Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 38

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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

38 2011

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 38 dal 7 al 13 novembre 2011

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

L’ONAOSI RINUNCI PER DAVVERO

CORRETTA FATTURAZIONE CON IL 21%

COME SPOSTARE I GATTI DI COLONIA

AVVIATA LA RACCOLTA FONDI PRO-ALLUVIONATI

VALORIZZARE IL BUIATRA IN STALLA

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SE L’ORDINE FOSSE UN SINDACATO

BREVI ZOO Il Ministero della Salute, attraverso la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, ha ritenuto opportuno compiere un primo passo conoscitivo rivolto agli aspetti di carattere sanitario dei giardini zoologici presenti sul territorio italiano. Collaborazione con l'IZS del Piemonte per la presentazione dei risultati del monitoraggio.

ECM Con Decreto ministeriale 3 novembre 2011, è stata ricostituita la Commissione Nazionale per la Formazione Continua. L'organismo è collocato presso l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ed è presieduto dal Ministro della Salute. Per la veterinaria è stato riconfermato il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio.

APPRENDISTATO Sono in vigore dal 25 ottobre le nuove regole stabilite dal Testo Unico dell'Apprendistato. Quattro le forme di assunzione: per qualifica o formazione, professionalizzante o per il praticantato. L'apprendistato è un'opportunità anche per gli studi professionali.

BLUE TONGUE Precisazione ministeriale sugli invii dei capi presso gli impianti di macellazione designati per la Blue Tongue. Sulla mancata pre-notifica di 48 ore la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha scritto una nota di richiamo ai Servizi Veterinari regionali per il rispetto del Regolamento CE/1266/2007.

SVIZZERA L'Ufficio federale di veterinaria ha ottenuto il certificato ISO 9001. “L'Ufficio vanta una cultura della qualità a tutti i livelli e l'impegno dei collaboratori per raggiungere tale scopo è chiaramente percepibile”. Così ha affermato l'auditor responsabile, Rudolf Schmid della SQS (Associazione svizzera per sistemi di qualità e di management).

SPERIMENTAZIONE

Per gli animali e per la ricerca Sul recepimento della Direttiva 2010/63 la SIVAL ha inviato un documento ai Soci A PAGINA 3

VISONI Il Ministero della Salute ha autorizzato l’introduzione dall’Olanda di un vaccino veterinario. L’istanza è stata presentata dall’Associazione Italiana Allevatori di Visoni. Trentamila dosi di “Distemink” per la profilassi contro il cimurro.

SAN ROSSORE Bandito un concorso per la progettazione di una struttura per l'allevamento di bovini nella tenuta di San Rossore. Lo scopo del concorso è di individuare un insieme organico e strutturato di idee. Possono partecipare anche medici veterinari. Riorganizzazione innovativa dell'attività zootecnica.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

Una ventina di sigle sindacali, mediche e veterinarie del SSN, hanno scritto al Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, chiedendo di emendare il disegno di legge di riforma degli Ordini sanitari. Chiedono la costituzione certa - e non eventuale - di assemblee rappresentative provinciali, regionali e nazionali alle quali affidare l’elezione dei rispettivi organi esecutivi. A queste assemblee propongono di affidare l’approvazione dei bilanci, i regolamenti e le linee programmatiche annuali. “Tali assemblee - è scritto nella proposta di emendamento -garantiscono la presenza delle minoranze qualificate degli iscritti”. Il fine è di “assicurare la piena possibilità di accesso al voto” e “garantire la tutela delle minoranze”. Si tratta, dicono i sindacati, di “una battaglia storica per la democrazia e la trasparenza del sistema elettivo ordinistico, non più garantite da regole ormai inadeguate, risalenti a 65 anni fa (D.Lgs. C.P.S. 13 settembre 1946, n. 233) quando i professionisti erano pochi”. Quali sono le minoranze all’interno di un Ordine dove tutti gli iscritti, personalmente e responsabilmente, sono tenuti all’obbligo di iscrizione, in virtù di una abilitazione indivi-

dualmente ricevuta dallo Stato italiano? E cosa può esserci di più democratico dell’esercizio di voto, già oggi individualmente esercitabile da tutti i professionisti iscritti all’Albo? Chi impedisce agli iscritti del SSN di candidarsi (molti già ricoprono cariche nell’Ordine) e di votare alle elezioni? Stiamo parlando di un Ddl nel quale è stato necessario ribadire che l’iscrizione all’Ordine (e così pure la loro assoggettabilità alle sanzioni disciplinari) è obbligatoria anche per i pubblici dipendenti. Non è un mistero che i sindacati del SSN abbiano spesso cercato di sfilare i loro tesserati dall’assoggettamento all’Ordine a al Codice deontologico. E continuando a considerarsi un mondo a parte, si immaginano ora “minoranza” per introdurre logiche di rappresentatività (e di divisione) del tutto estranee all’Ordine professionale. Se l’Ordine professionale fosse organizzato come un sindacato perderebbe ogni credibilità. Sarebbe di parte, mentre è di tutti. E non solo di tutti gli iscritti, ma di tutti i cittadini, anzi soprattutto dei cittadini. Caso mai sono gli utenti - va ripetendo l’Antitrust - a non avere voce all’interno di una istituzione accusata di corporativismo. Figuriamoci se venisse sindacalizzata!

QUANTI CANI IN ITALIA ABBIAMO L’IMPRESSIONE CHE I DATI O LE INDAGINI CHE GIRANO NEL NOSTRO SETTORE SIANO SPESSO INATTENDIBILI O STRUMENTALIZZATE. Lo abbiamo visto di recente con il numero di cani annualmente abbandonati dichiarato da alcune associazioni animaliste come superiore ai 200mila per essere poi ridimensionato a circa un quarto da una indagine svolta seriamente dall’ENPA. Troppi interessi economici girano intorno a questi numeri e questo li rende sempre piuttosto poco credibili. Con l’ultima nostra indagine presentata allo Zoomark abbiamo mostrato come sia impossibile che il numero dei gatti presenti in Italia possa essere di 7,5 milioni a fronte dei 7 milioni di cani (dato piuttosto attendibile) visto che fra le famiglie che hanno animali il 68,5% ha almeno un cane e solo il 47,2% ha almeno un gatto. Questo a meno che ci siano veramente milioni di gatti randagi o semi randagi che le indagini non riescono ad intercettare. Le anagrafi dovrebbero essere in grado di fornire numeri attendibili ma al momento è obbligatoria solo quella del cane che però trova difficoltà nello scarso impegno di alcune regioni, nei servizi veterinari pubblici non sempre efficienti e nel fatto che ci risulta che molti animali deceduti non vengono cancellati. Il rischio è quindi che il numero dei cani registrati diventi superiore a quello reale pur mancando nel sistema molti cani presenti sul territorio. Per l’anagrafe felina l’iniziativa proposta dall’ANMVI in collaborazione con la Merial, oggi riconosciuta anche dal Ministero, è una valida proposta per tutti i proprietari di gatti che dovrebbero essere debitamente informati e sollecitati dal Medico Veterinario ad aderire a questo progetto che ha forti valenze sociali e di benessere animale.

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Leggi comunitarie 2011 Parlamento

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Sperimentazione: equilibrio fra ricerca e benessere animale Approvati i criteri di recepimento della Direttiva 2010/63

on interventi e proposte del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, la Commissione Affari Sociali ha approvato un emendamento che fissa i criteri di

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recepimento della Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Si tratta di un articolo aggiuntivo all’articolo 3 della Legge Comunitaria 2011: Principi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. L’emendamento, a firma dell’On. Ceccacci, è stato approvato nella formulazione approvata dal Ministro Ferruccio Fazio, una riformulazione “assolutamente equilibrata - ha dichiarato l’On. Molteni - tenendo conto sia dell’esigenza di tutelare la salute e il benessere degli animali sia la necessità di garantire la ricerca”. Il Ministro si è dichiarato contrario ad estendere ad altre specie gli animali il divieto di allevamento per la sperimentazione. Il Ministro ha invitato a sostituire il temine “organismi” con “animali” alla lettera c) che tratta di modificazioni genetiche e ha sostenuto l’espunzione dall’emendamento della lettera e), che prevedeva “un limite massimo di dolore a cui è

L’ARTICOLO AGGIUNTIVO APPROVATO

Art. 3-bis. (Principi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici). 1. Il Governo è tenuto a seguire, oltre ai principi e criteri direttivi di cui all’articolo 2 della presente legge, in quanto compatibili, anche i seguenti principi e criteri direttivi: a) garantire l’implementazione di metodi alternativi all’uso di animali a fini scientifici, destinando all’uopo congrui finanziamenti; formare personale esperto nella sostituzione degli animali con metodi in vitro, nel miglioramento delle condizioni sperimentali (principio delle 3R), anche tramite corsi di approfondimento all’interno di Centri di ricerca e Università integrandone il piano di studi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Inoltre, assicurare l’osservazione e applicazione del principio delle 3R grazie alla presenza di un esperto in metodi alternativi e di un biostatistico all’interno di ogni Organismo preposto al benessere degli animali e del Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici; b) vietare l’utilizzo di scimmie antropo-

morfe, cani, gatti e specie in via d’estinzione a meno che non risulti obbligatorio da legislazioni o da farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformità ai principi della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, previa autorizzazione del Ministero della salute, sentito il Consiglio superiore di sanità; c) vietare l’allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione di cui alla lettera b) su tutto il territorio nazionale; d) assicurare una misura normativa sufficientemente cautelare nei confronti degli animali geneticamente modificati, tenendo conto della valutazione del rapporto tra danno e beneficio, dell’effettiva necessità della manipolazione, del possibile impatto che potrebbe avere sul benessere degli animali e valutando i potenziali rischi per la salute umana, animale e l’ambiente; e) vietare l’utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche, ad eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari, ed esperimenti bellici; f) vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all’animale; g) assicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorio, adeguatamente documentato e verificabile, al fine di promuovere la trasparenza, con un numero minimo di due ispezioni all’anno di cui una effettuata senza preavviso; h) predisporre una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati relativi all’utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o tecnologici e dei metodi alternativi; i) definire un quadro sanzionatorio appropriato in modo da risultare effettivo, proporzionato e dissuasivo.

possibile sottoporre l’animale durante la procedura, vietandolo qualora causi dolore, sofferenza o angoscia intensi che potrebbero protrarsi e non possano essere alleviati”. Sulla questione, il Ministro ha osservato che “non esiste del resto una scala di dolore neanche per gli uomini”. Infine, in sede di predisposizione degli schemi di decreto legislativo, il Ministero della Salute, ha dichiarato Fazio, “terrà in debito conto l’esigenza di effettuare adeguati controlli sul rispetto del divieto di allevamenti”. Secondo l’On Gianni Mancuso, Segretario della XII Commissione, “la mera logica del profitto non può far perdere di vista il rispetto per il mondo animale, cui noi stessi apparteniamo. Non si tratta - ha dichiaratodi un principio appiattito su una logica meramente animalista, ma di una proposta rivoluzionaria, che porta l’istituto della ricerca, così fondamentale per il nostro benessere, a un livello superiore di etica”. Hanno sottoscritto l’emendamento gli On Ceccacci Rubino, Giammanco, Mancuso, Frassinetti, Repetti, Mannucci e Catanoso.

LA SIVAL La Società Italiana Veterinari per Animali da Laboratorio (SIVAL), ha inviato una nota tecnica ai Soci con una disamina dettagliata dell’articolo articolo aggiuntivo. Nell’introduzione, il consiglio direttivo ricorda che “la possibilità di introdurre misure più restrittive, è prevista dalla Direttiva, a condizione che ciò non costituisca pregiudizio all’armonizzazione delle norme all’interno dell’Unione e non crei distorsioni nel mercato interno e garantisca parità di condizioni per gli stati membri”. Ad avviso di SIVAL, le restrizioni proposte dalla Commissione XII della Camera dei Deputati, “non determinano un sostanziale vantaggio per il benessere degli animali. Si tratta infatti di restrizioni relative a taluni tipologie di utilizzo, che mirano a ridurre il numero di animali allevati e utilizzati sul territorio nazionale, senza introdurre provvedimenti migliorativi per le condizioni degli animali nel corso della sperimentazione. Si ha l’impressione -che al di la della retorica di dichiarazioni di principio e di facile presa emotiva, non si tenga conto del concetto fondamentale, indicato peraltro nel testo della Direttiva, che l’utilizzo degli animali, per quanto doloroso è ancora oggi inevitabile per alcune finalità di ricerca scientifica”. La strada giusta da percorrere “non è introdurre delle modifiche alla nuova Direttiva ma lavorare piuttosto nell’ambito degli aspetti che rendono la norma più chiara e facilmente applicabile, definendo ruoli, responsabilità e le procedure più idonee per ottemperare agli obblighi di legge, nella direzione di una sempre maggiore tutela del benessere animale. In questo senso, come Veterinari responsabili del benessere animale nelle istituzioni di Ricerca, vogliamo evidenziare in ogni sede possibile le criticità che inevitabilmente emergono in fase di attuazione di una norma tecnica specifica come questa”. La nuova Direttiva, “rappresenta a nostro avviso un punto di equilibrio importante e ad oggi il migliore possibile. Siamo convinti che la nuova Direttiva debba essere il punto di partenza per stabilire regole di dettaglio condivise, un momento di unione e non di divisione e di inutili polemiche di parte, nell’interesse degli animali e di noi stessi”. La SIVAL ricorda infine che nel pream-

LA SIVAL È ENTRATA NELLA EVERY al mese di luglio, la SIVAL - Società Italiana Veterinari per Animali da Laboratorio - è affiliata ad EVERI, l’organizzazione di associazioni nazionali ed europee veterinarie che si occupano di istruzione, ricerca ed industria. All’Assemblea di Bruxelles, il 17 novembre prossimo, l’Italia sarà presentata come nuovo membro. A rappresentare le istanze delle veterinaria italiana, sarà il Presidente SIVAL Massenzio Fornasier. La European associations of veterinarians employed in the sectors of education, research and/or industry (EVERI) è una delle sezioni più recenti attivate sotto l’ombrello della FVE. È stata fondata nel 2005 e ha prodotto due “dichiarazioni” sulla sperimentazione animale e sulla formazione curricolare del medico veterinario. Con l’ingresso in EVERI, la SIVAL porta la veterinaria italiana al centro del dibattito europeo sulla ricerca, la formazione veterinaria e la figura del medico veterinario che opera nell’industria. Tra gli scopi di EVERI quello di promuovere la salute ed il benessere dell’uomo e degli animali attraverso i benefici della ricerca, dell’innovazione e dell’istruzione nell’ambito della medicina veterinaria. www.sivalnet.it www.fve.org/about_fve/sections/EVERI.html

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bolo della nuova Direttiva si ritiene “necessario favorire il confronto pubblico sul tema della sperimentazione, ponendo l’accento sulla necessità di bilanciare le esigenze legate alla sensibilità dell’opinione pubblica rispetto all’utilizzo di animali nella sperimentazione con il diritto alla tutela della salute e alla prevenzione e cura delle malattie, che deriva dalla ricerca biomedica”. Senza trascurare il rischio di “spostamento delle attività di ricerca in altri paesi dell’Unione nei quali la Direttiva è già stata recepita o è in fase di recepimento senza sostanziali modifiche”. È legittimo quindi chiedersi, conclude il consiglio direttivo della SIVAL - “se sia lecito e opportuno, in un momento economico e sociale così difficile come quello che stiamo vivendo, penalizzare la ricerca scientifica in Italia a vantaggio degli altri paesi dell’Unione, senza un reale vantaggio per gli animali stessi”. ■


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4 Legale Sentenze

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La Corte dei Conti non controlla gli Ordini professionali

Legittimo il sequestro preventivo del cane bastonato

Che interesse può avere lo Stato a verificarne la corretta gestione? Nessuno

L’animale sia sottratto a chi potrebbe reiterare il maltrattamento

a Corte dei Conti non può esercitare un controllo di gestione sugli ordini professionali. La Corte di cassazione, il 14 ottobre 2011, ha accolto il ricorso della FOFI contro la Corte d’Appello di Roma cheaveva sancito la legittimità del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli ordini. La Suprema Corte ha bocciato la decisione dei giudici romani chiarendo che se « è incontestata la circostanza che gli ordini professionali non beneficiano di alcun contributo pubblico non è dato comprendere quale possa essere l’interesse dello Stato (che giustificherebbe poi le eventuali iniziative conseguenti) ad esercitare un controllo sulla correttezza della gestione degli enti in questione, al semplice fine di accertarne la rispondenza fra gli obiettivi programmati ed i risultati conseguiti». Ciò anche se di fatto si tratta di enti pubblici non economici: «il punto in contestazione non è infatti quello relativo all'esistenza o meno di un interesse pubblico al corretto e-

l cane può essere sequestrato ai proprietari se viene bastonato e maltrattato anche solo da uno di questi. La Corte di Cassazione Penale (sentenza n. 38946 depositata il 27 ottobre 2011) ha sancito la legittimità del sequestro preventivo di un cane perché bastonato da uno dei padroni. Il fatto era stato filmato e denunciato agli inquirenti. Per questo era scattato il sequestro preventivo dell’animale. La moglie del proprietario non s’era detta d’accordo con i maltrattamenti ma dal video risultava che non era intervenuta per fermare il marito ed era stata quindi ritenuta responsabile morale dell’accaduto. La Corte di cassazione ha confermato queste valutazioni fatte dalla Corte d’Appello di Messina disponendo l’allontanamento dell’animale dalla famiglia che ormai rappresentava solo un pericolo. Secondo i giudici, infatti, sussisteva il rischio che il padrone potesse reiterare i maltrattamenti qualora il cane fosse rimasto nella sua abitazione. La Cassazione ha valorizzato la necessità superiore della misura cautelare per impedire nuove sofferenze all’animale maltrattato. Secondo la Suprema Corte sussistono gli elementi

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spletamento dei compiti istituzionali da parte degli ordini professionali, ma piuttosto quello di stabilire se la natura dell'interesse esistente richieda o meno l'esercizio di un controllo da parte della Corte dei Conti (quale organo istituzionalmente a ciò deputato) sull'attività di gestione degli enti, quesito al quale, in assenza di esplicite indicazioni formali, va - come detto - data risposta negativa, per le ragioni precedentemente indicate». Né sorreggono la tesi contraria - motivano gli Ermellini - alcune decisioni della Corte di giustizia europea (C. 03/19667) secondo cui la natura degli ordini professionali «è quella di enti pubblici non economici, che operano sotto la vigilanza dello Stato per scopi di carattere generale, che le prestazioni lavorative subordinate integrano un rapporto di pubblico impiego, che è indubitabile la qualificazione pubblica del patrimonio dell'ente, affermazioni tutte che non valgono a fondare l'obbligo di sottoposizione al controllo di gestione da parte della Corte dei Conti». (fonte: cassazione.net) ■

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Studi di settore inapplicabili all’autonomo con pochi clienti ccolto il ricorso del contribuente che si era difeso sostenendo di non poter essere ritenuto soggetto agli studi in considerazione della circostanza, dallo stesso comprovata, che aveva pochi clienti ai quali, tra l'altro, aveva fatturato tutte le prestazioni da lui eseguite. La Suprema Corte ha ritenuto di aderire alle doglianze del ricorrente ricordando come spetti al contribuente, in sede di contraddittorio, “l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli standard o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame”. (Corte di Cassazione Sez. Tributaria Sentenza n. 21856 del 20 ottobre 2011). ■

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per disporre e mantenere il sequestro preventivo del cane in esame, in quanto la coabitazione (dell’animale) con il soggetto attivo dei maltrattamenti pone seri rischi per la sua tutela, anche se il proprietario è estraneo ai maltrattamenti. ■

L’ONAOSI RINUNCI ALLE QUOTE PER DAVVERO eflazionare il contenzioso ONAOSI in materia contributiva ed estinguere il credito maturato dalla Fondazione nei confronti dei veterinari liberi professionisti. Il presidente dell'Onaosi Serafino Zucchelli ha consegnato al Senato un emendamento per risolvere la questione degli arretrati, una soluzione sulla quale ci sarebbe già il sostegno del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Lo rende noto la UIL FPL Federazione Medici con una informativa, a cura del Segretario Armando Masucci - che allega un documento contabile dell'ONAOSI che stima il contenzioso in essere in 3.444.255,15 euro e quello potenziale per ulteriori azioni legali in 17.324.000 euro. Per l’ANMVI il contributo non è dovuto. L'ANMVI ha chiesto alla Fondazione Onaosi rassicurazioni "circa la reale volontà dell'attuale amministrazione a sollecitare i Ministeri del Lavoro e delle Finanze affinché sollevino definitivamente, tanto la Fondazione quanto i medici veterinari non contribuenti, dall'assolvere adempimenti minati da una pronuncia di incostituzionalità e da perduranti dubbi sull'effettiva esigibilità della contribuzione". Il valore stimato delle quote 2006 da recuperare è di 14.043.000 euro. La raccomandata di richiamo della quota 2006 è stata inviata a circa 151 mila destinatari, per un valore medio di 93 euro per ciascun soggetto. La UIL FPL Federazione Medici invita a non tenere in alcuna considerazione la richiesta dell'Onaosi, dichiarandosi pronta ad una class action se dall'avviso bonario si passasse ad una cartella esattoriale da parte di Equitalia. I contributi incassati dalla Fondazione per gli anni 2003-2006 sulla scorta dell'obbligo corrispondono a 146.016.000 euro. Gli obbligati erano 450 mila sanitari (di cui 146mila dipendenti). Di questi hanno versato circa 350mila professionisti.

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6 Fisco DL 13 agosto 2011 n. 138

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Variazione IVA dal 20% al 21% Fatturare e correggere gli errori dopo l’aumento dell’aliquota di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino ’articolo 2 del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 16 settembre 2011 ha introdotto alcune modifiche alla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto. In particolare, il comma 2-bis, ha previsto l’aumento dell’aliquota ordinaria, precedentemente determinata nella misura del 20%, stabilendola nella misura del 21% della base imponibile. Rimangono invariate le due aliquote ridotte del 4% e del 10% che si applicano a beni e servizi di particolare utilità sociale, quali, ad esempio i prodotti alimentari di maggior consumo (latte, pane, cereali, frutta, ortaggi, carne), i medicinali, le case di abitazione non di lusso, gli appalti per la realizzazione di opere di urbanizzazione, le prestazioni alberghiere, le erogazioni di acqua e quelle di energia elettrica per uso domestico. Sull’argomento è intervenuta anche l’Agenzia delle Entrate che ha fornito gli opportuni chiarimenti con la circolare 45/E del 12 ottobre 2011.

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DECORRENZA La nuova disposizione si applica alle operazioni per le quali il fatto generatore dell’imposta si realizza dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, e cioè a partire dal 17 settembre 2011, giorno successivo a quello di pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.

IL MOMENTO DI EFFETTUAZIONE DELL’OPERAZIONE

ALIQUOTA IVA DA APPLICARE SULLE FATTURE

Il comma 4 dell’articolo 21 del D.P.R. 633/72 dispone che la fattura è emessa al momento di effettuazione dell'operazione determinata a norma dell'art. 6 (dello stesso D.P.R.). Il primo comma del citato articolo 6 dispone che le cessioni di beni mobili si considerano effettuate nel momento della consegna o spedizione. Il terzo comma dello stesso articolo dispone inoltre che le prestazioni di servizi (tra cui rientrano le prestazioni professionali) si considerano effettuate all'atto del pagamento del corrispettivo. Il quarto comma dell’articolo 6 dispone però che, “se anteriormente al verificarsi degli eventi indicati nei precedenti commi o indipendentemente da essi sia emessa fattura, o sia pagato in tutto o in parte il corrispettivo, l'operazione si considera effettuata, limitatamente all'importo fatturato o pagato, alla data della fattura o a quella del pagamento”. Quindi il momento discriminante è quello in cui l’operazione si considera effettuata; è questo il momento che fa sorgere l’obbligo di emissione della fattura. Quindi riepilogando l’operazione si considera effettuata: - Per le cessioni di beni al momento della consegna o spedizione; - Per le prestazioni di servizi al momento del pagamento del corrispettivo; - Al momento del pagamento se questo è anteriore ai due venti sopra indicati. In particolare per le prestazioni professionali l’obbligo di emissione della fattura (parcella, notula o simili) sorge al momento del pagamento del corrispettivo e non al momento dell’esecuzione della prestazione.

Tenendo conto di quanto sopra esposto il professionista deve applicare: - l’aliquota IVA del 20% a tutte le operazioni effettuate e fatturate entro il 16 settembre 2011; - l’aliquota IVA del 21% a tutte le operazioni effettuate e fatturate dal 17 settembre 2011 in poi.

CORREZIONE DEGLI ERRORI I contribuenti potranno regolarizzare le fatture eventualmente emesse dal 17 settembre 2011 in modo non corretto, effettuando la variazione in aumento secondo le disposizioni dei cui all’articolo 26, primo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972. Per semplificare dovrà essere emessa una Fattura (o nota di debito o nota di variazione) per la sola differenza di IVA addebitata in meno al cliente. Ad esempio se il giorno 17 settembre ho emesso una fattura di euro 1.000 + IVA (del 20%) per euro 200, potrò provvedere ad emettere un’altra fattura indicando solamente l’1% di IVA fatturata in meno pari ad euro 10. La circolare 45/E citata ha chiarito che non saranno irrogate sanzioni se la regolarizzazione avviene entro determinati limiti temporali e precisamente: - per i contribuenti che effettuano le liquidazioni periodiche mensilmente, entro il termine stabilito per il versamento dell’acconto IVA (27 dicembre), relativamente alle fatture emesse entro il mese di novembre, ed entro il termine di liquidazione annuale (16 marzo), per le fatture emesse nel mese di dicembre; - per i contribuenti che effettuano le liquidazioni periodiche trimestralmente, entro il

termine stabilito per il versamento dell’acconto IVA (27 dicembre), relativamente alle fatture emesse entro il mese di settembre, ed entro il termine di liquidazione annuale (16 marzo), per le fatture emesse nel quarto trimestre. La circolare citata dispone che “Il versamento della maggior imposta eventualmente dovuta dovrà essere effettuato utilizzando i codici tributo delle liquidazioni di riferimento”. Riteniamo che con l’indicazione delle “liquidazioni di riferimento” debbano intendersi le liquidazioni del mese o trimestre in cui si effettua la regolarizzazione. In ogni caso dovranno essere corrisposti gli interessi ove le scadenze sopra indicate comportino un differimento dei termini ordinari di liquidazione e versamento. Ad esempio, ipotizzando un contribuente con liquidazione IVA trimestrale: se nel mese di settembre (dal 17 al 30 settembre) ho emesso fatture per un imponibile complessivo di euro 20.000 con IVA al 20% (euro 4.000) anziché IVA al 21% (euro 4.200). Il contribuente nel quarto quadrimestre dell’anno 2011 provvede alla regolarizzazione emettendo note di variazione per l’1% di IVA pari ad euro 200. Entro il 16 marzo 2012 insieme all’IVA dovuta a saldo per l’anno 2011 verrà versato anche un importo a titolo di interessi (calcolati nell’attuale misura dell’1,5% annuo) sull’importo di euro 200 per il periodo dal 16 novembre 2011 (termine ordinario della liquidazione del 3° trimestre dell’anno) ed il giorno in cui viene effettuato il versamento, ad esempio 16 marzo 2012. Per il versamento della maggiore IVA di euro 200 e degli interessi dovrò utilizzare il codice tributo 6099 relativo alla liquidazione annuale 2011. Io consiglierei di versare distintamente gli importi, entrambi con il codice 6099: - un importo corrispondente all’IVA a saldo per il 2011 senza considerare l’IVA relativo alla regolarizzazione; - un importo pari a 200 euro (oltre interessi) per l’IVA regolarizzata. ■



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8 Attualità SCIVAC Forum

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Come spostare i gatti da una colonia felina a un’altra? Interventi edilizi nell’area, ma i gatti non vogliono traslocare ul forum SCIVAC è apparso l’intervento di una collega che ha sollevato problemi di carattere comportamentale nei gatti di colonia. La collega riferisce della necessità di spostare quattro gatti di colonia in un'altra a circa 700 metri di distanza, nella quale vivono circa 30 gatti. L’esigenza nasce da sopraggiunti interventi di edilizia, i lavori sono avviati, ma i gatti si nascondono e non se ne vanno. La persona che li accudisce li ha trasportati nella nuova colonia, ma i gatti (tutti sterilizzati) sono tornati indietro. Nemmeno il cibo li convince a rimanere. Che fare? Come spesso accade nel forum scivac, si sollevano temi importanti e vengono fornite risposte altrettanto rilevanti. Non è la prima volta che Professione Veterinaria ritiene opportuno portare i temi dibattuto in lista e le risposte fornite, specie se sono veri e propri contributi scientifici come quello fornito dal Collega Carlo Riccio di Piacenza, che proponiamo qui all’attenzione di tutti i lettori. Grazie al Collega.

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LA RISPOSTA Spostare gatti liberi adulti e farlo in modo che non vogliano tornare indietro, è sempre facile per i ‘facili’ (che vanno d'accordo con tutti), molto più complesso per tutti gli altri. Se non si interviene, sono i muratori del cantiere a convincerli a cercarsi un' altra casa. Se si

vuole intervenire, dopo le prime esperienze deludenti (nel Comune di Piacenza lo faccio dal 1989), da 20 anni usiamo locali chiesti in prestito (garage, cantine, locali caldaia ecc.) o ricoveri di fortuna , allestiti nel posto nuovo, dove i trasferiti restano prima chiusi per tutto il tempo necessario (in media 3 settima-

ne) affinché raggiungano tranquillità e inizino a preferire il posto nuovo. Se proprio per caratteristiche del territorio o insufficiente organizzazione questo non è percorribile, cerchiamo alternative con singole adozioni private. Perché i gatti liberi trasferiti non vogliano tornare indietro, o meglio ritornino solo per convincersi che è meglio stare nel posto nuovo, è necessario che rimangano al chiuso fintanto che: • abbiano verificato la sicurezza del nuovo territorio (e senza tranquillità, non mangiano, cercheranno sempre di andarsene); • il cibo è da assicurare in orari costanti, ma solo in questi, e se non erano abituati, niente avanzi tra un pasto e l'altro dal secondo-terzo giorno in poi per abituarli; • andrebbero evitate anche con farmaci le aggressioni da altri gatti (bastano occhiate, anche da finestrelle o reti non pannellate!), comprese le prevedibili reidirette tra loro (vedono dalla fessura il gatto che li ha aggrediti e zampano il gatto che gli è vicino), quindi significa che per accedere alla cassettina, alla tana, al cibo e acqua, non si debbano per forza incrociare sui percorsi fin dall'inizio; • vanno eliminati gli odori d'allarme, ben più influenti del Feliway e di quelli d'appagamento in generale, quindi uso di giornali da cambiare sui percorsi e ovunque possano esserci impronte perché è dai cuscinetti plantari oltre che dall'area anale che escono i feromoni negativi; importanti le pulizie e i lavaggi, usando solo acqua e bicarbonato; • nel luogo precedente non devono rimanere offerte di cibo (con il tipo "questuante" cioè al quale è stato insegnato tu miagoli e arriverà il cibo, occhio al vicinato sensibile che se li rivedesse davanti) ma soprattutto non devono rimanere "ripari" o accessi alle vecchie tane quindi van messe reti (i cartoni li rimuovono); può capitare di dover mettere un cerchio al tronco se c'era un albero o un palo usato per l'accesso, di dover potare rami, di dover "pannellare" con plastica punti di scavalco ecc.ecc. Ogni caso va studiato in tutti i dettagli. • se si presentano al vecchio posto, è bene istruire i muratori su come dissuadere senza far vero danno (schizzate d'acqua d'estate, d'inverno lancio di tappi che gli forniremo noi ecc.); ma ci riproverebbero solo a cantiere fermo (di notte). La tranquilizzazione e abituazione dovrà riguardare oltre alle relazioni tra loro (usciranno solo per mangiare, ancora "chiusi" ma togliendo gradatamente la copertura, dopo che eventuali altri gatti del posto hanno già mangiato) anche tutti i nuovi "rumori" e "odori" che giungeranno al ricovero provvisorio dal raggio di 20-40 mt se edificato, ma fino a 400-800 mt se verde, tenendo conto che qualunque cosa nuova per loro è sempre "pericolosa" fino a prove contrarie sufficienti (devono quindi essere esposti e contemporaneamente vivere solo che non gli succede niente di male, anzi vivere solo cose piacevoli, e varie volte. Facile solo per quelli che già si lasciano accarezzare e che non hanno mai subito vere aggressioni da parte di altri animali. Può aiutare, molto più che i feromoni, la capacità di comunicazione delle persone che li accudiranno, la loro intera prossemica, i non sguardi, la voce calma, i gesti lenti, i richiami genitoriali, la pazienza per le attese (estenuanti per i non preparati) che siano sempre e solo i gatti e mai noi ad avvicinarsi, neanche per porgere il cibo (la preda è riconosciuta tale dai suoi comportamenti di fuga, mica d'avvicinamento), ecc.ecc., tutte cose da spiegare molto bene nei dettagli ai singoli volontari, e, ripeto, da valutare caso per caso. ■



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10 Anmvi Informa Emergenza

VETERINARIA 38 | 2011

Avviata la raccolta fondi pro-alluvionati Primi versamenti a favore dei Colleghi. Prime stime dei danni. Compromesse le attività ’ stato proclamato fino al 30 novembre 2012 lo stato di emergenza in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nel mese di ottobre nel territorio

E

delle provincie di La Spezia e Massa Carrara. Sono attese ulteriori misure dal Governo per il nubifragio che ha colpito la città di Genova il 4 novembre. Le eccezionali precipitazioni hanno causato l'esondazione di numerosi corsi d'acqua, movimenti franosi e feno-

meni di dissesto idraulico, con gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati, e compromissione delle attività commerciali, industriali ed agricole. Un autunno disastroso per i molti veterinari delle zone colpite, che stanno registrando

danni ingenti alle strutture sanitarie, mezzi di trasporto e alle proprietà personali. ANMVI Liguria e ANMVI Toscana stanno coordinando le iniziative per aiutare i medici veterinari danneggiati dall'alluvione. Come altre volte in circostanze come questa, i Colleghi stanno dimostrando grande forza d’animo, molta compostezza e determinazione a riprendere l’attività. Molti di loro non se la sentono di far conoscere la loro situazione. Per questo l’ANMVi invita anche i Colleghi di zona zona a comunicarci le situazioni di maggior disagio, con particolare riferimento all'attività professionale per la quantificazione dei danni. L’ANMVI ha attivato una raccolta fondi e fin dalle prime ore sono arrivate elargizioni solidali. Anche l'Enpav ha deliberato interventi assistenziali straordinari. La documentazione in possesso dell’ANMVI lascia tuttavia presagire che ci vorranno molte più donazioni di quelle finora ricevute. Il 5 novembre, il Presidente ANMVI Marco Melosi ha incontrato la titolare di una delle strutture veterinarie distrutte dall'alluvione, toccando con mano le conseguenze dell'eccezionale ondata di maltempo. "Nell'ambulatorio di Brugnato ho trovato la Collega e il marito, in abiti da lavoro e stivali a pulire e sistemare l'ambulatorio nonostante la Protezione Civile avesse invitato tutti a rimanere ai piani superiori delle abitazioni" - ha dichiarato Melosi. La documentazione che sta arrivando all'ANMVI prospetta un bilancio drammatico: solo conteggiando la struttura di Brugnato (La Spezia) e un'altra a Genova i danni ammontano ad almeno centomila euro. Ma ogni giorno che passa, le segnalazioni si moltiplicano e le perdite sono sempre più importati. "Nelle parole della Collega di Brugnato - aggiunge il Presidente ANMVI ho sentito tanta volontà di ripartire e tanta determinazione, nei suoi occhi la disperazione per aver perso quasi tutte le attrezzature dell'ambulatorio in cui lavora con altri quattro colleghi, ambulatorio che avevano completamente rinnovato da pochi mesi". I colleghi della zona sono accorsi prontamente e si prodigati con pale ed idranti a ripulire la struttura. ■

APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ I nostri colleghi hanno bisogno in questo momento così difficile del nostro sostegno umano e del nostro contributo economico - è l'appello del Presidente ANMVI: “Forza facciamogli sentire che gli siamo vicini”. I Colleghi interessati dall’emergenza possono inviare segnalazioni e documentazione a: relazioniesterne@anmvi.it. I versamenti possono essere effettuati su: • Conto corrente postale ANMVI (causale "pro colleghi Alluvionati LIGURIA e TOSCANA") IBAN: IT75E0760111400000040777971 • Conto corrente bancario ANMVI (causale "pro colleghi Alluvionati LIGURIA e TOSCANA") IBAN: IT03M0623011402000030180174


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Eventi Veterinari

VETERINARIA 38 | 2011Edizioni Veterinarie E.V. srl

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA Roma, 11 Dicembre 2011 PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La visita ortopedica di base – cosa osservare e cosa palpare 11.00 Pausa 11.30 Dal sospetto diagnostico alla diagnosi - RX, TAC e artroscopia: cos’è utile 13.00 Presentazione commerciale a cura di Hill’s 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi: se zoppico un motivo c’è 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi: meglio RX, TAC o artroscopia ? 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata RELATORE Massimo Petazzoni OBIETTIVI Insegnare quali sono gli obiettivi della visita ortopedica di base e come individuare la sede algica e/o meccanica di zoppia. Dopo aver appreso come individuare clinicamente la sede di zoppia il passo successivo consiste nell’affrontare l’iter diagnostico adeguato. RX, TAC, artroscopia, altro: cos’è meglio ? Tutto ciò viene spiegato attraverso l’esposizione di casi clinici reali con immagini e filmati, in modo interattivo. No ECM

SEDE Demas, Via del Salone 132 - Roma PER INFORMAZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

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SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

MEDICINA DEI CHELONI Con il patrocinio dell'Ordine dei Medici veterinari della provincia di Venezia Domenica 4 Dicembre 2011 RELATORE Alessandro Bellese DELEGATO REGIONALE Ketti Meneghin OBIETTIVI Dare le informazioni di base sui principali problemi dei cheloni tenuti in cattività, focalizzando l’attenzione sul rapporto tra la conoscenza della biologia, ecologia, anatomia, fisiologia di questi animali e la raccolta di una corretta anamnesi e l’orientamento verso un corretto iter diagnostico e terapeutico. Verrà maggiormente approfondita una delle cause di presentazione più frequente, le lesioni del apparato tegumentario. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Segnalamento, anamnesi e problemi gestionali nelle tartarughe terrestri - 90 minuti 11.00 Pausa 11.30 Segnalamento, anamnesi e problemi gestionali nelle tartarughe palustri-90 minuti

13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Anatomia, fisiologia, visita clinica e diagnostica di base 15.30 Pausa 16.00 Gestione delle lesioni traumatiche e non traumatiche della cute e del carapace 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2011. Non è richiesta la prescrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEDE Relais Agriturismo Ormesani Via Zuccarello 42 - 30020 Marcon PER INFORMAZIONI Segreteria SIVAE: Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

In collaborazione con:

SIMV

Giornata della “SOCIETÀ ITALIANA MANAGEMENT VETERINARIO ANMVI" Cremona, Palazzo Trecchi 4 Dicembre 2011 “LA GESTIONE DEI RICOVERI” PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione partecipanti 9.00 Introduzione con breve relazione/ commento sulla ricerca sui proprietari 9,30 Prima testimonianza di ambulatorio 10,00 Seconda testimonianza 10,30 Pausa 11,00 Terza testimonianza di clinica 11,30 Quarta testimonianza di clinica 12,00 Quinta testimonianza di clinica 14,00 Discussione interattiva fra i partecipanti con ripresa delle relazioni precedenti 16,00 Fine lavori

on-line collegandosi al sito http://www.anmvi.it/328/domanda-di-adesioneall%E2%80%99-incontro-di-managementdel-cremona-4-dicembre-2011 o tramite fax allo 0372/457091 o per e-mail a: management@anmvi.it. Tale comunicazione, viene intesa come effettiva dichiarazione di partecipazione. PER INFORMAZIONI Segreteria ANMVI - Milena Migliavacca Tel. 0372/403536 - Fax 0372/457091 Email: management@anmvi.it Accreditamento ECM non previsto

ISCRIZIONI La partecipazione è libera e gratuita per tutti i medici veterinari. Per motivi organizzativi, i veterinari che intendono presenziare all’incontro, devono inviare l'iscrizione

Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it


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12 Eventi Veterinari

Edizioni Veterinarie E.V. srl

SIMUTIV

SIMIV

SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA INTERNA VETERINARIA

INCONTRO SIMUTIV LA DIAGNOSI IN MEDICINA D’URGENZA, FONDAMENTI DI UN ITER DECISIONALE DIFFICILE Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 27 Novembre 2011

12.30 14.00 14.45 15.30

16.15 16.30

RELATORI Valerio Di Marzio, Roma - Carlo Masserdotti, Padova - Alberto Santini, Pisa - Massimo Vignoli, Bologna PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Prima valutazione del paziente ed Emergency data base (primi esami e iter decisionale) V. Di Marzio 10.00 Cosa chiedere ed ottenere dall’osservazione dello striscio ematico quando i tempi stringono C. Masserdotti 11.00 Pausa 11.30 Versamenti cavitari: come conside-

QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci SIMUTIV 2011: GRATUITO Soci SCIVAC:€ 75,00 Non soci: € 150,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

SOVI SOCIETÀ DI OFTALMOLOGIA VETERINARIA ITALIANA

INCONTRO SOVI LE MICOSI OCULARI: PATOLOGIE EMERGENTI. QUANDO E PERCHÉ È UTILE LAVORARE IN TEAM Cremona, Palazzo Trecchi Sabato 3 e Domenica 4 Dicembre 2011

RELATORI Laura Barachetti, Milano - Giovanni Barsotti, Pisa - Paola Gianella, Torino - Cristina Giordano, Torino - Andrea Peano, Torino - Gianni Re, Torino - Riccardo Stoppini, Brescia - Giuseppe Visigalli, Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO Sabato 3 Dicembre 2011 8.30 Registrazione dei partecipanti 8.55 Saluto del Presidente SOVI e presentazione dei relatori 9.00 Micosi con coinvolgimento oculare nel cane e nel gatto Flora micotica oculare e micosi della superficie oculare - G. Barsotti Segni oculari nella Criptococcosi e Aspergillosi sistemiche - C. Giordano Segni clinici oculari nella Blastomicosi e Histoplasmosi e Coccidioidomicosi sistemiche - L. Barachetti 11.00 Domande e discussione 11.15 Pausa 11.30 Micosi oculari nel cavallo: quardi clinici di cheratomicosi - R. Stoppini 12.00 Micosi oculari negli animali esotici e

INCONTRO SIMIV MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE: AGGIORNAMENTI AL 2011 Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 4 Dicembre 2011

rarli carattere di urgenza con l’esame citologico C. Masserdotti Pausa pranzo Diagnostica per Immagini nelle urgenze 1ª parte - M. Vignoli Diagnostica per Immagini nelle urgenze 2ª parte - M. Vignoli Ecografia d’emergenza: tecnica FAST addominale e toracica - A. Santini Domande e discussione Chiusura dei lavori

ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIV in regola con l’iscrizione 2011. NON è necessaria la preiscrizione, presentarsi in sede congressuale per la registrazione.

negli uccelli: quadri clinici - G. Visigalli 12.30 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.00 Quando le micosi oculari sono manifestazione di forme sistemiche: il punto di vista dell’internista - P. Gianella 14.30 Le micosi con coinvolgimento oculare in Italia. Diffusione ed approccio diagnostico di laboratorio: 1ª parte - A. Peano 15.15 Le micosi con coinvolgimento oculare in Italia. Diffusione ed approccio diagnostico di laboratorio: 2ª parte - A. Peano 16.00 Domande e discussione 16.15 Pausa 16.30 Possibilità terapeutiche ed aspetti legislativi sull’uso del farmaco in deroga - G. Re 17.00 Discussione 17.30 Assemblea dei soci Domenica 4 Dicembre 2011 8.30 Tavola rotonda 10.30 Pausa 11.00 Tavola rotonda 13.00 Chiusura dei lavori ISCRIZIONE Gratuito per i soci SOVI in regola con l’iscrizione al 2011. Soci SCIVAC: € 100,00 NON soci: € 200,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

VETERINARIA 38 | 2011

RELATORE Erika Carli, Padova - Laia Solano-Gallego, Hatfield (UK) PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Introduzione al ruolo patogeno dei vettori: cenni di tassonomia, cicli vitali e impatto del morso di zecca sull’organismo - L. Solano-Gallego 10.00 Alterazioni climatiche ed evoluzione delle parassitosi e delle infezioninegli ultimi 20 anni L. Solano-Gallego 10.30 Pausa 11.00 Rickettsiosi del cane L. Solano-Gallego 11.45 Ehrlichiosi nel cane: forme acute, subacute, portatori sani…cosa realmente sappiamo? L. Solano-Gallego

12.30 Anaplasma phagocytophilum: un patogeno del cane? L. Solano-Gallego 13.00 Pausa pranzo 14.00 Hepatozoonosi in Europa nel cane e nel gatto - L. Solano-Gallego 14.45 Babesiosi del cane e del gatto: non una ma molte malattie L. Solano-Gallego 15.30 Cytauxozoonosis: un patogeno del gatto in Europa? - E. Carli 16.00 Discussione e casi clinici complessi di malattie trasmesse da zecche L. Solano-Gallego 17.00 Valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e chiusura dei lavori ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIMIV in regola con l’iscrizione 2011. NON è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci SIMIV 2011: GRATUITO Soci SCIVAC: € 75,00 Non soci: € 150,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it

SIATAV SOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA E TERAPIA ANTALGICA VETERINARIA

INCONTRO SIATAV VENTILAZIONE MONOPOLMONARE IN ANESTESIA VETERINARIA Cremona, Palazzo Trecchi Domenica 4 Dicembre 2011

12.30 13.00 14.00

14.45

15.30

RELATORI Yves Moens, Vienna (A) - Gaetano Perchiazzi, Medico Chirurgo Anestesista, Bari - Francesco Staffieri, Bari PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Atelettasia polmonare durante l’anestesia: fisiopatologia e modelli sperimentali - F. Staffieri 9.45 Valutazione degli scambi gassosi: dagli emogas alla diagnostica per immagini F. Staffieri, Y. Moens 10.30 Pausa 11.00 Atelettasia polmonare durante l’anestesia in medicina umana: prevenzione o trattamento? G. Perchiazzi 11.45 Ventilazione monopolmonare: indi-

16.15 16.30

cazioni, materiali e tecniche G. Perchiazzi Domande e discussione Pausa pranzo Ventilazione monopolmonare: le conseguenze fisiologiche - G. Perchiazzi La ventilazione monopolmonare in medicina veterinaria: tecnica e indicazioni - Y. Moens La ventilazione monopolmonare in medicina veterinaria: problemi ed esperienze - Y. Moens Domande e discussione Chiusura dei lavori

TRADUZIONE È previsto il servizio di traduzione simultanea. ISCRIZIONE È previsto il versamento di una quota di partecipazione anche per i soci SIATAV a titolo di integrazione dell’iscrizione 2011. QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci SIATAV 2011: € 60,00 Soci SCIVAC: € 125,00 Non soci: € 200,00 INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it


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Focus

VETERINARIA 38| 2011

Malattie del basso tratto urinario dei felini L’importanza del contenuto di umidità della dieta ell’ambito del trattamento e della prevenzione delle malattie del basso tratto urinario dei felini, si consiglia spesso di modificare la dieta allo scopo di ridurre la probabilità di formazione di uroliti e di alleviare la cistite idiopatica. Si ritiene infatti che un meccanismo chiave di questa patologia sia l’impatto di tali modifiche sul volume delle urine. Alcuni studi estremamente avanzati, condotti presso il WALTHAM Centre for Pet Nutrition, hanno permesso di definire con precisione gli effetti del contenuto di umidità della dieta sull’assunzione di acqua, sulle caratteristiche delle urine e sul rischio di formazione di uroliti. I risultati forniscono ulteriori indicazioni sull’evoluzione nutrizionale del gatto ed evidenziano l’importanza fondamentale di una dieta umida ai fini della salute del tratto urinario.

Gli effetti di una dieta umida sui parametri urinari sono stati studiati a fondo solo di recente. Un unico studio condotto oltre 25 anni fa aveva dimostrato che l’aggiunta di acqua a una dieta semipurificata determinava una produzione di urine più diluite nel gatto.3 Studi successivi hanno confrontato cibo umido e secco senza peraltro verificare altre differenze nutrizionali, al di là dell’umidità, che potrebbero altresì spiegare i benefici di una dieta con un alto contenuto di umidità. In uno studio recentemente pubblicato sul British Journal of Nutrition, gli scienziati del WALTHAM Centre for Pet Nutrition hanno definito l’effetto del contenuto di umidità della dieta sul rischio di comparsa di malattie del basso tratto urinario nel gatto.4 Per la prima volta i risultati indicano il contenuto esatto di umidità della dieta necessario per ridurre la probabilità di comparsa di urolitiasi di struvite e ossalato di calcio.

INTRODUZIONE

APPROFONDIMENTO DEL RUOLO DELL’UMIDITÀ DELLA DIETA

N

I disturbi del basso tratto urinario presentano un’incidenza costantemente alta nel gatto; tra questi, uroliti (sia di struvite sia di ossalato di calcio), ostruzioni uretrali e cistite idiopatica non ostruttiva rappresentano le diagnosi più frequenti. Sin dai primi anni Settanta, quando il cibo secco per gatti è stato citato per la prima volta come fattore di rischio, sono stati fatti notevoli sforzi per comprendere il ruolo svolto dalla dieta nell’eziologia e nel trattamento delle malattie del basso tratto urinario del gatto. 1 È prassi comune consigliare di accrescere il contenuto di umidità della dieta somministrando cibi umidi o aggiungendo acqua alla dieta secca per aumentare l’assunzione di liquidi e, di conseguenza, il volume delle urine. Questo approccio è sostenuto dal fatto che la somministrazione di una dieta umida è risultata in grado di ridurre la ricomparsa di uroliti e di alleviare i sintomi della cistite idiopatica. 1,2

In uno studio randomizzato a blocchi, sei gatti adulti sterilizzati (tre maschi e tre femmine) sono stati nutriti con la stessa dieta secca tre volte al giorno.4 Il contenuto di umidità veniva modificato impregnando il cibo con acqua deionizzata e i gatti sono stati assegnati a caso alla dieta con un contenuto totale di umidità del 6% (non impregnata), 25%, 53% e 73%. Ciascuno è stato nutrito per periodi di 3 settimane monitorando l’assunzione di cibo e di acqua e, nella seconda e terza settimana, il volume, il peso specifico e il pH delle urine. Alla fine della terza settimana, le urine sono state raccolte su ghiaccio secco per un periodo di 48 ore ed è stata calcolata la supersaturazione relativa (RSS) di struvite e ossalato di calcio. Accurate analisi statistiche hanno evidenziato quanto segue: a) Con l’aumentare del contenuto di umidità della dieta, diminuiva la quantità di acqua as-

Figura 1 - Assunzione totale di acqua, con il cibo e come tale, in gatti nutriti con diete con un contenuto di umidità del 6%, 25%, 53% e 73%. L’assunzione era notevolmente maggiore per la dieta con il 73% di umidità rispetto a tutte le altre diete (*P<0.001).

sunta volontariamente dai gatti. b) Tuttavia, se nutriti con una dieta con un contenuto di umidità del 73%, l’assunzione totale di acqua con il cibo era notevolmente maggiore rispetto ai gatti nutriti con una dieta con un contenuto di umidità del 6-53% (Fig. 1). c) Il volume medio delle urine nelle 24 ore era notevolmente più alto e il peso specifico era più basso con la dieta con il 73% di umidità (Fig. 2). d) Un’idratazione della dieta al 25% o al 53% non aveva nessun effetto sull’assunzione totale di acqua, sul volume o sul peso specifico delle urine rispetto al cibo secco di partenza. Il pH delle urine non era influenzato dal contenuto di umidità della dieta.

CHE COSA INDICANO QUESTI RISULTATI IN MERITO ALLA FISIOLOGIA DEI FELINI? La struttura di questo studio era importante perché le diete offrivano lo stesso contenuto nutrizionale e, di conseguenza, lo stesso carico calcologenico. I risultati dimostrano che, affinché il contenuto di umidità della dieta riduca efficacemente il rischio di formazione di uroliti, è necessario che questo raggiunga almeno il 73%, il che corrisponde al risultato precedente secondo cui una dieta purificata con il 75% di umidità determinava un aumento dell’assunzione di acqua e un peso specifico più basso.3 Un apporto di acqua maggiore appare importante soprattutto perché aumenta il volume delle urine, il che determina una diluizione del materiale calcologenico e riduce il livello di supersaturazione, riducendo di conseguenza anche il rischio di formazione di cristalli. Sulla base dei valori della RSS ottenuti in questo studio, questi vantaggi sembrano superare qualsiasi effetto potenzialmente negativo risultante da una diluizione degli inibitori della cristallizzazione o della crescita. Questo livello di umidità è simile a quello ri-

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scontrato nelle prede naturali dei gatti, che contengono il 63-80% di acqua.5 È opinione comune che, a causa di questa dieta ancestrale, i gatti si siano evoluti bevendo pochissima acqua, avvertano poco l’impulso della sete e rispondano lentamente alle variazioni del proprio stato d’idratazione. Tutto ciò si riflette nel fatto che i gatti nutriti con una dieta di sola carne o solo cibo umido, che generalmente contiene più del 75% di umidità, assumono acqua in quantità molto limitata.6,7 Lo studio WALTHAM ha dimostrato fino a che punto il contenuto di umidità della dieta determina l’assunzione totale di acqua nel gatto. Se nutriti con una dieta di base secca, i gatti consumavano circa il 30% di acqua in meno rispetto a quelli nutriti con lo stesso cibo idratato fino al 73%, il che avveniva anche malgrado i gatti stessi aumentassero volontariamente la quantità assunta di circa 6 volte.

QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTI RISULTATI AI FINI DEL NOSTRO MODO DI NUTRIRE I GATTI? La minore assunzione di acqua osservata nei gatti nutriti con cibo secco, ancorché idratato fino a raggiungere il 53% di umidità, può contribuire al rischio di malattie del basso tratto urinario in questa specie. Il motivo è che la loro urina contiene maggiori concentrazioni di cristalloidi litogeni e la RSS, soprattutto per l’ossalato di calcio, è maggiore. In questo contesto, la RSS dell’ossalato di calcio nelle diete con un contenuto di umidità del 6-53% era dell’ordine di 1.99-2.29, ovvero la cosiddetta zona metastabile che rende possibile la formazione di nuovi calcoli di ossalato di calcio. Il valore per la dieta con il 73% di umidità è prossimo a 1, punto al quale la formazione di cristalli appare improbabile. In termini pratici, si può facilmente somministrare una dieta con un contenuto di umidità prossimo al 73% incorporando cibo umido in lattina o in busta - nella razione giornaliera. In genere questo contiene intorno all’80% di umidità, e somministrando una miscela di 9 parti di cibo umido e una parte di cibo secco, su base peso/peso, si può garantire un apporto totale di umidità del 73%, il che è particolarmente raccomandabile per i gatti con malattie del basso tratto urinario in anamnesi o che presentano altri fattori di rischio di contrarre questo disturbo. La bibliografia è disponibile presso la redazione. Per richiederla: professioneveterinaria@anmvi.it

Figura 2 - Volume (24 ore) e peso specifico giornaliero delle urine di gatti nutriti con diete con un contenuto di umidità del 6%, 25%, 53% and 73%. Il volume delle urine era notevolmente più alto e il peso specifico notevolmente (... manca, N.d.T.) con la dieta con un contenuto di umidità del 73% rispetto a tutte le altre diete (*P<0.001).

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI WALTHAM®


Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI ANMVI - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona tel. 0372/403536 - fax 0372/403526 - E-mail: fondosanitario@anmvi.it - www.anmvi.it


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VETERINARIA 38 | 2011

o

Attualità scientifica Vet Journal

Tachicardia ventricolare nel bulldog inglese

In Italia il primo focolaio endemico europeo di cytauxzoonosi nel gatto domestico

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gatti domestici in Italia. La predominanza di eritroparassitemia subclinica e l’evidenza di infezioni persistenti supportano l'ipotesi che il gatto domestico possa fungere da ospite serbatoio per questo parassita. (M.G.M.) “Cytauxzoon sp. infection in the first endemic focus described in domestic cats in Europe” Carli E, Trotta M, Chinelli R, Drigo M, Sinigoi L, Tosolini P, Furlanello T, Millotti A, Caldin M, Solano-Gallego L. Vet Parasitol. 2011 Jul 23. ■

Uno studio analizza l’associazione tra l’aritmia e la dilatazione localizzata del tratto di efflusso ventricolare destro

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio ha descritto le caratteristiche elettrocardiografiche della tachicardia ventricolare con origine dal tratto di efflusso del ventricolo destro e la peculiare associazione tra questa aritmia e la presenza di dilatazione localizzata del tratto di efflusso stesso nel Bulldog inglese. Cinque Bulldog inglesi venivano visitati con un’anamnesi di sincope o shock cardiogeno. In tutti i cani si effettuava l’ECG a 12 derivazioni, l’esame radiografico del torace e l’ecocardiografia. In tutti i soggetti tranne uno si effettuava il monitoraggio Holter di 24 ore e l’ECG ad alta risoluzione (Signal-averaged ECG, SAECG); in un cane si effettuava lo studio elettrofisiologico e l’ablazione transcatetere mediante radiofrequenza del substrato VT. Le aritmie documentate includevano una ta-

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chicardia a QRS larghi singola sostenuta monomorfica in 4 cani è un’alternanza di due diverse forme monomorfiche in un soggetto. La durata media del complesso QRS durante la tachicardia era di 91,6±9,83 ms. I complessi QRS mostravano una morfologia da blocco di branca sinistra. L’intaccatura dell’onda R era presente nelle derivazioni caudali (inferiori) in tre tachicardie. La derivazione I era negativa in 3 su 6, positiva in 1 su 6 e isodifasica in 2 su 6. La derivazione aVL era negativa in 5 su 6 e positiva in 1 su 6. La SAECG rivelava potenziali tardivi in tre soggetti. L’ecocardiografia mostrava una dilatazione localizzata del tratto di efflusso ventricolare destro in tutti i cani. In un cane, la mappatura cardiaca stabiliva due sedi di origine della tachicardia ventricolare nell’ambito del tratto di efflusso del ventricolo destro: parete libera caudale e settale craniale. La presenza di una dilatazione localizzata del tratto di efflusso ventricolare destro e di tachicardia ventricolare con morfologia da blocco di branca sinistra potrebbe suggerire una cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena segmentale nel Bulldog inglese, concludono gli autori. “Ventricular tachycardia in English bulldogs with localised right ventricular outflow tract enlargement”. R. A. Santilli, L. V. Bontempi, M. Perego. Journal of Small Animal Practice. Volume 52, Issue 11, pages 574–580, November 2011. ■

Trattamento omeopatico dell’ipertiroidismo felino n uno studio è stato effettuato il trattamento omeopatico e con altre modalità integrative dell’ipertiroidismo in 4 gatti i cui proprietari rifiutavano la terapia convenzionale. Il trattamento sintomatico con Thyroidinum era utile in un soggetto. Tutti i soggetti ricevevano un appropriato rimedio omeopatico individualizzato. Tutti e 4 i gatti mostravano la risoluzione dei segni clinici; in 3 si riscontravano valori degli ormoni tiroidei normali. In seguito, 3 soggetti venivano sottoposti ad agopuntura e/o somministrazione di medicine naturali; due soggetti ricevevano rimedi omeopatici sintomatici. Due soggetti stanno bene dopo più di 3,5 e 4,25 anni di trattamento; due gatti sono stati soppressi per problemi non correlati dopo 3 e 4 anni di trattamento. La terapia omeopatica e complementare evita i possibili effetti collaterali del metimazolo e della tiroidectomia, è più economica rispetto al trattamento con iodio radioattivo e costituisce un'opzione per i proprietari che rifiutano le terapie convenzionali, conclude l'au-

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e informazioni sugli aspetti epidemiologici e clinicopatologici delle infestazioni sostenute da specie di Cytauxzoon diverse da Cytauxzoon felis nel gatto domestico sono scarse. In seguito all'identificazione di casi clinici di cytauxzoonosi in 3 gatti nella città di Trieste è stato condotto uno studio epidemiologico in gatti di colonia (n=63) e di proprietà (n=52) nella stessa città per indagare la presenza di infestazioni da Cytauxzoon sp. e valutare gli aspetti clinicopatologici e le variabili ad esse associate. L'infestazione da Cytauxzoon sp. veniva riscontrata mediante PCR per 18S rRNA nel 23% (27/118) e mediante striscio ematico nel 15% (18/118) dei gatti domestici analizzati. Le sequenze di 18S rRNA ottenute erano identiche al 99% alle sequenze di Cytauxzoon sp. depositate presso GenBank(®) da gatti domestici e selvatici di Spagna, Francia e Mongolia. L’eritroparassitemia veniva osservata principalmente in gatti apparentemente sani. L'infestazione da Cytauxzoon sp. era statisticamente associata alle colonie e allo stile di vita all'aperto. Non si osservavano associazioni statistiche tra positività alla PCR e razza, sesso, età, presenza di zecche e/o pulci, condizioni cliniche, aspetti di laboratorio quali anemia, stato FIV e/o FeLV e tasso di mortalità. In 4 casi clinici si monitorava e documentava la persistenza dell'infestazione. Lo studio riporta, concludono gli autori, la prima descrizione clinicopatologica dell'infestazione naturale da Cytauxzoon sp. nei

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EFFETTO DELLA ZOPPIA SULLA FERTILITÀ DELLA VACCHE AL PASCOLO 'effetto della zoppia sulla fertilità delle bovine da latte è ben noto, mentre è meno caratterizzato quello sulla fertilità delle vacche a riproduzione stagionale nei sistemi basati sul pascolo. Uno studio prospettico su 463 vacche di un allevamento ha inteso valutare l'effetto della zoppia clinica, identificata dallo staff dell'azienda, sul rischio di concepimento dopo la data pianificata di inizio accoppiamento. Si utilizzava un modello di rischio proporzionale di Cox. Dopo il controllo degli effetti del numero di parti, razza, peso corporeo al parto e intervallo tra parto e data pianificata di inizio dell'accoppiamento, il rischio giornaliero di concepimento per le vacche identificate come zoppe era pari a 0,78, rispetto a quelle non affette da zoppia. Le vacche zoppe impiegavano 121 giorni in più per concepire rispetto alle vacche non affette da zoppia. (M.G.M.) “The effect of lameness on the fertility of dairy cattle in a seasonally breeding pasture-based system” J.I. Alawneh, R.A. Laven, M.A. Stevenson. J Dairy Sci. 2011 Nov; 94 (11): 5487-93.

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MANUALE DI MEDICINA INTERNA DEL CANE E DEL GATTO PROTOCOLLI TERAPEUTICI Nel 2012 tutti i Soci SCIVAC, in regola con la quota associativa, riceveranno in omaggio il testo Manuale di medicina interna Protocolli terapeutici - Johnny D. Hoskins 400 pagg., 60 ill. e diagrammi, brossura 17x24 cm Traduzione di Enrico Febbo Trattare, in base a linee guida coerenti, tutti i pazienti ogni volta che vengono portati alla visita veterinaria rappresenta il cosiddetto gold standard. Questo libro permette, a tutto lo staff medico-veterinario, di avere una comprensione di base della gestione di ogni singolo caso e contribuisce a garantire che il livello delle prestazioni fornite sia sempre quello desiderato. Con particolare attenzione alla medicina di qualità il Manuale di medicina interna del cane e del Gatto - Protocolli terapeutici può essere di grande aiuto nella formulazione di protocolli diagnostici e terapeutici standard per le più comuni affezioni dei piccoli animali, pratica preziosa sia per aumentare la comunicazione tra i membri dello staff che altresì per favorire l’introduzione nel gruppo di lavoro di nuovi operatori.

tore. (M.G.M.) “Homeopathic and integrative treatment for feline hyperthyroidism - four cases (20062010)” Chapman SF. Homeopathy. 2011 Oct; 100 (4): 270-4. ■

Johnny D. Hoskins, DVM, PhD, Dipl ACVIM Il Dr. Hoskins si è laureato nel 1968 alla Oklahoma State University e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Patologia Animale alla Iowa State University. È diplomato all’American College of Veterinary Internal Medicine (Medicina Interna dei piccoli animali e Pediatria). È Professore Emerito presso la Scuola di Medicina Veterinaria della Louisiana State University . Egli fornisce attualmente un servizio di consulenza per i veterinari attraverso DocuTech Services, Inc. È autore di numerosi articoli scientifici e libri di testo (Pediatria veterinaria: il cane e il gatto dalla nascita fino ai sei mesi, Geriatria e Gerontologia del Cane e del Gatto). Scrive editoriali mensili nel Newsmagazine DVM su temi selezionati in piccoli animali pediatria e geriatria. Il dr. Hoskins è un noto docente a livello internazionale su molti temi della medicina interna dei piccoli animali.



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SIVAR Dalle Associazioni

VETERINARIA 39 | 2011

Il buiatra: fattore di risparmio e di produttività A Cremona, il punto sull'economia nelle stalle

l centro dell'attenzione del Convegno organizzato da SIVAR giovedì 27 ottobre nell’ambito della 66° Fiera Internazionale del Bovino da Latte, le strategie per migliorare la sostenibilità economica dell'allevamento del bovino da latte. Il veterinario buiatra è un fattore di risparmio e di produttività in grado di contrastare la crisi abbattendo il peso economico che può gravare su capi non allevati al massimo del loro benessere. Medardo Cammi, relatore Sivar: "Le valutazioni economiche sull'allevamento devono legarsi a doppio filo con la salute e il benessere degli animali allevati, perché solo in questo modo si evitano perdite economiche e di produttività". Medardo Cammi ha ribadito la visione della

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Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito: "il buiatra, vero conoscitore degli aspetti del benessere e della salute animale, è destinato a coprire un ruolo importante quale consulente nell'allevamento del bovino da latte, anche attraverso una preparazione ad un'un'attenta valutazione economica del problema". Gli addetti ai lavori parlano di "latte marginale". Spiega Cammi: "È il latte che l'animale avrebbe potuto produrre ma che una gestione meno virtuosa del suo benessere e del suo stato ha fatto perdere". Il benessere delle vacche da latte non è un'astrazione, ma "una prassi concreta - conclude Cammi - che tutti possono realizzare nei propri allevamenti, senza che ciò comporti aggravi economici , anzi con ritorni economici di risparmio e di produttività. Una stalla sana costa meno e rende di più". ■

SUINO IBRIDO DA CARNE DANESE: POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE enerdì 28 Ottobre si è tenuto presso CremonaFiere nell’ambito della rassegna “Italpig” l’interessante convegno organizzato da SIVAR e rivolto ai Medici Veterinari impegnati nel settore suinicolo. Il tema proposto, di interesse interprofessionale, ha proposto aggiornamenti relativamente alle prospettive di allevare in Italia un tipo di suino caratterizzato da un potenziale di crescita maggiore rispetto al suino tradizionale e da portare alla macellazione ad un peso di Kg 125 - 130. Allo scopo di illustrare al meglio questo tipo di suino, da più parti identificato con il suino ibrido danese (anche se sono naturalmente presenti ulteriori ceppi genetici differenti), sono stati invitati importanti relatori italiani e danesi. In apertura lavori Kees De Roest del CRPA (Centro Ricerca Produzioni Animali) di Reggio Emilia, membro del board europeo che annualmente stima valori e performances della suinicultura europea, ha illustrato gli andamenti generali della suinicultura italiana ed europea, soffermandosi ed approfondendo in modo particolare le caratteristiche della suinicultura danese. A seguire i due notevoli interventi tenuti dai professionisti danesi Søren Spandet Thielsen (VET A/S) ed Henning Sorensen

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(DANVIT) i quali hanno relazionato in merito alle problematiche sanitarie ed alimentari del suino ibrido danese. Un contributo originale è stato inoltre portato da Herman Prust che ha presentato parte dei dati raccolti da Pfizer Animal Health a proposito delle differenti propensioni di acquisto dei consumatori di carne suina in diversi paesi ed in relazione alle condizioni di benessere degli animali in allevamento; lo studio è stato presentato con riferimento all’assenza della castrazione cruenta dei suinetti neonati, come avviene in molte parti del mondo per la produzione di suini medio leggeri. Infine non poteva mancare l’importante contributo della categoria dei macellatori rappresentata nel convegno da Domenico Viola responsabile assicurazione qualità del gruppo ITALCARNI), il quale ha illustrato ai partecipanti le interessanti prospettive di questo tipo di suino come alternativa al suino tradizionale italiano, in virtù delle interessanti caratteristiche di carnosità e magrezza delle carni che paiono incontrare l’interesse dei consumatori. Un pubblico di addetti ai lavori ha seguito con attenzione lo svolgersi del convegno fino alla sua conclusione, tributando ai brillanti relatori un lungo plauso. di Roberto Preti - Consigliere SIVAR

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AIVEMP Dalle Associazioni

VETERINARIA 39 | 2011

Strategie di prevenzione della Blue Tongue L’AIVEMP alla 66a Fiera Internazionale del Bovino da latte na giornata di aggiornamento scientifico sulle strategie di prevenzione della Blue Tongue, illustrando il quadro epidemiologico della malattia in Italia e nei paesi dai quali importiamo bovini. È questo il tema del Seminario organizzato dall’Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica nell’ambito della Fiera Internazionale del Bovino da Latte che si è svolto nella mattinata di venerdì 28 ottobre a CremonaFiere. Una giornata voluta da AIVEMP in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Cremona e con l’ Asl di Cremona e sostenuta da Merial. Ad aprire i lavori Marina Perri (Vice Presidente AIVEMP) che dopo aver salutato la platea e ringraziato i presenti per la partecipazione, ha sottolineato come la Blue Tongue continui ad essere un argomento di attualità. “Una malattia che ha interessato prevalentemente il settore ovino, ma che rimane sotto i riflettori della prevenzione veterinaria in tutti i settori e non solo in Italia - ha commentato il Vice Presidente AIVEMP. È un argomento effervescente, che merita una rivisitazione.” Del quadro attuale e degli sviluppi prevedibili

avuto gravi ripercussioni economiche sul comparto agricolo zootecnico del continente. Attualmente il problema maggiore è forse legato ad una inconscia convinzione specie nel Nord Europa di aver vinto la battaglia nei confronti di questa malattia. Il 2010 ci ha invece ricordato come i virus continuino ad invadere l’Europa – ha affermato Savini”. Fabrizio Rosso del Settore di Prevenzione Veterinaria della Regione Piemonte ha invece riportato le esperienze della sua Regione. Il relatore ha descritto le azioni condotte dai Servizi Veterinari piemontesi per contenere il diffondersi dell’epidemia di Blue Tongue. “A seguito della estesa epidemia di bluetongue sierotipo 8 nel Nord Europa, il Piemonte è stato esposto, a partire dal 2007 - ha spiegato Rosso - ad un rischio elevato di introduzione della virus (BTV8). Tale situazione si è verificata a causa della diffusione particolarmente grave dell’infezione nel territorio francese”. L’evoluzione sfavorevole dell’epidemia nel territorio francese ha comportato interventi di intensificazione della sorveglianza e l’adozione di misure di rintraccio e controllo con la verifica delle garanzie sanitarie fornite all’origine dei capi importati per scongiurare il rischio di diffu-

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della situazione epidemiologica della Blue Tongue in Italia ed in Europa ne ha parlato Giovanni Savini, Responsabile del Reparto di Virologia e del Laboratorio di Referenza dell’OIE per la Blue Tongue (Istituto G. Caporale, Teramo). “La storia della bluetongue in Europa è stata fino ad oggi caratterizzata da una serie incredibile di nuove incursioni. Molte di queste hanno

Organizzato da

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sione della malattia nel territorio regionale. I 250.000 bovini importati ogni anno dalla Francia - ha continuato Rosso - hanno imposto misure di rintraccio dei capi importati e vaccinazioni dei bovini presenti nelle aziende zootecniche con due campagne vaccinali obbligatorie nel 2009 e nel 2010. Nell’anno in corso la vaccinazione è divenuta volontaria, senza abbassare la guardia nei confronti delle malattie infettive, ordinando le azioni di prevenzione e di biosicurezza sul territorio regionale e nazionale. ■

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20 Info Regioni Toscana

VETERINARIA 38 | 2011

Cani mai cancellati dopo il decesso Sanzioni ai proprietari che non aggiornano l’anagrafe i sono migliaia di cani nella provincia di Arezzo, che hanno compiuto di 20 anni. Una notizia che potrebbe apparire da record se non fosse altro che il frutto di una grave disattenzione di tanti proprietari di cani che alla morte del loro ani-

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male non hanno provveduto alla comunicazione che è obbligatoria. Un fenomeno che ha negli anni creato una anagrafe canina non aggiornata e pertanto piena di presenze non più reali. Adesso tutti coloro che sanno di aver avuto un animale iscritto in questo elenco e che nel frattempo è deceduto, devono regolarizzare

la loro posizione perché presto rischiano anche delle sanzioni. Oggi la gestione di tutta la mole di dati che l’anagrafe dei cani genera e per lo più elaborata dai servizi Veterinari della Asl in modo cartaceo sarà sostituita dal nuovo sistema Regionale. Lo riferisce arezzonews.it È in procinto di partire il nuovo sistema

Regionale della Anagrafe canina. Tale sistema, completamente informatizzato e che opera su Web, consentirà di fruire di varie possibilità operative e ricerca di informazioni sia agli utenti che agli operatori del settore Veterinario. I dati relativi ai detentori dei cani e dei rispettivi animali saranno inseriti in tempo reale anche da soggetti diversi dal Servizio Veterinario Tutto il sistema è stato pensato per semplificare gli adempimenti da parte dei proprietari dei cani e degli operatori abilitati. Sarà quindi più facile iscrivere il cane all’anagrafe canina, ma anche effettuare variazioni di proprietà o procedere al ritrovamento del proprietario in caso di smarrimento dell’animale. Dettagli, novità e possibilità che “la nuova anagrafe” sarà in grado di offrire saranno divulgati al momento dell’avvio del nuovo sistema. Seimila nuove iscrizioni all’anno - Ogni anno nella provincia toscana si iscrivono oltre 6.000 cani all’anagrafe canina, si effettuano più di 7000 variazioni anagrafiche: gli eventi maggiormente digitati sono i decessi, le cessioni e gli acquisti. L’adozione del Microchip al posto del vecchio tatuaggio come mezzo identificativo ha avuto successo ed i cani iscritti ogni anno sono aumentati del 35% circa. Vengono catturati perchè vaganti poco meno di mille cani all’anno, dei quali il 65% sono identificati e quindi semplicemente smarriti, e vengono quindi restituiti immediatamente al legittimo proprietario. La restante quota staziona nei canili comunali consortili (in Provincia sono 12 le strutture tra canili di prima accoglienza e canili rifugio) in attesa di adozione, atto che viene praticato per tutti i cuccioli, soggetti molto ambiti, a differenza dei cani adulti, che spesso restano anni in attesa. L’obbligo di segnalare la morte del cane - Preme adesso richiamare l’attenzione sulle mancate comunicazioni di decesso degli animali che comportano il trasferimento nel nuovo sistema di dati errati: sono centinaia e centinaia i cani presenti in Anagrafe con età di oltre venti anni. Tutte le persone che si trovino nella condizione di non aver comunicato la morte del cane si devono recare presso i Servizi Veterinari zonali o presso le stazioni di polizia municipale a dichiarare il decesso dell’animale. Facendo questo rapidamente gli ex proprietari, oltre che regolarizzare la propria situazione, eviteranno le sanzioni previste da leggi e regolamenti. Secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute in Toscana sono registrati 348.576 cani. ■


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Lettere al Direttore

VETERINARIA 38| 2011

Proposte dopo il XII Congresso ANMVI l convegno del 8 ottobre a Cremona mi ha riportato indietro di trent’anni. Il che non mi dispiacerebbe da un punto di vista anagrafico. Ma il ritorno al passato che ho provato sentendo più o meno gli stessi argomenti, gli stessi toni, la stessa mancanza di etica professionale, la cecità al di là dei propri interessi, mi ha provocato una profonda prostrazione. Possibile che nulla è cambiato? Ahimè è triste constatarlo ma poche cose si sono modificate da quando giovane neolaureato mi sono affacciato alla professione e pieno di entusiasmo mi sono iscritto a tutti i tipi di associazioni e al nascente sindacato. Stesse elucubrazioni mentali volte al raggiungimento di posizioni di privilegio, di gruppo o peggio personali, all’interno della nostra stessa categoria. Tutti a mordere lo stesso osso, senza comprendere che cosi facendo la carne se la sono mangiata altri. Ma veniamo al merito di quanto ho percepito. L’università va per conto suo. I rappresentanti di tale istituzione sono stati chiari. Si sono presi il diritto di essere gli unici a dover fare formazione, e hanno avuto il coraggio di affermare che la sanno fare bene. Ora credo che sia sotto gli occhi di tutti noi che se è indubbia la qualità della preparazione teorica dei nostri neolaureati, non altrettanto si può dire della loro preparazione pratica e della consapevolezza del mondo del lavoro che gli attende. Ma in realtà il messaggio che volevano dare era rivolto ad impedire che gli venga tolto tutto o parte del tirocinio pratico degli studenti e cercare di impedire che altri enti, leggi istituto zoo profilattico e associazioni, possano monopolizzare o prendersi parte del business della formazione di base e/continua, vedi ECM. Vogliono entrare anche nella formazione di figure non laureate, vedi “tecnici”, per compensare la diminuzione del numero degli studenti di veterinaria, con la conseguente fuoriuscita di figure concorrenziali con la nostra professione. Tutto questo parlando giustamente di etica e morale. Non aggredire e rosicchiare il loro ambito di lavoro. Tutto bene ma i lor signori si sono scordati di quanti professori universitari fanno la libera professione, molte volte in nero, di quanti effettuano prestazioni professionali senza dover essere iscritti all’albo provinciale e senza pagare l’Enpav, in regime di totale scorrettezza deontologica, etica e morale. Sembra quasi che queste due ultime, costantemente da tutti richiamate riguardino solo gli altri. Cosa dire invece della voce dell’istituto zoo profilattico?A parte la neanche tanto lieve polemica per non aver avuto lo spazio per una relazione ufficiale, e secondo me a ragione, si è arrogato il diritto di poter fare la formazione e di poter esercitare una libera concorrenza sul mercato del lavoro, complice le carenze evidenti del sistema ASL e libero professionale, soprattutto nel settore degli animali da reddito. Basta così non voglio continuare a tediarvi con le stesse questioni che ci inseguono da decenni. Non si può continuare a vedere solo i propri interessi distruggendo gli altri. Siamo esattamente come i nostri politici, privi di una visione globale del sistema, incapaci di programmare un futuro che vada al di là di interessi personali e con una visione non superiore alla punta del nostro naso. E per favore non parliamo di etica e morale, molti ne parlano senza saperne il significato, visto il loro agire. Permettetemi di fare alcune proposte che forse non risolveranno il problema della nostra categoria ma potrebbero aiutare a trovare una maggiore compattezza.

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Vorrei cominciare con il riordino degli ordini. Come tutti sappiamo con le liberazioni si è di fatto provveduto a svuotarne in parte l’operato. Forse proprio per questo bisognerebbe ripensare il sistema. L’idea di creare una società di servizi per aiutare il funzionamento degli ordini, soprattutto di quelli più piccoli è stata ottima. Mi chiedo pero se al punto in cui siamo, con la possibile e molto auspicata sparizione delle provincie a livello amministrativo, non sia opportuno anche per i nostri ordini abolire le province e costituire un ordine regionale il cui consiglio potrebbe essere costituito da un rappresentante delle diverse provincie. Cosi facendo avremmo da pagare un solo ufficio, con un notevole risparmio in termini di costi reali e amministrativi, un miglioramento dei servizi agli iscritti, e un maggior peso politico. Da non trascurare poi il considerevole risparmio per l’Enpav che vedrebbe tagliato del80% i costi dei rimborsi per i delegati. Ci sarebbe poi un ulteriore punto che mi fa riflettere. l’accentramento dei servizi cosi come previsto permette di fatto un controllo dell’operato degli ordini stessi. Cosa anche auspicabile sotto l’attuale dirigenza. Ma se in un

prossimo futuro ci fosse un cambiamento, con personaggi non della stessa caratura intellettiva e morale cosa succederebbe?Un rischio che alla lunga per ovvi motivi ci sarà. Non è meglio dunque prevenire che curare? Si potrebbe creare una vera politica della veterinaria creando un comitato stabile, che si riunisca tutti i mesi in cui siano presenti un rappresentante, con poteri decisionali, per ogni realtà, che sia in grado di eviscerare ogni singolo problema all’interno della categoria e definire una volta per tutte chi fa che cosa, e portare poi queste decisioni ai tavoli politici nazionali. Se non riusciamo a trovare un accordo all’interno della nostra categoria non saremo in grado di mantenere neanche le posizioni attuali, e credo che i tempi per continuare a curare solo il proprio giardino siano terminati a livello locale come a quello internazionale. Mi mancano solo una decina di anni alla pensione, le mie condizioni mi consentirebbero anche di smettere di lavorare, ma la professione di veterinario è una cosa che mi sento nella pelle e mi sento male dentro, mortificato, nel vedere come viene trattata.

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Avevo venti acquari, alcuni da seicento litri, vivevo dentro una stanza d’acqua, invece di guardare la televisione come i miei coetanei io guardavo gli acquari Niccolò Ammaniti

Avevo molte aspettative quando ho cominciato, molte sono diventate speranze, e io spero ancora spero che le cose possano cambiare nella direzione giusta che non può realmente fare a meno di due fondamenta cruciali da sempre nell’ambito delle professioni intellettuali come quella del medico veterinario, l’Etica e la morale. Maurizio Albano, Med Vet, Roma


22 Calendario attività Dal 20 novembre al 17 dicembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl

20 NOV 20 NOV 20 NOV 20 NOV 22 - 25 NOV 23 - 25 NOV 23 NOV 24 - 25 NOV 24 - 25 NOV 25 - 26 NOV 25 - 26 NOV 26 - 27 NOV 26 - 27 NOV 26 NOV 27 NOV 27 NOV

INCONTRO SINUV

INCONTRO SIRVAC / SVIDI INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE INCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili CORSO SIVAE CORSO ANMVI Attenzione: Date evento modificate. CORSO ANMVI

CORSO AIVEMP

1 - 3 DIC 2 - 4 DIC 3 - 4 DIC

AGGIORNAMENTI IN ECOGRAFIA ED ENDOSCOPIA IN RIPRODUZIONE EQUINA - Pisa, Facoltà di Medicina veterinaria - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

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INCONTRO SPECILISTICO SUL GARRETTO - Pisa, Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: senza accredito ECM Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

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MALATTIE GENETICHE DI INTERESSE CLINICO IN NEUROLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403536 - E-mail: milena.migliavacca@anmvi.it

CORSO ANMVI

INCONTRO

INCONTRO DI MEDICINA INTERNA - Pisa, Facoltà di Medicina Veterinaria - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SIMUTIV

LA DIAGNOSI IN MEDICINA D’URGENZA, FONDAMENTI DI UN ITER DECISIONALE DIFFICILE - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALOPECIA NEL CANE E NEL GATTO - Bologna - Novotel Bologna Fiera - Via Michelino, 73 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA IL PANCREAS ENDOCRINO - Hotel Class - Lamezia Terme (CZ) Contrada Montesanti - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 44 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° IT. MEDICINA INTERNA: III PARTE - ENDOCRINOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto accreditamento per 38 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA MARCHE - II EDIZIONE - Senigallia (AN) Hotel City - Lungomare Dante Alighieri 11 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it LE MICOSI OCULARI: PATOLOGIE EMERGENTI. QUANDO E PERCHÉ È IMPORTANTE LAVORARE IN TEAM - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE: AGGIORNAMENTI AL 2011 - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 E-mail: socspec@scivac.it VENTILAZIONE MONOPOLMONARE IN ANESTESIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. INCONTRO SOVI INCONTRO SIMIV

4 DIC

INCONTRO SIATAV

4 DIC 4 DIC 4 DIC 4 DIC 11 DIC

MODERNIZZAZIONE DELLA ISPEZIONE DELLE CARNI: LO SCENARIO ATTUALE E QUELLO FUTURO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento

INCONTRO IN COLLABORAZIONE CON SIRE

27 NOV 28 NOV - 2 DIC

VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ RENALE: SAPPIAMO DAVVERO TUTTO? - Palazzo Trecchi - Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI IN CAMPO RIPRODUTTIVO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: No ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO AL PAZIENTE CARDIOPATICO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA DEL RENE E URETERE. SFIDA POSSIBILE? - Aosta Hotel Express - Zona Autoporto 33 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: III PARTE - RADIOLOGIA DEL TORACE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 49 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it MEDICINA E CHIRURGIA DEI CHELONI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELL’EMERGENZA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403536 - E-mail: milena.migliavacca@anmvi.it CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA. LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 16 Crediti - Per informazioni: Milena Migliavacca - Segreteria ANMVI - Tel. 0372/403536 - E-mail: milena.migliavacca@anmvi.it

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC VENETO

MEDICINA DEI CHELONI - Veneto - Via Zuccarello 42 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

INCONTRO ANMVI / SIMV Attenzione: Date evento modificate.

LA GESTIONE DEI RICOVERI E DELLA TERAPIA INTENSIVA NELLE NOSTRE STRUTTURE:ORGANIZZAZIONE, RESA ECONOMICA E PROBLEMATICHE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accr. Per info: Milena Migliavacca - Segreteria Practice Management - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA

CHIRURGIA DEL DIGERENTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO

DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 1° IT. ONCOLOGIA: III PARTE - TUMORI DI CUTE, SOTTOCUTE E ANNESSI. TUMORI OSSEI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accr. per 38 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

15 - 17 DIC

laPROFESSIONE

PROFESSIONE la VETERINARIA

VETERINARIA 38 | 2011

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Stampa Press Point, Abbiategrasso - MI fulvio@presspoint2000.it Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 2 novembre 2011

SOLUZIONI

Mastiti croniche Nulla

a a

Vero Falso

QUIZ 1

Mastiti subcliniche

Risposta corretta: a) Delegazione Regionale SIVAR: “Mastiti” - Novembre 2005 Trentino A.A.

Mastiti cliniche

QUIZ 2

a a a a

2)Tenendo conto dell’importanza della manodopera in allevamento, risulta sempre più necessario automatizzare tre aree: disinfezione, alimentazione e controllo della temperatura ambientale:

Risposta corretta: a) Incontro SIVAR: “Esperienze di management dell’allevamento suino” - Parma, gennaio 2008

1) I Microrganismi ambientali causano:




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