Professione 41-2007
20-11-2007
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PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Brevi QUALITÀ DEL SSN Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge “Interventi per la qualità e la sicurezza del servizio sanitario nazionale”. Chi dirige una struttura complessa deve avere l’esclusività del rapporto di lavoro per la durata dell’incarico prevista dal contratto individuale. Anche chi dirige strutture semplici dipartimentali con autonomia gestionale deve avere l’esclusività per la durata del suo incarico. Per altri incarichi dirigenziali è consentito, al termine dell’impegno assunto, transitare dal rapporto esclusivo a quello non esclusivo e viceversa.
ECM Dal 19 novembre la Commissione ECM ha autorizzato l’inserimento di eventi formativi e progetti formativi aziendali per l’anno 2008 con monitoraggio semestrale. La prima tappa del processo è fissata al 30 giugno 2008. Le modalità di registrazione sono descritte nel documento “Accreditamento anno 2008” pubblicato al sito ministerosalute.it
FARMACI E AMBIENTE Il Ministero della Salute ha pubblicato on line, nella nuova sezione dedicata ai medicinali e ai dispositivi veterinari, le “Nuove linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale dei medicinali veterinari”, in vigore dal 1 novembre 2007. Il documento, a cura dell’EMEA, è stato licenziato a settembre dal Comitato per i farmaci ad uso veterinario: salvaguardare terre e acque dai medicinali impiegati sugli animali produttori di alimenti.
ASL SALERNO La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (Salerno) ha aperto una inchiesta sulla mancata copertura del posto di direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Salerno 3. L'ultimo incarico di responsabile del dipartimento, ricoperto da Giuseppe Fornino, è infatti scaduto alla fine di giugno. Tra le funzioni del dipartimento vi sono l'igiene e la sanità pubblica e la sanità veterinaria.
LATTE È pronta a Bruxelles la proposta per un aumento del 2% delle quote latte in Europa, a partire da aprile 2008. Se il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura approverà, gli allevatori italiani potranno contare su una quota nazionale pari a 10,74 tonnellate.
H5N1 Il virus H5N1 è stato rilevato nell’Inghileterra orientale, dove sono in corso le indagini sulla fonte del contagio. Si tratta del quarto caso di aviaria registrato quest'anno nel Regno Unito: a febbraio era emerso un ceppo H5N1 nel pollame a Upper Holton, nel Suffolk, mentre gli altri due casi, in Galles e nel Merseyside avevano avuto come protagonisti le varianti H7N2 e H7, meno patogeniche.
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412007
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 41 dal 19 al 25 novembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
Dialogo fra Università e Professione
La formazione del terzo Millennio Dal laureato "totipotente" alle specializzazioni. Didattica universitaria e aggiornamento post-laurea A PAG. 3 si confrontano
Promossi per essere bocciati Perché i precari veterinari degli uffici centrali di Roma, dei PIF e degli UVAC sono stati esclusi dalle stabilizzazioni votate al Senato? La risposta è nel comunicato del Ministero della Salute dell’8 novembre: “per quanto riguarda la stabilizzazione del personale precario dirigenziale sanitario del Ministero della Salute, si sottolinea che essa non è allo stato impedita da ragioni finanziarie ma esclusivamente dai limiti posti dalla normativa vigente che escludono i dirigenti precari dai processi di stabilizzazione in corso per il personale pubblico non dirigente”. E così i veterinari precari degli uffici centrali e periferici del Ministero della Salute, da poco innalzati al ruolo di dirigenti dalla Legge sull’intramoenia beninteso “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” non possono essere inclusi nelle stabilizzazioni decise al Senato, dove ci si è basati sulla Finanziaria 2007 la quale espressamente si rivolge al personale non dirigente della pubblica amministrazione. Sì dunque del Senato all’emendamento diniano all’articolo 93 della Finanziaria, ma solo per assunzioni, previo concorso, per il personale non dirigenziale della Pubblica Amministrazione. I veterinari dirigenti del Ministero della Salute restano precari, malgrado le promesse del Ministro Livia Turco.
In Europa rischiamo di essere penalizzati
DIFFICILE DIFENDERE LA CATEGORIA Quando una maggioranza va al Governo non puo accontentare tutti, è ovvio, perché spesso gli interessi degli elettori sono contrastanti o conflittuali. Anche al congresso della FNOVI è emerso chiaramente che le posizioni all'interno della nostra categoria sono molto diversificate e diventa quindi impossibile fare scelte nell'interesse di tutti. Organismi sindacali hanno vita più facile in quanto, rappresentando solo gruppi ristretti e precisi con interessi fortemente condivisi, sanno di doversi muovere su obiettivi consolidati sui quali trovano il sostegno di tutti gli iscritti, indipendentemente dagli interessi di tutta la categoria veterinaria. La cosa è nettamente più complessa per organismi di rappresentanza trasversale come lo è la FNOVI, per tutta la categoria, o l'ANMVI per gran parte di questa. La nostra associazione ha dovuto spesso prendere decisioni che non potevano accontentare tutti i colleghi che fanno riferimento a noi ed a volte si è trovata, nello sforzo di rinnovamento del settore, a dover chiedere a molti un passo indietro per lasciare spazio a colleghi più motivati o preparati. Queste scelte sono sempre state fatte
nella piena convinzione che fossero quelle giuste per la crescita culturale e professionale di tutta la categoria, ma non sempre, purtroppo, nell'interesse personale di tutti. Pensiamo ad esempio all'Onaosi, al veterinario aziendale, all'intramoenia, al convenzionato aziendale, ai conflitti di interesse, a varie forme di abusivismo, alla gestione del farmaco, ecc. Ogni volta che abbiamo preso una posizione chiara e forte ed abbiamo ottenuto risultati, anche importanti, siamo subito stati criticati, da parte di chi non condivideva le nostre posizioni, si sentiva leso in interessi personali o è stato costretto a rinunciare a qualche privilegio. Le critiche ben vengano, ma negli ultimi tempi, evidentemente, abbiamo toccato dei nervi scoperti e siamo stati attaccati duramente con email e telefonate pesanti, lettere anonime o diffide da parte di legali che si prestano a giochi sporchi. La cosa non ci spaventa, anzi, è forse la dimostrazione che ci stiamo muovendo sulla strada giusta, ma ci rattrista dover constatare che molti colleghi non vogliono arrendersi alla logica e doverosa evoluzione della nostra profes■ sione.
Il settore veterinario è “gravato da forti esuberi rispetto alla domanda del mercato, con disparità a livello europeo molto significative”. L’On. Mario Mauro, Vice Presidente del Parlamento Europeo, condivide la lettura dell’ANMVI sul rischio che la veterinaria italiana risulti penalizzata nel nuovo scenario europeo: “tramite i vostri contatti ho ben chiara le esigenze della categoria che voi autorevolmente rappresentate, mentre sono assolutamente d’accordo sul fatto che se l’Europa persegue criteri di libera circolazione, comprese quelle dei servizi e delle professioni intellettuali, è indispensabile che si creino le condizioni per non falsare, di fatto, la libera concorrenza tra i professionisti dell’UE”. L’eurodeputato Mauro cita a titolo d’esempio “l’attuale impossibilità a beneficiare dei vantaggi previsti in altri Paesi europei della riduzione dell’aliquota IVA, la libera circolazione in Italia dei professionisti stranieri e il disparitario livello qualitativo delle Facoltà italiane che annualmente promuovono un numero di neo laureati superiore alle reali esigenze del settore”. L’IVA al 20% sulla prestazione in Italia “di fatto, la parifica ad un qualsiasi bene di lusso mentre si tratta, in realtà, di una necessità utile a tutelare la salute animale”. Quanto al recepimento della Direttiva Zappalà, Mario Mauro osserva che “teoricamente consente la libera circolazione dei professionisti in tutta l’Europa ma, di fatto e per le ragioni che tutti intuiamo, consente a decine di professionisti stranieri di insediarsi nel nostro Paese, già appesantito da 26 mila laureati, trovando condizioni ben più favorevoli che nei loro”.
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