Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 32

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 32 dal 26 settembre al 2 ottobre 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

OBBLIGHI DI SICUREZZA PER I TIROCINANTI

DIRITTI ANIMALI E BUONA AMMINISTRAZIONE

REGOLARE IDENTIFICAZIONE DEGLI EQUIDI

LA PAGINA NERA DELL’IVA AL 21%

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BREVI ORDINI

DOPING

CNSA Ferdinando Romano, professore ordinario alla Sapienza di Igiene Generale e Applicata, è il nuovo presidente del Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare del Ministero della Salute. Diciotto i componenti del Comitato. Il Ministro Fazio: Comitato molto rafforzato dal punto di vista scientifico.

IZS Agli Istituti zooprofilattici sperimentali è complessivamente assegnata la somma di 20milioni di euro per investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie. La ripartizione dei fondi e i relativi interventi sono dettagliati con decreto del Ministero della Salute pubblicato sulla GU n. 216 del 16 settembre.

ILARIA CAPUA Attribuito a Ilaria Capua (ISZVE) il premio Penn Vet World Leadership in Animal Health Award 2011. Centomila dollari, assegnati dall'Università della Pennsylvania (Usa), ad un veterinario che “ha modificato in maniera significativa l'immagine e la pratica della professione e ha influenzato la vita e la carriera di altre persone”.

ANTIBIOTICI In un documento congiunto FVE e AVMA affermano che bisogna “preservare sia l'efficacia che la disponibilità di antibiotici per uso terapeutico da parte del medico veterinario”. L’uso prudente è un obiettivo da raggiungere, anche attraverso la responsabilizzazione di proprietari e produttori.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

EV LANCIA LA FORMAZIONE A DISTANZA A PAGINA 19

GLI ABUSIVI NON HANNO NULLA DA TEMERE

La categoria professionale dei biologi e quella degli psicologi saranno ricomprese tra le professioni sanitarie, fra cui quella veterinaria, disciplinate dal decreto legislativo 13 settembre 1946, n. 233. Lo prevede un emendamento approvato in Commissione Affari Sociali al DDL di riordino delle professioni sanitarie. Parere favorevole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.

Dieci condanne per doping tra allevatori, proprietari, fantini e due veterinari alla Quintana di Foligno (Perugia). Si è conclusa così l’operazione “Zodiaco” condotta da Nas e Magistratura. La LAV ha pubblicamente chiesto la sospensione dall’Ordine per i veterinari.

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MINSAL 2010

Un anno di controlli ufficiali Trasporto, benessere e sicurezza alimentare. Punti di forza e di debolezza dei settori e dei sistemi ispettivi. Tre relazioni. A PAGINA 3

L’esercizio abusivo di una professione è un reato. È perseguito dal Codice Penale all’articolo 348. E presto ci sarà un 348bis per arrivare alla confisca delle attrezzature con cui si è consumato l’illecito. Sarà merito dei dentisti dell’ANDI che da molti anni (era Ministro Livia Turco) hanno sollecitato il Ministero della Salute ad intervenire con misure rafforzative del divieto. Non sarà merito della veterinaria, che non può nemmeno portare i dati di un reato che pure si consuma quotidianamente. Nei canili, nei centri di recupero, nei negozi, nelle toelettature, a domicilio e persino… nelle strutture veterinarie. C’è complicità anche nella nostra professione, al punto da richiedere un articolo dedicato del nuovo Codice Deontologico: “al Medico Veterinario è vietato collaborare a qualsiasi titolo e favorire chi eserciti abusivamente la professione; qualora venga a conoscenza di situazioni di abuso di professione è tenuto a darne immediata comunicazione all’Ordine competente per territorio”. Ma anche gli utenti, quelli che per primi sono vittime del reato (che non è contro una categoria, ma contro una prestazione tutelata dallo Stato) non denunciano. “Denunciare” non vuol dire fare esercizio di indignazione, per quanto sincera, sui

blog o in una email, sia pure per conoscenza all’Ordine. Denunciare vuol dire fare qualcosa in prima persona, rendersi testimoni, fare nomi e cognomi e andare alla Procura della Repubblica. L’ANMVI è sempre pronta a farlo. Era già pronta a farlo per un pulcino ricoverato e quasi ucciso in un centro di recupero di fauna selvatica, un luogo dove l’abusivismo è prassi, quasi una mansione nell’organigramma. Senza contare che la violazione dell’articolo 348 si porta dietro anche molti altri illeciti, basti pensare ai farmaci. La proprietaria si è rifiutata di addurre le prove e il dispiacere le è passato in fretta: “Non vorrei arrivare a tanto” ci ha detto. Nel frattempo il nostro legale si era già informato per verificare la sostenibilità della denuncia: “Per un pulcino, messi come sono i Tribunali, non ci danno retta”. Serviva circostanziare la continuità dell’esercizio abusivo, pulcino a parte, perché in Procura ci vogliono elementi probanti. C’erano i presupposti. E qui sta il punto. All’ufficio legale dell’ANMVI, dove arrivano frequenti segnalazioni di esercizio abusivo della professione veterinaria, finché nessuno sarà disposto a fare sul serio, non è dato procedere. Aspettiamo il prossimo esercizio di indignazione. ■

GLI INTOCCABILI SARÀ PERCHÉ SONO FRA I PROFESSIONISTI A REDDITO PIÙ ELEVATO, MAGARI PERCHÉ SONO FORTEMENTE UNITI A DIFENDERE I LORO INTERESSI, perché sono molto bravi a fare lobby, perché da sempre sono molto invischiati con la politica italiana, o solo perché sono belli, eleganti, educati e simpatici, ma nessun Governo riesce a scalfire i loro interessi. Da anni tutte le manovre di intervento sull’economia partono molto decise sulla liberalizzazione di alcuni settori, compreso questo, e poi alla fine tutto viene modificato ed annullato. Evidentemente fanno parte di quella Casta, compresi i parlamentari, i consiglieri regionali, ecc. contro i quali ogni battaglia è persa perché sono loro ad avere il potere. E così, con un semplice emendamento, anche questa volta la liberalizzazione delle farmacie è saltata e resta il numero chiuso: “La limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una professione è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana”. A parte che le farmacie sono oggi più supermercati che strutture a “tutela della salute umana”, sarebbe interessante capire perché il numero chiuso garantisce questa tutela. Tremonti potrebbe spiegarcelo? Potrebbe anche dirci perché, parlando di “salute” le prestazioni veterinarie hanno oggi una aliquota IVA del 21% come un prodotto di lusso? Nessuno gli ha detto che le prestazioni veterinarie hanno una forte valenza sulla salute umana decisamente maggiore della consegna di una confezione di farmaco dopo aver stampato uno scontrino con il lettore ottico? Nulla di personale verso i farmacisti ma ci sentiamo veramente presi in giro.

@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line


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Sanità pubblica Attualità

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Alimenti, benessere animale e trasporto sotto controllo HACCP e igiene generale i punti dolenti. Verifiche sul benessere in tutte le specie. Tendenza a trascurare le condizioni di viaggio degli animali

n questo mese, il Ministero della salute ha pubblicato on line tre relazioni annuali sui controlli ufficiali svolti nel 2010 in altrettanti settori cruciali della veterinaria. Si tratta della Relazione annuale sui controlli effettuati in Italia sulla Protezione degli animali durante il trasporto, Relazione sul controllo ufficiale alimenti e bevande e della Relazione attività ispettiva anno 2010 ai sensi della decisione 2006/778/CE.

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TRASPORTO La Relazione sui controlli effettuati sulla Protezione degli animali durante il trasporto dettaglia le infrazioni per specie, mezzo, benessere animale e documentazione di viaggio. Complessivamente, dall’analisi dei dati relativi all’anno 2010 emerge che: rispetto al totale delle infrazioni accertate, quelle a carico della documentazione d’accompagnamento hanno continuato a presentare un’incidenza elevata, confermando la difficoltà di ottemperare a quanto previsto dalla normativa vigente; l’eccessiva densità di carico e il non rispetto dei tempi di sosta si sono confermate come le infrazioni più frequenti tra quelle classificabili a carico del benessere animale; il mancato funzionamento dei dispositivi d’abbeveraggio ha presentato, sul totale delle infrazioni accertate, un‘incidenza particolarmente elevata nei trasporti di suini e di ovini; le irregolarità più frequenti a carico dell’automezzo sono state quelle riguardanti l’assenza di dispositivi obbligatoriamente previsti sui mezzi autorizzati ai lunghi viaggi dalle norme precedenti al Regolamento N. 1/2005 (divisori, lettiera, impianti di abbeveraggio e di illuminazione), rispetto a quelli di nuova installazione come i misuratori di temperatura e di posizionamento satellitare. Riguardo alla difficoltà da parte dei trasportatori di rispettare le norme previste dal Regolamento N. 1/2005 sui documenti di viaggio, l’esame dei dati del 2010 ha evidenziato ancora questa criticità, confermando quanto emerso dall’analisi delle infrazioni negli anni precedenti. Dopo quasi quattro anni di applicazione del suddetto Regolamento, questa situazione non può più essere attribuita a problemi nella compilazione del giornale di viaggio. Inoltre, la non trascurabile assenza di autorizzazioni al trasporto registrata nel 2010 può suggerire un utilizzo, seppur non diffuso, di vettori non specializzati in questo settore, a cui corrisponde il rischio di far operare personale che non possiede i livelli d’informazione e formazione previsti dal Regolamento CE n. 1/2005. L’inosservanza totale o parziale di quanto previsto riguardo alla documentazione d’accompagnamento non è un fatto esclusivamente formale, dato che

questa è ancora insostituibile per verificare le condizioni di trasporto degli animali. È quindi auspicabile una maggior attenzione nella stesura di tali documenti da parte dei trasportatori; a tal proposito una semplificazione documentale potrebbe contribuire a ridurre questo problema. Nei dati del 2010, rispetto a quelli degli anni precedenti, si è osservata una crescita delle infrazioni riguardanti il mancato rispetto dei tempi di viaggio e di sosta, in particolare nei trasporti di bovini e di suini. Questo incremento, unitamente ad una ripresa delle infrazioni riguardanti l’eccessiva densità di carico, sembra evidenziare una tendenza a porre minor attenzione alle condizioni di viaggio degli animali. La recente crisi economica non ha risparmiato questo settore e la competizione tra i vettori, diventata sempre più forte, può aver causato una minore attenzione alla piena osservanza delle norme. A fronte di tale situazione, un aumento dei controlli e un proseguimento dell’opera d’informazione e di educazione di tutti gli operatori del settore appaiono come interventi irrinunciabili per mantenere gli elevati standard qualitativi che contraddistinguono il trasporto degli animali in Europa. Nel 2010, il numero di veicoli sui quali sono state accertate le infrazioni in elenco è rimasto sostanzialmente costante rispetto a quello del 2009, confermando un ampio coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali autorizzati al controllo degli automezzi impiegati per il trasporto degli animali. L’analisi delle irregolarità riscontrate nel 2010 evidenzia la necessità di proseguire l’informazione e l’educazione di tutti gli operatori della filiera del trasporto di animali vivi, la formazione dei soggetti deputati al controllo, il miglioramento del coordinamento e dell’implementazione dei controlli. La Relazione ricorda che il Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Interno ha redatto un Protocollo d’intesa con la polizia stradale per uniformare sul territorio nazionale l’attività di controllo su strada degli automezzi che trasportano animali vivi.

BENESSERE ANIMALE Relazione annuale delle attività di ispezione condotte nel 2010, in osservanza della Decisione 778/2006 relativa ai “requisiti minimi applicabili alla raccolta di informazioni durante le ispezioni effettuate nei luoghi di produzione in cui sono allevate alcune specie di animali”. L’attività di controllo svolta sul territorio nazionale nell’anno 2010 per la verifica dell’applicazione delle norme di benessere animale negli allevamenti si è svolta tenendo conto delle disposizioni della decisione n. 778/2006, entrata in applicazione il 1° gennaio 2008, e della programmazione minima dei controlli prevista dal Piano Nazionale per il benessere animale (PNBA), emanato nell’anno 2008 e modificato nell’anno 2010. Relativamente all’anno 2010 la programmazione dei controlli e la relativa attività di rendicontazione ha riguardato tutte le specie animali. L’allevamento di galline ovaiole è stato sottoposto ad un elevato numero di controlli. Infatti nell’anno 2010, l’attività di controllo ha interessato il 56% circa degli allevamenti presenti sul territorio nazionale. In particolare, nell’allevamento di galline ovaiole in gabbie

“non modificate” le irregolarità hanno riguardato gli edifici e i locali di stabulazione, lo spazio disponibile e la tenuta dei registri; nell’allevamento di galline ovaiole in gabbie “modificate” le irregolarità hanno riguardato per lo più il personale, la tenuta dei registri e l’attrezzatura automatica e meccanica. Nell’allevamento dei vitelli, la tipologia delle irregolarità evidenziate riguardano per lo più la libertà di movimento degli animali, gli edifici e i locali di stabulazione, la tenuta dei registri, il personale e i metodi di allevamento. Per quanto riguarda i suini, le infrazioni riscontrate riguardano gli edifici e i locali di stabulazione, l’alimentazione e l’abbeveramento, la tenuta dei registri, il personale e le procedure d’allevamento, lo spazio disponibile e la pavimentazione. Nei bovini, le infrazioni riscontrate sono relative agli edifici e locali di stabulazione, personale, metodi di allevamento, ispezioni, tenuta dei registri, libertà di movimento, l’ali-

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mentazione e l’abbeveraggio; ovini e caprini evidenziano infrazioni relative alla tenuta dei registri, al personale, procedure d’allevamento, edifici e locali di stabulazione. Nei polli da carne, hanno interessato il personale e la tenuta dei registri; nei bufali il personale, la tenuta dei registri; negli equini, le infrazioni sono relative alla tenuta dei registri, agli edifici e ai locali di stabulazione e al personale; nei conigli al personale e alla tenuta dei registri; nei tacchini al personale. La relazione conclude riportando le misure conseguenti a quanto emerso nel 2010: - emanazione di un DM con ulteriori linee di indirizzo sui controlli ispettivi negli allevamenti e al macello, nonché la “formazione” degli allevatori; modifica dell’articolo 7 del decreto legislativo 267/2003 al fine di inasprire le sanzioni, per quanto riguarda il benessere delle galline allevate per la produzione di uova; nota ministeriale affinché nel corso dell’anno 2011, le autorità territorialmente competenti mettano in atto adeguate misure finalizzate alla riduzione delle non conformità, vista l’elevata percentuale di infrazioni riscontrate nell’allevamento suino; prosecuzione del percorso formativo degli allevatori per migliorare le loro conoscenze e, conseguentemente, anche il benessere degli animali allevati; programmazione ministeriale di attività di audit, al fine di verificare il sistema dei controlli ufficiali dei servizi veterinari. ■

ALIMENTI E BEVANDE a Relazione sul controllo ufficiale alimenti e bevande evidenzia che le non conformità prevalenti sono da ricondurre a scarsa igiene della lavorazione e ad inadeguato controllo delle materie prime. Il che rende necessaria una corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo, per intervenire con efficaci azioni correttive. I controlli sulle unità operative (403.724, pari al 29,0% di quelle segnalate dai Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. sul territorio nazionale) sono stati inferiori all’anno precedente e hanno evidenziato che le percentuali più elevate di irregolarità si riscontrano nell’attività dei produttori e confezionatori che non vendono al dettaglio gli alimenti da loro prodotti e nella ristorazione. In particolare le maggiori irregolarità riguardano l’igiene generale, il personale e l’HACCP. Anche per l’attività analitica si evidenzia una diminuzione dei campioni analizzati: nel corso del 2010, infatti, sono stati analizzati 118.603 campioni (143.785 nel 2009) di cui 3.120 sono risultati irregolari. La relazione sottolinea che nel 2009, con un numero maggiore di campioni, le irregolarità sono risultate inferiori: 2.487. Sono emersi anche ulteriori aspetti critici, tra questi la discrepanza tra il numero di campioni prelevati e quello dei campioni analizzati dai Laboratori. “Gli Assessorati alla Sanità dovrebbero pertanto effettuare le opportune verifiche sui dati trasmessi dalle ASL”. Nel corso della raccolta si è ancora constatata la “trasmissione di modelli di rilevazione non completi o con alcune incongruenze o riguardanti alimenti che rientrano in piani di controllo coperti da specifiche normative (es. residui di farmaci veterinari negli animali e nei prodotti di

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origine animale, residui di antiparassitari, ecc.) che non dovevano essere trasmessi proprio per evitare rendicontazioni disomogenee e duplicazione dei dati”. Per quanto riguarda le contaminazioni microbiologiche, oltre a salmonella e listeria, il maggior riscontro di non conformità sui campioni analizzati è stato rilevato nei prodotti lattiero caseari, soprattutto per stafilococchi e streptococchi, oltre che per la presenza Pseudomonas che ha comportato l’alterazione delle caratteristiche organolettiche (colorazioni anomale). Quanto a pesci, crostacei e molluschi, il principale contaminante microbiologico è risultato essere E. coli. le principali contaminazioni chimiche riportate nella voce “altro” riguardano la presenza di allergeni in carne e prodotti a base di carne, seguiti da sostanze inibenti in prodotti lattiero caseari ed istamina in prodotti della pesca. Il riepilogo dei controlli su alimenti e bevande rileva che le maggiori non conformità si riferiscono alla presenza di Salmonella e Listeria in diverse categorie alimentari, come è stato anche confermato dalle segnalazioni di allerta su prodotti Italiani ricevute da altri Paesi della Comunità europea. Queste problematiche - conclude la relazione - “risultano essere ricorrenti e probabilmente correlate a non conformità nell’ambito dell’igiene generale (prerequisiti) e del sistema HACCP come risulta dalla valutazione delle attività ispettive. Risulta, quindi, indispensabile un programma di formazione che coinvolga gli operatori addetti al controllo e gli OSA per una risoluzione efficace e definitiva delle non conformità”.


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Gli obblighi di sicurezza per i tirocinanti Praticanti, stagisti e tirocinanti sono equiparati ai lavoratori? e domande sono anche altre. La loro presenza in uno studio professionale senza dipendenti comporta obblighi di prevenzione? Il titolare dello studio è tenuto a particolari

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obblighi per se stesso? E ancora: Nel caso di uno studio professionale senza dipendenti, in cui siano presenti soggetti obbligati a un periodo minimo di praticantato per l'accesso alla professione, il titolare dello studio è tenuto a particolari obblighi per se stesso? E per il tiro-

cinante a titolo gratuito?

IL LAVORATORE Il Dlgs 81/08 ha stabilito all’art. 2, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/2008, che praticanti, stagisti e tirocinanti sono equiparati ai lavora-

CORSI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 10 novembre 2011, allegando l’attestazione di versamento

IL SOTTOSCRITTO COGNOME……....................................................................……… NOME……….........................................................…. VIA ....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ................................................................................................................................................. TELEFONO….....................................................................…..CELL……...........................….....................………………… EMAIL .................................................................................................................................................................................. CODICE FISCALE ............................................................................................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI ........................................................ TESSERA N. …............................................…………

CHIEDE DI ISCRIVERSI AL (spuntare il corso o i corsi prescelti) K Corso per Addetti all’antincendio, attività a rischio basso 23 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 85,00 + IVA (20%) 4 crediti ECM K Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria 24-25 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 145,00 + IVA (20%) 16 crediti ECM TÀ La guida “Studi professionali: stress da lavoro correlato” VI O sarà parte integrante del materiale didattico del corso per N datori di lavoro in struttura veterinaria.

K Corso per addetti al primo soccorso 26-27 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 125,00 + IVA (20%) 12 crediti ECM

VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) K vaglia postale intestato a EV soc. cons. A.R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) K tramite carta di credito (non si accettano carte elettroniche) H Carta sì H Mastercard H Visa Intestata a ………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro) Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: ..……………………………….........................…………………….. Domicilio fiscale…………...……………………………………… PARTITA IVA CODICE FISCALE (solo se non in possesso di Partita IVA) DATA……………………...…………………………………… FIRMA…………………..…………...……...……………………….. ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA…………………...……...…….....……...……...……...……..

tori: a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto della società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro.

IL DATORE Questi sono quindi i principali adempimenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro per gli studi professionali. Gli articoli 17 e 31 e segg. del D.Lgs. 81/2008 prevedono l’obbligo per il datore di lavoro di nominare il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP). Tale ruolo può essere assunto da un consulente esterno oppure dal datore di lavoro stesso se adempie al requisito di aver frequentato un corso di formazione specifico di almeno 16 ore. Il datore di lavoro deve inoltre nominare degli addetti del primo soccorso e alla prevenzione incendi e gestione dell'emergenza. Anche in questo caso, ma solo nelle imprese o unità produttive fino a cinque lavoratori, questi ruoli possono essere svolti direttamente dal datore di lavoro, sempre a seguito di specifici corsi formazione previsti agli articoli 45 e 46 del D.Lgs. 81/2008. La Cassazione sull’autocertificazione della valutazione dei rischi. La facoltà per le aziende fino a 10 addetti di ricorrere all’autocertificazione della valutazione dei rischi non esonera il datore di lavoro dal predisporre comunque una documentazione sulla valutazione effettuata sia pure meno analitica. ■

VALUTAZIONE DEI RISCHI econdo la Corte suprema autocertificare la effettuazione della valutazione dei rischi non significa che il datore di lavoro non debba provvedere ad effettuare la valutazione dei rischi secondo le modalità stabilite dalla legge ma che una volta effettuata tale valutazione il datore di lavoro stesso è tenuto comunque ad elaborare con l’autocertificazione un documento dal contenuto sia pure meno analitico. “È utile questa sentenza - commenta Carlo Pizzirani - perché fornisce dei chiarimenti, se ancora ce ne fosse il bisogno, sull’esonero che il legislatore ha voluto assegnare alle aziende di modesta entità e più precisamente alle aziende che occupano fino a dieci lavoratori di redigere un documento di valutazione dei rischi contenente gli elementi specificatamente indicati dal legislatore stesso ed alle quali ha concesso invece di poter autocertificare la effettuazione della valutazione dei rischi”.

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Ordinanze comunali Legale

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Diritti degli animali e principi di buona amministrazione Meno divieti e più governo, i TAR sconfessano i Sindaci che limitano a suon di ordinanze i diritti degli animali (e dei loro proprietari) di GIAMPAOLO PECCOLO Professore associato Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna ’è qualcosa di veramente singolare in questa “moda” che investe uno strumento in verità piuttosto marginale previsto dal nostro ordinamento. Che spinge a utilizzarlo sovente, e non sempre a proposito, specie per quanto riguarda le problematiche che riguardano la convivenza uomo-animale. Uno strumento utilizzato a mo’ di arma (e fatalmente destinato a rivelarsi un’arma giocattolo) che soprattutto i Sindaci, ma anche Ministri e Sottosegretari, amano brandire a beneficio del popolo e del plauso di questo, salvo ritrovarsi poi a fare i conti con risultati sempre miseri. Dimentichi che la Pubblica amministrazione non è depositaria di poteri normativi, ma principalmente ne è destinataria. E rafforzando, con tali improvvide incursioni, la convinzione che sia opportuno sia così. Ci riferiamo all’ordinanza contingibile e urgente. Come scritto da altri in questa Rivista, si tratta di provvedimenti che possono essere assunti, sulla base di una norma di legge, per fare fronte a situazioni di urgente necessità, che non potrebbero essere affrontate e risolte in maniera efficace con gli ordinari strumenti a disposizione della stessa Amministrazione. Tali provvedimenti costituiscono strumenti atipici per quanto attiene al contenuto, fissando la legge unicamente i presupposti per l’esercizio del potere di ordinanza, ma non il contenuto della stessa. L’atipicità, infatti, è conseguenza della funzione dell’istituto, considerato che le situazioni di urgenza concretamente verificabili non sono prevedibili a priori e, quindi, non è possibile prevedere il contenuto che l’ordinanza dovrà avere per fronteggiare la situazione di urgenza. Ad esempio. In agosto di quest’anno, come si ricorderà, fu avvistata e fotografata dal Corpo Forestale dello Stato una pantera nera, in Maremma. Fu necessario interdire alle escursioni dei turisti una porzione di territorio comunale per un raggio di 3 km, per non disturbare l’animale e le operazioni per la sua cattura. Ovviamente in questo caso il Sindaco procedette, del tutto legittimamente, con ordinanza contingibile e urgente, essendovene visibilmente tutti i presupposti: situazione di urgenza, imprevedibilità, assenza di strumenti alternativi di tipo ordinario a disposizione dell’Amministrazione, necessità di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Non altrettanto legittimo è stato l’esercizio dei poteri di ordinanza in altri frangenti, sempre riguardanti gli animali, che hanno costretto più e più volte i Tribunali Amministrativi ad intervenire, per annullare improbabili ordinanze, eccependo proprio l’uso distorto e sviato di tale strumento, in situazioni che non avevano nulla di imprevedibile e straordinario. Ultima in ordine di tempo la sentenza del TAR Calabria del 24 maggio 2011, in annullamento dell’ordinanza del Sindaco di Cosenza che, evidentemente preoccupato dall’abbandono incon-

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trollato di deiezioni canine per le strade, “ordinava” (cioè: emanava un’ordinanza contingibile e urgente, tipo quella sopra ricordata per la cattura della pantera, per disporre) il divieto tout cour di accesso ai cani nelle isole pedonali della città. Nel caso in esame, il Sindaco aveva assunto il provvedimento ai sensi degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo n. 267/2000, i quali prevedono che, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, il Sindaco adotta le ordinanze contingibili ed urgenti, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Tali disposizioni, pertanto, oltre a fondare il potere di cui trattasi, stabiliscono anche i presupposti in base ai quali è possibile adottare le predette ordinanze. Il fatto è che il presupposto del provvedimento era, in questo caso, molto lontano dal configurare quella situazione di imprevedibile emergenza che giustifica il ricorso all’ordinanza. Vi si leggeva infatti che la stessa era stata assunta per fare fronte “all’abbandono sul suolo pubblico delle deiezioni canine e dei liquidi fisiologici“, in conseguenza della mancata osservanza del dovere di provvedere alla raccolta degli escrementi medesimi con mezzi adatti, e che ciò può “comportare rischi per la salute della popolazione, già segnalati dalla letteratura scientifica, specie per i bambini”. Insomma, si è pensato all’adozione di uno strumento extra ordinem per fare fronte ad una problematica che poteva essere affrontata e risolta con gli ordinari strumenti a disposizione dell’Amministrazione (ad esempio con un maggiore controllo da parte del Comune, e conseguente applicazione delle sanzioni amministrative previste). Come si vede, il problema che ha portato all’annullamento dell’ordinanza non attiene tanto ad un eccesso di interventismo, che può anche apparire marginale in un momento in cui prevale un bisogno di “ordine” che vede i cittadini guardare con simpatia agli Ammini-

stratori determinati, in grado di dare soluzione in modo spiccio a determinati “fastidi”. Il problema è, in questo caso, di logica. Oltre che di evidente sproporzione tra la causa, il mezzo, e l’effetto concretamente realizzato. Nel caso in esame, infatti, la scelta di ricorrere ad un’ordinanza contingibile e urgente per vietare l’ingresso ai cani - e, conseguentemente, ai padroni o detentori degli stessi nelle isole pedonali, risulta del tutto irragionevole rispetto al fine perseguito, rappresentato, a ben vedere, dalla necessità di vigilare sul rispetto di regole di civiltà imposte ai cittadini. Con quali mezzi il Sindaco vigilerà sul rispetto dell’ordinanza da egli stesso emanata? Con

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dei controlli, naturalmente. Quegli stessi controlli che si sarebbero potuti/dovuti impiegare per verificare, e sanzionare, i comportamenti scorretti di coloro che non raccolgono le famose deiezioni, obbligo previsto e reiterato da diverse norme del nostro ordinamento, oltreché dagli stessi regolamenti di igiene urbana di (pressoché tutti) gli ottomila Comuni italiani. E, a causa dell’inefficacia dei quali, si ricorre ad un’ordinanza vessatoria nei confronti di tutti i proprietari di cani, indipendentemente o meno dalla loro correttezza (altra palese illogicità). Non può sorprendere che, in tale contesto, lo stesso estensore dell’ordinanza abbia avuto qualche scrupolo e abbia cercato di evocare “un’emergenza sanitaria” in modo quantomeno lacunoso, e alla fine poco convincente: non basta descrivere scenari disastrosi causati dalle deiezioni degli animali, né richiamare la sempre abusata “letteratura”. Il problema che si intende affrontare e risolvere dev’essere puntuale, specifico, e direttamente riferito ad esso dev’essere la misura intrapresa dall’ordinanza: di quali malattie, o peggio: epidemie, si era a rischio, a Cosenza, a causa delle deiezioni non raccolte nelle isole pedonali? E quali dimensioni, eccedenti la normale prevedibilità, aveva mai assunto il fenomeno, al punto da rendere la municipalità incapace di arginarlo? Non si sa. Ciò che si sa, è che sanzionare i colpevoli è un “costo”, vietare tout cour è più semplice e meno costoso. Ma ovviamente non può essere il solo metro dei costi ad ispirare le azioni della Pubblica Amministrazione, nel momento in cui è chiamata a mediare tra diversi interessi in gioco. La presenza di animali nel contesto urbano, oltre che in quello della vita personale dei cittadini, è ovviamente un fattore di complessità, ma certamente non peggiore di molti altri (anzi). Come tale va affrontato e gestito, con soluzioni normative appropriate e con adeguate azioni di controllo, e contrasto agli abusi. Semplificazioni e banalizzazioni in forza del movente impulsivo del momento, usando maldestramente strumenti a tutt’altro fine destinati, possono essere causa di spiacevoli controversie. Anche nel caso dei diritti degli amici animali (e dei loro proprietari) non è tempo di scorciatoie. ■


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6 Attualità Sanità pubblica

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La regolarizzazione dei documenti di identificazione degli equidi di FRANCESCO INTINI, TERESA MANGINELLI, NICOLA GIGANTE Medici Veterinari, ASL BA l concetto di “regolarizzazione” di un passaporto di un equide dà adito ad alcune considerazioni che vorremmo sollevare per giungere a conclusioni definitive o quanto meno più circoscritte. Quello che per noi, Veterinari Ufficiali al macello, la “regolarizzazione” intende fornire è null’altro che una chiara ed esplicita dichiarazione di destinazione dell’equide oggetto di regolarizzazione: “per il consumo umano” o “non per il consumo umano”. Il REG 504/08 CE chiaramente considera tutti gli equidi da destinarsi al consumo umano, quindi regolarmente macellabili salvo il volere contrario del proprietario che esclude definitivamente il proprio animale da tale destino apponendo la sua firma con relativa data nella parte II della Sez IX. Ovviamente tale decisione il proprietario può acquisirla al momento della denuncia all’organismo emittente il passaporto o in qualunque momento della vita dell’equide. In ogni caso deve comunicarlo affinché tale decisione sia nota a tutti gli organi preposti ad accedere in banca dati equidi e sia chiaramente riportato sul passaporto. Ci sono poi tanti altri motivi per considerare un equide NON DPA: vincoli sanitari di polizia veterinaria o trattamenti medicamentosi con farmaci il cui utilizzo lo esclude dal destino per consumo umano definitivamente o temporaneamente fino a sei mesi. Ma ci sono altre situazioni previste dal REG 504/08 CE, ad esempio lo smarrimento del passaporto o dell’equide stesso regolamentate dagli artt. 16 e 17 ed esplicitate da note ministeriali. Le vecchie Dec.93/623 e 2000/68 hanno per anni regolamentato il destino dell’equide al consumo umano poiché istituivano il Capito-

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lo IX dapprima per gli equidi registrati e poi per quelli da allevamento e da reddito. Il D.M del 05/05/2006 ha disciplinato il destino di tutti gli equidi al consumo umano utilizzando il già rodato CAP IX così come già concepito dalle Decisioni su citate; neanche il tempo di acquisire dimestichezza ed operatività alla luce del nuovo Decreto ed ecco che il Regolamento cambia concettualmente il modo di interpretare l’accettazione dell’equide al macello. Infatti le Decisioni proponevano il CAP IX suddiviso in tre Parti dove nella Parte III-A doveva essere apposta dichiarazione condizionata dell’Organismo emittente alla macellazione per il consumo umano. Più precisamente l’art. 3 della decisione 2000/68 richiama la compilazione delle parti previste nei diversi Capitoli compreso il IX; quindi l’apposizione di data, nome del proprietario e relativa firma,

Organismo emittente e firma di un delegato. La differenza quindi sta negli intenti e nella grafica del CAP IX oltre che nella stessa denominazione: Sezione per Capitolo. Cosa è successo con l’introduzione del D.M? Siamo passati da una fase di estrema superficialità nell’accettare equidi senza documenti e quindi senza garanzia di tracciabilità, a quella di estrema accuratezza e legittima meticolosità tanto nel controllo individuale degli animali tanto nella presa in carico degli atti documentali di scorta con particolare riferimento alla valutazione del Cap IX. E laddove il CAP. IX non è presente…? Bisogna regolarizzarlo integrandolo. Molte circolari ministeriali esplicative hanno richiamato i Veterinari Ufficiali alla valutazione della “regolarizzazione”, più precisamente la nota del Ministero della Salute del 28/02/2008 n° 0003337 DGSA prevedeva per questi equini provvisti di passaporto “regolarizzato - integrato”, qualora dichiarati “DPA”, un periodo di attesa di sei mesi almeno dalla data di regolarizzazione, per la macellazione ai fini del consumo umano, fermo restando il rispetto degli obblighi previsti per gli animali destinati al consumo umano. In questo caso, che riguarda cavalli nati ed identificati prima della entrata in vigore della Decisione CE 2000/68 del 22/12/1999, l’integrazione deve avvenire in maniera tale che il Cap.IX rispetti il criterio dell’indivisibiltà richiamata ai sensi dell’art. 5, punto 1, secondo capoverso, dal Reg. CE 504/2008. La regolarizzazione avverrà ad opera dell’Ente che ha emesso il documento in origine vedi UNIRE, AIA, ANA, APA (autorizzati dal DM 05/05/2006). In sintesi: i proprietari di equidi non iscritti in un libro genealogico, quindi con passaporto privo del CAP IX perché non ancora previsto per gli equidi diversi da quelli registrati, dovevano chiederlo e compilarlo in tutte le sue parti previste e inserirlo nel pas-

saporto rendendolo così conforme e, alla stessa stregua di quanto previsto dalla nota del Ministero della Salute del 29/05/2007 DGSA-II 4917 per gli equidi privi di documento identificativo (o di prima identificazione) che recita “…il Veterinario Ufficiale presso l’allevamento prescriverà al proprietario detentore degli animali… un periodo di attesa alla macellazione di almeno sei mesi”. Se la regolarizzazione (così come la identificazione), la compie l’organismo emittente, come fa il Servizio Veterinario territoriale a compiere una prescrizione visto lo scollamento operativo esistente tra gli ENTI? Non entriamo nel merito di questa criticità gestionale che ci auguriamo sia ben affrontata dal manuale operativo di prossima emissione. Oggi equidi non ancora identificati non ce ne sono più nel senso che tutti gli equidi da regolarizzare avrebbero dovuto farlo entro il 30/04/2010 così come previsto dal Decreto interministeriale del 29/11/2009. Qualora ce ne fossero, per loro il destino è probabilmente la macellazione clandestina o inderogabilmente l’acquisizione dello status NON DPA; per i proprietari distratti è prevista una sanzione ai sensi dell’art.3 del D.Lgs n.29 del 16/02/2011. (si veda nota Regione Puglia Prot. n. 8245 del 13/06/2011) Se non avremo più modo di imbatterci in equidi nazionali provvisti di documento identificativo regolarizzato – integrato se non quelli di equidi la cui regolarizzazione è avvenuta probabilmente prima del 30/04/2010, altrettanto non può dirsi per tanti equidi provenienti dall’estero che giungono con passaporti regolarizzati o non proprio conformi. Nel primo caso ci riferiamo a passaporti con CAP IX (spesso integrato) con timbro e firma da parte di un’autorità che non possiamo provare essere realmente quella emittente. La stessa nota del ministero della Salute (UVAC Bari del 26/05/2011 n. 7572) richiama i Veterinari Ufficiali a controllare l’avvenuta regolarizzazione dei passaporti di equidi comunitari ma non cita la presenza /assenza della data di regolarizzazione che renderebbe la macellazione condizionata alla stessa laddove fosse ancora valida la circolare ministeriale citata in precedenza, questa procedura sarebbe una grave iniquità gestionale tra Paesi comunitari che vedrebbe l’Italia penalizzata rispetto ad altre nazioni in fase di adeguamento. Nel secondo caso quando citiamo: passaporti non proprio conformi, intendiamo documenti il cui CAP IX è presente in passaporti di equidi giovani che avrebbero dovuto avere la SEZ IX poiché nati dopo il 30/06/2009, non si è pretesa per questi alcuna regolarizzazione trattandosi di puledri per i quali sono stati utilizzati passaporti di “vecchio stampo”; oppure con SEZ IX dove è possibile riscontrare diciture attestanti il destino al consumo umano dell’equide là dove non è previsto, o ancora inopportune dichiarazioni di trattamenti medicamentosi non effettuati. In ogni caso ai sensi del Decreto interministeriale del 29/11/2009 art. 2, lettera j... un equide è considerato destinato alla produzione di carne per il consumo umano a meno che sia irreversibilmente dichiarato non tale nella SEZ IX, parte II del documento di identificazione. La dichiarazione espressione di equide NON DPA è una cosa, le non conformità documentali sono un’altra, queste ultime vanno gestite a seconda della loro intrinseca criticità. ■


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8 Riflessioni DPA - Non DPA

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A proposito di equidi di GIULIO PREDIERI Presidente AISA razie a Professione Veterinaria per l’apertura e la disponibilità che offre in favore del confronto fra opinioni di operatori professionali del settore. Anche da parte nostra si dà molta rilevanza al dibattito che riteniamo sia indispensabile per ottenere buoni risultati, soprattutto in ambiti di particolare complessità come lo sono l’allevamento e la gestione degli equidi. Il riferimento è all’articolo del Dr. Calistri (v. PV n. 21/2011, Lettere al Direttore, ndr) che tratta essenzialmente di epidemiologia e Banca Dati degli equidi, ma anche il documento proposto da FNOVI che intitola “Eutanasia e professione Veterinaria...” e poi tratta a tutto tondo di argomenti e normative inerenti l’allevamento degli equidi. Riteniamo che i documenti prodotti con riferimento alle tematiche sugli equidi possano costituire utili riflessioni sia per coloro che quotidianamente operano con gli equidi sia per il legislatore che può definire con equilibrio gli interventi che gli competono. Pertanto, nella esposizione, prediligiamo una forma schematica affinché sia utile alla costruzione dei tasselli necessari alla definizione della struttura normativa globale.

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1) EQUIDE DPA E NON DPA

2) A PROPOSITO DI BDE

Su questo punto vogliamo essere molto chiari, mettendo in ordine di priorità la questione. Il cavallo sportivo o da competizione e in quanto tale in continuo movimento sul territorio non è controllabile sotto l’aspetto della sicurezza alimentare. Quello che riteniamo doveroso è che gli equidi le cui carni sono destinate al consumo per l’uomo (DPA) siano allevati con garanzie analoghe a quelle richieste per gli altri animali allevati a tale scopo. Tali garanzie sono date non solamente dalla gestione dell’equide stesso, ma anche dalle caratteristiche della azienda in cui è detenuto ed allevato. In tal senso riteniamo che la gestione dell’equide allevato a scopo alimentare debba essere intesa come strettamente vincolata ad un allevamento idoneo in un’azienda sottoposta a controlli adeguati in analogia con allevamento di altre specie con le medesime finalità: produzione di alimenti per l’uomo. Per l’equide NON DPA, non si propone una deregolamentazione, ma solamente una semplificazione per tutti gli aspetti inerenti la sicurezza alimentare che vengono a decadere poiché tali animali esulano da tale ambito. Quindi un animale svincolato dalla azienda, in cui risiede a fini anagrafici, ma dalla quale si sposta senza alcuna registrazione. Maggiore disponibilità di trattamento con farmaci registrati appositamente. E possibili altre agevolazioni rese necessarie dalle frequenti movimentazioni.

In presenza di una Banca dati degli equidi, questa è l’unica fonte di dati anagrafici cui si dovrebbe fare riferimento. D’altronde, “I dati degli animali identificati nella Banca dati degli Equini (BDE) sono incompleti e, nella stragrande maggioranza dei casi, non corrispondenti alla realtà”: su questo punto concordiamo pienamente. La lentezza e l’approssimazione con cui si opera nella implementazione e gestione della BDE è ormai fastidiosa e direi colpevole. Tale inefficienza porta oltretutto ad un grave spreco di risorse ivi indirizzate, e anche richieste ai privati per tutta l’operatività di identificazione degli equidi che immette informazioni in un sistema informativo non gestito. Ogni richiamo al miglioramento di tale sistema ci trova attivamente impegnati e schierati in quella direzione. Tuttavia “La registrazione degli spostamenti è quasi del tutto assente”: e riteniamo che non debba essere richiesta. Almeno non per fini epidemiologici per le malattie degli equidi. Sarebbe coerente richiederla a fini della sicurezza alimentare solamente per equidi DPA, in quanto, come già detto, questi dovrebbero essere detenuti solamente in aziende idonee e sottoposti a controlli accurati ai fini della sicurezza alimentare. Registrare tutti gli spostamenti di tutti gli equidi ci pare direi utopistico. “I cavalli non sono bovini” (scusate la frase fatta) nel senso di ani-

mali inseriti in un gruppo definito (allevamento). I possibili contatti fra i singoli equidi in determinati ambiti, anche in periodi ristretti di tempo, sono elevatissimi. Anche volendola imporre, tale registrazione sarebbe, a nostro avviso, disattesa e sostanzialmente poco utile. È per tali ragioni che per il cavallo, (che non è un bovino), si richiederà agli epidemiologi di fornire indicazioni riguardo ai dati di cui è utile disporre in presenza di malattie diffusive e tali dati dovranno essere rilevabili subito sulla BDE. L’argomento va sicuramente approfondito e sviluppato per ogni malattia, costruendo un sistema che contenga i dati necessari ad evidenziare la popolazione più esposta al rischio specifico. Vi saranno malattie per cui dovrà essere considerata a rischio l’intera popolazione di equidi: aver registrato le movimentazioni non cambia il denominatore.

3) DESTINO DELL’EQUIDE A FINE CARRIERA Il reg. 504/2008 ed il DM 29.12.2008 sono a tutti gli effetti le “norme speciali in materia di allevamento degli equidi” cui fare riferimento. All’art. 20 del reg. 504/2008 ripreso dal DM 29.12.2009 art. 2, troviamo una chiara indicazione: “un equide è considerato destinato alla produzione di carne per il consumo umano a meno che sia irreversibilmente dichiarato non tale nella sezione IX, parte II del documento di identificazione”. Un equide, qualsiasi equide, nasce come animale destinato all’abbattimento e le sue carni possono essere utilizzate per il consumo umano. Ad escludere l’equide dalla macellazione per il consumo umano può essere semplicemente ed esclusivamente il “detentore o il proprietario, a sua discrezione”. In alcuna norma si specifica che l’equide dichiarato non DPA si trasforma in animale d’affezione. Se il destino di un equide è l’abbattimento presso un macello, riteniamo che decidere di non avviarlo al macello e abbatterlo in modo eutanasico sia una scelta consapevole, rispettosa della dignità dell’equide perché capace di produrre le minori sofferenze psichiche e fisiche ed opportuna per tutti i proprietari che allevano tali animali con finalità sportive o comunque non vincolati al rispetto della legislazione alimentare.

IN CONCLUSIONE Un riferimento al documento proposto dalla FNOVI sull’Eutanasia, e citato in premessa, ci pare tuttavia doveroso. Lasciamo a chi abbia l’opportunità di consultarlo un giudizio in merito, che da parte nostra non può essere positivo in quanto rischia di generare confusione anche nel lettore preparato. Non ci è chiaro lo spirito con cui sia stato prodotto tale documento e come questo possa essere utile a fare chiarezza sui temi in discussione. Riteniamo invece accettabili le argomentazioni del Dr. Paolo Calistri che ha trattato aspetti pertinenti con l’equilibrio e la sintesi che si confanno ad un dibattito aperto e costruttivo e ci rivolgiamo alle autorità competenti e ai legislatori perché accelerino i percorsi di attuazione di un sistema informativo per l’anagrafe degli equidi avendo cura di rilevare la disponibilità degli operatori del settore a collaborare per impostare uno strumento: che tenga conto delle reali problematiche e modalità dell’allevamento di equidi, che sia efficiente, cioè che non sprechi le risorse ivi impiegate e che sia efficace nel dare adeguate risposte alle diverse esigenze. ■


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10 Fiscale Manovra bis

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IVA al 21%: la pagina più nera della sanità veterinaria I

UE: NO ALL’IVA RIDOTTA

Sanzionati i professionisti che non fatturano. È vera lotta all’evasione?

’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2011 la Legge 14 settembre 2011, n. 148 Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge del 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sui territori degli uffici giudiziari. Sempre sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre ’11 è stato pubblicato il testo del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale coordinato con la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148) Da sabato 17 settembre 2011 l’IVA sulle prestazioni veterinarie è salita dal 20 al 21 per cento. La manovra bis definitivamente licenziata dal Parlamento ha infatti modificato il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Il primo comma dell’articolo 16 è sostituito dal seguente: «L’aliquota dell’imposta è stabilita nella misura del ventuno per cento della base imponibile dell’operazione”. Restano invece invariate le aliquote ridotte del 4 e del 10%. Il riferimento legislativo è la Legge 14 settembre 2011, n. 148 Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge del 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sui territori degli uffici giudiziari.(Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2011). Sempre sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre ’11 è stato pubblicato il testo del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 coordinato con la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148.

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TRANSIZIONE Ci saranno tuttavia anche situazioni in cui potrebbe essere ancora applicata l’aliquota del 20%. Con l’aiuto del consulente fiscale dell’ANMVI, dott. Giovanni Stassi, si può dire che per stabilire se applicare il 20 o il 21 per cento, occorre basarsi sulla data di “effettuazione” dell’operazione soggetta ad IVA, circostanza che si verifica (per le prestazioni di servizi) - secondo la Legge IVA- in due momenti: 1) momento naturale (es. il pagamento); 2) momento anticipatore (l’emissione della fattura). Esempio 1: il professionista ha emesso fattura definitiva prima dell’entrata in vigore della

manovra e il cliente paga dopo la sua entrata in vigore. In questo caso l’IVA resterà al 20%, essendo rilevante il momento di emissione della fattura. Esempio 2: il professionista emette una fattura pro-forma prima dell’entrata in vigore della manovra bis, ma il cliente paga dopo. In tal caso la fattura definitiva dovrà essere emessa all’atto del pagamento e l’IVA sarà del 21%, con variazione sull’importo prestabilito. Esempio 3: il cliente ha versato un acconto prima dell’entrata in vigore della manovra. L’acconto manterrà l’aliquota vecchia per la parte già versata, mentre l’IVA al 21% andrà applicata sul residuo.

EVASIONE E DETRAZIONI Per il varo della Manovra bis si è fatta leva sulla lotta all’evasione, mentre tutti i più attenti osservatori economici hanno ammesso che le entrate non saranno tali da modificare la crisi

I COMUNI RINGRAZIANO quanti si saranno chiesti “a chi giova?” si potrà rispondere che l’IVA è una entrata formidabile per i Comuni. Sì, perché il federalismo fiscale prevede la compartecipazione dei Comuni alla distribuzione del gettito. Lo prevede un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore pochi giorni prima della Manovra bis. La distribuzione federalista dell’IVA ai Comuni rientra nel cosiddetto fisco municipale. Il meccanismo è quello della distribuzione pro-capite dell’IVA prodotta dai consumi di ogni regione. Gli esperti dicono che l’aumento al 21% dell’aliquota non impatterà sulle entrate dei Comuni. Ma intanto hanno già fatto i conti e la compartecipazione vede Roma, Milano, Torino, Genova e Napoli fra i primi cinque capoluoghi beneficiari. Si oscilla fra i 177 milioni di euro della Capitale ai 33 milioni per Napoli. Il coordinatore delle Anci regionali e sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, parla di “passaggio importante”, che “per l’anno 2011 consentirà alle municipalità di alleviare le sofferenze economiche, in vista del passaggio definitivo al federalismo fiscale”. Il Dpcm ripartisce il contributo Iva su base regionale, distribuendolo poi ai singoli Comuni in base al numero di abitanti.

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del debito pubblico. Se a questo si aggiungono le sanzioni per omessa fatturazione e la riduzione delle detrazioni fiscali, gli strumenti di lotta al nero si rivelano in tutta la loro fragilità. Il cliente non sarà incentivato a chiedere la fattura a fronte di una detraibilità già esigua e ulteriormente ridotta. Già da luglio, la Legge 15 luglio 2011 n. 111 ha stabilito (articolo 40 comma 1 ter ed 1 quater) che tutte le agevolazioni fiscali, tra le quali rientra anche quella della detrazione delle spese veterinarie, saranno ridotte del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014. Giovanni Stassi, dottore commercialista e consulente dell’Associazione, precisa che la riduzione non opererà qualora entro il 30.9.2013 siano adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale in grado di assicurare il riordino della spesa in materia sociale, nonché l’eliminazione o la riduzione dei regimi di favore previsti che si sovrappongono alle prestazioni assistenziali, per un ammontare non inferiore ai suddetti effetti di risparmio (ossia 4 miliardi nel 2013, 20 miliardi dal 2014).Oggi è prevista per le spese veterinarie una detrazione di imposta in fase di dichiarazione annuale pari al 19% delle spese sostenute fino a un massimo di euro 387,34 meno la franchigia stabilita in euro 129,11. In pratica, il massimo risparmio previsto in sede di dichiarazione dei redditi è pari al 19% di 258,23 euro e cioè 49,06 euro. Le spese devono essere sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva. Sono detraibili anche le spese di acquisto di medicinali con obbligo di prescrizione e “da banco”. ■

E senza fattura, l’Agenzia delle Entrate sospende dall’Ordine a sabato 17 settembre, le sanzioni tributarie non penali per mancata fatturazione, riguarderanno espressamente anche i professionisti iscritti all’Ordine. La Legge 14 settembre 2011 ha infatti introdotto ulteriori e specifiche misure ad hoc, per i professionisti iscritti agli Ordini: qualora siano state contestate a carico di soggetti iscritti in albi ovvero ad ordini professionali, nel corso di un quinquennio, quattro distinte violazioni dell’obbligo di emettere il documento certificativo dei corrispettivi compiute in giorni diversi, è disposta in ogni caso la sanzione accessoria della sospensione dell’iscrizione all’albo o all’ordine per un periodo da tre giorni ad un mese. In caso di recidiva, la sospensione è disposta per un periodo da quindici giorni a sei mesi. Inoltre - in deroga alle disposizioni generali secondo le quali le sanzioni accessorie sono eseguite quando il provvedimento di irrogazione è divenuto definitivo - la Manovra bis ha stabilito che il provvedimento di sospensione è immediatamente esecutivo e che gli atti di sospensione sono comunicati dall’Agenzia delle Entrate all’Ordine professionale “affinché ne sia data pubblicazione sul relativo sito internet”. Nel caso in cui le violazioni tributarie per omessa fatturazione siano commesse nell’esercizio in forma associata di attività professionale, la sanzione è disposta nei confronti di tutti gli associati. ■

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l quadro giuridico comunitario è costituito dalla direttiva 2006/112 in materia di Iva e precisamente gli articoli 96, 97 e 98 in combinato disposto con l'allegato III. Gli articoli 96 e 97 contengono disposizioni che determinano l'aliquota ordinaria da applicare ai singoli scambi di beni e servizi. Il successivo articolo 98, invece, tratta la possibilità, per gli Stati membri, di applicare aliquote ridotte per quei beni e servizi enumerati nell'allegato III. Quest'ultimo allegato intitolato "Elenco delle forniture di beni e servizi assoggettabili ad aliquote ridotte" al punto 1) prevede proprio l'applicabilità di aliquote ridotte alla cessione di animali vivi a fini alimentari. La normativa nazionale è costituita sostanzialmente dalla legge sull'imposta sul fatturato il cui articolo 12 stabilisce l'aliquota Iva ordinaria da applicare alle operazioni imponibili. Il secondo comma del medesimo articolo 12 tratta il caso di una riduzione al 7% dell'aliquota ordinaria. L'allegato II contiene l'elenco delle merci soggette ad aliquota Iva ridotta tra cui troviamo nella categoria animali vivi proprio i cavalli. Anche nella circolare del 5 agosto 2004 del ministero delle Finanze tedesco trova un riscontro l'applicazione di un’aliquota ridotta sulle transazioni di animali vivi tra cui i cavalli. Il procedimento adito dalla Commissione europea (articolo 226 CE) riguarda l'interpretazione della normativa comunitaria in materia di Iva, precisamente la direttiva 112/2006, ad opera della repubblica federale tedesca, in virtù della quale applicare una aliquota ridotta alla cessione all'importazione di animali vivi. Ciò anche laddove l'importazione riguardi animali il cui scopo di commercializzazione è disgiunto dalla trasformazione alimentare. Questione che si pone per taluni animali quali appunto i cavalli. Pertanto, con lettera del 17 ottobre 2007 la Commissione europea chiedeva alla repubblica federale tedesca di presentare le sue osservazioni sulla questione interpretativa. A tal proposito la Germania faceva notare come l'applicazione di un’aliquota Iva ridotta deve considerarsi giustificata sulla base del principio di neutralità fiscale, in quanto l'agevolazione contestata consente un pari trattamento tributario alla cessione di animali vivi a prescindere dallo scopo del loro utilizzo. Con parere motivato del 27 novembre 2008 la Commissione non riteneva tale tesi giustificativa appropriata visto e considerato che è opportuno mantenere talune distinzioni, come nel caso di specie, in quanto il principio di neutralità fiscale non ne risulta compromesso. Ecco che allora, con detto parere motivato, la Commissione chiedeva alla Germania di adeguarsi e di applicare una aliquota Iva ordinaria. Nella convinzione della fondatezza della propria linea interpretativa, la repubblica federale tedesca non si uniformava alle richieste della Commissione europea costringendo quest'ultima a rivolgersi ai giudici della Corte di giustizia europea. In altri termini, la questione pregiudiziale, sollevata dalla Commissione, è volta ad appurare se, ai fini dell'applicazione di una aliquota ordinaria o ridotta in materia di imposta sul valore aggiunto, rilevi la destinazione per fini alimentari o non degli animali vivi importati.


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Eventi Veterinari

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ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

in collaborazione con

AGGIORNAMENTI NELL’ADDOME ACUTO DEL CAVALLO: INCONTRO CON LOUISE SOUTHWOOD 15 ottobre 2011 Milano in occasione di Fiera CavalliaMilano

CHAIRPERSON Giorgio Ricardi - Massimo Magri RELATORE Louise Southwood Parente PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.25 Saluto del Presidente SIVE, presentazione dei relatori e inizio dei lavori 9.30 Come decidere se trattare chirurgicamente o farmacologicamente i cavalli con le coliche 10.30 Trattamento dei fecalomi 11.00 Coffee break 11.30 Malattie gastroenteriche: come si applicano al paziente i dati dell’attuale letteratura scientifica? - Esempi con casi clinici 12.30 Trattamento medico e chirurgico dell’infiammazione del colon dorsale destro

13.00 Lunch break 14.30 Il trattamento postoperatorio del paziente con colica: Cure di base e cure critiche 15.30 Ileo postoperatorio: Stato dell’arte 16.00 Coffee Break 16.30 Infezione postoperatoria: Prevenzione, diagnosi e impiego di farmaci antimicrobici 17.30 Aderenze intraperitoneali postoperatorie: a che punto siamo con la prevenzione e il trattamento? 18.00 È davvero una colica? Cause non gastroenteriche di segni clinici similcolici. 18.30 Discussione e fine del seminario SEDE Fiera di Milano - Sala Sagittarius Via Michelangelo Buonarroti 20017 Rho (Milano) www.cavalliamilano.it PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE Segreteria SIVE - Monica Borghisani Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 E-mail: info@sive.it www.sive.it

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

SEMINARIO AIVEMP Blue Tongue nel bovino: strategie di prevenzione a confronto Venerdì 28 ottobre 2011 - CremonaFiere RELATORI Fabrizio Rosso, Settore Prevenzione Veterinaria, Regione Piemonte Giovanni Savini, Responsabile Reparto di Virologia e del Laboratorio di Referenza dell’OIE per la Blue Tongue - Istituto G. Caporale Teramo (ICT) OBIETTIVI Il Seminario intende descrivere il quadro epidemiologico della Blue Tongue nel bovino in Italia e nei Paesi dai quali importiamo bovini. Ai partecipanti sarà fornito un quadro sull'impatto delle differenti strategie di prevenzione e controllo e presentate esperienze pratiche di attuazione di strategie di prevenzione a livello regionale. PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.20 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.40 Saluto ai partecipanti del Vice Presidente AIVEMP - MarinaPerri 9.50 Presentazione dei relatori ed inizio dei lavori - Maurilio Giorgi 10.00 La situazione epidemiologica della Blue tongue in Italia ed in Europa: quadro attuale e sviluppi prevedibili Giovanni Savini 11.00 Pausa 11.30 La gestione della Blue Tongue nella popolazione bovina: tra profilassi diretta e vaccinazione. Le esperienze del Piemonte Fabrizio Rosso

12.30 Discussione e valutazione dell’apprendimento 13.00 Consegna degli attestati e conclusione dell’evento ISCRIZIONE L’iscrizione al Seminario dà diritto a: Attestato di frequenza Attestato crediti formativi ECM PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata agli studenti e laureati in Medicina Veterinaria. Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.aivemp.it/eventi alla Segreteria AIVEMP. SEDE Sala Zelioli Lanzini - P.zza Zelioli Lanzini, 1 Quartiere Fieristico di Cà de Somenzi Cremona SEGRETERIA ORGANIZZATIVA AIVEMP Lara Zava - Via Trecchi 20 - Cremona Tel. 0372/403541 - Fax 0372/403540 E-mail: segreteria@aivemp.it Website: www.aivemp.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO PER 2 CREDITI FORMATIVI

in collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari di Torino

INCONTRO REGIONALE Migliorare la compliance con i propri clienti: principi teorico-pratici di psicologia relazionale 30 ottobre 2011 - Rivoli (TO) RELATORE Barbara Castiglione OBIETTIVI L’obiettivo dell’evento è quello di fornire strumenti di conoscenza sull’importanza dello sviluppo della compliance in ambito veterinario, anche attraverso l’analisi delle più recenti ricerche relative all’argomento. La competenza comunicativa, accanto a quella tecnico-professionale, oggi rappresenta a tutti gli effetti un elemento strategico rilevantissimo per tutti i professionisti della salute, tanto in tema di applicazione delle best practice (fornire le migliori cure possibili all’animale), quanto in tema di marketing della propria attività. L’intervento formativo delineerà inoltre le sequenze del processo comunicativo e un approfondimento degli stili comunicazionali, introducendo le metodologie dell’Enneagramma e della Programmazione Neurolinguistica e suscitando una maggiore consapevolezza, da parte dei partecipanti, relativamente allo stile comunicativo proprio e del cliente. Si tratteranno gli aspetti cruciali della relazione professionista/cliente; gli strumenti operativi utili a sviluppare la compliance e le tecniche dell’ascolto attivo.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.10 Saluto della Dottoressa Maria Teresa Miletto – Presidente SOVEP 9.20 Saluto del Dottor Maurizio Alliani Presidente ANMVI Piemonte Presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 L’importanza della comunicazione

empatica nella cura dell’animale 11.00 Pausa caffè 11.30 Modelli comunicativi e tecniche di comunicazione efficace 13.00 Discussione 13.30 Conclusione dei lavori PARTECIPAZIONE L’incontro è libero e gratuito per tutti i medici veterinari. Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione entro il 15 ottobre 2011. Sono ammessi fino a un massimo di 100 partecipanti. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. SEDE Hotel Tulip Inn (ex Campanile) C.so Allamano 153 - 10098 Rivoli - TO Tel. 011/9517811 INFORMAZIONI Segreteria ANMVI Tel. 0372/40.35.41 Fax 0372/40.35.40 E-mail: segreteria@anmvi.it Segreteria SOVEP Tel. 011/ 3111141 (16.00 -18.30) E-mail: sovep@libero.it


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12 Eventi Veterinari

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI 15-16 Ottobre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi Cremona PROGRAMMA SCIENTIFICO SABATO, 15 OTTOBRE 2011 Tutte le relazioni saranno di 25 minuti più 10 di discussione 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione dei relatori ed inizio dei lavori 9.30 L’importanza della radiografia intra orale nella diagnosi delle patologie dentali di lagomorfi e roditori Igor Pelizzone 10.05 Nutrizione e gestione pre-ibernazione delle testuggini mediterranee Nicola Di Girolamo 10.40 Pausa 11.15 La vaccinazione negli Animali Selvatici e da Zoo Marco Campolo 11.50 Le opzioni terapeutiche nel trattamento chirurgico dell’odontoma nei roditori Massimo D’Acierno 12.25 Pausa Pranzo 14.00 Iperadrenocorticismo nel coniglio: caso clinico o condizione poco descritta? Valeria Del Duca 14.35 Indagine cloacoscopica nei rettili: metodologie ed applicazioni Filippo Spadola 15.10 Tecniche necroscopiche e quadri istopatologici nei cheloni Paolo Selleri, Raffaele Melidone 15.45 Pausa 16.15 Il FLOTAC applicato alla medicina degli esotici Giuseppe Cringoli e Laura Rinaldi 16.50 Lo stato dell’arte nella conservazione della Emys orbicularis Vincenzo Ferri

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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

CORSO PRATICO SIVAE MEDICINA E CHIRURGIA DEI CHELONI 23-25 Novembre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi

17.25 Tutto quello che dobbiamo sapere sul visone come Pet Daniele Petrini 18.00 La riparazione del carapace e del piastrone nei cheloni nelle metodiche alternative del dr. Brunetti Leonardo Brunetti DOMENICA 16 OTTOBRE 9.00 Le malattie del piumaggio negli psittaciformi Lorenzo Crosta 9.35 Aggiornamenti delle applicazioni Laser in medicina e Chirurgia degli Animali Esotici Giordano Nardini 10.10 Pausa 11.00 Risoluzione chirurgica di un caso di timoma in un coniglio Marco Bedin 11.35 Coniglio: Brevi Manualità e Diagnostica per Immagini, quale sedazione? Stefano Cusaro 12.10 Traumi da aggressione da cospecifici Fabio Gnali 12.45 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine dell’evento

Igor Pelizzone, Med Vet, Reggio Emilia Paolo Selleri, Med Vet PhD, Roma

NUMERO PARTECIPANTI: 36 LIMITE ISCRIZIONE: 15 Ottobre 2011 ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non Soci: € 900,00 + IVA 20% DIRETTORE DEL CORSO Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) RELATORI ED ISTRUTTORI Marta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV) Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) Mattia Bielli, Med Vet, Novara Giordano Nardini, Med Vet, Modena

PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE in regola con l’iscrizione 2011. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE Elisa - Tel. 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

In collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Rassegna suinicola Italpig Convegno Nazionale SIVAR SUINO IBRIDO DA CARNE DANESE: POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE CremonaFiere, 28 Ottobre 2011 SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

ITINERARIO DIDATTICO SIVAE V PARTE “Medicina d’urgenza e terapia intensiva negli Animali Esotici” 17-19 Ottobre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi Cremona DIRETTORE Giuseppe Visigalli, Med Vet Varedo MI RELATORI E ISTRUTTORI: Igor Pelizzone, Med Vet, Reggio Emilia Matteo Trevisani, Med Vet, Verona Tamara Vela, Med Vet, Valencia (E) Fabio Viganò, Med Vet, Milano Giuseppe Visigalli, Med Vet, Varedo MI

Durante i tre giorni del Corso verranno inoltre illustrati, nel loro specifico impiego nella medicina d’urgenza degli animali esotici, alcuni strumenti diagnostici di inestimabile valore quali l’emogasanalisi, l’ecotomografia e l’endoscopia e verrà preso in esame nello specifico anche un piccolo mammifero non convenzionale in relativa diffusione anche in Italia: il riccio africano, per il quale i dati nella medicina d’urgenza e non solo, sono ancora piuttosto scarsi.

NUMERO PARTECIPANTI: 36 OBIETTIVI Questo Corso si prefigge di fornire ai partecipanti, attraverso le eterogenee e complementari esperienze dei relatori-istruttori, tutte le principali direttive da seguire nel paziente critico, nelle emergenze in genere e nel paziente terminale, appartenente in tutti i casi ad una specie esotica o non convenzionale. Gli argomenti saranno trattati secondo una consequenzialità logica, dall’approccio iniziale, al triage, alla stabilizzazione del paziente attraverso il riconoscimento dello stato di shock (nei rettili, negli uccelli e nei piccoli mammiferi) ed al rilevamento dei principali parametri vitali emodinamici, vascolari, idroelettrolitici e metabolici. Altri elementi cardine della medicina d’urgenza negli animali esotici sono rappresentati dalle emergenze tossicologiche, dalle emergenze traumatologiche e da quelle oculari.

LIMITE ISCRIZIONE: 1 Settembre 2011 ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC: € 500,00 + IVA 20% Non Soci: € 900,00 + IVA 20% PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

MODERATORE Roberto Preti - Medico Veterinario Libero Professionista (Milano) RELATORI Kees De Roest (CRPA Reggio Emilia) Dirlaege Soren S. Thielsen (Medico Veterinario Libero Professionista, Danimarca) Henning Sorensen (DANVIT, Danimarca) Moritz Pignatti (Italcarni - Migliarina di Carpi, Modena) OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO L'industria di macellazione guarda con interesse al suino danese in grado di fornire elevate quantità di carne da destinare alla vendita ed alla trasformazione. PROGRAMMA SCIENTIFICO 14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 14.30 La suinicultura italiana tra criticità e prospettive Kees De Roest 15.00 La suinicultura danese: efficienza e potenzialità Kees De Roest 15.30 Pausa 15.45 Fabbisogni e alimentazione del suino ibrido danese Dirlaege Soren S. Thielsen 16.15 La gestione tecnica e sanitaria del suino ibrido danese dalla nascita alla macellazione Henning Sorensen

Impressioni del consumatore sulla carne di suino ottenuta senza ricorso alla castrazione fisica - Niels Wuyts 17.00 Valutazione dell’ibrido da carne danese alla prova della macellazione Moritz Pignatti 17.30 Discussione e termine dei lavori SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona


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Medicina felina Focus

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Malattie sovra e sotto-diagnosticate in medicina felina Quanto sono rare nel gatto leishmaniosi, aelurostrongilosi e trichomoniasi? Pubblichiamo l’abstract a cura di Maria Grazia Pennisi - Med Vet, Specialista in Microbiologia Applicata, Messina. La relazione si è tenuta in occasione del Congresso Nazionale SCIVAC “Medicina Felina - Aggiornamenti in clinica pratica e chirurgica” che si è svolto ad Altavilla Milicia (PA) nel mese di luglio. e malattie sono considerate emergenti non solo quando sono causate da un agente patogeno nuovo o comunque identificato di recente ma anche quando la loro diffusione aumenta rispetto al passato in termini geografici o di frequenza di casi registrati e quando nuovi ospiti o nuovi vettori vengono interessati. Questa relazione ha l’obiettivo di trattare gli aspetti clinici di alcune malattie parassitarie del gatto a vario titolo emergenti in Italia.

L

LEISHMANIOSI FELINA Nella prima metà del XIX secolo l’infezione da Leishmania è stata sporadicamente riportata in tutto il mondo a livello di lesioni di tipo ulcerativo della cute del gatto, ma in generale con scarse informazioni dal punto di vista clinico. Negli anni ’70 nell’isola della Reunion viene per la prima volta curato un gatto affetto da leishmaniosi: il gatto presentava da un anno episodi febbrili e risentimento generale e si evidenziava nel corso della visita linfoadenomegalia sistemica, anemia e leucopenia. Dopo la conferma citologica della diagnosi di leishmaniosi felina (LF) su due diversi campioni ottenuti da linfonodi sottomandibolari, l’animale veniva trattato con 12 somministrazioni intramuscolari di Lomidine (posologia non precisata) ottenendo un miglioramento già a metà cura e la guarigione clinica alla fine del trattamento. Dagli anni ’80 abbiamo descrizioni più accurate del quadro clinico e conferme diagnostiche più specifiche. In Europa si ha attualmente la più ampia casistica di casi di LF che risultano causati da un’unica specie (L. infantum). È probabile che questo dipenda da un più elevato livello di cure veterinarie che i gatti ricevono qui rispetto ad altre aree endemiche sia del Vecchio Continente che dell’America Centro-meridionale, anche se altri fattori inerenti sia il parassita che l’ospite non possono essere esclusi. Complessivamente in Europa sono stati segnalati 29 casi di malattia naturale di cui ben 15 in Italia, 5 in Francia, 4 in Spagna, 3 in Svizzera (in gatti che erano nati o avevano viaggiato in Spagna), 2 in Portogallo. Per quanto riguarda l’Italia, 11 casi sono stati osservati in Sicilia, 2 in Sardegna, 1 in Liguria ed 1 in Abruzzo. Recentemente sono stati inoltre riportati 15 casi di LF diagnosticati in Spagna tra il 2004 e il 2007 su biopsie effettuate da cute, occhio, giunzione muco-cutanea. L’istologia risulta quindi utile per la diagnosi di casi clinici dermatologici od oftalmologici anche se la diagnosi istologica sull’occhio avviene purtroppo solo dopo l’enucleazione del globo oculare a seguito di una uveite per la quale l’eziologia da Leishmania non era stata presa in considerazione. Dei casi dermatologici va ricordato che in 2 di essi le leishmanie sono state riscontrate nel contesto di lesioni ascri-

vibili a carcinoma squamocellulare. In generale il quadro istologico è quello di una dermatite granulomatosa diffusa con la presenza di macrofagi contenenti numerosi amastigoti. Altri pattern descritti sono dati da perifollicolite granulomatosa e dermatite lichenoide dell’interfaccia. Microgranulomi parassitari sono stati riscontrati in sede autoptica anche nel fegato e nel rene con isolamento del parassita anche da quest’ultimo organo. Le lesioni dermatologiche consistono in dermatite ulcerativa o ulcerativo-crostosa, dermatite nodulare, noduli emorragici, dermatite squamosa. Il prurito (da lieve a grave) è riportato solo in caso di affezioni concomitanti (pemfigo foliaceo, carcinoma squamocellulare, dermatite da pulci). Le lesioni sembrano distribuite soprattutto su testa e collo; meno frequentemente sono diffuse o localizzate al tronco o agli arti. La dermatite nodulare può interessare le giunzioni muco-cutanee (labbra, palpebre, narici, ano). L’interessamento sistemico può coesistere o meno con le lesioni cutanee ed è caratterizzato da linfoadenomegalia, lesioni oculari (blefarite, congiuntivite, uveite, panoftalmite), gengivo-stomatite cronica, scolo nasale. Il quadro ematologico è variabile e può essere influenzato da concomitanti infezioni da retrovirus segnalate. È interessante il quadro pancitopenico riportato in un gatto FIV e FeLV negativo in cui leishmanie sono state riscontrate nel 4% dei neutrofili circolanti. Il tracciato elettroforetico delle proteine sieriche è caratterizzato da ipergobulinemia spesso con ipergammaglobulinemia e iperproteinemia. Di pochi casi (per lo più sottoposti a terapia) si ha il follow up. Miglioramenti clinici vengono ottenuti con l’impiego di allopurinolo (1020 mg/kg SID o BID) ma è segnalata la recidiva della sintomatologia a seguito di interruzione della terapia. Soggetti monitorati per periodi lunghi hanno sviluppato insufficienza renale cronica che risulta una causa frequente di decesso o di ricorso all’eutanasia. Sulla base di indagini epidemiologiche svolte in aree endemiche con metodiche diverse l’infezione da Leishmania del gatto sembra essere un’evenienza frequente anche se la malattia conclamata si riscontra in numero limitato di animali infetti e il suo sviluppo potrebbe essere favorito da un concomitante deficit immunitario. La LF deve essere sospettata in zone endemiche o quando i gatti vi hanno soggiornato, soprattutto in soggetti che presentano quadri dermatologici compa-

tibili (dermatite ulcerativa o ulcerativo-crostosa, dermatite nodulare), linfoadenomegalia, uveite, iperproteinemia, iperglobulinemia, ipergammaglobulinemia. La malattia può avere però anche presentazioni cliniche inusuali (scolo nasale cronico, pancitopenia, malassorbimento) ma fortunatamente anche in questi casi è possibile la conferma della diagnosi sia con metodiche dirette che sierologiche (IFAT o ELISA). La prognosi va riservata anche per il possibile sviluppo di insufficienza renale cronica. L’uso dell’allopurinolo sembra ben tollerato ed efficace almeno da un punto di vista clinico ma è indispensabile un follow up post trattamento perché le recidive sono possibili. Tutto ciò porta a concludere che la LF è una malattia che ha molte similitudini con la meglio conosciuta leishmaniosi canina e che è senz’altro una realtà ancora non adeguatamente indagata anche per quanto riguarda il possibile ruolo epidemiologico del gatto nelle aree endemiche come ha dimostrato l’infezione di Phlebotomus perniciosus ottenuta su esemplari che avevano compiuto il pasto di sangue su un gatto con malattia naturale da Leishmania infantum.

AELUROSTRONGILOSI (BRONCOPOLMONITE PARASSITARIA) Le malattie delle vie aeree profonde del gatto su base infettiva possono essere causate da batteri, parassiti, funghi e virus e la diagnosi eziologica non è sempre agevole. Fra i parassiti, Aelurostrongylus abstrusus è uno dei più comuni a localizzazione polmonare se sussistono i fattori di rischio per la sua trasmissione. La malattia è sempre stata considerata cosmopolita ma sporadica perché la gravità del quadro clinico è in funzione della carica parassitaria e sono possibili infezioni asintomatiche quando il numero di parassiti adulti è basso. Questi ultimi si trovano nei bronchioli e nei dotti alveolari dove depongono uova che schiudono nell’albero respiratorio da cui le larve L1 risalgono per essere deglutite e fuoriuscire con le feci. Il maggior numero di larve si trova nei gattini giovani (>2 mesi) che sviluppano broncopolmoniti gravi complicate da infezioni batteriche (salmonelle ed E. coli probabilmente veicolati dalle larve migranti dall’intestino). In questi casi il quadro clinico è caratterizzato da grave insufficienza respiratoria con dispnea e tosse ed esito letale. Ven-

gono descritti anche quadri di bronchite cronica che mimano l’asma felina. Il ciclo vitale si svolge in molluschi gasteropodi terricoli ma per l’infezione del gatto giocano un ruolo importante ospiti paratenici (rettili, uccelli, roditori) che sono tipico oggetto di preda di gatti semiliberi o randagi. Negli ultimi anni si sono succeduti studi sulla sua presenza in America ed Europa con prevalenza intorno al 20% in area endemica. In Italia è stata segnalata da Nord a Sud con prevalenza del 21% in Sicilia che arriva al 66.7% in gatti con segni respiratori. Alla diagnosi tradizionale (esame delle feci per flottazione o meglio ricerca delle larve nelle feci con metodo di Baerman) si affiancano ora metodiche microscopiche più sensibili (FLOTAC) o biomolecolare che offre anche il vantaggio della specificità per differenziare specie diverse di nematodi polmonari. Il quadro radiologico ed ematologico non sono patognomonici e la presenza di eosinofilia non sembra essere un rilievo sensibile e specifico sia a livello ematico che nel lavaggio broncoalveolare. In quest’ultimo materiale le larve possono rimanere intrappolate nel muco e non essere visibili nei preparati citologici. La terapia ha subito progressi significativi con l’impiego di spot on a base di imidacloprid/moxidectina o emodepside/praziquantel spot on applicabili una o più volte a distanza di 15 giorni. I casi gravi hanno prognosi riservata e vanno trattati anche con antibiotici e cortisone.

TRICHOMONIASI Tritrichomonas foetus causa nel gatto una colite linfoplasmocitaria e neutrofilica associata alla presenza del protozoo sulla superficie mucosa o nel lume delle cripte. Ciò comporta la comparsa di diarrea del colon anche grave ad andamento cronico o recidivante con emissione di feci molli o liquide, maleodoranti, accompagnate dall’emissione di sangue e muco. Si osserva anche flatulenza, tenesmo, incontinenza fecale con ano fortemente infiammato o prolassato. Le condizioni generali del gatto si mantengono però buone perché l’interessamento è limitato al colon. T. foetus non sopravvive nell’ambiente quindi ha modo di trasmettersi soprattutto tra animali conviventi in gattile o in allevamento per via oro-fecale. Il ceppo felino di T. foetus è geneticamente distinto da quello bovino che non risulta patogeno per il gatto. Nonostante sia stato descritto nel gatto fin dalla prima metà del ‘900, solo negli ultimi 15 anni è stata chiarita la sua patogenicità per questa specie, grazie anche alla differenziazione da Pentatrichomonas hominis che invece è considerato un commensale a livello intestinale. È ormai chiaro che T. foetus ha una diffusione cosmopolita ed in Europa è stato segnalato in numerosi stati (Regno Unito, Italia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Norvegia, Grecia). La diagnosi richiede feci fresche per un esame microscopico a fresco o meglio per quello colturale. La PCR oltre ad essere più sensibile consente di ovviare a questa necessità. Per la terapia viene consigliato il ronidazolo (non reperibile in Italia), nitroimidazolico non registrato per l’uso nel gatto, nell’uomo e negli animali da reddito perché teratogeno e mutageno. ■


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Hotel Serena Majestic

La SCIVAC ringrazia, tutti i congressisti, i relatori, i collaboratori, gli sponsor e le aziende espositrici per il buon esito del 70째 Congresso Nazionale.


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Un caso di epatite infettiva del cane in Sicilia Sono rari i casi osservati dall’introduzione della vaccinazione sistematica per CAV-2

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO ’Adenovirus Canino di tipo 1 (CAV-1), appartenente al genere Mastadenovirus, famiglia Adenoviridae, è l’agente causale dell’epatite infettiva del cane (ICH). Il virus replica negli endoteli vascolari e negli epatociti, causando epatite necrotico emorragica acu-

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ta. I sintomi neurologici sono rari e sono causati da una vasculite del SNC. Negli ultimi anni, la diffusa vaccinazione ha ridotto la circolazione di CAV-1 ed i casi clinici segnalati sono diventati rari ed isolati. In un lavoro presentato al 4° Workshop Nazionale di Virologia Veterinaria (Brescia, 9-10 Giugno 2011) è stato descritto un caso clinico di un cucciolo di 2 mesi, non vaccinato, con febbre, prostrazione, convulsioni, vomito, diarrea ed esito infausto in una settimana. A seguito dell’esame autoptico, venivano prelevati campioni di vari organi (cuore, milza, polmone, rene, encefalo, fegato, intestino). Questi venivano analizzati mediante PCR ed isolamento su colture cellulari sensibili, per la ricerca dei principali agenti virali causa di malattia nel cane: parvovirus, cimurro, CAV-1 e CAV-2, coronavirus, rotavirus. Tutti gli organi esaminati risultavano positivi sia in PCR che all’isolamento su MDCK solo per CAV-1. Il genoma estratto veniva amplificato secondo la metodica descritta da Hu et al. (2001), in grado di discriminare CAV-1 da CAV-2. L’isolamento su MDCK produceva effetto citopatico al secondo passaggio ed il vi-

rus isolato veniva identificato mediante immunofluorescenza diretta e PCR. La segnalazione costituisce un contributo alla esigua disponibilità bibliografica sulle infezioni da CAV-1. La vaccinazione sistematica condotta nell’ultimo decennio ha sensibilmente ridotto i casi di malattia. Infatti, gli ultimi casi risalgono al 2001 in Basilicata e Puglia dove sono stati descritti rispettivamente un caso di CAV-1 con sintomatologia classica ed un altro caratterizzato anche da sintomi neurologici. L’indagine dimostra dunque, concludono gli autori, l’attuale circolazione di CAV-1 e la sporadica comparsa di casi clinici. La vaccinazione sistematica con CAV-2 rimane il mezzo più efficace di protezione della popolazione canina e costituisce l’unico metodo di controllo della malattia. “Evidenza di un caso di epatite infettiva del cane in Sicilia” Giuseppa Purpari, Francesco Mira, Patrizia Di Marco, Vincenza Cannella, Vincenzo Randazzo, Alessandro Coniglio, Annalisa Guercio, Santo Caracappa. 4° Workshop Nazionale di Virologia Veterinaria, Brescia, 9-10 Giugno 2011. ■

Meno antibiotico-resistenza negli allevamenti organici di polli Prevalenza significativamente minore di batteri resistenti rispetto al sistema tradizionale. Studio USA no studio riporta come gli allevamenti di pollame che sono passati dal sistema convenzionale a quello organico e hanno cessato l'utilizzo di antibiotici presentano livelli significativamente inferiori di enterococchi antibiotico-resistenti. Si tratta del primo studio che dimostra la riduzione di batteri resistenti nelle aziende organiche di pollame negli Stati Uniti e suggerisce che la cessazione dell'utilizzo su larga

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scala degli antibiotici in questi allevamenti può determinare una riduzione immediata e significativa dell’antibioticoresistenza di alcuni batteri. La differenza osservata era significativa per numerose classi di antibiotici già dalla prima generazione di animali prodotti dopo la transizione al sistema di allevamento organico. Nello studio sono stati analizzati 10 allevamenti convenzionali e 10 allevamenti organici per la produzione su larga scala di pollame, verificando la presenza di enterococchi nelle lettiere, nei mangimi e nell'acqua e testandone la resistenza a 18 comuni antibiotici. Benché tutti gli allevamenti risultassero positivi alla presenza di enterococchi, le aziende organiche erano caratterizzate da una prevalenza significativamente minore di enterococchi resistenti. Per esempio, il 67% degli Enterococcus faecalis degli allevamenti convenzionali era resistente all'eritromicina, contro il 18% di quelli isolati negli allevamenti organici. Differenze notevoli si osservano anche nel livello dei batteri multi-resistenti. "Lower Prevalance of Antibiotic-resistant Enterococci on U.S. Conventional Poultry Farms that Transitioned to Organic Practices" Amy R. Sapkota, R. Michael Hulet, Guangyu Zhang, Patrick McDermott, Erinna

L. Kinney, Kellogg J. Schwab, Sam W. Joseph. Environmental Health Perspectives online, August 10, 2011. ■

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti. Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore). Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.

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LUSSAZIONE TRAUMATICA DEL GOMITO NEL CANE E NEL GATTO no studio retrospettivo ha descritto la presentazione e il trattamento della lussazione traumatica del gomito nel cane e nel gatto, valutando il risultato della riduzione a cielo aperto e a cielo chiuso. Si rivedevano le cartelle cliniche di 14 cani e 11 gatti. La maggior parte delle lussazioni erano causate da incidenti automobilistici e nel 96% dei casi la lussazione era laterale. La riduzione a cielo chiuso era efficace in tutti i gatti e in 11 cani, mentre tre cani necessitavano di una riduzione a cielo aperto. Si chiedeva ai proprietari di valutare la funzionalità dell'arto come eccellente (71%), buona (7%), soddisfacente (22%) o scarsa (0%). In tutti i gatti veniva giudicata eccellente. Un risultato eccellente a seguito di riduzione a cielo chiuso veniva raggiunto nel 67% dei cani. Tutti i casi di riduzione a cielo aperto ottenevano risultati soddisfacenti. Tutti i proprietari erano soddisfatti del risultato. Non si osservavano fattori di rischio significativamente associati a zoppia post-riduzione. I gomiti con una buona stabilità dopo riduzione a cielo chiuso avevano un'evoluzione favorevole, concludono gli autori. Una scarsa stabilità dopo la riduzione a cielo chiuso è un'indicazione per la chirurgia. I risultati suggeriscono che i gatti tollerano la lussazione del gomito meglio dei cani. “Traumatic elbow luxation in 14 dogs and 11 cats” K E Mitchell. Aust Vet J. June 2011; 89 (6): 213-6.

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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

www.vetjournal.it/


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Attualità Info Regioni

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Carbonchio, vaccinare gli animali recettivi L’obbligo a Salerno, nei Comuni di Montesano e di Padula

er evitare le condizioni per la trasmissione del contagio, gli animali recettivi al carbonchio ematico nei Comuni della Provincia di Salerno di Montesano sulla Marcellana e di Padula devono essere sottoposti per l’anno 2011 a vaccinazione obbligatoria. È quanto ha stabilito la Regione Campania con decreto dirigenziale n. 56 del 6 settembre 2011, in seguito al focolaio di carbonchio ematico che si è verificato nei comuni di Montesano e di Padula. Il trattamento vaccinale sarà esteso, in caso di insorgenza di focolai di carbonchio ematico in comuni diversi da quelli sopra citati, anche ai bovini, ovini, caprini ed equini esposti al pericolo di contagio presenti sui relativi territori comunali. Le spese per l’acquisto del vaccino saranno sostenute dalla Regione Campania. Il decreto vieta lo spostamento verso i pascoli estivi del bestiame se non risulta vaccinato contro il carbonchio ematico da non meno di 10 giorni. L’attuazione del piano risponde alle esigenze

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di tutela del patrimonio zootecnico e di tutela della salute umana.

PROCEDURE DI VACCINAZIONE I trattamenti immunizzanti devono essere eseguiti dai Veterinari delle Unità operative dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL dei Comuni interessati o dai Veterinari Libero Professionisti debitamente incaricati. A prova dell’avvenuta vaccinazione verrà rilasciato apposito certificato con le indicazioni delle generalità del proprietario, della data dell’intervento e del numero dei capi vaccinati distinti per specie. I veterinari avranno l’obbligo di inviare alle ASL competenti, non oltre il 10 dicembre, un prospetto in triplice copia conforme al Mod. 12 del RPV320/54. Entro il 20 dicembre successivo, i Responsabili dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL interessate, trasmetteranno al Responsabile dello S.T.A.P. competente una relazione sull’andamento della campagna vaccinale allegando un modello riepilogativo degli interventi effettuati sul territorio di competenza. ■

SARDEGNA, 800MILA EURO PER LA RICERCA 'Agris, Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, si è aggiudicata per il prossimo triennio un finanziamento europeo complessivo di 800mila euro nel campo della resistenza genetica alle malattie degli animali da allevamento. In particolare, 350mila euro saranno destinati all'attuazione del progetto "Sustainable Solutions for Small Ruminants" per supportare le ricerche nel campo dell'individuazione dei geni che modulano la resistenza genetica alle principali patologie ovine, mentre 450mila euro saranno destinati al reclutamento di due giovani ricercatori europei per la messa a punto di modelli di controllo delle infezioni di nematodi gastro-intestinali negli ovini. "L'estrema competitività dei bandi europei per la concessione di finanziamenti per la ricerca - ha spiegato il Commissario straordinario di Agris, Efisio Floris - è sicuramente un attestato del livello di eccellenza raggiunto dall'Agris nel miglioramento genetico delle specie animali da allevamento. La strategia di integrare i finanziamenti regionali per la ricerca con fondi nazio-

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nali e comunitari potrà, se coronata da successo, consentire all'Agenzia di sviluppare le attività di ricerca e sperimentazione necessarie per lo sviluppo e l'ammodernamento dei comparti di riferimento". Le ricerche nel campo stanno diventando sempre più numerose anche sull'onda degli ottimi risultati che la selezione genetica ha avuto nella quasi completa eradicazione dal territorio regionale della Scrapie ovina. Il successo delle strategie genetiche consentirebbe, infatti, di ridurre i costi dei trattamenti sanitari, limitare le perdite produttive legate allo stato sanitario degli animali e migliorare la qualità e la sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale. "L'Agris, che ha supportato dal punto di vista tecnico-scientifico la Regione nella stesura e applicazione del Piano di Selezione per la Resistenza alla Scrapie - ha sottolineato il commissario Floris - è all'avanguardia nelle ricerche per il controllo delle principali patologie ovine e, in particolare, le mastiti, la paratubercolosi e i nematodi gastro-intestinali". (fonte: regionesardegna.it)

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Soc. Cons. a r.l. Sistema qualità ISO 9001:2008

Premio Lombardia Eccellente nell’ambito del Progetto di Internazionalizzazione della professione medico veterinaria: la formazione per la sicurezza alimentare. Il modello Regione Lombardia

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Aggiornamento Dalle Associazioni

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EV lancia la formazione a distanza On line il primo corso FAD. Gli appuntamenti 2011 e 2012

partita il 15 settembre la formazione a distanza di EV-Eventi Veterinari riconosciuta ECM. Ad aprire la programmazione dei corsi, organizzati con la collaborazione di Royal Canin, è il dott Federico Leone, con un evento dedicato alla parassitologia cutanea del cane e del gatto: aggiornamenti in terapia, diagnosi e profilassi. La piattaforma a distanza è quella di EGO, già in utilizzo presso i medici veterinari ed ampiamente collaudata attraverso le attività in videoconferenza. Questo è il primo corso Fad con crediti ECM, dopo quello sperimentale del maggio 2007. In seguito alla stesura delle linee guida definitive del Programma Nazionale ECM, il Ministero della Salute ha riconosciuto a Eventi Veterinari (EV Soc Cons Arl) lo status di provider ECM nazionale. In seguito a tale riconoscimento, EV ha accreditato per il 2011, tre corsi FAD-ECM, ciascuno erogante 10 crediti e a pagamento (50

È

€). Tutti i corsi hanno validità di 1 anno dalla data di pubblicazione e ciascuno consente di conseguire 10 crediti. "Questa programmazione - dichiara Enrico Febbo, Direttore Editoriale - rientra nei progetti di formazione a distanza che sfruttano i nuovi sistemi informativi e mettono le risorse del web al servizio dell'educazione permanente del medico veterinario. LA FAD si inserisce nel solco di quella innovazione editoriale, di cui Vetpedia è una delle più importanti e affermate testimonianze".

I PROSSIMI CORSI In ottobre: “Hot topics in medicina felina: FLUTD, FUS, IBD, Triadite, Linfoma gastrointestinale, FIP gastrointestinale” di Stefano Bo, Med. Vet., PhD, Torino. A novembre: “La chirurgia del 2011: Chirurgia delle ghiandole surrenaliche, Trattamento di una massa mediastinica, Complicazioni in chirurgia plastica” di Giorgio Romanelli, Med. Vet., Dipl. ECVS, Federico Massari, Med. Vet. ■

IN SICILIA PER UN CONGRESSO SULLA MEDICINA FELINA

15-17 Luglio 2011. SCIVAC “vola” in Sicilia con un Congresso Nazionale sulla Medicina Felina per un importante appuntamento con l’aggiornamento scientifico veterinario in questa terra meravigliosa ed ospitale. Un programma ricco di contenuti e relatori di grande rilievo: Marco Bernardini, Stefano Bo, Raimondo Colangeli, Maria Grazia Pennisi, Giorgio Romanelli e Xa-

vier Roura. Una scommessa in cui abbiamo creduto tutti ma in particolare la Delegazione regionale siciliana composta da Ernesto Turlà, Massimo Di Martino, Fabrizio Di Maio e Vincenzo Santoro. I numeri hanno dato loro ragione con oltre 250 partecipanti di cui circa un centinaio venuti dal resto d’Italia e le valutazioni dei partecipanti hanno premiato le scelte del Responsabile Scientifico Stefano Bo. La ricchezza di contenuti di ogni relazione e la professionalità con cui sono stati affrontati dai relatori hanno fatto di questo evento un grande successo che si intende ripetere nel 2012. Alta Villa Milicia, adagiata su una collina da cui si domina il passaggio ed il mare da Capo Zafferano a Cefalù, ha ospitato il Congresso SCIVAC dando a molti veterinari l’occasione di unire tre giorni di formazione ad altrettanti di vacanza in una cornice paesaggistica capace ancora di emozionare.

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Posso aprire una “farmacia veterinaria”? Cosa prevede la normativa sulla vendita di farmaci veterinari? a cessione del farmaco veterinario è cosa ben diversa dalla vendita. Non sono pochi i medici veterinari interessati a spingersi oltre i confini consentiti dal Codice del Farmaco Veterinario (Legge 193/2006) e a valutare vere e proprie forme di attività commerciale. Il farmaco veterinario non è gestito solo in ambito terapeutico, ma anche nel corso dell’attività di informazione scientifica e di particolari canali di distribuzione. Recentemente, ci è stato indirizzato un quesito esplicito sulla possibilità di aprire una “farmacia veterinaria”. Abbiamo affidato la risposta al consulente ANMVI per il farmaco, il Collega Giorgio Neri.

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ATTIVITÀ DI GROSSISTA In tema di commercializzazione del farmaco veterinario - chiarisce Neri - non esistono le “farmacie veterinarie”, ma solo: 1. le farmacie (che possono vendere medicinali ad uso umano e veterinario); 2. le parafarmacie (che possono vendere medicinali ad uso umano e

veterinario per cui non sia previsto l’obbligo di prescrizione); 3. gli esercizi commerciali (che qualora rientranti nella relativa tabella merceologica possono vendere i medicinali ad uso veterinario destinati ad essere utilizzati esclusivamente per i pesci di acquario, gli uccelli da gabbia e da voliera, i piccioni viaggiatori, gli animali da terrario, i furetti, i conigli da compagnia ed i piccoli roditori, per cui non sia previsto obbligo di prescrizione) (art. 90, comma 1 del D. Leg. 193/2006); 4. i grossisti di medicinali veterinari. Giacché la domanda prevede come discriminante la possibilità di aprire una di queste attività pur non essendo farmacisti, si dovranno conseguentemente escludere le prime due opzioni. Rimangono pertanto le attività commerciali di cui al punto 3 e l’attività di grossista di medicinali. Le prime sono liberamente accessibili a chiunque disponga di una idonea licenza commerciale.

LAUREATO IN VETERINARIA O FARMACIA? Vediamo cosa dice il D. Leg. 193/2006 a pro-

posito, premettendo comunque che se non è necessario essere farmacisti per esercitare l’attività di grossista di medicinali veterinari, è comunque necessario dotarsi di almeno una persona laureata in farmacia o in chimica e tecnologia farmaceutiche (qualora non si voglia vendere al dettaglio, previa autorizzazione ad hoc, va bene anche un laureato in chimica industriale). Il testo che segue è quello previsto dagli artt. 66 e 67, semplificato ad uso del presente articolo. La distribuzione all'ingrosso di medicinali veterinari è subordinata al possesso di un'autorizzazione rilasciata dalla regione, dalla provincia autonoma o dagli organi da essi individuati. Per ottenere l’autorizzazione è necessario: non aver riportato condanne penali per truffa o per commercio di medicinali irregolari; essere iscritti nel registro delle imprese presso la Camera di commercio competente per territorio; disporre di locali, di installazioni e di attrezzature idonei e sufficienti a garantire una buona conservazione e una buona distribuzione dei medicinali; disporre di una perso-

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na responsabile del magazzino, in possesso del diploma di laurea in farmacia o in chimica o in chimica e tecnologia farmaceutiche o in chimica industriale, che non abbia riportato condanne penali per truffa o per commercio di medicinali irregolari. Per ottenere il rilascio dell’autorizzazione, oltre alla documentazione comprovante l'esistenza dei suddetti requisiti, è necessaria la seguente documentazione: una planimetria dei locali corredata da una relazione descrittiva delle condizioni degli stessi; il certificato di iscrizione al relativo albo professionale della persona laureata in farmacia o in chimica o in chimica e tecnologia farmaceutiche o in chimica industriale; la dichiarazione di accettazione dell'incarico da parte della persona di cui al punto precedente, con la precisazione se svolga eventuali analoghi incarichi in altri magazzini; una dichiarazione dalla quale risultino le tipologie di medicinali veterinari o di materie prime farmacologicamente attive che si intendono commercializzare. L’autorizzazione è rilasciata entro 90 giorni dalla richiesta (salvo necessità di integrare la documentazione su richiesta degli Uffici preposti) sulla base del parere favorevole del servizio veterinario competente per territorio, a seguito di sopralluogo volto ad accertare la sussistenza dei requisiti di idoneità dei locali e delle attrezzature. L’art. 68 del D. Leg. 193/2006, a cui si rimanda, elenca infine le prescrizioni a cui sono soggetti i rivenditori all’ingrosso dei medici■ nali veterinari.

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RELATORI Daniele Della Santa, Med Vet, PhD, Dipl ECVDI, Berna (CH) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia Massimo Vignoli, Med Vet, Dr Ric, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna LIMITE DI ISCRIZIONE: 12 Ottobre 2011 QUOTE Soci SCIVAC: € 730,00 + IVA 21% Non soci: € 930,00 + IVA 21%


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IVA al 21%: Innovet si fa carico dell’aumento fiscale ome noto, la manovra fiscale appena approvata dal Parlamento ha aumentato l’aliquota IVA dal 20 al 21%. Tale provvedimento, volto a risanare le casse dello Stato, interessa anche l’intero listino dei prodotti Innovet per la salute ed il benessere dei cani e dei gatti (es. Condrostress, Redonyl, Repy, Senilife). In un momento congiunturale non certamente felice, Innovet non vuole gravare ulteriormente sulla spesa in salute animale dei propri clienti e, pertanto, ha deciso di assorbire interamente l’aumento fiscale. Al momento dell’entrata in vigore della normativa in questione (dalle 24.00 del giorno di pubblicazione della norma in Gazzetta Ufficiale), pur adeguando l’aliquota di vendita dal 20 al 21%, Innovet non modificherà il prezzo finale di vendita al pubblico dei propri prodotti, diminuendo di conseguenza il proprio margine di guadagno. Riteniamo tale decisione un piccolo segno di ringraziamento rivolto soprattutto ai numerosi clienti affezionati che negli anni hanno di-

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DERMATOLOGIA, INCONTRO CVB ell’ambito dell’attività di aggiornamento, il Circolo Veterinario Bolognese organizza a Bologna domenica 13 novembre un incontro dedicato alla dermatologia dal titolo “Aggiornamenti Terapeutici in Dermatologia del Cane e del Gatto: nuovi orientamenti, nuove sfide”. La giornata si propone di fare il punto sull’uso di prodotti già presenti sul mercato, così come di fare conoscere nuovi approcci terapeutici e nuovi strumenti per la cura di patologie, con cui il clinico si confronta frequentemente ogni giorno. Verranno, in particolare, presi in esame i trattamenti ectoparassitari, cercando di indicare i parametri che guidano la scelta del prodotto più appropriato, disponibile tra tutti quelli in commercio; verrà fatto il “focus” sulla complicata gestione nel breve e nel lungo periodo del paziente atopico; inoltre, sarà presentato l’approccio più attuale al trattamento delle otiti che, com’è noto, sono spesso causa di insuccesso per il medico. Da ultimo, si parlerà di laser in dermatologia veterinaria: saranno spiegati il funzionamento, i rischi, i vantaggi, le possibili applicazioni e le prospettive di successo terapeutico dei principali sistemi laser. L’incontro, organizzato con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Veterinari di Bologna, si terrà presso il Savoia Hotel Regency a Bologna. Relatrice della giornata la dr.ssa Lara Olivieri - Med. Vet, Bologna. Il programma è disponibile on line al sito: www.cvbolognese.it Per maggiori informazioni Segreteria CVB: Tel. 051/6313158 Cell. 340/5186635 E-mail: cvbologna@libero.it

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mostrato stima e apprezzamento verso l’alto contenuto in ricerca e innovazione dei nostri prodotti. ■

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22 Calendario attività Dall’8 ottobre al 5 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

8 - 9 OTT

SEMINARIO SCIVAC / SIOVET CONGRESSO ANMVI

8 OTT

INCONTRO SIODOV

9 OTT

INCONTRO SISCA

9 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA

9 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

9 OTT 12 - 13 OTT 13 - 15 OTT 15 - 16 OTT 15 - 16 OTT 15 OTT 16 OTT 16 OTT 16 OTT 16 OTT 17 - 19 OTT 18 OTT 21 - 23 OTT 23 OTT 27 OTT 28 OTT 28 OTT 28 - 30 OTT 28 OTT 29 - 30 OTT 30 OTT 30 OTT 3 - 5 NOV

CORSO AIVEMP CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIVAE INCONTRO SIONCOV SEMINARIO NAZIONALE SIVE

INCONTRO SIFIRVET / SINVET

FRATTURE SEMPLICI E FRATTURE COMPLESSE: SOLUZIONI CHIRURGICHE E NON - Padova - Via Po 197 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it DALL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE AI RAPPORTI DI LAVORO FRA I MEDICI VETERINARI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Sabina Pizzamiglio Segr. ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it LA MALATTIA PARODONTALE: PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO, TRATTAMENTO CHIRURGICO E TECNICHE RIGENERATIVE - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it L’APPROCCIO COGNITIVO NELLA TERAPIA RIABILITATIVA DEL CANE: ESPERIENZE PRATICHE - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per info: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DEL RENE E URETERE SFIDA POSSIBILE? - Milano- AtaHotel -Rho - Via Keplero 12 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA DEL DIGERENTE - Sassari- Facoltà di Medicina Veterinaria Aula Consiliare - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DINAMICHE EMERGENTI. I SERVIZI VETERINARI DI FRONTE ALLE EMERGENZE NON-EPIDEMICHE. - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria ANMVI International - Tel. 0372/403509 - E-mail: erika.taravella@evsrl.it FISIOTERAPIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 26 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it “AGGIORNAMENTO IN MEDICINA E CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it TERAPIE ALTERNATIVE IN ONCOLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO: “AGGIORNAMENTI NELL’ADDOME ACUTO NEL CAVALLO: INCONTRO CON LOUISE SOUTHWOOD” - Milano - Fiera di Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it LE ERNIE DISCALI E LA FISIOTERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA

IL CORRETTO APPROCCIO DIAGNOSTICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA: QUANDO E PERCHÉ USIAMO L’ESAME ENDOSCOPICO? - Matera- Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ARGOMENTI DI BASE IN OFTALMOLOGIA - Trento - Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO SCIVAC LE ARITMIE CARDIACHE NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Richiesto Accreditamento per 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SIVAE “MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO ANMVI GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 71° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - QUANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO DIVENTA IL NEMICO - Centro Affari e Convegni, Arezzo - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATA DI APPROFONDIMENTO ATAV LA FISIOTERAPIA DAL PUNTO DI VISTA DEL TECNICO VETERINARIO - Centro Affari E Convegni, Arezzo - Via IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Tel. 0372 403541 E-mail: segreteriaatav@evsrl.it SEMINARIO NAZIONALE SIVAR AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: “STRATEGIE PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DELL’ALIN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI LEVAMENTO DEL BOVINO DA LATTE” - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3 Crediti VETERINARI ED ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA Per info: Paola Orioli - Segr. Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP IN COLLABORAZIONE BLUE TONGUE NEL BOVINO: STRATEGIE DI PREVENZIONE A CONFRONTO - CremonaFiere - Sala Zelioli CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA Lanzini - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ASL CREMONA AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it SEMINARIO SIVAL SPERIMENTAZIONE ANIMALE E TRASPORTO: PROBLEMI E SOLUZIONI - Università di Bologna, Plesso Vespignani - Imola - via Garibaldi 24 - ECM: Richiesto accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SIVAL Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it CORSO SCIVAC CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA LAZIO - Roma Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE AGGIORNAMENTI IN SUINICOLTURA-ITALPIG SALONE DELLA SUINICOLTURA ITALIANA - CremonaFiere CON ORDINE MEDICI VETERINARI ED ASL Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - MarkeDELLA PROVINCIA DI CREMONA ting e pubblicità - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Crowne Plaza, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO ANMVI / SOVEP IN COLLABORAZIONE MIGLIORARE LA COMPLIANCE CON I PROPRI CLIENTI: PRINCIPI TEORICO-PRATICI DI PSICOLOGIA CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TORINO RELAZIONALE - Hotel Tulip (ex Campanile) - C.so Allamano 153 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: inforegione@anmvi.it CORSO SCIVAC INTERNATIONAL COURSE - DIAGNOSIS AND TREATMENT OF CANINE ARRHYTHMIAS - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

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VETERINARIA 32 | 2011

la VETERINARIA

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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 18 settembre 2011

SOLUZIONI

Veterinario

c

Non è possibile

a b c

10 ore 12 ore 13,5 ore

QUIZ 1

Un atto medico

Risposta corretta: b) Convegno Nazionale Sivar c/o Cremona Fiere: “La castrazione incruenta del suino: metodi e prospettive” Ottobre 2010

Facoltativa

QUIZ 2

a b

2) Tenuto conto del tempo necessario per la mungitura, per l’assunzione del foraggio e per le altre operazioni, qual è la durata media auspicabile del riposo giornaliero per una bovina stabulata?

Risposta corretta: b) Incontro Sivar c/o Fiera del Bovino da latte: “Aggiornamenti in buiatria” Cremona, ottobre 2008

1) La castrazione del suino dopo i 7 giorni di vita è:


Professione Veterinaria 32-2011:ok

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