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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
34 2011
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 8, numero 34 dal 10 al 16 ottobre 2011
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
LA GESTIONE SANITARIA DELL’EQUIDE
DPA NON DPA E REDDITOMETRO
L’AGGRESSIVITÀ NON È IMPREVEDIBILE
NUOVE SANZIONI ACCESSORIE
QUALI APPARECCHIATURE IN EMERGENZA?
A PAGINA 3
A PAGINA 4
A PAGINA 5
A PAGINA 12
A PAGINA 17
BREVI
CHI SOCCORRE NON PAGA
IPPICA L'Unire è stato trasformato in Assi e sono in corso di definizione i regolamenti necessari a completare tale riforma. A confermare la riforma dell'ente vigilato, è stato il Ministro delle Politiche Agricole Romano nel suo intervento in Parlamento sullo stato dell'arte delle attività di Via XX Settembre.
LATTE Solo latte fresco per la produzione di yogurt e formaggi. Il Consiglio dei ministri ha dato parere favorevole sul recepimento della direttiva comunitaria 2007/61 sul latte conservato o disidratato. Si conferma il mantenimento della normativa prevista dalla legge 138/74, con la quale si proibisce l'uso di latte concentrato, conservato e in polvere per la fabbricazione di prodotti lattierocaseari.
PET THERAPY In arrivo linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali. Saranno presentate il 4 novembre a Verona nell'ambito di un convegno organizzato dall'IZSVE, in collaborazione con il Ministero della Salute. L'obiettivo è definire standard operativi e valorizzare l'operato dei centri che offrono questo tipo di intervento.
SASSARI Concessi fondi Fas all'ateneo di Sassari: 3mln e 600 mila euro per il Polo Agrario Veterinario. L'ospedale sarà inaugurato l'anno prossimo e l'azienda zootecnica, ceduta dall'Assessorato regionale agli Enti locali, è nella piena disponibilità dell'Ateneo. Tra due anni l'ispezione EAEVE.
ORDINI
Liberateci dalle liberalizzazioni Se ne stanno occupando tre Ministeri e il Parlamento. Principi sparsi in una miriade di decreti. Risultato? Nulla di nuovo dopo la Bersani.
ECM La terza Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina si svolgerà il 17 e 18 ottobre 2011 a Villa Erba - Cernobbio (Como) sotto la direzione scientifica della Commissione Nazionale per la Formazione Continua e del Ministero della Salute, in collaborazione con l'Agenas. Una sessione apposita sarà dedicata alle specificità dei liberi professionisti.
INFO DAY Si terrà il 1 dicembre l'Info Day di quest'anno sui medicinali veterinari. La giornata è come di consueto organizzata dal Ministero della Salute, in collaborazione con AISA (associazione nazionale imprese salute animale).
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
www.anmvioggi.it
A PAGINA 8-10
L’ENPA (Onlus) raccoglie fondi via sms. E firme: quasi 100.000 per l’istituzione di un 118 veterinario a livello nazionale. Dichiara di disporre di alcune strutture di soccorso, ma che intende potenziarle e crearne di nuove, anche attraverso unità mobili. I dirigenti locali dell’ENPA dichiarano, infatti, che non ci sono abbastanza ambulatori veterinari. Nel Paese con il più alto tasso di laureati veterinari d’Europa e di congestione del mercato veterinario, l’ENPA raccoglie fondi per costruire ambulatori veterinari. L’ANMVI ha diffuso un comunicato stampa e scritto alla Presidente Carla Rocchi (che in queste ore ci ha già contattato): “La solidarietà degli italiani sensibili agli animali non va sprecata nella costruzione di nuovi ambulatori veterinari che in Italia sono già in sovrannumero”. L'ANMVI ha fatto notare che in Italia sono attive circa 6.700 strutture veterinarie capillarmente ubicate su tutto il territorio nazionale e che le strutture aperte 24 ore, o con reperibilità 24 ore, sono già presenti in numero adeguato ad affrontare le emergenze veterinarie. La medicina veterinaria d'urgenza è una branca specialistica che richiede, oltre ad una costante attività di aggiornamento veterinario, una
dotazione tecnologica e strutturale adeguata. Si completi l’iter normativo sull'obbligo di soccorso stradale consentendo l'impiego di mezzi (anche propri) per il trasporto dell'animale incidentato. E si abbia chiara la differenza fra primo soccorso e il pronto soccorso. La stabilizzazione del paziente incidentato non può che essere svolta da una struttura medico veterinaria autorizzata. Poi se sarà il caso, il paziente sarà riferito ad altra struttura specialistica. A scarseggiare sono semmai le risorse per il soccorso degli animali senza proprietario, per i quali Asl e Comuni troppo spesso si palleggiano la responsabilità della spesa, senza dotarsi di risorse certe per rifondere il medico veterinario libero professionista che ha prestato le cure salvavita. In proposito l'ANMVI ha manifestato alla presidente dell'ENPA, Carla Rocchi, piena disponibilità alla collaborazione. Parliamo di questo. Nella giornata mondiale degli animali (il 4 ottobre) perché non si dice che chi soccorre gli animali randagi non vuole pagare? Che le Regioni e i Comuni cercano di ingaggiare i veterinari al ribasso scegliendo l’intervento veterinario meno costoso e non quello di cui ha davvero bisogno l’essere “senziente”?
SEMPRE PIÙ DEPRESSI SECONDO UNA RICERCA CONDOTTA DALLA KANSAS STATE UNIVERSITY (USA) gli studenti in Medicina Veterinaria sono fra le categorie più a rischio di depressione. In effetti il 32% di chi segue questo Corso di Laurea sembra essere affetto da tale disturbo, percentuale decisamente maggiore rispetto agli studenti di altre Facoltà. Gli studenti di medicina, che seguono al secondo posto, si limitano ad un 23%. Certamente, quindi, indossare un camice bianco può essere di per sé un elemento che incide fortemente sulla propensione alla depressione che diventa ancora più specificatamente maggiore per gli studenti in Medicina Veterinaria che nel corso dei loro studi si devono spesso confrontare con casi di eutanasia richiesta dai clienti per motivi economici o per problemi di gestione dell’animale paziente. Se questa è la situazione negli USA, dove i Medici Veterinari sono comunque una categoria rispettata e riconosciuta, è chiaro che la situazione italiana dovrebbe essere decisamente peggiore. Non crediamo esistano dati precisi nel nostro paese ma se consideriamo che agli aspetti evidenziati nel Kansas dobbiamo aggiungere per i nostri studenti anche la mancanza di prospettive di lavoro, se non anni di disoccupazione o sottoccupazione, e lunghi periodi di precariato e scarso reddito, è evidente che la situazione dovrebbe essere ancora peggiore. Non dimentichiamo, inoltre, che ormai la maggior parte degli studenti nel nostro Paese sono donne che affrontano in genere tutti questi problemi con maggiore difficoltà e che sono normalmente più esposte a rischi di depressione rispetto ai colleghi. Anche questi aspetti dovrebbero essere considerati quando al MIUR si definisce il numero “programmato” degli iscritti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria.
@nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line
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Documenti Anmvi Informa
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La gestione sanitaria dell’equide La destinazione del cavallo, il medico veterinario e le terapie possibili LA POSIZIONE DELLA SIVE a mission del medico veterinario che si occupa di equidi comporta la necessità di conciliare le scelte terapeutiche indirizzate in maniera prioritaria alla salute e al benessere animale con quelle legate alla sicurezza alimentare e quindi alla salute pubblica. In sintonia con il documento FNOVI*, la SIVE pone l'accento sulla necessità dell'emanazione di una legislazione di reale tutela del benessere animale, che contempli anche l'equide non DPA, con un iter formativo obbligatorio che consenta una scelta di destinazione finale consapevole ritenendo che, al momento attuale, non siano percorribili le ipotesi estreme che vorrebbero escludere dalla macellazione tutti gli equidi piuttosto che considerarli tutti DPA. La SIVE considera anche urgente la rivisitazione di tutta la normativa sull'eutanasia** degli animali, senza andare a scalfire in alcun modo il principio che l'abbattimento per la fine di una carriera ludico-sportiva di un equide rimane deontologicamente inaccettabile. Riguardo l'uso del farmaco, la distinzione attuale tra equini DPA e non DPA, destinazione finale scelta dal proprietario che non può condizionare le scelte terapeutiche del professionista, mette il veterinario curante in situazioni spesso critiche, sia dal punto di vista deontologico che dal punto di vista legale. La necessità di dover tutelare la sicurezza alimentare si scontra con un impianto normativo che presenta numerose zone d'ombra ed è oggetto di diverse interpretazioni come peraltro già segnalato più volte dalla SIVE. È impensabile che il veterinario curante, lungi dal voler sottrarsi ad una necessaria e rigorosa legislazione, non possa operare con la indispensabile serenità e certezza delle norme nell'espletamento delle sue funzioni. Nonostante i numerosi farmaci registrati per equini DPA, farmaci in deroga con AIC per altre specie animali, da reddito od ad uso umano, farmaci di cui alle molecole e motivazioni del regolamento CE n.1950/2006, esistono ancora situazioni, ben note ai veterinari ippiatri, che non consentono di utilizzare terapie professionalmente e deontologicamente adeguate per questi equidi. In particolare, nei puledri neonati non è possibile curare le patologie collegate a sindromi da immunodeficienza, le ulcere gastriche e non è possibile somministrare una nutrizione parenterale. Nei cavalli adulti non è possibile curare la sindrome
di Cushing, non esiste terapia per stimolare la motilità del grosso colon, non è possibile applicare un vescicante e non è possibile curare una grave ipoprotidemia. In caso di endotossiemia non è possibile curare e prevenire una CID e nelle fattrici gravide non è possibile curare le ulcere gastriche. I protocolli anestetici possibili in un DPA sono quelli in uso 20 anni or sono, senza possibilità di utilizzare i farmaci più recenti e molto più sicuri. Altre situazioni cliniche, che apparentemente sarebbero gestibili mantenendo la qualifica di DPA, richiedono nella pratica il cambio di destinazione d’uso. La disponibilità “sulla carta” di un farmaco utilizzabile nei DPA per una determinata patologia ma di fatto “obsoleto” e superato ormai da anni dalla ricerca scientifica, pone l’obbligo professionale di avvertire il proprietario che esistono alternative terapeutiche decisamente più efficaci che richiederebbero però un cambio della destinazione d’uso. In altri casi, è la forma farmaceutica che fa la differenza per la presenza di farmaci utilizzabili negli equini DPA esclusivamente per via parenterale quando, per la presenza di reazioni avverse o per difficoltà operative, sarebbe necessaria la somministrazione orale del principio attivo. In buona sostanza, le terapie “compatibili” non rappresentano sempre, dal nostro punto di vista di professionisti specialisti, delle terapie “adeguate” e orientate verso l'effettiva salute e benessere dell'animale da trattare. Tutte queste situazioni rendono quindi, a nostro avviso, le scelte terapeutiche “compatibili” a volte inaccettabili da un punto di vista deontologico e professionale. In conclusione, la SIVE chiede con forza che l'impianto normativo sia rivisto con urgenza per quanto riguarda la tutela del benessere animale, l'uso del farmaco e l'eutanasia, al fine di rendere possibile ai Medici Veterinari salvaguardare con serenità e sicurezza il benessere animale e la tutela della salute pubblica, a prescindere dallo status dell'equide. (Documento deliberato dal Consiglio Direttivo della SIVE - 23 settembre 2011)
più di 48.000 tonnellate di carne di cavallo consumate annualmente), ma un’altra: abolire l'opzione alimentare potrebbe tradursi in disinvolte soluzioni eutanasiche, abbandono o movimentazioni verso stabilimenti di macellazione al di fuori del territorio comunitario, con trasporto su lunga distanza. Quindi, per come è oggi la legislazione europea, la FVE "crede fermamente che, nell'interesse del benessere animale, vada mantenuto l'at-
tuale inquadramento, che considera i cavalli prioritariamente come animali produttori di alimenti". La SIVE considera anche urgente la rivisitazione di tutta la normativa sull'eutanasia degli animali, “senza andare a scalfire in alcun modo il principio che l'abbattimento per la fine di una carriera ludico-sportiva di un equide rimane deontologicamente inaccettabile”. ■
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l Consiglio Direttivo della SIVE (Società Italiana Veterinari per Equini - federata ANMVI) ha deliberato un documento di sintesi sulle principali problematiche che interessano la gestione sanitaria dell'equide, con particolare riferimento alle loro ricadute sull'attività del veterinario ippiatra. Lo riportiamo integralmente. Il documento - deliberato dal CD SIVE il 23 settembre - si sofferma in particolare sull'uso del farmaco. La distinzione attuale tra equini DPA e non DPA, destinazione finale scelta dal proprietario che non può condizionare le scelte terapeutiche del professionista, mette il veterinario curante in situazioni spesso critiche, sia dal punto di vista deontologico che dal punto di vista legale. La necessità di dover tutelare la sicurezza alimentare - evidenzia la SIVE - si scontra con un impianto normativo che presenta numerose zone d'ombra ed è oggetto di diverse interpretazioni come peraltro già segnalato più volte dalla SIVE. È impensabile che il veterinario curante, lungi dal voler sottrarsi ad una necessaria e rigorosa legislazione, non possa operare con la indispensabile serenità e certezza delle norme nell'espletamento delle sue funzioni. In sintonia con il documento FNOVI (www.fnovi.it), la SIVE pone l'accento sulla necessità dell'emanazione di una legislazione di reale tutela del benessere animale, che contempli anche l'equide non DPA, “con un iter formativo obbligatorio che consenta una scelta di destinazione finale consapevole ritenendo che, al momento attuale, non siano
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percorribili le ipotesi estreme che vorrebbero escludere dalla macellazione tutti gli equidi piuttosto che considerarli tutti DPA”. Il richiamo è al position paper della FVE che durante il mese di agosto ha diffuso una dichiarazione ferma e dirompente sullo status giuridico dell’equide. L’uscita della FVE risponde indirettamente alle pressioni di quanti vorrebbero vietare il consumo di carne equina. La Federazione dei Veterinari Europei "crede fermamente che, nell'interesse del benessere animale, vada mantenuto l'attuale inquadramento, che considera i cavalli prioritariamente come animali produttori di alimenti". Questo perché per la legislazione europea gli equidi sono animali produttori di alimenti, nascono giuridicamente come tali e tutta la legislazione è impostata su questo status, essendo la sicurezza alimentare nella gerarchia delle priorità comunitarie, in cima ad ogni altra preoccupazione. I cavalli possono, eventualmente, cambiare status se il proprietario decide di dichiararli non destinati alla macellazione per il consumo umano. Una volta mutato lo status da DPA a non DPA, la legislazione non ammette la reversibilità della scelta: l’animale non potrà più entrare nel circuito di macellazione e andrà mantenuto a vita. Come animale d’affezione? Non esattamente, perché né la legislazione europea né quella italiana fanno rientrare il cavallo non DPA nell’alveo delle tutele riservate, per intenderci, a cani e gatti. E allora qual è il destino di questi animali da mantenere a vita? Per la FVE, la questione non è l’ippofagia (l’Italia è al primo posto in Europa con oltre 213.000 capi macellati e
*Eutanasia e professione veterinaria tra incremento della popolazione equina, legalità e Codice Deontologico, FNOVI sett. 2011. **Eutanasia nel cavallo, Manuale SIVE in collaborazione con ANMVI, 2010.
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4 Anmvi Informa Anagrafe e fisco
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Fuori dal macello dentro al redditometro Così si punisce la regolarizzazione della proprietà e dell’identificazione l Fisco continua a considerare gli animali una fonte di gettito e a penalizzarne il possesso. È nota la battaglia condotta dall’ANMVI insieme alla SIVE, dopo le numerose segnalazioni di proprietari di cavalli, soprattutto piemontesi, sui quali il Fisco continua a condurre accertamenti fiscali in base al redditometro. ANMVI e SIVE chiedono che il cavallo sia tolto dagli indicatori della capacità contributiva degli italiani. Il redditometro, infatti, strumento caro all’Agenzia delle Entrate per verificare le discrepanze fra reddito dichiarato e tenore di vita, considera il cavallo, al pari di uno yacht, fra gli “elementi denotanti una capacità contributiva significativamente superiore a quella espressa dai detti redditi dichiarati”. Questo vale, indifferentemente, per i cavalli mantenuti in proprio e per quelli in pensione, e senza tenere in nessuna considerazione la differenza fra il cavallo da reddito e il cavallo che svolge una funzione socialmente rilevante quando è d’affezione o da riabilitazione (ippoterapia). Oppure quando si trova in particolari condizioni sanitarie, è il caso dei cavalli sieropositivi all’anemia infettiva equina- tutelati nel loro benessere da una apposita ordinanza, che denota l’importanza che il Ministero della Salute attribuisce alla salvaguardia del benessere animale. Considerare il cavallo un indicatore di reddito disincentiva il possesso del cavallo, rischia di incoraggiare l’abbattimento e depotenzia gli sforzi dell’Europa e dell’Italia per la creazione di una anagrafe equina basata sull’identificazione certa del cavallo. Un’altra critica al redditometro è che porta il Fisco a condurre verifiche inique, perché non si conosce nella sua esattezza il patrimonio equino nazionale. Non a caso l’ISTAT da ottobre farà partire un censimento per stimare la consistenza zootecnica delle imprese agricole: dato che l’anagrafe equina italiana non è completa e i cavalli registrati e presenti nella Banca Dati gestita dall’Unire non sono aggiornati alla totalità della popolazione equina, il Fisco si rivolge paradossalmente solo ai proprietari in regola. In questo modo si finisce per colpire proprio quei proprietari che hanno rispettato la legge e identificato il proprio animale come richiesto dall’Europa e dalle norme di sanità e prevenzione veterinaria nazionali. Il redditometro punisce proprio la regolarizzazione della proprietà del cavallo.
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SANZIONI La mancata regolarizzazione della proprietà del cavallo è sanzionata. Con decreto legislativo 16 febbraio 2011, n. 29 sono state infatti introdotte Disposizioni sanzionatorie per le violazioni del Regolamento CE n. 504/2008, in vigore dal 30 marzo di quest’anno. Il provvedimento fissa le sanzioni in materia di identificazione degli equidi, per mancate comunicazioni (es. denuncia di nascita del puledro, richiesta di registrazione in anagrafe, di un equide nato in Italia o proveniente dall’estero, comunicazioni riguardanti la vendita o l’esportazione definitiva di un equide, il passaggio di proprietà, la morte o l’abbattimento di un equide in luogo diverso, dal macello, il furto o lo smarrimento dell’equide o del passaporto, il ritrovamento dell’equide o del pas-
ne, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 300 euro a 1.500 per ogni capo non regolarmente identificato delle specie diverse dal cavallo e degli ibridi e da 900 euro a 4.500 euro per ogni capo non regolarmente identificato della specie equina. Il veterinario o altra persona in possesso di equivalente qualifica, incaricato di applicare un transponder ad un equide che ometta l’impianto o impianti il dispositivo senza essersi accertato dell’assenza di altro dispositivo in precedenza impiantato e ancora funzionante o della presenza di segni clinici indicanti che un transponder precedentemente impiantato è stato rimosso per via chirurgica o lo applichi in maniera non conforme, è soggetto al pagamento da 150 euro a 900 euro per ogni capo. Sanzionato anche, in assenza di autorizzazione, l’impianto su un equide di un transponder, fino a 4.500 euro, fatta salva la possibilità di identificazione degli equidi da parte dei Servizi veterinari competenti per territorio per specifiche esigenze inerenti la gestione di emergenze di carattere sanitario. Sanzione fino a 18.000 euro per la sostituzione del transponder senza autorizzazione e per chi modifichi o contraffaccia il passaporto di un equide. E inoltre, il proprietario di un equide o il detentore che sposti dall’azienda o introduca in essa un equide non in regola con l’identificazione senza che lo stesso sia accompagnato dal passaporto e dal documento di provenienza o modello IV, è soggetto al pagamento di una sanzione fino a 1.800 euro per ogni capo.
UN ALTRO MANUALE
ASSURDO IL REDDITOMETRO, ASSURDA L’ANAGRAFE ncora assurdità negli accertamenti sul reddito per il possesso di cavalli. Questa volta l’Agenzia delle Entrate contesta la proprietà di cavalli venduti ormai da vent’anni. Succede in Piemonte, dove un anziano ex-proprietario si è visto recapitare un accertamento per il possesso di 3 cavalli di cui il Fisco stesso possiede “solo i numeri di libretto”. A suo tempo, i cavalli erano stati registrati dall'UNIRE come “da trotto”, benché il proprietario li avesse con sé solo per hobby. Ora il Fisco, pretende dal contribuente la dimostrazione che i tre cavalli non sono più di proprietà. Dalle ricerche dei familiari risulta che gli animali rimasero di proprietà del contribuente fino agli anni Ottanta e poi furono venduti. A distanza di vent’anni, non c’è un atto di cessione da esibire, non si hanno più notizie dei cavalli ceduti e al Fisco non basta una semplice autocertificazione. Da qui la richiesta all’UNIRE: una raccomandata per chiedere all’Ente di produrre ed inviare i certificati e i dati ai quali ha probabilmente attinto il Fisco. L’Agenzia delle Entrate ha fretta, l’UNIRE viene sollecitato con raccomandata ad accelerare la risposta. L’ANMVI ha affidato il caso ai propri consulenti per verificare i presupposti dell’accertamento basato su dati frammentari e su un periodo fiscale (2006-2008) in cui i cavalli non erano più presso il proprietario, un ex tramviere in pensione che non potrà versare i 100mila euro di multa chiesti dal Fisco. Ad oggi, nonostante gli impegni assunti dall'Agenzia delle Entrate e dalle autorità politiche regionali, il cavallo continua ad essere considerato come un indicatore di maggior reddito, malgrado sia sempre più evidente l'assurdità degli accertamenti.
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saporto rubato o smarrito) e per mancate registrazioni (dal registro aziendale al passaporto, fino alla verifica nello stabilimento di macellazione della congruenza delle informazioni presenti sul passaporto e quelle registrate in BDE). L’autorità incaricata del controllo (il Mipaaf e, ciascuno per la propria competenza, il Ministero della salute, le Aziende sanitarie locali, le Regioni e le Province Autonome) dovrà indicare nel verbale di accertamento delle violazioni le carenze riscontrate e le prescrizioni
di adeguamento necessarie per assicurare che il detentore dell’equide rispetti le norme del presente decreto legislativo. Qualora si tratti del primo accertamento e di violazioni giudicate sanabili, al proprietario o detentore delegato può essere concesso un termine massimo di quindici giorni, per mettersi in regola. Una tolleranza temporale che non viene riconosciuta agli stabilimenti di macellazione. In base al decreto, chiunque detenga equidi non in regola con gli obblighi di identificazio-
Intanto, il 27 luglio di quest’anno, la Conferenza Stato Regioni ha sancito l’intesa sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro della salute relativo al Manuale per la gestione dell’anagrafe degli equidi. Lo schema di decreto si richiama alla Legge 1 agosto 2003, n. 200 e Regolamento (CE) n. 504/2008 sui metodi di identificazione degli equidi. Il 21 giugno scorso, la Commissione regionale degli Assessori alle politiche agricole, aveva dato avviso favorevole sul testo e, nella medesima seduta, era stata accolta anche la richiesta avanzata dalla Regione Siciliana di inserire “Istituto incremento ippico per la Sicilia”, tra i soggetti abilitati all’identificazione degli equidi nonché al rilascio del passaporto ed all’inserimento di dati nella Banca dati degli equidi (BDE). L’intesa del 27 luglio è sancita anche sulla modifica delle modalità di conservazione, da parte delle aziende, del registro di carico e scarico (articolo 3, comma 11 del decreto interministeriale del 29 dicembre 2009) previsto dalle Linee guida ed i principi per l’organizzazione e la gestione, da parte dell’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dell’anagrafe equina. Prevista anche un’attività di formazione ed un call center dotato di numero verde. Scopo dell’anagrafe equina sono la tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico, favorire la regolarità delle attività sportive, prevenire e controllare il fenomeno dell’abigeato, mediante un monitoraggio costante dell’anagrafe stessa. Con decreto del 9 ottobre 2007, il Mipaaf aveva già approvato un Manuale di gestione operativa degli equidi. Il successivo decreto ministeriale del 29 dicembre aveva aggiornato le Linee guida, al fine di perfezionare la banca centrale con tutti i dati relativi agli estremi di identificazione delle aziende, degli allevamenti e degli equidi, secondo un numero identificativo unico, in coerenza con le normative comunitarie. ■
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Sentenze Legale
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“Nel comportamento degli animali vi è sempre una componente di aggressività” La Cassazione sentenzia la responsabilità per inadeguato affido di un Akita Inu l 5 ottobre la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità di una donna che portava a passeggio senza museruola un Akita Inu: il cane aveva aggredito alle spalle uno Schnauzer nano nel pieno centro di Courmayeur, provocando lesioni al proprietario, intervenuto "con le nude mani" per tentare di salvare la vita al cagnolino. Il proprietario dello Schnauzer nano aveva infatti cercato di separare gli animali, ma era stato azzannato dall'Akita Inu con conseguente asportazione di una falange. L'aggressione veniva interrotta per l'intervento di una terza persona "che sferrava un calcio al grosso cane". L'ag-
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DIFFIDA AL CONDOMINO DAL NUTRIRE I PICCIONI l balcone del quarto piano è frequentato da piccioni che sostando sul ciglio della balaustra e sull'antenna, insudiciano con i loro escrementi la terrazza e la tenda da sole. La locatrice dell’appartamento nega all’inquilina il posizionamento di dissuasori e… offre cibo ai piccioni. L'amministratore dice di non poter fare nulla. L'ufficio d'igiene risponde di non intervenire “perché i piccioni sono specie protetta”. Ci sono i presupposti per una diffida? La risposta dell’Esperto del Sole 24 Ore è positiva. La proprietà privata è definita dal Codice civile come il diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo (articolo 832 del Codice civile). Ciò comporta, da un lato, che nessuno può imporre a un proprietario di installare sul proprio terrazzo dei dissuasori per evitare che i piccioni vi si posino, come nel caso specifico; dall'altro lato, però, nessuno può imporre a un altro proprietario di subire le conseguenze del proprio comportamento, quando questo risulti lesivo dell'altrui diritto di godimento delle proprietà. Nel caso specifico, il lettore potrà quindi diffidare, per mezzo di lettera raccomandata, il proprio vicino dal nutrire i piccioni, costituendo tale condotta una vera e propria molestia. Oltre a ciò, però, egli potrà anche agire direttamente in giudizio, sia in sede civile, che in sede penale, per la tutela dei propri diritti. (Il Sole 24 Ore, 3 ottobre 2011)
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gressione terminava con "esito grave" per lo Schanuzer nano.
LA MUSERUOLA Per la Corte, in linea con i giudici di merito, la donna è da ritenersi responsabile, pur non essendo la proprietaria del cane, ma avendolo in affidamento: "Chi ha in affidamento anche temporaneo un cane è tenuto alla custodia del medesimo, obbligo di custodia che sorge ogni qualvolta sussista una relazione anche di semplice detenzione tra l'animale e una data persona, in quanto l'articolo 672 del codice penale collega il dovere di non lasciare libero l'animale o di custodirlo con le debite cautele al suo possesso, da intendere come detenzione anche solo materiale e di fatto, non essendo necessario un rapporto di proprietà in senso civilistico". La colpa "risulta evidente a prescindere dalla esistenza o
meno dell'obbligo della museruola, dal momento che la donna non è stata in grado di controllare il comportamento del cane", nel momento in cui il cane "che ella teneva al guinzaglio ha aggredito il cane di un'altra persona, determinando la reazione del tutto legittima del proprietario di tentare di separare gli animali". Se avesse indossato la museruola, l'Akita "non avrebbe potuto azzannare l'altro cane, tenendolo in bocca e scuotendolo".
AGGRESSIVITÀ "Irrilevante", per la Cassazione, che la donna si difendesse sostenendo che "il cane non aveva mai manifestato aggressività verso le persone". Nella sentenza si parla infatti di "situazione, certamente non imprevedibile dal momento che nel comportamento degli animali vi è sempre una componente di aggressività anche, e talvolta specialmente, nei con-
fronti degli altri animali, che deve essere tenuta in conto".
CONCLUSIONI "È evidente che se il cane Akita avesse avuto la museruola, il cui uso si imponeva, a prescindere dalla sussistenza di un obbligo legale, proprio per la grossa taglia dell'animale e per non essere la donna, proprio per la sua qualità di semplice detentore momentaneo dell'animale, in grado di conoscere le possibili reazioni dell'animale anche nei confronti degli altri cani, il fatto non si sarebbe verificato; come pure è evidente che la donna non è stata in grado di intervenire tempestivamente, come poi ha fatto un occasionale passante che ha sferrato un calcio all'animale, per porre fine all'aggressione prima che il cane rivolgesse la propria aggressività nei confronti dell'uomo". ■
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6 Attualità Randagismo
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Randagismo, riforma a suon di emendamenti Sterilizzazione come metodo “preferibile”. Ristretta a cani e gatti la definizione di animali d’affezione rosegue l'iter d'esame del testo unificato "Nuove norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica", adottato come testo base dalla Commissione Affari Sociali della Camera. Il testo è uscito da un lungo ciclo di audizioni, svolte dal relatore On Gianni Mancuso. Il 13 settembre è ripreso l'esame del testo base, in sede referente: 38 articoli in tutto, sottoposti a 275 proposte di modifica. Il più bersagliato è l'articolo 15 sui compiti dei Comuni. Molte le proposte emendative anche per gli articoli 2 (Definizioni), art.3 (Doveri e compiti del responsabile di animali d'affezione), art. 4 (Anagrafe degli animali d'affezione e banca dati nazionale) e art. 10 (Canili e gattili sanitari). La Commissione sta esaminando gli emendamenti e, dopo le modifiche all’articolo 2 (definizioni di legge), ha approvato alcune proposte emendative all'articolo 3 riguardante i doveri e compiti del responsabile di animali d'affezione. Li vediamo nel dettaglio.
P
STERILIZZAZIONE
CESSIONE E SMARRIMENTO
ANIMALE D’AFFEZIONE
Il controllo dell'attività riproduttiva a cui è tenuto il proprietario dell'animale d'affezione avverrà "preferibilmente" (fra virgolette l’intervento emendativo), attraverso la sterilizzazione chirurgica. E qualora non si proceda alla sterilizzazione chirurgica deve essere garantito il benessere dei riproduttori e delle cucciolate "nonché farsi carico della loro adozione consapevole".
Modificati gli obblighi in caso di cessione dell'animale d'affezione, specificando i mezzi di comunicazione "il proprietario di un animale d'affezione, iscritto all'anagrafe, in caso di cessione dello stesso, deve darne comunicazione, anche tramite lettera raccomandata o posta certificata, al servizio veterinario pubblico entro 10 giorni". E inoltre chi riceve l'animale deve ottemperare alla registrazione prevista al comma 1, entro il termine di 10 giorni, "con atto attestante l'origine dell'animale", informazione non prevista nel testo base. In caso di smarrimento di un animale d'affezione il proprietario è tenuto, entro il termine di 3 giorni dalla data dello smarrimento, a darne comunicazione scritta non più solo al servizio veterinario pubblico, ma anche "alla polizia locale", fornendo tutti i dati utili per il ritrovamento. E inoltre, ulteriore previsione aggiunta con emendamento, in caso di smarrimento il proprietario "è tenuto altresì, in caso di ritrovamento, a dare comunicazione scritta al servizio veterinario pubblico entro il termine di tre giorni".
La definizione di animale d’affezione, per effetto di un emendamento approvato è la seguente: “animale d'affezione: cani o gatti, tenuti dall'uomo, per compagnia o affezione, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo”. Nella precedente versione, la definizione recitava: animale d'affezione: cani o gatti, tenuti o destinati ad essere tenuti dall'uomo, per compagnia o affezione, senza fini produttivi od alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo, come il cane per disabili, gli animali per la pet therapy e per la riabilitazione.
CARTA D’IDENTITÀ Più tempo al proprietario per dimostrare di essere regolarmente in possesso della "carta d'identità dell'animale" il documento attestante l'iscrizione nell'anagrafe canina o felina, che il proprietario è tenuto a portare con sé: se l'autorità competente accerta che il responsabile non ha con sé il documento, il responsabile medesimo dovrà dimostrare di essere in regola entro 7 giorni (non più 3) facendolo pervenire (e non più esibendolo) presso l'ufficio dell'autorità che ha effettuato il controllo.
ATTIVITÀ ECONOMICHE Per attività economiche con animali d'affezione si intendono ora: attività di natura economica o commerciale, anche tramite Internet, aventi ad oggetto animali d'affezione, ad eccezione delle attività agricole di cui alla legge 23 agosto 1993, n. 349. Nella precedente versione, per attività economiche si intendeva “qualsiasi attività di natura economica o commerciale, quale la gestione di pensioni per animali d'affezione, di negozi di vendita di animali d'affezione, l'attività di toelettatura, dog-sitter e catsitter, l'attività di educazione e di addestramento di cani, l'attività di allevamento o cessione a titolo oneroso di uno o più animali d'affezione”.
PRESIDI La definizione di servizio veterinario pubblico, per effetto degli emendamenti approvati è il servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale competente per territorio, organizzato in presidi multizonali.
CANILE E GATTILE SANITARIO Il canile e gattile sanitario è una “struttura sanitaria pubblica finalizzata alla custodia temporanea e al controllo della popolazione randagia, al ricovero e alla cura di cani e gatti soccorsi sul territorio o che devono essere sottoposti a osservazione sanitaria”. Nella precedente versione: struttura sanitaria pubblica finalizzata alla custodia temporanea di cani e gatti randagi recuperati, soccorsi sul territorio o sospetti di rabbia.
CANE LIBERO ACCUDITO Soppresso il cane libero accudito: cane che vive abitualmente in un determinato territorio, che ha abitudini stanziali, nonché assenza di comportamenti aggressivi.
COMPROVATA PERICOLOSITÀ Il cane di comprovata pericolosità è il “cane che a seguito di manifestazioni aggressive nei confronti di persone o animali viene dichiarato tale dal servizio veterinario pubblico, previa apposita valutazione comportamentale da parte di un medico veterinario esperto in comportamento animale”. Nella precedente formulazione era il “cane che compie due episodi di morsicatura a persone o cani oppure un singolo episodio che abbia determinato lesioni a persone con ■ prognosi superiore ai 20 giorni”.
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8 Attualità Riforma delle professioni
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Liberalizzazioni: Via Arenula mette fretta agli Ordini Confidustria e BCE incalzano. Rapida attuazione della Manovra bis da parte di tutte le professioni ntro il 17 settembre 2012, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati recependo i principi contenuti nella Manovra bis, la Legge 148/2011. Il Ministero della Giustizia ha dato 15 giorni di tempo agli Ordini per presentare proposte di "autoriforma", in adeguamento alle nuove disposizioni di legge. Un’accelerazione che si può facilmente mettere in relazione alle posizioni della Banca Centrale Europea e di Confindustria, entrambe insoddisfatte (come l’Antitrust) della manovra d’agosto. Ma c’è da credere che il piede sull’acceleratore del Sottosegretario Maria Elisabetta Alberti Casellati non porterà sulla strada (per fortuna) delle vere liberalizzazioni. I principi contenuti nella Legge 148/211 valgono per tutte le professioni, veterinaria compresa ad eccezione delle norme sul tirocinio e sulla terzietà degli organi giudicanti degli Ordini. A conti fatti, nulla cambierà rispetto alla Legge Bersani e ben poco resterà da adeguare per la FNOVI che ha già fatto proprie molte disposizioni della manovra bis e del DDL Fazio appena approvato dalla Camera (v. articolo a pagina 10). Anzi, a ben guardare, la lenzuolata di Bersani perde un po’ di vigore: le tariffe di riferimento vengono legittimate tanto è vero che l’Agcm se ne è già lamentata con il Governo. Ma soprattutto, in questa Manovra bis, come nel DDL Fazio, non ci sono vere misure di rilancio delle professioni intellettuali, attanagliate da una crisi che non molla e prive di strumenti finanziari e soluzioni agevolative che sono invece riconosciute alla piccola media-impresa. È di questo che Confprofessioni si è lamentata con il Governo ai tavoli agostani con le parti sociali.
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ACCESSO L'accesso alla professione è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di esercizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale.
AGGIORNAMENTO Previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione. Si veda in proposito il commento della Fnovi, a pagina 10 di questo numero.
COMPENSO PER ISCRITTO Il compenso spettante al professionista è
pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale prendendo come riferimento le tariffe professionali. È ammessa la pattuizione dei compensi anche in deroga alle tariffe. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico.
TARIFFE DI RIFERIMENTO In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale è resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia.
RC PROFESSIONALE A tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti.
PUBBLICITÀ La pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, è libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie. ■
AGGIORNATO L'ACCORDO TRA CONFPROFESSIONI E UNICREDIT n ventaglio di proposte finanziarie ancora più ricco, condizioni economiche più vantaggiose e maggior flessibilità per venire incontro alle esigenze economiche di tutti i liberi professionisti aderenti al sistema Confprofessioni. Lo scorso luglio è stato infatti aggiornato il catalogo “Valore professioni”, il primo piano nazionale di interventi da 500 milioni di euro per sostenere il mondo delle libere professioni, lanciato lo scorso ottobre da Unicredit e Confprofessioni. Il perdurare della crisi economica che attanaglia il settore degli studi professionali e le sollecitazioni di numerosissimi liberi professionisti hanno infatti spinto Confprofessioni e Unicredit a ridefinire e integrare i termini dell’accordo. In un mercato del credito asfittico, dove i liberi professionisti faticano a spuntare condizioni vantaggiose, le novità introdotte dall’accordo di luglio scorso rappresentano condizioni davvero competitive che hanno valenza su tutto il territorio nazionale. Come noto, l’iniziativa si rivolge ai professionisti e agli studi associati iscritti a Confprofessioni attraverso una delle 17 associazioni (fra cui Anmvi). Possono aderire a Valore Professioni anche le società collegate allo studio o costituite dal professionista. Aderire a “Valore Professioni” è semplice e vantaggioso. Il professionista interessato può rivolgersi a uno
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degli sportelli Unicredit presenti su tutto il territorio nazionale, dichiarare, attraverso un apposito modulo il proprio status di associato, e in brevissimo tempo vedere soddisfatte le proprie esigenze di credito. Valore Professioni offre un catalogo prodotti completo che risponde in maniera concreta alle effettive esigenze dei professionisti nella loro attività professionale e anche sotto il profilo privato, fino a estendersi con prodotti mirati ai clienti dei professionisti. Alcuni esempi: Fido associati: 10 mila euro disponibili entro 48 ore dalla richiesta, senza alcun tipo di garanzia; Imprendo One Confprofessioni: un conto corrente evoluto per operare on line; Mutuo Professionisti: finanziamento a medio e lungo termine per investimenti materiali e immateriali strumentali all’avvio o all’espansione dell’attività professionale; CreditPiù Professionisti: finanziamento rateale a breve per far fronte alle spese ordinarie dello studio; Anticipo parcelle: possibilità di anticipare esigenze di liquidità connesse alle prestazioni erogate dai professionisti; Anticipo crediti e contratti: possibilità di anticipare somme per esigenze di liquidità connesse alle prestazioni erogate dai professionisti verso la Pubblica Amministrazione. Ulteriori informazioni: numero verde 800 199 880 valoreprofessioni@confprofessioni.eu
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10 Parlamento Ddl Fazio
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La riforma della Fnovi e degli Ordini provinciali Approvati alla Camera i principi di riassetto del nostro ordinamento a Camera dei Deputati ha approvato lo scorso 28 settembre la “Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria” (4274-A). Il testo approvato dalla Camera il 28 settembre scorso è ora all’esame del Senato (S 2935). La discussione a Montecitorio ha introdotto ulteriori modifiche all’articolo “Delega al Governo per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista”. Il Governo dovrà adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli albi, degli ordini e delle relative federazioni nazionali dei medici-chirurghi e degli odontoiatri, dei farmacisti e dei medici veterinari. Questi i principi e i criteri generali previsti dall’articolo 7 (ex articolo 6 nel testo discusso in Assemblea).
LIMITE DI MANDATO
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ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI Gli ordini e le relative federazioni, dovranno essere enti pubblici non economici istituiti al fine di tutelare i cittadini e gli interessi pubblici, garantiti dallo Stato, connessi all’esercizio della professione, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria e regolamentare nel rispetto delle leggi vigenti, sottoposti alla vigilanza del Ministero della Salute. Gli enti agiscono quali organi sussidiari dello Stato al fine di garantire il rispetto dei principi previsti dal presente articolo e dai codici deontologici per la tutela della salute dei cittadini. Le funzioni degli ordini e delle relative federazioni nazionali e regionali, dovranno essere individuate attraverso la promozione dell’autonomia delle rispettive professioni, della qualità tecnico-professionale, della valorizzazione della fun-
zione sociale della professione e della salvaguardia dei principi etici dell’esercizio professionale.
TRASPARENZA E DEONTOLOGIA Gli emendamenti intervengono sul principio di trasparenza degli Ordini, così riformulato: “disciplinare il sistema di informazione sull’attività degli ordini professionali per garantire accessibilità e trasparenza alla loro azione (in luogo di: “disciplinare la verifica e la tutela della trasparenza e della veridicità della comunicazione dei servizi sanitari offerti ai cittadini e ai soggetti pubblici e privati”. Dovranno inoltre essere disciplinate la modalità di tenuta degli albi, degli elenchi e dei registri professionali, prevedendo l’iscrizione obbligatoria anche per i pubblici dipendenti, nell’ambito di un registro speciale. Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le modalità di partecipazione e l’assunzione di ruoli e compiti degli ordini dovranno essere previste nelle procedure relative all’esame di abilitazione all’esercizio della professione. Nell’adottare un codice deontologico nazionale vincolante per tutti gli iscritti agli albi, agli elenchi e ai registri professionali, si dovranno individuare le aree condivise tra le diverse professioni (non più tra i diversi Ordini), con particolare riferimento alle attività svolte da équipe multiprofessionali in cui le relative responsabilità siano chiaramente identificate ed eticamente fondate.
Gli Ordini dovranno definire anche il limite dei mandati nel definire l’assetto delle relative federazioni nazionali e regionali, in aggiunta a composizione, durata, funzioni gestionali, attribuzioni e regime di incompatibilità, criteri e modalità per il loro scioglimento. Dovrà inoltre essere assicurata la piena possibilità di accesso al voto e dovrà essere prevista la facoltà di istituire, limitatamente agli ordini che abbiano un numero di iscritti all’albo superiore a 2.000 unità, eventuali assemblee rappresentative con la connessa tutela nelle stesse delle minoranze qualificate degli iscritti. Gli oneri di costituzione e funzionamento degli ordini e delle relative federazioni nazionali e regionali, nonché di tenuta degli albi, degli elenchi e dei registri professionali, dovranno essere posti a totale carico degli iscritti, mediante la fissazione di adeguati contributi. Infine dovranno essere previste le modalità con le quali gli albi, gli elenchi e i registri professionali compresi in un medesimo ordine, nel rispetto dell’integrità funzionale dello stesso, hanno piena autonomia nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza, di gestione e disciplinari.
cante e l’esercizio dell’azione disciplinare secondo i principi del giusto procedimento, confermando le competenze giurisdizionali della Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233.
SANZIONI Quanto alle sanzioni disciplinari, spariscono le misure compensative di natura economica. È prevista “l’assoggettabilità degli iscritti agli albi, agli elenchi e ai registri professionali, in qualsiasi ambito svolgano la loro attività, compreso quello societario, alle sanzioni disciplinari secondo una graduazione correlata alla volontarietà della condotta, alla gravità o alla reiterazione dell’illecito, prevedendo altresì il ravvedimento operoso e altre misure compensative” escludendo “l’assoggettabilità a sanzione dei comportamenti adottati in applicazione di linee guida, protocolli terapeutici, disposizioni organizzative emanate dalle regioni nei confronti del personale dipendente dal Servizio sanitario nazionale”. Nella precedente formulazione invece la deroga per i dipendenti pubblici era diversamente formulata “fatta salva l’area di competenza già regolata in via esclusiva dallo specifico codice disciplinare per i pubblici dipendenti”. Nel testo all’esame del Senato rimane confermata la lettera l del comma 1 che prevede l’assunzione della rappresentanza esponenziale della professione nell’ambito delle proprie competenze.
STRUTTURE DI SUPPORTO FORMAZIONE ALL’ESTERO Con questo emendamento, gli Ordini dovranno “prevedere, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la promozione, l’organizzazione e la valutazione dei processi di aggiornamento e della formazione per lo sviluppo continuo professionale di tutti i professionisti iscritti agli albi, agli elenchi e ai registri professionali ai fini della certificazione del mantenimento dei requisiti professionali, includendo anche crediti formativi acquisiti all’estero e riconosciuti dai collegi professionali dei Paesi dell’Unione europea, degli Stati Uniti d’America, del Canada e dell’Australia.
Gli ordini e le federazioni nazionali, avranno delle strutture organizzative e amministrative con il compito di supporto alle attività degli ordini provinciali nel rispetto dell’autonomia e delle competenze degli stessi. Presso le istituzioni regionali saranno inoltre definite delle federazioni regionali con compiti di rappresentanza della professione. Dovrà infine essere prevista l’attribuzione alle federazioni nazionali dei compiti di indirizzo e coordinamento e di supporto amministrativo degli ordini provinciali e delle federazioni regionali nell’espletamento dei compiti e delle funzioni istitutive, individuando gli ambiti e le modalità con le quali adottare atti sostitutivi a tutela dell’interesse pubblico.
AZIONE DISCIPLINARE Prevista l’istituzione di specifici organi e la definizione di idonee procedure che, a garanzia del diritto di difesa, dell’autonomia e della terzietà del giudizio disciplinare, prevedano la separazione della funzione istruttoria da quella giudi-
PREVIDENZA Soppresso il principio teso a confermare “per gli esercenti le professioni di cui al comma 1, gli obblighi di iscrizione alle gestioni previdenziali previste dalle disposizioni vigenti”. ■
FNOVI: OBBLIGATORIO L’AGGIORNAMENTO ’obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente è un principio sancito da una Legge dello Stato. La sua violazione determina un illecito disciplinare e, come tale, è sanzionabile dall’Ordine. Lo stabilisce l’art. 3, comma 5, lettera b), del DL 138/2011 (manovra economica bis) convertito in legge dall’aula di Montecitorio. Gli ordinamenti professionali dovranno adeguarsi. Non la FNOVI, che in questo ha anticipato il Legislatore. “Il principio dell’aggiornamento obbligatorio - ha dichiarato il Presidente Penocchio - è già contenuto nelle previsioni deontologiche emanate dalla Federazione e ben circostanziato“. Infatti, il Codice del Medico Veterinario, in vigore da giugno di quest’anno, disciplina il dovere di aggiornamento professionale all’articolo 11 (ex 16) in questi termini: “È dovere del Medico Veterinario curare costantemente la propria preparazione professionale, conservando
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e accrescendo le conoscenze e le competenze tecnico-scientifiche, etico-deontologiche e gestionali-organizzative con particolare riferimento ai settori nei quali è svolta l’attività”. E aggiunge: “È inoltre dovere dello stesso informarsi in merito all’attualità e alla evoluzione professionale ed essere a conoscenza di norme, di leggi e di atti regolamentari di interesse medico veterinario”. Quanto alla potestà disciplinare dell’Ordine, è sempre l’articolo 11 a stabilire: “Il Medico Veterinario deve, quando richiesto dall’Ordine professionale di competenza e in tutti i casi di interesse disciplinare, ove vengano ipotizzate condizioni di negligenza e/o di cattiva pratica professionale, oggettivare e dimostrare i propri percorsi di aggiornamento”. Cosa cambia dunque? “Che il nostro Codice Deontologico - afferma Penocchio - e i nostri Ordini trovano ulteriore legittimazione in una Legge dello Stato”. (www.fnovi.it)
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12 Fisco DL 138/2011
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Nuove sanzioni accessorie per i professionisti Le nuove disposizioni introdotte con la “manovra di Ferragosto” di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino l comma 5 dell’articolo 2 del D.L. 138/2011 ha aggiunto all’articolo 12 del Decreto Legislativo 471/1997 (che detta le regole per le sanzioni tributarie non penali) i commi 2sexies e 2-septies che introducono nuove sanzioni accessorie per i professionisti.
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mergere da segnalazioni agli organi dell’Amministrazione finanziaria da parte, ad esempio, di clienti non soddisfatti della prestazione ricevuta.
DEFINIZIONE AGEVOLATA La definizione agevolata delle sanzioni, ai sensi dell’art. 16 del DLgs. 472/97, impedisce, di norma, l’irrogazione delle sanzioni accessorie. Tuttavia, secondo consolidata giurisprudenza, ciò non si applica alla sanzione accessoria della chiusura dei locali per effetto della ripetuta violazione dell’obbligo di emissione degli scontrini fiscali, stante la specialità di tale sanzione. Sarà necessario attendere le prime pronunce della giurisprudenza per capire se alla stessa conclusione si debba giungere per il caso della sospensione dall’albo professionale.
DECORRENZA LE NUOVE SANZIONI Le nuove norme dispongono infatti la sospensione dall’albo o dall’ordine del professionista che, in presenza di determinate condizioni, ometta l’emissione del documento certificativo dei corrispettivi (parcella, fattura, ecc.). La sanzione della sospensione dell’iscrizione all’albo professionale o all’ordine per un periodo da tre giorni ad un mese sarà applicata quando: • siano state constatate quattro distinte violazioni dell’obbligo di emissione del documento certificativo dei corrispettivi compiute in giorni diversi nell’arco di un quinquennio, è disposta “in ogni caso” la sanzione accessoria; • in caso di recidiva, la sospensione viene disposta per un periodo che va da quindici giorni a sei mesi. La norma stabilisce inoltre che il provvedimento sarà immediatamente esecutivo e che la sospensione verrà comunicata all’ordine o al soggetto competente alla tenuta dell’albo affinché ne sia data pubblicazione sul relativo sito Internet. Nel caso di svolgimento dell’attività professionale in forma associata la sanzione accessoria della sospensione dall’albo è disposta nei confronti di tutti gli associati. Le medesime sanzioni sono già previste per le attività commerciali. L’art. 12, comma 2 del
DLgs. 471/97, dispone infatti, per ripetute violazioni dell’obbligo di emissione di scontrini e ricevute fiscali, la sospensione dell’attività o della licenza.
tori si “appostino” in prossimità dello studio per controllare se i clienti siano in possesso della fattura (o parcella) emessa dal professionista. La constatazione della violazione potrebbe e-
Le sanzioni amministrative, come prevede l’art. 3 del DLgs. 472/97, sono soggette al principio di irretroattività della legge, con la conseguenza che la nuova fattispecie sanzionatoria si applica solo per le violazioni commesse successivamente all’entrata in vigore del DL 138/2011. Pertanto, non rileveranno, e, di conseguenza, non potranno essere conteggiate nelle quattro violazioni che costituiscono il presupposto di applicabilità delle sanzioni accessorie, le omissioni dell’emissione di ricevute fiscali/fatture commesse prima dell’entrata in vigore del DL 138/2011, quindi prima del 13.8.2011. Alla luce di ciò, è ragionevole presumere che la nuova sanzione potrà essere applicata tra qualche anno, e non nel prossimo futuro. ■
LA VIOLAZIONE Da più parti si è fatto notare come appare assai problematico constatare la violazione per chi svolge attività professionale. Mentre infatti i commercianti al dettaglio hanno l’obbligo di emissione contestuale dello scontrino al momento di effettuazione dell’operazione, per i professionisti non vi è un obbligo di emissione immediata della fattura; l’obbligo infatti sorge al momento del pagamento del corrispettivo come stabilito dall’articolo 6 comma 3 del DPR 633/72. Non appare plausibile quindi che i verifica-
Irap per i liberi professionisti? Una sentenza della Cassazione segna un’inversione di tendenza liberi professionisti sono soggetti al prelievo Irap anche se la loro organizzazione è di "modesta entità". La sentenza pro-fisco della Corte di Cassazione segna una inversione di tendenza nella giurisprudenza che fino ad ora aveva escluso i liberi professionisti dalla categoria dei contribuenti soggetti ad imposizione certa. Lo ha stabilito la sezione tributaria della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19688 del 27 settembre 2011 con la quale è stato accolto il ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate contro la decisione della Commissione tributaria regionale del Lazio, che aveva concesso il rimborso dell'imposta a tre liberi professionisti in quanto titolari di un "assetto organizzativo di rilievo minimale". Nella sentenza i giudici del Palazzo di Giustizia hanno dato ragione alle motivazioni addotte dall'amministrazione finanziaria nel ricorso, secondo cui "il giudice di appello non considerava che i contribuenti sono dei liberi professionisti, che perciò operano con autonoma organizzazione e quindi non in maniera subordinata o di collaborazione, né saltuaria od occasionale, bensì con struttura propria, ancorché di modesta entità, tale da costituire la base reale dell'imposizione specifi-
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ca e ciò anche prescindendo dal reddito finale". Secondo la Cassazione, dunque, il fatto che il libero professionista lavori con strutture minimali non lo esenta dal pagamento dell'Irap. Un punto a favore del fisco, dunque, anche se va detto che sull'argomento la giurisprudenza della Corte registra posizioni oscillanti. Ad esempio, con la sentenza n. 10271/2011 si è affermato che il piccolo professionista che ha lo studio in affitto ha diritto al rimborso dell'Irap versata. In un altro pronunciamento (sentenza n. 16340) la Cassazione ha stabilito che "l'esercizio dell'attività di piccolo imprenditore è esclusa dall'applicazione dell'imposta soltanto qualora si tratti di attività non autonomamente organizzata".■
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Trend di vendita degli antibiotici veterinari Pubblicato il rapporto EMA
’Agenzia europea per i medicinali ha pubblicato il rapporto Trends in the sales of Veterinary antimicrobial agents in nine European countries (2005-2009). È il primo rapporto del genere richiesto dalla Commissione Europea, ed è il risultato di quattro anni di monitoraggio effettuato in nove Paesi (Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito). Tetracicline, penicilline e sulfamidici sono le tre principali classi di antibiotici venduti. Sono più dell’80% delle vendite nei nove Paesi oggetto d’indagine. Il parametro utilizzato è il population correction unit (PCU), riferito ai capi alevati che macellati. I dati mostrano significative differenze fra i vari Paesi. L’analisi rivela che la diversità principale sta nei modelli prescrittivi. In generale, ciò dipende da vari fattori nazionali come la
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disponibilità di prodotti sul mercato, i prezzi, l’attuazione di misure di risk-management, il comportamento dei medici veterinari nella prescrizione, i sistemi produttivi e la situazione generale sulla presenza di malattie infettive. Difformità emergono anche in ragione della diversa composizione della popolazione animale, la scelta dei prodotti e i dosaggi. L’EMA non intende quindi chiudere qui la sua raccolta dati: il prossimo step prevede un livello più raffinato di monitoraggio, che avrà come riferimento le specie animali e le relative differenze quali-quantitative nell’impiego di antibiotici. Ai fini progetto Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption, lanciato nel settembre 2009 dall’EMA, conoscere i dati sull’utilizzo di antibiotici, sia negli animali produttori di alimenti che negli animali da compagnia, è essenziale per identificare e quantificare il rischio di sviluppo delle resistenze, in particolare nella catena alimentare. ■
Svizzera, diminuita la vendita degli antibiotici nel 2010 el 2010 in Svizzera sono stati venduti meno antibiotici per uso veterinario rispetto al 2009. La vendita di singole classi di antibiotici rilevanti anche per la medicina umana, invece, ha registrato un aumento. Ciononostante, la situazione sulla frequenza delle principali resistenze è rimasta stabile. Se si registrano maggiori resistenze, aumenta anche il rischio che gli antibiotici perdano efficacia sull’uomo e sull’animale. Per questo motivo, si legge in un comunicato dell’Ufficio Federale di Veterinaria - dal 2006 il nostro Paese effettua un monitoraggio delle resistenze agli antibiotici negli animali da reddito e ne rileva i dati di vendita.
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SVILUPPO DELLE RESISTENZE Nella popolazione svizzera degli animali da reddito la situazione delle resistenze per quanto riguarda i batteri esaminati è rimasta stabile. Le resistenze ai fluorochinoloni sono tuttavia lievemente aumentate. Questa circostanza desta preoccupazione,
poiché i fluorochinoloni appartengono alle classi di antibiotici più importanti, sia per la medicina veterinaria sia per quella umana, e dovrebbero quindi essere impiegati con moderazione.
DATI DI VENDITA I dati di vendita degli antibiotici vengono rilevati nell’ambito del commercio all’ingrosso. Nel 2010 sono state messe in circolazione circa 66 tonnellate di principi attivi. I sulfamidici, le tetracicline e le penicilline (55 tonnellate) costituiscono i principali gruppi di principi attivi. Le vendite dei preparati medicamentosi somministrati agli animali da reddito mescolati con i mangimi rappresentano oltre due terzi del totale. I fluorochinoloni vengono venduti soltanto in quantità esigue. In alcuni segmenti di produzione, tuttavia, li ritroviamo in grandi quantità: nei polli da ingrasso, ad esempio, vengono impiegati in oltre il 70% dei casi per curare le malattie batteriche. ■
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA Città Sant’angelo (PE), 13 Novembre 2011 PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita ortopedica di base - cosa osservare e cosa palpare 11.00 Pausa 11.30 Dal sospetto diagnostico alla diagnosi - RX, TAC e artroscopia: cos’è utile 13.00 Relazione a cura di Hill’s 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: se zoppico un motivo c’è 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: meglio RX, TAC o artroscopia? 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
RELATORE Massimo Petazzoni OBIETTIVI Insegnare quali sono gli obiettivi della visita ortopedica di base e come individuare la sede algica e/o meccanica di zoppia. Dopo aver appreso come individuare clinicamente la sede di zoppia, il passo successivo consiste nell’affrontare l’iter diagnostico adeguato. RX, TAC, artroscopia, altro: cos’è meglio? Tutto ciò viene spiegato attraverso l’esposizione di casi clinici reali con immagini e filmati, in modo interattivo.
SEDE Hotel Miramare - Via Tito de Caesars Città Sant’Angelo (PE) PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
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INCONTRO REGIONALE SCIVAC - SOVEP URGENZA COMPORTAMENTALE: PRIMA CHE IL PROPRIETARIO PERDA L’AFFETTO PER IL SUO PET Rivoli (TO), 13 Novembre 2011
RELATORE Raimondo Colangeli PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Psicopatologia: la fobia e la sua semiologia clinica 10.15 I fuochi di capodanno, i temporali: indicazioni terapeutiche 11.00 Pausa 11.30 Aggressività e comunicazione corretta
PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Chirurgia renale - Tutto ciò che si può fare a un rene 11.00 Pausa
SEDE Tulip Inn Hotel (Ex Hotel Campanile) Corso Allamanno 153 - Rivoli (TO) PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO Campobasso, 20 Novembre 2011
DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA CHIRURGIA DEL RENE E URETERE SFIDA POSSIBILE? Aosta, 20 Novembre 2011
OBIETTIVI Fornire ai partecipanti cenni di anatomia dell’apparato urinario e fisiopatologia delle malattie chirurgiche di più frequente riscontro. Descrivere le possibili soluzioni chirurgiche alle patologie suddette. Sensibilizzare i colleghi circa la necessità di trattamenti “conservativi” nei confronti di rene e uretere.
12.15 Disturbo competitivo della relazione: indicazioni terapeutiche 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Comunicazione del gatto e il legame con il territorio Le minzioni inappropriate: indicazioni terapeutiche 15.30 Pausa 16.00 Aggressività del gatto: indicazioni terapeutiche 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
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RELATORE Stefano Nicoli
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11.30 Chirurgia ureterale: è sempre microchirurgia? Cateteri e stent: loro applicazione in urologia 13.00 Presentazione a cura di HILL’s 13.30 Pausa 14.30 Uretrotomia nel gatto: tecniche a confronto 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: selezione di casi clinici di urologia 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Express Hotel Zona Autoporto 33 - 11100 Aosta PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
RELATORE Marco Poggi OBIETTIVI Obiettivo della giornata è quello di affrontare i concetti di base in cardiologia veterinaria. Verranno inoltre analizzati i passaggi essenziali nella gestione del paziente cardiologico, soffermandosi soprattutto su aspetti fondamentali quali la diagnosi e la stadiazione che, se non condotti in maniera adeguata, possono compromettere il successo terapeutico. I casi clinici avranno lo scopo di fissare i concetti di base ed enfatizzare l'importanza della metodologia clinica (uso della radiologia toracica e dell'approccio fisiopatologico) e di tutte le metodiche applicabili nella pratica clinica quotidiana con esempi che vanno dal riscontro di un soffio nel cucciolo durante la visita vaccinale, alla gestione di un paziente anziano con sindrome cardio-renale.
PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Strumenti per la diagnosi in cardiologia veterinaria 11.00 Pausa 11.30 Approccio clinico e terapeutico alle più comuni cardiopatie 13.00 Spazio per Eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (L'importanza dell’esame clinico e radiografico nella valutazione del paziente cardiopatico). 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Approccio diagnostico e terapeutico delle più comuni emergenze cardiologiche) 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Hotel San Giorgio - Via Insorti D’Ungheria 86100 Campobasso PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it
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16 Eventi Veterinari
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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
in collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari di Torino
In collaborazione con ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA
INCONTRO REGIONALE Migliorare la compliance con i propri clienti: principi teorico-pratici di psicologia relazionale 30 ottobre 2011 - Rivoli (TO)
AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Rassegna suinicola Italpig Convegno Nazionale SIVAR SUINO IBRIDO DA CARNE DANESE: POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE CremonaFiere, 28 Ottobre 2011
RELATORE Barbara Castiglione OBIETTIVI
MODERATORE Roberto Preti - Medico Veterinario Libero Professionista (Milano) RELATORI Kees De Roest (CRPA Reggio Emilia) Dirlaege Soren S. Thielsen (Medico Veterinario Libero Professionista, Danimarca) Henning Sorensen (DANVIT, Danimarca) Moritz Pignatti (Italcarni - Migliarina di Carpi, Modena) OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO L'industria di macellazione guarda con interesse al suino danese in grado di fornire elevate quantità di carne da destinare alla vendita ed alla trasformazione. PROGRAMMA SCIENTIFICO 14.15 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 14.30 La suinicultura italiana tra criticità e prospettive Kees De Roest 15.00 La suinicultura danese: efficienza e potenzialità Kees De Roest 15.30 Pausa 15.45 Fabbisogni e alimentazione del suino ibrido danese Henning Sorensen 16.15 La gestione tecnica e sanitaria del suino ibrido danese dalla nascita alla macellazione Dirlaege Soren S. Thielsen
Impressioni del consumatore sulla carne di suino ottenuta senza ricorso alla castrazione fisica - Niels Wuyts 17.00 Valutazione dell’ibrido da carne danese alla prova della macellazione Moritz Pignatti 17.30 Discussione e termine dei lavori SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39, Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it, www.sivarnet.it PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
CORSO PRATICO SIVAE MEDICINA E CHIRURGIA DEI CHELONI 23-25 Novembre 2011 - Centro Studi Palazzo Trecchi Igor Pelizzone, Med Vet, Reggio Emilia Paolo Selleri, Med Vet PhD, Roma
NUMERO PARTECIPANTI: 36 LIMITE ISCRIZIONE: 15 Ottobre 2011 ESTRATTI: previsti su cartaceo e CD-Rom QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC: € 480,00 + IVA 20% Non Soci: € 900,00 + IVA 20% DIRETTORE DEL CORSO Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) RELATORI ED ISTRUTTORI Marta Avanzi, Med Vet, Castelfranco Veneto (TV) Alessandro Bellese, Med Vet, Lido di Venezia (VE) Mattia Bielli, Med Vet, Novara Giordano Nardini, Med Vet, Modena
PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
L’obiettivo dell’evento è quello di fornire strumenti di conoscenza sull’importanza dello sviluppo della compliance in ambito veterinario, anche attraverso l’analisi delle più recenti ricerche relative all’argomento. La competenza comunicativa, accanto a quella tecnico-professionale, oggi rappresenta a tutti gli effetti un elemento strategico rilevantissimo per tutti i professionisti della salute, tanto in tema di applicazione delle best practice (fornire le migliori cure possibili all’animale), quanto in tema di marketing della propria attività. L’intervento formativo delineerà inoltre le sequenze del processo comunicativo e un approfondimento degli stili comunicazionali, introducendo le metodologie dell’Enneagramma e della Programmazione Neurolinguistica e suscitando una maggiore consapevolezza, da parte dei partecipanti, relativamente allo stile comunicativo proprio e del cliente. Si tratteranno gli aspetti cruciali della relazione professionista/cliente; gli strumenti operativi utili a sviluppare la compliance e le tecniche dell’ascolto attivo.
PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.10 Saluto della Dottoressa Maria Teresa Miletto – Presidente SOVEP 9.20 Saluto del Dottor Maurizio Alliani Presidente ANMVI Piemonte Presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 L’importanza della comunicazione
empatica nella cura dell’animale 11.00 Pausa caffè 11.30 Modelli comunicativi e tecniche di comunicazione efficace 13.00 Discussione 13.30 Conclusione dei lavori PARTECIPAZIONE L’incontro è libero e gratuito per tutti i medici veterinari. Per partecipare è necessario inviare la scheda di iscrizione entro il 15 ottobre 2011. Sono ammessi fino a un massimo di 100 partecipanti. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. SEDE Hotel Tulip Inn (ex Campanile) C.so Allamano 153 - 10098 Rivoli - TO Tel. 011/9517811 INFORMAZIONI Segreteria ANMVI Tel. 0372/40.35.41 Fax 0372/40.35.40 E-mail: segreteria@anmvi.it Segreteria SOVEP Tel. 011/ 3111141 (16.00 -18.30) E-mail: sovep@libero.it
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Medicina d’urgenza Focus 17
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Apparecchiature in un dipartimento di emergenza: di cosa abbiamo veramente bisogno FABIO VIGANÒ Med Vet, SCMPA, Milano e apparecchiature ed i dispositivi necessari a un dipartimento di pronto soccorso sono numerosi, alcuni di questi sono più utilizzati (vedi tabella n. 1) perché fondamentali per eseguire una corretta terapia e per rilevare i cambiamenti nei pazienti instabili. I pazienti critici sono instabili, un mancato rilievo costante delle loro funzioni vitali può essere causa di decesso o di deterioramento. I pazienti critici, nella pratica clinica, proprio perché critici e quindi con scarse possibilità di sopravvivenza, a volte non sono monitorati a sufficienza. Solo una rilevazione attenta e costante dei parametri vitali (detto appunto monitoraggio) permette la diagnosi delle alterazioni indotte dal processo morboso in atto, l’anticipazione delle complicazioni e la terapia. Ogni rilevazione deve essere scritta nella cartella di ricovero del paziente, seguendo il vecchio ma sempre attuale motto “se non è scritto non è fatto”! Nella tabella n. 1 sono elencate le apparecchiature ed i dispositivi più utilizzati in pronto soccorso (PS), l’elenco è realizzato per ordine di importanza.
L
MONITORAGGIO CLINICO DEI PARAMETRI VITALI Il monitoraggio clinico dei parametri vitali deve essere effettuato almeno 2 volte al giorno nei pazienti stabilizzati, mentre nei pazienti instabili deve essre effettuato dopo ogni procedura ed almeno 3-4 volte al giorno. Alcuni di questi (ad es. i parametri della perfusione, la frequenza respiratoria o cardiaca) in alcuni casi (ad es. edema polmonare, aritmie) devono essere rilevati ogni 2 ore o in continuo. – Livello di coscienza (LOC = level of con-
La platea del 70° Congresso nazionale SCIVAC dedicato alla Medicina d’urgenza (23-25 settembre - Montesilvano, Pescara). In questa pagina trovate l’abstract di una delle relazioni scientifiche in programma.
sciousness), sedazione, agitazione, delirio, aggressività, obnubilamento, stupore, coma; – polso, frequenza e sue caratteristiche, è necessario auscultare il cuore e contemporanea rilevare un polso periferico. Il polso è influenzato dalla differenza tra la pressione sistolica e diastolica. In genere un polso debole è associato ad una riduzione della gittata cardiaca (CO), la riduzione della CO è responsabile di una riduzione della disponibilità di ossigeno (DO2) e quindi della possibilità di sopravvivere. Una assenza di simultaneità tra battito cardiaco e polso periferico può essere dovuta ad una aritmia cardiaca che deve essere indagata con almeno un esame elettrocardiografico; – frequenza respiratoria e suo modello con auscultazione dei rumori respiratori (ad es. suoni bassi: vie aeree superiori; suoni acuti e distress espiratorio: basse vie; superficiale e frequente: parenchima polmonare, spazio
Tabella 1 - Apparecchiature e dispositivi utili in pronto soccorso. Apparecchiature NIBP ECG Apparecchio radiologico Pulsiossimetro Emogasanalisi, elettroliti, glucometro (Hct e Bun) Biochimica: proteine totali, Bun, creatinemia, glicemia, albumina Test coagulazione: PT, aPTT, ACT, BMBT Ematologia: valutazione striscio ematico, RBC, WBC, PLT, Hct, formula, reticolociti Ecografo Esame urine (striscie reattive, centrifuga, microscopio) Pompa per infusione fluidi/farmaci Dispositivo per la misurazione della pressione venosa centrale Aspiratore
Capnometro/capnografo
Camera ossigeno Lattatemia, Ventilatore polmonare
Carrello emergenze Fonte di ossigeno Laringoscopio tipo Magill per cani e gatti Tubi endotracheali con siringa, mandrino per tracheotubi piccoli e tubi per tracheostomia Tubi per ossigenoterapia (3-10 Fr) Lame bisturi, forbici, laccio emostatico, guanti sterili, bendaggi, compresse Drenaggi toracici di varie dimensioni, con mandrino, su pinza e Seldinger Pinze e compresse per rimuovere schiuma o c. e. dalla cavità orale Cannule endovenose (22-14 G), tappi perforabili, Butterfly, deflussori, cerotto Pallone di Ambu (almeno 2 misure) Sonde per decompressione gastrica di tre misure Cateteri urinari per gatti e cani di varie dimensioni e gel lubrificante Aghi e dispositivi per la somministrazione intraossea Farmaci: adrenalina, lidocaina, atropina, diazepam, dobutamina, dopamina, calcio gluconato, bicarbonato di sodio, insulina regolare, sol. per flushing, farmaci per la terapia dolore, tabella murale con dosaggio dei farmaci per emergenze Consumabili: provette (litio eparina, edta, sodio citrato e per ematocrito), siringhe 1-50 ml, rubinetti 3 vie, filtro per emotrasfusione Soluzioni: cristalloidi, colloidi, sangue, plasma e spremi-sacca Defibrillatore
pleurico o parete); – frequenza cardiaca, frequenze inferiori a 40-60 o maggiori di 180 nei cani di taglia grande, maggiori di 140 nei cani di taglia piccola e maggiori di 200-220 nei gatti sono responsabili di una riduzione della gittata cardiaca; – tempo di riempimento capillare: se inferiore a 1 secondo stato iperdinamico; se maggiore 2 secondi deficit di perfusione; – colore delle mucose; bianche: shock o anemia grave; rosse e congeste: vasodilatazione periferica (ad es. Sirs); blu: cianosi; petecchie: coagulopatia; – temperature, meglio se rettale o esofagea e interdigitale così da poter valutare anche la perfusione. Un aumento della differenza tra le due temperature (maggiore di 4 gradi centigradi) indicano una vasocostrizione che può compromettere la perfusione tessutale. La scelta del monitoraggio strumentale e la frequenza di rilevazione dei parametri dipendono dalla causa che ha richiesto l’accesso al PS. Di seguito sono elencati i parametri rilevati con maggior frequenza. Pressione arteriosa (BP), la BP è espressione della CO, dalla capacità vascolare e del volume circolante. L’alterazione di una componente può essere compensata da una o entrambe le altre componenti. La BP è molto utile nella scelta della fluidoterapia (di rianimazione o di mantenimento), per valutare la perfusione tissutale e l’efficacia dei farmaci vasoattivi (ad es. dopamina e dobutamina). La rilevazione della BP deve possibilmente determinare le pressioni sistolica, diastolica e media, i valori normali della pressione arteriosa sistolica sono di circa 120-140 mmHg e la diastolica è di circa 80-100. La pressione arteriosa media è in grado di fornire informazioni più prossime alla perfusione tessutale (mantenere la media maggiore a 60 mmHg). Quando è possibile misurare la sola pressione sistolica, essa deve essere mantenuta ≥ 100 mmHg. Pressioni medie maggiori di 140 devono essere trattate con vasodilatatori (ad es. nitroglicerina, sodio nitroprussiato, amlodipina, benazepril). La misurazione della BP è mandataria in corso delle seguenti patologie: shock, disidratazione, ipovolemia, alterazioni cardiovascolari, malattie cardiache, insufficienza renale, ipertiroidismo, iperadrenocorticismo, e quando devono essere somministrati farmaci vasoattivi (ad es. ace inibitori, nitroprussiato di sodio, nitroglierina, acepromazina, farmaci anestestici, alfa agonisti). Elettrocardiografia (ECG), l’ECG dovrebbe essere sempre effettuato in tutti i pazienti critici che manifestano alterazioni emodinamiche quali ad es. ipotensione, prolungamento del TRC, alterazioni dei parametri della perfusione, disidratazione, emorragie gravi, traumi del torace, politraumatizzati, ipossia, alterazioni elettrolitiche (ad es. iperpotassiemia), in presenza di sospetti versamenti pericardici, sindrome della risposta infiammatoria sistemica (Sirs), alterazione dello stato di coscienza, malattie cardiache, malattie spleniche, sincope e nei pazienti in cui è necessaria la terapia del dolore grave o in corso di anestesia generale. L’ECG è importante per rilevare alterazioni della conduzione e della frequenza cardiaca. La rilevazioni di alterazioni dell’ECG pre arresto o la diagnosi precoce di arresto cardiaco rendono le manovre rianimatorie più efficaci. L’ECG permette di monitorare la frequenza cardiaca, il tipo di aritmia, la sua tendenza e gravità. La rilevazione del ritmo e del tracciato sono fonda-
mentali nella rianimazione cardio polmonare in quanto sono utilizzati come guida nella scelta della modalità rianimatoria e dei farmaci. Pulsiossimetria: il pulsiossimetro utilizza due diodi (sorgenti di luce) che emettono due fasci di radiazioni luminose aventi lunghezza d’onda differente, compresa tra il rosso e l’infrarosso. Le radiazioni luminose emesse e rilevate dal diodo opposto vengono alterate dall’emoglobina ossigenata (HbO) e dall’emoglobina non ossigenata (Hb). Lo strumento effettua un’analisi spettrofotometrica, e misurando la differenza delle lunghezze d’onda calcola la saturazione dell’emoglobina (SpO2). I valori rilevati dal pulsiossimetro si riferiscono prevalentemente al sangue arterioso in quanto la differenza di lunghezza d’onda è maggiore tra una pulsazione e l’altra nel distretto arterioso (nel sangue arterioso la differenza tra HbO e Hb è maggiore). In assenza di polso lo strumento non è in grado di rilevare alcuna differenza tra l’HbO e l’Hb e quindi nemmeno la SpO2. Quando la sonda è applicata sulla lingua fornisce dati migliori, può essere però applicata anche sulle mucose esplorabili (labbra, vulvare, prepuzio, anale), sull’orecchio, in corrispondenza del tendine d’Achille e nello spazio interdigitale. Lo strumento è molto utile nei pazienti incoscienti o in anestesia generale in quanto le posizioni utilizzate (ad eccezione della lingua) possono dare risultati falsamente ridotti. La SpO2 nei pazienti critici deve essere mantenuta ≥ 95%. La percentuale inalata di ossigeno (FiO2) condiziona la quantità di ossigeno disciolto nel sangue che però non è rilevata con la pulsiossimetria, la SpO2 è perciò più utile nei pazienti che respirano aria ambiente, mentre per valutare l’efficacia dell’ossigenoterapia è necessario effettuare un’emogasanalisi arteriosa. I pazienti gravemente ipossiemici con paO2 (presssione parziale di ossigeno arterioso) di 60 mmHg hanno una SpO2 di circa 90-92%. Emogasnalisi. L’emogasanalisi (EGA) è utile nella gestione dei pazienti che hanno malattie respiratorie, shock, malattie metaboliche in grado di compromettere le funzioni vitali (ad es. chetoacidosi), nei pazienti traumatizzati, negli squilibri elettrolitici e per diagnosticare, specificare e quantificare le alterazioni acido-base. L’EGA può essere effettuata grazie a campioni di origine arteriosa o venosa. I primi sono necessari quando si deve misurare la pressione parziale di ossigeno (paO2), nei pazienti con deficit dell’ossigenazione (ad es. polmoniti, edema polmonare), o della CO2 nei pazienti con deficit della ventilazione (ad es. malattie dello spazio pleurico, lesioni neurologiche). I campioni venosi sono utili per diagnosticare e trattare le malattie metaboliche (ad es. insufficienza renale, chetoacidosi diabetica, squilibri elettrolitici). Gli emogasanalizzatori moderni non sono più dei semplici emogasnalizzatori, ma misurano anche gli elettroliti principali (Na+, K+, Cl–), l’ematocrito, la glicemia, la lattatemia e l’azoto non proteico. Grazie a tali caratteristiche l’EGA è utile anche per diagnosticare e trattare gli squilibri elettrolitici, come l’iperpotassiemia (ad es. da ostruzione uretrale) o l’iponatriemia (ad es. disidratzione). Biochimica. Gli esami biochimici da effettuare dipendono dalla patologia in atto e della gravità del paziente, in ogni caso i pazienti critici necessitano di almeno un minimo di esami di laboratorio definito come Emergency data base (EDB) i quali comprendono: ematocrito, proteine totali, glicemia, azotemia, EGA (con elettroliti). Nei pazienti con ipoproteinemia deve
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18 Focus Medicina d’urgenza essere misurata anche l’albuminemia. Gli apparecchi moderni per eseguire tali misurazioni sono in grado di effettuare i test senza la necessità di impegnare un operatore del pronto soccorso con modesti campioni di sangue (100 microlitri) e in pochi minuti. Test della coagulazione. I test della coagulazione più utilizzati in pronto soccorso sono il tempo di protrombina (PT), il tempo di protrombina attivato (aPTT), il tempo di emorragia buccale (BMBT) e il tempo di coagulazione attivato (ACT). Nei pazienti acuti quando si sospetta una coagulopatia deve essere sempre eseguito anche un esame microscopico dello striscio di sangue periferico, per effettuare una stima piastrinica e la morfologia delle cellule ematiche. Quando si utilizza un test (qualunque esso sia), per valutare la coagulazione, deve essere ripetuto per valutarne il trend. Nei pazienti con coagulopatia deve essere effettuato anche un esame emocrocitometrico completo. Ecografia. L’ecografia è un mezzo diagnostico di notevole aiuto in PS, si utilizza con le metodiche “FAST” (Focused abdominal and thoracic sonography trauma) dell’addome e del torace così che in pochi minuti evitando procedure invasive è possibile diagnosticare versamenti in cavità addominale, raccolte liquidi in organi, ascessi, pancreatiti, malattie delle vie biliari, patologie genito-urinarie, pneumotorace, sindrome post traumatica polmonare, ernie di visceri addominali in torace, versamento pleurico, versamento pericardico, valutare funzione cardiaca e differenziare le patologie di origine cardiaca o respiratoria. L’ecografia in medicina d’urgenza è di notevole ausilio quando si deve decidere se intervenire chirurgica-
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mente in caso di trauma ottuso addominale. L’ecografia FAST, possiede un’elevata sensibilità (85%), specificità (96%) ed accuratezza (95%) tanto da ridurre la necessità di effettuare TAC nei pazienti con trauma addominale. Lattatemia. L’acido lattico è un acido forte che si dissocia quantitativamente e che a pH fisiologico è quasi completamente ionizzato in lattato e idrogenioni (H+). L’aumento della concentrazione ematica di lattato è definita iperlattatemia, può segnalare la presenza di acidosi metabolica (pH inferiore a 7,35). Valori normali nei campioni venosi del cane e del gatto sono compresi tra 1-2,5 mmol/l, maggiore è la lattatemia, minore è la perfusione e ossigenazione tessutale. La causa più comune di iperlattatemia nei nostri pazienti è dovuta all’ipoperfusione e all’ipossia. Nei campionamenti venosi periferici (ad es. cefalica dell’avambraccio) i valori della lattatemia possono essere maggiori rispetto a quelli ottenuti prelevando il sangue dall’arteria femorale o dalla vena giugulare. Maggiori sono i valori rilevati e maggiore è la difficoltà nel riportarli alla normalità, più grave ed infausta sarà la prognosi. Valori elevati di lattatemia possono indicare una insufficiente perfusione/ossigenazione o necrosi della parete gastrica o intestinale. Il lattato prodotto dagli organi ischemici è poi riversato nel torrente circolatorio, per questo motivo gli incrementi della lattatemia sono stati correlati con la gravità delle lesioni a carico di tali organi. I campionamenti per la determinazione della lattatemia possono essere sia arteriosi che venosi. Pressione venosa centrale (CVP). La CVP è utilizzata per stimare il volume ematico presente in atrio destro, così da poter valutare il
precarico. È l’unico dispositivo utilizzato nella pratica clinica per valutare se la gittata cardiaca non è in grado di generare una pressione arteriosa adeguata a seguito di una ipovolemia. La CVP si effettua nei pazienti con squilibri della volemia quando ad esempio si sospetta una incapacità di gestire i fluidi somministrati o quando si sospetta un grave deficit della volemia per guidare la fluidoterapia evitando ipervolemie o ipovolemie. Un tipico caso è il paziente cardiopatico ed ipovolemico, in questi pazienti è necessario conoscere il più precocemente possibile se la quantità di fluidi somministrata può essere “gestita” dal cuore, oppure se abbiamo un elevato rischio di edema polmonare (aumenti della CVP sono suggestivi di elevato rischio di edema polmonare). Altri tipici casi in cui è consigliato il monitoraggio della CVP, perché può essere aumentata, sono l’insufficienza renale, le malattie polmonari, lo shock settico e le malattie dello spazio pleurico. Valori normali devono essere compresi tra 0 e 10 cmH2O. Più del singolo valore misurato è importante la tendenza delle misurazioni a seguito della fluidoterapia. Valori che tendono ad aumentare di 3-5 cm ed a persistere per più di 20-30 minuti devono essere considerati come incrementi poco o mal tollerati dal paziente. Valori iniziali o conseguenti alla fluidoterapia maggiori di 14 cmH2O indicano un alto rischio di edema polmonare. La CVP può essere aumentata da cause indipendenti dalla volemia quali pneumotorace, tamponamento cardiaco, rigurgito mitralico, tricuspidale, neoplasie toraciche ed elasticità vascolare. La CVP è normalmente misurata con un catetere inserito dalla vena giugulare fino alla vena cava intratoracica
in prossimità dell’atrio destro, ma può essere misurata anche nella vena cava addominale tramite un catetere inserito dalla vena safena laterale. In quest’ultimo caso, falsi incrementi possono essere dovuti a: masse addominali, notevoli distensioni della vescica, ipertensione addominale. Nei pazienti critici è bene mantenere la CVP tra 8 e 10 cm H2O. Capnometria/capnografia. La capnometria (EtCO2) è la misurazione della CO2 di fine espirazione, è l’unica metodica non invasiva per stimare la paCO2 e quindi la capacità di ventilare del paziente. In condizioni di perfusione polmonare normale ed in assenza di ostruzione delle vie aeree l’EtCO2 è molto prossima alla CO2 (inferiore di circa 5 mmHg). Può essere effettuata ponendo un campionatore di gas al termine del tubo orotracheale o tramite degli occhielli (piccoli tubi da porre alle estremità delle cavità nasali). Lo strumento è in grado di fornire l’onda capnografica (capnografia) e il valore numerico della EtCO2 (capnometria) così da poter valutare il modello e l’efficacia della ventilazione. Lo studio dell’onda capnografica è preferito al singolo valore numerico in quanto permette di effettuare la diagnosi della patologia in atto (ad es. fibrosi polmonare, ostruzione cronica vie aeree, problemi nel circuito, deficit volumetrici). La capnometria/capnografia è indicata in tutti i pazienti incoscienti ed intubati (soprattutto quando non è possibile eseguire un’emogasanalisi), durante la rianimazione cardiopolmonare per verificare il ritorno di una perfusione polmonare (se la perfusione è insufficiente la EtCO2 è inferiore a 15 mmHg) e quindi se è stato ripristinato un circolo efficace. ■
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La guida “Studi professionali: stress da lavoro correlato” sarà parte integrante del materiale didattico del corso per datori di lavoro in struttura veterinaria.
ATTIVAZIONE DEL CORSO I corsi saranno attivati solo in caso di raggiungimento di un quorum minimo di presenze che sarà stabilito dall’organizzazione. In caso di mancata attivazione si darà luogo al rimborso della quota versata. Non verranno accettate più di 50 domande di iscrizione. Agli iscritti verrà inviata una comunicazione solo in caso di mancata accettazione. RINUNCE Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 10 gg dalla data di inizio del corso. In caso contrario l’amministrazione non darà luogo a rimborso alcuno. PRIVACY Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi.
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Leishmania: follow-up a lungo termine dopo antimoniato di meglumina e allopurinolo Sopravvivenza prolungata, secondo uno studio. Notevole variabilità dei titoli anticorpali term follow-up of dogs diagnosed with leishmaniosis (clinical stage II) and treated with meglumine antimoniate and allopurinol” Marta Torres; Mar Bardagí; Xavier Roura; Giordana Zanna; Iván Ravera; Lluís Ferrer. Vet J. June 2011; 188 (3): 346-51. ■
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio ha descritto il follow-up a lungo termine (2-9 anni) di 23 cani con diagnosi di leishmaniosi (stadio clinico II) trattati con antimoniato di meglumina e allopurinolo. Il trattamento si dimostrava efficace e migliorava notevolmente le condizioni cliniche dei soggetti nei primi tre mesi di terapia. I titoli anticorpali anti-Leishmania diminuivano lentamente, ma la maggior parte dei cani rimaneva sieropositiva un anno dopo l'inizio del trattamento. La variabilità inter-individuale nell'evoluzione dei titoli era molto elevata. Si osservavano tre tipi di complicazioni durante il periodo di follow-up. Tre cani sviluppavano una recidiva caratterizzata da segni clinici, elevati titoli anti-Leishmania e parassitemia elevata. Otto soggetti presentavano lesioni immunomediate, quali uveite, artrite e vasculite cutanea; in tutti questi casi, i soggetti presentavano elevati titoli anticorpali anti-Leishmania alla diagnosi e durante il follow-up. Infine, tre cani sviluppavano uroliti di xantina molto probabilmente dovuti al trattamento con allopurinolo. In un soggetto, l’urolitiasi conduceva a idronefrosi e nefrectomia. Lo studio dimostra una sopravvivenza prolungata nei cani affetti da leishmaniosi trattati con la combinazione di antimoniato di meglumina e allopurinolo, concludono gli autori. Il clinico dovrebbe porre particolare attenzione alla comparsa di lesioni immunomediate, soprattutto nei cani con titoli anticorpali elevati, e di urolitiasi. “Long
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Uso degli antibiotici negli ambulatori per piccoli animali no studio ha raccolto i dati delle cartelle cliniche disponibili attraverso lo Small animal veterinary surveillance network (SAVSNET). In un periodo di tre mesi, si ottenevano i dati di 22.859 consultazioni veterinarie effettuate in 16 strutture per piccoli animali in Inghilterra e Galles, relative a: 69% cani, 24% gatti, 3% conigli e 4% specie varie. La proporzione di visite in cui si rilevava la prescrizione di antibiotici era del 35,1% per i cani, 48,5% per i gatti e 36,6% per i conigli. Nell'ambito di questa popolazione, il 76% degli antibiotici prescritti erano beta-lattami-
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ci, incluso il gruppo più comune dell'amoxicillina potenziata con acido clavulanico, che costituiva il 36% degli antibiotici prescritti. Altre classi includevano lincosamidi (9%), fluorochinoloni e chinoloni (6%) e nitroimidazoli (4%). Non si identificavano prescrizioni di vancomicina e teicoplanina (glicopeptidi) e imipenem e meropenem (beta-lattamici). Le modalità di prescrizione variavano tra le strutture. Per il cane e il gatto, la proporzione di visite associate a prescrizione di antibiotici variava rispettivamente dallo 0,26 allo 0,55% e dallo 0,41 allo 0,73%. (M.G.M.) “Antibacterial prescribing patterns in small animal veterinary practice identified via SAVSNET: the small animal veterinary surveillance network”. Radford AD, Noble PJ, Coyne KP, Gaskell RM, Jones PH, Bryan JG, Setzkorn C, Tierney A, Dawson S. Vet Rec. 2011 Sep 17; 169 (12): 310. ■
Adenocarcinoma dei sacchi anali nel gatto ’adenocarcinoma delle ghiandole apocrine dei sacchi anali è infrequente nel gatto. Uno studio descrive l'esito della terapia multimodale in due soggetti (chirurgia, radioterapia definitiva e chemioterapia sistemica) e della sola chirurgia in altri due gatti. Tutti i soggetti venivano sottoposti a escissione chirurgica del tumore primario, seguita in due casi da radioterapia e chemioterapia con carboplatino. Entrambi i soggetti sottoposti a terapia multimodale sviluppavano metastasi a distanza e uno anche una recidiva del tumore primario. Un soggetto sottoposto alla sola chirurgia con margini incompleti sviluppava una rapida recidiva della lesione. Il tempo di sopravvivenza complessivo era pari a 89, 161 e 169 giorni. Un soggetto sottoposto a escissione chirur-
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gica completa è tuttora vivo in assenza di recidive 425 giorni dopo l'intervento. Il ruolo della radioterapia nel controllo locale di questa malattia deve essere ancora definito ed è chiaramente necessaria una terapia sistemica più efficace prima di poter consigliare routinariamente un trattamento locale così aggressivo, concludono gli autori. (M.G.M.) “Treatment and outcome of four cats with apocrine gland carcinoma of the anal sac and review of the literature” Elliott JW, Blackwood L. J Feline Med Surg. 2011 Jul 22. [Epub ahead of print] ■
Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.
Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo
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EBM IN RIPRODUZIONE BOVINA, EQUINA E CANINA no studio ha valutato le lacune e le differenze degli articoli pubblicati in letteratura sulla riproduzione bovina, equina e canina. Si effettuava una ricerca nei database Medline e Veterinary Science. Gli articoli di riproduzione clinica bovina erano in numero 5 volte superiore (n = 25.910) a quelli di riproduzione canina (n = 5.015) ed equina (n = 5.090). Per la valutazione della letteratura, si utilizzava una lista di controllo. Si selezionava a caso un sottogruppo di 600 articoli pubblicati tra il 1999 e il 2008. Dopo aver applicato i criteri di esclusione, si valutavano e utilizzavano per ulteriori analisi in totale 268 studi (86 per i bovini, 99 per i cavalli e 83 per i cani). Nel campo della riproduzione canina ed equina, erano presenti meno studi clinici che includevano un gruppo di controllo, rispetto alla riproduzione bovina (bovini 66%, cavalli 41% e cani 41%). Per tutte tre le specie, si identificavano pochi studi (4%) con
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il più alto livello di evidenze, cioè controllati, randomizzati e in cieco, o metanalisi. Nel bovino, il 33% delle pubblicazioni erano giudicate adeguate per condurre a conclusioni corrette, mentre erano giudicate adeguate soltanto il 7 e l'11% di quelle rispettivamente del cane e del cavallo. I veterinari dovrebbero quindi, concludono gli autori, valutare sempre la qualità delle informazioni prima di implementarne i risultati nella loro attività pratica, al fine di provvedere le migliori cure possibili per gli animali. È necessario un miglioramento della qualità di studi clinici ben strutturati, condotti e descritti in riproduzione animale. (M.G.M.) “Evidence-based medicine in bovine, equine and canine reproduction: Quality of current literature” C. Simoneit, W. Heuwieser. Theriogenology: Volume 76, Issue 6, Pages 1042-1050 (1 October 2011)
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Sardegna Info Regioni
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West nile disease, controlli a tappeto in tutta l’isola A breve un piano straordinario per contrastare la diffusione del virus ontrolli a tappeto estesi ai cavalli e all’avifauna (uccelli migratori e stanziali) di tutta la Sardegna, intensificando la sorveglianza nelle zone umide ad alto rischio dove le zanzare-vettore possono riprodursi. Sono alcune delle misure che l’Unità di crisi sulla "Febbre del Nilo", riunitasi lo scorso 28 settembre a Cagliari all’assessorato regionale della Sanità, ha deciso di adottare per contrastare la diffusione della West Nile Disease. Misure contenute nel piano straordinario che la Regione sta predisponendo. Al vertice hanno preso parte, oltre ai tecnici del Servizio prevenzione dell’assessorato, il ministero della Salute, il Centro di referenza della West Nile, gli esperti dell’ex Istituto regionale di incremento ippico, varie autorità ed enti ambientali. Il Ministro della Salute ha assicurato collaborazione e sostegno all'Unità di crisi per il contrasto alla febbre del Nilo. In particolare, saranno effettuati controlli sierologici negli equidi di tutta la Sardegna e non più solo a quelli degli allevamenti colpiti e sarà intensificata la sorveglianza passiva sui sintomi della malattia. Allo stesso tempo, aumenterà anche la vigilanza entomologica (sugli insetti) e saranno rafforzate le attività di prevenzione e le misure informative, soprattutto per gli allevatori e, sul fronte della prevenzione per l’uomo, dando particolare attenzione alle fasce potenzialmente a rischio (anziani e bambini). Infine, nel caso in cui la malattia venga classificata come epidemia, il vaccino per gli equidi, diventerà obbligatorio. Da quel mo-
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mento, dietro richiesta degli allevatori, le Asl quantificheranno il numero di vaccini da girare poi alla Regione che informerà il ministero della Salute, responsabile della somministrazione. Sempre la Regione chiederà, infine, che tutti i cavalli che partecipano a fiere, manifestazioni ed eventi in genere in Sardegna o quelli da movimentare oltremare siano vaccinati.
SALE IL NUMERO DEI FOCOLAI I dati dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo (bollettino epidemiologico del 28 settembre u.s., ndr) confermano che i cavalli risultati affetti dalla malattia sono 21 su 29 sottoposti ai prelievi dai veterinari della Asl numero 5 di Oristano. Si allarga così il perimetro della diffusione del virus: passano da due a sette i focolai accertati nell'Oristanese, mentre il numero dei cavalli che a questo punto risultano positivi passa da 5 (primo scaglione dei test inviato a Teramo) a 26 (con i 21 accertati il 28 settembre). Il disagio maggiore denunciato dagli allevatori - si legge sul quotidiano La Nuova Sardegna - riguarda la mancanza di coordinamento tra i tempi necessari per le analisi e i tempi di incubazione del virus, uno scarto che nel dubbio sconsiglia di praticare il vaccino sui cavalli per evitare di acutizzare la malattia. Ora si scopre che il ritardo è dovuto a un doppio passaggio: i campioni di sangue vengono inviati allo Zooprofilattico di Sassari che a sua volta li trasmette a Teramo. Adesso si cerca di correggere il tiro inviando le provette con il sangue direttamente a Teramo. ■
ANALISI A SASSARI: L’IZS ATTENDE IL VIA LIBERA arà l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna a eseguire le analisi per accertare l’eventuale presenza del virus West Nile Disease nei cavalli, tagliando così i tempi d’attesa dei test sul sangue. La decisione (sulla quale non sembra tuttavia ci siano dubbi) dipende dal ministero della Salute, al quale la Regione e lo stesso istituto “G. Pegreffi” di Sassari hanno inviato la richiesta. Una soluzione immaginata per dare risposte più rapide e certe sull’eventuale infezione nei cavalli, senza dover seguire il protocollo ministeriale che prevede l’invio dei campioni di sangue da
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analizzare allo Zooprofilattico di Teramo, che è appunto centro referente nazionale per la Wnd. Nei giorni scorsi gli allevatori avevano lamentato una scansione dei tempi non favorevole tra la sospetta infezione e l’accertamento tecnico sanitario della stessa. «L’Istituto zooprofilattico della Sardegna si attiene ai protocolli sanitari e alle disposizioni emanate dal ministero della Salute attraverso il Piano di controllo della West Nile Disease», ribadisce il direttore sanitario dell’Izs, Paola Nicolussi. «Tuttavia abbiamo stabilito una strategia per accelerare i tempi e fronteggiare al meglio la crisi di questi giorni - conclude la Nicolussi -, e in accordo con la Regione abbiamo inviato la richiesta al ministero della Salute perché autorizzi l’esecuzione delle analisi nel nostro territorio». Manca il via libera, perché sul piano tecnico si può operare subito: «I laboratori dello Zooprofilattico della Sardegna sono già pronti per l’esecuzione della diagnosi di West Nile - dice Paola Nicolussi -, attendiamo la conferma per poter procedere». I veterinari della Asl assicurano intanto: nessun rischio sugli utenti con le carni macellate, sia per la Wnd e sia per la peste suina. (FONTE: La Nuova Sardegna)
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Lazio Info Regioni
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Botticelle, una commissione veterinaria stabilirà l’idoneità del cavallo Il testo della delibera nel provvedimento sui servizi pubblici non di linea pproda all’Assemblea Capitolina la delibera che disciplina l’uso dei calessi romani trainati da cavalli. La Capitale ha introdotto il regolamento delle botticelle nel provvedimento sui servizi pubblici non di linea (taxi) “Testo Unico del Regolamento Comunale per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea”. Sarà una commissione medico veterinaria a stabilire l’idoneità del cavallo, composta da tre medici veterinari, di cui uno designato dalla Asl, uno dall’Ordine dei veterinari e uno dall’Ufficio per la tutela e il benessere degli animali. La commissione stessa dovrà organizzare i corsi per i vetturini: formati i conducenti, i loro cavalli saranno sottoposti a tre visite annuali e iscritti all’anagrafe dei cavalli abilitati. I vigili urbani avranno poi un lettore di microchip per verificare la corrispondenza dell’animale alla licenza della botticella e agli orari dei turni previsti. La commissione provvederà alla redazione a tenuta dell’anagrafe dei cavalli abilitati per le licenze di vetture a trazione ippica. È prevista anche la «pensione di vecchiaia» per i cavalli: una volta non più idoneo, l’animale non potrà essere infatti ceduto per la macellazione. Il regolamento - che modifica quello entrato in vigore nel 1998 - stabilisce inoltre i percorsi idonei e gli orari di lavoro: vengono vietate le strade con estrema pendenza o ritenute pericolose da un atto dirigenziale e gli orari troppo caldi, soprattutto in estate. Ci saranno poi «punti di sosta momentanea» e parcheggi di lunga durata per la cura dei cavalli, che vanno tutelati e trattati «con rispetto e dignità». I vetturini avranno l’obbligo di indossare una divisa e obbligo di esporre in modo chiaro e visibile le tariffe orarie. E di esporre le tariffe orarie e di attenersi a percorsi protetti e prestabiliti ed evitare di circolare con temperature superiori ai 35°. «Ci sono sicuramente aspetti migliorativi, che evidenziano una maggiore attenzione e sensibilità rispetto a quelli che sono i diritti degli animali - nota Valentina Coppola, del settore Ambiente del Codici - ma il problema principale rimane la non osservanza del regolamento da parte di alcuni vetturini. Auspichiamo che in futuro ci possano essere maggiori controlli, il regolamento non è carta straccia». In caso di inosservanza delle regole è previsto il ritiro della licenza.
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CAVALLI IDONEI AL TRASPORTO Le razze di cavalli considerate idonee al lavoro di trazione di vetture per il trasporto pubblico sono le seguenti: T.P.R. (Tiro pesante rapido) o altre razze da tiro; Lipizzani; Maremmani; Trottatori, soggetti a valutazione morfologica e di categoria di peso. Il rilascio di nuove licenze è subordinato al possesso di uno o più cavalli appartenenti alle razze indicate. Per le licenze attualmente vigenti è autorizzato l’utilizzo dei cavalli già in esercizio anche se diversi dalle razze indicate sopra, purché ritenuti idonei da specifica certificazione veterinaria. Per ogni licenza è previsto l’utilizzo di due cavalli. Qualora uno dei due cavalli in lavoro sia temporaneamente e o definitivamente inidoneo è prevista la sostituzione di un cavallo.
Non è possibile utilizzare cavalli interi per il servizio. I cavalli interi attualmente impiegati potranno rimanere in servizio.
inizio e fine servizio, le pause e le zone di sosta.
LIBRETTO DI REGISTRAZIONE
Il regolamento disciplina anche le caratteriste e i sistemi di sicurezza previsti dal Codice della Strada e dal Regolamento sulla Tutela degli animali di cui devono essere dotate le carrozze tra cui per esempio i dispositivi catarifran-
SISTEMI DI SICUREZZA Il libretto di registrazione dei servizi dovrà essere sempre aggiornato dal titolare della licenza e dovrà riportare i numeri di microchip identificativi dei cavalli utilizzati, nonché l’orario di
genti sul pettorale indossato dal cavallo, sulle stanghe laterali della carrozza e sul frontalino della testiera. Al fine di tutelare maggiormente i cavalli durante il servizio, sul retro delle carrozze sarà predisposta la segnaletica rappresentativa del divieto di suonare e dell’obbligo di superare il veicolo a distanza. Le carrozze dovranno inoltre essere dotate di apposito rilevatore di temperatura esterna. ■
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EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
PER INFORMAZIONI:
Tel: 0372 403508 - Fax: 0372 403512
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Redditi e pensione Previdenza
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Entro il 31 ottobre la dichiarazione dei redditi L’ENPAV incoraggia la via telematica l 31 ottobre 2011 scade il termine per presentare la dichiarazione obbligatoria dei redditi prodotti nel 2010 (Modello 1/2011). La trasmissione dovrebbe “preferibilmente” avvenire in forma telematica - dichiara l’Enpav - “perché più celere, più sicura, più efficace e meno dispendiosa”. Al riguardo è attivo un collegamento nell’area iscritti del sito. Coloro che già lo scorso anno hanno trasmesso il Modello 1 on line non riceveranno la documentazione in formato cartaceo ma elettronico. Verranno infatti spedite delle e-mail con allegati, in formato pdf, i Modelli 2011 e le relative note illustrative. È comunque possibile spedire i Modelli 2011 con raccomandata semplice da inoltrare all’ENPAV c/o Banca Popolare di Sondrio Ufficio Tesorerie Enti, P.zza Garibaldi, 16 - 23100 Sondrio.
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COMPILAZIONE Nel Modello 1 devono essere dichiarati tutti i redditi percepiti dai Veterinari iscritti agli Albi nel corso del 2010 nell’esercizio di attività professionale o attinente a questa ultima. Non devono essere dichiarati: -il reddito da lavoro dipendente strettamente inteso (lavoro subordinato alle dipendenze e sotto la direzione di un datore di lavoro); -il reddito percepito in qualità di Specialista Ambulatoriale ai sensi dell’accordo collettivo nazionale del 23 marzo 2005.
ALIQUOTA PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO SOGGETTIVO ECCEDENTE Per effetto della riforma dell’articolo 5 del Regolamento di attuazione, per il Modello 1/2011 l’aliquota prevista per il calcolo del contributo soggettivo eccedente è del 10,5% fino ad un reddito di € 60.600,00 e del 3% oltre. Coloro che si sono iscritti nel 2010 con meno di 32 anni di età e non hanno pagato il primo anno di iscrizione, continuano a beneficiare dell’agevolazione nel calcolo del contributo soggettivo (si considera infatti versato il 100% del contributo soggettivo) mentre dovranno corrispondere per intero (entro il 28 febbraio
2012) il contributo integrativo del 2% incassato. Nessuna novità riguarda invece il calcolo del contributo integrativo. La scadenza del pagamento dei contributi eccedenti obbligatori, eventualmente dovuti rispetto ai contributi minimi del 2010, è invece il 28 febbraio 2012.
PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI ECCEDENTI DOVUTI Mediante bollettini M.Av. inviati dalla Cassa. In caso di smarrimento o mancato ricevimento dei bollettini è possibile ricevere un duplicato, anche per e-mail, chiamando il numero verde 800.24.84.64. I bollettini M.Av. andati smarriti o non ricevuti possono essere stampati dalla sezione “Consultazione M.Av./Rid”. L’ente ricorda che nel caso di invio telematico del Modello 1 i bollettini M.Av. vengono generati automaticamente in formato pdf al termine della procedura di trasmissione e archiviati nella sezione “Consultazione Mav/Rid” dell’area iscritti a disposizione per essere stampati. In questi casi non è più previsto l’invio dei bollettini M.Av. per il pagamento dei contributi eccedenti in formato cartaceo.
MODELLO FACOLTATIVO La scadenza del 31 ottobre riguarda anche il Modello facoltativo alla pensione modulare (Modello 2/2011). Con il Modello 2 si effettua la scelta del contributo modulare da versare per ottenere, alla maturazione dei requisiti, una pensione aggiuntiva rispetto a quella base. Il Modello 2 deve essere compilato ed inviato entro il 31 ottobre 2011 unicamente da coloro che intendono aderire al progetto di pensione modulare. Nel Modello 2 deve essere indicata l’aliquota per il calcolo del contributo modulare (dal 2 al 14% del reddito professionale dichiarato nel Modello 1). Il versamento del contributo modulare avverrà mediante bollettini M.Av. con scadenza 30 settembre dell’anno successivo rispetto a quello di comunicazione della scelta. ■
COVIP: I MINISTRI SANNO COSA SCRIVONO? Le ultime manovre finanziarie impongono alle Casse misure applicabili unicamente all’apparato pubblico, includendo, ancora una volta, gli Enti previdenziali dei professionisti tra gli Enti statali nonostante la loro natura giuridica privata”. È molto amareggiato l’On. Gianni Mancuso (PDL), Presidente dell’ENPAV, la Cassa di previdenza dei medici veterinari. Mancuso ha presentato due interrogazioni parlamentari indirizzate ai Ministri Maurizio Sacconi e Giulio Tremonti, chiedendo spiegazioni relativamente al passaggio del controllo sulle Casse alla COVIP, organismo preposto fino ad oggi al controllo dei fondi pensione e all’assoggettamento degli Enti di previdenza dei professionisti al Codice sugli appalti e, di conseguenza, alle norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari. “Mi chiedo se i Ministri competenti, nell’estendere i testi delle manovre, si rendono
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conto degli effetti prospettici di ciò che scrivono o se, nell’insieme della manovra, non riescono a percepirli. La COVIP non ha oggi le competenze adatte a operare un serio controllo sulle nostre gestioni, che hanno caratteristiche e composizioni completamente diverse dai fondi pensione. Inoltre risultano totalmente carenti gli strumenti di controllo sui patrimoni immobiliari, di cui le Casse sono dotate. Dover sottostare alle norme sulla tracciabilità dei flussi, poi, con tutti gli oneri operativi che ne derivano, sta provocando nelle nostre amministrazioni dei ritardi nei pagamenti in uscita, oltre a non sapere come gestire i contratti già in corso d’opera. Mi trovo in reale imbarazzo, come deputato della maggioranza, considerando che, oltretutto, eventuali misure imposte alle Casse, essendo esse private, non porteranno alcun vantaggio alle casse statali”.
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Cardiologia Dalle Associazioni
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Malattia degenerativa mitralica nel cane Le novità al Seminario SICARV di CECILIA QUINTAVALLA Segretario SICARV alattia degenerativa mitralica nel cane: cosa c’è di nuovo? Tante sono le novità, ma tanto deve ancora essere indagato ed approfondito riguardo la fisiopatologia, la diagnosi e la terapia della cardiopatia di più frequente riscontro nella clinica del cane. Questo è quanto emerge al termine del seminario internazionale SICARV, svoltosi a Cremona il 23-24 settembre u.s. e che ha visto l’intervento di due tra i massimi esperti della materia, il prof. Michele Borgarelli della Kansas State University ed il prof. Mark Oyama della Penn University. I due ricercatori hanno esposto le più recenti acquisizioni, anche frutto di esperienze e attività di ricerca personali, riguardo l’anatomia e la funzione della valvola mitrale, la fisiopatologia della malattia, la diagnostica ecocardiografica tradizionale e avanzata, la terapia e la valutazione delle complicanze, quali l’ipertensione polmonare. “L’apparato mitralico è una struttura complessa e finemente coordinata, così come la funzione della valvola è un processo multifattoriale che coinvolge non semplicemente il movimento passivo dei lembi valvolari ma anche le variazioni di diametro e lo spostamento dell’annulus, la tensione longitudinale e l’orientamento dei muscoli papillari, la funzione sistolica ventricolare, correnti di Eddy, ruolo attivo della valvola”- ha spiegato il Prof. Borgarelli “ed il fallimento di una o più di queste molteplici componenti può portare a insufficienza valvolare”. “Altrettanto complessa, multifattoriale e in gran parte sconosciuta è la fisiopatologia con ruolo centrale svolto da genetica e da sti-
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UNA GIORNATA IN UN AMBULATORIO AVIARE omenica 25 settembre si è svolto a Cagliari l’incontro regionale SIVAE. Ospiti dell’ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cagliari, i colleghi SIVAE e SCIVAC hanno avuto il piacere di ascoltare le relazioni del Dr. Alessandro Melillo, aventi per tema generale “Una giornata in un ambulatorio aviare”. Il dr. Melillo introdotto l’argomento con una breve rassegna delle specie che più di frequente capita di visitare in un ambulatorio, ha approfondito il tema delle principali malattie infettive dei volatili. Nel pomeriggio una esaustiva relazione sull’autodeplumazione ha permesso di toccare anche il tema più generale dei problemi comportamentali, ed infine una carrellata di casi clinici ha concluso la giornata. Le numerose domande del pubblico ed i commenti favorevoli dei colleghi, hanno sancito il successo della giornata. Cristina Stocchino - Tesoriere SIVAE
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moli fisici e neuroormonali sulle cellule interstiziali valvolari, sulla matrice extracellulare di valvola e miocardio e sui miociti” ribatte il prof. Oyama. Le tecniche ecocardiografiche per la diagnosi e la stadiazione della malattia sono state esplorate esponendone vantaggi e limiti, e sono stati esposti i risultati degli studi volti ad identificare i criteri prognostici più significativi: da questo punto di vista l’esame ecocardiografico sembra correlare meglio con la gravità della malattia rispetto alla sola valutazione cli-
nica. Di grande interesse si è rivelata la discussione, da parte del prof. Oyama, dei principali principi attivi impiegati nella terapia della malattia valvolare mitralica, sulla base della robustezza dell’evidenza e del rapporto beneficio/rischio dell’effetto terapeutico. Il prof. Borgarelli ha illustrato la più recente classificazione dell’ipertensione polmonare e concentrato l’attenzione sulla diagnosi e sulla terapia dell’ipertensione polmonare secondaria a malattia valvolare mitralica. Il seminario si è concluso con la
discussione interattiva di alcuni casi clinici. La qualità delle relazioni, l’alto livello specialistico e la capacità comunicativa dei relatori hanno conferito al seminario una valenza formativa elevata con alto gradimento espresso dai partecipanti. L’incontro è stato anche l’occasione per la consegna di una targa al dott. Claudio Bussadori e al dott. Gino D’Agnolo a riconoscimento dell’impegno profuso in questi anni per lo sviluppo e la crescita culturale della SICARV. ■
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Un Congresso dedicato alla medicina d’urgenza Il punto al Congresso SCIVAC di Montesilvano ei giorni 23-25 Settembre si è svolto a Montesilvano (Pescara) il primo Congresso nazionale dedicato interamente alla Medicina d’Urgenza or-
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ganizzato dalla Scivac. Al congresso ha partecipato anche il Prof. Steve Haskins, un relatore Americano con doppio diploma in medicina d’urgenza e anestesia. Le sue relazioni, molto apprezzate, concernevano alcune delle più frequenti emergenze nei piccoli ani-
mali. Il Prof. Steve Haskins, riconosciuto a livello internazionale come uno dei padri fondatori della medicina d’urgenza e come uno dei migliori relatori per comprensibilità e disponibilità verso tutta la comunità scientifica, non ha tradito le aspettative dimostrando pa-
dronanza della disciplina ed illustrando molto chiaramente come gestire anche i casi più complessi. Durante il Congresso, i relatori italiani: Fabio Viganò, Paolo Gaglio e Marco Bertoli, hanno presentato, con l’ausilio di casi clinici videofilmati, come affrontare e trattare alcune patologie tipiche dei pazienti critici, quando non si ha tempo e deve essere presa una decisione molto rapidamente, decisione che condizionerà l’esito del processo morboso. È stata una vera occasione di aggiornamento e confronto con colleghi provenienti da tutta Italia, creando quella rara opportunità di incontro e discussione dei propri problemi anche al di fuori dei lavori congressuali in una accogliente località di mare. Grazie alla sponsorizzazione di Bayer e Royal Canin, SCIVAC ha potuto festeggiare Venerdì sera i primi 5000 iscritti a VETPEDIA nei 4 mesi dall’inaugurazione avvenuta al Congresso di Rimini. Un brindisi a bordo piscina, alla luce del tramonto con il Gran Sasso alle spalle che ha fatto da padrone di casa. Un brindisi anche all’Abruzzo che pian piano si sta ricostruendo lasciandosi alle spalle le macerie del terremoto. Un augurio che SCIVAC ha voluto sottolineare portando la formazione scientifica in questa terra e valorizzando un territorio che lo merita. ■
OFTALMOLOGIA NEL CAVALLO abato 24 Settembre 2011, a Cremona, si è svolto un importante incontro sull’oftalmologia nel cavallo. Il seminario è stato di altissimo livello scientifico grazie al contributo del dott. Andrew Matthews e del dott. Riccardo Stoppini. Il dott. Matthews, nominato “Equine Vet of the year” nel 2008, autorità riconosciuta a livello internazionale, presidente dell’International Equine Ophtalmology Consortium (IEOC) e autore di numerosi articoli, ha tenuto lezioni magistrali riguardo le patologie corneali ulcerative e non ulcerative, la cataratta e le neoplasie oculari. Il Dott Stoppini, veterinario libero professionista, relatore a congressi SOVI e SIVE, ha parlato della gestione chirurgica delle ulcere corneali, della chirurgia della cataratta e del trattamento delle uveiti e uveiti ricorrenti nel cavallo. Tutte le relazioni sono state accolte dall’auditorium con entusiasmo e partecipazione rendendo la giornata intensa ed estremamente interessante dal punto di vista scientifico. Vorrei pertanto ringraziare il Consiglio Direttivo della SIVE per l’ottima scelta dell’argomento e dei relatori. Un ringraziamento anche ai soci SOVI che con la loro partecipazione e i loro interventi hanno contribuito a rendere il seminario di altissimo livello scientifico. Rodolfo Gialletti
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Lettere al Direttore
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A proposito di equidi C’è molta confusione, in parte voluta, sulla considerazione degli equidi DPA e non DPA e dei relativi obblighi normativi. Ad alimentarla sono anche affermazioni come quelle del presidente di AISA, le Aziende del mercato della salute animale, Giulio Predieri, su “Professione Veterinaria” n. 32/2011, secondo il quale è lecito abbattere un equide non DPA “in modo eutanasico”, anzi è “una scelta consapevole”, piuttosto che mandarlo al macello. Delle due l’una: se è DPA va al macello, se non è DPA non può essere, appunto, mandato al macello ma nemmeno ucciso “in modo eutanasico”. Predieri infatti non ricorda o vuole far dimenticare che, dall’agosto 2004 grazie all’articolo 544-bis del Codice penale, chi uccide un animale “senza necessità” è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. Nel caso descritto, auspicato, da Predieri quindi, proprietario o detentore e il medico veterinario sarebbero puniti per questo reato e, in più, il medico veterinario dovrebbe essere censurato per violazione del Codice Deontologico della professione. È vero che nessuna norma riconosce direttamente ed esplicitamente i cavalli come “animali d’affezione” (anche se vi è una proposta di legge in tal senso contro la quale, devo dedurre, le Industrie della Salute Animale si schiererebbero) ma il loro riconoscimento come non DPA è di fatto un primo fondamentale passo, quello di non potergli sottrarre la vita a piacimento umano. Il sospetto, lo vogliamo esplicitare, è che attraverso la messa in discussione di questo principio e dettato normativo, non morale, si voglia dare il via libera - più di quanto già avvenga - ad una deregulation dell’uso dei farmaci sommata al profitto per l’impiego nelle corse e nella riproduzione senza l’onere del mantenimento a vita di questi animali. Ma forse la loro dovuta lunga vita non vuol dire automaticamente anche più uso di farmaci. Gianluca Felicetti Presidente LAV
La risposta di Enpa Pubblichiamo con piacere la risposta della presidente Carla Rocchi alla nostra lettera sulla “Giornata degli animali” (vedi copertina di questo numero). Ci auguriamo che, avendo concordato sulla carenza di assistenza agli animali senza proprietà, si trovi una sinergia con le amministrazioni territoriali e una migliore reciprocità nell’individuazione dei correttivi. Specialmente quando il nuovo Codice della strada entrerà definitivamente in vigore insieme al suo completamento normativo. Non potrà essere chiesto ai veterinari privati di pagare di tasca propria obblighi di legge senza copertura finanziaria. Né si potrà aspettare il Servizio Pubblico. Le strutture private invece ci sono già. Gentile Presidente, nel rispondere alla Sua cortese lettera (v. testo in copertina, ndr) concordo con Lei che "a scarseggiare sono...le risorse per il soccorso degli animali senza proprietario, per i quali Asl e Comuni troppo spesso si palleggiano la responsabilità". È proprio per sopperire sia pur in minima parte a tali carenze, particolarmente diffuse in ampie aree del nostro territorio nazionale e
destinate ad aggravarsi a causa del difficile momento della nostra economia, che Enpa intende dotarsi, all'interno di alcune sue strutture, di quei presidi veterinari che non si renderebbero necessari qualora le funzioni previste dalla legge vigente venissero svolte dai soggetti a tal fine individuati. Non è nei nostri programmi né corrisponde alla nostra mission operare in maniera diversa. Non di spreco quindi si tratta, gentile Presidente, ma di necessità imposta da carenze altrui, che ci auguriamo l'Anmvi, forte della propria autorevolezza e della capillare diffusione sul territorio, certo si adopererà per correggere. Anche noi auspichiamo regole certe, ma soprattutto e finalmente il pieno coinvolgimento della veterinaria pubblica nel-
l'applicazione della legge, il che solleverebbe Enpa da incombenze tanto gravose quanto, certo, non ricercate. Solo per conoscenza Le comunico che, a collaborare a vario titolo con Enpa nella cura degli animali assistiti dall'Associazione, e comunque sempre all'interno del circuito associativo e con modalità certificata, sono attualmente 370 medici veterinari. Un contributo non piccolissimo all'esercizio concreto della professione, collaborazione che viene esercitata con reciproca soddisfazione. Confermo la volontà collaborativa dell'Enpa, del resto già felicemente sperimentata con Anmvi, e La prego di gradire i migliori saluti Carla Rocchi Presidente Nazionale Enpa
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"Abbiamo uno dei programmi Ecm migliori del mondo”. Ferruccio Fazio, Ministro della Salute
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30 Calendario attività Dal 16 ottobre al 13 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
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INCONTRO SIFIRVET / SINVET
LE ERNIE DISCALI E LA FISIOTERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA
IL CORRETTO APPROCCIO DIAGNOSTICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA: QUANDO E PERCHÉ USIAMO L’ESAME ENDOSCOPICO? - Matera- Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Rich. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Deleg. Reg. SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ARGOMENTI DI BASE IN OFTALMOLOGIA - Trento - Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE ARITMIE CARDIACHE NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Richiesto Accreditamento per 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it “MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIA” - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it 71° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - QUANDO IL SISTEMA IMMUNITARIO DIVENTA IL NEMICO - Centro Affari e Convegni, Arezzo - VIA LAZZARO SPALLANZANI 23 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA FISIOTERAPIA DAL PUNTO DI VISTA DEL TECNICO VETERINARIO - Centro Affari E Convegni, Arezzo - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Tel. 0372 403541 - Email: segreteriaatav@evsrl.it AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: “STRATEGIE PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DELL’ALLEVAMENTO DEL BOVINO DA LATTE” - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3 Crediti Per info: Paola Orioli - Segr. Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it BLUE TONGUE NEL BOVINO: STRATEGIE DI PREVENZIONE A CONFRONTO - CremonaFiere - Sala Zelioli Lanzini - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it TRASPORTO DEGLI ANIMALI DA LABORATORIO E DEI LORO PRODOTTI - Università di Bologna, Plesso Vespignani - Imola - via Garibaldi 24 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA LAZIO - Roma Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN SUINICOLTURA-ITALPIG SALONE DELLA SUINICOLTURA ITALIANA - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Marketing e pubblicità - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA RADIOLOGICA - Crowne Plaza, Padova - Via PO 197 - ECM: 13 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - Genova - Astor Hotel - Via Delle Palme 16 - Nervi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MIGLIORARE LA COMPLIANCE CON I PROPRI CLIENTI: PRINCIPI TEORICO-PRATICI DI PSICOLOGIA RELAZIONALE - Hotel Tulip (ex Campanile) - C.so Allamano 153 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: inforegione@anmvi.it INTERNATIONAL COURSE - DIAGNOSIS AND TREATMENT OF CANINE ARRHYTHMIAS - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it L’ESAME CITOLOGICO DELLE NEOFORMAZIONI MAMMARIE: FARLO O NON FARLO, QUESTO È IL DILEMMA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE: PATOGENESI, DIAGNOSI E TERAPIA DELLA PRINCIPALI AFFEZIONI OCULARI DEL GATTO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 3° IT. DERMATOLOGIA: IV PARTE - PROBLEMI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. accred. per 18 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Atahotel Expo Fiera, Pero (MI) - Via Keplero 12 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INTERNATIONAL COURSE - LARYNGEAL SURGERY - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONCORDANZE E DISCORDANZE CLINICOPATOLOGICHE IN DERMATOLOGIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it EMERGENZE ADDOMINALI: COME UTILIZZARE AL MEGLIO LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE SEMINARIO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SIVAE
CORSO ANMVI CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC GIORNATA DI APPROFONDIMENTO ATAV IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI ED ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA ASL CREMONA WORKSHOP SIVAL-AISAL CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI ED ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA CORSO SCIVAC
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA
30 OTT
INCONTRO ANMVI / SOVEP IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TORINO
3 - 5 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato. INCONTRO SICIV / SIRVAC
6 NOV
INCONTRO SIMEF / SOVI
6 NOV 11 - 12 NOV 12 - 13 NOV 13 - 14 NOV 13 NOV 13 NOV 13 NOV 13 NOV 13 NOV 13 NOV
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili INCONTRO SIDEV
INCONTRO SVIDI
INCONTRO SIGAV / SIMEF
MALATTIE PANCREATICHE DEL GATTO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
PATOLOGIE NEUROLOGICHE COMUNI NELLA PRATICA CLINICA: IL PAZIENTE PARAPARETICO E QUELLO EPILETTICO - Park Hotel Villa Fiorita - Monastier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: Rich. Accred. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC e Corsi Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA DEL RENE E URETERE SFIDA POSSIBILE? - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it PATOLOGIE NEUROLOGICHE COMUNI NELLA PRATICA CLINICA: IL PAZIENTE PARETICO E QUELLO EPILETTICO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 3 ottobre 2011
SOLUZIONI
il 30% delle dermatosi allergiche il 10% delle dermatosi allergiche
glucosio leucociti sangue/emoglobina/mioglobina proteine ketoni
QUIZ 1
il 5% di tutte le dermatosi
a b c d e
Risposta corretta: a) Incontro della soc.spec. SIANA: “Alimentazione nel paziente con ipersensibilità alimentare” - Cremona, gennaio 2008
l’1% di tutte le dermatosi
QUIZ 2
a b c d
2) Quale dei seguenti parametri ottenuti mediante striscia reattiva, è da non considerare nell’esame urine del gatto?
Risposta corretta: b) Incontro della soc.spec. SIMEF: “ Utilizzo ed interpretazione appropriata ed inappropriata degli esami di laboratorio nella medicina felina” - Cremona, Marzo 2008
1) Quale di queste risposte è corretta? L’ipersensibilità alimentare, nel cane, rappresenta circa:
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