Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 31

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PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 31 dal 20 al 26 settembre 2010

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

MILK IN PROGRESS: IL 14 OTTOBRE

CODICE UELN PER GLI EQUIDI

IL PUNTO SUL REGISTRO STUPEFACENTI

MALATTIA DI LYME IN LOMBARDIA

CHIARIMENTI SU IRPEF E LAVORO AUTONOMO

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BREVI

I LEAVET LE TARIFFE E GLI ORDINI

MINSAL Con il nuovo Regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute vedrà riorganizzato il proprio assetto. Delle tre direzioni generali che faranno capo al nuovo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, due svolgeranno funzioni corrispondenti alle attuali, mentre la terza svolgerà i compiti dell'autorità nazionale di riferimento dell'EFSA.

AIE Il nuovo Piano di sorveglianza e controllo per l'anemia infettiva degli equidi è in vigore dal 19 settembre. Il Piano rende obbligatoria l'esecuzione di controlli sierologici almeno una volta ogni 24 mesi per l'anemia infettiva degli equidi su tutti gli equidi stanziali di età superiore a sei mesi. Il provvediemento stabilisce le condizioni per gli equidi sieropositivi, norme rigorose per l’identificazione e il ruolo e le sanzioni per i proprietari.

DDL 1908 L’iter di approvazione del Ddl 1908 per la ratifica della Convenzione Europea sulla tutela degli animali da compagnia non ha tolto il divieto sulle mutilazioni ma ha solo accantonato la previsione di una punibilità penale. Restano vietati gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, fatta eccezione per quanto riguarda il taglio della coda per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute dalla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard.

TRACCIABILITÀ La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha diffuso una nota a tutti gli addetti ai lavori sulla tracciabilità del farmaco veterinario. Fissata al primo gennaio del 2011 la data obiettivo per l'entrata in vigore di specifiche linee guida.

BENESSERE ANIMALE

I controlli sul trasporto di animali vivi Relazione del Ministero della Salute sulle irregolarità e i controlli del 2009

FARMACO È in corso la sperimentazione clinica di un nuovo medicinale a base di acido ossalico. La sperimentazione, autorizzata dal Ministero della Salute, è aperta ai medici veterinari. La FNOVI ha chiesto alla Direzione Generale del Farmaco Veterinario di istituire un elenco dei veterinari sperimentatori, consultabile on line da apicoltori, Ordini e Asl.

DOPPIONI Lombardia Informatica ha diffuso una nota sull'inserimento in Anagrafe Canina Regionale di animali con più codici identificativi. In banca dati risultano oltre 15.000 doppioni. Avvertenze e indicazioni ai medici veterinari per evitare l'inserimento di dati già presenti. La nota è stata pubblicata da @nmvi Oggi.

PRESTO ONLINE

www.anmvioggi.it

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A Frosinone si avviano le convenzioni con i liberi professionisti per la sterilizzazione della popolazione canina. Quattro amministrazioni comunali hanno ricevuto un apposito finanziamento regionale. L'importo è indicato in 130 euro a prestazione. La convenzione è con i Comuni di Frosinone, Ceprano, Pontecorvo e San Giovanni Incarico che "hanno chiesto e ottenuto un finanziamento regionale". Il progetto di sterilizzazione riguarda in particolare i cani "a riproduzione incontrollata" e "appartenenti a persone in difficoltà economica". L'Ordine di Frosinone dovrà fornire ai Comuni un elenco di medici veterinari "per concordare un modello di convenzione e le modalità di attuazione del progetto". L'Ordine ha quindi invitato i colleghi interessati ad aderire a comunicare "il proprio assenso all'inserimento nella lista degli aderenti", entro il 26 settembre dovendo elaborare l'elenco da fornire ai Comuni e allo scopo di "evitare problemi di comunicazione e ritardi nella presentazione di eventuali richieste di convenzione". Dispiace, è stato il commento di Carlo Scotti, che nella Provincia dove si sta lavorando per l'applicazione del progetto Leavet, le Amministrazioni locali non abbiano colto il vantaggio di avvalersi di un progetto organico e ben studiato e di

riconoscere ai medici veterinari una tariffa adeguata alla prestazione. Quanto accade a Frosinone conferma la necessità che le Regioni e le Pubbliche Amministrazioni che intendono avvalersi della professionalità dei medici veterinari liberi professionisti si attengano al tariffario minimo deontologico. Per questo l'ANMVI ha proposto la definizione di uno specifico accordo quadro. Da tempo si avverte la necessità di un parametro economico di riferimento nella definizione degli impegni di spesa delle Regioni, per le prestazioni veterinarie rese nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, che dia garanzie di decoro professionale oltre che di rapida concertazione. L'ANMVI ha infatti chiesto al Ministero della Salute di valutare iniziative per favorire l'adozione in tutte le Regioni del tariffario della FNOVI ogni volta che le amministrazioni regionali ricorrano a convenzioni con i veterinari liberi professionisti. Farebbe eccezione le spaclistica convenzionata. Deroghe al tariffario potrebbero essere ammesse solo dopo aver sentito il parere degli Ordini che, a nostro avviso, potrebbero avere un ruolo decisivo nel far applicare un tariffario deontologico e nel vigilare sul suo rispetto da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Proposte al ribasso andrebbero sempre respinte. ■

CHIUDERÀ ANCHE MILANO? LO DICIAMO DA TEMPO: PER PORTARE GLI ISCRITTI AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA VETERINARIA al numero che oggi potrebbe essere accettabile per il nostro settore, 4/500, l’unica possibilità è di ridurre il numero di Facoltà, non vi sono alternative. Per fortuna il Ministro Gelmini sembra aver recepito queste nostre richieste ritenendo che le Facoltà che entro il 2013 non avranno raggiunto i presupposti per ottenere il riconoscimento europeo EAEVE non potranno più avere iscritti e dovranno avviarsi alla liquidazione. Già per l’anno accademico 2010/2011 questa decisione è stata presa per il Corso di Laurea di Catanzaro che non era in grado di garantire neppure la presenza dei docenti. Siamo tutti pronti a scommettere, conoscendo il nostro Paese, che poi il 2013 diventerà il 2015 o forse il 2017, ci sono già state interrogazioni parlamentari in questo senso, ma la strada sembra comunque segnata, almeno lo speriamo. E allora quali facoltà rischiano di più? Secondo l’indagine del Censis che vede in prima posizione fra le migliori quella di Padova, seguita a ruota da Bologna e Torino e con una certa distanza da Perugia e Parma, quelle agli ultimi posti sono Milano, Messina ed Udine. Certamente fra queste quella che colpisce maggiormente è Milano che, purtroppo, da anni vive una difficile situazione strutturale che solo il trasferimento a Lodi avrebbe permesso di superare. A Lodi però è tutto bloccato da tempo, mancano gli stanziamenti e forse anche la voglia di un trasloco decisamente scomodo per molti che preferiscono restare nel centro di Milano. Il 2013 è comunque molto vicino ed è veramente impensabile che si possa in neppure tre anni adeguarsi ai parametri della EAEVE. La Gelmini farà chiudere Milano? Non ci crede nessuno.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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Regolamento CE 1/2005 Attualità

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Analisi delle principali irregolarità nella protezione degli animali al trasporto Mancanza di divisori, eccessiva densità di carico, mancato rispetto dei tempi di sosta, giornale di viaggio da semplificare. Pubblicato il Rapporto 2009 sull’applicazione del Regolamento 1/2005 mero di mezzi ispezionati e ad un crescente coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali autorizzati al controllo degli automezzi impiegati per il trasporto degli animali, con un contributo da parte della polizia stradale sempre più rilevante. Le infrazioni complessive accertate in base al Regolamento CE n. 1/2005 sono risultate 293, di cui 125 relative ad automezzi che trasportavano bovini, 42 a quelli che trasportavano suini, 20 a quelli che trasportavano ovini e caprini, 77 a quelli che trasportavano equini, 13 a quelli che trasportavano cani, 8 a quelli che trasportavano volatili, 7 a quelli che trasportavano lagomorfi e 1 al veicolo che trasportava roditori.

DIVISORI E ABBEVERAGGIO l Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale sulla protezione degli animali durante il trasporto in base al Regolamento europeo 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate. La relazione contiene l'analisi, a cura del professor Nanni Costa dell’Università degli Studi di Bologna, dei casi più gravi di non conformità rilevati nel 2009. La Relazione conclude con un piano di azione per il loro superamento negli anni a venire.

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I NUMERI Qualche cifra d’insieme: le principali infrazioni accertate nel 2009 sono risultate a carico di 162 automezzi di cui 70 impiegati per il trasporto di bovini, 20 per quello di suini, 39 per quello di equini, 13 per quello di ovini e/o caprini, 1 per quello contemporaneo di bovini e ovini, 7 per quello di cani, 6 per quello di avicoli, 5 per quello di lagomorfi (2 con conigli e 3 con lepri) e 1 per quello di roditori. Nel 2009, il numero di trasporti sui quali sono state accertate infrazioni è cresciuto del 38% rispetto al 2008 e di oltre il 240% rispetto al 2007. Ciò è dovuto ad un aumento del nu-

I PUNTI CRITICI DEL TRASPORTO

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e infrazioni riguardanti i documenti accompagnatori sono state le più frequenti, raggiungendo, nei trasporti di bovini e di ovi-caprini, oltre la metà di quelle totali. Quelle relative all'automezzo hanno presentato l'incidenza più bassa, con la sola eccezione dei trasporti di equini, per i quali le infrazioni relative al veicolo hanno sopravanzato quelle relative al benessere animale. Queste ultime hanno rappresentato circa un quarto delle contravvenzioni comminate ai trasporti di bovini, oltre un terzo di quelle comminate ai trasporti di suini e ovi-caprini e più di un quinto di quelle comminate ai trasporti di equini. Gli automezzi sanzionati hanno avuto come Paesi speditori l'Italia (27%) e altri tredici nazioni europee (Spagna, Olanda, Romania, Francia. Irlanda, Polonia, Belgio, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Lituania, Regno Unito). La destinazione finale è stata l'Italia nel 95,1% dei casi, mentre i rimanenti paesi di destino sono stati la Spagna (2,5%), la Grecia (1,8%) e la Francia (0,6%). Complessivamente, dall'analisi dei dati relativi all'anno 2009 emerge che: • l'elevata incidenza delle infrazioni a

carico della documentazione d'accompagnamento, pari complessivamente, al 51,5% di tutte quelle accertate, hanno confermato una persistente difficoltà da parte dei trasportatori ad adeguarsi alle norme documentali imposte dal regolamento N. 1/2005 e che questa è indipendente dalla specie trasportata; • l'eccessiva densità di carico e il non rispetto dei tempi di sosta hanno costituito le infrazioni più frequenti riguardanti il benessere degli animali; • il mancato funzionamento dei dispositivi d'abbeveraggio, che ha presentato un'incidenza non trascurabile sul totale delle infrazioni accertate, si è rivelato un punto critico non solo per i trasporti di suini ma anche per quelli delle specie più rappresentate; • le irregolarità a carico dell'automezzo sono state costituite in proporzione maggiore dall'assenza di dispositivi, già obbligatoriamente previsti, sui mezzi autorizzati ai lunghi viaggi dalle norme precedenti al Regolamento N. 1/2005 (divisori, lettiera, impianti di abbeveraggio e di illuminazione), rispetto a quelli di nuova installazione imposti da tale regolamento (misuratori di temperatura e di posizionamento satellitare).

Analogamente a quanto riscontrato negli anni precedenti, anche nel 2009 le irregolarità osservate a carico degli automezzi sono risultate legate al mancato impiego o ad un uso scorretto di dispositivi di cui i mezzi autorizzati ai lunghi viaggi devono essere dotati. L'adeguamento alle norme previste dal Regolamento n. 1/2005 nonché l'informazione e l'educazione degli addetti sono le azioni da perseguire per ovviare a questo tipo di inosservanza e rendere pienamente adeguato il mezzo ai lunghi trasporti. Per quanto riguarda le infrazioni riferibili al mezzo di trasporto, quelle riguardanti l'assenza di divisori sono state le più frequenti sia per i trasporti degli equini che per quelli dei bovini, con un'incidenza pari, rispettivamente, al 14,3% e al 4,8%. L'indisponibilità dell'acqua di abbeveraggio è stata riscontrata con una frequenza particolarmente elevata nei trasporti di suini (14,2%) e di ovi-caprini (10,0%) mentre è risultata più bassa, ma non trascurabile, in quelli di equini (6,5%) e di bovini (2,4%). Sono state accertate diverse infrazioni riguardanti i piani di carico che, complessivamente, hanno raggiunto la frequenza del 4,0% per i bovini, del 2,4% per i suini, del 5,0% per gli ovi-caprini e del 10,4% per gli equini. Incidenze più basse sono state registrate per le infrazioni relative ai sistemi di ventilazione meccanica (0,8% nei trasporti di bovini), di posizionamento satellitare (2,4% nei trasporti di suini) e di controllo della temperatura (1,6% nei trasporti di bovini e 2,4% in quelli di suini). Bassa è risultata anche la frequenza delle infrazioni relative all'insufficiente presenza di lettiera (0,8% nei trasporti bovini e 1,3% in quelli di equini). Da rilevare che tre veicoli i-

PRIORITÀ D’INTERVENTO

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'analisi delle principali irregolarità riscontrate nel 2009 sulla protezione degli animali durante il trasporlo, evidenzia la necessità che le Autorità competenti mettano in atto le seguenti azioni prioritarie: 1) continuare a perseguire la strada dell'informazione e dell'educazione di tutti gli operatori che sono parte attiva della filiera del trasporto di animali vivi, nonché della formazione dei soggetti deputati al controllo dell'osservanza della conformità alle norme sulla protezione degli animali durante il trasporto; 2) migliorare il coordinamento e l'implementazione dei controlli.

spezionati non sono risultati idonei al trasporto della categoria d'animali che ne costituiva il carico.

BENESSERE ANIMALE Le tipologie d'infrazione riguardanti il benessere animale hanno riguardato principalmente l'eccessiva densità di carico, il non rispetto dei tempi di sosta e la non idoneità degli animali al trasporto. Sul totale delle infrazioni accertate, l'eccessiva densità di carico ha raggiunto il 10,4% nei trasporti di bovini, il 21,4% in quelli di suini, il 20,0% in quelli di ovi-caprini e il 9,1% in quelli di equini. Il non rispetto dei tempi di sosta si è collocato ad un livello leggermente più basso e pari al 9,6% nei veicoli con bovini, al 4,8% in quelli con suini, al 15,0%, in quelli con ovi-caprini e al 3,9% in quelli con equini. La presenza di animali non idonei al trasporto ha fatto registrare incidenze leggermente più basse, con percentuali pari al 5,6%, al 2,4% al 5,0% e al 5,1% rispettivamente nei trasporti di bovini,

Sabato, 16 ottobre, ore 10.40

PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA AI SOCI AL 67° CONGRESSO SCIVAC Centro Convegni, Via Lazzaro Spallanzani 23 Arezzo


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4 Attualità Regolamento CE 1/2005 suini, ovi-caprini ed equini. La presenza di animali morti è stata riscontrata solo in trasporti di bovini (4,8%) e di equini (2,6%), mentre condizioni di temperatura eccessiva sono state segnalate in un solo trasporto di equini (1,3%). Dai dati del 2009 si conferma la progressiva riduzione delle inosservanze dei tempi di sosta sul totale delle infrazioni accertate. Tale andamento positivo può esser attribuito alla dotazione obbligatoria del sistema di posizionamento satellitare che, dando un'informazione attendibile sui dati di partenza e sul percorso effettuato dal veicolo fino al momento dei controllo, rende possibile la verifica dei tempi di viaggio e il rispetto di quelli di sosta.

IL GIORNALE DI VIAGGIO Le infrazioni relative alla documentazione di viaggio hanno raggiunto, rispetto al totale di quelle registrate, il 59,2% nei trasporti di bovini, il 42,9% in quelli di suini, il 55,0% in quelli di ovi-caprini e il 44,2% in quelli di equini. La causa di questa elevata frequenza risiede principalmente nella non conformità del giornale di viaggio (assente, incompleto, irregolare) che, sul totale delle infrazioni registrate, ha inciso per il 41,6% nei trasporti di bovini, per il 26,2% in quelli di suini, per il 30,0% in quelli di ovi-caprini e per il 20,8% in quelli di equini. L'assenza del giornale di viaggio è stata accertata nei trasporti di bovini e, con minor frequenza, in quelli di equini, mentre l'incompleta e l'erronea compilazione sono state sanzionate nei trasporti di tutte le specie considerate. Riguardo alla difficoltà da parte dei trasportatori di rispettare le norme previste dal Reg. N. 1/2005 sui documenti di viaggio, l'esame dei dati del 2009 ha confermato quanto emerso dall'analisi delle infrazioni del 2007 e del 2008. Mentre nel 2007, primo anno di applicazione del nuovo regolamento, ci si poteva attendere questo genere di difficoltà, nel 2008 e nel 2009 la situazione è rimasta critica e senza modifiche sostanziali. Inoltre, dall'esame delle tipologie d'infrazione a carico del giornale di viaggio emerge un'incidenza non accidentale della sua mancata rilegatura. Tale inosservanza, che non è solo formale, non può essere imputata a difficoltà di compilazione. Sarebbe quindi auspicabile che fosse posta una maggior attenzione nella stesura del giornale di viaggio da parte dei trasportatori, mentre il legislatore dovrebbe sopportare questo sforzo intervenendo nella sua semplificazione, salvaguardando comunque le informazioni indispensabili per il controllo del benessere e delle condizioni di viaggio degli animali trasportati.

AUTORIZZAZIONE E CERTIFICAZIONE SANITARIA Le altre tipologie d'infrazione, riguardanti la certificazione sanitaria, l'autorizzazione al trasporto, l'idoneità del conducente e l'omologazione del veicolo, hanno presentato frequenze più basse ma non trascurabili. In par-

ticolare, l'assenza dell'autorizzazione al trasporto ha mostrato un'incidenza del 7,2% nei veicoli con bovini e del 10,4% in quelli con equini. La mancanza della certificazione sanitaria si è attesta all'1,6% nei trasporti di bovini, all'4,8% in quelli di suini e al 2,6% in quelli di equini. Frequenze di pari o inferiore entità sono state rilevate per le infrazioni riguardanti la mancanza del certificato d'idoneità del conducente. L'assenza dell'indicazione riguardante il trasporto di animali vivi è risultata particolarmente frequente nel trasporti di equini (7,8%). Le 13 infrazioni accertate durante l'ispezione a sette trasporti di cani hanno riguardato quasi esclusivamente la documentazione di viaggio. Solo in un caso è stata appurata una violazione relativa al benessere animale, rappresentata dalla presenza nel veicolo di alcuni soggetti troppo giovani per essere trasportati senza le rispettive madri. Di diversa tipologia sono risultate le infrazioni riscontrate nei sei trasporti di avicoli che hanno riguardato l'eccesso di carico e di durata del viaggio, nonché l'inadeguatezza delle gabbie utilizzate. Per le infrazioni accertate ai cinque trasporti di lagomorfi, è stata registrata la mancanza di autorizzazione del trasportatore nei tre riguardanti le lepri, mentre nei due relativi ai conigli è stata riscontrata la presenza di soggetti morti e la mancanza di un'adeguata circolazione d'aria tra le gabbie. Il trasporto di roditori è stato sanzionato perché mancava l'autorizzazione del trasportatore.

FORMAZIONE DEGLI ADDETTI Continuare sulla strada della formazione e migliorare i controlli. Queste le strategie di intervento suggerite dai dati del 2009. Per quanto riguarda gli aspetti formativi, continuano ad essere svolti nelle varie Regioni italiane corsi di formazione finalizzati al rilascio dei certificati di idoneità per conducenti e guardiani previsti dal regolamento (CE) N. 1/2005 con l'ausilio di veterinari formatori specificamente formati, che continuano a garantire l'uniformità della formazione per tutti i nuovi operatori che necessitano dei certificati di idoneità. Prosegue anche l'attuazione della seconda fase del programma formativo finalizzato alla formazione ed informazione degli allevatori (proprietari, custodi o detentori degli animali) messo in atto dai Servizi veterinari delle Regioni e delle AUSL in collaborazione con l'Associazione Italiana Allevatori che ad oggi ha visto la formazione di circa 5.400 allevatori per un totale di circa 100 corsi espletati in varie Regioni italiane. I contenuti didattici di questo programma formativo sono stati resi disponibili fino al 31 dicembre 2009 per un corso di formazione e-learning rivolto a tutti i medici veterinari pubblici e liberi professionisti, che ha visto I'iscrizione di 2188 veterinari, di cui 739 hanno acquisito i crediti formativi Ecm. Alla modalità online si è associata sia nel 2008 sia nel 2009 anche l'autoformazione basata sull'iscrizione e il superamento del questionario via sms con 83 iscritti, 56 di questi hanno terminato il percor-

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so formativo. Ad oggi è ancora possibile la sola consultazione dei contenuti formativi sulla stessa piattaforma e-learning. In merito, invece, ai programmi formativi in tema di protezione degli animali durante la macellazione, a giugno del corrente anno, il Ministero della Salute si avvale del Centro di referenza per la Formazione in sanità pubblica veterinaria di Brescia. Relativamente alla formazione dei soggetti deputati al controllo dell'osservanza della conformità alle norme sulla protezione degli animali durante il trasporto, il Ministero fa presente che continuano ad essere periodicamente organizzati dei corsi di formazione che vedono la partecipazione attiva di esperti dei Servizi veterinari del Ministero, delle Regioni e delle ASL nonché esperti delle Associazioni protezioniste della LAV e degli Animals' Angels.

MIGLIORAMENTO DEI CONTROLLI Per quanto riguarda, l'azione finalizzata al miglioramento del coordinamento e dell'implementazione dei controlli, a luglio del corrente anno, il Ministero della salute in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, nell'ambito dell'aggiornamento del Piano Nazionale Benessere Animale 2010, ha elaborato un'apposita sezione relativa alla programmazione dell'attività di controllo per la verifica del rispetto delle disposizioni del regolamento (CE) N. 1/2005, dove è prevista

l'attuazione di una percentuale minima di controlli da effettuare sulla base della valutazione di specifici criteri di rischio. Inoltre, il Ministero della salute ha elaborato delle procedure relative alla comunicazione delle irregolarità riscontrate in attuazione dell'art. 26 dello stesso regolamento, nonché procedure per la comunicazione della mancata sosta programmata presso un posto di controllo. Infine, il Ministero della salute in collaborazione con il Ministero dell'interno sta valutando la possibilità di attuazione di un piano operativo per migliorare l'efficacia e l'efficienza dei controlli durante il trasporto su strada che gli organi di Polizia effettuano in collaborazione con i Servizi veterinari del Ministero della salute e delle ASL. (Il Rapporto integrale è pubblicato sul sito web del Ministero della Salute). ■

Giro di vite della UE sul benessere animale Controlli veterinari obbligatori al punto di uscita dalla Comunità a concessione e il pagamento della restituzione all'esportazione di animali vivi della specie bovina sono soggetti alla conformità con la normativa europea sul benessere degli animali ed in particolare con il Regolamento (CE) n. 1/2005. Con il nuovo Regolamento europeo 817/2010, pubblicato il 16 settembre sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, la Commissione Europea ha affermato chiaramente che una violazione delle disposizioni sul benessere degli animali non comporta una "riduzione", ma la "perdita" della restituzione all'esportazione relativa al numero di animali per i quali non sono state rispettate le condizioni di benessere. La restituzione è persa per gli animali per i quali non sono state rispettate le regole sul benessere, indipendentemente dalle effettive condizioni fisiche degli animali. Se l'inosservanza consegue dalla totale inadempienza delle norme in materia di benessere degli animali, è prevista la perdita integrale della restituzione. Il pagamento è subordinato al rispetto, durante il trasporto degli animali fino al primo luogo di scarico nel paese terzo di destinazione finale, degli articoli da 3 a 9 del regolamento (CE) n. 1/2005 e degli allegati in esso menzionati nonché del

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regolamento 817/2010. La Commissione Europea ha previsto l'esecuzione di "controlli obbligatori al punto di uscita dal territorio doganale della Comunità e dopo aver lasciato il territorio doganale della Comunità qualora vi sia un cambiamento di mezzo di trasporto nonché nel luogo di primo scarico nel paese terzo di destinazione finale". Poiché la valutazione delle condizioni fisiche e dello stato di salute degli animali richiede una competenza ed un'esperienza specifiche, il Regolamento 817/2010 considera "necessario che i controlli siano effettuati da un veterinario". I controlli nei paesi terzi sono resi obbligatori e vengono effettuati da agenzie degli Stati membri o da società internazionali di controllo e di sorveglianza riconosciute e controllate dagli Stati membri conformemente al regolamento (CE) n. 612/2009. ■


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6 Dalle Associazioni Sivar

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Milk in progress: diamo la parola ai protagonisti della filiera del latte La SIVAR e la Pfizer danno appuntamento il 14 ottobre a Roma, Cremona e in altre sedi lungo lo Stivale a Pfizer in collaborazione con la SIVAR organizza per il 14 ottobre, alle ore 15, un importante convegno che si terrà a Roma ma sarà anche trasmesso in videoconferenza in altre 11 località distribuite su tutto il territorio nazionale per favorire la partecipazione di tutti i veterinari italiani. In queste località si potrà seguire tutto il convegno e sviluppare successivamente un confronto su questi temi riferito alle diverse realtà locali. Il progetto è certamente importante per diversi aspetti: • per il tema, quello della filiera del latte, di grande attualità e rilevanza per il nostro settore zootecnico che evidenzia forti aspetti di difficoltà, se non di crisi. • per il coinvolgimento di tutti i protagonisti della filiera del latte, dagli allevatori ai veterinari, dai trasformatori ai distributori per finire ovviamente ai consumatori coinvolgendo le aziende farmaceutiche e gli enti di ricerca. Tutte le categorie saranno per la prima volta rappresentate ai massimi livelli in un confronto aperto e speriamo costruttivo. Nella prima parte del convegno oltre a Roberta D’Amore, Country Manager Pfizer Animal Heallth, che farà anche gli onori di casa, interverranno Medardo Cammi, Presidente Sivar, Gaetano Penocchio, Presidente Fnovi, Nino Andena, Presidente Aia e Claudio Federici, Responsabile analisi mercati Ismea. Di seguito sarà la volta della produzione primaria, Azienda Agricola Maccarese, della trasformazione, Consorzio Grana Padano, della grande distribuzione, Conad e dei consumatori, Altroconsumo. Moderatore dell’evento sarà un giornalista particolarmente noto e soprattutto molto esperto del settore: Roberto La Pira. • per la possibilità, utilizzando lo strumento della videoconferenza, offerta a tutti i veterinari di seguire l’evento in diverse sedi su tutto il territorio nazionale. • ed infine per il ruolo primario e da vero protagonista che viene riconosciuto al Medico Veterinario considerando le sue competenze in tutti i diversi momenti della filiera a ga-

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ranzia della qualità del latte, della sicurezza alimentare e del benessere animale. Quando la Pfizer si è rivolta alla Sivar chiedendo la sua collaborazione alla realizzazione del progetto, la Società, che rappresenta i veterinari italiani che operano nel settore degli animali da reddito, ha accolto con piacere questa iniziativa sia per il riconoscimento offerto alla categoria sia per la possibilità che questo evento potrebbe esprimere nello sviluppo di un reale confronto e di una concreta collaborazione fra i diversi protagonisti della filiera che portino al superamento di problematiche del settore che ancora esprimono situazioni di tensione e di conflitto. Fra queste certamente il “veterinario aziendale”, progetto sul

quale la Sivar si sta impegnando da oltre dieci anni, il tema del benessere animale, in particolare quello delle “ vacche a terra”, la gestione del farmaco, ecc. Medardo Cammi, nella lettera di presentazione del progetto ai veterinari italiani ha sottolineato tutto questo ringraziando molto la Pfizer per il riconoscimento che ha voluto dare alla categoria e l’opportunità che ha creato con questa iniziativa, auspicando che tutti i veterinari che operano nel settore possano cogliere l’importanza di questa occasione e partecipare numerosi all’evento. D’altra parte, Roberta D’Amore, responsabile della Pfizer italiana, nel suo invito rivolto a tutti i veterinari ha ribadito in modo chiaro questo

riconoscimento alla categoria ed alla Sivar in particolare: “Il programma, in partnership con Sivar, vuole evidenziare il ruolo primario ed essenziale della professione Medico-Veterinaria in tutta la filiera e come Pfizer Animal Health si prefigge di essere un interlocutore chiave e di riferimento nel nostro mercato. - ha scritto la D’Amore che ha proseguito - Siamo lieti di poter lanciare questa iniziativa con Sivar al nostro fianco, alla quale rivolgiamo apprezzamento e gratitudine per aver intrapreso con noi un percorso inesplorato e aver riconosciuto il valore e l’attenzione che MILK IN PROGRESS potrà dare alla categoria Medico-Veterinaria e a tutto il settore in generale”. ■


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8 Attualità Equidi

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Il Codice UELN “Numero a Vita Universale Equino” di MIMMO FERRULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL di Bari FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL di Matera DOMENICO CARBONARA Ippiatra - Monopoli (BA) n passato il sistema di identificazione e registrazione degli “Equidi registrati” era diverso tra le varie Associazioni che gestivano gli equidi da competizione, in quanto le suddette Associazioni avevano un proprio specifico sistema di identificazione, rendendo, in questo modo, molto difficile lo scambio dei dati e di informazioni fra essi. Per ovviare a tutto questo, è stato messo a punto su iniziativa della World Breeding Federation for Sport Horses (WBFSH), dell’International Stud-Book Committee (ISBC), della World Arabian Horse Organization (WAHO), dell’European Conference of Arabian Horse Organisations (ECAHO), della Conférence Internationale de l’Anglo-Arabe (CIAA), della Fédération Equestre Internationale (FEI) e dell‘Union Européenne du Trot (UET), quali Organizzazioni più importanti operanti nel campo dell’allevamento equino e delle competizioni equestri esistenti nel mondo, un linguaggio co-

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mune, con un “Numero a Vita Universale Equino” - “CODICE UELN” (Universal Equine Life Number). Tale sistema di identificazione è richiamato anche nell’art. 3 del D.M. del 29/12/09 che ha abrogato quello dello 05/05/06. Il suddetto numero UELN, riportato sul documento di identificazione unico, denominato passaporto, di cui all’art. 5, paragrafo 1 del Reg. (CE) n. 504/2008, e precisamente nella Sez. 1, parte A, punto 4, e che non può essere cambiato per nessun motivo, permette di identificare chiaramente l’animale e l’Autorità zootecnica o qualsiasi altra Autorità competente del Paese di origine dell’equide, che tenga il libro genealogico o il registro della razza o qualsiasi Associazione od Organizzazione Internazionale che gestisca cavalli da competizione o da corsa che ha rilasciato il “passaporto”. Pertanto il numero UELN dev’essere mantenuto e fatto riferimento ogni volta che l’Autorità Competente modifichi i dati di registrazione dell’animale in questione. Occorre anche dire che, l’utilizzo del sistema UELN, già previsto anche dal Manuale Operativo del 9.10.2007, solo per puledri iscritti ad un libro genealogico o registro anagrafico, oggi viene individuato dal Legislatore Comunitario (Reg. (CE) n. 504/2008), anche per gli equidi da allevamento e da reddito di cui alla Decisione Comunita-

ria 2000/68. Stando così le cose il codice UELN del “passaporto” dovrebbe comparire su tutti i documenti ufficiali dell’equide, infatti risulta agli scriventi che, sia da controlli effettuati in corso di farmacosorveglianza e farmacovigilanza negli impianti di allevamenti e di cura di animali DPA e non DPA, e sia nell’attività libero professionale, che l’APA da poco tempo, sta applicando quanto prescritto nel Reg. (CE) n. 504/2008 anche sugli equidi da allevamento e da reddito, e cioè viene applicato il codice UELN per identificare il numero del documento di identificazione o passaporto omettendo, naturalmente, il codice ISO-3166 che s’identifica con il n. 380 per l’Italia. Il codice UELN risulta composto da 15 cifre: • Le prime 6 cifre per identificare l’Associazione o l’Organizzazione, di cui le prime 3 cifre rappresentano il codice ISO-3166 della Nazione sede dell’Organizzazione che registra il cavallo alla nascita (380 per l’Italia); le seconde 3 cifre rappresentano il codice del DataBase riconosciuto a livello internazionale; ad esempio il codice UNIRE cavallo da sella è 380007, per il trottatore è 380008, per il TPR è 380004, per l’Haflinger 380002, per il murgese è 380001, quello da allevamento da reddito è 380011, il cavallo arabo ANICA è 380005, ecc… • Le ultime nove cifre del codice UELN, identificano univocamente un equide all’interno del proprio Data-Base di riferimento. Pertanto, il numero massimo di equidi identificabili all’interno di un Data-Base è pari ad un miliardo (109). Tuttavia, ogni Organizzazione responsabile del-

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TRAUMATOLOGIA DENTALE E MAXILLOFACCIALE Cremona, 17/19 Novembre 2010 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Dea Bonello, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl EVDC, Torino RELATORI Margherita Gracis, Med Vet, Dipl AVDC, Dipl EVDC, Milano Bruno Peirone, Med Vet, Dot Ric, Torino Mirko Radice, Med Vet, Palazzolo Milanese (MI) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (24) QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00 + IVA 20%

RELATORI Rosario Cerundolo, Med Vet, Dipl ECVD, Six Mile Bottom, Suffolk (UK) Carla Dedola, Med Vet, Edinburgh (UK) Laura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Barcellona (E) Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, MSc, Milano Giordana Zanna, Med Vet, Barcellona (E) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%

la tenuta di un Data-Base può organizzare come crede i suoi codici UELN: ad esempio la L.I.F. (Lipizzan International Federation) ha proposto che le organizzazioni aderenti inseriscano nei propri codici UELN, dopo le tre cifre che individuano lo Stato e le tre che identificano la Base-Dati, il sesso (una cifra), la linea paterna (una cifra), purezza/incrocio (una cifra) ed infine il numero individuale (6 cifre); l’APA, invece, dopo le sei cifre ne ha inserite ancora tre per indicare il territorio della provincia di appartenza dell’equide. Operando in questo modo, ogni organizzazione può codificare fino al massimo di un milione di animali (106) anziché un miliardo (109). In conclusione, ogni organizzazione è libera di utilizzare i propri codici UELN come crede, ma deve tener presente che ogni ulteriore specifica riduce il numero di equidi univocamente identificabili.

SMARRIMENTO DEL PASSAPORTO E/O DELL’EQUIDE E CODICE UELN Il codice UELN che identifica e registra l’equide non può essere cambiato per nessun motivo, neanche al momento dello smarrimento del passaporto, infatti, a seguito di furto o smarrimento del passaporto, secondo quanto dettato dall’art. 16 del Reg. (CE) n. 540/2008, dal Manuale Operativo ed ai sensi dell’art. 9, comma 6, lett. a) del D.M. 29.12.2009, dopo la denuncia da parte del proprietario dell’equide, entro sette giorni dall’evento, all’APA o all’AIA o all’ANA (competente come Libro Genealogico) o all’UNIRE, si prospettano due possibilità: a) qualora l’identità dell’equide possa essere accertata sulla base della lettura del codice identificativo contenuto nel transponder apposto sull’equide, l’Autorità Competente in base al comma 7, lett. b) dell’articolo summenzionato, rilascia un passaporto sostitutivo contrassegnato dalla dicitura “Duplicato” che deve palesare un numero di passaporto diverso da quello originario con la dicitura “Il Passaporto n°....è un duplicato che sostituisce ed annulla il precedente passaporto n°....”; la sez. IX del passaporto, invece, deve riportare l’indicazione di equide non DPA rispettando, tra l’altro, le deroghe previste dall’art. 9, comma 7 del D.M. 29.12.2009. In questo caso, per quanto attiene al numero UELN, il Regolamento (CE) n. 504/2008, ribadisce che l’Organismo emittente nel rilasciare il “Duplicato del passaporto”, deve far riferimento al numero unico di identificazione a vita, (Codice UELN) che rimane sempre lo stesso. b)qualora l’animale sia identificato con il solo numero di passaporto ai sensi della Decisione 2000/68/CE, l’equide deve essere comunque identificato con l’applicazione di un transponder e con l’emissione di un nuovo passaporto che sarà contrassegnato come “Secondo originale” e, deve riportare oltre la dicitura: “non destinato alla produzione di alimenti per il consumo umano”, il microchip ed il numero a vita: “Codice UELN”. Anche nel caso di furto/smarrimento dell’equide, qualora sia necessario da parte dell’Autorità Competente rilasciare, al momento del ritrovamento dell’animale, un nuovo documento d’identificazione (passaporto) sostitutivo di quello annullato al momento della denuncia, contrassegnato dalla dicitura “Duplicato”, ovvero contrassegnato come “Secondo originale”, oltre a riportare in ambedue i casi nella sez. IX, la dicitura: “non destinato alla produzione di alimenti per il consumo umano”, sarà riportato anche il numero a vita: “Codice UELN”. Qualora l’identità dell’Equide non possa essere stabilita, l’Autorità Competente, rilascia un documento di identificazione “Sostitutivo” mediante riferimento al Numero Unico d’Identificazione a Vita. In questo caso l’equide è classificato, nella parte II della sez. IX del “Passaporto Sostitutivo” come non DPA. ■


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10 Previdenza Autonomia e vigilanza

L’Enpav non ci sta: fuori dall’elenco ISTAT Mancuso: “ingiusto controllo pubblico". In arrivo il decreto sulla vigilanza degli investimenti immobiliari 'incontro fra i vertici delle casse di previdenza privatizzate dei professionisti e il Ministro del Lavoro ha affrontato la spinosa questione del controllo sugli inve-

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stimenti immobiliari, ma non ha sciolto il nodo Istat, "peccato originale" delle successive pretese di controllo pubblico da parte dello Stato. Come noto, le casse sono state ricomprese nell'elenco Istat al pari degli enti pubblici che partecipano al bilancio

consolidato dello Stato. L'On Gianni Mancuso, Presidente dell'Ente nazionale di previdenza dei veterinari, ha presentato in proposito una interrogazione parlamentare: l'inclusione delle casse nell'elenco ISTAT allegato all'annuale Legge Finanziaria "le sot-

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tomette ad un ingiusto controllo pubblico". Nel testo si afferma infatti che l'ISTAT ha "inopinatamente" incluso anche le casse dei professionisti fra le pubbliche amministrazioni inserite nel Conto economico consolidato dello Stato, vincolate al rispetto di obiettivi di finanza pubblica e al conseguente contenimento della spesa. Malgrado l'autonomia gestionale delle Casse sia stata affermata anche dalla Corte Costituzionale e l'ultima Legge Finanziaria abbia attenuato le pretese del controllo pubblico, è rimasta aperta la questione del controllo della compravendita dei beni immobili (art. 8, comma 15, Decreto Legge 78/2010) e dell'utilizzo delle somme derivanti dall'alienazione degli immobili e delle quote di fondi immobiliari. Relativamente a questi ambiti, le casse di previdenza sono subordinate alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica da attuarsi con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro, il che determina - afferma l'interrogante - "la sostanziale paralisi dell'attività immobiliare delle Casse". L'On. Mancuso chiede al Governo di affermare una volta per tutte la natura privata delle Casse dei professionisti "escludendole dall'elenco ISTAT" e di far sapere entro quale tempo e con quale strumento il Governo intenda regolamentare la questione dei controlli sulle operazioni immobiliari, "al fine di evitare la paralisi dell'attività immobiliare delle casse di previdenza dei professionisti". L'atto parlamentare è stato firmato anche dagli onorevoli Di Virgilio, Scanderebech, Laffranco, Ciccioli, Frassinetti, Barani, Girilanda, De Luca, Castellani, Bocciardo, Armosino, Stradella, Tortoli, Garofalo, Minardo e Palmieri.

VIGILANZA SOFT SUGLI IMMOBILI Sarà un decreto interministeriale a stabilire l'assenza di un'autorizzazione sulla singola operazione immobiliare e a ricondurre la vigilanza sugli investimenti delle Casse entro termini più vicini a quelli di sempre. Sarà così chiarita la diatriba fra gli enti previdenziali dei professionisti e il Governo dopo che la Legge Finanziaria, ha introdotto nuovi principi di vigilanza sulle scelte immobiliari. In particolare, le operazioni di acquisto e di vendita di immobili e le operazioni di utilizzo delle somme derivanti dalla vendita o delle quote di fondi immobiliari dovranno essere subordinate ad una verifica preventiva. In cosa consista la verifica preventiva sarà appunto un decreto interministeriale a stabilirlo, ma secondo le anticipazioni emerse dall'incontro fra Sacconi e i vertici degli enti previdenziali, si tratterà di una "vigilanza leggera". Il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha dichiarato "la volatilità dei mercati immobiliari e mobiliari ci hanno sempre indotto a ricercar modi condivisi di vigilare sulle risorse". Il presidente dell'Adepp, Andrea Camporese, alla guida dell'Associazione da poche settimane, è soddisfatto, ma dichiara: "I professionisti vogliono essere vicini al paese, accettano di essere vigilati, in modo puntuale ma non a senso unico, sapendo che il bene dei nostri iscritti passa anche attraverso una responsabilità condivisa con lo stato a garanzia delle pensioni future. Non ci dimentichiamo comunque di essere organismi privati che sollevano la collettività da costi e servizi. Ci sembra quindi necessario- ha concluso- definire in modo più forte il profilo della nostra autonomia, evitando di essere inclusi nelle norme in capo alla pubblica amministrazio■ ne".


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12 Osservatorio farmaco Legge 38/2010

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Stupefacenti: facciamo il punto sul registro La Legge 38/2010 ha modificato le modalità di registrazione di GIORGIO NERI Medico Veterinario a legge 38/2010 è intervenuta modificando alcuni articoli del DPR 309/1990 che rivestono importanza nelle modalità di gestione dei medicinali stupefacenti e psicotropi per il medico veterinario. Più in particolare le modifiche intervengono nelle modalità di registrazione di tali medicinali e precisamente: • Formalmente, ai sensi dell’art. 42, comma 3 il registro rimane finalizzato al carico e allo scarico dei medicinali e quindi al loro impiego (intendendo con ciò sottolineare che esso non diventa un registro di entrata ed uscita come potrebbe essere erroneamente desunto dall’art. 60 comma 1; • Cambia il modello del registro, diventando ora quello previsto dal decreto ministeriale 3 agosto 2001. In via ufficiale non è dato sapere se ciò comporti l’obbligo di sostituzione dei registri in essere e ancora non terminati; • Ai sensi delle istruzioni alla compilazione contenute nel citato DM 3 agosto 2001, i dati che dovranno essere inseriti sono gli stessi da trascrivere nel precedente modello, con eccezione della motivazione all’utilizzo, che non è più richiesta; • Il registro di carico e scarico deve essere vidimato, come è sempre stato, dall’Autorità sanitaria competente (Sindaco o suo delegato). Tuttavia d’ora in poi tale vidimazione dovrà essere effettuata solo in sede di istituzione del registro e non più, successivamente, ogni anno; • Mentre la sanzione per gli errori sostanziali rimane immutata (sanzione penale dell'arresto sino a due anni o dell'ammenda da lire tre milioni a lire cinquanta milioni), gli errori formali vengono ora depenalizzati prevedendo solo una sanzione amministrativa pecuniaria da € 500 a € 1500.

ficata l'esatta quantità di farmaco somministrata, corrispondente a quella riportata nella cartella clinica del paziente. La quantità residua del farmaco è posta tra i rifiuti speciali da avviare alla termodistruzione. 11. Il registro non è soggetto alla chiusura annuale, pertanto non deve essere eseguita la scritturazione riassuntiva di tutti i dati comprovanti i totali delle qualità e quantità dei medicinali movimentati durante l'anno.

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NORME D'USO DEL REGISTRO DI CARICO E SCARICO DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE PER LE UNITÀ OPERATIVE 1. Il registro di carico e scarico in dotazione alle unità operative delle strutture sanitarie pubbliche e private, nonché delle unità operative dei servizi territoriali delle aziende sanitarie locali, è l'unico documento su cui annotare le operazioni di approvvigionamento, somministrazione e restituzione dei farmaci stupefacenti e psicotropi di cui alle tabelle I, Il, III, e IV previste dall'articolo 14 del testo unico delle leggi in materia di stupefacenti (decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990). 2. Il registro, costituito da cento pagine prenumerate, è vidimato dal direttore sanitario o da un suo delegato, che provvede alla sua distribuzione. 3. Il responsabile dell'assistenza infermieristica è incaricato della buona conservazione del registro. Dopo due anni dalla data dell'ultima registrazione, il registro può essere distrutto. 4. Il dirigente medico dell'unità operativa è responsabile della effettiva corrispondenza tra la giacenza contabile e reale delle sostanze stupefacenti e psicotrope.

PRESCRIZIONI D'USO

5. Il direttore responsabile del servizio farmaceutico, attraverso periodiche ispezioni, accerta la corretta tenuta del registro di carico e scarico di reparto. Di tali ispezioni verrà redatto apposito verbale che sarà trasmesso alla direzione sanitaria. 6. Ogni pagina del registro deve essere intestata ad una sola preparazione medicinale, indicandone la forma farmaceutica e il dosaggio. Inoltre si deve riportare l'unità di misura adottata per la movimentazione. 7. Le registrazioni, sia in entrata sia in uscita, devono essere effettuate cronologicamente, entro le 24 ore successive alla movi-

mentazione, senza lacune di trascrizione. 8. Dopo ogni movimentazione, deve essere indicata la giacenza. 9. Per le registrazioni deve essere impiegato un mezzo indelebile; le eventuali correzioni, effettuate senza alcuna abrasione e senza uso di sostanze coprenti, dovranno essere controfirmate. 10. Nel caso di somministrazione parziale di una forma farmaceutica il cui farmaco residuo non può essere successivamente utilizzato (come ad esempio una fiala iniettabile), si procederà allo scarico dell'unità di forma farmaceutica. Nelle note sarà speci-

FACSIMILE DI REGISTRO DI CUI ALL’ALLEGATO 1 AL DM 3 AGOSTO 2001

1. Indicare: il nome della specialità medicinale o del prodotto generico o della preparazione galenica, la forma farmaceutica (compresse, fiale, soluzione orale e cc.), il dosaggio e l'unità di misura adottata per la movimentazione (ml, mg o unità di forma farmaceutica). 2. Indicare il numero progressivo della registrazione. 3. Indicare il giorno, mese ed anno della registrazione. 4. Indicare il numero del buono di approvvigionamento o di restituzione del farmaco. La movimentazione di farmaci tra diverse unità operative dello stesso presidio, deve essere specificata nelle note. 5. Indicare la quantità di farmaco ricevuta in carico. 6. Indicare il nome e il cognome o il numero della cartella clinica o altro sistema di identificazione del paziente. Indicare l'unità operativa, in caso cessione a quest'ultima. Indicare la farmacia, in caso di reso. 7. Indicare la quantità di farmaco somministrata o consegnata o ceduta o resa. 8. Indicare la quantità di farmaco giacente presso l'unità operativa dopo ogni movimentazione. 9. Firma di chi esegue la movimentazione. 10. Indicare, oltre ai casi già evidenziati, specifiche annotazioni atte a fornire maggiore chiarezza in casi particolari. ■


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14 Eventi Veterinari

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

CORSO DI CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI Cremona, Palazzo Trecchi 11-13 Ottobre 2010

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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

CORSO DI MEDICINA E CHIRURGIA DEL FURETTO Cremona, Palazzo Trecchi 22-24 Novembre 2010

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I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B” 17 Ottobre 2010 - Pescara IN COLLABORAZIONE CON GLI ORDINI DELLA REGIONE ABRUZZO RELATORE Dr. Alessandro Melillo DELEGATO REGIONALE Dr. Maurizio Manera

DIRETTORE Marco Bedin, Med Vet, Padova RELATORI MARCO BEDIN, Med Vet, Padova ALESSANDRO BELLESE, Med Vet, Lido di Venezia (VE) TOMMASO COLLARILE, Med Vet, Roma LORENZO CROSTA, Med Vet, Como ALESSANDRO MELILLO, Med Vet, Roma CARLO PAOLETTI, Med Vet, Firenze QUOTA DI ISCRIZIONE Soci SIVAE/SCIVAC € 670,00 + IVA 20% Non Soci € 920,00 + IVA 20%

DIRETTORE ALESSANDRO BELLESE, Med Vet, Lido di Venezia (VE) RELATORI MARTA AVANZI, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV) ALESSANDRO BELLESE, Med Vet, Lido di Venezia (VE) MATTIA BIELLI, Med Vet , Novara IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia GIUSEPPE VISIGALLI, Med Vet, Varedo (MI) QUOTA DI ISCRIZIONE: Soci SIVAE/SCIVAC € 570,00 + IVA 20% Non Soci € 770,00 + IVA 20%

ECM: In fase di accreditamento

ECM: In fase di accreditamento

ULTIMI POSTI DISPONIBILI

Limite di Iscrizione: 15 Ottobre 2010

NUMERO DI PARTECIPANTI: 36 PER INFORMAZIONI E SCHEDA D’ISCRIZIONE Segreteria SIVAE: Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 Fax 0372/45.70.91 info@sivae.it

NUMERO DI PARTECIPANTI: 36 PER INFORMAZIONI E SCHEDA D’ISCRIZIONE Segreteria SIVAE: Elisa Feroldi Tel. 0372/40.35.00 - Fax 0372/45.70.91 info@sivae.it

OBIETTIVI Molti proprietari di piccoli Mammiferi ormai richiedono un approccio competente e professionale alle malattie dei loro beniamini, aprendo al libero professionista un campo d’azione nuovo, interessante e remunerativo: scopo di questa giornata sarà comunicare le nozioni di base per un corretto approccio clinico alle specie più diffuse come animali da compagnia: il Coniglio, il Furetto ed i piccoli Roditori, in modo da consentire ai colleghi di affrontare questi pazienti spesso sottovalutati in maniera soddisfacente per paziente, proprietario e veterinario stesso. . PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Il Coniglio animale da casa: gestione, alimentazione, comportamento, esame clinico e principali patologie 11.00 Pausa 11.30 Il Coniglio paziente chirurgico: nozioni base di anestesia, chirurgia e ospedalizzazione 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione, il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 I Roditori, pet “emergenti”: approccio alla Cavia, al Cincillà e ai piccoli Roditori in ambulatorio

15.30 Pausa 16.00 Il Furetto non è un gattino allungato: guida ad un corretto approccio clinico a questa specie 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Serena Majestic - Montesilvano, a 5 km da Pescara, in Abruzzo. Situato in pieno centro Italia, è facilmente raggiungibile grazie a una rete di collegamenti completa ed efficiente. ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

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merciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Diagnostica per immagini negli uccelli: basi di radiologia ed endoscopia. Pausa Emergenze Aviari Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata.

RELATORE Dr. Lorenzo Crosta - Delegato regionale Dr.ssa Federica Grampa

13.30 14.30

OBIETTIVI I pazienti insoliti stanno diventando sempre più abituali. Alcuni gruppi zoologici, fra cui gli uccelli, presentano notevoli differenze rispetto ai mammiferi più comuni. Scopo della giornata e di mettere i partecipanti in condizioni di esaminare un paziente aviare senza troppo imbarazzo, in modo da impostare per lo meno un iter diagnostico corretto.

15.30 16.00 17.00

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita clinica del paziente aviare: le cose da fare e… da non fare 11.00 Pausa 11.30 Le principali malattie dei pappagalli 13.00 Spazio per eventuale relazione com-

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria.

17.30

SEDE “Sala ISU Attilio Levi, via Valvassori Peroni 21 Milano”

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Eventi Veterinari

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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

FIERA INTERNAZIONALE BOVINO DA LATTE CremonaFiere, 28 Ottobre 2010 Convegno Nazionale SIVAR: AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA ALLEVARE VITELLI SANI: DAL COLOSTRO ALLO SVEZZAMENTO In collaborazione con AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

RELATORE JAMES D. QUIGLEY - APC, Inc. Ankeny, IA (USA) CHAIRMAN MARCO COLOMBO - Medico Veterinario, Libero professionista, Milano

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO Con il presente Convegno si intende proseguire il percorso di formazione per i Medici Veterinari, già intrapreso con altri eventi, sulla gestione del giovane bestiame negli allevamenti bovini. Gli argomenti oggetto delle relazioni vogliono fornire una preparazione specifica sui principi di una corretta gestione dei vitelli dal momento della colostratura alla fase di svezzamento, con una attenzione particolare alla scelta degli alimenti liquidi e solidi e alle modalità di somministrazione. In funzione di ottenere giovani animali più sani, con migliori performance di crescita e con un alto livello di benessere si ritiene importante la conoscenza da parte dei Medici Veterinari delle indicazioni provenienti dalle ricerche più recenti in questo campo. Il corretto management, inteso come approccio complessivo, delle fasi critiche e delle strategie di prevenzione ha l’obiettivo di ridurre gli interventi terapeutici individuali e di massa e il consumo di antimicrobici, ancora oggi di largo impiego.

9.45 Gestione del colostro nel vitello neonato - J. Quigley 11.00 Pausa 11.30 La scelta dell’alimentazione per il vitello pre-svezzamento - J. Quigley 13.00 Pausa pranzo 14.30 Strategie nutrizionali post-svezzamento - J. Quigley 16.00 Discussione 17.00 Questionario a scelta multipla, consegna attestati e termine della giornata

SEGRETERIA SCIENTIFICA ED ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it

PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano.

SEDE CremonaFiere - P.zza Zelioli Lanzini, 1 Cremona

3 CREDITI

9.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.40 Saluto del moderatore ai partecipanti ed inizio lavori

In collaborazione con

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INCONTRO REGIONALE SCIVAC-ASVAC Patologie traumatiche dello scheletro appendicolare Cagliari, 10 Ottobre 2010 RELATORE Bruno Peirone

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30

Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Patologie traumatiche dell’arto anteriore: fratture, lussazioni e instabilità articolare 11.00 Pausa 11.30 Patologie traumatiche dell’arto po-

RELATORE Walter Bertazzolo OBIETTIVI Per la sua rapidità, semplicità e bassi costi, l’utilizzo dell’esame citologico è sempre più diffuso nella pratica clinica veterinaria. Accanto alla ben nota validità nella diagnostica delle neoformazioni superficiali, tale metodica può assumere notevole valore anche in caso di problemi di natura internistica. Mediante l’utilizzo di esempi pratici si metteranno in evidenza vantaggi e svantaggi di tale procedura, dai casi semplici a quelli più complessi, e come non raramente la diagnosi definitiva sia basata proprio sull’esame citologico.

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steriore: fratture, lussazioni e instabilità articolare Pausa Casi clinici interattivi Come posso gestire questo problema?: selezione di casi clinici interattivi (arto anteriore) Pausa Casi clinici interattivi Come posso gestire questo problema?: selezione di casi clinici interattivi (arto posteriore) Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

11.30 La citologia come ausilio diagnostico alla medicina interna 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: Casi semplici e meno semplici di lesioni superficiali 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: Casi semplici e meno semplici di medicina interna e citologia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30

Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Citologia delle neoformazioni cutanee 11.00 Pausa

SEDE Palagarden - Roges di Rende (CS) Via Tevere c/o Parco Robinson

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC UMBRIA Myths and misconceptions, ovvero leggende e false convinzioni in odontostomatologia e chirurgia orale veterinaria Perugia, 24 Ottobre 2010 RELATORE Margherita Gracis

PROGRAMMA SCIENTIFICO

OBIETTIVI Fornire ai partecipanti le linee guida per la diagnosi e offrire una panoramica delle principali opzioni terapeutiche inerenti al trattamento delle patologie traumatiche dello scheletro appendicolare del cane. Le sessioni interattive sono volte a definire le tappe fondamentali del processo diagnostico e differenziale e a fornire gli elementi chiave del processo decisionale.

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CALABRIA L’esame citologico quando meno te lo aspetti: ovvero quando la diagnosi è letteralmente sotto i tuoi occhi Roges di Rende (CS), 10 Ottobre 2010

ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Atti delle relazioni • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea • Attestato ECM

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OBIETTIVI Si discuterà durante questa giornata di controverse tematiche odontostomatologiche. Si vogliono eliminare preconcetti e datate, empiriche convinzioni, fornendo informazioni scientifiche attuali e correnti di immediata applicabilità da parte del medico veterinario, utili ad affrontare i casi odontostomatologici che si presentano nella pratica quotidiana. È vero che gengivite e parodontite sono causate dal tartaro? È vero che ai pazienti sottoposti a trattamento parodontale va sempre somministrata una profilassi antibiotica? È vero che i siti estrattivi devono essere lasciati guarire per seconda intenzione? È vero che i denti fratturati vanno tenuti sotto controllo finché non sviluppino problemi? È vero che una tumefazione sottoculare è sempre un’indicazione per l’estrazione del quarto premolare mascellare? È vero che tutte le masse gengivali sono epulidi? È vero che la vita degli animali sottoposti a mandibolectomia/ maxillectomia è scarsa? È vero che i difetti palatali sulla linea mediana vanno chiusi mediante diretta apposizione dei margini? È vero che i denti posti lungo una linea di frattura ossea vanno sempre estratti? A queste ed altre domande si cercherà di dare risposta affrontando gli argomenti in maniera pratica, con il supporto di numerosi casi clinici.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto del Presidente ai partecipanti, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Leggende e false convinzioni in anatomia e fisiologia orale, e parodontologia 11.00 Pausa 11.30 Leggende e false convinzioni in chirurgia orale e maxillofacciale 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Leggende e false convinzioni in patologia orale 15.30 Pausa 16.00 Leggende e false convinzioni in endodonzia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Facoltà di Medicina veterinaria di Perugia Via San Costanzo 4

PER TUTTI GLI INCONTRI È STATO RICHIESTO L’ACCREDITAMENTO SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari Via dei Carroz, 14

3 CREDITI

PARTECIPAZIONE Si ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci Scivac, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota Associativa dell'anno in corso. I Soci Scivac possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da Scivac in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera Scivac). INFORMAZIONI - Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 delregionali@scivac.it


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Dieta e obesità del cane Quali le cause? di TIM WATSON BVM&S, PhD, MRCVS Townhead of Aber, Gartocharn, Dunbartonshire, G83 8NQ ual è realmente il ruolo svolto dalla dieta nello sviluppo dell’obesità del cane? È vero che, a causa di un’alimentazione ormai diffusa fatta di cibo molto appetitoso e ricco di energia, i cani ingeriscono troppe calorie? O forse si tratta di una generalizzazione che non tiene conto delle abitudini alimentari dell’animale e degli atteggiamenti del proprietario nei confronti della dieta e dell’esercizio fisico del proprio cane, fattori che influiscono prevalentemente sulla loro obesità? Questi sono gli interrogativi presi in esame nel seguente articolo che si propone di analizzare quanto il cibo per cani, le abitudini alimentari e il comportamento del proprietario contribuiscano all’insorgere dell’obesità nell’animale. Poiché modifiche di carattere nutrizionale sono un elemento fondamentale in ogni programma di perdita del peso, sarà analizzata anche l’importanza della tipologia di regime alimentare nella gestione dell’obesità.

Q

L’OBESITÀ NEI CANI UN’EPIDEMIA? Ormai a pochi veterinari è necessario ricordare quanto l’obesità sia comune nei cani. Si stima che l’incidenza sia tra il 22 e il 40%, a seconda della posizione geografica e dei criteri utilizzati per definirla (German, 2006). I dati più recenti provengono da un’indagine effettuata dai veterinari australiani che, dall’analisi delle condizioni fisiche, hanno stabilito che il 34% dei cani in cura è in sovrappeso e l’8% obeso (McGreevy et al, 2005). L’eziologia dell’obesità del cane è senza dubbio complessa: giocano un importante ruolo fattori quali la razza, l’età, il sesso (le femmine sono soggetti maggiormente a rischio), la sterilizzazione, il peso raggiunto già in giovane età, uno stile di vita sedentario, le terapie farmacologiche a cui il cane può essere sottoposto ed eventuali malattie endocrine (Tabella 1). Oltre a questi fattori di rischio, la causa primaria è la differenza tra le calorie assunte e il

SINTESI i stima che, nei paesi sviluppati, oltre il 40% dei cani siano in sovrappeso o obesi. Tra i fattori che predispongono all’obesità vi sono cause genetiche (legate alla razza), o correlate all’età, al sesso (le femmine sono soggetti maggiormente a rischio), alla sterilizzazione, a uno stile di vita sedentario, a terapie farmacologiche e malattie endocrine. La principale causa dell’obesità è la differenza tra le calorie assunte e il consumo energetico, che dipende a sua volta dalla dieta, dall’alimentazione e dall’atteggiamento del proprietario nei confronti del regime alimentare e dello stile di vita del proprio animale. È indubbio che la tipologia di dieta influisca sul numero di calorie assunto, tuttavia l’apporto energetico dei singoli alimenti è poco noto. I cibi in scatola contengono relativamente poche calorie, gli alimenti secchi sono molto energetici mentre le leccornie dell’alimentazione umana offerte all’animale come premio o coccola possono avere un contenuto calorico molto diverso a seconda dell’alimento. L‘alimentazione ad libitum, ossia il mancato controllo della quantità di cibo ingerita dall’animale a ogni pasto, è un chiaro fattore di rischio in quanto comporta un apporto calorico eccessivo. Altri fattori legati alla dieta che contribuiscono ad aumentare il rischio di obesità sono la frequente somministrazione di cibo e l’offerta di avanzi del pasto del proprietario e di bocconcini vari che incremen-

S

tano facilmente l’assunzione giornaliera di calorie anche più del 10%. I prodotti per il controllo del peso del cane sono stati studiati per apportare un ridotto contenuto energetico: offrono, infatti, un immediato senso di sazietà pur conservando tutte le sostanze nutritive essenziali per l’animale. Il modo più efficace per contenere l’assunzione di calorie consiste nell’aumentare il contenuto di umidità dei cibi, sostituendo idealmente il secco con cibo in scatola. È sconsigliata invece la semplice aggiunta di acqua al cibo secco perché ridurrebbe i benefici per la salute orale dell’animale che la texture croccante può avere. Sebbene vi siano evidenze discordanti sul fatto che le fibre alimentari contribuiscano a promuovere sazietà nel cane, è stato recentemente dimostrato come una dieta basata su un alto contenuto di proteine e ricca di fibre sia in grado di ridurre la necessità di assunzione di cibo, promuovendo così la perdita di peso. I veterinari hanno la responsabilità di stabilire un realistico programma dietetico che conduca alla diminuzione del peso del cane obeso, calcolando accuratamente le quote alimentari, e di aiutare i proprietari a comprendere i benefici apportati da cambiamenti comportamentali e stile di vita del loro cane. Non è sufficiente fare affidamento alle guide nutrizionali riportate sulle confezioni di cibo perché non possono tenere conto di fattori individuali relativi allo stile di vita dell’animale e offrono pertanto solo indicazioni generali.

consumo energetico che, in primo luogo, dipende dal rapporto che il proprietario ha stabilito con il proprio cane. Tale affermazione è stata confermata da un altro studio condotto dai veterinari australiani: il 97% degli intervistati ha asserito di essere convinto che l’obesità del cane sia direttamente imputabile agli atteggiamenti del proprietario che hanno un’influenza diretta in particolare modo sulla dieta, l’alimentazione e l’esercizio fisico del proprio cane (Bland et al, 2010).

ti secchi si differenziano dalla naturale dieta di un cane e dai cibi in scatola. Il cibo secco per cani contiene e fornisce generalmente tra le 350 e 450 chilocalorie (kcal) di energia metabolizzabile (ME) per 100 g a fronte delle 80100 kcal per 100 g di un cibo in scatola. Per rendere maggiormente comprensibili

L’AUTORE

IN CHE MODO L’OBESITÀ DEL CANE DIPENDE DALLA SUA DIETA?

Tim Watson BVM&S, PhD, MRCVS Tim pratica l’attività veterinaria nella zona di Glasgow e divide il suo tempo tra il lavoro clinico e la scrittura scientifica. La sua carriera è iniziata presso l’Università di Glasgow con ricerche sulle malattie metaboliche di cavalli, cani e gatti. In seguito ha lavorato presso il Centro WALTHAM Pet Nutrition, dove, come Senior Research Manager e nutrizionista, si è interessato particolarmente del rapporto tra alimentazione, salute e patologie. La sua competenza nutrizionale è regolarmente testata dai suoi due cani, tra cui un Rhodesian Ridgeback molto grande, un gatto Maine Coon e due cavalli.

Diversi autori hanno ipotizzato che l’elevata incidenza dell’obesità nel cane sia legata alla somministrazione di pasti secchi, molto appetibili e ricchi di energia, che annullano i normali meccanismi di controllo dell’appetito con una conseguente assunzione eccessiva di calorie (Diez e Nguyen, 2006; Stuart, 2008; Lavigne, 2008). A sostegno di questa teoria, vi sono riscontri sperimentali che indicano come una dieta ricca di carboidrati e povera di proteine - situazione tipica del cibo secco contribuisca all’insorgenza dell’obesità in diverse di razze (Simpson e Raubenheimer, 2005). È per la maggiore quantità di energia - numero di calorie per unità di peso - che gli alimen-

questi valori, possiamo affermare che la quantità di energia fornita da alimenti secchi per cani sta a metà strada tra quella fornita da biscotti dolci e formaggi a pasta dura come il Cheddar, il Gruyère e il Parmigiano, mentre le calorie dei cibi in scatola equivalgono a quelle di alimenti come banane, patate e petto di pollo (Fig. 1). Il contenuto energetico del cibo consumato da cani allo stato brado (come per esempio vitelli appena nati, conigli e polli) varia dalle 76 alle 112 kcal per 100 g (Dierenfeld et al, 2002). Quando queste quantità energetiche sono tradotte in quote di cibo quotidiano, le differenze tra le tipologie di alimenti si fanno più evidenti. Le attuali linee guida nutrizionali consigliano che i cani con una moderata attiva fisica assumano 130 kcal di ME per kg di peso corporeo (BW 0.75) al giorno (National Research Council, 2006). Ciò vuol dire che, per esempio, un Cocker Spaniel di 15 kg dovrebbe ingerire 991 kcal al giorno: valore raggiungibile con 250 g di un alimento secco o 1.100 g di un alimento in scatola (Fig. 2). Allo stato brado, la quantità minima di carne ingerita al giorno da un cane si aggira intorno ai 70 g per kg di peso (Fuller e Kat, 2008): ciò significa che un cane di 15 kg consuma almeno 1.050 g di cibo al dì. Se tale quantità si può considerare come la misura della propensione naturale di un cane, è chiaro allora che il nostro Spaniel potrebbe assumere più di 250 g di cibo secco - ammesso che lo voglia - o richiedere altro cibo per appagare il proprio appetito. Ne risulterebbe che, a seguito dell’eventuale ulteriore assunzione di cibo, le calorie in eccesso verrebbero immagazzinate sottoforma di grasso corporeo dal momento che il fabbisogno energetico è già stato soddisfatto. Il ruolo del regime alimentare come concausa dell’obesità del cane non è ancora stato accuratamente studiato. Nell’unico studio epidemiologico condotto non è emersa alcuna differenza tra tipologie di cibo (umido vs secco) in relazione all’incidenza dell’obesità (Robertson, 2003). Tuttavia nei gatti, sui quali sono stati compiuti più studi, sono emersi dati sia empirici sia fisiologici che collegano l’obesità a un’alimentazione fatta di alimenti premium secchi ricchi di grassi e molto energetici (Scarlett et al, 1994; Lund et al, 2005; Backus et al, 2007). Non ci sono prove che attestino una minore incidenza dell’obesità nei cani alimentati con cibo “fatto in casa” utilizzato quale sostituto di alimenti per animali umidi o secchi (Kienzle et

Fig 1. Apporto energetico di un’alimentazione per cani a secco (barra rossa orizzontale in alto) e in scatola (barra orizzontale verde in basso) e raffronto con alcuni alimenti per l’uomo.

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Tabella n. 1. Fattori di rischio per lo sviluppo dell’obesità nei cani (Diez and Nguyen, 2006).

Fattori di rischio Razza

Età

Fig. 2. Confronto tra le quantità di cibo in scatola e di cibo secco consumato ogni giorno da un cane di 15 kg moderatamente attivo per soddisfare il fabbisogno energetico e il peso della carne di cui si nutre un cane di dimensioni analoghe allo stato brado.

al, 1998). L’assenza di qualsiasi tipo di linee guida nutrizionali specifiche per le diete “casalinghe” rende difficile valutare le quantità di cibo da somministrare all’animale e, dunque, aumenta il rischio di sovra-alimentazione.

COME LE ABITUDINI ALIMENTARI INFLUISCONO SUL CONSUMO DI CALORIE? Se l’alimentazione a secco può non essere considerata di per sé un fattore di rischio per lo sviluppo dell’obesità nei cani, è invece molto importante controllare il modo in cui questi animali vengono nutriti. L’abitudine a un’alimentazione ad libitum è indubbiamente una potenziale causa di consumo eccessivo di cibo poiché la maggior parte dei cani sembra non essere in grado di controllare autonomamente l’apporto energetico giornaliero (German, 2006). Possono però insorgere problemi anche laddove vi sia un controllo delle dimensioni delle porzioni, perché le linee guida nutrizionali si basano su valutazioni quantitative medie e non possono riferirsi specificatamente alle esigenze individuali di ogni cane. Le porzioni consigliate sono calcolate stimando il fabbisogno medio di energia di un cane; è necessario tuttavia ricordare che tale fabbisogno energetico varia da 95 a 133 kcal per 0.75 kg e che queste quantità possono ulteriormente variare fino a ± 52 kcal/kg0.75 (si parla in questo caso di variazioni standard) (National Research Council, 2006). Così, se consideriamo le quantità limite, il fabbisogno energetico giornaliero minimo per un cane di 15 kg potrebbe essere di 328 kcal, ossia un terzo del valore suggerito dalle linee guida (991 kcal), mentre quello massimo si aggira sulle 1.425 kcal. Il quadro diventa ancora più complesso quan-

do si valuta l’attività del cane. Prendiamo in considerazione una sola razza, il Border Collie: si è calcolato che, in media, il suo fabbisogno energetico giornaliero varia significativamente da 97 kcal/kg0.75 per individui sedentari a 175 kcal/kg0.75 (quasi il doppio) per soggetti molto attivi (Burger, 1994). Il dispendio energetico a seguito di esercizio fisico è molto più rilevante per i cani da lavoro: i cani da slitta che corrono nelle zone artiche consumano fino a 980 kcal/kg0.75 (Hinchcliff et al, 1997). Pensare che un cane conduca uno stile di vita attivo quando, in realtà, è un soggetto relativamente sedentario, può portare dunque a sopravvalutare le necessità alimentari quotidiane. Un’altra fonte di errore è il fatto che alcuni proprietari non siano in grado di misurare con precisione le porzioni di cibo, soprattutto nel caso di una dieta a secco, e ciò porta inevitabilmente a eccessi nell’alimentazione. Anche perché il proprietario può letteralmente travisare il significato del termine ‘tazza‘ utilizzato sulle guide nutrizionali, che è una misura standard nordamericana corrispondente a 8 once (227 g), e usare invece una tazza molto più grande! Le complicazioni derivano anche dal fatto che tazze, bricchi e gli altri oggetti utilizzati per calcolare le quantità di cibo per gli animali domestici misurano il volume e non il peso dell’alimento: questo vuol dire che la quantità di cibo e quindi le calorie possono variare a seconda della consistenza dell’alimento.

QUALI ALTRI FATTORI DELLA DIETA DI UN CANE POSSONO CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DELL’OBESITÀ? Altri fattori relativi alla dieta del cane che possono contribuire allo sviluppo dell’obesità so-

Sesso Castrazione Malattie Endocrine Terapie farmacologiche Stile di vita

Dieta

Note • Labrador retriever • Cairn e Scottish terrier • Basset hound • Cocker e Cavalier King Charles spaniel • Dachshund (longhaired) • Beagle • Razze di taglia grande a pelo lungo • Costante aumento dell’incidenza fino a 12 anni • I cani che sono obesi fin da cuccioli hanno 1,5 volte più probabilità di essere obesi anche da adulti • Più comune nelle femmine che nei maschi • I cani castrati e le femmine hanno il doppio di probabilità di essere obesi rispetto ai soggetti non castrati • Diabete mellito, iperadrenocorticismo, ipotiroidismo • Corticosteroidi, anticonvulsivanti, progestinici • Unico animale in famiglia • Vita sedentaria • Eccessivo antropomorfismo - il cane è trattato come un essere umano • Consumo eccessivo di calorie imputabile a un’alimentazione ad libitum o sbagli nel calcolo delle dimensioni di ogni porzione di cibo da somministrare a pasto • Spuntini frequenti con snack & treats e avanzi della tavola

no: il numero di pasti somministrati quotidianamente (il rischio aumenta quando il pasto è singolo o sono tre o più), l’abitudine di dar loro troppi snack e gli avanzi delle nostre tavole, la presenza del cane quando il proprietario prepara o mangia il proprio pranzo (Kienzle et al, 1998; Robertson, 2003; Bland et al, 2009). Una sola salsiccia (24 g) contiene 73 kcal (Fig. 3), mentre una fetta di pancetta 64 kcal: ciò significa che offrire a un Cocker Spaniel una sola di queste leccornie, farebbe aumentare il suo consumo giornaliero di calorie di circa il 7%. Se questo eccesso energetico non fosse utilizzato, una sola salsiccia porterebbe a un aumento netto del peso di circa 9 g. Anche se questo può sembrare irrilevante, offrendo al cane solamente una piccola salsiccia alla settimana, potenzialmente causeremmo un aumento del peso del nostro Spaniel di 450 g (3%) in un solo anno! Non va ignorato neanche il contenuto calorico di snack & treats, tra cui annoveriamo anche i prodotti per la salute orale dell’animale. Latte condensato sottoforma di osso o biscotti al sugo di carne contengono tra le 20 e le 120 kcal al pezzo, le barrette da masticare ne apportano tra le 20 e le 60, i biscotti al midollo osseo circa 40 kcal. Gli snack per l’igiene dentale consigliati per un uso quotidiano possono aggiungere altre 50-70 kcal al giorno, mentre gli snack di dimensioni maggiori, raccomandati per un uso settimanale, apportano 560 kcal. Dare a un Cocker Spaniel un biscotto al sugo di carne di medie dimensioni ogni giorno e un prodotto per l’igiene dentale una volta a settimana, senza ridurre la dieta principale, porterà a un incremento settimanale dell’apporto calorico di oltre 300 kcal e potrebbe causare un aumento del peso di 1,5 kg all’anno. È pertanto tassativo ridurre il pasto principale in relazione agli snacks & treats che vengono dati regolarmente al cane.

LA DIETA PER IL CONTROLLO DELL’OBESITÀ

Fig. 3. Contenuto calorico degli alimenti umani comunemente somministrati ai cani: avanzi della tavola, snack & treats.

Alimenti terapeutici per il controllo dell’obesità del cane sono in uso da oltre 50 anni: contengono un ridotto apporto energetico in modo tale da limitare l’assunzione di calorie pur garantendo il senso di sazietà e fornendo un adeguato apporto di nutrienti essenziali all’animale (Roudebush et al, 2008). La quantità di energia apportata dalla dieta

può essere ridotta in diversi modi, il più semplice dei quali è aumentare il contenuto di umidità del cibo. Il volume di cibo in scatola necessario a soddisfare il fabbisogno energetico giornaliero di un cane è 4 volte superiore a quello di un alimento secco. Sostituire alcuni pasti secchi con cibo in scatola è il modo ideale per ridurre l’apporto calorico, pur appagando l’appetito del cane e senza rinunciare ai benefici per la sua salute orale associati ai cibi secchi. La semplice aggiunta di acqua ad alimenti secchi non è raccomandabile perché gli effetti positivi sulla salute orale associati alla texture secca andrebbero persi. Altre caratteristiche dei prodotti per il controllo del peso sono la riduzione del contenuto di grassi - il grasso contiene infatti quasi 2,5 calorie in più per grammo rispetto a proteine o carboidrati - e l’aggiunta di fibre le cui calorie si possono definire “neutrali” all’interno del regime alimentare. Tuttavia, gli effetti delle fibre alimentari sul senso di sazietà sono complessi, poco compresi e ancora controversi. Le ricerche non hanno evidenziato alcun effetto sulla sazietà nei cani derivante dall’inserimento di una moderata quantità di fibre alimentari solubili e insolubili nella dieta (Butterwick e Hawthorne, 1998). Anche se si sono registrati benefici con la somministrazione di maggiori quantità di fibre (Jackson et al, 1997), si teme che un elevato livello di fibre possa aumentare notevolmente il volume fecale e compromettere la digestione delle sostanze nutritive essenziali (Roudebush et al, 2008). Recentemente, è stata dimostrata l’interazione tra fibre alimentari e proteine nella promozione del senso di sazietà nei cani. Una dieta ricca di proteine (41,2 g per 400 kcal) e fibre (24 g per 400 kcal) ha portato a riduzioni significative nell’assunzione di cibo sia a breve sia a medio termine se confrontate con diete arricchite con sole proteine o sole fibre (Weber et al, 2007). Tale regime alimentare è stato recentemente consigliato per promuovere in cani obesi una perdita di peso più elevata e veloce rispetto a quella ottenuta con una dieta ricca di proteine ma con livelli medi di fibra (Gernan et al, 2010). Un efficace controllo del peso non è tuttavia così semplice: non è sufficiente seguire una dieta terapeutica e le indicazioni delle aziende produttrici di alimenti per animali. Un recente

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riesame di 44 diete, indicate per la perdita o il controllo del peso nei cani, ha evidenziato un preoccupante allontanamento dalle linee guida in materia di nutrizione del cane (Linder e Freeman , 2010). L’assunzione consigliata di calorie corrispondeva a una quantità fra le 0,73 e 1,47 volte superiore al fabbisogno energetico del cane a riposo, il che significa che tale alimentazione potrebbe effettivamente causare aumento di peso.

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Pertanto, le maggiori probabilità di successo in materia di perdita di peso possono essere garantite solo da una stretta collaborazione tra veterinari e proprietari: si otterrà così un’accurata stima dell’apporto calorico effettivo dei loro cani e si potranno consigliare con esattezza su quale e quanto cibo somministrare quotidianamente all’animale. La quantità di calorie necessaria per garantire una perdita di peso può essere indicata

Tabella 2. Consigli fondamentali per un sano peso corporeo - Una guida per ogni proprietario di cani

Pesa il tuo cane regolarmente

Controlla il Punteggio della Condizione Corporea del tuo cane

Calcola quante calorie ha bisogno il tuo cane

Calcola con quante calorie stai nutrendo il tuo cane

Dividi la porzione gionaliera di cibo del tuo cane in diversi pasti.

Assicuratevi che il vostro cane non mangi il cibo del vostro gatto! Date a un membro della famiglia la responsabilità dell’alimentazione del vostro cane!

Non usare il cibo come ricompensa

Mantieni attivo il tuo cane

• Pesate il vostro cane ogni due mesi. • Con i cani di piccola taglia potete farlo stando in piedi sulla bilancia con e senza di loro, e calcolare la differenza. • Se il cane è troppo pesante da sollevare, chiedete al vostro veterinario di pesarlo • Avendo i cani dimensioni e silhouette differenti, è più utile misurare il Punteggio della Condizione Corporea piuttosto del peso. • Ci sono diverse tipologie di sistemi per misurare la condizione corporea: si possono basare sulla silhouette (ve. il Pet Size O-Meter www.pfma.org.uk / petometer) o sulla valutazione del vostro cane (vd. Waltham S.H.A.P.E guide www.pet-slimmers.com/shapedog). • Ogni cane è un soggetto unico e le calorie di cui ha bisogno dipendono dalle sue dimensioni, dall’età, dal livello di attività fisica e dal fatto che sia castrato o meno. • Ogni alimento fornisce un apporto calorico diverso. I proprietari spesso si sorprendono quando apprendono che l’alimentazione a secco fornisce circa 4 volte più calorie per grammo rispetto agli alimenti umidi. Anche i treats contengono calorie: prestate attenzione a non somministrare più treats del necessario. • Anche se è conveniente nutrirlo solo una volta al giorno, la somministrazione di piccoli pasti durante il giorno gli eviterà di annoiarsi e di diventare troppo affamato. Pensate a quanto sareste affamati voi se mangiaste una sola volta al giorno! • Se avete un gatto, non lasciate il cibo in una ciotola accessibile al vostro cane. Se ha fame, non passerà molto tempo prima che si serva da solo! • È facile che in una famiglia dove tutti sono molto occupati non si ricordi l’ultima persona che ha dato da mangiare al cane. Così, se pensi di essere colui che controlla la quantità di cibo somministrata al vostro cane, assicurati che anche gli altri membri della famiglia o gli amici non lo stiano sfamando! • Non lasciare incustodito il cibo - il tuo cane potrebbe non essere in grado di resistere. • Non insegnargli a chiedere il cibo e scoraggia qualsiasi comportamento di questo tipo. • Molti bambini amano condividere il cibo con i loro animali - assicurati che non abbiano la possibilità di farlo. • I bocconcini svolgono un ruolo importante nell’educazione del tuo cane e possono far parte occasionalmente della dieta per rafforzare il legame con lui. È sempre concessa qualche crocchetta secca come ricompensa se sottratta dal pasto quotidiano. • Ci sono modi diversi dal cibo per ricompensare il vostro cane per il suo buon comportamento. Per esempio, molti cani amano giocare. Se il vostro cane ha un giocattolo preferito, permettetegli di giocarci per un po’ come premio. Oppure, se gli piace essere accarezzato e spazzolato, questa può essere una valida alternativa. • Alla maggioranza dei cani piace essere sempre in movimento: si dovrebbe fare il possibile per incoraggiarlo a una regolare attività fisica. L’ideale sarebbe almeno un’attività al giorno: scegliete tra una passeggiata, una corsa, un momento di gioco.

Fig 4. Contributo calorico degli avanzi della tavola, snack & treats all’apporto energetico giornaliero di un cane di 15 kg.

in base al peso effettivo dell’animale (somministrando per esempio solo il 40-60% del fabbisogno di ME, dove ME = 130 x BW0.75), all’effettivo apporto calorico (riducendolo per esempio del 20%), o al peso ottimale che dovrebbe avere l’animale (fornendogli il 50-75% del fabbisogno di ME calcolato per tale peso). Gran parte del “mal di testa” che può venire ai veterinari quando si trovano a impostare un regime alimentare ipocalorico, può essere alleviato grazie l’utilizzo di applicazioni web in grado di determinare il contenuto energetico degli alimenti e calcolare il fabbisogno energetico giornaliero dell’animale in base al suo peso effettivo, al peso ideale, all’età, al sesso e al grado di attività. Collaborare con i clienti per individuare un regime alimentare su misura basato sulle esigenze del singolo cane è la chiave del successo di ogni dieta per la perdita di peso.

CAMBIARE ABITUDINI E COMPORTAMENTI Aiutare i proprietari a modificare quei comportamenti che possono contribuire all’obesità del proprio cane e stabilire efficaci programmi di esercizio fisico sono ulteriori fattori utili per il controllo del peso. La famiglia va invitata a rispettare la dieta prescritta, limitare snack & treats e altri prodotti alimentari, e partecipare al monitoraggio del programma per la perdita di peso (Tabella 2). Tenere un diario alimentare e pesare regolarmente il cane può aiutare il proprietario a collaborare attivamente e aumenta le probabilità di successo della dieta. Dovrebbero essere fissati obiettivi realistici che portino a una perdita di peso tra l’1% e il 2% a settimana. Un moderato ma regolare esercizio fisico è indispensabile, cominciando con passeggiate quotidiane di 15-30 minuti in base alla salute dell’animale e al suo grado di attività. La non collaborazione del proprietario è tuttavia comune - nel 95% dei casi - e solitamente è rappresentata dalle sue concessioni verso il cane o dall’abilità del cane nel “rubare” il cibo (German et al, 2007). Anche piccoli snack e gli avanzi della tavola possono contribuire ad aumentare del 10% l’apporto energetico quotidiano, mentre frittelle e patatine fritte lo incrementano del 25% o più (Fig. 4). Aiutare i proprietari, per esempio, a comprendere il contenuto calorico di una fetta di pane o di un biscotto può farli riflettere due volte prima di offrirli al loro cane! Se fossero necessari ulteriori incentivi, il veterinario può presentare a tutta la famiglia testimonianze inconfutabili del fatto che i cani alimentati con un regime dietetico a calorie controllate vivono più a lungo, sono più sani

e, probabilmente, più felici di quanto potrebbe farli uno snack (Kealy et al, 2002; Lawler et al, 2005).

BIBLIOGRAFIA Backus R C, Cave N J and Keisler D H (2007). La gonadectomia e una dieta ad alto contenuto di grassi e povera di carboidrati porta a un aumento del peso corporeo e della massa grassa nei gatti domestici. British Journal of Nutrition 98: 641-650. Bland I M, Guthrie-Jones A, Taylor R D and Hill J (2009). Obesità del cane: atteggiamenti e comportamento del proprietario. Preventive Veterinary Medicine 92: 333-340. Burger I H (1994). Il fabbisogno energetico degli animali da compagnia: corrispondenza fra alimentazione e necessità energetiche nell’arco di vita Journal of Nutrition 124: 2584S-2593S. Butterwick R F and Hawthorne A J (1998). Progressi nel controllo dell’obesità di cani e gatti attraverso il regime alimentare. Journal of Nutrition 128: 2771S-2775S. Dierenfeld E S, Alcorn H L and Jacobsen K L (2002). Componenti nutrizionali della preda vertebrata http://www.nal.usda.gov/awic/zoo/WholePreyFinal02May29.pdf. Diez M and Nguyen P (2006). 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AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI MARS ITALIA IN COLLABORAZIONE CON WALTHAM®


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Colonizzazione da Clostridium difficile nei suinetti La prevalenza dell’infezione declina in un breve lasso di tempo

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio longitudinale ha valutato la colonizzazione da Clostridium difficile nei suinetti in un allevamento convenzionale in Canada. Si prelevavano campioni fecali da 10 scrofe prima della prevista data del parto e in seguito da tutti i suinetti i giorni 2, 7, 30, 44 e 62 di vita. C. difficile veniva isolato da 4/10 (40%) scrofe prima del parto, 90/121 (74%) suinetti il giorno 2, 66/117 (56%) il giorno 7, 45/113 (40%) il giorno 30, 23/101 (23%) il giorno 44 e 2/54 (3,7%) il giorno 62. Si osservava una riduzione significativa della colonizzazione nel tempo. Nel complesso, C. difficile veniva isolato da uno o più campioni in 116/121 (96%) suinetti. Era

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presente un’associazione inversa tra colonizzazione della scrofa e colonizzazione dei suinetti il giorno 2 e un’associazione positiva il giorno 7. Predominava il ribotipo 078/tossinotipo V, presente in 213/234 (91%) isolati. Il secondo ceppo più comune era il tossinotipo XIV, precedentemente isolato nell’uomo nella stessa provincia, ma quest’ultimo veniva identificato solo nelle scrofe. Nel complesso, 227/234 (97%) isolati erano dei tipi in precedenza già identificati nell’uomo nella stessa provincia. In 11 (9,6%) suinetti la colonizzazione era intermittente. La diminuzione della colonizzazione da C. difficile nel corso dei primi due mesi di vita era notevole. La variazione di colonizzazione nel corso di un periodo di tempo relativamente breve ha implicazioni importanti per la metodologia e l’interpretazione degli studi che valutano la colonizzazione da C. difficile nei suini, poiché differenze di età relativamente piccole possono avere un effetto confondente importante sulla prevalenza della colonizzazione. Il declino della prevalenza nel tempo può anche avere implicazioni sulla salute pubblica, poiché il tasso di colonizzazione degli animali al momento della macellazione è presumibilmente maggiore rispetto a quello delle fasi più precoci della vita. *“Longitudinal investigation of Clostridium difficile shedding in piglets” Weese JS, Wakeford T, Reid-Smith R, Rousseau J, Friendship R. Anaerobe 2010 Aug 12. ■

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Malattia di Lyme in Lombardia Nella valle del Po identificata la zecca vettore I. ricinus, infetta nel 18% dei casi, e la malattia in tre persone no studio ha valutato la presenza di zecche della specie Ixodes ricinus nelle aree densamente popolate della valle del Po in seguito alla segnalazione di un caso di malattia di Lyme in una persona in questa zona. Il 18% delle zecche esaminate, raccolte in tre diverse località della regione, era positivo per la presenza della Borrellia agente della malattia di Lyme. La malattia veniva inoltre diagnosticata in tre persone. La malattia di Lyme, causata da Borrelia burgdorferi sensu lato, è endemica in varie zone d’Italia. Il principale vettore è I. ricinus, una specie diffusa nelle regioni montane popolate da ungulati selvatici. I residenti di queste zone e le persone che lavorano nei boschi sono a rischio di malattia di Lyme. Le zone pianeggianti densamente popolate non sono invece considerate a rischio. Per esempio, I. ricinus non è mai stata segnalata nella valle del Po e in Lombardia, importante area industriale e di agricoltura intensiva e allevamento di bestiame. Le analisi effettuate in seguito al caso di malattia riscontrato nel 2008 in un lavoratore di un parco naturale a ovest di Milano hanno consentito di dimostrare la presenza del vettore I. ricinus nella valle del Po, di zecche infettate da Borrelia e di infezione da B. burgdorferi sensu lato in tre persone a rischio di morso di zecca che lavoravano nella zona. Una delle località in cui sono state identificate le zecche è l’area suburbana di Pavia, città densamente popolata. In Italia il rischio di contrarre la malattia di Lyme, concludono gli autori, non è quindi limitato alle montagne e alle aree con natura sel-

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vatica ma si estende alle pianure e probabilmente raggiunge le aree suburbane. Le caratteristiche del territorio studiato, benché in zone densamente popolate, sono ecologicamente compatibili con la presenza di I. ricinus, data la presenza di boschi, corridoi vegetali che collegano le pianure, fiumi e microroditori. Inoltre, l’area del fiume Ticino analizzata è popolata dai caprioli, il cui ruolo come ospiti di I. ricinus è ben noto. Questi ungulati sono stati introdotti nell’area da circa vent’anni. (M.G.M.) *"Lyme borreliosis, Po River Valley, Italy" Pistone D, Pajoro M, Fabbi M, Vicari N, Marone P, Genchi C, et al. Emerg Infect Dis [serial on the Internet]. 2010 Aug. ■

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Tre casi di leucemia megacarioblastica acuta nel cane Solo undici i casi descritti in letteratura. La prognosi è perlopiù infausta *“Acute Megakaryoblastic Leukemia in Dogs: A Report of Three Cases and Review of the Literature” Stefano Comazzi, Maria E. Gelain, Ugo Bonfanti, and Paola Roccabianca. J Am Anim Hosp Assoc 2010;46 327-335. ■

Diabete felino: prelievo ematico dai cuscinetti digitali?

re cani di razza, età e sesso diversi venivano visitati per la presenza di pallore delle mucose, depressione, anoressia e splenomegalia. Si osservavano una grave anemia normocitica normocromica non rigenerativa, trombocitopenia e leucopenia. Negli strisci ematici si osservavano grosse cellule atipiche con citoplasma blu vacuolizzato, protuberanze (blebs) citoplasmatiche, nuclei centrali da tondeggianti a ovali e numerosi frammenti citoplasmatici assimilabili a macropiastrine. Cellule atipiche binucleate e multinucleate si riscontravano soprattutto nella milza, nei linfonodi e nel midollo osseo. Sulla base della morfologia e della positività ai marker cellulo-specifici derivati dai megacariociti fattore di von Willebrand e CD61 si emetteva una diagnosi finale di leucemia megacarioblastica acuta (AMegL). In due soggetti non si effettuava alcuni trattamento e la morte sopraggiungeva il terzo e quarto giorno. Il terzo soggetto veniva sottoposto a terapia di sostegno con prednisone ma, dopo un temporaneo miglioramento, moriva spontaneamente 35 giorni dopo la presentazione iniziale. Nel cane sono stati segnalati soltanto 11 casi di AMegL e i criteri diagnostici specifici per questa condizione non sono ben definiti. Nei tre casi qui descritti, la presenza di vacuolizzazione, protuberanze citoplasmatiche, nuclei tondeggianti centrali, frammenti citoplasmatici e cellule multinucleate veniva considerata utile per differenziare la AMegL da altre neoplasie ematopoietiche. (M.G.M)

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l monitoraggio della glicemia a casa è un’importante parte della gestione a lungo termine del diabete felino. Nonostante l’esteso utilizzo di glucometri in questa specie, fino ad ora soltanto il padiglione auricolare è stato validato come sede di test. Uno studio ha indagato la praticità e validità del campionamento dai cuscinetti metacarpali/metatarsali. In 75 gatti, si confrontavano i cuscinetti palmari e plantari con il padiglione auricolare come sede di prelievo. La puntura dei cuscinetti era molto ben tollerata. Se la goccia di sangue iniziale era troppo piccola, era quasi sempre possibile ottenerne una quantità adeguata comprimendo il cuscinetto. Non si osservavano differenze significative nel tasso di successo al primo tentativo o nei valori di glicemia tra le due sedi di campionamento. In quattro soggetti non era possibile ottenere il sangue in nessuno dei due modi a causa della scarsità del campione o della non collaborazione dell’animale. Secondo gli autori, i cuscinetti, soprattutto quelli metacarpali, possono offrire un’alternativa valida come sede di campionamento per la misurazione del glucosio ematico, in particolare quando il prelievo dal padiglione auricolare fallisce. Ulteriori studi possono valutarne la fattibilità in ambiente domestico. (M.G.M) *“Alternative sampling site for blood glucose testing in cats: giving the ears a rest” Zeugswetter FK, Rebuzzi L, Karlovits S. J Feline Med Surg. 2010 Sep; 12 (9): 710-713. ■

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INTOSSICAZIONE LETALE DA RICINO IN DUE CANI

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ue cani adulti sviluppavano un'intossicazione dopo ingestione di un fertilizzante contenente materiale vegetale derivato dalla pianta del ricino (Ricinus communis L.). Entrambi i cani morivano entro 2 e 3 giorni dopo i primi segni di vomito e diarrea emorragica abbondante. Si effettuavano gli esami tossicologici e istopatologici su più organi. L’esame istopatologico dei reni rivelava degenerazione e necrosi tubulare e glomerulonefrite membranosa. Inoltre, si riscontravano degenerazione del miocardio

con infiammazione localizzata, necrosi linfoide, deplezione della milza e dei linfonodi mesenterici e gastroenterite ulcerativa emorragica. Sulla scorta di questi due casi, concludono gli autori, potrebbe essere individuata la dose letale del ricino nel cane e le conseguenti lesioni istopatologiche. (M.G.M.) *“Lethal ricin intoxication in two adult dogs: toxicologic and histopathologic findings”. Stefan Roels, Vera Coopman, Pascal Vanhaelen, Jan Cordonnier. J Vet Diagn Invest. May 2010; 22 (3):466-8.

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Chiarimenti su IRPEF e lavoro autonomo Circolare Agenzia Entrate 38/E del 23 giugno 2010 di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino a circolare dell’Agenzia delle Entrate 38/E del 23 giugno 2010 che riassume le risposte a quesiti diversi forniti durante la videoconferenza MAP del 3 giugno 2010, ha espresso la propria interpretazione su alcuni argomenti di interesse comune ed alcuni argomenti di particolare di interesse per i lavoratori autonomi. Tra i diversi argomenti affrontati dall’Agenzia delle Entrate ne abbiamo scelto alcuni che qui commenteremo e che riguardano: 1. Detrazione d’imposta del 55% per interventi di risparmio energetico 2. Ammortamento immobili 3. Principio di “cassa” e il pagamento tramite bonifici bancari (ed altri mezzi di pagamento) 4. Riaddebito di spese ai colleghi per uso comune di locale Esaminiamo in dettaglio i singoli argomenti.

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DETRAZIONE D’IMPOSTA DEL 55% PER INTERVENTI DI RISPARMIO ENERGETICO La domanda posta all’Agenzia riguardava la sostituzione di serramenti ed infissi presso un’unità abitativa residenziale posseduta da due persone fisiche, nudo proprietario e usufruttuario, e locata ad una terza persona fisica. Mediante un accordo tra il nudo proprietario e l’inquilino la spesa complessiva è stata ripartita per il 70% a carico del nudo proprietario e per il 30% a carico dell’inquilino. Come si configura la detrazione di imposta nel caso di specie? L’Agenzia ha risposto che la detrazione spetta sia al nudo proprietario che all’inquilino per l’ammontare di spesa effettivamente sostenuta da ciascuno, ovviamente nel rispetto delle condizioni previste dalla legge: pagamento mediante bonifico bancario con identificazione del beneficiario della detrazione e del bonifico, limite di spesa € 60.000, rispetto dei parametri tecnici dell’intervento. La comunicazione all’ENEA può essere unica facendo riferimento all’unico intervento ed ai due beneficiari. Si coglie l’occasione di ricordare che la Finanziaria 2009 ha prorogato fino al 2011 l’applicazione dell’Iva ridotta al 10 per cento per le prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali. Per usufruire dell’agevolazione non occorre indicare in fattura il costo della manodopera utilizzata. L’indicazione separata del costo della manodopera è invece obbligatoria per usufruire della detrazione del 36% sulle spese di recupero del patrimonio edilizio (anche questa prorogata fino al 2011) e per la detrazione del 55% sulle spese per il risparmio energetico.

AMMORTAMENTO IMMOBILI La domanda posta riguardava la misura delle deduzioni, per i lavoratori autonomi, delle quote di ammortamento degli immobili strumentali di proprietà dei professionisti e se ai fini della deduzione era rilevante la data

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iovanni Stassi, dottore commercialista torinese, presta consulenza fiscale gratuita ai soci delle associazioni federate ANMVI. Risponde il lunedì mattina, dalle 9.00 alle 10.30 al numero 011/56.29.952. Ogni mese pubblica articoli di approfondimento sulle più rilevanti novità fiscali per i professionisti. Sul prossimo numero, Professione Veterinaria pubblicherà una sua trattazione sulla fattura, in risposta a numerosi quesiti sulle modalità di compilazione, emissione e sui risvolti contabili e fiscali di questo documento.

di acquisizione dell’immobile. L’Agenzia ha risposto riassumendo le regole che disciplinano la deduzione degli ammortamenti per i professionisti che in sintesi sono le seguenti. Per gli immobili acquisiti in proprietà nel triennio 2007-2009 sono deducibili quote di ammortamento, in base al principio di competenza, applicando al costo di acquisto dell’immobile (costo storico di acquisizione aumentato degli oneri di diretta imputazione), le aliquote previste dal D.M. 31.12.1988 [per i professionisti si applicano le aliquote indicate nel Gruppo XXIII. In particolare l’aliquota di ammortamento per gli immobili è stabilita nel 3%], che rappresentano il limite massimo ammesso in deduzione per ciascun periodo d’imposta. Tuttavia detta deducibilità per il triennio è ammessa nel limite di 1/3 dei coefficienti ministeriali; a partire dal 1° gennaio 2010 devono, invece, essere applicati i coefficienti per intero. Nel costo ammortizzabile va escluso il costo delle aree occupate dalla costruzione (e dalle pertinenze). Per gli immobili acquisiti dopo il triennio in questione non sono ammesse in deduzione quote di ammortamento. Pertanto ai fini della deducibilità delle quote di ammortamento rileva il periodo di acquisizione in proprietà.

PRINCIPIO DI “CASSA” E IL PAGAMENTO TRAMITE BONIFICI BANCARI (ED ALTRI MEZZI DI PAGAMENTO) La domanda posta riguardava l’applicazione del “principio di cassa”, ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo. Come è noto in applicazione a detto principio si devono prendere in considerazione i compensi incassati e le spese pagate nel periodo d’imposta. Qualche problema può

sorgere nel caso in cui un compenso venga regolato in prossimità della fine del mese di dicembre, mediante bonifico bancario. In particolare veniva richiesto se, al fine di individuare l’anno in cui il pagamento assume rilevanza fiscale, occorreva fare riferimento al momento in cui l’ordine di bonifico è stato impartito, oppure al momento in cui, in capo al professionista, tale somma sarà effettivamente a disposizione sul conto corrente, a prescindere dal momento di effettuazione del pagamento e di certificazione della ritenuta da parte del sostituto d’imposta. La risposta, molto esauriente, dell’Agenzia ha precisato quanto segue. Dopo aver premesso che l’applicazione del principio di cassa, secondo cui i compensi e i costi assumono rilevanza nel momento in cui sono, rispettivamente, percepiti e sostenuti rappresenta il criterio ordinario di determinazione del reddito di lavoro autonomo, l’Agenzia ha riconosciuto che le criticità collegate a detto criterio risultano connesse, per quanto concerne l’imputazione temporale dei compensi, alla individuazione del momento in cui il corrispettivo si intende incassato da parte del professionista, in particolare quando vengono utilizzati alcuni mezzi di pagamento. Per ciascun mezzo di pagamento generalmente utilizzato l’Agenzia ha fornito le seguenti indicazioni. Pagamenti mediante assegni bancari e circolari. Gli stessi rappresentano titoli di credito che si sostanziano nell’ordine scritto, impartito alla propria banca, di pagare a terzi, o a se stessi, una precisa somma di denaro. I compensi pagati mediante assegno devono considerarsi percepiti nel momento in cui il titolo di credito entra nella disponibilità del professionista, momento che si realizza con la consegna del titolo dal ricevente al committente. Non rileva, invece, ai fini della imputazione temporale del compenso al reddito del professionista, la circostanza che il versamento sul conto corrente del professionista percettore dell’assegno intervenga in un momento successivo o in un diverso periodo d’imposta. Quindi se il professionista riceve l’assegno il 31 dicembre 2009, il compenso sarà rilevante nell’anno 2009 anche se l’assegno sarà materialmente versato in banca nel 2010. Pagamenti mediante bonifico bancario. Si ritiene che ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo il momento in cui il professionista consegue la effettiva disponibilità delle somme, debba essere individuato in quello in cui questi riceve l’accredito sul proprio conto corrente. Si tratta, tecnicamente, della cosiddetta “data disponibile”, che indica il giorno a partire dal quale la somma di denaro accreditata può essere effettivamente utilizzata. Non assume rilievo, pertanto, né la data della valuta, ovvero quella da cui decorrono gli interessi, né il momento in cui il cliente emette l’ordine di bonifico né quello in cui la banca informa il professionista dell’avvenuto accredito. Il momento in cui il compenso si considera percepito da parte del professionista potrebbe non coincidere con quello rilevante ai fini dell’individuazione del periodo/mese in cui il soggetto che ha effettuato il paga-

mento deve effettuare il versamento della ritenuta ed includere questa ultima nel modello 770. Per il committente che paga il compenso, infatti, ai fini dell’adempimento dell’obbligo di effettuare la ritenuta rileva il momento in cui è stato effettuato il pagamento ovvero quello in cui le somme sono uscite dalla propria disponibilità. Il professionista, peraltro, scomputa la ritenuta subita nel periodo d’imposta in cui il compenso al quale il prelievo attiene concorre a formare il proprio reddito professionale. Quindi a titolo di esempio supponiamo che: • In data 30 dicembre 2009 il cliente abbia dato ordine alla propria banca di bonificare una somma a favore del professionista; • Il professionista abbia ricevuto l’accredito sul proprio conto corrente in data 2 gennaio 2010; • La valuta dell’accredito sul conto del professionista sia quella del 31 dicembre 2009. Sulla base di quanto chiarito dall’Agenzia il compenso rileverà per il professionista nel 2010 (anno in cui è stata conseguita l’effettiva disponibilità della somma) e sarà dichiarato nel modello UNICO 2011 ed egualmente la ritenuta, anche se il cliente dovrà certificarla nel modello 770 dell’anno 2009 (in quanto il pagamento è stato da lui effettuato nel 2009), sarà scomputata dai redditi del 2010.

RIADDEBITO DI SPESE AI COLLEGHI PER USO COMUNE DI LOCALE La domanda verteva sulle modalità di registrazione del riaddebito di spese a colleghi per l’uso comune degli uffici, considerando che gli studi di settore prevedono che le spese debbano essere considerate al netto dei riaddebiti. Può infatti accadere che il rimborso avvenga nell’anno successivo al pagamento e che ne derivino, quindi, squadrature con gli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha così risposto. Il reddito di lavoro autonomo è determinato dalla differenza tra i compensi percepiti e le spese sostenute. Ai fini reddituali le somme incassate per il riaddebito dei costi ad altri professionisti per l’uso comune degli uffici non costituisce reddito di lavoro autonomo e quindi non rileva quale componente positivo di reddito. Normalmente il riaddebito ai colleghi di un costo per l’uso in comune dei locali dovrebbe essere contabilizzato a diminuzione del costo sostenuto dal professionista che, ad esempio, è l’intestatario del contratto di locazione. In questo modo il costo da indicare negli studi di settore risulterà già al netto della parte riaddebitata ai colleghi. Infatti la parte di costo riaddebitata o da riaddebitare non è inerente alla attività da questi svolta e quindi non assume rilevanza reddituale quale componente negativo. Per quanto riguarda infine l’imputazione delle componenti reddituali al periodo d’imposta, l’Agenzia ribadisce che il reddito di lavoro autonomo segue il criterio di cassa, principio che può essere derogato solo nelle ipotesi previste. Pertanto il costo rimborsato al professionista dal collega per l’uso comune del locale di esercizio dell’attività nel periodo d’imposta successivo non può considerarsi rilevante ai fini reddituali per il professionista che lo riceve. Detto componente sarà invece rilevante per il professionista (collega), nel periodo d’imposta in cui effettivamente lo cor■ risponde per l’uso dei locali.


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Lettere al Direttore

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Aggressioni in ambulatorio Care Colleghe e Cari Colleghe, vi scrivo perché desidero mettervi al corrente di uno spiacevole episodio accadutomi nel mio ambulatorio quest'anno nel mese di luglio e che riguarda una ditta incaricata del ritiro di rifiuti sanitari. Tutto ha inizio verso metà giugno quando vengo contattato telefonicamente da una cliente straniera per effettuare un'eutanasia al proprio cagnolino ventenne le cui condizioni erano pessime. Tale cliente si informa anche sulla mia disponibilità a trattenere nel mio ambulatorio la salma fino al ritiro della stessa da parte della ditta per avere in seguito le ceneri dopo la cremazione. Alla mia risposta affermativa, il giorno stesso segue la telefonata della società con cui mi comunicano che passeranno a ritirare il cagnolino dopo 3 giorni e cosí avviene. A distanza di 2 giorni dal ritiro ricevo una pubblicità (a me personalmente indirizzata) dalla stessa società in cui, oltre a presentare tutti i suoi servizi, viene fatto presente che offre una quota di 50 Euro a titolo di rimborso alle strutture veterinarie che ospitano e conservano le salme fino al loro ritiro. Incuriosito chiamo la ditta in questione e chiedo delle delucidazioni anche riguardo la salma che avevo consegnato due giorni prima. Mi rispondono che siccome era la prima volta che collaboravo con loro ed essendo stati contattati non da me ma direttamente dalla padrona del cane, in questo caso non mi spettava alcun rimborso. A metà luglio verso le 6.30 del mattino vengo richiamato dalla stessa cliente, molto trafelata, che mi prega di effettuare lo stesso intervento sul fratellino del precedente cagnolino, anch'esso anziano e che avendo una grave insufficienza renale era giunto ad uno stato di coma durante la notte. Non potendo intervenire subito, le fisso un appuntamento alle 8.30. Dopo la triste operazione chiamo la ditta per avvisarli di passare a ritirare la salma. Costoro mi comunicano di essere già stati avvertiti il giorno prima dalla padrona del cane. Al che incomincio a nutrire seri dubbi sulla serietà dell'operato della ditta. Dubbi che mi vengono subito confermati quando chiedo se questa volta mi spetti il compenso di 50 euro. Al telefono mi viene detto infatti che, essendo la signora una loro cliente, il fatto di tenere la salma nella mia struttura fino al suo ritiro, è un servizio reso da me alla padrona del cane e non a loro. Mi

Sabato, 16 ottobre, ore 10.40

PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA AI SOCI AL 67° CONGRESSO SCIVAC Centro Convegni, Via Lazzaro Spallanzani 23 Arezzo

vengono sempre più dubbi e perplessità riguardo la pubblicità. Ma la cosa che mi ha lasciato esterrefatto e per cui ho deciso di mettervi al corrente è stato quello che mi è accaduto il giorno dopo. Come da accordi il giorno seguente alla telefonata è venuto un incaricato della ditta a ritirare la salma. Pensando si trattasse di un semplice operatore e non del responsabile della ditta in persona, tale Sig. D, gli ho mostrato la lettera a me indirizzata, chiedendo delle spiegazioni sul perché promettevano ricompense che poi non venivano mantenute. Il Signor D. invece di rispondermi, afferrava la lettera, la piegava e cercava di mettersela in tasca, probabilmente cercando di far sparire la prova. Al mio tentativo di riprendere lo scritto, mi spintonava mettendomi una mano sulla faccia, tanto

da farmi quasi cadere a terra e pronto a tirarmi un pugno al mio rialzarmi. A tale scena era presente una mia cliente che si trovava in sala d'aspetto. Quando ha visto questo tizio alzare nuovamente le mani su di me ha incominciato a gridare e proprio grazie alle sue grida il Sig. D. si è fermato. Altrimenti non so dire come sarebbe andata a finire. Quanto è accaduto mi ha lasciato molto amareggiato. Ho deciso anche di sporgere denuncia. E pensare che, se non mi avessero fatto pervenire loro quell'offerta di ricompensa, io avrei trattenuto la salma del cagnolino nel mio ambulatorio, come avevo già fatto in precedenza, pensando solo a fare un favore ad una cliente senza pretesa di alcun rimborso pecuniario. Lettera firmata

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“Lasciare il cane solo in casa e tanto più con accesso a balconi per giorni equivale a reato penale di abbandono” Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute


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FIDAVET® lancia un webcast che illustra l’uso dei probiotici per un approccio olistico alle cure degli animali anssen Animal Health, l'azienda produttrice delle linea FIDAVET®, realizza un webcast che esamina i benefici dell'adozione di un approccio olistico alla medicina veterinaria, avvalendosi dell'uso di probiotici.

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Protagonista del webcast, il veterinario Mark Elliott, BVSc VetMFHom MRCVS, che nel suo ambulatorio di Westbourne, West Sussex, Regno Unito, offre un servizio olistico personale e professionale - al pubblico e ai colleghi veterinari per quanto riguarda piccoli animali domestici e cavalli. Mark Elliott commenta: "I progressi scientifici

compiuti nella comprensione dell'interazione tra animali e processi patologici - e dei vantaggi derivanti dal trattamento - stanno portando la medicina veterinaria ad adottare un approccio pratico più olistico. Questo spostamento di focalizzazione permette anche di acquisire nuove conoscenze sui modi in cui è possibile agire sull'organismo per correg-

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67°

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA ISCRIZIONE http://registration.evsrl.it COMITATO SCIENTIFICO 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC PAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), Torino GIORGIO ROMANELLI Med Vet, Dipl ECVS, Milano GILIOLA SPATTINI Med Vet, Dipl ECVDI, Dr Ric, Reggio Emilia RELATORI INVITATI HUGUES A. GAILLOT Med Vet, Dipl ECVDI, Alfort, Francia PAOLA GIANELLA Med Vet, Dr Ric, Dipl ACVIM (SAIM), Torino HEIDI HOTTINGER DVM, Dipl ACVS, Texas, USA FRANCO ORSI Med Chir, Milano FEDERICA ROSSI Med Vet, SRV, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO) DAVID TWEDT DVM, Dipl ACVIM, Colorado, USA

Per visionare il webcast, visitare il sito: http://www.fidavet.com/it/index.php?page=webcasts ■

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gere le risposte infiammatorie inopportune, in quanto prodotti innovativi e mirati offrono al medico nuove opportunità d'intervento. Prodotti all'avanguardia in questo settore includono le più recenti formule di probiotici e prebiotici.” Karen King, International Product Manager per la linea FIDAVET® ha affermato: “Il webcast esamina le ultime ricerche condotte sui probiotici e la modalità di utilizzarli come terapia di supporto nei cani. Il video offre anche ai veterinari consigli su quali dovrebbero essere le caratteristiche di un valido supplemento probiotico.” Il marchio FIDAVET® è formato da una serie di alternative in continua espansione che aiutano i veterinari ad offrire un approccio completo alle cure degli animali domestici. I prodotti FIDAVET® possono essere impiegati individualmente, in combinazione con i farmaci da prescrizione o come terapia di mantenimento della salute e del benessere degli animali. La linea attualmente include: prodotti prebiotici e probiotici in tre diverse formulazioni che fungono da ausilio nella gestione della salute gastrointestinale, un supplemento che favorisce la salute delle articolazioni dei cani e un supplemento da assumere per via orale ed un gel topico da utilizzare nella gestione dei problemi cutanei estivi dei cavalli.

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26 Calendario attività Dal 26 settembre al 24 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

26 SET 26 - 27 SET 26 SET 26 SET 26 SET

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CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

29 SET - 1 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

1° IT. GASTROENTEROLOGIA: I PARTE - GASTROENTEROLOGIA 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

30 SET - 2 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SIVE Attenzione: Evento annullato.

CORSO “MANAGEMENT DELLA FATTRICE” - La Calandrina - SUTRI (VT) - Per informazioni: Segreteria SIVE Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

30 SET

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA

ORIGINE UTERINA DELL’INFERTILITÀ BOVINA: IL PROGETTO UTEROFERT - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Grand Hotel Tiziano e dei Congressi - Lecce - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: segreteria dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Lecce: tel/fax: 0832/346996 COME GESTIRE L’ADDOME ACUTO IN PRONTO SOCCORSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL CONCETTO DI CURA: OLTRE I FABBISOGNI - Centro Studi E.V. Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIUSURA DELL’ACCESSO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO - Ancona - Hotel Sporting - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

2 - 3 OTT 3 OTT 3 OTT 3 OTT 3 OTT 8 OTT 9 - 10 OTT 10 OTT 10 OTT 11 - 13 OTT 15 - 17 OTT 17 OTT 21 - 22 OTT 23 - 24 OTT 23 - 24 OTT 23 OTT 24 OTT 24 OTT 24 OTT

CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI LECCE E ORDINE MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI TARANTO INCONTRO SIMUTIV

INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SIODOV INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

CORSO ANMVI

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona ECM: No ECM - Per info: Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403537 - Fax: 0372/403526 - E-mail: info@anmvi.it

“AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI II” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA L’ESAME CITOLOGICO QUANDO MENO TE LO ASPETTI: OVVERO QUANDO LA DIAGNOSI È LETTERALMENTE SOTTO I TUOI OCCHI - Palagarden, Roges di Rende (CS) - VIA Tevere, C/O PARCO ROBINSON - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari IN COLLABORAZIONE CON ASVAC VIA CARROZ,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SIVAE “CORSO DI CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 67° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - EPATOLOGIA MEDICA E CHIRURGICA - Centro Affari e Convegni, Arezzo - VIA LAZZARO SPALLANZANI 23 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC ABRUZZO I PICCOLI MAMMIFERI: MAI PIÙ PAZIENTI DI “SERIE B” - Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca, 12 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE AMBIENTE, ALIMENTAZIONE, SALUTE: COME SVILUPPARE UNA COMUNICAZIONE TRANSNAZIONALE CON REGIONE LOMBARDIA Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it INCONTRO GRUPPO FR AGGIORNAMENTI IN ORTOPEDIA ED IN NEUROLOGIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP SEMINARIO “LA MEDICINA INTERNA BASATA SULL’EVIDENZA: DALLE PATOLOGIE AI CASI CLINICI” Rivoli (TO) - Hotel Campanile - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO SIVE SEMINARIO “LE MALATTIE INFETTIVE DEL CAVALLO: DALLA CRISI ALLA PREVENZIONE” - Fiera del Cavallo di Milano- Cavalli a Milano - Via Michelangelo Buonarroti, 20017 Rho (MI) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - Palermo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia - Via San Costanzo 4 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA LE PRINCIPALI MALATTIE EREDITARIE NELL’OCCHIO DEI CANI DI RAZZA: DIAGNOSI AI FINI DELLA SELEZIONE E DELLA PREVENZIONE, TERAPIA PER GARANTIRE IL BENESSERE DELL’ANIMALE - Milano - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO SIVAE

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VETERINARIA 31 | 2010

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 20 settembre 2010

SOLUZIONI

e non è mai accompagnato da vocalizzazioni

QUIZ 1

sterilizzate

Risposta corretta: d) Incontro SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006

a può essere causato da uno squilibrio gerarchico b non è mai nei confronti dell’uomo c non può essere causato da paura d è più frequente nelle femmine

QUIZ 2

a iperadrenocorticismo b è in calore, non c’è da preoccuparsi c soffre i primi caldi estivi d anemia post-estro e nessuna delle precedenti

2) Il comportamento di aggressione nel coniglio:

Risposta corretta: a) Incontro SIVAE: “Aggiornamento in medicina degli animali esotici” Cremona, Marzo 2006

1) Un furetto femmina, intera e allevata da sola, viene condotta a visita clinica i primi giorni di giugno con edema vulvare, anoressia, debolezza ed alopecia; qual è il sospetto diagnostico maggiore?


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