Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009
3-12-2009
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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
41 2009
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 6, numero 41 dal 30 novembre al 6 dicembre 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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DIDATTICA HO DAVVERO IMPARATO?
CONFPROFESSIONI INCONTRA I VETERINARI
CERTIFICAZIONE BPV E PRONTO SOCCORSO
IL VETERINARIO È UN MANAGER
IL FONDO SANITARIO CONFERMA PIGA
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BREVI
DISTRIBUIAMO IL FARMACO VETERINARIO
ILARIA CAPUA Con Mario Draghi, Roberto Saviano, Sergio Marchionne e altri nomi prestigiosi dell’Italia che guarda al futuro, Ilaria Capua è fra i primi 10 italiani che il Sole 24 Ore ha inserito nella top 10 dei personaggi che hanno contribuito a dettare le tendenze e le opinioni del futuro.
PEC I medici veterinari sono tra i professionisti che hanno risposto meglio e più tempestivamente all'obbligo di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata. Alla scadenza del 29 novembre, il 50% degli iscritti all'Ordine era in regola. I dati, presentati dal Ministro Brunetta, vedono i veterinari in testa sulle altre professioni sanitarie.
VETINFO Riorganizzati i sistemi informativi sanitari del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti. Predisposto il portale unico vetinfo.sanita.it. On line gli applicativi di gestione delle anagrafi zootecniche.
ONAOSI "Crediamo che l'ONAOSI se la sia cavata". Il Presidente della Fondazione perugina, Aristide Paci, ha aperto l'anno accademico all'Università di Perugia rassicurando gli iscritti e i giovani sul mantenimento degli attuali livelli qualiquantitativi prevido-assistenziali. Non ancora approvato il nuovo Statuto. Paci si appella al Ministero del Lavoro: "incomprensibile".
UNIRE Nella seduta del 30 Novembre, il Consiglio di Amministrazione dell’Unire ha deliberato di procedere alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la costituzione e l’aggiornamento di una banca dati per le “valutazioni genetiche del sella Italiano”.
EUROPA Il Parlamento europeo "sottolinea l'importanza del ruolo della professione veterinaria e di allevatore che dovrebbero essere in prima linea nello sviluppo e nella fornitura di servizi specializzati e dinamici, quali la pianificazione in materia di salute degli animali". Lo si legge nella risoluzione del PE su una nuova strategia per la salute degli animali nell'Unione europea (2007-2013).
laPROFESSIONE VETERINARIA
ANMVI 1999
UNIVERSITÀ
Ospedali didattici veterinari Sono strutture che richiedono investimenti e scelte condivise. Per la EAEVE non possono mancare. Accademia e professione al bivio del clinical training A PAGINA 3
I VOLONTARI SCIOPERANO ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO CHE IL CANILE È IL SIMBOLO EVIDENTE DEL FALLIMENTO DI OGNI AZIONE PREVENTIVA CONTRO IL RANDAGISMO. Solo se tutte le azioni di prevenzione contro l’abbandono degli animali ed il loro riprodursi incontrollato sono fallite, resta come unica possibilità quella del canile. Dobbiamo avere sempre chiaro questo aspetto perché una struttura come il canile, sia pure bello, nuovo e moderno, per sua stessa logica ed impostazione è comunque sempre uno spazio di internamento coercitivo che non potrà mai essere una soluzione nel rispetto del benessere animale, ma sempre e solo un ripiego. Abbiamo anche sempre sostenuto che la gestione dei canili può essere un business diventando una vera e propria attività imprenditoriale sovvenzionata con denaro pubblico e con interessi economici e politici spesso sin troppo evidenti. La notizia apparsa sui quotidiani del 26 novembre sullo sciopero dei 106 dipendenti del canile della Muratella a Roma (800 animali detenuti), perché non ricevono lo stipendio da due mesi, ha evidenziato una gestione difficile della struttura gestita dall’AVCPP (Associazione volontari canile Porta Portese) lasciando qualche dubbio. Volontari? Ma se scioperano per lo stipendio! Un dipendente ogni 7,5 animali! Ma quante stelle ha questo canile? I sindacati ovviamente hanno subito chiesto che venga garantito il lavoro a tutti e che il Comune stanzi nuovi fondi a sostegno della struttura. Altri soldi che sarebbe forse meglio investire in azioni di prevenzione.
Nell'ambito del convegno sul farmaco organizzato sabato 28 novembre a Pescara dalla FNOVI, Carlo Scotti, in rappresentanza dell'ANMVI, ha evidenziato i punti critici della distribuzione del farmaco veterinario rilanciando con determinazione le soluzioni che l'Associazione ha già avanzato da tempo. Sulla proposta di consentire la distribuzione del farmaco al medico veterinario è arrivata un'apertura da parte della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. La proposta dell'ANMVI è una ipotesi di forte cambiamento del sistema distributivo che sta ormai incontrando l'attenzione di tutte le parti coinvolte (FNOVI, AISA ed Ascofarve) con le quali l'Associazione ha chiesto un confronto al Ministero. "Non si può chiedere ai veterinari italiani di sopportare l'IVA più alta d'Europa - ha dichiarato Scotti - e negare la gestione del farmaco veterinario che altri Paesi invece consentono". Oggi la professione sconta difficoltà nella reperibilità del farmaco veterinario, sono poche le farmacie che lo tengono ed ancora troppo poche le strutture veterinarie che lo gestiscono per vari motivi (operazione complementare alla prestazione professionale, differenza della per-
centuale di IVA, difficoltà di gestione per aspetti organizzativi, problemi culturali che devono essere superati), costi più elevati del farmaco veterinario rispetto al corrispondente umano dovuti soprattutto al ridotto mercato ed ai problemi distributivi, mancanza di prodotti generici, sostituzione del farmaco veterinario con analogo umano da parte di molte farmacie ed anche alcuni veterinari. "D'altra parte - prosegue Scotti - se vogliamo che questo mercato trovi il suo giusto equilibrio, tutte le criticità evidenziate potranno essere superate solo con un approccio diverso verso il problema. Diamo ai 6500 ambulatori, distribuiti su tutto il territorio nazionale, la possibilità di cedere il farmaco veterinario senza i limiti imposti oggi dalla normativa che ne rende impossibile la gestione, togliendo la complementarietà con la prestazione veterinaria riducendone anche l'IVA al 10%, ed i problemi distributivi saranno tutti superati. "Crediamo che questa ipotesi - conclude - sia l'unica che possa garantire la cura agli animali, per la loro salute ed il loro benessere, attraverso una terapia adeguata, corretta e controllata dall'unica figura professionale che ne ha le capacità e l'esperienza per farlo: il medico veterinario". ■
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