritevoli di approfondimento per i risvolti pratici sono stati i risultati inerenti le ricadute delle patologie sulla qualità nutrizionale dei pesci oggetto della ricerca. In conclusione emerge un chiaro segnale agli operatori del settore: l’acquacoltura in virtù della natura stessa del prodotto di allevamento e del contesto di allevamento, non è assimilabile, né in termini zootecnici, tanto meno economici e sanitari, a nessuna tipologia di allevamento di specie terricole, necessitando da parte dei tecnici di un approccio multidisciplinare e integrato a totale garanzia della qualità di un prodotto contraddistinto da superiori proprietà nutrizionali, ma anche da una elevata deperibilità e sensibilità alle pratiche gestionali.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Horton T. & Okamura B. (2001) Cymothoid isopod parasites in aquaculture: a review and case study of a Turkish sea bass (Dicentrarchus labrax) and sea bream (Sparus aurata) farm. Diseases of Aquatic Organisms, 46, 181-188. Kabata Z. (1970) Crustacea as enemies of fishes. In: Diseases of fish, Book I (Sniezko S.F. & Axelrod H.R., editors), pp 1-171. New Jersey. T.F.H. Publications. Kabata Z. (1979) Parasitic copepoda of British fishes. London. Ray Society. Kestin S.C. e Warriss P.D. (2001) Farmed fish quality. Oxford. Blackwell Science. Manera M. & Dezfuli B.S. (2003) Lernanthropus kroyeri infections in farmed sea bass Dicentrarchus labrax: pathological features. Diseases of Aquatic Organisms, 57: 177-180. Manera M. & Visciano P. (2003) La “Winter Syndrome” dell’orata: riflessi qualitativi. Large Animals Review, 9(5): 75-78. Manera M., Visciano P., Losito P. & Ianieri A. (2003) Farmed fish pathology: quality aspects. Veterinary Research Communications, 27(S1): 695-698. Manera M., Visciano P., Martino G., Ianieri A., Dezfuli, B.S. (2002) Infestazione da Lernanthropus sp. in branzini di allevamento: aspetti patologici e risvolti qualitativi. Atti del 4° Congresso Nazionale SIVAR. Cremona. 31 Maggio – 02 Giugno: 116. Ulbricht T.L., Southgate D.A. (1991) Coronary heart disease: seven dietary factors. Lancet, 338, 985-992. Visciano P., Martino G., Manera M., Olivieri V., Ianieri A. (2002) La parassitosi da crostacei isopodi Cymothoidae in branzini d’allevamento: riflessi qualitativi. Atti del XII Convegno Nazionale AIVI (Associazione Italiana Veterinari Igienisti). Cison di Valmarino (TV). 13 – 14 Settembre: 211-215. ■
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Il respiro paradosso è associato alla malattia pleurica In uno studio, forte correlazione tra il segno clinico e le pleuropatie
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no studio cross-sectional ha determinato la forza della relazione tra respiro paradosso (PB) e malattia pleurica spontanea nei cani (n = 195) e nei gatti (194) dispnoici. I cani e i gatti venivano divisi in due gruppi in base alla presenza o assenza di PB.
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Si effettuava un’analisi stratificata per specie. Si registravano il segnalamento degli animali affetti e lo sviluppo di PB. Si analizzava il rapporto tra PB e malattia pleurica nei cani e gatti dispnoici. L’analisi multivariata evidenziava una forte correlazione tra PB e malattia pleurica. La prevalenza del respiro paradosso nei cani e gatti dispnoici era rispettivamente del 27 e 64%. Lo sviluppo di malattia pleurica nei cani e gatti dispnoici con e senza PB era rispettivamente del 49 e 9% nel cane e del 66 e 13% nel gatto. La sensibilità e specificità del PB come fattore predittivo di malattia pleurica erano rispettivamente pari a 0,67 e 0,83 nei cani dispnoici e 0,90 e 0,58 nei gatti dispnoici. I valori predittivi positivi e negativi del PB erano pari a 0,49 e 0,91 nei cani dispnoici e 0,66 e 0,87 nei gatti dispnoici. Età, sesso, razza felina e morfotipo canino nei pazienti con PB non mostravano differenze significative rispetto a quelli di altri animali dispnoici. Il PB era fortemente associato alla malattia pleurica nei cani e gatti dispnoici, concludono gli au-
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tori. La presenza di questo sintomo dovrebbe indurre il clinico ad attuare le appropriate procedure di emergenza e guidarne la strategia diagnostica. “Relationship between paradoxical breathing and
pleural diseases in dyspneic dogs and cats: 389 cases (2001-2009)” Le Boedec K, Arnaud C, Chetboul V, Trehiou-Sechi E, Pouchelon JL, Gouni V, Reynolds BS. J Am Vet Med Assoc. 2012 May 1;240(9):1095-9. ■
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DIRETTORE Antonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS, Milano
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Attualità scientifica Vet Journal
Aspetti ematologici, ematochimici e istologici del criceto siberiano Possibile predisposizione dei maschi alla glomerulonefropatia progressiva cronica e delle femmine alle cisti della rete ovarii
no studio ha valutato i campioni biologici di 18 criceti siberiani (Phodopus sungorus) (12 femmine, 6 maschi) di una colonia di soggetti anziani (17-27 mesi). Si determinavano i valori del CBC e i parametri biochimici sierici e si effettuava una valutazione patologica macroscopica e microscopica. I valori di azotemia erano significativamente superiori nei maschi (54,2 ± 14 mg/dl) rispetto alle femmine (35,3 ± 22 mg/dl) ed erano istologicamente correlati a una maggior incidenza di glomerulonefropatia cronica nei maschi (5 su 6 maschi; 0 su 12 femmine).
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Tutti i 18 criceti avevano evidenza istologica di infestazione da acari follicolari. La metà (6/12) delle femmine presentava cisti della rete ovarii. Altri reperti istologici includevano cisti branchiali timiche o tiroidee (3/18), enterite focale (2/18) e singoli casi di emangiosarcoma epatico, adenoma renale, mastocitoma sottocutaneo, tricofolliculoma cutaneo, papilloma squamoso dello stomaco non ghiandolare, colesteatoma epididimale, piometra e ciste ipofisaria craniofaringea. Il presente studio, concludono gli autori, riporta per la prima volta i valori ematologici e biochimici sierici di una popolazione di criceti siberiani ed è il primo studio a segnalare una possibile predisposizione dei maschi alla glomerulonefropatia progressiva cronica e una possibile predisposizione delle femmine alle cisti della rete ovarii. (M.G.M.) Hematologic, serologic, and histologic profile of aged Siberian hamsters (Phodopus sungorus)” McKeon GP, Nagamine CM, Ruby NF, Luong RH. J Am Assoc Lab Anim Sci. 2011 May; 50 (3): 308-16. ■
Eritema multiforme e linfoma T epiteliotropo del cavo orale del cane Comune la stomatite ulcerativa. Istologia non sempre diagnostica no studio retrospettivo ha descritto i segni clinici, i principali aspetti di laboratorio, le procedure diagnostiche e l’esito dell’eritema multiforme e del linfoma T epiteliotropo del cavo orale in 14 cani. Era frequente la stomatite ulcerativa con alterazioni non significative o soltanto minori dei parametri ematologici e biochimici
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sierici. In 7 casi gli aspetti istologici erano diagnostici. L’immunoistochimica distingueva le due malattie in altri tre casi. In 4 casi, la diagnosi rimaneva dubbia e il test di clonalità per la catena gamma del recettore dei linfociti T era utile per confermare l’eritema multiforme in un caso. Il follow-up clinico rivelava l’eritema multiforme in due e il linfoma T epiteliotropo in uno dei rimanenti casi dubbi. L’eritema multiforme e il linfoma T epiteliotropo possono interessare la cavità orale del cane ma sono raramente limitati ad essa, e si presentano in genere sotto forma di stomatite. I soli aspetti istologici non sono sempre diagnostici. L’immunoistochimica e il test di clonalità possono essere utili per la differenziazione tra le due condizioni ma nei casi ambigui sono essenziali la ripetizione della biopsia e il follow-up clinico. (M.G.M.) “Erythema multiforme and epitheliotropic Tcell lymphoma in the oral cavity of dogs: 1989 to 2009” Nemec A, Zavodovskaya R, Affolter VK, Verstraete FJ. J Small Anim Pract. 2012 Jul 11. ■
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Con il patrocinio Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Mantova Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia
A.N.M.V.I.
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Attualità scientifica Vet Journal
Tasso di crescita e funzione riproduttiva dei tori da carne Un’aumentata alimentazione può essere di beneficio ma solo quando offerta prima dei 6 mesi di età, secondo uno studio
no studio ha valutato lo sviluppo sessuale e la funzione riproduttiva di 22 tori Angus × Charolais e 17 tori Angus tra i 6 e i 16 mesi d’età. Si determinavano le associazioni tra accrescimento giornaliero medio (ADG) e peso corporeo ed età alla pubertà e alla maturità (qualità del seme soddisfacente), circonferenza scrotale, volume e peso delle coppie di testicoli, diametro del cono vascolare e spessore del grasso testicolare, temperatura dello scroto, produzione e morfologia degli spermatozoi e istologia testicolare. Non vi erano correlazioni significative tra l’accrescimento giornaliero medio cumulativo e gli end point valutati. Il peso corporeo a diverse età era negativamente correlato all’età alla pubertà e alla maturità nei tori Angus × Charolais, positivamente correlato al peso delle coppie di testicoli nei tori Angus × Charolais e Angus e positivamente correlato al volume dei tubuli seminiferi nei tori Angus. La qualità del seme migliorava gradualmente con l’età e l’intervallo tra pubertà e maturità (media ± SD; 309,4 ± 29,7 e 357 ± 42 giorni di età) era di circa 50 giorni. L’età, il peso corporeo, la circonferenza scrotale e il volume delle coppie di testicoli erano tutti buoni fattori predittivi di pubertà e maturità, con una sensibilità e specificità da moderata a elevata (71,6% - 92,4%). Riassumendo, il tasso di crescita tra i 6 e i 16 mesi di età non influenzava lo sviluppo sessuale e la funzione riproduttiva nei tori da carne. Tuttavia, pesi corporei superiori alle diverse età erano associati a un’età inferiore alla
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Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.
Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/
pubertà e alla maturità e a testicoli di dimensioni maggiori a 16 mesi di età, indicando che una maggiore alimentazione può essere di beneficio ma solo quando offerta prima dei 6 mesi di età. Un accrescimento medio giornaliero di circa 1-1,6 kg/die non determinava un eccessivo accumulo di grasso dello scroto, un aumento della temperatura scrotale e una riduzione della produzione di spermatozoi e della qualità del seme, concludono gli autori, e può essere considerato un obiettivo “sicuro” nei tori da carne in accrescimento. (M.G.M.) “Effect of growth rate from 6 to 16 months of age on sexual development and reproductive function in beef bulls” F C Brito; A D Barth; A D Barth; R E Wilde; J P Kastelic; J P Kastelic. Theriogenology. April 2012;77(7):1398-405. ■
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Virus dell’epatite E nella catena produttiva del suino Uno studio analizza la presenza di HEV in feci, fegato e carne di suino in Italia, Spagna e Repubblica Ceca no studio ha valutato la presenza del Virus dell’epatite E (HEV) nella catena produttiva del suino nella Repubblica Ceca, in Italia e in Spagna durante il 2010. Si sottoponevano a PCR quantitativa real-time per HEV 337 campioni di feci, fegato e carne di suini al macello. Nel complesso, la presenza di HEV era maggiore in Italia (53%) e Spagna (39%), rispetto alla Repubblica Ceca (7,5%). Il virus veniva identificato più frequentemente nelle feci in Italia (41%) e Spagna (39%) e nel fegato (5%) e nella carne (2,5%) nella Repubblica Ceca. Su 313 salsicce testate durante la processazione e al punto di vendita, HEV veniva identificato solo in Spagna (6%). Il sequenziamento di HEV confermava solo i ceppi g3. Il virus indicatore (Adenovirus suino) era ubiquitario nei campioni fecali, assente nei campioni epatici e veniva identificato
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in un campione di carne al macello. Al punto di vendita si identificava Adenovirus suino nelle salsicce (1–2%). La possibile disseminazione di HEV e di altri virus fecali attraverso la catena produttiva del suino richiede misure di contenimento, concludono gli autori. (M.G.M.) “Hepatitis E virus in pork production chain in Czech Republic, Italy, and Spain, 2010”. Di Bartolo I, Diez-Valcarce M, Vasickova P, Kralik P, Hernandez M, Angeloni G, et al. Emerg Infect Dis [serial on the Internet]. 2012 Aug. ■
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Anestesisti in prima linea Incidenti ed emergenze in anestesia: quando prevenire non basta di MONICA VILLA luglio, oramai da 2 anni, SCIVAC sposta la propria macchina organizzativa in Sicilia per il congresso annuale. Dopo il successo di Medicina Felina nel 2011, quest'anno è stato il turno degli Anestesisti a coinvolgere una numerosa ed attenta platea di Soci Scivac a Giardini Naxos (ME) Nella splendida cornice dell'Hotel Hilton si sono, infatti, susseguite relazioni sempre efficaci ed estremamente coinvolgenti, trattando gli ultimi aggiornamenti in tema di anestesia veterinaria e coinvolgendo anche la figura del cardiologo. Relatori di queste due giornate, gratuite per i soci SCIVAC, il Dr Federico Corletto (Dipl EC-
MASTER ALLEVATORE CINOFILO 2012-2013
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VAA), il Dr Paolo Franci (Dipl ECVAA) il Dr Diego Sarotti e il Dr Roberto Rabozzi che ha “duettato”, in una relazione davvero pratica e stimolante, con il Dr Luca Ferasin Cardiologo diplomato ECVIM-CA. A sugellare l’importanza di questo Congresso il saluto del prof Vincenzo Chiofalo, Preside della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Messina, che durante il suo breve intervento ha ribadito la necessità di organizzare eventi formativi di alto livello scientifico sollecitando i veterinari a supportare la formazione continua. Moderatore dei lavori il Dr Ernesto Turlà, Presidente della Delegazione Regionale Sicilia, che con il suo entusiasmo e la sua indefessa volontà di far crescere la formazione nella sua meravigliosa isola supporta da anni l’attività di SCIVAC. Doveroso ringraziare l’impegno delle aziende
che, in questo momento economicamente difficile per tutti, sono state presenti e numerose. Elanco e Royal Canin, i due sponsor, hanno inoltre deliziato i congressisti offrendo la classica e sempre apprezzata granita siciliana. A distanza di un mese, lette le schede di valutazione dei partecipanti e consapevoli del fatto che non è facile trovare la quadratura del cerchio per tutti, il nostro pensiero guarda a quel fine settimana come un evento indubbiamente 'vincente' per la formazione e l'aggiornamento dei medici veterinari soci SCIVAC. Così rinnoviamo questo appuntamento alla prossima estate, con lo stesso spirito positivo e costruttivo e con l’ONCOLOGIA come tema del Congresso. ■
Dott. Ernesto Turlà
A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) organizzano il primo Master per l’allevatore cinofilo, suddiviso in tre moduli formativi. PRIMO MODULO FORMATIVO RIPRODUZIONE, GENETICA E LIBRO GENEALOGICO - Milano Sede ENCI, 13-14 Novembre 2012 SECONDO MODULO FORMATIVO PEDIATRIA E MALATTIE DELL’ACCRESCIMENTO, ATTIVITÀ SPORTIVA E SALUTE Cremona Palazzo Trecchi, Sede ANMVI, 19-20 Febbraio 2013 TERZO MODULO FORMATIVO GESTIONE PROFESSIONALE DELL’ALLEVAMENTO CANINO COMPORTAMENTO, EDUCAZIONE ED ADDESTRAMENTO - Milano Sede ENCI, 7-8 Maggio 2013 Il MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO è destinato in particolar modo ai soci allevatori dell’ENCI, ai soci dei Gruppi Cinofili riconosciuti dall’ENCI, ai soci delle Associazioni Specializzate di razza riconosciute dall’ENCI, ai titolari di Affisso riconosciuto FCI, ma tutti possono partecipare. Requisito necessario è la sottoscrizione del codice etico degli allevatori di cani allegato alle Norme Tecniche del Libro genealogico del cane di razza (D.M. 21203 del 08.03.2005). Il MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO si articola in tre moduli formativi, della durata di due giorni ciascuno. Il corso n° 1 avrà per tema gli aspetti della riproduzione, della genetica e dell’importanza del Libro genealogico.
Il corso n° 2 avrà per tema gli aspetti della pediatria e dell’accrescimento del cane. Il corso n° 3 avrà per tema la gestione nell’allevamento (igiene, cura delle malattie, aspetti comportamentali dei cani, aspetti fiscali, aspetti normativi, etc). L’avvenuta partecipazione a ciascun corso sarà certificata da un diploma siglato dai presidenti di ENCI e ANMVI. L’allevatore che abbia effettuato il percorso di aggiornamento sopra menzionato riceverà il diploma di MASTER PER L’ALLEVATORE CINOFILO siglato dai presidenti di ENCI e ANMVI e avrà diritto, da quel momento, alla menzione del conseguimento del Master sul libro genealogico on-line.
PRIMO MODULO FORMATIVO
INFORMAZIONI GENERALI
NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI: 50 SEDE: ENCI - SEDE CENTRALE - Viale Corsica, 20 - 20137 Milano DURATA: 2 GIORNI LIMITE DI ISCRIZIONE: 19 Ottobre 2012
Segreteria EV - Elisa Feroldi - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403500 - Fax 0372 457091 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it www.enci.it - www.anmvi.it Segreteria ENCI - Tel. 02 70020324 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it INFORMAZIONI ISCRIZIONI Segreteria EV - Paola Gambarotti - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: masterallevatore.anmvi@enci.it
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SIVE Dalle Associazioni
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Sei anni di sorveglianza AIE: la SIVE al convegno dell’IZSLT Diagnostica, risultati, gestione del rischio e nuove attività di controllo
l 1 ottobre, a tracciare l’attualità e le prospettive di controllo dell’Anemia Infettiva degli Equini saranno l’IZS Lazio e Toscana e il Ministero della Salute. A parlare di gestione del rischio interverrà Paola Gulden (SIVE) che focalizzerà sulla partecipazione attiva del veterinario libero professionista e del veterinario aziendale nella epidemiosorveglianza delle malattie diffusive degli equini. Il convegno, presso la sede ministeriale di Via Ribotta, sarà anche l’occasione per presentare l’applicativo web realizzato dalI’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana, disponibile per la consultazione da parte dei veterinari e degli operatori del settore ai fini dell’aggiornamento rispetto alla situazione epidemiologica. In Italia, l’infezione si è imposta all’attenzione delle autorità sanitarie nel 2006. Il convegno intende rappresentare l’evoluzione della situazione epidemiologica nazionale a seguito dei Piani di controllo, con riflessioni sia sugli
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aspetti legati alla realizzazione delle azioni sul territorio, sia sulla sensibilità del sistema diagnostico che possono aver contribuito a ridurne l’efficacia. L’esposizione dei risultati della ricerca condotta nel corso degli ultimi anni intende sensibilizzare gli operatori del settore rispetto alla necessità di adottare un differente approccio diagnostico e, insieme, rivalutare l’importanza di una corretta implementazione di azioni di biosicurezza finalizzate a mitigare il rischio di diffusione, "rispondendo a quanti, nel tempo, siano stati condizionati da movimenti d’opinione, piuttosto che da evidenze scientifiche". Le nuove prospettive di controllo si basano su valutazioni del rischio che tengono conto della situazione epidemiologica delle differenti aree del territorio nazionale e dei fattori ritenuti responsabili del mantenimento e della diffusione dell’infezione. (Nella foto Rocket, cavalla sottoposta a sequestro sanitario per AIE e divenuta caso-simbolo, in seguito agli accertamenti diagnostici con il test di Coggins). ■
LA SIVE CON I BIKERS DI HORSEPOWER 2012 l 31 agosto, con l’apertura del Presidente SIVE, Giorgio Ricardi, Horsepower 2012 fa tappa alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Horsepower raccoglie proventi e donazioni per SPANA (Society for the Protection of Animals Abroad, associazione benefica fondata da alcuni ippiatri del Regno Unito), per l’assistenza a cavalli da lavoro in Africa. Con eventi itineranti, sei bikers specializzati in medicina per equini (Josh Slater, Derek Knottenbelt, John Burford, Jessica Kidd, Caroline Hahn, e Mike Hewetson) percorrono in moto l’Europa per sensibilizzare, attraverso seminari multitematici, sulle cure veterinarie agli equini del Continente Nero. Quest’anno si ritroveranno al Dipartimento di Clinica Veterinaria di Pisa per quattro ore di docenze gratuite, in cambio di donazioni in favore
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dell’assistenza veterinaria agli equidi e la formazione medico-scientifica nelle due uniche cliniche per cavalli della Mauritania e del Mali. È possibile donare in occasione dei seminari itineranti e attraverso le attività permanenti di SPANA: http://www.justgiving.com/HORSEPOWER2012
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Teramo esce dal commissariamento. A Torino tutto da rifare? La Legge sul riordino è in vigore. Ma l’attuazione è in mano alle Regioni l 7 agosto 2012 è entrato in vigore il il decreto di riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute (Decreto 28 giugno 2012, n. 106). Fra questi gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che rappresentano - per ammissione dello stesso Ministro Balduzzi - il lato più delicato del riordino.
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Lo testimonia la sofferta transizione dal vecchio al nuovo regime che, per alcuni IZS, può significare la fine di un lungo periodo di commissariamento. In caso di mancata costituzione degli organi, il decreto 106/2012 prescrive che gli organi in carica alla data del 7 agosto, siano prorogati sino all'insediamento dei nuovi.
“Venti di Guerra”, come ha spesso titolato la stampa, sono soffiati sul riordino, per esempio, tra Liguria e Piemonte per la nomina del direttore generale dello Zooprofilattico di Torino, dove è ad interim Maria Caramelli, nome che questa primavera era stato scelto dal Ministro della Salute per l’Istituto dell’Abruzzo e del Molise. Non che a Teramo le cose
Eventi Veterinari
Un tecnico che lavora al nostro fianco: da oggi si può INFORMAZIONI MODALITÀ D’ACCESSO • Il corso è l’unico in Italia a far parte del programma per la certificazione di qualità degli standard europei, ha frequenza obbligatoria e prevede circa 300 ore di lezioni teoriche e 250 ore di tirocinio pratico presso le strutture veterinarie • Ha durata di due anni • È articolato secondo il programma formativo europeo del dossier delle competenze di ACOVENE (The Accreditation Committee for Veterinary Nurse Education) ed è realizzato attraverso l’insegnamento di veterinari e di docenti che operano nel settore pubblico e privato • Requisito di ammissione preferenziale richiesto è il diploma di scuola secondaria • È previsto un colloquio pre-iscrizione • Il termine delle iscrizioni è il 28 Settembre 2012
SEDI Cremona EV, Palazzo Trecchi,Via Trecchi 20 Roma Abivet,Via Gennargentu 20
CONTATTI Per informazioni sul corso e per appuntamenti: Cremona: Sofia Bassanini - cortecnico@evsrl.it Tel: 0372-403515 Dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 17:00 Roma: Marina Marsili - romainfocorsi@abivet.org Tel: 06-87182658 Dal lunedì al giovedì dalle 12:00 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 17:30
siano andate senza strascichi polemici, ma l’Istituto ha proceduto alla nomina dei propri vertici, dopo il “gran rifiuto” di Caramelli. Qui gli organi direttivi si sono insediati: Fernando Arnolfo, medico veterinario, è il nuovo Direttore generale dell'Istituto G. Caporale, nominato con Decreto Ministeriale del 31 luglio 2012. Arnolfo, già Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ha assunto la direzione dell'Istituto lo scorso 3 agosto. Successivamente, il 6 agosto 2012, si sono insediati anche i cinque componenti del Consiglio di Amministrazione: Dott. Nicola Ciarallo, Dott. Nicola D'Alterio, Dott. Aldo Grasselli, Dott. Giovanni Presutti, Prof. Santino Prosperi ed i tre componenti del Collegio dei Revisori nelle persone dei dottori Francesco Luigi De Robertis, Giovanni Gattucci, Piero Petrecca. Santino Prosperi e Nicola D’Alterio sono i due membri nominati dalla Regione Abruzzo, preside della ex Facoltà di Veterinaria di Bologna il primo e dirigente della sicurezza alimentare della Asl di Lanciano, il secondo. È il primo consiglio dell'Izs dopo l’entrata in vigore del decreto di riordino, che impone alle Regioni di ridefinire gli assetti degli Istituti zooprofilattici nazionali e, di fatto, ha posto fine al commissariamento dell'Izs teramano che perdurava da oltre venti anni. Il decreto 106/2012 è solo un primo passo per la riorganizzazione, dato che le modalità gestionali, organizzative e di funzionamento degli Istituti saranno definite dalle leggi regionali: entro novanta giorni dalla loro entrata in vigore il Cda di ciascun Istituto provvederà alla revisione dello statuto e del regolamento. A coordinare gli Istituti nascerà un Comitato di supporto strategico presso il Dipartimento per la sanità veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute del Ministero della salute. Quanto al Direttore generale, che inizialmente si pensava fosse medico veterinario, in base al decreto 106 è nominato dal Presidente della Regione dove l'Istituto ha sede legale sentito il Ministro della salute, ed è scelto tra persone munite di diploma di laurea magistrale o equivalente, di comprovata esperienza nell'ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti. Il rapporto di lavoro del direttore generale è regolato con contratto di diritto privato, non superiore a cinque anni, rinnovabile una sola volta. Se professore o ricercatore universitario, è collocato in aspettativa. Il direttore generale è coadiuvato da un direttore amministrativo e da un direttore sanitario medico veterinario. ■
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Piemonte / Lombardia Info Regioni
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Torino-Caselle non chiude, sospeso Linate Il Posto di ispezione piemontese aveva rischiato la chiusura
ufficiale e pubblicato sulla GUCE: il posto di ispezione frontaliero di Torino-Caselle resta operativo. Ma l’Italia sospende Linate. Modificato l’elen-
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co dei PIF. Sulla chiusura del PIF piemontese c’era stata anche una interrogazione parlamentare a cura dell’Onorevole Gianni Mancuso che nei giorni scorsi non aveva ottenuto le attese rassicurazioni dal Ministero della Salute, diffondendo un comunicato di rammarico per le parole del Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale: "La scelta della misura di sospensione temporanea, in alternativa alla chiusura del PIF, è stata effettuata con l’intento di garantire alla Società di gestione dell’aeroporto di Torino Caselle un ulteriore periodo utile per mettere in atto tutte le azioni ritenute opportune per la realizzazione di un flusso consolidato di traffici commerciali di merci d’interesse veterinario in provenienza da Paesi terzi. Qualora nel corso del 2012 venisse evidenziata l’effettiva e documentata possibilità di nuovi e adeguati traffici commerciali da Paesi terzi, si potrà immediatamente procedere alla revoca della sospensione che, sulla base della normativa comunitaria di riferimento, non prevede un’ulteriore missione in loco da parte della Commissione europea".
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 27 luglio, il Governo italiano effettivamente cambia idea e revoca la sospensione. "L’Italia - si legge nella Decisione di Esecuzione della Commissione Europea del 27 luglio 2012 - ha comunicato che occorre revocare la sospensione temporanea del posto d’ispezione di Torino-Caselle”. Alla notizia di una possibile chiusura del PIF di Caselle e dell’interessamento da parte del Consigliere regionale Eleonora Artesio, il Ministero della Salute aveva inviato una precisazione ad Anmvi@ggi. Tuttavia la stessa decisione sospende temporaneamente il posto d’ispezione frontaliero dell’aeroporto di Milano-Linate. "È quindi opportuno modificare di conseguenza le voci relative a tale Stato membro elencate nell’allegato I della decisione 2009/821/CE". "L’Italia ha comunicato - si legge infatti nella Decisione in GUCE - che occorre sospendere temporaneamente il posto d’ispezione frontaliero dell’aeroporto di Milano-Linate". I posti di ispezione transfrontaliera (PIF) sono degli uffici veterinari, riconosciuti su base comunitaria, che effettuano i controlli igienico sanitari su animali vivi e prodotti di origine animale, provenienti da Paesi extracomunitari e destinati sia all’Italia che all’Unione europea, o anche solo in transito. ■
IL VETERINARIO E LE API ’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Padova organizza il Corso di formazione "Il Veterinario e le Api: tutela della salute e salvaguardia dell'ambiente" , che si svolgerà a Padova nelle giornate del 29 settembre - 20 ottobre e 27 ottobre 2012 e presso l'Abbazia di Praglia - Teolo (PD) nella giornata del 13 ottobre 2012. L'evento, organizzato dall'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Padova,
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con il patrocinio della FNOVI - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, degli Ordini dei Medici Veterinari della Provincia di Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza e della SIMeVeT, è rivolto ai Medici Veterinari di tutte le professioni. Per maggiori informazioni contattare la Segreteria Organizzativa tel. 049.8724952 - fax 049.8735534 - mail veterinaripadova@libero.it
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INFORMAZIONI Segreteria iscrizioni al Congresso: Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: info@scivac.it - Website: www.scivac.it Segreteria scientifica ed organizzativa: Tel. 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it
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Epidemiosorveglianza Attualità
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Residui: i risultati del monitoraggio 2011 In lieve diminuzione la percentuale dei campioni irregolari rispetto agli anni precedenti l Ministero della Salute ha pubblicato i risultati del Piano ResiduiAnno 2011. Sorveglianza e monitoraggio di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica. In attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2011 sono state effettuate 38.882 analisi, di cui 17.651 per le sostanze appartenenti alla categoria A - Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate (pari al 45,4% del totale delle analisi) e 21.231 per la ricerca di sostanze appartenenti alla categoria B - Medicinali veterinari e agenti contaminanti (pari al 54,6%).
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LA SITUAZIONE SANITARIA DEGLI ANIMALI ALLEVATI IN ITALIA ono stati pubblicati dal Ministero della Salute i risultati delle attività di sorveglianza nazionale sulle popolazioni animali allevate in Italia. Analizzati i dati relativi al patrimonio zootecnico registrato nella BDN dell'anagrafe zootecnica e i dati sulle notifiche dei focolai di malattie animali registrati dai servizi veterinari nel SIMAN. Scopo delle attività è di valutare l'andamento delle malattie infettive degli animali sottoposti a piani di controllo o eradicazione in Italia nel 2010. Inoltre, i dati registrati nel sistema per la notifica dei dati utilizzato per la rendicontazione all'UE delle attività eseguite nell'ambito dei programmi cofinanziati, sono impiegati con lo scopo di verificare lo stato delle attività svolte dai servizi veterinari del sistema sanitario nazionale nell'ambito dei Piani di eradicazione e sorveglianza e dei piani soggetti a contributo comunitario. Nell'ambito dei programmi di sorveglianza è previsto un insieme di attività, in particolare: l'esecuzione di esami diagnostici, l'individuazione e rimozione degli animali infetti e/o sieropositivi, operazioni di pulizia e disinfezione degli allevamenti, la concessione di indennizzi agli allevatori, la vaccinazione protettiva. Con Decisione del Consiglio 2009/470/CE del 25 maggio 2009, la Comunità Europea ha stabilito la possibilità di un contributo finanziario comunitario per le attività di sorveglianza, monitoraggio ed eradicazione delle malattie animali. Ciò al fine di contribuire all'eradicazione quanto più rapida possibile di malattie contagiose gravi e prevenire e ridurre, mediante misure di controllo appropriate, la comparsa di zoonosi che possono mettere in pericolo la salute dell'uomo. La relazione presenta il sistema informativo nazionale per la notifica delle malattie animali (SIMAN), il sistema informativo sanità animale: (SANAN) e la Banca Dati Nazionale, oltre ad una rendicontazione sul patrimonio zootecnico nazionale (bovini, ovi caprini, equidi, suini, avicoli) con relativa rendicontazione sanitaria e tavole di rendicontazione per singola specie. Un capitolo è dedicato alle zoonosi, con particolare riferimento alla rabbia silvestre. La situazione sanitaria, analiticamente descritta, è corredata di riferimenti legislativi sia comunitari che nazionali.
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L'attività è risultata superiore del 142,7% rispetto al numero minimo di animali e prodotti di origine animale da campionare ai sensi dell'allegato IV della direttiva 96/23/CE e della decisione 97/747/CE (27.241) e del 111,3% rispetto alla programmazione predisposta dal Ministero (34.920). Sono state riscontrate 75 non conformità, pari allo 0,19% del totale dei campioni analizzati, di cui 35 per presenza di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (46,7%)
e 40 per residui di sostanze appartenenti alla categoria B (53,3%). Confrontando tale dato con quelli degli anni precedenti si evidenzia una diminuzione dei casi non conformi (0,22% nel 2009; 0,26% nel 2010) a fronte di una più intensa attività di monitoraggio del 2011 (33.552 analisi effettuate nel 2009 e 38.116 nel 2010). Il gruppo B1 (sostanze antibatteriche, comprese sulfamidici e chinolonici) rappresenta la principale causa di non conformità (34%).
A seguire, gli steroidi (A3) con il 31% e le altre sostanze e agenti contaminanti per l'ambiente (B3) con il 17%. Il Ministero della salute, Direzione Generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione rappresenta l'Autorità competente designata alla predisposizione annuale del Piano, in collaborazione con Regioni e Province Autonome, Laboratori Nazionali di Riferimento per i residui e Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.). ■
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28 Attualità Ricerca
VETERINARIA 28 | 2012
Dagli studi su lama e bovini passi avanti contro l’infertilità La ricerca veterinaria statunitense si è basata sulla scoperta della Montalcini econdo una nuova ricerca pubblicata su PNAS, una proteina, la NGF (Nerve Growth Factor) scoperta da Rita Levi Montalcini insieme con lo scienziato statunitense Stanley Cohen nei primi anni ’50, e per la quale ricevettero il premio nobel nell’86, ha un ruolo importante nella ricerca sulla fertilità.
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Un team internazionale di scienziati guidato da Gregg Adams, presso l’Università di Saskatchewan, ha scoperto che una proteina contenuta nello sperma agisce sul cervello femminile provocando l’ovulazione, ed è la stessa molecola che regola la crescita, le funzioni e la sopravvivenza delle cellule nervose. I mammiferi maschi hanno ghiandole sessuali accessorie che contribuiscono al liquido seminale, ma il
ruolo di questo fluido e le ghiandole che lo producono non erano ben compresi. “Dai risultati della nostra ricerca, ora sappiamo che queste ghiandole producono grandi quantità di una proteina che ha un effetto diretto sulle femmine”, dice Adams, professore di scienze biomediche veterinarie presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Saskatchewan.
Il team ha caratterizzato la proteina, chiamata fattore che induce l’ovulazione-(OIF), che è stata trovata nello sperma di tutte le specie di mammiferi analizzate finora. Ricercando questa proteina la squadra ha isolato l’OIF in mezzo a migliaia di altre proteine, tra cui il fattore di crescita nervoso (NGF) che si trova principalmente nelle cellule nervose di tutto il corpo. “Con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che sono la stessa molecola”, ha spiegato Adams. “Ancora più sorprendente è che gli effetti dell’NGF nella femmina non siano stati rilevati in precedenza, dal momento che è così abbondante nel plasma seminale.” L’OIF / NGF potrebbe funzionare in modo diverso da animale ad animale, ma è presente in tutti i mammiferi studiati fino ad ora, dai lama, ai bovini e ai koala, ai suini, conigli, topi, e agli esseri umani. Ciò implica che abbia un ruolo importante nella riproduzione in tutti i mammiferi. Proprio il funzionamento, il suo ruolo in diverse specie, e la sua rilevanza clinica nella sterilità umana sono alcune delle domande che rimangono senza risposta. L’OIF / NGF nel seme maschile agisce come un segnale ormonale, operando attraverso l’ipotalamo del cervello femminile e la ghiandola pituitaria. Questo stimola il rilascio di altri ormoni che segnalano alle ovaie di rilasciare un ovulo (o gli ovuli a seconda della specie). In questo ultimo studio, il team ha esaminato due specie: i lama e i bovini. Nei lama l’ovulazione è indotta cioè avviene solo quando le femmine sono state inseminate. Le mucche - e gli esseri umani - sono “ovulatori spontanei”, il che significa che un accumulo di ormoni regolare stimola il rilascio di un ovulo. “L’idea che una sostanza nel liquido seminale di un mammifero abbia un effetto diretto sul cervello femminile è nuova”, spiega Adams. “Quest’ultima scoperta amplia la nostra comprensione dei meccanismi che regolano l’ovulazione e solleva alcune questioni interessanti sulla fertilità.” (fonte: www.abruzzoweb.it/www.ncbi.nlm.nih.gov/p ubmed) ■
PREMIO YOUNG SCIENTIST a teramana Angela Di Cesare ha vinto lo Young scientist award. Il Consiglio europeo dei parassitologi ha premiato le sue ricerche. Il “Premio giovane scienziato” in Basic Parasitology le è stato attribuito in occasione della XI edizione dell'Emop, l'European multicolloquioum of Parasitology per lo studio New insights into the neglected lungworm Capillaria aerophila affecting pets, wildlife and humans, (Nuove acquisizioni su Capillaria aerophila, parassita polmonare degli animali da compagnia, della fauna selvatica e degli esseri umani), frutto delle ricerche svolte nell'ambito del Corso di Dottorato. Lo Young Scientist Award è un premio istituito dall'European federation of parasitologists come riconoscimento del valore scientifico di giovani parassitologi che lavorano in ambito umano e veterinario in istituzioni europee. Si tratta di uno dei sei riconoscimenti del Council of the european federation of parasitologists (Consiglio della federazione europea dei parassitologi), assegnati ogni quattro anni in occasione dell'Emop, che quest'anno si è tenuto dal 25 al 29 luglio a Cluj-Napoca, in Romania. Angela Di Cesare è dottoranda in Epidemiologia e diagnostica avanzata in patologia comparata presso il dipartimento di Scienze biomediche comparate dell'Università di Teramo.
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VETERINARIA 28| 2012
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Dalle Aziende
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Parco Sempione a Milano per la mini maratona benefica Advantix Running 2012: anche Francesco Facchinetti ai nastri di partenza insieme alle numerose coppie di cani e padroni di, anche in città. Ad animare la giornata anche i cani di Armen Khatchikian, fondatore della prima scuola italiana di Sleddog, i cani di VAB, Vigilanza Antincendi Boschivi, con le loro dimostrazioni e di SICS Scuola Italiana Cani Salvataggio, partner della manifestazione.
arco Sempione, a Milano, è stato letteralmente “preso d’assalto” dai cani e dai loro fedeli padroni che numerosissimi hanno partecipato il 10 giugno scorso ad Advantix Running 2012, la mini maratona non competitiva pensata da Bayer proprio per gli amici a 4 zampe. Francesco Facchinetti e Daniele Chiefa con il suo amatissimo Scott sono stati i testimonial di questa edizione 2012 partecipando alla mini maratona insieme a tutti gli altri concorrenti che, guinzaglio alla mano, si sono addentrati nel suggestivo parco milanese per correre, passeggiare e divertirsi insieme ai loro fedelissimi compagni di vita. “Forse non tutti sanno del mio grande amore per gli animali e per i cani in maniera particolare. È stato per me un vero piacere poter essere oggi testimonial di questa fantastica manifestazione pensata per i nostri amici a 4 zampe” ha dichiarato Francesco Facchinetti - “Mi ha colpito, inoltre, vedere quante persone abbiano deciso di partecipare a riprova del fatto che eventi di questo tipo hanno un grande richiamo ma soprattutto che l’amore per i nostri fedeli compagni è davvero smisurato”. Anche Claudia Ciotti, Responsabile Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano che ha patrocinato l’evento ha dichiarato: “Siamo molto contenti di aver appoggiato Advantix Running. Impegnati ogni giorno e in prima linea nella lotta in favore dei diritti degli animali, ritengo che iniziative come questa siano molto importanti per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prendersi cura della salute e del benessere degli amici a 4 zampe oltre che per suggerire un corretto e sano rapporto uomo/cane”. Cinque i chilometri percorsi, di oltre 400 partecipanti, 30 commissari di percorso, circa 4.000 visitatori e 11 premi assegnati: un successo incredibile anche quest’anno a dimostrazione di quanto questa manifestazione si sia ormai guadagnata il consenso di tutti coloro che amano prendersi cura dei propri fedeli compagni, praticare uno sport come la corsa e vogliono riscoprire la bellezza e il valore degli spazi ver-
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Francesco Facchinetti testimonial della manifestazione e Silvana Bonelli uno dei Medici Veterinari addetti alla postazione ANMVI.
Grazie alle numerosissime iscrizioni è stato possibile raccogliere Euro 2.065 donati alla SICS. Il ricavato verrà utilizzato per l’acquisto di una rescue acquabike, mezzo molto importante per l’attività di sorveglianza di una zona del Lago d’Iseo da parte della Scuola e dei suoi coraggiosissimi cani. Inoltre Bayer, durante la manifestazione, ha
annunciato la donazione di ulteriori Euro 2.000 all’associazione VAB (Vigilanza Anticendi Boschivi), fortemente impegnata nelle zone terremotate dell’Emilia dove l’operato dell’unità cinofila si è dimostrato di fondamentale importanza nella ricerca di persone scomparse e travolte dalle macerie. ■
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30 Calendario attività Dal 21 settembre al 21 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
21 - 23 SET 22 - 23 SET 23 SET 25 - 26 SET 30 SET 30 SET 5 - 6 OTT 5 - 7 OTT 6 - 7 OTT 7 OTT 7 OTT 7 OTT 7 OTT 8 - 9 OTT 12 - 13 OTT 12 - 14 OTT 12 OTT 13 - 14 OTT 13 OTT 14 OTT 14 OTT 15 - 17 OTT 16 OTT 17 - 20 OTT 18 - 19 OTT 20 OTT 20 - 21 OTT 21 OTT
1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA - Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca 12 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SCVI CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA. E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO? - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SICARV I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SIVAR LE VERIFICHE ISPETTIVE UFFICIALI SECONDO IL PACCHETTO IGIENE E LA NORMATIVA VIGENTE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PROFESSIONE: ONCOLOGO - Bolzano - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IL PANCREAS ENDOCRINO - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: No crediti - Per informazioni: IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SIVE CORSO PRATICO. “SEMEIOTICA ANESTESIA DIAGNOSTICHE” - Polo Universitario di Lodi - Via Dell’Università 6 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - Email: info@sive.it CORSO REGIONALE SCIVAC PUGLIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA - Trani- Hotel San Paolo al Convento - Via Statuti Marittimi 111 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Crowne Plaza Hotel, Padova - Via Po 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA ARGOMENTI DI CHIRURGIA NEL CONIGLIO E NEI RODITORI - “Sala polivalente” Via Ippolito D’Aste a Recco - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Hotel Klass, Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CONGRESSO NAZIONALE SIDEV IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN. GIULIA
IL PAZIENTE È ANEMICO E ADESSO? UNA GUIDA SEMPLICE ALL’APPROCCIO DELLE ANEMIE NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Hotel Franz - Viale Trieste 45 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC
CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - II EDIZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 10 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC / SISCA
SEMINARIO SISCA - LA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE, DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LAZIO - CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA - Roma, Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE “RECENTI SVILUPPI NELLA RIPRODUZIONE DEGLI EQUINI” - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it HEAD AND NECK CANCER - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
CORSO REGIONALE SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVE INCONTRO SIONCOV / SIODOCOV
CORSO SIVE
CORSO PRATICO: “ECO-DOPPLER IN RIPRODUZIONE EQUINA” - Crema - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
INCONTRO SISCA
ELEMENTI TEORICI SU ANSIA E FOBIA NELL’UOMO. CO-MORBILITÀ NELLA TRATTAZIONE DELLA PATOLOGIA IN UMANA. CONTRIBUTO TEORICO-PRATICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accr. ECM - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA
RIPRODUZIONE NEI PICCOLI ANIMALI - Bologna, Hotel Savoy - Via del Pilastro, 2 - ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AO MASTERCLASS COURSE ON PATELLAR LUXATION TREATMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INFEZIONI DA E.COLI VEROCITOTOSSICI: L’IMPORTANZA DEL CONTROLLO IN ALLEVAMENTO NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE ALIMENTARE - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici (NA) - ECM: Rich. Accr. - Per info: Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it 4° IT. ORTOPEDIA: III PARTE - OSTEOSINTESI INTERNA AOVET BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 29,5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PER DATORI DI LAVORO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it
INTERNATIONAL COURSE SCIVAC CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DEL MEZZOGIORNO ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO ANMVI CORSO ANMVI
CORSO ANMVI
CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
DALLA DIAGNOSI VISIVA SEMPLICE A QUELLA IMPOSSIBILE IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - NH Hotel Assago-MilanoFiori- ECM: No ECM- Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
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VETERINARIA 28 | 2012
la VETERINARIA
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
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SOLUZIONI
Dobermann Buldog
c d
Un corretto numero ed una corretta disposizione delle cassette igieniche e dei graffiatoi. Un corretto numero ed una corretta disposizione di giochi in elevazione, scatole, tappetini interattivi, e così via. Tutte le risposte precedenti.
QUIZ 1
Golden retriever
Un corretto numero ed una corretta disposizione dei punti cibo e dei luoghi di isolamento.
Risposta corretta: a) Incontro SIOVET: “Ortopedia e traumatologia pediatrica” – Cremona, 1-2 Marzo 2008
Pastore tedesco
a b
QUIZ 2
a b c d
2. Nella terapia comportamentale del gatto che cosa s’intende con il termine arricchimento ambientale?
Risposta corretta: d) Incontro del Gruppo di Studio di Fisioterapia e riabilitazione: “Ciò che ruota intorno alla fisioterapia” - Cremona, Febbraio 2010
1. In quali delle seguenti razze si può verificare sia la mancata unione del processo anconeo (UAP) che la frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna (FCP)?
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