Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 35

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 35 dall’8 al 14 ottobre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Decreto del Miur

ESONERO ELENCO Sono esonerati dall'invio degli elenchi clienti e fornitori per l'anno 2006 gli esercenti arti e professioni, indipendentemente dall'eventuale opzione per la contabilità ordinaria. L’ha confermato l’Agenzia delle Entrate il 3 ottobre.

TEST Il ministro Mussi ha emanato il decreto per la ripetizione delle prove d'accesso dell'Università Magna Grecia di Catanzaro. Le prove per Medicina veterinaria, annullate le precedenti per irregolarità, sono fissate al 19 ottobre.

CUP La campagna per la raccolta delle firme relativa alla proposta di legge di iniziativa popolare sulla "Riforma dell'ordinamento delle professioni intellettuali" chiuderà il 5 novembre. Chi è interessato a firmare può contattare i numeri del Comitato Promotore: (06) 6896041 - 6878805 - 6893808.

626 Grazie agli stanziamenti in Finanziaria e alla collaborazione tra i ministeri dell'Economia, del Lavoro e della Salute, il sottosegretario alla Salute, Giampaolo Patta, ha dichiarato che ci sono le condizioni per emanare, in anticipo sul termine previsto, i decreti legislativi che attueranno il riordino della normativa sulla sicurezza del lavoro.

118 VETERINARIO Secondo un’indagine dell’ENPA “gli italiani chiedono, alle istituzioni, di attivare ovunque il 118 veterinario”. È questa l’indicazione più chiara emersa dai dati parziali consegnati alla stampa: il 16,7% del campione composto da 2.063 italiani ha indicato, quale priorità, l’attivazione del 118 veterinario.

DNA DEI SALUMI Un test sul Dna di un prosciutto o un salame per scoprire se è stato prodotto proprio con i maiali della denominazione di origine controllata dichiarata sull'etichetta. È la nuova frontiera nella lotta alle frodi alimentari, illustrata all'Izs di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, nel corso del convegno sulla genetica molecolare applicata alla medicina veterinaria.

BSE Il Comitato permanente per la catena alimentare ha innalzato l'età dei bovini dei quali è consentito mantenere la colonna vertebrale: da 24 a 30 mesi.

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Cambia la laurea in veterinaria Più Europa, più competitività, più qualità e meno iscritti

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LEAVET, prima attuazione “Utilizzare le strutture veterinarie private presenti sul territorio anziché solo quelle della Asl permette di poter usufruire di strutture completamente attrezzate, di professionisti competenti e preparati, lasciare libera scelta al proprietario di scegliere dove far eseguire l’intervento”. È quanto si legge nel “Progetto per il contenimento dei cani randagi e utilizzo razionale delle risorse dei comuni” approvato da un Comune laziale della provincia di Frosinone. Grazie all’interessamento di ANMVI Lazio il frosinate si è aggiudicato il primato di territorio pilota per il progetto LEAVET, la proposta dell’ANMVI di creare una rete di strutture veterinarie private per le prestazioni di medicina veterinaria di base. Il Progetto rappresenta la prima attuazione da parte di una amministrazione territoriale del progetto LEAVET e può costituire un riferimento pilota per altre amministrazioni. Ai Comuni, ai quali arrivano le risorse regionali per le sterilizzazioni dei randagi, e che prioritariamente devono impiegarle per sconfiggere il randagismo, va rivolto il lavoro dell’ANMVI e della sua dirigenza territoriale affinché si attui il progetto LEAVET. La difficoltà di risolvere un problema sottovalutato da anni obbliga le amministrazioni comunali e tutte le parti coinvolte ad intraprendere una strada lunga e difficile. Ma il traguardo c’è. Copia della delibera consiliare è stata inoltrata alla dirigenza ANMVI per replicare l’esempio in altre amministrazioni locali e regionali. Il progetto inserisce fra le azioni di prevenzione anche l’educazione nelle scuole: “contemporaneamente alle misure atte a limitare le nascite si vuole organizzare una campagna di educazione e sensibilizzazione al problema dei cani randagi e in generale alla normale convivenza uomo-animale. Tale campagna può essere svolta nelle scuole durante le ore di educazione civica e tenuta dai veterinari delle strutture aderenti all’iniziativa”. Possono partecipare all’iniziativa tutte le strutture veterinarie presenti sul territorio cittadino. E di medicina veterinaria di base in convenzione si comincia a parlare anche sulla stampa specializzata. Intervistato dalla rivista CANI in edicola questo mese, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ne parla affermando che “occorre valorizzare l’esperienza, la professionalità clinica del medico veterinario privato”. L’iniziativa, presentata circa un anno fa dall’Associazione al Ministero della Salute si è tradotta in una proposta di legge, firmata dall’On. Gianni Mancuso. Se ne parlerà alla presenza di autorità nazionali e regionali al Congresso dell’ANMVI del 18 novembre. Il titolo del Convegno è “Libera professione: pubblico e privato a confronto”.

TOGLIAMO ALLA LAUREA IL VALORE LEGALE Il 17 gennaio 2007 i senatori Quagliarello, Asciutti, Alberti, Casellati, Amato, Cantoni, Mauro e Sacconi, tutti di Forza Italia, hanno presentato un disegno di legge per l'abolizione del valore legale del diploma di laurea. La proposta non è nuova ma, se non sbagliamo, è la prima volta che si concretizza in un disegno di legge specifico. Da anni si discute ormai su questa possibilità come unica soluzione al rilancio della qualità del diploma di laurea. In effetti, oggi, quel diploma tanto agognato ed ottenuto, con fatica e sacrifici, dopo cinque anni, spesso sei se non sette, ha lo stesso valore se ottenuto a Catanzaro, che secondo il Tar del Lazio, su ricorso dell'ANMVI, non dovrebbe neppure esistere, essendo stato avviato senza il rispetto delle condizioni normative previste, o a Bologna o Torino, solo per ricordare due delle nostre facoltà migliori che hanno avuto il riconoscimento europeo. Certamente in Italia non tutti i corsi di laurea possono considerarsi sullo stesso piano qualitativo; potremmo dire che ne abbiamo di serie A, B e forse anche C. La preparazione dei laureati, quindi, non è sempre dello

stesso livello. È giusto allora che il diploma di laurea abbia sempre lo stesso valore? Secondo una corrente di pensiero che si sta sviluppando sempre di più anche nel nostro paese i diplomi dovrebbero avere un valore diverso a seconda della facoltà dove ci si è laureati. Questa differenza dovrebbe poi pesare sul mercato del lavoro e quindi, cosa decisamente più difficile, anche nei concorsi pubblici. E l'esame di Stato? La selezione qualitativa dovrebbe emergere anche, e forse soprattutto, in questo momento. La diversa preparazione premierà quelli che hanno avuto la possibilità di seguire un corso di buon livello, gli altri saranno penalizzati. È chiaro che restano dubbi e perplessità. Questo significherebbe che i futuri Medici Veterinari nati a Torino o Bologna, sempre solo come esempio, sarebbero avvantaggiati, altri, invece, fortemente penalizzati. Secondo molti, togliere il valore legale al diploma sarebbe l'unico modo per creare una sana concorrenza tra atenei facendo crescere i migliori e chiudere i peggiori. Ci crediamo poco, ma se fosse ■ vero...

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Il Ministero dell'Università ha emanato le linee guida

Riprogettazione integrale del corso di laurea in veterinaria l Ministero dell’Università e della Ricerca ha emanato il decreto che stabilisce le linee guida per l’istituzione e l’attuazione dei corsi di studio di lauree e lauree magistrali. Tra i corsi di laurea magistrale interessati da questo processo è naturalmente ricompreso quello in medicina veterinaria (classe LM-42). Le linee guida sono frutto di una “proficua discussione con tutte le Università italiane nei mesi di aprile e maggio” e di “una partecipata discussione che ha visto attive tutte le Conferenze dei Presidi delle Facoltà”. Il provvedimento è ispirato alla logica della valorizzazione dei diritti degli studenti e del loro interesse a scegliere entro un’offerta didattica trasparente e complessivamente più qualificata di quella attuale. Tra il 2008 e il 2011 saranno riprogettati tutti i corsi di laurea. Il Ministero guidato da Fabio Mussi intende mantenere aperto un confronto sull’applicazione dei nuovi orientamenti: chiunque volesse parteciparvi lo può fare attraverso l’indirizzo mail lineeguida@miur.it

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Più competizione fra gli Atenei I punti salienti del provvedimento, come indicati dal Miur sono: 1) migliorare l’efficacia, la qualità e la coerenza dei percorsi di laurea e di laurea magistrale entro il quadro europeo della formazione superiore; 2) correggere e ribaltare alcune tendenze negative registrate nella prima applicazione del processo di Bologna; 3) favorire una effettiva mobilità degli studenti; 4) innescare una diversa dinamica nella competizione fra gli Atenei, che non deve più essere fondata sulla ricerca di ogni mezzo per aumentare gli iscritti, ma sulla qualità, da valutare (a ciò provvederà l’ANVUR) e da incentivare. Obiettivi qualitativi Riguardo alle lauree di secondo livello, gli obiettivi sono soprattutto

Obiettivi formativi qualificanti della Classe LM-42 (D.M. Decreto Classi di laurea magistrale) laureati nei corsi di laurea magistrale in medicina veterinaria sono dotati delle basi scientifiche e della preparazione teorico-pratica necessarie all’esercizio della professione medico veterinaria ed in possesso delle basi metodologiche e culturali necessarie alla formazione permanente, nonché dei fondamenti metodologici della ricerca scientifica. I laureati della classe magistrale devono possedere: • le conoscenze teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale; • la capacità di rilevare e valutare criticamente lo stato di salute, di malattia e di benessere dell’animale singolo ed in allevamento, ivi compresi gli organismi acquatici, e gli aspetti antropozoonosici interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base, della fisiopatologia e delle patologie di organo e di apparato e approntando interventi medici e chirurgici idonei a rimuovere lo stato di malattia; • conoscenze di epidemiologia, diagnosi, profilassi, terapia e controllo delle malattie infettive e parassitarie degli animali; • la capacità di rilevare e valutare criticamente lo stato di salubrità, l’igiene, la qualità e le alterazioni degli alimenti di origine animale che possono pregiudicare la salute dell’uomo; devono inoltre conoscere i processi produttivi e di trasformazione degli alimenti di origine animale; • le conoscenze di nutrizione e alimentazione animale e delle tecnologie di allevamento; • la capacità di rilevare e valutare criticamente l’impatto dell’allevamento animale sull’ambiente. • la capacità di progettare, attuare e controllare i piani della sanità pubblica veterinaria; • la capacità di gestire e controllare le filiere di produzione degli alimenti di origine animale e la loro sicurezza • la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; I laureati della classe magistrale in medicina veterinaria si occupano della tutela della salute degli animali e dell’uomo che viene a contatto con gli animali e che assume alimenti di origine animale e contribuisce alla tutela dell’ambiente. Oltre ad esercitare un’attività libero professionale, i laureati specialisti operano nel servizio sanitario nazionale, nelle Forze Armate, nell’industria pubblica e privata (zootecnica, farmaceutica, mangimistica, di trasformazione degli alimenti di origine animale) e negli enti di ricerca. Le attività formative negli ambiti disciplinari relativi alla formazione di base prevedono l’approfondimento degli argomenti di chimica, biochimica, anatomia e fisiologia indispensabili per comprendere ed intervenire sui fenomeni biologici. I laureati della classe magistrale dovranno apprendere: • le metodiche fisiche di specifico interesse nello studio dei sistemi biologici, gli strumenti per la formulazione di modelli matematici elementari, nonché le applicazioni del calcolatore per la risoluzione numerica di problemi matematici; • la chimica con particolare riferimento alle macromolecole di interesse biologico, i concetti biochimici dell’ organizzazione strutturale delle cellule e dei processi metabolici negli animali di interesse veterinario; devono inoltre possedere nozioni generali sui principi e sulle metodiche dell’analisi chimica e biochimica, finalizzata anche al monitoraggio dell’inquinamento ambientale; e della medicina di laboratorio; • i fondamenti di biologia vegetale ed animale, nonché della biologia molecolare; • nozioni del livello macroscopico, microscopico e ultrastrutturale dell’organismo animale; • i fondamenti della fisiologia cellulare e generale veterinaria. Le attività formative in ambiti disciplinari caratterizzanti la classe devono essere volte ad un’ampia formazione medica veterinaria; i laureati della classe magistrale dovranno essere in grado di operare nel campo dell’allevamento, della gestione, della patologia, della clinica, della diagnostica, della terapia, della prevenzione delle malattie degli animali, ivi compresigli organismi acquatici, delle zoonosi, nonché del controllo dell’igiene e della qualità degli alimenti con particolare riferimento a quelli di origine animale. In particolare i laureati della classe magistrale in medicina veterinaria devono acquisire le conoscenze utili ed indispensabili previste dai Settori Scientifico Disciplinari compresi negli ambiti delle Attività Formative Caratterizzanti della tabella ministeriale parte integrante della Classe. Inoltre, lo studente completerà la propria formazione attingendo ad insegnamenti Affini ed Integrativi utili alla professionalità del Medico Veterinario. Le attività formative relative alla preparazione della prova finale devono permettere la discussione di una tesi finalizzata alla dimostrazione della capacità speculativa su un argomento di interesse veterinario. Relativamente alla definizione dei corsi di studio, la cui durata complessiva di cinque anni è preordinata alla esecuzione delle attività previste dalla direttiva 78/IO27/CEE, i regolamenti didattici di ateneo si conformano alle prescrizioni del presente decreto e dell’ articolo 6, comma 3, del decreto ministeriale 22 Ottobre 2004, n. 270. I laureati della classe magistrale potranno acquisire specifiche professionalità medicoveterinarie avendo svolto un tirocinio pratico, per un periodo non inferiore a 30 CFU, svolto in periodi prestabiliti dalla struttura didattica, ma preferibilmente nell’ultimo anno, presso università o in riconosciute strutture pubbliche (aziende sanitarie locali, istituti zooprofìlattici) o private (accreditate dagli organi accademici competenti).

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di ordine qualitativo: innalzare la formazione a un più alto grado, garantire una specializzazione delle conoscenze e delle competenze rispetto ai percorsi formativi del primo livello, e fornire una preparazione di valenza adeguata ai corrispondenti più impegnativi livelli di lavoro e di professionalità. I requisiti di accesso a questo tipo di percorso devono essere elevati e gli ammessi devono esse-

Il numero chiuso? Salvato dall’Europa “I numeri e gli accessi ai corsi a numero chiuso vanno rivisti ed occorre lavorare ad una rapida diminuzione di questi corsi’’. Così si è espresso il Ministro dell’Università Fabio Mussi, rispondendo ad una interpellanza presentata da un gruppo di parlamentari di Forza Italia sugli atenei italiani. Il Ministro ha ribadito di essere contrario al numero chiuso, ma anche di non poter intervenire in facoltà, come quella di medicina veterinaria, per le quali la programmazione degli studenti è prevista da “vincoli europei”. Mussi ha quindi aggiunto che i numeri vanno tuttavia verificati, perchè in alcuni casi non sarebbero “congrui”. Sarebbero troppo pochi, ad esempio, i posti previsti per i corsi in odontoiatria: “avere solo 800 posti disponibili - ha dichiarato - sembra più consono all’esigenza di tutelare una categoria che non di far fronte alla domanda effettiva dei cittadini’’. Una discussione parlamentare su tale materia sarà “opportuna” anche in vista di “una revisione della legge 264 che prevede appunto l’accesso limitato’’. La legge 2 agosto 1999, n.264 Norme in materia di accessi ai corsi universitari, prevede espressamente il numero programmato per medicina veterinaria “sulla base della valutazione dell’offerta potenziale del sistema universitario, tenendo anche conto del fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo”.


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re in possesso di una solida preparazione di base. La cura degli elementi pre-professionalizzanti e dell’accompagnamento al lavoro, e la correzione delle tendenze negative che si sono registrate finora sono gli altri obiettivi fissati per gli atenei. Diverse azioni sono indicate per favorire una maggiore mobilità degli studenti e per altri possibili aspetti di miglioramento della qualità del sistema. Riduzione dei corsi di studio Si va verso una riduzione complessiva dell’offerta di corsi di studio, particolarmente se non sostenuta da un’adeguata domanda, per assicurare il contributo di un numero maggiore di docenti, un più solido impianto, una migliore qualità dell’offerta formativa e una effettiva stabilità nel tempo dei percorsi. Ma non solo. Il processo di riprogettazione va verso una maggiore articolazione in curricula dei percorsi formativi, in particolare di secondo livello. Si punta ad una concreta, effettiva e realistica definizione degli obiettivi formativi di ciascun corso di studio,

Il 98,4% dei laureati in veterinaria è abilitato facilissimo passare dalla laurea all’abilitazione professionale. Secondo dati del Miur, diffusi dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli ingegneri ben il 98,4% dei laureati in medicina veterinaria passa l’esame di stato. È la percentuale di promozione più alta, seconda solo a quella degli odontoiatri (99,8). Il primato è delle professioni sanitarie: al terzo posto infatti si collocano i medici con il 95,2% della percentuale di successo. Nel 2005, in medicina veterinaria, su 1.159 esaminati sono stati abilitati in 1.140. Per alcuni è la dimostrazione che gli Ordini non sono caste chiuse, per altri è ora che l’accesso alla professione diventi una cosa seria.

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ad una equilibrata distribuzione degli impegni didattici dei docenti con un pieno utilizzo del tempodocenza previsto per i docenti dalla normativa vigente. Il Ministero vuole inoltre la sperimentazione di metodi didattici più avanzati e più interattivi. Vi è inoltre la previsione del riconoscimento delle conoscenze, delle competenze e abilità professionali o di esperienze di formazione pregressa solo in termini rigorosamente individuali con un più forte raccordo con la scuola secondaria.

Facoltà al lavoro I Consigli di Coordinamento Didattico della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano hanno organizzato ai primi di ottobre una consultazione con le parti sociali con la finalità di presentare i corsi di laurea soggetti a modifica. All’incontro, per la FNOVI, ha partecipato il Consigliere, dr.ssa Carla Bernasconi. La Facoltà di Bologna, dal canto suo, sta progettando il nuovo corso di laurea in Medicina Veterinaria, per l’a.a. 2008/2009 e per farlo ha at-

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tivato una consultazione con la Categoria; il Preside, Prof. Santino Prosperi ha trasmesso all’ANMVI una proposta di ordinamento didattico per il corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria, corredata da un questionario “al fine di verificare se, per la figura professionale del medico veterinario, gli sbocchi occupazionali, la prosecuzione negli studi, le principali funzioni, le conoscenze e i relativi campi di applicazione sono esaurientemente affrontati nel documento di proposta”. L’ANMVI assicura il proprio contributo. L’Accademia non è ad un passo dal cielo Intervenuto all’ultimo convegno nazionale della SISVET, il Presi-

dente della FNOVI ha ribadito la volontà della Categoria a confrontarsi con l’Accademia. Ma la professione “non vuole essere presa in giro, così com’è capitato” - ha aggiunto Gaetano Penocchio riferendosi alla programmazione del corso in Medicina Veterinaria per l’anno accademico 2007/2008, i cui numeri sono risultati molto diversi rispetto alle indicazioni di contenimento auspicate dalla Categoria. Per quanto riguarda le prospettive, invece, il Presidente della FNOVI ha parlato di “di un rapporto da costruire”. “Serve - ha detto - un patto tra professione ed università. La professione è cresciuta ed è pronta a sedersi al tavolo ed aspetta l’Accademia, che deve smettere di sentirsi ad un passo dal cielo”. ■

Confisca delle attrezzature dei sanitari abusivi “In caso di condanna per violazione dell’articolo 348 del codice penale, il giudice ordina la confisca delle attrezzature utilizzate, appartenenti ai soggetti che abbiano abusivamente esercitato la professione sanitaria o agli esercenti la professione sanitaria concorrenti nel reato”. È quanto si legge all’articolo 8 (Confisca delle attrezzature utilizzate per l’esercizio abusivo di professione sanitaria) del Disegno di Legge “Disposizioni per la semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute” approvato, in sede referente, dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. L’articolo, di cui era stata proposta la soppressione, è stato invece mantenuto dalla Commissione, in sede di votazione, su espressa indicazione favorevole del Sen Paolo Bodini e del Sottosegretario alla Salute Zucchelli. L’articolo 348 del Codice Penale recita: “Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da lire duecentomila a un milione”.


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FINANZIARIA

L’aggregazione è funzionale alla qualità

La Finanziaria premia i professionisti associati

l fine di favorire la crescita dimensionale delle aggregazioni professionali, funzionale al miglioramento della qualità dei servizi forniti alla collettività e dell’organizzazione del lavoro, agli studi professionali associati o alle altre entità giuridiche, anche in forma societaria, risultanti dall’aggregazione di al-

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meno quattro ma non più di dieci professionisti, è attribuito un credito d’imposta di importo pari al 15 per cento dei costi sostenuti per l’acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, dei beni indicati al comma 26, nonché per l’ammodernamento, ristrutturazione e manutenzione degli immobili utilizzati, che per loro caratteristiche sono imputabili ad incremento del costo dei beni ai quali si riferiscono. È questo il comma 23 dell’articolo 3 del disegno di legge finanziaria per il 2008 che il Ministro Padoa Schioppa ha presentato alla Camera. I beni di cui si parla ai fini del credito d’imposta sono “mobili ed arredi, attrezzature informatiche, macchine d’ufficio, impianti ed attrezzature varie” ed inoltre “programmi informatici e brevetti

concernenti nuove tecnologie di servizi”. Il credito d’imposta riguarda le aggregazioni professionali effettuate tra il 1 gennaio 2008 e il 31 dicembre del 2010. L’agevolazione spetterà solo “a condizione che tutti i soggetti partecipanti alle operazioni di aggregazione esercitino l’attività professionale esclusivamente all’interno della struttura risultante dall’aggregazione” e “non si applica a quelle strutture che in forma associata si limitano ad eseguire attività meramente strumentali per l’esercizio dell’attività professionale”. Un decreto del ministro delle Finanze disciplinerà il regime dei controlli e sanzioni sull’effettiva sussistenza dei requisiti previsti per l’ottenimento e il mantenimento, nei tre anni indicati, del credito d’imposta. ■

ONAOSI, disciplina omogenea a quella degli enti assistenziali e previdenziali in vigore il Decreto Legge 1 ottobre 2007 n. 159 “Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l’equità sociale” (GU n. 229 del 2-10-2007). L’articolo 29, relativo ai contributi alla Fondazione ONAOSI, stabilisce che “nelle more della riforma della fondazione ONAOSI finalizzata a rendere omogenea la sua disciplina a quella degli enti assistenziali e previdenziali concernenti le libere professioni, al fine di ottemperare al disposto della sentenza n. 190 del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale, il contributo obbligatorio dovuto alla Fondazione ONAOSI da tutti i sanitari dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani dei farmacisti, dei medici chirurghi e odontoiatri, dei veterinari, nel rispetto dei principi di autonomia affermati dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, è determinato dal consiglio di amministrazione della Fondazione in modo da assicurare l’equilibrio della gestione e la conformità alle finalità statutarie dell’ente rapportandone l’entità, per ciascun interessato, ad una percentuale della retribuzione di base e all’anzianità di servizio”. Di questi stessi criteri “tiene conto il consiglio di amministrazione della Fondazione ONAOSI nel procedere alla rideterminazione dei contributi dovuti ai sanitari ivi indicati, per il periodo compreso dalla data del 20 giugno 2007 di pubblicazione della sentenza n. 190 del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale a quella di entrata in vigore del presente decreto”.

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Precariato iferisce un comunicato del Ministero della Salute, che sintetizza gli interventi previsti dalla manovra Finanziaria, che per i precari “arriva il riconoscimento del lavoro svolto nel SSN”. È infatti previsto che “i dirigenti sanitari del Ssn con contratti o incarichi di lavoro precari possano far valere gli anni di servizio prestati come titolo nella valutazione ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato a mezzo concorso. Fino ad oggi, infatti, anche un periodo di servizio di diversi anni a carattere precario non aveva alcun riconoscimento tra i titoli valutabili ai fini dell’assunzione”. Il Consiglio dei Ministri ha anche stabilito di inserire, tra i ddl collegati alla finanziaria, il ddl per l’ammodernamento, la qualità e la sicurezza delle cure del Ssn. E c’è attesa anche per la promessa del Ministro della Salute circa la stabilizzazione dei dirigenti che lavorano per il Ministero della Salute nelle sedi centrali e periferiche. Con una lettera all’ANMVI Livia Turco ha garantito risposte ai precari del suo Dicastero.

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Verso la semplificazione dei registri degli stupefacenti? a Finanziaria 2008, come licenziata da Palazzo Chigi, inizierà il suo iter in Parlamento, dove è legittimo attendersi emendamenti. Tuttavia, attenendosi al disegno di legge governativo, per i professionisti si prefigurano alcune novità non solo in fatto di credito d’imposta ma anche di gestione dei farmaci stupefacenti. L’articolo 61 del provvedimento, infatti, stabilisce alcune disposizioni in materia di prescrizione dei farmaci per il trattamento del dolore severo e in materia di semplificazione nella tenuta dei registri degli stupefacenti. Per quanto riguarda la ricettazione e l’approvvigionamento nulla cambia in ambito medico veterinario libero-professionale (il testo dispone infatti modifiche solo relativamente alla ricettazione, alla detenzione e al trasporto in ambito SSN e per gli infermieri professionali). Per quanto riguarda invece le registrazioni i titolari di struttura dovrebbero tenere solo un registro “di entrata e di uscita” da conservarsi per 2 anni invece che un registro “di carico e scarico”. In pratica cambierebbe il tipo di registro: andrebbe in uso quello dell’art. 60, comma 1 del Testo Unico sulla disciplina degli stupefa-

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centi (i.e. un registro speciale nel quale, senza alcuna lacuna, abrasione o aggiunta, in ordine cronologico, secondo un’unica progressione numerica per ogni sostanza medicinale, deve essere tenuto in evidenza il movimento di entrata e di uscita delle sostanze stupefacenti o psicotrope di cui all’articolo 14. Detto registro deve essere vidimato e firmato in ciascuna pagina dall’autorità sanitaria locale), invece che quello dell’art. 64 del TU (i.e registro di carico e scarico per i medici chirurghi e i medici veterinari, dove annotare per ogni somministrazione, oltre il cognome, il nome e la residenza del richiedente la data della somministrazione, la denominazione e la quantità della preparazione somministrata, la diagnosi o la sintomatologia e un ordine progressivo numerico unico delle operazioni di carico e scarico). Il registro speciale da usare richiede di essere numerato e firmato in ogni pagina dall’autorità sanitaria locale (il Sindaco o un suo delegato), ma non il controllo e la vidimazione annuale del Primo Cittadino. L’evoluzione parlamentare della manovra finanziaria sarà monitorata con attenzione. Giorgio Neri


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30 anni di SSN: i nostri auguri, il nostro impegno

lla vigilia dei primi 30 anni del Servizio Sanitario Nazionale, l’ANMVI ha sottolineato in un comunicato stampa il contributo dei medici veterinari alla sanità pubblica del nostro Paese. I medici veterinari assicurano che proseguiranno con il massimo impegno e le più qualificate competenze a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale ai connazionali: “Siamo istituzionalmente collocati all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, della Nutrizione e della Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute - dichiara il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti - e siamo orgogliosi come operatori sanitari, pubblici e privati, degli elevati standard che il nostro sistema sanità offre anche in fatto di sanità animale e prevenzione veterinaria”. L’attenzione alle popolazioni animali, siano esse destinate alle produzioni alimentari o svolgano un ruolo sociale come nel caso degli animali da compagnia, è al centro del lavoro quotidiano di migliaia di medici veterinari nelle aziende sanitarie, negli IZS, negli allevamenti, nelle strutture veterinarie private e presso le sedi

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ministeriali centrali e periferiche, in particolare per quanto riguarda i controlli alle frontiere e gli scambi intracomunitari. È con questa forza di intervento e di preparazione scientifica che i medici veterinari italiani hanno saputo affrontare le emergenze sanitarie degli ultimi anni, dalla BSE all’aviaria, e che continuano a monitorare la salute delle popolazioni animali rispetto alle zoonosi e ai risvolti di sanità pubblica. Ne è senz’altro consapevole il Ministero della Salute che celebra la vigilia del trentennale con una campagna in cui si legge “disponiamo di una formidabile rete veterinaria, con oltre 10mila operatori, che garantisce la salubrità degli alimenti e la sicurezza della produzione animale”. Ma i medici veterinari, sottolinea l’ANMVI, svolgono inoltre una quotidiana azione di intervento per favorire una corretta relazione uomo-animale, anche in relazione alla tutela dell’incolumità pubblica. “L’impegno a cui l’Europa chiama il nostro sistema salute in fatto di benessere animale e sicurezza degli alimenti - conclude Scotti - è un impegno sottoscritto dal nostro Paese e da tutti i medici veterinari italiani. Siamo certi che le celebrazioni per i 30 anni del SSN sapranno dedicare adeguato spazio e riconoscimento alla medicina veterinaria”. ■

A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

CONGRESSO NAZIONALE

Libera professione: Pubblico e Privato a confronto Centro Studi Veterinari Palazzo Trecchi, Cremona Domenica 18, novembre 2007 (ore 9.30-17.30) Sono invitati i medici veterinari, le istituzioni e le organizzazioni di Categoria Il disegno di legge sulla libera professione dei dirigenti medici del SSN è in vigore, ma le disposizioni che riguardano la nostra professione sono rinviate a future determinazioni da parte delle Regioni e delle Province Autonome. Al congresso nazionale dell’ANMVI se ne discuterà partendo dal documento “Atti-

vità libero professionale dei veterinari SSN”, redatto da ANMVI e AIVEMP in occasione dei lavori parlamentari sull’intramoenia. Il futuro della libera professione richiede un confronto aperto, che riconosca e definisca i diritti e le prerogative tanto del settore Pubblico quanto del Settore Privato. C’è poi una “terza via” dove si incontrano figure professionali di nuova nascita (il veterinario convenzionato) o nascenti (il veterinario aziendale) e nuove proposte di interazione fra pubblico e privato capaci di ottimizzare e di valorizzare l’apporto delle strutture veterinarie private ad irrisolti problemi di sanità animale e ad una nuova cultura della salute e del benessere dell’animale da compagnia: è il cosiddetto progetto Leavet. Tutti i settori professionali sono coinvolti, la veterinaria degli animali da compagnia e quella al servizio delle produzioni zootecniche e della sicurezza alimentare. Tutti gli scenari in discussione si devono rapportare con il livello regionale a cui è sempre più necessario guardare per comprendere le direzioni e l’esplicarsi della nostra professione.

È importante esserci. Info e programma: www.anmvi.it

(partecipazione libera e gratuita - per la migliore accoglienza è gradita la prenotazione)

Dal veterinario anche quando stanno bene È uscito il 4 ottobre, con Corriere Magazine, il supplemento Amici Animali, dedicato alla salute degli animali da compagnia. Il messaggio ai lettori nell’editoriale del Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, è di porre attenzione a due principi: benessere animale e prevenzione. “Negli ultimi anni scrive Scotti - la Veterinaria ha contribuito all’affermazione di questi principi che stanno rivoluzionando il nostro approccio culturale. Entrambi pongono sia il proprietario che il medico veterinario in relazione con l’animale in salute. Nel primo caso si tratta di assumere la consapevolezza che ogni animale ha precise esigenze di quotidiano accudimento e un proprio concetto di qualità della vita; occorre dunque partire da una corretta valutazione dei bisogni del nostro pet per elaborare risposte adeguate, spesso diverse da quelle che il proprietario è portato a credere che coincidano con il suo bene. Nei nostri ambulatori, per fare solo qualche semplice esempio, vediamo un numero crescente di cani e gatti in sovrappeso, un riflesso della società degli uomini e dei suoi errori; vediamo anche disturbi comportamentali spesso legati ad un errato processo di educazione del proprio animale. È così che si spiegano tanti episodi di aggressività”. Quanto alla prevenzione, continua Scotti: “controlli regolari, almeno ogni sei mesi (in Italia ci sono 6.500 strutture veterinarie) consentono di mantenere l’animale in perfetta forma e di riconoscere con utile anticipo eventuali criticità. Inoltre, la convivenza con un animale impone regole di igiene e di profilassi, che si traducono in poche e semplici azioni bastanti a far piazza pulita di tanti infondati timori, specie nelle donne in gravidanza o nel rapporto con i bambini. Ma prevenzione può anche voler dire fare la scelta giusta e ragionata dell’animale con cui convivere, evitando mode, impulsività, pregiudizi e... ripensamenti”. E per quanto riguarda i costi di mantenimento, a dispetto di tante statistiche, il Presidente dell’ANMVI sottolinea che “mantenere un animale da compagnia in salute e benessere non comporta mai costi proibitivi. Il Fisco, pur gravandole di un’aliquota IVA da bene di lusso, ammette le spese veterinarie ad un regime di parziale detraibilità. Alimentazione, igiene ed accessori, nella misura in cui rappresentano un dovere del proprietario e sono commisurate ai reali bisogni dell’animale, non raggiungono cifre tali da compromettere il bilancio familiare”.


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Obesità canina

di Maria Grazia Monzeglio

Dirlotapide, dieta ed esercizio: un piano unico per la lotta all’obesità ’obesità canina è un problema ormai radicato nel mondo occidentale, con una prevalenza in netta crescita rispetto agli anni ’60-’70 e variabile tra il 25 e il 40% della popolazione canina; Stati Uniti in testa, seguiti da Regno Unito, Francia e Germania. Dati non incoraggianti se si considera che la prevalenza dell’obesità umana, ormai considerata una vera e propria epidemia, varia in Europa dal 58% della Germania al 34% circa di Francia e Italia, i paesi europei più “magri”. Bart De Leeuw (Technical Manager Pfizer) ha introdotto così il problema dell’obesità canina alla conferenza stampa europea “Canine obesity: stemming the epidemic”, indetta da Pfizer a Budapest (12 settembre 2007). La prevalenza del problema preoccupa in virtù soprattutto della moderna presa di coscienza del fatto che l’obesità, lungi da essere un mero problema estetico, costi-

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tuisce una seria condizione medica. L’obesità infatti è una malattia che peggiora la qualità della vita del cane e lo espone a un maggior rischio di sviluppare una delle numerose condizioni patologiche ad essa associate (comorbilità): problemi ortopedici, diabete, malattie cardiache e respiratorie, rischi anestesiologici. Per questo, deve essere trattata. Ma come si è arrivati a questa situazione? La causa dell’obesità è nella maggior pare dei casi un bilancio energetico positivo, dovuto a un apporto di energia superiore al suo consumo. Esistono poi una serie di fattori predisponenti, come razza, età, sterilizzazione, comportamento alimentare del cane e del proprietario e, molto importanti, fattori emotivi legati al proprietario, in particolare la convinzione diffusa che offrire cibo equivalga a offrire amore. Un sondaggio internazionale online condotto tra i proprietari di

cani sovrappeso ha permesso di stabilire alcuni punti fermi. 1) Mancato riconoscimento della condizione di eccesso di peso del proprio animale (91% dei proprietari); 2) Mancata cura dell’obesità (solo nell’8% dei casi è dichiarato il successo del trattamento dell’obesità); 3) Importanza del begging, ovvero della continua richiesta di cibo da parte del cane (la causa più comune dell’aumento di peso, secondo i proprietari) nonché mancanza di tempo per l’esercizio; 4) Mancanza di comunicazione con il veterinario, che non affronta il problema obesità con il proprietario. Pochi veterinari classificano infatti l’obesità come una malattia, ha detto Alex German (Royal Canine Weight Management Clinic, University of Liverpool). Eppure è uno dei più comuni problemi medici

del cane, nonché una grande opportunità professionale per i veterinari. La terapia di questa malattia richiede molto tempo e si basa su due principi: ridurre l’apporto di energia, aumentare il consumo di energia. Una volta stimato il peso target del cane (mediante il Body Condition Score, BCS) è prevista una fase di terapia e una, altrettanto importante, di mantenimento. Modificazione della dieta, aumento dell’esercizio fisico, cambiamento dello stile di vita e terapia farmacologia sono i moderni punti cardine dell’approccio all’obesità, sia nel cane sia nell’uomo. L’approccio nutrizionale si basa generalmente su restrizione calorica, micronutrienti, aumento del tenore proteico (per proteggere la massa muscolare magra), aumento della fibra (aumento della sazietà, diluizione delle calorie) e integrazione di ingredienti speciali (L-carnitina). L’approccio farmacologico in medicina veterinaria è recente e prevede l’utilizzo di due molecole: mitatrapide e dirlotapide. Entrambe agiscono inibendo selettivamente la MTP (microsomal triglyceride transfer protein), cioè la proteina che accelera il trasporto dei lipidi attraverso la membrana cellulare. Il dirlotapide (Slentrol®, Pfizer Animal Health) ha spiegato Simon Sunderland (Director Veterinary Clinical Development, Pfizer) blocca parzialmente l’assemblaggio e il rilascio delle lipoproteine intestinali in circolo, con un duplice effetto: riduzione dell’assunzione di cibo (aumento della sazietà = diminuzione del begging) (90% dell’effetto clinico) e riduzione dell’assorbimento dei grassi (10% dell’effetto clinico). È quindi il controllo dell’appetito, l’effetto principale del farmaco. I lipidi, dopo essere stati fisiologicamente assorbiti, restano “imprigionati” negli enterociti, per essere eliminati con le feci. Il dirlotapide ha un’azione specifica nei confronti dell’MTP delle cellule intestinali, mentre agisce solo in minima parte a livello epatico. Riducendo l’assorbimento, anziché la

digestione, dei grassi, non produce feci oleose o grasse. Gli studi clinici effettuati in Europa e Stati Uniti hanno mostrato che il dirlotapide somministrato per via orale, una volta al giorno per una media di 6 mesi, induceva una perdita di peso nel 100% dei cani (N = 550), riduzione che, nel 50% dei soggetti, era mediamente pari all’11% del peso iniziale. Il regime di dosaggio viene adattato al paziente e ai risultati, per consentire un dimagramento a velocità moderata e risultati conseguentemente duraturi. Il tasso di riduzione ottimale è stimato intorno al 3% del peso al mese. Il trattamento termina quando è stato raggiunto il peso previsto e può durare fino a 12 mesi, tempo utile per un globale cambiamento dello stile di vita dell’animale. Il farmaco si è dimostrato sicuro; l’effetto collaterale più comune era il vomito, soprattutto durante il primo mese di trattamento. È tuttavia fondamentale, hanno sottolineato tutti i relatori, inclusi Carlos Bustillo (veterinario di Albetair, Spagna) e Debra Zoran (Texas A & M University), che hanno esposto la loro esperienza clinica con il farmaco, che la terapia farmacologica dell’obesità sia parte integrante di un programma di controllo del peso completo che prevede la modificazione dello stile di vita del cane, con particolare enfasi a una dieta completa e bilanciata e all’attività fisica. Non quindi un rimedio isolato a breve termine per risolvere rapidamente il problema dell’obesità. È compito del medico veterinario invece spiegare accuratamente al proprietario la morbilità e comorbilità dell’obesità e la conseguente importanza del controllo del peso nel proprio cane, insieme alla necessità di un programma di trattamento completo e a lungo termine che comprenda la modificazione dello stile di vita dell’animale (dieta & esercizio), unica via verso la conquista di risultati ottimali e duraturi. ■


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L’uso razionale degli antibiotici nelle cliniche per equini

di Maria Grazia Monzeglio

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Diagnosi eziologica, sensibilità, ma anche “storia geografica” degli antibiotici. Bernard al congresso BEVA

’uso inappropriato o il sovradosaggio delle terapie antibiotiche in medicina equina possono aumentare l’incidenza di complicazioni secondarie e/o aumentare il livello di patogeni resistenti presenti nelle strutture veterinarie, ha ricordato William V. Bernard (Equine Internal Medicine, Lexington Kentucky) in una relazione dal titolo “Rational use of antibiotics in equine hospitals”, al 46° Congresso della British Equine Veterinary Association (BEVA) (Edimburgo, 12-15 Settembre 2007). Per questi motivi, la scelta della terapia antibiotica dovrebbe basarsi su criteri razionali, quali la reale necessità della terapia stessa, l’identificazione dell’organismo responsabile della patologia, o almeno di quello “più probabile”, la sensibilità alle diverse sostanze e la storia geografica dell’utilizzo degli antibiotici. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che esiste una variabilità geografica nella sensibilità agli antibiotici, probabilmente correlata a differenze nella flora batterica intestinale di cavalli provenienti da zone diverse. Tale variabilità è stata messa in relazione con i il suolo, il clima, i foraggi, il tipo di alimentazione, nonché con l’utilizzo di antibiotici in quella particolare zona geografica. L’identificazione del patogeno è ottenibile tramite tam-

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poni, biopsie o altri sistemi che permettono una coltura batterica; se ciò non è possibile, l’esperienza del clinico e la letteratura riguardante un particolare processo patologico possono fornire indicazioni circa quello che potrebbe essere il batterio “ più probabile”. L’antibiogramma, o la conoscenza degli antibiotici ai quali i Gram +/- sono o non sono sensibili, ci permette di effettuare una scelta mirata. La storia geografica non è altro che l’esperienza ottenuta attraverso l’uso precedente di antibiotici, valutando gli effetti secondari verificatisi in una data popolazione, che può essere quella di un solo ospedale veterinario o di una più vasta area geografica. Generalmente, i pazienti che sono più inclini allo sviluppo di effetti secondari indesiderati sono quelli con patologie gastrointestinali in atto, quelli che hanno già ricevuto terapie antibiotiche recenti e soggetti immunodepressi. In qualunque soggetto le terapie antibiotiche possono determinare un’alterazione della flora gastrointestinale ma, in caso di distruzione completa della normale flora batterica, si possono verificare enterocoliti con conseguente sviluppo di laminite. Meno frequentemente possono insorgere fenomeni allergici. La via di somministrazione più frequentemente associata all’insorgenza di complicazioni secondarie è quella orale, e gli antibiotici più a rischio sono quelli che vengono scarsamente assorbiti o che entrano nel circolo enteroepatico (secrezione biliare). Inoltre, non è da sottovalutare che l’utilizzo inappropriato di antibiotici può risultare in un aumento di ceppi batterici resistenti che alterano la popolazione dei patogeni che risiede nell’ambiente ospedaliero. ■

Cause di epistassi nel cane er determinare la prevalenza e identificare i possibili indicatori clinicopatologici delle malattie associate a epistassi nel cane, uno studio ha rivisto retrospettivamente le cartelle cliniche di 61 cani con epistassi. In 56 cani si diagnosticava una malattia sistemica, in particolare: leishamniosi in 23 cani, ehrlichiosi monocitaria in 22, leishamniosi ed ehrlichiosi monocitaria concomitanti in 6, avvelenamento da rodenticidi in 2 e trombocitopenia immunomediata primaria, sospetta tossicità da estrogeni e ipertensione arteriosa sistemica in un soggetto ciascuna. Nei 5 cani rimanenti si diagnosticava una condizione patologica endonasale: tumore venero trasmissibile in 3 cani, adenocarcinoma nasale in un cane e aspergillosi nasale in un altro cane. Il pallore delle mucose e la tendenza emorragica generalizzata erano significativamente più comuni nei cani con ehrlichiosi monocitaria, rispetto a quelli con leishmaniosi, mentre era vero l’opposto per la linfoadenomegalia periferica. I cani con ehrlichiosi presentavano più spesso pancitopenia rispetto a quelli con leishmaniosi; in questi ultimi, i valori mediani di ematocrito, leucociti, piastrine e proteine sieriche totali erano maggiori. L’ehrlichiosi monocitaria canina e la leishmaniosi canina sono le cause più comuni di epistassi in Grecia, concludono gli autori. Pallore delle mucose, tendenza emorragica e pancitopenia sono più probabilmente indicative di ehrlichiosi, mentre linfoadenomegalia periferica e perproteinemia di leishmaniosi.

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Ipertiroidismo felino: un legame con le sostanze ignifughe?

di Maria Grazia Monzeglio

www.vetjournal.it ’ipertiroidismo felino potrebbe essere legato all’esposizione ambientale alla polvere contenente i ritardanti di fiamma presenti in tappeti, mobili, casalinghi e alimenti per animali. Lo ipotizza uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology, rivista dell’American Chemical Society. Gli autori riportano il riscontro di livelli ematici elevati

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di difeniletere polibromurato (PBDE) nei gatti affetti da ipertiroidismo. L’analisi è stata condotta su 23 gatti di proprietà, 11 dei quali con ipertiroidismo felino (FH) e che presentavano livelli di PBDE tre volte superiori a quelli dei gatti non ipertiroidei. Studi precedenti hanno indicato la tossicità epatica e neurologica dei PBDE negli animali. Lo studio

attuale ha inizialmente ipotizzato che il contatto prolungato con alcune schiume poliuretaniche e componenti di imbottiture, mobili e materassi potessero esporre a un maggior rischio di FH. La scrupolosa attività di toelettatura personale tipica dei gatti li espone all’ingestione di grosse quantità di polvere che si deposita sul pelo. I risultati dello studio mostrano una

consistente esposizione al PBDD che, avendo effetti endocrini negativi, può avere alterato la funzione tiroidea. Inoltre, lo studio ha ipotizzato che la dieta fosse un altro fattore di rischio di FH e ha analizzato il contenuto in PBDE di diverse marche di alimenti per gatti. Le analisi hanno evidenziato che il contenuto in PBDE di alcune varietà di petfood in scatola al gusto di pesce era maggiore rispetto agli alimenti secchi o umidi non al pesce. Lo studio ha stimato che la dieta basata su alimenti umidi può contenere livelli di PBDE dodici volte superiori ai cibi secchi. Il contenuto in PBDE degli alimenti per animali non è regolamentato negli USA. Secondo questo studio, il rischio di ipertiroidismo felino potrebbe essere maggiore in America, dove l’uomo presenta i maggiori livelli di contaminazione da PBDE al mondo. L’epidemia di ipertiroidismo felino è iniziata circa 30 anni fa, quando sono stati introdotti i PBDE come ignifughi per l’ambiente domestico. La malattia è stata dapprima descritta negli USA, ma poi anche in Canada, Australia e molte parti d’Europa. Il legame tra ipertiroidismo felino e concentrazione ematica elevata di PBDE necessita di ulteriori conferme. Studi simili sono in corso anche in medicina umana. ■

Bluetongue: in Gran Bretagna è epidemia Il governo inglese conferma la circolazione locale del virus opo l’identificazione del quinto caso di bluetongue bovina nel Suffolk (Essex), il 28 settembre il governo inglese ha ufficialmente dichiarato lo stato di epidemia. I casi segnalati sono ormai decine, ma sembrano interessare solo l’Essex, dove l’epidemia è originata. È la prima volta che la malattia compare nel Regno Unito. Il Defra (Department for the Environment, Foods and Rural Affairs) ha comunicato che il virus BTV8 è attualmente circolante nella popolazione animale e di culicoidi locale. Si sospetta che lo spostamento del virus verso i paesi europei settentrionali (inclusi Olanda, Belgio e Germania) possa essere favorito dal clima generalmente più mite degli ultimi anni.

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Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo http://www.evsrl.it/vet.journal/ • Notizie scientifiche • Archivio bibliografico • Servizio Cytovet


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Osservatorio regionale per la sicurezza alimentare

In Campania nasce “ORSA” a Regione Campania ha istituito un proprio Osservatorio Regionale per la Sicurezza Alimentare. Con delibera di Giunta, pubblicata sul Bollettino Ufficiale del 1 otto-

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bre, la sede di questo organismo viene collocata presso la sezione di Caserta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il laboratorio di riferimento regionale per gli ali-

MARCHE

Approvato a Pesaro il Regolamento per la tutela animale ia libera a Pesaro al Regolamento Comunale sulla tutela degli Animali. A darne notizia è l’Assessorato all’Ambiente del comune marchigiano, a seguito dell’approvazione consiliare. La delibera del Consiglio Comunale del 1.10.2007 è dichiarata immediatamente eseguibile. Il regolamento contiene norme stringenti per quanto riguarda l’obbligo di identificazione dei cani, con possibilità di microchippatura per i gatti. Il proprietario del cane è tenuto ad iscriverlo all’anagrafe canina, istituita presso il Servizio Veterinario, e i veterinari sono tenuti, nell’esercizio della loro attività professionale, a segnalare tempestivamente al Servizio Veterinario, anche tramite posta elettronica o fax, i casi di rifiuto del detentore a far apporre al cane (che abbia più di 3 mesi di vita) il codice di identificazione mediante microchip; la segnalazione ha il fine di consentire, oltre alla sanzione amministrativa, l’emanazione dell’ordinanza dirigenziale dell’Ufficio Tutela Animali per la microchippatura a spese del detentore. In applicazione della norma regionale, le ricette mediche rilasciate dai veterinari per l’acquisto di farmaci per cani devono riportare il numero di microchip identificativo, o l’indicazione che il cane ha meno di 3 mesi di vita. Il proprietario può chiedere ai veterinari di microchippare a pagamento il proprio gatto e di inserirlo nell’anagrafe felina. Si prevedono incentivi all’adozione e all’affidamento di cani e gatti, anche consistenti in forma di assistenza veterinaria convenzionata. L’Ufficio Tutela Animali promuove, con l’aiuto del Servizio Veterinario, dei veterinari liberi professionisti e della Polizia Municipale, campagne di sterilizzazione per cani e gatti. I detentori di animali dovranno farli visitare da un veterinario ogni qualvolta il loro stato di salute lo renda necessario. Vietato tagliare o modificare code e orecchie di animali domestici, tagliare la prima falange del dito dei gatti o sottoporli a onisectomia (resezione dell’unghia), operare la devocalizzazione; i veterinari, privati o appartenenti al Servizio Veterinario, segnalano all’Ufficio Tutela Animali tutti i casi di avvelenamento di animali di cui vengono a conoscenza. Non potranno essere trasportati sui mezzi di trasporto pubblico animali affetti da malattie zoonosiche (zecche, micosi, pulci). L’abbandono si configura anche quando il cane viene lasciato dal detentore presso il canile sanitario comunale o nei rifugi comunali. In caso di fuga, cattura, uccisione di animali la soppressione degli animali è consentita esclusivamente se gravemente malati e non più curabili o di comprovata pericolosità (e quando possibile dopo aver accertato l’indisponibilità delle associazioni di cui all’art. 26 ad adottarli), con attestazione del veterinario che la effettua, con metodi eutanasici e trasmettendo al Servizio Veterinario il certificato di morte che specifica le cause che hanno portato alla decisione. Gli animali impiegati in programmi di pet therapy sono sottoposti, da parte del veterinario in collaborazione con l’addestratore, a controlli periodici, relativi alla permanenza delle condizioni di salute e, in generale, di benessere, richieste ai fini del loro impiego. Per la corretta attuazione dei programmi di Attività e Terapie Assistite con Animali (denominati “programmi ATA”) è vietato utilizzare cuccioli, animali selvatici o esotici. Tutti gli animali impiegati nei programmi ATA devono superare una valutazione interdisciplinare che ne attesti lo stato sanitario, le capacità fisiche e psichiche, fra le quali in particolare la socievolezza e la docilità, nonché l’attitudine a partecipare a tali programmi. Le prestazioni non devono comportare, per l’animale, fatiche o stress psichici o fisici, né consistere in attività che comportino dolore, angoscia, danni psico-fisici temporanei o permanenti (o che ne ritardino o pregiudichino l’adozione), ovvero sfruttamento. Le norme del presente regolamento non si applicano: a) alle specie selvatiche di vertebrati e invertebrati il cui prelievo è regolato da specifiche disposizioni nazionali e regionali, in particolare riguardanti l’esercizio della caccia e della pesca, allevamenti zootecnici industriali e rurali; b) alla detenzione di volatili ad uso venatorio, sempre che la detenzione stessa sia autorizzata ai sensi e per gli effetti della normativa vigente sulla caccia; c) alle attività di disinfestazione e derattizzazione. Il regolamento comunale sulla tutela degli animali è pubblicato on line su @nmvi Oggi (funzione di ricerca tramite la parola: tutela animale).

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menti di origine animale e per i mangimi, presso il quale afferiscono i campioni prelevati dalle AA.SS.LL., P.I.F., U.V.A.C., Comando Carabinieri Tutela per la Salute N.A.S. ed altri organi di controllo che agiscono sul territorio regionale. Nelle motivazioni contenute nella delibera si legge che “nel corso della recente emergenza conseguente al superamento della soglia massima prevista per le diossine nel latte prodotto nelle aziende zootecniche in alcuni territori della Campania, la mancanza di un laboratorio regionale per la ricerca delle diossine negli alimenti e nei mangimi ed il ricorso agli unici due laboratori pubblici in grado di eseguire tali ricerche, l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e l’Istituto Mario Negri di Milano, hanno creato non poche difficoltà operative, determinando il rallentamento dell’acquisizione degli esiti degli esami dai quali dipendevano le misure

restrittive da intraprendere negli allevamenti a tutela della salute pubblica, nonché la revoca delle stesse misure con ulteriore penalizzazione degli operatori del settore. Nella determinazione della Regione a creare l’Osservatorio ha pesato il fatto che allo stato attuale in Campania non esisteva un sistema o un’organizzazione tale da consentire un rapido scambio dei dati derivanti dalle attività di tutti gli Enti che operano nel campo della sicurezza

alimentare e che per monitorare in modo adeguato la contaminazione da agenti chimici emergenti, ed in particolare le diossine ed i bifenili policlorurati (PCB), è necessario fornire delle risorse necessarie allo scopo un laboratorio sul territorio regionale presso il quale inviare i campioni di alimenti e mangimi prelevati dal servizio sanitario regionale. Con la proposta di bilancio per l’esercizio finanziario 2008, la Regione provvederà all’individuazione delle risorse da destinare al rinnovo della convenzione per l’operatività dell’ORSA, nonché alle spese d’investimento occorrenti per la dotazione dell’ORSA delle attrezzature informatiche e del software per l’elaborazione dei dati e per la dotazione dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici delle attrezzature necessarie per effettuare la ricerca delle diossine e PCB diossina simili. ■


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Umbria

PIEMONTE

Canile di Collestrada, MinSal: un esempio di eccellenza a sezione tematica del Ministero della Salute dedicata ai cani e ai gatti ha pubblicato una comunicazione sui canili d’eccellenza: “Esistono nuove formule organizzative per i canili davvero funzionali che garantiscono il benessere degli animali ed anche un’altissima per-

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centuale di successo per quanto riguarda le adozioni. Uno degli esempi più significativi è quello rappresentato dal canile di Collestrada a Perugia che nel 2004 ha fatto il miracolo di 154 adozioni ed è stato anche il primo in Italia ad aver avuto un riconoscimento internazionale e cioè la certifica-

zione ISO 9001:2000 (Quality management systems - Requirements)”. La comunicazione prosegue sottolineando “la capacità di queste strutture di funzionare come consultori, sia per l’informazione dei visitatori che per la valutazione dell’idoneità di coloro che intendono prendere in af-

fido un cane: i test di verifica riducono quasi a zero la restituzione dei cani al rifugio per problemi insorti all’arrivo nella nuova casa. Per queste strutture razionali ed efficienti persino nomi come “parco-rifugio” appaiono insufficienti a evidenziare le differenze dai canili tradizionali”. ■

Risorse per l’Osservatorio epidemiologico regionale er il potenziamento delle funzioni e delle attività dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale per la prevenzione veterinaria, la Giunta regionale del Piemonte ha deliberato all’unanimità di accantonare a favore della Direzione di Sanità Pubblica la somma di euro 50.000 da assegnare all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta con sede a Torino. L’osservatorio epidemiologico regionale potrà utilizzare tali risorse per l’attivazione di indagini e ricerche pianificate avvalendosi dei laboratori interni dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sulla base di programmi concordati con il competente Assessorato alla salute della Regione. Delibera del 17 settembre 2007, n. 4-6871

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PUGLIA

Randagismo, istituita commissione d'indagine a Regione Puglia ha istituito una commissione consiliare di indagine sull’applicazione della legge regionale 3 Aprile 1995 n. 12 “Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. Fine della Commissione è il monitoraggio degli effetti prodotti dall’attuazione della L.R. 12/95 in ordine agli interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo sul territorio della Regione Puglia e pervenire alla proposizione di modifiche e/o integrazioni utili a eliminare le criticità e a potenziare le previsioni normative che hanno dato prova di positività riscontrate nell’attuazione della stessa legge regionale. La Commissione è composta da nove consiglieri regionali e può avvalersi di esperti solo a titolo gratuito. Può inoltre acquisire tutti gli atti deliberativi e preparatori, attinenti alla propria attività, senza che possa essere opposto il segreto d’ufficio. Il Presidente del Consiglio regionale convocherà la Commissione per la propria costituzione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della sua istituzione. La Commissione termina i suoi lavori entro e non oltre sei mesi dalla data della sua costituzione. Al termine dei lavori la Commissione redige, approva e trasmette una relazione finale al Consiglio regionale. Il provvedimento è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 139 supplemento del 2 ottobre 2007.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 35/2007 ANMVI REGIONE

Verona modificherà il Regolamento che vieta la degenza animale in città

“Questo Dipartimento ritiene che il Regolamento di Igiene attualmente in vigore nel Comune di Verona, possa essere modificato per quanto attiene la degenza degli animali presso le strutture veterinarie in oggetto” (ospedali veterinari, cliniche veterinarie e case di cura veterinarie ndr). Con queste parole il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda ULSS di Verona ha favorevolmente accolto la richiesta dell’ANMVI di modificare il Regolamento d’igiene cittadino. L’Associazione scriveva a settembre al Primo Cittadino e alla competente ASL lamentando il fatto che, in base a questo Regolamento, risultasse di fatto preclusa, in Verona città, la possibilità di ricoverare presso le strutture veterinarie animali degenti, oltre il termine di 24 ore. Tale preclusione era stata confermata dalla autorità sanitaria locale che, richiamandosi al citato Regolamento, ammetteva la detenzione di animali solo al “di fuori dei centri abitati”. L’ANMVI lamentava che, sempre in base al Regolamento d’igiene, non risultassero autorizzabili, in città, due tipologie di strutture veterinarie che comprendono fra i propri requisiti minimi strutturali un “locale adeguato e attrezzato con box e/o gabbie per la degenza degli animali”: l’ospedale veterinario e la clinica veterinaria/casa di cura veterinaria. “A parere di chi scrive - osservava il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti - simili disposizioni risentono di impostazioni datate se non del tutto retrograde nei confronti del ruolo sociale dell’animale da compagnia e del suo diritto all’ospedalità, nonché del diritto della professione veterinaria all’apertura di strutture che, in quanto sanitarie, non hanno nulla a che fare con gli allevamenti tanto quanto non vi hanno a che fare le strutture ospedaliere d’umana”. L’applicazione del Regolamento d’igiene n. 19 equipara la degenza del paziente animale d’affezione alla detenzione di animali d’allevamento industriale o rurale. Si richiedeva pertanto alle medesime Autorità se non ritenessero di intervenire con opportuni correttivi normativi. Ciò al fine di consentire, nelle cliniche e ospedali veterinari cittadini, il ricovero dell’animale degente per i giorni necessari al decorso clinico ed alle eventuali difficoltà del proprietario nel trattamento domestico dell’animale convalescente. La nota dell’ANMVI faceva infine presente

che “non si rinviene alcuna disposizione che porti agli esiti prescrittivi sopra descritti né nel recepimento regionale in materia di strutture veterinarie né nel recepimento dell’accordo recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy né, infine, nelle Linee

guida da applicare al regolamento di igiene urbana veterinaria approvate dalla Giunta Regionale del Veneto, dove al contrario si distingue fra animale allevato e animale d’affezione facendo ricadere sotto distinti obblighi le loro modalità di detenzione e di gestione, anche con riferimento alle

misure di tipo igienico e di sanità pubblica, per le quali si rinvia, ove opportuno, al Regolamento di Polizia Veterinaria”. L’ 8 di ottobre è arrivata la risposta del Dipartimento di Prevenzione della ASL che, tramite il Direttore Massimo Valsecchi, precisa che “le strutture di ricovero dovranno

essere adeguate e rispondenti all’igiene dell’abitato e non recare molestie con rumori e odori sgradevoli. Già in sede di rinnovo autorizzativi delle strutture veterinarie pubbliche e private potranno essere valutati i requisiti ai fini delle possibilità di ricovero di animali degenti”. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 35/2007 LEGGI IN GAZZETTA

Decreto del 26 luglio 2007

Valutazione del rischio, organizzazione delle funzioni in GU er assicurare il coordinamento delle funzioni in materia di valutazione del rischio nella catena alimentare (Reg. - CE - del 18 gennaio 2002, n. 178), operano presso il Ministero della salute un Comitato strategico di indirizzo ed un Comitato nazionale per la sicurezza alimentare. Il supporto operativo, l’istruttoria e le

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funzioni di segreteria dei comitati sono assicurate dal Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare, che costituisce il riferimento nazionale dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Il dettaglio delle funzioni e delle composizioni è contenuto nel Decreto 26 Luglio 2007 Organizzazione delle funzioni

di cui al Regolamento (CE) del 28 gennaio 2002, n. 178, del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di valutazione del rischio della catena alimentare (GU n. 231 del 4-10-2007). Il comitato nazionale per la sicurezza alimentare, la cui collocazione è presso il Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicu-

rezza degli alimenti del Ministero della salute, è organo tecnico-consultivo che agisce in stretta collaborazione con l’EFSA e partecipa, attraverso un proprio rappresentante, al forum consultivo dell’EFSA. Questo Comitato svolge anche consulenza tecnico-scientifica alle amministrazioni che si occupano di gestione del rischio in materia di

sicurezza alimentare e formula pareri scientifici, su richiesta del comitato strategico di indirizzo, delle amministrazioni centrali e delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano. Le richieste di parere devono essere inoltrate al Comitato per il tramite del Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare, che è responsabile del coordinamento dei processi di valutazione del rischio. Il Comitato trasmette i propri pareri al Segretariato, che provvede ad inviarli al richiedente, al Comitato strategico di indirizzo e alla Consulta delle associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare. Il comitato approva il piano annuale e pluriennale di attività tecnicoscientifica predisposto, secondo le priorità di intervento definite dal Comitato strategico e dal Segretariato. È nominato con decreto del Ministro della salute, d’intesa con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, ed è composto da 18 membri, individuati tra esperti di comprovata esperienza scientifica ed elevata professionalità nelle materie attinenti la valutazione del rischio nella catena alimentare; può inoltre avvalersi della collaborazione di esperti scientifici indipendenti competenti nella materia relativa al singolo argomento trattato, anche attivando specifici gruppi di lavoro. Il Comitato strategico di indirizzo si riunisce almeno 2 volte l’anno e adotta il programma di lavoro annuale e pluriennale, definisce le priorità di intervento e definisce le linee generali di comunicazione. Il Comitato tiene conto anche di eventuali problematiche evidenziate dalla consulta delle associazioni dei consumatori e dei produttori. È composto dal Ministro della salute, dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e dai coordinatori degli assessori regionali alla sanità e all’agricoltura; ne fanno inoltre parte il capo del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, il capo del Dipartimento delle politiche dello sviluppo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il direttore del Segretariato nazionale della valutazione del rischio della catena alimentare, tre rappresentanti tecnici delle regioni designati dalla Conferenza delle regioni, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, il presidente dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione; il presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare; un componente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, nominato dal Ministro della salute d’intesa con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali; un rappresentante degli Istituti zooprofilattici sperimentali, nominato dal Ministro della salute. I Comitati presentano una relazione triennale relativa agli obiettivi realizzati. ■


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EUROPA

Proposta della Commissione UE

Modificare la legislazione europea sulla Blue Tongue re di prevenzione, di controllo e di restrizione alla luce degli sviluppi della malattia nel Nord Europa dal 2006 ad oggi. Il Comitato Permanente ha anche votato a favore di una estensione delle zone di restrizione nel Sud Est dell’Inghilterra e in altre aree di Francia, Danimarca, Repubblica Ceca e Porto-

l Comitato Permanente Europeo per la sicurezza alimentare ha dato la sua approvazione alla proposta della Commissione Europea di modificare la legislazione europea in materia di Blue Tongue armonizzandola con le indicazioni dell’OIE. Una bozza di Regolamento comunitario prevede disposizioni finalizzate ad uniformare le misu-

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Sanità animale, Patta: il quadro generale appare serio iù coordinamento a livello europeo per contrastare la diffusione delle epidemie animali che stanno funestando gli allevamenti di mezza Europa. È questa la linea decisa il 27 settembre scorso a Bruxelles dal Consiglio dei ministri dell’Unione europea di fronte ad allarmi come quello dell’afta epizootica e della lingua blu, che stanno colpendo in maniera diffusa i bovini europei. Lo rende noto il sottosegretario alla Salute, Gian Paolo Patta, in una nota del ministero italiano, dopo essere intervenuto alla riunione dei vertici Ue. L’epidemia di lingua blu riguarda sette diversi Paesi europei mentre l’afta la Gran Bretagna e la Turchia. “Il quadro generale appare serio. Per contrastare in modo efficace il diffondersi delle epidemie animali in Europa - dice Patta vanno applicate con rigore le misure di profilassi previste dai protocolli vigenti. E serve un coordinamento europeo delle operazioni di carattere sanitario come quelle delle vaccinazioni e delle movimentazioni delle mandrie. Dopo l’imminente periodo invernale - spiega il sottosegretario - le malattie contagiose potrebbero riproporsi con maggiore virulenza in tutta Europa”. Per questa ragione Patta e i colleghi dell’Europa dei 25 auspicano “la più ampia collaborazione tra le autorità veterinarie dei singoli Stati per rendere patrimonio comune le migliori conoscenze scientifiche utili a debellare le malattie”. (Adnkronos Salute)

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gallo. La Commissione ha inoltre ritenuto necessario aggiornare la legislazione alle conoscenze scientifiche sulla Blue Tongue. La bozza di Regolamento prevede il monitoraggio obbligatorio in tutti i Paesi colpiti, mentre gli altri dovranno adottare livelli di sorveglianza proporzionati al loro gra-

do di rischio. Le autorità nazionali dovranno notificare alla Commissione l’istituzione di ogni zona di restrizione. Il dato confluirà in un elenco gestito dalla Commissione in maniera semplificata e più trasparente per dare informazioni al pubblico. La proposta della Commissione chiarisce anche le con-

dizioni per la movimentazione degli animali all’interno e dalle zone di restrizione e stabilisce i criteri per le cosiddette seasonally vector-free zone, ovvero periodi limitati in cui le misure possono essere allentate grazie all’assenza del vettore o di trasmissione della Blue Tongue. ■


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LETTERE AL DIRETTORE

Sul ruolo dell’Ordine Caro Direttore, ti prego di volermi concedere una breve replica a quanto da te pubblicato sul numero 29/2007 de “La Professione Veterinaria”/Lettere al Direttore” a firma del dottor Massimo Taricco di Sanremo (IM). In qualità di Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Imperia devo far notare ai lettori, ed in particolare al collega, che i componenti del Consiglio

dell’Ordine non sono eletti per “facilitare” gli iscritti nel lavoro e nella vita o per essere meramente utili alla Categoria, ma per garantire l’applicazione dei vigenti regolamenti e di ben precise normative che, fino a prova contraria, sono leggi dello Stato e sono soprattutto di garanzia per gli iscritti e per gli utenti. Lungi quindi dal voler martirizzare i colleghi, e ancor meno dall’ardire di “interferire indebitamente con la natura e corretta evoluzione della professione”, ribadisco che il Consiglio dell’ordine è formato da membri de-

mocraticamente eletti che svolgono gratuitamente, con passione, professionalità e serietà il loro incarico “super partes”. Constato amaramente come sia facile per alcuni lanciare messaggi contenenti malcelati personalismi e attribuire a fantomatiche lobby conflitti d’interesse tesi a minare la “pazienza e la salute” del povero iscritto, che ha concorrenti malvagi e non può perciò esercitare con serietà, dall’alto delle sue virtù la professione. Siamo seri! Affrontiamo tutti insieme, senza farneticazioni, le tante pro-

blematiche che affliggono la nostra professione, facciamolo per favore. Il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Imperia Dr. Elio Bossi

Erasmus Vista l’esperienza recentissima di mia figlia a Madrid per un anno come studente Erasmus di veterinaria, posso solo sottolineare come l’obiettivo principale di ogni

Soffro i guasti profondi che produce la politica quando si impossessa della Sanità come una piovra. Livia Turco, Ministro della Salute

riforma universitaria dovrebbe essere quello di collegare strettamente lo studio alla pratica che nel nostro caso è l’ospedale veterinario, sono attrezzature nuove, sono insegnanti motivati e giovani. Guardiamo all’Europa per una volta! Questo è gia stato fatto! Lettera firmata

Partecipa all’indagine sul pet corner Un’indagine conoscitiva sul pet corner per capire cosa ne pensa la Categoria. La finalità è quella di capire qual è il reale interesse dei colleghi verso questa prestazione accessoria e ricavare dati che ci permettano di capire quale sia il pensiero della veterinaria e le sue esigenze rispetto alla possibilità di cedere ai clienti, all’interno delle proprie strutture, prodotti attinenti la salute ed il benessere degli animali. La FNOVI è intervenuta sul tema con circolare del 28 giugno 2007 per chiarire alcuni aspetti deontologici ed è su questo documento che l’indagine fonda le sue premesse. L’indagine si concluderà il 30 ottobre prossimo. Le risposte possono essere inviate per posta o per fax ai recapiti indicati sul questionario. Oppure, si può aderire in line dal sito www.anmvi.it (accesso con i Codici Ego)

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DALLE AZIENDE

Istituto Farmaceutico Candioli

Slim Dog: controllare il peso non è più un peso

l problema dell’obesità canina ha assunto dimensioni e rilevanza analoghe a quelle riscontrabili in campo umano, non tanto per le sue implicazioni di natura estetica, quanto per l’importanza che questa vera e propria patologia assume in quanto fattore di complicanza per molte altre sindromi cliniche (artropatie, cardiopatie, disfun-

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zioni epatiche, diabete, ecc), e fattore di aggravamento del rischio chirurgico e anestesiologico. Queste considerazioni sono alla base della nascita di vari presidi farmaceutici, da associare eventualmente alle opportune restrizioni dietetiche, studiati appositamente per controllare il metabolismo energetico del cane so-

vrappeso. Tra questi presidi una importante innovazione è presentata dall’Istituto Farmaceutico Candioli, che introduce sul mercato veterinario un prodotto dietetico per cani sicuro ed affidabile: SLIM DOG. SLIM DOG presenta pecularità significative: 1. è un mangime complementare in compresse a base di estratti fitoterapici: l’estratto di Phaseolus vulgaris titolato e standardizzato in faseolamina, l’estratto deteinato di thè verde ricco di epigallocatechina gallato e un particolare tipo di lievito arricchito al cromo. 2. SLIM DOG interviene sul metabolismo dei carboidrati, presenti in abbondanza sia nell’alimentazione casalinga del cane (riso, pasta, pane, ecc) sia in quella industriale (riso, farine di cereali). La faseolamina contenuta nel prodotto è in grado di inibire l’attività dell’α-amilasi, princi-

pale enzima pancreatico deputato alla scissione dei polisaccaridi in mono e disaccaridi. Di fatto tale inibizione induce un ridotto (fino al 75%) assorbimento degli zuccheri semplici, e quindi la loro utilizzazione ai fini energetici; non essendo alterata la produzione pancreatica di α-amilasi, ma solamente la sua attività a livello duodenale, non viene alterato il normale metabolismo del pancreas. Per mantenere il normale bilancio energetico l’organismo è indotto a consumare i lipidi di riserva, con conseguente riduzione del peso e della massa corporei. SLIM DOG inoltre aumenta la termogenesi a partire dall’ossidazione dei lipidi, favorisce il controllo dell’appetito e la metabolizzazione del colesterolo. Tali effetti positivi, documentati sia nell’uomo sia nel cane, sono facilmente modulabili sia per intensità che per durata, monitorando periodicamente l’andamento del peso corporeo, e tro-

organizzato da

vano il loro ambito ideale nel mantenimento del peso corporeo raggiunto durante un programma di restrizione dietetica. 3. SLIM DOG è maneggevole: la sostanziale mancanza di effetti collaterali connessi al suo utilizzo consente di poter utilizzare SLIM DOG da solo o in associazione a diete ipocaloriche, per il prescritto periodo di 4-8 settimane o più a lungo a seconda dei risultati ottenuti, e anche come prodotto dietetico di mantenimento per mantenere il peso corporeo ottimale. Nella pratica clinica ciò consente di evitare il rapido recupero del peso corporeo una volta terminato il programma di riduzione ponderale. Inoltre la presentazione delle compresse in due formati, SLIM DOG 250 per cani fino a 20 Kg di peso, e SLIM DOG 625 per cani oltre i 20 Kg di peso, rende comoda l’utilizzazione del prodotto nei soggetti di qualunque taglia. ■

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laPROFESSIONE VETERINARIA 35/2007 CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO SVIDI

14 ott.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO

14 ott.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA

14 ott.

INCONTRO SINUV

14 ott.

CORSO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

17-19 ott.

INCONTRO REGIONALE AIVEMP PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SIVAR CORSO ANMVI IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO SCIVAC / GPM IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI MILANO INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC / SCVI

19 ott.

19-20 ott.

21 ott.

21 ott.

25 ott.

26-28 ott.

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON SIVAR ASL CREMONA-ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SICILIA

26 ott.

26 ott.

28 ott.

CORSO SIVE

29-31 ott.

INCONTRO REGIONALE SIVAR CAMPANIA

30 ott.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIMEF

31ott. 3 nov. 3 nov.

INCONTRO SIMVENCO Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SIMIV

3-4 nov.

4 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA

4 nov.

CORSO SCIVAC

5-7 nov.

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

7-9 nov.

8-10 nov.

SEMINARIO SIVE

9 nov.

INCONTRO SIOVET Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV

10-11 nov.

11 nov.

INCONTRO SICIV

11 nov.

IMAGING DEL FEGATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PRIMO INTERVENTO NELLE PATOLOGIE SPINALI DEL CANE - Pomezia - Hotel Selene - Via Pontina km 30 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROCCIO RAZIONALE ALLA SCELTA RAGIONATA DEL CUCCIOLO: COME FARE A DARE I GIUSTI CONSIGLI - Auditorium Comunale - Villair di Quart (AO) - Fraz. Bas Villair ,19 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUTD NEL CANE E NEL GATTO - Novotel Bologna San Lazzaro - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO BASE DI MICROCHIRURGIA CON MODELLI COMPLEMENTARI E SOSTITUTIVI - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: info@sivalnet.it IL LUPO: QUANTO NE CONOSCIAMO? - Castello di Pamparato (sede comunale) in Valcasotto, Pamparato Cuneo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 15 Crediti - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail: info@anmvi.it UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Sassari - facoltà di Medicina veterinaria - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: CRITERI DI DIAGNOSI E CONTROLLO DELLA MALATTIA RESPIRATORIA DEL BOVINO BENESSERE ANIMALE NELL’ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI DA REDDITO RESPONSABILITA’ E RUOLO DEL VETERINARIO - Cremona Fiere - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3 Crediti - Per info: Paola Orioli - Segr. e Comm. Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it

57° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - LE SFIDE NELLA CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI - Centro Congressi Quattrotorri, Perugia - Via Corcianese, 260/A - ECM: 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGGIORNAMENTI IN SUINICOLTURA: IMPIEGO DEI FARMACI AD AZIONE ANTIFLOGISTICA NELL’ALLEVAMENTO DEL SUINO - CremonaFiere Spa, Cremona - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Orioli - Segr. e Comm. Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it BIOSICUREZZA A LIVELLO DI ALLEVAMENTO: FILOSOFIA O PRATICA QUOTIDIANA? Cremona Fiere - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - Email: segreteria@aivemp.it LE PRINCIPALI MALATTIE DEL CONIGLIO DA COMPAGNIA - Aula Convegni dell’Azienda USL n. 6 di Palermo - Via Carmelo Onorato n. 6 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO BASE AO-ASIF EQUINI - AO-ASIF EQUINE BASIC COURSE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ANALISI DEI PUNTI CRITICI NEL TRATTAMENTO DELLE MASTITI - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici (NA) - Via Salute 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it ORTOPEDIA: VI PARTE - CHIRURGIA ORTOPEDICA SPECIALISTICA AO AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO DI AGGIORNAMENTO SULLE MICOSI SUPERFICIALI E SISTEMICHE DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it EVIDENZE CLINICHE E BASI SCIENTIFICHE IN MEDICINA NON CONVENZIONALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it TROMBOSI, IPERTENSIONE, VASCULITI ED ALTRE PATOLOGIE VASCOLARI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALOPECIA NEL CANE E NEL GATTO - Hotel San Domenico - Soverato (CZ) - Via della Galleria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Roma - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA SFIDA EUROPEA DEL BENESSERE ANIMALE:THE COMMUNITY ACTION PLAN ON THE PROTECTION AND WELFARE OF ANIMALS 2006-2010 - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it CARDIOLOGIA: V PARTE - ECOCARDIOGRAFIA II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MALATTIE DELLE VIE RESPIRATORIE - VeronaFiere - Auditorium Verdi, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it PATOLOGIE TENOMUSCOLARI DEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SCOMPENSO CARDIACO NEL CANE: DIAGNOSI E APPROCCIO TERAPEUTICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it STUDI RETROSPETTIVI IN CITOLOGIA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa l’8 ottobre 2007

SOLUZIONI

Bulldog

Fenotipizzare le varie linee cellulari

Dobermann

Lo studio di una biopsia ossea

Alano

Lo studio di infezioni ematologiche

QUIZ 1 Risposta corretta: b) Giornata di approfondimento ecocardiografico, SCIVAC, 2004

L'indagine citofluorimetrica è utile per:

QUIZ 2 Risposta corretta: a) Giornata di approfondimento Malattie mieloproliferative, SCIVAC 2004

La morfologia del ventricolo sinistro cosiddetto “bullet shape” è caratteristica della razza:


Professione 35-2007

9-10-2007

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