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Anno 4 - N° 5 Giugno 2015
IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA A DINO MUTO • ALLEVAMENTO • IL PETAURO DELLO ZUCCHERO
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
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Editoriale
30.000 cani a Milano...
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orse il numero di trentamila non sarà facile da raggiungere ma a ventisettemila, nel momento in cui sto scrivendo, ci siamo già arrivati; un numero veramente incredibile che raramente è stato ottenuto da precedenti edizioni di Esposizione Mondiale Canina. Se poi pensiamo che questi ventisettemila cani arrivano veramente da tutto il mondo possiamo renderci conto dell’importanza e della dimensione della manifestazione che si terrà a Milano dal 10 al 14 giugno presso i padiglioni della Fiera. L’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) ha organizzato al meglio questo evento di portata mondiale puntando ad un numero di visitatori davvero importante, 150mila, che forse non sarà raggiunto visto l’ambizioso obiettivo ma contando anche sul traino dell’EXPO potrà certamente avvicinarsi a questo numero. Qualche altro dato che può dare l’idea delle dimensioni di questo evento inetrnazionale. L’Esposizione si svolge su sei padiglioni della fiera di Milano (9/11-13/15-22/24) per un totale di circa 100mila mq. Tempo fa ho avuto modo di visitare questa struttura e veramente sono rimasto impressionato dall’ampiezza degli spazi che saranno utilizzati. 20mila posti auto renderanno facile il parcheggio per i visitatori mentre ampie aree attrezzate sono previste per le migliaia di allevatori che arriveranno con i camper. A latere della Esposizione sono previsti numerosi convegni scientifici e professionali e manifestazioni collaterali. Molto importante lo sforzo per i controlli veterinari e le strutture previste per i pronto soccorso che sono state realizzate in collaborazione con ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) che ha pensato anche al trasporto veloce ed urgente presso cliniche della zona nel caso fossero necessari interventi ingestibili in fiera. Questo numero di PetTrend, che di solito era dedicato allo Zoomark con i commenti, le novi-
tà ed i dati riferiti alla nostra fiera di Bologna, che dalle prime indicazioni sembra avere avuto un ottimo successo per presenza di espositori e visitatori, quest’anno, vista l’importante occasione, è dedicato all’Esposizione Mondiale e sarà distribuito a Milano presso il nostro stand agli allevatori e visitatori. È quindi un numero particolare, realizzato in collaborazione con l’ENCI che ci ha chiesto di dare ampio spazio alle razze italiane che in questa occasione si vuole evidenziare se non rilanciare e far conoscere al meglio. La maggior parte degli articoli è quindi riferita all’Esposizione Mondiale o al cane in genere ed in particolare alle nostre razze. Altri temi sono stati un po’ trascurati ma ritengo che valesse la pena giocarsi al massimo questa opportunità decisamente importante se non unica. Sul numero successivo, quello di luglio/agosto, riprenderemo in modo ampio ed approfondito i temi riferiti allo Zoomark 2015 che anche in questa edizione ci ha visti portagonisti sia con uno stand che ha richiamato molti visitatori sia con la distribuzione di un numero speciale (maggio) che è stato molto apprezzato. Fra l’altro, in questa occasione, abbiamo organizzato all’interno della fiera diversi convegni indirizzati ai toelettatori, allevatori e veterinari, in collaborazione con le loro associazioni di categoria, e che hanno riscontrato interesse ed una buona partecipazione. Abbiamo volutamente trascurato i titolari di petshop non volendo distoglierli in questa occasione dal loro interesse principale: visitare tanti stand e vedere le novità del mercato e coglierne le tendenze. Buona lettura a tutti. ● Antonio Manfredi
...da tutto il
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GRANDI INIZIATIVE
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Nasce il centro Innovet-Vezzoni per lo studio delle zoppie del cane
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L’INTERVISTA
A tu per tu con il neo presidente Dino Muto
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MONDIALE CANINA
Stasera si cena all’Expo
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ALIMENTAZIONE DEL CANE
Wildfield: per alimentare il nostro cane come i suoi antenati
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ALIMENTAZIONE
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ACCESSORI
LA PAROLA AGLI ESPERTI
SPECIALE RAZZE ITALIANE
Le sedici splendide razze canine del nostro paese
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ALIMENTAZIONE
ALLEVAMENTO
Le razze: motivazioni e vocazioni
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IGIENE E SALUTE
Supporto ai pet shop da Virbac
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ALIMENTAZIONE
Farmina Vet Life Natural Diet
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Ho scelto FlatazorProNutrition
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ALIMENTAZIONE DEL CANE
Prolife: Sterilised all breeds Chicken & Rice e Sterilised/Sensitive Pork & Rice
Una fresca estate
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ALIMENTAZIONE DIETETICA
Hill’s presenta la prima Soluzione Nutrizionale al Mondo per il trattamento di patologie concomitanti
Monge Natural Superpremium Dry Food
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ALIMENTAZIONE
Happy Dog nella patria del sano petfood SNACK
Grandi novità italiane. Scopri i nuovi snack funzionali: Pro Light e Pro Grain Free
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ALIMENTI E SNACK
Pralzoo Biorhythmic SNACK
Da Vitakraft una valanga di snack novità per cani e gatti!
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Per premiarlo come merita I NOSTRI SOLDI
Scalare le spese veterinarie
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ALIMENTAZIONE
Dalla tradizione all’innovazione: le nuove linee di prodotti presentate in anteprima mondiale a Zoomark International 2015
COMPORTAMENTO E PREVENZIONE
In viaggio felici e rilassati… con Zylkène
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ALIMENTAZIONE
Agras Delic lancia una nuova linea
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TRAINING
L’olfatto dei cani
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AZIENDE LEADER
Grande successo per EUROITALIA PET in occasione della fiera Zoomark 2015
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COMPORTAMENTO
Quando e come apparecchiare il pasto
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ATLETI A 4ZAMPE
PolarDistans “The ultimate challenge”
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PUBBLICITÀ E BENESSERE
Feliway, l’innovazione per migliorare il comportamento dei gatti
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ALIMENTAZIONE
Specialistick Natursan Functional
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Gravidanza immaginaria
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SNACK
Giuntini lancia i nuovi snack: per un 2015 da sgranocchiare
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VETERINARIA
Geni dominanti e geni recessivi
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TOELETTATURA
Sono aperte le iscrizioni
ALIMENTAZIONE DEL CANE
Tonus Dog Chow amplia la sua gamma di alimenti per soddisfare le diverse esigenze dei cani di piccola taglia
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ACQUARIOLOGIA
Sua maestà il discus
RETTILI
Il drago d’acqua australiano: Fisignatus lesueri
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ALIMENTAZIONE
SERA reptil Professional: l’alimentazione completa e innovativa per tartarughe e rettili
COMPORTAMENTO
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STORIE
All’ombra della Madonnina l’amore per i cani non cambia mai
BENESSERE E PREVENZIONE
Scarica la ScaliborMap app.
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RAZZE FELINE
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Editoriale
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Sommario
Il gatto savana
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MARSUPIALI
Dal continente australe il dolce petauro dello zucchero
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UCCELLI
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Terapie negli uccelli ornamentali
GIUGNO 2015 N° 5 - ANNO 4 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARIA LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona ilaria.costa@pettrend.it
Editor e progetto editoriale FRANCESCA CONFORTI Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Hanno collaborato a questo numero Maria Luisa Quattrina; Lorena Bassis; Nicolas Patrini; Guido Perosino; Alessio Arbuatti; Attilio Miconi; Maria Carmela Pisu; Kiumars Kandivi Dimboli; Maria Cristina Stocchino; Igor Pellizone; Diego Cattarossi; Emanuela Zerbinatti. Credit fotografici Marco Leonardi; Tommaso Urciuolo; Kiumars Kandivi Dimboli; Silvia Pampallona; Igor Pellizone; Diego Cattarossi; Alessio Arbuatti.
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Aziende in giallo
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Elenco Inserzionisti
Foto da agenzie Only For Pets; TomUrc’s Photo; Errekappa photography; Flickr; Fotolia; Wikipedia; Wkimedia. Ringraziamenti Discus: Marco Rosetti - acquaportal -, Luca Giusti - N.F. Discus -, Michael Kock Haus Des Meeres; per fig. 1 modificata Ben Sutherland; Uccelli, diamante mandarino: Wikipedia Taeniopygia guttataMaurice van Bruggen; Storia, castello sforzeco Jakub Hatun; Storia: Paolo Colussi, curatore del sito http://www.storiadimilano.it/ insieme a Maria Grazia Tolfo. Pubblicità: JENNY CINZIA LUPI pubblicità@pettrend.it
Servizio abbonamenti: ILARIA COSTA ilaria.costa@pettrend.it Stampa PRESS POINT Srl Via Luigi Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Mi) Iscrizione al registro del tribunale di Vigevano N. 1/2012. Iscrizione nel registro operatori di comunicazione n° ROC 9606. Tutti i diritti riservati. È vietata ogni riproduzione se non autorizzata dall’editore. Rivista di riferimento di
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PUBBLIREDAZIONALE
Grandi iniziative
Per contattare Innovet: Ordini: ordini@innovet.it Servizio Clienti http://blog.innovet.it Facebook: http://www.facebook.com/innovet.it
Nasce il Centro Innovet-
Vezzoni per lo studio delle zoppie del cane Grazie ad un accordo tra Innovet e la Clinica Veterinaria Vezzoni, nasce un punto di riferimento, italiano e internazionale, per lo studio del movimento del cane e dei difetti secondari a problemi ortopedici. UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO Una volta tanto, l’eccellenza biomedica italiana diventa punto di riferimento internazionale anche nel settore della Salute Animale. E questo grazie ad un progetto, siglato di recente da Aldo Vezzoni, diplomato ECVS e direttore sanitario della Clinica Veterinaria omonima, e da Renato della Valle, CEO di Innovet Italia, che ha portato alla nascita del Centro Innovet-Vezzoni per lo studio delle zoppie del cane. Un Centro nato, dunque, dall’incontro di due realtà d’eccellenza del panorama dell’ortopedia veterinaria, entrambe accomunate da un lungo e consolidato impegno nella terapia d’avanguardia finalizzata a migliorare la qualità della vita dei cani affetti da malattie ortopediche. Da una parte, Innovet, punto di riferimento nella ricerca e nello sviluppo di sostanze innovative
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per la protezione delle articolazioni, che intende mettere a disposizione del Centro la conoscenza e l’innovazione derivante da anni di impegno e ricerca nell’area delle malattie osteoarticolari, artrosi in particolare. E, dall’altra, la Clinica Veterinaria Vezzoni, centro d’eccellenza internazionale nell’ambito della diagnosi e della terapia chirurgica avanzata delle malattie ortopediche del cane e del gatto, displasie articolari in primis, con particolare enfasi per la diagnosi precoce.
LE ATTIVITÀ DEL CENTRO Il Centro, situato a Cremona presso le strutture della Clinica Vezzoni, dispone di personale specializzato e di tecnologie all’avanguardia. Fiore all’occhiello del Centro è
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infatti un treadmill Fit-Fur-Life inglese a tappeto sensibile (force plate), attrezzato dall’americana Gait4dogs, con associata videocamera per l’analisi computerizzata dell’andatura del cane e il rilievo oggettivo di ogni anomalia di andatura, con misurazione dei carichi a terra su ciascuna zampa, della durata di ciascun carico e dell’ampiezza dei movimenti articolari (Foto). Un aiuto sostanziale per la diagnosi ortopedica precoce che, associato alla visita clinica specialistica, consente di mettere in risalto anomalie di carico, anche lievi, zoppie di scarsa gravità, o ancorché mascherate dal coinvolgimento bilaterale degli arti, e, in generale, tutti quei disturbi di andatura e postura che rappresentano l’espressione più frequente di disagio e sofferenza articolare secondaria ad una lunga lista di problemi ortopedici: dalle displasie e lussazioni, alle rotture di tendini e legamenti, ai malallineamenti, agli esiti di fratture, alle contratture muscolari e tanto altro. È un valido aiuto, questa analisi computerizzata dell’andatura, anche da un punto di
vista terapeutico, dato che la valutazione oggettiva del movimento è una delle chiavi di volta per capire i possibili benefici effetti dei diversi trattamenti, sia chirurgici che farmacologici, sul recupero funzionale delle articolazioni malate.
PROGETTI FUTURI Numerosi sono i progetti di ricerca che, grazie alla tecnologia avanzata del Centro, potranno essere portati avanti. In campo diagnostico, il treadmill computerizzato rappresenterà una risorsa vera e propria per evidenziare fin da subito zoppie e anomalie di carico e postura (specialmente quelle poco evidenti ad un’osservazione visiva), capirne la gravità nel modo più oggettivo possibile e, di conseguenza, incrementare esponenzialmente le probabilità di intercettare le patologie ortopediche agli esordi, prevenire e/o limitare lo sviluppo di dolorose conseguenze (artrosi) e, alla fine, migliorare sensibilmente la qualità della vita degli animali da affezione. Nel settore terapeutico, si prevede lo studio degli esiti delle varie tecniche chirurgiche per la correzione delle anomalie articolari, così come la valutazione dell’efficacia di biomodulatori endogeni attivi sul dolore ortopedico (es. Palmitoiletanolamide e suoi compositi ultramicronizzati), che Innovet sta studiando da anni in ambito Veterinario. ●
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L’intervista A TU PER TU CON IL NEO PRESIDENTE DINO MUTO
Rispetto della tradizione e attenzione al futuro; questi i due cardini d’azione di ENCI, l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana
a cura della redazione
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ilano 10-14 giugno. Questa è l’intervista che, il neo presidente ENCI, Dino Muto ha rilasciato a PetTrend in occasione del World dog show a testimonianza dell’attuale impegno e del rigore d’Ente.
PetTrend: Nel primo anno della sua presidenza si è trovato a dover affrontare un impegno non indifferente nel sovrintendere all’organizzazione, nei giorni dell’Expo, di un evento importante come
la Mondiale canina. Quali sono gli scopi di questa esposizione? Dino Muto: Gli obiettivi principali sono due. C’è innanzitutto un obiettivo zootecnico, perché in un’esposizione così importante si sviluppa un serrato confronto per ciascuna razza, visto l’alto numero di iscrizioni. Raggiungere un risultato è difficilissimo. La Mondiale è, dunque, un buon modo di misurarsi con le altre nazioni per vedere a che punto è la selezione del cane di razza in Italia. Altro aspetto non trascurabile è quello della comunicazione. Abbiamo i riflettori puntati addosso. È importante dunque riuscire a comunicare l’alto valore del cane di razza. PT: Come si collocano in questa manifestazione le sedici razze italiane? DM: L’ENCI ha da sempre riposto par-
ticolare cura alla tutela razze italiane e l’occasione del World Show è preziosa per farle conoscere al grande pubblico. Durante l’evento abbiamo organizzato quattro giorni di convegni tecnico scientifici su queste razze coinvolgendo quasi cinquanta relatori. Sono anche in svolgimento attività tecniche per il possibile futuro riconoscimento di altre razze italiane. PT: ENCI sta mettendo in atto vari e apprezzabili percorsi nella qualificazione degli allevatori italiani, può descriverli? DM: Tra gli scopi statutari dell’ENCI vi è quello della formazione per gli allevatori cinofili. A tal proposito, in collaborazione con l’ANMVI, abbiamo realizzato un importante evento formativo denominato “Master per l’allevatore cinofilo” che favorisce la crescita professionale e l’aggiornamento degli allevatori. I moduli formativi del master sono improntati verso gli aspetti genetici, sanitari, morfologici, attitudinali e la loro corretta armonizzazione al fine del benessere animale e del miglioramento delle razze canine. Vengono anche trattati aspetti regolamentari, legali, normativi e di gestione qualitativa dell’allevamento. La formazione passa anche per gli articoli tecnici e scientifici contenuti sempre nella nostra rivista, che inviamo gratuitamente ai soci dell’ENCI, e per le pubblicazioni di libri specifici che l’ENCI ha sempre favorito. PT: Quali sono le razze che oggi sono maggiormente allevate, diffuse o richieste in Italia? DM: Nel 2014 la prima razza è stata il pastore tedesco, poi il setter, quindi
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labrador, golden retriever e jack russel. Un altro dato rilevante è l’aumento generalizzato delle iscrizioni per le razze cosiddette da compagnia, dai chihuahua ai cavalier. Complessivamente parlando i cani iscritti al Libro genealogico sono in costante crescita. Nel 2014 circa 10.000 iscrizioni in più dell’anno precedente. Per quest’anno la tendenza sembra al momento confermarsi. PT: Quanto crede sia importante il ruolo del petshopper nel seguire i cuccioli che arrivano nel punto vendita dopo essere stati acquistati in allevamento? È possibile una sinergia tra allevatori e negozianti? DM: L’ENCI è l’associazione degli allevatori. Il nostro lavoro è dedicato alla crescita di competenza e consapevolezza degli allevatori. Invitiamo sempre chi decide di acquistare un cane a visitare l’allevamento di provenienza prima di prendere ogni decisione. Peraltro, spesso sono proprio i nostri allevatori a volere conoscere i possibili acquirenti per valutare se sono in grado di far vivere nel migliore dei modi il cucciolo nato nel proprio allevamento. C’è molta passione e molto amore nel nostro lavoro e accade spesso che l’allevatore dica di no al possibile acquirente perché, per un motivo o per un altro, non lo ha convinto. Per questi motivi noi crediamo sia molto importante che il negoziante si metta in contatto direttamente con l’allevatore. Così facendo non solo può essere informato delle necessità precise relative la razza, ma anche della storia di quel cucciolo in particolare. PT: Quale ruolo ha ENCI nell’incoraggiare l’acquisto di cuccioli allevati in Italia scoraggiando il traffico di cuccioli? DM: Quanto al traffico illegale, innanzitutto mi preme dire che l’ENCI è spesso chiamato a fornire supporto tecnico agli inquirenti e talvolta il nostro contributo risulta determinante. L’ENCI ha un ruolo importante nell’incoraggiare l’attività degli allevatori italiani che si dedicano con pazienza, esperienza e competenza alle proprie cucciolate. Queste, poi, sono sempre online sul portale dell’ENCI, visibili da tutti. Riteniamo infatti che sia importante dare l’informazione sulla genealogia di un cane di razza e sui test sanitari a cui sono stati sottoposti i genitori del cucciolo sulle patologie genetiche eventualmente riscontrate nella razza. ●
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I nostri soldi SCALARE LE SPESE VETERINARIE
Confermata anche per quest’anno la possibilità di detrarre dalle tasse le spese per le cure veterinarie dei pet
Lorena Bassis Esperta in economia e diritti
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on l’arrivo della bella stagione arriva puntuale anche il momento delle tasse. Come ogni anno il Fisco chiede al contribuente di dichiarare il guadagno complessivo e le spese sostenute per poi presentargli il “conto” da pagare che potrebbe essere più leggero se si usufruiscono degli sconti previsti dalla legge. Le detrazioni costituiscono un’agevolazione attraverso la quale ottenere una riduzione dell’Irpef l’imposta sul reddito delle persone fisiche - in misura fissa pari al 19% da applicare a un elenco di spese. Tra queste anche quelle veterinarie. Informare correttamente il cliente del petshop è un servizio utile e importante. Vediamo come. Pet a carico Tra le diverse spese che si possono portare in detrazione dall’Irpef sono state introdotte anche quelle veterinarie. Vale a dire le spese sostenute per la cura degli animali da compagnia come le visite, gli interventi chirurgici e l’acquisto dei medicinali per uso veterinario. Ne possono beneficiare i contribuenti che hanno per esempio un cane o un gatto,
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ma anche chi possiede animali per la pratica di attività sportive come i cavalli. Lo sconto fiscale non spetta invece per la cura degli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e, naturalmente, per quelli utilizzati per attività illecita o detenuti in casa illegalmente. L’importo da scontare Va chiarito che le spese veterinarie sono detraibili ma non completamente. Occorre fare i conti con una franchigia minima di 129,11 euro e un tetto massimo di spesa di 387,34 euro. Ciò significa che la detrazione viene calcolata sulla parte che eccede l’importo di 129,11 euro (fino a tale importo non si scaricherà nulla) e fino alla soglia massima prevista. Facciamo un esempio per spiegarci meglio: supponiamo di avere un totale di spesa tra visite e vaccinazioni di 650 euro. A questa cifra andrà tolta la franchigia di 129,11 euro: restano 520,89 euro sul quale si calcolerà il 19%. Il risultato di 98,96 euro corrisponde a quanto si potrà detrarre. Naturalmente tutto quello che eccede il tetto massimo non potrà essere considerato ai fini della detrazione. Come fare per detrarre le spese veterinarie Ricordiamo che sono detraibili le fatture emesse dal veterinario fatte per vaccini, interventi chirurgici, esami e gli scontrini rilasciati dalla farmacia inerenti a
medicinali per uso veterinario (i comuni farmaci ad uso umano anche se prescritti dal veterinario non possono essere detratti). Il contribuente dovrà segnalare la spesa complessiva nella dichiarazione dei redditi ma non dovrà allegare nulla. Tutta la documentazione inerente andrà conservata in originale per il periodo durante il quale l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di richiederla (per esempio, per l’Unico2015 e il modello 730/2015 i documenti andranno conservati fino al 31 dicembre 2019). Questione di scadenze A seconda che il contribuente debba compilare e trasmettere all’Agenzia delle Entrate il Modello Unico 2015 oppure il Modello 730/2015 ci sono scadenze diverse. – Per il Modello 730/2015 la scadenza è il 7 luglio. – Per il Modello Unico 2015, se trasmesso all’Agenzia delle Entrate per via telematica, la scadenza è fissata al 30 settembre. Se invece, l’invio sarà cartaceo tramite l’Ufficio Postale, dovrà avvenire tra il 2 maggio e il 30 giugno. Le date di scadenza potrebbero subire delle proroghe per cui è bene tenere sotto controllo il sito dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it. Inoltre, se il termine ultimo per la trasmissione cade di domenica, o in un giorno festivo, la scadenza è posticipata al primo giorno lavorativo utile. ●
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Snack
Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it
Da Vitakraft una valanga di snack novità per cani e gatti! In occasione di Zoomark Vitakraft presenta anche in Italia l’incredibile gamma di novità esclusive per cani e gatti. In un mercato come quello degli snack & treats in costante crescita, Vitakraft si conferma leader per innovazione e assortimento. CAT YUMS - Sono dei morbidi bocconcini per gatti con un elevato contenuto di carne, un ripieno delizioso che si vede ad occhio nudo. Questi gustosi snack sono realizzati con un procedimento di lavorazione unico: sono cotti al forno molto lentamente. MILKY MELODY - È una deliziosa crema al latte per gatti in pratiche bustine monoporzione. Poco lattosio, senza zucchero, coloranti, conservanti ed esaltatori artificiali di sapidità. Contiene taurina che ha effetti benefici su vista e cuore. Milky Melody non richiede la conservazione in frigorifero e non necessita di essere riscaldato. VITA DENT - È lo snack da masticare ideale per l’igiene dentale dei gatti. Uno snack funzionale che, grazie ai pirofosfati che legano il calcio contenuto nella saliva, riduce la formazione di tartaro e placca. Dalla consistenza semi-morbida e con una simpatica forma a “dentino”. CRISPY CRUNCH - Uno snack per gatti dalla formula incredibilmente ghiotta: fuori croccanti fagottini ai cereali e dentro un cremoso ripieno. I “Crispy Crunch” sono disponibili nelle varianti gustose al pollo e al salmone e in 2 varianti funzionali: con malto per favorire l’eliminazione naturale del pelo ingerito e con olio di menta piperita, ideale contro il tartaro e l’alitosi. BEEF-STICK FUNZIONALI - Dalla qualità degli ingredienti del famoso Beef-Stick nascono gli snack funzionali: Beef-Stick Arthrofit con beta-glucani ad azione antiinfiammatoria per cani con problemi alle articolazioni, Beef-Stick Hypoallergenic, lo snack con fonti selezionate di proteine e carboidrati, specifico per cani con intolleranze alimentari o allergie e il “Beef-Stick Low Fat”, lo snack a base di carne con L-carnitina, senza zucchero né esaltatori di sapidità, spe-
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cifico per cani sovrappeso. CRUNCHY CUBES - Sono degli appetitosi e croccanti snack per cani ai cereali ricchi di carne. La formulazione contiene i pirofosfati che legano il calcio contenuto nella saliva e ritardano la formazione di placca e tartaro. I nuovi Crunchy Cubes sono disponibili con carne di pollo facilmente digeribile e con olio di menta piperita per un alito fresco tutti i giorni! TREATIES BITS - Gustosi bocconcini per cani con un contenuto elevato di carne ed un goloso ripieno che si vede a prima vista! Qualità elevatissima ed un processo di lavorazione unico: sono cotti al forno a fuoco lento. Il risultato è un bocconcino morbido e delicato dall’appetibilità straordinaria. TASTY TIME - I cani adorano il paté e Vitakraft ha pensato a loro realizzando Tasty Time, uno snack delizioso dalla consistenza cremosa realizzato con fegato fresco senza zucchero, conservanti ed esaltatori di sapidità. Ottimo sia come snack che come appetizzante per arricchire l’alimento secco per cani. Molti veterinari lo consigliano per far assumere medicine non gradite dai nostri piccoli amici. Fatevi tentare dai nuovi snack Vitakraft e richiedete il nuovo catalogo, troverete anche una linea completa di giochi, accessori e prodotti per l’igiene e la cura di tutti gli animali da compagnia. ●
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Mondiale Canina STASERA SI CENA ALL’EXPO
Trovarsi a Milano - dal 10 al 14 giugno - per l’esposizione mondiale canina può essere l’occasione giusta per fare un salto anche all’Expo 2015
a cura della redazione
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uale circostanza migliore se non trovarsi nel capoluogo lombardo per l’esposizione mondiale canina per visitare l’Expo 2015? È un evento unico, che consente si esplorare i sapori e le tradizioni dei popoli della terra oppure gustarsi anche solo una cena diversa dalle altre. Presso i singoli padiglioni dell’Expo, rappresentativi della cucina di tutto il mondo, si possono trovare alternative al solito ristorante, sia a pranzo che a cena. Visitando quello del Messico, per esempio, si potranno assaporare una varietà di piatti unici e stuzzicanti: dai celebri Chili alle Tortillas: sfoglie sottili fatte con farina di mais che vengono farcite. Le tortillas condite con salsa al chili e ripiene di verdure, carne o fagioli (oppure tutto insieme) prendono il nome di Enchillada mentre si chiamano Quesa-
ALL’EXPO NIENTE ANIMALI All’interno dell’Expo gli animali non sono ammessi, fatta eccezione per i cani-guida per le persone non vedenti o altri cani da compagnia per specifiche ragioni mediche. È bene sapere che anche all’esterno dell’area espositiva non sono previste zone o servizi in cui lasciare gli animali durante la visita.
dillas se il ripieno è di formaggio. Un’invitante secondo piatto a base di Quinoa lo si può gustare allo stand della Bolivia. Per chi ama le pietanze calde e piccanti può fare un salto nel settore della Thailandia e provare il Som Tum una salsa ideata per condire una tipica insalata thailandese a base di papaia e granchi neri in salamoia. Oppure, per chi preferisce il gusto agro-
dolce, farsi tentare dal Tomkahkai preparato con limone, funghi e pollo. La cucina della Tanzania non si discosta molto da quella del Kenia prevalentemente a base di cardamomo e cumino mentre il piatto tipico è un qualcosa simile alla nostra polenta chiamata Ugali. In altre parole, non c’è che l’imbarazzo della scelta per fare un tuffo nei sapori, per provare e degustare.
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Mondiale Canina
I mille gusti italiani Expo 2015 è il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Chi vorrà visitare l’esposizione avrà la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti delle cucine del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni paese. Naturalmente anche l’Italia farà la sua parte e sarà presente con le sue eccellenze gastronomiche fatte di Parmigiano Reggiano, prosciutto di cinta senese, aceto balsamico di Modena, lenticchie di Castelluccio, solo per citarne alcune. I migliori chef, panificatori e pasticcieri daranno il massimo contributo per la delizia superiore del palato. A fare da contorno non mancheranno eventi artistici, musicali, convegni, spet-
tacoli, laboratori creativi e mostre il cui calendario - in continuo aggiornamento - potrà essere consultato sul sito ufficiale dell’Expo. È possibile anche scaricare un’app per cellulare. Biglietto a data fissa, aperta o entrata serale Si calcola che - dal 1 maggio al 31 ottobre - 250mila persone provenienti da tutto il mondo visiteranno ogni giorno l’Expo. Vista l’altissima affluenza prevista, il consiglio è di arrivare sul posto con il biglietto in tasca in modo da accedere direttamente senza dover passare dalla biglietteria evitando così le lunghe code che potrebbero formarsi nei giorni e negli orari di punta. Conoscendo le date disponibili - per esempio il giorno prima dell’apertura dell’espo-
ALLA TRIENNALE Con il biglietto per visitare l’Expo si può accedere anche alla Triennale di Milano - V.le Alemagna, 6 - e visitare il Padiglione Arts & Foods. Circa 7mila metri quadrati tra spazi interni ed esterni del palazzo dove vengono messi in mostra centinaia e centinaia di oggetti, documenti, opere dal 1851 - anno del primo Expo a Londra - a oggi provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, collezionisti e artisti di tutto il mondo che ruotano intorno al cibo e alla nutrizione. Info: www.triennale.it.
LEONARDO A MILANO Per gli appassionati d’arte un appuntamento da non perdere è quello con Leonardo al Palazzo Reale di Milano - P.zza Duomo, 12. Oltre 100 disegni autografi, grandi capolavori come il San Gerolamo, la Belle Ferroniere, San Giovanni Battista saranno in mostra dal 15 aprile al 17 luglio. Dodici sezioni che abbracciano tutta l’opera dell’artista e scienziato con capolavori straordinari di un genio assoluto. Per maggiori informazioni sulla mostra e la prenotazione dei biglietti www.comune.milano.it/palazzoreale oppure www.artpalazzoreale.it.
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sizione mondiale canina oppure il giorno successivo alla sua chiusura l’ideale è acquistare un biglietto “a data fissa”. In pratica, vuol dire che si compera per entrarci proprio quel giorno. In questo caso il costo del biglietto è di 27,00 euro. In alternativa, al costo di 32,00 euro, sono in vendita anche biglietti “a data aperta”. Si tratta di biglietti validi per tutta la durata dell’Expo ma che andranno poi convertiti in una data certa. Attenzione, però perché una volta confermata la data, il biglietto non potrà più essere modificato. Indipendentemente dal tipo di biglietto acquistato - cioè a data fissa o aperta la sua validità è per l’intera giornata: dalle 10:00 del mattino fino alla chiusura prevista per le 23:00. Le possibilità di scelta non finiscono qui: chi non può allungare la sua permanenza a Milano può ugualmente visitare o cenare all’Expo di sera, a partire dalle 18:30 acquistando un biglietto Expo by Night in vendita solo durante l’apertura dell’esposizione e non prima. Solo rivenditori autorizzati I biglietti per l’Expo sono in vendita sul sito www.expo2015.org, cliccando su “biglietti” e seguendo, passo per passo, la procedura dalla registrazione all’acquisto. Altrimenti ci si può recare di persona presso uno dei rivenditori autorizzati il cui elenco - in continuo aggiornamento - è disponibile sempre sul sito. Per saperne di più sull’Expo, per conoscere il calendario degli eventi in programma e naturalmente anche per comprare i biglietti ci si può rivolgere all’Expo Gate che si trova nel cuore di Milano, in P.le Cairoli. Come arrivare all’Expo L’area espositiva Expo è prospiciente ai padiglioni della fiera dove si svolge Il World Dog Show. Dalla fermata della metropolitana Rho Fiera si può accedere al polo espositivo dell’Expo dall’ingresso Ovest grazie alla passerella Expo-Fiera (lunga 500 metri e larga 11 metri). Un altro passaggio pedonale - lungo 350 metri - permette di raggiungere l’Expo da Cascina Merlata. Naturalmente, per chi preferisce avvicinarsi in auto, intorno al sito sono previste diverse zone di parcheggio per auto e bus dalle quali sarà possibile accedere all’Expo grazie a un servizio di navette. ●
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Chemi-Vit S.r.l. - Via Don Milani, 5 42020 Quattro Castella - Reggio Emilia - ITALIA Tel. +390522887959 - Fax +390522888200 E-mail: info@chemivit.com - Web: www.chemivit.com www.facebook.com/cliffi.petfood - www.cliffi.com
Snack
Grandi novità italiane. Scopri i nuovi snack funzionali: PRO LIGHT e PRO GRAIN FREE PRO LIGHT e PRO GRAIN FREE, due grandi novità due innovativi snack funzionali morbidi e appetitosi studiati per contrastare efficacemente i problemi legati alle intolleranze ai cereali e al sovrappeso. GLI SNACK CON IL FUTURO DENTRO CLIFFI PRO-GRAIN FREE, IL PRIMO SNACK SEMIUMIDO, TUTTO ITALIANO, MORBIDO E APPETITOSO, TUTTO GRAIN FREE. Come le persone, anche i cani possono sviluppare intolleranza nei confronti di uno o più componenti della loro abituale alimentazione. Sono sempre più frequenti nei cani le reazioni avverse legate alla presenza di cereali nella dieta; è quindi opportuno escludere questi componenti dal loro regime alimentare. CLIFFI PROGRAIN FREE è uno snack gustoso e morbido, completamente privo di cereali, che contribuisce a contrastare l’insorgenza di questi problemi. Non contiene né frumento, né mais, né altri cereali, possibili cause di reazioni avverse; contiene Inulina (fonte di Fruttoligosaccaridi) per favorire la digestione. SENZA CEREALI < INTOLLERANZE + BUONA DIGESTIONE + INULINA CLIFFI PRO-LIGHT L’INNOVATIVO SNACK SEMIUMIDO, MORBIDO E APPETITOSO, POVERO DI GRASSI CHE AIUTA A CONTROLLARE IL PESO. È uno snack semiumido morbido e appetitoso che contribuisce a contrastare i problemi di sovrappeso di cui sof-
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fre il 40% dei cani. L’eccesso di peso ha un impatto negativo sulla salute e diminuisce l’aspettativa di vita in quanto rappresenta un importante fattore di rischio per l’instaurarsi di numerose patologie. CLIFFI PRO-LIGHT è ricco in fibra e povero di grassi, contiene Lcarnitina, che aiuta a bruciare i grassi, regolandone il metabolismo. È un delizioso spuntino fuori pasto che dà senso di sazietà senza appesantire, un’ottima ricompensa per premiarlo senza rimorsi, un valido aiuto al mantenimento del peso forma, senza rinunce. + CONTROLLO PESO + FIBRA + SENSO DI SAZIETÀ + L-Carnitina
GUSTOSI, MORBIDI, SALUTARI Della stessa linea fanno parte altri 4 tipi di snack, funzionali. • CLIFFI PRO-IMMUNITY con vitamine antiossidanti ed Echinacea, per limitare l’ossidazione cellulare e rinforzare il sistema immunitario. + DIFESE IMMUNITARIE < OSSIDAZIONE CELLULARE
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> VITALITÀ • VITAMINE E e C contrastano i radicali liberi • ECHINACEA immunostimolante naturale • VITAMINE A E B6 supportano la risposta immunitaria • CLIFFI PRO-LONGEVITY Contiene prebiotici, inulina e sostanze antiossidanti (Vitamine A E - C e Fragola); contribuisce a proteggere l’organismo dall’azione negativa dei radicali liberi e a migliorare il benessere e la longevità del cane. + DIFESE IMMUNITARIE + BUONA DIGESTIONE < OSSIDAZIONE CELLULARE • VITAMINE E e C contrastano i radicali liberi • FRAGOLA antiossidante naturale • PREBIOTICI Buona digestione
Dalle ricerche di mercato emerge il dato importantissimo che il segmento che più si dimostra resistente all’attuale contrazione dei consumi e che anzi risulta in forte sviluppo è proprio quello degli snack, costituito sempre di più da prodotti con scopi funzionali, somministrati come ricompensa o come gratificante incentivo nell’addestramento. Tutti gli snack della linea “CLIFFI PRO” rispondono alla crescente richiesta di snack funzionali e offrono interessanti opportunità commerciali, nel segmento più dinamico del pet food; vengono confezionati in sacchetti DOY PACK da 100 g e presentati in TRAY BOX da 8 pezzi. Disponibile un bellissimo espositore da terra completo. www.chemivit.com www.cliffi.com Clicca “Mi piace” su www.facebook.com/cliffi.petfood ●
• CLIFFI PRO-AGILITY studiato per i cani con problemi articolari. Contiene Glucosamina e Condroitina solfato per supportare le articolazioni; L-Carnitina come supporto alla muscolatura, al cuore e al controllo del peso; Inulina per favorire la buona digestione. + CONTROLLO PESO + MOBILITÀ / SALUTE ARTICOLARE +BUONA DIGESTIONE • GLUCOSAMINA + CONDROITINA supporto alla mobilità articolare • PREBIOTICI Buona digestione • L-CARNITINA forza muscolare, aiuta il controllo del peso • CLIFFI PRO-HYPOALLERGENIC snack anallergico, formulato in collaborazione con la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Parma, riduce fortemente o addirittura elimina il rischio di reazioni allergiche di origine alimentare. Contiene una sola fonte di proteine animali derivata dal pesce, naturalmente ricco di omega 3. < INTOLLERANZE ALIMENTARI • TESTATO DALL’UNIVERSITÀ + ALTA TOLLERABILITÀ • UNICA FONTE PROTEICA • SENZA FRUMENTO E SOIA
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Alimentazione del cane
Dorado S.r.l. Via Romea, 10 30010 Monsole di Cona (Venice) www.exclusion.it
Wildfield: per alimentare il nostro cane come i suoi antenati Nasce una nuova linea di prodotti per l’alimentazione del cane che trae spunto dalla tradizione ancestrale.
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iversi studi dimostrano che la discendenza dei cani deriva dai lupi selvaggi. I tratti maggiormente simili sono il nutrirsi principalmente di carne, i denti, il sistema digestivo e il comportamento. Da sottolineare che la masticazione canina avviene tritando il cibo, con un movimento dall’alto verso il basso per spezzettare meglio la carne. Altra peculiarità canina è l’incapacità di produrre l’amilasi, enzima fondamentale per la trasformazione dei carboidrati in zuccheri semplici prima di arrivare allo stomaco, mostrando quindi una difficoltà a digerire i carboidrati. Da non dimenticare che lo stomaco del cane è grande ed ha quindi la possibilità di ingerire molta quantità di cibo con un’alta concentrazione acida al fine di digerire meglio le proteine animali. Da queste ricerche nasce Wildfield, una linea di alimenti completi e bilanciati con elevato contenuto di pollo, anatra, maiale, salmone, aringa e tonno; a completare la ricetta vi sono frutta e verdura. Sono stati completamente esclusi i cereali e i conservanti di sintesi (chimici). Tutta la carne contenuta in Wildfield è disidratata: attraverso uno specifico processo di cottura si elimina il 60% di acqua, vengono rimossi batteri, virus e parassiti, per un utilizzo più sicuro. La carne utilizzata quindi, è secca, ma con una concentrazione proteica di circa 5 volte superiore rispetto allo stesso peso di carne fresca. Per preservare la salute del nostro amico a quattro zampe
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in Wildfield sono utilizzati solo antiossidanti naturali, nessun agente chimico conserva il cibo. Inoltre i Prebiotici (FOS), zuccheri contenuti nella frutta e nei vegetali, assieme a quelli presenti nei lieviti (MOS) aiutano la digestione, l’assorbimento delle sostanze nutritive e la qualità delle feci. Il tutto grazie ad un bilanciamento della flora batterica che impedisce la crescita di batteri patogeni. A completamento della ricetta troviamo i minerali chelati per l’assorbimento intestinale, il complesso di zinco, manganese e rame per rafforzare il sistema immunitario e migliorare il metabolismo, l’olio di semi di lino (ricco di omega-3) per la cute e il pelo, infine la glucosamina che stimola la produzione di nuova cartilagine e il condroitin solfato per la salute delle articolazioni. Si vuole ricordare che nessun prodotto è testato sugli animali. Per incontrare le diverse esigenze nutrizionali dei cani si trovano due linee a seconda della taglia del cane: per cani < 10 kg e M/L > 10 kg. • Puppy Country • Adult Country Small breed • Adult Farm Small breed • Adult Ocean Small breed • Adult Country Medium/L breed • Adult Farm Medium/L breed • Adult Ocean Medium/L breed www.facebook.com/exclusiondorado ●
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Alimentazione
Monge www.monge.it
Monge Natural Superpremium Dry Food È l’alimento Superpremium di Monge che in appena 4 anni è diventato uno dei marchi di riferimento nel mercato del petfood.
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e caratteristiche di questa linea ne fanno un brand di sicuro successo:
Crocchette e croccantini di altissima qualità, con ricette senza coloranti e conservanti con carni fresche. Materie prime selezionate per ogni singola ricetta, con un’elevata appetibilità, grazie all’utilizzo di carni fresche ed estratti di rosmarino. Arricchite con Vitamina E. Oltre 30 referenze per il cane e ben 15 per il gatto. Le ricette presidiano la gamma nelle famiglie Mini, Medium, Maxi, Puppy/Junior. Poi le specialità: pollo, agnello, salmone, coniglio e anatra, grain free con acciughe e anatra e patate.
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Le 7 specialità sono il fiore all’occhiello in termini di appetibilità nella gamma Monge. Particolarmente indicate per gli animali che soffrono di intolleranze alle carni rosse ed hanno un’elevata digeribilità e un apporto proteico notevole. La linea gatto si contraddistingue con referenze in base all’età dell’animale e allo stile di vita: Kitten, Adult, Hairball, Sensitive, Senjor, Indoor ed infine la specialità Obesity/Light. Tutte le ricette impiegano pollo fresco e sono arricchite di vitamina C, Omega 3, Omega 6, hanno un basso contenuto di magnesio ed un pH neutro per la prevenzione dei calcoli renali. ●
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Accessori
CAMON SPA via Lucio Cosentino, 1 - 37041 Albaredo d’Adige (VR) tel. 0456608511, fax 0456608512 www.camon.it, camon@camon.it
Una fresca estate Tante novità Camon per un divertimento a quattro zampe.
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on c’è momento migliore dell’estate per godere assieme al proprio quattrozampe il sole e le temperature tipiche della stagione. È importante però assicurarsi che i nostri animali non risentano troppo della calura estiva, soprattutto nei momenti di intenso sforzo fisico come quelli del gioco e delle lunghe passeggiate. Per questo Camon, in vista di questi mesi più caldi, propone una serie di articoli che risulteranno sicuramente molto utili per garantire lo svago e il divertimento degli amici animali.
UN DIVERTIMENTO “GLACIALE” Iniziamo questa panoramica con i giochi rinfrescanti Arctic, piacevole novità per stimolare il sano divertimento del cane. Disponibili in diverse forme come pallina, osso, manubrio, anello e fiocco di neve, essi saranno un valido e simpatico passatempo per rinfrescare l’animale e risulteranno molto utili anche per allenare la dentizione dei cuccioli. Sarà sufficiente riporli in freezer prima dell’utilizzo e l’acqua in essi contenuta, ghiacciandosi, garantirà un refrigerante sollievo a Fido durante il suo gioco. Per aumentare ulteriormente la loro attrattività, inoltre, i giochi Arctic possono contenere snack ricompensa.
MANDIAMO IL CALDO… “AL TAPPETO” Un’altra novità Camon per l’estate 2015 è rappresentata da un tappeto che aiuterà il nostro pet a rinfrescarsi, mantenendo un’adeguata temperatura corporea. Questo innovativo tappetino si può utilizzare sia all’interno di casa che all’esterno. Morbido e resistente, può essere utile anche ad animali che possono talvolta lamentare dolori e infiammazioni articolari e non necessita di essere congelato o raffreddato: quando, nel tempo, il calore del corpo dell’animale lo avrà scaldato, basterà esporre il tappetino all’aria aperta per farlo rinfrescare nuovamente. La sua durevolezza e la facilità di trasporto lo rendono un accessorio ideale anche nei pic nic e nelle uscite prolungate all’aperto.
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UN TUFFO A QUATTRO ZAMPE IN PISCINA E chi dice che anche i nostri animali domestici non si meritino un rigenerante tuffo in piscina? Camon, per questa estate, offre una valida e divertente alternativa alle alte temperature delle giornate più afose: una spaziosa piscina, costituita da robusti materiali e da un rivestimento interno antiscivolo, che si apre e si chiude con estrema semplicità ed è facilmente trasportabile all’interno della sua comoda borsetta. Le sue pareti flessibili le permettono di assumere sia la classica forma circolare che adattarsi anche a spazi diversi come balconi e terrazze. Non necessita di pompetta per il gonfiaggio ed è dotata di una pratica valvola che consentirà lo scarico dell’acqua.
PORTARE IL BENESSERE AL COLLO… Per concludere questa carrellata, tra le sue novità Camon propone anche un utile collare rinfrescante per cani. Perfettamente regolabile grazie al velcro, basterà porlo in congelatore prima dell’utilizzo per poi farlo indossare all’animale: un altro valido e comodo accessorio che ha l’obiettivo di consentire un maggiore comfort al pet, aiutandolo a sopportare meglio le alte temperature estive. ●
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La parola agli esperti
Tecnozoo snc - Via Piave, 120 35017 Torreselle di Piombino Dese (PD) Tel. 049 9350700 - Fax 049 9350701 E-mail: tecnozoo@tecnozoo.it www.tecnozoo.it
Ho scelto FlatazorProNutrition Claudio Ripamonti, allevatore, ci spiega come valuta e sceglie gli alimenti per i suoi cani.
È
con gran piacere che accolgo l’invito della Tecnozoo ad affrontare l’argomento della nutrizione in un allevamento cinofilo; mi chiamo Claudio Ripamonti sono titolare della soc. Agr. del Ripa srl ed allevatore riconosciuto Enci di Pastori Tedeschi e Bassotti nani - K. a pelo duro a Gropello Cairoli; Pv (www.allevamentodelripa.it - Dei Ripdiango). Lavoro da anni nel settore, dispongo di una struttura cinofila autorizzata Asl e presiedo una nuova associazione denominata AIAP (Associazione Italiana Allevatori Professionisti); questo mi ha permesso frequenti e piacevoli occasioni di confronto con amanti di cinofilia sul tema della nutrizione dei nostri amici quadrupedi. Le seguenti considerazioni si basano su esperienze pratiche e riscontri fattivi, troppo spesso l’opinione degli allevatori viene parzialmente ed ingiustamente sottovalutata, ma credo che sia la miglior “palestra” per la prova di un alimento e della sua qualità. Il metro e la misura per verificare l’esito della qualità di un alimento per cani in allevamento è differente rispetto alle prove che un privato può effettuare sul proprio cane anche se gli effetti negativi e/o positivi della somministrazione avranno uguale se non simile riscontro. In un allevamento i cani sono di norma abituati a stare all’aperto subendo maggiormente le differenze climatiche, sono più facilmente sottoposti agli “stress” della competizione come il gioco con i simili, gli accoppiamenti e lo svezzamento dei cuccioli che implicano sforzi straordinari rispetto alla vita di tanti cani rigorosamente “casalinghi”. La prova principale di un alimento da parte di un cliente privato si basa sull’appetibilità e a lungo termine sul riscontro del pelo. L’allevatore in genere
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non ha grandi problemi di appetibilità con i propri cani, ha spesso razze differenti per età, sesso, colore, carattere e ruolo pertanto ha la necessità di individuare un alimento che coniughi un riscontro positivo diffuso quindi statisticamente più significativo. In ordine di importanza l’allevatore valuta: • “quantità e qualità delle feci” prodotte (indice di buona assimilazione e digestione) che dovranno apparire mediamente uniformi e di quantità non eccessiva • vitalità e reattività dei cani oltre ad una valutazione complessiva dell’andamento comportamentale e fisico (propensione al movimento, tono muscolare, qualità del pelo e della pelle) • crescita regolare e corretta dei cuccioli e cuccioloni • assenza di intolleranze e/o allergie • regolarità dei processi riproduttivi oltre alla fertilità che ne consegue. Quando questi elementi di valutazione danno un esito positivo all’80%-90% (non esiste alimento universalmente eccellente per tutti i cani) l’allevatore può ritenersi soddisfatto. Molti colleghi si soffermano sull’analisi analitica ma, fatta una prima cernita dei contenuti e dell’analisi riportate sui sacchi, la concreta prova sul campo varrà più di qualsivoglia blasonato cartellino o slogan. Tre anni fa mi parlarono degli alimenti “FlatazorProNutrition”, incerto per quello che al tempo era un costo elevato (fortunatamente oggi l’azienda l’ha rivisto), ho sposato... assieme ai miei cani l’utilizzo di questo fantastico prodotto; oggi sono entusiasta! I cani divorano l’alimento (probabilmente per la presenza del grasso d’anatra), la loro vitalità, sericità e lucentezza di pelo non hanno eguali (probabilmente per merito degli organolisati di pesce aggiunti), la quantità delle feci si è notevolmente ridotta (a riprova dell’eccellente ASSIMILABILITÀ e la presenza di prebiotici), i cani hanno mantenuto un perfetto tono muscolare senza dover stravolgere la quantità di alimenti nelle differenti stagioni, i calori sono regolari e la fertilità è nella media (probabilmente per merito delle materie prime e delle corrette proporzioni analitiche), non ci sono stati episodi di allergia o intolleranza. Oggi il bilancio economico di un allevamento è sempre più minato da una concorrenza sleale a bassi costi di gestione ed è pertanto vitale che ogni allevatore monitori i propri costi di gestione risparmiando ove possibile, ma non sulla linfa dei suoi principali collaboratori quadrupedi che devono mangiar bene… “in corpo sano … regna FlatazorProNutrition”. ●
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Speciale razze italiane LE RAZZE ITALIANE RICONOSCIUTE, PUR DIFFERENZIANDOSI MOLTO FRA LORO PER ATTITUDINI, STORIA E ASPETTO FISICO, HANNO COME COMUNE DENOMINATORE LA PASSIONE E LA CURA DEI NOSTRI ALLEVATORI.
QUESTE PAGINE SONO DEDICATE ALLA LORO RISCOPERTA
Le sedici splendide razze canine del nostro paese
Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo FOTO: MARCO LEONARDI
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ra i molti animali che condividono l’esistenza con l’uomo, nessuna specie si è inserita tanto profondamente nella nostra società quanto quella canina. In ogni parte del globo, fin dai tempi più antichi, il cane affianca la nostra esistenza, condivide la sua vita con noi, aiutandoci in molti modi. Guardando a ritroso nella storia di questo grande amico a quattro zampe lo vediamo impiegato nell’affiancare l’uomo per proteggerlo, aiutarlo a cacciare, difenderlo. Soprattutto vediamo come la specie canina abbia saputo, nel tempo, dare all’uomo qualcosa di estremamente importante: un amico fidato e un compagno sempre presente. I fantastici sedici La storia del cane, in Italia, lo vede altrettanto protagonista. Fin dai tempi più antichi il popolo italiano ha saputo apprezzare le numerose doti e le tante qualità che questo quadrupede racchiude in sé, e ciò ha canalizzato nella nostra penisola la selezione delle sedici differenti razze oggi riconosciute dal-
l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, l’ENCI. Le sedici razze italiane, lontane dall’essere tutte somiglianti o categorizzabili unicamente sotto il nome di “cane italiano” presentano altrettante peculiarità. Ognuna di esse è una razza a se stante dotata di attitudini speciali e particolari. Di seguito verranno presentate tutte, in modo sintetico, al fine di delineare per ciascuna le principali caratteristiche costitutive, sia morfologiche che caratteriali e attitudinali. Lasciamo al lettore, prima di iniziare, un piccolo spunto riflessivo rubando le parole da un’opera di Shakespeare. il Macbeth, atto III. Ci sembrano quanto mai azzeccate. “Si, nel catalogo figurate come uomini, a quel modo che i segugi, i levrieri, i bastardi e i mezzilupi sono chiamati tutti col nome di cane. Ma la lista che ne indica il valore distingue il cane veloce, quello lento, quello astuto, quello da caccia. Ognuno secondo la sua dote che la natura provvida ha riposto in lui. Per questo ciascuno riceve un aggiunto particolare il quale non è nel catalogo che li descrive tutti a un modo. W.S.”
capace di guidare greggi numerosi, spingere i capi ritardatari, recuperare quelli remenghi, tenere raggruppato il gregge facendolo pascolare secondo gli ordini impartiti dal pastore. Cane di mole media, dall’aspetto rustico, con pelo abbondante su tutte le parti del corpo. Si presenta ben costruito e altrettanto ben proporzionato, la sua conformazione generale è iscrivibile in un quadrato e queste caratteristiche gli permettono un movimento armonico e ben calibrato. La particolarità che salta subito all’occhio di fronte a questo splendido cane è il pelo: duro, forte,
Il cane pastore bergamasco
Il cane pastore bergamasco Originario della zona alpina alto-bergamasca questo cane da pastore trova nel territorio italiano grande apprezzamento per le sue doti al servizio dell’attività pastorale. Il pastore bergamasco è un cane conduttore del bestiame,
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Speciale razze italiane
Il bolognese
Il cane pastore bergamasco detto di tipo caprino, nella parte anteriore del corpo; soffice, paragonabile alla lana delle pecore, sulla parte centrale e posteriore; un sottopelo presente su tutto il corpo. Dal naturale sfregamento di questi tre tipi di pelo si ha la formazione del caratteristico mantello, costituito da taccole che si creano in modo del tutto naturale. Lo standard lo descrive come proporzionato, ben muscoloso, con arti dalla forte ossatura che gli conferiscono un passo sciolto e lungo. Per quanto concerne la statura e il peso il pastore bergamasco maschio ha un’altezza al garrese ideale di 60 cm e pesa dai 32 ai 38 kg; la femmina è alta 56 cm e pesa da 26 a 32 kg. L’indole del pastore bergamasco è rimasta quella degli antenati ed è quindi fortemente influenzata dalla funzione originale che consiste, come abbiamo detto, nella guida e custodia del gregge. Le sue capacità di apprendere e decidere in tempi celeri, unitariamente a moderazione e pazienza, ne fanno un ottimo cane da compagnia idoneo anche semplicemente allo stare accanto al suo conduttore e alla famiglia con la quale instaura un rapporto
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basato sulla fiducia e verso la quale non si dimostra mai aggressivo o nervoso. Ottimo lavoratore, fedele compagno, attento guardiano, il pastore bergamasco presenta un ottimo connubio di caratteristiche che lo rendono un prezioso amico per l’uomo. È socievole con tutti pur essendo prudentemente diffidente verso gli estranei e ciò che non conosce. Il bolognese Quella del bolognese è una razza di origine molto antica presente già nel 500 a.C. nel bacino del Mediterraneo. Si diffuse in Italia soprattutto grazie alla sua presenza nelle corti, che ne decretarono il grande successo. Le sue doti
caratteriali rispecchiano la sua presenza storica nei palazzi nobiliari e dei borghesi, accanto a dame, a cavalieri e ricchi signori che hanno deciso di avere questi piccoli amici al loro fianco. Si tratta di un cane estremamente intelligente e vivace, è giocherellone, docile, moderato. Da questo punto di vista è un cane molto adatto alle famiglie e ai bambini con i quali sa giocare e mostrarsi paziente e premuroso. Il bolognese è anche un cane ricettivo, al quale si può insegnare molto qualora il proprietario volesse cimentarsi nell’addestramento. La capacità di apprendimento è dovuta oltre alle doti intellettive anche al saper dedicare grande attenzione alle richieste del suo umano di ri-
Il bolognese
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ferimento, al quale vorrà sempre riservare le sue attenzioni. Grazie al grande interesse che ripone verso il suo ambiente e alla famiglia sa anche rivelarsi un ottimo cane da guardia. Malgrado la mole non gli permetta di difendere la proprietà, il bolognese sa, in caso di intrusione, avvisare nel modo migliore con un abbaio incessante. Fisicamente si presenta contenuto e dal pelo morbido e bianco candido, senza macchie o sfumature. Il suo peso va dai due ai quattro chilogrammi e l’altezza al garrese è di circa 30 centimetri, le femmine si presentano leggermente più piccole. Il bolognese è senza dubbio un piacevolissimo cane da compagnia, molto apprezzato perché sa regalare alla sua famiglia attenzione pur mantenendo sempre inalterata la sua discrezione. Queste caratteristiche lo rendono un grande amico con il quale tutti gli abitanti della casa sono felici di interagire perché mai esagerato o eccessivo se non nell’affetto che sa donare. Il bracco italiano Rustico, resistente, vigoroso. Questo cane dal fiuto finissimo affianca l’uomo al suo servizio da secoli. Di antichissime origini italiane, il bracco fu utilizzato nel Medioevo, come altre razze, per la caccia. Nella sua storia vede anche l’apporto di sangue pointer al fine di migliorarne l’agilità, la leggerezza e la rapidità di movimento. Lo standard prevede un peso compreso fra i 25 e i 45 chilogrammi e una taglia, per il maschio, da 58 a 67 centimetri al garrese. Come in quasi tutte le razze canine la femmina si presenta leggermente più contenuta con la sua altezza al garrese che può variare dai 55 ai 62 centimetri. Il corpo del bracco italiano è longilineo, a un primo sguardo salta all’occhio il muso, particolarissimo, con labbra pendenti e grandi orecchie portate cadenti. La testa è spigolosa, stretta, con guance asciutte. Dall’età di mezzo di tempo ne è passato e oggi questo splendido bracco ha cambiato notevolmente le sue prerogative tanto da vederne sempre più esemplari in giro per le nostre città. È proprio accanto al proprietario, qualunque attività esso faccia, che questo cane si trova a dare il meglio di sé. Un cane senza dubbio dalla grande necessità di movimento e di spazi liberi in cui sfogare la sua inesauribile energia, ma che ben si
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Il bracco italiano
Il bracco italiano adatta alla vita domestica se ben educato. Il bracco italiano è senza dubbio docile, mai aggressivo né eccessivo. Ben incline all’apprendimento, grazie a una spiccata intelligenza, sa senza dubbio offrire alla famiglia la sua presenza in modo discreto, adattandosi con educazione alla vita dei proprietari e ai bambini con i quali è pacato, attento e paziente.
Il cirneco dell’Etna
Il cirneco dell’Etna Alcuni sostengono che il cirneco dell’Etna sia stato introdotto in Sicilia dai fenici e che sia uno dei discendenti del pharaoh hound. Attualmente si pensa piuttosto che si tratti di una razza autoctona, originaria della zona nei pressi del vulcano siciliano, dove ha vissuto fin dal IV secolo a.C. La razza venne riconosciuta dall’ENCI nel 1940 con standard morfologico e caratteriale malgrado questo cane difficilmente nel corso della sua storia abbia varcato i confini siculi; oggi è in-
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Il cirneco dell’Etna fatti poco presente sul territorio e all’estero tanto che la popolazione totale di questa razza è praticamente coincidente con i cani presenti nell’isola. Chi non conosce questo affascinante cane italiano ne è a prima vista attratto dall’aspetto fisico del tutto particolare. Si tratta di una razza longilinea, proporzionata, slanciata e leggera. Al primo impatto si presenta elegante, caratteristica data senza dubbio anche dalla tinta del mantello e dalla pelle fine e tesa sul corpo. Il pelo è rigido come il crine, raso sulla testa, sulle orecchie e sugli arti. Il colore è fulvo, monocolore, più o meno intenso ma uniforme, fulvo con bianco o bianco monocolore con macchie arancione. Fisicamente si presenta di taglia medio piccola, con un’altezza al garrese per i maschi compresa fra 46 e 50 cm e per le femmine fra 42 e 46 cm; il peso varia invece dagli 8 ai 12 chilogrammi. Molto resistente e vivace, è rustico anche nel carattere e nel modo di comportarsi. La sua è una personalità da cane primitivo. Forte e dalla grande tempra, ha un buon carattere affezionandosi in particolare a un solo proprietario verso il quale sa rivelarsi docile, affettuoso e un buon cane da compagnia. Utilizzo, quest’ultimo, ormai il più comune. Avere accanto un cirneco significa avere al proprio fianco un cane particolare, il cui fascino travolgente saprà conquistare chiunque voglia prendersi cura di lui con rispetto e passione. Il cane corso Quella del cane corso è una razza dalle origini antiche e gloriose. Discendente dal canis pugnax, questo grande molosso è stato utilizzato dai legionari romani durante le loro campagne belli-
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che come cane da guerra per la sua potenza fisica abbinata al proverbiale coraggio. Caratterizzato da un’estrema versatilità, il cane corso è stato nei secoli utilizzato per lo svolgimento di numerosi impieghi: custode delle masserie, delle mandrie, cane da guardia, guardia del corpo, cacciatore di animali di grossa taglia come orsi e i cinghiali. Nel 1994 la razza ottenne il riconoscimento ufficiale dall’ENCI. Morfologicamente si tratta di un cane di taglia medio-grande, muscoloso, dall’aspetto forte, compatto e robusto. L’altezza media al garrese varia dai 64 ai 68 cm negli esemplari maschi; le femmine sono leggermente più basse con altezza che varia dai 60 ai 64 cm; il peso dei maschi varia dai 45 ai 50 kg, nelle femmine è compreso fra i 40 e i 45 kg. Lo standard considera come colori ammessi il nero, il fulvo, il grigio e il tigrato. Per quanto riguarda le principali caratteristiche comportamentali e le attitudini
Il cane corso
il cane corso è un cane dalla vivida intelligenza, docile, decisamente facile da addestrare ed educare grazie alle sue doti intellettive e alla grande devozione verso il proprietario. La mole, certamente imponente, potrebbe ingannare ma il cane corso è considerato un gigante buono, adatto anche alla famiglia con bambini ai quali si affeziona moltissimo e con i quali ama giocare. Proprio con i più piccoli dimostra tutto il suo equilibrio mantenendosi sempre vigile, protettivo e mai eccessivo. Il cane corso è senza dubbio una di quelle razze consapevoli della propria mole, caratteristica che utilizza a suo vantaggio, unita alla grande potenza e al coraggio nella difesa della propria famiglia e della proprietà. Il lagotto romagnolo Quella del lagotto romagnolo è una razza specializzata nella ricerca del tartufo; si tratta dell’unica razza esi-
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Il cane corso stente al mondo specializzata nel trovare questo prezioso tubero. Tipico cane da acqua, di mole medio-piccola ha un aspetto generale rustico, forte e proporzionato. L’espressione è attenta, intelligente e vivace. Messo al lavoro esibisce passione ed efficienza, sfruttando l’innata attitudine alla cerca grazie a un eccellente olfatto. L’istinto venatorio non è presente nella razza, cosicché il lagotto non è distratto dagli animali selvatici durante la ricerca. Questa razza è assai indicata come cane da compagnia grazie al grande affetto e al legame profondo che stabilisce con la sua famiglia. Fisicamente si tratta di un cane di mole medio-piccola, dall’aspetto rustico, fortemente costruito e molto ben proporzionato. Il pelo si presenta a tessitura lanosa, semi-ruvido in superficie, a riccio molto stretto, incurvato ad anello, con evidente sottopelo. Il pelo di copertura e soprattutto il sottopelo sono idrorepel-
Il lagotto romagnolo
lenti. I colori previsti comprendono il bianco sporco unicolore, il bianco a macchie marroni o arancio, il roano marrone, il marrone unicolore, l’arancio unicolore. In alcuni soggetti è presente la maschera marrone o testa di moro. Le proporzioni principali vedono il maschio con un’altezza al garrese compresa fra i 43 e i 48 cm, per un peso variabile da 13 a 16 kg. La femmina invece si presenta più contenuta, la sua altezza al garrese può variare dai 41 ai 46 cm e il peso da 11 a 14 kg. Dal carattere sobrio, intelligente, affettuoso, il lagotto romagnolo è attaccatissimo al conduttore e facilmente addestrabile. Si tratta di una razza ottima come cane avvisatore e da compagnia, rivelandosi un compagno fedele all’interno delle mura domestiche e verso la famiglia.
nostrano si perdono nella notte dei tempi. Le prime tracce preistoriche rinvenute in Italia nei pressi lago di Varese e nel pavese illustrano quanto il cane fossile, seppur leggermente più grande, corrispondesse al nostro attuale piccolo levriero. Da questo si deduce che già durante l’Età del Bronzo erano presenti sul territorio italiano levrieri di piccola taglia del tutto simili a quella che tutt’oggi è la razza. Oggi è un compagno di vita estremamente devoto e adattabile. Si tratta di un cane dall’indole sportiva, ma malgrado questo pare non rinnegare la sua innata tendenza ad
Il piccolo levriero italiano Le origini di questo splendido levriero
Il lagotto romagnolo
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Speciale razze italiane
Il segugio maremmano amare agi e luoghi confortevoli. A prima vista potrebbe apparire gracile e fragile, cosa del tutto contraria alla sua natura e alla potenza che nel suo essere atletico riesce a esprimere. Le sue fattezze ricordano quelle degli altri levrieri di cui sembra un modello in miniatura con un peso massimo di circa cinque chilogrammi e una altezza al garrese di 35 centimetri in media. Il piccolo levriero italiano è un cane dal carattere docile e affettuoso. Il temperamento mite e riservato lo fa essere un
Il segugio maremmano
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compagno apprezzatissimo in famiglia e lo rende un piacevole cane da compagnia. Sa adattarsi con grande disinvoltura alla vita d’appartamento, non disdegnando come abbiamo anticipato l’attività sportiva e nel caso agonistica. Ama le corse all’aria aperta, le lunghe passeggiate, i momenti di gioco in cui può esprimere le sue doti fisiche fatte di leggerezza e velocità. Da cucciolo è allegro fino all’imprudenza, rapido e guizzante come nessun’altra razza. Al contrario di quello che si potrebbe pensare è un cane dal grande appetito senza avere esigenze alimentari differenti dagli altri cani, è inoltre un cane sostanzialmente robusto e longevo. Aspetti sorprendenti per chi lo vede per la prima volta, pensando sia un cane fragile e delicato. Il piccolo levriero sa stupire da secoli chiunque abbia a che fare con lui e con il fascino che questa razza è capace di suscitare, una continua sorpresa anche per gli allevatori più esperti che lo dipingono come un vero gioiello. Il segugio maremmano Questo splendido segugio nostrano vede la sua genesi nel periodo che va dal 1870 al 1920 circa. Tutt’oggi sappiamo poco riguardo alle sue origini che, non avendo connotati specifici, aleggiano nel mistero. Il riconoscimento ufficiale della razza venne celebrato nel 2003 a Capalbio, in provincia di Grosseto, culla storica di questo validissimo e tipicissimo cane da seguita. Il segugio maremmano è un cane di ta-
glia media. I maschi variano tra i 44 e i 52 cm al garrese mentre le femmine variano tra i 42 e i 50 cm; il peso oscilla tra i 13 e i 23 kg. In sintesi il segugio maremmano si presenta come un cane semplice, dall’aspetto rustico, ma gradevole, dai movimenti rapidi e dall’espressione attenta, acuta e intelligente. Dotato di grande passione per l’attività venatoria e in possesso di un temperamento forte, è uno specialista della caccia al cinghiale per la quale è stato selezionato. In passato è proprio con la caccia che ha affinato le sue doti migliori per il lavoro come la cerca, l’accostamento, l’abbaio a fermo, la seguita. Oggi si presenta come un fedele compagno per la famiglia pur prediligendo l’attività all’aria aperta che non deve mai mancare così come i momenti di svago. È un cane dall’ottimo fiuto e il conduttore interessato potrà notare le sue grandi doti giocando con lui nell’addestramento al ritrovamento di oggetti, attività che il segugio maremmano saprà svolgere con divertimento e sorprendendo per le sue capacità. È una razza senza dubbio dinamica, socievole, piacevole fra le mura di casa dove stupisce la sua famiglia per il grande affetto di cui è capace senza parsimonia. Il maltese Il maltese è oggi un cane conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, nonostante la sua diffusione abbia avuto un certo declino negli anni della Seconda Guerra Mondiale come è avvenuto per molte razze. A partire dalla metà degli anni ’80 la razza ha iniziato a riscuotere grande successo, anche fra le celebrità e i VIP. È un cane di piccola taglia: l’altezza al garrese nei maschi va dai 21 ai 25 cm, mentre nelle femmine va dai 20 ai 23 cm. Il peso massimo per gli esemplari maschi è di 4 kg, mentre per le femmine è di 3 kg. Il mantello del maltese è bianco, ma lo standard ammette anche il color avorio. Alla vista risulta denso, lucido, setoso e pesante. Il pelo è molto lungo su tutto il corpo tanto da arrivare a toccare terra. Dal punto di vista caratteriale il maltese è un cane eccezionale in famiglia, adattissimo ai bambini e all’ambiente domestico. È gioioso, allegro, vivace e intelligente, ma è anche piuttosto deciso e coraggioso. Nonostante la mole, non
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si tira indietro dimostrandosi un ottimo cane da guardia nell’avvisare la famiglia di un eventuale intruso nella proprietà. Si tratta di una razza che si affeziona tantissimo al proprio conduttore, ma che ugualmente lega moltissimo anche con gli altri membri della famiglia. Ama moltissimo giocare, essere coccolato ed essere al centro dell’attenzione. Il maltese è senza dubbio uno dei cani da compagnia più adatto anche agli anziani e ai bambini verso i quali sarà sempre moderato e affidabile. Il pastore maremmano abruzzese Le origini del pastore maremmanoabruzzese sono antiche e si perdono nella notte dei tempi. È possibile che i suoi progenitori provengano dall’altopiano del Tibet in un’epoca approssimabile al 2000 a.C., quando la popolazione degli arii iniziò la migrazione verso occidente alla ricerca di terreni fertili indispensabili alla pastorizia transumante, loro attività principale. Capace di proteggere in modo innato la sua famiglia verso la quale è sempre moderato, paziente, disponibile. Usa in modo consapevole la sua grande forza, data da una mole imponente e dalle proporzioni che vedono un’altezza al garrese media di 70 cm e un peso di 40 kg circa. Fiero e lontano da ogni regola alla sottomissione, il pastore maremmano sembra sapere sempre in che modo rapportarsi alla famiglia e al conduttore verso i quali è paziente e devoto. È proprio il grande attaccamento verso coloro i quali si sente di dover vegliare, siano essi umani o bestiame, a renderlo sempre vigile e attento a tutto ciò che accade attorno a lui e a permettergli di intervenire in modo repentino in ogni situazione. Caratteristica peculiare è il classico mantello di colore bianco, molto abbondante, lungo, piuttosto ruvido al tatto a cui si aggiunge un folto sottopelo nella stagione fredda. La razza è fiera e dignitosa; per il modo in cui è stato impiegato nei secoli ha dovuto imparare a saper badare a se stesso, a usare l’intelligenza nella presa di decisioni e quindi ad avere un proprio spirito di iniziativa senza attendere o aspettarsi l’aiuto dell’uomo. La vita dura e solitaria a cui questi cani per secoli sono stati abituati ha senza
Il maltese
Il pastore maremmano abruzzese
Il pastore maremmano abruzzese
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Speciale razze italiane
Il mastino napoletano dubbio formato il loro carattere ben riassumibile in tre caratteristiche: spirito di iniziativa, amore per il suo conduttore e la famiglia, fierezza. Il mastino napoletano Si tratta di una razza di cani di tipo molossoide, selezionati per avere un fisico possente e forza straordinaria atta a compiere lavori che richiedono prestanza fisica, potenza e ottima resistenza. La taglia decisamente grande lo individua come uno dei molossoidi più grandi in assoluto. Lo standard definisce un peso tra i 50 e i 60 kg per le femmine e tra i 60 e i 70 kg per i maschi e pone rapporti morfologici ben precisi. L’altezza rispettivamente si colloca intorno ai 60 e 70 cm. Un buon esemplare deve essere massiccio, imponente ma con un fisico armonioso. Il mastino napoletano ha una spiccata propensione per la difesa del territorio e della proprietà, che sorveglia con combattiva tenacia e senza timore. A questo atteggiamento nei confronti di coloro minacciano la proprietà e la famiglia si contrappone una docilità e un attaccamento nei confronti del conduttore senza eguali. Per quanto concerne la sua storia anche il mastino napoletano, come molti altri molossi, ha origini molto antiche. Si pensa derivi direttamente dal
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mitico mastino gigante tibetano, una razza oggi estinta, ma progenitore di tutti i grandi molossoidi. Il capostipite, in origine allevato dai monaci, si diffuse in Europa tramite il molosso assirobabilonese e i molossi macedoni. Furono poi i romani a impiegare i progenitori del mastino napoletano nei combattimenti contro leoni e altri animali feroci, pratica ahimè barbara ma che fa parte della storia della razza. L’epiteto “napoletano” deriva dal fatto che questi molossoidi cominciarono a essere allevati dai gladiatori campani, in particolare nella zona di Capua. Grazie alla dominazione spagnola, si diffuse poi in tutte le regioni del Mediterraneo. Il segugio italiano, a pelo raso e a pelo forte Il segugio italiano è un cane dalle origini antichissime. Si ritiene che questa razza discenda dai cani da corsa dell’antico Egitto arrivati sulle coste del mar Mediterraneo, in Italia, grazie ai commercianti della popolazione fenicia che nei secoli passati intrattennero numerosi scambi commerciali con la nostra penisola. La storia moderna del segugio italiano possiamo dire che inizi negli anni ’20, anni in cui il comitato tecnico della Società Amatori del Segugio fissò il primo standard di razza. Nel 1929 lo standard fu poi approvato
dal Kennel Club Italiano. In quel periodo vi era un unico standard, che unificava il segugio italiano a pelo raso e quello a pelo forte. Fu nel 1976 che arrivò il divieto di accoppiamento fra le due varietà e successivamente, nel 1989, l’ENCI approvò due standard differenti, che vennero poi riconosciuti anche dalla FCI che li classifica nel gruppo sei. Caratterialmente le due varietà di segugio italiano sono molto simili, motivo per il quale, oltre alla storia comune, vengono accomunati anche nel presente contributo. Ponendo attenzione alle poche differenze possiamo dire che il segugio italiano a pelo forte, rispetto a quello a pelo raso, presenti maggior riservatezza e sia di indole più calma, più saggio e riflessivo, meno esuberante. Il segugio italiano non è in generale un cane all’incessante ricerca di coccole, anche se molti esemplari si affezionano moltissimo al conduttore e alla sua famiglia divenendone parte integrante e ricercando la presenza del “branco-umano”. Il segugio italiano, poiché tende a essere indipendente e piuttosto testardo, è un cane poco addestrabile. Molto resistente, è dotato di una discreta velocità e di un eccellente olfatto, caratteristiche che lo rendono uno fra i migliori cani presenti al mondo se si vogliono utilizzare queste sue doti. Il segugio italiano a pelo forte è un cane il cui tronco sta nel quadrato. È ben costruito, simmetrico, con ossatura sviluppata e dotato di buona muscolatura. L’altezza al garrese varia nel maschio da 52 a 60 cm e nella femmina da 50 a 58 cm. Il peso può variare nei maschi da 20 a 28 kg e nelle femmine da 18 a 26 kg. La lunghezza del tronco è identica all’altezza al garrese. Anche il segugio italiano a pelo raso, come il segugio italiano della varietà a pelo forte, ha una struttura mesomorfa, una simmetria perfetta, buon sviluppo dell’ossatura, buona muscolatura e assenza di adipe. L’altezza al garrese varia nel maschio da 52 a 58 cm e nella femmina da 48 a 56 cm. Il peso può variare dai 18 ai 28 kg. Nel complesso sono molte le caratteristiche che accomunano le due specie, che tuttavia rappresentano due razze distinte. Ricordiamo a tal proposito che molte delle razze presenti sul globo condividono con altre numerose caratteristiche, ma non per questo possono essere ac-
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Il segugio italiano comunate. Più etico e utile è invece cogliere le specificità di ognuna di esse, magari anche tramite il confronto, perché no, con razze del tutto sovrapponibili per attitudini o somiglianza fisica. Inoltre ogni cane è a se stante, è un soggetto del tutto particolare poiché geneticamente contiene un proprio corredo unico e irripetibile, così come sono le esperienze di vita che, fin da cucciolo, lo rendono del tutto inimitabile anche caratterialmente. Lo spinone italiano Lo spinone italiano fa parte delle razze del gruppo sette, ovvero quello dei cani da ferma, secondo la classificazione della Federazione Cinofila Internazionale. La razza fu molto apprezzata in Italia in epoca rinascimentale. Un periodo storico senza dubbio caratterizzato dall’attività venatoria della nobiltà che nello spinone trovava il compagno perfetto per le battute di caccia. In alcuni paesi lo spinone è ancora conosciuto come “griffone”. Oggi lo spinone italiano ritrova nei molti appassionati in Italia, ma anche in Scandinavia e in Gran Bretagna, l’essenza del suo essere; perso in molte occasioni il ruolo di cane da caccia per riscoprirsi come cane da compagnia. Lo vediamo spesso nei parchi cittadini e nelle aree urbane, segno del fatto che viene apprezzato al di là di quelle che sono le sue attitudini originali. Fisicamente è un cane di taglia grande, dal corpo molto muscoloso, asciutto, compatto e atletico. È dotato di grande intelligenza e capacità di adattamento. Si tratta di una razza caratterizzata da un’indole calma e pacifica; dote che permette a questi cani di lavorare in muta e convivere con i conspecifici senza alcun problema dovuto a eccessiva dominanza o aggressività. Nonostante il suo aspetto muscoloso è un cane docile e molto paziente. Nel complesso il suo carattere è affettuoso; timido con gli estranei è invece legatissimo al conduttore e alla famiglia alla quale si dedica e verso la quale prova sentimenti molto forti, tanto da renderlo
un ottimo cane per chi sa prestare attenzione ai suoi bisogni. Le sue caratteristiche fisiche, il suo temperamento e la sua energia meritano di essere tenute in considerazione nella cura di un cane che fa della sua prestanza una dote notevole. Avrà quindi necessità di svago e scarico delle energie per poter mantenere un equilibrio psicofisico adeguato. Gli spinoni italiani sono cani mediamente longevi e dalla salute robusta e senza patologie particolari. L’igiene è particolarmente importante per conservare il suo pelo pulito, senza eccessivi nodi; anche se l’aspetto rustico è una delle caratteristiche peculiari della razza, caratteristica che gli dona quel particolare fascino. Il volpino italiano Le sue dimensioni, il suo carattere, le sue attitudini lo rendono uno fra i cani da compagnia più graditi. Il termine “volpino” fa riferimento alla somiglianza tra il suo muso e quello della volpe selvatica, unica caratteristica in comune. A differenza di molte razze italiane, questa è una razza dalla storia relativamente recente. Morfologicamente è un cane di taglia piccola che fa del suo pelo una delle caratteristiche
Il segugio italiano
Lo spinone italiano
Lo spinone italiano
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Speciale razze italiane Il volpino italiano
distintive: morbido, molto folto e sollevato. Il peso del volpino si attesta intorno ai 5 chili, mentre l’altezza è compresa tra i 25 e i 28 cm per le femmine e tra i 25 e 30 centimetri per i maschi che risultano leggermente più grandi. Malgrado la mole contenuta, il volpino italiano ha un carattere irruento, è sempre vigile e attento a tutto ciò che lo circonda. È un cane che sa integrarsi molto bene nella vita familiare e sa essere un ottimo compagno per i bambini, dimostrando un carattere allegro e sempre pronto al gioco. In tal senso è dotato anche di pazienza e non dimostra aggressività. Assai ubbidiente e propenso all’addestramento e all’educazione, al punto che la sua razza è considerata
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una delle migliori per l’attività dell’agility, verso la quale sa esprimere le sue doti di velocità e leggerezza al servizio di una repentinità di movimento davvero peculiare. Adatto a vivere in appartamento, necessita però di moto costante e quotidiano, con lunghe uscite. Il volpino italiano è un cane molto longevo, con un’aspettativa di vita media intorno ai 15 anni. Nel suo complesso si tratta di un cane da compagnia piacevolissimo che ha saputo catturare i cuori di molte famiglie italiane. Il segugio dell’appennino (lepraiolo italiano) Le origini di questo segugio sono antichissime, si pensa addirittura sia il pro-
Il segugio dell’appennino
genitore di tutti i segugi nostrani. Le prime descrizioni di questa razza sono contenute in numerosi trattati di caccia così come nelle riviste cinofile e di vita nelle campagne e montagne italiane, territori di origine di questo segugio. Resistente, elegante, rustico, i suoi colori sono il fulvo, il nero e il grigio. Questo cane sembra non essere stato intaccato dal processo selettivo mostrandosi naturale e all’apparenza invariato, tanto da sembrare oggi come esito di un processo evolutivo non orientato dall’uomo. Si presenta a pelo forte e raso; l’altezza al garrese media si attesta sui 44 cm per le femmine e i 48 cm per i maschi, per un peso che varia dai 12 ai 18 chilogrammi. Di natura socievole, si distingue per il grandissimo attaccamento al conduttore verso il quale è devoto e attento. Colpisce la sua grande rapidità d’azione, la scioltezza nei movimenti, l’aspetto rustico e mai pesante, l’eleganza. Il suo temperamento è forte ma questo non mina la qualità della sua obbedienza verso il proprietario. Caratteristica di questa razza, come accade per altre razze nate storicamente per la caccia, è la tonalità dell’abbaio che presenta acusticamente una voce con suono acuto e chiaro, dalle tonalità piacevoli e variabili in base alle situazioni. Ricordiamo, infatti, che storicamente questo cane utilizzava l’emissione di suoni differenti per scandire le diverse fasi dell’attività venatoria nella quale si mostrava un sicuro accostatore, un ottimo scovatore e un grande inseguitore. ●
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Dalla tradizione all’innovazione: le nuove linee di prodotti presentate in anteprima mondiale a Zoomark International 2015
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benessere degli antiossidanti in un pratico treat – Beauty con More “Elisir di bellezza” – Long Life con Frutti Rossi “Elisir di giovinezza” – Sensiobesity con Kiwi “Elisir di leggerezza” (premio a ridotto apporto calorico per ricompensare anche cani in sovrappeso e mantenuti a ristretto regime energetico!)
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Pralzoo Tel. 0173 67 77 70 pralzoo@pralzoo.com www.pralzoo.com
Alimentazione
Pralzoo Biorhythmic L’alimento giusto al momento giusto.
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a scoperta dei ritmi circadiani risale al settecento, nasceva così la cronobiologia, branca della biologia che studia i fenomeni periodici (ciclici) negli organismi viventi in funzione del tempo e il loro adattamento ai relativi ritmi. Questi cicli sono noti come ritmi biologici o bioritmi. Questi studi ed altri hanno dimostrato che una corretta alimentazione, non è costituita solo da cosa e quanto si mangia, ma anche da quando lo si mangia. Pralzoo Biorhythmic mette in pratica queste acquisizioni e perciò può essere definito un alimento giusto al momento giusto che prevede: • COLAZIONE più Energia al risveglio con una dieta ricca di grassi e carboidrati. • PRANZO più Sostanza lungo il giorno con una dieta bilanciata tra grassi, carboidrati e proteine. • CENA più Protezione per la notte con una dieta ricca di proteine, fibre e microelementi protettivi del cavo orale. Cerchiamo ora di capire
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perché Pralzoo Biorhythmic è un alimento giusto. La metodologia produttiva (Bios Diet System) è finalizzata ad ottenere un regime alimentare (diet) che soddisfa adeguatamente i fabbisogni per vivere una lunga vita (bios) in uno stato di salute e benessere generale. Inoltre: gli alimenti che lo compongono sono selezionati e bilanciati per assicurare un rapporto ottimale tra proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali. Le carni utilizzate sono di ottima qualità; i grassi sono caratterizzati da un rapporto ottimale tra acidi grassi saturi e insaturi; l’apporto dei carboidrati è ottenuto da cereali che vengono cotti in modo da ottenere la massima digeribilità. Il sistema di produzione, che utilizza tecnologie esclusive esalta le caratteristiche nutrizionali degli ingredienti. non vengono aggiunti coloranti e aromi artificiali. nella composizione del prodotto sono presenti ingredienti nutraceutici (Nutraceutical™) quali: FOS o frutto-oligosaccaridi e polpa di barbabietole (contribuiscono a migliorare la digestione e l’assorbimento dei principi nutrizionali), semi di lino (contengono acidi grassi Omega 3), oli estratti da cereali (il chicco integrale utilizzato contiene Omega 6), chicchi di riso grana-verde immaturi e quindi ricchi di frutto oligosaccaridi e trasformati attraverso un procedimento brevettato (Zoorì™ INTEGRAL). vengono aggiunti vitamina E (antiossidante naturale che contrasta i radicali liberi e contribuisce a ritardare il processo di invecchiamento) ed erbe officinali (Rosmarinus officinalis) ad azione antiossidante e antinfiammatoria del tutto naturale. ●
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Hill’s Pet Nutrition Italia S.r.l. Via A.G. Eiffel, 15 00148 Roma Servizio clienti: 800 701 702
Alimentazione dietetica
Hill’s presenta la prima Soluzione Nutrizionale al Mondo per il trattamento di patologie concomitanti Hill’s™ Prescription Diet™ Metabolic + Mobility Cane e Metabolic + Urinary Gatto sono i primi e soli alimenti con nutrizione clinicamente provata per affrontare contemporaneamente peso e patologie articolari nel cane e peso e patologie urinarie nel gatto.
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veterinari hanno a lungo osservato il legame esistente tra obesità e osteoartite nel cane e tra obesità e patologie delle basse vie urinarie nel gatto (feline lower urinary tract disease, “FLUTD”), con numerosi studi che dimostrano come l’eccesso di peso possa peggiorare queste condizioni. Tuttavia, la gestione contemporanea del peso e della mobilità nel cane e del peso e delle FLUTD nel gatto spesso richiedono regimi che possono essere difficili da seguire da parte dei proprietari. I due nuovi prodotti Hill’s si basano sulla nutrizione rivoluzionaria di Hill’s™ Prescription Diet™ Metabolic, che è diventato il nuovo standard per la perdita ed il mantenimento del peso sin dal suo lancio di due anni fa. I ricercatori di Hill’s hanno utilizzato questa potente tecnologia combinandola con: • la capacità di Prescription Diet™ j/d™ di aiutare i cani a camminare, correre e saltare più facilmente in soli 21 giorni, creando Metabolic + Mobility Canei • l’efficacia di Prescription Diet™ c/d™ Multicare gatto di dissolvere i calcoli di struvite e ridurre i sintomi di Cistite Idiopatica Felina (FIC) dell’89%, creando Metabolic + Urinary Gattoii.
HILL’S™ PRESCRIPTION DIET™ METABOLIC + MOBILITY Per i cani, come per le persone, l’eccesso di peso implica aumento dello stress e della pressione sulle articolazioni e può portare a problemi di mobilità. Prescription Diet™ Metabolic + Mobility è la prima nutrizione clinicamente provata per ridurre il peso corporeo del 13% in 60 giorniiii e migliorare la mobilità in soli 21 giorniiv.
HILL’S™ PRESCRIPTION DIET™ METABOLIC + URINARY Per i gatti, questa è la prima nutrizione clinicamente provata per ridurre il peso corpo-
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reo dell’11% in 60 giorniv e dissolvere i calcoli di struvite in soli 7 giornivi (in media 27 giorni, in studi in vivo su gatti affetti da urolitiasi). La nutrizione Metabolic + Urinary è anche clinicamente provata per ridurre le ricorrenze dei segni di Cistite Idiopatica Felina (FIC) dell’89%vii, rappresentando una soluzione a lungo termine per quello che spesso è un problema ricorrente.
PRENDERSI CURA DEGLI ANIMALI CON PATOLOGIE CONCOMITANTI Per garantire il proseguio della terapia e quindi favorire la salute degli animali, sia Metabolic + Mobility che Metabolic + Urinary possono essere utilizzati per mantenere il peso ideale, una volta raggiunto. Hill’s Pet Nutrition produce alimenti per animali con i marchi Hill’s™ Prescription Diet™, gamma dietetica su prescrizione, e Hill’s™ Science Plan™ e Ideal Balance™, gamma completa di mantenimento, venduti nei negozi specializzati per animali. Fondata più di 70 anni fa con l’unico obiettivo di offrire nutrizione e benessere, Hill’s™ è impegnata nella sua missione: aiutare ad arricchire e prolungare quello speciale legame tra le persone e i loro animali. Per maggiori informazioni su Hill’s Pet Nutrition Italia e sulla Nutrizione Hill’s™ basata sull’evidenza clinica visita www.hillspet.it. I veterinari, i tecnici e gli studenti di medicina veterinaria possono visitare www.hillsvet.it ● i
Dati di archivio, Hill’s Pet Nutrition, Inc. Kruger JM, Lulich JP, Merrills J, et al. J Am Vet Med Assoc. 2015; in stampa. iii Dati di archivio, Hill’s Pet Nutrition, Inc. iv Dati di archivio, Hill’s Pet Nutrition, Inc. v Dati di archivio, Hill’s Pet Nutrition, Inc. vi Lulich JP, Kruger JM, MacLeay JM, et al. Efficacy of two commercially available, low-magnesium, urine-acidifying dry foods for the dissolution of struvite uroliths in cats. J Am Vet Med Assoc. 2013;243:1147-1153. vii Kruger JM, Lulich JP, Merrills J, et al. J Am Vet Med Assoc. 2015; in stampa. ii
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Alimentazione del cane
REBO SRL Tel. 0331502700, Fax 0331502703 www.happydog.de, reboitalia@libero.it
Happy Dog nella patria del sano petfood Nel piccolo comune bavarese di Wehringen, la famiglia Müller ha sviluppato ricette specifiche per la salute e la vitalità dell’amico a quattro zampe.
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Ricordo il mio primo cane, era un piccolo e dolce meticcio. Mi ci sono affezionato subito. Quello stesso amore continua ancora oggi ed è per questo che alla Happy Dog diamo sempre il nostro meglio per produrre alimenti sani per ogni cane e per ogni esigenza”. Sono parole di Geor Müller, titolare di Happy Dog, il marchio che da tre generazioni contraddistingue l’attività produttiva della famiglia Müller nel piccolo comune bavarese di Wehringen. Ma cosa rende unico Happy Dog? Semplice: sia che si tratti di carne, pesce o pollame, per le ricette viene utilizzata una varietà biologica di proteine animali. Il risultato è un alimento particolarmente equilibrato, ricco di proteine e amminoacidi preziosi. Per supportare il metabolismo, l’esclusivo Natural Life Concept® combina in modo ottimale i prodotti naturali.
LA NUOVA CLASSE DEL PETFOOD Con ricette uniche e ingredienti esclusivi, Happy Dog Supreme è perfetto per i cani più esigenti e risulta ottimale anche in presenza di allergie. È un prodotto che consente un’alimentazione equilibrata con minori quantità di cibo e minor volume di escrementi.
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IL GIRO DEL MONDO IN CUCINA Le cinque specialità di Supreme Sensible Nutrition, ovvero Toscana, Irland, Neuseeland, Africa e Karibik, con i vantaggi regionali tipici delle rispettive cucine.
LA RIVOLUZIONE PER I GIOVANI Il fabbisogno proteico ed energetico dei cuccioli e dei cani giovani è variabile: per supportare una crescita adeguata all’età e al fabbisogno, Happy Dog ha sviluppato il pro-
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gramma Supreme Young in due fasi che protegge da errori nell’alimentazione.
I prodotti Fit & Well di Happy Dog sono caratterizzati da un contenuto energetico moderato e adattati in maniera ottimale all’attività quotidiana dell’animale.
manzo, le lattine Happy Dog 100% carne contengono un’unica fonte di proteine e sono particolarmente adatte in caso di intolleranze alimentari e allergie. Tutte le scatolette monoproteiche vengono realizzate esclusivamente con carne locale appena macellata e offrono la combinazione ideale per una miscela da preparare in casa con Happy Dog FlockenMixer.
MINI PRODOTTO, GRANDE QUALITÀ
GUSTOSO FUORIPASTO
Sette prodotti per soddisfare tutte le esigenze dei cani di piccola taglia con un alimento privo di glutine: crocchette superpremium particolarmente gustose, piccole e digeribili ai massimi livelli. Le ricette uniche con ingredienti esclusivi contengono pregiati molluschi neozelandesi.
Gli snack e stick Happy Dog sono monoproteici, con il 98% di carne e 1,5% di mela, indicati anche per soggetti allergici o che presentano problematiche. La ricompensa croccante da sgranocchiare fuoripasto è disponibile nelle varianti Light Snack, Fitness Snack, Verwhon Snack e nei tre gusti Anatra, Coniglio e Agnello della variante Tasty Sticks. (P.B.) ●
PROGRAMMA FITNESS
IMPECCABILE QUALITÀ PREMIUM La base della gustosa ricetta casalinga di Happy Dog NaturCroq è costituita da frumento, manzo e pollame, prevalentemente di provenienza locale. Per questo la ricetta di NaturCroq è completata da girasoli, avena sativa, crescione e prezzemolo di origini nostrane, in modo da garantire un’alimentazione naturale.
LA PERFETTA INTEGRAZIONE I due tipi di fiocchi di Happy Dog sono realizzati appositamente per un’alimentazione sana commisurata alle esigenze del proprio cane. Happy Dog FlockenVollkost Classic Flakes con pollame è un alimento completo ad alto valore nutritivo. Perfetto da mischiare alla carne è Happy Dog FlockenMixer Cereal Flakes, alimento vegetale altamente digeribile che apporta importanti principi attivi e fibre.
NOVITÀ ZOOMARK Nuovo prodotto grainfree pluriproteine
UNA BASE SOLIDA PER LA VITALITÀ A base di selvaggina, bufalo, tacchino, agnello, anatra e
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Alimentazione
Zoodiaco - Via della Cooperazione 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com
Prolife: Sterilised all breeds Chicken & Rice e Sterilised/Sensitive Pork & Rice L’animale sterilizzato ha bisogno di un’alimentazione specifica, la soluzione c’è.
L
’obesità ha una prevalenza maggiore tra gli animali da compagnia sterilizzati rispetto a quelli interi: un cane o un gatto sterilizzato ha maggior probabilità di diventare obeso. Il cambiamento ormonale che interviene con la sterilizzazione induce infatti una variazione del fabbisogno energetico e una più frequente abitudine alla sedentarietà. Per contribuire a mantenere in salute l’animale in questa delicata fase si può agire su due fronti: mantenere una buona attività fisica e somministrare una dieta specifica che limiti il rischio di incremento del peso e garantisca un apporto equilibrato dei vari nutrienti.
PER LE ESIGENZE DEL CANE STERILIZZATO Per le sue specifiche esigenze Prolife ha presentato il nuovo Sterilised all breeds Chicken & Rice, alimento completo ricco in Pollo Fresco, leggero e digeribile, aiuta a mantenere il giusto peso forma. Gli adeguati livelli di magnesio, calcio e fosforo sostengono la corretta funzionalità del tratto urinario mentre l’apporto di L-carnitina aiuta a ridurre l’accumulo del grasso corporeo, per scongiurare il rischio frequente di eccessivo incremento ponderale. Importante è l’integra-
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zione con vitamine del gruppo B che svolgono un’azione antiossidante che serve a contrastare l’invecchiamento cellulare. Omega 3 e 6 sono utili per mantenere la salute di pelle e manto contribuendo a creare un effetto barriera.
SE IL GATTO È STERILIZZATO Anche il gatto sterilizzato necessita di un’alimentazione su misura che gli consenta di affrontare al meglio questa particolare fase di cambiamento, per lui Prolife Sterilised/ Sensitive Pork & Rice, alimento completo ricco in maiale fresco, leggero e digeribile, unica fonte proteica, ideale per gatti con sensibilità digestive. Gli adeguati livelli di magnesio e fosforo aiutano a scongiurare la formazione dei calcoli e a mantenere il corretto pH urinario. La L-carnitina aiuta a controllare il peso corporeo mentre la cellulosa ArbocelR favorisce l’eliminazione dei boli di pelo. Zinco, biotina e calcio D-pantotenato sono utili per mantenere la salute di pelle e pelo. Tutti gli alimenti della gamma Prolife sono impreziositi dall’apporto di NuPro®, Bio-Mos®, Bioplex® e SelPlex®, visita il sito www.prolife-pet per conoscere le size, i plus e le caratteristiche della linea. ●
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Allevamento In collaborazione con Enci
LE RAZZE: MOTIVAZIONI E VOCAZIONI
L’importanza del processo co-evolutivo uomo e cane
ratterizzato il cane, marcata, con forti riflessi genetici, dalla vicinanza all’uomo.
Guido Perosino Cinotecnico ENCI
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l cane è un animale la cui approfondita conoscenza comporta la consapevolezza di una complessità superiore a quella individuabile in qualsiasi altra specie vivente a parte l’uomo. La complessità, che caratterizza sia gli aspetti più strettamente biologici sia quelli psichici e comportamentali, è propriamente legata all’evoluzione che ha ca-
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Da lupo a cane Il cane domestico (Canis familiaris), in tutte le sue razze e varietà, sembra discendere dall’eurasiatico lupo grigio (Canis lupus). Non sappiamo con esattezza dove e quando i lupi si siano trasformati da predatori a nostri partner e neppure sappiamo il perché i cani siano stati i primi animali a essere addomesticati. La storia evolutiva del lupo non è totalmente chiara, ma si pensa si sia sviluppato da carnivori primitivi, ora estinti, indentificati come miacidi. A seguito de-
gli eventi che hanno condotto questi carnivori primitivi a evolvere prima in Lupus e poi in Canis, si pensa che il 95% dei cani attuali provengano da sole tre femmine fondatrici originali: le cosiddette «Eva» del mondo canino. La co-evoluzione un processo non un evento La domesticazione, il processo di accompagnamento scaturito dall’incontro tra il lupo e l’uomo, è stata il fenomeno evolutivo più significativo: quello che ha determinato la trasformazione in cane. La teoria corrente è che i cani siano stati addomesticati tra i 15.000 e i 40.000 anni fa. L’antropologo americano (Università del Missouri) R.Lee Lyman, dice:
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“La domesticazione è un processo e non un evento, e quindi serve del tempo perché le modificazioni genetiche si trasmettano di generazione in generazione, e l’antica specie selvatica si evolva in una nuova specie domestica”. La collaborazione, anche come fenomeno sociale e con forti riflessi genetici, sta alla base della trasformazione della domesticazione in allevamento. I cani-lupo che iniziano a intessere rapporti con gli umani sono particolarmente socievoli o sono cuccioli orfani adottati che crescono in un ambiente umano. Il cacciatore preistorico ben presto riconosce il vantaggio che da quest’unione scaturisce non solo in termini strettamente utilitari e di aiuto nell’attività venatoria ma anche perché egli ne ricava prestigio sociale. Qui inizia una primitiva, istintiva selezione delle caratteristiche fisiche e comportamentali dei primi lupi in via di domesticazione o ormai già domestici. Come si diffusero i cani Nel Neolitico (circa 8.000 anni fa) l’evoluzione umana ha una forte spinta di accelerazione e si sviluppano l’agricoltura e l’allevamento. Si perfeziona e conclude la domesticazione del cane che ha definitivamente diviso il suo percorso evolutivo da quello del progenitore, il lupo. La combinazione tra i fabbisogni dell’uomo e quelli del cane ha profondamente e permanentemente segnato il progresso genetico e sociale di entrambi. Di pari passo l’attività di allevamento e di primordiale selezione ha dato origine alle diverse razze di cane domestico. La diffusione dei cani ha origini remote e precede lo sviluppo del commercio, così come lo conosciamo oggi. I primi scambi introdotti dagli esseri umani dovevano riguardare proprio i cani. Analogamente la presenza di cani nel Nuovo Mondo è dovuta all’arrivo con gli esseri umani di cani originari del Vecchio Mondo. L’allevamento, condotto in modo intensivo, nasce nel corso degli ultimi 500 anni. Le enormi differenze di aspetto tra i cani moderni non sono da attribuire alle diverse origini genetiche, ma ne è responsabile l’allevamento professionale condotto dagli esseri umani. L’origine dell’allevamento è probabilmente precedente all’agricoltura e nasce come evoluzione organizzata della caccia. Solo nel Novecento sono state introdotte
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però vere e proprie tecniche di allevamento. Il significato di selezione La selezione (da “scelta”) che intuitivamente accompagna ed evolve con l’allevamento, andrebbe più opportunamente chiamata miglioramento genetico, ovvero la tecnica che determina l’aumento delle performance produttive e riproduttive degli animali allevati basata sulla trasmissione di determinati caratteri dai genitori ai figli. Il miglioramento genetico (valido per tutte le specie e razze di animali domestici soggetti all’allevamento, specie quelli di interesse agricolo) si realizza attraverso la valutazione e la scelta (selezione) dei riproduttori, cioè dei genitori. Si determinano i presupposti per incrementi permanenti, in senso positivo, del valore dei caratteri selezionati (ad esempio la produttività negli animali da reddito) andando a impattare su una parte e in qualche caso su tutta la popolazione animale soggetta a selezione (il patrimonio genetico). Fenotipo e morfologia La valutazione fenotipica o morfo-funzionale è lo strumento zootecnico attraverso cui si opera la selezione. Il fenotipo è il complesso delle caratteristiche che l’individuo manifesta con la sua “esteriore conformazione” (come ci appare) e con le sue “performance” (le sue capacità funzionali, produttive o di lavoro) in relazione ai caratteri morfologici, fisiologici e funzionali propri della razza e della “linea” di appartenenza. Pertanto il fenotipo di un riproduttore deve avvicinarsi al “tipo ideale” della sua razza sia morfologicamente sia attitudinalmente. La forma più comune di valutazione morfologica è la descrizione zoognostica delle principali caratteristiche esteriori del cane a partire dallo standard. Si può ricorrere a rilevazioni morfologiche (peso, statura, proporzioni diametriche, ecc.), fisiologiche (sviluppo, precocità, controllo sanitario, ecc.) e di funzionalità (nei maschi: la mascolinità, l’assenza di difetti nell’apparato riproduttore). Termini di valutazione Il valore fenotipico e funzionale di ogni individuò trova però origine dall’interazione tra l’ambiente e il suo corredo genetico; si tratta dunque di un valore im-
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Allevamento ra ad avere, ciò che desidera, cerca, persegue. Determinano un valore adattativo utile alla sopravvivenza della specie. La vocazione invece è la naturale disposizione a un’attività; la tendenza innata nell’individuo che lo porta più facilmente a fare alcune attività o ad avere reazioni specifiche piuttosto che altre. Detto in parole “umane”: è il talento ovvero il senso di partecipazione a un progetto. Si tratta di un valore conseguente all’adattamento. Entrambi non possono essere studiati senza pensare alle forme di specializzazione che si sono via via instaurate: le razze si sono frequentemente formate grazie al loro utilizzo e all’ambiente in cui esse si sono evolute, specializzandosi in una o più funzioni.
portantissimo, anzi primario poiché è determinato dai caratteri che trasmette ai suoi discendenti. La valutazione genotipica, ben più evoluta e importante di quella morfo-funzionale, di un riproduttore vuole dunque “certificare” il suo genotipo mettendolo in relazione con la sua trasmissibilità alla discendenza. Ciò è possibile, per i caratteri quantitativi, attraverso l’esame non esclusivamente descrittivo del fenotipo dell’animale stesso e/o dei suoi parenti. Motivazione e vocazione Quando si prende in esame il patrimonio genetico di una razza non si può quindi fare a meno di tenere nel giusto conto quelle che sono le motivazioni e le vocazioni che sono, nel tempo evolutivo, entrate a far parte della razza stessa anche attraverso la trasmissione-miglioramento di quel patrimonio. La motivazione è l’insieme delle forze, dei fattori, dei fenomeni interni a un individuo che concorrono a indirizzare le sue azioni, il suo comportamento: ciò a cui il singolo, da solo o in gruppo, aspi-
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Il comportamento e le razze Il comportamento (inteso in senso lato) si è modificato geneticamente, stabilizzandosi e specializzandosi. Le specifiche abilità sono prevalentemente dettate dalla motivazione predatoria che viene incentivata e ritualizzata. I cani da pastore, ad esempio, formano un gruppo di razze dove la simbiosi mutualistica con l’uomo è espressa al massimo. Queste razze (con intensità diverse e sotto-specializzazioni) hanno sviluppato caratteristiche psicofisiche e attitudinali e innate capacità operative utili nell’ausilio all’uomo per le attività di pastorizia e allevamento, sia transumante che stanziale. Tra di esse i pastori “paratori” utilizzano il corpo, la vista, la voce, il tocco e il morso per condurre svelando una motivazione non solo predatoria e territoriale ma anche collaborativo-sociale, inter ed intraspecifica; mentre evidenziano una bassa motivazione difensiva. I pastori “guardiani” si muovono e stanziano con il bestiame; custodiscono, controllano, allertano, minacciano, difendono. Mostrando una forte motivazione territoriale, difensiva, possessiva e una limitata motivazione collaborativa e anche predatoria. I cani da caccia, affinandone le predisposizioni naturali, sono stati selezionati con caratteristiche specifiche per i differenti tipi di caccia condotti dall’uomo. Tra di essi i cani da ferma, ad esempio, indicano la posizione del selvatico assumendo la tipica postura (la ferma, la punta). La motivazione è prevalentemente predatoria, esplorativa, sociale in-
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Allevamento
ter e intra specifica. Basse le motivazioni difensiva e territoriale. I levrieri invece derivano da cani che hanno sviluppato la cerca a vista, in qualche modo simili ai segugi cui danno origine. Inseguono e catturano la preda nel raggio della vista utilizzando la velocità e una alta motivazione predatoria, esplorativa, cinestesica e ancora una bassa motivazione difensiva, territoriale, sociale. I cani guardiani derivano principalmente da pastori guardiani, stanziali, territoriali e difensivi con forte motivazione possessiva e scarsa motivazione predatoria, sociale. I cani da slitta si sono formati prevalentemente nei territori più nordici del pianeta allevati in condizioni estreme da diverse tribù eskimesi. Mostrano un’alta motivazione esplorativa, collaborativocompetitiva, sociale intraspecifica, gerarchica e comunicativa contestuali a una bassa motivazione sociale interspecifica. È ridotta anche la motivazione possessiva.
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I cani da compagnia, di piccola taglia, derivano da razze in origine appartenenti ad altri gruppi. Assumono spiccata connotazione sociale sia di status che di relazione mostrando un’alta motivazione sociale interspecifica, territoriale e possessiva. In genere piuttosto limitate le motivazioni predatoria e difensiva. Il significato di buon allevatore Conoscere le motivazioni e la vocazione di ciascuna razza facilita il percorso educativo. Allenare le motivazioni, disciplinandole, è parte integrante del lavoro di allevamento e di collaborazione col cane. Le motivazioni non possono essere frustrate. Tanto più un comportamento è specificato geneticamente (innato), tanto minore è lo spazio lasciato all’ontogenesi (l’apprendimento). Il ruolo dell’allevatore è essenziale a impostare una strategia di miglioramento genetico che vada oltre gli obbiettivi di selezione tecnicamente espressi e che tenga conto delle motivazioni e delle vocazioni delle diverse razze. La visione
deve però essere inclusiva e a tutto tondo: la separazione tra linee da lavoro e da bellezza, ad esempio, riduce fortemente sia i risultati del miglioramento genetico della popolazione appartenente a una determinata razza, sia l’importanza della scelta condivisa degli obbiettivi di selezione, sia la costituzione del patrimonio genetico. Il buon allevatore si definisce e si modella dunque come “allevatore responsabile”: concentra gli sforzi su una o poche razze attraverso l’allevamento, la ricerca storica, lo studio e la formazione nonché relazioni di mentoring ovvero con l’appartenenza attiva a una associazione specializzata e la partecipazione alle attività cinofile connesse (esposizioni, prove). Egli è oggettivo cioè capace di dare il giusto peso alle caratteristiche dei propri cani, sapendo separare la passione e l’amore da una valutazione distaccata, che consideri sia le buone sia le peggiori caratteristiche dando sempre il giusto spazio alle motivazioni e alle vocazioni delle razze da lui allevate. ●
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Igiene e salute
Supporto ai pet shop da Virbac In occasione del lancio del nuovo spot-on per la prevenzione da ectoparassiti Virbac offre ai commercianti nuovi utili materiali per il punto vendita.
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L’EFFICACIA DELLA COMBINAZIONE DI PERMETRINA E FIPRONIL NEL NUOVO SPOT ON SOLO PER I CANI
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’amico quattrozampe va protetto tutto l’anno da pulci e zecche, ospiti indesiderati che diventano ancora più aggressivi nei mesi estivi. In questo periodo si aggiungono, inoltre, nuove minacce: zanzare e flebotomi, pericolosi vettori di malattie, come la Leishmaniosi, gravi per il cane ma anche per l’uomo. È fondamentale per questo invitare i proprietari a pensare seriamente alla prevenzione antiparassitaria durante tutti i mesi estivi.
Virbac, Azienda farmaceutica veterinaria che da più di quarant’anni è punto di riferimento globale nel settore della salute animale e tra le più importanti a livello mondiale, offre al commerciante specializzato un’ampia gamma di prodotti antiparassitari specifici per i pet di casa.
INTENSA CAMPAGNA PUBBLICITARIA A supporto delle vendite del nuovo spot-on, Virbac ha pianificato una intensa campagna pubblicitaria su media specializzati rivolti ai veterinari e agli amanti degli animali e su quelli generalisti (riviste familiari e femminili, in particolare, e in TV sul canale 55 del digitale terrestre) per tutto il periodo primaverile ed estivo.
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Il simpatico gadget profuma-ambienti è un omaggio a disposizione di tutti i pet shop.
Invito all’acquisto!! L’espositore consente di presentare in maniera ordinata tutti gli spot-on e promuoverli grazie al crowner. Nel folder si trovano inoltre importanti informazioni utili a chiarire i plus del prodotto.
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L’innovativo antiparassitario spot-on, solo per cani in quanto contiene Permetrina (associata a Fipronil per una maggiore efficacia), con l’esclusivo sistema FERMA GOCCIA, è in grado di proteggere il cane dai quattro principali ectoparassiti presenti in Europa: non solo zecche e pulci ma anche flebotomi (vettori di trasmissione di Leishmaniosi) e zanzare.
Grazie all’associazione di Fipronil e Permetrina, il nuovo antiparassitario Virbac garantisce un’elevata efficacia acaricida, insetticida e repellente, per una protezione completa che dura per ben quattro settimane con una singola applicazione. Il nuovo Spot-on Virbac è la soluzione spot-on perfetta per cani di differenti razze e taglie, anche la più piccola o Toy e per differenti stili di vita, quindi per tutte le esigenze.
PREVENZIONE TUTTO L’ANNO, SOPRATTUTTO CONTRO LA LEISHMANIOSI Tutti gli spot-on Virbac sono disponibili a prezzi vantaggiosi, per garantire l’accessibilità a tutti i proprietari e soprattutto per permettere a chiunque di poter effettuare una prevenzione per tutto l’anno garantendo così a cani e gatti la miglior protezione antiparassitaria. In più Virbac, specialista in Leishmaniosi, consiglia a tutti i proprietari di cani di agire contro questa temibile malattia su più fronti: il vaccino che induce nel cane una specifica difesa immunitaria per proteggerlo dalla malattia dall’interno e l’uso di antiparassitari esterni ad azione repellente (che prevengono la puntura del flebotomo). Virbac, shaping the future of animal health. ●
Il vassoio rendiresto è l’altro utile oggetto distribuito da Virbac a tutti i petshop.
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Alimentazione
Farmina Pet Foods www.farmina.com - www.farminachannel.com contact: info@farmina.com Numero Verde Italia: 800-86-45-87
Farmina Vet Life Natural Diet La prima linea veterinaria naturale.
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et Life Natural è la nuova, rivoluzionaria linea veterinaria Farmina, la prima naturale. La natura appunto, il principio ispiratore della filosofia Farmina, trova piena espressione nelle nuove diete che nascono da una lunga ed approfondita ricerca scientifica, dalla selezione di materie prime di altissimo valore biologico e dal sapiente impiego di tecnologie di produzione all’avanguardia.
VET LIFE NATURAL DIET: NATURA & SCIENZA IN PERFETTA ARMONIA L’esperienza maturata nello sviluppo di sistemi nutrizionali adatti alla fisiologia dei pet ha condotto il Farmina Vet Research (un team di professionisti in ambito nutrizionale, veterinario e formulistico) a porsi obiettivi nutrizionali sempre più ambiziosi cercando collaborazioni con prestigiosi istituti come la cattedra di Nutrizione e Alimentazione Animale dell’Università Federico II di Napoli. Tali esperienze, dopo numerose ricerche ed anni di studi scientifici, hanno portato ad ottenere la prima dieta veterinaria naturale: Vet Life “Natural Diet”. Con SOLI ANTIOSSIDANTI NATURALI, gli estratti ricchi in tocoferoli, che consentono una conservazione naturale del prodotto che, inoltre, viene confezionato in atmosfera controllata per evitare l’ossidazione dei grassi e mantenere il prodotto sempre fresco. SENZA OGM (Organismi Geneticamente Modificati): l’Unione Europea consente l’utilizzo degli OGM ma lo regola in modo restrittivo appellandosi al principio di precauzione. Farmina va oltre escludendo dalle sue formulazioni ingredienti potenzialmente OGM ed utilizzando CEREALI ANCESTRALI e prodotti Ogm Free: • Farro (cereale ancestrale OGM Free); • Avena (cereale ancestrale OGM Free); • Riso (OGM Free); • Patata (OGM Free). BASSO INDICE GLICEMICO - L’utilizzo di cereali ancestrali consente inoltre di avere alimenti a Basso Indice Glicemico, principio importante per la nutrizione dei
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carnivori, che modulano in maniera ottimale la risposta glicemica post-prandiale. Le materie prime impiegate sono di primissima scelta ma è il modo in cui vengono trattate che le rende particolarmente biodisponibili e dall’altissima qualità nutrizionale. Due tecnologie, in particolare, contraddistinguono il valore aggiunto tecnologico dei sistemi nutrizionali Farmina: – ESTRUSORE BIVITE: che consente di avere una migliore digeribilità (+25%) ed appetibilità rispetto alle più comuni tecnologie monovite; – VACUUM COATER: un esclusivo sistema sotto vuoto che permette di avere vitamine più resistenti grazie all’aggiunta a freddo. ● Farmina si avvale della collaborazione di medici veterinari operanti sul territorio nazionale per osservare l’efficacia delle diete su pazienti affetti da patologie che continuano a vivere presso le proprie famiglie mantenendo condizioni di vita abituali nel pieno rispetto del benessere animale. La salute dei nostri amici a 4 zampe passa anche attraverso l’amore e l’attenzione che la famiglia adottiva quotidianamente dona.
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Comportamento e prevenzione
Vétoquinol Italia S.r.l. Via Piana, 265 - 47032 Bertinoro (FC) Tel. 0543.462411 - Fax 0543.448644 www.vetoquinol.it - vetoquinol.italia@vetoquinol.com
In viaggio felici e rilassati… con Zylkène® I consigli per viaggiare con i tuoi amici a quattro zampe.
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i avvicina l’estate e sei già pronto ad organizzare le vacanze insieme ai tuoi piccoli amici? Questo momento, così gioioso ed eccitante per te, può in realtà creare disagio nel tuo cane o gatto: il viaggio di per sé e i cambiamenti di luoghi ed abitudini, rispetto alla propria routine, possono infatti intimorirli e preoccuparli. Per aiutare i nostri amici a quattro zampe ad affrontare il viaggio, è importante seguire una serie di accorgimenti per affrontare al meglio questa situazione. Innanzitutto, non dimenticare di preparare il suo trasportino qualche settimana prima del viaggio: lascia che il tuo amico si abitui ad entrare ed uscire a piacimento, in maniera naturale; in questo modo avrà tempo prima della partenza per abituarsi ad una nuova routine con gradualità. Ciò gli consentirà di lasciare il proprio odore a contatto con il trasportino e renderlo un oggetto familiare. Prova anche a dargli da mangiare o a lasciargli piccoli giochi all’interno: in questo modo il tuo animale assocerà questo mezzo di trasporto a sensazioni per lui positive. Fai in modo che il tuo cane o gatto abbia un viaggio sicuro: scegli un trasportino della dimensione adeguata alla sua taglia (deve poter stare alzato, steso e girarsi facilmente); accertati che il trasportino non abbia parti sporgenti con cui il tuo animale potrebbe ferirsi; fissalo saldamente in auto; fornisci la giusta ventilazione; metti a disposizione un gioco o una copertina a lui familiare; se il viaggio è particolarmente lungo, ricordati di fare soste frequenti per fargli “sgranchire” le zampe. Se possibile, cerca di viaggiare nelle ore più fresche della giornata, come la mattina presto o la sera. E ricordati di non esporre l’animale direttamente al calore del sole: gli animali si disidratano velocemente, anche pochi minuti potrebbero essere fatali. Inoltre, non fargli mancare acqua e cibo durante il tragitto. In particolare per il cane, è preferibile farlo mangiare prima del viaggio o persino aspettare di aver raggiunto la destinazione: i cani viaggiano meglio se non hanno lo stomaco pieno. Per far sì che il suo viaggio sia più tranquillo, oltre a se-
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guire questi preziosi consigli, puoi aiutare il tuo amico a quattro zampe con una soluzione naturale ed efficace come Zylkène®. Zylkène® è un mangime complementare per cani e gatti, non è quindi un farmaco, ma un prodotto naturale a base di alfa-casozepina, una molecola derivata dal latte, utilizzata per i suoi effetti benefici quali il rilassamento e il benessere animale. Zylkène® è un valido aiuto per gli animali che devono adattarsi a nuovi ambienti e situazioni, quali appunto viaggi e vacanze, ma anche traslochi, temporali e fuochi artificiali, solitudine, l’arrivo di un nuovo amico nella casa o di un neonato etc. Quando i cambiamenti oscurano la relazione con i nostri amici a quattro zampe e creano disagio, per riportare l’armonia tra animale e proprietario c’è Zylkène®. Inizia a somministrare Zylkène® già qualche giorno prima del viaggio e continua per tutto il periodo delle vacanze. Il tuo amico, oltre ad affrontare il viaggio, dovrà abituarsi alla nuova casa, ai nuovi ritmi e al viaggio di ritorno! In più, Vétoquinol ti invita durante tutto il Mese di Giugno ad effettuare una valutazione comportamentale del tuo amico, grazie ad una iniziativa che si svolgerà negli Ambulatori Veterinari e Cliniche che aderiscono al Mese del Comportamento Animale e che espongono la locandina 2015. Chiedi sempre consiglio al tuo veterinario prima di partire per le vacanze insieme al tuo beniamino! Per altri utili consigli visita www.zylkene.it, seguici su Facebook e YouTube. ●
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Alimentazione
Agras Delic S.p.A. - Via San Vincenzo, 4 16121 Genova - Tel. 010588586 - Fax 010588914 www.agras-delic.com E-mail: contact@agras-delic.com
Agras Delic lancia una nuova linea Ecco le 6 nuove referenze STUZZY DOG in busta, in due diverse preparazioni.
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opo anni di grande e crescente successo internazionale della linea Stuzzy Cat in busta da 100 g, Agras Delic ha deciso di lanciare Stuzzy Dog, 6 referenze di umido per cani nello stesso packaging e grammatura della versione per gatti. I gusti più ricercati vengono offerti in due diversi tipi di preparazione: • Pesce oceanico, Vitello e fagiolini e Pollo in gelatina; • Tacchino e Carote, Prosciutto e Manzo in deliziosa salsa. Grande rilevanza sul packaging viene data alle caratteristiche principali del prodotto:
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– le ricette sono tutte prive di coloranti e conservanti chimici; – i teneri pezzetti di carne sono cotti al vapore, per renderli leggeri ed appetitosi; – viene aggiunta la biotina, per favorire la morbidezza e la lucidità del pelo del cane, oltre a promuovere il benessere della cute (skin care); – grazie alla presenza della giusta quantità di inulina, viene favorita un’efficace assimilazione dei nutrienti ed il controllo dei cattivi odori (prebiotic action). Le buste sono presentate a scaffale dentro ad un comodo vassoio da 24 pezzi. ●
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Training
L’OLFATTO DEI CANI
Fiutare e annusare sono capacità da allenare e affinare continuamente I Alessio Arbuatti Medico veterinario Professore di Zoologia Veterinaria, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo
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moderni studi etologici ci forniscono molte informazioni che aiutano a comprendere la vita dei nostri pet ma, per quanto ci si possa impegnare, non è per nulla semplice immedesimarci in loro a causa delle diverse capacità sensoriali che ci dividono. Nella vita del cane, per esempio, l’olfatto riveste un ruolo fondamentale nell’estrapolare informazioni provenienti dai propri simili e dall’ambiente esterno. Si parla per l’appunto di specie macrosmatiche, ossia di organismi nei quali l’importanza dell’olfatto supera quella di tutti gli altri sensi, compresa la vista che è invece fondamentale per noi.
Nella vita ci vuole fiuto L’olfatto è forse l’ultima modalità sensoriale a cui l’uomo si affida anche se ogni giorno facciamo nostre espressioni quali “andare a fiuto”, “avere fiuto per gli affari” o “fiutare il pericolo”. In ogni caso le capacità olfattive umane non sono nemmeno paragonabili a quelle canine (Tabella 1). Il meccanismo che regola la percezione degli odori è molto complesso e coinvolge un complicato sistema anatomicochimico-sensoriale. Nel cane l’aria entra attraverso un paio di narici mobili ed è convogliata verso i recettori olfattivi. Queste cellule spe-
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cializzate, presenti in un numero quaranta volte superiore alle corrispettive umane, “legano” le molecole trasformando il messaggio chimico in un segnale elettrico che tramite il nervo olfattorio è inviato al bulbo olfattorio posto nel cervello (Fig. 1).
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RUOLO DELL’OLFATTO RISPETTO AGLI ALTRI SENSI NUMERO DI CELLULE OLFATTORIE RECETTRICI PER CMQ SUPERFICIE MUCOSA OLFATTORIA
Fiutare e annusare Tutti i cani sono anatomicamente e fisiologicamente dotati di grandi capacità olfattive, ma con differenze che possono divergere già tra le singole razze. Quelle con il muso schiacciato come i bulldog (brachicefale) hanno un epitelio olfattorio meno sviluppato rispetto alle razze con muso allungato (dolicocefale). È inoltre necessario differenziare il concetto di fiutare da quello di annusare. Nel primo caso il cane inspira in sequenza piccole quantità di aria contenente particelle odorose un po’ come fanno i segugi e i bracchi che hanno assi cranio-facciali divergenti, nel secondo l’esemplare inala grosse quantità d’aria, come molte razze dotate di naso diretto verso l’alto quali il pointer e altre ad assi cranio-facciali convergenti (Fig. 2). Una capacità da allenare e affinare costantemente Nonostante si tratti di capacità innate, anche l’olfatto deve essere costantemente allenato; purtroppo i ritmi di vita frenetici e le uscite veloci “giusto per i bisogni” fanno sì che molti cani si disabituino alla ricerca e che affinino questo senso di meno rispetto ad altri. Se ciò a noi può apparire una cosa da poco, in realtà può diventare un grave problema per il cane poiché è mediante l’olfatto e il fiuto che riesce ad acquisire ed elaborare informazioni odorose provenienti dall’ambiente, porsi correttamente rispetto allo stesso e rapportarsi meglio anche con chi lo circonda, inclusi i suoi conspecifici e gli esseri umani.
ESTENSIONE TOTALE DELLA MEMBRANA NASALE
CANE
UOMO
È il senso più
È il senso meno
sviluppato
sviluppato
220 milioni
5 milioni
150 cmq
2-4 cmq
7 metri
50 centimetri
Tabella 1
Figura 1
Attivazione olfattiva in casa e all’aperto Il rovescio positivo della medaglia è che attività di attivazione di tipo olfattivo, se gestite con i giusti criteri e con la dovuta gradualità, possono stimolare correttamente il cane, aiutandolo a creare un contatto diretto e una
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Training stretta relazione con l’ambiente e con il proprietario. Tali attività possono essere svolte sia in ambienti chiusi sia all’aperto. Nel primo caso è possibile mettere a scaffale oggetti creati per questi giochi e i giochi riflessivi (PT luglio agosto 2014 pag 55) o indicare al cliente come crearne utilizzando semplici oggetti casalinghi. Dovendo variare più volte sia il gioco sia la modalità di somministrazione, per evitare l’assuefazione allo stimolo olfattivo, il cliente sarà indotto, prima o poi, a scegliere anche l’oggetto proposto in negozio. Un gioco molto semplice consiste nel nascondere delle crocchette sotto coni di cartone o piccole scatole forate, in maniera che il cane possa individuare quello con l’alimento per poi girarlo. In alternativa si può usare una scatola con bordi bassi riempita di carta stropicciata o stracci tra i quali sono nascoste le crocchette. Le passeggiate in ambiente esterno rappresentano di per sé un esercizio molto impegnativo per il cane e non solo dal punto di vista olfattivo a causa della qualità e quantità di stimoli che vengono a sommarsi. È comunque possibile trasformare anche le uscite in esperienze ludico-olfattive controllate nascondendo i giocattoli in uso al cane o dell’alimento sotto quel che si trova sul posto (foglie, rami o materiale inerte) e chiedendo al cane di cercarli.
Figura 2
I FEROMONI SEGUONO UN’ALTRA VIA I cani possono percepire importanti informazioni riguardanti l’ambiente esterno e i propri simili anche mediante speciali molecole non odorose chiamate feromoni che sono inalati attraverso il naso, o secondo alcuni autori spinti tramite la lingua, fino a raggiungere uno speciale diverticolo noto come organo vomero-nasale o di Jacobson. Qui, mediante specifici recettori, queste sostanze permettono la partenza d’impulsi elettrici al nervo vomero nasale fino al sistema limbico. Le informazioni recepite possono riguardare aspetti sessuali, di appagamento, di pericolo, di delimitazione del territorio. A differenza degli stimoli odorosi, i feromoni attivano circuiti cerebrali differenti che agiscono direttamente sugli stati ormonali ed emozionali in maniera automatica e innata senza che l’individuo sia già dovuto venire a contatto con questi stimoli in precedenza.
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Un’attività faticosa Nonostante sia difficile da credere, gli studi dimostrano che le attività olfattive e mentali, legate al ragionamento, alla riflessione e al problem solving, sono dieci volte più dispendiose in termini d’energia utilizzata della sola attività fisica. Ciò è possibile poiché si va a stimolare un complesso neurologico ed endocrino coinvolgendo differenti aspetti quali la relazione, l’esplorazione, l’investigazione, la curiosità, l’attesa e l’interesse dell’animale. Inoltre, la stimolazione olfattiva è un’attività molto gratificante che stimola la concentrazione garantendo soddisfazione e tranquillità per il nostro cane. Durante gli esercizi, infatti, è coinvolto il “centro nervoso del seeking” (centro della ricerca) e aumenta la produzione della dopamina, ormone ad attività appa-
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gante. Questi esercizi sono dunque consigliati sia per i cani particolarmente vivaci, poiché consentono di canalizzare e disperdere l’energia in eccesso, sia per gli esemplari timidi o molto giovani permettendo loro di entrare in contatto con un qualcosa di inconsueto come oggetti nuovi e superfici diverse. Olfatto canino e attività umane: un binomio vincente Le straordinarie doti olfattive intrinseche dei cani sono note da molto tempo e l’uomo le ha da sempre utilizzate anche creando, mediante attenti incroci, razze da lavoro sempre più specializzate. Se fin dai tempi preistorici il
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cane è un utilissimo compagno durante le battute di caccia proprio grazie alle capacità di poter sia seguire le piste delle prede sia di scovarle nelle tane più anguste, oggi, quest’unicità innata, ritrova applicazioni innovative anche in settori di ricerca e lavorativi inimmaginabili solo fino a pochi anni fa. Basti ricordare l’utilizzo da parte delle forze armate di cani in attività antifrode addestrati nella ricerca di sostanze stupefacenti ed esplosive, valute false e tabacco di contrabbando o ancora la possibilità di impiego in agricoltura individuando piccoli insetti infestanti e altro ancora. In campo umano è di rilievo la dia-
gnostica medica olfattiva, nata nel 1989, grazie a un’innovativa pubblicazione scientifica presentata su Lancet da Williams e Pembroke, basata sulla capacità di alcuni cani, propriamente formati, nel riconoscere alcune patologie umane.
L’autore ringrazia Marina Grossi, laureata in Tutela e Benessere Animale presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli studi di Teramo e in Scienze Umanistiche all’Università degli Studi di Roma, curatrice del centro dog people a Secciola (Teramo). ●
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Aziende leader
www.euroitaliapet.it www.facebook.com/euroitaliapet
Grande successo per EUROITALIA PET in occasione della fiera Zoomark 2015 Tra le proposte dell’Azienda: WINNER PLUS holistic e la nuova linea JOSERA Lachs & Kartoffel, con salmone e patate e l’esclusiva alimentazione per gatto JOSERA Marinesse, ricco di salmone di prima scelta.
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più di vent’anni dalla sua fondazione, EUROITALIA PET si afferma oggi nel mercato nazionale come azienda leader nel panorama del pet, un percorso iniziato nel 1994 e proseguito fino ad oggi con un crescendo entusiasmante. La forza trainante di questo successo è rappresentata dalla costante ricerca e dall’offerta di prodotti innovativi, unici per genere e provenienza. In occasione di Zoomark 2015 EUROITALIA PET ha proposto, fra gli altri prodotti, l’esclusiva linea di alimentazione olistica WINNER PLUS holistic con frutti rossi ed erbe officinali e la nuova linea di alimentazione umida per cane e per gatto WINNER PLUS con carne certificata, fresca di giornata nonché la nuova alimentazione per cane JOSERA Lachs & Kartoffel, con Salmone e Patate e l’esclusiva alimentazione per gatto JOSERA Marinesse, ricco di salmone di prima scelta.
EUROITALIA PET offre oggi un’ampia selezione di alimenti completi e alimenti complementari Made in Germany di qualità certificata 100% naturali, per cane e gatto, ideali per soddisfare le esigenze dell’animale secondo la razza e l’età. Propone, inoltre, accessori per cane e gatto importati direttamente dalla Germania, paese più tecnico ed avanzato nel settore: articoli professionali per la cinotecnica, collari, guinzagli, pettorine, box auto, carrelli per il trasporto cani, attrezzatura per campi di addestramento. Due sono le aziende produttrici di alimenti in grado di soddisfare i criteri di selezione: WINNER PLUS e JOSERA.
WINNER PLUS Azienda specializzata nella produzione “Made in Germany” di alimenti completi e alimenti complementari
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Cruelty Free, 100% naturali, per cani e gatti, preparati con materie prime a km 0, senza l’impiego di OGM, grano, soia, conservanti, coloranti e aromatizzanti chimici, secondo gli standard EN-ISO 9001:2008, con certificazioni GMP-PET-FOOD e GMP+. In particolare l’Azienda è impegnta nella produzione di alimenti “olistici” dove il termine “olistico” deriva dalla parola greca όλος il cui significato indica “la totalità”. Scopo della medicina olistica è il raggiungimento di un benessere globale (totale) dell’organismo, quindi di un corretto equilibrio psico/fisico. Per questo motivo l’approccio olistico interviene su ciascuna funzione dell’organismo con un’azione sinergica e al contempo individuale, ripristinando correttamente ogni attività e ricostruendo il corretto equilibrio di cui il corpo necessita per vivere in salute. Tutti gli alimenti WINNER PLUS holistic vengono preparati nel rispetto della filosofia del “nutrire secondo natura”, con una scrupolosa selezione delle materie prime correttamente bilanciate per garantire il naturale benessere e la vitalità dell’animale. Un’alimentazione monoproteica ideale per il mantenimento o come alimento “curativo” contro i sintomi del malessere, concepito e formulato per soddisfare le particolari esigenze alimentari del cane in ogni fase della sua vita.
QUALI SONO I VANTAGGI DI UN’ALIMENTAZIONE CON WINNER PLUS HOLISTIC? Materie prime di prima scelta, 100% naturali, selezionate e controllate con gli stessi standard utilizzati per l’uomo, correttamente bilanciate nel rispetto del fabbisogno quotidiano. Un alimento naturale arricchito con erbe officinali (ca-
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Aziende leader
lendula, finocchio, camomilla, menta, prezzemolo, semi di fieno greco, radice di cicoria, radice di liquirizia, carruba) e frutti rossi (rosa canina, mirtillo, lampone, aronia), con un effetto anti invecchiamento e antinfiammatorio. Un alimento sano, preparato con ingredienti ricchi di principi attivi come gli antiossidanti, indispensabili per la difesa delle cellule e il buon funzionamento del metabolismo. Massima tolleranza poiché privo di soia, frumento, uova, latticini ed altri ingredienti fonte di allergeni, preparato senza l’impiego di aromi, coloranti o sapori artificiali per garantire un’altissima tollerabilità. Stimola la flora batterica buona, inibendo la crescita di quella negativa. Favorisce il sistema immunitario migliorandone l’attività. Un alimento all’avanguardia: studiato e preparato impiegando le tecnologie più avanzate. L’organismo del cane si predispone naturalmente per evitare le condizioni di malessere. Ciascun ingrediente viene selezionato per intervenire in maniera specifica su ogni singola funzione dell’organismo, il buono stato di tutte le attività garantisce il benessere e la vitalità del vostro cane nella sua “totalità” (approccio olistico). WINNER PLUS holistic, il meglio dalla Natura per la salute del vostro cane.
JOSERA Società tedesca produttrice di alimenti e snack naturali per cani e gatti, senza OGM, grano, soia, aromi o conservanti artificiali, preparati secondo gli standard ENISO 9001:2008, certificati GMP-PET-FOOD e GMP+, sensibile al rispetto per l’ambiente, impegnata nella ricerca di materie prime a km 0 e nell’impiego di energia “pulita”.
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L’impresa familiare JOSERA - ERBACHER rappresenta i vostri interessi per quanto riguarda una nutrizione sana, un modo di agire sostenibile e consapevole dei costi e una gestione di qualità ben consolidata: potete fidarvi! Nella produzione degli alimenti per cani e per gatti JOSERA utilizza soltanto ingredienti pregiati, naturali e sani, precedentemente testati con cura nei loro laboratori. Vengono evitate le materie prime geneticamente modificate, nonché l’aggiunta di grano, soia, conservanti, aromi o coloranti artificiali. Ovviamente tutti i componenti utilizzati a base di carne provengono esclusivamente da animali idonei al consumo umano garentendo ai vostri animali sempre un prodotto con una qualità perfetta e impeccabile. Per questo motivo nei laboratori, oltre alle materie prime, vengono esaminati con controlli di qualità rigorosi e periodici anche tutti i prodotti finiti. Ecco i prodotti per cane e gatto ora distribuiti in Italia. Per i cani JOSERA LACHS & KARTOFFEL (con patate e salmone), per cani sensibili o in età avanzata, è un’alimentazione per cane 100% naturale, preparata seguendo una ricetta tradizionale. Grazie al ridotto contenuto proteico ed energetico, al moderato contenuto di minerali e all’assenza di frumento. Per i gatti JOSERA MARINESSE, ricco di gustoso salmone, è l'alimento ideale per i gatti esigenti o con incompatibilità alimentari. Un alimento ipoallergenico, senza mais, particolarmente adatto a tutti i gatti amanti del pesce o che presentano incompatibilità con determinati alimenti. Un’alimentazione Super Premium con salmone di altissima qualità, arricchita con riso e patate per garantirne la massima digeribilità. EUROITALIA PET offre da sempre il massimo della qualità, proponendo articoli all’avanguardia selezionati per il benessere quotidiano e la vitalità dell’animale. ●
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Comportamento QUANDO E COME APPARECCHIARE IL PASTO
Chi deve mangiare per primo? Facciamo piazza pulita di erronei luoghi comuni per ripensare al rapporto uomo cane M Attilio Miconi Istruttore Cinofilo
olto spesso si sente parlare di regole alimentari da impartire al nostro compagno non umano per ottenere una buona relazione; ma quali sono i modi e i momenti corretti per somministrazione l’alimento al proprio cane? Esiste una gerarchia alimentare da rispettare? Cioè: chi deve mangiare per primo? Questa domanda e i numerosi luoghi comuni che ne sono scaturiti, legati alla gerarchia alimentare, sono nati soprattutto da una serie di osservazioni e
studi realizzati anni orsono e, per lo più, legati all’osservazione dei gruppi di lupi che vivevano in cattività. Questi studi recitano che il capobranco mangia per primo e, solo in seguito, gli altri elementi del branco potevano accedere alle risorse alimentari. Tuttavia ricerche più moderne hanno dimostrato che la gerarchia alimentare è stata interpretata erroneamente, perché non è tanto legata al ruolo del capobranco, piuttosto molto più semplicemente, alla scarsità del nutrimento che
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Comportamento portava i contendenti a combattere per accaparrarsi un pasto. Ricerche più recenti condotte sul lupo hanno permesso di osservare che, se il cibo non scarseggia, non solo il branco di lupi non compete sulla risorsa alimentare, ma al contrario il branco stesso si unisce ad altri rinunciando alla logica del “chi primo arriva meglio, si alimenta!” semplicemente perché, come per l’umano, se non c’è carestia è superfluo fare la guerra. Già questo basterebbe per chiarire che è perlomeno sciocco pensare che il “capobranco” umano debba mangiare prima del cane, quando questo gruppo interspecifico vive in una casa dove l’alimento è sempre disponibile sia per gli umani sia per i quadrupedi soddisfacendo i criteri di quantità e qualità per entrambi. Tuttavia è bene chiarire definitivamente le idee del comportamento del cane prendendo a modello il lupo, definendo la profonda differenza che separa le due specie distintesi oltre 15.000 anni. Uomo vs scimmia e cane vs lupo Per semplificare la diversità tra le specie appartenenti allo stesso genere o famiglia, alcune volte mi capita di farlo attraverso degli esempi, uno di questi è: immaginiamo come le nostre conoscenze comunicative di umani, appartenenti alla famiglia dei primati, possano essere utili per spiegarci con una scimmia? Se fossimo in una foresta, circondati da gorilla, difficilmente riusciremmo a comunicare, a relazionarci e a provare empatia per loro, nonostante appartenenti tutti alla famiglia dei primati. Al contrario, invece, riscontriamo con siamo a nostro agio con il cane e sorprendentemente anche se questi non vive con noi. Ciò detto, dovrebbe farci riflettere sul fatto che l’uomo non è una scimmia, così come il cane non è il lupo. Sfatato dunque il mito del “capobranco”, possiamo esprimere i perché è opportuno dare la pappa al nostro pet prima di metterci a tavola senza correre il rischio di diventare suoi sudditi: – Il primo motivo, forse il più logico è che un cane non affamato sarà molto meno tentato di elemosinare cibo dal tavolo. – Il secondo, è che chiedere al cane, qualora elemosinasse, di non farlo
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perché ha già ricevuto il suo pasto, è etologicamente molto più corretto. – Il terzo punto, un buon proprietario è colui il quale è in grado di soddisfare le esigenze del proprio cane in modo armonico e concertativo, abbandonando definitivamente il ruolo di “capobranco” per diventare un partner umano affidabile e attento ai bisogni del proprio cane. Il centro referenziale e la base sicura di cui esso può fidarsi. Uomo e cane sono animali sociali Il cane è un animale sociale con un’alta capacità di riconoscere gli stati emotivi dei proprietari, pertanto un cane che avrà imparato che non c’è nessuna ragione di competere per gli alimenti non sarà mai possessivo non solo sulla ciotola (ad esempio emettendo ringhi o mostrando i denti quando ci si avvicina a questa durante il pasto), ma neppure se il cibo è un gelato tra le mani di un bambino o un bocconcino dimenticato
o caduto involontariamente per terra. Concludendo, è doveroso un consiglio: meglio evitare qualunque contesa alimentare con i cuccioli. Sottrarre la ciotola durante il pasto o pasticciare mettendoci le mani è molto pericoloso, poiché potrebbe portare a generare un conflitto gerarchico alimentare. Pertanto la cosa migliore da fare è dare da mangiare al cucciolo preparando la ciotola insieme, questo lo si può fare chiamandolo, in modo che possa assistere al “rituale” dell’approntamento. È necessario non mettere subito tutta la pappa nella ciotola, ma conservarne una piccola quantità da aggiungere con delicatezza in seguito, quando il cucciolo avrà iniziato il pasto. Questo chiarirà al cane, sin da piccolo, che il proprietario che si avvicina alla ciotola può essere un evento molto piacevole (aumento delle risorse alimentari), anziché spiacevole e conflittuale (togliere le risorse o metterci le mani dentro). ●
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PolarDistans “The ultimate challenge” Cronaca di un’avventura tutta italiana che ci ha visto salire con due team sul podio.
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nche quest’anno team italiani hanno partecipato alla leggendaria PolarDistans. Di cosa si tratta? Il sottotitolo della PolarDistans “The ultimate challenge” rende bene lo spirito della competizione: una sfida che il musher, assieme ai suoi cani, unici compagni di avventura, affronta confrontandosi con i propri limiti ed emozioni. Percorrere centinaia di chilometri nella tundra svedese in totale solitudine o bivaccare una notte in una piccola tenda è, a tutti gli effetti, una sfida importante. Caratteristica principale della PolarDistans è che i partecipanti affrontano il percorso in totale autosufficienza sia sotto il profilo del sostentamento sia sotto quello dell’orientamento. La PolarDistans è una gara riservata esclusivamente a cani appartenenti a razze nordiche e si svolge ogni anno tra febbraio e marzo con partenza ed arrivo nella cittadina di Sarna, in Svezia.
THE ULTIMATE CHALLENGE Lo spirito della PolarDistans è del tutto particolare perché pur trattandosi di una competizione non ci sono le esasperazioni tipiche di altre manifestazioni, tanto che se un musher vede un altro concorrente in difficoltà non esita a prestargli aiuto. È successo anche quest’anno: Fogliano, uno dei concorrenti della spedizione italiana, ha fermato i suoi cani per aiutare una concorrente svedese bloccata lungo il percorso.
L’AVVENTURA DI QUEST’ANNO La PolarDistans 2015 si è rivelata un’edizione molto dura per cani e musher: temperature da –3 a –27 gradi cen-
tigradi; dopo alcune ore dall’inizio della competizione si è scatenata una bufera di neve, che ha reso il percorso molto pesante e lento. La quantità di neve caduta in certi punti ha cancellato il tracciato tanto che alcuni concorrenti sono andati fuori rotta anche di chilometri. Le pessime condizioni atmosferiche hanno obbligato al ritiro circa il 50% dei partecipanti, fatto mai registrato nelle edizioni precedenti.
I CONCORRENTI Numerosi sono i team che partecipano a questa gara, la maggior parte dai paesi nord-europei svedesi, norvegesi, danesi in particolare, ma anche, tedeschi, olandesi, svizzeri, francesi ed italiani. Quest’anno la spedizione italiana, sotto l’egida della Associazione Italiana Mushers (AIM), prevedeva tre team:
LA PASSIONE DI TEKNOFARMA Teknofarma, contagiata dalla passione di Rinaldo Marioli per i siberian husky e per questa gara unica nel suo genere, da due anni è sponsor tecnico della squadra italiana, fornisce supplementi nutrizionali specificamente formulati sulle esigenze di questi splendidi atleti a quattro zampe capaci di affrontare impegni così duri ed in condizioni così estreme. Un grazie a Wilson, Rock, Rey, Nathan, Snowy, Viky, Trinity, Keith, Summer, Nanuk, Kiba, Mistik, Shasta, Siska, per noi i veri protagonisti di questa storia.
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Pulka style 1-4 cani: Rinaldo Marioli, presidente dell’AIM, con i suoi siberian husky: Wilson, Rock, Rey e Nathan. Diego Buranello, già campione italiano 2013 sulla media distanza, con una muta di siberian husky: Snowy, Viky, Trinity e Keith. Nome style 6-8 cani cat. B (malamute) Salvatore Fogliano il più giovane del gruppo e rookie alla PD con i suoi malamute: Summer, Nanuk, Kiba, Mistik, Shasta, Siska.
LA GARA DEGLI ITALIANI UN SECONDO E UN TERZO POSTO Rinaldo Marioli ancora una volta si è dimostrato elemento di punta conquistando per il terzo anno consecutivo un posto sul podio anche se la sua gara è stata irta di difficoltà ed imprevisti. Fino al primo check point di metà gara per Marioli e i suoi cani nessun problema e buona velocità di percorrenza. I medici veterinari di gara giudicano i suoi cani in ottime condizioni di salute e di idratazione nonostante non avessero bevuto neppure una goccia d’acqua dall’inizio della gara. Segno evidente di ottima preparazione accompagnata da alimentazione ed integrazione tutte attentamente studiate per il cane-atleta. I problemi e gli imprevisti si manifestano nella seconda parte della gara, il più grave sotto forma di un problema ad un anteriore del suo leader Wilson, fatto che lo obbliga a caricarlo sulla pulka. Prosegue quindi per molti chilometri con solo tre cani di traino. Ciononostante Marioli, dopo avere affidato all’ultimo check point il suo Wilson alle cure dei veterinari (si riprenderà perfettamente ed in breve tempo), riesce a raggiungere il traguardo chiudendo al terzo posto nella categoria pulka 1-4 cani (quella con più concorrenti) centrando per il terzo anno consecutivo il podio. I veterinari che visitano i suoi cani a fine gara li giudicano ovviamente stanchi ma, tutto considerato, ancora in ottime condizioni fisiche. Diego Buranello e Salvatore Fogliano affrontano la gara con un altro ritmo, tanto che vengono investiti in pieno dalla bufera di neve, scatenatasi dopo alcune ore dalla par-
tenza. La nevicata li rallenta ulteriormente creando anche problemi di orientamento tanto da costringerli ad accamparsi nella tundra per una intera e lunga notte. L’unico aspetto positivo è un casuale ricongiungimento lungo il percorso che permette loro di affrontare questa non facile fase della gara assieme. Nonostante tutto sono tra coloro che riescono a portare a termine la gara, Buranello e i suoi husky sesti nella pulka style 4 cani e Fogliano secondo posto nella Nome style categoria malamute, anche se con un ritardo di ore. Per loro e per i loro cani una grande avventura, una esperienza sicuramente formativa unita all’orgoglio di avere portato a termine questa difficilissima PolarDistans del 2015.
LE CARATTERISTICHE DI QUESTA COMPETIZIONE PolarDistans è una gara riservata esclusivamente a siberian husky, alaskan malamute, samoiedo, groelandesi. Si svolge ogni anno nella cittadina di Sarna, in Svezia e la lunghezza della gara è su tracciati di 160 km o di 300 km. I concorrenti partono singolarmente e affrontano il percorso in totale autosufficienza, pertanto devono viaggiare con tutto il necessario: per i cani (alimenti, due serie di booties per ogni cane, acqua, guinzaglieria), per il musher (alimenti, acqua, sacco a pelo, tenda), più mappa del percorso, bussola, Gps, fornello, fiammiferi, torce ecc. Il tutto per un peso di 30-40 kg. Altra caratteristica della PolarDistans (la più importante) è l’attenzione dell’organizzazione nei confronti della salute e della incolumità dei cani, che sono i veri protagonisti della manifestazione. Una equipe internazionale di medici veterinari (12 in totale) ha visitato tutti i cani iscritti alla gara, sotto la guida del Dr Sergio Maffi di Brescia (già alla sua quinta presenza alla PolarDistans) il quale ha partecipato, sempre in qualità di Med Vet, a numerose altre competizioni in Europa. Della equipe veterinaria facevano parte anche il Dr Adelmo Rossin di Verona e la D.ssa Roberta Marchina di Brescia. ●
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Pubblicità e benessere
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Feliway, l’innovazione per migliorare il comportamento dei gatti In anteprima tutte le novità del prodotto leader per la risoluzione e la prevenzione dei problemi comportamentali.
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a marzo 2015 Feliway è in commercio con una nuova veste grafica e tanti accorgimenti tecnici per garantire a tutti i proprietari il miglior supporto per migliorare il comportamento dei propri gatti e vivere in armonia il rapporto con “micio”. Scopriamo ora tutte le novità punto per punto: • Un nuovo packaging per i clienti • Un nuovo diffusore dal design moderno, freddo al tatto e con un led che ne indica il funzionamento • Una nuova ricarica da 60 giorni per offrire ai clienti risparmio e praticità per l’uso prolungato • Un nuovo prezzo più conveniente per diffusore e ricarica, per consentire a tutti di provare l’efficacia di Feliway Ma le novità non sono finite, infatti Feliway sarà protagonista di una campagna di comunicazione su tutti media digitali e sulla stampa specializzata per far conoscere a tutti i proprietari la soluzione ai problemi comportamentali dei loro gatti. La nuova campagna è stata affidata ad Havas Worldwide (agenzia leader nel mondo che ha curato, tra le altre, la pubblicità per Citroen, Danone, Campari e Peugeot) e sarà focalizzata sul raccontare tramite testimonianze video l’esperienza di proprietari che hanno risolto i problemi comportamentali del proprio gatto con Feliway.
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La comunicazione dedicata ai negozi specializzati prevede materiale di merchandising che comprende: leaflet informativi per i clienti, bandiere e adesivi per identificare il prodotto nel punto vendita, video tutorial su come funzionano i prodotti e l’effetto dei feromoni. Per aumentare la visibilità dei punti vendita sul nuovo e aggiornato sito Feliway è stato inserito un locator per individuare il punto vendita più vicino. Se volete che anche il vostro negozio sia visibile sul locator e per maggiori informazioni sulla nuova linea, vi invitiamo a visitare il nostro sito www.feliway.com, seguirci su Facebook sulla pagina Feliway Italia oppure a contattarci via mail a marketing.italy@ceva.com ●
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Alimentazione
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Specialistick Natursan® Functional Oltre la nutrizione, il benessere.
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n base a quanto stabilito dall’International Food Information Council (2006) “un alimento funzionale è un alimento o un ingrediente di una dieta che può apportare effetti benefici sulla salute, oltre quelli nutrizionali”. Le numerose ricerche scientifiche degli ultimi decenni hanno infatti evidenziato lo stretto rapporto tra salute e alimentazione e - soprattutto - come quest’ultima non concorra esclusivamente a soddisfare i bisogni primari dell’organismo, ma anche a modularne le funzioni primarie. La componente funzionale può essere presente naturalmente nell’alimento oppure essere addizionata successivamente con mezzi tecnologici o biotecnologici. La nuova linea Specialistick Natursan® Functional per cani e gatti che Fortesan ha sviluppato si pone proprio questo obiettivo: offrire una gamma di prodotti pensati in ottica di massimo benessere. Perché è questo che il consumatore attento chiede oggi ad una dieta alimentare per il suo animale: non solo la soddisfazione di singoli fabbisogni nutritivi, ma anche il miglioramento dello stato di salute. L’offerta si articola in sei referenze per gatti e quattro per cani, ognuna delle quali rappresenta una specifica tipologia di alimentazione ed è contraddistinta da un codice colore identificativo. • Gli alimenti per gatti presentano un’alta percentuale di taurina, amminoacido essenziale per la salute del nostro felino e presente esclusivamente nei tessuti animali:
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la sua carenza è alla base di numerose patologie, dai problemi alla vista all’insufficienza cardiaca. Sono presenti poi gli acidi grassi Omega 3-6, la condroitina e la glucosamina che favoriscono un pelo lucido e sano e supportano la funzionalità articolare; la fibra invece coadiuva la regolarità intestinale. Ecco le varianti disponibili: “Kitten” (gatti cuccioli) con latte e uova; “Adult” (gatti adulti) con Omega 3-6, condroitina e glucosamina; “Senior” (gatti anziani) con 2% di fibra; “Hairball” con farina di riso, condroitina e glucosamina; “Active” (gatti attivi) con una maggior energia metabolizzabile; “Sterilized” (gatti sterilizzati) con un naturale basso livello di magnesio. • Per i nostri amici cani troviamo invece quattro referenze. Anche qui le vitamine aggiunte seguono l’animale nelle sue fasi di sviluppo: latte e uova offrono un surplus di grassi ed energia metabolizzabile nella fase della crescita; l’apporto di calorie sviluppato in base al concetto di “nutrizione geometrica” - che riprende, cioè, il rapporto tra carboidrati, proteine e grassi dell’alimentazione in natura dell’animale - accompagna la fase adulta; la condroitina e la glucosamina contribuiscono al mantenimento di un’ottima funzionalità articolare negli animali anziani. L’intera gamma Specialistick Natursan® Functional per cani e gatti è disponibile in lattine da 85 grammi e si può trovare presso i Centri Fortesan, nei migliori negozi specializzati e ON-LINE sul sito www.fortesanshop.it. ●
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Comportamento LA PSEUDOCIESI NON È UNA PATOLOGIA E NON È IMMAGINARIA: TUTTE LE FEMMINE DI CANE LA PROVANO MA SOLO ALCUNE LA MANIFESTANO
Gravidanza immaginaria
Maria Carmela Pisu DVM, ECAR Resident European College of Animal Reproduction
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osa avrà Lilli, la cagnolina della nostra cliente? Mangia poco, non vuole uscire, sta sempre nella cuccia con i suoi giochini e ha anche le mammelle un po’ gonfie. La diagnosi effettuata su Lilli dal veterinario è: pseudociesi.
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La pseudociesi, più comunemente conosciuta come “gravidanza immaginaria”, in realtà non è una patologia ma una condizione tipica della cagna che dipende strettamente dalla presenza nel sangue dell’ormone prolattina. Tutta colpa della prolattina La prolattina è l’ormone prodotto nelle femmine di tutti i mammiferi da una ghiandola posta alla base del cervello chiamata ipofisi. Il ruolo della prolattina è di indurre la produzione di latte nelle mammelle e di aumentare l’istinto materno e il comportamento di accudimento della prole. In tutti i mammiferi la prolattina viene se-
creta dall’ipofisi subito dopo il parto o al massimo qualche giorno prima del parto, quando in realtà il meccanismo di quest’ultimo è già iniziato. La cagna ha una grande particolarità nel suo ciclo sessuale: a ogni ciclo, sia che ci sia stata fecondazione e sia iniziata la gravidanza, sia che la cagna non sia stata fecondata, la durata della fase in cui l’ovaio produce progesterone è uguale. È un po’ come se la donna avesse sempre cicli di 9 mesi, con la fase preovulatoria di 14 giorni e tutto il resto del periodo sotto l’influenza del progesterone (come avviene in gravidanza). In realtà anche nella cagna circa 20 giorni dopo l’ovulazione, il corpo luteo (la
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Comportamento
formazione dell’ovaio che produce il progesterone e supporta la gravidanza) va incontro a invecchiamento, ma interviene l’ipofisi che produce e immette in circolo la prolattina. Nella cagna quest’ormone ha, infatti, la capacità di nutrire il corpo luteo e di far quindi continuare la produzione di progesterone. Più il corpo luteo invecchia più l’ipofisi produce prolattina e nel momento in cui smette definitivamente di produrre, la prolattina diventa altissima.
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Per questo meccanismo fisiologico quindi, a ogni ciclo, la cagna va incontro a quella che in linguaggio medico si chiama pseudociesi o pseudo gravidanza. In alcune sì e in altre no In alcune cagne, questo particolare assetto ormonale non crea nessun problema; in altre invece si manifesta una situazione per la quale sia a livello fisico che “psicologico” la cagna si comporta come se avesse realmente partorito. Le mammelle si ingrossano e iniziano a produrre latte, la cagna cerca in modo costante la cuccia, vi porta i suoi giochini e i suoi pupazzi e li accudisce come se fossero dei veri neonati. Proprio per poter accudire in modo corretto i suoi “cuccioli”, la cagna spesso rifiuta di uscire di casa, accetta a malavoglia anche la semplice passeggiata per espletare i propri bisogni fisiologici e, nel caso esca, vuole rientrare subito; spesso non si allontana dalla cuccia neanche per alimentarsi. Questa situazione non è assolutamente da considerare come “vezzosa” o come un capriccio della cagna e non è neanche segno che la nostra cagnolina ha un ottimo istinto materno e sarà una buona madre. Chi pensa che una cagna che porta i giochi nella cuccia e li accudisce
sia simpatica si sbaglia. L’errore è considerare la pseudo gravidanza una prova di futura maternità, essa invece è una condizione debilitante per la cagna e come tale va trattata non sottovalutata. L’interruzione è farmacologica Il veterinario, dopo aver confermato la pseudogravidanza, prescriverà alla cagna una terapia che ha lo scopo di interrompere la produzione e liberazione nel sangue della prolattina da parte dell’ipofisi. Solitamente dopo 5 giorni di terapia, i sintomi si risolvono, sia a livello di comportamento sia nella produzione di latte da parte delle mammelle e la cagnolina torna vivace e allegra come sempre. Bisogna sapere però che al ciclo successivo, se non ci sarà gravidanza, il problema probabilmente si ripeterà e che ripetute gravidanze immaginarie possono predisporre a tumori delle mammelle sia benigni che maligni. A questo proposito, se non si intende far riprodurre la cagna in futuro, il consiglio è di sterilizzarla prima del secondo calore; in questo modo si previene l’insorgere di altre gravidanze immaginarie e il rischio di tumori mammari. ●
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Snack
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Giuntini lancia i nuovi snack: per un 2015 da sgranocchiare Disponibili “I love Dog”, “I love Cat”, “Puffy Dog” e “Puffy Cat”: delizie ricche di vitamine e Omega 3, per favorire il benessere e l’igiene orale di cani e gatti.
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orprenderli sempre. È la ricetta per la felicità dei nostri amici a quattro zampe. Le nuove sorprese di casa Giuntini si chiamano “I love Dog” e “Puffy Dog”, disponibili anche nella proposta per gatti “I love Cat” e “Puffy Cat”. “I Love Dog” è il nuovissimo snack con carne fresca di pollo: un concentrato di vitamine, proteine e Omega 3 che favorisce l’igiene orale grazie a una forma particolare di fibra insolubile. “I Love Cat” aggiunge alla ricetta la taurina, che agevola il funzionamento del muscolo cardiaco. Le proposte, adatte a tutti i momenti della giornata, sono un’occasione
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ghiotta per regalare ai vostri animali uno spuntino sano e goloso. Croccante con pollo all’esterno, per un cuore ripieno di formaggio fresco, “Puffy Dog” delizierà il palato del vostro cane aiutando il suo benessere quotidiano. E per il vostro gatto, c’è “Puffy Cat”. Da leccarsi i baffi. I valori nutrizionali, uniti agli ingredienti controllati e sicuri, sono un marchio di fabbrica di Giuntini, punto di riferimento del Petfood italiano. Per regalare un sapore sempre nuovo, e sempre speciale, a chi ci rende felici tutti i giorni. ●
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Rettili IL DRAGO D’ACQUA AUSTRALIANO: FISIGNATUS LESUERI
Destinati a un pubblico di appassionati, questi sauri sono un polo attrattivo per grandi e piccini
Kiumars Khadivi-Dinboli Medico veterinario Animali esotici e non convenzionali
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fisignatus sono animali diurni attivi prevalentemente nelle ore più calde della giornata. Sono arboricoli e hanno bisogno di molta acqua e un terrario molto grande; hanno una moderata abilità di mimetizzazione e generalmente la tonalità del colore cambia a seconda del calore e della luce.
Un drago australiano I draghi d’acqua che si possono trovare in commercio solitamente sono di due specie: il f. lesueri (Physignatus lesueurii) e il f. coccincinus (Physignatus cocincinus). Esiste anche una terza specie: il f. tempralis, ma è molto difficile da reperire. In Italia il fisignatus lesueri o drago d’acqua australiano è il meno conosciuto e il meno comune; ma tra gli appassionati è una vera e propria «chicca». Esso appartiene all’ordine dei Sauri, famiglia delle Agaminae, sottofamiglia delle Agamidae e, come si può dedurre dal nome comune, proviene dall’Australia. Il nome ha origine dalle sue sembianze simili a un piccolo drago e dal fatto che trascorre parte della sua giornata in acqua. Il gigante buono Il fisignatus lesueri è uno dei più grandi sauri della famiglia. In natura può raggiungere il metro di lunghezza, ma in ge-
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Rettili nere in cattività non arriva a simili dimensioni, ma è pur sempre un sauro di tutto rispetto che misura da adulto circa 80-90 centimetri, coda inclusa. Le femmine più piccole misurano in genere 6070 centimetri. I due terzi della lunghezza totale li occupa la coda. Alla nascita i piccoli fisignatus misurano circa 1315 centimetri. La coda è molto lunga e serve per nuotare, le narici sono poste in alto sul naso. Esso può trattenere il fiato per diverse decine di minuti. I draghi d’acqua sono splendidi animali, facilmente addomesticabili e non aggressivi. I piccoli sono più vivaci e tendono a scappare, ma gli adulti se ben socializzati amano farsi accarezzare. Maschi e femmine, affinità e differenze I maschi raggiungono la maturità sessuale più tardi delle femmine a due-tre anni. La gola (giogaia) dei maschi adulti è molto più sviluppata e colorata di quella delle femmine e può variare dal giallo, all’arancio, al rosa e al rosso. Il colore si intensifica durante la stagione riproduttiva. Inoltre i maschi hanno i pori
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femorali (forellini in genere posti sul ventre in prossimità della coda all’altezza dell’inserzione degli arti) sono molto più sviluppati delle femmine, nelle quali sono quasi inesistenti. In uno stesso habitat mai mettere due maschi insieme, mentre una coppia o due femmine possono convivere tranquillamente. Aspetto Maschi e femmine sono dotati di una fila di spine dorsali che corrono dalla testa alla coda dell’animale, da qui l’aspetto caratteristico e il nome. La coda, oltre che per il nuoto, viene utilizzata per bilanciarsi e sostenersi quando si arrampicano sugli alberi. Le zampe sono molto ben sviluppate, generalmente quelle anteriori sono più piccole di quelle posteriori tutte sono munite di cinque dita e unghie usate per arrampicarsi e nuotare. I piccoli fisignatus alla nascita sono di colore uniforme verde scuro tendente al grigio, gli adulti hanno la parte superiore del corpo grigio-verde con bande nere alternate al color crema sul corpo e sulla coda, il ventre è color grigio-crema.
Alimentazione Il drago d’acqua è un rettile insettivoro e in natura si nutre prevalentemente di insetti, rane, piccoli sauri, uccelli e occasionalmente frutta. La dieta in cattività dovrebbe comprendere un 20% di vegetali e un 80% di proteine di origine animale. I fisignatus andrebbero alimentati in tarda mattinata o nelle prime ore del pomeriggio, quando la temperatura nel terrario è sufficientemente elevata per garantire l’ottimale svolgimento delle funzioni digestive e per completare la digestione prima della notte. Poiché i fisignatus non amano frutta e verdura, per favorirne l’assunzione si gioca d’astuzia proponendo all’inizio di ogni pasto un po’ di lattuga romana, cicoria, verdure colorate o qualche pezzetto di frutta (per esempio banana, fragola, mango e frutti di bosco). Il pasto principale è composto da insetti (grilli, locuste, camole della farina, caimani, ecc), saltuariamente può mangiare qualche pesce o crostaceo. Le prede devono essere dimensionate a seconda dell’età del rettile: i piccoli dovranno mangiare camole e grilli, gli adulti potranno
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mangiare prede più grandi. La preda deve essere non più grande dei due terzi della dimensione totale della testa. Il negoziante può anche suggerire alimenti preconfezionati per rettili insettivori, o grilli secchi. In commercio in Europa sono disponibili alimenti pronti per fisignatus. Nella dieta dei rettili in cattività è sempre bene aggiungere al pasto, una o due volte la settimana, una integrazione di vitamine, sali minerali e calcio. Elementi indispensabili nei delicati momenti della crescita o della riproduzione. I daghi d’acqua adulti possono essere alimentati ogni due/tre giorni, mentre i piccoli devono poter mangiare ogni giorno. Mai esagerare con l’alimento per evitare un rettile soprappeso. Il drago e l’acqua Vista la grande affinità di questo sauro con l’acqua è necessario inserire nella teca una grande vasca dell’acqua, sempre pulita, in cui l’animale possa immergersi, nuotare e abbeverarsi. In caso di animali giovani è bene nebulizzare l’acqua sull’animale per simulare le gocce di pioggia o rugiada e stimolarlo a bere. Un’idea per rendere l’angolo in cui si posiziona il fisignatus più gradevole è allestire un vero e proprio paludario con: • una zona acquatica dotata di riscaldatore e filtro di depurazione (di quelli per acquario); • una zona emersa con rami tronchi e sottofondo dove l’animale possa crogiolarsi alla calda luce delle lampade e digerire dopo il pasto. Una grande casa Il terrario che ospita il fisignatus deve essere di dimensioni adeguate, sviluppato in altezza, con piante, tronchi e nascondigli. Se il terrario è troppo piccolo può accadere che gli animali, specialmente se giovani, corrano contro le pareti ferendosi la parte anteriore del muso. In genere le misure minime della teca si calcolano per la base due volte la lunghezza dell’animale per una volta la sua lunghezza e in altezza una volta e mezza la sua lunghezza. In caso di più animali insieme la dimensione deve essere decisamente maggiore. Le teche senza fori d’aerazione non sono contenitori adeguati per i rettili e possono essere causa di stress e soffocamento. La buona aerazione con ricircolo, bassoalto, ossigena e impedisce la creazione
di ristagni e muffe. Arredamento Date le abitudini arboricole dei fisignatus, nel terrario si dovranno fissare dei tronchi di legno di dimensioni proporzionate agli animali ospitati. Piante vive non tossiche (per esempio i Pothos) oppure piante artificiali si possono in-
serire nel terrario per garantire agli animali un nascondiglio e per mantenere un giusto grado di umidità. Nell’arredamento, per simulare grotte e nascondigli, va inserita qualche corteccia rovesciata. Come substrato sono consigliabili materiali come il prato sintetico oppure la corteccia di legno non trattata e non tossica. Meglio evitare la ghiaia, la se-
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Rettili piolite per gatti e la sabbia perché possono essere ingerite e provocare ostruzioni intestinali. Tutti i materiali di fondo devono essere lavati e disinfettati, oppure sostituiti, periodicamente. Meglio vetro o legno? Quando si consiglia una teca per un rettile il cliente domanda se sia meglio il vetro, il plexiglass o il legno. Mai come in questo caso il legno è da evitare per gli elevati tassi di umidità raggiunti nel terrario che possono far insorgere dannose muffe o colonie batteriche. Perfetto è invece il vetro (al limite il plexiglass) più fragile, ma facile da pulire, da disinfettare e soprattutto non poroso. La luce Come tutti i sauri diurni i fisignatus hanno bisogno dei raggi UV-B (l 290-320 nm) per fissare il calcio osseo; all’interno del terrario è quindi necessario mettere una lampada per rettili emittente al cinque-sette percento in funzione per 1214 ore al giorno. Durante l’estate, ove possibile, gli animali possono essere tenuti in terrari esterni dove possono beneficiare della luce solare diretta. La temperatura Per mantenere la temperatura adeguata nel terrario deve esserci un riscaldamento per il giorno e uno per la notte. In genere per mantenere la temperatura diurna si usa un faretto riscaldante bianco o giallo, per quella notturna una lampada a infrarossi, in ceramica, oppure piastre e cavetti. La temperatura, per mantenere un fisignatus in un buono stato di salute, deve essere durante il giorno tra i 25 e i 28°C, con un’area più calda per digerire la preda intorno ai 28-32°C. Durante le ore notturne la temperatura dovrebbe essere mantenuta intorno ai 23-25°C. Temperature al di sopra e al di sotto di tale range inducono uno stato di stress. Le temperature si tengono monitorate inserendo un termometro nel terrario. L‘acqua dovrebbe essere riscaldata intorno ai 25°C, utilizzando un riscaldatore per acquari. L‘umidità I draghi d’acqua sono animali che provengono da un habitat in cui l’umidità è molto elevata, quindi nel terrario dovremo mantenere un livello di umidità intorno al 70-80%, in genere alla mattina il 50% mentre 70% la sera. ●
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cani di piccola taglia sono sempre più amati e presenti nelle famiglie italiane. Allegri e giocosi, dal temperamento vivace, sono amati dai proprietari consapevoli delle esigenze specifiche dei loro piccoli amici a quattro zampe. Ma una caratteristica è comune ai cani di taglia media e grande: il bisogno di trascorrere tempo all’aria aperta in compagnia del proprietario. Che si tratti di una corsa in montagna o di una passeggiata al parco in città, è importante garantire a tutti i cani, in particolare a quelli più attivi, il giusto tempo al di fuori delle mura di casa. Ecco perché è così importante scegliere la corretta alimentazione per garantire al cane l’apporto di energia per una dieta sana ed equilibrata. Ad ogni taglia, la giusta nutrizione: TONUSDog Chow amplia così la sua gamma, offrendo un’alimentazione specifica in grado di soddisfare le diverse esigenze dei cuccioli e dei cani adulti di piccola taglia. TONUSDog Chow, grazie a 80 anni di esperienza e ricerca scientifica nella nutrizione degli animali da compagnia, garantisce un’alimentazione completa e bilanciata fornendo tutti i benefici nutrizionali TONUSDog Chow Puppy Small breed con pollo garantisce la giusta nutrizione completa e bilanciata ai cuccioli di piccola taglia fino al loro primo anno di vita, supportando le loro difese naturali e promuovendo una crescita sana. È un alimento completo che apporta una corretta combinazione di proteine e grassi aiutando a mantenere una condizione corporea ideale. La ricetta TONUSDog Chow Puppy Small breed contiene: vitamina E, che agisce come antiossidante per combattere i radicali liberi e aiutare a mantenere forti le difese naturali; proteine di qualità e alti livelli di grassi, per aiutare a supportare una muscolatura forte e ricostruire le riserve corporee di energia; minerali e vitamine essenziali, per aiutare a sviluppare i denti e le ossa forti.
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’erano una volta le pagine gialle… quando partire per le vacanze con il proprio cane era un’impresa quasi impossibile. Pensiamo agli hotel che non accoglievano gli animali, alla difficoltà di trovare un negozio specializzato o un veterinario in caso di necessità. Oggi siamo di fronte a uno scenario ben diverso. In Italia più della metà delle famiglie ha in casa un pet. I proprietari di cani sono il 55,6% degli italiani, un dato in netto aumento rispetto al 2012 quando la percentuale era del 41,7%. Per tutte queste famiglie è stata creata quattro anni fa la prima app in grado di offrire servizi utili a proprietari e cani per vivere vacanze tranquille, soprattutto al riparo dal rischio leishmaniosi. Per questo motivo quando partiamo con il nostro cane ricordiamo di scaricare la ScaliborMap app. Sarà utile per sapere se la nostra destinazione è a rischio leishmaniosi. Con la ScaliborMap app sarà possibile visualizzare i Pet-Shop, gli Ambulatori Veterinari, le aree di sosta attrezzate lungo il percorso autostradale, le spiagge dog friendly, gli agriturismo dove il nostro amico a quattro zampe è il benvenuto e ricevere un avviso quando il collare che riduce il rischio di contrarre la leishmaniosi è da sostituire. La nuova edizione della app ScaliborMap accontenta proprio tutti mettendo a disposizione una serie di informazioni e servizi utilissimi per i proprietari di cani
6 MOTIVI PER CUI È UTILE SCARICARE LA SCALIBORMAP APP Scoprire se nel proprio Comune o nella destinazione delle vacanze è presente la leishmaniosi. Basta digitare la località per sapere subito se il cane è a rischio oppure no. Una legenda semplice indica in tempo reale lo stato di tutti i Comuni italiani. “Rosso” indica la presenza della malattia, “verde” indica l’assenza, “giallo” segnala che sono in corso accertamenti. Trovare tutto quello che serve per andare dove Fido è ben
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IL GATTO SAVANA
L’incredibile e costosissimo incrocio tra il gatto siamese e il serval o gattopardo africano
Maria Cristina Stocchino Medico veterinario, Esperta in omeopatia e agopuntura veterinaria, Sassari FOTO: SYLVIA PAMPALLONA-ONLYFORPETS
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l gatto di razza savannah o savana è originario degli Stati Uniti. La razza è stata riconosciuta solo di recente quando, negli anni ’90, il primo esemplare è stato registrato ufficialmente dalla TICA (The International Cat Association). Leggende e storia Il primo cucciolo della nuova razza nasce il 7 aprile del 1986 grazie allo statunitense Judee Frank, il quale fissa i caratteri del savannah incrociando il gatto siamese con il serval o gattopardo africano. Il gattopardo africano è un felino selvatico di taglia media, diffuso nell’africa sub-sahariana facil-
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mente addomesticabile, tanto che è tenuto in Africa e negli Stati Uniti come animale da compagnia (in Italia è vietato detenere animali selvatici), per le sue capacità interattive e gregarie e soprattutto perché non riconosce l’essere umano come una possibile preda. La selezione del savana è complicata essendo difficile riuscire a rispettare le peculiarità morfologiche espresse dallo standard e ottenere le prerogative caratteriali in grado di farlo convivere senza disagi in ambiente familiare. Tutto ciò fa sì che il savana sia un gatto da record essendo il più costoso e raro gatto del mondo. Il savannah Scarlett’s Magic di proprietà di Kimberly Draper nel 2010 è entrato nel Guinness Book of World Record’s come gatto più lungo al mondo con 108.51 centimetri mentre, nel 2011, vince anche GBWR’s per il gatto più alto al garrese misurando ben 45.9 centimetri. Aspetto generale Il gatto di razza savana è il felino a pelo corto più grande che si conosca. Tutto nel suo aspetto slanciato ricorda la sel-
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Razze feline
vaticità originaria: collo, zampe e corpo molto lunghi. Allo stesso tempo longilineo e muscoloso è dotato di grande agilità. Oltre al corpo piuttosto allungato ha orecchie grandi e dritte e gli occhi hanno una caratteristica forma a boomerang, e possono essere di colore verde, marrone o giallo oro. Il mantello del savana richiama immediatamente il progenitore selvatico: il colore di base è un marrone aranciato, su cui spiccano grosse macchie nere. La vera gioia è vederlo correre, perché nell’andatura veloce esso esprime al massimo l’elegante felinità del suo progenitore selvatico. L’andatura è particolare: sinuosa, scattante, a tratti rigida, con le scapole che si allargano verso l’esterno. Da fermo può saltare fino a 2,5 metri di altezza. Per queste sue caratteristiche, il savana, necessita di ampi spazi ove potersi muovere, correre e saltare. Le differenti generazioni La morfologia tipica del serval è ben conservata negli esemplari di prima generazione (F1) e negli F2 (seconda generazione) che contengono rispettiva-
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mente un 50% e un 25% di sangue serval; queste caratteristiche sono via via meno accentuate negli F3 (12%), negli F4 (6%) fino a meno del 5% nella generazione F5. Anche le dimensioni variano a seconda che si tratti un esemplare di prima generazione o di quinta: un maschio F1 può arrivare a pesare 11 chili e raggiungere un’altezza al garrese di 45 centimetri, un maschio F5 avrà un’altezza intorno ai 40 centimetri e un peso massimo di 9 chilogrammi.
PERCHÉ IL SAVANA È COSÌ CARO Le ragioni che fanno del savana una razza rara e assai costosa, sono diverse: il numero esiguo di allevamenti, le difficoltà dovute alla gestazione e caratteristiche legate alla fertilità del maschio. Sebbene la sua diffusione stia aumentando anche in Europa, sono ancora pochi gli allevatori di questa nuova razza nel Vecchio Continente. Le difficoltà incontrate nell’allevamento, relative la gestazione sono da imputare alla diversa lunghezza nei capostipiti felini. Nel serval dal concepimento alla nascita del cucciolo possono passare anche 83 giorni mentre i normali felini da compagnia partoriscono dopo nove settimane. I potenziali venti giorni di differenza fanno sì che alla nascita i cuccioli, in genere non più di tre, possano avere problemi legati all’immaturità ed essere a rischio sopravvivenza. Inoltre il maschio savannah è fertile solo a partire dalla quinta generazione, ciò significa per l’allevatore una significativa riduzione economica in base alla limitazione degli accoppiamenti e al conseguente minor numero di parti. Il valore di un cucciolo di razza savannah è determinato da differenti fattori: – la generazione, i più costosi sono gli F1 decrescendo fino agli F5 oltre la sesta generazione il prezzo è abbordabile ma le caratteristiche del felino selvatico son sempre più flebili; – la fertilità del soggetto ovvero la sua capacità di riprodursi o l’avvenuta sterilizzazione. Un gatto fertile può oscillare dai seimila ai 12mila euro, un gatto d’importazione F1 può superare i 25mila dollari.
Carattere Questa nuova razza è nata dalla passione, condivisa da molti allevatori di razze feline, per i felidi selvatici. Le difficoltà insite in questa selezione sono numerose, non ultima quella del contenimento di alcune caratteristiche tipiche dei comportamenti del progenitore africano che meno si adattano alla vita in ambiente confinato per esempio la naturale diffidenza e il bisogno di grandi spazi. Caratteristiche più evidenti nei soggetti di prima generazione che vanno affievolendosi nelle successive. Un espediente per aumentare il grado di socievolezza del carattere consiste nel favorire il contatto del gattino, dalla terza alla nona settimana (periodo di socializzazione secondaria), con le persone, altri gatti e altri animali. Il gatto di quinta generazione è un gatto esuberante che ama giocare, correre e saltare ed è dotato di grande capacità comunicativa. Contrariamente ad altri gatti è attratto dall’acqua. Per questa sua peculiarità lavarlo non è un problema perché entra spontaneamente sotto la doccia, ama nuotare e giocare nell’acqua. Della natura gregaria del parente selvatico mantiene il forte attaccamento alla famiglia, con la quale ama essere coinvolto nelle attività quotidiane. Il savana spesso si relaziona col suo compagno umano dandogli delle affettuose “testate”. Cura e salute Il savana è un gatto robusto e sano, non richiede cure particolari. Una spazzolata due volte a settimana e un panno morbido bagnato con acqua e aceto, mantiene il pelo lucido. I gattini appena nati devono essere molto seguiti nelle prime 24 ore dopo il parto, in quanto la differente gestazione fra il serval (in cui è più lunga) e il gatto casalingo addomesticato, potrebbe in-
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fluire negativamente sulla maturità dei piccoli (vedi box). Una “leggenda popolare” attribuisce al savana una maggiore predisposizione alle allergie alimentari, ma non esistono dati scientifici a sostegno di questa teoria. Standard Lo standard accreditato (TICA) prevede un corpo iscritto in un rettangolo, lungo, muscoloso e con una forte ossatura. Le zampe sono allungate e sottili ma muscolose e i piedi piccoli con dita slanciate e affusolate. La testa, di forma triangolare, risulta piccola rispetto al corpo. Le orecchie sono grandi, a base ampia e con le punte arrotondate, sul dorso presentano degli ocelli caratterizzati da una fascia chiara centrale contornata da tratti scuri (neri, grigi o marroni) che disegnano una sorta di occhio. Gli occhi ovali, sono bordati da striature nere che partono dagli occhi e arrivano ai baffi. Nel serval queste striature hanno lo scopo di proteggere gli occhi dai riverberi della luce solare soprattutto durante la fase della messa a
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fuoco della preda durante la sessioni di caccia. Sono ammessi, come colori del mantello, il tigrato con chiazze marroni, l’argento tigrato di nero o grigio scuro e l’argento con macchie nere. Sono altresì accettati il blu, il marmorizzato e l’avorio. La coda non molto lunga, di medio spessore, presenta una punta arrotondata e colorata di nero.
Difetti rispetto agli standard di razza Non sono ammesse le tigrature nei mantelli solid (di colore uniforme). Essendo vietato l’incrocio con razze differenti da quelle originarie, sono esclusi tutti i colori del mantello che denotano ibridazioni con razze differenti (cioè il chocolate, il cinnamon e il colorpoint). ●
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Marsupiali DAL CONTINENTE AUSTRALE IL DOLCE PETAURO DELLO ZUCCHERO Igor Pelizzone Medico veterinario Vice presidente Sivae - Società italiana veterinari per animali esotici
Non sono uno scoiattolo
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l petauro dello zucchero (Petaurus breviceps) è un piccolo e buffo marsupiale originario dell’Australia, Tasmania, Indonesia e Papua Nuova Guinea. Questo animale, ghiotto di nutrimenti dolci (da cui il nome), appartenente alla famiglia dei marsupiali ha la principale caratteristica di avere una gestazione brevissima e i piccoli, che nascono estremamente immaturi, permangono per un certo periodo nel marsupio della madre dove avviene la fine dello sviluppo. I luoghi d’origine I petauri dello zucchero in natura vivono nelle foreste pluviali prossime all’equatore, zone in cui vi sono pochissime variazioni stagionali e della durata delle ore di luce durante tutto l’anno. Questi animali vivono in gruppi di 1012 individui in cui maschi e femmine convivono pacificamente. In genere tutte le femmine del gruppo si accoppiano con un unico maschio, il dominante o “capo famiglia”. Vita notturna I petauri sono animali notturni e passano tutta la giornata in tane scavate nei tronchi degli alberi. Durante la notte escono in cerca di cibo e per trovarlo sono anche disposti a percorrere grandi distanze. I petauri si spostano agilmente saltando da un ramo all’altro e quando è necessario sono anche in grado di “planare” grazie al patagio (plica di pelle che si estende tra i polsi e le caviglie per tutta la lunghezza del corpo). Questi piccoli animali sono in grado di raggiungere anche i 50 metri col volo planato! In natura se la temperatura scende troppo o l’alimento scarseggia sono in grado di affrontare brevi periodi di letargo. Il petauro visto da vicino Questi mammiferi hanno dimensioni relativamente ridotte, gli adulti, infatti, rag-
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giungono al massimo i 15 cm di lunghezza corporea, possiedono però una coda altrettanto lunga che possono utilizzare come “bilanciere” per mantenere l’assetto durante il volo. I petauri in cattività possono arrivare a vivere fino a più di dieci anni. Essendo prevalentemente di abitudini notturne, questi piccoli animali hanno occhi grandi, sporgenti e scuri adatti a vedere in condizioni di scarsa luminosità. Per tale motivo, se esposti a luce eccessiva, vedono molto male e si stressano facilmente. I petauri hanno olfatto molto sviluppato e sono in grado di riconoscere l’odore di altri esemplari della stessa specie appartenenti alla propria colonia. Le orecchie sono ben sviluppate e si muovono in maniera indipendente tra loro. Il corpo dei petauri è ricoperto da una morbida pelliccia grigia, con una striscia nera che parte dalla testa e corre lungo tutta la schiena, mentre il ventre è chiaro. Le zampe possiedono cinque dita cia-
scuna, dotate di unghie ben affilate. Solo il quinto dito delle zampe posteriori è privo di unghia ed è opponibile. Un’altra particolare caratteristica delle zampe di questi animali è che quelle posteriori hanno il secondo e il terzo dito parzialmente fusi alla base e separati solo all’estremità. La temperatura corporea di questi animali è di 35 gradi centigradi e il loro peso può arrivare fino a 140 grammi. Non poche stranezze Una delle caratteristiche più curiose di questi animali è senza dubbio il patagio ovvero una plica cutanea che si estende dai polsi alle caviglie in grado di aiutarli a planare. Quando sono a riposo, il patagio non è visibile e si può notare solo una leggera increspatura ai lati del corpo mentre durante il volo, il patagio si estende e forma una specie di rettangolo in grado di attenuare la caduta permettendo al petauro di percorrere lunghe distanze. Nei petauri non esiste una struttura
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identificabile come ano (come nei mammiferi), bensì una cloaca (come negli uccelli e nei rettili), vale a dire un’apertura comune per l’apparato digerente, urinario e riproduttivo. Capire il sesso è facile La distinzione dei sessi negli adulti è relativamente semplice dal momento che nei maschi lo scroto è ben visibile anteriormente alla cloaca e nelle femmine è presente a livello dell’ombelico una piccola fessura che rappresenta l’ingresso del marsupio. Un’altra caratteristica tipica dei maschi è inoltre la presenza di una zona priva di pelo che compare dopo i 7 mesi di età sulla sommità della testa. Si tratta di una ghiandola odorifera che i maschi utilizzano per marcare sia il territorio che le femmine appartenenti al loro clan. Abitudini alimentari Questi piccoli mammiferi sono onnivori e in natura si nutrono prevalentemente di alimenti zuccherini. Adorano, infatti, la linfa di acacia ed eucalipto. La principale fonte di proteine della loro dieta sono gli insetti e non disdegnano nemmeno la frutta dolce e matura. In cattività i vegetali rappresentano la maggior parte della razione giornaliera e devono essere sempre somministrati freschi e asciutti. Tutti i tipi di verdura adatti all’alimentazione umana possono andare bene anche se andrebbero evitate le foglie di patata e pomodoro. Anche la frutta di stagione è adatta a questi animali e va somministrata quotidianamente. Le fonti proteiche in cattività dovrebbero essere costituite prevalentemente da insetti e in particolar modo da grilli, locuste lombrichi e camole della farina. Le camole del miele vanno somministrate con parsimonia dal momento che sono molto grasse e possono favorire l’obesità. Quando non si è in grado di procurare gli insetti, alimenti con buon apporto proteico possono essere piccoli pezzi carne o uovo bollito. Normalmente, se la dieta è varia e bilanciata, questi animali non hanno bisogno di alcun apporto vitaminico aggiuntivo (a parte i soggetti debilitati o le femmine gravide o in allattamento) ma è sempre necessaria una integrazione con calcio che deve essere spolverizzato sul pasto frequentemente (2-3 volte a settimana).
Tabella 1 - I numeri del petauro Peso
fino a 140 grammi
Dimensioni del corpo
13-15 centimetri
Lunghezza della coda
13-15 centimetri
Temperatura corporea
35 gradi centigradi
Maturità sessuale maschio
10-14 mesi
Maturità sessuale femmina
8-12 mesi
Ciclo estrale
29 giorni
Gestazione
16 giorni
Permanenza nel marsupio
70 giorni
Svezzamento
4 mesi
Numero di nati
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Marsupiali Alcuni alimenti vanno evitati in quanto poco adatti ai petauri ed eccessivamente grassi. Cioccolata, dolcificanti, zucchero, frutta candita o disidratata, le miscele di semi e frutta secca sono sconsigliati per questi animali. Sporadicamente si può offrire una crocchetta per cani o gatti, prestando attenzione che sia del tipo «light» (magro). Come si allevano i petauri La riproduzione dei petauri in cattività è generalmente abbastanza semplice a patto che l’alloggio e l’alimentazione siano adeguati. La femmina raggiunge la maturità sessuale a 8-12 mesi mentre il maschio a 10-14 mesi. Il ciclo estrale dura 29 giorni e la riproduzione può avvenire durante tutto l’anno (in cattività). Di solito le femmine partoriscono uno o due piccoli dopo un periodo di gestazione molto breve (16 giorni). Appena nati i piccoli entrano nel marsupio della mamma dove permangono per circa 70 giorni e terminano il loro sviluppo nutrendosi esclusivamente del latte materno. Quando il giovane petauro è ormai troppo grosso per rimanere nel marsupio, è già completamente ricoperto di peli, ma non ha ancora aperto gli occhi (si apriranno solo 7-10 giorni più tardi) rimane attaccato alla pancia o alla schiena della madre e periodicamente infila la testa nel marsupio per succhiare il latte. Anche il maschio contribuisce alle cure del piccolo e va lasciato nella stessa gabbia della femmina. Lo svezzamento avviene a circa 4 mesi dalla nascita e a 5 mesi i giovani sono già del tutto indipendenti.
Tabella 2 - Alimenti nocivi per i petauri Zucchero Dolcificanti Cioccolata Frutta candita Frutta disidratata Miscele di semi e frutta secca Frutta sciroppata Noci, arachidi, nocciole Aglio, cipolla, fagioli, rabarbaro
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Avere un petauro in casa Il petauro è un animale estremamente interessante e ha un aspetto molto curioso, ma allo stesso tempo richiede molte cure e attenzioni, pertanto è consigliato solo a persone che abbiano una certa esperienza e tempo da dedicargli. L’alloggio deve essere il più ampio possibile e sviluppato in altezza, pertanto le normali gabbie per roditori o conigli non sono adatte a questi animali. Si possono utilizzare in maniera efficace delle voliere di medie dimensioni (minimo 50 X 50 X 80 cm per una coppia di petauri) all’interno delle quali andranno posizionati rami e appigli per permettere agli animali di arrampicarsi. Ma è chiaro che più ampia è la voliera e più serena sarà la coppia; sarà anche possibile vedere dei brevi lanci planati per esempio altezza 200 centimetri e lunghezza 180 centimetri. La voliera dovrà poi essere collocata in una zona particolarmente tranquilla della casa lontano dal trambusto e dai rumori (i petauri sono animali molto timidi) e al riparo dalla luce solare.
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La temperatura ideale per ospitare questi animali è compresa tra i 18 e i 25 gradi centigradi. Accessori per la riproduzione All’interno di ogni gabbia vanno collocati diversi nidi che devono essere chiusi, avere una apertura di almeno 4 cm e non permettere l’ingresso della luce (all’interno dei nidi deve esserci buio pesto). I materiali possono essere svariati, legno, plastica, vimini e altro. I nidi vanno collocati nella parte alta della gabbia in modo da dare ai petauri maggior sensazione di sicurezza. Le ciotole per l’alimentazione devono essere in materiale lavabile e disinfettabile e per l’acqua si possono utilizzare beverini a goccia simili a quelli per roditori. Va sempre ricordato che i petauri sono animali sociali che vivono in colonie quindi non vanno mai allevati da soli. Come maneggiare il petauro Se il petauro è stato abituato fin da piccolo non darà grossi problemi ad esse-
re maneggiato. È meglio iniziare a toccarlo di giorno, mentre è nel suo rifugio che dorme, in modo che sia insonnolito e di riflessi più lenti. Se quando lo si prende l’animaletto si afferra con le unghie contro qualche oggetto perché non vuole essere sollevato bisogna evitare di strattonarlo. Mantenendo la calma si liberano delicatamente le unghie con un dito. È vietato afferrarlo per la coda, perché si potrebbe danneggiare. Quando i petauri vengono fatti uscire è opportuno assicurarsi che cani, gatti e furetti siano fuori dalla stanza e che le finestre siano chiuse! Manicure periodica I petauri, inoltre, sono abituati ad afferrarsi agli oggetti con le unghie, pertanto possono risultare piuttosto fastidiosi per la pelle del proprietario, che si ricopre di graffi. L’unico modo per ovviare a questo problema consiste nell’accorciare periodicamente le punte con un piccolo tronchese da unghie, tagliandone via la punta. ●
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Uccelli TERAPIE NEGLI UCCELLI ORNAMENTALI
L’esperienza pratica insegna come eseguirle nell’acqua o nell’alimento
Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per animali esotici
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a diffusione capillare nel territorio nazionale di veterinari che si dedicano con passione e competenza alla cura dei nuovi animali da compagnia (compresi gli uccelli) ha permesso a tutti i negozianti, allevatori e privati di avere il supporto di medici specializzati nella cura dei loro beniamini. Trattando di volatili alcune difficoltà non sono semplici da superare per la natura stessa del problema, per l’anatomia, la fisiologia e l’etologia delle specie in questione. Da dove nascono le difficoltà nel somministrare farmaci agli uccelli? Innegabili difficoltà ostacolano la somministrazione diretta in bocca dei prodotti. Le piccole dimensioni di un canarino, un pappagallino o un uccellino esotico, l’incompleta domesticità di altri pazienti pennuti o la presenza di molti individui in una stessa voliera impediscono la somministrazione individuale del medicamento prescritto dal veterinario o di complessi multivitaminici e o minerali integratori della dieta che il negoziante suggerisce al cliente. Nei piccoli pennuti non vi sono, inoltre, studi scientifici circa la posologia e la frequenza di somministrazione delle molecole terapeutiche. La somministrazione individuale - con calcolo di milligrammi (mg) pro chilo (kg) - in un allevamento o in negozio con mol-
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ti soggetti risulta improponibile non solo per il tempo che occorrerebbe, ma anche perché i soggetti sarebbero sottoposti a forte stress da manipolazione e da cattura dovendo essere ripetuta per due o tre volte al giorno. Un ulteriore problema deriva dal fatto che il metabolismo di un uccello è inversamente proporzionale alla sua taglia. Quindi un piccolo diamantino di 15 grammi non solo è problematico da catturare e convincere ad aprire la bocca, ma la frequenza di somministrazione del farmaco dovrebbe essere 10 volte superiore a quella di un pollo o un tacchino! Ci viene in aiuto quindi l’esperienza maturata nelle specie avicole da allevamento nelle quali i farmaci vengono somministrati attraverso l’acqua di bevanda o attraverso il mangime. La pratica di allevamento ha quindi sperimentato, al posto della scienza, i dosaggi e la durata dei trattamenti, solo sulla scorta delle evidenze cliniche e non di studi condotti secondo i dettami della farmacologia ufficiale.
Come usare l’acqua I prodotti disciolti nell’acqua devono essere idrosolubili (sciogliersi in acqua), mantenersi per molte ore in soluzione e non precipitare sul fondo dei beverini. I prodotti fotolabili (che si disattivano al contatto con la luce perdendo efficacia) vanno protetti dal sole attraverso l’utilizzo di beverini con filtro solare (quelli di colore blu) oppure con carta stagnola avvolta attorno al beverino. I prodotti disciolti nell’acqua non devono conferire alla stessa un sapore sgradevole per evitare che gli uccelli si rifiutino di bere. Gli uccelli non hanno uno spiccato senso del gusto, ma percepiscono molte sostanze e possono, in presenza di queste, ridurre di molto il consumo di acqua con gravi danni alla salute. Addizionando dell’aceto di mele, alla dose di 5-10 ml per litro d’acqua, da un lato rende la bevanda più gradevole dall’altro, grazie all’ambiente acido, si facilita la conservazione del prodotto medicinale che rimane attivo per più ore. I volatili gradiscono molto l’aceto e, be-
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vendo molto, urinano di più. Non bisogna quindi allarmarsi se si vedono i fondi delle gabbie bagnati, non si tratta di diarrea! Quando si somministra un prodotto nell’acqua il calcolo va fatto sul consumo medio di acqua del soggetto nell’arco della giornata. È quindi tassativo non fornire ai soggetti nessuna altra fonte di liquidi durante il trattamento come per esempio frutta, verdura o bagnetti. Come usare gli alimenti Quando si somministra un prodotto nell’alimento è preferibile usare alimenti ad alto potere assorbente come i pastoncini. Nella somministrazione del prodotto con il pastoncino si possono scogliere comodamente sia prodotti idrosolubili (che si sciolgono in acqua) sia prodotti liposolubili (che si sciolgono nei grassi). Mettere il prodotto nel miscuglio di sementi non è una pratica sensata. Gran parte degli uccelli da compagnia (con l’eccezione delle tortore e piccioni) sgusciano i semi buttando via con la scorza gran parte del prodotto. Inoltre, per garantire la corretta conservazione del miscuglio di sementi questo non deve essere né bagnato né impolverato con sostanze estranee. Il calcolo delle quantità di prodotto Il calcolo di quanto prodotto mettere nell’acqua di bevanda o nell’alimento deve essere fatto per singola molecola, condizioni di allevamento e ambientali, specie in questione, e altre variabili indicate
dal veterinario dalle posologie riportate nelle confezioni, alle quali occorre attenersi scrupolosamente. Ci sono però dei valori che vanno conosciuti per poter eseguire questi calcoli. Consumo medio di acqua per un passeriforme della dimensione di un canarino (25-30 grammi) nelle 24 ore: 2,5/6 ml di acqua. Questo dato varia a seconda della stagione dell’anno poiché gli uccelli bevono di più nelle calde giornate estive e meno durante l’inverno. Consumo medio di alimento (sommatoria di sementi e pastoncini) di un passeriforme della dimensione di cui sopra nelle 24 ore: 5/6 grammi. Il consumo aumenta nelle fredde giornate invernali per-
ché l’alimento viene usato per produrre calore e si riduce in estate. Molti allevatori usano per la somministrazione dei farmaci a uso umano la seguente regola: 1/5 della dose giornaliera prescritta per un uomo in 1 litro d’acqua. La conoscenza di questi valori e il calcolo del consumo effettivo di alimento o acqua di un singolo soggetto oppure di un insieme di soggetti permette, conoscendone il peso, di calcolare la dose di farmaco ricevuta nelle 24 ore. Tutte queste operazioni, se sono seguite da un veterinario esperto nella clinica dei volatili, appaiono più semplici e più facili da eseguire.
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Uccelli
Aerosol-terapia in… camera La terapia aerosol negli uccelli è molto utile e molto utilizzata a causa della grande frequenza di problemi respiratori. La presenza dei sacchi aerei poco vascolarizzati e quindi poco raggiunti dalla terapia sistemica rende molto utile questa tecnica. Non potendo usare l’aerosol direttamente davanti al becco del soggetto, per evitare di stressarlo in maniera insensata, si preferisce la tecnica della “camera aerosol”.
Si prende una gabbietta di dimensioni molto piccole e si fodera all’esterno con una pellicola trasparente di quelle in uso in cucina. La porticina di ingresso verrà sigillata a parte per permettere di introdurre il soggetto e toglierlo velocemente a fine trattamento. Al centro della gabbietta si effettuerà un forellino dove verrà applicato il vaporizzatore dell’aerosol che in questo modo, una volta azionato, riempirà di vapori la gabbia obbligando l’ospite a respirare l’aria medicale. Le soluzioni più comunemente utilizzate sono antibiotici e antimicotici diluiti in soluzione fisiologica sterile di cloruro di sodio. I prodotti per uso umano sono indicati allo scopo così come possono essere nebulizzati efficacemente i prodotti iniettabili intramuscolari o endovena. Durante tutta la manovra di aerosol l’animale deve essere monitorato per intervenire tempestivamente qualora si presentino effetti collaterali.
I diversi aerosol (tradizionali o a ultrasuoni) hanno tempi di utilizzo diversi e frazionano la particella aerosol in dimensioni più o meno sottili. Particelle di diametro minore arrivano più in profondità nel sistema respiratorio. Le dosi, la diluizione con acqua fisiologica, i tempi di permanenza nella camera e la frequenza dei trattamenti sono indicate dal veterinario esperto in non convenzionali detti anche animali esotici. Conclusioni La cura degli uccelli ornamentali ha subito negli ultimi anni una forte accelerazione grazie al contributo di molte figure professionali che hanno dedicato risorse ed energie allo studio di nuove molecole e nuovi protocolli. Nonostante questo, ancora troppo spesso, i veterinari sono costretti a prendere a prestito molecole e farmaci dalla medicina umana per mancanza di un farmaco analogo veterinario. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
Alimentazione
Sera Italia S.r.l. Via Gamberini, 110 - 40018 San Pietro in Casale (BO) Tel. 051 6661333 - 6661301 - Fax 051 6669133 www.sera.it - E-mail: info.seraitalia@sera.biz
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varie volte al giorno in piccole quantità e può essere integrato con altri mangimi dell’assortimento SERA, come SERA raffy I, SERA raffy P e SERA raffy Royal. Per compensare le carenze del cibo fresco e di alcuni mangimi, gli specialisti SERA offrono mangimi complementari specifici. SERA reptimineral C è l’integratore alimentare a base di sali minerali - in particolare il calcio - e vitamine; è ricchissimo di oligoelementi, vitamine e aminoacidi essenziali, il tutto per prevenire le malattie da carenza, regolare il metabolismo e favorire la formazione dello scheletro e della muscolatura. SERA reptimineral H è l’integratore creato per i rettili erbivori; oltre a contenere sali minerali e vitamine, è arricchito di calcio, fosforo, aminoacidi ed oligoelementi che completano un’alimentazione equilibrata. La sua aggiunta regolare previene ogni malattia da carenza, favorendo il benessere degli animali. SERA reptilin è l’integratore vitaminico liquido che contiene tutte le vitamine indispensabili in una forma direttamente utilizzabile dai rettili. Il suo utilizzo regolare evita con sicurezza il rammollimento del carapace e tutte le forme di rachitismo, come anche problemi agli occhi dovuti alla carenza di vitamina A; grazie alla sua forma liquida è un prodotto ideale per arricchire qualsiasi tipo di cibo. Grazie alle loro esclusive proprietà nutrizionali e alla composizione innovativa, i mangimi della linea SERA reptil Professional garantiscono alle tartarughe e agli altri rettili un’alimentazione bilanciata che i laboratori di ricerca della SERA hanno concepito tenendo conto principalmente delle naturali differenze tra rettili erbivori e carnivori. ●
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Acquariologia SUA MAESTÀ IL DISCUS Fig. 1 - Discus accoppiamento in acqua scura
Un pesce nobile, molto amato in acquario al punto che il commercio del discus è “un mercato nel mercato” stagni esterni. Da quel momento l’ascesa del discus nel cuore degli appassionati è stata inarrestabile e continua tutt’oggi sia in ambito domestico sia in gare nazionali e internazionali di bellezza. Alessio Arbuatti Medico Veterinario, acquarista, docente di Zoologia Università degli Studi di Teramo
L
a prima importazione in Europa di discus selvatici a fini ornamentali risale al 1921, tramite l’azienda tedesca Eimeke Company di Amburgo. Nel 1932 alcuni esemplari raggiungono anche gli U.S.A. laddove è documentata la prima riproduzione in cattività risalente al 1935 a Philadelphia. Subito dopo si riuscì ad accrescere gli avannotti fino ai cinque mesi di vita, grazie all’utilizzo di microscopico alimento vivo prelevato da
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Un nome per tre specie Con il termine comune “discus”, come dimostrato da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica AQUA “International Journal of Ichthyology” Volume 12(4) 2007, si comprendono tre specie ittiche simili: Symphysodon discus, (Heckel, 1840), S. aequifasciatus, (Pellegrin, 1904) noto come discus verde e S. haraldi (Schults, 1960) conosciuto come discus blu o marrone. Le tre forme si ritrovano in numerosi biotopi distribuiti lungo un vasto areale nel Sudamerica, in particolar modo in molti tributari del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro. Gli esemplari popolano
principalmente le acque caratterizzate da un colore scuro poiché ricche di tannini e altri composti di origine vegetale, con un pH acido intorno a 4.5 5, una bassissima conduttività 6-12 µS/cm e una scarsa concentrazione di ossigeno. I discus si riscontrano in laghi e anse fluviali con una scarsa movimentazione dell’acqua (Fig. 2), sostando a profondità variabili da 1,5 a 5 metri e spostandosi in banchi composti da 200 a 800 individui. Durante la stagione delle piogge, con l’esondazione dei corsi d’acqua tra ottobre e febbraio, i banchi si spostano nelle foreste sommerse, dove gli adulti si accoppiano (Fig. 1) e accrescono la prole grazie alle cure parentali e alla protezione fornita dall’intricato habitat alluvionale nel quale si muovono facilmente grazie alla forma schiacciata latero-lateralmente (Fig. 3).
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Le potenzialità del mercato Il commercio del discus è un “mercato nel mercato” acquariofilo, sfaccettato sia in termini di varietà disponibili che di valore dei singoli soggetti, da quelli allevati per le competizioni di bellezza (discus show) (Fig. 4) fino a quelli per acquariofili hobbysti. Pur essendo disponibili rari esemplari di cattura provenienti dal mercato sudamericano, la maggior parte dei discus nei negozi sono il frutto di riproduzioni in cattività accompagnate da selezioni delle livree che hanno permesso, a oggi, di avere a disposizione numerose varietà con colorazioni differenti da quelle selvatiche. Soggetti da allevamenti europei Questo pesce può dare al proprietario di pet shop interessanti guadagni e a tutti gli acquaristi grandi soddisfazioni purché l’intera filiera commerciale, dal grossista al privato, segua delle regole ben precise. Il negoziante deve essere innanzitutto a conoscenza del fatto che la maggior parte degli esemplari delle differenti varietà in commercio è frutto di nascite in allevamento (Fig. 5) e il grado di qualità morfologica degli stessi ne influenza il prezzo al dettaglio. Gli esemplari wild di cattura sono da riservare ai soli acquariofili più esperti perché richiedono ambientamenti più lunghi, cure più particolareggiate e la realizzazione di un biotopo perfetto. Il negozio deve commercializzare soggetti sani, robusti e adattati ai mangimi commerciali, di conseguenza è importante acquistare esemplari da allevamenti con elevati standard sanitari. Oggi sono disponibili sul mercato numerosi esemplari provenienti da allevamenti italiani ed europei che hanno la filiera controllata, sono quarantenati, adattati ad acqua con pH neutro e infine (va ribadito) correttamente abituati agli alimenti commerciali.
Fig. 2 - Acqua scura lento scorrimento Rio Amazzoni
Fig. 3 - Forma schiacciata
Soggetti da stockisti e da allevamenti extraeuropei L’acquisto diretto da stockisti e da alcuni allevamenti extraeuropei a basso costo non fornisce spesso tali garanzie igienico sanitarie. Se da un punto di vista economico l’acquisto diretto permette un forte abbattimento dei costi, dall’altro, una volta arrivati, i pesci devono essere sempre quarantenati cor-
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Acquariologia rettamente (Fig. 6) e sottoposti a trattamenti farmacologici, legalmente, sotto controllo veterinario. L’utilizzo di farmaci ad ampio spettro senza la supervisione di un veterinario esperto in pesci tropicali, non garantisce la sanificazione degli esemplari, anzi, può portare a fenomeni di resistenza ai farmaci da parte dei patogeni e una successiva contaminazione della quarantena stessa. I discus così trattati, una volta in vendita, sono maggiormente soggetti a patologie e stressors che influiscono direttamente sul benessere degli esemplari ospitati in vasca e, di conseguenza, sulla loro condizione sanitaria con il rischio che il cliente rimanga insoddisfatto e identifichi la specie come “difficile” frenando l’espansione della potenziale clientela. “Questi problemi non solo possono creare scontento nei clienti, ma soprattutto non garantiscono il benessere degli animali: se possibile, evidenzierei questo aspetto”. (N.d.R.)
Fig. 4 - Selezione bellezza
Fig. 5 - Allevamento discus
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Esigenze gestionali I discus in natura sono animali di branco e la gestione domestica richiede delle vasche sufficientemente ampie. Se si volesse tentare la riproduzione in acquario, poiché questi pesci non hanno un dimorfismo sessuale e formano coppie in età adulta, al momento dell’acquisto si possono consigliare due soluzioni. La prima, più onerosa, prevede l’acquisto di una coppia adulta fertile (Fig. 7) già formata che potrà essere ospitata in una vasca di piccole dimensioni (1 metro, 180 litri). In alternativa si può prendere un piccolo gruppo di giovani (Fig. 8) (7-8 esemplari), inseriti in una vasca di medie dimensioni intorno ai 250 litri. Con il passare del tempo, si noterà la formazione di una o più coppie stabili. Qualora dovessero sorgere problemi di convivenza che possono comparire con l’aumentare dell’età è possibile scambiare gli esemplari in eccesso. Poiché questi pesci sono timidi, sarà importante scegliere pochi compagni di vasca: per esempio un piccolo banco di pesci cardinale. L’arredo consiste nel creare un ricco ambiente con legni e piante che si sviluppino in altezza. L’acqua va addizionata con un biocondizionatore contenente estratti naturali acidificanti che la rendano gradatamente ambrata (Fig. 9).
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L’alimentazione Un interessante studio condotto su esemplari adulti selvatici ha dimostrato che durante la stagione secca, le differenti specie di discus, si nutrono principalmente di materiale organico depositato sul fondo (39%-55%), seguito da vegetali (9%-18%), micro e macro alghe (12%-25%), invertebrati acquatici e terrestri (15%-25%). Durante la stagione delle piogge con l’allagamento delle foreste, l’alimento deriva dal materiale organico detritizio per il 6%-28%, materiale vegetale 44%-62%, alghe 5%-12% e invertebrati dal 15%
Fig. 6 - Quarantene discus
Fig. 8A - Discus giovani
Fig. 7 - Coppia adulta
Fig. 8B - Discus giovani
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Acquariologia al 38%, dimostrando dunque un’ampia duttilità alimentare non solo in termini di materia prima ma anche di stagionalità. In negozio e a casa le linee differenti di alimento secco bilanciato per i discus e i mangimi surgelati correttamente conservati a temperatura costante, garantiscono tutti i macro e micronutrienti necessari nonché la corretta salubrità alimentare evitando potenziali contaminazioni batteriche degli alimenti self made che potrebbero indurre patologia in acquario.
Fig. 9 - Discus in vasca con biocondizionatore, acidificanti, scurente
L’autore ringrazia Marco Rosetti - acquaportal - Luca Giusti - N.F. Discus - Michael Kock - Haus Des Meeres. ●
UN ALIMENTO SPECIALE PER GLI AVANNOTTI Nelle prime fasi di crescita gli avannotti si nutrono di una produzione mucosa presente sul corpo dei genitori (Fig. 10). Questo peculiare comportamento alimentare, presente anche in alcune specie di Ciclidi, ha attirato l’attenzione dei ricercatori i cui studi hanno permesso di determinare l’esatta composizione di questa secrezione. Mediante una serie di analisi di laboratorio condotte sul muco di femmine che avevano appena deposto e su quello di soggetti non in fase riproduttiva, è emerso che il primo è particolarmente ricco dal punto di vista del profilo amminoacidico con concentrazioni pari a 74 milligrammi di proteine per millilitro di muco. Tra i costituenti di questo è particolarmente abbondante la fenilalanina, un amminoacido essenziale. Il consumo del muco genitoriale da parte dei piccoli continua fino al 15° giorno di vita dopodiché decresce grazie al contemporaneo sviluppo dell’apparato digerente e delle sue attività enzimatiche, ciò permette di iniziare la consumazione di alimento, digerire e assorbire al meglio i composti nutritivi derivanti dai microorganismi come naupli di Artemia salina appositamente schiusi in appositi schiuditoi (Fig. 11) e altri piccoli invertebrati. Con la moderna zootecnica ornaFig. 10 Fig. 11 mentale le tecniche di allevamento e svezzamento degli avannotti in allevamento sono spesso personalizzate e comprendendo anche tecniche tra le quali l’uso di pesci balia, e gli svezzamenti precoci.
Fig. 10 Piccoli su muco genitori Fig. 11 Schiuditoi Artemia slaina
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CORSO FORMAZIONE ISTRUTTORI RIABILITATORI SISCA
SIAmo in sinCRoniA
PRIMA PARTE I MODULO • 26-27 SETTEMBRE 2015 II MODULO • 24-25 OTTOBRE 2015 III MODULO • 21-22 NOVEMBRE 2015 IV MODULO • 12-13 DICEMBRE 2015 V MODULO • 23-24 GENNAIO 2016 VI MODULO • 27-28 FEBBRAIO 2016 VII MODULO • 19-20 MARZO 2016 VIII MODULO • 16-17 APRILE 2016
SECONDA PARTE
Istruttori Riabilitatori SISCA Progettazione e realizzazione di percorsi riabilitativi del cane affetto da patologie del comportamento
I MODULO • 21-22 MAGGIO 2016 II MODULO • 18-19 GIUGNO 2016 III MODULO • 23-24 LUGLIO 2016 IV MODULO • 17-18 SETTEMBRE 2016 V MODULO • 15-16 OTTOBRE 2016 VI MODULO • 19-20 NOVEMBRE 2016 VII MODULO • 10-11 DICEMBRE 2016 VIII MODULO • 21-22 GENNAIO 2017 IX MODULO • 18-19 FEBBRAIO 2017 X MODULO • 25-26 MARZO 2017 XI MODULO ESAMI
SEGRETERIA SIACr-A - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: segreteria@siacr.it - www.siacr.it
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Veterinaria
GENI DOMINANTI E GENI RECESSIVI
Segnalazioni di patologie oculari congenite nei gatti di razza L
e patologie congenite trovano la loro ragione nelle caratteristiche genetiche di specifici individui e possono predisporre la discendenza alla stessa patologia.
Maria Cristina Stocchino Medico veterinario, Esperta in omeopatia e agopuntura veterinaria, Sassari
Alessio Arbuatti Medico veterinario Docente di Zoologia Veterinaria Università degli Studi di Teramo
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Atrofia retinica Nel gatto abissino, per esempio, sono stati segnalati due tipi di “atrofia retinica”. Il primo, descritto dai ricercatori svedesi, comporta l’atrofia retinica bilaterale nei gatti Abissini di età superiore ai 12/18 mesi. La trasmissione avviene attraverso un gene autosomico recessivo. Inizialmente si verifica una variazione di colore, bruno-grigio, sul fondo del tappeto, e l’assottigliamento dei vasi retinici periferici. Poi il tappeto lucido diventa
iperriflettente, e i vasi retinici riducono drasticamente il calibro. Il resto del fondo dell’occhio, non tappetale, rimane normale fino agli ultimissimi stadi di malattia, quando diviene depigmentato. La progressione della patologia e la contemporanea perdita di vista, avvengono lentamente e consentono al gatto di adattarsi, tanto che alcuni proprietari di abissini non si accorgono del deficit visivo. Il secondo tipo di atrofia retinica, descritto dai ricercatori inglesi, ha un’insorgenza precoce (4 settimane di vita), e si trasmette tramite un gene autosomico dominante. Il primo segno clinico è un diametro pupillare più ampio del normale (che compare intorno alle tre set-
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Veterinaria
timane di vita), e anche il riflesso pupillare risulta diminuito. Intorno alle 3-4 settimane di vita compare nistagmo intermittente (movimento regolare, oscillatorio e non volontario dei globi oculari), verticale e/o orizzontale, a volte accompagnato da inclinazione del capo. Già intorno alle 5 settimane il deficit visivo si manifesta con una minore attitudine al gioco e alle otto settimane, l’esame del fondo dell’occhio rivela una superficie iper-riflettente del tappeto lucido e riduzione progressiva del calibro dei vasi retinici, tanto che all’anno di età il fondo risulta del tutto avascolare. Questa patologia è stata denominata displasia dei bastoncelli e dei coni. Altre patologie Nel gatto di razza bengala è stato frequentemente descritto l’entropion, una patologia che comporta l’introflessione delle palpebre con conseguente sfregamento delle ciglia sulla cornea. La patologia viene risolta con un semplice intervento chirurgico, necessario per scongiurare il rischio di ulcere corneali. La sintomatologia comporta iperproduzione lacrimale, intorbidamento oculare e, a volte, strabismo. In una linea della razza burmese è stata descritta la cherato-congiuntivite secca, causata da una diminuzione della componente acquosa del film lacrimale. Ne consegue una congiuntivite secca, e ulcere corneali secondarie. Il trattamento medico consta nella somministrazione di lacrime artificiali.
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Sempre nel burmese, è descritta l’eversione della cartilagine della terza palpebra, in seguito a dislocazione, che comporta, conseguentemente, il prolasso della ghiandola della terza palpebra. La risoluzione del problema è chirurgica. I dermoidi oculari sono di aree di cute ectopica, cioè cresciuti in aree del corpo non consuete, come la terza palpebra o la cornea. Negli esotici (così come nei persiani), un inconveniente frequente, legato al muso molto schiacciato, è l’epifora (eccessivo scolo lacrimale); si consiglia la pulizia continua delle pieghe per evitare che si verifichino dermatiti umide. In una linea familiare dei gatti di razza manx è stata descritta una distrofia corneale, trasmessa da un gene autosomico recessivo. Intorno ai 4 mesi di vita, compare edema corneale centrale, che esita in ulcera corneale. La terapia medica è sintomatica e non risolutiva. Nel persiano, la sindrome di ChediakHigashi (albinismo oculo-cutaneo), causata da un gene autosomico recessivo, si manifesta nei soggetti blu-fumè con occhi di colore giallo-verde chiaro. I soggetti colpiti presentano fotofobia, le alterazioni oculari comprendono ipopigmentazione del fondo, assottigliamento dell’iride e nistagmo. Questi gatti sono maggiormente predisposti alla cataratta. Il trattamento è sintomatico e non comporta gravi problemi ai soggetti colpiti. Nel persiano blu è segnalato l’anchiloblefaro congenito, che si manifesta con fusione delle palpebre ad opera di una
spessa membrana. In alcuni persiani è possibile riscontrare entropion (sopra descritto nella razza bengala), e come descritto nell’esotico, è frequente l’epifora congenita. Un’altra patologia oculare relativamente frequente, è il glaucoma primario. Si tratta di una patologia dovuta a un rallentamento nel drenaggio dell’umore acqueo, che, accumulandosi, comporta un aumento della pressione endooculare. Se non si diagnostica precocemente, e non si interviene con una terapia appropriata, la degenerazione delle strutture oculari porta a cecità. In alcuni soggetti può comparire l’agenesia delle palpebre, cioè la mancanza delle palpebre. Anche nel gatto siamese è descritto il glaucoma primario (o glaucoma cronico ad angolo aperto). Lo strabismo è dovuto a un difetto della via neurale del nervo ottico, e questo problema, pur non comportando alterazioni visive, è oggi assai meno frequente, grazie al lavoro di incroci selettivi operato dagli allevatori. A volte è accompagnato da nistagmo. Queste sono alcune tra le patologie associabili a specifiche razze che però non escludono la possibilità che esse si manifestino anche in altre. ●
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Toelettatura
a cura della redazione
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cco un’occasione che merita di essere sottolineata. Sono aperte le iscrizioni per il Primo Master Toelettatori, percorso formativo in quattro giornate che mira ad approfondire e sviluppare le conoscenze di chi desidera avvicinarsi a questa professione. Essere toelettatore, infatti, non significa solo possedere abilità manuali, gusto estetico, sensibilità, pazienza e amore per gli animali, ma significa anche e soprattutto conoscenze specifiche in ambito gestionale, di zoognostica e di problematiche sanitarie di cui il professionista può essere l’elemento sentinella. Il toelettatore riveste un ruolo fondamentale per la salute e il benessere degli animali da compagnia e come tale deve essere adeguatamente formato. Cosa s’impara Il master si articola in quattro moduli, ognuno dei quali strutturato in base alle seguenti tematiche: – Management, per accrescere le capacità di approccio al cliente, di gestione del proprio esercizio, di attuazione di strategie per l’aumento dell’affluenza, di perfezionamento della comunicazione col cliente; – Zoognostica, per ampliare la conoscenza delle razze canine, feline e dei piccoli animali che frequentano i saloni di toelettatura; – Osservazioni, per entrare in contatto con tutti quei problemi di carattere sanitario riscontrabili nel corso della toelettatura;
QUANTO COSTA? Il prezzo del corso è davvero interessante. L’scrizione a una singola giornata è di € 60,00, con tariffa ridotta a € 50,00 per i tesserati APT. Il costo del corso completo è di € 200,00, con quota ridotta per gli iscritti APT a € 160,00. Tutti i prezzi sono da intendersi IVA compresa. Nella quota inoltre è anche previsto il pranzo.
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SONO APERTE LE ISCRIZIONI
Al via la prima edizione del Master Toelettatori, organizzato da EV Eventi Veterinari e promosso da APT (Associazione Toelettatori Professionisti) – Esperienza. Testimonianze, per avvicinarsi alla storia ed evoluzione della toelettatura attraverso l’esperienza di colleghi esperti che hanno migliorato e diversificato le proprie abilità negli anni; – Relazione tecnica aziendale, per visionare i prodotti più all’avanguardia per l’igiene e la cura del pelo, nonché per la nutrizione, quale strumento fondamentale per il mantenimento della salute dell’animale. Gli incontri sono stati fissati nelle seguenti date: 13 settembre, 4 ottobre, 1 novembre e 22 novembre 2015. La frequenza e il test finale sono obbligatori per il conseguimento dell’attestato. Associazione Toelettatori Professionisti APT nasce 23 anni fa con lo scopo di far crescere professionalmente i toelettatori Italiani, fornendo loro tutti gli stru-
menti possibili per accrescere la preparazione, ma anche per migliorare il rapporto con l’animale e, di conseguenza, con il cliente-proprietario. Gli sforzi di APT sono indirizzati ad arricchire la padronanza delle tecniche manuali nelle linee di toeletta commerciali ed espositive, ma anche ad approfondire il corretto uso dei prodotti disponibili. Molte le iniziative svolte in tutta Italia: oltre 110 stage di perfezionamento, e quasi altrettanti stage correttivi, gare e campionati, corsi specifici e conferenze. L’associazione oggi è impegnata affinché sia applicato l’accordo Stato e Regioni del 2003 che consente l’accesso alla professione alle persone che dimostrino conoscenze e capacità professionali. A questo scopo APT ha creato un esame di idoneità volontario e non obbligatorio, ma che può dimostrare la serietà dei nuovi colleghi. ●
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Storie ALL’OMBRA DELLA MADONNINA L’AMORE PER I CANI NON CAMBIA MAI
Milano città di razze
Emanuela Zerbinatti Blogger e medico-psicoterapeuta
Q
uello tra i milanesi e i loro cani è un amore che si perde nella notte dei tempi, ma esploso in tutta la sua forza sotto il dominio dei Visconti, dal 1277 al 1447, e rinsaldato con l’arrivo degli Sforza subito dopo. Non c’è membro di queste due dinastie che non sia ricordato per aver amato i suoi cani spesso più dei sudditi. Lo testimoniano le cronache locali, gli stemmi di famiglia e le opere commissionate agli artisti apposta per dare lustro e spazio a questi membri imprescindibili della vita quotidiana in città. Niente a che vedere con i cagnolini salottieri tanto cari alle dame di corte Oltralpe. C’erano anche quelli, naturalmente. Tuttavia, gli esemplari che andavano per la maggiore erano quelli immortalati per i signori milanesi che si potevano permettere di avere cani e pittori
Immagine del cane sforzesco (slegato), un particolare del Portale del Banco Mediceo, conservato al Castello Sforzesco. L'immagine è tratta dal volume “Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, scultura lapidea, tomo II”, p. 259.
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al loro servizio. Tanti cani che erano esattamente come i loro proprietari li volevano: forti, coraggiosi, possenti. Perfetti per difendersi dai nemici incontrati in battaglia. Ma anche per la caccia ai cinghiali o per catturare caprioli, cervi, daini e lepri nelle vaste distese boschive del Ducato milanese che ai tempi di massimo splendore comprendeva tutta la Lombardia e parti di Piemonte, Veneto, Emilia e centro Italia. Perché, si trattasse di un’allegra scampagnata, di un’impegnativa battuta di caccia o di una guerra sanguinaria, cani e proprietari non si separavano mai, tanto da obbligare Ottone Visconti a rispolverare nel 1287, i “Capitolari” introdotti a Milano da Carlo Magno quasi 500 anni prima, i quali proibivano agli ecclesiasti “di tenere cani e falconi e di portarseli dietro fin ai piedi dell’altare”. Ottone impose in realtà un più generico ma ugualmente perentorio divieto “a portare cani in chiesa durante le funzioni” a causa della diffusione più massiccia di questi animali e non solo tra i membri del clero. Nel 1200 erano 6949 Il primo censimento canino della storia della città fu tentato proprio in questo periodo per opera di Fra’ Bonvesin de la Riva, il quale giurò di averne calcolati 6949, “né uno di più, né dieci di meno”. Il dato va preso con beneficio d’inventario vista la propensione del fraticello a usar la fantasia nella vita come nella professione (era anche poeta e scrittore). Su una cosa però non si sbagliava: i cani di Milano appartenevano tutti a nobili, uomini di corte, condottieri, prelati o ricchi strozzini. E il motivo è molto semplice: averne uno non era abbastanza. Chi “entrava in una fregola per i veltri da non pensare ad altro”, come ebbe a scrivere l’ambasciatore fiorentino a Milano Agnolo della Stufa a proposito della passione di Ludovico il Moro per i cani (i veltri erano un tipo di levriero molto di moda a quei tempi), mirava a
possederne decine se non centinaia, quasi che il numero contribuisse a definire il proprio status sociale. Un esercito per il tiranno Si racconta per esempio che Bernabò, un altro Visconti a lungo a capo del Ducato, ne avesse più di cinquemila ai quali era affezionatissimo. Non potendoli tenere tutti a palazzo, fece erigere la Ca’ dei Cani in San Giovanni in Conca che allora era nel centro cittadino per custodirvi i migliori esemplari e distribuì tutti gli altri tra i contadini che non potevano tenerne di propri. A questi spettava l’onore, ma soprattutto l’onere, di provvedere a mantenerli in buona salute. La prima “carta d’identità canina” Con il suo successore, il nipote Gian Galeazzo, non andò certo meglio. Ma era almeno tutto nero su bianco. Questi nel 1390 istituì, infatti, la “bulletta”, una sorta di documento d’identità in cui veniva annotato persino il colore del mantello del cane e che di fatto ne costituiva l’atto di proprietà. Chi era sorpreso a rubare un cane o in possesso di un esemplare di cui non poteva dimostrare la proprietà veniva punito con una multa di 25 fiorini, mentre chi ne avesse causato la morte doveva versare all’erario lo stipendio d’un mese. Questioni di razza All’epoca i cani milanesi provenivano da allevamenti francesi o inglesi come quelli di tutto il vecchio continente. Questi avevano, infatti, molta esperienza ed erano gli unici a poter soddisfare le esigenze anche più singolari dei vari Signori. Dei due figli maschi di Gian Ga-
Incisione di Marcantonio Dal Re della chiesa di S. Giovanni in Conca in cui, sulla destra, si nota la “Ca’ d’i can” ancora in piedi dove Bernabò Visconti allevava i suoi amatissimi cani da caccia.
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leazzo, per esempio, uno, Gian Maria, voleva mastini da combattimento che ubbidissero solo a lui, mentre l’altro, Filippo Maria, preferiva cani docili da condurre ogni giorno con sé a passeggio accompagnato da domestici con panieri colmi di leccornie tutte per loro a cui la servitù non poteva accedere. Eccezioni a parte, le razze che andavano per la maggiore erano: • bolognesi, brabantini, griffoncini, maltesi, schipperke e spaniel tra quelle da compagnia che allietavano le giornate delle nobildonne e i cui esemplari dovevano essere di piccola taglia e molto docili, più adatti a essere coccolati e imbellettati piuttosto che a qualsiasi impiego di utilità; • i molossi dalle mascelle potenti e dai garretti sodi che, secondo la definizione di Michelangelo Biondo in “De arte insidiandi lupibus”, dovevano essere forti e coraggiosi per la caccia alle prede più grosse e combattive o per le imprese militari; • i capostipiti dei vari setter, pointer, bracchi, épagneul breton e spinoni perfetti per forme di caccia più soft e tradizionali. Questi ultimi nascono proprio a Milano ed è Pietro De Crescenzi (1230-1320) a descriverne la caratteristica principale: la ferma, cioè la capacità di immobilizzarsi e di richiamare l’attenzione dell’uomo in prossimità della selvaggina. Nasce la cinologia Sono i primi tentativi di descrizione minuziosa delle razze canine, ma è sotto il dominio di Francesco Sforza che si gettano le basi della cinologia e della definizione degli standard in particolare per le razze da caccia. Nel suo “De canibus e venatione” Michelangelo Biondo ammonisce, per esempio, che “…il simile si deve unire al simile perché da questi accoppiamenti provengono cani ottimi sia da caccia che fedeli…”. C’erano invero anche molte false credenze sui cani e la loro origine come quella che voleva i “volpini” derivare da “unione di cani e volpi”. Ma si era compreso il principio per la selezione dei caratteri e la strada verso un’evoluzione del rapporto tra uomo e cane era segnata. Cinofilia di coppia Un ulteriore passo avanti a Milano lo si
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fa con Ludovico il Moro che fu, forse, il primo vero cinofilo attento e appassionato e con sua moglie Beatrice d’Este. Quest’ultima era talmente fissata coi suoi animali da pretendere che sui libri di preghiere fossero miniati cani e selvatici. Nel Seicento la caccia era ancora un fasto e al centro delle cerimonie mondane della città. Le mute erano accolte da squilli di tromba e premiate con parte della selvaggina catturata. I nobili poi facevano a gara per contendersi gli esemplari migliori e continuarono così per secoli tanto che nel 1872 la milanesissima tipografia Pagnoni stampa il primo almanacco del cacciatore pieno di nozioni su cura e allevamento del cane. Un anno d’oro L’anno di nascita della cinofilia per come la intendiamo oggi arriverà però solo nel decennio successivo e sarà proprio Milano a farsi capitale italiana del nuovo fenomeno. Tutto accade nell’autunno del 1881. È settembre quando in città si organizza la prima battuta di caccia alla volpe che attirerà tutti i nobili milanesi e persino D’Annunzio grazie al conte Felice Scheibler che fa arrivare cani specializzati direttamente dall’Inghilterra, patria di quel tipo di attività venatoria. Ed è ancora settembre, il 19, quando si svolge la prima esposizione internazionale canina del nostro Paese. Nel mese successivo (dal 20 al 22 ottobre) si tiene a Milano anche il primo congresso cinegetico. Ma soprattutto nasce la prima “società italiana per il miglioramento delle razze canine nel nostro Paese” fortemente voluta da due nobili milanesi molto influenti, il principe Emilio Belgiojoso e il conte Carlo Borromeo, da cui sorgerà l’attuale ENCI. L’amore per i cani e la Milano di oggi Dai tempi dei Visconti e degli Sforza le cose sono molto cambiate in città, ma non l’amore per i cani. Sebbene ci siano ancora molte cose da migliorare, Milano rimane una delle città più petfriendly d’Italia e tante delle iniziative a favore degli animali sono nate qui come il Garante degli Animali. E siccome nella capitale economica d’Italia anche le passioni diventano business, l’amore per i cani si trasforma spesso in occasione di lavoro innovativa.
Ritratto di Anna Cecilia Visconti Maderna, conservato nella quadreria dell’ospedale Fatebenefratelli. Notizie in “Il Fatebenefratelli tra barocco e neoclassico”, Istituto per la storia dell’arte lombarda, Amilcare Pizzi 1992, p. 148. L’immagine è copiata dal volume “Millain the great”, Cariplo 1989, p. 434. Secondo i dati della camera di commercio di Milano, dal 2009 al 2014, il settore della cura per gli animali da compagnia (ambulatori esclusi) è passato da 278 a 434 strutture, portando l’intera Lombardia in netto vantaggio rispetto alle altre regioni. Ancora più impressionante della crescita (+ 56% in cinque anni) è però la tipologia delle strutture che si è molto ampliata. Accanto ai più tradizionali servizi di petshop e toelettatura si contano a Milano anche luoghi ove portare i cani per poche ore durante il giorno a giocare (denominati asili), centri per l’educazione, locali petfriendly, piscine, ritrovi per attività ludico-sportive e tutto ciò che solo amanti dei cani potrebbero convertire in lavoro. Perché il cane nella Milano di oggi è molto più di un semplice animale da utilità o compagnia: è una persona che condivide con i meneghini la sua esistenza e, in quanto tale, merita attenzioni e cure particolari. C’è insomma molto rispetto per quelle che sono le sue esigenze anche come cittadino.
L’autrice ringrazia Paolo Colussi, curatore del sito storia di milano.it insieme a Maria Grazia Tolfo. ●
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Via Einaudi, 1 25086 Rezzato (BS) info@porrinipet.it
Prima S.r.l.
0429783975 fax 0429789768
Via Negrelli, 21 34043 Monselice (PD) www.prima-srl.com prima.srl@tin.it
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Stefanplast S.p.a.
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0831348111 fax 0831304510
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Rinaldo Franco S.p.a.
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Cascina Malcotta 13010 Stroppiana (VC) slowglobal@gmail.com
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United Pets S.r.l.
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Valla
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Venturi Giuseppe
0543945316 Via S.F. D’Assisi, 31 fax 0543945184 47016 S. Savino di Predappio (FC) www.venturionline.it info@venturionline.it
Vitakraft Italia S.p.a.
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Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it
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Via Casilina, 1670 00133 Roma www.boccaccisrl.it info@boccaccisrl.it
Calcio Mare S.n.c. di Corrizzato P. & C. 0423724073 Via per Salvatronda Z.I. Esp. 48 fax 0423742252 31033 Castelfranco V.to (TV) www.calciomare.com - www.aqualine.it info@calciomare.com
Chemi-Vit S.r.l. Via Don Milani, 5/C 42020 Quattro Castella (RE) www.chemivit.com info@chemivit.com Via Provinciale, 89 23811 Ballabio (LC) www.fiory.com info@fiory.com
Formevet S.r.l.
Rinaldo Franco S.p.a.
0248376157 fax 0241291840
Via Kuliscioff, 26/28 20152 Milano www.recordit.com record@recordit.com
Risa S.r.l.
0522887959 fax 0522888200
0341530138 fax 0341530392
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it servizio.clienti@valpet.it
024345891 fax 0243458922
Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it info@vitakraft.it
Viten S.r.l.
Via Torino, 89 12045 Fossano (CN) www.mondialpetdistribution.com
Via Faedis, 21 33040 Povoletto (UD) www.viten.it info@viten.it
Zoodiaco
Gimborn Italia S.r.l.
05225452 fax 0522943047 marketing@gimborn.it
Macropet S.r.l. Via Rive delle Seriale, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com
MP Group S.r.l. Via dell’Industria, 7/1 42025 Cavriago - Corte Tegge (RE) www.versele-laga.com
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Via Cappuccini, 7 29017 Fiorenzuola D’Arda (PC) www.raggiodisole.it www.mckerkit info@raggiodisole.it
Valpet S.r.l.
Fioretta Rag. Gianni S.a.s.
Via Giorgio De Chirico, 3 42124 Reggio Emilia www.gimborn.it
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V.le della Cooperazione, 16 45100 Rovigo www.zoodiaco.com zoodiaco@zoodiaco.com
Chemi-Vit S.r.l.
0331932014 fax 0331932510 chifasrl@tiscali.it
Fioretta Rag. Gianni S.a.s. Via Provinciale, 89 23811 Ballabio (LC) www.fiory.com
0341530138 fax 0341530392 info@fiory.com
Formevet S.r.l.
024345891 fax 0243458922
Via Savona, 97 20144 Milano www.formevet.com
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Macropet S.r.l.
0549907399 fax 0549906629
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Porrini Pet S.r.l. 0432664401 fax 0432679043
0302791814 fax 0302793319
Via Einaudi, 1 25086 Rezzato (BS) info@porrinipet.it
Rinaldo Franco S.p.a.
0425474645 fax 0425474647
0248376157 fax 0241291840
Via Kuliscioff, 26/28 20152 Milano www.recordit.com
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Trixie Italia S.r.l.
0444835329 fax 0444833352
Via E. Fermi, 14/16 36040 Alonte (VI) www.trixie.de
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Via Verdi, 84 21021 Angera (VA) www.chifa.it
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Valpet S.r.l.
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it
Vitakraft Italia S.p.a.
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Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it
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Imac, S.r.l. Via Ghisa, 24 36070 Tezze di Arzignano (VI) www.imac.it
Macropet S.r.l. Via Rive delle Seriole, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com info@macropet.com
0444482301 fax 0444482500 info@imac.it 0549907399 fax 0549906629
Trixie Italia S.r.l.
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
Via E. Fermi, 14/16 36040 Alonte (VI) www.trixie.de info@trixie.it
MP Group S.r.l.
Tucano Internazionale S.r.l.
0522942788 0522942755 fax 0522946191
Via dell’Industria, 7/1 42025 Cavriago - Corte Tegge (RE) www.versele-laga.com mp@versele.it
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Via Cappuccini, 7 fax 0523980300 29017 Fiorenzuola D’Arda (PC) www.raggiodisole.ft - www.mckerk.d info@raggiodisole.it
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Via del Commercio, 25 20040 Bellusco (MI) rettilissima@virgilio.it
Rinaldo Franco S.p.a.
0248376157 fax 0241291840
Via Kuliscioff, 26/28 20152 Milano www.recordit.com record@recordit.com
0444835329 fax 0444833352
Via Asiago, 25 22100 Como www.tucanoint.it info@tucanoint.it
Valpet S.r.l.
031513082 fax 0313347491
0395321255 0395321019 fax 0395321433
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075965601 fax 0759656020
Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it info@vitakraft.it
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tel. e fax 0818610459
Via Vittorio Veneto, 414 80058 Torre Annunziata (NA) www.zoomaniarettili.com info@zoomaniarettili.com
Zoo Varese
0332310280-9 fax 0332313111
Via Giovanni Macchi, 55 21100 Varese www.zoovarese.it zoovarese@libero.it
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Calcio Mare S.n.c di Corrizzato P.&C. Via per Salvatronda Z.I. Esp. 48 0423724073 31033 Castelfranco V.to (TV) fax 0423742252 www.calciomare.com - www.acqualine.it info@calciomare.com
Chemi-Vit S.r.l. Via Don Milani, 5/C 42020 Quattro Castella (RE) www.chemivit.com info@chemivit.com
Chifa S.r.l. Via Verdi, 84 21021 Angera (VA) www.chifa.it chifasrl@tiscali.it
Croci S.p.a. Via S. Alessandro, 8 21040 Castronno (VA) www.crocitrading.com info@crocitrading.it
Fioretta Rag. Gianni S.a.s. Via Provinciale, 89 23811 Ballabio (LC) www.fiory.com - info@fiory.com
FOP S.p.a. Via E. Majorana, 10/12 36045 Lonigo (VI) www.fop.it - fop@fop.it
Formevet S.r.l. Via Savona, 97 20144 Milano www.formevet.com
126
PetTrend • Giugno 2015
0522887959 fax 0522888200
0331932014 fax 0331932510
Tombolan S.r.l.
Mondial Pet Distribution S.p.a.
Gimborn Italia S.r.l.
05225452 fax 0522943047
Via Giorgio De Chirico, 3 42124 Reggio Emilia www.gimborn.it
marketing@gimborn.it
Imac S.r.l. Via Ghisa, 24 36070 Tezze di Arzignano (VI) www.imac.it
Macropet S.r.l.
0444482301 fax 0444482500 info@imac.it 0549907399 fax 0549906629
Via Rive delle Seriale, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com
info@macropet.com
Mantovani Pet Diffusion S.r.l.
051969413 Via Giulio Pastore, 31 fax 051969348 40056 Crespellano (BO) www.mantovanipetdiffusion.com mantovani@mantovanipetdiffusion.com
MP Group S.r.l. Via dell’Industria, 7/1 42025 Cavriago - Corte Tegge (RE) www.versele-laga.com
0522942788 0522942755 fax 0522946191 mp@versele.it
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Rinaldo Franco S.p.a. 0444436491 fax 0444436509
Via Kuliscioff, 26/28 20152 Milano www.recordit.com
fax 0523980300 info@raggiodisole.it 0248376157 fax 0241291840 record@recordit.com
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Trixie Italia S.r.l.
0444835329 fax 0444833352
Via E. Fermi, 14/16 36040 Alonte (VI) www.trixie.de
info@trixie.it
Tucano Internazionale S.r.l. Via Asiago, 25 22100 Como www.tucanoint.it
0395321255 0395321019 fax 0395321433 servizio.clienti@vaipet.it
Via Cartiera, 1 23883 Brivio (LC) www.valpet.it
Vergerio Mangimi S.r.l. Via Roma, 56 35010 Cadoneghe (PD) www.canary.it Via Piana, 4 06061 Castiglione del Lago (PG) www.vitakraft.it Via Faedis, 21 33040 Povoletto (UD) www.viten.it
049700622 fax 049703440 info@canary.it
Vitakraft Italia S.p.a.
Viten S.r.l.
031513082 fax 0313347491 info@tucanoint.it
Valpet S.r.l.
Zoodiaco
Via Cappuccini, 7 29017 Fiorenzuola D’Arda (PC) www.raggiodisole.it
0495969090 fax 0495968283
Via Vittorio Veneto, 78 35019 Tombolo (PD) www.tombolan.eu
Via Torino, 89 12045 Fossano (CN) www.mondialpetdistribution.com
075965601 fax 0759656020 info@vitakraft.it 04326644011 fax 0432679043 info@viten.it 0425474645 fax 0425474647
V.le della Cooperazione, 16 45100 Rovigo www.zoodiaco.com zoodiaco@zoodiaco.com
Zoomania
tel. e fax 0818610459 Via Vittorio Veneto, 414 80058 Torre Annunziata (NA) www.zoomaniarettili.com info@zoomaniarettili.com
Zoo Planet S.r.l. Via Malcanton, 6 35017 Piombino Dese (PD) www.zooplanet.it
Zoosan - L’Arca Via A. Cesarano, 99 84016 Pagani (SA) www.arca-zoosan.com
0499350400 fax 0499350388 info@zooplanet.it tel. e fax 081918501 info 3894228215 direzione@arca-zoosan.com
PET TREND GIUGNO 2015:ok
25-05-2015
15:35
Pagina 127
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Via di Sottopoggio, 32 55060 Guamo (LU) info@canicomitalia.com
0583462363 fax 0583462411 www.canicomitalia.com
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Via dei Costo, 7/H 16154 Genova www.fag.genova.it
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F.I.E.M. S.n.c.
Via G. Galilei, 3 22070 Guanzate (CO) www.fiem.it
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FOP S.p.a.
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Via Rive delle Seriole, 4 47893 Borgo Maggiore (RSM) www.macropet.com
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Via Zambon, 69 36051 Creazzo (VI) www.mpsitalia.it
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Via Chinnici, 12 60027 Osimo (AN) www.pampered.it
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0302791814 fax 0302793319 info@porrinipet.it
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Rinaldo Franco S.p.a.
0248376157 fax 0241291840
Via Kuliscioff, 26/28 20152 Milano www.recordit.com
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Tucano Internazionale S.r.l.
031513082 fax 0313347491
Vitakraft Italia S.p.a.
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Animal House S.r.l.
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Stracani S.a.s. Via Cengolina, 83 35030 Galzignano Terme (PD) www.stracani.com cuccioli@stracani.com
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Carmar S.a.s.
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Acquario di Bologna S.r.l.
Acquario di Bologna S.r.l.
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Uccelli
Zoosan - L’Arca
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Animaland
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037188127 fax 037188614 valverde.aquarium@libero.it 045973472 fax 045973473 info@mariozanolli.it
tel. e fax 081918501 info 3894228215
0332310280-9 fax 0332313111
Altri animali Chifa S.r.l.
0331932014 fax 0331932510
Via Verdi, 84 21021 Angera (VA) www.chifa.it chifasrl@tiscali.it
Zoomania
tel. e fax 0818610459
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Zoo Varese
0332310280-9 Via Giovanni Macchi, 55 fax 0332313111 21100 Varese www.zoovarese.it - zoovarese@libero.it
PetTrend • Giugno 2015
127
PET TREND GIUGNO 2015:ok
26-05-2015
10:09
Pagina 128
ELENCO INSERZIONISTI
Copertina
II Copertina
III Copertina
IV Copertina
3
5
9
11
Royal Canin - Urban Life
Vitakraft - Ring-go
Giuntini - ProCane ProGatto
Innovet
Agras Delic - Stuzzy Dog
Innovet - Condrogen
Moser - Animalline
Merial - Frontline Tri Act
15
19
21
23
35
37
39
41
Chemivit - Cliffi
Exclusion - Wildfield
Monge - Ricerca professionisti
Camon - Protection
Msd - Conta fino a 12
Morando - Miocane Miogatto
Novafoods - Trainer Liomix
Pralzoo - Biorhythmic
43
47
53
55
57
59
61
Hill’s - Metabolic+Mobility
Zoodiaco - Prolife
Pet360 - Indoor
Virbac - Effitix
Farmina - Vetlife
Vetoquinol - Zylkène
Agras Delic - Schesir
Quartino centrale
67
71
75
77
Purina
Winner Plus - Holistic Josera
Teknofarma - Ikenup
Ceva - Adaptil
Fortesan - Natursan
79
81
87
89
91
92
93
97
Adragna - Naxos
Affinity Pet Care - Advance
Visan - Optima Nova
Purina - Tonus
Msd - Scalibor
Merial Frontline Combo
Merial Frontline Pet Care
Drn - Wet Diet
CORSO FORMAZIONE ISTRUTTORI RIABILITATORI SISCA
SIAmo in sinCRoniA
PRIMA PARTE I MODULO • 26-27 SETTEMBRE 2015 II MODULO • 24-25 OTTOBRE 2015 III MODULO • 21-22 NOVEMBRE 2015 IV MODULO • 12-13 DICEMBRE 2015 V MODULO • 23-24 GENNAIO 2016 VI MODULO • 27-28 FEBBRAIO 2016 VII MODULO • 19-20 MARZO 2016 VIII MODULO • 16-17 APRILE 2016
SECONDA PARTE
Istruttori Riabilitatori SISCA Progettazione e realizzazione di percorsi riabilitativi del cane affetto da patologie del comportamento
I MODULO • 21-22 MAGGIO 2016 II MODULO • 18-19 GIUGNO 2016 III MODULO • 23-24 LUGLIO 2016 IV MODULO • 17-18 SETTEMBRE 2016 V MODULO • 15-16 OTTOBRE 2016 VI MODULO • 19-20 NOVEMBRE 2016 VII MODULO • 10-11 DICEMBRE 2016 VIII MODULO • 21-22 GENNAIO 2017 IX MODULO • 18-19 FEBBRAIO 2017 X MODULO • 25-26 MARZO 2017 XI MODULO ESAMI
SEGRETERIA SIACr-A - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/40.35.00 - E-mail: segreteria@siacr.it - www.siacr.it
104
111
113
115
117
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Corso di formazione tecnico veterinario
Rinaldo Franco - Record
Merial - Frontline Tri Act
Sono presenti con pubbliredazionali, in ordine di apparizione: Innovet, Vitakraft, Chemivit, Exclusion, Monge, Camon, Tecnozoo, Morando, Novafoods, Pralzoo, Hill’s, Happy Dog, Zoodiaco, Virbac, Farmina, Vetoquinol, Agras Delic, Winner Plus, Teknofarma, Ceva, Fortesan, Giuntini, Purina, Msd, Sera.
PET TREND GIUGNO 2015:ok
25-05-2015
15:14
Pagina III
PET TREND GIUGNO 2015:ok
25-05-2015
15:14
Pagina IV