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la VETERINARIA
PROFESSIONE
A.N.M.V.I.
ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
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SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 9, numero 42 dal 10 al 17 dicembre 2012
Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona
CONFPROFESSIONI HA ELETTO LA GIUNTA 2012-2016
STUDI DI SETTORE VALIDATO IL NUOVO VK22U
DAL PARLAMENTO UE UNA RISOLUZIONE PUNITIVA
IL VETERINARIO NEL PROCESSO CIVILE
ENNESIMO “TUTTO ESAURITO” PER LA SIOVET
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IL PIANETA DEI MICROBI
BREVI ENPAV È pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 dicembre l’approvazione ministeriale della delibera dei Delegati del 23 settembre 2012, concernente modifiche al regolamento di attuazione dello statuto.
PARAFARMACIE È in Gazzetta Ufficiale il Decreto che definisce i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi degli esercizi commerciali che vendono al dettaglio medicinali veterinari, dietro prescrizione medico-veterinaria; disciplinate anche la farmacovigilanza e la tracciabilità.
CONIGLI Il Ministero della Salute ha disposto il divieto di esportazione verso l'Argentina. Dopo la notifica all'OIE della presenza della malattia emorragica del coniglio il 23 novembre scorso, le Autorità argentine hanno chiuso le frontiere. Le esportazioni potranno riprendere trascorsi almeno sei mesi senza focolai di malattia emorragica.
MESSINA Chieste 24 condanne nel processo per i concorsi pilotati alla facoltà di Veterinaria di Messina. Il PM ha presentato le sue richieste nel processo scaturito dall'inchiesta partita nel luglio 2007 per concorsi pilotati alla facoltà. Coinvolti il rettore, l’ex preside e alcuni docenti e funzionari.
INCHIESTA BUFALE Sono stati scarcerati i nove veterinari del frusinate accusati di aver incassato somme per profilassi mai eseguite. Il Gip ribalta l’impianto accusatorio dei PM dopo l’interrogatorio degli imputati. Servono ulteriori accertamenti sull’effettivo svolgimento delle profilassi.
SICUREZZA Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n. 285 del 6 dicembre 2012, è stato reso noto il decreto interministeriale del 30 novembre 2012 che recepisce le procedure standardizzate per effettuare la valutazione dei rischi, previste dal Testo Unico salute e sicurezza sul lavoro.
Salute risparmio
e
Fondo Sanitario A.N.M.V.I.
Auguri
CODICE DELLA STRADA
Mezzi di soccorso: quali, quando e come Dal 27 dicembre è autorizzato il trasporto degli animali in “stato di necessità” A PAGINA 3
Ha avuto un’eco roboante sulla stampa italiana la notizia del Memorandum of Understanding (un protocollo d’intesa) fra l’Associazione mondiale dei veterinari e dei medici, la WVA la WMA. Le due sigle hanno firmato a Bangkok un accordo di collaborazione su due obiettivi: lo sviluppo globale del concetto “One health” e la cooperazione fra le due medicine. Con rispetto parlando, ci siamo chiesti dove stia la notizia. Che parta dall’Asia (in Thailandia, Paese che sta lottando contro l’influenza aviaria, circondato da territori ad alta patogenicità) nel 2012, una sinergia mondiale fra sanità animale e umana ci sembra talmente importante da risultare ovvio. Almeno qui in Europa e in special modo qui in Italia, dove la veterinaria italiana ha precorso i tempi. L’accordo di Bangkok non è diverso da quello che ANMVI e FIMMG ebbero la lungimiranza di formalizzare in Italia, ufficializzando l’iniziativa al Ministero della Salute nel 2005. Da allora, all’interno di Confprofessioni Sanità, le professioni mediche (ANDI, FIMMG, PLP, FIMP) lavorano a stretto contatto con la professione veterinaria (ANMVI) senza barriere disciplinari. Il principio One Health è anche il fondamento della formazione permanente condotta da sei anni a questa parte da ANMVI International e sta anche alla base delle richieste di
defiscalizzazione contenute nella petizione promossa da ANMVI. È giusto l’Accordo di Bangkok, ma ci chiediamo se in Italia se ne accorgerà qualcuno. Se non sono bastate l’OIE, la FAO, il WHO, il WTO, l’EFSA, la FVE, la Commissione Europea, ecc. cosa dovrà succedere ancora perché l’Italia si renda conto che uno starnuto in Vietnam contagia i nostri allevamenti? E che un animale malato in Asia mette a rischio una persona nel nostro Paese? Che le malattie trasmissibili e le resistenze ai farmaci hanno abbattuto le barriere fra Uomo e Animali? La politica nazionale è in ritardo, è sorda e impreparata. I Governi e i Parlamenti nazionali che si sono succeduti si sono dimostrati ancora molto lontani dall’impostare politiche sanitarie ed economico-fiscali in grado di mettere fattivamente in collegamento la Medicina e la Veterinaria, a beneficio di animali, cittadini, produttori, consumatori e - non ultimi - la bilancia commerciale e la contabilità nazionale. Quando l’uomo ha messo piede sulla Luna ha portato il Dna come testimonianza della Vita sul nostro Pianeta, la stessa per tutte le forme viventi. Qualche giorno fa a Torino, Craig Venter ci ha ricordato che sono Vita anche i batteri e ha detto che viviamo sul “pianeta dei microbi”. Quale immagine migliore per capire lo slogan “One world, one health”?
VENDITA A COUPON, ARRIVA IL CODICE DOPO LE NUMEROSE CRITICHE E CONTESTAZIONI DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI CONSUMATORI AL SISTEMA DELLE VENDITE A COUPON IL CONSORZIO NETCOMM ha presentato in questi giorni alla Camera dei deputati il nuovo Codice di Autoregolamentazione relativo alle modalità di comunicazione e di diffusione degli sconti e della comparazione dei prezzi online che verrà adottato a partire dal 1 gennaio 2013. Vista infatti la diffusione sempre maggiore di siti come Groupon, il consorzio si è sentito in dovere di autoregolamentare le imprese che ne fanno parte al fine di tutelare i clienti ed il mercato stesso. “Il Codice - ha dichiarato Roberto Liscia, presidente di Netcomm, al Corriere della Sera - rispetta le regole sull’e-commerce sancite dall’Unione Europea e si basa sul concetto di trasparenza”. Tra le garanzie fondamentali sancite dal nuovo Codice in primis la trasparenza del prezzo che deve essere ben visualizzabile. Deve essere evidenziato il prezzo di riferimento, utilizzato in precedenti transazioni, sul quale si applica lo sconto. Infine il prezzo barrato ed in seguito scontato deve essere quello di listino, verificabile e documentato. Questi aspetti nel settore dei servizi, e quindi anche nel nostro settore, potrebbero limitare molto l’accesso di strutture veterinarie che dovrebbero dimostrare che il prezzo barrato sia un prezzo reale ed applicato normalmente ai clienti o attraverso un tariffario pubblicato e disponibile o con regolari e documentate fatturazioni precedenti per la stessa prestazione. Questo senza considerare tutti gli altri aspetti: quelli prettamente di convenienza economica, quelli di marketing, quelli di immagine ed infine, anche se non meno importanti, quelli deontologici.
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Codice della Strada Attualità
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Trasporto e soccorso di animali. In stato di necessità e non solo In vigore dal 27 dicembre il Regolamento del Ministero dei Trasporti ue anni fa la Legge 210 aggiornava il Codice della Strada sancendo l’obbligo di soccorrere gli animali, sia nei confronti di chi è causa dell’incidente sia nei confronti di chi ne è coinvolto; ad entrambi, la Legge impone il dovere di fare in modo che l’animale riceva tempestivo soccorso. La stessa Legge consentiva ai mezzi di soccorso l’uso di sirene e lampeggianti e così pure ai mezzi utilizzati per il recupero degli animali ai fini di vigilanza e di tutela della sicurezza stradale. Si lasciavano però sulla carta varie disposizioni, con espresso rinvio ad un decreto del Ministero dei Trasporti, decreto che è finalmente arrivato (decreto 217/2012) ed entrerà in vigore il 27 dicembre sotto forma di Regolamento. Vi sono disciplinate le caratteristiche delle ambulanze, la definizione di “stato di necessità” dell’animale (che permette il trasporto anche ai privati soccorritori), le condizioni per l’uso autorizzato di dispositivi acustici e visivi d’allarme, la documentazione da esibire alla polizia stradale e, non ultimi, “i servizi urgenti di istituto” che legittimano l’utilizzo di sirene e lampeggianti ai mezzi destinati anche al recupero degli animali o alla vigilanza zoofila.
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FINALITÀ Il provvedimento è il Decreto 9 ottobre 2012, n. 217 ("Regolamento di attuazione dell’articolo 177, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, come modificato dall’articolo 31, comma 1, della legge 29 luglio 2010, n. 120, in materia di trasporto e soccorso di animali in stato di necessità) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 289 del 12-12-2012. Dopo il benestare del Consiglio di Stato, il Ministero dei Trasporti colma la lacuna, dando "piena e concreta applicazione" al Codice della Strada "contemperando l’esigenza di assicurare una efficace tutela del benessere animale", con il "preminente interesse, costituzionalmente tutelato, di garantire l’incolumità pubblica e la sicurezza della circolazione stradale". Il decreto 217/2012 si applica a quattro diverse tipologie di mezzi, diversamente regolamentate. Ambulanze veterinarie e mezzi privati sono subordinate allo stato di necessità dell’animale come definito dal Ministero dei Trasporti (sentito il Ministero della Salute), mentre i veicoli degli enti pubblici, delle associazioni protezioniste e delle società autostradali rispondono anche ad esigenze diverse: funzioni di istituto e rimozione di pericoli per la circolazione stradale.
LO STATO DI NECESSITÀ Le ambulanze veterinarie e i veicoli privati possono trasportare animali soccorsi dalla strada, quando l’animale è in "stato di necessità, cioè quando "presenta sintomi riferibili ai seguenti stati patologici: a) trauma grave o malattia con compromissione di una o più funzioni vitali o che provoca l’impossibilità di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto; b) presenza di ferite aperte, emorragie, prolasso; c) alterazione dello stato di coscienza e convulsioni; d) alterazioni gravi del ritmo cardiaco o respiratorio".
AUTOAMBULANZE Le autoambulanze veterinarie destinate al soccorso o al trasporto degli animali in stato di necessità sono classificate come veicoli per uso
speciale (come le ambulanze, i furgoni blindati, gli autoveicoli per grandi trasporti, ecc.) e devono rispondere ad una serie di caratteristiche tecniche (v. in questa pagina) ed essere dotate di specifiche attrezzature di assistenza e di trasporto che saranno individuate con apposita linea guida del Ministero della Salute. L’uso di sirene e lampeggianti è permesso "esclusivamente per l’espletamento di servizi urgenti di istituto inerenti il soccorso od il trasporto di animali, i quali debbano essere trasferiti verso strutture veterinarie autorizzate sia pubbliche che private in ragione del loro stato di necessità, a condizione che il soccorso od il trasporto sia stato richie-
sto da parte di un medico veterinario ovvero, in caso contrario, un medico veterinario abbia successivamente accertato lo stato di necessità dell’animale soccorso o trasportato”.
VEICOLI PRIVATI Anche i privati possono soccorrere e trasportare con proprio mezzo gli animali quando ricorre lo "stato di necessità" e utilizzare segnali d’allarme acustico. Il Regolamento del Ministero dei Trasporti applica loro l’articolo 156 del Codice della strada, che esenta da limitazioni d’uso della segnalazione acustica, "in caso di necessità, i conducenti dei veicoli che trasportano feriti o ammalati
CARATTERISTICHE TECNICHE
OBBLIGO DI SOCCORSO ’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Se non lo fa è passibile di sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro. L’obbligo non riguarda solo l’automobilista, ma anche le persone coinvolte in un incidente con danno ad animali, le quali devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311. (Art. 31 della legge 29 luglio 2010, n. 120).
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gravi". Le segnalazioni acustiche potranno essere ammesse, ad esempio, nei centri urbani. e autoambulanze veterinarie, in relazione alla loro massa complessiva a pieno carico e al numero dei posti a sedere, devono essere conformi alle norme applicabili, alla data di presentazione delle domande di omologazione ovvero di approvazione in unico esemplare, ai veicoli delle categorie internazionali M1 ed M2. Le autoambulanze veterinarie devono essere munite di 2 estintori: uno in cabina e l’altro nel comparto sanitario.
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ATTREZZATURA E POSTI A SEDERE La tara delle autoambulanze veterinarie, oltre a quanto definito dalla normativa vigente per la generalità dei veicoli, comprende anche tutta l’attrezzatura fissa necessaria allo svolgimento delle specifiche funzioni (ad esempio le attrezzature per il trasporto ed il contenimento degli animali quali gabbie, trasportini, casse, barelle, box di dotazione ed eventuali serbatoi fissi d’acqua e loro contenuto). Le autoambulanze veterinarie debbono essere dotate: di almeno due posti a sedere, compreso quello del conducente; di almeno una porta su una fiancata, con esclusione di quelle d’accesso alla cabina, nonché una porta posizionata sulla parte posteriore del veicolo stesso; di un vano (compartimento) sanitario, confinato e separato dalla cabina di guida mediante divisorio inamovibile, destinato all’alloggiamento delle attrezzature di soccorso e trasporto.
COMPARTIMENTO SANITARIO Le autoambulanze veterinarie devono essere dotate di un compartimento sanitario separato dalla cabina di guida mediante divisorio inamovibile. È ammessa la presenza di porta o sportello a chiusura scorrevole a perfetta tenuta. Su tale porta o sportello è ammessa la presenza di vetri purché di sicurezza. Nel compartimento sanitario deve trovarsi una porta posteriore ad una o due ante di lunghezza massima possibile in relazione alla struttura del veicolo e comunque tale da consentire il facile accesso agli animali in stato di necessità. Il compartimento sanitario deve essere coibentato ed insonorizzato e il materiale di rivestimento deve essere ignifugo, autoestinguente e avere caratteristiche tali da non essere intaccato se sottoposto a disinfezione. Inoltre, deve essere antiscivolo, soprattutto nei punti di salita/discesa e in quelli maggiormente soggetti ad usura, e deve essere lavabile e igienizzabile. Tutte le strutture di rivestimento devono essere arrotondate, sagomate e prive di spigoli vivi. Deve essere previsto un adeguato sistema di illuminazione e aerazione. Le dimensioni minime interne del compartimento sanitario, con esclusione di attrezzature ed arredi sono: lunghezza (ad 1 m dal piano di calpestio): 2,40 m; larghezza (ad 1 m dal piano di calpestio): 1,60 m; altezza (in una fascia centrale ampia almeno 0,90 m, lunga almeno 2,00 m e di superficie non inferiore a 2,4 m²): 1,75 m. Eventuali posti a sedere nel comparto sanitario devono essere realizzati con sedili ancorati al veicolo, che devono avere una larghezza tra i bordi del cuscino di almeno 40 cm e devono essere provvisti di cinture di sicurezza. Sono ammessi sedili ribaltabili.
SEGNI DISTINTIVI Le autoambulanze veterinarie possono essere dotate di un dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu e di quello di allarme previsti dall’art. 177 del codice della strada. Le autoambulanze veterinarie devono essere di colore bianco e devono essere dotate di una fascia di pellicola retroriflettente vinilica autoadesiva di colore arancione, di altezza minima di 20 cm, applicata lungo le fiancate e la parte posteriore nonché nella parte interna delle ante della porta posteriore. Nella parte anteriore delle autoambulanze deve essere riportata, con lo stesso tipo di pellicola citata, la scritta AMBULANZA VETERINARIA diritta o rovesciata in immagine speculare con dimensioni complessive minime di 6 x 60 cm. Sulle due fiancate delle autoambulanze deve essere riportata, in forma chiaramente individuabile, la denominazione dell’ente che abbia la proprietà o la disponibilità del veicolo. ■
VEICOLI DI VIGILANZA I veicoli adibiti alle attività di vigilanza possono utilizzare sirene e lampeggianti esclusivamente nell’adempimento di servizi urgenti di istituto. Si tratta dei veicoli in uso da parte di soggetti (pubblici e privati) competenti in materia di sanità pubblica veterinaria e di polizia veterinaria (il decreto rimanda in senso ampio alle funzioni stabilite dalla Legge istitutiva del SSN ) o in materia di protezione animale e vigilanza zoofila (la vigilanza sul rispetto della Legge 189/2004, con riguardo agli animali d’affezione, è attribuita alle guardie particolari giurate delle associazioni, protezionistiche e zoofile, di nomina prefettizia).
VEICOLI DELLE AUTOSTRADE I dispositivi acustici e visivi sono ammessi anche ai veicoli degli enti proprietari e concessionari delle autostrade, i quali intervengono nell’attività di recupero di animali - anche in stato di necessità - e la cui presenza possa costituire pericolo per la circolazione stradale".
SANZIONI Eccezion fatta per i mezzi privati, tutti i veicoli disciplinati dal Regolamento ministeriale posso usare dispositivi acustici supplementari di allarme e dei dispositivi supplementari di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu. L’accertamento del loro uso regolare spetta alla polizia stradale. I conducenti delle ambulanze veterinarie sono tenuti ad esibire la richiesta scritta di soccorso o di trasporto ovvero, in mancanza, la certificazione relativa allo "stato di necessità" dell’animale soccorso o trasportato, rilasciate da un medico veterinario. Qualora l’accertamento, non possa essere immediatamente effettuato oppure sia impedito o reso eccessivamente difficoltoso in ragione di specifiche circostanze di luogo o di tempo, l’agente inviterà l’intestatario del veicolo ad esibire, entro il termine di trenta giorni, la richiesta scritta di soccorso o di trasporto ovvero la certificazione relativa allo stato di necessità dell’animale soccorso o trasportato, rilasciate da un medico veterinario. In difetto l’intestatario dell’ambulanza veterinaria sarà passibile di multa dai 389 ai 1.559 euro. ■
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4 Confprofessioni Eletta la Giunta Esecutiva
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Le professioni al centro del mercato e dello sviluppo Gaetano Stella: “Siamo la rinascita del Paese, ma dobbiamo ripensare noi stessi” l Consiglio Generale di Confprofessioni - formato dai rappresentanti delle 17 Associazioni professionali affiliate - ha rinnovato la Giunta Esecutiva dei prossimi quattro anni. Il 13 dicembre ha confermato Gaetano Stella (commercialista) alla Presidenza, dopo un mandato di intensa attività ai tavoli di Governo, soprattutto nel confronto con il Ministero del Lavoro, che ha fruttato ai professionisti di essere esclusi dalle norme contro le false Partite Iva e la presunzione di lavoro subordinato. Ad affiancare Stella alla guida della rinnovata Giunta sarà il Vice Presidente Roberto Callioni (odontoiatra). La Giunta esecutiva risulta composta da Ennio Bucci (avvocato), Marco Natali (commercialista), Leonardo Pascazio (consulente del lavoro), Ezio Maria Reggiani (commercialista) dai quattro coordinatori d’Area. Il collegio dei revisori è formato da Maria Pungetti, Walter Cavrenghi e Maria Pia Nucera.
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IN GIUNTA LE 4 AREE La Confederazione delle libere professioni, riconosciuta Parte Sociale nel 2001 dal Ministero del Lavoro, si appresta a traghettare le professioni verso un nuovo mandato sindacale e un nuovo scenario istituzionale in vista delle imminenti elezioni politiche. E proprio alla luce della complessità delle attività programmate, la Giunta Esecutiva sale a 10 componenti, ricomprendendo nelle sue attività esecutive i Coordinatori dei quattro comparti d’area: re-
sponsabile dell’area Diritto e Giustizia è Claudia Alessandrelli (notaio); per l’area Economia e Lavoro è stato eletto Luigi Carunchio (dottore commercialista); alla guida dell’area Sanità e Salute è stato riconfermato Carlo Scotti (medico veterinario); responsabile dell’area Ambiente e Territorio è stato riconfermato Roberto Tretti (architetto).
QUATTRO ANNI DI LAVORO “Abbiamo di fronte quattro anni di lavoro per mettere i professionisti al centro del sistema economico del Paese” ha dichiarato il presidente Stella. “L’incertezza politica che sta attraversando il Paese non può, infatti, distoglierci dal nostro impegno di presidiare il cantiere delle riforme. I professionisti possono e devono dare un grande contributo per una profonda riorganizzazione delle Istituzioni dello Stato e della Pubblica Amministrazione; per l’innovazione del sistema produttivo e per l’internazionalizzazione dei prodotti e dei servizi. Le competenze del professionista sono il pilastro di una rinascita culturale, economica e sociale del Paese” ha concluso Stella. “La classe politica e le altre forze sociali del Paese non possono più non tenerne conto”.
ASSOCIAZIONISMO ECONOMICO La riduzione dei consumi e degli investimenti, uniti al peggioramento economico e al clima di profonda incertezza politica, sta comportando cali a due cifre in quasi tutte le aree delle professioni. Ci sono minori ricavi, più
SERVIZI DAI PROFESSIONISTI AI PROFESSIONISTI ’ambizione di svolgere i ruoli e le azioni sopradescritti si concretizza con una adeguata struttura. L’attuale assetto, frutto di una stagione di crescita rapida e intensa, deve recuperare nuova razionalità organizzativa e prevedere un investimento, con le dovute risorse. Le priorità riguardano: - Piattaforma servizi. È il punto di snodo, con visione integrata e forte logica di rete, dei servizi riguardanti la bilateralità, dei servizi in tema di credito (Fidiprof, Valore Professioni e altre convenzioni), dei servizi dei professionisti per i professionisti (non in concorrenza) e dei servizi in tema di formazione; - Centro studi. Fa parte degli investimenti in termini di struttura. Le sfide che Confprofessioni intende portare avanti, richiedono di un punto di alimentazione continuo, autorevole e organico. Occorre prevedere
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un responsabile della funzione, con esperienze specifiche, al quale fare capo per tutta l’attività scientifica, di analisi ed elaborazione. Il Centro studi, basato su un comitato di coordinamento in cui trovano posto i rappresentanti d’area, potrà contare su una struttura già composta di risorse interne e da esperti esterni per argomento. Tra le sue attività si privilegeranno ricercheanalisi a forte connotato innovativo e coinvolgimento di partner privati e istituzionali che siano autorevoli referenti per materia e per ruolo svolto. Il risultato dovrà consentire visibilità e, contemporaneamente, attivare partnership operative e pubblicazioni interne; - Commissioni. Saranno potenziate e attivate su specifici argomenti con obiettivi e tempi definiti e saranno coordinate da componenti della Giunta Esecutiva competenti per tema.
competizione, ridotti margini, ulteriore contrazione della spesa pubblica. Tutto ciò comporta un ridimensionamento generale delle tariffe e dei prezzi delle prestazioni e una spinta all’innovazione nell’attività professionale allo scopo di ridurre i costi e di produrre servizi a maggior valore aggiunto. Le professioni e i professionisti, in questa situazione, devono ripensare se stessi, non solo in termini di posizionamento nel mercato, ma anche di organizzazione e costo del lavoro. Il settore è (e sarà sempre più) interessato da una crescita importante di associazionismo economico, reti tra professionisti, collaborazioni anche trasversali e inedite, nuove aggregazioni e forte proiezione verso attività all’estero.
LO STATUTO DEI LIBERI PROFESSIONISTI Dopo quello dei lavoratori e, più recentemente, quello delle imprese, lo Statuto dei liberi professionisti può diventare una bandiera per il riconoscimento del valore sociale delle professioni, per sancire ruolo e dignità di un terzo "polo" nella struttura economica del Paese. Sarà un lungo percorso di studio, elaborazione, confronto, relazione con il Parlamento e le altre componenti economiche, istituzionali e di rappresentanza. In questa prospettiva, lo Statuto dei liberi professionisti può diventare una importante occasione per il riordino della normativa sui professionisti, con semplificazioni e miglioramenti; il completamento del quadro normativo, con interventi organici in materia di welfare che faccia perno sulla sussidiarietà e, quindi, sul riconoscimento anche indiretto e premiale dello Stato; gli incentivi alla crescita del settore, anche a zero costi per lo Stato, purché siano comunque fattore di ammodernamento e di inserimento nelle nuove opportunità.
PROFESSIONI E MERCATO Si tratta di ripensare le aree professionali da coinvolgere in relazione ai cambiamenti e riforme attesi (ad esempio Istituzioni, P.A., innovazione digitale, salvaguardia del territorio, edilizia e disciplina urbanistica, economia d’impresa, welfare, salute, crescita della responsabilità…).
POTENZIAMENTO DELL’AREA LAVORO È la maggiore espressione del ruolo e di rappresentanza di Confprofessioni. L’area Contratto di lavoro costituisce un sicuro punto di forza, sia per la titolarità del contratto e relative relazioni con le controparti sindacali e il ministero competente, sia per il ruolo di
CONFERMA UNANIME PER CARLO SCOTTI ’Area Sanità e Salute (Medici di medicina generale, Dentisti, Veterinari, Psicologi, Pediatri) sarà coordinata da Carlo Scotti (ANMVI), confermato in questo ruolo con voto unanime anche per il prossimo mandato. Con la Vice Presidenza a Roberto Callioni (ANDI) e la conferma in Giunta di Scotti si rafforzano il comparto sanitario e le sigle che ne fanno parte. Alle elezioni del 13 dicembre ha partecipato il Presidente ANMVI Marco Melosi che ha formulato alla nuova Giunta le congratulazioni e gli auguri dell’Associazione. Per ANMVI si tratta di una rinnovata fiducia a fronte di un impegno che ha visto l’Associazione farsi promotrice di numerose iniziative trasversali alle professioni sanitarie e attiva nel consolidamento delle delegazioni regionali di Confprofessioni che vedono una qualificata presenza medico veterinaria. Anche le attività di comunicazione, fra le priorità di Confprofessioni, sono sostenute dagli organi di informazione di ANMVI che non fanno mai mancare un tempestivo aggiornamento sui servizi contrattuali e finanziari riservati ai professionisti. Grazie a Confprofessioni è cresciuta all’interno di ANMVI l’attenzione per le politiche del lavoro, del Fisco e - per quanto riguarda la sanità - della medicina One Health.
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Confprofessioni nella bilateralità, sia per la visione complessiva che include l’esigenza di innovare l’organizzazione del lavoro, i profili professionali e l’articolazione territoriale di alcuni istituti;
POLITICHE DI WELFARE Obiettivo rilevante sarà quello di assicurare ai professionisti e alle loro famiglie misure di welfare anche in sinergia o integrazione con quanto previsto dalle rispettive Casse di previdenza. ■
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PER INFORMAZIONI: Uffici: Via Trecchi 20 – 26100 Cremona - Tel. 0372/403536 - Fax: 0372-403526 - 403558 E-mail: fondosanitario@anmvi.it - www.fondosanitarioanmvi.it
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6 Fisco SOSE
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Nuova cluster analysis: validato il nuovo VK22U Alla firma il decreto del nostro nuovo Studio di Settore. Varrà per l’anno d’imposta 2012
a Commissione Esperti degli Studi di Settore si è riunita il 6 dicembre per il primo di tre incontri che riguarderanno lo Studio di Settore Veterinario. È stata approvata la nuova cluster analysis dello Studio di Settore Veterinario, definitivamente evoluto in VK22U. Il nuovo Studio, come previsto dal DPR 195/99, va ora alla firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Spiega Giuliano Lazzarini - incaricato Fnovi in Commissione Esperti e delegato ANMVI agli Studi di Settore - che entro il 31 dicembre sarà firmato il Decreto per l’anno d’imposta 2012 relativo agli Studi in evoluzione. Al centro dell’incontro, la definizione di un piano degli studi in evoluzione per il 2013 che rimanda a fine gennaio per i nuovi indicatori di coerenza (che andranno a determinare il meccanismo del sistema premiale) e ad un terzo e conclusivo incontro, nel mese di marzo, per la determinazione dei correttivi anticrisi. Gli indicatori di normalità economica, infatti, sono rimasti invariati malgrado gli Studi subiscano variazioni ogni anno, a causa della crisi economica. La riunione - estesa alle altre professioni il cui Studio è in evoluzione - ha focalizzato la possibile anomalia legata alla presenza di giovani che collaborano con studi professionali avviati, una anomalia sollevata dagli Avvocati. "Lo studio di settore, infatti, difficilmente coglie questa realtà professionale - spiega Lazzarini - in cui svolge un ruolo importante la formazione e l’aggiornamento. Spesso, inoltre, esistono professionisti a forfait perché inseriti in programmi di formazione. Viene quindi richiesta la compilazione di un quadro Z che aggiunga informazioni più dettagliate in grado di interpretare al meglio l’attività del professionista, questo quadro Z verrà definito nell’incontro di gennaio". Quanto alle professioni di area sanitaria: "È stato sottolineato il lavoro svolto da FNOVI ed ANMVI nella fase della cluster analysis ed è stata mia premura riallacciarmi al discorso sul praticantato - osserva Lazzarini - per mettere in luce la situazione dei giovani neo laureati che, con la soppressione del regime dei minimi, potrebbero dar vita a situazioni anomale nella compilazione deli Studi. Ancora una volta - aggiunge - ho sottolineato la base della piramide, rappresentata dalla nostra categoria, all’interno della quale si trovano circa sei mila neolaureati a reddito zero". In chiusura dell’incontro, la Commissione ha anche affrontato il tema - sollevato da più parti - dell’abolizione degli Studi di Settore, opzione bocciata in SOSE "per non tornare alle precedenti misure di accertamento che non potrebbero dare
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gli stessi risultati che gli Studi hanno dato e danno anche come aumento della sensibilità del contribuente". Lazzarini ha presentato, durante l’incontro precendente con l’Agenzia delle Entrate, i risultati della consultazione avviata tra i medici veterinari sulla rispondenza della nuova cluster analysis con la realtà professionale. Queste le variazioni apportate dopo la consultazione. All’interno del cluster n° 1 si è specificato come il numero di vaccini eseguito su animali da reddito o su cavalli da equitazione non rappresenti una discriminante attiva, ma solo descrittiva e non incida, quindi, sulla determinazione della congruità. Nel definire il campo di attività del professionista si può poi giungere ad identificarlo all’interno di più cluster ai quali apparterrà con diverse percentuali così come avviene per un veterinario che oltre ad un’attività ambulatoriale (cluster 8) svolge un’ attività come consulente od insegnante senza intervenire direttamente sull’animale (cluster 2). Il VK22U considera nel cluster n° 3 i colleghi che svolgono l’attività per un committente principale che può essere sia una struttura pubblica sia privata, mentre per i veterinari informatori scientifici esiste uno studio di settore dedicato: Agente Rappresentante prodotti farmaceutici e prodotti di erboristeria per uso medico (VG61D). Il cluster n° 4 è quello di pertinenza dei medici veterinari con studio, o con ambulatorio di piccole dimensioni o dei colleghi che svolgono attività specialistica presso varie strutture fatturando direttamente al proprietario dell’animale da compagnia. Il cluster n° 6, di pertinenza dei colleghi titolari di laboratorio, prevede, ad oggi, anche la presenza di strumentario che poco sembrerebbe interessare la categoria, in realtà come per gli ambulatori e le cliniche, questo rappresenta una discriminante non attiva nel calcolo della congruità ed anche in questo caso rappresenta solo una discriminante descrittiva che potrebbe anche essere eliminata. "Stessa caratteristica descrittiva - spiega Lazzarini - assumono, ad oggi, le voci TAC e RM all’interno dei diagnostici per immagine e queste, nessun conto hanno all’interno del cluster n° 8, ambulatori, dove è stato sottolineato non presenti, per ovvi motivi di spazio e gestione in una struttura non sufficientemente complessa. Per il cluster 7, veterinari titolari di cliniche, si è valutato di eliminare la voce corrispondente al numero di animali ospedalizzati per non incorrere in incongruenze legate a diverse linee guida dettate dalle ASL locali. Il numero dei degenti che il cluster n° 7 indicava, risultava, comunque, troppo alto. ■
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Direttiva 2001/82/CE Europa
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Antibiotico-resistenza. Dal Parlamento Europeo una risoluzione punitiva Veterinaria sotto accusa. Chiesta una nuova legislazione. Separare prescrizione e vendita
l Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza la risoluzione della danese Anne Rosbach. Passa il principio del "disaccoppiamento": il Codice del Farmaco Veterinario separi la prescrizione dalla vendita "eliminando così gli incentivi economici alla prescrizione". Chiesta alla Commissione una proposta legislativa per il settore veterinario. La risoluzione votata in plenaria martedì 11 dicembre - e ora disponibile nel testo approvato - contiene una serie di sollecitazioni rivolte alla Commissione Europea per contrastare l’antibiotico-resistenza. La risoluzione - non legislativa e non vincolante per la Commissione, interessa da vicino la professione veterinaria e la normativa che disciplina il medicinale veterinario in Europa, la Direttiva 2001/82/CE. La risoluzione auspica che la revisione della Direttiva "offra un’importante opportunità per adottare misure efficaci intese a ridurre la resistenza antimicrobica attraverso il rafforzamento delle disposizioni relative ai farmaci veterinari, quali: la limitazione del diritto di prescrivere anti-
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biotici solo ai veterinari professionalmente qualificati; la distinzione tra il diritto di prescrivere e quello di vendere gli antimicrobici, eliminando così gli incentivi economici alla prescrizione. La risoluzione chiede anche alla Commissione di esaminare le condizioni di prescrizione e di vendita applicate agli antimicrobici al fine di accertare se le pratiche adottate nella medicina umana e veterinaria possano comportare prescrizioni eccessive oppure utilizzi sproporzionati o impropri degli antimicrobici. Il documento invita la Commissione a presentare una proposta legislativa destinata al settore veterinario per limitare l’uso degli antibiotici molto importanti di terza e quarta generazione destinati alla terapia umana; sottolinea che qualsiasi proposta in tale direzione deve fondarsi su linee guida europee basate sull’esperienza in materia di uso prudente degli antimicrobici nella medicina veterinaria. Nei considerando della risoluzione si legge che il processo della farmacoresistenza "può essere accelerato dall’uso eccessivo e indiscriminato nella medicina umana e veterina-
ria che, unito a un controllo dell’igiene e delle infezioni insufficiente, può compromettere l’impiego efficace di un numero già limitato di antimicrobici esistenti". E tuttavia che "nonostante l’obiettivo prioritario degli allevatori di mantenere il loro bestiame sano e produttivo mediante buone prassi agricole (igiene, mangime adeguato, allevamento adeguato e buona gestione degli animali), gli animali possono comunque ammalarsi, e dovrebbero essere disponibili, per il trattamento della malattia, terapie e farmaci veterinari adeguati". Il Parlamento Europeo "disapprova energicamente il sistematico uso profilattico degli antimicrobici negli allevamenti e avalla le conclusioni del Consiglio del 22 giugno 2012, con cui si invitano gli Stati membri a limitare l’uso profilattico degli antimicrobici a casi con esigenze cliniche definite e a limitare la prescrizione e l’utilizzo di antimicrobici per il trattamento del bestiame ai casi in cui il veterinario abbia stabilito la presenza di una chiara giustificazione clinica e, ove opportuno, epidemiologica per il trattamento di tutti gli animali". L’allevamento e l’acquacoltura devono concentrarsi sulla prevenzione delle malattie tramite buone condizioni di igiene, di stabulazione e di allevamento, nonché attraverso ri-
La Commissione Europea incoraggia le alternative alla castrazione chirurgica
LA FEEVA INVITA I SUOI DELEGATI AD AREZZO
'appuntamento in terra toscana è duplice, la FEEVA General Assembly (il 31 gennaio) e il 19° SIVE-FEEVA Equine Congress (1-3 febbraio 2013). Ippiatri e delegati FEEVA saranno ospiti della SIVE, partner nazionale ed organizzatore dello European Equine Meeting of the Year. Con una comunicazione a tutti i Delegati FEEVA, il Board ha ricordato che il congresso scientifico sarà gratuito per i rappresentanti dell'ippiatria europea (due per ciascun Paese aderente) e inco-
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raggia alla partecipazione. Una gradita menzione speciale viene riservata alla Società organizzatrice e ospitante. La SIVE, il cui Presidente Giorgio Ricardi è stato di recente eletto nel Direttivo FEEVA, porta in Italia un evento di elevato profilo professionale e di caratura scientifica internazionale. Inoltre, da luglio di quest’anno, il Presidente Ricardi rappresenta l'Italia nel Working Group on Medicines della FEEVA. Il Gruppo sta predisponendo un questionario sui comportamenti prescrittivi dei medici veterinari, che sarà presto a disposizione degli ippiatri europei. La FEEVA General Assembly, a cadenza annuale, è il momento di confronto più importante per gli ippiatri europei, un appuntamento che sta molto a cuore al Board e ai Delegati per il tenore delle tematiche in discussione e per la definizione delle priorità strategiche del 2013. La SIVE ringrazia la Segreteria FEEVA e il Board per il sostegno alle attività di comunicazione internazionali.
gorose misure di biosicurezza, anziché sull’uso profilattico degli antibiotici. La risoluzione sottolinea la necessità di rivedere le disposizioni relative alle misure in materia di benessere degli animali d’allevamento, al fine di ridurre il ricorso ai farmaci veterinari. È necessario inoltre rafforzare i controlli sull’importazione di prodotti alimentari dagli Stati non membri dell’UE, in particolare alla luce del rischio che tali importazioni contengano tracce irregolari di antimicrobici. Il Parlamento concorda con la Commissione sulla necessità di rafforzare il quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati e chiede che venga mantenuta la coerenza nella formulazione e nell’applicazione delle norme dell’UE. Il Parlamento Europeo rivolge inoltre un invito all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a prestare particolare attenzione al compito di monitoraggio e analisi della situazione relativa alla resistenza antimicrobica nel bestiame in tutta l’UE. Il documento approvato si rivolge anche agli Stati membri invitandoli ad impiegare sistemi elettronici di registrazione per assicurare che i modelli di utilizzo delle singole aziende siano appropriati, in modo da garantire un uso responsabile e quanto più possibile limitato. ■
n meeting globale, quello promosso il 17 dicembre dalla Commissione Europea, che ha convocato tutti gli stakeholders per dire no alla castrazione chirurgica dei suinetti dal 2018. Fra gli altri obiettivi del consesso, l'analisi delle opzioni alternative già applicate all'interno e all'esterno della Comunità Europea, la promozione della dismissione della castrazione chirurgica entro il 1 gennaio 2018 da parte delle organizzazioni che avranno sottoscritto la Dichiarazione della Commissione. Il Documento, redatto nel 2010, prevede che la castrazione chirurgica dei maiali venga progressivamente abbandonata entro il 1° gennaio 2018. Per assicurare che si ponga fine alla castrazione chirurgica sono disponibili e applicabili i seguenti strumenti: a) metodi mutuamente riconosciuti per la valutazione dell'odore di verro; b) metodi di riferimento riconosciuti su scala europea per la misurazione di ciascuna delle
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componenti responsabili dell'odore di verro; c) metodi rapidi di rilevazione dell'odore di verro presso i macelli; d) riduzione delle componenti dell'odore di verro agendo sui metodi di allevamento e/o di gestione e alimentazione dei suini; e) i sistemi di produzione e di gestione dei maschi non castrati durante l'allevamento, il trasporto e al macello per ridurre al minimo i comportamenti sessuali e aggressivi. La castrazione è praticata per evitare lo sviluppo di comportamenti sessuali o aggressivi indesiderabili nonché per prevenire il manifestarsi dell'odore di verro in quanto il sapore e l'odore che i consumatori si attendono quando acquistano carne di maiale è un elemento estremamente importante delle loro decisioni d'acquisto. La castrazione non è tanto dovuta a una decisione dell'allevatore ma è piuttosto una scelta imposta dal mercato. La castrazione ha sempre un impatto sul tipo, sulla qualità e sulla quantità di carne e di grasso. Farebbero eccezione le carni suine registrate sotto il nome di "specialità tradizionale garantita" o con "indicazione geografica" (indicazione geografica protetta (IGP) o denominazione di origine protetta (DOP)) e di carni suine prodotte per specialità tradizionali di elevata qualità. Per queste produzioni, da individuare con apposito elenco, la castrazione è considerata dalla Commissione Europea come "inevitabile per soddisfare gli attuali standard qualitativi". ■
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8 Attualità Sicurezza Alimentare
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Identificazione delle specie zoologiche nei kebab Una ricerca dell’Izslt rivela carni diverse da quelle dichiarate ndagini svolte in ambito comunitario hanno evidenziato la presenza di non conformità, relativamente alla specie zoologica dichiarata in etichetta, su di un numero rilevante di campioni analizzati. Nel 2008 in Inghilterra, scienziati e nutrizionisti, hanno rivelato che: “più del 50% dei doner kebab contiene carne diversa da pollo o vitello […] tra cui quella di pecora o maiale[…]”. Da qui è nata l’esigenza da parte dei Servizi Veterinari, per i controlli ufficiali e da parte degli operatori del settore alimentare per gli autocontrolli, di verificare
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la presenza di frodi alimentari. Per frode alimentare, sia essa sanitaria che commerciali, s’intende la produzione ed il commercio di alimenti “non conformi a quanto dichiarato” in etichetta. Le frodi sanitarie (artt. 442 e 444 del Codice penale) vanno a ledere la salute del consumatore a differenza di quelle commerciali (art. 515 del Codice Penale) che ne ledono solo i diritti contrattuali e patrimoniali.
METODO MICROARRAY I ricercatori dell’Izs hanno utilizzato il metodo microarray per l’identificazione di specie zoo-
Campioni di kebab analizzati e risultati ottenuti
logica delle carni utilizzate nella preparazione di kebab, allo scopo di escludere frodi alimentari. Tra il 2010 ed il 2011, presso il laboratorio di Biotecnologie Applicate alla Sicurezza Alimentare dell’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana, è stata condotta un’indagine su 44 campioni di kebab, prelevati presso gli esercizi di vendita del territorio di Roma, dai Servizi Veterinari delle ASL di competenza. I campioni di carne sono stati sottoposti ad estrazione del DNA e processati mediante un kit commerciale basato sulla tecnologia “microarray” (GeneTop Meat™ kit, LifeLine Lab, Italia) che prevede una preventiva fase di amplificazione, mediante PCR, dei geni specifici e una successiva fase d’ibridazione con rilevazione colorimetrica degli “spot” relativi alle specie zoologiche d’interesse. Il metodo consente di rilevare e distinguere contemporaneamente la presenza di carni avicole, distinguendo tra pollo e tacchino, carni bovine, suine, ovine, caprine, bufaline ed equine oltre a specie la cui presenza, se confermata, implicherebbe risvolti nell’ambito della medicina forense, in particolare: asino, cane, gatto, ratto e topo.
RISULTATI
(Fonte: Utilizzo del metodo microarray per l’identificazione delle specie zoologiche nei kebab Izs Lazio e Toscana - Roma)
Dei 44 campioni di kebab analizzati, 35 (79%) risultavano provvisti di etichettatura. Per questi campioni è stato possibile confrontare i risultati ottenuti con quanto dichiarato dal produttore. Per i restanti 9 campioni (21%) non è stato possibile reperire informazioni circa la composizione, in quanto prodotti artigianalmente presso il punto di vendita (Tabella 1). La conformità o la non conformità di un campione è stata assegnata per confronto dei risultati di laboratorio con quanto dichiarato o con quanto riportato nella letteratura scientifica, nel caso di mancanza d’informazioni sulla composizione. Il 75% (n=33) dei campioni è risultato conforme. Il
‘SISH’ O ‘ADANA’, IL KEBAB È BUONO, PRATICO E DIFFUSISSIMO l “kebab” (conosciuto anche come gyro, donair, dona kebab, souvlaki, chawarma or shawirma o kebap) è un piatto tradizionale del Medio Oriente a base di carne (solitamente agnello e manzo, montone o pollo, esclusa quella suina), la quale viene tagliata a fettine, viene impilata su di uno spiedo metallico fino a formare un grosso cilindro a cono sulla cui sommità vengono infine infilzate parti grasse che si sciolgono con il calore. Il kebab è messo a ruotare vicino ad una fonte di calore e, man mano che la parte esterna del cilindro si cuoce, la carne viene tagliata con un coltello e posta in un panino, in una piadina o servita in un piatto. Le principali tipologie commerciali di kebab sono: (1) “sish kebab” spiedini di carne generalmente d’agnello); (2) “çop sis” spiedini molto piccoli di carne d'agnello montati su stecchi di bambù; (3) “adana kebab” spiedini di carne trita (köfte); (4) “döner kebab” il cono di carne. Dagli anni settanta in poi, il kebab è diventato uno dei “fast food” più diffuso in Occidente, sicuramente per il basso costo ma anche per il suo sapore particolare di carattere esotico e la praticità d’uso.
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59% apparteneva alla categoria dei kebab provvisti di etichettatura, mentre il 16% rappresenta la percentuale dei campioni per i quali non è dichiarata la composizione. Tra gli 11 campioni non conformi (25%), sono inclusi 2 campioni contenenti carne suina (5%) e 9 campioni (20%) con carne di vitello dichiarata in etichetta, la cui presenza non è stata però confermata dagli esami di laboratorio.
CONCLUSIONI La sostituzione di specie è considerata una frode commerciale, punibile con sanzioni in quanto finalizzata all’ottenimento di un illecito profitto a danno del consumatore. Tuttavia, essendo le carni alimenti proteici, la scorretta etichettatura può rappresentare un pericolo per persone affette da allergie alimentari. La carne di suino, infatti, tra le varie specie zoologiche, è quella annoverata tra le cause più frequenti di allergia, quindi la presenza non dichiarata di tale carne nei kebab può essere ascrivibile sia al campo delle frodi sanitarie che commerciali. Infine, in relazione al diritto del consumatore di essere informato, non deve essere sottovalutato il risvolto sociale legato alla presenza negli alimenti, d’ingredienti proibiti per credo religioso ad alcune etnie. In questo contesto la presenza non dichiarata di carne suina va a ledere il diritto di scelta degli individui di religione musulmana per i quali è notoriamente vietato il consumo di tale tipologia di carne. (Da: Utilizzo del metodo microarray per l’identificazione delle specie zoologiche nei kebab Varcasia B.M., Bilei S., De Santis P. Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana - Roma). ■
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10 Osservatorio farmaco www.salute.gov.it
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VETERINARIA 42 | 2012
La sperimentazione clinica dei medicinali veterinari sugli animali Modalità e condizioni per il rilascio dell’autorizzazione a sperimentazione clinica dei medicinali veterinari sugli animali richiede l’ottenimento di una specifica autorizzazione da parte del Ministero della salute. Le procedure per inoltrare la domanda di autorizzazione al Ministero della Salute sono state aggiornate sul portale www.salute.gov.it il 5 dicembre scorso. La pagina informativa precisa che qualora l’autorizzazione sia richiesta per la sperimentazione di specialità medicinali veterinarie immunologiche o autorizzate obbligatoriamente tramite procedura centralizzata, la domanda deve essere inviata anche all’Istituto Superiore di Sanità, al fine dell’acquisizione del parere tecnico di quest’ultimo. L'autorizzazione non è invece richiesta qualora la sperimentazione sia finalizzata alla verifica della sicurezza e dell'efficacia dei medicinali veterinari che hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio in Italia e negli altri Paesi membri, senza modifica delle prescrizioni imposte con la suddetta autorizzazione rilasciata. Può avanzare domanda “chiunque intenda svolgere una sperimentazione clinica di medicinali veterinari sugli animali”, nell’alveo della normativa di riferimento che è data da due decreti: il Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 193, e successive modificazioni, attuazione della direttiva 2004/28/CE, recante codice comunitario dei medicinali veterinari; il decreto 12 novembre 2011 buone pratiche di sperimentazione clinica dei medicinali veterinari
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sugli animali, corredando la domanda (su supporto cartaceo e informatico) di una serie di documenti e di informazioni dettagliate. Quattro i documenti necessari: 1. copia della comunicazione inoltrata sessanta giorni prima dell'inizio della sperimentazione all'Assessorato alla sanità della regione interessata alla sperimentazione, all’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, o, in caso di studio multicentrico, a tutte le Aziende Sanitarie Locali e Regioni competenti; 2. protocollo sperimentale conforme alla normativa vigente, datato e sottoscritto dal responsabile della sperimentazione e dallo sponsor richiedente la sperimentazione stessa; 3. dichiarazione pubblica sul conflitto di interessi del responsabile della sperimentazione redatta secondo il modello previsto; 4. dettagliato progetto sperimentale che contenga, per tutte le specie animali, almeno le seguenti informazioni: a) nominativo del responsabile della sperimentazione e relativo curriculum vitae; b) nominativo dello sponsor e del monitor; c) durata indicativa della sperimentazione; d) descrizione degli animali da sottoporre alla sperimentazione: numero degli animali inseriti nella sperimentazione, specie, razza, attitudine, età, sesso, stato fisiologico, identificazione degli animali, se prevista, ai sensi della normativa vigente, modalità di allevamento e conduzione, numero degli animali trattati e numero degli animali che costituiscono il gruppo di controllo; e) descrizione del medicinale veterinario da utilizzare: dati relativi all'impatto am-
NESSUNA ANOMALIA PRESCRITTIVA: STOP AL MONITORAGGIO top al report periodico. I farmacisti non faranno più i report periodici sulla cessione degli stupefacenti per la terapia del dolore. Stop al monitoraggio. Per il futuro basterà che i farmacisti conservino per due anni le ricette relative alle prescrizioni dei medicinali per la terapia del dolore inseriti nella sezione D della tabella, pur restando soggette all'ordinario controllo delle aziende sanitarie locali in sede di verifica ispettiva. Lo prevede il Decreto 16 novembre 2012. Il monitoraggio era stato introdotto, come ulteriore controllo rispetto a quello già operato dalle Aziende sanitarie locali e comportava la comunicazione mensile al Ministero della salute da parte degli ordini provinciali dei farmacisti. Lo scopo era la rilevazione di eventuali abusi connessi ad una fase di prima
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attuazione delle agevolazioni prescrittive. Tuttavia, i risultati del monitoraggio hanno evidenziato "un ricorso residuale" alle prescrizioni da rinnovarsi volta per volta "e non ha rilevato alcun abuso o anomalia prescrittiva". È invece emerso "un progressivo incremento delle ricette a carico del Servizio sanitario nazionale dovuto all'efficacia delle semplificazioni". Il Ministero della salute provvederà comunque al rilevamento automatico dei dati relativi alla prescrizione ed all'utilizzazione di farmaci nella terapia del dolore, mentre le Aziende sanitarie locali comunicheranno al Ministero della salute le eventuali anomalie riscontrate sulle ricette effettivamente spedite e sul numero di confezioni dispensate e i conseguenti provvedimenti adottati. bientale ed ai requisiti di qualità del prodotto in sperimentazione ai sensi della normativa europea vigente, dichiarazione sulla sicurezza del prodotto evidenziata a seguito dell'esecuzione di prove pre-cliniche, descrizioni rilevanti ai fini della farmacovigilanza, eventuale prima stesura del sommario delle caratteristiche del prodotto; f) indicazione del luogo dove verrà condotta la sperimentazione: indicazione del sito o dei siti, dell’eventuale codice aziendale previsto dalla normativa vigente e ruolo della relativa Azienda Sanitaria Locale o delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio e delle Regioni in cui verrà effettuata la sperimentazione; indicazione e ruolo di mangimifici eventualmente coinvolti; g) modalità di trattamento: numero dei trattamenti previsti, posologia e quantità di medicinali veterinari da utilizzare; h) consenso informato del o dei proprietari degli animali allo svolgimento della sperimentazione; i) per i soli animali destinati al consumo umano: indicazione motivata dei tempi di attesa proposti, identificazione del laboratorio incaricato della determinazione dei residui; indicazione della destinazione degli animali sottoposti alla sperimentazione (distruzione o invio al macello) e dei loro prodotti e sottoprodotti. j) attestazione del pagamento della tariffa che differisce nell’importo a seconda che l’autorizzazione riguardi solo il ministero della salute o richieda anche il parere tecnico dell’ISS. ■
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Eventi Veterinari
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FSA
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In collaborazione con
FONDAZIONE SALUTE ANIMALE
CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - DAL 18 AL 20 GENNAIO 2013 CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED - DOMENICA 20 GENNAIO IN COMUNE CON IL CORSO BASE
Palazzo Trecchi - Cremona DIRETTORE DEL CORSO Prof. Claudio Peruccio Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino RELATORI Dott. Giovanni Barsotti, Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Università degli Studi di Pisa Dott.ssa Manuela Crasta, Med Vet, Dipl ECVO, Bologna Dott. Nunzio D’Anna, Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott.ssa Cristina Giordano, Med Vet, Torino Dott.ssa Chiara Giudice, Med Vet, Phd, Dipl ECVP, DIVET, Università degli Studi di Milano Dott. Adolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO, Dr Ric, Roma Dott. Domenico Multari, Med Vet, Dr Ric, SCMPA, Treviso Prof. Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, SCMPA, Torino Prof. Michele Polli, Med Vet, Phd, Università degli Studi di Milano Dott.ssa Antonella Rampazzo, Med Vet, Phd, Dipl ECVO, Torino Dott. Gianluca Rovesti, Med Vet, Dipl. ECVS, Clinica Miller - Cavriago Corso di base per il controllo delle malattie oculari ereditarie Cremona, 18-19 gennaio 2013 OBIETTIVI DEL CORSO DI BASE Fornire ai medici veterinari interessati l’informazione di base indispensabile per intraprendere un percorso di apprendimento relativo al settore delle malattie oculari ereditarie. Indicare le tappe successive per raggiungere adeguati livelli di competenza per sottoporsi agli esami di verifica per il Panel Italiano FSA. Corso propedeutico agli esami per il Panel Italiano FSA Cremona, 20 gennaio 2013 OBIETTIVI DEL CORSO AVANZATO Fornire a chi ha già una specifica competenza nel settore delle malattie oculari ereditarie le informazioni indispensabili per pianificare lo studio ai fini degli esami di verifica. Controllare la propria preparazione mediante autovalutazione esaminando numerosi quadri clinici presentati dai relatori e/o da iscritti al corso. PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.00 9.30 10.30 11.00 11.45 12.30 14.00 14.45 15.30 16.15 16.45 17.30 18.00
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VENERDÌ 18 GENNAIO 2013 La riproduzione selezionata ENCI ed il controllo delle malattie oculari ereditarie. Protocollo per l’accesso al Panel Italiano FSA (C. Peruccio) Aspetti di genetica delle patologie oculari ereditarie (M. Polli) Pausa caffè Basi di embriologia, sviluppo dell’occhio ed embriogenesi delle malformazioni oculari ereditarie (C. Peruccio) Malattie ereditarie degli annessi e della cornea (N. D’Anna - D. Multari) Pausa pranzo Malattie ereditarie del tratto uveale (A. Guandalini) Anomalie del legamento pettinato / glaucoma (A. Guandalini) PPM/Peters’ anomaly - PHTVL / PHPV (C. Peruccio) Pausa caffè Malattie ereditarie della lente (N. D’Anna, A. Rampazzo) Test genetici (M. Polli) Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) Termine del programma del primo giorno SABATO 19 GENNAIO 2013 Malattie ereditarie della retina Displasia (N. D’Anna) Sindrome dell’occhio del Collie (D. Multari) Le PRA ad insorgenza precoce (M. Crasta) Pausa caffè Le PRA ad insorgenza tardiva (M. Crasta) Altre retinopatie degenerative ereditarie (C. Peruccio) Alterazioni ereditarie del nervo ottico (C. Peruccio) Discussione Pausa pranzo Test genetici per le malattie della retina (M. Polli) Correlazioni clinico-patologiche delle più importanti malattie oculari ereditarie (C. Giudice) Oculopatie ereditarie rilevate in Italia negli anni 2009-2012 • Il punto di vista epidemiologico (G. Barsotti, C. Giordano, A. Guandalini) • Il punto di vista genetico (M. Polli) Pausa caffè Discussione e interpretazione di quadri clinici relativi agli argomenti della giornata ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) Termine del programma del secondo giorno
DOMENICA 20 GENNAIO 2013 Corso propedeutico agli esami di verifica per l’accesso al Panel Italiano FSA-HED (domenica in comune con corso base) 8.30
Le prove di esame per il Panel Italiano FSA e quelle richieste per il Panel ESE dell’ECVO: • competenza teorica • riconoscimento di quadri clinici • prove pratiche
9.15 10.00 10.30 12.00 12.30
(C. Peruccio) La certificazione secondo i protocolli FSA. Verso una valutazione uniforme (C. Peruccio) Pausa caffè Discussione e interpretazione di immagini relative a quadri clinici controversi ed autovalutazione (G.L. Rovesti, C. Peruccio) Discussione Termine del corso
’ISCRIZIONE COMPRENDE • Attestato di frequenza • Coffee break e light lunch offerti PER INFORMAZIONI Segreteria FSA - Elena Bonetti Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/403511 - Fax 0372/457091 E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it www.fondazionesaluteanimale.it
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12 Eventi Veterinari
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A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI In collaborazione con
CORSO BASE DI MANAGEMENT VETERINARIO
NUOVO CORSO DI ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI Cremona Palazzo Trecchi, 16-18 Febbraio 2013
“SOCIETÀ ITALIANA MANAGEMENT VETERINARIO ANMVI”
QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC € 545,00 IVA INCLUSA Non Soci € 750,00 IVA INCLUSA LA QUOTA COMPRENDE: • 3 pranzi e 6 coffee break • Estratti previsti in formato cartaceo e CD ROM • Certificato di partecipazione • Certificato ECM
CREMONA, 5-6 APRILE 2013 PROGRAMMA PRIMO GIORNO - VENERDÌ 5 APRILE 2013 14.15 14.45 15.00 15.15 16.00 16.45 17.15 18.00 18.30
Registrazione dei partecipanti Saluto ai partecipanti - dott. M. Viotti Presentazione del corso - dott. M. Serreri Principi fondamentali del marketing dott. M. Serreri, dott.ssa A. Pastorelli Il web e le nuove frontiere della comunicazione dott. B. Borgarello Pausa Cultura e strategia d'impresa … innovativa dott. M. Viotti Comunicazione - dott.ssa S. Vivian Discussione e chiusura lavori della prima giornata
10.45 11.00
11.30 12.00
12.30 13.00 14.30 15.00 15.30 16.00
SECONDO GIORNO - SABATO 6 APRILE 2013 08.30 09.00 10.00
Verifica delle presenze La gestione del cliente: Come fidelizzarlo dott.ssa S. Vivian Sistemi informatici applicati alla struttura Veterinaria dott. B. Borgarello
RELATORI MARCO VIOTTI DVM, Presidente SIMV Laureato a Torino nel 1994 con una tesi sperimentale sull'embriogenesi cardiaca, si occupa esclusivamente di piccoli animali. Ha frequentato numerosi corsi di aggiornamento Scivac, nonché congressi e seminari. Attualmente coordinatore SIMV (Società Italiana di Management Veterinario), si occupa esclusivamente di medicina interna e practice management.
17.00
Pausa Cultura e strategia d’impresa … Vincente - 1ª Parte dott. M. Viotti Cultura e strategia d’impresa: Agire in tempo reale - 2ª Parte - dott. M. Serreri Esercitazione informatica: Realizzazione di un sito dott. B. Borgarello Case history: la Clinica delle Meraviglie Pausa pranzo Impostazione di un bilancio base - dott. M. Viotti Pricing in una struttura veterinaria dott. M. Viotti, dott. M. Serreri Pausa Discussione sui temi trattati durante il corso dott. B. Borgarello, dott. M. Serreri, dott. M. Viotti Termine del corso e rilascio attestati
Gli organizzatori si impegnano a rispettare il programma pubblicato, che rimane tuttavia suscettibile di variazioni per cause di forza maggiore.
DIRETTORE DEL CORSO IGOR PELIZZONE Med Vet, Reggio Emilia RELATORI E ISTRUTTORI STEFANO CUSARO, Med Vet, Novara ADRIANO LACHIN, Med Vet, Mestre (VE) IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia MASSIMO D'ACIERNO, Med Vet (MI) LORENZO CROSTA, Med Vet, PhD, Como GIUSEPPE VISIGALLI, Med Vet, Varedo (MI)
ISCRIZIONE GRATUITA AL CORSO PRATICO: APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO NEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI Cremona Palazzo Trecchi 19 Febbraio 2013 Tale giornata è da considerarsi integrativa al corso di anestesia e medicina d'urgenza e pertanto è consigliata a tutti i partecipanti. È possibile scaricare la scheda d’iscrizone sul sito: www.sivae.it
SABRINA VIVIAN Laureata in economia, docente di programmazione neurolinguistica e marketing. Ha approfondito lo studio delle scienze sociali e del neuromarketing. Dal 2007 lavora in ENPAV. Dal 2005 svolge attività di docenza e consulenza in numerose attività aziendali pubbliche e private e in corsi IAL ed ENAIP.
NUMERO PARTECIPANTI: 36 LIMITE ISCRIZIONE: 2 Gennaio 2013
SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
A CHI È RIVOLTO A tutti i giovani che intendono aprire una nuova struttura o a coloro che intendono radicalmente rinnovare la propria.
BARTOLOMEO BORGARELLO DVM, Internet e social network SDA Bocconi Laureato in Medicina Veterinaria nel 1989, da sempre si occupa di chirurgia ed ortopedia e coltiva una passione per il web. Ha approfondito lo studio dei sistemi informatici e ha frequentato diversi corsi di webmarketing tra cui “Internet & social media per la comunicazione corporate e di marketing” presso SDA Bocconi. Relatore in diversi congressi con argomenti legati all'informatica ed al Web. Componente del Board della SIMV.
NUMERO PARTECIPANTI Massimo n. 35. OBIETTIVI DEL CORSO Fornire degli strumenti pratici e praticabili di organizzazione aziendale da applicare alla struttura veterinaria.
MASSIMILIANO SERRERI
INFORMAZIONI GENERALI Si consiglia ai partecipanti di munirsi di un proprio PC per le esercitazioni.
DVM, MET Bocconi Laureato in medicina veterinaria nel 2000. Master in economia del turismo all’Università Bocconi conseguito nell’anno 2008 e Master Sole 24Ore Management & Leadership nell’anno 2009. Resp. Area Marketing SIMV. Coo-Responsabile organizzazione corsi e meeting per SIMV ANMVI.
IL CORSO DA DIRITTO A: • Atti • Attestato di partecipazione • Pausa pranzo • Assistenza remota post corso per 6 mesi gratuita.
ALESSANDRA PASTORELLI Laureata nel 2010 in Relazioni Pubbliche e Comunicazione D’Impresa presso Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano presentando una tesi sperimentale in Marketing dal titolo “Dalla cura al benessere dell'animale: il caso della clinica veterinaria Santa Fara”. Master in Social Media Marketing e Comunicazione 2.0. Master in Revenue Management Alberghiero. Attualmente marketing manager della Clinica Veterinaria Santa Fara.
SEDE DEL CORSO ANMVI - Palazzo Trecchi Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona CONTATTI CON LA SEGRETERIA DEL CORSO Tel. 0372/40.35.36 - Fax 0372/40.35.58 management@anmvi.it - www.anmvi.it
SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI
CORSO PRATICO APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO NEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI Cremona Palazzo Trecchi, 19 Febbraio 2013 LIMITE ISCRIZIONE: 2 Gennaio 2013 QUOTE Soci SIVAE/SCIVAC € 130,00 IVA INCLUSA Non Soci € 180,00 IVA INCLUSA LA QUOTA COMPRENDE: • 1 pranzo e 2 coffee break • Estratti previsti in formato cartaceo • Certificato di partecipazione GRATUITO per gli Iscritti al corso di ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI del 16-18 Febbraio 2013 Tale giornata è da considerarsi integrativa al corso di anestesia e medicina d'urgenza e pertanto è consigliata a tutti i partecipanti DIRETTORE DEL CORSO IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia RELATORI E ISTRUTTORI IGOR PELIZZONE, Med Vet, Reggio Emilia MASSIMO D'ACIERNO, Med Vet (MI) GIORGIA DELLA ROCCA, Med Vet, Perugia
Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it
È possibile scaricare la scheda d’iscrizone sul sito: www.sivae.it SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it
A.N.M.V.I.
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Attualità scientifica Vet Journal
Prevalenza di convulsioni dopo trauma cranico nel gatto Assenza di associazioni significative tra gravità del trauma e rischio di convulsioni, in uno studio
di MARIA GRAZIA MONZEGLIO Med Vet PhD no studio retrospettivo cross-sectional ha determinato la prevalenza delle convulsioni in seguito a trauma cranico in 52 gatti. Le informazioni venivano ottenute dalle cartelle cliniche dei gatti con
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trauma cranico e mediante intervista telefonica con i proprietari almeno 2 anni dopo il trauma. La gravità del trauma cranico veniva classificata con la Glasgow coma scale (mGCS) modificata e si determinava l’associazione tra punteggio e sviluppo di convulsioni. In 9 gatti il trauma cranico era moderato (punteggio mGCS, 9-14) e in 43 era lieve (mGCS, 15-18). Nessuno dei gatti sviluppava convulsioni durante il periodo di follow-up (≥ 2 anni dopo il trauma). L’intervallo di confidenza 95% calcolato per la prevalenza delle convulsioni nel gatto dopo trauma cranico era pari a 0-5,6%. Non vi erano associazioni significative tra gravità del trauma e rischio di convulsioni nel gatto. I risultati indicano, concludono gli autori, che la probabilità che i gatti con traumi cranici da lievi a moderati sviluppassero convulsioni postraumatiche era bassa nello studio. Tuttavia, il clinico dovrebbe monitorare i gatti con anamnesi di trauma cranico per lo sviluppo di epilessia secondaria. “Prevalence of seizures in cats after head trauma” Kristina S. Grohmann, Martin J. Schmidt, Andreas Moritz, Martin Kramer. Journal of the American Veterinary Medical Association, December 1, 2012, Vol. 241, No. 11, Pages 14671470 ■
TRATTAMENTO DELL’ADENITE SEBACEA IN UN CONIGLIO na coniglia testa di leone di 15 mesi ovariectomizzata veniva visitata per una dermatite esfoliativa cronica e alopecia a chiazze. L’esame clinico non rivelava anomalie eccetto un BCS di 4 su 9. Si escludevano ectoparassiti, dermatofiti, Malassezia, linfoma epiteliotropo, dermatite esfoliativa associata a timoma e associata a epatite autoimmune sulla base di raschiato cutaneo, coltura fungina, istopatologia cutanea, radiografie del torace e analisi ematologiche e biochimiche. L’istopatologia cutanea mostrava ipercheratosi ortocheratosica, assenza di ghiandole sebacee e follicolite murale linfocitaria, riferibili ad adenite sebacea. L’estensione e la gravità delle lesioni cutanee venivano valutate mediante il Rabbit Dermatitis Extent and Severity Index, adattato dal Canine Atopic Dermatitis Extent and Severity Index–03 recentemente pubblicato. Si iniziava un trattamento orale una volta al giorno con ciclosporina A 5 mg/kg dissolta in un’uguale quantità di una soluzio-
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ne di acidi grassi a catena media, ma la risposta era scarsa. Quindi, mantenendo il trattamento orale, si effettuava un trattamento locale con prodotti a base di fitosfingosina. Si tosava il mantello dell’animale e si applicava uno spray con microemulsione di fitosfingosina allo 0,2% (giornalmente), shampoo con fitosfingosina allo 0,1% (settimanalmente) e un trattamento spot-on con fitosfingosina allo 0,1% (settimanalmente). Nove mesi più tardi la ricrescita del pelo nelle aree precedentemente alopeciche era significativa e il Rabbit Dermatitis Extent and Severity Index confermava il marcato miglioramento, con una riduzione del 91% del punteggio originale. La ciclosporina sierica non era identificabile durante il trattamento. (M.G.M.) “Successful Treatment of Idiopathic Sebaceous Adenitis in a Lionhead Rabbit” Marcel Kovalik, Keith L. Thoday, Kevin Eatwell, Adri H.M. van den Broek. Journal of Exotic Pet Medicine. Volume 21, Issue 4 , Pages 336-342, October 2012.
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Nefropatie acute: esito a lungo termine dell’emodialisi intermittente Mortalità iniziale elevata, ma sopravvivenza a lungo termine nei soggetti sopravvissuti alle dimissioni no studio retrospettivo ha determinato l’esito a lungo termine di 93 cani e 42 gatti con lesioni renali acute (AKI) trattati con emodialisi intermittente (IHD). Si rivedevano le cartelle cliniche dei cani e gatti trattati con IHD per AKI dal 1997 al 2010. Il tasso di sopravvivenza complessivo al momento delle dimissioni dalla clinica era del 50% (21/42) nel gatto e del 53% (49/93) nel cane. Il tasso complessivo di sopravvivenza 30 giorni dopo le dimissioni era del 48% (20/42) nel gatto e del 42% (39/93) nel cane. Il tasso di sopravvivenza complessivo 365 giorni dopo le dimissioni era del 38% (16/42) nel gatto e del 33% (31/93) nel cane. Per la mortalità per tutte le cause, il tempo di sopravvivenza mediano era di 7 giorni (CI 95%, 0-835 giorni) nel gatto e di 9 giorni (CI 95%, 0-55 giorni) nel cane. I cani e i gatti affetti da AKI e trattati con IHD hanno tassi di sopravvivenza simili a quelli dei pazienti umani. Benché vi fosse un tasso di mor-
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talità elevata prima delle dimissioni, i pazienti che sopravvivevano fino alle dimissioni avevano un’alta probabilità di una sopravvivenza a lungo termine. (M.G.M.) “Long-term outcome of cats and dogs with acute kidney injury treated with intermittent hemodialysis: 135 cases (1997-2010)” Adam E. Eatroff, Cathy E. Langston, Serge Chalhoub, Karen Poeppel; Eleonora Mitelberg. Journal of the American Veterinary Medical Association. December 1, 2012, Vol. 241, No. 11, Pages 1471-1478. ■
Insulina glargina per il diabete nel furetto Efficace per via sottocutanea in un soggetto di sette anni n furetto femmina sterilizzata di 7,5 anni veniva visitata a causa di dimagrimento nonostante un appetito normale. In un altro ambulatorio veterinario era stato in precedenza diagnosticato un insulinoma pancreatico sulla base del reperto di una bassa glicemia in un’occasione, ma non era stata effettuata la concomitante determinazione dell’insulinemia. L’animale era stato trattato con metilprednisolone acetato (a dosaggio sconosciuto) per via sottocutanea ogni 30 giorni per 2 anni. Non erano disponibili dati di follow-up riguardanti la glicemia. All’esame clinico, il furetto si presentava magro (peso corporeo: 0,619 kg) e sviluppava facilmente contusioni. La biochimica sierica rivelava un’iperglicemia (glicemia: 855 mg/dl; intervallo di riferimento, 63-134 mg/dl). Si sospendevano le iniezioni di glucocorticoide e si somministrava prednisolone (1,13 mg/kg q12h per14 giorni, poi 0,56 mg/kg q12 h per 7
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giorni) per via orale. Dopo aver sospeso la somministrazione di prednisolone l’iperglicemia e il dimagrimento persistevano. Si somministrava quindi insulina glargina (0,5 U) SC; l’iperglicemia veniva monitorata ogni 2 ore per 24 ore, momento in cui il valore era diminuito fino ad essere quasi compreso nell’intervallo di riferimento. Il proprietario continuava a somministrare insulina glargina alla stessa dose ogni 12 ore. Dopo 77 giorni di trattamento, il peso del furetto era di 0,731 kg e veniva considerato normale e la glicemia era compresa nell’intervallo di riferimento. La regolare somministrazione sottocutanea di insulina glargina era efficace per il trattamento del diabete mellito nel furetto del presente studio, concludono gli autori, e può essere efficace in altri casi di diabete in questa specie. (M.G.M.) “Insulin glargine treatment of a ferret with diabetes mellitus” Laurie Hess. Journal of the American Veterinary Medical Association. December 1, 2012, Vol. 241, No. 11, Pages 1490-1494 ■
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14 Legale Codice di procedura civile
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La consulenza tecnica d’ufficio e di parte CTU e CTP: il medico veterinario nel processo civile indicato nell’articolo precedente (Art. 15). Normalmente vengono richiesti un numero minimo di anni di iscrizione all’Albo dei Medici Veterinari, a conferma di una maggiore esperienza professionale acquisita. Al CTU è richiesta una competenza tecnica speciale che non trova fondamento nel solo titolo di studio o nell’iscrizione all’albo professionale, ma deve essere avvalorata dall’acquisizione di titoli, di specializzazioni, di percorsi formativi particolari, da pubblicazioni e dall’insegnamento, oltre che dall’anzianità di iscrizione al proprio ordine professionale. L’albo è permanente. Ogni 4 anni il comitato di cui all’art. 14 deve provvedere alla revisione dell’albo per eliminare i consulenti per i quali è venuto meno alcuno dei requisiti previsti dall’art. 15 o è sorto un impedimento ad esercitare l’ufficio (Art. 18).
LA VIGILANZA
di FRANCA BURAGLIO Medico Veterinario Specialista in clinica dei piccoli animali Consulente Tecnico del Tribunale di Milano l Medico Veterinario in qualità di tecnico, esperto nel suo ambito, può essere chiamato in qualità di Consulente Tecnico di Parte (CTP) o di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) nel contesto di un processo civile. Al professionista, oltre alle conoscenze tecniche, si richiedono anche conoscenze basilari delle regole processuali, che possono condizionare in modo essenziale la qualità del lavoro peritale.
I
La figura del CTU La figura del Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) è ampiamente descritta e ben regolamentata dal Codice di Procedura Civile (C.P.C.) e dalle “Disposizioni per l’Attuazione del CPC e disposizioni transitorie” del CPC stesso. Quando è necessario, il giudice può farsi assistere per il compimento di singoli atti o per tutto il processo da uno o più consulenti di particolare competenza tecnica. La scelta dei consulenti tecnici deve essere normalmente fatta tra le persone iscritte in albi speciali formati a norma delle disposizioni di attuazione codice (Art. 61 del CP). Il consulente compie le indagini che gli sono commesse dal giudice e fornisce, in udienza e in camera di consiglio, i chiarimenti che il giudice gli chiede a norma degli artt. 441 e 463. Il CTU svolge una funzione importante per il giudice in quanto rappresenta “l’occhiale specialistico” del magistrato quando questi si trovi a dover decidere su aspetti tecnici, nel nostro caso, medico veterinari o comunque inerente l’animale. Un buon CTU, oltre a dover possedere una ottima conoscenza tecnica della sua materia, deve necessariamente avere anche una basilare conoscenza delle regole processuali. Spesso si assiste a consulenze ineccepibili dal punto di vista tecnico, ma carenti dal punto di vista procedurale. Infatti, se da una parte possiamo tranquilla-
mente sostenere che il “know how” tecnico dovrebbe essere una componente ovvia della figura del consulente tecnico medico veterinario, non altrettanto si può affermare per quanto riguarda le conoscenze giuridiche. Il processo civile è soggetto ad una sua disciplina compiuta ed organica e la figura del consulente tecnico è parte di essa. Ad esempio: iniziare o proseguire le operazioni peritali senza darne avviso alle parti, non rispettare il contraddittorio e il diritto alla difesa, ricevere nel corso della CTU documenti la cui produzione è vietata, ricevere documenti da una parte senza darne conoscenza all’altra, possono rappresentare presupposti di contestabilità della consulenza tecnica d’ufficio, con tutte le eventuali conseguenze sul piano delle responsabilità disciplinari, civili e penali. Nel R.D 1368/41 “Disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie”, Titolo II Capo II Sezione I si dispone relativamente a “Dei consulenti tecnici nei procedimenti ordinari” artt dal 13 al 24. (Art. 62 CPC).
ALBO DEI CONSULENTI TECNICI Presso ogni tribunale è istituito un albo dei consulenti tecnici. L’albo è diviso in categorie. (Art. 13). L’albo è tenuto dal presidente del tribunale ed è formato da un comitato da lui presieduto e composto dal procuratore della Repubblica e da un professionista, iscritto nell’albo professionale, designato dal consiglio dell’ordine o del collegio della categoria a cui appartiene il richiedente la iscrizione nell’albo dei consulenti tecnici. Il consiglio predetto ha facoltà di designare, quando lo ritenga opportuno, un professionista iscritto nell’albo di altro ordine o collegio, previa comunicazione al consiglio che tiene l’albo a cui appartiene il professionista. (Art. 14) Possono ottenere l’iscrizione nell’albo coloro che sono forniti di speciale competenza tecnica in una determinata materia, sono di condotta morale (e politica) specchiata e sono iscritti nelle rispettive associazioni professionali. Nessuno può essere iscritto in più di un albo. Sulle domande di iscrizione decide il comitato
La vigilanza sui consulenti tecnici è esercitata dal presidente del tribunale, il quale, d’ufficio o su istanza del procuratore della Repubblica o del presidente dell’associazione professionale, può promuovere procedimento disciplinare contro i consulenti che non hanno tenuto una condotta morale (e politica) specchiata o non hanno ottemperato agli obblighi derivanti dagli incarichi ricevuti. Per il giudizio disciplinare è competente il comitato indicato nell’art. 14. In merito alla citata “specchiata condotta morale”, normalmente sono condizioni limitanti le condanne penali o civili e l’irrogazione di sanzioni disciplinari e amministrative per fatti anche non inerenti l’incarico di CTU che possono incidere sull’esercizio della professione o che denotano, in chi le ha subite, spregio della legalità o mancanza di senso civico. Relativamente ai provvedimenti disciplinari ed in particolare “non aver ottemperato agli obblighi derivanti dagli incarichi ricevuti” possiamo, in modo non esaustivo, così semplificare: - rifiuto ingiustificato di prestare il proprio ufficio; - mancata comparizione all’udienza per il giuramento senza giustificato motivo; - mancato deposito della relazione nel termine assegnato senza giustificato motivo; - mancato avviso alle parti dell’inizio delle operazioni peritali; - negligenza o imperizia nell’espletamento dell’incarico (Art. 19). Ai consulenti che non hanno osservato i doveri indicati nell’articolo precedente possono essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari: 1) l’avvertimento 2) la sospensione dall’albo per un tempo non superiore ad un anno 3) la cancellazione dall’albo (Art. 20). Prima di promuovere il procedimento disciplinare, il presidente del tribunale contesta l’addebito al consulente e ne raccoglie la risposta scritta. Il presidente, se dopo la contestazione ritiene di dover continuare il procedimento, fa invitare il consulente, con biglietto di cancelleria, davanti al comitato disciplinare. Il comitato decide sentito il consulente. Contro il provvedimento è ammesso reclamo a norma dell’art. 15 ultimo comma. Il CTU, in quanto ausiliario del giudice, nell’espletamento del suo incarico, riveste la quali-
fica di pubblico ufficiale ai sensi dell’art. 357 cod. pen. Al CTU si applicano quindi le fattispecie di reato collegate a questa peculiare qualifica (e.g. peculato, concussione, corruzione, abuso d’ufficio) e, in caso di accertamento di reato perseguibile d’ufficio, egli ha l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria. Resta ferma naturalmente la responsabilità civile extracontrattuale ex art. 2043 e seguenti C.C. (Art. 21).
LA NOMINA DEL CTU Il CTU viene a conoscenza della propria nomina tramite ordinanza con invito a comparire all’udienza, che gli viene notificata, nelle forme previste da Cpc, dall’autorità giudiziaria (atto di nomina). Nell’“atto di nomina” sono contenuti luogo, data e ora dell’udienza con cui al Consulente Tecnico verrà formalmente conferito l’incarico. Nel CPC Capo III art. 63: Obbligo di assumere l’incarico e ricusazione del consulente Il consulente scelto tra gli iscritti in un albo ha l’obbligo di prestare il suo ufficio, tranne che il giudice riconosca che ricorre un giusto motivo di astensione. Il consulente può essere ricusato dalle parti per i motivi indicati nell’art. 51. Della ricusazione del consulente conosce il giudice che l’ha nominato. Il giudice ha l’obbligo di astenersi: 1) se ha interesse nella causa o in altra vertente su identica questione di diritto; 2) se egli stesso o la moglie (ora il coniuge) è parente fino al quarto grado, o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o è commensale abituale di una delle parti o di alcuno dei difensori; 3) se egli stesso o la moglie ha causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito con una delle parti o alcuno dei suoi difensori; 4) se ha dato consiglio o prestato patrocinio nella causa o ha deposto in essa come testimone, oppure ne ha conosciuto, come magistrato in altro grado del processo o come arbitro o vi ha prestato assistenza come consulente tecnico; 5) se è tutore, curatore, amministratore di sostegno, procuratore, agente o datore di lavoro di una delle parti; se, inoltre, è amministratore o gerente di un’ente, di un’associazione anche non riconosciuta, di un comitato, di una società o stabilimento che ha interesse nella causa. In ogni altro caso in cui esistono gravi ragioni di convenienza, il giudice può richiedere al capo dell’ufficio, l’autorizzazione ad astenersi; (Art. 51 CPC). Il consulente che ritiene di non poter accettare l’incarico, deve presentare istanza motivata al giudice almeno tre giorni prima dell’udienza ex art. 192 CPC, con le medesime motivazioni regolanti l’astensione del giudice, contenute nell’art. 51 CPC. Le parti che intendano proporre ricusazione del CTU prescelto, devono sottostare alla medesima procedura. Recita l’articolo 192 CPC (astensione e ricusazione del consulente): “L’ordinanza è notificata al consulente tecnico, a cura del cancelliere, con invito a comparire all’udienza fissata dal giudice”. Il consulente che non ritiene di accettare l’in-
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CTU e CTP Legale
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carico o quello che, obbligato a prestare il suo ufficio, intende astenersi, deve farne denuncia o istanza al giudice che l’ha nominato almeno tre giorni prima dell’udienza di comparizione; nello stesso termine le parti debbono proporre le loro istanze di ricusazione, depositando nella cancelleria ricorso al giudice istruttore.
CONFERIMENTO DELL’INCARICO L’udienza di conferimento di incarico configura il momento dell’investitura del professionista alla sua funzione. La consulenza tecnica d’ufficio, a differenza della consulenza tecnica di parte, è una consulenza giurata, ed il rifiuto immotivato a prestare giuramento è sanzionato dall’art. 366 C.p. che prevede fra l’altro, come pena accessoria, l’interdizione dalla professione o dall’arte. All’udienza di comparizione il giudice istruttore ricorda al consulente l’importanza delle funzioni che è chiamato ad adempiere, e ne riceve il giuramento di bene e fedelmente adempiere le funzioni affidategli al solo scopo di far conoscere al giudice la verità. Al CTU verrà richiesto di prestare il giuramento di rito: “Giuro di bene e fedelmente adempiere alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere al giudice la verità”. Il giuramento è quindi un atto che racchiude in sé l’importanza dell’impegno e del ruolo di responsabilità del CTU, nello svolgimento processuale. Tramite il “quesito peritale” verranno poste al CTU domande tecniche medico veterinarie che rivestiranno, di norma, un ruolo chiave nel proseguimento del contenzioso legale, la cui risposta, vincolata dal giuramento, dovrà essere chiara ed esaustiva in modo da essere di ausilio al giudice al fine della formulazione del giudizio. Ad ogni udienza viene redatto il “verbale di udienza”, nelle forme e contenuti previsti dal CPC. Normalmente, con elencazione non esaustiva, il verbale di conferimento di incarico conterrà: - la data - la registrazione delle presenze - la dichiarazione di accettazione di incarico del CTU - il giuramento del consulente - dichiarazione delle generalità del consulente e il domicilio - formulazione del quesito peritale - dichiarazione di data ora e luogo di inizio delle operazioni peritali o rinvio - eventuale autorizzazione ad avvalersi di esperti ausiliari - eventuale nomina dei consulenti tecnici di parte o rinvio - termine di invio della relazione alle parti da parte del CTU - termine alle parti per produrre le loro osservazioni alla relazione del CTU - termine di deposito della relazione del CTU comprensiva di un breve commento alle osservazioni di parte - termine di rinvio del procedimento - disposizione del fondo spese del CTU - autorizzazione al CTU al ritiro dei fascicoli di parte - firma del verbale di udienza da parte del CTU unitamente al giudice (Art. 193 CPC).
LA RELAZIONE DEL CTU Delle indagini del consulente si forma processo verbale, quando sono compiute con l’intervento del giudice istruttore, ma questi può anche disporre che il consulente redige relazione scritta. Se le indagini sono compiute senza l’intervento del giudice, il consulente deve farne rela-
OBBLIGHI DEONTOLOGICI PER IL CTP E IL CTU elle Consulenze Tecniche veterinarie normalemente sia i CTP che il CTU sono Medici Veterinari, è quindi d’obbligo la conoscenza del Codice Deontologico Veterinario entrato in vigore il 20 giugno 2011.
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Veterinario deve ispirarsi a scienza, coscienza e professionalità. Il Medico Veterinario non deve accettare incarichi che sappia di non poter svolgere con adeguata competenza e con assicurazione di mezzi e impegno.
All’art. 43 esso prevede: Art. 43 - Rapporti con arbitri e consulenti tecnici Il Medico Veterinario deve ispirare il proprio rapporto con arbitri e consulenti tecnici a correttezza e lealtà, nel rispetto delle reciproche funzioni.
Art 13 - Doveri di lealtà e correttezza Il Medico Veterinario deve svolgere la propria attività professionale con lealtà e correttezza.
Ed inoltre: Art. 21 - Rapporto tra colleghi I Medici Veterinari iscritti all’Ordine devono svolgere le attività di consulenza, di consulto, di prosecuzione delle cure, di vigilanza e di controllo mantenendo sempre nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a correttezza, lealtà e rispetto, evitando ogni abuso di posizione. Il contrasto di opinione non deve violare i principi di un collegiale dibattito e di un civile comportamento; (...) Art. 9 - Comportamento secondo scienza, coscienza e professionalità L’esercizio della professione del Medico
zione, nella quale inserisce anche le osservazioni e le istanze delle parti. La relazione deve essere trasmessa dal consulente alle parti costituite nel termine stabilito dal giudice con ordinanza resa all’udienza di cui all’art. 193. Con la medesima ordinanza il giudice fissa il termine entro il quale le parti devono trasmettere al consulente le proprie osservazioni sulla relazione e il termine, anteriore alla successiva udienza, entro il quale il consulente deve depositare in cancelleria la relazione, le osservazioni delle parti e una sintetica valutazione sulle stesse (Art. 195 CPC).
La figura del CTP Il giudice istruttore, con l’ordinanza di nomina del consulente, assegna alle parti un termine entro il quale possono nominare, con dichiarazione ricevuta dal cancelliere un loro consulente tecnico. Il consulente della parte, oltre ad assistere a norma dell’art. 194 alle operazioni del consulente del giudice, partecipa all’udienza e alla camera di consiglio ogni volta che interviene il consulente del giudice, per chiarire e svolgere, con l’autorizzazione del presidente, le sue osservazioni sui risultati delle indagini tecniche. Nel corso dell’udienza di conferimento di incarico, il giudice chiede ai difensori se vo-
Art. 14 - Dovere di indipendenza intellettuale Nell’esercizio dell’attività professionale il Medico Veterinario ha il dovere di conservare la propria indipendenza intellettuale e difendere la propria libertà da pressioni o condizionamenti esterni, prescindendo da religione, razza, nazionalità, ideologia politica e sesso. Art. 15 - Dovere di segretezza e riservatezza È dovere primario e fondamentale del Medico Veterinario mantenere il segreto sull’attività prestata e su tutte le informazioni di cui sia venuto a conoscenza a seguito dell’atto professionale, fatti salvi i casi previsti per Legge.
gliano nominare propri consulenti tecnici (CTP). Nel caso ciò venga effettuato nella stessa udienza, vengono inserite a verbale le generalità e il recapito del consulente di parte nominato, se invece i difensori intendono riservarsi la nomina ad un momento successivo, il giudice autorizza ciò e pone come termine ultimo normalmente la data di inizio delle operazioni peritali (Art. 201 CPC). Il CTP si identifica con un difensore tecnico, ossia una persona dotata di competenza tecnica specifica, garante dei principi costituzionali di diritto al contraddittorio e alla difesa della parte. Il CTP potrà: - partecipare alle udienze quando vi partecipi il CTU; - assistere alle operazioni peritali condotte dal CTU; - presentare osservazioni e istanze nel corso delle attività peritali; - partecipare alla camera di consiglio ogni volta che interviene il consulente del giudice. Il CTP dovrà: - trasmettere al CTU, nei termini previsti dal giudice, le proprie osservazioni.
LE OPERAZIONI PERITALI Le comunicazioni delle attività peritali rappresentano un passaggio molto delicato per il CTU in quanto una carente attenzione a
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questa fase può portare a violazioni del contraddittorio e del diritto alla difesa con contestazione della consulenza e relative responsabilità a carico del CTU. È consigliabile che il CTU precisi a verbale, in sede di conferimento dell’incarico, data, ora e luogo di inizio dei lavori peritali. La trascrizione a verbale, sottoscritta dal magistrato, costituisce comunicazione rituale a tutti gli effetti di legge. Qualora egli non sia in grado di definire ora, data e luogo di inizio dei lavori peritali, al momento del conferimento dell’incarico, sarà suo onere provvedere, in un momento successivo, a comunicare alle parti in forma scritta e con mezzo idoneo a garantire la certezza del ricevimento (ad es. raccomandata a/r o pecmail), luogo data e ora di inizio dei lavori peritali. Tale avviso deve essere comunicato ai difensori delle parti ed ai consulenti tecnici di parte qualora già nominati. Le operazioni peritali sono le attività con cui il consulente tecnico svolge il proprio compito, rispondendo al quesito peritale. All’inizio delle operazioni peritali il CTU dovrà: - verificare le generalità dei presenti; - dare lettura del quesito peritale; - esaminare atti e documenti di causa; - programmare modalità e tempi del proseguimento delle operazioni peritali; - verificare che la nomina dei CTP sia avvenuta conformemente all’art. 201 CPC; - verbalizzare l’incontro. In ambito medico veterinario, normalmente, si possono avere due casi: - la presenza dell’animale oggetto di causa e quindi la necessità di visita medica; - l’assenza dell’animale oggetto di causa in quanto è deceduto o non disponibile o non inerente al quesito peritale la visita dello stesso. Nel primo caso si procederà ad effettuare, con il consenso del proprietario, la visita del soggetto e poi si inizierà la valutazione di atti e documenti di causa finalizzata alla risposta al quesito peritale. Art. 92 disp. att. CPC: Questioni sorte durante le indagini del consulente se durante le indagini che il consulente compie da sé solo sorgono questioni sui suoi poteri o sui limiti dell’incarico conferitogli, il consulente deve informare il giudice, salvo che la parte interessata vi provveda con ricorso. Il ricorso della parte non sospende le indagini del consulente. Il giudice, sentite le parti dà i provvedimenti opportuni. Qualora quindi, nel corso dei lavori peritali insorgano questioni sui poteri conferiti al CTU, ai sensi del citato art. 92 disp. att. CPC è opportuno, senza interrompere le attività peritali, chiedere chiarimenti al giudice. Inoltre, per ridurre al minimo il margine di contestabilità delle consulenze tecniche d’ufficio, riassumo brevemente, con elencazione non esaustiva, quali potrebbero considerarsi alcuni comportamenti fonte di contestazione dell’attività del consulente: - non firmare la relazione; - non coincidenza tra la copia depositata in cancelleria e quella data alle parti; - violazione del principio del contraddittorio; - violazione del diritto alla difesa. Più frequentemente le contestazioni riguardano: 1. omissioni nell’invio alle parti dell’avviso contenente la data e il luogo di inizio delle operazioni; 2. la valutazione di documenti non ritualmente prodotti in causa nella risposta al quesito peritale; 3. esorbitare dal quesito peritale.
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16 Legale CTU e CTP
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Gli obblighi di protezione dei dati personali per CTU e CTP on la delibera n. 46/2008, pubblicata sulla G.U. n. 178 del 31 Luglio 2008, il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso le “Linee guida in materia di trattamento di dati personali da parte dei consulenti tecnici e dei periti ausiliari del giudice e del pubblico ministero”. L’art. 2 comma 1 precisa che: Il trattamento dei dati dovrà avvenire: • nel rispetto dei principi di liceità; • adottando le misure di sicurezza idonee a preservare i dati da accessi ed utilizzazioni indebite. L’art. 2 comma 2 (liceità finalità esattezza pertinenza) precisa che: “il consulente e il perito possono trattare lecitamente dati personali nei limiti in cui ciò è necessario per un corretto adempimento dell’incarico ricevuto e solo nell’ambito dell’accertamento demandato dall’autorità giudiziaria (...)”. Nello svolgimento del mandato il CTU dovrà fare attenzione alla forma della comunicazione utilizzata in modo da non rendere edotti soggetti estranei di informazioni di carattere personale. Resta fermo l’obbligo per il CTU del segreto sulle operazioni compiute. I dati non possono essere conservati per un periodo di tempo superiore a quello necessario al perseguimento degli scopi per i quali sono stati raccolti e trattati. Da ciò ne deriva che, una volta espletato l’incarico, il CTU dovrà depositare in cancelleria, oltre alla propria relazione, tutta la documentazione consegnatagli dal magistrato e quella ulteriore eventualmente acquisita durante le indagini. L’art. 4 (Conservazione e cancellazione dei dati) precisa che: “ (...) Ne consegue che, espletato l’incarico e terminato quindi il connesso trattamento delle informazioni personali, l’ausiliario deve consegnare per il deposito degli atti del procedimento non solo la propria relazione, ma anche la documentazione consegnatagli dal magistrato e quella ulteriore acquisita nel corso dell’attività svolta, salvo quanto eventualmente stabilito da puntuali disposizioni normative o da specifiche autorizzazioni dell’autorità giudiziaria che dispongano legittimamente ed espressamente in senso contrario. Ove non ricorrano tali ultime due ipotesi, il con-
C Relativamente al punto 1: Come già indicato, il CTU è tenuto a comunicare alle parti il giorno, l’ora e il luogo (città, via e n° civico) di inizio delle operazioni peritali, qualora tale comunicazione non risulti già nel verbale di udienza. Relativamente al punto 2: La richiesta di documenti non presenti agli atti è terreno su cui è consigliabile che il CTU non si avventuri, se non dopo aver avuto l’autorizzazione del magistrato referente, a rischio della “nullità” della propria consulenza tecnica. La prova documentale nel processo civile è soggetta ad una sua disciplina compiuta e organica la quale non consente di far rifluire documenti nel materiale istruttorio, se non nei tempi e nelle forme previste dal codice. Concludendo, poiché le CTU (e le CTP) si svolgono sempre all’interno di un contenzioso legale, alla cui base, in ambito veterinario, vi sono spesso anche motivazioni di natura emozionale che sfociano perlopiù in situazioni di acuita conflittualità, l’attenzione e la prudenza che il CTU medico veterinario deve avere nell’espletamento dell’incarico deve essere proporzionale alla grande responsabilità connessa al ruolo. ■
sulente o il perito non possono quindi conservare, in originale o in copia, in formato elettronico o su supporto cartaceo, informazioni personali acquisite nel corso dell’incarico, concernenti i soggetti, persone fisiche o giuridiche, nei cui confronti hanno svolto accertamenti. Analogamente, la documentazione acquisita nel corso delle operazioni peritali deve essere restituita integralmente al magistrato in caso di revoca odi rinuncia all’incarico da parte dell’ausiliario. Qualora sia prevista una conservazione per adempiere ad uno specifico obbligo normativo (ad esempio in materia fiscale o contabile), possono essere custoditi i soli dati personali effettivamente necessari per adempiere tale obbligo. Eventuali, ulteriori informazioni devono quindi essere cancellate, oppure trasformate in forma anonima anche per finalità scientifiche, o statistiche, tale da non poter essere comunque riferite a soggetti identificati o identificabili, anche indirettamente mediante riferimento a qualsiasi altra informazione (...).
MISURE IDONEE E MISURE MINIME Limitatamente all’espletamento degli accertamenti, l’attività dell’ausiliare è connotata da peculiari caratteri di autonomia, in relazione alla natura squisitamente tecnica delle indagini che si svolgono, di regola, senza l’intervento del magistrato. Ricevuto l’incarico e sino al momento della consegna al giudice o al pubblico ministero delle risultanze dell’attività svolta, incombono concretamente al consulente tecnico e al perito, riguardo ai dati personali acquisiti all’atto dell’incarico e alle ulteriori informazioni raccolte nel corso delle operazioni, le responsabilità e gli obblighi relativi al profilo della sicurezza prescritti dal codice. L’ausiliare è tenuto quindi ad impiegare tutti gli accorgimenti idonei ad evitare un’indebita divulgazione e, al contempo, la loro perdita o distruzione, adottando, a tal fine, le misure atte a garantire la sicurezza dei dati e dei sistemi eventualmente utilizzati. Egli deve curare personalmente, con il grado di autonomia riconosciuto per legge, o con l’incarico ricevuto, sia le “misure idonee e preventive” (...) sia le “misure minime” (...) Ove reso necessario dal trattamento di dati sensibili o giudiziari effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici, nell’ambito delle “mi-
sure minime” (...) deve essere redatto il documento programmatico sulla sicurezza (Art. 5 misure di sicurezza).
TRATTAMENTO DEI DATI PER IL CTP Nei procedimenti giudiziari: (...) In particolare il consulente di parte: • può trattare lecitamente i dati personali nei limiti in cui ciò è necessario per il corretto adempimento dell’incarico ricevuto dalla parte o dal suo difensore al fine dello svolgimento delle indagini difensive, (...) comunque per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, (...); dati sensibili o giudiziari possono essere utilizzati solo se ciò è indispensabile. • può acquisire o utilizzare solo i dati personali comunque pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite con l’incarico ricevuto, avvalendosi di informazioni personali e di modalità di trattamento proporzionate allo scopo perseguito (...) • salvi i divieti di legge posti a tutela della segretezza e riservatezza delle informazioni acquisite nel corso di un procedimento giudiziario (...) e i limiti e i doveri derivanti dal segreto professionale e dal fedele espletamento dell’incarico ricevuto (...) può comunicare a terzi dati personali solo se ciò risulti necessario per finalità di tutela dell’assistito, limitatamente ai dati strettamente funzionali all’esercizio del diritto di difesa della parte e nel rispetto dei diritti e della dignità dell’interessato e di terzi. • relativamente ai dati personali acquisiti e trattati nell’espletamento di un incarico ricevuto da una parte, assume personalmente le responsabilità e gli obblighi relativi al profilo della sicurezza prescritti dal Codice relativamente sia alle “misure idonee e preventive” (...) sia alle “misure minime” (...); ove l’incarico comporti il trattamento con strumenti elettronici di dati sensibili o giudiziari, è tenuto a redigere il documento programmatico sulla sicurezza (...) • deve incaricare per iscritto gli eventuali collaboratori, anche se adibiti a mansioni di carattere amministrativo, che siano addetti alla custodia e al trattamento, in qualsiasi forma, dei dati personali (art. 30 del Codice), impartendo loro precise istruzioni sulle modalità e l’ambito del trattamento loro consentito e sulla scrupolosa osservanza della riservatezza dei dati di cui vengono a conoscenza (Art. 6). ■
LA CLINICA DELL’IPPODROMO NON PUÒ ESSERE APERTA AL PUBBLICO
l servizio veterinario aperto a clienti diversi dai fruitori dell’ippodromo non è attività connessa alle corse dei cavalli. Palazzo Spada risolve e chiude la diatriba relativa alla clinica veterinaria all’interno dell’ippodromo della Città del Golfo. Il Consiglio di Stato, infatti, ha confermato la correttezza degli atti svolti dal Comune di Follonica secondo i quali nella clinica veterinaria all’interno dell’Ip-
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podromo, non poteva essere esercitata attività aperta al pubblico indifferenziato e su animali diversi dai cavalli fruitori dell’ippodromo. Già il Tar aveva dato ragione al Comune. Ora anche il Consiglio di Stato ha rigettato le richieste della clinica veterinaria dell’ippodromo: "considerato che l’appello non appare assistito da fumus boni iuris, avuto riguardo alla particolare destinazione urbanistica nell’area, alle previsioni del piano particolareggiato ed a quelle della convenzione urbanistica, che non appaiono consentire, nelle aree pertinenziali all’ippodromo, attività non connesse alle corse dei cavalli, quale appunto il servizio veterinario aperto a clienti diversi dai fruitori dell’ippodromo". La vicenda dell’ambulatorio del centro ippico sulla Sarzanese, parte nel 2011 quando dopo una verifica da parte del Comune, saltò fuori che le attività lì svolte non corrispondevano a quanto scritto nella convenzione che lega l’impianto all’amministrazione. Quello che viene contestato dall’ente alla cooperativa Il Falco, gestore del centro veterinario, è che la sua attività deve essere pertinenziale all’ippodromo e quindi il suo staff può curare solo i
cavalli e non altri animali, come invece accade. L’accertamento scattò a causa di esposto nei confronti dell’ambulatorio. La conseguenza di quel procedimento fu l’ordine di rientrare nei canoni previsti dalla convenzione. Da qui il primo ricorso al Tar da parte dei gestori e il conseguente appello al Consiglio di Stato per chiedere la sospensione dell’ordinanza comunale. L’avvocato Fabio Conti, legale della società cooperativa che gestisce la clinica ha commentato: «Se ce ne sarà bisogno andremo anche davanti alla Corte Europea, pur di evitare che l’ippodromo diventi una cattedrale nel deserto - continua Conti - Il mondo dell’ippica da solo non è più in grado di sostenere le onerose spese di gestione degli ippodromi. I tempi sono cambiati: l’ippica non si mantiene con gli introiti legati alla vendita dei biglietti delle corse». Ma l’amministrazione comunale ha già messo le mani avanti: “la convenzione richiede che le attività siano tutte in funzione dell’ippica, non a caso in ballo c’è una revisione della stessa perché la crisi del settore porta ad un ripensamento sulla funzionalità dei centri ippici». (fonte: iltirreno.it)
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SCIVAC Dalle Associazioni
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GP Cert: ESVPS e Improve International in visita al Centro Studi di Cremona Il General Practitioner Certificates è nato nel 2004 ed oggi sono più di mille i Colleghi europei che l’hanno conseguito el 2013, la SCIVAC porterà in Italia il General Practitioner Certificate per il riconoscimento del primo livello di qualificazione postlaurea. La svolta è frutto di un accordo con ESVPS (European School of Veterinary Postgraduate Studies) e Improve International, grazie al quale la SCIVAC organizzerà in Italia una serie di itinerari didattici riconosciuti per l’abilitazione all’esame GP Cert. Il General Practitioner Certificate è il primo livello di qualificazione veterinaria adatto ai veterinari che lavorano a tempo pieno nella clinica pratica e rilasciato dall’ESVPS European School of Veterinary Postgraduate Studies. L’Itinerario di Medicina Felina sarà il primo in ordine di tempo a portare i veterinari di questa disciplina al conseguimento, nel 2014, del General Practitioner Certificate in Feline Practice GP Cert (FelP). A stretto giro, con inizio nel 2013, seguiranno gli itinerari didattici per l’ottenimento del riconoscimento in altri settori disciplinari: Small Animal Surgery GP Cert (SAS), Ophthalmology GP Cert (Ophthal), Small Animal Medicine GPCert (SAM), Animal Behavior GP Cert (AnBeh). Il GP Cert prevede il superamento di un esame finale secondo gli standard di prova e di valutazione verificati dai commissari ESVPS. Spiega Fulvio Stanga (Commissione Scientifica SCIVAC): "Negli anni, si è formato un consistente livello avanzato post laurea, che si colloca in posizione intermedia fra il diploma di laurea e il diploma europeo. Ci siamo resi conto che non è più possibile programmare la crescita culturale dei nostri iscritti prescindendo da questa competenza avanzata, conseguita grazie ad un aggiornamento costante e qualificato. In Commissione Scientifica - aggiunge - abbiamo quindi deciso di approfondire l’esperienza dell’Esvps (European School of Veterinary Postgraduate Studies), che si basa esattamente sulle nostre riflessioni: c’è una grossa fetta di alta preparazione veterinaria da riconoscere". Kay Watson e David Babington rispettiva-
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David Babington per Improve International, Fulvio Stanga Direttore Scientifico SCIVAC e Kay Watson per ESVPS.
mente rappresentanti di Esvps e Improve International hanno visitato il Centro Studi di Cremona, in occasione dei corsi di chirurgia e oftalmologia organizzati da SCIVAC; la presentazione del GP Cert ha suscitato molto interesse fra i partecipanti. Per la SCIVAC, oltre
al Direttore Scientifico Fulvio Stanga, erano presenti Guido Pisani e Alberto Crotti, consiglieri SCIVAC e Direttori dei corsi in svolgimento. La SCIVAC è la prima società scientifica del Centro Studi EV ( Eventi Veterinari) ad averci pensa-
to, ma proporrà l’esperienza all’attenzione delle altre Società che hanno sede a Palazzo Trecchi, dato che il GP Cert non riguarda solo la clinica per gli animali da compagnia, ma interessa anche i settori degli animali da reddito ed esotici. ■
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18 Dalle Associazioni SIOVET
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A Cremona si è parlato di gomito L’aggiornamento in ortopedia ha registrato l’ennesimo “tutto esaurito” di SALVATORE MAUGERI Segretario SIOVET ala gremita per l’incontro SIOVET tenutosi Sabato 10 e Domenica 11 Novembre a Cremona; più di 300 i partecipanti all’evento autunnale “Cosa c’è di nuovo sul gomito”. Durante queste due giornate davvero intense dal punto di vista scientifico, sono stati for-
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niti nuovi dati e illustrate nuove tecniche per prevenire e curare le varie patologie legate al gomito, nuove tecniche dinamiche basate sul rilascio dell’inserzione radiale del tendine bicipitale, o sulle modalità di scarico delle forze che agiscono sul condilo mediale dell’omero. Il programma, di grande interesse scientifico, è stato realizzato coinvolgendo relatori italiani e stranieri di fama internazionale che hanno portato il loro contributo e saputo rendere l’evento davvero unico nel panorama dell’aggiornamento scien-
tifico in campo ortopedico. L’apertura dei lavori è stata affidata come di consueto al Presidente SIOVET Filippo Martini che ha riassunto le finalità e gli obiettivi dell’incontro e ha presentato i relatori; oltre a due pietre miliari dell’ortopedia veterinaria italiana, Aldo Vezzoni e Carlo Maria Mortellaro, per l’occasione SIOVET si è fatta molto “international” invitando Bernadette Van Ryssen, Professore presso l’Università di Ghent e attuale Presidente ESVOT, Ian Holsworth Diplomato ACVS di Ventura Califor-
nia (USA) e Peter Böttcher, Diplomato ECVS dell’Università di Leipzig in Germania. I relatori si sono alternati affrontando e sviscerando a 360° l’argomento; selezione genetica e diagnosi precoce sono stati i temi affrontati rispettivamente da Carlo Maria Mortellaro e da Aldo Vezzoni. Si sono poi susseguiti i relatori stranieri che hanno fatto il punto non solo sull’anamnesi, ma anche sulla gestione del paziente, sulle opzioni terapeutiche e sulle complicazioni, senza trascurare la gestione dei casi cronici attraverso terapie farmacologiche, infiltrazioni, radioterapia e fisioterapia. Non è mancato poi un interessantissimo excursus sullo stato dell’arte attuale e sulle nuove prospettive. L’occasione per un confronto tra colleghi è stata creata e stimolata dalla presentazione delle Comunicazioni libere e dei Casi clinici ultrabrevi che hanno acceso il dibattito in sala alternandosi alle relazioni degli Invited speakers. In questa occasione, il Consiglio Direttivo, al fine di migliorare sempre di più il livello scientifico degli Incontri SIOVET ha deciso che "ogni comunicazione libera deve essere visionata prima della presentazione da una Commissione Scientifica - composta da Filippo Martini, Bruno Peirone e Aldo Vezzoni che valuterà la relazione, fornirà eventuali consigli per migliorarla e ne verificherà la correttezza scientifica". Non è mancata poi la tradizionale cena sociale al Ristorante “Locanda Torriani” i cui proprietari come sempre hanno deliziato i presenti con piatti tipici della cucina cremonese e buon vino. Complice questa atmosfera rilassata, i nostri rapporti sono stati rinsaldati ed altri nuovi sono stati allacciati, le nuove leve si sono fatte conoscere…insomma l’obiettivo rimane unico e comune a tutti: la crescita e l’aggiornamento scientifico costante dei Soci SIOVET. Un sentito ringraziamento va, oltre che ai due sponsor dell’evento, Innovet e Royal Canin, che grazie al loro importante contributo hanno reso possibile la realizzazione di questo evento, anche ai numerosi espositori presenti. Per finire, ma non certamente per ordine di importanza, un ringraziamento speciale a tutti i soci SIOVET che da anni sostengono le nostre iniziative riuscendo a stimolare al massimo il nostro impegno per fornire loro il meglio dell’aggiornamento in ortopedia. Il 2013 sarà infatti fitto di appuntamenti. In aggiunta alla Sessione avanzata proposta all’interno del Congresso SCIVAC di Rimini e ai due Incontri a Cremona - 13 e 14 Aprile “Ortopedia e traumatologia del cane toy” e 23-24 Novembre “Ortopedia e traumatologia del cane sportivo” - e al tradizionale OrthoFun che avrà come relatore Brian Beale (USA), il prossimo anno SIOVET organizzerà in collaborazione con SCIVAC un Congresso Nazionale che si terrà dal 20 al 22 Settembre a Montesilvano. L’argomento scelto è “Approccio razionale al paziente ortopedico”. Vi aspettiamo numerosi come sempre! ■
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ANMVI International Dalle Associazioni
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Sicurezza alimentare: risorse assegnate e pianificazione degli obiettivi La professione veterinaria ha bisogno non solo di capacità tecniche, ma anche gestionali consumatore gli OGM di cui Roberta Onori ha parlato dello studio in essere: dall’attività di ricerca ai piani di sorveglianza presso l’ISS. Piero Frazzi e Filippo Castoldi hanno descritto gli obiettivi strategici di Regione Lombardia: promuovere un elevato livello di salute pubblica, assicurare la tutela sanitaria degli animali, migliorare la competitività delle filiere agroalimentari lombarde e favorire lo sviluppo sostenibile delle at-
i è conclusa al Trecchi una tre giorni dedicata alla gestione strategica delle risorse in sicurezza alimentare (21-23 novembre) l’evento organizzato da ANMVI International è la conclusione del progetto: “Internazionalizzazione della professione medico veterinaria: la formazione per la sicurezza alimentare il modello Regione Lombardia” reso possibile grazie a EV con il contributo di Regione Lombardia. Obiettivo del percorso: individuare le modalità gestionali e organizzative più idonee a coniugare capacità professionale, background di studio, formazione e attività quotidiana sia in termini di efficacia sia in termini di economicità delle azioni ispettive e di prevenzione ai fini della sicurezza alimentare; ossia, ricercare l’efficacia nella gestione delle risorse e le strategie attuabili per migliorare economicità dei servizi mantenendone alta la qualità e preservando sempre la tutela della collettività. Ad aprire i lavori è stato Marco Delledonne, Direttore del Programma di Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria Pubblica Dell'Azienda sanitaria Locale di Piacenza. Nel suo intervento, dedicato a portare l'esempio della realtà piacentina, Delledonne ha spiegato che “equità e trasparenza sono le colonne portanti della strategia di gestione dell’azienda sanitaria locale. Gli interventi ispettivi e di controllo ufficiale, infatti, incidono sulle attività economiche degli utenti, sia che siano aziende della filiera produttiva sia che si tratti del singolo consumatore. La garanzia di uniformità ed equità nei confronti dei controllati è un atto dovuto - ha proseguito Delledonne - un requisito indispensabile che diventa strumento sia per valorizzare chi lavora bene sia per correggere e/o migliorare chi non lo fa. La trasparenza, inoltre, è un requisito amministrativo base e inviolabile sia nei confronti dell’operatore del settore alimentare sia nei confronti del pubblico”. Il percorso in qualità del programma in sicurezza alimentare è stato presentato da Matteo Lanati dell’Unità operativa Igiene allevamenti e produzioni zootecniche di Piacenza che ne ha dettagliato l’organizzazione. Altra realtà descritta riportando le problematiche di gestione della sicurezza alimentare in un momento di forti influenze etniche è stata quella dell’Asl di Milano in cui Claudio Monaci e Angelo Monti hanno coinvolto la platea con esempi e casi di grande interesse. Alberto Mantovani dell’Istituto Superiore di Sanità ha fatto una fotografia di gestione delle risorse in base alla valutazione scientifica del rischio e l’importanza che ha questo approccio. Esiste una sostanziale differenza tra rischio reale e rischio percepito, lo ha chiaramente esposto Carlo Brera, anch’egli dell’Istituto Superiore di Sanità che ha riportato il caso delle micotossine poco considerate dal consumatore, ma non per questo non presenti negli alimenti e tanto meno prive di rischio. Sicuramente molto più considerati e temuti dal
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tività agro-zootecniche. Bartolomeo Griglio dell’Asl To5 ha esposto i risultati di un programma sperimentale sull’attuazione e la valutazione di audit nelle aziende alimentari del territorio competente. Mulnet Odile del Ministero dell’Agricoltura francese ha relazionato a riguardo dell’implementazione degli audit interni in Francia permettendo un confronto con la realtà ungherese espo-
sta da Belcsu Herenyl del National Food Chain Safety, irlandese riportata da John Coady del Food Safety Authority of Ireland e Italiana decritta da Carla Capagnoli del Ministero della Salute. Una tre giorni da cui si è concretizzato un evento formativo internazionale e gratuito per i medici veterinari che hanno partecipato interagendo attivamente e creando un confronto costruttivo e supportato da testimonianze di diverse realtà. ■
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20 Lettere al Direttore Farmaco umano e farmaco veterinario Sono il dott. Nicola Rossi, iscritto alla SCIVAC da circa 20 anni. Rispondo alle 2 domande apparse sull’ultimo numero di Professione Veterinaria. La 1°: dareste a vostro figlio un farmaco ad uso veterinario? Ovviamente no. La 2°: dareste al vostro pet un farmaco ad uso umano? Sì, perché: 1) Come sa benissimo chi ha concepito il manifesto, moltissimi principi attivi non sono disponibili per uso veterinario (sembra ovvio, ma non tanto per come è stata presentata la questione - si lascia intendere che sia sempre scorretta la somminibistrazione di un farmaco umano, e questo comunque già meriterebbe la rettifica, o una precisazione). 2) Non tutti vivono a Milano o in una grande città; in tante realtà territoriali vi sono grossi problemi di approvigionamento dei farmaci veterinari, con ritardi nell’inizio della terapia (talvolta il prodotto "non esiste", dice il farmacista). E questo è meno ovvio, si tratta di situazioni evidentemente poco conosciute da
chi ha pubblicato quella pagina. 3) I costi del farmaco veterinario - vogliamo affrontare questo problema? Quasi sempre esso costa 3, 4, 5 volte e più rispetto all’umano. Io credo che questa situazione sia vergognosa - Don’t you agree? Tanti rimangono male al momento del pagamento, i prezzi spesso vanno oltre la capacità di comprensione dei proprietari. C’è gente che rifiuta di fare le terapie per questo motivo, o interrompe trattamenti che devono essere prolungati o a vita. Ciò va contro i nostri interessi e quelle dei nostri pazienti. Conosco la scusa: poco mercato, ecc. L’impressione, non voglio offendere nessuno, è che si facciano gli interessi delle multinazionali farmaceutiche (che probabilmente non ne hanno neanche bisogno) invece che i nostri. Dispiace che questo venga da una nostra associazione, che ultimamente rilascia dichiarazioni poco avvedute - vedi la difesa della sperimentazione sugli animali -, che sembrano più a nome di qualche dirigente che della maggioranza degli iscritti, i quali non vengono affatto interpellati. Tanti saluti Nicola Rossi
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Caro collega, ANMVI nasce nel 1999 con un preciso scopo riportato nello statuto: "... tutelare l’immagine, la dignità e gli interessi del Medico Veterinario e di tutta la categoria veterinaria nelle sue varie espressioni professionali, ....". Venendo al manifesto abbiamo ritenuto doveroso da parte nostra intervenire principalmente su un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più fra i proprietari di animali da compagnia e che riguarda la sostituzione del farmaco veterinario con quello "corrispondente" umano sia in fase di autodiagnosi e quindi automedicazione o autoterapia da parte del proprietario sia in fase di acquisto in farmacia su prescrizione veterinaria dove sempre più spesso avviene questa sostituzione in mancanza del farmaco prescritto con la giustificazione che "è lo stesso e costa meno". Il manifesto vuole quindi anche essere un monito ai proprietari di animali da compagnia a non dare troppo ascolto a "sirene" che sostengono precisi interessi ma a seguire le prescrizioni o i consigli del loro Medico Veterinario in fatto di scelta terapeutica. Esiste anche una consuetudine che si sta diffondendo fra molti colleghi, e che non possiamo condividere per-
“In Europa parlate di Ogm pensando a Frankenstein, dimenticando le grandi epidemie in agguato”. Craig Venter
ché illegale, di prescrivere su un "pezzo di carta" il corrispondente "farmaco umano" non per motivi di terapia o di efficacia, del resto previsti dall’uso in deroga, ma soltanto per fare un favore al cliente facendogli spendere meno. Venendo direttamente ai punti della tua email: 1) prima di pubblicare un manifesto abbiamo l’abitudine di valutarlo fra vari colleghi e nessuno ha evidenziato questo aspetto di incomprensione dando per scontato che se il farmaco veterinario non esiste in commercio dovrebbe esser chiaro o ovvio che si deve utilizzare un farmaco umano. Vedremo comunque di approfondire questo aspetto. 2) conosciamo benissimo questo problema ed è uno dei motivi che ci hanno permesso di ottenere la dispensazione diretta del farmaco veterinario che dopo l’ultimo decreto non è più limitata al solo inizio della terapia ma può essere anche di più confezioni per tutta la terapia. La dispensazione diretta potrebbe far superare in gran parte le difficoltà che tu evidenzi ma comunque casi particolari di urgenza o di non disponibilità del farmaco specifico possono giustificare un utilizzo occasionale di un farmaco umano "corrispondente". 3) il mercato del farmaco veterinario è poco più dell’1% di quello umano e quindi, non è una scusa ma purtroppo la realtà, i prezzi al pubblico non potranno mai essere gli stessi ma è anche giusto ribadire che normalmente i farmaci non sono equivalenti presentando eccipienti o adiuvanti differenti per renderli particolarmente efficaci sugli animali. Per ridurre il differenziale di prezzo siamo intervenuti sul Ministero chiedendo la riduzione dei costi degli iter autorizzativi al commercio ma certamente questo obiettivo potrà essere raggiunto soltanto con una maggiore diffusione dei prodotti e con la dispensazione diretta che riduce i costi distributivi dando anche al Medico Veterinario la possibilità di applicare sconti sui farmaci se lo ritiene opportuno. Dobbiamo anche ammettere che ci sono stati casi di differenza di prezzo abbastanza ingiustificati ed in questo caso siamo intervenuti direttamente sulle aziende distributrici chiedendo una revisione significativa del prezzo che in qualche caso è stata ottenuta. Oltre a tutto quanto già detto l’ANMVI ha sempre sostenuto il farmaco veterinario perché ritiene che sia essenziale per il Medico Veterinario poter disporre di un’ampia scelta di prodotti specifici sia per la sua attività professionale, e quindi la sua immagine, sia per la possibilità che oggi ha di dispensarli direttamente avendoli quindi subito disponibili, a prezzi inferiori e con la possibilità di un ritorno economico complementare alla prestazione. Siamo convinti che questo sia nell’interesse del Medico Veterinario nella normalità della nostra attività professionale, se poi ci sono casi eccezionali tutti noi siamo sempre pronti a fare prestazioni gratis e trovare il modo di fare costare al minimo la terapia. Carlo Scotti
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Mese del cucciolo Purina Pro Plan 3.900 medici veterinari aspettano il tuo cucciolo per aiutarti a prendertene cura, fin dai primi passi al 15 gennaio al 15 febbraio 2013 torna la II edizione de “Il Mese del Cucciolo Purina Pro Plan”, l’iniziativa a cui hanno aderito circa 3.900 medici veterinari in tutta Italia, - circa il 30% in più rispetto alla prima edizione - per sensibilizzare i proprietari di cuccioli sull’importanza del medico veterinario e di una corretta nutrizione, cura ed educazione fin dai primi passi. Il progetto è promosso in esclusiva da Purina - azienda leader nel settore PetCare - in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). L’iniziativa prevede che ogni proprietario di cucciolo che si rechi in una delle circa 3.900 strutture medico veterinarie aderenti ed effettui la visita veterinaria*, riceva il Kit Cucciolo Purina Pro Plan contenente, tra le altre cose, l’esclusiva Assicurazione Purina gratuita della durata di 9 mesi, consigli e informazioni utili per prendersi cura del proprio cane fin da cucciolo. Quest’anno poi tutti i dettagli sull’iniziativa saranno disponibili sempre e ovunque grazie all’applicazione per iPhone “ilmiocucciolo” scaricabile dal 15 gennaio, che consentirà di accedere gratuitamente a tutte le informazioni utili non solo sul progetto (veterinari aderenti, modalità di partecipazione, ecc.) ma anche sul mondo del cucciolo con curiosità e servizi. L’App, infatti permette ad esempio di realizzare un vero e proprio libretto sanitario gra-
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zie al quale sarà possibile consultare, in qualsiasi momento, tutte le informazioni mediche relative al proprio pet, visualizzare video pillole informative dedicate ai cuccioli, fruire di servizi di dog training e tanto altro. “Abbiamo deciso di sostenere attivamente sin dalla prima edizione questa iniziativa principalmente perché come FNOVI ne condividiamo l’anima, ovvero mettere in luce l’importanza del ruolo che ha il Medico Veterinario fin dall’inizio della relazione tra il proprietario e il suo animale. La scorsa edizione ho potuto constatare, anche nello svolgimento della mia attività professionale, come iniziative di questo tipo siano di grande supporto alle persone che vivono ogni giorno con un animale da compagnia - dichiara Carla Bernasconi Vice Presidente della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) - Ricordiamo poi che è fondamentale scegliere un cucciolo che possa integrarsi al meglio con lo stile di vita della famiglia, dedicargli tempo e cura e stabilire per lui delle regole chiare. 60 giorni infine è l’età più corretta per l’adozione del cucciolo in famiglia”. Fin dal primo giorno del suo arrivo in casa, infatti, il cucciolo necessita di semplici regole comportamentali volte a stabilire una corretta relazione uomo-pet e di specifiche cure per aiutarlo a crescere in modo sano e robusto: un’alimentazione corretta e bilanciata per la sua fase di vita e un medico veterinario di fiducia per un percorso di screening regolare, sono i presupposti di base per garantirgli una vita più lunga
e più sana. Proprio per supportare la crescita del cucciolo attraverso una nutrizione appositamente pensata per lui, Purina ha sviluppato Purina Pro Plan Puppy OptiStart, una linea di alimenti unica sul mercato - nata dalla ricerca Purina - arricchita con Colostro per favorire lo sviluppo del sistema immunitario del cane nei suoi primi mesi di vita. “Questo progetto nasce dalla nostra passione per gli animali da compagnia e dal desiderio di avvicinare i nuovi proprietari di cuccioli di cane al ruolo chiave che il Medico Veterinario e la corretta nutrizione rivestono per il benessere dei nostri amici animali, in un momento cruciale come l’arrivo in famiglia - dichiara Ilenia Ruggeri, Direttore Business Unit Specialist Purina - Oltre il 70% dei medici veterinari interpellati nella prima edizione de Il Mese del Cucciolo ha espresso pieno apprezzamento all’iniziativa e un’ulteriore segnale positivo è la partecipazione più numerosa di quest’anno: le strutture medico veterinarie che hanno aderito al Mese del Cucciolo 2013 sono infatti circa 3.900, il 30% in più rispetto allo scorso anno”. “Quella con Purina è una collaborazione di ampio respiro che ci vede uniti su più fronti per offrire ai proprietari di animali da compagnia servizi ad alto valore aggiunto, come nel caso di questa iniziativa nella quale abbiamo creduto fin dall’inizio proprio perché valorizza l’importanza del Medico Veterinario come figura di prevenzione - conclude Emanuele Minetti, membro del
Consiglio Direttivo ANMVI Lombardia - L’utilità e il valore di questa iniziativa, infatti, è aiutare i proprietari ad instaurare da subito una relazione responsabile con i loro nuovi cuccioli dedicandogli specifiche cure per farli crescere in modo sano”. Nella prima edizione sono state coinvolte circa 3.000 strutture Medico Veterinarie in 20 regioni italiane e sono stati distribuiti oltre 30.000 kit Cucciolo Puppy Kit Purina Pro Plan ai proprietari di cani che si sono recati nelle strutture aderenti, ovvero circa 1.000 per ciascun giorno della campagna. Infine, sul sito www.ilmesedelcucciolo.it oltre 66.000 persone hanno consultato i dettagli dell’iniziativa, assicurando così un percorso di salute e benessere al proprio cucciolo. Per identificare il nominativo del Medico aderente all’iniziativa più comodo da cui recarsi, i proprietari interessati potranno andare sul sito www.ilmesedelcucciolo.it o, in alternativa, chiamare il Numero verde Purina per Voi 800.525.505 o consultare la App dedicata “ilmiocucciolo” dal 15 gennaio. (*) Il costo della visita sarà a carico del proprietario del cucciolo ■
BORSA DI STUDIO PER UN SOGGIORNO ALL’ESTERO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI
BORSA DI STUDIO SCIVAC-PFIZER ANIMAL HEALTH “RICCARDO TESTA”
Grazie alla collaborazione tra SCIVAC e PFIZER ANIMAL HEALTH ITALIA, in ricordo del Dr. Riccardo Testa, collaboratore di Pfizer Animal Health Italia prematuramente scomparso, anche per il 2013 è prevista l’erogazione di una borsa di studio di € 6.000,00 al netto delle ritenute di legge, oneri, imposte e tasse per un soggiorno all’estero di studio e tirocinio pratico della durata minima di 3 mesi finalizzato all’apprendimento delle più recenti acquisizioni relative alla medicina interna degli animali da compagnia, con particolare riguardo alle più recenti tecniche diagnostiche e modalità terapeutiche per la cura delle malattie emergenti e più frequenti degli animali da compagnia. Nel caso il candidato vincitore non fosse in grado di reperire autonomamente una sede disponibile ad ospitarlo, si fa presente che SCIVAC ha in essere a tale scopo un accordo con il Dipartimento di Medicina Interna dei Piccoli Animali della Texas A&M University, College Station, Texas, USA. Si ricorda che in generale il frequentatore ospitato da facoltà all’estero può osservare l’attività clinica e partecipare
ai round clinici già previsti, ma non può gestire autonomamente i casi clinici. L’erogazione della borsa di studio non prevede l’organizzazione del viaggio e dell’alloggio e l’eventuale copertura assicurativa prevista dalla struttura ospitante che rimangono tutte a carico del borsista frequentatore, compreso il periodo di frequenza, da concordare con il Direttore del Dipartimento. REQUISITI DI ACCESSO E SELEZIONE Per accedere alla selezione è necessario • essere laureati in Medicina Veterinaria in una Facoltà Italiana da non prima del mese di gennaio 2010 • aver presentato una tesi di laurea o di dottorato di ricerca strettamente inerente alla medicina interna degli animali da compagnia • essere residente in Italia • avere un’ottima conoscenza della lingua del paese ove ha sede la struttura ospitante. • Essere disponibile, su richiesta, a fornire il lavoro in formato di presentazione orale o di articolo nelle sedi ritenute opportune da SCIVAC Domande con tesi su argomenti diversi da quello previsto saranno automaticamente respinte. I candidati saranno valutati da una commissione composta da membri di SCIVAC e personale PFIZER ANIMAL HEALTH. MODALITÀ DI ACCESSO Per partecipare alla selezione è necessario inviare via posta entro il 10 Marzo 2013 all’indirizzo sotto riportato il modu-
lo compilato e allegare una fotocopia del certificato di laurea e tre copie della tesi di laurea o di dottorato di ricerca in formato elettronico su CD-Rom (non si accettano copie cartacee). È necessario indicare sui CD il titolo della tesi e il nome del candidato. Con l’iscrizione, i candidati autorizzano il trattamento dei dati ai sensi della Legge 675/96. Le domande vanno inviate entro il 10 Marzo 2013 a: SCIVAC Comitato Scientifico Borsa di Studio SCIVAC/Pfizer “Riccardo Testa” Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 Cremona, Italia SCADENZA Non si accettano in nessun modo domande spedite dopo il 10 Marzo 2013 COMUNICAZIONI AGLI AUTORI Le tesi verranno valutate e gli autori informati entro il 20 Aprile 2013 esclusivamente via posta elettronica. CONSEGNA DELLA BORSA DI STUDIO La consegna della Borsa di Studio SCIVAC-PFIZER ANIMAL HEALTH “RICCARDO TESTA” avverrà in forma ufficiale nel corso dell’Assemblea annuale SCIVAC prevista al termine del primo giorno del 78° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC che si terrà a Rimini nei giorni 31 Maggio - 2 Giugno 2013. È obbligatorio partecipare alla cerimonia. È prevista l’iscrizione gratuita per tutti i giorni del congresso per il candidato vincitore.
DOMANDA DI ISCRIZIONE BORSA DI STUDIO “RICCARDO TESTA”
Modulo da compilare e inviare entro il 10 marzo 2013 a: SCIVAC Comitato Scientifico Borsa di Studio “Dr. RICCARDO TESTA” Palazzo Trecchi, Via Trecchi 20 26100 Cremona - Italia Trattenendo una fotocopia per il proprio archivio. CANDIDATO Cognome.................................................................. Nome........................................................................ Via ............................................................... N° …… CAP...........Città........................................................ ...................……….…………………… Provincia ...... Cell........................................................................... Email (importante per le comunicazioni)...........................…… Cod. Fisc. ................................................................ Data di laurea ……/……/…… (giorno /mese /anno) Facoltà……………………………………………….... ALLEGATI - Copia del certificato di laurea - Tre copie della tesi di laurea o di dottorato di ricerca in formato elettronico su CD-Rom (non allegare copie cartacee e indicare chiaramente sui CD l’autore e il titolo)
Data …… Firma …………………...........…………. Ai sensi del Decreto Legislativo 30 Giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 Luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto acconsente al trattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza la comunicazione dei dati personali alla Società organizzatrice dell’evento e/o ai soggetti a cui la stessa deve rivolgersi. Firma ......................................................................................
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22 Calendario attività Dal 18 gennaio al 10 marzo Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi
18 - 20 GEN 19 - 20 GEN 20 GEN 23 - 25 GEN 27 GEN 27 GEN 1 - 3 FEB 2 - 3 FEB 6 - 8 FEB 13 - 15 FEB 14 - 15 FEB 16 - 18 FEB 17 FEB 19 FEB 21 - 23 FEB 21 - 23 FEB 24 FEB 24 FEB 24 FEB 25 - 27 FEB 25 FEB 26 FEB - 1 MAR
CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO FSA IN COLLABORAZIONE CON SOVI
CORSO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA
CORSO ATAV IN COLLABORAZIONE CON HILL’S
CONGRESSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON FEEVA
XIX- SIVE/FEEVA CONGRESS - Arezzo - Centro Affari e Convegni - Via Lazzaro Spallanzani 23 - ECM: Non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it
CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC
CORSO INTRODUTTIVO ALLA NEUROLOGIA - Grand Hotel Mediterraneo, Firenze - Lungarno del Tempio 44 ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 3° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PATOLOGIE ACQUISITE E CONGENITE DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. PATOLOGIA CLINICA: II PARTE - PATOLOGIA CLINICA NELLA DIAGNOSI DEI DISORDINI ENDOCRINI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 26,2 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it STRATEGIE DIDATTICHE E DI COMUNICAZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it NUOVO CORSO DI ANESTESIA E MEDICINA D’URGENZA DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it SEDIAMOCI DAVANTI A... UNA RADIOGRAFIA DELL’ADDOME - Centro Urbani - Mestre (VE) - Via Visinoni 4/C - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it APPROFONDIMENTO SUL DOLORE ACUTO E CRONICO DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it INTERNATIONAL COURSE ON ADVANCED LINEAR AND HYBRID ESF - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: I PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
CORSO SCIVAC CORSO SIVAE/SCIVAC INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO
CORSO SIVAE/SCIVAC
INTERNATIONAL COURSE SCIVAC
ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC
INCONTRO REGIONALE SIVAE/SCIVAC CAMPANIA
PRINCIPI DI PARASSITOLOGIA NEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA
LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Hotel Franz - Gradisca D’Isonzo (Gorizia) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it PROFESSIONE: ONCOLOGO - Klass Hotel - Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it 1° IT. MEDICINA FELINA: I PARTE - CORSO 1 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it LA STRATEGIA FLOTAC NELLA PARASSITOLOGIA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Eboli - Località Cioffi - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it 2° IT. MEDICINA INTERNA: I PARTE - APPROCCIO AL PROBLEMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it IL VALORE DELLA NUTRIZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE UROLITIASI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LE EMERGENZE IN NEUROLOGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO INTRODUTTIVO ALL’ONCOLOGIA - Appia Park Hotel, Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it AGENTI EZIOLOGICI IN CITOLOGIA: COME VEDERLI, DOVE VEDERLI, PERCHÉ VEDERLI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it 4° IT. ORTOPEDIA: IV PARTE - ESAME CLINICO ORTOPEDICO E PATOLOGIE ORTOPEDICHE E TRAUMATOLOGICHE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accred. per 34,8 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CONGRESSO INTERNAZIONALE - LEISHMANIOSI CANINA E MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI. A CHE PUNTO SIAMO? - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via Matteotti, 1 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it
INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CORSO REGIONALE SIVAE/SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON UNIVERSITÀ DI NAPOLI ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC INCONTRO SIANA
2 MAR 2 - 3 MAR 2 - 3 MAR
INCONTRO SINVET/SIMUTIV CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC INCONTRO SICIV
3 MAR 6 - 9 MAR 8 - 10 MAR
CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE OCULARI EREDITARIE - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA INTERNA CON APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA - Crowne Plaza, Padova - Via PO 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO PROPEDEUTICO AGLI ESAMI DI VERIFICA PER L’ACCESSO AL PANEL ITALIANO FSA-HED - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elena Bonetti - Segreteria FSA - Tel. +39 0372 403511 - E-mail: info@fondazionesaluteanimale.it CORSO BASE DI RIPRODUZIONE NELLA CAGNA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 21,3 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ABC DELL’ODONTOIATRIA VETERINARIA - Milano NH Hotel - Strada 1 - MilanoFiori - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it TECNICHE DI PRELIEVO E CONSERVAZIONE DEL SANGUE - Hotel Novarello -Granozzo con Monticello (Novara) - via Dante Graziosi, 1 - ECM: No ECM - Per informazioni: Ilaria Costa - Segreteria ATAV - Tel. +39 0372 403527 - E-mail: segreteriaatav@evsrl.it
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la VETERINARIA
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La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it
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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d’attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all’ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 14 dicembre 2012
SOLUZIONI
Applicazione di un cerchiaggio di tensione.
c
Confinamento in gabbia.
d
c d e
Amputazione dell’arto fratturato.
No, gli anfibi possono rimanere in apnea controllata per periodi lunghi Si, la temperatura ambientale influenza il metabolismo in toto e la fisica degli scambi gassosi Si, ma solo se si tratta di forme larvali Solo per le salamandre, mentre non lo è per le rane
QUIZ 1
Applicazione di un bendaggio con cerotto.
a b
Applicazione di un chiodo centromidollare di 1.2 mm di diametro.
Risposta corretta: b) Incontro SIVAE: “Ortopedia negli animali esotici” Cremona, settembre 2008
a b
QUIZ 2
2) È importante la temperatura ambientale nel metabolismo respiratorio di un anfibio?
Risposta corretta: b) Incontro SIVAE: “Malattie Respiratorie degli Animali Esotici” Cremona, marzo 2007
1) Le fratture del tibiotarso degli uccelli di peso inferiore a 30 g possono essere trattate mediante:
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