Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 36

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PROFESSIONE

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

Il protocollo sul Welfare si applicherà anche alle professioni, ma secondo principi diversi da quelli delle imprese. La conferma è del Ministro del Lavoro Cesare Damiano a Confprofessioni. Soddisfatto Gaetano Stella, presidente della Confederazione: anche le libere professioni producono lavoro, previdenza e competitività e perciò richiedono incentivi alla produttività e sgravi del costo del lavoro.

30 ANNI DI SSN Il Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust affinché accerti la veridicità del messaggio della campagna pubblicitaria dedicata ai 30 anni del Servizio Sanitario Nazionale. Per i consumatori, oltre a essere in anticipo - visto che la data di fondazione è il 1978 - la campagna del Ministero della Salute contiene dati e informazioni da verificare.

SCIOPERO I medici ed i veterinari del Servizio sanitario nazionale bocciano la Finanziaria 2008 ed annunciano una manifestazione nazionale di protesta per il 13 novembre e la proclamazione di una giornata di sciopero da tenersi nell'ultima decade di novembre. L’hanno reso noto i sindacati di categoria in un comunicato unitario.

PRESCRIZIONE Il Ministero della Salute ha predisposto il decreto di recepimento della direttiva 2001/82/CE che stabilisce i criteri per l’esenzione dall’obbligo di prescrizione veterinaria per alcuni medicinali destinati ad animali produttori di alimenti per l’uomo. La deroga è prevista dal Codice comunitario del farmaco veterinario.

AVIARIA Sale a 88 il totale dei morti per la malattia in Idonesia. Il Ministero della sanità del paese ha confermato il decesso di un bambino di Giakarta che era stato trovato positivo al virus H5N1. Secondo cifre dell’OMS, l'Indonesia da sola ha registrato, dall'inizio del 2005, la metà del totale mondiale delle vittime della variante umana dell'influenza aviaria.

UNIRE Il Sottosegretario al Mipaaf, Stefano Boco, ha illustrato alla Commissione Agricoltura la candidatura governativa del prefetto Goffredo Sottile a Presidente dell’UNIRE. “Ha tutti i requisiti di competenza per questa carica”, ha detto, auspicando il sostegno dei parlamentari.

ENCI L’Enci ribadisce l’ottemperanza del decreto Mipaaf del 6 luglio scorso: senza iscrizione in anagrafe canina nessun soggetto può essere ammesso alle manifestazioni. I Comitati organizzatori di esposizioni e prove, dal 1 ottobre, accettano solo cani iscritti all’anagrafe e segnalano all’Ente i soggetti che non lo sono.

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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 36 dal 15 al 21 ottobre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

Presentata la strategia europea 2007-2013

Brevi WELFARE

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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Nuove priorità per la sanità animale

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OBBLIGATORIO DIVENTARE VEGETARIANI

Attacco al numero programmato l dito invece della Luna. Per non mettere sotto accusa il sistema universitario italiano, ormai inadeguato rispetto alle esigenze della società, si mette in crisi l’unico strumento capace di correggerne i mali: l’accesso programmato. E si fa anche una volontaria confusione fra numero chiuso e numero programmato con la pretestuosa difesa del diritto allo studio. La VII Commissione Cultura ha iniziato l’esame di ben cinque proposte di legge che puntano all’abolizione dell’accesso programmato ai corsi universitari. Le hanno presentate i deputati: Pasqualino Giuditta (UDEUR), Erminia Mazzoni (UDC), Titti De Simone (RC), Fulvio Tessitore (ULIVO) e Francesco Maria Amoruso (AN). Si procede mediante abrogazione della normativa di riferimento a partire dalla Legge 2 agosto 1999, n. 264 (Norme in materia di accessi ai corsi universitari), che stabilisce la programmazione a livello nazionale, fra gli altri, del corso di laurea in medicina veterinaria. Si prosegue, di conseguenza, abrogando la norma secondo la quale il Ministro dell’Università definisce i criteri d’accesso insieme al CUN, poi si cancellano i requisiti richiesti per l’ammissione ai corsi di studio e infine, nel dubbio, “è altresì abrogata ogni altra disposizione che preveda forme di accesso programmato o comunque limitazione numerica all’accesso a corsi universitari”. Il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha chiesto un’audizione urgente al Presidente della Commissione, On. Pietro Folena. CONTINUA A PAG. 5

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Con tutto il rispetto per chi ha deciso di essere vegetariano perché dovremmo essere tutti costretti a rinunciare alla carne? Da tempo si è sviluppata una campagna contro l'abitudine di mangiare questo alimento che dal dopoguerra, e sino a pochi anni fa, era ritenuto essenziale per la nostra salute e status symbol di un’agiatezza finalmente raggiunta. Il benessere del nostro paese era valutato anche dal fatto che molte categorie sociali, che prima mangiavano carne solo a Pasqua o Natale, potevano ora permettersi di consumarla due o tre volte la settimana. Da qualche anno tutto questo sta cambiando e le abitudini alimentari sono molto mutate. Le classi ricche preferiscono già da tempo alimentazioni leggere, a base di yogurt, di verdura e di frutta. Il filetto sembra essere rimasto lo status symbol degli ex poveri. Ma al di là di una evoluzione culturale, le accuse pesanti che il mondo ambientalista rivolge al consumo di carne sono sostanzialmente due: per produrre un chilo di carne si

utilizza una quantità tale di produzione agricola che se consumata direttamente dall'uomo sfamerebbe molto di più e forse meglio. In sostanza il problema della fame nel mondo potrebbe essere in gran parte risolto smettendola di allevare animali da reddito sviluppando, al contrario, solo coltivazioni esclusivamente per alimentazione umana; la filiera agroalimentare per l'allevamento di bestiame è la seconda fonte di surriscaldamento del pianeta, dietro l'inquinamento da infrastrutture ma prima dei trasporti. Per una regione come la Lombardia che ha una forte concentrazione di attività zootecniche è in sostanza inutile bloccare il traffico nei centri storici o tutte le Domeniche visto che il problema maggiore deriva dagli allevamenti. Sembra quindi che non ci sia alternativa, per salvare l’ambiente dobbiamo modificare le nostre abitudini alimentari. E i nostri colleghi che lavorano in questo settore? Si trasferiranno tutti in Cina dove la zootecnia è in forte sviluppo. Sono loro, ■ ora, gli ex poveri.

Riforma dell’ONAOSI ’ANMVI ha votato a favore della proposta di riforma della Fondazione ONAOSI, presentata dal Ministero della Salute il 10 ottobre a tutte le rappresentanze interessate. Le professioni medica, veterinaria e farmacista - malgrado le divergenze d’approccio nei confronti dell’Opera per il passato- si sono disposte nel comune intento di definire il futuro della Fondazione. Il Ministero della Salute ha proposto un percorso di riforma dello Statuto che rientra nei poteri dell’attuale Consiglio di Amministrazione, “per dare continuità ai servizi già offerti ed estendere i compiti della Fondazione individuando nuove prestazioni di carattere assistenziale ai contribuenti finalizzate ad elevare i livelli di tutela dei professionisti che si trovano in condizioni di fragilità”. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha commentato favorevolmente che per i sanitari privati sia prevista la sola contribuzione volontaria mentre ha preso atto del mantenimento del regime obbligatorio per i sanitari dipendenti, sebbene l’ANMVI avesse espresso una indicazione favorevole ad un regime di esclusiva contribuzione volontaria. CONTINUA A PAG 5

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laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007 ATTUALITÀ

Animal Health Policy 2007-2013

L’Unione Europea aggiorna le politiche per la sanità animale Rivedere le priorità d’intervento e mettere l’accento su prevenzione, sorveglianza veterinaria e ricerca (Office International des Epizooties), tuttavia ci sono varie aree di intervento che richiedono un miglioramento di sintonia: lo status epidemiologico, le importazioni, la valutazione dei Servizi Veterinari, i test di laboratorio, la nutrizione animale e la profilassi.

a nuova strategia per la sanità animale lanciata il 20 settembre scorso dalla Commissione Europea, si chiamerà “Prevention is better than cure”. L’Unione Europea (UE) ha stabilito le linee di indirizzo (20072013) alle quali dovranno ispirarsi gli interventi per la salute e il benessere animale. “Dato il devastante impatto di alcune gravi malattie animali che hanno colpito i produttori, la società e l’economia- dichiara la Commissione- la strategia dei prossimi anni sarà nuova e basata sul principio che prevenire è meglio che curare”. L’Europa si concentrerà quindi sulle misure precauzionali, sulla sorveglianza, sui controlli e sulla ricerca. L’obiettivo è di ridurre l’incidenza delle malattie di tutti gli animali e di minimizzarne l’impatto nel caso si verifichino. Ma al centro dell’attenzione della Commissione Europea non c’è solo questo: il piano strategico considera tutti i fattori che si intrecciano con la salute degli animali ed in particolare la salute pubblica, la sicurezza degli alimenti, il benessere animale, la ricerca e lo sviluppo sostenibile. “Si rivedranno le priorità - è scritto alle pagine web della UE - per assicurare che risorse e finanziamenti siano impiegati a vantaggio del cittadini europei. Tutti coloro che sono coinvolti nella sanità animale hanno l’evidente responsabilità di garantire che gli obiettivi della strategia siano raggiunti”. Il risultato, dicono alla UE, “sarà una politica europea di sanità animale rigorosa, efficiente ed efficace”. Il Consiglio e il Parlamento europeo si esprimeranno sulla Strategia entro l’anno. Nel frattempo, la Commissione sta già elaborando un dettagliato Action Plan, fatto di misure operative concrete a far data dal primo blocco di programmazione 2008-2009.

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Allinearsi agli standard OIE La Legislazione europea è già ampiamente basata sulle raccomandazioni e sui codici dell’OIE

Lo scenario è cambiato Le basi dell’attuale politica comunitaria per la sanità animale risalgono agli anni compresi fra il 1986 e il 1995. Da allora, l’Unione Europea si è allargata da 12 a 27 Stati membri e il contesto è considerevolmente mutato: nell’ultimo decennio sono cambiate le minacce alla salute animale ed umana, è massicciamente cresciuto il volume delle transazioni commerciali, sia in termini di animali che di prodotti animali, è mutato anche il contesto scientifico e tecnologico per l’individuazione di nuove soluzioni. Quattro obiettivi La nuova strategia di sanità animale si pone quattro obiettivi: 1) assicurare un alto livello di sanità pubblica e di sicurezza alimentare riducendo i rischi che la sanità animale può causare a quella umana; 2) promuovere una sanità animale prevenendo o riducendo l’incidenza di malattie e così facendo tutelando l’allevamento e l’economia rurale; 3) migliorare la crescita economica e la competitività dei settori collegati; 4) supportare la strategia di sviluppo sostenibile elaborata dalla UE mediante buone pratiche di allevamento e di benessere animale che prevengano le minacce sanitarie e minimizzino l’impatto ambientale. A quest’ultimo riguardo saranno utilizzati alcuni indicatori di efficacia per valutare i progressi conseguiti. Tali indicatori saranno definiti insieme agli addetti ai lavori e si baseranno anche su dati e informazioni di carattere veterinario (incidenza delle malattie, numero di capi soppressi, grado di salute degli animali, ecc.). Quattro pilastri La scelta delle priorità è il primo dei pilastri su cui si fonda la nuova strategia. Nell’ultimo decennio, il campo della sanità animale e delle tecniche veterinarie è cambiato molto. Alcune malattie che un tempo colpivano la salute animale non sono più un rischio, mentre altre appaiono più minacciose di un tempo. La riprogrammazione delle priorità, basata sulla valutazione del rischio e su solidi pareri scientifici, sarà fatta secondo i riscontri che si avranno dalla Technology Platform on Ani-

Stanziamenti europei per la Sicurezza Alimentare, la Sanità Animale e delle Piante (2007-13 - Mio €) 2007

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Fondo per le emergenze veterinarie

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Altri interventi veterinari

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Sicurezza degli alimenti e dei mangimi

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Programmi di Eradicazione e Sorveglianza

Totale

Più collaborazione con le frontiere I veterinari devono pertanto lavorare a stretto contatto con le frontiere, sia con i posti di ispezione frontalieri che con gli uffici per gli adempimenti comunitari, contribuendo in tal modo alla prevenzione del rischio di importazioni illegali o irregolari. Per alcuni Paesi Terzi, le esportazioni verso la UE devono essere subordinate a requisiti sanitari vincolanti, stabiliti da accordi veterinari bilaterali.

mal Health - composta da industria e stakeholders non istituzionali e supportata dalla Direzione Generale Europea per la Ricerca. Le risorse finanziarie verranno destinate prioritariamente alle malattie di elevata rilevanza per la salute dell’uomo e di grande impatto sulla società e sull’economia. Il secondo pilastro attiene alla definizione di una General Law, un nuovo contesto normativo globale. La legislazione vigente copre infatti varie aree di intervento: gli scambi intra comunitari, il controllo delle malattie, la nutrizione animale e il benessere animale. Tutta questa serie di interventi normativi, correlati fra loro, sarà sostituita da un unico contesto legislativo. Si tratterà di una sorta di “ombrello legislativo”, sulla scia di quanto accaduto con l’emanazione della General Food Law Regulation. Questa General Law della salute animale fornirà i fondamenti, i principi e le regole della sanità animale, con particolari disposizioni per ogni specifica area di intervento, sempre adattabile a modifiche ed aggiornamenti. Il terzo pilastro è la prevenzione, da cui deriva il motto della strategia. Riconoscere i problemi prima che si verifichino consente di contenere i costi delle malattie animali, come è accaduto per esempio di fronte alla minaccia dell’H5N1: le misure di biosicurezza e un rigoroso monitoraggio hanno consentito di minimizzare l’impatto economico del problema. Le misure di biosicurezza saranno quindi rafforzate in tutti i settori (allevamento, posti di ispezione fronta-

liera, mezzi di trasporto, ecc.) così come saranno rafforzati l’epidemiosorveglianza e i sistemi per la tracciabilità (identificazione, etichettatura, Traces, ecc.). Ricerca e innovazione sono il quarto pilastro. La scienza è la base della politica sanitaria per gli animali ed è la prima fonte di ogni intervento, pertanto l’Europa incoraggerà gli investimenti, le sinergie pubblico-privato per la realizzazione di progetti di studio e innovazione, specie nel campo dei vaccini. La rete comunitaria dei Laboratori di Referenza Nazionali sarà potenziata, mentre da EFSA e da EMA (European Medicines Agency) ci si attende un contributo scientifico indipendente e qualificato. A tutto questo contribuisce il settimo Research Framework Programme (2007-13) messo a punto dalla Commissione Europea. Import a rischio Si tratterà anche di proteggere il consumatore europeo dalle importazioni a rischio. Ciò non significa imporre limitazioni alle transazioni, ma focalizzare i controlli sull’import e rafforzare la comunicazione fra partner commerciali. Nello stesso tempo si tratterà di aiutare i Paesi Terzi a combattere le malattie animali e quindi a garantire prodotti più sicuri per il mercato europeo. Misure più restrittive saranno invece adottate nei confronti dei commerci illeciti e saranno date più informazioni ai semplici viaggiatori europei che portano al seguito animali o prodotti di derivazione animale.

Educare alla sorveglianza La sorveglianza veterinaria consente di conoscere per tempo l’insorgenza di malattie e minacce sanitarie e permette di generare dati e informazioni utili alle istituzioni europee e ai governi nazionali. Una buona attività di sorveglianza veterinaria, sia da parte dei Servizi Veterinari che dei Veterinari privati, consente anche di informare correttamente il pubblico, gli allevatori e i proprietari di animali d’affezione. Tutti i detentori di animali e gli stessi veterinari dovrebbero essere adeguatamente formati all’identificazione dei segnali che annunciano una malattia o un qualsivoglia problema sanitario. Il benessere animale Anche il benessere animale è parte integrante della Strategia 200713, perché ogni decisione sulla salute animale ha un nesso con le condizioni di vita degli animali stessi. Per il commissario europeo alla Sanità, Markos Kyprianou, “il benessere animale è una questione globale, che apre la strada a vantaggi per il mercato e per la


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CESE, dare basi scientifiche al benessere animale “difficile per i consumatori comprendere chiaramente i criteri che ispirano l’etichettatura e il contenuto delle norme. Inoltre, gli aspetti relativi al benessere degli animali non sempre hanno un fondamento scientifico sufficiente”. Tuttavia, in ambito comunitario si sta valutando l’introduzione di un sistema di etichettatura volontaria che comprenda anche informazioni riguardanti il benessere animale. Anche il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) conviene sull’opportunità di promuovere i metodi di produzione e di allevamento più attenti al benessere degli animali, purché su basi “oggettive e sostenibili”. Chiamato ad esprimersi su incarico della Commissione Europea, il CESE ritiene che “un sistema basato sul mercato e poggiante su criteri obiettivi volti a quantificare il benessere degli animali, risulterà più flessibile, efficace e innovativo di un sistema ispirato a criteri politici, e quindi anche più adattabile ai futuri sviluppi della produzione, che saranno caratterizzati da una maggiore variabilità delle condizioni produttive determinata dall’allargamento dell’Unione europea”. Ma occorrono ricerca, formazione e informazione ai consumatori: “È importante che i metodi di produzione e di allevamento più rispettosi del

È Non solo animali da reddito Il Piano riguarda la salute di tutti gli animali presenti o immessi nell’Unione, siano essi produttori di alimenti, oggetto di attività allevatoriale, sportiva, da compagnia. Anche la fauna selvatica, gli esemplari degli zoo e gli animali utilizzati nella ricerca ricadono nella strategia comunitaria. La finalità è ampia e muove dalla consapevolezza che le malattie rappresentano un problema per tutte le specie animali e che ogni specie può causare problemi sanitari alle altre.

società”. Il “Community Action Plan on the Protection and Welfare of Animals 2006-2010” guarda al benessere animale non come ad un onere economico, bensì come un valore aggiunto da promozionare presso il consumatore. Fra le ipotesi allo studio della Commissione c’è anche l’informazione in etichetta, a garantire che le produzioni europee sono “animal-welfare friendly”. Il consumatore europeo, del resto, considera sempre più necessario il benessere animale, non solo sotto il profilo etico, ma come indicatore di qualità del prodotto di derivazione animale. Emergenze La Strategia prevede un certo grado di flessibilità per consentire all’Europa di approntare le misure di emergenza. La UE deve migliorare il proprio grado di preparazione alle minacce derivanti dalle malattie animali e dai potenziali attacchi bioterroristici. In questo contesto risulta importante anche la semplificazione delle procedure di autorizzazione dei medicinali veterinari (ad esempio i vaccini) da utilizzare in caso di emergenza. Infine il clima: è essenziale capire l’impatto dei cambiamenti climatici sulla sanità animale e quindi mettere in atto le misure veterinarie conseguenti. Tutti coinvolti La Commissione Europea si rivolge a tutti: alle istituzioni europee, ai governi nazionali, a produttori, allevatori, proprietari, veterinari pubblici e privati, industrie della salute animale, ricercatori, educatori, sportivi, consumatori, viaggiatori, animalisti, ecc. ■

benessere degli animali vengano promossi attraverso la formazione e la diffusione dei nuovi risultati della ricerca e la formazione degli agricoltori, dei consulenti e dei veterinari”. La ricerca sul benessere animale nell’UE “sarà quindi decisiva affinché in futuro diventi possibile integrare il benessere animale nella catena produzione agricolatrasformazionecommercializzazione su base scientifica e oggettiva”. Stando alla maggior parte degli studi, i consumatori ritengono il benessere degli animali un parametro essenziale della qualità dei prodotti, anche se in taluni Stati membri questo modo di vedere appare meno marcato. La percezione del benessere o la qualità della vita di un animale può essere definita come la somma delle esperienze positive e negative da esso vissute durante la sua esistenza. Le sofferenze, le malattie, i conflitti, le condizioni inconsuete o anomale e lo stress cronico possono essere considerati in linea di principio esperienze negative per gli animali, mentre il riposo, il sonno, l’alimentazione, la cura della prole, l’igiene dell’epidermide possono valere come esperienze positive. Ad ogni modo - conclude il CESE - non esiste alcuna definizione univoca riconosciuta del benessere degli animali. ■

Migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini europei a Commissione Europea ha pubblicato il secondo programma di azione comunitaria del campo della sanità pubblica per gli anni 2008-2013 (Action in the Field of Health 2008-2013). Gli obiettivi sono: migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini europei, promuovere la salute- riducendo illeciti e illegalità - produrre e diffondere informazioni e conoscenza in materia di sanità pubblica. L’Europa intende infatti sviluppare la capacità degli stati membri di rispondere alle minacce della salute, ad esempio nella predisposizioni di piani di urgenza, nonché agire sui determinanti della salute, fra i quali primeggia l’alimentazione. La Commissione privilegerà le azioni che, nell’ambito della comunicazione e della diffusione della conoscenza, affronteranno i temi della parità uomo-donna, la salute dei bambini e le malattie rare. Il programma ha una dotazione finanziaria di 321 500 000 euro ed entrerà in vigore il 1 gennaio del 2008.

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Due italiani per la certificazione del benessere animale l direttivo della Federation of Veterinarians of Europe (FVE) ha definito la composizione del gruppo di lavoro sulla certificazione del benessere animale. Entro il 30 di ottobre andranno raccolti i documenti di maggiore interesse sul tema e verrà organizzata una conferenza telefonica per eleggere il coordinatore del gruppo, identificare i temi più rilevanti e stendere una bozza di documento. La FVE ha già comunicato ai componenti del gruppo di lavoro una proposta sui compiti, le modalità e le scadenze dei lavori preparatori. Il gruppo, che lavorerà prevalentemente tramite posta elettronica, vede la partecipazione di Giacomo Tolasi e di Alberto Brizzi in rappresentanza dell’Italia. Ne fanno inoltre parte: Alain Schonbrodt (Belgio) Cornelia Rossi-Broy (Germania), Richard Weilenmann (Svizzera) Andreas Steiger (Svizzera) Craig Kirby (UK) Stefan Gunnarsson (Svezia) Rens van Dobbenburgh (Paesi Bassi) Rudy de Meester (Belgio).

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AIA, Rapporto Latte 2007 uasi 26 miliardi di euro, pari a una crescita del 4% su base annua. A tanto ammonta il giro d’affari al consumo della filiera lattiero-casearia in Italia, che si conferma settore trainante dell’agroalimentare made in Italy. La dimensione economica emerge dal Rapporto Latte 2007 promosso dall’Associazione Italiana Allevatori (Aia) e dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) e realizzato dall’Osservatorio Latte e dall’Ismea, presentato il 15 ottobre al Circolo della Stampa di Milano. Illustrando le linee generali del rapporto il presidente dell’Aia, Nino Andena, ha tratteggiato uno scenario produttivo e di mercato complessivamente migliore per il settore, che sta vivendo da alcuni mesi una fase di rilancio dopo anni di crisi che avevano fortemente compresso la redditività delle aziende. “Sotto l’aspetto strutturale - ha dichiarato Andena - è proseguito nel 2006 quel processo di ristrutturazione e riorganizzazione del settore che ha portato in Italia a una forte concentrazione produttiva. Il numero degli allevamenti con vacche da latte si aggira attualmente attorno a 46.300 unità, contro le 182.000 di quasi vent’anni fa”. “Contestualmente - ha aggiunto Andena - la produzione media annuale per allevamento si è portata a 240 tonnellate, da circa 60 di fine anni Ottanta, registrando nel 2006 un’ulteriore crescita rispetto all’anno precedente (+8,8%)”. “Nelle 8 regioni settentrionali della Penisola risulta localizzato l’82,3% della produzione nazionale di latte vaccino, con il 40% circa concentrato nella sola Lombardia. Nel complesso le consegne di latte ai caseifici nazionali hanno raggiunto, nel 2006, 109 milioni di quintali confermando sostanzialmente il dato dell’anno precedente.” Proseguendo nella sua analisi Andena, a fronte di questo quadro evolutivo, ha segnalato “un’ulteriore riduzione, nel corso del 2006, dei redditi degli allevatori a causa di un inasprimento dei costi di produzione determinato soprattutto dai forti rincari di cereali e soia impiegati per l’alimentazione del bestiame.” “Il recente accordo con l’industria sul prezzo del latte alla stalla, che ha aggiornato al rialzo l’importo concordato a inizio campagna, è perfettamente in linea - ha detto Andena - con l’andamento del mercato in Italia e all’estero, caratterizzato da una generale tendenza all’aumento delle quotazioni dei lattiero-caseari”. Sulla base di queste tendenze Andena ha sottolineato “la necessità, da parte del Ministero delle Politiche agricole, di valutare e seguire con la massima attenzione gli sviluppi proposti da Bruxelles in materia di quote latte e le potenziali ricadute sulla gestione degli allevamenti in Italia”.

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Abolire il numero programmato è da irresponsabili (SEGUE DALLA COPERTINA) Il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti (foto), ha chiesto un’audizione urgente al Presidente della Commissione Cultura della Camera in merito alle proposte di legge che vogliono abolire l’accesso programmato alla facoltà di medicina veterinaria. “Il Legislatore commenta Scotti - dimentica che la Costituzione non tutela solo il diritto allo studio, ma anche il diritto al lavoro e oggi la laurea in medicina veterinaria non dà più sbocchi occupazionali. Siamo stati ricevuti dal Quirinale proprio su questo, portando migliaia di firme di Colleghi”. Per il Presidente dell’ANMVI “è da irresponsabili prevedere di abolire il numero programmato, senza aver prima condotto alcuno studio economico-occupazionale sulla professione veterinaria e sulla condizione dei neo-laureati in questa disciplina. Queste proposte di legge sono rivelatrici della scarsa propensione a riformare davvero la formazione universitaria italiana in direzione di un innalzamento della qualità, specie nelle discipline medicoscientifiche, dove è la stessa Europa a giudicarci carenti”. L’alternativa, secondo i parlamentari firmatari delle pdl, è che sia il Ministro dell’Università a stabilire le modalità di accesso ai corsi di studio sulla base del diploma di scuola secondaria superiore. E se prove devono esserci, non si deve più trattare di test d’ingresso ma di prove a “carattere orientativo” che non costituiscano “in alcun modo divieto di immatricolazione”. Pesano gli scandali dei test-truffa, si invoca il diritto allo studio, si condanna la mole di ricorsi ai tribunali amministrativi da parte degli studenti bocciati alle prove d’ingresso e il cosiddetto “sistema incubatore”, quello per cui molti studenti si iscrivono a facoltà

che non corrispondono al loro reale interesse formativo, solo per ritentare i test un altr’anno. Dunque “le prove preselettive, contribuiscono non solo ad alterare, ma a limitare la democraticità del sistema”. Per il nostro Legislatore è più democratico tollerare il baronato e i nepotismi, allestire fatiscenti interatenei, considerare gli studenti come fonte di finanziamento e poi non far fare loro una sola iniezione in cinque anni di medicina veterinaria, non insegnare nemmeno un articolo del Codice Deontologico, non dire mai che fuori dall’università la prima cosa che dovranno fare è prepararsi a spendere e a non guadagnare. E ai genitori di cui tanto si preoccupano i nostri deputati non dicono che che dovranno prepararsi a mantenere i loro figli dopo la laurea. Quella del numero programmato- prosegue il Presidente dell’ANMVI - “è una misura che va incontro prima di tutto alle aspiranti matricole, sbaglia chi continua a considerarla una forma di protezionismo corporativo: si tratta infatti di evitare un sovrannumero di laureati destinati alla disoccupazione e di garantire, a chi entra nelle Facoltà, un rapporto qualitativo tra didattica e formazione. Oggi questo rapporto qualiquantitativo è inesistente in molti corsi di laurea. Il passato ha dimostrato che l’aumento degli iscritti soddisfa solo le esigenze di auto-riproduzione dell’Università. Il presente conferma invece che questa laurea non è competitiva sul mercato del lavoro ed è sotto la minaccia dell’erosione di competenze”. Riferendosi infine al tavolo governativo del Welfare dove ANMVI è rappresentata da Confprofessioni, Scotti conclude: “non si può chiedere alle professioni di fare da ammortizzatori sociali e correggere le colpevoli distorsioni dell’Università. È ora che le università italiane facciano i conti con il mercato del lavoro e non più con il mercato degli iscritti”. ■

Livia Turco non dimentichi i “suoi” precari “Confidiamo nei collegati alla Finanziaria o in interventi governativi, anche attraverso formule emendative alla manovra finanziaria. Il Ministro della Salute ha preso un impegno preciso e vogliamo credere che non siano solo parole. L’Esecutivo non lasci cadere un’esigenza che è propria del Ministero della Salute e della sicurezza sanitaria e alimentare degli italiani”. Così l’ANMVI in un comunicato in cui ha rilanciato la questione della stabilizzazione del personale veterinario impiegato presso gli uffici centrali e periferici del Ministero della Salute. Non c’è infatti traccia nella Finanziaria 2008 e nello stato di previsione finanziaria del Ministero della Salute della promessa fatta dal Ministro all’ANMVI in una lettera in cui Livia Turco annunciava: “un’apposita disposizione finalizzata alla stabilizzazione del personale delle professionalità sanitarie che attualmente presta servizio presso questo Ministero con contratti di lavoro a tempo determinato.” Nella sua audizione in Senato, il Ministro ha infatti illustrato solo norme riguardanti i dirigenti sanitari del Ssn, ma non i dirigenti sanitari del suo Dicastero. La “dimenticanza” è stata sottoposta all’attenzione della Presidenza del Consiglio e della Commissione Igiene e Sanità del Senato che ha iniziato l’iter d’esame dalla manovra finanziaria. Secondo l’ANMVI “è inutile continuare a parlare di emergenze sanitarie animali, sicurezza alimentare, benessere animale e soprattutto di prevenzione se- a fronte di un quadro epidemiologico comunitario, giudicato serio da tutte le autorità - si lascia che sui Posti di Ispezione Frontaliera, sugli Uffici per gli Adempimenti Comunitari e sulle professionalità addette alla prevenzione del Ministero della Salute continui ad incombere l’incertezza del precariato”.

ONAOSI, più assistenza e più trasparenza (SEGUE DALLA COPERTINA) - Sull’armonizzazione della disciplina della Fondazione ONAOSI a quella degli enti di previdenza e assistenza il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, si è riservato di commentare che “l’Onaosi è soprattutto un ente assistenziale e la sua attività dovrebbe limitarsi a questo, perché la previdenza è già coperta da altri Enti. Sicuramente, si può allargare l’assistenza dagli orfani agli anziani, esigenza oggi sicuramente più sentita e che potrebbe invogliare più colleghi alla adesione”. Si tratterà di ampliare la gamma di servizi offerti “attingendo in parte al patrimonio dell’Ente, liberandolo dai vincoli normativi che non consentono di utilizzare il patrimonio per la spesa corrente”, senza ricorrere all’aumento di contribuzione, fatti salvi gli equilibri di gestione, e “superando i rilievi ancor oggi posti circa una destinazione illegittima delle risorse laddove queste vengano erogate a soggetti diversi dagli orfani”. All’incontro dedicato al riassetto istituzionale dell’ONAOSI che si è svolto il 10 ottobre al Ministero della Salute, il Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani si è detto favorevole anche ad un maggiore pluralismo e all’allargamento ad altre categorie professionali del settore sanitario, “un allargamento che potrebbe garantire e non certo penalizzare i contribuenti e gli assistiti di vecchia data”. Infine, Scotti, contribuente volontario della Fondazione, ha rinnovato l’invito ad un’azione d’intervento dell’ONAOSI sulle conseguenze della sentenza della Corte Costituzionale affinché si disponga a “fermare ogni azione di recupero delle quote non versate sino a quando non sarà trovata una risposta legale e normativa ai rilievi della Consulta che ha sancito la violazione di diritti costituzionalmente garantiti”. È stato inoltre definito “un nuovo assetto istituzionale della fondazione che, nel rispetto del principio di rappresentanza proporzionale ponderata delle categorie soggette a contribuzione” preveda una netta separazione tra le funzioni di amministrazione e gestione e le funzioni di indirizzo e vigilanza da prevedersi quindi in capo ad organismi distinti”. Organi più snelli e più trasparenti, con riduzione degli emolumenti secondo l’obiettivo di ridurre, fino al 50% rispetto allo storico, i costi complessivi in capo al CdA e al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza limitando la corresponsione delle indennità di carica ai soli componenti del Cda, del Collegio Sindacale e riservando ai componenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza il solo recupero delle spese sostenute.


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laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007 RUBRICA FISCALE

Ravvedimento operoso

l giorno 1 ottobre 2007 è scaduto il termine per la presentazione in via telematica dei modelli UNICO2007PF (persone fisiche titolari di partita IVA) e UNICO2007SP (società di persone ed associazioni personali titolari di partita IVA). Le sanzioni per l’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali sono stabilite dal Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471 per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, dei sostituti d’imposta e dell’IVA e dal Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 per

I

Tabella 2 Infrazione Omessa presentazione della dichiarazione (se non sono dovute imposte) Omessa presentazione della dichiarazione (con imposte dovute)

Tabella 3 Descrizione Sanzione pecuniaria Altre Imposte Dirette

Sanzione pecuniaria IVA

Sanzione pecuniaria Irap

quanto riguarda la dichiarazione ai fini IRAP. In sintesi le sanzioni applicabili sono riportate nella tabella 1. Il contribuente ha però la possibilità di usufruire di una riduzione delle sanzioni mettendo in atto la procedura nota come “ravvedimento operoso” di cui all’articolo 13, comma 1, del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. È possibile accedere al ravvedimento solamente se la violazione non sia stata già constatata e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento portate formalmente a conoscenza del contribuente. Per poter usufruire delle sanzioni ridotte occorre: • presentare le dichiarazioni omesse entro 90 giorni dal termine di legge; • versare contestualmente (cioè entro lo stesso termine di 90 giorni) la sanzione ridotta, pari ad un ottavo del minimo stabilito dalla legge. Per l’anno in corso, tenendo conto del termine di presentazione in

Sanzione Sanzione di Euro 32 (1/8 della sanzione minima di Euro 258) - Sanzione di Euro 32 - Pagamento delle imposte dovute e degli interessi calcolati al tasso del 2,5% annuo - Sanzione per il ritardato pagamento pari al 3,75% delle imposte dovute (nel caso di ravvedimento entro 30 giorni dalla data di versamento fissata dalla legge) - Sanzione per il ritardato pagamento pari al 6% delle imposte dovute (nel caso di ravvedimento oltre i 30 giorni dalla data di versamento fissata dalla legge)

Codice Note 8908

8904

8907

per il versamento della sanzione di Euro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per il versamento della sanzione di Euro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione IVA per il versamento della sanzione di Euro 32 per la mancata presentazione della dichiarazione Irap

Tabella 1 Dichiarazione

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Rif. legislativo

Sanzione per omessa presentazione della dichiarazione

Redditi

Art. 1, c. 1, D.Lgs 471/97

Sostituti

Art. 2, c. 1, D.Lgs 471/97

- dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di Euro 258,00 - da Euro 258,00 ad Euro 1.032,00 se non sono dovute imposte - dal 120% al 240% dell’ammontare delle ritenute non versate con un minimo di Euro 258,00

IVA

Art. 5, c. 1, D.Lgs 471/97

- dal 120% al 240% dell’ammontare del tributo dovuto per il periodo d’imposta o per le operazioni che avrebbero dovuto formare oggetto di dichiarazione, con un minimo di Euro 258,00

IRAP

Art. 32, c. 1, D.Lgs 446/97

- dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di Euro 258,00 - da Euro 258,00 ad Euro 1.032,00 se non sono dovute imposte

via telematica delle dichiarazioni fissato al 1 ottobre 2007 (il 30 settembre era domenica), il termine ultimo per ravvedersi scade il 31 dicembre 2007 (il 30 dicembre è infatti domenica). Chi vorrà usufruire del “ravvedimento operoso” alle condizioni sopra riportate potrà quindi sanare gli omessi adempimenti con il pagamento delle sanzioni evidenziate nella tabella 2. La sanzione di Euro 32 per omessa presentazione della dichiarazione deve essere versata per ciascuna dichiarazione non presentata e quindi tenendo conto che normalmente il modello UNICO comprende tre dichiarazioni (Redditi, Irap ed Iva) la sanzione complessiva da versare sarà pari ad Euro 96 (Euro 32 x 3). Per il versamento delle sanzioni dovute per la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali dovrà essere utilizzato il modello F 24 usando i seguenti codici tributo (Tabella 3).

È possibile effettuare il versamento della sanzione di Euro 32 (per ciascuna dichiarazione non presentata) cumulativamente utilizzando il seguente codice tributo: 8911 - Sanzione pecuniaria per altre violazioni tributarie. Per il versamento delle eventuali imposte dovute, degli interessi e delle relative sanzioni sarà utilizzato il modello F 24 con i seguenti codici tributo (Tabella 4). RAVVEDIMENTO AI FINI ICI Ravvedimento breve L’omesso o carente versamento della prima rata di acconto ICI, scaduta il 18 giugno 2007, poteva essere sanato entro 30 giorni e quindi entro il 18 luglio 2007 con il pagamento della sanzione del 3,75% (sanzione del 30% ridotta ad 1/8) oltre agli interessi al tasso del 2,5% calcolati per ogni giorno successivo al 18 giugno e fino al giorno di pagamento compreso. Il versamento dell’imposta dovu-

Tabella 4 Descrizione

Sezione

Codice

Irpef - saldo

Erario

4001

Interessi su ravvedimento IRPEF

Erario

1989

Sanzione pecuniaria Irpef

Erario

8901

Addizionale regionale all’Irpef

Regioni

3801

Interessi su ravvedimento Addizionale regionale

Regioni

1994

Sanzione pecuniaria Addizionale regionale all’Irpef

Regioni

8902

Addizionale comunale all’Irpef (1)

Tributi locali

3817

Interessi su ravvedimento Addizionale comunale

Tributi locali

1995

Sanzione pecuniaria Addizionale comunale all’Irpef

Tributi locali

8903

Erario

6099

Versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale Interessi su ravvedimento IVA

Erario

1991

Sanzione pecuniaria Iva

Erario

8904

Irap - saldo (2)

Regioni

3800

Interessi su ravvedimento IRAP (2)

Regioni

1993

Sanzione pecuniaria Irap (2)

Regioni

8907

(1)

Il codice tributo per l’addizionale Comunale Irpef è diverso da quello sopra indicato per le seguenti località (Decreto Ministero Finanze 20.12.1999): - Regione Valle d’Aosta - cod. 3826 - Regione Friuli Venezia Giulia - cod. 3829 - Provincia Autonoma di Trento - cod. 3832 - Provincia Autonoma di Bolzano - cod. 3835 (2) Si ricorda che nel caso di omessi o tardivi versamenti IRAP per il 2006 (sia a titolo di acconto che di saldo) non si può applicare l’istituto del ravvedimento operoso (art. 1, c. 1, D.L. 7 giugno 2006) Si ricorda che l’importo degli interessi, al tasso del 2,5% annuo, calcolati dal giorno successivo a quello di scadenza fino al giorno di pagamento, non dovrà più essere sommato all’importo dell’imposta da versare, come avveniva in passato, ma dovrà essere indicato separatamente con il proprio codice tributo.

ta, delle sanzioni e degli interessi deve essere effettuato con lo stesso modello usato per pagare l’imposta comunale sugli immobili barrando: • sul modello di conto corrente la casella appositamente predisposta e denominata “ravvedimento”. • sul modello F24 la casella appositamente predisposta e denominata “ravv”. L’importo da indicare sul conto corrente è pari alla somma dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi. Per chi effettua il versamento tramite modello F24 occorrerà tenere separati gli importi dell’imposta comunale, delle sanzioni e degli interessi utilizzando i seguenti codici tributo appositamente predisposti: • 3901 imposta comunale sugli immobili (ICI) per l’abitazione principale • 3902 imposta comunale sugli immobili (ICI) per i terreni agricoli • 3903 imposta comunale sugli immobili (ICI) per le aree fabbricabili • 3904 imposta comunale sugli immobili (ICI) per gli altri fabbricati • 3906 imposta comunale sugli immobili - interessi • 3907 imposta comunale sugli immobili - sanzioni Ravvedimento lungo Se sono trascorsi oltre 30 giorni dalla data di versamento stabilita dalla legge è possibile comunque sanare l’omesso o carente versamento della prima e della seconda rata ICI dovute per l’anno 2007. La legge infatti prevede che è possibile sanare con il ravvedimento operoso i mancati o carenti versamenti entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel quale è stata commessa la violazione e quindi entro il termine di presentazione di UNICO2008 (31 luglio 2008 se non interverranno modifiche legislative). Per procedere al ravvedimento occorrerà versare la sanzione del 6% (sanzione del 30% ridotta ad 1/5) nonché gli interessi calcolati al tasso del 2,5%. Le modalità di versamento sono uguali a quelle sopra indicate per il ravvedimento breve. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007 OSSERVATORIO FARMACO

Risposta della Direzione Generale di Sanità Animale

a cura di Aldo Vezzoni

Non si può rifiutare la preparazione omeopatica al medico veterinario

er l’impiego di medicinali veterinari omeopatici si applicano le modalità in deroga previste da Codice del Farmaco Veterinario. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha così risposto alla FNOVI sulla questione delle preparazioni omeopatiche negate ai medici veterinari (v. Professione Veterinaria n. 33/2007), confermando la correttezza delle argomentazioni proposte dalla Federazione. Scrive infatti l’Ufficio IV del MinSal che il Codice Comunitario del Farmaco Veterinario (decreto L.vo 193/2006) trova applicazione anche nel caso di farmaci omeopatici. In particolare: “l’articolo 23 del decreto in argomento prevede che qualora la scelta terapeutica, da parte del medico veterinario, sia indirizzata all’impiego di medicinali veterinari omeopatici, devono essere applicate le modalità in deroga previste dall’articolo 10 per gli animali non destinati alla produzione di alimenti e dell’articolo 11 commi 1, 3 e 4, per gli animali destinati alla produzione di alimenti se le sostanze attive presenti nel medicinale figurano nell’allegato II del Regolamento (CEE) n. 2377/90,

P

sotto la responsabilità di un medico veterinario, con ricetta medico veterinaria in copia unica non ripetibile” . Assicura la FNOVI che la nota ministeriale “verrà inoltrata alla ditta che aveva posto in dubbio la validità della ricetta medico veterinaria e non avrà quindi motivo di rifiutare la preparazione di rimedi complessi su prescrizione veterinaria”. ■

Autorizzati due vaccini dall’Olanda

I

n data 9 ottobre la Direzione Generale della Sanità Animale

e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute ha trasmesso al Dipartimento di Prevenzione dell’azienda ULSS di Padova e all’Associazione Italiana Allevatori Visoni (AIAV) una nota, firmata dalla Direttrice Generale Gaetana Ferri, in cui si autorizza l’introduzione in Italia di alcuni medicinali veterinari non registrati provenienti dall’Olanda. La nota riscontra favorevolmente la richiesta dell’AIAV, tendente ad ottenere il rilascio della preventiva autorizzazione sanitaria per l’introduzione dall’Olanda dei vaccini Distemink (40.000 dosi) e Biocom-P (200.000 dosi) contro alcune malattie infettive del visone: cimurro, enterite virale, botulismo tipo C e polmonite emoragica. Per gli usi e nelle quantità sopra indicate, il Ministero ha quindi dato il proprio benestare all’importazione, specificando le modalità di trasporto, consegna e gestione dei medicinali in questione. La Società Croce Azzurra srl di Padova, destinataria dei vaccini, dovrà custodirli sotto la propria responsabilità e distribuirli dietro presentazione di regolare prescrizione veterinaria. I prodotti eventualmente non utilizzati non potranno essere impiegati per scopi diversi da quelli per cui è stata data l’autorizzazione e dovranno essere quindi distrutti. L’autorizzazione della Direzione Generale del Farmaco durerà 12 mesi ed è da considerarsi valida esclusivamente ai fini sanitari, acquisito il parere favorevole dei competenti uffici ministeriali. I vaccini sono prodotti dalla United Vaccines Madiso WI-USA e importati in Europa dall’olandese NFE Molenweg. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007 ATTUALITÀ

Intesa fra Salute e Agricoltura sul rapporto uomo-cane Il Sottosegretario Patta ha illustrato il ddl in Commissione Affari Sociali

È necessario valorizzare “il più possibile la figura del medico veterinario e del medico veterinario comportamentalista”. L’On. Gianni Mancuso, cofirmatario della risoluzione-Poretti, ha sottolineato che “l’importanza della materia chiama in causa in primo luogo le competenze del Ministero della salute”. Mancuso ha aggiunto che “la risoluzione intende impegnare il Governo prevenendo reazioni emergenziali, dettate da episodi drammatici che in genere hanno per vittime soggetti fragili, come i minori o gli anziani”.

no schema di disegno di legge, concernente la “Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione delle morsicature e la gestione dei cani ad aggressività non controllata” è già stato approvato dal Ministro Livia Turco ed ha già acquisito il parere favorevole del Dicastero delle politiche agricole; sarà quindi sottoposto “a breve termine” alle va-

U

lutazioni delle altre Amministrazioni coinvolte (Ministeri della giustizia e dello sviluppo economico, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali). L’annuncio è del sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria, Gian Paolo Patta, (nella foto) che il 10 ottobre ha presenziato all’unanime approvazione della risoluzione-Poretti (v. P.V. 30-2007) in materia di aggressività canina da parte della Commissione Affari Sociali. Patta ha auspicato che “gli impegni richiesti al Governo trovino adeguata risposta nel provvedimento normativo” ed ha poi illustrato i contenuti del provvedimento governativo, ricordando che si vuole attribuire “stabile organicità ad una materia, oggetto fin d’ora di provvedimenti a carattere d’urgenza”. Il Sottosegretario ha inoltre esplicitamente affermato che il Ministero della Salute confida “in un «sostegno» convinto di tutte le forze politiche nella fase del dibattito parlamentare”. I contenuti del Ddl Nel provvedimento illustrato da Patta si rinnovano i contenuti dell’Ordinanza 12 dicembre 2006 (Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani), ma - ha dichiarato Patta - “sono

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stati anche presi in considerazione numerosi altri aspetti”. Il testo prevede, tra i principi fondamentali, alcune misure di tutela della salute dell’animale, quali il divieto della detenzione senza l’identificazione effettuata da un medico veterinario e la debita registrazione all’anagrafe canina, il divieto di operazioni per esaltarne l’aggressività, il doping, il taglio delle orecchie e delle corde vocali. Uno specifico articolo è destina-

to al «percorso di valutazione e rieducazione dei cani»; nello stesso viene sancito l’obbligo di segnalazione al servizio veterinario territorialmente competente dei casi di morsicatura e di aggressione da parte di cani, con l’obiettivo di consentire una appropriata valutazione comportamentale dei soggetti morsicatori ad aggressività non controllata. L’obbligo di un percorso di rieducazione prevede la partecipazione del detentore del cane

44° corso di base di ecografia addominale ed ecocardiografia nel cane 16-17 Novembre 2007 Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia Coordinatore scientifico Prof. Francesco Porciello Relatori ed istruttori Prof. Rolando Arcelli, Prof.ssa Angela Polisca, Prof. Francesco Porciello, Dott. Francesco Birettoni, Dott. Riccardo Zelli, Dott. Giovanni Angeli, Dott. Roberto Falcini, Dott. Domenico Caivano Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica Veterinaria Università di Perugia Programma Scientifico Venerdì 16 Novembre 2007 8.30 Registrazione dei partecipanti 8.45 Prof. Franco Moriconi, Preside della Facoltà di Medicina veterinaria di Perugia Presentazione del corso 9.00 Prof. Rolando Arcelli Concetti generali di ecografia monodimensionale e bidimensionale Formazione delle immagini Tipi di echi Tipi di sonde 9.30 Dott.Giovanni Angeli Artefatti acustici 9.45 Prof. Francesco Porciello Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica: - ottimizzazione dell’immagine - rilevazione e programmi di misura - scelta ed utilizzo delle sonde 10.15 Dott. Francesco Birettoni Settaggio dell’apparecchio ecografico

10.30 Pausa caffè 10.45 Prof. Rolando Arcelli Preparazione del paziente e finestre acustiche Ecografia addominale: - fegato e vie biliari 11.30 Prof. Francesco Porciello Ecocardiografia: - finestre acustiche - visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari e degli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode 12.15 Prof.ssa Angela Polisca Apparato genitale femminile 13.30 Colazione di lavoro 14.30 Divisione in gruppi dei partecipanti ed inizio esercitazioni pratiche 16.20 Pausa caffè 16.40 Prosecuzione esercitazioni pratiche 18.30 Termine dei lavori Sabato 17 Novembre 2007 8.30 Prof. Rolando Arcelli Ecografia addominale: - milza - reni e vescica - altre strutture 10.00 Pausa caffè 10.15 Prof. Francesco Porciello Ecocardiografia: - misurazioni lineari e studio del movimento delle valvole in M-MODE - studio della funzionalità ventricolare sinistra - uso combinato con l’elettrocardiogramma

11.45 Dott. Riccardo Zelli Apparato genitale maschile 12.45 Questionari ECM 13.00 Colazione di lavoro 14.00 Divisione in gruppo dei partecipanti e inizio delle esercitazioni pratiche 15.50 Pausa caffè 16.10 Prosecuzione esercitazioni pratiche 18.00 Termine dei lavori accreditato con 14 punti ECM Il corso è riservato a 24 laureati in Medicina Veterinaria. Saranno ammessi a partecipare i primi 24 richiedenti che faranno domanda di iscrizione, esclusivamente per via telefonica, a partire dal 22 ottobre 2007 a TEL 02 66112545 La quota di partecipazione è di 180 euro + IVA ed è comprensiva di: - partecipazione alle sessioni teoriche e pratiche che si articoleranno dalle 8,30 alle 18,00 dei giorni 1617 Novembre 2007 - materiale didattico - 4 pause caffè - 2 colazioni di lavoro Gli strumenti per l’attività pratico-applicativa sono messi a disposizione dalla ditta TAI - divisione di Bio98 srl di Milano Sede del corso: Facoltà di Medicina Veterinaria Via San Costanzo 4 - Perugia

affinché questi acquisisca la capacità di gestione e controllo del proprio animale. Il Ministero della salute, con apposito decreto, da emanarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, stabilirà i criteri necessari alla valutazione ed individuerà i percorsi di rieducazione dei cani, per un’omogenea applicazione della norma sul territorio nazionale. Patta ha inoltre sottolineato “la rilevanza della norma che disciplina il commercio e l’importazione di cani: tale articolo dispone che chiunque eserciti l’attività di vendita deve acquisire cognizioni di etologia, di custodia e gestione degli animali, utili a indirizzare ad un acquisto responsabile, al fine della prevenzione degli abbandoni”. Il Sottosegretario ha fatto inoltre presente che “sono previste norme specifiche sull’allevamento, il commercio, l’addestramento dei cani: a tal scopo, è previsto un corso di formazione, così come per gli educatori cinofili”. Viene, altresì, regolamentata la detenzione nei canili sanitari e nei rifugi, al fine di prevenire nei cani ospitati i disturbi comportamentali, ed è stata prevista l’applicazione di «buone prassi di gestione»; con successivo decreto ministeriale saranno stabiliti i requisiti di benessere dei cani ospitati nei canili, nei rifugi e negli allevamenti. Viene prevista, inoltre, l’istituzione, presso il Ministero, di un «Comitato Nazionale di valutazione e controllo», con il compito di monitorare e valutare i dati riguardanti le morsicature e i dati relativi ai cani dichiarati ad aggressività non controllata, anche al fine della revisione dell’elenco delle razze. ■


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laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007 FOCUS

Miltefosina: un trattamento orale per la leishmaniosi canina

di Maria Grazia Monzeglio

Efficacia e facilità di somministrazione del nuovo farmaco leishmanicida

acilità di somministrazione di un farmaco significa maggior compliance del proprietario e conseguente maggiore continuità della terapia: un aspetto cruciale per il controllo della leishmaniosi canina, malattia per la quale le statistiche parlano del 50% di abbandono o

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marcata irregolarità del trattamento. È questo il messaggio con cui ha introdotto la conferenza stampa sulla miltefosina - molecola leishmanicida somministrabile per via orale per il trattamento della leishmaniosi canina - Sophie Favini, Amministratore delegato di Virbac Italia. La miltefosina (esadecilfosfocolina) non è una molecola nuova. Inizialmente infatti ne venne studiato l’impiego per la terapia dei tumori, ha ricordato Paolo Bianciardi, medico Veterinario e Responsabile Technical Service di Virbac. Sulla scorta poi di alcune similitudini tra cellula tumorale e cellula protozoaria, la ricerca si è rivolta alla terapia della leishmaniosi canina, fino a dimostrare, nel 1987, l’attività anti-leishmania in vitro e in vivo della molecola. Nel 2002, la miltefosina viene registrata per il trattamento della leishma-

niosi viscerale umana in India (Impavido®). Fino a giungere, oggi, alla formulazione specifica veterinaria per il trattamento della leishmaniosi canina (Milteforan®). La miltefosina è un analogo dei fosfolipidi strutturalmente simile ad alcuni composti metabolizzati dalle leishmanie. L’attività leishmanicida del farmaco si esercita colpendo la via del metabolismo dei fosfolipidi del parassita, interferendo quindi con le vie di comunicazione cellulare e inibendo la sintesi della membrana cellulare parassitaria. Due sono i meccanismi d’azione del farmaco: inibizione della biosintesi dei recettori del GPI (glicosilfosfatidil-inositolo), molecola chiave per la sopravvivenza intracellulare degli amastigoti di Leishmania, e azione sulle fosfolipasi C e proteinasi C Leishmania-specifiche, interferendo

quindi con il segnale di trasduzione. Ne consegue la morte per apoptosi della cellula protozoaria. Il farmaco, in soluzione liquida, comporta l’innegabile vantaggio di essere somministrabile per via orale, ha proseguito Bianciardi, con notevole aumento dell’aderenza del proprietario alla terapia e della collaborazione del paziente, che spesso sviluppa invece paura e intolleranza verso le terapie per iniezione, soprattutto se a lungo termine. Il protocollo di trattamento prevede la somministrazione della miltefosina nel cibo del cane, una volta al giorno per 28 giorni. Negli studi effettuati, la miltefosina si è dimostrata efficace nel ridurre significativamente i segni clinici, che iniziano a migliorare subito dopo l’inizio del trattamento e diminuiscono in modo significativo dopo la seconda settimana di terapia. Non è possibile parlare di guarigione completa e di sterilizzazione dell’animale, ma senz’altro di un notevole miglioramento della qualità della vita del paziente, ha osservato Bianciardi. La miltefosina è rapidamente assorbita dopo somministrazione orale, raggiunge concentrazioni elevate nell’organismo del cane e ha una lunga emivita. Altro aspetto vantaggioso è costituito dall’assenza di eliminazione renale e dalla conseguente possibilità di somministrazione anche nei cani affetti da nefropatia o insufficienza renale, condizione frequente in corso di leishmaniosi. Il metabolismo del farmaco è epatico. Dunque, attività

leishmanicida diretta e indipendente dal sistema immunitario, compliance del proprietario, efficacia e tollerabilità sono i principali pregi della miltefosina, conclude Bianciardi. Anna Rondolotti, Marketing Manager Divisione Piccoli Animali da Compagnia Virbac, ha descritto la confezione del prodotto, studiata per offrire la massima praticità di preparazione al proprietario ed evitare il contatto con il farmaco. Sulla facilità e praticità della somministrazione ha insistito anche Mauro Cervia, Medico Veterinario libero professionista di Milano, che ha osservato come la leishamaniosi costituisca spesso una sfida diagnostica per il medico veterinario, e come la precocità della diagnosi e del trattamento siano fondamentali. Cervia ha anche ricordato l’impegno di Virbac nella fornitura di miltefosina per il trattamento dei cani affetti da Leishmania in alcuni canili italiani. La conferenza stampa si è conclusa con la precisazione che la miltefosina è un farmaco a prescrizione veterinaria, il cui utilizzo deve essere monitorato dal medico veterinario; quest’ultimo non deve poi dimenticare il proprio ruolo quale operatore di sanità pubblica nel gestire malattie a carattere zoonosico come la leishmaniosi; utile a questo proposito, così come per i protocolli di trattamento della leishmaniosi canina in uso, associare alla miltefosina un farmaco come l’allopurinolo, che permette di ridurre l’infettività della popolazione canina. ■

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Peste suina: vaccinare invece di abbattere?

di Maria Grazia Monzeglio

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I vaccini marker alla base di nuove strategie europee di eradicazione delle malattie animali fatto che dovrebbe invece essere presa in considerazione l’utilità dei più recenti sviluppi in tema di controllo delle malattie, come i vaccini marker e i nuovi test diagnostici altamente sensibili, nei programmi di eradicazione della peste suina classica. La consapevolezza dei notevoli danni e l’enorme pressio-

’eradicazione della peste suina classica mediante la vaccinazione di emergenza è stato il tema di una conferenza europea su peste suina classica e afta epizootica tenutasi presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Hannover (25-26 Settembre 2007), nell’ambito del 7th Framework Programme della Comunità Europea. Le malattie come la peste suina classica vengono controllate nella UE mediante misure di eradicazione che possono includere l’abbattimento preventivo del bestiame. Gli esperti alla conferenza hanno concordato sul

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Parametri ematologici ed ematochimici del vitello Sono significative le variazioni correlate all’età ’interpretazione appropriata dei dati ematologici ed ematochimici necessita di specifici intervalli di riferimento per ciascuna specie animale, ma ha importanza anche l’età dell’animale. Uno studio ha indagato la composizione del sangue dei vitelli in accrescimento per valutare la necessità di definire i valori di riferimento per i diversi gruppi di età. Si prelevavano campioni ematici da 32 vitelli Holstein (18 maschi e 14 femmine); si effettuava un primo prelievo entro 24-48 ore dalla nascita e poi a 14, 28, 42, 56, 70 e 84 giorni d’età. Si osservavano significative variazioni correlate all’età per la maggior parte dei parametri ematologici ed ematochimici, fatta eccezione per il numero dei neutrofili a banda e dei monociti, per la concentrazione di sodio, potassio, cloro e per l’azotemia. Lo studio indica che, per la precisa interpretazione di alcuni parametri di laboratorio, è utile considerare i valori di riferimento specifici per l’età dell’animale, in particolare nei vitelli di: emoglobina, MCV, MCH, MCHC, fosforo inorganico, proteine sieriche totali, globulina, AST e ALP nei primi tre mesi di vita; neutrofili e glucosio a 24-48 ore di vita.

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ne pubblica contraria all’abbattimento preventivo del bestiame accrescono il favore degli esperti per un cambiamento delle attuali strategie di eradicazione. Benché la legislazione europea sulle malattie animali consenta il ricorso alla vaccinazione di emergenza in caso di malattia, l’opzione non è mai

stata utilizzata principalmente per due motivi: 1) La vaccinazione con vaccini tradizionali non consente la differenziazione tra animali infetti e vaccinati, quindi gli animali vaccinati e i loro prodotti devono essere esclusi dal mercato in tutta Europa. 2) Benché, secondo la legislazione europea, sia

possibile utilizzare i vaccini marker, potendo differenziare tra animali infetti e vaccinati, e i prodotti degli animali vaccinati siano condizionatamente commerciabili in Europa, esiste molto scetticismo circa l’accettazione di questi prodotti da parte dei partner commerciali europei e non. ■


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Le malattie animali si diffondono

di Maria Grazia Monzeglio

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I virus delle zone tropicali, come quello della bluetongue, si spostano nelle zone temperate a recente comparsa del virus della bluetongue nel Regno Unito indica di nuovo che le malattie animali stanno avanzando a livello globale e che i paesi dovranno investire di più in misure di sorveglianza e di controllo, ha detto la FAO lo

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scorso 8 ottobre. “Nessun paese può considerarsi un rifugio sicuro rispetto alle malattie animali”, ha dichiarato il Veterinario Ufficiale Capo della FAO Joseph Domenech. “Le malattie animali transfrontaliere, che originariamente erano confinate ai paesi tropicali, sono

in aumento in tutto il globo terrestre. Non risparmiano le zone temperate, compresa l’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia.” La globalizzazione, la circolazione di persone e merci, il turismo, l’urbanizzazione e probabilmente anche i cambiamenti climatici, favorisco-

no la diffusione dei virus animali nel pianeta. “L’accresciuta mobilità dei virus e dei loro vettori rappresenta una nuova minaccia che i paesi e la comunità internazionale dovrebbe prendere seriamente in considerazione. L’individuazione precoce dei virus, così come pure misure di sorveglianza e di controllo, sono necessari ed efficaci strumenti di difesa”, ha affermato Domenech. “Ciò richiede un forte sostegno politico e fondi destinati alla salute animale, oltre a servizi veterinari più adatti. Molti paesi non sono ancora preparati a far fronte a questa nuova minaccia”, ha aggiunto. Esempi di agenti patogeni umani e animali che prima si trovavano nelle regioni tropicali e che si sono diffusi a livello internazionale comprendono: il West Nile virus trasmesso dalle zanzare e trasportato dagli uccelli, che talvolta colpisce anche l’uomo; la leishmaniosi e la febbre emorragica del Congo-Crimea, provocata dalle zecche. La peste equina africana, una malattia trasmessa dagli stessi moscerini vettori della bluetongue, potrebbe aggiungersi presto. La peste suina africana ha recentemente raggiunto la Georgia e l’Armenia e minaccia di estendersi ai paesi vicini. Le zanzare che possono trasmettere gravi malattie umane come la febbre gialla, la dengue e la chickunguya, hanno già raggiunto i paesi europei e possono rappresentare una seria preoccupazione per la salute pubblica. La bluetongue è stata scoperta per la prima volta in Sud Africa, ma si è diffusa in molti paesi. Ha attraversato il Mediterraneo verso la fine degli anni ‘90. Dall’estate del 2006, il virus è stato scoperto in Belgio, in Germania, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi, nel nord della Francia, e più recentemente nel Regno Unito. Le ragioni che hanno determinato la diffusione della lingua blu nell’Europa settentrionale restano ancora poco chiare. Il virus, apparentemente, si sta adattando a nuove forme locali di insetti vettori Culicoides, che sopravvivono alle basse temperature. “Non ci saremmo mai aspettati che il virus della bluetongue potesse raggiungere i paesi europei a latitudini così alte”, ha osservato Stéphane de la Rocque, Responsabile per la Sanità Animale della FAO. “Il virus è già endemico in Corsica e Sardegna, ma potrebbe anche persistere nei paesi dell’Europa settentrionale”. ■ Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo http://www.evsrl.it/vet.journal/ • Notizie scientifiche • Archivio bibliografico • Servizio Cytovet


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LR n.8 del 2 aprile 2007

Strutture Veterinarie, in Lombardia basta la registrazione a Legge Regionale 2 Aprile 2007, N° 8. “Disposizioni in materia di attività sanitarie e socio-sanitarie” (B.U.R.L. n. 14 del 6 aprile 2007 1° supplemento ordinario) “ si applica anche alle strutture Sanitarie Veterinarie, pertanto, dette strutture, non sono più soggette ad autorizzazione sanitaria ma a semplice registrazione”. Il chiarimento viene dal Servizio di igiene veterinaria della ASL Città di Milano ed è indirizzato all’Ordine provinciale dei Medici Veterinari. La comunicazione precisa che le strutture veterinarie devono quindi presentare una Dichiarazione di inizio attività (D.I.A.) presso lo sportello unico Comunale delle Attività Produttive. “Resta inteso prosegue la nota - che tali strutture devono comunque essere in possesso dei requisiti necessari e sufficienti delle strutture veterinarie pubbliche e private, aventi accesso al pubblico, ove si esercita la professione veterinaria sugli animali e/o su materiali biologici animali”. In attesa di una eventuale modulistica più specifica approntata dalla Regione Lombardia, si utilizzerà il Modello Unificato Di-

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LIGURIA

Eradicazione della tubercolosi bovina

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ono pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione

Liguria “Disposizioni contingenti in merito alla eradicazione della tubercolosi bovina”. (BUR n. 41 del 10 ottobre 2007)

UMBRIA

Un Ospedale veterinario universitario didattico a Perugia on la determinazione dirigenziale del 18 luglio 2007 n. 6869, la Direzione regionale Sanità e Servizi Sociali dell’Umbria - servizio IV programmazione e gestione degli interventi di emergenza sanitaria, sanità veterinaria e sicurezza alimentare - ha autorizzato la Facoltà di medicina veterinaria di Perugia, all’apertura e gestione di un ospedale veterinario universitario didattico. La Facoltà dovrà comunicare qualsiasi sostanziale variazione relativa alla dotazione strumentale, all’organico, al responsabile sanitario del presidio, e quanto altro di rilevante comunque riferito all’attività, alla Regione. L’atto è pubblicato sul BUR n. 37 del 22 agosto (parti I, II).

C

chiarazione di inizio attività produttiva (Mod A), in caso di: nuova attività, ampliamento e trasferimento; oppure, Dichiarazione di inizio attività produttiva (Mod B), in caso di cambio di ragione sociale o subentro. La nota della ASL di Milano interviene anche sull’autorizzazione alla detenzio-

ne di farmaci prevista dall’art. 80 del Codice del Farmaco Veterinario e precisa che “dato che veniva rilasciata come atto unico insieme all’autorizzazione di struttura Sanitaria Veterinaria dovrà, ora, essere richiesta, e quindi rilasciata, come atto a parte e copia dovrà essere allegata alla D.I.A.”. I-

noltre, avendo la Legge Bersani “sostanzialmente abrogato la Legge 175/92 “Norme in materia di pubblicità sanitaria e repressione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie” e con essa il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità, viene a decadere l’autorizzazione ad effettuare

pubblicità sanitaria”. La nota conclude ricordando che dal 1 gennaio 2008, “anche le strutture sanitarie veterinarie antecedenti all’entrata in vigore del D.D.U.O. n.5043 del 13.04.05 con denominazione non conforme a quanto da esso previsto dovranno provvedere in merito”. ■


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Circolare del MinSal alle Regioni

Blue tongue, necessario il rintraccio di animali sensibili n considerazione dell’evoluzione epidemiologica non favorevole della Blue Tongue in particolare per il sierotipo BTV 8, in taluni Paesi dell’Unione Europea, vengono adottate in ambito comunitario decisioni di modifica della decisione 2005/293/CE individuando nuove zone di restrizione nei Paesi interessati dalla ma-

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lattia. Con una nota indirizzata agli Assessorati alla Sanità e all’Agricoltura, il Ministero della Salute osserva che “non è infrequente che prima dell’adozione di tali provvedimenti siano state spedite dalle zone interessate dalle stesse misure, partite di animali sensibili alla Blue Tongue”. Pertanto la Direzione Generale della Sanità

Animale ritiene “necessario disporre il rintraccio di tali partite animali; in particolare, tenuto conto del periodo di incubazione, per quanto riguarda gli ovini, il rintraccio deve riguardare tutti gli animali usciti dalla zona di restrizione nel corso dei 30 giorni precedenti l’individuazione della stessa, mentre per quanto concerne i bo-

vini il periodo di rintraccio deve riguardare i due mesi precedenti l’individuazione delle zone di restrizione”. Le operazioni di rintraccio possono essere realizzate di concerto tra gli uffici UVAC e gli Assessorati Regionali utilizzando il sistema Traces e quello delle pre-notifiche. Gli animali rintracciati “devono essere posti sotto il

vincolo sanitario e sottoposti immediatamente a visita clinica e prelievo di sangue con e senza anticoagulante, utilizzando, per l’invio dei campioni agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio, la prevista scheda di accompagnamento specificando i motivi del prelievo”. Per gli animali delle specie sensibili introdotti in Italia da più di 20 giorni, l’esito favorevole degli esami disposti è sufficiente per disporre lo svincolo degli stessi. Invece per gli animali delle specie sensibili introdotti in Italia da meno di 20 giorni “deve essere eseguito un successivo esame sierologico dopo almeno 20 giorni dal loro ingresso in Italia”. La revoca del vincolo sanitario avverrà nel riscontro di negatività di entrambi i prelievi. In caso di positività del test ELISA si applicheranno le misure previste dalla normativa vigente in caso di sospetto focolaio di Blue Tongue; inoltre il campione di siero positivo e il campione di sangue contenente l’anticoagulante, devono essere inviati al CESME per l’effettuazione della tipizzazione virale mediante siero neutralizzazione e per effettuare ulteriori indagini virologiche. Il Ministero della Salute chiede agli Uffici UVAC e agli Assessorati di informare tempestivamente lo scrivente circa i riscontri di eventuali positività. (fonte: izs.it) ■

VENETO

Disposizioni sul trasporto degli animali “Siamo la prima Regione che ha adottato disposizioni puntuali e precise per garantire in sicurezza e salubrità il trasporto degli animali nel territorio nazionale.” Ad annunciarlo è l’assessore alle Politiche Sanitarie, Francesca Martini, che ha fatto approvare lo scorso 9 ottobre in Giunta, una delibera che norma il trasporto e disciplina la formazione dei conducenti dei veicoli stradali e dei guardiani. Spiega Martini: “La delibera evidenzia la necessità di tutelare il rispetto e la protezione degli animali durante i trasporti commerciali per non esporli a lesioni o a sofferenze inutili e al tempo stesso assicura agli operatori del settore un percorso formativo specifico e qualificante”. “Il provvedimento - conclude Francesca Martini - recepisce la normativa europea adottata a gennaio di quest’anno e, in attesa di indicazioni da parte del ministero della Salute che disciplinino la materia, ci pone in linea con tutti gli altri Paesi. (Fonte: Regione Veneto)


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7a Edizione del Premio della Facoltà di Parma

Pietro Montanari Veterinario dell’anno dall’Università degli Studi di Parma on tutti coloro che si laureano in giurisprudenza, o in lettere esercitano poi la professione di avvocato o di insegnante. Lo stesso avviene per la medicina veterinaria. La Facoltà di Veterinaria dell’Università di Parma ha ritenuto quindi di istituire un premio, giunto ormai alla settima edizione, denominato “Il Veterinario dell’anno”. Il premio è attribuito infatti ad un laureato nella locale Facoltà che si sia distinto in settori diversi da quello della Medicina Veterinaria. Il premio è stato attribuito per il 2007 a Pietro Montanari. Lunedì 8 Ottobre, in una cerimonia alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università di Parma, del Preside della Facoltà, del Corpo docente e degli studenti Montanari ha ricevuto una pergamena ed una medaglia in argento raffigurante il sigillo dell’Università di Parma. Il professor Zannetti ha letto le motivazioni del premio “come riconoscimento per aver dato lustro alla laurea in Medicina Veterinaria conseguita presso l’Università degli Studi di Parma, con il suo brillante successo nell’organizzazione di eventi scientifici e nella divulgazione e valorizzazione delle conoscenze biologiche, mediche e veterinarie offrendo ai giovani laureati nuove opportunità professionali” Il prof. Zannetti ha percorso le tappe fondamentali della carriera del premiato citando in particolare i principali congressi organizzati, il ruolo fondamentale nella creazione di eventi scientifici nuovi ed originali, l’attività didattica e terminando con “…questo impegno in senso didattico e formativo valorizza ulteriormente la figura di Montanari e giustifica il riconoscimento di Veterinario dell’anno, di cui incarna appieno anche la finalità di proporre alle

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LAZIO

Trichinella nelle carni, linee guida dalla Regione ono state approvate dalla Regione Lazio, le “Linee Gudia per l’applicazione del regolamento (CE) n. 2075/05 in tema di norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di trichinella nelle carni”.

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giovani generazioni di veterinari uno sbocco professionale originale e suscettibile di dare consistenti soddisfazioni e che Montanari stesso ha valorizzato con il grande prestigio da lui stesso conseguito.” Montanari ha poi preso la parola

per una breve illustrazione delle caratteristiche del mercato dei congressi in Italia, delle dimensioni e prospettive del settore congressuale, delle funzioni proprie di un PCO, dei requisiti necessari per diventarlo e dell’evoluzione del ruolo del PCO nel tempo. ■

Nella foto: Pietro Montanari riceve la pergamena e la medaglia dal Rettore dell’Università di Parma e dal Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria.


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Ispezione e audit, un documento dalla Regione Lombardia Indicazioni sulle non conformità rilevate in corso di controlli ufficiali e sull’efficacia delle azioni correttive clusioni dell’audit evidenzino delle non conformità, il responsabile del programma di audit richiede all’operatore del settore alimentare (OSA) di porre rimedio alla situazione”. Solo “nel caso in cui quest’ultimo dimostrasse la propria incapacità o mancata volontà ad attuare le pertinenti azioni correttive, l’autorità competente prenderà le opportune misure a tutela della sicurezza e dell’integrità degli alimenti”. Similmente si esprime il decreto n. 719 dell’1 febbraio 2007, in tema di conduzione dei controlli ufficiali mediante ispezione, che fornisce anche alcune indicazioni circa le modalità da seguire da parte dell’organismo di controllo nella verbalizzazione delle non conformità. Predisporre procedure per garantire corrette e uniformi modalità di verbalizzazione degli aspetti sopra ricordati contribuisce quindi ad assicurare l’efficacia e la trasparenza dei controlli ufficiali. I criteri generali per la descrizione delle NC, sono già stati definiti nell’ambito delle procedure approva-

l direttore generale sanità della Regione Lombardia, Carlo Lucchina, ha approvato un documento per l’istruzione operativa “Documentazione delle non conformità rilevate in corso di controlli ufficiali mediante ispezione e audit e della verifica della completezza ed efficacia delle azioni correttive adottate dall’operatore del settore alimentare”. Con questo documento la Regione Lombardia fornisce delle precisazioni sulle modalità di verifica delle azioni correttive adottate dall’OSA al fine di valutare la pertinenza, la completezza e l’efficacia e propone un modulo per la loro registrazione e per la documentazione delle eventuali azioni conseguenti alla mancata attuazione delle AC da parte dell’operatore del settore alimentare. Il decreto n. 10981 del 5 ottobre 2006 in materia di procedure per l’esecuzione dei controlli ufficiali mediante audit, coerentemente con quanto disposto dai regolamenti (CE) n. 854 e 882/2004, dispone che “nel caso in cui le con-

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te con d.d.g. Sanità n. 719 dell’1 febbraio 2007. Il documento contiene anche le indicazioni sulla documentazione e comunicazione agli operatori del settore alimentare delle NC rilevate nel corso dei controlli ufficiali. Il documento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 39 del 24 settembre. ■

TRENTINO ALTO ADIGE

Professioni, sottoscritto accordo tra Provincia, Ordini e collegi stato sottoscritto, il 14 settembre scorso l’Accordo di Programma quadro per favorire l’accesso alla professione e la formazione continua nelle professioni intellettuali in applicazione della legge provinciale numero 4. L’accordo è stato sottoscritto tra il presidente della Provincia autonoma di Trento e i presidenti dei diversi Ordini e Collegi (architetti, assi-

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stenti sociali, avvocati, chimici, consulenti del lavoro, dottori agronomi, dottori commercialisti, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, guide alpine, infermieri professionali, ingegneri, maestri di sci, medici, notai, ostetriche, periti agrari, periti industriali, psicologi, ragionieri, tecnici sanitari, veterinari). L’Accordo prevede di sostenere attività di formazione dei giovani per l’accesso all’esame professionale e di svolgimento del praticantato. Si mira a promuovere la parità nelle condizioni di accesso, lo sviluppo delle competenze professionali durante il praticantato, inteso anche come occasione di scambio di esperienze. Ma si vuole anche sostenere la formazione continua volta a sviluppare le competenze lungo tutto l’arco della professione e si vuole sostenere le attività formative promosse congiuntamente dagli Ordini e Collegi per l’acquisizione di competenze interprofessionali. Infine si punta a favorire interventi, anche a carattere di ricerca e di azione,

per adottare standard riconosciuti di certificazione delle competenze e della qualità dei servizi professionali, anche sulla base di forme di esercizio associato, di attività interprofessionali e di apertura all’internazionalizzazione. “Ancora una volta - sottolinea il presidente Dellai - il Trentino si propone come laboratorio a livello nazionale, in questo caso con un accordo che punta a creare un migliore rapporto del mondo delle professioni intellettuali con la comunità e con il mercato, sia interno che esterno. Nel sostegno alla professione e alla formazione continua nelle professioni intellettuali, va colta una scelta decisa della politica trentina verso la qualificazione e l’innovazione dei servizi al cittadino e più in generale verso l’apertura e l’internazionalizzazione della nostra realtà locale, a partire dai giovani.” Per la categoria veterinaria ha sottoscritto l’accordo il Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Trento, dr. Alberto Aloisi. ■

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RUBRICA LEGALE

Sentenza della Cassazione

È “fortuito” l’incidente stradale causato dal cane

l caso fortuito, qualora rappresenti l’unica causa che abbia determinato l’evento dannoso, solleva il conducente da responsabilità verso il passeggero ferito. In altre parole, chi è alla guida non risponde per colpa contrattuale di un fatto non previsto rispetto al normale svolgersi di eventi, come l’imprevedibile attraversamento stradale di un cane. Con sentenza n. 21271, depositata il 10 ottobre, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un uomo rimasto ferito in un inciden-

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Smascherata la falsa Chianina a maxi operazione “Labirinto”, avviata dal NAS a Perugia, è arrivata nel veronese. Tre allevatori sono così finiti, a metà ottobre, nelle maglie della giustizia e una grossa azienda è stata posta sotto sequestro. Gli indagati, secondo l’accusa, avevano ideato un sistema per commercializzare bovini destinati alla macellazione, e quindi al consumo alimentare, spacciandoli per razze di pregio come la Chianina mentre si trattava di animali di minore qualità spesso non sottoposti alle verifiche veterinarie di legge. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardano, tra l’altro, un veterinario dipendente Asl, commercianti, allevatori, autotrasportatori e un collaboratore di un’associazione provinciale allevatori. L’attività illecita, secondo il Nas, ha riguardato l’Umbria, le Marche, la Puglia, la Campania, la Basilicata e il Veneto. I militari hanno arrestato fino ad ora 13 persone. Altre 34 persone sono state denunciate a piede libero. Dalle indagini degli investigatori è emersa anche la falsificazione di certificati di intervento fecondativo e la contraffazione di marchi auricolari dei bovini. Sono stati sequestrati 120 bovini e 1100 marchi auricolari risultati contraffatti per un valore di 220mila euro. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere, falso, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive e frode nell’esercizio del commercio. Accuse formulate anche nei confronti di altri 19 tra allevatori e commercianti indagati in stato di libertà. Per episodi analoghi, ma isolati secondo gli inquirenti, in una prima fase dell’inchiesta erano stati denunciati a piede libero, in Umbria, altri 250 tra allevatori, commercianti e veterinari liberi professionisti. ( fonte: animalienimali.it)

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te stradale provocato dall’attraversamento improvviso di un cane. Si tratta di caso fortuito, avevano detto i giudici di merito. E la Suprema Corte ha confermato, basandosi sul concetto di caso fortuito i cui elementi caratterizzanti sono l’imprevedibilità e l’assoluta inevitabilità. In tal caso cade anche la presunzione di col-

pa sancita, nell’articolo 2054 del Codice Civile. Il riconoscimento del “caso fortuito” basta ad escludere la responsabilità anche se il conducente avesse ammesso di essersi distratto e di andare veloce. Non era del resto il caso, dato che la velocità del veicolo era adeguata “in relazione alle circostanze di tempo e di luogo in cui

si svolgeva la circolazione, l’auto era in condizioni di efficienza tecnica e la conversazione con il passeggero non costituisce di per sé comportamento imprudente o negligente. Elementi caratterizzanti del caso fortuito sono “l’imprevedibilità e l’assoluta inevitabilità che vanno individuati non in astratto ma in re-

lazione a tutte le circostanze del caso concreto”. L’accertamento della responsabilità oggettiva e dell’eventuale intervento del caso fortuito che lo esclude involgono valutazioni riservate, come tali, al giudice del merito il cui apprezzamento è insindacabile se sorretto da motivazione congrua ed immune da vizi logici”. ■


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Controllo delle infestazioni da insetti e animali indesiderati Linee guida CEIRSA-AIVEMP

l Centro Interdipartimentale e documentazione Sicurezza Alimentare (CEIRSA) ha realizzato in collaborazione con AIVEMP delle “Linee guida per un corretto controllo delle infestazioni da insetti e animali indesiderati”. Il manuale si propone di affrontare l’argomento con un approccio sistematico, fornendo gli strumenti per avviare, implementare, ottimizzare, mantenere effettivo e valutare un piano di controllo degli animali infestanti. Tra le misure che le imprese devono adottare per garantire elevati livelli di sicurezza delle derrate alimentari un ruolo sicura-

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mente prioritario è attribuito alla lotta ai parassiti. “Dall’attività di vigilanza ma anche da colleghi che si occupano di autocontrollo presso le imprese - spiega Bartolomeo Griglio Coordinatore CEIRSA e Presidente AIVEMP - è emersa la necessità di approfondire la tematica della lotta agli infestanti con l’obiettivo di superare la mera conformità documentale acquisendo quelle conoscenze di base in grado di consentire un’effettiva valutazione del rischio presente nelle diverse realtà e l’efficacia delle misure messe in atto per la prevenzione e la gestione”. Per venire incontro a queste esigenze, a questo numero della newsletter è allegato un piccolo vademecum che riporta in modo semplice la biologia dei più diffusi parassiti che si possono trovare nelle nostre imprese e che l’AIVEMP ha deciso di proporre quale strumento di aggiornamento e consultazione per il controllore ufficiale ma anche come strumento per l’imprenditore. Le linee guida sono allegate al numero 4/2007 dell’AIVEMP Newsletter in spedizione ai soci AIVEMP in questi giorni.

In carica il nuovo Consiglio Direttivo AIVEMP entrato ufficialmente in carica a partire dal 4 ottobre 2007, il nuovo Consiglio Direttivo AIVEMP. Le cariche all’interno del consiglio sono state attribuite in occasione della prima riunione che si è svolta dopo l’assemblea elettiva del 27 aprile scorso. Entrano ex novo Edoardo Grieco e Daniela Feltrinelli. I nuovi entrati sono andati a sostituire Giovanni Comino e Gaetano Penocchio che per impegni di lavoro hanno preferito lasciare l’incarico continuando a dare la loro importante collaborazione alla Società per gli aspetti scientifici. Questa la composizione del nuovo consiglio direttivo in carica fino al 2010: Presidente: Bartolomeo Griglio Presidente Senior: Giuseppe Licitra Vice Presidente: Edoardo Grieco Segretario: Marina Perri Tesoriere: Daniela Feltrinelli Consigliere: Giancarlo Belluzzi Consigliere: Antonio Limone

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SIDEV, nuovo Consiglio Direttivo n occasione della riunione congiunta SIONCOV-SIDEV che si è svolta a Cremona il 13 e 14 ottobre scorso dal titolo “Le sindromi paraneoplastiche. Il punto di vista dell’oncologo e del dermatologo”, l’Assemblea Elettiva della SIDEV ha rinnovato nella giornata di sabato 13 il consiglio direttivo. Fabia Scarampella alla Presidenza. Eletti: Francesca Abramo - Vice Presidente, Federico Leone - Segretario e Tesoriere, Rosario Cerundolo e Silvia Colombo consiglieri.

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10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR 9-10 maggio 2008 Palazzo Trecchi, Cremona organizzato da

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SOCIETÀ FEDERATA

A.N.M.V.I.

SIVAR (Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona) - Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54 E-mail: info@sivarnet.it - Website: http://www.sivarnet.it


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LETTERE AL DIRETTORE

Pochi, maledetti e subito Vorrei dire la mia opinione a proposito della questione delle polizze assicurative per gli animali da compagnia, convinto che la loro eventuale entrata in uso corrente sarebbe l’unico modo per dare alla nostra categoria una dignità economica e professionale almeno paragonabile a quella delle altre professioni. Sono altresì convinto che sia il mondo professionale veterinario in primis a vedere con freddezza e scetticismo questa opportunità, per motivi che sono a mio avviso da ricercarsi principalmente nella vecchia filosofia del “pochi, maledetti e subito”, a cui troppo spesso siamo tentati di ricorrere, tradendo un dilettantismo tipico di chi come noi, in materia di gestione della professione si è dovuto praticamente improvvisare da autodidatta. Un altro probabile deterrente per alcuni è probabilmente il fatto che il cliente, potendo scegliere senza preoccuparsi del costo, tenderebbe inevitabilmente ad orientarsi verso strutture più qualificate e colleghi più preparati, operando così una (salutare) selezione della qualità del servizio senza cadere nella trappola del gioco al ribasso. Personalmente, quando ho prospettato ai miei clienti una simile opportunità ho sempre incontrato molto interesse, devo però anche dire che le poche polizze che mi sono state presentate mi sono sembrate piuttosto deludenti; ora è ovvio che io non ho gli strumenti per fare valutazioni tecniche sulla convenienza per le compagnie assicurative, ma non vorrei che, vista la considerazione in cui siamo di solito tenuti, come consulenza qualificata fossero, anche in questo caso, stati interpellati “esperti” del settore tipo Paolo Limi-

Libera professione: Pubblico e Privato a confronto In questo numero trovate il programma del VIII Congresso Nazionale ANMVI (Cremona, 18 novembre 2007). Si parlerà di intramoenia con il contributo del Legislatore nazionale e regionale, della figura del veterinario aziendale e della Veterinaria convenzionata. Il congresso sarà anche l’occasione per presentare la proposta di legge dell’On. Mancuso, ispirata al progetto Leavet dell’ANMVI. La partecipazione è libera e gratuita. Per la migliore organizzazione la segreteria organizzativa richiede la conferma della partecipazione via fax allo 0372/40.35.26 (utilizzando il foglio allegato a questo numero di P.V.) oppure l’invio di una mail indirizzata a info@anmvi.it che riporti gli stessi dati richiesti dal modulo di adesione.

ti o Valeria Marini (vedi la trasmissione di Bruno Vespa sulla questione Cani Pericolosi), anziché competenti personalità della nostra Categoria. Chiudo con una provocazione: sarebbe poi così assurdo chiedere ai nostri politici che diventasse obbligatorio, per chi prende un cane, garantirgli un minimo di copertura assicurativa per le spese sanitarie? Servirebbe prima di tutto a selezionare proprietari motivati e consapevoli, dai tanti che acquistano o adottano gratuita-

mente (sai, per fare un’opera buona) l’ennesimo giocattolo destinato a riempire i canili a carico delle amministrazioni comunali, permetterebbe alle famiglie di programmare una spesa accettabile da destinare alle cure del cane mettendole a riparo da salassi imprevisti; consentirebbe, nell’arco di alcuni anni, una più razionale redistribuzione ed un più accurato monitoraggio della popolazione canina e dei rispettivi proprietari e responsabili, mettendo fine a situazioni paradossali di pazzi

che tengono in casa dieci cani potendosene a stento permettere uno; ci sarebbero, secondo me, evidenti vantaggi sociali per tutti. Una normativa del genere rappresenterebbe finalmente un segnale politico di autentico interesse verso la tutela degli animali domestici in un panorama normativo caratterizzato dalla solita demagogia pseudo-animalista. Temo pertanto che resterà una provocazione. Cordiali Saluti Dott. Antonio Cancelli

“L’Italia ci notifica il maggior numero di cibi pericolosi e questo è un buon segnale: significa che i controlli sono rigorosi e funzionano bene, non che il numero delle contaminazioni sia più alto che nel resto d’Europa” Paola Testori Coggi, Direttore Generale Aggiunto DG SANCO


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Edizioni Veterinarie E.V. srl

laPROFESSIONE VETERINARIA 36/2007

CALENDARIO ATTIVITÀ Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

SEMINARIO SCIVAC / GPM IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI MILANO INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA IN COLLABORAZIONE CON ASVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE

CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC / SCVI

21 ott.

21 ott.

25 ott.

26-28 ott.

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR IN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI DI CREMONA SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON SIVAR-ASL CREMONA-ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SICILIA

26 ott.

26 ott.

28 ott.

CORSO SIVE

29-31 ott.

INCONTRO REGIONALE SIVAR CAMPANIA

30 ott.

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SIMEF

31ott. 3 nov. 3 nov.

INCONTRO SIMVENCO Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SIMIV

3-4 nov.

4 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA

4 nov.

CORSO SCIVAC

5-7 nov.

CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

7-9 nov.

8-10 nov.

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INCONTRO SIOVET Attenzione: Date evento modificate. INCONTRO SICARV

10-11 nov.

11 nov.

INCONTRO SICIV

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

11 nov.

INCONTRO SINUV

11 nov.

INCONTRO REGIONALE SIVAR LOMBARDIA IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI BRESCIA CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato. ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

12 nov.

13-14 nov.

15-17 nov.

INCONTRO SIPE

17 nov.

PROFESSIONE la VETERINARIA

UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - Email: info@scivac.it EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Sassari - facoltà di Medicina veterinaria - ECM: 3 Crediti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: CRITERI DI DIAGNOSI E CONTROLLO DELLA MALATTIA RESPIRATORIA DEL BOVINO BENESSERE ANIMALE NELL’ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI DA REDDITO RESPONSABILITA’ E RUOLO DEL VETERINARIO - Cremona Fiere - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - ECM: 3 Crediti - Per info: Paola Orioli - Segr. SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it

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PRINCIPALI PROBLEMI COMPORTAMENTALI NEL CANE E NEL GATTO: CASI CLINICI - Perugia - Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE LUTD NEL CANE E NEL GATTO - Holinday Inn Turin-South TORINO - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it LE INFEZIONI UTERINE DEL POSTPARTO NELLA BOVINA DA LATTE - Brescia, Centro Mater Divinae Gratiae - Via S. Emiliano, 30 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CORSO BASE DI ARTROSCOPIA NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it ODONTOSTOMATOLOGIA E CHIRURGIA ORALE: III PARTE - TRAUMATOLOGIA DENTALE E MAXILLOFACCIALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 E-mail: info@sive.it

Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 15 ottobre 2007

SOLUZIONI

La polmonite è un reperto comune in vitelli di età inferiore ai 7 gg.

Scegliere la terapia individuale

IBR (BHV1) può colpire animali di tutte le età.

Stabilire le strategie di controllo della malattia

La polmonite è un reperto frequente in vitelli con infezione da Haemophillus somnus.

Motivare i dipendenti nell’aumentare la produzione di latte

QUIZ 1 Risposta esatta:a) Seminario SIVAR, Le patologie del vitello, 2004

I costi a livello di mandria per un determinato problema di malattia possono essere usati per:

QUIZ 2 Risposta esatta:b) Congresso SIVAR di podologia, 2006

Quale delle seguenti affermazioni è falsa:


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