PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
33 2009
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 6, numero 33 dal 5 all’11 ottobre 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
MODIFICHE AL CODICE PENALE
LEAVET PERSEVERANZA, DETERMINAZIONE E TATTO
UN DECRETO PER IL FARMACO ESCLUSIVO
ANIMALI VETERINARI E DIVISE
GLI ATTI DI AREZZO PRIMA DEL CONGRESSO
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BREVI
SOTTO I MILLE ISCRITTI
MINSAL Via libera dell'Aula del Senato al disegno di legge che istituisce di nuovo il Ministero della Salute. Riformulata la copertura finanziaria. Inseriti compiti di monitoraggio della qualità delle attività sanitarie regionali. Accolto un ordine del giorno che impegna il Governo a realizzare un sistema di valutazione delle diverse tipologie di servizi sanitari.
CONTROLLI UFFICIALI Il Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria ha pubblicato la relazione annuale dei controlli ufficiali svolti nel 2008. La relazione riunisce informazioni relative a cinque settori: alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante. www.ministerosalute.it
ORMONI Il Consiglio dei ministri ha approvato il recepimento della direttiva n. 2008/97 riguardante la disciplina comunitaria in materia di utilizzazione di sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. Ritirato il divieto sugli animali da compagnia. Divieto totale di estradiolo 17beta negli animali produttori di alimenti.
CHIRONE D’ORO 2009 Il Chirone d'Oro 2009 è stato assegnato al Capo Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, Romano Marabelli: "la Festa del Chirone fu una delle mie prime uscite dopo la mia nomina avvenuta 18 anni fa". Il riconoscimento è stato conferito dall'Ordine dei Veterinari di Brescia.
PREMIO BOGONI “Ringrazio i colleghi per il profondissimo senso di solidarietà umana e professionale dimostrato nell'alleviare le sofferenze di persone e animali durante l'emergenza terremoto. Il premio va simbolicamente assegnato a loro”. Questa la dedica del Presidente dell'Ordine dei Veterinari di Pescara, Paolo Dalla Villa, che ha ricevuto il Premio Bogoni 2009.
LATTE Costituito in ambito UE un gruppo di alto livello sul latte. In previsione della scadenza del regime delle quote latte il 1° aprile 2015, il gruppo analizzerà i provvedimenti da adottare a medio e lungo termine per il settore lattiero-caseario. Sarà presieduto dalla DG Agricoltura e Sviluppo rurale e sarà costituito da rappresentanti degli Stati membri. Fra i temi da trattare figurano questioni concernenti la qualità, la sanità e l’etichettatura.
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ANMVI 1999
ANMVI-CSQA
Certificate le prime strutture La certificazione di qualità debutta in veterinaria. La parola ai primi titolari con il “bollino BPV” A PAGINA 3
Dopo la definizione di un documento comune redatto in giugno a Cremona dai rappresentanti dell'Università, della FNOVI e dell'ANMVI, ed inviato al MIUR, si era tenuta una prima riunione presso il Ministero per la determinazione del numero di accessi programmato ai Corsi di Laurea in Medicina Veterinaria per l'anno accademico 2009/2010. La riduzione consistente aveva soddisfatto il mondo professionale ma aveva messo in difficoltà alcune Università che attraverso il CUN hanno poi ottenuto una correzione per 60 posti in più. In quella occasione era stato chiesto al Ministero di poter continuare, partendo subito da settembre, il confronto presso il Ministero mantenendo vivo un Tavolo Tecnico per trovare soluzioni a medio termine che potessero togliere le Facoltà di Medicina Veterinaria da una situazione di continua emergenza gestionale risolvendo, d'altra parte, il grave problema del numero eccessivo di accessi. Il Ministero ha accolto questa richiesta e il 30 settembre si è tenuta la prima riunione del Tavolo Tecnico per valutare le problematiche del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria ed il relativo numero programmato di accessi. Alla riunione erano presenti oltre, ai
rappresentanti del Miur (Il Direttore generale Tomasi e il prof. Schiesaro), un rappresentante del Ministero della Salute (la dott. Parisi), il Dr. Giancarlo Belluzzi per l'ANMVI, il Dr. Alberto Casartelli per la FNOVI il Prof Massimo Castagnaro, Preside di Padova e Presidente della Conferenza dei Presidi, il Prof. Canio Buonavoglia, Preside di Bari ed il Prof. Franco Morioni, Preside di Perugia. Tutti hanno ritenuto di istituzionalizzare questo tavolo come momento propositivo e decisionale per le problematiche riferite ai Corsi di laurea in Medicina Veterinaria ed hanno anche concordato che il numero degli accessi deve essere portato sotto i mille, 6/700 secondo la FNOVI, più o meno d'accordo anche l'ANMVI, più verso i mille secondo l'Università. Il problema è come arrivare a questo numero? Secondo i rappresentanti dell'Università una Facoltà per poter arrivare ai parametri standard a livello europeo, che dovrebbero essere considerati anche come riferimento nazionale, non può avere meno di 100 iscritti. Come si fa allora ad arrivare sotto i mille iscritti? È evidente che si dovrà considerare seriamente la riduzione del numero delle facoltà in Italia portandolo a quello degli altri paesi europei. ■
CANI E GATTI SEMPRE PIÙ VECCHI QUANDO IL MESE SCORSO LA GRAZIOSA CHANEL È MORTA A NEW YORK, ALL’ETÀ DI 21 ANNI, IL GUINNESS DEI PRIMATI l’ha subito immortalata tra le sue pagine come il “cane più vecchio del mondo”. Ma a strapparle il primato, e i riflettori dei media mondiali, ci sta pensando Max, un mix terrier della Louisiana, vivo e vegeto nonostante i suoi 26 anni suonati che attendono ancora, tuttavia, la certificazione della giuria del Guinness. Secondo vari studi condotti negli ultimi anni in USA, lo stesso possiamo riscontrarlo nel nostro paese, non è più una rarità, oggi, trovare cani che vivono oltre i quindici anni e gatti che toccano la soglia, un tempo inarrivabile, dei venti. Questo cambiamento lo si è avuto soprattutto negli ultimi anni con la diffusione del petfood e farmaci sempre più specifici, ma soprattutto con una maggiore attenzione verso la salute degli animali con regolari visite di controllo dal veterinario. La maggior longevità degli animali da compagnia può anche essere una buona opportunità per i veterinari per vari aspetti: un rapporto di fiducia con i proprietari ci permette di mantenere clienti per molti anni, gli animali anziani richiedono maggiori controlli sanitari e più cure, l’attenzione verso la salute degli animali normalmente aumenta con l’allungarsi del rapporto di convivenza. La prima regola per vivere meglio e più a lungo, per gli animali come per l’uomo, è essere snelli. Ricordiamolo ai proprietari, interessa anche a noi.
DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI
2009 ANMVI
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Buone Pratiche Veterinarie Anmvi Informa
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Buone Pratiche Veterinarie: l’importanza di essere certificati Interviste ai titolari delle prime strutture che hanno ottenuto la certificazione BPV-ANMVI-CSQA di ANTONIO MANFREDI ono passati quasi due anni dalle prime riunioni della Commissione che doveva redigere il manuale delle linee guida per ottenere la certificazione BPV. Il progetto era partito da una valutazione del Consiglio dell’ANMVI che riteneva sempre più necessario un percorso che permettesse alle strutture veterinarie che lo ritenevano utile di potersi in qualche modo qualificare ed offrire ai clienti garanzie di qualità delle loro prestazioni e servizi. In un mercato che per l’elevato numero di veterinari, anche esasperato dalla crisi generale dei consumi, e per l’elevata liberalizzazione della concorrenza dovuta alle recenti normative (Bersani) ed interventi dell’Antitrust, sta perdendo ogni regola, anche deontologica, e quindi non è più in grado da solo di garantire la qualità delle prestazioni, era sempre più sentita la necessità di trovare, come già avviene in altri paesi, uno strumento che potesse assicurare all’esterno, anche con
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possibilità di promozionarlo, livelli minimi di professionalità. L’ANMVI aveva allora valutato tre possibilità: l’autocertificazione sulla base di parametri e valutazioni obiettive, scartata perché ritenuta troppo personale e soggettiva ed estremamente debole agli occhi del consumatore. Una certificazione ISO specifica per le strutture veterinarie, accantonata perché per certi versi era sembrata sin troppo complessa per il settore veterinario ed eccessivamente impegnativa per molti ambulatori. Una certificazione basata esclusivamente sulle BPV (Buone Pratiche Veterinarie) europee già abbastanza conosciute ed apprezzate anche in Italia. Questa certificazione effettuata da un ente esterno riconosciuto, in convenzione con l’ANMVI, avrebbe potuto essere alla portata di tutti sia per le linee guida che dovevano essere rispettate ed applicate sia per i costi di ottenimento e mantenimento nel tempo. Il Consiglio dell’ANMVI, anche dopo alcuni incontri tecnici con titolari di struttura e veterinari certificatori ISO e momenti di confronto aperti a tutta la categoria, ha deciso di svi-
luppare un progetto orientato a questa ultima possibilità: Certificazione BPV. La Commissione che partendo dalle BPV avrebbe dovuto sviluppare le linee guida per ottenere la Certificazione, composta da veterinari titolari di struttura, con diverse tipologie, e veterinari esperti certificatori, ha svolto un ampio lavoro che in varie occasioni è stato portato a conoscenza di tutti i veterinari per avere un continuo riscontro, e circa un anno fa ha concluso la sua attività presentando il manuale per le linee guida che è stato reso disponibile a tutti gli interessati. Da questo momento tutte le strutture veterinarie intenzionate ad ottenere la Certificazione BPV potevano, dopo aver valutato le linee guida, chiedere all’ANMVI di iniziare il percorso per arrivare alla Certificazione che sarebbe stata rilasciata dalla CSQA, uno dei più importanti enti internazionali di certificazione di qualità. I primi riconoscimenti di certificazione sono stati rilasciati recentemente ad alcune strutture che, concluso l’iter, hanno potuto dimostrare di essersi adeguate a tutte le indicazioni richieste nelle linee guida. Queste strutture, di tipologia anche piuttosto
diversa, hanno anche permesso alla Commissione Qualità dell’ANMVI di valutare l’applicabilità del manuale che si è dimostrato estremamente realistico rispetto alla gestione pratica dell’attività quotidiana, anche se la Commissione potrà valutare di apportare alcune modifiche per poterlo rendere ancora più adeguato alle diverse condizioni riscontrate. Abbiamo pensato di rivolgere ai titolari di queste strutture alcune domande riferite alla loro esperienza. Dalle loro risposte emerge grande soddisfazione per il risultato ottenuto, ma si evidenzia anche che l’impegno per arrivare alla certificazione BPV è alla portata di tutti indipendentemente dalla tipologia della struttura. Chiusa questa prima fase sperimentale l’ANMVI, in collaborazione con la CSQA, inizierà un’azione di promozione del progetto (patrocinato anche da FNOVI e Ministero della Salute) sia rivolta al mondo veterinario che al pubblico, nella convinzione che il settore potrà superare le reali criticità che sta vivendo anche attraverso un processo di qualificazione garantita al pubblico (Certificazione). ■
dei clienti e dei Colleghi.
questo ragionamento? Ovviamente gli errori sono sempre in agguato, tuttavia la standardizzazione delle procedure, dei materiali, del controllo evita pericolosi difetti di comunicazione interna spesso fonte di problemi; inoltre, in caso di difficoltà, la possibilità di risalire in ogni momento a tutte le fasi del processo di cura dell’animale permette di capire, quasi sempre, cosa non ha portato ai risultati attesi consentendo di intervenire di conseguenza nell’immediato ed in futuro. Per i motivi esposti ritengo la certificazione particolarmente importante per le strutture dove operano più Colleghi.
Centro Veterinario Masaccio SCHEDA STRUTTURA Tipologia: Ambulatorio, iniziato iter per passaggio a clinica Indirizzo: Viale A. Gramsci 65 - Firenze www.ambulatorioveterinariomasaccio.com Direttore Sanitario: Dott. Giuliano Pellegrini Responsabile Qualità: Dott.ssa Lavinia Forti Grazzini Dimensione: 180 mq Soci Titolari: 2, Veterinari Collaboratori: 5, ausiliari:1 Orario al pubblico: 24 ore con pronto soccorso in sede. Degenza assistita Obbiettivo principale lavorativo: risolvere / tentare di risolvere il problema per cui l’animale viene portato alla visita, mantenendo il miglior rapporto qualità/prezzo. Caratteristiche principali: utilizzare le conoscenze scientifiche, l’esperienza acquisita e tutta la tecnologia a disposizione per rag-
giungere l’obbiettivo. Settori sviluppati negli anni: Medicina interna con Laboratorio analisi, Ecografia, Citologia, Endoscopia: (respiratorio, digerente, articolare), Oculistica e chirurgia del segmento anteriore, Ortopedia, Neurologia e neurochirurgia, T.A.C, Chirurgia Laser, Odontoiatria.
Perché la scelta di certificarsi BPV? Dopo anni di professione incalzante, sempre alla ricerca di un miglioramento nelle tecnologie e nei risultati, abbiamo deciso di indirizzare i nostri sforzi verso una migliore impostazione organizzativa che garantisse in ogni situazione, soprattutto nelle emergenze e nei momenti di picco lavorativo, la qualità delle prestazioni di tutto lo staff in un’ottica di piena trasparenza nei confronti
Pensate che i clienti apprezzeranno il Vs sforzo? Inizialmente forse non tutti si rendono conto dello sforzo, ma sono sicura che col tempo, anche gli scettici ed i polemici per natura, apprezzeranno molto che in ogni fase della cura del loro animale vengano applicate le migliori procedure nella massima garanzia. La certificazione può essere un momento di forza verso la concorrenza? Assolutamente sì, sia perché anche il proprietario più lontano dall’ambiente medico si accorge in un attimo della differenza, sia perché la trasparenza di informazioni date nonché tutta la documentazione raccolta (esempio Cd esami diagnostica per immagine, consensi informati, Chirurgia filmata etc.) nega ad eventuali Colleghi scorretti la possibilità di insinuare nel cliente dubbi sull’operato. La certificazione è un elemento di garanzia qualitativa e riduce il rischio di errori o di possibile malpractice. È corretto
Certificazione ISO e certificazione BPV. Quali le differenze, a parte i costi decisamente più bassi per la seconda? La certificazione BPV permette un effettivo miglioramento della vita lavorativa perché è specifica per la professione veterinaria e aiuta ogni giorno in ogni momento, la certificazione ISO è ugualmente complessa, ma secondo me più generica, ovviamente l’una non esclude l’altra. ■
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Ambulatorio Veterinario “Il Ponte” SCHEDA STRUTTURA Tipologia: Ambulatorio Indirizzo: Via Circonvallazione, 25 Cecina (LI) Direttore Sanitario e titolare: Dr. Marco Melosi Tre veterinari collaboratori e 1 ausiliare Reperibilità 24 ore a chiamata La struttura è certificata per le aree medica, chirurgica e diagnostica per immagini.
Quali vantaggi avete avuto dalla certificazione? In ottemperanza a quanto previsto dal manuale delle BPV abbiamo elaborato uno standard di procedure e di comportamenti in maniera da minimizzare gli errori operativi. È facilitato l'interscambio di informazioni fra i dottori operanti nella struttura. È migliorata la comunicazione con il cliente. È aumentato il senso di responsabilità dei vari operatori della struttura. Inoltre, l'obbligo del sistema di registrazione, anche se all'inizio può sembrare farraginoso, si è rivelato e-
stremamente utile per la gestione della struttura in generale e per la manutenzione corretta delle varie strumentazioni ed apparecchiature in particolare. La certificazione può essere importante per tutte le strutture indipendentemente dalla tipologia e dal volume d'affari? Proprio perché la certificazione va ad agire sulla qualità delle procedure credo che sia utile indipendentemente dai servizi più o meno avanzati offerti alla clientela; ovviamente più la struttura è grande e più il sistema si rivelerà utile. La certificazione diventa un elemento di garanzia qualitativa e riduce il rischio di errori e di malpractice. Molti enti pubblici si stanno orientando sempre di più nel fare convenzioni solo con partner certificati sia per avere maggiori garanzie sia per avere una copertura di responsabilità nella scelta effettuata. Lo ritieni logico? In futuro, io credo che le strutture che siano
Clinica Veterinaria Cascina SCHEDA STRUTTURA Tipologia: Ospedale Veterinario con Pronto Soccorso 24 ore Indirizzo: Via Tosco Romagnola 338 - 56012 Fornacette (Pisa) Direttore Sanitario: Dr. Francesco Carrani 4 soci veterinari, 6 collaboratori veterinari + numero variabile di tirocinanti + 2 collaboratori non veterinari.
Ospedale multidisciplinare attrezzato per tutte le aree (Area medica - Area chirurgica ed anestesiologica - Diagnostica per immagini Laboratorio di analisi - Medicina d’urgenza e terapia intensiva - Ricovero e degenza) Aree di particolare interesse sono: Diagnostica per immagini che offre i servizi di ecografia, endoscopia rigida e flessibile (endoscopia digestiva, respiratoria ed articola-
re), radiologia digitale e Tomografia Computerizzata. Area chirurgica: con riferimento all’ortopedia (livello avanzato, chirurgia correttiva, protesi d’anca) ed oncologia. Area medica: con riferimento all’oncologia. Laboratorio di analisi: con riferimento alla citologia ed ematologia. Quali vantaggi avete avuto dalla certificazione BPV? Il primo vantaggio, quello più immediato e facilmente percebile, è stata la riorganizzazione e razionalizzazione del modo di lavorare. Più sono le risorse presenti all’interno di una struttura e maggiori sono i problemi legati alla interazione fra le stesse. Il processo di organizzazione delle risorse e la continua verifica cui sono sottoposti tutti i processi all’interno di una struttura complessa consento-
Apparecchiature Radiologiche di LUCARELLI M. & C.
Sistemi digitali Camere oscure
Pellicole RX
Elettromedicali
Assistenza tecnica VIA ISONZO, 8 - 20095 CUSANO MIL. (MI) Telefono: 02.66401060 - Fax: 02.66400884 - e-mail: alfahospital@virgilio.it
in grado di dimostrare che l'attività erogata si svolga in ambienti a norma, con gli strumenti adatti alle prestazioni eseguite, ed in un am-
biente di aggiornamento continuo, possa rappresentare una garanzia in più in caso di convenzione. ■
6 Anmvi Informa Buone Pratiche Veterinarie adeguato questa novità ai nostri clienti valorizzando questo modo di lavorare. La concorrenza basata sul prezzo può togliere valore ad un progetto di qualità? Penso che le strutture che si certificano siano quelle che già spontaneamente adottavano un certo modo di lavorare e che quindi non facciano parte di quella veterinaria un po’ da hard-discount che tanti danni provoca alla nostra professione. La sanità, sia umana che veterinaria, ha costi elevati e se vogliamo mantenere uno standard professionale adeguato dobbiamo giocoforza avere tariffe adeguate alle prestazioni svolte. Chi gioca al ribasso danneggia in primis se stesso perché non avrà mai abbastanza risorse da investire nel miglioramento professionale no di migliorare enormemente l’efficacia dei singoli servizi. Che garanzie in più pensate di offrire al cliente con la certificazione? Le garanzie verso il cliente sono sicuramente aumentate. Il motivo è che adesso tutte le procedure sono documentate e quindi dimostrabili. Questo va a vantaggio sia nostro, perché riusciamo a far emergere meglio il nostro lavoro, sia del cliente perché riesce a capire molto meglio tutto quello che viene fatto all’animale e soprattutto come viene fatto. Il fatto poi di poter disporre sempre di tutta la documentazione clinica del proprio animale qualifica il lavoro del medico veterinario che finalmente può avere riconosciuta la dignità che spetta ad un lavoro così difficile.
La certificazione può essere elemento di promozione? Questo aspetto è da valutare. Se la certificazione verrà in qualche maniera pubblicizzata penso che dovremmo aspettarci una qualche risposta non solo dai clienti ma anche dai colleghi che necessitano di usufruire di un servizio della nostra clinica. La certificazione non è garanzia di guarigione ma solamente, e non è poco, una garanzia che le procedure vengono rispettate e questo include ovviamente anche il rapporto con i colleghi referenti. Non sappiamo se e come la clientela recepirà questa innovazione nel settore veterinario, c’è un po’ il timore che la “certificazione” in senso lato sia un po’ abusata e quindi svilita nel suo significato. Starà, come sempre, a noi veterinari trasmettere in modo
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e poi la categoria tutta perché sicuramente non può dare un’immagine dignitosa del professionista che si occupa della salute animale. Il costo per la certificazione BPV è piuttosto contenuto per una convenzione ANMVI-CSQA. Lo ritieni adeguato? Pensi che sia accessibile a tutti? Trovo che il costo in rapporto al beneficio sia sostanzialmente adeguato. Purtroppo dobbiamo fare i conti con un settore in cui i margini di guadagno sono veramente esigui ed in quest’ottica il costo totale della certificazione fra la preparazione, l’ottenimento del certificato ed il suo mantenimento può spaventare molti possibili interessati. Ma ne vale comunque la pena. ■
Ospedale Veterinario Anubi SCHEDA STRUTTURA Tipologia: Ospedale per Animali da Compagnia Indirizzo: Strada Genova 299/a, 10024 Moncalieri Direttore sanitario: Claudio Borvida ANUBI ® è stato fondato nel 1992 dal Dr. Claudio Brovida, MV, per offrire un servizio medico veterinario qualificato in grado di permettere in sede tutte le attività diagnostiche
ed operative necessarie a garantire la tutela della salute dei pazienti. Questo servizio viene realizzato avvalendosi di una organizzazione che copre tutti i settori di esigenza per gli animali da compagnia, inclusi gli animali esotici ed avvalendosi di uno staff composto di medici veterinari, di paramedici e di tecnici, per un totale di 27 persone (18 Medici Veterinari, 9 dipendenti), in grado di offrire prestazioni moderne, dinamiche ed aggiornate, con il supporto di una strumentazione interna in grado di coprire ogni esigenza. L’ospedale è organizzato su una superficie di 1800 mq distribuiti su tre piani. Quali vantaggi avete avuto dalla certificazione BPV? Abbiamo avuto l'opportunità di accelerare e completare un processo di miglioramento organizzativo già in corso da tempo nella nostra struttura Avete trovato difficoltà ad adeguarvi al manuale per la certificazione? Non particolarmente, grazie allo staff di collaboratori e dipendenti già sensibilizzati a questa problematica La certificazione può essere veramente un elemento di garanzia della qualità delle prestazioni? Ritengo propri di sì. È un'ottima opportunità per migliorare e mantenere un elevato standard nella qualità del servizio offerto La certificazione può essere importante per tutte le strutture veterinarie indipendentemente dalla tipologia e dal volume d'affari? Credo che in futuro sarà sempre più importante in quanto permetterà veramente di differenziare le strutture in cui si lavora con impegno per offrire un servizio di qualità e moderno Molti enti pubblici si stanno orientando sempre di più nel fare convenzioni solo con partner certificati sia per avere
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vento su chiamata. Come attività di riferimento lo staff della clinica punta sull’ortopedia a 360° dalla semplice frattura fino alla protesi d’anca ed è particolarmente attento alla prevenzione, diagnosi e terapia medica/chirurgica di tutte le patologie scheletriche dell’accrescimento. Sempre in ambito chirurgico la struttura vanta una buona esperienza sulla chirurgia spinale. Altri componenti dello staff si occupano di dermatologia ed ecografia. Per garantire un maggior benessere dei pazienti la clinica ha scelto di seguire la filosofia del day-hospital, limitando il ricovero ai soggetti che necessitano di terapia intensiva.
maggiori garanzie sia per avere una copertura di responsabilità nella scelta effettuata. Lo ritieni corretto e logico? Avviene ormai per tutti i tipi di impresa e non
vedo perché questo aspetto non debba coinvolgere anche le strutture veterinarie; finalmente si può dare una valenza dimostratamente qualificata anche al servizio veterinario privato. ■
Clinica Veterinaria Dott. Borgarello
Perché la scelta di certificarsi BPV? Grazie alla presenza di personale preparato, qualificato e motivato e ai numerosi strumenti diagnostici a disposizione, la Struttura, come filosofia di lavoro, si impegna a rispettare le aspettative dei propri clienti, garantendo l’erogazione di servizi in maniera puntuale, efficiente, risolutiva, e con un livello qualitativo elevato. La scelta di certificarsi nasce dalla volontà di oggettivizzare il servizio offerto e di garantire ulteriore trasparenza nei confronti del cliente. Oltre a questo, ritengo la certificazione un valido strumento per dare maggior chiarezza nei flussi di lavoro. Avete trovato difficoltà ad adeguarvi al manuale per la certificazione? Gli standard richiesti per l’ottenimento della certificazione sono senza dubbio elevati e apparentemente ostici da raggiungere. Nonostante la nostra Struttura avesse già i requisiti tecnici richiesti dalle BPV è stato necessario rivedere e adeguare le procedure e la modulistica ai nuovi standard.
SCHEDA STRUTTURA Tipologia: Clinica Veterinaria Indirizzo: strada Genova 174, Moncalieri, Torino. Direttore sanitario: Dr. Bartolomeo Borgarello
2 veterinari titolari, 2 collaboratori veterinari, 1 ausiliare part time. Al di fuori degli orari di apertura viene offerto un servizio di reperibilità continua, con inter-
Pensate che i clienti apprezzeranno il vostro sforzo? L’apprezzamento del cliente è il fondamento del nostro lavoro, data la natura dello stesso.
La certificazione della Struttura è una realtà su cui il cliente stesso deve essere correttamente informato: laddove questo avviene, nella maggior parte dei casi sortisce un atteggiamento positivo rispetto allo sforzo da noi sostenuto. La certificazione può essere veramente un elemento di garanzia di qualità delle prestazioni? La qualità della prestazione erogata viene garantita dalla preparazione, dalla serietà, dalla professionalità e dall’impegno dello staff di una struttura. La Certificazione suggella semplicemente l’impegno e la volontà del professionista rivolti verso un’oggettivizzazione del servizio erogato, ad ulteriore garanzia di qualità dello stesso. La certificazione può essere importante per tutte le strutture, indipendentemente dal volume di affari? La dimensione ed il volume di affari, a mio parere, non hanno nulla a che vedere con la certificazione. Le strutture maggiori, cliniche/ospedali, fanno gioco forza sull’immagine evocata dalla loro stessa “ragione sociale” e conseguente “dimensione”, fermo restando che la qualità del servizio erogato dovrebbe comunque rimanere un presupposto imprescindibile. Probabilmente la certificazione BPV risulta uno strumento maggiormente utile alle piccole e medie strutture, non soltanto per migliorarne l’organizzazione e la qualità del lavoro, ma anche l’immagine agli occhi del cliente. ■
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10 Attualità Ddl Frattini
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La ratifica della Convenzione europea modifica il Codice Penale
i sono anche divieti e nuovi reati penali nel ddl che ratifica la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei ministri. Con questo atto normativo, infatti, oltre ad adottare la Convenzione e i suoi principi, il Governo ha introdotto alcune modifiche al Codice Penale, agli articoli 544-bis e 544- ter.
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ELIMINATO IL TERMINE “CRUDELTÀ” Oggi l’art. 544-bis (Uccisione di animali) del Codice Penale recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi. Il Ministro Frattini ha an-
ticipato che il ddl modifica questo articolo eliminando la parola “crudeltà”. Di conseguenza anche l’articolo seguente, l’art. 544-ter (Maltrattamento di animali) ne risulta modificato: “Chiunque (per crudeltà o), senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”. Reclusione e sanzione amministrativa che il ddl annuncia di aver inasprito. La stessa pena si applica, come già previsto dal vigente ordinamento, a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena si conferma aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale.
LE MUTILAZIONI Il taglio della coda e delle orecchie, così come le altre mutilazioni previste dalla Convenzione diventano reato penale ed entrano come tali nel Codice Penale. Il Disegno di Legge del Governo prevede infatti il sanzionamento di chi sottopone e di chi effettua tagli
INTERVENTI CHIRURGICI Articolo 10 della Convenzione 1. Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l’esportazione delle unghie e dei denti. 2. Saranno autorizzate eccezioni a tale divieto solamente: a) se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale; b) per impedire la riproduzione. 3. a) gli interventi nel corso dei quali l’animale proverà o sarà suscettibile di provare forti dolori debbono essere effettuati solamente in anestesia e da un veterinario o sotto il suo controllo; b) gli interventi che non richiedono anestesia possono essere praticati da una persona competente in conformità con la legislazione nazionale. di code, orecchie, asportazione di unghie o denti per cani e gatti effettuati a scopi non terapeutici. È il Sottosegretario Francesca Martini a precisarlo: ”Anche il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali, attraverso la modifica dell’art. 544-ter del Codice Penale». Rappresentano, cioè maltrattamento e come tali sono puniti con le pene previste dal nuovo articolo 544ter. Attualmente le mutilazioni sono regolate
dall'Ordinanza 3 marzo 2009 che vieta gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, fatta eccezione - per quanto riguarda il taglio della coda - per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, "sino all'emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia". Il ddl di modifica del Codice Penale renderà, una volta varato, inefficace la deroga stabilita dall’Ordinanza per ragioni di standard. Solo l’intervento chirurgico del medico veterinario per scopo terapeutico non rientra nella fattispecie penale.
STOP AL TRAFFICO DI CUCCIOLI “La novità più importante - avverte Frattini consiste nell'aver introdotto un reato nuovo, quello del traffico illecito di cani e gatti, con particolare riferimento al traffico di cuccioli''. L'introduzione del reato di traffico illecito di cani e gatti era stata annunciata dal Ministro Frattini in occasione delle iniziative promosse da Lav, Anmvi e Fnovi per contrastare il fenomeno delle importazioni clandestine in violazione di normative di sanità e tutela animale. In quella stessa sede, il Ministro degli Esteri assunse l'impegno di ratificare la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Il traffico illegale di cani e gatti diventa un reato penale. Il reato si configura quando per ragioni di lucro si introducono in Italia cani e gatti non identificati, senza le necessarie certificazioni sanitarie e senza passaporto. La pena, che include la reclusione e una multa fino a 15 mila euro, viene aumentata se vittime del traffico sono cuccioli di meno di 8 settimane di vita. Sanzioni sono previste anche per negozianti (rivendita di cuccioli derivanti dalla filiera illegale) e per i trasportatori. Questi ultimi, ha detto Frattini, perdono la licenza di trasporto dopo reiterate violazioni. Sono previste sanzioni amministrative anche per la mera introduzione in Italia di animali privi dei requisiti richiesti dalla legge. Così il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini: “finalmente, ratifichiamo una Convenzione di Strasburgo del lontano 1987 (la stessa terminologia della Convenzione risente degli anni che sono passati) che introduce norme particolarmente severe per la protezione degli animali da compagnia che riguarda milioni di famiglie italiane”. Il Ministro Frattini auspica che la ratifica, definita "un'assoluta priorità", avvenga entro Natale. Il provvedimento è alla firma del Presidente della Repubblica per il successivo passaggio in Parlamento. ■
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12 Legale Proposte di legge
VETERINARIA 33 | 2009
Qual è il ruolo del medico veterinario in caso di incidente stradale con danno ad animali?
di MARIA TERESA SEMERARO Avvocato, Bologna el luglio 2009 è stato approvato un emendamento del disegno di legge relativo alla modifica del Codice della Strada (d. lgs. 30/04/1992 N° 285) che riguarda sia i comuni cittadini sia i medici veterinari. Non è superflua una breve premessa su cosa sia l’emendamento, che consiste nella modifica di una proposta di legge, con la conseguenza che quando viene approvato come è stato in questo caso - diviene parte del testo normativo che andrà sottoposto a Camera e Senato, divenendo legge se viene approvato dal Parlamento. Ciò detto, vediamo cosa sta accadendo nel nostro Parlamento. Come sopra esposto, nella seduta parlamentare 07.09.2009 il progetto di legge contenente le proposte di modifica del Codice della Strada è stato oggetto di un emendamento - proposto da una parlamentare esponente del PdL - che si propone di introdurre una sorta di obbligo di intervento in caso di incidente stradale con danno ad uno o più animali. Ricordiamo che il Codice della Strada stabilisce espressamente che “L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occor-
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rente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona” (art. 189 co. I): il mancato rispetto di tale obbligo è sanzionato con la reclusione da tre mesi a tre anni, nonché con la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre anni; sono anche previste l’applicazione di alcune misure coercitive (ad esempio l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) e la possibilità di procedere all’arresto in flagranza (art. 189 co. VI). In conseguenza dell’emendamento approvato lo scorso luglio, alla fine del testo dell’art. 189 Cod. Str. attualmente vigente è stato aggiunto il comma IX bis (che, ripetiamo, dovrà passare al vaglio del Parlamento, ove il testo così modificato potrebbe essere approvato ma potrebbe anche essere bocciato), del seguente tenore letterale: “Chiunque, nelle condizioni di cui al comma 1, in caso di incidente con danno a uno o più animali domestici, da lavoro o protetti, non ottempera all’obbligo di fermarsi, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1559. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali domestici, da lavoro o protetti, devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare l’immediato intervento di un medico veterinario. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311”. Preciso che il testo originario dell’emenda-
mento (testo non approvato) prevedeva quale sanzione, invece della sanzione amministrativa pecuniaria, la reclusione. Se il testo dell’art. 189 Cod. Str. verrà modificato come proposto con il suddetto emendamento (che introdurrà il comma XI bis), nascerà innanzitutto, in base al primo periodo del nuovo comma, l’obbligo di fermarsi in caso di sinistro stradale che abbia provocato danni ad uno o più animali (domestici, da lavoro o protetti). La formulazione della norma, tuttavia, solleva alcuni dubbi. All’inizio del primo periodo infatti leggiamo che l’obbligo di fermarsi incombe su “chiunque nelle condizioni di cui al comma 1 [dell’art. 189 Cod. Str., n.d.s.]”: ora, l’espressione “chiunque” lascia pensare che obbligato alla condotta descritta è qualunque soggetto si trovi a constatare la presenza di animali feriti in un incidente stradale, laddove l’espressione - che segue subito dopo “nelle condizioni di cui al comma 1” delimita, quali destinatari dell’obbligo di fermarsi, soltanto coloro indicati nel comma 1 dell’art. 189 Cod. Str., vale a dire “l’utente della strada (non, quindi, chiunque), in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento”: è auspicabile che, nel caso che la proposta di modifica venga approvata dal Parlamento divenendo così legge, in sede di dibattito parlamentare la norma venga meglio formulata, in modo da non suscitare dubbi sull’interpretazione della stessa. Al riguardo ricordiamo che il codice penale (art. 593, omissione di soccorso) punisce con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro “chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità (co. II). Il comma III aggiunge che “se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata”. È evidente che il codice penale sanziona la condotta di chiunque ometta di soccorrere una persona ferita, laddove il Codice della Strada attualmente vigente stabilisce - in caso di sinistro stradale - tale obbligo soltanto a carico del soggetto utente della strada che, con il proprio comportamento, abbia una responsabilità anche indiretta nella causazione del sinistro. Ciò chiarito, esaminando il secondo periodo del comma XI bis vediamo che le persone coinvolte in un sinistro stradale con danni ad animali (e qui la norma è chiara nel porre l’obbligo che segue solo a carico dei suddetti soggetti), devono attivarsi nel modo più idoneo per assicurare l’immediato intervento di un medico veterinario. Un’interpretazione soltanto letterale della disposizione normativa in commento sembrerebbe suggerire che l’obbligo di chiamare il medico veterinario incombe su tutti coloro che sono coinvolti in un sinistro stradale e siano in uno stato psicofisico che li rende in grado di ottemperare a tale obbligo. Mi sento tuttavia di aggiungere che - benché la norma non lo preveda espressamente non è sanzionabile la condotta di chi, pur essendo in buone condizioni psicofisiche, non ponga in essere la condotta indicata dal secondo periodo del comma XI bis perché impegnato ad occuparsi di eventuali altri soggetti (persone fisiche) che abbiano subito
danni, o peggio ancora, debba occuparsi di congiunti rimasti feriti e/o traumatizzati. Ricorrerebbero infatti, in tal caso, a mio avviso, gli estremi dello stato di necessità, che non rende punibile la condotta di chi abbia commesso un delitto e / o una contravvenzione “per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo” (art. 54 c.p.). Quanto alla posizione specifica del medico veterinario, è evidente che se sussisterà l’obbligo, per il comune cittadino, di attivarsi per assicurare l’immediato intervento del professionista, a maggior ragione dovrebbe sussistere l’obbligo, per il medico-veterinario, di intervenire: la norma non sanziona l’eventuale condotta del veterinario che, chiamato ad intervenire in un sinistro, si rifiuti senza legittimo motivo di recarsi in loco, creando a mio avviso un vuoto normativo che andrà colmato in sede parlamentare, fermo restando che il medico veterinario ha l’obbligo deontologico di intervenire nei casi di urgenza e, in generale, di dedicare la propria opera al benessere degli animali (artt. 118 Cod. Deont.). Un altro aspetto interessante è quello legato alla retribuzione del veterinario intervenuto su iniziativa di uno dei soggetti coinvolti in un incidente stradale: la norma - anche in questo caso - nulla dice, e allo stato non è affatto chiaro su chi incomba l’obbligo di versare al professionista quanto dovutogli a titolo di onorario. Mi sento tuttavia di dire che il cittadino che deve attivarsi per assicurare l’intervento del veterinario avrà ottemperato a tale obbligo rivolgendosi ai Servizi Veterinari della ASL territorialmente competente, che dunque adibirà i propri dipendenti a tali interventi urgenti. Qualora invece il soggetto coinvolto nel sinistro chiami direttamente un libero professionista, questi potrà esigere il pagamento dei propri onorari dal proprietario / detentore dell’animale, anche se questi non è stato l’autore della chiamata, laddove mi sembra difficile configurare un diritto di credito nei confronti del cittadino che ha telefonato al professionista in quanto a ciò “costretto” dalla legge. Per completezza aggiungo che, nell’ambito delle modifiche al Codice della Strada proposte nel luglio scorso, è stato approvato l’emendamento che consente anche ai conducenti delle autoambulanze e dei mezzi di soccorso per animali o di vigilanza zoofila “l’uso del dispositivo acustico supplementare di allarme e, qualora i veicoli ne siano muniti, anche del dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu” (art. 177 Cod. Str.). Non è ancora stata approvata invece la proposta di modifica del Codice della Strada che consentirebbe di applicare lo stato di necessità (art. 4 L. N° 689/1981) anche al soggetto che vìola le norme stradali (perché, ad esempio, prosegua la marcia nonostante il semaforo rosso, artt. 41 e 146 Cod. Str.) sia che si tratti di un comune cittadino che sta trasportando dal veterinario un animale in gravi condizioni di salute, sia che si tratti di un medico veterinario che sta raggiungendo un animale che necessita di cure urgenti. ■
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SOVEP Società federata ANMVI
Società federata ANMVI
INCONTRO REGIONALE SOVEP-SCIVAC AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA Rivoli (TO), 8 Novembre 2009 OBIETTIVI Rendere agevole la distinzione tra paziente ortopedico e neurologico e consentire la diagnosi delle patologie di più frequente riscontro clinico. Fornire gli elementi fondamentali della visita ortopedica e neurologica. Fornire gli elementi base del trattamento delle convulsioni e dello stato epilettico.
RELATORE Daniele Corlazzoli
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LIGURIA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE Nervi (GE), 22 Novembre 2009
14.00 Casi clinici interattivi Patologie spinali: filmati 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi Patologie cerebrali: filmati 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
OBIETTIVI Fornire ai partecipanti le linee guida per la diagnosi e offrire una panoramica delle principali opzioni terapeutiche inerenti al trattamento delle patologie traumatiche dello scheletro appendicolare del cane. Le sessioni interattive sono volte a definire le tappe fondamentali del processo diagnostico e differenziale e a fornire gli elementi chiave del processo decisionale.
SEDE
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Il paziente è neurologico o ortopedico? 11.00 Pausa 11.30 Le convulsioni nel cane e nel gatto: approccio terapeutico 13.00 Pausa
Hotel Campanile, Corso Allamanno, 153 10098 Rivoli (TO)
RELATORE Bruno Peirone
13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi Come posso gestire questo problema? Selezione di casi clinici interattivi (arto anteriore) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi Come posso gestire questo problema? Selezione di casi clinici interattivi (arto posteriore) 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Patologie traumatiche dell'arto anteriore: fratture, lussazioni e instabilità articolare 11.00 Pausa 11.30 Patologie traumatiche dell'arto posteriore: fratture, lussazioni e instabilità articolare
3 CREDITI
SEDE Astor Hotel, Via Delle Palme, 16 16167 Nervi (GE)
3 CREDITI
Società federata ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE DERMATOFITOSI E DERMATITE ATOPICA: COME GIUNGERE AD UNA CORRETTA DIAGNOSI ED EFFETTUARE UNA ADEGUATA TERAPIA Campobasso, 29 Novembre 2009
INCONTRO REGIONALE SCIVAC-ASVAC CHRONIC KIDNEY DISEASE E STADIAZIONE IRIS: NEFROPATIA CRONICA NEL CANE E NEL GATTO. APPLICHIAMO I “NUOVI” CONCETTI ALLE “VECCHIE” PATOLOGIE Cagliari, 22 Novembre 2009 OBIETTIVI La necessità di stadiare una patologia è una realtà ben conosciuta nella maggior parte delle discipline specialistiche. Stadiare significa: fotografare la patologia parlando un linguaggio condiviso, poter seguire delle linee guida per il suo monitoraggio, poter applicare i trattamenti e le terapie suggerite dalla medicina basata sull'evidenza. La giornata si propone di applicare questi concetti ad una patologia ben conosciuta quale l'insufficienza renale cronica, attraverso la valutazione del paziente (clinica ed ematologica) e la riconsiderazione delle priorità terapeutiche.
RELATORE Paola Scarpa
OBIETTIVI
11.00 Pausa 11.30 Approccio terapeutico e nutrizionale del paziente affetto da CKD. Quali peculiarità di specie? 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi - La sindrome nefrosica nel cane 15.00 Pausa 1 5.30 Casi clinici interattivi - Il gatto nefropatico: un paziente difficile 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La Chronic Kidney Disease (CKD) nel cane e nel gatto. Valutazione del paziente e stadiazione IRIS
Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari Via dei Carroz,14 - 09131 Cagliari
3 CREDITI
Lo scopo della giornata è di fornire elementi conoscitivi concreti per la gestione e risoluzione di due malattie dermatologiche frequenti nella pratica ambulatoriale: la dermatofitosi e la dermatite atopica. Per ogni argomento verranno trattati l'eziologia e la risposta dell'organismo alla malattia, le differenze di specie, le manifestazioni cliniche comuni e quelle inusuali. L'approccio diagnostico più idoneo verrà spiegato tramite un review degli esami complementari e delle diagnosi differenziali da formulare al momento della visita clinica. Infine si darà ampio spazio alle attuali strategie di trattamento ed alle novità farmacologiche e non. La giornata sarà completata da casi clinici interattivi con approccio POA ed il test di valutazione finale.
RELATORE Luisa Cornegliani
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Dermatofitosi: eziopatogenesi, manifestazioni cliniche e diagnosi nelle diverse specie; strategie di trattamento 11.00 Pausa
11.30 Dermatite atopica: eziopatogenesi, manifestazioni cliniche e diagnosi nelle diverse specie; strategie di trattamento 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Hotel don Guglielmo, Rione San Vito, 15/B 86100 Campobasso
3 CREDITI
PARTECIPAZIONE La partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quota associativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsisi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso).
PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC, Monica Borghisani Tel. 0372403506 - delregionali@scivac.it
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14 Eventi Veterinari
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SIMEF
SISCA
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA FELINA
SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE
BAMBINI E ANIMALI: LA ZOOANTROPOLOGIA DIDATTICA TRA I RUOLI DEL VETERINARIO Cremona, 22 Novembre 2009 OBIETTIVI La zooantropologia è una disciplina che nasce negli anni Ottanta in Europa e negli Stati Uniti d'America, grazie ai contributi dell'etologo Konrad Lorenz e dell'antropologo Claude Lévi-Strauss, proprio per dare una risposta al bisogno crescente di impostare un corretto rapporto con l'animale e per sensibilizzare la comunità scientifica e la ricerca psico-pedagogica sull'importanza di tale relazione per il benessere dell'uomo. Questa disciplina, nella sua applicazione didattica, si pone l'obiettivo di colmare il divario di conoscenze dei ragazzi ed offrire una conoscenza della morfologia degli animali domestici e una elementare grammatica relazionale interspecifica. La zooantropologia didattica, inoltre, intende recuperare le valenze referenziali della relazione interspecifica ovvero quei contenuti pedagogici legati alla relazione e ai processi di socializzazione del bambino agli altri esseri viventi. La figura del medico veterinario assume una valenza fondamentale nella programmazione e realizzazione di progetti di zooantropologia didattica essendo stereotipo di portatore di conoscenze sul mondo animale e, pertanto, può rivestire un ruolo importante di promotore e mediatore nella relazione bambino - animale. L'incontro intende offrire una formazione di base sulla zooantropologia didattica nonché un aggiornamento su progetti realizzati in numerose scuole del territorio nazionale.
RELATORI Maria Chiara Catalani, Ancona Roberto Marchesini, Bologna
11.45 Le valenze didattiche della referenza animale - Roberto Marchesini 12.30 I progetti di zooantropologia didattica - Maria Chiara Catalani 13.30 Pausa pranzo 14.30 Presentazione di progetti di zooantropologia didattica Maria Chiara Catalani - Gruppo SISCA - Sicilia Progetto SIUA - Lav 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dell'incontro
SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20, Cremona
PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SISCA in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SISCA: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
INFORMAZIONI PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 L'importanza della relazione bambino - animale - Roberto Marchesini 9.45 Valenze referenziali della pet relationship - Roberto Marchesini 10.30 Pausa 11.00 Le valenze educative della referenza animale - Roberto Marchesini
Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Erika Taravella Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it
PARASSITOSI EMERGENTI - RIEMERGENTI ED EMOPLASMOSI FELINE Cremona, 22 Novembre 2009 RELATORI
SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20, Cremona
Luigi Venco, DVM, Dipl. EPVC, Pavia Stefano Bo, DVM, PhD, Torino Silvia Rossi, DVM, Milano
PARTECIPAZIONE
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Parassitosi (cardio) respiratorie: filariasi nel gatto - L. Venco 9.45 Parassitosi feline “emergenti”: giardiasi, cryptosporidiosi e aelurostrongilosi - S. Bo 10.30 Pausa 11.00 Parassitosi "strane" ma non infrequenti: Mesocestoides spp. e Spirometra mansonoides - L. Venco 11.45 La toxoplamosi nel gatto - L. Venco 12.30 Pausa pranzo 14.00 Emoplasmosi feline: approccio diagnostico e terapeutico - S. Rossi 14.45 È emoplasmosi o no? (Casi clinici con sospetto di mycoplasmosi) S. Rossi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici presentati dai partecipanti e dai relatori 17.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
L'incontro è gratuito per tutti i soci SIMEF in regola con l'iscrizione 2009. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIMEF: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Erika Taravella Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Società Italiana di Riproduzione Equina
Società Italiana di Ortopedia e Chirurgia Equina
RICHIESTO ACCREDITAMENTO In fase di accreditamento
Università di Perugia • 20-21 Novembre 2009 SIRVAC
20 NOVEMBRE 2009 GIORNATA APERTA ANCHE AGLI STUDENTI (INGRESSO GRATUITO)
SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE VETERINARIA PER ANIMALI DA COMPAGNIA
APPROCCIO CLINICO E CHIRURGICO ALLE PRINCIPALI PATOLOGIE ONCOLOGICHE DELL'APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE DEL CANE E DEL GATTO
Incontro aperto ai Soci SCVI Cremona, 22 Novembre 2009 OBIETTIVI
SEDE
In questa giornata lo scopo è quello di cercare di focalizzare una linea di gestione corretta delle patologie neoplastiche più frequenti riguardanti l'apparato riproduttore femminile, nel cane e nel gatto. La scelta di tale argomento nasce dalla sempre più frequente incidenza di pazienti neoplastici e della volontà di dare un contributo professionalmente valido ad assicurare una buona qualità della vita dei nostri pazienti.
Palazzo Trecchi, via Trecchi 20, Cremona
RELATORE Marina Martano, Med. Vet. Torino
PROGRAMMA 8.30 Registrazione partecipanti 9.00 Tumore mammario nel cane e nel gatto da un punto di vista clinico 10.00 Pausa 10.30 Tumore mammario nel cane e nel gatto 12.00 Discussione 12.30 Pausa pranzo 13.30 Tumore dell'utero, vagina e vulva 14.15 Discussione 14.45 Casi clinici 16.30 Valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori
PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIRVAC in regola con l'iscrizione 2009. L'incontro è aperto a tutti i soci SCVI in regola con l'iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Socio SIRVAC/SCVI: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Erika Taravella Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it
14.30 16.00 16.30 17.15 18.00
Malattie di interesse chirurgico del piccolo intestino - Valerio Serata Pausa Tecniche di refrigerazione e congelamento del seme equino - Denis Necchi Preparazione della fattrice vuota alla stagione di monta - Maria Pia Pasolini Chiusura dei lavori
APPROCCI PRATICI E REVISIONE DELLE PIÙ RECENTI ACQUISIZIONI NELLA GESTIONE DI PATOLOGIE DI FREQUENTE RISCONTRO IN RIPRODUZIONE EQUINA 21 NOVEMBRE 2009
21 NOVEMBRE 2009
INCONTRO RISERVATO AI SOCI SIRE IN REGOLA CON L’ISCRIZIONE 2009
INCONTRO RISERVATO AI SOCI SIOCE IN REGOLA CON L’ISCRIZIONE 2009
Moderatore: Prof. Maurizio Monaci 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.25 Apertura dei lavori e saluto del coordinatore SIRE 9.30 La citologia in riproduzione equina: uso clinico nella fattrice e nel puledro Orlando Paciello 10.30 Lo stato dell’arte nella terapia delle endometriti - Giovanna Romano 11.30 Pausa 12.00 Cosa c’è di nuovo in bibliografia scientifica? - Cesare Morandi, Denis Necchi, Maria Pia Pasolini 12.45 Discussione 13.15 Pausa pranzo 14.30 Presentazione dei casi clinici dei partecipanti 15.15 CASI CLINICI 16.00 Pausa 16.20 CASI CLINICI
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Per maggiori dettagli sul programma e per scaricare la scheda d'iscrizione, collegarsi al sito www.scivac.it sezione Società Specialistiche. La Segreteria rimane a disposizione per ulteriori informazioni al n. 0372-40.35.09
IL CARPO: GIORNATA DI APPROFONDIMENTO
18.00 Discussione e valutazione dell’apprendimento 18.30 Chiusura lavori e consegna degli attestati
Moderatore: Dott. Rodolfo Gialletti 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.25 Apertura dei lavori e saluto del coordinatore SIOCE 9.30 Anatomia del carpo - Giorgio Ricardi 10.15 Radiologia ed ecografia del carpo Barbara Riccio 11.00 Pausa 11.30 Principali patologie Marco Pepe 12.15 Terapia e chirurgia artroscopica Fernando Canonici 12.45 Discussione 13.15 Pausa pranzo 14.30 Cosa c’è di nuovo in letteratura scientifica? - Iacopo Secco 15.15 CASI CLINICI 16.00 Pausa 16.20 CASI CLINICI 18.00 Discussione e valutazione dell’apprendimento 18.30 Chiusura lavori e consegna degli attestati
SEDE Università di Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - Via S. Costanzo, 4 - Perugia ISCRIZIONE Il seminario è gratuito per tutti i soci SIRE e SIOCE in regola con l’iscrizione 2009. Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli interessati possono iscriversi direttamente in sede congressuale presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria del Seminario. PER INFORMAZIONI Segreteria SIVE (Elena Piccioni) - Palazzo Trechi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 - E-mail: info@sive.it - Web: www.sive.it
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Alimentazione Focus
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Promotori della crescita: scarsa influenza sulla composizione della carne Indistinguibile rispetto a quella proveniente da animali non trattati. Anzi, spesso è più magra
l Centro studi regionale per l’analisi e la valutazione del rischio alimentare ha realizzato un dossier sull’uso di sostanze illegali negli allevamenti. Secondo il Crsa “i promotori della crescita influenzano solo parzialmente la composizione della carne che risulta indistinguibile rispetto a quella proveniente da animali non trattati … anzi, alcune sostanze di ultima generazione (ormoni steroidei e β-agonisti), sono in grado anche di aumentare le masse muscolari e diminuire la quantità di grasso presente, consentendo quindi di ottenere carni più magre e più gradite al consumatori”. I promotori della crescita sono delle sostanze chimiche, naturali o sintetiche, in grado di influenzare il metabolismo degli animali a cui sono somministrate in maniera da aumentare il loro ritmo di crescita. Nel caso di animali di interesse zootecnico (es. bovini da carne), un trattamento con queste sostanze ha quindi come scopo quello di incrementare il loro peso in tempi più brevi rispetto a quelli fisiologici con conseguente risparmio per l’allevatore. Il raggiungimento della taglia commerciale in tempi più brevi permette infatti di risparmiare sulle spese gestionali, sanitarie, di alimentazione, ecc… con conseguente abbattimento dei costi di produzione.
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LE MOLECOLE Il numero di molecole utilizzate come promotori della crescita è estremamente ampio. In base alla natura chimica, le principali sostanze possono essere distinte in: ormoni sessuali (androgeni, estrogeni, progestinici), corticosteroidi e beta-agonisti. Ogni promotore della crescita ha un diverso meccanismo di azione e, anche se il risultato finale può apparire simile, influenza in maniera diversa uno specifico processo metabolico.
I PERICOLI L’utilizzo sconsiderato di queste sostanze negli animali allevati per la produzione di derrate alimentari potrebbe determinare conseguenze dannose per la salute umana. Pur non causando nella maggior parte dei casi intossicazione acuta, l’esposizione ripetuta ai promotori della crescita attraverso l’alimentazione può infatti determinare effetti indesiderati poiché le molecole ingerite dal consumatore
continuano ad essere farmacologicamente attive e quindi possono potenzialmente interagire con i normali processi metabolici. Le conseguenze negative sulla salute umana variano notevolmente a seconda della classe chimica di appartenenza della molecola e talvolta sono state verificate solamente su modelli animali e non umani. L’assunzione ripetuta di ormoni sessuali sembra essere potenzialmente in grado di causare disturbi della crescita e dello sviluppo, disturbi dell’apparato sessuale, disturbi del sistema immunitario oltre che favorire lo sviluppo di tumori o condizioni predisponenti. Le classi più a rischio sono rappresentate dai bambini e dai soggetti prepuberi i quali, non avendo ancora completato lo sviluppo corporeo, potrebbero risentire maggiormente di un’alterazione del quadro ormonale da parte di queste sostanze, e quindi manifestare anomalie dello sviluppo sessuale. I β-agonisti, oltre ad essere utilizzati a scopo fraudolento negli animali per la loro funzione di promotori della crescita, sono sostanze utilizzate per la cura di alcune patologie respiratorie umane per via della loro azione broncodilatatrice. Tuttavia sono attivi anche se assunti per via orale e se presenti a concentrazioni significative nelle carni sono in grado di causare un’intossicazione acuta che si caratterizza per tachicardia, palpitazioni, tremori, ansia, malessere, cefalea, ipertensione, sintomi gastroenterici, vertigini. Complicazioni più gravi possono manife-
starsi in soggetti con patologie respiratorie croniche o cardiocircolatorie. I corticosteroidi possono interagire con diversi processi metabolici umani e un’esposizione continua può compromettere l’equilibrio di tali meccanismi.
L’UTILIZZO A causa dei rischi precedentemente descritti, l’utilizzo di promotori della crescita non è consentito sul territorio comunitario. L’Unione Europea ne vieta espressamente l’uso nell’allevamento di animali produttori di alimenti e ha stabilito in materia diverse misure di controllo per garantire la tutela del consumatore. Al contrario, altri paesi hanno adottato politiche diverse in materia ritenendo alcuni promotori della crescita non rischiosi se somministrati in maniera adeguata. Negli Stati Uniti, ad esempio, è consentito l’utilizzo di alcuni ormoni sessuali, che però devono essere impiegati a determinate concentrazioni e solamente in alcuni periodi di vita dell’animale.
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vamenti (produzione primaria) che negli stabilimenti di prima trasformazione, come ad esempio i macelli o i centri di raccolta del latte. Le analisi effettuate per svelare la presenza di sostanze illecite sono effettuate dai laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Nel caso sia rilevata la somministrazione di sostanze vietate, viene attuato una serie di interventi a tutela del consumatore quali ad esempio il richiamo dei prodotti pericolosi, l’applicazione di sanzioni di tipo amministrativo e penale e la conduzione di indagini epidemiologiche per stabilire le responsabilità e scoprire eventuali ulteriori trattamenti. È da sottolineare che spesso un trattamento illecito con i promotori della crescita si avvale dell’uso contemporaneo di diverse molecole in maniera da potenziare sinergicamente gli effetti. Con questa modalità di somministrazione, inoltre, possono essere utilizzati con efficacia anche dosaggi a bassa concentrazione e quindi i residui presenti nei tessuti animali saranno più difficilmente svelabili dalle analisi di laboratorio. Oltre all’utilizzo di tecniche analitiche sempre più sofisticate, il PNR si avvale di ulteriori controlli che vengono eseguiti direttamente sulla carcassa dell’animale dopo le operazioni di macellazione. Oltre ad un aumento dell’accrescimento, l’utilizzo dei promotori della crescita determina infatti sull’animale delle alterazioni a carico di alcuni organi bersaglio (ghiandole sessuali, gonadi, timo, ecc..). Un attento esame dello stato dei tessuti (detto “esame istologico”) può evidenziare situazioni che si discostano dalla normalità e quindi permette di sospettare l’uso di sostanze illecite.
I CONTROLLI La normativa nazionale e comunitaria stabilisce azioni di controllo per verificare la presenza di sostanze indesiderate negli alimenti. In particolare, ogni Stato Membro deve annualmente eseguire il “Piano Nazionale per la ricerca dei Residui (PNR)”, un programma articolato che ha lo scopo di sorvegliare e monitorare la presenza di residui di sostanze di uso zootecnico, sia illecite sia autorizzate e di contaminanti ambientali negli animali vivi e negli alimenti che da essi hanno origine.Tale strumento di controllo, consiste in pratica in una serie di campionamenti predisposti a livello nazionale ed adattati alla realtà regionale, e vengono effettuati dalle ASL di competenza sia negli alle-
IL CONSUMATORE Per il consumatore non è possibile riconoscere gli alimenti che contengono sostanze illecite. Tuttavia l’acquisto di carni provenienti da animali regolarmente macellati offre un’ampia tutela sulla qualità sanitaria dell’alimento. La presenza di una bollatura sanitaria obbligatoria sul prodotto implica infatti che è stata effettuata una serie di controlli documentali e ispettivi che ne certificano la salubrità. Inoltre, ad ulteriore garanzia per il consumatore, per alcune specie è obbligatoria la rintracciabilità ovvero devono essere riportate in etichetta informazioni quali il luogo di nascita, di allevamento e di macellazione dell’animale. (fonte: InforMo) ■
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Endoscopia per la diagnosi e il trattamento di lesioni intracraniche Efficaci la biopsia e l’asportazione completa delle lesioni in due cani e un gatto di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio descrive l'utilizzo dell'endoscopia per la biopsia e l'asportazione mininvasiva di lesioni all'interno del cranio e della volta cranica in due cani e un gatto. In particolare, un gatto veniva trattato per un meningioma peduncolato interemisferico e cisti aracnoidea associata. Due cani venivano sottoposti a procedure chirurgiche endoscopiche: in un soggetto si effettuava la rimozione di una cisti dermoide intranasale con estensione alla dura del bulbo olfattivo, il secondo cane veniva sottoposto a biopsia per la conferma istologica di un sospetto tumore a cellule granulari intracranico. La procedura endoscopica intracranica veniva condotta per effettuare la biopsia delle lesioni in un cane e in un gatto con neoplasie e per effettuare la rimozione completa della lesione in un cane con una cisti dermoide. Non si osservava una morbilità diretta associata all'utilizzo dell'endoscopio. In tutti e tre i soggetti si osservava una rapida ripresa dopo la chirurgia e il tempo di ospedalizzazione
na curva ripida di apprendimento dell'orientamento, della topografia e dell'anatomia normale e patologica. * “Use of an endoscope in minimally invasive lesion biopsy and removal within the skull and cranial vault in two dogs and one cat” Klopp LS, Ridgway M. J Am Vet Med Assoc. 2009 Jun 15; 234(12): 1573-7 ■
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era di pochi giorni. In neurochirurgia umana e veterinaria, concludono gli autori, gli approcci chirurgici diagnostici e terapeutici mininvasivi stanno acquisendo popolarità. Le tecniche mininvasive vengono utilizzate per ridurre i tempi chirurgici, minimizzare l'esposizione cerebrale e diminuire i tempi di guarigione postoperatoria. Tali approcci richiedono un certo grado di destrezza e conoscenza dell'orientamento tridimensionale dell'endoscopio e della sua relazione con la topografia della regione. Il sospetto di possibili complicazioni dovrebbe far considerare un approccio mediante craniotomia aperta. L'utilizzo di un endoscopio nelle procedure mininvasive è associato a u-
Coronavirus felino: coesistono ceppi virulenti e non? l Coronavirus felino (FCoV) è endemico nelle popolazioni di gatti selvatici e nelle colonie feline e spesso precede focolai di peritonite infettiva felina (FIP) fatale. FCoV esibisce due biotipi: la forma patologica e un'infezione benigna sostenuta dal Coronavirus enterico felino (FECV). Non è chiaro se coesistano due forme geneticamente distinte del virus, virulenta e avirulenta, oppure se una forma avirulenta muti in vivo causando la FIP. Al fine di valutare le due ipotesi alternative, in
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uno studio sono state isolate le sequenze virali di gatti FCoV-infetti clinicamente sani e ammalati (8 casi FIP e 48 casi con infezione asintomatica FECV). Si generavano 735 sequenze da 4 segmenti genici e si sottoponevano ad analisi filogenetica. Le sequenze virali dei gatti sani erano distinte da quelle dei gatti ammalati, sulla base delle distanze genetiche osservate nei geni della proteina 7b non strutturale di membrana. Questi dati dimostrano, concludono gli autori, che circolano ceppi virulenti e avirulenti distinti nella popolazione naturale. Inoltre, 5 residui aminoacidici di proteine di membrana con potenziale funzionale differenziavano i gatti sani da quelli con FIP. Questi risultati possono essere utili come marker diagnostici dei FCoV virulenti associati a FIP. *“Genetics and pathogenesis of feline infectious peritonitis virus.” Emerg Infect Dis [serial on the Internet]. Brown MA, Troyer JL, Pecon-Slattery J, Roelke ME, O'Brien SJ 2009 Sep ■
PKD IN UN GATTO CERTOSINO a malattia renale policistica (PKD) è una delle più comuni malattie genetiche del gatto. È ampiamente descritta nei gatti Persiani e razze correlate e sporadicamente in altre razze. Uno studio descrive il primo caso di PKD in un gatto Certosino femmina di 12 anni. La gatta presentava poliuria e polidipsia e aumento di volume e irregolarità dei reni alla palpazione. Si identificavano ecograficamente cisti renali multiple e una cisti epatica singola. I test genetici (PCR/RFLP) dimostravano l’ereditarietà delle lesioni. I gatti certosini dovrebbero essere inclusi nei programmi di screening per la PKD e la condizione dovrebbe essere sempre considerata come possibile causa di insufficienza renale cronica in questa razza. (M.G.M.) *“Polycystic kidney disease in a Chartreux cat” Volta A, Manfredi S, Gnudi G, Gelati A, Bertoni G. J Feline Med Surg. 2009 Aug 27. [Epub ahead of print] Castrazione con approccio inguinale nello stallone
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Castrazione con approccio inguinale nello stallone In uno studio, minore incidenza di complicazioni rispetto all'approccio scrotale
el cavallo, le complicazioni associate alla castrazione possono avere conseguenze mediche ed economiche. Uno studio retrospettivo ha valutato un nuovo metodo di castrazione mediante approccio inguinale nello stallone maturo, confrontando l'incidenza di complicazioni con altri metodi. Si castravano 238 stalloni maturi utilizzando un approccio inguinale con il paziente in anestesia generale e in decubito dorsale. Dopo aver inciso il processo vaginale, si effettuava una doppia allacciatu-
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ra della corda spermatica e si asportava il testicolo. Dopo aver suturato il processo vaginale e uno o due strati di fascia, il sottocute e la cute venivano ricostruiti con sutura semplice continua. Tutti i cavalli andavano incontro a guarigione completa. In 5 cavalli su 238 (2,1%) si verificarono un'emorragia e un ematoma postoperatori nella regione scrotale che richiedevano un ulteriore trattamento. Cinque cavalli (2,1%) sviluppavano un'infezione respiratoria postoperatoria che si risolveva con la terapia antibiotica. Sedici cavalli (8,8%) mostravano segni transitori di colica subito dopo l'intervento. La tecnica di castrazione con approccio inguinale, concludono gli autori, è caratterizzata da una bassa incidenza di complicazioni nella sede operatoria, rispetto ad altri metodi. L'approccio inguinale lasciando la tonaca vaginale in situ può indurre un minor trauma sui tessuti molli, rispetto all'approccio scrotale. *“Results and complications of a novel technique for primary castration with an inguinal approach in horses” Kummer, M.; Gygax, D.; Jackson, M.; Bettschart-Wolfensberger, R.; Fürst, A. Equine Veterinary Journal, Volume 41, Number 6, July 2009, pp. 547-551(5) ■
RILIEVI TC CRANICI NEI CAVALLI CON PATOLOGIE NEUROLOGICHE no studio retrospettivo ha determinato l'associazione tra indicazioni neurologiche e presenza di alterazioni nelle immagini TC (tomografia computerizzata) della testa nei cavalli affetti da patologie neurologiche. Si esaminavano segnalamento, anamnesi, alterazioni cliniche e rilievi clinicopatologici delle cartelle cliniche di 57 cavalli visitati per la presenza di problemi neurologici; si rivedevano inoltre le immagini TC pre-contrasto e post-contrasto della testa. In un cavallo con problemi mentali, la probabilità di presentare rilievi anormali nelle immagini TC della testa era 30 volte superiore alla probabilità di un cavallo simile ma senza problemi mentali. In un cavallo con deficit dei nervi cranici, la probabilità di presentare immagini TC della testa alterate era 11 volte superiore alla probabilità di un cavallo simile ma privo di deficit dei nervi cranici. In un cavallo con attività di tipo convulsivo, la probabilità di presentare rilievi alterati dell'immagine
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TC della testa era 0,05 volte superiore a quella di in un cavallo simile non affetto da convulsioni. I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che le alterazioni della coscienza e i deficit dei nervi cranici possono essere forti fattori predittivi della presenza di risultati anormali alla TC della testa nei soggetti affetti. Quindi, la TC può essere un'indagine diagnostica complementare utile nei cavalli con tali deficit neurologici. In contrasto, si dovrebbero considerare esami diagnostici alternativi (es., elettroencefalografia e risonanza magnetica) nei cavalli con attività di tipo convulsivo che non hanno subito traumi cranici o non presentano deficit dei nervi cranici. *“Factors predictive of abnormal results for computed tomography of the head in horses affected by neurologic disorders: 57 cases (2001-2007)” Sogaro-Robinson C, Lacombe VA, Reed SM, Balkrishnan R. J Am Vet Med Assoc. 2009 Jul 15; 235(2): 176-83.
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Leavet: perseveranza, determinazione e tatto Carla Mazzanti, presidente di ANMVI Marche, ci spiega come è nata la delibera regionale che ha adottato il progetto dell’Anmvi on la campagna 20092010 per il controllo delle nascite dei cani di proprietà di particolari categorie sociali, la Regione Marche si conferma all'avanguardia nelle politiche di sanità veterinaria e di tutela animale. L'iniziativa dell'Assessore alla Sanità, Almerino Mezzolani, per il controllo della popolazione canina è motivo d’orgoglio per l’Anmvi (v. Professione Veterinaria n. 31/2009) che vede adottato, con provvedimento di scala regionale, il modello Leavet. Il merito è del lavoro di Carla Mazzanti (nella foto), Presidente di Anmvi Marche, che adesso ci racconta in prima persona com’è andata.
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Da quando l’Anmvi ha presentato il progetto Leavet sono passati 6 anni. Nessuno aveva parlato prima di livelli essenziali di assistenza veterinaria né di coinvolgere le strutture veterinarie per offrire prestazioni di base ai proprietari economicamente più deboli. Adesso anche i più scettici dovranno ricredersi… Carla Mazzanti - Si fino ad ora, in 6 anni, non hanno avuto da parte di politici e amministrazioni pubbliche l'attenzione che meritavano, ma possiamo affermare che i Leavet sono un ottimo progetto perché, come dichiara anche il nostro assessore Almerino Mezzolani sposando i principi portati avanti da ANMVI negli ultimi 6 anni, per ridurre il randagismo è necessario anche agevolare economicamente i proprietari che appartengono a particolari categorie sociali. Un ottimo progetto sotto tanti punti di vista ma forse sottovalutato perché ritenuto utopico, irraggiungibile per il grosso investimento in termini di energie, tempo ed impegno che la sua presentazione alle istituzioni locali, non sempre aperte e disponibili a trovare vere soluzioni al problema randagismo e al suo risvolto sociale, comporta. Oggi abbiamo dimostrato che in tante realtà locali i tempi stanno cambiando ed è possibile instaurare un buon rapporto di sinergia tra le istituzioni pubbliche e le strutture veterinarie private, valorizzandone l'apporto clinico e di prevenzione, al fine di raggiungere il comune obiettivo di diminuire il sovraffollamento dei canili e i loro costi sociali e migliorare il rapporto uomo-cane nell'ambiente urbano, confermando, nel coinvolgimento delle strutture veterinarie private il modello di assistenza integrata pubblico privato da sempre proposto dall'ANMVI come vincente.
contano l’impegno, le relazioni personali e la costanza? C. M. Con tanta pazienza, perseveranza, determinazione e tatto, da più di due anni coglievo ogni occasione per inserire il discorso Leavet sentendomi dire che i tempi non erano ancora maturi e gli equilibri estremamente delicati. Rendere operativa una delibera che coinvolge Regione, 4 Ordini Professionali, 246 comuni comporta un lavoro che deve essere compiuto in tempi adeguati e a piccoli passi, inserendosi in delicati meccanismi in cui non sempre siamo abituati a muoverci rispettando schemi e tempistiche lontani da quelli che la libera professione ci ha abituato ad applicare. Per quanto riguarda le relazioni personali, ritengo che sia essenziale instaurare rapporti con gli organismi che direttamente o indirettamente regolano i molteplici aspetti della nostra professione. È importante che anche i giovani colleghi comprendano e partecipino poiché non è sufficiente considerare nella nostra professione solo l'aspetto medico scientifico. È altresì estremamente importante instaurare con le amministrazioni e i colleghi tutti un buon rapporto di stima, fiducia e collaborazione nell'affrontare temi così delicati. Dopo un primo incontro con la provincia che sembrava molto promettente e che non è andato a buon fine, la nostra fortuna è stata di avere un responsabile dei servizi veterinari ed un assessore alla sanità aperti ad accogliere un piano di controllo della popolazione canina tra i più innovativi, coraggiosi ed efficaci in piena collaborazione e sinergia con le strutture veterinarie private, garantendo anche a particolari categorie sociali una informazione medico-sanitaria capillare e prestazioni veterinarie altamente qualificate effettuate nel pieno rispetto delle buone pratiche veterinarie, convogliandovi i fondi ministeriali con destinazione vincolata alla lotta al randagismo (281/91) senza ulteriori investimenti in nuove strutture.
Molti Colleghi vorranno sapere come ti sei mossa con le autorità regionali. Quanto
Puoi sintetizzare come funzionerà il progetto per i veterinari? Come saranno
coinvolti e che ruolo avranno? C. M. Il progetto "campagna per il controllo delle nascite nei cani di proprietà di particolari categorie sociali", approvato con DGR n.1398 del 7 sett. 2009, nasce allo scopo di proseguire nelle azioni di contrasto a valenza strutturale nei confronti del randagismo intraprese dalla regione Marche. I fondi, provenienti da risorse ministeriali con destinazione vincolata alla lotta al randagismo, verranno ripartiti tra i 246 comuni coinvolti entro il prossimo mese di dicembre in quantità proporzionale al n. di cani iscritti all'anagrafe canina informatizzata regionale. Tale fondo potrà essere integrato dai comuni con le entrate derivanti da sanzioni e da altri finanziamenti pubblici o privati. I comuni potranno cosi contribuire in parte al costo dell'intervento di sterilizzazione, dando priorità ai proprietari appartenenti a particolari fasce sociali. All'interno di ogni comune verrà nominato un responsabile che sarà punto di riferimento per lo svolgimento dell'intero progetto. I proprietari interessati, in regola con l'iscrizione all'anagrafe canina, faranno domanda al proprio comune con il Mod.A1; accolta la domanda riceveranno il Mod.A2 ed entro 30 giorni dovranno far sterilizzare il proprio cane dal veterinario di fiducia scelto tra quelli che hanno aderito al progetto. I direttori sanitari o veterinari titolari di struttura per poter aderire dovranno presentare apposi-
ta domanda al proprio ordine utilizzando l'allegato A3. Gli ordini si impegnano ad applicare la tariffa agevolata di € 200 comprensivi di IVA ed ENPAV e a garantire che tutto venga eseguito nel rispetto del codice deontologico e delle buone pratiche veterinarie. I direttori sanitari e i veterinari titolari di struttura si impegnano a: 1. verificare il microchip e la regolare iscrizione all'anagrafe canina; 2. verificare il buono stato di salute del cane da sterilizzare attraverso l'esame obiettivo generale e indagine anamnestica; 3. effettuare sotto la loro responsabilità tutti gli atti necessari al contenimento, la sedazione, la preparazione del soggetto all'intervento chirurgico; 4. provvedere alla compilazione di apposita scheda di accompagnamento contenente estremi del proprietario, dati del cane, n.di microchip, data dell'intervento, codice identificativo assegnato dal comune di competenza; 5. inserimento dell'operazione in SIVA; 6. effettuare l'intervento secondo le buone pratiche veterinarie. Gli orari e i tempi degli interventi saranno concordati tra la struttura veterinaria ed il singolo utente; qualora fossero presenti controindicazioni il veterinario potrà, a suo insindacabile giudizio, non eseguire l'intervento e ne dovrà inviare opportuna segnalazione al comune. Il proprietario rilascerà al vet. il modulo di accoglimento della richiesta rilasciato dal comune e pagherà direttamente, dietro presentazione di fattura, la differenza tra la tariffa dell'intervento ed il contributo concesso dal comune. Il vet aderente all'iniziativa emetterà entro 30 gg dall'intervento la relativa fattura al comune che provvederà a liquidare con frequenza bimestrale il corrispettivo spettante. Entro 12 mesi dall'erogazione dei fondi le amministrazioni comunali dovranno relazionare alla Regione (P.F. veterinaria e sicurezza alimentare) sull'utilizzo dei fondi e numero di cani sterilizzati. ■
A VITERBO IL RANDAGISMO SI COMBATTE COSÌ n altro grave fatto di cronaca mette in allarme il viterbese per il fenomeno del randagismo. Una bambina di Tarquinia è stata aggredita da due cani e solo la presenza dei genitori ha potuto evitare il peggio, così come le grida della donna di Carbognano hanno allertato i vicini che l’hanno salvata dall’aggressione di cani randagi. Spesso continuiamo a definire tali animali randagi, ma probabilmente sono cani di proprietà lasciati liberi di vagare e non identificabili qualora venissero catturati. È ormai provato che il fenomeno del randagismo viene arginato, seppur parzialmente, laddove esiste l’identificazione dei cani mediante microchippatura. La Regione Lazio in collaborazione con gli Ordini dei Medici Veterinari delle province ha promosso la campagna “metti al sicuro il tuo cane” che prevede l’applicazione del microchip per l’iscrizione all’anagrafe canina. Il microchip per i cani è già un obbligo di legge, ma con questa campagna, attraverso agevolazioni sia procedurali che economiche, si vogliono sensibilizzare e responsabilizzare i proprietari dei cani. Durante tutto il mese di ottobre presso gli ambulatori dei servizi veterinari delle ASL o presso i 58 veterinari accreditati aderenti si potranno microchippare i cani ad una tariffa unitaria di 20 €, senza pagare la tassa regionale e senza fare file agli uffici postali. L’applicazione del microchip è rapida, non dolorosa e senza effetti collaterali. Permette l’iscrizione all’anagrafe canina che è uno degli strumenti che può arginare il fenomeno del randagismo, consentendo un controllo dei cani presenti sul territorio, responsabilizzando i proprietari e agevolando il ritrovamento in tempi rapidissimi dei soggetti smarriti. Altro elemento importante per la prevenzione del randagismo è la sterilizzazione delle cagne di proprietà. In otto Comuni della provincia (Valleranno, Vitorchiano, Soriano, Vignanello, Montalto di Castro, Bassano Romano, Corchiano e Bolsena) è stato dato il via al progetto Leavet che prevede la sterilizzazione delle cagne di proprietà a costi bassissimi per i proprietari che pagheranno soltanto il 25% della prestazione e il restante 75% viene coperto dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione. Con questo progetto si vuole eliminare il serbatoio che ogni anno alimenta il randagismo (cioè l’abbandono delle cucciolate presso i cassonetti, per le strade, le campagne ecc.) e limitare sempre di più il numero dei cani che finiscono nei canili. Per il prossimo anno il numero dei Comuni aderenti al progetto è salito a venti e mi auguro che in futuro tutti i Comuni della Provincia aderiscano. L’indignazione e la solidarietà dell’ultimo momento non servono a nulla, servono gesti concreti. Esistono risorse economiche ed umane, la finanziaria ogni anno stanzia fondi che vanno alle Regioni e spesso non vengono neanche assegnati ai Comuni perché non ne fanno richiesta; è stato istituito l’Osservatorio Regionale per il randagismo dove sono rappresentate tutte le categorie che possono operare per prevenire il fenomeno dell’abbandono, ASL, Ordini dei Veterinari, ANCI, associazioni animaliste, ecc. Con un lavoro sinergico si può fare molto. (Intervento di Daniela Boltrini, Presidente Ordine di Viterbo e Consigliere di Anmvi Lazio).
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IZS Leggi in Gazzetta
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Un Centro per la medicina forense veterinaria Nuovo impulso alla lotta contro l’uso di sostanze tossiche a scopo doloso a lotta all'uso dei veleni contro gli animali è stata al centro di un seminario organizzato al Ministero della salute il 29 settembre con l'IZS del Lazio e della Toscana. Il seminario, che ha visto la partecipazione del Vice Presidente Anmvi Marco Melosi (settore animali da compagnia), è stato un momento di aggiornamento, sensibilizzazione e confronto sul fenomeno dell'uccisione di animali mediante l'utilizzo di esche o bocconi avvelenati e le sempre più frequenti morti tra la fauna selvatica per ingestione di sostanze tossiche abbandonate volontariamente nell'ambiente. L’IZS del Lazio e della Toscana è da poco sede del nuovo Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria come da decreto istitutivo approdato alla Gazzetta Ufficiale proprio il giorno prima del seminario. Il nuovo Centro di referenza, attivato presso la sede di Grosseto dell'IZSLT, si occuperà dello sviluppo e della standardizzazione delle tecniche di laboratorio e di tossicologia forense. In particolare, queste le attività previste: il rilevamento delle sostanze tossiche utilizzate a scopo doloso; la determinazione delle cause di morte per dolo a carico di specie selvatiche, o domestiche, oggetto, a qualsiasi titolo, di misure di salvaguardia e protezione; le analisi comparative di campioni di tessuti freschi o congelati, di sangue, peli o altro materiale organico appartenente a specie selvatiche protette o di interesse venatorio, mediante tecniche di biologia molecolare, per la repressione del bracconaggio; l'identificazione individuale (DNA typing), l'attribuzione della paternità, l'i-
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dentificazione del sesso, il riconoscimento degli ibridi intraspecifici mediante tecniche di genetica forense per la lotta al commercio clandestino di animali selvatici.
DENUNCIA DI ESCHE AVVELENATE Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato la circolare contenente chiarimenti in merito all'adeguamento delle autorizzazioni di presidi medico chirurgici sulla base delle Ordinanze Ministeriali emanate il 18 dicembre 2008 e, successivamente, il 19 marzo 2009 sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati. La circolare esplicativa regolamenta l'inserimento dell'amaricante nella formulazione del prodotto e suggerisce l'adozione di diciture cautelative in etichetta. La sezione del portale del Ministero della salute è stata aggiornata portando anche in evidenza il fac-simile per la denuncia. I casi di avvelenamento devono infatti essere documentati e denunciati per contribuire a sconfiggere il fenomeno dell'avvelenamento di animali. Per la denuncia ci si può rivolgere a qualsiasi organo di polizia giudiziaria (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale), presentando di persona il proprio esposto o denuncia (anche contro ignoti) in forma scritta. Le norme di riferimento sono contenute nelle Ordinanze Ministeriali 18 dicembre 2008 e 19 marzo 2009. L'Ordinanza del 19 marzo contiene alcune modifiche relative al ruolo e agli adempimenti del medico veterinario libero professionista apportate dal Ministero su proposta dell'Anmvi. ■
PROTOCOLLI STANDARD PER LA PET THERAPY resso la sede territoriale di Verona e Vicenza dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie è ufficialmente attivato il «Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti dagli animali - Pet-therapy». Il decreto istitutivo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 settembre scorso, elenca le principali attività del Centro. Al primo posto, fra le attività prioritarie, figura la "la promozione della Ricerca per la standardizzazione di protocolli operativi per il controllo sanitario e comportamentale degli animali impiegati nei programmi di IAA (interventi assistiti con gli animali)". Il Centro si prefigge il potenziamento delle collaborazioni fra medicina umana e veterinaria "per individuare sinergie operative e di ricerca in grado di garantire un miglioramento dei risultati delle attività svolte" e il miglioramento delle conoscenze sull'applicabilità delle attività di pet therapy su determinate categorie di pazienti: anziani, bambini affetti da autismo, disabili psichici. Oltre all'organizzazione e alla gestione di percorsi formativi, il Centro si occuperà della raccolta dati e della diffusione di informazioni alla comunità scientifica internazionale.
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20 Osservatorio farmaco Novità
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Pubblicato il decreto che amplia le tipologie di farmaci ad uso esclusivo del veterinario Esclusiva anche la detenzione di eutanasici e anestetici generali. Vendita solo con RTC 1. Oltre a quelli stabiliti per i trattamenti terapeutici e zootecnici di cui rispettivamente agli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158, i medicinali ad uso esclusivo comprendono: a) abortivi, nel caso in cui vengano somministrati con finalità abortive; b) anestetici locali iniettabili; c) anestetici generali iniettabili e inalatori; d) anticoncezionali iniettabili; e) antineoplastici iniettabili, citochine e immuno-modulatori iniettabili; f) specialità medicinali veterinarie nei casi di uso intrarticolare; g) emoderivati; h) eutanasici; i) beta-agonisti.
DETENZIONE La detenzione e l'approvvigionamento dei medicinali di cui ai punti c) e h), sono consentiti esclusivamente al medico veterinario.
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
in vigore dal 4 di ottobre il decreto che estende le tipologie di medicinali che possono essere impiegati esclusivamente dal medico veterinario. Ciò in ragione delle "specifiche competenze richieste per la loro somministrazione e per il successivo monitoraggio". In alcuni casi l'esclusiva riguarda anche la detenzione, per "tutelare maggiormente la salute degli animali stessi e dell'uomo". Il Decreto, Disciplina dell'utilizzo e della detenzione di medicinali ad uso esclusivo del medico veterinario, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. (GU n. 230 del 3-10-2009)
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Nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, nelle etichette e nei foglietti illustrativi dei medicinali di cui al comma 1 dell'art. 2, ad eccezione di quelli di cui alle lettere c) e h), alla voce «Avvertenze» è inserita la seguente dicitura: «La somministrazione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario». Nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, nelle etichette e nei foglietti illustrativi dei medicinali di cui alle suddette lettere c) e h), alla voce «Avvertenze» è inserita la seguente dicitura: «La somministrazione e detenzione del medicinale deve essere effettuata esclusivamente dal medico veterinario». Per l'adeguamento degli stampati e del riassunto delle caratteristiche del prodotto ci sarà un anno di tempo dall'entrata in vigore del decreto.
LA VENDITA La vendita dei farmaci di cui alle sopracitate lettere c) e h) è effettuata soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria non
ripetibile in triplice copia o della prescrizione prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 ottobre 1990, n. 309, a seconda del medicinale prescritto. ■
Farmaco umano o farmaco veterinario? Anmvi non ha dubbi e commissiona una ricerca l medico veterinario deve poter disporre liberamente del "suo" farmaco e deve poterlo gestire senza i vincoli anacronistici che persistono nella normativa e nella distribuzione. La cessione diretta al cliente da parte del veterinario curante avrebbe solo conseguenze positive: non solo ovvierebbe al problema del "caro farmaco", ma, favorendo la disponibilità del medicinale veterinario, assicurerebbe l'efficacia terapeutica al paziente animale. L'Anmvi, infatti, rivendica la superiorità del farmaco espressamente autorizzato per l'impiego sugli animali rispetto a quello umano. Anche a parità di principio attivo. Infatti, il medicinale veterinario è formulato pensando al paziente animale e contiene eccipienti che ne favoriscono l'assorbimento da parte dell'organismo del cane e del gatto. Una ricerca farmacologica commissionata dall'Anmvi ad un gruppo di esperti metterà in luce i fattori distintivi dell'efficacia del medicinale veterinario, focalizzando l'indagine sui risultati terapeutici, i quali non rappresentano un fattore secondario nella discussione sul rapporto costi-benefici in confronto al farmaco umano, anche in relazione alla questione dell'uso in deroga legato a vantaggi di prezzo. Non da ultimo, la ricerca considera l'evoluzione della disponibilità dei medicinali veterinari che oggi sono in grado di coprire il 90% delle necessità terapeutiche. La cessione diretta del farmaco veterinario consentirebbe al veterinario di esercitare un maggior controllo sulla propria prescrizione e di contrastare il diffuso fenomeno della sostituzione del farmaco con un altro ad uso umano, erroneamente considerato "omologo". Inoltre, svincolando la cessione dalla prestazione medica, cadrebbero gli attuali ostacoli fiscali dovuti alla differenza di aliquota IVA fra farmaco (10%) e prestazione (20%) e, non da ultimo, si conterrebbero i costi distributivi delle aziende che potrebbero contenerne il prezzo finale, anche in considerazione dello sviluppo che ne avrebbe il settore. Dei risultati della ricerca commissionata da Anmvi saranno portati a conoscenza i medici veterinari, le autorità ministeriali e l'industria. Nel frattempo, l'Associazione ha rinnovato
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l'invito al Ministero della Salute e all'Aisa ad aprire un confronto che porti ad una svolta nella gestione del farmaco. ■
SANOFI PUNTA A JOINT VENTURE CON MERCK anofi ha già stanziato 4 miliardi di dollari per acquisire la metà di Merial, unità veterinaria di Merck, di cui il colosso americano ha dovuto disfarsi in vista della mega-fusione con Schering-Plough, per evitare problemi di antitrust. Una volta che l'affare sarà concluso, assicura Viehbacher, "è probabile che la nostra società si muoverà per creare un'alleanza con Intervet, il comparto salute animale che Schering porterà nella nuova Merck. Credo abbia senso farlo, se ce ne sarà la possibilità, perché in questo modo creeremo una realtà leader nel settore, suscettibile di grande crescita nel futuro". Sanofi avrà 100 giorni per esercitare la sua opzione dopo la chiusura della fusione Merck/ScheringPlough e se deciderà di creare questa partnership si verrà a creare una realtà leader nel mercato veterinario. Quanto ai vaccini, il Ceo è sicuro che "il business raddoppierà nei prossimi cinque anni, senza bisogno di effettuare alcuna acquisizione". (Adnkronos Salute)
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Epidemiosorveglianza Info Regioni
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Esteso il Piano di sorveglianza della West Nile Disease Individuate tre aree geografiche: a circolazione virale, esterna e “a rischio”
on il Decreto 15 settembre 2009, il Ministero della Salute ha esteso le procedure operative di intervento e flussi informativi previste dal Piano di sorveglianza nazionale per la Encefalomielite di tipo West Nile (Decreto ministeriale 29 novembre 2007). Il decreto nasce dalla necessità di individuare la circolazione del virus della West Nile sul territorio nazionale, di verificare la presenza virale nelle popolazioni di equidi presenti sul territorio e di evidenziare precocemente il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi. Nel corso del 2008 e negli ultimi mesi del 2009 si sono riscontrati numerosi casi clinici di encefalomielite di tipo West Nile in cavalli allevati in alcune regioni, non-
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ché sono state evidenziate positività virologiche per virus West Nile in uccelli selvatici (gazze e cornacchie) e polli sentinella. Il decreto individua 3 aree geografiche distinte (si veda il dettaglio da pagina 20 dell'Allegato in GU): - Area ACV (con circolazione virale) - Area di sorveglianza esterna all'area ACV estesa ad un raggio di 20 km intorno ai casi verificatisi nelle zone più esterne dell'ACV - Aree a rischio (nel resto del territorio nazionale) In base all'ultimo bollettino del Cesme i focolai confermati, al 2 ottobre, sono 36 di cui: 8 in provincia di Reggio Emilia; 8 in provincia di Modena; 8 in provincia di Mantova; 2 in provincia di Parma; 8 in provincia di Ferrara; 2 in provincia di Arezzo. ■
POSITIVITÀ DA SIEROTIPO BTV8 IN PROVINCIA DI TORINO a Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, in data 30 settembre, ha trasmesso una nota informativa sulla situazione epidemiologica della Blue Tongue in Piemonte. La nota riguarda le positività da sierotipo BTV8 recentemente riscontrate in una azienda di bovini sentinella nel Comune di Lemnie in Provincia di Torino. Le positività, confermate dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche il 17 settembre scorso, si sono evidenziate nell'ambito delle ordinarie attività dei controlli sui bovini sentinella del Piano nazionale di sorveglianza della Blue Tongue e riguardano per la precisione un capo bovino sentinella (risultato sempre negativo negli ultimi 24 mesi) ed un vi-
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tello nato in azienda, testato in conseguenza degli approfondimenti diagnostici effettuati su tutti i capi presenti nell'azienda. I Servizi veterinari della Regione hanno comunicato alla Direzione ministeriale di aver adottato le misure sanitarie previste e che è in corso di valutazione l'adozione di eventuali misure integrative necessarie. Inoltre, sono già state programmate le attività di vaccinazione e di richiamo sull'intero territorio già sottoposto a vaccinazione per il sierotipo 8, dando priorità ai giovani animali non ancora vaccinati appartenenti alle aziende situate nell'area in cui è presente l'azienda sede dei casi. Infine, si informa che le positività sopra descritte sono state notificate al sistema ADNS e all'OIE.
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22 Opinione Il caso Victor
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Animali, veterinari e uomini in divisa La passione di Brunetti per il suo lavoro non meritava le manette di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia
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a non succede niente” dice un rappresentante del Corpo Forestale dello Stato, irridendo il collega Leonardo Brunetti a terra con le manette ai polsi dietro la schie-
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na, cosa che ormai anche gli inveterati delinquenti riescono a evitare. Brunetti, che non è proprio un fuscello, urla “Mi fate male, mi fate male…” e si sente che non sta frignando come un ragazzino, ma che gli stanno facendo del male sul serio. Questo è il momento cruciale del filmato disponibile su Youtube che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, di che cosa sono capaci gli uomini quando hanno una divisa addosso che gli consenta
di esercitare poteri coercitivi. L’episodio risale al 4 agosto di quest’anno, quando il circo Victor era attendato a Montecatini Terme. Personalmente non ho mai tenuto segreta, anzi ho pubblicato decine di articoli, circa la mia avversione per zoo o circhi che utilizzino animali, salvo che non si tratti di strutture impegnate seriamente nel recupero di animali in pericolo o nella ricerca per permettere loro di sopravvivere poi in natura. Così come non
faccio mistero della mia contrarietà etica nei confronti della caccia. Questo però non vuol dire che esiti anche un solo momento a soccorrere un cane da caccia ferito o che mi sia tirato indietro quando circhi, con il tendone piantato nella mia città, mi hanno chiamato per un serpente che stava male o per un lama ferito. Se la legge consente alla struttura di esistere, il proprietario degli animali ha l’obbligo di avvalersi della consulenza di un veterinario per i problemi sanitari, mentre il servizio veterinario avrà le sue competenze in termini di controlli. Brunetti aveva la responsabilità sanitaria degli 82 uccelli presenti ed era impegnato da mesi a migliorarne la detenzione apportando modifiche agli ambienti. È stato chiamato durante un sequestro del CFS (Nirda e Cites) offrendo le sue indubbie capacità professionali, al contrario del veterinario che accompagnava la Forestale, per facilitarli nel compito e salvaguardare il benessere (o meglio penne e code) degli uccelli catturati in modo maldestro, se non cruento, come mostra il filmato. Conosciamo Brunetti: avrà alzato un po’ la voce, avrà fatto tracimare un tantino di passione professionale in più, ma meritarsi di finire a terra ammanettato è uno spregio che grida vendetta. Ci mancava poi il servizio di Striscia del 29 settembre, condito di inesattezze, falsità e vecchie immagini, per coronare l’azione della Forestale che, questa volta, merita il nostro biasimo (eufemismo) per il modo obbrobrioso in cui è stata condotta. La solidarietà al collega non basta: bene ha fatto l’ANMVI a scrivere una nota di sdegno ai ministri interessati e bene ha fatto il collega on. Mancuso a porre un’interrogazione sull’accaduto. Non lasciamo Leonardo da solo. ■
STRISCIA LA FALSITÀ ul caso Victor i filmati di YouTube sono più credibili di Striscia la notizia che monta ad arte le immagini e non dice tutto sulla vicenda del circo sottoposto a sequestro e sul trasferimento dei suoi animali. Il servizio "Ritorno allo zoo" trasmesso il 29 settembre sera ha mostrato animali che non sono mai appartenuti al circo e immagini datate, precedenti agli interventi veterinari. Le condizioni degli animali all'atto del sequestro del 4 agosto non erano più quelle mostrate da Striscia. Da mesi si stavano conducendo interventi veterinari di recupero delle condizioni di salute e di benessere degli animali. Di questo non si è fatto parola, così come non si è detto nulla sui fatti accaduti durante e dopo le operazioni di trasferimento. Il conduttore Edoardo Stoppa, quindi, non ha "verificato le condizioni di alcuni animali delle quali si è occupato qualche tempo fa" come il programma annunciava. Questa volta Striscia "non ha mostrato l'altra faccia della medaglia". L'Anmvi si aspetta che i Ministri interrogati sulle vicende del 4 agosto diano presto una risposta alle domande dell'On. Gianni Mancuso.
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Report Attualità
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Ad Asiago un tavolo tecnico-scientifico con i veterinari buiatri Workshop Pfizer Animal Health per il veterinario Feedlot to, cambio alimentazione, ambiente ecc. Anche dalla relazione della Dr.ssa Schiavon è emersa l’esigenza di conoscere lo stato sanitario e il passato clinico dell’animale poiché il rispetto dei programmi vaccinali e/o degli eventuali protocolli terapeutici atti a prevenire o almeno limitare patologie respiratorie devono essere considerati meticolosamente e in
di PAOLA GHERARDI n progetto concreto per affiancare il medico veterinario nell’evolvere della sua professione; questo lo scopo del workshop dello scorso 18-19 settembre tenuto ad Asiago e organizzato da Pfizer Animal Health col patrocinio del gruppo Ve.A.R. I numerosi medici veterinari buiatri, provenienti da tutt’Italia, sono stati accolti e ospitati nel palazzo del turismo di Asiago. Il progetto, sviluppato in due giornate, ha trattato tematiche di rilevante interesse scientifico per la professione veterinaria, senza trascurare aspetti legislativi, economici, epidemiologici e terapeutici. Un workshop dalle numerose sfaccettature che ha voluto prendere in esame tutto il percorso sanitario e produttivo del bovino da carne. Il Dr Raffaele Piga, marketing manager Pfizer Animal Health, ha salutato i partecipanti sottolineando l’impegno e la volontà di Pfizer nell’affiancare il veterinario e nel costruire insieme un dialogo per una collaborazione sempre più proficua. Il susseguirsi delle relazioni, abilmente articolato dai Chairmen: Dr Luca Cozza e Dr Mauro Rodeghiero rispettivamente presidente e vicepresidente Gruppo Ve.A.R., ha dato la possibilità di avere un confronto tra le diverse e numerose esigenze e le possibili soluzioni da adottare anche in ambito internazionale. Non sono mancate, infatti, relazioni e confronti con altri paesi quale l’esperienza francese del Dr. Federico Cornelio che ha affrontato le problematiche relative all’allevamento del bovino da carne in Francia dove l’allevamento al pascolo permane estensivo ma negli ultimi anni si è fortemente sviluppato e continua ad evolversi. Una crescita esponenziale che richiede sempre più attenzione e un buon monitoraggio sanitario sia per la salute degli animali sia per il controllo epidemiologico delle patologie. Punto cruciale e di elevata importanza è, infatti, lo scambio di informazioni tra esportatori francesi e gli acquirenti italiani che spesso non riescono a ricostruire il passato clinico dell’animale. L’aspetto epidemiologico a riguardo della Malattia Respiratoria Bovina nei bovini francesi e di importazione europea è stato ampiamente preso in considerazione dalla Dr.ssa Eliana Schiavon dell’IZS delle Venezie. Questa patologia, considerata una delle più importanti nell’allevamento bovino, è caratterizzata da un’eziologia multifattoriale interessando patogeni virali, batterici e anche fattori predisponenti tra i quali lo stress da traspor-
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modo puntuale. Le norme sul benessere del trasporto, l’importanza del ruolo del veterinario aziendale e del rispetto delle norme vigenti in materia di benessere sono state trattate del Dr. Aldo Montagna, dirigente veterinario AULSS che ha sottolineato le ripercussioni pratiche della normativa, le difficoltà comunicative, le esi-
genze del consumatore che desidera un prodotto allevato secondo i criteri del benessere animale e la responsabilità dei detentori di animali. Numerosi fattori concorrono al rispetto del benessere; dall’idoneità dell’animale stesso a sostenere un viaggio, alle strutture, ai mezzi e ai tempi del viaggio. Una relazione che ha racchiuso esigenze e obblighi, diritti e
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24 Attualità Report doveri a cui tutti devono rispondere in modo corale e responsabile. Il Dr. Luca Morandini, medico veterinario Agridea-Cargill, ha portato l’esperienza di campo in cui è stata valutata l’efficienza clinica nella prevenzione della BRD in bovini all’ingrasso con l’utilizzo di due diversi antibiotici: Draxxin (tulatromicina 2,5 mg/kg) e tilmicosina (10 mg/kg) in un’unica somministrazione per via sottocutanea. I soggetti sani a rischio di infezione provenienti dal territorio francese sono stati trattati nei primi giorni dall’arrivo, quando alcuni animali presentavano già sintomatologia clinica. Il periodo d’osservazione è durato per le quattro settimane successive al trattamento escludendo dalla prova i bovini con sintomatologia ricon-
ducibile a patologie non respiratorie. I bovini, inoltre, sono stati vaccinati all’arrivo con vaccino tetravalente richiamato dopo tre settimane e sverminati con avermectina. La prova ha preso in esame 13 partite di capi Charolaise con peso medio 360 kg/capo, complessivamente il numero di animali trattati è stato di 615 di cui 368 con Draxxin dove si è riscontrata una percentuale di insuccesso del 2,44% e 247 animali con tilmicosina in cui gli insuccessi hanno raggiunto 11,33%. Tutti gli animali erano stabulati nella stessa stalla con condizioni ambientali e alimentari uguali. L’utilizzo di Draxxin ha dimostrato una migliore efficacia rispetto alla tilmicosina nella prevenzione delle malattie respiratorie.
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In conclusione alla prima giornata, il confronto tra realtà aziendali italiane e statunitensi portato dal Dr. Adriano Soriolo, Office techinical Manager Pfizer animal Health, la cui brillante relazione ha dato risalto alle differenze tra la realtà Italiana e americana, in particolar modo dello stato del Texas dove sono state visitate aziende di vacche da latte, vacche nutrici ma soprattutto feedlots e stockers. La scambio di esperienze tra i diversi techinical manager ha l’obiettivo di creare una rete di lavoro e di confronto tra gli esperti del settore. Nella seconda giornata, i lavori sono stati caratterizzati da relazioni economiche e legislative. Il dr. Piero Giuriolo, consigliere di Assocarni, trattando la competitività del mercato
bovino italiano, ha evidenziato la costante diminuzione del patrimonio bovino europeo minacciato ulteriormente dall’avanzare della febbre catarrale ovina in particolare del sierotipo 8 che ha inciso notevolmente sulla filiera franco-italiana nell’ultimo biennio. Inoltre, in Italia, i macelli bovini sono troppi e troppo piccoli, situazione che si riversa negativamente sia sulla gestione sanitaria delle strutture che diventa troppo evasiva, sia sui guadagni degli attori della filiera. La strada per una maggior competitività della carne bovina è racchiusa nella valorizzazione del prodotto e da una buona analisi dei costi. Garanzie del consumatore e responsabilità del produttore sono aspetti altrettanto importanti che non possono essere trascurati soprattutto dall’entrata in vigore del pacchetto igiene con tutta la serie di regolamenti comunitari mirati a identificare nell’operatore il responsabile della sicurezza alimentare. Il Dr. Piero Vio. Medico veterinario responsabile servizi veterinari Regionali “unità di Progetto Sanità Animale e sicurezza alimentare” della Regione Veneto ha illustrato il progetto della Regione Veneto di creare una rete di comunicazione tra operatore del settore alimentare e controllo ufficiale in cui prenderà parte anche il medico veterinario aziendale con ruoli e competenze specifiche ed istituzionali. Sulla figura del medico veterinario, dei suoi ruoli e della sua importanza come figura di riferimento in ambito di salute animale si è sviluppata anche l’ultima relazione. Il Dr. Alberto Casartelli, medico veterinario libero professionista e consigliere FNOVI, che ha sottolineato la figura del medico veterinario concepita non solo dal punto di vista clinico e chirurgico ma con più ampio respiro, utilizzando capacità e competenze nella gestione economica, delle produzioni e nella legislazione. Oggi, la professione veterinaria, necessita di una rivisitazione e una rivalutazione. In conclusione all’evento la Dr.ssa Roberta D’amore, Division Director Pfizer Animal Health Italia, ha espresso la sua soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto dall’evento e l’intenzione di Pfizer affiancare il medico veterinario continuando sulla linea d’azione che comprende l’ascolto poiché i medici veterinari sono coloro che recependo i problemi possono portare il messaggio attraverso il quale Pfizer può rispondere con la soluzione. ■
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Patentino Attualità
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Dalle liste nere alla formazione dei proprietari Carlo Scotti: dopo sei anni la veterinaria è finalmente al centro del sistema a Fnovi e il Sottosegretario di Stato Francesca Martini hanno presentato il 6 ottobre nella sede ministeriale di Lungo Tevere Ripa, il "Corso di formazione per i proprietari di cani". La pubblicazione (download al sito www.fnovi.it) è stata realizzata da un gruppo di lavoro coordinato dalla Vice Presidente Fnovi Carla Bernasconi e costituito da veterinari di comprovata esperienza nel campo della medicina comportamentale e della divulgazione scientifica. "Vorremmo che questo lavoro fosse veramente utilizzato per fare buona educazione - ha dichiarato Carla Bernasconi- come punto di partenza per una migliore cultura". "È una svolta - ha aggiunto Scotti - che finalmente mostra al pubblico il ruolo sociale del medico veterinario come educatore e come professionista in grado di concorrere alla tutela dell'incolumità pubblica attraverso la costruzione di un rapporto culturalmente corretto con il cane. Il veterinario da oggi non è più solo colui che cura l'animale ma colui che sa come aiutare il proprietario nella scelta di adozione di un cane e nella sua gestione quotidiana, dentro e fuori le mura domestiche. Oggi - conclude Scotti - vediamo compiersi un percorso di affermazione professionale iniziato nel 2003 con la prima raccolta di firme dei veterinari italiani contro le liste nere delle razze canine. Cominciò allora una battaglia destinata a durare anni, ma che i veterinari possono dire di aver vinto". Anche il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchio ha dichiarato: "Siamo finalmente passati da una politica fatta di liste di proscrizione ad una politica che si fonda sull'educazione". Soddisfatta Maria Chiara Catalani, presente alla conferenza stampa in rappresentanza di Sisca: "il medico veterinario comportamentalista si è affermato oggi in modo inequivocabile, prima grazie al suo riconoscimento negli atti legislativi e ora con il suo coinvolgimento pratico. Il corso formativo realizzato dalla Fnovi rimanda in maniera inequivocabile alle competenze proprie della medicina comportamentale. Per questo importante obiettivo aggiunge Catalani - le sigle della medicina veterinaria comportamentale italiana, le varie scuole di pensiero, l'università e la bioetica sono state compatte nel perseguire un obiet-
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tivo di civiltà culturale: il corretto rapporto con il cane". Il corso rientra nel programma di formazione previsto dall'Ordinanza 3 marzo 2009 per il rilascio del cosiddetto "patentino", ma non è rivolto solo ai proprietari di cani "impegnativi". La Fnovi infatti ha voluto compendiare infor-
mazioni chiare e facilmente fruibili per tutti i proprietari. Le conoscenze corrette sul rapporto uomo-animale vanno acquisite "prima ancora di adottare un cane - dichiara Carla Bernasconi - perché la scelta di portarlo in famiglia sia consapevole e adeguata "alla propria situazione familiare e logistica anche in
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termini di spazio, tempo". Un CD didattico, che la Fnovi metterà a disposizione degli Ordini provinciali, integrerà il percorso formativo cartaceo con filmati utili a rafforzare lo scopo educativo nei confronti dei proprietari. Il "patentino" è il frutto di un gruppo di lavoro attivato e coordinato dalla Fnovi, composto da colleghi di comprovata competenza nel campo della medicina comportamentale e con esperienze nel campo della divulgazione scientifica: Lorella Notari e dott. Barbara Gallicchio (ASETRA), Raimondo Colangeli (SISCA), Clara Palestrini e dott. Manuela Michelazzi (AISEAB), Lieta Marinelli (Università), Pasqualino Santori (Comitato Bioetico per la Veterinaria), Elisabetta Finocchi (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali). ■
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26 Attualità Sicurezza alimentare
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Garantire la corretta applicazione dei principi HACCP Criticità ricorrenti nella relazione annuale sulla vigilanza e il controllo degli alimenti i sono alcune criticità ricorrenti nella vigilanza e nel controllo degli alimenti e delle bevande in Italia. Sono evidenziate dalla relazione annuale
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"Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia (2008)" appena pubblicata dal Dipartimento di sanità pubblica veterinaria, della nutrizione e degli alimenti. In particolare, "è necessario che sia garantita da parte degli operatori del settore alimentare
la corretta applicazione dei principi HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point). Infatti, le irregolarità riscontrate sono ancora numerose, nonostante che tali principi siano stati normati sin dal 1997". Per ovviare, il Dipartimento ritiene "necessario che le Associazioni
di categoria degli operatori del settore alimentare cooperino attivamente con i loro associati, soprattutto per quanto riguarda i principi di igiene generale".
I FLUSSI INFORMATIVI Un ulteriore aspetto critico riguarda la tempistica della trasmissione delle schede di rilevazione dei dati (non ancora trasmessi da alcune Regioni e/o Laboratori), così come l'uso di modulistica (il Modello A e il Modello B) ha messo in luce la necessità di aggiornamenti per avere informazioni più dettagliate. Si renderà quindi "necessario apportare definitivamente delle modifiche ai modelli A e B in uso, anche per ottimizzare i flussi informativi annuali relativi al controllo ufficiale dei prodotti alimentari. Questa esigenza, già emersa lo scorso anno, dovrà anche essere oggetto di incontri tecnici. Nonostante le iniziative intraprese a livello centrale, con alcune proposte di database condivisi, non si è assistito ad una adesione da parte di varie Regioni. Questo obiettivo dovrà essere necessariamente realizzato prevedendo una revisione dei sistemi informativi. Sarà pertanto necessario che le Regioni e Province Autonome cooperino fattivamente attraverso i tavoli tecnici e, soprattutto, nell'ambito della cabina di regia, che è stata istituita presso il Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, con la partecipazione delle regioni al fine di armonizzare i flussi informativi".
GLI OSA La diversificazione delle produzioni alimentari, in relazione ai differenti settori merceologici e alle dimensioni degli OSA, determina un non omogeneo grado di consapevolezza degli OSA (Operatori del Settore Alimentare) nelle modalità di applicazione dei sistemi di autocontrollo al fine di garantire la sicurezza dei prodotti. Nella valutazione dell’attività ispettiva effettuata dalle autorità competenti si conferma infatti una netta prevalenza di non conformità nell'ambito della igiene generale (prerequisiti), nell’applicazione del sistema HACCP e nella formazione del personale. Risulta quindi indispensabile prevedere un programma generale di formazione che coinvolga gli operatori addetti al controllo e gli OSA al fine di consentire una capacità di risoluzione efficace e definitiva delle non conformità, anche attraverso il corretto impiego dell'audit, strumento introdotto dai regolamenti del pacchetto igiene e non ancora utilizzato adeguatamente in tutto il territorio nazionale. La non adeguata applicazione dei sistemi di autocontrollo (prerequisiti - HACCP) si ripercuote anche nella ricorrenza di non conformità riscontrate nell'ambito dell’attività analitica di controllo dei prodotti alimentari finiti. Infatti, non si è in grado di applicare le efficaci azioni correttive sia in ambito microbiologico che in ambito chimico, essendo le non conformità prevalenti da ricondurre a scarsa igiene della lavorazione e ad inadeguato controllo delle materie prime, se non si realizza una corretta modalità di applicazione dei sistemi di autocontrollo. ■
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63° Congresso SCIVAC Dalle Associazioni
Gli atti congressuali prima del congresso Già disponibile il download del Cd “Traumatologia dei tessuti molli” “La disponibilità anticipata degli atti congressuali è una iniziativa che intendiamo consolidare - spiega Fulvio Stanga, direttore scientifico della Società Culturale Italiana Veterinari per Animali da Compagnia - una esperienza da ripetere, perché crediamo nella sua utilità. Il partecipante può disporre prima dell’evento delle relazioni e arrivare al congresso più
http://www.scivac.it/IMG/newsletter/ SCIVAC/Atti63Scivac2009Arezzo.pdf er chi è già iscritto al congresso SCIVAC “Traumatologia dei tessuti molli” (Arezzo dal 16 al 18 ottobre) gli atti congressuali sono disponibili in anticipo e sono scaricabili on line. Gli iscritti hanno ricevuto una comunicazione via posta elettronica con l’invito al download degli atti alla pagina: http://www.scivac.it/IMG/newsletter/ SCIVAC/Atti63Scivac2009Arezzo.pdf
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NELLA CITTÀ DI PETRARCA
con il 63°congresso arriva anche un’altra novità. “Per la prima volta andiamo ad Arezzo - spiega Stanga - dopo il cambio della tradizionale sede di Perugia, che ci ha ospitato per molti anni. Contiamo di trovare nella nuova sede aretina, una logistica più adatta ai nostri numeri, sempre in aumento, e alle nostre esigenze, dato che i nostri congressi sono sempre eventi quasi di tipo fieristico per la presenza di un’area espositiva sempre molto ampia, dove le aziende del nostro settore ci aggiornano sulle loro novità e sulle loro offerte. Saremo ad Arezzo anche nell’autunno del 2010”.
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preparato, seguire meglio le lezioni e anche la discussione. In più - prosegue Stanga - le nuove tecnologie consentono di scaricare gli atti congressuali e di riversarli sul portatile che, sempre più spesso, i colleghi tengono a portata di mano in sala, durante lo svolgimento delle relazioni. Senza contare tutte le opzioni rese possibili dal formato elettronico
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rispetto a quello cartaceo: dalla consultazione rapida alla selezione delle pagine. Nei congressi multisala e in quelli dove il numero di relatori è elevato, gli atti possono essere una sorta di guida congressuale per orientarsi fra tanti argomenti. Avere tutto in anticipo e non il giorno del congresso va sicuramente a vantaggio di una fruizione più piena e consapevole. È un modo per sfruttare al massimo le potenzialità formative e ricavare il massimo dal congresso”. Gli atti del congresso di Arezzo sono previsti su CD-Rom, invece che in formato cartaceo. Il Cd verrà consegnato al momento della registrazione. “Questo ci permetterà anche di contribuire alla riduzione dello spreco di carta - conclude Fulvio Stanga - e al rispetto dell’ambiente, per quanto ci è possibile”. ■
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Delegazioni Regionali SCIVAC Dalle Associazioni
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Dermatologia, Scivac Sicilia al traguardo dell'undicesimo corso Successo a Ragusa per la delegazione regionale al 25 al 27 settembre a Ragusa, la delegazione regionale Scivac Sicilia ha messo a segno un altro successo, accolto con tanto entusiasmo da parte dei partecipanti: il Corso teorico prati-
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co di dermatologia. Grazie all'ormai consolidata 'macchina organizzativa' Cremona-Sicilia e grazie anche alla chiarezza, disponibilità e bravura dei relatori, è stato archiviato con un bilancio decisamente positivo l'undicesimo Corso teorico pratico (dal 2005 ad oggi). Una chiara, precisa esposizione dei relatori
con un livello di interazione eccellente ha tenuto altissima l'attenzione dei Corsisti accorsi da tutta la Sicilia e dalla Calabria. Le esercitazioni pratiche con visione al microscopio prima e con l'allestimento dei preparati citologici poi hanno completato un Corso che, riteniamo, è stato in grado di fornire ai 30 parDa sin. Ernesto Turlà, Francesco Albanese, Massimo di Martino e Federico Leone. La Delegazione Scivac Sicilia dà appuntamento ai Colleghi il 15 novembre a Palermo con Marzia Possenti per parlare della visita clinica e la medicina comportamentale.
tecipanti tutti gli elementi di base per affrontare in maniera seria e maggiormente approfondita la visita dermatologica. Un ringraziamento va naturalmente ai relatori (Francesco Albanese e Federico Leone), allo Sponsor e alle Ditte Espositrici, nonché alle esercitatrici (Alessandra Villanti e Chiara Caporali). E la Delegazione Sicilia è tornata subito al lavoro per gli eventi 2010... ■
LE PROSSIME DATE e delegazioni regionali della Scivac sono pronte ad affrontare un autunno carico di aggiornamento, dal Nord al Sud della Penisola. Queste le date da annotare: • 25 Ottobre Delegazione SCIVAC Valle d'Aosta - Villair di Quart (AO) Emergenza o non emergenza - Paolo Gaglio; • 8 Novembre Delegazione SCIVAC Calabria - Rende - Cosa c'è di Nuovo nella diagnosi, prognosi e terapia dei disordini infiammatori cronici dell'apparato gastroenterico dei piccoli animali - Ugo Lotti; • 8 Novembre Delegazione Regionale SCIVAC Abruzzo - Città Sant'Angelo (PE) - Diagnosi e prevenzione della FIP- Saverio Paltrinieri; • 15 Novembre Puglia - Bari - Elementi per un corretto approccio clinico e terapeutico della malattia cardiovascolare - F. Migliorini; • 15 Novembre Sicilia - Palermo - La visita clinica e la medicina comportamentale - Marzia Possenti; • 15 Novembre Veneto - Monastier (TV) Ematologia un gioco di luci e colori Silvia Tasca.
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Delegazioni Regionali SCIVAC Dalle Associazioni
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Debutta la Coppa Italia Veterinaria Final four dal 6 all'8 dicembre 2009
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gliori risultati (a parità di risultato, le reti in trasferta valgono doppio). Al secondo turno è stata ammessa d'ufficio l'Emilia Romagna, campione d'Italia in carica. Il Comitato Organizzatore: Ezio Abrami (Lombardia), Roberto Cavallin (Lazio), Carlo Crotti (Umbria), Nicola De Luca (Abruzzo), Proto Doro (Sardegna), Stefano Ferrarini (Triveneto), Sandro Girolimini (Marche), Giuseppe Lucibelli (Campania), Maurizio Pugliesi (Piemonte), Davide Rosetti (Emilia Romagna) e Amedeo Sonnacchio (Puglia). ■
degna - Piemonte Sabato 3 ottobre - Ca' Bianca di Chioggia (VE) - ore 16,00 Triveneto - Lombardia Sabato 3 ottobre - Roma - ore 20,30 Lazio Campania Domenica 4 ottobre - Polignano a mare (BA) - ore 11,00 Puglia - Abruzzo Domenica 4 ottobre - Montefranco (TN) - ore 11,00 Umbria - Marche Le gare di ritorno si disputeranno, a campi invertiti, sabato 17 e domenica 18 ottobre. Passeranno il turno le squadre che nella doppia sfida (andata-ritorno) conseguiranno i mi-
IG NOBEL PRIZE ALLA VETERINARIA i sono anche due ricercatori veterinari fra i vincitori dell'edizione 2009 dell'Ig Nobel Prize. Sono Catherine Bertenshaw e Peter Rowlinson dell'Università di Newcastle-Upon Tyne (UK), autori dello studio Exploring Stock Managers' Perceptions of the Human-Animal Relationship on Dairy Farms and an Association with Milk Production. La ricerca rivela che le vacche da latte alle quali viene attribuito un nome producono più latte dei capi che non ce l'hanno, ben 258 litri in più. Il riconoscimento, ritirato il 1 ottobre in Svezia da Rowlinson, premia l'analisi sui risvolti del rapporto uomoanimale sulla performance produttiva. La ricerca è centrata sulla percezione che i capi da latte hanno dell'uomo e sulla tesi che gli animali che temono la presenza umana sono meno produttivi. Bertenshaw e Rowlinson hanno investigato le condizioni di vita di oltre 500 allevamenti inglesi, scoprendo che solo il 21% degli allevatori è consapevole del fatto che le mucche da latte possono avere paura della presenza umana. Gli "Ig Nobel Prizes" nascono nel 1991 come parodia del Premio Nobel, tuttavia si sono affermati nel tempo per il valore attribuito alle ricerche più originali in svariati settori disciplinari (dalla letteratura, alla fisica, alla biologia, dalla sanità pubblica alla veterinaria) segnalando ogni anno all'intellighenzia internazionale le dieci principali conquiste del sapere che "prima fanno ridere, ma subito dopo fanno pensare".
C a prima edizione della "Coppa Italia Veterinaria" è iniziata il 3 ottobre. Undici le rappresentative regionali dei medici veterinari che si contenderanno il trofeo nazionale. Quasi 300 i colleghi in campo e 22 partite da giocare. La competizione, sottolineano gli organizzatori, ha come obiettivo principale "l'aggregazione e l'amicizia dei colleghi al di fuori del mondo professionale".
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La manifestazione, patrocinata dalla Fnovi, potrà essere seguita sul www.calcioveterinari.eu nella sezione dedicata alla Coppa Italia. La manifestazione tricolore è articolata in due turni ad eliminazione diretta ed una final four che si disputerà dal 6 all'8 dicembre 2009 al Centro Preparazione Olimpica Acqua Acetosa "Giulio Onesti" - Roma. Questi gli abbinamenti e le date del primo turno: Sabato 3 ottobre - Alghero - ore 15,30 Sar-
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MEDICINA D’URGENZA Cremona, 14/18 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC
Cremona, 30 Novembre - 01 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento ECM: In fase di accreditamento RESPONSABILE SCIENTIFICO Fabio Viganò, Med Vet, Milano
DIRETTORE E RELATORE Gert Ter Haar, DVM, PhD, Dipl ECVS, Utrecht (Olanda) ISTRUTTORE Davide De Lorenzi, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVCP, Padova ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) QUOTE Soci SCIVAC: € 380,00 + IVA 20% Non soci: € 530,00 + IVA 20%
CHIRURGIA 1 Cremona, 09/12 Dicembre 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Guido Pisani, Med Vet, Luni Mare, Ortonovo (SP)
La quota comprende la cena di Lunedì sera RELATORI Luca Formaggini, Med Vet, Dormelletto (VA) Daniela Murgia, Med Vet, Dipl ECVS, Bologna Guido Pisani, Med Vet, Luni Mare, Ortonovo (SP) Fabio Sangion, Med Vet, Treviso ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 550,00 + IVA 20% Non soci: € 700,00 + IVA 20%
RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Chiara Valtolina, Med Vet, PhD, MRCVS, Hatfield (UK) Fabio Viganò, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00+ IVA 20%
30 Calendario attività Dal 16 ottobre al 21 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC
16-18 OTT SEMINARIO SIVAE
18 OTT INCONTRO SIDEV / SIMEF
18 OTT 18 OTT 23 OTT
SEMINARIO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI E ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA E ASL CREMONA INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA
25 OTT
63° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - TRAUMATOLOGIA DEI TESSUTI MOLLI - Centro Affari E Convegni, Arezzo - VIA LAZZARO SPALLANZANI - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ECOGRAFIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CONTROVERSIE IN DERMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 4 Crediti - Per info: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it IL SETTORE DELLA PRODUZIONE DELLA CARNE E LA MEDICINA VETERINARIA DEL III° MILLENIO: EFFICACIA ED EFFICIENZA DEL SERVIZIO - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Rich. Accreditamento - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it EMERGENZA O NON EMERGENZA. QUESTO È IL PROBLEMA: RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC VENETO
IL FURETTO CHIRURGIA E MEDICINA DI BASE - “Hotel Courtyard by Marriot” Tessera (VE) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
4-7 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
6-7 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.
MASTERCLASS AO AVANZATO SULLE OSTEOTOMIE CORRETTIVE - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI APPROFONDIMENTO - PROBLEMI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI, PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
25 OTT
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA
8 NOV INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO
DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
12-14 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Date evento modificate.
CORSO DI ECOGRAFIA AVANZATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
12-14 NOV
CORSO SCIVAC
CORSO DI CITOLOGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO SIVAE
“AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it METODICHE MANUALI: COSA C’È DI NUOVO? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it RUOLO DELLA RADIOLOGIA TORACICA NEL PAZIENTE CARDIOPATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CITOLOGIA FUORI DALL’ORDINARIO: LAVAGGI BRONCO ALVEOLARI, CITOLOGIA GASTROENTERICA E DELLE MASSE SPINALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE - Bari, Sheraton Hotel - VIA CARDINALE AGOSTINO CIASCA 9 - ECM: Richiesto Accreditamento Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
8 NOV
14-15 NOV 14-15 NOV 15 NOV 15 NOV 15 NOV 15 NOV 15 NOV 16-17 NOV 16-18 NOV 17-20 NOV 18-20 NOV 20-21 NOV 21-22 NOV 21 NOV 21 NOV
INCONTRO GRUPPO FR INCONTRO SVIDI INCONTRO SICIV
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
EMATOLOGIA UN GIOCO DI LUCI E COLORI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI PALERMO CORSO SCIVAC
LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE - Palermo - ECM: 3 Crediti - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
CORSO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA CORSO SCIVAC / SISCA
INCONTRO SIOVET
INCONTRO SIMIV
INCONTRO
CORSO AVANZATO INTENSIVO - INTERPRETAZIONE DI PREPARATI CITOLOGICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Abitart Hotel, Roma - Via Pellegrino Matteucci, 10/20 - ECM: 14 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: I PARTE - RADIOLOGIA DENTALE E PARODONTOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO: UNA SFIDA PER LA MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi EV Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO SISCA - PRESCRITTORE NEI PROGETTI DI PET THERAPY - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO MULTIMODALE ALL’ARTROSI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it TERAPIE IN MEDICINA CANINA: COSA C’È DI NUOVO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SOCIETÀ SPECIALISTICHE SIRE E SIOCE - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 33 | 2009
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 5 ottobre 2009
SOLUZIONI
Risposta corretta: b) Incontro SIVE della Macroregione Centrale: “Odontostomatolgia, nutrizione e alimentazione del cavallo” Perugia, Maggio 2006
QUIZ 1
a 20% del peso vivo adulto b 10% del peso vivo adulto c 5% del peso vivo adulto
a I1/1; C0/0; P2/2; M3/3 b I2/1; C0/0; P3/2; M3/3 c I2/1; C1/1; P3/2; M3/3 d I1/1; C0/0; P1/1; M3/3 e I2/2; C0/0; P3/2; M3/3
QUIZ 2
2. Quale è la corretta formula dentale del coniglio nano?
Risposta corretta: c) SIVAE: Delegazione Regionale Piemonte, Alessandria Febbraio 2006
1. Il peso vivo di un puledro alla nascita è pari a: