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la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
39 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 39, dal 3 al 9 novembre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
PRECARI UNA SOLUZIONE DAL GOVERNO
PER COMUNICARE BISOGNA ESSERE INFORMATI
MALATTIE INFETTIVE EMERGENTI
ANMVI INTERNATIONAL OSPITA UNA DELEGAZIONE RUSSA
LA QUESTIONE ARAS FINISCE IN PARLAMENTO
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BREVI
VOTIAMO PER NOI
DGSANCO Con il documento 'Future Challenges paper: 2009-2014', la DGSanco ha elencato le principali sfide che la Commissione Europea dovrà affrontare nei prossimi anni. Si parla di sicurezza alimentare, benessere animale e standard veterinari, quali elementi chiave per arrivare al massimo livello di cooperazione internazionale e fra gli Stati Membri.
EFSA La task force dell'EFSA per la raccolta dati sulle zoonosi ha pubblicato un'analisi dei fattori di rischio di Salmonella negli allevamenti di tacchini dell'Unione europea. Si raccomanda agli Stati membri di condurre una dettagliata analisi dei fattori di rischio a livello nazionale.
ACCATTONAGGIO Secondo dati dell’Aida, sono circa 25 mila gli animali utilizzati per l'accattonaggio: 20 mila sono cani, seguiti da gatti, furetti, e piccoli animali in genere. Milano, Roma, Napoli, Firenze, Torino e Venezia le città da cui è arrivato il maggior numero di segnalazioni. L'organizzazione ha chiesto l’intervento del Governo e ai sindaci di attivarsi con specifiche ordinanze.
ALIMENTAZIONE “Sarebbe opportuno istituire un Ministero dell’Alimentazione come in Francia”. La proposta è del presidente dell’azienda di salumi Beretta, secondo il quale bisognerebbe riunire la filiera alimentare oggi soggetta a tre ministeri diversi: salute, agricoltura e industria.
RIFORME
E adesso tocca all’Università Il Ministro Gelmini prepara la riforma degli atenei. L’ANMVI chiede un incontro e dice la sua sui tagli che servirebbero
DIRIGENTI SSN È pubblicato sulla GU n. 257 del 3-112008 il Contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza medico-veterinaria relativo al quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 20062007.
TARIFFE L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un'istruttoria per verificare se i comportamenti dell'Ordine dei Medici di Bolzano costituiscano un'intesa restrittiva della concorrenza. L’Ordine aveva chiesto agli iscritti di non aderire all’iniziativa "Prezzi Trasparenza online", iniziativa considerata contraria al decoro della professione.
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Arrivano i primi risultati delle elezioni degli Ordini Veterinari Provinciali. Secondo le disposizioni vigenti, il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Vercelli e Biella, neo-eletto per il triennio 20092011, si è riunito per l'attribuzione delle cariche ed ha eletto Presidente il Collega Massimo Minelli. Uno “speciale elezioni” pubblicato al sito della FNOVI elenca il calendario elettorale del triennio a venire e richiama le procedure elettorali per il corretto svolgimento di elezioni che si dovranno concludere entro l’anno. Sono ormai molti i Presidenti di Ordine che hanno già firmato l'avviso di prima di convocazione per il rinnovo del Consiglio provinciale. Tutti i medici veterinari iscritti sono chiamati ad eleggere il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ordine dei Medici Veterinari della propria provincia, per il triennio 2009-2011. A tutti i Colleghi l'ANMVI rinnova l’invito ad esercitare il diritto di voto, a partecipare, a sostenere e a difendere con il voto l'organismo istituzionale della professione. La localizzazione delle competenze politico-amministrative, sempre più devoluta in capo ai governi territoriali, impone di sostenere
la rappresentanza istituzionale della professione a livello capillare, per affermarne il ruolo nei confronti delle pubbliche amministrazioni e della società. L'appello dell'ANMVI si lega alla necessità che la professione si esponga e partecipi più attivamente alle attività che la riguardano e nelle sedi che le appartengono, a cominciare dall'Ordine professionale. La Politica, la Società e i Media non conoscono il nostro ruolo nella salute e nella prevenzione. La responsabilità è soprattutto nostra, del nostro non volere apparire del non rivendicare mai in modo netto e determinato le nostre competenze, il nostro timore di metterci in discussione e competizione con altre professionalità. L’ANMVI continuerà ad attivare campagne e iniziative per favorire l’esposizione mediatica della Categoria, mettendo in gioco la professione e chiedendo ai Colleghi di fare in primo luogo un esercizio di autodeterminazione e di partecipazione. Si comincia andando a votare per la professione. Buon lavoro al primo presidente del triennio venturo e a tutti gli altri che affronteranno il non facile compito di amministrare un ordine professionale. ■
CI DISPIACE, MA..... LE ASSOCIAZIONI O SOCIETÀ SCIENTIFICHE FEDERATE ANMVI ogni anno organizzano decine di eventi formativi, tutti accreditati ECM. Pensate che EVsrl, che organizza le iniziative delle associazioni nazionali (AIVEMP, SCIVAC, SIVAE, SIVAR, SIVE), circa 140 all'anno, sopporta, per l'accreditamento e la gestione ECM di questi eventi, un costo di oltre 150.000 euro. Più di mille euro per ogni iniziativa. Quasi la metà di questa somma (70mila euro) viene versata al Ministero per avere in cambio soltanto problemi, ritardi, disservizi, ecc. Veramente incredibile! Detto questo, i colleghi, anche libero professionisti, che richiedono la certificazione dei crediti sono sempre molti, circa il 70/75%. Perché la vogliono se non è obbligatoria? Si sa mai! Ci è capitato di perdere qualche iscritto perché al momento non potevamo ancora garantire l'accreditamento dell'evento; evidentemente a volte l'argomento e la qualità dell'iniziativa non hanno alcuna importanza, quello che conta è raccogliere i crediti. Non c'è dubbio che il sistema debba essere profondamente trasformato se non vogliamo che il nostro aggiornamento si riduca ad una raccolta di certificati. Al Congresso di Perugia della SCIVAC due colleghe sono state particolarmente sfortunate. Avevano lasciato l'auto nel parcheggio sul tetto della struttura congressuale e sono state derubate di una valigia e di un computer portatile. Purtroppo queste situazioni capitano in tutti i congressi, non solo a Perugia. A volte abbiamo anche il dubbio che l'autore di questi furti possa essere un veterinario visto che scompaiono anche borse o altri oggetti dalle sale congressuali, e varie pubblicazioni dallo stand dei libri. Le colleghe, per quanto accaduto, hanno dovuto lasciare il congresso prima della fine e questo non ci ha permesso neppure di riconoscere loro i crediti ECM. È vero che il sistema è un po’ tutto una buffonata, ma noi dobbiamo rispettare le regole. Ci dispiace.
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Se riformare vuol dire tagliare, cominciamo dai rami secchi Chiesto un incontro al Ministro Gelmini in vista della riforma dell’Università. L’ANMVI: ragioniamo sull’abolizione del valore legale della laurea a riforma dell'Università è imminente. Lo dice il Ministro Maria Stella Gelmini che, dopo l’approvazione del decreto sulla scuola, ha iniziato a muovere i primi passi nel complicato mondo degli atenei italiani. Per settimane studenti, ricercatori e docenti di molte università italiane hanno protestato contro la possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni, i tagli al fondo per il finanziamento ordinario delle università e il blocco del turnover del personale. Ma in Italia ci sono pur sempre 5.300 corsi di laurea e l’enormità del numero, così come la sproporzione fra docenti e studenti, inizia a farsi strada in politica, in televisione, sui giornali e nell’opinione pubblica. L’ANMVI è stata precorritrice nel denunciare ai media, qualche mese fa un comunicato stampa sul caso Catanzaro (“Tre atenei per 18 studenti”) che indicava negli sprechi e nell’insana auto-riproduzione i veri mali dell'università italiana.
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TAGLIARE I RAMI SECCHI Ad una richiesta di un incontro con il Ministro Gelmini, inviata a Viale Trastevere ai primi di novembre, l'ANMVI ha unito alcune considerazioni sulla situazione universitaria veterinaria e alcune proposte. L’Associazione non condivide una riduzione dei fondi di tipo "punitivo", con tagli indiscriminati che non tengano conto delle situazioni dei singoli atenei, facoltà e corsi di laurea. Se da un lato la situazione economica del Paese richiede sacrifici, dall'altro occorre intervenire dove sono evidenti gli sprechi e la mancanza di qualità, tagliando "i rami secchi". L'ANMVI ha ricordato al Ministro che, diversamente da altri Paesi europei, "in Italia ab-
biamo 14 Facoltà di Medicina Veterinaria che laureano ogni anno più di mille nuovi veterinari che per la situazione del mercato non troveranno, per la maggior parte, un'occupazione professionale. Quali sono i rami secchi da tagliare? "Alcune facoltà - scrive l'ANMVI- sono di ottimo livello altre no. A Catanzaro continua a sopravvivere un Corso di Laurea in Medicina Veterinaria nonostante non abbia strutture e docenti. Molte Facoltà hanno attivato Lauree triennali che non riconoscono alcuna qualifica professionale e non hanno alcun sbocco di lavoro".
Il Prof Camillo (Pisa) replica agli interventi in TV di Brunetta e Rotondi. La FNOVI se la prende con il Senatore Quagliarello
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a Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma ha inaugurato l’anno accademico 20082009. Venerdì 24 ottobre, Attilio Corradi, preside della facoltà, ha presentato il nuovo corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria. Tra gli invitati alla presentazione c’era anche l’ANMVI e non è mancata l’occasione per ribadire alcune considerazioni sul sistema universitario emerse anche durante il recente congresso nazionale di Cremona, svoltosi al Trecchi domenica 19. Apprezzato lo sforzo di semplificare, nel chiarimento, il percorso formativo, sia della laurea magistrale che di quella triennale, ma l’aggancio al sistema formativo voluto dall’UE è stato un’occasione troppo ghiotta per non sottolineare il richiamo UE ad alcuni punti fermi che ANMVI sta faticosamente ma tenacemente portando avanti; il più significativo è quello delle cosiddette “competenze del giorno dopo”. Appena laureato che cosa può esprimere un giovane laureato se non è agganciato al mondo professionale? È la domanda che è stata rivolta a tutti i presenti nell’aula magna della sede parmigiana. Se l’attuale numero di laureati è sproporzionato rispetto al mercato, l’Università ha il dovere di intervenire: ciò in quanto il sotto occupato o, peggio, il disoccupato, è un danno per la professione ma è altresì uno spreco di risorse per le famiglie e per il sistema. Bisogna ammettere che il preside Corradi, però, coraggiosamente, non si è nascosto al dialogo ed ha accolto le rimostranze promettendo che il “portfolio”, una sorta di libretto scolastico a guida del giovane nella facoltà e che dovrà accompagnare lo studente fino alle conoscenze del cosiddetto “giorno dopo” la laurea sarà scritto con i professionisti. Infine ha concordato con ANMVI che dovrebbero essere gli enti locali, compreso l’ordine provinciale o regionale, a suggerire il numero degli iscritti; anzi, lui si è spinto oltre, auspicando che siano proprio alcuni enti locali, come le amministrazioni provinciali o regionali, a farsi carico del costo dello studente. Sarebbe una seria dimostrazione di quanto dalle parole si passi ai fatti. Speriamo che tutto ciò si traduca in un primo passo operativo anche per altre Facoltà.
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All'incontro richiesto, l'ANMVI propone al Ministro Gelmini di discutere anche dell'abolizione del valore legale della laurea: "Se la Laurea conseguita a Catanzaro potrà valere come quella rilasciata da Facoltà che hanno il riconoscimento europeo EAEVE, riteniamo probabilmente giusto togliere il valore legale alla Laurea". La proliferazione incontrollata di sedi universitarie viene pagata a caro prezzo dagli studenti ai quali non si offre poi una didattica adeguata e dai laureati destinati alla disoccupazione. È quello che accade a medicina veterinaria,
all'Università Magna Graecia di Catanzaro, malgrado il corso di laurea sia stato annullato dal Tar del Lazio nell'aprile del 2007. I giudici del Tribunale amministrativo hanno infatti accolto il ricorso presentato dall'ANMVI e annullato il decreto del Ministero dell'Università 3 settembre 2003 che autorizzava l'istituzione del corso in questione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. Nessuno ha mai compreso la “particolare necessità e urgenza" che ha portato il Ministero ad istituire l'interateneo di Catanzaro né le " esigenze formative del bacino di utenza calabrese" citate dal decreto istitutivo, visto che poi i posti disponibili risultano essere solo 18. E già sono troppi, data la galoppante crisi occupazionale della professione veterinaria, sia pubblica che privata, e l'esubero di laureati in questo settore. Senza contare che stiamo parlando di una laurea ad alta formazione specialistica, i cui standard didattici sono indicati dall'Europa secondo criteri di qualità e di adeguatezza che non hanno nulla a che vedere con le improvvisazioni dei campanili. ■
notano scarsa conoscenza sulle tematiche della ricerca nel campo della Medicina Veterinaria, al quale appartiene quella sull'Asino dell'Amiata. A questo riguardo - prosegue il Direttore del Dipartimento di Clinica Veterinaria - temo Vi sia sfuggito l'interesse che riveste questa razza, insieme a tutti gli altri genotipi asinini italiani dichiarati a rischio di estinzione, in generale, nel campo della salvaguardia e conservazione della biodiversità animale, ed in particolare, nella valorizzazione della variabilità genetica delle popolazioni autoctone, con precise e puntuali ricadute sul territorio". Il professor Camillo respinge anche le polemiche sui baroni universitari e nella sua lettera ai Ministri dettaglia il curriculum accademico e di ricerca, l'origine familiare e la retribu-
zione lorda di "un barone come tanti". Come non è richiesto a un Ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione e a un Ministro per l'Attuazione del programma di Governo di essere a conoscenza del fervore scientifico che c'è nel campo della ricerca sul latte d'asina, altrettanto non richiesto, scrive Camillo è di "parlare davanti a milioni di persone, per di più in maniera totalmente spregiativa, di cose che conosce solo marginalmente". E su un altro fronte si è aperta un'altra polemica ed è arrivata un'altra replica: quella della FNOVI al Senatore Gaetano Quagliarello secondo il quale sarebbero uno spreco i "5.500 corsi di laurea, per i quali oggi ci si può laureare in cura del cane e del gatto o in acquacoltura..." ■
che coinvolga tutte le parti in causa. Nel suo Progetto 2008-2011 (“Siamo quello che facciamo”), l’ANMVI chiede una seria riflessione sulla formazione accademica e sull'offerta formativa in medicina veterinaria. Sul fronte dell'accesso, l'ANMVI propone al Ministro "un serio praticantato e un esame di Stato in grado di valutare veramente le adeguate capacità professionali per entrare nel settore occupazionale".
DOV’È IL TAVOLO? Mentre la manovra finanziaria promette tagli all'Università, non c’è traccia di un tavolo per riorganizzare il sistema universitario italiano,
La ricerca veterinaria non è inutile n piena protesta anti-Gelmini, a "Porta e Porta" e a "Ballarò" la ricerca sulla conservazione dell'Asino dell'Amiata è stata citata come esempio del degrado dell'Università italiana e dell'inutilità della ricerca accademica. Dal Dipartimento Clinico della facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa è partita una replica indirizzata ai Ministri Brunetta (Funzione Pubblica) e Rotondi, (Attuazione Programma) presenti negli studi televisivi. A firmarla, il Professor Francesco Camillo, coordinatore scientifico del progetto di ricerca "Approccio multidisciplinare alla conservazione dell'Asino dell'Amiata: riproduzione, allevamento e genetica", finanziato con 55.000 euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica.
NUOVO CORSO MAGISTRALE A PARMA
"Tengo a farvi sapere - scrive il Professor Camillo - che i Vostri interventi mi hanno profondamente ferito ed offeso e, a mio parere, de-
IL VALORE LEGALE
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4 Anmvi Informa Pubblico impiego
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Precari ex MinSal: la soluzione ce l’ha il Governo Con le rappresentanze istituzionali e sindacali di categoria si è fatto il punto sulla condizione occupazionale di 200 colleghi a fine contratto
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AZIONE DI SOSTEGNO
TUTTI ALLO STESSO TAVOLO
L’EMENDAMENTO
STABILIZZAZIONE “TEMPORANEA” Se questo non è ancora il traguardo ideale della stabilizzazione, di sicuro è un intervento che consente ai Colleghi di non lasciare il posto di lavoro a breve. Difficoltà economico-finanziarie a parte, il tavolo di ieri ha individuato nel requisito del concorso il vero nodo della stabilizzazione. L'accesso per concorso alla pubblica amministrazione è un requisito richiesto dalla Costituzione e sul quale il Ministero della Funzione Pubblica non transige. Ma qui si tratta di Colleghi che oltre ad avere maturato anni di lavoro per il Ministero, hanno già superato prove di ammissione e soprattutto ora sono inquadrati come dirigenti. La soluzione che si attende in Parlamento
UN’ALTRA IPOTESI Sono state analizzate anche altre strategie, prospettate da Federazione Medici UIL FLP nel luglio scorso al Ministro Sacconi, basate sull'inquadramento a tempo indeterminato nell'ambito della convenzionata specialistica normata dall'ACN 23 marzo 2005. Alla delegazione dei Colleghi sono state illustrate le caratteristiche di questo contratto che già trova applicazione per altre professionalità mediche e per altri settori della veterinaria.
na proposta emendativa del Ministero del Welfare ridà speranza ai veterinari precari degli uffici centrali e periferici dell'ex MinSal. La si attende in Parlamento dove, manovra finanziaria permettendo, il Governo si impegnerà a mantenere ai propri posti di lavoro circa 200 medici veterinari con contratto in scadenza. Il Disegno di Legge sul quale intervenire è il Ddl 1441-quater A, ora al Senato e con un iter di poche settimane da affrontare.
Di un emendamento governativo si parla da giorni. Se ne è riparlato il 3 novembre all'ANMVI, dove una delegazione di dirigenti ministeriali precari si è riunita per fare il punto delle proposte in campo per garantire la continuità delle loro funzioni. All'incontro erano presenti, oltre ai rappresentanti del Consiglio Direttivo ANMVI, il segretario di Federazione Medici UILFPL Claudio Fantini, il Segretario Nazionale del SIVEMP, Aldo Grasselli, e il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio. L'impegno del Governo, sostenuto dal Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Antonio Tomassini, sollecitato con una interrogazione parlamentare dell'On. Mancuso e da un ordine del giorno firmato dall'On. Viola, è stato garantito dal Sottosegretario Francesca Martini all'ANMVI. In concreto, si tratterebbe di mantenere i Colleghi per altri cinque anni in forza ai PIF e agli UVAC. In tal senso, c'è anche l'impegno del Sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio, nei termini anticipati da Assomed-Sivemp a fine ottobre. Certo, dovranno pensarla nello stesso modo anche Tremonti e Brunetta.
potrebbe consentire di derogare al concorso sulla base di un contratto quinquennale rinnovabile, che fa perno sulle esigenze del Ministero del Welfare per i controlli obbligatori in materia di profilassi internazionale. Dunque il problema viene rinviato di cinque anni, un lasso di tempo sufficiente a far sì che maturi una soluzione auspicabilmente definitiva.
ll'incontro del 3 novembre hanno partecipato i Colleghi Ferraris, Bilewski, Anichini, Martelli, Ferroni, Martelli Bonessi e Bonandrini. Il tavolo è stato coordinato dal Presidente Senior Carlo Scotti. Con lui nella foto, a sinistra, il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio, a destra il responsabile del settore veterinario di Federazione Medici UILFPL, Claudio Fantini, il Segretario Nazionale del SIVEMP, Aldo Grasselli, e il Vice Presidente dell’ANMVI Giancarlo Belluzzi. L’ANMVI ha espresso l’augurio che i dirigenti precari trovino al più presto una soluzione occupazionale e che questa sia la più idonea a soddisfare le loro legittime aspettative di impiego e di gratificazione professionale per l’impegno profuso in anni di lavoro per l’Amministrazione.
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L'incontro, da tempo sollecitato dai dirigenti ministeriali, è stato organizzato dall'ANMVI nell'intento di sostenere ogni azione utile alla causa dei Colleghi (in alcuni PIF e UVAC sono in stato di agitazione). Dall'influenza aviaria alla melamina, le emergenze degli ultimi anni hanno messo in luce un ruolo sempre più necessario per garantire gli adempimenti comunitari e i controlli frontalieri. L'ANMVI e la FNOVI continueranno a mantenere viva l'attenzione del Governo sul problema. Per ora ci si augura che l'impegno del Ministero di Sacconi, riconosciuto da tutte le componenti del tavolo, inizi presto l'iter parlamentare e si concluda nei termini auspicati. ■
Convenzionati verso il rinnovo contrattuale iamo al rinnovo contrattuale (di parte normativa per il periodo 2006-2009 ed a quello del biennio economico 2006-2007) per i comparti della medicina generale, della pediatria di libera scelta e della specialistica ambulatoriale ed altre professionalità sanitarie (ACN 23 marzo 2005). I riferimenti sono la piattaforma negoziale del 22 ottobre 2008 (www.sisac.info) e la dichiarazione congiunta Sisac-sindacati, che tiene conto dell’esigenza di parte sindacale di mantenere fermo l’incremento del 4,85% del biennio economico 2006-2007 anche per l’anno 2008 e successivi. Gli aumenti non dipenderanno dalla trattativa regionale e sono quindi assicurati a tutti i convenzionati. Nel biennio 2006-2007 si è sviluppato un processo di stipula degli Accordi Integrativi Regionali relativi ai precedenti ACN, processo non ancora concluso dal momento che alcune Regioni hanno tuttora i tavoli negoziali a-
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perti perciò la piattaforma negoziale ritiene opportuno concentrare le risorse finanziarie riconoscibili ai professionisti, a livello nazionale, sulla quota capitaria-base o sulla quota oraria-base, nella convinzione, così facendo, di rispettare fino in fondo le competenze regionali e di non complicare ulteriormente le procedure per la corresponsione del compenso. D’altro canto, il nuovo testo degli Accordi nazionali non dovrà, in linea di principio, giungere a formulare norme di dettaglio, lasciando lo spazio necessario alla fase applicativa regionale. Da questo punto di vista, la nuova struttura su più livelli degli ACN si presenta come più coerente col dettato del
nuovo Titolo V della Costituzione. Fra gli indirizzi generali, si prevede l’obbligo per tutto il personale sanitario convenzionato di svolgere la propria attività all’interno dell’assetto organizzativo che ogni Regione ha scelto di darsi, frutto di una programmazione dei servizi che tenga conto del parere dei principali attori e in particolare di quello delle organizzazioni sindacali del personale sanitario convenzionato. Fra gli obiettivi specifici, si intende innovare qualche aspetto significativo nel sistema di relazioni tra SSN e personale sanitario convenzionato, al fine di potenziare sia il ruolo del medesimo personale, sia tutta l’offerta di servizi di tutela della salute. ■
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6 Anmvi Informa Media
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Per comunicare bisogna essere informati di CARLO SCOTTI Direttore Editoriale di Professione Veterinaria e @nmvi Oggi rofessione Veterinaria e @nmvi Oggi sono, in modo diverso, i due principali organi di informazione dell’ANMVIAssociazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. È d’obbligo usare l’aggettivo “principali” e ricordare che la direzione editoriale di Professione Veterinaria e di @nmvi Oggi si muove nel vasto quadro di informazione specializzata prodotta dalle Società scientifiche federate in ANMVI: dalla storica testata Veterinaria alla più recente Newsletter AIVEMP, fino al riuscitissimo VetJournal, primo esempio di attualità scientifica on line. Per esperienza diretta dei sistemi informativi adottati da altre categorie professionali, posso affermare, senza tema di smentita, che i medici veterinari sono oggi i professionisti più e meglio serviti da prodotti di informazione dedicata e specializzata. Ma, sempre per esperienza diretta aggiungo che, pur partendo da questa posizione di vantaggio, noi veterinari non siamo i professionisti più informati. È un fatto che ancora molti colleghi non si interessino ai problemi professionali, abbiano una scarsa propensione alla politica di categoria e tendano ad informarsi solo in modo emergenziale, quando la disinformazione ha già prodotto un problema. La fatica di informare la facciamo in tanti, la fatica di informarsi invece la fanno ancora in pochi. Questo limite influisce negativamente anche sulla nostra capacità di incidere all’esterno, sull’Informazione nazionale e sui decisori politici e si manifesta in tutta la sua nocività quando non sappiamo tenere i riflettori dei media su di noi. Eppure il nostro è un settore ricco di fatti e di accadimenti e la nostra Categoria si dimostra sempre vitale e reattiva. Lo dimostra la naturale accelerazione che hanno subito i nostri organi di informazione.
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Professione Veterinaria ha trovato la sua dimensione ottimale nella periodicità settimanale, dopo essere stata trimestrale e mensile per vari anni. Arriva, gratuitamente, in 17.000 copie cartacee agli iscritti alle società federate in ANMVI e la si può scaricare, in formato pdf, da un archivio on line aggiornato tutti i lunedì e di libero accesso. @nmvi Oggi è una testata online, registrata al Tribunale della stampa, nata nel 2001 per far fronte all’incalzante quotidiano del Medico Veterinario. Tecnicamente non si tratta di una newsletter, ma di un portale a tutti gli effetti, comprensivo di servizi accessori (es. VDANet, VetJob e VetExchange), permanentemente consultabile senza registrazione. I titoli pubblicati sono quotidianamente segnalati a 14.500 indirizzi email. La media dei lettori è di 2000 visitatori al giorno e di 6000 visitatori alla settimana. Le fonti della nostra informazione sono dirette quando le notizie riguardano le attività interne dell’ANMVI o provengono dal settore, e indirette quando sono di agenzia e di rassegna. La redazione svolge un costante monitoraggio nella Rete nei siti di interesse
veterinario, con particolare riferimento alle novità legislative (monitoraggio parlamentare e ministeriale). Siamo a nostra volta fonte di notizie per altri mezzi di informazione con i quali sono stati presi accordi di partnership editoriale o che, citando la fonte, riprendono con una certa regolarità le nostre notizie: è il caso di aziende, ordini, newsletter e testate di settore. Né Professione Veterinaria né @nmvi Oggi pubblicano esclusivamente il parere dell’ANMVI. È stato necessario ribadire più volte che pubblicare non significa condividere. Pubblicare significa informare, sollecitare consapevolezza e anche reazioni critiche. Ai critici-censori replichiamo: si preferiva non sapere? L’accessibilità della nostra informazione, anche ai non iscritti e a chi non è del settore, è una scelta di apertura premiata nel tempo da un elevato numero di accessi da parte di istituzioni, giornalisti, aziende, altre organizzazioni del settore o di settori affini, altre categorie professionali. Questa apertura vuole anche che le notizie e le iniziative dell’ANMVI vengano tradotte in comuni-
cati stampa alle principali agenzie e testate nazionali per far arrivare la nostra voce sulla scena mediatica. Limiti, oggettivi e inaccettabili, sono evidenti anche nei media naturalmente, quando parlano di sanità non pensano alla veterinaria, quando parlano di animali risentono di animalismo e quando parlano di alimenti di origine animale chiamano un medico. Comunque, la nostra voce arriva più di quanto non faccia comodo pensare. Le agenzie battono i nostri comunicati, i giornali ci cercano. È un errore continuare a pensare che i veterinari non siano consultati. È più vero che spesso la veterinaria non è efficace nel dare contributi alla stampa, non sa comprendere che la stampa non è interessata a farci da megafono e non sa cogliere il contesto della notizia in cui ci viene chiesto di entrare. I passaggi sulla stampa sono più numerosi che in passato e lo sono sempre di più. Occorre un po’ più di preparazione e avere più coraggio, senza temere il parere del collega all’indomani. Questa nostra defaillance fa il gioco di categorie o personaggi più smaliziati e navigati. Dico questo perché sono fiducioso e ritengo che siamo sulla buona strada. Dopo quasi vent’anni di esperienza editoriale, posso testimoniare una crescita indiscussa della nostra coscienza professionale e sento la responsabilità di dirigere testate che contribuiscono a creare l’opinione pubblica veterinaria. Devo quindi concludere con un ringraziamento e un impegno. Il ringraziamento va a chi ci segue costantemente, a chi ci manda notizie e a chi le commenta e anche alle aziende che con la loro pubblicità ci sostengono e ci informano. L’impegno dell’ANMVI è di continuare a dare il miglior servizio possibile, nella convinzione che l’informazione da privilegiare nel nostro quotidiano professionale debba essere quella che ci riguarda. (Relazione per “Comunicare la professione veterinaria”, Tavola rotonda FNOVI, Roma 8 novembre 2008) ■
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8 Attualità Trattamenti farmacologici
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Equide non DPA e farmacosorveglianza Lo status del cavallo fra controllo sanitario ed esclusione dalla produzione di alimenti di GIORGIO NERI Libero professionista - Novara MIMMO FERRULLI Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL Bari FILIPPO VERDE Dirigente Veterinario - Area “C” - ASL N° 5 di Montalbano Jonico (Matera) n data 21 dicembre 2007 il Ministero della Salute ha emanato due circolari esplicative che implicitamente sembrano confermare la possibilità, anche ai fini della normativa sul farmaco, di classificare come animale da compagnia l’equide scortato da apposito prescritto passaporto, nel quale il proprietario dichiari nel cap. IX parte II della Decisione 2000/68 che il soggetto non sarà mai avviato alla macellazione, e ne esclude pertanto in via definitiva ogni possibile trasformazione in carni destinate al consumo umano, da confermarsi in caso di cessione dell’animale. Tutto questo per riportare l’equide sotto controllo sanitario, e garantire il consumatore dalla presenza dei residui di trattamenti farmacologici nelle carni. Molte sono le analogie tra cavallo e cane, entrambi hanno una prospettiva di vita più lunga rispetto agli animali produttori, entrambi si spostano frequentemente al seguito del proprietario, entrambi possono cambiare proprietari. La caratteristica sostanziale, invece, è che il cavallo differentemente dal cane è una specie edibile, ed è per questo che merita particolare attenzione per le finalità connesse alla sicurezza alimentare ed agli aspetti della farmacosorveglianza, in materia di somministrazione dei medicinali veterinari. Atteso dunque che in tema di farmaco gli equidi non produttori di alimenti per l’uomo
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soggiacciono alle norme proprie degli animali d’affezione, in caso di utilizzo di medicinali per uso in deroga si dovrà osservare il disposto dell’art. 10, e non dell’art. 11, del Dlvo n. 193/2006. In conseguenza del trattamento farmacologico non dovrà essere prescritto alcun tempo d’attesa. Non sussisteranno eventuali divieti di spostamenti degli animali trattati con particolari principi attivi (Dlvo n. 158/2006). Non si applicherà il Regolamento (CEE) n. 2377/1990, per cui gli animali potranno essere trattati con qualunque medicinale autorizzato, fatte salve le regole previste nel citato art. 10 del Dlvo n . 193/2006 sull’uso in deroga.
SOSTANZE ESSENZIALI Un discorso a parte merita la possibilità di utilizzo (al fine di evitare sofferenze inutili all’animale) di medicinali contenenti le sostanze essenziali, elencate nel Regolamento (CE) n. 1950 del 13/12/2006, per condizioni patologiche specifiche o esigenze terapeutiche o scopi zootecnici specifici. La Commissione Europea e l’EMEA, hanno chiarito che dette sostanze essenziali se contenute in medicinali già autorizzati per uso umano possono essere utilizzate solo ed esclusivamente sugli equidi non DPA. L’art. 84, comma 6, del Dlvo n. 193/2006, prevede la possibilità di utilizzo, da parte del veterinario, di medicinali per uso umano in confezioni ospedaliere o prescrivibili solo dallo specialista solo a particolari condizioni: tali medicinali, infatti, devono essere somministrati unicamente dal medico veterinario, solo ad animali d’affezione e obbligatoriamente all’interno della struttura veterinaria che li ha in cura; inoltre non possono essere in alcun modo ceduti ai proprietari degli animali stessi. È possibile, tuttavia, utilizzare i suddetti farmaci per uso umano contenenti sostanze es-
senziali, ricorrendo le condizioni di cui all’art. 11 del Dlvo n. 193/2006, anche su animali DPA, purché quest’ultimi vengano dichiarati dal Veterinario Responsabile irreversibilmente non destinati alla macellazione per il consumo umano, ai sensi dell’art. 20, p. 3, del Reg. (CE) n. 504/2008. Sarebbe auspicabile un chiarimento circa la possibilità di utilizzo dei farmaci in confezioni ospedaliere o prescrivibili solo dallo specialista al di fuori delle strutture veterinarie qualora contenenti le sostanze essenziali di cui al Regolamento 1950/06.
REGISTRAZIONE In tema di registrazione si distinguono due fattispecie: la registrazione dei trattamenti e la registrazione delle scorte. Gli equidi non D.P.A. seguono, anche per quanto riguarda la registrazione dei trattamenti, le regole proprie degli animali d’affezione per cui di fatto non sarà mai necessario compilare né il registro dei trattamenti previsto dall’art. 15 del Dlvo n. 158/2006, né il registro dei trattamenti ormonali previsto dall’art. 4 e 5 dello stesso Decreto, né il registro dei trattamenti per uso improprio previsto dall’art. 11 del Dlvo n. 193/2006, né procedere alla registrazione sul passaporto dei trattamenti eseguiti con le sostanze di cui al Regolamento (CE) n. 1950/2006. Le ricette utilizzate per l’acquisto dei medicinali dovranno, invece, essere trattenute dal proprietario o detentore dell’equide per giustificare il possesso del medicinale veterinario fino ad esaurimento del farmaco stesso, dopo di che dovranno essere eliminate.
alimenti, mentre seguirà le regole previste dall’art. 81 dello stesso Decreto per gli animali produttori qualora anche un solo equide tra quelli allevati o custoditi nella struttura sia destinato alla produzione di alimenti. Più in particolare si ricorda che la legge prevede, per l’impianto di allevamento e custodia di animali d’affezione, che le operazioni di carico siano assolte dalla semplice conservazione della documentazione d’acquisto e che lo scarico debba essere effettuato solo in caso di somministrazione di medicinali autorizzati anche o solo per animali produttori di alimenti per l’uomo e, che le strutture di allevamento e custodia di animali produttori di alimenti per l’uomo debbano invece procedere analiticamente al carico e allo scarico dei medicinali delle scorte. Il registro di carico e scarico delle scorte dovrà in ogni caso essere vidimato dal servizio veterinario AUSL del territorio competente e conservato, unitamente alla documentazione di carico, per un periodo non inferiore a 3 o a 5 anni dalla data dell’ultima registrazione a seconda che nella struttura siano detenuti rispettivamente solo equidi non D.P.A. o anche equidi produttori di alimenti; nel primo caso, la responsabilità della custodia e dell’utilizzo dei medicinali veterinari della scorta potrà essere assegnata anche a più veterinari senza che rilevino le esclusioni per incompatibilità introdotte dal Dlvo n. 143/2007, mentre nel secondo caso il veterinario responsabile potrà essere uno solo (anche se potrà farsi sostituire da colleghi di sua fiducia) fatti salvi i casi di incompatibilità del Decreto sopra citato.
LE SCORTE
MODALITÀ DI PRESCRIZIONE
Per quanto riguarda le scorte di medicinali, la richiesta di fornitura (indipendentemente dal tipo e dalla tipologia di prescrizione del farmaco) per scorte dell’impianto di animali non D.P.A. dev’essere effettuata con ricetta codificata in triplice copia non ripetibile, con l’accortezza di indicare sulla ricetta che trattasi di prescrizione per “scorta dell’impianto”; in questo caso specifico non devono essere compilati i riquadri che si riferiscono alla identificazione degli animali, alla posologia ed ai tempi di attesa, mentre dovrà essere compilata la sezione ove devono essere riportati gli estremi dell’autorizzazione alla detenzione di scorte di medicinali veterinari. La registrazione delle scorte di medicinali seguirà le regole previste dall’art. 82 del Dlvo n. 193/2006 per le strutture di allevamento e custodia di animali non produttori di alimenti per l’uomo nel caso tutti gli equidi allevati e custoditi non siano destinati alla produzione di
Ai fini della farmacosorveglianza e nel rispetto di quanto disposto dal Dlvo n. 193/06 rimane da capire quali siano le modalità di prescrizione dei farmaci per gli equidi non produttori di alimenti, se con ricetta ripetibile, non ripetibile in carta semplice intestata di cui all’art. 167 T.U. LL.SS. o con ricetta non ripetibile in triplice copia di cui al Dlvo n. 143/07 di modifica al Dlvo n. 193/06. In pratica, nell’attività di farmacosorveglianza ne deriva che le norme comportamentali da seguire da parte del proprietario, del medico veterinario e del farmacista e da imporre da parte del servizio veterinario pubblico, dei NAS ecc., salvo alcuni casi particolari, sono quelle proprie relative agli animali da compagnia qualora dirette ad un equide di cui alla Decisione (CE) n. 93/623 e n. 2000/68 con passaporto che ne esclude in via definitiva ogni possibile trasformazione in carni nel circuito alimentare. ■
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10 Attualità Sanità pubblica
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Un centro di ricerca sulle malattie infettive emergenti Quello presentato all’IZSVE è il primo centro internazionale ad integrare medicina umana e veterinaria nello studio delle malattie trasmissibili lattie infettive, che hanno minacciato la salute pubblica negli ultimi vent’anni, ha avuto origine nel serbatoio animale. “Diventerà un polo di eccellenza a livello internazionale sulla collaborazione medicoveterinaria nell’ambito della visione One Health condivisa da OMS, OIE e FAO” dichiara il prof. Igino Andrighetto, direttore generale dell’IZSVe. “La crisi dell’influenza aviaria ha evidenziato la rilevanza delle malattie emergenti di origine animale a livello planetario: per questo motivo oggi è necessario fare tesoro di quel bagaglio di conoscenze ed esperienze, per sviluppare strategie e sinergie fra i network internazionali in vista di una sanità pubblica globale”.
vello globale. La nostra sfida è riuscire a bloccare i virus trasmessi dagli animali all’uomo, come finora abbiamo fatto con successo in Italia grazie a livelli di sicurezza eccellenti”. Il nuovo Centro continuerà a perseguire gli
obiettivi di sanità pubblica, con particolare attenzione alle ricerche e agli approfondimenti legati all’ambito dell’influenza aviaria. Verranno, inoltre, coordinati programmi di studio e di collaborazione con i principali laboratori del mondo che si occupano di malattie emergenti a trasmissione animale. Soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente della Regione Veneto, On. Giancarlo Galan, che ha sottolineato come l’IZSVe sia la testimonianza più bella dei livelli straordinari di eccellenza che la sanità veneta ha saputo raggiungere, con una ricerca ad altissimi livelli, anche grazie alla scelta lungimirante della Regione Veneto di concentrare le risorse su filoni innovativi evitando finanziamenti a pioggia poco fruttuosi. ■
L’ATTIVITÀ DI RICERCA
n nuovo Centro per lo studio e la ricerca sulle malattie infettive emergenti trasmissibili dagli animali all’uomo, in grado di far parlare medicina veterinaria e medicina umana. È questa la sfida che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha lanciato con l’istituzione del Centro di referenza nazionale per la ricerca scientifica sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo/animale, il primo a livello internazionale per caratura scientifica e integrazione interdisciplinare.
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IL CENTRO Istituito dal Ministero della Salute (DM del 23/08/2008), il Centro nasce con il sostegno delle più importanti organizzazioni internazionali quali Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE) e Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), e avrà l’obiettivo di garantire un nuovo approccio transdisciplinare allo studio, alla ricerca e al controllo delle malattie infettive emergenti, attribuendo alle componenti mediche e veterinarie un ruolo centrale, ma tenendo in considerazione l’ambiente come fattore determinante nell’equilibrio fra ospite, agente patogeno, serbatoio e vettore. È noto, infatti, che il 70% delle ma-
Il Centro si occuperà di attività di ricerca, diagnostica e formazione a livello internazionale, richiamando ricercatori europei e di Paesi terzi a collaborare nei progetti strategici identificati, in collaborazione con le organizzazioni internazionali. Le attività del Centro si baseranno anche su collaborazioni e partnership con i principali enti di ricerca nel settore delle malattie emergenti a livello globale. “Vista l’Importanza crescente delle malattie infettive emergenti, che nella maggior parte dei casi trovano la loro origine negli animali e in particolare nei selvatici” afferma Stefano Marangon, direttore sanitario dell’IZSVe, “l’Istituto ha da tempo inserito tale argomento tra le sue attività prioritarie potenziando la ricerca nel settore delle zoonosi e ottenendo risultati di rilievo in ambito internazionale”. “Con questo nuovo Centro di referenza puntiamo ad un modo di fare ricerca moderno e innovativo, in grado di stimolare a investire nella gestione delle informazioni scientifiche in maniera aperta e trasparente”, spiega Ilaria Capua, responsabile del Centro di referenza, “per beneficiare al massimo dell’approccio multidisciplinare, oltre al coinvolgimento di esperti con formazione diversa che possa integrarsi ed essere di complemento alle parti più strettamente infettivistiche”. “L’enorme crescita della popolazione in Africa e in Asia nei prossimi dieci anni farà raddoppiare il consumo di carne - aggiunge Ilaria Capua -, e dallo studio delle rotte commerciali delle derrate alimentari possiamo prevedere che aumenterà anche il rischio connesso di patologie emergenti a li-
PIN: PIATTAFORMA INFORMATIVA NAZIONALE
UNA CRESCITA LUNGA CINQUE ANNI arà un polo di eccellenza per l’integrazione fra medicina umana e veterinaria per lo studio delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. “Con questo nuovo Centro di referenza spiega la responsabile, Ilaria Capua (foto)- puntiamo ad un modo di fare ricerca moderno e innovativo, in grado di stimolare a investire nella gestione delle informazioni scientifiche in maniera aperta e trasparente”. Il nuovo Centro è il risultato di un percorso di forte crescita dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie negli ultimi cinque anni, sotto il profilo della programmazione sanitaria e della produzione scientifica. Ciò è stato possibile anche grazie al cambio di sistema gestionale, passato da una organizzazione centralizzata alle dirette dipendenze del ministero della Salute a quella cogestita da quattro enti: Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Province di Trento e di Bolzano. Dal confronto fra i dati del 2007 con il 2003, l’attività ha subito un incremento significativo. I progetti di ricerca sono quasi raddoppiati (da 44 a 73), con un importo finanziato da 3 a quasi 9 milioni di euro; l’utile di esercizio è passato da 157 mila a 2.644 milioni, così come il valore del patrimonio da 22 a quasi 45 milioni di euro. Per quanto riguarda l’attività laboratoristica nel 2007 sono stati eseguiti quasi 2 milioni di esami nei settori della sicurezza alimentare e della sanità animale; sono quasi 600 i dipendenti delle 11 sezioni dislocate sul Triveneto, con un’età media di 40 anni.
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l Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti dell'ex Ministero della salute e il Coordinamento regionale dei Servizi Veterinari hanno concordato di istituire una Cabina di regia per la progettazione di una piattaforma informativa nazionale (PIN) in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. La Cabina di regia, costituita da 5 rappresentanti del Ministero e 5 rappresentanti delle Regioni, si è insediata nella prima riunione tenutasi lo scorso 15 ottobre. Nell'ambito della Cabina di regia saranno attivati appositi sottogruppi tecnici cui saranno chiamati a partecipare anche esperti del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) e del Centro Operativo Veterinario per l'Epidemiologia, la Programmazione e l'Informazione (COVEPI) dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale". A tali sottogruppi è prevista, anche la partecipazione di una rappresentanza degli II.ZZ.SS. La piattaforma è un sistema informativo integrato di reti di sorveglianza epidemiologica che dovrà permettere ai vari livelli delle amministrazioni di accedere a tutte le informazioni utili per assicurare la difesa sanitaria degli allevamenti e la sicurezza degli alimenti. Il primo obiettivo della Cabina di regia sarà quello di elaborare e proporre alla Conferenza Stato-Regioni un progetto di costituzione della PIN per la raccolta, l'organizzazione e l'aggregazione di informazioni essenziali al controllo dello stato della sanità animale e al mantenimento della sicurezza alimentare. Successivamente avrà il ruolo di coordinamento della realizzazione del progetto approvato.
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Formazione Anmvi International
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ANMVI ospita un’altra delegazione russa Si allargano i contatti con l’est Europa, nella scia del progetto ANMVI International - Regione Lombardia abato 25 Ottobre, a Palazzo Trecchi, ha fatto visita una delegazione di oltre una decina di autorità russe provenienti dalla Regione di Samara. La delegazione, accompagnata da Cesare Galli, il noto docente e collega specialista nella manipolazione genetica animale, era composta da rappresentanti del governo della regione e da alcuni docenti, col rettore della locale università con sede a Samara, la terza città, dopo Mosca e S. Pietroburgo. L’incontro, che aveva lo scopo di presentare la struttura, gli obiettivi e le iniziative di ANMVI, è avvenuto nel quadro del programma di scambi di Palazzo Trecchi con i Paesi stranieri, ma questa delegazione ha scelto ANMVI perché l’agricoltura ed il settore agro-food di quell’area stanno completamen-
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ZOONOSI DEGLI ANIMALI ESOTICI E DA COMPAGNIA i terrà a Cremona, dal 3 al 5 dicembre il quarto corso di formazione specialistica, finanziato dalla Regione Lombardia nell’ambito del Progetto ANMVI International organizzato dall’AIVEMP in collaborazione con il Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità. Tema del corso le principali zoonosi degli animali esotici e da compagnia. Nel corso delle tre giornate i relatori forniranno un quadro delle principali zoonosi presenti già in Italia o a rischio di introduzione a causa della globalizzazione e/o dei cambiamenti climatici. Per ognuna di esse saranno fornite informazioni attuali sulla diagnosi, prevenzione e sulla normativa italiana ed europea. Una “zoonosi” è una malattia infettiva o parassitaria degli animali, soprattutto dei vertebrati domestici, che può essere trasmessa all'uomo direttamente (contatto con la pelle, peli, uova, sangue o secrezioni) o indirettamente (tramite artropodi vettori o ingestione di alimenti infetti). Si stima che siano oltre un centinaio le zoonosi raggruppabili in virosi, rickettsiosi, micosi, malattie protozoarie, elmintiasi, incluse le infezioni trasmesse da zecche e da insetti. Le zoonosi conferiscono carattere di pericolosità a molte attività che richiedono il contatto diretto con gli animali e pertanto rappresentano una continua fonte di pericolo. In questo contesto le zoonosi degli animali esotici e da compagnia possono costituire un rischio continuo per la salute dell’uomo. Il corso è gratuito per tutti i medici veterinari. Programma e scheda di iscrizione sono scaricabili on line sul sito: www.aivemp.it
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te rivoluzionando quella regione ed a loro serve il confronto con il mondo occidentale dei professionisti. Situata nel sud est della Russia, Samara, città ricca di risorse naturali ed ex-capitale della forza militare e spaziale sovietica, sta investendo notevoli risorse nella produzione agricola; governo e privati, locali e stranieri, stanno mettendo in piedi aziende agricole o impianti produttivi e quindi molti dei loro stanno setacciando in lungo ed in largo il continente europeo, ma non solo. È per questo motivo che a loro interessa capire il nostro sistema, anche quello veterinario, scambiare esperienze e partecipare ai nostri eventi. A noi, invece, interessa far conoscere la realtà italiana, le nostre tecnologie e stringere accordi bilaterali utili alla formazione internazionale dei nostri colleghi. ■
LA DELEGAZIONE RUSSA IN ITALIA amara è la capitale dell’omonima regione situata sul Volga a sud-est verso il Kazakistan e i monti Urali (nella stessa regione c’è anche Togliattigrad). È la terza città della Russia dopo Mosca e S. Pietroburgo, ed è stata una città chiusa ai tempi dell’Unione Sovietica perché sede dell’industria militare, oggi si sta convertendo all’industria areonautica ed elettronica. È una regione ricca di giacimenti di petrolio e gas naturale. L’agricoltura e l’allevamento sono in una fase di rifondazione e stanno investendo ingenti risorse pubbliche per acquistare tecnologia in tutti i settori agricoli, soprattutto da Germania, Olanda e Canada. LTR è stato contattato lo scorso anno da funzionari regionali che hanno stipulato un contratto che riguarda l’addestramento del personale e la costruzione di un laboratorio a Samara per sviluppare le tecnologie della riproduzione negli animali d’allevamento su know how LTR. Lo scopo della visita è quello di far conoscere la realtà italiana per la formazione accademica e le tecnologie produttive che riguardano le produzioni agricole per sviluppare accordi bilaterali di collaborazione per quei settori che verranno ritenuti di interesse per la regione. Per questo motivo la delegazione è costitutita dai ministri regionali dell’agricoltura e dell’istruzione, dal rettore e pro-rettore dell’accademia statale di agricoltura, dai presidi delle facoltà di agraria e veterinaria e alcuni docenti universitari.
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12 Dalle Associazioni 63a Fiera del Bovino
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Acidosi ruminale e cow comfort della vacca da latte, la SIVAR alla Fiera del Bovino tore della UE Dr. Jostein Dragset (Veterinary adviser - Unit Animal Welfare - European Commission - Health and Consumer Directorate General) ha presentato i risultati di una ricerca condotta a livello europeo sui consumatori, riguardo alla loro sensibilità sul problema del benessere animale. In tutte le nazioni (quindi anche in Italia) il consumatore si dichiara dispo-
iovedì 23 Ottobre 2008 si sono tenuti presso CremonaFiere, nell’ambito dell’annuale rassegna della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, i convegni nazionali SIVAR di aggiornamento scientifico per Medici Veterinari. Due i temi presentati ai partecipanti: al mattino l’acidosi ruminale della vacca da latte ed al pomeriggio il cow comfort nell’allevamento della vacca da latte. Molto nutrito il pubblico dei buiatri liberi professionisti interessati ad entrambi i temi, a partire dalla relazione della mattinata del Prof. Massimo Morgante il quale ha aperto i lavori con un’introduzione sull’argomento. I succes-
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sivi relatori si sono susseguiti illustrando i dati sull’acidosi ruminale elaborati da un gruppo di lavoro della Facoltà di Medicina di Padova, il cui progetto è iniziato due anni fà in occasione del congresso nazionale SIVAR. La platea ha notevolmente apprezzato il taglio pratico dei rispettivi interventi, caratterizzati da un alto numero di dati rilevati presso allevamenti italiani. Il tema del pomeriggio ha avuto come primo relatore il Dr. Loris De Vecchis il quale, con una serie interessante di slides inerenti la podologia, ha evidenziato il problema del cow comfort negli allevamenti italiani, suggerendo soluzioni pratiche ai diversi problemi connessi al benessere animale. Nel successivo intervento il rela-
sto a pagare una cifra leggermente maggiorata per prodotti di O.A. derivanti da animali allevati in condizioni di benessere animale migliori. Ha inoltre illustrato un’esauriente, chiara e corposa legislazione in materia di benessere, sottolineando il fatto che la figura centrale nel giudizio su questo programma è e deve restare il veterinario. ■
L’AIVEMP IN FIERA i è tenuto lo scorso 24 Ottobre a Cremona, nell’ambito della 63a edizione della Fiera Internazionale del bovino da latte, un seminario organizzato dall’AIVEMP sul controllo delle zoonosi. Presenti all’incontro oltre una sessantina di partecipanti che hanno ascoltato con grande interesse le relazioni della Dr.ssa Gioia Capelli, Responsabile del Laboratorio di Parassitologia ed Ecopatologia dell’IZS delle Venezie e della Prof.ssa Tiziana Civera, Direttore della Scuola Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale dell’Università di Torino, che hanno trattato rispettivamente i seguenti argomenti: le zoonosi parassitarie nel bovino da latte e il controllo delle zoonosi in macello - il ruolo dell’ispezione ante e post mortem ai sensi del Reg. Ce n. 854/2004. Nel corso del seminario sono stati presentati alcuni metodi alternativi di diagnosi che possono nel medio periodo affiancare o in alcuni casi sostituire il tradizionale controllo ispettivo, in special modo per quanto riguarda il controllo degli agenti zoonotici legati in particolare ad alcune parassitosi del bovino: cisticercosi ed echinococcosi. Si tratta in molti casi di interventi che richiedono, in un’ottica di approccio di filiera, una stretta collaborazione tra i servizi veterinari deputati ai controlli in allevamento e quelli che operano presso i macelli anche mediante l’effettiva applicazione delle informazioni sulla catena alimentare che possono diventare uno strumento per valutare i fattori di rischio alla base del permanere delle patologie in allevamento e consentire l’adozione di mirate misure di prevenzione a tutela della salute pubblica e della valorizzazione delle produzioni zootecniche.
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ANMVI E FIERA DI CREMONA INSIEME AL MEATITALY a zootecnia italiana non soddisfa appieno il fabbisogno di carne del nostro Paese; per questo annualmente l’Italia importa vitelli e carne in grosse quantità. 2,5 milioni di giovani animali, di cui la metà importati contribuiscono a creare un indotto di oltre 15 miliardi di euro di fatturato. Di questa fetta, un terzo va all’allevamento ed i due terzi se li dividono l’industria di macellazione e quella della distribuzione. La Fiera di Cremona ha deciso di giocare il ruolo di “vetrina italiana” su questo mercato ed ha chiesto ad ANMVI di essere affiancata nella preparazione dell’evento. Cremona è al centro del più largo bacino di produzione di carne e latte nostrani (il 70% della produzione risiede in pianura padana) ed ANMVI pure. Peraltro a Palazzo Trecchi annualmente si tengono molte manifestazioni di sanità ed igiene legate al mondo della produzione degli animali da reddito. È questo il motivo secondo cui ANMVI continua ad essere “il partner silenzioso ma tenace ed entusiasta nel sostenere scientificamente e
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tecnicamente gli eventi dell’Ente cremonese”, come ha detto Giancarlo Belluzzi durante la presentazione di sabato 25, giornata clou della tradizionale fiera del bovino da latte. La responsabilità della qualità igienica degli allevamenti ricade sulle aziende produttrici e per cercare di mettere a punto procedure e metodi virtuosi ANMVI chiama a raccolta medici veterinari italiani e stranieri. “Proprio in questi giorni, sotto la presidenza francese, le Autorità degli stati membri tentano di rendere più efficiente l’ispezione del prodotto e la sorveglianza dei sistemi produttivi” ha mandato a dire Romano Marabelli nel messaggio augurale alla fiera; e proprio su questa scia l’Organizzazione del Trecchi metterà a punto un preciso programma formativo nei prossimi anni, coinvolgendo anche i colleghi stranieri, per contribuire all’uniforme applicazione del Pacchetto Igiene in tutta Europa, condizione indispensabile per il contenimento degli svantaggiosi criteri di applicazione dei costi sulla produzione.
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60° SCIVAC Riflessioni
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Perugia: la solita storia di ANTONIO MANFREDI lla fine del Congresso di Perugia stavo dando una mano alle hostess a distribuire gli attestati di partecipazione, se ben ricordo lettera F, quando si è presentato un veterinario, abbastanza giovane, che mi porge la sua scheda di valutazione per l'ECM insieme a quella dell'ISO9001. La prima è quella con le domande a risposta multipla per poter ottenere i crediti ECM e che deve essere compilata con i dati angrafici e sottoscritta con firma leggibile, la seconda è quella che raccoglie le valutazioni degli aspetti scientifici ed organizzativi, per noi necessaria essendo certificati ISO, e che deve essere consegnta staccata dall'altra e del tutto anonima potendo esprimere in questo modo tutti i giudizi, anche i peggiori, senza essere identificati o riconosciuti. Vedendo che le due schede erano compilate, anche con ampi commenti, ma ancora unite, mi sono permesso di suggerire al veterinario di staccarle per rendere anonima quella con i giudizi. La sua risposta, devo dire molto educata, è stata: "Non ho bisogno di nascondermi per quello che penso o scrivo, anzi, se ci fosse un responsabile, non avrei difficoltà a dirgli direttamente quello che penso dei problemi organizzativi che questo centro congressi ci costrimge a subire". A questo punto gli ho detto che poteva riferire direttamente a me, visto che ogni addebito poteva essermi imputato. Le critiche che mi ha espresso sono le stesse che da alcuni anni qualche partecipante riporta regolarmente: struttura assolutamente non idonea, scomoda, problemi di parcheggi, ecc. Non ho potuto fare altro che dargli ragione dicendogli anche che da tempo cerchiamo un'alternativa nel centro Italia, da Pisa a Fiuggi, da Roma ad Arezzo, da Siena ad Orvieto, da Montecatini a Montesilvano, ecc., ma alla fine nessuna, per problemi strutturali o per costi decisamente troppo elevati, può andare bene. Sono ormai decine le strutture da noi considerate e visitate, ma alla fine siamo sempre costretti a tornare al Centro Congressi Quattro Torri a Perugia. Lo scorso anno la proprietà del Centro ha fatto vari lavori: un nuovo bar, il self service per il pranzo, ecc. Doveva anche portare la sala principale da 650 a circa 1000 posti, ma poi questo non è stato possibile. Nel 2007 il numero degli iscritti era anche stato inferiore a quello di quest'anno che ha superato i 950 iscritti. È quindi evidente che i disagi si sono sentiti maggiormente. Oltre alla sala principale abbiamo dovuto attivare altre tre sale, col si-
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stema video a circuito chiuso, dove si poteva seguire il congresso su schermo sentendo solo la traduzione italiana e quindi senza cuffia: una da 200 posti che ha avuto qualche problema di infiltrazioni il pomeriggio di Venerdì, una da 100 ed un'altra da 50. Tutto quello che era disponibile e fattibile. Per terminare però la storia del gentile veterinario che si è lamentato con me è giusto ricordare anche che in fila, dietro a lui, era in attesa un altro veterinario, forse di qualche anno più anziano, che arrivatomi di fronte mi ha detto: "Non ascolti queste lamentele, Perugia va benissimo, è comoda e seguire il Congresso in una delle sale collegate è molto meglio: si è meno disturbati, si vedono meglio le immagini sullo schermo e si ascolta l'italiano senza bisogno di cuffie che dopo un po' diventano veramente fastidiose". Statisticamente saremmo quindi al 50% per andar via dal Quattro Torri ed al 50% per restare. Un bel problema. In verità le schede che presentano lamentele molto dure sulla struttura sono in tutto una decina, e potrebbe quindi essere un numero sostanzialmente insignificante, ma sappiamo benissimo che molti possono pensare le stesse critiche senza esprimerle e che questi dieci, quindi, rappresentino la punta di un iceberg decisamente maggiore in termini numerici. Cosa fare quindi? A noi servirebbe un centro congressi con una sala da almeno 1000 posti, uno spazio espositivo per 60/70 stand, servizi bar e ristorazione adeguati, parcheggi per 7/800 auto, alberghi nelle vicinanze con almeno 800 camere, posizionato vicino all'uscita di una autostrada ed in una località con un aereoporto possibilmente internazionale o almeno di valenza nazionale importante. Tutto questo ad un costo che ci permetta di mantenere la quota di iscrizione ed il prezzo degli stand più o meno come quelli attuali visto che le condizioni del settore non permettono certamente di trasferire maggiori costi sui veterinari o sulle aziende. Una struttura con queste caratteristiche, nonostante anni di ricerca, non siamo ancora riusciti a trovarla nel Centro Italia ed alla fine siamo sempre costretti a tornare a Perugia al Quattro Torri perché, comunque, è il male minore. L'italia è veramente un paese strano. I Centri Congressi sono progettati da Architetti, Ingegneri o Geometri che sembrano non aver mai partecipato ad un congresso e quindi, normalmente, sono anche belli da un punto di vista estetico ma assolutamente non funzionali. Rischiamo quindi di continuare a dover tornare a Perugia ben sapendo che la struttura non è la migliore e che ci sarà sempre qualcuno che, giustamente, si lamenterà. ■
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14 Practice Management (3a parte) - Marketing
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Il marketing nella vostra struttura Caratteristiche dei servizi I servizi presentano numerose caratteristiche che li distinguono dai prodotti e che ne rendono più impegnativo il marketing. Tali caratteristiche sono: • Intangibilità - un servizio non può essere misurato, tenuto in mano o provato prima dell’acquisto. L’acquirente deve avere fede in esso. La fede deriva in parte dalla fiducia nella persona che offre il servizio, ma può anche essere accentuata rendendo quest’ultimo il più possibile tangibile e concreto attraverso la descrizione dei benefici che porterà ed indicandolo con specifici nomi. Anche paragonare il servizio al suo equivalente umano può anche aiutare la gente a farsene un’idea. Quindi, un controllo annuale della salute dentale degli animali da compagnia è un esame clinico che viene raccomandato dal veterinario per il vostro animale ogni anno, per aiutarvi mantenere sani i suoi denti e le sue gengive. • Inseparabilità - un servizio non può esistere separatamente da chi lo offre, indipendentemente dal fatto che si tratti di persone o di apparecchiature. Ad esempio, un intervento vaccinale non può essere praticato in assenza di un veterinario o un infermiere che lo faccia. • Variabilità - Un servizio non è soltanto costituito da molte parti differenti: la sua interpretazione varia in relazione a chi lo offre. Ad esempio, un veterinario anziano può porre maggiore enfasi sul valore della nutrizione preventiva rispetto ad un neolaureato, anche se è stato stabilito di comune accordo di rendere disponibile il servizio presso la struttura. Analogamente, la risposta ad un servizio può variare in funzione dell’interpretazione del proprietario o della reazione dell’animale. • Deperibilità - A differenza di un prodotto, un servizio non può essere stoccato. Gran parte del suo contenuto è la conoscenza, e se il servizio non viene usato, va sprecato. Altri problemi caratteristici relativi al marketing nei servizi veterinari Il marketing nei servizi veterinari presenta anche numerosi altri problemi caratteristici che lo differenziano dai prodotti e che bisogna conoscere: • Responsabilità verso terzi: La struttura veterinaria è soggetta alla responsabilità verso terzi, che spesso coinvolge l’opinione di altri membri della professione. Ad esempio, non viene considerato accettabile continuare a dispensare corticosteroidi ad un paziente senza visitarlo regolarmente. Talvolta, questa responsabilità verso terzi può coinvolgere aspetti etici e legali della professione, come la crudeltà percepita da parte di un veterinario, oppure praticare un trattamento ad un animale che non è sotto le cure del professionista che lo esegue. • Incertezza del cliente: I clienti che acquistano i servizi veterinari non sono in grado di valutarli con sicurezza né prima né dopo averli ricevuti, il che significa che spesso restano incerti sul valore di un particolare servizio. • Il mio animale ha davvero bisogno di questo trattamento o il veterinario sta semplicemente cercando di prendermi del denaro? L’educazione del cliente è parte integrante ed essenziale del marketing dei servizi veterinari, in modo tale che i proprietari possano valutare i servizi professionali con
sicurezza, comprendendo se e quando devono chiedere consiglio al veterinario e come utilizzare in modo produttivo l’aiuto di questo professionista. • L’esperienza è essenziale: I clienti ricercano veterinari con un’esperienza precedente sui particolari problemi dei loro animali. La “novità” non è una caratteristica professionalmente favorevole, mentre spesso è ritenuta altamente desiderabile per i prodotti, come ad esempio nuovi aromi, nuova consistenza, nuove azioni. I servizi nuovi all’interno di una struttura sono quindi difficili da promuovere attraverso il marketing perché possono richiedere un modo di pensare completamente differente sia da parte della struttura che del cliente. • Differenziabilità limitata: Differenziare servizi simili, sfortunatamente, non è facile come aggiungere una diversa glassatura o un nuovo aroma ad un prodotto. I servizi veterinari hanno una differenziabilità limitata da struttura a struttura - in altre parole, qual è la differenza tra far ovariectomizzare una cagna presso la struttura A piuttosto che presso la B? Dove una struttura si sforza di essere esclusiva mediante la qualità, gli standard o la gamma dei servizi che offre, è necessario promuovere con il marketing queste differenze in modo che risultino molto chiare per i clienti. Ciò si può fare identificando in maniera critica i punti di forza e le debolezze della struttura stessa e poi scegliendo una o due delle caratteristiche più forti ed enfatizzandole ai clienti ogni volta che se ne ha l’opportunità. Come dare alla struttura una “personalità” esclusiva ed individuale, che è di maggior valore della competizione agli occhi dei potenziali clienti, è una delle sfide più grandi della professione veterinaria (Fig. 9.2). • Mantenimento del controllo qualità: La struttura veterinaria è un’organizzazione di persone, gestita da persone per le persone. Come conseguenza, il controllo della qualità dei servizi che offre è difficile da standardizzare, perché esistono moltissime variabili. Fra queste rientrano non soltanto la personalità e le differenti capacità degli operatori, ma anche il comportamento dei clienti e dei loro animali, che può variare dalla scarsa collaborazione di un proprietario ad un cane che morde.
Che cos’è un logo? na rappresentazione artistica? Personaggi dei cartoni animati? Disegni di bambini? Il caduceo veterinario? Il logo della vostra struttura è una delle prime impressioni che il cliente riceve da essa e di conseguenza genererà un “momento della verità” indicando ai clienti il modo in cui vi orientate nei confronti degli animali. Inoltre, li aiuterà a distinguere fra le strutture dato che il simbolismo trasmette un messaggio relativo a “come siamo noi qui” (Fig. 9.3).
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• Trasformare chi “fa” in chi “vende”: La maggior parte dei veterinari è costituita da persone che “fanno” - sono stati formati per svolgere un’attività professionale - e non che “vendono”. Tuttavia, ogni giorno i clienti acquistano servizi e prodotti che vengono raccomandati e venduti da veterinari e dal loro personale di supporto. Data la natura dei servizi, i clienti acquistano in larga misura basandosi sulla fiducia, il che significa che prima di acquistare desiderano incontrare i veterinari ed il loro staff ed essere informati. Per riuscire a vendere efficacemente i loro servizi, i veterinari devono imparare a “vendere” se stessi. Molti non hanno le caratteristiche personali che ne fanno buoni venditori, per cui dovrebbero trarre vantaggio da un’educazione formale sulle tecniche di vendita e di presentazione e dal fatto di lavorare insieme a personale di supporto preparato a questo scopo. Questa formazione fa parte del ruolo di un practice manager (Fig. 9.4). • Assegnare il tempo professionale al marketing. Il marketing suscita un dilemma: il tempo lavorativo per un veterinario si traduce in entrate generate, ma il marketing come attività non ne genera direttamente (ad es., una relazione presso il locale club felino o un poster applicato nell’area della reception per pubblicizzare una clinica per il trattamento dell’obesità). Tuttavia, è importante che il marketing della struttura coinvolga i veterinari, perché sono loro a svolgere il ruolo chiave come fornitori di servizi. ■
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Figura 9.3a, b e c - Esempi di uso chiaro di vari loghi nei cartelli all’esterno della clinica.
Figura 9.4 - Spiegare al proprietario dell’animale i benefici della somministrazione di una dieta di buona qualità costituisce un “valore aggiunto” dell’attività professionale del veterinario. Per gentile concessione di Anne-Marie Swendsen. ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo. ©
Figura 9.2 - Un cartello chiaro, che sia facilmente leggibile da parte dei passanti ed un logo chiaro - come la ruota del timone (wheel) che dà alla clinica Wheel House il suo nome - fa parte del marketing di una struttura. Si ringrazia Anne-Marie Svendsen.
www.anmvioggi.itAGGIORNAMENTO
Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto
PROFESSIONALE A CURA DI HILL'S PET NUTRITIONVeterinaria On Line
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G RUPPO DI S TUDIO F ISIOTERAPIA E R IABILITAZIONE
DI
Richiesto accreditamento
ANCHE I GATTI HANNO BISOGNO DI FISIOTERAPIA 16 Novembre 2008, Cremona RELATORI Marco Bernardini, Lowri Davies, Sabrina Giussani, Bruno Peirone
PROGRAMMA
15
Eventi Veterinari
VETERINARIA 39 | 2008
15° CONGRESSO MULTISALA SIVE BOLOGNA - ZANHOTEL & MEETING CENTERGROSS 23-25 GENNAIO 2009
17.00 Casi clinici esposti dai soci 18.00 Discussione finale, test di valutazione dell'apprendimento e consegna degli attestati
ISCRIZIONI ENTRO IL 10 DICEMBRE 2008 RELATORI INVITATI JOE BERTONE
8.30 Registrazione dei partecipanti 8.50 Saluto ai partecipanti, presentazione di relatori ed istruttori, informazioni pratiche sul corso ed inizio dei lavori 9.00 Il gatto: conoscerlo e capirlo S. Giussani 9.45 Come motivare il gatto durante i trattamenti - S. Giussani 10.30 Pausa 11.00 Le principali patologie neurologiche che interessano il gatto - M. Bernardini 12.00 L'artrosi del gatto: un problema sottodiagnosticato? - B. Peirone 13.00 Pausa pranzo 14.00 Rehabilitation techniques in the domestic cat - Lowri Davies 16.00 Pausa 16.30 Clinical cases - Lowri Davies
DVM, MS, DACVIM, Western University of Health Sciences, Pomona, CA (USA)
SEDE
EDUARD-JOSÈ CUNILLERAS
Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona
PhD, Private Practice, United Kingdom
MARCO FILICORI MD, Chairman, GynePro Medical Group, Università di Bologna (I)
GRANT S. FRAZER
PARTECIPAZIONE
BVSc, MSc, MBA, The Ohio State University, Columbus, OH (USA)
L'incontro è gratuito per tutti i soci del Gruppo di Studio di Fisioterapia e Riabilitazione in regola con l'iscrizione 2008. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presentarsi in sede congressuale per la registrazione. Non è prevista la traduzione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata una ricevuta fiscale per la quota versata): Soci FISIOTERAPIA: gratuito Soci SCIVAC: € 50,00 Non Soci: € 100,00
RICHARD P. HACKETT DVM, MS, Dipl ACVS, Cornell University, Ithaca, New York (USA)
PATRICK M. McCUE DVM, PhD, Dipl ACT, Colorado State University, Fort Collins, CO (USA)
FABRIZIO PASSAMONTI Med Vet, Università di Perugia (I)
FABRIZIO PELLACCI Università di Firenze (I)
ELIZABETH SANTSCHI DVM, Dipl ACVS, Ohio State University, The Ohio State University, Columbus, OH (USA)
MICHAEL SCHRAMME Dr Med Vet CertEO PhD DipECVS, North Carolina State University, Raleigh, NC (USA)
DEBRA C. SELLON DVM, PhD, Dipl ACVIM, Washington State University, Pullman, WA (USA)
Organizzato da
certificato ISO 9001:2000
Edizioni Veterinarie E.V. srl
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
PER INFORMAZIONI Segreteria SIVE - Elena Piccioni - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona ITALY Tel. +39 0372 403502 - Fax +39 0372 457091 - Email: info@sive.it - Web: www.sive.it
SIDEV
SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA
Workshop SIDEV ONCOLOGIA CUTANEA 30 Gennaio-1 Febbraio 2009, Cremona RELATORI Francesca Abramo, Chiara Brachelente, Paola Roccabianca
PROGRAMMA Venerdì 30 gennaio 2009 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 La refertazione istopatologica di un tumore cutaneo - Paola Roccabianca 9.30 Il concetto di "margine" in oncologia cutanea - Francesca Abramo 10.00 Linfomi e plasmocitomi - Paola Roccabianca 11.00 Pausa caffè 11.30 Tumore venereo trasmissibile Francesca Abramo 12.30 Mastocitoma cutaneo - Chiara Brachelente 13.30 Pausa pranzo 15.00 Esercitazioni: visione preparati istologici e citologici 18.00 Termine della giornata
Sabato 31 gennaio 2009 9.00 Neoplasie che originano dall'epidermide - Francesca Abramo 10.00 Melanocitomi e melanomi - Chiara Brachelente 11.00 Pausa caffè 11.30 Esercitazioni: visione preparati istologici e citologici 13.30 Pausa pranzo 15.00 Neoplasie che originano dal follicolo pilifero e dagli annessi ghiandolari - Francesca Abramo 16.00 Esercitazioni: visione preparati istologici e citologici 18.00 Termine della giornata
Domenica 1 febbraio 2009 9.00 Neoplasie istiocitarie - Paola Roccabianca 10.00 Neoplasie a cellule fusate di origine mesenchimale - Chiara Brachelente 11.00 Pausa caffè
11.30 Neoplasie perivascolari - Paola Roccabianca 12.30 Esercitazioni: visione preparati istologici e citologici 13.30 Pausa pranzo 15.00 Esercitazioni: visione preparati istologici e citologici 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento 17.30 Termine della giornata
SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
in collaborazione con AIVEMP SEMINARIO SANITÀ PUBBLICA EQUINA: IL FARMACO E LE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A DENUNCIA 29 Novembre 2008, Cremona RELATORI
Centro Studi SCIVAC, via Trecchi 20 - Cremona
Eva Rigonat - ASL Modena Giovanna Trambajolo - ASL Modena Gaetano Penocchio - Presidente FNOVI Giulio Predieri - ACME Drugs Paola Bergamo - ACME Drugs Giovanni Paolo Biffi - ASL Milano
QUOTA D’ISCRIZIONE
OBIETTIVI
SEDE
€ 400,00 + IVA 20% = € 480,00 Socio SIDEV - SIONCOV - SICIV € 500,00 + IVA 20% = € 600,00 Socio SCIVAC € 650,00 + IVA 20% = € 780,00 Veterinario non socio
NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI: 40 Verranno accettati 40 partecipanti al workshop tenendo conto della data di spedizione e dando comunque la priorità ai soci SIDEV. Il workshop verrà effettuato solo al raggiungimento di un numero minimo di 35 partecipanti.
ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 30 NOVEMBRE 2008 PER INFORMAZIONI E PER RICEVERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONE Rivolgersi alla Segreteria Società Specialistiche - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaTel.: 0372 403502 - Fax: 0372 403512 - Email: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 Fax 0372 457091 Email: socspec@scivac.it
L'evento formativo è rivolto ai veterinari ippiatri Libero Professionisti e si pone come primo obiettivo quello di mettere in contatto per una più efficace collaborazione finalizzata alla Sanità animale e alla Sicurezza Alimentare, il mondo dei veterinari ippiatri L.P. con quello dei dipendenti pubblici attraverso la trasmissione delle conoscenze, in questa fase, della legislazione inerente la SPE (Sanità Pubblica Equina) relativa sopratutto al farmaco e alle malattie degli equidi soggette a denuncia. La conoscenza dei dati della Sanità Pubblica, in quest'ottica, risulta essere il primo passaggio necessario ad inquadrare il problema in merito sopratutto alla SA (Sicurezza Alimentare) e sarà argomento della 1a relazione. La 2a relazione prenderà in esame il tema della legislazione relativa all'anagrafe equina ponendo particolarmente l'attenzione sugli aspetti che coinvolgono il L.P. nelle verifiche d'obbligo da effettuare per un corretto riconoscimento della categoria di appartenenza dell'equide ai fini della somministrazione del farmaco e della sua eventuale registrazione. Nella 3a relazione l'analisi della legislazione inerente il farmaco porrà l'accento su tutti quegli aspetti dell'impianto normativo che mettono a confronto il Veterinario Pubblico con il L.P. in un rapporto di possibile e doverosa collaborazione per una sinergia di intervento a favore della S.A. e della Sanità Animale. La relazione n°7 ha per obiettivo quello di informare il Veterinario L.P. che opera in una struttura veterinaria per equidi in merito agli adempimenti relativi alla documentazione sanitaria necessaria ai fini della tracciabilità degli animali sia per
la Sanità animale che per la SA in ottemperanza alla legislazione sulla movimentazione degli equidi, a quella sull'anagrafe e a quella del benessere durante il trasporto. La possibilità del proprietario di optare per la non macellazione del proprio equide (equidi non-DPA) modifica di fatto lo stato giuridico di quell'animale. Se da un lato questa condizione semplifica la tenuta delle registrazioni in merito alla somministrazione del farmaco dall'altro porta con sé la tematica dell'impossibilità di abbattere l'animale a fine carriera se non per motivi di benessere. Verranno affrontate nella lezione n°8 le tematiche relative all'eutanasia degli equidi e alle possibili risposte che il L.P. si troverà a dover e poter dare ai propri clienti in merito alle condizioni che consentono, in questo nuovo contesto, l'abbattimento eutanasico. Pur non essendo coinvolti dalla condizionalità gli allevamenti di equidi, per la complessità della loro gestione sanitaria rispetto ad altri animali da reddito, richiederanno sempre più frequentemente la presenza di libero professionisti formati ed informati che facciano da interfaccia con la Sanità Pubblica. La relazione n° 9 svilupperà questo tema prendendo spunto dalla legislazione che anche in altri settori vede prioritarie collaborazione e formazione rispetto alla repressione.
PARTECIPAZIONE
Il seminario è gratuito e aperto a tutti i medici veterinari. Pre-iscrizione obbligatoria. Inviare il modulo alla Segreteria SIVE .
INFORMAZIONI Segreteria SIVE (Elena Piccioni) Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: info@sive.it Web: www.sive.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP, ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR e SIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Medicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/.
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16 Eventi Veterinari
VETERINARIA 39 | 2008
SISCA
Società federata ANMVI
SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE
Incontro regionale scivac in collaborazione con ASVAC “EMERGENZA O NON EMERGENZA…QUESTO È IL PROBLEMA” RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA 23 Novembre 2008, Sassari RELATORE Paolo Gaglio
OBIETTIVI Le relazioni e soprattutto i casi clinici interattivi con la presentazione di videofilmati vogliono illustrare in modo prettamente pratico le emergenze più frequenti in medicina d’urgenza. Verranno presentate anche le tecniche di base delle manualità più utilizzate in pronto soccorso.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Emergenze respiratorie (riconoscimento e trattamento) 11.00 Pausa 11.30 Emergenze addominali (riconoscimento e trattamento)
13.00 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi (Approfondimento con casi clinici riguardanti problemi dell’apparato respiratorio) 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi (Approfondimento con casi clinici riguardanti problemi dell’apparato addominale) 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE Facoltà di Medicina Veterinaria di Sassari
4 CREDITI
DELEGAZIONE REGIONALE LAZIO CHIRURGIA DELLO STOMACO E INTESTINO 14 Dicembre 2008, Pomezia (Roma) RELATORE
Fabio Sangion
OBIETTIVI La chirurgia dell'apparato gastroenterico, più specificatamente di stomaco e intestino, fa parte spesso delle prime esperienze del chirurgo veterinario. Alcuni interventi, invece, sono bagaglio solo di chirurghi molto esperti. Biopsie o tomie, per esempio, non sono degli esercizi di tecnica chirurgica ma vanno inseriti nella gestione di un paziente che può presentare svariati fattori di rischio. Scopo della giornata è quello di fornire dei principi di base che rendano più gratificante l'approccio a questo tipo di chirurgia e alcune nozioni più specialistiche che illustrano la gestione di casi più complessi.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 La chirurgia dello stomaco 11.00 Pausa
11.30 La chirurgia dell'intestino 13.00 Relazione commerciale a cura di Iams 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE
Hotel Selene Via Pontina Km 30 - Pomezia (Roma)
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
CORSO SISCA PRESCRITTORE NEI PROGETTI DI PET THERAPY 12-14 dicembre 2008 - Palazzo Trecchi, Cremona DIRETTORE DEL CORSO Maria Chiara Catalani - Med. Vet. Comportamentalista, Senigallia (AN)
RELATORI Maria Chiara Catalani - Med Vet Comportamentalista Roberto Marchesini - Med Vet, Bologna Silvia Oberoi - Referee Pet Operator OBIETTIVI La pet therapy sta diventando una prassi co-terapeutica sempre più accreditata nelle strutture socio-assistenziali ma assai raramente tale servizio viene erogato con quei crismi professionali che richiederebbe. In effetti la relazione tra l’uomo è l’animale produce stimoli di cambiamento rilevanti ma non per questo necessariamente migliorativi sul soggetto.Per questo si pone il problema della correttezza relazionale, vale a dire costruire delle esperienze di incontro congrue rispetto alle caratteristiche dell’eterospecifico, e della adeguatezza relazionale, vale a dire delle esperienze di incontro utili al paziente e ai suoi obiettivi. In questo contesto di attività il ruolo del medico veterinario è centrale, non solo perché chiamato ad assicurare la salute del pet e il suo benessere, ma altresì per i compiti di vigilanza comportamentale, per realizzare i parametri di correttezza, e di zooantropologia, per stabilire i parametri di adeguatezza. Con il documento Carta Modena 2002 si è sancita la non surrogabilità delle figure professionali, al fine di evitare che chiunque potesse arrogarsi la possibilità di fare pet therapy in piena autonomia. Questo corso intende dare al medico veterinario le conscenze di base per entrare nei progetti di pet therapy come prescrittore.
PROGRAMMA 1° GIORNO Venerdì 12 Dicembre 2008 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Caratteri della relazione uomo-eterospecifico e prodotti referenziali Roberto Marchesini 11.00 Pausa 11.15 Obiettivi beneficiali in pet therapy e fase di programmazione Roberto Marchesini 13.00 Pausa pranzo 14.00 Fase di prescrizione: dimensioni di relazione e specifici referenziali Roberto Marchesini 16.00 Pausa 16.15 Fase di pianificazione: tipologie di APR e parametri di operatività Roberto Marchesini 18.00 Termine della giornata 2° GIORNO Sabato 13 Dicembre 2008 9.00 Figure professionali coinvolte nel progetto e ruoli del medico veterinario - Roberto Marchesini 11.00 Pausa
DELEGAZIONE REGIONALE PUGLIA L'OCCHIO DOLENTE 14 Dicembre 2008, Bari RELATORE
Alberto Crotti
OBIETTIVI La relazione verterà sulla trattazione dell'approccio clinico alle principali patologie causanti occhio dolente. Nella prima parte verranno citati alcuni brevi richiami anatomici delle componenti oculari e fisiopatologici del dolore oculare. Verranno poi valutate le principali basi di diagnostica e diagnostica differenziale utili alla identificazione della causa della patologia scatenante. Nella seconda parte della relazione si parlerà ampiamente della sintomatologia,eziologia e delle terapie delle patologie più comuni causanti occhio dolente. Le nozioni precedentemente trasmesse verranno poi rivisitate al termine della giornata attraverso la valutazione di casi clinici interattivi con lo scopo di fornire eventuali chiarimenti ed approfondimenti sull'argomento svolto.
9.30 L'occhio dolente: cenni anatomici, fisiopatologici, procedure diagnostiche e diagnostica differenziale 11.00 Pausa 11.30 L'occhio dolente: eziologia, sintomatologia e terapia (1a parte) 13.00 Pausa 14.00 L'occhio dolente: eziologia,sintomatologia e terapia (2a parte) 15.00 Pausa 15.30 Casi clinici interattivi 16.30 Test di valutazione dell'apprendimento e discussione finale 17.00 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori
Hotel Sheraton, via Cardinale Agostino Ciasca 9 - 70124 Bari
3 CREDITI
Si ricorda che gli incontri delle Delegazioni Regionali sono liberi e gratuiti per i Soci SCIVAC in regola con la quora associativa dell’anno in corso.
3° GIORNO Domenica 14 Dicembre 2008 9.00 Filmati e presentazione delle attività referenziali - Silvia Oberoi 11.00 Pausa 11.15 Filmati e presentazione delle attività relazionali - Silvia Oberoi 13.00 Pausa pranzo 14.00 Presentazione di filmati di progetti Maria Chiara Catalani 16.00 Pausa 16.15 Analisi del benessere animale nei progetti di pet therapy Maria Chiara Catalani 18.00 Test di valutazione dell’apprendimento, consegna degli attestati e termine del corso
ISCRIZIONE Pre-iscrizione obligatoria. Inviare il modulo alla segreteria SISCA entro e non oltre il 30 novembre
QUOTE DI ISCRIZIONE
€ 150 + IVA 20% Socio SISCA o Socio SCIVAC € 200 + IVA 20% veterinario non socio
PER INFORMAZIONI SCIVAC - Segreteria Società Specialistiche Palazzo Trecchi Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 E-mail: socspec@scivac.it
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR SICILIA APPROCCIO CLINICO-DIAGNOSTICO ALLA MALATTIA RESPIRATORIA DEL BOVINO Giovedì 27 Novembre 2008, Castronovo di Sicilia (Palermo) Con il Patrocinio del Comune di Castronovo di Sicilia In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Palermo
Sabato 29 Novembre 2008, Ragusa In collaborazione con l'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Ragusa RELATORE Giovanni Filippini - Medico Veterinario IZS Umbria e Marche, sede di Perugia
OBIETTIVI L'incontro si prefigge di dare all'operatore pratico la possibilità di un ripasso delle conoscenze di anatomo-patologia delle principali malattie respiratorie, la modalità di raccolta ed il tipo di campioni da inviare al laboratorio per poter arrivare ad una diagnosi corretta. In questo modo il partecipante potrà essere in grado di scegliere le strategie profilattiche e terapeutiche più adeguate alle varie situazioni aziendali in cui opera.
Programma scientifico e modalità di partecipazione al sito www.sivarnet.it
PER INFORMAZIONI Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani Tel. 0372/403506 - delregionali@scivac.it
11.15 Caratteri di coinvolgibilità del pet nei progetti Roberto Marchesini 13.00 pausa pranzo 14.00 Caratteristiche della seduta: arbitrare la relazione tra pet e fruitore Roberto Marchesini 16.00 Pausa 16.15 Operatori e struttura della pet partnership Roberto Marchesini 18.00 Termine della giornata
Iniziative riservate esclusivamente ai laureati in Medicina Veterinaria.
SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372 / 40.35.39 info@sivarnet.it - www.sivarnet.it
SEDI RAGUSA - Villa Di Pasquale Viale delle Americhe - Ragusa PALERMO Centro Culturale e Museale “Palazzo Giandalia” - Via Roma, 1 Castronovo di Sicilia (Palermo)
ACCREDITAMENTO RICHIESTO
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VETERINARIA 39 | 2008
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Attualità scientifica Vet Journal
Epilessia canina e felina: l’inizio di una nuova era? Genetica e nuove proposte farmacologiche guidano le ultime frontiere dell’approccio alla malattia. Seminario SCIVAC a Padova di MARIA GRAZIA MONZEGLIO e nuove frontiere della gestione dell’epilessia canina e felina sono state il filo conduttore del Seminario organizzato a Padova da SCIVAC, in collaborazione con Eukanuba, intitolato “Epilessia del cane e del gatto: siamo all’inizio di una nuova era?” (1819 ottobre). Due giornate intense, seguite da una vasta platea di oltre 240 veterinari, addetti e non alla pratica neurologica, per discutere sullo stato dell’arte di questa complessa patologia. Sul palco si sono avvicendati tre tra i principali neurologi europei, affrontando l’epilessia da ogni punto di vista, non ultimo il complesso approccio psicologico al proprietario, anello terminale ma non meno importante nella cura degli animali d’affezione. Nuova enfasi è stata posta al ruolo del veterinario quale guida e punto di riferimento nel difficile e tortuoso percorso del paziente epilettico. Un iter diagnostico lungo e spesso sconsolante, ha commentato il prof. Marco Bernardini (diplomato ECVN, Università di Padova), che porta l’epilessia nella sua forma idiopatica ad essere una delle patologie neurologiche più stressanti per il medico e per il paziente, cane o gatto che sia. Il problema epilessia infatti, come illustrato dal dott. Sigitas Cizinauskas (diplomato ECVN, Helsinki) e di estrema attualità in Europa anche nell’ambito felino, considerando che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la forma idiopatica è la seconda causa di epilessia in questa specie. Cane e gatto a confronto, ma anche similitudini e differenze con altre manifestazioni parossistiche e compulsive: neurologi e comportamentalisti hanno avuto modo di confrontarsi affrontando la tematica da due differenti punti di vista. Un contributo piccolo nella quantità di tempo, ma grande per la completezza degli argomenti trattati quello dedicato alle patologie comportamentali. Sono state affrontate ad esempio l’aggressività idiopatica, il tail chasing, il circling, il fly biting del cane, la iperestesia e la rolling skin syndrome del gatto; tutte patologie del comportamento per le quali è veramente difficile e sottile la distinzione dalla malattia ad eziologia neurologica. Per queste patologie molto spesso il veterinario comportamentalista deve avvalersi del collega neurologo per escludere che si tratti di crisi epilettiche atipiche. Per questo è stata apprezzata la relazione “Come differenziare la narcolessia, il fly biting e altre alterazioni dalle vere crisi epilettiche”, tenuta da Sigitas Cizinauskas (Diplomato ECVN, Animal Hospital di Helsinki). Secondo il relatore, è generalmente accettato dagli specialisti comportamentali che la paura, le fobie, l’ansia e i disturbi ossessivocompulsivi sono i più difficili da diagnosticare e trattare. Sebbene molti proprietari di animali con problemi comportamentali sospettino in primo luogo che la causa del comportamento anomalo sia una malattia cerebrale o il dolore (di solito il dolore di schiena nella esperienza degli autori) gran parte di loro è consa-
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pevole che il motivo è una perturbazione funzionale del comportamento. Nella maggior parte di questi casi l’esame neurologico dei pazienti risulta negativo e nella pratica il soggetto dovrebbe essere riferito allo specialista comportamentale che con la sua esperienza può essere di valido aiuto in queste situazioni così frustranti e dure da curare. Per diagnosticare accuratamente il problema, infatti, è necessario raccogliere una buona anamnesi e intraprendere una lunga discussione con il proprietario poiché il piano terapeutico da intraprendere comprende indispensabili modificazioni del comportamento e del ruolo del proprietario. È innegabile l’utilità di una simile complementarietà fra due discipline della Medicina Veterinaria tra loro molto vicine, anche nell’uso dei farmaci: Cizinauskas ha riferito, ad esempio, di avere trattato casi di disturbi ossessivocompulsivi, a lui riferiti come “epilettiformi” per l’esordio e il decorso delle crisi, con fluoxetina e ha “autorizzato” l’uso della carbamazepina, un vecchio antiepilettico che i comportamentalisti utilizzano per limitare l’impulsività in certe forme di sociopatia. Nuovi orizzonti si sono aperti poi nell’ambito genetico dove, sottolinea il prof André Jaggy (Dipl. ECVN, Università di Berna), la ricerca sta mettendo in evidenza le modalità di trasmissione della malattia. Labrador, Bovaro del Bernese e Golden retriever sono solo tre, tra le varie razze canine, in cui l’analisi dei pedigree sta evidenziando una comune componente poligenica autosomica predisponente. Fattori ereditari, ma non solo. Alla base dell’espressione dell’epilessia vi sono infatti anche componenti esogene scatenanti e diverse patologie sistemiche, di cui le crisi epilettiche rappresentano uno dei tanti sintomi corollari. Le diverse diagnosi differenziali sono state prese in considerazione, facendo
riferimento all’ormai noto acronimo VITAMIN D, creato dallo stesso Jaggy, fondatore della scuola di neurologia Bernese, valutando gli strumenti diagnostici più utili nelle diverse situazioni. L’evento ha posto particolare attenzione all’aspetto più pratico ed atteso dell’approccio all’epilessia, ovvero le opzioni terapeutiche, con un acceso dibattito sui vecchi farmaci, ben noti alla letteratura, e sulle nuove proposte farmacologiche. Fenobarbital e bromuro di potassio piuttosto che carbamazepina, levetiracetam, zonisamide e molte altre molecole già testate e ampiamente usate in medicina umana, ma ancora poco conosciute in veterinaria. Cari, vecchi farmaci e nuove molecole a confronto per comprendere se si tratti davvero di nuovi aiuti terapeutici o se siano solo fuochi fatui, destinati ben presto a svanire. Gli studi sulle nuove frontiere terapeutiche sono ancora troppo giovani e basati su popolazioni ristrette di pazienti per poter essere considerati affidabili, quindi l’appello lanciato in questo meeting è stato quello di condividere le esperienze, pubblicare nuovi studi, riunire il maggior numero di dati per crescere ed elaborare assieme le basi di questa una nuova era. Affinché gli entusiasmi transitori per que-
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sti farmaci “nuovi” si tramutino ben presto in solide certezze, il proposito è forte e chiaro: stimolare la ricerca, affrontare nuovi studi e testare nuovi protocolli. Analogamente alla medicina umana, anche in veterinaria si sono cercati metodi terapeutici non farmacologici per migliorare la qualità di vita del paziente epilettico. Alcuni di loro potrebbero diventare, in un prossimo futuro, di uso comune sebbene i risultati delle prime sperimentazioni non sembrano essere così incoraggianti. Fra questi, la stimolazione vagale è stata già sperimentata sui cani, evidenziando una possibile efficacia a lungo termine già rilevata nei pazienti umani, anche se il limite maggiore del suo utilizzo risiede nei costi elevati. La terapia chirurgica, così come la dieta e l’agopuntura, sono altre metodiche che possono offrire il loro supporto nella gestione dell’epilessia. Di fronte ad una malattia per molti versi ancora poco conosciuta, l’obiettivo quindi è non arrendersi ma continuare a sperimentare per dare una svolta decisa a questa nuova era. Si ringraziano per i dati forniti: Sara Canal, Med Vet, Bologna Alessandro Buosi, Med Vet, Treviso
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ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO et Journal mette a disposizione un archivio bibliografico che contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite da SCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire dal 2001 in avanti. Per tutti i lavori è disponibile l'abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDF originale (dal 1995). È messo a disposizione anche il link con il Journal Browser di Medline per risalire ai dati della rivista (richiesta articolo originale all'editore). Sono consultabili le riviste: Cinologia, Collana di Radiologia Clinica, Ippologia, Large Animals Review, Medicina Felina, Notiziario Farmaceutico, Professione Veterinaria, Quaderni di Dermatologia, SISCA Observer, Veterinaria.
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Avvelenamento da rodenticidi: aspetti clinici Segni di emorragia interna prevalenti, in uno studio retrospettivo no studio retrospettivo ha inteso identificare gli aspetti clinici peculiari dell’esposizione e intossicazione da rodenticidi anticoagulanti nel cane. Sono state valutate le cartelle cliniche di 252 cani sottoposti a visita in una clinica di riferimento. Il gruppo studiato era costituito da
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200 casi di soggetti clinicamente normali con anamnesi di recente esposizione a rodenticidi e 52 cani con intossicazione da rodenticidi caratterizzata da coagulopatia clinicamente manifesta al momento della presentazione. Si osservavano più frequentemente cani giovani, con il 57,9% dei soggetti visitati di età inferiore a 4 anni. Quando il tipo di ro-
denticidi ingerito era noto, era più frequentemente identificato in un composto di seconda generazione, in particolare il brodifacoum. I segni clinici più frequenti riflettevano un’emorragia interna piuttosto che esterna, con predominanza di pallore delle mucose (80,8%), tachicardia (48,1%), letargia/depressione (30,8%), dispnea (28,8%) e tachi-
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pnea (21,2%). Reperti di laboratorio frequenti erano notevole prolungamento del tempo di coagulazione attivato, moderata anemia non rigenerativa o pre-rigenerativa, lieve o moderata trombocitopenia e diminuzione di proteine totali, albumina e globulina. L’esame radiografico ed ecografico rivelava emotorace ed emoaddome in molti casi. Il trattamento includeva vitamina K, trasfusione di prodotti ematici e terapia sintomatica e di supporto appropriata. Nello studio, il tasso di sopravvivenza era pari al 90,4% e il 78,9% degli animali veniva dimesso dalla clinica entro 48 ore. “Anticoagulant Rodenticide Ingestion and Toxicity: A Retrospective Study of 252 Canine Cases” Ben Haines. Aust Vet Pract. June 2008; 38(2): 38-50. (M.G.M.) ■
BLUETONGUE IN OLANDA: FORSE DI ORIGINE VACCINALE IL CEPPO BTV-6 l laboratorio di riferimento della UE nel Regno Unito ha determinato che il virus della bluetongue identificato in quattro allevamenti in Olanda corrisponde a un ceppo vaccinale sudafricano. I vaccini basati su virus vivi modificati contengono virus attenuati ma vivi. Alcuni di questi virus possono essere trasmessi da un animale all’altro. Generalmente, tali virus non causano malattia o soltanto segni clinici lievi. Non è noto come i bovini in Olanda si siano infettati con questo virus vaccinale. Il vaccino vivo anti BTV-6 non è registrato in Europa. Non ci sono connessioni con il vaccino anti BTV-8 somministrato in Olanda, basato su un virus inattivato. Probabilmente il vaccino vivo è stato illegalmente importato e utilizzato in una zona compresa in un ampio raggio circostante gli allevamenti infetti. Il Ministero dell’agricoltura olandese ha avviato un’indagine sull’origine dell’infezione. Inoltre, è in atto una ricerca in campo nelle aree colpite per stabilire la diffusione del virus vaccinale. Il vaccino utilizzato in Sudafrica è un presidio polivalente contenente diversi ceppi vivi attenuati del virus della bluetongue per l’immunizzazione profilattica delle pecore. Si presenta in forma di tre flaconi separati, ciascuno contenente diversi sierotipi di BTV. Secondo un articolo pubblicato su Veterinaria Italiana (“The use of vaccination in the control of bluetongue in southern Africa” B. Dungu, T. Gerdes & T. Smit. Veterinaria Italiana, 40 (4), 2004), il flacone A include i sierotipi 1, 4 e 6; il flacone B i sierotipi 3, 8, 9, 10 e 11 e il flacone C i sierotipi 2, 5, 7, 13 e 19. (M.G.M.)
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MVS e WND Info Regioni
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Nuovi focolai di MVS nel Centro Italia Umbria, Toscana, Lazio e Abruzzo le regioni in cui è stato identificato il virus. Nessun rischio per il consumatore
opo un anno di relativa tranquillità torna a manifestarsi con una certa recrudescenza in Italia, ma senza alcun rischio per il consumatore, la malattia vescicolare dei suini. Il virus è stato individuato in Umbria, Toscana, Lazio e Abruzzo, regioni che finora ne erano state quasi indenni. Gli aggiornamenti sulla malattia infettiva che colpisce i maiali, vengono dal Commissario di Governo per le Emergenze Zootecniche che ha diffuso un comunicato in cui sottolinea che la MVS non si trasmette in alcun modo agli uomini né direttamente né attraverso i prodotti alimentari derivati. Gli esperti del Centro nazionale di referenza delle malattie vescicolari (CERVES) hanno verificato la presenza di nuovi focolai in 3 azien-
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de nella zona di Arezzo, in 2 di Perugia e in 2 di L’Aquilia. Nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina, la presenza del virus è stata accertata in seguito alla movimentazione di suini dalle aziende perugine sotto sequestro. Sono in corso rigorosi accertamenti per stabilire il numero preciso di focolai. Al momento sono stati abbattuti con finalità cautelative più di 4000 capi. Le Autorità sanitarie e quelle giudiziarie stanno rafforzando i controlli, in particolare nelle stalle di sosta, a tutela del benessere degli animali e degli interessi commerciali degli allevatori. La malattia vescicolare dei suini, infatti, può causare ingenti danni economici poiché le norme comunitarie e nazionali prevedono gravi restrizioni commerciali sia per gli animali vivi che per i prodotti derivati. Dall’inizio del 2008 sono stati individuati focolai di malattia vescicolare di suini anche in Campania (1), Calabria (5), Emilia Romagna (4), Basilicata (6), Umbria (7). Gli esperti della Direzione generale della Sanità animale e del Farmaco veterinario del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali stanno lavorando all’elaborazione di linee guida, di imminente pubblicazione, per le misure sanitarie di eradicazione della malattia vescicolare del suino e sorveglianza della peste suina classica. ■
WEST NILE A ROVIGO, L’ASSESSORE SANDRI: INTERVENTI TEMPESTIVI ’Azienda Ulss di Rovigo ha comunicato il 27 ottobre scorso un caso di malattia da virus West Nile in una persona ricoverata presso l’O.C. di Rovigo, confermato in prima istanza dalle analisi effettuate al Laboratorio di Riferimento Regionale - U.O.C. Microbiologia e Virologia, Azienda Ospedaliera di Padova. La sorveglianza nei confronti della West Nile nella popolazione umana è stata immediatamente attivata a seguito di riscontro di positività alla malattia in cavalli presenti in un allevamento in provincia di Rovigo. Il Laboratorio di riferimento regionale ha già inviato i campioni biologici del paziente all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per la conferma definitiva e la Direzione per la Prevenzione ha subito provveduto ad informare il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. L’Assessore Regionale alla Sanità, Sandro Sandri, è intervenuto sulle polemiche riportate dalla stampa polesana sull’operato dell’Ulss 18. “Sia gli uffici regionali, che quelli dell’Ulss 18 di Rovigo - si legge in un comunicato stampa - hanno operato con precisione e tempestività. In particolare per quanto riguarda l’aspetto della sanità umana, tutte le necessarie azioni sono state intraprese non appena apparso il problema, con l’attivazione della sorveglianza attiva sulle persone potenzialmente esposte alla puntura di zanzara che ha infettato alcuni cavalli, di quella cosiddetta passiva sui malati ricoverati con la ricerca del virus nel sangue, con la diffusione alle Ulss di specifici protocolli operativi, con l’avvio di ampie azioni di disinfestazione e con la messa in opera di trappole con le quali catturare le zanzare ed esaminare il virus da loro portato”. “Siamo arrivati anche alla decisione in via assolutamente prudenziale - aggiunge Sandri - di sospendere le trasfusioni provenienti da donatori residenti nelle zone interessate, come indicato dal Centro Nazionale Sangue per casi analoghi in Emilia Romagna. Il tutto - aggiunge Sandri - in costante contatto e collaborazione con il Direttore Marcolongo ed i suoi collaboratori”. “Sinceramente non capisco - dice Sandri - di cosa si debba accusare l’Ulss 18 in questo caso. Forse qualcuno avrebbe voluto essere protagonista sui giornali, forse qualcun altro ha colto l’occasione per un attacco politico al Direttore Generale, Marcolongo, che intendo difendere per le capacità che ho potuto verificare in questi mesi, e per nessun altro motivo, tanto meno politico’’. “Questa vicenda della West Nile aggiunge l’Assessore Sandri - va tenuta nell’alveo della sua reale entità. Purtroppo una persona anziana e, mi dicono, già in condizioni di salute molto precarie ne è stata colpita e tutti ci auguriamo possa guarire, ma questo virus ha una persistenza ed una quantità nel sangue che non sono sufficienti a causare contagi da uomo a uomo. Nell’80% dei casi è una malattia asintomatica o con sintomi lievi. In meno dell’1% dei casi, in cui purtroppo rientra la signora di Ficarolo, presenta forme più gravi, soprattutto in persone anziane o con deficit immunitario. Vorrei - conclude Sandri - che la popolazione rimanesse tranquilla e venisse correttamente informata: tutto quello che si può fare per risolvere la situazione lo si sta facendo.
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Brucellosi in Sicilia, Regione e Ministero definiscono le strategie di intervento Istituito un tavolo tecnico. In vaste aree della Regione, molti allevamenti non hanno raggiunto la qualifica di “ufficialmente indenne” 'assessore alla Sanità della Sicilia, Massimo Russo, ha firmato un decreto che contiene alcune misure utili a contrastare il fenomeno della brucellosi, della tubercolosi e della leucosi enzootica dei bovini. In vaste aree del territorio regionale, e in partico-
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lare nel comprensorio dei Nebrodi, molti allevamenti non hanno raggiunto la qualifica di “ufficialmente indenne”. Il decreto mira a regolamentare, per un periodo di 18 mesi, la movimentazione di capi bovini destinati al macello e provenienti da allevamenti non in qualifica (allevamenti negativi) verso stalle di finissaggio appositamente
autorizzate. I settori veterinari delle Ausl, verificata la idoneità delle strutture ed accertata la presenza di locali e spazi idonei a garantire il completo isolamento degli animali introdotti, rilasciano apposita autorizzazione e iscrivono l'azienda come “azienda di finissaggio” nella banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica.
Le aziende di finissaggio potranno introdurre bovini provenienti da allevamenti non in possesso di qualifica sanitaria a condizione che tutti gli animali siano identificati elettronicamente con un bolo endoruminale contenente trasponder, e che gli animali siano accompagnati da una certificazione del distretto veterinario di appartenenza che attesti che siano stati controllati per la tubercolosi con esito negativo e, se di età superiore a 12 mesi, abbiano avuto esito negativo per brucellosi ad una prova ufficiale eseguita nei 15 giorni antecedenti lo spostamento. La movimentazione degli animali dovrà sempre avvenire previo parere favorevole sia del servizio veterinario dell'Ausl di origine sia di quello dell'Ausl di destinazione. Il decreto prevede anche che nelle aziende di finissaggio vengano effettuate accurate disinfezioni con cadenza almeno mensile. L'adozione del decreto fa seguito ai vertici dei giorni scorsi per l'istituzione di un tavolo tecnico, aperto ai più autorevoli esperti della materia, che dovrà affrontare i problemi legati al controllo della brucellosi in Sicilia. La prima riunione operativa per affrontare i temi più attuali, si è tenuta il 31 ottobre a Roma. Il tavolo tecnico dovrà formulare una proposta organica che stabilisca le nuove misure sanitarie necessarie per riuscire a sradicare la brucellosi, malattia che in Sicilia colpisce mediamente il 9% degli allevamenti bovini (con l'1,9% dei capi infetti) e il 14% degli allevamenti ovicaprini (con il 5% circa dei capi infetti). “Anche nel settore della veterinaria ha detto l'assessore Russo - intendo stabilire un metodo di lavoro che preveda regole chiare e trasparenti. Ecco il perché di un tavolo tecnico”. “Il potenziamento della veterinaria regionale - ha aggiunto Romano Marabelli, dirigente del dipartimento di sanità pubblica veterinaria del Ministero della Salute - è indispensabile per potere governare bene questo momento di difficoltà. Il governo nazionale è sensibile a queste tematiche e darà certamente un appoggio affinché vengano conseguiti gli obiettivi prefissati. L'istituzione di un tavolo tecnico regionale mi sembra la proposta più consona e adeguata per far fronte all'emergenza”. Alla riunione hanno preso parte i responsabili veterinari del ministero della Salute Romano Marabelli e Ugo Santucci, i vertici dell'Istituto zooprofilattico della Sicilia Andrea Riela e Santo Caracappa, il responsabile nazionale del sindacato veterinari dipendenti (Sivemp) Aldo Grasselli, i rappresentanti degli ordini dei medici veterinari, i funzionari del servizio di sanità animale dell'assessorato regionale, i responsabili veterinari delle nove Ausl siciliane nonché i rappresentanti delle associazioni professionali e di categoria. (ANSA). ■
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Sardegna Info Regioni
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La questione ARAS finisce in Parlamento Ripristinare in Sardegna una normale interazione tra allevatori e medici veterinari libero professionisti. Lo chiede l'on. Gianni Mancuso in un'interrogazione parlamentare cutivo una questione annosa e tutt'ora irrisolta in una Regione dove le attività dell'A.R.A. Sardegna, l'associazione regionale degli allevatori ha il compito di attivare il programma operativo di assistenza tecnica, mirato ad apportare miglioramenti nella principale filiera produttiva sarda per raggiungere il duplice
uali misure intenda adottare il Governo affinché le A.P.A. e le A.R.A. della Sardegna rispettino quanto previsto dall'art. 12 della L. 136/1991. E quali misure il Governo intenda adottare per ripristinare in Sardegna una normale interazione tra allevatori e medici veterinari libero professionisti, anche attivandosi presso la FNOVI. A chiederlo è l'On. Gianni Mancuso in una interrogazione al Governo, depositata il 30 ottobre scorso in Commissione Affari Sociali, in cui il parlamentare domanda inoltre se il Governo non intenda richiedere all’autorità antitrust lo svolgimento di una indagine conoscitiva ai sensi dell’articolo 12 della legge n. 287 del 1990. Il parlamentare porta all'attenzione dell'Ese-
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A POTENZA UN TAVOLO TECNICO SUL RANDAGISMO
stato costituito lo scorso 29 ottobre, un tavolo tecnico ''per definire un protocollo d'intesa sulla prevenzione del randagismo''. Lo ha annunciato l'ufficio stampa del Comune: l'intesa è stata firmata anche da Asl, polizia municipale, guardie forestali, Associazione Dna e cooperative Eco, che gestisce il canile comunale. Nel corso dell’incontro sono state valutate le problematiche inerenti il randagismo a Potenza ed è stata fatta l’analisi della situazione attuale. Compito del tavolo tecnico sarà quello di definire una proposta per un’azione sinergica e di informazione su tali tematiche.
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scopo di consentire la produzione di formaggi di alta qualità, nonché di retribuire adeguatamente i produttori per i costi da sopportare per produrre ad alti livelli. Per garantire lo svolgimento di questo programma vengono utilizzati fondi pubblici che consentono solo agli allevatori associati all'A.R.A. Sardegna di ricevere alcune prestazioni professionali medico - veterinarie gratuite ed altre vengono garantite a fronte del pagamento di un ticket. Si tratta - afferma l'interrogante - "di una grave distorsione del mercato della libera professione medico - veterinaria, che da anni ha portato alla mortificazione ed all'imbarbari-
mento della professione stessa, nell'isola non può esistere una medicina veterinaria "sarda", che di fatto taglia fuori i liberi professionisti non convenzionati con A.R.A. Sardegna. Assurdamente - prosegue il Collega parlamentare - tra i "servizi a pagamento", viene elencata la voce "prescrizione e registrazione farmacologica" che ovviamente non può essere disgiunta da una visita clinica e da una diagnosi". Mancuso chiede un intervento per "eliminare una evidente distorsione del mercato ed un conseguente imbarbarimento e mortificazione della professione medico - veterinaria". ■
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Piemonte, riorganizzazione degli interventi di sanità pubblica nelle ASL a Giunta Regionale del Piemonte, con la Delibera n.49730 del 6 ottobre scorso ha previsto in ciascuna ASL la riorganizzazione funzionale degli interventi di sanità pubblica veterinaria per gli animali d’affezione.
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FINALITÀ Gli interventi sono stati previsti in particolare
per le seguenti finalità: - agevolazione dei contatti con la popolazione per l’erogazione dei servizi e per il ricevimento di segnalazione e richieste; - sviluppo della collaborazione ed integrazione nell’ambito dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione e con le amministrazioni comunali per l’erogazione integrata dei servizi di competenza, in particolare per la prevenzione e controllo del
randagismo; - promozione dei programmi di collaborazione con le associazioni di volontariato del settore che ne fanno richiesta; - promozione delle buone pratiche e dell’impiego appropriato degli animali nei contesti dell’allevamento, dell’addestramento, del commercio e in ogni altra circostanza di interesse sociale; - integrazione delle attività e iniziative, anche
private, di medicina veterinaria nel quadro degli obiettivi di prevenzione; - sviluppo dei programmi di educazione sanitaria e promozione della salute nello specifico settore.
RIORGANIZZAZIONE La riorganizzazione, che dovrà avvenire nell’ambito delle risorse assegnate ai competenti Servizi veterinari delle ASL, potrà prevedere la creazione, anche con modalità organizzative integrate all’interno del dipartimento di prevenzione dell’ASL, di uno sportello con i seguenti compiti: - sorveglianza e osservatorio sui fenomeni di interesse nel settore degli animali di affezione - proposta alle istituzioni interessate dell’adozione di iniziative per la prevenzione delle situazioni di rischio per la salute e la sicurezza delle persone, nonché per la salute e il benessere degli animali e la promozione dei comportamenti appropriati; - informazioni sui principi e le norme che riguardano gli animali d’affezione e sui servizi resi nel territorio dell’ASL attraverso gli strumenti di relazione con il pubblico e tramite la parte ad accesso pubblico del sistema informativo dell’anagrafe canina informatizzata regionale.
FUNZIONI DI COORDINAMENTO Sono attribuite le funzioni di coordinamento regionale per le attività che riguardano l’intero territorio regionale; per il supporto alle relative funzioni di indirizzo e coordinamento attribuite alla Regione; per l’individuazione di casi che possono richiedere l’intervento sovrazonale dei Presidi multizonali di profilassi e polizia veterinaria delle ASL di Torino, Cuneo, Novara e Alessandria.
RAPPORTO ANNUALE Le attività dei Servizi veterinari delle ASL nel settore degli animali d’affezione dovranno essere oggetto di un rapporto annuale e consultabile sul sito regionale, da pubblicarsi a acura di ciascuna ASL entro il 30 marzo dell’anno successivo. ■
ACN, NUOVO COMITATO CONSULTIVO REGIONALE on deliberazione del 6 ottobre 2008, n. 6-9732, la Giunta Regionale del Piemonte ha deliberato la costituzione di nuovo “Comitato Consultivo Regionale, ex art. 25, A.C.N. per la disciplina dei rapporti con i Medici specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità (biologi, chimici e psicologi) ambulatoriali, di cui all' Intesa del 23.3.2005”. La sede del Comitato Consultivo Regionale è presso l’Assessorato Regionale alla Tutela della Salute e Sanità in Torino, C.so Margherita 153/bis. Le funzioni di Segretariato saranno svolte da un funzionario dipendente dell’Assessorato Regionale alla Tutela della Salute e della Sanità. La delibera è pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale n. 43 del 23 ottobre 2008.
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23 Lettere al Direttore Noi psicologi e voi veterinari lcuni colleghi mi hanno esortato a leggere, sul sito dell’ANMVI, l’articolo apparso nel n. 33/2008 di Professione Veterinaria, a firma del Dott. Antonio Manfredi, a pag. 13. Già il titolo lascia presagire un’imminente battaglia: “Invasione di campo inaccettabile: nessuna giustificazione all’abuso di professione anche se motivato da percorsi formativi”. Sono uno psicologo, diciamo con un eufemismo “non più giovane”. Insomma ho trent’anni di professione alle spalle e la voglia della polemica mi è del tutto passata. Quindi Le invio la presente come contributo sincero e pacato ad un dibattito che certamente deve cominciare a prendere corpo. Appena ho iniziato a leggere l’articolo abbastanza arrabbiato del Dott. Manfredi mi è venuto alla mente un lontano ricordo della mia adolescenza: in una strada di montagna della Val Canonica mi sentii male. Avevo gli arti semiparalizzati, mi sembrava che il cuore si stesse fermando e riuscivo a stento a biascicare qualche parola. Gli adulti che erano con me non sapevano cosa fare e dimostravano visibile ansia. Ero in quello stato già da alcuni minuti quando passò di lì un veterinario che stava andando a visitare un toro. Il dottore si fermò, mi sentì il polso, controllò i miei riflessi, mi rassicurò e, dopo aver frugato nella sua valigetta, mi fece una iniezione. Di lì a poco mi ripresi completamente e potei raggiungere un ospedale. Il medico del pronto-soccorso mi disse: “ringrazia quel veterinario, altrimenti non so se adesso saresti qui a parlare con noi”. Così feci e ricercai il veterinario per ringraziarlo. È solo un aneddoto che ho voluto raccontarLe per introdurre il discorso delle competenze: io non sono un animale, ma quel veterinario, uscendo dal proprio ambito e forse compiendo un abuso del ruolo medico, mi ha salvato la vita o quasi. Il mio raccontino ha quindi un fine morale, come le favole di Fedro, e vuole invitare a riflettere sul fatto che gli arroccamenti, le scomuniche e gli steccati - la storia insegna - non hanno mai fatto bene a nessuno. Ma veniamo più direttamente al succo di ciò che vorrei dirLe: noi psicologi italiani abbiamo l’Albo Professionale solo dal 1989 e da non molti anni si sono placate le discussioni con l’Ordine dei Medici. Se ormai una tregua - speriamo definitiva - è raggiunta lo dobbiamo a decine di riunioni e dibattiti che abbiamo svolto con i colleghi medici, soprattutto nelle sedi istituzionali. Anche con voi veterinari molte cose sarebbero da chiarire, da valutare assieme; bisogna iniziare a farlo. Per esempio Le porto il mio caso perché abbastanza esemplificativo: buona parte della mia vita professionale non si è svolta nella cura delle nevrosi degli esseri umani (come tutti invece pensano quando dico che sono psicologo) bensì costruendo “modelli sperimentali di ricerca” con i piccoli roditori, quasi sempre destinati allo studio di nuovi farmaci. Ho avuto la fortuna e l’onore di collaborare, ad esempio, con uno dei centri di “Farmacologia Comportamentale” più prestigiosi d’Europa; di conoscere la gabbia di Skinner, la microdialisi intracranica, l’autoradiografia computerizzata e gli strumenti stereotassici, accanto a biologi e veterinari. All’ultima assemblea AISAL (Associazione Italiana per le Scienze degli Animali da Laboratorio), della quale sono membro ordinario, discutevamo proprio del ruolo dello psicologo nella creazione e nell’attuazione dei protocolli sperimentali ed una collega veterinaria mi rendeva
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edotto sulle autorizzazioni ministeriali che prevedono che un laureato in psicologia sperimentale, con adeguata formazione, possa lavorare con modelli animali. E sempre per star negli esempi: la responsabile del Center of Excellenze on Biomimetics for Artificial Olfaction, grande esperta di roditori alla Facoltà di Medicina dell’Università di Padova, e per me cara amica, è una psicologa. Personalmente mi sono occupato, per metà della mia vita lavorativa, delle fasi pre-clincihe della sperimentazione dei farmaci: è ovvio che ho dovuto lavorare con gli animali vivi. Venendo in ultimo alla collega di Firenze, il cui lavoro si cita nell’articolo del Dott. Manfredi, posso assicurarLe che ciò che fa (la conosco) è proprio “la psicologa”, in quanto agisce, per
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il 95%, non sull’animale d’affezione, bensì sul proprietario dell’animale, ed è molto apprezzata e ricercata dagli stessi veterinari. La ringrazio dell’attenzione e La saluto con i sensi della più profonda stima Gianni Tadolini, Forlì Rispondo con piacere alla sua lettera anche perché, come ho già avuto modo di scrivere ho molti amici fra gli piscologi dai tempi dell'Università ed ho avuto modo di condividere con loro le mie riflessioni sul tema. Mi fa anche molto piacere pensare che lei abbia un bel ricordo dei veterinari per un fatto suo personale che è finito nel modo migliore. E se non fosse andata così? Lo avrebbe comunque ringraziato o la favola sarebbe finita in tribunale con anche una bella denuncia di
“Alle mie guardie forestali dico: fermate le cisterne di latte sospette. Se trovo chi fa formaggi col latte in polvere lo finisco sul posto”. Luca Zaia, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
24 Lettere al Direttore abuso di professione? Accolgo anche con piacere la notizia che la sua collega si occupa al 95% di proprietari di animali ma resta un 5% che dovrebbe essere zero. Con questa logica, in un gruppo di lavoro di Pet Therapy, dove di solito dovrebbe esserci sia lo psicologo che il veterinario, il veterinario potrebbe tranquillamente stare a casa. Al contrario, al veterinario non verrebbe mai in mente di lasciare a casa lo psicologo. Mi perdoni, ma faccio veramente fatica a capire perché il veterinario possa essere sostituito dallo psicologo, dall'odontoiatria, dal medico, dal farmacista, ecc. mentre, nonostante una preparazione spesso specialistica di grande livello, non si possa pensare al contrario. È vero che spesso si dice: "quel medico è peggio di un veterinario" ma le assicuro che il Medico Veterinario non è un Medico di serie B. Se la sua collega in quel 5% si limita ad attività sovrapponibili a quelle di un addestratore o educatore cinofilo, che al momento non hanno alcuna particolare protezione come categoria, ed agisce su indicazioni o direttive di un Medico Veterinario, non avrei molto da dire, ma se la sua attività professionale viene a sovrapporsi a quella del Medico Veterinario Comportamentalista, mi dispiace molto, ma sarebbe da denunciare per abuso di professione ed i veterinari che "collaborano" con lei potrebbero esserne coinvolti.
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Per quanto riguarda la sua attività nel settore della ricerca con l'utilizzo di animali evito di entrare nel merito non avendo sufficienti elementi per dare una valutazione, ma alcune sue considerazioni mi lasciano abbastanza perplesso. Passerò la sua lettera a due società specialistiche che fanno riferimento all'ANMVI e che possono intervenire in merito: SISCA (Società Italiana Scienze Comportamentali Applicate) e la SIVAL (Società Italiana Veterinari Animali da Laboratorio). In ogni modo le ricordo che la normativa per i centri di ricerca con utilizzo di animali prevede la presenza di un Medico Veterinario responsabile della salute e del benessere degli animali utilizzati. Spero che nelle situazioni a cui lei fa riferimento non sia stato sostituito da uno psicologo. Antonio Manfredi Gentile Dottor Tadolini, la ringraziamo per la cortese e pacata risposta che ha dato a quello che, più che un articolo arrabbiato, era un articolo dovuto. Lei ha ragione quando parla di competenze e siamo contenti di sapere che un veterinario l’abbia aiutata a superare un momento drammatico, tuttavia si renderà conto anche Lei che non può essere messo sullo stesso piano un atto, ancorché non di pertinenza veterinaria, orientato ad un fine elevato (salvare u-
na vita umana), con la “invasione di campo” nelle competenze che non sono proprie di una professione per meri scopi di lucro. Non ci sembra che il Dr. Manfredi abbia detto cose tanto astruse: ci pare abbia sottolineato che l’elevato numero di laureati di ogni professione, vista l’impossibilità di svolgere la propria secondo i criteri normali a causa di un mercato sempre più saturo, si industria per proporre strade alternative e, che per questo motivo, spesso sconfina in competenze che non appartengono loro. Ed ha proprio ragione Lei quando dice che è un discorso di competenze: converrà con noi che è alla professione del medico veterinario che spetta indiscutibilmente la competenza sulla valutazione dello stato di salute e del benessere degli animali, poiché questo deriva dal percorso formativo specifico compiuto che si estrinseca nei fatti con un approccio clinico-diagnostico ed etologico proprio della nostra professione, eppure Le assicuro che in questo campo tutti, professionisti e non, si sentono in diritto di dire la loro senza avere le basi per poterlo fare. È forse sbagliato da parte della categoria interessata rivendicare con forza le proprie competenze? Riguardo poi al suo caso personale, siamo certi che Lei è a conoscenza che nell’ambito della sperimentazione animale esistono figure
organizzato da
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distinte con ruoli e compiti ben precisi. Da quanto ci scrive si deduce che Lei svolge l’attività di ricercatore, quindi può lavorare con gli animali per costruire “modelli sperimentali di ricerca” perché è consentito dalla normativa, normativa che stabilisce anche che l’attività di ricercatore non può sostituirsi a quella del medico veterinario responsabile della salute e del benessere degli animali. Crediamo che il settore in cui Lei lavora sia all’avanguardia per quanto riguarda la presenza di multidisciplinarità e per la possibilità di importanti scambi interprofessionali, e questo è uno degli obiettivi a cui la professione veterinaria cerca di puntare in tutti i campi in cui può essere considerata utile consapevole della necessità di imparare a praticare uno stile di lavoro multiprofessionale basato sul confronto e sullo scambio di conoscenze. Presupposto fondamentale però è che lo scambio di conoscenze e il confronto siano rispettosi delle competenze specifiche di ciascuna professione. Ringraziando per l’opportunità che ci ha dato per chiarire il nostro punto di vista, ricambiamo cordialmente il saluto e la stima e rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento riterrà utile chiederci. il CD SIVAL - Società Italiana Veterinari Animali da Laboratorio
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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI CORSO AVANZATO INTENSIVO
ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE
TECNICHE DI ANESTESIA
Cremona, 19/22 Febbraio 2009 Centro Studi SCIVAC
INALATORIA CON BASSI FLUSSI
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Cremona, 16/17 Febbraio 2009
DIRETTORE Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona
Centro Studi SCIVAC
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DIRETTORE Emilio Feltri
RELATORI Massimo Baroni, Med Vet, Dipl ECVN, Monsummano Terme (PT) Paolo Buracco, Med Vet, Dipl ECVS, Torino Massimo Olivieri, Med Vet, PhD, Samarate (VA) Alessandro Piras, Med Vet, Spec in Chirurgia, MRCVS, Newry, Irlanda del Nord Federica Rossi, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Bologna Aldo Vezzoni, Med Vet, SCMPA, Dipl ECVS, Cremona
Med Vet, Tortona (AL) ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) RELATORE Yves Moens
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RADIOLOGIA DELL’ADDOME Cremona, 25/28 Febbraio 2009 Centro Studi SCIVAC ECM: In fase di accreditamento DIRETTORE Ivana De Francesco Med Vet, Ricerc, Università di Milano
Partecipazione a numero chiuso (30)
RELATORI Ivana De Francesco, Med Vet, Ricerc, Università di Milano Daniele Della Santa, Med Vet, PhD, Dipl ECVDI, Berna (CH) Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI, Reggio Emilia Massimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet, Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO)
QUOTE
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36)
PhD, PD, Dipl ECVA, Vienna (A)
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Suini Dalle Aziende
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Primo lancio europeo del vaccino per il controllo dell’odore di verro conseguenza, inibisce la produzione di testosterone e di androstenone, in prima battuta, di scatolo, in seconda. Il vaccino è costituito da un analogo incompleto di sintesi del GnRF legato ad una proteina carrier, che riesce ad espletare la sua funzione immunitaria, senza possedere alcuna attività ormonale in quanto non riesce a legarsi ai recettori pituitari preposti.
Marriott Hotel, Zurigo (CH) fizer Animal Health ha lanciato sul mercato svizzero Improvac®, il primo vaccino destinato a prevenire l’odore di verro, approvato di recente in Svizzera, una tecnologia che si pone come valida alternativa alla castrazione fisica dei suinetti, promuovendo il benessere animale. Il lancio di Improvac® in Svizzera non è casuale, perché nel mese di gennaio 2010 verrà vietata l’attuale pratica chirurgica, senza anestesia.
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CHE COS’È L’ODORE DI VERRO L’odore di verro è un odore sgradevole rilasciato dalla carne di maiale durante la cottura. Il livello è particolarmente intenso nella carne dei suini maschi interi. Le persone più sensibili affermano che tale odore è simile a quello dell’urina, delle feci, del muschio o delle cipolle. I due composti responsabili dell’odore di verro sono: l’androstenone, un feromone maschile prodotto nei testicoli; lo scatolo, prodotto a livello intestinale dalla degradazione del triptofano.
MECCANISMO D’AZIONE DI IMPROVAC® L’Improvac® usa il sistema immunitario del suino per interrompere temporaneamente la funzione testicolare e ridurre quindi il livello dei composti responsabili dell’odore di verro, cioè stimola il sistema immunitario del suino a produrre anticorpi contro il GnRF (Gonadotropin Releasing Factor), prodotto dall’ipotalamo, mediante una doppia inoculazione di vaccino (foto 2). La neutralizzazione del GnRF inibisce la secrezione dell’FSH e dell’LH e, di
Foto 2
VANTAGGI DERIVANTI DALL’IMPIEGO DI IMPROVAC® Oltre al benessere animale, Improvac offre un vantaggio zootecnico dovuto alle migliori prestazioni produttive dei soggetti vaccinati rispetto ai castrati. Infatti, come spiega Jim Allison, Direttore Tecnico, New Product Marketing di Pfizer: “Studi di campo hanno dimostrato che i suini vaccinati con Improvac®, in alternativa alla castrazione fisica, presentano una migliore efficienza alimentare ed una maggiore percentuale di massa magra della carcassa. Alla macellazione la carcassa risulta migliore di quella del castrato, perché il maschio vaccinato si colloca, in termini di presenza di grasso, in posizione intermedia fra il soggetto intero e quello castrato; il ritorno economico in termini zootecnici ripaga il costo del vaccino”.
TEMPI E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI IMPROVAC® Sono previste due somministrazioni distanziate almeno 4 settimane l’una dall’altra. L’effetto desiderato si ha fra le 4 e le 6 settimane dalla somministrazione della seconda dose; la prima dose allo svezzamento o alla messa a terra, la seconda ben calibrata rispetto alla data della macellazione; il vantaggio zootecnico discende dal fatto che i maschi vaccinati crescono come maschi interi per gran parte del periodo di ingrasso, un vantaggio rispetto ai suinetti castrati precocemente. Relativamente alla sua efficacia, sono stati condotti studi di campo in 15 paesi con un successo del 99%. Il risultato è visibile, poiché si riscontra una notevole riduzione del volume testicolare dei soggetti vaccinati rispetto ai soggetti interi non vaccinati. Inoltre, Improvac® riduce l’aggressività, specie nell’ultima parte dell’ingrasso. Nei 10 anni di uso commerciale, i consuma-
cino e, possono avere lo stesso effetto sull’operatore in seguito a iniezione accidentalmente. Speciali siringhe di sicurezza (foto 4) tutelano l’operatore.
CONCLUSIONI
Foto 3 tori hanno dimostrato di accettare rapidamente la carne di suini trattati con Improvac®. Le valutazioni sensoriali effettuate da panel in diversi paesi hanno confermato che la carne di suini vaccinati con Improvac è priva dell’odore di verro e presenta qualità organolettiche equivalenti a quelle degli animali castrati fisicamente e/o dalle femmine. L’inoculazione deve essere effettuata da personale preparato (foto 3), perché errori nella somministrazione, vanificano l’effetto del vac-
Foto 4
Interessanti sono le indagini di mercato presentate da Stephan Martin, Director, Swine Marketing per Europa, Africa e Medio Oriente, della Pfizer A.H.: queste hanno evidenziato che su “circa 5300 consumatori di 7 paesi europei, l’idea che una vaccinazione vada a sostituire la castrazione fisica è tenuta in grande considerazione; l’approccio vaccinale per controllare il problema dell’odore di verro è preferito alle pratiche correnti”. A tirare le somme ci pensa Jim Allison: “Improvac® è un vaccino sicuro ed efficace per il controllo dell’odore di verro nei maschi interi; rende superflua la castrazione fisica; previene le perdite delle performance di crescita, dell’efficienza alimentare e della qualità della carcassa che derivano dalla castrazione o dalla macellazione precoce; si pone come valida alternativa alla castrazione in ottica di benessere animale”. Chiaramente il vaccino in questione è stato testato sul mercato mondiale, quindi su suini con un peso vivo alla macellazione di 100120 kg. Alcune prove in corso, a detta dei tecnici Pfizer A.H., riportano dati incoraggianti, ma un quadro definitivo è ancora prematuro fornirlo. ■
26 Calendario attività Dal 9 al 30 novembre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 9 NOV 12 - 14 NOV 15 - 16 NOV 15 - 16 NOV 15 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 16 NOV 18 - 21 NOV 19 - 21 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 22 - 23 NOV 23 NOV 23 NOV
INCONTRO SIMEF INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LAZIO INCONTRO SICIV INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IN COLLABORAZIONE CON SOVEP INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ITINERARIO DIDATTICO SIVAE / SCIVAC
SIMPOSIO SULLE PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it MEDICINA E CHIRURGIA DEL CONIGLIO E DEL FURETTO: PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE, PROTOCOLLI VACCINALI E CASI CLINICI CHIRURGICI - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it L’ESAME DEI VERSAMENTI CAVITARI: CITOLOGIA E NON SOLO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it PIEMONTE - EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Hotel Dora - Pozzilli (IS) - S.S. 85 Venafrana km 24.600 - - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ANIMALI ESOTICI: VI PARTE - MEDICINA E CHIRURGIA DEI PICCOLI MAMMIFERI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
SEMINARIO NAZIONALE SIVAE
ENDOSCOPIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO SIGEDV
L’ESOFAGO E I SUOI MISTERI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it AMBIENTE, STRESS, ALIMENTAZIONE: COME E QUANTO INFLUENZANO LE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CANE GIGANTE E DEL GATTO - GenovaFiera - Palazzo del Lavoro, Genova - Piazzale Kennedy, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it GATTI: ANCHE LORO HANNO BISOGNO DI FISIOTERAPIA … TALORA! - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SCELTE ANESTESIOLOGICHE IN CORSO DI CESAREO, OVARIOISTERECTOMIA E NEL PAZIENTE PEDIATRICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ARGOMENTI DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILI ALTERNATIVE TERAPEUTICHE - Trento - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
SEMINARIO SCIVAC INCONTRO GRUPPO FR INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIARMUV INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
2° IT. ODONTOSTOMATOLOGIA: I PARTE - RADIOLOGIA DENTALE E PARODONTOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON MALATTIE DEGLI ANIMALI, ZOONOSI, IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE. IL DATO EPIDEMIOLOGICO: REGIONE LOMBARDIA SFIDA, STRUMENTO, ETICA - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it INCONTRO SINVET / SOVI NEUROFTALMOLOGIA CLINICA: OCULISTA E NEUROLOGO A CONFRONTO - Centro Studi SCIVAC, IN COLLABORAZIONE CON SOVI Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SOVEP MALATTIE INFETTIVE DEL CANE: UN APPROCCIO MODERNO A DIAGNOSI, TERAPIA E PROFILASSI - Hotel Salera, Asti - Via Monsignor Marello, 19 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SICARV MALATTIE CARDIACHE CONGENITE ED EREDITARIE: A CHE PUNTO SIAMO E COSA CI ASPETTIAMO DAL FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it SEMINARIO ANMVI / SCIVAC UN APPROCCIO SEMPLICE AL PRACTICE MANAGEMENT - Centro Congressi Grand Hotel Vittoria, IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC E GPM Montecatini Terme (PT) - Via Bacelli, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: management@anmvi.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO LE LUSSAZIONI ARTICOLARI TRAUMATICHE NEL CANE E NEL GATTO - Città Sant’Angelo (PE) - Via Tito De Attenzione: Date evento modificate. Caesars, 8 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi.
INCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA
EMATOLOGIA: UN GIOCO DI LUCI E COLORI - Perugia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
23 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
27 - 29 NOV
CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
CORSO FSA AVANZATO. DIAGNOSI UFFICIALE DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E AGGIORNAMENTO HD/ED - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 10° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it DIAGNOSTICO ALLA MALATTIA RESPIRATORIA DEL BOVINO - Castronuovo di Sicilia, P.zzo Giandalia - Via Roma, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it SEMINARIO “SANITÀ PUBBLICA EQUINA: IL FARMACO E LE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A DENUNCIA” - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it DIAGNOSTICO ALLA MALATTIA RESPIRATORIA DEL BOVINO - Ragusa, Villa Di Pasquale - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it CHIRURGIA DI STOMACO E INTESTINO - Genova - Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
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INCONTRO REGIONALE SIVAR SICILIA IN COLL. CON ORDINE DEI MED VET PALERMO. PATROCINIO DEL COMUNE DI CASTRONUOVO DI SICILIA SEMINARIO SIVE IN COLLABORAZIONE CON AIVEMP INCONTRO REGIONALE SIVAR SICILIA IN COLLABORAZIONE CON L’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI RAGUSA INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA
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PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 4 novembre 2008
SOLUZIONI
La gestione degli animali da compagnia morti, a quale normativa è assoggettata? Al D.P.R. sui rifiuti sanitari n 254 del 15 luglio 2003
QUIZ 2 Al Regolamento Europeo n 1774 del 3 ottobre 2002
QUIZ 1
Una sola copia del formulario
Al decreto legislativo n 22 del 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi)
Risposta corretta: a) La gestione dei rifiuti sanitari in struttura veterinaria privata, Seminario Anmvi,Cremona 2004
Il formulario di identificazione, la prima copia e quella di ritorno dallo smaltimento Le sopra citate due copie e il relativo registro di carico e scarico dei rifiuti
Risposta corretta: c) La gestione dei rifiuti sanitari in struttura veterinaria privata, Seminario Anmvi,Cremona 2004
Il medico-veterinario, libero professionista, che nel corso della propria attività produce rifiuti, in base alla normativa vigente, quale documentazione è tenuto a conservare?