Professione 33-2007
25-09-2007
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PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Dopo due anni di consultazioni e analisi, è stata adottata per il periodo 2007-2013 la prima strategia europea per la salute degli animali. L'approccio, basato sulla prevenzione, è dettagliato al sito della Commissione Europea.
BLUE TONGUE La Blue Tongue, un nuovo sierotipo Btv-8, ha colpito alcuni paesi europei: Olanda, Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Gran Bretagna. La Commissione Europea ha diffuso un comunicato in merito il 22 settembre.
ENCI Anomalie per una percentuale superiore al 15% nelle iscrizioni al Libro genealogico del cane di razza. Sono soprattutto dovute alla mancanza del numero o della fustella del microchip. Troppe secondo l’ENCI che ha sollecitato i propri delegati ad un corretto invio delle pratiche.
SEQUESTRO I Carabinieri del Nas di Campobasso hanno sequestrato nove capi fra bovini e ovini in un'azienda agricola di Gildone. I controlli sono stati eseguiti con i veterinari dell'Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem). Il proprietario dell'azienda non era in possesso di documenti di identificazione individuale e non erano annotati sul registro di carico. Sequestrati anche cinque ovini privi di marche auricolari di identificazione.
MOSCA L’Ambasciata d’Italia a Mosca ha annunciato la revoca del bando contro le importazioni di pollame e derivati dall’Italia. Si fa eccezione per la provincia di Ravenna. Il Servizio Federale russo per il Controllo Veterinario ha ritenuto “accettabili” le garanzie fornite dalle autorità sanitarie veterinarie del Ministero della Salute.
FITOSANITARI È disponibile on line, alle pagine tematiche dedicate ad alimenti e sanità animale, la nuova versione della banca dati che riporta le principali informazioni riguardanti i prodotti fitosanitari autorizzati in Italia dal Ministero della Salute. www.ministerosalute.it
www.vet.journal.it
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 33 dal 24 al 30 settembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
ANMVI e Assessorato alla Formazione
Brevi ANIMAL HEALTH
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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
Formazione e innovazione La Regione Lombardia punta sulla formazione specialistica del medico veterinario
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Controlli alimentari, le Regioni chiedono modifiche a Commissione Affari Sociali attendeva il parere delle Regioni per avviare l’esame dello schema di decreto legislativo per l’attuazione della Direttiva 2004/41/CE (riordino della disciplina nazionale relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare in attuazione della direttiva 2004/41/CE e in applicazione dei regolamenti comunitari in materia). Il 20 settembre scorso, in sede di Conferenza, questo parere è arrivato: la Conferenza ha espresso un parere condizionato all’accoglimento, in sede politica, di tutti gli emendamenti approvati. Le Regioni hanno chiesto lo stralcio del comma 2, articolo 2 (Autorità competenti) dello Schema di Decreto Legislativo per il riordino dei controlli in materia di sicurezza alimentare. Il comma di cui si chiede l’eliminazione recita: “2. I compiti del controllo ufficiale in materia di alimenti di origine animale di cui al regolamento 854/2004/CE restano affidati alle Aziende unità sanitarie locali; restano, altresì, fermi i compiti svolti dagli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari (UVAC) ai sensi del decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 27 e successive modifiche e dai Posti d’Ispezione Frontaliera (PIF) di cui al decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 93”. Il sottosegretario di Stato Giampaolo Patta, presente in Commissione parlamentare due giorni prima, ha ribadito “che il regime attualmente vigente in materia di controlli sugli alimenti di origine animale già affida tali compiti alle ASL, che pertanto continueranno ad effettuarli”. Il Sottosegretario replicava all’on. Luigi Cancrini (Com.It) che esprimeva “perplessità sulle disposizioni che demandano i controlli ufficiali in materia di alimenti di origine animale alle aziende sanitarie locali, ritenendo non realistico che tutte le ASL siano in grado di adempiere al meglio a tali compiti”. Patta ha quindi fatto presente, “le modalità di espletamento di tale attività di controllo, nonché la sua efficacia, sono oggetto di un confronto in atto tra Ministero della salute e regioni, anche in considerazione del fatto che negli ultimi anni si è notevolmente ridotta l’attività di controllo e supervisione da parte del Ministero della salute. È dunque necessario garantire che non vi sia diversificazione, tra le diverse regioni, nell’effettuazione di tali delicati compiti di controllo, pur nel rispetto delle disposizioni dettate dall’articolo 117 della Costituzione”. Il 20 settembre scorso le Regioni hanno chiesto l’eliminazione anche degli articoli 4 (Latte e prodotti a base di latte ) e 5 (Prodotti a base di carne): il primo stabilisce che “Il Regolamento (CE) n. 853/2004 non si applica alla vendita diretta dall’ azienda di produzione, al consumatore finale di prodotti a base di latte preparati nella stessa azienda, nel rispetto della normativa in materia di tutela della salute, il secondo che “Il Regolamento (CE) n. 853/2004 non si applica alla preparazione e al magazzinaggio di prodotti a base di carne, comprese le paste fresche alimentari farcite con carne, e di altri prodotti di origine animale, destinati al consumo umano nei negozi per la vendita al minuto o nei locali adiacenti ai punti vendita, dove la preparazione ed il magazzinaggio sono effettuati unicamente per la vendita diretta al consumatore. Quanto alle sanzioni la Conferenza chiede che “Ai fini dell’applicazione del presente articolo, per operatore del settore alimentare si intende la persona fisica o giuridica responsabile del rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell’impresa alimentare posta sotto il suo controllo”. Infine, fra le disposizioni transitorie, è previsto che “fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni attuative del Regolamento n. 882/2004 (CE) si applicano, ove di misura superiore a quelle previste dallo stesso Regolamento 882/2004, le disposizioni del decreto legislativo 19 novembre 1998, n. 432 o quelle eventualmente rideterminate con disposizioni regionali, fino a concorrenza della copertura integrale dei costi”. L’esame del decreto legislativo dovrà concludersi in Parlamento entro il 1 ottobre.
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Da sinistra Antonio Manfredi (Direttore ANMVI), Gianni Rossoni, Assessore alla Formazione Istruzione e Lavoro della Regione Lombardia e Giancarlo Belluzzi (Vice Presidente ANMVI).
SPONSOR DI UNA SQUADRA Mario Rossi è un Medico Veterinario libero professionista, è appassionato di calcio e suo figlio gioca nella squadra dell'oratorio. In questi giorni inizia il campionato e gli undici ragazzi della squadra entreranno in campo con la maglia del nuovo sponsor: fondo azzurro, la testa di un cane e di un gatto e la scritta bianca "Dr. Mario Rossi, Specialista in Patologia e Clinica degli Animali d'Affezione, Ambulatorio Veterinario, Tel.....". Se invece il collega Luigi Verdi fosse interessato di più al ciclismo potrà orientarsi sulla squadra dilettantistica del quartiere, o su quella di pallacanestro della scuola. Le possibilità di scelta sono ampie, di vari livelli ed ovviamente di differenti costi. Si può pensare anche ad una squadra nazionale, libera scelta. Il decreto Bersani, di cui riportiamo l'articolo di nostro interesse, permette infatti ai liberi professionisti anche questo: "È abrogato il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi minimi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messag-
gio il cui rispetto è verificato dall'Ordine". Volendo, quindi, un collega potrebbe proporre sulle maglie anche i prezzi di alcune prestazioni: "Vaccinazioni a soli 10 euro". Le prestazioni sanitarie in svendita non se le immaginava di certo nessuno ma non vi è dubbio che se Bersani, in nome della "libera concorrenza", ha pensato nel nostro settore di fare un favore ai consumatori, non ha tenuto conto che i nostri pazienti, non essendo quelli che pagano le prestazioni, avranno come unico ritorno un peggioramento delle loro condizioni di salute e di benessere. Nel nostro settore, la qualità ha un prezzo e sotto certi livelli minimi tariffari si rischia di avere solo scarsa qualità se non "malpractice". In ogni modo questo tipo di sponsorizzazioni sono al momento frenate dalla mancanza di nuove disposizioni fiscali per regolamentare la materia lasciando aperti molti punti interrogativi in merito alla deducibilità dei costi sostenuti per questa forma di pubblicità. In sostanza si rischia di sostenere dei costi che non potranno poi essere portati in detrazione o contestati dagli uffici ■ fiscali.
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