Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 29

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la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Brevi RIFORMA Il 13 settembre sarà presentata una prima bozza di testo base per la riforma delle professioni. La esaminerà un Comitato parlamentare. Le anticipazioni parlano di un superamento definitivo del Ddl Mastella, emendato in almeno 15 punti, e di passaggio dalla legge delega alla legge quadro. Mantini: “siamo sollecitati dalla direttiva europea sul riconoscimento delle qualifiche”.

ANAGRAFE EQUINA Il 1° agosto la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l’Intesa sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro delle salute, relativo al manuale operativo per la gestione dell’anagrafe equina.

IANÌ È in Gazzetta Ufficiale la nomina con decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, del dott. Ettore Ianì a commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative volte a fronteggiare le conseguenze dell'encefalopatia spongiforme bovina ed altre emergenze zootecniche. La nomina varrà fino al 31 dicembre 2007.

UNIRE Il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro delle politiche agricole e forestali, Paolo Di Castro, l’avvio della procedura per la nomina del dott. Goffredo Sottile a Presidente dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine- UNIRE.

H5N2 Il blocco dell'importazione del pollame italiano in Russia è stato giudicato dalle autorità italiane e comunitarie come “sproporzionato”. Lo stop era scattato per un focolaio di H5N2 in un allevamento del ravennate nell'ambito del piano di monitoraggio per l'influenza aviaria. Immediate le misure di isolamento e abbattimento dei capi.

AFTA Il Comitato Veterinario dei 27 Stati Membri ha limitato l’embargo contro l'afta epizootica nel Regno Unito e annunciato che “le esportazioni di animali vivi, carne e latticini dal territorio della Gran Bretagna potranno riprendere, eccetto che dalla zona di 10 km attorno alla contea del Surrey”. I focolai sarebbero stati causati da fughe di virus da laboratori inglesi per la ricerca del vaccino.

VET NURSE CLINIC A Londra ha aperto la prima veterinary nurse clinic: consulenze e prevenzione prima di ricorrere ad un medico veterinario: controlli sui cuccioli, cure dentarie, diete e consigli per la socializzazione dell’animale. L’obiettivo dichiarato di Miss Hina Patel è di innalzare il profilo dell’infermiere veterinario e offrire un’alternativa al medico veterinario giudicato “troppo caro”.

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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 29, dal 27 agosto al 2 settembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Iniziativa dell’On. Mancuso

LEAVET: una proposta di legge In Parlamento il progetto dell’ANMVI: prestazioni in regime di convenzione e incentivi al possesso animale

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Si torna in battaglia per l’IVA arà avviata in autunno dall’ANMVI una campagna di sensibilizzazione dei politici nazionali ed europei sull’IVA veterinaria. A cominciare dalle Politiche Comunitarie. Questa estate la Corte di Giustizia Europea ha offerto alla Categoria un ottimo spunto per riprendere la battaglia per la riduzione dell’aliquota che grava sulle prestazioni veterinarie. Il Legislatore europeo punta infatti all’armonizzazione dei vari regimi impositivi dei Paesi membri e spetta ai giudici, che chiedono prelievi omogenei, il compito di garantire l’uniformità dell’imposta. L’IVA veterinaria è decisamente disarmonica: si va dal 20% di aliquota applicata sulle prestazioni in Italia e Austria, al 5% nella Repubblica Ceca, 7% in Spagna, 8% in Grecia, fino al 25% in Danimarca. Le disparità sono evidenti, specie se si considera che non sono presenti solo sulle prestazioni mediche, ma anche su farmaci e pet food. È l’occasione per sensibilizzare la politica, naturalmente in direzione di una scelta d’aliquota al ribasso, uniformandosi alla percentuale più bassa possibile. L’uniformità impositiva nei settori del farmaco e del pet food, inoltre, consentirebbe di incentivare il possesso degli animali da compagnia, avrebbe risvolti positivi sotto il profilo gestionale e fiscale per il medico veterinario e potrebbe far finalmente decollare il pet corner e l’istituto della dispensazione diretta del farmaco. L’IVA è oggetto di particolare attenzione perché è la principale imposta sui consumi. L’assunto dei giudici della Corte Europea è che se si vuole instaurare una reale libera circolazione dei beni, dei servizi, dei cittadini e delle professioni intellettuali è indispensabile che si creino le condizioni comuni per non falsare la libera concorrenza. Potrà essere una direttiva, una decisione o un regolamento, ma l’Europa è determinata a pervenire ad un’applicazione uniforme dell’imposta sul valore aggiunto. Il discorso si collega inevitabilmente al recepimento della Direttiva Zappalà avvenuto a luglio: il Ministro per le Politiche Europee, Emma Bonino, ha portato in Consiglio dei Ministri la sua proposta di recepimento della Direttiva n. 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Il testo riguarda le cosiddette professioni “regolamentate”, quelle cioè il cui esercizio è consentito solo a seguito dell’iscrizione in albi, e permetterà ai veterinari europei, entro ottobre, di esercitare negli Stati Membri con minori difficoltà burocratiche. E proprio il Ministro Bonino si è distinta per la sua determinazione a far rispettare in Italia le regole europee. Cercheremo dunque di sfruttare al massimo il quadro comunitario, cominciando col rivendicare uno spazio di attenzione da dedicare alla veterinaria e facendo pressione affinché le regole della libera circolazione e della concorrenza portino a quei risultati che i tanto invocati principi della tutela e del benessere animale non hanno mai prodotto. Come è noto, mentre le prestazioni mediche sull’uomo sono IVA esenti, quelle sull’animale sono ancora considerate alla stregua di un bene superfluo. E per una UE che onora gli animali nel proprio Trattato Costituzionale, la mano pesante del Fisco sulla loro salute suona molto stonata.

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PUNTIAMO ALLA CONCILIAZIONE Abbiamo più volte scritto su questa rivista che le contestazioni dei clienti, soprattutto nel settore degli animali da compagnia, sono in continuo aumento al punto da diventare un problema realmente preoccupante. Da un lato vi è l’emulazione delle continue denunce, con richieste milionarie di danni, nei confronti dei nostri cugini medici che trovano sempre più spazio sui mezzi di informazione, dall’altro una maggior attenzione verso la salute ed il benessere degli animali ed anche una più ampia ed approfondita, anche se spesso distorta, informazione acquisita da Internet. Rispetto ad altre categorie professionali, inoltre, noi non abbiamo alcun senso di appartenenza alla categoria o di mutua solidarietà con i colleghi. Appena ci capita di dover dare un parere sul comportamento di un collega siamo subito pronti a criticarlo alimentando nei proprietari la convinzione che una contestazione è il minimo che si possa fare per punire la sua incapacità. Tante volte abbiamo sollecitato i colleghi alla sottoscrizione di una polizza di RC professionale e soprattutto a mantenere comportamenti inatta-

cabili sia per quanto riguarda le procedure eseguite sia per la conservazione della documentazione relativa. Difendersi da una denuncia, spesso anche immotivata o non giustificata, è sempre molto difficile, se non impossibile, quando non si ha una cartella clinica, non c’è una ricevuta fiscale, non si ha una polizza o addirittura, come è capitato, non si hanno neppure i dati di chi ci ha portato l’animale. Che la situazione si stia deteriorando lo vediamo dal forte incremento di telefonate che ci arrivano da colleghi che si trovano a dover affrontare contestazioni o denunce. Gli Psicologi, per superare questi problemi ed evitare situazioni spiacevoli, complicate e costose, hanno creato una procedura di conciliazione costituendo una Commissione mista consumatori/professionisti che giudicherà i vari ricorsi sulla base di una Carta dei diritti dei consumatori approvata dal Consiglio Nazionale degli Psicologi e le varie associazioni in rappresentanza dei clienti. Stavamo pensando che potrebbe valer la pena, e ci permettiamo di suggerirlo alla FNOVI, riflettere su questo e■ sempio.

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Gianni Mancuso ha presentato la proposta di legge “Leavet”

Per una medicina veterinaria di base in convenzione Prestazioni per cani e gatti, randagi e di proprietà. Protagoniste le strutture veterinarie private

stata assegnata alla Commissione Affari Sociali della Camera la proposta di legge Disposizioni per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria in regime di convenzione e agevolazioni tributarie in favore dei proprietari di animali d’affezione firmata dal Collega-parlamentare On. Gianni Mancuso.

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Si parte dai “LEAVET” La proposta ricalca il progetto LEAVet, ideato dall’ANMVI per realizzare un sistema di erogazione di prestazioni di medicina veterinaria di base in regime di convenzione, che utilizzi e valorizzi le strutture veterinarie private presenti sul territorio nazionale. La presentazione della proposta di legge analizza diffusamente i presupposti del progetto: l’innalzamento della considerazione giuridica dell’animale da compagnia nella società delle persone e la necessità di convivenze garantite da adeguati standard sanitari; la diffusione di cani e gatti nelle case italiane e, per contro, la persistenza del fenomeno del randagismo; le risorse finanziarie si sprecano, senza che si sia mai colta l’opportunità di appoggiarsi alle strutture veterinarie private per un progetto complessivo di medicina veterinaria di base. Due le articolazioni del progetto: un decisivo intervento di lotta al randagismo e l’incentivazione della detenzione legale e responsabile dei cani e dei gatti di proprietà promuovendo il rispetto degli obblighi di legge (quali l’identificazione dell’animale) e agevolando le fasce di proprietari economicamente più deboli.

Detrazioni fiscali sul pet food ltro che consumo di lusso. Nella proposta di legge l’alimentazione dei cani e dei gatti viene agevolata e le spese sostenute per l’acquisto di prodotti alimentari per animali d’affezione possono essere detraibili: “Ai fini della detrazione la spesa relativa all’acquisto di prodotti alimentari deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente le specificazioni della natura, qualità e quantità di beni acquistati”.

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Non è la mutua Diversamente da analoghe progettualità avanzate nel tempo, quella dell’On. Mancuso non è una proposta finalizzata a realizzare la “mutua degli animali”. Non si pensa infatti alle strutture veterinarie pubbliche, non si suggerisce la creazione di inutili, ridondanti e costosi ospedali veterinari pubblici, ma si vuole orientare la popolazione animale beneficiaria verso il patrimonio scientifico-tecnologico e organizzativo-strutturale delle strutture veterinarie private già presenti sul territorio in circa 6.500 realtà. Non rientra nelle finalità del pubblico l’erogazione di prestazioni veterinarie su animali di proprietà e senza dubbio comporta difficoltà organizzative e di gestione. Le pubbliche amministrazioni (regioni, province, comuni) potrebbero invece avvalersi di una rete di strutture veterinarie private di riferimento, individuata sul territorio con la collaborazione degli ordini veterinari provinciali e delle autorità competenti al rilascio dell’autorizzazione.

La sanità privata fa sanità pubblica “Non è più differibile il coinvolgimento sistematico, coordinato e organizzato delle strutture veterinarie private nel sistema salute-animale. È anche incongruo e deprecabile sprecare un patrimonio di competenze (e di strutture) distribuito su tutto il territorio nazionale, mentre appare poco lungimirante non coinvolgere nel campo della sanità pubblica questi professionisti. Nel nostro Paese sono presenti circa 6.500 strutture sanitarie autorizzate, rispondenti ai requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per l’erogazione delle prestazioni veterinarie. Tale coinvolgimento non si è ancora perfezionato”. Lo si legge nella presentazione della proposta di legge, per sottolineare la necessità di creare una rete nazionale di strutture veterinarie private alle quali ricorrere sistematicamente nell’affrontare progetti di tutela animale e lotta al randagismo. In troppe occasioni le amministrazioni, centrali-regionali e locali, hanno trascurato la presenza della professione veterinaria, magari privilegiando interlocutori non sempre all’altezza dei problemi. “Occorre quindi consolidare la consapevolezza che le strutture veterinarie private operano anche

per il soddisfacimento di obiettivi di sanità animale e di sanità pubblica. Il patrimonio di dotazione tecnico-strumentale e di professionalità clinica presente nella medicina veterinaria privata non viene così utilizzato, mentre potrebbe essere opportunamente messo al servizio di tutta la popolazione animale, delle pubbliche amministrazioni, dei proprietaridetentori e della collettività”. Le risorse finanziarie Il costo di mantenimento di un cane nei ricoveri è di circa 1.000 euro all’anno. Si stima che la spesa proiettata su scala nazionale sia di circa 45 milioni di euro all’anno. “È nell’attuale gestione delle risorse economico-finanziarie pubbliche che si ravvisano le principali criticità”. A ciò vuole porre rimedio l’ultima Legge Finanziaria che indica le sterilizzazioni come la destinazione prioritaria delle somme che i Comuni ricevono dalle Regioni per la lotta al randagismo, un fenomeno che - lungi da far pensare a nuovi canili e a nuove strutture pubbliche - andrebbe inteso come termine e non come fonte, in non pochi casi, di speculazioni. Gli strumenti di finanziamento Il primo strumento di finanziamento è quindi da individuare, in via di principio, in un virtuoso impiego di risorse finanziarie pubbliche, evitando investimenti inutili e favorendo quelli che garantiscono un ritorno in termini di risparmio della spesa pubblica. Il secondo strumento è dato dal recupero a medio termine dei costi di cui si grava la collettività per il fenomeno del «randagismo di ritorno», ovvero l’abbandono conseguente alla mancanza di responsabilizzazione del proprietario o allo smarrimento di animali non più ricondotti al proprietario (anche in ragione di carenze nel sistema dell’anagrafe). Fondo di solidarietà nazionale E per gli animali di proprietà? Per le prestazioni di base in convenzione rivolte a cani e gatti di proprietà si tratta di realizzare appositi strumenti di finanziamento, avendo circoscritto la platea dei beneficiari aventi diritto. La proposta di legge prevede quindi l’istituzione di un Fondo di solidarietà nazionale per gli animali d’affezione. “È istituito presso il Ministero della salute il Fondo di solidarietà nazionale per gli animali d’affezione, allo scopo di provvedere al finanziamento delle convenzioni. Al Fondo è assegnata la somma di 5milioni di euro per l’anno 2007. Per gli anni successivi al 2007, la dotazione finanziaria del Fondo è determinata dalla legge finanziaria. All’onere derivante dall’attuazione della legge si

Sintesi della proposta Prestazioni di medicina veterinaria di base: tutte le prestazioni richieste a) per l’adempimento degli obblighi posti in capo ai proprietari dalla normativa vigente; b) per le finalità di cui alla legge 14 agosto 1991, n. 281; c) per le finalità di prevenzione e di profilassi veterinarie. Sulla base di questi criteri, il ministero della salute elencherà per decreto le prestazioni di base in convenzione. Erogatori: i medici veterinari iscritti all’albo professionale operanti presso le strutture veterinarie private convenzionate. Strutture veterinarie convenzionate: hanno diritto all’accesso al regime di convenzione le strutture veterinarie private autorizzate ai sensi della normativa vigente. Le modalità di accesso vengono disciplinate con decreto del ministero della salute. Beneficiari: i cani e i gatti di proprietà detenuti legalmente a scopo di compagnia, gli animali randagi o comunque non di proprietà (cani randagi ricoverati presso le strutture di cui alla legge 281, gatti appartenenti a colonie feline riconosciute dalle aziende sanitarie locali o ricoverati nelle strutture di cui alla legge 281, cani e gatti detenuti in strutture, canili e gattili, con finalità protezionistiche convenzionate con gli enti locali), cani adibiti ai sensi di legge alla guida di persone non vedenti; cani e gatti impiegati ai sensi di legge in attività di terapia assistite e in attività finalizzate alla cura e alla riabilitazione del malato. Regime di convenzione: pagamento di una quota minima, da parte dei proprietari aventi diritto all’erogazione di prestazioni veterinarie di base, stabilita con Decreto del Ministero della Salute. Proprietari aventi diritto: a) quando hanno un reddito complessivo lordo non superiore a 15.000 euro annui; b) sono titolari di pensione sociale; c) hanno superato i sessanta anni di età e sono titolari di pensione minima; d) sono membri di nuclei familiari comprendenti più di due figli a carico; e) sono disoccupati o non occupati. i proprietari autocertificano, la sussistenza di almeno uno dei requisiti previsti nonché la loro situazione reddituale e patrimoniale, determinata mediante l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Con decreto della Salute vengono definite le modalità di accesso alle prestazioni in convenzione. Le tariffe veterinarie: per la determinazione delle tariffe delle prestazioni di medicina veterinaria di base si applicano le disposizioni del Decreto Bersani che all’articolo 2, comma 2, prevede la fissazione di tariffe per le prestazioni erogate in regime di convenzione con il SSN. Il costo delle prestazioni di base in convenzione viene stabilito per decreto dal Ministero della Salute. IVA veterinaria al 10%: si propone la modifica del DPR 633/1972 Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto, inserendo le prestazioni di medicina veterinaria di base fra i beni e i servizi soggetti all’aliquota del 10%.

L’anagrafe felina l testo contiene una proposta innovativa come l’istituzione dell’anagrafe felina, istituto ancora non disciplinato da un provvedimento normativo, benché alcune amministrazioni territoriali abbiano avviato sperimentazioni in tal senso. “Le regioni disciplinano con propria legge, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’istituzione dell’anagrafe dei gatti presso i comuni o le aziende sanitarie locali, nonché le modalità per l’iscrizione a tale anagrafe e per il rilascio al proprietario o al detentore della sigla di riconoscimento del gatto, da realizzare mediante inserimento di un microchip”.

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provvede mediante l’utilizzazione delle maggiori entrate tributarie realizzate nel 2007 e derivanti dalla lotta all’evasione fiscale”. Commissione nazionale Con decreto del Ministro della salute è istituita presso il Ministero della salute la Commissione nazionale per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria di base in regime di convenzione. La Commissione è composta da quattro membri, nominati in base ai seguenti criteri:a) un rappresentante del Ministero della salute, con funzioni di presidente; b)

un membro designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; c) il presidente della federazione nazionale degli ordini veterinari italiani (FNOVI), o un suo delegato; d) il presidente dell’associazione veterinaria maggiormente rappresentativa in ambito nazionale, o un suo delegato. La Commissione predispone una relazione annuale per il Ministro della salute sull’attuazione della legge, compie verifiche e propone aggiornamenti al decreto attuativo del Ministero della Salute. ■


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Intesa Stato-Regioni sul nuovo sistema ECM. Partirà nel 2008

L’ECM volta pagina: nuove regole dopo sei anni di sperimentazione Ma il vecchio assetto varrà ancora per tutto il 2007

osì com’è, come l’abbiamo conosciuto in questi anni, il sistema di educazione continua in medicina (ECM) andrà avanti fino al 31 dicembre di quest’anno. Dopo di che sarà veramente finita: la sperimentazione lascerà il posto ad un nuovo assetto sul quale c’è già il benestare della Conferenza Stato-Regioni (Intesa dell’1 agosto 2007). La formazione continua viene così precisata nei suoi fondamenti normativi (adeguamento al Titolo V della Costituzione, rafforzamento e chiarimento del decreto istitutivo 502/92) e nei suoi principi ispiratori: “è uno strumento importante di cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi”. Si consolida il ruolo dell’Ordine professionale, si fa leva sull’auto-responsabilizzazione dei singoli operatori sanitari, si chiarisce il ruolo dei provider e delle istituzioni che governano il sistema. L’intento è di “passare ad un sistema rivolto al miglioramento della qualità dell’offerta formativa”. Vediamo in dettaglio le novità principali. I corsivi sono citazioni dal testo dell’Intesa Stato Regioni per il riordino della formazione continua in medicina.

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Avvio a regime nel 2008 Ci sarà una fase di transizione iniziale per consentire il graduale passaggio dal vecchio al nuovo sistema. Una prima tappa di verifica sarà il 30 giugno 2008. La svolta sarà segnata dalla conclusione del processo di accreditamento dei provider. Fin da ora le Società Scientifiche con ampia rappresentatività ed or-

ganizzazione sotto il profilo nazionale possono già proporsi per diventare provider riconosciuti. Al riguardo manca però una legislazione specifica: i criteri di riconoscimento ideati a suo tempo dal ministero della salute sono stati bocciati dalla giurisprudenza, per cui si tratterà di “ridefinire un percorso di riorganizzazione delle Società Scientifiche italiane”, attualmente in numero eccessivo, spesso poco rappresentative, ad eccessiva parcellizzazione e concorrenza. Due tipi di obiettivi formativi “Il professionista della sanità ha il diritto/dovere di acquisire crediti ECM su tematiche coerenti con il proprio lavoro”. L’aggiornamento dovrà pertanto essere finalizzato ad obiettivi formativi specifici, scelti individualmente sulla base dello specifico professionale. Dovrà anche tenere conto degli obiettivi formativi generali legati alla programmazione sanitaria (Piani Sanitari Nazionali, Regionali e Aziendali). Per la formazione specifica il singolo professionista si rifarà a scelte individuali coerenti con il proprio ambito di lavoro. Per la formazione finalizzata agli obiettivi formativi generali verranno predisposti appositi Piani formativi nazionali o regionali che orientano l’aggiornamento. Le quote sono tendenzialmente: 20% di obiettivi nazionali, 50% di obiettivi regionali e aziendali, 30% di obiettivi individuali.

Pianificare il proprio aggiornamento “È importante che il processo ECM non sia estemporaneo ma

sia organizzato e pianificato”. Il nuovo assetto prevede la pianificazione del proprio aggiornamento attraverso la predisposizione di un Dossier Formativo (Df) su base triennale. Lo predispongono sia i dipendenti pubblici e convenzionati (in tal caso viene valutato dall’azienda in cui lavorano) sia i liberi professionisti (in tal caso viene valutato dall’Ordine professionale). Il Dossier Formativo “è lo strumento di programmazione e valutazione del percorso formativo del singolo operatore (individuale) e del gruppo di cui fa parte (équipe o network professionale). Non è un portfolio delle competenze, ma è comunque correlato al profilo professionale e alla posizione organizzativa”. (v. box). I dipendenti e convenzionati elaborano il proprio DF nell’ambito della struttura di appartenenza, secondo bisogni individuali e strategie aziendali (Piano della formazione aziendale) e sotto la supervisione di organismi direttivi preposti alla formazione continua. Un Rapporto annuale sulla formazione aziendale darà conto dell’andamento della formazione continua in ambito aziendale. Nel caso dei liberi professionisti, invece, “la funzione di programmazione e valutazione della formazione continua è svolta in modo esclusivo da apposite Commissioni degli Ordini professionali che siano diretta espressione delle specifiche professioni o profili professionali coinvolti”. Formazione “blended” La formazione residenziale, come i seminari e i congressi sono da anni la forma più comune dell’aggiornamento, ma non quella più apprezzata dal Ministero. Si legge nell’intesa che questi eventi “sono poco efficaci e abbastanza costosi (viaggi, alberghi, assenza dal lavoro) anche in relazione all’impatto e alle ricadute non sempre vantaggiose e sostenibili ”. Meglio una formazione blended: specie quando i presenti sono tanti è meglio “mescolare” tipologie di formazione diverse. Ad esempio la formazione residenziale interattiva con discussione di casi clinici. Benissimo l’autoapprendimento attraverso riviste scientifiche e piattaforme informatiche: “oggi è utile differenziare le metodologie ECM”, pertanto avranno il riconoscimento ecm anche forme di aggiornamento nuove che fino ad ora non davano crediti. Ad esempio gli stage, le attività di ricerca, l’autoapprendimento (fad senza tutor o fad interattiva con tutor), docenze e partecipazione a “gruppi di miglioramento” per esempio commissioni di lavoro. Sarà la Commissione Nazionale ECM a dare indicazioni di utilizzo, ovvero il numero massimo di crediti acquisibi-

Nessun obbligo senza la detraibilità “La nostra Associazione darà indicazione alla Categoria dei medici veterinari privati di considerare effettivamente sussistente l’obbligo ECM solo quando contestualmente ad esso saranno concretamente attuabili modalità di totale recupero fiscale”. In data 22 agosto 2007, il Presidente dell’ANMVI ha scritto al Ministro della Salute, Sen. Livia Turco e ai Sottosegretari di Stato alla Salute, Patta e Zucchelli, in merito all’Accordo Stato Regioni per il riordino della Formazione continua in Medicina ed in particolare sull’obbligo per i liberi professionisti di conseguire i crediti ECM. Scrive il Presidente dell’ANMVI: “letto con molta attenzione il testo dell’Accordo per il riordino della Formazione continua in medicina approvato in Conferenza Stato-Regioni il 1 agosto u.s., ci dispiace dover constatare che, mentre da un lato viene definito l’obbligo di acquisizione dei crediti ECM anche per i liberi professionisti veterinari, poco o nulla è stato fatto per rendere tale onere adeguato alle specifiche esigenze di questa categoria di operatori sanitari. L’assetto delineato dal citato Accordo continua a risentire del fatto di essere stato pensato e voluto per i Medici e per i Medici del SSN, senza tener in debito conto le enormi differenze con Veterinari e con il settore privato”. Secondo l’ANMVI solo una richiesta fra le tante avanzate è stata inserita nell’Accordo: quella riguardante la possibilità di una congrua de-fiscalizzazione degli oneri sostenuti per la partecipazione ad attività accreditate e in ragione del debito da assolvere. “Si condivide pertanto l’assunto contenuto nell’Accordo - scrive Scotti - in base al quale “nessun onere deve ricadere sui professionisti destinatari di un obbligo normativo”. Riteniamo infatti che sia giusto e doveroso che tutti i costi sostenuti per l’aggiornamento ECM - e non solo quelli per le iscrizioni agli eventi formativi - possano essere totalmente recuperati a livello fiscale. Ne consegue che la nostra Associazione darà indicazione alla Categoria dei medici veterinari privati di considerare effettivamente sussistente l’obbligo ECM solo quando contestualmente ad esso saranno concretamente attuabili modalità di totale recupero fiscale. Sarebbe infatti una discriminazione inaccettabile l’acconsentire che i sanitari dipendenti pubblici possano aggiornarsi senza alcun costo ed in giornate lavorative regolarmente retribuite, mentre gli operatori privati fossero costretti a sostenere oneri di spesa per la formazione ECM nonché perdite economiche per le giornate sottratte all’attività professionale. Sarebbe d’altra parte impensabile credere che questi costi possano ancora una volta ricadere, sia pure in parte, sui provider che devono già far fronte ai rilevanti costi gestionali del sistema ECM. Ogni diversa decisione in merito, essendo fortemente discriminante e penalizzante per gli operatori del settore privato, troverà la nostra ferma contrarietà”.

li su un dato argomento e con una data modalità formativa. Un 20% dei crediti da conseguire su base triennale dovrà, ad esempio, essere maturato nell’ambito di argomenti generali come la deontologia, la legislazione, il managing, l’informatica e la lingua inglese. I liberi professionisti “Il sistema ECM riguarda anche i liberi professionisti che possono trovare in esso un metodo di formazione continua e uno strumento di attestazione della propria costante riqualificazione professionale”. Anche i liberi professionisti “sono impegnati ad assolvere l’obbligo della formazione continua essendo eguali le loro responsabilità deontologiche e legali nei confronti dei pazienti e della qualità delle prestazioni sanitarie erogate”. Andranno definiti per loro modalità ed incentivi “che servano a facilitare l’acquisizione della necessaria formazione continua. Lo svolgimento di attività ecm andrebbe accompagnato da misure di congrua defiscalizzazione degli oneri sostenuti per la partecipazione ad attività accreditate in ragione del debito da assolvere, atteso che in via di principio

nessun onere deve ricadere sui professionisti destinatari di un obbligo normativo”. Con quali risorse? Il ministero della salute immagina ad esempio di recuperare dal minisitero dell’economia le “ingenti somme”, circa 85 milioni di euro, versate dai provider nel periodo sperimentale. Altre risorse per il finanziamento del sistema deriveranno dai contributi pagati dai provider per essere accreditati e dalle sponsorizzazioni. Conflitto di interessi permettendo. Crediti sempre nazionali Sia che siano stati conseguiti presso un provider accreditato a livello regionale o presso un provider nazionale, i crediti formativi avranno valenza nazionale. 50 crediti all’anno “Approssimativamente” 1 credito corrisponde ad 1 ora di aggiornamento. L’unità di misura adottata per misurare i crediti è il tempo, ma si dovrà raggiungere il numero di crediti richiesti nel triennio 2008-2010 (ovvero 50 crediti all’anno per un totale di 150 crediti nel triennio) facendo attenzione alle indicazioni della Commissione


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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 ATTUALITÀ su argomenti e tipologie didattiche. Secondo il Ministero, 50 crediti all’anno corrispondono ad una settimana all’anno dedicata all’aggiornamento. Nel 2008 andranno acquisiti 50 crediti: minimo 30 massimo 70 crediti. In caso di crediti conseguiti all’estero, saranno riconosciuti solo nella misura del 50% del totale attribuito all’evento straniero. Sarà compito del singolo professionista che li ha maturati provvedere al loro inserimento nell’anagrafe dei crediti. I provider L’accredito dei provider, ovvero il loro “riconoscimento pubblico”, abilita questi ultimi “a realizzare attività didattiche per l’ECM e ad assegnare direttamente i crediti ai partecipanti”. L’accreditamento dei provider può avvenire su base regionale - se operano solo in una determinata regione- oppure su base nazionale. I provider che operano in due o più regioni devono chiedere l’accreditamento nazionale. I requisiti minimi di accredito sono gli stessi in tutto il territorio nazionale. I provider attribuiranno direttamente i crediti sulla base di parametri che saranno forniti dalla Commissione ECM. “La responsabilità della trasmissione dei dati per la registrazione dei crediti è del provider accreditato (la sua capacità di ottemperare a questo obbligo rientra tra i requisiti di accreditamento) “. Il provider dovrà inoltre assicurare la trasmissione per via informatica dei crediti alle anagrafi, sia regionale che nazionale, nel primo caso all’organismo regionale accreditante, nel secondo caso al Cogeaps. Le anagrafi regionali e quella nazionale saranno interconnesse. Sarà solo l’anagrafe nazionale a contenere la registrazione complessiva dei crediti individuali. Le anagrafi regionali contribuiranno alla creazione di statistiche territoriali e al-

l’analisi provinciale e regionale del sistema. I provider saranno inseriti in un elenco pubblico, liberamente consultabile, nel quale saranno pubblicate anche eventuali sanzioni e censure a carico dei provider medesimi in caso di controlli con esiti negativi. Gli Ordini Confermata la loro presenza nella Commissione Nazionale ECM. Quali enti pubblici previsti dall’ordinamento giuridico, hanno “compiti di garanzia e tutela verso i cittadini delle attività dei professionisti coinvolti nell’ECM”. Gli Ordini “sono soggetti del tutto legittimati ad esercitare una propria funzione di responsabilità a garanzia dei professionisti e delle attività da questi svolte verso i cittadini”. Con particolare riferimento ai liberi professionisti, gli Ordini territoriali valutano il Dossier formativo degli iscritti al fine di certificare l’avvenuto conseguimento dei crediti. Inoltre, gli Ordini possono rivestire anche la funzione di produttori di formazione continua “limitatamente agli aggiornamenti su etica, deontologia e legislazione“. La certificazione dei crediti Gli Ordini non registrano i crediti (la registrazione in anagrafe è un compito del provider) ma certificano i crediti formativi. Tale funzione è conclusiva e si basa sulla verifica del Dossier formativo (ovvero che sia stato elaborato tenendo conto del numero di crediti acquisibili, della suddivisione per tipologie di aggiornamento, degli obiettivi formativi, ecc.) e sull’accesso alle anagrafi dei crediti: “gli Ordini territorialmente competenti si avvalgono del sistema delle anagrafi (anagrafi dei crediti sia regionali che nazionale ndr) nel loro complesso per l’esercizio della loro funzione certificativa“. Se il Dossier è conforme agli indirizzi di

30 crediti nel 2007 ’anno in corso si chiuderà secondo le vecchie regole. Per l’anno 2007 è confermato il debito formativo per gli operatori sanitari fissato in n. 30 crediti formativi (minimo quindici, massimo sessanta crediti formativi). Ciascun operatore può acquisire il numero di crediti formativi a completo adempimento del debito formativo, fissato nel numero globale di 150 crediti, per il periodo sperimentale 2002-2007. I crediti formativi già acquisiti dagli operatori sanitari in numero eccedente rispetto a quello stabilito per il predetto periodo 2002-2006, possono valere ai fini del debito formativo stabilito per l’anno 2007.Per il periodo 2002-2007 il numero complessivo di crediti necessari a saldare il debito formativo è 150.

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Ad ognuno il suo Dossier ’elaborazione e la tenuta di un Dossier Formativo (DF) è una delle principali novità documentali del nuovo sistema ECM. Si tratta di un documento di programmazione triennale, individuale, dell’aggiornamento, che documenta il piano formativo di ciascun operatore sanitario, i crediti conseguiti e i risultati raggiunti. Il DF documenta: l’individuazione del piano formativo in cui sono indicati gli obiettivi formativi programmati dal sanitario in funzione delle aree e dei campi di apprendimento e degli indirizzi prioritari rispondenti ai suoi bisogni individuali; la periodica e sistematica attività di verifica che verrà fatta dagli organismi preposti alla registrazione e alla certificazione dei crediti con acquisizione della documentazione relativa alle attività ecm svolte dal professionista; la valutazione triennale dei risultati del percorso da parte degli organi tecnico professionali preposti alle verifiche delle attività.

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aggiornamento ecm e i crediti sono correttamente presenti nelle anagrafi, l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento viene certificato. L’Ordine può rilasciare su richiesta dell’iscritto un atto scritto. Incentivi e sanzioni “Questi aspetti del sistema, correlati alla previsione di un obbligo legislativo sono al momento largamente indefiniti“. Il principio è che i professionisti debbano aggiornarsi in base a motivazioni professionali e non perché spinti da ragioni economiche, di carriera o per la presenza di sanzioni e incentivi. La Commissione promuoverà comunque un confronto con i soggetti interessati al fine di definire proposte in ordine a un sistema di incentivi e sanzioni “per sviluppare l’impegno dei professionisti in ordine ai processi formativi ecm”. La Commissione nazionale Resta un organismo centrale della governance del sistema e sarà accasato presso l’ASSR, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. Ne sono parte gli Ordini ed è quindi confermata la presenza della FNOVI nella figura di un “esperto designato”. Tale esperto deve essere designato “d’intesa con i soggetti maggiormente rappresentativi nell’ambito delle categorie professionali effettivamente preposte all’erogazione delle prestazioni sanitarie previste dal SSN, compresi nel programma ecm“. La Commissione sarà supportata da una Consulta nazionale della Formazione permanente composta da rappresentanze sindacali, di Società Scientifiche Accreditate, provider accreditati, università, enti. Tutte le decisioni della Commissione dovranno essere approvate dalla Conferenza Stato Regioni. Altri organismi sono il Comitato tecnico delle regioni che assicura la partecipazione delle regioni al sistema ecm, il Cogeaps e l’Osservatorio nazionale della formazione continua in sanità per il costante monitoraggio, in collaborazione anche con gli ordini territoriali, delle attività svolte; responsabile dell’osservatorio è il coordinatore degli assessori alla sanità che si avvale di esperti in formazione indicati dalla Conferenza Stato Regioni e dal comitato di presidenza della commissione ecm. Appositi interventi legislativi L’attuazione del “Riordino del Sistema di Formazione Continua” è comunque subordinata alla definizione di appositi interventi legislativi da adottarsi senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica previa verifica e dimostrazione della effettiva sostenibilità delle iniziative di spesa non ricomprese nella legislazione vigente nell’ambito delle risorse che saranno complessivamente disponibili, anche attraverso il miglioramento dell’efficienza derivante dal nuovo siste■ ma ECM.


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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 ANMVI INFORMA

“Vuoto normativo”

ONAOSI, Livia Turco riferisce al Governo Intanto la Fondazione risponde ai veterinari che chiedono il rimborso delle quote econdo la Fondazione ONAOSI con la sentenza della Corte Costituzionale 190/2007 “si è creato un vuoto normativo”. L’Ente perugino - che dal 2007 riscuote i contributi dei soli dipendenti pubblici e dei sanitari volontari - non ha infatti adeguati criteri normativi per determinare l’entità delle quote, quote peraltro già stabilite dal CdA fino al 2010. La Corte ha chiaramente detto che non può essere la Fondazione a quantificare unilateralmente l’ammontare della contribuzione. La Fondazione ha quindi stabilito nel mese di luglio un’agenda di “prime urgenti iniziative, sia di carattere giuridico legale che di indirizzo, e di sensibilizzazione in sede politico-istituzionale”.

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L’attenzione del Governo E proprio durante un Consiglio dei Ministri estivo il Ministro della salute, Livia Turco, ha svolto una relazione “sull’esigenza di assicurare la continuità degli interventi assistenziali da parte dell’Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani - ONAOSI - a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale”. Il Consiglio dei Ministri, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha confermato la propria attenzione sul problema che sarà affrontato con apposita normativa”. La Fondazione, che continua a ribadire la sua natura di ente privatizzato al pari dell’ENPAV e di aver

sempre agito conformemente alle indicazioni del Legislatore e con la supervisione dei ministeri vigilanti, teme le “incombenti ricadute della sentenza della Corte sulle attività assistenziali erogate e da erogare”. Nella seduta del 13-14 luglio scorso la Giunta Esecutiva ha deliberato una erogazione in denaro pari a 526.360, 99 euro in favore di assistiti. Le adesioni volontarie complessive sono 16.625: 867 veterinari, 656 farmacisti, 15.002 medici e odontoiatri. La risposta alla richiesta di rimborso Nel frattempo arrivano i primi riscontri della Fondazione ai medici veterinari che - seguendo le indicazioni dei legali dell’ANMVI hanno inoltrato la raccomandata con la richiesta di rimborso delle quote versate dal 2003 al 2006. A firma del direttore generale Claudio Rondini e del Presidente Paci, la risposta dell’ONAOSI recita: “La sentenza della Corte Costituzionale n. 190/2007, nel confermare il principio dell’obbligo contributivo in favore dell’ONAOSI, ha provocato un vuoto normativo esclusivamente in ordine ai criteri di quantificazione dei contributi medesimi. Stante la persistenza dell’obbligo contributivo, nonché l’evidente necessità di garantire la continuità delle prestazioni in favore degli assistiti e l’equilibrio finanziario dell’ente, di tale questione sono stati formalmente investiti

Pisa, master in comportamento senza la laurea na lettera a firma del presidente dell’ANMVI e indirizzata all’Università di Pisa ed al MIUR è stata inviata a fine agosto per evidenziare le conseguenze del Master in Medicina Comportamentale degli Animali d’Affezione sull’utenza e sulla professione. La lettera invita i destinatari ad inibire ai soggetti non laureati in Medicina Veterinaria qualsivoglia utilizzazione del Master in Medicina Comportamentale che la Facoltà aveva aperto anche a laureati in discipline diverse dalla medicina veterinaria. Nel 2002 il Direttore del Dipartimento di Anatomia, Biochimica e Fisiologia Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa emanava il bando di concorso per l’ammissione al Corso di Perfezionamento in “Scienze Comportamentali Applicate”. Il bando, indicava i laureati in Medicina Veterinaria come coloro ai quali la tipologia del Corso era rivolta “in modo particolare”, aggiungendo tuttavia che il Corso stesso era rivolto “anche ad altri laureati che possiedano un’adeguata preparazione scientifica di base relativa agli argomenti trattati”. Ciò ha significato l’accesso al Corso da parte non soltanto di laureati in Medicina Veterinaria, ma anche in altre e diverse discipline. Successivamente, scrive Scotti, il corso è stato inopinatamente trasformato in Master e il risultato è che, all’oggi, laureati in svariate discipline (psicologi, biologi ecc.) si trovano in possesso di un titolo di Master in “Medicina comportamentale degli animali d’affezione” senza essere medici veterinari. L’attribuzione di tale titolo- scrive il Presidente dell’ANMVI- ed il conseguente utilizzo che può farne chi ne è giunto in possesso pur senza essere medico veterinario, ha determinato una situazione tale per cui il potenziale cliente si trova ad avere indicazioni che possono indurlo in errore, portandolo a ritenere che il professionista che ha conseguito il suddetto Master sia in realtà un medico veterinario. Tale deduzione facilmente può determinarsi tra le persone comuni, che nulla sanno di discipline di questo tipo, e si risolve in un danno tanto per l’eventuale cliente, quanto per il medico veterinario. Il primo, infatti, ritiene di rivolgersi ad un medico veterinario e finisce invece per incaricare un professionista sprovvisto della competenza ritenuta erroneamente sussistente; il secondo vede soggetti, privi della necessaria preparazione in campo veterinario, porsi in diretta concorrenza con la categoria rappresentata dalla scrivente Associazione. La richiesta di intervento dell’ANMVI è stata inviata per conoscenza alla FNOVI.

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i Ministeri vigilanti, anche ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 509/94. Sarà cura di questa Fondazione attenersi alle indicazioni che verranno fornite dai Ministeri medesimi, anche in relazione alle istanze, come quella da Lei avanzata, che, al momento, la stessa Fondazione, come da mandato conferito dal Consiglio di amministrazione, per le ragioni appena esposte, è nell’impossibilità di stabilire e definire”. ■

Marino: regole per l’intramoenia veterinaria Il Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato risponde all’ANMVI al 7 agosto sono in vigore nuove Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria. Per quanto riguarda la veterinaria, la legge rinvia a successive definizioni: Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dovranno definire le modalità per garantire l’effettuazione, da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale, delle prestazioni libero-professionali che per la loro particolare tipologia e modalità di erogazione esigono una specifica regolamentazione. La cornice del provvedimento è comunque già degna di interesse. Per garantire l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assumono entro il termine di diciotto mesi a decorrere dalla data del 31 luglio 2007 le più idonee iniziative volte ad assicurare gli interventi di ristrutturazione edilizia, per rendere disponibili i locali destinati a tale attività presso le strutture sanitarie pubbliche. (Nel frattempo, la libera attività dei medici del servizio pubblico svolta in extramoenia negli studi privati, scaduta il 31 luglio, viene prorogata fino al 31 dicembre 2008). Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano procedono all’individuazione e all’attuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie in-

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teressate e nel rispetto delle vigenti disposizioni contrattuali, il definitivo passaggio al regime ordinario del sistema dell’attività libero-professionale intramuraria della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria del Servizio sanitario nazionale e del personale universitario.

La lettera dell’On. Ignazio Marino Gentile Presidente, con riferimento alla sua cortese email dello scorso 5 luglio con la quale svolgeva alcune riflessioni in merito all’esigenza di riconoscere la peculiarità dell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria in ambito veterinario, desidero segnalarle che nella giornata di ieri la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge sull’intramoenia, nel testo licenziato lo scorso 19 luglio in sede deliberante dalla Commissione igiene e sanità del Senato che mi onoro di presiedere. In proposito, le faccio presente che nel corso dell’esame in prima lettura la Commissione, nel riconoscere la specificità della professione veterinaria, ha introdotto all’articolo 1, comma 12, una disposizione che demanda alle regioni e alle province autonome la definizione delle modalità atte a garantire l’effettuazione da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale delle prestazioni libero-professionali che per la loro particolare tipologia e modalità di erogazione esigono una specifica regolamentazione. Cordiali saluti. Prof. Ignazio Marino Presidente, Commissione igiene e sanità Senato della Repubblica (email al Presidente ANMVI Carlo Scotti del 3 agosto 2007)


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VETERINARIA EVENTI VETERINARI la PROFESSIONE

ANMVI

AIVEMP

FSA

SCIVAC

SIVAL

SIVAR

SIVAE

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SIVE

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE BASILICATA LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO

DELEGAZIONI REGIONALI SCIVAC INCONTRI PREVISTI NEL MESE DI SETTEMBRE

Matera, 7 Ottobre 2007 DELEGAZIONE REGIONALE EMILIA ROMAGNA L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA Bologna, 23 Settembre 2007 DELEGAZIONE REGIONALE VENETO L’OCCHIO DOLENTE Monastier (TV), 23 Settembre 2007

RELATORE

Filippo Maria Martini

3 CREDITI ECM

OBIETTIVI L'obiettivo primario della giornata non specialistica è rappresentato dalla volontà di fornire gli strumenti necessari per diagnosticare e proporre un protocollo terapeutico adeguato in caso di lussazioni articolari traumatiche. Nel corso della giornata di aggiornamento verranno prese in considerazione tutte le lussazioni articolari dell'arto anteriore e posteriore del cane e del gatto ed in modo dettagliato quelle che si presentano con maggior frequenza nella clinica quotidiana dei piccoli animali. Verranno fornite ai partecipanti le informazioni utili ai fini di effettuare una diagnosi corretta e di mettere in atto le indagini collaterali necessarie ai fini diagnostici. Saranno inoltre fornite informazioni dettagliate circa il trattamento delle lussazioni a cielo chiuso, mentre per quanto riguarda il trattamento chirurgico non si forniranno informazioni dettagliate per la sua esecuzione (essendo tale aspetto complesso e per il quale è necessario un corso approfondito), ma solo indicazioni di massima al fine di rendere possibile una adeguata scelta del paziente ed una corretta impostazione del protocollo terapeutico.

3 CREDITI ECM

DELEGAZIONE REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA DIAGNOSI ED EFFETTUARE UN’ADEGUATA TERAPIA Cervignano del Friuli (UD), 30 Settembre 2007 DELEGAZIONE REGIONALE MOLISE LA GESTIONE DELLE PIU' COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE Venafro (IS), 30 Settembre 2007

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

3 CREDITI ECM

DELEGAZIONE REGIONALE SICILIA LA GESTIONE DELLE PIU' COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE Palermo, 7 Ottobre 2007 RELATORE

Oriol Domenech

OBIETTIVI Approfondire aspetti pratici della visita clinica e interpretazione dell'informazione ottenuta dai diversi accertamenti complementari alla cardiologia veterinaria. Conoscere gli aspetti pratici dell'ecocardiografia nelle diverse patologie cardiache congenite. Individuare le informazioni più utili per formulare una corretta terapia e prognosi.

PROGRAMMA

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente Regionale, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Considerazioni sulla visita clinica e prove complementarie nella diagnosi delle più comuni cardiopatie 11.00 Pausa

11.30 Cosa fare una volta che diagnostichiamo una cardiopatia? È possibile garantire la qualità di vita? 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Addaura Hotel - Lungo Mare C. Colombo - 4452 Palermo

3 CREDITI

dei lavori 9.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto toracico 11.00 Pausa 11.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto pelvico 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE

Ostello Femminile Le Monacelle via Riscatto - 32 Matera RICHIESTO ACCREDITAMENTO

PROGRAMMA

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio

DELEGAZIONE REGIONALE ABRUZZO in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari de L’Aquila CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO Sulmona (AQ), 7 Ottobre 2007 RELATORE

Fabio Sangion

OBIETTIVI La chirurgia dell'apparato gastroenterico, più specificatamente di stomaco e intestino, fa parte spesso delle prime esperienze del chirurgo veterinario. Alcuni interventi, invece, sono bagaglio solo di chirurghi molto esperti. Biopsie o tomie, per esempio, non sono degli esercizi di tecnica chirurgica ma vanno inseriti nella gestione di un paziente che può presentare svariati fattori di rischio. Scopo della giornata è quello di fornire dei principi di base che rendano più gratificante l'approccio a questo tipo di chirurgia e alcune nozioni più specialistiche che illustrano la gestione di casi più complessi.

11.30 La chirurgia dell'intestino 13.00 Relazione Commerciale a cura di Iams 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE - Europa Park Hotel SS. 17 - 670'9 Sulmona (AQ)

PROGRAMMA PARTECIPAZIONE Gli incontri delle delegazioni Regionali SCIVAC sono liberi e gratuiti per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa del 2007. Senza obbligo di preiscrizione INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La chirurgia dello stomaco 11.00 Pausa

PER

ANIMALI

DA

3 CREDITI

REDDITO

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE VALLE D’AOSTA PATOLOGIE DEL GIOVANE VITELLO Quart (AO), 4 Ottobre, 2007 RELATORI Sandro Cavirani Dipartimento di Salute Animale Sez. Malattie Infettive degli Animali Domestici Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma Marco Colombo Med Vet LP Milano

OBIETTIVI Considerata l'importanza economica ed eziologia delle forme infettive che colpiscono i vitelli nei primi mesi di vita, si vuole fare il punto sullo stato dell'arte delle principali patologie, allo scopo di saperle correttamente dia-

gnosticare e combattere, con l'intento di ridurre i costi dei trattamenti e l'utilizzo spropositato di antibatterici e chemioterapici.

SEDE

INFORMAZIONI

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta (Quart, Aosta). Regione Amerique, 7/g (Tel. 0165 - 23.85.58)

Segreteria SIVAR (Paola Orioli) Tel. 0372-40.35.39 info@sivarnet.it www.sivarnet.it

PROGRAMMA 13.30 Registrazione dei partecipanti 14.00 Sandro Cavirani: Eziopatogenesi e diagnosi delle principali malattie infettive del giovane vitello 16.00 Pausa caffè 16.30 Fausto Toni: Profilassi e terapia delle principali malattie infettive del giovane vitello 18.30 Discussione 19.00 Termine sessione e chiusura lavori

PARTECIPAZIONE Iniziativa rivolta ai soci SIVAR-AIVEMP in regola con la quota associativa 2007 ed agli iscritti all'Ordine dei Medici Veterinari di Aosta. Non è necessario inviare la pre-iscrizione, presentarsi direttamente presso la sede di svolgimento dell'evento.

La PROFESSIONE VETERINARIA numero 29, settimana dal 27 agosto al 3 settembre 2007 -

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SOVEP

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INCONTRO REGIONALE SOVEP IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? Giliola Spattini

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Come ottenere il meglio dal proprio apparecchio radiologico, l’uso della griglia e degli schermi 10.15 L’importanza della radiologia addominale nella pratica clinica: tecniche di esecuzione di una radiografia addominale 11.00 Pausa 11.30 Il metodo radiologico: quali diagnosi differenziali scaturiscono dalla lettura della radiografia? 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi

OBIETTIVI

15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Offrire ai partecipanti le nozioni necessarie per riconoscere la presenza di ostruzioni delle alte e basse vie urinarie dei piccoli animali. Individuare i rischi e le complicanze metaboliche connesse con le ostruzioni urinarie, e saperle correggere. Comprendere quando è possibile intervenire con la sola terapia medica o quando questa debba essere affiancata all'intervento chirurgico. La giornata vede la collaborazione dei chirurghi, al fine di offrire al pubblico un approccio più completo al trattamento delle patologie ostruttive. Per la trattazione delle tecniche chirurgiche saranno prese in rassegna prime le ostruzioni delle alte vie urinarie e successivamente quelle delle basse vie.

SEDE

PROGRAMMA

Hotel Campanile, C.so Allamano, 153 10098 Rivoli (TO)

9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Anatomia delle vie urinarie, eziologia e fisiopatologia delle ostruzioni urinarie nel cane e nel gatto - Andrea Zatelli 10.15 Approccio medico alle patologie ostruttive e relative complicanze - Paola D'Ippolito 11.00 Pausa 11.30 Approccio chirurgico alle patologie ostruttive: alte vie urinarie (pelvi, ureteri) - Stefano Nicoli 12.30 Domande 12.45 Pausa pranzo 14.00 Approccio chirurgico alle patologie

Rivoli (TO), 23 Settembre 2007 RELATORE

PATOLOGIE OSTRUTTIVE NON ONCOLOGICHE DELLE VIE URINARIE Cremona, 7 Ottobre 2007

PARTECIPAZIONE L’incontro è libero per tutti i soci SCIVAC e Sovep in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it

3 CREDITI

ostruttive: basse vie urinarie (uretra) Marina Martano 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici 17.30 Domande dei partecipanti

SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona PARTECIPAZIONE L’incontro è libero per tutti i soci SINUV in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it

4 CREDITI

SIARMUV Società Italiana di Anestesia, Rianimazione e Medicina d’Urgenza

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Società Specialistica di riferimento SCIVAC

ANESTESIA NEL PAZIENTE AFFETTO DA PATOLOGIE EPATICHE E RENALI Cremona, 30 Settembre 2007 OBIETTIVI L’incontro, l'ultimo del 2007, vuole completare un percorso informativo e di approfondimento iniziato con la precedente giornata SIARMUV ("Anestesia nel paziente affetto da alterazioni a carico dell'apparato respiratorio"), e continuato poi nel recente congresso di Rimini ("Apparato cardiovascolare e anestesia") dove si è cercato di analizzare il rapporto tra anestesia e grandi funzioni organiche, sia nel paziente sano che in quello con patologie riferibili agli organi stessi in questione. Questa giornata pone come primo punto di riflessione una valutazione sulle principali modificazioni che avvengono a carico di fegato e rene di un paziente sano quando questi venga posto in anestesia. Analogamente a quanto è stato proposto al congresso di Rimini, verranno analizzate le principali implicazioni esistenti tra i farmaci comunemente usati in anestesia e la funzionalità degli organi in questione, verrà poi affrontato il problema dell'anestesia nel paziente affetto da insufficienza epatica e renale ed infine, il Dott. Sommaruga esporrà le proprie esperienze personali di anestesia nella chirurgia epatica.

PROGRAMMA

9.00 Registrazione dei partecipanti 9,30 Principali modificazioni della fisiologia epatica e renale in corso di anestesia Gabriele Serafin 10,15 Le principali interazioni tra farmaci utilizzati in anestesia, fegato e rene - 1 parte - Antonello Bufalari 11,00 Pausa 11.30 Le principali interazioni tra farmaci utilizzati in anestesia, fegato e rene - 2 parte - Antonello Bufalari 12,15 Pausa pranzo

14.30 Il corretto approccio anestesiologico nel paziente affetto da patologie a carico dell'apparato renale - Cristiano Stefanello 15.15 Il corretto approccio anestesiologico nel paziente affetto da disfunzione epatica Sara Nannarone 15.45 Pausa 16.15 Esperienze personali di anestesia nella chirurgia epatica resettiva - Paolo Sommaruga 16.45 Discussione, valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori.

SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona PARTECIPAZIONE L’incontro è libero per tutti i soci SIARMUV in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Presentazione del tema e dei partecipanti 10.00 Tariffe e prezzi - Stefano Zigiotto 11.30 Pausa 12.00 Discussione in gruppo 13.00 Pausa Pranzo 14.00 Percorso Qualità: uno sguardo sul futuro - Marco Viotti 15.30 Discussione in gruppo 16.30 Valutazione dell'apprendimento e chiusura dei lavori

RELATORI Andrea Bertuglia - Hans Catelijns

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Saluto ai partecipanti del Delegato Regionale, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.15 Laminite: prevenzione, diagnosi attacco acuto, prime cure 10.00 Laminite: fase acuta - subacuta, radiologia, stabilizzazione ortopedica 11.00 Pausa 11.30 Laminite: rifondimento, fase subacuta cronica, gestione, prognosi, obiettivi ortopedici 12.30 Discussione e valutazione dell’apprendimento 13.00 Pausa pranzo 14.30 Sistemi di RD (Radiologia Digitale) a confronto con la radiologia convenzionale. Cosa c’è di nuovo? 15.15 La RD nella pratica clinica ippiatrica. Parte I (casi clinici sulle estremità di-

stali degli arti) 16.00 Pausa 16.30 La RD nella pratica clinica ippiatrica. Parte II (casi clinici parte prossimale degli arti, cranio, colonna vertebrale) 17.30 Discussione e valutazione dell’apprendimento 18.00 Consegna degli attestati e conclusione dell’evento

SEDE Università di Pisa, San Piero A Grado - Pisa

PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVE in regola con l’iscrizione 2007. Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli interessati possono registrarsi direttamente in sede congressuale presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.

INFORMAZIONI - Segreteria SIVE Tel. 0372/403502 - info@sive.it

3 CREDITI

INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it

IN COLLABORAZIONE L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI SONDRIO RICHIESTO ACCREDITAMENTO

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT LE DINAMICHE D'ACQUISTO Cremona, 30 Settembre 2007 PROGRAMMA

MACROREGIONE CENTRALE LAMINITE E RADIOLOGIA DIGITALE: VECCHI PROBLEMI E NUOVE SOLUZIONI Pisa, 8 Settembre 2007

PARTECIPAZIONE L’incontro è libero per tutti gli iscritti al Gruppo di Studio di Practice Management in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 socspec@scivac.it

3 CREDITI

SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

CORSO PROGETTAZIONE, IMPLEMENTAZIONE E VALUTAZIONE DEI SISTEMI DI AUTOCONTROLLO IGIENICO-SANITARIO NELLE IMPRESE ALIMENTARI E MANGIMISTICHE Sondrio, 11 Ottobre 2007 RELATORE: Andrea Cereser

SEDE

PROGRAMMA

Credito Valtellinese - Sala E. Vitali - Via Delle Pergole (angolo via Cesura) Sondrio

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Saluto ai partecipanti, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.15 Evoluzione del concetto di controllo 9.45 La legislazione sull'autocontrollo 10.15 L'applicazione dell'autocontrollo 10.45 Pausa 11.00 I pre-requisiti del sistema di autocontrollo 12.15 Le attività preliminari dell'HACCP 13.00 Pausa 14.30 L'analisi dei pericoli 15.15 L'individuazione e la gestione dei CCP 16.00 Pausa 16.15 La gestione dell'HACCP 17.00 La gestione della documentazione 17.30 L'integrazione dell'HACCP nel sistema di gestione per la qualità 18.15 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 18.30 Consegna degli attestati e termine della giornata

PARTECIPAZIONE Incontro libero e gratuito per tutti i medici veterinari interessati. Certificazione ECM riservata ai soci AIVEMP e SIVAR in regola con la quota associativa per l'anno 2007 e ai Veterinari iscritti all'Ordine di Sondrio. Per questioni organizzative è necessaria la conferma di partecipazione da inviare entro il 24 Settembre via fax alla Segreteria AIVEMP. Si rammenta che la quota d'iscrizione all'AIVEMP è di € 70. Si prega di richiedere il modulo alla Segreteria AIVEMP o consultare il sito www.aivemp.it

INFORMAZIONI AIVEMP - Lara Zava - Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403541 - Fax 0372/403540 E-mail: segreteria@aivemp.it Web: www.aivemp.it

La PROFESSIONE VETERINARIA numero 29, settimana dal 27 agosto al 3 settembre 2007 -

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 OSSERVATORIO FARMACO

Farmaco veterinario e liberalizzazioni

a cura di Aldo Vezzoni

Al supermercato e senza il farmacista

on un comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n. 186 del 11-82007), il Ministero della Salute ha fornito “opportune chiarificazioni circa le tipologie di medicinali veterinari cedibili senza obbligo di prescrizione al di fuori delle farmacie”. A seguito della emanazione della circolare del Ministero della salute n. 3 del 3 ottobre 2006, applicazione del Decreto Bersani, erano infatti emerse alcune perplessità interpretative. Ecco dunque il chiarimento.

C

Fuori dalla farmacia e senza il farmacista Ora il Ministero precisa che la vendita di medicinali veterinari senza obbligo di prescrizione medico veterinaria all’utilizzatore finale non professionale, al di fuori delle farmacie e grossisti autorizzati alla vendita diretta (art. 90 del Dlgs 19372006 “Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari” ) può essere effettuata anche negli esercizi commerciali, senza la presenza del farmacista durante l’orario di vendita”. nel caso di: • medicinali veterinari ad azione antiparassitaria e disinfestante per uso esterno • medicinali veterinari destinati ad essere utilizzati esclusivamente per i pesci di acquario, gli uccelli da gabbia e da volie-

Ossigeno al cane? Dopo avere prescritto con ricetta medica la somministrazione di ossigeno terapeutico ad un cane con trauma cranico, il proprietario recatosi in farmacia per prendere in affitto la bombola d’ossigeno, al presentare la ricetta al farmacista questi risponde che non può dare la bombola d’ossigeno perché, essendo rimasta l’ultima, se fosse capitata un’emergenza per una persona avrebbe avuto dei problemi perché l’ultima sua bombola era stata usata per un cane. Se io prescrivo dei farmaci salvavita e la farmacia ha l’ultima scatola è tenuta a non darla se è per un animale? (Risponde Giorgio Neri, consulente ANMVI per il farmaco) - Nel rispetto delle norme di legge, il farmacista è tenuto a spedire ogni ricetta formalmente corretta, senza pregiudizi circa il fatto che sia redatta da un medico umano piuttosto che da un medico veterinario. Quindi anche nel caso in questione, il farmacista avrebbe dovuto consegnare l’ossigeno medicale al latore della prescrizione. ★★★★ ★ ★ ★ ★

EUROPA

25 Italiani nel Team delle emergenze ono 25 gli esperti italiani che faranno parte del Team europeo per le emergenze veterinarie (Emergency Veterinary Team) istituito a febbraio dal Commissario Kiprianou. La Commissione europea ha pubblicato l’elenco degli esperti che faranno parte del Veterinary Emergency Team, istituito a febbraio di quest’anno per fronteggiare le emergenze di sanità animale. Gli esperti italiani sono 25 -contro i 51 della Francia, che ha la maggioranza di rappresentanti e i 31 del Regno Unito -: Giovanni Loris Alborali, Maria Serena Beato, Silvia Bellini, Emiliana Brocchi, Canio Buonavoglia, Paolo Calistri, Vincenzo Caporale, Pietro Cordioli, Paolo Cristalli, Alessandro Dalla Pozza, Manuela Diegoli, Giuseppe Filipponi, Giorgio Giovannini, Armando Guercio, An-

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nalisa Lelli, Rossella Monaco, Federica Moreno, Anna Martin, Franco Mutinelli, Stefano Nardelli, Nicola Pozzato, Domenico Rutili, Giovanni Savini, Massimo Scacchia, Giovanni Tosi e Giorgio Zanardi. Il Team include non solo esperti veterinari ma anche virologi, esperti di fauna selvatica, test di laboratorio e gestione del rischio. Gli esperti sono permanentemente in servizio per essere sempre pronti ad affrontare le situazioni di sanità animale. La Commissione sceglie fra gli esperti in caso di particolare richiesta di assistenza da parte di uno Stato Membro o di un Paese Terzo durante una emergenza di sanità animale. La Commissione informa sulle attività del Team attraverso report annuali agli Stati Membri, in sede di Standing Committee on the Food Chain and Animal Health. ■

ra, i piccioni viaggiatori, gli animali da terrario, i furetti, i conigli da compagnia ed i piccoli roditori. Al supermercato ma con il farmacista Per tutti gli altri medicinali ad uso veterinario senza obbligo di prescrizione medico veterinaria la vendita rimane consentita nelle modalità citate nella circolare del Ministero della salute n. 3 del 3 ottobre 2006, ovvero durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale e deve essere effettuata nell’ambito di un apposito reparto, alla presenza e con l’assistenza personale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati all’esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine. Ciò vale per i medicinali industriali, non soggetti a prescrizione medica, comprendenti: • i medicinali da banco o di auto-

Antitrust: eliminare gli Ostacoli ccorre eliminare gli ostacoli che sta incontrando la liberalizzazione dei farmaci da banco. L’Antitrust torna ad evidenziare le difficoltà che sta incontrando la riforma del settore e sottolinea la necessità di chiarire in via normativa che la possibilità di aprire punti vendita di farmaci da banco vale non solo per i farmacisti ma anche per le società di farmacisti. Altro aspetto che occorre chiarire è quello dei nomi e dei simboli che possono essere utilizzati dai negozi che vendono farmaci da banco. Sia alcune delibere regionali che una circolare del ministero della Salute limitano denominazioni e insegne utilizzabili. In questo modo, segnala l’Antitrust, si vincola ingiustificatamente la libertà di scelta economica dei farmacisti che intendano avvalersi appieno delle opportunità loro offerte dal nuovo contesto normativo. Secondo l’Antitrust, devono esser messi in condizione di sfruttare le leve concorrenziali disponibili, incluse quelle relative alla promozione della propria attività tramite insegne e simboli. Gli utenti devono in sostanza sapere che in quei negozi c’è un farmacista e si vendono farmaci da banco.

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medicazione; • i restanti medicinali non soggetti a prescrizione medica; • i prodotti omeopatici classificati come medicinali vendibili sen-

za presentazione di ricetta medica; • i medicinali per uso veterinario che possono essere acquistati senza ricetta medica. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 INFO REGIONI

Interrogazione parlamentare

BSE, niente controlli in molte regioni?

isure disciplinari per i funzionari responsabili dei mancati controlli e spiegare per quale ragione molte Regioni meridionali non hanno effettuato i controlli anti-BSE sui bovini. Sono le richieste che i parlamentari Fava, Alessandri, Pini, Montani, Allasia e Fugatti hanno rivolto ai ministri della salute e dell’agricoltura il 2 agosto scorso. Gli interroganti si basano su uno studio svolto dal CEA (Centro di referenza nazionale per lo studio e le ricerche sulle encefalopatie animali e neuropatologie comparate), che ha evidenziato che in alcune Regioni, ed in particolare nelle Regioni meridionali, la quantità di animali «non» testati raggiunge percentuali abnormi: Sardegna = 89,9 per cento; Calabria = 55,9 per

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cento; Sicilia = 55,5 per cento; Basilicata = 33,2 per cento; Abruzzo = 33,0 per cento; Molise = 32,1 per cento. Lo studio citato era stato commissionato dal Ministero della Salute per quantificare l’entità di mancati controlli «anti-BSE» sui capi bovini avviati alla macellazione, dopo i controlli del 2006 dell’Ufficio Ispettivo alimentare e veterinario della Commissione europea (FVO). A giugno 2007, il Ministero della salute ha informato gli Assessorati Regionali alla Sanità che gli Ispettori Comunitari hanno evidenziato: a) carenze a livello centrale nell’attività di controllo relativa alla sorveglianza sui bovini morti di età sopra i 24 mesi; b) le Regioni, esclusi rari casi, pur potendo accedere ai dati presenti nella BDN (banca dati nazionale - anagrafe bovina) e CEA (Centro di referenza nazionale per lo studio e le ricerche sulle encefalopatie animali e neuropatologie comparate), non effettuavano a loro volta verifiche incrociate per accertare il livello di applicazione delle prescrizioni comunitarie in materia di sorveglianza sui

Brucellosi, stato di emergenza a Caserta l presidente del consiglio dei ministri ha dichiarato, fino al 30 giugno 2008, lo stato di emergenza socio-economico nel territorio della provincia di Caserta e zone limitrofe per fronteggiare il rischio sanitario connesso alla elevata diffusione della brucellosi negli allevamenti bufalini. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 Agosto 2007 Dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio della provincia di Caserta e zone limitrofe, per fronteggiare il rischio sanitario connesso alla elevata diffusione della brucellosi negli allevamenti bufalini. - GU n. 184 del 9-8-2007). La Dichiarazione è conseguente al fatto che nel territorio della provincia di Caserta è stata accertata una gravissima situazione di rischio sanitario derivante da infezione da brucellosi bufalina che ha causato la contaminazione dei prodotti agricoli. Per il Governo c’è “ l’urgenza di potenziare le misure di lotta contro la brucellosi bufalina ai fini della tutela della salute pubblica, considerati i molteplici casi di infezione nell’uomo nella provinciadi Caserta e nelle zone limitrofe”. È inoltre considerata “ineludibile” l’ esigenza di assicurare “il compimento degli interventi da porre in essere per il superamento della situazione di criticità in cui versano in particolare le aziende che hanno subito un gravissimo pregiudizio dalla situazione emergenziale”. Lo stato di emergenza è stato dichiarato ai sensi dall’art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, “ritenuto necessario adottare tempestivamente misure adeguate di sostegno alle attività produttive presenti nel territorio, nonché iniziative a tutela dei comparti zootecnico ed agroalimentare interessati”.

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bovini morti; c) le discrepanze rilevate, sommate ad altre carenze emerse nell’ambito della sorveglianza attiva e passiva, facevano ritenere che i dati sulla sorveglianza BSE in Italia non fossero del tutto attendibili. Il Ministero confermava che “circa il 90 per cento dei capi del campione esaminato non era stato effettivamente testato per BSE; estendendo i dati dello studio ai dati complessivi della sorveglianza riferita al solo I semestre 2006 si desume che non sono stati sottoposti a test nel periodo di riferimento circa 8.500 capi; in relazione a quanto sopra si reputa non più rinviabile il controllo periodico da parte delle Regioni...”. La nota del Ministero della salute, citata dai parlamentari, si conclude con l’allarmata e sconfortante affermazione che: «Senza l’individuazione di apposite soluzioni si ritiene che il problema permarrà, con imprevedibili conseguenze sul processo di categorizzazione dell’Italia in relazione al rischio BSE che, come è noto, condizionerà in futuro la commercializzazione in ambito comunitario e internazionale di bovini vivi e prodotti». Pertanto, “lo scrivente interrogante esprime il fondato timore che il minor numero di casi di BSE accertati a far data dal 2004, «non» sia riconducibile ad una progressiva estirpazione della malattia, ma al «venir meno» dei controlli; la presenza di quella che si configura come un vero e proprio «buco nero» nei controlli anti-BSE, rappresenta un grave pericolo per la salute dei consumatori, ed altresì fonte di potenziale rischio economico per l’intero comparto zootecnico nazionale. ■

PIEMONTE

417.000 euro per la prevenzione veterinaria a Regione Piemonte ha deliberato un accantonamento a favore della Direzione di Sa-

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nità Pubblica della somma di Euro 417.000,00 per l’attuazione di programmi di prevenzione veterinaria. Deliberazione della Giunta Regionale 17 luglio 2007, n. 26388. La Regione ha inoltre deliberato un accantonamento a favore della Direzione Sanità Pubblica della somma di Euro 80.000,00 da assegnare all’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per il potenziamento dell’Osservatorio Regionale per le profilassi pianificate del bestiame. (Deliberazione della Giunta Regionale 5 luglio 2007, n. 26294). La somma di 108.456 Euro è stata invece accantonata per il pagamento degli indennizzi agli allevatori che abbattono o distruggono animali infetti da epizoozie da encefalopatia spongiforme bovina o scrapie.

Contratto, costituito il Comitato Garanti a Giunta del Piemonte ha deliberato a luglio la costituzione del Comitato Garanti previsto dall’art. 20 del CCNL dell’Area Medica e Veterinaria. Il Comitato chiamato ad esprimere parere preventivo sulle ipotesi di recesso proposte dalle Aziende ed Enti del SSN nei confronti dei dirigenti. Questi i componenti: Mezzapesa Giuseppe Maria, (presidente titolare), Caranta Roberto, (pres supplente), Frigione Carmelo (titolare), Robino Luigi (supplente), Antonio Macrì (titolare), Baù Maria Grazia (supplente). Ai componenti è assegnato un gettone di presenza di 250 euro. La carica dei Garanti dura tre anni.

L

TOSCANA

Strutture veterinarie, primo sì alla legge arantire una maggiore qualità delle strutture veterinarie pubbliche e private, assicurando ai cittadini proprietari di animali più trasparenza nelle prestazioni erogate in relazione alla categoria di appartenenza. Sono gli obiettivi della proposta di legge re-

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gionale ‘Disciplina delle strutture veterinarie pubbliche e private’, di cui è stato approvato dalla Giunta regionale il Documento preliminare. La proposta di legge, un perfezionamento normativo delle regole già recepite in Regione in materia, vuole adeguare il quadro normativo regionale ai principi definiti dall’accordo Stato-Regioni del 26 novembre 2003. La proposta fissa in particolare i requisiti minimi strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi che gli studi, gli ambulatori, le cliniche, gli ospedali veterinari e i laboratori di analisi devono rispettare. Studi e ambulatori, ad esempio, dovranno possedere almeno una sala d’attesa, un’area per adempimenti amministrativi, una sala per l’esecuzione delle prestazioni, oltre a locali o armadi per il deposito di materiale d’uso, di farmaci e attrezzature, e dovranno garantire un’adeguata, illuminazione ed aerazione dei locali. Nel caso delle strutture, quali cliniche e ospedali veterinari, che prevedono locali destinati alla degenza, questi ultimi dovranno essere realizzati nel rispetto delle norme vigenti sul benessere degli animali. Si stabilisce poi che debbano essere istituiti presso le aziende USL gli elenchi delle strutture veterinarie abilitate, consentendo così la creazione di un elenco regionale. Vengono inoltre fissate nuove regole che disciplinano l’esercizio di attività commerciali, artigianali o di allevamento all’interno o nelle vicinanze delle strutture veterinarie: in particolare la cessione di beni accessori funzionali al completamento della prestazione professionale sanitaria (cosiddetti pet corner), come articoli parafarmaceutici, diete alimentari e altre attrezzature, viene consentita a patto che sia effettuata esclusivamente dal medico veterinario nei riguardi dell’animale in cura. È vietato inoltre lo svolgimento di attività diverse da quella sanitaria, ad eccezione di quella di toilette. Infine, la proposta prevede una semplificazione del procedimento per ottenere l’autorizzazione all’apertura delle strutture e alla


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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 INFO REGIONI pubblicità della professione sanitaria e delle strutture stesse. Per l’apertura della struttura veterinaria sarà necessario presentare una dichiarazione di inizio attività allo Sportello unico per le attività produttive del Comune competente: quest’ultimo, a conclusione del procedimento amministrativo, comunicherà l’apertura della struttura all’Ordine professionale provinciale e all’azienda USL competente per l’iscrizione nell’elenco; per poter fare pubblicità invece non occorrerà più avere il nulla osta dell’Ordine di appartenenza, ma sarà sufficiente un’autorizzazione rilasciata dal Sindaco competente. Approvato il Documento preliminare, la proposta di legge sarà ora trasmessa alla IV commissione e poi discussa dal Consiglio regionale. Sono circa 650 le strutture veterinarie interessate dal provvedimento. Attualmente in Toscana sono circa 357mila i cani censiti, mentre si stima che i gatti (per i quali, diversamente dai cani, non è disponibile un’anagrafe felina) raggiungano le 500mila unità. (fonte: Regione Toscana)

interregionale interdisciplinare per la sicurezza alimentare, sono state esaminate ed approfondite (con il confronto continuo con dirigenti e funzionari dei Ministeri competenti ed anche tramite riunioni con le associazioni di categoria interessate), varie problematiche inerenti l’applicazione della normativa del «pacchetto igiene ». Sono stati elaborati documenti condivisi e linee di indirizzo, che poi sono stati emanati dal Ministero della salute, principalmente sotto forma di accordi o di intese sanciti dalla Conferenza Stato-Regioni, aventi lo

scopo di armonizzare su tutto il territorio nazionale modalità applicative e/o interpretative della nuova legislazione, soprattutto là dove il riferimento comunitario lasciava agli Stati membri la possibilità di definire margini di adeguamento alle realtà nazionali e/o locali. In particolare, il Gruppo tecnico interregionale interdisciplinare per la sicurezza alimentare, ha approvato all’unanimità la «deroga specififca, norme transitorie e talune disposizioni generali per gli stabilimenti di macellazione ». (Bollettino Ufficiale Regionale , serie generale,

n° 34 del 1° agosto 2007)

Alimentazione animale a Regione Umbria ha aggiornato il Piano triennale di vigilanza e controlli sanitari sull’alimentazione degli animali. In data 3 maggio 2007 il Ministero della salute, con prot. DGSA/VII/3484/P ha trasmesso la nuova circolare «Piano nazionale di vigilanza e controlli sanitari sulla alimentazione animale - anno 2007» (successivamente denominato PNAA) che so-

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UMBRIA

Trichinella e deroghe alla macellazione a Giunta Regionale dell’Umbria ha approvato due provvedimenti in materia di sanità animale e sicurezza alimentare: 1) le Linee guida per l’applicazione del Reg. CE 2075/05 in tema di norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di trichinella nelle carni; 2) l’Intesa Stato-Regioni concernente una «Deroga specifica, norme transitorie e talune disposizioni generali per gli stabilimenti di macellazione». La delibera regionale dà mandato di applicazione operativa al Servizio IV - programmazione e gestione degli interventi di emergenza sanitaria, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Direzione regionale sanità e servizi sociali dell’Umbria. I regolamenti del cosiddetto «pacchetto igiene», individuano negli operatori del settore alimentare gli attori principali nella responsabilità di dare piena attuazione alle prescrizioni in essi contenute, mentre spetta ai Servizi medici e veterinari delle AA.SS.LL., delle Regioni e Province autonome e del Ministero della salute, ciascuno per la parte di propria competenza, verificare il rispetto di tali norme. Vista l’importanza e la trasversalità della materia, che vede il coinvolgimento delle professionalità mediche e veterinarie, con la partecipazione di tutte le Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, è stato istituito un Gruppo tecnico interdisciplinare, il cui coordinamento è stato affidato al dott. Gonario Guaitini, dirigente responsabile del Servizio di programmazione e gestione degli interventi di emergenza sanitaria, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Direzione regionale sanità e servizi sociali dell’Umbria. Nell’ambito di tale Gruppo tecnico

Seminario a cura di:

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Docente presso l’Università di Pisa

8,45

Registrazione partecipanti

9,15

Welcome coffee

9,45

Dr. Dennis B. DeNicola “Perchè i valori degli elettroliti sono così importanti e come vanno interpretati?”

10,30 Dr. Graham Bilbrough “Qual è la procedura di raccolta campioni per l’analisi degli elettroliti? Come ci si deve comportare in caso di risultati anomali?” 11,15 Pausa 11,30 Dr. Dennis B. DeNicola “Perchè i valori dei gas ematici sono così importanti e come vanno interpretati ai fini di una diagnosi corretta?” 12,15 Dr. Graham Bilbrough “Qual è la procedura di raccolta campioni per l’analisi dei gas ematici? Come ci si deve comportare in caso di risultati anomali?” 13,00 Pausa pranzo 14,15 Drs. DeNicola, Bilbrough e Lubas Casi clinici interattivi 15,15 Drs. DeNicola, Bilbrough e Lubas Casi clinici interattivi 15,45 Dr. George Lubas “Le normative sulla medicina trasfusionale in Italia“(risvolti pratici) 16,30 Sessione domanda e risposta e conclusioni 16,45 Cocktail Traduzione simultanea in cuffia La partecipazione al seminario è gratuita ed è limitata a 70 presenze. Pe informazioni e prenotazioni rivolgersi al proprio agente di zona oppure inviare una mail a:marketing-italia@idexx.com

stituisce ed abroga il «Piano nazionale di vigilanza e controlli sanitari sull’alimentazione animale» del 12 maggio 2006. Obiettivo fondamentale del nuovo PNAA è di assicurare, in accordo a quanto già stabilito dal regolamento (CE) n. 178/2002 e dal regolamento (CE) n. 882/2004, un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera alimentare al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente. (DGR n°1045 del 25 giugno 2007- BUR n° 35 dell’8 agosto 2007) ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Cani dall’Est: cimurro ed epatite tra i rischi sanitari

di Maria Grazia Monzeglio

www.vetjournal.it

Introduzione di nuovi ceppi virali o ricomparsa di malattie sottoposte a profilassi e ripercussioni sanitarie legate all’importazione illegale di cani di razza dai Paesi dell’Est Europeo sono numerose e serie. Malattie come il cimurro, le rogne e i parassiti intestinali sono favorite dal commercio illegale di questi cani, movimentati in età troppo tenera (Lau-

L

ra Torriani su @nmvioggi, 11/07/2007). Oltre al cimurro, è verosimilmente imputabile ai cani provenienti dall’Est europeo anche la ricomparsa in Italia dell’epatite infettiva canina. Alcuni recenti articoli a opera della facoltà di Medicina Veterinaria di Bari (Dipartimento di sanità e

benessere animale) segnalano l’introduzione sul territorio nazionale di ceppi virulenti del virus del cimurro e dell’adenovirus del cane tipo 1 (responsabile dell’epatite infettiva). Si evince in particolare dai suddetti articoli che l’importazione illegale di cani dai Paesi dell’Est è stata associata all’intro-

organizzato da

duzione in Italia di ceppi del virus del cimurro tipici dell’ecosistema artico, nonché alla ricomparsa in Italia dell’epatite infettiva canina, malattia che, come accaduto negli altri paesi dell’Europa Occidentale, avrebbe dovuto essere debellata a seguito dell’assidua profilassi vaccinale. Uno degli ar-

Eventi Veterinari

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TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: APPRENDIMENTO BASATO SUL PROBLEMA (4a Parte dell’Itinerario didattico di Dermatologia) Cremona, 10/12 Ottobre 2007 Centro Studi SCIVAC ECM: 19 Crediti DIRETTORE Laura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Milano RELATORI E ISTRUTTORI Silvia Colombo, Med Vet, Dipl ECVD, Milano Alessandra Fondati, Med Vet, Dipl ECVD, PhD, Roma Laura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Milano Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

ticoli dell’Università di Bari descrive quattro episodi di epatite infettiva canina (ICH) verificatisi in Italia tra il 2001 e il 2006, tre dei quali in canili del Sud e uno in due cuccioli di razza importati dall’Ungheria. In tutte le epidemie si identificava mediante isolamento e PCR l’Adenovirus canino tipo 1 (CAV-1). Lo studio mostra come CAV-1 sia attualmente circolante nella popolazione canina italiana e come sussista ancora la necessità di una profilassi vaccinale. Un secondo articolo mostra come in Italia circolino almeno tre ceppi di virus del cimurro canino (CVD), uno dei quali di origine artica. Il terzo articolo descrive l’utilizzo della Hemi-nested PCR per la genotipizzazione dei ceppi di CVD, metodo che potrebbe essere utilizzato per gli studi epidemiologici, giacché il commercio illegale o incontrollato di animali può modificare l’epidemiologia virale introducendo nuovi ceppi in aree CVD naive oppure causando la riemergenza di CVD in aree in cui la malattia è controllata da una profilassi efficace. ■

Infezioni stafilococciche nel coniglio d’allevamento S. aureus coinvolto nella maggior parte dei casi di abbattimento delle coniglie no studio ha valutato i principali motivi di abbattimento delle coniglie nel corso di un anno in due allevamenti cuniculi industriali spagnoli. La condizione patologica più importante era la mastite (33,3%), seguita dagli ascessi sottocutanei (9,9%) e dalla piometra (8,7%). Le infezioni da Staphylococcus aureus costituivano il problema di maggiore gravità, e l’organismo veniva isolato dal 69,2% degli animali infetti. Pasteurella spp. era più prevalente nei casi di piometra e polmonite. Due ceppi di S. aureus erano identificati utilizzando come criterio il polimorfismo del gene della coagulasi. Uno di questi ceppi era responsabile della maggior parte delle infezioni stafilococciche e veniva isolato da numerosi processi patologici.

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LETTERE AL DIRETTORE

Sul ruolo degli Ordini Egregio direttore, scrivo in riferimento all’articolo pubblicato su ANMVIOGGI il 20/07/07 nel quale si sollecita una maggiore vigilanza degli Ordini Provinciali sul rispetto della Deontologia Professionale. Premesso che condivido completamente le osservazioni del Presidente Penocchio, vorrei ampliare il campo dell’argomento proponendo due domande: 1) se i componenti dell’Ordine Provinciale sono i miei diretti concorrenti, perché questi dovrebbero facilitarmi il lavoro e, quindi, la vita? 2) se i miei diretti concorrenti possono attivare senza alcun filtro predefinito un procedimento disciplinare a mio carico determinando così grave dispendio di tempo, pazienza e salute nonché denaro, come si può pensare che l’Ordine Provinciale sia di utilità alla professione veterinaria e, di conseguenza, alla categoria? È curioso come sui vari mezzi di informazione della nostra categoria non venga trattato adeguatamente il grave conflitto di interessi che investe i componenti degli ordini provinciali. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e sono convinto che, nella maggior parte dei casi, l’autorevolezza dei professionisti investiti di tali incarichi sia sufficiente a determinarne giusti comportamenti, ma, purtroppo, non è dappertutto così. È, anzi, nelle piccole province che si manifesta appieno la possibilità di interferire indebitamente con la naturale e corretta evoluzione della professione. Si può ritenere l’argomento degno di essere affrontato in modo decisivo? Sarebbe anche interessante conoscere la tipologia degli addebiti dei procedimenti disciplinari, le sanzioni conseguenti e l’esito dei relativi ricorsi. Concludendo, a mio avviso, l’Ordine Provinciale dovrebbe essere composto da liberi professionisti in pensione che si dedichino all’osservazione della naturale evoluzione della professione limitandosi al controllo del rispetto delle regole e della dignità professionale, dall’alto della loro esperienza e saggezza. In attesa di un cortese riscontro, saluto cordialmente. Massimo Taricco, Sanremo (IM)

Caro collega, proprio su questa rivista avevamo pubblicato un’indagine fra tutti gli Ordini sui procedimenti disciplinari avviati negli ultimi tre anni. Rivedendo i dati raccolti ci si rende conto facilmente di come gli Ordini veterinari, rispetto anche ad altre categorie, siano poco interventisti. I motivi possono essere vari. Per citarne alcuni: quieto vivere che porta ad evitare posizioni forti, confusione di ruoli fra quello di controllo e quello di lobby a difesa della professione, i Consigli sono eletti dagli iscritti ed è difficile essere dei duri controllori dei propri

elettori, spesso un intervento sanzionatorio provoca contro-denunce con rischi e responsabilità non da poco. Certamente il conflitto di interessi esiste ed è possibile sia quando il Presidente dell'Ordine è un collega privato sia quando è pubblico. Possono essere dipendenti pubblici che per interessi privati condizionano l'attività dei colleghi ma possono essere anche privati che per propri interessi o per “amicizia” prendono decisioni discutibili e non super partes. Purtroppo il decreto Bersani ha

tolto agli Ordini molti elementi di intervento, basti pensare ai tariffari, in nome di una libera concorrenza che finisce di non portare alcun vantaggio al consumatore, soprattutto per i livelli qualitativi, mentre di certo, scatenando la guerra al ribasso, svilisce e squalifica il nostro lavoro. Concludo ricordandoti che i liberi professionisti in pensione non ci vanno quasi mai, per passione verso la professione e per motivi economici, e comunque anche loro non sarebbero sempre così obiettivi nelle lo-

ro valutazioni. Una soluzione era stata proposta tempo fa ma non aveva incontrato molto seguito: affidare gli interventi sanzionatori riferiti al codice deontologico a figure fuori dal Consiglio dell'Ordine e quindi non condizionabili. Certamente qualche cosa si dovrà fare ma mi sembra che questa nuova FNOVI si stia muovendo con il piede giusto e certamente la nostra lettera potrà essere uno stimolo ad affrontare anche questi problemi. Un cordiale saluto. Carlo Scotti

“La clonazione di cani e gatti a cui si è affezionati non rientra nei parametri del benessere e per almeno 15 anni non si potrà fare nulla. Noi congeliamo la speranza”. Prof. Cesare Galli Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione, Cremona

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laPROFESSIONE VETERINARIA 29/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO MACROREGIONE CENTRALE SIVE

8 set.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

LAMINITE E RADIOLOGIA DIGITALE: VECCHI PROBLEMI E NUOVE SOLUZIONI - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

set.

CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: IV PARTE - CHIRURGIA TORACICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 24 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it TECNICHE DI INDAGINE INNOVATIVE NELLA PREVENZIONE DELL’USO DI ANABOLIZZANTI IN ZOOTECNIA - Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Ragusa - c/a Nunziata KM 1.3 S.P 40 - ECM: 4 Crediti ECM - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

CORSO AIVEMP / E.V. IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA

14-16

IL VETERINARIO CONVENZIONATO CON IL SSN - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: 11 Crediti - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it

CORSO E.V. IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA

20-22

12-15 set.

CONVEGNO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON IZS DELLA SICILIA, ASL 7 DI RAGUSA E ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI RAGUSA

CORSO SIVE

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set.

21-22 set.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

23 set.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

23 set.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

23 set.

27-29 set.

SEMINARIO SIVE

28 set.

CORSO SCIVAC

29-30 set.

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

29-30 set.

INCONTRO SIARMUV

30 set.

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

30 set.

30 set.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE

30 set.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

3-6 ott.

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA INCONTRO REGIONALE SIVAR VALLE D’AOSTA

3-5 ott.

4 ott.

SEMINARIO SCIVAC

6-7 ott.

INCONTRO SINUV

7 ott.

INCONTRO SISCA

7 ott.

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

7 ott.

7 ott.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA

7 ott.

SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI LECCE ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate. ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

7 ott.

8-10 ott.

10-12 ott.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

11-13 ott.

IL VETERINARIO AZIENDALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E L’EPIDEMIOSORVEGLIANZA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO BASE DI EMBRYO TRANSFER - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona e San Daniele Po (CR) Via Trecchi, 20 - ECM: 15 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 E-mail: info@sive.it L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) NELLA PRATICA CLINICA - Bologna - Jolly Hotel Villanova VIA VILLANOVA 29/8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Park Hotel Villa Fiorita, Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANESTESIA: IV PARTE - ANESTESIA E SISTEMA NERVOSO - TERAPIA DEL DOLORE - COMPLICANZE IN CORSO DI ANESTESIA - EUTANASIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 14 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONCETTI APPLICABILI DI DERMATOLOGIA EQUINA PER IL VETERINARIO PRATICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Novotel Caserta Sud, Caserta - Strada Statale, 87 Sannitica - ECM: 7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INFEZIONE DA “LEISHMANIA INFANTUM” NEL CANE: LA DIAGNOSI, LA TERAPIA E LA GESTIONE DI UNA MALATTIA IN PERENNE EVOLUZIONE - Holiday Inn Cagliari, Cagliari - Viale Umberto Ticca - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’ANESTESIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE EPATICHE E RENALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CRITERI DI VENDITA DI UN SERVIZIO AL CLIENTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA DIAGNOSI ED EFFETTUARE UNA ADEGUATA TERAPIA. - Hotel Internazionale, Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: Rich. Accr, - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - Venafro (IS) ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MEDICINA COMPORTAMENTALE: IV PARTE - LA GESTIONE DEL CLIENTE E DEL PAZIENTE E LA PREVENZIONE COMPORTAMENTALE DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 30 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL VETERINARIO DI SANITÀ PUBBLICA: DALL’ISPEZIONE DI PRODOTTO AL SISTEMA DEGLI AUDIT (IN APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI 854/2004 E 882/2004) - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: 12 Crediti - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it PATOLOGIE DEL GIOVANE VITELLO - IZS Piemonte, Ligura e Valle D’aosta (Quart) - Regione Amerique, 7/g - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it PATOLOGIE OSTRUTTIVE DELLE VIE RESPIRATORIE: VIVERE CON UN FILO D’ARIA - Sheraton Padova Hotel Conference Center, Padova - Corso Argentina, 5 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PATOLOGIE OSTRUTTIVE NON ONCOLOGICHE DELLE VIE URINARIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LA GERARCHIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA - “Il Quadrifoglio srl” Ronchi dei Legionari - Gorizia - Via Staranzano, 23 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Matera - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA GESTIONE DELLE PIÙ COMUNI CARDIOPATIE DI RISCONTRO AMBULATORIALE - Palermo - Addaura Hotel - Lungo mare Cristoforo Colombo, 4452 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’EPIDEMIOLOGIA IN MEDICINA VETERINARIA - Sala G. Tondi - Via Tondi - Zollino (LE) - Via Tondi - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it 2° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: IV PARTE - PRINCIPI DI NEUROTERAPIA MEDICA E CHIRURGICA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it

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DERMATOLOGIA: IV PARTE - TERAPIA IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO: APPRENDIMENTO BASATO SUL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: VI PARTE - ECOGRAFIA AVANZATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 17 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

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L'ARMA VINCENTE

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