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Anno 4 - N° 1 Febbraio 2015
IN QUESTO NUMERO: NUOVO ACCORDO ZOOMARK • GATTI DI MARE • FOTO HOBBY
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
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Editoriale
La maleducazione
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a Germania ha una situazione abbastanza simile alla nostra, parlo solo del settore animali da compagnia perché per il resto sta certamente meglio di noi. Una recente indagine realizzata dal centro studi dell’Università di Gottinga ha infatti evidenziato dati di grande interesse e comunque molto simili a quelli espressi in Italia. I tedeschi, nonostante la crisi che un po’ colpisce anche loro, sembrano non rinunciare alle spese riferite ai loro animali da compagnia tanto è vero che questo comparto continua ad essere in crescita considerato anche che nelle famiglie il numero di cani ha superato nettamente quello dei bambini. Vediamo qualche dato rapportato al 2013 evidenziando che non ci sono grandi differenze con quelli espressi dal nostro mercato: la vendita di petfood ha superato i 2000 milioni, in Italia è arrivata ad oltre 1700; gli allevatori hanno venduto cuccioli di razza per oltre 380 milioni con un’ottima crescita numerica e lo stesso è avvenuto nel nostro paese nonostante entrambi siano fortemente penalizzati dal contrabbando dai paesi dell’Est Europa che li offre sul mercato a prezzi nettamente inferiori. Le spese per prestazioni veterinarie, se i valori sono corretti, sono circa 700 milioni, valore inferiore a quello indicato in Italia che sia pur calcolato su dati non particolarmente precisi dovrebbe aver superato gli 800 milioni di euro. I professori dell’Università tedesca che hanno gestito la ricerca hanno commentato i dati ottenuti dichiarando: “Nonostante l’ottimo livello dei risultati già evidenziati questo è un settore con ancora ottime possibilità di crescita e sviluppo. I tedeschi continueranno a spendere sempre di più per gli animali da compagnia”. Ritengo che questa considerazione possa essere adeguata anche alla nostra realtà di mercato e più o meno a tutti i paesi europei. Infatti l’evoluzione culturale e del ruolo del pet in famiglia che si
riscontra in Europa negli ultimi anni ha portato ad un forte sviluppo del settore che certamente ha rallentato in questi ultimi anni per la crisi economica del continente ma continua comunque a crescere sia pure in modo più ridotto e modesto. Parlando di questo potenziale sviluppo con un esperto di marketing del nostro settore mi faceva notare come la maleducazione di molti proprietari che non rispettano le regole di convivenza: dalla raccolta delle deiezioni all’utilizzo di guinzagli o museruole, dal controllo del comportamento in aree condominiali al rispetto di zone proibite agli animali, possa essere un limite alla crescita del nostro settore in quanto costringe le autorità ad intervenire con regole e paletti che possono rendere meno semplice la gestione del proprio animale. Uno sforzo, quindi, da parte di tutti gli specialisti ed operatori del settore, nel promuovere azioni o campagne educative sui proprietari, non avrebbe solo un valore sociale o sanitario ma sarebbe anche un reale investimento per la crescita di tutto il comparto. La nostra rivista si farà certamente carico di questo impegno di sensibilizzazione dando ampio spazio e rendiconto di tutte le iniziative che saranno proposte e realizzate per informare ed educare i proprietari ad una responsabile e corretta gestione dei loro animali. Ricordiamo a questo proposito il Patentino per proprietari di cani ed il progetto Cane buon cittadino, entrambi già ampiamente riconosciuti e diffusi. ● Antonio Manfredi
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può frenare lo sviluppo
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ALIMENTAZIONE DEL GATTO
Gourmet presenta Soup, una novità in esclusiva in Italia per il canale specializzato
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Furti e taccheggi. Che peso hanno, come difendersi
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IGIENE E SALUTE
ALIMENTAZIONE DEL GATTO
PREVENZIONE E SALUTE
Urys: protezione “secondo natura” delle vie urinarie del cane e del gatto
ALIMENTAZIONE
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IMPARIAMO A FOTOGRAFARE
Foto in movimento: cogliere l’attimo fuggente
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COMPORTAMENTO
Gatti di mare ALIMENTAZIONE DEL CANE
Ogni cucciolo ha le sue esigenze, la soluzione nutrizionale su misura
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GRANDI PUBBLICITÀ
Specialistick Nutraceuticals: la nuova frontiera dell’alimentazione
VETRINISTICA
Virbac, da oltre quarant’anni in prima linea per la salute animale
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ALIMENTAZIONE DEL GATTO
Giuntini 2015: la campagna che alimenta il vostro business
Quando benessere fa rima con qualità e innovazione
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INDAGINI
REGOLAMENTI
La geometria della vetrina
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Schesir tartare per gatti
Veterinary Diet Renal di Royal Canin
Lo strano caso della ciotola multata
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ALIMENTAZIONE DEL GATTO
FIERE INTERNAZIONALI
Zoomark 2015. Prenotare l’hotel e preregistrare il biglietto d’ingresso
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ALIMENTAZIONE DEL CANE
Biorhythmic
L’INTERVISTA
Pet Discount: un esempio da seguire
ALIMENTAZIONE
Monge Natural Superpremium Dry Food
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CANI DI RAZZA
Polivalenza: nessuno come il pastore tedesco
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PREVENZIONE E SALUTE
Protection, la linea Orme Naturali per una protezione in ogni stagione
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ACCESSORI
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RAZZE FELINE
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UCCELLI
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ACQUARIOLOGIA
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INSETTI
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HOBBY
Medagliette per animali Red Dingo Bombay, un gatto ancora raro in Italia La fascia rossa del golatagliata I ciclidi sudamericani e del Centro Africa Un grillo come ospite d’onore Herpes virus e cucciolate Le piante per il laghetto low cost
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Caccia fotografica secondo natura
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Editoriale
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Sommario
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Notizie, opportunità e prodotti
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Ludoteca
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Appuntamenti
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Aziende in giallo
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Elenco Inserzionisti
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PUBBLIREDAZIONALE
Alimentazione del gatto
Per ulteriori informazioni sull’azienda e sui prodotti, visitare il sito www.purina.it oppure chiamare il Numero Verde 800 525 505
Gourmet presenta Soup, una novità in esclusiva in Italia per il canale specializzato Gourmet Soup è una nuova esperienza di gusto per i gatti più raffinati: una vera e propria zuppa con filetti di tonno naturale e pollo naturale finemente tagliato in un delicato brodo, disponibile in buste da 40 g. Ingredienti sorprendenti sia agli occhi che al palato, uniti a un delizioso brodo, per fornire parte della razione quotidiana raccomandata di acqua.
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hi ha un gatto in casa sa quanto sia importante la scelta della sua alimentazione: varia e di qualità, con un costante apporto di elementi nutritivi per garantire una dieta equilibrata e sana. La presentazione del prodotto, la consistenza e il gusto sono elementi fondamentali da considerare nella scelta del pasto per il gatto, a cui si aggiunge anche l’importanza di un’idratazione adeguata. Per queste ragioni i proprietari valutano diversi criteri: novità delle ricette, palatabilità e ricercatezza nella presentazione del prodotto. È proprio dalla conoscenza dei gatti e dei loro proprietari che nasce Gourmet Soup: un alimento complementare, dal gusto irresistibile, servito in un raffinato e delicato brodo. Un’insolita combinazione di consistenze solide e liquide: con carni o pesce serviti nel delicato brodo in cui sono stati cucinati, per regalare al gatto un’esperienza di gusto unica, sorprendente sia agli occhi che al palato. La componente liquida presente, rappresentata dal brodo, oltre a rendere il prodotto particolarmente gustoso per il gatto, permette di fornirgli, mentre si nutre, parte della razione giornaliera d’acqua raccomandata. Gourmet Soup sorprenderà anche il proprietario, grazie all’eccellente cosmetica degli ingredienti naturali quali il tonno e il pollo, che sono ben visibili all’interno del brodo. Il prodotto si presenta in quattro varietà, tre con pesce e una con carni: con filetti di tonno naturale e gustose verdure, con filetti di tonno naturale e gamberetti interi, con filetti di tonno naturale e deliziose acciughe, con pollo naturale finemente tagliato, tutte servite in un delicato brodo. La nuova gamma Gourmet Soup è presentata in una confezione dal design moderno ed attraente, in comode buste da 40 g. Una vera sorpresa per gli occhi e per il palato del gatto di casa con cui celebrare la sua impareggiabile
raffinatezza e offrire un alimento complementare di nuova concezione. Per maggiori informazioni sulla gamma Gourmet, marchio leader nel segmento umido monoporzione gatto, consultare il sito www.gourmet-gatto.it. Gourmet è un brand di Purina, azienda in cui da oltre 85 anni ci impegniamo per fornire agli animali da compagnia alimenti e prodotti per la cura, l’igiene ed il gioco. In Purina custodiamo un piccolo segreto che fa una grande differenza e che ispira il nostro lavoro: crediamo che quando fra una persona e un animale da compagnia nasce un legame, la vita diventi più ricca. E ci impegniamo ogni giorno per giocare un ruolo importante in questo arricchimento, attraverso prodotti e servizi, e ad un impegno costante nella promozione di conoscenza, rispetto e cura degli animali da compagnia. Scopri di più su www.purina.it. ●
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Alimentazione
Monge www.monge.it
Monge Natural Superpremium Dry Food È l’alimento Superpremium di Monge che in appena 4 anni è diventato uno dei marchi di riferimento nel mercato del petfood.
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e caratteristiche di questa linea ne fanno un brand di sicuro successo:
Crocchette e croccantini di altissima qualità, con ricette senza coloranti e conservanti con carni fresche. Materie prime selezionate per ogni singola ricetta, con un’elevata appetibilità, grazie all’utilizzo di carni fresche ed estratti di rosmarino. Arricchite con Vitamina E. Oltre 30 referenze per il cane e ben 15 per il gatto. Le ricette presidiano la gamma nelle famiglie Mini, Medium, Maxi, Puppy/Junior. Poi le specialità: pollo, agnello, salmone coniglio e anatra, grain free con acciughe e anatra e patate.
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Le 7 specialità sono il fiore all’occhiello in termini di appetibilità nella gamma Monge. Particolarmente indicate per gli animali che soffrono di intolleranze alle carni rosse ed hanno un’elevata digeribilità e un apporto proteico notevole. La linea gatto si contraddistingue con referenze in base all’età dell’animale e allo stile di vita: Kitten, Adult, Hairball, Sensitive, Senjor, Indoor ed infine la specialità Obesity/Light. Tutte le ricette impiegano pollo fresco e sono arricchite di vitamina C, Omega 3, Omega 6, hanno un basso contenuto di magnesio ed un pH neutro per la prevenzione dei calcoli renali. ●
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Alimentazione del cane
Pralzoo Tel. 0173 67 77 70 pralzoo@pralzoo.com www.pralzoo.com
Biorhythmic Sistema nutrizionale che si adatta alle necessità dei cani che vivono in casa e che condividono le abitudini della famiglia.
Per il Negoziante a supporto della vendita anche il BIORHYTHMIC DISPLAY Un indispensabile aiuto per PRESENTARE, SPIEGARE, VENDERE. ●
r a Y.. -
A TAVOLA INSIEME: L’alimento giusto al momento giusto. ALIMENTAZIONE BIORITMICA: Il nuovo sistema di alimentazione basato sulle esigenze nutrizionali che variano durante la giornata. COLAZIONE: Grassi e carboidrati, assunti in quantità adeguata, soddisfano le esigenze legate all’attività fisica e cerebrale. PRANZO: Più sostanza lungo il giorno con una dieta bilanciata tra grassi, carboidrati e proteine. CENA: Nella serata e nelle ore che precedono il riposo notturno la richiesta di energia è minima mentre le proteine servono a ripristinare e preservare la massa muscolare magra. Nella serata e durante la notte è utile anche un’adeguata protezione dei denti con fibre e microelementi specifici.
UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE NON È COSTITUITA SOLO DA QUELLO CHE SI MANGIA, MA ANCHE DA QUANDO LO SI MANGIA.
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Fiere internazionali PRENOTARE L’HOTEL E PREREGISTRARE IL BIGLIETTO D’INGRESSO
Zoomark International 2015. 16° salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia
a cura della redazione
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uest’anno è l’anno di Zoomark International, la fiera di tutti i prodotti per gli animali da compagnia che si terrà dal 7 al 10 maggio a Bologna Fiere. Le iscrizioni alla sedicesima edizione si chiudono con un bilancio che promette un’edizione brillante: un forte incremento delle aziende internazionali, molte le aziende che partecipano per la prima volta, aree per le Collettive più grandi e più grandi gli spazi per gli eventi di settore. Le richieste che continuano ad arrivare allungano ogni giorno la lista d’attesa, confermando sia la vitalità di questo mercato sia l’interesse che suscita quella che è stata ribattezzata… “La Fiera degli anni dispari”. Un’attenzione che deriva dalle grandi opportunità di business per gli espositori e per i professionisti in visita agli stand. Prenota ora l’albergo. Conviene Il salone si preannuncia ricco d’innovazioni. Molti i congressi, gli eventi professionali, le manifestazioni. Molti i prodotti novità nei vari settori merceologici, prodotti che solo in fiera possono essere visti e toccati con mano. Quale migliore occasione per comprendere il trend di mercato? Quale migliore opportunità per impostare gli acquisti di successo da porre poi in vendita nel petshop? Bologna Welcome, l’agenzia di viaggi di Bologna Fiere, propone per agevolare
le prenotazioni di chi non ha già trovato una sistemazione, pacchetti sconto per gli alberghi di Bologna durante tutti i giorni di Zoomark International. Inoltre amplia l’offerta anche a tutti coloro che volessero visitare Expo 2015 a Milano. Chi fosse interessato può visitare il sito www.bolognawelcome.com e cercare le offerte in questione nell’Area Business.
Sono disponibili accomodazioni a tre e quattro stelle in stanze singole o doppie. Chi preferisce un contatto diretto, via email o telefonico, con un operatore può utilizzare i seguenti contatti:
BOLOGNA CONGRESSI SPA tel: +39 051 6375142 fax: +39 051 6375149 email: dpariali@bolognacongressi.it ●
CHI PUÒ ANDARE A ZOOMARK E COME Ricordiamo che l’accesso al salone è riservato agli operatori del settore italiani e stranieri. Non è ammesso il pubblico. Per regolamento di BolognaFiere non sono ammessi bambini al di sotto dei 14 anni. È vietato l’ingresso agli animali, a eccezione dei cani guida. Padiglioni: 16, 19, 21, 22 Ingressi: Ovest Costituzione e Nord Giorni e orari: Da giovedì 7 a sabato 9 maggio, ore 9.00 - 18.00. Domenica 10 maggio, ore 9.00 - 17.00 Nei mesi prima del Salone è attivo il servizio di preregistrazione online, che vi permetterà di generare direttamente il vostro biglietto d’ingresso in pochi click, evitando possibili code alle reception. L’indirizzo web dove registrarsi è il seguente: www.zoomark.it, su questa pagina troverete TICKET ONLINE, il link verde per la preregistrazione.
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Regolamenti LO STRANO CASO DELLA CIOTOLA MULTATA
Lorena Bassis Esperta in soldi e diritti
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er combattere la calura estiva oppure per una semplice sosta rinfrescante i cani possono approfittare della gentilezza di molti negozianti pet-friendly che collocano fuori dal proprio locale una ciotola d’acqua fresca. Un’iniziativa molto apprezzata da cittadini e turisti che vedono ben voluti i loro animali. Un gesto gentile nei confronti dei pet che però può dar luogo a qualche guaio, come è capitato ai titolari di un bar di Vigevano multati perché la loro ciotola occupava abusivamente il suolo pubblico. La notizia ha scatenato lo sdegno del popolo della Rete con post e tweet al vetriolo. Non solo. Ne hanno parlato i principali telegiornali nazionali e locali e la notizia non è sfuggita all’occhio vigile di Capitan Ventosa, l’inviato del Tg satirico “Striscia la notizia”. Dopo aver narrato le vicende del “Calzolaio di Vigevano” e del “Maestro di Vigevano”, forse lo scrittore Lucio Mastronardi avrebbe potuto raccontare anche della “vigilessa” di questo comune della provincia di Pavia. Protagonisti della storia: da una parte i titolari di un bar nel pieno centro della città, a metà strada tra la storica Piazza Ducale e il municipio, che per far bere i cani di passaggio posizionano fuori dal locale un contenitore in vimini con una piccola lanterna e una ciotola contenente acqua fresca. Dall’altra c’è una vigilessa con tanto di fischietto e grande senso del rigore, la quale, accortasi di questa “anomalia” che occupa il suolo pubblico, ha invitato i proprietari del locale a rimuoverla (cosa che è stata fatta immediatamente). Pensate sia finita qui? Macché, poco tempo dopo i titolari del bar si sono visti recapitare una multa di 168 euro per l’occupazione del suolo pubblico come prevede l’articolo 20 del Codice della strada. Per fortuna in ogni storia che si rispetti c’è sempre il “buono” e questa volta la parte è toccata al sindaco di Vigevano al quale la vicenda non è piaciuta, così ha fatto una colletta tra i suoi
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Mettere all’ingresso di un negozio una ciotola d’acqua è… occupazione del suolo pubblico. E occorre pagare la Tosap amministratori per pagare la multa e ha consegnato la ricevuta di avvenuto pagamento ai titolari del bar. Come mettersi in regola Per l’occupazione di spazi appartenenti a beni demaniali (cioè dello Stato) o al patrimonio indisponibile degli enti locali come strade, corsi e piazze occorre pagare la Tosap, cioè la Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche. Questo tributo deve essere versato da chi occupa un’area che appartiene al territorio di un ente locale poiché limita la collettività che non può godere dello spazio pubblico occupato in questione. I presupposti del versamento si possono individuare in due punti: • occupazione di uno spazio che appartiene al patrimonio indisponibile del Comune o di un altro ente; • vantaggio economico che ne deriva. L’importo da pagare è calcolato in base alla superficie effettivamente occupata espressa in metri quadrati o lineari arrotondati all’unità superiore. Ma non esiste un unico criterio di calcolo.
Ogni singolo ente, titolare dell’area, emana un suo regolamento per quanto riguarda le modalità di attuazione e di riscossione della tassa (compresa la possibilità di essere esonerati dal pagamento). In linea generale, la quantificazione dell’imposta ha differenti tariffe: secondo un criterio di importanza territoriale, di metri quadri e se si tratta di occupazione permanente o temporanea. La richiesta di occupazione di suolo pubblico va inoltrata al Comando di Polizia Municipale. All’interessato verrà rilasciata l’autorizzazione contestualmente al calcolo da parte dell’Ufficio Tributi dell’importo da pagare. E vissero felici e contenti Torniamo alla nostra storia di partenza. Il lieto fine per ora è subordinato ad accertamenti e verifiche. Se da una parte è vero che l’articolo 20 del Codice della strada vieta ogni tipo di occupazione sia della sede stradale che dei marciapiedi, dall’altra occorre appurare se le dimensioni di una ciotola per cani possano essere tali da determinare la violazione. Per mettere la parola “fine” dobbiamo ancora attendere. Per dormire sonni tranquilli, il consiglio è di informarsi presso il proprio Comune sulle regole in vigore per l’applicazione della Tosap. A volte, pagando anche solo pochi euro si può compiere un gesto affettuoso nei confronti dei nostri amici a quattro zampe e al tempo stesso essere in regola con le tasse evitando così spiacevoli inconvenienti. ●
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Vetrinistica LA GEOMETRIA DELLA VETRINA
Uno spazio, tante aree, qualche regola da applicare
Laura Seguso Trend observer
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’inizio del nuovo anno è un’ottima occasione per inaugurare una nuova serie di vetrine: d’ora in poi saranno ben proporzionate e impattanti. Dopo aver illustrato i concetti fondamentali della vetrina e le sue potenzialità (articoli di PetTrend 2012 sul numero settembre a pag. 48 e ottobre a pag. 32), passiamo ora ad alcune considerazioni sulla struttura, ponendo che esista una forma standard, ma senza escludere misure alternative che, ben sfruttate, possono risultare ugualmente efficaci. Proporzioni Ogni spazio visibile ai passanti può essere allestito a vetrina utilizzando i giusti accorgimenti per valorizzarlo. L’allestimento, tuttavia, è facilitato se le vetrine sono di forma semplice e lineare, come ad esempio la vetrina a forma di parallelepipedo regolare, disposto orizzontalmente e con uno dei lati maggiori aperto verso il pubblico. Circa le proporzioni: l’altezza deve essere minore, o al massimo uguale, alla larghezza. L’occhio cade su di un punto preciso In una vetrina di questo tipo, che è piuttosto comune, dove si posa lo sguardo
Lo sguardo è rapito istintivamente da un punto preciso detto Punto Focale: questa è la zona strategica in base alla quale ideare l’allestimento. e quindi l’interesse del passante? Studi fatti in passato e riconfermati recentemente grazie a moderne tecnologie a supporto del marketing (quale l’eyetracking, ovvero l’analisi dei movimenti oculari di un individuo posto davanti a un’immagine o a un oggetto) dimostrano che lo sguardo è rapito istinti-
vamente da un punto preciso detto Punto Focale. Va da sé che questa è la zona strategica in base alla quale ideare l’allestimento. Dove si colloca il Punto Focale? Il punto focale corrisponde alla zona posta nella parte centrale della vetrina
COS’È L’EYE TRACKING? Con eye tracking si intende la “registrazione dello sguardo”, un processo che registra e fissa il percorso dello sguardo di individui durante l’osservazione delle immagini. Si registra il movimento degli occhi sullo schermo così come il tempo per cui si fissano punti specifici. Si rileva anche in quale sequenza, quando e per quanto tempo l’osservatore prende in considerazione un’area specifica dello schermo. Questa tecnica di registrazione ed analisi dei movimenti oculari è utilizzata in aree quali le scienze cognitive, la psicologia, l’interazione uomo-computer, le ricerche di mercato, la ricerca medica, ed altre ancora.
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Vetrinistica La zona centrale della vetrina coglie il 100% di interesse dell’osservatore.
Nel caso si disponga di una vetrina piccola è preferibile esporre con ordine e cura piccoli oggetti.
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Quando l’oggetto e il motivo decorativo o di richiamo formano un tutt’uno, il punto più indicato per collocarli è sempre il Punto Focale.
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a un’altezza di circa 1,5 m e ha un diametro di circa 80 cm; una sorta di grande area circolare collocata centralmente ad altezza occhi. Il punto focale è uguale per tutti gli osservatori (ad eccezione di individui molto alti o molto bassi). Lo sviluppo di una vetrina, dunque, inizia dal punto focale, ed è qui, dove la visione si convoglia per prima, che il soggetto della vetrina deve essere posto. Il punto focale di un layout espositivo deve racchiudere il messaggio pubblicitario e la conclusione all’acquisto. Accorgimenti per il Punto Focale Se il petshop si trova all’interno di un centro commerciale, per individuare il punto focale bisogna tenere conto anche della traiettoria di passanti: sarà leggermente spostato verso destra (se il transito avviene in direzione sinistra→destra) o verso sinistra (se il transito avviene in direzione destra→sinistra), per offrire la migliore visuale
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I COLORI DELLA VETRINA DELLA RIPRESA I tempi delle festività natalizie sono sempre più dilatati e, dopo la Befana, l’ideale sarebbe offrire una vetrina tutta nuova già il primo giorno di apertura dopo le feste, a costo di sacrificare una nottata. L’impatto è massimo. Tolta ogni traccia dell’anno vecchio, pensiamo a una vetrina svincolata dalle ricorrenze almeno per 10-15 giorni. Ad esempio si può puntare sugli sport invernali (sci, pattinaggio sul ghiaccio, slittino, racchette da neve) con una vetrina luminosa capace di farsi notare anche nelle grigie giornate invernali. Verso il 20-25 gennaio è già tempo di pensare alla vetrina di San Valentino, nei toni del rosso per definizione. In alternativa si può allestire una vetrina di Carnevale, dato che nel 2015 la festività cade proprio negli stessi giorni, si festeggia infatti il 15 febbraio.
anche al passante che osserva da un’angolazione laterale. In vetrine molto ampie bisogna aggiungere al punto focale altri due punti di supporto, collocati a entrambi i lati ed
equidistanti, in modo da offrire una sensazione di equilibrio. Gli spazi non sono tutti uguali In una vetrina ci sono spazi più impor-
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Vetrinistica
Il Punto Focale corrisponde alla zona posta nella parte centrale della vetrina a un’altezza di circa 1,5 m e ha un diametro di circa 0,80 m, una sorta di grande area circolare collocata centralmente ad altezza occhi.
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tanti e altri meno. Che itinerario seguono i nostri occhi quando osserviamo qualcosa? L’occhio umano ha generalmente una chiave di lettura sinistra-destra. Non solo. Lo sguardo cade prima sul punto focale (sinistra→destra), successivamente tende a spostarsi sui piani bassi, per passare poi a quelli superiori. La zona centrale, infatti, coglie il 100% di interesse dell’osservatore, alla sua destra esso cala all’80% per poi tornare a sinistra con il 70% dell’attenzione. La zona in basso (da terra a 70 cm circa) ha il 50% di attrattiva mentre la zona in alto (sopra i 2 m circa) ha solo il 10%. Queste ultime aree a capacità attrattiva molto bassa hanno la funzione di riposo dell’occhio. Il tragitto visivo Il percorso di lettura di una vetrina, quindi, è generalmente: sinistra destra basso alto. In questo modo il tragitto visivo procede creando zone “privilegiate”. Conoscere queste aree di maggiore e minore interesse permette di al-
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A FEBBRAIO LA FESTA DEL GATTO In Italia la Festa Nazionale del Gatto ricorre il 17 febbraio ed è nata nel 1990. La giornalista gattofila Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori della rivista “Tuttogatto” per stabilire il giorno da dedicare a questi affascinanti animali. La proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col che, tra le molte motivazioni, inserì: • febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole; • tra i detti popolari febbraio veniva definito “il mese dei gatti e delle streghe” collegando in tal modo gatti e magia. In varie città d’Italia si festeggia questa giornata con iniziative artistiche o di solidarietà a favore di questi animali.
lestire meglio, comunicando e suscitando l’interesse sul prodotto o sui prodotti che il negoziante sceglie e su cui magari vuole puntare per la vendita di quel preciso momento. In generale, lo spazio inferiore al punto focale deve essere riservato allo sfruttamento commerciale con l’esposizione
degli oggetti; quello superiore normalmente è indicato per gli elementi decorativi e di richiamo. Le zone di defaticamento fungono da aree di ornamento e sono pertanto efficaci se sono spoglie da prodotti e mostrano colori più delicati. Quando l’oggetto e il motivo decorativo o di richiamo formano un tut-
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L’allestimento è facilitato se le vetrine sono di forma semplice e lineare, come ad esempio la vetrina a forma di parallelepipedo regolare, disposto orizzontalmente. t’uno, il punto più indicato per collocarli è sempre il punto focale. Distanze ottimali Esiste una distanza ottimale per posizionare un oggetto in vetrina che lo renda visibile al meglio agli occhi di un osservatore? Sì, e dipende ovviamente dalle dimensioni dell’articolo in mostra. La distanza in cui la visione ha caratteristiche normali varia da 1 a 3,5 m. La distanza in cui le proporzioni appaiono nel loro giusto equilibrio è quella
compresa fra i 1,20 e 2,10 m, perché a queste distanze l’occhio non compie alcuno sforzo per vedere. Zona di coinvolgimento Fra i 2 e i 3,5 m si possono accumulare più stimoli, ma vi è il rischio che le zone di coinvolgimento dei singoli oggetti possano interferire fra loro creando elementi di distrazione per l’osservatore. Nell’angolo visivo di 25° di apertura (visione nitida) le proporzioni appaiono superiori a quelle normali,
PRINCIPALI FESTIVITÀ DEL PRIMO SEMESTRE 2015 2015
Giorno
Nome
14
Febbraio
Sabato
San Valentino
15
Febbraio
Domenica
Carnevale
17 8
18
Data festività
Febbraio
Martedì
Martedì Grasso
Marzo
Domenica
Festa della Donna
19
Marzo
Giovedì
Festa del Papà
5
Aprile
Domenica
Pasqua
6
Aprile
Lunedì
Lunedì dell’Angelo
25
Aprile
Sabato
Festa della Liberazione
1
Maggio
Venerdì
Festa dei Lavoratori
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Giugno
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Festa della Repubblica
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mentre nella visione periferica, fino a 180°, gli elementi sfuggono a un’osservazione precisa. La zona di coinvolgimento si identifica con lo spazio che esiste intorno a ogni oggetto dal quale nascono stimoli destinati a coinvolgere l’individuo. Alle piccole distanze ci si trova sempre nella zona di coinvolgimento di un oggetto, e più ci si avvicina più ci si sente inseriti in questa particolare condizione. Vetrine sproporzionate: come rimediare Nel caso si disponga di una vetrina piccola, le alternative possibili alla ristrutturazione mirata all’ampliamento sono: esporre con ordine e cura piccoli oggetti, oppure esporre un solo oggetto di maggiori dimensioni che ne diviene di volta in volta il protagonista assoluto. Viceversa, disponendo di una vetrina troppo grande rispetto alle dimensioni medie degli oggetti, è consigliabile correggere l’altezza, il cui eccesso è sempre il più fastidioso e il più dispersivo. Ciò si può realizzare facilmente posizionando un “cielo” alla giusta altezza, in proporzione con la larghezza. La copertura così realizzata offre due vantaggi: una maggiore comodità di allestimento e la possibilità di realizzare una migliore illuminazione. ●
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Alimentazione
Programma Benessere 360 è distribuito da PET 360 s.r.l. Via Amedei, 6 - 20123 Milano (MI) Tel. 02/2043764 - info@pet360.it
Quando benessere fa rima con qualità e innovazione Pet 360 propone Programma Benessere 360: una linea completa di alimenti superpremium studiata per soddisfare - all’insegna dei valori di amore, cura e rispetto specifiche esigenze nutrizionali di cani e gatti.
È
possibile studiare e sviluppare un assortimento di prodotti in grado di coniugare amore, cura e rispetto per i nostri amici a quattro zampe, con un approccio scientifico innovativo? Pet360 ne è convinta e ha accettato la sfida, realizzando Programma Benessere 360, una linea completa di prodotti per il benessere di cani e gatti, in accordo con le più moderne esigenze di mercato, per vivere in modo pieno e completo il meraviglioso rapporto che ci lega a questi animali.
I VALORI E LA MISSION Giovane e innovativa azienda italiana, Pet360 si ispira a una filosofia della nutrizione fondata su solidi valori e principi: • l’amore per gli animali, • la cura nella ricerca e selezione degli ingredienti e nei processi produttivi • il rispetto per le esigenze nutrizionali, fisiologiche ed etiche di cani e gatti. Il che si traduce, tra l’altro, nello sviluppare i prodotti escludendo il ricorso a tecniche crudeli o limitanti il benessere psico-fisico degli animali. • la ricerca e sviluppo, un processo in costante evoluzione supportato dall’équipe scientifica del Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Bologna. La mission di Pet360 è quindi fornire una linea completa di soluzioni pensate per garantire il benessere dell’animale attraverso la qualità della nutrizione e il miglioramento delle condizioni ambientali e del rapporto uomo-animale.
UNA GAMMA SUPERPREMIUM Tutto questo si traduce in Programma Benessere 360, una gamma completa di prodotti superpremium per cani e gatti incentrata sulla funzionalità nutrizionale e sulla gestione dello stress ossidativo per rallentare l’invecchiamento cellulare. Il ricco assortimento è segmentato in tre linee: • Salute 360 risponde a diverse esigenze nutrizionali attraverso prodotti mirati. Per i cani che rivelano sensibilità e intolleranze alimentari, sono disponibili ricette con una sola fonte di proteina animale e una sola fonte di carboi-
drati. L’obiettivo è ridurre al minimo il rischio legato a potenziali allergeni presenti negli alimenti. Per i gatti sterilizzati, inappetenti, con pelo lungo e tendenti al sovrappeso, Pet360 ha pensato a formulazioni su misura delle loro esigenze fisiologiche specifiche; • Forma 360 comprende prodotti che, grazie ai benefici della Formula Provital, integrata con formulazioni di altissimo livello, favoriscono lo sviluppo e il mantenimento ottimali di cani e gatti in tutte le fasi della loro vita; • Gusto 360 propone prodotti che, oltre a garantire i benefici della Formula Provital, soddisfano anche i gusti più difficili dei nostri amici a quattro zampe, sempre in accordo con le loro esigenze nutrizionali.
SYNOX3D, LA MISCELA “ANTI-AGE” Gli alimenti delle linee Salute 360 e Forma 360 sono uniti da un unico comun denominatore: Synox3D, una miscela bilanciata di ingredienti naturali come uva, agrumi, rosmarino, chiodi di garofano e curcuma. Il suo effetto è contrastare l’azione dei radicali liberi, rallentando il processo di invecchiamento cellulare. Frutto di un programma intensivo durato 3 anni di screening su 134 estratti titolati di piante, Synox3D è una combinazione sinergica esclusiva con un potenziale 3,5 volte superiore a quello della vitamina. Synox3D introduce un nuovo approccio alle gestione dello stress ossidativo, attraverso lo stimolo alla produzione di enzimi antiossidanti endogeni, l’aumento dei livelli plasmatici di vitamina E e A antiossidanti e il calo della produzione di sostanze tossiche. Ne deriva la riduzione dello stress ossidativo e l’aumento della protezione cellulare. ●
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Igiene e salute Virbac, da oltre quarant’anni in prima linea per la salute animale Virbac è un’azienda farmaceutica veterinaria dedicata esclusivamente alla salute animale.
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ondata nel 1968 a Carros (Francia) dal Dottor Pierre-Richard Dick, medico veterinario appassionato di biologia, Virbac è tra le più importanti case farmaceutiche veterinarie a livello mondiale e, da oltre quarant’anni, punto di riferimento globale per il benessere animale. Nel 2011 lancia inoltre in tutta Europa il primo vaccino contro la leishmaniosi canina. Quale marchio riconosciuto in ambito veterinario e farmaceutico, Virbac propone vaccini e farmaci per la prevenzione e il trattamento delle principali patologie per animali da compagnia ma anche una vasta gamma di prodotti di libera vendita tra cui: antiparassitari, supplementi nutrizionali, prodotti specifici per la salute di orecchie, cute e pelo e la nuova linea di alimenti dietetici, recentemente distribuita anche in Italia.
VIRBAC PER IL PET SHOP: UNA GAMMA COMPLETA DI PRODOTTI PER LA SALUTE E IL BENESSERE DEI PET Grazie a continui investimenti in Ricerca&Sviluppo, Virbac può rispondere puntualmente alle richieste del mercato, proponendo al consumatore, attraverso il Veterinario ma anche il punto vendita specializzato, soluzioni innovative per la salute animale. Ogni anno, Virbac arricchisce la propria offerta con nuovi prodotti destinati al pet shop, offrendo così ai rivenditori specializzati una gamma completa di articoli, materiali promozionali e informativi per il punto vendita e, soprattutto, assistenza tecnico/commerciale e consulenza.
GLI ANTIPARASSITARI SPOT-ON Virbac ha brevettato a livello europeo il primo spot-on con sistema FERMA GOCCIA. In seguito ai risultati di un’importante ricerca di mercato effettuata sui proprietari di cani e gatti è emerso che una delle principali cause di insuccesso dell’efficacia di uno spot-on è la non corretta applicazione della pipetta. Il sistema completamente innovativo proposto da Virbac permette invece di avere il pieno controllo della dose somministrata, tanto che il FAB (Feline Advisory Bureau organizzazione dedicata alla salute e al benessere della po-
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VIRBAC s.r.l. Via Ettore Bugatti, 15 20153 Milano Tel. 02. 4092471 - Fax 02.40924777 virbac@virbac.it www.virbac.it
polazione felina) ha riconosciuto lo spot-on Virbac con sistema FERMA GOCCIA come il più innovativo e il più semplice da utilizzare. Dalla Ricerca&Sviluppo Virbac l’ultimissima novità in campo di antiparassitari per CANI: EFFITIX spot-on con pipetta FERMA Goccia, che associa le proprietà di Fipronil e Permetrina, proteggendo completamente i cani di ogni taglia e razza dai quattro principali ectoparassiti presenti in Europa: flebotomi (vettori della leishmaniosi canina), zanzare, pulci e zecche.
LINEA DERMATOLOGICA Azienda pionieristica in dermatologia veterinaria, oggi Virbac è leader in questo settore ad alto potenziale, grazie alla sua innovativa gamma di shampoo dermatologici (Pyoderm, Allermyl e Sebolytic) e di utilizzo quotidiano (Allercalm e Sebocalm). Gli shampoo e il detergente auricolare (Epi-Otic) Virbac si distinguono per l’innovativa applicazione in ambito dermatologico-veterinario delle glicotecnologie che limitano l’adesione batterica (effetto anti-adesivo) e modulano l’irritazione cutanea (effetto anti-irritante).
SUPPLEMENTI E LINEA PETFOOD Oltre agli alimenti complementari a supporto del benessere di cani e gatti in specifiche situazioni fisiologiche e patologiche (Fortiflex per le articolazioni; Nutri-Plus Gel, supplemento nutrizionale energetico; Megaderm, per le allergie e il controllo dei problemi dermatologici; Anxitane, supplemento nutrizionale anti-stress; Pronefra, a supporto della funzione renale; Nutribound per la ripresa nutrizionale), Virbac ha recentemente lanciato in Italia la linea di alimenti completi Vet Complex, formulati con rigorosi standard nutrizionali e con criteri rigorosamente veterinari. La linea di mantenimento è specifica per la salute dei pet nelle diverse fasi della vita, dallo svezzamento alla vecchiaia, mentre le diete cliniche Vet Complex sono indicate quando è presente una patologia per coadiuvare il trattamento specifico e favorire una rapida guarigione. ●
Virbac, shaping the future of animal health.
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Alimentazione del cane
Zoodiaco - Via della Cooperazione 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com
Ogni cucciolo ha le sue esigenze, la soluzione nutrizionale su misura Lo svezzamento rappresenta un momento delicato e fondamentale, il cucciolo presenta infatti specifiche necessità a partire dal fabbisogno energetico, superiore rispetto a quello di un esemplare adulto. I primi sei mesi di vita rappresentano il periodo di crescita più rapido e intenso.
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er il cucciolo di piccola taglia è stato formulato Puppy Mini Chicken & Rice, ricco in carne fresca di pollo, appetibile, leggera e digeribile apporta proteine che supportano la limitata capacità digestiva del cucciolo. La forma della crocchetta è stata appositamente studiata per favorire la masticazione e la deglutizione in questi cuccioli. In versione umido Puppy Mini Chicken & Rice è un alimento monoproteico e monocarboidrato ricco in carne fresca di pollo (75%). Puppy Medium Chicken & Rice è specifico per il cucciolo di taglia media che in questa fase vede aumentare di circa cinquanta volte il peso della nascita. L’equilibrato rapporto calcio/fosforo aiuta lo sviluppo dell’apparato scheletrico e dei denti mentre le proteine a elevato valore biologico apportate dalla carne fresca di pollo ne favoriscono il corretto sviluppo ponderale. Puppy Large Chicken & Rice è formulato per il cucciolo di taglia grande. Glucosamina e Solfato di condroitina favoriscono il corretto accrescimento delle articolazioni, elementi molto delicati in questa tipologia di cani. Omega 3 e 6, zinco e biotina aiutano la formazione e il sano sviluppo di pelle e manto. Per l’alimentazione del cucciolo di taglia gigante (45 kg e oltre) viene proposto Puppy Giant Chicken & Rice, ideale per la lunga fase di sviluppo di questi cuccioli, che può durare fino a
18/24 mesi. La carne fresca di pollo è leggera e digeribile, per non appesantire l’organismo che necessita di un corretto apporto proteico ed energetico. L’equilibrato rapporto calcio/fosforo è un valido supporto per un armonico sviluppo dell’apparato scheletrico e dei denti mentre glucosamina e solfato di condroitina favoriscono il corretto accrescimento delle articolazioni, gravate dal notevole peso. Puppy all breeds Chicken & Rice è un alimento umido monoproteico e monocarboidrato ricco in carne fresca di pollo (75%) per il cucciolo di tutte le taglie. Sensibilità a singoli componenti possono provocare serie reazioni nell’organismo del cucciolo e comprometterne il corretto sviluppo. Con l’alimentazione si può contribuire a ridurre il rischio di reazioni avverse, per questo Prolife ha realizzato una gamma dedicata alle esigenze specifiche del cucciolo sensibile. Puppy Sensitive all breeds Lamb & Rice è un alimento secco completo, studiato per le specifiche esigenze del cucciolo con sensibilità digestive, oculari, auricolari o cutanee. La carne fresca di agnello apporta proteine leggere e digeribili che aiutano la limitata capacità digestiva del cucciolo. L’equilibrato rapporto calcio/fosforo è inoltre un valido supporto per uno sviluppo armonico ed equilibrato dell’apparato scheletrico e della dentizione mentre gli adeguati livelli energetici (3.850 kcal/kg) supportano una crescita sana e armonica. Omega 3 e 6, zinco e biotina aiutano la formazione e il sano sviluppo di pelle e manto. Puppy Sensitive all breeds Lamb & Rice in versione umido è un alimento monoproteico e monocarboidrato ricco in carne fresca di agnello (75%). Per conoscere le caratteristiche e i plus della linea Prolife visita il sito www.prolife-pet.it ●
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L’intervista PET DISCOUNT: UN ESEMPIO DA SEGUIRE
Il petshop a conduzione familiare è una realtà italiana assai consolidata: ecco come la famiglia Guidetti ha realizzato un sogno C Maria Luisa Quattrina Medico veterinario e pubblicista
ontinua il viaggio tra le realtà italiane che hanno saputo far fronte alle difficoltà della crisi e della concorrenza creando uno stile proprio apprezzato dalla clientela. Oggi siamo a Castelnovo Monti, Reggio Emilia, per intervistare Gianandrea Guidetti al quale chiediamo un’iniezione di fidu-
cia per iniziare con una marcia in più il 2015. PetTrend: Come è iniziata l’avventura della famiglia Guidetti, nel mondo dei petshop? Gianandrea Guidetti: L’avventura nel mondo del Petshop è iniziata nel
Da sinistra verso destra: Paolo Guidetti, Gianandrea Guidetti, Giancarlo Corradi, Luana Ugoletti, Simona Luparello.
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1995 proprio qui a Castelnovo Monti, un paese di montagna posto nel centro dell’Appennino Tosco Emiliano. Siamo partiti implementando il lavoro zootecnico, inserendo un assortimento di prodotti completamente dedicato agli animali da compagnia e specializzando la filiale sia nella vendita di alimenti sia nell’accessoristica di qualità superiore rispetto lo standard di un’agraria tradizionale. All’inizio non è stato semplice vendere questi prodotti in un contesto rurale, poi con il cambiamento delle abitudini della famiglia italiana e con l’aiuto del turismo, è diventata una attività conveniente, tantoché qualche anno dopo abbiamo aperto questo settore anche nella Sede di Reggio Emilia. Forti di queste esperienze, nel 2005 è entrata in funzione la filiale di Reggiolo, ottimizzata sia per la vendita a libero servizio sia per la vendita assistita. PT: Quanti sono i membri della famiglia che ora lavorano in Pet Discount? GG: Siamo in cinque affiancati da altri collaboratori altamente qualificati tra cui quattro farmacisti e una laureata in Scienze equine. PT: Come vi siete sviluppati negli anni: quanti punti vendita e quale la metratura? GG: È stato abbastanza graduale e ha seguito le esigenze della nostra clientela. La vendita all’ingrosso del settore zootecnico che è sempre stata la principale, si è ridotta a favore della vendita al minuto dedicata agli animali d’affezione. I nostri punti vendita, ora sono tre, hanno una superficie media di 200 mq a libero servizio e in tutti è presente un banco centrale a disposizione della clientela per la vendita assistita: un elemento caratterizzante i nostri Pet Discount. PT: Essere un’azienda a conduzione familiare ha dei punti di forza e altri di debolezza. Quali? GG: Il punto di forza principale e quello di una migliore gestione delle risorse umane a patto che sia presente uno spirito di squadra molto forte; diversamente questo punto di forza può diventare anche un punto di debolezza. Altri vantaggi si hanno con la clientela, con la quale è possibile in-
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staurare un rapporto reciproco di feeling basato sulla fiducia e la riconosciuta professionalità. PT: Come è organizzata l’area espositiva: la suddivisione dei settori e lo spazio in percentuale dedicato a ciascuno? GG: Puntiamo molto sull’alimentazione specializzata per i cani e i gatti, in particolare sugli alimenti dietetici. Principalmente l’80% del settore alimentare è dedicato appunto a cani e gatti, il resto è suddiviso tra roditori, rettili, uccelli e pesci. Prestiamo particolare attenzione alle linee per la risoluzione delle intolleranze alimentari, abbiamo anche settori dedicati ai mono-proteici, al biologico, ai nutraceutici, agli alimenti a base di pesce e quelli formulati con carni alternative sempre più utilizzati su richiesta del medico veterinario curante. PT: L’iniziale nome Zoo G Veterinaria indica che avete una tradizione di vendita di prodotti per uso veterinario. Potrebbe illustrare a chi vi rivolgete e come è possibile vendere prodotti farmaceutici in un petshop? GG: Certamente; la ZOO G è nata come struttura commerciale all’ingrosso per la distribuzione dei farmaci veterinari, strumenti chirurgici, diagnostici, disinfettanti, attrezzature per gli operatori professionali. È possibile vendere prodotti farmaceutici veterinari sia con obbligo che senza obbligo di prescrizione (i cosiddetti prodotti da banco) tramite la presenza del farmacista e le necessarie autorizzazioni per la parafarmacia. PT: “Lasciate che sia il cliente a decidere, e questo farà davvero la differenza” è il motto di Paolo Guidetti, uno dei soci fondatori. Potrebbe spiegarci come lo applicate fattivamente? GG: Potrebbe sembrare uno slogan poco chiaro per una struttura come la nostra, di fatto si intende che il cliente è in grado di decidere poiché gli viene messo a disposizione un grandissimo assortimento a libero servizio, ma con il discreto e importante supporto dei nostri consulenti all’acquisto. PT: Avete fatto fronte all’ingresso sul mercato di altre catene di negozi concentrandovi sui servizi e ampliandoli.
Potrebbe spiegare quali sono i vostri servizi e come li avete implementati? GG: La competizione negli anni si è fatta sempre più critica e quindi abbiamo incrementato i nostri punti di forza tradizionali attraverso la consulenza concentrandoci in particolare sulla salute e il benessere di cani e gatti. Abbiamo anche ampliato l’offerta di prodotti relativi all’igiene e alla disinfezione e potenziato i servizi della nostra fidelity card, la “Carta Cuore” che risulta essere ancora la più conveniente rispetto a quelle offerte dalle grandi catene. I servizi ottenibili con la card danno diritto a convenzioni di interesse sicuro per la clientela, ad esempio con strutture di educatori cinofili e molto altro ancora. PT: Quanto è importante avere un sito e una pagina facebook? E quanto è rilevante puntare anche sull’e-commerce? GG: È importante essere presenti poiché ormai gran parte della nostra clientela fa uso di Smart phone e PC sia per documentarsi sia per acquistare. E credo sia sempre più importante seguire la propria pagina Facebook, ma anche quelle sugli altri social, così come credo sia fondamentale aggiornare con frequenza il sito internet di e-commerce. Non è un lavoro facile, anzi. Ritengo che il lavoro più difficile e complicato sia proprio seguire e tenere sempre aggiornati questi importanti strumenti per mantenere vivo l’interesse sui prodotti in vendita e sugli argomenti “postati”. PT: Sebbene la crisi nel nostro settore non sia così sentita come in altri è importante attuare strategie multiple per far fronte a tutte le difficoltà. Potrebbe riassumere in una frase come ci si deve muovere per contrastare il difficile momento? GG: Sicuramente razionalizzando i costi, rendendo più efficiente la gestione, ma anche ricercando forme di associazionismo o aggregazione tra punti vendita così da mantenere vivi ed efficienti anche i petshop che non sono colossi. Impegnarsi con azioni utili a mantenere il proprio spazio di mercato in una società competitiva. ●
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Alimentazione del gatto
Agras Delic S.p.A. - Via San Vincenzo, 4 16121 Genova - Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.agras-delic.com E-mail: contact@agras-delic.com
Schesir tartare per gatti Manzo e pollo lavorati stile tartare, naturalità stile Schesir.
pure al naturale. La fabbrica, situata in Italia, utilizza per Tartare solo materie prime selezionate e “hormone free”, come nella tradizione Schesir.
ALTAMENTE APPETIBILE E CRUELTY FREE Il gradimento del prodotto è stato testato prima del lancio sul mercato, su un campione di 200 gatti di famiglia, aventi la preferenza per gli alimenti naturali ed il test ha dato eccellenti risultati. L’appetibilità ed il gradimento rispetto al prodotto abituale sono gli unici parametri indagati, infatti anche questa linea può vantare la garanzia “Cruelty Free”.
A
gras Delic è orgogliosa di presentare la sua ultima innovazione a marchio Schesir: la Tartare per gatti. Sempre alla ricerca di novità, per soddisfare anche i palati felini più esigenti, l’azienda ha ideato un tipo di lavorazione della carne diverso dal solito, ottenendo in esclusiva una presentazione del prodotto davvero originale. Schesir Tartare è preparata, infatti, tagliando il manzo ed il pollo in piccoli pezzi irregolari, confezionati poi in gelatina op-
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LA GAMMA Schesir Tartare si compone di 6 referenze in lattina monodose da 85 g: pollo al naturale, manzo al naturale, pollo e manzo al naturale, pollo in gelatina, manzo in gelatina, pollo e manzo in gelatina. Le lattine vengono consegnate dentro a vassoi da 24 pezzi, personalizzati graficamente. ●
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Indagini FURTI E TACCHEGGI IN NEGOZIO. CHE PESO HANNO, COME DIFENDERSI
Sottrazioni a opera dei clienti, della criminalità organizzata, dei dipendenti, le frodi dei fornitori e gli errori amministrativi rappresentano una perdita e un delicato problema da risolvere I Laura Seguso Trend observer
l Barometro Mondiale dei Furti nel Retail (Global Retail Theft Barometer 2014, GRTB), uno studio presentato a inizio novembre 2014, rivela che le differenze inventariali incidono per un costo di 96 miliardi di euro a livello globale, con una percentuale media pari
all’1,29% delle vendite. In Italia la “penale” da pagare per le perdite nel Retail ammonta a 94 euro l’anno per persona. L’immagine globale L’edizione 2014 del GRBT, promosso da
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Indagini un fondo indipendente di Checkpoint Systems, Inc. e condotto da The Smart Cube, in collaborazione con Ernie Deyle, analista della prevenzione delle perdite nel Retail, rivela che il costo delle differenze inventariali è stato di oltre 96 miliardi di euro a livello globale. Queste perdite, che includono i furti a opera dei clienti, della criminalità organizzata, dei dipendenti, le frodi dei fornitori e gli errori amministrativi, hanno rappresentato, in media, una percentuale pari all’1,29% delle vendite Retail. Focus Italia Il costo dei furti, in Europa, varia da + 14 a + 180 euro a persona. In Italia le differenze inventariali sono in diminuzione rispetto all’anno scorso, attestandosi all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti. Nello specifico, lo studio evidenzia come nel nostro Paese oltre il 75% delle differenze inventariali sia da attribuirsi ai furti, compiuti dai clienti per un 53,4% e dai dipendenti per il 22%. Seguono gli errori amministrativi (16,3%) e le frodi da parte dei fornitori (8,3%). L’Italia spicca come una delle Nazioni in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati, arrivando a oltre 2,5 miliardi di euro nell’ultimo anno, valore che pone il nostro Paese nella classifica dei più virtuosi in quanto a rapporto tra differenze inventariali e spesa in prevenzione delle perdite. In particolare, in Italia è cresciuta molto anche l’etichettatura alla fonte e, in aggiunta, il 42% degli intervistati dichiara di avere in programma l’aumento del numero di referenze protette. Gli articoli più rubati e identikit del taccheggiatore Lo Studio sul costo dei furti e sulla disponibilità della merce conferma che gli articoli più rubati, in Italia e nel resto d’Europa, sono quelli più facili da nascondere e da rivendere. Quasi il 65% dei taccheggiatori ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni a livello mondiale, mentre in Italia la fascia si concentra tra i 30 e i 45 anni. «Siamo lieti di sostenere, per il tredicesimo anno questa ricerca statistica condotta a livello globale» afferma Alberto Corradini, responsabile della filiale italiana di Checkpoint Systems «Ci auguriamo che i Retailer possano approfondire le cause del-
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le differenze inventariali e lavorare con i propri fornitori e partner di soluzioni per creare programmi volti a ridurne i relativi costi.» Azzerare è impossibile, limitare è fattibile Che siano differenze inventariali emerse con i controlli o che si tratti di veri e propri furti conclamati, subire un taccheggio è causa prima di rabbia poi di avvilimento. Azzerare la statistica è probabilmente impossibile, tuttavia si possono mettere in atto diversi accorgimenti per limitare il danno e contenere le perdite. Di fatto si tratta di buone pratiche da acquisire, sulle quali non transigere mai, sia a carattere preventivo sia in pre-
senza dei clienti all’interno del punto vendita. Alcune scelte cautelative sono anche onerose, ma ciascun petshopper sa esattamente a quale tipo di rischio, in particolare, è esposto il proprio esercizio, e saprà dunque quali sono le precauzioni imprescindibili e quali no. Cosa fare per giocare d’anticipo • Stipulare una polizza assicurativa contro i rischi di furto (e rapina) con un assicuratore di fiducia. • Assicurarsi di avere serrature e serramenti validi su tutti gli accessi e mantenerle sempre ben funzionanti. • Installare un sistema di allarme antintrusione e di videoregistrazione.
UN SISTEMA ANTITACCHEGGIO Le Antenne EAS, sono quei dispositivi che effettuano la sorveglianza elettronica degli articoli. Contribuiscono a rendere l’ambiente di vendita più accogliente e a migliorare l’esperienza di acquisto, poiché i visitatori del punto vendita possono accedere tranquillamente alle merci esposte. Un sistema antitaccheggio di questo tipo comprende antenne di rivelazione installate ai varchi di uscita o ai varchi cassa. Il sistema opera con piccole etichette elettroniche, rigide oppure adesive, che vengono applicate alla merce nel punto vendita oppure, nel caso della protezione alla fonte, direttamente in fase di produzione o di confezionamento. All’acquisto, le etichette sono disattivate o rimosse nel punto vendita. Ogni tentativo da parte dell’acquirente di disattivare o togliere un’etichetta antitaccheggio oppure di portare la merce al di fuori del punto vendita con un’etichetta attiva ancora applicata, farà scattare un allarme che allerterà il personale addetto alle vendite.
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• Installare un sistema d’allarme interno, perimetrale e volumetrico. E ricordarsi che sempre più spesso una sirena che suona non viene ascoltata da nessuno: è più efficace un collegamento di allarme telefonico con le Forze dell’Ordine o con il proprio cellulare. • Assicurarsi che le installazioni di sicurezza siano ben montate: un’installazione mal fatta può rendere inutile i sistemi di videosorveglianza o di allarme, così come le barriere antintrusione. Ad esempio: se i collegamenti elettrici fossero accessibili dall’esterno si potrebbe facilmente escludere l’allarme. Anche una vetrina blindata, se non è installata correttamente, è del tutto inefficace. Oltre a non tutelare il negoziante, installazioni effettuate senza i dovuti accorgimenti potrebbero creare delle difficoltà per eventuali rimborsi assicurativi. • Non lasciare chiavi o beni personali in luoghi fuori dal proprio controllo. • Lasciare una luce accesa: un negozio illuminato anche di notte scoraggia i malintenzionati e consente, in caso d’installazione di un impianto di videosorveglianza, una migliore registrazione delle immagini. È inoltre un valido deterrente anche contro gli atti vandalici.
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• Prestare attenzione se in orario di pulizie le porte o le finestre restano aperte. • Se il locale ha una vasta area espositiva potrebbe essere utile predisporre all’entrata le apposite cassette per il deposito di borse e borsette. • Se all’apertura mattutina si riscontrano “anomalie” al sistema di chiusura del negozio (serratura con segni di scasso, porta non perfettamente chiusa,...) non entrare da soli; i malviventi potrebbero essere ancora all’interno. • Se si verificano cali di tensione non “giustificati” o ripetuti falsi allarmi, far controllare attentamente l’impianto d’allarme e prestare maggiore attenzione: potrebbe essere una prova di manomissione dell’impianto stesso. Cosa fare in presenza dei clienti • Salutare sempre tutti i clienti quando entrano nel negozio: sentirsi “inquadrati” è un deterrente al furto. • Chiedere ai clienti se hanno bisogno di aiuto. • Tenere banchi e tavoli ordinati. • Rimettere a posto velocemente la merce invenduta. • Tenere la merce già scelta dai clienti al banco di vendita se manifestano la volontà di vedere altri oggetti.
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Indagini • Se si vendono coppie di qualcosa, esporre solo uno dei due pezzi. • Evidenziare segnali di avvertimento riguardo le conseguenze di eventuali furti. • Esporre solo i prodotti meno costosi accanto alla porta. Quelli più costosi, lontano. • Organizzare la merce in modo che possa essere facilmente vista da più di un addetto alle vendite. • Non riporre la merce in pile o gondole troppo alte che potrebbero bloccare
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la visione dei venditori. • Installare molti specchi nel negozio e, sul soffitto, specchi convessi. • Curare l’illuminazione in modo che non ci siano angoli bui nel negozio. • Guardare con occhio critico ciò che avviene all’interno del negozio e prestare attenzione ai comportamenti anomali delle persone, quali ad esempio la ripetuta presenza senza acquisti, l’eccessiva fretta, la richiesta di oggetti molto diversi tra loro, soprattutto con persone non conosciute.
Se a rubare sono i dipendenti … È particolarmente odioso ammettere che si nascondono delle serpi in seno, ma lo studio l’ha evidenziato: i dipendenti sono responsabili del 22% dei furti. Rappresentano una grossa fetta di perdita, sia in operazioni di cassa (annullamenti o depositi), sia in magazzino. Come può tutelarsi il petshopper? Utilizzare software di analisi e gestione che permettano di tracciare le operazioni di cassa e localizzare trend e transazioni problematiche (annulli, rimborsi, pagamenti
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con carta di credito, sconti, ecc). Adottare soluzioni tecnologiche che assicurino maggiore precisione nell’inventario. I punti critici in cui si registra il maggior numero di furti nella catena di approvvigionamento sono la superficie di vendita (78%), il magazzino (68%) e i centri di distribuzione, soprattutto la zona di ricevimento e di carico. Ma non solo. Si può fare molto agendo anche sulla “motivazione” dei dipendenti. Ad esempio, riservare loro significativi sconti, bonus, trattamenti di favore,
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può essere un buon incentivo a non commettere furti. Un sistema integrato è vantaggioso sotto molteplici aspetti Considerazione finale: integrare tutti i sistemi all’interno di un’unica piattaforma permette di aumentare il controllo sulle perdite. In questo senso bisogna considerare la sicurezza da un punto di vista complessivo che vede la somma di sistemi diversi, quali anti-intrusione, antifurto, con-
trollo degli accessi, software specifici, protezione alla fonte e Rfid (identificazione radio frequenza), al fine di ridurre le cause sconosciute delle differenze inventariali in tutta la catena di approvvigionamento. Ma c’è un altro vantaggio: l’integrazione di una soluzione di analisi di inventario con i sistemi antitaccheggio garantisce una sicurezza affidabile ed economica. Una gestione efficace delle scorte previene molti problemi nella gestione del magazzino. In questo modo si riducono esigenze di manutenzione, trasporto e costi. ●
THE SMART CUBE, CHI SONO? The Smart Cube è una società internazionale, specializzata nella fornitura di analisi e ricerche personalizzate. Fondata nel 2003, The Smart Cube ha condotto oltre 19.000 indagini avvalendosi della propria rete globale di 500 analisti. L’azienda ha sede a Londra e può contare su professionisti in Asia-Pacifico, Stati Uniti, Europa e America Latina. Checkpoint Systems è leader mondiale per le soluzioni di disponibilità della merce nel settore retail, che comprendono la prevenzione delle perdite e la visibilità della merce. Checkpoint fornisce soluzioni end-to-end che permettono ai retailer di ottenere una migliore accuratezza dell’inventario, in tempo reale, velocizzare il ciclo di rifornimento delle scorte, prevenire i casi di disassortimento e ridurre i furti, migliorando, quindi, la disponibilità della merce sugli scaffali e l’esperienza del cliente. Con 45 anni di esperienza e quotata alla borsa di New York, Checkpoint impiega 4.700 persone in tutto il mondo.
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Alimentazione del gatto
Royal Canin Italia S.r.l. numero verde 800-801106 www.royalcanin.it info@royal-canin.it
Veterinary Diet Renal di Royal Canin Alimenti dietetici completi per gatti affetti da malattia renale cronica.
L
a malattia renale cronica è una patologia frequente nei gatti maturi e anziani. A causa della diminuita funzionalità renale, l’animale è meno in grado di concentrare le urine correttamente, pertanto tende a bere molto di più e a urinare più spesso. Gradualmente si accumulano nel sangue residui nocivi del metabolismo, che possono innescare molti altri disturbi. Veterinary Diet Renal è la gamma completa di alimenti dietetici per la gestione nutrizionale della malattia renale cronica del gatto: una risposta nutrizionale specifica appositamente formulata con nutrienti dal riconosciuto ruolo nel rallentamento della progressione della malattia. Raccomandati dal Veterinario, questi alimenti dietetici possono contribuire al miglioramento della qualità della vita del gatto. A Renal Special e Renal si affianca la novità Renal Select: alimento secco dalla peculiare crocchetta con doppia consistenza, che facilita la masticazione e contribuisce ad incoraggiare l’appetito del gatto. Renal Select contiene inoltre EPA e DHA, un complesso di antiossidanti e un basso tenore di fosforo. La restrizione fosforica nella dieta è essenziale per contribuire al rallentamento della progressione della malattia renale. L’alimento, integrato con olio di pesce (fonte di EPA/DHA) può contribuire al miglioramento della filtrazione glomerulare. Un corretto tenore di proteine di alta qualità aiuta a ridurre il carico di lavoro dei reni. Un’alta densità energetica contribuisce, inoltre, a limitare la perdita di peso. Renal Select può essere somministrato singolarmente o mescolato a Renal gatto in formulazione umida, disponibile in bocconcini in salsa da oggi ancora più appetibile (bustine da 85 g con pollo, tonno o manzo), oppure in morbido patè (lattina da 195 g). Renal Select: è disponibile in confezioni da 500 g, 2 kg e 4 kg. ●
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CONAGIT SPA Via R. Luxemburg, 30 - 06012 Città di Castello (PG) Tel. 075 851781 - Fax 075 8517804 info@conagit.it; www.giuntinipet.it
Giuntini 2015: la campagna che alimenta il vostro business L’azienda umbra vi coccola con due nuovi spot, teneri e graffianti insieme. Ironia e professionalità viaggiano parallele, per confermare la fiducia dei clienti, conquistare nuovi affezionati e ribadire il feeling con il negoziante.
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l negoziante di oggi non trascura nulla. Prima di lasciarsi sedurre da un prodotto non testa solo la sua provenienza, la qualità, l’affidabilità, ma anche l’appeal del messaggio, il livello di emozione espressa. Saper comunicare i valori del brand è il primo requisito per meritarsi un posto sugli scaffali del punto vendita. Giuntini si rinnova, e nel farlo non tralascia i suoi pilastri originari: il benessere degli animali, la soddisfazione del cliente, la sinergia con il negoziante. È a quest’ultimo che l’azienda umbra, punto di riferimento nella produzione italiana di Petfood, si rivolge con la nuova campagna 2015: un’operazione pensata per avvicinare il cliente potenziale, incuriosirlo e coinvolgerlo grazie a un connubio inedito d’ironia e informazione, confidenza e competenza.
ALITO LEGGERO, VITA PIÙ SANA “Alito leggero, vita più sana” è il claim che accompagna i due nuovi spot Pro Cane e Pro Gatto; alla certezza del gusto e al controllo di qualità si aggiunge la ricerca di ingredienti che, uniti a uno stile di vita sano e a un’alimentazione equilibrata, migliorano l’alito degli animali, rendendo felici cani, gatti e pet owner.
PER IL NEGOZIANTE, È UN ARGOMENTO IN PIÙ PER FACILITARE E FAVORIRE L’ACQUISTO La soluzione creativa traduce l’obiettivo in immagini, giocando con calibrata ironia sul tema dell’alito, evocando atmosfere memorabili, fatte apposta per sedimentarsi meglio nel cuore e nella mente della gente. L’interazione tra uomini e animali, l’originalità delle location, i finali a sorpresa trovano conferma, guadagnano in ritmo e suspense ed esaltano la resa degli attori. Umani e non. Il pubblico non resterà indifferente. Ampio spazio anche alla campagna stampa, volta a trasmettere con rinnovata energia un messaggio di qualità. Un peso notevole sarà attribuito al logo e al packaging, freschi di restyling grafico: più essenziale e moderno il primo, più caldo e colorato il secondo, con animale e proprietario in primo piano, insieme, a suggellare un feeling senza tempo.
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Da sempre, all’interno della filosofia aziendale, la tecnologia assume un ruolo preponderante, sia nell’ottimizzare la produzione attraverso la ricerca, sia nel veicolare strategie di comunicazione: per questo, sarà potenziata la presenza di Giuntini sui social media (Facebook, Twitter, G+, YouTube, Pinterest), per aumentare il bacino di follower tramite consigli per la corretta alimentazione degli animali, info sulle news di prodotto, inviti a eventi e iniziative: un mondo di stimoli da condividere, per consolidare la fiducia dei clienti di lungo corso, conquistare tanti nuovi affezionati e portare sugli scaffali un prodotto non solo di qualità, ma anche di fama. La comunicazione si evolve, lo spirito genuino resta. La visione di Giuntini ha al centro il rispetto per la tradizione, la passione e la cura per gli animali, il legame diretto, prima che commerciale e virtuale, con clienti e negozianti. Alla base c’è un livello di credibilità raggiunto negli anni grazie a un eccellente lavoro di squadra. Oggi, a 58 anni dalla fondazione, Giuntini è un punto di riferimento del settore: un’impresa dotata del più grande impianto di Petfood in Italia e tra i massimi in Europa. I centri di ricerca sono impegnati ogni giorno ad analizzare fino a 77 materie prime, pari a oltre 20 mila l’anno. Uno sforzo importante, premiato con riconoscimenti e certificazioni di caratura internazionale. Il risultato è un prodotto italiano, fatto d’ingredienti accuratamente selezionati e lavorati nel rispetto della tradizione, senza OGM, coloranti e aromi artificiali. Al negoziante non sfuggirà la varietà dell’offerta, suddivisa in base all’età, alla taglia e allo stile di vita di cani e gatti, per soddisfare il fabbisogno nutrizionale di chi ogni giorno ci regala momenti di tenerezza. La serietà, la competenza, l’esperienza e lo spirito d’innovazione di Giuntini trovano in una comunicazione fresca, avvincente e ironica, il fedele alleato per imprimersi nella memoria di tutti. È questo l’obiettivo della campagna 2015. Se dici Petfood in Italia, dici Giuntini. Un dettaglio da non trascurare. ●
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Alimentazione del gatto
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SPECIALISTICK NUTRACEUTICALS®: la nuova frontiera dell’alimentazione Frutto della prestigiosa collaborazione con l’Università di Torino, Dipartimento di Scienze Veterinarie, FORTESAN presenta la sua nuova linea di alimenti funzionali per cani: Specialistick Nutraceuticals®.
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he una buona alimentazione sia alla base della salute dei nostri amici a quattro zampe è cosa nota. Con l’innovativa linea di crocchette Specialistick Nutraceuticals®, FORTESAN ha cercato però di definire in maniera più approfondita e scientifica il concetto di “buona alimentazione”, per offrire un prodotto all’avanguardia per il benessere del proprio cane. Coinvolgendo nella ricerca e nel controllo analitico un’istituzione del calibro del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, incaricata di testare periodicamente i tenori analitici dei diversi tipi di crocchette, è nata la linea Specialistick Nutraceuticals® che è costituita da alimenti completi adatti a cani di tutte le razze, per il sano mantenimento in ogni fase della loro vita. Alla base dell’efficacia del prodotto si trova l’Immunobeta®, un prebiotico costituito da 3 componenti della cellula del lievito (Saccharomyces cerevisiae) e prodotto tramite un processo brevettato di estrazione e concentrazione che, favorendo il corretto funzionamento intestinale, consente di aumentare le difese immunitarie del cane e mantenerlo in ottimale stato di salute. I componenti - BetaGlucani, Mannano-oligosaccaridi e Nucleotidi - sono dei prebiotici naturali conosciuti anche come “nutraceutici”, cioè sostanze che hanno una importante funzione sull’organismo animale rafforzandone le condizioni di benessere, vitalità e salute. È noto che il 65% del sistema immunitario del cane si trova nel tratto digerente. La linea Specialistick Nutraceuticals®, oltre a fornire importanti elementi nutritivi e favorirne il corretto assorbimento, ha lo scopo, altrettanto importante, di contribuire a mantenere perfettamente attivo e funzionante il sistema immunitario del
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tratto digerente che diventa, quindi, l’elemento centrale dello stato di salute. I prebiotici naturali sono sostanze indispensabili per mantenere in vita i microrganismi benefici intestinali e svolgono un’importantissima azione di prevenzione dalle malattie. Sempre preziosi per il benessere quotidiano del proprio cane sono poi gli acidi grassi essenziali - Omega 3, Omega 6 e Biotina - che contribuiscono a mantenere sane le articolazioni, la cute e il pelo, perché una sana alimentazione non è solo un fatto di benessere interiore ma anche di evidenza estetica e funzionale. La linea Specialistick Nutraceuticals® è costituita esclusivamente da materie prime di qualità certificata controllate in ogni fase produttiva e prive di coloranti. La forma e la consistenza delle crocchette è studiata appositamente per prevenire accumuli di tartaro e mantenere in ottima salute denti e gengive. La linea Specialistick Nutraceuticals® si articola in 8 varianti. A base di pollo e riso troviamo Junior Mini-Medium e Junior Maxi per cuccioli di ogni taglia; Maintenance MiniMedium e Maintenance Maxi per cani adulti; Light&Senior per cani in sovrappeso o con ridotti fabbisogni calorici e per cani anziani; Energy è invece un prodotto pensato specificamente per cani adulti che svolgono una intensa attività sportiva. Le varianti Fish&Rice con pesce e riso e Lamb&Rice con agnello e riso si caratterizzano invece per la loro natura ipoallergenica, in grado quindi di prevenire le più comuni forme di intolleranze alimentari. I prodotti sono disponibili nelle grammature da 750g, 3 kg e 12kg (Energy solo 12kg) e si possono trovare in tutti i centri Fortesan, nei migliori negozi specializzati e presso i corner veterinari. ●
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Prevenzione e salute
Per contattare Innovet: Ordini: ordini@innovet.it Servizio Clienti http://blog.innovet.it Facebook: http://www.facebook.com/innovet.it
Urys®: protezione “secondo natura” delle vie urinarie del cane e del gatto Grazie all’impegno della Ricerca Innovet nel settore delle aliamidi, oggi disponiamo di uno strumento efficace e sicuro per proteggere in maniera naturale le vie urinarie del cane e del gatto. Sono le capsule birillo ad alta appetibilità di Urys®. PROBLEMI DI RENE E VESCICA: NEL MIRINO C’È IL GATTO I 4 zampe delle nostre case devono molto spesso fare i conti con i tanti nemici che minacciano le loro vie urinarie. Rene, ureteri, prostata, uretra e vescica sono, infatti, bersaglio di infezioni, traumi, calcoli, tappi uretrali, farmaci, ma anche di situazioni generali come stress, diabete, tumori o malattie ormonali e autoimmuni. Il risultato è una serie di problemi urinari, pesanti sia per l’animale che per il suo proprietario, che vanno dalla difficoltà ad urinare correttamente, al forte dolore e, nei casi più gravi, a condizioni infiammatorie croniche che possono progressivamente compromettere la funzione renale (malattia renale cronica). Il gatto è il bersaglio preferito di questi fastidi. Oltre a condividere con il cane tutti i motivi che mettono in pericolo il benessere delle vie urinarie, il nostro felino di casa è particolarmente esposto ad una forma di infiammazione urinaria ricorrente e molto dolorosa, apparentemente non legata a motivi precisi (si dice “idiopatica”), e tristemente conosciuta anche dalle donne: la cistite. Oggi sappiamo che la cistite felina rappresenta essenzialmente la reazione esagerata a stress ambientali di varia natura (es. un trasloco, una convivenza difficile con i consimili), e che molto spesso induce pesanti modifiche sia nel carattere che nelle abitudini dei nostri gatti. Specie se anziano, il gatto è notoriamente predisposto anche alla malattia renale cronica, un disordine su base in-
fiammatoria che, se non controllato nelle fasi precoci, progredisce a tal punto da mettere in pericolo la sopravvivenza stessa degli animali che ne sono affetti.
DALLA RICERCA UNA SOLUZIONE “SECONDO NATURA” Urys® è la soluzione naturale, innovativa ed efficace che la Ricerca Innovet ha sviluppato per proteggere le vie urinarie del cane e del gatto dai danni infiammatori e ossidativi, e preservare la corretta reattività di questi tessuti. Urys® contiene, infatti, PEA (Palmitoiletanolamide): una sostanza che in Natura ha il ruolo di controllare i fenomeni algici (dolore) e infiammatori dei tessuti sottoposti a danni di varia origine. Somministrata per via orale, PEA è quindi in grado di potenziare i fisiologici meccanismi di controllo del dolore e dell’infiammazione, anche a livello urinario. Rispetto alla PEA “naturale”, la forma ultra-micronizzata (PEA-um®) presente in Urys® capsule gode di una miglior distribuzione e diffusione nell’organismo. Caratteristiche che rendono questa sostanza ancora più attiva nel controllo delle cellule responsabili dell’iper-reattività infiammatoria e dolorosa del sistema urinario (i mastociti). Urys® contiene inoltre glucosamina, che preserva il naturale strato protettivo dei glicosaminoglicani (GAG) della mucosa vescico-uretrale, particolarmente compromesso in corso di cistite. Infine, la presenza di esperidina, flavonoide a spiccata azione antiossidante e antimicrobica, consente a Urys® di proteggere le vie urinarie dai danni provocati da infezioni e radicali liberi. Urys® è disponibile in confezioni da 30 capsule birillo ad alta appetibilità, da somministrare al dosaggio di 1 capsula al giorno ogni 10 kg di peso corporeo, in cicli di 90 giorni. Le capsule birillo possono essere somministrate direttamente nella bocca di cani e gatti o, alternativamente, mescolate al cibo. Urys® è un supplemento nutrizionale che può essere liberamente venduto nei negozi specializzati, nelle farmacie e direttamente dal veterinario. Maggiori informazioni su www.innovet.it/prodotti. ●
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Impariamo a fotografare FOTO IN MOVIMENTO: COGLIERE L’ATTIMO FUGGENTE
Foto 1 - 55 mm, 1/1250 sec., ISO 800
Dalle competizioni sportive alle passeggiate al parco, ogni evento è irripetibile e richiede tecniche professionali L Tommaso Urciuolo Fotografo e videomaker
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a fotografia in movimento e d’azione risulta essere un ambito specialistico davvero molto difficile, dove la capacità di cogliere il giusto momento è indispensabile. Inutile dire che i lettori di PetTrend, siano essi petshopper, groomer o allevatori, sono appassionati di animali: è il loro pane quotidiano. In più, molti di
loro, vivono con uno o più animali in famiglia: sono la loro passione. Così avviene che la maggior parte segua raduni ed esposizioni, o pratichi attività sportive con i propri animali e segua quelle dei clienti. I momenti liberi hanno, per questo motivo, l’esigenza di essere immortalati con foto di valore.
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Foto 2 - 300 mm, 1/2500 sec., ISO 400
Pianificazione prima di tutto Partiamo da un esempio pratico. Siamo ad una manifestazione cinofila e vogliamo fotografare soggetti impegnati in attività come agility (Foto 1) o il disc-dog che implicano elevata velocità e dinamismo. In queste condizioni il fotografo dovrà scattare senza avere la possibilità di interagire o condizionare il soggetto e la luce, perciò sarà necessario studiare preventivamente il percorso per cercare i punti di scatto migliori. Per questo motivo sarà utile raggiungere il luogo un po’ prima dell’inizio della competizione per realizzare scatti di
prova e assicurarsi che tutti i valori siano giustamente tarati. Quando, invece, fotografiamo i cani al parco o durante una passeggiata la situazione è più semplice. In tutti i casi pratica e pazienza, sono elementi indispensabili per una buona riuscita di immagini accattivanti e soddisfacenti. Velocità di scatto e teleobiettivo Il fotografo che decide di approcciarsi alla fotografia in movimento deve sapere che quanto più ha il desiderio di portare a casa del buon materiale, tanto più la sua attrezzatura dovrà es-
sere performante, soprattutto nella velocità di scatti multipli. È possibile, infatti, realizzare degli ottimi scatti con qualsiasi reflex, purché presenti un’elevata velocità di scatto pari e non inferiore ai tre fotogrammi al secondo delle fotocamere non professionali fino agli otto e più scatti al secondo delle reflex professionali. In questa situazione di ripresa sono l’eccellenza i teleobiettivi zoom a diaframma fisso (molto costosi); in alternativa un teleobiettivo 70-300 mm (Foto 2) a diaframma variabile può essere un valido strumento, in particolar modo se si
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Impariamo a fotografare Foto 3 - 85 mm, 1/2000 sec., ISO 200
opera in luoghi chiusi, così da ottenere un buon sfocato, isolando il soggetto dallo sfondo, e immagini luminose che danno la possibilità di ridurre notevolmente i tempi di posa. Come fissare l’attimo L’obiettivo di questa tipologia di foto, il più delle volte, è quello di congelare un particolare momento d’azione, compresa l’espressione del soggetto, un momento topico che sia intenso e significativo. Proprio per questo motivo, si deve ricorrere all’uso di tempi di esposizione molto brevi - 1/500, 1/1000 o più rapido - e settare la macchina fotografica in modalità “raffica” (scatti in rapida sequenza) in modo da essere sicuri di aver catturato il giusto attimo (Foto 3). L‘impostazione denominata “Priorità di Tempi di Scatto” (TV o S), è quella che fornisce al fotografo la possibilità d’inserire il tempo. La fotocamera in automatismo, abbinerà al tempo selezionato la giusta apertura di diaframma così da garantire la corretta esposizione.
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Scatti creativi e dinamici. Motion blur… Quando il fotografo, per una ragione prettamente artistica, voglia realizzare degli scatti mossi in cui i soggetti ripresi lasciano, durante il movimento, delle scie -motion blur- la scelta cade sulla sperimentazione di tempi di posa lunghi (1/15 a 1/50) con macchina fissa (tipica foto di una ruota panoramica). Particolarmente interessante è il contrasto che si viene a creare tra i soggetti in movimento e la nitidezza degli altri elementi, fermi, che compongono l’inquadratura. La modalità automatica è sconsigliata perché rischierebbe di azionare elementi che possono creare disturbo, come per esempio il flash. …e panning Ulteriore guizzo artistico può essere fornito dalla tecnica del panning. In questi scatti il soggetto appare congelato mentre lo sfondo compare come una scia dando la sensazione del movimento. Tale tecnica consiste nel seguire con l’obbiettivo il movimento del soggetto, at-
traverso una rotazione (o traslazione) uniforme del busto, cercando di mantenere l’animale che corre sempre nello stesso punto dell’inquadratura. Per una buona riuscita del panning è fondamentale che l’animale si muova in linea retta rispetto alla posizione del fotografo. I tempi di esposizione non devono essere né troppo brevi, causando la perdita del mosso dello sfondo, né troppo lunghi, rendendo difficoltoso mantenere un movimento fluido e costante per troppo tempo. Il tempo di esposizione è in relazione alla velocità del soggetto; un panning su una tartaruga potrebbe essere, per paradosso, di uno o due secondi viceversa quello per fotografare un aeroplano di un cinquecentesimo di secondo. Fotografando cani in movimento si va da un minimo di 1/15 (Foto 4) in una gara di agility a un massimo di un 1/40 o 1/50 con un cane in corsa con l’handler a una manifestazione cinofila. Si consiglia, inoltre, di disattivare la modalità di stabilizzazione dell’obiettivo - sia esso ottico o elettronico - poiché il panning dalla macchina fotografica non è ricono-
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sciuto come tecnica artistica, ma bensì come vibrazioni da ammortizzare e quindi, automaticamente corretta ed eliminata. Valori ISO L’impostazione dell’ISO, durante sessioni fotografiche al chiuso, è preferibile selezionarle manualmente poiché in modalità automatica il valore si può innalzare a livelli tali (1800-3600 ISO) da creare difetti dell’immagine, rendendo irrecuperabili gli scatti (eccessivo rumore). All’aperto, non vi sono problemi e gli 800, 1000 ISO permettono di poter beneficiare di scatti veloci perfettamente illuminati.
Foto 4 - 114 mm, 1/1600 sec., ISO & 40
Foto 5 - 85 mm, 1/1600sec., ISO 400
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Impariamo a fotografare
Foto 6 - 191 mm, 1/2000 sec., ISO 800
Foto 7 - 55 mm, 1/2000 sec., ISO 800
Foto 8 - 17 mm, 1/2000 sec., ISO 200
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Le modalità di messa a fuoco In situazioni d’azione, la messa a fuoco manuale è deleteria. La selezione del fuoco in modalità automatica va bene per la maggior parte delle attività movimentate, in particolar modo, torna utile, l’impostazione “messa a fuoco continua” - AI Servo o AF-C a seconda delle marche - la quale permette di mettere a fuoco un determinato soggetto selezionato e regolarlo di volta in volta nel caso in cui questo si muova. La modalità è semplice: far scorrere il pulsante di scatto per metà, in modo tale da mettere a fuoco il punto interessato (l’area di messa a fuoco diventa verde) e seguire il soggetto mantenendo il pulsante premuto, scattare la foto nel momento stabilito facendo procedere lo scorrimento del tasto di scatto fino a fine corsa (Foto 5). In questo modo il cane che sfila in passerella al fianco dell’handler che lo conduce appare perfettamente a fuoco. Dinamismo e creatività Come ogni tipologia di foto, anche quella in movimento richiede la giusta composizione e una certa dose di creativa immaginazione. Anche nella fotografia di movimento è importante effettuare gli scatti allo stesso livello in cui avviene l’azione. Più il punto di osservazione è basso, più la fotografia apparirà interessante e accattivante (Foto 6). Scatti inclinati sono in grado di enfatizzare il senso di velocità (Foto 7). Uscire dagli schemi darà sicuramente una marcia in più al nostro scatto. Nelle foto ai giardinetti (Foto 2) o negli spazi aperti potrà essere necessario, per indirizzare il cane in una determinata direzione, ricorrere al lancio di una palla o anche di un ramo e, nel caso in cui il cane sappia effettuare il comando di riporto, allora si è notevolmente avvantaggiati (Foto 8). Provare e pazientare Molto probabilmente prima di ottenere dei buoni risultati, occorrerà fare pratica e parecchi scatti perché non è semplice impostare i differenti parametri della fotocamera, fare una corretta messa a fuoco e realizzare inquadrature d’effetto. Il segreto, quindi, è darci dentro e sperimentare il più possibile, poiché solo così si riuscirà a realizzare istantanee che comunichino velocità e dinamismo abbellendo il nostro petshop. ●
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GATTI DI MARE
Scopriamo le stranezze e peculiarità delle colonie feline marine
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Emanuela Zerbinatti Blogger e medico-psicoterapeuta
È
credenza comune che i gatti temano l’acqua. In realtà sarebbe più corretto dire che per loro sarebbe difficile amarla visto che la natura non li ha predisposti per essere grandi nuotatori. Ma i gatti, per loro fortuna, hanno anche molte altre qualità. Ed è a queste che bisogna guardare per capire come mai non c’è città affacciata su specchio d’acqua che non annoveri una vasta schiera di gatti tra i suoi abitanti. In Italia da Trieste a Venezia, e poi giù lungo la costa, fino all’angolo più estremo della Liguria, sono moltissime le città di mare in cui i gatti liberi sono così numerosi da passare difficilmente inosservati. Analogamente accade nel resto del mondo.
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elettiva” a spingere gli uni e gli altri a continuare a vivere insieme, anche ora che industrializzazione e turismo hanno stravolto un po’ ovunque i ritmi e le abitudini di queste comunità. I gatti sembrano essersi abituati ancora più in fretta di marinai e pescatori all’urbanizzazione e all’allegro caos portato dai turisti. È però negli anfratti nascosti e lontani dalle zone trafficate che li si trova più a loro agio, accoccolati sui moli, tra le reti da pesca o dentro le barche. A Genova tra i carrugi Lo si vede bene in città in cui l’area turistica e le zone portuali meno frequen-
tate sono più separate come Genova. Le caratteristiche che accomunano tutti i felini di mare differenziandoli da quelli di città o campagna sono qui ancora più spiccate. I gatti del capoluogo ligure hanno una maggiore tendenza alla vita lenta e meditativa, così da sembrare più pigri e indolenti di qualunque altro gatto. Di sicuro sono molto lontani dallo spirito individualista e avventuroso che caratterizza altri felini e finiscono per formare famiglie più numerose. In un certo senso si può dire che questi gatti sono più saggi e “amichevoli”. In realtà escono solo più rafforzati dal conquistato equilibrio di convivenza col genovese
Tutta colpa del topo Come ci sono arrivati? Di certo non attirati dal pesce come qualcuno crede. Più spesso l’origine del gatto di mare si intreccia con la storia del nemico di sempre: il topo. Sono stati i roditori che cominciavano a viaggiare in gran numero sulle navi in transito tra Oriente e Occidente lungo le grandi rotte mercantili invadendo anche i porti, a convincere marinai e pescatori che la presenza dei gatti avrebbe tenuto alla larga questi autentici flagelli della natura. A Venezia sul Canal Grande Venezia, per esempio, è una città perfetta per un gatto: niente traffico, gente generosa, cibo a volontà e tempo. Tanto tempo per meditare sonnacchiosi in attesa della notte per scatenarsi tra amori e caccia in libertà nel silenzio delle calli. È così da sempre. O almeno è quello che sembra dal modo in cui i gatti si sono integrati con la città e i suoi abitanti. La dimensione temporale e il modo di affrontare una vita fatta di ozio e lunghe attese, tempi infiniti e lotte dure contro il destino e le avversità del mare, sono ciò che probabilmente ha avvicinato i gatti e le comunità di marinai e pescatori, più ancora del pesce dato in cambio della difesa dai topi. Ed è forse questa “affinità
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Comportamento “doc” che si può appunto trovare lontano dalla pazza folla. In Sardegna scendono in spiaggia Un’eccezione in questo senso è data invece dai gatti insediatisi nella località marina di Su Pallosu, in Sardegna. Questi animali costituiscono una delle colonie feline più antiche e conosciute d’Italia. La sua esistenza risale, probabilmente, agli inizi del secolo scorso, quando i pescatori che abitavano nel villaggio di falasche cominciarono a usarli nella già descritta lotta contro i topi. Parlare di “colonia” non è casuale. I gat-
ti di Su Pallosu sono realmente un’unica, piccola comunità chiusa il cui numero è mantenuto intorno alla cinquantina di unità dai volontari della Associazione Amici di Su Pallosu. Un po’ come avviene per qualsiasi colonia felina di città, se non fosse che i gatti di Su Pallosu sono dei veri e propri gatti di mare e non disdegnano di scendere fino in spiaggia. I residenti li accettano di buon grado, anche perché sono un’attrattiva per i turisti, i quali spesso vengono qui solo per vedere loro. Merito dell’Associazione che ha saputo valorizzarne la presenza fino a trasformarli in celebrità, con tanto di servizi
giornalistici dedicati e vari spazi online tra cui il blog http://gattisupallosu.blogspot.com/, il gruppo Facebook degli Amici dei gatti di Su Pallosu e tutte le pagine personali che ciascun gatto e l’unico cane ammesso nella colonia ha sul popolare social network. Fascino e mistero felino a Istanbul In questa città della Turchia, che è stata uno scalo portuale molto trafficato, il mare è dappertutto con il suo dedalo di canali sotterranei, acquedotti e passaggi d’acqua nascosti. E i gatti sono presenze importanti nonostante il ruolo commerciale sia stato superato da quello turistico, contribuendo ad alimentare quell’alone di fascino e mistero che da sempre questa città antica e moderna insieme possiede. Liberi certo, ma ben lontani dalla nostra idea di “gatto randagio”. I gatti di Istanbul sono puliti e ben pasciuti. Segno che i cittadini li rispettano e si prendono amorevolmente cura di loro, come testimoniano anche i numerosi contenitori di alimenti disseminati negli anfratti fra le abitazioni. Il merito è in parte dovuto alla religione: quella prevalente è l’islamica che da sempre vede nel gatto l’animale da rispettare perché caro a Maometto. Ma anche dell’ospitalità dei residenti. Se un istanbuliota oggi decide di tenere gatti in casa adotta quelli di strada che spesso “bussano” alla porta di propria iniziativa. Da queste parti, infatti, gli ospiti che arrivano a casa senza preavviso in questo modo vengono detti “Tanri misafiri” “ospiti di Dio” e in quanto tali vengono trattati. Per trovarli in buon numero basta recarsi alla Basilica di Santa Sofia dove abita una colonia di una ventina di gatti che è riuscita ad attirare l’attenzione persino del presidente Obama quando è stato in visita ufficiale. Ma se ne possono trovare parecchi anche nella parte più europea della città dove si trova persino uno dei famosi Passages (piccole meraviglie di art nouveau che si aprono su stiklâl Caddesi) intitolato a loro, dall’abitudine dei mici del quartiere di ritrovarsi qui nel tardo pomeriggio. Tashirojima, l’isola col culto dei gatti Un altro esempio in cui i gatti di mare hanno saputo convertirsi da risorsa contro i ratti ad attrattiva turistica ci viene da Tashirojima, una piccola isola abitata da pescatori poco distante dalla penisola di
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Oshika, in Giappone. Qui uno sparuto centinaio di anime umane fa da contraltare a oltre un migliaio di felini trattati come vere e proprie divinità, con tanto di statue votive e monumenti rocciosi a forma di gatto che spuntano un po’ ovunque. I gatti di Tashirojima sono venerati, nutriti e protetti con tanto di divieto assoluto a introdurre sull’isola cani o altri animali che potrebbero attentare alla loro incolumità perché i piccoli felini sono un’attrazione del luogo e l’unico motivo per cui schiere di turisti si spingono fin qui oggi. La convinzione che dar da mangiare ai gatti è fonte di buona sorte, salute e ricchezza ha però ragioni anche storiche più lontane che costituiscono una novità per l’origine dei gatti di mare. Tornando indietro nel tempo di qualche secolo, fino al periodo Edo (1603-1868), si scopre infatti che la principale attività economica dell’isola era la coltivazione dei bachi da seta. Fu quando le coltivazioni cominciarono ad attirare un numero crescente di topi che la comunità decise di importare i gatti sull’isola. Questi s’insediarono e iniziarono a riprodursi velocemente. I pescatori giunsero invece in un secondo momento, attirati dalla presenza dei felini e dalla loro capacità di prevedere con precisione l’arrivo delle tempeste. C’è dunque un motivo contingente legato alla storia e alle tradizioni locali per cui qui i felini erano e sono considerati portatori di buona sorte. Ma gli abitanti di Tashirojima non sono gli unici giapponesi a considerarli tali. Questo esercita un grande fa-
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scino su noi occidentali che contribuiamo a dar credito almeno in parte alle convinzioni sui poteri dei gatti di portare fortuna e ricchezza andando in visibilio per simili curiosità. Londra li ha mandati in pensione Fa specie che proprio in Occidente ci sia uno dei pochi esempi in cui i gatti di mare non hanno saputo sopravvivere ai mutamenti del tempo. Il progressivo ridimensionamento della grande area portuale di Londra, iniziato intorno agli anni ’70, ha portato infatti allo smantellamento di una delle colonie feline più ampie tra quelle marine note. I quattrocento anni di onorato servizio come scaccia topi per la mitica Royal Navy non
sono bastati ai mici londinesi per evitare il pensionamento forzato. Gli ultimi due che avevano provato a resistere, Tiger e Patch, rimasero saldamente ancorati al loro posto di lavoro nel porto fino al 1996, quando la notizia della loro adozione fece scrivere al giornalista britannico Peter Birket che erano “emblemi della fine di un’epoca”. … ma non solo Arrivati a conclusione di questo viaggio fantastico non si può evitare una citazione anche per i gatti dell’isola di Malta e per i discendenti dei gatti dello scrittore Ernest Hemingway che si possono vedere nella città marittima di Key Wes sita nelle piccole isole della Florida a ridosso del mare dei Caraibi. Ma gli esempi di gatti di mare non mancano e certamente i nostri lettori avranno modo di segnalarci luoghi di villeggiatura visitati ove le colonie sono così numerose o integrate da risultare caratteristiche. ●
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Cani di razza POLIVALENZA: NESSUNO COME IL PASTORE TEDESCO
Fra le razze più popolari e apprezzate nel mondo, il pastore tedesco sa farsi notare in numerose discipline dove le sue qualità, messe alla prova, eccellono C Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo
ertamente quella del pastore tedesco è una fra le razze più popolari al mondo. Complice la grande fama portata dalle serie tv, tradotte in molte lingue e trasmesse in svariati paesi, nelle quali questo cane spicca per intelligenza, tempra e risoluta capacità d’azione. La sua grande notorietà non
è però soltanto il frutto delle imprese condotte sul piccolo schermo, il pastore tedesco è un cane capace di impressionare per la grande intelligenza e per la capacità di adattamento al lavoro; qualità che gli permettono di ritagliarsi l’attenzione che merita e di presentarsi come uno fra i cani più eclettici. SEGUE A PAGINA
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Salute e prevenzione
Virbac S.r.l. Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano Tel. 02409247.1 - Fax 0240924777 virbac@virbac.it - www.virbac.it
Felici senza leishmaniosi Il mese della prevenzione con Virbac! Anche il Pet Shop può contribuire alla diffusione dell’iniziativa.
Dal 16 Febbraio al 16 Marzo presso il proprio veterinario i clienti potranno vincere subito una ricarica telefonica e partecipare all’estrazione per un Week End con la famiglia e il cane presso un Hotel Best Western.
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l Mese della Prevenzione è un’iniziativa promossa da Virbac, azienda da sempre in prima linea contro la Leishmaniosi canina, con il patrocinio di Anmvi per sensibilizzare i proprietari sull’importanza di una prevenzione precoce. Anche il pet shop riveste un ruolo centrale nella diffusione di una corretta informazione su come proteggere il cane dalla Leishmaniosi. Dal 16 Febbraio al 16 Marzo Virbac invita tutti i proprietari di cani a recarsi presso uno degli ambulatori veterinari che aderiscono all’iniziativa e sottoporlo al test diagnostico: basta un semplice prelievo di sangue per sco-
prire immediatamente se ha già contratto la malattia. Se il risultato dell’esame è negativo e se il cane ha più di 6 mesi d’età, si può procedere alla vaccinazione.
IL CONCORSO “FELICI SENZA LEISHMANIOSI” Dopo aver effettuato il test, il medico veterinario fornirà al proprietario un codice gioco, col quale potrà registrarsi sul sito www.felicisenzaleishmaniosi.it e scoprire subito se ha vinto una delle cinque ricariche telefoniche da 10€, in palio ogni giorno, o se potrà partecipare all’estrazione finale di un Week end per tutta la famiglia (2 adulti e 1 bambino) presso un Hotel della catena Best Western. Regolamento completo e lista degli ambulatori che aderiscono all’iniziativa su: www.felicisenzaleishmaniosi.it La Leishmaniosi canina è una malattia mortale. La prevenzione è l’unica arma per mantenere il cane sano e felice! La Leishmaniosi canina è causata da un piccolo parassita microscopico, Leishmania infantum, trasmesso al cane tramite la puntura di insetti simili a zanzare chiamati flebotomi o pappataci. Oggi, solo in Europa, ci sono più di 2,5 milioni di cani infetti. In Italia la Leishmaniosi è diffusa lungo tutta la costa tirrenica, ionica e adriatica, isole comprese. La prevenzione della malattia ha quindi un ruolo chiave per preservare la salute del cane. La miglior strategia è quella di potenziare il sistema immunitario del cane per proteggerlo dalla malattia dall’interno con l’utilizzo del vaccino. Con l’uso di antiparassitari esterni ad azione repellente è inoltre possibile prevenire la trasmissione dell’infezione riducendo il rischio di puntura del flebotomo. Combinare i due metodi è il modo migliore per proteggere il tuo cane da questa insidiosa patologia. Il primo passo per la prevenzione, però, è scoprire se il cane è già stato contagiato e lo si può fare sottoponendolo al test. Aiuta i tuoi clienti a scoprire se stanno facendo di tutto per proteggere il cane da questa pericolosa malattia. Consigliali sull’importanza della prevenzione, attraverso il test e il vaccino, e sull’uso corretto di antiparassitari esterni! ●
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Origini e storia Fu Von Stephaniz, alla fine del XIX secolo, a selezionare con metodi rigorosi la razza del pastore tedesco, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e nella leggenda. Secondo alcuni discenderebbe da lupi selvatici incrociati con alcuni cani domestici. Altre tesi lo vogliono invece originato da un antico cane dell’età del bronzo, vissuto alcuni millenni prima di
Cristo, originario dell’Asia e diffusosi rapidamente in Europa. Arrivando a tempi più recenti il pastore tedesco, nella sua forma attuale, è frutto di una ferrea selezione da parte degli allevatori in Germania che hanno curato abilmente sia l’aspetto estetico e funzionale, sia quello caratteriale. Per le sue particolari qualità, a partire dall’inizio del secolo XX, questo cane ha registrato via via un suc-
cesso strepitoso non riscontrabile per nessuna altra razza canina. Il tuttofare delle razze canine Cane da utilità, cane da pastore, cane anti-droga, cane poliziotto, cane da ricerca sulla neve, cane da salvataggio, cane da compagnia. Ecco alcune delle numerose attività che il pastore tedesco può compiere con estrema risolutezza e precisione. Si tratta, infatti, di un cane polivalente, capace di affiancare l’uomo in compiti delicati e complessi qualora sia richiesta la sua grande capacità intellettiva. Vi sono, infatti, numerose attività nelle quali è il primo della classe. La grande notorietà, nata soprattutto con la serie televisiva del cane poliziotto Rex, non è casuale; il pastore tedesco è, infatti, il cane più utilizzato dalle forze di polizia che lo impiegano nelle più svariate attività. Questo non esaurisce però il suo impiego pubblico, è la razza più utilizzata dalla protezione civile che lo impiega sia per il recupero dei dispersi in caso di valanga sia per la ricerca delle persone intrappolate sotto le macerie. La sua grande docilità e attitudine al lavoro lo vede anche impegnato come cane da accompagnamento per i ciechi e ottimo cane per le Terapie As-
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Cani di razza sistite dagli Animali (AAT), ovvero la zooterapia, comunemente chiamata “pet-teraphy”. Polivalente. Questo senza dubbio uno dei primi aggettivi utilizzati per la descrizione di questa razza, della quale
elencare le attitudini e le attività svolte richiederebbe un intero manuale. Ma il pastore tedesco non è solo questo, non è solo lavoro e impegno. Il pastore tedesco è capace di essere un ottimo cane da compagnia, fedele e premuroso ver-
UN FIUTO INFALLIBILE Il cane non è l’uomo. Non ragiona come lui, non vive nello stesso universo di stimoli. Mentre il nostro è essenzialmente un mondo dagli stimoli visivi, il mondo del cane è un universo olfattivo. Ma quanto è potente il fiuto di un pastore tedesco? Se paragonato all’uomo è davvero molto, molto potente. L’uomo presenta un’estensione dell’epitelio olfattivo dai 2,5 ai 4 centimetri quadrati mentre quella di un cane misura in media dai 18 ai 150 centrimetri quadrati; l’uomo possiede 5 milioni di cellule olfattive mentre quelle di un pastore tedesco sono all’incirca 200 milioni, superato solo dal labrador retriever con un’estensione di 220 milioni. Tradotto in pratica, per fare alcuni esempi capaci di rendere l’idea, basti pensare che un pastore tedesco è in grado di individuare senza alcun problema una sola goccia di sangue in cinque litri d’acqua. O ancora, distinguere senza problemi le orme lasciate dall’odore dei piedi del proprietario nel mezzo di una strada trafficata e di passaggio. Quando si tratta di riconoscere un odore, il cane è ancora più efficiente di qualsiasi macchina o computer costruito dall’uomo.
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so i membri della sua famiglia che difende, rispetta, salvaguarda con assoluta devozione. Un cane tuttofare anche in casa e nella proprietà dove si dimostra un ottimo guardiano attento alle esigenze dei proprietari verso i quali sarà sempre docile e ben equilibrato. Standard di razza Il cane da pastore tedesco è un cane di media taglia la cui forma è leggermente allungata. Si presenta forte e muscoloso, con ossatura asciutta e struttura solida. L’altezza al garrese per i maschi deve essere compresa fra 60 e 65 centimetri, mentre per le femmine varia da 55 a 60 centimetri. La corretta proporzione vede la lunghezza del corpo superare l’altezza al garrese dal 10% al 17%. La testa, conica, asciutta, è proporzionata alla mole del corpo senza essere né tozza né troppo stretta. La larghezza del cranio è pressappoco uguale alla sua lunghezza. Visto dall’alto il cranio va uniformemente diminuendo dalle orecchie al tartufo, lo stop (la depressione naso frontale) non è eccessivamente pronunciato. Le mascelle sono robuste e la dentatura si presenta forte, sana e completa con denti a chiusura a forbice (i canini superiori antecedono leggermente gli incisivi inferiori). Gli occhi sono di media misura, a forma di mandorla, il cui colore deve essere il più scuro possibile. Nelle esposizioni gli occhi chiari non sono desiderabili. Le orecchie del pastore tedesco, di media misura, sono portate erette; terminano a punta e con il padiglione auricolare rivolto in avanti. Nello standard del pastore tedesco non sono ammesse orecchie portate piegate. Il tartufo è di colore nero. Scendendo dal cranio il pastore tedesco presenta un collo forte, muscoloso e senza giogaia, ovvero senza pelle lassa. È portato con un angolo di circa 45 gradi rispetto al corpo. La linea superiore del dorso procede, senza visibili interruzioni dal collo, lungo il garrese, in modo uniformemente un po’ inclinato, fino alla groppa. Il torace si presenta mediamente largo e sviluppato, la sua profondità deve raggiungere il 45% dell’altezza al garrese. Le costole devono essere mediamente arcuate. La coda del pastore tedesco presenta una
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lunghezza che le permette di arrivare fino al garretto, ma mai oltre la metà del metatarso. Essa ha, nella sua parte inferiore, il pelo leggermente più lungo; la coda è portata pendente con una leggera curva. In stato di allerta, eccitazione o movimento è possibile osservarla portata rialzata, ma senza superare la linea dorsale. Gli arti anteriori, visti da ogni lato, sono diritti e fra loro paralleli. La scapola e il braccio hanno la stessa lunghezza e si presentano ben aderenti al corpo con una solida muscolatura. I piedi anteriori sono tondeggianti, ben chiusi e arcuati, con pianta del piede con cuscinetti duri e scuri. Le unghie sono forti e di colore scuro. Gli arti posteriori, visti da dietro, sono fra loro paralleli. Coscia e gamba sono pressappoco della stessa lunghezza e le natiche sono forti e ben muscolose. I piedi posteriori si presentano chiusi, leggermente arcuati, con cuscinetti duri e scuri. La pelle del pastore tedesco è leggermente allentata, ma senza formare pie-
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ghe. Essa è coperta da un mantello con sottopelo e doppio pelo. Il pelo di copertura deve essere il più fitto possibile, duro e aderente. Sulla testa, sulla parte anteriore degli arti, sui piedi e sulle dita, il pelo è più corto. Sul collo invece si presenta più lungo e robusto. Il pelo si allunga anche sulla parte posteriore degli arti, fino al metacarpo e al garretto. Il suo colore è nero con focature rosso-bruno, brune, gialle, grigio chiaro, nero e grigio uniti, con sfumature grigie più scure. Una piccola macchia bianca, poco appariscente, sul petto, come anche le parti interne dei fianchi decisamente più chiare, sono ammesse, ma non desiderate. Il sottopelo ha una tonalità grigio chiaro. Per quanto riguarda la taglia e il peso vi sono alcune differenze in base al genere, il maschio infatti presenta un peso compreso fra i 30 ed i 40 kilogrammi, mentre la femmina presenta un peso compreso fra i 22 e i 32 kilogrammi. Per quanto riguarda l’andatura il pastore tedesco è essenzialmente un cane trot-
tatore. Il suo trotto è armonico, senza importanti spostamenti della linea dorsale. Da armoniosi rapporti del corpo e dalle giuste angolazioni degli arti scaturisce un movimento ampio, che procede radente al terreno dando impressione di eleganza e scioltezza. Qualsiasi deviazione dallo standard è penalizzata in gara in base al grado e alla tipologia. Caratteristiche comportamentali Lo standard recita quanto segue: il pastore tedesco deve essere equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, del tutto disinvolto e (se non provocato) assolutamente buono, oltre che attento e docile. Egli deve possedere coraggio, combattività e tempra per essere idoneo come cane da accompagnamento, da guardia, da protezione, da servizio e da pastore. In poche righe vengono ben descritte le attitudini caratteriali del pastore tedesco, caratteristiche che però non esauriscono la descrizione della sua natura. Il pastore tedesco è un lupoide
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Cani di razza e come tale, dal punto di vista educativo e comportamentale, è bene tenerne conto. Il proprietario dovrà sapersi collocare nel delicato processo che dalla nascita del cucciolo lo porta gradualmente alla sua maturità. Una maturità che lo vede immerso in un gioco relazionale tipico di molti cani che hanno caratteristiche affini a quelle del pastore tedesco. Un buon consiglio al proprietario è ricordare quanto sia essenziale per il bene del conduttore, della sua famiglia e del cane stesso l’aiutarlo a collocarsi nel suo nuovo branco umano nella posizione gerarchica corretta. Dovrà sentirsi subordinato ma con rispetto, questo gli permetterà di vivere con fiducia il rapporto con il suo conduttore, di assecondarlo senza nessuna diffidenza, di seguirlo nelle attività affidandosi a lui ciecamente. Alla base di un corretto rapporto con questa razza e per la sua stabilità emotiva vi è anche la necessità di movimento e di lavoro, si tratta, infatti, di un cane che ama impegnarsi in attività,
fare esercizio fisico e seguire il conduttore per cooperare con lui. Questo è un fondamento che, assieme alla corretta socializzazione fin da cucciolo, permette di dare al pastore tedesco le armi per gestire ogni situazione e convivere con le persone e i suoi simili. La corretta socializzazione e la giusta educazione e collocazione nel rapporto con gli altri cani e le persone gli consentono di vivere in armonia, integrazione e serenità ogni circostanza; non solo, renderanno il pastore tedesco un cane docile, obbediente e gestibile. Al contrario, se il pastore tedesco dovesse incontrare un conduttore poco incline alle sue motivazioni e incapace di dimostrarsi leale e giusto, potrebbe incontrare numerose difficoltà o caricarsi di eccessive responsabilità che, una volta percepite, lo trasformerebbero in un cane ipervigilante e poco gestibile.
L’Autore ringrazia: Alain Bordignon, Allevamento Dei Templari C.na Mulino Scanna 3, 20080 Cisliano (MI) ●
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Distribuito da CAMON SPA via Lucio Cosentino, 1 - 37041 Albaredo d’Adige (VR) tel. 0456608511, fax 0456608512 www.camon.it, camon@camon.it
Protection, la linea Orme Naturali per una protezione in ogni stagione
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pesso si pensa che gli ospiti indesiderati siano un problema solo nelle stagioni più calde. Ciò purtroppo non è vero in quanto pulci, insetti e parassiti possono sopravvivere anche durante la stagione invernale, complice il riscaldamento delle nostre abitazioni che fornisce loro rifugio e riparo. Perciò è importante controllare i nostri animali anche in questi mesi più freddi, sfruttando questo periodo come preparatorio in vista delle stagioni primaverile ed estiva. Grazie alla linea Protection di Orme Naturali, marchio Camon, avremo a disposizione una serie completa di prodotti da utilizzare in funzione preventiva per la protezione dei nostri quattrozampe. TANTE SOLUZIONI PER L’ANIMALE. La linea Protection è ben conosciuta dagli esperti del settore sia in quanto è stata la prima ad utilizzare l’olio di Neem sia in virtù della sua completezza di referenze. Per i nostri animali domestici sono infatti disponibili: • lo Shampoo Difesa Naturale in cui l’olio di Neem, in sinergia con argilla verde e tea tree oil, svolge un’azione normalizzante e riparativa, detergendo e proteggendo l’animale; • la Lozione Protettiva spray; • le pratiche Fiale Spot On; • le medagliette Fit-On Medals; • i Collari Barriera, disponibili in diverse dimensioni sia per cani che per gatti; • le Salviette Detergenti all’Olio di Neem, utili per una pulizia rapida ma efficace; • la Lozione all’olio di Neem e il collare a base di geraniolo, pensate per il cavallo; • la Lozione Orecchie, che deterge il condotto auricolare rendendo l’orecchio dell’animale sano e protetto; • Nemastop, una pasta molto appetibile per cani e gatti che sostiene la normale flora batterica intestinale creando una situazione sfavorevole alla persistenza degli ospiti indesiderati nell’intestino.
• l’Elettroemanatore con piastrine; • lo Spray Ambiente Protetto; • la Bio-spirale. LE ULTIME NOVITÀ. Quando si parla di Leishmaniosi, la nostra preoccupazione si fa forte in quanto tale patologia può essere molto pericolosa per il nostro animale. Per contribuire alla protezione del cane dagli ospiti indesiderati e, di conseguenza, a ridurre il rischio di contagio da Leishmaniosi, la linea Protection ha ampliato la propria offerta presentando tre nuovi prodotti: • i collari biodegradabili Leis Collar, forti della combinazione tra l’olio di Neem e la Lavandula Hybrida; • lo spray protettivo Leispray con olio di Neem e la Lavandula Hybrida, vaporizzato sul pelo dell’animale crea un efficace effetto barriera; • il mangime complementare Leistabs che supporta il sistema immunitario in modo particolare negli animali debilitati a causa di malattie trasmesse da vettori. PER UNA PROTEZIONE NATURALE. La qualità e la purezza delle materie prime, la forza naturale dell’Olio di Neem sgradito a parassiti ed insetti, il valore della gamma più completa con prodotti specifici per cane, gatto, cavallo e per gli ambienti domestici: tutto questo è la Linea Protection, la risposta al nostro bisogno di sicurezza e all’esigenza di protezione dell’animale dall’aggressione degli ospiti indesiderati. ●
PROTECTION ANCHE PER GLI AMBIENTI. Ma Protection offre anche profumazione e protezione naturale per la casa e gli ambienti, in quattro diverse modalità: • il Diffusore per Ambienti;
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li animali amano godersi la bellezza del mondo e una piccola camminata all’aria aperta non li metterà più in difficoltà nel ritrovare la strada di casa! Le medagliette della Red Dingo sono la perfetta soluzione per i nostri pet che amano passeggiare in libertà. Incisa con il nome dell’animale e le informazioni del proprietario, in caso di necessità la medaglietta basterà per trovare un passaggio verso casa o una telefonata di avviso.
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daglietta e a compilare il modulo d’ordine al punto di vendita, offrendo un servizio personalizzato a chi preferisce assistenza. • In alternativa i clienti possono comprare da voi una carta regalo e scegliere poi via internet la medaglietta e la personalizzazione. Per entrambi i metodi d’ordinazione, non c’è alcun acquisto anticipato, nessuno stock e quindi niente esborso di capitale o rischio per rivenditori: • Noi garantiamo e teniamo lo stock • Noi incidiamo le medagliette • Noi le spediamo ai clienti In cambio: • Ricevete accesso a migliaia di possibilità di personalizzazione dei prodotti per i vostri clienti. • Ricevete gratuitamente un display Red Dingo con i campioni delle eleganti medagliette. • Ricevete gratuitamente le carte prepagate per una maggiore possibilità di vendita, più un espositore delle carte e dei campioni.
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COME FUNZIONA • Vendete una carta Regalo o compilate un modulo d’ordine. • Red Dingo riceve gli ordini e incide la medaglietta dell’animale. • L’ordine è elaborato e spedito al cliente tramite posta entro un giorno lavorativo. • Ogni Fine Mese vi sarà emessa fattura per quello che avete venduto. È proprio facile! Red Dingo gestisce tutti i problemi del servizio clienti ed eventuale sostituzione, lascia a voi solo la parte divertente: ammirare gli animali dei vostri clienti che indossano la loro medaglietta Red Dingo funky. Grazie a Red Dingo, mantenere il contatto e identificare i pet avventurosi non era mai stato tanto sicuro e facile, divertente ed elegante. ●
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Razze feline BOMBAY, UN GATTO ANCORA RARO IN ITALIA
Francesca Serena Medico veterinario consigliere Anfi FOTO: SYLVIA PAMPALLONA-ONLYFORPETS SI RINGRAZIA L'ALLEVAMENTO GATTI BOMBAY “DELLE STREGHE" DELLA SIGNORA ARIANNA GATTI
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l termine comunemente usato per descrivere il gatto bombay è una pantera nera in miniatura. La definizione si adatta non solo per il lucido mantello color nero mezzanotte, ma anche per l’elegante l’incedere ondeggiante proprio dei grossi felini. Leggende e storia della razza La razza è stata sviluppata nel Kentucky nel 1958 dalla signora Nikki Horner dell’allevamento Shawnee, che accoppiò una gatta burmese americana della varietà di colore sable (zibellino) con un maschio american shorthair nero. Lo scopo era quello di creare un mini leopardo nero dagli occhi di rame, e per la precisione un gatto dal mantello nero profondo e intenso, con un’aria magica e selvaggia superiore a quella di qualsiasi razza esistente. Dopo un paio anni di allevamento selettivo, la Horner ottenne un gatto che somigliava al leopardo nero dell’India (una mini Baghera del libro della giungla Disney) e dette alla razza il nome Bombay. Munbay-Bombay è appunto l’affascinante capitale dello stato indiano del Maharashtra. Grazie al programma d’allevamento messo in atto, tra il 1966 e il 1972 nacquero 106 esemplari della nuova razza, che furono sia venduti sia regalati a parenti e conoscenti come gatti da com-
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pagnia, la selezione dei migliori fu iscritta a numerose mostre ed esposizioni feline. Nel 1976 la costanza della Horner venne premiata, e la razza fu riconosciuta dalla CFA (Cat Fanciers’ Association). Nel 1979 anche dalla TICA (The International Cat Association) riconobbe la razza. Il primo maschio bombay a essere registrato in CFA fu Shawnee Ominous e la prima femmina Shawnee Media, questi soggetti e la loro discendenza si trovano ancora nella maggior parte dei pedigree degli odierni bombay. Presente attualmente in gran numero negli Stati Uniti, in Europa il gatto bombay è molto raro, e in Italia è presente un solo allevamento di questa razza. Aspetto generale Il bombay è un gatto di taglia media, ben proporzionato e con un corpo muscoloso, questo fa sì che sia decisamente più pesante di quanto lasci presumere l’aspetto. Questo gatto si distingue per due particolarità: il mantello, più nero dell’ebano, così uniforme e lucido da essere definito “di vernice” e gli occhi larghi e rotondi, descritti come “due penny di rame nuovo”, per l’incredibile colore arancione carico, fino al giallo. Il maschio può superare i cinque chilogrammi mentre la femmina è più leggera. Carattere La personalità del bombay deriva dal mix tra l’in-
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Nero vernice o nero mezzanotte; un nero totale in cui brillano grandi occhi rame e arancio
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IL COLOR ZIBELLINO Il gene per il mantello nero è dominante, ma molti bombay possono portare ancora il colore sable, cioè zibellino, come recessivo, quindi occasionalmente un gattino del colore chiamato sable, tipico del burmese, può apparire in una cucciolata di genitori bombay. Se entrambi i genitori sono eterozigoti (cioè portano un gene sia per il nero e uno per il sable), la possibilità che i gattini siano di questo colore sale in media al 25%. Questi bombay sable sono generalmente venduti come soggetti da compagnia, per i quali non è prevista la riproduzione in allevamento perché non sono nello standard.
non per brevi periodi di tempo. I bombay si adattano bene alla vita in appartamento, a patto che abbiano stimoli idonei e frequenti per la loro grande in-
telligenza e voglia di socialità. Standard
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dole pacifica e alla mano dell’american shorthair e quella estroversa e curiosa del burmese. Amichevoli, amano la compagnia umana. I gatti di questa razza sono pieni di energia e di interesse per il gioco. Estremamente intelligenti, se vogliono sanno camminare a fianco del proprietario con guinzaglio e pettorina e spesso si dilettano a giocare al riporto di palline e altri giocattoli. Perfetti nell’approccio con l’uomo, compresi i bambini, vanno d’accordo anche con gli altri animali da compagnia. Nel caso di un inserimento di questa razza in una abitazione ove vi siano altri animali essi tollerano, sebbene sembri un paradosso, maggiormente la presenza di un cane che quella di un loro simile; analoga considerazione va fatta se il gatto è già in casa e si dovesse decidere di introdurre un nuovo animale. Hanno un miagolio distintivo e alcuni possono essere veramente molto loquaci. Non amano rimanere da soli se
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Razze feline Categoria: III categoria peli corti, il suo standard è presente in CFA e TICA e nell’allegato Razze non riconosciute della FiFE, qui indicheremo lo standard della sua associazione di origine cioè il CFA. Corporatura: di taglia media, molto muscoloso, né troppo compatto né slanciato, con un look generale ben proporzionato. Testa: deve essere piacevolmente arrotondata senza spigoli vivi. Il muso deve essere pieno con ampio spazio tra gli
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occhi, moderatamente arrotondato, in armonia con i contorni arrotondati della testa. Nel profilo ci dovrebbe essere uno stop (la depressione naso frontale) moderatamente visibile all’altezza del ponte nasale. L’estremità del naso è leggermente arrotondata completando così la rotondità della testa. A livello del ponte nasale (la curvatura dorsale) deve essere visibile una moderata depressione. La punta del naso e il mento formano una linea verticale. Il mento
deve essere fermo ovvero né sfuggente né sporgente. Le guance devono essere rotonde e piene. Orecchie: devono essere di medie dimensioni e piazzate distanti sul cranio, leggermente inclinate in avanti, larghe alla base e con punte leggermente arrotondate. Occhi: grandi, rotondi e ben distanziati fra di loro. Colore netto fra il rame e l’oro, brillante. Collo: robusto di media lunghezza, lie-
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vemente convesso. Zampe: proporzionate al corpo e alla coda. Piedi: di media grandezza e rotondi. Coda: diritta, di media lunghezza, non corta né a frusta. Arrotondata in punta. Mantello: il pelo èfine, corto, di tessitura serica così che al tatto dà la sensazione di quando si tocca il tartufo. Ben aderente al corpo ha un aspetto luminoso e brillante. Colori ammessi: colore nero, intenso,
fino alla radice nei soggetti maturi.È consentito un colore opaco nei cuccioli, che diventa più luminoso con l’età. Anche i polpastrelli delle zampe e il naso devono essere rigorosamente di colore nero. Difetti rispetto allo standard di razza Sono fuori standard di razza il corpo troppo compatto - cobby - o troppo snello. Mentre sono difetti che precludono il certificato: qualsiasi presenza di bianco sul mantello per esempio medaglioni e spot, gli occhi giallo paglierino poco scuro o verdi, il naso di qualsiasi colore diverso dal nero, i polpastrelli di colore diverso dal nero, il naso con stop troppo pronunciato, che interferisce con le normali funzionalità della respirazione e della lacrimazione, il naso lungo, le zampe alte, la testa triangolare. Patologie più comuni Il bombay è un gatto fondamentalmente sano rispetto alle comuni patologie, però il suo allevamento deve fare i conti con un problema genetico condiviso con il cugino burmese americano, una malattia genetica conosciuta come “Burmese Head Defect” o “difetto del cranio del gatto burmese”. Questo problema è determinato da un gene recessivo che, se presente in forma omozigote (cioè in due copie), determina gravissime alterazioni dello sviluppo del cranio del feto. Di tanto in
tanto, gattini dalle linee che portano questo difetto nascono con la testa gravemente deformata e di solito non sopravvivono. La modalità di trasmissione di questa anomalia è ancora poco conosciuta, e perché si manifesti ci vuole l’accoppiamento di due soggetti portatori del gene recessivo, per cui i bravi allevatori di gatti di questa razza eseguono approfondite e rigorose ricerche sui pedigree per trovare linee di sangue in cui questo difetto non si manifesti indicando così che è sotto controllo. La mutazione recessiva che causa il “Burmese Head Defect” è stata scoperta dal Lyons Feline Genetics Research Laboratory dell’Università della California che ha approntato un test sul DNA per l’individuazione dei portatori del gene mutato. Cura del pelo Il pelo corto e aderente al corpo richiede poca manutenzione. Il bombay è perfettamente in grado di mantenersi lindo e pulito e non perde molto pelo, neanche nei cambi di stagione. Nonostante quanto si è detto, è una buona abitudine e anche una simpatica interazione gatto-proprietario spazzolare il mantello di tanto in tanto lungo tutto il corpo. Un panno morbido o una leggera spazzola a setole non troppo rigide (di crine o tipo crine) aiutano a dare la giusta lucentezza al mantello, un passaggio con un panno di camoscio dà il tocco finale alla bellezza naturale del bombay. ●
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Uccelli • Amadina fasciata alexanderi: diffusa nel corno d’Africa e a sud fino alla Tanzania; • Amadina fasciata contigua: diffusa in Zimbabwe, Mozambico e Sudafrica orientale; • Amadina fasciata meridionalis: diffusa dall’Angola meridionale al Mozambico occidentale.
Golatagliata maschio
LA FASCIA ROSSA DEL GOLATAGLIATA
Un piccolo passeriforme da cui, sia il negoziante sia il cliente, possono trarre soddisfazioni di allevamento amatoriale
Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per animali esotici
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l golatagliata o gola tagliata è un piccolo uccello passeriforme (c.a. 12 cm) che appartiene al gruppo degli Estrildidi. Tra gli uccelli presenti nei negozi specializzati nella vendita di animali è uno dei più rappresentati perché è rustico, longevo, docile e dal canto melodioso a basso volume ed è adatto anche ad allevatori principianti.
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Le zone di provenienza La specie proviene dall’Africa e occupa un areale piuttosto vasto, che va dal Gambia alla Somalia e a sud raggiunge il Mozambico, il Botswana e il Sudafrica orientale. L’habitat del golatagliata è rappresentato dalla savana con presenza sparsa di cespugli e alberi. La specie in natura non presenta rischio di estinzione essendo presente, in gran numero, in molti stati e regioni. Varietà La specie raggruppa quattro sottospecie differenti per piccole variazioni di taglia e, soprattutto, tonalità della colorazione del piumaggio: • Amadina fasciata fasciata: la sottospecie nominale, diffusa nella fascia di Sahel (zona che divide l’Africa in due) che va dal Senegal all’Uganda settentrionale;
Le origini del nome Il nome della specie deriva dalla fascia di piume rosse che adornano la gola del maschio, la femmina ne è priva. Il contrasto delle piume rosso sangue su fondo marrone chiaro fa sembrare il soggetto appunto come avesse la gola tagliata. Questa particolare colorazione delle piume della gola è visibile sin dal nido permettendo, già a tre settimane, di sessare la nidiata individuando i maschi e le femmine. In tutte le altre specie di Estrildidi le caratteristiche del piumaggio che permettano la distinzione tra maschi e femmine si manifestano solo dopo la prima muta. Le mutazioni di piumaggio In Europa attualmente sono presenti diverse mutazioni: giallo (recessiva) che trasforma i disegni rossi in color giallo arancio, opale (recessiva), albino (recessiva), bruno (sesso legata) e pastello. In una nidiata mista è fondamentale separare, appena nati, i soggetti mutati albino e opale dai rispettivi fratelli più scuri. I soggetti mutati (più chiari) sono molto delicati e meno loquaci per questo motivo attirano meno l’attenzione della madre nell’imbecco. Essi, se rimangono nella nidiata mista, rischiano di morire dopo pochi giorni pertanto è meglio affidarli alle cure di una balia. I soggetti mutati albino e opale hanno anche bisogno di uno svezzamento prolungato da parte del genitore adottivo e non tollerano gli spostamenti, che sono motivo di stress. In allevamento, così come in negozio, è possibile distinguere le mutazioni: • Albino: non è presente alcun pigmento salvo il rosso. La femmina si presenta completamente bianca, il maschio è bianco con la gola rossa; • Bruno o isabella: la colorazione bruna (marrone) dei soggetti ancestrali è diluita del 50%; • Gialla: il colore e il disegno restano uguali all’ancestrale, ma la gola nel
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maschio invece che rossa diventa gialla; • Opale: caratterizzata da tonalità grigio-argentee piuttosto che brune, e dal grigio al posto del nero; • Pastello: nella quale tutti i pigmenti vengono “diluiti” del 50%. Le voliere I golatagliata sono animali pazienti per questo motivo possono essere ospitati con altre specie, in voliere miste, perché raramente creeranno dei litigi pericolosi. In inverno non possono soggiornare all’aperto e, in ambiente interno, la temperatura deve essere superiore ai 10 gradi centigradi. Per la riproduzione solitamente si usano voliere in colonia con una sola specie ospite oppure coppie singole in gabbie lunghe 120 centimetri. Alimentazione Questi uccelli sono granivori e in natura è comune vederli mangiare sulle spighe fresche di graminacee; integrano la loro dieta con germogli, bacche, frutti e insetti. La dieta base deve essere fornita da un miscuglio per esotici e spighe di panico. Il pastoncino secco giallo all’uovo, a disposizione tutti i giorni durante tutta la stagione riproduttiva e durante la muta del piumaggio, nel periodo di riposo riproduttivo può essere fornito due volte alla settimana. Non devono mai mancare l’osso di seppia e il grit minerale. Quando possibile, e se i soggetti lo gradiscono, provvedere ogni giorno con piccole quantità di frutta e verdura di stagione. I complessi polivitaminici e minerali da mettere nell’acqua e nel pastone sono
W. Bandvink-William Kreijkes gola tagliata giallo
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molto utili in modo particolare per quei soggetti che si rifiutino di mangiare frutta e verdura. Discorso a parte meritano gli insetti vivi. È noto che molti granivori diventano quasi completamente insettivori durante l’imbecco dei nidiacei. Questo comportamento serve per fornire ai piccoli in crescita un alimento ricco di proteine per poter raggiungere la taglia di un adulto in meno di un mese. Per questo motivo è buona norma abituare gli uccelli a consumare di tanto in tanto insetti vivi (camole del miele vive, tarme della farina vive, larve di mosca cotte) di piccole dimensioni in modo che, quando nasceranno i piccoli, saranno già abituati al vivo e sarà possibile rifornirli quotidianamente. Riproduzione Se da un lato il golatagliata è dotato di buona prolificità e fecondità dall’altra parte, come succede ad altri piccoli Estrildidi, ha scarse cure parentali verso la prole. Infatti, con una certa frequenza, i genitori allevano la prole per i primi giorni di vita e poi l’abbandonano. Se l’allevamento in purezza (ovvero lasciando allevare le uova dai legittimi genitori) non dovesse riuscire, è sempre possibile spostare le uova sotto una balia. Di solito si usano femmine di Passero del Giappone (Lonchura striata varietà domestica) che allevano con successo piccoli di qualsiasi specie di Estrildide. La femmina di golatagliata depone circa quattro uova, alquanto grosse e di colore bianco. Maschio e femmina si alternano nel nido e covano con assiduità. Spesso sono così attaccati alla cova che per vedere se tutto procede bene bisogna spostare l’uccellino con un dito per visualizzare le uova. Durante la notte stazionano entrambi sopra le uova dentro il nido e covano insieme per proteggerle. La schiusa avviene dopo 14 giorni d’incubazione. Alla nascita, diversamente dai nidiacei della maggior parte di altre specie di Estrildidi, gli implumi hanno la pelle scurissima, di un colore nerastro piuttosto lucido. I pulcini aprono gli occhi verso il decimo giorno di vita. All’età di circa tre settimane escono dal nido e iniziano a esplorare il mondo circostante. ●
Maschio albino
Maschio ancestrale W. Cut-throat Finch femmina
W. Cut-throat Finch femmina
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Acquariologia I CICLIDI NANI SUDAMERICANI E DEL CENTRO AFRICA
Belli da vedere e interessanti da osservare, sono perfetti per il principiante come per l’hobbista più esperto
Alessio Arbuatti Medico veterinario Docente di Zoologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo
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sistemi fluviali sudamericani e centroafricani rappresentano dei forzieri di biodiversità animale e vegetale, all’interno dei quali i veri gioielli sono rappresentati senza dubbio dai Ciclidi che li popolano. L’interesse verso questa vasta Famiglia di pesci nasce solo alla fine del 1800 quando alcuni ricercatori iniziano a classificarne diverse specie. Molte di queste, caratterizzate da ridotte dimensioni, tanto da essere comunemente chiamate “ciclidi nani” (dwarf cichlid), si caratterizzano per le intense colorazioni unite a dimensioni contenute. Con la crescita esponenziale del mercato ornamentale, dopo il 1970 i piccoli ciclidi si sono diffusi in acquario e a oggi sono tra i pesci più richiesti. Oltre agli aspetti prettamente estetici, gli acquariofili amano molto osservare in vasca i complessi comportamenti sociali dei membri di questa Famiglia e il rapido aumento delle specie commercializzate, con le rispettive varietà cromatiche spesso riprodotte in cattività, sono alla base di un successo che dura da ormai quarant’anni. Partendo da un motivo prettamente pratico e didattico è possibile suddividere i Ciclidi nani in specie provenienti dal Sudamerica e in altre provenienti principalmente dalla parte occidentale del continente africano.
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Le specie dal Sudamerica Nel primo gruppo sono comprese alcune specie, che in natura popolano corsi d’acqua e pozze anche di piccole dimensioni, delle quali sono disponibili in commercio numerosi esemplari ormai riprodotti da anni negli allevamenti asiatici e dell’Europa centro-orientale (Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia Ungheria). Tra queste la più amata è Mikrogeophagus ramirezi (Fig.1), un piccolo pesce proveniente originariamente dalla Colombia e dal Venezuela che popola biotopi acquatici ricchi di piante, ma anche quelli situati nelle savane alluvionali. La selezione ornamentale ha permesso di ottenere varietà dalle livree particolari tra le quali l’electric blue (Fig. 2) e il ramirezi gold (Fig. 3) comunemente disponibili in commercio. La specie non mostra comportamenti territoriali e aggressivi nei confronti di altri pesci se non nel
periodo riproduttivo; ma ricordiamoci sempre che è fondamentale fornire al cliente esemplari sani e adattati a pH neutri, possibilmente in coppie già formate, in quanto la famiglia non vive in harem e in branco. Per molto tempo questo pesce è stato considerato “difficile”, in realtà spesso gli esemplari provenienti dall’Asia non sempre garantivano standard sanitari sufficienti e dunque erano delicati soprattutto in fase iniziale. Molto diffuse nel commercio ornamentale e altrettanto apprezzate dagli acquariofili sono le specie del genere Apistogramma, tra le quali: Apistogramma cacautoides, A. agassizi (Fig. 4) e A. hoignei (Fig. 5) caratterizzate da un corpo longilineo lungo al massimo 5-6 cm e da una discreta timidezza tanto da necessitare di vasche di almeno 70 litri per coppia, fortemente piantumate e ricche di nascondigli e zone ombrose (Fig. 6). Fig. 1 - Mikrogeophagus ramirezi
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Fig. 2 - Mikrogeophagus ramirezi electric blue
Le specie dal centro Africa Le specie più comuni del secondo gruppo e consigliabili specialmente a coloro che si avvicinano ai Ciclidi, appartengono al genere Nanochromis e Pelvicachromis, originarie principalmente del bacino del fiume Niger ma ormai ri-
Fig. 3 - Mikrogeophagus ramirezi gold
prodotte da anni in allevamento. Pelvicachromis pulcher presente ormai sul mercato con differenti varietà (Fig. 7) e Pelvicachromis subocellatus (Fig. 8) sono sicuramente due di quelle specie con le quali iniziare l’allevamento dei Ciclidi. Gli esemplari popolano principalmente
la parte bassa della vasca tra le piante e i legni. A differenza delle specie sudamericane, quelle africane, pur avendo livree a volte meno vistose ed essendo di dimensioni leggermente superiori, fino a 10 cm, sono spesso più rustiche ed è molto comune la loro riproduzione anche negli acquari domestici di comunità. Alla nascita dei piccoli, come in tutti i Ciclidi, i genitori curano la prole, aggiungendo un ulteriore interesse, questa volta di tipo etologico-comportamentale, all’allevamento domestico. Un’altra specie molto comune di Ciclide africano, altresì rustico ma maggiormente territoriale tanto da necessitare di vasche di dimensioni maggiori di 180 litri, è l’amato “pesce gioiello”, Hemichromis bimaculatus dalla livrea rossa costellata di
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Acquariologia Fig. 5 - Apistogramma hoignei (L’autore ringrazia il negozio “La casa di Nemo” Vasto Marina - CH)
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puntinature riflettenti (Fig. 9).
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI E GESTIONE IN NEGOZIO Acquistare esemplari riprodotti in cattività e sottoposti a controlli veterinari è il punto di partenza per il successo fin dal negozio. Grazie alla scarsa aggressività gli esemplari in esposizione, specie se giovani, possono essere tenuti anche in piccoli gruppi nelle schiere espositive facendo attenzione qualora si formasse qualche coppia. In tal caso lo spostamento di questa sarebbe doppiamente utile. Il primo motivo è psico-fisico; spesso alla formazione di una coppia segue l’isolamento verso i bordi della vasca degli altri esemplari presenti nella schiera di vendita perché solitamente non è una vasca ricca di nascondigli e spazi delimitabili tra soggetti. Gli esemplari isolati si stressano fino a smettere di alimentarsi diventando anche inidonei alla vendita. Il secondo motivo è pratico: la coppia formata sarà affiatata e al cliente si forniscono due esemplari potenzialmente in grado di riprodursi nella vasca domestica.
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A chi li consigliamo L’offerta dei Ciclidi nani in negozio può rivelarsi un punto a favore del negoziante poiché questi pesci sono ottimi “primi pesci” per i neofiti pur continuando ad essere molto richiesti dagli appassionati del settore. È dunque fondamentale, prima di tutto, conoscere le specie in vendita evitando di consigliare soggetti selvatici a chi è nuovo dell’hobby ed è altresì fondamentale conoscere la vasca del cliente, le dimensioni, le specie già presenti in acquario e la piantumazione. Infatti, tutti i Ciclidi hanno comportamenti più o meno territoriali, variabili da specie a specie anche in base al periodo e
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Fig. 9 - H. lifalili
Fig. 7 - Pelvicachromis pulcher
Fig. 8 - Pelvicachromis subocellatus
LA CORRETTA GESTIONE ALIMENTARE La colonizzazione di biotopi acquatici, spesso estremamente ricchi dal punto di vista della biodiversità, ha fatto sì che numerose specie abbiano sviluppato nel tempo un regime alimentare onnivoro, come dimostrato anche da studi condotti in campo che hanno permesso di ritrovare residui di alimenti vegetali nell’apparato gastroenterico dei Ciclidi nani. Di conseguenza così come il range dei cibi a loro disposizione in natura è estremamente variegato è fondamentale, anche in vasca, offrire alimenti vari e completi dal punto di vista nutrizionale. Nella scelta di base vanno tenute in considerazione le dimensioni della bocca che devono far preferire alimenti di piccole dimensioni, come quelli granulari che, precipitando lentamente sul fondo, stimolano sia l’attività predatoria che l’eventuale ricerca laddove molte specie di ciclidi nani sostano preferendo il riparo tra tronchi e piante. Si possono utilizzare anche alimenti per acquariofilia congelati o liofilizzati come l’Artemia salina, la daphnia e anche larve di zanzara e i tubifex a pezzi, tutti piccoli invertebrati molto apprezzati.
alla strutturazione dell’acquario. I Ciclidi nani, specialmente quelli sudamericani, non danneggiano i substrati e sono buoni animali di comunità, nel senso che in un acquario ben strutturato possono condividere gli spazi con altre specie come i Caracidi, i Paracheirodon innesi “pesce neon”, mostrando comportamenti predatori nulli anche in vasche di dimensioni ridotte intorno ai 120 litri. Parametri chimico-fisici È sempre fondamentale offrire esemplari sani e correttamente quarantenati, se correttamente gestiti dal punto di vista sanitario, ben si adattano a quei parametri chimico/fisici tipici della nostra comune acqua di rubinetto, come i valori di pH neutro 7. Ciononostante differenti specie in natura popolano ambienti caratterizzati da acqua leggermente acida con un pH inferiore a 7 e una durezza, ossia i sali disciolti in acqua, bassa e spesso ricchi di materiale marcescente e di tannini, che donano la tipica “ambratura” delle acque scure di certi corsi d’acqua affluenti del Rio delle Amazzoni. Questa serie di condizioni può essere ricreata in acquario con diverse modalità come l’utilizzo di biocondizionatori acidificanti imbrunenti a base di estratti naturali, foglie di mandorlo indiano o tagliando l’acqua di rubinetto con quella osmotica. Le specie dell’Africa occidentale sono invece generalmente più rustiche e si riproducono più facilmente, ma sono anche tendenzialmente più territoriali quindi vanno scelti bene i compagni di vasca. I Ciclidi in acquario rivestono anche un importante ruolo educativo poiché sono la famiglia ittica che al meglio esprime cure parentali, dunque anche i bambini possono vedere i genitori curare i piccoli come fanno i mammiferi fino al raggiungimento della propria autonomia. ●
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Insetti UN GRILLO COME OSPITE D’ONORE
Utilizzati fin dall’antichità come animali da compagnia, ora tornano di moda
Kiumars Khadivi-Dinboli Medico veterinario Esperto in animali esotici e non convenzionali
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l grillo è un insetto terricolo conosciuto perché allieta le serate in campagna oppure, nel nostro settore, perché è usato come alimento ad esempio per i rettili. Pochi sanno però che fin dall’antichità esso è stato considerato anche un animale da compagnia. I grilli per il petshopper sono una proposta interessante da suggerire ai clienti in alternativa al comune pesce rosso. Il grillo da compagnia nella storia Nel dodicesimo secolo, in Cina, il grillo era tenuto nelle case per allietare con il suo canto le persone altolocate e le regge degli imperatori. In seguito si sviluppò anche il meno nobile commercio di grilli “da combattimento” che ebbe il maggior sviluppo tra il diciottesimo e diciannovesimo secolo, durante la dinastia Qing. Nei musei cinesi si possono ancora osservare degli elaborati contenitori intarsiati utilizzati come “case” per i grilli. Nel 1700 la passione per il grillo come animale da compagnia si
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sviluppò in Giappone e in Europa. I primi allevamenti di grilli stagionali compaiono nel diciottesimo secolo da aprile a maggio, quando si poteva catturare con facilità una coppia di grilli selvatici. Il piccolo allevamento terminava in autunno. Nella storia moderna il grillo più famoso è il “grillo parlante” di Pinocchio, guida saggia del burattino di Collodi, che trae spunto dalla credenza popolare secondo cui il grillo nel focolare domestico ha la dote di protettore della famiglia. Le specie più comuni I grilli che si possono allevare in casa sono: • Acheta domestica di colore giallognolo e di piccole dimensioni. È assai canterino e vivace. Purtroppo, negli ultimi anni, un’epidemia virale ha messo a dura prova gli allevamenti di questa specie. • Acheta assimilis, leggermente più grande e meno esuberante. Il canto è contenuto tanto da meritarsi dagli in-
glesi la definizione di silent cricket grillo silenzioso. • Grillus bimaculatus di colore nero e grandi dimensioni. La specie è molto robusta e molto rumorosa. Di origine africana nella teca richiede una temperatura di almeno 28-30°C. • Grillodes sigillatus, chiamato anche banded per le due strisce scure presenti sul dorso e sul torace, è poco salterino e silenzioso. I grilli di campagna Acheta campestris non andrebbero catturati sia perché gli esemplari adulti non si sanno adattare in cattività (non è facile individuare i giovani!) sia perché si può inserire un solo esemplare per alloggio. La specie campestre, infatti, conduce una vita solitaria e si incontra con altri esemplari solo durante l’accoppiamento. L’inserimento di più esemplari potrebbe causare aggressioni a volte fatali. La comunicazione sonora Le femmine dei grilli non cantano, ma hanno dei recettori molto sviluppati per
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captare i suoni prodotti dai maschi. Allevando in casa una piccola colonia di grilli domestici si può facilmente imparare a distinguere le diverse tonalità e le tipologie di suoni che i maschi producono durante la loro vita. • Suoni per chiamare: di tonalità media e utilizzati per attirare l’attenzione delle femmine. • Suoni di corteggiamento: usati dopo che l’attenzione della femmina è stata catturata. Il maschio nel corteggiamento produce un rumore, di bassa intensità, definito raschiato. • Suoni di minaccia: durante i combattimenti il maschio emette uno stridulo trillo nel tentativo di intimorire l’avversario. Qualora il canto dovesse creare disturbo, diminuendo la quantità di maschi nella teca a un esemplare maschio ogni cinque sei femmine, si riduce il frinire. Esso diviene fievole, alternato a lunghi periodi di silenzio, perché è diminuita la competizione tra i maschi. È possibile riconoscere i maschi dalle femmine Nei grilli adulti c’è il dimorfismo sessuale. Nelle femmine è visibile l’ovopositore: un piccolo cilindro, di circa un centimetro, posto nella parte posteriore e che è utilizzato per forare il terreno e depositare in profondità le uova. I maschi si evidenziano per la testa di dimensioni maggiori e per le prime paia d’ali zigrinate e più corte evolutesi poter produrre il suono; nelle femmine queste ali sono lisce e più lunghe.
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tre mesi: circa due mesi da uovo a imago (insetto adulto) e un mese da adulto. I grillini neo-nati sono delicati, con mandibole poco sviluppate per cui vanno nutriti con alimenti morbidi, per esempio prodotti in scaglie per pesci. La temperatura per il controllo del ciclo vitale Il range della temperatura all’interno della teca decreta la durata del periodo riproduttivo e pertanto il controllo delle nascite. Impostando la temperatura al minimo, tra i 18 e i 20°C, si determina una crescita lenta con un ciclo vitale di circa 5 mesi e uova che impiegano fino a quattro settimane per schiudersi. Innalzando la temperatura a 32°C il ritmo di crescita esplode con schiusa delle uova in circa una settimana e con ciclo vitale di circa due mesi. Per regolare le temperature si può collocare in una parte del fondo della teca un cavetto, un tappetino riscaldante o uno spot di wattaggio adeguato monitorando gli andamenti con un termometro o con un termostato. Umidità ambientale Un fattore fondamentale, per la so-
pravvivenza delle uova e per le nascite dei piccoli grilli, è l’umidità. Il substrato da incubazione non va sistemato in contatto o in vicinanza delle sorgenti di calore perché le uova si seccherebbero. L’umidità varia, dal 40 al 70%, a seconda del variare della temperatura della teca: con il freddo aumenta e con il caldo diminuisce. Alimenti freschi e secchi I grilli sono animali onnivori. In casa la base alimentare è il fieno, che si avvicina all’alimentazione naturale. A eccezione di tarassaco e radicchio, evitare erba fresca perché può causare dissenteria. Il fieno da adoperare è quello usato per i roditori da compagnia, compreso il pellettato di alfaalfa. Oltre all’apporto di erbe secche è bene integrare la dieta con alimenti secchi per cani o gatti sbriciolati, cereali sempre disidratati, verdure e frutta (un quarto di mela o arancia). La verdura e la frutta devono essere ben lavate e non trattate con insetticidi e pesticidi. L’alimento va posto in un contenitore dalle dimensioni adeguate a cui i grilli possano accedere liberamente.
Allevamento Per permettere alla femmina l’ovideposizione è necessario porre nella teca delle vaschette o sottovasi pieni di torba, umida e mai fradicia, dello spessore di circa tre centimetri. Qui le femmine depongono centinaia di uova che si schiudono dopo circa 15 giorni. I grilli di schiusa sono minuscoli (circa un millimetro) tanto che in inglese prendono il nome di teste di spillo - pinheads. L’intera vita di un grillo si compie in sei stadi con cinque mute (i cambiamenti di esoscheletro). L’esemplare adulto raggiungerà la lunghezza di circa due centimetri. Una vita effimera Il ciclo vitale normale di un grillo è breve e normalmente si esaurisce nell’arco di
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Insetti vono essere regolarmente puliti e cambiati perché, in ambiente caldo-umido, è facile la decomposizione o la proliferazione di muffe e batteri.
Attenzione all’abbeverata I grilli si dissetano con la frutta fresca. Nei periodi caldi una riserva di acqua è fornita da ciotole basse riempite con ghiaia fine e acqua, oppure da un be-
verino con beccuccio a vaschetta imbottito di cotone idrofilo. La ciotola piena di acqua o il beverino libero sono letali per il rischio annegamento. Sia gli alimenti freschi sia l’acqua de-
Habitat domestico I contenitori ideali per tenere i grilli sono di plastica trasparente, ma si possono utilizzare anche terrari di vetro sebbene siano meno maneggevoli perché più pesanti e difficili da pulire. Il fattore fondamentale, quando si consiglia una teca per i grilli, è che essa sia con le pareti lisce: i grilli sono arrampicatori e le superfici ruvide, come per esempio il legno, favoriscono la fuga. Essendo anche discreti saltatori è necessario un coperchio in rete sottile-per esempio la zanzariera in metallo - così da garantire copertura e aerazione. I box per rettili, con coperchi microforati, sono eccellenti. Per una ventina di esemplari il contenitore deve essere con base di 50 per 30 centimetri e con altezza di 30. Il substrato, in alternativa alla carta panno, è l’erba sintetica un buon compromesso tra estetica e igiene essendo facilmente lavabile e disinfettabile. Piccoli condomini di cartone I grilli devono soggiornare in strutture debitamente create impilando contenitori in cartone per le uova, l’interno dei rotoli di carta igienica o della carta da cucina. Sono veri e propri condomini in grado di moltiplicare, in verticale, lo spazio vivibile. I cunicoli realizzati sono micro-territori utilizzabili come alloggi per singoli soggetti o piccoli gruppi o come nascondigli.
FRINIRE I grilli appartengono all’ordine degli ortotteri che comprende circa 25 mila specie di insetti generalmente gregari e capaci di emettere suoni distintivi per ciascuna specie. Le emissioni acustiche sono prodotte da un apposito apparato stridulante costituito dallo sfregamento delle dure ali anteriori (tegmine) tra loro, oppure contro i femori posteriori. La frequenza del frinire dei grilli maschi aumenta con l’aumentare delle temperature. Il canto dei grilli potrebbe essere utilizzato come termometro estivo.
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Le pulizie La fase più difficile nell’allevamento dei grilli è la pulizia del fondo della teca, ove si depositano escrementi secchi e scarti alimentari. Questa routine va eseguita almeno una volta al mese. Per compiere la pulizia senza stress è sufficiente trasferire in blocco le cellette in cartone in una temporanea scatola di deposito. Non essendo i grilli domestici agili come quelli selvatici, si può operare con estrema tranquillità e, in caso di fuggitivi, sarà abbastanza facile il recupero. I grilli sani non emanano odore; quando fosse presente un effluvio più o meno sgradevole due sono le ipotesi: cattiva igiene o patologie in atto. ●
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Veterinaria HERPES VIRUS E CUCCIOLATE Maria Carmela Pisu DVM, ECAR Resident (European College of Animal Reproduction)
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er gli allevatori o i privati che desiderino una cucciolata la mancata gravidanza o la perdita dei neonati può essere un grosso problema, soprattutto emotivo. Tra tutte le cause di morte neonatale l’herpesvirus canino è sicuramente la più preoccupante, perché purtroppo, a oggi, non è possibile alcun trattamento e l’infezione entro i dieci giorni dalla nascita è spesso una condanna a morte per l’intera cucciolata. Per questo motivo risulta di fondamentale importanza la conoscenza di questo virus e le strategie di prevenzione da adottare.
L’herpes virus è ubiquitario ma non è trasmissibile tra specie differenti
Specie specifico L’herpes è un virus del genere dei varicellavirus, stessa famiglia della nostra varicella, dell’Herpes Zoster e dell’Herpes Simplex. È specie-specifico, cioè non è trasmissibile da una specie a un’altra: un bimbo con la varicella non può trasmetterla a un cane così come il cane non può trasmettere l’herpes alle persone, analogamente i gatti non possono contagiare i cani e viceversa. Come è fatto Il punto di forza di questo virus, che gli permette di diffondersi facilmente nelle cellule degli animali infettati, è il suo involucro, chiamato capside: questo involucro ha la capacità di fondersi con la membrana esterna delle cellule che vengono infettate permettendo cosi al DNA del virus di entrare nelle cellule stesse e moltiplicarsi. Il capside però è anche il punto debole dell’herpes perché è molto sensibile ai comuni disinfettanti e detergenti, soprattutto alla candeggina e ai sali quaternari d’ammonio (lisoformio) e quindi è molto semplice debellarlo dall’ambiente. Altro limite dell’herpes è la sua temperatura di replicazione che è limitata al range tra i 35 e i 37°C, e come sappiamo la temperatura interna dei nostri cani è di 38-38,5°C.
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Abile nel nascondersi La caratteristica principale dell’herpes, comune a tutti gli herpesvirus, è la latenza: una volta che un animale si è infettato, dopo la risoluzione della forma clinica, il virus si “nasconde” nell’organismo nei gangli nervosi (punto di con-
nessione tra diversi tipi di cellule nervose) e rimane lì latente sino a un momento di abbassamento delle difese immunitarie causate da un qualsiasi stress. In quel momento il virus si riporta in circolo e rimanifesta i suoi effetti.
Diffusione L’herpesvirus è diffuso praticamente in tutto il mondo, è stato infatti isolato in Europa, America del Nord, Asia e Oceania; per le caratteristiche del virus, aree geografiche contraddistinte da lunghi periodi ad alte temperature (Africa, America del Sud) risultano meno colpite. Negli ultimi anni si è evidenziato un crescente aumento degli animali positivi al virus soprattutto nell’Europa Occidentale, con una percentuale prossima al 100% in alcuni allevamenti della Francia, con problemi di fertilità. In Italia la positività varia secondo le regioni e della presenza di allevamenti di grandi dimensioni; il 90% dei cani è entrato in contatto col virus in Piemonte e oltre l’80% in Veneto e Abruzzo. Ecco come avviene l’infezione La via principale d’infezione è quella inalatoria oronasale, è quindi sufficiente che due soggetti giochino insieme perché avvenga il contagio o per esempio nel corteggiamento premonta; c’è poi il contagio attraverso ingestione sia di materiale infetto sia attraverso il contatto con oggetti “sporchi” di saliva di un cane infetto: i giochi “da morso” (legni, palline ciotole e altro) in aree destinate ai cani
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possono per esempio essere dei vettori, per questo motivo nelle città l’infezione è in costante aumento. Queste le vie con cui la madre, attraverso il leccamento, trasmette il virus ai neonati subito dopo il parto. C’è poi la via transplacentare: il virus attraverso la placenta può arrivare direttamente ai feti e causare aborto. Diversamente dal pensiero comune, la via venerea (durante l’accoppiamento vero e proprio) è solo l’ultima via di infezione in ordine di frequenza. Poiché il virus è stato isolato anche nello sperma, l’inseminazione artificiale è in grado di proteggere i maschi dall’infezione (se si evita ogni contatto di corteggiamento), ma non è in grado di proteggere la femmina se il maschio è infetto.
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modo evidente come in corso di vaginiti. Anche il cane maschio può mostrare segni di fastidio leccandosi spesso il pene. La qualità dello sperma non viene alterata e i cani sono quindi fertili. Durante la gravidanza Se la cagna si infetta, o il virus rientra in circolo dal sito di latenza, durante il calore o all’inizio della gravidanza e ar-
riva in utero entro i primi 18 giorni post ovulazione, si può avere mancato impianto embrionale o riassorbimento embrionale precoce. Se l’invasione virale avviene tra il 20° e il 50° giorno, l’esito è solitamente un aborto o più raramente la mummificazione fetale. In caso di infezione nell’ultima decade di gravidanza si assiste a nascita di cuccioli morti o gravemente disvitali o che sviluppano i segni di malattia subito dopo
Sintomatologia I sintomi di questa infezione negli adulti sono quasi del tutto assenti; è possibile a volte, con molta attenzione, osservare nelle cagne, all’entrata della vagina o sul pene del maschio delle piccolissime vescicole (simili a quelle della nostra varicella) che scompaiono spontaneamente in pochi giorni senza lasciare cicatrici. Le cagne possono presentare in questi giorni la tendenza a leccarsi in
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Veterinaria la nascita e muoiono nei primi 2-3 giorni di vita. I riassorbimenti e gli aborti avvengono solitamente una o due volte soltanto in una cagna in quanto, dopo la prima infezione, svilupperà immunità nei confronti del virus, ma a causa della latenza del virus e della sua mobilitazione in caso di stress (come accoppiamenti), si possono avere aborti ripetuti. Nei cuccioli prima dei dieci giorni Nei neonati l’infezione da herpes è invece letale. I neonati, infatti, per i primi dieci giorni di vita hanno una temperatura corporea tra i 35° e i 37°C, quindi la temperatura ideale perché il virus si replichi in tutti gli organi. I neonati, infettati durante il passaggio nel canale del parto o dalla madre, con le prime cure parentali, vanno incontro a grave depressione, perdono il riflesso di suzione, fanno lamenti insistenti, mostrano spesso diarrea con feci giallastre, vomito subito dopo la poppata, forte dolore addominale, incoordinazione (segni neurologici per invasione del sistema nervoso centrale) e decadimento rapido delle condizioni generali. La morte sopraggiunge in 24-48 ore dall’inizio dei sintomi. Nei cuccioli dopo i dieci giorni Se i cuccioli hanno più di dieci giorni,
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è possibile una forma meno grave con sintomatologia gastro-enterica più lieve, sintomi respiratori e congiuntivali. Dopo i 15-17 giorni, l’infezione nei cuccioli provoca rinite o faringo-tonsilliti. La cura è la prevenzione Per questa patologia così grave nei neonati, non esiste purtroppo ancora una cura. Si può provare a somministrare acyclovir (è il nome della molecola) un principio attivo antivirale che si usa per la varicella nei bambini, ma gli studi effettuati non hanno dato gli effetti sperati. Poiché i sintomi negli adulti non sono affatto preoccupanti, tutte le attenzioni devono esser volte a prevenire gli aborti nelle femmine gravide, ma soprattutto l’infezione nei neonati. Dato che fortunatamente il virus viene ucciso dai comuni disinfettanti, bisogna eseguire una perfetta pulizia delle sale parto con disinfezione costante. Ancora più importante è applicare un controllo rigoroso della temperatura nelle nursery (32 gradi nelle prime 48 ore e poi scendere di un grado ogni 2 giorni); la cassa parto deve inoltre essere fornita di dispositivi riscaldanti dedicati ai neonati che non asciughino l’ambiente per evitare la disidratazione (lampade, termofori, borse dell’acqua calda). In questo modo si cerca di mantenere la tem-
peratura corporea dei neonati il più alta possibile per evitare la diffusione del virus a tutti gli organi. Queste attenzioni, per quanto fondamentali, non sono purtroppo sufficienti a scongiurare il pericolo. È importantissimo ricordare che la madre può contrarre in qualsiasi momento l’infezione e trasmetterla durante il passaggio nel canale del parto o subito dopo la nascita ai neonati attraverso il leccamento. Altrettanto fondamentale e ricordare che anche le madri con immunità, per la particolare caratteristica del virus di rimanere latente, per lo stress del parto possono avere una presenza del virus in circolo e quindi ridiventare infettanti. La vaccinazione Negli ultimi anni è disponibile un vaccino inattivato a subunità immunogene, che contiene cioè solo piccole frazioni del virus e che non è quindi assolutamente in grado di trasmettere la malattia. Il vaccino determina nella madre un’alta produzione di anticorpi contro il virus, che la madre passerà ai cuccioli in elevata quantità col colostro, il primo latte che la cagna produce e che è ricco di anticorpi. I cuccioli, grazie al colostro, risulteranno quindi protetti dalla mortalità e dai sintomi clinici dell’Herpesvirosi in corrispondenza del periodo in cui il virus è pericoloso per la loro vita. La vaccinazione si è dimostrata inoltre utile anche nella cagna a ridurre gli aborti e le mummificazioni. Poiché l’unico scopo di questo vaccino è la protezione neonatale e la riduzione degli aborti, ed essendo il vaccino a subunità e quindi in grado di fornire un’immunità limitata nel tempo, la cagna deve essere vaccinata a ogni gravidanza. Si fa la prima iniezione entro dieci giorni dall’accoppiamento e, se la cagna rimane gravida, una seconda dose tra i 48 e i 56 giorni di gravidanza. Il vaccino non ha nessun effetto collaterale né per la madre né per i feti e non può trasmettere, come abbiamo già detto ma vale ripeterlo, la malattia poiché non contiene il virus intero. Non si è rilevata negli anni nessuna interferenza con la fertilità delle cagne o con il numero dei cuccioli nati. Per questo motivo è vivamente consigliato vaccinare tutte le cagne che si mandano in monta. ●
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Idrofite LE PIANTE PER IL LAGHETTO LOW COST
Che siano piccoli invasi interrati o biotipi acquatici creati in terrazzo, i “laghetti” all’aperto riscontrano un successo crescente
Alessio Arbuatti Medico veterinario, acquarista Professore di Zoologia Facoltà di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Teramo
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on l’arrivo della bella stagione è il momento di suggerire alla clientela come iniziare la progettazione del laghetto. Negli ultimi anni, complice la situazione economica, nuove forme di vasche esterne low cost (a basso prezzo) hanno acquisito un numero sempre maggiore di appassionati. Piccoli invasi in materiale plastico prestampato, interrabili in giardino, possono fungere da acquari esterni e diventare un ottimo complemento estetico. Spendendo qualcosa in più, è possibile utilizzare teli specifici da laghetto in PVC pluristrato stabilizzato, resistente ai raggi UV, posti sul fondo per dare la forma all’invaso prima di essere riempiti. Allo stesso modo è possibile creare su balconi e terrazzi piccoli biotopi acquatici partendo da contenitori impermeabili: vecchie botti, vasi e altri contenitori resistenti all’acqua. I motivi del basso prezzo Gli invasi low cost hanno un prezzo contenuto perché sono privi di quell’impiantistica tipica dei grandi laghetti: pompe, filtri e sterilizzatori. Nonostante ciò essi diventano vasche ornamentali all’aperto (outdoor) dal forte impatto este-
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Idrofite Fig. 1 - Lemna minor
Fig. 2 - Azolla caroliniana
Fig. 3 - Salvinia auriculata
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tico, le quali da marzo a ottobre possono ospitare piante e pesci d’acqua fredda e alcune specie tropicali. In questi tipi di acquario ha un ruolo fondamentale l’introduzione in acqua, fin dal primo allestimento, di piante che posseggano specifiche caratteristiche: rusticità, un’attiva capacità metabolica/filtrante, bellezza estetica e costo contenuto. A tutte queste richieste rispondono ottimamente le piante subacquee come l’Egeria e alcune Cabomba spp., e le piante galleggianti. Fitodepurazione al naturale Le piante svolgono un ruolo basilare e indispensabile; esse, oltre a essere partecipi nell’ossigenazione dell’ambiente acquatico, fungono da vero e proprio filtro ospitando i batteri utili nella trasformazione dei composti azotati (ammoniaca-nitriti-nitrati) e utilizzano direttamente i nitrati stessi, utili per la crescita della biomassa vegetale, i quali rappresentano il prodotto finale del ciclo dell’azoto. Le piante stabilizzano l’ambiente dal punto di vista chimico e tengono sotto controllo la crescita algale competendo per gli stessi principi nutritivi. In pratica si attua il principio della fitodepurazione delle acque, noto fin dai tempi dei romani che facevano defluire i liquami della Cloaca Massima nelle paludi pontine per ottenere una bonifica naturale dell’acqua. Le specie vegetali più idonee Dal punto di vista pratico, le specie vegetali da laghetto possono essere classificate in due grandi gruppi: quelle galleggianti e quelle da fondo. Le prime sono dotate di radici beanti e fluttuano sulla superficie dell’acqua assorbendo i nutrienti direttamente da questa, mentre le seconde vanno considerate alla stregua di piante d’acquario essendo capaci di assorbire i nutrienti sia dal fondo sia dall’acqua. Le specie galleggianti consigliate sono: • Lemna minor (Fig. 1), nota come “lenticchia d’acqua”, è composta da una fogliolina lunga due-tre millimetri dotata di una radice sommersa centrale. Questa specie è capace di moltiplicarsi velocemente, infatti, una singola pianta può replicarsi fino a 20 volte durante il proprio ciclo vitale e, dunque, una piccola quantità può fungere da ottimo starter nell’invaso. • Pistia stratiotes, è originaria dei tropici
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e mostra una struttura a corona con foglie carnose dotate di una fine peluria superficiale che la rende impermeabile all’acqua. I singoli esemplari possono raggiungere comunemente i dieci centimetri di diametro e la riproduzione avviene autonomamente per stolonazione, ossia mediante getti laterali. • Azolla caroliniana (Fig. 2), specie molto amata e facilmente gestibile, e una piccola felce galleggiante originaria del sud degli Stati Uniti, nota per l’elevata capacità ossigenante e perché ospita nelle sue radici utili batteri azotofissatori. Ha piccole dimensioni e colore verde intenso, che può assumere toni rossastri all’esposizione solare. Particolarmente gradevole anche in piccoli spazi che colonizza velocemente riproducendosi per divisione o più raramente mediante spore. • Salvinia auricolata (Fig. 3) molto amata per la particolare forma a barchetta, data da piccole foglie carnose e concave disposte in coppie lungo un fusto centrale. Questa pianta, diffusa dal Messico all’Argentina, si riproduce velocemente per frammentazione. Altrettanto comune è la specie gemella Salvinia natans (Fig. 4), più piccola e cosmopolita. • Hydrocaris morus-ranae (Fig. 5) è una specie galleggiante con foglie carnose e ampie erroneamente scambiata per una piccola ninfea. Euroasiatica, ha profonde radici e stoloni che connettono tra loro le piante giovani alla pianta madre.
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Fig. 4 - Salvinia natans
Fig. 5 - Hydrocaris
Fig. 6 - Ninfea
Le regine del laghetto Le ninfee sono un simbolo di eleganza e nobiltà fin dall’antica Cina ove adornavano i laghetti imperiali. Sono piante che in natura si saldano radicalmente al substrato mediante un bulbo e le rispettive radici. Una volta entrate in fase proliferativa esse vanno incontro a un imponente sviluppo fogliare e, se le specie sono di grandi dimensioni, potrebbero monopolizzare l’intero invaso coprendo totalmente la superficie e sottraendo le zone subacquee ai raggi solari. Ecco perché le ninfee definite pigmee sono la scelta perfetta per i grandi vasi o i piccoli laghetti ornamentali. Nei laghetti perenni le ninfee vengono mantenute in grandi vasi o infossate nel terreno fangoso del fondale. Una volta raggiunta la superficie, la pianta si
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Idrofite Fig. 7 - Come piantare una ninfea
Fig. 8 - Un vaso di ninfea pronto
espanderà dando e inizio alla produzione di fiori colorati (Fig. 6). Nelle strutture di piccole dimensioni la soluzione d’eccellenza è porre i bulbi all’interno di vasi contenenti un mix di terra e argilla (Fig. 7) e quindi (Fig. 8) immergerli. A questo punto, se c’è una buona illuminazione e sullo specchio d’acqua vi sono poche altre piante galleggianti, la ninfea inizierà a svilupparsi rapidamente. Lo svernamento Al termine della bella stagione, il sistema low cost deve essere svuotato perché le piante e i pesci non possono sopravvivere ai rigori invernali o alle gelate. Le specie rustiche, come per esempio le ninfee non tropicali, possono essere estratte dall’acqua con tutto il vaso e, in un secchio da 10-20 litri colmo d’acqua, poste a svernare in luogo riparato. Al ritorno della bella stagione, il vaso viene inserito nuovamente sul fondo del laghetto e la ninfea con il caldo riprende la crescita. Un settore nuovo e interessante per il pet shop Le piante galleggianti necessitano in negozio di alcune attenzioni. La soluzione migliore è quella di posizionarle all’interno di vasche espositive aperte progettate per le piante e sovrastate da lampade neon o led a distanza di 2030 centimetri in base alla potenza, così che le piante possano acquisire l’energia luminosa senza il rischio di andare incontro a bruciature delle foglie. Questo ultimo fenomeno accade quando le piante sono alloggiate nelle vasche espositive dedicate ai pesci dove il pelo dell’acqua è a pochi centimetri dalla fonte dell’irraggiamento luminoso. In un garden center o in un grande petshop con zona espositiva esterna è possibile esporre, nei mesi caldi, le piante in contenitori singoli o in piccole fontane da giardino con il fine di visualizzare al cliente il risultato finale. La rusticità delle specie descritte, disponibili presso i grossisti, assicura il successo e la soddisfazione finale del cliente, anche neofita e garantisce al venditore un interessante profitto. Consigli di gestione e fidelizzazione del cliente Le piante galleggianti crescono velocemente in genere senza necessitare di
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costosi protocolli fertilizzanti, per questo motivo va ricordato al proprietario del laghetto che dovrà periodicamente rimuoverne parte per consentire il passaggio della luce solare verso gli strati più profondi. Questa prassi è fondamentale sia per la salute dei pesci sia per lo sviluppo delle piante sommerse poste a fondo vasca. Il proprietario va istruito affinché non getti negli scarichi le piante eliminate con il rischio di colonizzare i nostri biotopi selvatici con piante non originarie “competitive”. I vegetali in esubero possono, invece, essere utilizzati per il compostaggio e diventare fertilizzante per altre piante terrestri. In negozio è possibile far seguire alla vendita delle piante la vendita di alcuni pesci, dopo un’opportuna maturazione della vasca, valutabile con gli stessi controlli chimici (ione ammonio, ammoniaca, nitriti e nitrati) che si effettuano per determinare la maturazione delle vasche indoor. La scelta dei pesci deve essere oculata in termini di numero di individui e di specie; le Famiglie più consigliate sono quelle dei Poecilidi (guppy, portaspada, molly o la ormai nostrana gambusia), dei Goodeidi, ma numerosi appassionati allevano anche i piccoli killifish. Il controllo periodico dei valori acquatici consente anche di programmare gli eventuali cambi d’acqua da apportare all’invaso. In una vasca molto piantumata con piante galleggianti, il successo è inoltre spesso confermato dal ritrovamento di avannotti.
L’autore ringrazia la signorina Serena Silvestri per parte del contributo fotografico. ●
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Hobby CACCIA FOTOGRAFICA SECONDO NATURA
Intervista a Riccardo Trevisani: quando un hobby diventa una passione e la passione un lavoro T Maria Luisa Quattrina Medico veterinario, pubblicista
FOTO
DI
RICCARDO TREVISANI
utti, più o meno consapevolmente, pratichiamo la caccia fotografica. Catturiamo l’immagine di un passero che becca le briciole sul tavolino del bar o tratteniamo il respiro per riuscire a immortalare una lepre ai margini di una strada. Scatti occasionali, spesso di poco valore artistico, ma di altissimo valore emozionale che restano nella memoria oltre che nel cellulare. Quando a questa passione aggiungiamo anche il piacere di stare all’aria aper-
ta, allora ci sono tutte le premesse per cedere alla tentazione di dedicarsi alla fotografia naturalistica. Per chi cerca una buona motivazione per uscire di casa non c’è nulla di più affascinante. Vediamo di cosa si tratta e perché il rispetto per gli animali fotografati viene prima della bella foto. Una caccia che nasce dall’amore Quando si parla di caccia fotografica si intende un’attività incruenta in cui un ap-
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Cavalieri d’Italia, corteggiamento (MI)
passionato naturalista si immerge in un particolare habitat per scattare immagini di animali in libertà. Incruento ha un significato preciso e ampio, non si limita a specificare che lo shoot (lo sparo) è il click dell’otturatore della macchina fotografica e non il bang della carabina; incruento si spinge ben oltre, perché ritrarre un animale è lecito solo se non lo si disturba e non si altera l’ambiente in cui vive mettendo a repentaglio lui, la sua prole o la sua specie. Il dilettante, così come il professionista che si dedica alla caccia fotografica, studia il territorio, le popolazioni animali e le uscite non devono necessariamente produrre scatti d’autore a discapito di precise regole etiche conservative. Al contrario della caccia tradizionale che spara e uccide, la caccia fotografica scatta e fissa mantenendo vivo nel tempo l’attimo fuggente di un soggetto preciso che proseguirà indisturbato la sua vita. Stante questa premessa, le scelte sono infinite. La caccia fotografica, che fa parte a sua volta della fotografia naturalistica, offre le possibilità più disparate, per esempio: la caccia vagante o quella d’appostamento oppure si può opta-
re per una specializzazione in base alle “prede” preferite. Per intenderci, c’è chi fotografa solo insetti e chi, tra gli insetti, fotografa solo formiche o maggiolini. Dal birdwatching alla “caccia” Gli uccelli, per la loro ubiquità e per gli splendidi colori del piumaggio, sono tra i soggetti preferiti e spesso chi già pratica il birdwatching, cioè chi si dedica all’osservazione e allo studio degli uccelli in natura, si trasforma anche in un fotografo, dilettante o professionista. Dal canto opposto, chi pratica la caccia fotografica di uccelli è sempre anche un birdwatcher (o birder) e le capacità fotografiche spesso crescono di pari passo con le conoscenze zoologiche e naturalistiche accumulate sui soggetti fotografati e gli ambienti frequentati.
mite il web. Ve ne segnaliamo due tra le più note: Sicf, Società italiana di caccia fotografica e EBN Italia, il birdwatching italiano. Avvicinarsi a questo hobby può dare molto sia in termini di crescita personale che di relazioni umane perché, contrariamente a quanto si può pensare, non è necessariamente un hobby solitario. Soprattutto i neofiti avranno l’occasione per far nuove conoscenze e imparare dalla viva voce di chi fa dell’esperienza un’arte. E proprio con questo scopo, sapendo che spesso il lettore di PetTrend oltre ad essere un appassionato di animali da compagnia ha anche un profondo interesse per la fauna selvatica, abbiamo cercato un maestro nell’arte della caccia fotografica.
Far tesoro dell’esperienza A prescindere dai soggetti che si desidera ritrarre, per muovere i primi passi in modo corretto e garantirsi subito le prime soddisfazioni può essere utile affiancarsi a chi ha già maturato una certa esperienza. In tutte le regioni italiane esistono gruppi e associazioni dedicati e molti di questi sono reperibili anche tra-
Ne parliamo con… Per sapere qualcosa di più abbiamo intervistato Riccardo Trevisani un noto fotografo della natura che vanta foto pubblicate su riviste di prestigio quali Oasis e National Geographic. Riccardo dedica il proprio tempo libero a scovare luoghi ove sono presenti uccelli, mammiferi e altri animali, crea le
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Hobby condizioni per un buono scatto che poi condivide nel suo seguitissimo profilo Facebook indicando generosamente i luoghi ove avvenuto lo shoot. La passione per la caccia fotografica da hobby sta lentamente diventando anche professione, numerosi sono i seminari sulle tecniche di appostamento e ripresa e le uscite sul campo che organizza per i suoi followers. PetTrend: potrebbe raccontarci come è nata la passione per la fotografia naturalistica? Riccardo Trevisani: sono da sempre un appassionato della natura e in particolare della fauna selvatica, ho cominciato a disegnare gli animali da ragazzino, e poi sono passato alla fotografia. Fotografare un minuscolo uccellino che difficilmente si mette in posa o congelarne il volo per me è una sfida appassionante. Gufo comune (MI)
Martin pescatore (PV)
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PT: come fa a conciliare il lavoro con un hobby che richiede tempo e lunghi
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appostamenti? RT: il mio lavoro inizia molto presto, verso le tre, e finisce in mattinata così che riesco a ritagliarmi quasi ogni giorno un paio d’ore per dedicarmi alla mia passione. PT: sceglie prima il soggetto da immortalare o il luogo ove potenzialmente potrà avere molte possibilità di incontri? RT: in genere scelgo prima il luogo dove possono esserci potenziali soggetti da fotografare, boschi, fiumi, risaie, quindi studio il posto, osservo, ascolto le voci di quel preciso ambiente e cerco di individuare gli animali che lo abitano. PT: lo scatto non è mai un evento casuale, come si prepara per avere le maggiori possibilità di successo? RT: bisogna innanzitutto conoscere bene il luogo e le abitudini dei soggetti che vogliamo fotografare, ogni scatto è frutto di un attento studio scientifico dell’habitat e degli animali che lo compongono: i futuri soggetti di una foto. Gli animali, essendo selvatici, per definizione non sono confidenti. PT: la caccia fotografica è una disciplina che richiede conoscenza della natura e rispetto degli animali che abitano in un qualsiasi ambiente quale è il comportamento a cui ci si deve attenere? RT: la natura va sempre rispettata e per questo motivo bisogna muoversi con cautela quando visitiamo un ambiente abitato da fauna selvatica. Per esempio in primavera se non si ha il giusto riguardo si rischia di far abbandonare delle nidiate o dei cuccioli dai genitori. Le prime volte, per capire come comportarsi e apprendere il comportamento più adeguato, consiglio sempre di farsi accompagnare da un esperto. Egli insegnerà il codice etico del buon birdwatching e come riconoscere canti, suoni, bisbigli, degli uccelli, ma anche le tracce del passaggio di piccoli e grandi mammiferi selvatici. PT: quale lo scatto, l’immagine a cui è più legato? RT: ne ho parecchie, quella che preferisco è una coppia di cavalieri d’Italia fotografati in risaia al tramonto un attimo dopo l’accoppiamento. Questa primavera, quando le risaie erano colme d’acqua e il riso era appena stato se-
Cavaliere d’Italia
Airone (PV)
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Hobby Pettirosso
minato, c’erano parecchie specie di uccelli, aironi, ibis, piro piro boscherecci, combattenti, cicogne, nitticore e tanti altri. Un sabato con degli amici ci appostiamo, per ore, nascosti con dei capanni mimetici, ma niente, gli animali non si avvicinavano, verso sera i miei compagni ormai stanchi decidono di andare. Rimasto solo a osservare scorgo in un angolo della risaia alcuni cavalieri d’Italia, mi avvicino lentamente e mi sdraio con addosso una rete mimetica e… aspetto. Le luci tenui e calde del tramonto avvolgono lentamente l’insieme quando arrivano due cavalieri che si accoppiano a pochi metri da me permettendomi di scattare una serie di foto suggestive.
Cavaliere d’Italia in difesa del nido (MI)
PT: per un neofita può indicare un’ipotesi di attrezzatura tipo? RT: una reflex, un obiettivo minimo di 300mm, meglio con apertura del fuoco di f4 così di avere la possibilità di abbinarlo a un moltiplicatore di focale sino a 2x. PT: nella sua vita familiare ci sono animali da compagnia? Quali e perché? RT: coabito con tre gatti e due tartarughe di terra nate in cattività e regolarmente denunciate. Io, mia moglie e mio figlio amiamo gli animali e in particolar modo i gatti perché oltre al loro amore sincero sono affettuosi e… un po’ magici.
Cavaliere d’Italia in risaia al tramonto (MI)
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PT: quali i progetti futuri? RT: un safari in Africa, le foche dell’oceano Pacifico, i rapaci in Spagna e Grecia e il delta del Danubio in Romania… non necessariamente in questo ordine. ●
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Notizie, opportunità e prodotti SELEZIONATI PER VOI DALLA NOSTRA REDAZIONE ECCO LE NOTIZIE, I SERVIZI, I PRODOTTI E LE MIGLIORI OPPORTUNITÀ.
Un laghetto per i pesci abbandonati L’abbandono degli animali da compagnia è un problema purtroppo diffuso che coinvolge non solo cani e gatti ma, con numeri sempre maggiori anche nel nostro paese, specie non convenzionali come rettili e piccoli mammiferi da compagnia. Dalla città di San Francisco, arriva una notizia curiosa e al contempo innovativa poiché anche in California l’abbandono degli animali è un problema che riguarda anche specie insospettabili come i pesci ornamentali d’acqua fredda. Il problema del rilascio dei pet acquatici è tanto grave che le autorità sono dovute intervenire drasticamente eradicando l’intera popolazione di pesci alloctoni dal Mountain Lake, un bacino lacustre nei pressi della città che è stato in seguito ripopolato con specie autoctone. Poiché l’abbandono dei pesci è divenuto un problema multilivello: etico, in termini di mantenimento della biodiversità e di costi, per la gestione dell’ambiente, la municipalità di San Francisco ha iniziato uno studio preliminare per la creazione, durante la primavera 2015, di un lago “ad hoc” atto ad accogliere i pesci rossi che non possono essere più ospitati in casa. L’ecosistema sarà isolato dai corsi d’acqua e contemporaneamente capace di supportare il carico biologico dei nuovi ospiti, una soluzione sicuramente innovativa a livello mondiale che sarà certamente affiancata da una campagna educativa
per coloro che vogliono accogliere pesci ornamentali nelle proprie case.
La laguna veneta nuovo paradiso del birdwatching Splendide notizie arrivano dalla laguna di Venezia come dimostrato dai risultati pubblicati sul “Nuovo atlante degli uccelli nidificanti e svernanti della provincia di Venezia” frutto delle rilevazioni fatte sul campo durante sei anni di indagini con la collaborazione di 210 rilevatori che hanno raccolto più di 50 mila campionamenti relativi all’avifauna. Ancora una volta in primo piano la biodiversità presente sul territorio della Serenissima; dopo l’avvistamento di una foca monaca nel 2013, balzano all’attenzione i dati relativi alla maniera massiccia sia numerica sia in termini di specie di uccelli stanziali e di passo. Le specie rilevate durante la stagione invernale sono ben 186, 33 delle quali sono di nuova comparsa e 32 sono da considerarsi rarissime. L’aumento è frutto della corretta gestione delle zone umide e della ricostituzione della laguna mediante la cura e ripiantumazione dei canneti. Al fianco di specie assenti per lungo tempo come il fenicottero rosa, ora presente con circa 3000 esemplari e il falco pellegrino, avvistato anche nel centro cittadino, hanno fatto la loro comparsa anche uccelli termofili che stanno probabilmente espandendo il proprio areale verso nord a causa dell’aumento della temperatura globale, tra questi la ghiandaia marina e il cuculo dal ciuffo. Questa bellissima realtà biologica costituisce un altro volano all’interno dell’offerta turistica del territorio attirando gli amanti del birdwatching e del turismo naturalistico.
Un percorso educativo per proprietari e cani del comune di Alghero L’abbandono e il randagismo rappresentano un problema etico, sanitario ed economico sia per i cittadini sia per i comuni, i quali spesso non riescono a gestire al meglio la situazione con le poche risorse a disposizione. Per questo motivo l’Assessorato all’Ecologia del comune di Alghero, in collaborazione con la ASL Veterinaria e la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari ha deciso di puntare sulla prevenzione del fenomeno dell’abbandono creando un percorso formativo per proprietari e cani al fine di migliorare l’educazione ambientale dei primi e abituare alla corretta vita cittadina in massima sicurezza, i nostri beniamini a quattro zampe. Il corso, della durata di 20 ore, si compone di una serie di incontri teorici e pratici che abbracciano argomenti estremamente vari, dall’importanza della microchippatura alla comunicazione canina fino alle responsabilità civili e penali dei possessori di animali. La parte pratica ha il fine di migliorare il binomio uomo - cane fornendo al proprietario le competenze necessarie per insegnare alcune richieste di base (seduto, terra, fermo), la corretta gestione del guinzaglio e i corretti comportamenti in ambito urbano, un ambiente solo apparentemente sicuro, ma che può rivelarsi insidioso per i cani e per la sicurezza dei cittadini, basti pensare al numero di incidenti annualmente causati da cani vaganti. Il corso consente di ottenere un patentino rilasciato dal comune ed è obbligatorio per i proprietari di cani aggressivi. Per informazioni: Ufficio Ecologia Comune di Alghero 0799978844
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Notizie, opportunità e prodotti
Nuove scoperte nella comprensione della comunicazione uomo-cane Spesso ci si interroga su come facciano i nostri cani a capire le nostre parole, se la comprensione è frutto esclusivamente del riconoscimento dei vocaboli pronunciati dal proprietario, del tono con il quale vengono pronunciati, o se avviene mediante la sola interpreta-
zione della gestualità corporea. Uno studio comparso sulla prestigiosa rivista scientifica Current Biology a cura della Dottoressa Victoria Ratcliffe dell’Università del Sussex ha cercato di fare chiarezza sull’argomento. È noto che nell’uomo i due emisferi cerebrali sono differentemente impegnati nell’elaborazione delle informazioni. Il sinistro, che riceve le informazioni dall’orecchio destro, è quello più “razionale” capace di comprendere e rielaborare il linguaggio percepito; al contrario quello destro, che riceve informazioni dall’orecchio sinistro, è più “emotivo”, capace dunque di estrapolare l’aspetto più emozionale del linguaggio. A 250 cani di razze diverse sono state fatte ascoltare delle frasi emesse contemporaneamente da altoparlanti posti alla loro destra e sinistra. Le tipologie di frasi erano due: quelle pronunciate dai loro proprietari e le stesse emesse mediante un sintetizzatore elettronico. Nel primo caso si è notato che i cani ponevano l’orecchio destro quando sentivano parole pronunciate senza emozioni, con l’elaborazione a carico dell’emisfero sinistro del cervello e l’orecchio sinistro se la stessa frase era detta dal proproetario (elaborazione emozionale
Papa Francesco e il Paradiso per gli animali
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’è un paradiso anche per gli animali? A questo scottante e delicato tema per la Chiesa, ha risposto Papa Francesco portando come esempio l’Apostolo Paolo che si rivolge a un bambino in lacrime in seguito alla morte del suo cane. Il Pontefice ha dichiarato “Un giorno ritorneremo a vedere i nostri animali nell’eternità di Cristo, il paradiso è aperto a tutte le creature". Una presa di posizione che riconosce negli animali degli esseri strettamente affini all’uomo e meritori dello stesso amore e rispetto terreno. D’altra parte le storie di molti santi racchiudono numerosi episodi di amore tra uomo e animali, a volte anche simbolici. Se tutti ricordiamo San Francesco che predica agli uccelli e crea il meraviglioso Cantico delle Creature, molti meno conoscono le gesta di Sant’Antonio che nei pressi della foce di un fiume vicino Rimini loda i pesci che si raccolgono in gran numero intorno a lui o ancora il cane Reste membro della muta da caccia del nobile Gottardo Pallastrelli, signore del castello di Sarmato, che ruba da tavola il pane per portarlo a San Rocco malato, un po’ come fanno i corvi che portano il cibo a Sant’Elia.
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dell’emisfero destro, maggiormente emotivo). I risultati, che andranno ulteriormente approfonditi, fanno dunque propendere per una comprensione del linguaggio del proprietario da parte del cane a molteplici livelli sia puramente linguistici che emozionali similmente a quanto succede nell’uomo.
Jena: detective a 4 zampe Jena è un pastore tedesco di otto anni che dal 2010 presta servizio presso il California Police Department di Escondido, citta californiana di 148mila abitanti nei pressi di San Diego, un luogo spesso difficile dove la vita dei cani addestrati alla ricerca degli stupefacenti è giornalmente messa in pericolo. Durante la sua carriera ha partecipato a più di mille perquisizioni e permesso di ritrovare sostanze illegali in ben 88 operazioni sul campo. A causa delle intense attività di pattuglia alle quali partecipano i cani delle forze dell’ordine che lavorano giornalmente nelle strade, anche per Jena lo scorso gennaio è giunta l’età della meritata pensione da trascorrere in famiglia. Il Dipartimento di Polizia ne ha però riconosciuto lo straordinario talento e l’importanza dei servizi svolti decidendo di mantenerla in servizio non più come “agente k9”,
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bensì con un ruolo differente conferendole, per la prima volta nella storia del dipartimento, la carica di detective. Ora il ruolo di Jena non è più quello di pattuglia giornaliera sul campo, più idoneo a cani giovani, bensì, grazie a uno specifico addestramento affianca le operazioni dei detective antinarcotici nella ricerca delle prove di colpevolezza.
Una bussola magnetica per le tartarughe marine Una delle caratteristiche più affascinanti e ancora poco conosciute delle tartarughe marine è la capacità di ritornare a deporre le uova sulle spiagge natie. Una ricerca scientifica a cura del Dipartimento di Biologia della University of North Carolina pubblicata su Current Biology, ha cercato di dare risposte a questo mistero della natura. I ricercatori hanno monitorato per 19 anni la localizzazione dei siti di deposizione di esemplari di tartaruga ma-
rina della specie Caretta caretta (Linnaeus, 1758) lungo le spiagge della Florida. Da tempo si ipotizza che questi rettili siano capaci, fin dal momento della schiusa di geolocalizzare e memorizzare il campo magnetico terrestre del luogo di nascita per farvi poi ritorno una volta che sono maturi per la deposizione. È altresì noto che anche il campo magnetico terrestre è però soggetto a continue modificazioni. Partendo da queste due ipotesi si è ipotizzato che anche i siti di deposizione si sarebbero dovuti “spostare” seguendo le coordinate impresse dal campo ma-
Masha e il bimbo abbandonato
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n bimbo si è salvato dal freddo e dal gelo dell’inverno russo per merito di una gatta randagia dal lungo pelo. Siamo a Kaluga e un bambino viene lasciato dentro ad un cartone in un androne di un palazzo nella speranza che gli inquilini passando lo trovino. La prima a sentirne i vagiti è però una gatta molto simile a un norvegese delle foreste che si sistema accanto al bambino riscaldandolo col suo corpo per una notte intera. È un’inquilina del palazzo, Nadezhda Makhovikova, che sentiti degli strani rumori la mattina scende per comprendere il perché di tale trambusto; prima vede il gatto alzare la testa dal cartone e solo in un secondo momento sente il pianto del piccolo. Dal rapporto della polizia si è saputo che il bambino, di circa due mesi e mezzo, aveva indosso un cappellino e degli indumenti di lana insufficienti comunque a sopravvivere per un’intera notte a meno 20 C°. Ma la storia continua perché all’arrivo dell’ambulanza la gatta cerca insistentemente di salire rincorrendo i paramedici con in braccio il bimbo. La storia fa il giro del mondo e Masha (questo è il nome che le è stato dato) diventa un’eroina nazionale. Il successo la vede in televisione e, quel che più conta, viene adottata dal condominio.
gnetico nelle tartarughe fin dalla nascita. I dati raccolti confermano lo spostamento dei siti in base al campo magnetico terrestre, ora resta da scoprire come questa specie riesca a memorizzare i dati fin dalla nascita.
Un vetro tecnologico per salvare gli uccelli Ogni anno al mondo si consuma una silenziosa strage, ben 600 milioni di uccelli negli USA e 25 milioni in Italia muoiono impattando contro vetri e finestre. Da qualche tempo sono utilizzate nei luoghi pubblici o in alcune abitazioni delle soluzioni deterrenti tra le quali i vetri opachi, le sagome a forma di falco disegnate sui pannelli fonoassorbenti posizionati lungo i binari all’entrata delle stazioni ferroviarie o le autostrade e le vetrate dotate di linee verticali distanziate tra loro di dieci centimetri. Nonostante queste precauzioni, il numero dei volatili che impattano contro vetri e finestre resta elevato. Fortunatamente, dopo anni di ricerca e test sotto la supervisione dall’American Bird Conservancy, è stato messo in commercio anche in Europa, un nuovo tipo di vetro (ornilux) pluristratificato, a uso domestico e pubblico, dotato di un rivestimento che riflette i raggi UV. Il materiale crea un reticolo virtuale visibile agli uccelli ma non all’occhio umano. In tal modo l’intreccio, definito a ragnatela, è percepito dai volatili come un “muro virtuale” e viene di conseguenza evitato. Il prodotto è disponibile sia come vetro laminato da esterno sia come doppio vetro per abitazioni, unendo un design moderno ed eco compatibilità. ●
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IEC, Kyiv, Ukraine Info: tel. e fax: +38/44/2580123, zoovetexpo.com, manager@troyan.kiev.ua
Expo gatti
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7-8 Marzo 2015 Expo Felina Pisa Info: ANFI
Congressi Internazionali 27-29 Marzo 2015 85° Congresso Internazionale Scivac Neurologia Veterinaria nel 2015: dalla visita clinica alla neurochirurgia avanzata, Verona Info: SCIVAC, tel. 0372460440, fax 0372457091, www.scivac.it, info@scivac.it
21-22 Marzo 2015 Expo Felina Lodi Info: ANFI 28-29 Marzo 2015 Expo Felina Pesaro Info: ANFI
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8 Marzo 2015, Esposizione Int.le Canina Modica (Rg) Info: ENCI 13-14 Marzo 2015 Esposizione Int.le Canina Reggio Emilia (Re) Info: ENCI 21 Marzo 2015 Esposizione Int.le Canina Catanzaro Info: ENCI 28 Marzo 2015 Esposizione Int.le Canina Nuoro lnfo: ENCI 29 Marzo 2015 Esposizione Int.le Canina Cagliari Info: ENCI
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Mantovani Pet Diffusion S.r.l.
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
Marchioro S.p.a.
0444901700 fax 0444901710
Via Croce, 60 36030 Castelnovo (VI) www.marchioro.it
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Viale Augusto Righi, 89 www.giopet.com
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Rinaldo Franco S.p.a.
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Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it info@vitakraft.it
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Via Torino, 89 12045 Fossano (CN) www.mondialpetdistribution.com
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05225452 fax 0522943047 marketing@gimborn.it
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Via Einaudi, 1 25086 Rezzato (BS) info@porrinipet.it
Rinaldo Franco S.p.a.
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Sera Italia S.r.l. 0516661301 Via Gamberini, 110 - Gavaseto 0516661333 40018 San Pietro in Casale (BO) fax 0516669133 www.sera.it info.seraitalia@sera.biz Sicce Italia S.r.l.
0444462826 fax 0444462812
Via Vittorio Emanuele, 115 36050 Pozzoleone (VI) www.sicce.com
info@sicce.com
TAF Trans Aquarium Fish
0119866465 fax 0119866143
Via Casale, 27 10060 Scalenghe (TO) www.tafsrl.to
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0544408333 fax 0544280084
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0331792443 fax 0331772839
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0549909942 fax 0541489924
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Valpet S.r.l.
0395321255 fax 0395321433
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it
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Valverde Aquarium S.r.l. Via dei Ronchi, 15 26813 Graffignana (LO) valverde.aquarium@libero.it
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FOP S.p.a.
0444436491 fax 0111136509
Via E. Majorana, 10/12 36045 Lonigo (VI) www.fop.it
fop@fop.it
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Macropet S.r.l. Via Rive delle Seriole, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com info@macropet.com
0444482301 fax 0444482500 info@imac.it 0549907399 fax 0549906629
Trixie Italia S.r.l.
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
Via E. Fermi, 14/16 36040 Alonte (VI) www.trixie.de info@trixie.it
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Tucano Internazionale S.r.l.
0522942788 0522942755 fax 0522946191
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0444835329 fax 0444833352
Via Asiago, 25 22100 Como www.tucanoint.it info@tucanoint.it
Valpet S.r.l.
031513082 fax 0313347491
0395321255 0395321019 fax 0395321433
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it servizio.clienti@valpet.it
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075965601 fax 0759656020
Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it info@vitakraft.it
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Croci S.p.a. Via S. Alessandro, 8 21040 Castronno (VA) www.crocitrading.com info@crocitrading.it
Fioretta Rag. Gianni S.a.s. Via Provinciale, 89 23811 Ballabio (LC) www.fiory.com - info@fiory.com
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0331932014 fax 0331932510
Tombolan S.r.l.
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Gimborn Italia S.r.l.
05225452 fax 0522943047
Via Giorgio De Chirico, 3 42124 Reggio Emilia www.gimborn.it
marketing@gimborn.it
Imac S.r.l. Via Ghisa, 24 36070 Tezze di Arzignano (VI) www.imac.it
Macropet S.r.l.
0444482301 fax 0444482500 info@imac.it 0549907399 fax 0549906629
Via Rive delle Seriale, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com
info@macropet.com
Mantovani Pet Diffusion S.r.l.
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
MP Group S.r.l. Via dell’Industria, 7/1 42025 Cavriago - Corte Tegge (RE) www.versele-laga.com
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Rinaldo Franco S.p.a. 0444436491 fax 0444436509
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Trixie Italia S.r.l.
0444835329 fax 0444833352
Via E. Fermi, 14/16 36040 Alonte (VI) www.trixie.de
info@trixie.it
Tucano Internazionale S.r.l. Via Asiago, 25 22100 Como www.tucanoint.it
0395321255 0395321019 fax 0395321433 servizio.clienti@vaipet.it
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it
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Vitakraft Italia S.p.a.
Viten S.r.l.
031513082 fax 0313347491 info@tucanoint.it
Valpet S.r.l.
Zoodiaco
Via Cappuccini, 7 29017 Fiorenzuola D’Arda (PC) www.raggiodisole.it
0495969090 fax 0495968283
Via Vittorio Veneto, 78 35019 Tombolo (PD) www.tombolan.eu
Via Torino, 89 12045 Fossano (CN) www.mondialpetdistribution.com
075965601 fax 0759656020 info@vitakraft.it 04326644011 fax 0432679043 info@viten.it 0425474645 fax 0425474647
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Zoosan - L’Arca Via A. Cesarano, 99 84016 Pagani (SA) www.arca-zoosan.com
0499350400 fax 0499350388 info@zooplanet.it tel. e fax 081918501 info 3894228215 direzione@arca-zoosan.com
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0733549333 fax 0733549054
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Via dei Costo, 7/H 16154 Genova www.fag.genova.it
0106514952 fax 0108682528 info@fag.genova.it
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Rinaldo Franco S.p.a.
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Tucano Internazionale S.r.l.
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Vitakraft Italia S.p.a.
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0331792443 fax 0331772839 reefint@tin.it
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037188127 fax 037188614 valverde.aquarium@libero.it 045973472 fax 045973473 info@mariozanolli.it
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ELENCO INSERZIONISTI
Copertina Purina Gourmet
II Copertina Royal Renal Gatto
3
5
Agras Delic Schesir
Effeffe Pet360
37
43
Innovet Urys
Ciam Fitoprogres
III Copertina Zoodiaco Prolife Adult
9
Monge Gemon
IV Copertina Pralzoo Biorhythmic
15
17
Esotika Arezzo
Expozoo 2015
31
Royal Urban&Indoor
Quartino centrale Virbac
33
Giuntini Pro Cane e Pro Gatto
51
WinnerPlus Holistic
35
Fortesan Specialistick Nutraceuticals
52
Camon Protection
Sono presenti con pubbliredazionali, in ordine di apparizione: Purina; Monge; Pralzoo; Pet360; Virbac; Zoodiaco; Agras Delic; Royal Canin; Giuntini; Fortesan; Innovet; Virbac; Camon; Red Dingo; Purina. 55
Trend
Reddingo TagExpress
Febbraio 2015 N° 1 - ANNO 4 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARIA LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona ilaria.costa@pettrend.it
Editor e progetto editoriale FRANCESCA CONFORTI Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Hanno collaborato a questo numero Lorena Bassis; Laura Seguso; Maria Luisa Quattrina; Tommaso Urciuolo; Emanuela Zerbinatti; Nicolas Patrini; Francesca Serena; Diego Cattarossi; Alessio Arbuatti; Kiumars Kandivi Dimboli; Pisu Maria Carmel. Credit fotografici Tommaso Urciuolo; Nicolas Patrini; Silvia Pampallona; Diego Cattarossi; Diego Cattarossi; Alessio Arbuatti; Kiumars Kandivi Dimboli; Riccardo Trevisani Birdwatching & Wildlife.
Foto da agenzie: OnlyForPets di Silvia Pampallona; Errekappa photograpy; Wikimedia; Flickr; Fotolia; Wikicommons. Ringraziamenti: Regolamenti: wikimedia-Blackcat; Furti e taccheggi: checkpointsystems.com. Gatti di mare: Chiara Strekelj e Alberto Farina; Gatti di mare: Su Pallosu http://gattisupallosu.blogspot.it; Ciclidi nani: la casa di Nemo Vasto Marina (CH). Piante galleggianti: Serena Silvestri. Veterinaria: Wikimedia Ofsilkysdream; WikimediaBodlina; Wimedia-Mihai Sorin Sirbu. Pubblicità: JENNY CINZIA LUPI pubblicità@pettrend.it
Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it Stampa PRESS POINT Srl Via Luigi Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Mi) Iscrizione al registro del tribunale di Vigevano N. 1/2012. Iscrizione nel registro operatori di comunicazione n° ROC 9606. Tutti i diritti riservati. È vietata ogni riproduzione se non autorizzata dall’editore. Rivista di riferimento di
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