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la VETERINARIA

PROFESSIONE

A.N.M.V.I.

ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

24 2 012

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 9, numero 24 dal 2 all’8 luglio 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona

IL NUMERO PROGRAMMATO È COSTITUZIONALE?

IL REGISTRO E IL DIRITTO DI SBAGLIARE

RASSICURAZIONI DAL MINISTERO SUI DIPARTIMENTI

EQUIDI CARENZE ALLA MACELLAZIONE

UN DECRETO PER CHIUDERE CON L’ONAOSI

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INDIVIDUALISTI O PREVIDENTI

BREVI SANITÀ DAY Dopo la protesta del 28 giugno, i sindacati medici e veterinari annunciano mobilitazioni anche per l’autunno. Entro il 27 ottobre stato di agitazione e possibili scioperi contro lo “smantellamento del SSN”.

ENTI VIGILATI Durante l’esame del testo di riordino dell’ISS e degli IZS, in Commissione Igiene e Sanità, il Ministro Balduzzi ha annunciato il varo di un testo unico che raccoglierà “in un quadro più organico e chiaro le norme degli enti vigilati dal Ministero della salute”.

DDL FORNERO

FONDO 281 Se per l’anno 2010 la disponibilità per il fondo anti-randagismo era pari a 3,3 milioni di euro, per il 2011 è stata di meno di 250mila euro. Nel presentare il dato, il Sottosegretario Cardinale ha evidenziato la necessità di “ripristinare il fondo appena possibile”.

INTRAMOENIA L’esercizio della libera professione intramoenia anche negli studi privati è stato prorogato al 30 ottobre; ciò in virtù della “straordinaria necessità ed urgenza di adottare misure finalizzate ad assicurare e garantire l’ordinato svolgimento delle attività connesse ai bisogni di salute”.

Al di sopra di ogni sospetto Svolta nel diritto del lavoro: la presunzione subordinazione non si applica alle professioni regolamentate

UK22U Pubblicato il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, periodo di imposta 2011 (Unico 2012). In caso di omessa presentazione, la sanzione è di 2.065 euro, il massimo previsto per le violazioni su contenuto e documentazione delle dichiarazioni.

ASSI EX UNIRE Il Ministro delle Politiche Agricole ha annunciato la soppressione di Assi (ex Unire) “decisa – sono le parole del Ministro – ai fini di una razionalizzazione del sistema”.

Salute risparmio

e

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

www.anmvioggi.it

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Il nostro Ente di previdenza dovrà varare una seconda riforma. Troppo dite? Non è niente a confronto delle dinamiche pensionistiche dell’Inps che, dal 1992 ad oggi, di riforme ne ha fatte ben sei, fino all’ultima, la più pesante, che stanno pagando i nostri connazionali e che permette al nostro Paese di andare in Europa a dire “abbiamo già dato”. Anche noi liberi professionisti dobbiamo fare i conti con la crisi (diciamo pure recessione) e se vogliamo, come vogliamo assolutamente, mantenere la nostra autonomia previdenziale dobbiamo avere il coraggio di difendere il nostro Ente, cioè le nostre pensioni. Si comincia con l’avere una cultura previdenziale, quella che fa sì che il contributo non sia visto come una tassa vessatoria e parassitaria ma come una forma di risparmio che ritornerà sotto forma di assegno pensionistico. Che sia un assegno ricco o no dipende anche da noi. Versare e versare fedelmente innanzitutto. Si prosegue attivando tutte le leve possibili, dalla previdenza complementare se si ha qualche anno di professione in più al riscatto di laurea se si è più giovani. La previdenza, anche quella dei liberi professionisti, è un fattore “sociale”, che impone comportamenti individuali previdenti e lungimiranti per evitare il collasso previdenziale. Il Governo è stato chiaro: o vi pagate le pen-

sioni o ve le farà pagare lo Stato, perché è impensabile che il Paese si faccia carico del tracollo socio-economico di un esercito di professionisti in povertà previdenziale. Persino l’America, individualista più di noi liberi professionisti, ha ceduto alla necessità di far pagare obbligatoriamente a tutti una quota di welfare assistenziale (la sanità nel loro caso) per far fronte allo sbando (e ai costi) dei troppi americani senza coperture sociali o finanziariamente stroncati dal fallimento delle banche. Quello che stenta ad entrare nella mentalità di noi liberi professionisti è già una rassegnata e inamovibile realtà per milioni di lavoratori e concittadini che verseranno alla previdenza pubblica per molti anni a venire. Noi siamo più fortunati: abbiamo un nostro Ente, facciamo quadrare i conti, mettiamoci d’impegno per evitare che altri vengano a fare gli osti dietro al nostro banco. Tuteliamo i nostri vantaggi. L’Inps ha annunciato con grande enfasi che sta per rendere disponibile online l’estratto conto individuale… noi possiamo simulare la nostra pensione già da tempo, abbiamo un delegato in ogni provincia, uffici e servizi a disposizione. Chiedete a chi ha bisogno di rivolgersi al Palazzo anche solo per una semplice informazione com’è bello essere contribuenti Inps. di Carlo Scotti

NON FIORI MA OPERE DI BENE DA 3,3 MILIONI DI EURO A MENO DI 250MILA, DAL 2010 AL 2011 IL FONDO ANTI-RANDAGISMO È STATO PIÙ O MENO ANNULLATO E GIUSTAMENTE IL SOTTOSEGRETARIO ELIO CARDINALE ne ha chiesto il ripristino, ma è anche vero che gran parte del fondo è rimasto spesso inutilizzato o gestito senza precisi e concreti obiettivi secondo intereressi che non sempre erano la salute pubblica ed il benessere animale. Il fenomeno del randagismo in Italia è arrivato veramente a livelli insostenibili, se il dato di 700mila cani indicato dal Ministero può essere attendibile, altre fonti indicano il numero di 500mila, la situazione è veramente grave ed inaccettabile per un paese che si ritiene civile. D’altra parte accusare di questa situazione, come ha dichiarato Cardinale, chi ancora oggi abbandona gli animali, è per lo meno superficiale perché la continua evoluzione "animalista" degli italiani ha ridotto fortemente negli anni il numero di questi gesti criminali. Oggi il randagismo purtroppo si autoalimenta mancando un piano di intervento omogeneo su tutto il territorio nazionale, un piano che deve essere gestito dal mondo veterinario con la collaborazione delle associazioni animaliste secondo direttive chiare e precise di intervento. Non servono più oggi campagne contro l’abbandono, che ormai hanno scarsa efficacia e ridotta utilità, ma vanno sviluppate azioni concrete per arrivare ad una sterilizzazione totale di tutti i cani randagi ed un sicuro controllo sanitario e di salute pubblica. L’ANMVI ha più volte proposto progetti di intervento (Leavet) che coinvolgendo le 7000 strutture private avrebbero potuto affrontare seriamente il problema ma purtroppo sembrano ancora prevalere interessi diversi.

L’informazione Veterinaria On Line


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DDL Fornero Confprofessioni

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Subordinazione? Non per i liberi professionisti La riforma del lavoro è legge: non siamo false partite IVA on l’approvazione definitiva alla Camera della riforma del lavoro si confermano i criteri per distinguere le Partite Iva vere da quelle false. Nel sospetto di subordinazione non rientrano i liberi professionisti iscritti agli Ordini. Per l’ANMVI è stato messo un punto fermo nel diritto del lavoro. Grazie al pressing e all’emendamento approvato dalla Commissione Lavoro, in accordo con il Governo, la presunzione di subordinazione “non opera, con riferimento alle prestazioni lavorative svolte nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione ad un ordine professionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati e detta specifici requisiti e condizioni”. Confprofessioni, parte sociale datoriale, ha ribadito il punto di vista dei liberi professionisti nel corso dell’audizione parlamentare. Un articolo del DDL Lavoro (Art. 9 - Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro autonomo) fa sì che le libere professioni ordinistiche non siano sospettabili di lavoro subordinato mascherato qualora ricorrano alcune condizioni (come la collaborazione superiore a 8 mesi, un fatturato superiore all’80%, la presenza di una postazione fissa presso la sede del committente) per le quali il Governo sospetta la falsa Partita IVA.

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E per consolidare ulteriormente il principio, sarà un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a ribadirlo, sentite le parti sociali, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Carlo Scotti, membro della Giunta Esecutiva di Confprofessioni e rappresentante ANMVI nella Confederazione: “Questo risultato è la dimostrazione del lavoro fatto da Confprofessioni per tutelare il lavoro dei liberi professionisti dal rischio di distorsioni e comprova che solo una confederazione di secondo livello, come la nostra, può arrivare ad incidere sulle decisioni del Governo, là dove per le singole associazioni sarebbe stato enormemente più difficile se non impossibile”.

CHIARIMENTO ANCHE SUI COCOCO L’articolo 69-bis contiene inoltre una interpretazione autentica sulle collaborazioni coordinate e continuative in relazione alle professioni intellettuali: le norme del lavoro a progetto e lavoro occasionale (Capo I del Titolo VII del Dlvo 276/2003) non si applicano al libero professionista quando il contenuto “concreto” di tali collaborazioni è riconducibile alle attività intellettuali per la quali è iscritto all’Ordine. L’iscrizione ad albo professionale, infatti, “non è di per sé idonea a determinare l’esclusione dal campo di applicazione”. Ciò vuol dire che se il professionista intellettuale svol-

ART. 9 (ALTRE PRESTAZIONI LAVORATIVE RESE IN REGIME DI LAVORO AUTONOMO)

1. Al capo I del titolo VII del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, dopo l’articolo 69 è aggiunto il seguente: «Art. 69-bis. - (Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro autonomo). 2. Le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto sono considerate, salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, qualora ricorrano almeno due dei seguenti presupposti: a) che la collaborazione abbia una durata complessivamente superiore a otto mesi nell’arco dell’anno solare; b) che il corrispettivo derivante da tale collaborazione, anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi, costituisca più dell’80 per cento dei corrispettivi complessivamente percepiti

dal collaboratore nell’arco dello stesso anno solare; c) che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente. 3. La presunzione di cui al comma 1 non opera qualora la prestazione lavorativa presenti i seguenti requisiti: a) sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnicopratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’esercizio concreto di attività; b) sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile ai fini del versamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n. 233. 4. La presunzione di cui al comma 1 non opera altresì con riferimento alle prestazioni lavorative svolte nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione ad un ordine professionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati e detta specifici requisiti e condizioni. Alla ricognizione delle predette attività si provvede con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da emanare, in fase di prima applicazione, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sentite le parti sociali.

ge una attività diversa da quella per cui è abilitato e iscritto all’Ordine allora la disciplina dei co-co-co può trovare applicazione.

DDL RIGIDO CON GLI STUDI Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto il 19 giugno in Commissione lavoro della Camera, non ha risparmiato critiche ad altri aspetti del Fornero "che nasce con un metodo discutibile ed iniquo nel rapporto con gli attori sociali", ha osservato. Confprofessioni ha letto il provvedimento anche sotto una luce datoriale, quella che discende dal suo ruolo di parte sociale, firmataria del CCNL dei dipendenti dei liberi professionisti negli studi professionali. "Il disegno di riforma del mercato del lavoro non ha alcun equilibrio per il settore degli studi professionali - ha dichiarato Stella - solo maggiori rigidità nell'utilizzo dei lavori flessibili ed un aggravio dei relativi costi". Secondo il numero uno della Confederazione dei liberi professionisti, "i limiti e i vincoli posti alla stipulazione di rapporti di lavoro flessibile determineranno inevitabilmente soltanto la perdita delle possibilità di cogliere quelle opportunità di lavoro temporaneo (e, comunque, diverse da quelle stabili) che la fase negativa dell'economia potrebbe comunque consentire". Nel corso dell'audizione alla Camera, Stella ha stigmatizzato l'impostazione "tranchant" data dal ministro Fornero alla riforma del lavoro, "che ruota sul convincimento di poter vincolare la molteplice realtà dei nuovi modelli organizzativi del lavoro, prendendo come unico riferimento il lavoro subordinato a tempo indeterminato". "L'emergenza occupazionale che il nostro Paese si trova ancora oggi ad affrontare" ha detto Stella "determina la necessità di interventi nell'ambito del lavoro che possano consentire una maggiore inclusione dei soggetti più deboli, in particolare i giovani, ed un miglioramento dei sistemi formativi e di incontro tra domanda e offerta di lavoro necessari per collocare e ricollocare giovani e disoccupati".

FLESSIBILITÀ DA VALORIZZARE È proprio nel lavoro libero-professionale, quello fra privati professionisti, che la riforma del lavoro deve mostrare più flessibilità. Allontanato il sospetto di subordinazione, la strada verso quella “monocommittenza” di cui ANMVI si fa portatrice presenta meno ostacoli. La presunzione di subordinazione avrebbe infatti del tutto inficiato questo obiettivo. Seppure condivisibile in termini antielusivi, l’impostazione del Legislatore deve tenere conto che la giurisprudenza di legittimità afferma ormai da tempo un principio fondamentale secondo il quale qualsiasi attività umana economicamente rilevante può essere oggetto sia di rapporto di lavoro subordinato, sia di rapporto di lavoro autonomo a seconda delle modalità del suo svolgimento (in ultimo cfr. Cass. N. 3594/2011). Sarebbe pertanto allo stato pienamente libero il committente di scegliere il modello organizzativo che ritiene più utile al raggiungimento degli obbiettivi dell’impresa o dell’attività. La monocommittenza andrebbe quindi valorizzata, riconoscendole percorsi organizzativi propri, e non relegata ad un ruolo residuale nelle dinamiche occupazionali. L’evoluzione dei mo-

Il Presidente Gaetano Stella alla guida di Confprofessioni nel processo di crescita degli studi professionali e di sviluppo della disciplina giuridica del lavoro libero professionale. Al sistema di welfare (formazione e assistenza) collegato al CCNL dei dipendenti, Confprofessioni affianca politiche di definizione giuridica del libero professionista (attraverso l’approdo di uno Statuto) e di sostegni finanziari e fiscali (finanziamenti tramite Valore Professioni e prestiti in garanzia collettiva attraverso i Confidi) www.confprofessioni.eu

delli organizzativi ha interessato anche il lavoro dei liberi professionisti e l’argomento non può più essere ignorato. Così il presidente Stella in audizione: “L’esigenza che il settore avverte in maniera prevalente è quella di estendere, attraverso politiche di promozione, tutele di welfare a quei lavoratori e quelle lavoratrici che, nonostante la loro autonomia funzionale, svolgono la loro attività in posizione di dipendenza economica (esclusiva o prevalente) rispetto ad un unico committente”. Durante l’iter parlamentare, la specificità della prestazione del professionista ha tuttavia indotto il Governo a tenere conto delle osservazioni di Confprofessioni e a non ricondurre tale tipo di rapporto di lavoro nell’ambito delle collaborazioni a progetto, prima, e della subordinazione, poi. “La tecnica regolativa adottata - faceva presente Stella in audizione - sarebbe fortemente invasiva dell’autonomia delle parti introducendo due presunzioni (di irregolarità) che espongono il lavoratore al rischio di essere forzatamente collocato nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato”. Quel rischio è stato scongiurato. ■

La riforma del lavoro, o cosiddetto Ddl Fornero, (Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita) è stata definitivamente approvata dal Parlamento. Il provvedimento è alla firma del capo dello Stato per la promulgazione e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.


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4 Attualità Accesso alla professione

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Dubbi di costituzionalità sul numero programmato Il casus belli delle graduatorie mette in discussione un principio. Il Miur corre ai ripari l Ministro dell’Università, Francesco Profumo, ha dichiarato di “non essere preoccupato”. Ma il Consiglio di Stato ha rinviato alla Consulta la questione di legittimità costituzionale del test unico per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso e delle graduatorie dei singoli Atenei. Violato il principio di uguaglianza? La Corte chiarirà se è legittimo il diritto all’accesso all’istruzione universitaria come disciplinato dalla legge 264/99. Quella Legge - che riguarda anche la programmazione e l’accesso a veterinaria- sarebbe in contrasto anche con i principi affermati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: i test d’ingresso alle Facoltà a numero programmato sono uguali in tutta Italia, si svolgono nelle stesse date nelle varie sedi in contemporanea. La domanda che la sesta sezione del Consiglio di Stato (ordinanza 3541/12) rinvia alla Corte Costituzionale è: perché non c’è una graduatoria unica nazionale? Ogni Ateneo organizza le proprie, in possibile violazione del principio costituzionale di uguaglianza. Al Consiglio di Stato si erano appellati il Ministero dell’Università e l’Università degli Studi di Bologna. All’origine del contenzioso l’impugnazione da parte di alcuni studenti della graduatoria delle prove selettive per l’ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna per l’anno accademico 2007/2008. Gli studenti non si erano collocati in posizione utile.

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Il Tar dell’Emilia Romagna aveva già ritenuto “legittimo che in luogo di una graduatoria unica nazionale siano state predisposte graduatorie singole per ciascuna sede universitaria, ancorché sulla base di una prova nazionale unica, perché in tal modo si privilegerebbe la scelta di ciascuno studente per singoli Atenei”. Contro questa tesi vi è quella secondo cui “il sistema delle graduatorie plurime in luogo di quella unica comporta che in alcuni Atenei vengono esclusi candidati che hanno riportato un punteggio maggiore rispetto a quello di candidati ammessi in altri Atenei. Esemplificando, mentre a Bologna sono stati necessa-

L’Antitrust apprezza l’EAEVE ma non il numero chiuso l Garante della Concorrenza apprezza i requisiti EAEVE, ma non le connesse restrizioni all’accesso ai corsi di laurea in veterinaria. L’Autorità presieduta dal Garante Giovanni Pitruzzella, nella sua relazione al Parlamento, a fine giugno, ha osservato che “a fronte di un aumento dell’offerta formativa da parte delle facoltà di medicina veterinaria si erano registrati, negli ultimi anni, consistenti riduzioni del numero dei posti disponibili per l’accesso ai corsi citati, imputabili al ridotto fabbisogno di professionalità”. Mentre pende la spada di Damocle della Consulta sul numero programmato, l’Autorità giunge a ribadire la necessità di rivedere il processo di determinazione del numero chiuso mediante l’abolizione di tutte le disposizioni normative che prevedono la verifica del fabbisogno produttivo, in quanto barriere all’entrata volte a definire ex ante e in modo restrittivo il numero di potenziali operatori che forniscono le prestazioni veterinarie. In particolare, nel biennio 2009/2010, la riduzione dei posti era stata effettuata per ciascuna facoltà in proporzione al raggiungimento degli standard formativi individuati dall’EAEVE. Pertanto, l’Autorità, “pur valutando positivamente l’intento del MIUR di perseguire livelli formativi individuati in base a criteri oggettivi, volti ad assicurare adeguati standard formativi in ambito europeo, non ha condiviso la modalità adottata per perseguire tale finalità, consistente nella riduzione del numero di posti disponi-

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bili operata sulla base del fabbisogno di professionalità”. Tale determinazione, infatti, comportava un’ingiustificata limitazione dell’accesso al mercato delle prestazioni professionali veterinarie, in quanto effettuata dal Tavolo Tecnico e, dunque, da un organo al cui interno erano presenti esponenti degli ordini professionali rappresentativi dei soli professionisti già attivi nel mercato e portatori dunque di interessi confliggenti con l’ampliamento del numero dei soggetti fornitori dei servizi citati. Alla luce di quanto considerato, l’Autorità ha ritenuto che la partecipazione al Tavolo Tecnico degli ordini poteva essere valutata positivamente soltanto laddove l’intervento fosse esclusivamente volto all’acquisizione del punto di vista della categoria professionale interessata, senza che ciò potesse incidere sulla determinazione del numero dei posti disponibili per l’accesso ai corsi di laurea in medicina veterinaria. In tal senso, l’Autorità non ha ritenuto condivisibile la scelta legislativa secondo cui, per la determinazione del numero chiuso in medicina veterinaria, doveva essere presa in considerazione la situazione occupazionale dei veterinari operanti nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale. Infatti, tale valutazione, secondo l’Autorità, comportava un’artificiosa predeterminazione del numero dei potenziali professionisti e determinava, dal punto di vista economico, un ingiustificato irrigidimento dell’offerta di prestazioni veterinarie. ■

ri 47 punti per il collocamento utile in graduatoria, a Sassari ne sarebbero stati sufficienti 37”. E che “il modesto beneficio di scegliere la sede non sarebbe comparabile con quello ben maggiore di rientrare in graduatoria, ancorché in una sede meno gradita”. Sarebbero perciò violati gli artt. 3 e 34 della Costituzione. Si determina, in definitiva, “una ingiusta penalizzazione della aspettativa dei candidati di essere giudicati con un criterio meritocratico, senza consentire alle Università la selezione dei migliori; la scelta degli ammessi risulta dominata in buona misura dal caso. Sicché è violato anche il principio di ra-

gionevolezza e logicità delle scelte legislative (art. 3 Cost.)”. E inoltre, “svolgendosi la prova unica nazionale nello stesso giorno presso tutti gli Atenei, a ciascun candidato è data una unica possibilità di concorrere, in una sola università, per una sola graduatoria (one shot), con l’effetto pratico che coloro che conseguono in un dato Ateneo un punteggio più elevato di quello conseguito da altri in un altro Ateneo, rischiano di essere scartati, e dunque posposti, solo in virtù del dato casuale del numero di posti e di concorrenti in ciascun Ateneo. Questo è del tutto contrario alla logica del concorso unico nazionale”. Il Consiglio di Stato precisa che la censura proposta appare diretta, piuttosto che contro provvedimenti amministrativi, “contro la stessa legge (art. 4, L. 264/99), di cui i provvedimenti impugnati sono mera attuazione”. La censura si traduce dunque “in una critica alla legge, e può in astratto trovare ingresso solo se si ravvisino vizi di incostituzionalità della disposizione”. La scelta tra graduatoria unica e graduatorie di Ateneo per l’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso “è una scelta discrezionale riservata all’Amministrazione e, prima ancora, al legislatore, e non è sindacabile se non si ravvisano vizi di palese illogicità, irrazionalità, travisamento, disparità di trattamento, difetto di proporzionalità”. Conclude quindi il Consiglio di Stato: “Tali vizi ad avviso del Collegio sussistono”. La parola passa ora alla Suprema Corte. ■

GRADUATORIE AGGREGATE A VETERINARIA raduatorie "territoriali", e non più per singolo ateneo, per i test di ingresso a Medicina. È la risposta del Ministro Francesco Profumo al Consiglio di Stato. Per Veterinaria sono confermate le due aggregazioni già sperimentate lo scorso anno. La novità nel decreto sulle prove di ammissione di settembre. Il Consiglio di Stato ha rinviato alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale sul test di ammissione a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e per le Professioni sanitarie. Secondo i giudici, infatti, il meccanismo stabilito dalla legge, vale a dire test uguali per tutto il territorio nazionale, ma singole graduatorie di ateneo, affiderebbe al caso e non al merito l’ammissione alle facoltà a numero chiuso. La "risposta" del Ministro Francesco Profumo che aveva commentato la notizia dicendosi "non preoccupato" - è un decreto correttivo che, nel fissare le modalità e contenuti delle prove di ammissione, stabilisce che le aspiranti matricole si troveranno di fronte a un’importante novità: concorreranno non per un singolo ateneo, ma per un gruppo di atenei "vicini". Il decreto 28 giugno 2012 (Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2012/2013) stabilisce: per l’anno accademico 2012-13 sono previste aggregazioni di sedi universitarie con graduatorie comuni, secondo l’ordi-

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ne di punteggio dei candidati, ampliando la sperimentazione già effettuata nel precedente anno accademico, secondo le modalità indicate nell’allegato 2. Per Veterinaria sono confermate le due aggregazioni già sperimentate lo scorso anno (Bologna, Milano, Parma, Padova e Teramo/Camerino). La soluzione del ministero non piace all’Unione degli Universitari (UDU) che hanno sollevato la questione costituzionale. "Il numero chiuso è sbagliato, non funziona e svilisce il merito e il ruolo dell’università italiana", dice Michele Orezzi dell’UDU. "Questi goffi interventi non riusciranno a nascondere l’ingiustizia e l’inefficacia dei test". La legge che regola le facoltà a numero chiuso a livello nazionale fu istituita 13 anni fa, per accedere alle facoltà di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e per le Professioni sanitarie (infermiere, ostetrica, fisioterapisti, logopedisti ed altre figure).


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ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI


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6 Legale Corte Costituzionale

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Niente risarcimento al prof per il rischio radiazioni Respinta la richiesta di indennizzo di un docente della Facoltà Veterinaria di Pisa stituzionale, anche in considerazione della mancata indicazione dell’epoca in cui il ricorrente sarebbe stato esposto al rischio di radia-

zioni ionizzanti”. Pertanto, la questione proposta deve essere dichiarata manifestamente inammissibile. ■

Prelievo venatorio, bocciata la legge lombarda Deroghe regionali entro i limiti costituzionali e di tutela faunistica a Corte ha dichiarato la “manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Consiglio di Stato, in riferimento agli articoli 3, 32 e 36 della Costituzione”. Ad essere contestati una serie di norme concernenti l’indennità di rischio da radiazioni e lo stato giuridico del personale delle Asl, “nella parte in cui non prevedono la corresponsione della indennità professionale ragguagliata all’esposizione alle radiazioni ionizzanti ai sanitari universitari che operano in strutture universitarie non convenzionate con il servizio sanitario nazionale”. L’ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, è del 18 giugno scorso. I fatti riguardano un professore, già associato presso la facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Pisa, che si è visto respingere la richiesta di corresponsione dell’indennità di rischio per esposizione a radiazioni ionizzanti in dipendenza della sua attività, in quanto l’indennità in questione sarebbe prevista soltanto per il personale universitario che opera nelle cliniche e negli istituti universitari convenzionati con il servizio sanitario nazionale. Reputando fondata la decisione del giudice di primo grado - posto che l’istituto presso il quale il ricorrente lavorava non risulta era convenzionato con il servizio sanitario nazionale e che il suo rapporto di lavoro non era disciplinato da accordi contrattuali sul pubblico impiego -, il giudice considera, tuttavia, di dubbia compatibilità costituzionale il quadro normativo di riferimento, nella parte in cui verrebbe a tracciare un trattamento discriminatorio tra personale universitario, parimenti esposto al rischio derivante da radiazioni ionizzanti. Secondo il giudice, che il docente operi in una struttura convenzionata o meno si avrebbe, infatti, il caso di una persona esposta, in ragione dell’attività di istituto, alle radiazioni ed ai connessi ri-

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schi, con la conseguenza che, se «simile è la possibilità che ne subisca conseguenze dannose per la salute, simile è dunque la pretesa ad essere, per monetizzazione, indennizzato”. La mancata corresponsione della indennità di rischio da radiazioni -, risulterebbe in contrasto con il principio di uguaglianza e con l’art. 32 Cost. sulla tutela della salute. Per la Corte Costituzionale, la scelta di una monetizzazione del rischio rientra, invece, nel quadro delle opzioni di politica legislativa, discrezionali e, nella specie, non irragionevolmente esercitate. La Corte Costituzionale ha sottolineato, come la giurisprudenza di legittimità ha avuto modo di sottolineare, che l’indennità di rischio da radiazioni è «dovuta solo in connessione ai particolari rischi che la stessa è diretta a prevenire, mentre non ha ragion d’essere allorché tali condizioni vengano meno per apprezzabili periodi di tempo. La Corte Costituzionale richiede pertanto la precisa individuazione della posizione lavorativa del dipendente, vuoi sul versante delle mansioni o attribuzioni effettivamente svolte e della sussistenza, in concreto, del requisito dell’esposizione a rischio, vuoi sotto il profilo della natura e intensità del rischio medesimo. Ma il Giudice che si è rivolto alla Suprema Corte ha omesso qualsiasi precisazione al riguardo, limitandosi a segnalare che il giudizio di impugnazione era stato proposto da persona che ricopriva la funzione di professore associato presso la facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Pisa, istituto di patologia speciale e clinica chirurgica, e che a fondamento del ricorso il medesimo aveva assunto di essere stato «quotidianamente esposto alle radiazioni ionizzanti prodotte dalle apparecchiature radiografiche e radioscopiche». Sicché l’omessa descrizione della fattispecie “preclude la disamina nel merito del quesito di legittimità co-

l 20 giugno la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Lombardia 26 settembre 2011, n. 16 (Approvazione del piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2011/2012 ai sensi della legge regionale 5 febbraio 2007, n. 3 “Legge quadro sulla cattura dei richiami vivi”). A sollevare la questione di legittimità costituzionale era stato il Presidente del Consiglio dei ministri. La legge censurata, che consta di due soli articoli ed un allegato, precludeva l’esercizio da parte del Presidente del Consiglio dei ministri del potere di annullamento, così violando la normativa statale di riferimento, volta a garantire un’adeguata ed uniforme protezione della fauna selvatica su tutto il territorio nazionale. La Regione Lombardia non si è costituita in giudizio.

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IL RICORSO Sebbene competa alle Regioni provvedere in materia di autorizzazione alla approvazione del piano di cattura dei richiami vivi, l’avvocatura di Stato ha fatto presente che tale competenza deve essere esercitata nel rispetto del livello minimo di tutela fissato dalla legislazione statale, nell’ambito del quale è compresa anche la disciplina che prevede il potere di annullamento. L’autorizzazione alla cattura dei richiami vivi sarebbe stata, concessa dalla Regione in assenza dei presupposti e delle condizioni fissate dall’art. 9 della direttiva CE 30 novembre 2009, n. 147 (Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici), vale a dire in mancanza del requisito della «piccola quantità», “consentendo la legge regionale n. 16 del 2011 la cattura di un numero di capi esorbitante rispetto a tale concetto”. La normativa censurata, oltre ad essere stata emanata in assenza del parere favorevole dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), non rispetterebbe il vincolo comunitario che, riguardo alle deroghe ai di-

vieti venatori, richiede l’indicazione nella motivazione del provvedimento che le concede, della sussistenza di tutte le condizioni che le legittimano. L’affermazione regionale, secondo la quale «gli allevamenti presenti sul territorio regionale non sono in grado di soddisfare le richieste di richiami da parte dei cacciatori», sicché «l’unica soluzione perseguibile, per quanto da accompagnarsi con la riproduzione in cattività, pare essere quella della cattura di esemplari viventi», non chiarisce perché una campagna di allevamento in cattività, tempestivamente promossa e realizzata, non sia idonea a fornire il necessario fabbisogno di richiami vivi.

LA CORTE La Suprema Corte ha giudicato fondata la questione sollevata dalla Presidenza del Consiglio. Nella giurisprudenza della Corte Costituzionale è costante il rilievo che “le deroghe adottate dalle Regioni al generale divieto di prelievo venatorio, caratterizzate dalla loro eccezionalità, non possono comportare, in termini più gravosi di quanto non sia stato disposto dal legislatore statale, la riduzione del livello di tutela apprestato all’ambiente ed all’ecosistema dalle norme interposte contenute nella legislazione nazionale”. La circostanza che la Regione Lombardia abbia provveduto a disciplinare attraverso lo strumento legislativo il piano di cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria 2011/2012 ha comportato, quale oggettiva conseguenza, “l’impossibilità di ricorrere allo strumento di reazione avverso i provvedimenti regionali derogatori al divieto di prelievo venatorio ritenuti viziati, costituito dal potere di annullamento”. Per i giudici della Suprema Corte è evidente che l’inibizione di tale potere, determinando la violazione di un livello minimo di tutela della fauna apprestato dal legislatore statale nell’esercizio della propria competenza si traduce nella violazione dei parametri di costituzionalità. (CORTE COSTITUZIONALE - 27 giugno 2012, n. 160). ■


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INFORMAZIONI Segreteria iscrizioni al Congresso: Tel. 0372 403508 - Fax 0372 403512 - E-mail: info@scivac.it - Website: www.scivac.it Segreteria scientifica ed organizzativa: Tel. 0372 403504 - E-mail: commscientifica@scivac.it

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8 Osservatorio farmaco Gestione

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Il registro degli Il farmacista stupefacenti e il italiano non può diritto di sbagliare fare il grossista Come rimediare ad un errore di compilazione del registro di carico e scarico?

e norme sulla compilazione, pur nella loro severità (le irregolarità sono punite penalmente anche in assenza di dolo e quindi anche in caso di semplice errore), assicurano comunque il “diritto a sbagliare” purché gli er-

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rori vengano poi corretti nell’immediatezza del loro riscontro. E a patto, naturalmente, che tale evento non si verifichi in occasione di un controllo da parte di chi è deputato dalla legge al controllo della regolarità delle procedure. Pertanto il veterinario che dovesse riscontrare errori nel carico e/o nello scarico dei medicinali stupefacenti dal proprio registro dovrà procedere alla correzione di tutti i dati errati (e cioè verosimilmente sia di quello che ha ingenerato l’errore, sia a cascata di tutti quelli che risultano incongruenti con i quantitativi di medicinali detenuti, a causa dell’errore in questione). Tali correzioni dovranno essere attuate barrando (ma permettendone la lettura sottostante) i dati errati e indicando di fianco ad ogni correzione la data in cui è stata attuata e la firma di chi l’ha effettuata. (parere a cura di Giorgio Neri) ■

IN ITALIA È VIETATA LA VENDITA ON LINE tutela della salute dei consumatori, il Garante della Concorrenza ha dato seguito ad una segnalazione di Aifa-Nas e Ministero della Sanità impedendo l’accessibilità a due siti internet che offrivano illegalmente ai consumatori italiani la vendita di medicinali senza ricetta. L’Antitrust ha deciso di inibire l’accesso a due siti on line, trattandosi di medicinali per i quali è necessaria la prescrizione. Titolare di siti in italiano è un residente in Olanda. In Italia la vendita on line di “qualsiasi tipologia di farmaci è vietata, visto

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che la legge impone sempre la presenza fisica del farmacista e, nel caso di farmaci etici, anche una specifica prescrizione medica”.

Interpretazione autentica della Corte UE l farmacista, il quale, nella sua qualità di persona fisica, sia autorizzato, in forza della legislazione nazionale, a svolgere anche un’attività di grossista di medicinali, è tenuto a munirsi di un’autorizzazione di distribuzione all’ingrosso di medicinali. Il farmacista che sia autorizzato, in forza della legislazione nazionale, a esercitare anche un’attività di grossista di medicinali deve soddisfare tutti i requisiti imposti ai richiedenti e ai titolari dell’autorizzazione di distribuzione all’ingrosso di medicinali in forza degli articoli 79-82

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della direttiva 2001/83, come modificata dalla direttiva 2009/120. È questa la corretta interpretazione, fornita dalla Corte di Giustizia europea, dell’articolo 77, paragrafo 2, della direttiva 2001/83/CE (Codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano). Questa interpretazione non può, indipendentemente da una legge adottata da uno Stato membro, creare o aggravare la responsabilità penale di un farmacista che ha esercitato l’attività di distribuzione all’ingrosso senza munirsi dell’autorizzazione ad essa correlata. ■

Antibiotici sotto stretto controllo veterinario l 22 giugno il Consiglio dei ministri della sanità europei ha adottato un parere finale sull’antibiotico-resistenza. I Ministri della sanità europei hanno sottolineato che l’uso di antibiotici andrà mantenuto sotto stretta ed esclusiva prerogativa veterinaria e dovrà sempre essere dispensato con ricetta medico-veterinaria. È questo l’unico modo per scongiurare un utilizzo improprio, causa prima della propagazione delle resistenze. Il Consiglio raccomanda inoltre agli Stati Membri di rafforzare il divieto e il contrasto alla vendita illegale di antibiotici on line, così come di incentivare l’innalzamento delle condizioni di salute e igiene in zootecnia, attraverso piani sanitari di gestione degli allevamenti. E, inoltre, di implementare sistemi di sorveglianza e favorire la prevenzione delle malattie.

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Infine, la valutazione di suscettibilità agli antimicrobici dovrebbe diventare parte integrante della diagnosi, per consentire una scelta terapeutica appropriata. “Il parere finale del Consiglio è molto più equilibrato - ha dichiarato Buhot, presidente della Fve, nel combattere le resistenze, perché tiene conto dei molteplici aspetti del problema e anche delle preoccupazioni della Fve”. La Federazione dei veterinari europei ha sempre sostenuto che l’agire con dei divieti sull’esercizio professionale, il fatto stesso di guardare alla veterinaria come ad una causa invece che una soluzione, avrebbe portato a visioni distorte e semplicistiche del problema. Sull’uso responsabile degli antibiotici, la Fve ha realizzato due opuscoli, uno per medici veterinari e uno per le istituzioni, che saranno disponibili a breve sul sito www.fve.org ■

ELENCO DEI CAVALLI POSITIVI ’Agenzia ASSI ha pubblicato, nella sezione Benessere Animale, l’elenco aggiornato dei cavalli risultati positivi in seconda analisi. La lista, al 19 giugno 2012, riporta le informazioni relative ai casi di positività ai

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controlli delle sostanze proibite al termine delle seconde analisi e il dettaglio degli ippodromi e delle gare. Le attività di analisi antidoping sui cavalli da corsa sono affidate dal 2003 a Unirelab.


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10 Europa Mercati e benessere animale

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Dal 1° luglio Ovaiole: due mesi alimenti “bio” per evitare con logo europeo la Corte UE Obbligatorio su tutti gli alimenti biologici preconfezionati prodotti negli Stati membri

ermina il periodo transitorio di due anni entro il quale il settore dell’alimentazione biologica doveva conformarsi alle nuove norme UE in materia di etichettatura. Il logo resterà invece facoltativo per i prodotti biologici non confezionati e per quelli importati. Continueranno ad essere ammessi, insieme al marchio UE, altri loghi nazionali, regionali o privati. Il logo biologico dell’UE, rappresentato dalla “foglia europea”, è stato introdotto il 1° luglio 2010 ma era previsto che diventasse obbligatorio su tutti i prodotti solo al termine di un periodo transitorio di due anni, per consentire agli operatori di adattarsi alle nuove norme ed evitare lo spreco degli imballaggi esistenti. Nel campo visivo del logo devono figurare anche il numero di codice dell’organismo di controllo e il luogo di produzione delle materie prime agricole.

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sono giunte separatamente alla conclusione che, tranne per il divieto in materia di uso degli antibiotici, i loro programmi sono equivalenti. I regolamenti dello US Department of Agriculture (USDA) per la produzione biologica vietano l’uso di antibiotici, tranne per contrastare infezioni batteriche invasive (come il colpo di fuoco) in meleti e pereti biologici. I regolamenti dell’Unione europea permettono l’uso di antibiotici soltanto per trattare animali infetti. Per tutti i prodotti commercializzati nell’ambito di tale partenariato, gli organismi di certificazione devono accertare che gli antibiotici non siano stati utilizzati per alcun motivo.

VACCINI In maggio la Commissione ha presentato una relazione sul regolamento vigente in materia di agricoltura biologica, allo scopo di avviare un dibattito interistituzionale con tutte le parti interessate che permetta di cogliere nuovi spunti per un ulteriore miglioramento del quadro politico-legislativo nel settore biologico. Gli OGM e i prodotti derivati o ottenuti da OGM non vanno usati nella produzione biologica come alimenti, mangimi, ausiliari di fabbricazione, prodotti fitosanitari, concimi, ammendanti, sementi, materiale di moltiplicazione vegetativa, microrganismi e animali. Un’unica eccezione è ammessa per i medicinali veterinari (vaccini e altri).

CONTROLLI MERCATI Negli ultimi anni il consumo di prodotti biologici nell’UE è in costante aumento e rappresenta attualmente il 2% circa del mercato unionale. Anche la produzione è cresciuta notevolmente negli ultimi dieci anni: circa il 5% della superficie agricola dell’UE e oltre il 2% delle aziende agricole (più di 200 000 aziende) risultano attualmente certificate per la produzione biologica. A febbraio l’UE ha firmato uno storico accordo con gli USA sull’equivalenza dei prodotti biologici, che ridurrà le formalità burocratiche a carico degli operatori biologici europei e americani.

FARMACI Nonostante tra le norme di produzione biologica degli Stati Uniti e quelle dell’Unione europea vi siano leggere differenze, le due parti

Distorsioni del mercato: Italia scorretta verso i Paesi che si sono adeguati

I servizi della Commissione e gli Stati membri stanno mettendo a punto una posizione comune sull’insieme degli elementi del sistema di controllo, in particolare sulla correlazione tra la legislazione specifica in materia di agricoltura biologica e la legislazione generale sui controlli ufficiali relativi ai mangimi e agli alimenti di cui al regolamento (CE) n. 882/200430, nonché una più attiva supervisione delle autorità competenti, sia negli Stati membri sia nei paesi terzi riconosciuti, anche attraverso verifiche effettuate dall’Ufficio alimentare e veterinario. Con un sito web dedicato, la Commissione Europea fornisce a tutti i cittadini interessati informazioni su come l’agricoltura biologica contribuisce alla protezione delle nostre risorse naturali, alla biodiversità e al benessere degli animali e su come essa favorisce lo sviluppo delle aree rurali. ■

a Commissione europea ha inviato un parere motivato a dieci Stati membri, fra cui l'Italia, che non hanno attuato correttamente la direttiva 1999/74/CE. Destinatari del parere sono: il Belgio, la Grecia, la Spagna, la Francia, l'Italia, Cipro, l'Ungheria, i Paesi Bassi, la Polonia e il Portogallo che consentono ancora l'uso di gabbie non modificate per le galline ovaiole. Non sono stati inviati pareri motivati alla Bulgaria, alla Lettonia e alla Romania poiché la Commissione sta valutando le informazioni addizionali fornite da questi Stati membri i quali affermano di essere ora pienamente a norma. La Commissione, nel comunicato diffuso in questi giorni, plaude agli sforzi fatti dagli Stati membri che hanno ottemperato a tali regole. Tuttavia è essenziale una piena ottemperanza da parte di tutti gli Stati membri per evitare distorsioni del mercato e una concorrenza sleale. Gli Stati membri che ancora consentono l'uso di gabbie non modificate mettono in situazione di svantaggio le aziende che hanno investito per conformarsi alle nuove misure. Per dimostrare di avere ottemperato, gli Stati membri devono comprovare che tutti gli allevamenti che ancora usano gabbie non modificate sono stati trasformati o chiusi". Finora però, nonostante le ripetute sollecitazioni della Com-

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missione, gli Stati membri summenzionati non si sono conformati adeguatamente alla normativa Ue. La richiesta della Commissione si configura in un parere motivato in forza dei procedimenti d'infrazione dell'Ue. Se i 10 Stati membri interessati non informeranno la Commissione, entro il 21 agosto, delle misure adottate per assicurare la piena ottemperanza alla normativa dell'Ue la Commissione potrebbe deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Intanto, l’Italia si appresta a recepire la Legge Comunitaria ed in particolare un articolo aggiuntivo, il 23 (Delega al Governo per il riordino e la revisione della disciplina sanzionatoria in materia di protezione delle galline ovaiole e la registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento) che stabilisce “l’adeguamento delle sanzioni, da irrogare in base ai princìpi di effettività, proporzionalità e dissuasività, e riformulazione, razionalizzazione e graduazione dell’apparato sanzionatorio”. Il decreto legislativo dovrà essere adottato ai sensi dell’articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri della salute, delle politiche agricole alimentari e forestali, degli affari esteri, per gli affari regionali, il turismo e lo sport e dell'economia e delle finanze. ■

CANI E GATTI NELL’ANIMAL WELFARE STRATEGY? SOLO SE IL FINE È COMMERCIALE on esiste una normativa UE sul benessere degli animali da compagnia, ma da più parti si sollecita la Commissione a prendere in considerazione questo settore. L’inclusione di cani e gatti nella strategia europea per il benessere animale è stata discussa dal *Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura; i Ministri degli Stati Membri hanno convenuto sull'opportunità di limitarsi ai cani e ai gatti oggetto di attività commerciale o di trasporto per fini commerciali. Si tratterà di ricomprenderli nella futura legislazione europea, insieme alle altre specie animali già sottoposte a norme di protezione e benessere in relazione all’attività economica di cui sono oggetto. Nella comunicazione trasmessa a febbraio dalla Commissione Europea al Parlamento e al Comitato Economico e Sociale Europeo riguardante la strategia dell'Unione europea per la protezione

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e il benessere degli animali 2012-2015 si legge che la popolazione di cani e gatti è stimata in circa cento milioni di esemplari, appartenenti principalmente a privati. È difficile stimare il volume di animali da compagnia oggetto di scambi commerciali nell'UE. La Commissione Europea ha programmato di realizzare entro il 2014 uno studio sul benessere di cani e gatti oggetto di pratiche commerciali. Cani e gatti non sono le sole specie fuori dal raggio d’azione della strategia europea: non esiste una normativa specifica dell'UE per altre specie di animali d'allevamento (quali vacche da latte, bovini da carne o conigli) malgrado i vari problemi segnalati dalla comunità scientififica e dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) (*Council conclusions on the protection and welfare of animals, Agriculture and Fisheries Council meeting, Luxembourg, 18 June 2012)


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Eventi Veterinari

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ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

CORSO AIVEMP ACQUA E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA IZS Mezzogiorno (Sede di Portici), 14 Settembre 2012 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVI L’evento mira a fornire spunti di aggiornamento e approfondimento sul corretto impiego dell’acqua nella filiera produttiva (allevamento e produzione degli alimenti). Questa, infatti, è essenziale per tutte le funzioni fisiologiche e metaboliche dell’organismo nonché utile mezzo per le terapie di massa. Come tale la sua qualità incide sulle prestazioni produttive, sulle caratteristiche dei prodotti, sulla integrità delle attrezzature e degli impianti, nonché sull’efficacia di un trattamento terapeutico. Analogamente la produzione igienica degli alimenti non può prescindere dalla qualità delle acque impiegate nel ciclo produttivo. MODERATORE Anna Cerrone: IZSM Portici (Na) - Responsabile dell’UOS Diagnostica Generale RELATORI Federica Aureli - ISS Roma Giuseppe Baricco - Med Vet LP, Torino Federico Capuano - IZSM Portici Alberto Mantovani - ISS Roma Stefano Morabito - ISS Roma Giovanni Re - Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino Vittorio Soprano - IZSM Portici PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.00 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori 8.30 Apertura dei lavori 9.00 Presentazione del Corso 9.30 L’acqua di bevanda: nutrimento e mezzo di produzione Giuseppe Baricco 10.30 Molecole farmacologicamente attive e terapia di massa - Giovanni Re 11.30 Pausa caffè 12.00 Acqua e zootecnia: una panoramica sui pareri dell’EFSA Alberto Mantovani 13.00 Arsenico nei corpi idrici: trasferimento agli alimenti di origine anima-

13.30 14.30

15.00 15.45 16.15 17.00 17.30

le e valutazione del rischio Federica Aureli Pausa pranzo Ambiente acquatico ed evoluzione di patogeni batterici emergenti. L’esempio VTEC O104 Stefano Morabito Contaminazione da Salmonella spp nelle acque irrigue della Piana del Sele - Federico Capuano Biotossine algali nelle acque: quali rischi per la salute umana? Vittorio Soprano Discussione guidata con esperto Questionario ECM Consegna attestati e chiusura lavori

GLI ORGANIZZATORI DELL'EVENTO SI IMPEGNANO A RISPETTARE IL PROGRAMMA PUBBLICATO CHE RIMANE SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE. È PROIBITO FILMARE O FOTOGRAFARE LE PRESENTAZIONI DEI RELATORI.

PARTECIPAZIONE Iniziativa riservata ai laureati in Medicina Veterinaria. SERVIZI INCLUSI NELL’ISCRIZIONE • Accreditamento ECM • Attestato di frequenza • Light lunch • Pause caffè

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Società Veterinari Piemontesi FEDERATA ANMVI

SEMINARIO SCIVAC-SOVEP Il PANCREAS ENDOCRINO Torino, 30 Settembre 2012

9.30

11.00 11.30 13.30 14.30 15.30 16.00

RELATORE Federico Fracassi OBIETTIVI Le patologie del pancreas endocrino hanno solitamente questa caratteristica: piuttosto semplici da diagnosticare ma non facili da trattare correttamente. La giornata si prefigge l’obiettivo di imparare ad affrontare queste comuni disendocrinie con il giusto rigore scientifico piuttosto che con il solo buon senso. Ogni argomento verrà trattato attraverso casi clinici esemplificativi. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

17.00 17.30

te, presentazione del relatore ed inizio dei lavori Diabete mellito nel cane e nel gatto: aspetti clinici diagnostici e terapeutici attraverso la discussione di casi clinici Pausa Emergenze endocrinologiche: chetoacidosi diabetica e sindromi ipoglicemiche Pausa Casi clinici interattivi: diabete mellito Pausa Casi clinici interattivi: chetoacidosi e insulinoma Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

SEDE Hotel Campanile Corso Allamanno 153 Torino PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

SEDE Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno - Via Salute, 2 - Portici (Napoli) INFORMAZIONI Segreteria AIVEMP - Paola Orioli Tel. +39 0372 403541 Fax +39 0372 403540 E-mail: segreteria@aivemp.it

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

In collaborazione con l’Ordine Medici Vet. di Lecce In collaborazione con l’Ordine Medici Vet. di Taranto

C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! Domenica 16 Settembre 2012 RICHIESTO ACCREDITAMENTO

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

SEMINARIO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PROFESSIONE ONCOLOGO Bolzano, 30 Settembre 2012 9.25 9.30 11.00 11.30 13.00

RELATORE Laura Marconato

13.30 14.30

OBIETTIVI Insegnare l’approccio base alla disciplina oncologica. Il primo passo prevede la stadiazione del paziente, seguita dalla discussione di prognosi e di eventuali possibilità terapeutiche. Le diverse opzioni a disposizione dell’oncologo, in altre parole chirurgia, radioterapia e chemioterapia, verranno descritte per imparare a valutare indicazioni, vantaggi e svantaggi.

15.30 16.00

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze

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17.00 17.30

Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori Step uno: che tumore è e quanto è esteso? Pausa Step due: come lo tratto? Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) Pausa Casi clinici interattivi (mastocitoma: step uno e step due) Pausa Casi clinici interattivi (linfoma: step uno e step due) Test di valutazione dell’apprendimento e discussione finale Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91 E-mail: delregionali@scivac.it www.scivac.it

RELATORE Paolo Selleri Delegato Regionale Sandra Rapino OBIETTIVI Introduzione alle basi della medicina e chirurgia dei rettili, con particolare attenzione ai cheloni, estremamente diffusi nei cortili della Provincia e sempre più numerosi nelle sale d’attesa dei veterinari Pugliesi. PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica presenze 9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, presentazione del relatore ed inizio dei lavori 9.30 Conoscere i rettili e Riconoscere le specie. Necessità ambientali e fisiologiche 11.00 Pausa

11.30 Standard appropriati di allevamento, alimentazione e cure generiche come prevenzione di patologie gestionali 13.00 Spazio per eventuale relazione commerciale (nel caso non si svolga la relazione il programma nel pomeriggio sarà anticipato di mezz’ora) 13.30 Pausa 14.30 Anche i rettili possono essere visitati: come si fa e cosa si fa in una visita di controllo 15.30 Pausa 16.00 Casi clinici riguardanti le più frequenti patologie osservabili in ambulatorio 17.00 Discussione finale 17.30 Consegna degli attestati di partecipazione e termine della giornata SEDE Lecce, Hotel Hilton Garden Inn/Officine Cantelmo ISCRIZIONE L’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e SCIVAC in regola con l’iscrizione 2012. Non è richiesta la preiscrizione. Gli interessati devono registrarsi direttamente in sede d’incontro presentandosi alle ore 08.30 presso la segreteria. SEGRETERIA SIVAE Elisa Tel: 0372/40.35.00 E-mail: info@sivae.it

A.N.M.V.I. Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it


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12 Eventi Veterinari

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in collaborazione con

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO SOCIETÀ FEDERATA ANMVI

ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DELLA PROVINCIA DI CREMONA

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI CREMONA

CONVEGNO NAZIONALE LA MASTITE NELLA BOVINA DA LATTE AD ALTA PRODUZIONE: STATO DELL’ARTE E NUOVE SFIDE CremonaFiere, Sala “Stradivari” - Giovedì 25 Ottobre 2012 OBIETTIVI EVENTO FORMATIVO La Mastite della Bovina da Latte, nonostante i progressi degli ultimi anni, rappresenta ad oggi la causa primaria di problemi sanitari e di perdita economica. Le necessità di coniugare la redditività con la tutela del consumatore prevede un utilizzo prudente del farmaco nonché l’adozione di misure di benessere degli animali che inevitabilmente si ripercuotono in maniera positiva sugli animali e a cascata sul consumatore finale. Il presente convegno, grazie all’intervento di esperti di fama internazionale, tratterà di come il Veterinario di Fiducia possa, negli allevamenti che segue, predisporre azioni mirate al controllo delle mastiti così da ridurre l’incidenza di questa patologia migliorando il benessere degli animali, la redditività dell’imprenditore agricolo e garantire una maggior tutela sanitaria nei confronti del consumatore. MODERATORE MARCO ABLONDI Medico Veterinario Libero Professionista, Parma

RELATORI LUIGI BERTOCCHI Rep. Produzione Primaria IZSLER Brescia ANDREW BRADLEY Quality Milk Management Services Ltd, Wells, UK University of Nottingham, Sutton Bonington (Regno Unito) VALERIO BRONZO Università degli Studi di Milano PAOLO MORONI Cornell University New York State, U.S.A. Università degli Studi di Milano PROGRAMMA SCIENTIFICO 9.30 Registrazione dei partecipanti, saluto del Moderatore ed inizio lavori Starting conference 9.45 Benessere animale, mastite e qualità del latte Luigi Bertocchi 11.00 Pausa caffè 11.30 Gestione sanitaria della mastite ed impatto economico Paolo Moroni

13.00 Pausa pranzo 14.30 Impatto infezione da E. coli nella mastite, esperienze di campo Andrew J. Bradley Primi risultati sull’efficacia del vaccino Startvac® nella prevenzione delle mastiti da S. aureus: trial italiano (Università di Milano e Cornell University) - Valerio Bronzo 16.00 Discussione 17.00 Questionario ECM, consegna attestati e termine della giornata PARTECIPAZIONE Iniziativa gratuita rivolta ai laureati e studenti in Medicina Veterinaria. Per motivi organizzativi è gradita la preiscrizione. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano. ISCRIZIONE L’iscrizione ai convegni dà diritto a: • Atti delle relazioni • Attestato di frequenza • Traduzione simultanea • Attestato ECM

SEDE CremonaFiere P.zza Zelioli Lanzini, 1 - Cremona SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVA SIVAR Paola Orioli Tel. 0372-40.35.39 Fax 0372-40.35.54 info@sivarnet.it www.sivarnet.it

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Attualità scientifica Vet Journal

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Colostro mediante Rischio ambientale biberon o sonda da animali oroesofagea? geneticamente modificati Nei vitelli a 48 ore di età, il volume di colostro somministrato è l’unica variabile significativa nel trasferimento dell’immunità, passiva secondo uno studio

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio randomizzato controllato ha confrontato l’apparente efficacia di assorbimento delle IgG e il mancato trasferimento dell’immunità passiva tra vitelli nutriti con colostro tramite biberon (NB) e sonda oroesofagea (OET). Si includevano 26 vitelli maschi Holstein (età = 4-8 ore). I vitelli venivano assegnati a caso a ricevere colostro mediante NB o OET. Un pool di colostro veniva utilizzato per nutrire ciascun gruppo di vitelli. Gli animali ricevevano un massimo di 4 litri di colostro attraverso NB in un periodo di 20 minuti oppure un volume equivalente di colostro mediante OET. In seguito, una coppia di vitelli di età simile riceveva volumi simili di co-

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lostro con concentrazioni di immunoglobuline simili. Il colostro veniva somministrato solo una volta. Successivamente, si somministravano 2 litri di sostituto del latte ogni 12 ore. Tutti i vitelli sopravvivevano almeno fino a 48 ore dalla nascita. Si prelevavano campioni di siero per la determinazione delle immunoglobuline prima della somministrazione del colostro e a 48 ore di età. Non si osservavano differenze nel mancato trasferimento dell’immunità passiva e nell’apparente efficacia di assorbimento delle IgG tra vitelli nutriti mediante NB o OET. Il volume di colostro somministrato era l’unica variabile significativa nel determinare il mancato trasferimento dell’immunità passiva nei vitelli a 48 ore di età. I descritti vantaggi e svantaggi di entrambi i metodi di somministrazione hanno probabilmente una rilevanza pratica minima nell’ottenere un adeguato trasferimento dell’immunità passiva nei vitelli quando questi ultimi vengono nutriti con un volume simile di colostro con concentrazioni comparabili di immunoglobuline, concludono gli autori. “Comparison of colostrum feeding by nipple bottle versus oroesophageal tubing in Holstein dairy bull calves” Chigerwe M, Coons DM, Hagey JV. J Am Vet Med Assoc. 2012 Jul 1;241(1):104-9. ■

Decornazione: protocolli analgesici a confronto Intenso il dolore provocato dal disbudding. Benessere solo con anestesia regionale e carprofen, secondo uno studio no studio ha valutato il cortisolo e il comportamento dei vitelli sottoposti a disbudding (rimozione degli abbozzi cornei) con ferro caldo e a protocolli analgesici diversi. Si valutava la risposta di 27 vitelli 1, 3, 6 e 24 ore dopo il disbudding con anestesia regionale (DA), anestesia regionale più carprofen (DAC), solo disbudding (D) o disbudding simulato (ND). Dopo 1 ora il cortisolo era maggiore in D rispetto agli altri gruppi. A 3 ore il cortisolo era maggiore in DA che in ND ma non differiva dalla linea basale. A 15 minuti e 1 ora i comportamenti correlati al dolore erano più frequenti nel gruppo D che in tutti gli altri gruppi. I gruppi D (3 ore) e DA (3 e 6 ore) manifestavano in misura maggiore scuotimenti delle orecchie e sfregamenti della testa rispetto a DAC e ND. Gli autori concludono che lo sfregamento e lo scuotimento

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della testa e i movimenti delle orecchie sono comportamenti utili per valutare il dolore dopo disbudding con ferro caldo. Il disbudding causa intenso dolore nei vitelli e solo l’associazione di anestesia regionale e carprofen garantisce un buon grado di benessere per 24 ore. “Effects of hot-iron disbudding, using regional anaesthesia with and without carprofen, on cortisol and behaviour of calves” G Stilwell; M S Lima; R C Carvalho; D M Broom. Res Vet Sci. April 2012; 92 (2): 338-41. ■

Dopo la sicurezza di alimenti e mangimi e la salute e il benessere animale, consultazione pubblica EFSA sull’impatto di pesci, insetti, mammiferi e uccelli GM sull’ambiente ’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha avviato una consultazione pubblica concernente una bozza di linee guida sulla valutazione del rischio ambientale (VRA) derivante da animali geneticamente modificati (GM). Il documento, che riguarda in modo particolare i pesci, gli insetti, i mammiferi e gli uccelli GM, illustra i requisiti specifici in materia di dati e la metodologia della VRA per gli animali GM, in vista di eventuali future richieste di autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione europea (UE). La valutazione del rischio si basa su un approccio comparativo tra animali GM e non GM. Tutte le parti in causa e le persone interessate sono invitate a presentare osservazioni sulle linee guida partecipando a una consultazione pubblica online che rimarrà aperta fino al 31 agosto 2012. L’assunto fondamentale della valutazione comparativa, che è l’approccio alla valutazione del rischio derivante da tutti gli organismi geneticamente modificati (OGM) stabilito dalla legislazione dell’UE, è che gli animali non GM servono da riferimento per la sicurezza ambientale. La VRA degli animali GM comporta pertanto la raccolta, la valutazione e, se del caso, la produzione di informazioni su un animale GM per determinarne, caso per caso, l’impatto sull’ambiente in confronto agli animali non GM. La bozza di linee guida precisa i requisiti in materia di dati per l’analisi comparativa delle diverse aree di rischio potenziale riguardanti specificamente i pesci, gli insetti, i mammiferi e gli uccelli GM. Ne fanno parte, tra l’altro, le interazioni dell’animale GM con gli organismi bersaglio e non bersaglio; gli impatti ambientali delle tecniche utilizzate per l’allevamento o il mantenimento dell’animale GM; e l’impatto dell’animale GM sulla salute umana e animale. In tale contesto si valutano per esempio i potenziali rischi per gli allevatori, gli altri operatori o chiunque entri in contatto con gli animali GM. Secondo la bozza di linee guida, questi e altri rischi potenziali vengono valutati ricorrendo a un approccio sistematico e per gradi. La VRA prevede sei fasi: formulazione del problema, con l’individuazione del pericolo e dell’esposizione; caratterizzazione del pericolo; caratterizzazione dell’esposizione; caratterizzazione del rischio; strategie di gestione del rischio; e valutazione complessiva del rischio. La bozza di linee guida espone anche varie considerazioni di tipo generico e trasversale di cui si deve tenere conto nel corso della VRA, per esempio aspetti quali gli effetti degli animali GM nel lungo periodo, l’analisi delle incertezze e la scelta di un adeguato animale di controllo (cioè l’animale non GM con il quale l’animale GM viene messo a confronto durante la valutazione della sicurezza).

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Nell’ultimo capitolo della bozza di linee guida si avanzano raccomandazioni per il monitoraggio ambientale post-commercializzazione (PMEM) degli animali GM. Conformemente alla legislazione dell’Unione europea, le richieste di autorizzazione per gli animali GM devono contenere un piano PMEM particolareggiato, che definisca come verranno monitorati i potenziali e imprevisti effetti avversi sull’ambiente. Fino a questo momento nell’Unione europea non è stata presentata alcuna richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio per animali GM. Negli ultimi anni la tecnologia ha registrato rapidi progressi e in alcuni Paesi che non fanno parte dell’UE le autorità di regolamentazione stanno già valutando animali GM per quanto riguarda la sicurezza sia di alimenti/mangimi sia ambientale. In tale contesto, e in previsione di eventuali future richieste di autorizzazione all’immissione in commercio nell’UE, la Commissione europea ha richiesto all’EFSA di elaborare linee guida complete per la valutazione della sicurezza di alimenti e mangimi derivati da animali GM (senza dimenticare gli aspetti connessi alla salute e al benessere degli animali) e per la valutazione del rischio ambientale da animali GM. La prima parte di questo compito è stata portata a termine nel 2011 con la pubblicazione di linee guida distinte sulla sicurezza di alimenti e mangimi e sulla salute e il benessere degli animali. La presente bozza di linee guida, concernente la valutazione del rischio ambientale da animali GM, riguarda l’altra parte della richiesta avanzata dalla Commissione europea. L’EFSA invita tutte le parti in causa e le persone interessate a presentare osservazioni sulla bozza di linee guida partecipando a una consultazione pubblica accessibile dal sito web dell’EFSA fino al 31 agosto 2012. Al termine della consultazione pubblica l’EFSA valuterà tutte le osservazioni pervenute. Se del caso, queste verranno inserite nella versione riveduta e finale delle linee guida, che sarà poi adottata dal gruppo di esperti scientifici GMO dell’EFSA alla fine dell’anno. Guidance on the environmental risk assessment of genetically modified animals EFSA, 12 giugno 2012. ■


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Lobectomia bilaterale simultanea per i carcinomi tiroidei

Variabilità analitica del rapporto proteine:creatinina urinario

Esito positivo in uno studio su quindici cani

Prediluizione 1:20 e determinazione immediata dopo il prelievo tra i fattori che evitano le misclassificazioni della proteinuria

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO no studio retrospettivo ha valutato l’esito dell’asportazione dei carcinomi tiroidei bilaterali simultanei, localizzati, mobili (TGC) in 15 cani. Le informazioni ottenute dalle cartelle cliniche includevano: segnalamento, segni clinici, risultato degli esami diagnostici, mobilità del tumore (tumore mobile: movimenti durante la palpazione ≥ 1 cm in tutti i piani), complicazioni, trattamenti adiuvanti ed esito. In tutti i cani erano stati asportati TGC mobili bilaterali. Su 15 pazienti considerati, la paratiroidectomia completa era necessaria in 9; il tessuto paratiroideo veniva reimpiantato in 4 e conservato in 2. Le complicazioni include-

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vano emorragia e traumi del nervo laringeo ma senza gravi conseguenze. In 13 soggetti si somministrava calcitriolo con o senza integrazione di calcio, dopo la chirurgia. Nell’immediato periodo postoperatorio, l’ipocalcemia si sviluppava e veniva corretta in 11 cani. Al termine dello studio, 7 cani continuavano a ricevere calcitriolo con o senza integrazione di calcio e 8 soggetti necessitavano di un trattamento ormonale tiroideo a lungo termine. Sei cani ricevevano una chemioterapia adiuvante. Non si riscontravano recidive locali del tumore o metastasi a distanza all’ultimo follow-up di ciascun cane. Il tempo mediano di sopravvivenza era di 38,3 mesi. Tre soggetti venivano persi al follow-up, 8 sopravvivevano (4,3-77 mesi dopo l’intervento) e 4 morivano per cause non correlate. Nei soggetti con TGC sottoposti a lobectomia tiroidea bilaterale, concludono gli autori, è atteso un esito positivo, anche quando non è possibile preservare il tessuto paratiroideo. Il ruolo della chemioterapia adiuvante sull’esito del trattamento non è chiaramente definito. “Outcome following simultaneous bilateral thyroid lobectomy for treatment of thyroid gland carcinoma in dogs: 15 cases (1994-2010)” Tuohy JL, Worley DR, Withrow SJ. J Am Vet Med Assoc. 2012 Jul 1; 241 (1): 95-103. ■

STERILIZZAZIONE E RISCHIO DI INCONTINENZA URINARIA NELLA CAGNA: UNA REVISIONE SISTEMATICA ella cagna, un aumentato rischio di incontinenza urinaria è stato spesso associato a una precedente ovarioisterectomia, ma questa relazione rimane controversa. Uno studio ha valutato la forza delle evidenze circa l’associazione tra sterilizzazione o età al momento della sterilizzazione e incontinenza urinaria nella cagna, e ha stimato l’entità degli eventuali effetti riscontrati. Si effettuava una revisione sistematica degli articoli analitici originali peer-reviewed pubblicati in lingua inglese sulla base delle linee guida Cochrane (Higgins and Green 2009). Su 1353 studi analizzati, se ne identificavano 7 che esaminavano l’effetto della sterilizzazione o dell’età alla sterilizzazione sul rischio di incontinenza urinaria; 4 articoli venivano giudicati a elevato rischio di errore. Nei restanti 3 studi, a moderato rischio di errore, era presente una debole evidenza che la sterilizzazione, soprattutto prima dei 3 mesi l’età, aumentasse il rischio di incon-

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tinenza urinaria. Nel complesso le evidenze non sono consistenti o sufficientemente forti per consentire raccomandazioni sicure circa gli effetti della sterilizzazione o dell’età alla sterilizzazione sul rischio di incontinenza urinaria, concludono gli autori. (M.G.M.) “The effect of neutering on the risk of urinary incontinence in bitches - a systematic review” W Beauvais; J M Cardwell; D C Brodbelt. J Small Anim Pract. April 2012;53(4):198-204.

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registro della Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor Enrico Febbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi della medicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana. Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzo www.vetjournal.it/

no studio ha valutato se i fattori preanalitici e analitici influenzassero la valutazione del rapporto proteine/creatinina urinario (UPC) nel cane. Si valutava il rapporto UPC in 50 campioni urinari di cane per valutare l’imprecisione intra-test (20 misurazioni in una singola sessione), l’effetto della prediluizione (1:10, 1:20 e 1:100) sulla determinazione della creatinina urinaria e l’effetto della conservazione a temperatura ambiente (circa 20°C), 4°C e -20°C. Il coefficiente di variazione a temperatura ambiente determinato con la prediluizione 1:20 era < 10,0%, e i maggiori coefficienti di variazione venivano riscontrati in campioni urinari con bassa concentrazione di proteine o basso peso specifico. Questa variabilità può determinare una misclassificazione dei campioni con rapporto UPC prossimo alle soglie definite dalla International Renal Interest Society che classificano i cani in non proteinurici (0,2), proteinurici borderline (0,21-0,50) o proteinurici (> 0,51). Un errore proporzionale veniva riscontrato nei campioni prediluiti

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1:10, rispetto a quelli prediluiti 1:20 o 1:100. A temperatura ambiente, il rapporto UPC non aumentava significativamente dopo 2 e 4 ore. Dopo 12 ore a temperatura ambiente e a 4°C il rapporto UPC aumentava significativamente. Il rapporto UPC non cambiava significativamente durante tre mesi di conservazione a -20°C. L’imprecisione intra-test del rapporto UPC era sufficientemente bassa da evitare misclassificazioni dei campioni, eccetto che per i valori vicini a 0,2 o 0,5. La prediluizione ottimale per la determinazione della creatinina urinaria era 1:20. La prediluizione 1:100 è consigliata nei campioni con peso specifico > 1.030. Il rapporto UPC deve essere determinato subito dopo il prelievo del campione. In alternativa, i campioni devono essere immediatamente congelati per aumentarne la stabilità e ridurre i rischi di misclassificazione della proteinuria. (M.G.M.) “Evaluation of factors that affect analytic variability of urine protein-to-creatinine ratio determination in dogs”. Rossi G, Giori L, Campagnola S, Zatelli A, Zini E, Paltrinieri S. Am J Vet Res. 2012 Jun; 73 (6): 779-88. ■

Paralisi laringea associata a lupus eritematoso sistemico Descritta nell’uomo, viene segnalata per la prima volta in un cane na femmina di Labrador sterilizzata di 4 anni veniva visitata per distress respiratorio acuto e si riscontrava una paralisi laringea bilaterale. L’esame clinico e le analisi biochimiche erano riferibili a lupus eritematoso sistemico (LES) e non indicavano una possibile causa alternativa della paralisi laringea. In seguito al trattamento immunosoppressivo e di supporto l’animale riacquisiva la normale funzionalità laringea. Al controllo 6 settimane dopo si confermava la normale funzione laringea mediante esame dell’organo in sedazione. La paralisi laringea associata a LES è descritta nell’uomo, mentre la presente è la prima segnalazione di paralisi laringea acquisita associata a LES nel cane. (M.G.M.)

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“Acquired Bilateral Laryngeal Paralysis Associated with Systemic Lupus Erythematosus in a Dog” Heather Kvitko-White, Kelley Balog, J. Catharine Scott-Moncrieff, Anthony Johnson, and Gary C. Lantz. Journal of the American Animal Hospital Association Jan/Feb 2012 48:60-65. ■


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Veneto Info Regioni

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Rabbia silvestre: campagna di vaccinazione Definiti i piani di prelievo di volpi nei territori delle province di Belluno, Treviso e Vicenza sottoposti vaccinazione orale antirabbica

l Decreto n. 47 dell’11 giugno 2012 (Misure urgenti per contrastare la diffusione dell’epizoozia di rabbia silvestre in Veneto: programma di verifica dell’efficacia della vaccinazione orale antirabbica nelle volpi. Prima campagna di vaccinazione ordinaria 2012) è firmato del Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca ed è pubblicato sul BUR del Veneto. Sulla base delle indicazioni della Direzione sanitaria dell’IZS delle Venezie - Centro di referenza nazionale per la Rabbia - trasmesse in data 06.06.2012, sono disposti i seguenti piani di prelievo di volpi nei territori delle province di Belluno, Treviso e Vicenza sottoposti vacci-

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nazione orale antirabbica per le volpi nella prima campagna ordinaria 2012 (maggio 2012). – PROVINCIA DI BELLUNO Totale volpi da prelevare: 138 – PROVINCIA DI VICENZA Totale volpi da prelevare: 99 – PROVINCIA DI TREVISO Totale volpi da prelevare: 95 I prelievi dovranno essere effettuati ad altitudine inferiore ai 2300 m s.l.m. L’indicazione del numero di volpi da prelevare, suddivisa per Comune, ha lo scopo di garantire un prelievo di volpi quanto più possibile omogeneo sul territorio complessivamente sottoposto alla vaccinazione orale antirabbica. Il Decreto precisa che l’indicazione numerica non ha “valore perentorio, quanto piuttosto indicativo, potendo essere tollerate, con particolare riferimento ai comuni di piccole dimensioni territoriali, lievi compensazioni tra territori comunali limitrofi, fermo restando il numero totale di volpi da prelevare per ciascuna provincia”. Le volpi prelevate secondo il programma di monitoraggio (così come già previsto per tutte le volpi rinvenute morte per cause diverse sul territorio ovvero abbattute perché sintomatiche) dovranno essere conferite alla sezione territoriale di riferimento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie unitamente alla “Scheda di prelievo ed invio campioni”. ■

ACN, ACCESSO ALLA PRIMA GRADUATORIA IN VENETO IL FPL Federazione medici informa che sono aperti i termini per l’accesso alla prima graduatoria, 2012 in Veneto. Al via anche in Veneto, la formazione delle graduatorie provinciali, ai sensi dell’ACN per la specialistica ambulatoriale veterinaria. Con deliberazione regionale, sono stati adottati i criteri e i termini (60 giorni dall’approvazione del provvedimento che attende la pubblicazione sul BUR) per presentare la domanda di inclusione. I criteri di equivalenza tra attività svolta dal medico veterinario con retribuzione a prestazione e attività oraria si rifanno alla norma finale 2 dell’Accordo siglato il 1 marzo 2006. L’accesso alla prima graduatoria, oltre agli specializzati, sarà consentita anche a coloro che, alla data del 23 marzo 2005, potevano vantare l’attività di cui ai citati punti a e b della citata norma finale (a. in caso di attività oraria un numero minimo di seicento ore in una delle specifiche aree di attività; b. in caso di attività a prestazione almeno due anni di attività). Le tre branche previste per la Medicina Veterinaria sono quelle indicate nell’Allegato A bis dell’ACN del 29 luglio 2009. Per i Veterinari in possesso dei soli requi-

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siti alternativi alla specializzazione, in applicazione dell’art. 21, comma 5 dell’ACN (e secondo il parere SISAC), sono quelli conseguiti fino al 31 dicembre 2005; per tutti gli altri rimane invariato il termine ordinario del 31 dicembre dell’anno precedente. La situazione attualmente esistente nella Regione Veneto vede la presenza di 69 Medici Veterinari operanti con contratti libero professionali, dei quali: – n. 27 in possesso del titolo di specializzazione, – n. 34 in possesso dei requisiti previsti dalla Norma Finale n. 2 dell’ACN 1 marzo 2006, – n. 8 non in possesso dei requisiti di cui sopra. Per quanto riguarda i rapporti professionali in essere, sono adottati, da parte delle Aziende ULSS, i provvedimenti di conferma dei contratti in vigore, anche in favore dei Medici veterinari in possesso dei soli requisiti previsti dalla Norma Finale n. 2 dell’ACN 1 marzo 2006. Tali contratti resteranno in vigore fino all’approvazione della graduatoria 2012. Per informazioni è possibile contattare il Rappresentante UIL FPL per la Veterinaria Convenzionata, Dott. Fernando Fioramonti, scrivendo a: info@anmvi.it

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16 Parlamento Servizi veterinari

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Rassicurazioni dal Ministero della Salute sui dipartimenti di prevenzione Iniziative normative e linee guida verranno promosse in sede di Conferenza Stato-Regione l Sottosegretario alla Salute Cardinale risponde favorevolmente alla richiesta di promuovere iniziative, anche normative, per assicurare l’uniformità e il mantenimento degli assetti organizzativi dei dipartimenti di prevenzione. La questione sollevata in una interrogazione parlamentare. L’On. Rodolfo Viola: "Siamo molto soddisfatti della risposta del Governo". Nella sua risposta il Sottosegretario Cardinale afferma che "il Ministero condivide pienamente la proposta di promuovere iniziative di carattere normativo allo scopo di assicurare uniformemente sull’intero territorio nazionale gli attuali apparati organizzativi". Lo riferisce un comunicato dell’On. Rodolfo Viola, parlamentare veterinario firmatario dell’interrogazione presentata il 23 febbraio scorso con l’On. Amalia Schirru. L’atto di indirizzo prendeva le mosse dalla volontà manifestata da alcune Regioni di rive-

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dere l’attuale assetto organizzativo dei Sevizi Veterinari del SSN attraverso un loro ridimensionamento di funzione e un loro accorpamento presso altri servizi. I parlamentari, oltre ad esprimere preoccupazione, chiedevano un deciso intervento del Governo per chiarire e riaffermare "il ruolo centrale della 502 e del suo sistema organizzativo". La richiesta al Ministero della Salute era di promuovere iniziative, "anche normative, ivi compresa la definizione di linee guida in sede di Conferenza Stato-Regioni, da applicare su tutto il territorio nazionale, per assicurare che gli assetti organizzativi dei dipartimenti di prevenzione - come attualmente definiti dalla norma quadro nazionale, dimostratisi efficaci in quasi 20 anni di esperienza applicativa vengano uniformemente garantiti e mantenuti in tutte le aziende sanitarie dell’intero Paese, quale livello essenziale e minimo di organizzazione, per la corretta, uniforme e suffi-

ciente erogazione dei servizi che, su tutto il territorio nazionale, devono essere assicurati". "Siamo molto soddisfatti della risposta del Governo - ha affermato l’On. Rodolfo Viola specie laddove specifica che un eventuale accorpamento comporterebbe una riduzione della qualità dei servizi e una minor incisività dell’attività di prevenzione, con ripercussioni sulla sicurezza alimentare". "Insomma - afferma l’On. Viola - una risposta che oltre a confermare le nostre preoccupazioni chiarisce la posizione nettamente contraria del Ministero alle interpretazioni delle Regioni sull’attuale sistema organizzativo dei Servizi Veterinari che deve essere salvaguardato a tutela della salute pubblica". "In attesa di un intervento normativo del Ministero a chiarimento di questa situazione conclude - continueremo a vigilare affinché non vi siano ulteriori determinazioni da parte delle Regioni tese a modificare l’assetto or-

ganizzativo della 502". Sull’argomento, l’On. Viola si era fatto parte attiva nell’adozione di una risoluzione in Commissione Lavoro per assicurare la salvaguardia degli attuali Dipartimenti di Prevenzione. ■

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Sicurezza alimentare EFSA

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Schmallenberg: il virus potrebbe interessare nuove regioni Le zone più suscettibili di essere colpite sarebbero le regioni a sud e a est delle zone precedentemente interessate

’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato la propria valutazione complessiva dell’impatto dell’infezione causata dal cosiddetto virus di “Schmallenberg” (SBV) sulla salute degli animali, sulla produzione animale e sul benessere degli animali. Dopo la segnalazione del virus, avvenuta per la prima volta in Germania nel 2011, la situazione nell’Unione europea sino a metà maggio 2012 era la seguente: il SBV è stato riferito in 3745 aziende, con casi confermati da test di laboratorio in otto Stati membri. L’EFSA conclude dunque che l’impatto di questa malattia animale negli allevamenti, a livello di singolo Stato membro, non supera il 4% per gli ovini o il 2% per i bovini. Per quanto riguarda le modalità di trasmissione del virus, non vi è alcuna prova dell’esistenza di qualsiasi altra via di trasmissione se non quella da madre a prole attraverso la placenta o tramite vettori come il “moscerino pungente” Culicoides obsoletus. L’EFSA ha osservato che risultati recenti hanno individuato il SBV nei luoghi in cui è stato riscontrato il moscerino pungente del gruppo Culicoides obsoletus. Alcuni dati di ricerca sembrano indicare che il gruppo Culicoides obsoletus sia molto diffuso in Europa, tuttavia sono necessari set di dati più completi e più armonizzati. L’Auto-

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rità ha preso in esame quelle specie animali più sensibili al virus, sottolineando come esso sia stato rilevato in bovini, ovini, caprini e in un bisonte. Anticorpi specifici per il SBV sono stati rilevati nei cervi, ma non si è a conoscenza di alcuna altra specie colpita. L’EFSA ribadisce inoltre che nuovi studi supportano la valutazione iniziale effettuata dal Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, ove si indicava che è molto improbabile che il SBV costituisca un rischio per l’uomo. La probabilità che il SBV sopravviva all’inverno e successivamente si diffonda nel 2012, manifestandosi poi a fine 2012-inizio 2013 è difficile da valutare a causa della mancanza di dati. Nel caso il virus superi il periodo invernale, il modello di diffusione geografica dell’EFSA prevede che il SBV riemerga con più probabilità tra metà aprile e fine maggio e che l’eventuale focolaio infettivo di SBV sia probabilmente di dimensioni simili a quelle verificatesi nel 2011. È probabile che vengano interessate regioni non colpite in precedenza (supponendo l’immunità degli animali nelle regioni già interessate in precedenza). Sulla base del modello sviluppato dall’EFSA per predire la possibile diffusione geografica della SBV nel corso del tempo, le zone più suscettibili di essere colpite (se il virus si manifesta ancora una volta alla fine di quest’anno o all’inizio del 2013) sarebbero le regioni a sud e a est delle zone precedentemente interessate. La presente valutazione dell’impatto dell’SBV deve essere interpretata con cautela, in quanto i livelli riferiti dipendono dalle vigenti normative nazionali sull’obbligo di comunicare la malattia al momento della sua rilevazione, dal livello di consapevolezza delle varie parti in causa e dalla capacità diagnostica nei singoli Stati membri. Non sono attualmente disponibili dati sull’impatto dell’SBV nelle singole aziende agricole. ■

RINNOVO EFSA ALL’INSEGNA DELLA DECLARATION OF INTEREST ’Agenzia europea rinnova il comitato scientifico e otto gruppi di esperti. Ancora molti, ma di meno, gli italiani. L’European Food Safety Agency ha rinnovato il proprio comitato scientifico e di otto dei suoi dieci gruppi di esperti scientifici. La composizione è stata ridefinita dopo il bando del 2011 finalizzato alla ricerca di nuovi esperti scientifici "indipendenti". Questa tornata si caratterizza, infatti, per una stretta dell’EFSA sui requisiti di assoluta indipendenza degli esperti, i quali devono produrre una "declaration on interest". L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha alzato il livello di guardia sui conflitti di interesse, dopo le polemiche sull’indipendenza dell’Agenzia e sul cosiddetto meccanismo delle "revolving doors" (porte girevoli), per cui persone legate agli stakeholders, in particolare all’industria, vengono nominate in varie posizioni nell’authority europea. Ma il tema è di quelli che fa discutere e accanto ai puristi dell’indipendenza c’è anche chi teme un impoverimento del parterre scientifico e della sua pluralità, nonché l’assenza di contatti con le attività sul campo.

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SCIENTIFIC COMMITTEE 2012-2015 Jan Alexander, Mohammad Qasim Chaudhry, Robert Luttik, Birgit Noerrung, Josef Rudolf Schlatter, Anthony Richard Hardy, Alicja Mortensen, Chair of the ANS Panel, Iona Pratt, Chair of the CEF Panel. (L’elenco completo sarà definitO e reso noto a luglio. ITALIAN PANEL MEMBER 2012-2015 Ilaria Capua (Panel on Animal Health and Welfare), Antonia Ricci, Giuseppe Ru (Panel on Biological Hazards), Sandra Ceccatelli, Vittorio Silano (Panel on Contaminants in the Food Chain), Giovanna Martelli (Panel on Additives and Products or Substances used in Animal Feed), Salvatore Arpaia (Panel on Genetically Modified Organisms), Carlo Virginio Agostoni, Roberto Berni Canani, Alfonso Siani, (Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies) Ettore Capri, Alberto Mantovani (Pesticides Unit and the Panel on Plant Protection Products and their Residues) Gianni Gilioli, Vittorio Rossi (Panel on Plant Health).

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18 Attualità Sanità animale ed Epidemiosorveglianza

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Benessere e identificazione degli equidi, carenze alla macellazione Il Ministero della Salute ne effettuerà la valutazione nel corso dei prossimi audit l benessere degli equidi alla macellazione sarà oggetto di valutazione nel corso dei prossimi audit programmati dal Ministero della Salute. Lo si legge nella nota trasmessa ai Servizi Veterinari dalle Direzioni Generali della Sanità Animale e della Sicurezza Alimentare, in seguito ai riscontri delle attività ispettive effettuate nel corso nel 2011 e nel 2012 nelle strutture di macellazione. Durante tali visite, la nota ministeriale informa che sono state riscontrate “importanti carenze” riguardanti il benessere animale nella catena di macellazione e che in alcuni impianti “si è riscontrata l’assenza di un sistema di impedimento visivo atto ad evitare che gli animali in attesa di essere macellati potessero vedere le operazioni di stordimento e dissanguamento dei capi che li precedono. La stessa nota, indirizzata anche alla FNOVI e per conoscenza all’AIA e al Ministero delle Politiche Agricole, ricorda che “qualora non sia ragionevolmente possibile stabilire l’iden-

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tità degli animali”, il Regolamento 854/2004 prevede “che essi siano abbattuti separatamente e dichiarati non idonei al consumo umano”. La visita ante mortem è un “aspetto fondamentale sia ai fini della rintracciabilità delle carni che ai fini della comunicazione delle irregolarità agli allevamenti di provenienza”. Per una corretta e “scrupolosa” identificazione degli equidi, la Direzione ministeriale richiama le Linee guida e il Manuale operati-

vo per la gestione dell’anagrafe degli equidi adottati per decreto, rispettivamente, nel 2009 e nel 2011. Dalle verifiche effettuate, invece, il Ministero evidenzia che presso gli stabilimenti di macellazione sono stati riscontrati passaporti non conformi al modello di legge, incompleti, contenenti informazioni non corrispondenti all’equide di riferimento, assenza di microchip, compilazioni indaguate del Modello IV e del documento informazioni sulla catena alimentare, carenze strutturali e igienico-sanitarie delle strutture di macellazione e carenze nel benessere animale. Le Autorità Sanitarie sono quindi sollecitate a verificare e implementare i piani regionali di controllo ufficiali per la filiera degli equidi, incrementando l’attività di supervisione regionale sull’efficacia e l’appropriatezza dei controlli ufficiali e valutando la possibilità che le competenti Autorità locali emanino adeguate procedure operative per l’esecuzione dei controlli ufficiali nei vari settori della filiera. ■

TRASFUSIONI: PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DEL VIRUS WEST NILE ersistenza ed estensione della circolazione virale in alcune Regioni in precedenza non interessate dal fenomeno: Sardegna e Friuli. Lo rileva il Centro Nazionale Sangue dell’ISS, che ha diffuso le indicazioni per la stagione estivo-autunnale del 2012. Con una comunicazione del 19 giugno alle autorità sanitarie e alle associazioni dei donatori di sangue, il Direttore del Centro Giuliano Grazzini riferisce che i dati di sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia neuro-invasiva (MNI) da West Nile Virus, raccolti nella stagione estivoautunnale del 2001, “hanno messo in evidenza la persistenza di una importante circolazione virale in alcune province della Regione Veneto ed una estensione della stessa in aree provinciali di Regioni non precedentemente interessate, quali la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia”. Complessivamente si tratta di 14 casi di MNI da WNV, tutti classificati come “autoctoni”. Nel dettaglio, 8 casi in Veneto (prov. Belluno, Treviso, Venezia), 2 in Friuli (prov. Udine) e 4 in Sardegna (prov. Oristano, Olbia-Tempio). Anche lo scenario internazionale (69 casi in Grecia e 153 in Russia) rende possibile una situazione critica, complicata da fattori difficilmente controllabili come ad esempio il clima. Per queste ragioni, in vista della stagione estivo-autunnale 2012 il Centro invita le strutture regionali di sanità pubblica a “mantenere stretti rapporti di comunicazione in merito agli esiti delle misure di sorveglianza (entomologica, veterinaria e umana) della circolazione del WNV previste, al fine di intercettare tempestivamente un eventuale innalzamento del livello di rischio per la trasmissione trasfusionale e consentire il conseguente aggiornamento in tempo reale delle misure per la sua prevenzione”. Il Centro dettaglia la linea di intervento per la prossima stagione ed una serie di misure specifiche per i territori di nuovo coinvolgimento ed altre valevoli per tutto il territorio nazionale, basate sulla sorveglianza attiva dei donatori di sangue, graduata sulla base del livello di rischio individuato. Nel caso in cui la sorveglianza epidemiologica (entomologica, veterinaria e umana) risulti indicativo di una significativa circolazione del WNV il NAT testing delle donazioni dovrà essere garantito su singolo campione su tutti i donatori residenti in quella determinata provincia fino al 30 novembre, con sospensione della donazione per 28 giorni.

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Onaosi Fisco

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Quote obbligatorie Onaosi, un decreto per sanarle Il Ministro annuncia una soluzione. La Fondazione: non ci saranno rimborsi ecuperare le quote d'iscrizione dovute nei quattro anni (2003-2006) nei quali vigeva l'obbligo di versamento anche per medici, farmacisti e veterinari non dipendenti del Ssn (poi abolito nel 2007), costa all'Onaosi più delle somme che dovrebbe introitare. Una soluzione legislativa era stata già tentata un anno fa, con un emendamento alla manovra economica di luglio senza successo. Ma ora è il Ministro Renato Balduzzi a dichiarare: "L'Onaosi è uno degli esempi di come fare Welfare partendo da iniziative private. La Fondazione si pone come modello per le altre categorie di lavoro, soprattutto in un momento come questo. Per questi motivi è necessario intervenire per trovare una via di uscita che non sia solo un palliativo e che possa evitare quello stillicidio di provvedimenti che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza dell'Ente. Speriamo di riuscire a farlo con un Decreto legge entro luglio". L'annuncio è arrivato il 28 Giugno in occasione del convegno organizzato dalla Fondazione Onaosi, che è stato anche l'occasione per la presentazione del primo bilancio sociale dell'Ente, il programma e un manifesto, siglato dagli enti assistenziali e dai sindacati di categoria, con l'obiettivo di sostenere la Fondazione e lanciare un messaggio: "Giù le mani dall'Onaosi". "Se il consenso intorno a noi non cresce - ha dichiarato il Presidente Serafino Zucchelli - noi da soli non ce la faremo". L'obbligo di versamento anche per i veterinari non dipendenti del Ssn era stato introdotto nel 2003 ed è poi stato abolito nel 2007. L'attuazione dell'obbligo contributivo non fu affatto pacifica. La protesta dei contribuenti liberi professionisti fu particolarmente vivace da parte dei farmacisti e dei veterinari, anche attraverso azioni legali che portarono ad una pronuncia della Corte Costituzionale sfavorevole alla Fondazione: la Consulta stabilì infatti l'incostituzionalità dei criteri di determinazione del contributo, illegittimamente autodeterminato dalla Fondazione.

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NO AI RIMBORSI Sanitari dipendenti sono contribuenti obbligatori. La Fondazione Onaosi replica ai ricorsi e alle pretese di rimborso: “iniziative temerarie”. “Recentemente, da parte di studi legali viene proposto ai Sanitari dipendenti, quindi contribuenti obbligatori per legge, di ricorrere contro l’obbligo di contribuzione e di chiedere la restituzione delle quote di iscrizione dal 2003 al 2006”. Mentre la Fondazione ONAOSI cerca la strada della sanatoria con il Ministro Renato Balduzzi per chiudere il contenzioso con i liberi professionisti, si profila il rischio di un nuovo fronte di battaglia aperto stavolta dai dipendenti pubblici. “A fronte di una richiesta di restituzione di circa 600 euro lordi (360 netti dopo la deduzione), le spese di difesa per le azioni legali promosse contro l’ONAOSI costano alla Fondazione circa 1000 euro ciascuna, superando quindi di gran lunga il motivo del contendere. I medici chirurghi ed odontoiatri, i veterinari, i farmacisti, possono ben comprendere - dichiara l’Onaosi in un comunicato - che le offerte ricevute di patrocinio per la restituzione

delle somme massime suddette, sono motivo di forte destabilizzazione per la Fondazione”. L’iscrizione annuale all’ONAOSI “costa ai Sanitari una quota minima di 2,09 euro al mese (25 euro annui) ad una quota massima di 12,75 euro per 13 mensilità interamente deducibili alla fonte dalle tasse”.

Oggi, l’iscrizione all’ONAOSI è, per legge e per statuto, obbligatoria per i Sanitari dipendenti dalle pubbliche amministrazioni e volontaria per i liberi professionisti e i dipendenti del settore privato. Le Federazioni degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmaci-

sti, e i loro sindacati, che stanno sostenendo un processo di rinnovamento dell’ONAOSI “esortano i propri iscritti a prendere le distanze da tali iniziative legali temerarie che, qualora assumessero proporzioni più rilevanti, potrebbero risultare dannose per le oltre 3700 famiglie di Sanitari che ricevono costante assistenza”. ■


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20 Lettere al Direttore Io sono subordinato! i legge da più organi di stampa il Vs. sforzo e la soddisfazione nell'aver evitato la "presunta subordinazione" delle Partite IVA se iscritte ad un Ordine. Io mi sono laureato da 7 anni, con lode, ed ho lavorato sempre presso la Pubblica Amministrazione. Il primo contratto a progetto, dopo 3 anni, non è stato prorogato perché altrimenti dovevano assumermi. Dopo qualche periodo di disoccupazione

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(per carità, sono un professionista, non parlatemi di cassa integrazione o salario minimo) ora lavoro in un IZS dove, non solo ho una scrivania tutta per me, ma ho anche degli obblighi (non formali per carità) di orari e presenze. La partita IVA nei casi come il mio, nasconde eccome il lavoro subordinato! E seppur conscio che per i liberi professionisti sarebbe stato forse un errore, avrei voluto che gli Enti che mi dovrebbero rappresentare avessero fatto uno sforzo in più per sottolineare questa differenza o addirittura cercare di ottenere una diversa normativa. Cordiali saluti Lettera firmata

Caro Collega, la riforma del Ministro Fornero riguarda esclusivamente il “mercato” del lavoro e non coinvolge il Pubblico Impiego o, più in generale, il lavoro svolto per le Pubbliche Amministrazioni. Come noto, la PA (che non è soggetto sul “mercato” del lavoro) deve procedere per concorsi secondo regole preordinate di reclutamento (o anche contingentamento, blocco, ecc.) del personale che non si rinvengono nel libero “mercato” della domanda/offerta di lavoro fra soggetti privati. E inoltre le PA applicano al loro personale (inclusi gli iscritti ad un Ordine professionale) contratti di lavoro (condizioni normative ed economiche) fuori dal campo di applicazione

“Volevo fare la veterinaria” Tania Cagnotto, tuffatrice olimpionica

del Ddl Fornero. Nel libero “mercato del lavoro” c’erano storture: da tempo, infatti, sosteniamo che i liberi professionisti iscritti all’Ordine non appartengono all’indistinto “popolo delle Partita IVA” e non sono assimilabili ai lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, ecc.). Abbiamo finalmente ottenuto di distinguere liberi i professionisti appartenenti all’Ordine dalle altre fattispecie di lavoro autonomo e di scongiurare che i rapporti di lavoro “intellettuale “- che per sua natura è libero e indipendente - fra privati entrambi possessori di partita Iva - fossero giuridicamente ascritti alla subordinazione (cioè assoggettabili al testo-cardine del lavoro dipendente, il Dlvo 276/2003). Questo è il senso della svolta giuridica apportata dal Ddl Fornero al diritto del lavoro, con riguardo alla libera professione intellettuale esercitata in regime privato, fra privati. Carlo Scotti, Giunta Esecutiva Confprofessioni

Fondo Sanitario A.N.M.V.I. i comunica che con decorrenza immediata è stato introdotto un limite di età per effetto del quale non sarà possibile accettare in copertura nuovi eventuali assistiti con età anagrafica pari o superiore ad 80 anni. La decisione dell’attuale assicuratore riflette la prassi di mercato che regola, usualmente, tale limite tra i 70 ed i 75 anni. A seguito di tale decisione da parte dell’assicuratore, è stato negoziato (per il tramite del nostro broker Marsh) ed ottenuto dallo stesso una deroga per gli attuali iscritti, pertanto: • Tutti gli iscritti ai piani assistenziali che hanno età superiore ad 80 anni rimarranno in copertura con condizioni invariate sino al prossimo 31.12.2012; • Tutti gli iscritti ai piani assistenziali che hanno compiuto o compiranno 80 anni nel corso dell’anno 2012, rimarranno in copertura sino al prossimo 31.12.2012 Per la prossima annualità 2013, si sta lavorando al fine di riuscire ad offrire un’assistenza idonea a questa tipologia di iscritti.

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Dalle Aziende

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Filariosi: dove in Italia nistrazioni e il 34% evita di andare dal Veterinario, ma si rivolge direttamente alla Farmacia. I risultati della ricerca dimostrano che poco più di 2 milioni di cani seguono una profilassi corretta, mentre QUASI 4 MILIONI DI CANI sono a rischio: vivono in zone endemiche per D. immitis e non sono sottoposti ad alcuna forma di prevenzione o seguono una profilassi scorretta. Per saperne di più www.filariosi.com email: Elanco_CA_Italia@elanco.com

ei 6 milioni di cani che attualmente vivono in Italia in aree endemiche per filariosi, ben 4 milioni sono esposti al rischio contagio poiché non protetti da una corretta e adeguata prevenzione. Nuovi focolai di questa malattia nascono in aree non endemiche a causa del surriscaldamento globale e di una maggiore predisposizione a viaggiare delle famiglie con il proprio cane. Esistono due forme di Filariosi: la Filariosi cutanea e la Filariosi cardiopolmonare.

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FILARIOSI: QUANDO IN ITALIA Non è facile indicare con precisione il periodo della cosiddetta “stagione di rischio” a causa della sempre più anticipata comparsa delle zanzare e della loro prolungata presenza. Il periodo di rischio per la trasmissione della filaria può pertanto variare da febbraio a novembre. Umidità e clima caldo favoriscono la presenza di zanzare, incluse le zanzare tigre, che possono infettare anche i cani che vivono in casa.

CHI HA UN CANE SPESSO IGNORA LA FILARIOSI E NON LA PREVIENE Nel novembre 2010 ELANCO ha commissionato a GFK Eurisko una ricerca su un gruppo rappresentativo di 6 milioni di proprietari di cani che vivono in aree a rischio endemico di filariosi cardiopolmonare (Nord e Centro Italia). Il 43% dei proprietari del campione vive con un cane di piccola taglia (da 1 a 11 kg), il 38% ha un cane di taglia media (da 12 a 25 kg), solo il 19% ha un cane di grossa taglia, che supera i 25 kg da adulto. Una famiglia su due, con un cane in una delle zone a rischio di filariosi, non è a conoscenza di questa malattia e solo il 42% mette in atto qualche tipo di prevenzione. Fra coloro i quali scelgono di somministrare le compresse, ben il 31% non completa il ciclo di 6 sommi-

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22 Calendario attività Dal 14 settembre al 20 ottobre Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

14 - 15 SET 14 SET 14 SET 16 SET 18 - 21 SET 21 - 23 SET 22 - 23 SET 23 SET 25 - 26 SET 30 SET 30 SET 5 - 7 OTT 6 - 7 OTT

CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON SIOVET SEMINARIO NAZIONALE AIVEMP CORSO AIVEMP

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PUGLIA IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

C’È UN RETTILE IN SALA D’ATTESA! - Hotel Hilton Garden Inn/ Officine Cantelmo Lecce - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: info@sivae.it

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC

3° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - CARDIOLOGIA 1: ANATOMIA NORMALE E PATOLOGICA, FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA, CLINICA E DIAGNOSTICA STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich Accr. per 29,5 Crediti Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

1° CONGRESSO NAZIONALE SIDEV - ATTUALITÀ IN DERMATOLOGIA - Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE) - Viale Carlo Maresca 12 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO SCVI CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA. E ORA COME CHIUDO QUESTO DIFETTO CHIRURGICO? - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi 120 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it INCONTRO SICARV I BIOMARKER IN CARDIOLOGIA VETERINARIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it CORSO SIVAR LE VERIFICHE ISPETTIVE UFFICIALI SECONDO IL PACCHETTO IGIENE E LA NORMATIVA VIGENTE - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 15 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa, Scientifica e Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: info@sivarnet.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PROFESSIONE: ONCOLOGO - Bolzano - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE IL PANCREAS ENDOCRINO - Hotel Campanile - Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: No crediti IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CORSO REGIONALE SCIVAC PUGLIA - CORSO REGIONALE DI ORTOPEDIA TRAUMATOLOGICA - Trani- Hotel San Paolo al Convento - VIA STATUTI MARITTIMI 111 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it CONGRESSO NAZIONALE SIDEV IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC

CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC LIGURIA

7 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA

7 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE

7 OTT

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA

7 OTT 8 - 9 OTT 12 - 13 OTT 12 - 14 OTT 12 OTT 13 - 14 OTT 13 OTT 14 OTT 14 OTT 15 - 17 OTT 16 OTT 17 - 20 OTT

75° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA VETERINARIA - BolognaFiere, Bologna - Piazza della Costituzione - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CRITICITÀ EMERSE NELL’APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI CE 882 E 854 - Roma, Ospedale CTO Andrea Alesini - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it ACQUA E SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Portici (NA) Via Salute 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it

CORSO INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA D’URGENZA - Crowne Plaza Hotel, Padova - Via PO 197 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it ARGOMENTI DI CHIRURGIA NEL CONIGLIO E NEI RODITORI - “Sala polivalente” Via Ippolito D’Aste a Recco ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 E-mail: info@sivae.it LA TANTO TEMUTA NEUROLOGIA NEL GATTO - Napoli - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - Hotel Klass, Castelfidardo (AN) - SS Adriatica 16, Km 317 - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani Segreteria Del. Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it IL PAZIENTE È ANEMICO E ADESSO? UNA GUIDA SEMPLICE ALL’APPROCCIO DELLE ANEMIE NELLA PRATICA AMBULATORIALE - Hotel Franz - ECM: Accr. ECM non previsto - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it

CORSO SCIVAC

CORSO AVANZATO - CITOLOGIA LINFONODALE E DI ALTRI ORGANI LINFOPOIETICI. DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE, DALLA DESCRIZIONE ALLE CONCLUSIONI - II EDIZIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 ECM: 10 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Cong. e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it

SEMINARIO SCIVAC / SISCA

SEMINARIO SISCA - LA SINDROME DA PRIVAZIONE SENSORIALE NEL CANE, DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it LAZIO - CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA - Roma, Appia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: No crediti Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it SEMINARIO NAZIONALE “RECENTI SVILUPPI NELLA RIPRODUZIONE DEGLI EQUINI” - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it HEAD AND NECK CANCER - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

CORSO REGIONALE SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE SIVE INCONTRO SIONCOV / SIODOCOV

CORSO SIVE

CORSO PRATICO: “ECO-DOPPLER IN RIPRODUZIONE EQUINA” - Crema - ECM: Non richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: info@sive.it

INCONTRO SISCA

ELEMENTI TEORICI SU ANSIA E FOBIA NELL’UOMO. CO-MORBILITÀ NELLA TRATTAZIONE DELLA PATOLOGIA IN UMANA. CONTRIBUTO TEORICO-PRATICO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Non Rich. Accr. ECM Per info: Erika Taravella - Segr. Società Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: socspec@scivac.it

RIPRODUZIONE NEI PICCOLI ANIMALI - Bologna, Hotel Savoy - Via del Pilastro, 2 - ECM: No ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: delregionali@scivac.it INTERNATIONAL COURSE SCIVAC AO MASTERCLASS COURSE ON PATELLAR LUXATION TREATMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it CORSO AIVEMP IN COLLABORAZIONE INFEZIONI DA E.COLI VEROCITOTOSSICI: L’IMPORTANZA DEL CONTROLLO IN ALLEVAMENTO NELLA CON ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DEL MEZZOGIORNO PREVENZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE ALIMENTARE - IZS Portici (NA)- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: segreteria@aivemp.it ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 4° IT. ORTOPEDIA: III PARTE - OSTEOSINTESI INTERNA AOVET BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 29,5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: info@scivac.it INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA

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VETERINARIA 24 | 2012

la VETERINARIA

PROFESSIONE

La rivista è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore Direttore Carlo Scotti Direttore Responsabile Antonio Manfredi Coordinamento Editoriale Sabina Pizzamiglio info@anmvi.it Comitato di Redazione Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio, Aldo Vezzoni Rubriche Giovanni Stassi Segreteria di Redazione Lara Zava professioneveterinaria@anmvi.it Editore SCIVAC - Via Trecchi, 20 26100 Cremona Iscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003 Concessionaria esclusiva per la pubblicità EV Soc. Cons. a r.l., Cremona marketing@evsrl.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 N. 46) art. 1, comma 1 Filiale di Milano a cura di Centro Produzione Mailings Scarl - Cusago (MI) Professione Veterinaria pubblica notizie d'attualità e di rassegna i cui contenuti non rispecchiano necessariamente il pensiero della Testata. Interventi e opinioni attribuibili a Professione Veterinaria e/o all'ANMVI vengono esplicitamente indicati come tali. Cambio di indirizzo: Le modifiche per il recapito postale vanno indirizzate a: info@evsrl.it Chiuso in stampa il 28 giugno 2012

SOLUZIONI

Incontro SIVAE: “Ortopedia la blefaroplastica

QUIZ 1

La sintesi di ferite traumatiche

Risposta corretta: c)

fissazione endomidollare

negli animali esotici” -

applicazione di resina acrilica bicomponente

l’exeresi di neoformazioni cutanee

Cremona, settembre 2008

apposizione di una piccola graffetta fermacarte con butilmetacrilato

la sintesi di una frattura mascellare

QUIZ 2

d e

fissazione esterna tie-in

la sintesi di una frattura mandibolare

Risposta corretta: a)

a b c d e

nessun trattamento

Incontro SIVAE: “Ortopedia

a b c

negli animali esotici” -

2. Quale intervento è più spesso richiesto nella chirurgia maxillo-facciale dei cheloni del genere Testudo?

Cremona, settembre 2008

1. Quale intervento è generalmente più opportuno per trattare una frattura della branca orizzontale mandibolare sinistra in un Anolis carolinensis maschio di 11 g?


Professione Veterinaria 24-2012:ok

16-07-2012

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