Il mercato italiano del lavoro veterinario
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la VETERINARIA A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
42 2008
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 5, numero 42, dal 24 al 30 novembre 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
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Il mercato italiano delle attrezzature professionali veterinarie
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ALEMANNO SI CORREGGE SULL’EUTANASIA
UNA LOCANDINA CONTRO IL TRAFFICO DI CUCCIOLI
MA CHE BELLA STAGIONE!
RISCHIO TSE DAL LATTE DEI PICCOLI RUMINANTI
PROCEDURE UNIFORMI PER L’AIE
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BREVI
IL RICORSO VA AVANTI
PRECARI L’atteso intervento del Governo per la continuità dei controlli transfrontalieri rischia di inciampare nella Funzione Pubblica. L’ANMVI ha scritto a Berlusconi: senza di loro saltano le garanzie sulle importazioni e la credibilità del Paese in Europa.
UNIVERSITÀ Il Sottosegretario Pizza ha risposto per conto del Governo all’interrogazione dell’On. Mancuso, firmata anche dal Collega On. Viola, sulla riorganizzazione delle Facoltà. Senza entrare nel merito né di Udine né di Catanzaro, Pizza ha informato che per quanto riguarda il fabbisogno 2009-2010, “sono in corso i lavori del Tavolo tecnico, al quale, peraltro, è sempre presente il Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria”.
NUOVE EMERGENZE
CCM Completamente rinnovato il Comitato strategico del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm). Lo presiede il Sottosegretario Fazio. Direttore operativo sarà Fabrizio Oleari. Tra le priorità individuate nel programma annuale, la sorveglianza sulle influenze animali.
BLUE TONGUE 1 In Francia la campagna di vaccinazione di massa contro la febbre catarrale degli ovini avrà inizio il prossimo 15 dicembre. L'obiettivo è quello di vaccinare tutti gli animali entro il 30 aprile 2009. L'accordo siglato con l'Italia permette di garantire il mantenimento delle condizioni dei flussi tradizionali degli animali francesi verso l'Italia.
BLUE TONGUE 2 I servizi veterinari italiani e quelli austriaci hanno sottoscritto un nuovo accordo per lo scambio di animali vivi sensibili alla Blue tongue dall'Austria e destinati alla filiera produttiva italiana. L'intesa prevede la possibilità di introdurre sul territorio nazionale bovini di età superiore ai 90 giorni, vaccinati e non per il sierotipo 8, nel periodo stagionalmente libero da insetti vettori in Italia, considerato a basso rischio di trasmissione della malattia.
SALVA-API L’Europarlamento ha chiesto alla Commissione di agire prontamente in difesa delle api. Non c'è tuttavia accordo totale nella comunità scientifica sulle ragioni della graduale estinzione delle api attribuita secondo alcuni anche all’uso di antibiotici. Per questo, i deputati europei hanno chiesto di intensificare la ricerca sui parassiti e sulle malattie che stanno decimando le api.
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La West Nile è endemica La SIVE invita i Colleghi ippiatri a segnalare i casi sospetti. La malattia non sarà contenuta A PAGINA 3
Sollecitata dal Presidente Senior, Carlo Scotti, ad intervenire sulla questione della libera professione intramuraria dei dirigenti veterinari, la Segreteria nazionale del Sivemp ha inviato all'ANMVI una comunicazione. Sul “diritto del medico veterinario dipendente del Ssn ad esercitare la libera professione”, è scritto, “si sta sviluppando un confronto che rischia di sfociare in sterili contrapposizioni”. E tutto questo “non porta vantaggio a quella forte unità che occorre ai medici veterinari”. Agli attacchi del Sivemp Lombardia era seguita la richiesta dell'ANMVI di un intervento del livello nazionale del sindacato, in difetto del quale la posizione della Segreteria Regionale sarebbe stata attribuita anche alla Segreteria Nazionale. Per quest’ultima "non è parso illegittimo che l'ANMVI abbia chiesto il giudizio della giustizia amministrativa per riformare una Deliberazione della Regione Lombardia che regolamenta aspetti della LP intramuraria dei veterinari pubblici” e “il diritto del veterinario dirigente del Ssn ad effettuare la LP intramuraria non è stato messo in discussione dall'ANMVI”. "Ora continua il comunicato - una volta aperto un confronto in sede legale non si può far altro che attendere il
responso della giustizia amministrativa. L'unica cosa ferma è che ai veterinari pubblici spetta un diritto inalienabile”. Di certo, in base alla Legge 120/2007 altre Regioni dovranno regolamentare la materia. “La sentenza che attendiamo - dichiara il Sivemp nazionale - costituirà una giurisprudenza di cui terremo conto”, tuttavia “non è compito della Segreteria Nazionale del Sivemp agire, in un contesto costituzionale federalista, in controversie regionali”. “Il nostro obiettivo - conclude - è assicurare a tutti il rispetto della legge, in una sana e limpida convivenza professionale". ANMVI e Sivemp avvieranno un confronto politico. “Ci auguriamo - afferma Scotti che prescinda dal fatto giudiziario in corso e sappia andare oltre. In sede regionale rimane inevitabilmente aperto il contenzioso e continueremo un'azione di ricorso che crediamo fondata e coerente con il pensiero dell'ANMVI su cosa debba intendersi per diritto alla libera professione. Resta da verificare - conclude il Presidente Senior - la tenuta di un dialogo nazionale che rischia di essere smentito da un atteggiamento "federalista" verso le politiche professionali, atteggiamento che ai nostri occhi è sempre apparso più disgregante che foriero di unità". ■
CONSENSO INFORMATO? MEGLIO AVERLO SI PARLA DI MEDICINA UMANA MA ANCHE QUESTE SENTENZE POSSONO ESSERE UTILI PER VALUTARE I COMPORTAMENTI DA TENERE NEL SETTORE VETERINARIO. Una recente sentenza della Cassazione (n. 40252 depositata il 28 ottobre) ha dichiarato che il medico non può essere condannato in maniera automatica per lesioni volontarie per l'intervento effettuato in assenza del consenso del paziente. Secondo la Corte d'Appello la mancanza di richiesta del consenso informato poteva presupporre un dolo intenzionale nel comportamento del medico. Posizione bocciata dalla Cassazione che ha innanzitutto ricordato come manchino disposizioni penali che sanzionino espressamente la condotta del medico che non ha osservato l'obbligo del consenso informato, previsto da un'ampia normativa oltre che dai codici deontologioci di categoria. Difficile allora, riconosce la pronuncia, trovare un punto di equilibrio tra enfatizzazione del peso del consenso informato e una visione "paternalistica" della medicina "per la quale il coinvolgimento del malato nelle scelte terapeutiche sotto il profilo penale è inessenziale". Nel settore veterinario questi aspetti si complicano enormemente e sviluppano dibattiti che difficilmente trovano conclusione. Non dimentichiamo che l'animale nella nostra normativa continua ad essere considerato un "oggetto" e quindi senza diritti nonostante le numerose proposte di legge presentate in questi ultimi anni. Certamente chiedere al cliente di sottoscrivere il consenso al trattamento costa poca fatica, coinvolge il proprietario nella decisione, lo responsabilizza e mette al riparo il veterinario da possibili contestazioni, spesso finalizzate solo al non pagamento della prestazione, e gli permette di difendersi più facilmente in caso di denuncia. Alcune assicurazioni lo richiedono obbligatoriamente nelle clausole di contratto per le polizze di RC professionale. E allora impariamo a farlo regolarmente.
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Sorveglianza epidemiologica Attualità
VETERINARIA 42 | 2008
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In arrivo il vaccino contro la West Nile Disease La malattia è ormai ufficialmente endemica nel nostro Paese. Per le autorità sanitarie non sarà contenuta
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et Journal ha dato notizia che, con l’ultimo rapporto di follow-up all’OIE del 12 novembre 2008, la Direzione Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti, nella persona del Dott. Romano Marabelli, ha comunicato che la malattia di West Nile in Italia è oggi considerata endemica”. La Presidente della Società Italiana Veterinari per Equini, Paola Gulden, nel dare questa informazione agli iscritti, ha nuovamente invitato i Colleghi a cogliere “l’importanza della segnalazione dei casi sospetti”. Rinnovando la sollecitazione già formulata, la Presidente della SIVE si richiama alle parole delle autorità sanitarie nazionali secondo le quali “è improbabile che l’evento possa essere contenuto.” La SIVE sottolinea l’importanza del ruolo dei veterinari ippiatri liberi professionisti nella catena di sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e desidera richiamare l’attenzione sull’importanza della segnalazione di ogni caso sospetto. La nota ai veterinari ippiatri rimanda alle indicazioni fornite dal CESME di Teramo per la corretta individuazione dei casi sospetti e per la loro segnalazione. Tutto questo mentre (e indipendentemente) dall’arrivo di un vaccino per i cavalli.
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CASO SOSPETTO In base alle indicazioni del CESME si è in presenza di un caso sospetto di WND, in equide
con atassia locomotoria o morte improvvisa in zona infetta oppure con almeno due dei seguenti sintomi: movimenti in circolo, debolezza arti posteriori, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale, paralisi/paresi agli arti, fascicolazioni muscolari, deficit propriocettivi, cecità, ptosi labbro inferiore, o paresi/paralisi dei muscoli labiali o facciali, digrignamento dei denti. Deve essere considerato come sospetto di West Nile anche un risultato sierologico positivo ad un test di screening, in assenza di sintomatologia clinica nell’animale. La conferma del sospetto diagnostico avviene quando il campione prelevato dall’animale sospetto risulta positivo ad uno o più esami di laboratorio effettuati dal CESME (Centro di Referenza Nazionale per le malattie Esotiche).
NELL’UOMO Due sole persone sono state colpite dall’infezione a ottobre. Per la responsabile del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Stefania Salmaso si tratta di “un numero di casi esiguo, per una malattia che in Italia è estremamente rara. È però fondamentale attuare tutte le misure di controllo per prevenire la diffusione della patologia e mantenere i casi circoscritti’’. “Questa patologia è nel nostro Paese estremamente rara ha spiegato Salmaso - ma resta fondamentale, alla luce dei due casi registrati, applicare tutte le misure di controllo e vigilanza sugli animali per circoscrivere i rischi di infezione’’.
PROTEGGERSI DALLE ZANZARE niziata l’8 settembre 2008, l’infezione sostenuta dal West Nile virus nei cavalli italiani si è manifestata in un crescente numero di focolai. L’infezione è stata trasmessa da vettori; sono risultate positive a RT-PCR le catture entomologiche effettuate in due aziende con casi confermati nel cavallo. Due sole persone sono state colpite dall’infezione a ottobre. Non esiste il pericolo di contagio interumano perché i bassi livelli di viremia nell’uomo infettato, come nel cavallo, non consentono di trasmettere il virus ad altre zanzare e quindi alle persone. Per prevenire il rischio di infezione, resta fondamentale la protezione individuale dalle punture delle zanzare. (fonte: Vet Journal)
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La malattia è un’infezione, ha precisato l’esperta, “che tocca soprattutto animali migratori e selvatici, ma le zanzare veicolano il virus ad altri animali e possono trasmetterlo all’uomo. Non c’è, invece, una trasmissione del virus da uomo ad uomo’. L’avvertenza - ha aggiunto - è dunque quella di evitare le punture di zanzare nelle zone interessate’’. L’Emilia Romagna - ha aggiunto Salmaso - ha già predisposto un sistema di sorveglianza efficace, infatti i casi presenti sono stati subito identificati, ed è attiva la sorveglianza anche negli al-
levamenti di animali. Sarà però necessario attivare sistemi di sorveglianza analoghi a scopo preventivo - ha detto la specialista - anche nelle Regioni limitrofe’’. La febbre del Nilo Occidentale (perché diagnosticata per la prima volta in Africa) è una malattia virale trasmessa dalle zanzare Culex pipiens, infettate dopo avere punto uccelli, equini e altri mammiferi. La malattia si manifesta con febbre alta, mal di testa, debolezza e problemi gastrointestinali e nel 15% dei casi con problemi neurologici. ■
È meglio che l’Anagrafe torni alla Salute ’On. Gianni Mancuso ha rivolto una interrogazione al Ministro Luca Zaia per chiedere che l’anagrafe degli equidi, l’unica anagrafe a non far capo all’ex Ministero della salute, sia riattribuita al settore salute dell’attuale Ministero del Welfare. Per il parlamentare veterinario “questa mancata realizzazione dell’anagrafe degli equidi sta causando danni ingenti al settore come nel caso recente della epidemia West Nile ed il perdurare di molteplici focolai di Anemia Infettiva Equina che hanno colpito le nostre Regioni”. Al titolare del MIpaaf si chiede di “ricondurre
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ad un unico gestore tutte le anagrafi con relative Banche dati”, una soluzione che sarebbe anche “economicamente vantaggiosa, oltre che sanitariamente corretta”, ricomprendendo nella riattribuzione anche la realizzazione della banca dati degli equidi (BDE) con gli stessi strumenti utilizzati per la realizzazione della banca dati nazionale (BDN) delle altre specie allevate. L’anagrafe, organizzata e gestita dall’UNIRE (Unione nazionale incremento razze equine) nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) “a distanza di ben cinque
anni, essa è ancora lungi dall’essere completamente ed efficacemente applicata”. L’unico effetto della legge che ha assegnato l’anagrafe all’Unire “al momento, ha avuto come principale effetto quello di sottrarre l’anagrafe degli equidi dal pieno controllo dell’ex Ministero della salute e di tutto il settore veterinario pubblico che si ritrova nell’impossibilità di avere a disposizione un fondamentale strumento di conoscenza e di valutazione epidemiologica”. La recente evenienza di focolai di malattia di West Nile sul territorio nazionale - conclude
Mancuso - nonché il perdurare di molteplici focolai di anemia infettiva equina hanno indotto la Direzione generale sanità animale e farmaco veterinario, a segnalare per l’ennesima volta all’UNIRE e al MIPAAF la situazione di difficoltà in cui vengono a trovarsi le autorità sanitarie territoriali proprio a causa della carente implementazione dell’anagrafe degli equidi e della relativa banca dati nazionale; la mancanza di riferimenti anagrafici certi unitamente alle carenze evidenziate sul piano dell’identificazione e registrazione degli animali rende la situazione attuale insostenibile”. ■
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Animali in viaggio Attualità
VETERINARIA 42 | 2008
Dal primo dicembre i cani viaggiano con regole nuove Trenitalia farà una campagna di informazione a bordo treno e nelle stazioni gore dal primo dicembre. I cani di piccola taglia, i gatti e gli animali da compagnia continuano ad essere ammessi gratuitamente nell’apposito trasportino. Ma molto dipende dal treno e dalle caratteristiche del viaggio e dei convogli (v. le nuove regole in sette punti). Nessuna variazione per i cani-guida per ciechi, ammessi su tutti i treni senza alcun vincolo, mentre i cani appartenenti a razze pericolose non possono mai salire a bordo.
UN BUON ACCORDO. O NO?
alla collaborazione fra il Gruppo Ferrovie dello Stato, il Ministero della Salute e quello del Turismo nasce la revisione della normativa per il trasporto degli animali in ferrovia che entrerà in vi-
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LE NOVITÀ 1. I cani di piccola taglia, i gatti e gli altri piccoli animali da compagnia sono ammessi gratuitamente su tutti i treni nell’apposito trasportino (dimensioni massime cm 70x30x50 per tutte le categorie di treno). Sono esclusi i treni effettuati con materiale ETR 450. 2. I cani di qualunque taglia, muniti di museruola e guinzaglio sono ammessi su treni IC Plus, IC ed Espressi, a pagamento, nell’ultimo compartimento (ovvero negli ultimi 6 posti delle carrozze a salone) dell’ultima carrozza di 2^ classe. Il posto di fronte al viaggiatore con il cane non è prenotabile da altro cliente. L’eventuale presenza di contemporanea di cani “incompatibili” sarà, volta per volta, gestita dal personale di bordo, appositamente istruito. 3. I cani di qualunque taglia, muniti di museruola e guinzaglio, sui treni Regionali sono ammessi, a pagamento, sulla piattaforma o vestibolo dell’ultima carrozza con la sola esclusione delle ore di punta del mattino (fra le 7 e le 9) dei giorni feriali dal lunedì al venerdì, salva diversa indicazione da parte della Regione competente. 4. I cani di qualunque taglia (a pagamento) e gli altri piccoli animali da compagnia (negli appositi contenitori e gratuitamente), sono ammessi nelle carrozze cuccette e letto solo nel caso di disponibilità dell’intero compartimento. 5. Il trasporto dei cani guida per ciechi è ammesso gratuitamente su tutti i treni, senza vincoli. 6. Per tutti i cani ammessi al trasporto, l’accompagnatore deve essere in grado di presentare, in ogni momento, il certificato di iscrizione all’anagrafe canina per l’animale trasportato, secondo la normativa in vigore. 7. I cani reattivi (appartenenti a razze ritenute pericolose), secondo specifico elenco del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, non sono ammessi.
Le nuove disposizioni per i viaggiatori proprietari a bordo di Trenitalia sono “un buon accordo” per il Sottosegretario Francesca Martini: “abbiamo scampato il rischio - dice Martini - che i cani non potessero viaggiare in treno”. Sulle razze pericolose, che fanno riferimento ad una ordinanza in scadenza a fine gennaio del 2009, si attende il nuovo provvedimento del Sottosegretario Martini che ha già annunciato l’abrogazione della black list. “È un passo avanti rispetto all’ultima ordinanza di settembre - spiega Carlo Scotti a Panorama.it - perché si riconosce che gli animali non sono merci. Con questo provvedimento si incentiva la mobilità dei cani tramite il tra-
sporto ferroviario. Positiva anche la creazione di spazi appositi dedicati ai cani, che vanno a favore dei passeggeri che sono infastiditi dalle razze di taglia media e grande”. Ma c’è da risolvere ancora il nodo delle razze considerate pericolose. “Vogliamo ringraziare il lavoro del sottosegretario Francesca Martini che si è adoperata molto per venire incontro alle esigenze di chi ama gli animali. Ora - conclude Scotti - bisogna pensare alle razze canine considerate reattive: una definizione che discrimina le 17 razze cui è vietato salire sui vagoni. Il concetto di reattività infatti è molto soggettivo e dipende dai criteri di valutazione che si adottano”. L’On. Gianni Mancuso (AN) esprime la propria soddisfazione rispetto al precedente regolamento “assolutamente punitivo nei confronti dei proprietari di cani che prevedeva soltanto il trasporto di cani di peso non superiore a 6 kg, all’interno di un trasportino”. Per Mancuso che è stato tra i promotori del tavolo Ministero-FS, “l’atteggiamento di chiusura di Trenitalia era stato condizionato dalle errate notizie di stampa, che avevano pubblicizzato alcuni episodi di carrozze infestate da aracnidi che erano stati definiti zecche”.
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Per Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, le Ferrovie dello Stato hanno fatto “sostanzialmente marcia indietro sul divieto d’accesso alle vetture per i cani di media e grande taglia. Potranno così continuare a viaggiare sui treni, con le consuete accortezze e la responsabilità del detentore, senza rappresentare più un mai provato problema igienico o sanitario. Per questo non sarà necessario né l’uso obbligatorio del trasportino né la criticata certificazione veterinaria, sostituita dal, certo, documento comprovante l’iscrizione all’anagrafe canina”. “Non ci sarà più la possibilità per un altro viaggiatore di pretendere lo spostamento o la discesa forzata del cane” conclude Felicetti. Il Moige, il Movimento dei genitori che parla di “approccio democratico”, - dice “resta da chiarire perché ad oggi sui treni ci siano più facilitazioni per chi porta un cane che per chi porta un bambino”. Vincenzo Donvito, presidente Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori): “Trenitalia crea un caso inesistente e con una cortina fumogena copre le proprie inadempienze igieniche e viola il diritto alla mobilità dei cittadini. Le nuove norme di Trenitalia per far viaggiare i cani sui treni sono un passo indietro sulla strada della civiltà e dei servizi al cittadino”. Il Codacons chiede di ampliare l’elenco delle 17 razze attualmente considerate potenzialmente pericolose almeno con l’inserimento dei seguenti cani: Mastino napoletano, American Staffordshire Terrier, Staffordshire Bull Terrier, Dobermann, Dogue De Bordeaux, Cane Corso, Mastiff. ■
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6 Anmvi Informa Benessere del cavallo
VETERINARIA 42 | 2008
Alemanno si corregge sull’eutanasia e invita l’ANMVI L’eutanasia praticata sul baio Birillo non è un atto “normale”. Per un ippiatra l’abbattimento di un cavallo è un atto eccezionale e pietoso Nazionale Medici Veterinari Italiani aveva diffuso un comunicato giudicando le parole del Sindaco di Roma, “inaccettabili”. Dibattito politico a parte, senza entrare nel merito dell’impiego dei cavalli per le finalità ludico-turistiche della Capitale, i Colleghi ippiatri della SIVE hanno voluto che l’ANMVI ribadisse a mezzo stampa che il medico veterinario fa una professione di salute e di benessere. Per essere più chiari: una professione di vita.
L’ULTIMO DEGLI ATTI
medici veterinari italiani non considerano affatto “una normale procedura” la soppressione di un animale e hanno replicato al Sindaco di Roma Gianni Alemanno secondo il quale “abbattere l’animale è purtroppo una normale procedura veterinaria”. Al comunicato stampa diffuso dall’ANMVI, il Sindaco Alemanno ha prontamente risposto, contattando l’Associazione e avendo un colloquio con il Presidente Senior Carlo Scotti dal quale sono scaturiti chiarimenti e collaborazioni. L’ANMVI è a disposizione per fornire il proprio contributo ad un serio dibattito sulla salute e il benessere dei cavalli, al tavolo sul benessere dei cavalli della città, convocato in Campidoglio.
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NON SOLO PER L’EUTANASIA Coinvolgere i veterinari sempre, prima e non solo quando è troppo tardi. A seguito della morte di Birillo - il cavallo della carrozzella romana coinvolta in un incidente a ridosso del Colosseo - e delle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino della Capitale, l’Associazione
La soppressione eutanasica di un animale è un intervento pietoso, riservato ai casi più estremi, sempre legato a circostanze eccezionali. L’abbattimento di un animale come nel caso di Birillo è l’ultimo degli atti che un ippiatra si augura nella propria vita professionale. Per questo rispettiamo l’operato del Collega che ha dovuto intervenire su Birillo, in circostanze indecorose per l’animale, per la professione e per l’immagine che il nostro Paese ha dato di sé davanti al monumento dove si raccoglie il più alto numero di visitatori stranieri al mondo. «Qualora il cavallo avesse avuto una lesione meno grave si sarebbe alzato - spiega Luca Tosti Croce, il veterinario della Asl RmA che ha praticato l’eutanasia - L’intervento chirurgico per questo tipo di fratture è ad altissima difficoltà e con una probabilità di successo praticamente nulla. Il cavallo sarebbe comunque morto perché non si poteva più alzare». L’animale è rimasto per terra per quasi tre ore. E soltanto dopo mezzogiorno la carcassa è stata rimossa.
IL VETERINARIO NON UCCIDE L’ANMVI non accetta che la stampa abbia descritto il drammatico episodio così: “Birillo è morto, ucciso da un veterinario con u-
UN TAVOLO IN CAMPIDOGLIO l Sindaco Alemanno ha diffuso un comunicato di precisazioni in cui si legge: “Per quanto riguarda il tragico episodio di Birirllo siamo consapevoli che l’eutanasia effettuata sul cavallo coinvolto nell’incidente è stata un intervento di carattere eccezionale operato da un veterinario che ha come primo compito quello della salute dell’animale”. Il Sindaco di Roma ha inoltre dichiarato di aver convocato un tavolo con gli assessori De Lillo e Marchi, le organizzazioni animaliste (Lav, Enpa, Animalisti europei), l’Associazione dei vetturini, l’Associazione nazionale medici veterinari e la Direzione generale della Sanità animale del Ministero della Salute. Al Tavolo, al quale partecipa anche la FNOVI, si farà “il punto sulla situazione delle botticelle a Roma, nel rispetto dei diritti degli animali e della tradizionale attività lavorativa dei vetturini’’. “L’Amministrazione capitolina - aggiunge Alemanno - non sottovaluta affatto il tragico incidente che ha portato alla morte del cavallo nei pressi del Colosseo, ma non pensiamo che si possa decidere su questa antichissima tradizione della città di Roma solo sulla base di incidenti che, purtroppo, sulle strade italiane possono coinvolgere gli animali come chiunque’’.
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na iniezione letale”. Il Sindaco Alemanno e l’opinione pubblica sappiano che l’eutanasia, negli animali da compagnia in particolare, è oggetto di un intenso dibattito in bioetica veterinaria all’interno del quale è vivo il senso dello status
etico del paziente animale e il diritto alla salute e al benessere degli animali. A Roma è apparso evidente come questa sensibilità non sia affatto patrimonio di tutto il Paese.
UN TAVOLO ANCHE AL MINISTERO Un altro tavolo è stato organizzato dal Sottosegretario Francesca Martini al Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali. Con il Sindaco di Roma e i tecnici del tavolo, il Sottosegretario intende affrontare gli aspetti sanitari connessi alla tutela della salute dei cavalli. In merito al grave episodio verificatosi nei pressi del Colosseo dove un camion ha travolto un cavallo che trainava una "botticella", il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini aveva espresso grande preoccupazione "Sono costernata dalla gravità dell'accaduto e confermo la mia grande preoccupazione per una situazione che, sotto gli occhi di tutti e quotidianamente, evidenzia un inaccettabile fattore di rischio per i cavalli che trainano le botticelle in un traffico caotico e convulso come quello di Roma. Nel sottolineare positivamente il pronto intervento del veterinario delegato del Comune "che ringrazio di essersi immediatamente recato sul posto in soccorso dell'animale che, purtroppo, era sofferente e riverso sull'asfalto" - ha aggiunto Martini - mi preme ribadire che questo episodio è un'ulteriore testimonianza di incompatibilità tra norme di tutela della salute e dell'incolumità dei cavalli e il traffico urbano del centro di Roma". ■
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8 Anmvi Informa Importazioni illegali
VETERINARIA 42 | 2008
Rivolgersi al veterinario è il primo passo sulla buona strada Aiutare il proprietario a riconoscere le situazioni irregolari, evitare l’incauto acquisto, pretendere legalità e salute a locandina “Non è questa la strada per farlo arrivare da te” è stata realizzata dall’ANMVI per testimoniare il contributo dei medici veterinari alla lotta al traffico dei cuccioli connesso alle importazioni illegali. Disponibile on line (www.anmvioggi.it) e pubblicata su questo numero di Professione Veterinaria, la locandina è principalmente destinata alle sale d’attesa degli ambulatori veterinari per rafforzare il coinvolgimento del medico veterinario, troppo spesso consultato dai proprietari quando le condizioni sanitarie degli animali importati illegalmente sono tali da non dare più speranze di sopravvivenza. Tutto questo è causa di sofferenza nei proprietari e di profondo disagio per i professionisti costretti a confrontarsi con situazioni cliniche che spesso non consentono più di intervenire. Naturalmente, la locandina potrà essere collocata in tutti gli ambienti dove sia possibile raggiungere il pubblico con questo messaggio di avvertenza, indicante tutte le irregolarità che devono metter in guardia l’aspirante acquirente-proprietario. È noto che il commercio illegale di cani e gatti tra i Paesi dell’Unione Europea genera ele-
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vata morbilità e mortalità nei cuccioli, li sottopone a viaggi lunghi e stressanti e li strappa alla madre prematuramente. La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha messo in luce le principali violazioni delle normative comunitarie, scaturite dai controlli delle Autorità nazionali preposte, in particolare gli UVAC: assenza della certificazione TRACES e sanitaria, assenza di vaccinazioni nei confronti della rabbia e mancanza delle attestazioni in relazione al vaccino utilizzato, non corrispondenza tra l’età indicata nella documentazione di scorta e quella riscontrata al controllo clinico, vaccinazione antirabbica effettuata prima dell’applicazione del microchip, animali dichiarati vaccinati ma con risultati non favorevoli.
LE MALATTIE I numeri del fenomeno e del giro d’affari sono dettagliati in un dossier diffuso dalla LAV che oltre ad indicare alcune proposte di intervento, compendia dati di fonte ministeriale, FNOVI, EFSA e dati provenienti da indagini della magistratura. La Slovacchia e l’Ungheria risultano essere i maggiori Paesi speditori. Un sondaggio realizzato dalla Federazione all’inizio di quest’anno ha evidenziato le principali
patologie riscontrate dai medici veterinari e il punto di vista sanitario del problema. Le patologie più riscontrate nel cane sono cimurro, endoparassitosi, micosi, parvovirosi e rogna. Nel gatto, invece, sono spesso diagnosticate: endoparassitosi, infezione delle vie respiratorie superiori, micosi e rogna. Si stima che la mortalità sia intorno al 50%. I dati sui casi positivi di rabbia forniti da OMS (Organizzazione mondiale per la salute) e da EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), che ha raccomandato il mantenimento della vaccinazione antirabbica come requisito fondamentale per la movimentazione di animali domestici tra gli Stati membri, impongono una riflessione anche nei confronti della sanità pubblica. I casi più frequenti sono denunciati dai Paesi dell’area baltica e dell’Europa dell’Est: in Lituania il 70,3% dei casi del 2006, Lettonia 14,08%, Romania 8,2% ed Estonia 3,9%.
IL NOSTRO CONTRIBUTO
LE IRREGOLARITÀ L’Italia e i Paesi come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane e gatto provenienti dai Paesi dell’Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca. Molti di questi cuccioli sono trasportati in piena clandestinità, senza la documentazione necessaria per essere movimentati a fini commerciali all’interno dell’Unione Europea. Il Regolamento (CE) n.998 del 26 maggio 2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti di carattere non commerciale di animali da compagnia che modifica la direttiva 92/65/CEE, istituisce l’obbligo del passaporto europeo per i cani, i gatti e i furetti provenienti dall’estero, secondo quanto disposto dalla Decisione 2007/265. Il passaporto per animali domestici deve riportare i dati anagrafici dell’animale, il numero del microchip, l’attestazione della vaccinazione antirabbica e deve essere rilasciato da un veterinario abilitato dall’autorità competente. I cuccioli destinati alla vendita devono inoltre essere muniti di un certificato rilasciato da un veterinario autorizzato attestante, a seguito di un esame clinico effettuato 24 ore prima della partenza, la buona salute e l’idoneità ad affrontare il trasporto. Altro requisito fondamentale per essere movimentati è il certificato TRACES (Trade Control and Expert System) per tutta la partita (Regolamento 599/2004/CE e Decisione 2003/24/CE). Il certificato, timbrato e corredato della firma di un veterinario autorizzato a ciò dal paese speditore, deve sempre essere in originale, in doppia lingua e comunque sempre nella lingua del paese di destinazione, con indicazione della data e dell’ora di partenza, il numero e la tipologia di animali (d’allevamento o da compagnia) e il numero del passaporto. Se alcuni cuccioli viaggiano sprovvisti di questa documentazione, altri sono trasportati con documenti di viaggio falsi o contraffatti. Ma anche per cani e gatti “regolari”, spesso l’irregolarità sopraggiunge al loro arrivo, quando la documentazione del Paese d’origine viene sostituita con nuova documentazione: nuovi vaccini, nuova data di nascita e di inoculazione del microchip. I cuccioli diventano così italiani… (fonte: LAV)
IL LIBERO COMMERCIO Un fattore di debolezza della legislazione e degli interventi di controllo è dato dalla normativa comunitaria sul libero commercio. Le
on la locandina “Non è questa la strada per farlo arrivare da te” l’ANMVI vuole testimoniare il contributo dei medici veterinari alla lotta alle importazioni illegali dei cuccioli di cane e gatto. Si vuole inoltre incoraggiare il pubblico a non acquistare un cucciolo senza aver acquisito il parere di un veterinario, in grado di dare consigli e avvertenze utili a non incorrere in un acquisto “incauto” e a non alimentare un traffico illegale, incurante delle condizioni di benessere e di salute degli animali. L’ANMVI ha chiesto alla Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario di indirizzare una nota ai veterinari liberi professionisti fornendo loro le indicazioni ufficiali che si ritiene utile trasferire al proprietario.
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ragioni sanitarie e del benessere animale si scontrano con principi e regolamenti che assicurano agli Stati Membri Europei il diritto alla libera transazione commerciale ed è nel rispetto di questa libertà che non è possibile che l’Europa né tanto meno le Autorità nazionali agiscano sui Paesi esportatori con azioni di contrasto e di divieto, lesive delle leggi europee sul libero scambio. La LAV ha tuttavia chiesto alle Autorità Nazionali una moratoria sugli ingressi di cani e gatti dai Paesi dell’Est Europa, leggi nazionali per fermare il fenomeno e misure di controllo più efficaci, l’introduzione del passaporto europeo come unico documento di riconoscimento, nuove ipotesi di reato legate alla mancanza o falsificazione dei passaporti, all’introduzione e alla vendita di animali malati che prevedano aspre sanzioni penali e l’interdizione dell’attività di commercio e l’istituzione dell’anagrafe felina. All’Europa si chiede invece un piano d’intervento affinché le norme UE siano applicate in maniera omogenea in tutti i Paesi, emanazione di linee guida sulla vaccinazione antirabbica nella direzione di impedire il commercio di cuccioli di età inferiore ai tre mesi e 21 giorni, rendere obbligatoria la profilassi vaccinale per le patologie che possono rappresentare causa di morte per i cuccioli. Rivedere gli standard dei microchip per rendere possibile la tracciabilità di vendita dei singoli Stati Membri. ■
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10 Anmvi Informa Marzo 2009
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Sappiamo tutti che questo non è vero e che purtroppo la mancanza di attenzione verso la salute degli animali è generalizzata nel nostro paese sia pure con differenze, anche significative, fra le diverse regioni più che altro per i diversi livelli di reddito medio. Quali sono le novità e gli obiettivi della Stagione della Prevenzione per il 2009? Intanto diciamo subito che l’84% di coloro che hanno aderito nel 2008 ha già dichiarato la sua disponibilità anche per il prossimo anno. Questo dimostra che l’esperienza fatta è stata generalmente positiva. La durata del progetto per il 2009 è stata ridotta ad un mese (marzo) per garantire al veterinario la massimizzazione dei nuovi contatti senza rischiare di sovrapporsi a momenti di già sostenuta affluenza. La campagna pubblicitaria sarà ancora rafforzata e concentrata in un periodo più breve per adeguarsi alla riduzione della durata del progetto. L’adesione all’edizione 2009 della Stagione della Prevenzione è ancora più facile grazie al nuovo sito internet ed alla possibilità di potersi già iscrivere. Se l’anno prossimo arriveremo ai 3500 ambulatori, da me auspicati, è difficile dirlo, ma certamente i motivi per una struttura veterinaria di aderire al progetto sono veramente tanti. ■
Ma che bella stagione! Stagione della Prevenzione ANMVI-Hill’s 2009, un’opportunità per i veterinari di ANTONIO MANFREDI a Stagione della Prevenzione è un progetto nato dalla collaborazione fra ANMVI ed Hill’s per sensibilizzare i proprietari verso la medicina preventiva per i loro animali. Questo era e continua ad essere l’obiettivo principale ma è anche evidente che attraverso la massiccia campagna pubblicitaria che sostiene la Stagione della Prevenzione si voglia anche arrivare ad allargare, in generale, l’attenzione dei proprietari verso la salute ed il benessere degli animali da compagnia. In altre parole si potrebbe anche dire che, essendoci ancora in Italia il 12-14% di cani e gatti che non vedono mai un Medico Veterinario in vita loro, la speranza è anche quella di riuscire a ridurre questa percentuale veramente indecente per un paese civile. Questi obiettivi sono stati raggiunti dopo tre edizioni di questa importante iniziativa? Non siamo certo arrivati a risolvere tutto, ma non vi è dubbio che i risultati ottenuti sono estremamente confortanti, dimostrando che il progetto è valido ed è uno strumento che può portare ad obiettivi molto significativi. Vediamo qualche dato. L’adesione al progetto da parte delle strutture veterinarie è in continua crescita (Grafico 1). Da 2123 della prima edizione 2006 siamo passati alle 2558 del 2008, e questo nonostante il passaggio alla visita gratuita che po-
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teva allontanare qualche ambulatorio poco convinto di questa trasformazione del progetto. Siamo ancora molto lontani dal coinvolgere tutte le strutture che oggi, secondo nostri dati, dovrebbero essere circa 6700. È evidente che i risultati della Stagione della Prevnzione dipendono molto anche dalla disponibilità dei veterinari a sostenerla. Per arrivare ad una copertura ottimale del territorio nazionale il numero delle adesioni dovrebbe essere incrementato ed arrivare almeno, a mio parere, a 3500 adesioni. Sinceramente faccio fatica a capire la distrazione, se non la reticenza, di molti veterinari verso questo progetto che ha certamente, prima di tutto, obiettivi di carattere sociale e sanitario, salute e benessere degli animali da compagnia, ma esprime anche forti valenze di grande interesse per la categoria veterinaria. Sensibilizzando, infatti, i proprietari a portare gli animali negli ambulatori per visite di controllo, che spesso si traducono anche in interventi a pagamento ed abituandoli ad un rapporto con il veterinario che tante volte è inesistente o insufficiente. Bastano due dati per capire l’importante ritorno che questo progetto può avere per il veterinario: su circa 10000 viste effettuate gratuitamente nel 2008 (Grafico 2) gli animali che sono risultati sani sono più o meno il 63%. Quelli che al contrario hanno evidenziato patologie sono risultati 3200. Di questi il 75% ha accettato un trattamento a pagamento nel corso o successivamente alla visita gratuita.
Su circa 15milioni di cani e gatti che abbiamo in Italia non sono certo ancora numeri determinanti, ma per molti ambulatori hanno significato incremento del lavoro ed acquisizione di nuovi clienti. A questo proposito, l’altro dato significativo è che più del 50% dei clienti visitati gratuitamente erano, per gli ambulatori, clienti che non avevano mai frequentato quelle strutture. È interessante anche ricordare che gli ambulatori che aderiscono al progetto non sono equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale ma comunque lo coprono abbastanza bene. Il Grafico 3 evidenzia che il 71% degli ambulatori che hanno aderito alla Stagione della Prevenzione si trovano in città di piccole dimensioni mentre nelle grandi città sembra esserci meno attenzione o sensibilità verso l’iniziativa. Forse si dà per scontato che i proprietari di animali da compagnia che vivono nelle grosse città siano più attenti alle esigenze dei loro animali e che, quindi, non siano interessati a questa campagna di sensibilizzazione.
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Grafico 1 - Sempre più veterinari coinvolti: 2558 Cliniche.
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Grafico 2 - Numero di visite in continua crescita.
ADESIONI 80%
71%
70% 60% 50% 40% 30% 20%
15%
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Grandi Città
Medie Città
10% 0% Piccole Città
Grafico 3 - Sop è un’iniziativa che si distribuisce in maniera capillare sul territorio italiano.
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Antibioticoresistenza Osservatorio farmaco
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Uso prudente: nel 2009 frasi precauzionali sugli stampati Gli stampati dei medicinali veterinari contenenti chinoloni e fluorochinoloni dovranno uniformarsi alle indicazioni dell’EMEA a Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha scritto alle aziende del settore farmaceutico, informandole che entro il 30 giugno 2009 dovranno uniformarsi alle indicazioni dell’EMEA e adeguare gli stampati dei medicinali veterinari contenenti chinoloni e fluorochinoloni. La Direzione ministeriale dettaglia le frasi precauzionali che dovranno comparire nel Sommario delle caratteristiche del prodotto, intese come avvertenze sull’uso prudente di questa categoria di antibiotici. La Direzione Generale della sanità animale e del farmaco veterinario ha quindi inviato la stessa nota alle Regioni e al NAS, invitando gli organismi di controllo a “verificare che le regole contenute nella presente nota vengano effettivamente rispettate”.
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RACCOMANDAZIONI EMEA È la stessa EMEA ad essersi espressa sull’uso dei chinoloni e dei fluorochinoloni negli animali produttori di alimenti, in considerazione dello sviluppo di possibili resistenze a questa categoria di antibiotici in specie batteriche rilevanti per la salute umana. Per una corretta gestione del rischio, l’EMEA ha suggerito di includere nel riassunto delle caratteristiche del prodotto specifiche avvertenze sull’uso prudente, per limitare la diffusione delle resistenze a questa classe di antibiotici in alcuni patogeni animali e agenti zoonotici di origine alimentare. La Direzione ministeriale, in data 29 ottobre, ha quindi richiesto alle aziende farmaceutiche di “adeguare il riassunto delle caratteristiche del prodotto, le etichette ed i mock up di tutti i medicinali veterinari contenenti chinoloni e fluorochinoloni, attualmente autorizzati con procedura nazionale per animali produttori di alimenti per l’uomo, in base a quanto previsto dagli articoli 18, 58, 59, 60 e 61 del decreto legislativo n. 193/2006 e successive modifiche, aggiungendo le frasi precauzionali concordate dal CVMP, IFAH Europe e le Parti interessate e contenute nel Reflection paper dell’EMEA”.
LE FRASI Per i prodotti a base di fluorochinoloni le frasi da riportare saranno le seguenti: • Durante l’uso del medicinale veterinario è necessario attenersi ai regolamenti ufficiali e locali sull’uso di prodotti antimicrobici. • L’utilizzo dei fluorichinoloni deve limitarsi al trattamento di condizioni cliniche che hanno risposto o che si ritiene possano rispondre scarsamente ad altre classi di prodotti antimicrobici. • Se possibile, i fluorochinoloni devono essere usati esclusivamente in base ai risultati dell’antibiogramma • Un utilizzo di tali prodotti diverso dalle istruzioni fornite nell’SPC può condurre ad un aumento della prevalenza dei batteri resistenti ai fluorochinoloni e allo stesso tempo
ridurre l’efficacia del trattamento con altri chinoloni a causa della resistenza crociata. Per i prodotti a base di chinoloni (es. flumechina, ac. Oxolinico, ecc.): • Durante l’uso del medicinale veterinario, è necessario attenersi ai regolamenti ufficiali e locali sull’uso di prodotti antimicrobici. • Se possibile, i chinoloni devono essere usati esclusivamente in base ai risultati dell’antibiogramma. • Un utilizzo di tali prodotti diverso dalle istruzioni fornite nell’SPC può condurre ad un aumento della prevalenza dei batteri resistenti ai chinoloni e allo stesso tempo ridurre l’efficacia del trattamento con altri (fluoro) chinoloni a causa della resistenza crociata. ■
ANTIBIOTIC AWARENESS 27 Stati Membri aderiscono al primo European Antibiotic Awareness Day, l’iniziativa del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (European Centre for Disease Prevention and Control - ECDC). Si tratta di un appuntamento destinato a diventare annuale, con l’obiettivo di innalzare la consapevolezza dei cittadini europei sui rischi di un utilizzo inappropriato degli antibiotici e per innalzare la responsabilità. L’antibiotico resistenza è ormai un problema sanitario ufficialmente riconosciuto dai ministri della salute europei, negli adulti nei bambini e negli animali produttori di alimenti. Il Consiglio dei ministri europei ha proprio messo in evidenza il legame che si instaura fra l’uso di antibiotici negli animali produttori di alimenti per l’uomo e lo sviluppo dell’antibiotico resistenza. Al riguardo l’EPRUMA (European Platform for the Responsible Use of Medicines in Animals) ha pubblicato a settembre un documento intitolato “Best Practice Framework for the use of antimicriobials in food-producing animals in the EU”. Si tratta di una linea guida sulla scelta, l’utilizzo e la gestione degli antibiotici per “mantenerli efficaci” in ambito veterinario, dove vennero introdotti circa sessant’anni fa. Molti medicinali sono ancora efficacemente impiegati oggi, ma il rischio di un loro depotenziamento è reale.
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12 Practice Management (1a parte) - Il cliente
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Capire i vostri clienti Noi dipendiamo dai nostri clienti, mentre loro non dipendono necessariamente da noi. Una struttura veterinaria è un’industria di servizi impegnata a soddisfare le necessità dei clienti (proprietari di animali e loro animali). Queste strutture non possono esistere senza i loro clienti e tuttavia la crescente concorrenza fa sì che questi ultimi possano avere più scelta che mai per decidere dove portare i loro animali. I clienti cercano un buon servizio e spesso utilizzano determinati standard specifici per differenziare fra loro le varie strutture. Un buon servizio alla clientela si basa sulla fiducia, che deriva da buona comunicazione, sia all’esterno verso i clienti che all’interno fra i membri dello staff. Tanto maggiore è la fiducia che si sviluppa fra lo staff ed i clienti, tanto più elevati saranno la collaborazione ed il successo della clinica.
CAPIRE I CLIENTI La diagnosi ed il trattamento dei problemi di salute degli animali sono solo una parte della moderna professione veterinaria. La differenza principale fra un buon professionista veterinario ed uno semplicemente adeguato sta nella capacità del primo di valutare e comprendere la relazione col cliente-paziente. Senza questa dimensione empatica, il veterinario non è sostanzialmente diverso da un meccanico o da un riparatore di apparecchi televisivi. Professor James Serpell, University of Pennsylvania Voi avete in comune con i vostri clienti molto di più di quanto possiate pensare. Nel vostro ruolo di professionisti è facile sviluppare un certo distacco dal fatto che i vostri clienti sono persone con sentimenti, emozioni, preoccupazioni, problemi e un’intera altra vita là fuori - esattamente come voi. Non sono sempre logici, sensibili e razionali nelle loro decisioni e comportamenti - esattamente come voi. Possono essere grossolani e può risultare difficile trattare con loro - esattamente come voi. Possono anche essere affascinanti, cordiali ed estremamente gradevoli - esattamente come voi. Quando prendono contatto con la vostra struttura, generalmente i clienti hanno un problema e necessitano del vostro aiuto per risolverlo. Come sapete, dato che anche voi avrete cercato l’aiuto di altri professionisti come medici, avvocati o commercialisti, l’acquisto di servizi professionali è raramente un’esperienza confortevole. I vostri clienti si preoccupano dei loro animali e quando cercano il vostro aiuto i loro sentimenti sono solitamente una miscela di: • preoccupazione (Cosa c’è che non va? Il veterinario potrà risolverlo?) • ansia (Cosa succederà se è un cancro? Quanto mi costerà?) • vulnerabilità (Dipendo da questa persona e devo aver fiducia che mi darà un buon consiglio) • minaccia (Il mio animale è sotto la mia responsabilità ed anche se intellettualmente io so di aver bisogno dell’esperienza di un aiuto esterno, dal punto di vista emotivo non mi trovo a mio agio nel prendere deci-
sioni per la sua cura affidandolo alle mani di altri) • timore (E se avessi fatto qualcosa di sbagliato? Mi criticheranno? Il mio animale non potrà essere curato?) • impazienza (Per quanto tempo dovrò aspettare? Quando il mio animale starà di nuovo meglio?) • e sospetti (cercheranno di vendermi qualcosa di cui non ho bisogno? Come potrò sapere che mi stanno dicendo la verità?) Se voi, il professionista, potete comprendere questa miscela di emozioni e preoccupazioni - che sono semplicemente la somma delle vostre in una situazione analoga - vi sarà più facile fare e dire le cose giuste per determinare il necessario legame di fiducia con i proprietari per riuscire a curare i loro animali. La percezione da parte del cliente Benché i sentimenti dei clienti possano essere intrinsecamente simili, la loro percezione della struttura veterinaria e dei servizi professionali e dei prodotti offerti sono molto differenti dai vostri. La percezione del cliente si basa su una miscela di esperienza personale, informazioni trasmesse con il passaparola, ciò che ha visto alla televisione, una cattiva esperienza verificatasi cinque anni prima in un’altra struttura e, forse, un piccolo atto di cortesia compiuto recentemente da un concorrente. Voi, d’altra parte, state lavorando in un ambiente famigliare in cui voi siete il professionista, dove voi potete esercitare le vostre capacità ai massimi livelli e dove voi avete i vostri amici e collaboratori che vi circondano. Inoltre, i clienti parlano un “linguaggio” differente da quello dei veterinari e degli infermieri - esattamente come voi parlate un “linguaggio” differente dal direttore della vostra banca, dal vostro avvocato o dal vostro commercialista. Ciò significa che avete bisogno di stare maggiormente attenti a ciò che dite e di esprimerlo in termini che i clienti non veterinari possano capire. Come abbiamo già visto, i clienti portano alla visita i loro animali perché vi sono costretti hanno un problema che richiede il vostro aiuto. Quindi, è importante far sì che si sentano i benvenuti e desiderati. Ripensate alla vostra ultima visita presso un altro professionista come ha fatto a farvi sentire benvenuti (o no)? I clienti rispondono in modo molto positivo ai membri della struttura che: • sono amichevoli e li salutano chiamando loro ed i loro animali per nome • li fanno sentire accolti come amici piuttosto che un numero, stabilendo un contatto personale con loro • hanno maniere educate e cortesi • si presentano e si comportano come professionisti • rispettano il fatto che anche il tempo del cliente è un valore, presentandosi puntuali agli appuntamenti • mostrano interesse ed entusiasmo per i clienti, i loro animali ed i loro bambini • manifestano affetto verso gli animali • trattano gli animali con delicatezza e non utilizzano un contenimento non necessario • offrono una stima accurata degli onorari • accettano le telefonate dei clienti che richiedono informazioni ogni volta che sia possibile.
Figura 11.1 - Talvolta il mondo può sembrare un luogo solitario. Un animale da compagnia offre amore incondizionato e qualcuno da abbracciare può fare tutta la differenza.
Comprendere il legame uomo-animale Parte del fatto di essere un essere umano sta nel vivere insieme agli animali. L’interesse verso di loro è insito nei nostri geni. Professor Per Jensen, Linköping
Gli uomini hanno apprezzato la compagnia degli animali fin dalle epoche preistoriche. Una volta considerati soltanto come una fonte di cibo o di materiali per coprirsi, gli animali alla fine sono emersi come membri della comunità sociale umana come compagni di caccia, guardiani, amici e confidenti. Il nostro comportamento nei loro confronti assume un andamento parallelo al modo in cui ci comportiamo gli uni verso gli altri. Come ha detto il Mahatma Gandhi: “Gli standard morali di una nazione si riflettono nel modo in cui ci prendiamo cura dei nostri animali”. Gli esseri umani sono animali sociali, non naturalmente adattati ad uno stile di vita solitario, e si trovano maggiormente a loro agio quando fanno parte di un gruppo sociale. Per sentirci soddisfatti, felici e sicuri, tutti noi abbiamo l’esigenza fondamentale di interagire con altri, e l’interazione non deve sempre essere necessariamente con i membri della nostra stessa specie. Questi compagni ci riportano a contatto della natura e delle nostre stesse origini animali, radici che vengono perdute nelle moderne società industrializzate in cui viviamo. Inoltre, lo stretto contatto con gli animali, in particolare con quelli che teniamo per compagnia, si è dimostrato di valore terapeutico (Fig. 11.1). I proprietari di animali da compagnia sono notoriamente diversi dai non-proprietari in termini di caratteristiche sociali, stile di vita ed aspetti psicologici. Possono anche mostrare delle differenze negli atteggiamenti sociali e nella personalità. Quando gli animali da compagnia vivono in stretta associazione con i loro proprietari, l’interazione con essi può svolgere come minimo tre distinte funzioni: • immagine di sé • facilitazione sociale • compagnia.
Immagine di sé Una persona pubblicamente identificata con un animale da compagnia fa un’affermazione simbolica della propria personalità e della sua immagine. Indipendentemente dal fatto che questo processo sia o meno intenzionale, la presenza di un animale da compagnia ed il modo in cui viene trattato possono diventare fattori che influenzano l’immagine che gli altri si formano su di noi, nonché il modo in cui noi ci vediamo. Il tipo di animale che scegliamo, come il genere di auto che guidiamo o lo stile degli abiti che indossiamo, è un modo per esprimere la nostra personalità. Scegliere un cane “macho” può essere un modo per proiettare un’immagine da “macho”, mentre scegliere un gattino Persiano può essere un tentativo di proiettare una condizione di dipendenza femminile dolce ed indifesa. Barrie Gunter, Pets and People, 1999
ESONERO DI RESPONSABILITÀ: I L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non garantiscono la qualità dei prodotti o servizi presunti o dichiarati descritti nella pubblicità eventualmente presente in questa pagina, né li approvano o sostengono in alcun modo. II L’editore dell’opera originale inglese e l’editore italiano non si assumono, in base alle vigenti norme, alcuna responsabilità per danni e/o lesioni a cose o persone come risultato di qualsiasi affermazione diffamatoria vera o presunta, violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di privacy, durata di prodotti, se derivanti da negligenza o altro, o da ogni altro uso di idee, istruzioni procedure, prodotti e metodi contenuti nell’articolo. ©
Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Managing a veterinary practice, 2 ed., W.B. Saunders. All rights reserved. Traduzione di Maurizio Garetto
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE A CURA DI HILL’S PET NUTRITION
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Eventi Veterinari
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Società federata ANMVI
SOCIETÀ SPECIALISTICHE - CALENDARIO PRIMO SEMESTRE 2009 DATA
SOCIETÀ
LUOGO
TITOLO
25 Gennaio
SIANA
Cremona
Alimentazione degli animali da compagnia non convenzionali
25 Gennaio
SIODOV
Cremona
Argomenti di patologia orale comparata (Prima parte) - Malattie dermatologiche che presentano localizzazioni tipiche a livello del cavo orale: quando bisogna curare l’organismo per risolvere il problema
30 Gennaio 1 Febbraio
SIDEV
Cremona
Workshop SIDEV - Oncologia cutanea
31 Gennaio 1 Febbraio
SCVI - In collaborazione con SIONCOV
Cremona
Chirurgia palliativa in medicina veterinaria
1 Febbraio
Gruppo di Studio di Fisioterapia e Riabilitazione
Cremona
La fisioterapia come terapia conservativa e di supporto
21-22 Febbraio
SINUV
Cremona
L’incontinenza urinaria nel cane
22 Febbraio
SIARMUV - Anestesia
Cremona
Anestesie a confronto: TIVA/TCI vs bilanciata
22 Febbraio
SICARV
Cremona
Come uniformare gli screening delle malattie cardio vascolari
22 Febbraio
SISCA
Cremona
L’ospedalizzazione: la clinica e la medicina del comportamento
28 Febbraio 1 Marzo
SINVET
Cremona
I Tumori del Sistema Nervoso: nuove conoscenze per nuove prospettive diagnostiche
28 Febbraio 1 Marzo
SIMVENCO
Cremona
L’omeopatia come ausilio terapeutico nel paziente oncologico. Come, quando e perché impiegarla
14 Marzo
SIMEF
Cremona
Malattie virali del gatto: cosa c’è di nuovo
15 Marzo
SIMIV
Cremona
Le proteine della fase acuta, un aggiornamento al 2009
15 Marzo
SIARMUV Medicina d’Urgenza
Cremona
Emergenze neurologiche: capire il paziente e riconoscere la lesione
15 Marzo
SICIV
Cremona
Diagnosi difficili (e impossibili) in citologia diagnostica
21-22 Marzo
SIOVET
Cremona
Ortopedia e traumatologia felina
21-22 Marzo
SOVI
Cremona
I° corso SOVI-FSA per la prevenzione delle malattie oculari ereditarie. Il punto sulle malattie ereditarie del fondo dell’occhio nel cane
22 Marzo
SVIDI
Cremona
DPI dell’apparato genitale
18-19 Aprile
SIGEDV
Cremona
Cosa c’è di nuovo in gastroenterologia
19 Aprile
SIDEV
Cremona
Aggiornamenti in malattie da ectoparassiti nel cane e nel gatto
19 Aprile
SIRVAC
Cremona
Principali metodi per la previsione della data del parto nella cagna e nella gatta: dall’analisi di laboratorio all’indagine ecografica
24-26 Aprile
SIOVET
Da definire
ORTHOFUN 2009 - Incontro con Ullrich Reif
INFORMAZIONI Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 - Email: socspec@scivac.it
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE - SCIVAC TOSCANA EMATOLOGIA NEGLI UCCELLI E NEI RETTILI; UNA VIA ALTERNATIVA PER L’IDRATAZIONE E L’ANESTESIA INTRAOSSEA NEI CHELONI 7 Dicembre 2008, Cecina (LI) RELATORE Leonardo Brunetti
OBIETTIVI Fornire le basi per una corretta interpretazione dell’esame ematologico negli uccelli e nei rettili; fornire le linee guida per eseguire in modo pratico, efficace e sicuro l’anestesia e la somministrazione di fluidi nei cheloni attraverso la via intraossea.
PROGRAMMA 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze
9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Ematologia degli uccelli 11.00 Pausa 11.30 Ematologia dei rettili 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale 13.30 Pausa 14.30 Casi clinici interattivi anestesia e idratazione nei cheloni: una via intraossea alternativa 15.30 Pausa
16.00 Casi clinici interattivi chirurgia dei cheloni (video) 17.00 Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata
SEDE
in regola con l’iscrizione 2008. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 8.30 presso la segreteria.
INFORMAZIONI Elisa - Segreteria SIVAE Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: info@sivae.it
Residence La buca del Gatto Via della Astronomia, 1 - 57023 Cecina (LI)
PERTECIPAZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/o SCIVAC
RICHIESTO ACCREDITAMENTO
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Cardiologia Focus
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Insufficienza cardiaca congestizia del cane mitralico Qual è la migliore terapia? Lo studio QUEST risponde a questa domanda a alcuni anni la cardiologia veterinaria attendeva una risposta basata su evidenze scientifiche sulla terapia dell’Insufficienza Cardiaca Congestizia (ICC) da insufficienza della valvola mitrale. La terapia standard prevedeva l’utilizzo di Furosemide ed ACE inibitori, tra i quali il più usato è sicuramente il Benazepril cloridrato, alcuni lavori scientifici suggerivano però che il Pimobendan (Vetmedin®) in associazione con la Furosemide potesse migliorare sia la qualità di vita che la durata della sopravvivenza. I lavori scientifici pubblicati sulla terapia dell’ICC del cane presentavano tutti alcuni limiti rappresentati soprattutto dal numero dei soggetti posti sotto osservazione e dalla durata della sperimentazione. Nel numero di settembre 2008 del Journal Veterinary Internal Medicine è stato pubblicato l’articolo di Häggström et al. “Effect of pimobendan or benazepril hydrochloride on survival times in dogs with congestive heart failure caused by naturally occurring myxomatous mitral valve disease: the QUEST study.” Tra gli autori dell’artico vi è anche il Dr. Roberto A. Santilli della Clinica Veterinaria Malpensa, diplomato ECVIM-CA (Cardiology), che ha presentato i risultati dello studio QUEST nel corso di un simposio, organizzato da Boehringer Ingelheim, dal titolo: “È cambiata la terapia per l’insufficienza cardiaca congestizia da endocardiosi mitralica? Vetmedin o ACE inibitore (Benazepril)” che si è tenuto a Perugia in occasione del 60° congresso SCIVAC e che ha visto la partecipazione di oltre 150 veterinari. Il Dr. Santilli ha presentato il lavoro scientifico partendo dalle sue caratteristiche; il QUEST (Quality of life and Extension of Survival Time) è uno studio prospettico, in cieco, randomizzato, multicentrico, con controllo positivo, di campo. Lo studio è il più grande lavoro sperimentale mai pubblicato in cardiologia veterinaria, infatti sono stati esaminati 260 cani da 32 cardiologi, in 28 centri, in 28 paesi del mondo per 3 anni. Inoltre lo studio è completamente indipendente, perché gli autori hanno avuto la garanzia da Boehringer Ingelheim che i dati potessero essere pubblicati a prescindere dai risultati ottenuti. Lo studio ha messo a confronto due gruppi di 130 cani con segni clinici di ICC da mixomatosi della valvola mitrale: un gruppo trattato con Furosemide e Benazepril (0,25-1,0 mg/kg/giorno) ed un gruppo trattato con Furosemide e Pimobendan (Vetmedin®) (0,4-0,6 mg/kg/giorno). Tutti i soggetti sono stati seguiti con visite cliniche che comprendevano anche esami emato-
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chimici ed ecocardiografici ogni 3 mesi fino al raggiungimento dell’“endpoint composito” rappresentato da: morte per cause cardiache, eutanasia per cause cardiache e refrattarietà alla terapia. La durata totale dello studio QUEST è stata di 3 anni. I cani che hanno raggiunto l’endpoint composito sono stati in totale 190, 62 sono stati esclusi per varie ragioni (morti per cause non cardiache o vivi alla fine dello studio) mentre 8 soggetti sono stati esclusi perché non rispondevano ai criteri di inclusione. La percentuale dei cani che hanno raggiunto l’endpoint composito è stata quindi del 75% che secondo il Dr. Santilli è un dato altissimo se comparato a lavori simili in medicina veterinaria e che dà un’ulteriore prova della serietà e validità dello studio QUEST. Dopo aver presentato il disegno sperimentale il relatore ha esposto i risultati del lavoro sperimentale. Non vi sono state differenze tra i due gruppi di cani sottoposti alle due terapie per quanto riguarda il numero dei cani che hanno raggiunto l’endpoint composito, questo perché lo studio è rivolto alla terapia di una malattia cronica e progressiva. La differenza notevole è invece stata riscontrata nel tempo in cui è stato raggiunto l’endpoint e quindi sulla durata della sopravvivenza. I cani trattati con Pimobendan e Furosemide hanno avuto una mediana di sopravvivenza di 267 giorni mentre per quelli trattati con Benazepril e Furosemide la mediana di sopravvivenza è stata di 140 giorni con una differenza statisticamente significativa di p < 0,0099. La differenza di 127 giorni di sopravvivenza media fa sì che vi sia un aumento del tempo medio di sopravvivenza del 91% nei cani trattati con Pimobendan (Vetmedin®) e Furosemide, rispetto a quelli trattati con Benazepril e Furosemide. I cani trattati con Pimobendan e Furosemide hanno avuto anche un rischio di mortalità minore del 32% rispetto ai cani del gruppo di controllo (Benazepril e Furosemide). In conclusione, il Dr. Santilli ha affermato che in base a questi risultati basati su evidenze scientifiche l’uso del Pimobendan diventa essenziale nella terapia dei cani sintomatici affetti da Insufficienza Cardiaca Congestizia per mixomatosi della valvola mitralica. Alla relazione è seguita una lunga ed interessante discussione, molti degli intervenuti hanno posto domande sull’uso combinato di Furosemide, Pimobendan ed ACE inibitori nella terapia dell’ICC. Il Dr. Santilli ha risposto che al momento non vi sono prove scientifiche che l’uso dei tre principi
Centri che hanno partecipato allo studio QUEST. attivi porti a benefici sulla qualità della vita e sulla durata della sopravvivenza, ma che tale ipotesi è molto probabile, nell’usare però la terapia multimodale possono sorgere problemi economici per il costo della terapia o problemi di com-
pliance della terapia da parte del proprietario; in questi casi dovendo sceglire solo due principi attivi la scelta del Dr. Santilli ricade certamente su Furosemide e Pimobendan (Vetmedin®) escludendo dalla terapia gli ACE inibitori. ■
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16 Vet Journal Attualità scientifica
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Rischio di TSE dal latte di piccoli ruminanti EFSA: possibile per la scrapie classica, ma con implicazioni solo per la salute animale di MARIA GRAZIA MONZEGLIO l gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici (BIOHAZ) dell’EFSA ha valutato l’esposizione umana e animale agli agenti di encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE) derivanti dal latte e dai derivati del latte di ovini e caprini. Il gruppo BIOHAZ ha concluso che l’uso di latte e di derivati del latte provenienti da allevamenti con presenza di scrapie classica e, in minor misura, da ovini e caprini in generale (per la presenza di animali infetti che non abbiano segni clinici), potrebbe esporre gli animali e l’uomo agli agenti causali di tale TSE. Poiché la scrapie classica è una malattia animale che non risulta colpire l’uomo, tali conclusioni hanno delle implicazioni sulla salute animale, ma non su quella umana. Lo studio dell’EFSA fa seguito a una richiesta della Commissione europea di emettere un parere in merito ad un recente articolo scientifico di Konold et al., pubblicato l’8 aprile 2008 su BMC Veterinary Research, in cui si concludeva che la scrapie può essere trasmessa ad agnelli geneticamente sensibili attraverso il lat-
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te. La Commissione ha inoltre chiesto all’EFSA di aggiornare, se necessario, le attuali valutazioni del rischio di esposizione umana e animale alle TSE derivanti dal latte e dai derivati del latte di ovini e caprini. Il parere va ad aggiornare la precedente dichiarazione dell’EFSA che concludeva che il latte di piccoli ruminanti ha scarse probabilità di presentare un rischio di esposizione alla TSE, purché provenga da animali clinicamente sani. “Tali nuove conclusioni hanno implicazioni per la salute animale. Per quanto riguarda una possibile esposizione umana occorre tener presente che, a eccezione della BSE, non risulta che le TSE animali abbiano effetti sulla salute umana”, ha dichiarato il prof. Dan Collins, presidente del gruppo BIOHAZ. L’EFSA ha già affrontato in dettaglio la questione se gli agenti di TSE riscontrati in ovini e caprini possano colpire l’uomo. Il gruppo BIOHAZ dell’EFSA ha osservato che nel latte di pecore che incubano la scrapie classica, pur se asintomatiche e apparentemente sane, potrebbero essere presenti gli agenti causali di questa TSE. Il gruppo scientifico ha indicato che, variando considerevolmente tra gli Stati membri sia la presenza di scrapie che la produzione di latte ovino e ca-
prino, è variabile anche il rischio di esposizione. Il gruppo BIOHAZ dell’EFSA ha inoltre analizzato il rischio di esposizione alla scrapie atipica e ai patogeni della BSE. Il gruppo scientifico ha osservato che non erano disponibili informazioni sulla presenza di questi patogeni di TSE nel latte dei piccoli ruminanti. Ad oggi è stato identificato solo un caso di BSE apparso in modo naturale nei caprini e nessuno negli ovini. Il gruppo di esperti scientifici ha raccomandato di effettuare ulteriori ricerche per valutare il rischio di esposizione derivante dal latte, in particolare nel caso di scrapie atipica e BSE, e di valutare quanto accadrebbe ai patogeni di TSE se e quando il latte proveniente da greggi di ovini o caprini colpiti venisse trasformato per essere consumato come tale o sotto forma di altri prodotti lattiero-caseari. Human and animal exposure risk related to Transmissible Spongiform Encephalopathies (TSEs) from milk and milk products derived from small ruminants Scientific opinion of the Panel on Biological Hazards EFSA Journal 466,1-10. “Evidence of scrapie transmission via milk” Konold, T., Moore, S. J., Bellworthy, S. J. and Simmons, H. A. 2008. BMC Vet Res 4. 1, 14 ■
CAVALLA, ENDOMETRITE SUBCLINICA DOPO EMBRYO TRANSFER: PREVENZIONE CON FANS? ella cavalla, in seguito a embryo transfer (ET) transcervicale può instaurarsi un’endometrite subclinica; questa condizione può tuttavia essere limitata grazie alla somministrazione preventiva di farmaci antinfiammatori non steroidei, migliorando il tasso di concepimento. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Theriogenology. Il tasso di concepimento in seguito a ET è molto variabile nella cavalla. Le prostaglandine rilasciate in corso di endometrite possono causare morte o espulsione dell'embrione. Per verificare la teoria dell’endometrite subclinica, embrioni vitali sono stati trasferiti in cavalle riceventi (9 in ciascun gruppo sperimentale) che venivano poi assegnate a caso a un gruppo trattato con FANS (acido meclofenamico o flunixin meglumine) o con placebo. Quattro giorni dopo l’ET, gli embrioni venivano prelevati e si effettuava una biopsia endometriale e tamponi batterici. Le cavalle trattate con FANS mostravano una inibizione della risposta infiammatoria in seguito a ET, rispetto alle cavalle del gruppo placebo. In particolare, le biopsie endometriali delle cavalle trattate mostravano un numero significativamente inferiore di neutrofili polimorfonucleati. L'espressione di mRNA per le citochine infiammatorie non differiva tra i gruppi. Nel gruppo trattato con acido meclofenamico, l'espressione di prostaglandinaE-sintetasi endometriale era maggiore rispetto al gruppo trattato con flunixina. Tre cavalle di controllo su 9 andavano incontro a luteolisi pretermine, rilascio di prostaglandine e il numero di cellule COX-2 positive era significativamente maggiore rispetto alle cavalle trattate. Il trattamento delle cavalle riceventi con farmaci antinfiammatori non steroidei, concludono gli autori, inibisce la risposta infiammatoria dell'endometrio dopo ET. L'acido meclofenamico può essere vantaggioso rispetto al flunixin meglumine a causa del diverso effetto sulla sintesi delle prostaglandine che può non determinare un’inibizione della mobilità embrionale. "Embryo transfer induces a subclinical endometritis in recipient mares which can be prevented by treatment with non-steroidal anti-inflammatory drugs" Koblischke, H. Kindahl, S. Budik, J. Aurich, F. Palm, I. Walter, J. Kolodziejek, N. Nowotny, H. Hoppen, C. Aurich. Theriogenology, Volume 70, Issue 7, Pages 1147 - 1158. (M.G.M.)
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Sardegna Anmvi Regione
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Fauna selvatica, l’ANMVI: riformulare il bando Alla Provincia di Nuoro l’Associazione chiede una piattaforma di assistenza veterinaria sostenibile e un nuovo bando di gara
l bando di gara provinciale "Servizio di Assistenza Veterinaria triennale diretto alla fauna selvatica in difficoltà rinvenuta nel territorio della Provincia di Nuoro" è l'ennesima asta al ribasso. L'ANMVI ha scritto all'Amministrazione Provinciale chiedendo che il Bando venga riformulato sia nell'offerta economica che del servizio richiesto. "Ci disponiamo a definire una piattaforma di assistenza veterinaria sostenibile - scrive il Presidente Barbacini su segnalazione di ANMVI Sardegna - e un nuovo Bando di Gara più confacente alla reale portata del problema". L'indicazione di produrre un’offerta "in ribasso sulla tariffa prevista dal tariffario veterinario della Federazione Nazionale Ordini Veterinari" non può che contrariare la Categoria, da parte della quale è lecito attendersi la diserzione del Bando di Gara.
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Inoltre, data la consistenza del patrimonio faunistico provinciale e considerati l'impegno triennale a cui sono chiamati i medici veterinari e i requisiti che vengono loro richiesti per l'erogazione del servizio (v. box sotto - punto 5 del Bando di Gara, Condizioni di Ammissione, punto 3 del Capitolato Modalità di Espletamento del Servizio) l'ANMVI giudica "estremamente oneroso l'impegno affidato ai professionisti e non adeguatamente ponderato sul piano del suo realizzo e della sua remunerazione". "Mentre si chiede ai Medici Veterinari di farsi carico di un compito altamente specializzato- prosegue la nota dell'ANMVI - determinante per la tutela del patrimonio faunistico e di rilevante impatto per l'ambiente e l'ecosistema del territorio, si deprezza il contributo di competenza scientifica, clinica e tecnica dei medici veterinari al rango di un'asta al ribasso (cfr. "L'offerta proposta deve essere unica e riferibile a tutte le possibili prestazioni veterinarie"). L'auspicio è che "le esigenze dell'Amministrazione Provinciale e quelle della tutela della fauna selvatica trovino un esito migliore in un Bando di Gara riformulato sulla base di una maggiore considerazione della professionalità medico-veterinaria". Il bando di gara e il capitolato di assistenza veterinaria alla fauna selvatica, sono disponibili integralmente su @nmvi Oggi. ■
CONDIZIONI DI AMMISSIONE • Iscrizione all’albo dei veterinari e comprovata e documentata esperienza nella conoscenza e gestione sanitaria della fauna selvatica da parte dei veterinari coinvolti nell’erogazione del servizio. • Disponibilità all’interno del territorio della Provincia di Nuoro, di una struttura di primo intervento dotata delle seguenti attrezzature minime: sala visita, apparecchio radiologico, apparecchiature per chimica clinica ed esami ematologici, sala operatoria e strumentazione adeguata, locale idoneo per eventuale breve degenza. • Disponibilità di personale veterinario qualificato reperibile 24 ore su 24. • Disponibilità di un automezzo per il trasporto degli animali selvatici. I suddetti requisiti devono essere posseduti a pena di esclusione dalla gara.
MODALITÀ DI ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA VETERINARIA 1. Il servizio verrà effettuato presso la struttura veterinaria dell'aggiudicatario a favore della fauna selvatica in difficoltà ivi portata da soggetti pubblici o privati, o dallo stesso aggiudicatario del servizio in oggetto, cha sarà tenuto al trasporto dell’animale dal punto in cui viene ritrovato alla propria struttura. 2. Il servizio deve essere assicurato tutti i giorni, compresi i festivi, 24 ore su 24, attraverso la reperibilità di almeno un veterinario qualificato. 3. L'aggiudicatario provvede a visitare gli animali sottoposti alla sua attenzione ed a effettuare gli esami e le cure necessarie nel rispetto del programma triennale allegato al presente capitolato (allegato n° 1). 4. Conclusa la visita e la medicazione l'aggiudicatario procederà, a seconda della diagnosi e delle condizioni dell'animale: - al trasporto dell'animale ed alla sua liberazione nel sito concordato con la Provincia di Nuoro, qualora lo stesso sia da considerarsi recuperato in applicazione della normativa vigente in materia, - a trattenere l'animale in degenza presso la struttura veterinaria per un tempo da stabilirsi in base alle necessità e alla normativa vigente; - a trasportare l'animale, qualora sia necessaria la sua ospedalizzazione, presso uno dei centri di recupero regionali previo accordo con i responsabili dei medesimi. 5. La degenza dovrà aver luogo in condizioni di benessere fisiologico ed etologico dell'animale.
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18 Info Regioni Legge 248/06
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Pubblicità sanitaria, stop alla tassa sulle concessioni governative regionali La Regione Sicilia dispone nuove norme. Agli ordini professionali il compito di vigilare sulla correttezza della pubblicità
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'Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia ha emanato il 29 settembre scorso, la circolare n. 1249 in cui disciplina nuove norme in materia di pubblicità
sanitaria a seguito dell’introduzione della legge 4 agosto 2006 che ha abrogato la precedente normativa regolamentata dalla legge 5 febbraio 1992 n. 175. La specifica tassa sulle concessioni governative regionali relative alla pubblicità sanitaria è venuta meno - si
legge nella circolare - per il venir meno dell’attività amministrativa sottesa al rilascio dell’autorizzazione. Agli ordini professionali è assegnato il compito di vigilare sulla correttezza della pubblicità svolta da tutti i soggetti che forniscono servizi sanitario-professionali e di verificare il rispetto dei criteri di trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari”. L’art. 2, comma 1, lettera b e comma 3 della legge 248/2006, come da parere fornito dall’Ufficio legislativo e legale (nota n.
7125/37.11.2008 del 15 aprile 20008) stabilisce che sono abrogate le disposizioni legislative e regolamentari che “prevedono il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, nonché le caratteristiche del servizio offerto, il prezzo ed i costi complessivi delle prestazioni, riferito ai servizi professionali” tra i quali i servizi sanitario-professionali prestati da case di cura ed ambulatori medici. L’intera materia della pubblicità sanitaria è assoggettata alle nuove disposizioni introdotte ed è demandata agli ordini e ai collegi professionali, cui compete, previo adeguamento delle norme deontologiche e dei codici di autodisciplina, vigilare sul rispetto delle regole di correttezza professionale, affinché la pubblicità avvenga secondo i criteri di trasparenza e veridicità delle qualifiche professionali e di non equivocità, a tutela dai rischi derivanti da forme di pubblicità ingannevole o nell’interesse dell’utenza. ■
PUGLIA, AFLATOSSINE IN LATTE CRUDO atte vaccino crudo prodotto da un'azienda agricola di Putignano (Bari) e venduto in tre negozi di alimenti biologici di Bari è stato trovato positivo alle aflatossine, tossine che - secondo la letteratura scientifica - se assunte in alte concentrazioni e per periodi di tempo prolungati possono avere effetti cancerogeni. Lo hanno accertato i carabinieri del Nas di Bari che hanno sottoposto a sequestro sanitario l'azienda agricola produttrice e i suoi circa 300 capi di bestiame, e a sequestro penale gli spillatori del latte delle rivendite. Il titolare dell'azienda agricola è indagato per commercio di sostanze alimentari nocive, anche se gli investigatori ritengono che sia vittima della contaminazione poiché le aflatossine sono muffe solitamente contenute nei mangini. Per risalire alle cause della contaminazione il Nas ha in corso accertamenti ai quali ha partecipato anche il servizio veterinario della Ausl. Le indagini sono coordinate dal pm del tribunale di Bari Teresa Iodice. Secondo quanto riferiscono fonti investigative, la contaminazione è circoscritta sia perché il produttore ha un piccolo giro d'affari sia perché il latte crudo deve essere consumato entro 24 ore dalla mungitura e chi lo consuma deve bollirlo. (Fonte: ANSA)
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Sorveglianza dell’AIE Dalle Associazioni
AIE, la SIVE chiede procedure uniformi Firmata insieme ad ANMVI, la richiesta di rendere omogenee le procedure di prelievo e di registrazione l Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, Gaetana Ferri, la SIVE ha indirizzato una nota di richiesta e di proposta in materia di sorveglianza dell’anemia infettiva degli equidi (AIE). Nella lettera, firmata insieme all’ANMVI, si chiede l’armonizzazione degli adempimenti procedurali, il coinvolgimento dei medici veterinari liberi professionisti e alcune integrazioni al Protocollo Operativo regionale. La richiesta di direttive uniformi scaturisce dall’evidenza che le Regioni, le Province e i Servizi Veterinari hanno disposto modalità di prelievo e di registrazione con prassi spesso molto diverse. L’equide, soprattutto non destinato alla produzione alimentare, si sposta frequentemente sul territorio nazionale e queste divergenze hanno già creato problemi a proprietari ed allevatori. “Tra queste divergenze - scrive la Presidente della SIVE Paola Gulden - spicca la differente possibilità di registrazione dell’esito anche da parte di veterinari liberi professionisti iscritti ad albi regionali o autorizzati dai servizi veterinari”. “La possibilità di registrazione da parte di qualunque veterinario chiaramente identificato e registrato - prosegue la nota - sia dipendente che libero professionista, renderebbe molto più snella ed efficace l’applicazione delle disposizioni in materia di sorveglianza della AIE. La trascrizione, oltre all’esito, di alcuni dati relativi al prelevatore e all’esame di
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L’APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: GIORNATA SCIVAC A TRENTO omenica 16 novembre si è tenuto a Trento, presso la sede dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia, l’ultimo incontro di aggiornamento della delegazione regionale del Trentino Alto Adige dell’anno 2008. L’interessante argomento: approccio alle più comuni emergenze veterinarie: come sciegliere tra le possibili alternative terapeutiche ed il relatore, Dott Marco Bertoli, hanno richiamato 50 colleghi dal Trentino Alto Adige e dalle regioni vicine. Il collega Marco Bertoli, nonostante lavori solo di notte nel pronto soccorso di uno dei più affermati ospedali veterinari d’Italia, è riuscito a tenersi sveglio e a catalizzare l’attenzione del numeroso pubblico e a non far rimpiangere la gita ai laghi o sulle belle montagne vicine. Lo ringraziamo di cuore per la sua disponibilità e per aver messo a disposizione il suo sapere ed esperienza di medico di pronto soccorso in questa giornata fornendoci gli elementi necessari per individuare rapidamente le sedi anatomiche di quegli apparati coinvolti nello stato morboso in situazione di emergenza. Un grazie alle ditte Hill’s e Merial che hanno sostenuto questa giornata. Alberto Aloisi Presidente Delegazione SCIVAC Trentino Alto Adige
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laboratorio sul documento dell’equide renderebbe, a nostro avviso, molto più efficace la verifica dei dati da parte delle autorità competenti”. Un documento integrativo delle disposizioni vigenti come quello auspicato, oltre ad evitare
interpretazioni difformi, potrebbe indicare alcune linee di indirizzo atte a semplificare la verifica della correttezza degli esiti riportati sui documenti di identità degli equidi e quindi garantire l’efficacia della sorveglianza della AIE. In particolare, la Società Italiana Veterinari per Equini suggerisce la creazione di un Albo regionale dei veterinari riconosciuti da parte delle Regioni che non lo hanno già creato e l’introduzione della possibilità, a livello nazionale, per i veterinari liberi professionisti, di iscriversi all’albo regionale di veterinari riconosciuti dotandosi di un codice di riconoscimento facendo in modo che questo albo sia consultabile da parte dei Servizi Veterinari. Tra gli altri suggerimenti della SIVE anche la possibilità da parte di questi veterinari di certificare sul documento dell’equino l’esito della prova sierologica come
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i veterinari dipendenti dalle ASL; l’obbligo di trascrizione del codice di veterinario riconosciuto regionale accanto al timbro per i liberi professionisti e l’obbligo di trascrizione dell’istituto che ha effettuato l’esame e del numero di protocollo dell’esito da parte di tutti i veterinari. L’armonizzazione auspicata potrebbe facilmente diventare operativa, oltre che con la realizzazione di un albo regionale dei veterinari riconosciuti da parte di tutte Regioni che non l’avessero già creato, con apposite integrazioni al Protocollo Operativo delle Regioni, relativamente ai prelievi per la diagnosi dell’anemia infettiva, all’elenco dei Medici Veterinari Riconosciuti e agli esiti delle prove. Il Piano di Sorveglianza Nazionale dell’Anemia Infettiva degli Equidi, varato dal Ministero della Salute, ha validità fino al 31 dicembre del 2009. ■
20 Lettere al Direttore Conosciuti e riconosciuti entile direttore, sono laureata da 3 anni e, nonostante i discussi e ripetuti problemi, non riuscirei ad immaginarmi con altre vesti professionali. Credo fermamente nel prestigio della nostra categoria, sono socia Sivar, libera professionista e se le cose andranno per il meglio, prossima alla specializzazione in ispezione degli alimenti di origine animale. Devo ammettere, però, che spesso non riesco a far comprendere il mio lavoro poiché la maggior parte delle persone estranee all'ambiente non riesce ad immaginare un veterinario senza associarlo alla cura di un cane o un gatto. Infatti, da qualche tempo discutevo con alcuni colleghi la possibilità di partecipare ad una trasmissione radiofonica che lascia spazio ai liberi professionisti affinché possano riportare aspetti del proprio mestiere non sempre conosciuti. Dopo aver consultato il mio ordine professionale e dopo le riflessioni scaturite al convegno dello scorso 19 ottobre a palazzo Trecchi proprio sulle competenze e la visibilità del veterinario, sono arrivata alla conclusione che era bene sfruttare l'occasione per ribadire che il medico veterinario è anche colui che,
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con il suo operato, svolge un'azione di tutela della collettività, che cura la salute animale, ma anche preservandola e garantendola, contribuisce alla salute pubblica e che interviene in modo rilevante sugli scenari epidemiologici responsabili dell'economia e della salute umana. Accordata la scaletta con redattore e il Dj i presupposti mi sembravano ottimi, la radio ha un bacino d'utenza nazionale e le mie aspettative erano grandi. La trasmissione ha avuto il suo inizio con le presentazioni mie e di un giornalista televi-
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sivo che si diletta ad allevare canarini, dopo di che ognuno avrebbe dovuto portare la sua esperienza e raccontare ciò che era il proprio mestiere. Il Dj, affascinato, dall'argomento aviare, ha subito anticipato che il tempo a mia disposizione era limitato e comunque in quel breve tempo l'argomento del "veterinario che si occupa di alimenti" era poco interessante anzi impopolare e che sicuramente nessuno avrebbe mai associato ad una bistecca, ad un uovo o ad un formaggio il lavoro del veterinario! Ovviamente, con mio rammarico, la scaletta è stata stravolta e cambiata lasciando in me la sensazione di appartenere ad una categoria che ha vissuto da sempre nell'ombra. Per l'ennesima volta ho sperimentato, in maniera concreta, la necessità di far conoscere la nostra professione. Se continueremo ad essere poco conosciuti, continueremo ad essere poco RI-conosciuti. Paola Gherardi, Piacenza Sono molto spesso in contatto con i giornalisti e ho imparato a non scandalizzarmi più della banalità di certa informazione. Occorre affrontarla. Nella mia esperienza ho potuto rendermi conto di due enormi limiti: uno nostro e uno loro. Il nostro è di non saper tradurre in linguaggio comprensibile e accattivante una materia scientifica e ostica
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Ho un pitbull di nome Leon, un cane discriminato per la sua razza e non per la sua indole e per il suo carattere. Qualcuno mi dovrà spiegare perché non può prendere il treno. On. Donatella Poretti (PD)
come la nostra. Non ci rendiamo conto che non possiamo parlare ai media come ad un collega. Facciamo fatica, ma ce la mettiamo tutta. Il limite dei giornalisti invece è quello di non avere più il coraggio di essere, come tu dici, “impopolari” e mi pare che non abbiano nessuna intenzione di rimediare. Se parlare di sicurezza alimentare è considerato impopolare, cara Paola, io credo che i giornalisti abbiano abdicato al loro ruolo. Noi al nostro no. Carlo Scotti
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Bioetica Agenda
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Decennale del Comitato Bioetico per la Veterinaria l Comitato Bioetica per la Veterinaria e la Fondazione L. Einaudi organizzano nella giornata di mercoledì 17 dicembre un convegno per festeggiare i dieci anni del Comitato Bioetico per la Veterinaria. “Nei suoi dieci anni di attività il Comitato Bioetico per la Veterinaria - dichiara il Presidente Pasqualino Santori - ha prodotto pareri che ancora adesso sono illuminanti per la soluzione di problemi cogenti come: cani pericolosi, macellazioni rituali, trasporti e cosiddetto consenso informato. Ancora più importante è il lavoro che inizia ora: far sì, che il riconoscimento della senzienza agli animali porti dei reali e concreti miglioramenti nelle condizioni di vita e che la superficialità con cui vengono affrontate buona parte delle cose del mondo non sia addirittura controproducente in questo campo. La collaborazione con la Fonda-
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RECENSIONI
IL TRASPORTO DEGLI ANIMALI BENESSERE E PROTEZIONE Manuale per la formazione del personale conducente Autore: Franco Guizzardi con la collaborazione di Erminio Zanoni Editore: Ed agricole Pagine: 124 Prezzo: € 15,00 La normativa sul benessere animale durante i trasporti obbliga, chiunque intenda condurre professionalmente un mezzo di trasporto animali, a sostenere un corso di formazione per conseguire un attestato di idoneità. Questo manuale rappresenta uno strumento valido per affrontare adeguatamente questo impegno oltre a fornire utili informazioni sulle caratteristiche etologiche e fisiologiche delle varie specie animali oggetto di trasporto: bovini, suini, equini, ovicaprini e avicoli. Franco Guizzardi è un veterinario pubblico, direttore di un distretto veterinario dell’ASL di Mantova. Svolge una intensa attività come formatore nei corsi per il conseguimento dell’attestato di idoneità da parte dei conducenti di automezzi per il trasporto di animali.
zione Einaudi vuole innalzare il livello di questo dibattito culturale ed estenderlo a un pubblico più ampio. Stiamo lavorando a un documento di valutazione bioetica della condizione delle razze canine sofferenti. Questo caso emblematico - conclude - può essere utile per sollevare un interesse generale”. Nella sessione del mattino “Dieci anni di lavori per la professione e per la formazione dei
nuovi veterinari” interverranno Gaetano Penocchio - Presidente FNOVI, Luisella Battaglia - Università di Genova e CNB, Eugenio Lecaldano - Università di Roma “La Sapienza”, Simone Pollo - Università di Roma “La Sapienza” e Comitato Bioetico per la Veterinaria, Francesco D’Agostino - Università di Roma “Tor Vergata” e CNB, Pasqualino Santori - Comitato Bioetica per la Veterinaria e U-
niversità di Siena. Nel pomeriggio seguirà una tavola rotonda dal titolo “Razze canine sofferenti: proposte per un caso emblematico”. Il convegno si terrà presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati. Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa al 333/7005014. La partecipazione dovrà essere confermata via e-mail all’indirizzo: p.santori@tiscali.it. ■
22 Calendario attività Dal 30 novembre al 15 febbraio Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi Edizioni Veterinarie E.V. srl
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INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI NAPOLI INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
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CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
3 - 5 DIC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti.
3 - 5 DIC
CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE CON ISS
INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC TOSCANA
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CHIRURGIA DI STOMACO E INTESTINO - Genova - Sala Quadrivium - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - Catania - Via Etnea, 8 - P.zza Duomo - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - Caserta_ Novotel Caserta Sud Strada Statale, 87 Sannitica - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CHIRURGIA PALPEBRALE - Milano - Ata Hotel Quark - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO AVANZATO INTENSIVO - BASI DI CHIRURGIA EPATICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. OFTALMOLOGIA: II PARTE - GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI E FARMACOLOGIA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it PRINCIPALI ZOONOSI DEGLI ANIMALI ESOTICI E DA COMPAGNIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it EMATOLOGIA NEGLI UCCELLI E NEI RETTILI; UNA VIA ALTERNATIVA PER L’IDRATAZIONE E L’ANESTESIA INTRAOSSEA NEI CHELONI - Residence La buca del Gatto Via della Astronomia, 1 57023 - Cecina (LI) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: VIII PARTE - DIAGNOSTICA PER IMMAGINI AVANZATA DEL MUSCOLOSCHELETRICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
11 - 13 DIC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC Ultimi posti disponibili
11 - 13 DIC
SEMINARIO SIVE Ultimi posti disponibili
3RD SKIVE RESORT MEETING - Selva di Val Gardena (BZ), Hotel Antares - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
CORSO SISCA / SCIVAC
CORSO SISCA - PRESCRITTORE NEI PROGETTI DI PET THERAPY - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CHIRURGIA DI STOMACO E INTESTINO - Pomezia, Hotel selene - Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 E-mail: delregionali@scivac.it L’OCCHIO DOLENTE - Bari, Sheraton Hotel - Via Cardinale Agostino Ciasca 9 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO DI MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: III PARTE - GLI ESAMI COLLATERALI IN NEUROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
12 - 14 DIC 14 DIC 14 DIC 15 - 19 DIC 21 - 24 GEN 23 - 25 GEN 25 GEN 25 GEN 25 GEN 25 GEN 26 - 29 GEN 30 GEN - 1 FEB 31 GEN - 1 FEB 31 GEN - 1 FEB 1 FEB
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO
INCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA CORSO SCIVAC Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CONGRESSO SIVE
XV CONGRESSO EUROPEO MULTISALA SIVE - ZanHotel & Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
INCONTRO SIANA
ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA NON CONVENZIONALI - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Lucia Tornaghi - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it ARGOMENTI DI PATOLOGIA ORALE COMPARATA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO SIODOV
INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
EMERGENZA O NON EMERGENZA.. QUESTO È IL PROBLEMA: RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento
INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA
CITOLOGIA PER NON CITOLOGI: COME PRATICARE IL GIOCO DELL’ESAME CITOLOGICO CON SODDISFAZIONE... E SENZA SBAGLIARE TROPPO! - ECM: Richiesto Accreditamento
CORSO SCIVAC
CORSO AVANZATO INTENSIVO - TUTTO SUL CROCIATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: info@scivac.it WORKSHOP DI ONCOLOGIA CUTANEA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - Email: socspec@scivac.it CHIRURGIA PALLIATIVA IN MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it
INCONTRO SIDEV INCONTRO SCVI / SIONCOV
SEMINARIO SCIVAC
PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERINARIA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO GRUPPO FR
LA FISIOTERAPIA COME TERAPIA CONSERVATIVA E DI SUPPORTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: socspec@scivac.it MALATTIE RESPIRATORIE - Trento Ordine dei Medici Veterinari - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - Email: delregionali@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE
1 FEB 8 FEB 14 - 15 FEB
INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
EMERGENZA O NON EMERGENZA...QUESTO È IL PROBLEMA: RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento
CORSO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA CHIRURGICA NEL CANE E NEL GATTO - Crowne Plaza Centro Congressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
laPROFESSIONE
VETERINARIA 42 | 2008
PROFESSIONE la VETERINARIA La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Pierpaolo Bertaglia, Paolo Bossi, Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Fabrizio Pancini, Oscar Grazioli, Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Grafica Francesca Manfredi grafica@evsrl.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV srl, Cremona marketing@evsrl.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicate come tali. Chiuso in stampa il 24 novembre 2008
SOLUZIONI
6 ore Che può essere eseguita anche con cane sveglio 8 ore 10 ore
Non utilizzabile nella pratica clinica dei piccoli animali per la presenza di numerosi artefatti
QUIZ 1
Che sostituisce l’esame citologico o istopatologico nella diagnosi delle malattie dell’apparato gastro-enterico
Risposta corretta: d) Corso di chirurgia del dito bovino, SIVAR, Cremona 2005
Utile per visualizzare una lesione di piccole dimensioni della parete dello stomaco
QUIZ 2
4 ore
L’endosonografia è una metodica diagnostica: Risposta corretta: a) Delegazione Regionale SCIVAC Marche 2005
A quante ore ammonta il tempo di riposo minimo necessario alle vacche stabulate per una riduzione dell’incidenza delle zoppie?