Professione 43-2007
3-12-2007
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PROFESSIONE
la VETERINARIA A.N.M.V.I.
Brevi EMENDAMENTI Riproposti anche in questa Finanziaria emendamenti a favore della stabilizzazione dei dirigenti veterinari precari del ministero della salute, della detraibilità e deducibilità delle spese veterinarie, della riduzione dell’IVA sul pet food e della esenzione o riduzione dell’imposta sulle prestazioni veterinarie. Grazie ai primi firmatari, On. Ceccacci, Mancuso e Viola.
BASSANINI Il Ministro Livia Turco si è detta ''grande sostenitrice della riforma Bassanini, per avere in Italia un grande ministero del Welfare al fine di superare l'attuale frammentazione delle competenze''. Ciò significherebbe uno smarrimento delle peculiarità della tutela della salute, garantite da un ministero ad hoc? ''Io non credo che sia necessariamente così - ha affermato il Ministro - e penso che conti molto il come si ridefinisce la funzione nazionale nella promozione della salute.''
ANAGRAFI Il Ministero della Salute ha scritto ai Servizi Veterinari, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e ai Centri di Referenza Nazionali raccomandando “che i modelli ufficiali utilizzati per l’espletamento dei controlli sanitari, così come quelli utilizzati per accompagnare i campioni agli IIZZSS, riportino le informazioni anagrafiche delle aziende così come registrate in BDN”. Il Ministero della Salute ha anche diramato la check list dei controlli che i Servizi Veterinari delle ASL devono effettuare negli allevamenti di equidi. Procedura comune su tutto il territorio nazionale. www.fnovi.it
CUP La riforma delle professioni proposta dal CUP approderà in Parlamento. È stato infatti raggiunto e superato il quorum delle 50 mila firme necessario per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare redatta dal Coordinamento di rappresentanza degli Ordini.
ONAOSI L’ANMVI ha espresso parere favorevole con osservazioni sulla bozza di statuto approvata dal CdA dell’Onaosi: “migliorabile il grado di rappresentatività complessiva della Categoria medico veterinaria”, ma positivo un nuovo Statuto che, “nella stesura definitiva si mantenga coerente con le linee di indirizzo condivise presso la sede del Ministero della Salute”.
UNIRE Il Consiglio dei Ministri ha nominato il dottor Goffredo Sottile Presidente dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine. La nomina è avvenuta su proposta del Ministro dell’agricoltura, Paolo De Castro.
DA GRANDE A proposito di femminilizzazione della professione e di orientamento agli studi, una ricerca della Società dei Pediatri rivela che, alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” solo le ragazzine rispondono “il veterinario”. I maschi vogliono fare il calciatore o l’ingegnere, mentre le femmine indicano la nostra professione al settimo posto tra le preferenze dopo il personaggio famoso, non so, l’estetista/parrucchiera, l’insegnante, il medico e il notaio/avvocato. Il campione è di età compresa fra i 12 e i 14 anni.
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ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI
SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Anno 4, numero 43 dal 3 al 9 dicembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona
Ampio consenso in Parlamento
Verso la riforma della 281 Obblighi più stringenti per il proprietario e maggiori interventi di sanità veterinaria nella proposta che piace a 213 deputati
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PANE, AMORE E FANTASIA
0, 635, 655, 1100, 1320. di Antonio Manfredi enerdì 9 novembre, Roma, Congresso FNOVI, numerosi gli intereventi, tutti di buon livello, e vivace il confronto fra le diverse posizioni. Il tema era di grande attualità: "Un patto tra la nostra professione e l'Università". Quello che vorrei riuscire a fare con queste mie brevi riflessioni è valutare quali siano i punti comuni emersi nelle varie relazioni e sui quali si possa trovare una condivisione con obiettivi unitari. Diciamo subito che di punti comuni ne ho sentiti pochi. L'unico sul quale tutti si sono espressi sulla stessa linea è che effettivamente la categoria veterinaria sta attraversando un momento di forte crisi occupazionale. Come ha detto il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, e ribadito Sandro Barbacini in rappresentanza dell'ANMVI, il problema occupazionale c'è, ed è grave; ogni hanno molti giovani aspettano ad iscriversi agli Ordini o si cancellano perché non hanno lavoro. Il settore veterinario, in Italia, è leggeremente in crescita negli animali da compagnia ma in difficoltà in altri settori. Rispetto a questa crescita minima, limitata anche dalle generali difficoltà economiche del paese (è significativo il calo di lavoro degli ambulatori negli ultimi giorni del mese), ogni hanno 1.100 nuovi laureati cercano un loro spazio occupazionale. Basta ricordare l'indagine Nomisma del 2003, che prevedeva per il 2020 uno sviluppo del settore del 2/3% rispetto ad una crescita del numero dei veterinari che si avvicinava al 100%, o solo confrontare i dati italiani con quelli degli altri paesi europei, per renderci conto della situazione assurda che esprime questo settore nel nostro paese. È vero come dice Massimo Castagnaro, Presidente della Conferenza dei Presidi, che i nostri veterinari hanno possibilità di lavoro all'estero (Francia, Gran Bretagna, USA, Terzo Mondo, ecc.), ma a parte che non sempre i neolaureati esprimono le professionalità richieste in questi paesi, perché mai l'Università italiana dovrebbe investire più di 300mila euro per creare un laureato in veterinaria e le famiglie metterci altre decine di migliaia di euro, per poi doverlo mandare all'estero a lavorare? Non è un enorme spreco per l'Italia? Gli inglesi hanno detto chiaramente che a loro conviene importare veterinari piuttosto che formarli. È anche vero, come se ben ricordo ha detto anche Aldo Grasselli, Segretario Sivemp, che entro i prossimi dieci anni molti veterinari pubblici dovranno essere rimpiazzati perché andranno in pensione, ma siamo certi che saranno rimpiazzati? Quali garanzie abbiamo dal Governo, o dai partiti visto che i Governi cambiano, che i veterinari pubblici resteranno i circa 6000 di oggi visto che la politica attuale è di ridurne continuamente il numero? E se poi ci fosse questa certezza si dovranno allora selezionare gli studenti in funzione di questo obiettivo. Chi pensa da grande di fare il veterinario per animali da compagnia dovrebbe essere rifiutato ed accettati solo quelli che vorranno entrare nel settore pubblico o in quello zootecnico. Qualche Corso di laurea non potrebbe essere indirizzato solo verso questi obiettivi? Le diverse facoltà non possono differenziarsi in indirizzi precisi determinando dal momento dell'iscrizione la possibilità di sbocco occupazionale? (...)
V
Tutti avrete visto la campagna promozionale del Ministero della Salute "Pane, Amore e Sanità" firmata Oliviero Toscani, uno dei più noti creativi pubblicitari italiani. Sembra che l'iniziativa sia piaciuta agli italiani. Perché poi l’abbiano apprezzata è veramente un mistero. Forse sarà piaciuta l'idea, la grafica, il messaggio, ma è difficile credere che il Servizio Sanitario Nazionale possa aver fatto un salto di qualità dopo questa bella promozione. Abbiamo sempre pensato che queste iniziative siano giuste e corrette dopo che si sono raggiunti degli obiettivi importanti ma promuovere un servizio che purtroppo fa acqua da tutte le parti rischia di essere ridicolo. Siamo sinceri, dopo aver visto il film Sicko, di Michael Moor, sulla situazione dell'assistenza sanitaria negli USA, forse dobbiamo ringraziare Dio di vivere in Italia, ma questo non basta per giustificare una campagna celebrativa del nostro SSN. Ogni giorno sui giornali leggiamo notizie incredibili di disservizi, di malasanità, di superficialità, che portano ad inchieste, sempre dopo, a denunce, alla chiusura di
strutture. Tutti i difetti del sistema pubblico italiano sembrano concentrarsi ed evidenziarsi nel servizio sanitario nazionale. Gli sprechi sono enormi ed ogni anno il deficit continua a peggiorare. Si parla di commissariamento di quattro regioni che sembrano non essere in grado di tenere sotto controllo la spesa del settore. In questo panorama non certo idilliaco ci permettiamo di esprimere alcune considerazioni riferite al settore veterinario. Il numero dei veterinari pubblici è in continua contrazione nonostante i ruoli e le competenze della veterinaria siano sempre più necessari, rilevanti ed insostituibili. La mancanza di finanziamenti e di veterinari rende già oggi estremamente difficile il mantenimento dei servizi istituzionali essenziali. Che senso ha che le ASL buttino energie in progetti rivolti all'assistenza sanitaria degli animali da compagnia quando gli stessi servizi possono essere offerti in convenzione dalle 6.500 strutture private, con maggiore esperienza e presenza sul territorio? Un po' di fantasia! Il progetto Leavet non è nato per caso. ■
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