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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 40 dal 26 novembre al 2 dicembre 2012 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
IN CONDOMINIO L’ANIMALE È UN BENE MOBILE
LA PALATABILITÀ DEL FARMACO VETERINARIO
BALDUZZI: FAVOREVOLE “ALLA DISPENSAZIONE”
UN REGOLAMENTO CANCELLERÀ 40 DIRETTIVE
ALIMENTAZIONE E BENESSERE ANIMALE
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TRACCIABILITÀ E SERIETÀ
BREVI IRAP La Legge di stabilità approvata dalla Camera dei Deputati istituisce un Fondo per esonerare dall’Irap i professionisti, purché non abbiano dipendenti, non superino un valore di beni strumentali che sarà stabilito dal Ministero delle Finanze.
SPERIMENTAZIONE Con Decisione esecutiva del 14 novembre, la Commissione Europea dà attuazione all’obbligo per gli Stati Membri di rendere pubbliche le informazioni statistiche sull’uso degli animali nella sperimentazione scientifica. Stabilito un modello comune per la trasmissione dei dati.
RICERCA Pubblicato sul sito del Ministero il bando sulla ricerca finalizzata 2011-2012. Sono invitati alla presentazione di progetti di ricerca tutti i ricercatori del Servizio Sanitario Nazionale. Le aree di ricerca comprendono la sicurezza alimentare e benessere animale.
DIDATTICA Il tribunale di Milano ha condannato a otto mesi di reclusione il professore che era stato denunciato nel 2010 dalla Lav per aver ucciso due conigli durante una lezione di anatomia.
EFSA Inaugurata a Parma, in Via Carlo Magno, la nuova sede Efsa. Taglio del nastro con i Ministri Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei) e Renato Balduzzi (Salute). Oltre alle autorità cittadine ed europee, alla cerimonia ha presenziato Sue Davies, nuovo Presidente del CdA Efsa.
GP (CERT)
Un certificato europeo per il post laurea La SCIVAC porta in Italia il General Practitioner Certificate rilasciato dall’ESVPS.
CCNL Assalzoo, Assica, Assocarni e Una hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del CCNL dell’Industria Alimentare a fronte dell’impegno delle Organizzazioni Sindacali ad aprire un tavolo negoziale sulle esigenze di settore e sul nuovo modello contrattuale.
DIOSSINE L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, con sede a Portici, ha inaugurato il nuovo laboratorio per le analisi delle diossine. All’inaugurazione il commissario Antonio Limone ha spiegato che non si tratterà solo di gestire le emergenze ma di avviare un monitoraggio ordinario delle produzioni a rischio.
FIRMA Contro lo sfruttamento fiscale degli animali da compagnia
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Qualche giorno fa sono intervenuto in vetlink, la nostra lista di discussione professionale. Riprendo anche sul nostro settimanale alcune considerazioni, forte della consapevolezza che ho letto in lista. C’è una veterinaria responsabile e responsabilizzata che ha già fatto un salto di mentalità culturale. Da sempre Anmvi si batte affinché il medico veterinario per animali da compagnia possa dispensare confezioni di farmaco pur senza arrivare alla vendita slegata dalla prescrizione. La scelta della dispensazione, collegandola ad una prestazione professionale, piuttosto che la scelta della vendita libera deriva da considerazioni di tipo politico e tecnico. La libera vendita non sarebbe mai passata ed insistere poteva farci correre il rischio di perdere anche la dispensazione della confezione aperta. Ma in ogni caso non è la vendita che vogliamo. La nostra formazione medica si snaturerebbe e sarebbe accusabile di interesse commerciale. Incontrando le organizzazioni veterinarie di altri Paesi ci siamo resi conto che la libera vendita va a detrimento della prestazione professionale, con gravissime ricadute sullo status professionale e sul valore prioritario della prestazione (diagnosi) sulla terapia. Va considerato inoltre che oggi l’Europa è tentata di ri-
considerare in senso restrittivo la possibilità della libera vendita del farmaco da parte del medico veterinario. La dispensazione come attività complementare ad una prestazione clinica, consente di dare un ottimo servizio al cliente. A fronte di tutto ciò, altre motivazioni appaiono di secondaria importanza (magazzino dei farmaci, contabilità separate, complessità delle normative per la detenzione di magazzini di farmaci, ecc.). Nel testo approvato dal Parlamento con la fiducia è comparsa la frase “il veterinario registra”. Dal Ministero arriveranno chiarimenti pratici. Ma è certamente fuori dal mondo pensare di gestire un intero ciclo terapeutico senza tracciabilità. La dispensazione della confezione chiusa è una opportunità per chi tratta animali non produttori di alimenti: chi la vuole percorrere lo farà, chi non crede di essere di fronte ad una opportunità potrà continuare serenamente a non dispensare o a dispensare solo l’inizio terapia. La Legge non obbliga nessuno. Dimentichiamoci che la gestione del farmaco, pur con tutte le auspicabili semplificazioni burocratiche, non sia trasparente e tracciabile. Se invece dietro la registrazione si nascondo alibi diversi, allora qui si chiude ogni ragionamento serio... Carlo Scotti, Direttore Editoriale
CORSO - 12 CREDITI ECM SINO A DIECI ANNI FA, PER CAPIRCI PRIMA DELL’INTRODUZIONE DEI CREDITI ECM, LE INIZIATIVE DI AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO venivano proposte agli interessati attraverso annunci su riviste specializzate, invii postali o newsletter online, evidenziando nella promozione il tema trattato, gli argomenti sviluppati ed i nomi dei relatori. Questi elementi erano necessari per il professionista per valutare il suo interesse all’iniziativa che si concludeva con una riflessione sulla quota di iscrizione. Con l’introduzione dei crediti ECM tutto il “mercato” dell’aggiornamento professionale nel settore sanitario si è fortemente svilito sia per l’arrivo di nuovi operatori, arrivati in questo settore solo per sfruttare il nuovo business, spesso veramente impreparati ed ignoranti delle nostre esigenze, sia perché la promozione degli eventi non è stata più impostata su temi e relatori, aspetti che avevano ormai perso d’importanza, ma sul numero di crediti che venivano garantiti. Le proposte erano quindi passate dall’aggiornamento scientifico alla semplice raccolta dei crediti, riducendo il doveroso impegno per una continua crescita professionale ad una incetta di attestati il cui valore era proporzionale ai crediti attribuiti. Non possiamo quindi lamentarci se oggi arrivano proposte di iniziative di aggiornamento che, invece di evidenziare l’argomento, riportano frasi tipo: “Corso - 12 crediti ECM” o “Seminario: 5 crediti ECM per veterinari” o, peggio ancora, “Solo 10 euro per ogni credito ECM”. Questo è il risultato ottenuto da un sistema ECM che non ha mai voluto ascoltare i suggerimenti del mondo professionale e degli operatori seri che da sempre operano in questo settore che si è ormai trasformato in un mercato dei crediti. Per fortuna che non vi è obbligo ECM per i Medici Veterinari liberi professionisti.
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SCIVAC 2013 Attualità
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Un titolo europeo per la formazione post laurea Il GP (Cert) riconosce la specializzazione de facto del medico veterinario italiano GENERAL PRACTITIONER CERTIFICATE: GP(CERT)
di FULVIO STANGA Commissione Scientifica SCIVAC li orientamenti della Commissione Scientifica della SCIVAC sulla programmazione culturale dei prossimi anni sono stati largamente influenzati dalla constatazione che un’ampia fascia di Colleghi ha maturato un grado di preparazione scientifica “superiore”. Negli anni, si è formato un consistente livello specialistico post laurea, che si colloca in posizione intermedia fra il diploma di laurea e il diploma europeo. Ci siamo resi conto che non è più possibile programmare la crescita culturale dei nostri iscritti prescindendo da questa competenza avanzata, conseguita grazie ad un aggiornamento costante e qualificato, al quale SCIVAC può ben dire di avere contribuito in maniera determinante. I nostri relatori, molti dei quali provengono direttamente dalle file dei partecipanti, sono balzati sul podio degli speaker per competenza acquisita in anni di pratica e di studio assiduo; oggi sono richiesti all’estero e sono spesso più apprezzati di altri colleghi internazionali. Non siamo diventati meno esterofili, siamo tutti davvero cresciuti scientificamente. Questo fenomeno, inutile nasconderlo, ha anche una connotazione generazionale e interessa, più di altri, quei Colleghi che non sono, e forse non diventeranno mai, dei diplomati europei. Per molte ragioni, vuoi perché la loro attività professionale rappresenta un impegno vincolante e consolidato, vuoi perché l’età o la storia personale hanno portato con sé responsabilità familiari, ridotto la disponibilità di tempo, contratto le risorse da investire all’estero a scapito di un’attività che ha un certo grado di (sudato) sviluppo qui in Italia. Allora abbiamo pensato che questo patrimonio di crescita culturale, giocoforza sempre più specialistico, fosse “diplomizzabile”, che andasse insomma riconosciuto. In Commissione Scientifica abbiamo quindi deciso di approfondire l’esperienza dell’ESVPS (European School of Veterinary Postgraduate Studies), che si basa esattamente sulle nostre riflessioni: c’è una grossa fetta di alta preparazione veterinaria da riconoscere. Alcuni di noi hanno visto direttamente all’opera l’Esvps in altri Paesi dove il GP Cert è già una realtà (su tutti Regno Unito e Germania) e concluso che dovesse arrivare anche in Italia. La SCIVAC ha stabilito un accordo con i referenti Esvps, basato sul riconoscimento degli itinerari speciali-
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stici che rappresentano il livello più impegnativo della nostra programmazione scientifica. Già a partire da quest’anno, l’itinerario sarà “diplomizzabile” e potrà essere suggellato da una certificazione riconosciuta da un organismo culturale sovrannazionale. La possibilità di rilasciare il GP Cert al termine degli itinerari didattici è resa possibile dalla loro uniformità ai requisiti di formazione avanzata definiti su scala europea dall’Esvps e richiesti a tutti gli organismi che li adottano. Gli itinerari della SCIVAC riconosciuti dall’Esvps hanno quindi il loro doppio in percorsi formativi analoghi che nel Regno Unito sono riconosciuti dal Royal College of Veterinary Surgeons. La differenza è che si svolgono in Italia per i veterinari italiani. Anche l’esame finale si tiene in Italia, precisamente a Cremona nella sede di svolgimento dell’itinerario, con domande elaborate dai relatori, ma secondo un protocollo di verifica fornito dall’Esvps in presenza di un loro “commissario”. Un po’ come al vecchio esame di maturità con i docenti del corso e il commissario esterno, solo un po’ meno imbarazzante perché la formazione per gli adulti segue logi-
l General Practitioner Certificate è il primo livello di specializzazione riconosciuto dal RCVS Inglese e rilasciato dall’ESVPS (European School of Veterinary Postgraduate Studies). Grazie ad un accordo con ESVPS e Improve International (www.improvecpd.com), la SCIVAC organizzerà in Italia una serie di itinerari riconosciuti per l’abilitazione all’esame GPCert. L’Itinerario di Medicina Felina è il primo in Italia ad abilitare all’esame per il conseguimento del General Practitioner Certificate in Feline Practice previsto nel 2014. Inoltre SCIVAC ha ottenuto il riconoscimento da ESVPS degli Itinerari Didattici previsti per la fine 2012 (Chirurgia e Oftalmologia) e quelli in fase di lancio per il 2013 (Medicina Interna e Medicina Comportamentale). Questi Iti-
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nerari sono gli unici a conferire il diritto ai partecipanti a sostenere l’esame (a Cremona e in lingua italiana) per il conseguimento del titolo Europeo di General Practitioner GP(Cert). L’esame finale è facoltativo per il partecipante, ma prevede il versamento di una quota di iscrizione all’ESVPS. I candidati che supereranno l’esame otterranno il General Practitioner Certificate in 5 settori disciplinari: Small Animal Surgery GPCert (SAS), Ophthalmology GPCert (Ophthal), Small Animal Medicine GPCert (SAM), Animal Behavior GPCert (AnBeh) e Feline Practice GPCert (FelP). Maggiori informazioni sui corsi SCIVAC riconosciuti ESVPS e sulle modalità di esame rispettivamente sui siti www.scivac.it e www.esvps.org
che diverse sia di apprendimento che di verifica e ai candidati si offre un trattamento “alla pari”. La prova d’esame consiste nella presentazione scritta di un caso clinico, un case log (serie di casi clinici, di cui 1 descritto analiticamente) e un questionario scritto secondo la formula del multiple choice. Non sono previste prove orali. Il responso (promosso o bocciato) viene fornito dall’Esvps. I primi GP Cert saranno rilasciati nel corso del primo semestre 2014, al termine del primo itinerario che porterà, in ordine di tempo, i propri iscritti al traguardo della certificazione Esvps. I loro nominativi, come quelli di tutti i colleghi che conseguiranno il titolo nelle varie discipline, confluiranno negli elenchi ufficiali della European School of Veterinary Postgraduate Studies. La
SCIVAC è la prima società scientifica del Centro Studi EV (Eventi Veterinari) ad averci pensato, ma ha già portato l’esperienza all’attenzione delle altre Società che hanno sede a Palazzo Trecchi, dato che le il GP Cert non riguarda solo le specializzazioni della clinica per gli animali da compagnia, ma interessa anche i settori degli animali da reddito ed esotici. Il General Practitioner Certificates è nato nel 2004 ed oggi sono più di mille i Colleghi europei che l’hanno conseguito. ■
Come sono strutturati gli itinerari didattici li itinerari didattici vogliono portare al raggiungimento di una competenza professionale idonea ad elevare il livello qualitativo del lavoro svolto quotidianamente. Vogliono e devono essere caratterizzati dalla massima qualità della proposta scientifica ed è auspicabile che possano dare al partecipante l’entusiasmo giusto per intraprendere la strada di una specializzazione di livello europeo. Tutti gli itinerari dovranno contenere i concetti scientifici di base e accompagnare i partecipanti, nel corso di due o tre anni, in una crescita culturale strutturata secondo i criteri scientifici riconosciuti internazionalmente in ogni ambito specialistico. Sono previsti, in linea di massima, da un minimo di 3 ad un massimo di 6 corsi per ciascun itinerario, da svolgersi in 2 o 3 anni. Ciascun itinerario è coordinato generalmente da due Responsabili ed ogni corso è seguito da un Direttore. Ogni singolo corso ha generalmente una durata di 3 o 4 giorni. Sia al mattino che al pomeriggio si alternano lezioni frontali, sessioni interattive, collettive o in gruppi, ed esercitazioni pratiche, a seconda della tipologia del corso e della materia trattata. L’Itinerario didattico dovrebbe essere completato per intero dall’inizio alla fine senza interruzioni e questa è la formula da preferire per garantire la continuità didattica. Per chi segue l’Itinerario nel-
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la successione prevista è accordata la precedenza nell’iscrizione. È mantenuta tuttavia la possibilità, per chi fosse interessato, di partecipare ai singoli corsi del percorso, ossia di frequentare, ad esempio, la quarta parte senza aver partecipato alle tre parti precedenti, quindi senza rispettare la successione logica prevista. È inoltre prevista una continuing education a distanza (FAD ITINERARI), da svolgersi per via informatica, nell’intervallo tra i corsi.
UNA NOVITÀ ASSOLUTA NEL PANORAMA ITALIANO l percorso di formazione post-laurea della SCIVAC si inserisce sempre di più in un iter di formazione europeo. La Società è da sempre attenta a mantenere uno stretto collegamento con le altre Istituzioni di formazione in ambito veterinario europeo, grazie ad un continuo confronto che riguarda gli obiettivi e le modalità con cui portare avanti la crescita culturale professionale. “Proprio questa parità di intenti e di livello scientifico - dichiara la Presidente Federica Rossi sul Libretto 2013 - apre la possibilità, per gli iscritti agli Itinerari didattici, di certificare il livello raggiunto alla fine del percorso mediante un esame di profitto, che potrà portare ad un titolo con riconoscimento europeo. Ciò rappresenta un’assoluta novità nel panorama italiano e testimonia quale sia l’impegno di SCIVAC per favorire la crescita e la realizzazione professionale dei propri soci”. www.scivac.it
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4 Parlamento Codice Civile
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In condominio si ha diritto all’animale: è un “bene mobile” Il divieto sarebbe lesivo del diritto a possedere e disporre di un proprio bene arata la riforma del diritto condominiale: i nuovi regolamenti non potranno più vietare di tenere animali “domestici” negli appartamenti. Qual è la ratio? Per il legislatore l’animale è considerato un bene di proprietà, una “cosa mobile” acquistata e di cui si ha diritto al pari del divano o di un elettrodomestico. Svilente? In questo ambito giuridico che l’animale sia una res ha dimostrato i suoi vantaggi. Il secondo comma del nuovo articolo 1138 Codice civile adesso recita così: «Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici». Vuol dire che le norme del regolamento non possono in alcun modo pregiudicare o limitare i diritti che vengono attribuiti a ciascun condomino dagli atti d’acquisto oppure da altre convenzioni (così continua a recitare l’articolo 1138), ebbene anche il vietare di detenere animali domestici nel proprio appartamento significa, secondo il nuovo legislatore, menomare un preciso diritto del condomino di disporre come crede del proprio bene: una diversa clausola da ora in poi deve ritenersi nulla.
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EFFETTI SUI REGOLAMENTI ATTUALI Per capire che fine fanno i regolamenti già esistenti che prevedono il divieto, si deve fare riferimento ai principi generali del nostro ordinamento. La spiegazione si legge chiara sul Sole 24 Ore del 22 novembre: “In difetto di specifiche disposizioni transitorie dirette a disciplinare anche i rapporti in essere al sopravvenire della nuova norma sostanziale, questa trova applicazione solo dal momento in cui entra in vigore, lasciando dunque inalterato tutto ciò che ad essa preesisteva”. In relazione al fenomeno della successione delle leggi nel tempo, vige il principio della irretroattività delle leggi, per cui i rapporti sorti nel vigore della precedente normativa continuano a essere da essa disciplinati. Ancor più nel caso in cui la norma che sopravviene non va a tutelare un interesse di carattere pubblico, come appunto quella che vieta agli animali di stare in codominio. Così succede allora anche per il divieto di tenere animali (domestici e non) negli appartamenti contenuto nel regolamento di condominio ante riforma, sia esso assembleare o contrattuale. Quanto al primo, è pacifico che i condomini, con una delibera assunta a maggioranza, possono rimuovere il divieto: se non lo fanno, il divieto rimane. Parimenti dicasi per regolamento contrattuale, quello cioè approvato con il consenso unanime di tutti i condomini oppure accettato o sottoscritto
unitamente all’atto di acquisto della proprietà. Si tratta di un vicolo apposto sull’uso della proprietà individuale, la cui validità è comunque subordinata anche alla sua precisa trascrizione nei pubblici registri immobiliari perché altrimenti non è opponibile al nuovo acquirente dell’unità immobiliare sita in condominio. Il che significa che per eliminarlo servirà ancora l’unanimità dei consensi.
LE PARTI COMUNI Il libero accesso agli animali domestici negli appartamenti non fa comunque venir meno il diritto di ciascun condomino di usare e di godere a suo piacimento delle cose di proprietà comune nel rispetto del pari diritto di uso e di godimento degli altri. E così, l’usare il cortile o altri spazi comuni per farvi circolare il proprio cane senza le cautele richieste dall’ordinario criterio di prudenza costituisce una ingiustificata limitazione del diritto che gli altri condomini hanno sui medesimi spazi. Del pari dicasi quando l’animale viene lasciato libero di scendere o di salire le scale senza custodia, così da mettere in pericolo l’incolumità di coloro, condomini o terzi, che si trovano in quel momento sulle scale o sui pianerottoli. La nuova disposizione inserita nell’ultimo comma dell’articolo 1138 Codice civile non impedisce in ogni caso di richiedere l’intervento del giudice quando l’animale sia fonte di immissioni di rumori o di odori tali da cagionare, per la loro frequenza e intensità, malessere e insofferenza anche a persone di normale sopportazione: il continuo abbaiare di un cane o l’odore dell’animale e dei suoi bisogni fisiologici possono diventare intollerabili e quindi danneggiare l’equilibrio psicofisico di una persona.
L’ODG DEL SEN GIOVANARDI "Salvaguardata la scelta di abitare in contesti dove gli animali non siano presenti, senza togliere nulla ad una legge che ho votato". Sono queste le parole con sui il Sen Carlo Giovanardi ha spiegato ad Anmvi il suo ordine del giorno. Il Sottosegretario alla Giustizia Mazzamuto l’ha accolto durante l’approvazione della legge. Il Senatore ha inteso "allargare la riforma condominiale ai diritti di tutti, compresi coloro che non vogliono o non possono convivere con animali". Il Senatore spiega: "Il mio ordine del giorno offre una interpretazione della norma, che salvaguarda anche la possibilità di riservarsi la scelta di abitare in contesti dove gli animali non siano presenti, senza togliere nulla ad una legge che ho votato". Quindi, per effetto dell’intervento del Sen Giovanardi, il divieto di detenere animali domestici “non riguarda i regolamenti cosiddetti contrattuali che
“DOMESTICI” VUOL DIRE “DA COMPAGNIA” econdo quanto riportato il 21 novembre dal Corriere della Sera in un articolo a firma di Mariolina Iossa, tra gli animali domestici, "il Parlamento ha inteso comprendere tutti gli animali da compagnia (pur non modificando il testo per evitare che tornasse alla Camera per la seconda lettura), quindi anche criceti, furetti, canarini, eccetera". Un chiarimento si rende urgente e necessario, secondo l’ANMVI che auspica da Via Arenula venga confermata l’interpretazione estensiva della definizione di "animali domestici" ai fini dell’attuazione del nuovo diritto condominiale.Il Presidente della SIVAE, Marco Bedin, osserva che "una interpretazione restrittiva della definizione, oltre che impropria sul piano scientifico, confliggerebbe con la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, ratificata come Legge dello Stato italiano e volta a tutelare "ogni animale tenuto, o destinato ad essere tenuto dall’uomo, in particolare presso il suo alloggio domestico, per suo diletto e compagnia". La riforma del condominio è un ottimo risultato per cani e gatti, ma al tempo stesso è un passo indietro nella
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cultura della convivenza uomo-animale, a meno che non sia confermato l’intento inclusivo della norma. Un chiarimento è necessario, perché alla Camera dei Deputati la modifica della definizione è stata motivata per "evitare che si possano detenere animali esotici". “La norma spiegava l’On. Rodolfo Viola in un comunicato - fa una distinzione tra animali domestici ed esotici, e fissa un discrimine decisivo. Nell’impostazione originaria ha spiegato Viola in Aula - la norma prevedeva che nei regolamenti condominiali non venisse prevista o venisse prevista le possibilità di vietare la detenzione degli animali da compagnia. Con questo emendamento si modifica la dizione e, quindi, non si tratta di animali da compagnia, ma animali domestici. Questa precisazione serve ad evitare, nella sostanza, che si possano detenere animali esotici. L’esempio concreto è rappresentato da quei casi eclatanti, riportati sui giornali, per cui uno si tiene il serpente, il pitone o la tigre. Noi permettiamo e favoriamo che le famiglie tengano animali come cani, gatti e criceti, ma non gli animali che non rientrano nelle consuetudini delle nostre famiglie".
sono approvati da tutti i condomini con l'adesione al regolamento formulato dal costruttore prima della costituzione del condominio, ovvero con una deliberazione assembleare unanime, perché la disposizione è collocata all'interno dell'articolo che disciplina il regolamento condominiale. Tale formula di compromesso è di fon-
damentale importanza perché consente da un lato di rispettare la sensibilità degli amanti degli animali, e dall'altro, in coerenza con i principi di autonomia contrattuale (articolo 1322 del codice civile), consente ai condomini di deliberare all'unanimità limitazioni ai diritti dominicali loro spettanti avuto riguardo allo stato dei luoghi. ■
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6 Osservatorio farmaco www.ema.europa.eu
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Quanto conta la palatabilità di un farmaco veterinario? Linea guida dalla European Medicines Agency. Consultazione fino al 31 maggio 2013
’Agenzia Europea dei Medicinali ha pubblicato lo studio, On the Demonstration of Palatability of Veterinary Medicinal Products, una linea guida sulla dimostrabilità dell’importanza che il farmaco veterinario orale soddisfi il gusto dell’animale e, perché no, anche l’olfatto. L’adagio "Puoi portare un cavallo al fiume ma non puoi costringerlo a bere" è calzante
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ai fini del messaggio contenuto nel documento EMA: il requisito del "voluntary uptake" è un buon criterio di valutazione per un farmaco destinato ad un paziente animale, perché il fatto stesso di stimolare la volontà e la disponibilità all’assunzione ha risvolti favorevoli sull’efficacia del trattamento. La palatabilità rientra già nei processi autorizzativi delle specialità medicinali, tuttavia, l’Agenzia ha inteso mettere l’accento sul palatability assessments, rafforzandolo con dati ed evidenze. L’EMA intende quindi fare riferimento a studi in vivo che mettano a confronto pazienti in diverse condizioni di salute, così come diverse circostanze di somministrazione (completa assunzione, rigurgiti, netto rifiuto o accettazione solo tramite somministrazione nascosta, ecc.).Esattamente come accade per i bambini, il paziente animale è incoraggiato nella somministrazione del farmaco orale da una serie di fattori legati alla "palatabilità". Per la prima volta l’EMA ne parla dif-
fusamente in una linea guida che vuole aiutare il medico veterinario a individuare tali fattori (fra i quali anche forma, dimensione, colore, ecc.) e a verificare la relazione tra il gradimento del medicinale con la sua efficacia. Per l’EMA la spontanea accettazione del farmaco sarà considerabile come un dato positivo acquisito solo se valevole per una maggioranza di animali ben disposti ad ingerire la dose completa e durante tutta la durata della terapia. Queste valutazioni potranno essere utili anche per i medicinali veterinari generici, purché si dimostrino "qualitativamente e quantitativamente paragonabili al prodotto di riferimento". Al riguardo EMA non si spinge oltre, benché con tutta probabilità intenda, anche sotto il profilo della palatabilità "l’esatta copia del prodotto veterinario originale". I commenti alla linea guida sono aperti fino al 31 maggio 2013 alla casella vet-guidelines@ema.europa.eu ■
Parafarmacie e centri commerciali: senza ricetta 356 medicinali uova lista dei farmaci SOP in parafarmacia. Gli elenchi, rivisti e corretti, sono contenuti nel Decreto (Attuazione delle disposizioni dell’articolo 32, comma 1, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sulla vendita dei medicinali previsti dall’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 21 dicembre 1993, n. 537) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre 2012. Il nuovo decreto - sostitutivo del precedente decreto ministeriale 18 aprile 2012 - si è reso necessario per la correzione di alcuni errori materiali negli allegati e per la modifica del regime di fornitura senza obbligo di prescrizione (SOP) di alcuni medicinali. Negli allegati del decreto sono elencati i medicinali per i quali “per-
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mane l’obbligo di ricetta medica e dei quali non è consentita la vendita negli esercizi commerciali” e i medicinali “precedentemente soggetti a regime di vendita dietro presentazione di ricetta medica”, che possono ora essere venduti, "senza ricetta, anche negli esercizi commerciali”. Nel dettaglio: 3.239 farmaci non vendibili negli esercizi commerciali diversi dalle farmacie; 1.704 farmaci (diversi da quelli riportati nella prima parte) anch’essi non vendibili fuori farmacia; 356 medicinali prima vendibili solo dietro ricetta e che ora possono essere venduti anche senza negli «esercizi commerciali di cui al comma 1 dell’articolo 32 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214», in sostanza nelle parafarmacie. ■
Sfatare il “mito” dell’antibiotico a scopo d’ingrasso ella sua newsletter periodica AISA Federchimica ha affrontato il tema del corretto approccio alla prevenzione negli allevamenti intensivi. Per l’Associazione Industrie della Salute Animale, che si è fat-
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ta promotrice di un tavolo di filiera sull’uso prudente degli antibiotici, la prevenzione deve partire da un appropriato management, ovvero dalla messa in atto di tutte quelle misure (es. idoneità dei ricoveri, numero appropriato di animali, disinfezioni, disinfestazioni, etc.) volte a garantire la "base" del benessere animale. Tali misure devono ovviamente rispettare le normative comunitarie, ma devono anche tenere conto della specificità dell’allevamento. Perché la loro applicazione sia efficace risultano fondamentali il dialogo e la collaborazione tra allevatore e veterinario. Compito di quest’ultimo è la messa a punto di programmi sanitari specifici che integrino e completino le pratiche di prevenzione tramite l’elaborazione di specifici programmi di vaccinazione, che giocano un ruolo chiave nel mantenimento della salute e del benessere animale e su cui attualmente si concentrano, da parte dell’industria della salute animale, ingenti investimenti in ricerca,
in sviluppo ed in tecniche produttive sempre più sofisticate ed avanzate. L’impiego dell’antibiotico, che peraltro diminuisce con l’età dell’animale, è dunque sostanzialmente mirato a situazioni nelle quali le misure di prevenzione non si rivelano sufficienti, in situazioni di patologia conclamata o di patologia imminente. Sfatare il "mito" dell’antibiotico usato indiscriminatamente a scopo d’ingrasso (gli antibiotici promotori di crescita sono banditi da molti anni) è quindi una necessità. Come nella medicina umana, anche in quella veterinaria gli antibiotici si dimostrano efficaci solo quando sono impiegati correttamente. Il principio cardine alla base di un uso responsabile dell’antibiotico è riassumibile nella frase: "quanto basta, quando necessario". Il successo di una terapia dipende dall’osservanza di norme fondamentali che garantiscono il benessere degli animali - e la conseguente qualità e sicurezza delle derrate alimen-
BALDUZZI: LA CESSIONE DEL FARMACO ERA “FORTEMENTE VOLUTA” Abbiamo accolto con parere favorevole la possibilità di consegnare ai proprietari le confezioni di medicinali". Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha inviato un messaggio scritto alla FNOVI durante i lavori dell’ultimo Consiglio Nazionale di Lazise. Nel messaggio si leggono parole di apprezzamento per la medicina veterinaria, pubblica e privata, "asse portante della prevenzione di questo Paese". Della "valenza qualificata" della professione veterinaria il Ministro dichiara di aver tenuto conto nel Disegno di Legge 189/2012 di recente pubblicazione, "nel quale sono stati proposti e approvati alcuni articoli riguardanti proprio la sanità pubblica veterinaria e la veterinaria privata". Il riferimento è all’articolo 8 "Norme in materia di sicurezza alimentare e di bevande" e all’articolo 9 "Disposizioni in materia di emergenze veterinarie". "Abbiamo accolto con parere favorevole, scrive il Ministro Balduzzi, la proposta di emendamento che prevede la possibilità di consegnare ai proprietari di animali le confezioni di medicinali per intraprendere la terapia, norma fortemente voluta dalla categoria". Dall’11 novembre, data di entrata in vigore della "Legge Balduzzi", il medico veterinario che tratta animali non produttori di alimenti può cedere al proprietario le confezioni della propria scorta, nelle quantità necessarie al proseguimento della terapia, anche se non utilizzate. È stato allo scopo modificato il Decreto Legislativo 193/2006 (Codice del Farmaco Veterinario), che fino ad ora ammetteva solo la cessione della confezione aperta dal medico veterinario per l’avvio del trattamento terapeutico, demandando al proprietario, dietro presentazione della ricetta del veterinario curante, il compito di procurarsi i medicinali occorrenti.
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tari - riassumibili nelle seguenti regole: corretta diagnosi, scelta il più possibile corretta del prodotto, dosaggio appropriato, giusta somministrazione, tempo di trattamento strettamente necessario a cui si aggiungono altri fattori, tra i quali i più importanti sono: il necessario rispetto dei tempi di sospensione e la verifica dei risultati ottenuti da parte del veterinario. In condizioni nelle quali la patologia del singolo animale non può essere considerata disgiunta dalla patologia di gruppo, la "medicazione orale" si pone come valida alternativa alla somministrazione individuale degli antibiotici. ■
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8 Europa Legislazione veterinaria
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Un regolamento cancellerà 40 direttive Nel 2013 la Commissione Europea impatterà fortemente sulla veterinaria veterinarie nazionali competenti.
FARMACI VETERINARI Nuovo quadro giuridico per i farmaci veterinari anche in relazione a taluni aspetti del loro impiego, al fine di creare condizioni uniformi nell'UE e di ridurre gli oneri amministrativi. Semplificazione del contesto normativo precedente e successivo all'autorizzazione di mercato (compresa la farmacovigilanza): riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese (con particolare attenzione per le PMI) chiaramente individuati durante la consultazione pubblica e la preparazione della valutazione dell'impatto; aumento della disponibilità di farmaci (anche per le specie minori) sul mercato unico. Destinatari: Industria farmaceutica veterinaria (comprese le PMI), agricoltori e apicoltori, chirurghi veterinari, autorità nazionali competenti, proprietari di animali di compagnia e consumatori. conomicità e semplificazioni sono le linee guida che ispireranno la politica comunitaria dei prossimi anni. Il dettaglio delle iniziative legislative è contenuto nella comunicazione ufficiale della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Già dal prossimo anno la veterinaria sarà interessata da profonde revisioni dell'attuale assetto normativo, con coinvolgimento di tutti gli addetti della filiera, in tutti i settori di attività professionale. Ci attendono almeno due nuovi regolamenti importantissimi: quello sui controlli ufficiali e un nuovo regolamento in campo veterinario che revisionerà il contesto giuridico finora generato da 40 direttive; e poi la rifor-
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ma della legislazione sui farmaci veterinari
CONTROLLI UFFICIALI REGOLAMENTO VETERINARIO Un contesto giuridico più semplice (1 regolamento in sostituzione di 40 direttive). Norme più chiare, di facile comprensione e utilizzo da parte delle autorità e degli operatori, il cui esame e la cui osservanza richiederanno meno tempo e minori sforzi. Grandi potenzialità di risparmio sono offerte da un migliore impiego delle nuove tecnologie elettroniche e da prescrizioni più semplici, pur mantenendo inalterati gli elevati standard di sicurezza necessari per garantire il controllo delle malattie e la sicurezza degli scambi di animali e dei prodotti di origine animale. Destinatari: Allevatori europei di animali, imprese che commerciano animali vivi o prodotti di origine animale, autorità
In arrivo un nuovo regolamento. L'obiettivo della proposta è di semplificare e razionalizzare il contesto giuridico vigente, al fine di migliorare l'efficacia dei controlli ufficiali effettuati dagli Stati membri lungo la filiera alimentare e, al tempo stesso, di ridurre al minimo gli oneri per gli operatori. Un impiego più efficace degli strumenti di controllo contribuirà a prevenire le crisi, limitandone i costi per gli operatori economici e garantendo condizioni eque e uniformi. Destinatari: Tutti gli operatori interessati dai controlli lungo la filiera alimentare.
PACCHETTO IGIENE Dato che i principi e le prescrizioni del "pacchetto igiene" hanno aperto il mercato del-
l'Unione europea a tutti gli operatori del settore alimentare, tutte le misure nazionali devono essere attualmente notificate alla Commissione e agli altri Stati membri nella fase di progetto al fine di informarli e di dare loro la possibilità di formulare osservazioni sui progetti prima che questi, una volta adottati, entrino in vigore (direttiva 98/34/CE). In sede di revisione del pacchetto igiene si prevede di semplificare le attuali norme in tema di notifica, il che può dar luogo a un ricorso più frequente da parte degli Stati membri alle possibilità di flessibilità contemplate nel pacchetto igiene. Destinatari: Autorità competenti degli Stati membri e operatori del settore alimentare.
CLONAZIONE Utilizzazione della tecnica di clonazione per la produzione di alimenti: la Commissione intende dare seguito alla propria relazione sulla clonazione di animali per la produzione di alimenti nel contesto del corretto funzionamento del mercato interno.
BIOLOGICO Non ultima, in programma figura la revisione del quadro politico e normativo per la produzione biologica. Gli obiettivi dell'attuale quadro per la produzione biologica (regolamento 834/2007 e comunicazione COM(2004) 415) sono: stabilire un sistema di gestione sostenibile per l'agricoltura, produrre una grande varietà di prodotti di alta qualità che soddisfino la domanda dei consumatori di ottenerli con procedimenti che non danneggino l'ambiente, la salute umana o il benessere degli animali. La revisione verificherà che siano ancora pertinenti e adeguati all'evoluzione futura della produzione biologica. ■
Il benessere animale non è una moda Saluto del Presidente ANMVI al workshop organizzato in Italia dalla DgSanco orkshop europeo a Lazise (Verona) sul benessere animale. L’evento, dal 27 al 28 novembre, si è svolto con il finanziamento della Commissione Europea (DgSanco) in partnership con la FV. L’organizzazione è stata curata da FNOVI, in collaborazione con ANMVI e SIMeVEP. "Il tema del benessere animale - ha dichiarato il Presidente ANMVI Marco Melosi nel suo intervento di saluto - è un tema attualissimo, ma non una moda. Scientificità e sostenibilità - ha detto - sono i principi guida di una produttività eticamente compatibile". Dal veterinario pratico un contributo di implementazione e di orientamento delle decisioni normative. All’apertura ufficiale dei lavori, il Presidente ANMVI Marco Melosi, ha portato un indirizzo di saluto alle autorità e ai 160 colleghi europei e connazionali, ringraziando in primo luogo l’Unità Salute Animale della DgSanco per aver scelto quest’anno l’Italia. "Come practitioners - ha dichiarato il Presidente Melosi - siamo onorati di essere stati il target privilegiato di questa occasione di for-
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mazione. In fatto di benessere animale, da liberi professionisti, non dobbiamo sottolineare soltanto l’importanza fondamentale della preparazione scientifico-clinica, ma anche di quella normativa: solo una conoscenza puntuale e una attuazione pratica, concreta nel quotidiano professionale, può dare garanzie di due tipi: effettiva attuazione del dettato di legge, verifica della bontà del dettato di legge". "L’Animal Welfare - ha puntualizzato il Presidente Melosi - è un valore prima di tutto scientifico e tecnico, al servizio di animali produttori e di produzioni alimentari, in un contesto economico e di mercato, dove l’utente è un consumatore che chiede regole di sicurezza e di qualità in quan-
to cliente/soggetto economico. C’è anche un risvolto etico che pretende rispetto per l’animale. Riusciamo ad onorare questa domanda di eticità se le misure di benessere animale sono in equilibrio con un indice di sostenibilità gestionale e attuativa, oltre il quale l’obiettivo finale della protezione animale può essere compromesso. Allora in questa sede, in questo consesso veterinario, riconosciamo l’importanza del medico veterinario non solo come acritico e pedissequo osservatore del dettato di legge, ma come colui che può orientare il legislatore attraverso il feed back dello stato di attuazione reale e di applicabilità concreta di misure che devono essere rigorosamente realistiche, attuabili e attuate per dare credibilità ad un sistema di filiera che vede nell’allevamento zootecnico non un anello della catena, ma un fulcro dal quale partono e nel quale devono tornare le valutazioni dei decisori includendo fra i decisori il medico veterinario". Il Presidente ANMVI ha anche rivolto un apprezzamento particolare agli organizzatori europei "per l’attenzione che queste giornate di formazione rivolgono agli animali selvatici e da
zoo. So che c’è stata una notevole domanda di partecipazione, segno della bontà di questo evento, ma anche di un interesse e di una vivacità professionale che dovrà trovare nei decisori politici e nelle organizzazioni a vario titolo coinvolte ulteriori occasioni di attenzione, di riflessione e di confronto. Il punto di partenza potrebbe essere un maggior coordinamento della veterinaria europea di questo settore". Un ringraziamento particolare è stato quindi rivolto alla FVE - federazione ombrello di quattro sezioni specialistiche dalla UEVP alla EVERI, dalla UEVH alla EASVO - che nel complesso vedono una delegazione italiana attiva, numerosa e impegnata nel dare il proprio contributo ai Colleghi di tutta Europa riuniti sotto la FVE; un "grazie" anche alla FNOVI e ai co-partners italiani, la SIMeVEP e il Ministero della Salute, oltre che ai relatori e ai loro enti/organismi di provenienza. Grazie alla formazione finanziata dalla Direzione Generale della Salute e dei Consumatori della Commissione Europea, l’Italia è stata beneficiaria di due giornate di aggiornamento pratico sul benessere animale rivolte soprattutto ai liberi professionisti italiani. ■
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PER INFORMAZIONI: Uffici: Via Trecchi 20 – 26100 Cremona - Tel. 0372/403536 - Fax: 0372-403526 - 403558 E-mail: fondosanitario@anmvi.it - www.fondosanitarioanmvi.it
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10 Attualità Letture
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Le decisioni collettive degli animali La democrazia vista dagli animali. Scelte di gruppo su dove andare o come sopravvivere I PRIMATI
gni giorno gli animali prendono decisioni di gruppo che riguardano la sopravvivenza del gruppo e le normali attività quotidiane. Ma come fanno a votare senza l’aiuto di macchine e schede elettorali? Se lo chiede uno studio pubblicato da bbc.co.uk e ripreso in nel nostro Paese da aiol.it, il notiziario del Ministero delle Politiche Agricole. Alcuni animali lo fanno attraverso l’intelligenza di massa.
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LE API Verso la fine della primavera o all’inizio dell’estate, le colonie di api diventano troppo grandi per i loro alveari, così la colonia si divide in due. L’ape regina e la metà delle api lavoratrici lasciano l’alveare per cercare un nuovo posto, mentre l’ape regina figlia e il resto delle api lavoratrici rimangono nell’alveare originario. Pochi minuti più tardi, il gruppo in uscita, individua un nuovo luogo di soggiorno temporaneo, su un ramo di un albero nei dintorni, e da lì comincia a guardarsi intorno per cercare una nuova ‘location’. Diverse centinaia di api scout si sparpagliano in tutte le direzioni alla ricerca di un luogo adatto per
un nuovo alveare. Al loro ritorno, ogni scout comunica il posto che ha trovato facendo una danza, “waggle dance”, per le sue compagne di alveare. Per diversi giorni, le api scout possono, ballando, promuovere la propria location. Con il passare dei giorni, un certo consenso comincia ad emergere. Non è chiaro ciò che fa la scout per fermare le campagne per i siti meno popolari; non è che ci sia una vera e propria votazione, non c’è l’esclusione stile Ballando con le stelle. Alcune semplicemente smettono di ballare, mentre altre cambiano le loro coreografie per sostenere una delle opzioni più popolari. Ciò che è chiaro, tuttavia, è che “la mente dell’alveare” può prendere decisioni complesse solo perché il lavoro è distribuito tra una moltitudine di individui. Thomas Seeley e Susannah Buhrman, che hanno studiato il processo di prendere decisioni negli sciami di api, scrivono: “Abbiamo visto che non vi è alcuna ape onnisciente supervisore che analizza tutto e sceglie il posto migliore. Al contrario, c’è un processo di competizione amichevole tra le api scout che identifica il miglior sito. Perciò lo sforzo cognitivo che ogni ape scout deve fare è evidentemente piccolo e relativo al processo di informazione svolto dallo sciame intero.”
Per le api, alcuni individui possiedono informazioni preziose, a cui si affida il resto della colonia. Tuttavia, altre specie sociali del regno animale spesso devono prendere decisioni senza l’aiuto di ‘esperti’. Questo caso vale per la specie di Macaca tonkeana, delle scimmie amanti della frutta che abitano nelle foreste di Sulawesi, in Indonesia. Gli alberi da frutto sono distribuiti in maniera casuale nella foresta, ed alcune zone contengono più frutta di altre. Così le scimmie devono decidere quale direzione prendere per cercare cibo, e questo viene deciso con una votazione di maggioranza. Quando una Macaca tonkeana desidera spostare il branco, lei o lui fa qualche passo nella direzione desiderata, si ferma, e poi volta la testa verso il resto del branco. È un gesto che indica che il branco dovrebbe muoversi verso la direzione scelta per cercare il cibo. Le altre scimmie quindi decidono se accettare la direzione proposta o suggerirne una alternativa. Se si propone una direzione alternativa, ogni membro di branco vota, unendosi al suo o alla sua candidato/a preferito/a. Come il loro leader, fanno qualche passo, si fermano e girano la testa verso il resto del branco. Una volta che la maggioranza del branco ha votato, gli elettori indecisi del branco si uniscono alla maggioranza, avvicinandosi senza però voltarsi per monitorare gli altri. Coloro che avevano optato per la direzione non scelta, si girano invece verso quella scelta e raggiungono il branco. Come la maggior parte dei primati, i Macachi tonkeana, hanno una rigida gerarchia sociale, ma tutti i membri di branco votano quando si tratta di prendere questo tipo di decisioni. Ed ogni individuo può essere l’iniziatore, indipendentemente dall’età, sesso o lo stato gerarchico. Per le altre specie di scimmie, come i Rhesus macaque, è l’individuo più anziano o dominante a prendere le decisioni.
I BOVINI Una siffatta democrazia non è peculiarità del mondo dei primati. I Bufalo africani (Syncerus caffer) sono bovini di grandi dimensioni, parenti alla lontana delle mucche domestiche, e si trovano al pa-
scolo nelle foreste, campi e paludi in Africa. Il cibo del bufalo africano è vario, basato su come la mandria abbia pascolato precedentemente e, così come per altre specie, dalla velocità con quale ricrescono le piante, la qualità del terreno e il tempo necessario a raggiungere il posto. Scrivendo sull’American Naturalist, David Sloan Wilson, cita un esperto di bufalo, H.H.T. Prins, che ha descritto un caso particolare in cui le femmine si alzano, fanno un po’ di giri e poi si sdraiano di nuovo. “In un primo momento ho interpretato questo comportamento come allungare le gambe però un giorno ho notato che dopo questi ‘giri’ le mucche si mettono in una posizione particolare”, ha scritto. “Sembra che guardino fisse in una direzione e tengano in alto le loro teste rispetto alla posizione normale ma più in basso rispetto a quando sono in tensione a causa di un possibile nemico. Questi movimenti di su, passeggiatina e ri-sdraiarsi continuano per un’ora, e l’impressione generale è che la mandria stia riposando.” Wilson fa notare che Prins ha trascorso due anni guardando i bufali prima di capire che questo “allungare le gambe” era il modo di registrare il proprio voto. Prins continua: “Qualche istante dopo, ogni bufalo della mandria comincia camminare. La cosa più impressionante è che cominciano a camminare, indipendentemente, tutti nella stessa direzione.” Piuttosto che cambiare una posizione per una più confortevole, le femmine di bufalo votavano per indicare la direzione in cui desideravano andare. La direzione scelta dalla mandria poteva essere prevista dal numero di individui che sin dall’inizio si erano spostati da quella parte. Cioè lo spostamento della mandria è guidato dalla maggioranza dei voti. Se i voti sono divisi egualmente tra le due direzioni, la mandria si separa per la notte, pascolando in luoghi differenti e si riunisce di nuovo la mattina. Diversamente dai Tonkeana macaques, solo le femmine adulte del bufalo africano hanno diritto di voto. Come le scimmie però tutte le femmine adulte votano indipendentemente dalla loro posizione gerarchica, qualunque femmina può proporre la direzione in cui spostarsi. ■
LA LEADERSHIP ’unica cosa che gli animali non sembrano fare è scegliere i loro leader, come fanno gli esseri umani. Per gli elefanti, il leader del branco è automaticamente la femmina più anziana. Gli scimpanzé sono guidati dal maschio che è capace di predominare in branco. La femmina delle api diventa regina in base a ciò che mangia nei primi giorni di vita. Prendere decisioni di gruppo non è una cosa che, invece, facciamo solo noi umani. Anche il voto dell’ape lavoratrice più piccola, del Macaca tonkeana più giovane, dell’ultimo bufalo africano ha lo stesso valore quando si tratta di prendere decisioni che influenzano direttamente la loro sopravvivenza. La democrazia sembra non essere una prerogativa umana.
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Eventi Veterinari
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SOCIETÀ SPECIALISTICHE - Calendario Eventi 2013 PRIMO SEMESTRE SIANA
IL VALORE DELLA NUTRIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE UROLITIASI
SINVET Aperto SIMUTIV
LE EMERGENZE IN NEUROLOGIA
SICIV
AGENTI EZIOLOGICI IN CITOLOGIA: COME VEDERLI, DOVE VEDERLI, PERCHÉ VEDERLI
10 MARZO Cremona
SIFIRVET
I MUSCOLI, SPESSO ERRONEAMENTE SOTTOVALUTATI - TRUCCHI ED ESERCIZI PER LAVORARLI CORRETTAMENTE
10 MARZO Cremona
SIRVAC
TAVOLA ROTONDA SULLA NEONATOLOGIA: DA RIMINI IN POI
10 MARZO Cremona
SISCA Aperto SIMEF
LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO DEL GATTO: UN APPROCCIO COGNITIVO-RELAZIONALE
16 MARZO Cremona
SOVI
PATOLOGIE CORNEALI NEL CANE E NEL GATTO: TRATTAMENTO MEDICO O CHIRURGICO
22-23 MARZO Cremona
SIDEV
WORKSHOP - SELF-ASSESSMENT DI CITOLOGIA DERMATOLOGICA
22-24 MARZO Milano
SVIDI
CONGRESSO INTERNAZIONALE - LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI OGGI: COME DOBBIAMO INIZIARE, DOVE POSSIAMO ARRIVARE
24 MARZO Cremona
SIDEV
MALATTIE INFETTIVE DI ORIGINE BATTERICA, MICOTICA, VIRALE E PROTOZOARIA CON INTERESSAMENTO CUTANEO NEL CANE E NEL GATTO: PRESENTAZIONE DI CASI CLINICI
6-7 APRILE Cremona
SCVI Aperto SIANA
LO SHUNT PORTO-SISTEMICO DALLA A ALLA S E INDICAZIONI E TECNICHE DI ALIMENTAZIONE ENTERALE ASSISTITA
SIMUTIV Aperto SICARV
EMERGENZE CARDIOLOGICHE
SIOVET
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA DEL CANE TOY
14 APRILE Cremona
SIMEF Aperto SIATAV/SISCA
IL DOLORE DI UN ALIENO CHE VIVE SUL PIANETA TERRA: IL GATTO
14 APRILE Cremona
SIODOCOV
ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: CONCETTI DI BASE
21 APRILE Cremona
SICARV Aperto SIMIV
SINDROME CARDIO RENALE: STATO DELL’ARTE IN MEDICINA UMANA E VETERINARIA
21 APRILE Cremona
SIONCOV
BIOLOGIA, PATOLOGIA E TERAPIA DELLE METASTASI TUMORALI IN ONCOLOGIA VETERINARIA
SIMIV
TEST DIAGNOSTICI VECCHI E NUOVI IN NEFROLOGIA, ENDOCRINOLOGIA E GASTROENTEROLOGIA
SIATAV
MORBILITÀ E MORTALITÀ IN ANESTESIA: TAVOLA ROTONDA
2 MARZO Cremona 2-3 MARZO Cremona 3 MARZO Cremona
7 APRILE Cremona 13-14 APRILE Cremona
4-5 MAGGIO Cremona 5 MAGGIO Cremona
SECONDO SEMESTRE SIATAV/SIMUTIV
LA COAGULAZIONE NEL PERIODO PERIOPERATORIO: QUALI TEST E QUALE TERAPIA
SIMIV
QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO ALL’ENDOSCOPISTA
SIODOCOV
ORTODONZIA VETERINARIA E COMPARATA: TECNICHE E APPLICAZIONI PRATICHE. TECNICHE ORTODONTICHE IN AMBITO VETERINARIO
SIONCOV Aperto SIRVAC/SCVI
TUMORI DELLA MAMMELLA NEL CANE E NEL GATTO, IL PRESENTE E IL FUTURO
SIFIRVET Aperto SINVET/SIOVET
TRAUMATOLOGIA: CONOSCERE PER GESTIRE AL MEGLIO
SVIDI
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI INTERVENTISTICA
10 NOVEMBRE Cremona
SICARV
INSUFFICIENZA CARDIACA: STADIO B2, UN CHALLENGE DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO
10 NOVEMBRE Cremona
SIDEV Aperto SIODOCOV
MALATTIE CHE COINVOLGONO IL CAVO ORALE: IL PUNTO DI VISTA DEL DERMATOLOGO E DELL’ODONTOSTOMATOLOGO
10 NOVEMBRE Cremona
SIMEF Aperto SIMIV
CI VUOL FEGATO MA ANCHE PANCREAS…
SCVI
SEMINARIO NAZIONALE - PATOLOGIE CHIRURGICHE TORACICHE: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA
SISCA
LA MENTE RELAZIONALE: COME LE RELAZIONI INTERPERSONALI DEFINISCONO CHI SIAMO
SIOVET
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA DEL CANE SPORTIVO
24 NOVEMBRE Cremona
SICIV
APPARATO URINARIO: CITOLOGIA E NON SOLO
24 NOVEMBRE Cremona
SIRVAC Aperto SIMIV
COSA C’È DI NUOVO NEL PANORAMA DELLA RIPRODUZIONE
30 NOVEMBRE Cremona 1 DICEMBRE
SINVET Aperto SISCA
LA GESTIONE DEL PAZIENTE EPILETTICO
30 NOVEMBRE Cremona 1 DICEMBRE
SOVI
MALATTIE INFETTIVE CANINE CON COINVOLGIMENTO OCULARE: DALLA PATOGENESI ALLA DIAGNOSI
28 SETTEMBRE Cremona 28-29 SETTEMBRE Cremona 29 SETTEMBRE Cremona 5-6 OTTOBRE Cremona
6 OTTOBRE Cremona 12-13 OTTOBRE Cremona
16-17 NOVEMBRE Padova 17 NOVEMBRE Cremona 23-24 NOVEMBRE Cremona
ICF
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12 Eventi Veterinari
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ORTHOPAEDICS
REPRODUCTION Scientific Programme
Scientific Programme
Official language: English (no simultaneous translation) 20 PARTICIPANTS
Official language: English (no simultaneous translation) 20 PARTICIPANTS
Organizzato da
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
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EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
SPEAKER ALAN J. RUGGLES DVM, Diplomate ACVS, Lexington (Kentucky)
SPEAKER MARGO MACPHERSON DVM, MS, DACT, College of veterinary Medicine, Florida THURSDAY, DECEMBER 13TH 4.30 pm The problem mare for breeding 5.30 pm The oviduct: does it really matter? 6.30 pm Causes of pregnancy loss 7.30 pm Welcome cocktail 8.00 pm Dinner at the Hotel restaurant FRIDAY, DECEMBER 14TH 4.30 pm Placentitis update 5.30 pm The high risk mare 6.30 pm Case studies: problems in late pregnancy 7.30 pm Adjourn 8.00 pm Dinner
7th SKIVE Resort Meeting December 13th - 15th 2012 Romantik Art Hotel Cappella Colfosco Alta Badia (BZ) INFORMATION: SIVE Secretary (Monica Borghisani) - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Ph. (+39) 0372/40.35.02 - Fax (+39) 0372/45.70.91 Email: info@sive.it - Web site: www.sive.it
Organizzato da
SATURDAY, DECEMBER 15TH 4.30 pm Post partum conditions in the mare 6.00 pm Case studies: the postpartum mare 7.30 pm Delivery of Certificates of attendance & end of the meeting 8.00 pm Dinner at the Hotel restaurant
THURSDAY, DECEMBER 13TH 4.30 pm Lameness and septic arthritis in foals 5.30 pm Fracture management in foals 6.30 pm Case Presentations 7.30 pm Welcome Cocktail 8.00 pm Dinner at the Hotel restaurant FRIDAY, DECEMBER 14TH 4.30 pm Pastern/ Fetlocks Arthrodesis 5.30 pm Complex fractures 6.30 pm Case presentations 7.30 pm Adjourn 8.00 pm Typical Dinner SATURDAY, DECEMBER 15TH 4.30 pm Management of orthopedic complications 5.30 pm Advances in management of orthopedic disorders in the horse 6.30 pm Case presentation - MRI applications 7.30 pm Delivery of Certificates of attendance & end of the meeting 8.00 pm Dinner at the Hotel restaurant
A.N.M.V.I.
Soc. Cons. a r.l.
Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVAC Per informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: info@scivac.it - www.scivac.it
CORSI PRATICI SCIVAC
International Course INTERNATIONAL COURSE ON ADVANCED LINEAR AND HYBRID ESF Cremona (Italy), February 21st/23rd 2013 Centro Studi SCIVAC CHAIRMAN: Alessandro Piras, Med Vet, SCV, MRCVS, ISVS, Newry, Northern Ireland (UK) LABORATORY CHAIR Enrico Panichi, Med Vet, Torino (I)
MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 Valido anche come 1a parte dell’Itinerario di Medicina Comportamentale Cremona, 21/23 Febbraio 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (AnBeh) DIRETTORE Maria Chiara Catalani, Med Vet Comportamentalista, Dr Ric, Senigallia (AN)
CORSO INTRODUTTIVO
APPROCCIO AL PROBLEMA Valido anche come 1a parte dell’Itinerario di Medicina Interna Cremona, 26 Febbraio / 1 Marzo 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (SAM) DIRETTORE Federico Fracassi, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVIM-CA, Bologna
FACULTY GUEST SPEAKER: ANTONIO FERRETTI, Med Vet, Dipl ECVS, Milano (I) Alan Cross, DVM, Dipl ACVS, USA Ross Palmer, DVM, Dipl ACVS, Colorado (USA) Enrico Panichi, Med Vet, Torino (I) Alessandro Piras, Med Vet, SCV, MRCVS, ISVS, Newry, North Ireland (UK) Robert M. Radasch, DVM, MS, Dipl ACVS, USA Gian Luca Rovesti, Med Vet, Dipl ECVS, Reggio Emilia (I)
RELATORI Maria Chiara Catalani, Med Vet Comportamentalista, Dr Ric, Senigallia (AN) Franco Fassola, Med Vet Comportamentalista, Asti Sabrina Giussani, Med Vet Comportamentalista, Dipl ENVF, Busto Arsizio (VA) Marzia Possenti, Med Vet Comportamentalista, Cassano D’Adda (MI)
MAX NUMBER OF PARTICIPANTS: 36
RELATORI Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Enrico Bottero, Med Vet, Cuneo Davide De Lorenzi, Med Vet, Dr Ric, SMPA, Dipl ECVCP, Bologna Francesco Dondi, Med Vet, Dr Ric, Bologna Federico Fracassi, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVIM-CA, Bologna Gualtiero Gandini, Med Vet, Dipl ECVN, Dr Ric, Bologna Magda Gerou-Ferriani, Med Vet, Bologna Marco Poggi, Med Vet, Imperia Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, MSc, Milano
ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)
ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)
LANGUAGE: English
LIMITE DI ISCRIZIONE: 11 Gennaio 2013
LIMITE DI ISCRIZIONE: 20 Gennaio 2013
REGISTRATION FEE For SCIVAC, AO or ESVOT Members: € 1.600,00 + IVA 21% For non Members: € 1.850,00 + IVA 21%
QUOTE Soci SCIVAC: € 650,00 + IVA 21% Non soci: € 900,00 + IVA 21%
QUOTE Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 21% Non soci: € 950,00 + IVA 21%
(The Registration after the indicated deadline will incur a charge of: € 50,00 + VAT 21%)
(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)
(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)
CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA INTERNA CON APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA Padova, 19/20 Gennaio 2013 Crowne Plaza Padova - Via Po, 197 - 35135 Padova RELATORI Walter Bertazzolo, Med Vet, Dipl ECVCP, Pavia Federico Fracassi, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVIM-CA, Bologna PARTECIPAZIONE A NUMERO CHIUSO: 100 LIMITE DI ISCRIZIONE: 17 Dicembre 2012 QUOTE Soci SCIVAC, Studenti e Neolaureati (2012/2013): € 145,00 (IVA inclusa) Veterinari non soci: € 185,00 (IVA inclusa)
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Bioetica Focus
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Alimentazione Umana e Benessere Animale Valutare le condizioni di vita degli animali e riconoscere i parametri del loro benessere, per un consumo di carne eticamente corretto l parere Alimentazione Umana e Benessere Animale è stato approvato dal Comitato Nazionale di Bioetica nella seduta plenaria del 28 settembre 2012. Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha manifestato in più occasioni attenzione per la questione etica della tutela del benessere animale nei differenti contesti di vita e di utilizzazione da parte dell’uomo. La maturazione di una posizione etica articolata per gli animali e non semplicemente relativa al trattamento degli animali da parte dell’uomo, si riflette nella varietà e complessità dei pareri ad hoc diretti a un’analisi differenziata e specifica dei diversi contesti e delle questioni bioetiche connesse. Il Documento affronta una delle più note, ordinarie e antiche forme di utilizzo dell’animale, quale la produzione di carne e in generale di prodotti di origine animale per l’uomo. Tema che merita una rinnovata attenzione in quanto attualmente caratterizzato dall’accentuarsi della tendenza alla diffusione di forme di produzione industriale che penalizzano sensibilmente la qualità di vita degli animali da reddito, come descritto in letteratura scientifica. Nel documento ora pubblicato sul sito del Governo, si legge che “la trasformazione del rapporto con l’alterità animale ha inoltre determinato l’emergere di una nuova figura di medico veterinario che deve essere preparato nel campo delle scienze comportamentali applicate, in modo da saper riconoscere i parametri del benessere e definire i sensori per il monitoraggio dello stress. Allo stesso modo, però, il veterinario, come tutto il personale sanitario, deve avere una formazione bioetica per poter valutare la rilevanza morale degli interessi animali e tutelarli, anche avviando un dibattito pubblico sulle scelte e sugli orientamenti che dovrebbero guidare la nostra condotta nei confronti delle altre specie”.
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Il veterinario è considerato “una figura cruciale e strategica nell’approccio della biocultura: il veterinario che, come detto, per la sua professionalità deve farsi garante in prima persona degli ‘stakeholder atipici’ (gli animali), interpretando i loro bisogni e le loro esigenze etologiche ed esplicitandole al fine di migliorare concretamente le loro condizioni di vita negli allevamenti”. Il parere è stato elaborato dalle coordinatrici del gruppo di lavoro, Luisella Battaglia e Cinzia Caporale. Fra i collaboratori esterni, rappresentanti istituzionali (Romano Marabelli Capo Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute) delle produzioni zootecniche (Paolo Scrocchi - Direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori), dei consumatori (Agostino Macrì - Responsabile per il settore alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori), docenti di filosofia morale (Barbara de Mori, Università degli Studi di Padova), Etica sociale, Economia e Management e Benessere Animale (Michele Panzera - Università di Messina) con una “particolare menzione” al Collega Pasqualino Santori.
SCELTE ALIMENTARI E BENESSERE DEGLI ANIMALI: PROFILI BIOETICI Non esiste forse comportamento umano più carico di simbolismo di quello alimentare: atto sacrale, momento di socializzazione, espressione culturale ma anche fantasia, emozione, memoria. Parlare di alimentazione significa in qualche modo parlare dell’uomo nella sua interiorità, nella sua storia, nella sua identità etico-sociale e nella sua religiosità. Ogni scelta alimentare rivela chi siamo, manifesta i nostri orientamenti, le nostre preferenze ma, allo stesso tempo, sul piano dell’etica pubblica, contribui-
RACCOMANDAZIONI ll’interno della prospettiva etica della biocultura e della responsabilità sociale di impresa, alla luce dei valori e dei principi illustrati nel documento, il Comitato Nazionale per la Bioetica formula le seguenti raccomandazioni: 1. Promuovere una cultura di impresa e di filiera con una forte valorizzazione della responsabilità sociale, intesa quale impegno a rispettare senza deroghe le previsioni delle Direttive europee in materia e a reinvestire in politiche e prassi socialmente rilevanti quali il miglioramento delle condizioni di allevamento e di conduzione degli animali, e quali la sostenibilità dei processi produttivi sotto il profilo ambientale. Al fine di perseguire questi obiettivi, si suggerisce di adottare in primo luogo un sistema di etichettature riferito a un sistema parallelo di attività produttive e zootecniche basate su standard qualitativi di eccellenza. La disciplina legale del sistema di etichettature dovrà rendere facilmente e univocamente identificabile dai consumatori questi prodotti, attraverso informazioni comprensibili e non sovrapposte o duplicate rispetto a dati relativi ad altre produzioni quali ad esempio quelle del mercato biologico, e ciò anche al fine di incentivare lo sviluppo delle attività produttive e zootecniche sostenibili eticamente e sotto il profilo ambientale. Particolare cura andrà posta nell’assicurare una corrispondenza tra le condizioni di allevamento degli animali e le condizioni del loro trattamento lungo tutta la filiera. 2. Rispettare concretamente e fattivamente il diritto a conoscere dei consumatori, attraverso la promozione e realizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione da parte delle autorità di controllo. Conoscere è il passo decisivo per l’assunzione di una responsabilità etica ver-
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so gli animali da parte dei consumatori: ferma restando la centralità degli interessi alimentari umani, o anche meramente economici, un consumatore consapevole è in qualche modo moralmente corresponsabile della sostenibilità etica del processo di produzione, unitamente agli attori diretti della filiera. 3. Nell’attuazione delle indicazioni dell’Unione Europea, attivare tempestivamente politiche pubbliche che promuovano la realizzazione di una rete europea di centri di riferimento per la protezione e il benessere degli animali, nonché l’armonizzazione dei requisiti comunitari al fine di favorire l’affermarsi nel più breve tempo possibile di forme più sostenibili di allevamento e produzione animale su tutto il territorio dell’Unione. 4. Promuovere la ricerca scientifica in materia di benessere animale, particolarmente per gli animali da reddito, e sviluppare un sistema di valutazione animalbased. 5. Valorizzare il ruolo cruciale del veterinario nel valutare le condizioni di vita degli animali e nel riconoscere i parametri del loro benessere. A tal riguardo, si sottolinea la necessità di attivare una formazione bioetica specifica per il personale veterinario diretta a evidenziare la rilevanza morale degli interessi degli animali e a operare concretamente per la loro tutela. 6. Analogamente, porre la dovuta attenzione alla formazione del personale addetto alla cura e alla gestione degli animali. L’adozione di criteri per la selezione, l’acquisizione di specifiche competenze e la formazione del personale sono infatti condizioni riconosciute anche a livello comunitario quali misure necessarie a garantire una gestione di qualità totale.
sce a consolidare certe politiche di produzione cui, consapevolmente o meno, come consumatori diamo il nostro assenso implicito. In questi ultimi decenni, particolarmente in Europa, si è verificata una progressiva sensibilizzazione per il benessere animale, riguardato ormai come un tema di etica pubblica, e la ‘questione animale’, ovvero il problema di un corretto trattamento dei non umani, è divenuto un problema fortemente avvertito. Di qui una serie di quesiti su come conciliare gli standard etici a cui si fa riferimento nel presente Documento con i maltrattamenti inflitti agli animali e con le sofferenze conseguenti, particolarmente nella filiera alimentare. In sostanza, ci si chiede se possiamo continuare a ritenere la sofferenza animale un male necessario per la nostra vita, ovvero se dobbiamo inevitabilmente scegliere tra benes-
sere umano e benessere animale. Domande, queste, di grande rilievo specie per la bioetica, chiamata a riflettere, per la sua stessa vocazione interdisciplinare, sulla possibilità di elaborare un modello di alimentazione eticamente sostenibile nel rispetto degli interessi di tutti i soggetti e delle parti coinvolte, in grado cioè di conciliare preferenze e abitudini di consumatori consapevoli e responsabili con le esigenze della produzione e con quelle della vita animale. Senza per questo voler mettere in discussione il mangiare carne e prodotti di origine animale, ci si interroga dunque se sia possibile intervenire sulla maniera in cui esso si realizza, migliorando le condizioni di benessere animale in modo compatibile con gli interessi - anche economici - del consumatore. A tal riguardo, si segnala che sempre più numerose sono le espe-
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14 Focus Bioetica rienze commerciali nelle quali le ragioni del mercato sono risultate compatibili con la messa a punto di sistemi di allevamento che tutelano le condizioni di vita degli animali e rispettano l’ecosistema. Quando definiamo qualcosa buono da mangiare dobbiamo pertanto riferirci non solo a ciò che soddisfa il palato e obbedisce a criteri gastronomici o dietetici, ma anche a ciò che esprime le nostre opzioni di valore, a ciò che corrisponde alla nostra idea di vita buona e, insieme, a ciò che è conforme a determinati requisiti etici di correttezza e trasparenza dell’intera filiera produttiva nonché di attenzione nei confronti dei parametri della ‘qualità della vita animale’ (parametri ampiamente descritti nella letteratura scientifica e già da decenni per la gran parte adottati dall’Unione europea). Per parlare di ‘qualità della vita animale’ è necessario prima di tutto porsi nella prospettiva di una qualità del rapporto uomo-animale, da intendersi come disposizione ad assumerci la responsabilità di un impegno per la qualità della vita animale al contempo salvaguardando appieno la qualità della vita umana. Spesso, non considerare la qualità della vita animale vuol dire infatti trascurare aspetti importanti per la stessa qualità della vita delle persone e della società nel suo complesso. Le affermazioni secondo cui i moderni sistemi di allevamento industriali non sono affatto adeguati ai bisogni fondamentali degli animali, non possono più essere liquidate con sufficienza come mera prospettiva ‘antropomorfica’ al problema del benessere animale. Tali conclusioni sono infatti basate su ricerche consolidate di etologi, fisiologi, veterinari e agronomi, scienziati e professionisti certo non sospettabili di mero sentimentalismo zoofilo, che si sono trovati uniti ai bioeticisti nel sostenere la necessità di un cambiamento. Questa linea, peraltro da tempo, è stata accolta dai nuovi orientamenti legislativi. La stessa diffusione di comitati etici dedicati alla tutela degli animali ha posto come centrale la questione dell’individuazione di requisiti operativi che tengano conto della capacità di sentience e riescano a soddisfare i bisogni fisiologici ed etologici propri delle singole specie, avviando una riflessione sul tema del benessere in chiave interdisciplinare ed esaminando le implicazioni etiche che ne derivano. A tale arricchimento del concetto di benessere hanno altresì contribuito nuovi indirizzi emersi dal dibattito internazionale in tema di bioetica animale: da un lato gli orientamenti che valorizzano l’approccio della cura, e quindi della peculiare responsabilità che l’uomo deve avvertire nei confronti degli esseri senzienti su cui esercita potere e di cui si avvale per realizzare propri fini, dall’altro quelli che si rifanno all’approccio neoaristotelico delle capacità e che ritengono possibile applicare tale idea anche al mondo animale, vedendo in questa estensione una nuova frontiera del principio di giustizia. Su questa linea - con una crescente attenzione per l’intreccio tra economia, sviluppo, società e criteri etici - si colloca la posizione della Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) la quale, oltre a identificare nella tutela del benessere animale un principio valido non solo per l’etica delle società avanzate ma anche per le strategie di sviluppo dei paesi più disagiati, sostiene la necessità di prevedere programmi di educazione culturale in sostegno della crescita economica e, contestualmente, della tutela animale e ambientale. Si tratta, certo, di formulare aggiornamenti normativi e di sollecitare proposte operative che facilitino l’efficiente svolgimento delle attività zootecniche, tenendo conto delle diseconomie relative ai guasti ambientali e igienico-sanitari, ma soprattutto si tratta di pervenire a una valutazione globale che esamini il problema alla luce di un più ampio e lungimirante concetto di vantaggio per
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RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI E COMUNITARI n Italia la protezione degli animali, inclusi pesci, rettili e anfibi, allevati o custoditi per la produzione di derrate alimentari, lana, pelli, pellicce o per altri scopi agricoli è regolamentata dal decreto legislativo n. 146/2001, in attuazione della Direttiva 98/58/CE e da norme specifiche relative all’allevamento dei vitelli, dei suini e delle galline ovaiole. La direttiva 882/2004/CE sulla valutazione dello stato di benessere negli animali in produzione, prevede, fra gli obblighi degli stati membri, programmi nazionali di controllo per il benessere animale, mentre la decisione n. 778/2006, entrata in applicazione dal 1° gennaio 2008, stabilisce norme uniformi di controllo del benessere animale estese a tutte le specie di allevamento. Il “Piano Nazionale per il Benessere Animale” (PNBA), emanato dal Ministero della Salute nel 2008, nasce dall’esigenza di ottemperare alle disposizioni comunitarie rendendo uniformi le modalità di esecuzione e la programmazione dei controlli. È importante sottolineare come l’art.13 del trattato sul funzionamento dell’Unione riconosca agli animali lo status di esseri senzienti e stabilisca che si debba tenere conto delle esigenze in materia di benessere degli animali. Nel 2006, il Programma d’azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali 2006-2011, adottato dalla Commissione, ha per la prima volta affrontato congiuntamente i diversi elementi della politica UE in materia. La “Co-
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municazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sulla strategia dell’Unione nel periodo 20122015” propone nuove linee d’azione che si avvalgono dei progressi scientifico-tecnologici per conciliare, nell’attuazione delle disposizioni giuridiche vigenti, il benessere degli animali e le realtà economiche. Indicatori della qualità del prodotto basati sulla valutazione delle condizioni del benessere animale sono stati inoltre introdotti in due recenti provvedimenti dell’UE (Direttiva 2007/43/CE e Regolamento CE n. 1009/2009) e sono stati oggetto nel 2012 delle raccomandazioni del Gruppo di esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Tutti questi aspetti sono stati sintetizzati nella “Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo del 19.01.2012 sulla strategia dell’Unione europea per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015”. Da ultimo è opportuno citare le “Council conclusions on the protection and welfare of animals” (3176th Agriculture and Fisheries Council Meeting, 18 giugno 2012), in cui sostanzialmente si converge con la Commissione nel ribadire l’esigenza di un approccio olistico, si incoraggia un grado elevato di protezione a livello nazionale e si promuove una maggiore trasparenza per sostenere scelte informate da parte dei consumatori.
la società nel suo complesso, nel rispetto della salute umana, del benessere degli animali e della sostenibilità ambientale. In effetti, l’alimentazione potrebbe oggi divenire una sorta di cartina al tornasole che testimonia costumi, stili di vita, scelte morali, appartenenze, reciproci riconoscimenti, rapporti con il proprio corpo, le altre specie e la Terra nonché la consapevolezza dell’esistenza di inedite responsabilità.
quanto possibile, le cinque seguenti ‘libertà fondamentali’, di cui la quarta e la quinta sono le più difficili da definire in modo univoco: 1) libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione; 2) libertà dal disagio ambientale; 3) libertà dal dolore, dai traumi e dalle malattie; 4) libertà dalla paura e dallo stress; 5) libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche. La definizione di benessere verrà poi aggiornata nel 1992 a cura del Farm Animal Welfare Council inglese in base alle nuove conoscenze sulla vita animale acquisite nel frattempo in letteratura scientifica. Inizia in questo modo un percorso di ricerca interdisciplinare finalizzato a individuare modalità di gestione degli animali negli allevamenti che non si limitino a garantire i soli standard minimi di benessere ma che migliorino nettamente le loro condizioni di vita. È appunto in relazione a tale aspirazione, sempre doverosamente sostenuta e corroborata da evidenze scientifiche, che si introduce il concetto di ‘qualità della vita’ riferita al mondo animale, con un significativo mutamento di prospettiva rispetto alla visione tradizionale. Il benessere ani-
IL BENESSERE ANIMALE NELLA PROSPETTIVA DELLA SCIENZA Nel 1965 la comunità scientifica è pervenuta a una prima definizione di ‘welfare’ inteso come termine generale che ricomprende il benessere sia fisico sia comportamentale dell’animale, misurato tramite indicatori di tipo fisiologico, comportamentale e riproduttivo, e in base al criterio della longevità. È il Rapporto Brambell a stabilire alcuni parametri da allora in poi comunemente utilizzati per garantire un livello accettabile di benessere agli animali da reddito. A questi ultimi, secondo la maggior parte degli esperti, dovrebbero essere assicurate, per
male riguarderebbe ora un complesso di elementi che hanno a che fare con la qualità dell’ambiente circostante, con l’insieme delle relazioni che l’animale intrattiene con esso e con la stessa qualità della sua vita, nella situazione specifica in cui si trova. Ogni tentativo di valutare il benessere, secondo diversi Autori, dovrebbe infatti considerare l’evidenza scientifica disponibile relativa alle sensazioni degli animali, derivabili dalla loro struttura, dalle loro funzioni (capacità) e dal loro comportamento (‘approccio dei feelings’). Quindi, secondo questa accezione, per assicurare il suo benessere sarebbe indispensabile che l’animale godesse, oltre che della salute fisica necessaria per garantire il funzionamento delle proprietà fondamentali del vivente, anche della possibilità di mettere in atto ragionevolmente le risposte comportamentali che gli consentono di integrarsi nell’ambiente che lo circonda. Nel corso degli ultimi anni, la ricerca ha compreso che i comportamenti animali implicano la presenza di complessi meccanismi fisiologici di regolazione, integrazione e controllo. Il comportamento sociale, in particolare, rivela moduli adattativi che si possono afferrare solo se si ammettono caratteristiche complesse nei processi di funzionamento cerebrale. Secondo alcuni studi recenti, ad esempio, la privazione diventerebbe sofferenza quando a un animale viene impedito - con restrizioni fisiche o per mancanza di stimoli adeguati - di manifestare oltre che le ‘necessità fisiologiche’ strette, anche ciò che si potrebbe definire la rappresentazione cognitiva delle necessità stesse. Si può quindi affermare che, quando si considera il benessere animale, la questione delle ‘necessità comportamentali’ non dovrebbe essere trascurata e che anzi essa assume un’importanza fondamentale. È anche sulla base di questo genere di ricerche, che da più parti si è constatato come le attuali tecniche di allevamento industriale privino gli animali della possibilità di soddisfare l’esigenza fondamentale di mettere in opera alcuni comportamenti definibili di mantenimento i quali, analogamente al concetto di omeostasi, sono di importanza primaria per il corretto funzionamento dei sistemi neurosensoriali dell’animale e per la sua condizione di benessere. L’insieme delle conoscenze scientifiche fin qui acquisite nel vasto campo del benessere animale applicato alle produzioni animali, pur considerando la discussione scientifica aperta sui diversi elementi, ha consentito di definire un insieme di valori e parametri qualitativi di riferimento che sono stati giudicati sufficientemente attendibili da essere via via recepiti a livello normativo comunitario e nazionale. Ulteriori conoscenze sono attese sia riguardo alla valutazione dei fattori ambientali che influenzano il benessere, sia relativamente alla valutazione delle reazioni degli animali a questi fattori. Particolarmente interessanti sono nuove linee di ricerca che dimostrerebbero una maggiore efficacia dei metodi di valutazione del benessere animale basati sulla rilevazione di parametri direttamente stimati sugli stessi animali (presenza di traumi, ferite, malattie, cattive condizioni fisiche etc.), rispetto ai metodi di uso corrente che si limitano a misurare parametri ambientali o relativi alle modalità di gestione (temperatura ambientale, spazio in mq, qualità dei mangimi etc.). Secondo le istituzioni europee, i due approcci sono da considerarsi complementari e non alternativi, con il vantaggio che una valutazione diretta - effettuata tramite i c.d. indicatori animal-based sopra citati - spostando l’attenzione dai fattori ambientali di rischio al singolo animale esposto, consentirebbe di determinare il suo vero stato di benessere e non di presumerlo astrattamente sulla base del fatto che sono stati rispettati i limiti e vincoli ambientali imposti dalle norme. ■
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Sistemi Sfintere uretrale di valutazione artificiale nel cane: dell’autodeplumazione 27 casi Efficace in maschi e femmine affetti da incontinenza nel pappagallo urinaria congenita e acquisita di uno studio cenerino Deve passare un tempo sufficiente tra due sessioni di valutazione, per stabilire affidabilmente l’efficacia di terapia e prevenzione
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD l comportamento di autodeplumazione (feather picking) è molto comune negli psittacidi in cattività e sono necessari metodi affidabili per valutare l’efficacia degli interventi terapeutici e preventivi. Uno studio ha confrontato l’affidabilità inter- e intra-osservatore di un nuovo sistema di valutazione del piumaggio dei pappagalli cenerini (Psittacus erithacus) con quella di un sistema esistente. Si fotografavano le varie regioni del corpo separatamente a intervalli di una settimana e le immagini venivano mostrate casualmente a 35 osservatori (veterinari aviari e studenti di veterinaria), che utilizzavano i due sistemi di punteggio per valutare il piumaggio. Poiché la qualità delle fotografie non era sufficiente per va-
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lutare accuratamente le singole penne del volo e della coda, il nuovo sistema veniva valutato solo in relazione all’affidabilità per le penne di copertura e le piume. L’affidabilità inter- e intra-osservatore veniva valutata utilizzando il coefficiente di correlazione intra-classe. I coefficienti di correlazione erano pari a 0,90 e 0,95 per l’affidabilità intra-osservatore e 0,83 e 0,89 per quella inter-osservatore rispettivamente per il sistema di punteggio esistente e per quello nuovo. Quando si utilizzava il sistema nuovo, era necessaria una modificazione del piumaggio ≥ 10% per essere certi che il cambiamento riflettesse una reale differenza nel 95% dei casi, mentre con il sistema esistente era necessario un cambiamento ≥ 15%. Poiché possono essere necessari da 4 settimane (penne di copertura e piume) a più di un anno (penne del volo o della coda) per la ricrescita del piumaggio, si dovrebbe lasciare un tempo sufficiente tra due sessioni di valutazione per stabilire affidabilmente l’efficacia degli interventi terapeutici e preventivi del comportamento di autodeplumazione, concludono gli autori. “Evaluation of a novel feather scoring system for monitoring feather damaging behaviour in parrots" van Zeeland YR, Bergers MJ, van der Valk L, Schoemaker NJ, Lumeij JT. Vet J. 2012 Oct 22. [Epub ahead of print] ■
ERNIA DIAFRAMMATICA: RIPARAZIONE CON LEMBO PEDUNCOLATO DEL MUSCOLO RETTO DELL’ADDOME no studio ha descritto l’utilizzo clinico di un lembo peduncolato del muscolo retto dell’addome per la riparazione di lacerazioni diaframmatiche estese nei cani con ernia diaframmatica. Si includevano 3 soggetti con lacerazioni diaframmatiche radiali e circonferenziali combinate. La lacerazione circonferenziale veniva riparata suturando i margini della ferita al margine della parete addominale. Si utilizzava invece un lembo peduncolato del muscolo retto dell’addome per la riparazione della lacerazione radiale. I soggetti venivano sottoposti a esame radiografico per la valutazione dell’aspetto dei polmoni e del diaframma e di evidenze di recidiva dell’ernia 10 giorni e 1, 2 e 4 mesi dopo l’intervento; inoltre si effettuava la fluoroscopia per identificare eventuali movimenti paradossi del diaframma a 1 e 4 mesi. Il lembo peduncolato del muscolo retto dell’addome veniva utilizzato con successo in tutti e 3 i soggetti. Gli animali guarivano senza complicazioni e in as-
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senza di evidenze di recidiva dell’ernia durante i 4 mesi di follow-up. La fluoroscopia non evidenziava movimenti paradossi del diaframma. Il lembo peduncolato del muscolo retto dell’addome può essere utilizzato per la riparazione di ampi difetti diaframmatici nel cane, concludono gli autori. (M.G.M.) “Diaphragmatic hernia repair using a rectus abdominis muscle pedicle flap in three dogs” Chantawong P, Komin K, Banlunara W, Kalpravidh M. Vet Comp Orthop Traumatol. 2012 Oct 29; 26 (2).
no studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia di uno sfintere uretrale artificiale (AUS) regolabile in una popolazione di cani (n = 27) affetti da incontinenza urinaria congenita o acquisita spontanea. Si rivedevano le cartelle cliniche (2009-2011) dei cani sottoposti a impianto di AUS per il trattamento dell’incontinenza urinaria e si intervistavano i proprietari telefonicamente per valutare l’esito. La continenza veniva classificata utilizzando una scala analogica precedentemente sviluppata, in cui 1 rappresentava la perdita costante di urina e 10 la continenza completa. Venivano sottoposti a impianto di AUS 24 femmine e 3 maschi. Le cause di incontinenza includevano l’incompetenza dello sfintere uretrale (n = 18), l’incontinenza persistente dopo risoluzione di un uretere ectopico (6) e la vescica pelvica (3). La terapia medica si era rivelata inefficace in 25 cani prima dell’impianto di AUS. L’intervento chirurgico veniva effettuato in assenza di complicazioni importanti in 5 soggetti; 2 cani sviluppavano un’ostruzione uretrale
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parziale dopo 5 e 9 mesi. Il follow-up mediano per gli altri 25 cani era di 12,5 (6-19) mesi. Il punteggio di continenza migliorava significativamente tra il periodo preoperatorio (2 [14]) e l’ultimo follow-up (9 [8-10]). Nel complesso, 22 proprietari si descrivevano molto soddisfatti, 2 soddisfatti e 3 non soddisfatti. L’impianto di AUS era efficace nel ripristinare la continenza nei cani maschi e femmine affetti da incontinenza urinaria sia congenita sia acquisita, concludono gli autori. I soggetti che sviluppano un’ostruzione uretrale parziale possono necessitare dell’asportazione dell’AUS. (M.G.M.) “Outcome after Placement of an Artificial Urethral Sphincter in 27 Dogs” Reeves L, Adin C, McLoughlin M, Ham K, Chew D. Vet Surg. 2012 Nov 19. ■
MICROSPORIDI IN PICCIONI ED UCCELLI ESOTICI: UN RUOLO ZOONOSICO? microsporidi sono considerati causa di infezioni emergenti e opportunistiche nell’uomo e le specie che infettano l’uomo possono infettare anche un’ampia gamma di animali, sollevando preoccupazioni circa l’eventuale trasmissione zoonosica di questi organismi. Per comprendere il ruolo degli uccelli nella trasmissione delle malattie causate da microsporidi, uno studio ha esaminato 196 campioni fecali di uccelli delle famiglie Psittacidae, Emberizidae, Icteridae e Columbidae, utilizzando una colorazione Gram-cromotropa e la PCR. Dei 196 campioni fecali analizzati, 48 (24,5%) risultavano positivi ai microsporidi. La prevalenza delle infezioni da microsporidi era maggiore nei piccioni (31,1%) che in altri uccelli (18,8%). Le specie di microsporidi identificate negli uccelli dello studio includevano Encephalitozoon hellem (trovato nel 16,3% dei campioni positivi), Enterocytozoon bieneusi (5,6%), Encephalitozoon intestinalis (1,5%) ed Encephalitozoon cuniculi (1%). Tutte le sequenze ITS (internal transcribed spacer) dell’rRNA dei campioni dello studio corrispondevano (identità del 100%) ai genotipi correlati di riferimento di GenBank, che includevano E. hellem 1A (AF338367), E. hellem 3 (AF110328), E. cuniculi I (AF338410) ed E. bieneusi EpbA (AF076040). Nessun campione fecale conteneva più di una specie di microsporidio. Lo studio implica, concludono gli autori, che gli uccelli esotici e i piccioni sono potenziali fonti di infezione da microsporidi per le persone che vivono nelle aree urbane. M.G.M.)
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“Encephalitozoon and Enterocytozoon (microsporidia) spores in stool from pigeons and exotic birds: Microsporidia spores in birds” Lallo MA, Calábria P, Milanelo L. Vet Parasitol. 2012 Dec 21;190 (34): 418-22.
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Società Specialistiche Dalle Associazioni
Odontoiatria e patologia orale pediatrica Secondo incontro a conclusione dell’aggiornamento previsto per il 2012
omenica 11 novembre 2012 si è riunita a Cremona per il secondo incontro annuale la Società italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Orale Veterinaria
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di MARIA CARMELA PISU Presidente SIRVAC
A conclusione della giornata è stata poi molto apprezzata la partecipazione di soci con la presentazione di due interessanti casi clinici. L’altissima frequenza con la quale si riscontrano patologie orali nella clinica quotidiana dei piccoli animali giustifica un interesse crescente sia per lo specialista che per il veterinario generico nei confronti di questa materia. Sono certamente ancora molte le possibilità di ampliare la diffusione su larga scala a veterinari e clienti di informazione sull’importanza della salute orale negli animali. L’aumento del numero di iscritti alla società negli ultimi 2 anni (da 48 a 60) fa pensare che ci stiamo avvicinando alla realtà di altri paesi dove una “cultura odontoiatrica veterinaria” è già affermata. Un sentito ringraziamento va ai relatori che con la loro consueta disponibilità e professionalità rendono possibile lo svolgimento della nostra attività di aggiornamento. ■
Dentistica e chirurgia facciale del coniglio di VITTORIO CAPELLO l primo corso internazionale SIVAE Dentistry and Orofacial Surgery of Pet Rabbits and Rodents si è tenuto dal 30 ottobre al 2 novembre nella suggestiva cornice di Palazzo Trecchi a Cremona. Relatori e istruttori, il dott. Vittorio Capello Dipl. ECZM-Small Mammal, ABVP-ECM; e la dott.ssa Margherita Gracis Dipl. ACVD, ECVD. Il corso ha raggiunto l’obiettivo di una completa partecipazione internazionale, in quanto fra i 27 colleghi iscritti, erano presenti 11 veterinari europei provenienti da Belgio, Croazia, Francia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito, Slovacchia e Svizzera; e 4 veterinari extraeuropei provenienti da Stati Uniti e Australia. Il corso ha dedicato tre giorni interi alla dentistica e alla chirurgia facciale del coniglio, e un giorno alle patologie dentali dei roditori da compagnia. Il programma ha anche previsto tre sessioni pratiche pomeridiane a
Riproduzione selezionata e patologie genetiche Il Dott. Polli ha sviscerato un argomento di estrema attualità
di LORENZO TAGLIABUE Segretario SIONCOV
(SIODOCOV). L’argomento filo conduttore per l’aggiornamento di quest’anno era “La patologia orale in età pediatrica”, argomento che è stato ulteriormente sviscerato andando a trattare le patologie dei tessuti duri e molli in età pediatrica. Nella prima parte della giornata i relatori, Dott. Alessandro De Simoi e Dott.ssa Margherita Gracis, hanno approfondito i temi relativi rispettivamente a “Patologie orali dei tessuti molli in età pediatrica” e “Cheilo e palatoschisi di origine congenita”. La trattazione, con molti riferimenti pratici, ha messo in luce la difficoltà e la delicatezza della chirurgia dei difetti palatali e quanto sia importante valutare per ciascun caso non solo la migliore metodica da utilizzare, ma anche le proprie capacità. Nel pomeriggio il Dott. Mirko Radice, presidente Siodocov, e il Dott. Paolo Squarzoni hanno parlato invece di “Patologie del cranio in età pediatrica” e di “Gestione di eventi traumatici in età pediatrica”.
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supporto delle lezioni visuali. Il corso ha ottenuto un riscontro molto positivo da parte dei colleghi, ed ha rappresentato una proficua occasione di scambio di esperienze a livello internazionale. Lo staff organizzativo rivolge un sentito ringraziamento alle aziende che hanno sponsorizzato e partecipato all’evento, e che hanno fornito le attrezzature per le sessioni pratiche: Durr, Kruuse, iM3, Storz, Vetefarma, e Oxbow. ■
l secondo incontro 2012 di SIRVAC (Società Italiana Riproduzione Animali da Compagnia), dal titolo “La Riproduzione Selezionata e le patologie genetiche” svoltosi a Cremona il 4 Novembre scorso ha trattato un argomento di estrema attualità. Il dott. Polli (foto), relatore unico della giornata, partendo dalla trattazione delle basi della genetica, fondamentali per poter comprendere le varie tipologie di alterazioni responsabili delle differenti manifestazioni delle patologie genetiche, si è soffermato in modo particolare sulla possibilità di diagnosticare precocemente tali patologie utilizzando i nuovi test del DNA, spiegando come sia importantissimo poter riconoscere già in età pediatrica i soggetti malati di patologie con manifestazione tardiva e i soggetti portatori di malattie con eterozigosi recessiva, così da poter programmare in modo corretto gli accoppiamenti. Dopo la pausa pranzo, i lavori sono continuati trattando del nuovo pedigree in Riproduzione selezionata che l’ENCI ha formalizzato. Tale pedigree certifica oltre che ovviamente
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la genealogia di un cucciolo, anche che il cucciolo derivi da riproduttori con caratteristiche morfofunzionali, attitudinali e soprattutto sanitarie esenti da difetti rilevabili e trasmissibili; risulta quindi evidente l’importanza di conoscere le patologie ereditarie delle varie razze e i test per poterle diagnosticare. Proprio della gestione e prevenzione delle principali malattie ereditarie nelle razze canine ha trattato l’ultima relazione della giornata. Le relazioni del dott. Polli sono state quindi di notevole interesse per tutti i partecipanti alla giornata e anche nelle pause al relatore sono state poste numerosissime domande di carattere molto pratico. Data l’importanza della Riproduzione Selezionata e la risonanza che ha nel mondo allevatoriale è importantissimo per i Colleghi che si occupano di Riproduzione avere le conoscenze per poter rispondere in modo chiaro e corretto ai dubbi e alle domande che vengono poste con sempre maggiore attenzione dagli allevatori anche sulla genetica e sulla prevenzione delle malattie ereditarie. ■
PROGETTO “QUA LE ZAMPE!” uest’anno SISCA (Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate) ha collaborato, insieme a ANMVI, alla realizzazione del progetto “Qua le zampe” creato da Panini. Il progetto consiste in docenze veterinarie in 280 scuole elementari in tutta Italia e ha preso il via in occasione del lancio in edicola di "Zampe & Co. 2012-2013", la nuovissima collezione di figurine Panini dedicata al mondo degli animali. La relazione tra bambino e animale ha un ruolo di fondamentale importanza poiché arricchisce e amplia il percorso esperienziale sia dell’uno sia dell’altro. Le figure parentali (i genitori e i famigliari) devono essere il tratto di unione tra il bambino e l’animale fornendo ai più piccoli un modello da seguire. Le cure quotidiane, l’attenzione alle necessità comportamentali dell’animale (come per esempio l’arricchimento ambientale, le passeggiate, il gioco) saranno “fatte proprie” dal bambino che, a sua volta, diventerà un adulto responsabile. La scelta di convivere con un animale da compagnia, infatti, deve essere consapevole e responsabile: il cane, il gatto, il criceto, il furetto o il pesce si trasformeranno in un membro della famiglia che, come tale, ha bisogno di cure, attenzione e tempo da dedicare. Quest’anno il progetto di zooantropolo-
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gia didattica ANMVI-PANINI è multimediale. I bambini, infatti, possono accedere a una sezione video, realizzata da ANMVI e SISCA, per imparare il corretto comportamento da tenere con cani e gatti o come scegliere al meglio un animale domestico. di FRANCO FASSOLA Presidente SISCA
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Incontro di Medicina Felina Durante la giornata sono state fornite molte informazioni utili per poter affrontare problematiche e patologie nel gattino pediatrico di SILVIA ROSSI Past Presidente SIMEF l 3 Novembre scorso si è tenuta a Palazzo Trecchi una giornata organizzata dalla Società italiana di Medicina Felina (SIMEF) interamente dedicata alla gestione del gattino pediatrico. La relatrice, Dott.ssa Manuela Farabolini (foto), Direttore
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Sanitario presso la Clinica Veterinaria Parioli di Roma, che fin dalla tesi di Laurea si occupa di riproduzione, ha affrontato il tema con grande competenza, riuscendo a trasmettere ai partecipanti, oltre che una notevole quantità di utilissime informazioni, la passione e l’entusiasmo che da sempre la caratterizzano. Nel corso della prima relazione sono state affrontate le cause di mortalità neonatale e so-
no stati proposti gli interventi terapeutici e profilattici da attuarsi allo scopo di diminuire il rischio di decesso del gattino. Nella seconda parte della mattinata la Dott.ssa Farabolini ha spiegato l’importanza di saper riconoscere e trattare in modo tempestivo le infezioni sistemiche (virali e/o batteriche) che rappresentano una della principali cause di morte neonatale. I segni e i sintomi possono essere vaghi e aspecifici, ma di fronte ad un
Nella foto la Dott.ssa Manuela Farabolini, relatrice all’Incontro SIMEF. gattino che presenti ad esempio diarrea, dispnea, anoressia, pianto insistente, ipotermia, ipoglicemia, stentata crescita, dobbiamo sospettare un’infezione sapendo che il rischio di uno shock settico è non solo possibile, bensì frequente. Talvolta le infezioni sistemiche hanno un decorso iperacuto e grave al punto da portare a morte i neonati anche in assenza di sintomi evidenti, senza pertanto che vi sia nemmeno il tempo di poter intervenire. I batteri più frequentemente coinvolti nelle forme setticemiche del gattino sono E. coli, Streptococchi beta-emolitici, Pasteurella multocida. Soprattutto nei casi di particolare gravità è consigliabile l’ospedalizzazione che consente di instaurare una tempestiva ed aggressiva terapia. Gli argomenti affrontati nel pomeriggio sono stati l’alimentazione assistita, i rischi di intossicazione nel paziente pediatrico e lo svezzamento. Quest’ultimo dovrebbe iniziare intorno alla 4a settimana di vita e completarsi alla 6a-7a. È possibile utilizzare cibi commerciali, specifici per gattini in formato sia secco che umido e in entrambi i casi è preferibile aggiungervi latte artificiale od acqua. Di norma viene consigliato uno svezzamento graduale introducendo un solo pasto solido al giorno nella prima settimana e 2 pasti solidi nel corso della seconda (mentre gli altri pasti rimarranno a base di latte materno o artificiale); nella terza settimana il passaggio ad alimentazione solida ed autonoma può essere completato. Da questo momento in poi il gattino, diversamente dal cucciolo, può essere alimentato “ad libitum” perché non tende a sovralimentarsi. La giornata è stata molto interessante e ha senz’altro fornito ai partecipanti moltissime informazioni utili per poter affrontare le problematiche e le patologie che possono verificarsi nel corso dei primi mesi di vita del paziente felino. ■
La SIMEF è su Facebook. Vieni a visitare la nostra pagina e clicca su “Mi piace” se sei interessato all’attività della nostra società e per rimanere sempre aggiornato sulle nostre iniziative.
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ENCI Anmvi Informa
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Al via il Master per Allevatore Cinofilo Grandissimo interesse da parte del mondo allevatoriale: più di 150 presenze in sala sibili. La seconda giornata si è aperta trattando di gravidanza, parto naturale e parto cesareo e dedicando particolare attenzione alla neonatologia. La dott.ssa Cena ha poi coinvolto gli iscritti spiegando il benessere psicofisico dei cani e il possibile stress associato alla riproduzione, gli aspetti fondamentali dello sviluppo comportamentale dei neonati e dei cuccioli, le più comuni patologie del comportamento ma soprattutto le attenzioni necessarie in allevamento per evitaMaster per Allevatore Cinofilo - Milano, 13-14 Novembre 2012
l 13 e 14 novembre scorsi, si è tenuto presso l’Hilton Hotel di Milano il primo modulo formativo del Master per Allevatore Cinofilo organizzato in collaborazione da ANMVI e ENCI. L’obiettivo del master è quello di ampliare e approfondire le competenze e le conoscenze tecniche, scientifiche e professionali degli Allevatori cinofili e di riconoscere tramite un diploma di master tali acquisite conoscenze. Il primo modulo trattava i complessi argomenti di Filogenesi, Riproduzione, Genetica e Comportamento. Dopo i saluti e la presentazione del Master da parte del dott. Marco Melosi Presidente ANMVI e del presidente ENCI Francesco Balducci, ha aperto i lavori il dott. Perosino, zootecnico esperto in cinofilia che ha spiegato in modo preciso ma semplice l’origine delle varie razze canine e la loro classificazione, l’importanza delle verifiche zootecniche e attitudinali e il Libro Genealogico con i suoi diversi registri. La dott.ssa Pisu e il dott. Majolino hanno poi concentrato l’attenzione degli iscritti sulle indispensabili attenzioni necessarie a livello sanitario e nutrizionale per i riproduttori, prima di addentrarsi nei complicati aspetti della fisiologia riproduttiva della cagna e nelle nuove tecniche di inseminazione artificiale, argomenti che pur essendo estremamente specialistici sono fondamentali nella pratica allevatoriale. Grande interesse hanno suscitato anche le relazioni del dott. Polli sulla genetica, le patologie geneticamente trasmesse e sui nuovi controlli genetici richiesti per iscrivere un soggetto alla Riproduzione Selezionata, ovvero al nuovo registro che certifica non solo il pedigree di un cucciolo ma anche che il cucciolo abbia caratteristiche morfofunzionali, attitudinali e soprattutto sanitarie esenti da difetti rilevabili e trasmis-
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re l’insorgere di tali patologie, prima delle quali come anche richiesto dall’ENCI, non separare i cuccioli dalla madre prima dei 60 giorni di vita. È da evidenziare l’interesse dimostrato dagli allevatori per il master, l’iniziale numero chiuso di 50 iscritti è stato più che triplicato per poter accettare le richieste di iscrizione e neanche gli stessi ideatori che credevano particolarmente nel progetto si sarebbero mai aspettati un tale coinvolgimento da parte del mondo allevatoriale. Estremamente piacevole è stato anche il forte
coinvolgimento durante e dopo le relazioni con numerose domande e spunti che hanno portato ad un dibattito interessante e costruttivo. Un sentito ringraziamento da parte dello staff e dei relatori va a Royal Canin, sponsor dell’evento. I prossimi 2 moduli formativi tratteranno di pediatria, malattie dell’accrescimento e attività sportiva e di gestione professionale dell’allevamento, comportamento, educazione e addestramento e si terranno rispettivamente a febbraio e maggio 2013. ■
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20 Lettere al Direttore Anche se le firme superassero le 100mila… Spett. ANMVI, leggevo stamattina sulla Vs. rivista la delusione per aver raggiunto a tutt’oggi un numero esiguo di adesioni alla petizione al Governo per la riduzione dell’I.V.A. sulle nostre prestazioni. Apprezzo lo sforzo che state compiendo (noi abbiamo aderito), ma sono amaramente certa che anche se le firme superassero le 100.000 agognate non servirebbe a nulla, come non è servito prima e come non servirà in futuro. Quando si tratta di racimo-
lare soldi (e soprattutto in un momento come questo) il governo è sordo e cieco, soprattutto per una categoria come la nostra che è reputata insignificante come numeri nel momento in cui avanza richieste, ma diventa molto significativa quando si tratta di ottenere denaro. Io non sono un’economista, ma sono esasperata, questo sì, lo sono io come ormai lo siamo tutti e non riesco ancora a capire come mai siamo qui inerti a guardare e a subire come un vero popolo di imbecilli (e non parlo solo per la nostra categoria, ma per tutto il popolo italiano). Secondo me è semplicemente giunto il momento di dire BASTA. L’ANMVI dovrebbe dire basta a nome di tutti noi e non promuovere inutili petizioni per un governo che cambia ogni sei mesi, ma una disobbedienza fiscale
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su larga scala. Voglio vedere se tutti i veterinari italiani non versassero l’anticipo I.V.A. a dicembre, se tutti (dico tutti) si rifiutassero di versare l’IRAP. Credete forse che i francesi o gli spagnoli o i greci non l’avrebbero già fatto? Noi siamo un popolo di individualisti e di menefreghisti (forse frutto di secoli di dominazione), ma abbiamo avuto un Risorgimento e forse è l’ora di ricordarcene. Aspettiamo solo un leader che alzi finalmente la testa e dica “andiamo” e tutti gli andrebbero dietro, da brave pecore quali siamo. Perché è proprio sul fatto che siamo pecore che i nostri governi marciano e non cambiano mai un sistema economico che non ha più alcun senso, che è tutto sbagliato e farà grippare questa macchina mostruosa molto pre-
“Il 70% delle malattie che colpiscono l’uomo hanno un serbatoio negli animali”. Ilaria Capua
sto. Consideravamo con i miei colleghi che se non avessimo l’I.V.A. sulle prestazioni riusciremmo ad assumere forse un infermiere, o un giovane collega (il quale non sarebbe più disoccupato e a sua volta pagherebbe le tasse). Che se lo Stato non pretendesse più della metà del suo salario, potremmo permetterci una donna per fare le pulizie in ambulatorio (altra persona non più disoccupata). E invece con questa pressione fiscale continuiamo a farci le pulizie da soli e non avremo mai un infermiere/a. Fate presente questo al nostro amato Governo che pensa solo a salvare banche e grossi colossi industriali che ormai fanno parte di una realtà superata (visto l’andamento attuale dell’economia mondiale) e non vede i piccoli imprenditori che, se è vero che assumono poche persone alla volta, sono però tanti, molto volenterosi e, lasciatemelo dire, veramente eroici. Con questo concludo il mio sfogo che però credo dia voce al sentimento di molti e vi ringrazio comunque per l’opera che svolgete e per la fatica che fate ogni giorno per questa categoria non molto unita. Cordialmente Dott.ssa Giovanna Berti - Schio (VI)
Per cominciare ringraziamo la Collega che ha partecipato attivamente alla petizione con la sua firma. Dopo di che, malgrado la comprensibile stanchezza morale (che prende molti di noi), ci permettiamo di osservare che, essendo arrivati a 40 mila firme, non possiamo dire che prevalga la disillusione. Non siamo una professione arresa. Non possiamo permetterci di esserlo, perché in questa battaglia firmano soprattutto i clienti ed è per loro che dobbiamo andare avanti. L’IVA non è un costo per noi, lo è per loro. Se saltano (e per ora non sono saltate) le detrazioni veterinarie, si riducono i benefici fiscali dei clienti. Se comprendiamo questo comprendiamo anche che non possiamo alzare bandiera bianca di fronte ai proprietari. Certamente se il Fisco allenterà la morsa sarà un bene anche per noi. Ma non si dovrebbe leggere la realtà con la lente dell’esasperazione. Usiamo piuttosto la lente d’ingrandimento sui particolari e non lasciamoci sfuggire i dettagli. Una professione (una popolazione) distratta è portata a generalizzare e, nei momenti di crisi, invece, bisogna essere molto precisi e molto puntuali. Nel fare economia come nel ragionare. Lo sfogo è più che comprensibile e accolto con solidarietà. Carlo Scotti Ps. firmate e fate firmare
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ESTEVE lancia due nuovi prodotti: Sedastart® e Sedastop® Ampliata la gamma di prodotti anestetici per animali da compagnia STEVE lancia sul mercato Veterinario italiano due nuovi prodotti: SEDASTART®, a base di medetomidina, indicato per la sedazione, la premedicazione di cani e gatti, e, nei gatti, in combinazione con la ketamina per l’anestesia generale, per procedure di breve durata. SEDASTOP® il cui principio attivo è l’atipamezolo, indicato per antagonizzare l’effetto della medetomidina e dexmedetomidina. L’inserimento di questa gamma di prodotti rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo del portfolio di prodotti ESTEVE, che ha come focus principale l’eccellenza nel campo dell’Anestesia e della Chirurgia.
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LE DECISIONI MIGLIORI AL SERVIZIO DELLA CHIRURGIA I nuovi prodotti sono integrati in un marchio identificativo per questa famiglia terapeutica. Quirofarm integra tutti i servizi volti alla promozione dello sviluppo professionale dei veterinari nell’area anesteticochirurgica degli animali da compagnia: • Servizio di Consulenza on line nel campo dell’anestesiologia (Evao-Esteve Veterinaria Advisor On line). • Formazione pratica: workshop di anestesiologia. • Formazione teorico-pratica presso i centri
PETS&THECITY ata nel 2007, Pets&thecity è una rivista bimestrale (diffusione 120.000 copie a ogni uscita), veicolata gratuitamente in diffusione controllata presso i migliori veterinari e petshop di 12 aree urbane. Pets&thecity è un appuntamento fisso che accompagna i lettori in ogni fase di vita del proprio animale: nella scelta dell’amico più adatto al proprio stile di vita, nell’educazione alla socialità, nella cura e nutrizione più indicate. Per assicurare ai propri lettori un servizio sempre al top, Pets&thecity si avvale inoltre di un Medico Veterinario in qualità di consulente scientifico di redazione. È da poco disponibile il numero di Novembre-Dicembre con tanti articoli ricchi di informazioni e curiosità sul mondo del cane e del gatto. La rivista sfogliabile è disponibile anche su www.petsandthecity.it, il sito ricco di contenuti e servizi per tutti gli amanti degli animali. E per essere sempre aggiornati su tutte le novità partecipando con i propri contributi, basta cliccare “mi piace” sulla pagina facebook. Una qualità editoriale di prim’ordine che vanta il patrocinio dell’ANMVI, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari italiani.
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22 Calendario attività Dal 9 dicembre al 3 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi INCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA
9 DIC 10 - 12 DIC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
13 - 16 DIC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili
13 - 15 DIC 15 - 16 DIC 18 - 20 GEN 19 - 20 GEN 20 GEN 23 - 25 GEN 27 GEN 27 GEN 1 - 3 FEB 2 - 3 FEB 6 - 8 FEB 13 - 15 FEB 14 - 15 FEB 16 - 18 FEB 17 FEB 19 FEB 21 - 23 FEB 21 - 23 FEB 24 FEB 24 FEB 24 FEB 25 - 27 FEB 26 FEB - 1 MAR 2 - 3 MAR 6 - 9 MAR
LA CHIRURGIA DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Hotel Duomo - Oristano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: I PARTE - PATOLOGIA CLINICA NELLA DIAGNOSI DELLE PATOLOGIE GASTROENTERICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 25,8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 1° IT. ONCOLOGIA: V PARTE - TUMORI DELL’APPARATO RESPIRATORIO, URINARIO E DI VARIA DERIVAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 31,4 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
SEMINARIO SIVE
7° SKIVE RESORT MEETING - Art Hotel Cappella - Alta Badia (BZ) - Str. Pecei, 17 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALL’ANESTESIOLOGIA - Novotel Bologna San Lazzaro, Bologna - Via Villanova, 31 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA INTERNA CON APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA - Crowne Plaza, Padova - Via Po 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO BASE DI RIPRODUZIONE NELLA CAGNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 21,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ABC DELL’ODONTOIATRIA VETERINARIA - Milano - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TECNICHE DI PRELIEVO E CONSERVAZIONE DEL SANGUE - Hotel Novarello - via Dante Graziosi, 1 - Granozzo con Monticello (Novara)- ECM: No ECM - Per informazioni: Ilaria Costa - Segreteria ATAV - Tel. +39 0372 403527 - Email: segreteriaatav@evsrl.it
CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CORSO ATAV IN COLLABORAZIONE CON HILL’S
CONGRESSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON FEEVA
XIX - SIVE/FEEVA CONGRESS - Arezzo - Centro Affari e Convegni - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA NEUROLOGIA - Firenze - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PATOLOGIE ACQUISITE E CONGENITE DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: II PARTE - PATOLOGIA CLINICA NELLA DIAGNOSI DEI DISORDINI ENDOCRINI Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 26,2 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it STRATEGIE DIDATTICHE E DI COMUNICAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it NUOVO CORSO DI ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Palazzo Trecchi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - Email: info@sivae.it INTERNATIONAL COURSE ON ADVANCED LINEAR AND HYBRID ESF - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: I PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO SCIVAC CORSO SIVAE / SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
CORSO SIVAE / SCIVAC INTERNATIONAL COURSE SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CAMPANIA
PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE
PROFESSIONE: ONCOLOGO - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
1° IT. MEDICINA FELINA: I PARTE - CORSO 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: I PARTE - APPROCCIO AL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALL’ONCOLOGIA - Roma - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
4° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
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la VETERINARIA
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
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SOLUZIONI
Rene
e
Colon Vescica
Dermatite atopica Infezioni retrovirali Alopecia felina paraneoplastica Dermatite esfoliativa associata a timoma Ipotiroidismo
QUIZ 1
Piccolo intestino
a b c d
Risposta corretta: e) Incontro SCVI: “Le ernie nel cane e nel gatto” - Cremona, Febbraio 2011
Utero (gravido)
QUIZ 2
a b c d e
2. Quale delle seguenti malattie non è stata descritta come causa di una sovracrescita da Malassezia nel gatto?
Risposta corretta: e) Incontro SIDEV: “Aggiornamenti in malattie cutanee fungine superficiali nel cane e nel gatto” - Cremona, settembre 2008.
1. Quali fra questi organi non è comunemente contenuto in un’ernia inguinale?
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