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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 41 dal 3 al 9 dicembre 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
RIEPILOGHIAMO L’ACCONTO IVA 2012
LA PARTE OFFESA DELL’ABUSO DI PROFESSIONE
IL CONSENSO INFORMATO IN VETERINARIA
INDAGINE CONOSCITIVA SUI RIFUGI IN ITALIA
SUCCESSO DELLA SIMV AL CORSO DI PM
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A PROPOSITO DI SOCCORSO STRADALE
BREVI SISTRI Il Sistema di gestione informatizzata dei rifiuti sospende ogni richiesta di versamento. Il ministero dell’ambiente comunica la contestuale sospensione dell’operatività. La ripartenza sarà decisa dal MinAmbiente non oltre il 30 giugno 2013.
SICUREZZA Stop all'autocertificazione della valutazione dei rischi. Scatterà dal 1 gennaio 2013 l'obbligo della produzione del documento di valutazione dei rischi (DVR) e del DUVRI (documento unico di valutazione dei rischi interferenti).
RANDAGISMO ENCI Pubblicato il nuovo Regolamento ENCI delle prove di lavoro per cani delle razze di utilità. Il Regolamento- che entrerà in vigore il 1 gennaio 2013 - stabilisce, fra le altre disposizioni, che il Comitato Organizzatore provveda affinché per tutta la durata della prova sia reperibile un veterinario.
PROFESSIONI La Camera approva un testo unificato sulla disciplina delle professioni non regolamentate. Per il Cup si fa "confusione". Per la Fnovi il sistema si basa sull'autoreferenzialità e sull'autocertificazione, senza organismi indipendenti di controllo.
Guardiamoci negli occhi Sprechi, illegalità e inefficienze. Ogni fallimento ha le sue responsabilità.
DECONTAMINAZIONE Acquisito il parere scientifico di EFSA, il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno detto sì al nuovo Regolamento per la decontaminazione delle carcasse bovine mediante acido lattico. Oggi è ammessa solo l'acqua corrente.
BENESSERE La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha pubblicato la relazione annuale sull'attività ispettiva condotta nel 2011. I risultati suggeriscono un piano di controllo che, dopo aver interessato il benessere delle ovaiole, nel 2013 si concentrerà sull'allevamento dei suini.
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Abbiamo letto con attenzione le preoccupazioni del Sindacato di medicina pubblica riguardo al nuovo Codice della Strada. Ci sentiamo di condividerle e di aggiungere che sono anche di liberi professionisti. Siamo di fronte all’ennesima norma incompiuta, pasticciata, non ben ponderata da un Legislatore sempre più condizionabile e in balia di facili slanci idealisti. In sintesi i Colleghi di sanità dicono che, in assenza di ausili minimi, si potrebbe configurare una omissione o addirittura una contestazione per erogazione di un servizio che non rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza. E i LEA, causa spending review, saranno sfoltiti. Anche i liberi professionisti hanno di che essere preoccupati per ragioni normative, organizzative e finanziarie. Chi fa cosa? Con che mezzi? E chi paga? Si va dal libero professionista pretendendo il soccorso gratuito sotto il peso della violazione deontologica, amministrativa e penale? È una follia. Quando è stato introdotto l’obbligo di soccorso agli animali vittime di incidenti stradali ci è parso che venisse aperto un importante capitolo di medicina veterinaria d’urgenza, a beneficio dell’animale in primo luogo e della collettività: guidare responsabilmente senza sot-
tovalutare il rischio di investire un animale con gravi ripercussioni per la sicurezza stradale. Quello spiraglio apertosi su un Paese più civile, capace di intervento e di assistenza, è rimasto un flebile lumicino. Fioccano, però, le multe su strade e autostrade, quelle sì, anche se magari l’animale non viene soccorso. Non ci sono le regole per le ambulanze (hanno multato anche quelle degli animalisti), non ci sono criteri precisi per definire lo stato di necessità che giustifica il trasporto dell’animale incidentato e il superamento del limite di velocita, non si è pensato nemmeno per un momento al medico veterinario che sopraggiunga, con proprio mezzo, sul luogo dell’urgenza. Anzi lo si è multato (Colleghi fate ricorso, i Giudici di Pace sono per fortuna inclini a togliere la contravvenzione se il nostro paziente rischiava la vita). Il Ministero della Salute ha fatto la sua parte, il Ministero dei Trasporti ha interpellato il Consiglio di Stato, ma ad oggi del regolamento attuativo del Codice della Strada non c’è traccia. Questa è un’altra di quelle finte conquiste di civiltà che tanti demagoghi fanno credere che siano vere. Meglio nessuna legge che una brutta legge.
UNA QUESTIONE MORALE NEGLI ULTIMI GIORNI ALCUNI QUOTIDIANI ITALIANI HANNO RIPORTATO LA NOTIZIA CHE IN FRANCIA UN CUCCIOLO DI LABRADOR DI NOME LYCKA sarebbe stato operato il prossimo 20 dicembre per una malformazione cardiaca dai chirurghi dell’ospedale Montsouris di Parigi dopo che i medici veterinari dell’Ecole Nationale Véterinaire d’Alfort si erano rivolti a loro per un consulto. I chirurghi umani si sono resi disponibili a fare gratuitamente l’intervento anche se serviranno alcune migliaia di euro per sostenere i costi di una tecnologia all’avanguardia necessaria per questa operazione. Non essendo il proprietario in grado di sostenere questi costi è quindi partita su iniziativa di una associazione animalista una campagna di sensibilizzazione per raccogliere i fondi necessari. Due quindi gli aspetti che hanno sviluppato in Francia un ampio dibattito riferito a questa notizia: il fatto che dei veterinari si siano rivolti a chirurghi umani per un intervento sul cane, notizia che con piacere abbiamo successivamente appreso che è stata smentita dai nostri colleghi francesi che hanno invece confermato che l’operazione sarà fatta direttamente da loro, e l’aspetto riferito alla raccolta di fondi fortemente criticato da molti, soprattutto medici, che hanno evidenziato come con gli stessi soldi si sarebbero potuti alleviare le sofferenze di tante persone che non se lo possono permettere.“Capisco che l’affetto del proprietario spinga a fare di tutto per salvarlo - ha dichiarato il Dottor. Didier Ménard - ma mi pare che viviamo in una società davvero strana”. Su questo punto la discussione è ancora aperta e molti ne fanno una questione morale. Ma quale “morale”?
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Randagismo Anmvi Informa
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Dopo il fallimento resta l’emergenza Dal primo finanziamento alla spending review: 22 anni non sono bastati el comunicato stampa diffuso dall’ANMVI all’indomani delle magre previsioni di spesa per la prevenzione (v. box), il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, ha dichiarato che “occorre prendere atto del fallimento di questi venti anni e riconoscere che il randagismo ha raggiunto livelli di inciviltà sanitaria, di elevato rischio epidemiologico, di incolumità pubblica e di sicurezza degli animali allevati, spesso vittime di attacchi predatori da parte di animali randagi, con risvolti economici sulle attività zootecniche". L'ingresso della veterinaria privata nella governance pubblica - ha aggiunto Melosi - “sarebbe perfettamente coerente con il principio universalistico alla base del nostro sistema sanitario e con il ruolo di operatori di sanità pubblica veterinaria dei liberi professionisti. Sarebbe anacronistico e irresponsabile continuare a pensare che il SSN - sempre meno finanziato- possa da solo far fronte ad una popolazione di 700 mila animali non proprietari (la stima è del Ministero della Salute) di fronte ad una emergenza che ha fatto anche vittime umane”. l randagismo pone rischi per la salute e l'incolumità pubblica quali il diffondersi di malattie infettive, l'incremento degli incidenti stradali e le aggressioni da parte di cani inselvatichiti.
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RESPONSABILITÀ Il nostro Paese si è dimostrato incapace di tenere sotto controllo la riproduzione indesiderata della popolazione animale, con il più clamoroso fallimento su scala europea alla lotta al randagismo, con aggressioni anche mortali alle persone e al patrimonio zootecnico, con canili pubblici che traboccano di animali abbandonati dai proprietari o da Sindaci impreparati e disinteressati al problema. Un fallimento di cui non si ha ancora contezza finanziaria.
21 ANAGRAFI? Non è dato sapere, ad esempio, che fine hanno fatto i fondi destinati con la Finanziaria di qualche anno fa a favore degli enti territoriali in regola con le anagrafe canine regionali. È chiaro invece al Ministero della Salute che "continua a sussistere tra le regioni una disomogenea applicazione delle disposizioni relative all'identificazione e iscrizione dei cani all'anagrafe regionale", malgrado sia "indispensabile, ai fini del contrasto del randagismo e del fenomeno dell'abbandono, un efficace monitoraggio della popolazione canina, attraverso l'identificazione dei cani e la loro iscrizione all'anagrafe regionale". La proposta di razionalizzare i sistemi informativi centralizzandoli in un’unica Anagrafe Nazionale degli Animali d’affezione è sempre valida. Oggi le 21 anagrafi regionali canine non comunicano tra loro e che non collaborano abbastanza con l' anagrafe ministeriale.
SENZA SOLDI E SENZA STRATEGIA Mancano i fondi e manca anche una strategia.
DAI MILIONI AL DEFAULT nche il triennio 2013-2015 vedrà ridursi la previsione annuale di finanziamento per interventi in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Il dettaglio, anno per anno, è contenuto nello Stato di Previsione finanziaria del Ministero della Salute. Nell'ambito del programma "Sanità Pubblica Veterinaria, igiene e sicurezza degli alimenti", il Ministero prevede un finanziamento così suddiviso: 332.000 euro nel 2013, 330mila nel 2014 e 325 mila nel 2015. Il finanziamento è stabilito in base alla Legge 2 dicembre 1998, n.434 (Finanziamento degli interventi in materia di animali di affezione e per la prevenzione del randagismo). Nell'anno della sua promulgazione, per le finalità previste dalla legge 14 agosto 1991, n. 281, la Legge 434/98 autorizzava una spesa di lire 2.600 milioni annue (corrispondenti a 1milione e 300mila euro attuali) a decorrere dall'anno 1999. Il Fondo per le finalità della 281 si è drasticamente ridotto nel 2011 (circa 327 mila euro). Fino al 2010 la disponibilità di tale fondo, ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ammontava a circa 4 milioni di euro. Le risorse sono destinate all'implementazione delle banche dati regionali, alla sterilizzazione dei gatti e dei cani randagi e alla gestione delle strutture di ricovero per gli animali d'affezione. Anche il triennio 2013-2015 vedrà ridursi sensibilmente il finanziamento per interventi in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Il dettaglio, anno per anno, è contenuto nello Stato di Previsione finanziaria del Ministero della Salute. Dai 4 milioni di euro del 2010, la dotazione finanziaria annuale si è drasticamente ridotta a circa 330mila euro/anno.
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Il rischio- lo dice l’On. Rodolfo Viola - "è che a fianco dei tagli finanziari si aggiunga una mancanza di quadro strategico con il possibile arretramento del livello dei servizi pubblici comunque erogati in questi anni in questo settore". "Questa Legislatura - dichiara il parlamentare veterinario- purtroppo è stata caratterizzata dal progressivo svuotamento dei capitoli de-
dicati al randagismo. Consci di queste difficoltà finanziarie avevamo lavorato in Parlamento per arrivare ad una revisione della 281 (legge sul randagismo e benessere animale) con l'obiettivo di completare la riforma”. Ma le speranze di aggiornare la legislazione animale sono crollate. L'On. Gianni Mancuso, Segretario della Commissione Affari Sociali e relatore del Testo Unificato di riforma della 281 si è dichiarato "scettico" sulle probabilità di concludere l'iter entro la Legislatura. La nuova 281, secondo Mancuso, "avrebbe messo ordine e nuova disciplina nelle materie animali, anche e soprattutto relativamente al randagismo e alla gestione di canili e gattili, cointeressando sinergicamente gli Enti locali, le Associazioni animaliste e i servizi veterinari delle ASL e gli operatori commerciali del settore. Inoltre, una Legge Quadro che normasse tutti gli aspetti relativi alla gestione degli animali sinantropi, in particolar modo quelli randagi, che possono, e l'abbiamo visto, costituire un serio problema e anche un pericolo per gli esseri umani, avrebbe rappresentato anche un serio modo per fare prevenzione".
TASSE E DEFAULT Le Regioni non se la passano meglio. "Se non cambia la legge di stabilità vanno in default, sulla sanità, tutte le Regioni italiane". Lo ha detto il presidente della della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. "È una questione seria - ha proseguito - Se si va in default si pagano più tasse”. È scandaloso - rincara l’ANMVI - fare cassa con le cure veterinarie con la Legge di Sta-
bilità e l’aumento dell’IVA. Da 22 anni la spesa pubblica veterinaria è fuori controllo, le anagrafi canine inefficienti, nei canili solo sprechi e fallimenti. I buchi finanziari non saranno colmati dai proprietari di animali da compagnia. A questo dovrebbero pensare il Ministro alle Finanze e il Ministro alla i quali forse non sanno quanti milioni di euro sono costati alle casse del Tesoro 22 anni di sprechi, fallimenti e gestione di fondi che non sono mai entrati nei canili.
ARRIVERÀ PRIMA L’EUROPA? Non esiste una legislazione dell'UE in materia di protezione degli animali da compagnia e degli animali randagi, benché si stimi che gli animali da compagnia nell'UE siano oltre 100 milioni. Questo il punto di partenza del Parlamento Europeo che a luglio ha votato una risoluzione già definita "storica” per definire un quadro giuridico europeo di lotta al randagismo. Preoccupano, in particolare gli Stati membri dell'Europa meridionale e orientale. Questi gli aspetti che dovrebbero rientrare nella regolamentazione comunitaria: norme per l'identificazione e la registrazione degli animali; strategie di gestione degli animali randagi, tra cui programmi di vaccinazione e di sterilizzazione; misure di promozione della proprietà responsabile; divieto di canili e rifugi non autorizzati; divieto di uccidere animali randagi senza indicazione medica; programmi scolastici di informazione e di istruzione sul benessere degli animali; severe sanzioni nei confronti di qualunque Stato membro che non ottemperi alle norme. ■
Il Governo non conosce le cifre della spesa e degli sprechi a spesa pubblica degli ultimi vent'anni, per il controllo del randagismo, non è mai stata quantificata con trasparenza e certezza, malgrado la richiesta al Governo -proprio da parte della Commissione Bilancio - di una relazione tecnica sulla materia. Relazione chiesta ed attesa da mesi. Ancor prima di conoscerla, Governo e Bilancio si precipitano ad aumentare il carico fiscale sulla veterinaria. Intanto, il randagismo è una emergenza nazionale. Il Governo senza premurarsi di conoscere e di correggere le cifre della spesa pubblica e degli sprechi per il controllo della popolazione animale, alzare l'IVA sulle prestazioni veterinarie fino al 22%. Il risultato sarà un appesantimento certo e consistente degli oneri fiscali sopportati dai proprietari di animali da compagnia. Gli effetti più deleteri li pagherà ancora lo Stato: meno prevenzione e randagismo fuori controllo, con buona pace delle passate Finanziarie che hanno stanziato fondi pubblici proprio per tenere sotto controllo la popolazione animale, mediante la responsabilizzazione dei proprietari. L'azione del Fisco, invece di incentivare, avrà effetti dissuasivi proprio nei confronti dei proprietari meno virtuosi, quel 15,3% di proprietari che ancora oggi difettano di adempiere gli obblighi amministrativi e di prevenzione delle malattie trasmissibili. E non sono pochi: due milioni e duecento mila animali, fra cani e gatti, che non vengono mai sottoposti a cure veterinarie, sfuggono anche alla contabilità delle anagrafi canine e ai conseguenti calcoli del Tesoro quando deve procedere al riparto finanziario da destinare alla prevenzione e alla lotta al randagismo. In alcune aree del Paese i cani non registrati in anagrafe secondo una stima ufficiale del Ministero della Salute potrebbero essere fino al 50%; le zoonosi (rabbia silvestre e leishmaniosi su tutte) necessitano di profilassi e prevenzione capillare e costante. Non a caso l'ANMVI, all'indomani della morte di un pensionato aggredito a Milano da cani randagi chiese di istituire una commissione d'inchiesta. È tempo che le responsabilità vengano messe in luce e vengano pienamente assunte da parte di tutta la veterinaria, quella di governo e quella professionale, quella pubblica e quella privata.
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UN PIANO NAZIONALE, UNA SOLA ANAGRAFE E INGRESSO DEI PRIVATI ove trovare i soldi? Da un drastico taglio alle politiche di sperpero, alle duplicazioni di spesa, pianificando un Piano nazionale di lotta al randagismo e arruolando il privato. Due le strade: 1) un piano nazionale uniforme che faccia perno sul Ministero della Salute come Autorità nazionale di indirizzo e di coordinamento- Urge una revisione delle attuali strategie, troppo decentrate e parcellizzate sul territorio, soprattutto in alcune Regioni dove il fenomeno rappresenta un problema di incolumità pubblica e di rischio epidemiologico. Indispensabile, quindi, un piano nazionale di prevenzione e di contrasto del randagismo che faccia prioritariamente leva sulla sterilizza-
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zione come forma di controllo anagrafico, epidemiologico ed economico della popolazione animale (cani e gatti) presenti sul territorio italiano, in particolare nei canili. 2) l'utilizzo delle risorse già disponibili nella rete delle strutture veterinarie private - Il contenimento economico a cui è sottoposta la sanità pubblica suggerisce di utilizzare le strutture veterinarie private autorizzate su tutto il territorio nazionale che per capillarità e requisiti tecnologici e organizzativi sono già in grado di erogare prestazioni essenziali di base. La pronta disponibilità della rete veterinaria privata consentirebbe di abbattere del tutto i costi di investimento strutturale che il SSN non è in grado di sopportare.
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4 Fiscale Imposte e tributi
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L’acconto IVA 2012 Riassumiamo gli adempimenti e le procedure per non sbagliare di GIOVANNI STASSI Dottore Commercialista, Torino i sensi dell’articolo 6 della Legge 405/90, a partire dal periodo d’imposta 1991, i soggetti titolari di partita IVA devono versare entro il 27 dicembre l’acconto IVA per l’anno 2012.
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AMBITO SOGGETTIVO Sono tenuti al versamento dell’acconto tutti i soggetti titolari di partita IVA, sia mensili che trimestrali, i così detti contribuenti “speciali” (autotrasportatori, imprese di assicurazione, ecc) nonché i soggetti residenti all’estero ma identificati in Italia ai fini IVA. Sono invece esclusi dal versamento dell’acconto IVA i seguenti soggetti: • i soggetti che hanno iniziato l’attività nel corso del 2012; • i soggetti mensili che hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2012; • i soggetti trimestrali che hanno cessato l’attività entro il 30 settembre 2012; • i soggetti mensili che, nel mese di dicembre del 2011, hanno evidenziato un credito IVA; • i soggetti trimestrali che, nell’ultimo trimestre del 2011, hanno evidenziato un credito IVA; • i soggetti che prevedono di chiudere l’ultima liquidazione dell’anno 2012 (mensili o trimestrali per obbligo) con un credito IVA; • i soggetti, trimestrali per opzione, che prevedono di evidenziare un credito IVA nella dichiarazione annuale per il 2012; • i soggetti che, nel periodo d’imposta 2012, hanno usufruito dei regimi agevolativi delle nuove attività produttive ex art. 13, L. 388/ 2000 o del regime dei Nuovi contribuenti minimi (ex art. 27 del D.L. 98/2011); • i contribuenti che hanno esclusivamente effettuato nel corso del 2011 operazioni esenti o non imponibili ai fini IVA.
CALCOLO DELL’ACCONTO L’acconto IVA può essere calcolato applicando, a scelta del contribuente, uno dei seguenti tre metodi: • il metodo storico; • il metodo previsionale; • il metodo della liquidazione anticipata al 20 dicembre 2012.
Metodo storico L’importo dell’acconto si determina applicando l’aliquota dell’88% del versamento effettuato (o che avrebbe dovuto essere effettuato) per lo stesso periodo dell’anno precedente. La base di riferimento è quindi costituita: • dall’IVA a debito risultante dalla liquidazione IVA relativa al mese di dicembre 2011, per i contribuenti mensili; • dall’IVA a debito risultante dalla liquidazione IVA relativa al quarto trimestre del 2011, per i contribuenti trimestrali. Facendo riferimento ai dati desumibili dalla dichiarazione IVA relativa al 2011, l’IVA da versare a titolo di acconto può essere determinata come segue: • contribuenti mensili: Acconto=VH12 (colonna debiti) x 88%; • contribuenti trimestrali (per opzione): Acconto=(VL38 -VL36+ VH13) x 88%.
Metodo previsionale In alternativa al metodo storico, il contribuente può adottare il “metodo previsionale” nel caso in cui sia in grado di prevedere un’IVA dovuta
per il mese di dicembre 2012 (se contribuente mensile) inferiore a quella di dicembre 2011 oppure, se contribuente trimestrale, un’IVA prevista in dichiarazione annuale per il 2012 inferiore a quella dovuta per l’anno 2011, applicando a tale minori importi l’aliquota dell’88%. Si sconsiglia comunque tale metodo ove non vi siano buoni margini di sicurezza della previsione onde evitare l’applicazione di sanzioni per insufficiente versamento.
Metodo della liquidazione anticipata al 20 dicembre 2012 Oltre ai metodi storico e previsionale, i contribuenti hanno a disposizione il metodo della liquidazione anticipata fondato sulle operazioni realmente effettuate nel mese di dicembre, fino alla data del 20.12.2012. In pratica, l’importo da versare, nella misura del 100%, emerge da una apposita liquidazione IVA effettuata anticipatamente (denominata liquidazione periodica aggiuntiva), ottenuta prendendo a base i seguenti elementi: • l’IVA a debito relativa alle operazioni annotate (o che avrebbero dovuto essere annotate) nei registri IVA di cui agli artt. 23 e 24 del DPR 633/72 (registro IVA fatture emesse e registro corrispettivi) per il periodo compreso tra l’1.12.2012 ed il 20.12.2012 se contribuente mensile oppure tra l’1.10.2012 ed il 20.12.2012 se contribuente trimestrale; • l’IVA a credito relativa agli acquisti e alle importazioni annotati nel registro degli acquisti di cui all’art. 25 del DPR 633/72 negli stessi periodi; • l’eventuale IVA a credito riportata dalla liquidazione relativa al periodo precedente (mese di novembre 2012 o terzo trimestre 2012). La Circolare Ministeriale 11.12.93 n. 40 ha precisato che si deve tener conto non solo dell’imposta afferente le operazioni registrate nel periodo considerato, ma anche di quella afferente le operazioni per le quali si siano verificati i presupposti che determinano il momento impositivo (pagamento di corrispettivi, emissione di fattura, ecc.). In altre parole, il contribuente non può ritardare la data di emissione della fattura a dopo il 20 dicembre se il momento impositivo (ad esempio l’incasso del compenso) si è verificato entro la predetta data.
MODALITÀ E TERMINI DI VERSAMENTO L’acconto IVA deve essere versato entro il 27 dicembre di ciascun anno. Il versamento andrà effettuato solo se l’importo da versare è uguale o superiore ad Euro 103,29 e non può essere rateizzato. Per il versamento dell’acconto si utilizzerà il modello F24 (da inoltrare in via telematica) con i seguenti codici tributo: • 6013 per i contribuenti mensili; • 6035 per i contribuenti trimestrali. Si ricorda che: • sul versamento dell’acconto non sono dovuti gli interessi dell’1% (contribuenti trimestrali); • l’importo dell’acconto e gli estremi del versamento devono essere annotati sul registro delle fatture emesse; • l’importo versato a titolo di acconto dovrà essere detratto al fine di determinare l’IVA dovuta nella liquidazione del mese di dicembre per i contribuenti mensili e l’IVA dovuta in sede di dichiarazione annuale per i contribuenti trimestrali.
SANZIONI E RAVVEDIMENTO Il mancato o insufficiente versamento dell’acconto IVA è soggetto a sanzione amministrativa pari al 30% dell’importo non versato. Anche per sanare un omesso od insufficiente versamento dell’acconto IVA è possibile accedere all’istituto del ravvedimento operoso con le consuete modalità: • versamento nei trenta giorni dal termine ordinario, e quindi entro il 26.01.2013, dell’importo non versato, maggiorato degli interessi calcolati per i giorni effettivi di ritardo (al tasso legale del 2,5% salvo future modifiche) oltre alla sanzione ridotta ad 1/10 del minimo e quindi pari al 3%; • versamento oltre trenta giorni ma entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione, dell’importo non versato, maggiorato degli interessi calcolati per i giorni effettivi di ritardo (al tasso legale del 2,5% salvo future modifiche) oltre alla sanzione ridotta ad 1/8 del minimo e quindi pari al 3,75%. Si ricorda che: • gli interessi, a seguito della Risoluzione ministeriale 22 maggio 2011, n. 109, devono essere indicati separatamente indicando il nuovo codice tributo “1991”; • le sanzioni dovranno essere versate utilizzato il codice tributo 8904; • Ai sensi dell’art. 37, comma 49, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, il versamento andrà effettuato obbligatoriamente in via telematica.
RAVVEDIMENTO VELOCE L’articolo 13 del D. Lgs. 471/97 (così modificato dal D.L. 98/2011) ha previsto che per i versa-
menti con ritardo non superiore a 15 giorni le sanzioni sono ridotte ad un importo pari ad un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo. L’agevolazione è cumulabile con quella del ravvedimento operoso. Quindi ad esempio per il versamento con un giorno di ritardo la sanzione del 30% si ridurrebbe: • Al 2% (30%:15) per effetto dell’art. 13 sopra citato; • Ed ulteriormente ridotta allo 0,2% per effetto della riduzione ad un decimo (ravvedimento operoso). I codici da utilizzare per il versamento veloce sono gli stessi sopra indicati per il ravvedimento operoso.
CASI PARTICOLARI Variazione del regime di liquidazione Nel caso in cui un contribuente abbia variato nel 2012 il regime di liquidazione rispetto a quello utilizzato nel 2011 (da mensile a trimestrale e viceversa) occorrerà operare come segue: Passaggio da regime mensile nel 2011 a regime trimestrale nel 2012 L’importo su cui applicare l’aliquota dell’88% per il calcolo dell’acconto con metodo storico sarà dato dalla somma degli importi indicati nei righi VH10, VH11 e VH12 della dichiarazione IVA per l’anno 2011. Passaggio da regime trimestrale nel 2011 a regime mensile nel 2012 In questo caso l’importo da prendere a base per il calcolo dell’acconto sarà dato da un terzo del versamento effettuato in sede di dichiarazione annuale IVA 2012 (per l’anno 2011). I righi della dichiarazione da utilizzare sono: 1/3 [VL32 (IVA a debito) + VH13]. Nel caso in cui, nella dichiarazione annuale IVA 2012, il contribuente abbia rilevato un importo a credito, al posto di VL32 dovrà utilizzare l’importo di VL33 (IVA a credito) con segno meno. ■
IVA PER CASSA: CON IL NUOVO REGIME SI VERSA QUANDO SI INCASSA l regime IVA per cassa sospende l'esigibilità e la detrazione dell'Iva per un anno dal momento di effettuazione dell'operazione. L'agenzia delle Entrate con la Circolare n. 44/E del 26 novembre 2012 aveva già fornito i primi chiarimenti, ora il Decreto del Ministero dell’Economia è approdato alla Gazzetta Ufficiale (n. 284 del 5 dicembre 2012). Optare per il nuovo regime dell'Iva per cassa, significa che l'esigibilità avviene con il pagamento e il diritto alla detrazione per il cessionario/committente, con la effettuazione dell'operazione "ancorchè il corrispettivo non sia stato pagato". Ci sarà il vantaggio di poter posticipare, al momento dell'incasso della fattura, il pagamento allo Stato dell'Iva addebitata sui documenti emessi. Possono applicare l'IVA per cassa imprese, artigiani o professionisti che fatturino, o prevedano di fatturare, fino a 2 milioni di euro (dai precedenti 200mila euro): nel calcolo vanno considerate tutte le operazioni attive, comprese quelle non assogget-
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tate a IVA; se si supera il tetto il regime cessa automaticamente dal mese o trimestre successivo. L'opzione ha un vincolo triennale. Il primo triennio parte dal 1° dicembre 2012 o dalla data di inizio attività. Trascorso il periodo minimo di permanenza nel regime prescelto, l'opzione resta valida per ciascun anno successivo, salva la possibilità di revoca, da esercitarsi con le stesse modalità di esercizio dell'opzione, mediante comunicazione nella prima dichiarazione annuale IVA presentata successivamente alla scelta effettuata. Il differimento della esigibilità ed il differimento della detrazione relativa agli acquisti effettuati dal soggetto che opta per l'IVA per cassa è limitato nel tempo in quanto l'imposta diviene, comunque, esigibile e detraibile dopo il decorso di un anno dal momento di effettuazione dell'operazione, a meno che, prima del decorso di tale termine, il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali".
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6 Legale Sentenze
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Abuso di professione: non sono i cittadini la parte offesa È lo Stato la “vittima” della violazione dell’articolo 348 del Codice Penale on decreto del giudice per le indagini preliminari su conforme richiesta del PM competente è stata dichiarata inammissibile l’opposizione proposta contro l’archiviazione di un procedimento penale per il reato di esercizio abusivo della professione. Gli opponenti hanno sostenuto la loro azione in relazione ad una perizia svolta su una persona del frattempo deceduta, deducendo quale motivo del ricorso la violazione di legge in merito alla diagnosi operata da soggetto non giuridicamente qualificabile quale psichiatra ma solo come psicologo. È assorbente, al fine di stabilire l’ammissibilità o meno del ricorso contro il provvedimento di archiviazione, che l’opponente sia innanzitutto un soggetto legittimato a proporlo. L’interesse tutelato dall’ipotesi di reato di esercizio abusivo di una professione riguarda in via diretta ed immediata la Pubblica Amministrazione, non i privati cittadini. Questa la sintesi di una sentenza della Cassazione, che ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso da privati cittadini, che si erano opposti all’archiviazione del procedimento penale contro un cittadino accusato di aver esercitato abusivamente la professione medica. Il reato previsto dall’articolo 348 del Codice Penale tutela il ruolo abilitante dello Stato che si assicura che le professioni regolamentate siano esercitate da chi ha i titoli e l’autorizzazione per farlo. “Il reato dell’art. 348 c.p. punisce la condotta di chi eserciti determinate professioni - per le quali è prescritta apposita abilitazione - senza titolo abilitativo. Titolare della posizione protetta è unicamente la Pubblica Amministrazione mentre - solo di riflesso sono coinvolti gli interessi professionali di categoria, ma "giammai i privati cittadini, eventualmente e solo possibili danneggiati ma
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non già persone offese".
OFFESA E DANNO La vicenda processuale pone l’accento sulla distinzione tra persona offesa - quindi legittimata a proporre opposizione avverso una richiesta di archiviazione - e persona (solo) danneggiata dal reato. Come distinguere la persona offesa dalla persona danneggiata, posizione che talvolta è sovrapponibile? A chiarirlo è Gaspare Annalisa su Persona e Danno. Il soggetto passivo (o persona offesa) non coincide necessariamente con il danneggiato.
PERSONA OFFESA Per indicare il soggetto passivo del reato il codice penale e il codice di procedura penale usano anche l’espressione "persona offesa dal reato". Quando la locuzione è usata nel Codice di rito, il significato è diverso perché il reato cui ci si riferisce non è l’illecito penale, ma il reato in senso processuale, vale a dire l’ipotesi (oggetto di verifica nelle forme e nei modi stabiliti dal diritto processuale penale) che un reato sia stato commesso. Solo alla fine del processo si saprà se il reato in senso processuale si è convertito nel reato come illecito penale. I diritti che il Codice di procedura penale assegna alla persona offesa dal reato si possono riferire solo ipoteticamente a un illecito penale .Inoltre, la nozione di "persona offesa" è più ampia di quella di "soggetto passivo", come dimostra la disciplina della querela, che talora è attribuita a soggetti che non sono titolari del bene giuridico offeso dal reato (non sono, dunque, soggetti passivi in senso proprio) e la legittimazione dei cosiddetti enti esponenziali, ossia degli "enti e (del)le associazioni senza scopo di lucro ai quali, anteriormente alla commissione del fatto per cui si procede, sono state riconosciute in forza di legge, finalità
di tutela degli interessi lesi dal reato" a "esercitare, in ogni stato e grado del procedimento, i diritti e le facoltà attribuiti alla per-sona offesa dal reato" (art. 91 c.p.p).
IL DANNEGGIATO Danneggiato dal reato è colui che dal reato riceve un danno risarcibile, sia esso patrimoniale o non patrimoniale.
Può non coincidere con il soggetto passivo del reato. Ad esempio, in un delitto di omicidio, soggetto passivo è colui che viene ucciso; danneggiati sono i familiari della vittima. Il danneggiato può costituirsi parte civile nel processo penale ai fini del risarcimento del danno subito oppure può chiedere il risarcimento in separato giudizio civile. ■
Il farmacista di turno va a pranzo: è reato Il cartello non basta: è interruzione di pubblico servizio a Cassazione (sentenza 46755 del 3 dicembre 2012) non assolve il farmacista che appende il cartello «Mi trovo a pranzo, riapro dopo le 16» fuori dalla farmacia di turno. La sesta sezione penale ha ribadito che «quando la singola farmacia in turno di reperibilità risulti non accessibile all’utenza, vi è un turbamento della regolarità del servizio farmaceutico nel suo complesso” Il cartello posto fuori dalla farmacia di turno che attesta l’assenza del personale, non giustifica la condotta d’interruzione o sospensione del servizio in quanto determina il turbamento della regolarità dello stesso, configurando il reato ex articolo 331 Cp. E non ha rilevanza la disponibilità in zone contigue di altri punti reperibili, o addirittura del servizio urgente ospedaliero. Per la Cassazione “è evidente l’alterazione obiettiva dell’organizzazione del servizio farmaceutico (come ritenuta necessaria e, quindi, consapevolmente articolata in termini idonei a coniugare tutte le esigenze concorrenti, in particolare l’accesso, il meno possibile disagevole e il più tempestivo possibile, a prestazioni dovute e proprie del servizio pubblico espletato, in stretta correlazione alla tutela costituzionale del diritto alla sa-
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lute). Pertanto, ogni qualvolta il farmacista in turno di reperibilità non assicuri il tempestivo adempimento del servizio farmaceutico vi è, secondo le contingenze dei casi, una condotta obiettiva di interruzione o di sospensione del servizio, che determina il turbamento della regolarità di tale servizio nel suo complesso». La Cassazione non ha voluto sentire ragioni nemmeno rispetto al fatto che il farmacista avesse lasciato alla porta un cartello con un numero di telefono dov’era possibile rintracciarlo (senza peraltro rispondere alla chiamata di un avventore).
TAR MARCHE: NO A ORDINANZA ‘AFFAMA RANDAGI’ a giurisprudenza si allinea sulla illegittimità delle ordinanze comunali che vietano di somministrare alimenti a cani e gatti randagi con contenitori in aree pubbliche. Dopo il TAR Puglia lo dice anche il TAR Marche con una sentenza depositata il 26 novembre. Il divieto, rivolto alla popolazione locale, di offrire alimenti agli animali randagi appare in contrasto con la legge quadro nazionale n. 281/1991, dettata a prevenzione del randagismo e a tutela degli animali d'affezione. Il divieto contrasta anche con la legge regionale n. 10/1997. Irrilevante la circostanza che il divieto sia limitato all'alimentazione con utilizzo di contenitori. Difatti, il divieto non indica in alcun modo le modalità alternative per nutrire gli animali, rischiando di instaurare delle conseguenze potenzialmente paradossali e controproducenti, come incoraggiare la somministrazione degli alimenti con modalità ancora più nocive per l'igiene urbana rispetto all'utilizzo dei contenitori.
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8 Approfondimento Deontologia
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Il consenso informato in medicina veterinaria di FRANCA BURAGLIO Medico Veterinario Specialista in clinica dei piccoli animali Consulente Tecnico del Tribunale di Milano n medicina umana l’istituto del consenso informato basa i suoi presupposti su norme fondamentali dell’ordinamento (Costituzione, Codice civile e Codice Penale), sul Codice Deontologico Medico nonché nell’interpretazione giurisprudenziale. In medicina veterinaria il presupposto giuridico è il Codice Deontologico Veterinario (articoli 32 e 33) approvato dal Consiglio Nazionale della Fnovi il 12 giugno 2011 ed entrato in vigore il 20 giugno 2011.
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IL PRESUPPOSTO Il principio del consenso informato sta ad esprimere il profondo mutamento di filosofia circa il rapporto medico-paziente, segnando il passaggio dalla tradizionale filosofia ippocratico-paternalistica dei “doveri del medico” alla filosofia personalistica dei “diritti del malato”. Il consenso informato rappresenta certamente un momento delicato dell’evento comunicativo, ponendosi come strumento che contribuisce allo stabilirsi “di una alleanza terapeutica”: in tal modo il cliente condivide attivamente con il medico veterinario curante il percorso diagnostico e/o terapeutico. Il livello di informazione “doverosa” cresce di pari passo alla complessità dell’atto medico veterinario da effettuarsi, alla consistenza del rischio a cui si espone l’animale paziente e quindi alle possibilità di pregiudizio dei beni giuridici coinvolti. Sebbene il consenso informato sia necessario per qualunque attività medica, lo standard di informazione necessaria può variare a seconda dell’incidenza del singolo atto medico sulla salute e sull’integrità psico/fisica dell’animale paziente.
I REQUISITI Come anzi specificato, il consenso informato in medicina veterinaria basa i presupposti giuridici esclusivamente sul “Codice Deontologico Veterinario”, per poter analizzare quali dovrebbero essere i requisiti di un valido consenso informato è necessario proseguire basando i presupposti razionali sull’analogia con il consenso informato di medicina umana, pur con tutti i limiti del caso. Il consenso si considera validamente manifestato se risulta essere: Informato: preceduto da un’informazione dettagliata, adeguata e veritiera, tale da mettere in condizione il cliente di effettuare una scelta consapevole; deve ricomprendere la situazione patologica del paziente, il trattamento consigliato, i benefici ed i rischi ad esso connesso, le conseguenze derivanti dal mancato intervento, gli eventuali trattamenti alternativi con rischi e benefici. L’informazione deve essere quindi: personalizzata, comprensibile, veritiera, obiettiva ed esaustiva. Personalizzata: adeguata alla situazione psicologica, culturale e linguistica dell’interlocutore e proporzionata alla tipologia della prestazione proposta. Per quanto possibile va evitato il rischio di un involontario e non esplicito condizionamento legato all’asimmetria informativa. Comprensibile: espressa con linguaggio semplice e chiaro
Veritiera: non falsamente illusoria, bensì prudente Obiettiva: basata su fonti validate o che godano di una legittimazione clinico-scientifica Esaustiva: ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del cliente deve essere soddisfatta. In particolare su: • natura e scopo; • probabilità di successo; • modalità di effettuazione; • medico veterinario che eseguirà la prestazione; • conseguenze previste e modalità di risoluzione; • rischi ragionevolmente prevedibili (complicanze), loro probabilità di verificarsi; • eventuali trattamenti alternativi, con vantaggi e rischi; • conseguenze cliniche del rifiuto alla prestazione medico veterinaria. Personale: espresso dalla persona titolare del diritto. In caso di animale iscritto all’anagrafe regionale degli animali d’affezione, il titolare del diritto è colui che viene identificato come proprietario-possessore, da non confondersi con il detentore ex art. 1140 c.1,2 c.c. “Il possesso è il potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro diritto reale; Si può possedere direttamente o per mezzo di altra persona che ha la detenzione della cosa.” Relativamente all’identificazione della proprietà con l’iscrizione in Anagrafe Regionale in qualità di proprietario, alcune scuole non concordano. Manifesto: deve essere espresso in modo chiaro, comprensibile ed inequivocabile Libero e consapevole: deve provenire da soggetto maggiorenne, munito di capacità d’agire (art. 2 c.c.). Deve essere “libero”, cioè esente da vizi, coercizioni, inganni, errori e scevro da condizionamenti legati all’asimmetria informativa. Revocabile: il cliente ha il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso prestato (Convenzione di Oviedo cap II art. 5), anche nell’immediatezza della procedura sanitaria che si sta ponendo in essere. Il cliente può revocare il consenso manifestato solo se l’atto medico è arrestabile senza imminente pregiudizio per la salute dell’animale/paziente. Specifico: deve essere riferito alla specifica procedura sanitaria proposta. Preventivo e attuale: il consenso deve essere prestato prima dell’inizio della procedura sanitaria proposta e riferito al solo atto/i medico contenuto nel consenso medesimo. Espresso e recepito da un medico veterinario: il consenso informato è un atto medico, quindi l’infermiere o altro personale assistenziale non medico non può mai essere delegato a sostituire il medico veterinario nell’acquisizione del consenso/dissenso. La forma del consenso può essere: • orale; • scritta. Come indica il Codice Deontologico Veterinario all’art 33 “...il consenso deve essere espresso in forma scritta nei casi in cui per la particolarità delle prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili conseguenze delle stesse sia opportuna un’accettazione documentata”. In ogni caso l’informazione scritta è integrativa e mai sostitutiva del colloquio informativo. La sola formulazione e sottoscrizione del modulo di consenso non esentano il medico veterinario da eventuali responsabilità giuridiche e disciplinari.
L’eventuale sottoscrizione di moduli può facilitare la prova della manifestazione del consenso al fine di essere in grado di ricostruire a posteriori, con dati oggettivi, il percorso decisionale clinico/diagnostico che si è posto in atto con il cliente/proprietario. Non è da sottovalutare il fatto che, nella norma, in caso di contenzioso legale, passano dai due ai tre anni tra l’accadimento e la necessità di ricostruzione dello stesso. Inoltre, l’articolo 33 del Codice Deontologico Veterinario sembra richiamare l’articolo 2236 c.c. ove, riguardo alla responsabilità del prestatore d’opera intelletuale, così dispone: “Se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d’opera non risponde dei danni, se non nei casi di dolo o colpa grave“. Ne consegue che solo con un consenso informato scritto il medico veterinario può dimostrare di aver reso edotto il cliente della “speciale difficoltà“ di cui al sopramenzionato articolo, con eventuale esclusione da responsabilità per colpa lieve. Relativamente alle caratteristiche del documento di consenso esso deve includere: • dati della struttura veterinaria; • i dati identificativi dell’animale; • i dati identificativi del proprietario dell’animale; • sintesi della situazione clinica; • atto sanitario proposto per cui si richiede il consenso; • dichiarazione del cliente di aver ricevuto una informazione comprensibile ed esauriente; • dichiarazione del cliente di essere a conoscenza della possibilità di revocare il consenso; • dichiarazione del cliente di accettare/non accettare liberamente, spontaneamente e in piena coscienza, l’atto medico veterinario proposto. In caso di mancata accettazione, di essere stato esaustivamente informato delle conseguenze sanitarie; • data di compilazione del modulo; • timbro e firma del medico veterinario che acquisisce il consenso e firma del cliente; • eventualmente si può inserire anche l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e privacy D.Lgs. n°196 del 30 giugno 2006. In conclusione, il consenso sarà valido solo se saranno presenti tutti i seguenti requisiti: • la persona che fornisce il consenso deve essere titolare del diritto; • le informazioni fornite in merito al trattamento prospettato devono essere chiare e comprensibili; • in caso di indicazione chirurgica o di necessità di esami diagnostici la persona a cui viene richiesto il consenso deve essere esaurientemente informata in merito alle caratteristiche della prestazione, sempre tenendo conto della capacità di apprendimento e di discernimento; • la persona a cui viene richiesto il consenso deve esaurientemente essere messa a conoscenza delle eventuali alternative terapeutiche e/o diagnostiche; • la persona a cui viene richiesto il consenso deve essere edotta circa i rischi connessi e la loro percentuale di incidenza e dei rischi connessi alla non effettuazione della prestazione proposta; • il consenso scritto deve essere controfirmato dal medico veterinario e dal cliente e datato. In caso contrario il consenso potrà considerarsi viziato e quindi sprovvisto di validità sul piano giudiziario.
Doveroso è sottolineare come la sottoscrizione del consenso informato non sia da considerarsi come una mera forma di tutela giuridica del medico veterinario, bensì come il riconoscimento di un diritto/dovere di partecipazione del cliente all’impostazione di uno schema diagnostico/terapeutico condiviso, cosciente e collaborativo.
LE CONSEGUENZE LEGALI Pur con la premessa che in medicina veterinaria il consenso informato è normato esclusivamente dal Codice Deontologico Medico Veterinario e come tale un trattamento medico veterinario senza consenso o con consenso non valido rappresenta “esclusivamente” una violazione del suddetto Codice, bisogna porre molta attenzione al fatto che un siffatto comportamento possa porre i presupposti per un contenzioso legale per “cattiva pratica professionale”. La mancanza di un valido consenso (trattamento medico arbitrario) può essere dovuta a colpa del medico veterinario (ossia alla violazione di specifiche regole cautelari cui il medico è tenuto nell’adempimento del dovere di informazione) oppure ad una scelta deliberata di quest’ultimo per informazione volutamente falsa o incompleta, o ancora per richiesta di consenso intenzionalmente omessa. I casi di difetto di consenso riconducibili a colpa possono essere sintetizzati in due ipotesi: • l’imperizia del medico veterinario che fornisce un’informazione scorretta come riflesso e conseguenza di una valutazione tecnica erronea; • la negligenza del medico veterinario che agisce ad esempio per trascuratezza o scarsa considerazione del paziente/cliente. Nella colpa medica si possono far rientrare tutti i casi in cui il medico veterinario ha agito dimenticando di acquisire previamente il consenso del cliente, o ha agito omettendo, per negligenza, la dovuta informazione, o ha agito fornendo un’informazione involontariamente inadeguata o, trascurando di verificare che il cliente abbia compreso le caratteristiche dell’intervento terapeutico e soprattutto le possibili complicanze. È necessario quindi distinguere tra le varie costellazioni di casi in cui si colloca di volta in volta il trattamento medico arbitrario. Talora infatti, la sola mancanza del consenso informato, non pare idonea di per sé, a fondare una responsabilità colposa. Ciò che conta è che il medico veterinario con la sua condotta “non autorizzata” dal consenso informato, non abbia aumentato il rischio originario, né abbia creato rischi collaterali tradottisi essi stessi in eventi lesivi e che il suo intervento medico veterinario sia stato provatamente eseguito “lege artis”. Ben diversa invece è l’ipotesi in cui l’esito infausto rappresenti la concretizzazione del rischio insito in quel tipo di trattamento praticato senza un valido consenso: rischio che quindi non è stato accettato dal cliente. La formulazione di un adeguato “consenso informato” è assolutamente indice di un percorso diagnostico/terapeutico condiviso, cosciente e collaborativo in grado di tutelare da un lato i diritti del cliente alla corretta informazione ed alla conseguente condivisione terapeutico/diagnostica responsabile, dall’altro lato tutelare i medici veterinari da responsabilità professionali derivanti da sottoscrizione di consensi informati eventualmente viziati. ■
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10 Previdenza ENPAV
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La nostra previdenza è cosa “pubblica” Le ragioni del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dell’Istat e dei Ministri Fornero e Grilli e Casse, fra cui l’Enpav e l’Onaosi, avevano contestato l’inserimento nel conto consolidato elaborato dall’Istat, ottenendo in prima istanza soddisfazione dal Tar del Lazio. Palazzo Spada ha invece ribaltato il verdetto e il 28 novembre ha affermato e motivato le ragioni per cui l’Enpav e con esso tutti gli enti (e le casse) di previdenza dei professionisti sono “amministrazioni pubbliche”.
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COERENZA CON LA COSTITUZIONE
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LA VEXATA QUAESTIO Il Documento di programmazione economicofinanziaria 2005-2007 ha inserito nell’elenco delle pubbliche amministrazioni gli "Enti nazionali di previdenza e assistenza" senza ulteriori specificazioni. L’inclusione comporta limitazioni di spesa nel limite del 2 per cento rispetto all’anno precedente. Le Casse hanno dato una lettura politica del provvedimento, che al di là della portata contabile, è stato avvertito come un’ingerenza sull’autonomia economico-finanziaria degli enti previdenziali privatizzati. A suffragare il timore di uno snaturamento giuridico è sopraggiunta la Legge 196/2009 cha ha specificamente previsto che per "amministrazioni pubbliche tenute al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica "si intendono gli enti compresi nell’elenco Istat. Non beneficiando di finanziamento pubblico, gli enti di previdenza dei professionisti hanno respinto responsabilità e impegni nei confronti dei conti pubblici; per questo si sono rivolte al Tar del Lazio ottenendo una sentenza favorevole.
LA SENTENZA Per il Consiglio di Stato, invece, "è agevole desumere la fondatezza degli appelli proposti dall’Istat nei confronti degli Enti previdenziali resistenti". Gli enti sono "amministrazioni pubbliche" per almeno due ragioni che vanno ad incidere sul concetto di "privatizzazione" e sul grado di indipendenza dal conti pubblici. 1) La privatizzazione avvenuta con il d.lgs. 509/94 riguarda la personalità giuridica degli enti di previdenza dei professionisti, "ma lascia ferma l’obbligatorietà dell’iscrizione e della contribuzione", per un "pubblico servizio" a cui si af-
La qualificazione delle Casse private di assistenza e previdenza, e la conseguente loro inclusione nell’elenco di cui si tratta, non è frutto di illogicità” L’elenco predisposto dall’Istat “trova nella conformità al parametro normativo la propria giustificazione, senza necessità di ulteriore motivazione, né di specifica istruttoria”. L’inclusione degli Enti previdenziali privatizzati “corrisponde, sia nella ratio, che nella portata letterale, a quanto stabiliva già la legge 30 dicembre 2004, n. 311, che, come si è sopra rilevato, includeva dall’origine gli “Enti di previdenza e assistenza” tra quelli tenuti agli oneri di contenimento della spesa”. La legittimità della qualificazione degli Enti ricorrenti nel novero delle amministrazioni pubbliche “rende poi evidente la palese infondatezza dell’eccezione di costituzionalità”. L’applicabilità di prestazioni a carico degli Enti privatizzati “non è frutto di una valutazione arbitraria dell’Amministrazione, ma, al contrario, corrisponde alla qualificazione pubblica degli stessi e ai criteri stabiliti dalla legge in coerenza con i principi desumibili dall’art. 81 della Costituzione e con il principio di eguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione” (dalla sentenza depositata dal Consiglio di Stato il 28 novembre 2011).
fianca "il potere di ingerenza e di vigilanza ministeriale": infatti, tutte le deliberazioni in materia di contributi e di prestazioni, per essere efficaci, devono ottenere l’approvazione dei Ministeri vigilanti. Non da ultimo, la privatizzazione non ha fatto venire meno il controllo della Corte dei conti sulla gestione "per assicurarne la legalità e l’efficacia". 2) Il finanziamento connesso con gli sgravi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, insieme alla obbligatorietà della iscrizione e della contribuzione, garantiti agli Enti previdenziali privatizzati "valgono
a configurare un sistema di finanziamento pubblico, sia pure indiretto e mediato attraverso risorse comunque distolte dal cumulo di quelle destinate a fini generali". In conclusione: "la trasformazione operata dal d.lgs.509/1994 ha lasciato, quindi, immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale di previdenza ed assistenza svolta dagli Enti in esame, che conservano una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente organizzativo". ■
Camporese: “La battaglia continua” L’Adepp andrà fino alla Corte di Giustizia Europea “Una sentenza contraddittoria, che ci trova in totale dissenso, che si inserisce in modo non omogeneo nell’impianto normativo generale che sovraintende al sistema degli enti pensionistici privati e privatizzati”. È questo il primo commento del presidente dell’Adepp Andrea Camporese alla sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso contro l’inclusione delle Casse nell’elenco elaborato dall’Istat.
“È ovvio che le sentenze vanno rispettate - continua Camporese - ma è anche evidente che la battaglia giudiziaria in difesa del perimetro di autonomia non si può arrestare. Andremo in Corte Costituzionale a sostenere i nostri diritti sanciti dalle leggi di privatizzazione e percorreremo anche la via della Corte di Giustizia Europea. Da troppi anni sosteniamo la necessità di chiarire i confini della nostra responsa-
bilità a tutela degli iscritti”. Nel merito il Consiglio di Stato ha ribaltato due sentenze del Tar favorevoli agli Enti di previdenza privati. Sostenere, come fa il Consiglio di Stato, che le Casse conservano una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente organizzativo, confligge con l’attività di autogoverno chiaramente evidenziata nelle leggi di privatizzazione 509 e 103. “Gli Enti deliberano su contributi e prestazioni, sugli investimenti, su una miriade di altri aspetti - continua Camporese - e proprio in virtù della loro ampia facoltà di determinazione vengono vigilati da innumerevoli soggetti, Ministeri del Lavoro e dell’Economia in testa. Se il carattere pubblicistico della nostra attività è indiscutibile, l’associarci alle Pubbliche Amministrazione crea una evidente contraddizione giuridica. La finalità statistica dell’elenco Istat non è mai stata in discussione, mentre è sempre più evidente l’utilizzo improprio fatto dal legislatore nel richiamare l’elenco con finalità diverse ed estranee”. L’assemblea dei presidenti aderenti all’Adepp non si è mai sottratta ad una ragionamento sul bene e sul futuro del Paese. Il nodo della privatizzazione, però, va sciolto - conclude Camporese - attraverso una norma di sistema, finalmente liberale, che ponga fine ad una diatriba contraria al bene comune. La sofferenze dei giovani professionisti, le difficoltà di oltre due milioni di persone che generano quote importanti del pil in assenza di qualsiasi ammortizzatore sociale, non possono essere superate soltanto da un atto giudiziario. La nostra responsabilità resta in campo in un Paese che si avvia alla consultazione elettorale. Le ragioni del lavoro sono anche le ragioni del mondo delle professioni”. ■
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Eventi Veterinari
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Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Medicina Felina Cremona, 09/11 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (FeIP) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (30) LIMITE DI ISCRIZIONE: 08 Marzo 2013
Valido anche come 1a parte dell’Itinerario di Odontostomatologia Cremona, 10/13 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC ECM: Richiesto accreditamento per 26,1 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (24) LIMITE DI ISCRIZIONE: 01 Marzo 2013
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NEUROCHIRURGIA SPINALE I PARTE
MONITORAGGIO IN ANESTESIA: COME, QUANDO, PERCHÉ?
Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Oftalmologia Cremona, 17/19 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (Ophthal) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 01 Marzo 2013
Cremona, 19/21 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC
Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Anestesia Cremona, 21/23 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC ECM: Richiesto accreditamento per 26,2 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 11 Marzo 2013
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (18) LIMITE DI ISCRIZIONE: 11 Marzo 2013
METODOLOGIA DELLA RICERCA CLINICA: I PARTE QUESITI, DISEGNI DI STUDIO E RISULTATI Cremona, 15-16 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (18) LIMITE DI ISCRIZIONE: 04 Marzo 2013
MEDICINA D’URGENZA 3 Valido anche come 3a parte dell’Itinerario di Medicina d’Urgenza Cremona, 15/17 Aprile 2013 Centro Studi SCIVAC ECM: Richiesto accreditamento per 26,9 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 05 Marzo 2013
CHIRURGIA 2 Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Chirurgia Cremona, 01/04 Maggio 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (SAS) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 22 Marzo 2013 in collaborazione con:
PRINCIPI DI DERMATOLOGIA NEL CANE E NEL GATTO Valido anche come 3a parte dell’Itinerario di Dermatologia Cremona, 03/05 Maggio 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dal College Europeo di Dermatologia Veterinaria (ECVD) ECM: Richiesto accreditamento per 29,2 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 21 Marzo 2013
ECOGRAGIA CLINICA Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Diagnostica per Immagini Cremona, 12/14 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Maggio 2013
International Course AO MASTERCLASS COURSE ON DISTAL EXTREMITIES SURGERY AND TRAUMATOLOGY
TRAUMATOLOGIA FELINA
MEDICINA FELINA 3
Cremona, 22/24 Maggio 2013 Centro Studi SCIVAC
Cremona (Italy), May 15th/18th 2013 Centro Studi SCIVAC MAX NUMBER OF PARTICIPANTS: 36 DEADLINE FOR REGISTRATION: April, 08th 2013 LANGUAGE: English
ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30)
Valido anche come 3a parte dell’Itinerario di Medicina Felina Cremona, 05/07 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (FeIP) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (30) LIMITE DI ISCRIZIONE: 06 Maggio 2013
Corso Avanzato MICROCHIRURGIA Cremona, 14/15 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (20) LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Maggio 2013
LIMITE DI ISCRIZIONE: 18 Aprile 2013
CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE Valido anche come 5a parte dell’Itinerario di Ortopedia Cremona, 18/21 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC ECM: Richiesto accreditamento per 36,6 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 06 Maggio 2013
APPARATO URINARIO: COME SCOPRIRE LA GRAVITÀ E LA SEDE DELLA LESIONE Valido anche come 6a parte dell’Itinerario di Medicina Interna Cremona, 19/22 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (SAM) ECM: Richiesto accreditamento per 38,2 Crediti ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Maggio 2013
in collaborazione con:
Corso Avanzato CITOLOGIA DEI VERSAMENTI CAVITARI: DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE Cremona, 24/25 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC ISCRIZIONE Partecipazione a numero chiuso (30) LIMITE DI ISCRIZIONE: 20 Maggio 2013
MEDICINA COMPORTAMENTALE 2
MEDICINA FELINA 4
EMATOLOGIA
Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Medicina Comportamentale Cremona, 26/28 Giugno 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (AnBeh) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 13 Maggio 2013
Valido anche come 4a parte dell’Itinerario di Medicina Felina Cremona, 03/05 Luglio 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (FeIP) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (30) LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Giugno 2013
Valido anche come 2a parte dell’Itinerario di Medicina Interna Cremona, 09/11 Luglio 2013 Centro Studi SCIVAC Corso riconosciuto e accreditato dall’European School of Veterinary Postgraduate Studies per il conseguimento del GPCert (SAM) ISCRIZIONE - Partecipazione a numero chiuso (36) LIMITE DI ISCRIZIONE: 31 Maggio 2013
Pre-Iscrizione on line: http://registration.evsrl.it/
Professione Veterinaria 41-2012:ok
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laPROFESSIONE
12 Eventi Veterinari
VETERINARIA 41 | 2012
SEMINARI REGIONALI - CALENDARIO 1° SEMESTRE 2013 Informazioni: Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DATA
REGIONE
ARGOMENTO
RELATORE
Lombardia
ABC dell’odontoiatria veterinaria
Mirko Radice
17 FEBBRAIO
Veneto
Sediamoci davanti a.. Una radiografia dell’addome
Federica Rossi
17 FEBBRAIO
SOVEP
Gastroenterologia
Enrico Bottero
24 FEBBRAIO
Friuli Venezia Giulia
La tanto temuta neurologia nel gatto
Gualtiero Gandini
24 FEBBRAIO
Marche
Professione Oncologo
Laura Marconato
17 MARZO
Liguria
Il paziente è anemico e adesso..
Magda Gerou Ferriani
17 MARZO
Toscana
Riproduzione nei piccoli animali
Giovanni Majolino
7 APRILE
Calabria
L’anca e il ginocchio: quando e come trattare le principali patologie ortopediche di queste articolazioni
Fulvio Capellari
21 APRILE
Emilia Romagna
Errori e trappole diagnostiche in medicina interna e patologia clinica
Walter Bertazzolo
21 APRILE
Puglia
Quello che il veterinario di base deve sapere per risolvere la maggior parte dei problemi oculistici
Claudio Peruccio
21 APRILE
Umbria
Il rischio Perioperatorio
Paolo Franci
27-28 APRILE
Abruzzo
Tutto quello che devi sapere in endocrinologia nella tua pratica clinica
Federico Fracassi
11-12 MAGGIO
Campania
Tutto quello che devi sapere in dermatologia nella tua pratica clinica
Federico Leone
5 MAGGIO
Lombardia
Riproduzione nei piccoli animali
Giovanni Majolino
10 MAGGIO
Sicilia - Messina
ABC dell’odontoiatria veterinaria
Mirko Radice
12 MAGGIO
SOVEP
La tanto temuta neurologia nel gatto
Gualtiero Gandini
12 MAGGIO
Lazio
Sediamoci davanti a.. Una radiografia dell’addome
Federica Rossi
16 GIUGNO
Sicilia
Iperattività, Iperattaccamento e disturbi emozionali nel cane l’importanza del primo approccio clinico
Maria Chiara Catalani
23 GIUGNO
Basilicata
Medicina D’urgenza
Marco Bertoli
30 GIUGNO
Molise
Errori e trappole diagnostiche in medicina interna e patologia clinica
Walter Bertazzolo
27 GENNAIO
SPONSOR
I seminari Regionali sono gratuiti per tutti i soci SCIVAC in regola con la quota associativa dell’anno in corso e indipendentemente dalla regione di appartenenza. È preferibile effettuare la Preiscrizione on line (tramite il sito www.scivac.it) per avere diritti al Pranzo e agli atti delle relazioni.
FSA
In collaborazione con
FONDAZIONE SALUTE ANIMALE
CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - DAL 18 AL 20 GENNAIO 2013 CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED - DOMENICA 20 GENNAIO IN COMUNE CON IL CORSO BASE
Palazzo Trecchi - Cremona
DIRETTORE DEL CORSO Prof. Claudio Peruccio Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino
livelli di competenza per sottoporsi agli esami di verifica per il Panel Italiano FSA.
16.15 16.45 Corso propedeutico agli esami per il Panel Italiano FSA Cremona, 20 gennaio 2013
RELATORI Dott. Giovanni Barsotti, Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Università degli Studi di Pisa Dott.ssa Manuela Crasta, Med Vet, Dipl ECVO, Bologna Dott. Nunzio D’Anna, Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott.ssa Cristina Giordano, Med Vet, Torino Dott.ssa Chiara Giudice, Med Vet, Phd, Dipl ECVP, DIVET, Università degli Studi di Milano Dott. Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott. Domenico Multari, Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Treviso Prof. Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino Prof. Michele Polli, Med Vet, Phd, Università degli Studi di Milano Dott.ssa Antonella Rampazzo, Med Vet, Phd, Dipl ECVO, Torino Dott. Gianluca Rovesti, Med Vet, Dipl. ECVS, Clinica Miller - Cavriago Corso di base per il controllo delle malattie oculari ereditarie Cremona, 18-19 gennaio 2013 OBIETTIVI DEL CORSO DI BASE Fornire ai medici veterinari interessati l’informazione di base indispensabile per intraprendere un percorso di apprendimento relativo al settore delle malattie oculari ereditarie. Indicare le tappe successive per raggiungere adeguati
15.30
OBIETTIVI DEL CORSO AVANZATO Fornire a chi ha già una specifica competenza nel settore delle malattie oculari ereditarie le informazioni indispensabili per pianificare lo studio ai fini degli esami di verifica. Controllare la propria preparazione mediante autovalutazione esaminando numerosi quadri clinici presentati dai relatori e/o da iscritti al corso.
17.30 18.00
19.00
8.30 9.00 9.30
PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.00
9.30 10.30 11.00
11.45 12.30 14.00 14.45
VENERDÌ 18 GENNAIO 2013 La riproduzione selezionata ENCI ed il controllo delle malattie oculari ereditarie. Protocollo per l’accesso al Panel Italiano FSA (C. Peruccio) Aspetti di genetica delle patologie oculari ereditarie (M. Polli) Pausa caffè Basi di embriologia, sviluppo dell’occhio ed embriogenesi delle malformazioni oculari ereditarie (C. Peruccio) Malattie ereditarie degli annessi e della cornea (N. D’Anna - D. Multari) Pausa pranzo Malattie ereditarie del tratto uveale (A. Guandalini) Anomalie del legamento pettinato / glaucoma (A. Guandalini)
10.00 10.30 11.00 11.30 12.00 12.30 14.00 14.30 15.30
PPM/Peters’ anomaly - PHTVL / PHPV (C. Peruccio) Pausa caffè Malattie ereditarie della lente (N. D’Anna, A. Rampazzo) Test genetici (M. Polli) Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) Termine del programma del primo giorno SABATO 19 GENNAIO 2013 Malattie ereditarie della retina Displasia (N. D’Anna) Sindrome dell’occhio del Collie (D. Multari) Le PRA ad insorgenza precoce (M. Crasta) Pausa caffè Le PRA ad insorgenza tardiva (M. Crasta) Altre retinopatie degenerative ereditarie (C. Peruccio) Alterazioni ereditarie del nervo ottico (C. Peruccio) Discussione Pausa pranzo Test genetici per le malattie della retina (M. Polli) Correlazioni clinico-patologiche delle più importanti malattie oculari ereditarie (C. Giudice) Oculopatie ereditarie rilevate in Italia negli anni 2009-2012 • Il punto di vista epidemiologico (G. Barsotti, C. Giordano, A. Guandalini) • Il punto di vista genetico (M. Polli)
16.30 17.00
19.00
Pausa caffè Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) Termine del programma del secondo giorno
DOMENICA 20 GENNAIO 2013 Corso propedeutico agli esami di verifica per l’accesso al Panel Italiano FSA-HED (domenica in comune con corso base) 8.30 Le prove di esame per il Panel Italiano FSA e quelle richieste per il Panel ESE dell’ECVO: • competenza teorica • riconoscimento di quadri clinici • prove pratiche (C. Peruccio) 9.15 La certificazione secondo i protocolli FSA. Verso una valutazione uniforme (C. Peruccio) 10.00 Pausa caffè 10.30 Discussione e interpretazione di immagini relative a quadri clinici controversi ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) 12.00 Discussione 12.30 Termine del corso L’ISCRIZIONE COMPRENDE • Attestato di frequenza • Coffee break e light lunch offerti PER INFORMAZIONI Segreteria FSA - Elena Bonetti Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403511 - Fax 0372/457091 E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it www.fondazionesaluteanimale.it
Professione Veterinaria 41-2012:ok
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laPROFESSIONE
Sondaggio e ricerche Focus
VETERINARIA 41| 2012
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Indagine conoscitiva sui rifugi in Italia: prospettive future Analisi del benessere in relazione all’adeguatezza delle strutture e degli spazi
di VALERIA QUARTARONE, ANNAMARIA PASSANTINO Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, Università degli Studi di Messina canili ed i gattili, a seguito della crescente sensibilità zoofila, assumono un ruolo strategico non solo come luogo di ricovero di animali randagi o sinantropi, ma anche come osservatorio epidemiologico delle malattie trasmissibili, nonché come punto di riferimento privilegiato di studio e gestione del delicato rapporto uomo-animale in relazione alla molteplicità dei problemi a esso connessi(1-3). Una corretta gestione di canili e gattili inizia con la progettazione o l’adeguamento delle diverse aree destinate alla detenzione degli animali, utilizzando criteri che siano rispettosi del benessere e delle caratteristiche etologiche degli stessi. A tal fine è auspicabile che ogni struttura, pubblica o privata, nella quale vengono accolti animali randagi ai sensi della Legge quadro 281/91(4), una volta soddisfatti i requisiti minimi di struttura, adotti un sistema di buone prassi di gestione o, nel caso dei rifugi nei quali si tenda all’eccellenza, all’adozione di sistemi di qualità. In particolare, i canili rifugi, atti a prevenire e combattere il fenomeno del randagismo, dovrebbero essere progettati ricreando un habitat ottimale rispetto alle caratteristiche etologiche della specie, favorendo la socializzazione e l’equilibrio comportamentale del gruppo entro cui ogni singolo animale viene inserito(2,5). La corretta gestione delle suddette strutture richiede il lavoro coordinato delle diverse figure professionali, la conoscenza della normativa vigente in materia in ciascuna regione, nonché la sua rigorosa applicazione. Il presente lavoro, attraverso la compilazione di un questionario, si propone di indagare lo stato attuale dei canili e dei gattili allo scopo di valutarne il rispetto dei requisiti strutturali e gestionali, stabiliti dalla legge quadro 281/91 e dalle rispettive leggi regionali di recepimento.
I
MATERIALI E METODI La ricerca si basa sui risultati di un questionario, reso disponibile on line sul portale ww2.unime.it/tesidottoratoQuartarone.randagismo e compilato in maniera completamente anonima - così da garantire una maggiore collaborazione da parte delle strutture ed “eliminare” ogni possibilità da parte dei riceventi di sentirsi di fronte ad uno strumento di giudizio.
Le strutture contattate, che corrispondevano a n. 252 canili e n. 106 gattili sia rifugio che sanitari, sono state trovate tramite conoscenza, motori di ricerca su internet, nonché contatti telefonici/email su segnalazione delle diverse Aziende Sanitarie Provinciali. La raccolta del questionario è avvenuta nel periodo tra Maggio 2011 e Aprile 2012. Il questionario, utilizzato per raccogliere i dati sperimentali riferiti ai canili e ai gattili, conteneva rispettivamente n. 35 e n. 38 domande specifiche per valutare la “realtà canile/gattile”, tra le quali è stata inserita una domanda relativa alla regione in cui la struttura era collocata. Per entrambi i modelli le domande sono state raggruppate per categoria: requisiti strutturali, arricchimento ambientale, interazione con l’uomo, stress, numero di adozioni, insuccessi nelle adozioni ed osservazioni personali. La categoria requisiti strutturali era rappresentata da domande relative al numero di animali accolti, alla tipologia di locali presenti e al numero massimo di soggetti ospitati per ogni tipologia, alle sterilizzazioni e, nel caso dei canili, al momento di esecuzione delle stesse. L’interazione con l’uomo era valutata, per i canili, con domande su quante volte fosse dato l’alimento, sul tempo dedicato ad ogni cane ogni giorno, sul numero di uscite e sulla durata delle stesse, sulla spazzolatura e sull’attività ludica interspecifica, sul numero di operatori presenti. Per quel che riguardava i gattili, veniva chiesto quante volte venisse fornito l’alimento, quante volte venissero pulite le lettiere, se si giocasse con i gatti e se li si spazzolasse, nonché il numero degli operatori presenti. La categoria arricchimento ambientale si differenziava in base alla tipologia di questionario; relativamente ai canili, si domandava agli utenti se fossero presenti nascondigli e giochi, mentre per i gattili si chiedeva di dare il numero delle ciotole e delle lettiere presenti, indicando anche dove fossero collocate queste ultime, e di definire se fossero presenti graffiatoi, giochi, nascondigli, mensole o strutture sopraelevate. La categoria stress prendeva in considerazione le manifestazioni più comuni per cani e gatti. Così, per quel che riguardava i cani, si chiedeva se fossero presenti soggetti aggressivi, paurosi, esageratamente attivi, con vocalizzazioni eccessive ed inappropriate, con forme di coprofagia, con stereotipie, con esagerato autogrooming. Si domandava, altresì, di valutare se le aggressioni intraspecifiche fossero frequenti e se ci fosse una prevalenza delle stesse in riferimento al sesso. Infine, si richiedeva quali pa-
tologie si riscontrassero più frequentemente e se la risposta degli animali alle terapie fosse buona. Per i gatti si invitava ad indicare se ci fossero animali che si isolavano, se fossero frequenti le aggressioni intraspecifiche, se fossero comuni le deiezioni inappropriate e la loro collocazione, se fossero frequenti forme gastroenteriche, patologie cutanee, pica, miagolii esagerati, ipermotilità o, al contrario, letargia ed, infine, se si richiedessero spesso cure veterinarie(2,5-16). Relativamente alle adozioni, se ne domandava il numero ed il numero di insuccessi; si chiedeva, inoltre, di esprimere un’opinione in riferimento alle cause di tali insuccessi. I dati ottenuti dai questionari compilati sono stati inseriti in un unico database e successivamente elaborati. I dati esaminati sono stati espressi sotto forma di frequenze assolute e di percentuali, in quanto più facilmente comprensibili, e di numeri assoluti. Infine, è stata effettuata un’analisi di correlazione stimando i coefficienti di correlazione non parametrica di Spearman al fine di valutare la correlazione esistente fra le differenti variabili. Per ciascuna correlazione è stata valutata la significatività statistica, al livello prefissato = 0.05. L’elaborazio-
ne statistica dei risultati è stata effettuata mediante SPSS per Windows, versione 11.5 (SPSS Inc. 2002).
RISULTATI Dei 242 volontari di canili contattati, una minima parte (10,3%) ha compilato il questionario, e dei volontari dei 106 gattili interpellati solo il 16,9% ha partecipato al progetto, dimostrando, pertanto, un modesto interesse. La distribuzione geografica di coloro che hanno risposto è varia (grafico 1 e 2), mostrando una notevole incidenza della Regione Sicilia (29,6% per i canili e 23,5 % per i gattili). Hanno, inoltre, risposto soprattutto i residenti della regione Piemonte per i canili (14,8%) e della regione Lombardia per i gattili (23,5%). Relativamente alla classificazione della struttura canile/gattile in rifugio o sanitario, la quasi totalità del campione era costituito dai rifugi (88,9% canili rifugio e 94,1% gattili rifugio); in relazione, invece, alla tipologia dei locali, la maggior parte era rappresentata da box aperti nei canili (18,5%) e strutture miste nei gattili (52,9%). La numerosità degli animali variava per i cani da
Grafico 1 - Distribuzione geografica dei canili nelle diverse regioni italiane
Grafico 2 - Distribuzione geografica dei gattili nelle diverse regioni italiane
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14 Focus Sondaggio e ricerche un minimo di 7 ad un massimo di 900 in uno spazio compreso tra i 75 ed i 40.000 mq, mentre per i gatti da un minimo di 20 ad un massimo di 230 in uno spazio compreso tra i 60 ed i 2.000 mq. In merito al controllo delle nascite, si evidenziava la tendenza a sterilizzare gli animali. Tale procedura chirurgica veniva effettuata nei cani prevalentemente subito dopo la cattura (48,1%). Poiché la domanda prevedeva, altresì, una risposta aperta, è stato possibile evidenziare come nei canili si tenda a sterilizzare soprattutto le femmine. Per quanto riguarda, invece, le interazioni cane-uomo, la maggioranza dei volontari (40,7%) dichiarava che il contatto interspecifico con ogni cane avveniva “più volte al dì”, e il 70,4% riportava che esso durava più di 10 minuti. Il 77,8% dichiarava di giocare con gli animali, mentre il 63% si dedicava alla loro spazzolatura. Il livello di benessere risulta, quindi, positivamente correlato alla durata dell’interazione con gli operatori (rs=0,530; p=0,006); tuttavia, il numero totale dei cani è negativamente correlato alla durata delle interazioni con il personale (rs=-0,514; p=0,009). Nell’ambito dei gattili, il 58,8% dichiarava di provvedere alla spazzolatura dei soggetti e l’88,2% riferiva di giocare con essi. Inoltre, al fine di evidenziare incongruenze riguardanti le domande sull’interazione con l’uomo, si richiedeva anche quante volte l’alimento fosse somministrato. Gli addetti al governo dei cani fornivano nel 66,7% dei casi cibo “una sola volta al giorno”, mentre gli operatori dei gattili nel 52,9% dei casi lasciavano il cibo sempre a disposizione ed analoga percentuale riferiva una pulizia delle lettiere una volta al dì. Alcune domande del questionario miravano ad individuare il grado di arricchimento ambientale. Nei canili, in merito alla sgambatura, veniva riportato che nella maggioranza dei casi (33,3%) i cani uscivano “ una volta al dì” e “due volte al dì” per una durata di oltre 20 minuti (48,1%). Inoltre, il 70,4% degli operatori rispondeva che ai cani erano forniti nascondigli e il 66,7% dichiarava che gli stessi animali avevano a disposizione dei giochi. Anche in questo caso è possibile evidenziare una correlazione statisticamente significativa tra stato di benessere degli animali e durata delle “sgambature” (rs=0,458; p=0,021); il benessere, invece, risulta essere negativamente correlato alla numerosità totale dei cani (rs = -0,496; p = 0,012) e positivamente con il numero di sgambature (rs=- 0,611; p=0,001). Nei gattili, invece, il numero indicato per le ciotole e le lettiere presenti si è rivelato inadeguato, se confrontato con il numero totale dei gatti. Solo tre strutture fornivano una quantità sufficiente di ciotole. Alla domanda dove fossero collocate le lettiere, l’88,2% rispondeva che esse erano sistemate ai margini dei locali, dichiarando, altresì, la presenza di graffiatoi. Tutti i volontari dei gattili contattati evidenziavano, inoltre, la disponibilità di giochi e, in particolare, il 94,1% riportava l’esistenza di nascondigli ed il 100% di strutture sopraelevate. In riferimento alla categoria “stress”, gli addetti ai canili, nella maggioranza dei casi (70,4%), non consideravano frequenti le aggressioni intraspecifiche; il 55,6% le descriveva come prevalenti tra i soggetti di sesso maschile. Nel 63% delle risposte si annoverava la presenza di esemplari aggressivi, nonché di cani fobici. Ai limiti della significatività statistica risulta la correlazione negativa tra benessere e aggressioni intraspecifiche (rs=- 0,357; p=0,080); quest’ultime sono, altresì, negativamente correlate al grado di arricchimento ambientale (rs=0,529; p=0,007), con le attività ludiche con gli operatori (rs=-0,521; p=0,008) e con le spazzolature (rs=-0,618; p=0,001). L’85,2% dichiarava l’esistenza in canile di esemplari troppo attivi ed il 51,9% evidenziava la presenza di cani
VETERINARIA 41 | 2012
RIASSUNTO INTRODUZIONE E SCOPO Il benessere dei cani e dei gatti nei rifugi sembrerebbe essere influenzato dall’inadeguatezza delle strutture e degli spazi a disposizione, nonché dal tipo di rapporto che si instaura tra animali e operatori. Tale lavoro valuta, attraverso un’approfondita indagine conoscitiva, le condizioni di vita di cani e gatti nei rifugi dislocati sul territorio nazionale. MATERIALI E METODI La ricerca è stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario anonimo a volontari di canili e gattili. La correlazione esistente fra le differenti variabili osservate è stata valutata con il coefficiente di correlazione di Spearman. RISULTATI Dei 242 volontari di canili contattati, una minima parte (10,3%) ha compilato il questionario, e dei volontari dei 106 gattili in-
terpellati solo il 16,9% ha partecipato al progetto, dimostrando, pertanto, un modesto interesse. La maggior parte di essi erano residenti in Sicilia, Piemonte e Lombardia. Le analisi statistiche hanno evidenziato come un adeguato arricchimento ambientale e una corretta interazione con l’uomo possano ridurre le manifestazioni di stress per entrambe le specie, nonché favorire adozioni di successo. DISCUSSIONE I dati ottenuti dimostrano come la legislazione in materia di randagismo debba essere integrata con appropriate indicazioni sul grado di arricchimento ambientale e sull’interazione con l’uomo. Gli operatori dei rifugi andrebbero poi istruiti con appositi corsi di formazione ad una corretta socializzazione con gli animali, al fine di rendere serena la permanenza degli animali nei rifugi, permettendo, quindi, adozioni definitive.
Le analisi statistiche compiute sui questionari relativi ai canili hanno consentito di rilevare come un adeguato grado di arricchimento ambientale e una buona qualità delle interazioni con il personale possano ridurre le espressioni di stress e favorire buone adozioni. Nella quasi totalità dei questionari si evidenzia come gli animali adottati e riportati al rifugio vengano abbandonati per motivi legati all’adottante. Pertanto, a parere di chi scrive, sarebbe auspicabile una più attenta selezione degli adottanti, attraverso, ad esempio, una sistematica compilazione di moduli di adozione, accompagnata a un supporto comportamentale per l’animale e la famiglia fornito gratuitamente dall’ASP. In tal modo verrebbe limitata la comparsa di possibili alterazioni comportamentali nell’animale (fobie, aggressività, ansia da separazione, ecc.), che possono essere causa degli insuccessi. La normativa in materia andrebbe integrata con precise istruzioni sull’arricchimento ambientale dei ricoveri e sulla qualità delle interazioni umane. Scopo dei rifugi deve essere quello di assicurare che gli animali permangano in tali strutture il minor tempo possibile, garantendo da una parte il controllo della popolazione con le sterilizzazioni e l’applicazione dei microchip, anche alla specie felina, e dall’altra fornendo adeguata gestione sanitaria nonché, non meno importante, comportamentale. La permanenza di un animale nei rifugi ne altera inevitabilmente il comportamento, per cui bisognerebbe incentivare la realizzazione di parchi canile/gattile in cui, però, la presenza dei visitatori sia guidata al fine di non creare traumi ai soggetti. Gli operatori andrebbero istruiti con appositi corsi alla preparazione degli animali da affidare, insegnando ad esempio ai cani ad andare al guinzaglio ed ad essere portati in auto. Gli affidi, a quel punto, dovrebbero essere possibili solo per animali reputati idonei da un medico veterinario, soprattutto comportamentalista, allo scopo di evitare ogni possibile ripensamento da parte del nuovo proprietario.
BIBLIOGRAFIA che vocalizzavano eccessivamente senza alcun motivo apparente. Nel 59,3% dei questionari compilati si dichiarava di non rilevare forme di coprofagia; inoltre, il 63% non riportava forme di autogrooming, come neppure di stereotipie (66,7%). Alla richiesta di definire quali patologie organiche fossero riscontrate con più frequenza, la maggioranza dei rispondenti dichiarava di non saper dare una risposta (33,3%), mentre in chi sceglieva una risposta specifica prevalevano le patologie parassitarie (29,6%). In caso di presenza di patologie, l’81,5% dichiarava che i cani venivano sempre sottoposti a terapia e la risposta al trattamento era positiva nel 77,8% dei casi. Sempre in considerazione del parametro “stress”, all’interno dei gattili la totalità degli operatori non considerava frequente la presenza di gatti che tendono ad isolarsi, l’88,2% non reputava comuni le aggressioni intraspecifiche e per il 52,9% non erano frequenti le deiezioni al di fuori delle lettiere. Il 52,9% riportava come sporadiche le patologie gastroenteriche e cutanee, tuttavia il 70,6% riferiva di richiedere spesso assistenza medico-veterinaria; l’88,2% non valutava come frequenti le forme di pica. Il 76,5% riportava la presenza di gatti che miagolano eccessivamente, dichiarando, inoltre, di effettuare iter particolari al momento dell’introduzione di nuovi esemplari. Il 94,1% non annoverava casi di ipermotilità ed il 64,7% non rilevava la presenza di soggetti sani ma letargici. Riguardo agli insuccessi nelle adozioni, per entrambe le tipologie di questionari la maggioranza degli utenti (63% per i canili e 52,9% per i gattili) riportava problemi riferibili agli adottanti e non agli animali affidati. La percentuale di insuccesso nelle adozioni di
cani risulta negativamente correlata alla durata dell’interazione con gli operatori (rs=- 0,408; p=0,048). Il numero di adozioni è correlato positivamente con le spazzolature (rs=0,444; p=0,030). Nei gattili l’esiguo numero di questionari ricevuti non ha, purtroppo, permesso di evidenziare alcuna rilevante significatività, se non una correlazione negativa tra la numerosità dei gatti e il grado di arricchimento ambientale (rs=-0,527; p=0,030) ed una positiva tra le spazzolature ed i metri quadri a disposizione di ciascun soggetto (rs=0,556; p=0,025) e tra i controlli post adozione e le spazzolature (rs=0,553; p=0,021).
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI L’attribuzione dei punteggi per la categoria “benessere” ha consentito di ottenere buone valutazioni per quel che riguarda i gattili, se comparate con i canili. Ciò potrebbe essere giustificato dal fatto che spesso i gatti non manifestano chiari segni di malessere12, come pure che vi sia da parte degli operatori una maggiore attenzione ai bisogni della specie felina, rispetto a quella canina. I gattili risultano meno affollati rispetto ai canili e ciò è sicuramente legato alla corretta applicazione delle leggi regionali in materia di randagismo, secondo cui la presenza dei gatti in gattile va abitualmente limitata a soggetti invalidi o con patologie. Si è potuta verificare la presenza di una scorretta tempistica nelle sterilizzazioni dei cani, considerato che esse venivano effettuate quasi subito dopo la cattura, a differenza di quanto prevede la normativa ovvero dopo circa un mese e mezzo dalla stessa.
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Attualità scientifica Vet Journal
RM, mielografia e chirurgia a confronto per le recidive di ernia discale
Dermatofitosi nella cavia: clinica e rischio zoonosico
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In uno studio, maggior accordo interosservatore con la MRI sia per le lesioni primarie sia per le recidive
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD enché si ritenga che la risonanza magnetica (MRI) sia superiore alla mielografia per determinare la localizzazione di un’ernia discale primaria, un confronto tra queste due metodiche diagnostiche in caso di ernia discale ricorrente dopo una prima chirurgia non è stato effettuato. Uno studio ha confrontato l’accuratezza diagnostica di MRI e mielografia in una serie di cani sottoposti a decompressione chirurgica ripetuta per estrusione del disco intervertebrale ricorrente,
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rispetto al gold standard chirurgico. Dieci cani con ernia del disco intervertebrale ricorrente venivano sottoposti a MRI e mielografia seguite da decompressione chirurgica. Tre osservatori rivedevano le immagini diagnostiche per determinare la sede e il lato del primo intervento chirurgico e la lesione recidiva. L’accordo veniva determinato calcolando un coefficiente kappa. Si notava un sostanziale accordo interosservatore circa la sede della lesione ricorrente mediante MRI e mielografia (k = 0,77 vs. 0,73) e quando si confrontavano MRI e mielografia con la sede chirurgica riportata (k = 0,73 vs. 0,67). L’accordo interosservatore era maggiore con la MRI per le localizzazioni circonferenziali, rispetto alla mielografia (k = 0,76 vs. 0,43), in maniera simile a quanto si riscontrava quando si confrontava con il lato della chirurgia (k = 0,82 vs. 0,49). Nello studio, la precedente sede di intervento non aveva effetti sulla capacità di identificare la nuova lesione. Nonostante i limiti della MRI, era presente un maggior accordo tra gli osservatori con la MRI sia per le lesioni primarie sia per quelle recidive. “Agreement between magnetic resonance imaging, myelography, and surgery for detecting recurrent, naturally occurring, thoracolumbar intervertebral disc disease in dogs” Reynolds D, Brisson BA, Nykamp SG. Vet Comp Orthop Traumatol. 2012 Nov 21; 26 (1). ■
DISCREPANZE TRA DIAGNOSI CLINICHE E PATOLOGICHE no studio retrospettivo di followup ha determinato se la percentuale di discrepanze tra diagnosi cliniche e patologiche durante il 2009, il 1999 e il 1989 e la proporzione di cani sottoposti ad autopsia fossero cambiate. Si rivedevano le cartelle cliniche di 148 cani ricoverati che morivano o venivano soppressi in una clinica veterinaria universitaria durante il 2009. Le diagnosi cliniche e patologiche venivano registrate, categorizzate e confrontate con controlli storici utilizzando i dati di 623 cani di un precedente studio. La percentuale di discrepanze era significativamente inferiore nel 2009 (14,9%), rispetto sia al 1999 (37%) sia al 1989 (39,8%). Era inoltre evidente una riduzione significativa del numero di autopsie effettuate durante il 2009 (21,4%), rispetto sia al 1999 (48,4%) sia al 1989 (58,9%).
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Si osservava un marcato miglioramento delle diagnosi ante-mortem nei pazienti del 2009 rispetto a quelli del 1989 e del 1999, come evidenziato dalla diminuzione del numero di discrepanze tra diagnosi cliniche e patologiche. L’esame autoptico dovrebbe ancora essere ritenuto uno strumento vitale per l’insegnamento, per determinare le basi patologiche della malattia, per identificare malattie nuove ed emergenti e per determinare le cause di morte nei singoli animali, concludono gli autori. “Follow-up study comparing necropsy rates and discrepancies between clinical and pathologic diagnoses at a veterinary teaching hospital: 2009 versus 1989 and 1999” G. Dank, G. Segev, D. Moshe, M. S. Kent. Journal of Small Animal Practice. Volume 53, Issue 12, pages 679-683, December 2012
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Identificata soprattutto nei soggetti di nuova acquisizione. Trasmissione ai proprietari in un quarto dei casi di uno studio li studi sistematici delle dermatofitosi nelle cavie sono rari. Uno studio ha valutato i segni clinici, la terapia e il rischio zoonosico dell'infestazione in questa specie. Trichophyton (T.) mentagrophytes veniva riscontrato nel 97% dei casi. Nelle settimane precedenti l’insorgenza dei segni clinici era stata introdotta in casa una nuova cavia nel 43% dei casi. Un terzo delle cavie affette aveva vissuto nell’ambiente per meno di 3 mesi. I segni clinici predominanti erano alopecia (83%), desquamazione (73%) e formazione di croste (70%). La sede del corpo più frequentemente affetta era la testa (75%). In un quarto dei casi circa gli esseri umani conviventi mostravano segni clinici di dermatofitosi e in metà delle case erano colpiti solo i bambini. Le lesioni cutanee venivano osservate più spesso su faccia, collo e braccia. Le cavie d’affezione portatrici di dermatofiti
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dovrebbero essere considerate un serio rischio zoonosico per i proprietari, soprattutto per i bambini, concludono gli autori. Un fattore di rischio principale di dermatofitosi sembra essere la recente acquisizione di una nuova cavia. (M.G.M.) “Clinical signs, therapy and zoonotic risk of pet guinea pigs with dermatophytosis” A Kraemer1; J Hein; A Heusinger; R S Mueller. Mycoses. July 2012. ■
Antibioticoresistenza: i veterinari sono parte della soluzione European Antibiotic Awareness Day 2012. In Europa, significativo aumento della resistenza antimicrobica negli ultimi cinque anni ’antibioticoresistenza è un reale argomento di "One Health” e i medici veterinari sono parte della soluzione quali guardiani dell’utilizzo degli antibiotici negli animali. Lo ha affermato Christophe Buhot, presidente della Federation of Veterinarians of Europe (FVE), durante la conferenza stampa tenuta in occasione della 5° edizione dello European Antibiotic Awareness Day (18 novembre 2012). L’informazione e l’educazione sono le pietre miliari della lotta all’antibioticoresistenza, non solo di veterinari e allevatori ma anche di cittadini e proprietari di animali da compagnia e “si dovrebbe riconoscere che gli antibiotici non sono una soluzione automatica a tutti problemi”, ha inoltre affermato Buhot. A questo scopo, la FVE ha pubblicato due opuscoli, uno per i medici veterinari e uno peri legislatori, al fine di accrescere la conoscenza dell’antibioticoresistenza e fornire una guida a un utilizzo responsabile degli antibiotici. Gli opuscoli per i proprietari di pet e per gli al-
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levatori sono in via di preparazione. I dati raccolti dallo European Centre for Disease Control (ECDC) mostrano che negli ultimi 5 anni si è verificato un aumento in tutta Europa dell’antibioticoresistenza e della multifarmaco-resistenza in batteri Gram-negativi come Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli. I dati ECDC mostrano inoltre che in Europa l’utilizzo di carbapenemici, una delle principali classi di antibiotici di “ultima risorsa”, è aumentato significativamente in medicina umana tra il 2007 e il 2010. ■ Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.
Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/
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SIVAR - AIVEMP Dalle Associazioni
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Terza giornata Interregionale a Taranto Diagnosi e trattamento delle parassitosi nei ruminanti to intensivo brado e semibrado, ma cosa ancora più importante quelle che sono le zoonosi, che spesso e volentieri nella nostra evoluta società, vengono spesso trascurate. Ha fatto seguito la relazione di Vito Loconte il quale ha presentato i dati di un caso di monitoraggio parassitologico da lui condotto in un’azienda pugliese, mettendo in evidenza i benefici economici ottenuti su quantità di carne, qualità e quantità di latte utilizzando trattamenti antiparassitari mirati (tramite esami coprologici ) in base al principio attivo ed al periodo in cui vengono effettuati. La giornata è continuata nella sessione pomeridiana con la relazione di Antonio Bosco del CReMoPAR che ha illustrato in modo eccellente quelle che sono le buone pratiche da l 16 Novembre scorso a Taranto è stata riproposta la terza Giornata Interregionale SIVAR di alto livello scientifico dal titolo “Le parassitosi nei ruminanti, dalla diagnosi al beneficio economico del loro trattamento”. Il tema della giornata è stato sviluppato dai tre relatori in modo eccellente, suscitando grande interesse da parte degli oltre novanta veterinari discenti.
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Dopo l’apertura lavori da parte del Delegato Regionale Puglia SIVAR Vito Loconte ed il saluto del vice presidente SIVAR Daniele Gallo, è stata la volta della brillante relazione di Giuseppe Cringoli Professore Ordinario presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli, nonché direttore del CReMoPAR (Centro Regionale per il Monitoraggio delle Parassitosi). Il relatore ha messo in evidenza l’importanza delle parassitosi dei ruminanti nell’allevamen-
Programmazione SIVAR 2013 l 2013 sarà il quindicesimo anno di vita di SIVAR e a tale proposito ricordo che l’aspetto fondamentale che ha contraddistinto e consolidato questa società negli anni è la serietà e il rispetto verso tutti nel proporre le proprie idee e contenuti sia scientifici che istituzionali. Abbiamo sempre cercato di mantenere alta la qualità degli argomenti professionali, consapevoli che la formazione per un veterinario è fondamentale per poter offrire in “scienza e coscienza” valide consulenze. A livello istituzionale abbiamo sempre operato per cercare di migliorare gli aspetti burocratici, cercando anche di far capire al consumatore quale importanza possa avere un Libero Professionista nella Filiera Produttiva. Esprimo la mia soddisfazione per l’eccellente partecipazione al congresso della SIVAR tenutosi nel mese di maggio, successo dovuto all’intervento di relatori di fama internazionale. In questa sede abbiamo dato continuità al progetto “giovani” organizzando un workshop pre-congressuale dedicato esclusivamente a loro e colgo nuovamente l’occasione per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione di tale evento compresi i due brillanti relatori. L’attività del consiglio SIVAR è già proiettata all’organizzazione del congresso 2013 che per la prima volta dall’anno dello svolgimento del primo congresso multisala si terrà nei giorni di Giovedì e Venerdì. Gli obiettivi di SIVAR non sono solo quelli scientifici ma anche quelli istituzionali, infatti nel corso del 2012 ci siamo confrontati su un argomento di interesse nazionale quale quello del veterinario aziendale “di fiducia”: SIVAR ha partecipato alla stesura delle linee guida e per la prima volta c’è stato un triplice protocollo d’intesa terminato con la firma congiunta di FNOVI, AIA e ANMVI. Il veterinario di fiducia diventa così un partner e un punto di riferimento per la sanità e il benessere animale, contribuendo all’epidemiosorveglianza nazionale. Il primo corso si è tenuto a Mantova in ottobre in collaborazione con l’Ordine di Mantova e la Federazione Regionale degli Ordini della Lombardia. Mi aspetto che le critiche che inevitabilmente arriveranno siano di aiuto per consolidare e migliorare questo progetto. In quest’ultimo anno di presidenza vi chiedo ancora di aiutarci partecipando in modo attivo alla vita della Nostra Società suggerendo nuove iniziative sia Regionali che Nazionali. Buon proseguimento Mauro Casalone (Presidente SIVAR)
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eseguire in fase di un trattamento antiparassitario e la precisione del dosaggio il quale, secondo gli ultimi studi ancora in corso, in base al principio va aumentato nella specie caprina a parità di peso con quella ovina. I lavori sono stati chiusi da Giuseppe Cringoli con una relazione sugli aggiornamenti, tecniche e metodiche per monitorare in maniera efficace le parassitosi. Da questa giornata sono emersi quelli che sono i vantaggi economici di cui può beneficiare un allevamento di ruminanti, facendo un’accurata diagnosi ed un trattamento mirato. Numerosi sono stati gli interventi da parte dell’attenta platea con dibattiti di rilevante interesse. ■
Presentazione dell’attività di aggiornamento prevista nel 2013 da AIVEMP ari Soci e Colleghi, la medicina veterinaria pubblica sarà chiamata nel 2013 ad affrontare importanti sfide. Da un lato la riorganizzazione del dipartimento di prevenzione, già in atto in alcune Regioni, e dall’altro i cambiamenti derivanti dalla modifica di alcuni regolamenti del Pacchetto Igiene. Il contesto europeo, caratterizzato da gravi difficoltà economiche, sta affrontando la revisione del regolamento CE n. 854/2004 e del regolamento CE n. 882/2004. La sfida per i medici veterinari sarà, più che mai, quella di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze e competenze per confermare un ruolo indispensabile nella prevenzione delle malattie umane, sia nel campo delle zoonosi e delle malattie a trasmissione alimentare che in quello delle contaminazioni chimiche delle filiere alimentari. In questa sfida è necessario più che in passato evitare divisioni interne alla categoria. L’AIVEMP è nata per unire e creare sinergie come dimostra l’atto costitutivo che individua, oltre al Direttore del Dipartimento di sicurezza alimentare e di sanità pubblica veterinaria del Ministero della Salute, i Presidenti di altre organizzazioni culturali e sindacali fra i soci onorari. È in quest’ottica che nel 2013, grazie alla volontà e all’impegno di alcuni colleghi delle ASL della Calabria, l’Associazione Italiana Veterinari Igienisti (AIVI) e AIVEMP avvieranno una iniziativa di formazione e aggiornamento congiunta. Le altre iniziative deliberate dal Consiglio Direttivo riguardano: • l’organizzazione di eventi di aggiornamento che sostengano i veterinari che operano presso le ASL nel mandato previsto dal regolamento CE n. 882/2004 per il personale addetto ai controlli ufficiali; • l’inserimento nel calendario degli eventi di alcuni collaudati format, in collaborazione con gli Ordini Professionali e gli Istituti Zooprofilattici: corsi, seminari o convegni finalizzati a migliorare le capacità operative del medico veterinario. Il consiglio ha inoltre deciso di rinnovare l’AIVEMP NEWSLETTER, per dare a questo strumento di divulgazione tecnico-scientifica un rilancio adeguato a quella affermazione culturale che, in questi anni, si è guadagnato all’interno della Medicina Veterinaria Pubblica. Le modifiche riguarderanno la veste editoriale e i contenuti, affiancando articoli divulgativi a pubblicazioni scientifiche con impact factor. Nel corso del 2013 sarà inoltre riproposto, in collaborazione con l’Associazione Italiana Cultura Qualità Piemonte (AICQ), il corso per “Valutatori di sistemi organizzativi dell’Autorità competente per la sicurezza alimentare”, per consentire ai colleghi l’acquisizione delle competenze necessarie a rispondere sia al mandato del Regolamento CE n. 882/2004 che agli standard organizzativi per l’autorità competente, i quali hanno ormai concluso l’iter di approvazione e saranno pubblicati dalla Conferenza Stato Regioni il prossimo anno. A tutti l’augurio di trovare nelle iniziative dell’AIVEMP la risposta adeguata alle esigenze di aggiornamento, per rinnovare quotidianamente entusiasmo e gratificazione professionale. Bartolomeo Griglio (Presidente AIVEMP)
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SIVE Dalle Associazioni
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115 edizione della Fieracavalli a Verona Molto apprezzato il ritorno della SIVE con un seminario sull’ecografia tologie tendinee. Le relazioni presentate hanno volutamente abbracciato campi estremamente diversi, spaziando da relazioni “di base” a relazioni altamente specialistiche, come quelle relative all’ecografia oculare e a quella laringea, nell’intento di fornire una visione panoramica più ampia possibile di questa metodica. Soprattutto in periodi di crisi economica, come quello in cui purtroppo ci troviamo attualmente, sfruttare a pieno le at-
trezzature disponibili ed incrementare le proprie conoscenze per offrire un livello professionale sempre più elevato, rappresentano il modo migliore per stimolare il mercato e la ripresa economica. L’idea di un seminario di ecografia “dalla A alla Z” voleva coinvolgere tutti i colleghi neolaureati e non che non hanno dimestichezza con questa metodologia diagnostica o che la utilizzano solo in settori specifici, per stimo-
larli ad approfondire le loro conoscenze ed allargarne il campo di utilizzo. Il successo di partecipanti ha confermato la correttezza di questa scelta. La SIVE ingrazia lo sponsor, la ditta Boehringer Ingelheim, per il supporto dato all’evento. La SIVE da appuntamento a tutti i Veterinari ad Arezzo dal 1 al 3 febbraio con il XIX Congresso Internazionale in collaborazione con FEEVA. ■
di MASSIMO MAGRI Consigliere SIVE n occasione dell’appuntamento annuale con FieraCavalli di Verona, si è svolto il 09 Novembre 2012 il seminario organizzato da SIVE: “Ecoseminario dalla A alla Z”, che ha superato il traguardo dei 200 iscritti, a conferma della grande attualità scientifica dell’ecografia e del notevole gradimento che la sede di Verona riscuote tra i colleghi. La scelta di questo tema non è stato casuale: l’ecografia, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo primario nel panorama della diagnostica per immagini, in tutti i campi della medicina equina, travalicando le iniziali limitazioni che la vedevano confinata unicamente al campo della riproduzione e a quello delle pa-
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1-3 FEBBRAIO 2013 - AREZZO CENTRO AFFARI E CONGRESSI - AREZZO PER ULTERIORI INFORMAZIONI: SEGRETERIA CONGRESSUALE SIVE Monica Borghisani - Palazzo Trecchi - Via Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403502 - Fax 0372/457091 - E-mail: info@sive.it - Web: www.sivecongress.it
ANTIDOPING: TERMINI DI ESCLUSIONE PER I CAVALLI POSITIVI llontanamento da corse e manifestazioni per 30 giorni. Due anni se la positività riguarda un anabolizzante o un suo metabolita. Con una comunicazione pubblicata in data odierna ASSI ribadisce che il nuovo "Regolamento per il controllo delle sostanze proibite", valido a far data dai prelievi effettuati a partire dal 6 ottobre 2012, dispone l’allontanamento del cavallo, risultato positivo alla prima analisi, dalla partecipazione a corse e manifestazioni per 30 giorni. Se la positività riscontrata fa riferimento ad uno steroide anabolizzante o ad un suo metabolita o alla presenza di un ormone della crescita, il cavallo è escluso dalle corse e dalla riproduzione per un periodo di due anni. La riscontrata positività del cavallo ed il consequenziale periodo di allontanamento vengono resi noti dall’Amministrazione attraverso la pubblicazione sul sito web e contemporanea comunicazione attraverso PEC o mail. Pertanto ASSI invita tutti gli operatori a completare o ad aggiornare i recapiti, PEC o mail, comunicati all’Amministrazione e si sottolinea l’opportunità di una consultazione costante del sito web.
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EV Soc Cons ARL è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008
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SIMV Practice Management
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Corso base di management veterinario Grandissimo successo per la prima edizione 2012
di MARCO VIOTTI Coordinatore SIMV inalmente si è tenuto il primo corso di management SIMV/ ANMVI il 16 e 17 novembre 2012 Il progetto è nato due anni fa e grazie anche al contributo del nostro sponsor storico, Hill’s, che ha permesso di contenere il costo di iscrizione, tutti i posti disponibili sono stati riempiti. Finora la SIMV aveva svolto la formazione sui temi manageriali con due seminari all’anno ma era sentita l’esigenza di avere anche un corso più articolato con la possibilità di una migliore interazione con l’aula e soprattutto potendo disporre di una maggior quantità di tempo. L’obiettivo del corso era quello di fornire ai partecipanti gli strumenti di base del management per poter meglio gestire le proprie strutture veterinarie in un momento congiunturale particolare. Infatti, l’attuale crisi economica che ha investito in maniera maggiore o minore anche la nostra professione deve essere considerata un’opportunità, sfruttare il momento per investire in risorse umane, tecnologia, infrastrutture per poter fare la differenza dopo. Anche il comportamento d’acquisto della nostra clientela è cambiato in questi ultimi due anni con una riduzione delle prestazioni di medicina preventiva a favore, però, delle prestazioni più specialistiche che però implicano ridisegnare mentalmente e praticamente la propria attività. Ma senza competenze specifiche si rischia anche di andare alla deriva e quando ci si accorge che le cose non vanno come dovrebbero è ormai troppo tardi. La scelta del board SIMV nella progettazione di questo corso è stata quella di considerare tre aree principali, ovvero: marketing,finanza,e informatica. Proprio partendo da quest’ultimo
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aspetto è risultata particolarmente gradita l’esercitazione tenuta dal Dott. Borgarello sulla creazione di un minisito della propria struttura continuando poi con lo svelare quegli accorgimenti e trucchi che permettono di migliorare le performances delle proprie infrastrutture informatiche. Sfruttando le competenze derivanti da un master MBA conseguito alla Bocconi, il collega Massimo Serreri si è addentrato sulle sci-
volose e complesse tematiche del marketing per poi illustrare una serie di fogli di calcolo che mettevano in evidenza le dinamiche dei bilanci veterinari. Infine Viotti ha illustrato gli elementi base di costruzione bilancio e di segmentazione del proprio data base finalizzati a migliorare l’approccio al cliente e al saper definire le tariffe praticate in funzione dei costi sostenuti per ottimizzare le perfromances economiche. Ovviamente sono stati tratatti molti altri argomenti quali ad esempio il crm, lo yeld management, il revenue, l’inidicizzazione di un sito internet, i criteri di un programma gestionale e molti altri che scaturivano anche dalla notevole interazione che si è potuta avere con i partecipanti. Il corso ha seguito quelli che sono gli step di qualunque business school, iniziando proprio con l’interazione pre corso per meglio conoscerci e poter fornire materiale di avvicinamento agli iscritti; la maggior parte di loro ha partecipato a questa novità con entusiasmo e grazie al collega Borgarello hanno familiarizzato anche con un contenitore, condiviso in cloud (ossia in rete), che ci permetterà in futuro di continuare il rapporto con gli intervenuti. La sera del venerdì poi si è voluto rinforzare la conoscenza reciproca con una cena dei par-
tecipanti al corso che si è tenuta presso un prestigioso ristorante cremonese, ed anche questa è stata un occasione per approfondire alcuni argomenti svolti durante la giornata del venerdì. Come responsabile di SIMV sono molto soddisfatto del risultato raggiunto da questo primo corso, tant’è che già ne è stato calendarizzato un secondo nella primavera del 2013 sempre con l’appoggio di Hill’s. Inutile nascondere il nostro orgoglio nell’aver visto premiati gli sforzi di progettazione e preparazione del corso. Con rinnovato entusiasmo aspettiamo il prossimo corso base di management veterinario che si terrà a Cremona nei giorni 5 e 6 aprile 2013. Rimangono ovviamente i tradizionali appuntamenti della SIMV che si terranno sempre nei periodi di primavera e tardo autunno dell’anno prossimo. Un ringraziamento va fatto a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo corso, e voglio ricordare oltre ai partecipanti stessi, Milena Migliavacca, la nostra instancabile segretaria, che è stata subissata di richieste da parte dei relatori, lo sponsor Hill’s che ha creduto in questo progetto e Vittorio Salmaso che ha allestito i collegamenti interni della sala preparandola all’uopo. ■
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Campania Info Regioni
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Il primo laboratorio per le diossine allo Zooprofilattico di Portici Avrà il compito di esaminare ufficialmente il contenuto di diossina nella filiera agroalimentare nelle regioni meridionali L’intervento dell’On. Paolo Russo, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha invece focalizzato l’attenzione sulla stretta connessione che esiste tra Sanità ed Agricoltura. “Non è possibile creare fatturato attraverso le produzioni alimentari di
olte le personalità istituzionali intervenute oltre ai vertici dell’Ente rappresentati dal dott. Antonio Limone - Commissario Straordinario, l’On. Paolo Russo - Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, il dott. Silvio Borrello - Direttore Generale Igiene e Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, il dott. Luigi Zicarelli - Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II di Napoli, il dott. Guido Trombetti - Assessore Regionale alla Ricerca e Innovazione, don Luigi Ciotti - Presidente associazione Libera, Rino Cerino - Presidente GIOVET e dott. Paquale Manzo - Commissario Prefettizio del Comune di Portici. “Il laboratorio per le analisi delle diossine spiega Antonio Limone, Commissario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, - è fornito dei sistemi di analisi più sofisticati, destinato a diventare un riferimento di elevato valore scientifico-tecnico all’avanguardia. Strumento indispensabile, non solo per gestire le emergenze ma per avviare un monitoraggio ordinario delle produzioni a rischio; unico sistema possibile per prevenire gli allarmismi e garantire costantemente la sicurezza alimentare, non solo in Campania ma in tutto il Sud“. Note positive per l’Istituto da parte del Direttore Generale di Igiene e Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, Silvio Borrello: »Per contrastare, negli anni scorsi, le emergenze legate alle contaminazioni ambientali, siamo ricorsi a laboratori nazionali o addirittura esteri per ottenere risultati che non sempre garantivano quella velocità indispensabile per affrontare circostanze critiche. In passato, solo grazie al lavoro dell’IZSM, è stato possibile salvare dalla chiusura tutti i caseifici campani. A maggior ragione, grazie al nuovo laboratorio diossine di Portici, sarà possibile monitorare non solo il Sud Italia ma, visto la posizione geografica strategica degli impianti, anche gran parte di prodotti importati che passano attraverso i vari porti tra cui Napoli, Salerno e Gioia Tauro“. L’Assessore Regionale alla Ricerca e Innovazione, Guido Trombetti, ha sottolineato il valore del lavoro svolto negli ultimi anni dall’Istituto Zooprofilattico: “solo grazie all’impegno costante di questo Ente è stato possibile affrontare e risolvere problematiche come la brucellosi e diossina negli alimenti. Essere qui mi ha fatto comprendere la quantità e la qualità del lavoro svolto, questo fa dell’Istituto senz‘altro uno dei poli di eccellenza sanitaria vanto della Campania“.
M
eccellenza se queste non vengono legittimate da un Ente sanitario. L’Istituto Zooprofilattico ha il difficile compito, sempre svolto egregiamente, di qualificare oggettivamente il valore delle nostre produzioni”. Cinque anni di lavori e circa due milioni di eu-
ro di investimento ottenuti grazie all’impegno della Giunta Regionale della Campania che ha previsto presso l’IZSM di Portici l’allestimento e l’attivazione di un laboratorio regionale per la ricerca di diossine e dei bifenili policlorurati (PCB) negli alimenti e nei mangimi. ■
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L’altra metà del mercato: il no food per gli animali da compagnia I risultati della prima ricerca nel comparto ‘comfort’ per Zoomark 2013 l no food nel comparto comfort per gli animali da compagnia cioè gli accessori, i prodotti per l’igiene, la bellezza, l’abbigliamento, il gioco si impone all’attenzione del mercato a partire dal 2000. È questo infatti l’anno del boom dei petshop che mettendo in campo conoscenze e competenze si propongono come gli specialisti del mondo pet. Fra quelli presi in considerazione dalla ricerca, 6 petshop su 10 hanno infatti iniziato l’attività a partire da questa data. Dal 2010 però la scelta di puntare sui prodotti no food si precisa, a conferma che gli animali da compagnia conquistano un ruolo sempre più importante all’interno delle famiglie italiane che a loro dedicano cure e attenzioni che riguardano tutti gli aspetti del benessere. Il 38% dei negozi aperti dopo il 2010 dichiara infatti un’incidenza di vendita di questi articoli che supera il 40% (contro il 34% di incidenza media). Target privilegiato il cane (96,2%), al secondo posto il gatto (94,8%). Seguono i piccoli mammiferi (84,6%), gli uccelli (81,2%), i pesci (75,4%), rettili, tartarughe e anfibi (70,9%) e conigli (58,7%). Un esercizio su tre dichiara di dedicare al cane il 50% degli articoli e la percentuale viene superata in quelli avviati dopo il 2010. Gli articoli di guinzaglieria sono i più venduti (43,6%) In particolare, se il guinzaglio viene acquistato nei petshop dove prevalgono prodotti no food è la qualità dei materiali a guidare l’acquisto (81,5%) negli altri casi l’attenzione è rivolta al prezzo (73,1%). Al secondo posto troviamo l’abbigliamento (28%). Seguono accessori e arredi (17,1%), cucce e trasportini (6,3%). In generale tra i fattori determinanti nell’acquisto di prodotti di abbigliamento troviamo al primo posto il prezzo (77,3%), seguito dalla praticità (71,5%) e, a distanza, dalla qualità dei tessuti e dei materiali (55,4%) e dalla funzionalità (51,9%). È però interessante il fenomeno dell’abbigliamento di alta gamma, un indicatore importante del trend evolutivo di questo mercato. Nel 51,7% degli esercizi interpellati, questi articoli rappresentano fino al
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I NUMERI DI QUESTO MERCATO ANIMALI DA COMPAGNIA: OLTRE 60 MILIONI 7 milioni di cani, 7.400.000 gatti, 2 milioni di piccoli mammiferi, 1 milione di animali da terrario, 30 milioni di pesci e 13 milioni di uccelli VALORE STIMATO DEL MERCATO TOTALE: 3.400 MILIONI DI EURO 1.700 milioni di euro comparto alimentazione 1.700 milioni di euro comparto no food (pet comfort + pet care) SI OCCUPANO DI ANIMALI DA COMPAGNIA: 63.000 PERSONE negozi specializzati e catene, industrie, grossisti, importatori, forza vendita, ambulatori veterinari, garden, gdo, negozi di caccia e pesca.
10% dell’offerta ma prendendo in considerazione i petshop aperti dopo il 2010 e decisamente orientati al no food, il 23,4% degli intervistati dichiara che le vendite di alta gamma superano il 50%. La qualità è al primo posto nella scelta di articoli di igiene e cosmesi (74,2%) seguita dall’efficacia (61%) e dal prezzo (48,3%).
Per i gatti la vendita è polarizzata su lettiere e toilette (50,7% degli intervistati) e su accessori e arredi (41,4%). Le valutazioni degli intervistati sul mercato dei prodotti no food prefigurano un settore che tiene, nonostante la crisi economica: lo dichiara “costante” il 41,2% degli intervistati. Più ottimisti i titolari di petshop che hanno av-
viato l’attività in tempi recenti: il 31% lo ritiene in crescita. La sintesi della ricerca e il rapporto completo sul sito http://www.zoomark.it/area stampa Zoomark International è un evento organizzato da BolognaFiere con la segreteria operativa e commerciale di Piesse S.r.l. ■
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26 Calendario attività Dal 18 gennaio al 10 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
18 - 20 GEN 19 - 20 GEN 20 GEN 23 - 25 GEN 27 GEN 27 GEN 1 - 3 FEB 2 - 3 FEB 6 - 8 FEB 13 - 15 FEB 14 - 15 FEB 16 - 18 FEB 17 FEB 19 FEB 21 - 23 FEB 21 - 23 FEB 24 FEB 24 FEB 24 FEB 25 - 27 FEB 25 FEB 26 FEB - 1 MAR
CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI
CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CORSO ATAV IN COLLABORAZIONE CON HILL’S
CONGRESSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON FEEVA
XIX- SIVE/FEEVA CONGRESS - Arezzo - Centro Affari e Convegni - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA NEUROLOGIA - Grand Hotel Mediterraneo, Firenze - Lungarno del Tempio 44 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PATOLOGIE ACQUISITE E CONGENITE DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: II PARTE - PATOLOGIA CLINICA NELLA DIAGNOSI DEI DISORDINI ENDOCRINI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 26,2 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it STRATEGIE DIDATTICHE E DI COMUNICAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it UOVO CORSO DI ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - Centro Urbani - Mestre (VE) - Via Visinoni 4/C - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPRONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INTERNATIONAL COURSE ON ADVANCED LINEAR AND HYBRID ESF - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: I PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CORSO SCIVAC CORSO SIVAE/SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
CORSO SIVAE/SCIVAC
INTERNATIONAL COURSE SCIVAC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
INCONTRO REGIONALE SIVAE/SCIVAC CAMPANIA
PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (Gorizia) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PROFESSIONE: ONCOLOGO - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: I PARTE - CORSO 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: I PARTE - APPROCCIO AL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL VALORE DELLA NUTRIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE UROLITIASI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE EMERGENZE IN NEUROLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALL’ONCOLOGIA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGENTI EZIOLOGICI IN CITOLOGIA: COME VEDERLI, DOVE VEDERLI, PERCHÉ VEDERLI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 4° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accred. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO INTERNAZIONALE - LEISHMANIOSI CANINA E MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. A CHE PUNTO SIAMO? - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via Matteotti, 1 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO REGIONALE SIVAE/SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ DI NAPOLI ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO SIANA
2 MAR 2 - 3 MAR 2 - 3 MAR
INCONTRO SINVET/SIMUTIV CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC INCONTRO SICIV
3 MAR 6 - 9 MAR 8 - 10 MAR
CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA INTERNA CON APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA - Crowne Plaza, Padova - Via PO 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO BASE DI RIPRODUZIONE NELLA CAGNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 21,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ABC DELL’ODONTOIATRIA VETERINARIA - Milano NH Hotel - Strada 1 - MilanoFiori - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TECNICHE DI PRELIEVO E CONSERVAZIONE DEL SANGUE - Hotel Novarello -Granozzo con Monticello (Novara) - via Dante Graziosi, 1 - ECM: No ECM - Per informazioni: Ilaria Costa - Segreteria ATAV - Tel. +39 0372 403527 - E-mail: segreteriaatav@evsrl.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC
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la VETERINARIA
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 3 dicembre 2012
SOLUZIONI
b
L’urina dell’animale adulto normale appare sempre anecogena
a
Oltre i 28 C°
b
Oltre i 35 C°
c
c
Oltre i 50 C°
d
Lo sbocco dell’uretere normale si presenta come un piccolo rilievo di mucosa nella parete dorsale della vescica a livello del trigono I calcoli uretrali intrapelvici non possono essere rilevati mediante tecnica ecografica
QUIZ 1
Entrambi gli ureteri possono essere seguiti per la loro interezza da rene e vescica
Risposta corretta: b) Congresso Multisala SIVAR Cremona, maggio 2009
a
QUIZ 2
2) Quale delle seguenti affermazioni relative alla valutazione transrettale del tratto urinario di un equino è VERA?
Risposta corretta: c) Seminario “Ecografia addominale e toracica nel cavallo adulto” - Cremona, Settembre 2008
1) Qual è il livello di temperatura che può portare il bovino ad uno stato di sofferenza tale da porre l’animale in rischio di morte?
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