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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 34 dal 15 al 21 ottobre 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

TROPPA CONFUSIONE SULL’INFERMIERE

OIE: LA FORMAZIONE DEL GIORNO DOPO

LA VETERINARIA NELL’ATTO DI INDIRIZZO 2013

SCIVAC MARCHE DIAIM IN EMERGENZA

ANMVI FRIULI IN AUDIZIONE REGIONALE

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IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

BREVI FIRME L’ANMVI ringrazia gli Onorevoli Gianni Mancuso e Rodolfo Viola per avere firmato la petizione contro lo sfruttamento fiscale degli animali da compagnia.

ITALO È disponibile sul sito di NTV viaggiatori un video ‘tutorial’ realizzato dal Vice Presidente ANMVI, Raimondo Colangeli, per i proprietari che dovranno far indossare la museruola ai cani di grossa taglia sui convogli. Il filmato è stato realizzato, in collaborazione con SISCA, in occasione delle nuove regole di viaggio con gli animali.

STRUTTUREVETERINARIE.IT Il data base georeferenziato è partner di Italo. I proprietari lo possono consultare direttamente dal portale di NTV per rintracciare la struttura più vicina ai luoghi di destinazione.

IL PESO DELLE COSE Il premio annuale “Il peso delle cose” istituito dalla Fnovi è stato assegnato ai colleghi Giorgio Mellis e Sandro Lorrai che “con il loro comportamento hanno reso benefici e sono stati di esempio alla professione e alla società”.

SPRECHI Un terzo del cibo per il consumo umano che viene prodotto nel mondo va sprecato in 1,3 miliardi di tonnellate all'anno. È il dato che emerge da uno studio condotto dalla Fao e contenuto nel “Libro Nero dello spreco 2011” di Last Minute Market, diffuso per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione.

AVIARIA In Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte le esposizioni di volatili sono vietate fino ad esito favorevole dei controlli.

Salute risparmio

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Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

ANMVI-AISA

Il farmaco al medico veterinario Firmata una dichiarazione d’intenti con due precise richieste al Ministero della Salute A PAGINA 3

Se protestano i medici, figuriamoci se non abbiamo motivo noi di farlo. Della lettera aperta che il Presidente della Fnomceo ha rivolto ai medici italiani colpisce un passaggio di bruciante realismo: “sono svanite platee di redditi, stante la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Quella che si è abbattuta sul welfare sanitario è “una tempesta quasi perfetta”, per citare ancora il Presidente dei medici. Ma da veterinari colpisce ancora di più che la potente professione medica decida per la protesta di piazza, considerandosi “marginalizzata nelle catene decisionali delle organizzazioni sanitarie”, che si consideri “sconfitta” nei suoi valori etici e civili sanciti dalla Deontologia. Potremmo dire le stesse cose, anzi siamo abituati da sempre ad essere la professione meno consultata e meno sostenuta dalle istituzioni. Per la loro protesta, i medici hanno preparato uno striscione con tre parole - “indipendenza, autonomia e responsabilità” che sembrano prese pari pari dal Manifesto che il Consiglio Nazionale ANMVI ha adottato il 29 settembre votando all’unanimità l’avvio della petizione “contro lo sfruttamento fiscale degli animali da compagnia”. I medici curano le persone, i veterina-

ri curano le persone attraverso gli animali: one health. Contrastare la deriva del ruolo è il vero punto della nostra petizione, perché non ci meraviglia ma ci indigna che i nostri Governi e i nostri Ministri della Salute - con pochissime eccezioni - non abbiano mai compreso che gli animali non sono un vezzo da salotto o una presenza marginale nella società e nella nostra economia, sono una mina sanitaria potenzialmente più esplosiva degli attuali pericoli economici. Aviaria, Bse, rabbia silvestre… non hanno insegnato nulla alla nostra classe di governo. Siamo una professione pittoresca per le conferenze stampa col cagnolino in braccio. Siamo una professione considerata non necessaria se ci equiparano fiscalmente ai cd musicali, siamo una professione avvilita e mortificabile ad oltranza se non abbiamo la dignità fiscale di un assorbente igienico, di una messa in piega. E allora firmiamo ad oltranza. La petizione va avanti. E non è detto che non diventi permanente. Non stiamo parlando di cifre decisive per la stabilità di bilancio, stiamo combattendo per un ruolo. La nostra petizione va avanti. Ostinata e contraria finché servirà. Carlo Scotti Direttore Editoriale

SCHIZOFRENIA ITALIANA SIAMO VERAMENTE UNO STRANO PAESE. IN QUESTI GIORNI LA CAMERA HA APPROVATO IL DECRETO CHE MODIFICA LE NORME PER LA GESTIONE DEI CONDOMINI DECIDENDO CHE I REGOLAMENTI non potranno più vietare cani e gatti negli appartamenti. Norma che accogliamo con piacere anche se è giusto evidenziare una contraddizione. Nella prima stesura del decreto il testo parlava di “animali da compagnia” poi corretto in “animali domestici” escludendo senza particolari motivazioni tutti gli animali esotici, forse dimenticando che è più rischioso, dannoso e magari molesto un cane libero in cortile rispetto ad un criceto tenuto regolarmente chiuso in casa. Siamo il paese più “animalista” del mondo ma continuiamo ad esprimere situazioni ingiustificate: interveniamo all’estero sulle condizioni dei randagi importando animali da altri paesi ed abbiamo in casa situazioni inaccettabili e pericolose per la salute pubblica; facciamo campagne di adozione internazionali dimenticando le migliaia di animali che languono nelle gabbie dei canili; approviamo leggi che bloccheranno la sperimentazione animale ma abbiamo canili senza alcun rispetto della salute ed il benessere degli animali; abbiamo un’anagrafe nazionale canina ma nessuno si preoccupa di fare controlli se i cani hanno il microchip, abbiamo rifiutato ogni criminalizzazione di razze canine, evitando liste di proscrizione, ma senza prevedere norme che prevengano i reali rischi che possono derivare; proibiamo il divieto di detenzione di “animali domestici” nei condomini ma puniamo le famiglie che li ospitano con l’IVA al 21% sulle prestazioni veterinarie e sul petfood e prevedendo nel redditometro le spese per la cura degli animali da compagnia. Per l’aspetto fiscale l’ANMVI ha lanciato una raccolta di firme, servirà forse a poco, ma è giusto almeno provarci.

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Farmaco Veterinario Anmvi Informa

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ANMVI e AISA firmano una dichiarazione di intenti Diritto di prescrizione, adeguatezza della terapia, contenimento dei costi e reperibilità del farmaco er influire positivamente sulla riforma che ordinerà la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione dei farmaci veterinari, AISA e ANMVI, con il fine ultimo di ampliare e valorizzare sia il ruolo del veterinario sia quello dell’industria farmaceutica veterinaria, intendono agire in piena convergenza di vedute e d’intenti. Per questo hanno firmato una dichiarazione congiunta da presentare al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, nella quale concordano su diversi punti. Il documento è firmato dal Presidente ANMVI, Marco Melosi, e dal Presidente AISA, Paolo Giulio Predieri. La professione veterinaria è ricca di ricadute positive sull’economia e sulle condizioni sociali di un paese che vive di produzioni zootecniche ma che ospita anche nel 40% delle famiglie italiane decine di milioni di animali da compagnia. Tuttavia, per esprimersi al meglio, ha bisogno di strumenti terapeutici e profilattici e di normative che si adeguino rapidamente alle mutevoli esigenze dettate da standard sempre più elevati in termini di sicurezza alimentare, disponibilità di cibo e sua

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qualità, oltre che da crescenti esigenze di garanzie nel campo della salute e del benessere degli animali, sia da compagnia che da reddito. Tali esigenze possono essere meglio soddisfatte attraverso una piena condivisione d’intenti tra veterinari liberi professionisti, industrie farmaceutiche e Autorità Sanitarie. Per una concreta prospettiva di sviluppo del settore, le sigle firmatarie ritengono sia corretto, nella prescrizione del farmaco veterinario, rispettare il principio della “cascata”, normativa europea recepita anche dal nostro Paese. Ne sollecitano una corretta applicazione da parte dei veterinari libero professionisti nel rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute che ne definiscono le legittime deroghe. ANMVI ed AISA, tuttavia, ritengono che il principio della cascata riceverebbe un maggiore gradimento da parte dei medici veterinari liberi professionisti ed avrebbe maggiori possibilità di successo qualora le Autorità sanitarie adottassero alcuni provvedimenti agevolanti (v. box Due richieste, molti vantaggi). Si tratta di due precise richieste che AISA ed ANMVI motivano con esigenze sentite ed oggettive, non prive di importanti risvolti sociali. ■

Un emendamento per consegnare le confezioni non avviate

a Commissione Affari Sociali ha approvato - riformulato - un emendamento che modifica il Dlvo 193/2006, per consentire al medico veterinario la dispensazione dei medicinali veterinari della propria scorta e per il proseguimento della terapia. L’emendamento consente - esclusivamente nel caso di animali da compagnia - la consegna di confezioni non ancora avviate (nel caso di animali da reddito resta cedibile solo la confezione di inizio terapia). Superato lo scoglio di ammissibilità fra centinaia di proposte di modifica al DL Balduzzi (Disposizioni in materia di medicinali omeopatici, anche veterinari e di sostanze ad azione ormonica), l’emendamento sulla dispensazione del farmaco veterinario è stato approvato alla presenza del Ministro della Salute Renato Balduzzi, che ha espresso parere conforme a quello dei relatori On. Livia Turco e On. Lucio Barani, dai quali è arrivata una in-

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tegrazione rispetto alla formulazione originariamente presentata dall’On. Gianni Mancuso: Il medico veterinario, in deroga a quanto stabilito dal successivo comma 4 e dall'articolo 82, registra lo scarico delle confezioni da lui non utilizzate.».. Questo il testo approvato: All’articolo 84, del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, e successive modificazioni, il comma 3, è sostituito dal seguente: «Il medico veterinario, nell’ambito della propria attività e qualora l’intervento professionale lo richieda, può consegnare all'allevatore o al proprietario degli animali le confezioni di medicinali veterinari della propria scorta - e nel caso di animali destinati alla produzione di alimenti, solo quelle da lui già utilizzate, allo scopo di iniziare la terapia - in attesa che detto soggetto si procuri, dietro presentazione della ricetta redatta dal medico veterinario secondo le tipologie previste, le altre confezioni prescritte per il proseguimento della terapia medesima; fermi restando gli obblighi di registrazione di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 16 marzo 2006, n. 158 e successive modificazioni. Il medico veterinario, in deroga a quanto stabilito dal successivo comma 4 e dall'articolo 82, registra lo scarico delle confezioni da lui non utilizzate.» 13. 1. (Nuova formulazione) Mancuso, Viola, Di Virgilio, Pedoto. L’emendamento non è in vigore, dovrà infatti essere approvato dall’Aula di Montecitorio e dal Senato. ■

DUE RICHIESTE, MOLTI VANTAGGI e richieste presentate dalle due Associazioni di categoria al Ministro sono: 1. una semplificazione normativa che per i farmaci veterinari elimini o riduca gli iter autorizzativi inutili o farraginosi e che incidono in modo rilevante sui costi dei medicinali al consumatore; 2. l’introduzione di un emendamento all’art.84 del DL 193/06 che autorizzi il Medico Veterinario libero professionista a dispensare in maniera completa il farmaco veterinario ai propri clienti. Se queste due richieste venissero accolte dal Ministero si avrebbero notevoli vantaggi per tutto il settore veterinario fra i quali in particolare: la difesa del diritto di prescrizione del Medico Veterinario, la garanzia della certezza della terapia adeguata, l’assicurazione della reperibilità del farmaco veterinario e la riduzione del suo costo al pubblico, incremento della ricerca e dello sviluppo di farmaci veterinari capaci di soddisfare tutte le diverse esigenze professionali. I vantaggi sarebbero molteplici e avrebbero anche ricadute sociali importanti: • Riduzione dei costi distributivi dei farmaci e dei costi per il pubblico. • Reperimento immediato dei farmaci

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veterinari con minori costi e disagi per i proprietari. • Possibilità di iniziare immediatamente la terapia. • Aumentare le probabilità di successo terapeutico. • Migliorare il benessere animale. • Evitare la sostituzione del farmaco veterinario dopo la sua corretta prescrizione con farmaci per uso umano. • Eliminare i costi sociali dovuti alla sostituzione del farmaco veterinario con il farmaco umano in farmacia. • Consentire una migliore tracciabilità dei farmaci somministrati agli animali. • Dare maggiori risorse economiche al veterinario libero professionista e all’industria farmaceutica veterinaria attraverso l’allargamento del mercato di loro competenza. • Aumentare la ricerca e lo sviluppo di farmaci veterinari capaci di soddisfare le esigenze professionali del medico veterinario. Secondo ANMVI ed AISA, queste esigenze possono essere meglio soddisfatte attraverso una piena condivisione d’intenti tra veterinari liberi professionisti, industrie farmaceutiche e Autorità Sanitarie.

Più controlli sul settore-farmaco l Farmaco Veterinario è uno dei capitoli prioritari nell'Atto di indirizzo del Ministero della Salute per il 2013 (v. pag. 8 di questo numero). Nel settore del farmaco veterinario "dovrà realizzarsi un maggiore controllo nelle diverse fasi della circolazione del medicinale veterinario al fine di assicurare un efficace sistema di farmacosorveglianza", nonché "concorrere al processo di revisione della normativa comunitaria in materia di medicinali veterinari". Inoltre, il Ministero intende proseguire il controllo delle attività di produzione dei medicinali veterinari con l'obiettivo di rispettare il programma an-

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nuale delle ispezioni. A tale attività si affiancherà la verifica, tramite ispezioni mirate e di routine, dei sistemi di farmacovigilanza dei titolari di AIC (Autorizzazione Immissione in Commercio). Il documento annuncia alcuni interventi e novità. In particolare, il Ministero si prefigge la predisposizione di Linee di indirizzo sull'utilizzo di dispositivi medici in medicina veterinaria e l'individuazione dei presidi maggiormente usati, al fine di una migliore informazione agli operatori del settore. Annunciate anche delle Linee guida su prodotti cosmetici utilizzati sugli animali. ■


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Troppa confusione sull’infermiere veterinario Disorientamento nella domanda e un proliferare di offerte senza regole erve un quadro di riferimento una disciplina nazionale che contenga linee guida per la formazione del «tecnico veterinario». Le chiede l’On. Gianni Mancuso in una interrogazione parlamentare presentata al Ministro della Salute insieme agli On. Rodolfo Viola, Francesco Giro, Carlo Ciccioli, Lucio Barani, Francesco De Luca e Rocco Girlanda. Attualmente, nel nostro Paese, si evidenziano una “confusione rispetto al percorso formativo” e “la legittima aspettativa di chi ha deciso di intraprenderlo di vedersi riconosciuta una valenza significativa del certificato finale conseguito”. La situazione in essere - si legge nell’atto parlamentare - “crea evidenti effetti distorsivi in relazione a diversi aspetti. In particolare crea un diffuso disorientamento rispetto alla platea dei cittadini interessati a seguire tale percorso formativo necessario ottenere i requisiti utili per esercitare la «professione di tecnico veterinario», che al di là di un suo riconoscimento effettivo rappresenta oramai una realtà lavorativa consolidata e necessaria; contemporaneamente si palesa il rischio, stante tale confusione, che la platea degli interessati si ritrovi destinataria di offerte al limite della legalità”. L’On. Mancuso ricorda inoltre che la figura di «tecnico veterinario», “trova una propria legittima forma di riconoscimento a livello europeo, in particolare alla luce direttiva 95/43/CE della Commissione del 20 luglio 1995; al contrario, invece, in Italia si assiste ad un fiorire di iniziative formative nate per rispondere a reali esigenze occupazionali, promosse da soggetti collegati al mondo del lavoro dedicati alla cura degli animali, alle quali spesso si affiancano anche iniziative sviluppate per meri fini commerciali”. L’atto parlamentare cita “talune iniziative di formazione promosse dalle regioni e finanziate con risorse a valere sui

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ANCORA UNO STOP ALLA LOTTA ALL’ABUSO DI PROFESSIONE uova empasse in Parlamento. L’articolo 348 del Codice Penale (Esercizio abusivo di una professione sanitaria) è considerato da tutte le professioni intellettuali ormai desueto e inefficace a contrastare un reato che si dimostra particolarmente diffuso e odioso quando commesso ai danni di pazienti. Le pene di per sé non sono sufficientemente dissuasive e il reato viene frequentemente reiterato. Gli On. Livia Turco e Lucio Barani, relatori in Commissione Affari Sociali del DL Balduzzi hanno proposto di aggiungere un articolo aggiuntivo, un 348 bis, che faccia proprio da deterrente per la reiterazione del reato. Si prevede che nei confronti del condannato sia obbligatoria “la confisca delle cose e degli strumenti che servirono o che furono destinati a commettere il reato”. Purtroppo, la XII Commissione non ha giudicato “ammissibile” questa proposta, nel contesto del DL Balduzzi. Un’occasione mancata alla Camera e non appieno sfruttata nemmeno in Senato, dove la Commissione Giustizia sta elaborando un disegno di legge che inasprisce le pene previste dall’articolo 348 del Codice Penale, (reclusione da sei mesi a tre anni e multa da euro 1.000 a euro 10.000) ma meno severamente di quanto originariamente indicato dal proponente Sen. Cardiello; la deterrenza verrebbe conseguita attraverso la pubblica reprimenda (la pubblicazione della sentenza di condanna nelle forme di legge) e con la confisca dei beni utilizzati per delinquere, eccetto gli immobili che siano stati adibiti all’esercizio abusivo. Il testo era approdato all’emiciclo, ma - nel giugno scorso - l’Assemblea di Palazzo Madama l’ha rinviato in Commissione Giustizia ritenendo “opportuna una più approfondita riflessione sul sistema sanzionatorio”.

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FERMATE QUELLA PUBBLICITÀ olti ricorderanno l’intervento della FNOVI sui “prodotti di formazione” proposti dal Centro Europeo di Formazione (Divisione di De Agostini Editore) con la dicitura “Professionista Animal Care”, per “realizzare un sogno” e trasformare “ogni appassionato al mondo animale in un assistente veterinario”. Un anno fa, la Federazione aveva messo sull’avviso i proponenti e i Presidenti degli Ordini provinciali, dichiarando: “l’iniziativa accusa evidenti precarietà relative alla veridicità dei contenuti, alle aspettative che genera nei consuma-

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tori, alla terminologia utilizzata, ai contenuti didattici”. Il profilo professionale di “assistente veterinario” non è riconosciuto in Italia, dove non sono istituite figure ausiliarie del medico veterinario con mansioni e prerogative sanitarie. La confusione ingenerata da proposte formative analoghe a questa è grande ed è testimoniata dalle continue richieste di che giungono all’ANMVI per sapere come si diventa “infermieri veterinari” da parte di giovani animati dal desiderio di “fare un lavoro adatto a chi ha una grande passione per gli animali”.

fondi comunitari, in particolare Fondo sociale europeo, che però non sembrano riconducibili o comunque rispondenti in alcun modo a modelli formativi omogenei e condivisi, nelle loro linee generali, in campo nazionale”. Fatte salve le competenze regionali, la richie-

sta di regolamentazione è indirizzata al Ministro Balduzzi, “trattandosi di una figura certamente riconducibile nell’area paramedica” la regolamentazione e disciplina generale risulta quindi affidata anche al Ministero della Salute. ■

I veterinari SSN “non hanno le competenze” Così la Commissione Giustizia sull’attribuzione della funzione di PG

una funzione “delicata” che richiede “competenze necessarie”. Esaminando il testo unificato di riforma della Legge 281 (randagismo e tutela animale), la Commissione Giustizia della Camera ha chiesto la soppressione del comma 2 dell’articolo 28 (Vigilanza e attività delle guardie zoofile), che recita: Il servizio veterinario pubblico ha funzioni di polizia giudiziaria

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nell’ambito della presente legge. La Commissione, presieduta dall’On Giulia Bongiorno, ha ribadito la propria “contrarietà all’attribuzione della funzione di polizia giudiziaria a soggetti che, come nel caso del servizio sanitario pubblico, non appaiono avere le competenze necessarie per lo svolgimento della delicata funzione di polizia giudiziaria”. In base all’art. 28, il servizio veterinario pubblico e le competenti autorità di pubblica sicurezza “possono avvalersi delle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute”, la cui qualifica viene attribuita ai sensi dell’articolo 138, comma 3, del R.D. 1931 n. 773 (Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) ed è - nella proposta di riforma della 281- “subordinata alla frequenza di appositi corsi di formazione” organizzabili dalle Regioni, in collaborazione con le associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute, oppure dalle “associazioni rico-

nosciute mediante docenze tenute da soggetti idonei e di comprovata esperienza”. Alle Guardie particolari giurate è affidata la vigilanza sull’osservanza della legge.

PIGNORABILITÀ Per quanto di propria competenza, la Commissione si è soffermata anche su altre parti del testo unificato, chiedendo la soppressione di tutto l’articolo 34 (Modifiche al titolo II del codice di procedura civile) che inserisce gli animali d’affezione tra le cose mobili “assolutamente impignorabili” ai sensi del codice di procedura civile.

RIPRODUZIONE Fra i doveri a carico del responsabile degli animali d’affezione, il testo unificato prevede quello di “controllare l’attività riproduttiva dell’animale affezione, preferibilmente attraverso la sterilizzazione chirurgica; qualora non

si proceda alla sterilizzazione chirurgica deve essere garantito il benessere dei riproduttori e delle cucciolate, nonché farsi carico della loro adozione consapevole”. La Commissione Giustizia ha chiesto di eliminare la sanzione amministrativa prevista (somma da 1.000 euro a 5.000 euro), perché il testo “è descritto in maniera non sufficientemente determinata nella parte in cui viene fatto riferimento al benessere dei riproduttori e cucciolate”.

RINVENIMENTO DI RANDAGI Chiesta anche la soppressione delle sanzioni (somma da 500 euro a 3.000 euro) per omessa tempestiva comunicazione al servizio veterinario pubblico o agli organi di pubblica sicurezza del rinvenimento di animali randagi, in quanto “appare concretamente inapplicabile considerata la genericità della condotta punita”. ■


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Benessere animale Bioetica

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Dalla bioetica “una nuova figura di medico veterinario” Nel parere “Alimentazione umana e benessere animale” il CNB chiede di valorizzare il suo ruolo IL CONCETTO DI BIOCULTURA

ul sito del Governo è stato pubblicato l’ultimo parere, in ordine di tempo, del Comitato Nazionale di Bioetica su materie di diretta pertinenza veterinaria. Nella seduta plenaria del 28 settembre 2012, il CNB ha votato all’unanimità il documento Alimentazione Umana e Benessere Animale, nel quale si afferma che - nel valutare le condizioni di vita degli animali e nel riconoscere i parametri del loro benessere, il veterinario ha un ruolo "cruciale". Il Comitato incoraggia la valorizzazione di questo ruolo. Il parere è stato elaborato dalle coordinatrici del gruppo di lavoro, Luisella Battaglia e Cinzia Caporale. Fra i collaboratori esterni, rappresentanti istituzionali (Romano Marabelli - Capo Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute) delle produzioni zootecniche (Paolo Scrocchi - Direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori), dei consumatori (Agostino Macrì - Responsabile per il settore alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori), docenti di filosofia morale (Barbara de Mori, Università degli Studi di Padova), Etica sociale, Economia e Management e Benessere Animale (Michele Panzera - Università di Messina) con una "particolare menzione" al Collega Pasqualino Santori. Nel documento si legge che la trasformazione del rapporto con l’alterità animale ha determinato l’emergere di una nuova figura di medico veterinario “che deve essere preparato nel campo delle scienze comportamentali applicate, in modo da saper riconoscere i parametri del benessere e definire i sensori per il monitoraggio dello stress. Allo stesso modo, però, il veterinario, come tutto il personale sanitario, deve avere una formazione bioetica per poter valutare la rilevanza morale degli interessi animali e tutelarli, anche avviando un dibattito pubblico sulle scelte e sugli orientamenti che dovrebbero guidare la nostra condotta nei confronti delle altre specie".

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MANGIARE CARNE NON È IN DISCUSSIONE Il Comitato si interroga se sia possibile intervenire sulla maniera in cui si agisce nei confronti dell’animale produttore di alimenti per l’uomo “senza per questo voler mettere in discussione il mangiare carne e prodotti di origine animale”. Il punto è migliorare le condizioni di benessere animale in modo compatibile con gli interessi - anche economici - del consumatore. A tal riguardo, il Comitato segnala che sempre più numerose sono le esperienze commerciali nelle quali le ragioni del mercato sono risultate compatibili con la messa a punto di sistemi di allevamento che tutelano le condizioni di vita degli animali e rispettano l’ecosistema.

La biocultura è il settore della bioetica che si occupa dei problemi morali relativi al rapporto di gestione da parte dell’uomo di altri esseri non umani. Lo scopo è di “rinnovare tale contratto implicito che è stato operante per millenni”. Per ‘biocultura’ s’intende, infatti, quell’insieme di istituzioni, pratiche sociali e attività organizzate (come gli allevamenti) in cui gli uomini “si servono di animali per realizzare proprie finalità, utilizzandoli sistematicamente a proprio vantaggio. Tali attività sono caratterizzate da due aspetti: il dominio da parte dell’uomo e la riduzione degli animali a mezzi”. Uno dei punti fondamentali dell’etica della biocultura è costituito proprio dal legame tra potere e responsabilità: “Riconoscere che questi animali ci rendono dei ‘servizi’, che li usiamo e che quindi viviamo su di loro e, di loro, dovrebbe farci sentire la responsabilità del loro benessere, da assicurare attraverso un trattamento ‘adeguato’ ai servizi da essi resi”. L’etica della biocultura prescrive che gli allevamenti siano realizzati in modo da garantire agli animali una qualità di vita appropriata, il che presuppone innanzitutto “la conoscenza scientifica delle loro necessità fisiologiche e comportamentali. In questa maniera, è possibile adottare metodologie di allevamento le quali, “pur sfruttando le capacità produttive degli animali e pur non trascurando i fattori economici, non ne compromettano le condizioni fondamentali di benessere”. Tali rilievi confermano “la necessità di compiere un’analisi costi/benefici articolata e, soprattutto, di decidere quale modello di biocultura scegliere di volta in volta, ricercando un equilibrio accettabile tra la nostra legittima utilità e il benessere animale, magari creando mercati paralleli”.

ETICHETTATURA COME RESPONSABILITÀ SOCIALE Raccomandazione n. 1 - Promuovere una cultura di impresa e di filiera con una forte valorizzazione della responsabilità sociale, intesa quale impegno a rispettare senza deroghe le previsioni delle Direttive europee in materia e a reinvestire in politiche e prassi socialmente rilevanti quali il miglioramento delle condizioni di allevamento e di conduzione degli animali, e quali la sostenibilità dei processi produttivi sotto il profilo ambientale. Al fine di perseguire questi obiettivi, si suggerisce di adottare in primo luogo un sistema di etichettature riferito a un sistema parallelo di attività produttive e zootecniche basate su standard qualitativi di eccellenza. La disciplina legale del sistema di etichettature dovrà rendere facilmente e univocamente identificabile dai consumatori questi prodotti, attraverso informazioni comprensibili e non sovrapposte o duplicate rispetto a dati relativi ad altre produzioni quali ad esempio quelle del mercato biologico, e ciò anche al fine di incentivare lo sviluppo delle attività produttive e zootecniche sostenibili eticamente e sotto il profilo ambientale. Particolare cura andrà posta nell’assicurare una corrispondenza tra le condizioni di allevamento degli animali e le condizioni del loro trattamento lungo tutta la filiera.

CONSUMATORE CORRESPONSABILE Raccomandazione n. 2 - Rispettare concretamente e fattivamente il diritto a conoscere dei consumatori, attraverso la promozione e realizzazione di campagne di informazione e sensibi-

lizzazione da parte delle autorità di controllo. Conoscere è il passo decisivo per l’assunzione di una responsabilità etica verso gli animali da parte dei consumatori: ferma restando la centralità degli interessi alimentari umani, o anche meramente economici, un consumatore consapevole è in qualche modo moralmente corresponsabile della sostenibilità etica del processo di produzione, unitamente agli attori diretti della filiera.

CENTRI DI REFERENZA UE Raccomandazione n. 3 - Nell’attuazione delle indicazioni dell’Unione Europea, attivare tempestivamente politiche pubbliche che promuovano la realizzazione di una rete europea di centri di riferimento per la protezione e il benessere degli animali, nonché l’armonizzazione dei requisiti comunitari al fine di favorire l’affermarsi nel più breve tempo possibile di forme più sostenibili di allevamento e produzione animale su tutto il territorio dell’Unione.

RICERCA SCIENTIFICA Raccomandazione n. 4 - Promuovere la ricerca scientifica in materia di benessere animale, particolarmente per gli animali da reddito, e sviluppare un sistema di valutazione animal-based.

FORMAZIONE Raccomandazione n. 5 e n. 6 - Valorizzare il ruolo cruciale del veterinario nel valutare le condizioni di vita degli animali e nel riconoscere i parametri del loro benessere. A tal riguardo, si sottolinea la necessità di attivare una formazione bioetica specifica per il personale veterinario diretta a evidenziare la rilevanza morale degli interessi degli animali e a operare concretamente per la loro tutela. Analogamente, porre la dovuta attenzione alla formazione del personale addetto alla cura e alla gestione degli animali. L’adozione di criteri per la selezione, l’acquisizione di specifiche competenze e la formazione del personale sono infatti condizioni riconosciute anche a livello comunitario quali misure necessarie a garantire una gestione di qualità totale. ■

VETERINARIO STRATEGICO NELLA BIOCULTURA l veterinario è considerato "una figura cruciale e strategica nell’approccio della biocultura. Per la sua professionalità “deve farsi garante in prima persona degli ‘stakeholder atipici’ (gli animali), interpretando i loro bisogni e le loro esigenze etologiche ed esplicitandole al fine di migliorare concretamente le loro condizioni di vita negli allevamenti". Il Comitato considera “particolarmente interessanti” le nuove linee di ricerca che dimostrerebbero una maggiore efficacia dei metodi di valutazione del benessere animale basati sulla rilevazione di parametri direttamente stimati sugli stessi animali (presenza di traumi, ferite, malattie, cattive condizioni fisiche etc.), rispetto ai metodi di uso corrente che si limitano a misurare parametri ambientali o relativi alle modalità di gestione (temperatura ambientale, spazio in mq, qualità dei mangimi etc.). Secondo le istituzioni europee, i due approcci sono da considerarsi complementari e non alternativi, con il vantaggio che una valutazione diretta - effettuata tramite i cosiddetti indicatori animal-based sopra citati - spostando l’attenzione dai fattori ambientali di rischio al singolo animale esposto, consentirebbe di determinare il suo vero stato di benessere e non di presumerlo astrattamente sulla base del fatto che sono stati rispettati i limiti e vincoli ambientali imposti dalle norme. All’interno della prospettiva etica della bio-cultura e della responsabilità sociale di impresa, alla luce dei valori e dei principi illustrati nel documento, il Comitato Nazionale per la Bioetica ha formulato le sei raccomandazioni riportate in questo articolo. Testo integrale del parere: www.anmvioggi.it

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Il veterinario aziendale è nel Codice Deontologico a FNOVI è impegnata a delineare un professionista dell’allevamento che vedrà innalzato il proprio ruolo professionalmente libero (ed autorevole) nei confronti dei soggetti della Food Chain. Lo si legge nel comunicato firmato dal Presidente Gaetano Penocchio il 9 ottobre scorso. In questa direzione, “la Federazione sovrintende al Protocollo d’intesa siglato da AIA e ANMVI per quanto di competenza deontologica”. Il processo in atto per il consolidamento normativo del veterinario d’azienda si compirà “nella più stretta osservanza dei principi e delle direttive contenuti in due documenti approvati all’unanimità dal Consiglio Nazionale degli Ordini Veterinari Provinciali: la “Carta fondativa del Veterinario aziendale” (novembre 2010) e la “Mozione di Matera” (giugno 2012). Nel ribadire “l’intangibilità di ruolo dell’Autorità sanitaria (Servizi Veterinari SSN), ed il ruolo sanitario e indipendente del veterinario libero professionista”,

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il Presidente Penocchio ricorda che il ruolo sanitario del Medico Veterinario è anche al servizio delle produzioni zootecniche, come scritto nell’articolo 1 del Codice Deontologico (Il Medico veterinario dedica la propria opera alla “conservazione e allo sviluppo funzionale del patrimonio zootecnico”). Dal Ministero della Salute giunge una domanda di potenziamento del ruolo sanitario e di epidemiosorveglianza, “quel ruolo che qualcuno dimentica di avere giustamente invocato durante la grave crisi della BSE, quel ruolo che allora si disse fosse l’anello mancante della rete di epidemiosorveglianza. “Ebbene siamo alla prova dei fatti”, dichiara il Presidente della FNOVI, concludendo che - per tutto il sistema della sanità animale - l’alternativa a questo giusto processo “è di perdere competenze storiche e non acquisirne di nuove. Non cogliere in questo processo una opportunità è un grave errore che la FNOVI non commetterà”. ■


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6 Attualità Formazione

Day one graduates: la formazione “del giorno dopo” Con quali competenze affrontare la professione ad un giorno dalla laurea? maggio di quest’anno, l’OIE ha pubblicato il booklet “OIE recommendations on the Competencies of graduating veterinarians (‘Day 1 graduates’) to assure high-quality of National Veterinary Services”. Il documento contiene le raccomandazioni degli esperti internazionali sulle conoscenze minime ed essenziali della formazione veterinaria di partenza, quella da possedere il giorno dopo essere stato proclamato “dottore in medicina veterinaria”.

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UNA SOLA VETERINARIA Per “Veterinary Service” l’OIE non intende solo le pubbliche amministrazioni, il concetto include tanto i veterinari ufficiali che i liberi professionisti che lavorano nel campo della sanità animale e della sanità pubblica veterinaria. Certamente una parte della veterinaria si basa sulle componenti pubbliche dei servizi veterinari nazionali ma, in-

dipendentemente dal settore di pratica professionale, “tutti i veterinari sono responsabili della promozione della salute animale, del benessere animale della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare”. L’OIE ricorda inoltre che i veterinari liberi professionisti spesso esercitano come “sub-contractors” dei servizi veterinari pubblici, quando realizzano prestazioni in convenzione, in appalto, in affidamento congiunto e cooperante. Fra pubblici e privati dunque è essenziale che vi sia una base comune di formazione iniziale. Le raccomandazioni dell’OIE sono rivolte a tutti gli Stati Membri ed elencano le competenze che la società si aspetta dalla professione veterinaria e che ricadono sotto il concetto di “bene pubblico globale”: saper riconoscere una malattia infettiva, garantire la sicurezza alimentare e il benessere animale. La domanda di competenze che viene rivolta ai medici veterinari è variabile da Paese a Paese, ragion per cui l’OIE si è soffermato sulla formazione iniziale, quella

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COMPETENZE SPECIFICHE*

COMPETENZE AVANZATE

Epidemiologia

Organizzazione dei Servizi Veterinari

Malattie animali transfrontaliere

Procedure di ispezione e di certificazione

Zoonosi (e le malattie derivanti da alimenti)

Gestione delle malattie infettive

Malattie emergenti e riemergenti

Igiene degli alimenti

Prevenzione delle malattie e programmi di controllo

Applicazione dell’analisi del rischio

Igiene degli alimenti

Ricerca

Prodotti veterinari (es. farmaci, vaccini)

Struttura del commercio internazionale

Benessere animale

Amministrazione e management

Legislazione veterinaria ed etica Certificazioni (documenti con valore di ufficialità) Comunicazione *Alle competenze specifiche si aggiungono le competenze di base generali, che l’OIE individua nella formazione tradizionale delle scienze mediche veterinarie e negli insegnamenti per così dire ‘classici’ di clinica medica, per lo sviluppo di competenze diagnostiche, terapeutiche e di prevenzione veterinaria. A questo ‘zoccolo duro’ di competenze, l’OIE aggiunge la conoscenza delle produzioni animali, dal punto di vista della gestione manageriale della salute e dei loro risvolti economico-produttivi.

che dovrebbe rappresentare la base di partenza di tutti i medici veterinari del mondo, distinguendo fra competenze specifiche e competenze avanzate (v. box). Gli esperti sottolineano che le raccomandazioni non intendono intaccare l’establishment della formazione (il sistema dell’educazione, Università in primis), ma stimolare i decisori politici a garantire una formazione iniziale di qualità, base di partenza per la professione e l’aggiornamento futuro. All’establishment l’OIE propone un gemellaggio, una sorta di alleanza degli scopi.

NOZIONE DI “COMPETENZE” L’OIE sviluppa anche il concetto di “competenze”,

spesso utilizzato nel dibattito professionale in maniera indeterminata e vaga, senza una piena consapevolezza del suo ricchissimo significato. “Competenze” (rigorosamente al plurale) non significa solo essere “abilitato a”, non significa nemmeno soltanto conoscere/sapere. Vuol dire anche avere e saper sviluppare abilità cognitive, capacità intellettuale di comprensione, di portare a termine un compito assegnato o di raggiungere un obiettivo prefissato. Le competenze dipendono anche da fattori individuali quali l’atteggiamento personale, comprese le reazioni emotive; infine, fanno parte delle competenze le attitudini personali, come il talento naturale e una felice predisposizione all’apprendimento. ■

CLASSIFICHE DA RIPENSARE: LE EXFACOLTÀ DISORIENTANO econdo il Censis, dopo la riforma Gelmini è più difficile stilare classifiche in grado di orientare gli studenti. Padova ( l’unica con tripla AAA +), Bologna e Torino sono le sedi universitarie in cima alla classifica 2012 delle ex Facoltà di Veterinaria. La classifica è stata preparata sulla base di 4 indicatori di valutazione (produttività, ricerca, didattica e rapporti internazionali). Il punteggio finale va da 66 a 110 ed è il risultato della media di ciascun indicatore. Nessuna ex Facoltà tocca il massimo e il minimo. Media sopra i 100 solo a Padova, lo scarto più significativo tra Milano, penultima, e Messina, ultima in classifica. Il Censis continua a parlare di “Facoltà”, ma nella nota metodologica evidenzia che “quest’anno le conseguenze più importanti della rivoluzione permanente investono la governance degli atenei con la soppressione delle facoltà”. Al loro posto stanno nascendo degli enti nuovi (Dipartimenti e Scuole) come da legge 240/10, “un percorso tormentato dallo stratificarsi di norme e interpretazioni che aggiungerà altra burocrazia a quella già esistente, certo non piccola”. La transizione del nuovo modello di governance rende sempre più complesso il compimento della ricerca di “omogeneità” (misurare unità confrontabili), condizione necessaria per ogni valutazione e per la costruzione di ogni ranking. Sarà necessario - il prossimo anno - rintracciare gli elementi di confronto all’interno dei dipartimenti e questo richiederà uno sforzo ben superiore a quello profuso in questi anni, basato sulle facoltà. “Anche se il prezzo più alto - si legge sul sito del Censis - rischiano di pagarlo i ragazzi: arrivare all’università nel bel mezzo di una transizione aumenta molto il rischio di una scelta disorientata”.

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8 Attualità Ministero della Salute

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Novità e risparmi nell’atto di indirizzo Tracciate le priorità del 2013 in sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare scelte di competenza dovranno essere adeguati agli interventi di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica degli ultimi anni, selezionando prioritariamente quelli maggiormente necessari.

SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA

on l’Atto di indirizzo 2013, il Ministero della Salute ha definito le proprie priorità politiche. Il processo di pianificazione strategica è pensato in stretto raccordo con il processo di formazione del bilancio di previsione per l’anno 2013 e per il triennio 2013-2015. Gli interventi a tutela della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti saranno preordinati a garantire la continuità e lo sviluppo delle azioni, intraprese nelle precedenti annualità, ma dovranno tenere conto del permanere della difficile situazione della finanza pubblica “che impone la rigorosa necessità di ottimizzazione della spesa del bilancio statale” e “la creazione delle condizioni per una crescita economica”. Insomma, gli obiettivi di consolidamento dell’economicità della governance del sistema sanitario valgono anche per la veterinaria. Ecco quindi che - seppur in presenza di interventi di prevenzione, controllo ed eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali indispensabili per la tutela della salute pubblica veterinaria e umana - gli orientamenti e le

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In materia di sanità, dovranno consolidarsi azioni più incisive nei confronti del territorio per il controllo e l’eradicazione delle malattie infettive animali e delle zoonosi, con particolare riguardo al piano di eradicazione e controllo della peste suina africana in Sardegna e al piano triennale di intervento sanitario sulla malattia vescicolare del suino gestito da apposita Task Force presso la Direzione generale competente, con il Centro Nazionale di Referenza presso l’IZS di Brescia e la componente sanitaria tecnico-territoriale (Regioni e Province Autonome, IZS Territoriali). Riguardo alla Malattia Vescicolare del Suino (MVS), si procederà alla stipula di un protocollo d’intesa con le forze dell’ordine (Polizia Stradale e Carabinieri) al fine di attivare controlli su strada sui mezzi di trasporto di animali vivi della specie suina sulla rete stradale delle Regioni interessate. Al fine di uniformare gli interventi nel territorio sulle malattie a forte impatto sulle economie nazionali ed extra nazionali, sarà necessario attuare i Piani di sorveglianza ed eradicazione nonché i Piani di emergenza con i relativi manuali operativi conformi alle norme comunitarie ed internazionali per integrare detti manuali con le prescrizioni inerenti la tutela del benessere degli animali che devono eventualmente essere abbattuti nei focolai. Nelle medesime aree verrà incrementata la verifica dell’attuazione dei controlli ufficiali in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria nell’ambito delle valutazioni effettuate dal Comitato LEA e, in caso di gravi inefficienze, si provvederà, come già fatto in precedenza, a richiedere di sanare la situazione nell’ambito delle procedure previste per i Piani di Rientro. Al fine di adempiere agli obblighi di appartenenza all’Unione Europea, proseguirà l’attività

di implementazione del sistema di audit nazionale, d’intesa con le Regioni e Province Autonome.

BENESSERE ANIMALE In materia di benessere animale dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale, nonché occorrerà adoperarsi per una puntuale applicazione delle apposite intese già stipulate con le forze dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il trasporto degli stessi. Con la scadenza nel 2013 del termine per il recepimento della Direttiva 2008/120/CE, inerente le norme minime per la protezione dei suini, l’attività avviata nel corso del 2012 per portare gli allevamenti da riproduzione e da ingrasso nei parametri stabiliti dalla Direttiva si trasformerà in un’attività di carattere "ispettivo". Attraverso l’opportuno coordinamento con i Servizi veterinari regionali, si dovranno verificare sul territorio gli adeguamenti strutturali e di gestione conformemente a quanto previsto dalla normativa comunitaria. Analogamente, continueranno nel 2013 le procedure di controllo e implementazione della Direttiva 1999/74/CE, inerente le norme minime per il benessere delle galline ovaiole, che ha fissato il termine ultimo per la dismissione delle gabbie non modificate al 1° gennaio 2012; a tal proposito si rileva che il mondo della produzione di questo settore è in ritardo nei previsti adeguamenti, tanto che è in corso una "procedura di infrazione" nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea. Infine, si prevede, per i polli da carne, l’adozione di un DM applicativo del D.L.vo n. 181/2010 che impegnerà la Direzione competente nel coadiuvare ed assistere le Regioni e Province Autonome ai fini di un adeguamento rispetto al nuovo regime stabilito dalle disposizioni di legge. Nel 2013 entrerà, inoltre, in vigore la nuova direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati ai fini sperimentali per la quale dovrà essere predisposta, entro il 10 novembre 2012, la normativa nazionale di attuazione. Particolare attenzione dovrà essere dedicata all’estensione dei controlli sugli stabilimenti utilizzatori di animali e allo sviluppo di metodi alternativi all’impiego di animali.

ANIMALI D’AFFEZIONE Nell’ambito della tutela degli animali di affezione, dovranno essere potenziati i controlli sui canili e le verifiche delle segnalazioni in merito ai maltrattamenti sugli animali, in collaborazione con il Comando carabinieri per la tutela della salute (NAS). Proseguirà l’attività di informazione degli operatori del settore e dei cittadini sulla corretta relazione uomo-animale, sulle norme vigenti e sui metodi di prevenzione dei rischi per la salute e l’incolumità pubblica nonché l’attività di promozione degli interventi assistiti con gli animali in sinergia con il Centro di Referenza Nazionale.

FARMACO VETERINARIO Nel settore del farmaco veterinario dovrà realizzarsi un maggiore controllo nelle diverse fasi della circolazione del medicinale veterinario al fine di assicurare un efficace sistema di farmacosorveglianza, nonché la predisposizione di Linee di indirizzo sull’utilizzo di dispositivi medici in medicina veterinaria e l’individuazione dei presidi maggiormente usati, al fine di una migliore informazione agli operatori del setto-

re. Si provvederà allo sviluppo di Linee guida su prodotti cosmetici utilizzati sugli animali, nonché a concorrere al processo di revisione della normativa comunitaria in materia di medicinali veterinari. Infine, dovrà proseguire il controllo delle attività di produzione dei medicinali veterinari con l’obiettivo di rispettare il programma annuale delle ispezioni. A tale attività si affiancherà la verifica, tramite ispezioni mirate e di routine, dei sistemi di farmacovigilanza dei titolari di AIC (Autorizzazione Immissione in Commercio).

SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Si prevede di continuare quanto attuato negli anni 2011 e 2012 in materia di verifiche delle attività regionali sui prodotti di origine animale, con focus sull’igiene delle carni rosse e di pollame, e di monitoraggio sui prodotti di origine non animale. Per gli alimenti di origine vegetale, si dovrà attuare il controllo delle contaminazioni chimiche nonché il completamento dell’attuazione della normativa sui prodotti fitosanitari (Regolamento CE n. 1107/2009) ed inoltre promuovere, nei confronti delle Regioni e Province Autonome, una migliore gestione dei dati sui controlli ufficiali ed autocontrolli, ai fini di una corretta valutazione e gestione del rischio. È prevista inoltre una pianificazione dei controlli in conformità agli orientamenti comunitari sulle tecnologie di produzione e sui materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Per questi ultimi e per le importazioni di animali e di alimenti, si dovrà contribuire a migliorare l’implementazione e la funzionalità dello Sportello Unico Doganale, in interazione con il sistema informativo dell’Agenzia delle Dogane, e valorizzare le esportazioni italiane, anche mediante adeguata compilazione delle certificazioni sanitarie.

LA CATENA ALIMENTARE La Sicurezza Alimentare rappresenta un interesse primario della popolazione e coinvolge in modo trasversale e con differenti ruoli le istituzioni, i produttori, i consumatori ed il mondo scientifico. Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della catena alimentare come un unico processo, a partire dalla produzione primaria fino alla vendita o erogazione di alimenti al consumatore. L’Unione Europea ha affrontato con una revisione globale del sistema legislativo alimentare europeo tutta una serie di allarmi che si sono verificati negli ultimi venti anni, ridisciplinando completamente la materia ed istituendo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), responsabile della valutazione scientifica dei rischi della catena alimentare, con il Regolamento (CE) del 28 gennaio 2002, n. 178, del Parlamento europeo e del Consiglio, recante i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare. A livello nazionale, la Direzione Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute costituisce il riferimento nazionale dell’EFSA e coordina l’attività di valutazione del rischio della catena alimentare per quanto riguarda il nostro Paese avvalendosi del Comitato Nazionale della Sicurezza Alimentare, istituito con l’obiettivo di assicurare il coordinamento delle funzioni previste dal citato regolamento (CE) n. 178/2002. A dieci anni di distanza dalla nascita dell’EFSA, appare di fondamentale importanza potenziare l’attività di collaborazione con l’Autorità europea e integrare i rispettivi sistemi di valutazione del rischio. (fonte: Ministero della Salute) ■


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10 Attualità Sicurezza e igiene degli alimenti

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I Tecnologi alimentari sotto la vigilanza della Salute

Con il pesce e il latte crudo è meglio andare più sicuri

Con la Legge di stabilità l’Ordine dei TA troverà casa nel nostro Ministero

Il Dl Balduzzi innalza le garanzie e la consapevolezza dei consumatori

sica dell’operatore; è di questi giorni l’inaugurazione di uno stabilimento Barilla che produrrà più di 60 mila tonnellate all’anno di sughi con poco più di un centinaio di operai! Tutto quindi affidato alle macchine.

L’ASPETTO PROFESSIONALE

a competenza sui processi produttivi del settore alimentare si è talmente consolidata dentro al Ministero della salute che l’inserimento della vigilanza sulla professione dei tecnologi alimentari passa quasi inosservata. La presenza di questi professionisti integra e completa infatti gli aspetti di controllo sulle lavorazioni delle materie prime, le produzioni delle derrate e l’autocontrollo delle imprese. A ragion veduta, quindi, questo passaggio normativo avviene senza "sconquassi" dopo che medici, medici veterinari ed altre categorie sanitarie hanno dimostrato quanto sia complessa, ma allo stesso tempo fluida, la valutazione del rischio in campo alimentare; altrettanto si può dire a fronte del fatto che i processi tecnologici, sempre più complessi, sempre più complicati dalle richieste del consumatore e dall’ingresso di nuovi mercati, richiedono valutazioni da parte di esperti che provengono da discipline apparentemente distanti fra loro ma tutte concorrenti ad un unico obiettivo, prevenire la trasmissione di malattie dal cibo all’uomo. Peraltro molte lavorazioni ormai sono affidate alle macchine, con sviluppo di macchinari complessi e senza la presenza fi-

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La presenza dei tecnologi alimentari in campi da cui tradizionalmente si pensavano esclusi non può e non deve essere vista come una minaccia corporativa per nostra professione. Il ruolo di questa figura professionale ‘dentro’ la compagine del Ministero della Salute semmai deve rafforzare il convincimento (talvolta scarsamente strutturato) che il medico veterinario è il professionista più completo per la valutazione del processo di filiera. Il veterinario sa riconoscere e curare un animale malato, sa che solo un animale sano può produrre alimenti sani e pertanto è il professionista che più incarna il concetto di sicurezza alimentare "dal campo alla tavola".

UNA MINACCIA? La vigilanza sui professionisti tecnologi alimentari li accredita come professionisti che concorrono alla tutela della salute del consumatore. Non la si consideri una minaccia alla professione medica e medico veterinaria. Anzi, a ben vedere, amplia l’aspetto del controllo ufficiale perché chiama in causa un ‘altro’ professionista che si aggiunge a quelli che ci sono e dal quale ci si aspetta collaborazione e conoscenza, soprattutto perché costoro sono spesso impegnati ‘privatamente’ nell’autocontrollo aziendale; sarebbe auspicabile che lo fossero come supporto e collaborazione col medico veterinario anziché aver rinunciato a questo settore abbandonandolo alla mercede di improvvisate professioni che sono balzate su questo carro (autocontrollo). Da dove può venire una minaccia? Dalla rivendicazione di un ruolo nel controllo ufficiale. Sta a noi allora ribadire che nessuno ci può usurpare una competenza reale, dal momento che l’unico professionista che ha studiato e conosce la produzione dal campo alla tavola (dalla stalla alla mensa) è e rimane solo il Medico Veterinario. ■

l Ministero della Salute ha introdotto alcune misure per innalzare il livello di sicurezza alimentare dei cittadini. Le ha illustrate il Direttore Generale della Sicurezza Alimentare, Silvio Borrello, al Sole 24 Ore Sanità in un articolo in cui ci aiuta a capire la portata degli interventi. Eccone un estratto. Latte crudo. Il latte non pastorizzato o crudo può contenere batteri patogeni. Negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine di acquistarlo, di solito a un minor prezzo, direttamente in azienda agricola o tramite distributori automatici riforniti da quest’ultima, per consumarlo tal quale. Negli anni passati il consumo di latte "crudo", contaminato con un particolare ceppo di Escherichia coli, batterio normalmente presente nell’intestino dei bovini, ha provocato la comparsa, soprattutto nei bambini, di una grave forma, la Sindrome emolitico uremica (Seu), con esiti talvolta mortali. Con il decreto legge, si rendono permanenti le disposizioni precauzionali finora fissate in via temporanea: • obbligo per gli operatori che immettono sul mercato tali prodotti di fornire le informazioni e di rispettare le indicazioni dettate con decreto del ministro della Salute; • obbligo, per coloro che cedono direttamente al consumatore finale latte crudo, di esporre nel luogo di vendita un cartello che indichi che il prodotto va consumato previa bollitura;

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• obbligo per l’operatore del settore alimentare che produce gelati utilizzando latte crudo, di sottoporlo a trattamenti termici; • divieto di somministrazione di latte crudo e crema cruda nell’ambito della ristorazione collettiva. Pesce crudo. Il consumo di pesce crudo può essere causa di malattie parassitarie. L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha fornito uno specifico parere sulla valutazione del rischio legato alla presenza di parassiti nei prodotti della pesca, evidenziando come tutti i pesci di cattura possano essere veicolo di trasmissione per parassiti se consumati crudi e che l’esame visivo per la ricerca di parassiti, anche qualora negativo, non può con certezza escludere la possibilità che essi siano presenti. Gli operatori del settore alimentare (mense, ristoranti ecc.) hanno già l’obbligo, previsto a livello europeo, di sottoporre i prodotti della pesca destinati a essere consumati crudi a uno specifico trattamento con il freddo per uccidere i parassiti vitali. Ma quanti consumatori che acquistano il pesce fresco nei punti vendita, quali pescherie o banchi dei supermercati, conoscono realmente i rischi legati consumo di pesce completamente crudo, ma anche marinato o salato? E stato, pertanto, introdotto l’obbligo per chi vende di apporre in modo visibile un cartello riportante le corrette condizioni di impiego fornite con decreto del ministro della Salute. ■


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12 Attualità Cernobbio 2012

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ECM: per i liberi professionisti è un obbligo “flessibile” Le sanzioni arriveranno, ma la Commissione ECM farà leva sul senso di responsabilità a Commissione ECM "ha aperto un tavolo di valutazione e di acquisizione di elementi per definire le sanzioni". Lo conferma il Segretario Nazionale Maria Linetti in una intervista rilasciata on line alla vigilia della quarta Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua Medicina (Cernobbio 15-16 ottobre). "Ma speriamo - aggiunge - che tali sanzioni saranno poi utilizzate, dagli Ordini e dai Collegi, solo in casi estremi nei confronti dei rispettivi iscritti che non avranno acquisito i crediti formativi previsti". Si tratta di "un parametro, per così dire critico - osserva Linetti - in un Sistema che si deve fondare e si può fondare sotto il profilo etico e deontologico". L'aggiornamento - conclude - "non deve essere solo sanzionato, ma deve essere spinto, soprattutto nei confronti dei Professionisti che non possono sottrarsene se ambiscono a fare bene il proprio lavoro e se vogliono operare in un Sistema articolato e organizzato come il Servizio Sanitario Nazionale".

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I LIBERI PROFESSIONISTI E sull'obbligo ECM per i liberi professionisti risponde che "nell'Accordo Stato-Regioni è stata riconosciuta, per i Liberi professionisti, la massima flessibilità nell'acquisire crediti formativi. Ora questa massima flessibilità deve essere comunque orientata a cura della Commissione". Ma la questione resta aperta e su cosa debba intendersi per "flessibilità" Maria Linetti risponde a domanda con domande: "Che un Libero professionista può acquisire in un anno tutti i 150 crediti totali previsti per il triennio, rimanendo quindi due anni privo di qualsiasi forma di aggiornamento? Oppure la flessibilità sta a significa-

re che un Professionista può acquisire crediti formativi nella sua specifica professione, senza andare ad utilizzare obiettivi formativi di altra natura visto che come Libero professionista è sempre più specializzato sulla materia che esercita? Ecco, questi sono tutti punti di domanda che la Commissione deve soddisfare nei confronti dei Liberi professionisti e penso che l'appuntamento di Cernobbio sarà un'occasione assolutamente formidabile perché questi punti vengano trattati e possibilmente risolti".

L’ANAGRAFE DEI CREDITI L’intervistatore ricorda a Maria Linetti che il Presidente del CoGeAPS (Consorzio Gestione Anagrafi Professioni Sanitarie), Sergio Bovenga, ha dichiarato: “La verifica della continuità for-

mativa va intesa sia come rispetto dell’obbligo formativo sia come rispetto delle norme stabilite dalla Commissione Nazionale ECM. Ragion per cui, in considerazione del fatto che la verifica dell’obbligo formativo può essere effettuata solo alla fine del triennio e in attesa di alcune ulteriori definizioni della Commissione Nazionale su alcuni aspetti, ad esempio le esenzioni, il problema può essere visto in prospettiva. Ritengo altresì che, data l’intensa attività che in primis la Commissione Nazionale e il CoGeAPS stanno portando avanti, quando sarà il momento Ordini, Collegi ed Associazioni saranno pronti e strutturati per svolgere compiutamente il ruolo che gli è proprio”. Secondo Maria Linetti con il Consorzio dell’Anagrafe dei Crediti “siamo a buon punto”. In una fase successiva, quando Ordini, Collegi ed Associazioni avranno a disposizione il software, “verrà effettuato un percorso di riscontro per verificare l’effettivo superamento dei problemi e quindi la possibilità di essere operativi. Tale processo dovrebbe essere concluso entro il prossimo anno. La certificazione non potrà avvenire prima del secondo semestre 2013, perché il conto deve far sì che il triennio, iniziato nel 2010, termini il 31 dicembre 2012 e i Report hanno 90 giorni per essere inviati all’Ente accreditante e quindi al CoGeAPs e ai vari Ordini e Collegi. Pertanto, è ragionevole pensare che non prima di giugno 2013 Ordini, Collegi ed Associazioni saranno in grado di certificare. Naturalmente poi mancano gli Istituti degli Esoneri, delle varie attività formative che rientrano comunque nell’aggiornamento e che non sono state ancora computate. Insomma - conclude Linetti - ci sono ancora delle limature che il Sistema deve assolutamente apporre, però diciamo che gran parte del lavoro è già stato posto in essere”.

LA FAD “Nonostante l’importante richiesta di accreditamento per la formazione a distanza, tale modello formativo non ha dato quei risultati che ci si aspettava”. Maria Linetti non è sedotta dal “gioiello tecnologico” dei provider e dichiara che “la Commissione ha riscontrato che l’incidenza di chi si aggiorna attraverso la FAD non è poi così significativa”. Perché? “Il nostro è un Sistema Sanitario - spiega - che non può accontentarsi di un apprendimento individuale e basato su sistemi tecnologici, ma deve anche passare al Saper Fare. Quindi - conclude - la FAD in via autonoma non ce la farà sempre a soddisfare l’esigenza di aggiornamento, a meno che non sia combinata, in formula Blended, con altre metodologie formative ad esempio con la formazione sul campo. Solo allora sarà, a mio avviso, molto più efficace e più frequentata”. ■

CONVENZIONE ANMVI: AUTONOLEGGIO A LUNGO TERMINE a convenzione ANMVI - BBVA Renting, consente a tutti gli Associati la possibilità di fruire dei servizi del noleggio a lungo termine a condizioni particolarmente interessanti. I medici veterinari interessati potranno scegliere in piena libertà la marca, il modello e l'allestimento del veicolo che desiderano noleggiare, dopodiché valutare quali, tra i vari servizi disponibili, più si adattano a soddisfare al meglio le proprie esigenze di mobilità. BBVA Renting pensa a tutto il resto. Con la formula del noleggio a lungo termine, a fronte di un canone mensile fisso, determinato sulla base della durata del contratto, della percorrenza chilometrica e dei servizi richiesti, è possibile disporre di un'auto, liberandosi al tempo stesso di tutte le preoccupazioni legate alla gestione del veicolo. Le attuali offerte sono valide fino al 31 dicembre 2012, dopodiché verranno aggiornate con i nuovi canoni. Per maggiori informazioni sulla formula del noleggio a lungo termine, o su una delle offerte attualmente disponibili e consultabili fra le convenzioni al sito Anmvi, ma anche per elaborare una nuova offerta è possibile contattare BBVA Renting tramite i seguenti recapiti: Email: anmvi@bbvarenting.it - Web: www.bbvarenting.it

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Eventi Veterinari

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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

in collaborazione con SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA

CORSO PRATICO FORMAZIONE PER L’ISPEZIONE ACCREDITATA La valutazione della shelf-life e il ranking di rischio degli alimenti 13/14 Novembre 2012 - Cremona, Centro Studi E.V.

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA Roma, 18 Novembre 2012

sitivi. Dal 2003 svolge attività di esperto scientifico per la valutazione del rischio alimentare presso l’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti (EFSA) come membro del Panel FEEDAP e di Working Groups dello Scientific Committee e del panel BIOHAZARD. È chairman dello Standing Working Group on Microorganisms del FEEDAP panel dell’EFSA. È coordinatore di progetti di ricerca internazionali e nazionali sulla microbiologia degli alimenti.

13.30 14.30 16.00 16.15 17.00 17.30

• • FORMAZIONE PER L’ISPEZIONE ACCREDITATA Il progetto ha la finalità di diffondere la cultura della ispezione accreditata e di fornire elementi di formazione e qualifica per professionisti che hanno l’intenzione di operare in questo settore. Al fine di fornire gli strumenti di valutazione più efficaci, il percorso formativo affronta temi generali legati ad aspetti di tipo regolamentare, legislativo e tecnico sempre con l’obiettivo di calarli nella realtà applicativa della ispezione. Il percorso contiene un elevato livello di innovazione affrontando il tema della ispezione accreditata, differenziandola dalle attuali forme di audit di certificazione, con l’obiettivo di fornire agli ispettori strumenti tecnico - applicativi molto specifici in modo tale da renderla rispondente alle richieste del Regolamento 882/04 e del Regolamento 765/08. Si tratta quindi di un percorso che apre una nuova opportunità professionale e di qualifica per i professionisti operanti a diverso livello, pubblico e privato, nel settore della garanzia della qualità e della sicurezza alimentare. PROGRAMMA CORSO 13/14 NOVEMBRE 2012 La valutazione della shelf-life e il ranking di rischio degli alimenti Iniziativa a numero chiuso massimo 20 partecipanti

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PARTI PRATICHE APPLICATIVE Edizione 12/13 Marzo: attività pratica in punto vendita Edizione 14/15 Maggio: attività pratica presso l’Istituto di Entomologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza Edizione 25/26 Settembre: attività pratica in salumificio Edizione 13/14 Novembre: attività pratica in caseificio

L’OfFITcina rappresenta un percorso formativo di qualifica innovativo ed unico in Italia gestito da Fit-Italia al fine di diffondere la cultura della Ispezione Accreditata. Nasce dalla attività di Fit-Italia che come Organismo di Ispezione Accreditato secondo la Norma ISO 17020, mediante la costituzione di una Commissione Tecnica di specialisti, ha predisposto un percorso continuo di approfondimento e formazione dei propri ispettori. Al fine di poter diffondere la cultura dell’Ispezione, Fit-Italia ha ritenuto utile aprire i corsi svolti per la formazione del proprio personale, ad utenti esterni che ne potranno trarre vantaggio per la loro attività professionale pubblica o privata con possibilità inoltre di poter trovare opportunità di lavoro presso Fit-Italia stessa. L’OfFITcina rappresenta un percorso unico sia per la struttura che per la filosofia che si basa totalmente sulla valorizzazione del sistema di trasmissione continua del know-how agli ispettori e sulla “normalizzazione” delle loro valutazioni per passare dalla logica della interpretazione personale del professionista singolo, a quella della valutazione strutturata basata su specifici referenziali.

RELATORE Gian Marco Gerboni PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Utilizzo dell’ecografia FAST (Focused Assessment Sonography in Trauma) nel pronto soccorso veterinario 10.30 Emergenze dell’apparato cardio-circolatorio 11.30 Pausa 12.00 Quando l’ecografia addominale è urgente! 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svol-

RELATORE PIER SANDRO COCCONCELLI Professore di Microbiologia degli Alimenti presso la Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è nato a Piacenza il 9 gennaio 1960. Ha conseguito nel 1982 la laurea in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel 1987 si è specializzato in biologia molecolare presso la Sezione di Genetica Batterica del Food Research Institute di Reading (UK) e nel 1994 ha ricoperto il ruolo di Assistant Professor presso il Biological Process Technology Institute dell’Università del Minnesota (USA), dove ha studiato aspetti di biologia molecolare di batteri Gram po-

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli Via Trecchi, 20 - Cremona Tel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54 E-mail: info@sivarnet.it Website: www.sivarnet.it SEDE SVOLGIMENTO CORSI Centro Studi E.V. Palazzo Trecchi Via Sigismondo Trecchi, 20 - Cremona L’ISCRIZIONE AI CORSI DÀ DIRITTO A: • Atti delle relazioni • Attestato di frequenza • Pausa pranzo • Attestato crediti ECM INIZIATIVA RISERVATA ESCLUSIVAMENTE AI LAUREATI IN MEDICINA VETERINARIA.

RICHIESTO ACCREDITAMENTO PER 15 CREDITI FORMATIVI

SEDE Appia Park Hotel Via Appia Nuova 934 00178 Roma Ricordati di effettuare la registrazione on line per ricevere gli atti ed il pranzo http://registration.evsrl.it/?id=178 PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

FSA

FONDAZIONE SALUTE ANIMALE

In collaborazione con

CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE DAL 18 AL 20 GENNAIO 2013 CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED DOMENICA 20 GENNAIO IN COMUNE CON IL CORSO BASE

Palazzo Trecchi - Cremona DIRETTORE DEL CORSO Prof. Claudio Peruccio Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino RELATORI

OBIETTIVI Scopo della formazione è presentare le ricadute nel settore alimentare degli studi di rischio microbiologico negli alimenti, con particolare attenzione alla definizione della conservabilità dei prodotti. Per perseguire questo obiettivo si tratteranno i seguenti temi: il panorama legislativo comunitario, risk assessment (identificazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell’esposizione, caratterizzazione del rischio), elementi di ecologia microbica e previsione di vita utile dei prodotti, definizioni di categorie di rischio dei prodotti e come progettare la shelf-life.

ga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Problemi endocrini dove l’ecografia può fare la differenza Pausa Situazioni critiche dell’apparato urinario Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Dott. Giovanni Barsotti Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Università degli Studi di Pisa Dott.ssa Manuela Crasta Med Vet, Dipl ECVO, Bologna Dott. Nunzio D’Anna Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott.ssa Cristina Giordano Med Vet, Torino Dott.ssa Chiara Giudice Med Vet, Phd, Dipl ECVP, DIVET, Università degli Studi di Milano Dott. Adolfo Guandalini Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott. Domenico Multari Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Treviso Prof. Claudio Peruccio Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino Prof. Michele Polli Med Vet, Phd, Università degli Studi di Milano Dott.ssa Antonella Rampazzo Med Vet, Phd, Dipl ECVO, Torino Dott. Gianluca Rovesti Med Vet, Dipl. ECVS, Clinica Miller - Cavriago

Corso di base per il controllo delle malattie oculari ereditarie Cremona, 18-19 gennaio 2013 OBIETTIVI DEL CORSO DI BASE Fornire ai medici veterinari interessati l’informazione di base indispensabile per intraprendere un percorso di apprendimento relativo al settore delle malattie oculari ereditarie. Indicare le tappe successive per raggiungere adeguati livelli di competenza per sottoporsi agli esami di verifica per il Panel Italiano FSA.

Corso propedeutico agli esami per il Panel Italiano FSA Cremona, 20 gennaio 2013 OBIETTIVI DEL CORSO AVANZATO Fornire a chi ha già una specifica competenza nel settore delle malattie oculari ereditarie le informazioni indispensabili per pianificare lo studio ai fini degli esami di verifica.

Controllare la propria preparazione mediante autovalutazione esaminando numerosi quadri clinici presentati dai relatori e/o da iscritti al corso.

PROGRAMMA SCIENTIFICO VENERDÌ 18 GENNAIO 2013 La riproduzione selezionata ENCI ed il controllo delle malattie oculari ereditarie. Protocollo per l’accesso al Panel Italiano FSA (C. Peruccio) 9.30 Aspetti di genetica delle patologie oculari ereditarie (M. Polli) 10.30 Pausa caffè 11.00 Basi di embriologia, sviluppo dell’occhio ed embriogenesi delle malformazioni oculari ereditarie (C. Peruccio) 11.45 Malattie ereditarie degli annessi e della cornea (N. D’Anna - D. Multari) 12.30 Pausa pranzo 14.00 Malattie ereditarie del tratto uveale (A. Guandalini) 14.45 Anomalie del legamento pettinato / glaucoma (A. Guandalini) 15.30 PPM/Peters’ anomaly - PHTVL / PHPV (C. Peruccio) 16.15 Pausa caffè 16.45 Malattie ereditarie della lente (N. D’Anna, A. Rampazzo) 17.30 Test genetici (M. Polli) 18.00 Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) 19.00 Termine del programma del primo giorno 9.00

SABATO 19 GENNAIO 2013 Malattie ereditarie della retina Displasia (N. D’Anna) Sindrome dell’occhio del Collie (D. Multari) 9.30 Le PRA ad insorgenza precoce (M. Crasta) 10.00 Pausa caffè 10.30 Le PRA ad insorgenza tardiva (M. Crasta) 11.00 Altre retinopatie degenerative ereditarie (C. Peruccio) 11.30 Alterazioni ereditarie del nervo ottico (C. Peruccio) 8.30 9.00

12.00 Discussione 12.30 Pausa pranzo 14.00 Test genetici per le malattie della retina (M. Polli) 14.30 Correlazioni clinico-patologiche delle più importanti malattie oculari ereditarie (C. Giudice) 15.30 Oculopatie ereditarie rilevate in Italia negli anni 2009-2012 • Il punto di vista epidemiologico (G. Barsotti, C. Giordano, A. Guandalini) • Il punto di vista genetico (M. Polli) 16.30 Pausa caffè 17.00 Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) 19.00 Termine del programma del secondo giorno DOMENICA 20 GENNAIO 2013 Corso propedeutico agli esami di verifica per l’accesso al Panel Italiano FSA-HED (domenica in comune con corso base) 8.30 Le prove di esame per il Panel Italiano FSA e quelle richieste per il Panel ESE dell’ECVO: • competenza teorica • riconoscimento di quadri clinici • prove pratiche (C. Peruccio) 9.15 La certificazione secondo i protocolli FSA. Verso una valutazione uniforme (C. Peruccio) 10.00 Pausa caffè 10.30 Discussione e interpretazione di immagini relative a quadri clinici controversi ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) 12.00 Discussione 12.30 Termine del corso L’ISCRIZIONE COMPRENDE • Attestato di frequenza • Coffee break e light lunch offerti PER INFORMAZIONI Segreteria FSA - Elena Bonetti Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403511 - Fax 0372/457091 E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it www.fondazionesaluteanimale.it


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14 Eventi Veterinari

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A.N.M.V.I. SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

In collaborazione con

IL PAZIENTE CONIGLIO: VISITA CLINICA E PRINCIPALI PATOLOGIE Domenica 18 Novembre - Busaldella di Campoformido (UD)

13.30 14.30 15.30 16.00 17.00 17.30

RELATORE Ketti Meneghin Delegazione regionale Elena Roussel PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente dell’Ordine della provincia di Udine, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Esame della cavità orale del coniglio: malocclusione e ascessi odontogeni 11.00 Pausa 11.30 Esame dell’apparato digerente: stasi gastroenterica e diarrea 13.00 Spazio per eventuale relazione

commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Esame della cute: dermatiti e neoplasie Pausa Esame neurologico: encefalite e sindrome vestibolare Discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2012. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEDE Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Sezione di Udine V. Della Roggia 100. Basaldella di Campoformido (UD) Uscita Autostrada A4 Udine Sud. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

CORSO BASE DI MANAGEMENT VETERINARIO “SOCIETÀ ITALIANA MANAGEMENT VETERINARIO ANMVI”

CREMONA, 16-17 NOVEMBRE 2012 PROGRAMMA PRIMO GIORNO - VENERDÌ 16 NOVEMBRE 2012 14.30 Registrazione dei partecipanti 15.00 Saluto partecipanti e presentazione del corso dott. M. Viotti 15.15 Principi fondamentali del marketing - dott. M. Serreri 16.00 Il web e le nuove frontiere della comunicazione dott. B. Borgarello 16.30 Pausa 17.00 Cultura e strategia d’impresa… innovativa dott. M. Serreri 17.45 La comunicazione verso l’esterno - dott. B. Borgarello 18.15 Discussione e chiusura lavori della prima giornata SECONDO GIORNO - SABATO 17 NOVEMBRE 2012 08.30 Verifica delle presenze 09.00 Sistemi Informatici: pacchetto office e pacchetti gratuiti; sistemi gestionali; nuove

Gli organizzatori si impegnano a rispettare il programma pubblicato, che rimane tuttavia suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore.

RELATORI MARCO VIOTTI DVM, Presidente SIMV Laureato a Torino nel 1994 con una tesi sperimentale sull’embriogenesi cardiaca, si occupa esclusivamente di piccoli animali. Ha frequentato numerosi corsi di aggiornamento Scivac, nonché congressi e seminari. Attualmente coordinatore SIMV (Società Italiana di Management Veterinario), si occupa esclusivamente di Medicina Interna e Practice Management.

BARTOLOMEO BORGARELLO DVM, Internet e social network SDA Bocconi Laureato in Medicina Veterinaria nel 1989, da sempre si occupa di chirurgia ed ortopedia e coltiva una passione per il web. Ha approfondito lo studio dei sistemi informatici e ha frequentato diversi corsi di web-marketing tra cui

A CHI È RIVOLTO: A tutti i giovani che intendono aprire una nuova struttura o a coloro che intendono radicalmente rinnovare la propria.

SIODOCOV

NUMERO PARTECIPANTI: Massimo n. 40.

SOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA CHIRURGIA ORALE VETERINARIA

OBIETTIVI DEL CORSO: Fornire degli strumenti pratici e praticabili di organizzazione aziendale da applicare alla struttura veterinaria.

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ODONTOIATRIA E PATOLOGIA ORALE PEDIATRICA-PEDODONZIA PATOLOGIE DEI TESSUTI DURI E MOLLI IN ETÀ PEDIATRICA E LORO TRATTAMENTO Domenica 11 Novembre 2012 - Cremona, Palazzo Trecchi 13.30 Pausa pranzo 14.30 Patologie scheletriche del cranio in età pediatrica: osteopatia craniomandibolare, periostite ossificante mandibolare, iperparatiroidismo secondario renale e nutrizionale, displasia temporomandibolare - M. Radice 15.30 Gestione degli eventi traumatici in età pediatrica - P. Squarzoni 17.00 Casi clinici a cura dei soci SIODOCOV 18.00 Chiusura dei lavori

RELATORI Alessandro De Simoi, Belluno Margherita Gracis, Milano Mirko Radice, Milano Paolo Squarzoni, Bologna PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Patologie dei tessuti molli orali in età pediatrica: gengivite iperplastica giovanile nel gatto, Gray Collie syndrome, alterazioni di forma e dimensioni della lingua, Tight lip syndrome nello Shar Pei, atresie salivari e sialoadeniti, neoplasie del cavo orale del cucciolo - A. De Simoi 11.00 Pausa 11.30 Cheilo e palatoschisi di origine congenita: diagnosi, scelte terapeutiche e metodologie chirurgiche M. Gracis

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOCOV in regola con l’iscrizione 2012. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%) Soci SIODOCOV 2012: GRATUITO Soci SCIVAC: € 90,00 Non soci: € 180,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

tendenze dell’informatica - dott. B. Borgarello 09.30 Esercitazione pratica: creazione di un minisito dott. B. Borgarello 10.30 Pausa 11.00 Organizzazione e raccolta dati di una struttura veterinaria - dott. M. Viotti 11.30 Cultura e strategia d’impresa… innovativa dott. M. Serreri 12.00 Basi del marketing dei servizi e sue applicazione ai settori medici - dott. M. Serreri 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.30 Impostazione di un bilancio base - dott. M. Viotti 15.00 Pricing in una struttura veterinaria dott. M. Viotti 15.30 Pausa 16.00 Discussione sui temi trattati durante il corso dott. Borgarello, Serreri e Viotti 17.00 Termine del corso e rilascio attestati

INFORMAZIONI GENERALI: Si consiglia ai partecipanti di munirsi di un proprio PC per le esercitazioni.

“Internet & social media per la comunicazione corporate e di marketing” presso SDA Bocconi. Relatore in diversi congressi con argomenti legati all’informatica ed al Web. Componente del Board della SIMV.

MASSIMILIANO SERRERI DVM, MET Bocconi Laureato in medicina veterinaria nel 2000. Master in economia del turismo all’Università Bocconi conseguito nell’anno 2008 e Master Sole 24Ore Management & Leadership nell’anno 2009. Consulente per il gruppo vetservice & cinoservice della Sardegna; consulente per Gruppo “Martini Holding“ Gruppo Alberghiero; consulente del Consorzio Costa Smeralda per servizi veterinari della Costa Smeralda; consulente del gruppo L&D grossa Distribuzione Business Advisor per R&S vet management. Componente del Board della SIMV.

IL CORSO DA DIRITTO A: • Atti • Attestato di partecipazione • Pausa pranzo • Assistenza remota post corso per 6 mesi gratuita. • Partecipazione gratuita alla giornata SIATAV/SIMV di Domenica 18 Novembre 2012. SEDE DEL CORSO: ANMVI - Palazzo Trecchi Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona CONTATTI CON LA SEGRETERIA DEL CORSO Tel. 0372/40.35.36 management@anmvi.it - www.anmvi.it


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Oncologia Focus

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Mandibulectomia e maxillectomia Risultati oncologici e funzionali di DAMIANO STEFANELLO DVM, PhD, Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Milano tumori del cavo orale che interessano e coinvolgono mandibola e mascella sono sicuramente i più frequenti se paragonati ai tumori con sola estensione alle labbra e alla lingua. L’approccio chirurgico alle neoplasie del cavo orale si esplica sia su quelle benigne che su quelle maligne con una dose chirurgica che è calibrata sull’istotipo del tumore, sulla sua localizzazione/estensione e sull’intento chirurgico che si vuole raggiungere (chirurgia da ampi margini, marginale, palliativa) e ovviamente sulla stadiazione oncologica con scrupolosa verifica della presenza/assenza di metastasi a distanza. Sicuramente la chirurgia del cavo orale che prevede la resezione parziale o totale dei segmenti ossei sottostanti prevede una accurata programmazione dell’intervento sia della fase demolitiva che ricostruttiva e nella conoscenza delle possibili complicanze che possono insorgere. L’ampiezza del margine di escissione chirurgica oncologica tende a tenere in debita considerazione l’estensione della neoplasia evidenziata più che clinicamente o mediante la radiologia convenzionale con la tomografia computerizzata a raggi x e dove disponibile la risonanza magnetica. Il margine di 3 cm di tessuto sano è contemplato nella chirurgia del cavo orale anche se dove non sia possibile applicarlo il margine di 1 cm è consentito per

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neoplasie maligne. Per i tumori benigni (es. fibroma odotogenico periferico) margini inferiori ad 1 cm sono consentiti. Si sottolinea che la rimozione della base scheletrica sottostante deve essere sempre ricercata (valutando la dose chirurgica) dove richiesta, anche se in presenza di tumori benigni. Sicuramente la resezione parziale, subtotale, totale dei segmenti ossei necessita di seghe oscillanti, frese pneumatiche, mentre sono da evitare gli osteotomi che possono causare “bone shattering”. Ulteriore considerazione preliminare è la corretta gestione perioperatoria con l’utilizzo combinato di antiinfiammatori non steroidei e oppiodi nonché l’esecuzione di blocchi nervosi con lidocaina/bupivacaina, vista l’elevata aggressività della chirurgia.

MANDIBULECTOMIA ROSTRALEUNILATERALE • Consigliata per tumori rostrali al secondo premolare che non si estendono oltre la sinfisi mandibolare • Tra i tumori comunemente trattati ricordiamo il carcinoma squamoso e l’ameloblastoma acantomatoso. Possono tuttavia essere trattati con dovute cautele e considerazioni melanomi di piccole dimensioni • Nella fase demolitiva si può prevedere sempre l’escissione della porzione di labbro corrispondente che deve essere ricostruita nella fase ricostruttiva • Cercare, ove possibile, di evitare di danneggiare il dotto della ghiandola mandibolare sia nella fase demolitiva sia nella fase ricostruttiva. Lo sviluppo di edema localizzato è assolutamente contemplato e non va confuso con l’insorgenza della ranula

• Il risultato estetico e funzionale è solitamente eccezionale

MANDIBULECTOMIA ROSTRALEBILATERALE • Consigliata per tumori rostrali al primo premolare che si estendono oltre la sinfisi mandibolare • Tra i tumori comunemente trattati ricordiamo il carcinoma squamoso e l’ameloblastoma acantomatoso. Possono tuttavia essere trattati anche fibrosarcomi, melanomi e osteosarcomi • La sede della resezione del ramo orizzontale della mandibola può estendersi fino al quarto premolare; in questi casi è però fondamentale valutare il rischio di complicanze postchirurgiche e le relative difficoltà di prensione del cibo che sono proporzionali a quanto caudalmente si estende la osteotomia • Sono possibili stabilizzazioni dei monconi mandibolari anche se nella maggior parte dei casi questa non si rende quasi mai necessaria e non viene comunque quasi mai utilizzata per il rischio di fallimento dell’impianto anche se autologo • Nella fase demolitiva prevedere sempre l’escissione della porzione di tessuti molli della regione mentoniera che deve essere accuratamente ricostruita • Cercare, ove possibile, di evitare di danneggiare il dotto della ghiandola mandibolare sia nella fase demolitiva sia nella fase ricostruttiva. Lo sviluppo di edema è assolutamente contemplato e non va confuso con l’insorgenza della ranula • Il risultato estetico e funzionale è solitamente da buono a ottimo

MANDIBULECTOMIA SEGMENTALE • Consigliata per tumori benigni o maligni di basso grado localizzati nella porzione centrale del ramo orizzontale della mandibola. Questa tecnica è preferibilmente da utilizzare in assenza di una completa invasione dell’osso corticale • Non deve essere utilizzata per tumori maligni anche se di piccole dimensioni • Il risultato estetico e funzionale è solitamente eccezionale

EMIMANDIBULECTOMIA SUBTOTALE E TOTALE • Consigliata per tumori maligni che si estendono al corpo mandibolare • La differenza tra subtotale e totale sta nel margine caudale. Nella emimadibulectomia subtotale la dissezione dell’osso è posta

caudalmente al canale mandibolare • Il risparmio del ramo verticale non deve essere ricercato per un migliore risultato estetico/funzionale ma deve essere preso in considerazione solo se si devono rispettano i margini di sicurezza (3 cm) • Nella mandibulectomia totale si provvede alla disarticolazione temporo-mandibolare • Cercare, ove possibile, di evitare di danneggiare il dotto della ghiandola mandibolare sia nella fase demolitiva sia nella fase ricostruttiva. Lo sviluppo di edema è assolutamente contemplato e non va confuso con l’insorgenza della ranula • Durante l’emimadibulectomia totale attenzione deve essere prestata al dotto parotideo durante la separazione soprattutto del muscolo massetere e pterigoideo • È possibile osservare una eccessiva fuoriuscita della lingua dal cavo orale per questo motivo si può eseguire un avanzamento della rima labiale • Il risultato estetico e funzionale è solitamente buono anche se possono essere necessari alcuni giorni di adattamento prima di una gestione autosufficiente della prensione del cibo

MANDIBULECTOMIA CAUDALE (RAMO VERTICALE) • Consigliata per tumori benigni o a basso grado come talvolta possono essere gli osteosarcomi multilobulari • La rimozione chirurgica può interessare o meno l’articolazione temporo-mandibolare • Nel caso in cui ci fosse la necessità di salvaguardare l’articolazione temporomandibolare si deve assolutamente evitare di lesionare l’arteria e la vena alveolare inferiore • Il risultato estetico e funzionale è solitamente buono anche se possono essere necessari alcuni giorni di adattamento prima di una gestione autosufficiente della prensione del cibo

MANDIBULECTOMIA NEL PAZIENTE FELINO • Indicazioni e tecnica non differiscono da quanto menzionato per il cane • Tollera molto meno bene questo tipo di chirurgia che comunque va valutata di caso in caso e in funzione dell’istotipo del tumore. Sicuramente l’intento curativo sperato per i carcinomi squamosi deve essere ridimensionato, soprattutto se la fase chirurgica non è accompagnata da terapie complementari come chemioterapia e/o radioterapia • Il risultato estetico e funzionale è solitamen-

Maxillectomia rostrale per ameloblastoma acantomatoso


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nibili a quelle del cane • Minor disponibilità di spazio • Le complicanze osservate per la mandibulectomia non sono cosi frequentemente riscontrate per la maxillectomia

te buono, tuttavia nel gatto è più facile osservare inappetenza postchirurgica prolungata che necessita di essere gestita anche con sonde esofagee e gastriche, esigenze queste raramente riportate nel cane

NUTRIZIONE

NUTRIZIONE

• Fluidoterapia nelle 24-48 ore successive all’intervento se non adeguata assunzione di acqua • Generalmente difficoltà nella prensione e nella masticazione sono infrequenti • Consigliare cibi morbidi e favorire detersione del cavo orale dopo assunzione di cibo con acqua di fonte • Il gatto tende a manifestare più facilmente inappetenza disoressia. Se persiste il sondino esofageo è spesso ben tollerato

• Fluidoterapia nelle 24-48 ore successive all’intervento se non adeguata assunzione di acqua • Generalmente difficoltà nella prensione e nella masticazione sono infrequenti • Consigliare cibi morbidi e favorire detersione del cavo orale dopo assunzione di cibo • Gatto tende a manifestare più facilmente inappetenza disoressia. Se persiste il sondino esofageo è spesso ben tollerato

COMPLICANZE DELLE MANDIBULECTOMIE • Risultato cosmetico: spesso giudicato ottimo soprattutto nel cane con possibile shift mandibolare in caso di emimandibulectomie totali. Risultato cosmetico solitamente meno efficace nella mandibulectomia rostrale bilaterale. L’esposizione della lingua verso il lato della mandibulectomia è da ritenersi normale • Assunzione di cibo: riportata nel 44% dei cani e nel 73% dei gatti. Nei cani è particolarmente evidente con mandibulectomia rostrale durante la fase di assunzione. La difficoltà nell’assunzione di cibo può essere complicata da danni all’ipoglosso. Se la difficoltà alla prensione e masticazione si prolunga è necessario applicare sonde esofagee o sonde gastriche percutanee • Edema localizzato: si osserva dopo mandibulectomie segmentali caudali o emimandibulectomie subtotali, totali. Tendono a risolversi spontaneamente. Impacchi freddi nelle ore successive all’intervento e l’utilizzo di antiinfiammatori non steroidei possono essere di aiuto • Ranula (ranula-like lesions): comuni dopo mandibulectomie subtotali, emimandibulectomie totali. Possono essere conseguenti a danneggiamenti iatrogeni dei dotto della ghiandola mandibulare e dei dotti della ghiandola sottomandibolare o l’esito di ematomi/sieromi. Generalmente si risolvono spontaneamente • Deiscenza della ferita: riportata nel 13% dei gatti e nel 3-5% dei cani. Le sedi più comuni sono nella porzione superiore rostrale della sede di osteotomia e in corrispondenza della commessura delle labbra. Se la deiscenza è minima si decide per la guarigione per seconda intenzione altrimenti si procede con la revisione chirurgica • Ptialismo: solitamente eccessivo nei primi 7 giorni poi tende a ridursi progressivamente. Nei pazienti (felini soprattutto) che continuano a manifestarlo possono essere riscontrate gravi dermatiti • Drift mandibolare e malocclusione: il drift mandibolare si osserva con emimandibulectomie subtotali con spostamento del ramo orizzontale verso la mandibola non aggredita chirurgicamente. Questo può esitare in ferite a carico dei tessuti molli soprattutto della mucosa palatina per effetto traumatico compiuto dai denti. In taluni casi può essere necessaria la rimozione dei denti che sono causa di queste complicanze. È stato proposto di correggere il drift mediante trapianto di ulna per favorire la ricostruzione della mandibola, operazione questa che raramente viene suggerita • Altre complicanze: emorragia intraoperatoria (di facile gestione) e infezioni sono considerate evenienze infrequenti.

COMPLICANZE DELLE MANDIBULECTOMIE Aspetto postoperatorio di una mandibulectomia subtotale per osteosarcoma.

INCISIVECTOMIA PREMAXILLECTOMIA • Rimozione della porzione più rostrale della mascella confinata ai soli incisivi • Consigliata per piccoli carcinomi squamosi nel cane o per fibromi odontogenici periferici • Mucosa labiale e palatina incisa per circa 1 cm attorno alla massa • L’estensione alla base scheletrica sottostante solitamente non costringe mai ad accedere alla cavità nasale sottostante

MAXILLECTOMIA ROSTRALE UNILATERALE/BILATERALE • Rimozione della porzione rostrale della mascella con estensione anche caudalmente al dente canino • Consigliata per neoplasie rostrali con possibile estensione alla base scheletrica sottostante • Mucosa labiale e palatina incisa per circa 1 cm e, in taluni casi, può essere richiesto l’utilizzo di flap mucosali • La ricostruzione del difetto nella tecnica bilaterale viene a T con possibile ventroflessione della porzione cartilaginea del naso che può venire corretta anche in un secondo momento • L’estensione alla base scheletrica sottostante solitamente costringe ad accedere alla cavità nasale sottostante • La fase demolitiva e ricostruttiva non è particolarmente complessa

MAXILLECTOMIA ROSTRALE BILATERALE ASSOCIATI A RESEZIONE DEL PLANUM NASALE

caudali al secondo premolare con estensione verso la porzione mediana del palato duro • Resezione complessa che deve prevedere l’utilizzo della mucosa labiale per la ricostruzione del difetto • In taluni casi è necessario eseguire un flap di avanzamento locale al fine di ridurre la tensione sulla ferita chirurgica e la conseguente deiscenza per necrosi. Le maggiori difficoltà nella chiusura del difetto si osservano soprattutto con le maxillectomie più caudali • Il risultato funzionale ed estetico è ritenuto quasi sempre ottimo

MAXILLECTOMIA CAUDALE APPROCCIO INTRAORALE • Indicata per la rimozione di tumori estesi alla porzione caudale della mascella unilaterali con estensione all’orbita inferiore • Resezione complessa che deve prevedere l’utilizzo della mucosa labiale per la ricostruzione del difetto • In taluni casi è necessario eseguire un flap di avanzamento locale al fine di ridurre la tensione sulla ferita chirurgica e la conseguente deiscenza per necrosi. Le maggiori difficoltà nella chiusura del difetto si osservano soprattutto con le maxillectomie più caudali • Il risultato funzionale ed estetico è ritenuto quasi sempre ottimo

MAXILLECTOMIA CAUDALE CON APPROCCIO COMBINATO

MAXILLECTOMIA RADICALE

• Indicata per la rimozione di tumori estesi alla porzione caudale della mascella unilaterali con estensione all’orbita inferiore • Il doppio approccio consente una migliore visualizzazione della porzione più dorsale (regione orbitale) con conseguente accuratezza dei margini e ottimo controllo dell’emostasi • Accurata dissezione del muscolo temporale e del muscolo massetere • Accurata legatura dell’arteria mascellare • Resezione complessa che deve prevedere l’utilizzo della mucosa labiale per la ricostruzione del difetto • In taluni casi è necessario eseguire un flap di avanzamento locale al fine di ridurre la tensione sulla ferita chirurgica e la conseguente deiscenza per necrosi. Le maggiori difficoltà nella chiusura del difetto si osservano soprattutto con le maxillectomie più caudali • Il risultato funzionale ed estetico è ritenuto quasi sempre ottimo

• Indicata per la rimozione di tumori estesi alla porzione rostrale della mandibola con estensione alla cavità nasale e per tumori

• Le indicazioni chirurgiche sono sovrappo-

• Rimozione della porzione rostrale della mascella con estensione al planum nasale e rimozione dei tessuti molli corrispettivi • Consigliata per neoplasie rostrali estese sia al cavo orale che alla porzione rostrale del nasale (l’estensione longitudinale a carico delle cavità nasali è variabile) • Resezione complessa che deve prevedere la ricostruzione complessa del vestibolo labiale delle labbra • Mucosa labiale e palatina incisa per circa 1 cm e in taluni casi può essere richiesto l’utilizzo di flap mucosali • Risultato estetico e funzionale non eccezionale che deve essere discusso attentamente con il proprietario • Valutare quanto la dose chirurgica e le possibili complicanze estetiche e funzionali siano compatibili con una buona qualità di vita

MAXILLECTOMIA GATTO

• Risultato estetico: spesso giudicato ottimo anche nel cane, tranne che per la maxillectomia rostrale con amputazione del planum nasale • Difficoltà nell’assunzione di cibo: poco riportate tranne nella maxillectomia rostrale con amputazione del planum nasale • Edema localizzato: si osserva dopo mandibulectomie segmentali caudali o emimandibulectomie subtotali, totali. Tendono a risolversi spontaneamente. Impacchi freddi nelle ore successive all’intervento e l’utilizzo di antiinfiammatori non steroidei possono essere di aiuto • Deiscenza della ferita con fistola oro-nasale: riportata nel 5-33% dei casi e si verifica a 3-7 giorni dalla chirurgia. Attenzione che oltre alle variabili intraoperatorie possono concorrere alla deiscenza la radioterapia e la chemioterapia. La correzione della deiscenza deve sempre essere attuata per evitare l’insorgenza di fistola oro-nasale. Si può favorire una guarigione per seconda intenzione solo per piccole deiescenze in cui è assicurato il monitoraggio continuo da parte del chirurgo • Ulcere secondarie a malocculsione: complicanza comune dovuta allo spostamento mediale della porzione mucosale del labbro superiore che può essere corretta con la rimozione dei denti mandibolari • Altre complicanze: emorragia intraoperatoria (di facile gestione) e infezioni sono considerate evenienze infrequenti. Possibile la presenza di pneumoderma localizzato a seguito dell’accesso in cavità nasale

LETTURE CONSIGLIATE Liptak JM, Lascelles BDX. Oral Tumors. In: Veterinary Surgical Oncology, Kudnig ST and Séguin B, first edition, John Wiley&Son, Ltd 2012, 119-178. Lascelles BD, Henderson RA, Seguin B, et al. Bilateral rostral maxillectomy and nasal planectomy for large rostral maxillofacial neoplasms in six dogs and one cat. J Am Anim Hosp Assoc. 2004; 40: 137-46. Lascelles BD, Thomson MJ, Dernell WS, et al. Combined dorsolateral and intraoral approach for the resection of tumors of the maxilla in the dog. J Am Anim Hosp Assoc. 2003; 39: 294305. Kirpensteijn J, Withrow SJ, Straw RC. Combined resection of the nasal planum and premaxilla in three dogs.Vet Surg. 1994; 23: 341-346. Carotenuto AM, Ravasio G, Fonda D, et al. Proximal mandibular nerve block, using electrolocation, for rostral mandibulectomy in a geriatric dog. Can Vet J. 2011; 52: 515-518. Arzi B, Verstraete FJ, Mandibular rim excision in seven dogs. Vet Surg. 2010; 39: 226-31. ■

Abstract tratto dagli atti dell’Incontro SIONCOV tenutosi a Cremona nei giorni 13-14 Ottobre 2012


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Adenocarcinoma del colon felino: colectomia più carboplatino L’asportazione subtotale del colon e la chemioterapia adiuvante costituiscono un trattamento sicuro e potenzialmente efficace, secondo uno studio

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD ’adenocarcinoma del colon del gatto è un tumore localmente invasivo e altamente metastatico che nella maggior parte dei casi viene trattato con un’escissione chirurgica ampia (colectomia subtotale) e chemioterapia sistemica associata o meno a farmaci antinfiammatori non steroidei. Uno studio retrospettivo ha descritto l’esito della colectomia subtotale associata a carboplatino adiuvante in 18 gatti di proprietà. La dose

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mediana di carboplatino era di 200 mg/m2 (range, 200-254 mg/m2) ogni 4 settimane, con una mediana di 5 dosi/gatto (intervallo: 2-7 dosi/gatto). Si osservava una tossicità limitata. I fattori prognostici positivi per il tempo libero da malattia includevano il dimagrimento come segno di presentazione e i fattori prognostici negativi per la sopravvivenza mediana includevano le metastasi linfonodali e a distanza (rispettivamente, 178 versus 328 giorni e 200 versus 340 giorni). Il tempo libero da malattia mediano era di 251 giorni (range, 37-528 giorni) e il tempo di sopravvivenza mediano era di 269 giorni (range, 40-533 giorni). La colectomia subtotale con carboplatino adiuvante, concludono gli autori, è un trattamento sicuro e potenzialmente efficace per l’adenocarcinoma del colon nel gatto. “A Review of 18 Cases of Feline Colonic Adenocarcinoma Treated with Subtotal Colectomies and Adjuvant Carboplatin” Arteaga TA, McKnight J, Bergman PJ. J Am Anim Hosp Assoc. 2012 Oct 1. [Epub ahead of print] ■

Ureteri ectopici nel cane maschio ’ectopia degli ureteri è una causa di incontinenza urinaria ben descritta nella cagna, mentre questa condizione non è stata completamente caratterizzata nel cane maschio. Uno studio ha descritto 16 cani maschi affetti da ureteri ectopici osservati nel corso di 8 anni. I cani maschi erano simili al-

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le femmine affette da ureteri ectopici per quanto riguarda la razza, i segni di presentazione, l’età di insorgenza e la natura bilaterale dell’ectopia. La diagnosi veniva effettuata mediante interpretazione esperta di tecniche di diagnostica per immagini quali l’urografia escretoria e la tomografia computerizzata con mezzo di contrasto. Nel complesso, 11 cani sui 13 sottoposti a correzione chirurgica degli ureteri ectopici presentavano incontinenza prima dell’intervento. La continenza urinaria veniva ripristinata nell’82% di questi soggetti. (M.G.M.) “Ectopic Ureters in Male Dogs: Review of 16 Clinical Cases (1999-2007)” Anders KJ, McLoughlin MA, Samii VF, Chew DJ, Cannizzo KL, Wood IC, Weisman DL. J Am Anim Hosp Assoc. 2012 Oct 1. [Epub ahead of print] ■

TITOLI ANTICORPALI DOPO LA VACCINAZIONE PER IL CIMURRO NEL FURETTO

no studio ha valutato la presenza di titoli anticorpali sieroneutralizzanti (SN) verso il vaccino del cimurro canino (CDV) in 150 furetti d’affezione di età compresa tra 16 settimane e 8 anni. Tutti i furetti ricevevano una vaccinazione iniziale alla sede di origine prima delle 9 settimane di età e uno o più vaccini CDV disponibili in commercio a partire da 14-16 settimane d’età. I titoli anticorpali SN venivano determinati 1, 2, 3 e > 3 anni dopo che ciascun furetto aveva ricevuto l’ultima vaccinazione CDV. I furetti con titoli < 1:50 venivano rivaccinati e i titoli anticorpali venivano determinati > 4 settimane dopo la vaccinazione per valutare la sieroconversione a titoli SN ≥ 1:50. Il 90% (135/150) dei furetti aveva titoli superiori a 1:50. Il 10% (15/150) degli animali aveva titoli < 1:50. La rivaccinazione degli animali con titoli SN < 1:50 determinava l’aumento dei titoli SN anti-CDV a ≥ 1:50 nel 40% (6/15) di questi soggetti. L’età, il sesso, il tempo trascorso dall’ultima vaccinazione e la marca di vaccino non influenzavano significativamente le differenze dei titoli anticorpali anti-CDV. I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che i furetti mantengono titoli anticorpali SN > 1:50 verso CDV per > 3 anni dopo essere stati vaccinati a 14-16 settimane di età o più avanti; inoltre, tre diverse marche di vaccini non differivano significativamente nella capacità di indurre titoli SN anti-CDV. “Serum-Neutralizing Antibody Responses to Canine Distemper Virus Vaccines in Domestic Ferrets (Mustela putorius furo)” Robert A. Wagner, Nitin Bhardwaj. Journal of Exotic Pet Medicine. Volume 21, Issue 3, Pages 243-247, July 2012. (M.G.M.)

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Trombosi aortica nel cane Condizione rara. La prognosi è infausta, meno nei casi cronici

no studio retrospettivo ha descritto i segni clinici, il trattamento e l’evoluzione della trombosi aortica in 31 cani. L’insorgenza dei segni clinici era acuta in 14 cani (45%), cronica in 15 (48%) e non documentata in 2 (6%). Il polso femorale era soggettivamente debole in 6 cani (19%) e assente in 17 (55%). Alterazioni di laboratorio frequenti includevano concentrazioni elevate di BUN (n = 13), creatinina (6), creatinin-chinasi (10) e Ddimero (10), oltre a proteinuria con rapporto proteine:creatinina urinario > 0,5 (12). Patolo-

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gie concomitanti includevano neoplasie (n = 6), recente somministrazione di corticosteroidi (6) e patologie renali (8) o cardiache (6). Il tempo di sopravvivenza mediano era significativamente maggiore nei cani con insorgenza cronica della malattia (30 giorni; intervallo 0-959 giorni), rispetto a quelli con insorgenza acuta dei segni clinici (1,5 giorni; intervallo 0-120 giorni). I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che la trombosi aortica è una condizione rara nel cane e rappresentava lo 0,0005% soltanto delle ammissioni in ospedale durante il periodo dello studio. I segni clinici dei cani affetti da trombosi aortica differivano da quelli osservati nei pazienti felini affetti da tromboembolia aortica. Il tempo di sopravvivenza mediano era significativamente superiore nei casi di malattia cronica rispetto a quelli di malattia acuta. Nonostante il trattamento, l’evoluzione era tipicamente infausta, sebbene in alcuni cani si ottenessero periodi di sopravvivenza prolungati. (M.G.M.) “Aortic thrombosis in dogs: 31 cases (2000– 2010)” Geri A. Lake-Bakaar, Eric G. Johnson, Leigh G. Griffiths. Journal of the American Veterinary Medical Association. October 1, 2012, Vol. 241, No. 7, Pages 910-915. ■

Campylobacter, Helicobacter e Arcobacter nei conigli d’allevamento Elevata presenza di C. cuniculorum con alto tasso di colonizzazione intestinale. Bassa presenza di C. jejuni-coli, Helicobacter spp. e Arcobacter

er indagare la presenza di Campylobacter, Helicobacter e Arcobacter nel contenuto cecale dei conigli di allevamenti intensivi e rurali, uno studio ha analizzato 87 campioni prelevati da animali di 29 allevamenti diversi mediante esame colturale e PCR. La PCR effettuata direttamente sui campioni fecali rivelava il 100% di positività per Campylobacter, il 3,4% per Helicobacter e nessuna per Arcobacter. Su 87 animali, 83 soggetti (95,4%) e tutti i 29 allevamenti erano positivi per Campylobacter cu-

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niculorum determinato anche mediante esame colturale. Campylobacter coli e Campylobacter jejuni venivano isolati soltanto in 3 animali allevati in 2 allevamenti rurali. Non si isolavano Helicobacter e Arcobacter spp. Per valutarne la possibile variabilità genetica, un ceppo di C. cuniculorum di ciascun allevamento veniva analizzato mediante gel-elettroforesi in campo pulsato (PFGE) e analisi del polimorfismo della lunghezza del frammento di amplificazione (AFLP). La genotipizzazione rivelava che la popolazione di C. cuniculorum era eterogenea tra le diverse fonti e che non si era diffuso un clone dominante negli allevamenti studiati. Lo studio evidenzia, concludono gli autori, un’elevata presenza di C. cuniculorum con alto tasso di colonizzazione intestinale e una bassa presenza di C. jejuni-coli, Helicobacter spp. e Arcobacter spp. negli allevamenti di conigli. (M.G.M.) “Occurrence of -proteobacterial species in rabbits (Oryctolagus cuniculus) reared in intensive and rural farms”. Revez J, Rossi M, Piva S, Florio D, Lucchi A, Parisi A, Manfreda G, Zanoni RG. Vet Microbiol. 2012 Aug 18. [Epub ahead of print] ■

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Corynebacterium spp. nelle otiti medie ed esterne canine e feline Quasi sempre nell’ambito di una popolazione microbica mista; patogenicità dubbia, secondo uno studio retrospettivo

l ruolo di Corynebacterium spp. nella patogenesi dell’otite esterna/media del cane e del gatto e il suo appropriato trattamento antibiotico non sono chiari. Uno studio retrospettivo ha inteso (1) definire meglio la patogenicità di Corynebacterium spp. nell’otite utilizzando i criteri descritti e valutando la risposta clinica alla terapia antibiotica e (2) determinare la suscettibilità agli antibiotici di Corynebacterium spp. associato alle otiti. Lo studio considerava colture po-

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sitive per Corynebacterium spp. Corynebacterium spp. faceva parte di una popolazione microbica mista in 79/81 colture. La patogenicità di questo batterio era notevolmente dubbia data la quasi invariabile compresenza con altri agenti microbici e per il fatto che Corynebacterium spp. in genere scompare dall’orecchio con la risoluzione delle altre infezioni, anche quando il batterio è resistente agli antibiotici prescritti. Tuttavia, 2/81 colture appartenevano a due orecchie di cane nelle quali Corynebacterium spp. poteva essere patogeno. La sensibilità agli antibiotici di Corynebacterium spp. era disponibile per 54 isolati. La maggior parte degli isolati era sensibile a cloramfenicolo (53/54), amikacina (50/54), tetraciclina (50/54), gentamicina (46/54) ed enrofloxacina (32/54). Tra gli antibiotici disponibili nei prodotti auricolari, la gentamicina e l’enrofloxacina potrebbero costituire scelte ragionevoli per la terapia topica empirica di Corynebacterium

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spp. (M.G.M.) “Corynebacterium spp. in Dogs and Cats with Otitis Externa and/or Media: A Retrospective Study” Kerstin Henneveld, Rodney

A.W. Rosychuk, Francisco J. Olea-Popelka, Doreene R. Hyatt, and Sonja Zabel. Journal of the American Animal Hospital Association Sep/Oct 2012 48:320-326. ■

DIMENSIONI RADIOGRAFICHE DEI RENI DEL FURETTO no studio ha determinato le normali misurazioni radiografiche dei reni del furetto (Mustela furo). Si determinavano la lunghezza e la larghezza della seconda vertebra lombare (L2) nelle radiografie ventrodorsali di 53 furetti sterilizzati di età, peso e sesso diversi e senza evidenze di malattie urogenitali. Le dimensioni dei reni venivano espresse in rapporto alla lunghezza del corpo di L2. Tutti i furetti dello studio avevano 6 vertebre lombari. La lunghezza mediana di L2 era di 13,3 mm ed era maggiore nei maschi che nelle femmine. L’intervallo di confidenza al 95% per il rapporto lunghezza dei reni/L2 era di 2,21-2,31 per il rene destro e 2,15-2,25 per

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il sinistro. Per il rapporto larghezza del rene/L2 gli intervalli erano 1,09 - 1,14 per il destro e 1,071,12 per il sinistro. Era presente un’associazione significativa tra dimensioni dei reni e peso o sesso, ma non con l’età. I risultati di questo studio, concludono gli autori, possono consentire ai medici veterinari di effettuare una valutazione radiografica clinica più obiettiva delle dimensioni dei reni dei furetti sulla base di caratteri individuali. (M.G.M.) “Radiographic kidney measurements in North American pet ferrets (Mustela furo)” Eshar D, Briscoe JA, Mai W. J Small Anim Pract. 2012 Sep 8.

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La diagnostica per immagini in condizioni di emergenza La Delegazione Regionale Marche ne ha parlato a Castefidardo (AN) di WALTER GUALTIERO CROTTI Vicepresidente Delegazione Regionale SCIVAC Marche l Dott. Gian Marco Gerboni, della Clinica Veterinaria Malpensa di Samarate (VA), relatore a numerosi corsi di diagnostica per immagini e vice presidente della SVIDI (Società Veterinaria Italiana di Diagnostica per Immagini), è stato graditissimo relatore del secondo incontro annuale organizzato dalla Delegazione Regionale SCIVAC Marche tenutosi a Castelfidardo (AN) domenica 7 ottobre. Oltre che al relatore, il nostro ringraziamento va anche alla Royal Canin, sempre vicina alla nostra delegazione e che, anche in questa occasione, ha garantito la sua presenza all’incontro. Il tema della giornata verteva sull'utilizzo della diagnostica ecografica in condizioni di emergenza. Ottanta colleghi, provenienti anche dalle regioni limitrofe, sono intervenuti all'incontro che, secondo le nuove linee guida delle Delegazioni Regionali, includeva anche il pranzo, offerto da SCIVAC, senza alcun costo aggiuntivo per i partecipanti.

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Nella sua apprezzata relazione, il Dott. Gerboni ha dimostrato l’importanza della diagnostica ecografica anche in corso di situazioni di emergenza, come in presenza di un paziente politraumatizzato o dispnoico, trasmettendo con chiarezza ed efficacia concetti e punti chiave per la corretta esecuzione di un esame ecografico rapido e utile ad integrare concretamente le informazioni ottenute dalla visita clinica, dalle analisi di laboratorio e dalla diagnostica radiografica. A volte può accadere di utilizzare gli strumenti diagnostici a propria disposizione in maniera limitata o settoriale, dimenticando di sfruttarne al massimo le potenzialità per una diagnostica multidisciplinare, magari eseguita con rapidità e concentrandosi sulle sole informazioni realmente necessarie per la gestione del paziente in urgenza. Ormai in molte strutture sono presenti ecografi, soprattutto in quelle in cui vengono eseguite prestazioni in urgenza e/o di pronto soccorso. Il relatore ha dimostrato, con numerosi esempi pratici, come sia relativamente facile e alla portata di molti l'utilizzo di un ecografo, anche con il paziente ancora posizionato sul tavolo della radiologia in attesa dei risultati dello studio radio-

grafico, per confermare la presenza e la localizzazione di un versamento o l'integrità di organi addominali potenzialmente soggetti a lesioni o rottura. L’indagine ecografica può rappresentare un supporto per il clinico laddove la diagnostica radiografica risulti di difficile realizzazione o interpretazione, come nel caso dello studio di un torace in un paziente con dispnea o ortopnea, attraverso la valutazione della presenza di versamento pleurico e della sua caratteristica, o del ritorno degli echi differente in caso di atelettasia vs edema polmonare. Anche chi non si occupa specificamente di diagnostica ecografica dovrebbe essere in grado di effettuare l’esame “FAST” (Focused Assessment with Sonography for Trauma), imperativo per chi si dedica alla medicina di urgenza. Non sono necessarie macchine o sonde particolarmente performanti, o operatori formati con percorsi particolarmente impegnativi e dedicati; è naturalmente indispensabile un minimo di conoscenza delle condizioni di “normalità” ecografica, topografica e morfologica nonché alcune nozioni di base, quali una chiara definizione dei piani di scansione, una sequenza operativa

precisa e ripetibile e il corretto settaggio di poche regolazioni dell'ecografo. Tutto questo deve essere ben conosciuto dall'operatore ed è necessaria una rigorosa esecuzione di un esame semplice, altrimenti l'indagine potrebbe confondere il quadro di informazioni cliniche. Una volta in possesso di queste capacità, non è necessaria l’esecuzione di un intero esame ecografico addominale o toracico, che richiederebbero conoscenze approfondite e precise competenze, ma è indispensabile limitarsi ad una sequenza di poche scansioni con metodiche ed in aree topografiche ben precise, che consenta in pochi minuti di ottenere informazioni utili in condizioni di emergenza, preziose dal punto di vista diagnostico e prognostico. Per fare un esempio, si potrebbe paragonare all'operato di un medico di base a cui si richieda auscultazione, valutazione di polso e respiro e di frequenza e ritmo, definendo la presenza di dati discordanti dal fisiologico, insomma una raccolta dei dati minimi di base, per poi affidare il paziente a chi si occupa di apparato cardiorespiratorio. Ma una corretta valutazione di tale paziente potrebbe immediatamente autorizzare l'esecuzione di terapie salvavita in urgenza senza attendere il cardiologo. Alla valutazione di “non normalità” ecografica di alcuni aspetti morfologici si potrebbe poi aggiungere la possibilità di eseguire semplici procedure diagnostiche, come ad esempio, la centesi di versamenti. Un’ecografia in urgenza, eseguita con poche e semplici manovre alla portata di tutti, potrebbe indirizzare un paziente alla chirurgia, rivelando la presenza di aspetti caratteristici di una emorragia acuta massiva, in modo più rapido e mirato di un lavaggio peritoneale. Soddisfatti i presenti, soddisfatti anche i delegati regionali per la buona riuscita di un evento che i partecipanti potrebbero definire di alta qualità formativa seppure “a chilometri zero” . Ha funzionato meglio il meccanismo della preiscrizione in quanto solo un esiguo numero di colleghi ha dimenticato di effettuarla. Dobbiamo invece sottolineare l’importanza della preiscrizione entro i tempi stabiliti per questa tipologia di eventi in quanto la conoscenza del numero dei partecipanti permette ai delegati regionali e alla sede centrale di operare al meglio nella pianificazione dei Seminari Regionali, nella scelta delle sale e nell'organizzazione del pranzo. Il prossimo appuntamento della Delegazione Regionale SCIVAC Marche è previsto a Senigallia (AN) nei giorni 5-7 aprile 2013 e sarà un Corso Regionale SCIVAC di Gastroenterologia che avrà come relatori il Dott. Enrico Bottero e la Dott.ssa Magda Gerou-Ferriani. Rinnoviamo l'invito agli interessati a fare parte della Delegazione Regionale SCIVAC Marche a presentare la propria candidatura, in vista del rinnovo delle cariche previsto per il 2013. ■


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Abruzzo Info Regioni

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Truffa dei cani nel Teramano. Sotto accusa veterinari Asl e animalisti Il 9 maggio del 2013 la prima udienza. Asl e LDC costituite parte civile il direttore del dipartimento di prevenzione e responsabile del servizio sanità animale dell’Asl; il responsabile del servizio igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche.

ABUSO DI PROFESSIONE Quanto all’abuso di professione, secondo il

l Gup, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio tre veterinari della Asl di Teramo e due esponenti di un’associazione animalista teramana. Le accuse ipotizzate, che dovranno essere provate nel corso del dibattimento, vanno dalla truffa ai maltrattamenti agli animali, dall’omissione d’atti d’ufficio alla falsità ideologica. L’azienda sanitaria e La lega difesa del cane di Chieti si sono costituite parte civile.

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L’ACCUSA Secondo la Procura, 64 cani senza padrone raccolti in strada e portati in una struttura di Colleparco (successivamente smantellata) vi sarebbero stati trattenuti mesi e mesi indebitamente, oltre il periodo necessario a compiere le operazioni di microchippatura e sterilizzazione previste dalla legge prima della reimmissione sul territorio. Questo, sempre secondo l’accusa, perché tenere gli animali "parcheggiati" imponeva ai Comuni "proprietari" degli stessi un esborso per garantire loro vitto e alloggio (due euro e 50 centesimi al giorno per ciascun cane). Somme che, a quanto ritengono gli inquirenti, venivano incassate dai gestori della struttura attraverso i contributi che, di volta in volta, arrivavano dai Comuni per il mantenimento degli animali. Per far sì che i cani venissero trattenuti occorreva però una certificazione che attestasse il loro cattivo stato di salute e la loro potenziale pericolosità a livello igienico-sanitario. Per questo sotto accusa sono finiti anche i veterinari.

IL COMUNE Il Comune più danneggiato è quello di Teramo, che avrebbe speso oltre 250mila euro per mantenere decine e decine di cani. Le indagini sono state portate avanti dagli agenti della Forestale. Sono state rinviate a giudizio cinque persone: gli esponenti dell’associazione che gestiva la struttura di ricovero finita nelle indagini (uno di loro è indagato anche per esercizio abusivo della professione); il responsabile dell’unità di randagismo dell’Asl;

magistrato l’indagato si sarebbe sostituito al medico nella gestione sanitaria degli animali, facendo esami diagnostici e somministrando trattamenti terapeutici di competenza del medico. Un’accusa comune a tutti è quella dei maltrattamenti ad animali: secondo il magistrato

avrebbero sottoposto 64 cani e 70 gatti a sevizie e fatiche costringendoli a vivere ammassati in ambienti angusti. Accuse che, naturalmente, dovranno essere provate durante il dibattimento. L’azienda sanitaria si è costituita parte civile. (fonte: Il Centro) ■


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24 Info Regioni Toscana e Veneto

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In Toscana l’anagrafe canina si collega al sistema SISPC Avvio all’utilizzo da parte delle Aziende USL n Toscana la gestione dei dati avverrà attraverso il Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva (SISPC). La Giunta regionale della Toscana, con la deliberazione 840 del 24 settembre 2012, ha stabilito che la gestione di tut-

I

ti i dati e delle informazioni afferenti all’anagrafe canina, agli animali da affezione e alle informazioni sanitarie ad essi collegate, venga effettuata dalle Aziende USL utilizzando il Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva (SISPC), dotato delle funzionalità che consentono di telematiz-

zare e semplificare qualsiasi comunicazione o adempimento previsto a carico dei soggetti pubblici e privati coinvolti nella gestione dell’anagrafe del cane, la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo. Inoltre ha disposto che, a partire dal 1° gennaio 2013, i Dipartimenti di Prevenzione delle AUSL ed i veterinari libero professionisti riconosciuti per le attività di identificazione elettronica, siano tenuti alla registrazione delle nuove iscrizioni solo ed esclusivamente attraverso il SISPC, fatta eccezione per le iscrizioni all’anagrafe canina regionale dei cani che provengono da fuori regione, o cani già provvisti di microchip, la cui iscrizione sul SISPC dovrà essere effettuata, previa verifica del microchip, esclusivamente dai medici veterinari del SSR e sulla base della documentazione in possesso del responsabile del cane. È stato anche deliberato che tutte le informazioni presenti sui sistemi informativi di gestione dell’anagrafe canina delle AUSL verranno trasferite sul sistema regionale di cui sopra per completare e rendere fruibili a tutti gli aventi diritto, le informazioni anagrafiche della popolazione canina residente sul territorio regionale e che qualora il recupero dei dati di anagrafe canina delle AUSL non sia automatizzabile attraverso la riconversione degli archivi elettronici esistenti, tale attività dovrà essere garantita con una registrazione manuale dei dati del cane da parte del personale delle AUSL, in occasione della prima registrazione di un nuovo evento anagrafico. Tali decisioni sono state prese considerando che la realizzazione di un sistema unico regionale consente di superare e semplificare una serie di adempimenti amministrativi legati alla corretta registrazione degli eventi anagrafici degli animali censiti, consentendo anche al singolo cittadino nonché al veterinario libero professionista, di poter operare direttamente alla notifica di determinati eventi, collegandosi direttamente al sistema regionale senza dover recarsi presso la AUSL. Inoltre, quanto sopra previsto comporterà un innegabile e notevole risparmio di risorse umane attualmente impiegate nella gestione manuale della registrazione di eventi che potranno essere telematizzati migliorando, anche qualitativamente, la raccolta delle informazioni attraverso l’uso diretto delle interfacce applicative per l’immissione dei dati necessari non solo per le attività dirette del cittadino ma anche per quelle dei veterinari libero professionisti. Sono stati rinviati invece a successivi atti dirigenziali la definizione dei tempi, delle modalità con cui verranno rese disponibili al cittadino e al veterinario libero professionista ulteriori funzionalità per il completamento dell’anagrafica della popolazione canina e la definizione dei dettagli sulle codifiche e sulle procedure di gestione tramite SISPC della registrazione diretta di eventi anagrafici e sanitari. ■


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Trentino Alto Adige e Veneto Info Regioni

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In Procura il caso del capriolo investito L’On. Zanoni annuncia: “Informerò la Commissione UE”

opo la denuncia alla Procura della Repubblica da parte dell’Ordine dei veterinari di Trento, l’On. Zanoni porterà il caso in Commissione UE. Si dice "allibito", l’Eurodeputato Andrea Zanoni che dichiara il proprio sostegno ai veterinari e di voler interessare al caso la Commissione Europea. Sul caso del capriolo deceduto questa estate, l’Ordine di Trento ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Il caso riguarda una femmina di capriolo investita da un’auto (poi dileguatasi) a Moena (Trento) il 24 agosto 2012. L’animale "non ha potuto avvalersi delle cure di un medico veterinario presente sul posto perché non autorizzato ad intervenire. Il diritto di intervento - riferisce la Fnovi - è stato ritenuto di competenza esclusiva dei forestali i quali, arrivati con una pattuglia sul posto, nulla hanno potuto stante l’aggravamento delle condizioni nel frattempo intervenuto e l’inevitabile morte del capriolo". Zanoni, vice Presidente della commissione per il Benessere degli Animali, ha dichiarato: "Sono allibito per come è stato trattato quel povero animale - Evitare sofferenze inutili ad un animale

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“FALSE” VACCINAZIONI: DENUNCIATO ALLEVATORE DI CANI n falso veterinario e la compagna, sono stati denunciati dai carabinieri di Susegana per sostituzione di persona, esercizio abusivo della professione e falsità materiale. Gli animali sono stati controllati anche dal servizio veterinario dell’Usl e sono in ottimo stato. La coppia - residente a Santa Lucia di Piave e proprietaria di un allevamento amatoriale nel vittoriese - vaccinava i cuccioli da vendere ai clienti con medicinali acquistati sul mercato nero, in repubblica Ceca. Per certificare sul libretto sanitario dei cani l’avvenuta vaccinazione, il falso veterinario utilizzava il timbro falso di un vero veterinario, residente nella zona. È stato proprio quest’ultimo a rendersi conto del raggiro. La coppia importava dall’est Europa gli animali. La loro "era un’attività lecita, l’allevamento infatti non superava i 30 esemplari". Ma l’uomo, che ha ammesso di vaccinare personalmente gli animali, si spacciava per veterinario con tanto di timbro riproducente il nome e il numero di un medico della zona. Il risultato: risparmiava sulle vaccinazioni, che poi faceva pagare al cliente. L’uomo ha inoltre ammesso di essere attivo sul mercato da giugno scorso. Tra i cani più "trattati" dall’uomo c’erano chihuahua ed altri quadrupedi di piccola taglia come volpini e bulldog francesi. Gli animali, tutti ben tenuti e nutriti, venivano venduti a circa 1500 euro l’uno: proprio per questo del caso si occuperà anche la Guardia di Finanza.

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in fin di vita è un dovere irrinunciabile dei funzionari pubblici, soprattutto di quelli che istituzionalmente sono tenuti alla tutela della fauna. Sono allibito e amareggiato per quanto è accaduto, perché bastava lasciare lavorare il veterinario presente per alleviare le atroci sofferenze del povero Capriolo condannato a morte. Mi auguro che venga chiarita la situazione e sia sottolineato che il diritto degli animali deve prevalere su freddi iter burocratici. Da parte mia tutto il sostegno ai veterinari e la disponibilità

di portare eventualmente la questione a conoscenza della Commissione Europea". L’esposto in Procura depositato il 2 ottobre scorso dai legali dell’Ordine dei Veterinari di Trento, presieduto dal dott. Alberto Aloisi, è teso a valutare "se vi siano state eventuali responsabilità penali sulla morte della femmina di capriolo". L’esemplare era rimasto agonizzante sulla strada e un veterinario di passaggio, Fabrizio Pizzini, voleva intervenire somministrando dei sedativi per alleviare il dolore dell’animale

che si lamentava in modo straziante. Solo che il dottor Pizzini aveva ricevuto il "no" decisio del servizio forestale, che per telefono (li aveva chiamati lui per segnalare l’accaduto) gli avevano detto di non fare nulla e aspettare che sul posto arrivasse del personale autorizzato. Il capriolo, poi, morì. Di qui la volontà di presentare l’esposto, in cui si sostiene che funzionari pubblici (come i forestali) devono evitare sofferenze inutili agli esseri viventi. (fonte: trentotoday) ■


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Tecnoparco: offerte due borse di studio per medici veterinari Un progetto di ricerca in collaborazione con l’IZS della Sicilia orse di studio per la ricerca disponibili presso il Parco Tecnologico Padano, in collaborazione con l'Università di Bari e l'Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Sono 8 le offerte, rivolte a 2 laureati in Veterinaria, 4 in Scienze Biologiche e simili, 2 in Bio-

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tecnologie Veteriarie o Tecnico di Laboratorio. Per diventare ricercatore veterinario è sufficiente il requisito della Laurea in Medicina veterinaria. Il bando si intitola: "Formazione di ricercatori e tecnici esperti nello sviluppo di metodologie per l'identificazione ed il controllo delle infezioni degli animali - Episud". Le borse hanno un valore lordo pari a 42mila

euro per frequentare il corso dal titolo "Formazione di ricercatori e tecnici esperti nello sviluppo di metodologie per l'identificazione ed il controllo delle infezioni degli animali - Episud". Il corso - della durata di 30 mesi e realizzato in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l'Università degli Studi di Bari - si svolgerà tra

Lecco, Catania, Bari e formerà: due ricercatori veterinari; quattro ricercatori in biologia diagnostica; due tecnici di laboratorio. La borsa di studio, dell'importo complessivo di € 42.000,00 lordi (corrispondenti ad € 16.800,00 lordi su base annua), ha la durata di trenta mesi e non è rinnovabile. La domanda di ammissione deve essere redatta secondo il modulo allegato nel sito, reperibile nella sezione "Jobs" del sito Internet oppure direttamente presso gli uffici del Parco Tecnologico Padano, via Einstein, Loc. Cascina Codazza, 26900 Lodi. Le domande devono essere inviate entro le ore 17 del 31 Ottobre 2012. ■

Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche Brescia

Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria

CONVEGNO LA MEDICINA FORENSE VETERINARIA Brescia 25 ottobre 2012 Auditorium “Angelo Pecorelli” Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche Via Istria 3/b - Brescia Segreteria Fondazione Iniziative Zooprofilattiche Tel. 030/223244 - 030/2422151 Fax 030/2420569 Email: segreteriafondazione@fondiz.it


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FVG Anmvi Regione

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Riassetto servizio Sanitario Regionale ANMVI Friuli Venezia Giulia in audizione al Consiglio Regionale di STEFANO CANDOTTI Presidente ANMVI Friuli Venezia Giulia l giorno 10 Ottobre scorso si è tenuta, presso la sede del Consiglio regionale della Regione Friuli VG, l’audizione da parte della III Commissione permanente del Consiglio regionale sul tema "Riassetto Servizio Sanitario Regionale". Partecipavano all’audizione, come parti sociali, i rappresentanti dei Collegi e degli Ordini professionali delle professioni Sanitarie della Regione. L’ANMVI Regione FVG, con il presidente dott. Stefano Candotti ed il vicepresidente dott. Emanuele Burelli, ha partecipato all’audizione in quanto anch’essa parte sociale. La convocazione ha avuto lo scopo di ascoltare le parti chiamate a consulto al fine di tenere conto delle problematiche e degli aspetti tecnici e professionali di campo, prima della stesura definitiva delle proposte di riforma del SSR. Sostanzialmente le proposte di riforma, quattro sul tavolo della Commissione, nascono dalla necessità di un riordino del Servizio Sanitario in Regione Friuli VG alla luce delle necessità di tagli al bilancio regionale alla spesa pubblica imposti dalla manovra fiscale del Governo Monti. Le varie proposte non entravano al momento nel merito delle singole dimensioni professionali coinvolte, ma ne davano solamente i confini entro cui potersi muovere. ANMVI, in accordo con gli Ordini professionali provinciali dei Medici Veterinari, ha sottolineato alcuni aspetti critici relativi a: Riordino del servizio 118 in un centralino regionale unico, con la richiesta di attenzione particolare al rischio di insufficiente qualità di

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informazione all’utenza relativamente al tipo di funzioni espletate dai Medici Veterinari privati e dipendenti del SSR ed alle strutture presenti sul territorio. Necessità di definire in modo più preciso, sulla base delle nuove necessità di spesa regionali, un mansionario delle prestazioni essenziali del Servizio Veterinario pubblico Regionale, durante le fasi di reperibilità fuori orario notturna e/o festiva, che non confligga

con la tipologia di servizio offerto dalle strutture veterinarie private e dai medici veterinari LP presenti nel territorio regionale sia per l’assistenza zooiatrica che per quella agli animali d’affezione. La richiesta alla Commissione di poter valutare, in sede ristretta, eventuali forme di convenzione con strutture e Medici Veterinari privati, relativamente all’erogazione di servizi di zooiatria e medicina veterinaria per animali

d’affezione non previsti nel mansionario delle funzioni dei medici veterinari del SS regionale di medicina veterinaria pubblica, anche riguardo l’assistenza zooiatrica di emergenza, al fine di implementare l’efficienza del servzio di medicina veterinaria con una maggior collaborazione tra aspetti pubblici e privati. Su questi temi, nei prossimi giorni, verrà inviata memoria scritta alla segreteria della III Commissione. ■


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28 Efsa Ricerca

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OGM: utilizzato un numero insufficiente di topi Pubblicata la valutazione iniziale di uno studio su un tipo di mais geneticamente modificato e un erbicida ’Autorità europea per la sicurezza alimentare è giunta alla conclusione che un recente articolo che menziona l’esistenza di timori circa la potenziale tossicità del mais ge-

L

neticamente modificato NK603 e di un erbicida contenente glifosato non ha una qualità scientifica tale da essere considerato valido ai fini di una valutazione del rischio. La task force, i cui membri sono stati scelti tra gli addetti delle unità scientifiche dell’EFSA che

si occupano di OGM, pesticidi e valutazione scientifica ha evidenziato una serie di problemi nello studio che avrebbero dovuto trovare risoluzione prima che lo studio potesse essere considerato ben condotto e riferito correttamente.

La lacuna più eclatante è che il ceppo di ratti utilizzati nello studio biennale è incline a sviluppare tumori durante la loro aspettativa di vita, che è di circa due anni. Questo implica che la frequenza di tumori osservata è alterata dalla naturale incidenza di tumori tipici in questo ceppo, indipendentemente da ogni trattamento per gruppo. Per uno studio di questo tipo le linee guida pertinenti dell’OCSE specificano la necessità di un minimo di 50 ratti per gruppo sperimentale. Séralini et al. hanno usato solo 10 roditori per gruppo. Il basso numero di animali utilizzati è insufficiente a distinguere tra incidenza di tumori dovuti al caso ed effetti specifici del trattamento. La recensione iniziale dell’EFSA ha trovato inadeguati il disegno dello studio, la descrizione dei risultati e la loro analisi, così come descritti nell’articolo. Per poter comprendere appieno lo studio, l’Autorità ha invitato gli autori Séralini et al. a mettere a disposizione alcuni importanti dati supplementari. Tali carenze comportano che l’EFSA, allo stato attuale, non è in grado di ritenere le conclusioni degli autori scientificamente fondate. I numerosi problemi riscontrati nella progettazione e nella metodologia dello studio, così come descritti nell’articolo, implicano l’impossibilità di trarre conclusioni circa l’insorgenza di tumori nei ratti oggetto dell’esperimento. Pertanto, sulla base delle informazioni pubblicate dagli autori, l’EFSA non ravvisa la necessità di esaminare da capo la propria precedente valutazione della sicurezza del mais NK603, né di prendere in considerazione tali risultati nella valutazione del glifosato attualmente in corso. L’EFSA ha valutato lo studio rispetto alle prassi scientifiche riconosciute come buone, quali le linee guida per condurre uno studio e riferirne i risultati, concordate a livello internazionale. Il dott. Per Bergman, che ha diretto l’esecuzione di questo lavoro scientifico dell’EFSA, ha dichiarato: "Qualcuno potrebbe meravigliarsi che la dichiarazione dell’EFSA si concentri sulla metodologia dello studio in questione piuttosto che sui suoi risultati, ma ciò va al cuore della questione: quando si esegue uno studio, è fondamentale garantire l’esistenza di un contesto adeguato. Obiettivi chiari e una corretta progettazione e metodologia dello studio creano una base solida da cui poter trarre dati precisi e conclusioni valide. Senza tali elementi è improbabile che uno studio sia attendibile e scientificamente valido". Il direttore della “Valutazione scientifica dei prodotti regolamentati” ha poi puntualizzato che “prendere in considerazione i possibili effetti a lungo termine degli OGM è stato, e continuerà a essere, un elemento centrale del lavoro dell’EFSA per proteggere animali, uomini e ambiente”. L’analisi preliminare dell’EFSA è il primo gradino di un processo a due stadi. Una seconda analisi verrà portata a termine entro la fine di ottobre del 2012. Sarà considerata ogni informazione supplementare fornita dagli autori dello studio, cui sarà offerta la possibilità di fornire la documentazione e le procedure dello studio onde assicurare la più ampia comprensione possibile del loro lavoro. Questo secondo livello comprenderà anche un resoconto delle valutazioni dell’articolo effettuate dagli Stati membri e un’analisi condotta dalle autorità tedesche responsabili della valutazione del glifosato.■


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Lettere al Direttore

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Il minimo sindacale olevo chiedere se esiste un minimo di retribuzione per noi liberi professionisti che svolgiamo attività presso strutture di altri colleghi. Il punto è che ho risposto ad un annuncio di "tirocinio" in cui per lavorare solo in turni di notte di 14 ore per 15 giorni al mese, mi verrebbero corrisposti 2.38 euro/ora. Mi sembra al limite dell’assurdo, così come lo è il fatto che aver bisogno di un lavoro, mi porterà ad accettare. Vorrei sapere se esiste un minimo "sindacale" da richiedere, e se non esiste, perché non introdurlo? Grazie dell’attenzione Lettera Firmata

V

La Collega di cui rispettiamo la riservatezza, è giovane e vive una condizione professionale molto difficile. E non solo al Sud. Si dice “arrabbiata con la categoria”. Spesso siamo investiti dalla richiesta di prendere provvedimenti. Ci piacerebbe girarla a tutti coloro che in questi anni hanno consapevolmente programmato la disoccupazione, anno per anno, ai tavoli del fabbisogno professionale di medici veterinari. Pensiamo che sia davvero giusto farlo, che le responsabilità vadano individuate, assunte e risolte. Le ex Facoltà dovrebbero al più presto fermare l’emorragia di disoccupati, quinquennali e di laurea breve, e attivarsi con le rappresentanze di categoria, Ordini e parti sociali (Confprofessioni), attorno ad un tavolo permanente sull’occupazione veterinaria. Un tavolo per il job placement, con sbocchi diversi da quelli tradizionali ormai saturi. La vituperata riforma Gelmini ha di buono che non accetta più che gli Atenei vivano in regime di extraterritorialità come nell’era feudale. L’Accademia faccia i conti con la società del lavoro. Per rispondere alla Collega: le libere professioni sono autonome e non hanno il “minimo sindacale”, non hanno l’obbligo di assumere nessuno perché non sono un ammortizzatore sociale per assorbire gli errori gravissimi della

UN QUESTIONARIO SULL’ANESTESIA l Collega Vincenzo Rondelli ha realizzato un questionario on line per tutti i Colleghi che vogliano contribuire ad inquadrare la situazione dell’anestesia veterinaria in Italia. I risultati saranno presentati in occasione di un evento SCIVAC/SIATAV e SIMV (Cremona, novembre 2012). Il questionario è appoggiato a una piattaforma open source (riprendi il link dal codice qui sotto). Sono richiesti pochi minuti di collaborazione, in forma assolutamente anonima. Scadenza: 25 ottobre

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programmazione nazionale (e c’è pure chi invoca l’abolizione del numero chiuso nelle nostre Facoltà). Le professioni sanitarie non hanno nemmeno il tirocinio (apprendistato post laurea) definito e retribuito per legge. Ma non sono prive di strumenti né tantomeno di obblighi. I liberi professionisti hanno l’obbligo di porre in essere rapporti solo quando tutti i presupposti - legalità, fiscalità, previdenza e deontologia - sono rigorosamente rispettati. Rapporti di lavoro che non si basano su queste garanzie vanno rifiutati e denunciati. Oggi gli strumenti per regolarizzare i rapporti fra liberi professionisti ci sono, senza incorrere - grande conquista di Confprofessioni - nel sospetto della falsa partita IVA; se il rapporto è retribuito, è basato su un corretto rapporto libero-professionale tra le

parti oppure ricorrendo al CCNL di categoria (CCNL di Confprofessioni). Se il rapporto è finalizzato all’apprendimento, lo si può regolarizzare con l’accordo per “residente volontario”, non retribuito e senza vincolo alcuno, recentemente definito insieme alla FNOVI. L’ENPAV ha considerato la questione giovani nella riforma pensionistica e con strumenti di tipo assistenziale. Al di fuori di queste formule c’è lo scandalo di una veterinaria abusata prima dall’Accademia e poi da professionisti indegni di questo nome. Abbiamo giovanissimi laureati con lode, abbiamo giovanissimi colleghi con specializzazioni (altro tempo e denaro), che hanno aperto e subito chiuso la partita IVA e che vivono perché hanno la famiglia che paga per loro. Carlo Scotti

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“L’Italia ha vissuto un lungo periodo di silenzio sui diritti degli animali, che spesso hanno pagato e continuano a pagare le conseguenze di comportamenti non degni di una societa civile” Adelfio Elio Cardinale, Sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria


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30 Calendario attività Dal 3 al 18 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi INCONTRO SIMEF / SIRVAC

3 NOV

INCONTRO SIFIRVET

4 NOV

INCONTRO SVIDI

4 NOV

INCONTRO SIRVAC

4 NOV 7-9 NOV 9-11 NOV

INTERNATIONAL COURSE SCIVAC Attenzione: Evento annullato. CORSO REGIONALE SCIVAC

UN PICCOLO PAZIENTE, UN GRANDE IMPEGNO: IL GATTINO PEDIATRICO - Palazzo Trecchi, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it METODICHE STRUMENTALI: QUALI NOVITÀ CI SONO? - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NEL PAZIENTE CON INCONTINENZA URINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LA RIPRODUZIONE SELEZIONATA E LE PATOLOGIE GENETICHE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 12° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO REGIONALE SICILIA DI PATOLOGIA CLINICA - Ragusa - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

9 NOV

SEMINARIO NAZIONALE SIVE

SEMINARIO “ECO-SEMINARIO DALLA A ALLA Z” - Verona FieraCavalli - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

10-11 NOV

INCONTRO SIVAE / SCIVAC

AGGIORNAMENTI DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Palazzo Trecchi - Cremona - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SIOVET

COSA C’È DI NUOVO SUL GOMITO - palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ODONTOIATRIA PEDIATRICA - PEDODONZIA. PATOLOGIE DEI TESSUTI MOLLI IN ETÀ PEDIATRICA E LORO TRATTAMENTO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM Per info: Erika Taravella - Segr. Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DEL RENE E URETERE: SFIDA POSSIBILE? - Hotel Miramare, Città S.Angelo (PE) - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL RISCHIO PERIOPERATORIO - Sheraton Hotel, Bari - ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL PANCREAS ENDOCRINO - Centro urbani- Mestre (VE) - VIA VISINONI 4/C - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

10-11 NOV 11 NOV 11 NOV 11 NOV 11 NOV

INCONTRO SIODOCOV INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO

11 NOV

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO ATAV

LA GESTIONE DELL’ANIMALE IN AMBULATORIO - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: No ECM - Per informazioni: Segreteria ATAV - Tel. 0372/403527 - E-mail: segreteriaatav@evsrl.it

11 NOV

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO ATAV IN COLLABORAZIONE CON SISCA

LA GESTIONE DELL’ANIMALE IN AMBULATORIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: No crediti - Per informazioni: Segreteria ATAV - Tel. 0372/403527 - E-mail: segreteriaatav@evsrl.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA

LA CHIRURGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari - Via Carroz,14 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ARTROSCOPIA DEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 16,1 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA VALUTAZIONE DELLA SCHELF-LIFE ED IL RANKING DI RISCHIO DEGLI ALIMENTI - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it 3° IT. ANESTESIA: I PARTE - FONDAMENTI DELL’ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 31,4 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 4° IT. DERMATOLOGIA: II PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 33,7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO BASE DI MANAGEMENT VETERINARIO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria Practice Management - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it LE PARASSITOSI NEI RUMINANTI, DALLA DIAGNOSI AL BENEFICIO ECONOMICO DEL LORO TRATTAMENTO - Hotel Cecere, Mottola (Ta) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it ADDOME AUMENTATO DI VOLUME: UN SEGNO, MOLTE PATOLOGIE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE MALATTIE INFETTIVE NEL GATTO DAL PUNTO DI VISTA DELL’INTERNISTA E DELL’OCULISTA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LA SOSTENIBILITÀ DELL’ANESTESIA VETERINARIA: COSTI, BENEFICI E GESTIONE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it IL PAZIENTE CONIGLIO: VISITA CLINICA E PRINCIPALI PATOLOGIE - Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Sezione di Udine - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Roma ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Palagarden Roges di Rende (CS) - ECM: No crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

11 NOV 12-13 NOV 13-14 NOV

CORSO SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SIVAR

14-17 NOV

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

14-17 NOV

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili

16-17 NOV 16 NOV 17-18 NOV 17-18 NOV

CORSO SIMV / ANMVI SEMINARIO NAZIONALE SIVAR

INCONTRO SIMIV

INCONTRO SOVI / SIMEF

18 NOV

INCONTRO SIATAV IN COLLABORAZIONE CON SIMV (SOCIETÀ ITALIANA MANAGEMENT VETERINARIO)

18 NOV

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

18 NOV 18 NOV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA

laPROFESSIONE

VETERINARIA 34 | 2012

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 15 ottobre 2012

SOLUZIONI

Ematocrito in salita nel liquido prelevato dall’addome a distanza di 5-20 minuti Liquido di aspetto rossastro prelevato dall’addome Cellule nucleate evidenti alla citocentrifugazione del campione

a b c d e

Scelta di materiale di sutura scorretto e scorretto tipo di sutura Problemi metabolici del paziente Scarsa attività fisica nel post operatorio Errore chirurgico Eccessiva pressione addominale

QUIZ 1

d e

Ematocrito in discesa nel liquido prelevato dall’addome a distanza di 5-20 minuti

Risposta corretta: c) Incontro SCVI: “Raccolte anomale in cavità addominale” - Cremona, settembre 2010

c

Trasudato modificato

QUIZ 2

a b

2) Quale fra questi NON è una causa importante in caso di ernia incisionale?

Risposta corretta: c) Incontro SCVI: “Le ernie nel cane e nel gatto” - Cremona, febbraio 2011

1) L’intervento chirurgico è SEMPRE indicato in caso di:


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