Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 37

Il mercato italiano del lavoro veterinario

www.vetjob.it

la VETERINARIA A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

37 2008

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 37, dal 20 al 26 ottobre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona

,. )

,. ) VET-JOB

PROFESSIONE

VET-EXCHANGE

Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie

www.vetexchange.it

PROGETTO ANMVI 2008-2011

FAC SIMILE PER L’ACQUISTO DI MICROCHIP

IL TAR ANNULLA IL MASTER IN CARDIOLOGIA

INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA

UN CASO DI RABBIA IN FRIULI

A PAGINA 6

A PAGINA 10

A PAGINA 12

A PAGINA 20

A PAGINA 23

BREVI

IL MIO MESSAGGIO PER VOI

MINSAL Il Ministero della Salute non sarà ripristinato ma le competenze inerenti resteranno al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Al settore verrà comunque riconosciuta maggiore dignità dando all'attuale Sottosegretario Ferruccio Fazio l'incarico di Viceministro.

SSN La Corte dei Conti ha trasmesso al Governo la certificazione positiva sull'ipotesi di accordo relativo al personale della dirigenza medico veterinaria (Area IV) del Servizio sanitario nazionale per il quadriennio normativo 2006 - 2009 e biennio economico 2006 - 2007. Via libera su tutto, ad eccezione dell'articolo riguardante il Fondo per la retribuzione di risultato e per il premio della qualità della prestazione individuale.

PRECARI I veterinari precari degli uffici centrali e periferici dell'ex Ministero della Salute aderiscono allo stato di agitazione permanente dei veterinari, medici, chimici e farmacisti precari, indetto dal sindacato FLP. Dal 20 ottobre si riservano di adottare anche misure estreme se non saranno stabilizzati.

MEDAGLIE D’ORO Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta figura fra i premiati dal Ministro Sacconi con medaglia d’oro al merito della sanità pubblica, “per la fondamentale assistenza in occasione di pubbliche calamità”. Nell’elenco degli insigniti anche il Presidente dell’ISS, Enrico Garaci.

ECM È terminato il periodo di proroga seguito al malfunzionamento del sito ecmsanita.it. Dal 22 di ottobre la Segreteria della Commissione ECM ha ripristinato il termine di inserimento, aggiornamento e validazione di eventi ad almeno 60 giorni prima della data di inizio dell'evento.

CONSULENZE Dopo averlo ritirato, la Regione Campania pubblica un bando per le consulenze aziendali egualmente penalizzante per i medici veterinari. Se la Regione non risponderà alla FNOVI entro i termini, la Federazione impugnerà il bando come ha già fatto in altre regioni.

laPROFESSIONE VETERINARIA

www.anmvioggi.it

Il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato ha inviato al Presidente dell'ANMVI alcune considerazioni sui temi del nostro Congresso. Ne riportiamo di seguito una sintesi.

1. Il Congresso dell'ANMVI " Le competenze veterinarie" centra un aspetto essenziale di ogni professione.

Non vi è dubbio che sia estremamente urgente definire le competenze di una categoria professionale regolamentata. Se non sono definite le competenze esclusive o riservate questa professione non sarà mai in grado di difendersi da invasioni di campo di altre figure professionali o da evidenti comportamenti in abuso di professione.

2. Il DDL 1069/08 delle Sen. Amati e Bianconi ed altri: "Misure per l'istituzione del Servizio Sanitario Veterinario convenzionato e norme a favore della cura di cani e gatti" è certamente una proposta che va incontro a forti esigenze sociali ed anche di salute e benessere degli animali. È però difficile poter pensare che nelle condizioni attuali il SSN possa farsi carico di ulteriori costi in termini di investimenti di strutture e di utilizzo di Medici Veterinari dipendenti pubblici. Sarebbe certamente più realistico pen-

CONGRESSO

“Sono la vostra alleata” Il Sottosegretario Martini, ospite dell’ANMVI, promette sostegno alla nostra Categoria A PAGINA 3

sare, secondo indicazioni già espresse dal Ministro Sacconi, ad un maggior coinvolgimento delle 6700 strutture private già presenti sul territorio nazionale che sarebbero già in grado di operare in un rapporto convenzionale con professionalità ed esperienze già acquisite.

3. Per quanto riguarda l'ECM il Ministro Sacconi si è impegnato ad una revisione che dovrebbe chiudere il lungo periodo di sperimentazione e ripartire nel 2009 superando tutti i limiti emersi in questi anni. In qualità di Presidente della Commissione di inchiesta sul SSN nell'utima legislatura, ho avuto modo di approfondire anche gli aspetti riguardanti il sistema ECM evidenziando molti momenti di inefficienza o di inutile burocratizzazione. Certamente una maggiore autonomia riconosciuta a provider che possano garantire serietà organizzativa e la possibilità di ottenere crediti con la FAD, renderebbero il sistema più applicabile ed operativo. Sono d'accordo su un obbligo allargato anche agli operatori sanitari privati, ma è evidente, come del resto già scritto nell'Accordo Stato-Regioni del 1 Agosto 2007, che dovrà anche essere previsto fiscalmente il recupero dei costi sostenuti.

■

ODONTOIATRA SOCIALE. E LA VETERINARIA? DA QUALCHE ANNO SI PARLA DEL PROBLEMA DI UN'ODONTOIATRIA SOCIALE VISTO CHE IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE è molto carente su questa specialità che è sempre stata principalmente gestita dalle strutture private. Questa condizione ha portato in evidenza situazioni di scarsa assistenza verso categorie sociali che fanno fatica a sostenere i costi di prestazioni private. Per risolvere il problema le strade erano due: creare capillarmente sul territorio strutture pubbliche adeguate, predisponendo immobili, acquistando attrezzature ed assumendo odontoiatri con costi enormi che il nostro sistema sanitario non è più in grado di sopportare, o arrivando ad un accordo con le migliaia di strutture private che possono offrire a tutti la migliore assistenza odontoiatrica. Fra le due possibilità sì è deciso, intelligentemente, di percorrere la seconda strada arrivando ad un accordo con l'ANDI che prevede un rapporto di convenzione che possa garantire anche alle categorie sociali più deboli prestazioni sanitarie di qualità. Senza entrare nello specifico dell'accordo definito dall'ANDI, quello che ci interessa evidenziare è che mentre in questo caso c'è stata una volontà politica ed istituzionale chiara e forte di risolvere il problema nel modo migliore, evitando ulteriori investimenti o sprechi di denaro pubblico, per quanto riguarda le possibili soluzioni per garantire assistenza medica o interventi sanitari su animali randagi o di proprietà di persone indigenti, si debba continuare ad insistere su logiche opposte che possono soddisfare esclusivamente precisi interessi o politiche demagogiche che non tengono conto della situazione reale. Possibile che nel nostro paese debba sempre essere così difficile far accettare le scelte più logiche e di buon senso?

www.@nmviOggi.it - L’informazione Veterinaria On Line

laPROFESSIONE

Congresso nazionale Anmvi Informa

VETERINARIA 37 | 2008

3

La priorità è “fare meglio e più efficacemente” Ne è convinta il Sottosegretario Martini , che dice: "Voglio dare alla vostra categoria il peso politico e istituzionale che è pronta ad avere" i congressi dell’ANMVI non si fanno passerelle e chi prende la parola dice. La politica, la professione, il governo della veterinaria e l’accademia devono saper trovare i contenuti per rivolgersi ad una platea attenta e difficile come è da sempre quella dell’ANMVI. Ma quando questa platea applaude lo fa davvero. E domenica 19 ottobre di parole da applaudire ne sono state dette tante e dai più autorevoli esponenti della nostra Categoria.

Aprendo i lavori il Presidente dell’ANMVI, Sandro Barbacini, ha presentato un nuovo Consiglio Direttivo che è lo specchio del nuovo corso della professione: la settorializzazione e la competenza per discipline. “Sarò un Presidente di coordinamento - ha detto - di un Consiglio Direttivo che si è dato deleghe precise e specializzate”. Il Vice Presidente Vicario, Giancarlo Belluzzi, moderatore dell’incontro, spiega che ANMVI si sente preparata alle sfide e che per affrontarle si è data “poche ma sane regole”: il rispetto dei ruoli fra chi fa cultura, sindacalismo e formazione. Il che vuol dire che ANMVI fa cultura professionale post-laurea, sancisce intese di programma sulla base dei propri progetti e crede nella sussidiarietà orizzontale, vale a dire in un modello in cui Pubblico e Privato si integrano. È questo il progetto che l’ANMVI porterà avanti nel prossimo triennio, all’insegna della continuità e della conferma delle deleghe politiche in capo al Presidente Senior Carlo Scotti, per garantire la prosecuzione dei programmi elencati nel Progetto ANMVI 2008-2011 “Siamo quello che facciamo”. Un ruolo, quello di Scotti, riconosciuto dalla dirigenza ANMVI riunita a Cremona sabato 18 ottobre e salutato dalla platea congressuale con una fragorosa standing ovation”.

A

Il sottosegretario Martini nella sede ANMVI di Palazzo Trecchi, al Congresso Nazionale dell’ANMVI Le competenze veterinarie di domenica 19 ottobre. Accanto a lei il Vice Presidente Vicario dell’ANMVI Giancarlo Belluzzi e il Presidente FNOVI Gaetano Penocchio.

to da sola”), il Governo (il Sottosegretario Martini: “bisogna fare meglio e più efficacemente”).

C’è una FNOVI combattiva che ha fatto della reattività e dell’impegno il tratto distintivo dell’ultimo triennio. Tutta la platea si infiamma quando sulle consulenze aziendali e l’abuso di professione sente il Presidente Gaetano Penocchio dire: “ci vediamo in Tribunale”. Penocchio ribadisce che la FNOVI non è il luogo del compromesso, non è un Parlamento, ma è una sede di governo della professione dove la professione ha tutta l’intenzione di farsi rispettare. La franchezza è allora ammessa quando è il Professor Castagnaro a lamentarsi degli arroccamenti della professione (“È facile parlare male dell’Università”) e quando più tardi Penocchio dice che vorrebbe tutti gli universitari iscritti all’Ordine. C’è rispetto, c’è lealtà. E c’è sintonia nel riconoscere la necessità di riposizionarsi e di sapersi unire. Un anno fa, stessa sede, stessi attori, non andò così. “Dobbiamo saper accettare qualche sfida”, dice Mancuso e cita l’intesa della Fnovi con il Nirda, un organismo che ha saputo riconoscere e avvantaggiarsi della competenza del veterinario. Per una volta uno spazio di competenza è stato occupato dalla veterinaria e non da qualcun altro.

Gaetano Penocchio

DARSI DA FARE Il tema delle competenze è stato sviluppato attorno alla frase che dà il titolo al Progetto ANMVI 2008-2011, “Siamo quello che facciamo”, per arrivare ad una sintesi universalmente condivisa: la veterinaria è una professione troppo importante per non capire che è arrivato il momento di darsi da fare: lo chiede l’Ordine professionale (Carla Bernasconi: “c’è una reputazione da difendere ma anche da aumentare”), il Parlamento (On. Mancuso: “sulla tutela animale la società è pronta, il Parlamento è pronto, decidiamo cosa vogliamo fare”), il Diritto (Avv. Semeraro: è arrivato il momento di assumere la responsabilità professionale”), l’Accademia (Prof.

Massimo Castagnaro: “i difetti dell’università li conosco più di voi, l’Università non può fare tut-

Francesca Martini

MARTINI, “UN’ALLEATA” La platea del Congresso nazionale dell'ANMVI ha riservato più di un applauso "a scena aperta" al Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Ospite dell'Associazione nella giornata congressuale dedicata alle competenze veteri-

narie, Francesca Martini ha presentato ai medici veterinari il suo programma politico nell'ambito di una delega ministeriale che le conferisce tutte le competenze sulla materia veterinaria.

Nella sua "road map", come lei stessa l'ha definita, c'è la convinzione che la veterinaria debba acquisire più peso politico e istituzionale: "Quello che sto facendo - ha detto - è dare alla veterinaria quella centralità che dopo trent'anni di SSN è pronta ad avere, aprendosi ad una grande evoluzione".

"Intendo costruire una rete di collaborazione e di interazione fra veterinaria pubblica e privata unitaria e forte" - ha dichiarato Francesca Martini perché "serve una riscossa o ci ritroveremo scavalcati da altri". E in questa riscossa "non vi lascerò soli" ha aggiunto, ricordando l'indicazione dell'inoculazione del microchip come atto esclusivo del veterinario per la prima volta affermato in un atto governativo, l'ordinanza del 6 agosto 2008. E in tutto questo rientra anche la necessità di avvalersi di medici veterinari comportamentalisti nelle problematiche sanitarie dei canili e delle adozioni.

"La veterinaria è stata troppe volte dimenticata - ha proseguito, definendo indecente che si parli di benessere e tutela animale e poi "non ci sia la capacità di comprendere che bisogna sollevare l'utente dai carichi fiscali e che bisogna sostenere la professione veterinaria". Il riferimento è esplicito: ridurre l'IVA sulle prestazioni veterinarie e sul pet food. Il Sottosegretario Martini vuole prendere decisioni di Governo che siano scientificamente supportate e dunque mantenere un contatto costante con la veterinaria, per non scrivere provvedimenti "foglia di fico", ma testi di legge con un fondamento scientifico. Il riferimento è stavolta alla gestione dei cosiddetti cani pericolosi che sarà affrontata con due provvedimenti, prima un'ordinanza e poi un disegno di legge.

E si arriva naturalmente anche a parlare di assistenza veterinaria di base, non di mutua, ma di "pacchetti sanitari" che per il Sottosegretario Martini devono passare per il tramite di convenzioni con i medici veterinari.

Non c'è solo questo aspetto, ci sono anche i

temi della formazione e dell'educazione continua in medicina "Ci vuole un ripensamento della professione - dice il Sottosegretario - che nella sua road map include anche "un intervento sull'ECM". Le competenze veterinarie vanno difese, "se c'è un vuoto normativo si può colmare", ma "è prioritario fare meglio e più efficacemente". La platea dell'ANMVI è in sintonia e applaude. Al Sottosegretario è stato anche consegnato un documento a firma dei veterinari precari del ministero che hanno indetto a partire da oggi lo stato di agitazione annunciando anche forme di protesta estrema. Francesca Martini ha garantito il suo massimo impegno e assicurato all'ANMVI che presto ci saranno risposte rassicuranti.

Romano Marabelli

UN BENE PUBBLICO “Condivido pienamente il Progetto Siamo quello che facciamo. Credo sia ora di puntare sui contenuti, cosa che abbiamo fatto anche in passato, ma oggi siamo ad un punto di svolta per la professione per le posizioni che dovrà assumere e per le attività che dovrà fare”.

Il Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli ha sottolineato come “una professione che non collega la professionalità con la concretezza difficilmente riuscirà a sviluppare una reale strategia”.

Tre i punti toccati nel corso del suo intervento: la competenza istituzionale del Governo e del Parlamento (“siamo all’inizio della legislatura e si possono fare molti progetti”), l’attività professionale sia pubblica che privata

laPROFESSIONE

4 Anmvi Informa Congresso nazionale (“deve essere fortemente unitaria e deve trovare una sintesi”) e infine l’Accademia. “Se siamo quello che facciamo - ha detto Marabelli - per essere medici veterinari dobbiamo avere una formazione adeguata, una volta usciti dall’università, la professione non può essere svolta in maniera amatoriale”. Ci si interroga su cosa sappia fare un medico veterinario al suo primo giorno di lavoro. “Non possiamo chiedere la luna ad un percorso di cinque anni, ma nel settore della sanità pubblica abbiamo parecchio da recuperare”. Serve “un forte sviluppo di carattere culturale”, per superare la scarsa considerazione che la professione ha di se stessa rispetto alla sua funzione di sanità pubblica. “Occorre mantenere la forza del sistema: quando un argomento arriva al livello politico bisogna riuscire ad essere al momento giusto nel posto giusto”. E cita i consessi scientifici internazionali dove si parla di emergenze sanitarie e dove i veterinari non sono sufficientemente presenti “e allora anche la west nile diventa improvvisamente una questione dei medici”. Il richiamo è ad “una forte responsabilità della veterinaria come bene pubblico”, con una assunzione di dignità di sanità pubblica anche da parte dei privati. “Ritengo che ANMVI svolga e debba svolgere una funzione di carattere culturale per dare concretezza alle politiche professionali e istituzionali. C’è da collegare diverse forze che svolgono una funzione importante che hanno una loro posizione che non è discutibile. Vedo in ANMVI - ha concluso Marabelli - un elemento essenziale in Italia in questo momento per far ruotare e confrontare le strategie di chi si deve confrontare per trovare soluzioni concordate”.

competenza che il veterinario deve avere il giorno dopo la sua laurea? Fa domande Castagnaro e chiede risposte alla professione: “Chiedo a voi, cosa un veterinario dovrebbe saper fare appena laureato. Chi deve decidere cosa deve saper fare al primo giorno di professione? Dobbiamo parlarci su questo”.

Durante il suo intervento, il Coordinatore della Conferenza dei Presidi chiede che ci sia più dialogo coi Presidi, che si intrattenga con loro un rapporto costante, anche rispetto alle “criticità di reclutamento, di un corso di laurea che è al 70/80% femminile e di area urbana”. Il tema di fondo, dice, “è come fare a convertire uno studente che si iscrive per fare il clinico diversificando le specializzazioni”. Un esperimento in tal senso, la Facoltà di Padova lo sta portando avanti sulla base di un percorso formativo unitario da dividere poi in settore clinico e settore della sicurezza alimentare, perché, conclude Castagnaro,“tutti si parla di analisi del rischio ma pochi lo sanno fare”. Non si può non condividere un assunto che è quasi un’invocazione: la formazione veterinaria, così scientifica e specialistica, deve poter accedere ai fondi della ricerca sanitaria, mentre oggi è “stritolata dai grandi colossi dell’ingegneria e della medicina”. Il 3% non basta.

Carla Bernasconi

VETERINARIA 37 | 2008

UN SEGNALE FORTE E CHIARO l tema delle competenze è stato sviluppato attorno alla frase che dà il titolo al Progetto ANMVI 2008-2011, “Siamo quello che facciamo”, per arrivare ad una sintesi universalmente condivisa: la veterinaria è una professione troppo importante per non capire che è arrivato il momento di darsi da fare.

L’ANMVI ringrazia tutti i Colleghi presenti domenica 19 ottobre a Palazzo Trecchi, che con la loro partecipazione hanno contribuito a dare un segnale forte e chiaro alle autorità presenti e a trasmettere il senso di una professione determinata e attenta al proprio futuro.

I

putazione non è sempre difendibile e non è sempre visibile. “La stampa non ci è favorevole, raramente c’è un veterinario che parla sui giornali, ma noi non facciamo niente per andarci. Non facciamo niente per aiutarci”.

L’unica stampa che funziona è la nostra stampa specializzata, “ma è efficace solo tra di noi”. Ci si può fare pubblicità, sì, ma “non tutto è possibile”. Da una parte c’è una buona pubblicità dall’altra c’è ancora il “3 per 2” e la “vaccinazione scontata il mercoledì”.

Non va bene. “Noi non dobbiamo creare un bisogno, ma soddisfare un bisogno”.

atti. Il punto di riferimento può ben essere quel Veterinary Act approvato dalla FVE, dove sono ben descritti i tre punti essenziali delle competenze: diagnosi, prognosi e cura. All’interno di queste tre sfere di competenza, la veterinaria deve poter avere l’autonomia per consolidare e ampliare i propri atti riservati.

REPUTAZIONE

Massimo Castagnaro

IL GIORNO DOPO LA LAUREA “L’Accademia ha un ruolo fondamentale, non lo dico con orgoglio ma con preoccupazione”. Per il Professor Massimo Castagnaro, “il problema non sono i numeri, tanto è vero che sono scesi, ma le competenze che si difendono con la responsabilità”. L’invito è a guardare la professione non solo nel contesto italiano, a riflettere di più sul fatto che non esiste formazione senza ricerca e che se ciò di cui si parla è la formazione di nicchia non la si ottiene dal corso di laurea ma dalle scuole di specialità. Perché non c’è un raccordo con i College Europei? Come si fa ad accedere ai fondi della ricerca la cui fetta maggiore va alla scienza medica? Qual è la

Maria Teresa Semeraro

Reputazione: la parola che mancava nei sottotitoli del congresso l’ha pronunciata Carla Bernasconi, Presidente dell’Ordine di Milano e Consigliere FNOVI. “ La professione ha delle eccellenze ma anche troppa improvvisazione che spinge al ribasso”. Ben vengano dunque i percorsi di qualità, sui quali ha relazionato il Vice Presidente dell’ANMVI Marco Melosi ripercorrendo le tappe del lavoro della Commissione ANMVI per la Qualità. Ma la reAlberto Petrocelli

PARTITE DAL VETERINARY ACT

Marco Melosi

Quando il Presidente dell’Ordine di Treviso, Alberto Petrocelli, relaziona sulla positiva esperienza di lotta all’abuso della professione, parla di un successo ottenuto grazie a delle sinergie: fra Ordine, ASL, CUP locale.

Qui c’è stata la capacità di istruire la pratica, cioè di creare un carteggio, una documentazione che sono fondamentali anche quando si ha la certezza matematica che un tal soggetto abusa. Il Legale dell’ANMVI, l’Avvocato Maria Teresa Semeraro si è detta d’accordo con l’analisi di questa incoraggiante vittoria, ma ricorda anche che l’abuso di una professione lede innanzitutto lo Stato ed è quindi necessario che la veterinaria chieda allo Stato, al Governo di essere più vigile sull’abuso di professione. E non tace che l’abuso è soprattutto praticato in certe aree del volontariato dove più si agisce in nome della tutela animale. Un atto normativo che elenchi le competenze secondo il legale dell’ANMVI non servirebbe.

Manca, è vero, ma in una fase come questa in cui la professione è in evoluzione è bene che rimanga aperta a nuove competenze anziché autolimitarsi in una elencazione di

Gaetano Stella

NON SOLO CONFINDUSTRIA Per inquadrare la professione veterinaria nel contesto delle professioni liberali e intellettuali, il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha ripercorso le tappe del Contratto Collettivo Nazionale dei dipendenti dei liberi professionisti.

“Non c’è solo Confindustria - ha detto - anche le professioni concorrono al Prodotto Interno Lordo e danno occupazione. Le scelte economiche non le si possono più concertare solo con le tradizionali confederazioni produttive”. È questo un aspetto che sarà sviluppato in una giornata dedicata ai rapporti di lavoro e alle forme di impiego in veterinaria. L’esigenza di inquadrare le fattispecie dei rapporti di lavoro è emersa nel corso della giornata di incontro delle ANMVI regione che ha preceduto il congresso nazionale.

■

laPROFESSIONE

6 Anmvi Informa Attività e programmi

VETERINARIA 37 | 2008

Progetto ANMVI 2008-2011 “Siamo quello che facciamo” l Consiglio Direttivo dell’ANMVI (Federazione delle Associazioni Professionali Veterinarie) affronta il nuovo mandato 2008-2011 forte di una nuova articolazione, all’insegna dell’orizzontalità e della settorializzazione delle attività.

La Presidenza, assunta la rappresentanza del settore disciplinare professionale della clinica degli equini, sarà affiancata da un Vice Presidente Vicario, da un Presidente Senior e da quattro Vice Presidenti, ognuno in rappresentanza dei seguenti settori disciplinari - professionali: a) medicina pubblica, b) clinica degli animali da compagnia, c) clinica degli animali da reddito, d) clinica degli animali esotici.

L’esperienza di lavoro dei precedenti mandati ha suggerito di rafforzare la rappresentanza tecnica dei principali macro-settori disciplinari della professione. La specializzazione delle figure direttive si è resa necessaria in conseguenza dell’ampiezza del raggio d’azione dell’ANMVI e quindi alla necessità di avere in ambito consiliare figure tecniche di settore alle quali affidare specifiche responsabilità.

Per la continuità delle azioni politiche in corso verrà mantenuta anche una delega ad ampio mandato, in capo ai membri direttivi che ne sono stati responsabili e che hanno maturato l’esperienza per assicurarne il prosieguo, sia interno che esterno alla nostra organizzazione.

Risulterà fondamentale, sullo sfondo di una sanità veterinaria “federalista”, il ruolo delle ANMVI Regione, per il tramite di Consigli Direttivi Regionali autonomi e dinamici. Le ANMVI Regione rinnoveranno la loro composizione nel 2009, per garantire un ricambio fautore di maggiore autonomia tecnico-esecutiva e di una maggiore dinamicità. Alla luce di queste modifiche, tutte le Associazioni Federate in ANMVI e i loro iscritti potranno sempre più trovare nell’ANMVI un riferimento per affrontare la complessità della professione e dei cambiamenti che la riguardano.

I

Sulla base di questa rinnovata organizzazione il Consiglio Direttivo dell’ANMVI presenta il

PROGETTO ANMVI 2008-2011 1. UN OSSERVATORIO PERMANENTE SULL’OCCUPAZIONE - Contrastare la crisi 2. LA VETERINARIA NEL FUTURO MODELLO SOCIALE - Il Progetto Leavet 3. IL MINISTERO DEL WELFARE- Scongiurare il rischio di declassamento 4. LA SICUREZZA ALIMENTARE - La veterinaria innanzitutto 5. RISPETTO DEI RUOLI E DELLE FUNZIONI - Intramoenia 6. RECUPERARE VISIBILITÀ E CREDIBILITÀ - Rivendicare le competenze 7. RIPROGRAMMARE IL PROFILO VETERINARIO - Formazione ed ECM 8. LA VETERINARIA E IL FISCO - Iva, detraibilità, TK22U 9. AUTODETERMINAZIONE DELLA PROFESSIONE - Esporsi e partecipare 10. CONFPROFESSIONI: UNO STRUMENTO DA VALORIZZARE - Confprofessioni Sanità 1. UN OSSERVATORIO PERMANENTE SULL’ OCCUPAZIONE - Contrastare la crisi Il Consiglio Direttivo dell’ANMVI ha messo al primo posto nella sua agenda la lotta alla crisi occupazionale che coinvolge tutta la Categoria, pubblica e privata.

L’attuale e travolgente congiuntura pone seri interrogativi sulle risorse a disposizione delle funzioni di sanità pubblica e potrebbe penalizzare i traguardi professionali conseguiti in anni di impegno, investimenti e lavoro dalla veterinaria privata e non solo. La crisi colpisce soprattutto i nuovi Colleghi, sin dal loro primo affacciarsi sul mercato professionale: dopo cinque anni dalla laurea, il 14% dei nostri nuovi Colleghi è ancora

ELETTO IL NUOVO CD ANMVI l Consiglio Nazionale dell'ANMVI, riunito in Assemblea elettiva sabato 18 ottobre, ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell'Associazione che vede l'ingresso di tre nuovi componenti. Per il triennio 2008-2011, l'organo amministrativo dell'ANMVI sarà presieduto da Sandro Barbacini, medico veterinario ippiatra, con delega al settore degli equini.

Per la continuità delle azioni politiche, la Presidenza sarà affiancata dal Vice Presidente Vicario, Giancarlo Belluzzi e dal Presidente Senior, Carlo Scotti, con delega a rappresentare l'associazione nei rapporti politico-istituzionali nonché a garantire il prosieguo delle iniziative politiche in corso.

Le modifiche statutarie decise nei mesi scorsi dal Consiglio Nazionale hanno inoltre portato alla creazione di quattro Vice Presidenti all'interno del Direttivo, ciascuno con delega ai rispettivi settori disciplinari di appartenenza. La delega alla medicina pubblica è stata assegnata al Vice Presidente Bartolomeo Griglio che ha assunto anche l'incarico di Segretario-Tesoriere.

Entrano in Consiglio Direttivo per la prima volta gli eletti Marco Melosi, al quale è stata assegnata la carica di Vice Presidente con delega al settore degli animali da compagnia, Lorenzo Crosta, Vice Presidente con delega al settore degli animali esotici e Marco Colombo, Vice Presidente con delega al settore degli animali da reddito. Rieletti i Revisori dei Conti: Antonio Castellucci, Susanna Marchetti e Carlo Pizzirani. Il Consiglio Direttivo dell'ANMVI nella sua prima riunione di sabato 18 ottobre ha approvato il documento "Progetto ANMVI 2008-2011- Siamo quello che facciamo" che sintetizza in dieci punti programmatici le azioni da perseguire per affrontare la complessità della professione medico-veterinaria e i cambiamenti che la riguardano. (Nella foto, seduti da sin: Carlo Scotti, Sandro Barbacini, Giancarlo Belluzzi, Paolo Bossi, Bartolomeo Griglio; in piedi da sinistra: Marco Melosi, Marco Colombo, Carlo Pizzirani, Lorenzo Crosta, Susanna Marchetti e Antonio Castellucci)

I

in cerca di un lavoro, gli altri, gli “occupati”, lavorano in condizioni di sotto-occupazione o di sfruttamento. Dati alla mano, la situazione è degenerata in una drammatica emergenza.

Per questo l’ANMVI conterà su un proprio Osservatorio Permanente sull’Occupazione. L’Osservatorio ha già realizzato una prima indagine (cfr. Professione Veterinaria 17/2008 e 19/2008), che rappresenta il punto di partenza per analizzare e affrontare il fenomeno della disoccupazione giovanile. A questo organismo di monitoraggio occupazionale, si affiancheranno le iniziative di agevolazione all’ingresso nella professione, già sviluppate anche da parte delle Associazioni Nazionali Federate ANMVI. 2. PIÙ VETERINARIA NEL FUTURO MODELLO SOCIALE - Il Progetto Leavet L’ANMVI è da tempo impegnata a valorizzare presso le istituzioni, nazionali e regionali, il patrimonio di conoscenza e di esperienza dei medici veterinari, nella convinzione che le amministrazioni debbano saper tradurre in vantaggio sociale il contributo intellettuale delle professioni liberali, tanto in termini di valore aggiunto che di razionalizzazione delle risorse per il sistema pubblico. L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha partecipato alla consultazione avviata sul Libro Verde “Libro Verde sul futuro del modello sociale”. Ha espresso profonda condivisione dei principi esposti, apprezzandone la spinta modernizzatrice ed inclusiva. L’ANMVI sottoscrive che è ormai “finito il tempo della contrapposizione, tutta ideologica, tra Stato e mercato ovvero tra pubblico e privato” e che “l’alleanza tra soggetti erogatori pubblici e privati” si deve basare sul “pieno utilizzo delle risorse pubbliche e private” . È questo lo spirito che anima il progetto “Leavet”, per la creazione di una rete di strutture veterinarie private in regime di convenzione per l’erogazione di prestazioni con caratteri di sanità pubblica e prevenzione veterina-

ria. Sono documentabili gli sprechi economicofinanziari - a tutti i livelli di amministrazione- che solo il nuovo modello di sanità “integrata” consentirà di arrestare.

3. IL MINISTERO DEL WELFARE - Scongiurare il rischio di declassamento Non si vuole qui richiamare il dibattito sul nuovo assetto istituzionale dell’attuale Governo, quanto rappresentare la preoccupazione della professione veterinaria, poco tempo dopo la riconosciuta necessità di articolare un proprio Dipartimento di riferimento, nella consapevolezza che le problematiche di questo organismo meritano un assetto strutturale fortemente incisivo sia in termini amministrativi che operativi.

In un contesto istituzionale così ampio come quello determinatosi dall’accorpamento di tre dicasteri, preme sottolineare, però, che la professione farà di tutto per non vedere sfumati ruoli e metodi ed essere adeguatamente coinvolta e valorizzata nelle politiche sanitarie del Paese e nelle azioni complessive del Governo (es. riforma degli ordini e dell’università).

La richiesta che l’ANMVI rivolge ai Decisori politici è pertanto quella di un forte sostegno alle problematiche di sanità veterinaria, anche a difesa di competenze non rivendicabili da altri dicasteri o da altre categorie professionali.

L’ANMVI chiede anche che la rappresentanza attiva dell’associazionismo e delle sue Società scientifiche e culturali venga maggiormente coinvolta. Non si comprende come alcuni organi Istituzionali non ne utilizzino a fondo le potenzialità, ma restino ancorati a vecchi schemi di concertazione che consideravano gli organismi sindacali i soli ed esclusivi (quando non privilegiati) interlocutori.

4. LA SICUREZZA ALIMENTARE - La veterinaria innanzitutto La sicurezza igienica e sanitaria degli alimenti (di

8 Anmvi Informa Attività e programmi origine animale e vegetale) è un patrimonio di competenza esclusiva del SSN, del SSR, degli enti e degli istituti preposti alla prevenzione, ai controlli e alla ricerca. Questa indiscutibile verità non è ancora sufficientemente consolidata, malgrado la veterinaria nazionale abbia saputo dare prova della sua indispensabile funzione in fasi di emergenza. La veterinaria nazionale si vede costretta a subire un inaccettabile e avvilente precariato e il mai sopito tentativo di sorpasso di professionalità istituzionalmente deputate ad altre mansioni. L’ANMVI non è disposta a passare sotto silenzio affermazioni fatte da autorevoli esponenti di Governo che ringraziano soggetti diversi dai veterinari per aver “difeso la salute degli italiani”. Non è nemmeno disposta a subire il silenzio delle istituzioni quando i Colleghi di sanità pubblica subiscono gravi intimidazioni criminali per far rispettare le leggi che garantiscono la sicurezza degli alimenti dell’uomo.

5. RISPETTO DEI RUOLI E DELLE FUNZIONI - Intramoenia L’ ANMVI non nasce per fare sindacalismo ma cultura, concertazione e formazione.

Il sindacalismo è uno strumento con il quale ANMVI sancisce accordi o intese dove e quando trova condivisione di intenti. L’ANMVI si riconosce nella casa comune dell’Ordine Professionale, unico rappresentante istituzionale ed universale della professione.

L’ANMVI ha sempre posto come suo obiettivo primario l’unione della professione, nel rispetto delle competenze dei singoli settori, promuovendo la tutela degli interessi di categoria da portare avanti in modo unitario e solidale tra le singole componenti. Di tutto questo oggi si sen-

te più che mai il bisogno. Le incomprensioni interne non gioveranno ed è con il reciproco rispetto di ruolo che la professione veterinaria potrà risollevarsi.

La libera professione intramuraria dei dirigenti veterinari continua a perpetuarsi, invece, su presupposti e con modelli assolutamente non condivisibili: in diversi casi è il contrario del rispetto delle competenze, dei doveri e dei diritti.

Noi siamo convinti che il Dirigente Pubblico svolga un compito basilare: il controllo ufficiale delle filiere o delle popolazioni animali: mai come oggi si sente il bisogno di un ruolo serio e responsabile del Controllore Pubblico!

6. RECUPERARE VISIBILITÀ E CREDIBILITÀ - Rivendicare le competenze La sanità veterinaria deve recuperare visibilità credibilità, attraverso una sistematica rivendicazione delle competenze veterinarie e una riqualificazione complessiva delle prestazioni, pubbliche e private, attraverso meccanismi di meritocrazia e premialità nel pubblico e attraverso percorsi di qualità garantita nel privato, attraverso la certificazione delle strutture veterinarie da parte di un ente terzo.

Sulle competenze e sulla qualità si gioca la grande partita del futuro. Gli appetiti di altre professioni fanno sì che il settore sia ad alto rischio, con un danno di ruolo incalcolabile, soprattutto nei settori cardine della prevenzione e della sicurezza alimentare.

7. RIPROGRAMMARE IL PROFILO VETERINARIO - Formazione ed ECM La grave crisi occupazionale che investe la professione veterinaria chiama in causa la program-

mazione della formazione universitaria, oggi fonte di un esubero di laureati e di una proliferazione di sedi universitarie. La formazione accademica e l’accesso alla professione soffrono di anacronismi che si ripercuotono sui giovani neolaureati esposti a precariato, sottoccupazione e disoccupazione. È necessario invertire la rotta con urgenza, non solo continuando nella riduzione del numero di iscritti alle facoltà di medicina veterinaria, ma rilanciando nel contempo la competitività fra gli atenei per indurre l’Università a seguire l’evoluzione del mercato professionale-occupazionale, a riqualificarsi, ad aggiornare i piani di studio e a rapportare la disponibilità di risorse finanziarie al reale contributo di conoscenza, di competenza e di occupazione di cui ha bisogno il Paese. La formazione universitaria soffre di anacronismi e di inadeguatezza dei piani di studio, rispetto all’evoluzione della sanità globale (globalizzazione dei commerci, mutamenti climatici, biodiversità, bioetica, biotecnologie, competenze di management, legislazione e deontologia medica, ecc.). Allo scopo non è più differibile un intervento autorevole e determinato del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali per concertare una nuova politica universitaria con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. La formazione continua del medico veterinario è stata squalificata a livello di una “collezione di crediti” fine a se stessa, del tutto sganciata dalle reali esigenze di aggiornamento scientifico-culturale. Si perseguirà la richiesta al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali di apportare significativi cambi di rotta al sistema ECM. Più di altri settori, la professione medico veteri-

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

naria privata ha subito un sistema impositivo, economicamente oneroso e di nessuna adeguatezza formativa. Si richiamano in proposito le inefficienze messe in luce dall’indagine condotta dalla Commissione d’inchiesta sul SSN agli atti della quale figura l’audizione svolta dall’ANMVI. (Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale 12 marzo 2008, 71a Seduta Presidenza del Presidente sen Antonio Tomassini).

8. LA VETERINARIA E IL FISCO - Iva, detraibilità, TK22U L’ANMVI ritiene che l’aliquota IVA sulle prestazioni medico veterinarie rientri a pieno titolo fra le prestazioni che richiedono un urgente defiscalizzazione, a vantaggio della sanità animale ed in linea con la Direttiva per la libera circolazione dei professionisti in Europa. Non condivide pertanto il parere espresso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ritiene tale percorso incompatibile con la normativa comunitaria. L’ANMVI continuerà pertanto ad agire a livello europeo (UEVP/FVE/CONFPROFESSIONI BRUXELLES) per la riduzione dell’imposta su alcune prestazioni (proposta del Commissario UE alla fiscalità, Kovacs, per la modifica della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 che regola l’imposta sul valore aggiunto). Altrettanto determinante l’innalzamento di soglie di detraibilità fiscale delle prestazioni veterinarie attraverso forme di incentivazione al possesso responsabile, all’adozione di animali senza proprietario e alla prevenzione veterinaria.

Un impegno particolare andrà rivolto alla regionalizzazione dello Studio di Settore Veterinario (TK22U), il processo che ha spostato in ambito territoriale la valutazione dei parametri e l’efficacia dello Studio di Settore come indicatore economico.

9. AUTODETERMINAZIONE DELLA PROFESSIONE - Esporsi e partecipare La Politica, la Società e i Media non conoscono il nostro ruolo nella salute e nella prevenzione.

La responsabilità è soprattutto nostra, del nostro non volere apparire del non rivendicare mai in modo netto e determinato le nostre competenze, il nostro timore di metterci in discussione e competizione con altre professionalità.

L’ANMVI continuerà ad attivare campagne e iniziative per favorire l’esposizione mediatica della Categoria, mettendo in gioco la professione e chiedendo ai Colleghi di fare in primo luogo un esercizio di autodeterminazione e di partecipazione.

10. CONFPROFESSIONI: UNO STRUMENTO DA VALORIZZARE - Conf-professioni Sanità L’ANMVI aderisce a Confprofessioni, la Confederazione delle professioni legali, tecniche, sanitarie, giuridiche ed economiche. Confprofessioni è firmataria del CCNL per i dipendenti dei liberi professionisti, uno strumento di regolamentazione che l’ANMVI continuerà a sostenere per la disciplina dei rapporti di lavoro nelle strutture veterinarie private.

All’interno di Confprofessioni, di cui ANMVI coordina l’Area Sanitaria (dentisti, medici di famiglia, psicologi), la veterinaria continuerà a farsi promotrice di azioni di difesa dei professionisti, mettendo a frutto sinergie e alleanze fra le professioni medico-sanitarie. Per il prossimo triennio l’azione dell’ANMVI sarà tesa a valorizzare la “macchina-Confprofessioni” e ad avvicinare i veterinari alla Confederazione delle professioni liberali che oggi siede ai tavoli del Welfare, come “parte sociale” riconosciuta dal Ministero del Lavoro. Dal 2008, Confprofessioni ha una sede a Bruxelles, che sarà utilizzata come tramite con le istituzioni europee per quanto riguarda le problematiche politico-economiche delle professioni liberali.

■

laPROFESSIONE

10 Attualità Ordinanza 6 agosto 2008

VETERINARIA 37 | 2008

Fac simile di autocertificazione per l’acquisto dei microchip Assegnata dal Ministero la serie numerica da 380.260.000.000.000 a 380.269.999.999.999 veterinari che provvedono all'applicazione del microchip devono effettuare contestualmente la registrazione nell'anagrafe canina dei soggetti identificati. Pertanto i veterinari pubblici e privati che vogliano acquistare microchip da applicare per l'identificazione devono autocertificare di essere abilitati ad accedere all'anagrafe canina.

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato il fac simile per l'acquisto di microchip da parte dei veterinari abilitati secondo le modalità definite dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano.

I

SERIE NUMERICA L'Ordinanza, firmata il 6 agosto 2008 dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, stabilisce anche che i microchip di identificazione dei cani possano essere prodotti e commercializzati unicamente da soggetti registrati presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ai quali viene assegnata una serie numerica di codici identificativi elettronici.

Sull'ordinanza per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina la Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Ve-

terinario è intervenuta con una nota informativa e di chiarimento. La nota comunica che il ministero ha riservato all'identificazione dei cani la serie numerica complessiva compresa fra il numero iniziale 380.260.000.000.000 e 380.269.999.999.999. All’atto della registrazione ai produttori vengono assegnate le serie numeriche estrapolate da questo intervallo seriale.

GARANZIE I microchip per l'identificazione dei cani possono essere prodotti e commercializzati unicamente da soggetti registrati presso il ministero del welfare. Per conseguire la registrazione, i produttori (i soggetti che procedono alla "scrittura" dei microchip e possiedono sistemi di controllo che garantiscono l'univocità dei codici identificativi) e distributori (i termini "distributore" e "fornitore" sono usati nell'ordinanza come sinonimi) devono garantire: - La conformità dei dispositivi alle norme ISO 11784-11785 - L'univocità dei codici di identificazione memorizzati nei microchip - La tracciabilità dei lotti di microchip venduti - La vendita dei microchip esclusivamente ai soggetti indicati dall'ordinanza

A CHI SI PUÒ VENDERE IL MICROCHIP i fini della vendita dei microchip ai veterinari libero professionisti e alle facoltà di veterinaria che hanno un ambulatorio aperto al pubblico, i fornitori sono tenuti a verificare il regolare accreditamento ad accedere all'anagrafe canina regionale da parte dei richiedenti. Al riguardo può essere accettata un'autocertificazione sottoscritta dai veterinari liberi professionisti e dai responsabili degli ambulatori universitari, cliniche ed ospedali veterinari. Tra i soggetti ai quali è possibile vendere i microchip sono inclusi i Comuni e i grossisti.

A

Quanto previsto in merito alla cedola identificativa dei microchip, riportato nell'allegato 1 all'ordinanza è sospeso fino ad ulteriore comunicazione; si tratta del deposito presso il ministero del fac-simile della

cedola identificativa che si intende distribuire insieme ad eventuali etichette adesive per facilitare la trascrizione dei codici identificativi nella modulistica di registrazione.

■

‫ﺔ‬

12 Legale Incarichi di docenza

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

Annullato il Master in cardiologia della facoltà di Torino Accolto dai giudici del Piemonte il ricorso di un medico veterinario bocciato.

Il Preside Biolatti: l'ateneo sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato 'Università può legittimamente conferire ad un professionista esterno un incarico di collaborazione a docenti liberi professionisti e può farlo mediante qualunque tipologia di lavoro autonomo, ma solo a seguito di una procedura comparativa, previamente disciplinata, e adeguatamente pubblicizzata presso il pubblico. Diversamente, l'affidamento della prestazione è illegittimo e comporta anche un danno erariale.

Il Professor Bartolomeo Biolatti, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria, ha dichiarato che l'Ateneo sta valutando con il proprio ufficio legislativo gli elementi per ricorrere al Consiglio di Stato. Il Master era alla sua seconda edizione.

L

I DOCENTI ESTERNI Per il Tar del Piemonte la Facoltà di Medicina Veterinaria non ha seguito questo comportamento nell'allestire il Master universitario di II livello in Cardiologia del Cane e del Gatto, attivato nel 2006 (dal 23.1.2006 e fino al 13.7.2007) e nel conferire gli incarichi di collaborazione didattica ad "esperti della materia esterni alla Facoltà". Il Tribunale ha così accolto il ricorso di un medico veterinario che aveva partecipato al Master, ma era stato bocciato dalla Commissione d'esame, quella stessa Commissione d'esame composta da docenti esterni, liberi professionisti, per i quali non sarebbe stata seguita una regolare procedura di incarico.

La Facoltà non avrebbe vagliato la professionalità di docenti liberi professionisti e non ha dato corso a procedure di valutazione comparativa con altri candidati alla docenza tramite bando di concorso. La Facoltà aveva in-

vece proceduto all'assegnazione dell'incarico per "intuito personae", provvedendo alla scelta dei docenti "insindacabilmente", un avverbio molto contestato dai giudici secondo i quali l'agire "insindacabilmente" non trova fondamento nello Statuto dell'Università.

BANDO PUBBLICO Ma c'è dell'altro. L'Università di Torino ha indetto il Master senza aver previamente redatto e pubblicato ("nemmeno su un sito informatico" dicono i giudici) il bando di ammissione al corso. Ne risultano disattesi i principi di buon andamento e di trasparenza: "a parere del Collegio la mancata pubblicazione di un bando di ammissione al corso viola anche l'art. 34 della Costituzione che al primo comma dispone che "la scuola è aperta a tutti" e che al terzo sancisce che "i capaci e meritevoli (...) hanno diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi".

In conclusione, "il ricorso si profila manifestamente fondato", con "conseguente annullamento ex tunc dei provvedimenti di nomina dei docenti e di composizione delle Commissioni di esame finale del Master in Cardiologia del cane e del gatto indetto dall'Università di Torino e tenuto dal 23.1.2006 al 13.7.2007, con travolgimento, dunque, dei risultati conseguiti dagli studenti e dei titoli universitari eventualmente rilasciati a conclusione del corso predetto". Il ricorso era nato a seguito del mancato superamento dell’esame finale. Il ricorrente era stato infatti “valutato non idoneo” dalla commissione esaminatrice composta da docenti esterni, liberi professionisti. Per il candidato, la valutazione mediante il solo voto alfanumerico” non preceduto da enunciazione di criteri dettagliati di giudizio” era da ritenersi illegittima.

■

I DOCENTI VANNO RECLUTATI COME NELLA P.A. econdo i giudici il reclutamento dei docenti non può che avvenire in base ai criteri della pubblica amministrazione. Il minimum cui deve informarsi qualsivoglia procedura concorsuale per la scelta di un prestatore di servizi per una pubblica amministrazione è dato dalla valutazione comparativa, cioè il confronto tra due o più candidati, con i loro requisiti e le loro competenze, da documentare e contestualmente dalla pubblicità degli atti, cioè la pubblicazione di un bando o avviso di selezione, con la menzione di termini e modalità di presentazione delle domande, il loro esame contestuale e la redazione di verbali di selezione, motivando i relativi giudizi; con ulteriore pubblicazione degli esiti della selezione stessa. La decisione deve poi dare conto dell'accertamento nei candidati, di "adeguati requisiti", condizione per il conferimento dell'incarico di docenza.

S

TURN OVER E PRECARIATO NEGLI ATENEI «

Dipartimento di Clinica Veterinaria

Università di Pisa Facoltà di Medicina Veterinaria

MASTER II livello in “Riproduzione Equina” Proroga scadenza domande al 30 ottobre 2008 ore 12,00 Inizio 3 novembre 2008

http://clara.vet.unipi.it http://www.vet.unipi.it per informazioni rivolgersi a: alerota@vet.unipi.it lamarca@vet.unipi.it

'università rischia di finire come l'Alitalia e io voglio mettere mano subito a una riforma». Ce ne sono troppe. «Se federalismo significa che ogni comune può farsi la propria università, dico chiaro che gli enti locali devono darsi una regolata». Serve un utilizzo migliore dei fondi. «Questo riguarda anche le università. Ci sono almeno 5 atenei con i conti fuori controllo». Sono parole del Ministro dell’Università Maria Stella Gelmini, consapevole che l'ambiente universitario è surriscaldato e che bisogna mettere in conto le occupazioni. Ma una riforma non può eludere «il problema sociale del precariato». Il governo di centrodestra farebbe la figura dell'ottuso «se non capisse che questa è una vera emergenza».

Allora sta pensando al turnover, una quota del 20% dei docenti che escono andrebbe ai precari, «premiando i più meritevoli anche con aumenti, e Tremonti deve farmi il santo piacere di non dire sempre no».

La Gelmini fa i conti in tasca all’università che l’accusa e ai suoi sprechi: “Voglio ricordare che in Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, il doppio dell’Europa, 170 mila insegnamenti e più di 300 sedi distaccate. Bisogna mettere a disposizione convenzioni per le residenze universitarie, per pagare affitti più bassi e consentire ai giovani di spostarsi. Non serve l’università sotto casa, servono servizi che consentano ai giovani di affrontare un percorso formativo senza dover investire risorse che oggi le famiglie fanno fatica a trovare”.

L

laPROFESSIONE

14 Attualità Contratti

VETERINARIA 37 | 2008

Le funzioni dei medici veterinari?

Una questione… pacifica Ancora sulla sentenza del TAR del Lazio n. 7941/08 di ALDO GRASSELLI Segretario Nazionale Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica o letto con stupore il commento alla sentenza del TAR Lazio n. 7941/08 del Segretario Nazionale Veterinari UILFPL pubblicato sul numero 35/2008.

Tutt’altra rispetto a quella descritta è la reale portata della pronuncia.

Tutt’altri i fatti sottesi, tutt’altri i profili giuridici trattati.

Il SIVeMP ed i medici veterinari ricorrenti hanno impugnato la delibera della ASL Roma D n.

300/06 per far valere l’illegittimità di entrambe le motivazioni addotte dall’azienda a sostegno della disposta revoca del concorso per n. 10 dirigenti veterinari.

Si badi bene, le ragioni della revoca sono due, cito testualmente la delibera: - per “concorrere agli obiettivi di finanza pubblica definiti dalla corrente legge finanziaria mediante l’adozione di misure adeguate a consentire la riduzione delle spese per il personale”; -“in considerazione della sopravvenuta ipotesi di accordo per l’attuazione della norma finale n. 6 dell’ACN del 23 marzo 2005 per la disciplina del rapporto di lavoro dei medici specialisti ambulatoriali interni e le altre professionalità ai sensi dell’art. 8 D.lgs. n. 502/92, la quale trova applicazione anche nei confronti dei medici veterinari”.

Il SIVeMP ha visto dietro la seconda generica e sicuramente poco chiara giustificazione, la volontà dell’Azienda romana di sostituire i dirigenti veterinari con i convenzionati, sostituzione nel nostro ordinamento illegittima.

I motivi di illegittimità sollevati erano gli uni relativi ai vizi dell’esercizio del potere di autotutela da parte della ASL e gli altri relativi all’illegittimo ricorso da parte della stessa al meccanismo dell’interscambiabilità e della sovrapponibilità dei dirigenti veterinari dipendenti e dei veterinari convenzionati.

La conferma della fondatezza della contestazione del SIVeMP è stata data dalla stessa Azienda che nelle memorie difensive depositate ha affermato a chiare lettere di sopperire alla carenza di organico dei dirigenti con i convenzionati e ha illustrato la convenienza economica offerta, a suo dire dall’ACN, dalla possibilità di mantenere in servizio 25 convenzionati allo stesso costo di soli 10 dirigenti veterinari di ruolo. È palese l’infondatezza degli argomenti utilizzati da chi teme la trasparenza e da chi, evidentemente, sfrutta la confusione a proprio vantaggio, per tentare di smontare una sentenza che in poche righe ha sancito un principio chiarificatore che prescinde dalla natura del rapporto dei convenzionati con la ASL e ha ad oggetto solo aspetti sostanziali e cioè le funzioni: “le funzioni di dirigente veterinario non possono, all’evidenza, essere svolte da personale convenzionato” (queste le parole del TAR).

Oggetto della sentenza e della battaglia legale sono le funzioni delle categorie esaminate e non il rapporto di lavoro, le procedure di selezione ed accesso, l’inquadramento giuridico, le modalità di espletamento.

H

Oggetto della sentenza e della battaglia è la sostanza non la forma.

Infatti, il contenzioso contro la ASL e contro il modus procedendi utilizzato a livello nazionale non è affatto contro i veterinari professionisti convenzionati ma è volte a perseguire e ad affermare la legalità, con vantaggio di tutte le categorie coinvolte.

Inutile ed inconferente è la distinzione pre e post ACN. Infatti, l’ACN va a novellare la disciplina del rapporto giuridico di lavoro che lega le ASL e i veterinari, non le loro funzioni che restano sempre le stesse, invariate.

Del resto da sempre, prima e dopo l’ACN, i veterinari liberi professionisti svolgono funzioni nell’ambito delle ASL attraverso convenzioni.

Sino alla stipula dell’ACN le convenzioni erano contratti di tipo privatistico, dopo l’ACN il rapporto rientra nell’ambito delle convenzioni di cui all’art. 8 d.lgs. n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni, ivi inclusa, quindi, la procedura concorsuale di accesso e la predisposizione di una graduatoria.

L’ACN tanto invocato nulla dice in merito alle funzioni. Anzi, in più di una norma dello stesso accordo è confermata la preesistente ripartizione di competenze.

Articolo 12 commi 2: “Nel presente Accordo si riconosce che gli specialisti ambulatoriali e le altre professionalità sanitarie ambulatoriali … sono parte attiva e qualificante del S.S.N., integrandosi nell’assistenza primaria attraverso il coordinamento con le altre categorie di erogatori ammesse ad operare sul territorio e nel distretto… nel rispetto delle relative competenze professionali”.

Ancora, articolo 13 comma 4: “Agli specialisti ambulatoriali e ai professionisti … è riconosciuta e garantita la piena autonomia professionale; essi comunque garantiscono la piena disponibilità a forme di coordinamento organizzativo ed operativo finalizzato all’integrazione funzionale con gli altri servizi dell’azienda coinvolti e all’integrazione interprofessionale, secondo le rispettive competenze, …”.

Sotto il profilo delle funzioni, che interessa in questa sede e che è l’unico oggetto della sentenza in esame, nulla sposta quindi la stipula dell’ACN in quanto è inequivocabile il rinvio nello stesso alle “rispettive competenze” già definite e determinate dal legislatore.

Non solo.

L’ACN si spinge oltre sino a confermare la netta distinzione tra le due categorie in perfetta linea con la sentenza n. 7941/08.

L’art. 13 comma 1 recita “Il presente Accordo Collettivo Nazionale, di seguito denominato Accordo, regola … il rapporto di lavoro autonomo convenzionato, che si instaura tra le Aziende Sanitarie e:… - medici veterinari a rapporto convenzionale con le aziende USL, per l’espletamento di attività istituzionali, con le modalità di cui alla norma finale n.° 6”.

L’autore dell’articolo pubblicato sullo scorso numero si è ben guardato dal riportare l’ACN del 1/3/06 - “Ipotesi di accordo per l’attuazione della norma finale n. 6 dell’ACN del 23 marzo 2005 per la disciplina del rapporto di lavoro dei medici specialisti ambulatoriali interni e le altre professionalità ai sensi dell’art. 8 d.lgs. n.

502 del 1992 e s.m.i.” relativo ai veterinari, in particolare la dichiarazione a verbale ivi conte-

nuta che recita “le parti concordano che le risorse economiche finalizzate alla copertura dei posti previsti nella dotazione organica unitamente ai ruoli e funzioni che la legislazione vigente assegna alla dirigenza nell’ambito dei servizi veterinari, non possono essere utilizzate per l’attivazione delle ore di attività convenzionata ed analogamente le risorse economiche impiegate per l’attivazione di ore di attività convenzionale non possono essere utilizzate per far fronte alla dotazione organica della dirigenza veterinaria”.

La sentenza del TAR parla di funzioni e, pertanto, le colonne scritte e le critiche mosse sono irrilevanti.

Guardiamo la sostanza, le funzioni.

Ci troviamo di fronte a due categorie: i dirigenti veterinari dipendenti del SSN e i veterinari convenzionati.

Il legislatore ha statuito che sono solo ed esclusivamente i dirigenti veterinari dipendenti del S.s.n. ad essere pubblici ufficiali e ad avere il potere e il dovere di svolgere i compiti istituzionali e cioè le funzioni di certificazione, controllo, vigilanza ed ispezione, in una parola il servizio pubblico.

L’art. 15 comma 4 d.lgs. n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni prevede espressamente che i dirigenti svolgano “funzioni di natura professionale … ispettive, di verifica e di controllo”. Del resto il controllo e la vigilanza rappresentano proprio l’espressione della funzione/potere che più di tutte deve avere le caratteristiche di terzietà, obiettività e che solo il servizio pubblico inteso in senso stretto può effettivamente garantire, anche grazie al rigido regime di incompatibilità che vincola i dirigenti dipendenti del servizio sanitario (art. 11 d.p.c.m. 27/3/00) e non i convenzionati (art. 15 ACN vigente).

La principale funzione attribuita ai dirigenti veterinari è quella di “ufficiali di polizia giudiziaria”: artt. 3 l.n. 283/62; 21 comma 3 l.n.

833/78 e 27 ultimo comma d.p.r. n. 616/77.

Ancora l’art. 14 lett. o) e p) l.n. 833/78 attribuisce direttamente alle Usl le funzioni relative “all’igiene della produzione, lavorazione, distribuzione e commercio degli alimenti e delle bevande; p) alla profilassi e alla polizia veterinaria; alla ispezione e alla vigilanza veterinaria sugli animali destinati ad alimentazione umana, sugli impianti di macellazione e di trasformazione, sugli alimenti di origine animale, sull’alimentazione zootecnica e sulle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo, sulla riproduzione, allevamento e sanità animale, sui farmaci di uso veterinario”.

Gli artt. 7 ter e ss. d.lgs. n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni attribuiscono alle Aziende ed ai dipartimenti di prevenzione specifiche funzioni in materia veterinaria.

Infine, ad ulteriore conferma il d.p.c.m.

27/3/00, già citato, in materia di libera professione recita “Le attività libero-professionali dei dirigenti sanitari del dipartimento di prevenzione costituiscono uno specifico insieme di prestazioni, non erogate in via istituzionale dal Servizio sanitario nazionale” (art. 11). Con specifico riferimento ai veterinari rileva addirittura che “Il medico veterinario può essere autorizzato a svolgere per conto dell’azienda, all’esterno delle strutture aziendali prestazioni richieste all’azienda stessa da aziende pubbliche o private e da soggetti privati, … purché

lo svolgimento di tali prestazioni non sia incompatibile con le funzioni istituzionali svolte”.

Un punto deve essere chiaro e chiarito: solo ai dirigenti veterinari dipendenti è consentito, dalla legge, adottare i provvedimenti finali nei procedimenti di certificazione, vigilanza ed ispezione e solo ai dirigenti è imputabile la responsabilità dell’adempimento e della conclusione degli stessi per la complessità del ruolo del dirigente che si sostanzia di una componente organizzativa, di una gestionale e di una tecnica, ruolo che si inserisce organicamente e funzionalmente in un assetto aziendale definito.

I veterinari convenzionati, nell’ambito dei rapporti con le Aziende Usl, rappresentano una forma di out sourcing, un ausilio esterno fornito da liberi professionisti che mettono a disposizione del S.s.n., per un determinato numero di ore, la propria esperienza e professionalità al fine di “smaltire il lavoro”, di eseguire prestazioni specialistiche per garantire i livelli essenziali di assistenza e l’erogazione del servizio.

Del resto è pacifico che una certificazione rilasciata da un veterinario convenzionato non ha alcun valore giuridico.

Di nessun pregio sono gli ulteriori argomenti polemici sollevati nell’articolo.

La riduzione della pianta organica della ASL Roma D di 10 unità non ha alcun effetto per i dirigenti veterinari in quanto i 10 posti messi a concorso, poi revocati, erano già stati occupati, per dichiarata volontà dell’azienda, dai convenzionati senza nessuna speranza di un nuovo concorso.

La proclamata tutela dei precari è solo apparente, perché è più garantista per tutte le categorie la sentenza del TAR che scinde ed individua chiaramente i ruoli e le funzioni e, conseguentemente, le responsabilità di ciascuno.

La commistione delle funzioni espone tutti i professionisti coinvolti a enormi responsabilità: i convenzionati per lo svolgimento di funzioni senza legittimazione giuridica, i dirigenti dipendenti per aver consentito a soggetti privi dei prescritti poteri di erogare un servizio pubblico di loro esclusiva competenza.

Il Segretario della UILFPL afferma la legittimità dell’interscambio tra convenzionati e dirigenti, essendo i primi da considerarsi “al pari” o “come” i dipendenti.

Nulla di men vero. Il Legislatore ed il TAR sono stati chiarissimi.

Del resto se fosse giuridicamente possibile che i compiti istituzionali del S.s.n. possano essere svolti da un qualunque medico veterinario (dipendente piuttosto che convenzionato) che senso avrebbe la previsione normativa di due categorie distinte? Se fossero figure intercambiabili, perché distinguerle?

La risposta è nella legge e nella sentenza del TAR che l’ha applicata.

Credo di aver chiarito in modo obiettivo il reale quadro della situazione.

Per coerenza, quindi, il SIVeMP provvederà nei prossimi giorni ad inviare a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie italiane una diffida a rispettare la legge ed il principio affermato dal TAR Lazio, e cioè ad impiegare i veterinari dipendenti e convenzionati ciascuno per le rispettive competenze, omettendo l’utilizzo del personale convenzionato per lo svolgimento delle funzioni tipiche dei dirigenti veterinari dipendenti.

■

laPROFESSIONE

16 Practice Management (1a parte) - Marketing

VETERINARIA 37 | 2008

Il marketing nella vostra struttura l termine marketing in relazione alla professione veterinaria suscita spesso una risposta ostile e negativa: “I professionisti non hanno bisogno di proporsi sul mercato!”

Tuttavia, il marketing non deve strillare “prendimi!”, ma - più delicatamente suggerire “qui ci sono alcune buone ragioni per cui potreste essere felici di conoscerci meglio”. Il marketing svolge un ruolo di primo piano nella gestione e nello sviluppo delle aziende che offrono servizi professionali, come le strutture veterinarie, ed è parte integrante del loro successo.

Perché il marketing non viene attuato meglio nelle strutture veterinarie? Ciò è dovuto in parte ad una mancanza di conoscenza e di consapevolezza di ciò che esso comporti realmente, ma principalmente dipende dal fatto che non si tratta di un problema di gestione. Le attività di marketing rappresentano un investimento - necessitano di una discreta quantità di tempo che non produce denaro e deve essere speso per risultati a lungo termine incerti, e poche strutture sono abbastanza ben organizzate da gestire le loro attività di investimento. Benché i risultati possano essere riconosciuti e ricompensati, bisogna rilevare anche il valore degli sforzi di marketing e ciò richiede una gestione accurata. Il marketing è circondato da molti miti e concetti errati che condizionano la comprensione di ciò che esso sia e di ciò che si prefigge di ottenere.

• Marketing significa fare pubblicità e vendere. Benché la pubblicità e la vendita siano entrambe accettabili attività di comunicazione di marketing, rappresentano solo una sezione molto limitata dell’intera funzione dello stesso.

• Noi non “facciamo” assolutamente marketing! Questo concetto è legato al primo - secondo il quale, per “fare” marketing dovete produrre una lucente brochure o far comparire una pubblicità in televisione. Il marketing è parte integrante dell’avere un’attività di impresa ed è già presente, al livello più rudimentale, nel logo stampato sulla carta da lettere della struttura, nei camici bianchi puliti e nell’amichevole pacca sulla testa del cane. Fa parte di quello che viene tradizionalmente definito come “modo di fare al capezzale del paziente”. Per essere efficaci, tuttavia, le attività di marketing devono essere più esplicite ed organizzate.

• Da noi il marketing lo “fa” il socio/capo infermiere/ecc. anziano! Il marketing è molto di più che parlare in occasione dell’incontro annuale del gruppo cinofilo. La sua organizzazione è una decisione manageriale, ma il marketing si svolge all’interno della struttura in ogni momento - tutti i contatti con i clienti sono marketing. Quindi, un addetto alla reception con un atteggiamento indifferente fa una cattiva promozione alla struttura, mentre l’infermiera che esce in strada per aiutare il cliente è un marketing eccellente.

• Marketing significa soddisfare le esigenze del cliente a qualsiasi costo. Questa convinzione è basata sul concetto che “marketing significa dare ai clienti esattamente ciò che vogliono - e tutto ciò che vogliono è un servizio al massimo livello per onorari ridicoli, il che significa che faremo fallimento.”

I

Questo non è tutto ciò che riguarda il marketing.

ALLORA, COS’È IL MARKETING? Il marketing è l’analisi, la pianificazione, la messa in atto ed il controllo di programmi attentamente formulati che vengono studiati per incoraggiare e costruire una relazione produttiva e redditizia fra un’organizzazione, come una struttura veterinaria, ed il suo target di mercato, uno specifico gruppo o gruppi di proprietari di animali.

Il marketing è una tecnica di gestione finalizzata a far corrispondere il personale, le risorse e l’esperienza della struttura alle esigenze dei clienti, in modo tale che la prima raggiunga le proprie mete a lungo termine e che i secondi ne traggano una soddisfazione costante. Non è un processo fortuito, ma un compito manageriale specifico che richiede piani accuratamente formulati e studiati per ottenere determinate risposte. Per arrivare ad avere la massima efficacia, questi piani devono essere rivolti a specifici target di mercato e devono offrire ciò che questo vuole, non ciò che la struttura pensa che voglia. Per motivare ed informare bene il mercato, la struttura si basa ampiamente su fattori come una politica dei prezzi efficace ed una buona comunicazione (vedi oltre).

Il marketing è essenziale per assicurare la sopravvivenza della struttura e mantenerla in buone condizioni economiche servendo in modo più efficace il suo mercato. È costituito da una miscela del cosiddetto “marketing mix”: • progettazione dei servizi da offrire • prezzi • comunicazione/pubblicità • localizzazione della struttura In questo Capitolo non cercherò di dirvi come fare marketing, ma di spiegare il background di questa attività e perché è importante, evidenziando gli errori comuni commessi nell’ambito della promozione dei servizi veterinari e presentando alcuni concetti chiave sull’argomento.

PERCHÉ FACCIAMO MARKETING? Il marketing ha una triplice finalità: • Assicurare che i clienti attuali restino fedeli alla struttura • Generare una maggiore attività di impresa a partire dalla base clienti esistente • Attrarre nuovi clienti spingendoli ad utilizzare i servizi offerti dalla struttura Benché sia possibile raggiungere questi scopi senza aiuto, suggerirei di assumere dei consulenti di marketing affermati, che possano utilizzare la propria preparazione ed espe-

“

I servizi che secondo i veterinari i clienti non vogliono sono proprio quelli che la maggior parte dei clienti non chiederà mai.

Perché? Perché non sanno che esistono.

Don Dooley, Veterinary Management Consultant

www.anmvioggi.itAGGIORNAMENTO

”

“

rienza per sviluppare sistemi di promozione appropriati.

Inoltre, vi aiuteranno a rispondere alle seguenti domande chiave: Qual è la nostra attività d’impresa?

Chi è il nostro cliente?

Perché acquista?

Cos’è il valore per i nostri clienti?

Qual è la nostra attività d’impresa?

La struttura veterinaria è un’attività di impresa che fornisce servizi sanitari agli animali a beneficio degli animali stessi, che sono affidati alle nostre cure, e dei loro proprietari (i nostri clienti) in modo da generare un equo profitto da questa transazione.

Chi è il nostro cliente?

Quale cliente vuole la vostra attività? Quali clienti sono quelli di maggior valore per la struttura? Quali clienti volete voi avere nella vostra attività? La maggior parte dei vostri clienti proverrà dalla vostra area geografica.

Tuttavia, può darsi che non vogliate necessariamente attirare tutti i potenziali proprietari di animali, dato che questo potrebbe non essere il modo in cui volete delineare il profilo della vostra attività. Uno dei più grandi errori commessi dalle strutture è cercare di soddisfare le esigenze di tutti i clienti - dai più poveri ai più ricchi, da quelli che portano i loro animali soltanto in extremis a quelli che suonano alla porta per ogni più piccolo pretesto, da quelli che desiderano le cure di base al più basso prezzo possibile a quelli che vi darebbero il loro ultimo centesimo se si servisse ad aiutare il loro amato membro della famiglia.

Nelle aree in cui siete l’unica struttura in un ampio raggio di territorio voi (ed i clienti!) potreste non avere scelta, ma più comunemente non solo i clienti possono scegliere le strutture alle quali rivolgersi, ma anche voi avete la possibilità di scegliere il tipo di clienti che volete attirare e mantenere. Nel caso di una struttura specialistica, come quelle dedicate ai felini, o che hanno focalizzato la propria attività sugli animali esotici, il tipo di proprietari ai quali ci si rivolge è evidente (benché non tutti i possessori di felini/animali esotici sceglieranno automaticamente di fare riferimento a queste strutture!); invece, in una con uno spettro più ampio, identificare il tipo di clienti che volete avere è parte importante della pianificazione e definizione dell’attività di impresa.

La matrice Boston La matrice Boston può venire utilizzata per correlare il livello effettivo del giro di affari che i vostri clienti stanno generando al momento e quello potenziale che potrebbero generare.

Confrontando questo valore con i servizi che state offrendo o pensate di offrire, potrete pianificare in modo più efficace l’espansione della vostra attività.

I clienti della categoria di attività effettiva ele-

Le organizzazioni di norma prendono coscienza del marketing quando il loro mercato va incontro ad un mutamento.

”

Kotler e Clarke, Business Management Consultants

vata/potenziale elevata sono una minoranza.

Corrispondono al 20% che apporta l’80% del giro d’affari. Benché il loro potenziale di sviluppo sia basso, sono molto desiderabili per il loro effettivo contributo e per la loro lealtà e bisogna prestare loro molte attenzioni. Inoltre, sono probabilmente le persone che più di tutte parlano bene della struttura.

I clienti della categoria di attività effettiva bassa/potenziale elevata rappresentano il più elevato potenziale di espansione dell’attività di impresa. Tuttavia, è importante rilevare perché siano collocati in questa categoria e, se possibile, rimediare a questo fatto. Può essere semplicemente che non conoscono i servizi ed i prodotti disponibili, o che ci sia una certa insoddisfazione sottostante nei confronti della struttura. I clienti della categoria di attività effettiva alta/potenziale bassa devono essere protetti, dato che stanno utilizzando la maggior parte o la totalità dei vostri servizi.

Tuttavia, se si sviluppano nuove prestazioni, queste devono essere senza dubbio mirate nei confronti di queste persone.

I clienti della categoria di attività effettiva bassa/potenziale bassa si trovano in questa categoria per un’ampia varietà di ragioni - da problemi economici personali alla mancanza di interesse e di consapevolezza circa il modo in cui potrebbero prestare migliori cure ai loro animali. Benché sembrino essere quelli di minore interesse, non devono essere dimenticati perché le circostanze o le esigenze possono cambiare, fino a farli passare in una delle altre categorie.

■

ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo.

II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo. ©

Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved.

Traduzione di Maurizio Garetto

La matrice Boston Attività potenziale elevata Attività potenziale bassa

Effettiva elevata Potenziale elevata Effettiva elevata Potenziale bassa Attività effettiva elevata

Effettiva bassa Potenziale elevata Effettiva bassa Potenziale bassa Attività effettiva bassa

PROFESSIONALE A CURA DI HILL'S PET NUTRITIONVeterinaria On Line

laPROFESSIONE

Eventi Veterinari

VETERINARIA 37 | 2008

SICIV

SIMEF

SOCIETÀ ITALIANA DI CITOLOGIA VETERINARIA

L'ESAME DEI VERSAMENTI CAVITARI: CITOLOGIA E NON SOLO 9 Novembre 2008, Cremona RELATORI Marta Dell'Orco Maria Nazaré Pinto da Cunha

16.00 Test di valutazione dell'apprendimento, consegna degli attestati e conclusione dell'incontro

SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA FELINA

SIMPOSIO SULLE PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE DEL GATTO 9 Novembre 2008, Cremona RELATORI Paolo Ferrari, Maria Longeri Donatella Lotti, Andrea Zatelli

OBIETTIVI

SEDE

I versamenti cavitari rappresentano per il clinico una sfida innanzi tutto diagnostica. Individuare la corretta eziologia di tali patologie è il primo passo essenziale per una prognosi corretta ed una eventuale terapia mirata. Gli obiettivi del presente incontro riguardano l'esame dei versamenti cavitari da un punto di vista clinico-patologico a 360°. L'esame citologico infatti, seppur rappresenti una fase essenziale e spesso decisiva nella diagnostica di tali raccolte, non è l'unica arma a disposizione del patologo clinico: verranno pertanto prese in considerazione le diverse fasi dell'esame dei versamenti di routine nonché alcune metodiche diagnostiche clinico-patologiche più approfondite e di recente applicazione.

OBIETTIVI

Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

La purezza della razza non è certo un fattore determinante per la salute dell'animale; in molti casi infatti, come avviene per il cane, le razze "pure" possono essere affette con maggior frequenza da patologie trasmissibili per via ereditaria. I gatti comuni europei non sono comunque esentati dall'avere malattie ereditarie. Le patologie forse più note in campo veterinario e che coinvolgono tipicamente alcune razze (tra queste Persiani e British Shorthair) sono la Nefropatia Policistica Congenita o Malattia Renale Policistica (dall'inglese PKD) e la cardiomiopatia ipertrofica (HCM). Lo scopo del simposio è di fare il punto su queste malattie, ricordando inoltre che un gran numero di queste anomalie trasmissibili per via ereditaria può essere controllato attraverso una attenta selezione ed effettuando esami clinici e test di laboratorio preventivi. In modo particolare verranno sviluppati gli aspetti clinici, di laboratorio e di diagnostica per immagini utili per una diagnosi precoce. Le nefropatie verranno inquadrate, stadiate e trattate alla luce delle indicazioni dell'International Renal Interest Society (IRIS). Durante il simposio verrà presentato da alcuni dei membri fondatori ai Colleghi presenti l'OSSERVATORIO ITALIANO HCM FELINA, che intende coordinare e standardizzare la raccolta di dati clinici, genetici ed ecocardiografici in Italia con lo scopo di elaborarli e fornire linee guida per la gestione dell'HCM che siano condivise sia dai medici veterinari che dagli allevatori. È dovere del medico veterinario effettuare un controllo severo sull'andamento epidemiologico di queste patologie, per evitare che, come nel caso della PKD nel gatto persiano, si arrivi alla situazione attuale, per cui in alcuni stati europei la percentuale di portatori sani è arrivata al 50-60% (indagini in Francia, Austria, Slovenia). Assume perciò una particolare importanza conoscere le principali patologie ereditarie e sapere proporre l'approccio diagnostico più appropriato al cliente o più spesso all'allevatore.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Approccio clinicopatologico completo all'esame dei versamenti cavitari: non c'è solo la citologia Marta Dell'Orco 10.30 Pausa 11.00 L'esame citologico dei versamenti cavitari: concetti vecchi e nuovi Maria Nazaré Pinto da Cunha 12.30 Pausa pranzo 14.00 Discussione dei casi clinici da parte dei soci

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SICIV in regola con l'iscrizione 2008.

Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SICIV: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SIOVET

SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA VETERINARIA

ORTOPEDIA GERIATRICA DEL CANE 8-9 Novembre 2008, Cremona RELATORI

Paolo Buracco, Aldo Vezzoni, Michele D'Amato, Silvia Boiocchi, Massimo Petazzoni, Fulvio Cappellari, Maurizio Isola, Rocco Lombardo

OBIETTIVI L'incontro si propone di approfondire tutti gli aspetti principali dell'ortopedia e della traumatologia geriatrica canina con particolare riguardo all'aspetto pratico/applicativo.

Un grosso capitolo sarà dedicato all'oncologia evidenziando in particolare gli aspetti epidemiologici, diagnostici, terapeutici e prognostici. Saranno inoltre evidenziati i più importanti aspetti internistici che possono avere ripercussioni sull'apparato muscolo-scheletrico del paziente anziano. Ampio spazio sarà assegnato alle grandi diartrosi canine quali anca, ginocchio, spalla e gomito considerando le indicazioni e i limiti nel loro trattamento nel paziente anziano. Saranno poi forniti gli elementi necessari per differenziare gli aspetti neurologici da quelli ortopedici e per scegliere i trattamenti più indicati nelle fratture nei cani anziani. La presentazione e discussione interattiva di casi clinici da parte dei partecipanti si propongono poi di favorire il massimo coinvolgimento della platea.

PROGRAMMA Sabato 8 Novembre 2008 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.15 Tumori ossei primari e secondari: epidemiologia e diagnosi - Paolo Buracco 10.45 Pausa 11.15 Tumori ossei primari e secondari: approccio terapeutico e prognosi Paolo Buracco 12.15 Considerazioni specifiche per l'osteosarcoma - Paolo Buracco 12.45 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.30 Patologie sistemiche con ripercussione sull'apparato muscoloscheletrico 15.00 L'anca geriatrica: indicazioni e limiti - Aldo Vezzoni 15.30 Il ginocchio geriatrico: indicazioni e limiti - Michele D'Amato 16.00 Pausa 16.30 La spalla geriatrica: indicazioni e limiti - Silvia Boiocchi

17.00 Il gomito geriatrico: indicazioni e limiti - Massimo Petazzoni 17.30 Presentazione di Casi Clinici 18.30 Interruzione Domenica 9 Novembre 2008 8.30 Osteodistrofia ipertrofizzante pneumica - Fulvio Cappellari 9.30 Artropatie immunomediate - Maurizio Isola 10.00 Quando sospettare un problema neurologico in un paziente ortopedico - Rocco Lombardo 10:30 Pausa caffè 11.00 La guarigione ossea nel paziente anziano: aspetti metabolici 11.30 Paziente anziano: fissazione interna o esterna? Vantaggi e svantaggi… - Massimo Petazzoni 12.00 Presentazione di Casi Clinici 13.30 Fine dell'Incontro

SEDE Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

17

PROGRAMMA 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Introduzione alla genetica nel gatto - M. Longeri 10.30 Uso dei test genetici nelle patolo-

gie feline - M. Longeri 11.30 Pausa 11.45 Patologie cardiache di tipo ereditario - P. Ferrari 12.45 Pausa pranzo 14.00 Le patologie renali ereditarie A. Zatelli 15.30 Dal caso clinico alla diagnosi: le patologie neurologiche D. Lotti 16.15 Discussione, test di valutazione dell'apprendimento e consegna degli attestati

SEDE Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIMEF in regola con l'iscrizione 2008.

Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIMEF: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

in collaborazione con AIVEMP SEMINARIO SANITÀ PUBBLICA EQUINA: IL FARMACO E LE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A DENUNCIA 29 Novembre 2008, Cremona e non oltre il 5 Novembre 2008.

RELATORI Eva Rigonat - ASL Modena Giovanna Trambajolo - ASL Modena Gaetano Penocchio - Presidente FNOVI Giulio Predieri - ACME Drugs Paola Bergamo - ACME Drugs Giovanni Paolo Biffi - ASL Milano

INFORMAZIONI Segreteria SIVE (Elena Piccioni) Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: info@sive.it Web: www.sive.it

PARTECIPAZIONE PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIOVET in regola con l'iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci SIOVET: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00

Il seminario è gratuito e aperto a tutti i medici veterinari. Pre-iscrizione obbligatoria.

Inviare il modulo alla Segreteria SIVE entro

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI

SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it

rd 3rd SKIVE Resort Meeting

Selva di di Val Val Gardena Gardena [BZ] [BZ] -- Italy Italy Selva RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

December 11thth - 13thth, 2008 Hotel Antares**** Antares**** Hotel CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI

laPROFESSIONE

18 Eventi Veterinari

VETERINARIA 37 | 2008

FSA

Società federata ANMVI

FONDAZIONE SALUTE ANIMALE

DELEGAZIONE REGIONALE ABRUZZO LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO 23 Novembre 2008, Città Sant’Angelo (PE) RELATORE

Filippo Maria Martini

OBIETTIVI L'obiettivo primario della giornata non specialistica è rappresentato dalla volontà di fornire gli strumenti necessari per diagnosticare e proporre un protocollo terapeutico adeguato in caso di lussazioni articolari traumatiche. Nel corso della giornata di aggiornamento verranno prese in considerazione tutte le lussazioni articolari dell'arto anteriore e posteriore del cane e del gatto ed in modo dettagliato quelle che si presentano con maggior frequenza nella clinica quotidiana dei piccoli animali. Verranno fornite ai partecipanti le informazioni utili ai fini di effettuare una diagnosi corretta e di mettere in atto le indagini collaterali necessarie ai fini diagnostici. Saranno inoltre fornite informazioni dettagliate circa il trattamento delle lussazioni a cielo chiuso, mentre per quanto riguarda il trattamento chirurgico non si forniranno informazioni dettagliate per la sua esecuzione (essendo tale aspetto complesso e per il quale è necessario un corso approfondito), ma solo indicazioni di massima al fine di rendere possibile una adeguata scelta del paziente ed una corretta impostazione del protocollo terapeutico.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori

9.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto toracico 11.00 Pausa 11.30 Le lussazioni articolari traumatiche dell'arto pelvico 13.00 Pausa 14.00 Casi clinici interattivi 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Miramare - Via Tito de Caesars, 8 Città Sant'Angelo (PE)

Silvia Tasca

OBIETTIVI L'obiettivo della giornata è di fornire ai partecipanti nozioni di base ed avanzate, atte a permettere una completa interpretazione dell'emogramma. Al termine, la discussione dei casi clinici consentirà l'applicazione pratica delle nozioni acquisite nel corso delle relazioni.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Alterazioni qualitative e quantitative dei globuli rossi 11.00 Pausa 11.30 Alterazioni qualitative e quantitative dei globuli bianchi e delle piastrine

Ermenegildo Baroni

OBIETTIVI Dare delle informazioni di base sull'eziopatogenesi, la diagnosi e la terapia delle principali patologie scheletriche di origine ereditaria, nel cane.

PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Sviluppo osseo ed eziopatogenesi osteocondrosi/osteocondrite e displasia 11.00 Pausa 11.30 Displasia del gomito, diagnosi e terapia

Istruttori, oltre ai docenti: Silvia Boiocchi, Gianluca Magni, Bruno Peirone, Guido Pisani, Luca Vezzoni.

OBIETTIVI Questo Corso teorico-pratico si rivolge ai medici veterinari già referenti FSA e si prefigge di far comprendere ai partecipanti i meccanismi eziologici e patogenetici della lussazione della rotula e la diagnosi clinica nelle razze toy nelle quali la selezione riproduttiva ne richiede il controllo. L’esercitazione permetterà di apprendere le modalità di palpazione e di manipolazione delle zampe posteriori finalizzate a rilevare la lussazione della rotula e classificarne il grado quando presente. Il Corso si prefigge anche di aggiornare i partecipanti sulle nuove disposizioni in materia di controllo dei riproduttori per la displasia dell’anca e del gomito, oltre ad affinarne le capacità diagnostiche attraverso esercitazioni interattive al computer.

PROGRAMMA

13.00 14.00 15.00 15.30 17.00

Pausa Disturbi mielo e linfoproliferativi Pausa Casi clinici interattivi Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

Domenica 23 Novembre 2009 8.50 Saluto ai partecipanti, presentazione di relatori ed istruttori, informazioni pratiche sul Corso 9.00 Eziologia, patogenesi, epidemiologia e classificazione della lussazione della rotula - A. Vezzoni 10.00 Protocollo FSA-ENCI per la certificazione della lussazione della rotula - A. Vezzoni 10.30 Pausa caffè 11.00 Esercitazione sulla visita di soggetti con e senza lussazione della rotula e relativa classificazione e certificazione 13.00 Pausa pranzo 14.00 Impiego della radiologia digitale per l’esame ufficiale di HD/ED - F. Rossi

14.30 Nuove disposizioni ENCI-FCI per l’esame ufficiale HD/ED - A. Vezzoni 15.00 Errori di posizionamento del cane e conseguenze sul giudizio ufficiale - F. Rossi 15.30 Contestazione dei giudizi ufficiali A. Vezzoni 16.00 Pausa caffè 16.30 Esercitazione pratica di valutazione radiografica di casi HD/ED 18.30 Domande e risposte sugli argomenti della giornata 19.00 Termine del Corso

PARTECIPAZIONE Numero massimo partecipanti: 36 QUOTA D’ISCRIZIONE: Medici Veterinari € 150,00 + IVA 20% = € 180,00

DEADLINE ISCRIZIONI 12 Novembre 2008

SEDE E INFORMAZIONI Segreteria FSA - Monica Borghisani Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403511 - Fax 0372/403530 info@fondazionesaluteanimale.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria (aula Magna) - Via San Costanzo 4 - 06126 Perugia SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

3 CREDITI

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE - SCIVAC LAZIO Medicina e chirurgia del coniglio e del furetto: Principali malattie infettive, protocolli vaccinali e casi clinici chirurgici 9 Novembre 2008, Museo Bioparco Roma

DELEGAZIONE REGIONALE SICILIA DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE 30 Novembre 2008, Catania RELATORE

Faculty Direttore del Corso: Aldo Vezzoni Docenti: Federica Rossi, Aldo Vezzoni

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

DELEGAZIONE REGIONALE UMBRIA EMATOLOGIA UN GIOCO DI LUCI E COLORI 23 Novembre 2008, Perugia RELATORI

CORSO FSA AVANZATO DIAGNOSI UFFICIALE DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E AGGIORNAMENTO HD/ED 23 Novembre 2008, Cremona

13.00 Pausa 14.30 OCD della spalla, dei condili femorali e del tarso, diagnosi e terapia. (con casi interattivi ) 15.30 Pausa 16.00 Displasia dell'anca, diagnosi e terapia.

17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Museo Diocesano Via Etnea 1 - Angolo Piazza Duomo - Catania

3 CREDITI

Si ricorda che gli incontri delle Delegazioni Regionali sono liberi e gratuiti per i Soci SCIVAC in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it

RELATORE

Fornire ai partecipanti una panoramica sulle principali malattie riscontrate nella pratica clinica nel coniglio e nel furetto da compagnia insieme ad una sessione di casi clinici chirurgici.

16.00 Pausa 16.30 TC e marsupializzazione degli ascessi dentali nel coniglio: sinergia vincente nel trattamento 17.00 Neoformazioni della coda nel furetto: non solo cordoma 17.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale. Termine della giornata

PROGRAMMA

SEDE

8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Principali malattie infettive e protocolli vaccinali nel coniglio 10.15 Principali malattie infettive e protocolli vaccinali nel furetto 11.00 Pausa 11.30 Encephalitozoon cuniculi: cosa c'è di nuovo?

12.15 Ipercorticosurrenalismo nel furetto: dalla diagnosi al trattamento 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz'ora) 13.30 Pausa 14.30 Sarcoma iniezione indotto in un coniglio 15.30 Addome acuto in un furetto: non solo corpo estraneo

Il Museo si trova in via Ulisse Aldrovandi, 18 nel cuore di Roma, all'angolo settentrionale di Villa Borghese. L'accesso per il pubblico può avvenire anche dal Bioparco.

Massimo D'Acierno

OBIETTIVI

PARTECIPAZIONE L'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/o SCIVAC in regola con l'iscrizione 2008.

Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d'incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.

PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE E-mail: info@sivae.it Tel. 0372/40.35.00

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

o

Attualità scientifica Vet Journal

19

Biopsie endoscopiche gastriche e duodenali: la qualità influenza la sensibilità diagnostica L’impatto varia per le diverse lesioni e tra cane e gatto

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO a qualità delle biopsie endoscopiche gastroduodenali ha un profondo effetto sulla sensibilità diagnostica per alcune lesioni, con differenze tra cane e gatto. Sono le conclusioni di un ampio lavoro internazionale che ha coinvolto 8 strutture veterinarie di 5 paesi del mondo, Italia inclusa, al fine di valutare la correlazione tra qualità del prelievo endoscopico gastrico e duodenale e capacità diagnostica istopatologica.

La qualità dei preparati istopatologici ottenuti da biopsie endoscopiche varia tra i diversi laboratori, ma l'effetto della qualità delle biopsie sull'esito finale dell'indagine diagnostica non è conosciuto. Lo studio ha ipotizzato che la capacità di dimostrare la presenza di una lesione istopatologica nello stomaco o nel duodeno di un cane o gatto sia influenzata dalla qualità del campione endoscopico inviato, e che è necessario un numero maggio-

L

re di campioni endoscopici per identificare una lesione nei preparati tissutali di bassa qualità. Sono stati analizzati i campioni tissutali di 99 cani e 51 gatti provenienti da 8 strutture veterinarie di 5 diversi paesi, con il maggior contributo di biopsie pervenuto dall'Italia (Sezione di Clinica Chirurgica Veterinaria dell'Università di Milano). Le strutture partecipanti inviavano i vetrini istopatologici dei casi consecutivi sottoposti a biopsia endoscopica. Su questi si determinava la qualità della sezione istologica (inadeguata, marginale, adeguata), il tipo di lesione (linfangectasia, lesione delle cripte, appiattimento dei villi, infiltrato cellulare) e la gravità della lesione (normale, lieve, moderata, severa). Si determinava poi la sensibilità dei campioni tissutali di diversa qualità per l’identificazione di varie lesioni.

Nel cane, al migliorare della qualità dei campioni da inadeguata a marginale ad adeguata, diminuiva il numero di campioni necessario per la diagnosi. La stessa tendenza era osservabile per le lesioni duodenali del gatto, fatta eccezione per gli infiltrati moderati, per i quali la qualità del campione tissutale non comportava differenze. Le lesioni gastriche del cane e le lesioni gastriche lievi del gatto mostravano la stessa tendenza, mentre il numero di campioni necessari per diagnosticare lesioni gastriche moderatamente severe nel gatto non era influenzato dalla qualità del campione.

Al diminuire della qualità del campione, il numero di campioni tissutali necessari per dia-

ANEMIA EMOLITICA IMMUNOMEDIATA CON TROMBOCITOPENIA NEL CANE no studio ha rivisto le cartelle cliniche di 21 cani che presentavano anemia emolitica immunomediata (IMHA) e grave trombocitopenia (conta piastrinica inferiore a 50x109/l, confermata dall'esame dello striscio ematico) concomitanti. L'età media dei cani affetti era di 5,8 anni. Confrontando con i 24.759 cani della popolazione ospedaliera dello stesso periodo, Airedale e Dobermann apparivano presenti in misura maggiore. La durata mediana dei segni clinici era di 7 giorni (1-17 giorni). Undici cani avevano anamnesi positiva per tendenza a fenomeni e-

U

morragici e 15 mostravano sanguinamenti durante la visita. Venti cani su 21 erano stati trattati con glucocorticoidi, 9 con vincristina e 7 con azatioprina. Il tempo mediano di permanenza in ospedale era di 4 giorni (117 giorni). Il tempo mediano di sopravvivenza dopo l'ammissione alla clinica era di 5 giorni (1-558 giorni) e 16 cani su 21 morivano o venivano soppressi entro 30 giorni dal ricovero.

“Concurrent immunemediated haemolytic anaemia and severe thrombocytopenia in 21 dogs” R. Goggs, A. K. Boag, and D. L. Chan. Vet Rec. 2008 163: 323-327

ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti.

Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore).

Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.

V

gnosticare alcune lesioni era talmente elevato che diveniva improbabile che il clinico ne prelevasse un numero sufficiente per essere ragionevolmente sicuro di giungere alla diagnosi.

La qualità del campione bioptico è influenzata dalla tecnica endoscopica di prelievo e dalla procedura di processazione del campione in laboratorio. Nello studio, la qualità media dei campioni inviati era verosimilmente superiore a quanto generalmente ottenibile, poiché erano coinvolti endoscopisti di riconosciuta esperienza e capacità.

Circa le differenze osservate per le biopsie duodenali tra cane e gatto, una possibile interpretazione fa riferimento al minore spessore della mucosa di questo tratto intestinale nel gatto rispetto al cane; questo aspetto potrebbe favorire il prelievo di campioni a tutto spessore della mucosa duodenale del gatto.

Lo studio sottolinea l'importanza di prelevare campioni bioptici multipli durante l'esame endoscopico, affinché vi sia un numero sufficiente di campioni adeguati o almeno marginali. Il numero di campioni da prelevare dipende dalla capacità dell'endoscopista di ottenere routinariamente prelievi adeguati. Come indicazione generale, lo studio osserva

che, nel gatto, il prelievo di 6 campioni gastrici o duodenali marginali o adeguati è sufficiente a ottenere una confidenza del 99% nell'identificazione di qualsiasi lesione. Sei campioni duodenali adeguati sembrano essere sufficienti anche nel cane, fatta eccezione per le lesioni delle cripte che, nello studio, necessitavano di 13 campioni. Per le lesioni gastriche del cane occorrevano 7 campioni adeguati. Gli autori sottolineano tuttavia che sono necessari ulteriori studi per definire con maggiore precisione queste stime.

Lo studio ha quindi potuto concludere che la qualità dei campioni tissutali ottenuti per via endoscopica ha un profondo effetto sulla sensibilità di identificazione di alcune lesioni, e che in proposito esistono differenze tra le biopsie canine e feline.

“Effect of Sample Quality on the Sensitivity of Endoscopic Biopsy for Detecting Gastric and Duodenal Lesions in Dogs and Cats” M.D. Willard, J. Mansell, G.T. Fosgate, M. Gualtieri, D. Olivero, P. Lecoindre, D.C. Twedt , M.G. Collett , M.J. Day, E.J. Hall , A.E. Jergens , J.W. Simpson, R.W. Else, and R.J. Washabau. Journal of Veterinary Internal Medicine, Volume 22, Number 5, September-October 2008, pp. 1084-1089(6) ■

o

20 Vet Journal Attualità scientifica

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

Insufficienza cardiaca congestizia: efficacia del pimobendan Associato alla terapia convenzionale per la malattia valvolare degenerativa, migliora la prognosi nel cane

n vasto studio clinico della durata di tre anni ha considerato il trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia nel cane. Denominato QUEST (Quality of life and Extension of Survival Time), ha valutato l’efficacia del trattamento con pimobendan rispetto al trattamento con benazepril sul tempo di sopravvivenza dei cani con insufficienza cardiaca congestizia (CHF) da malattia valvolare degenerativa (MMVD, Myxomatous Mitral Valve Disease).

L'insufficienza cardiaca congestizia da malattia valvolare degenerativa continua ad essere un’importante causa di morbilità e mortalità nei cani anziani, nonostante la terapia convenzionale. Lo studio ha valutato l’ipotesi che l’associazione del pimobendan al trattamento convenzionale prolungasse il tempo precedente la morte improvvisa o l’eutanasia per cause cardiache o l’insuccesso terapeutico, rispetto all’associazione tra terapia convenzionale e benazepril, nei cani affetti da

U

CHF attribuibile a MMVD. Lo studio prospettico randomizzato in singolo cieco ha considerato 260 cani di proprietà affetti da CHF causata da MMVD reclutati in 28 centri in Europa (Italia inclusa), Canada e Australia. I cani sono stati randomizzati in due gruppi di trattamento: pimobendan (0,4-0,6 mg/kg/die) e benazepril idrocloruro (0,25-1,0 mg/kg/die) per os. L’endpoint primario era costituito da morte per cause cardiache, eutanasia per insufficienza cardiaca o insuccesso terapeutico.

Dopo aver escluso 8 cani, 124 soggetti ricevevano pimobendan e 128 ricevevano benazepril. Di questi, 190 raggiungevano l’endpoint primario; il tempo medio era pari a 188 giorni (266 giorni per il pimobendan, 140 giorni per il benazepril). I benefici associati al pimobendan persistevano dopo l’aggiustamento per le variabili di base. Un aumento del tempo di raggiungimento dell’endpoint era inoltre associato alla razza Cavalier King Charles Spaniel, alla necessità di una dose inferiore di furosemide e alla presenza di un maggior valore di creatinina. L’aumento di alcuni indicatori di aumento del volume cardiaco era associato a un minor tempo di raggiungimento dell’endpoint, così come una minore tolleranza per l’esercizio fisico. Il pimobendan associato alla terapia convenzionale, concludono gli autori, prolunga il tempo che precede la morte improvvisa, l’eutanasia per ragioni cardiache o l’insuccesso terapeutico nei cani affetti dell’insufficienza cardiaca congestizia secondaria a mixomatosi delle valvole cardiache, rispetto all’asso-

LEISHMANIOSI CANINA: A COSA È DOVUTA L'EPISTASSI? a leishmaniosi canina è una comune causa di epistassi nei cani che risiedono in aree endemiche. La patogenesi dell'epistassi associata a leishmaniosi non è stata totalmente esplorata a causa del limitato numero di casi riportati. Uno studio ha ipotizzato che l'epistassi nel cane leishmaniotico possa essere attribuita a più meccanismi patogenetici, presenti in varie combinazioni, quali alterazioni dell'emostasi, alterazioni biochimiche, rinite cronica e coinfezioni. Lo studio cross-sectional ha coinvolto 51 cani affetti da leishmaniosi canina spontanea. I cani venivano suddivisi in base alla presenza (n = 24) o assenza (n = 27) di epistassi. Veniva indagata la possibile associazione tra epistassi e infezioni concomitanti (Ehrlichia canis, Bartonella spp. e Aspergillus spp.) o alterazioni biochimiche ed emostatiche; si valutava inoltre l'esame istopatologico delle cavità nasali. Nei cani con epistassi erano più comuni, rispetto ai cani privi di questo sintomo, ipergammaglobulinemia, aumento

L

della viscosità sierica, riduzione della risposta di aggregazione piastrinica al collagene e ulcerazione della mucosa nasale. Le altre differenze significative tra i due gruppi erano la maggiore concentrazione di proteine sieriche totali e gammaglobuline e la minore percentuale di aggregazione piastrinica dopo collagene, nei cani con epistassi. L'epistassi associata a leishmaniosi canina, concludono gli autori, sembra essere il risultato di fattori patogenetici multipli e variabili, quali trombocitopatie, iperviscosità sierica indotta da iperglobulinemia e ulcerazione della mucosa nasale.

"Factors Associated with the Occurrence of Epistaxis in Natural Canine Leishmaniasis (Leishmania infantum)” T A Petanides, A F Koutinas, M E Mylonakis, M J Day, M N Saridomichelakis, L S Leontides, R Mischke, P Diniz, E B Breitschwerdt, M Kritsepi, V A Garipidou, C K Koutinas, S Lekkas. J Vet Intern Med. Volume 22 Issue 4, Pages 866 - 872.

(M.G.M.)

IN AUMENTO I CASI DI TUBERCOLOSI BOVINA NEL GATTO e infezioni sostenute da Mycobacterium bovis nel gatto domestico hanno subito un aumento significativo nell’ultimo anno, ponendo questioni sui rischi per il controllo della malattia nei bovini e nelle specie selvatiche. Il DEFRA [Department for Environment, Food and Rural Affairs, UK] ha indicato che dal 2005 al 2007 in Gran Bretagna l'infezione da M. bovis è stata confermata in 42 gatti, rispetto ai 15 dei 7 anni passati. I dati mostrano inoltre gradi variabili di infezione, nei tre anni passati, in suini, lama, alpaca, pecore, capre, cani e furetti domestici.

Nel contempo, il DEFRA ha confermato un notevole aumento dell'incidenza della

L

tubercolosi bovina nell'anno in corso. Il numero di casi nell'uomo e negli animali d'affezione rimane comunque basso, anche se c'è una tendenza all'aumento.

Secondo una teoria, il maggior rischio per la salute umana è costituito dalla presenza della tubercolosi bovina nelle campagne, imputabile principalmente alle specie selvatiche (es. i tassi), in grado di infettare gli animali d'affezione. Altri esperti obiettano che le precedenti indagini veterinarie hanno correlato i casi del gatto all'assunzione di latte non pastorizzato o all’ingestione di linfonodi di ratti infetti, e che dunque i bovini, e non i tassi, sarebbero la fonte della malattia.

(M.G.M.)

ciazione tra benazepril e terapia convenzionale.

“Effect of Pimobendan or Benazepril Hydrochloride on Survival Times in Dogs with Congestive Heart Failure Caused by Naturally Occurring Myxomatous Mitral Valve Disease: The QUEST Study” Häggström J, Boswood A, O'Grady M, Jöns O, Smith S, Swift S, Borgarelli M, Gavaghan B, Kresken JG, Pat-

teson M, Ablad B, Bussadori CM, Glaus T, Kovačević A, Rapp M, Santilli RA, Tidholm A, Eriksson A, Belanger MC, Deinert M, Little CJ, Kvart C, French A, Rønn-Landbo M, Wess G, Eggertsdottir AV, O'Sullivan ML, Schneider M, Lombard CW, Dukes-McEwan J, Willis R, Louvet A, Difruscia R. J Vet Intern Med. 2008 Jul 11. [Epub ahead of print] (M.G.M.) ■

CIRCOLAZIONE DI USUTU VIRUS NEI VOLATILI DELL’ITALIA NORDORIENTALE egli ultimi anni il virus Usutu (USUV), un flavivirus del gruppo del virus dell’encefalite giapponese, strettamente correlato con il Dengue virus e il West Nile virus, è stato segnalato in Europa centrale (Austria), poi in Ungheria e nelle zanzare in Catalogna (Spagna).

Come parte di un programma di sorveglianza sistematico per monitorare il possibile ingresso e/o circolazione dei virus trasmessi da vettori in atto in Italia dal 2001, sono stati diffusi pollai sentinella sul territorio italiano in vicinanza di aree considerate a rischio di introduzione virale.

I polli sono stati periodicamente controllati per la ricerca di anticorpi verso flavivirus mediante ELISA indiretta e neutralizzazione per riduzione delle placche per USUTU, West Nile virus e virus dell’encefalite da zecche. Nel luglio 2007, un pollo

N

sentinella in un pollaio di 20 animali localizzato in provincia di Ravenna mostrava sieroconversione per USUV, raggiungendo titoli neutralizzanti fino a 1:5120. Un secondo volatile sieroconvertiva per lo stesso virus due mesi più tardi.

Benché non fosse possibile isolare alcun virus in questi animali né dagli uccelli domestici e selvatici analizzati nella stessa area, i risultati forniscono comunque evidenza, concludono gli autori, della circolazione di USUV nell’Italia nordorientale. L'USUTU virus è trasmesso dalle zanzare e infetta soprattutto gli uccelli selvatici.

Serological Evidence of USUTU Virus Occurrence in North-Eastern Italy R. Lelli, G. Savini, L. Teodori, G. Filipponi, A. Di Gennaro, A. Leone, L. Di Gialleonardo, L. Venturi, V. Caporale. Zoonoses and Public Health, Volume 55, Number 7, September 2008 , pp. 361-367(7). (M.G.M.)

laPROFESSIONE

Piemonte Info Regioni

VETERINARIA 37 | 2008

Un elenco degli operatori per la cattura e la custodia dei cani randagi

l Presidente della Giunta Regionale del Piemonte, Mercedes Bresso, ha emanato con il decreto n. 10 del 25 giugno scorso, un regolamento regionale che istituisce l’elenco regionale degli operatori addetti al servizio di cattura e custodia dei cani randagi. Il Regolamento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 18 ottobre - 3a Serie Speciale Regioni - integra il regolamento regionale n. 2 dell’11 novembre 1993 sulla tutela e il controllo degli animali d’affezione.

I

pera dei presidi multizonali di profilassi e Polizia veterinaria delle ASL che organizzano corsi per istruire gli operatori ad intervenire nelle diverse situazioni operando in sicurezza e adottando manovre di cattura tali da garantire il rispetto del benessere animale. I corsi, prevedono il superamento di un esame finale con rilascio di un attestato di partecipazione.

Qualora si riscontrino situazioni di criticità in cui si ravveda un rischio per gli operatori, è previsto l’intervento del personale tecnico in servizio presso i presidi multizonali di profilassi e Polizia veterinaria delle ASL dotato di attrezzatura speciale.

AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI L’aggiornamento periodico degli operatori e del personale tecnico da parte della Regione Piemonte avviene su comunicazione delle informazioni da parte dei presidi multizonali di profilassi e Polizia Veterinaria delle ASL. Gli elenchi sono resi noti alle amministrazioni comunali attraverso i servizi veterinari delle ASL della Regione.

FORMAZIONE

REVOCA DELL’ISCRIZIONE

Nell’elenco risultano iscritti tutti coloro che hanno partecipato ad un apposito corso di formazione e addestramento, superandone l’esame finale, presso i presidi multizonali di profilassi e Polizia veterinaria delle ASL di Torino, Cuneo, Alessandria, Novara, nonché il personale tecnico che opera presso i presidi stessi. La formazione del personale è ad o-

L’iscrizione all’elenco regionale può essere revocata in qualsiasi momento in caso di violazioni di legge o di carenze di requisiti prescritti per lo svolgimento dell’attività, dalla struttura regionale competente su segnalazione dei servizi veterinari delle ASL o dei presidi multizonali di profilassi e Polizia veterinaria delle ASL. ■

CENTRO INTERNAZIONALE DEL CAVALLO, INTERROGAZIONE PARLAMENTARE on un’interrogazione parlamentare presentata il 14 ottobre scorso, l’onorevole Gianni Mancuso ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, poiché le attività rispondenti agli scopi statutari della Fondazione del Centro Internazionale del Cavallo in Piemonte, sono state sostenute soltanto dalla Regione, dalla FISE e dall’Università. “Non è stato finora possibile - si legge nell’interrogazione parlamentare - avere la collaborazione economica (780.000 euro annui) ed ideativi dell’UNIRE, socio fondatore statutario. Pur partecipando ai Consigli di Amministrazione ed avendo formalmente confermato quanto sottoscritto nell’atto costitutivo, l’UNIRE non ha finora contribuito alla realizzazione delle attività statutarie che sono di sua competenza”. La realizzazione del progetto è stata promossa nel 1999 dalla Giunta Regionale del Piemonte, nell’ambito del restauro della Reggia della Venaria reale e nel giugno 2001 è stato stipulato dalla Regione Piemonte, l’Università degli Studi di Torino, l’Unire e la Fise, l’accordo di programma teso alla realizzazione del progetto. “Questa grave situazione è stata motiva dall’UNIRE con le difficoltà congiunturali, ma pur con tutta la comprensione possibile - scrive Mancuso - non è ulteriormente tollerabile perché sta creando alla Fondazione difficoltà economiche insormontabili e l’impossibilità di far fronte agli impegni relativi alla valorizzazione dell’allevamento italiano”. “È assurdo continua l’onorevole - che questa operazione avviata nell’intento di recuperare con il contributo dell’Unione Europea, una splendida struttura storica già destinata ad ospitare i purosangue del re ed ora nuovamente in grado di accogliere cavalli nelle migliori condizioni di benessere con finalità formative, di ricerca sul benessere animale e sulla medicina dello sport, di assistenza agli allevatori con la creazione di un centro di addestramento del cavallo da sella, di promozione della cultura equestre e della conoscenza del cavallo e delle sue caratteristiche etologiche, non possa disporre delle risorse e delle competenze che erano state previste e sottoscritte dai soci fondatori”. Con questa interrogazione parlamentare, l’on. Mancuso chiede pertando quali interventi urgenti il Governo intenda adottare per imporre ad UNIRE di onorare gli impegni economici sottoscritti, al fine di garantire la sopravvivenza di questa importante realtà ippica.

C

21

laPROFESSIONE

Sanità pubblica Info Regioni

VETERINARIA 37 | 2008

Un caso di rabbia silvestre in Friuli n seguito al caso di rabbia silvestre segnalato nel territorio del comune di Resia lo scorso 10 ottobre, il Dipartimento di Prevenzione della Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 “Alto Friuli” ha reso in un comunicato stampa che l’esito di positività per la rabbia è giunto agli Uffici del Servizio Veterinario il giorno 17 ottobre 2008 ed è stata attivata immediatamente nei confronti della persona morsicata la procedura di profilassi post-contagio che prevede la vaccinazione come da protocollo internazionale. Il giorno successivo si è riunito a Tolmezzo UD un’ “Unità di crisi” composta dal responsabile dell’Ufficio per il controllo della diffusione della rabbia nel Triveneto che ha sede a Padova, dal Direttore Regionale dei Servizi Veterinari, dal Direttore sanitario della ASS N° 3, dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dal Direttore dell’Istituto Zooprofilattico per l’area Nord-Est, dai dirigenti del locale Servizio Veterinario, con lo scopo di definire le misure e i territori comunali interessati dai provvedimenti di profilassi che servono a contrastare il diffondersi della malattia.

Le misure di contenimento mediante vacci-

I

nazione e limitazione della libera circolazione dei cani andranno attuate al più presto nei Comuni di Chiusaforte, Resiutta, Resia e Venzone.

La ricomparsa di questa malattia - si legge nel comunicato - è da collegare alla situazione epidemica delle vicine Slovenia e Croazia e vede i Servizi della Sanità Pubblica preparati a fronteggiare quei casi che periodicamente si ripresentano come già accaduto agli inizi degli anno ’90 quando la rabbia è stata affrontata ed eradicata con successo.

Sono state individuate assieme agli Amministratori locali una serie articolata di misure che serviranno a contrastare la diffusione tra gli animali selvatici e a prevenire l’insorgere della malattia tra quelli domestici. La popolazione verrà informata anche tramite adeguato materiale didattico circa le iniziative di cautela da adottare rispetto agli animali selvatici trovati morti e a quelli domestici che dovessero modificare l’indole e i comportamenti nei confronti dell’uomo. La volpe che ha morso un cittadino locale agli arti inferiori, è stata abbattuta da un soccorritore ed inviata all’Istituto Zooprofilattico per le indagini del caso.

■

CONDIZIONALITÀ, FNOVI: IN UMBRIA IL BANDO PEGGIORE "... quello umbro è il peggiore bando d'Italia". Il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, boccia senza riserve la deliberazione della Regione Umbria, che a differenza di altri bandi regionali per le consulenze aziendali, "non ha seguito alcun criterio, generale o astratto, né giusto né sbagliato o conforme ai dettami della normativa comunitaria.

L'assenza totale di elementi chiari di principio - dichiara Penocchio - sostituita da una serie di requisiti poco intelligibili tendono, non tanto a creare organismi qualificati e selezionati, quanto ad escludere tutti i soggetti professionali dalla partecipazione alla consulenza aziendale, per accreditare Enti strutturati e burocratizzati che possono mettere al servizio del cliente risorse impensabili per tutti gli altri operatori professionali del mercato."

Dopo quello dell'Emilia Romagna, la Federazione ha impugnato gli atti deliberativi emanati dalla Regione Lombardia e dalla Regione Umbria, depositando i ricorsi amministrativi. L'obiettivo è che i bandi emessi dalle Regioni riconoscano gli organismi di consulenza aziendale prevista dalla Misura 114 del PSR 2007-2013 e i professionisti rappresentati dalla Fondazione per i servizi di consulenza aziendale: agronomi, agrotecnici e veterinari. La Fondazione per i Servizi di Consulenza in Agricoltura si sta accreditando come organismo erogatore di consulenza presso le Regioni.

Una nota della Federazione riferisce che il Tar della Lombardia ha deciso di rinviare la decisione della sospensiva al merito che ha fissato per l'udienza del 3 dicembre prossimo; allo stesso modo, il Tar dell'Umbria ha rigettato l'istanza di sospensiva e fissato l'udienza al prossimo 11 febbraio 2009.

ZOOTECNIA, SOSPETTO BOTULISMO IN VENETO n seguito ai recenti casi di decesso di alcuni capi bovini verificatisi in un'azienda agricola di Colle Umberto, Treviso, per presunta intossicazione da botulino, nei giorni fra sabato 16 e lunedì 18 ottobre, sono in corso gli accertamenti analitici su campioni di organo, di tessuto e di alimenti". Lo dichiara Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e sicurezza alimentare, che sottolinea: "L'avvelenamento ha riguardato un allevamento di vacche da latte con una consistenza di circa 40 soggetti, attualmente sono dieci i capi deceduti con sintomatologia riferibile a tossina botulinica; mentre uno è ancora vivo con la stessa sintomatologia, e cioè paralisi flaccida, debolezza e inappetenza." "Sono tuttora - aggiunge Donazzan - in fase di accertamento le cause che hanno determinato l'intossicazione, verosimilmente provocata da alimenti contaminati. I servizi veterinari dell'Ulss 7 di Pieve di Soligo hanno posto immediatamente sotto vincolo sanitario l'azienda e hanno attivato tutte le misure di controllo con sequestro della stalla ed eliminazione del latte e con blocco della commercializzazione fino agli esiti delle analisi di laboratorio." "Il processo di pastorizzazione del latte - conclude l'assessore - abitualmente effettuato rende questo alimento sicuro sotto ogni punto di vista igienico-sanitario. Pertanto, si può affermare che non sussiste alcun pericolo per la salute pubblica derivante dal consumo di latte e di prodotti lattiero caseari."

I

"

23

laPROFESSIONE

24 Riflessioni Università

VETERINARIA 37 | 2008

In Italia è proibito bocciare di ANTONIO MANFREDI vrete letto tutti che un professore di scuola superiore è stato condannato per aver minacciato uno studente di bocciatura. Studiava niente ma non si poteva traumatizzare con una simile minaccia. Negli anni, nel nostro paese, si è passati da una logica selettiva, anche molto dura, quando ero studente io, a quella post

A

’68, un po' populista, della promozione garantita a tutti. Come docente negli anni 70/80 ho potuto sentire più volte il preside intervenire in fase di scrutini per far passare più o meno tutti. Questo alle scuole superiori, mentre alle scuole medie la promozione assicurata e garantita era tassativa. Il grosso problema, in caso di bocciatura, era anche quello di riuscire a gestire tutti gli aspetti formali e burocratici in modo perfetto per evitare ricorsi al Tar che regolarmente davano ragione allo studente, con obbligo, soprattutto agli esami di

maturità, di rifare il tutto con promozione assicurata, anche di fronte alla totale ignoranza, perché nessuno voleva ritrovarsi altri ricorsi o denunce. Del resto se avete sentito la dichiarazione di Bossi, non l'ex presidente dell'ANMVI ma il segretario della Lega Lombarda, a proposito della bocciatura del figlio, suo "delfino", agli esami di maturità, la colpa di questo risultato non era certamente derivante dalla probabile scarsa preparazione dello studente, ma dalla prevenzione che avevano espresso i docenti, tutti meridionali, nei suoi

confronti. È quindi stato fatto un ricorso al Tar, in attesa del quale è già stata riconvocata la commissione di esami per rivalutare la decisione contestata, e sappiamo già tutti come andrà a finire. Avete dubbi? Ma non tanto perché sia il figlio di Bossi, al quale certamente sarà dato un occhio di riguardo, ma perché basta un nulla da un punto di vista formale perché il Tar annulli tutto. Del resto è difficile sentire uno studente, o peggio ancora i genitori, che di fronte ad una bocciatura non se la prendano con i docenti invece di ammettere di non aver studiato niente.

A proposito di bocciatura avrete letto su @nmviOggi che il Tar ha annullato il Master Universitario di II livello in Cardiologia del Cane e del Gatto, credo la seconda edizione, attivato nel 2006 dall'Università di Torino.

Naturalmente il ricorso al Tar è stato presentato da un partecipante, ovviamente bocciato dalla Commissione d'esame, che ritenendo di essere stato penalizzato ha pensato di buttare tutto all'aria: muoia Sansone con tutti i Filistei. Le motivazioni del ricorso sono state accolte dal Tar del Piemonte che ha annullato tutto togliendo il titolo ai partecipanti che lo avevano regolarmente ottenuto. Sembra che questi non siano particolarmente contenti, neppure l'Università che sta valutando se ricorrere o no al Consiglio di Stato.

Fra le varie motivazioni che hanno portato all'annullamento ve ne è una che merita particolare attenzione. Molti docenti del master ed anche membri della Commissione d'esami erano liberi professionisti, anche stranieri, sia perché non è facile trovare un numero così elevato di professori universitari per tematiche di forte specializzazione, sia perché nomi fortemente conosciuti ed apprezzati per le loro capacità professionali sono elemento di richiamo per i possibili iscritti.

Il Tar è intervenuto specificatamente sull'utilizzo di docenti esterni e sulla procedura di individuazione e scelta degli stessi, ribadendo che l'Università può legittimamente conferire ad un professionista esterno, docente libero professionista, incarico di collaborazione, e può farlo mediante qualunque tipologia di lavoro autonomo, ma solo a seguito di una procedura comparativa, previamente disciplinata ed adeguatamente pubblicizzata presso il pubblico. Diversamente l'affidamento della prestazione è illegittimo e comporta anche un danno erariale.

In sostanza la facoltà, avendo proceduto all'assegnazione degli incarichi per "intuito personae" provvedendo alla scelta dei docenti "insindacabilmente", un avverbio molto contestato dai giudici secondo i quali l'agire "insindacabilmente" non trova fondamento nello Statuto dell'Università, non avrebbe vagliato la professionalità dei docenti liberi professionisti non avendo dato corso a procedure di valutazione comparativa con altri candidati alla docenza tramite bando di concorso.

Al di là del fatto specifico, che speriamo possa essere superato trovando una soluzione, resta il fatto che se le Università, per i loro Master, nella scelta dei docenti esterni devono seguire procedure così complesse e burocratiche, con tutto ciò che ne consegue in termini di tempo, costi, contestazioni, ecc., saranno costrette o ad arrangiarsi con propri docenti, ma spesso questo è veramente impossibile se non facendo scadere il livello qualitativo della proposta formativa, o dovranno rinunciare ad organizzare master o corsi di specializzazione.

Da un lato si chiede alle Università di essere imprenditori per recuperare i tagli finanziari, dall'altro le si costringe ad operare con logiche tali da rendere tutto difficile, se non impossibile. In Italia siamo specialisti nel semplificare le cose.

■

laPROFESSIONE

Parcelle L’opinione

VETERINARIA 37 | 2008

Se hai la Mercedes hai anche i soldi per me vedreste mai più un cent). Chi ha i capelli bianchi ed è scafato, i clienti dubbi, li fiuta come fa un lagotto con il tartufo, ma mi rivolgo soprattutto ai giovani che non hanno maturato lo stesso “occhio clinico” e gongolano perché la signora è appena scesa dalla Lexus e si presenta con un meraviglioso Levriere Afgano e le scarpe di Ferragamo.

Vi giuro che, tranne rarissime eccezioni, i

di OSCAR GRAZIOLI Medico Veterinario, Reggio Emilia

“

assato più di un anno e speso soldi per nulla. Morale da allora metto nel conto perdite se dopo un paio di solleciti scritti con raccomandata, magari fatti da un avvocato, non trovo riscontro.

Un consiglio chiedi ai vicini del tipo, ma se risulta essere un poco di buono pensaci prima di spendere altri soldi!

Fermati alle lettere con la richiesta di quanto dovuto...”. Così scriveva poco tempo fa un collega sulla Vetlink a proposito di una discussione sull’eterno problema di fare buon viso a cattiva sorte o perseverare fino all’ultimo respiro nell’esigere un credito maturato per una o più prestazioni effettuate a un cliente. Trovo le parole del collega esemplari e mi associo, “parlando bene e razzolando male”.

Spiego. Solo quest’anno ho avuto il coraggio di mollare un osso dopo 12 anni di lotta. Un’amabile cliente, un tempo allevatrice di cani, oltre dieci anni fa ha deciso che le numerose prestazioni fornite presso la mia struttura semplicemente non erano mai state erogate, ergo a noi nulla era dovuto.

E che andassimo a rompere le scatole a qualcun altro e non ad onesti cittadini. Ve la faccio breve: chi mi conosce sa che, quando si tratta di prepotenti e arroganti, mi spuntano denti supplementari, ma anni e anni di diffide, cause, udienze, carte bollate ecc. mi sono costate circa sei volte il credito. Avevo incontrato una vera professionista che girava in continuazione l’intestazione dell’attività, figurava disoccupata e possedeva un letto, un tavolo e due seggiole. La Mercedes era dello zio. Lei la usava soltanto, dietro generosa concessione del parente.

A parte questo caso, che sto chiudendo “cornuto e mazziato”, soprattutto in questi tempi di vacche molto magre (mentre scrivo si è scatenato lo tsunami sull’economia mondiale) vi consiglio caldamente di farvi pagare subito, magari offrendo anche un piccolo sconto se capite che il cliente lo merita (nel senso che probabilmente non

P

veri “poveretti” vi diranno subito che le loro condizioni economiche gli consentono di pagarvi un po’ alla volta, sperando che la cifra sia alla loro portata, mentre chi fa lo sb…(pardon) il ”grande”, soprattutto se denigra chi ha messo le mani sul suo cane e loda voi, come novello miracolatore, va messo nella lista dei forti sospetti. Con questi, magari pochi, maledetti, ma subito, prima ancora di miracolare il cane.

■

25

Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi e Libero, gli articoli scritti dal Collega Oscar Grazioli per il quotidiano di Vittorio Feltri sono disponibili on line. @nmvi Oggi pubblica regolarmente gli articoli dopo le ore 12.00.

La rubrica LiberOscar li mantiene in archivio per la consultazione. @nmvi Oggi ringrazia Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it

★★★★ ★ ★ ★ ★

26 Europa Direttiva 94/2005

Aviaria, Italia deferita alla Corte UE Il Governo Italiano ha risposto: stiamo già applicando norme più rigide di quelle europee a Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea del Lussemburgo per non aver trasposto nell'ordinamento italiano le normative comunitarie relative al controllo dell'influenza aviaria. Lo ha reso noto lo stesso esecutivo europeo, ricordando che gli Stati membri erano obbligati ad attuare la direttiva entro il

L

primo settembre 2007. È questo il terzo stadio della procedura di infrazione. Già il 24 settembre del 2007, la Commissione aveva inviato un avviso formale a cui era seguito un ulteriore riscontro il 6 giugno scorso. Il governo italiano ha informato la Commissione europea che a breve scadenza verrà sanata la mancata trasposizione nell'ordinamento italiano della direttiva europea sulla prevenzione e l'eliminazione radicale del virus dell'influenza aviaria (la Direttiva n.

VETERINARIA 37 | 2008

PRODOTTI CINESI, CONTROLLI IN PORTI E AEROPORTI piega il generale dei Nas Cosimo Piccinno che in Italia "c'è una diffusa presenza di prodotti cinesi importati illegalmente". Il pericolo per la salute non arriva solo dalla possibile contaminazione con melamina, ma anche da parassiti, scarafaggi, vermi e ratti nel cibo, pratiche di congelamento e scongelamento a rischio.

Tutti i prodotti alimentari di origine cinese saranno concentrati in quattro punti d'ingresso, per consentire esami più stringenti e concentrare i controlli. I centri prescelti sono due aeroporti, Milano Malpensa e Roma Fiumicino, e due porti: quello di Genova e quello di Napoli. In questo modo sarà possibile eseguire verifiche in modo ancor più capillare. Dopo i sequestri e la conferma di tre casi di positività alla melamina, è il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini a spiegare le strategie di intervento per tenere sotto controllo "uno dei più grandi attentati alla salute del pianeta in tempi recenti, da quando cioè esistono i controlli". A questo punto l'obiettivo è quello di "tenere alta l'attenzione ed estendere al massimo i controlli".

Il gravissimo scandalo del latte cinese ci ha aperto un mondo che si stava infiltrando sommessamente nel nostro sistema di controllo. È un'occasione per fare pulizia".

Per insinuarsi nel territorio italiano, i prodotti cinesi importati illegalmente fanno strani giri. "A volte sono nascosti nei mobili, come è accaduto ad alcuni gamberi essiccati. Oppure vengono celati dietro partite di giocattoli". Il sistema di controlli "ha permesso anche di scoprire prodotti a base di latte importati illegalmente dalla Cina attraverso l'Ungheria", spiega Silvio Borrello, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero del Welfare. Inoltre alla frontiera sono state bloccate 31 partite che saranno sottoposte in questi giorni a controlli a campione.

I primi tre alimenti importati illegalmente dalla Cina sono due tipi di latte per l'infanzia e uno yogurt. Ma, rassicura il Ministero, "la presenza di prodotti con melamina in Italia risulta, infatti, estremamente contenuta e legata all'importazione illegale di prodotti alimentari provenienti dalla Cina e destinati a negozi etnici". La melamina oscillava dai 7 ai 22 milligrammi per chilo mentre il limite accettabile nell'Unione europea è di 2,5 milligrammi per chilo. Dunque si tratta di concentrazioni non letali ma nocive.

"La sicurezza alimentare è di competenza del ministero del Welfare - sottolinea la Martini - comunque, sequestro non significa necessariamente contaminazione, questa azione può essere conseguenza della scoperta di prodotti illegali introdotti in Italia, di frodi alimentari o di cattiva conservazione dei cibi. Saranno soltanto le analisi, che richiedono circa otto giorni lavorativi, a dire se dei campioni sono stati contaminati con melamina".

Oltre agli alimenti a base di latte, i controlli includono anche altri cibi potenzialmente a rischio contaminazione, dalla polvere di caffè 'made in China' (su segnalazione europea), alla pasta, ai biscotti, ai dolci, ai preparati per zuppe, alle caramelle. (Adnkronos Salute)

S 94 del 2005). La sua trasposizione è già prevista nella 'legge comunitaria' del 2008. L'Italia ha tenuto comunque a sottolineare che sta già applicando nel Paese, per la prevenzione e la lotta contro l'influenza aviaria, norme sanitarie più rigide di quelle contenute nella direttiva europea. (ANSA) ■

laPROFESSIONE

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

Lettere al Direttore

@

Onorario o disonorario?

Abbiamo deciso di dare pubblicazione all’intervento di un giovane veterinario, inserito impropriamente su Vet-Job, il sito dell’ANMVI per far incontrare domanda e offerta di lavoro nel nostro settore. L’intervento è molto critico e duro ma - a parte alcuni aspetti di superficialità di analisi, dovuti ad una comprensibile esasperazione - riporta lo stato d’animo ed il disagio di centinaia di giovani veterinari che cercano in un settore ormai saturo da anni e già da tempo in crisi uno sbocco di lavoro professionalmente accettabile che non c’è e non può esserci per il numero esorbitante di veterinari in Italia.

“So bene che questo non è un forum, bensì un sito per offrire o cercare lavoro. Proprio su questa frase, mi soffermo. Cercare o offrire lavoro.

Secondo l’enciclopedia online Wikipedia, il lavoro è: un’attività... produttiva esplicata con l’esercizio di un mestiere, una professione e simili e ha come scopo la soddisfazione dei bisogni individuali e collettivi. Una professione! Vi chiedo, la veterinaria dei giovani laureati di oggi, può definirsi professione?

Dobbiamo parlarne. Questo sito ha molti contatti di “datori di lavoro” e di “impiegati”.

La veterinaria è in crisi, siamo sicuri di questo?

In parte si. Che mi dite dei nostri superiori che siedono all’Anmvi, e che sono a capo di network (parola orribile) veterinari, dai fatturati non certo da crisi di settore? E vi chiedo, come sono configurati i medici veterinari che lavorano in questi network? Collaboratori esterni, tirocinanti ecc. esistono degli assunti regolari, con dignità di ferie e malattia? Non credo.

Un’altra parola di cui vi chiedo il significato è: TIROCINANTE. Colui che ha svolto un tirocinio, all’università s’intende. Se i signori vogliono intendere per tirocinante, il medico veterinario neolaureato con voglia di imparare e predisposto al sacrificio (c’è chi ha il coraggio di scrivere questo), che non disdegni di sforare i turni previsti e sia disposto a collaborare ad oltranza, anche dopo aver finito la sua notte, rimanendo in clinica per diverse ore in più che non verranno remunerate, bene, allora la professione veterinaria è morta. Non ha più senso studiare per anni e per ritrovarsi a fare le pulizie, pagati a 34-5 euro l’ora. Conviene di più, lavare le scale dei condomini in nero, non solo perché più remunerativo, ma perché sicuramente meno frustrante. La frustrazione nasce dalle aspettative che un giovane laureato pone sul futuro della propria professione e sullo sviluppo della propria esperienza. La frustrazione è maggiore in coloro che una seria esperienza professionale ce l’hanno già e che sono veterinari al 100%.

La frustrazione è l’inizio della fine di un rapporto di collaborazione. La medicina veterinaria fa parte delle professioni intellettuali, come la giurisprudenza, l’ingegneria ecc. Ma la veterinaria nasce frustrata dal suo stretto legame con l’escremento, si potrebbe definire in un linguaggio poco felice una professione di…. Mi spiego meglio, colui che ha studiato per anni, pensando di diventare un discreto medico veterinario, e che dopo 2-3-5 anni si ritrova a collaborare per diverse strutture, scarsamente remunerato, sempre disposto al sacrificio, e sempre oppresso da un profondo senso di frustrazione, dovuto alla differenza tra, quelli che sarebbero i suoi compiti di veterinario e quelli che invece sono i compiti reali da lui svolti (13-18 notti al mese, pulizie notturne e diurne, rispondere al telefono, scaricare i mangimi dal camion, contenere gli animali all’ecografista ecc.) finisce per interrompere la sua collaborazione o per litigare con il “datore di lavoro”, magari a causa di una richiesta di aumento dell’onorario o disonorario che dir si voglia.

La medicina veterinaria, soffre della mancanza di personale parasanitario, cioè di infermieri professionali veterinari, con minilaurea di 2-3 anni, che si occupino di tutti quei compiti che non spettano certo al veterinario.

L’infermiere potrebbe occuparsi della contenzione degli animali, cosa generalmente ed erroneamente richiesta al proprietario, della preparazione dei kit chirurgici, degli stock di magazzino, di rispondere al telefono, di gestire l’anestesia, di pulire i canili ecc, di tutti quegli elementi che ad oggi vanno a carico dei laureati in medicina veterinaria (giusto per ricordarvelo).

Non trovate la scusa del bilancio, perché quella può valere per i piccoli ambulatori che meritano rispetto per la loro capacità di sopravvivenza, ma non può valere per i grossi centri ospedalieri, che con cadenza settimanale pubblicano

annunci su questo sito, alla ricerca di carne giovane e fresca, da “assumere” e configurare come tirocinante.

Giovani che di semestre in semestre si tramandano ormai da anni, i compiti e i doveri da svolgere a titolo gratuito all’interno di queste strutture. È vergognoso utilizzare neolaureati, con la scusa dell’esperienza nella varie branche della medicina veterinaria, per ridurli a notturnisti, senza la possibilità di avere un giorno uno stipendio, sapendo che alla fine dei 3 o 6 mesi che siano, non ci sarà un posto per loro, perché ci sarà sempre un nuovo disperato pronto a prenderne il posto.

C’è anche una responsabilità dei giovani che si sottopongono a questa forma di prostituzione veterinaria, lamentandosi poi nei forum online.

Caro moderatore, questo sito avrebbe poten-

27

«Se federalismo significa che ogni comune può farsi la propria università, dico chiaro che gli enti locali devono darsi una regolata».

Maria Stella Gelmini, Ministro dell’Università

28 Lettere al Direttore zialità straordinarie, ma purtroppo fallisce i suoi obbiettivi. Non dà lavoro a quasi nessuno di coloro che lo cercano, facendo riferimento al significato della parola lavoro o professione. Dà certamente la possibilità ai “datori di lavoro” di assumere e utilizzare gratuitamente giovani non solo neolaureati, non molto preparati, a causa della inutilità delle 14 facoltà di med. Vet. italiane, ma questa è un’altra storia.

Continuate pure a prendervi in giro, io ho cambiato lavoro.”

Diciamo intanto, a difesa di Vet-Job che il sistema non può far trovare un lavoro se questo non esiste. Questo non è un limite del sito ma caso mai del mercato.

Purtroppo, e la cosa è veramente incomprensibile vista la fame di lavoro che c’è, abbiamo anche molte aziende che non trovano veterinari per lavoro di informatore scientifico, di agente, o simile o strutture veterinarie che pur offrendo rispetto di ruolo professionale e garanzie economiche non riescono a trovare colleghi disponibili. Le motivazioni di rifiuto sono le più varie: mancanza di disponibilità a trasferirsi o a lavorare Sabato o Domenica o negli orari notturni, ricerca esclusiva di ruoli o competenze specialistiche, desiderio di lavorare solo nelle grosse strutture, ecc. Spesso si preferisce lavare i pavimenti in una clinica importante sperando in futuro di diventare uno specialista famoso, piuttosto che andare a fare il veterinario “generico”

laPROFESSIONE

@

in un piccolo ambulatorio di un paese tranquillo di montagna anche se questa possibilità garantisce ospitalità, sicurezza economica da subito e rispetto della professione.

Una situazione veramente distorta che non può certo essere attribuita all’ANMVI che da sempre si è battuta per ridurre il numero di studenti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria e per una revisione dei programmi.

Può darsi che la professione veterinaria per certi versi sia morta, ma di certo i costi del funerale non possono essere addebitati all’ANMVI. È evidente che nel caso dell’autore che alla fine si è arreso ed ha cambiato lavoro vi è uno spreco enorme di tempo e di energia per lui e per tutto il paese. Avrebbero dovuto fermarlo subito al momento dell’iscrizione al Corso di Laurea dicendogli chiaro che fine rischiava. D’altra parte, prendersela con i colleghi che dopo 30/35 anni di professione, investendo continuamente nella professione, sia a livello economico che di aggiornamento, oggi si trovano in una condizione “invidiabile” mi sembra veramente inutile e poco rispettoso, mentre è giusto, ed anche questo l’ANMVI lo sta facendo da anni, segnalare e denunciare situazioni di reale sfruttamento che non possono mai essere giustificate.

Anche le riflessioni sulla necessità di una nuova figura professionale, assistente o infermiere veterinario possono essere corrette, sappiamo tutti che sarebbe molto utile, ma il problema di fondo sono sempre i numeri. In tutti

i paesi europei ci sono molto meno veterinari e questi hanno collaboratori, da noi i veterinari sono talmente tanti che pur di fare qualche cosa sono disposti a fare di tutto. Introdurre in queste condizioni nuove figure professionali senza una drastica riduzione degli iscritti al Corso di Laurea in Medicina Veterinaria significherebbe aumentare in modo spaventoso la disoccupazione dei veterinari.

Non è certo una decisione facile se non c’è la condivisione del mondo universitario.

Antonio Manfredi

Diossina e coraggio Gentilissima redazione, le scrivo perché sensibilizzato dal “caso” diossina di Taranto e dalla lettera del collega Emanuele De Gasperi. Come giustamente evidenziato, è dagli anni sessanta che esiste l’Ilva e il Petrolchimico a Taranto e che ci sono voluti quasi cinquant’anni perché qualcuno si “ribellasse” al problema, alzando timidamente il dito contro chi ha fatto del ricatto occupazionale un avallo per poter sversare tonnellate di veleno nell’ambiente e nei corpi dei poveri Tarantini.

Dunque esistono dei colpevoli e come tali vanno persegiuti penalmente ed economicamente. Il dr Assennato e l’ARPA Puglia si sono pro-

organizzato da

VETERINARIA 37 | 2008

nunciati in merito e a loro va riconosciuto il “coraggio-dovere” che coloro i quali li hanno preceduti omertosamente non hanno avuto. È quindi chiara la connivenza politico-imprenditoriale che ha attanagliato le gole dei Pugliesi e dei Tarantini fino ad oggi. Il 30% in più di tumori delle cellule ematiche rispetto alla media nazionale ne sono la dimostrazione. Entrando nello specifico è chiaro che il diritto al lavoro è di tutti, sia che si guadagnino mille euro al mese, sia che se ne guadagnino centomila.

Alla luce di quanto è accaduto, è chiaro che l’abbattimento (giusto a mio parere) di 1200 capi contaminati è solo un palliativo e non può bastare un risarcimento economico a risolvere la questione che si ripresenterebbe nel caso in cui gli allevatori ricomprassero i capi che brucherebbero negli stessi terreni contaminati. Il diritto alla salute sarebbe garantito solo se si obbligasse l’Ilva e il Petrolchimico a mettere in atto quelle misure tecnologiche che attenuino l’impatto ambientale delle emissioni da loro prodotte e di conseguenza sarebbe possibile anche un futuro per gli allevatori. Questa diviene un’utopia quando il Ministero dell’Ambiente contesta i dati dell’ARPA. Consiglierei pertanto agli allevatori di far causa a chi è causa dei loro dolori, in quanto il colpevole è sotto gli occhi di tutti e svetta solennemente all’orizzonte, ciminiere e nero fumo.

Vito Lisi Med. Vet. Lecce.

certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it

CORSI PRATICI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO Cremona, 11/13 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna

GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI E FARMACOLOGIA Cremona, 3/5 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma RELATORI Alberto Crotti, Med Vet, Genova Nunzio D’Anna, Med Vet, Roma Cristina Giordano, Med Vet, Torino Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dott. Ric. Oft Vet, Roma Rosangela Odore, Med Vet, Cuneo Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Giliola Spattini, Med Vet, Reggio Emilia Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Bologna

Cremona, 15/19 Dicembre 2008 Centro Studi SCIVAC

ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)

DIRETTORE Daniel L. Chan, DVM, Dipl ACVECC, Dipl ACVN, MRCVS, Londra (UK)

QUOTE Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20% Non soci: € 750,00 + IVA 20%

MEDICINA D’URGENZA

ECM: In fase di accreditamento

RESPONSABILE LOCALE Fabio Viganò, Med Vet, Milano RELATORI Marco Bertoli, Med Vet, Roma Paolo Gaglio, Med Vet, Roma Fabio Viganò, Med Vet, Milano ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) QUOTE Soci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20% Non soci: € 900,00 + IVA 20%

Dalle Aziende

▲

VETERINARIA 37 | 2008

▲

laPROFESSIONE

Torna con la Pro Plan Cup Il convegno Nestlè Purina promosso dal Veterinary Nutrition Network

n collaborazione con la Società Culturale Italiana per Animali da Compagnia (SCIVAC), torna l’appuntamento con il convegno Nestlè Purina promosso dal Veterinary Nutrition Network di Purina, l’esclusivo network professionale che si rivolge ai medici veterinari rendendo possibile il confronto e la condivisione di importanti tematiche riguardanti gli animali da compagnia.

Un pool di veterinari internazionali si confronteranno nel corso del convegno dal titolo “Ambiente, stress, alimentazione: come e quanto influenzano le principali patologie del cane di razza gigante e del gatto”, che si svolgerà sabato 15 novembre a Genova, presso il Palazzo del Lavoro all’interno delle Fiere di Genova. L’evento si colloca nell’ambito della Pro Plan Cup 2008, la più importante manifestazione cinofila privata in Europa, che si arricchisce quest’anno di nuovi contenuti e iniziative speciali rivolte appunto non solo agli allevatori, ma anche ai Medici Veterinari, al trade e soprattutto al pubblico.

Obiettivo del convegno, la cui partecipazione fino a esaurimento posti disponibili, è gratuita e dà diritto ad ECM, sarà l’approfondimento delle principali patologie del cane e del gatto nel primo anno di vita con particolare riferimento agli aspetti clinici, fisiologici, biochimici e dinamici. Dall’eziopatogenesi alla terapia, attraverso un’attenta analisi del rapporto uomo/animale, il convegno si propone di analizzare le più importanti ed emergenti malattie del cane e del gatto nell’ultimo decennio.

Una panoramica completa, che prenderà avvio con l’approfondimento delle principali patologie del gatto. Attraverso gli interventi di stimati relatori internazionali tra cui il Dott.

Stefano Bo, medico veterinario e docente presso l’Università degli Studi di Torino, e la Dott.ssa Danielle Gunn-Moore, esperta di Medicina Felina, verrà svolta una disamina sulle malattie dell’apparato gastroenterico, delle prime vie respiratorie e delle basse vie urinarie nel gatto. Seguirà l’intervento del Dott. Joel Dehasse, medico veterinario comportamentalista e fondatore del College Veterinario Europeo di Medicina Comportamentale per animali da compagnia (ECVBMCA), che analizzerà lo stress come fattore di influenza delle principali patologie nel gatto. A completare l’analisi delle tematiche riguardanti il gatto l’intervento della Dott.ssa Clementine Jeanne-Philippe, medico veterinario, nutrizionista e collaboratrice Purina, che verterà sull’importanza del sodio nell’alimentazione del gatto. Nella seconda parte, il convegno si focalizzerà su tematiche cliniche e terapeutiche riguardanti il cane di taglia gigante: teoria e applicazione del Breed Oriented Approach nella pratica clinica, grazie all’intervento del Dott. Bruno Peirone, medico veterinario e docente presso l’Università degli Studi di Torino, la diagnosi e la terapia delle patologie cardiache nei cani di razza gigante approfondite dal Dott. Roberto Santilli, medico veterinario. Il Dott. Jean-Christophe Bouthegourd, ricercatore nutrizionista del Centro Nestlé Purina di Amiens, tratterà della morfo-nutrizione dei cuccioli di grande taglia basata sulla mappatura del genoma delle razze canine e il dott. Giovanni Majolino, me-

I

dico veterinario e relatore internazionale sul tema della riproduzione canina, illustrerà le principali patologie riproduttive in età giovanile nel cane di razza gigante. Infine, il Dott. Joel Dehasse esporrà un’analisi dello sviluppo comportamentale di queste razze.

Il convegno, organizzato in partnership con SCIVAC, rientra nell’ambito di una proficua e ventennale collaborazione scientifica con l’Associazione. La cultura nutrizionale, infatti,

rappresenta un fondamentale terreno di dialogo fra Purina e il medico veterinario, che condividono la sfida quotidiana di accrescere la consapevolezza dei proprietari degli animali da compagnia sull’importanza di una nutrizione corretta e bilanciata per loro. Per questo ogni giorno l’attività di Ricerca & Sviluppo di Purina è impegnata a raggiungere nuovi traguardi per una nutrizione superiore finalizzata a far vivere gli animali da compagnia più a lun-

29

go, più felici e più sani.

A livello internazionale, poi, l’azienda è promotrice di uno degli eventi scientifici del mondo veterinario di maggiore spicco: il Purina Nutrition Forum, un evento di portata mondiale organizzato annualmente dal 1994, la cui edizione 2008 si è appena conclusa il primo weekend di ottobre, in St. Louis, MO, USA, che ha visto la partecipazione di esperti, specialisti e accademici di vari campi della medicina veterinaria, dell’etologia e della nutrizione, a confronto sul tema “Changing Paradigms in Nutrition”.

Per ulteriori informazioni sul convegno del VNN, scoprire come partecipare, è possibile consultare il sito www.purina.vet.breederclub.it.

■

30 Calendario attività Dal 6 al 29 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

6 - 8 NOV

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti

CORSO DI CITOLOGIA 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

7 - 8 NOV

CORSO SCIVAC Attenzione: Evento annullato.

CORSO DI APPROFONDIMENTO - PROBLEMI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI IN DERMATOLOGIA DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it SEMINARIO “PARASSITOSI DA ELMINTI GASTROINTESTINALI DEGLI EQUIDI: ATTUALITÀ E NUOVE PROSPETTIVE” - VeronaFiere - Auditorium Verdi, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA GERIATRICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

7 NOV 8 - 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 12 - 14 NOV 15 - 16 NOV 15 - 16 NOV 15 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 18 - 21 NOV 19 - 21 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 23 NOV 23 NOV 23 NOV 23 NOV 27 - 29 NOV

SEMINARIO SIVE INCONTRO SIOVET

INCONTRO SIMEF INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LAZIO INCONTRO SICIV INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ITINERARIO DIDATTICO SIVAE / SCIVAC

SIMPOSIO SULLE PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it MEDICINA E CHIRURGIA DEL CONIGLIO E DEL FURETTO: PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE, PROTOCOLLI VACCINALI E CASI CLINICI CHIRURGICI - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it L’ESAME DEI VERSAMENTI CAVITARI: CITOLOGIA E NON SOLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PIEMONTE - EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Hotel Dora - Pozzilli (IS) - S.S. 85 Venafrana km 24.600 - - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANIMALI ESOTICI: VI PARTE - MEDICINA E E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

SEMINARIO NAZIONALE SIVAE

ENDOSCOPIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO SIGEDV

L’ESOFAGO E I SUOI MISTERI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it AMBIENTE, STRESS, ALIMENTAZIONE: COME E QUANTO INFLUENZANO LE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CANE GIGANTE E DEL GATTO - GenovaFiera - Palazzo del Lavoro, Genova - Piazzale Kennedy, 1 - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GATTI: ANCHE LORO HANNO BISOGNO DI FISIOTERAPIA … TALORA! - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC INCONTRO GRUPPO FR

INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIARMUV

SCELTE ANESTESIOLOGICHE IN CORSO DI CESAREO, OVARIOISTERECTOMIA E NEL PAZIENTE PEDIATRICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ARGOMENTI DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it

APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE - TRENTO - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE L’OCCHIO DOLENTE - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: I PARTE - RADIOLOGIA DENTALE E PARODONTOLOGIA - Centro Studi Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi.

SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE MALATTIE DEGLI ANIMALI, ZOONOSI, IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE. IL DATO EPIDEMIOLOGICO: CON REGIONE LOMBARDIA SFIDA, STRUMENTO, ETICA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it INCONTRO SINVET / SOVI NEUROFTALMOLOGIA CLINICA: OCULISTA E NEUROLOGO A CONFRONTO - Centro Studi SCIVAC, IN COLLABORAZIONE CON SOVI Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP MALATTIE INFETTIVE DEL CANE: UN APPROCCIO MODERNO A DIAGNOSI, TERAPIA E PROFILASSI - Hotel Salera, Asti - Via Monsignor Marello, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SICARV MALATTIE CARDIACHE CONGENITE ED EREDITARIE: A CHE PUNTO SIAMO E COSA CI ASPETTIAMO DAL FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO ANMVI / SCIVAC UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Centro Congressi Grand Hotel Vittoria, IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM Montecatini Terme (PT) - Via Bacelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Attenzione: Date evento modificate.

Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

laPROFESSIONE

VETERINARIA 37 | 2008

PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE

INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA

EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Perugia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO FSA AVANZATO. DIAGNOSI UFFICIALE DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E AGGIORNAMENTO HD/ED - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 10° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

CORSO SCIVAC

Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it

Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali.

Chiuso in stampa il 21 ottobre 2008

SOLUZIONI

Trasmissione verticale

Sì, dall'entrata in vigore del "pacchetto igiene" (1° gennaio 2006.)

Seme Solo per quelle di grandi dimensioni Colostro e latte

QUIZ 1

No

Risposta corretta: a) Seminario “Anemia Infettiva Equina”, Seminario SIVE, marzo 2007

Insetti ematofagi X

QUIZ 2

È obbligatorio applicare l'HACCP nelle aziende zootecniche?

Risposta corretta: a) Delegazione Regionale SIVAR “Biosicurezza nell’allevamento della vacca da latte, giugno 2007

La trasmissione del virus dell’AIE avviene essenzialmente tramite: