PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
34 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 34, dal 29 settembre al 5 ottobre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
LA PRESTAZIONE SVOLTA ALL’ESTERO
LA RESPONSABILITÀ CIVILE PROFESSIONALE
LEAVET TUTTI NE PARLANO
IL RUOLO DEL CAMPIONE FARMACEUTICO
SOTTOPRODOTTI RAPPORTO FVO SUI CONTROLLI
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BREVI
LA NOTTE DELL’ECM
CABINA DI REGIA I vertici degli Albi di medici, odontoiatri, farmacisti e veterinari hanno siglato la nascita della “cabina di regia” della Consulta che riunisce le quattro professioni. Nasce così una sede stabile di confronto e progettazione delle istituzioni rappresentative di circa cinquecentomila professionisti. Tra i primi argomenti da affrontare c'è sicuramente il nuovo progetto di Educazione continua in medicina. DICOTOMIE “Non è più possibile immaginare una dicotomia tra il sistema che produce i professionisti, cioè l'università, e quello che deve garantire la loro competenza". Il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio ha così commentato la nascita della Consulta che vedrà quattro Ordini sanitari impegnati a modernizzare le attività dei professionisti della salute. API È stato emanato il Decreto Ministeriale di sospensione cautelativa dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive neonicotinoidi thiamethoxan, clothianidin, imidacloprid e la sostanza attiva fipronil utilizzate nel trattamento di concia delle sementi. La sospensione permetterà di acquisire utili informazioni sulla moria delle api in relazione all’utilizzo di tali sostanze. AVIARIA "A livello globale l'aviaria è più diffusa ora che non nel 2005-2006, quando scattò l'allarme mondiale”. A dirlo è Ilaria Capua, intervenuta al Festival della salute di Viareggio. È importante “investire nei controlli veterinari, perché gli animali nel mondo globalizzato viaggiano come le altre merci, e il 70% dei patogeni che hanno interessato l'umanità negli ultimi 20 anni proviene dal mondo animale". IPPICA Il patrimonio genetico dei nostri cavalli è il valore fondamentale del settore equino nazionale. Lo dichiara il ministro Luca Zaia che ha annunciato una "due diligence" su Unire che consentirà di far chiarezza sui numeri del settore. L'obiettivo è capire con precisione lo stato di salute dei bilanci e le risorse a disposizione, per poi partire con il piano di rilancio. ENCI Sono on line sul sito ENCI il "Regolamento generale delle manifestazioni canine" ed il "Regolamento speciale delle esposizioni canine", in vigore dal 1° gennaio 2009.
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CINA E PET FOOD
La melamina intossica l’informazione La UE blinda le frontiere. Alimenti e mangimi sono super controllati. Smentito l’allarme mediatico sul pet food A PAGINA 3
ROMA DORME, FIRENZE SI SVEGLIA ECM: DA ROMA SILENZIO ASSOLUTO. SI CONTINUA A RINVIARE OGNI INTERVENTO MANTENENDO IN PIEDI UN SISTEMA che ha ampiamente dimostrato di non essere funzionale agli obiettivi per cui è stato creato: controllare l'aggiornamento continuo degli operatori sanitari a garanzia del livello qualitattivo delle loro prestazioni professionali e quindi dei consumatori/clienti. In tutti questi anni il sistema ECM ha chiaramente dimostrato di non essere in grado di arrivare agli obiettivi previsti, ma di essere solo un carrozzone burocratico inutile e spreca soldi. Da due anni la fase sperimentale si è chiusa, ma tutto resta bloccato. Dopo l’intervento dell'ex Ministro alla Salute, Livia Turco, che nell'accordo Stato-Regioni, si era impegnata, a fronte del ribadito obbligo ECM anche per gli operatori sanitari privati, al recupero fiscale dei costi da loro sostenuti per l'aggiornamento continuo, tutto è fermo. La Commissione ECM, che era presieduta dal Ministro, non può riunirsi per un intervento della Corte dei Conti che ne ha contestato l’assetto. Nel frattempo, in mancanza di iniziative a livello nazionale, le Regioni si stanno avviando ad organizzarsi con normative proprie. La Toscana in questi giorni ha emanato una delibera che definisce tutti gli aspetti dell'ECM rendendosi sostanzialmente autonoma ed indipendente rispetto al sistema nazionale, coinvolgendo direttamente gli Ordini professionali ed indicando il sistema di accreditamento dei provider. Manca però completamente la possibilità per gli operatori privati di poter recuperare i costi sostenuti. L'ANMVI ritiene inaccettabile questa sperequazione rispetto ai colleghi pubblici e si sta attivando di conseguenza.
È il Sole 24 Ore Sanità a dare la notizia che entro fine anno sarà definito il "prototipo" del nuovo sistema ECM secondo l'impianto dettato con l'Accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007. Gli addetti ai lavori replicano a chi parla di "notte dell'ECM", anche a seguito dell'impasse transitoria dovuta alla collocazione della Commissione ECM nell'alveo dell'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari (Agenas) stabilito con la Finanziaria 2008. L'Agenas non era pronta a farsi carico del sistema di Educazione Continua in Medicina né dal punto di vista logistico né dal punto di vista economico. Ma secondo Maria Linetti, direttore dell'Ufficio di formazione continua dell'ex Ministero della Salute "l'Accordo del 2007 è andato avanti e sono state avviate tutte le attività previste". Lo stato dell'arte, delineato dalla dirigente ministeriale è il seguente: "è stato istituito il comitato tecnico delle Regioni e sono stati designati i componenti regionali dell'osservatorio e della commissione". E inoltre sono attivi "il cantiere dei lavori sul dossier formativo, il trasferimento al Cogeaps della banca dati crediti". Per quanto riguarda sponsorizzazioni e accreditamento dei provider, si
sta lavorando "a pieno regime". Il direttore dell'Agenas, Aldo Ancona, è molto critico: "Il primo quinquennio di sperimentazione del programma ECM ha messo in luce tutti i limiti di una formazione etero diretta, raramente orientata agli obiettivi di sviluppo del sistema e dotata di scarsa organicità e rispondenza dei piani formativi governati dal servizio pubblico. Questa situazione, unita all'obbligatorietà dei crediti formativi, ha portato a una paradossale reazione di insofferenza da parte di tutti i soggetti coinvolti: le Regioni, per la scarsa rispondenza dei percorsi di sviluppo a livello locale; il livello centrale per il prevalere di logiche burocratico-amministrative che hanno gonfiato oltre misura la macchina degli accreditamenti; i professionisti che hanno vissuto l'obbligo di aggiornamento come vessatorio". All'inizio del 2009 ci sarà un nuovo Accordo Stato Regioni che detterà il definitivo passaggio al nuovo sistema ECM, indirizzato dalla triade "Ministero-Professioni-Regioni" e basato sull'accreditamento dei provider. Intanto sul sito ecmsanita.it si segnala un "ulteriore malfunzionamen■ to del sistema".
A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
CONGRESSO NAZIONALE Domenica 19 Ottobre 2008 Palazzo Trecchi - Cremona
LE COMPETENZE VETERINARIE Identità, visibilità, responsabilità e tutela di una professione competitiva
www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line
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Alimenti e mangimi Attualità
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Notizie alla melamina per vedere l’effetto che fa Controlli cautelativi a tappeto e nessuna traccia in Italia Ma non si resiste alla tentazione dell’allarme 'Europa, e soprattutto l'Italia, era risultata indenne dallo scandalo del petfood, contenente melamina, esploso nel 2007 negli Stati Uniti ed allargatosi poi ad altri paesi. In questi giorni le drammatiche notizie relative alla contaminazione del latte prodotto in Cina per le alte percentuali di melamina presente hanno riportato il problema di grande attualità in tutti i paesi che importano prodotti alimentari finiti o materie prime per la loro lavorazione, dal paese asiatico. Anche in Italia il Ministero è intervenuto subito sviluppando sequestri di prodotti importati e controlli, con approfondite analisi, su tutti gli alimenti che possono contenere materie prime cinesi. Secondo la notizia apparsa su alcuni quotidiani, l'IZS di Torino avrebbe sviluppato analisi su 145 campioni di petfood trovando tracce di melamina in due di questi e segnalando quindi i risultati alla Procura di Torino che ha aperto un fascicolo d'inchiesta ipotizzando i reati di commercio di sostanze alimentari nocive e frode in commercio (la melamina, sostanza fortemente nociva, viene aggiunta in alcune farine per aumentare fittiziamente il contenuto proteico degli alimenti). L'ANMVI, a seguito di quanto riportato dai quotidiani, ha contattato il Direttore Sanitario dell'IZS di Torino, Dr. Sergio Andruetto, che ha smentito la notizia esprimendo la preoccupazione per il diffondersi di informazioni infondate o scorrette che possono creare inutile allarme fra i proprietari di animali da compagnia. L'IZS ha già diffuso un primo comunicato, a firma della Dott.ssa Maria Cesarina Abete, Responsabile del CReAA (Centro di referenza per la Sorveglianza ed il Controllo per l'Alimentazione degli Animali) e della dottoressa Daniela Marchis nel quale viene sottolineato che: "Nel corso dell'ultimo anno sono stati analizzati 160 campioni di mangimi. In due campioni di mangime complementare per specie varie è stata rilevata la pre-
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senza di melamina. Questi campioni che erano sotto sequestro cautelativo, sono statti prelevati e analizzati nel mese di ottobre 2007". Nel colloquio avuto con la Direzione dell'IZS è stato anche confermato che la presenza di melamina riscontrata era a livelli veramente insignificanti. La notizia era quindi del tutto infondata e conferma la qualità del petfood distribuito in Italia. L'ANMVI ha espresso preoccupazione per il fatto che vengano diffuse notizie non corrette che possono creare preoccupazione fra i consumatori e portare forti danni ad un settore, quello della salute e del benessere degli animali da compagnia, che già sta soffrendo la crisi economica generale del nostro paese.
ASSALCO L’Associazione Nazionale che raggruppa le principali aziende di produzione di alimenti per animali da compagnia ha adottato il Manuale di Buone Pratiche per la Produzione di Pet Food Sicuro. Il documento rispetta e recepisce la legislazione nazionale e comunitaria e pertanto gli alimenti confezionati per animali da compagnia delle aziende associate Assalco sono prodotti esclusivamente con materie prime ottenute dalla macellazione di animali ritenuti idonei al consumo umano dai medici veterinari del Servizio Sanitario Nazionale. Con una nota del dicembre 2007, il Ministero della Salute (Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario) ha ufficialmente riconosciuto il Manuale Assalco come rispondente al Regolamento comunitario sull’igiene dei mangimi (CE n. 183/2005), e lo ha definito “uno strumento importante per le aziende del settore produttivo dei mangimi per gli animali da compagnia (…) un punto di riferimento per le aziende per la produzione di alimenti sani e sicuri”.
LE TRIANGOLAZIONI I carabinieri per la tutela della salute, d'intesa
CANI E GATTI MAI STATI COSÌ PULITI l segmento dei prodotti dedicati all'igiene ed alla cura degli animali è uno dei più vivaci e rappresenta il 30% dell'intero mercato del pet care in Italia, con un giro d'affari di circa 125 mln di Euro nel solo 2007. Lo si legge nel Rapporto 2008 diffuso da Assalco, l'Associazione nazionale delle imprese per l'alimentazione e la cura degli animali da compagnia, che interviene, dati di mercato alla mano, nel dibattito sull'igiene dei convogli ferroviari determinando Trenitalia a cambiare le regole di viaggio per gli animali. Assalco si unisce al coro di proteste sollevatosi contro la misura presa da Trenitalia, che consentirebbe l'accesso ai treni solo a cani di piccola taglia inferiori ai 6 chili di peso e muniti di certificato veterinario. L'Associazione ricorda che "negli ultimi anni, si è assistito ad una crescita significativa del mercato del pet care, dovuta sostanzialmente ad una maggior sensibilità da parte dei proprietari allo stato di salute e di igiene dei propri amici a quattro zampe, riscontrabile anche in una tendenza a visite veterinarie sempre più regolari e frequenti. Insomma "gli animali domestici presenti nelle nostre case, non sono mai stati cosi puliti e controllati dal punto vista igienico e sanitario". In questo senso quindi, "la misura di Trenitalia risulta del tutto ingiustificata sulla base di evidenze che parlano di proprietari attenti all'igiene dei propri animali i quali, in buona misura, condividono gli stessi spazi all'interno dell'ambiente domestico". Negli stessi giorni Trenitalia è stata smentita anche dall’Istituto Superiore di Sanità che in un comunicato ha dichiarato di “non aver mai fornito alcun parere per legittimare il provvedimento che l’azienda dovrebbe adottare dal 1 Ottobre prossimo sul trasporto di animali domestici”. L’Istituto, inoltre, afferma “di non aver mai ricevuto alcuna richiesta da parte di Trenitalia di formulare un parere in merito alle misure igienico-sanitarie da adottare nel trasporto degli animali da compagnia. L’Istituto, infatti, solo attraverso specifiche convenzioni, in qualità di Ente Pubblico di Ricerca, può fornire pareri tecnici a soggetti estranei alla Pubblica Amministrazione”.
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IL COMUNICATO DELL’IZS l Centro di Referenza per la Sorveglianza ed il Controllo per l’alimentazione degli animali -CreAA- (Responsabile Dott. ssa Maria Cesarina Abete), presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, già dall’estate 2007 ha sviluppato e validato un metodo quantitativo per la ricerca della melamina nei mangimi e nelle materie prime vegetali (proteine di riso, proteine di soia e glutine di mais). Il metodo è accreditato SINAL e quindi ha valore legale nei contenziosi nazionali ed internazionali. Nel corso dell’ultimo anno sono stati analizzati 160 campioni di mangimi. In due campioni di mangime complementare per specie varie è stata rilevata la presenza di melamina. Questi campioni, che erano sotto sequestro cautelativo, sono stati prelevati e analizzati nel mese di ottobre 2007. Questi campioni sono stati distrutti. A seguito delle allerte sul latte in polvere per l’alimentazione dei neonati il CReAA, grazie alla sua esperienza nel settore, è stato incaricato dal Ministero della Salute di ricercare la melamina anche su questa matrice. Da oggi il CReAA è operativo per le analisi sulle matrici latte in polvere e biscotti. È in corso inoltre un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute in collaborazione con il laboratorio di ittiopatologia dell’Istituto Zooprofilattico di Torino, l’Università di Torino e con l’Università di Perugia per verificare sul modello animale pesce gli effetti tossici della melamina a differenti concentrazioni e i possibili residui nella parte destinata al consumo umano. I pesci sono stati scelti per la loro affinità ai mammiferi nella risposta tossicologica. Sul sito dell’l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è in allestimento una nota più dettagliata sull’argomento. Torino, 25/09/08 Dott.ssa Maria Cesarina Abete Dott.ssa Daniela Marchis
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con il sottosegretario alla Salute Francesca Martini “hanno intensificato i controlli nel settore del latte e derivati nel circuito commerciale nazionale, con particolare riferimento a prodotti provenienti dall'estero”. Questo incremento delle attività nel settore, affermano i carabinieri per la tutela della salute, “è stato predisposto come servizio di intervento precauzionale in risposta ai numerosi casi di intossicazione per ingestione di latte contaminato verificatisi recentemente in Cina”. Il comandante dei carabinieri della Sanità Nas, Saverio Cotticelli, ha precisato che saranno oltre mille i carabinieri impegnati sul territorio, in tutto il paese, per effettuare i controlli sanitari sulle merci. L'obiettivo, ha anche precisato il direttore generale della sicurezza degli alimenti del ministero del Welfare, Silvio Borrello, è anche quello di prevenire le “possibili triangolazioni di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e importati da paesi terzi”. "La normativa dell'Unione europea vieta la triangolazione, ma comunque abbiamo deciso di vigilare, anche grazie alle forze che l'Italia può mettere in campo: una task force di medici e veterinari pubblici che non ha uguali", conclude. Saranno “tempi duri per i prodotti alimentari provenienti dalla Cina”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, annunciando oggi una forte stretta dei controlli ed una serie di misure preventive dopo lo scandalo del latte cinese contaminato da melamina. Nel corso di una conferenza stampa dopo un vertice con i carabinieri dei Nas - il Sottosegretario ha dichiarato che "la Cina è un paese a forte rischio per quanto riguarda varie tipologie di merci, dal momento che non attua una serie di controlli che sono invece previsti in Europa”. Martini ha illustrato una serie di misure, tra le quali anche una nuova certificazione di garanzia che attesti l'assenza negli alimenti importati di latte e derivati di origine cinese. La “nostra azione - ha detto - sarà un'azione di rete per la protezione dei cittadini rispetto a questa emergenza gravissima. Vogliamo essere in Europa i primi ad adottare forti misure a tappeto di grande impatto”. Martini ha anche affermato che l'Italia chiederà all'Europa di “adeguarsi ai controlli ed alle misure forti previste dall'Italia”. I carabinieri della Salute Nas stanno effettuando controlli su tutto il territorio nazionale su negozi e distributori di prodotti alimentari cinesi: si registrano già i primi sequestri ma, rendono noto i Nas, gli alimenti sottoposti a sequestro “secondo i primi accertamenti, non sembrano contenere la sostanza 'melamina' o altri contaminanti pericolosi per la salute pubblica”. I prodotti sequestrati, precisano i Nas, “sono stati oggetto di provvedimento di ritiro dal commercio per violazioni riguardanti l'etichettatura, le normative commerciali e la corretta conservazione igienico-sanitaria delle derrate alimentari”.
LA UE RAFFORZA I DIVIETI Nell'Unione Europea sono vietate da tempo le importazioni dalla Cina di latte e prodotti lattieri, compreso il latte in polvere. Ciò nonostante sono stati intensificati i controlli alle frontiere. Inoltre, saranno sottoposti a controllo tutti gli alimenti composti provenienti dalla Cina, che contengano più del 15% di latte in polvere, nonché tutte le spedizioni di tali prodotti per i quali non sia possibile determinare il contenuto di prodotto lattiero, allo scopo di verificare che il livello di melamina non superi 2,5 mg/kg di prodotto. Le partite sottoposte a controllo resteranno ferme in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio. I prodotti contenenti più di 2,5 mg/kg di prodotto dovranno essere distrutti. La decisione della Commissione Europea, emanata il 26 settembre, è stata pubblicata il 27 settembre nel Giornale Ufficiale dell'UE. ■
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4 Attualità Zootecnia
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La crisi delle carni bovine I consumi cresceranno ma la produzione interna dovrà fare meglio i conti con la PAC e gli Ogm ’associazione europea dei commercianti di carni bovine (Uecbv) ha concentrato i lavori dell’ultima assemblea generale sull’aumento dei costi del loro prodotto, un aumento non compensato da un’adeguata crescita dei prezzi. Il 20 settembre scorso i commercianti europei, riuniti a Roma, si sono chiesti se avremo un approvvigionamento di carni sufficiente per rispondere alla domanda dei consumatori nel 2015. Nel 2010 l’Europa diventerà importatore netto di carni bovine, mentre l’Italia è già deficitaria per circa il 45% e acquista dagli altri stati membri della UE o da Paesi terzi circa 580mila tonnellate di carni (dato che tiene conto anche degli animali vivi).
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APPROVVIGIONAMENTI All’incontro ha partecipato anche il Capo Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli, che ha sottolineato due aspetti decisivi per il futuro del settore europeo delle carni: l’estensione del disaccoppiamento totale e lo smantellamento del sistema delle quote latte previsti dalla verifica sulla PAC in corso a Bruxelles. “Per migliorare la situazione degli approvvigionamenti nell’Unione Europea e in Italia in particolare - ha detto Marabelli - servono le materie prime utilizzate per l’alimentazione animale, ma il disaccoppiamento non ne incoraggia certo la produzione. Il settore in una fase importante come questa deve essere più presente a livello politico. Si pensi all’esempio secondo cui una vacca produce più gas serra di un automobile. È un messaggio che non può passare”. E per migliorare la situazione degli approvvi-
gionamenti “l’Unione Europea dovrà riuscire ad affrontare senza pregiudizi la questione degli organismi geneticamente modificati. Servono materie prime ed è chiaro che servono materie prime sane. Si pensi al caso delle aflatossine nel mais scoppiato due anni fa in Lombardia. Per risolvere il problema - ha detto Marabelli ritengo che sia necessario innanzitutto partire da una valutazione scientifica che consenta alla politica di prendere decisioni in assoluta sicurezza. Da questo punto di vista penso che bisognerebbe anche riuscire a valorizzare in qualche modo l’attività dell’EFSA viste anche le battaglie fatte per ottenere la sede a Parma”.
GLI OGM Il rappresentante della Commissione Europea, Daniele Bianchi, membro del gabinetto del Commissario europeo all’Agricoltura ha affrontato insieme la questione dei vincoli che pesano sulle aziende zootecniche per il mantenimento degli standard qualitativi europei e l’incognita approvvigionamenti in chiave ogm. Con la prossima presentazione del Libro Verde si apre a Bruxelles una fase di riflessione sul tema dei vincoli sulla qualità e sulle norme per il benessere animale. “Sugli Ogm - ha detto Bianchi - temo che servirà una crisi o uno scatto in avanti da parte del mondo della ricerca”. Il presidente di Uecvb Laurent Spanghero: “Da una parte l’Unione Europea accetta di consumare carni che tutti sappiamo essere alimentate con mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, ma dall’altra si rifiuta, tranne rarissime eccezioni, di produrli in casa propria”. Sulle biotecnologie l’Uecbv chiede un atteggiamento “laico”. ■
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NEL 2011 LA BSE SARÀ SCOMPARSA on deve creare allarmismi il caso di “Mucca Pazza” (il primo in Italia dopo due anni), confermato dagli esperti del Centro di Referenza per le Encefalopatie animali presso l’Istituto Zooprofilattico di Torino, nell’ambito del programma di sorveglianza quotidiana compiuto sui bovini di età superiore a 30 mesi. Lo afferma il Commissario di Governo per le Emergenze Zootecniche, Ettore Ianì. Stessa linea dal Centro di referenza nazionale della Bse dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Torino, dove la responsabile della struttura, Maria Caramelli, assicura: per l’uomo non c’è alcun pericolo. “L’animale, un bovino di razza frisona - spiega all’Adnkronos Salute l’esperta - era nato nel 1995, periodo in cui ancora non si era a conoscenza della contaminazione di alcuni mangimi a base di farine di carne e ossa. Si tratta dunque di una sorta di ‘rimasuglio’ della Bse nel nostro Paese. L’unico allarme che deriva da questo nuovo caso è quello che ci mostra come questa malattia non sia ancora scomparsa del tutto”, aggiunge. “Eppure, il nostro sistema di controllo - sottolinea - è gigantesco e non c’è modo per cui sulle nostre tavole arrivi della carne pericolosa. Si pensi che nel 2001, quando abbiamo iniziato le rilevazioni, trovavamo un caso di mucca pazza ogni 10 mila capi di bovini, mentre oggi siamo a oltre un caso su un milione di animali. Fra l’altro precisa l’esperta - l’Italia ha ricevuto dalla Comunità europea una speciale certificazione che riconosce la serietà e l’efficienza dei nostri metodi di controllo e che consentirà un progressivo ‘ammorbidimento’ delle analisi speciali che facciamo sugli animali. È importante comunque che si continui anche con gli esami dei mangimi per evitare che ci si ritrovi con un nuovo ‘boom’ di casi”. L’animale su cui è stata riscontrata la positività al “Prionics Test” è un bovino di razza frisona italiana di 13 anni, proveniente da un’azienda lattifera lombarda e macellato lo scorso 17 settembre. “Sono stati fatti enormi passi avanti nel rafforzamento del nostro sistema di controllo nazionale nella lotta alla cosiddetta “Mucca Pazza” - dichiara Ianì- basti pensare che, dal 2001 ad oggi, su più di 5 milioni di animali testati in Italia, sono stati accertati solo 142 casi di BSE. I dati a nostra disposizione segnalano significativamente un andamento decrescente di anno in anno: si è passati da circa 50 casi ad unico caso all’anno. Se, come auspichiamo, questo trend positivo proseguirà, secondo gli esperti la malattia potrebbe scomparire entro il 2010-2011. L’accertamento della positività in Lombardia - conclude il commissario - è l’ulteriore dimostrazione dell’efficacia del sistema di sorveglianza e prevenzione posto in essere da un centro scientifico di eccellenza quale è il Centro di Referenza per la BSE di Torino.
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i è svolto presso la sede della Fao a Roma, il 29 settembre, un Forum sul tema delle Buone pratiche per la salute ed il benessere degli animali. In che misura il miglioramento della salute e del benessere degli animali ha dei benefici per gli esseri umani? Perché dovrebbero essere interessati al benessere del bestiame i pastori poveri dei paesi in via di sviluppo che vivono con meno di 2 dollari al giorno? Come migliori pratiche per il benessere degli animali possono contribuire, direttamente o indirettamente, al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio? Il rafforzamento della legislazione e delle normative relative al benessere degli animali nei paesi sviluppati può offrire opportunità o rap-
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presenta una barriera per i produttori di bestiame dei paesi in via di sviluppo? Questi alcuni degli interrogativi che sono stati posti nel corso dell'incontro. Il Forum, che è stato organizzato per consentire alle parti interessate di discutere sulle migliori pratiche del settore zootecnico, anticipa la riunione tecnica di esperti, prevista dal 30 settembre al 3 ottobre. Al Forum hanno partecipato oltre 30 Ong ed organizzazioni nazionali ed internazionali, tra cui la Federazione internazionale dell'industria del latte, il Segretariato internazionale carni, l'Associazione mondiale dei veterinari, l'Associazione protezione animali mondiale e la Società internazionale Compassion in World Farming.
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6 Fisco Veterinari in Europa
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Trattamento fiscale dell’attività svolta all’estero Per le prestazioni veterinarie svolte all’estero bisogna distinguere fra imposte dirette e IVA di GIOVANNI STASSI ercheremo in questo articolo di chiarire le regole da prendere in considerazione per stabilire il trattamento fiscale delle prestazioni svolte all’estero da un libero professionista, cittadino italiano. L’argomento deve essere trattato separatamente per le imposte dirette e per quelle indirette (Imposta sul valore aggiunto).
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IMPOSTE DIRETTE Ai fini delle imposte dirette occorre prendere in considerazione le norme del Testo Unico delle imposte sui redditi - TUIR (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917), ed in particolare: Articolo 2 - Soggetti passivi 1. Soggetti passivi dell’imposta sono le persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello Stato. 2. Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno
nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile. 2- bis. Si considerano altresì residenti, salvo prova contraria, i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato, individuati con decreto del Ministero delle finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale. Art. 3 - Base imponibile 1. L’imposta si applica sul reddito complessivo del soggetto, formato per i residenti da tutti i redditi posseduti al netto degli oneri deducibili indicati nell’articolo 10 e per i non residenti soltanto da quelli prodotti nel territorio dello Stato. Articolo 8 - Determinazione del reddito complessivo 1. Il reddito complessivo si determina sommando i redditi di ogni categoria che concorrono a formarlo ..... Occorre inoltre tenere conto delle Convenzioni internazionali stipulate per evitare le doppie imposizioni. Tutte le convenzioni stipulate dall’Italia con gli altri Paesi ricalcano il modello OCSE (Organiz-
DAL QUESITO DI UN COLLEGA IN INGHILTERRA ono Medico Veterinario, libero professionista, titolare di partita iva. Al momento mi trovo in Inghilterra e sto lavorando come "locum" , cioè ho trovato un lavoro temporaneo (come veterinario in una clinica) tramite una agenzia. La clinica mi paga un tot al giorno onnicomprensivo. In Italia, in una situazione simile, a fine prestazione, emetterei fattura. Il quesito che vorrei porre è il seguente: al momento del pagamento della mia prestazione (un mese di lavoro) posso fare riferimento alla partita iva italiana, utilizzando il progressivo del mio blocchetto fatture emesse italiano? Oppure posso semplicemente,su un foglio da me sottoscritto, accusare la ricevuta della somma quale prestazione medico veterinaria? In queste pagine ecco la risposta del consulente fiscale dell’ANMVI.
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zazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 15 luglio 2005. In particolare occorre considerare l’articolo delle convenzioni che sancisce le regole valide per evitare la doppia imposizione, relativamente ai redditi dei professionisti indipendenti (di norma è l’articolo 14 di tutte le principali Convenzioni). La norma innanzi tutto individua “professionisti indipendenti”, i soggetti appartenenti alle categorie dei medici, degli avvocati, degli ingegneri, degli architetti e in tutti coloro che svolgono attività di carattere scientifico, letterario, artistico, educativo e pedagogico. La norma poi stabilisce la regola generale di tassazione nello Stato di residenza del professionista, per i redditi che lo stesso ritrae esercitando la propria attività in un altro Stato. Ciò significa, che se un cittadino residente in Italia esercita la sua attività, ad esempio di medico veterinario, in uno Stato estero, i suoi compensi saranno tassati in Italia. Si ricorda che ai sensi del sopra riportato articolo 2, DPR 917/86 si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo di imposta [183 giorni anche non continuativi] sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente. Tuttavia, a fronte di questa regola generale, la norma prevede anche un’ipotesi di tassazione nello Stato estero, ossia in quello in cui il professionista produce il reddito. Ciò si verifica quando il soggetto percettore disponga di una base fissa nello Stato estero per l’esercizio dell’attività. Per l’attività di un medico veterinario la “base fissa” potrebbe essere quella di un proprio “ambulatorio”, “clinica”, ecc. In conclusione, dalla lettura delle norme sopra riportate emerge che: • un professionista fiscalmente residente in Italia che esercita anche la professione all’E-
stero senza una base fissa, dovrà dichiarare in Italia anche i redditi conseguiti all’Estero; • un professionista fiscalmente residente in Italia che esercita anche la professione all’Estero ivi disponendo di una base fissa, dovrà dichiarare nello Stato estero i redditi ivi conseguiti ma unicamente nella misura in cui essi sono attribuibili a detta base fissa • un professionista che invece ha trasferito la propria residenza all’Estero ed ivi dimori per la maggior parte dell’anno [183 giorni], dichiarerà in Italia solamente i redditi derivanti da attività svolte nel territorio dello stato italiano ed altri redditi (ad esempio redditi fondiari) in dettaglio elencati nell’articolo 23 del DPR 917/86.
IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO Per quanto riguarda il trattamento fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto occorre prendere in considerazione le norme che identificano i presupposti impositivi: oggettivo, soggettivo e territoriale. Gli articoli del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 che identificano tali presupposti sono i seguenti: Art. 1 - Operazioni imponibili 1. L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate. Art. 3 - Prestazioni di servizi 1. Costituiscono prestazioni di servizi le prestazioni verso corrispettivo dipendenti da contratti d’opera [l’art. 2222 del Codice civile definisce così il Contratto d’opera: “Quando una persona si obbliga a compiere verso un corri-
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8 Fisco Veterinari in Europa spettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente...”], ............. omissis ....... Art. 5 - Esercizio di arti e professioni 1. Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata delle attività stesse. Art. 7 - Territorialità dell’imposta (vengono omesse le disposizioni che non interessano) 1. Agli effetti del presente decreto: a) per “Stato” o “territorio dello Stato” si intende il territorio della Repubblica italiana, con esclusione dei comuni di Livigno e di Campione d’Italia e delle acque italiane del lago di Lugano; b) per “Comunità” o “territorio della Comunità” si intende il territorio corrispondente al campo di applicazione del Trattato istitutivo della Comunità economica europea con le seguenti esclusioni, oltre quella indicata nella lettera a): 1) per la Repubblica ellenica, il Monte Athos; 2) per la Repubblica federale di Germania, l’isola di Helgoland ed il territorio di Busingen; 3) per la Repubblica francese, i Dipartimenti d’oltremare; 4) per il Regno di Spagna, Ceuta, Melilla e le isole Canarie; 4-bis) per la Repubblica di Finlandia, le isole Aland; c) il Principato di Monaco, l’isola di Man e le zone di sovranità del Regno Unito di Akrotiri e Dhekelia si intendono compresi nel territorio rispettivamente della Repubblica francese, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e della Repubblica di Cipro 2. Le cessioni di beni si considerano effettuate ......... omissis ....... 3. Le prestazioni di servizi si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono rese da soggetti che hanno il domicilio nel territorio stesso o da soggetti ivi residenti che non abbiano stabilito il domicilio all’estero, nonché quando sono rese da stabili organiz-
zazioni in Italia di soggetti domiciliati e residenti all’estero; non si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono rese da stabili organizzazioni all’estero di soggetti domiciliati o residenti in Italia. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche, agli effetti del presente articolo, si considera domicilio il luogo in cui si trova la sede legale e residenza quello in cui si trova la sede effettiva. 4. In deroga al secondo e al terzo comma: a) le prestazioni di servizi relativi a beni immobili, .................... omissis ........ b) le prestazioni di servizi, comprese le perizie, relative a beni mobili materiali e le prestazioni di servizi culturali, scientifici, artistici, didattici, sportivi, ricreativi e simili, nonché le operazioni di carico, scarico, manutenzione e simili, accessorie ai trasporti di beni, si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono eseguite nel territorio stesso; c) le prestazioni di trasporto ........ omissis .............. d) ............. omissis ....... le prestazioni pubblicitarie, di consulenza e assistenza tecnica o legale, ................... omissis ............, si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono rese a soggetti domiciliati nel territorio stesso o a soggetti ivi residenti che non hanno stabilito il domicilio all’estero e quando sono rese a stabili organizzazioni in Italia di soggetti domiciliati o residenti all’estero, a meno che non siano utilizzate fuori dalla Comunità economica europea; e) le prestazioni di servizi e le operazioni di cui alla lettera precedente rese a soggetti domiciliati o residenti in altri Stati membri della Comunità Economica Europea, si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando il destinatario non è soggetto passivo dell’imposta nello Stato in cui ha il domicilio o la residenza; f) ....... omissis ................. f-bis) .............. omissis .............. f-ter) .............. omissis .............. f-quater) ..........omissis ............. f-quinquies) ..... omissis ............. Sulla base delle norme sopra riportate cerchiamo di capire se esistono i presupposti dell’assoggettamento ad IVA delle prestazioni svolte da un medico veterinario, residente in Italia, che svolge parte della sua attività all’Estero.
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È fuor di dubbio che il medico veterinario, libero professionista, esercita per professione abituale (presupposto soggettivo) un’attività di lavoro autonomo che consiste in una prestazione di servizi (presupposto oggettivo). Verificata la presenza del presupposto soggettivo ed oggettivo, occorre adesso stabilire se si verifica nel caso specifico anche il presupposto della territorialità. Il comma 3 dell’articolo 7 del D.P.R. 633/72 stabilisce come regola generale che: “Le prestazioni di servizi si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono rese da soggetti che hanno il domicilio nel territorio stesso o da soggetti ivi residenti che non abbiano stabilito il domicilio all’estero.” Anche le norme comunitarie [Direttiva 28-112006, n. 2006/112] stabiliscono che (articolo 43) “Il luogo di una prestazione di servizi è il luogo in cui il prestatore ha stabilito la sede della propria attività economica o dispone di una stabile organizzazione a partire dalla quale la prestazione di servizi viene resa o, in mancanza di tale sede o di tale stabile organizzazione, il luogo del suo domicilio o della sua residenza abituale”. Il comma 4 dello stesso articolo 7, DPR 633/72 contiene diverse deroghe alla regola generale per alcune prestazioni ivi indicate. Occorre capire se la prestazione resa da un medico veterinario può essere inquadrata in una di quelle elencate nel citato comma 4. Il comma 4 cita i servizi culturali, scientifici, artistici, didattici, sportivi, ricreativi e simili, e le prestazioni di consulenza e assistenza tecnica o legale. Non sono stati riscontrati né pareri espressi dagli Uffici fiscali né interpretazioni giurisprudenziali in materia ad eccezione di una sentenza della Corte di Giustizia Comunità europea, sez. VI, 6 marzo 1997, n. C-167/95 che, in una causa instaurata proprio da uno studio di medicina veterinaria, esclude che le prestazioni effettuate da medici veterinari possano rientrare in una qualsiasi delle categorie elencate nel comma 4 dell’articolo 7 e quindi la sentenza conclude che il luogo di prestazione dei servizi svolti dai medici veterinari “deve ritenersi quello in cui il prestatore ha fissato la sede della propria attività economica o ha costituito un centro di attività stabile a partire dal quale la prestazione di servizi viene resa o, in mancanza di tale sede o di tale centro di atti-
FATTURA O RICEVUTA? er determinare l’assoggettabilità o meno ad IVA delle prestazioni svolte da un medico veterinario all’Estero occorre fare riferimento alla regola generale stabilita dal comma 3 dell’articolo 7 del D.P.R. 633/72. Se il medico veterinario ha mantenuto il proprio domicilio in Italia oppure è residente in Italia, la prestazione si considera eseguita in Italia e dovrà essere regolarmente fatturata con l’aliquota propria (attualmente 20%); viceversa se il medico veterinario ha stabilito il proprio domicilio all’Estero la prestazione non sarà territorialmente rilevante in Italia e non sarà necessario emettere fattura (sarà sufficiente una semplice ricevuta).
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vità stabile, il luogo del suo domicilio o della sua residenza abituale”. In conclusione per determinare l’assoggettabilità o meno ad IVA delle prestazioni svolte da un medico veterinario all’Estero occorre fare riferimento alla regola generale stabilita dal comma 3 dell’articolo 7 del D.P.R. 633/72 che stabilisce che: “Le prestazioni di servizi si considerano effettuate nel territorio dello Stato quando sono rese da soggetti che hanno il domicilio nel territorio stesso o da soggetti ivi residenti che non abbiano stabilito il domicilio all’estero.” Quindi: • se il medico veterinario ha mantenuto il proprio domicilio in Italia oppure è residente in Italia, la prestazione si considera eseguita in Italia e dovrà essere regolarmente fatturata con l’aliquota propria (attualmente 20%); • viceversa, se il medico veterinario ha stabilito il proprio domicilio all’Estero la prestazione non sarà territorialmente rilevante in Italia e non sarà necessario emettere fattura (sarà sufficiente una semplice ricevuta). Si precisa che ai sensi dell’articolo 43 del Codice civile: • “Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi” e • “La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale”. Ai fini fiscali le cose sono leggermente diverse: • ai sensi dell’articolo 58 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, il domicilio risulta essere il Comune dove la persona fisica è iscritta all’anagrafe; • la residenza ai fini fiscali è individuata nel luogo dove le persone, per la maggior parte del periodo d’imposta [183 giorni] sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno, nel territorio dello stato, il domicilio o la residenza ai fini civilistici. ■
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La responsabilità civile professionale Una nuova polizza annuale per tutti i settori della clinica per animali da compagnia da reddito e per gli equini ’evoluzione della professione veterinaria e del rapporto con la clientela può presentare situazioni di particolare difficoltà e gravità, sia in termini economici che professionali. Per non trovarsi impreparato, il medico veterinario deve esercitare la propria attività con estrema professionalità ed essere sempre in grado di dimostrare la correttezza del proprio comportamento. Questo è possibile attraverso il rigoroso rispetto della deontologia e delle buone pratiche veterinarie e un costante aggiornamento scientifico-professionale.
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CONTENZIOSI IN AUMENTO Tuttavia, l’evolversi del rapporto con la clientela registra un aumento dei contenziosi, per ragioni che vanno ricercate in molteplici fattori culturali e sociali. Proviamo a riassumerle di seguito, premettendo un dato di fatto: la contestazione della prestazione professionale del medico veterinario è la principale causa dei contenziosi segnalati al servizio di consulenza legale dell’ANMVI. I clienti hanno sviluppato una maggior consapevolezza del loro ruolo di “utenti”, con conseguente presa di coscienza dei diritti che possono far valere nei confronti del professionista. I proprietari stanno assumendo un atteggiamento di maggior responsabilità verso il pro-
prio animale sia per ragioni affettive, sia per una diffusa coscienza animalista che li porta ad investire di più nella salute e nel benessere animale e ad esigere nel contempo maggior professionalità da parte del medico veterinario. Nonostante per la normativa italiana l’animale sia ancora considerato una “cosa” la tendenza della società, e di riflesso della giurisprudenza, va verso il superamento di un concetto tanto obsoleto. L’animale non è più inteso solamente come oggetto d’acquisto, ma assume connotazioni e valori che investono la sfera sociale e affettiva e che discendono da un nuovo modo d’intendere il rapporto uomo-animale. Si è registrata una crescita esponenziale di richieste di risarcimenti nel campo della medicina umana, che hanno indotto i proprietari a ritenere che le stesse rivendicazioni possano essere applicate al settore sanitario veterinario.
FORMULE E COSTI Dopo mesi di indagini nel mercato assicurativo, l’ANMVI è in grado di dare una soluzione per il superamento dei rischi economico-professionali e di offrire ai Colleghi la possibilità di stipulare una convenzione con una importante compagnia internazionale, HDI Assicurazioni che, tramite Aon Personal Line di Milano, offre una polizza di Responsabilità Civile Professionale, con ottime coperture, a costi contenuti.
Sono state realizzate due polizze così distinte: Polizza A: rivolta al settore degli animali da compagnia e piccoli animali in genere. MASSIMALE E PREMIO ANNUO: la Società si impegna a corrispondere un Indennizzo massimo pari ad Euro 1.000.000,00 (unmilione/00) per Sinistro e per anno assicurativo. Il Premio annuo è pari ad Euro 135,00 Possibilità di Prosecuzione dell’Assicurazione Postuma Polizza B: rivolta sia al settore degli animali da compagnia e piccoli animali in genere, sia al comparto degli animali da reddito ed equini. MASSIMALE E PREMIO ANNUO: la Società si impegna a corrispondere un Indennizzo massimo pari ad Euro 2.000.000,00 per Sinistro e per anno assicurativo. Il Premio annuo è pari ad Euro 450,00 Possibilità di Prosecuzione dell’Assicurazione Postuma
data dell’ordine di bonifico; • in caso di pagamento del Premio con carta di credito, dalle ore 24:00 del giorno di ricezione da parte di AON Personal Line del presente modulo regolarmente compilato e sottoscritto e contenente l’indicazione del numero di carta di credito (salvo buon fine). La Garanzia ha durata pari ad un anno e non prevede il tacito rinnovo. Le relative coperture sono, pertanto, operanti sino alle ore 24:00 (ventiquattro) della data di scadenza. La Società, tuttavia, manterrà operante la Singola Garanzia sino alle ore 24:00 (ventiquattro) del 30° (trentesimo) giorno successivo alla data di scadenza, a condizione che l’Assicurato provveda entro il suddetto termine al pagamento del Premio di rinnovo della Singola Garanzia, come comunicato dalla Società con congruo preavviso.
MODALITÀ DI ADESIONE
Per consultare, scaricare e stampare la relativa modulistica e le clausole di polizza è sufficiente collegarsi al sito: ww.anmvi.it. Per avere informazioni dettagliate e risposte a quesiti specifici ci si può rivolgere al numero verde 800.042.771 di Aon Personal Line, attivo nei seguenti orari dal lunedì a giovedì dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 14.00 alle 17.00 e il venerdì dalle ore 10.00 alle 12.30. Inoltre è possibile inoltrare un’email al seguente indirizzo di posta elettronica: convenzione_anmvi@aon.it ■
PER SAPERNE DI PIÙ Per aderire alla convenzione è sufficiente compilare ed inviare il modulo di adesione ad Aon Personal Line a mezzo fax al numero 02/45422650. • in caso di pagamento del Premio a mezzo bonifico bancario, dalle ore 24:00 della data di valuta beneficiario rilevabile dall’attestato di pagamento ricevuto da Aon Personal Line unitamente al presente modulo regolarmente compilato e sottoscritto, sempre che tale data sia coincidente o successiva alla
IL MEGLIO CHE C’È er anni la polizza proposta dall’ANMVI derivava da un accordo definito con la Bernese che ci aveva concesso condizioni di particolare favore nella prospettiva di riuscire ad arrivare ad un numero tale di iscritti che potesse giustificare l’iniziativa e soprattutto garantisse un riequilibrio del rischio. Così non è stato e quindi qualche mese prima della scadenza della convenzione al 31 dicembre 2007 la Bernese non ha più ritenuto di rinnovare l’accordo visto che la gestione risultava non conveniente. Nel frattempo il nostro consulente (Sicuramente) che ci aveva trovato la Bernese era confluito nella AON (broker fra i maggiori a livello internazionale) e con loro abbiamo cercato subito un’alternativa. La ricerca è stata estremamente difficile perché le compagnie di assicurazioni ritengono che il rischio di RC nel settore sanitario, anche quello veterinario, sia sempre più pesante e quindi poco conveniente se non a prezzi molto maggiori dei limiti da noi indicati o con franchigie pesanti. Questa ricerca è durata mesi e nel frattempo, dobbiamo dire con grande disponibilità professionale, la Bernese continuava a sopperire alle nostre necessità. Quando finalmente abbiamo trovato alcune possibilità fra cui quella che ora proponiamo, fra tutte quella più conveniente, ci sono voluti altri mesi per avviare il sistema transitorio di passaggio per la gestione dei rinnovi e delle nuove polizze. In questo numero di Professione Veterinaria viene finalmente presentata la nuova polizza. Può darsi che nel frattempo ci possano essere ancora disguidi di cui ci scusiamo. La nuova polizza costa qualche cosa di più con qualche vantaggio per chi opera nel settore degli animali da compagnia e qualche svantaggio per gli altri settori risultati decisamente più rischiosi. Riteniamo comunque che sia il meglio che oggi il mercato possa offrire.
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RC, LO SPAURACCHIO DELLE ASSICURAZIONI a chiamano “medicina difensiva”, è quella che moltiplica esami e ricoveri per evitare noie giudiziarie ai camici bianchi. Un’indagine commissionata dall’Ordine dei medici di Roma ha evidenziato che l’87,6% dei camici bianchi teme di finire davanti a un tribunale per una denuncia o un esposto di un proprio paziente. L’elevato numero di pratiche assicurative comporta l’aumento delle polizze. I timori maggiori, rivela lo studio, toccano i giovani medici fino ai 34 anni e gli uomini in generale. Le paure di vedersi citare in tribunale sono tali da far ritenere all’89,8% dei medici molto rischioso, oggi, affidarsi alla sola analisi clinica e non anche a quella tecnologica, per formulare una diagnosi. Da qui il proliferare di prestazioni mediche e ricoveri, oltre che di ricette di farmaci, con l’obiettivo di non assumersi troppe responsabilità. Il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, alla presentazione dello studio ‘Medici in difesa, prima ricerca del fenomeno in Italia: numeri e conseguenze’, ha ricordato i recenti dati dell’Ania, l’associazione che raggruppa le compagnie assicurative, secondo cui dalle 17 mila denunce dei medici nel 1996 si è passati alle 28 mila del 2006, con un +66%”. Per Mario Falconi presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Roma “bisogna ricordare che la medicina non è una scienza esatta, e le aspettative che oggi hanno i pazienti sono eccessive, perché pensano che si possa guarire da tutto”.
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LEAVET: tutti ne parlano Non basta dire “Leavet”, bisogna sapere di cosa si parla per comprendere a fondo la portata di questo progetto di FERNANDO FIORAMONTI Segretario Nazionale Veterinari Ambulatoriali FEDERAZIONE MEDICI UIL FPL- SIVA ambvetlasala@libero.it l 10 settembre us, come da Accordo Anmvi-Federazione Medici UIL FPL, la Federazione Medici UIL FPL ha presentato in Sisac le sue proposte di carattere sindacale tra cui sono presenti i Leavet. Mentre aspettiamo l’iter procedurale in Sisac- Struttura Interregionale per i Sanitari Convenzionati- (v. Professione Veterinaria, n. 33/2008), possiamo provare a definire i Leavet in maniera chiara e univoca, in modo da avere una base comune quando ne parliamo ai colleghi e fra colleghi. Questo perché tutti dobbiamo sapere che esistono i Leavet e che si sta facendo di tutto per trasformarli in realtà. Sembrerà un’ovvietà ma non è così, molti non sanno bene di cosa si parla e a molti altri sono state date solo informazioni frammentarie e confuse, anche da persone che con i Leavet non hanno nulla a che vedere. Da queste pagine, è bene che venga fissata una sola versione. La strada logica affinché i Leavet vengano trasformati da concetto astratto a reale è: 1) Legge quadro nazionale (modifica 281, PDL Mancuso ecc) 2) Regolamentazione della legge (ACN che metta delle regole per tutti i veterinari aderenti) 3) Fruitori/finanziatori (Regioni, Province, Comuni e altri enti locali) Il nostro problema oggi è che il punto 2 sta procedendo di pari passo con il punto 1. La Sisac, l’organo che deve stabilire le regole, ha aperto le contrattazioni il 10 settembre prima che fosse stata fatta la legge quadro, un’occasione da non lasciarsi sfuggire perché non si sa quando avrebbe riaperto le concertazioni.
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DEFINIZIONE Leavet è l’acronimo di Livelli Essenziali di Assistenza VETerinaria. Sono concepiti sulla falsa riga dei LEA umani ma non sono la stessa cosa, hanno, infatti, un iter diverso e i finanziamenti provengono da fonti diverse. L’unica cosa in co-
mune sono le prime tre lettere iniziali (LEA) e null’altro. I Leavet non sono una mutua per gli animali ma un rapporto di convenzione tra i medici veterinari titolari o direttori sanitari di struttura (erogatori del servizio), il SSN (controllore) e le amministrazioni pubbliche (finanziatori). Il progetto LEAVET fa parte di quella “moderna politica sociale” che sollecita nuovi stili di vita, previene le malattie e promuove ambienti sicuri, sottraendo, al tempo stesso, risorse all’area della inefficienza riassegnandole alle tutele attive. Leavet è un progetto ideato da Anmvi.
FINANZIAMENTO I fondi che verranno utilizzati per i Leavet NON devono essere stanziati né reperiti da qualche parte. Si parla di riallocazione delle risorse già esistenti ovvero utilizzare in maniera fruttuosa i soldi oggi sprecati.
I COSTI 400 milioni di euro spesi ogni anno dai Comuni per mantenere i cani all’interno dei canili. A questa cifra vanno aggiunti molti altri milioni (cifra quasi impossibile da calcolare) per le spese collaterali al randagismo sostenute dal SSN e Regioni, nella grande maggioranza, e in parte ancora dai Comuni (cifre presentate dalle associazioni animaliste, nella commissione benessere animale, al sottosegretario Martini che le ha accettate). Mantenere a vita un cane in un canile costa di media 3 euro al giorno x 365 giorni l’anno x 10 anni. Un medico veterinario dipendente costa al SSN circa 200mila euro l’anno (cifra simile a quella di un medico). In media, questo collega (riferito ad area A e C) sterilizza 20 cagne l’anno (meno di una a settimana lavorativa) e il doppio di gatte. In media esiste un solo ambulatorio veterinario Asl in ogni distretto e molti sono scarsamente attrezzati. A questi costi vanno aggiunti il mantenimento delle strutture pubbliche, il personale tecnico e amministrativo e il materiale per gli interventi. Oltre queste cifre vanno aggiunte quelle stanziate per i progetti ASL finalizzati alla riduzione del randagismo. Una sterilizzazione effettuata in Asl costa alla comunità circa 450 euro. Se passa la LP dei di-
pendenti inserimento microchip e iscrizione anagrafe canina costeranno alla comunità circa 50 euro (cifra considerata comprensiva del contributo del cliente). Un vaccino qualcosina di più. Questo vi fa capire la differenza di risparmio utilizzando i liberi professionisti.
REQUISITI Tra i medici veterinari possono aderire SOLO i titolari o direttori sanitari da almeno due anni di una struttura veterinaria a norma di legge, come da richiesta alla Sisac. Tutto quello discusso in lista sui requisiti minimi strutturali sarà il nostro massimo accettabile in sede di contrattazione. L’adesione è volontaria tramite domanda, valida sul territorio provinciale, fatta attraverso il comitato zonale di riferimento. Essendo questo un contratto vero e proprio, il dipendente pubblico titolare di struttura non può partecipare, così come tutti quei colleghi che hanno un contratto a tempo indeterminato con il SSN o enti pubblici.
PRESTAZIONI Per tutti gli animali (randagi e di proprietà): Sterilizzazione di cani e gatti femmine e maschi; Vaccinazioni cani e gatti; Prelievo di sangue per le zoonosi; Inserimento microchip e iscrizione anagrafe canina. Per i soli animali randagi: Reperibilità 24/24 (la prestazione poi effettuata verrà pagata dal comune proprietario del cane).
CHI PAGA Per i cani randagi, vaganti non identificati e delle associazioni animaliste riconosciute le prestazioni sono a totale carico delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali. Per gli animali di proprietà è previsto il pagamento di un ticket, variabile da regione a regione, e il rimanente della prestazione rimane a carico delle amministrazioni. I proprietari degli animali devono appartenere ad una delle seguenti fasce di reddito: avere un’età superiore ai 60 anni ed essere titolari di pensione minima; essere titolari di una pensione sociale; avere un reddito complessivo lordo non superiore a 15.000,00 euro annui; essere disoccupati o non occupati. ■
ANCHE UNA PROPOSTA DI LEGGE i chiama "Disposizioni per l'erogazione di prestazioni di medicina veterinaria in regime di convenzione e agevolazioni tributarie in favore dei proprietari di animali d'affezione" la proposta di legge n. 1181, presentata dall'On. Gianni Mancuso. La proposta regolamenta le prestazioni erogate in regime di convenzione, presso strutture veterinarie private convenzionate, da medici veterinari iscritti all'albo professionale, in favore degli animali d'affezione di proprietà e degli animali randagi o comunque non di proprietà. La proposta riguarda l'adempimento degli obblighi posti in capo ai proprietari dalla normativa vigente in materia, si pone in linea con le finalità della legge 14 agosto 1991, n. 281 e finalità di prevenzione e di profilassi veterinarie. La pdl ricalca il progetto LEAVET dell'ANMVI per dotarlo di un supporto legislativo che lo inserisca nel nostro ordinamento giuridico. Parallelamente, il progetto ha intrapreso un percorso di concertazione in SISAC. La proposta di legge dell'On. Mancuso abbraccia anche l'ambito fiscale e propone l'adeguamento dell'IVA sulle prestazioni veterinarie al 10% e la detrazione delle spese sostenute per l'acquisto di prodotti alimentari per animali d'affezione per sostenere ed incentivare il possesso dell'animale da compagnia. Fra le spinte innovative del progetto di legge figura anche la realizzazione dell'anagrafe felina. Hanno firmato la pdl 1181 i deputati Ghiglia, Castellani, Ciccioli, Porcu, Patarino, Holzmann, Minasso e Marsilio.
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14 Osservatorio farmaco Veterinari e Industria
Il ruolo del campione lasciato al veterinario e considerazioni che gli amici della Candioli esprimono, possono essere condivise o no, ma certamente meritano molta attenzione perché sono espresse da una azienda che da tanti anni opera nel settore veterinario e quindi derivano da un'ampia conoscenza ed esperienza. Come ANMVI abbiamo sempre difeso il farmaco veterinario perché conosciamo benissimo le difficoltà di questo settore, e gli sforzi, l'impegno e gli investimenti che molte aziende sostengono per proporre sempre nuovi farmaci dedicati e specifici. Un mercato che è l'1% di quello umano non potrà mai proporre lo stesso principio attivo allo stesso prezzo, è logico, è normale. Abbiamo fatto una battaglia di anni per far riconoscere al veterinario la professionalità per la gestione e dispensazione del farmaco, battaglia che continua per arrivare alla libera cessione senza condizionamenti, per sapere che i Medici Veterinari scrivono poi su un pezzo di carta il nome di una specialità umana, cosa del tutto illegale, dicendo al cliente: "Guardi la faccio risparmiare, prenda questo che è uguale a quello veterinario ma costa meno"? Magari si può anche aggiungere:" Se lo faccia prescrivere dal suo medico così ce l'ha gratuitamente". In questo modo forse si pensa o si crede di far pesare meno il costo della prestazione veterinaria? Ci si vergogna della richiesta economica per la prestazione e si cerca di far risparmiare sul farmaco? E questo comportamento rientra naturalmente in quel processo di crescita di qualità, di BPV o di certificazione di cui tanto si sente il bisogno? E questo comportamento è certamente utile per far crescere l'immagine professionale del Medico Veterinario? E come si fa ad essere credibili quando denunciamo i farmacisti perché cambiano le ricette veterinarie fornendo farmaci umani o li vendono senza ricetta? Abuso di professione? Ma se sono gli stessi Medici Veterinari ad avere questi comportamenti! Non è seguendo queste logiche di svendita della professione che si può costruire il futuro della categoria veterinaria. Antonio Manfredi
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di LUCA CRAVERO Responsabile divisione veterinaria General manager veterinary division Istituto Farmaceutico Candioli
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I COMMENTI SUL FORUM Andiamo più nello specifico, e parliamo del Denosyl, il prodotto a marchio Candioli oggetto di alcuni commenti. Indipendentemente dalle ragioni per cui non possiamo dare campioni del prodotto (che comunque prevede tempi di somministrazione lunghi per poter essere efficace, ed è quindi indifferente per il veterinario ricevere un campione ridotto del
Recentemente sul forum Scivac si è parlato di campioni/gadget/caramelle utilizzati dalle aziende durante l’informazione. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa puntualizzazione che spiega le ragioni delle aziende. E non solo.
prodotto, con cui non può far altro che eventualmente valutare la facilità di somministrazione, oppure un gadget oppure delle caramelle, purché il tutto sia supportato da rigorosa documentazione scientifica e da una presentazione ineccepibile da parte del nostro informatore), è significativo il fatto che in uno dei commenti si paragoni il costo di Denosyl ad un prodotto per uso umano a base dello stesso principio attivo (peraltro Denosyl stimola la funzionalità epatica, il prodotto umano è un antidepressivo …), rammaricandosi che il prodotto per uso umano non sia più dispensato dal SSN e concludendo che, prescrivendo Denosyl, il veterinario rischia la figuraccia in caso il prodotto non funzioni.
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un grosso errore verso sé stesso ed il proprio cliente (prescrivendo un farmaco meno efficace, senza alcun studio che supporti l’utilizzo in campo veterinari, e, di conseguenza con risultati incerti ed inferiori).
La funzione di questa “anomalia” del mercato italiano non è di dimostrare l’efficacia del prodotto
osto che si parli di un farmaco o parafarmaco serio, di un’azienda conosciuta per la sua serietà, e non di uno dei tanti prodotti i cui promotori vantano proprietà miracolose a fronte di spiegazioni nebulose su composizione e modo d’azione, il campione ha lo scopo di far conoscere o ricordare al veterinario il nome commerciale, gli ingredienti, la posologia, ed i casi in cui può essere prescritto per risolvere con successo una patologia del proprio paziente, assicurando quindi al veterinario che il cliente soddisfatto ritorni. Il campione NON ha lo scopo di dimostrare l’efficacia del prodotto, in quanto un farmaco o parafarmaco supportato da studi, materiale scientifico e/o bibliografico dà già la garanzia di efficacia che giustamente un medico veterinario pretende prima di prescrivere. Questo significa che le aziende devono a volte trovare dei mezzi fuori dagli schemi per fare in modo che il prodotto “entri nella penna” del veterinario. Di qui la scelta del gadget, delle caramelle, etc.
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LAVORARE UNITI È mia assoluta convinzione che per uscire dalla crisi in cui da anni il settore veterinario si dibatte sia necessario che i vari attori (veterinari, aziende, grossisti e pet shop) lavorino insieme, potenziando la filiera e gestendo direttamente la gestione del farmaco, invece di andare ognuno per la sua strada come accade ora. Il ruolo delle aziende è quello di investire in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti per dare al veterinario delle armi sempre più efficaci per effettuare con successo le terapie necessarie alla guarigione del paziente, senza effetti collaterali. Ovviamente questi investimenti devono avere un ritorno economico, in quanto le aziende non sono enti di beneficenza. Se il veterinario preferisce prescrivere il farmaco per uso umano perché costa meno, perché è rimborsato dal SSN, perché l’informatore non passa, perché il farmacista tanto cambia la ricetta o per mille altre motivi, le aziende investiranno sempre meno con la diretta conseguenza che il veterinario avrà armi meno efficaci per soddisfare i propri clienti. E, se anche tutte le precedenti considerazioni fossero futili, che cosa ha fatto l’azienda di prodotti per uso umano per convincere il veterinario a prescrivere i propri prodotti? Hanno pubblicato lavori che garantiscono l’efficacia in campo veterinario? Fanno regolarmente informazione presso gli ambulatori? Lavorare uniti nella stessa filiera assicurerebbe: 1. un maggior reddito ai veterinari (nei maggiori paesi esteri circa il 50% del fatturato di un ambulatorio o clinica viene dalla vendita di farmaci e parafarmaci); 2. una miglior distribuzione dei prodotti veterinari con conseguente più rapido reperimento dei prodotti da parte dei clienti (con un miglior servizio al cliente); 3. un minor ricarico al cliente finale perché nel costo del prodotto si salta almeno uno se non due passaggi (farmacia o grossista misto + farmacia); 4. maggiori investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle aziende; 5. in conclusione, si creerebbe quindi quel circolo virtuoso di sviluppo che stenta a crescere.
LA REPLICA Ritengo doverosa una replica ufficiale in quanto a chi esprime e condivide tali commenti sono sfuggiti due importanti fatti: 1. In occasione del congresso Nazionale Scivac di Perugia dell’ottobre 2006 rinomati relatori internazionali hanno presentato relazioni in cui dimostravano che il SAMe contenuto in Denosyl (in quel periodo appena introdotto in Italia) è l’unico con comprovata efficacia, documentata da lavori scientifici, sul cane e sul gatto; 2. Vi possono essere grosse differenze tra farmaci per uso umano e per uso veterinario che utilizzano lo stesso principio attivo. È disponibile della documentazione scientifica a supporto del Denosyl che indica come la grossa differenza tra il principio attivo usato in umana ed il SAMe sviluppato per l’uso esclusivo nel Denosyl sia proprio la % di assorbimento a livello metabolico, il cui rapporto è di circa 5:1 in favore del SAMe del Denosyl.
TUTTI SULLA STESSA BARCA Mi permetto di aggiungere che le aziende che vengono così criticate per le loro iniziative sono le stesse che consentono ai veterinari in tutt’Italia di usufruire di formazione a prezzi sottocosto attraverso le varie iniziative a livello locale e nazionale di Scivac e di tutte le altre realtà esistenti. Credo che ogni veterinario dovrebbe avere ben chiara tra le sue priorità la necessità di collaborare e sostenere le aziende del settore per crescere insieme, così come le aziende già collaborano e sostengono le Associazioni di categoria e le Società culturali, perché senza questi supporti la classe veterinaria avrebbe delle difficoltà molto maggiori delle attuali. Tutti commettiamo errori, ma siamo anche tutti sulla stessa barca, quindi conviene a tutti quanti migliorare le relazioni tra i vari attori.
UNA ANOMALIA IL FARMACO VETERINARIO Basandomi su queste considerazioni ritengo che, prescrivendo il prodotto per uso umano, un veterinario, oltre a commettere una scorrettezza deontologica (in quanto esiste il prodotto per uso veterinario con lo stesso principio attivo) ed a svilire le battaglie che per anni l’Anmvi ha portato avanti sull’utilizzo dei farmaci specifici per l’uso veterinario, commetta
Chiudo questa mia lunga missiva facendo presente che l’abitudine di lasciare il campione è una delle tante anomalie del mercato italiano: le aziende che operano su più mercati hanno sempre difficoltà a comprendere come mai da noi si usi così, dato che quest’abitudine comporta enormi costi di marketing a fronte di performance di vendita simili a quelle degli altri paesi. ■
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L’ascolto (2a parte) Practice Management
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La comunicazione efficace: il legame vitale LE CAPACITÀ DELLA COMUNICAZIONE EFFICACE no dei segreti dell’enorme successo che la catena alimentare di McDonald ha riscosso a livello globale è la capacità di essere costanti. Non importa dove acquistate il vostro McBurger, riceverete sempre lo stesso prodotto, con lo stesso livello di servizio e ad un prezzo simile.
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Capacità di ascolto Quante volte avete sentito qualcuno esclamare: “Non stai ascoltando quello che sto dicendo!”. Quando la persona alla quale viene rivolta questa accusa risponde:”Lo sto facendo, posso ripetere tutto quello che mi hai detto”, l’accusatore non si sente confortato. Quello che la gente si aspetta da chi presta attenzione ed ascolta non è la capacità di ripetere le parole appena dette. Un registratore sarebbe in grado di farlo perfettamente. La gente vuole di più della presenza fisica nella comunicazione umana; vuole che l’altra persona sia presente psicologicamente, socialmente ed emotivamente. Egan, The Skilled Helper, 1990 L’ascolto è una competenza fondamentale. Le persone che non sanno ascoltare non sono capaci di stabilire delle relazioni: il cattivo ascolto mina la capacità di comunicare con gli altri. Nonostante il fatto che trascorriamo il 45% del tempo dedicato alla comunicazione ad ascoltare, in confronto al 30% dedicato a parlare, il 16% a leggere ed il 9% a scrivere, poche persone hanno ricevuto una preparazione formale per sapere come ascoltare con attenzione. L’ascolto con attenzione è qualcosa di più
I QUATTRO TIPI PRINCIPALI DI ASCOLTO Ascolto da comprensione: L’ascolto utilizzato quando si effettuano dei colloqui finalizzati ad accertare dei fatti oppure si frequentano delle lezioni. Vengono identificati fatti, temi ed idee da destinare ad un uso futuro. Ascolto di valutazione: Utilizzato per formulare dei giudizi su messaggi persuasivi, come quelli che usano i venditori o i negoziatori per influenzare atteggiamenti, credenze ed azioni. Ascolto di empatia: Utilizzato nei consulti, nei colloqui di valutazione e nelle situazioni in cui qualcuno ha bisogno di parlare con un altro e di essere capito. L’ascoltatore dimostra la volontà di prestare attenzione e di comprendere i pensieri, le convinzioni ed i sentimenti di chi parla. Ascolto di apprezzamento: Il tipo di ascolto in cui le persone si impegnano per il piacere di farlo, ad esempio ascoltare musica o bambini che giocano. L’ascoltatore ricerca in modo specifico i segnali o i messaggi che desidera udire.
Ascolto empatico uando un’altra persona parla, di solito stiamo “ascoltando” ad uno dei quattro livelli citati. Può anche darsi che stiamo ignorando un’altra persona, non ascoltandola affatto. Possiamo limitarci a far finta di ascoltare. “”Sì…Giusto…Va bene…” Possiamo praticare un ascolto selettivo, prestando attenzione solo a certe parti della conversazione. Spesso lo facciamo quando stiamo ascoltando il chiacchiericcio costante di un bambino che non va ancora a scuola. Oppure possiamo anche adottare un ascolto attento. Prestare attenzione e focalizzare l’energia sulle parole che vengono dette. Ma pochissimi di noi mettono mai in pratica il quinto livello, la massima forma di ascolto, quello empatico. (Covey, 1989)
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L’ascolto empatico significa ascoltare attivamente, prestando piena attenzione a chi parla ed elaborando ed interpretando il vero significato di ciò che viene detto. Non è proiettare la vostra autobiografia su qualcun altro e dare per scontati pensieri, sentimenti, motivi ed interpretazioni, né semplicemente restare in attesa di un buco nella conversazione che possiate riempire con un vostro buon consiglio. Praticare l’ascolto empatico significa “voglio capirti, voglio conoscerti”. È uno dei principali modi basilari per trasmettere un senso di rispetto, trattare un’altra persona con dignità. È una capacità parzialmente acquisita, il che significa che può essere migliorata con la preparazione e la pratica, ma è principalmente un desiderio di comprendere davvero un’altra persona. L’empatia non è lo stesso della simpatia. Mentre con la simpatia chi ascolta cerca di avere gli stessi sentimenti della persona addolorata, chi ascolta empaticamente cerca di vedere il mondo attraverso gli occhi della persona che parla, senza farsi sommergere dai suoi sentimenti. Simpatia ed empatia Simpatia: la condivisione delle emozioni di un altro, specialmente di pena o angoscia, compassione. Empatia: la capacità di comprendere e penetrare con l’immaginazione nei sentimenti di un’altra persona. (New Collins Concise English Dictionary)
che limitarsi a stare seduti e non fare niente. L’ascolto con attenzione è una procedura psicologica complessa che coinvolge l’interpretazione e la comprensione del significato dei messaggi sia verbali che non verbali e la loro conversione a livello mentale in un particolare significato. Si tratta di un processo attivo che merita rispetto. I quattro tipi principali di ascolto (vedi sopra) hanno in comune le seguenti componenti: • attenzione – il modo in cui chi ascolta si orienta verso chi parla, sia fisicamente che psicologicamente • ascolto – ricezione e comprensione dei messaggi verbali e non verbali trasmessi da chi parla • empatia – comprendere il messaggio di chi parla ponendosi all’interno del suo schema di riferimento e farglielo capire • sondaggio – fare domande per incoraggiare l’interlocutore a parlare di sé e definire il suo problema in modo più concreto e specifico. I differenti stili vengono utilizzati in percentuali diverse nelle varie situazioni. Ad esempio, l’ascolto empatico può dominare quando si sta parlando con un cliente addolorato, mentre in una consulenza clinica può prevalere l’ascolto da comprensione. Ciò che risulta chiaro è che l’ascolto è un processo bidirezionale. Mentre chi comunica parla a chi riceve la comunicazione, quest’ultimo sta formulando (soprattutto a livello subconscio) dei giudizi su una gran varietà di fattori come la scelta delle parole, l’emozione con cui vengono espresse, il linguaggio corporeo utilizzato e l’importanza del messaggio per chi lo riceve. Il comunicatore, mentre parla, riceve
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un feedback, in termini di linguaggio corporeo ed espressione facciale, che indica l’interesse e la recettività di chi ascolta e che, a sua volta, influisce su come continuerà la sua comunicazione. È come una danza a spirale in cui un filamento della comunicazione si avvolge intorno all’altro per costruire una doppia elica di reciproca comprensione e rispetto. Ascoltare con attenzione è di importanza critica per l’efficace scambio di informazioni in una conversazione. È stato stimato che in una tipica situazione di questo genere utilizzia-
Figura 6.5 - Voltare le spalle al cliente interrompe bruscamente la comunicazione.
Figura 6.6 - Mettersi lo stetoscopio e iniziare a rimuginare fra sé e sé è un modo molto efficace per bloccare la comunicazione del cliente e persino per aumentare il suo livello di preoccupazione. mo meno del 25% della nostra potenzialità di ascolto ed ignoriamo, dimentichiamo, distorciamo o comprendiamo in modo errato uno sconcertante 75%. Questo dato deriva da studi che hanno dimostrato che i medici umani che sono a colloquio con i propri pazienti, li interrompono frequentemente – già 18 secondi dopo che hanno iniziato a parlare – il che è causa di frustrazione e blocco dell’informazione (“… perché il dottore non ha tempo
BARRIERE COMUNI CHE SI OPPONGONO ALL’ASCOLTO ED ALLA COMPRENSIONE • •
• ’ascolto attento è qualcosa che richiede un ruolo attivo ed una notevole capacità. In ambito umano, nei colloqui fra medici e pazienti è necessario utilizzare quattro specifiche aree di abilità per sviluppare la capacità di ascoltare attentamente. • aspettare il tempo necessario – fare delle pause ed attendere per consentire al paziente di assimilare ed articolare i propri pensieri e sentimenti • risposte esortative – incoraggiare il paziente a parlare, con suoni (“Mh-mh, mi dica di più su questo argomento”) o segnali (fare cenni di assenso con la testa, appoggiare una mano sul braccio con un gesto di simpatia) utili allo scopo • capacità non verbali – come i messaggi oculari ed il linguaggio del corpo aperto ed interessato • cogliere indizi verbali e non verbali – sentire il messaggio che sta dietro le parole
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Udire parole non familiari in un gergo tecnico o uno slang. Parlare troppo velocemente, soprattutto se la persona è dura d’orecchio o è a sua volta una che parla lentamente. Fare simultaneamente qualcos’altro – distrarsi come lavorare al computer o leggere la cartella clinica del paziente mentre ascoltate. Un eccessivo rumore di fondo dovuto a cani che ululano o al personale che chiacchiera. “Spegnersi” perché non siete interessati o pensate a qualcos’altro. Assumere un atteggiamento critico e da giudice su qualcuno e sul modo in cui si è comportato invece di cercare di comprendere ciò che queste persone hanno fatto dal loro punto di vista. La critica uccide la comunicazione e diminuisce la fiducia. Lamentarsi per il gusto di farlo o acconsentire a fare qualcosa o a seguire una raccomandazione senza realmente comprendere ciò che questo comporta. Utilizzare una forma inappropriata o non corretta per rivolgersi all’interlocutore. Essere stanchi, affamati, o disturbati da altri disagi fisici distrae dall’ascolto.
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16 Practice Management L’ascolto per me”). In medicina veterinaria, il fatto di non ascoltare attentamente è motivo di irritazione (ad es., se a non essere ascoltato è l’infermiere che suggerisce un’utile tecnica che consentirebbe di risparmiare tempo) o perdita di entrate (non ascoltare il cliente che dice che Bonzo ha una diarrea intermittente, una condizione che potrebbe rispondere ad un trattamento dietetico o medico) e può perfino essere pericoloso (non ascoltare il cliente che dice che Fluffy sta bevendo di più, il che può significare che prima di somministrare un anestetico per l’intervento di profilassi dentale che state suggerendo sarebbe bene effettuare un test ematochimico per escludere una nefropatia). Barriere che si oppongono all’ascolto con attenzione Ascoltare con attenzione non è facile. Richiede impegno, energia e capacità di focalizzazione. Ci sono poi molte altre barriere che si oppongono all’ascolto (vedi oltre), non ultimo
a
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è un cancro?”) • Aspettative sul modo in cui il veterinario può aiutarli e sugli esiti che otterranno dalla visita (“I veterinari di quel programma TV saprebbero risolvere questo problema”) • Effetti sulla vita: l’effetto che la malattia dell’animale ha sulla loro vita ora ed in futuro • Sentimenti ed emozioni abbinati all’interruzione della relazione con l’animale.
Figura 6.9 - Frodo si è ripreso completamente dalle sue traversie ed è tornato al suo abituale atteggiamento curioso.
Fig. 6.8 - Guardarsi negli occhi aiuta a suscitare la fiducia nei clienti. Si ringrazia Anne-Marie Svendsen.
“Mmmm, questo è interessante”) unitamente al fatto di ripetere o parafrasare ciò che una persona ha detto (“se ho capito correttamente quello che intende, lei pensa che Tibbles…”: “Jim, in base a quello che hai detto, il problema con il nostro attuale sistema radiografico è …”) indicate che state ascoltando, seguite e siete interessati a ciò che l’oratore sta dicendo. Al telefono, dove le persone non possono vedervi annuire ed essere d’accordo con loro, emettete dei suoni che esprimano questi sentimenti (“Si”, “Ah-ha”, “Vedo…” e così via) per evidenziare il vostro interesse (Fig. 6.8). I clienti trovano anche altre barriere alla comunicazione, che sono particolarmente rilevanti durante una visita clinica. Ad esempio, possono avere: • Idee o convinzioni circa la causa o l’effetto della malattia che l’animale sta manifestando e circa la salute e ciò che la influenza o contribuisce a determinarla (ad es., alcuni proprietari di gatti sono convinti che per il loro animale sia più sana una dieta vegetariana) • Preoccupazioni ed angosce su ciò che i vari segni clinici possono significare (“Questo
il nostro stesso monologo interiore che include i nostri punti di vista personali, i nostri pensieri e la nostra agenda. Quello che sentiamo e comprendiamo è in larga misura basato sulla nostra esperienza personale e sul nostro background. Abbiamo molte nozioni ed idee preconcette, per cui spesso udiamo quello che la nostra mente pensa che la persona abbia detto, e non quello che ha detto davvero (Fig. 6.7a e b). Possiamo avere delle percezioni circa il comunicatore e siamo maggiormente disposti ad accettare qualcuno che ci piace piuttosto che qualcuno che ha dei punti di vista diversi o conflittuali. Inoltre, spesso scegliamo di ignorare o dimenticare delle informazioni che non concordano con le nostre convinzioni. È difficile parlare a qualcuno che apparentemente non sta rispondendo e ciò può generare un senso di confusione, disagio e persino collera da parte di colui che parla, che interrompe ogni ulteriore comunicazione. Utilizzando un linguaggio del corpo incoraggiante (come annuire con la testa), il contatto oculare, i segnali facciali e uditivi (“si, vedo”;
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Gruppo di Studio di Practice Management
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
in collaborazione con
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
Con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Pistoia
Un approccio semplice al Practice Management
b Fig 6.7 (a) - Un computer posizionato in modo tale che l’utilizzatore debba voltare le spalle al cliente può costituire una barriera all’ascolto efficace. Si ringrazia Anne-Marie Svendsen. (b) Questo veterinario danese ha trovato una soluzione pratica che gli consente di mantenere il contatto visivo con il cliente durante la visita e contemporaneamente compilare la cartella clinica del paziente. Inoltre, lo aiuta ad evitare problemi di mal di schiena!
organizzato da
certificata ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
23 NOVEMBRE 2008 • MONTECATINI TERME (PT)
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Recentemente, ho sperimentato di prima mano la confusione, l’ansia e la preoccupazione che si provano quando la relazione con il vostro animale da compagnia si interrompe. Pur essendo un veterinario, quando uno dei nostri gatti, un amato membro della famiglia, Frodo, è diventato inappetente, ha iniziato a restare nascosto, a vomitare e ad avere diarrea, trasformandosi quasi da un giorno all’altro da un incantevole compagno di giochi ad un miserabile piccolo mucchietto di pelo trascurato e non reattivo, io ho perso ogni contatto con la fredda razionalità e, a differenza di quanto mi accade di solito, ho smarrito ogni equilibrio. Volevo che stesse di nuovo bene, ma nonostante gli esami clinici di eccellenti colleghi, un’ampia gamma di test, trattamenti e medicazioni, non tornava ad essere se stesso. Terribili emozioni hanno iniziato a scorrazzare nei miei pensieri – collera e frustrazione verso di lui che non stava bene (e verso i veterinari che lo stavano trattando), disperazione per il timore che non guarisse, preoccupazione di quanto sarebbe costato tutto e persino un freddo pragmatismo – “Beh, è solo un gatto” – precipitosamente sommerso da un amore appassionato per il membro più piccolo della nostra famiglia. Dopo una laparotomia che non aveva rivelato nulla di particolare, è guarito completamente (Fig. 6.9) ed ora è tornato ad essere l’incantevole compagno che era (in effetti, sta cercando di mettere la zampa nella stampante ed acchiappare il”topo”[mouse] mentre sto scrivendo, ma l’esperienza è stata da una parte estremamente disagevole e dall’altra una grande lezione per comprendere ciò che passano i clienti. Prendersi il tempo di esplorare e comprendere le preoccupazioni dei proprietari degli animali può fare una notevole differenza per il livello di soddisfazione della clientela e il grado di collaborazione che ci possiamo aspettare. Inoltre, è molto utile per ridurre il rischio di lamentele, dato che la radice di queste ultime è quasi sempre la cattiva comunicazione. ■ ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell'articolo. ©
Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto
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Eventi Veterinari
VETERINARIA 34 | 2008
SIARMUV
SIMVENCO
SOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE MEDICINA D’URGENZA VETERINARIA
SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA VETERINARIA NON CONVENZIONALE
E
SQUILIBRI ACIDO-BASE 19 Ottobre 2008, Cremona RELATORI
13.30 Disturbi acido-base semplici o misti? Casi clinici per capirlo Marco Bertoli/Enrico Stefanelli 15.00 Discussione 16.00 Test di valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dell’incontro
Marco Bertoli Linda Perissinotto Enrico Stefanelli Fabio Viganò
OBIETTIVI Il 90% di pazienti critici ha uno squilibrio acido-base che, spesso, è proprio la causa del decesso. L’obiettivo della giornata è quello di fornire le basi e gli elementi interpretativi per una corretta diagnosi di un disturbo acido-base. I casi clinici evidenzieranno le malattie più gravi e frequenti associate al classico disturbo acido-base conseguente.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Interpretazione dell’emogasanalisi Fabio Viganò 10.00 Acidosi lattica: la prima e più grave causa di acidosi metabolica Linda Perissinotto 11.00 Pausa 11.30 Il mio paziente respira bene? Utilizzo dell’emogasanalisi per la valutazione di ventilazione e ossigenazione Enrico Stefanelli 12.30 Pausa Pranzo
UN MALATO, LA SUA CURA. RIFLESSIONI SUL TEMA ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CLINICI TRATTATI CON MNCV. 18-19 Ottobre 2008, Cremona RELATORI
Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona
Alessandro Battigelli Alessandro Benvenuti Carla De Benedictis Enio Marelli Maria Serafina Nuovo Roberto Orsi
PARTECIPAZIONE
PROGRAMMA
SEDE
L’incontro è gratuito per tutti i soci SIARMUV in regola con l’iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIARMUV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
17
14.00 Casi clinici - R. Orsi 15.00 Discussione 16.30 Test di valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dell’incontro
SEDE
9.45 10.15
11.30 12.00
13.00 14.30 15.30 16.30 17.00
Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona
Sabato 18 ottobre 2008 Registrazione dei partecipanti Considerazioni sul malato e la malattia. Cosa curare? Guarire: come? M.S. Nuovo Pausa Caso clinico. Ping Pong: paralisi progressiva in una soporosa esistenza felina - E. Marelli Pausa pranzo Casi clinici. Mnc in terapia d’urgenza A. Benvenuti Casi clinici - M.S. Nuovo Pausa Discussione
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMVENCO in regola con l’iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIMVENCO: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
PER INFORMAZIONI RICHIESTO ACCREDITAMENTO
9.30 10.30 11.00 12.00
SIONCOV
SOCIETÀ ITALIANA DI ONCOLOGIA VETERINARIA
13.00
Domenica 19 ottobre 2008 Il paziente equino - A. Battigelli Pausa Casi clinici in patologia equina A. Battigelli Domesticazione e problemi comportamentali nel cavallo C. De Benedictis Pausa pranzo
Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
IL MASTOCITOMA 11-12 Ottobre 2008, Cremona RELATORI Cheryl London Fabio Valentini Laura Marconato Mario Caniatti Elvio Lepri Giuliano Bettini Giorgio Romanelli Damiano Stefanello Barbara Kaser-Hotz Enrico Spugnini
OBIETTIVI L’obiettivo principale dell’incontro sul mastocitoma canino e felino, articolato in due giornate, è di presentare il c.d. “stato dell’arte” su questa controversa e talvolta imprevedibile neoplasia cutanea, molto frequente soprattutto nel cane. L’incontro è stato infatti voluto per presentare gli ultimi aggiornamenti, a volte anche in contraddizione tra loro o con le convinzioni del passato. Le relazioni previste, specifiche per il cane e per il gatto, sono pertanto finalizzate a definire la biologia del mastocita, il corretto iter di diagnosi e di stadiazione clinica del tumore, i fattori prognostici di carattere clinico ed istopatologico noti, la sua presentazione clinica e i protocolli di trattamento oggi ritenuti più efficaci e spesso da interpretare in forma multimodale (chirurgia, radioterapia e chemioterapia). Spazio è anche dato a procedure terapeutiche innovative di carattere medico (“a bersaglio molecolare” ed elettrochemioterapia).
PROGRAMMA 13.30 14.00 14.45 15.30 16.00 16.45 17.30
Sabato 11 ottobre 2008 Registrazione dei partecipanti Biologia dei mastociti Cheryl London Presentazione, segni clinici e fattori prognostici clinici - Fabio Valentini Pausa Stadiazione clinica Laura Marconato Citologia, colorazioni citochimiche ed immunocitochimiche Mario Caniatti Comunicazioni libere
9.00 9.45 10.30 11.00 11.45 12.30 13.15 14.00 14.45 15.30 16.00 16.45 17.30
Domenica 12 ottobre 2008 Istopatologia e fattori prognostici istopatologici nel gatto - Elvio Lepri Istopatologia, grading e fattori prognostici istopatologici nel cane Giuliano Bettini Pausa Mastocitoma felino Cheryl London Controversie - Giorgio Romanelli Terapia chirurgica Damiano Stefanello Pausa pranzo Radioterapia Barbara Kaser-Hotz Chemioterapia - Cheryl London Pausa Terapia a bersaglio molecolare Cheryl London Elettrochemioterapia Enrico Spugnini Discussione finale, test di valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dell’incontro
SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona
PREVISTA TRADUZIONE PARTECIPAZIONE Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIONCOV: € 50,00 Soci SCIVAC: € 100,00 Non Soci: € 150,00 PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SIODOV
SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA
ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE: TERAPIE CHIRURGICHE E TRATTAMENTI ALTERNATIVI 19 Ottobre 2008, Cremona RELATORI G. Ravasio M. Martano
OBIETTIVI L’obiettivo formativo di questo incontro è quello di completare l’iter di trattamento delle neoplasie del cavo orale, iniziato quest’anno con la parte di diagnostica e terapia medica. Nell’ambito della giornata verranno prese in considerazione le varie metodiche chirurgiche e i piani di trattamento del dolore, con particolare riferimento alla terapia del dolore in soggetti non trattabili chirurgicamente.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Trattamento del dolore nel paziente chirurgico e non chirurgico G. Ravasio 10.15 Scelta razionale della terapia chirurgica. Quando è realmente operabile un tumore del cavo orale? M. Martano 10.45 Pausa 11.00 Valutazione della corretta tecnica operatoria, maxillectomie e mandibolectomie parziali e totali M. Martano 13.00 Pausa pranzo 14.00 Esecuzione della tecnica chirurgica: principi di base della chirurgia oncologica orale M. Martano 15.30 Pausa
15.45 Differenze tra cane e gatto, suggerimenti per il post chirurgico (alimentazione enterale, parenterale e domiciliari) - M. Martano 16.45 Casi Clinici 17.30 Test di valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e conclusione dell’incontro
SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona
PARTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOV in regola con l’iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIODOV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 PER INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
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18 Eventi Veterinari SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA
SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA
SEMINARIO 12 Ottobre 2008, Cremona RELATORI
CASI CLINICI
Michael Spirito
Si sollecitano i soci a presentare casi clinici di Riproduzione e di Ortopedia e Chirurgia: si prega di inviare il titolo e una breve descrizione del caso alla segreteria SIVE (info@sive.it). Per informazioni e chiarimenti rivolgersi alla segreteria.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 8.55 Apertura dei lavori e saluto del coordinatore SIRE e SIOCE 9.00 Trattamento delle lacerazioni e delle fistole retto-vaginali 9.45 Diagnosi delle lacerazioni uterine e vaginali e loro trattamento 10.30 Pausa 11.00 Zoppia nel puledro 11.45 Riparazione della vescica nel neonato 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.30 Riparazione delle fratture costali nel neonato 15.00 Bypass chirurgico dello stomaco nel neonato 15.30 Cosa c’è di nuovo in letteratura scientifica? 16.15 Pausa 16.45 Casi clinici presentati dai partecipanti 17.45 Discussione e valutazione dell’apprendimento 18.00 Consegna degli attestati e termine del seminario
TRADUZIONE È prevista la traduzione dall’inglese all’italiano.
SEDE Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona
Il seminario è gratuito per tutti i soci SIRE e SIOCE in regola con l’iscrizione 2008. Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli interessati possono iscriversi direttamente in sede congressuale presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria del Seminario.
DIRETTORE DELLE ESERCITAZIONI Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre (VE)
Segreteria SIVE Tel. 0372 403502 - Email: info@sive.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
(VE); Fabrizio Benini, Med Vet, Carbonera (TV); Ketti Meneghin, Med Vet Marcon (VE); Giuseppe Visigalli, Med Vet, Varedo (MI)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
QUOTE
RELATORI Marta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV); Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre
INCONTRI DELEGAZIONI REGIONALI MESE DI OTTOBRE INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
5 Ott
DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - Gildo Baroni - Hotel Selene, Pomezia (Roma) Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
Serata (Inizio ore 21) INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
6 Ott
COME APRIRE LA PANCIA AD UN CANE O A UN GATTO ED USCIRNE INCOLUMI: APPROCCIO RAGIONATO ALLA CELIOTOMIA ESPLORATIVA NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Giorgio Romanelli Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA
12 Ott
EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - Gualtiero Gandini Auditorium Comunale Villair di Quart (AO) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA
12 Ott
“EMERGENZA O NON EMERGENZA. QUESTO È IL PROBLEMA” RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Paolo Gaglio Palace Hotel Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA
12 Ott
AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Daniele Sebastian Corlazzoli Castello Ruffo di Calabria, Piazza Duomo Scilla (Reggio Calabria) ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA
12 Ott
DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - Saverio Paltrinieri Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA) ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it
Non è previsto accreditamento ECM
PER INFORMAZIONI
MEDICINA E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI (IV Parte dell’Itinerario didattico di Animali Esotici) 12-14 Novembre 2008, Cremona, Centro Studi SCIVAC Alessandro Bellese, Med Vet, Mestre (VE)
Società federata ANMVI
PARTECIPAZIONE
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DIRETTORE
VETERINARIA 34 | 2008
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Attualità scientifica Vet Journal
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Rabbia: in Africa, vaccinare i cani per salvare anche i bambini Prosegue l’iniziativa “Salviamo il Serengeti”
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO n occasione della Giornata Mondiale della Rabbia celebrata il 28 settembre, diverse sono le iniziative per ricordare questa ancora diffusa minaccia per l’umanità e cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica ad un impegno sociale comune. Lanciata dall’Alliance for Rabies Control e supportata da numerose organizzazioni di sa-
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VET JOURNAL E @NMVI OGGI A PALAZZO CHIGI a Presidenza del Consiglio dei Ministri ha inserito @nmvi Oggi e Vet Journal nella rassegna stampa dedicata alle emergenze zootecniche. “Ne siamo orgogliosi- è il commento dei Direttori delle testate, Carlo Scotti ed Enrico Febbo, per i quali “è lusinghiero constatare i successi della nostra informazione on line, attraverso prestigiosi riconoscimenti come questo”. Le pagine della rassegna fanno capo all’Ufficio del Commissario di Governo per le emergenze zootecniche e riprendono notizie pubblicate dalla stampa nazionale e internazionale relative all’attualità del settore. L’attenzione è focalizzata sulle emergenze in atto, come la Bluetongue, e sui provvedimenti adottati dalle Autorità, ma la rassegna prende in considerazione anche notizie di attualità scientifica, l’evoluzione delle emergenze recenti (bse e aviaria) e i nuovi scenari sui quali si concentra l’attenzione della comunità scientifica (clonazione, cambiamenti climatici). Maria Grazia Monzeglio, responsabile della redazione di Vetjournal, ha inoltre evidenziato come lo sforzo e l’impegno svolto dalle redazioni delle due testate online abbia portato non solo a riconoscimenti lusinghieri, ma anche a numeri di lettori impensabili per un pubblico settoriale come quello veterinario. @nmvi Oggi e Vet Journal ringraziano.
nità animale, la Giornata Mondiale della Rabbia è un’iniziativa unica, che unisce centinaia di migliaia di persone per rafforzare il messaggio che la rabbia è una malattia prevenibile. Nei paesi sviluppati la Rabbia è controllata con successo attraverso la vaccinazione dei cani domestici, mentre rappresenta ancora una piaga sia in Africa che in Asia: ogni anno nel mondo muoiono circa 55.000 persone, 25.000 delle quali solo in Africa, e maggiormente colpiti sono i bambini. Tutte queste vite però possono essere salvate dal momento che la Rabbia è una malattia evitabile al 100% attraverso la vaccinazione preventiva dei cani. È questo lo scopo dell’iniziativa “AFYA SERENGETI”, sostenuta dal 2003 da Intervet Schering-Plough Animal Health. “AFYA SERENGETI”, “SALVIAMO IL SERENGETI” in lingua Swahili, è un progetto di ricerca iniziato nel 1997 per eradicare la Rabbia nel Parco Nazionale del Serengeti, in Tanzania, sotto la guida della Dr.ssa Sarah Cleaveland del Centre for Tropical Veterinary Medicine (Università di Edimburgo, UK). Oggi questo progetto è un vero e proprio Programma di Controllo della Rabbia nel Serengeti dove, attraverso la vaccinazione di massa dei cani domestici, è stato creato attorno al Parco Nazionale un cordone sanitario. I cani vengono portati dai proprietari presso cliniche di campo per essere vaccinati ed identificati mediante applicazione di un collarino colorato che consente di distinguerli dai non vaccinati. Il progetto “AFYA SERENGETI” mostra l’evidenza dell’impatto della vaccinazione nei confronti di una malattia estesa nella regione
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della Tanzania: i cani, che sono impiegati sia come animali domestici che da lavoro, costituiscono una parte essenziale della vita quotidiana nel Serengeti. Nel secondo anno di attivazione della campagna il numero di persone che ha richiesto cure ospedaliere a causa del morso ricevuto da parte di cani rabidi è calato in maniera impressionante dell’82%. Questo risultato è stato possibile solo attraverso il controllo della malattia nei cani domestici che ha portato ad una riduzione impressionante del numero di mortalità tra i bambini. Inoltre, il controllo della rabbia nei cani domestici ha portato alla ricomparsa dei Lycaon pictus, il cane africano, una specie minacciata di estinzione nel parco e grande attrazione della fauna selvatica per i numerosi turisti del parco. Intervet/Schering-Plough Animal Health sostiene da anni il progetto “AFYA SERENGETI”, donando gratuitamente dosi di vaccino antirabbico: anche quest’anno 250.000 dosi di vaccino sono state spedite nel Serengeti insieme ad una nuova Land Rover donata al Team di veterinari ed operatori sanitari. Quest’anno inoltre Intervet/Schering-Plough Animal Health Italia ha creato sul proprio sito una sessione speciale per il progetto “AFYA SERENGETI”, destinata ai Medici Veterinari che vorranno contribuire all’iniziativa sostenendo la campagna “SALVIAMO IL SERENGETI” presso le proprie cliniche ed ambulatori, a dimostrazione che anche durante il lavoro quotidiano è possibile con piccoli gesti esercitare un forte impatto sulla salute animale ed umana di popolazioni che vivono dall’altra parte del globo. ■
UN TEST RT-PCR DUPLEX PER ANAPLASMA MARGINALE E CENTRALE DEL BOVINO naplasma marginale e Anaplasma centrale sono rickettsie patogene responsabili rispettivamente di forme patologiche acute e infezioni lievi nelle mandrie bovine. Presso l’Università di Bari, è stato sviluppato un test real-time PCR duplex con sonde marcate con diversi fluorofori per la ricerca e quantificazione simultanea del DNA di A. marginale e A. centrale nei campioni di sangue bovino. Il test identificava almeno 10(1) e 10(2) copie di DNA rispettivamente per A. marginale e A. centrale, con specificità e riproducibilità ottime. L’analisi mediante real-time e nested PCR effettuata su 54 campioni precedentemen-
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te analizzati mediante Reverse Line Blotting mostrava che il test real-time PCR duplex è in grado di identificare e quantificare le due specie di Anaplasma, anche quando presenti simultaneamente nello stesso campione ematico. Tale test potrebbe essere utilizzato negli studi patogenetici dell’anaplasmosi bovina acuta. “Duplex real-time polymerase chain reaction for simultaneous detection and quantification of Anaplasma marginale and Anaplasma centrale” Decaro N, Carelli G, Lorusso E, Lucente MS, Greco G, Lorusso A, Radogna A, Ceci L, Buonavoglia C. J Vet Diagn Invest. 2008 Sep; 20(5): 606-11. (M.G.M.)
ANEMIA INFETTIVA EQUINA IN GERMANIA n cavallo della regione Haan/ Nord Reno-Westfalia (NRW) è risultato positivo al test per l'anemia infettiva equina (EIA). Si tratta del primo caso nella regione da dieci anni. Le autorità hanno istituito una zona di controllo di 3 km attorno agli animali affetti, oltre alle restrizioni delle movimentazioni e agli esami ematologici su tutti i cavalli e gli asini della zona. Sono in corso le indagini per identificare la possibile via d'introduzione del virus. L'anemia infettiva equina è molto rara in Germania e in genere si verifica nei cavalli importati dai paesi dell'Europa dell'est. (M.G.M.)
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VIRUS DELLA BLUETONGUE: COME È SOPRAVVISSUTO ALL'INVERNO IN NORD EUROPA? uando il virus della Bluetongue, nel 2006, ha raggiunto il Nord Europa per la prima volta, si riteneva che l'epidemia sarebbe stata limitata a quel particolare anno, dato che l'inverno avrebbe ucciso i Culicoidi, ospiti vettori di malattia. In realtà, l'epidemia è ricomparsa con maggior forza l'anno successivo. Per quale motivo il virus è sopravvissuto durante l'inverno? La questione è stata discussa ampiamente in un articolo pubblicato su PLoS Biology di agosto. L'articolo indica che, sebbene il principale meccanismo di diffusione del virus della Bluetongue si avvalga senza dubbio dei Culicoidi vettori, è possibile che concorrano altri fattori. Questi ultimi possono aver assunto maggior importanza durante la stagione di assenza dei Culicoidi, cioè l'inverno. Le evidenze non sembrano indicare una sopravvivenza invernale del virus nelle uova di Culicoides. Un'ipotesi alternativa indica che, in un inverno mite come quello del 2006-07 nel Nord Europa, un numero sufficiente di Culicoidi infetti può essere sopravvissuto fino alla successiva primavera. I Culicoidi possono essere sopravvissuti nelle stalle durante la stagione fredda. Altre due possibilità sono il possibile ruolo di diffusori di alcune specie di zecche longeve e/o la semplice trasmissione meccanica da parte di Melophagus ovinus, un parassita privo di ali del vello delle pecore. Le recenti epidemie di Bluetongue nel Nord Europa hanno fornito evidenze della possibile infezione transplacentare invernale: il virus può trasmettersi dalla madre gravida al feto, fenomeno dimostrato anche sperimentalmente e che potrebbe essere particolarmente importante nei bovini a causa del lungo periodo gestazionale; i nove mesi di gestazione potrebbero infatti permettere al virus di “svernare” nel grembo materno. Inoltre, evidenze circostanziali indicano una possibile infezione per via orale dei bovini attraverso l'ingestione di invogli fetali di vitelli infetti nati da altre madri. Dunque, la sopravvivenza invernale del virus della Bluetongue potrebbe essere imputabile a un insieme di diversi possibili meccanismi in grado di interagire e completarsi l'un l'altro. “Where Does Bluetongue Virus Sleep in the Winter?” Wilson A, Darpel K, Mellor PS PLoS Biology Vol. 6, No. 8, e210 (M.G.M.)
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VETERINARIA 34 | 2008
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Attualità scientifica Vet Journal
Antibiotico-resistenza: verso un mondo senza antibiotici Colpa di uso indiscriminato e terapie sbagliate. Analisi sul British Medical Journal
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li antibiotici hanno cambiato il mondo. Ma ora rischiamo di tornare a un mondo senza antibiotici" si legge in un’analisi pubblicata sul
FATTORI DI RISCHIO PER C. PARVUM NEI BOVINI DELL'ITALIA CENTRALE no studio cross-sectional della durata di due anni ha indagato i fattori di rischio per l'infezione da Cryptosporidium negli allevamenti bovini dell'Italia centrale. I campioni fecali raccolti da 2024 vitelli in 248 allevamenti sono stati analizzati mediante kit commerciali ELISA e di immunofluorescenza (IFA). In tutti i 101 campioni positivi all’IFA, l’agente eziologico era identificato come Cryptosporidium parvum; si osservava una notevole variabilità genetica mediante analisi del sottotipo. La prevalenza dell'infezione in allevamento variava dal 3,4% al 35,6%. L'analisi univariata mostrava un numero di fattori di rischio possibili, inclusi il tipo di allevamento, la stabulazione dei vitelli, la somministrazione tardiva di colostro, il numero di capi e il contatto tra vitelli e adulti. Tuttavia l'analisi multivariata confermava che il rischio maggiore di infezione nei vitelli era associato alla loro stabulazione separatamente dalle madri, pratica caratteristica delle mandrie da latte, mentre la stabulazione del vitello insieme alla madre, caratteristica delle mandrie vacca-vitello, appariva essere un fattore protettivo."Risk Factors Associated with Cryptosporidium parvum Infection in Cattle". Duranti A, Cacciò SM, Pozio E, Di Egidio A, De Curtis M, Battisti A, Scaramozzino P. Zoonoses Public Health. 2008 Sep 2.[Epub ahead of print). (M.G.M.)
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British Medical Journal. Per colpa dell’uso e abuso di questi farmaci e della conseguente sempre più diffusa antibiotico-resistenza. La rapidità con cui i batteri riescono a sopravvivere ai nostri medicinali è molto superiore al ritmo con cui le aziende farmaceutiche mettono a punto nuove armi. Ogni volta che si usa un antibiotico, alcuni batteri sopravvivono al trattamento. Il ceppo resistente si moltiplica e si rafforza in base al principio della selezione naturale. Davanti al fallimento di un farmaco, l'unica strada è cercarne uno alternativo. "Ma l'uso e l'abuso degli antibiotici - spiega l’autore, Otto Cars - coincide con un rallentamento nello sviluppo di nuove medicine". Tra il 1930 e il 1969, più di una dozzina di nuove classi di antibiotici sono entrate in produzione. Ma dal 1970 a oggi sono state individuate solo due nuove classi. E se si vanno a contare le singole etichette approvate dal sistema sanitario americano, dalle 16 del quinquennio 1983-87 si è passati alle 7 di quello 19982002. Le infezioni nosocomiali da Stafilococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) so-
no sempre più frequenti. Mentre nel 1989 i ceppi di Stafilococcus aureus sensibili agli antibiotici rappresentavano il 99% fra tutti quelli isolati, nel 2002 un'infezione su due era causata invece da ceppi resistenti ai farmaci. I decessi negli ospedali britannici in cui MRSA è menzionato nella cartella clinica so-
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no passati dai 50 del 1993 a 1600 del 2006. Con due miliardi di passeggeri che gli aerei trasportano ogni anno attraverso il globo e la distribuzione mondiale dei cibi, i batteri super-resistenti non conoscono più frontiere. Con gli antibiotici, l'errore di un individuo viene pagato da tutti. "Ogni volta che ciascuno di noi ne consuma una dose, esaurisce inevitabilmente una frazione della sua efficacia" fa notare Cars. E una terapia sbagliata può far nascere un ceppo più resistente e farci perdere miglia nella corsa fra uomini e batteri. (M.G.M.)
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OVARIECTOMIA LAPAROSCOPICA MEDIANTE ELETTROCOAGULAZIONE NELLA CAVALLA odici cavalle sono state sottoposte a ovariectomia laparoscopica in stazione mediante elettrocoagulazione e dissezione come unico metodo di emostasi del peduncolo ovarico scontinuato. In 4 cavalle l’ovariectomia bilaterale si effettuava per il trattamento di un comportamento aggressivo ritenuto associato al ciclo estrale, mentre in 8 cavalle si effettuava l’ovariectomia unilaterale per la rimozione di un tumore delle cellule tecali-granulosa (GCT). L'elettrocoagulazione forniva un metodo efficace di emostasi sia nelle ovaie normali sia in quelle patologiche. Soltanto in un caso (rimozione di un GCT) si osservava una lieve emorragia dopo l'elettrocoagulazione, la cui risoluzione necessitava dell'applicazione di una clip endoscopica. Sei cavalle sviluppavano complicazioni minori della ferita (nessuna richiedeva un trattamento aggiuntivo). Il follow-up a lungo termine mostrava la risoluzione completa del comportamento anomalo in tutte le 8 cavalle con GCT, mentre in una delle 4 cavalle con ovaie normali il comportamento aggressivo non si risolveva completamente. “Unilateral and bilateral laparoscopic ovariectomy of mares by electrocautery” L. J. Smith and T. S. Mair. Vet Rec. 2008 163: 297299 (M.G.M.)
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22 Info Regioni ECM
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E adesso il recupero fiscale dell’aggiornamento Apprezzabile l’iniziativa della Toscana, ma l’obbligo ECM non gravi sulle tasche dei privati 'ANMVI ha sempre sostenuto che l'obbligo dell'ECM per i liberi professionisti non può prescindere dal recupero fiscale dei costi sostenuti per adempiervi. Sarebbe infatti oltremodo inaccettabile per principio costituzionale che i veterinari del settore pubblico possano ottemperare all'obbligo dell'aggiornamento continuo in orario di lavoro e gratuitamente mentre i privati debbano perdere giorni di lavoro e sopportare costi di iscrizione, di trasferimento e di soggiorno senza alcuna possibilità di poterli recuperare fiscalmente. Questa posizione chiara e determinata, che aveva portato l'ex Ministro alla Salute, Livia Turco, ad inserire nel testo dell'Accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2007 la frase: "È evidente che ogni eventuale obbligo per i libero-professionisti debba fondarsi su alcune precise garanzie normative ed individuare agevolazioni sui costi sopportati", è stata ribadita dal Presi-
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dente dell'ANMVI, Carlo Scotti, in una lettera inviata al Presidente ed all'Assessore alla Sanità della Regione Toscana. La Lettera fa riferimento alla Delibera della Giunta della Toscana, 643 del 4 agosto, con la quale viene recepito l'accordo Stato-Regioni per la gestione dell'ECM. Scotti, dopo aver espresso l'apprezzamento verso alcuni contenuti della Delibera, in particolare il coinvolgimento diretto degli Ordini professionali, sempre auspicato dall'Associazione, e l'accreditamento dei provider che potranno operare con maggiore autonomia, superando tutti i problemi burocratici che continuano ad esserci nel sistema nazionale, ricorda ai responsabili della Regione che nulla è previsto nel testo per il recupero dei costi sostenuti dai liberi professionisti, sollecitando ad una pronta modifica in tal senso. In mancanza di questo l'ANMVI continuerà ad opporsi ad ogni obbligo dell'ECM che non tenga conto della disparità di trattamento nei diversi settori di attività. ■
PERUGIA, CONTROLLI DELLA FILIERA ALIMENTARE ontrolli in 590 allevamenti ed eseguiti più di 11 mila test diagnostici. Sono questi i risultati dei controlli effettuati dall’Usl 2 di Perugia, nel primo semestre di quest’anno per garantire la qualità di tutta la filiera alimentare e la sicurezza degli alimenti che finiscono in tavola. Sono state riscontrate alcune irregolarità che però si legge in un comunicato dell’ANSA non hanno determinato ''particolari emergenze sanitarie''. Sono stati individuati alcuni animali infetti per tubercolosi che sono stati posti sotto sequestro. I controlli hanno riguardato anche l'alimentazione degli animali ed il corretto utilizzo dei farmaci veterinari. Sono così stati ispezionati anche 20 mangimifici. Sono state anche rilevate - è detto in un comunicato dell'Usl - otto ''non conformità'' sulle analisi dei campioni di latte prelevati in allevamento, per problematiche igieniche che, comunque, non hanno avuto ripercussioni per il consumatore finale. Gli animali controllati nei 3 mattatoi della Usl 2 sono stati più di 36.000. Le verifiche hanno messo in evidenza la presenza di residui di farmaci nelle carni di due animali e contaminazioni microbiologiche di alcuni organi in altri due. Anche le sagre durante l'estate sono state controllate, in particolare per quanto riguarda gli ambienti di lavorazione degli alimenti, i luoghi della loro conservazione e le procedure di cottura dei cibi.
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VERCELLI, TEST DELLA SALIVA PER I CANI CHE SPORCANO 'assessore comunale all'Ecologia e alla Qualità Urbana di Vercelli, Antonio Prencipe, sta definendo la delibera, anticipata da La Stampa che imporrà ai proprietari di cani di sottoporre i loro fedeli amici al test della saliva, utile poi a risalire ai padroni dei quadrupedi 'sporcaccioni'. Il test del DNA individuerà gli animali di cui gli escrementi sono stati abbandonati in strada o nei giardini. Ogni analisi di laboratorio, che sarà eseguita in un centro specializzato di Milano, costerà 13 euro. L'iniziativa del comune piemontese non è comunque la prima in Italia: ci hanno già pensato, due anni fa a Bologna, ma anche a Massa Carrara. Il test 'antiescrementi' è già usato in Germania, a Dresda e a Colonia, in Israele, a Tel Aviv.
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Biosicurezza Info Regioni
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Prime istruzioni sull’utilizzo di richiami vivi in Toscana on decreto n. 4124 del 16 settembre 2008, la Regione Toscana ha approvato le “Prime istruzioni di attuazione dell’ordinanza 1 agosto 2008 del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali” di deroga al divieto di utilizzo dei volatili appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi nell’attività venatoria. La deroga è subordinata al rispetto della decisione della Commissione europea ed è soggetta a immediata sospensione qualora la situazione epidemiologica dovesse modificarsi e quindi raffigurarsi un grave rischio sanitario. Al fine di un corretto recepimento dell’ordinanza è necessario garantire: anagrafica; tracciabilità e rintracciabilità; biosicurezza; misure sanitarie di controllo.
provvederà ad assegnare un codice provvisorio alfanumerico di 9 caratteri. L’ufficio caccia della provincia acquisisce l’elenco dei cacciatori che richiedono l’autorizzazione all’uso dei richiami. A tal fine il cacciatore presenta alla provincia un’auto-dichiarazione con eventuale richiesta di anelli identificativi. La dichiarazione iniziale vale per tutte le stagioni venatorie e dovrà essere integrata solo in caso di dichiarazione di ulteriori richiami vivi, loro decesso o smarrimento, modifica del luogo di detenzione, modifica del luogo di utilizzazione e cessione a terzi. Durante la stagione venatoria non è consentita l’acquisizione di nuovi richiami per l’utilizzazione venatoria, né è possibile chiedere modifica dei luoghi di utilizzo dei richiami stessi.
ANAGRAFICA
I cacciatori devono essere in possesso di un documento predisposto e consegnato dalla provincia secondo il modello approvato (all.3) sul quale devono essere registrate tutte le informazioni relative ai richiami. È responsabilità del detentore dei richiami la compilazione e l’aggiornamento di tale documento.
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Ogni detentore di richiami vivi appartenenti agli ordini degli Anseriformi e Caradriformi deve essere identificato con un codice aziendale di cui al DPR n.317/1996, da richiedere presso i Servizi Veterinari della Asl, competente per territorio. Il cacciatore che non sia già in possesso del codice suddetto deve chiederne l’attribuzione alla ASL competente. In caso di mancata attribuzione, la provincia di residenza
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ
BIOSICUREZZA Ad ogni cacciatore deve essere consegnata u-
na nota con l’indicazione delle prescrizioni funzionali a prevenire la trasmissione dell’influenza aviaria secondo quanto espressamente previsto nell’ordinanza: “Per prevenire la trasmissione del virus dell’influenza aviaria, deve essere garantita una netta separazione tra le due tipologie produttive, richiami vivi e pollame domestico allevato. Pertanto i richiami devono essere custoditi in recinti distinti sia strutturalmente che funzionalmente rispetto al restante pollame domestico allevato. Se allevati in locali chiusi, deve essere garantita la corretta separazione da altri volatili. In ogni caso devono essere adottate pratiche che escludano il contatto diretto o indiretto tra i richiami utilizzati per la caccia agli acquatici e altro pollame sia durante il trasporto sia al loro ritorno presso il sito di detenzione. Il trasporto dei richiami deve essere effettuato in contenitori lavabili da utilizzarsi solo per questo scopo con fondo a tenuta. Il cacciatore è tenuto a garantire l’attuazione di misure di igiene riguardanti sia il suo vestiario sia il materiale e le attrezzature utilizzate per la pratica venatoria ed impedire che vengano a contatto con altro pollame domestico. Nel luogo di detenzione dei richiami, se la persona addetta al loro governo è la stessa che si occupa di altro pollame, ad ogni passaggio devono essere garantite adeguate norme di igiene, sia personale sia generali.”.
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MISURE SANITARIE DI CONTROLLO I controlli sanitari sono effettuati ai sensi della decisione CE, sono definiti a livello regionale sulla base della popolazione censita e dei fattori di rischio presenti a livello territoriale, sentito il Centro di Referenza Nazionale. Devono comunque essere controllati tutti i volatili rinvenuti morti sui quali verrà effettuata un’autopsia e i prelievi per la ricerca di virus influenzali. A tal fine i richiami morti devono essere tempestivamente consegnati alla sezione locale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana. I risultati dei controlli verranno poi inviati dall’IZS al Servizio veterinario competente per territorio. I proprietari/detentori dei richiami vivi devono formalmente impegnarsi a segnalare qualsiasi possibile anomalia riscontrata. ■
ATTIVATE LE PROCEDURE ANCHE IN VENETO nche il Veneto, con la delibera della Giunta Regionale n. 2429 del 8 agosto scorso (BUR 23/09/2008), ha attivato le procedure relative all’utilizzo di volatili appartenenti agli Ordini degli Anseriformi e Caradriformi nell’attività venatoria. Con questa prima delibera è stato definito il punto 1 del progetto (Anagrafica), mentre per la definizione esecutiva degli ulteriori punti del progetto e dei correlati aspetti operativi (Tracciabilità e rintracciabilità; Biosicurezza; Misure sanitarie di controllo) provvederanno con proprio Decreto il Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca e il Dirigente dell’Unità di Progetto Sanità Animale ed Igiene Alimentare, ognuno per le parti di propria competenza e in accordo reciproco, sentiti i vari soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto medesimo.
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PUGLIA, RICOSTITUITA LA COMMISSIONE RANDAGISMO n seguito alla dimissioni di Danilo Labianca, delegato Assessore regionale all’Ecologia - l’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia ha individuato quale nuovo delegato della Commissione Regionale sul randagismo Luigi Di Leo. La Commissione Regionale risulta quindi così composta: Gianfranco DeMartino - Presidente, delegato dell’Assessore Regionale alla Sanità; Di Leo Luigi, delegato Assessore regionale all’Ecologia; Vito Campanelli, medico veterinario dell’Assessorato Regionale alla Sanità; Gianfranco Daddabbo, medico del Settore Sanità Pubblica dell’Assessorato Sanità; Sergio Spirito, medico delegato dall’Ordine Nazionale dei Veterinari; Carmela Capobianco, delegata per l’Associazione Nazionale Comuni Italiani della regione Puglia; M. Carla Alessandrelli, esperto sorteggiato associazioni art. 12 della L.R. 12/95; Maria Di Girolamo, esperta sorteggiata associazioni art. 12 della L.R. 12/95; Floriana Catanzaro, esperta sorteggiata associazioni art. 12 della L.R. 12/95.
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24 L’opinione Pet loss
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Nessuno ce l’ha mai “imparato” Aiutiamo il proprietario che dovrà elaborare il lutto di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia redo di non scrivere nulla di nuovo se sostengo che nel piano di studi della nostra laurea manca un corso di psicologia. Per quanto, ai miei tempi, abbia trovato discretamente interessante “idrobiologia e piscicoltura” (forse
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perché l’insegnate era particolarmente attraente), mi sarebbe stato di maggiore aiuto un docente che mi insegnasse come affrontare, non tanto le malattie degli animali, quanto i problemi psicologici dei proprietari. Devo dire che trent’anni fa queste problematiche erano molto più semplici rispetto ai tempi attuali, in cui una vita convulsa e dominata dall’ansia di arrivare (spesso non è chiaro dove) ci costringe a salti mortali carpiati per comprendere e soprattutto
gestire i complessi problemi psicologici che affliggono i proprietari, e anche noi, di conseguenza. Al di là di quelli che portano il cane cachettico che sta male “solo” da tre mesi e pretendono diagnosi e terapia risolutiva in un paio d’ore, il momento in cui ci si trova forse più impreparati, specie se si è alle prime armi, è l’elaborazione del lutto di chi è in procinto di perdere chi è stato compagno di vita per diversi anni e mi riferisco ovviamente a chi di arti ne ha quattro e non due (o magari ha le ali o le branchie). Ci sono persone preparate, per esperienze vissute o per formazione personale, in grado di elaborare il lutto con equilibrio e serenità. Ricordo che, poco prima di dover effettuare l’eutanasia sul gatto di un signore anziano, gli prospettai l’ipotesi di attendere in sala d’aspetto per evitare il ricordo di momenti particolarmente emozionanti. Mi rispose che era un volontario AVO e frequentava il padiglione di oncologia, accompagnando, durante la dipartita, anziani terminali, rimasti soli o per la mancanza di parenti e amici o per la loro neglezione. Desiderava stare accanto al proprio gatto fino all’ultimo battito cardiaco e, per quanto riguarda l’emozione, mi invitò, senza alcuna ironia (non era il momento) a passar qualche ora con lui nel padiglione di oncologia, sezione cure palliative. Gli dissi di sì, ma vigliaccamente non ho mantenuto la promessa. C’è chi giunge totalmente impreparato all’elaborazione del lutto, talvolta perché i fatti precipitano in modo drammatico e fulmineo, più spesso perché sono mancate esperienze, insegnamenti e riflessioni circa questi eventi naturali che la nostra società, a differenza delle culture antiche, cerca in ogni modo di dimenticare o allontanare dalla mente. In questi casi occorre una grande sensibilità, un equilibrato mix di comprensione e autorità, per evitare d farsi coinvolgere in un dramma male elaborato, con l’unico risultato di peggiorare la situazione. È sempre necessario, di fronte a un evento (la morte), che tendiamo a rifiutare con orrore e terrore, preparare il proprietario a un’elaborazione quanto meno drammatica e scomposta possibile, di un evento che per egizi, greci e romani era oggetto di approfondimento e speculazione filosofica, quale fisiologica ultima stazione di questa vita. Prima di tutto però occorre che siamo noi preparati e questo, nessuno ce lo ha mai “imparato”. ■
Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Libero, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00. La rubrica LiberOscar li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it
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Polizia sanitaria Leggi in Gazzetta
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Nuove regole sanitarie per l’acquacoltura In vigore dal 26 settembre il Decreto Legislativo 4 agosto 2008, n. 148
’ in vigore dal 26 settembre 2008 il Decreto Legislativo 4 agosto 2008, n. 148 (Attuazione della direttiva 2006/88/CE relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d'acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie). Il decreto legislativo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 225 del 25 settembre, stabilisce le norme di polizia sanitaria che disciplinano l'immissione sul mercato, l'importazione e il transito degli animali d'acquacoltura e dei relativi prodotti; le misure preventive minime intese ad accrescere il livello di sensibilizzazione e di preparazione delle autorità sanitarie competenti, dei responsabili delle imprese di acquacoltura e di altri operatori del settore nei confronti delle malattie negli animali d'acquacoltura; le misure minime di lotta da applicarsi in caso di presenza sospetta o conclamata di un focolaio di talune malattie degli animali acquatici. Il decreto non si applica: agli animali acquatici ornamentali allevati in acquari di tipo non commerciale; agli animali acquatici selvatici raccolti o catturati in vista della loro introduzione immediata nella catena alimentare; agli animali acquatici catturati per la produzione di farina di pesce, mangimi per pesci, olio di pesce e prodotti similari. Per quanto riguarda i controlli ufficiali delle imprese di acquacoltura e degli stabilimenti di trasformazione autorizzati, il decreto stabilisce che devono essere eseguiti dal servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale competente per territorio. I controlli ufficiali consistono in un numero minimo di ispezioni, visite e audit periodici, nonché eventualmente di campionamenti per ciascuna impresa di acquacoltura, tenendo conto del rischio di contrarre e diffondere le malattie che le imprese di acquacoltura e gli stabilimenti di trasformazione autorizzati comportano. La frequenza raccomandata di tali controlli, in funzione dello stato sanitario della zona o del compartimento in questione, è stabilita dal-
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l'allegato III, parte B. Le spese relative ai controlli ufficiali sono a carico del responsabile dell'impresa di acquacoltura, solo nell'ipotesi in cui l'impresa sia privata, secondo tariffe e modalità di versamento da stabilirsi con disposizioni regionali, sulla base del costo effettivo del servizio. L’immissione sul mercato di animali d’acquacoltura deve essere oggetto di certificazione sanitaria quando gli animali sono introdotti in uno stato membro, una zona o un compartimento dichiarati indenni da malattia in conformità agli articoli 46 e 47 o siano oggetto di un programma di sorveglianza o di eradicazione a norma dell’art. 41, commi 1 o 5 per: fini di allevamento o ripopolamento; successiva lavorazione prima del consumo umano a meno che: per quanto riguarda i pesci, essi non siano abbattuti ed eviscerati prima della spedizione; per quanto riguarda i molluschi ed i crostacei, essi non siano inoltrati come prodotti non lavorati o lavorati. Il decreto prevede anche delle norme di prevenzione sanitaria nelle operazioni di trasporto. Il responsabile del trasporto provvede: a) durante le operazioni di trasporto degli animali d'acquacoltura vengano applicate le necessarie misure di profilassi della malattia per non alterare lo stato sanitario degli animali trasportati e a ridurre il rischio di propagazione delle malattie; b) affinché il trasporto degli animali d'acquacoltura avvenga in condizioni tali da non alterare il loro stato sanitario, né compromettere lo stato sanitario del luogo di destinazione e, se del caso, dei luoghi di transito. Il responsabile del trasporto provvede affinché il ricambio dell'acqua durante le fasi di trasporto sia effettuato in luoghi ed in condizioni tali da non compromettere lo stato sanitario: degli animali d'acquacoltura trasportati; degli animali acquatici presenti nel luogo in cui avviene il ricambio d'acqua; degli animali acquatici presenti nel luogo di destinazione. Il trasportatore è responsabile dell'applicazione delle misure previste nel presente articolo ed il servizio veterinario della Azienda sanitaria locale competente per territorio vigila affinché le suddette prescrizioni siano rispettate. ■
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26 Europa Sottoprodotti di origine animale
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Rapporto FVO sui controlli ufficiali Il Ministero ha già risposto alle raccomandazioni della missione condotta a febbraio ’ stato pubblicato in questi giorni il rapporto del Food Veterinary Office (FVO) sulla missione condotta in Italia dal 18 al 22 febbraio scorso. L'organismo ispettivo, che fa capo alla Direzione Generale della Salute e dei Consumatori (DGSANCO) della Commissione Europea, ha valutato lo stato di attuazione delle regole sanitarie previste da cinque regolamenti europei (Reg. 1774/2002, Reg. 878/2004, Reg. 92/2005, Reg. 181/2006, Reg. 999/2001) in materia di sottoprodotti di origine animale, in particolare di grasso, fertilizzanti organici e proteine animali. La missione si è concentrata sulle misure di controllo e sulla capacità delle autorità competenti ad assicurare la corretta immissione sul mercato, import-export inclusi, di questi prodotti. In proposito, l'FVO, la cui precedente verifica ispettiva sulla materia risale al 2004, ha chiuso la missione con una serie di raccomandazioni alle quali l'autorità centrale competente ha risposto nel mese di agosto. L'FVO chiede efficacia dei controlli, maggiore coordinamento e più preparazione per gli addetti. Il Ministero ha già dato seguito alla raccomandazione con la previsione di un "apposito tavolo di lavoro tra le autorità cen-
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trali e regionali al fine di predisporre procedure operative e di coordinamento tra le autorità coinvolte nei controlli ufficiali del settore". Inoltre, per assicurare che tutti gli operatori coinvolti nei controlli siano adeguatamente preparati, il Ministero "organizzerà in collaborazione con le Regioni un corso di formazione entro il primo trimestre 2009, dedicato allo staff responsabile del controllo ufficiale del settore sottoprodotti". Quanto al Regolamento 882/2004, "è stata già indetta per il mese di settembre una riunione del gruppo di lavoro sottoprodotti (regioni e Ministero) avente come ordine del giorno aggiornamento della Nota DGVA/IX/22536/P del 22 giugno 2005 "indicazioni operative per l'attività di controllo ufficiale". Il documento conclusivo sarà diramato alle regioni. Sono inoltre in preparazione "istruzioni operative, che verranno diramate alle Regioni, in merito alle modalità di autorizzazione degli impianti e alle modalità di combustione del grasso in caldaia in conformità all'allegato II del Regolamento 92/2005 e succ. modifiche. Verranno inoltre fornite indicazioni circa la metodica analitica per il rilevamento delle impurità presenti nel grasso. Il documento sarà diramato entro il mese di ottobre p.v. "L'elenco degli stabilimenti che sono autorizzati a utilizzare grasso di categoria 1 nelle
caldaie termiche sarà pubblicato entro il mese di dicembre sul portale del Ministero. Inoltre il Ministero sta aggiornando il sistema informativo relativo agli stabilimenti inserendo anche il settore sottoprodotti come previsto dal documento SANCO/10149/2006 che presumibilmente sarà completato entro il primo semestre del 2009. Sono stati elaborati sul piano tecnico due provvedimenti: una Circolare del ministero dal titolo "Nuove disposizioni in materia di fertilizzanti organici di cui al regolamento (ce) 1774/2002 - ispezione FVO DG SANCO 2008-7743", con cui verranno fornite indicazioni relative alle modalità di riconoscimento degli impianti produttori di fertilizzanti organici da PAP in conformità all'art. 18 del regolamento 1774/2002; una Ordinanza Ministeriale dal titolo "Misure sanitarie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili" che da ulteriori disposizioni sull'utilizzo delle PAP (Processed animal proteins) come fertilizzante. Infine, nell'ambito dei controlli ufficiali previsti dal regolamento 183/2005 saranno previste delle verifiche specifiche nelle aziende agricole relative alla corretta gestione dei fertilizzanti organici ottenute da PAP. Al riguardo il Ministero provvederà con proprio atto a dare indicazioni operative alle regioni. ■
UE: TUTELARE GLI ALLEVAMENTI DI MONTAGNA li allevamenti di montagna siano oggetto di una strategia speciale da parte delle istituzioni europee. Il Parlamento ha adottato una risoluzione per sostenere la competitività delle regioni montane presenti nel territorio comunitario. La risoluzione, proposta dall'euro deputato Michl Ebner (EPP-ED, IT), sottolinea le difficoltà in cui versa l'allevamento praticato in molte zone di montagna, malgrado contribuisca a preservare l'ambiente e la biodiversità. Ecco perché il Parlamento Europeo chiede alla Commissione una strategia speciale per queste attività che coinvolgono circa il 20 per cento della popolazione europea. È soprattutto l'allevamento da latte a risentire delle difficoltà, benché il suo potenziale sia dimostrabile nel settore degli alimenti tradizionali, oggetto anche di attrattiva turistica. Si chiede quindi alla Commissione Europea di individuare nell'arco di sei mesi una strategia integrata per lo sviluppo sostenibile di queste produzioni con l'adozione di programmi nazionali che coinvolgano le autorità territoriali e individuino strategie di assistenza, a favore soprattutto delle giovani generazioni. L'Europarlamento suggerisce di puntare sulla tutela del patrimonio genetico degli animali e sulla tutela della biodiversità. In Italia, un Centro nazionale di valorizzazione per la biodiversità è nato questa estate a Parma, promosso dalla Provincia e dall´Università di Parma con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Il nuovo centro, particolarmente dedicato al settore animale, opererà in stretto contatto con le istituzioni nazionali che si occupano di biodiversità, con pieno riferimento al Piano nazionale per la biodiversità già approvato da uno specifico gruppo di lavoro della Conferenza Stato Regioni.
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Valutazione EAEVE delle Facoltà Veterinarie Europee unedì 27 ottobre, presso l’aula Magna della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino si terrà il seminario "The E.A.E.V.E. evaluation of Veterinary Faculties in Europe”. L'incontro è organizzato come evento di preparazione alla visita degli esperti E.A.E.V.E. (European Association of Establishmets for Veterinay Education) prevista nel corso dell'anno accademico 20102011. L’EAEVE è l’istituzione preposta dalla Commissione Europea per il controllo della qualità della formazione veterinaria a livello comunitario. Il seminario è rivolto in primo luogo a docenti, tecnici e studenti della Facoltà di Veterinaria di Torino ma saranno ospiti graditi an-
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che i Medici Veterinari che, istituzionalmente o a titolo personale, hanno collaborato o intendono collaborare con la Facoltà per il raggiungimento dell’importante obiettivo del riaccreditamento EAEVE. Il seminario è gratuito. Per motivi organizzativi è necessario confermare la presenza inviando una mail all’indirizzo: laura.costa@unito.it. Per informazioni: 011/6708843. ■
A ILARIA CAPUA IL PREMIO BOGONI 2008 enerdì 12 settembre è stato consegnato il Premio Gino Bogoni alla Dr.ssa Ilaria Capua nella splendida cornice di Villa Bassi-Rathgeb ad Abano Terme. L’evento, giunto alla sesta edizione, ha visto un pubblico numeroso e qualificato apprezzare in concomitanza il “Concorso ippico nazionale Città di Abano Terme” e la 6a rassegna artistica “Il Cavallo nell’Arte” con cento opere, di scultura, pittura e grafica di 34 artisti. La Dr.ssa è stata premiata con un bronzo “Vacchetta con vitellino” offerta dalla Famiglia dello scomparso artista Gino Bogoni. Il riconoscimento, come ogni anno, viene assegnato dal Comitato Scientifico, composto da 3 componenti dell’ASL 16 di Padova e 4 Garanti scientifici, Prof. Sergio Papalia, Dr. Aldo Grasselli, Dr. Carlo Scotti ed il vincitore del premio dell’anno precedente Priof. Stefano Cinotti. Il Comitato valuta i curricula professionali, scientifici e morali inviati dagli Ordini,
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Università, Centri di ricerca e singoli promotori che propongono le varie candidature. Molte le autorità cittadine, regionali e veterinarie presenti, quali il Dott. Leonardo Padrin Consigliere Regionale, il Dott. Andrea Bronzato Sindaco di Abano Terme, il Prof. Igino Andrighetto Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il Prof. Massimo Castagnaro Preside della facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova, il Prof. Sergio Papalia del Ministero della Salute, tutti per testimoniare l’importanza del ruolo del Medico Veterinario nella nostra società. La Dr.ssa Ilaria Capua, virologa dell’IZSVe, ha ricevuto il bronzetto dal Presidente del Comitato Scientifico Dr. Fortunato Rao, Direttore Generale ASL 16 di Padova, per la grande professionalità con la quale ha saputo esprimersi ai massimi livelli, sia in campo nazionale che internazionale, per la diagnosi e per la ricerca dei virus influenzali.
in collaborazione con
GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT Roma, 3/5 Novembre 2008 ECM: In fase di accreditamento RELATORI Fabrice Clerfeuille, Med Vet, PhD, MBA, Università di Nantes Yannick Poubanne, Med Vet; Stefano Zigiotto, Med Vet, Milano ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (50) QUOTE: Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20% Non soci: € 350,00 + IVA 20%
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Epidemiologia Dalle Associazioni
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Malattie degli animali, zoonosi, igiene e sicurezza alimentare Appuntamento a Cremona per il terzo percorso formativo organizzato da AIVEMP in collaborazione con la Regione Lombardia rosegue il Progetto di Formazione specialistica di rilevanza europea in area medico-veterinaria finanziato dall’Assessorato alla Formazione della Regione Lombardia ed organizzato dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Il terzo percorso formativo in programma quest’anno, sotto l’organizzazione e la direzione scientifica di AIVEMP si terrà a Cremona presso la sede di Palazzo Trecchi dal 19 al 21 novembre ed avrà come titolo “Malattie degli animali, zoonosi, igiene e sicurezza alimentare. Il dato epidemiologico: sfida, strumento, etica”. Il Medico Veterinario del 3° millennio, sia pubblico che privato, ha a disposizione l’epidemiologia come disciplina diagnostica, metodo di lavoro e pianificazione di intervento. La domanda che viene spontanea è tuttavia se essa è solo una sfida con la quale misurarsi o, se padroneggiata, diventa uno strumento al pari di qualsiasi altro per fronteggiare e debellare le malattie. Ma le domande cruciali sono: l’utilizzo dei dati
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e delle conoscenze epidemiologiche impongono un comportamento eticamente ineccepibile da parte di entrambi? Le due figure sono consapevoli del grado di responsabilità a cui devono rendere conto quando sono a conoscenza della malattia o della contaminazione, del suo dato epidemiologico e delle ricadute potenziali? Il Medico Veterinario conosce diritti e doveri della sua posizione, privata o pubblica? Come ci si comporta negli altri Paesi? Le finalità del corso sono quelle di avvicinare ulteriormente i Colleghi alla materia, facendola diventare sempre di più un utile strumento di lavoro. L’obiettivo di questo corso è quello di aumentare il grado di consapevolezza e di responsabilità che entrambe le figure, pubblico e privato, devono assolvere. Nel mese di dicembre, a conclusione del 2008, si terrà invece un percorso formativo sulle principali zoonosi negli animali esotici e da compagnia. Entrambi i corsi sono liberi e gratuiti per tutti i medici veterinari interessati. Ulteriori informazioni sono consultabili on line sul sito: www.aivemp.it ■
61° CONGRESSO SCIVAC, ISTRUZIONI PER LE COMUNICAZIONI BREVI arà possibile inviare fino al 20 dicembre 2008 gli estratti delle comunicazioni brevi per il 61° Congresso Nazionale SCIVAC “Patologie Respiratorie Croniche del Cane e del Gatto: Conoscere per Riconoscere” in programma a Milano dal 6 al 9 marzo 2009. Per la stesura e l’invio dei lavori basta entrare nel sito SCIVAC (www.scivac.it) o direttamente all’indirizzo http://abstract.evsrl.it/. SCADENZE: I lavori inviati saranno accettati o rifiutati senza possibilità di revisioni. Scadenza per l’invio dei lavori: 20 Dicembre 2008
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COMUNICAZIONE AGLI AUTORI: Gli estratti saranno valutati e gli autori informati entro il 10 Febbraio 2009 per posta elettronica. LINGUA E TEMPI DI PRESENTAZIONE: Le comunicazioni brevi devono essere presentate in Italiano o in Inglese. 15 minuti saranno assegnati alla presentazione di ogni comunicazione, con ulteriori cinque minuti di discussione. POSTER: I Poster saranno considerati nel caso di esubero di lavori proposti e accettati. Sono previste due sessioni per la presentazione dei poster: Sabato 7 Marzo 2009 dalle 10.40 alle 11.20 e dalle 16.10 alle 16.50 Per accedere al “SISTEMA RACCOLTA COMUNICAZIONI BREVI” di EGO è necessario essere possessori di una username e di una password. Nel caso non le possieda la invitiamo ad entrare nella Home Page di EGO http://ego.evsrl.it/ per la registrazione. L’autore/presentatore il cui lavoro sarà accettato per la presentazione di una comunicazione breve o per l’esposizione di un poster riceverà l’iscrizione gratuita per tutti i giorni del congresso. Per Informazioni Segreteria Scientifica SCIVAC: Tel. 0372/403504 - 460440 - Fax 0372/457091 - E-mail comunicazionibrevi@scivac.it
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI I FONDAMENTI DELL’ANESTESIA Cremona, 28/31 Ottobre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento
GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI E FARMACOLOGIA (2a Parte del 2° Itinerario didattico di Oftalmologia) Cremona, 3/5 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO (8a Parte dell’Itinerario didattico di Diagnostica per Immagini) Cremona, 11/13 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC
ECM: In fase di accreditamento
ECM: In fase di accreditamento
DIRETTORE Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma
DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna
RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Nunzio D’Anna, Med Vet, Roma Cristina Giordano, Med Vet, Torino Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma Rosangela Odore, Med Vet, Cuneo Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino
RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%
QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%
MEDICINA D’URGENZA Cremona, 15/19 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC
DIRETTORE Emilio Feltri, Med Vet, Tortona (AL)
RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano
RELATORI Antonello Bufalari, Med Vet, PhD, Perugia Marco Caldin, Med Vet, Dipl ECVCP, Padova Federico Corletto, Med Vet, CerVA, Dipl ECVA, MRCVS, Cambridge (UK) Emilio Feltri, Med Vet, Tortona (AL) Diego Fonda, Prof Med Vet, Dipl ECVA, Milano Adriano Lachin, Med Vet, Venezia Giorgio Neri, Med Vet, Consulente ANMVI, Novara Attilio Rocchi, Med Vet, Vienna Luca Zilberstein, DVM, Phd, Maisons-Alfort (F)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%
QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 20% Non soci: € 850,00+ IVA 20%
ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Daniel L. Chan, DVM, Dipl ACVECC, Dipl ACVN, MRCVS, Londra (UK) RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano
30 Calendario attività Dal 5 ottobre all’8 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
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INCONTRO SISCA
EDUCARE UN CUCCIOLO CHE PENSA: APPROCCIO TEORICO E PRATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO SVIDI
APPROCCIO DIAGNOSTICO AL PAZIENTE CON PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SURRENALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - Hotel Selene, Roma - Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PARLIAMO DI IPERTENSIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it LOMBARDIA: INCONTRO CON GIORGIO ROMANELLI - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO SISCA - L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SECONDO UN’OTTICA PEDAGOGICA (II PARTE) - Il Biancospino - Casteggio (PV) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it 2° IT. ORTOPEDIA: III PARTE - OSTEOSINTESI INTERNA AO BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
INCONTRO SINUV INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
6 - 9 OTT
CORSO SCIVAC / SISCA Attenzione: Evento annullato.
8 - 11 OTT
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
9 OTT 11 - 12 OTT 12 OTT 12 OTT 12 OTT 12 OTT 12 OTT 13 - 16 OTT 18 - 19 OTT 18 - 19 OTT 19 OTT 19 OTT 19 OTT 20 - 22 OTT 23 OTT 24 - 26 OTT
CORSO ANMVI
AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: No ECM
INCONTRO SIONCOV
IL MASTOCITOMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO SIRE & SIOCE “CHIRURGIA RIPRODUTTIVA NELLA FATTRICE” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - Auditorium comunale Villair di Quart - Fraz. Bas Villair ,19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it EMERGENZA O NON EMERGENZA..QUESTO È IL PROBLEMA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIU’ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Palace Hotel Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Rich. Accr. - Per info: Monica Borghisani - Seg. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Castello Ruffo di Calabria - SCILLA (RC) - PIAZZA DUOMO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it UN MALATO, LA SUA CURA. RIFLESSIONI SUL TEMA ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CLINICI TRATTATI CON MNCV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EPILESSIA DEL CANE E DEL GATTO: SIAMO ALL’INIZIO DI UNA NUOVA ERA? - Crowne Plaza - Centro Congressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE: TERAPIE CHIRURGICHE E TRATTAMENTI ALTERNATIVI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it ASVAC - AGGIORNAMENTI IN MEDICINA FELINA - Sassari, Facoltà di Medicina veterinaria - Via Vienna, 2 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MEDICINA D’URGENZA - SQUILIBRI ACIDO-BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIMVENCO SEMINARIO SCIVAC INCONTRO SIODOV INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO SIARMUV
CORSO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC
CORSO BASE DI MICROCHIRURGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it
CONVEGNO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA, ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC
AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: L’ACIDOSI RUMINALE SUBACUTA DELLA VACCA DA LATTE TRA TEORIA E PRATICA - COW COMFORT NELL’ALLEVAMENTO INTENSIVO DA LATTE ASPETTI PRATICI E NORMATIVI - CremonaFiere Spa, Cremona - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Orioli - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it 60° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - DECISIONI ED ERRORI IN MEDICINA VETERINARIA: DALLE CONVINZIONI E ANEDDOTI ALLE EVIDENZE - Centro Congressi Quattrotorri, Perugia - Via Corcianese, 260/A - ECM: Rich. Accr. - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL CONTROLLO DELLE ZOONOSI: UN APPROCCIO DI FILIERA - CremonaFiere - Piazza Zelioli Lanzini, 1 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E -mail: segreteria@aivemp.it 2° IT. ANESTESIA: I PARTE - I FONDAMENTI DELL’ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
28 - 31 OTT
SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA E ASL DI CREMONA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili
3 - 4 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
24 OTT
3 - 5 NOV 6 - 8 NOV
CORSO SCIVAC
CORSO SCIVAC
CORSO AVANZATO INTENSIVO - BASI DI CHIRURGIA EPATICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Abitart Hotel, Roma - Via Pellegrino Matteucci, 10/20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI CITOLOGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 34 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 29 settembre 2008
SOLUZIONI
I compiti del veterinario ufficiale sono indicati:
Coordina i piani d’intervento
Studia i piani d’intervento con il ministero
All’art. 12, allegato C capitolo VI del D.L.vo 155/97 e al punto 10 della circolare 16/97
QUIZ 1
Controlla e dirige le attività d’intervento
All’art. 3, allegato C capitolo VI del D.P.R. 54/97 e al punto 10 della circolare 3/99
Risposta corretta: a) Epidemiologia dei servizi, Seminario AIVEMP, Lipari 2004
Funge da centro di referenza per la diagnostica di laboratorio
QUIZ 2
All’art. 12, allegato C capitolo VI del D.P.R. 54/97 e al punto 10 della circolare 16/97
Risposta corretta: a) Il Veterinario Ufficiale nella filiera lattiero casearia, Seminario AIVEMP, Scandicci 2004
Qual è il ruolo dell’IZS nell’ambito del controllo delle malattie infettive in correlazione con le aree territoriali: