la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
33 2011
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 8, numero 33 dal 3 al 9 ottobre 2011
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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DISSERVIZI NELLA POSTA ELETTRONICA
PRENDE FORMA L’ANVUR
MEDICINA D’URGENZA A MONTESILVANO
CONTANTI ASSEGNI E LIBRETTI
AUTOPSIE ANCHE IN FRIULI
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BREVI
GROUPON E IL BREAK EVEN POINT
ATENEI Il decreto sul commissariamento degli atenei, approvato dal Consiglio dei Ministri, definisce i parametri di sostenibilità finanziaria degli atenei. Monitoraggio costante della situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Gli atenei dovranno garantire un'offerta formativa di alto livello, senza dover ridurre gli investimenti sulla formazione.
MANUALE Il manuale "Procedure per l'esecuzione dei controlli nella movimentazione comunitaria di cani e gatti" è on line sul sito della Fnovi e della Farnesina. La pubblicazione è realizzata da FNOVI, LAV e Ministero della Salute. Il Ministero degli Esteri ne pubblica anche la traduzione in inglese. Il Ministro Frattini chiederà il coinvolgimento di Europol per combattere il traffico di cuccioli.
281 Riguardano le definizioni di legge i primi emendamenti al testo di riforma della 281. Modificata la definizione di animale d’affezione e di cane di comprovata pericolosità, soppresso il cane libero accudito. Internet ricompreso nelle attività economiche, servizio veterinario pubblico organizzato in presidi multizonali.
ANTIBIOTICI L’Agenzia europea per i medicinali ha pubblicato il rapporto Trends in the sales of Veterinary antimicrobial agents in nine European countries (2005-2009). È il primo documento nel suo genere. Tetracicline, penicilline e sulfamidici sono le tre principali classi di antibiotici venduti. Sono più dell’80% delle vendite nei nove Paesi oggetto d’indagine. www.ema.europa.eu
SISTRI Il termine di entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) è il 9 febbraio 2012. Lo prevede la Legge 14 settembre 2011 (Manovra bis). Il Ministero dell’Ambiente si impegna a semplificare il Sistema. Previsto anche un test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti.
WEST NILE Unità di crisi in Sardegna per evitare il diffondersi della West Nile. L’Assessorato alla Sanità ha fatto il punto della situazione con Asl e IZS. Disinfestazioni intensificate e azioni di educazione sanitaria. È la prima volta che la malattia viene accertata in Sardegna. Informativa del Ministero della Salute alla Commissione Europea.
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SCHEMA DI DECRETO
Sancita l’unione tra IZS e le “ex” Facoltà Il riordino degli enti vigilati dal Ministero della Salute stringe i legami fra gli Atenei e il SSN A PAGINA 3
Groupon, attaccato da tutte le professioni sanitarie, parla di “campagna mediatica” e di “motivazioni pretestuose, mirate a difendere solo gli interessi dei propri iscritti senza prendere in minima considerazione il benessere della collettività”. Nel suo comunicato ufficiale, Groupon ce l’ha con i medici, dopo che la Fnomceo si è rivolta all’Antitrust e ha chiesto l’intervento del NAS. I primi a lamentare il low cost sanitario sono stati i dentisti dell’ANDI. Poi è arrivato il nostro turno, quando hanno fatto la loro comparsa le prime visite a “coupon”. L’ANMVI ha interessato il Ministro Fazio e destato l’attenzione delle associazioni dei consumatori, più diffidenti di quanto Groupon non voglia far credere. La nostra Associazione si è chiesta pubblicamente se questo modello di business sia applicabile alla sanità, senza distinguo con la ristorazione, i massaggi, i viaggi, gli sconti al cinema. Non è questione di etica (non solo), ma di “appropriatezza delle cure”, si direbbe in umana. E perché non dirlo in veterinaria? Basta fare due passi nella legge sul commercio elettronico e nel codice del consumo per non sentirci a nostro agio. La presta-
zione medico veterinaria non si presta, allo stato, ai metodi correnti dei gruppi d’acquisto. Scrive la FNOVI che nelle situazioni di crisi economica, l’unico sistema è dimostrare la convenienza economica che deriva dai comportamenti professionali, decorosi e corretti. La gestione economica di una struttura veterinaria, il management, i costi, i bilanci, gli investimenti, il break even point e “tutto quanto concerne il profilo economico della nostra professione, deve far parte oggi della formazione del medico veterinario”. Groupon sostiene di lavorare con medici “che operano in strutture in cui sono applicati i tariffari ritenuti idonei per la loro professione” e aggiunge: “Tutte le offerte che vengono pubblicate sulla nostra piattaforma – dicono - vengono sottoposte preliminarmente ad un rigido iter qualitativo finalizzato a verificare la serietà del professionista, la qualità della struttura e naturalmente il valore dei servizi proposti, determinato a partire dai tariffari indicativi che gli stessi professionisti utilizzano abitualmente”. O gestiamo la nostra professione o qualcuno la gestirà per noi. Può essere breve il passo dal break even point al default. ■
TANTO RUMORE PER POCO DURANTE L’ULTIMA MANOVRA ECONOMICA SI È PARLATO MOLTO DI PROFESSIONI REGOLAMENTATE COME PROBLEMA DA RISOLVERE PER RIAVVIARE LO SVILUPPO DEL PAESE. Si era arrivati anche ad ipotizzare la possibile chiusura degli Ordini in quanto strumento di lobby contro la liberalizzazione del mercato dei servizi professionali. Da qui si è passati ad una revisione del sistema ordinistico con principi enunciati, revisione stralciata poi dalla manovra se non per alcuni aspetti, e rinviata agli Ordini per un loro adeguamento agli stessi entro un anno o forse più. La riforma delle professioni negli ultimi venti anni più volte è arrivata sul punto di essere approvata ma poi alla fine è sempre naufragata nel nulla. Siamo un paese che non ha il coraggio dei cambiamenti e delle evoluzioni, sempre arroccati a norme e sistemi spesso arretrati se non arcaici. Così anche questa volta si è fatto tanto rumore per poco. Tutto sostanzialmente resterà come prima. Gli Ordini continuano ad esistere, l’accesso alle professioni resta libero tranne per i notai ed i farmacisti che mantengono il numero chiuso, i compensi sono pattuiti con il cliente anche in deroga ai tariffari minimi, la pubblicità informativa è libera, le società di capitali non sono previste, la formazione continua è sempre obbligatoria, non gli ECM. Unici cambiamenti: ai tirocinanti deve essere corrisposto un compenso equo ed i professionisti non saranno più giudicati dagli ordini ma da organi staccati. Unica cosa decisa nel testo della manovra è l’obbligo per tutti i liberi professionisti di una polizza di Responsabilità Civile, polizza che ANMVI propone già da anni ai Medici Veterinari nel loro interesse ed a garanzia dei loro clienti.
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SSN Attualità
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Il riordino degli enti vigilati è una vera svolta Stretti i legami tra IZS e Facoltà. Una Scuola nell’ISS si rende necessaria l’investitura di una figura UNA SCUOLA PER valenaltamente qualificata e di riconosciuta IL PERSONALE SSN za professionale. È previsto, quindi, che il Di-
l 22 settembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che riorganizza gli Istituti Zooprofilattici e l’Istituto Superiore di Sanità. Il provvedimento è stato proposto dal Ministro della Salute, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e si richiama alla legge 4 novembre 2010, n. 183 che delega il Governo alla riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della Salute. Lo scopo è di “conseguire, attraverso un riordino strutturale, economie nell’attività di amministrazione, gestione e controllo, nonché di incrementare e migliorare la qualità dei servizi resi”. Tutte le operazioni di riordino non prevedono nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
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ra i criteri di riorganizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità, è prevista la realizzazione della Scuola superiore della sanità pubblica, “quale articolazione interna dell’Istituto”. Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la Scuola si occuperà di attività di formazione, perfezionamento e aggiornamento sulla salute pubblica e sull’organizzazione sanitaria rivolta al personale del SSN e agli enti di promozione e tutela della salute. Le linee programmatiche della formazione vengono fissate dal Ministro della salute, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni.
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RIORDINO IZS Lo schema di decreto approvato da Palazzo Chigi riorganizza e razionalizza gli Istituti Zooprofilattici per incrementare e migliorare la qualità dei servizi, attraverso la ristrutturazione e il risparmio. Tutte le iniziative vanno infatti attuate senza aumentare le risorse finanziarie disponibili. Il Capo IV (articoli da 7 a 9) disciplina il riordino degli IZS, enti sanitari di diritto pubblico, a carattere prevalentemente interregionale, che svolgono, quali strumenti tecnici dello Stato, delle Regioni e delle Province autonome, attività di ricerca scientifica sperimentale veterinaria ed attività di accertamento dello stato sanitario degli animali provvedendo, in particolare, ad assicurare la sorveglianza epidemiologica, l’effettuazione di ricerche di base e finalizzate, la formazione del personale, il supporto di laboratorio, la diagnostica nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti, e le attività correlate alla sicurezza alimentare. Tali Istituti, con le loro 10 sedi centrali e 90 sezioni diagnostiche territoriali, costituiscono una struttura sanitaria integrata, in grado di assicurare al Servizio sanitario nazionale un’articolata rete di servizi per verificare la salubrità degli alimenti e per realizzare le azioni di polizia veterinaria e di difesa sanitaria del patrimonio zootecnico, anche ai fini della salvaguardia della salute dell’uomo.
e al Diploma di Specializzazione, unico titolo riconosciuto per l’accesso ai ruoli del Servizio sanitario nazionale. Inoltre, gli studenti iscritti alle scuole di specializzazione in medicina veterinaria non vengono in alcun modo remunerati per la loro attività”. La relazione tecnica sottolinea anche che “nelle Facoltà di Medicina Veterinaria viene svolta attività di ricerca in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare che ha rilevanti ricadute applicative anche sul Servizio Sanitario Nazionale. I molteplici rapporti intercorrenti tra SSN e le Facoltà di Medicina Veterinaria che derivano da norme nazionali e locali che individuano e caratterizzano compiti e competenze coinvolgenti queste istituzioni dovrebbero essere interconnesse sia direttamente che indirettamente”.
IZS E FACOLTÀ
SPECIALIZZANDI
Tra le novità è previsto un coordinamento e una razionalizzazione di attività e servizi delle ex facoltà di medicina veterinaria, Izs e delle altre strutture del Ssn. Il personale degli IZS potrà svolgere attività didattica nei corsi di laurea in Veterinaria, nelle scuole di specializzazione e nei dottorati di ricerca per attivare una collaborazione tra le due istituzioni. Fino ad ora, le ex Facoltà di Medicina Veterinaria non avevano alcun tipo di relazione istituzionale con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, quali le Aziende sanitarie locali e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Il decreto aggiunge quindi un comma (6bis) all’articolo 1 del DLvo 270/1993 per “procedere ad un coordinamento e ad una razionalizzazione delle attività e dei servizi espletati dalle ex Facoltà di medicina veterinaria, dagli Istituti Zooprofilattici e dalle altre strutture del Servizio sanitario nazionale”. “Tale situazione - si legge nella relazione illustrativa del decreto - è in contraddizione con la circostanza che nelle Facoltà di Medicina` Veterinaria avviene la preparazione dei Medici Veterinari fino alla laurea
L’interrelazione esistente in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria tra Servizio Unitario Nazionale, IZS e Facoltà di Medicina veterinaria concorre alla preparazione degli specializzandi delle scuole già attive presso le varie Facoltà, e di quelle in via di definizione. L’attività di docenza nei Corsi di Specializzazione attivati è garantita senza l’erogazione di contributi per gli Enti locali e nazionali di riferimento o da parte degli stessi. ln virtù del nuovo ordinamento didattico delle Scuole dell’area veterinaria, il SSN e gli IZS vengono chiamati in causa, attesa l’attività didattica pratica degli specializzandi presso sedi e laboratori appropriati delle AA.SS.LL. ed IZS medesimi, tanto che queste strutture potrebbero avvalersi del supporto collaborativo degli specializzandi.
ATTIVITÀ DIDATTICA Le recenti leggi nazionali in materia di obbligo, da parte dei Veterinari del SSN, di soccorso e cura degli animali investiti, ove necessario, vengono riferiti negli ospedali veterinari di-
dattici per le cure specialistiche in modo da completare l’iter sanitario. A tal fine si prevede la possibilità, per il personale in servizio presso gli Istituti Zooprofilattici sperimentali, in considerazione delle specifiche professionalità ivi presenti, di svolgere attività didattica nei corsi di laurea in medicina veterinaria, nelle scuole di specializzazione e nei dottorati di ricerca. Tale previsione si colloca nell’ottica di attivare una concreta collaborazione tra le due istituzioni.
BORSE DI STUDIO Viene prevista la possibilità di erogare borse di studio per gli studenti che frequentano le scuole di specializzazione, o i master di area veterinaria, nonché la possibilità della partecipazione, degli stessi studenti, ai progetti di ricerca svolti dagli Istituti medesimi. Tale norma non prevede ulteriori oneri, né minori entrate per il bilancio dello Stato.
VERIFICHE In conformità ai criteri ispiratori della riduzione delle spese e dei costi di funzionamento, il Ministero della salute effettuerà delle verifiche anche sulle risorse eventualmente erogate agli Istituti, diverse da quelle assicurate a carico dolo Stato tramite il Fondo sanitario nazionale e a carico del Ministero stesso (ad esempio per il finanziamento di corsi di formazione in materia veterinaria).
DG VETERINARIO Nel Consiglio di Amministrazione, il rappresentante designato dal Ministro della salute sia scelto tra personale particolarmente qualificato nelle materie di attività degli IZS. La procedura per la nomina del Direttore Generale prevede il possesso di specifici requisiti. Infatti, l’importanza dell’attività e per la specificità dei ruolo rivestito, nonché per i settori di operatività e di confronto del Direttore, che investono ambiti nazionali ed internazionali,
rettore Generale, che ha la rappresentanza legale dell’istituto, la gestione e la direzione dell’attività scientifica dello stesso, debba essere un medico veterinario di comprovata esperienza a livello nazionale ed internazionale. La nomina è effettuata dalla Regione dove ha sede l’Istituto, d’intesa con il Ministro della salute e, nel caso di Istituti interregionali, di concerto tra le Regioni interessate, d’intesa con il Ministro della salute. In assenza di intesa, al fine di assicurare il funzionamento dell’ente, provvede, previa diffida, il Ministro della salute. Ai fini della nomina, si provvede ai sensi dell’art. 3-bis del decreto legislativo 502/1992: “con tale procedura si garantisce un assetto coerente con la naturale indipendenza dell’organo di direzione dell’attività scientifica, nonché un miglior raccordo fra le attività del Ministero e dell’Istituto, divenendo il Direttore Generale interlocutore diretto dell’Amministrazione”. Il Direttore Generale è coadiuvato da un Direttore amministrativo e da un Direttore sanitario medico veterinario, al quale è attribuita la gestione delle attività di ricerca dell’Istituto.
NOMINE O COMMISSARIAMENTO Le Regioni si conformeranno al riordino degli IZS entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. All’adozione delle norme regionali di adeguamento, le Regioni procederanno alla nomina dei direttori generali e, in mancanza si applica il principio costituzionale del “potere sostitutivo”: il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente per materia, anche su iniziativa delle Regioni o degli enti locali, assegna all’ente interessato un congruo termine per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, il Consiglio dei ministri, sentito l’organo interessato, su proposta del Ministro competente o del Presidente del Consiglio dei ministri, adotta i provvedimenti necessari, anche normativi, ovvero nomina un apposito commissario.” Il decreto aggiunge che, in caso di mancata costituzione degli organi istituzionali, il Presidente della Regione, d’intesa con il Ministro della Salute, nomina un commissario straordinario che provvede alla ricostituzione degli organi.
STATUTO DEGLI IZS Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore
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4 Attualità SSN delle disposizioni regionali di adeguamento, ciascun Istituto provvede alla revisione dei propri statuti. Lo statuto è approvato dalla Regione in cui l’istituto ha sede legale, su conforme parere delle regioni e province autonome competenti in caso di istituti interregionali. Qualora il consiglio di amministrazione non provveda, il Presidente della Regione, d’intesa con il Ministro della Salute nomina un commissario ad acta che provvede alla revisione dello statuto dell’ente.
CENTRI DI REFERENZA Una quota parte dei finanziamenti dei quali gli Istituti sono destinatari deve essere utilizzata per l’attività di ricerca dei propri Centri di referenza nazionale. Tali Centri sono “strumenti operativi di elevata e provata competenza che svolgono attività specialistiche nei settori della sanità animale, dell’igiene degli alimenti e dell’igiene zootecnica. Rappresentano veri e propri centri d’eccellenza per l’intero Sistema sanitario nazionale, oltre che per le Organizzazioni internazionali con le quali collaborano. Essi attuano, attraverso forme di collaborazione diverse, programmi dì cooperazione per favorire lo sviluppo di competenze scientifiche avanzate in quei Paesi che desiderano compiere concreti sforzi di crescita ed innovazione”.
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dificando il proprio regolamento di organizzazione e di funzionamento.
CDA E DIRIGENZA Il decreto interviene sul Consiglio di amministrazione dell’ISS, che sarà nominato dal Ministro della Salute. Il Cda sarà composto dal Presidente e da quattro componenti così designati: due esperti indicati dal Ministro della Salute (in precedenza erano tre), un esperto designato dalla Conferenza Unificata Stato Regioni (erano due) e un esperto designato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca. Soppressa la designazione di un rappresentante dell’ANCI. Un dirigente amministrativo dell’Istituto espleterà le funzioni di segreteria. Fra i criteri di riorganizzazione figura anche la razionalizzazione degli uffici di livello dirigenziale generale e non generale, procedendo alla riduzione in misura non inferiore al 30% in relazione a quanto previsto dalla Legge Finanziaria del 2007 (in misura non inferiore al 10 per cento di quelli di livello dirigenziale generale ed al 5 per cento di quelli di livello dirigenziale non generale). Da riorganizzare anche gli uffici con funzioni ispettive e di controllo. Le strutture tecnico-scientifiche e amministrative che svolgono compiti similari saranno fuse e gli organi deputati alle attività di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, verranno riorganizzati.
RIORDINO DELL’ISS Per conseguire gli obiettivi della legge 4 novembre 2010, n. 183, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, l’Istituto Superiore di Sanità provvede al proprio riordino, mo-
PERSONALE ISS L’Istituto dovrà anche ridurre le dotazioni organiche del personale di supporto (gestione delle risorse umane, sistemi informativi, ser-
RACCORDO FRA IZS E FACOLTÀ ra le novità principali del decreto di riordino degli IZS figura il coordinamento con le “ex facoltà di medicina veterinaria”. Perché “ex”? La Legge 240/2010 (Riforma Gelmini) ha previsto in tempi relativamente rapidi, una radicale riorganizzazione delle tradizionali strutture universitarie, attraverso accorpamenti e razionalizzazioni. “Non posso sottacere il problema conseguente alla Riforma Gelmini e della scomparsa delle Facoltà mediche” - aveva detto mesi fa il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, prefigurando quanto si realizza ora nello schema di decreto approvato dal Governo il 22 settembre. “Si potrà - aveva spiegato il Ministro Fazio - avere una Scuola solo in presenza di più Dipartimenti”. In sintesi, le Facoltà che non hanno un numero sufficiente di Dipartimenti rischiano di essere smembrate e di vedersi accasate altrove. Fazio quindi riferiva di aver già preso contatti con Massimo Castagnaro, del Consiglio Superiore di Sanità e con il Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli e di aver “ipotizzato una soluzione ancora da esaminare e da sviluppare, che prevede di aumentare la massa critica”. “Si potrebbe pensare - anticipava il Ministro - ad una convenzione-quadro per i Dipartimenti Universitari di Veterinaria con gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali”. E, oltre alla “massa critica”, si potrebbe “dare la possibilità - ha aggiunto Fazio - di disporre di borse di studio da assegnare agli studenti delle Scuole di Specialità”. Si tratterebbe inoltre di “un soggetto che si potrebbe convenzionare con strutture pubbliche e private per le attività di clinica veterinaria”.
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vizi manutentivi e logistici, affari generali, provveditorati e contabilità) in modo da assicurare che non ecceda comunque il 15 per cento delle risorse umane complessivamente utilizzate da ogni amministrazione; il tutto mediante processi di riorganizzazione e di formazione e riconversione del personale addetto a queste funzioni, che consentano di ridurne il numero in misura non inferiore all’8 per cento all’anno fino al raggiungimento del limite predetto. Da riallocare il personale da adibire a funzioni prevalenti potenziando, senza oneri aggiuntivi, le strutture che offrono servizi a terzi.
ESPERTI ISS Il decreto prevede la riduzione, entro il limite massimo di sei unità, del numero degli esperti ai quali il Presidente dell’ISS può conferire incarichi, “nelle materie nelle quali non siano disponibili all’interno dell’istituto adeguate professionalità”.
VIGILANZA Lo schema di decreto disciplina la funzione di vigilanza sugli enti vigilati, fatta eccezione per gli IZS. Sugli altri enti (il decreto riordina anche Agenas e Lega Italiana Lotta ai Tumori). La vigilanza, attribuita al Ministero della salute, si estrinseca nel potere di emanare atti di indirizzo e direttive nelle materie afferenti ai compiti e alle funzioni istituzionali degli enti medesimi, nonché nel potere di controllo sulla gestione e sull’attività svolta. La funzione di vigilanza può essere esercitata anche tramite ispezioni e verifiche disposte dal Ministro della salute e mediante richiesta di atti, documenti e ulteriori informazioni su specifiche materie di particolare rilevanza. Le deliberazioni di adozione dei regolamenti di amministrazione e contabilità, andranno trasmesse al Ministero della salute per l’approvazione. Le deliberazioni sono approvate di concerto con il Ministero delle Finanze e del Dipartimento della funzione pubblica per le materie ■ di rispettiva competenza.
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6 Legale Sentenze
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Va risarcito il professionista per i disservizi nella posta elettronica Una sentenza anticipa principi che entreranno in vigore nel 2012 RISARCIMENTO Il Giudice di Pace ha disatteso le tesi difensive avversarie. Appurata la grave negligenza del gestore telefonico sia nel proporre un servizio tecnico incompatibile con le esigenze dell’utente, sia nell’inadeguato e non tempestivo intervento nella riparazione dei guasti, ne deriva che la clausola contrattuale invocata dalla difesa avversaria non potrà trovare applicazione. Si ricordi peraltro che l’Autorità Garante delle Comunicazioni ha adottato il nuovo regolamento in materia di indennizzi applicabili nella definizione delle controversie tra utenti e operatori telefonici che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2012 recante - tra l’altro gli importi da indennizzare agli utenti in caso
na sentenza emessa a luglio dal Giudice di Pace di Treviso anticipa gli orientamenti che l’Autorità Garante delle Comunicazione farà entrare in vigore nel 2012 con apposito regolamento. La sentenza attiene alla responsabilità del gestore telefonico e ai danni che può causare all’attività del cliente libero professionista.
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IL CASO Un libero professionista, dal 2004 aveva in corso con una società telefonica un contratto di fornitura linea telefonica e di servizio internet. Il professionista aveva divulgato il proprio l’indirizzo di posta elettronica attraverso la corrispondenza cartacea ed elettronica nonché aveva comunicato detto indirizzo ai vari colleghi, clienti e uffici pubblici. Oltre a detto indirizzo lo studio del professionista aveva dato in uso ai collaboratori altri due indirizzi di posta elettronica. Nel 2009, il professionista veniva contattato telefonicamente dal servizio clienti della società telefonica con cui era in essere il contratto di fornitura telefonica e internet. La società gli proponeva una modifica al contratto di fornitura dei citati servizi, precisamente da contratto a consumo a contratto con canone fisso e, contestualmente, una maggiore velocità di navigazione in internet. Durante la trattativa svoltasi con il servizio clienti della società telefonica, il professionista si preoccupava di richiedere sia telefonicamente che via e-mail, che l’accettazione dell’offerta commerciale non implicasse alcun mutamento dei suoi attuali recapiti telefonici, fax e - naturalmente - dei tre indirizzi di posta elettronica in uso dal 2004 nello studio professionale. Avuta conferma in tal senso sia telefonica che via e-mail, il nostro aderiva alla offerta commerciale.
L’E-MAIL Poco dopo che il gestore telefonico aveva comunicato per iscritto al cliente di avere operato la trasformazione della connessione inter-
net a maggior velocità, improvvisamente l’accesso alle tre caselle di posta elettronica usate dal professionista e dai collaboratori del suo studio risultava impossibile. A seguito di tempestiva segnalazione e ripetuti solleciti al servizio guasti del gestore telefonico, il professionista apprendeva che la nuova linea proposta non era in grado di supportare le vecchie caselle di posta elettronica, con la conseguenza che tutte le caselle e-mail preesistenti erano state soppresse dal gestore telefonico all’atto dell’adeguamento della linea telefonica, senza - naturalmente - dare alcun preavviso al cliente. Nonostante ripetute richieste di intervento, il gestore tardava a rispondere al cliente e dopo tre mesi il gestore riattivava solo una delle tre caselle di posta elettronica in uso allo studio professionale che nel frattempo aveva aperto un nuovo account di posta elettronica per la propria attività.
DANNI Il professionista, dopo avere esperito infruttuosamente il tentativo obbligatorio di conciliazione citava in giudizio il gestore telefonico chiedendo il risarcimento dei seguenti danni: danni da ritardo della riparazione del guasto rispetto agli standard previsti nel contratto di abbonamento; danno per la sospensione del servizio di posta elettronica; rifusione delle spese sostenute dall’attore per il rifacimento di carta intestata a seguito del mutamento degli indirizzi di posta elettronica e per il costo di intervento di un tecnico informatico per configurare un nuovo account di posta elettronica nei pc del proprio studio professionale; danno conseguente alla mancata tempestiva lettura e risposta dei messaggi e-mail inoltrati alla casella e-mail durante tutto il periodo di soppressione della stessa protrattosi per oltre tre mesi. Il gestore telefonico si difendeva chiedendo il rigetto delle domande attore o, in subordine di limitare il risarcimento all’indennizzo previsto nelle condizioni generali del servizio internet pari a 5,00 € per ogni giorno lavorativo fino ad un massimo di 100,00 €.
di disservizi. Per le ipotesi di sospensione o cessazione di servizi relativi ad utenze “affari” detto regolamento prevede un indennizzo da erogarsi automaticamente dal gestore pari a € 15,00 al giorno. Ulteriore profilo di danno derivante dall’inadempimento colposo del gestore telefonico è costituito dal fatto che il professionista, vista la necessità di continuare a comunicare con clienti, colleghi e uffici pubblici con mezzi alternativi alle tre caselle e-mail soppresse, nella acquisita consapevolezza che i tempi di ripristino da parte del gestore sarebbero stati lunghi, ha dovuto chiedere l'intervento di un tecnico che procedesse all’attivazione di indirizzi email alternativi, per sé, e per i propri collaboratori. ■
È omessa custodia anche se c’è concorso di colpa nell’incidente proprietari di cani devono tassativamente monitorare "in ogni momento gli spostamenti" dei loro animali. Parola di Cassazione che sottolinea come "il proprietario di un cane è tenuto a controllarlo in ogni momento, al fine di evitare che si creino situazioni di pericolo per i terzi, ed è in particolare tenuto a controllare i movimenti e gli spostamenti dell'animale, a prescindere da una sua aggressività". In questo modo la quarta sezione penale (sentenza 34070) ha convalidato una condanna a 250 euro di multa per lesioni colpose nei confronti di un 45enne di Lanciano, Stefano D. P., colpevole di non aver monitorato costantemente gli spostamenti dei suoi cani che, fuoriusciti dal cancello sulla pubblica strada, avevano investito un motociclista, Osvaldo P., che si era procurato lesioni giudicate guaribili in 21 giorni a causa della caduta. Da qui la multa per lesioni colpose inflitta al proprietario dei cani dal giudice di pace di Lanciano il 30 novembre 2009. Contro la multa Stefano D. P. ha fatto ricorso in Cassazione, facendo presente che il cane che aveva impattato con la moto era morto, che il moto-
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ciclista indossava degli zoccoli pertanto poteva essere stato disattento o avere perso il controllo del mezzo. Piazza Cavour ha respinto il ricorso e ha sottolineato che il proprietario dei cani legittimamente deve rispondere per le lesioni del centauro per "omessa custodia dei cani". In proposito, la Suprema Corte ricorda ai proprietari di cani che sono tenuti "in ogni momento" a controllare anche i minimi spostamenti dei loro animali, "ben potendo rivelarsi pericolosi per le particolari situazioni del caso concreto come è stato nel caso di specie in cui gli animali hanno avuto libero accesso dove ciò non è consentito trattandosi di spazi destinati alla circolazione stradale". Più in generale, la Cassazione ricorda che "qualora un incidente stradale sia determinato dalla presenza sulla pubblica via di un animale incustodito che, investito, provochi lo sbandamento di un veicolo, va addebitata al proprietario dell'animale medesimo la responsabilità del fatto per omessa custodia, sia pure, eventualmente, con il concorso di colpa della persona offesa dove questa non si sia accorta tempestivamente dell'ostacolo prevedibile ed evitabile". ■
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8 Anmvi Informa Sicurezza sul lavoro
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Nei nostri corsi noi lo diciamo da sempre! di CARLO PIZZIRANI Direttore Corsi ANMVI sulla sicurezza gni tanto avere la percezione che quello che diciamo ha un fondo di verità è gratificante. Di recente ho letto la risposta sulla nomina del RLS (Responsabile dei Lavoratori Sicurezza) a cura di un esperto della materia, Gerardo Porreca (www.porreca.it), che conferma quanto andiamo dicendo da tempo. Poniamo la situazione di una s.r.l. (come potrebbe essere una struttura veterinaria) con 10 dipendenti e 2 soci amministratori. Uno dei soci, ai fini della sicurezza sul lavoro, è stato individuato come RSPP e l’altro socio, lavoratore, vorrebbe rivestire il ruolo di RLS dato che nell'azienda nessuno dei dipendenti intende candidarsi come RLS interno. Si può fare? Questa la risposta di Porreca: “Non si ritiene opportuno che le funzioni di RLS siano svolte da un socio amministratore di una società che gestisce l’azienda nell’ambito della quale lo stesso deve operare, anche se il legislatore non si è espresso in merito. Qualcuno a tal punto può osservare che una soluzione del genere non è stata comunque espressamente vietata dalle disposizioni di legge ma se ce ne andiamo con il principio che in Italia tutto
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ciò che non è vietato è consentito e pensiamo di applicare questa categorica asserzione alla materia della salute e della sicurezza sul lavoro vuol dire che la nostra preoccupazione non è quella di fare prevenzione e garantire ai lavoratori le maggiori condizioni di sicurezza ma è quella di cercare di rispettare comunque le disposizioni di legge pensando però di raggirarle nella maniera a noi più confacente e più conveniente”. Le attribuzioni della Legge al ruolo di RLS denotano chiaramente una posizione di marcata “contrapposizione” del RLS rispetto al datore di lavoro o
a chi per lui. Ad esempio, può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro”. “Ci si chiede, infatti - argomenta Porreca -, come potrebbe assolvere alle sue funzioni con serenità ed imparzialità un RLS socio amministratore di una società e come potrebbe quindi, ad esempio, promuovere l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori”, assumendo contemporaneamente le posizioni contrapposte di RLS e socio amministratore assieme poi al proprio socio che è datore di lavoro ed anche nella circostanza RSPP dell’azienda, o addirittura fare ricorso alle autorità competenti e quindi in pratica denunciare il proprio socio qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dallo stesso nella qualità di datore di lavoro ed i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. Pertanto, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), nelle realtà datoriali al di sotto dei 15 dipendenti, non può che essere eletto o designato direttamente dai lavoratori al loro interno. ■
LAVORATORE E SOCIO LAVORATORE l legislatore, dopo avere definito con l’art. 2 comma 1 lettera a) del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 il lavoratore quale “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione”, ha equiparato ai lavoratori così definiti anche “il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto della società stessa”. La ratio nella norma vuole che siano estese nei confronti del socio lavoratore, proprio perché svolge una attività lavorativa per conto della società, tutte le tutele della salute e dell’integrità fisica riservata ai lavoratori subordinati. E non ai fini della organizzazione del “sistema sicurezza” da istituire nella struttura di lavoro (istituzione del servizio di prevenzione e protezione, nomina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ecc.).
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CORSI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Da inviare in busta chiusa a ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona oppure al fax 0372-457091 entro il 10 novembre 2011, allegando l’attestazione di versamento
IL SOTTOSCRITTO COGNOME ……....................................................................……………………………………… NOME ……………....................................................................……………………… VIA ……………………………………………………………....................................................................................................................................................................................... CAP, CITTÀ E PROVINCIA ………………………………………………………………................................................................................................................................................. TELEFONO ………….....................................................................…..……………………… CELL. ………………….....................................................................…..……………… EMAIL ……………………………………………………………………………………… CODICE FISCALE ……………………………………………………………………………………… ORDINE DEI VETERINARI DI …………………………………………………………………………………………… TESSERA N. ………………………………………………………
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❑ Corso per Addetti all’antincendio, attività a rischio basso 23 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 85,00 + IVA 4 crediti ECM
❑ Corso per datori di lavoro in struttura veterinaria 24-25 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 145,00 + IVA 16 crediti ECM
VERSANDO MEDIANTE (è possibile effettuare un unico versamento per più corsi) ❑ vaglia postale intestato a EV Soc. Cons. a R.L. Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona (si prega di indicare la causale del versamento. Allegare fotocopia del versamento) ❑ tramite carta di credito (non si accettano carte elettroniche) ❍ Carta sì ❍ Mastercard ❍ Visa Intestata a …………………………………………………………………………………… Numero della carta (3 numeri sul retro) Scadenza (mese e anno) FATTURAZIONE La fattura dovrà essere intestata a: …………………………………………………………… Domicilio fiscale ………………………………………………………………………………… PARTITA IVA (solo se non in possesso di Partita IVA) CODICE FISCALE DATA …………………………… FIRMA ………………………………………………………
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❑ Corso per addetti al primo soccorso 26-27 Novembre 2011 VERSANDO LA QUOTA DI € 125,00 + IVA 12 crediti ECM
La guida “Studi professionali: stress da lavoro correlato” sarà parte integrante del materiale didattico del corso per datori di lavoro in struttura veterinaria.
ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
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10 Attualità ANVUR
VETERINARIA 33 | 2011
Prende forma l’Authority delle Università Nominato il coordinatore nazionale dell'Area "Agraria e Veterinaria" l professor Lorenzo Morelli, Preside della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza è stato nominato coordinatore nazionale dell'Area "Agraria e Veterinaria" dell'ANVUR, l'Agenzia Nazionale di valutazione del sistema universitario. L'Agenzia opera attraverso 14 gruppi di esperti valutatori e a capo di ogni gruppo viene nominato un coordinatore nazionale. Il compito del coordinatore dell'Area Agraria e
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Veterinaria sarà quello di valutare la ricerca del settore ai fini della distribuzione di parte del finanziamento ordinario alle università e agli enti di ricerca che raggiungeranno in risultati migliori in modo meritocratico e trasparente. "Valutando il ruolo dei ricercatori - spiega Morelli - che saranno posti in graduatoria, si potrà avere anche un'idea della qualità della didattica perché le ricadure del lavoro scientifico sono enormi". Si sta perfezio-
nando la struttura organizzativa dell'ANVUR che ha recentemente nominato il proprio consiglio direttivo all'interno del quale figura il prof. Massimo Castagnaro, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova. "Al di là della mia persona - è stato il commento di Morelli - questa prestigiosa nomina costituisce un ulteriore riconoscimento al massimo livello possibile della qualità della nostra facoltà, che dopo quasi sessant'anni
di vita mantiene ancora una posizione di leadership che si rafforza continuamente". La Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica, che al proprio interno annovera tre ricercatori membri dell'Efsa, è stata raggiunta nei giorni scorsi da un altro prestigioso riconoscimento attraverso la nomina di Gianfranco Piva, ex preside della Facoltà, nel Comitato Nazionale di Sicurezza Alimentare, insediatosi al Ministero della Salute il 15 settembre. (fonte: La Provincia) ■
COMMISSARIAMENTO l decreto legislativo, approvato nel corso dell'ultima seduta del Cdm, definisce i parametri di sostenibilità finanziaria degli atenei ed il loro eventuale commissariamento. Nel provvedimento è stato valorizzato il ruolo dell'ANVUR che, dopo la procedura commissariale, deve valutare se esistano i presupposti per mantenere l'accreditamento dell'istituzione universitaria ovvero per un'eventuale operazione di federazione o fusione di atenei. L'intervento normativo consente di: individuare tempestivamente, tramite l'organo di controllo contabile, le situazioni critiche negli equilibri economici, finanziari e patrimoniali delle università; avviare un percorso di risanamento nelle fasi critiche ed adottare un piano di rientro nella fase di dissesto finanziario; finalizzare positivamente l'eventuale fase commissariale, diretta al riequilibrio nella situazione economica, finanziaria e patrimoniale e alla garanzia del mantenimento di un livello soddisfacente nella qualità della didattica e della ricerca delle università statali. Gli atenei dovranno: garantire certezza ed omogeneità nel risanamento dei bilanci ed evitare eccessivi disavanzi; gestire i fondi con maggiore trasparenza; garantire un'offerta formativa di alto livello, senza dover ridurre gli investimenti sulla formazione; operare secondo obiettivi di efficacia, efficienza e trasparenza. Il decreto definisce e disciplina tre casi. Due definibili da "cartellino giallo". Il primo riguarda il caso di situazione critica di disequilibrio economico e finanziario e patrimoniale temporaneo. Il secondo riguarda il caso di dissesto finanziario che comporta l'incapacità per l'ateneo di fare fronte ai debiti Il "cartellino" diventerà "rosso" se gli atenei non metteranno ordine nei propri conti. In questo ultimo caso scatterà il commissariamento.
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 33 | 2011
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA Città Sant’angelo (PE), 13 Novembre 2011
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
INCONTRO REGIONALE SCIVAC - SOVEP URGENZA COMPORTAMENTALE: PRIMA CHE IL PROPRIETARIO PERDA L’AFFETTO PER IL SUO PET Rivoli (TO), 13 Novembre 2011
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita ortopedica di base - cosa osservare e cosa palpare 11.00 Pausa 11.30 Dal sospetto diagnostico alla diagnosi - RX, TAC e artroscopia: cos’è utile 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: se zoppico un motivo c’è 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: meglio RX, TAC o artroscopia? 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
RELATORE Massimo Petazzoni OBIETTIVI Insegnare quali sono gli obiettivi della visita ortopedica di base e come individuare la sede algica e/o meccanica di zoppia. Dopo aver appreso come individuare clinicamente la sede di zoppia, il passo successivo consiste nell’affrontare l’iter diagnostico adeguato. RX, TAC, artroscopia, altro: cos’è meglio? Tutto ciò viene spiegato attraverso l’esposizione di casi clinici reali con immagini e filmati, in modo interattivo.
9.30 Psicopatologia: la fobia e la sua semiologia clinica 10.15 I fuochi di capodanno, i temporali: indicazioni terapeutiche 11.00 Pausa 11.30 Aggressività e comunicazione corretta 12.15 Disturbo competitivo della relazione: indicazioni terapeutiche 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Comunicazione del gatto e il legame con il territorio Le minzioni inappropriate: indicazioni terapeutiche 15.30 Pausa 16.00 Aggressività del gatto: indicazioni terapeutiche 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Hotel Miramare - Via Tito de Caesars Città Sant’Angelo (PE) PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
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RELATORE Raimondo Colangeli
SEDE Tulip Inn Hotel (Ex Hotel Campanile) Corso Allamanno 153 - Rivoli (TO)
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori
PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
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DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC UMBRIA CITOLOGIA DERMATOLOGICA: UNA QUESTIONE DI PELLE Perugia, 13 Novembre 2011
RELATORE Carlo Masserdotti OBIETTIVI Focalizzare l’attenzione sulle potenzialità della citologia come mezzo di diagnosi di numerose condizioni dermatologiche, neoplastiche e non neoplastiche, valorizzandone la rapidità, la versatilità e l’efficacia. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Citologia cutanea infiammatoria 11.00 Pausa
11.30 Citologia cutanea neoplastica 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi di citologia cutanea infiammatoria 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi di citologia cutanea neoplastica 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria Via San Costanzo 4 - 06126 Perugia
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VENETO IL PAZIENTE NEUROLOGICO NEL NUOVO MILLENNIO: COME DARGLI LE CHANCES CHE MERITA Monastier (TV), 13 Novembre 2011 12.00 Pausa pranzo 14.00 Casi clinici: Le ernie discali e il trauma spinale 15.30 Pausa caffè 16.00 Casi clinici: I tumori dell’encefalo e le crisi convulsive 17.30 Discussione e termine della giornata
RELATORE Cristian Falzone PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.00 Il cane plegico: diagnosi differenziali e terapia 10.30 Pausa caffè 11.00 Il paziente intracranico: come riconoscerlo e curarlo
SEDE Park Hotel Villa Fiorita Via Giovanni XXIII, 1 31050 Monastier (TV) PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it
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12 Eventi Veterinari
VETERINARIA 33 | 2011
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
CORSO PRATICO SIVAE MEDICINA E CHIRURGIA DEI CHELONI 23-25 Novembre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi Igor Pelizzone, Med Vet, Reggio Emilia Paolo Selleri, Med Vet PhD, Roma
NUMERO PARTECIPANTI: 36 LIMITE ISCRIZIONE: 15 Ottobre 2011 ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non Soci: € 900,00 + IVA 20% DIRETTORE DEL CORSO Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) RELATORI ED ISTRUTTORI Marta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV) Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) Mattia Bielli, Med Vet, Novara Giordano Nardini, Med Vet, Modena
PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA
ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI
in collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
SEMINARIO AIVEMP Blue Tongue nel bovino: strategie di prevenzione a confronto Venerdì 28 ottobre 2011 - CremonaFiere RELATORI Fabrizio Rosso, Settore Prevenzione Veterinaria, Regione Piemonte Giovanni Savini, Responsabile Reparto di Virologia e del Laboratorio di Referenza dell’OIE per la Blue Tongue - Istituto G. Caporale Teramo (ICT) OBIETTIVI Il Seminario intende descrivere il quadro epidemiologico della Blue Tongue nel bovino in Italia e nei Paesi dai quali importiamo bovini. Ai partecipanti sarà fornito un quadro sull'impatto delle differenti strategie di prevenzione e controllo e presentate esperienze pratiche di attuazione di strategie di prevenzione a livello regionale. PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.20 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.40 Saluto ai partecipanti del Vice Presidente AIVEMP - MarinaPerri 9.50 Presentazione dei relatori ed inizio dei lavori - Maurilio Giorgi 10.00 La situazione epidemiologica della Blue tongue in Italia ed in Europa: quadro attuale e sviluppi prevedibili Giovanni Savini 11.00 Pausa 11.30 La gestione della Blue Tongue nella popolazione bovina: tra profilassi diretta e vaccinazione. Le esperienze del Piemonte Fabrizio Rosso
12.30 Discussione e valutazione dell’apprendimento 13.00 Consegna degli attestati e conclusione dell’evento ISCRIZIONE L’iscrizione al Seminario dà diritto a: Attestato di frequenza Attestato crediti formativi ECM PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata agli studenti e laureati in Medicina Veterinaria. Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.aivemp.it/eventi alla Segreteria AIVEMP. SEDE Sala Zelioli Lanzini - P.zza Zelioli Lanzini, 1 Quartiere Fieristico di Cà de Somenzi Cremona SEGRETERIA ORGANIZZATIVA AIVEMP Lara Zava - Via Trecchi 20 - Cremona Tel. 0372/403541 - Fax 0372/403540 E-mail: segreteria@aivemp.it Website: www.aivemp.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO PER 2 CREDITI FORMATIVI
In collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Rassegna suinicola Italpig Convegno Nazionale SIVAR SUINO IBRIDO DA CARNE DANESE: POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE CremonaFiere, 28 Ottobre 2011 MODERATORE Roberto Preti - Medico Veterinario Libero Professionista (Milano) RELATORI Kees De Roest (CRPA Reggio Emilia) Dirlaege Soren S. Thielsen (Medico Veterinario Libero Professionista, Danimarca) Henning Sorensen (DANVIT, Danimarca) Moritz Pignatti (Italcarni - Migliarina di Carpi, Modena) OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO L'industria di macellazione guarda con interesse al suino danese in grado di fornire elevate quantità di carne da destinare alla vendita ed alla trasformazione. PROGRAMMA SCIENTIFICO 14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 14.30 La suinicultura italiana tra criticità e prospettive Kees De Roest 15.00 La suinicultura danese: efficienza e potenzialità Kees De Roest 15.30 Pausa 15.45 Fabbisogni e alimentazione del suino ibrido danese Dirlaege Soren S. Thielsen 16.15 La gestione tecnica e sanitaria del suino ibrido danese dalla nascita alla macellazione Henning Sorensen
Impressioni del consumatore sulla carne di suino ottenuta senza ricorso alla castrazione fisica - Niels Wuyts 17.00 Valutazione dell’ibrido da carne danese alla prova della macellazione Moritz Pignatti 17.30 Discussione e termine dei lavori SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona
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Medicina d’urgenza Focus 13
VETERINARIA 33| 2011
Somministrazione intraossea di fluidi in pazienti adulti e pediatrici FABIO VIGANÒ Med Vet, SCMPA, Milano pazienti ipotesi o in stato di shock responsabile di ipovolemia e ipotensione necessitano di una pronta infusione di fluidi per ripristinare un circolo efficace, reidratazione, fluidi necessari al mantenimento dello stato di idratazione e farmaci. Nei pazienti anemici o con deficit della coagulazione è possibile somministrare per via intraossea anche sangue o emoderivati. I cristalloidi, sono soluzioni acquose che contengono piccole molecole in grado di attraversare la maggior parte delle membrane semipermeabili e di diffondere attraverso la cavità midollare nei vasi che irrorano i segmenti scheletrici. I cristalloidi come Ringer lattato (RLS), soluzione elettrolitica di reintegrazione con sodio gluconato (conosciute come Normosol R o SER), salina 0.9%, glucosio 5%, e tutte le altre soluzioni che è possibile ottenere dalla miscela di diverse molecole a basso peso molecolare con acqua e che possono contenere contemporaneamente glucosio, elettroliti e farmaci possono essere infuse per via intraossea. Le soluzioni cristalloidi bilanciate hanno una composizione molto simile al liquido extracellulare (ad es. Ringer lattato, soluzione elettrolitica di reintegrazione con sodio gluconato) mentre quelle non bilanciate (es. soluzione salina 0.9%, glucosio al 5%, soluzione per preparazioni iniettabili) hanno una composizione differente ma una pressione osmotica simile al plasma e per questo motivo possono essere infuse per via intraossea con le medesime indicazioni e modalità della via endovenosa. Anche le soluzioni colloidali, quali hetastarch, tetrastarch e detrano 70 possono essere somministrate per via intraossea. I farmaci somministrabili per via intraossea sono tutti quelli somministrabili per via endovenosa, come ad esempio antibiotici, farmaci per la terapia del dolore ed anestetici. Per via endovenosa è possibile somministrare anche farmaci per l’induzione anestetica endovenosa quali i tiobarbiturici e propofol. L’infusione intraossea di fluidi o farmaci hanno una distribuzione paragonabile alla somministrazione endovenosa periferica. Durante la rianimazione cardiopolmonare la somministrazione di colloidi e bicarbonato per via intraossea ha una diffusione paragonabile a quella intravenosa, con un picco ed una durata maggiore. Il midollo osseo è un tessuto semifluido contenuto in una cavità non comprimibile permettendo al midollo di non collassare durante l’ipovolemia e l’ipotensione, nel suo interno si trova invece una fittissima rete di capillari e canali midollari che veicolano farmaci e fluidi molto rapidamente verso la vena nutritizia e quindi al circolo generale. I fluidi e i farmaci somministrati per via intraossea raggiungono la circolazione sistemica anche in corso di ipotensione, ipovolemia o arresto cardiaco. Quando i pazienti necessitano di una fluidoterapia di rianimazione l’infusione intraossea non permette la somministrazione di grandi volumi in poco tempo come attraverso un vaso centrale. I fluidi anche se somministrati sotto pressione con uno spremisacca raggiungono una velocità massima di circa 30 ml/kg/ora nei pazienti pediatrici con un massimo di 3-6 l/ora, per questo motivo non è possibile somministrare dosi shock (80 ml/kg/ora) di cristalloidi nei cani adulti di grandi dimensioni, in questi pazienti è meglio optare per l’utilizzo di colloidi o soluzioni saline ipertoniche (ad es. NaCl 7%). In numerosi studi condotti su
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La platea del 70° Congresso nazionale SCIVAC dedicato alla Medicina d’urgenza (2325 settembre - Montesilvano, Pescara). In questa pagina trovate l’abstract di una delle relazioni scientifiche in programma. modelli animali, malgrado non sia possibile somministrare le classiche dosi shock di soluzioni cristalloidi in breve tempo, la somministrazione intraossea è comunque in grado di correggere gli squilibri emodinamici. La somministrazione dei fluidi attraverso tale via anche se non permette la somministrazione di grandi quantità in poco tempo, è in grado di ripristinare un circolo ed ottenere una ectasia venosa facilitando e rendendo possibile l’incannulazione di un vaso periferico.
un vaso periferico o centrale. In corso di rianimazione cardiopolmonare può essere utilizzata come prima scelta per ripristinare un circolo. L’accesso intraosseo è controindicato in corso di gravi piodermiti, ossa di volatili provviste di sacchi aerei, osteomieliti, malattie dello scheletro che predispongono a fratture, fratture ossee. L’accesso intraosseo può essere causa di frattura ossea quando si utilizzano aghi di dimensioni eccessive per il segmento scelto.
INDICAZIONI
Negli adulti sono utilizzati aghi per la somministrazione intraossea da 16-20 gauge. Possono essere aghi realizzati per tale fine o in loro assenza è possibile utilizzare anche aghi per la biopsia midollare. Negli adulti non è possibile utilizzare i comuni aghi per siringa, anche di grandi dimensioni (ad es. 18-19 gauge), perché non riescono ad attraversare la corticale avendo quest’ultima una consistenza eccessiva. Gli unici aghi che è possibile utilizzare negli adulti sono quelli realizzati all’uopo o quelli per biopsia midollare che però possono essere utilizzati solo temporaneamente in quanto ingombranti e difficilmente tollerati nei pazienti coscienti. Negli adulti, è più semplice utilizzare i dispositivi realizzati per l’applicazione di aghi intraossei per l’uomo quali quelli da montare su trapano realizzato per tale scopo (EZ-IO, Milainternational Inc, KY, USA) e che permettono il raggiungimento della cavità midollare ad una profondità prestabilita dalla misura dell’ago, è possibile scegliere la dimensione dell’ago così da poterlo utilizzare anche nei nostri pazienti, esistono anche aghi provvisti di dispositivi che proiettano l’ago all’interno della cavità midollare attraversando repentinamente cute e muscoli grazie alla spinta fornita dal propellente (Bone injection gun, Wais Med Ltd, TX, USA), oppure i dispositivi introassei sternali (Fast, Pyng Medical Canada) provvisti di numerosi aghi di lunghezza prestabilita, quest’ultimo dispositivo non può essere applicato nella fossa trocanterica perché utilizza più aghi. Nei pazienti pediatrici (inferiori a 4 mesi di età) possono essere utilizzati anche i comuni aghi per siringa da 22 gauge, naturalmente tali aghi sono sprovvisti di mandrino, quindi una volta inseriti nel cavo midollare devono essere lavati (flushing) con una soluzione di lavaggio al fine di rimuovere le eventuali specule di matrice ossea che possono ostacolare l’infusione dei fluidi. Il flushing dell’ago così inserito può causare una risposta algica nel paziente cosciente conseguente alla pressione esercitata sull’endostio dal fluido introdotto, tale fenomeno, quando si manifesta, conferma il corretto posizionamento
MATERIALI E METODI La somministrazione intraossea è utilizzata molto frequentemente nei pazienti pediatrici ipotesi o gravemente disidratati e ipotesi poiché in tali condizioni ottenere un accesso vascolare periferico o centrale può risultare molto laborioso, difficile e causa di emorragie dai vasi punti senza successo, aggravando così l’ipovolemia e rendendo sempre più difficoltosa l’incannulazione di altre vene. L’accesso intraosseo può essere preferito oltre che in corso di shock con ipovolemia, anche in corso di stato epilettico, edema periferico, obesità, ustioni, o per incapacità ad incannulare una vena periferica o centrale. L’accesso intraosseo può essere effettuato anche da personale infermieristico opportunamente addestrato, la procedura si effettua in meno di un minuto anche in pazienti gravemente ipotesi o in corso di arresto cardiaco, tanto che nei pazienti pediatrici ipotesi può essere considerata come prima scelta per ripristinare un circolo efficace. In caso di errore, quando ad esempio si perfora il segmento scheletrico attraversando la corticale opposta, lo stesso segmento osseo non può essere più incannulato per almeno 48 ore. Ottenuto l’accesso alla diafisi di un segmento osseo lungo (ad es. femore), nei pazienti pediatrici è possibile osservare la fuoriuscita di midollo osseo dall’ago lungo la linea di infusione (come avviene per i vasi venosi, ma più lentamente), il campione così ottenuto può essere sottoposto ad analisi di laboratorio. Il sangue prelevato per via intraossea può essere utilizzato per eseguire l’emogasanalisi (valori paragonabili ai campioni venosi), gli esami biochimici (ad eccezione del glucosio e della potassiemia che devono essere verificati con un campione venoso il più precocemente possibile) e l’emocromocitometrico. Per gli esami biochimici il campione può essere centrifugato. Nei pazienti adulti la somministrazione intraossea è preferita quando l’accesso vascolare è difficile o non si riesce ad ottenere a seguito della mancata ectasia venosa, alla mancata percezione del vaso attraverso la cute e a tentativi ripetuti inefficaci di incannulare
dell’ago nella cavità midollare. Il sito di infissione, qualunque esso sia, deve essere preparato come un campo operatorio (rasato e disinfettato) quindi nei pazienti coscienti deve essere effettuata un’anestesia locale con bupivacaina o lidocaina al 2%, infiltrando il sottocute i muscoli e soprattutto il periostio responsabile della maggior sensazione dolorosa. A tal fine è bene con l’ago della siringa raggiungere l’osso ed infiltrane l’area. Le ossa preferite sono quelle provviste di una lunga diafisi e perciò di una cavità midollare maggiore quali il femore, l’omero e la tibia. Per il femore il sito di infissione si trova medialmente al grande trocantere, nell’omero il sito più facilmente aggredibile è la sua porzione più convessa in corrispondenza dell’epifisi prossimale mentre per la tibia si preferisce inserire l’ago medialmente nell’epifisi prossimale a 1-2 cm dalla cresta tibiale. Negli uccelli, per evitare i sacchi aerei è preferibile incannulare l’ulna. Per incannulare il femore, nei pazienti pediatrici, è necessario contenere la diafisi con il pollice e l’indice della mano sinistra (per i destrimani) mantenendo ben fermo il segmento osseo, con l’indice della mano destra destra si deve ricercare la fossa trocanterica che si trova medialmente al grande trocantere, individuato il sito di infissione si introduce l’ago attraverso la cute, il sottocute ed i muscoli fino a raggiungere la corticale dell’osso, quindi si imprimono movimenti di rotazione e di spinta lungo l’asse maggiore del femore fino all’attraversamento della corticale percepita come una perdita di resistenza. Attraversata la corticale ed inserito l’ago per la lunghezza desiderata si deve verificare il suo corretto posizionamento, se l’ago si trova nella cavità midollare, producendo dei movimenti lateralità all’estremità dell’ago, si percepirà con la mano sinistra un movimento analogo della diafisi, viceversa se l’ago si trova all’esterno del segmento osseo il femore rimarrà immobile; eseguendo il movimento opposto, muovendo cioè la diafisi femorale e trattenendo l’estremità dell’ago con la mano destra, se il posizionamento è corretto, si devono percepire i movimenti impressi al femore all’estremità prossimale dell’ago. Le manovre sopra descritte per introdurre l’ago e per verificarne il corretto posizionamento possono essere eseguite anche quando si utilizzano i dispositivi per gli adulti sopra elencati. Accertato il corretto posizionamento dell’ago è bene fissarlo alla cute con una farfalla di cerotto e punti di sutura cutanea perché i movimenti del paziente possono causarne la rimozione accidentale. Ancorato l’ago alla cute, ed eseguito il suo flushing, si collega alla linea di infusione, il fluido può essere somministrato per caduta libera o meglio utilizzando una pompa per infusione. L’applicazione dell’ago nella tuberosità omerale prevede identica preparazione (rasare, disinfettare e anestesia locale), l’ago deve essere inserito in direzione del gomito con un'inclinazione di circa 45° circa con la stessa modalità descritta per il femore. La cresta tibiale è aggredita more solito e medialmente con un angolo di 45° in direzione dell’articolazione tibio-tarsica. L’ago deve essere rimosso dopo un massimo di tre giorni semplicemente ruotando e sfilando l’ago dal suo alloggiamento, non è necessario applicare alcun punto di sutura, l’osso cicatrizza spontaneamente. Al fine di evitare indebolimenti dei segmenti scheletrici di piccoli dimensioni è necessario usare un ago della minore dimensione possibile ed evitare assolutamente perforazioni ■ ripetute dello stesso segmento osseo.
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Attualità scientifica Vet Journal
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Più problemi comportamentali nei cuccioli separati precocemente dalla madre A rischio i soggetti sotto i due mesi d’età, soprattutto se provenienti da un negozio di animali
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO cuccioli separati dalla madre e dai fratelli troppo precocemente hanno una probabilità considerevolmente maggiore di sviluppare problemi comportamentali da adulti, rispetto a quelli che restano nella cucciolata per un minimo di due mesi. Lo indica uno studio italiano pubblicato su Veterinary Record. Lo studio ha considerato 140 cani adulti, la metà allontanati dalla cucciolata e adottati all'età di 30-40 giorni e l'altra metà allontanati dalla cucciolata a 60 giorni. Si indagava tra i proprietari la presenza di possibili problemi comportamentali, quali comportamenti distruttivi, abbaiamento eccessivo, possessività verso cibo e/o giocattoli, ricerca di attenzione, aggressività, morsi durante il gioco, paura durante la passeggiata e sensibilità ai rumori. Al momento dello studio i cani avevano età compresa tra 18 mesi e 7 anni. La metà di essi proveniva da un negozio di animali, un cane su tre era stato regalato da parenti o amici e i rimanenti acquistati in un allevamento. Nessuno dei cani dello studio proveniva da un rifugio o era stato in precedenza sottoposto a traumi. I problemi comportamentali più frequentemente segnalati erano la richiesta di attenzione e la sensibilità ai rumori. I cani che avevano meno di 36 mesi avevano maggiori probabilità di esibire un comportamento distruttivo mentre quelli più adulti di presentare tail chase (inseguimento della coda). Con l'eccezione della pica, dell'aggressività verso il proprietario, del leccamento delle zampe e del fissare le ombre, tutti i problemi comportamentali erano significativamente più probabili tra i cani che erano stati separati dalla cucciolata prima di 60 giorni, indipendentemente dalla razza, dallo stato di sterilizzazione o dalle dimensioni. Inoltre, alcuni comportamenti erano più comuni nei cani acquistati in un negozio di animali e che erano stati separati dalla cucciolata più precocemente rispetto quelli acquistati nei negozi ma separati a 60 giorni. Durante il periodo di socializzazione, le esperienze sociali e gli stimoli hanno un impatto
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maggiore sul temperamento e comportamento dell'animale che non in fasi successive della vita. Le evidenze conducono in maniera crescente a un insieme precoce di fattori genetici, ambientali ed esperienze che possono riconfigurare in modo permanente il DNA producendo effetti duraturi. La separazione precoce dalla madre e dai fratelli, soprattutto nei cuccioli tenuti in un negozio per animali, può influenzare la capacità dell’animale di adattarsi a nuove situazioni ambientali e relazioni sociali da adulto. I risultati mostrano che, rispetto ai cani che rimangono con la madre e i fratelli fino a 60 giorni, i cani che sono stati separati precocemente dalla madre manifestano più facilmente comportamenti potenzialmente problematici, soprattutto se provengono da un negozio di animali. “Prevalence of owner-reported behaviours in dogs separated from the litter at two different ages” L. Pierantoni, M. Albertini, F. Pirrone. Vet Rec. 2011 Aug 24. ■
Lesioni causate dal morso nel cavo orale del cavallo n uno studio, sono state confrontate le mandibole di 66 cavalli domestici (Equus caballus) e di 12 cavalli selvatici o di Przewalski conservate in 4 musei. Si ri-
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scontrava la presenza di periostite nello spazio interdentale (barra) di non meno del 62% delle emimandibole dei cavalli domestici. Nel 61% dei secondi premolari inferiori si riscontrava erosione dello smalto e della dentina (classificazione di Triadan: 306 o 406). L'88% delle mandibole dei cavalli domestici presentava una o entrambe le lesioni. Più grave era la periostite interdentale, maggiore era la probabilità di erosione del sesto dente. Le dodici mandibole dei cavalli selvatici non presentavano nessuna di queste lesioni. Lo studio descrive un protocollo di valutazione clinica per l’identificazione dei danni causati dal morso nel cavallo vivo. L'autore dello studio ritiene che il morso sia causa di alcune patologie idiopatiche e di molti problemi comportamentali del cavallo. (M.G.M.) *“Damage by the bit to the equine interdental space and second lower premolar” W R Cook. Equine Vet Educ. July 2011; 23(7): 355-360. ■
Una nuova variante di Sarcocystis hominis in bovini italiani no studio ha determinato la prevalenza della sarcosporidiosi nei bovini d'allevamento semi-intensivo del nordovest italiano. Si istituiva un protocollo diagnostico secondo il quale gli animali con infestazione venivano identificati mediante esame istologico rapido di esofago, diaframma e cuore e gli isolati di Sarcocystis spp. identificati venivano successivamente analizzati mediante microscopia elettronica convenzionale in associazione a tecniche molecolari. Cisti di Sarcosporidia venivano identificate nel 78,1% degli animali ed erano presenti soprattutto nell'esofago. Il bovino è ospite intermedio di Sarcocystis hominis (ospiti finali: uomo e alcuni primati), Sarcocystis cruzi (ospiti finali: canidi domestici e selvatici) e Sarcocystis hirsuta (ospiti finali: gatti domestici e selvatici). Le tre le suddette specie di Sarcocystis venivano identificate, variamente associate, con la seguente prevalenza: S. cruzi (74,2%), S. hirsuta (1,8%) e S. hominis (42,7%). Inoltre, si identificava una nuova variante S. hominis-like (prevalenza 18,5%), caratterizzata da protrusioni villose ad uncino e da una differente sequenza del gene rRNA18S. Nei bovini che eliminavano Sarcocystis zoonosico venivano valutati i fattori di rischio che contribuivano al mantenimento del ciclo vitale del parassita. Emergeva un'associazione significativa tra il consumo di carne cruda da parte dell’allevatore, il pascolo montano in assenza di un sistema di smaltimento dei liquami in allevamento e la razza bovina. Lo studio dimostra, concludono gli Autori, che la sarcosporidiosi può costituire un pro-
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AVIARIA IN EGITTO: RISCHI PER L’EUROPA? onostante in Egitto continuino a verificarsi casi di infezione da virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5N1) tra il pollame e la popolazione umana, non ci sono evidenze di un importante cambiamento, nel Paese, nella morbilità e nel trend della mortalità correlata a questo virus. Inoltre, non ci sono dati epidemiologici significativi che confermino l’adattamento all’uomo del virus circolante in Egitto. Per questo motivo, nonostante le analisi virologiche effettuate indichino che il rischio di insorgenza di una pandemia da virus A(H5N1) potrebbe essere maggiore in Egitto rispetto ad altri Paesi, le implicazioni di queste analisi sono difficili da interpretare. È quanto emerge dal secondo rapid risk assessment (pdf 655 kb) effettuato dall’ECDC sul possibile riemergere del virus, a seguito di un aumento dei focolai di A(H5N1) nel pollame domestico e tra gli uccelli selvatici, osservato dal luglio 2008 in alcuni Paesi asiatici (ipotesi formulata dalla FAO in un comunicato stampa, il 29 agosto 2011). Per la valutazione del rischio è stato consultato anche il team del progetto EpiSouth (Network for Communicable Disease Control in Southern Europe and Mediterranean Countries), di cui l’Istituto superiore di sanità è coordinatore e partner principale. La situazione in Egitto crea preoccupazione riguardo l’adeguatezza delle misure di controllo veterinarie nel tenere sotto controllo i focolai nel pollame. Inoltre, la vicinanza dell’Egitto ai Paesi Eu/Eea aumenta la preoccupazione dal momento che la diffusione di un ceppo pandemico in Egitto potrebbe raggiungere molto velocemente l’Europa. Dunque, nonostante la mancanza di evidenze sulla possibilità che il rischio aumenti, l’ECDC afferma la necessità di intensificare le misure di controllo veterinario in Egitto e di mantenere costante la vigilanza su un’eventuale diffusione del virus influenzale A(H5N1) nell’uomo, su possibili mutazioni del virus e sul verificarsi di casi umani in Paesi in cui il virus è meno diffuso nel pollame. (M.G.M.) *"A(H5N1) Highly Pathogenic Avian Influenza in Egypt – Implications for human health in Europe" ECDC, September 15, 2011.
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blema di salute pubblica in Italia e indica numerosi aspetti da affrontare nella pianificazione delle attività di sorveglianza e prevenzione. L'approccio diagnostico applicato ha rivelato che i bovini possono ospitare un’ulteriore variante di Sarcocystis, di cui è necessario indagare il ciclo vitale e il potenziale zoonosico. “Detection of a morphogenetically novel Sarcocystis hominis-like in the context of a prevalence study in semi-intensively bred cattle in Italy” Domenis L, Peletto S, Sacchi L, Clementi E, Genchi M, Felisari L, Felisari C, Mo P, Modesto P, Zuccon F, Campanella C, Maurella C, Guidetti C, Acutis PL. Parasitol Res. 2011 May 11. [Epub ahead of print] ■
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16 Fisco Manovra di Ferragosto
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Novità in materia di contanti, assegni e libretti al portatore
che inferiori ad euro 2.500), emessi all’ordine dello stesso correntista (in genere con la dicitura “a me medesimo” o “a me stesso”), non possono circolare, potendo essere girati unicamente per l’incasso a una banca o a Poste Italiane S.p.A.
DL 138/2011 - Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo
Gli assegni circolari, i vaglia postali e cambiari, sono normalmente emessi con l’indicazione del beneficiario e con la clausola di non trasferibilità. È possibile richiederne il rilascio senza la clausola di non trasferibilità, se di importo inferiore a 2.500,00 euro, pagando, per ciascun modulo, la somma di 1,50 euro. Le sanzioni per la violazione della norma sono le stesse di quelle indicate per gli assegni bancari.
ASSEGNI CIRCOLARI E VAGLIA
di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino
ad una somma non eccedente il predetto importo entro il 30.9.2011. Esaminiamo nel dettaglio le modifiche.
l quarto comma dell’articolo 2 del DL 13.8.2011 n. 138 riduce da un importo pari o superiore a 5.000,00 euro ad un importo pari o superiore a 2.500,00 euro il limite indicato nell’articolo 49 del D. Lgs. 21.11.2007 n. 231. La norma è entrata in vigore dal 13 agosto 2011 (giorno della pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta ufficiale) In conseguenza di tale modifica: • è vietato il trasferimento di denaro contante (di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore) tra soggetti diversi per importi pari o superiori a 2.500,00 euro; • gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a 2.500,00 euro devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità; • gli assegni circolari, i vaglia cambiari e postali possono essere richiesti, per iscritto, dal cliente senza clausola di non trasferibilità se di importo inferiore a 2.500,00 euro; • il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a 2.500,00 euro. I libretti con saldo pari o superiore a 2.500,00 euro devono essere estinti ovvero il loro saldo deve essere ridotto
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CONTANTI L’articolo 49 del D. Lgs 231/2007, così come modificato dal D.L. 138/2011, dispone che: • è vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento è complessivamente pari o superiore a 2.500,00 euro; • il trasferimento è vietato anche quando è effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia che appaiono artificiosamente frazionati. In pratica è stata riconosciuta l’ammissibilità del trasferimento in più soluzioni, tra soggetti privati, di importi anche complessivamente pari o superiori alla soglia consentita, purché il frazionamento in più importi inferiori al limite (di 2.500 euro) sia previsto da prassi commerciali ovvero conseguenza della libertà contrattuale (ad esempio, vendite a rate) e non, invece, artificiosamente realizzato per dissimulare il passaggio di somme ingenti in contanti. In pratica, l’acquisto di un bene per 6.000,00 euro può essere oggi rateizzato in tre rate in contanti da 2.000,00 euro cadauna. La violazione dei limiti in esame implica una sanzione amministrativa pecuniaria dall’1% al
40% dell’importo trasferito con un minimo di euro 3.000,00. Nel caso di trasferimento in contanti di somme superiori ad euro 50.000,00 la sanzione minima è elevata dall’1% al 5% rimanendo ferma la misura massima del 40%.
ASSEGNI BANCARIO O POSTALI Ricordiamo che gli assegni bancari e postali sono rilasciati dalla banca o da Poste Italiane S.p.A. con stampigliata la clausola “non trasferibile”. Il titolare del conto può comunque richiedere il rilascio di assegni in forma libera, pagando per ciascun assegno la somma di 1,50 euro. Nel caso in cui tali assegni venissero utilizzati per importi pari o superiori a 2.500 euro, essi dovranno recare non solo l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario, ma anche la clausola di non trasferibilità. Le sanzioni per utilizzo di assegni oltre 2.500 euro senza la clausola di non trasferibilità sono le medesime di quelle sopra indicate per utilizzo di contanti sopra le soglie consentite: – sanzione dall’1% al 40% dell’importo trasferito con un minimo di euro 3.000,00; – sanzione dal 5% al 40% dell’importo trasferito, nel caso di trasferimento in contanti di somme superiori ad euro 50.000,00. Si ricorda infine che, secondo quanto stabilito dal 6° comma dell’art. 49 del D. Lgs. 231/2007, gli assegni, di qualsiasi importo (e quindi an-
LIBRETTI AL PORTATORE I nuovi limiti riguardano anche i libretti di deposito bancari o postali al portatore. È stato stabilito infatti che il loro saldo non può essere pari o superiore a 2.500,00 euro (e non più a 5.000,00 euro). La violazione di tale prescrizione è punita con una sanzione amministrativa dal 20% al 40% del saldo, con un minimo di 3.000,00 euro e con la sanzione dal 30% al 60% del saldo ove questo sia superiore a 50.000,00 euro. Entro il 30 settembre 2011 i libretti al portatore con saldo pari o superiore a 2.500,00 euro devono essere estinti ovvero il loro saldo deve essere ridotto ad un importo inferiore a 2.500,00 euro. In caso di violazione di tale previsione, il possessore dei libretti incorrerà nella sanzione pecuniaria dal 10% al 20% del saldo con un minimo di 3.000,00 euro, nel caso in cui esso sia compreso tra 2.500,00 e 50.000,00 euro e dal 15% al 30% del saldo, nel caso in cui esso sia superiore a 50.000,00 euro.
ESTINZIONE DELLE SANZIONI
LE A I R O T DdIizione comprese E A T OFFERSpese di spe PRONTUARIO TERAPEUTICO VETERINARIO SIVAR
ARGOMENTI DI BUIATRIA Manuali scientifici pubblicati dalla SIVAR Sommario Il taglio cesareo nella bovina, 2000 Appunti di tecnica delle necroscopie, 2001 La dislocazione dell'abomaso nel bovino, 2002 Body Condition Score, 2003 Chirurgia ombelicale del vitello, 2004 Chirurgia addominale nel vitello, 2004 IBR: controllo ed eradicazione - Costi e benefici della lotta alla malattia, 2005 Management dell'asciutta nel controllo delle infezoni mammarie, 2006 Fissazione esterna in buiatria, 2007
Medicina degli animali da reddito 2a ed. Edizioni Veterinarie, 2008 LISTINO € 40,00 SCONTATO € 25,00
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Ambito di applicazione dell’oblazione Tale istituto, però, trova applicazione solo per le violazioni relative ai limiti di utilizzo del denaro contante ed all’emissione di assegni bancari, postali e circolari e solo per importi non superiori a 250.000,00 euro. Il pagamento in misura ridotta, inoltre, non è esercitabile da chi si sia già avvalso della medesima facoltà per altra analoga violazione il cui atto di contestazione sia stato ricevuto dall’interessato nei 365 giorni precedenti la ricezione dell’atto di contestazione concernente l’illecito per cui si procede.
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LIMITI ALLE SANZIONI
Indirizzo
Domicilio Fiscale
Utilizzando l’istituto dell’oblazione è ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole e qualora sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo, oltre alle spese del procedimento, entro il termine di 60 giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla notificazione degli estremi della violazione. Questa soluzione è da prendere in seria considerazione soprattutto alla luce del fatto che, a tali fini, non è attribuito rilievo alla sanzione minima di 3.000,00 euro. Ne deriva, ad esempio, che la violazione per il pagamento in contanti di un importo pari a 2.500,00 euro potrebbe essere sanata con un esborso di 50,00 euro (il 2% dell’importo trasferito, cioè il doppio del minimo edittale).
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Ricordiamo infine che in sede di conversione in legge del DL 13.8.2011 n. 138 è stata esclusa l’applicazione delle sanzioni per le violazioni esaminate commesse nel periodo dal 13.8.2011 al 31.8.2011 e riferite alle nuove limitazioni d’importo. ■
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SIVAR e SIVAE Dalle Associazioni
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Autopsie in campo anche in Friuli!
di DANIELE GALLO Vicepresidente SIVAR iovedì 15 settembre 2011 a Udine, presso la sede dell'IZS delle Venezie, si è tenuta la giornata di approfondimento SIVAR dal Titolo "Autopsie nell'allevamento bovino: metodiche e problematiche legislative". L'evento è stato organizzato dalla delegazione regionale SIVAR del Friuli Venezia Giulia con il patrocinio dell'Ordine dei Medici Veterinari di Udine ed il supporto di MSD (ex Intervet-Schering Plough Animal Health). Da diversi anni in Friuli non era consentito ai buiatri di effettuare esami autoptici in campo e ciò impediva di fare una diagnosi precisa a quasi tutti i casi di morte degli animali in azienda. Il problema era molto sentito sia da parte dei liberi professionisti che da una parte dei dipendenti pubblici, infatti la sala messa a disposizione si è subito riempita. Nella prima parte della giornata la Dr.ssa Eliana Schiavon dell'IZS delle Venezie (Sezione di Padova) ha illustrato un suo sistema di "buone pratiche" da adottare per eseguire una corretta ed efficace autopsia in campo, contenendo al minimo il rischio di contaminazione dell'ambiente e del personale operante. Il ricorso a numerose immagini fotografiche, commentate con grande esperienza dalla relatrice, ha permesso una facile comprensione della metodica ed ha ottenuto una grande partecipazione dei presenti. Nella seconda parte della giornata la parola è
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stata data alla Dr.ssa Eva Rigonat, veterinario dipendente dell'ASL di Modena. La collega ha tenuto una precisa "lezione magistrale" inerente la legislazione e regolamentazione degli esami autoptici, si è così potuto evidenziare che non esiste alcuna legge o regolamento che ne vieti la possibilità di effettuazione e che il divieto presente in Friuli è solo il frutto di erronee interpretazioni della normativa vigente. Alla discussione finale, oltre alle relatrici, hanno partecipato anche il dr. Manlio Palei (veterinario regionale del F.V.G.), il dr. Daniele Gallo (vicepresidente SIVAR) ed il dr. Renato Del Savio (presidente ordine di Udine e consigliere FNOVI) i quali hanno concordato in merito alla cessazione del divieto e la prossima realizzazione di una guida di buone pratiche autoptiche da stilare in collaborazione fra liberi professionisti e dipendenti pubblici. È stata inoltre evidenziata l'importanza dell'esame autoptico ai fini di poter allestire una rete di epidemio-sorveglianza e la necessità di vedere riconosciuta la figura del veterinario aziendale a capo della stessa. Tutti i partecipanti hanno riconosciuto l'importanza del tema trattato e condiviso unanimemente le soluzioni proposte, auspicando una fattiva collaborazione fra la veterinaria pubblica e quella privata. Dimostrazione dell'accordo raggiunto è che alcuni colleghi hanno già iniziato ad effettuare esami autoptici. SIVAR si compiace del fatto che iniziative locali richieste ed organizzate assieme alle delegazioni regionali possano avere una notevole importanza per la professione, e si auspica che anche in altre regioni possano essere raggiunti analoghi obiettivi. ■
LA SIVAE ALL’INTERNATIONAL RABBIT DAY omenica 25 settembre la SIVAE ha partecipato all'International Rabbit Day, una giornata internazionale che promuove la conoscenza, la protezione e la cura dei conigli domestici e selvatici. La giornata promossa in Italia dalla Associazione Animali Esotici "AAE" Onlus, si è svolta al Museo di Storia Naturale di Milano, in simultanea con gli Stati Uniti. I veterinari SIVAE, in stretta collaborazione con AAE, si sono resi disponibili per tutta la mattinata a rispondere alle domande relative alla gestione e alla cura dei conigli. Nell’ambito dell’attività con
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l’AAE, la SIVAE, ha sostenuto anche un progetto di anagrafe del coniglio riconosciuta dal Ministero della Salute.
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18 Info Regioni Veneto
VETERINARIA 33 | 2011
Potenziata la lotta all’influenza aviaria Il territorio veneto ha subito i danni maggiori ed è particolarmente a rischio
a Giunta Regionale del Veneto ha approvato la Delibera n. 1458 "Influenza aviaria. Misure di prevenzione e controllo nella filiera avicola rurale e nuove disposizioni in materia di monitoraggio". Il provvedimento intende riordinare quanto attualmente disciplinato, a livello regionale, in materia di prevenzione e controllo dell'influenza aviaria negli allevamenti avicoli (in particolar modo quelli rurali) e in ambito di fiere, mostre e mercati con esposizione di volatili. Considerando che il Veneto è territorio a rischio di influenza aviaria, la Giunta ha ritenuto opportuno continuare ad applicare negli allevamenti avicoli industriali un monitoraggio più intensivo rispetto a quanto disposto dal Piano Nazionale di Monitoraggio per l'influenza aviaria, prevedendo una maggiore periodicità dei controlli, che andranno condotti in tutte le specie avicole allevate. Inoltre, ai responsabili dei servizi veterinari AZ-ULSS del Veneto, ai veterinari della filiera avicola e alla Direzione Sanitaria dell'IZSVe vengono fornite alcune particolari precisazioni e disposizioni. Per quanto riguarda la filiera avicola rurale, sul territorio regionale, si applica quanto previsto dal D.M. 25/06/10 integrata con quanto previsto dalla D.G.R (allegato B). Per quanto riguarda gli allevamenti avicoli industriali, ai controlli annuali previsti dal Piano di monitoraggio nazionale Influenza aviaria vanno aggiunti quelli previsti dal piano di monitoraggio regionale (Allegato A - D.G.R. 1458). Negli allevamenti avicoli industriali è tuttora vigente l'obbligo di verifica semestrale delle misure di biosicurezza da parte dei Servizi Veterinari, come disposto dall'art. 4 del D.D.R. n. 311 del 15 giugno 2005. I controlli pre-carico nei tacchini da carne destinati al macello vanno effettuati solo negli allevamenti situati nelle "ex-zone di vaccinazione" e "ex-zone di monitoraggio intensivo" per LPAI. Le aree di rischio indicate nell'allegato B della delibera si riferiscono ai territori della Regione Veneto soggetti a limitazioni per lo
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svolgimento di fiere, mercati e mostre avicole sottolineando che per quanto riguarda la regione Veneto non sono mai state individuate "aree ad alto rischio". Infine, alla luce della nuova normativa sui sottoprodotti di origine animale (Reg CE 1069/09 e relative linee guida, di prossima pubblicazione), il punto 2 del paragrafo "Animali morti" di cui all'allegato 1 del D.D.R. n. 32 del 23/02/09 è da intendersi come segue: "Al termine di ogni ciclo di allevamento, gli animali morti devono essere inviati a stabilimenti autorizzati ad alto rischio, ai sensi della vigente normativa in materia". L'influenza aviaria costituisce la principale patologia dell'avifauna domestica e selvatica: nel corso dell'ultimo decennio, il patrimonio avicolo nazionale (e Veneto in particolare) è stato interessato da numerose epidemie di influenza aviaria, causate inizialmente da sierotipi virali ad alta patogenicità (HPAI), è, a seguire da ceppi virali a bassa patogenicità (LPAI), entrambi causa di gravi danni all'economia territoriale. Il Veneto ha particolarmente risentito delle gravi conseguenze economiche legate alle passate epidemie di influenza aviaria: basti pensare che, assieme alla Regione Lombardia, nella Regione Veneto viene prodotto il 65% del patrimonio avicolo nazionale. In aggiunta, la Regione Veneto è considerata territorio particolarmente a rischio per influenza aviaria: infatti è una regione situata in corrispondenza delle principali rotte migratorie stagionali dell'avifauna selvatica, ed in particolare degli anatidi (specie reservoir di virus influenzali); inoltre, la particolare conformazione geofisica regionale, comprendente un habitat lagunare e la presenza di numerosi specchi d'acqua e aree pianeggianti, favorisce la sosta di questo tipo di volatili, e quindi una maggiore probabilità di contatto tra questi e i volatili domestici.Va, infine, considerato che il territorio regionale è caratterizzato da una elevata densità di allevamenti avicoli, in particolare di aziende che allevano tacchini e galline ovaiole, i quali rappresentano le principali specie avicole colpite dall'influenza aviaria. ■
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Lettere al Direttore
VETERINARIA 33| 2011
Ulisse e la Veterinaria ei secoli se c’è stato un collegamento di qualche tipo tra Ulisse e i Veterinari di certo è stato Argo, il leggendario cane che aspettò 20 anni il ritorno dell’amato proprietario. Adesso no, è comparso il cavallo di Troia, mitico espediente con il quale ci si fa recapitare in casa dei “nemici picareschi” (i veterinari comuni) per svelare al mondo dei proprietari di animali l’esistenza di veterinari di serie A, con certificazioni tecniche e burocratiche di ogni tipo, e di veterinari di serie B, probabilmente quelli nella cui sala di attesa si sfoglia la rivista dedicata al pubblico e distribuita in migliaia di strutture “non certificate” che reca l’annuncio pubblicitario abilmente (o mica tanto) celato da news ma scortesemente pubblicitario e basta, dato che nemmeno pubblicizza la certificazione in sé, ma solo una catena di strutture certificate. Non credo che la certificazione tecnica in campo veterinario né medico umano crei necessariamente dei sanitari migliori dal punto di vista medico in senso stretto, non è così. Né che la vera abilità o capacità diagnostica potrà mai essere certificata da una procedura cartacea (molto italiana…) e non può di certo essere spacciata per un valore medico
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superiore verso chi non si certifica. Sono certa che sicuramente le certificazioni varie semplifichino e migliorino le prestazioni veterinarie dal punto di vista delle procedure tecniche e della registrazione dei dati, e forse anche fiscali, ma non sono d’accordo sul fatto che le si “venda” come certificazione di veterinari più bravi da scegliere in quanto certificati. Né mi pare che un espediente del genere aiuti a fortificare i legami e lo spirito unitario di categoria che come medici veterinari per ora non abbiamo, fatto che invece dovrebbe interessare chi dice di difendere la nostra svilita professione. Ulisse, che usò il cavallo di Troia in una guerra, vagò per due decenni da solo e in un mare di guai, e Argo, alla fine, comunque morì. Saluti Dr Laura Torriani Semplice Medico Veterinario Cara collega, ti rispondo in qualità di responsabile delle attività per la certificazione ANMVI BPV e come valutatore sistemi qualità ISO 9001 ritengo che alcuni concetti da te riportati sulle certificazioni volontarie non esprimano correttamente lo spirito sul quale le norme citate si basano. Innanzitutto voglio dire che concordo con te sul fatto che non esistono veterinari di serie A e B ma sappiamo entrambi che tra i vete-
rinari, come in tutte le professioni, ci sono persone con esperienze, titoli, specializzazioni e motivazioni differenti. Personalmente ritengo che le certificazioni possano dare un aiuto sostanziale a chi ha interesse e volontà a migliorare la struttura, l’ambiente di lavoro e la propria professionalità, in quanto forniscono strumenti e metodi di lavoro. Le certificazioni insomma sono un mezzo che permette a chi le utilizza di percorrere una strada in modo più veloce e sicuro ma, come capita per le belle automobili, non bastano da sole a farti diventare un bravo pilota. Applicando i requisiti richiesti delle norme ISO 9001 e BPV il sanitario trova spunti per migliorare la gestione organizzativa della sua struttura, il rapporto con i fornitori, con i collaboratori, dipendenti e con i clienti, la gestione del proprio magazzino, la formazione del personale, la gestione dei problemi, il funzionamento e la manutenzione degli strumenti ed il miglioramento continuo. Le strutture veterinarie che applicano queste norme possono anche confrontarsi direttamente o indirettamente con altre strutture attraverso le verifiche annuali di sorveglianza effettuate dall’ente di certificazione. In queste verifiche l’ambulatorio veterinario è visitato da auditor preparati e competenti che hanno l’obiettivo di valutare la corretta applicazione delle norme nella struttura ed individuare gli eventuali spazi di miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie erogate. Il sottoporsi a controlli periodici esterni stimola inoltre il ve-
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“La carne, oggi, continua a rappresentare un alimento importante da includere in una dieta equilibrata”. Ferdinando Romano, Presidente del Comitato Nazionale di Sicurezza Alimentare
terinario a prepararsi all’appuntamento e quindi dedicare tempo alla verifica di ciò che sta facendo. Queste affermazioni potrebbero sembrare vaghe e prive di contenuto se non fosse che i risultati degli audit di certificazione si basano su elementi molto concreti. Facciamo qualche esempio partendo dai rilievi emersi durante le verifiche ispettive ISO 9001 e BPV del CSQA, ente di certificazione scelto da ANMVI per il progetto BPV. 1. La carta dei servizi, documento che dichiara all’utente le prestazioni sanitarie erogate, spesso non riporta informazioni importanti quali ad es. le specie animali trattate, le
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20 Lettere al Direttore prestazioni sanitarie erogate, gli orari di apertura e chiusura e/o dove rivolgersi in caso di emergenza. 2 Le cartelle cliniche, anestesiologiche o chirurgiche spesso risultano incomplete o non compilate correttamente, cose che espongono il sanitario a rischi di allungamento degli accertamenti diagnostici e difficoltà di difesa in caso di contestazioni. 3. Le coperture assicurative dei sanitari e delle strutture sono spesso assenti o carenti. 4. La formazione e l’aggiornamento dei veterinari non sempre è documentabile e spesso alla mancata documentazione corrisponde un mancato aggiornamento professionale. 5. I locali e le strutture a volte risultano inadeguati rispetto alle prestazioni sanitarie di-
chiarate nella carta dei servizi, soprattutto nelle piccole strutture per i grandi interventi chirurgici. 6. Carenze molto frequenti sono state riscontrate dagli ispettori sulla manutenzione preventiva di strumenti ed attrezzature diagnostiche e sul funzionamento regolare di apparecchiature ed impianti (ad es. la corretta conservazione di farmaci e vaccini termosensibili). 7. Gestione dell’abbigliamento in sala operatoria non corretto. 8. Refertazione diagnostica per immagini carente. 9. Gestione degli animali contagiosi non sempre perfettamente rispondente ai requisiti di sicurezza di legge.
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10. Pulizia e disinfezione dei locali a volte non adeguata. Penso quindi sinceramente, al contrario di quello che citi nella tua lettera, che le certificazioni possano dare un contributo importante a diventare sanitari, imprenditori, consulenti e persone migliori, anche se non sostituiranno mai l’intuito, l’esperienza, la costanza, la curiosità e la volontà di migliorare che ognuno di noi ha dentro. Circa l’uso pubblicitario che è stato fatto e che tu contesti, personalmente ritengo giusto confrontarsi tra sanitari ma, obiettivamente, non vedo un uso scorretto del messaggio in quanto riporta dati oggettivi e verificabili. Andrea Verme
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SOTTOSCRIVI SUBITO LA POLIZZA RESPONSABILITÀ CIVILE ANMVI in collaborazione con Marsh S.p.A., offre tramite la compagnia HDI Assicurazioni soluzioni rivolte a tutti i Medici Veterinari. I dettagli della Convenzione e le modalità di adesione sono disponibili al sito www.anmvi.it Inoltre sono sempre a Vostra disposizione i link alle domande frequenti, alle modalità per le segnalazione sinistri e per tutte le ulteriori informazioni potrete contattare il personale dedicato o inoltrare richiesta tramite l'apposito modulo contatti.
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Segreteria ANMVI: tel. 0372/403536 - fax: 0372/403526 - Email: assicurazioni@anmvi.it - www.anmvi.it
RESPONSABILITÀ CIVILE: LA CONVENZIONE ANMVI A.N.M.V.I., tramite la compagnia HDI Assicurazioni, mette a disposizione dei Medici Veterinari iscritti all’Albo del relativo Ordine e ad una delle Associazioni Federate A.N.M.V.I., la convenzione di Responsabilità Civile. Si possono distinguere due tipologie di prodotto: 1) per il Medico Veterinario che esercita individualmente la propria attività professionale: • in relazione ad Animali da compagnia e piccoli animali in genere • in relazione ad Animali da compagnia e piccoli animali in genere e per il comparto degli animali da reddito ed equini; • quali Dipendenti di Ente o Azienda Sanitaria Pubblica. 2) per lo Studio Associato Medici Veterinari (no cliniche veterinarie e paraospedaliere) dove almeno uno dei Medici Veterinari Associati, sia iscritto ad un’Associazione federata A.N.M.V.I e l’attività professionale sia esercitata esclusivamente per conto dello Studio: • in relazione ad Animali da compagnia e piccoli animali in genere; • in relazione ad Animali da compagnia e piccoli animali in genere e per il comparto degli animali da reddito ed equini. Alcune delle domande più frequenti: La polizza copre gli Assicurati in caso di infortunio? La polizza non copre gli infortuni subiti dagli Assicurati (es: il Veterinario che viene morso da un cane o riceve un calcio da un cavallo durante una visita), in quanto non si tratta di una polizza infortuni bensì di una garanzia di Responsabilità Civile creata esclusivamente per tutelare l’assicurato da proprie responsabilità nei confronti di terzi, derivategli dall’esercizio della professione. La polizza tutela più veterinari che esercitano la professione nel medesimo Studio Associato? Il prodotto assicurativo tutela i Medici Veterinari Associati dello Studio nello svolgimento della loro professione per conto dello stesso. Il premio di polizza viene infatti corrisposto in base al numero dei Professionisti Associati. E se il medico Veterinario svolge l’attività professionale al di fuori delle Studio Associato? Qualora il Medico Veterinario Associato svolga anche attività professionale al di fuori dello Studio Associato con propria partita Iva, deve sottoscrivere anche polizza individuale per tale attività. Il Medico Veterinario libero professionista, con propria partita IVA, che collabora con lo Studio Associato deve altresì dotarsi di propria copertura assicurativa.
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Risk governance e sicurezza alimentare A Padova Veterinari e Chirurghi insieme e tematiche relative alla governance in sanità pubblica sono da tempo oggetto di un dibattito complesso e impegnativo, soprattutto negli ambienti istituzionali e scientifici. Le organizzazioni istituzionali pubbliche sono impegnate nella ricerca delle strategie da porre in atto per raggiungere obiettivi di prevenzione primaria nell'ottica della salvaguardia della salute della popolazione. È in questo contesto che le modalità pratiche da attuare rappresentano il nodo cruciale alla base delle decisioni da intraprendere, delle scelte politiche da attuare e, non da ultimo, della relativa valutazione della sostenibilità economica. Un’adeguata governance sul rischio di natura alimentare o ambientale comporta l’adozione di più modelli a seconda della natura e dell’entità del rischio stesso ed a seconda del coinvolgimento dei vari professionisti sanitari interessati e della popolazione stessa. Di fronte ad un'elevata variabilità intrinseca del sistema, diventa fondamentale avere predisposto istituzionalmente più modelli di governance tenendo presente che le strategie da adottare, i modelli gestionali e operativi da attuare e i conseguenti sistemi di controllo, rappresentano gli strumenti in dotazione ai professionisti medici e veterinari, siano essi con rapporto di dipendenza pubblica o con rapporto libero professionale, che dovrebbero intervenire con modalità sinergiche ed integrate. Il corso di formazione dal titolo “Risk governance e sicurezza alimentare: modelli strategici e gestionali, valutazione economica del danno, incidenza delle malattie e livelli di responsabilità per gli operatori della salute nell’ambito delle politiche per la sicurezza alimentare e ambientale”, organizzato dagli Ordini professionali dei Medici Veterinari e dei Medici Chirurghi di Padova, in collaborazione con le associazioni A.N.M.V.I e I.S.D.E. rappresenta un tentativo di dare delle risposte a questi temi, che riguardano prima di tutto la necessità di instaurare una integrazione tra i professionisti medici e veterinari che sono chiamati ad operare sugli stessi obiettivi, lungo il complesso processo di costruzione del bene salute. Il corso si svolgerà nei giorni 5, 12 e 19 novembre presso la sala Augusto Colle a Padova in via San Prosdocimo 6. Rivolto ai Colleghi
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Medici e Veterinari di tutte le discipline che operano nei settori interessati, il corso si caratterizza per l’approccio interdisciplinare sinergico e multiprofessionale integrato da parte di professionisti qualificati sul tema della Governance, consapevoli che garantendone un efficiente modello si assicuri realmente il diritto al-
la salute della popolazione. Il corso rappresenterà anche un momento di approfondimento sugli aspetti riferibili alla stima economica di un bene pubblico senza mercato come la salute e i modelli disponibili per la stima economica del danno; non meno importanti saranno i contributi di conoscenza che verranno forniti ai di-
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scenti in merito agli aspetti di responsabilità penale e civile che derivano da comportamenti dolosi e colposi di tipo omissivo con particolare riferimento alla funzione di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio in carico alla PA. Nelle giornate verranno evidenziati gli aspetti riguardanti le maggiori patologie che derivano dalla mancanza di politiche di prevenzione e protezione ambientali e di sicurezza alimentare e verranno proposti degli interventi di comunicazione efficace alla popolazione. I Colleghi Veterinari interessati possono iscriversi entro il 4 di novembre, utilizzando il form presente sul sito dell’Ordine all’indirizzo: www.omco.pd.it/prenotazione-eventi.html. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Segreteria organizzativa: Tel. 049 871 8811/8855. ■
22 Calendario attività Dal 15 ottobre al 13 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi INCONTRO SIVAE
15 - 16 OTT 15 - 16 OTT 15 OTT 16 OTT 16 OTT 16 OTT 16 OTT 17 - 19 OTT 18 OTT 21 - 23 OTT 23 OTT 27 OTT 28 OTT 28 OTT 28 - 30 OTT 28 OTT 29 - 30 OTT 30 OTT 30 OTT 3 - 5 NOV 6 NOV 6 NOV 11 - 12 NOV 12 - 13 NOV 13 - 14 NOV 13 NOV 13 NOV 13 NOV
INCONTRO SIONCOV SEMINARIO NAZIONALE SIVE
INCONTRO SIFIRVET / SINVET
“AGGIORNAMENTO IN MEDICINA E CHIRURGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it TERAPIE ALTERNATIVE IN ONCOLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it “AGGIORNAMENTI NELL’ADDOME ACUTO NEL CAVALLO: INCONTRO CON LOUISE SOUTHWOOD” Milano - Fiera di Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it LE ERNIE DISCALI E LA FISIOTERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
IL CORRETTO APPROCCIO DIAGNOSTICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA: QUANDO E PERCHÉ USIAMO L’ESAME ENDOSCOPICO? - Matera- Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Richiesto Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ARGOMENTI DI BASE IN OFTALMOLOGIA - Trento - Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO SCIVAC LE ARITMIE CARDIACHE NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Richiesto Accreditamento per 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SIVAE “MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO ANMVI GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 71° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - QUANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO DIVENTA IL NEMICO - Centro Affari e Convegni, Arezzo - VIA LAZZARO SPALLANZANI 23 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATA DI APPROFONDIMENTO ATAV LA FISIOTERAPIA DAL PUNTO DI VISTA DEL TECNICO VETERINARIO - Centro Affari E Convegni, Arezzo - Via IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC Lazzaro Spallanzani, 23 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Tel. 0372 403541 E-mail: segreteriaatav@evsrl.it SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: “STRATEGIE PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DELL’ALCON ORDINE MEDICI VETERINARI ED ASL LEVAMENTO DEL BOVINO DA LATTE” - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3 Crediti DELLA PROVINCIA DI CREMONA Per info: Paola Orioli - Segr. 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SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SICIV / SIRVAC L’ESAME CITOLOGICO DELLE NEOFORMAZIONI MAMMARIE: FARLO O NON FARLO, QUESTO È IL DILEMMA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SIMEF / SOVI ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE: PATOGENESI, DIAGNOSI E TERAPIA DELLA PRINCIPALI AFFEZIONI OCULARI DEL GATTO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. DERMATOLOGIA: IV PARTE - PROBLEMI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 18 Crediti Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Atahotel Expo Fiera, Pero (MI) - Via Keplero 12 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO SCIVAC INTERNATIONAL COURSE - LARYNGEAL SURGERY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Ultimi posti disponibili Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SIDEV CONCORDANZE E DISCORDANZE CLINICOPATOLOGICHE IN DERMATOLOGIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SVIDI EMERGENZE ADDOMINALI: COME UTILIZZARE AL MEGLIO LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SIGAV / SIMEF
MALATTIE PANCREATICHE DEL GATTO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 33 | 2011
PROFESSIONE la VETERINARIA
La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 26 settembre 2011
SOLUZIONI
gigante
c d
Sì Solo i conigli maschi
Canto-vocalizzi Display di corteggiamento Posizione nell'atto di monta Tempo di permanenza nella cassetta nido (corretta)
QUIZ 1
Sì, solo i conigli di taglia
a b c d
Risposta corretta: c) Incontro Sivae - Cremona, settembre 2004
No
QUIZ 2
a b
2) Quale di questi metodi è attendibile per determinare il sesso di un Agapornis personatus?
Risposta corretta: d) Incontro Sivae - Cremona, settembre 2004
1) È possibile intubare un coniglio?