Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 36

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Il mercato italiano del lavoro veterinario

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la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

36 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 36, dal 13 al 19 ottobre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

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CERTIFICAZIONE FA RIMA CON PROFESSIONE

DEPOSITO FARMACI E INCOMPATIBILITÀ

UN CODICE ETICO PER LE FARMACEUTICHE

AVANGUARDIA DIDATTICA A LODI

CONTROLLI MEDIA E CONSUMATORI

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BREVI

IVA, LA RECESSIONE NON È UNA SCUSA

FNOVI Continua la difesa delle prerogative veterinarie nell’erogazione delle consulenze aziendali previste dalla condizionalità. La FNOVI, insieme agli ordini dei medici veterinari di Perugia e Terni, ha impugnato gli atti deliberativi emanati dalla Regione Lombardia e dalla Regione Umbria, provvedendo a depositare i necessari ricorsi amministrativi.

INCHIESTA SSN Il senatore del Pd Ignazio Marino è stato nominato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale. Succede ad Antonio Tomassini (Pdl). Diversi i compiti che la Commissione è chiamata a svolgere. Tra i più significativi: quello di valutare le dinamiche e gli sprechi della spesa sanitaria regionale.

ONAOSI È stata fissata la nuova quota contributiva obbligatoria ONAOSI: lo 0,34% della retribuzione tabellare annua lorda per i Sanitari in possesso di anzianità complessiva di servizio, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di contribuzione, inferiore o uguale a 5 anni; lo 0,38% della retribuzione tabellare annua lorda per i Sanitari in possesso di anzianità complessiva di servizio, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di contribuzione, superiore a 5 anni.

IPPICA Il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha firmato il decreto costituivo del Comitato nazionale ippico, l’organo operativo che risponde direttamente al ministro e sarà parte attiva nell’attuale fase caratterizzata dall’avvio della “due diligence” sui bilanci per risollevare il settore.

PERÙ Yehude Simon, 61 anni, veterinario, è stato designato dal presidente peruviano come primo ministro. La scelta è stata interpretata come una svolta nella politica peruviana, data la figura del designato, condannato nel 1992 a vent'anni di carcere per "vicinanza" con la guerriglia comunista dei Tupac Amaru. Amnistiato nel 2000, Simon si impegnò fortemente nel sociale e nel 2003 venne eletto governatore provinciale.

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AGGIORNAMENTO

ECM con poco Welfare Al Ministro Sacconi abbiamo spiegato cosa non va, cosa chiediamo e perché il sistema non funzionerà neanche stavolta A PAGINA 3

"Le proposte in argomento non possono trovare accoglimento". L'ufficio legislativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha così risposto alla richiesta dell'ANMVI di ridurre l'IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food, seguendo le indicazioni europee per l'armonizzazione delle aliquote su scala comunitaria. Il Ministero guidato da Tremonti risponde che per quanto riguarda le prestazioni veterinarie, "non è previsto alcun regime agevolativo, anche in virtù del fatto che ad oggi, tale ipotesi sarebbe incompatibile con la normativa comunitaria IVA". La nota, trasmessa oggi all'ANMVI, spiega che "la Direttiva 2006/112/CE ha previsto per gli alimenti destinati al consumo di animali da compagnia l'assoggettamento ad un'aliquota ridotta IVA, lasciandone facoltà di introduzione agli Stati membri. In ambito nazionale, il Legislatore ha inizialmente previsto un'aliquota agevolata per taluni prodotti destinati al consumo animale, ma non specificatamente per gli alimenti in questione". Ci sarebbe infatti un problema di gettito per l'Erario: "l'ipotesi di un'eventuale estensione del regime di aliquota ridotta anche agli alimenti destinati al consumo di animali da compa-

gnia - prosegue la nota - producendo ovviamente un minor gettito alle casse dell'Erario, rende necessaria l'individuazione di mezzi di copertura finanziaria adeguati". L’ANMVI aveva inviato una nota al Ministro Giulio Tremonti, affinché sostenesse in sede europea la proposta di riordino e riduzione dell'imposta in sede europea. Il Presidente dell'ANMVI Carlo Scotti ha così commentato la risposta del Ministero: "Comprendiamo che mentre sta capitolando la finanza mondiale e per il nostro Paese si prospettano due anni di recessione, il Governo non possa uscirsene con agevolazioni fiscali come quelle che chiediamo. È chiaro che la coperta è corta per tutti. Ma non condividiamo le ragioni politiche dell'ufficio legislativo del Ministero, perché ridurre l'aliquota sulle prestazioni veterinarie non confligge con la normativa comunitaria. Ne è prova il fatto che ci sono Paesi, di vecchia e nuova appartenenza europea, dove il trattamento fiscale non è pesante come lo è per gli animali di proprietà che vivono nel nostro Paese. Registriamo che, oltre alle risorse, manca anche la volontà politica". ■

MA PERCHÉ FARE IL VETERINARIO? IL 5 SETTEMBRE 2008 CIRCA 4500 STUDENTI HANNO PARTECIPATO AGLI ESAMI DI AMMISSIONE AL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN MEDICINA VETERINARIA. Di questi solo 1201, numero programmato per gli studenti italiani, è riuscito ad accedere con la possibilità di diventare Medico Veterinario. Ma perché un numero così elevato di studenti sogna di diventare da grande Medico Veterinario? Per avere un posto sicuro? Pura follia vista la situazione del settore e soprattutto dei posti sicuri, quelli pubblici, in continua contrazione. Perché si guadagna molto? Difficile crederlo visto che il livello medio dei redditi dichiarati dai veterinari è in assoluto il più basso fra tutte le professioni riconosciute. Forse perché è facile trovare un’occupazione? Viene quasi da ridere visto che dopo 5 anni dalla Laurea il 14% è ancora alla ricerca di un lavoro. Ed allora? Passione, soltanto passione ed amore per gli animali. Basti pensare che la stragrande maggioranza degli iscritti al Corso di Laurea spera di trovare occupazione nel settore degli animali da compagnia e scarta qualsiasi possibilità in ambiti che possano prevedere la minima sofferenza degli animali: ricerca, allevamento di animali da reddito, macellazione, trasformazione delle carni, ecc. rifiutandosi, come obiettori di coscienza, di seguire corsi universitari che non rispettino i loro principi. E pensare che fra i nuovi posti di lavoro restano scoperti: il 58,3% degli infermieri, il 53,1% dei fisioterapisti e riabilitatori, il 43,9% dei farmacisti, il 42,3% degli ingegneri meccanici ed il 39,7% di quelli elettronici. Si potrebbe quindi fare un altro lavoro e poi occuparsi della salute e del benessere animale come volontari. Ci sarebbero molto meno veterinari disoccupati e tanti volontari in più, e tutti sarebbero felici e contenti.

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Aggiornamento Anmvi Informa

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ECM, non basta una vita In quasi sette anni si sono laureati circa 8000 veterinari. In tutto questo tempo l’educazione continua in medicina non è ancora a regime e per ben sette anni l’aggiornamento degli operatori sanitari italiani fosse veramente dipeso solo dal sistema Ecm sarebbe meglio farsi curare all’estero. E se le cose non stanno così lo si deve solo al senso di responsabilità di medici e veterinari che hanno continuato a seguire il proprio percorso di aggiornamento, coerentemente con l’attività svolta, con o senza Ecm. Si doveva uscire dalle secche della sperimentazione quest’anno, a giugno, dopo un periodo di rodaggio dell’Accordo Stato regioni del 1 agosto del 2007. E invece non funziona quasi più niente, la macchina burocratica sta diventando elefantiaca e incomprensibile, moltiplicata per quante sono le Regioni italiane, con mastodontiche sovrastrutture burocratiche, agenzie, consorzi, commissioni, comitati…e dubbi. Tanti dubbi. La FAD, che doveva essere la vera alternativa al turismo congressuale e alle sponsorizzazioni interessate non è mai partita; i provider, che dovevano essere selezionati e resi indipendenti dalle disfunzioni del sistema informatico degli accrediti e dalla discrezionalità dei referee, stanno ancora aspettando. Ma intanto pagano i crediti. E le Regioni che accreditano molte iniziative, con modalità differenti, rilasciano i crediti senza che sia mai stato chiarito se valgono solo in quella regione o su scala nazionale. Ma nonostante un 2008 di paralisi alternata a disservizi, si continua a dire che “il lavoro non si è fermato”. Per una volta, si riorganizza, con un nuovo decreto ministeriale, la Commissione nazionale per la formazione continua al cui vertice si colloca ora il Ministro Maurizio Sacconi. Rispetto alla precedente composizione, ci sono anche due nuovi componenti nominati dall’attuale Miur. “A breve avremo indicazioni sulla data dell’insediamento perché si possano avviare concretamente le attività”, ha spiegato Maria Linetti, segretario e responsabile amministrativo e gestionale della commissione. Tanti auguri al nostro rappresentante: Gaetano Penocchio Presidente della FNOVI.

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8MLN DI EURO Nonostante le difficoltà della commissione - istituita, bloccata e di nuovo istituita - la segreteria, insiste la Linetti - “non ha mai smesso di lavorare continuando a mantenere i rapporti con il territorio, le aziende, le università”. In effetti, la segreteria Ecm, ha inviato nelle casse dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) 8 milioni di euro frutto delle quote pagate dai provider per accreditare gli eventi. Questo “per garantire la continuità dell’offerta formativa”. Con tutti i limiti di questo sistema, dunque, il lavoro non solo non si è fermato “ma ha generato persino quei gettiti utili per un avvio del sistema a regime senza problemi”. Per quanto riguarda sponsorizzazioni e accreditamento dei provider, si sta lavorando “a pieno regime”. Sarà, ma sull’assetto delineato a marzo a Cernobbio ha pesato lo stop della Corte dei Conti. E nello stesso periodo i lavori della Commissione nazionale d’inchiesta sul SSN si sono conclusi spalancando un baratro di inefficienze e costosi virtuosismi burocratici fini e a se stessi. La testimonianza dell’ANMVI, audita in Se-

nato, ha dato conto di quanto spendano i provider scientifici in campo veterinario realizzando circa 200 iniziative all’anno.

NOVITÀ IN VISTA All’inizio del 2009 ci sarà un nuovo Accordo Stato Regioni che detterà il definitivo passaggio al nuovo sistema ECM, indirizzato dalla triade “Ministero-Professioni-Regioni” e basato sull’accreditamento dei provider. “Noi ci aspettiamo molto - continua Linetti - perché vogliamo verificare e valutare la sperimentazione già fatta, con tutti i limiti che ci sono stati, per avviare un sistema in cui l’operatore sanitario possa riconoscersi e che gli dia la possibilità di centrare l’obiettivo finale dell’Ecm: la prestazione di qualità”. L’attività della segreteria ha anche permesso di “avviare le impostazioni dei regolamenti che saranno la base per i nuovi accreditamenti dei provider, le regole per il conflitto di interessi, regole che riguardano le sanzioni e gli incentivi. Tutti passaggi interlocutori che saranno sottoposti alla nuova commissione”. “Credo però sia importante - conclude la dirigente - tenere conto di quanto è stato prodotto fino ad oggi perché, con tutti i suoi limiti, è un sistema che può funzionare. L’esperienza sperimentale fatta ha messo in luce le criticità che, proprio perché emerse, possono essere superate. Annullare tutto e ricominciare da zero significherebbe allungare ancora i tempi per l’avvio di un sistema a regime. Per andare avanti, con tutta la riorganizzazione che la nuova commissione deciderà, l’esperienza del passato credo che sia comunque fondamentale”.

AGENAS Si attendono anche altre novità, in particolare per quanto riguarda la riorganizzazione dell’Agenas - l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari

SCUSI, SIGNOR MINISTRO, LA SCARSA FIDUCIA “Abbiamo letto con piacere che il sistema ECM sarà completamente rivisto a partire da gennaio 2009”. Inizia così la lettera che il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, ha inviato all’On. Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in riferimento ad una sua dichiarazione nella quale garantiva per il 2009 un rinnovamento totale del sistema di accreditamento e gestione dei crediti di aggiornamento obbligatorio per tutti gli operatori sanitari. La lettera inviata per conoscenza e per competenza anche al Sottosegretario Francesca Martini, al Sottosegretario Ferruccio Fazio, al Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Antonio Tomassini, ed al Segretario della XII Commissione Affari Sociali della Camera, Gianni Mancuso, esprime al Ministro la preoccupazione dell’ANMVI che dopo anni di un sistema inutile ed esclusivamente burocratico si possa finalmente dare un senso all’obbligo di formazione continua. “Ci scusi la scarsa fiducia - scrive Scotti - ma da sette anni stiamo subendo un sistema completamente inutile e fallimentare, senza essere mai riusciti a farci ascoltare nonostante le nostre continue richieste ed un’audizione in Commissione d’inchiesta sul SSN dai cui atti risulta che l’attuale sistema ECM è servito solo a sprecare soldi ed energie. Il Presidente dell’ANMVI, dopo avere evidenziato problemi e difficoltà che il settore veterinario ha dovuto affrontare chiede di essere coinvolti nella fase di revisione ricordando anche che l’accordo Stato-Regioni dell’agosto 2007 sanciva l’obbligo ECM anche per il Liberi professionisti, ma prevedeva per loro “agevolazioni sui costi sopportati”. “Se questo non sarà chiarito e definito - conclude Scotti - continueremo a ritenere che nessun obbligo sia previsto per gli operatori privati”.

regionali - più volte annunciata dal ministro Sacconi. Per cominciare, si è deciso un cambio al vertice dell’Agenzia, un avvicendamento alla direzione di Aldo Ancona, che si è congedato in

modo molto critico: “Il primo quinquennio di sperimentazione del programma ECM ha messo in luce tutti i limiti di una formazione etero diretta, raramente orientata agli obiettivi di svilup-


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4 Anmvi Informa Aggiornamento po del sistema e dotata di scarsa organicità e rispondenza dei piani formativi governati dal servizio pubblico. Questa situazione, unita all’obbligatorietà dei crediti formativi, ha portato a una paradossale reazione di insofferenza da parte di tutti i soggetti coinvolti: le Regioni, per la scarsa rispondenza dei percorsi di sviluppo a livello locale; il livello centrale per il prevalere di logiche burocratico-amministrative che hanno gonfiato oltre misura la macchina degli accreditamenti; i professionisti che hanno vissuto l’obbligo di aggiornamento come vessatorio. Lo stesso mondo dell’industria coinvolto in un numero esorbitante di eventi”.

COGEAPS È andato avanti, si dice, anche il cantiere dei lavori sul dossier formativo e il trasferimento al Cogeaps (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) della banca dati dei crediti. Allo stato, il Consorzio ha completato le attività previste e deve avviare le procedure informatiche per l’attivazione della trasmissione dei dati a cura delle Regioni che hanno avviato, in via sperimentale, l’accreditamento di eventi ECM. Seguiranno gli incontri tra i tecnici del Cogeaps e i rappresentanti delle Regioni, componenti del Comitato Tecnico, previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 1 agosto del 2007. Il “Grup-

po tecnico” regionale collaborerà, con i tecnici del Consorzio “nella definizione e omogeneizzazione dei parametri necessari al trasferimento dei dati al Cogeaps. “per l’informatizzazione delle procedure di registrazione e certificazione dei crediti formativi”. Cosa fa questo Consorzio? Al Cogeaps è stata attribuita la funzione istituzionale di attivare e gestire un’Anagrafe dei crediti formativi acquisiti dagli operatori sanitari nel quinquennio sperimentale. Il Responsabile del Progetto Valerio Brucoli ha già inviato ai presidenti delle Federazioni di Ordini e Collegi la richiesta ufficiale per l’acquisizione dei dati anagrafici definitivi che saranno inseriti nell’anagrafe nazionale dei professionisti della salute. È previsto l’inserimento in anagrafe anche di dati relativi ai provvedimenti disciplinari e di dati significativi per la creazione di una specifica banca dati sulla libera circolazione dei professionisti nell’ambito della Comunità Europea. I dati trasmessi da Ordini e Collegi attraverso le Federazioni saranno acquisiti definitivamente dal Cogeaps ed andranno a comporre l’Anagrafe Nazionale così come previsto dall’Accordo Stato - Regioni e il Cogeaps darà comunicazione al Garante della Privacy dell’avvenuta costituzione di tale Anagrafe nazionale e delle modalità di trattamento dei relativi dati in conformità all’Accordo sotto-

SACCONI AL VERTICE DELLA COMMISSIONE ECM on Decreto ministeriale 24 settembre 2008 (in corso di registrazione mentre andiamo in stampa) è stata ricostituita, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Commissione nazionale per la formazione continua. La Commissione, che dura in carica 3 anni dalla data del suo insediamento, è presieduta dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Sacconi sarà affiancato da due vice presidenti: il Coordinatore della Commissione e il Presidente della FNOMCEO (sono ad elezioni anche i medici). Tutte le professioni coinvolte nel sistema ECM hanno i propri esponenti istituzionali: per i veterinari il rappresentante è Gaetano Penocchio, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari, due per la FNOMCEO, due per gli infermieri professionali e uno per le altre professioni sanitarie (odontoiatri, farmacisti, chimici, biologi, psicologi, ostetriche, professioni della riabilitazione, della prevenzione e della radiologia medica). Fanno parte di diritto della Commissione il Direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e il Direttore generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie del Ministero del Welfare. Sette membri sono del Ministero ex Salute: Paolo Messina, Riccardo Vigneri, Melchiorre Fidelbo, Antonio Emilio Scala, Claudio Cricelli, Andrea Lenzi e Gloria Saccani Jotti (questi ultimi di nuova nomina su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca). Otto membri sono della Conferenza Stato- Regioni: Nora Coppola, Alberto Ferrando, Sandro Oddi, Roberto Petescia, Felice Ungaro, Alberto Zanobini, Alessandro Rossi e Pietro Stellini. Segretario e responsabile del supporto amministrativogestionale, Maria Linetti.

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scritto il 1 agosto 2007”. Dal 2003 la FNOVI vi aderisce con un proprio rappresentante.

L’OBBLIGO Malgrado la giurisprudenza abbia interpretato l’obbligo come esclusivo degli operatori sanitari dipendenti dal SSN o convenzionati con esso, il Ministero è sempre stato fermamente deciso a considerare obbligati al conseguimento dei crediti anche i liberi professionisti. È stato solo con l’Accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 che tale principio è stato tradotto in un atto formale, avente maggior forza impositiva di semplici circolari e pronunciamenti via Internet. La Commissione Nazionale ECM ha anche ratificato l’obbligatorietà per i veterinari e i tecnici della prevenzione che lavorano per il Ministero della Salute. Il quesito era stato sollevato da numerosi addetti del settore ed in particolare dall’UVAC del Piemonte e dal PIF di Bologna, che si erano rivolti alla Federazione Nazionale dei Veterinari Italiani sollecitando un chiarimento da parte delle autorità preposte. Ebbene, la Commissione ha espresso parere favorevole circa l’obbligatorietà della formazione continua anche per queste professionalità.

DEFISCALIZZAZIONE I soldi per la defiscalizzazione dei costi sostenuti dagli operatori sanitari obbligati a conseguire i crediti ECM ci sarebbero. Ammonta infatti a 113milioni di euro il “tesoretto” derivante dal programma di Educazione Continua in Medicina e incassato dal Ministero del Tesoro. Non sono cifre inventate, ma agli atti della Commissione Nazionale d’inchiesta sul SSN che ha chiuso i lavori questa primavera. E, infine, una domanda: se l’Accordo Stato Regioni rimanda agli Ordini una quantità di compiti, tutti perfettamente aderenti alla missione istituzionale dell’Ordine stesso, non si faceva prima a dare subito a Cesare quel che è di Cesare senza inventare un sistema burocraticamente ridondante e inutile?

rifica del Dossier formativo (ovvero che sia stato elaborato tenendo conto del numero di crediti acquisibili, della suddivisione per tipologie di aggiornamento, degli obiettivi formativi, ecc.) e sull’accesso alle anagrafi dei crediti: “gli Ordini territorialmente competenti si avvalgono del sistema delle anagrafi (anagrafi dei crediti sia regionali che nazionale ndr) nel loro complesso per l’esercizio della loro funzione certificativa“. Se il Dossier è conforme agli indirizzi di aggiornamento ecm e i crediti sono correttamente presenti nelle anagrafi, l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento viene certificato. L’Ordine potrà rilasciare su richiesta dell’iscritto un atto scritto.

SANZIONI Nulla di concreto in fatto di incentivi e sanzioni. Il testo dell’Intesa recita chiaramente che “Questi aspetti del sistema, correlati alla previsione di un obbligo legislativo sono al momento largamente indefiniti“. Il principio è che i professionisti debbano aggiornarsi in base a motivazioni professionali e non perché spinti da ragioni economiche, di carriera o per la presenza di sanzioni e incentivi. La Commissione avrebbe dovuto promuovere un confronto con i soggetti interessati al fine di definire proposte in ordine a un sistema di incentivi e sanzioni “per sviluppare l’impegno dei professionisti in ordine ai processi formativi ecm”. Non è accaduto.

IL GIUDIZIO DELLA FNOVI All’indomani dell’Accordo, il Presidente della FNOVI ha bollato il testo come “una zuppa allestita con tutti gli ingredienti disponibili”. Non piace nemmeno alla FNOVI il nuovo assetto che la Conferenza Stato Regioni ha dato al sistema ECM. Secondo Via del Tritone, “la burocrazia si spreca così come la sovrapposizione di apparati, comitati e sottocomitati, consulte, osservatori, ecc. in numero e composizione tali da perdere la testa. La conclusione dell’analisi della FNOVI è che “di fronte ad un assetto organizzativo e gestionale così complesso vi è la

GLI ORDINI E IL DOSSIER Per la prima volta, l’Accordo del 1 agosto 2007 ha disciplinato la funzione degli Ordini professionali. Quali enti pubblici previsti dall’ordinamento giuridico, essi hanno “compiti di garanzia e tutela verso i cittadini delle attività dei professionisti coinvolti nell’ECM”. Gli Ordini “sono soggetti del tutto legittimati ad esercitare una propria funzione di responsabilità a garanzia dei professionisti e delle attività da questi svolte verso i cittadini”. Con particolare riferimento ai liberi professionisti, al fine di certificare l’avvenuto conseguimento dei crediti da parte degli iscritti, gli Ordini provinciali valuteranno il Dossier formativo, un documento di programmazione individuale dell’aggiornamento accreditato ECM simile ad un “portfolio”. Inoltre, gli Ordini possono rivestire anche la funzione di produttori di formazione continua “limitatamente agli aggiornamenti su etica, deontologia e legislazione“. Gli Ordini non registrano i crediti (la registrazione in anagrafe-ECM è un compito assegnato al provider) ma certificheranno i crediti formativi. Tale funzione è conclusiva e si basa sulla ve-

QUANTI CREDITI NEL TRIENNIO 2008-2010? adesso impegnatevi a capire. La risposta è questa: ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione: 50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 20082010. In particolare, dei 150 crediti formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007, indipendentemente dal numero totale di crediti acquisiti. Quindi, chi avesse acquisito meno di 60 crediti negli anni 2004-2007 potrà ridurre il suo debito formativo solo della quota di crediti acquisiti e documentati (da 1 a 60). (fonte ecmsanita.it)

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Certificazione fa rima con professione Nove strutture veterinarie hanno iniziato il percorso-qualità dell’ANMVI Punto di partenza e di arrivo: le BPV om’è? La risposta dei pionieri è questa: “complesso ma, se ben guidato, di rapida assimilazione”. Con la giornata del 9 ottobre, i primi titolari si sono avviati alla certificazione BPV. Nove strutture veterinarie, le prime in Italia, hanno mosso i primi passi lungo un percorso di qualità, il cui traguardo finale non è una certificazione qualsiasi, ma una certificazione basata sulle Buone Pratiche Veterinarie. Adesso avranno un anno di assistenza a distanza per prepararsi alla verifica dell’Ente certificatore. Per alcune di loro il percorso potrà anche essere più breve, trattandosi di realtà che hanno rivelato una certa predisposizione alla gestione documentale e manageriale dell’attività. Si è tradotto così in concreta applicazione sul campo il progetto della Commissione ANMVI per la Qualità, culminato nella stesura di un disciplinare che fonde le BPV con le procedure gestionali proprie dei sistemi qualità: metodo, razionalizzazione delle risorse, gestione manageriale, standard operativi per qualificare e migliorare l'attività professionale. A tutto vantaggio del medico veterinario, del cliente e soprattutto del paziente animale. Il progetto ha già visto la sperimentazione in alcune strutture veterinarie di piccola, media e grande dimensione. Il percorso che è iniziato il 9 ottobre proseguirà con una consulenza personalizzata a distanza che, attraverso una piattaforma informatizzata, permetterà ai titolari di completare l'applicazione del Manuale e del relativo sistema documentale alla propria struttura. La piattaforma, interattiva, prevede la costante presenza dei consulenti di ANMVI Servizi BPV e consente al titolare di disporre individualmente e autonomamente del sistema documentale e del proprio tempo. Al termine del percorso, una volta personalizzato il disciplinare in base alle caratteristiche della propria struttura, il titolare che lo vorrà (e se lo vorrà) potrà richiedere la verifica ispettiva per conseguire il "bollino blu" la certificazione di qualità a cura di un ente certificatore terzo, il CSQA, individuato dalla Commissione ANMVI per la Qualità, come il più qualificato. Le consulenze sono fornite da ANMVI Servizi

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BPV. Il gruppo è coordinato da Andrea Verme e ne fanno parte i Colleghi Francesco Carrani, Marco Viotti e Marco Melosi. Le consulenze vengono svolte dagli stessi autori del Manuale ANMVI per le BPV, membri della Commissione ANMVI per la qualità, con qualifica Auditor VSQ-BPV e protagonisti della fase sperimentale del progetto-qualità. A tutti loro, i partecipanti hanno riservato un voto di gradimento attestato sulla media del 9.

CHI SONO I PIONIERI Alle prime nove strutture (Nord-Centro Italia) è stato consegnato un questionario a scopo conoscitivo, finalizzato ad acquisire indicazioni utili al miglioramento continuo del percorso di qualità messo a punto dalla Commissione ANMVI per la Qualità e dai consulenti di ANMVI Servizi. Il questionario, anonimo e facoltativo, ha dato risultati sorprendenti e molto utili. Innanzitutto, erano presenti colleghi con esperienza professionale ventennale, ma anche un giovanissimo pionere che esercita da tre anni. In prevalenza, svolgono l’attività in ambulatori e cliniche avviate da diversi anni (anche con punte al di sopra dei 20 anni), con collaboratori, dipendenti o associati. Quasi tutti affiancano all’attività di base quella specialistica. Ma c’è anche la referenza, specie con specialisti interni. Pensando ad una evoluzione, il passo successivo, congiuntura economica permettendo, è il pronto soccorso. Volume d’affari medio annuo, inteso come fatturato espresso in migliaia: 500/150/350/ 40/300/125/350 euro.

ASPETTATIVE Che cosa ti aspetti da questo percorso professionale? Tutti hanno risposto dichiarando “vantaggi per la gestione della mia struttura”, ma anche - a pari merito - vantaggi per i pazienti e vantaggi per il cliente. Un’altra aspettativa sono i vantaggi economici (razionalizzazione costi/tempo, più clientela). Dunque pensi di chiedere la verifica ispettiva del CSQA? La risposta è in prima battuta sì per sette delle nove strutture presenti. Idee chiare, motivazione altrettanto evidente e una ottima capacità di analisi del progetto, virtù determinante per applicarlo: le BPV non si subiscono, si vivono in prima persona e ri-

IL COMMENTO “Nell’ambito di una professione così poco conosciuta dal pubblico e pertanto dove è possibile (per il professionista) dare un’immagine di sé poco rispondente alla realtà, ritengo necessario informare la società su cosa siano le BPV. Credo che debba servire a trasmettere all’esterno che la nostra categoria (o per lo meno la maggior parte) è una categoria medica, seria, competente, professionale”. Questo è uno dei commenti raccolti dai consulenti di ANMVI Servizi BPV fra i partecipanti ai quali hanno consegnato un questionario conoscitivo. I nove titolari (qualcuno di loro presente al corso anche con il proprio socio) hanno potuto esercitarsi con l’applicazione del Manuale ANMVI per le BPV alla propria struttura ed hanno personalizzato il sistema documentale in base alla propria struttura. Il supporto didattico fornito, all’interno di una sala multimediale, consente loro di proseguire a distanza l’applicazione del Manuale, assistiti dai consulenti di ANMVI Servizi. L’interscambio documentale e l’interazione con i consulenti avviene tramite un’apposita piattaforma informatizzata. Il disciplinare, Manuale Buone Pratiche Veterinarie, è patrocinato dalla FNOVI e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che hanno visto in questo lavoro piena aderenza al dettato deontologico e una spinta al progressivo innalzamento della qualità professionale dell'attività veterinaria (nella foto un momento delle esercitazioni). chiedono partecipazione attiva.

PUBBLICITÀ Come vorresti che fosse pubblicizzata all’utenza la certificazione? La maggioranza conta sull’ANMVI e chiede iniziative di informazione e divulgazione presso il pubblico, associazioni di consumatori, ecc. Ma è precisa anche la volontà a mettere in pratica libere iniziative delle singole strutture (es. carta intestata, comunicazioni alla clientela, inserzioni sui giornali, ecc.). Tutto questo dovrà sommarsi ad una azione congiunta con il CSQA che si occuperà

Dipartimento di Clinica Veterinaria

di gestire elenchi consultabili dal pubblico delle strutture certificate, secondo canoni già verificati presso gli enti di certificazione ed ancora in fase di studio insieme all’ANMVI. Certificarsi non è comunque obbligatorio. Anche solo la corretta applicazione del Manuale ANMVI per le Buone Pratiche Veterinarie potrà già fornire elementi di riqualificazione gestionale della struttura, di corretta prassi in linea con la deontologia e con gli standard manageriali propri dei sistemi di qualità. Ma a quel punto perché non fare anche l’ultimo passo? ■

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Stagione della prevenzione: bilancio 2008 e novità dell’edizione 2009

’1 marzo 2009 parte la quarta edizione della Stagione della Prevenzione, importante iniziativa rivolta ai proprietari di cani gatti promossa da A.N.M.V.I., Associazione Nazionale Medici Veterinari in collaborazione con Hill’s Pet Nutrition. Cani e gatti sono diventati parte integrante della famiglia, in Italia ci sono circa 14 milioni di pet. Le famiglie che ne possiedono almeno uno sono circa 8 milioni. (Fonte: Euromonitor, Rapporto Zoomark 2007). La prima edizione della Stagione della Prevenzione si è svolta nel 2006 ed ha subito riscontrato grande interesse presso veterinari

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e grande pubblico. La campagna aveva un duplice obiettivo: sensibilizzare i proprietari ad assumere un atteggiamento più responsabile nei confronti della salute dei loro animali; sottolineare che il Medico Veterinario è una figura indispensabile per il benessere dell’animale. In base a un’indagine condotta da Hill’s nel 2006 risulta che il 69% dei proprietari giudica la prevenzione “molto importante” ma, si rivolge al Medico Veterinario in media 2 volte l’anno, principalmente per emergenze o per le vaccinazioni periodiche. Il 79% dei proprietari dichiara di non rivolgersi al veterinario perché il proprio animale sembra essere in buona salute. Nell’edizione 2007 è stata introdotta la visita di controllo gratuita, grazie alla preziosa collaborazione dei veterinari che hanno aderito all’iniziativa. Questa importante novità ha determinato il successo dell’attività. Per visita gratuita si intende un esame obiettivo generale con l’esclusione di esami strumentali e approfondimenti che saranno eventualmente raccomandati dal veterinario che esegue la visita. L’edizione 2008 ha registrato un consenso ancora più grande. Tra i dati più significativi ricordiamo: 10.000 visite effettuate nelle cli-

niche, 45.000 i visitatori del nuovo sito internet www.stagionedellaprevenzione.it, 8.000 le telefonate giunte al numero verde. Tra i proprietari che hanno contattato il numero verde il 67% possedeva un cane, il 33% un gatto. La metà degli animali trattati erano adulti (1-7 anni). Inoltre, il concetto di Prevenzione è stato compreso correttamente: il 63% dei pet visitati infatti era in salute. Tra le patologie riscontrate segnaliamo il problema del sovrappeso e dell’obesità. Da un’ampia indagine promossa dalla Pet Obesity Task Force (*) in Italia presso oltre 200 cliniche veterinarie su 3.868 cani e 1.540 gatti risulta che il 46% dei gatti e 36% dei cani è in sovrappeso o obeso. Per quanto riguarda le visite effettuate, i veterinari aderenti hanno dichiarato che il 68% delle visite sono state effettuate su nuovi clienti, il 75% dei proprietari ha accettato di proseguire la terapia con prestazioni a pagamento. L’85% dei Medici Veterinari aderenti conferma di voler partecipare anche all’edizione 2009. Questi eccellenti risultati sono stati raggiunti anche grazie al maggior investimento pubblicitario sostenuto da Hill’s che, attraverso una più ampia ed efficace copertura territo-

riale con l’utilizzo di magazines, quotidiani nazionali e locali e una considerevole presenza su internet, ha garantito una maggiore visibilità. L’edizione del 2009, oltre a rafforzare ancora una volta gli obiettivi, manterrà tutti gli elementi che hanno determinato il successo delle edizioni precedenti: la visita gratuita, il patrocinio del Ministero della Salute e di FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) ed un investimento pubblicitario diversificato ed impattante. Sarà, inoltre, introdotta un’importante novità: la campagna 2009 si svolgerà nel mese di marzo (dall’1 al 31) per accogliere le richieste pervenute da molti veterinari che hanno evidenziato questa necessità. La Campagna 2009 sarà presentata in occasione Congresso Scivac (Perugia 24-26 ottobre 2008). Dal 15 gennaio fino al 31 marzo sarà attivo un numero verde dedicato 800189612, per fornire ai possessori di animali le informazioni e i nominativi dei veterinari partecipanti più vicini. Il sito internet dedicato www. www.stagionedellaprevenzione.it, sarà ancora più ricco di informazioni.

(*) La Pet Obesità Task Force, un Gruppo di Lavoro di sei Medici Veterinari italiani esperti in diversi settori della medicina veterinaria. Il Gruppo opera a supporto dell’attività della Task Force internazionale, istituita da Hill’s Pet Nutrition con l’obiettivo di sensibilizzare proprietari e veterinari al tema obesità. ■

IL 75% HA DETTO SÌ ertamente la stagione della Prevenzione incomincia a dare dei risultati significativi sia come sensibilizzazione dei proprietari verso la salute ed il benessere dei loro animali sia come possibile sviluppo di lavoro anche per gli ambulatori veterinari. I numeri riportati nell'articolo sono significativi di una evoluzione importante che esprime da un lato una maggiore attenzione dei proprietari verso la prevenzione e dall'altro maggior disponibilità ed impegno dei veterinari verso un progetto che non ha solo valenze sociali e di attenzione verso la salute degli animali ma esprime anche il significato di un investimento nella crescita del ruolo e dell'immagine del veterinario verso l'opinione pubblica e nella possibilità di incremento e di sviluppo del lavoro professionale degli ambulatori. Non ci sembra poco. Un dato su tutti è estremamente significativo: su 10.000 visite gratuite effettuate ben il 75%, e sono 7500, dei proprietari ha poi deciso di accogliere le indicazioni del veterinario accettando di proseguire la terapia con prestazioni a pagamento. Un risultato importante e forse insperato. L'ANMVI che sostiene il progetto della Stagione della Prevenzione con grande convinzione e partecipazione non può che ringraziare tutti i veterinari che hanno aderito all'iniziativa e la Hill's che dopo aver proposto questo progetto continua a sostenerlo con investimenti sempre maggiori. Antonio Manfredi

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10 Attualità Zootecnia

VETERINARIA 36 | 2008

Deposito farmaci, incompatibilità e limitazioni Luca Volontè chiede una interpretazione autentica dell’articolo 81 del Codice del Farmaco ANMVI: l’on. Volonté si risponde da solo cizio della professione, penalizzando fortemente la categoria dei medici veterinari sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista economico. I medici veterinari, infatti, vengono a trovarsi nella condizione di non poter più esercitare tutte le mansioni per le quali sono tuttavia titolati, con conseguente limitazione delle effettive potenzialità lavorative e con intuibili ripercussioni negative, di notevole portata, dal punto di vista economico”.

LIBERO ESERCIZIO

l Progetto di legge n. 1443, presentato dall’On. Luca Volontè chiede al Parlamento l’interpretazione autentica del controverso articolo 81, comma 1, del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 (Codice del Farmaco Veterinario) riguardante gli incarichi di dipendenza o di collaborazione esercitati dai medici veterinari responsabili dei depositi di farmaci. La questione è legata al principio di incompatibilità, nel rispetto del quale il Codice ha subìto una modifica nel 2007, modifica sulla quale il parlamentare UDC esprime ora “forti dubbi”.

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Ecco perché Volontè ritiene opportuno che il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali emani una circolare esplicativa del significato di questa limitazione. E, attraverso l’interpretazione autentica di cui si auspica l’approvazione della Camera dei Deputati, “si garantirebbe, da un lato, il libero esercizio della professione veterinaria con l’esplicazione di tutte le potenzialità in essa insite e si eviterebbe, dall’altro lato, sia il rischio di comparaggio, proprio in ragione della separazione dei due rapporti intrattenuti contemporaneamente dal medico veterinario, sia il rischio di compromettere la validità dei controlli, poiché sarebbe eliminata la situazione che si verifica attualmente, nella quale il veterinario dell’azienda sanitaria locale si trova a essere contemporaneamente controllante e controllato”.

L’ARTICOLO 81 Secondo la norma in vigore, il medico veterinario responsabile ed i suoi sostituti non possono svolgere incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche, grossisti o mangimifici. Secondo l’on. Volontè, questo comporterebbe “notevoli e onerose limitazioni all’eser-

L’INTERPRETAZIONE DEL DIVIETO Volontè suggerisce di interpretare il divieto come operante nei seguenti casi: a) in cui vi è un rapporto diretto tra il titolare dell’impianto di allevamento e di custodia e il medico veterinario responsabile della custodia e dell’utilizzazione delle scorte, il quale de-

CORRETTIVI, MA NESSUN COMPROMESSO ’ANMVI ritiene opportuna una formulazione più chiara dell’articolo 81. Ma, scongiurando equivoci interpretativi, va salvaguardato il principio di fondo che ispira la norma che deve rimanere inalterato. L’articolo 81 del Codice del Farmaco Veterinario, già modificato dal Decreto 143/2007, potrebbe essere nuovamente corretto. L’ipotesi circola già da febbraio, ben prima che l’On. Volontè recepisse la questione in una proposta di legge. Va chiarito che si sta parlando delle modalità di tenuta delle scorte negli allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti, quindi di sicurezza alimentare. È evidente che le limitazioni che sono state introdotte, e che vanno sì chiarite ma non revocate, mettono l’esercizio professionale e la produzione di alimenti al riparo proprio dai rischi e dagli illeciti prefigurati dal parlamentare nella sua richiesta di interpretazione autentica.

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ve essere in possesso della partita IVA, come professionista veterinario, ed emettere, per l’attività di tenuta delle scorte, regolare fattura nei confronti del titolare dell’impianto, che provvede al pagamento della medesima; b) in cui, trattandosi di medico veterinario dipendente dell’industria, le scorte medicinali sono utilizzate su animali di proprietà dell’industria medesima; c) in cui, trattandosi di medico veterinario dipendente di un’azienda sanitaria locale, la responsabilità della custodia e dell’utilizzazione delle scorte è assunta in impianti siti al di fuori della zona in cui lo stesso medico ha competenza a esercitare i controlli.

CORRETTIVI ALLO STUDIO Nella sua prima formulazione, l’articolo 81 indicava come responsabili della custodia e dell’utilizzazione e della tenuta di un apposito registro di carico e scarico “uno o più medici veterinari”, i cui nominativi dovevano essere indicati nella domanda di autorizzazione con allegata dichiarazione scritta di “accettazione da parte degli stessi, con l’indicazione delle ulteriori

strutture presso le quali risultano eventualmente responsabili delle stesse mansioni”. Successivamente, con il decreto correttivo 143/2007, si stabilisce che un solo medico veterinario è responsabile e che “lo stesso potrà individuare uno o più medici veterinari autorizzati ad operare in sua vece presso l’impianto di allevamento e custodia”. Oltre alla dichiarazione scritta, già prevista nella originaria formulazione, si aggiungeva: “Il medico veterinario responsabile ed i suoi sostituti non possono svolgere altresì incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche, grossisti o mangimifici”. È questo passaggio che il Ministero potrebbe riformulare a vantaggio di una maggiore chiarezza, specie sul termine “collaborazione” per definire meglio le incompatibilità. Una proposta di riscrittura, condivisa da ANMVI, è già stata elaborata nello scorso autunno dalla FNOVI ed inviata alla Direzione Generale del Farmaco Veterinario. La Federazione ha ripreso in mano la questione e proprio in questi giorni si potranno conoscere gli aggiustamenti possibili e conciliabili con il principio di incompatibilità. ■



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12 Attualità Controlli

VETERINARIA 36 | 2008

Latte e derivati: controlli anche sugli alimenti per animali Massima attenzione ai prodotti con latte e a base di latte. L’ha deciso il Comitato Veterinario della Catena Alimentare UE

ncora più controlli sui prodotti alimentari cinesi sospetti di contaminazione da melamina. Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti al Comitato Permanente della catena alimentare, l’organismo veterinario che a Bruxelles ha in parte rivisto le misure già adottate dalla Commissione lo scorso mese di settembre e che l’Italia aveva giudicato non sufficienti. La nuova decisione approvata dal Comitato, invece, contiene le garanzie addizionali richieste dalla delegazione italiana, in linea con le misure già adottate a livello nazionale. 1. il mantenimento del divieto di importazione

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di latte e prodotti derivati, nonché di tutti gli alimenti per la prima infanzia che contengono latte o prodotti a base di latte; 2. un controllo, al momento dell'importazione, su tutte le partite di alimenti che contengono latte o prodotti a base di latte in punti ben identificati da ciascun Stato membro; 3. controllo degli alimenti per gli animali che contengono latte e prodotti a base di latte; 4. possibilità per gli Stati membri di poter effettuare i controlli su altri alimenti ad alto contenuto proteico che presentino un possibile rischio per la melamina. Inoltre, le autorità cinesi si sono impegnate ad effettuare i controlli pre-esportazione.

I LABORATORI Facendo seguito alle mail precedenti si trasmette l’elenco aggiornato alla data di oggi dei Laboratori pubblici in grado di effettuare analisi per la ricerca di melamina in alimenti: Istituto Superiore di Sanità - Viale Regina Elena 299 - 00161, Roma - riferimento Dr A. Macrì: a.macri@iss.it tel. 06/49902330 - I.Z.S Liguria e Valle d’Aosta, sezione di Torino - Via Bologna, 148 - 10154 (TO) tel. 011/26861 fax 011/2487770 - Direttore Generale Dr Arnolfo Fernando: direzione@izsto.it - I.Z.S. Lazio e Toscana - Via Appia Nuova, 1411- 00178 Roma tel. 06/790991 fax 06 79340724 - Direttore Generale DR Nazareno Renzo Brizioli: renzo.brizioli@izslt.it; commissionericerca@izslt.it - I.Z.S Abruzzo e Molise, sezione di Teramo - Campo Boario, 64100 (TE) tel. 0861/3321 Fax 0861 332251 - Direttore Prof V. Caporale: v.caporale@izs.it; referenti analisi per melamina Dr Migliorati; Dr Ruggeri tel. 0861/332400. - A.R.P.A. Piemonte - direzionegenerale@arpa.piemonte.it - ARPA Emilia Romagna: all'interno della rete Arpa sono stati individuati un polo operativo presso la sede di Bologna (riferimento dott. Cecilia Bergamini cbergamini @bo.arpa.emr.it), già identificato come laboratorio di eccellenza per gli OGM e la ricerca delle Micotossine, e il laboratorio di Ravenna, per garantire l'attività relativa ai campioni conferiti dall’Usmaf. I metodi impiegati sono: KIT ELISA (screening) HPLC/DAD (conferma). - I.Z.S Sardegna "G. Pegreffi", Sassari tel. 079/275040, fax 0792856119. Direttore Dr Aldo Marongiu mail: aldo.marongiu@izs-sardegna.it - A.R.P.A Lazio sezione di Roma , (può effettuare analisi di screening per la ricerca di melamina in alimenti in ELISA con kit abraxis, per le analisi di conferma sono state richieste indicazioni all’ISS. Il laboratorio dispone di gcms e lcmsms). Il responsabile del laboratorio chimico degli alimenti, droghe e cosme-

tici è il Dr Luca Amendola. (mail: luca.amendola@uniroma1.it)

2,5 MG/KG Nell'Unione Europea sono vietate da tempo le importazioni dalla Cina di latte e prodotti lattieri, compreso il latte in polvere. Ciò nonostante sono stati intensificati i controlli alle frontiere. Inoltre, saranno sottoposti a controllo tutti gli alimenti composti provenienti dalla Cina, che contengano più del 15% di latte in polvere, nonché tutte le spedizioni di tali prodotti per i quali non sia possibile determinare il contenuto di prodotto lattiero, allo scopo di verificare che il livello di melamina non superi 2,5 mg/kg di prodotto. Le partite sottoposte a controllo resteranno ferme in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio. I prodotti contenenti più di 2,5 mg/kg di prodotto dovranno essere distrutti. La decisione della Commissione Europea, emanata il 26 settembre, è stata pubblicata il 27 settembre nel Giornale Ufficiale dell'UE. La Commissione si è prioritariamente occupata dell’alimentazione dei neonati e nella prima infanzia. Sebbene dai dati reali disponibili non risulta che vengano importati prodotti composti destinati all'alimentazione particolare dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, è tuttavia possibile che, in funzione della loro specifica formulazione e in particolare del loro contenuto di prodotto lattiero, siano stati presentati all'importazione alcuni prodotti composti di questo tipo senza essere sottoposti a controlli di frontiera sistematici in forza della decisione 2007/275/ CE relativa agli elenchi di animali e prodotti da sottoporre a controlli presso i posti d’ispezione frontalieri a norma delle direttive del Consiglio 91/496/CEE e 97/78/CE. Tenuto conto che tali prodotti rappresentano la principale e in alcuni casi l'unica fonte alimentare dei lattanti e dei bambini nella prima infanzia, la Commissione ha ritenuto opportuno vietare l'importazione nella Comunità di tali prodotti originari della Cina. ■



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14 Attualità Sanità animale

VETERINARIA 36 | 2008

L’ inquinamento ambientale e la veterinaria: il caso diossina a Taranto Allevamenti colpiti e Colleghi che respirano aria che chiude la gola l Dott. Emanuele De Gasperis, ha scritto ad @nmvi Oggi dopo la notizia pubblicata il 10 ottobre sull'abbattimento di 1.200 capi ovini in Puglia per contaminazione da diossina. Il Collega invita a visionare tre filmati pubblicati su You Tube (pubblicati da @nmvi Oggi) sul problema sanitario e ambientale della Puglia ed esprime "piena solidarietà ai colleghi che a Taranto operano fra l'incudine e il martello. Quando mi sono recato alla ASL per parlarci - dice - con mia grande sorpresa li ho trovati a ridosso dell'Ilva, dove ogni volta che si inspira si percepisce un odore acre che chiude la gola e che ogni tarantino è costretto a sopportare...". Il Collega De Gasperis è coinvolto in prima persona dalla vicenda: "in tale situazione ci siamo ritrovati coinvolti io e mia moglie, entrambi veterinari, perché parte della famiglia più colpita dai provvedimenti (famiglia Fornaro proprietaria di circa 500 capi)". L'analisi è lucida e critica: "Politicamente - scrive - si cerca di evitare la definizione di disastro ambientale facendo ricadere tutto su allevamenti e allevatori, ma questa è solo la punta del-

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l'iceberg. Ormai l'ARPA si è pronunciata sui livelli di tossicità ambientale, ancora ci si trascina cercando di capire cosa dovrà succedere, o meglio, come e quando, intanto i primi animali cominciano a morire di fame. Oltre al dramma che stiamo vivendo come famiglia, il problema maggiore è che ormai i tarantini "convivono". Per De Gasperis "la verità è molto scomoda. Come veterinario mi sono interrogato sulla questione e sinceramente ho concluso che in gioco ci sono molte cose che meritano attenzione: - Il valore dal punto di vista epidemiologico di quelli che dovrebbero essere considerati "animali sentinella" e non come hanno impropriamente riferito alcuni media, un pericolo sventato che avrebbe costituito un serio problema per la catena alimentare... Forse non tutti sanno che è la prima volta che si effettuano tali indagini e che dagli anni ’60 in quella zona la diossina è di casa. - L'adeguatezza dei regolamenti di polizia veterinaria che in modo a dir poco approssimativo i veterinari sono costretti ad adattare alle nuove situazioni dovendo combattere col po-

tere politico ed economico... La conclusione è che "si pone alla nostra attenzione un problema di carattere etico sull'abbattimento sia riguardante il soggetto animale che le circostanze, in relazione a norme ormai appaiono anacronistiche".

UNA VECCHIA QUESTIONE Il problema della diossina in Puglia era già drammaticamente emerso nel marzo di quest'anno, quando alla vigilia di Pasqua: la Asl jonica disponeva il fermo sanitario di una azienda di Statte che allevava per la macellazione e per la produzione di alimenti "dal produttore al consumatore". I veterinari della Asl jonica hanno visitato anche un'altra azienda zootecnica della zona. Ma in questo caso l´esito delle analisi è stato negativo: latte e mozzarelle non erano "inquinati" da diossine. La ragione stava nel fatto che in questa azienda, per l´alimentazione degli animali si usano mangimi e non si fa ricorso al pascolo libero. Alla conferenza di servizi, convocata con urgenza sei mesi fa dalla Regione Puglia, il governatore Nichi Vendola, presenti gli assessori regionali, il prefetto e il sindaco di Taran-

to e il direttore generale della Asl, dichiarava: «Non c´è emergenza. Non siamo in provincia di Caserta. La produzione di latte e derivati nelle aziende del tarantino è assolutamente normale». Vendola però rivelava di aver chiesto «un aiuto anche all´Istituto superiore di sanità» e concludeva: "i livelli di diossina emessi dall´Ilva devono calare, si deve passare dal 4,5% di emissione globale all´1%. Daremo anche impulso alle attività di bonifica nel sito di interesse nazionale di Taranto. Aspettiamo per comprendere con esattezza le sorgenti industriali e non industriali responsabili di questi superamenti che sono estremamente localizzati». ■

1.200 OVINI DA ABBATTERE Taranto, circa 200 grammi di diossina sono emessi nell'aria ogni anno. L'area sospettata di contaminazione è quella ricadente in un raggio di almeno 10 chilometri dal polo industriale dell'ILVA. Le pecore di sette masserie di provincia, 1.200 circa, vivono a soli due chilometri dallo stabilimento siderurgico, sono risultate indenni da malattie infettive, ma sono contaminate. E saranno abbattute. Lo prevede una delibera della Regione Puglia che risarcisce con 160mila euro. Nella regione la morte per diossina è considerata "inedita" anche per gli animali, tanto che le norme sanitarie prevedono risarcimenti soltanto per i focolai di alcune malattie infettive. Una pecora contaminata da diossina vale 133,33 euro lordi.

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16 Osservatorio farmaco Etica e mercato

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VETERINARIA 36 | 2008

Un Codice etico per i produttori del farmaco “

ll’inizio degli anni ’80 un cane già a sette anni veniva considerato ‘fuori età’. Oggi, la sua vita media è di 14-16 anni, il doppio rispetto a un quarto di secolo fa”. Grazie ai costanti progressi della medicina veterinaria e a nuovi prodotti medicinali sempre più efficaci, “l’aspettativa di vita dei ‘pet’ è addirittura raddoppiata in 25 anni”. È Alessandra Vallisneri, Direttrice di AISA a spiegare le ragioni della longevità di cani e gatti, a margine della presentazione del nuovo Codice Etico e di Autodisciplina. A Roma, l’Associazione Imprese della Salute Animale (24 aziende che rappresentano l’80% del mercato) ha presentato il 7 ottobre un rinnovato strumento di autoregolamentazione. “Il settore della salute animale, da sempre rigorosamente regolamentato, si è sempre distinto per una forte propensione verso l’autoregolamentazione e la condivisione di principi etici - commenta Alberto Mondellini, Presidente di AISA. La nostra associazione ha infatti approvato il primo codice etico già nel 1989. È importante sottolineare - aggiunge Mondellini - che le aziende associate ad AISA, attraverso l’approvazione del nuovo codice, hanno voluto

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dare un ulteriore impulso verso la qualità e la sicurezza, fattori chiave in un settore strategicamente importante come quello della salute animale”.

GLI IMPEGNI Il Codice richiede l’impegno delle aziende associate all’adozione di comportamenti finalizzati a garantire la qualità dei prodotti, la sicurezza della produzione e tutela dei lavoratori, il rispetto dell’equilibrio ambientale, la farmacovigilanza, la correttezza di commercializzazione e di informazione. E inoltre impegna a: garantire la qualità dei prodotti, il rispetto dell’equilibrio ambientale, la sicurezza alimentare dei consumatori, la correttezza di commercializzazione e distribuzione. Ad indirizzare le aziende sull’osservanza del codice è un nuovo Comitato deontologico, composto da esperti quali: Paolo Braghin, Professore associato in Sociologia, fino al 2006 membro del Comitato Economico e Sociale Europeo e più volte membro del Consiglio di Amministrazione di industrie farmaceutiche ed istituti di ricerca; Luigi Farone Mennella, Avvocato Specialista in Diritto Commerciale e Societario; Leonardo Vinci, Amministratore delegato e Country Manager di Publicis Healthcare Communication Group Italy.

IL MERCATO Il mercato dei farmaci è cresciuto nel 2007 ma nel 2008 è in calo soprattutto nel settore dell’allevamento. Nel 2007 ha chiuso con un fatturato pari a 656 milioni di euro, facendo registrare una crescita superiore al 5% rispetto al 2006. Ma che ‘arranca’ nel 2008: i dati relativi ai primi mesi dell’anno, specialmente per il settore degli animali da allevamento, testimoniano una diminuzione della quantità di medicinali consumati. “Per le nostre aziende - afferma Alessandra Vallisneri, direttore di Aisa - il 2007 è stato un anno in cui si possono evidenziare alcuni importanti segnali positivi, specie dal punto di vista della crescita economica complessiva del comparto. Globalmente, si rilevano dei buoni risultati, nonostante i tre segmenti del mercato (i medicinali per animali da reddito, i farmaci per gli animali da affezione e i prodotti destinati all’uso nei mangimi) debbano fronteggiare alcune problematiche di carattere congiunturale”. Il 2007 è stato un anno positivo anche per il settore dei medicinali per animali da compagnia: il mercato è cresciuto in valore più del 13%. In forte crescita, in particolare il consumo di antiparassitari per piccoli animali, un mercato, questo, molto legato alla stagionalità: gli ottimi risultati si spiegano infatti anche grazie al clima particolarmente mite dello scorso anno. Fra i fattori di crescita, va poi menzionata anche l’immissione sul mercato di nuovi prodotti, mentre si segnala un calo dei consumi di antibiotici e antinfiammatori.

www.gruppoleishmania.org

AISA chiede alle Associate nuovi impegni di autoregolamentazione etica. La società è sempre più attenta alla salute animale

LEISHMANIOSI: VACCINO NEL 2009 “Presumibilmente entro il 2009 sarà disponibile un vaccino contro la leishmaniosi, patologia veicolata dalle zanzare e molto pericolosa per i pet”. Alessandra Vallisneri annuncia nuove“armi” per combattere le malattie degli animali da compagnia. “Inoltre - prosegue - le nostre aziende si stanno impegnando nella ricerca di medicinali dedicati alla vecchiaia di cani e gatti, studiando prodotti mirati all’area cardiovascolare e reumatologica”.

CALO NEL 2008 Fra i tre comparti, quello degli animali da reddito è il più ampio: rappresenta circa il 40% del mercato. Questo segmento ha fatto registrare, nel corso del 2007, una crescita in valore superiore al 3%, rispetto all’anno precedente. Dopo una forte spinta iniziale durata nove mesi, però, la crescita ha poi iniziato a rallentare. Una flessione che si è confermata nei primi quattro mesi del 2008, in cui a un modesto incremento a valore del fatturato, sostanzialmente legato all’immissione di nuovi prodotti sul mercato, non è seguito un incremento dei consumi finali. Il calo di produzione sta investendo in misura maggiore il comparto bovino e suino. Il settore avicolo, invece, superato pienamente il biennio difficile 2004-05 e recuperata la fiducia dei consumatori, ha fatto registrare nel 2007 un incremento della produzione (+ 6,7%) e dei consumi (+ 5,9) e quindi un conseguente aumento (+ 6%) nella spesa destinata ai farmaci. A fronte della notevole crescita registrata nel 2007, si rileva però, anche per i farmaci dei pet, una contrazione nei primi quattro mesi del 2008: le stime evidenziano un calo pari al 10% rispetto allo stesso periodo del 2007. E questo, da una parte perché i nuovi prodotti immessi sul mercato non hanno ottenuto i risultati sperati, da una parte; dall’altra, occorre considerare il calo dei consumi di antiparassitari dovuto al perdurare delle basse temperature autunnali nei primi mesi del 2008, laddove il 2007 si era caratterizzato per una primavera particolarmente lunga.

MA NON C’È RIMBORSO SSN Unico neo dei prodotti farmaceutici dedicati ai ‘pet’, il prezzo: “Non essendo prodotti rimborsati dal Servizio sanitario nazionale - precisa Mondellini - gravano interamente sui proprietari di animali da compagnia: le aziende cercano comunque di contenerli, considerando sempre il rapporto costo-beneficio di un prodotto. E da qualche tempo sono anche disponibili versioni generiche dei farmaci a brevetto scaduto - conclude - che abbattono ancora di più la spesa da sostenere”. ■



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18 Osservatorio farmaco Stupefacenti

VETERINARIA 36 | 2008

Semplificazioni per agevolare la terapia del dolore Un Ddl punta ad alleggerire le sanzioni in caso di mancata o irregolare tenuta dei registri robabili novità in vista con l’atto del Senato n. 936 contenente “Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di farmaci per il trattamento del dolore severo, di semplificazione nella tenuta dei registri degli stupefacenti e delle relative sanzioni”. Il Disegno di Legge, che vede come primo firmatario il Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri membro del comitato centrale FOFI, ha lo scopo di semplificare la prescrizione dei farmaci per il trattamento del dolore severo. Tra le altre disposizioni, una stabilisce una modificazione del termine previsto per la conservazione, da parte dei farmacisti, del registro entrata-uscita stupefacenti, rendendolo omogeneo al termine di conservazione delle ricette. In più anche una disposizione che intende depenalizzare violazioni formali delle disposizioni regolamentari sulla tenuta dei registri.

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SANZIONE AMMINISTRATIVA Se il testo fosse approvato le violazioni formali alle norme regolamentari sulla tenuta del registro comporterebbero una sanzione amministrativa pecuniaria da € 250 a € 1000. Rimarrebbero invece inalterate, e quindi di

carattere penale, le violazioni sostanziali sulla tenuta del registro nonché la violazione all'obbligo di denuncia per perdita, smarrimento o sottrazione del registro.

REGISTRO Il registro di carico e scarico potrebbe in futuro essere sostituito dal registro di entrata e di uscita di cui all’art. 60, comma 1 del DPR 309/1990. Il decreto del Ministero della Salute che ne sanciva la sostituzione infatti non ha fatto in tempo a terminare l’iter burocratico per la caduta del Governo, ma viene ora ripresentato. “Se così fosse - spiega Giorgio Neri, referente ANMVI per il farmaco veterinario - cesserebbe l’obbligo di vidimazione annuale; inoltre non sarebbe più necessario inserire nella sezione “Impiego” la motivazione dell’uso del medicinale, mentre per il resto le modalità di compilazione rimarrebbero inalterate”. ■

Farmaceutiche, elenco on line l Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha pubblicato l’elenco degli stabilimenti presenti sul territorio italiano autorizzati alla fabbricazione

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OGGI LA SANZIONE È PENALE er la mancata o irregolare tenuta dei registri di carico e scarico dei medicinali stupefacenti, nonché per la mancata denuncia, da effettuarsi entro 24 ore alla più vicina autorità di pubblica sicurezza, è previsto l'arresto fino a due anni o l'ammenda da lire tre milioni a lire cinquanta milioni (cfr. La gestione dei medicinali stupefacenti o psicotropi, Manuale ANMVI, di Giorgio Neri, pag. 15, allegato a Professione Veterinaria 35/2008).

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di medicinali ad uso veterinario ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art. 46 del decreto L.vo 193/2006. L’elenco, pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, è consultabile nella sezione “medicinali veterinari” del sito ministerosalute.it ed è aggiornato al 30 giugno 2008. Nella stessa sezione on line è pubblicata anche una nota ministeriale del 12 settembre sulle modalità di gestione delle autorizzazioni all’immissione in commercio, estensioni e

variazioni dei termini di un’autorizzazione di medicinali per uso veterinario mediante procedura nazionale. La nota, a cura della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, intende fornire alle aziende ogni chiarimento utile alla predisposizione delle documentazioni da presentare al fine di ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) o una variazione o una estensione della stessa. ■

ATTENZIONE ALL’AMBIENTE n seguito a richieste di chiarimenti da parte delle associazioni di categoria la Direzione Generale del Farmaco Veterinario ha diffuso una nota sulla valutazione del rischio ambientale per i medicinali veterinari. La Direzione richiama il decreto legislativo 193/06 sul rapporto rischi e benefici tra cui è incluso anche il rischio di effetti indesiderati sull’ambiente e precisa che “per le nuove autorizzazioni, comprese quelle di prodotti generici, è richiesta la valutazione di impatto ambientale secondo quanto previsto dalle linee guida dell’EMEA. Per quanto riguarda le procedure successive all’autorizzazione all’immissione in commercio, bisognerà fare dei distinguo. Per le variazioni relative a richieste di nuove specie animali, differente posologia o durata del trattamento, analogamente alle nuove autorizzazioni, è richiesta la valutazione del rischio ambientale. Per le modifiche di tipo chimico le richieste saranno valutate caso per caso, senza escludere a priori la necessità della presentazione della valutazione di rischio ambientale. Per quanto riguarda i rinnovi, la valutazione dell’impatto ambientale, nell’ambito più generale della valutazione del rapporto rischi e benefici, sarà richiesta solo per alcune categorie di prodotti, da valutare caso per caso, di cui sia noto un potenziale rischio ambientale, o sulla base di dati di farmacovigilanza o provenienti da monitoraggi, o quando vengano acquisite informazioni riguardo a un potenziale pericolo di inquinamento ambientale. La nota conclude precisando che il Ministero potrà intervenire in qualunque momento se a conoscenza di un potenziale rischio ambientale e potrà chiedere di presentare la documentazione sulla valutazione di impatto o di applicare le misure di contenimento del rischio.

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Congressi, alberghi e ristoranti: si recupera l’IVA ma si deduce meno Stretta del Fisco sul recupero delle spese del professionista importo complessivamente non superiore al 2% dell’ammontare dei compensi percepiti nello stesso periodo di imposta. Già in precedenza, prima del Ddl 112/2008 (art. 83, commi da 28bis a 28 quater), il professionista poteva dedurre queste spese nel limite del 2%. A cambiare è la percentuale: se prima si considerava il 100% delle spese, con la manovra fiscale estiva, non è più così: la percentuale da prendere in considerazione è limitata al 75%.

RELATORI AI CONGRESSI

on i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate (circolare 53/E del 5 settembre scorso) si fa luce sulle nuove regole di deducibilità per le spese sostenute per la ristorazione e il soggiorno alberghiero. Un professionista in viaggio per lavoro o aggiornamento, può dedurre il 75% delle spese sostenute per pranzi e pernottamenti, per un

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E per i professionisti che ai convegni svolgono prestazioni di docenza? In caso di impegno professionale a titolo di relatore con vitto e alloggio pagato dall’organizzatore o dallo sponsor il discorso non vale. Le spese restano interamente deducibili, a condizione però che siano sostenute dal committente per conto del professionista e da questi addebitate in fattura. Le spese vengono sostenute, per conto del professionista, direttamente dal committente, il quale paga il conto dell’esercente e considera tale pagamento anticipazione del compenso dovuto. L’esercente e-

mette la fattura nei confronti del committente, indicandovi un “esplicito riferimento al professionista (o ai professionisti) che ha usufruito del servizio. Il committente comunicherà poi al professionista l’ammontare della spesa sostenuta, inviandogli copia della relativa documentazione fiscale.

LAVORATORI Il limite del 75% non vale nemmeno per le spese di vitto e alloggio effettuate da dipendenti e collaboratori, assoggettate ai criteri delle spese per prestazioni di lavoro (180,76 euro di ammontare massimo giornaliero, limite elevato a 258,23 euro per le trasferte all’estero). ■

LA PRESTAZIONE GRATUITA e prestazioni gratuite del medico veterinario a favore di un familiare o di un amico non sono soggette a fatturazione. Il DPR 633/72 prevede l’applicazione dell’IVA soltanto per le prestazioni gratuite effettuate nell’esercizio di impresa ma non anche per quelle rese da professionisti (art. 3, comma 3, DPR N. 633/72).

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L’ENPAV RIVALUTA I REDDITI ’è l’approvazione del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Finanze sulla delibera del CdA dell’ENPAV che a maggio di quest’anno ha redatto la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei redditi per l’anno 2009. I coefficienti verranno considerati per il calcolo delle medie di riferimento delle pensioni, in base a quanto previsto dall’art. 47 del Regolamento di attuazione dello statuto (l’entità dei redditi da assumere per il calcolo delle medie di riferimento delle pensioni, nonché per la determinazione della misura della pensione di cui all’articolo 21, comma 5 e l’entità del reddito di cui all’articolo 23, comma 2, sono rivalutati secondo l’andamento dell’indice ISTAT di cui al successivo articolo 48. A tal fine il Consiglio di Amministrazione dell’Ente redige e aggiorna entro il 31 maggio di ogni anno, sulla base dei dati pubblicati dall’ISTAT, una apposita tabella dei coefficienti di rivalutazione relativi ad ogni anno e la comunica al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze per la relativa approvazione. Ai fini della rivalutazione si considera il 75 per cento degli aumenti fra i coefficienti relativi all’anno di produzione dei redditi e quelli del penultimo anno anteriore alla maturazione della pensione. La percentuale può essere variata con la procedura di cui all’articolo 10, comma 2, tenuto conto dell’andamento tecnico-finanziario dell’Ente). La pensione viene calcolata prendendo come base di calcolo la media dei migliori 25 redditi dichiarati negli ultimi 30 anni. Ma l’entità dei redditi non viene ovviamente considerata al valore storico del momento della dichiarazione, ma viene rivalutata in funzione del numero degli anni passati dall’anno di produzione dei redditi al penultimo anno precedente la maturazione al diritto della pensione. L’approvazione ministeriale è stata comunicata sulla Gazzetta Ufficiale (Comunicato concernente l’approvazione della delibera n. 18/V adottata in data 15 maggio 2008 dall’Ente nazionale di previdenza ed assistenza veterinari ENPAV).

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Professionalità (4a parte) Practice Management

La comunicazione efficace: il legame vitale COMUNICAZIONE E PROFESSIONALITÀ Essere un professionista significa impegnarsi a servire i clienti e le loro necessità nel miglior modo concesso dalla propria capacità nell’ambito dei propri valori professionali. Ciò non è sempre facile. Inoltre, l’atteggiamento del pubblico nei confronti dei professionisti è mutato. Mentre in passato questi godevano spesso di rispetto e fiducia in modo automatico, grazie alla loro posizione, oggi i clienti mettono in discussione le loro indicazioni, chiedendo loro di giustificare tutto ciò che decidono di fare per conto del cliente e monitorando meticolosamente e mettendo in discussione i costi coinvolti. La fiducia ed i rispetto ci sono ancora - ma ora bisogna meritarseli e guadagnarseli. La professionalità si manifesta nel modo in cui un professionista si comporta in una varietà di situazioni. Per la maggior parte della gente, la professionalità viene giudicata, almeno inizialmente, in base all’aspetto, per cui è folle pensare che l’esperienza e la capacità vengano comunicate automaticamente, indipendentemente da quello che è il vostro aspetto. L’attenzione al vostro abbigliamento professionale contribuisce a trasmettere il messaggio che colleghi e clienti hanno a che fare con un professionista veterinario qualificato e competente. l direttore di una delle massime unità chirurgiche umane della Svezia, che preferisce indossare un abbigliamento casual con jeans e maglietta, ha riscontrato come questa immagine fosse totalmente inaccettabile quando stava cercando di stabilire un nuovo mercato per la clinica in tutta Europa. I futuri clienti volevano che il loro chirurgo avesse l’aspetto di un professionista al top, il che significa giacca e cravatta, pantaloni di buon taglio e scarpe lucide, sotto un camice bianco ed immacolato, con un cartellino della struttura che riportasse un nome ed uno stetoscopio ben in vista.

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Adottare un codice di abbigliamento professionale all’interno di tutta la struttura svolge parecchie funzioni. Le uniformi: • conferiscono un aspetto efficiente e professionale • contribuiscono ad identificare i ruoli dei singoli operatori all’interno della struttura • danno un senso di uniformità alla struttura (questa è la clinica veterinaria ABC) • aiutano i clienti a sapere “chi è chi” all’interno di una clinica • conferiscono ai membri dello staff un senso di appartenenza • definiscono “l’orario di lavoro” come qualcosa di diverso dal “tempo libero” • aiutano a proteggere i propri abiti • evitano il problema che lo staff indossi abiti non adatti al lavoro. È bene utilizzare delle targhette con il nome dei membri dello staff, la qualifica e la posizione (ad es. veterinario, infermiere veterinario, addetto alla reception, practice manager, ecc…) chiaramente stampato. I cartellini no-

La comunicazione più efficace in sala visita • Presentatevi. • Toccate l’animale e parlategli. • Presentatevi come un professionista. • Siate un ascoltatore attento e ponete le domande giuste. • Parlate dei benefici di trattamenti/prodotti professionali/farmaci, ecc… • Utilizzate l’informazione visiva. • Fornite opuscoli educativi. • Fate dei complimenti al cliente. • Spiegate per prime le opzioni terapeutiche migliori. • Assicuratevi di aver risposto a tutte le domande del cliente.

Figura 6.18 - L’abbigliamento professionale può variare da Paese a Paese, ma è importante presentarsi con un aspetto professionale, il che comporta anche un cartellino nominativo chiaramente leggibile.

minativi sono semplicemente una cortesia nei confronti dei clienti, dal momento che è segno di arroganza presumere che questi sappiano chi siete voi e qual è il vostro ruolo all’interno della struttura (Fig. 6.18). Migliorare la comunicazione nella sala da visita La sala da visita offre molte opportunità che vanno ben oltre l’illustrazione delle terapie mediche e chirurgiche e servono a comunicare ai vostri clienti i valori della struttura. Come nota il veterinary management consultant Ross Clarke: Il vostro comportamento nella sala da visita può legare i clienti alla vostra struttura - oppure cacciarli via. Migliorare la comunicazione a questo livello è una sfida che vale la pena di affrontare, dal momento che se è efficace può risultare non solo piacevole, ma estremamente gratificante sia per voi che per il vostro flusso di cassa. Migliorate la comunicazione prestando attenzione ai dettagli: • adottate un interesse personale per ciascun caso • ricordatevi il sesso dell’animale • chiamate l’animale ed il proprietario con i nomi giusti • leggete le cartelle cliniche ed informatevi del caso prima di vedere il paziente • servitevi di un assistente per il contenimento dell’animale • assicuratevi che la stanza sia scrupolosamente pulita e senza odori • offrite una sedia al cliente perché si sieda

LA COMUNICAZIONE AL TELEFONO Quasi in tutte le strutture che ho visitato, il personale esprime preoccupazione sul proprio servizio al telefono. Domande come “Dobbiamo rispondere al telefono od occuparci del cliente che sta davanti a noi?” “Cosa posso fare con il cliente che non fa altro

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che parlare e parlare - sembra brutto interromperlo?” e “Come possiamo rispondere “entro tre squilli” quando abbiamo così tante altre cose da fare?” vengono formulate regolarmente. Il telefono non è soltanto il principale e spesso il primo contatto dei clienti con la struttura, ma anche un potente strumento di marketing. La persona che risponde rappresenta la struttura. Deve quindi “vendere” la struttura stessa con la sola voce ed è responsabile della comparsa di alcuni dei primissimi “momenti della verità”. Questa risposta al telefono può letteralmente far acquisire o perdere clienti, e quindi giro d’affari. Un buon comportamento al telefono non è soltanto di importanza critica per un buon servizio alla clientela; è anche un’indicazione di una struttura ben gestita (si veda l’Appendice 1 per i riferimenti su come migliorare il vostro servizio al telefono).

ALLORA, QUANTO È BUONA LA VOSTRA COMUNICAZIONE VERAMENTE? Un’indagine condotta con la metodica dei “clienti misteriosi” (mystery shopper) su 150 strutture veterinarie scelte a caso all’interno del Regno Unito condotta dalla compagnia di marketing veterinario Onswitch Insight (www.onswitch.co.uk) ha dimostrato che, benché la prima impressione dei clienti al telefono o in occasione dell’incontro con il personale della reception tendesse ad essere buona, c’erano dei buchi molto grandi nella qualità e nel tipo di informazioni che venivano ricevute in seguito.

IL RUOLO DEI PRACTICE LEADER NELLA COMUNICAZIONE La responsabilità di una buona o cattiva comunicazione all’interno della struttura inizia dal leader della stessa. La comunicazione interna genera l’atteggiamento che viene poi trasmesso ai clienti. Quindi, un buon leader, che è un buon comunicatore, deve riuscire ad ottenere una struttura soddisfatta, popolata da operatori felici, che lavorano per produrre clienti felici e soddisfatti. Nelle strutture dominate da un cattivo leader con scarse capacità di comunicazione, gli operatori sono tipicamente insoddisfatti, insicuri di sé e con un atteggiamento cinico e senza aspettative - non sono interessati ai clienti ed i

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Le imprese di successo non si distinguono per le loro diverse mete, per le abili strategie o per le speciali tattiche manageriali - queste sono tutte fondamentalmente simili in tutto il mondo. Le imprese di successo sono chiaramente differenziate da un rigoroso rispetto dei valori, cioè dalla professionalità. David Maister, True Professionalism, 1997

clienti lo sentono. Non è sempre facile per un leader essere un buon comunicatore: Ad esempio, il direttore di una struttura residenziale per persone ritardate che aveva un atteggiamento simpatico nei confronti delle

eborah Tanner, autrice del best-seller internazionale You just don’t understand, spiega le differenze fra il modo in cui gli uomini e le donne comunicano nel modo seguente: Gli uomini funzionano come individui in un ordine sociale gerarchico, in cui sono sopra oppure sotto. In questo mondo, le conversazioni sono negoziazioni in cui le persone cercano di ottenere e mantenere se possibile la guardia alzata e proteggersi da altri tentativi di sottomissione e prese in giro. Parlare è principalmente un mezzo per preservare l’indipendenza e negoziare e mantenere lo status in un ordine gerarchico. Ciò viene effettuato attraverso l’esibizione di capacità e conoscenze e tenendosi al centro dell’attenzione tramite performance verbali come raccontare storie, fare battute o impartire informazioni. Sin dall’infanzia, gli uomini imparano ad utilizzare la parola come un modo per attirare e mantenere l’attenzione. La vita è una competizione, una lotta per preservare l’indipendenza ed evitare il fallimento. Le donne funzionano come individui in una rete di connessione. Le conversazioni sono negoziazioni per intimità in cui le persone si sforzano di cercare ed ottenere conferme e sostegno e di raggiungere il consenso. Viene posta particolare enfasi nel manifestare somiglianze ed esperienze corrispondenti. Sin dall’infanzia, le ragazzine criticano le loro pari che cercano di distinguersi o sembrare migliori delle altre. Cercano di proteggersi dai tentativi delle altre di metterle da parte. La vita è una comunità, una lotta per preservare l’intimità ed evitare l’isolamento. Benché anche in questo mondo esistano delle gerarchie, queste sono basate più sull’amicizia che sul potere e sui risultati ottenuti.

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22 Practice Management (4a parte) - Professionalità

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sempio sopra riportato, l’esigenza dell’uomo di un’organizzazione patriarcale e gerarchica, con lui che detiene il potere, cozzava con la mia di un’organizzazione cooperativa e non gerarchica in cui il potere era condiviso. La lotta che ne è derivata è stata dolorosa e distruttiva. Scopi o mete poco chiari - ad esempio, non avere una descrizione scritta del lavoro che definisca le aree di responsabilità può portare a discussioni relative a chi deve fare cosa e quando. Stadi di vita differenti e visioni della vita diverse possono essere fonti di conflitto - sia in senso negativo (era molto diverso ai nostri tempi: ci si aspettava che lavorassimo di notte e nei week-end. I giovani di oggi vogliono tutti il tempo libero…”) che positivo (“non sono cresciuto con il computer come te e non li capisco davvero. Puoi aiutarmi?”) Memorie dolorose (“L’ultima volta che ho cercato di farlo è andata davvero male ed il capo era furioso”). Incomprensioni che originano da atteggiamenti e comportamenti (“Mi ha voltato le spalle e se ne è andata via quando ha detto che…”), mancanza di chiarezza ed insicurezze o timori.

mistery shoppers recitavano la parte di neoproprietari di un cucciolo o gattino alla ricerca di informazioni ed hanno riscontrato quanto segue: il 14% ha trovato la struttura puzzolente e sgradevole il 38,5% non è riuscito ad identificare lo staff ed il ruolo dei vari operatori solo il 4% ha ricevuto informazioni sulle pulci e l’11% sui trattamenti antielmintici al 75% non è stato neppure offerto un appuntamento con il veterinario il 60% ha ritenuto che le strutture manifestassero nei loro confronti e nei confronti del loro animale un interesse scarso o mediocre quando le hanno visitate personalmente ed il 75,8% ha avuto questa sensazione quando ha telefonato alla struttura

Ulteriori commenti sul servizio telefonico sono stati: • il 74,3% ha dovuto aspettare 7-10 squilli o più • l’84% è stato immediatamente messo in attesa, per periodi che nel 33% dei casi arrivavano fino a 3 minuti • l’8,4% non è riuscito a parlare con qualcuno o ha subito un’interruzione della comunicazione • il 75% non ha avuto modo di sapere con chi stava parlando • l’89% non ha avuto modo di sapere il ruolo dell’operatore all’interno della struttura • il 47% ha rilevato un servizio telefonico scarso o mediocre Da Onswitich Insight, Mystery Shopping: a unique look through your client’s eyes, 2005

Figura 6.19 - Vi piacerebbe che il vostro addetto alla reception avesse questo atteggiamento quando è al telefono con i clienti?

IL GAP GENERAZIONALE E GLI STILI DI COMUNICAZIONE Le strutture veterinarie, come qualsiasi attività di impresa, sono tipicamente un mix di generazioni. Dipendendo da operatori allevati in periodi di tempo differenti e con norme sociali ed aspettative diverse, questa diversità è sia una fonte di creatività ed originalità che anche, potenzialmente, di conflitti ed incomprensioni.

CONFLITTI GESTIONALI lamentele dei membri dello staff relative ai loro stipendi, in occasione di una riunione parlò in un modo che riteneva schietto e partecipe. Lui si mise al loro livello, ammettendo che il loro lavoro non sarebbe mai stato pagato abbastanza per mantenere una famiglia. Inoltre disse loro che non sarebbero stati in grado di progredire verso lavori più pagati se non avessero acquisito dei titoli di studio adeguati. In qualità di loro amico, riteneva che se volevano dei lavori che potessero portare a carriere più remunerative, avrebbero dovuto dedicarsi ad attività differenti. Lo staff non apprezzò il candore del proprio direttore, perché non avevano ricevuto la sua comunicazione come un’espressione di preoccupazione per il loro benessere derivante da un loro pari. Piuttosto, l’avevano sentito come una minaccia da parte del capo: “Se non vi piace qui, potete semplicemente andarvene”. Deborah Tannen, You Just Don’t Understand, 1992 Talvolta i problemi di comunicazione sono diventati così gravi all’interno di una struttura che può essere difficile trovare delle soluzioni. Ad esempio, una struttura in cui io feci una consulenza è un esempio primario dell’effetto di gravi e prolungati problemi di comunicazione ad ogni livello. Il principale lavorava a metà tempo nella struttura, e ciò era motivo di risentimento per tutti coloro che ne facevano parte perché: • Non lo vedevano come dedito alla struttura • Non piaceva loro di dover lavorare a tempo pieno, mentre lui non lo faceva • Non era disponibile quando sorgevano dei problemi • Utilizzava la tecnica di direzione del “gabbiano”: svolazzava molto spesso dappertutto, starnazzava un mucchio, defecava su molti e volava via di nuovo! Come conseguenza, non erano soddisfatti del loro lavoro, cooperavano a stento l’uno con l’altro, offrivano (ai suoi occhi) un servizio mediocre perché non vedevano perché avrebbero dovuto davvero preoccuparsi dei clienti e traevano vantaggio dalla sua “gentilezza” (ad esempio, non timbrando i propri orari lavorativi, sfuggendo al controllo dell’uso privato di alimenti e altri prodotti per i propri animali personali e così via).

Per migliorare questa struttura e risolvere i suoi molti problemi, il leader deve fare il leader. Deve comunicare le sue volontà ed i suoi desideri più chiaramente - ed ascoltare con maggiore attenzione il suo staff. È necessario che tutti siano concordi su quali siano i comportamenti desiderabili e quelli indesiderabili e bisogna che lui sia sul posto molto più a lungo, modellando il comportamento che vuole ottenere da parte del suo staff - oppure assuma un direttore a tempo pieno. È solo dicendo costantemente e ripetutamente e mostrando loro ciò che vuole e ricompensandoli per la risposta giusta che il loro comportamento può cambiare. Questo esempio evidenzia la necessità che i leader delle strutture si impegnino a migliorare la comunicazione e si concentrino sullo sviluppo dei propri punti di forza e delle proprie debolezze prima di cercare di influenzare il loro staff. Tutto ciò ci riporta ai comportamenti inerenti all’intelligenza emotiva. Problemi dello staff Naturalmente, non tutti i problemi di comunicazione sono colpa del capo. Esistono anche un certo numero di aree caratterizzate da distinti problemi di comunicazione che risultano comuni a molte strutture, il che determina la comparsa di attriti, stress ed infelicità. Ciò comprende la mancanza di definizione del lavoro, la scarsa chiarezza delle aspettative, l’assenza di spirito di squadra, la mancanza di feed-back e riconoscimento, l’assunzione di un atteggiamento sfavorevole (negativo) e le differenze di personalità e di comunicazione. La maggior parte di questi argomenti verrà trattata nei prossimi capitoli. Tipi di personalità e differenze di comunicazione Gli atteggiamenti e gli stili di lavoro differiscono a seconda del tipo di personalità, per cui la comunicazione può spesso venire fraintesa a causa di differenze individuali e personali nell’interpretazione dei messaggi. Ad esempio, uomini e donne tendono a lavorare e comunicare in modi differenti, il che è una fonte comune di problemi di comunicazione. La consapevolezza e la comprensione di queste differenze può contribuire a mantenere un’atmosfera tollerante ed armoniosa all’interno della struttura.

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I conflitti possono insorgere fra i membri di una struttura, oppure fra il personale ed i clienti. Il conflitto viene definito come una collisione di interessi, volontà e/o sentimenti fra persone che dipendono le une dalle altre. Può essere una fonte di miseria e di perdita di energia e benessere. Può anche essere un’opportunità per cambiare e migliorare. Sulla base delle definizioni sopra riportate, risolvere il conflitto sembra essere molto facile: identificate dove avviene lo scontro di volontà, o quali sono i sentimenti danneggiati, ed il conflitto potrà essere facilmente risolto. Tuttavia, nella realtà la cose sono di solito più complesse di così. Spesso, la ragione apparente del conflitto è soltanto la punta dell’iceberg. Di solito, dietro all’origine del problema si trova un’esigenza insoddisfatta. Ci può anche essere un secondo fine (quello che voi non volete che il vostro oppositore sappia) così come fattori sconosciuti a ciascuna delle parti - spesso un bagaglio emotivo non identificato. In una notevole situazione di conflitto che ho sperimentato con un collega maschio esperto e più anziano, per il quale avevo molto rispetto, l’apparente ragione del problema era semplicemente uno scontro di volontà: io volevo incoraggiare la delegazione delle responsabilità e promuovere la crescita personale all’interno della struttura, mentre lui voleva mantenere il controllo del potere. Tuttavia, benché parlassimo di ciò fra di noi, sembravamo incapaci di trovare un terreno comune. Lui tendeva a diventare aggressivo e sgradevole ed io sarei diventata sempre più intimidita - un comportamento che è del tutto atipico per me! Con una certa introspezione profonda, mi sono resa conto che ad un certo livello stavo identificando quest’uomo come una figura paterna da temere - e stavo rispondendo come se avessi circa 6 anni. Il mio secondo fine era la paura che potesse vedere che non ero esperta quanto lui e di conseguenza, del suo stesso valore. Benché me ne sia resa conto troppo tardi per risolvere quella particolare situazione di conflitto, come minimo mi ha messo in guardia dai pericoli di situazioni analoghe e mi ha consentito di comportarmi in modo molto diverso nelle occasioni successive. Le fonti di conflitto comprendono: • Esigenze o desideri differenti - come nell’e-

Se non vengono risolti prontamente, i conflitti negativi possono essere sfibranti ed estenuanti e portare via molto tempo. Talvolta la soluzione può essere quella di riconoscere di non essere d’accordo e passare oltre. Di solito, i conflitti difficili richiedono maggiori input in alcuni casi può essere necessario richiedere il parere di un legale o di un altro esperto. Per risolvere in modo soddisfacente i conflitti è necessario che entrambe le parti comprendano ed accettino il punto di vista dell’altro.

COMUNICAZIONE : RIASSUNTO La comunicazione è parte integrante e complessa dell’interazione umana e coinvolge tutti i sensi. Per trasmettere ciò che si vuole far capire si utilizzano ben più che le parole. È possibile migliorare la comunicazione concentrandosi su capacità come l’ascolto attivo, l’impiego di materiali di supporto scritti e visivi e la manifestazione di un linguaggio del corpo aperto ed amichevole. Il miglioramento della comunicazione aumenta il grado di soddisfazione dello staff e, di conseguenza, anche quello dei clienti ed in ultima analisi accresce il successo di una struttura. ■ ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L'editore dell'opera originale inglese e l'editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell'articolo. ©

Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto

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Eventi Veterinari

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SICIV

SIMEF

SOCIETÀ ITALIANA DI CITOLOGIA VETERINARIA

L'ESAME DEI VERSAMENTI CAVITARI: CITOLOGIA E NON SOLO 9 Novembre 2008, Cremona RELATORI Marta Dell'Orco Maria Nazaré Pinto da Cunha

16.00 Test di valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e conclusione dell'incontro

OBIETTIVI

SEDE

I versamenti cavitari rappresentano per il clinico una sfida innanzi tutto diagnostica. Individuare la corretta eziologia di tali patologie è il primo passo essenziale per una prognosi corretta ed una eventuale terapia mirata. Gli obiettivi del presente incontro riguardano l'esame dei versamenti cavitari da un punto di vista clinico-patologico a 360°. L'esame citologico infatti, seppur rappresenti una fase essenziale e spesso decisiva nella diagnostica di tali raccolte, non è l'unica arma a disposizione del patologo clinico: verranno pertanto prese in considerazione le diverse fasi dell'esame dei versamenti di routine nonché alcune metodiche diagnostiche clinico-patologiche più approfondite e di recente applicazione.

Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Approccio clinicopatologico completo all'esame dei versamenti cavitari: non c'è solo la citologia Marta Dell'Orco 10.30 Pausa 11.00 L'esame citologico dei versamenti cavitari: concetti vecchi e nuovi Maria Nazaré Pinto da Cunha 12.30 Pausa pranzo 14.00 Discussione dei casi clinici da parte dei soci

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SICIV in regola con l'iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SICIV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SIOVET

SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA

ORTOPEDIA GERIATRICA DEL CANE 8-9 Novembre 2008, Cremona RELATORI

Paolo Buracco, Aldo Vezzoni, Michele D'Amato, Silvia Boiocchi, Massimo Petazzoni, Fulvio Cappellari, Maurizio Isola, Rocco Lombardo

OBIETTIVI L'incontro si propone di approfondire tutti gli aspetti principali dell'ortopedia e della traumatologia geriatrica canina con particolare riguardo all'aspetto pratico/applicativo. Un grosso capitolo sarà dedicato all'oncologia evidenziando in particolare gli aspetti epidemiologici, diagnostici, terapeutici e prognostici. Saranno inoltre evidenziati i più importanti aspetti internistici che possono avere ripercussioni sull'apparato muscolo-scheletrico del paziente anziano. Ampio spazio sarà assegnato alle grandi diartrosi canine quali anca, ginocchio, spalla e gomito considerando le indicazioni e i limiti nel loro trattamento nel paziente anziano. Saranno poi forniti gli elementi necessari per differenziare gli aspetti neurologici da quelli ortopedici e per scegliere i trattamenti più indicati nelle fratture nei cani anziani. La presentazione e discussione interattiva di casi clinici da parte dei partecipanti si propongono poi di favorire il massimo coinvolgimento della platea.

PROGRAMMA Sabato 8 Novembre 2008 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.15 Tumori ossei primari e secondari: epidemiologia e diagnosi - Paolo Buracco 10.45 Pausa 11.15 Tumori ossei primari e secondari: approccio terapeutico e prognosi Paolo Buracco 12.15 Considerazioni specifiche per l'osteosarcoma - Paolo Buracco 12.45 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.30 Patologie sistemiche con ripercussione sull'apparato muscoloscheletrico 15.00 L'anca geriatrica: indicazioni e limiti - Aldo Vezzoni 15.30 Il ginocchio geriatrico: indicazioni e limiti - Michele D'Amato 16.00 Pausa 16.30 La spalla geriatrica: indicazioni e limiti - Silvia Boiocchi

17.00 Il gomito geriatrico: indicazioni e limiti - Massimo Petazzoni 17.30 Presentazione di Casi Clinici 18.30 Interruzione Domenica 9 Novembre 2008 8.30 Osteodistrofia ipertrofizzante pneumica - Fulvio Cappellari 9.30 Artropatie immunomediate - Maurizio Isola 10.00 Quando sospettare un problema neurologico in un paziente ortopedico - Rocco Lombardo 10:30 Pausa caffè 11.00 La guarigione ossea nel paziente anziano: aspetti metabolici 11.30 Paziente anziano: fissazione interna o esterna? Vantaggi e svantaggi… - Massimo Petazzoni 12.00 Presentazione di Casi Clinici 13.30 Fine dell'Incontro

SEDE Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIOVET in regola con l'iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIOVET: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

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SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA FELINA

SIMPOSIO SULLE PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE DEL GATTO 9 Novembre 2008, Cremona RELATORI Paolo Ferrari Maria Longeri Donatella Lotti Andrea Zatelli

OBIETTIVI La purezza della razza non è certo un fattore determinante per la salute dell'animale; in molti casi infatti, come avviene per il cane, le razze "pure" possono essere affette con maggior frequenza da patologie trasmissibili per via ereditaria. I gatti comuni europei non sono comunque esentati dall'avere malattie ereditarie. Le patologie forse più note in campo veterinario e che coinvolgono tipicamente alcune razze (tra queste Persiani e British Shorthair) sono la Nefropatia Policistica Congenita o Malattia Renale Policistica (dall'inglese PKD) e la cardiomiopatia ipertrofica (HCM). Lo scopo del simposio è di fare il punto su queste malattie, ricordando inoltre che un gran numero di queste anomalie trasmissibili per via ereditaria può essere controllato attraverso una attenta selezione ed effettuando esami clinici e test di laboratorio preventivi. In modo particolare verranno sviluppati gli aspetti clinici, di laboratorio e di diagnostica per immagini utili per una diagnosi precoce. Le nefropatie verranno inquadrate, stadiate e trattate alla luce delle indicazioni dell'International Renal Interest Society (IRIS). Durante il simposio verrà presentato da alcuni dei membri fondatori ai Colleghi presenti l'OSSERVATORIO ITALIANO HCM FELINA, che intende coordinare e standardizzare la raccolta di dati clinici, genetici ed ecocardiografici in Italia con lo scopo di elaborarli e fornire linee guida per la gestione dell'HCM che siano condivise sia dai medici veterinari che dagli allevatori. È dovere del medico veterinario effettuare un controllo severo sull'andamento epidemiologico di queste patologie, per evitare che, come nel caso della PKD nel gatto persiano, si arrivi alla situazione attuale, per cui in alcuni stati europei la percentuale di portatori sani è arrivata al 50-60% (indagini in Francia, Austria, Slovenia). Assume perciò una particolare importanza conoscere le principali patologie ereditarie e sapere proporre l'approccio diagnostico più appropriato al cliente o più spesso all'allevatore.

10.30 Uso dei test genetici nelle patologie feline - M. Longeri 11.30 Pausa 11.45 Patologie cardiache di tipo ereditario - P. Ferrari 12.45 Pausa pranzo 14.00 Le patologie renali ereditarie A. Zatelli 15.30 Dal caso clinico alla diagnosi: le patologie neurologiche D. Lotti 16.15 Discussione, test di valutazione dell'apprendimento e consegna degli attestati

SEDE Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIMEF in regola con l'iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIMEF: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

PROGRAMMA 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Introduzione alla genetica nel gatto - M. Longeri

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24 Eventi Veterinari

VETERINARIA 36 | 2008

Società federata ANMVI

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE TRENTINO ALTO ADIGE APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE 16 Novembre 2008, Trento

DELEGAZIONE REGIONALE ABRUZZO LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO 23 Novembre 2008, Città Sant’Angelo (PE)

RELATORE

Marco Bertoli

OBIETTIVI La prima relazione propone un'approccio razionale al paziente traumatizzato con particolare attenzione al Minimo Data Base e allo screening diagnostico necessario, dalla visita clinica all'utilizzo di tecniche più specifiche, al fine di diagnosticare e trattare le varie problematiche. La seconda relazione verterà sulle procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie per la diagnosi ed il trattamento delle più comuni e pericolose emergenze metaboliche ed elettrolitiche.

PROGRAMMA

13.00 14.00 15.00 15.30 16.30

Pausa Casi clinici interattivi Pausa Casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Ordine dei Medici Veterinari di Trento - Viale Zambra 2 - Trento

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Il paziente che respira male 11.00 Pausa 11.30 Patologie addominali acute

4 CREDITI

Alberto Crotti

OBIETTIVI La relazione verterà sulla trattazione dell'approccio clinico alle principali patologie causanti occhio dolente. Nella prima parte verranno citati alcuni brevi richiami anatomici delle componenti oculari e fisiopatologici del dolore oculare.Verranno poi valutate le principali basi di diagnostica e diagnostica differenziale utili alla identificazione della causa della patologia scatenante. Nella seconda parte della relazione si parlerà ampiamente della sintomatologia,eziologia e delle terapie delle patologie più comuni causanti occhio dolente. Le nozioni precedentemente trasmesse verranno poi rivisitate al termine della giornata attraverso la valutazione di casi clinici interattivi con lo scopo di fornire eventuali chiarimenti ed approfondimenti sull'argomento svolto.

PROGRAMMA

9.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto toracico 11.00 Pausa 11.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto pelvico 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Filippo Maria Martini

OBIETTIVI L'obiettivo primario della giornata non specialistica è rappresentato dalla volontà di fornire gli strumenti necessari per diagnosticare e proporre un protocollo terapeutico adeguato in caso di lussazioni articolari traumatiche. Nel corso della giornata di aggiornamento verranno prese in considerazione in modo superficiale tutte le lussazioni articolari dell'arto anteriore e posteriore del cane e del gatto ed in modo dettagliato quelle che si presentano con maggior frequenza nella clinica quotidiana dei piccoli animali. Verranno fornite ai partecipanti le informazioni utili ai fini di effettuare una diagnosi corretta e di mettere in atto le indagini collaterali necessarie ai fini diagnostici. Saranno inoltre fornite informazioni dettagliate circa il trattamento delle lussazioni a cielo chiuso, mentre per quanto riguarda il trattamento chirurgico non si forniranno informazioni dettagliate per la sua esecuzione (essendo tale aspetto complesso e per il quale è necessario un corso approfondito), ma solo indicazioni di massima al fine di rendere possibile una adeguata scelta del paziente ed una corretta impostazione del protocollo terapeutico.

SEDE Hotel Miramare - Via Tito de Caesars, 8 Città Sant'Angelo (PE)

PROGRAMMA

11.00 Pausa 11.30 L'occhio dolente: eziologia, sintomatologia e terapia (1a parte) 13.00 Pausa 14.00 L'occhio dolente: eziologia, sintomatologia e terapia (2a parte) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

DELEGAZIONE REGIONALE UMBRIA EMATOLOGIA UN GIOCO DI LUCI E COLORI 23 Novembre 2008, Perugia 13.00 14.00 15.00 15.30 17.00

Pausa Disturbi mielo e linfoproliferativi Pausa Casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

RELATORI Silvia Tasca

OBIETTIVI L'obiettivo della giornata è di fornire ai partecipanti nozioni di base ed avanzate, atte a permettere una completa interpretazione dell'emogramma. Al termine, la discussione dei casi clinici consentirà l'applicazione pratica delle nozioni acquisite nel corso delle relazioni.

PROGRAMMA

SEDE Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - 60126 Ancona

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 L'occhio dolente: cenni anatomici, fisiopatologici, procedure diagnostiche e diagnostica differenziale

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

DELEGAZIONE REGIONALE MARCHE L'OCCHIO DOLENTE 16 Novembre 2008, Ancona RELATORE

RELATORE

3 CREDITI

SEDE

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Alterazioni qualitative e quantitative dei globuli rossi 11.00 Pausa 11.30 Alterazioni qualitative e quantitative dei globuli bianchi e delle piastrine

Facoltà di Medicina Veterinaria (aula Magna) - Via San Costanzo 4 - 06126 Perugia

3 CREDITI

Si ricorda che gli incontri delle Delegazioni Regionali sono liberi e gratuiti per i Soci SCIVAC in regola con la quora associativa dell’anno in corso.

PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

in collaborazione con AIVEMP SEMINARIO SANITÀ PUBBLICA EQUINA: IL FARMACO E LE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A DENUNCIA 29 Novembre 2008, Cremona RELATORI Eva Rigonat - ASL Modena Giovanna Trambajolo - ASL Modena Gaetano Penocchio - Presidente FNOVI Giulio Predieri - ACME Drugs Paola Bergamo - ACME Drugs Giovanni Paolo Biffi - ASL Milano

e non oltre il 5 Novembre 2008.

INFORMAZIONI Segreteria SIVE (Elena Piccioni) Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: info@sive.it Web: www.sive.it

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

rd 3rd SKIVE Resort Meeting

Selva di di Val Val Gardena Gardena [BZ] [BZ] -- Italy Italy Selva

December 11thth - 13thth, 2008 Hotel Antares**** Antares**** Hotel CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI

PARTECIPAZIONE

Il seminario è gratuito e aperto a tutti i medici veterinari. Pre-iscrizione obbligatoria. Inviare il modulo alla Segreteria SIVE entro

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI

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Attualità scientifica Vet Journal

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Saper visitare un rettile: un video-corso in CD Uno strumento chiaro e immediato per l’approccio pratico alla visita clinica di cheloni, sauri e serpenti di MARIA GRAZIA MONZEGLIO pesso il Medico Veterinario ha una discreta conoscenza delle principali condizioni patologiche che colpiscono gli animali esotici, ma non ha confidenza con l’approccio pratico a queste specie animali. È sulla base di questa considerazione che è nato il video-corso in CD “APPROCCIO CLINICO ALLA VISITA CLINICA DEI RETTILI”. Nato da un’idea e dalla proficua collaborazione tra l’autore, Dott. Massimo Millefanti, Medico Veterinario che da più di vent’anni si occupa di animali esotici nonché socio fondatore della SIVAE (Società italiana veterinari per animali esotici), e Intervet/Schering-Plough Animal Health, il videocorso fornisce in maniera chiara ed efficace una competenza di base per poter svolgere le principali fasi della visita clinica dei rettili. In particolare, il corso consente di apprendere o perfezionare, le modalità di trasporto e contenimento, il segnalamento, l’esame obiettivo generale, l’esame obiettivo particolare, gli esami complementari (esame radiografico: posizionamento e proiezioni; prelievi sanguigni: punti di repere degli acces-

S

si venosi; tamponi faringei e cloacali) e le tecniche di somministrazione dei farmaci (per os, intramuscolare, endovena e sottocute). Ognuna di queste fasi è illustrata attraverso registrazioni video di qualità professionale, prendendo come modello la tartaruga e in seguito riproposta su esemplari delle altre famiglie di rettili, utilizzando le specie più diffuse in Italia: la tartaruga di terra (Testudo hermanni spp), la tartaruga palustre (Trachemys scripta spp), l’iguana (Iguana iguanae), il geco leopardo (Eublepharis macularius) e il pitone reale (Python regius). Il CD è arricchito inoltre da utili contenuti interattivi quali le tavole anatomiche di tartaruga, sauro e serpente, visionabili e stampabili, e un elenco di letture consigliate per approfondire gli argomenti trattati. Il video-corso sarà distribuito gratuitamente ai Medici Veterinari dagli Informatori scientifici della Intervet/ScheringPlough Animal Health, ha spiegato il Dott. Maurizio Restelli (Product Manager “Companion Animals”) ideatore, insieme a Millefanti, del progetto. “Ci auguriamo di contribuire, con questo strumento, alla creazione di nuove nicchie di professionalità veterinaria” ha commentato Restelli. Il corso contiene informazioni di base di ca-

RESISTENZA BATTERICA DA DISINFETTANTI

rattere pratico, ha puntualizzato Millefanti, senza la pretesa di fornire una conoscenza esaustiva della medicina dei rettili, tuttavia si tratta di competenze spesso mancanti nel curriculum didattico del medico veterinario e in genere non incluse nella maggior parte dei testi dedicati alle patologie degli animali esotici. D’altra parte, le specie esotiche d’affezione sono ormai una realtà importante anche nel nostro paese, ci informa Millefanti. Anche qualora non si intenda occuparsi in maniera specifica di questi animali, sapere come approcciarli e riferirli allo specialista dopo aver compiuto una prima visita clinica corretta, è sicuramente un valore aggiunto alla profes-

sionalità del medico veterinario di base. Ed è l’augurio inviato ai Veterinari anche dal Dott. Laurent Monnerat, General Manager di Intervet/Schering-Plough Animal Health, che ha voluto presenziare alla presentazione del video-corso alla stampa di settore, tenutasi il 18 settembre scorso nella sede aziendale di Pescheria Borromeo (MI).

PER MAGGIORI DETTAGLI Intervet/Schering-Plough Animal Health Servizio tecnico “Companion Animals” Tel: 02.51.686.510 E-mail: pets@intervet.com www.intervet.it

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO

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et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti.

Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore).

biocidi, ossia le sostanze comunemente utilizzate per disinfettare case, ospedali, strumenti chirurgici o la cute prima di un intervento, possono avere un effetto paradossale se non utilizzati in una concentrazione e una quantità adeguata: possono facilitare lo sviluppo di una resistenza batterica ai trattamenti antibatterici. Lo indica una ricerca pubblicata su “Microbiology”. “I batteri come Staphylococcus aureus spiega Glenn Kaatz, uno degli autori producono proteine che pompano molte differenti sostanze chimiche tossiche al di fuori delle cellule. Queste pompe possono rimuovere gli antibiotici e rendere il batterio resistente. Abbiamo studiato se l’esposizione ai biocidi possa contribuire a questo processo.” I ricercatori hanno esposto isolati clinici di S. aureus a basse concentrazioni di svariati biocidi, quali non di rado sono utilizzate negli ambiti ospedalieri. “Abbiamo scoperto che l’esposizione a basse concentrazioni di biocidi portava alla comparsa di mutanti resistenti. Di fatto aumentava in numero di pompe per l’espulsione di sostanze tossiche. Se i batteri che vivono in ambienti protetti vengono ripetutamente esposti a concentrazioni sub-letali di biocidi, per esempio durante le operazioni di pulizia, possono sviluppare resistenza ad antibiotici e disinfettanti”. L’acquisizione di ceppi batterici con queste caratteristiche può costituire un rischio per i pazienti trattati

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Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.

con antibiotici con uguale effetto substrato per le pompe effettrici. “Gli scienziati stanno cercando di sviluppare degli inibitori di queste pompe effettrici. Degli inibitori efficaci potrebbero ridurre la probabilità del manifestarsi di meccanismi di resistenza nei batteri. Purtroppo però gli inibitori finora sperimentati non sono in grado di agire su un’ampia gamma di patogeni e non rappresentano quindi la scelta ideale”, ha osservato Kaatz. Per evitare o quanto meno contenere questo problema - ha concluso Kaatz bisogna quindi per ora fare un uso attento degli antibiotici e ricorrere a biocidi che, per quanto si sa al momento, non stimolino la produzione di queste pompe effettrici. “Multidrug efflux pump overexpression in Staphylococcus aureus after single and multiple in vitro exposures to biocides and dyes” Aurélie A. Huet, Jose L. Raygada, Kabir Mendiratta, Susan M. Seo, and Glenn W. Kaatz . Microbiology 2008 154: 3144-3153. (M.G.M.)


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26 Vet Journal Attualità scientifica

Rabbia nel gatto: prime linee guida europee ABCD: un’infezione mortale facilmente prevenibile n occasione della Giornata mondiale della rabbia tenutasi il 28 settembre, il Comitato Consultivo Europeo sulle malattie del gatto (European Advisory Board on Cat Diseases, ABCD) ha pubblicato le prime linee guida europee per la prevenzione e il trattamento della rabbia in questa specie. La rabbia è una delle più antiche e temute malattie dell’uomo e degli animali ed è presente in tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni ampie aree d’Europa sono riuscite ad eliminare la rabbia silvestre grazie ai programmi vaccinali attuati nelle volpi. Gli animali rabidi rappresentano l’unica fonte di contaminazione virale.

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SOSPETTARE DEI CAMBIAMENTI IMPROVVISI DEL COMPORTAMENTO La maggioranza dei segni clinici è indotta dall’azione del virus sul sistema nervoso centrale e periferico, con conseguenti alterazioni neurologiche e comportamentali, come ad esempio episodi di aggressività, agitazione e atassia. “La comparsa improvvisa di qualsiasi tipo di comportamento aggressivo non giustificato nel gatto deve essere considerata estremamente sospetta”, conferma Tadeusz Frymus, membro dell’ABCD e direttore del Dipartimento di malattie infettive e di epidemio-

logia presso la Facoltà di Veterinaria di Varsavia. “In gatti sani e normali il comportamento aggressivo nei confronti dell’uomo non è un evento comune”. È necessario sospettare la presenza della rabbia non solo in seguito ad un recente episodio di morsicatura da parte di un animale rabido o all’esposizione ad animali infetti, ma anche quando esiste la possibilità che un gatto non vaccinato sia entrato in contatto con animali selvatici potenzialmente infetti, come i pipistrelli.

LA VACCINAZIONE La vaccinazione antirabbica si è dimostrata in grado di indurre una risposta immunitaria protettiva a seguito di una singola somministrazione. “I vaccini inattivati attualmente disponibili sono sicuri ed estremamente efficaci e sono in grado di indurre un’eccellente immunità, che spesso persiste per un periodo superiore a un anno” spiega il Professor Frymus, ag-

giungendo che “è necessario vaccinare tutti i gatti che vivono all’aperto nei Paesi o nelle regioni dove la rabbia è endemica”. “Sebbene gli attuali vaccini siano estremamente efficaci, in Europa sono allo studio nuove soluzioni vaccinali per la rabbia, come quelle che utilizzano le tecnologie con vettori vivi ricombinanti”, afferma Jean-Christophe Thibault, Direttore tecnico e scientifico per i prodotti biologici di Merial. “Queste tecnologie mostrano vantaggi promettenti rispetto ai vaccini tradizionali, perché non solo sono sicuri ed efficaci e non richiedono la manipola-

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VETERINARIA 36 | 2008

zione del virus della rabbia, ma sono anche in grado di indurre una minore infiammazione nella sede di iniezione, grazie alla completa assenza di adiuvanti”.

LA RABBIA IMPORTATA I cani e i gatti non vaccinati possono contrarre l’infezione in seguito al contatto con animali selvatici rabidi. Tuttavia, questi casi in Europa occidentale sono diventati rari e i casi più recenti della cosiddetta rabbia silvestre possono essere fatti risalire ad animali da compagnia infetti importati illegalmente da regioni dell’Africa dove la rabbia è endemica. Per questa ragione l’ABCD raccomanda ai Medici Veterinari di ricercare sempre la possibile presenza di sintomi della rabbia in cani e gatti anche nelle aree considerate indenni dalla rabbia. Le Linee guida sulla rabbia sono state adottate nel corso del IX Incontro dell’ABCD, tenutosi a Uppsala, in Svezia, dal 18 al 20 giugno 2008. (M.G.M.) ■

A QUALE ETÀ È GIUSTO CASTRARE I GATTINI? no studio ha valutato l’opinione dei medici veterinari circa l’età corretta per la castrazione dei gattini. L’età media raccomandata dai veterinari pratici inglesi per la castrazione del gattino era di 22,6 settimane, mentre solo il 28% dei veterinari considerava appropriata la castrazione a 12-16 settimane di età. Si utilizzava la regressione logistica multivariata per identificare le variabili associate all’opinione negativa dei veterinari circa l’opportunità di castrare i gattini a 1216 settimane d’età. Fattori di rischio significativi includevano il tempo intercorso dalla laurea, la percezione del problema dell’eccesso di gatti domestici indesiderati e la politica di ambulatorio circa l’età di sterilizzazione raccomandata. I veterinari che giustificavano la castrazione dei gattini randagi a 8-11

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settimane di età prima dell’adozione e quelli che avevano castrato gattini domestici di 12-16 settimane di età nell’anno precedente avevano maggiore probabilità di considerare adeguata la castrazione a 12-16 settimane di età. I veterinari che ritenevano più frequenti o probabili le complicazioni chirurgiche e anestetiche e le malattie delle vie urinarie inferiori nei gattini castrati a 12-16 settimane di età, rispetto a quelli castrati a sei mesi di età, avevano probabilità significativamente minore di considerare appropriata la castrazione del gattino a 1216 settimane di età. “Opinions of veterinarians about the age at which kittens should be neutered” . K. Murray, E. Skillings, and T. J. GruffyddJones. Vet Rec. 2008 163: 381-385. (M.G.M.)

ANIMALI ESOTICI E RISCHI PER I BAMBINI: CIÒ CHE SERVE SONO IGIENE E BUONSENSO una questione di igiene e di buonsenso. Non importa l'età del bambino o la specie di animale d'affezione posseduta, ciò che importa per ridurre i potenziali rischi sanitari associati al possesso di animali esotici sono le buone regole di igiene e la corretta informazione. È questa la risposta dell’AVMA (American Veterinary Medical Association) ai recenti articoli comparsi sui media internazionali circa i notevoli rischi sanitari a cui è esposto un bambino, soprattutto se di età inferiore a 5 anni, proprietario di un animale da compagnia cosiddetto esotico: rettili, criceti, pulcini eccetera. Le notizie allarmistiche comparse sui giornali avevano fatto seguito a una relazione dell'American Academy of Pediatrics, pubblicata sulla rivista Pediatrics, in cui si spiegava come, oltre a poter essere portatori

È

di agenti infettivi talvolta potenzialmente fatali, queste specie animali siano più inclini dei consueti cani e gatti a mordere o graffiare. Il contatto con lucertole, tartarughe e altri rettili, si legge nella relazione, è responsabile dell'11% di tutti i casi di salmonellosi nei bambini. L’AVMA invita i proprietari di animali esotici a non abbandonarli sotto l'effetto di queste notizie, ricordandone anche il valore affettivo e formativo per i bambini, e di affidarsi invece a semplici regole di igiene come lavarsi le mani dopo il contatto con questi animali. Vale la pena infine di ricordare come la corretta conoscenza delle malattie trasmissibili dall'animale all'uomo e le misure sanitarie necessarie possono essere efficacemente approfondite consultando il proprio medico veterinario. (M.G.M.)



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28 Vet Journal Attualità scientifica

PCV2 nei cinghiali selvatici dell’Italia centrale

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VETERINARIA 36 | 2008

BLUETONGUE: SALTO DI SPECIE NELLA LINCE EURASIATICA

Isolati correlati a quelli dei suini domestici e lesioni sovrapponibili l circovirus suino tipo 2 (PCV2) è stato isolato in tutto il mondo nei suini domestici e selvatici ed è associato a sindromi diverse definite come malattie da circovirus suino (PCVD). Uno studio italiano descrive l'isolamento di PCV2 nei cinghiali delle Marche, descrivendo le lesioni degli animali affetti e caratterizzando gli aspetti genomici degli isolati. Sedici cinghiali catturati in Italia centrale sono stati sottoposti ad esami virologici, osservazione macroscopica e indagini istopatologiche presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (settembre-dicembre 2006). Si riscontrava polmonite apicale con emorragie nei polmoni di 4 soggetti. Emorragie puntiformi erano presenti anche nelle tonsille di un soggetto, mentre in altre 7 cinghiali si registravano aumento di volume e pallore dei linfonodi bronchiali. Istologicamente, cellule giganti erano presenti nei polmoni di un animale e bronchiolite e infiltrati mononucleari peribronchiali erano visibili in un altro soggetto. Nei linfonodi di tre cinghiali era presente infiammazione granulomatosa, mentre necrosi coagulativa ed emorragica era presente nei linfonodi di un altro

I

animale. In due soggetti erano presenti corpi inclusi intracitoplasmatici e cellule giganti multinucleate. Nelle tonsille di 6 cinghiali era presente necrosi coagulativa, mentre cellule giganti multinucleate venivano identificate in un unico campione. All'esame immunoistochimico, solo un linfonodo bronchiale era modicamente positivo per PCV2. La PCR dimostrava la presenza di DNA di PCV2 in 7 campioni dei 16 esaminati. L'isolamento virale non evidenziava effetti citopatici durante i passaggi seriali su cellule NSK. Tuttavia, sequenze di PCV2 venivano identificate mediante RT-PCR in tutti campioni. Il sequenziamento del DNA dei PCV2 isolati mostrava che essi erano molto simili tra loro, con un’omologia delle sequenze nucleotidiche dei vari ceppi pari al 95-97%. Inoltre, gli isolati apparivano altamente correlati al ceppo di riferimento isolato nei suini domestici. I risultati dello studio, concludono gli autori, indicano che PCV2 è diffuso non solo nei suini domestici ma anche in quelli selvatici, come precedentemente riportato. Le lesioni riscontrate nei cinghiali sono simili a quelle presenti nei suini domestici affetti. (Characterization of Porcine Circovirus Type 2 (PCV2) in Wild Boars in Central Italy” S. Ga-

no studio segnala l'isolamento del virus della Blutongue sierotipo 8 (BTV-8) in due linci eurasiatiche (Lynx lynx) di uno zoo in Belgio. Nei due carnivori il virus causava infezione, malattia e morte. Il range di ospiti naturali di BTV è strettamente limitato ai ruminanti, benché sia stata segnalata la sieroconversione in assenza di malattia nei carnivori. Le due linci, entrambe appartenenti allo stesso zoo belga, erano state nutrite con feti di ruminanti provenienti da fattorie circostanti in un'area in cui si erano verificati numerosi casi di Blueotongue dei ruminanti. La segnalazione dell’infezione naturale di una specie carnivora da parte di BTV-8 solleva questioni circa le attuali conoscenze dell'epidemiologia della Bluetongue, indicando che la lista delle specie suscettibili conosciuta deve essere ampliata, almeno per il sierotipo 8. Sebbene non possa essere esclusa l'infezione attraverso l'insetto vettore, deve essere fortemente sospettata la trasmissione per via orale, poiché le linci descritte nell'articolo erano state nutrite con feti di ruminanti di una zona in cui era presente il virus. Il ruolo delle specie selvatiche, in particolare dei carnivori, nell’epidemiologia della Bluetongue merita ulteriori studi, per chiarirne il coinvolgiemento come ospiti a fondo cieco del virus oppure come nuove fonti di infezione per il bestiame, e determinare i rischi per la popolazione animale selvatica. Questi risultati indicano chiaramente, concludono gli autori, che una nuova via di trasmissione consente al virus di effettuare il salto di specie. Conseguentemente, la trasmissione ad altre specie, inclusi gli animali domestici, non può più essere esclusa. Inoltre la trasmissione orale potrebbe avere implicazioni considerevoli per il controllo della malattia, inclusa la vaccinazione, essendo BTV-8 un virus rapidamente emergente con conseguenze economiche considerevoli. “ Bluetongue in Eurasian Lynx” Jauniaux TP, De Clercq KE, Cassart DE, Kennedy S, Vandenbussche FE, Vandemeulebroucke EL, et al. Emerg Infect Dis [serial on the Internet]. 2008 Sep. (M.G.M.)

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vaudan, S. Barocci, S. Briscolini, P. Mancini, F. Morandi, M. Paniccià, M. Ferrari, R. Villa and S. Petrini. XXXIV Meeting Annuale SIPAS Salsomaggiore Terme (PR) 13-14 marzo 2008 239 - 245). (M.G.M.) ■

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo

www.vetjournal.it/


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A Lodi l’avanguardia per la didattica e la ricerca in medicina veterinaria Inaugurato il Centro Zootecnico Didattico Sperimentale. Intervista al prof. Scanziani, preside della Facoltà di Milano

na struttura universitaria di eccellenza per la ricerca zootecnica e agroalimentare: è il Centro Zootecnico Didattico Sperimentale della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, inaugurato a Lodi lunedì 6 ottobre, alla presenza del Ministro dell’agricoltura Luca Zaia. Il Centro zootecnico è uno dei gioielli del Polo universitario di Lodi. Realizzato su una superficie di circa 16 mila metri quadri, di cui 8 mila coperti, si compone di 8 padiglioni indipendenti attrezzati con sistemi tecnologici d’avanguardia che consentono a ricercatori studenti di occuparsi della salute di grossi e piccoli animali in tutte le fasi di sviluppo della vita: dalla riproduzione alla gestazione, allo svezzamento, alla gestione della fertilità, alle tecniche di fecondazione artificiale, all’alimentazione ed al benessere dell’animale in generale. Il Centro è destinato alle attività didattiche dei corsi di laurea che prevedono ai fini formativi l’utilizzo di animali da reddito, nonché le attività dei corsi di dottorato, delle scuole di specializzazione e dei corsi di aggiornamento post-laurea. Presso il Centro saranno anche sviluppate azioni di promozione, di divulgazione scientifica e di assistenza tecnica agli operatori del settore per l’ innovazione tecnologica e lo sviluppo del sistema delle imprese zootecniche e agro-alimentari. Il Centro comprende diversi settori dedicati a: bovini da latte, bovini da carne, suini, avicoli, conigli, pesci. I settori sono organizzati in modo tale da offrire allo studente la possibilità di seguire il completo ciclo di allevamento per ogni specie. Ogni settore prevede anche spazi adeguatamente attrezzati per svolgere attività di ricerca. In tale ottica sono stati realizzati due stabulari, uno per piccoli (topi, ratti, conigli, cavie etc.) ed uno per grossi animali (bovini, suini, etc.). Gli spazi, ove possibile, sono stati attrezzati secondo criteri di flessibilità in modo da poter essere utilizzati per lo svolgimento delle attività di ricerca che coinvolgano diversi gruppi sperimentali. In un prossimo futuro il Centro si doterà anche di un mangimificio per la produzione di mangimi sperimentali, di un laboratorio di bioingegneria, di strutture per la lavorazione del latte e della carne. Queste strutture permetteranno di organizzare un’attività didattica pratica e di ricerca anche nei settore della tecnica mangimistica, dell’ingegneria agraria e della trasformazione dei prodotti di origine animale. Il Centro si inserisce nel grande progetto complessivo che prevede il trasferimento a Lodi dell’intera Facoltà di Medicina Veterinaria

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di Milano e la collocazione di sei dipartimenti a vocazione biotecnologica della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, con relative strutture a servizio dei docenti e degli studenti, il Centro per la Ricerca e Sviluppo Tecnologico nel campo Zootecnico ed Agroalimentare (CE.R.S.A.), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e la Casa dell’Agricoltura, una struttura in cui troveranno sede i Consorzi dei produttori e le Associazioni locali del settore oltre all’Assessorato provinciale all’Agricoltura. L’inaugurazione del Centro Zootecnico Didattico Sperimentale segna un tappa rilevante per il completamento della cittadella universitaria e della ricerca di Lodi, destinata a diventare uno dei centri didattico-scientifici di eccellenza del settore veterinario ed agro-zootecnico a livello nazionale ed europeo. Alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano presso il Polo di Lodi, hanno fatto gli onori di casa Enrico Decleva (Rettore dell’Università degli Studi di Milano), Eugenio Scanziani (Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria) e Giovanni Savoini (Responsabile del Centro Zootecnico Didattico Sperimentale). Il Rettore Decleva ha sottolineato l’importanza del Polo Universitario lodigiano: “Guardiamo al futuro, Lodi per l’università di Milano è il secondo Polo, un grande investimento. Nonostante le polemiche sull’eccesso delle sedi universitarie, questa struttura rappresenta una modalità razionale e positiva di pensare il decentramento. Non aveva più senso tenere cavalli e buoi nel centro di Milano, dovevamo modernizzare e dotare Veterinaria di una sede innovativa. Lo abbiamo fatto quando vi erano le risorse disponibili. Oggi sarebbe stato diverso ”. Sono poi intervenuti Romano Marabelli (Capo Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria

del Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali) e Nino Andena (Presidente dell’Associazione Italiana Allevatori). Dopo il saluto dei rappresentanti delle istituzioni Luca Zaia (Ministro dell’Agricoltura), Roberto Formigoni (presidente della Regione Lombardia), Li-

no Osvaldo Felissari (Presidente della Provincia di Lodi), Lorenzo Guerini (Sindaco di Lodi) e Enrico Perotti (presidente della C.C.I.A.A di Lodi), è avvenuto il taglio del nastro presso gli edifici del Centro Zootecnico Didattico Sperimentale. (M.G.M.) ■

INTERVISTA AL PROF. SCANZIANI on l’aiuto di Eugenio Scanziani, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, torniamo però ad occuparci dei diretti interessati: studenti, Medici Veterinari e loro pazienti. Vet journal: Professor Scanziani, il Polo Veterinario Universitario di Lodi è ormai realtà. Che cosa cambierà davvero per lo studente di medicina veterinaria? Penso soprattutto alle possibilità di accesso diretto all’animale, di effettiva esercitazione pratica per il singolo studente. Prof. Eugenio Scanziani: Effettivamente con l’inaugurazione del Centro Zootecnico Didattico Sperimentale, il Polo Universitario Veterinario di Lodi si arricchisce di una importante struttura didattico-scientifica che si affianca all’Ospedale Veterinario già operativo dal 2005. L’attività didattica che si svolge attualmente presso l’Ospedale è rivolta agli studenti del IV e del V anno di Medicina Veterinaria, soprattutto per quanto riguarda le esercitazioni pratiche. Recentemente è stato attivato un nuovo programma di tirocinio pratico che imporrà ad ogni studente un periodo di pratica presso l’Ospedale di Lodi. La presenza in ogni Reparto di un piccolo numero di tirocinanti permetterà loro una interazione diretta con gli animali ricoverati. Il Centro Zootecnico sarà invece dedicato, in modo particolare, all’attività didattica e scientifica dei corsi in Scienze e Tecnologie Zootecniche e delle Produzioni Animali. Anche in questo caso si pensa ad una didattica rivolta a piccoli gruppi di studenti che dovranno farsi carico della gestione degli animali per apprendere come si alleva un animale da reddito. VJ: Ora sono soprattutto i grossi, ma poi arriveranno i piccoli animali. Rispetto a Milano, viene da pensare a un minor bacino d’utenza per il settore animali d’affezione. ES: L’utenza di un ospedale universitario veterinario è particolare in quanto richiede, quasi sempre, un intervento professionale e strumentale di tipo specialistico. Tale utenza affronta senza particolari problemi un viaggio stradale, soprattutto se si svolge su strade molto più scorrevoli rispetto a quelle di Milano. Una volta giunto all’Ospedale il proprietario ha a disposizione una serie di servizi che vanno dal semplice parcheggio alla possibilità di movimentazione del proprio animale in attesa della prestazione specialistica. Attualmente il Reparto di Radiologia, che è l’unico attivo a Lodi sugli animali d’affezione, registra una buona affluenza di cani e gatti. Questo è la logica conseguenza per aver dotato l’ospedale di laboratori moderni e apparecchiature all’avanguardia gestite da un team giovane ed entusiasta in grado di soddisfare le esigenze del mondo veterinario professionale. VJ: Didattica, ricerca, iniziative business-oriented. Ci saranno anche possibili opportunità e utilità per i medici veterinari liberi professionisti, lombardi e non? ES: Penso proprio di sì, anche se è ancora tutto da progettare e realizzare. L’Ospedale e il Centro Zootecnico di Lodi non devono essere visti dai Veterinari liberi professionisti come concorrenti ma piuttosto come utili alleati che possono favorire l’incremento qualitativo della professionalità veterinaria nel suo complesso.

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30 Info Regioni Piemonte

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BTV, intesa con i servizi veterinari francesi La malattia peggiora in Francia. La Regione Piemonte intensifica le misure di prevenzione resce anche in Piemonte l’allerta per la bluetongue, la malattia «della lingua blu», che colpisce i ruminanti. «A destare preoccupazione - spiega Giuliana Moda, responsabile del settore sanità

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animale e igiene degli allevamenti della Regione Piemonte - è stato il peggioramento della situazione della malattia in Francia, dove il fronte dell’infezione lambisce ormai i confini nord occidentali della nostra regione”. Lo si apprende da un comunicato della Giunta Regionale. Per questo il Ministero della Salute italiano e

quello dell’Agricoltura francese, nei giorni scorsi, hanno siglato un accordo di collaborazione per la protezione vaccinale delle mandrie e dei greggi italiani che hanno alpeggiato in Francia». L’intesa prevede la collaborazione fra Servizi veterinari piemontesi e i dipartimenti

francesi della Savoia, delle Alte Alpi e delle Alpi Marittime, dove si sono recati al pascolo circa 4000 bovini, 1700 ovini e 120 caprini di provenienza italiana. Una scorta del nuovo vaccino inattivato contro la malattia «della lingua blu», già adoperato in Francia, in Italia e in altri paesi con successo e senza inconvenienti, è stato riservato agli allevamenti piemontesi. «Abbiamo già fatto accertamenti su animali che sono rientrati anticipatamente - conclude Moda - e in particolare su alcuni bovini della Valle di Susa, una delle aree di confine a rischio, dove sono stati rintracciati alcuni capi positivi ai test. Anche se tutti i controlli hanno permesso di concludere che, fortunatamente, la malattia non si è diffusa, il rischio rimane e conviene proteggere le nostre mandrie con il vaccino, che è efficace e sicuro». ■

ASL VERCELLI, DIOSSINA IN UOVA E LATTE DEI VITELLI racce di diossina nel latte destinato all’alimentazione dei vitelli di un allevamento e nelle uova consumate dai proprietari di un pollaio: a trovarle é stato il servizio veterinario dell’Asl di Vercelli. La scoperta, che risale a campioni prelevati a settembre, è stata fatta in due cascinali nei dintorni di Carisio (Vercelli), nell’area vicina ad una fonderia di alluminio e attigua agli svincoli del casello autostradale della Torino-Milano. La notizia è stata data durante la riunione del Consiglio provinciale di Vercelli, dall’assessore all’Ambiente Fabrizio Finocchi. Una segnalazione è già stata inviata alla Procura della Repubblica di Vercelli, al Dipartimento di Scienze e della vita dell’Università di Alessandria e alla Regione Piemonte. Un primo sopralluogo nella fonderia è stato eseguito dal Servizio microinquinanti dell’Arpa di Grugliasco, campionature sono state effettuate dai tecnici del Servizio ambientale della Provincia di Vercelli. L’assessore regionale all’Ambiente, Nicola De Ruggiero, ha convocato una riunione a Torino per lunedì 13 ottobre, invitando a partecipare gli assessori alla Sanità e all’Agricoltura, il sindaco di Carisio Claudio Costanzo, il presidente della Provincia di Vercelli Renzo Masoero, il direttore dell’Arpa, l’Asl di Vercelli.

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Lombardia Info Regioni

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Milano premia chi iscrive più cani all’anagrafe Un lettore in premio ai due colleghi più attivi nel “mese del microchip”. Non solo un obbligo, ma un atto di rispetto lla buona riuscita del “mese del microchip” è associato un concorso a premi: i due colleghi che avranno iscritto più cani nel corso di ottobre, riceveranno in premio un lettore di microchip. Una lettera aperta ai colleghi firmata dalla presidente dell’Ordine di Milano, Carla Bernasconi, invita a sostenere la campagna d’informazione sull’identificazione dei cani ed iscrizione in Anagrafe Canina Regionale “Io mi fido del chip”. Il controllo del microchip deve entrare a far parte della routine dell’Esame Obiettivo Generale di ogni Professionista.

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LO SPORTELLO ANAGRAFE PIÙ VICINO L’iniziativa durerà per tutto il mese di ottobre ed è realizzata dal Dipartimento Veterinario dell’ASL di Milano, dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano e dal Garante per la Tutela degli Animali del Comune di Milano. Nella lettera, co-firmata da Diana Levi e Claudio M. Rossi sottolineano che i Medici Veterinari accreditati, costituiscono lo “sportello anagrafe” più vicino all’utenza “e quindi il più importante”, rivestono “un ruolo chiave nella riuscita del progetto”. La possibilità di ottenere dal proprietario il consenso informato all’identificazione del proprio animale, dipende dal fondamentale rapporto fiduciario che lega lo stesso al Professionista. La medesima autorevolezza che permette, con le più opportune spie-

gazioni, di condurre passo passo il cliente alla decisione di accettare una terapia, deve valere per l’atto medico dell’identificazione.

IL MESSAGGIO Nella realtà urbanizzata in cui viviamo, i cani dimorano insieme al proprietario ed è quasi impossibile che almeno una volta nella vita non debbano presentare la necessità di una visita veterinaria. Quindi la sfida è quella di cogliere ogni occasione, per mettere in gioco la propria capacità professionale di aggiungere questo ulteriore tassello nella difficile battaglia condotta per rendere i proprietari sempre più consapevoli delle grandi responsabilità che si sono assunti, decidendo di vivere con un animale, nel rispetto della sua dignità e dei suoi diritti. Il messaggio che deve essere trasmesso al proprietario - si legge nella lettera - non è tanto l’obbligo di legge, quanto che l’identificazione è il primo atto di rispetto e di affetto nei confronti del proprio cane con la consapevolezza che un cane identificato è per sempre legato alla sua famiglia ed in caso di smarrimento o sottrazione, la sofferenza, dovuta all’ansia della separazione ed ai pericoli, ha molte più probabilità di essere di breve durata. Dunque un problema medico di benessere e prevenzione della sofferenza, piuttosto che legale. L’obiettivo della nostra Professione - conclude la lettera - deve essere: tutti i cani che escono da una struttura veterinaria sono identificati e iscritti alla anagrafe canina per poter portare un significativo contributo alla lotta al randagismo. ■

CANI DALL’UNGHERIA, ASL DI MILANO: RISCHIO RABBIA tava scaricando un furgone con un carico di 138 cuccioli. I Carabinieri del NAS di Milano hanno denunciato il titolare di un canile di San Giuliano Milanese per maltrattamento animale, importazione illegale e falso. I carabinieri erano sulla pista ungherese da oltre un anno, lo scorso agosto l'uomo era già stato fermato con 40 cuccioli introdotti clandestinamente nel nostro Paese, senza microchip e senza documentazione sanitaria. Invece di registrarli, dopo l'ispezione e la richiesta di chiarimenti dei carabinieri e della ASL, il proprietario del canile li aveva venduti e poi ne aveva denunciato il furto. Diana Levi, Direttore del Servizio Veterinario della ASL Città di Milano, avverte: "Da noi la rabbia non c'è, ma è tutt'altro che una malattia estinta e soprattutto nei Paesi dell'Est, in India o in Marocco, è presente con casi positivi sia negli animali selvatici che nei domestici. Il rischio è di introdurre dei cani con l'infezione". Ed è sempre Diana Levi a denunciare la circolazione di passaporti falsi: "Abbiamo segnalato e sequestrato passaporti non perfettamente regolari. Capita di scoprire le irregolarità quando le persone vengono da noi a registrare un trasferimento in anagrafe". Il consiglio è di valutare sempre l'origine del cane e preferire gli allevamenti nazionali. I carabinieri stanno proseguendo l'inchiesta, estesa anche ad altre regioni d'Italia. (fonte: Corriere della Sera, Grande Milano)

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32 Info Regioni Randagismo

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Randagismo in Puglia, visite ispettive per la commissione regionale partire dal 6 di ottobre, per sei giovedì, due canili e/o rifugi, presi a campione nelle sei province pugliesi, saranno visitati dai componenti la commissione regionale sul randagismo. A deciderlo è la commissione d’indagine che attraverso visite a campione intende così verificare l’applicazione della legge in vigore e la qualità della vita dei cani all’interno delle strutture sia pubbliche che private, per la maggior parte però sovraesposte numericamente (violando quindi la legge, la 26 del 2006, che fissa la capienza massima in 200 cani). i primi canili che saranno ispezionati sono quelli di Taranto e Ginosa, per poi proseguire con quelli di Altamura e Cassano, Tricase e Galatina, Barletta e Trani, Cerignola e Foggia e infine Carovigno e Brindisi. “Dopo aver preso atto che il randagismo è una vera e propria emergenza, tra l’altro abbondantemente sottostimata nei dati contenuti nella relazione - ha detto il consigliere Ignazio Zullo - occorre consentire una deroga alla norma che stabilisce la capienza massima dei canili. Altrimenti, il rischio è che per rispettare la norma, si rimettano i cani in strada, implementando così il randagismo”. Secondo il consigliere Francesco Visaggio invece “l’unico modo per contrastare il fenomeno è quello di prevedere nella legge delle

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sanzioni pecuniarie”. Per Visaggio inoltre, “le cause del fenomeno del randagismo, diventato preoccupante, sono da ricercarsi non solo nella negligenza dei padroni, ma anche nel circolo vizioso dei canili alimentato dagli stessi privati”. I tecnici che gratuitamente stanno assistendo la commissione in questo lavoro di ricognizione territoriale sul fenomeno del randagismo, hanno focalizzato il problema evidenziando anche una possibile soluzione di reimmissione sul territorio dei cani dopo essere stati in canile, quindi microchippati e sterilizzati. Altra possibile soluzione individuata dai tecnici per la risoluzione del problema, la morte dolce, oltre che per quei cani particolarmente aggressivi o con gravi malattie, anche per quei cani la cui alternativa è esclusivamente la vita in canile. Perché “meglio la morte assistita che non le disastrose condizioni in cui vivono”. Ipotesi sulla quale però non sono stati d’accordo né Visaggio né Zullo. Tutti d’accordo però nel favorire l’adozione e la sterilizzazione con maggiori risorse da prevedere anche nel Dief. “perché il canile diventi sempre di più luogo di passaggio in attesa di adozione”. La commissione ha anche deciso di procedere alla definizione dei principi che devono essere alla base della legge sul randagismo, andando a modificare la legge esistente o a scriverne una nuova. (Fonte: Consiglio Regionale Puglia) ■

METADISTRETTO DELLA ZOOTECNIA IN VENETO l via il Metadistretto della zootecnia nel Veneto, che vede come capofila l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Il 9 ottobre scorso è stato presentato il progetto del Metadistretto “Approccio di ricerca multidisciplinare finalizzato all’innovazione ed al recupero di competitività del settore in ambito di sanità, benessere animale e tutela ambientale” finanziato dall’Assessorato regionale alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione. “L’obiettivo - spiega il Direttore dell’IZS delle Venezie, Igino Andrighetto in un comunicato stampa - è di garantire la massima copertura sanitaria al sistema zootecnico veneto attraverso una strategia di ampio respiro che interessi più aspetti della zootecnia, al fine di elevare ulteriormente lo standard qualitativo dei nostri allevamenti. Grazie al forte sostegno della Regione del Veneto, il Metadistretto rappresenta un primo tentativo concreto di coagulare il mondo della produzione e della sanità intorno a obiettivi comuni per affrontare le nuove sfide nell’ambito della sanità animale e della sicurezza alimentare, attraverso metodi di ricerca innovativi”. Il Metadistretto riunisce 479 aziende e 69 tra Enti e Istituzioni pubbliche, impegnati nello sviluppo e nel miglioramento del comparto zootecnico veneto.

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ERADICAZIONE E SORVEGLIANZA IN VENETO, REPORT 2007 ono disponibili sul sito dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie i risultati dei piani di eradicazione e sorveglianza per Tubercolosi bovina e bufalina (TBC), Brucellosi bovina e ovi-caprina (BRC) e Leucosi bovina enzootica (LEB) svolti nel corso del 2007 dai servizi veterinari delle ASL del Veneto per monitorare l’evoluzione della situazione epidemiologica e dei fattori di rischio correlati all’insorgenza e alla diffusione delle malattie infettive e contagiose degli animali, come disposto dalle normative comunitarie (Direttiva CE 2003/99). Sulla base dei risultati di tale attività tutto il territorio della Regione del Veneto è stato dichiarato ufficialmente indenne per Brucellosi bovina e ovi-caprina, Leucosi e Tubercolosi Bovina. L'aggiornamento per il 2007 riporta inoltre i risultati del piano di monitoraggio nazionale straordinario per l’anemia infettiva equina, del Piano di monitoraggio regionale finalizzato a valutare lo stato sanitario delle aziende di galline ovaiole rispetto alle infezioni da Salmonella Enteritidis e Typhimurium e i risultati del piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis, Typhimurium, Hadar, Vircow e Infantis in polli riproduttori della specie Gallus gallus. (Fonte: IZS Venezie)

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VETERINARIA 36 | 2008

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Direttiva qualifiche Europa

Venire in Italia? Al massimo per turismo Il nostro Paese non attrae i veterinari stranieri. È più facile che accada il contrario ai dati elaborati dal Centro Studi Cni, sulla base delle informazioni recepite dal Miur e dalla Gazzetta Ufficiale, i professionisti stranieri che chiedono di venire in Italia a svolgere la loro professione sono in continuo calo: 513 nel 2004, 574 nel 2005, 454 nel 2006, 457 nel 2007. Le professioni più interessate, sulla base dei dati del 2007 sono: Avvocati 75, Ingegneri 72, Psicologi 62 ed Architetti 57. Un mercato sostanzialmente fermo se pensiamo anche che nello stesso anno il 43% erano professionisti con cittadinanza italiana: figli di immigrati in Sud America che desiderano tornare in Italia o studenti italiani che vanno a laurearsi all’estero e poi tornano a casa evitando in questo modo problemi di numero chiuso o altri paletti come l’Esame di Stato. In particolare questo vale per gli Avvocati che si laureano in Spagna diventando automaticamente Avvocati non essendo previsto alcun esame per svolgere la professione. I veterinari sono solo 8, un numero per ora insignificante, anche perché in Italia il numero molto elevato di veterinari probabilmente scoraggia ogni intenzione. Secondo le previsioni dell’ANMVI, basate sulle ultime indagini effettuate e sull’orientamento espresso dagli studenti nei Corsi di Laurea, nei prossimi anni ci sarà comunque la possibilità di una immigrazione di colleghi stranieri che, nonostante l’elevato numero di disoccupati o sottoccupati, verrà a coprire settori che rischiano di restare scoperti, come i macelli e gli allevamenti.

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IL RICONOSCIMENTO Per il riconoscimento del titolo che consente di esercitare in Italia la professione veterinaria è necessario un decreto del Ministero della Salute. Il riconoscimento delle qualifiche professionali

è disciplinato dal decreto legislativo 206/2007 di recepimento della direttiva 2005/36/CE. La trasposizione in Italia della nuova direttiva sta rivelando alcune problematiche da tempo allo studio del Ministero delle Politiche Comunitarie: la prestazione temporanea di servizi, l’esecuzione delle misure compensative e i tempi per il completamento della procedura di riconoscimento.

UE ED EXTRA UE Coloro che hanno conseguito all’estero un titolo professionale dell’area sanitaria ed intendono esercitare la professione in Italia, devono ottenere dal Ministero della Salute il riconoscimento del titolo. La procedura di riconoscimento di un titolo acquisito in un Paese dell'Unione Europea, è differenziata a seconda se il possessore del titolo è: cittadino dell'Unione Europea, cittadino non comunitario. La procedura di riconoscimento di titoli conseguiti in Paesi non comunitari si applica anche quando il titolo è stato già riconosciuto in un altro Paese dell’Unione Europea, pur tenendo in considerazione le eventuali integrazioni di formazione e di attività professionale acquisite.

ANDARE ALL’ESTERO Coloro che, in possesso di un titolo italiano, desiderano esercitare la professione sanitaria all’estero, devono rivolgersi direttamente all'autorità competente del Paese dove intendono lavorare. Qualora fosse richiesto, il Ministero della salute italiano rilascia un "attestato di conformità e del good professional standing” rilasciato dagli uffici del Ministero ex Salute. Per richiedere tale attestato, i medici veterinari devono compilare un documento fornito dal ministero e pubblicato on line: il MODELLO G1, oppure devono presentare i documenti indicati nell' ALLEGATO G1 (http://www.ministerosalute.it/professioniSanitarie) ■

VETS IN UK entili Colleghi, il mio nome è Edmondo Prati e sono stato iscritto all’Ordine di Milano dal 1983 al 2003. Da qualche anno lavoro in Inghilterra. La Società con la quale lavoro possiede circa trenta cliniche in tutto l’UK e sta valutando veterinari non inglesi. Sarei lieto di informare i Colleghi italiani di questa opportunità anche con il vostro aiuto. Vi ringrazio anticipatamente. Edmondo Prati MRCVS [edmondoprati@libero.it]

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34 Riflessioni Aggressività

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Sulla prossima ordinanza “cani pericolosi” di PAOLO COLUCCIO Dottorando di ricerca in “Normative dei Paesi della UE relativa al benessere e protezione animale” iamo quasi allo scadere dell’Ordinanza Turco sui cani pericolosi e già si sta preparando la successiva. Il giorno 10 settembre 2008, infatti, è stato convocato un tavolo al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sul rapporto uomo-cane e tutela animali d’affezione in genere.

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Da questo prenderà vita la nuova Ordinanza riferita ai cani “pericolosi” (ennesima di una lunga serie). Il prossimo provvedimento sembra, però, essere più adeguato ed equilibrato rispetto ai precedenti da quel che ha affermato il Sottosegretario Martini: “… si individua il proprietario come soggetto responsabile. In tal senso punterò molto sulla formazione dei proprietari e in questo i veterinari saranno un nodo cruciale”. La “formazione”, di cui sopra, non sarà affrontata con particolare attenzione nell’Ordinanza ma farà parte del DDL sul rapporto uomo-cane che verrà presto presentato. Nulla cambierà, dice il Sottosegretario, per

quanto riguarda l’assicurazione e il divieto di detenzione di cani “impegnativi” a soggetti con precedenti penali. Sì al guinzaglio e museruola, quest’ultima, però, andrà collegata alle caratteristiche del cane (peso, conformazione cranio, ecc.) e non solo alla razza. Cancellata la lista delle razze pericolose in quanto non corretta dal punto di vista etologico con esclusione, tra l’altro, degli incroci. Il Ministero, inoltre, sottolinea lo spostamento delle responsabilità dal cane al proprietario secondo il “cambiamento culturale” di questi ultimi anni. È proprio a quest’ultimo riguardo che

si è espressa la Corte di Cassazione con sentenza del 3/4/2008 in riferimento ad un’aggressione di un bambino da parte di un pitbull affidato ad una signora dal proprio marito, padrone del cane. La Corte di Cassazione, riferendosi all’art. 40 del C.P.? “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.” L’obbligo del controllo del cane incombeva di diritto sul suo proprietario e di fatto su chi per essere la persona dominante rispetto all’animale aveva anche di fatto l’obbligo di impedir che la moglie uscisse col cane che non era in grado di controllare, di verificare comunque che l’uscita avvenisse con l’adozione delle prescritte cautele. Da quanto espresso nella sentenza l’uomo non deve rispondere di responsabilità oggettiva ma in relazione agli obblighi per cui gli derivano dal fatto che lui solo fosse la persona che disponeva dell’animale e che poteva controllarne le reazioni. Le segnalazioni di cronaca non si fermano nonostante le Ordinanze continue atte a risolvere suddetti problemi, per cui auspichiamo che la riunione tecnica voluta da Ministero possa portare ad una valutazione più concreta del problema e a degli interventi più mirati alla risoluzione dello stesso senza generare paure di massa nei confronti di un animale che ci ha sempre dato tanto e che il più delle volte è succube dei comportamenti sbagliati del suo “grande amico”, l’UOMO. ■

GUINZAGLIO SÌ, MUSERUOLA DIPENDE… l Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha anticipato alle agenzie di stampa alcune misure che saranno contenute nella nuova ordinanza sui cani pericolosi. “A gennaio scade la precedente ordinanza della Turco - ha detto la Martini - che non mi pare sia stata particolarmente efficace, visti anche certi casi di cronaca. Proprio in questi giorni ci stiamo consultando con le associazioni, i veterinari e chiunque vorrà dare il suo contributo alla discussione. Dopo le consultazioni, sicuramente prima di Natale, emetteremo una nuova ordinanza. Il principio guida sarà certamente quello della responsabilità da parte di chi possiede il cane, come peraltro ribadito da una recente sentenza della Cassazione”. “Nella nuova ordinanza - ha precisato il sottosegretario - sarà obbligatorio il guinzaglio per tutti i cani, anche quelli considerati più docili. Inoltre, valuteremo nuovi criteri per l'adozione della museruola in determinati casi legati alla reattività dell'animale”. L'8 settembre scorso lo stesso sottosegretario Martini aveva anticipato che nella nuova ordinanza non ci sarà la 'black list' delle razze pericolose (“Non è servita a nulla, è limitata e non indica gli incroci”). “Sono contraria al fatto che si lascino cani liberi in strada”, aveva detto all'ANSA, precisando che, per quanto riguarda la museruola, si stava pensando a collegarla a determinate caratteristiche dell'animale (grossa taglia, reattività, vigorosità) e non alle razze. “Non è che tutti i cani saranno con guinzaglio e museruola, ma il guinzaglio ci dovrà sempre essere, mentre la museruola sarà a seconda dei casi”, aveva aggiunto.

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Identificazione canina Riflessioni

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Anagrafe: è stata imboccata la strada giusta?

di ANTONINO PARATORE Amministratore del sito www.anagrafecanina.com razie all’ordinanza del 6 agosto 2008 sono stati definiti alcuni passaggi lasciati incompleti dalla legge quadro 281 del ’91 sulla prevenzione del randagismo, e dalle relative leggi regionali, che hanno cercato di adeguare la normativa alle varie esigenze geopolitiche delle singole realtà. Questa diversità ha prodotto differenti interpretazioni della norma e quindi differenti sistemi operativi, nel tentativo di alleviare se non di risolvere il problema, come ad esempio la reimmissione dei cani nel territorio, dopo l’identificazione, la registrazione all’anagrafe canina e la sterilizzazione, soluzione questa che può costituire una follia per alcune realtà ed una panacea per altre, dimostrando così quanto si sia lontani da una soluzione “nazionale”. Nonostante ciò, molti punti di questa ordinanza dimostrano come la sinergia tra un legislatore, attento e sensibile al problema, e coloro che giornalmente affrontano le tematiche legate al benessere animale ed al randagismo come Medici Veterinari e Associazioni Animaliste, può far nascere una norma razionale ed efficace. Questa ordinanza dà infatti l’imprimatur al cambio di rotta nel modo di considerare ed affrontare le questioni connesse all’integrazione del cane e del proprietario nella società, attraverso la valorizzazione del rapporto uomo-animale, grazie al contributo scientifico e professionale del medico veterinario comportamentalista. Un punto fondamentale di questo cambiamento è rappresentato dalla responsabilizzazione del proprietario per i comportamenti aggressivi del proprio cane, eliminando così il precon-

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cetto di una pericolosità insita nella razze che è, invece, conseguente alla caratteristiche fisiche dei soggetti particolarmente dotati, ed alla capacità dei proprietari di condurre e gestire questi cani. Da queste valutazioni nasce la proposta di istituire una sorta di patentino che impegni i proprietari a conoscere quanto meno le basi etologiche per imparare a convivere equilibratamente con un cane, rispettando ruoli e bisogni. Un altro punto importante dell’ordinanza è costituito dall’Art. 2, che vieta la vendita dei cani di età inferiore ai due mesi, per evitare l’insorgenza di quelle patologie comportamentali legate al delicato periodo dello sviluppo, che invece vengono considerate erroneamente tare caratteriali. Tuttavia sarebbe stato opportuno prevedere, non solo il divieto di vendita, ma anche quello di cessione a qualsiasi titolo, prima del completamento due mesi di vita, per il semplice motivo che tutti i cuccioli hanno bisogno della figura di riferimento genitoriale per un corretto sviluppo comportamentale. Un passaggio cardine dell’ordinanza è rappresentato dalla definizione della filiera del microchip, che prevede: l’obbligo per coloro che li vendono di essere autorizzati dal Ministero della Salute e di tenerne un registro, oltre all’interoperatività delle varie anagrafi; l’obbligo per i medici veterinari di registrare il cane a seguito dell’identificazione. È stabilito inoltre che l’applicazione del microchip costituisce un atto medico e che quindi deve essere applicato solo da un medico veterinario, sia a garanzia delle corrette prassi sanitarie, sia per eliminare quella che sino ad adesso è stata un’identificazione di babele. Vengono chiamati in causa, con l’Art. 6, anche i direttori generali delle ASL che devono “… provvedere ..omissis.. all’attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281, dell’Accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 e della presente ordinanza”. È evidente l’intenzione del legislatore di vedere concretizzate queste disposizioni normative, affinché non restino, come tante leggi, inattuate. Per questo motivo sarebbe stato opportuno anche un coinvolgimento degli Assessorati regionali dell’Agricoltura e delle Foreste e/o degli altri assessorati competenti per la materia Caccia, per far si che, chi vigila sulle attività venatorie, controlli che i cani dei cacciatori siano regolarmente registrati. Data l’alta percentuale di cani da caccia presente sul territorio, ciò sicuramente aiuterebbe al buon andamento del progetto anche perché, proprio per la tipologia di “lavoro” che questi animali svolgono, sovente capita che vengono smarriti e purtroppo anche rubati. Oltre che per il contenuto, anche per il modo come è stata concepita e per le varie professionalità coinvolte, possiamo essere speranzosi sul buon esito del progetto, ci auguriamo solo che il sottosegretario On. Martini prosegua su questa strada, e che venga monitorata, come deve, la buona applicazione dell’ordinanza del 6 agosto 2008, se così sarà, presto si cominceranno a vedere i risultati. ■

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36 Dalle Associazioni WND

VETERINARIA 36 | 2008

West Nile, SIVE segnalare ogni caso sospetto a Presidente della Società Italiana Veterinari per Equini, Paola Gulden, ha firmato il 6 ottobre una comunicazione a tutti i soci sugli sviluppi epidemiologici della West Nile Disease. Ricordando che “uomini ed equidi sono ospiti occasionali e a fondo cieco, cioè non esiste la possibilità di contagio intraspecie ed interspecie”, la comunica-

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zione sottolinea "l'importanza del ruolo dei veterinari ippiatri liberi professionisti nella catena di sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e si desidera richiamare l'attenzione sull'importanza della segnalazione di ogni caso sospetto". La nota ai veterinari ippiatri riporta le indicazioni fornite dal CESME di Teramo per l'individuazione dei casi sospetti e per la loro segnalazione.

SINTOMATOLOGIA La sintomatologia clinica è di tipo neurologico, i cavalli colpiti in genere possono mostrare: - atassia - movimenti di maneggio - debolezza degli arti posteriori - incapacità a mantenere la stazione - paralisi/paresi degli arti - tremori

- deficit propiocettivi - cecità - ptosi del labbro inferiore, paralisi dei muscoli facciali - digrignamento dei denti

I COMPITI DEL VETERINARIO In caso di sospetto il veterinario curante libero professionista deve: a) comunicare immediatamente all’Azienda USL competente il caso riscontrato b) prelevare comunque due campioni di sangue usando due provette: - provetta senza anticoagulante per l’esame sierologico - provetta con EDTA per i test virologici c) provvedere direttamente alla consegna del campione all'IZS competente per territorio riportando sulla richiesta la corretta identificazione dell’animale e dell’azienda in cui l’animale è detenuto, utilizzando le schede previste dal Decreto 29 Novembre 2007 del Ministero della Salute. I campioni sono inviati immediatamente al CESME per l’effettuazione dei test diagnostici. In caso di positività i referenti diagnostici sono inviati al richiedente, al servizio veterinario della Regione di competenza e alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. In caso di morte improvvisa degli equini il veterinario curante libero professionista dovrà informare le autorità competenti che provvederanno ad effettuare la necroscopia e i prelievi del caso. Per l’isolamento del virus della West Nile gli organi di elezione sono il midollo allungato, il midollo spinale ed il liquido cefalo-rachidiano.

COME INVIARE I CAMPIONI Occorre attenersi alle disposizioni contenute nel Piano di sorveglianza della WND (decreto del Ministero della Salute 29 novembre 2007, GURI del 12.2.2008 L 36) e nella circolare del Ministero della Salute n. 3 del 8.5.2003, disponibile al seguente indirizzo http://www.izs.it/images/stories/ministero % 2 0 d e l l a % 2 0 s a l u t e % 2 0 - 2 0 c i rc o l a re%208%20magg.pdf La SIVE trasmetterà inoltre a tutti i suoi iscritti il materiale didattico messo a disposizione durante l'incontro con i veterinari liberi professionisti della regione Emilia Romagna organizzato dal Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della Regione Emilia-Romagna, presso l'Istituto Zooprofilattico di Bologna, svoltosi a Bologna il primo di ottobre. La SIVE ringrazia il Prof. Gandini dell’università di Bologna, la dott.ssa Loli Piccolomini della Regione Emilia Romagna e il dott. Tamba del CEREV. ■


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VETERINARIA 36 | 2008

AIVEMP Newsletter Dalle Associazioni

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I controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare, il ruolo dei media e la fiducia dei consumatori 4 agosto la Procura ha comunicato di non poter essere nelle condizioni di fornire quanto richiesto poiché la fase delle indagini preliminari non era ancora conclusa e pertanto qualsiasi informazione sull’indagine era sottoposta al vincolo del segreto istruttorio”. Tuttavia, fa notare la Martini, “si ha motivo

ul numero di ottobre dell’AIVEMP Newsletter in spedizione a tutti i soci in questi giorni, il Presidente dell’Associazione - Bartolomeo Griglio, (nella foto) tocca nell’editoriale un’importante argomento di grande attualità balzato alla ribalta delle cronache nazionali in quest’ultimo periodo.

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LA VICENDA “Nei mesi scorsi i controlli dei medici veterinari delle ASL - scrive Griglio - sono stati messi pesantemente sotto accusa dagli organi di stampa a seguito di un indagine della Guardia di Finanza che avrebbe evidenziato una carenza di vigilanza presso alcune ditte dove si rilavoravano formaggi avariati”. È un articolo/inchiesta di un quotidiano nazionale a sollevare il problema utilizzando notizie provenienti dalle indagini preliminari di un procedimento giudiziario in corso. Il giornalista ripercorre le vicende di un’azienda, la Traderl, accusata di ritirare dal mercato formaggi alterati per poi trattarli e reinserirli nel circuito commerciale. “Quello che non è evidente nell’articolo - sottolinea Griglio - è che, così come le sue aziende satelliti, la Traderl ha chiuso nel 2007 e che da oltre due anni tutti i prodotti coinvolti nella inchiesta, pari a 223 tonnellate, risultano essere stati distrutti. Il momento è favorevole e l’allarme viene ripreso e diffuso da altri giornali e dal web.

I PRIMI CHIARIMENTI Il Ministero del Welfare, chiamato in causa anche da interpellanze parlamentari, per il tramite della competente Direzione Generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione cerca di fare chiarezza richiedendo informazioni alla Procura di Cremona allo scopo di procedere all’eventuale ritiro dal commercio dei prodotti e di assolvere all’obbligo comunitario di attivazione del Sistema di allerta rapido così come prevede il Regolamento Ue 178/2002. Ma invano. “Al riguardo - afferma la nota del Sottosegretario On. Francesca Martini - il

di ritenere che, se la stessa Procura avesse ravvisato un rischio per la salute pubblica, avrebbe tempestivamente attivato le procedure del sistema di allerta, attraverso gli Uffici competenti del Ministero del Lavoro, Salute e politiche sociali, quale punto di contatto comunitario”. La rilevanza mediatica intanto cresce ed

arriva a coinvolgere anche il livello europeo con alcuni Paesi che ne approfittano per boicottare alcuni nostri prodotti caseari.

NUOVI SVILUPPI Intanto a settembre sempre “via giornali” i cittadini, e tra loro anche la AUSL di Piacenza, vengono a saper di nuovi sviluppi


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38 Dalle Associazioni AIVEMP Newsletter dell’indagine della Procura di Cremona e della Guardia di Finanza con il riscontro di formaggi avariati riciclati presso un’altra impresa questa volta del piacentino.

avuto notizia del sequestro dei timbri di competenza veterinaria da parte della Guardia di Finanza e, al riguardo, ha attivato le procedure disciplinari secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

IL COMUNICATO DELL’AUSL La AUSL, citata per una presunta carenza di controlli da parte del servizio veterinario, emette prontamente un comunicato stampa dichiarando di non aver ricevuto alcuna informativa ufficiale su problemi sanitari, che il veterinario citato dai giornali dal 2007 non ha più svolto attività presso lo stabilimento e che l’attività di vigilanza è regolarmente svolta dai servizi veterinari dell’Azienda USL, in collaborazione con altri Istituti senza che si siano rilevate particolari anomalie. L’Azienda USL ha invece

CONCLUSIONI “Da cosa derivino - continua il Presidente AIVEMP - i rischi per la sicurezza dei consumatori a tutt’oggi non è dato a sapersi. Quello che è certo è che occorrerà far chiarezza su un’attività, quella del ritiro dei prodotti invenduti, i cosiddetti “resi”, svolta dalla gran parte delle imprese non solo del settore lattiero caseario ma anche di altri settori di produzione di alimenti di origine animale, oggi di fatto consentita da una circolare del Ministero della Salute. Il

ritiro dei resi comporta infatti l’arrivo presso lo stabilimento di produzione non solo di alimenti scartati per motivi commerciali (data di scadenza imminente, ecc…), che in qualche modo possono essere re-impiegati per prodotti alimentari di valore inferiore, ma anche di una certa percentuale di prodotti alterati che l’impresa, in autocontrollo sotto la propria responsabilità, è chiamata a gestire e a classificare come sottoprodotti di categoria 1, 2 o 3. Su tali attività il controllo ufficiale può e deve focalizzare la propria attenzione ma non è certamente in grado, di fronte a gestioni delinquenziali, di presidiare lo stabilimento 24 ore su 24. Mentre gli iter processuali e disciplinari faranno il loro corso chiarendo se effettiva-

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mente vi siano responsabilità dei colleghi nelle attività fraudolente messe in atto dalle imprese, non ci si può comunque esimere dall’osservare come, nel nostro Paese, sia possibile creare un allarme tra i consumatori e mettere sotto accusa il sistema dei controlli veterinari, partendo da una situazione che appare, nel caso descritto, sotto controllo. Colpisce in particolare - conclude Griglio la non consapevolezza o l’indifferenza da parte di chi fornisce le notizie e di chi le divulga nel valutare i danni che queste sono in grado di provocare sul comparto produttivo, sull’immagine dei prodotti alimentari italiani anche all’estero, sulla credibilità del sistema dei controlli e sulla fiducia dei cittadini/consumatori”. ■

AIVEMP NEWSLETTER ata nel 2004, l’AIVEMP Newsletter è la rivista ufficiale dell’Associazione. Diretta da Bartolomeo Griglio, con una periodicità trimestrale, la rivista è concepita per fornire al Medico Veterinario informazioni riguardanti il settore della Medicina Pubblica. La newsletter viene inviata gratuitamente a tutti i soci AIVEMP in regola con la quota associativa. La rivista viene pubblicata anche in rete in versione integrale in formato Adobe PDF. Per iscriversi all’AIVEMP: Tel. 0372/40.35.41 E-mail: segreteria@aivemp.it - Web: www.aivemp.it

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Eventi Veterinari Edizioni Veterinarie E.V. srl organizzazione e direzione scientifica

PRINCIPALI ZOONOSI DEGLI ANIMALI ESOTICI E DA COMPAGNIA

Cremona, 3-5 Dicembre 2008

Istruzione, Formazione e Lavoro


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VETERINARIA 3 6| 2008

Lettere al Direttore

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Il numero 30 di Professione Veterinaria ha riportato alcuni stralci anonimi dal blog attivato dal Messaggero on line sul caso Catanzaro. Un giovane che ci segue, e ne siamo molto lieti, si è riconosciuto e ci ha scritto. Lo ringraziamo. Ai brani ripresi sul numero 30, sono seguite alcune riflessioni sul numero 31, firmate da Antonio Manfredi, in cui si analizzavano gli interventi degli studenti orientati, comprensibilmente, ad ammettere le difficili condizioni in cui versa l’Ateneo, ma ciò nonostante determinati a salvare il salvabile. Come dire: che colpa abbiamo noi? Ebbene, sia chiaro che siamo dalla parte dei giovani studenti di Catanzaro e non è contro il loro futuro che combattiamo. Ma contro un certo sistema universitario che ci sembra troppo comodo “perdonare” dopo che ha ingannato tutti noi. E soprattutto i suoi studenti. Il buon senso è capovolto: in quale altro Paese al mondo accade che gli studenti siano al servizio della loro facoltà e non il contrario? Carlo Scotti

Ho scritto io nel blog su Catanzaro Egregio direttore responsabile, da settimane leggo e rileggo il suo articolo “Catanzaro ed il resto del mondo” cercando di interpretare le sue riflessioni sul mio intervento nel blog del messaggero in base all’aureo principio secondo cui “la critica è utile”. Non ci sono riuscito. Per quanto mi sforzi di inquadrarmi nel ruolo da lei edificato sulle mie tesi non trovo congruenza tra la mia posizione ed il suo modo di vederla. Ritengo che lei non abbia inserito le mie affermazioni nel giusto contesto, ma le abbia trasposte nel suo articolo a sostegno della sua (non biasimabile) tesi. Se tutto quello che è riuscito ad estrapolare dalla lettura del mio intervento è che io pensi che basti soltanto avere un magico pezzo di carta in mano (a prescindere dal grado di formazione acquisito nella mia facoltà) per poter giocare a fare il medico veterinario, sono portato a ritenere, dopo aver letto il suo intervento, che lei pensa che basti avere un settimanale ed una penna in mano per poter fare il giornalista e scrivere articoli. Mi perdoni se le posso sembrare irritato od arrogante, ma ciò che mi ha sorpreso è che io ritengo di aver preso una posizione molto critica e riformista sulla mia facoltà, esattamente come la sua, ed invece ritrovo un collage di mie frasi che danno a vedere il contrario. Se non me la sono presa più di tanto è perché riconosco serenamente che al giorno d’oggi, nell’era della comunicazione, comunicare sia difficile ed equivoco: la complessità del nostro linguaggio rende spesso poliedrica la sostanza di un messaggio che si ritiene invece univoco, sarebbe stato tutto molto più facile con una coda lunga ed un paio d’orecchie mobili. Voglio dire, dove vuole andare a parare? La pura sostanza di quel mio intervento è proprio la presa di coscienza dei risultati e delle risorse utili a farmi affrontare il futuro, nonostante i Crimini passati e le attuali carenze della mia facoltà. Recentemente ho avuto modo di misurarmi col mondo e di affrontarlo con le conoscenze acquisite, di misurarmi con altre persone di altre facoltà, e devo confessarle di esserne uscito più sereno e soddisfatto di quanto pensassi. Sarei un perfetto idiota se avessi preso atto

“delle carenze del Corso, tali da inficiare pesantemente la preparazione ed il valore della Laurea […] “, e ciononostante avessi deciso di restarvi giusto perché “ora si può restare tranquillamente a casa”, perché tanto “la cosa importante è avere il pezzo di carta con "valore legale” … Che poi da un punto di vista professionale si sappia poco o niente non conta”. Mi crede così masochista? Crede davvero che io abbia una così bassa considerazione ed un così basso rispetto della mia passione? Quante settimane lei pensa che io sopravviverei dopo la laurea senza un minimo di formazione professionale? È una considerazione molto bassa che nessuno dovrebbe avere di nessuno e mi spiace averle dato quest’impressione. Sono nato e cresciuto nella terra degli uo-

mini che mollano, degli uomini che non lottano per avere ciò che vogliono (se non i soldi), degli uomini che non credono nei propri sogni e per questo si lasciano passivamente plagiare da chi crede nei propri guadagni. Io non ci voglio stare: a prescindere dalla pessima situazione passata, dall’illegalità dell’apertura di veterinaria a Catanzaro, dal baronaggio della casta universitaria, qualcosa adesso ha iniziato a funzionare, in me e nella mia facoltà, e tanto mi basta per fare della perpetuazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro il mio cavallo di battaglia, e non il mio letto di allori. Umilmente. Paolo Margaira

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Si attende la pandemia. Probabilmente non sarà da influenza aviaria perché non si trasmette per via aerea. Ma se muta il virus… Ferruccio Fazio, Sottosegretario alla Salute


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40 Agenda 7-8 novembre 2008

VETERINARIA 36 | 2008

Consiglio Nazionale FNOVI, ecco il programma dei lavori enerdì 7 e sabato 8 novembre la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani terrà il suo Consiglio Nazionale. Come attività integrante dell’adunanza dei Presidenti degli Ordini provinciali, la FNOVI ha previsto la partecipazione ad iniziative di aggiornamento e lo svolgimento di “tavole rotonde” in occasione delle quali saranno approfonditi argomenti ritenuti di rilievo per l’ambito professionale veterinario.

SESSIONI PARALLELE

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BENESSERE ANIMALE Nella giornata di venerdì 7 novembre si terrà una Conferenza Nazionale sul benessere animale. Il simposio, organizzato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in collaborazione con la Federazione e unitamente ai Centri di Referenza Nazionale per il Benessere degli Animali e per la Formazione in Sanità Pubblica Veterinaria, avrà luogo

Sono inoltre previste due sessioni di lavoro destinate al personale amministrativo degli Ordini e della Federazione e precisamente: Venerdì 7 novembre - dalle ore 15 alle ore 17 - Sessione parallela per il personale amministrativo - Manuale per l’utilizzo del foglio expresso l’Auditorium della nuova sede ministeriale sita in Roma (zona EUR), in Via Giorgio Ribotta n. 5.

CERTIFICAZIONI E COMUNICAZIONE Nella giornata di sabato 8 novembre si svolgerà nella mattinata un simposio sul ruolo delle certificazioni accreditate mentre nel pomeriggio, alle ore 14.30 avrà inizio un convegno dal titolo “Comunicare la professione veterinaria”. I lavori della seconda giornata si svolgeranno presso la Sala Congressi del Centro Sportivo RAI sito in Roma (zona Nord), al Viale Tor di Quinto n. 64.

cel per la gestione finanziaria degli Ordini. Sabato 8 novembre - dalle ore 10 alle ore 12 - Sessione parallela per il personale amministrativo - Due anni di anagrafe informatica: verifica e problematiche. Per informazioni: FNOVI - Tel. 06.4744332 E-mail: info@fnovi.it ■

http://www.anmvi.it/vetexchange/ VET-EXCHANGE è il servizio in rete dell'ANMVI rivolto ai medici veterinari interessati alla compravendita di attrezzature professionali. Il sistema prevede l'utilizzo di un archivio on-line compilato e aggiornato via browser dagli utenti che intendono offrire un prodotto. Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questo periodo vengono rimosse automaticamente. Questo servizio telematico ha unicamente lo scopo di consentire un più facile contatto tra soggetti interessati alla compravendita di attrezzature professionali veterinarie. Per inserire la propria offerta o richiesta è necessaria la registrazione al servizio tramite un modulo on-line. http://www.anmvi.it/vetjob/ VET-JOB è il mercato italiano del lavoro veterinario. Questo servizio telematico prevede l'utilizzo di un archivio on-line compilato e aggiornato via browser dai medici veterinari che cercano oppure offrono proposte di lavoro. Esso ha unicamente lo scopo di consentire un più facile contatto tra medici veterinari che offrono o sono alla ricerca di lavoro. Per inserire la propria offerta o richiesta di lavoro è richiesta la registrazione al servizio. Al termine della registrazione il sistema fornirà all'utente un codice che, insieme alla password, consentirà di accedere all'area riservata per modificare/integrare/rimuovere le proprie inserzioni e la scheda dati personale. Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questo periodo vengono rimosse automaticamente.

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CORSI PRATICI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO Cremona, 11/13 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna

GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI E FARMACOLOGIA Cremona, 3/5 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Nunzio D’Anna, Med Vet, Roma Cristina Giordano, Med Vet, Torino Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma Rosangela Odore, Med Vet, Cuneo Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

MEDICINA D’URGENZA Cremona, 15/19 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Daniel L. Chan, DVM, Dipl ACVECC, Dipl ACVN, MRCVS, Londra (UK) RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%


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ONAOSI

VETERINARIA 3 6| 2008

Programma Start e Master in economia e management I bandi pubblicati dalla Fondazione ONAOSI scadono il 15 novembre a Fondazione ONAOSI informa che nel 2009 si svolgeranno il Programma Start (XV edizione) e il Master di I livello in economia e management aziendale (IV edizione). Tutto il materiale informativo e i relativi bandi sono pubblicati sul sito www.onaosi.it (area studenti).

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START L’obiettivo del Programma Start è quello di rilasciare un titolo riconosciuto e spendibile sul territorio nazionale, ed offrire ai partecipanti gli strumenti per accrescere le competenze richieste dal mondo del lavoro al fine di ricoprire ruoli tecnico professionali in azienda o sviluppare autonomamente un’attività imprenditoriale. I partecipanti dovranno avere, alla data di scadenza del bando prevista per il 15/11/2008, almeno un titolo di studio di scuola media superiore ed un’età inferiore ai 30 anni. Possono partecipare alla XV Edizione del Programma Start solo coloro che negli anni passanti non hanno frequentato un altro corso organizzato dalla Scuola di Formazione. Nella XV edizione del Programma Start sono disponibili 20 posti per coloro che possono beneficiare delle prestazioni assistenziali della Fondazione ONAOSI (ai sensi dell’art. 6 dello statuto della Fondazione) e 10 posti riservati a coloro che possono beneficiare a pagamento dei servizi resi dalla Fondazioni (purché figli di sanitari contribuenti in regola con la contribuzione Onaosi per gli anni passati e che, a pena di esclusione dal corso, versino la quota relativa all’anno 2009). Per i partecipanti a pagamento il costo per la frequenza del corso (omnicomprensivo di lezioni d’aula, voucher per gli esami di informativa, materiale didattico, e tutto quanto necessario al conseguimento del titolo) è pari ad € 2.500,00 che dovrà essere versato prima dell’inizio delle lezioni. Per tutti i ragazzi assistiti, oltre alla frequenza gratuita del corso è prevista l’ospitalità ed il vitto presso le strutture perugine dell’Ente; ad ogni corsista assistito verrà inoltre riconosciuto un contributo omnicomprensivo di € 1.000,00 non cumulabile con gli altri contributi che la Fondazione riconosce per l’anno 2008/2009. Analogamente, anche per i ragazzi figli di sanitari contribuenti è possibile alloggiare presso le strutture dell’Ente, previa verifica di disponibilità di posti, ad un costo analogo a quello riservato agli universitari paganti, proporzionato al periodo di durata del corso. È in partenza la IV edizione del Master di I° livello in “Economia e Management Aziendale” organizzato dalla Fondazione ONAOSI con la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia.

MASTER Il master si rivolge a giovani che alla data di scadenza del bando, prevista per il 15 novembre 2008 non abbiano compiuto 30 anni

e che siano in possesso di laurea triennale o diplomi di laurea di ordine superiore. Nel master sono disponibili 30 posti di cui: 20 riservati ai giovani che godono delle prestazioni assistenziali della Fondazione ONAOSI; 5 riservati ai figli dei sanitari contribuenti in regola con la contribuzione e 5 destinati a giovani che non rientrano tra i beneficiari delle prestazioni della Fondazione. La domanda di

partecipazione alle selezioni scade il 15/11/2008. Nel mese di Dicembre sono previste le selezioni dei candidati. Da gennaio a maggio 2009 è prevista la parte d’aula con 520 ore di didattica frontale presso la Scuola di Formazione della Fondazione ONAOSI a Perugia. Da giugno in poi è previsto lo stage aziendale della durata minima di 340 ore. Ulteriori e più dettagliate informazioni

Agenda 41

sulla didattica e sull’organizzazione del corso si possono reperire nella brochure di dettaglio o contattando i seguenti recapiti

Fondazione ONAOSI Scuola di Formazione Via Ruggero D’Andreotto, 18 Tel 075/5869245; 075/5869511 Fax 075/5002804 Scuola.formazione@onaosi.it


42 Calendario attività Dal 28 ottobre al 23 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

28 - 31 OTT

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili

2° IT. ANESTESIA: I PARTE - I FONDAMENTI DELL’ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

3 - 4 NOV

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

CORSO AVANZATO INTENSIVO - BASI DI CHIRURGIA EPATICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Abitart Hotel, Roma - Via Pellegrino Matteucci, 10/20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

3 - 5 NOV

CORSO SCIVAC

6 - 8 NOV

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.

CORSO DI CITOLOGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

7 - 8 NOV

CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.

CORSO DI APPROFONDIMENTO - PROBLEMI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “PARASSITOSI DA ELMINTI GASTROINTESTINALI DEGLI EQUIDI: ATTUALITÀ E NUOVE PROSPETTIVE” - VeronaFiere - Auditorium Verdi, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA GERIATRICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SIMPOSIO SULLE PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it “MEDICINA E CHIRURGIA DEL CONIGLIO E DEL FURETTO: PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE, PROTOCOLLI VACCINALI E CASI CLINICI CHIRURGICI” - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it L’ESAME DEI VERSAMENTI CAVITARI: CITOLOGIA E NON SOLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PIEMONTE - EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Hotel Dora - Pozzilli (IS) - S.S. 85 VENAFRANA KM 24.600 - - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANIMALI ESOTICI: VI PARTE - MEDICINA E E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

7 NOV 8 - 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 12 - 14 NOV 15 - 16 NOV 15 - 16 NOV 15 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 18 - 21 NOV 19 - 21 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 23 NOV 23 NOV

SEMINARIO SIVE INCONTRO SIOVET

INCONTRO SIMEF INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LAZIO INCONTRO SICIV

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ITINERARIO DIDATTICO SIVAE / SCIVAC

SEMINARIO NAZIONALE SIVAE

ENDOSCOPIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SIGEDV

L’ESOFAGO E I SUOI MISTERI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it AMBIENTE, STRESS, ALIMENTAZIONE: COME E QUANTO INFLUENZANO LE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CANE GIGANTE E DEL GATTO - GenovaFiera - Palazzo del Lavoro, Genova - Piazzale Kennedy, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GATTI: ANCHE LORO HANNO BISOGNO DI FISIOTERAPIA … TALORA! - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SCELTE ANESTESIOLOGICHE IN CORSO DI CESAREO, OVAIOISTERECTOMIA E NEL PAZIENTE PEDIATRICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ARGOMENTI DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE - Trento - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC INCONTRO GRUPPO FR INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIARMUV INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE

L’OCCHIO DOLENTE - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: I PARTE - RADIOLOGIA DENTALE E PARODONTOLOGIA - Centro Studi Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi. SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON REGIONE MALATTIE DEGLI ANIMALI, ZOONOSI, IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE. IL DATO EPIDEMIOLOGICO: LOMBARDIA SFIDA, STRUMENTO, ETICA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it INCONTRO SINVET / SOVI NEUROFTALMOLOGIA CLINICA: OCULISTA E NEUROLOGO A CONFRONTO - Centro Studi SCIVAC, IN COLLABORAZIONE CON SOVI Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP MALATTIE INFETTIVE DEL CANE: UN APPROCCIO MODERNO A DIAGNOSI, TERAPIA E PROFILASSI - Hotel Salera, Asti - Via Monsignor Marello, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SICARV MALATTIE CARDIACHE CONGENITE ED EREDITARIE: A CHE PUNTO SIAMO E COSA CI ASPETTIAMO DAL FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO ANMVI / SCIVAC IN COLLABORAZIONE UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Centro Congressi Grand Hotel Vittoria, CON SCIVAC E GPM Montecatini Terme (PT) - Via Bacelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Attenzione: Date evento modificate. Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

laPROFESSIONE

VETERINARIA 36 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 13 ottobre 2008




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