JOHN RICHMOND - PHOTO BY PATRICK DEMARCHELIER
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PHOTO BY PATRICK DEMARCHELIER
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“Creare è dare forma al proprio destino” Albert Camus
fogliando le pagine di questo nuovo numero di “The Excellence Magazine” emerge come, in ogni ambito, sia determinante la forza della creatività, l’impulso inarrestabile delle idee. E se l’idea è proiettata quando il suo tempo è giunto, niente al mondo può competere con una forza così dirompente. Lo dimostrano gli articoli che leggerete proprio sulle pagine di “The Excellence Magazine”, partendo dall’interessante intervista che ci ha rilasciato la ricercatrice del CERN, Fabiola Gianotti sulla scoperta della “particella di Dio”. E se la creatività è il filo conduttore di questo numero, come non citare la Triennale di Milano, storico luogo delle idee eccellenti, nel design, nell’architettura, nelle arti decorative e visive, e la musica, nelle originali contaminazioni di Raphael Gualazzi, musicista raffinato ed eclettico. Se la creatività è sempre stata decisiva nel dare nuovi impulsi al progredire della conoscenza, da sempre è essenziale in quei settori dove alle idee si uniscono la ricerca della perfezione e della bellezza. Così è per le splendide autovetture Lamborghini, vere perle di superiorità tecnologica, per le fuoriclasse della Mercedes, per l’eccellenza degna di Harvard dello chef Oldani, per la raffinatezza degli hotel che presentiamo, per la moda, ambito squisitamente legato al fascino e all’originalità. L’ essere creativi ci proietta sempre avanti, perché questo è il nostro destino. Sono le nostre idee ad averci permesso le vittorie di ieri, oggi dobbiamo garantirci quelle di domani.
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“To create is likewise to give a shape to one’s destiny” Albert Camus
n thumbing through the pages of this new number of “The Excellence Magazine” we realise just how decisive the force of creativity and the irresistible impulse of ideas can be, in any sphere of activity. And if the idea is launched when its time is ripe, nothing in the world can compete with such an explosive force. This is evident in the articles you are about to read on the pages of the “The Excellence Magazine”, starting from the interesting interview with Fabiola Gianotti, the CERN researcher, on the “god particle” discovery. And since creativity is the leitmotiv of this edition, how can we neglect to mention La Triennale di Milano, the traditional cradle of excellent ideas in design and architecture, in decorative and visual arts and in music, in the original contaminations of the refined and eclectic musician, Raphael Gualazzi. If creativity has always been decisive in providing new impulse to the advancement of knowledge, it has always been essential in those sectors where ideas go hand in hand with the strive for perfection and beauty. So it is for the splendid Lamborghini cars, authentic gems of technological superiority, for the first-class Mercedes brand, for the excellence of the chef Oldani, worthy of Harvard, for the refinement of the hotels we present, and for fashion, a world that is typically associated with charm and originality. Being creative is what makes us constantly progress, because this is our destiny. Our ideas have enabled us to realize past achievements, today we have to ensure those of tomorrow.
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the art of interior design
www.ihd-design.com
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Lamborghini, cinquant’anni portati di lusso
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Lamborghini, a splendid f ifty-year-old, used to a life of luxury
La bellezza ecosostenibile del Green Luxury The eco sustainable beauty of Green Luxury
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Swiss Lakeside Palace
22 Civati, il lusso nei dettagli
Quando la moda indossa il design
Civati, when luxury lies in detail
When fashion dresses up in design
38 In pole position nel Mediterraneo Il Monaco Yacht Show 2013
“The Excellence Magazine“ e “Caballus International“, insieme per una serata indimenticabile
Pole position on the Mediterranean 2013 Monaco Yacht Show
“The Excellence Magazine“ and “Caballus International“, get together for an unforgettable evening
Investire nell’immobiliare in Ticino è sempre un affare
Lump-sum taxation
A real estate investment in Canton Ticino is always worthwhile
80 Davide Oldani, uno chef a Harvard
Unicredit relaunches the SMES operating under the Made in Italy banner
Davide Oldani, a chef at Harvard
94 Mercedes-Benz Classe S, il futuro è impaziente
Da Giannino: the Champions’ restaurant
Mercedes-Benz S-Class, the future can't wait
Italian excellence takes off on the dragon's wings
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Strategytaly and The Excellence Magazine: a partnership in the name of luxury
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Lights & Creations at the Grand Hotel Eden in Lugano, a spectacular fourth edition
La Triennale, il futuro è qui
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Raphael Gualazzi, contaminazioni d’autore Raphael Gualazzi, creative contaminations
Aneri, family artistry with international panache
Lights & Creations al Grand Hotel Eden di Lugano, una quarta edizione spettacolare
Strategytaly e The Excellence Magazine: una partnership per il luxury
Fabiola Gianotti, l’accattivante fascino della scienza Fabiola Gianotti, the captivating charm of science
Aneri, un’arte di famiglia nel mondo
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Da Giannino: il ristorante dei Campioni
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L’imposizione secondo il dispendio
Unicredit rilancia le PMI del made in Italy
L'eccellenza italiana vola sulle ali del dragone
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Five-star trendsetters
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Tod’s, for those who choose luxury, elegance and style
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Trendsetter a cinque stelle
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Genius Loci
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Tod’s, per chi sceglie il lusso, l’ eleganza e lo stile
The Triennale, the future is now
Best Hotel Selection
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“Your gateway for business in Qatar�
In Europe Elite Qatar LLC, Doha, is represented by
For more info: www.laurointernational.com
LAMBORGHINI, cinquant’anni portati di lusso di Marco Giannatiempo
“La storia di Lamborghini è presto detta: gli altri erano inferiori” Ferruccio Lamborghini
LAMBORGHINI, a splendid fifty-year-old, used to a life of luxury by Marco Giannatiempo
“All there is to say about the Lamborghini story is that the others were just not in the same league” Ferruccio Lamborghini
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ato sotto il segno del Toro, da qui il logo delle sue famose automobili, Ferruccio Lamborghini, classe 1916, è stato innanzi tutto un abile imprenditore. La grande fortuna, in termini finanziari, arriva nel dopoguerra, quando con lungimiranza fondò la sua fabbrica di trattori in un’Italia che di terra da lavorare ne aveva davvero molta. Solo nel 1963 inizia la storia di “Lamborghini Automobili” quando, dopo aver acquistato un grande terreno a Sant'Agata Bolognese, nacque una modernissima fabbrica ampia e luminosa, esatto opposto delle aziende costruite prima di allora. Ma la grande intuizione di Lamborghini fu di abbinare all’enorme potenza dei suoi bolidi, lo stile e il lusso, caratteristiche di base sin dai primi modelli prodotti.
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orn in 1916 under the sign of Taurus, hence the logo of his famous cars, Ferruccio Lamborghini was first and foremost a clever entrepreneur. His fortune, financially speaking, came to him in the postwar period when, with great farsightedness, he founded his tractor factory in Italy, a country that certainly had plenty of land in need of farming. Only in 1963 did the “Lamborghini Automobile” story begin when, after buying a large plot of land in Sant'Agata Bolognese, he built a spacious, light-filled factory that was the last word in modernity and quite the opposite of anything that had ever existed previously. And yet Lamborghini’s truly intuitive move was to add style and luxury to his immensely powerful supercars, right from the very first models that went into production.
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Le grandi storie contengono sempre un pizzico di leggenda. Pare che l’idea di creare auto sportive nacque dopo una discussione con l’amico Enzo Ferrari, al quale Lamborghini rinfacciò il mal funzionamento della frizione delle Ferrari che aveva sino allora posseduto. Il “Drake” naturalmente sbottò ribattendo che le sue auto andavano benissimo e che lui era capace di guidare solo trattori. Lamborghini, forse anche grazie all’influenza del suo segno zodiacale, ferito nell'orgoglio decise di fondare il marchio che tutto il mondo imparò a conoscere e iconizzare come simbolo di potenza e di lusso. E in perfetto stile Lamborghini, ma con il cuore un po’ corsaro si presenta la Veneno, l’ultima nata della Casa di Sant’Agata. Si tratta di un’auto unica, in tutti i sensi, visto che di esemplari ne dovevano essere prodotti solamente tre e il costo, per ognuna di queste, è di tre milioni e seicento mila euro. Vendute subito, hanno lasciato l’amaro in bocca ai molti appassionati che hanno dichiarato di essere pronti a staccare un assegno con molti zeri pur di averne una.
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Great stories always carry an element of legend. Apparently, he conceived the idea of creating sports cars after a discussion with his friend, Enzo Ferrari, in which Lamborghini complained about the poorly performing friction on the Ferraris he had owned until then. Naturally, the “Drake” snapped back that his cars worked perfectly well and that Lamborghini was only capable of driving tractors. Wounded in his pride, and possibly influenced by his birth sign, Lamborghini then decided to create the brand that was to become a world famous icon of power and luxury. It is in perfect Lamborghini style, and with a slightly buccaneering spirit, that the Veneno has been presented, the latest creation of the Automobile company in Sant’Agata. A unique car, in every sense of the word, since the project has contemplated a total run of three pieces with the cost of each car fixed at three million six hundred thousand Euros. They were sold immediately, to the great disappointment of many enthusiasts who declared they were ready to write out a cheque with several zeros in order to possess one of them.
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Così, pressati dalle tante richieste, la Casa del Toro ha annunciato che saranno prodotte altre nove Veneno Roadster, il cui costo sarà superiore del 10% rispetto alla Veneno. Le emozioni, per chi ha messo da parte la cifra necessaria per acquistarne una, sono comprese nel prezzo. A spingere questo riassunto di lusso e tecnologia, molto velocemente, ci pensa un possente propulsore V12 di 6.5 litri, in grado di erogare 750 cavalli di potenza. Per consentire anche a chi non ha mai guidato una Formula 1 di utilizzarla, ecco l’innesto di una trasmissione manuale ISR, la trazione integrale permanente e le sospensioni push rod, in grado di garantire stabilità. Il tutto in soli 1.450 chilogrammi di peso. Altissime come il solito le performance: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e una velocità di punta pari a 355 km/h. Classe e design sono impeccabili, ogni minimo particolare è curato nel dettaglio, per un’auto in grado di togliere il fiato anche a motore spento. Lamborghini significa potenza ma soprattutto stile. Una volta all’interno, la Veneno offre un comfort accettabile, se si pensa che si tratta di un bolide in grado di competere con una Formula 1.
Pressed by so many requests, the House of the Bull announced that production would start on another nine Veneno Roadsters, whose cost would be 10% higher than that of the Veneno. Emotions, for those who have put aside the necessary sum to buy one, are comprised in the price. A powerful 6.5 litre V12 engine able to generate 750 horse power will drive this combo of luxury and technology very fast indeed. To enable those who have never driven a Formula 1 car to use it, here are manual transmission ISR gearbox, permanent four wheel drive transmission and push rod suspension for guaranteed stability. All in a reduced weight of just 1,450 kilograms. With the customary mind-blowing performance: acceleration from 0 to 100 km/h in just 2.8 seconds and a top speed of 355 km/h. Its class and design are impeccable, down to the smallest detail, making this a car that leaves you speechless even when the engine is turned off. Lamborghini stands for power, but above all for style. Once inside, the Veneno offers an acceptable level of comfort for a vehicle that could compete with any Formula 1 racing car.
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Solo per gli interni delle proprie vetture, in Lamborghini lavora un team di oltre cinquanta artigiani, in grado di rendere unici ed estremamente personalizzati i modelli. E proprio in quest’ottica di lusso e design, dai ricercatori di Lamborghini, è nato il materiale "Forged Composite", molto utilizzato per l’ultima nata della casa del Toro. Grazie a questa fibra al carbonio, si ottengono altissime prestazioni a fronte della diminuzione dei consumi e a una perfetta guidabilità in ogni occasione. Il tessuto in fibra di carbonio “CarbonSkin” riveste l’intero abitacolo, parte dei sedili e la zona sottotetto. Il “CarbonSkin”, impregnato in una resina molto speciale, permette al materiale di rimanere duttile e malleabile. Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore delegato di Automobili Lamborghini S.p.A., nel corso dell’ultimo “Automotive Week” di Monterey, in California, ha dichiarato: «Mezzo secolo fa, Ferruccio Lamborghini era un uomo che sognava di creare le vetture più lussuose e sportive del mondo. A Monterey abbiamo reso omaggio al suo sogno e alla sua visione, mostrando i nostri modelli più recenti equipaggiati con motore V12 insieme alla sua prima creazione, la 350 GTV. Come i tanti appassionati di vetture Lamborghini che ci hanno raggiunto qui, guardiamo con entusiasmo al futuro e agli straordinari sviluppi che ci aspettano nel prossimo mezzo secolo».
In Lamborghini, a team of fifty craftsmen are engaged exclusively on car interiors, creating models that are unique and highly personalized. It is this same focus on luxury and design that has led Lamborghini researchers to come up with a material called “Forged Composite”, which is widely used on the latest supercar presented by the House of the Bull. This carbon fibre allows for excellent performance and reduced fuel consumption, along with an enjoyable driving experience in all conditions. The carbon fibre fabric “CarbonSkin” clads the entire cockpit, part of the seats and the headliner. “CarbonSkin” is soaked in a very special resin that keeps it soft and malleable. At the latest “Automotive Week” in Monterey, California, Stephan Winkelmann, President and CEO of Automobili Lamborghini S.p.A., stated: “Half a century ago, Ferruccio Lamborghini was a man who dreamed of creating the most luxurious sports cars in the world. We have paid a tribute to his dream and vision in Monterey by showcasing our most recent models fitted with V12 engines, together with his first creation, the 350 GTV. Like the many Lamborghini enthusiasts who have joined us here, we enthusiastically look forward to the future and whatever extraordinary developments lie ahead in the next half century.”
TOD’S, PER CHI SCEGLIE IL LUSSO, L’ ELEGANZA E LO STILE di Maria Giulia Baiocchi
TOD’S, FOR THOSE WHO CHOOSE LUXURY, ELEGANCE AND STYLE by Maria Giulia Baiocchi
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ella celebre griffe di Tod’s convivono da sempre un gusto ineccepibile e un’altissima qualità dei pellami usati, perfetto binomio che ha permesso la nascita di oggetti diventati simbolo di un lusso impeccabilmente chic. E l’attenzione, rivolta a ogni singolo manufatto, si respira anche nel raffinato Sartorial Floor, un luogo studiato ad hoc per l’uomo impegnato ma che sa ottimizzare il tempo delle sue scelte, preziose ed esclusive. Ubicato al terzo piano di Via della Spiga, che ospita la boutique Tod’s, il Sartorial Floor comprende uno splendido ambiente dove ogni ospite può godere di un trattamento esclusivo. L’arredamento, perfetta mescolanza di stili, è ricercato e lascia trapelare, con elegante discrezione, lo spirito eletto dell’accoglienza. All’interno, il visitatore può ammirare rivestimenti di noce, acciaio e pelle naturale, pregiati parquet, divani avvolgenti, bauli vintage, un servizio bar eccellente, splendidi oggetti d’arte e design, e soprattutto scarpe e borse di ottima qualità, frutto dell’esperienza di valenti artigiani capaci di rendere unico ogni pezzo esposto.
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he renowned Tod’s signature style has always married exquisite taste with the highest quality leathers, in a perfect combination that has led to the creation of objects which now stand as icons of an impeccably chic interpretation of luxury. This same attention to each individual artefact is impressed on visitors to the refined Sartorial Floor, a space designed for a man with a full life, but nevertheless intent on optimizing the time spent choosing his precious and exclusive purchases. Located on the third floor of the Via della Spiga building occupied by the Tod’s boutique, the Sartorial Floor is a splendid environment where each guest is treated to an exclusive welcome. In a perfect melding of styles, the refined interior design hints at the eclectic spirit of its hospitality with elegant discretion. Once inside, visitors will admire the finishes in walnut, steel and natural leather, fine parquet flooring, comfortable sofas, vintage trunks, an excellent bar service, splendid objects of art and design, but above all, shoes and bags of exquisite quality, fruit of the experience of skilled craftsmen and their ability to make each piece on display quite unique.
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Dunque un luogo che assomiglia a un club privilegiato, il J.P. Club, dove basta però un appuntamento per accedervi e, quando le porte dell’ascensore si chiudono alle spalle di ogni cliente, un mondo speciale è pronto a riceverlo. Un mondo dove si può godere del proprio tempo e dove scegliere un paio di scarpe su misura o una splendida borsa offre il piacere unico di avvicinarsi alla bellezza. Solo qui sono proposti i prodotti J.P.Tod’s, il marchio già utilizzato da Diego Della Valle alle origini della storia della maison; il logo, sinonimo di una tecnica di lavorazione e di lucidatura speciale, in grado di fornire al pellame un aspetto vissuto, non omogeneo, tanto da rendere ogni prodotto diverso dall’altro, è squisitamente trattato con l’amore e la competenza che solo i grandi artigiani sanno profondere nel loro lavoro. Tutto questo riflette il pensiero di Diego Della Valle che, grazie alla sua idea di creare, fra l’altro, una scarpa iconica ispirata all’eleganza, ai pellami pregiati e alla comodità, ha saputo convincere i suoi ammiratori che possono contare su pezzi resi unici dalla cura con la quale sono creati e dall’attenta scelta del materiale. Tutti i clienti devono essere consapevoli di indossare e possedere un prodotto capace di soddisfare in maniera eccellente ogni esigenza, perché concepito e sviluppato con la massima attenzione, perché ogni cliente è speciale, proprio come le perfette realizzazioni Tod’s.
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http://sartorial.tods.com
So, this is a place that resembles a private club, the J.P. Club, but whose access depends on a mere appointment; and when the lift doors close behind each customer, a whole new world awaits him. A world where you can make the most of your time, and where you can choose a pair of shoes made to measure or a splendid bag, offering the unique pleasure of a firsthand encounter with beautiful things. This is the only distribution point of products signed J.P.Tod’s, the brand already used by Diego Della Valle when the Maison was first founded; this logo, which stands for a special manufacturing and polishing technique that gives leather an irregular lived-in appearance, so that each product is unique and unrepeatable, stems from the passion and competence only great craftsmen are capable of putting into their work. All of which reflects the philosophy of Diego Della Valle who, with his idea to create, among other things, an iconic shoe inspired by elegance, fine leathers and comfort, has successfully convinced his admirers that they may count on pieces whose uniqueness is guaranteed by the care with which they have been manufactured and by a meticulous selection of materials. All customers must know that they wear and possess a product that can perfectly satisfy any requirement, because it has been designed and developed with the greatest care, because every customer is special, just like Tod’s perfect creations.
TRENDSETTER A CINQUE STELLE di Claudia Chiari
“Datemi il lusso e farò a meno del necessario” Oscar Wilde
ben pensarci, se la società ha cambiato volto nei secoli, il concetto di lusso non si è poi così modificato, specie in tempi di crisi. A dispetto dell’austerità in voga, la società continua a concedersi beni di alta gamma e dai costi elevati: del resto il desiderio di lusso ha sempre prevalso, anche nei tempi passati, quando leggi suntuarie nella Roma dei Cesari cercavano di dare sobrietà e rigore al tenore di vita dei cittadini. Insomma, come si dice niente di nuovo sotto il sole. E il settore del turismo non smentisce affatto questa tendenza: le strutture dell’ospitalità più blasonate sembrano non risentire dello spirare del vento di magra, poiché le classi con capacità di spesa continuano a frequentare l’hôtellerie d’élite e testarne le tendenze più raffinate, all’insegna dell’esperienza del lusso più esclusivo dove il servizio e la centralità dell’ospite la fanno da padrone.
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FIVE-STAR TRENDSETTERS by Claudia Chiari
“Give me the luxuries and I can dispense with the necessities” Oscar Wilde
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f we give the matter some thought, we may conclude that whilst society has changed down through the centuries, the concept of luxury has not undergone a radical transformation, particularly now that times are hard. Despite the austerity now in vogue, society continues to treat itself to up-market, expensively priced goods: but then the desire for luxury has always prevailed, even in the past, when the sumptuary laws of Ancient Rome attempted to make its citizens’ lifestyle more sober and austere. To sum it up with a trite saying: there’s nothing new under the sun. And the tourist trade is yet a further confirmation of this trend: the most prestigious hospitality structures do not seem to feel the pinch, since those people with the purchasing power to do so continue to frequent élite hotel establishments and to seek out the latest they have to offer in terms of refinement, in an all-out exclusive luxury experience where service and customer-orientation reign supreme.
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Non a caso l’ultimo biennio ha confermato una crescita record a doppia cifra per gli alberghi di lusso con un più 15% messo a segno nel 2011 e un ulteriore più 18% nel 2012, decretando la supremazia di questo comparto di nicchia nel settore turistico. Il lusso, sebbene privilegio destinato agli happy few, genera tuttavia un positivo effetto a cascata sull’economia in generale, vale a dire una vera e propria imitazione da parte delle altre classi degli acquisti e dei comportamenti dei più ricchi, veri e propri trendsetter di mercato. Quindi, di fatto, influenza il mercato. Anche questo comportamento, sebbene oggetto di studio ai giorni nostri, non è certo una novità: da sempre le mode lanciate dagli aristocratici decretavano ciò che avrebbe fatto tendenza e ciò che sarebbe stato scimmiottato da tutti quelli che aspiravano a sentirsi come loro. Per noi oggi sarebbe impensabile, ma nell’Antica Grecia tali emulazioni erano state addirittura bandite dalla legge. Infatti, nel segmento del lusso è possibile cogliere i segnali di ciò che accadrà domani. Così ad esempio, fra i servizi alberghieri messi a disposizione dalle strutture a cinque stelle spiccano quelli connessi con il benessere, con i quali è fornita un’offerta completa integrata con personale professionalmente qualificato, sui filoni di relax, beauty e fitness.
It can be no coincidence that the last two years have confirmed record-making double-figure growth for luxury hotels, which jumped 15% in 2011, and registered a further increase of 18% in 2012, conferring supremacy to this niche sector of the tourist industry. While being the privilege of a happy few, luxury nevertheless generates a positive cascade effect on the economy in general, owing to the fact that other purchasers down the scale tend to imitate the behaviour patterns of the rich, who in their turn act as authentic market trendsetters. So, in actual fact, luxury influences the market. Even though this type of behaviour is the subject of in-depth study today, it is certainly not a recent phenomenon: the fashions launched by aristocrats have always decreed the trends of their times, destined to be copied by all those aspiring to be like them. Albeit unthinkable today, in Ancient Greece such forms of emulation were forbidden by law. Indeed, the luxury segment offers us a preview of what tomorrow will bring. So, for instance, among the hotel services being offered by five star establishments, the most noteworthy are those associated with wellness, which comprise a complete and integrated offer on the themes of relaxation, beauty and fitness, all dispensed by qualified staff.
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Questi servizi vanno sempre più prendendo piede, tanto che anche gli hotel di categorie più basse li stanno integrando nella propria offerta di soggiorno, valutandoli come strumento chiave di marketing per attirare clientela, proprio perché una delle tendenze inconfutabili di oggi è il coinvolgimento degli ospiti, il soddisfacimento delle loro aspettative e l’anticipazione delle loro esigenze. Se quello della Spa è un must assodato, le ultime innovazioni delle strutture a cinque stelle prevedono arricchimenti sul versamento tecnologico e su quello artistico, avvalorando gli spazi congressuali con opere d’arte, così da posizionarsi come interlocutori dei professionisti nel settore dell’arte. Chissà se anche questo diventerà un trend del settore alberghiero: quel che è certo è che il lusso rappresenta sempre un terreno di sperimentazione alla ricerca di unicità e prestigio, contrariamente a un immaginario collettivo che spesso lo immortala alla stregua di un dorato Olimpo immobile sempre eguale a se stesso. Un innegabile effetto della crisi, l’aumento dello standard qualitativo dei propri servizi e l’esaltazione delle eccellenze che portano necessariamente all’esaltazione del fattore umano in generale, sia come clientela sia come staff operativo. Perché gli ospiti, ormai, amano sentirsi protagonisti.
These services are becoming increasingly widespread, so much so that hotels of lower categories are also including them in their hospitality package, since they view them as key customer attractions, precisely because one of today’s unquestionable trends is that of engaging guests, satisfying their expectations and anticipating their needs. If a spa is an absolute must, the latest innovations of five-star establishments contemplate up-grades on the technological and artistic fronts, such as the embellishment of congress halls with works of art, so as to encourage a dialogue with professionals of the art world. Who knows if this too will become a trend of the hotel business: what cannot be disputed is that luxury always represents an area of experimentation in the strive for uniqueness and prestige, which contrasts its image in the collective unconscious as a kind of gilded and immobile Olympus, an eternal reflection of itself. An undeniable effect of the crisis, the higher quality standard of services and the highlight on excellence which necessarily lead to highlighting the human factor in general, whether as a client of as a staff member. Because today’s guests want to feel like true protagonists.
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CIVATI, IL LUSSO NEI DETTAGLI
IVATI è un marchio di origine italiana, che desidera offrire ai suoi clienti prodotti artigianali e unici di altissima qualità. CIVATI crea gioielli per coloro che ricercano nel dettaglio un raffinato modo di distinguersi. Per questo CIVATI affida la nascita delle sue creazioni agli orafi più affermati e abili che, grazie alla loro lunga esperienza nel settore, creano uno ad uno i nostri prodotti. Ogni gioiello è unico e limitato, proprio per garantire l’esclusività di ogni pezzo, oltre che a offrire un continuo rinnovamento delle linee e delle fatture.
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IVATI is a brand of Italian origin, whose mission is to offer unique crafted products of exquisite quality to its clientele. CIVATI creates jewellery for those who seek to express their refined distinction in every detail. This is why CIVATI entrusts the conceptualization of its creations to the most illustrious and skilled goldsmiths who, thanks to their consolidated experience in the field, craft our products one by one. Each jewel is unique and produced in limited series to guarantee the exclusivity of every piece, as well as offering constantly renewed lines and styling.
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CIVATI, WHEN LUXURY LIES IN DETAIL
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CIVATI è per l’uomo di oggi, attento al particolare, sportivo ma elegante, moderno ma esigente, capace di apprezzare le peculiarità di ogni nostro articolo. CIVATI è alta gioielleria. Grazie al lavoro perfetto di esperti designer, incastonatori e gemmologi, oltre che a orafi con esperienza di oltre mezzo secolo, è in grado di ideare e costruire un gioiello su misura, anche su indicazione del cliente, come se fosse un abito sartoriale. E infine in CIVATI, è unica la linea CIVATI COLLEZIONI, ovvero una linea di opere d’arte applicate all’arte della moneta. Riproduzioni artigianali in oro e argento, di antiche monete, reperibili solo nei più prestigiosi musei del mondo. CIVATI COLLEZIONI è arte, in quanto insieme ad artisti di fama nazionale e internazionale, realizza nuovi volti alle più esclusive monete. La produzione limitata e numerata di ogni elemento, unita al pregio del metallo prezioso, al diamante o al rubino, conferisce in ultimo fattore di rivalutazione del valore di giorno in giorno.
CIVATI is for a contemporary man, attentive to detail, casual yet elegant, modern yet discerning, capable of appreciating the finer details of each piece in our production. CIVATI is high class jewellery. Thanks to the perfect workmanship of expert designers, jewellery setters and gemmologists, along with goldsmiths whose experience dates back half a century, personalized jewellery may be made to customer specification, in the same way as a tailor-made suit. And last but not least, a few words deserve to be spent on the unique line of CIVATI COLLEZIONI, a line of authentic works of art, in the form of coins. Crafted reproductions of ancient coins, seen only in prestigious museums throughout the world - in gold and silver. CIVATI COLLEZIONI is pure art since it collaborates with artists of national and international fame to give a new face to the most exclusive coins. The numbered and limited series production of each piece, together with the intrinsic value of precious metal, diamonds or rubies, confers an added element of constant revaluation.
www.civati.eu
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QUANDO LA MODA INDOSSA IL DESIGN di Lucrezia Doria
arola d’ordine: raffinatezza. È il fil rouge che lega i brand di nicchia e quelli emergenti, in risposta a un mercato sempre più esigente dove soffia il vento dell’innovazione. E fra questi c’è chi, come Massimo Crivelli, ha fatto delle silhouette pulite e delle forme architettoniche il suo riconoscibile marchio di fabbrica. «Massimo Crivelli è un’eccellenza del made in Italy per qualità, ricerca e percezione sensoriale. Qual è la filosofia che unisce le sue creazioni?» «Più che una filosofia è un’inclinazione personale. Quando disegno e progetto un capo, penso sempre a qualcosa di unico, qualcosa che racconti una storia e che diventi un oggetto esteticamente perfetto, almeno per i miei gusti.
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efinement is the buzzword. It is the fil rouge that typifies all niche brands, including those in the making, in response to an increasingly demanding market swept by the wind of innovation. And among these, some people, like Massimo Crivelli for instance, have made clean-cut silhouettes and architectural shapes his unmistakable trademark. “Massimo Crivelli is one of the excellent expressions of the made in Italy cachet, in terms of quality, research and sensorial perception. What underlying philosophy do your creations have in common?” “It is more of a personal inclination than a philosophy. When I sketch and design a garment, I always have something unique in mind, something that tells a story and becomes an aesthetically perfect object, at least in my own eyes.
Massimo Crivelli
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WHEN FASHION DRESSES UP IN DESIGN by Lucrezia Doria
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Penso a qualcosa che faccia sognare i miei stessi sogni a chi lo porta, anche nel quotidiano. Penso di creare un vero oggetto di design che trovi con il corpo umano la giusta simbiosi e funzionalità, e che vada oltre l’abbigliamento. La qualità, la ricerca e la novità sono sempre parte integrante di ogni mio progetto creativo». «Forme geometriche, linee formali ma sofisticate. È il design, il vero protagonista delle sue creazioni?» «Sì. Il design è il punto di partenza di tutto. Sono sempre stato influenzato dal design a tutto campo e dal fascino dei grandi designer del passato. Quando creo una collezione, penso alle opere d’arte, alle espressioni architettoniche, alle case, agli oggetti di arredamento, alle automobili e così via: da questo turbinio di forme, di volumi e di sensazioni nascono i miei disegni. Certo, la concreta applicazione di queste ispirazioni è più semplice con l’abito femminile, il capo che meglio può diventare oggetto di design». «Lei è capace di catturare le influenze culturali più lontane sotto il segno dell’unicità dello stile. Come interpreta il gusto di una clientela sempre più internazionale?» «L’internazionalità è cultura. Il rapporto con culture e gusti diversi è la sfida di chi vuol fare capire il proprio linguaggio. Secondo me, fare stile vuol dire riuscire a mantenere un’identità forte e riconoscibile nell’interpretazione delle più diverse influenze.
I imagine something that might make its wearer dream my own dreams, even in their everyday lives. I visualize an authentic object of design that enters into symbiosis and fulfils its true function together with the human body, and is therefore much more than a mere garment. Quality, research and novelty are always intrinsic features of any creative project of mine.” “Geometrical shapes, formal yet sophisticated lines. Is design the true protagonist of your collections?” “Yes. Everything starts from design. I have always been totally influenced by design and charmed by great designers of the past. When I create a collection, I think of artworks, architectural projects, houses, furnishing objects, cars and so on: my designs are born of this whirl of shapes, volumes and sensations. Of course the material application of these inspirational sources is easier with a woman’s dress, the garment that best lends itself to becoming an object of design.” “You are capable of capturing the most far-flung cultural influences under the banner of stylistic uniqueness. How do you interpret the tastes of a clientele that is increasingly international?” “Internationality is culture. The relationship with different cultures and tastes is the challenge facing those who want their language to be understood. In my opinion, the creation of style has to do with maintaining a strong and unmistakable identity in interpreting different external influences.
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Fare proprie le tradizioni, le culture, l’estetica di mondi diversi e rielaborarli secondo le proprie capacità di espressione è un’ esperienza fondamentale». «Dopo essere entrato nel guardaroba maschile con la collezione Sir Oscar, Massimo Crivelli dedicherà una linea bespoke ai più esigenti …» «Sir Oscar è, secondo me, un perfetto blend tra uomo formale e sportivo. Tra dandismo e modernità. Fra tradizione e ricerca. Una collezione che cambia e si conforma secondo chi la indossa. Tuttavia, non ho potuto resistere alla tentazione di fare qualcosa di unico e, dalla prossima stagione, proporremo un uomo Massimo Crivelli in cui la perfezione sartoriale, la qualità e lo stile avranno davvero pochi limiti». «In un mercato tanto globale quanto frammentato, iniziare il proprio percorso non è semplice. Come si orienta la sua attività di consulenza?» «Di questi tempi nulla è semplice, ma proprio per questo le sfide sono più serie e costruttive. L’importante è riuscire ad avere ben chiari i target di prodotto e di mercato, ma soprattutto è importante capire che i mercati sono cambiati, che il mondo è in movimento e che i vecchi schemi sono sempre meno applicabili. Per questo, oltre alle consulenze stilistiche, sto aiutando marchi giovani e meno giovani ad affacciarsi sui mercati internazionali: più specificamente opero a Londra, una realtà effervescente che, in questo momento, rappresenta da sola un mercato importante».
Absorbing the traditions, cultures and aesthetic criteria of different worlds in order to re-elaborate them according to your own expressive capacities is a fundamental experience.” “After penetrating the world of men’s fashion with the Sir Oscar collection, Massimo Crivelli will dedicate a bespoke line to more discerning customers …” “In my opinion, Sir Oscar is a perfect blend between formal and leisurewear for men. Between dandyism and modernity. Between tradition and research. A collection that changes and conforms to its wearer. However, I was unable to resist the temptation to do something unique and, starting from the coming season, we shall be presenting a Massimo Crivelli Man in which perfect tailoring, quality and style will be practically boundless.” “In a market that is just as fragmented as it is global, it is not simple to start up in business. How is your advisory activity oriented?” “These days, nothing is simple but, for this same reason, challenges are more serious and constructive. It is of primary importance to have a clear idea of one’s product and market targets, but above all, to understand that markets have changed, that the world is in constant evolution and that former models are less and less likely to be applicable. This is why, stylistic consultancy work apart, I am helping young and not so young brands to address international markets: I operate in London, to be precise, which is an effervescent scene at the moment and represents an important market in its own right.”
www.pontevecchiogioielli.it
Tel. +39 055 722561
www.ugocalafashion.it
Tel. +39 055 722561
LA BELLEZZA ECOSOSTENIBILE DEL GREEN LUXURY di Claudia Chiari
C’erano una volta Bellezza e Natura, due facce della stessa medaglia in armonia fra loro. Fino a quando la Rivoluzione Industriale ha aper to il vaso di Pandora dei prodotti chimici, presenti in tutti gli aspetti della vita degli uomini che hanno asservito il Pianeta alle proprie esigenze, fino a metterne in pericolo la sopravvivenza con quella dei suoi abitanti.
THE ECO SUSTAINABLE BEAUTY OF GREEN LUXURY by Claudia Chiari
Once upon a time, Beauty and Nature, which are really two different ways of looking at the same thing, used to live in harmony, until the Industrial Revolution opened the Pandora’s box of chemical products that have now penetrated every sphere of man’s existence. So the planet has been subjected to the needs of mankind, to such an extent that its survival is endangered, together with that of its inhabitants.
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arà per l’avvento di una nuova coscienza etica o per la necessità di rinnovare la propria immagine agli occhi dei consumatori, ma oggi le aziende del lusso hanno intrapreso il sentiero verde della sostenibilità, integrandola sempre di più nelle proprie scelte strategiche. Da qualche tempo, molti segnali stanno fornendo prova di una coscienza collettiva sempre più consapevole, sintomo che qualcosa sta cambiando: il consumatore moderno s’informa sempre di più sull’origine dei prodotti ed è sensibile alle tematiche etiche ed ecologiche. Con riferimento al settore della cosmetica, la questione ha mobilitato addirittura la Commissione Europea che sta elaborando un provvedimento legislativo, l’approvazione è prevista entro il primo semestre 2014, per la Sicurezza del Consumatore, e sta prendendo in esame, forse in maniera fin troppo zelante, i singoli componenti chimici che possono causare reazioni allergiche ai consumatori. Proprio sul mercato del beauty non mancano aziende emergenti che hanno fatto del green la loro filosofia portante, sia nei prodotti sia nella realizzazione del packaging.
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ossibly owing to the advent of a new ethical awareness, or in response to a need to renew its image in the eyes of consumers, today the luxury industry has started to tread the green path to sustainability, while making this issue more and more frequently an integral part of its strategic decisions. For some time now, many indicators are pointing to a growing awareness of our collective conscience, a clear sign that something is changing: today’s consumer is increasingly well informed as to product sources and is sensitive to ethical and environmental themes. With regard to the cosmetics industry, the issue has even mobilized the European Commission which is drawing up a legislative provision, due for approval within the first six months of 2014, to safeguard consumers’ health and safety, and is in the process of examining, maybe with excessive zeal, any individual chemical components that may cause allergic reactions. On the beauty products market, there is no lack of emerging companies which have made the green banner their underlying philosophy, with regard to products and packaging.
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Una di queste arriva dalla lontana Australia: si chiama “Kismet Jardin” e ha improntato le proprie essenze sull’arte di preservare i dolci aromi evanescenti della natura, alla stregua di quello che è sempre stato fatto attraverso i secoli, dall’antico Egitto alla Roma dei Cesari, dalla misteriosa India alla corte dei Re di Francia. I profumi di “Kismet Jardin” utilizzano ingredienti naturali che derivano da fiori, piante, erbe, foglie, legno, frutta e semi, rivivendo al contempo la magia delle epoche lontane del connubio Natura e Bellezza, e il romanticismo della celebrazione della vita e del senso del divino che è parte di ogni essere umano. Per le creme di bellezza e i sieri rivitalizzanti, è bandito l’uso di sostanze chimiche, mentre sono ammessi solo elementi naturali elaborati con processi scientifici avanzati e, naturalmente, non testati su animali. Ça va sans dire che anche i processi sono sostenibili e minimizzano alla fonte la produzione d’inquinamento, rispettando contemporaneamente l’ambiente e la salute. E se il green-design potrebbe far pensare a una confezione meno lussuosa, “Kismet Jardin” è pronta a dimostrare che il lusso può essere anche eco-sostenibile, tanto da impreziosire la propria linea di prodotti con contenitori importanti nelle forme e nei colori, con dominanza di luce e oro. Un giardino di bellezza e di arte, un ritorno a un paradiso perduto, per un lusso puro e prezioso che non perderà eleganza e prestigio rispettando la natura. All’orizzonte già se ne scorge la luce.
One of these comes all the way from Australia: it is called “Kismet Jardin” and has characterized all of its fragrances by making recourse to the art of capturing the sweet evanescent scents of nature, as practised down through the centuries, from ancient Egypt to the Rome ruled by the Caesars, from mysterious India to the courts of French kings. The fragrances of “Kismet Jardin” use natural ingredients procured from flowers, plants, herbs, leaves, wood species, fruit and seeds, while conjuring up the magical union of Nature and Beauty belonging to distant times gone by, and the romantic celebration of life and the sense of divinity inherent in every human being. Beauty creams and revitalizing serums are totally free of chemical substances, and only contain natural elements, processed according to avant-garde scientific techniques, without being tested on animals of course. Ça va sans dire that manufacturing processes are also sustainable and minimize the production of pollutants right from the start of the supply chain, in the interests of health and the environment. And should the term green-design make you think of less luxurious wrappings, “Kismet Jardin” is ready to demonstrate that luxury can also be eco sustainable, so much so as to embellish its product line with a packaging that is impacting in form and colour, in a celebration of light and gold. A garden of beauty and art, a return to paradise lost, for luxury that is both pure and precious, and will not sacrifice any of its elegance and prestige by giving a hand to nature. We can already see light on the horizon.
Via Costalunga 21/31 00054 Fiumicino (RM) Tel. +39 06 65 02 651 marina@portoromano.com www.portoromano.com
IN POLE POSITION NEL MEDITERRANEO
MYS2013_views_Copyright_Tomvano
Il Monaco Yacht Show 2013
POLE POSITION ON THE MEDITERRANEAN 2013 Monaco Yacht Show a notte color zaffiro aleggia sugli yacht ormeggiati nel buio del Mediterraneo. Le loro luci brillano di rosso vivo, violetto, blu cobalto, argento traslucido e verde trasparente creando quella magia navale che ogni anno splende su Montecarlo. Questa immagine è il segno che uno dei più grandi yacht show al mondo è iniziato. Tra il 25 e il 28 settembre, il ventitreesimo Monaco Yacht Show ha spazzato via ogni possibile dubbio con una partecipazione di quasi 34.000 visitatori.
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he sapphire black night hovered over starlit yachts moored out in the dark of the Mediterranean. Their lights shone in bright reds, purples, cobalt blues, translucent silvers and greens; creating a nautical magic display that graces Monaco only once a year. This vision not to be missed tells you that one of the world’s biggest yacht shows is on. From 25-28 September, the 23rd Monaco Yacht Show crushed negative murmurings by attracting almost 34,000 participants.
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I dock affollati fin dal primo momento dell’apertura e l’effervescenza degli incontri negli stand tra i professionisti del settore: broker, cantieri navali e fornitori hanno tutti espresso la loro fiducia nel fatto che il momento peggiore sia alle spalle. Questo concetto è stato ribadito nelle parole di Gaëlle Tallarida, Managing Director dell’evento: «Ogni Monaco Yacht Show giunge al culmine di un anno di duro lavoro, necessario a realizzare a Monaco un hub dedicato ai superyacht. Anche quest’anno è stato particolarmente intenso, ma quando abbiamo incontrato gli espositori abbiamo ricevuto diversi commenti positivi, e in molti ci hanno confermato un incremento dell’attività durante i quattro giorni della manifestazione. Sia che si tratti di effettuare una prima visita a una imbarcazione, o che si venga per finalizzarne l’acquisto, il MYS rimane un passaggio decisivo nella vendita di uno yacht. I contratti sono realizzati durante l’evento e crediamo che anche le prossime settimane vedranno molte transazioni finalizzarsi dopo le strette di mano avvenute a Monaco!» Molti broker, come ad esempio Burgess Yachts, hanno annunciato che diverse nuove offerte e potenziali progetti di costruzione hanno preso forma durante l’evento.
The docks were busy from the moment the doors opened, and the tents were active with intra-industry enquiries from start to finish. Brokers, builders and suppliers all have expressed their confidence that the corner of pessimism has been turned. The show’s managing director, Gaëlle Tallarida explained: “Every MYS is the culmination of a year's hard work to deliver the worldwide superyacht hub in Monaco. This year was also particularly intensive and when we met the exhibitors on their stands, my team and I received some positive feedbacks with lots of activity taking place during the four days. Whether it is to pay a first visit to a yacht or the final step before contracting your order, the MYS remains a decisive step when selling a yacht. Sales are concluded during the show and we believe the forthcoming weeks will see other deals contracted after hands shook in Monaco!” One of the trends in evidence this year has been an interest in large distinctive yachts offering something different in their design.
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Heesen-GalacticaStar © JeffBrown
Per il mercato dei charter di superyacht, Monaco rappresenta un vero e proprio centro strategico, e lo stato di salute di questo settore e la grande presenza di clienti sono stati altrettanti elementi di ottimismo per i professionisti del settore. Il Monaco Yacht Show nel 2014 offrirà ben 15 ormeggi in più dedicati ai megayacht fino a 120 metri, senza dubbio questo segmento di mercato guarda al prossimo anno con grandi prospettive. Quest’anno il Monaco Yacht Show ha creato un’atmosfera veramente speciale grazie ai tantissimi “eventi nell’evento” che si sono succeduti giornalmente. Circa 110 gli eventi che sono stati ospitati a bordo delle imbarcazioni, negli stand e negli hotel di Monaco. In associazione con il MYS, la RINA classification society ha conferito il premio “Green Plus Yacht Certificate” al 55 metri Benetti Ocean Paradise, imbarcazione per la cui costruzione sono state seguite le più strette regole per la riduzione dell’impatto ambientale. Sempre riguardo ai premi, il Principe Alberto ha partecipato alla consegna del MYS/Baccarat Design Award, vinto da Galactica Star, 65 metri Heesen Yachts, disegnato da Espen Oeino.
Moreover, many brokers, including the international brokerage house, Burgess Yachts, announced that some very exciting new offers and potential new construction deals were realised during the show. For the charter market, Monaco represents the real Superyacht hub, and the wealth of yachts and impending visitors were indeed a welcomed sight for the brokers. Next year’s Monaco Yacht Show will deliver 15 additional berths for megayachts up to 120-metre long, and there is no doubt that the industry is already looking forward to 2014.MYS made this year’s show extremely special to both exhibitors and visitors from their daily events. Around 110 events were organised on board the yachts, in the stands, and in the hotels of Monaco. In association with Monaco Yacht Show, the RINA classification society presented the 2013 Green Plus Yacht certificate to Ocean Paradise (2013/55m/Benetti); her construction meets with compliance of the strictest environmental regulations. Earlier, HSH Prince Albert II of Monaco also attended the 2013 Prix du Design MYS/ Baccarat to award Galactica Star (2013/65m/Heesen Yachts, design by Espen Oeino).
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L’articolo sul Monaco Yacht Show è stato realizzato da Luca Marotta, editore di Force One Monaco. Luca Marotta è anche CEO di Global Succes(s), agenzia di comunicazione e organizzazione di eventi in Costa Azzurra. Excellence Magazine e Force One Monaco condividono gli stessi valori di qualità, contenuti, raffinatezza e visione del mercato. Questa partnership editoriale è il primo passo verso una collaborazione globale nella comunicazione e nell’organizzazione di eventi nelle più esclusive location del mondo.
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Suffice it to say, and there is no argument, MYS is a big show and if you are looking for a yacht, this is the place to find it. For its exhibitors, MYS attracts the best clients from all over the world, whether they are seasoned or new to Show. This year, many Asian clients were greeted and given the grand tour of what MYS offers. The calendars of all protagonists of the yachting world are set to September in Monaco and the organisers of the 2013 edition of this not-to-be-missed event, have surpassed all stops in making the MYS absolutely incredible!
Photo by Philippe Fitte
Il Monaco Yacht Show è senza dubbio un evento di rilevanza mondiale, e se il vostro obiettivo è avere la più grande scelta di yacht, questo è l’appuntamento da non mancare. Per quanto riguarda gli espositori il MYS attira i migliori clienti da tutto il mondo, sia aficionado che new entry… molti infatti in questa edizione i visitatori asiatici. L’agenda del mondo yachting quindi è già puntata all’edizione di settembre 2014, che già si preannuncia un evento imperdibile!
Luca Marotta e il Principe Alberto
The article about the Monaco Yacht Show was provided by Luca Marotta, publisher of Force One Monaco.He is also CEO of Global Succes(s), advertising and event organiser on the French Riviera. Excellence Magazine and Force One Monaco share the same values: quality, content, refinement and vision of the market. This editorial partnership is the first step towards a more global collaboration that will provide support in communication and event organization in the most influential locations in the world.
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“THE EXCELLENCE MAGAZINE“ E “CABALLUS INTERNATIONAL“, insieme per una serata indimenticabile
“THE EXCELLENCE MAGAZINE“ AND “CABALLUS INTERNATIONAL“ get together for an unforgettable evening i è svolta la scorsa estate, nell’incantevole cornice dell’Hotel Monte-Carlo Bay a Montecarlo, la magnifica serata di gala organizzata da “Caballus International“ e dall’elegante rivista “The Excellence Magazine“, partner ormai collaudati, in occasione del campionato mondiale dei purosangue arabi. Gli splendidi scorci di Lugano, opera del fotografo svizzero Enrico Boggia, hanno fatto da sfondo all’elegante cena che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della moda. Fra gli illustri ospiti: Sua Altezza Reale il Principe Abdulaziz bin Ahmad bin Abdulaziz AlSaud, Jeff McGlinn di “Caballus International“ e Vittorio Sgarbi.
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ast summer, the charming location of the Hotel Monte-Carlo Bay in Monaco hosted a magnificent gala evening organized by "Caballus International“ and the elegant publication “The Excellence Magazine“, now a well-consolidated partnership, to mark the world championship of Arabian thoroughbred horses. The splendid views of Lugano, signed by the Swiss photographer Enrico Boggia, provided the backdrop to an elegant dinner attended by numerous personalities representing the worlds of culture, entertainment and fashion. Among the illustrious guests: His Royal Highness Prince Abdulaziz bin Ahmad bin Abdulaziz AlSaud, Jeff McGlinn of “Caballus International“ and Vittorio Sgarbi.
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HRH Prince Abdulaziz bin Ahmed bin Abdulaziz AlSaud and Luigi Lauro
Mr. and Mrs Luca Marotta
Monaco Legends model
Sylvia Sermenghi at Photocall with models
Sandie Benas
Wiesemann car by SAM Universe Monaco Bike Lauge Jensen
Gold & Wood Patricia Leonard
Vittorio and Sandie Benas, Vittorio Sgarbi
Just One Piece - Mr. and Mrs Emilio Izzo
Jeff Mc Glinn and Vittorio Gai on Just on Piece chair
Jean Claude Carme, Elena Blanc, Bedo Tanisman
Andrea Sabbion - Hotel President Abano Italy
HRH Prince Abdulaziz bin Ahmed bin Abdulaziz AlSaud d
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Luigi Lauro and Vittorio Sgarbi
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L’IMPOSIZIONE SECONDO IL DISPENDIO: opportunità per risiedere nel Cantone Ticino Franco Polloni, Responsabile Private Banking Svizzera, BSI SA
LUMP-SUM TAXATION: an opportunity for taking up residence in the Canton Ticino Franco Polloni, Swiss Private Banking Manager, BSI SA
imposizione secondo il dispendio, detta anche “imposizione forfettaria”, è una procedura di tassazione semplificata per cittadini stranieri domiciliati in Svizzera che non vi esercitano un’attività lucrativa. Il numero di contribuenti tassati in modo forfettario è inferiore all’uno per mille dei contribuenti elvetici. Il maggior numero di beneficiari si trova nel Canton Vaud, seguito da Vallese e Ticino.
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Funzionamento dell’imposizione secondo il dispendio L’imposizione secondo il dispendio è una metodologia che determina in modo forfettario reddito e sostanza imponibili utilizzando come parametri alcuni elementi dello stile di vita del contribuente, da qui l’utilizzo del sostantivo “dispendio”. Per il calcolo dell’imposta si applicano invece le tariffe ordinarie. Una condizione importante per beneficiare di questa modalità impositiva è il divieto di esercitare attività lucrative sul territorio della Confederazione. Questo tipo d’imposizione può essere richiesto da persone fisiche che, per la prima volta o dopo un’assenza di almeno dieci anni dalla Svizzera, acquisiscono domicilio o la dimora fiscale nella Confederazione. Il diritto all’imposizione secondo il dispendio si estingue quando il contribuente acquisisce la nazionalità elvetica oppure inizia un’attività lucrativa.
How lump-sum taxation works Lump-sum taxation is a regime which computes taxable income and assets on a forfeit basis by considering certain elements of the taxpayer’s lifestyle as parameters, hence the reason why it is known as “expenses” tax in Switzerland. However, ordinary rates are then applied to compute taxation. This taxation regime is subject to the primary condition that no gainful activity must be carried out by the taxpayer on Swiss territory. The regime may be elected by people who take up residence or establish their tax residence in Switzerland for the first time or who return to the Country after an absence of at least ten years. Should the taxpayer acquire Swiss nationality or engage in gainful activity, he loses the right to benefit from the lump-sum taxation regime.
axation imputed from the taxpayer’s living expenses, also known as “lump-sum taxation”, is a simplified form of taxation for foreign citizens residing in Switzerland so long as they are not engaged in any gainful activity in the country. The number of lump-sum taxation beneficiaries is less than one per thousand of all Swiss taxpayers. The highest number of taxpayers in this category reside in the Canton of Vaud, followed by Valais and Ticino.
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Il dispendio determinante ai fini dell’imposizione forfettaria è costituito dal totale delle spese annue per mantenere il proprio tenore di vita. In particolare sono considerate le spese che i contribuenti sostengono in Svizzera e all’estero per sé e per le persone che vivono insieme e alle quali provvedono. Ci sono però dei parametri minimi: infatti, il dispendio deve corrispondere almeno al quintuplo del valore locativo della propria casa oppure dell’affitto pagato. A titolo integrativo, è previsto anche un calcolo cosiddetto “di controllo”, secondo il quale l’imposta finale non può essere inferiore all’imposta calcolata in maniera ordinaria sui redditi di fonte svizzera e quelli per i quali il contribuente pretende uno sgravio da imposte estere in virtù di una convenzione contro la doppia imposizione conclusa dalla Svizzera.
For the purposes of lump-sum taxation, the living expenses on which it is computed are the total annual expenses attributed to the taxpayer based on his standard of living. In particular, the expenses borne by the taxpayer in Switzerland or abroad for himself or on behalf of the individuals with whom he lives or those for whom he provides are taken into consideration. Certain minimum parameters do exist however: in fact minimum living expenses must correspond to five times the rental valuation of his property or the actual rent he pays. Then a supplementary computation is carried out – a so-called “check”, according to which the final tax payable cannot be less than the ordinary taxation calculated on Swiss-source incomes and those for which the taxpayer claims relief from foreign taxation thanks to a double taxation treaty Switzerland has entered into.
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Sviluppi normativi In occasione di una votazione popolare nel 2009, i cittadini del Cantone di Zurigo si sono dichiarati contrari al mantenimento della tassazione secondo il dispendio che pertanto è stata abrogata in questo Cantone dal 1° gennaio 2010. In seguito, anche i Cantoni di Sciaffusa, Appenzello Esterno, Basilea Campagna e Basilea Città hanno seguito l’esempio di Zurigo. Al contrario le cittadine e i cittadini dei Cantoni di Turgovia, San Gallo, Lucerna e Berna, a seguito d’iniziative popolari locali, si sono espressi a favore di un mantenimento dell’imposizione forfettaria. Nel 2012 è stata presentata con successo l’iniziativa popolare federale “Basta ai privilegi fiscali dei milionari (Abolizione dell’imposizione forfettaria)”. La votazione popolare avverrà verosimilmente nel corso del 2014. Nel suo messaggio del 26 giugno 2013 concernente l’iniziativa, il Consiglio federale ha espresso la raccomandazione di respingere questa iniziativa in quanto considera la tassazione secondo il dispendio uno strumento politico importante per la piazza economica Svizzera.
Legislative developments In 2009, the citizens of the Canton of Zurich voted against maintaining lump-sum taxation and so it was abolished in this Canton starting from 1 January 2010. After which, the Cantons of Schaffhausen, Outer Appenzell, Basel-Country and Basel-City followed the example of Zurich. On the contrary, the citizens of the Cantons of Thurgau, St .Gallen, Lucerne and Berne voted in favour of maintaining the lump-sum taxation regime. In 2012 the Federal popular initiative “Stop millionaire tax privileges (Abolition of the lump-sum tax)” was presented with success. It is likely that the referendum will be held in the course of 2014. In its message of 26 June 2013 regarding the initiative, the Federal Council expressed a recommendation to vote against it on the grounds that it considers lump-sum taxation an important policy for supporting Switzerland’s role as a financial market.
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Tuttavia per migliorare l’equità fiscale nei confronti dei contribuenti ordinari e allo stesso tempo migliorare la sua accettazione presso la popolazione, il Consiglio federale ha introdotto le seguenti misure di legge dal prossimo 1° gennaio 2014: • il dispendio a livello mondiale deve corrispondere almeno al settuplo dei costi abitativi in Svizzera; • ai fini dell’imposta federale diretta deve valere ora una base minima di calcolo imponibile di 400 mila franchi. Per la base di calcolo anche i Cantoni devono stabilire un importo minimo che possono decidere liberamente; • i coniugi che vogliono essere tassati in base al dispendio devono adempiere entrambi tutte le condizioni; • per le persone che al momento dell’entrata in vigore della LIFD erano tassate in base al dispendio continua a valere il diritto previgente per altri cinque anni. Considerazioni finali Lo strumento della tassazione secondo il dispendio ha dimostrato di essere uno strumento di politica economica molto efficace che permette alla Svizzera di essere competitiva con altri centri finanziari, come ad esempio la piazza londinese con il modello del “resident but not domiciled”. Nei prossimi mesi inizierà una campagna mediatica tra i fautori dell’iniziativa e le forze economiche del Paese, tutte schierate in favore del mantenimento di questo strumento. Il nostro auspicio è che il “Sovrano” si pronunci in favore della tassazione secondo il dispendio.
However, to establish greater fiscal equity with ordinary taxpayers and make the regime more palatable to the population, the Federal Council has introduced the following amendments to become effective from 1 January 2014. • taxation will be based on worldwide annual living expenses with a minimum threshold of seven times the rental value in Switzerland; • for direct federal tax purposes, the minimum taxable amount will be 400,000 SF. The Cantons are free to decide and establish a cantonal tax base; • married couples wishing to elect the lump-sum taxation regime must both comply with all conditions; • those who have full and valid title to lump-sum taxation when the LIFD becomes effective, can continue to be taxed according to the old rules for a further transitional period of five years. Final considerations The lump-sum taxation method has proved to be a most effective economic policy enabling Switzerland to be competitive with other financial centres such as London with its “resident but not domiciled” model. A media campaign will start in the next few months between supporters of the initiative and the Country’s economic powers, all deployed in favour of maintaining this instrument. Our own hope is that the “sovereign people” will vote in favour of lump sum taxation.
the art of business “We maximise the value of your business and relationships...�
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INVESTIRE NELL’IMMOBILIARE in Ticino è sempre un affare
A REAL ESTATE INVESTMENT in Canton Ticino is always worthwhile
l Direttore Generale della GPM-Fidinam, Stefano Rossi, abbiamo chiesto se oggi è sempre sicuro e conveniente investire nel settore immobiliare in Ticino. «È una domanda che ci sentiamo rivolgere spesso, complice il delicato contesto internazionale caratterizzato da difficoltà economiche, congiunturali e strutturali, o la paura per una nuova bolla immobiliare. In Ticino abbiamo assistito a una bolla immobiliare alla fine degli anni Novanta. Da allora i prezzi delle abitazioni di proprietà sono aumentati mediamente di circa il 60%. Con l’accentuarsi della crisi globale dei mercati, negli ultimi anni si è assistito a un nuovo crescente interesse verso gli investimenti nel “mattone”, grazie alla garanzia di stabilità e di minor volatilità rispetto ad altre forme d’investimento.
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e have asked the General Manager of GPM-Fidinam, Stefano Rossi, if it is always safe and financially viable to make real estate investments in Ticino. “We often hear this question being asked, due to the delicate international situation characterized by the economic crisis and other problems of a financial and structural nature, or the fear of a new property bubble. In Ticino we experienced a property bubble in the late nineties. Since then, house prices have risen on average by 60%. With the worsening of the global market crisis, in recent years we have witnessed a renewed and ever growing interest towards real estate investments, thanks to the fact that they guarantee greater stability and are less subject to fluctuations than other forms of investment.
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Inoltre, questo interesse è stato sicuramente accentuato anche da tassi ipotecari molto favorevoli che, nonostante un aumento avvenuto negli ultimi mesi, a tutt’oggi rimangono ancora a un livello basso. In particolare, in campo residenziale si è costatato un sensibile aumento di persone che hanno acquistato o costruito la propria abitazione primaria scegliendo prevalentemente, come forma di finanziamento, un’ipoteca fissa, per limitare i rischi a lungo termine». «Com’è suddiviso geograficamente il mercato immobiliare in Ticino?» «Le diverse realtà geografiche (Leventina, Bellinzonese e Valli, Locarnese, Luganese e Mendrisiotto), presentano differenze sostanziali tra loro, dovute principalmente alle caratteristiche del territorio e alla sua urbanizzazione.
Besides, this interest is further boosted by very favourable mortgage rates which, despite an increase in the last few months, are still low. With particular regard to residential property, there has been a perceptible increase in the number of people who have purchased or built their principal residence, preferring a fixed rate mortgage to finance the transaction in order to limit long-term risks.” “How is the real estate market subdivided geographically in Ticino?” “The various geographical areas (Leventina, Bellinzona and Valleys, Locarno, Lugano and Mendrisio), are different from each other, mainly due to the natural characteristics of each territory and its urbanization. Therefore, the prices of land and/or property vary noticeably.
I prezzi dei terreni e/o degli immobili variano quindi sensibilmente. A livello residenziale, recentemente si riscontra un incremento dell’attività edilizia nel Bellinzonese e in parte anche nel Locarnese, le cui evoluzioni future andranno pertanto monitorate. Va altresì sottolineato che il tasso di appartamenti sfitti rimane generalmente molto contenuto». «E invece a livello industriale?» «In ambito industriale, tenuto conto anche di una certa scarsità di terreni disponibili nel Luganese e nel Mendrisiotto, con conseguenze evidenti sul livello dei prezzi, si assiste a un’ estensione di realizzazioni o domande di costruzione nel Sopraceneri. Il settore delle superfici commerciali, pur riscontrando un certo movimento del mercato, a causa dell’offerta delle superfici già disponibili, è quello che oggigiorno risulta maggiormente sotto pressione».
As far as residential property is concerned, there has recently been an increase in building activities in the area of Bellinzona and in part also around Locarno, whose future development will have to be monitored. It is also worth pointing out that the number of unrented apartments is very low.” “And what about industrial real estate?” “On the industrial front, bearing in mind that available land is quite scarce in the areas of Lugano and Mendrisio, with an obvious impact on prices, we are witnessing building extensions or applications to build in the area of Sorpaceneri. The market for commercial spaces, albeit quite lively because of the supply of surfaces already available, is the sector undergoing most pressure at present.”
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Stefano Rossi
«Ma perché, secondo lei, il Ticino è così ambito?» «Non solo i residenti, ma anche persone o aziende estere, vedono nel Ticino un luogo d’interesse privilegiato per l’acquisto d’immobili a carattere abitativo o commerciale; lo testimoniano i recenti insediamenti nei campi della moda e dell’abbigliamento come quelli in ambito farmaceutico o industriale. Ritengo che, oltre alla stabilità politica e monetaria, un livello generale di benessere, una sicurezza maggiore rispetto ad altri paesi europei, tutti elementi propri della Confederazione elvetica, il Cantone Ticino si distingua anche per la bellezza del territorio, la posizione geografica, il clima mite, una legislazione collaudata, una snellezza burocratica e normativa, dei servizi efficienti, delle strutture bancarie, fiduciarie e finanziarie di prim’ ordine e una fiscalità competitiva. Queste sono tutte caratteristiche che attraggono gli investitori». «Secondo lei, quali sono le prospettive future?» «A breve termine non s’intravedono segnali per un’inversione di tendenza quali ad esempio un rialzo sostanziale dei tassi ipotecari. Inoltre, per evitare ulteriori rischi di surriscaldamento del mercato, le autorità sono corse ai ripari introducendo nuove direttive in merito ai requisiti minimi necessari per la concessione di crediti ipotecari. La scarsità di superfici sfitte, il tasso moderato di acquisti speculativi e il fatto che non siamo di fronte a una particolare eccedenza di offerta in ambito residenziale, rappresentano segnali di un mercato fondamentalmente stabile e sano». «Concludendo, in Ticino investire nel campo immobiliare conviene ancora?» «Non nascondendo un rallentamento del mercato, dovuto alla crisi globale e alcuni casi di aumento dei prezzi in alcune regioni, riteniamo, altresì, che un investimento immobiliare in Ticino, se ben ponderato, rappresenti attualmente una tra le più valide alternative d’investimento possibili, con una stabilità e redditività sicura».
“Why do you think the Ticino is so sought-after?” “Not only residents, but also foreign people and companies view the Ticino as an attractive place for purchasing residential or commercial real estate, as demonstrated by recent arrivals in the ambits of fashion and clothing, along with pharmaceutical and industrial companies. In my opinion, as well as offering political and monetary stability, a generally good standard of living and greater security compared with other European countries – all characteristics typical of the Swiss Confederation - , the Canton Ticino stands out for its beautiful natural surroundings, geographical position, a mild climate, a consolidated legal system, slim bureaucracy and regulatory norms, efficient services, first class banks and financial organizations and a competitive tax system. These are the benefits attracting investors.” “How what about future prospects?” “There are no signs of a trend turnaround in the short term period, such as a substantial increase in mortgage rates. Furthermore, in order to prevent any further risk of an overheated market, the authorities have stepped in and introduced new measures regarding the minimum cash deposit required to take out a mortgage. The scarcity of unrented areas, the low incidence of speculative buying and the fact that we are not experiencing a particular supply surplus in residential property are all signs of a market that is basically healthy and stable.” “In conclusion, it is still worthwhile to invest in real estate in Ticino?” “Without denying that the market has slowed down owing to the global crisis and some instances of prices increases in certain areas, we are nonetheless of the opinion that a carefully pondered real estate investment in Ticino currently represents one of the most valid possible investment solutions, guaranteeing stability and a safe return.”
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UNICREDIT RILANCIA LE PMI DEL MADE IN ITALY di Claudia Chiari
UNICREDIT RELAUNCHES THE SMES OPERATING UNDER THE MADE IN ITALY BANNER by Claudia Chiari
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n prodotto, un brand, una promessa: il made in Italy, eseguito nel rispetto di quei valori legati all’artigianato del manifatturiero, primeggia nel vademecum delle aziende per avere successo all’estero. La conquista dei paesi stranieri, spesso tutt’altro che una vocazione, è ormai il comune denominatore per gli operatori di tutti i settori: se, da una parte, molte aziende arrancano in questo percorso, dall’altra c’è chi si mette a disposizione per affiancarle con tutti gli strumenti necessari. È il caso di Unicredit che, già dagli inizi degli anni 2000, cominciò a lavorare sul made in Italy in maniera dedicata e strutturata. A parlarcene è Fabio Tamburini, Senior Advisor Corporate e responsabile di quest’attività per il Gruppo, che si relaziona in prima persona con centinaia di aziende all’anno. «Come nasce il vostro progetto di affiancamento al made in Italy?» «Il nostro primo progetto, denominato “I Campioni del made in Italy”, risale al 2003 ed è stato realizzato, come quello in corso, in partnership con il Gruppo Pitti: in quattro anni abbiamo incontrato circa 4.000 aziende, concludendo oltre 200 operazioni di finanza per lo sviluppo, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro. Abbiamo inoltre dato vita a uno strumento innovativo di sostegno al capitale delle aziende campioni denominato “Pegaso Investimenti”, che ha contribuito al rilancio di alcune delle più grintose realtà della moda italiana. Infine, abbiamo seguito progetti d’internazionalizzazione innovativi come “Classico Italia Retail” in Asia.
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product, a brand, a promise: the Made in Italy cachet, when it represents those values associated with craft production, is the key factor determining the success of Italian companies abroad. The penetration of overseas markets, often far from being a vocation, is now a common denominator of operators in all sectors: whilst it is true to say that many companies have great difficulty in pursuing such a course, it is also a fact that there are others ready to support them and provide all the necessary instruments. Such is the case of Unicredit which, right from the start of the new millennium, began working on the Made in Italy label in a serious and well organized manner. Here to tell us all about it is Fabio Tamburini, Senior Advisor Corporate who is responsible for this activity within the Group, and personally has to do with hundreds of companies each year. “What first prompted your project to support Made in Italy?” “Our first project, called “the Champions of Made in Italy”, dates back to 2003 and its realization, like the one now in course, took the form of a partnership with the Gruppo Pitti: in four years we met with about 4,000 companies and concluded over 200 growth-oriented financial operations, for a total amount of over 600 million Euros. We also implemented an innovative tool for boosting the capital of leading companies called “Pegaso Investimenti”, which helped get some of the most powerful names of Italian fashion off the ground once more. Finally, we have handled some innovative projects of internationalization such as “Classico Italia Retail” in Asia.
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Nei primi anni Duemila, il made in Italy aveva iniziato a soffrire sia per l’arresto della crescita dei mercati tradizionali, a seguito dell’11 settembre, sia per l’unificazione monetaria che aveva posto fine alla svalutazione competitiva della lira. La quale, ricordiamo, aveva in precedenza garantito un extra margine operativo importantissimo per le aziende italiane nella competizione internazionale. E, di fatto, ne aveva coperto le inefficienze; le aziende italiane, fortissime sullo stile e sulla qualità dei prodotti, non avevano mai fatto del servizio e dell’assistenza al cliente un fattore chiave della loro proposta commerciale, così come degli altri elementi “soft” quali il marketing e la promozione. Questi limiti, uniti alla mancanza d’interventi adeguati di politica industriale, con un sistema fiscale penalizzante e in un mercato dei capitali del tutto sottosviluppato, hanno impedito alle nostre aziende di consolidarsi e di esprimere il proprio potenziale a livello internazionale. Anzi, ne hanno reiterato le debolezze: struttura patrimoniale dipendente dai debiti bancari, reti commerciali e distributive lunghe e costose, eccessiva presenza di esterni e consulenti in funzioni cruciali quali la finanza e la comunicazione. Se ci confrontiamo poi con i grandi conglomerati francesi della moda, che hanno perseguito sagacemente strategie di aggregazione e integrazione verticale, evidenziamo tutta la fragilità culturale prima ancora che operativa del sistema moda italiano». «Quali opportunità possono cogliere le aziende dal nuovo scenario economico internazionale?» «Attualmente esiste un’ enorme opportunità che rende ininfluenti le dimensioni di un’azienda per competere sui mercati internazionali: Internet, inizialmente solo una vetrina, è diventato un canale commerciale e di sviluppo dell’informazione che ha aperto nuove dimensioni di relazione alle aziende e ai consumatori. Pensiamo a quanto i social network e le applicazioni sugli smartphone hanno modificato logiche e strumenti. A parer mio, questo fattore ha favorito una serie di cambiamenti strutturali a livello globale nell’incontro di domanda e offerta, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008.
In the early years of 2000, the manufacturing industry of Made in Italy had started to suffer, partly owing to a standstill in the growth of traditional markets following 11 September, but also because of the monetary union that had put an end to the competitive devaluation of the Lira. Which, we recall, had previously guaranteed a very significant additional operative margin for Italian companies when competing on international markets. And, in fact, it had made up for its inefficiency; Italian companies, which have a great edge on style and quality products, had never made service and customer assistance a key factor of their commercial offering, and the same can be said for other “soft” elements such as marketing and promotion. These limits, combined with the lack of an adequate industrial policy, a penalizing tax system and a grossly underdeveloped capital market, have prevented our companies from consolidating and expressing their full potential on world markets. In fact, they have further emphasized their weak points: a capital structure dependent on bank loans, a costly and time-consuming commercial and distribution network, an excessive recourse to external consultants for crucial functions such as finance and communications. If we compare ourselves with the large French fashion conglomerates, which have wisely pursued strategies of vertical integration and mergers, we highlight all the cultural fragility of the Italian fashion system, let alone its operative weaknesses.” “What opportunities can companies grasp from the new international economic scenario?” “At present there is an immense opportunity that makes company size quite irrelevant when it comes to competing on international markets: the internet, at first just a showcase, has now become a channel for trade and information which has opened up new relational dimensions to companies and consumers. We just have to consider the extent to which social networks and Smartphone apps have changed our way of thinking and the tools we use. In my opinion, this factor has helped introduce a series of structural changes worldwide in the way demand and supply meet, particularly after the financial crisis of 2008.
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Crisi la cui portata ha causato anche altri cambiamenti cruciali nel funzionamento dei mercati internazionali. Pensiamo al crollo dei costi di trasporto, oggi non si assiste più a una delocalizzazione produttiva forzata, anzi molte produzioni stanno rientrando in Europa e in Italia, anche negli USA, grazie alle nuove e competitive risorse energetiche interne, oppure pensiamo alla maturazione nei gusti e ricerca di qualità nei consumi sui mercati emergenti più importanti, Russia e Cina. Le nuove condizioni dell’economia di mercato si stanno così rigenerando su basi completamente diverse rispetto alle precedenti proprio per l’affermarsi dell’integrazione online/offline e al rimescolamento delle condizioni competitive. Non è più indispensabile essere grandi per avere successo bensì essere veloci, coerenti e avere un’intelligenza commerciale superiore». «Quali sono gli ingredienti, anche culturali, che mancano nel tessuto imprenditoriale italiano per dare il via a un vero processo d’internazionalizzazione?» «Le aziende italiane, ancora oggi, non hanno raggiunto in molti casi la massa critica ideale per competere nei mercati internazionali, né per competenze né per risorse, nonostante ne abbiano la giusta vocazione e magari, già in parte, i fatturati. Quando si parla di competenze mancanti, da ricomprendere è senz’altro una cultura manageriale adeguata alla sfida contemporanea come, ad esempio, l’affermarsi nei consigli di amministrazione della figura del consigliere indipendente o di una governance societaria coerente con gli obiettivi strategici. Per cultura, l’imprenditoria italiana famigliare è inoltre ancora piuttosto chiusa nell’accogliere e sviluppare competenze manageriali specialistiche, soprattutto nell’area delle cosiddette soft skills che citavamo prima quali: il marketing strategico, il merchandising e la comunicazione.
A crisis whose entity has also caused other crucial changes in the way International markets work. Think of the dramatic reduction in transport costs, today we no longer witness an inevitable delocalization of production, on the contrary many manufacturers are returning to Europe and Italy, even to the USA, thanks to new and competitive domestic energy sources, or think how tastes have matured and how quality goods are being demanded by consumers on the most important emerging markets, Russia and China. The new market economy conditions are therefore being regenerated on completely different grounds from those of the past, precisely because of the integration of online/offline business and a new mix of the conditions governing competition. It is no longer indispensable to be big to be successful, but fast and coherent with a superior commercial intelligence.” “Which ingredients, comprising those of a cultural nature, are lacking in the Italian entrepreneurial fabric to spark off a real process of internationalization?” “Even today, many Italian companies have still not acquired the necessary critical mass for competing on international markets, either in terms of skills or resources, despite having the right vocations and maybe the turnover, at least in part. On the subject of skills that are still lacking, it is certainly necessary to acquire a new and adequate managerial culture for addressing the contemporary challenge, such as the widespread presence of non-executive directors on Executive Boards or that of a company governance that is consistent with strategic objectives. Culturally, Italian family entrepreneurship is also rather unwilling to incorporate and develop specialist managerial skills, particularly with regard to the so-called soft skills we mentioned earlier such as: strategic marketing, merchandising and communications.
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Inoltre, i nostri imprenditori hanno iniziato solamente di recente a essere proattivi mettendo a disposizione risorse e competenze per guadagnare visibilità e credibilità, conditio sine qua non per proporre un’ offerta commerciale sui mercati internazionali di successo, dove non conta tanto aprire negozi quanto saper comunicare con i retailer e i consumatori locali per declinare al meglio il potenziale di mercato dei loro prodotti. Se fino al 2008 le nostre esportazioni erano in gran parte infra CEE, con la crisi le aziende italiane si sono trovate in difficoltà perché non abituate a lavorare sui mercati internazionali più lontani, come per esempio gli Stati Uniti e l’Asia, che presentano, obiettivamente, maggiori difficoltà, a partire dalla lontananza geografica e dagli aspetti culturali e di organizzazione interna. È arrivato dunque il momento di organizzare in maniera sistematica la penetrazione commerciale con direttori marketing e comunicazione perché le doti di grandi venditori che gli italiani vantano da sempre non bastano più». «Nuovi mercati e nuovi consumatori: quali i prossimi auspicabili passi per le aziende del made in Italy?» «Innegabile l’effetto crisi sulla selezione dei consumi: chi compra esige maggiore soddisfazione rispetto al passato. Se rimaniamo nel contesto della moda e guardiamo al segmento maschile che, in questo momento, vede una fortissima attenzione internazionale al top di gamma del made in Italy, marchi come Attolini, Herno e Stefano Ricci, offrono prodotti di altissima qualità con un contenuto fortemente emozionale, rispondendo alle richieste di un consumatore sempre più evoluto e informato. Abbiamo accennato prima all’importanza del marketing e della comunicazione: un’azienda media di successo, con un prodotto di alta qualità, vi destina un budget che oscilla tra il 5 e il 7% del fatturato, mentre una grande azienda, il cui prodotto è qualitativamente un prodotto medio, spende dal 12 al 15%. Il margine operativo lordo della prima si aggira fra il 13 e il 15%, mentre quello della seconda è fra il 25% e il 27%. Come può esserci competizione, giacché entrambe operano sullo stesso cliente finale? Avvalorando sempre di più il prodotto, migliorando l’efficienza del budget di marketing e facendo rete, proprio come accadeva negli anni ’60 e ‘70: così ad esempio Herno è passata da 7 a 50 milioni in soli sei anni, a testimonianza che la crisi ha creato enormi opportunità per coloro che sanno coglierle, abbracciando tempestivamente i cambiamenti».
Moreover, our entrepreneurs have only recently started to be proactive in deploying resources and skills to increase visibility and credibility, an indispensable requisite for presenting a commercial offer on successful international markets, where it is less important to open stores than to be able to communicate with the local retailers and consumers with a view to effectively structuring the market potential of their products. Whilst up until 2008, our exports were primarily to EEC countries, when the crisis started to bite, Italian companies were in deep water because they were not accustomed to working on more distant international markets such as the United States and Asia which, objectively, are more problematic, owing to their geographical distance in the first place, but also to their cultural and organizational differences. So the time has now come to systematically organize sales growth with marketing and communication directors, because the gift for being great salesmen that Italians have always prided themselves on is no longer sufficient”. “New markets and new consumers: what steps should now be taken by companies operating in the area of Made in Italy?” “It cannot be denied that the crisis has made consumers more selective in their choices: purchasers demand higher levels of satisfaction than before. Without going any further than the fashion industry, men’s fashion in particular, at present we can note an extremely keen interest on international markets for up-market products labelled Made in Italy. Brands such as Attolini, Herno and Stefano Ricci offer products of the highest quality with an extremely emotional content, while meeting the requirements of an increasingly refined and well-informed consumer. Earlier on, we referred to the importance of marketing and communications: a successful medium-sized company, with a high quality product, allocates a budget to these items which oscillates between 5 and 7% of its sales turnover, while a large company with a more average product in terms of quality, spends from 12 to 15%. The EBITDA of the former ranges between 13 and 15%, while that of the latter is in the area of 25% to 27%. How to achieve a competitive edge, when both target the same end-customer? By putting ever greater emphasis on the product itself, by improving marketing budget efficiency and by networking, as used to happen in the 60’s and 70’s: so Herno for instance has jumped from 7 to 50 million in just six years, which proves that the crisis has created huge opportunities for those who know how to exploit them, by rapidly welcoming change.”
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DAVIDE OLDANI, uno chef a Harvard “L’esempio è la più alta forma d’insegnamento” Gualtiero Marchesi
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avide Oldani, chef e proprietario del ristorante D’O a San Pietro all’Olmo, a Cornaredo, vicino a Milano, ha avuto in Gualtiero Marchesi, Albert Roux e Alain Ducasse, dei maestri d’eccezione. Subito dopo essere uscito dalla scuola alberghiera, Oldani ha girato il mondo cercando di rubare il mestiere a chi aveva più esperienza di lui. Dopo aver osservato e fatto tesoro di quanto apprendeva, è ritornato nella sua Cornaredo per aprire un ristorante che rispecchiasse le molte competenze acquisite. Così, nel 2003, è nato D’O, un ristorante dove si respira soprattutto la filosofia di Oldani: un nome breve, un marchio ben riconosciuto, l’accessibilità economica grazie anche all’intelligente uso stagionale dei prodotti, un ottimo rapporto con i suoi collaboratori, il valore di far sentire gli ospiti a casa propria e un’eleganza semplice, frutto di una sapiente ricerca, per l’allestimento dei suoi tavoli.
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Davide Oldani, chef and owner of the restaurant D'O in San Pietro all'Olmo in Cornaredo, near Milan, studied under the exceptional Gualtiero Marchesi, Albert Roux and Alain Ducasse. Immediately after finishing hospitality school, Oldani traveled the world trying to steal the trade from those who had more experience than him. After observing and taking stock of what he learned, he returned to Cornaredo to open a restaurant that reflected his many skills acquired. In 2003 D'O was born, a restaurant that breathes Oldani's philosophy: a short name, a well-recognized brand, affordable due to the wise use of seasonal products, a very good relationship with its collaborators, the ability to make guests feel at home and simple elegance, the result of careful research for the preparation of his tables.
D DAVIDE OLDANI, a chef at Harvard "Example is the highest form of teaching" Gualtiero Marchesi
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Ricetta, è il caso di dirlo, che gli è valsa l’invito di una delle più prestigiose università del mondo, Harvard, proprio per tenere una lezione di strategia aziendale. Un riconoscimento di prestigio che si aggiunge alla stella della Guida Michelin (2004), all’Ambrogino d’oro ricevuto nel 2008, alle trasmissioni televisive alle quali partecipa su Real Time in “The Cooking” e La5, in “The Chef ”, talent show culinario dove, con l’amico Filippo La Mantia è giudice, e al suo ultimo libro edito da Mondadori “CheFacile”. Il 23 ottobre ha festeggiato dieci anni del suo ristorante, dove continua a proporre piatti della tradizione ma stellati, come un prelibato riso alla milanese, la superba vellutata di legumi, una deliziosa cipolla caramellata, tutto condito con il gusto sapiente di uno chef d’eccezione: Davide Oldani.
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It is fair to say that it's a recipe that earned him an invitation to Harvard, one of the most prestigious universities in the world, just to give a lecture on business strategy. It's a prestigious recognition to go along with his star in the Michelin Guide (2004), the Golden Ambrogino Award he received in 2008, the television shows in which he participated - The Cooking on Real Time and The Chef on La5, a cooking talent show where he is a judge with his friend Filippo La Mantia - as well as his last book, CheFacile, published by Mondadori. On October 23rd he celebrated the 10-year anniversary of his restaurant, where he continues to offer extraordinary traditional dishes such as a delicious risotto "alla Milanese", a superb creamed legume soup and delicious caramelized onions, all topped off with the skillful taste of an exceptional chef: Davide Oldani.
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ANERI, UN’ARTE DI FAMIGLIA NEL MONDO Il Prosecco, l’Amarone e le altre perle enologiche prodotte con gusto e passione da Giancarlo e figli portano l’eccellenza del made in Italy sulle mense dei grandi della Terra. E di tutti gli amanti del buon vivere.
Costituzione Europea- Aneri. In occasione della firma a Roma della Costituzione Europea, i ventisette Capi di Stato hanno ricevuto come omaggio dalla Presidenza del Consiglio Italiana una magnum di Amarone Aneri.
Qualità vincente. Il Prosecco Aneri è uno dei cavalli di battaglia della casa vitivinicola veneta
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ANERI, FAMILY ARTISTRY WITH INTERNATIONAL PANACHE Prosecco, Amarone and the other oenological delights tastefully and lovingly produced by Giancarlo and his family take the excellence of products labelled Made in Italy to the tables of the world’s greatest personages. And of all those who appreciate the good life.
ella botte piccola c’è il vino buono, recita il detto. Sacrosanta verità, se a mente fredda si tenta di comprendere i motivi dello straordinario successo ottenuto nel mondo dai vini Aneri. Una famiglia di imprenditori veronesi che preferisce astenersi dalla corsa ai grandi volumi, ma punta tutto sull’eccellenza qualitativa. Fatta di vini tipicamente italiani ma di grande prestigio internazionale (ecco il Prosecco solo D.O.C.G. o l’Amarone), prodotti a partire dalle migliori uve, selezionate e miscelate con passione e cura secondo il know how di famiglia. Il tutto facendo della trasparenza il proprio biglietto da visita: ogni vino è così accompagnato da una vera e propria carta d’identità, dove oltre all’azienda di provenienza sono specificate le varietà di uve utilizzate, con le relative percentuali e i quantitativi prodotti nel corso dell’annata.
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ood wine comes in small barrels, as the saying goes. Nothing could be truer if we objectively analyze the reasons behind the extraordinary success achieved by Aneri wines on international markets. An entrepreneurial family from Verona which disdains record-breaking contests based on large volumes but focuses all of its efforts on quality excellence. An excellence based on wines that are typically Italian but of great international prestige (hence its Prosecco that is strictly D.O.C.G. and its Amarone), produced from the best grapes that are selected and blended with passion and care, true to the tradition of family expertise. All of which is characterized by the maximum transparency: so each wine is accompanied by a proper identity card which, alongside the name of the wine-producing firm, also specifies the grape varietals used and the relative percentages and quantities produced that year.
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A ciascuno il suo. Sui voli di Air Dolomiti per esempio, grande cliente Aneri, è servito il Pinot nero “Ale” (Ale sta per Alessandro; a ogni membro della famiglia è, infatti, dedicato un vino), il Gewurztraminer D.O.C. “Leda” (dedicato alla moglie) e il prosecco n.5,Tiepolo.
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Ma è al momento dell’assaggio che i vini Aneri sanno esprimere la loro unicità, forte di profumi e di sapori di rara intensità ma di sorprendente equilibrio olfattivo e gustativo. Ecco perché le bottiglie firmate da Giancarlo Aneri, dalla moglie Leda, dai figli Stella e Alessandro e dalla nipote Lucrezia sono ormai una presenza fissa sulle tavole dei grandi della Terra: per festeggiare la sua prima elezione alla presidenza degli Stati Uniti, Barack Obama ha invitato la moglie Michelle al ristorante “La Spiaggia” di Chicago e ha brindato con una bottiglia di Prosecco Aneri. Lo stesso ha fatto sette anni fa Giorgio Napolitano, con una bottiglia offerta dall’indimenticato Enzo Biagi. Al G8 dell’Aquila il regalo ai Grandi è stato una Magnum personalizzata di Amarone 2003 e a Roma, in occasione della firma della Costituzione Europea, una Magnum di Amarone ha omaggiato i ventisette Capi di Stato e di Governo. Mentre Vladimir Putin si è visto recapitare un’intera cassa di Amarone Stella Aneri da parte di Silvio Berlusconi, cui non era sfuggito l’apprezzamento per il vino della casa veronese espresso dal Presidente russo in occasione di una sua visita in Italia. Amarone e caffè Aneri (altra specialità di famiglia, insieme ai vini, all’olio e all’aceto balsamico) anche per Bush senior, Bill Clinton e per gli altri vip ospiti di Colin Powell al ristorante “Four Seasons” di New York (vedi foto menù). L’ultimo successo, in ordine strettamente temporale, risale alle scorse Olimpiadi londinesi, quando il primo ministro britannico, David Cameron, ha aperto le porte di Downing Street a 120 selezionati ospiti, che hanno pasteggiato a Prosecco Aneri, Alto Adige Leda D.O.C. e Pinot nero Ale D.O.C. (lo stesso vino che potete gustare anche sui voli Air Dolomiti).
Il menu del Four Season di New York
Menu Putin
Sommelier d’eccezione. Giancarlo Aneri, fondatore e presidente della casa vitivinicola, gioca a fare il sommelier con le donne di famiglia.
However, it is only when tasted that Aneri wines express their uniqueness, the strength of which consists in fragrances and flavours of rare intensity but of amazingly well-balanced aroma and taste. This is why the bottles signed by Giancarlo Aneri, his wife Leda, their children Stella and Alessandro and their granddaughter Lucrezia have become a permanent presence on the tables of the world’s greatest names: to celebrate his first election as President of the United States, Barack Obama invited his wife Michelle to the “La Spiaggia” restaurant in Chicago and toasted with a bottle of Prosecco Aneri. Seven years ago, Giorgio Napolitano did likewise with a bottle offered by the unforgettable Enzo Biagi. At the G8 meeting in L’Aquila, world leaders received a personalized Magnum of Amarone 2003 as a gift, and when the European Constitution was signed in Rome, a Magnum of Amarone was offered to the twenty-seven Heads of State and Government. Vladimir Putin, on the other hand, was sent a whole case of Amarone Stella Aneri by Silvio Berlusconi, to whom the Russian President’s appreciation of this wine by the Veronese producer during his visit to Italy had not gone unnoticed. Amarone and coffee (another speciality of the Aneri family, together with wine, oil and balsamic vinegar) also for Bush senior, Bill Clinton and other VIP guests of Colin Powell at the “Four Seasons” restaurant in New York (see menu photos). The latest success, in strict chronological order, dates back to the recent Olympic games in London, when prime minister David Cameron opened the doors of Downing Street to 120 exclusive guests, whose meal was accompanied by Prosecco Aneri, Alto Adige Leda D.O.C. and Pinot nero Ale D.O.C. (the same wine also served on Air Dolomiti flights).
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Ed è entrando nella cantina dove sono custodite le quarantotto botticelle di Amarone “personalizzate” che si coglie un’altra delle cifre del successo riscosso dai vini della famiglia Aneri. Qui maturano, infatti, le produzioni prenotate da Costa Crociere e da ristoranti quali “Cracco” a Milano, il “San Pietro” a New York, lo “Stresa” a Parigi e “L’Anima” di Londra, altri affezionati clienti dell’azienda. Ebbene, accanto ai nomi dei migliori ristoranti e alberghi internazionali, c’ è anche quello di uno sconosciuto privato algerino che, dopo aver assaggiato l’Amarone Stella Aneri sulle navi di Costa Crociere, ne ha prenotato un’intera botticella (133 bottiglie). «I nostri vini», commenta compiaciuto Giancarlo Aneri, fondatore e presidente della famosa casa vitivinicola, «non piacciono soltanto ai vip, ma a tutti gli amanti del buon vivere che popolano il nostro pianeta». E non a caso, tra i futuri propositi della famiglia Aneri, vi è anche l’accesso al mercato cinese. «Ma non per questo tradiremo la nostra filosofia basata su una politica di piccoli passi, che fa conquistare cliente dopo cliente esclusivamente puntando sulla qualità». È chiara l’antifona?
La Famiglia. La famiglia Aneri al completo: seduto al centro Giancarlo Aneri, in senso orario la moglie Leda, la nipote Lucrezia, il figlio Alessandro e la figlia Stella.
Una foto dei prodotti Aneri e una con due bottiglie di prosecco (di cui il n.1 azienda agricola Eden, dedicato alla piccola Lucrezia)
Another success story of the Aneri family wines is revealed to visitors only when they set foot inside the cellars where the forty-eight kegs of “personalized” Amarone are stored and aged. These are the production lots reserved by Costa Crociere and restaurants such as “Cracco” in Milan, the “San Pietro” in New York, the “Stresa” in Paris and the “L’Anima” in London, along with other loyal customers of the firm. Well, alongside the names of the most prestigious restaurants and international hotels, there is also that of an unknown Algerian citizen who, after having tasted the Amarone Stella Aneri on board the Costa Crociere liners, reserved an entire keg for his own consumption (133 bottles). As Giancarlo Aneri, founder and chairman of the famous wine-producing firm, states with satisfaction: «Our wines are not only appreciated by VIPs but by all those people in the world who like to live well». It is no coincidence that one of the next objectives in the sights of the Aneri family is that of penetrating the Chinese market. “But this is no reason for us to change our step by step philosophy, by which we win over one customer after another, by focusing exclusively on quality.” Get the message?
Per informazioni/Further information L’azienda Aneri ha sede a Legnago (Verona), in Piazza Garibaldi 13. Contatti: info@aneri.it; www.aneri.it
DA GIANNINO: il ristorante dei Campioni Fu Giannino Bindi, pisano d’origine, che fondò il Ristorante Giannino a Milano. Era il lontano 1899 e, nel capoluogo lombardo che si avviava a diventare una delle città simbolo d’Italia e del mondo, nasceva anche l’Associazione Calcio Milan S. p.A., universalmente nota come Milan, la squadra più titolata della storia.
DA GIANNINO: the Champions’ restaurant It was Giannino Bindi, originally from Pisa, who first opened the restaurant in Milan known as Giannino. Way back in 1899, when the capital of Lombardy was on its way to becomingone of the iconic cities of Italy and the world over, the Milan S.p.A. football club was also founded; universally known as Milan, it is one of the most title winning teams of all times.
iannino Bindi portò a Milano i sapori della sua Toscana e, in breve tempo, il ristorante divenne un punto di riferimento della ricca borghesia milanese. La sede storica del ristorante era in Via Sciesa, mentre oggi il ristorante è situato nelle vicinanze di Piazza della Repubblica, in Via Vittor Pisani. Negli anni, il Ristorante Giannino si è consolidato quale punto d’incontro di personaggi di fama internazionale, come l’attaccante del Barcellona, Lionel Messi, amico di Lorenzo Tonetti, l’attuale proprietario. Di casa, sono anche i giocatori del Milan e della sua dirigenza, come Mario Balotelli, David Beckam, Kakà, Paolo Maldini e l’amministratore delegato Adriano Galliani, anche perché, all’interno del ristorante, al Club Rossonero è dedicata una sala con le immagini più belle della sua storia.
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iannino Bindi introduced Milan to the flavours of his native Tuscany and, in a short time, his restaurant became a landmark for the wealthy Milanese middle classes. The restaurant was originally located in Via Sciesa, but today it is close to Piazza della Repubblica in Via Vittor Pisani. Down through the years, Giannino has become a favourite venue for the gatherings of international celebrities, such as Barcelona’s forward, Lionel Messi, a friend of Lorenzo Tonetti, the present owner. Very much at home here are the players and management of Milan, such as Mario Balotelli, David Beckam, Kakà, Paolo Maldini and the CEO, Adriano Galliani, also because one of the rooms in the restaurant is dedicated to the Red and Black Club and is hung with pictures of the finest moments in its history.
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Il ristorante, elegante e spazioso, dispone di quattro sale e ben due giardini, di cui uno interno. A Lorenzo Tonetti chiediamo di spiegarci con quali piatti prende per la gola i suoi illustri ospiti: «La nostra cucina annovera le diverse specialità della cucina lombarda, come i risotti, la cotoletta alta, ma anche le più note specialità della cucina italiana e mediterranea. Da noi si possono assaporare i migliori piatti regionali, rivisitati in chiave moderna e cucinati dai nostri chef stellati, Michele Blasi e Andrea Brambilla.
Elegant and spacious, the restaurant offers four dining rooms and as many as two gardens, one of which is a winter garden. We have asked Lorenzo Tonetti to tell us what dishes he likes to tempt his illustrious guests with: “Our menu comprises the various specialities of Lombardy, such as various types of risotto, thick veal cutlets, but also the better known dishes of Italian and Mediterranean cuisine. In our establishment it is possible to enjoy the best of regional fare, revisited in a modern key and prepared by our star chefs, Michele Blasi and Andrea Brambilla.
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Lorenzo Tonetti
Naturalmente il pane e la pasta sono rigorosamente fatti in casa, come i nostri dolci, i profiterole a forma di goccia e ripieni di crema chantilly, le crostatine di mela con crema al calvados, i deliziosi cannoncini di pasta sfoglia molto sottile e altro ancora». «E con che cosa accompagnate tante prelibatezze?» «Con gli ottimi vini della nostra cantina che può contare sulle migliori etichette nazionali e internazionali». «Dunque un posto ideale dove consumare una cena deliziosa ...» «Sì, ci teniamo che i nostri ospiti trovino non solo dei piatti squisiti, ma anche un’accoglienza impeccabile e nello stesso tempo familiare, la stessa che si può trovare a casa degli amici di sempre».
It goes without saying that our bread and pasta are strictly homemade, just like our desserts: drop-shaped profiteroles filled with Chantilly cream, little apple tarts with cream of calvados, deliciously thin puff pastry horns, to mention but a few”. “And what do you accompany such delicacies with?” “With excellent wines from our cellar, which is well supplied with the best national and international labels”. “So, the ideal place for a delicious dinner ...” “Yes, it is very important for us not only to offer our guests exquisite food, but also to receive them in a manner that is impeccable and convivial, in other words, the sort of welcome one might receive in the home of lifelong friends”.
www.giannino.it
MERCEDES-BENZ CLASSE S, il futuro è impaziente d Andrea Gianotti, direttore della filiale “Mercedes-Benz” di Lugano Pazzallo e ideatore con i responsabili di “The Excellence Magazine” della quarta edizione di “Lights & Creations”, abbiamo chiesto le sue impressioni sulla riuscita dell’evento organizzato per la presentazione della nuova Mercedes S 350, tenutosi al “Grand Hotel Eden” di Lugano. «La mia impressione è stata davvero ottima. Non solo abbiamo avuto una location eccezionale e una serata estiva perfetta, ma abbiamo avuto l’onore di intrattenere dei piacevolissimi ospiti, affluiti numerosi, che hanno ammirato e apprezzato la Mercedes in mostra».
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MERCEDES-BENZ S-CLASS, the future can't wait e asked Andrea Gianotti, director of Mercedes-Benz in Lugano Pazzallo and co-creator of the fourth edition of Lights & Creations with the management of The Excellence Magazine, about his impressions as regards the success of the event organized to present the new Mercedes S 350 at the Grand Hotel Eden in Lugano. “My impression was really great. Not only did we have an exceptional location and a perfect summer evening, but we also had the honor of entertaining a good number of wonderful guests who admired and appreciated the Mercedes on display.�
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«Una vera avventura trasportarla sulla terrazza del “Grand Hotel Eden” …» «Sì, è stato complicato perché l’abbiamo trasportata via lago, ma una volta collocata al centro della scena, con la sua linea perfetta, ci ha ripagato delle fatiche provate. Confesso che, se non avessimo avuto una serata così splendida dal punto di vista climatico, avremmo dovuto attuare un’altra soluzione, ma non sarebbe stata così spettacolare come quella realizzata». «È un’automobile davvero splendida …» «Sì, in effetti, la nuova “Classe S” è rivoluzionaria per quanto riguarda i sistemi di sicurezza, inoltre, grazie al programma MercedesBenz Intelligent Drive, è dotata di tecnologie all’avanguardia e molto innovative, oltre ad essere un’automobile davvero elegante».
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“It was a real adventure transporting it to the Grand Hotel Eden’s terrace” “Yes, it was complicated because we transported it on the lake, but our hard work paid off once its perfect profile was placed in the center of the event. I confess that if we had not had such a splendid night in terms of weather we would have had to find another solution, but it would not have been as spectacular as what we were able to do.” “It's a truly amazing automobile” “Indeed, effectively the new S-Class is revolutionary as regards its security systems; moreover, thanks to the Mercedes-Benz Intelligent Drive system, it is also equipped with the latest innovative technologies in addition to being a very elegant car.”
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«Inoltre, come sempre, le Mercedes sono progettate a basso impatto ecologico, per preservare l’ambiente …» «Certo, e oggi, grazie agli sviluppi dei nuovi motori, i nuovi modelli hanno consumi particolarmente bassi, impensabili sino a qualche anno fa. E di conseguenza anche le emissioni sono notevolmente diminuite, aiutando così a migliorare la qualità dell’ambiente. La propulsione ibrida di Nuova Classe S sorprende per una tecnologia motoristica particolarmente efficiente. L’abbinamento tra motore elettrico e motore a combustione abbatte le emissioni di CO2 e assicura una formidabile erogazione di potenza». «Come chiuderete questo 2013?» «Per noi, anche il 2013, come lo scorso anno, si chiuderà in modo positivo. Forse, rispetto ad altri siamo in controtendenza, ma indubbiamente abbiamo avuto molte soddisfazioni dalla vendita della Classe A e anche di altri modelli. Siamo ottimisti anche per il 2014, crediamo molto nei nuovi modelli che presenteremo al Salone dell’Automobile di Ginevra e che potremo mostrare al pubblico locale nel week-end del 22-23 marzo 2014». “Also, as always Mercedes cars are designed with a low ecological impact, to benefit the environment” “Of course. Nowadays, owing to the development of new engines, the latest models have particularly low fuel consumption, which was unimaginable just a few years ago. Consequently its emissions have also been greatly reduced, thus helping to improve the environment. What is really amazing about the hybrid propulsion system of the New S-Class is its particularly efficient motor technology. The combination of an electric motor and a combustion engine drastically reduces CO2 emissions and ensures a formidable sprint.” “How will you end 2013?” “Just like last year, we will end 2013 in a positive manner. Perhaps compared to others we are seeing an opposing trend, but we have certainly been quite pleased with the sale of the A-Class as well as other models. We are optimistic for 2014 too; we strongly believe in the new models we are going to present at the Geneva Motor Show and which will be on show to the local public during the weekend of 22-23 March 2014.”
LIGHTS & CREATIONS al Grand Hotel Eden di Lugano, una quarta edizione spettacolare È stato sfavillante e incantevole l’evento che si è svolto a Lugano, presso il “Grand Hotel Eden” la scorsa estate, organizzato da “The Excellence Magazine” e “Mercedes Benz” di Lugano Pazzallo nel corso del quale è stata presentata la nuova “Mercedes S 350”. L’arrivo dell’elegante automobile è stato spettacolare. Nell’assolata e splendida giornata estiva, direttamente dal lago e trasportata con la massima attenzione, la vettura è approdata come una vera star sulla terrazza dell’hotel, dove, sistemata al centro dell’evento, è stata il fulcro e l’ospite più ammirata della serata. Infatti, all’arrivo dei numerosi invitati, grande era lo stupore per la collocazione insolita della magnifica automobile che, presentata agli ospiti, ha riscosso il meritato successo. La serata, svoltasi dapprima con il romantico scenario di un tramonto lacustre, è proseguita sotto il cielo stellato allietata da un catering eccellente. Una location invidiabile, un’automobile da sogno, una perfetta ospitalità, tutti ingredienti che hanno reso memorabile la quarta edizione di “Lights & Creations”.
LIGHTS & CREATIONS at the Grand Hotel Eden in Lugano, a spectacular fourth edition Organized by The Excellence Magazine and Mercedes Benz in Pazzallo Lugano at the Grand Hotel Eden in Lugano this past summer, the presentation of the new Mercedes S 350 was glimmering and enchanting. The elegant car's arrival was spectacular. Under the sun on a beautiful summer day, the car arrived directly from the lake, transported with the utmost care like a true star to reach the hotel terrace. It was placed at the center of the event, and was the focus of the evening as well as the most admired guest. The unusual location of the magnificent automobile was a big surprise to many arriving guests, and earned a well-deserved success. Set against the romantic backdrop of the sun setting on the lake, the evening continued under a starry sky and was livened up by excellent catering. An enviable location, a dream car and perfect hospitality were all ingredients that made the fourth edition of Lights & Creations memorable.
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L'ECCELLENZA ITALIANA VOLA SULLE ALI DEL DRAGONE
Panoramica notturna di Hangzhou
di Gian Maria Tarizzo
on solo sogni e promesse, ma reali e concrete opportunità per gli imprenditori. Questo, in sintesi, l'ambizioso progetto del “Parco delle Eccellenze Italiane” in Cina, sito nei 400.000 mq del Parco Industriale delle Innovazioni di Qianjiang, l'area di massimo sviluppo economico della città di Hangzhou, una delle sette famose antiche capitali. Il “Parco delle Eccellenze Italiane” è stato ideato e promosso da Carmine Gelli, presidente di Confimprese Nord Ovest, esperto nel settore dell'internazionalizzazione verso la Cina che, nel corso degli anni, ha saputo meritarsi la fiducia e la credibilità da parte delle istituzioni cinesi. A tal riguardo sta nascendo un'importante partnership fra Confimprese Nord Ovest e il magazine internazionale "The Excellence", per la diffusione sul territorio cinese attraverso il network di relazioni con il governo locale e con tutto il tessuto economico. All'inizio dell'estate prossima, in occasione dell'inaugurazione ufficiale del Parco, sarà presentato il nuovo "The Excellence" anche in lingua cinese.
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ITALIAN EXCELLENCE TAKES OFF ON THE DRAGON'S WINGS by Gian Maria Tarizzo
hese aren't just dreams and promises, but rather real and concrete opportunities for entrepreneurs. In brief, this is the ambitious “Parco delle Eccellenze Italiane� (Park of Italian Excellences) project in China, located in the 400,000 square meter of Qianjiang Innovation Industry Park, in the most economically developed area of the city of Hangzhou, one of the seven famous ancient capitals. Parco delle Eccellenze Italiane was conceived and promoted by Carmine Gelli, president of Confimprese Nord Ovest and expert in the field of internationalization as regards China, who has been able to earn trust and credibility over the years from Chinese institutions. In this regard, an important partnership is being put into place between Confimprese Nord Ovest and the international magazine The Excellence in order to to spread information throughout China through the network of relationships with the local government as well as the economic network. At the beginning of next summer, the new The Excellence will be presented in Chinese language for the Park's official inauguration.
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«Dov'é situato il Parco?» «Nasce nell'area di Hangzhou, fondamentale punto di raccordo nel sud-est, capoluogo e centro economico-politico della provincia Zhejjang: una superficie di 16.596 kmq e una popolazione di 9 milioni, la seconda metropoli regionale dopo Shanghai. Nel 2012 la vendita di generi di consumo nella zona urbana di Hangzhou ha raggiunto i 295 miliardi RMB con una percentuale del +15,5%. Il Parco con 173.000 mq di spazi commerciali, artigianali ed espositivi, può ospitare sino a 500 aziende». «Chi sono i partner del Parco?» «Il Parco, sostenuto da “Hangzhou Qianjiang Innovation Industrial Park Co. Ltd”, ha instaurato una collaborazione con “Confimprese Nord Ovest” e “Yizhong Brand Management (Hangzhou) Co. Ltd”. La prima, ente di consulenza per l'investimento dell'Italia, assume l'incarico di promozione pubblicitaria e di organizzazione in Italia, migliorando il rapporto commerciale fra il Parco e le imprese; la seconda offre servizi di sdoganamento, ispezione delle merci, rapporti con gli uffici comunali e bancari, rappresentanza e promozione del marchio».
Mostra fotografica "Le piazze del Piemonte" a Pechino
Villa con spazio espositivo
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Via del lusso di Pechino
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Via del lusso di Pechino
"Where is the park located?” "It was created in the Hangzhou area, a fundamental junction in the south-east as well as the capital and economic-political center of the Zhejjang province. It's an area of 16,596 square kilometers with a population of nine million, the second regional metropolis after Shanghai. In 2012 the sale of consumer goods in Hangzhou's urban area reached 295 billion RMB with a percentage of +15.5%. The Park is already operational, with 173,000 square meters for commercial, artisanal and exhibition spaces, which can accommodate up to 500 companies.” "Who are the park's partners?” "The park, supported by Hangzhou Qianjiang Innovation Industrial Park Co. Ltd, has put a partnership in place with Confimprese Nord Ovest and Yizhong Brand Management (Hangzhou) Co. Ltd. The first is an advisory body for Italy’s investment, who operates in advertising and organization in Italy, improving the business relationship between Park and companies. The second provides customs clearance services, goods inspection, reports with municipal and banking offices, representation and promotion of the brand."
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«Come nasce il rapporto con il magazine “The Excellence”? » «Con la preziosa partnership del magazine “The Excellence, International Magazine for excellent Business & Lifestyle” edito dalla Laurel International, si completa il quadro delle eccellenze che volevamo: dal design all’arte e all'arredamento, dal fashion prestigioso al food prelibato, il trait d'union che ci lega è assolutamente perfetto. La comunicazione sarà supportata dal governo cinese, dalla maggiore piattaforma mondiale e-commerce “Alibabà”, e il contributo di “The Excellence”sarà fondamentale per dare maggiore risalto al nuovo mercato del Parco, dove tutti avranno visibilità, anche i grossisti, i distributori, i dealer. L'obiettivo principe del Parco è aiutare le aziende italiane nella commercializzazione dei loro prodotti, da etichettare come prodotti di eccellenza: le imprese si riuniscono in condomini aziendali con costi d’investimento contenuti creando così vetrine stabili per nuovi mercati. Le mission delle aziende italiane nel Parco sono partite a luglio e proseguono a ritmo incessante, frutto dell'interesse che l'iniziativa sta riscuotendo in Italia. Questa nuova e importante partnership darà ancor maggior risalto internazionale alla nascente iniziativa cinese».
"How did the relationship with The Excellence magazine come to be?” "With the precious partnership of the magazine The Excellence, International Magazine for excellent Business & Lifestyle published by Laurel International, the framework around excellence we were looking for, comes full circle: from design to art, interior design and prestigious fashion to delicious food, the link that binds us together is absolutely perfect. Communication will be supported by Chinese government, by the world's largest e-commerce platform Alibaba, and T he Excellence's contribution will be essential to give the park greater prominence on the new market, where everyone will have visibility - even wholesalers, distributors and dealers. The main objective of the Park is to help Italian companies in marketing their products and label them as products of excellence. The companies come together in corporate buildings with low investment costs, thus creating a stable showcase for new markets. The Italian companies' mission in the Park started in July and has continued at a relentless pace as the result of the interest that the initiative is meeting in Italy. This important new partnership will give an even greater international emphasis to the emerging Chinese initiative."
Parco Eccellenze Italiane Corso Trapani 25 - Torino - Italy Tel +39 011 19.70.46.22/45.96 www.parcoeccellenzeitaliane.com info@parcoeccellenzeitaliane.com
STRATEGYTALY E THE EXCELLENCE MAGAZINE: una partnership per il luxury
trategytaly, luxury consulting company”, guidata da Edoardo Magnotta, e “The Excellence Magazine” sono partner in un’attività di sviluppo del luxury magazine che edita il gruppo al quale fa capo Luigi Lauro. “Strategytaly” è una società di consulenza per le imprese premium e luxury con l’obiettivo di supportarle nei processi di sviluppo globale. Si rivolge a quel mondo di eccellenza artigianale con un altissimo potenziale che spesso resta più in ombra per mancanza di strumenti economici e organizzativi. Come un vero ambasciatore dell’ eccellenza Italiana, “Strategytaly” ha rinnovato profondamente il modo di fare consulenza impegnandosi non solo nei processi di pianificazione strategica, ma anche nella loro realizzazione, aprendo nuovi mercati direttamente al fianco dei clienti/partner sia attraverso una rete di account in Italia sia attraverso il suo network globale.
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trategytaly, luxury consulting company”, directed by Edoardo Magnotta, and “The Excellence Magazine” are jointly engaged in a project to develop the luxury magazine published by the group headed by Luigi Lauro. “Strategytaly” is a consultancy firm for premium and luxury enterprises aimed at supporting them in their global development projects. The firm addresses the world of crafted excellence whose extremely high potential is often obscured owing to a lack of financial and organizational tools. As a true ambassador of Italian excellence, “Strategytaly” has profoundly renewed advisory methods not only by engaging in strategic planning processes, but also in their actual realization, while flanking its customer/ partners in opening up new markets through a network of accounts in Italy and on a global level.
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STRATEGYTALY AND THE EXCELLENCE MAGAZINE: a partnership in the name of luxury
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Via Giovanni Giolitti 34 | 00185 | Roma | Italia Tel. +39 338 7552651 | edoardo@strategytaly.com
Edoardo Magnotta
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Un fattore chiave del successo dell’azienda è il patrimonio di valori che sono espressione di gusto, stile, cultura, talento, creatività, competenze, network con cui affrontare le sfide e aiutare concretamente le eccellenze artigianali italiane a competere con successo sui mercati globali. E così, “The Excellence Ambassador” e “The Excellence Magazine” uniscono il loro expertise e il network nel luxury market per assicurare un ulteriore sviluppo del magazine attraverso la rete di account di “Strategytaly” che ne assicurerà una più vasta diffusione in altre aree, sia in Italia sia in Francia, e in modo particolare a Parigi, alla ricerca di dimore di lusso. Inoltre, l’elemento più interessante della partnership riguarda l’inserimento del magazine negli yachting club dei porti turistici italiani più esclusivi, all’interno dei quali già “Strategytaly” sta lavorando alla realizzazione di un luxury corner con alcuni brand artigianali.
A key factor determining the company’s success lies in its set of values which express taste, style, culture, talent, creativity, competencies and networks with which to address new challenges and provide a tangible support to the excellent products crafted in Italy, enabling them to compete successfully on global markets. So, “The Excellence Ambassador” and “The Excellence Magazine” have combined their expertise and networks in the luxury market to guarantee further growth to the magazine through the account network of “Strategytaly”, which will ensure a wider circulation in other areas, both in Italy and in France, but particularly in Paris, with a focus on luxury residences. Moreover, the most interesting aspect of the partnership concerns the introduction of the magazine to the most exclusive Italian yacht clubs and pleasure boat harbours, where “Strategytaly” is already at work on the creation of luxury corners destined to carry certain brands of craft goods.
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LA TRIENNALE, IL FUTURO È QUI
Teatro dell'Arte ph Marco Curatolo
di Maria Giulia Baiocchi
l Palazzo dell’Arte, progettato nel 1933 dall’architetto milanese Giovanni Muzio, è la sede della Triennale, gloriosa eccellenza italiana che ha sempre avuto la capacità di cogliere l’innovazione in ogni forma d’arte. Infatti, nel corso degli anni, la Triennale ha sperimentato quanto di più innovativo hanno prodotto l’architettura, le arti decorative e visive, il design, la moda e la produzione audiovisiva, aprendosi alle diverse correnti di pensiero. Il valore delle idee, l’importanza della creatività, la necessità di anticipare i tempi, la testimonianza dell’arte vissuta nella quotidianità, sono aspetti con i quali la Triennale si è sempre confrontata; ma oggi, dove il riconoscimento internazionale deve continuare a crescere insieme alla qualità dei rapporti con il territorio, dove gli investitori e il pubblico devono essere costantemente interessati alle offerte artistiche, la sfida che la Triennale deve affrontare è ardua e complessa. Se l’intervento dell’architetto e designer italiano Michele De Lucchi ha saputo reinventare alcuni degli spazi del Palazzo dell’Arte, la cultura imprenditoriale dei vertici della Triennale ha ottenuto degli ottimi risultati nella gestione delle molte discipline artistiche che le competono e che sottolineano il valore dell’Istituzione. Per capire l’importanza che la Triennale riveste per l’Italia e per la cultura internazionale, abbiamo intervistato uno dei suoi massimi esponenti, Claudio De Albertis, Direttore Presidente della Fondazione La Triennale. Al Presidente abbiamo chiesto quale ruolo può e deve svolgere l’arte nell’ambito della fusione fra le diverse culture, in un periodo come quello attuale dove tutto sembra essere dominato dalla globalizzazione.
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THE TRIENNALE,THE FUTURE IS NOW by Maria Giulia Baiocchi
Triennale di Milano
he Palazzo dell’Arte, designed in 1933 by the Milanese architect, Giovanni Muzio, houses the Triennale Design Museum, a glorious icon of Italian excellence that has always managed to capture the innovative spirit lurking in any form of art. Indeed, down through the years, the Triennale has experimented the most innovative expressions of architecture, decorative and visual arts, design, fashion and audio visual productions, opening its doors to the most diversified schools of thought. The value of ideas, the importance of creativity, the need to be ahead of the times, bearing witness to the role of art in everyday life: these are aspects the Triennale has always addressed; but in today’s context, where international acclaim needs to be cultivated alongside the quality of local connections, where it is necessary to constantly interest investors and the public in whatever the world of art has to offer, the challenge facing the Triennale is an arduous and complex one. Whilst the work of Italian architect and designer Michele De Lucchi has successfully reinvented some of the spaces in the Palazzo dell’Arte, the entrepreneurial culture of the museum’s executive body has obtained excellent results in their management of the many art forms in their remit and which highlight the significance of this institution. To fully grasp the importance the Triennale represents for Italy and for international culture, we have interviewed one of its most eminent exponents, Claudio De Albertis, Executive Chairman of the Fondazione La Triennale. We asked the Chairman what role art can or ought to play in melding different cultures, in times like ours when everything seems to be dominated by globalization.
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Triennale DesignCafe 03 photo Fabrizio Marchesi
«La Triennale nel produrre le sue attività, le sue mostre ha sempre rivolto uno sguardo attento a ciò che accade nel mondo. Sia quando ha affrontato i temi locali e nazionali, sia quando ha sviluppato questioni internazionali. Le caratteristiche pluridisciplinari della Triennale hanno consentito questo approccio sempre aperto che è quello che può permettere la migliore conoscenza dei fenomeni, a volte anticiparli. La crisi della globalizzazione comporta anche l’arroccamento delle culture e, per quel poco che noi possiamo fare, crediamo che il confronto aiuti alla comprensione e, quando occorre, alla competizione». «Nel campo artistico come si precedono i tempi? Come comprendere quali saranno le tendenze giuste e quindi progettare e ideare mostre e installazioni nei vari ambiti?» «Non crediamo che siano gli eventi a dettare i tempi, ma le urgenze che si manifestano e che necessitano di un’analisi, di uno sguardo appropriato da parte di un Museo o di una istituzione culturale. Occorre avere una capacità di studio e un’apertura non occasionale al nuovo e, proprio per questo, accanto ai Consigli di Amministrazione, ci sono i Comitati Scientifici e i curatori di settore». «La Triennale si occupa di architettura, design, moda, grafica, cinema, teatro, comunicazione audiovisiva, questa diversificazione è l’arma vincente per attirare il maggior numero di persone verso ogni forma d’arte?» «Più che una diversificazione noi consideriamo la nostra come un’istituzione pluridisciplinare. Abbiamo, quindi, la possibilità di guardare a ogni fenomeno culturale con approcci diversi e convergenti. La crescita di visitatori che abbiamo avuto in questi ultimi anni, probabilmente, è stata favorita da questo approccio che è unico in Italia».
Triennale di Milano
“When producing its activities and exhibitions, the Triennale has always paid particular attention to what is going on in the world. When either addressing local and national topics or developing international issues. The multidisciplinary nature of the Triennale has facilitated an approach that is always open and conducive to a better knowledge of phenomena, and which even enables us to anticipate them. The crisis of globalization also implies cultural isolationism and, to the limited extent we can intervene, we believe that a cultural give and take leads to better understanding and, whenever necessary, to competition.” “How can you keep ahead in the world of art? How do you understand what trends will be successful and accordingly plan and conceive exhibitions and installations in the various ambits?” “I don’t believe the pace can be set by events, but by urgent needs which emerge and call for analysis and attention on the part of a Museum or cultural body. Hence the need to study and be constantly alert to new phenomena and, for this same reason, there are Scientific Committees and specialized curators flanking the Executive Boards.” “The Triennale is engaged in architecture, design, fashion, graphics, cinema, theatre and audio visual communications; is diversification the winning strategy for attracting as many people as possible towards every form of art?” “Rather than thinking in terms of diversification, we see ourselves as being a multidisciplinary institution. We are therefore ideally placed to view each cultural phenomenon from different and convergent viewpoints. The increased number of visitors we have registered in recent years is probably due to this approach, which has no equal in Italy.”
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Triennale di Milano 01 photo Fabrizio Marchesi
«Ed è il confronto con la quotidianità, l’attenzione che gli artisti pongono alla vita reale, penso soprattutto al design e all’architettura, ad avvicinare l’arte alle persone?» «Diciamo che questa è una precondizione. Ci vogliono insieme qualità nel progetto, efficacia nella rappresentazione, forza nella comunicazione, etc. Una componente da sola non è mai sufficiente». «E i giovani, secondo lei, quanto sono interessati all’arte e soprattutto cosa fare per avvicinarli al mondo artistico?» «I visitatori della Triennale sono prevalentemente giovani. Quindi, possiamo affermare che sono interessati? Dobbiamo, credo, tutte insieme le istituzioni culturali, lavorare per fare in modo che entrare in un museo o in Triennale sia naturale come usare i social media. Quando avremo ottenuto un risultato del genere, allora potremo dire che i giovani sono interessati all’arte». «Quanto spazio riservate ai giovani artisti?» «Una linea preferenziale del nostro Triennale Design Museum è quella di indagare e rappresentare il nuovo e giovane design italiano. È la nostra mostra più richiesta all’estero che, negli ultimi anni con rinnovate edizioni, è stata a Madrid, Istanbul, Pechino, Taiwan, Bilbao, San Francisco e fra poche settimane a Santiago del Cile». «Qual è la responsabilità più grande per il Presidente della Triennale?» «Coordinare un grande e impegnativo lavoro scientifico, sviluppare un’intensa attività culturale e di dibattito, promuovere la cultura del progetto, coinvolgere tantissimi visitatori e giovani in particolare, e tenere in ordine i conti così che sia possibile dare un futuro a un’istituzione così importante anche in un momento così difficile».
“Is it the relationship with our everyday existence, the artists’ attention to real life – I am thinking here of design and architecture in particular – which attracts people to art?” “Let’s say that this is a precondition. It has to be backed up by a project of quality, an effective representation, forceful communications etc. One single component is never enough on its own.” “And what about young people, to what extent do you think they are interested in art, and what can be done to bring them closer to this world?” “Most visitors to the Triennale are young. Does that suffice to state that they are interested in art? I do believe that all cultural institutions like ours need to work in the direction of making visits to museums, or to the Triennale, as natural as using the social media. When something like this has been achieved, we can truly say that young people are interested in art.” “How much space do you dedicate to young artists?” “A preferential line of our Triennale Design Museum is that of studying and representing the new Italian design of the younger generations. It is our most sought-after exhibition abroad, having touched down in Madrid, Istanbul, Beijing, Taiwan, Bilbao and San Francisco with its renewed editions in recent years, and in a few weeks time, it will be opening in Santiago de Chile.” “What is the greatest responsibility facing a Chairman of the Triennale?” “Coordinating a large and demanding scientific project, developing a densely packed cultural dialogue, promoting design culture, engaging a great many visitors, young people in particular, and making sure our finances are in order, so that an important institution like ours may have a future at a difficult time like this.”
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“What dream do you nurture for the Triennale?” “To realize all of our plans, first and foremost to bring back the International Expo in 2016, an event that has not taken place since 1996.” “How do you view the present condition of art in Italy?” “More than art, what most interests us is creativity applied to work. We are the institutional expression of architecture and design, of applied arts which suffer the same problems as those of our country. But it is in the commitment and talent of Italian creativity, the country’s most competitive edge, that the necessary stimulus may be found to lead us all, the economy included, towards a fresh start.” “In your opinion, if Leonardo da Vinci were to visit the Triennale, what would he be most fascinated by?” “By the fact that a building like ours, erected in 1933, continues to be one of the most international architectural features and museums in our country, even today.”
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Triennale di Milano facciata 2 photo Masiar Pasquali
«Quale sogno vorrebbe che si realizzasse per la Triennale?» «Realizzare tutti i nostri programmi, il primo fra tutti riprendere l’Esposizione Internazionale, che non svolge più dal 1996, nel 2016». «Come vede la situazione dell’arte in Italia?» «A noi, più che l’arte, interessa la creatività applicata al lavoro. Siamo l’istituzione dell’architettura e del design, delle arti applicate che soffrono gli stessi problemi che soffre il nostro Paese. Ma dall’impegno e dall’ingegno della creatività italiana, il maggior fattore competitivo dell’Italia, ci sono le premesse per una rinnovata azione di stimolo per tutti e anche dell’economia». «Secondo lei, se Leonardo da Vinci visitasse la Triennale, da cosa sarebbe più affascinato?» «Dal fatto che un Palazzo come il nostro, sorto nel 1933, sia ancora oggi uno degli episodi di architettura e uno dei Musei più internazionali del nostro Paese».
P L C A S . r. l . Viale Umbria, 126 20135 Milano Tel. +39 02 4817513 Fax + 39 02 70105808 e-mail: info@plca.it web site: www.plca.it
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FABIOLA GIANOTTI, l’accattivante fascino della scienza di Maria Giulia Baiocchi
“La scienza intera non è altro che un modo più sofisticato del pensare quotidiano”. Albert Einstein
FABIOLA GIANOTTI, the captivating charm of science by Maria Giulia Baiocchi
"The whole of science is nothing more than a refinement of everyday thinking." Albert Einstein
utorevolezza e fascino. È questo che trasmette Fabiola Gianotti, fisica italiana che ha diretto l’esperimento ATLAS al Large Hadron Collider presso il CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) situato nei pressi di Ginevra. Sentirla spiegare che cosa sia il bosone di Higgs e perché la sua scoperta sia così importante fa crollare quel senso d’impotenza che in genere si prova di fronte alla fisica e ai suoi misteri. «Il bosone di Higgs è una particella molto speciale, diversa da quelle (sedici in tutto) scoperte in precedenza. Ci ha permesso di capire l’origine delle masse delle particelle elementari. Oggi possiamo situare questa origine un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, la grande esplosione che ha dato inizio all’universo, quando il campo di Higgs entrò, per così dire, in azione. Particelle che interagiscono con il campo di Higgs acquistano massa, mentre il fotone, che non interagisce, è pura energia. Si tratta di una questione fondamentale per la nostra vita, perché se i costituenti fondamentali dell’atomo (elettroni e quarks), non avessero massa, l’atomo non potrebbe esistere come stato legato. E senza atomi non ci sarebbe la materia ordinaria di cui noi tutti siamo fatti, e l’universo non sarebbe quello che è».
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uthority and charm: This is what is imparted by Fabiola Gianotti, the Italian physicist who directed the ATLAS experiment at the Large Hadron Collider at the CERN (European Organization for Nuclear Research), located near Geneva. Hearing her explain what the Higgs boson is and why its discovery is so important chips away at the sense of helplessness that is usually found when dealing with physics and its mysteries. "The Higgs boson is a very special particle, different from those that were discovered earlier (16 in total). It allowed us to understand the origin of the masses of elementary particles. Today we can locate this source one hundredth of a billionth of a second after the Big Bang, the great explosion that started the universe, when the Higgs field came into action, so to speak. Particles that interact with the Higgs field acquire mass, while the photon - which does not interact is pure energy. This is an essential issue for our lives, because if the fundamental constituents of the atom (electrons and quarks), didn't have mass, the atom could not exist in a bound state. And without atoms there would be no ordinary matter (which is what we're all made of ), and the universe would not be what it is."
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«È passato poco più di un anno da quel 4 luglio 2012, quando avete reso pubblica la scoperta del bosone di Higgs. Che cosa è successo da allora?» «Alla fine del 2012 avevamo registrato tre volte più dati che nel luglio 2012. Con questo campione abbiamo effettuato numerose misure delle proprietà di questa nuova particella. Oggi possiamo dire con certezza che si tratta di un bosone di Higgs». «Che cosa si prova quando si fa una scoperta che è fondamentale per la storia dell’umanità?» «Una grandissima emozione, una sensazione molto intensa. Fare un passo avanti così significativo nella nostra conoscenza della fisica fondamentale e della struttura ed evoluzione dell’universo è molto gratificante per un ricercatore. In questo caso poi si tratta di migliaia di ricercatori, circa tremila in ciascuno dei due esperimenti (ATLAS e CMS, al Large Hadron Collider del CERN) che hanno osservato il bosone di Higgs, provenienti da tutto il mondo, fra cui moltissimi giovani. Per tutti noi i mesi che hanno preceduto il 4 luglio 2012 sono stati memorabili. Per me è stato il periodo più bello della mia vita di fisico; speriamo ce ne siano altri così».
“It's been a little over a year since July 4, 2012, when you made the discovery of the Higgs boson public. What has happened since then?” “At the end of 2012 we recorded three times more data than in July 2012. With this sample we performed numerous measurements of the properties of this new particle. Today we can say with certainty that it is a Higgs boson.” “What do you feel when you make a discovery that is fundamental to the history of mankind?” “It's a fantastic feeling, very intense. Taking such a significant step forward in our understanding of fundamental physics and the structure and evolution of the universe is very rewarding for a researcher. In this case it regards thousands of researchers, about 3,000 in each of the two experiments from all over the world (ATLAS and CMS at the Large Hadron Collider at the CERN) who observed the Higgs boson, including many young people. The months leading up to July 4, 2012 were memorable for all of us. Personally, it was the best time of my life as a physicist and we hope that there will be others like it.”
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«E prima del Big Bang, che cosa c’era?» «Non lo sappiamo. Per noi scienziati il Big Bang rappresenta l’inizio dell’universo. Esistono delle teorie “pre-Big Bang”, ma si tratta solo di supposizioni. La dinamica del Big Bang stesso, e l’evoluzione dell’universo negli istanti immediatamente successivi, sono ancora avvolti da un fitto mistero. La nostra comprensione è più precisa fino ad un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, grazie agli acceleratori di particelle; prima di quell’epoca non sappiamo quasi nulla». «Se lei potesse vedersi da qui a cinquecento o mille anni, cosa le piacerebbe che fosse stato scoperto?» «Senz’altro conoscere meglio la parte “oscura” dell’universo. Oggi, nonostante si siano fatti enormi passi avanti in fisica delle particelle, astrofisica e cosmologia, conosciamo solo il 5% della composizione dell’universo. Cioè solo il 5% dell’universo è fatto della materia ordinaria di cui noi tutti siamo fatti, cioè atomi ed elementi chimici. Il restante 95% è composto di una forma di materia (circa il 20%) e di energia (circa il 75%) che non conosciamo, denominate materia oscura ed energia oscura. Quest’ultima è responsabile dell’espansione accelerata dell’universo attuale. Riuscire a saperne di più su questa parte “oscura” (e di gran lunga predominante) dell’universo è di fondamentale importanza». «Come si pone una scienziata com’ è lei, rispetto alla Chiesa e all’esistenza di Dio?» «La fisica non può dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio. Scienza e fede si basano su presupposti e approcci completamente diversi: la fede implica credere anche senza vedere; nella scienza, invece, si crede solo a ciò che si può sperimentare in modo affidabile e ripetibile. Sono due percorsi separati ma non antitetici». «Perché secondo lei la fisica è sempre vista come qualcosa di molto complicato cui è difficile accedere?» «È difficile dirlo … penso che in parte sia dovuto al modo in cui la materia viene insegnata. La matematica e la fisica dovrebbero essere insegnate in maniera semplice e non nozionistica; non si possono imparare a memoria, al contrario richiedono intuizione e ragionamento. Da questo punto di vista sono estremamente stimolanti intellettualmente».
“Before the Big Bang, what was there?” “We don't know. For us scientists the Big Bang represents the beginning of the universe. There are "pre-Big Bang" theories, but they're just conjectures. The dynamics of the Big Bang itself and the evolution of the universe in the moments immediately following are still shrouded by mystery. Our understanding is more accurate to a hundredth of a billionth of a second after the Big Bang, due to particle accelerators; before that we don't know nearly anything.” “If you could see into the future 500 or 1,000 years, what you like to see discovered?” “I would certainly like to learn more about the "dark side" of the universe. Although to date we have made huge strides in particle physics, astrophysics and cosmology, we only know 5% of the universe's composition. That is to say that only 5% of the universe is made of the ordinary material of which we're made of, which are atoms and chemical elements. The remaining 95% is composed of a form of matter (about 20%) and energy (about 75%) that is unknown, called dark matter and dark energy. The latter is responsible for the accelerated expansion of the current universe. Being able to learn more about this "dark" (and by far predominant) part of the universe is of paramount importance.” “How does a scientist such as yourself stand in respect to the Church and to the existence of God?” “Physics cannot show the existence or non-existence of God. Science and faith are based on completely different assumptions and approaches: faith means believing without seeing, however in science, you only believe what you can experience in a reliable and repeatable manner. They are two separate, but not mutually exclusive things.” “Why do you think that physics is always seen as something very complicated that is difficult to get into?” 2It's hard to say... I think that is partly due to the way in which the material is taught. Mathematics and physics should be taught in a simple and not superficial manner - it cannot be learned through memorization, it rather requires intuition and reasoning. From this point of view they are extremely intellectually stimulating.”
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«E com’è la vita di uno scienziato che si occupa della composizione dell’universo?» «Una volta esisteva il cliché che lo scienziato fosse una persona chiusa nella sua torre d’avorio, dedito solo alle sue ricerche e completamente al di fuori del mondo. Per fortuna la realtà è ben diversa. Noi fisici siamo persone normalissime. Io seguo la politica e quello che succede nel mondo, amo lo sport e la musica e, tempo permettendo, vado ai concerti e al cinema. È molto importante che un ricercatore mantenga una mentalità aperta. La ricerca è fatta d’idee e d’intuizioni, e più il cervello è aperto più idee si hanno». «Dunque la creatività nel suo lavoro è importante …» «È fondamentale. Basta un’idea giusta, com’ è stato all’inizio del secolo scorso ad esempio con Albert Einstein, per far compiere passi da gigante nella conoscenza». «La rivista “Time” l’ha definita fra le cinque persone più importanti del 2012, secondo la rivista “Forbes” è fra le cento donne più potenti del mondo, l’altra donna italiana è Miuccia Prada. Che cosa si prova a essere considerata così speciale?» «Io non mi considero per nulla speciale … Innanzitutto perché i risultati del Large Hadron Collider, fra cui la scoperta del bosone di Higgs, sono la conseguenza del lavoro di una comunità internazionale di migliaia di scienziati per più di vent’anni.
“What is the life of a scientist that deals with the composition of the universe like?” “Once there was a cliché that scientists were people locked in an ivory tower, devoted only to their research and completely outside of what is considered mainstream. Fortunately the reality is quite different. We physicists are very normal people. I keep up on politics and what's happening in the world, I love sports and music and, in my spare time, I go to concerts and to the movies. It is very important for a researcher to keep an open mind. Research is comprised of ideas and insights, and the more open the brain is, more ideas you have.” “So creativity in your line of work is important...” “It is fundamental. It only takes one right idea to make great strides in knowledge, like in the beginning of the last century with Albert Einstein.” “Time magazine called you one of the five most important people in 2012, and according to Forbes magazine you are one of the hundred most powerful women in the world (the other Italian woman is Miuccia Prada). What is it like to be considered so special?” “I do not consider myself to be special, first and foremost because the results of the Large Hadron Collider, including the discovery of the Higgs boson, are the result of the work of an international community of thousands of scientists for more than twenty years.
Non è l’opera di una sola persona, è un vero e proprio lavoro di squadra, una squadra molto grande. Io mi sono trovata nella condizione privilegiata di coordinare uno dei due esperimenti che hanno scoperto il bosone di Higgs; per me è stato un grande onore e una grossa responsabilità. Penso sia questo che ha attirato l’attenzione dei media. Detto questo, ritengo che sia un buon segno che riviste come “Time” e “Forbes” scelgano, accanto a politici, intellettuali, attori, cantanti o stilisti, anche un rappresentante della ricerca, perché indica l’interesse della società per la scienza». «Com’era da bambina? Leggeva i romanzi di Jules Verne e altri autori di fantasia? Era molto curiosa?» «Sì, leggevo Verne e Salgari, ma anche “Piccole donne”, “Pinocchio” e “Il giornalino di Gianburrasca”. Giocavo moltissimo con le bambole e mi piaceva pasticciare in cucina. Ero una bambina normalissima, con gli stessi interessi degli altri bambini. Ma ero anche molto curiosa, mi ponevo molte domande … su tutto». «Un suo aspetto squisitamente frivolo … » «Come alla maggior parte delle donne, mi piacciono i bei vestiti». «E oggi cosa è fondamentale per lei nella vita?» «È fondamentale nella vita essere seri ed onesti, qualsiasi cosa si faccia. E modesti, perché la modestia ci spinge a dare il meglio di noi stessi e a non essere mai soddisfatti di quello che abbiamo realizzato». «Che cosa possiamo dire a quei giovani che, pur desiderando fare ricerca, possono scontrarsi con i problemi pratici ed economici che ben sappiamo?» «È vero, è un momento difficilissimo per i giovani, a causa in particolare della crisi economica. Però io dico sempre che non bisogna rinunciare ai propri sogni, e se un giovane vuole veramente fare ricerca, posso solo incoraggiarlo a perseguire i suoi obiettivi con determinazione, motivazione, umiltà ed entusiasmo. Il cammino della conoscenza è un percorso lungo e difficile, disseminato di sfide di ogni tipo. Ma dà anche enormi soddisfazioni. Perché non c’è nulla di più bello che una vita spesa al servizio della conoscenza».
It is not the work of a single person, it is a real team effort - a very large team at that. I found myself in the privileged position to coordinate one of the two experiments that discovered the Higgs boson, for me it was a great honor as well as a great responsibility. I think this is what attracted the media's attention. That said, I think it is a good sign that magazines like Time and Forbes choose a representative from the research community alongside politicians, intellectuals, actors, singers and designers, because it shows the society's interest in science.” “What were you like as a child? Did you read Jules Verne and other writers of fantasy novels? Were you really curious?” “Yes, I read Verne and Salgari, as well as Little Women, Pinocchio and Il giornalino di Gianburrasca. I played a lot with dolls and liked to mess around in the kitchen. I was a normal child, with the same interests as other children. But I was also very curious, I asked myself many questions ... about everything.” “What's one of your purely frivolous aspects?” “Like most women, I like beautiful clothes.” “What is important for you in life now?” “In life it is essential to be serious and honest in whatever you do; modest, because modesty prompts us to give the best of ourselves and never be satisfied with what we have achieved." “What can we say to young people who want to do research yet come up against the practical and economic problems that we're all familiar with?” “It's true, it's a difficult time for young people, in particular due to the economic crisis. But I always say that you should not give up your dream, and if a young person really want to do research, I can only encourage him to pursue his goals with determination, motivation, humility and enthusiasm. The path of knowledge is a long and difficult journey, littered with challenges of all kinds. But it also gives you enormous satisfaction, because there is nothing more beautiful than a life spent at the service of knowledge.”
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RAPHAEL GUALAZZI, contaminazioni d’autore di Maria Giulia Baiocchi
“Sai per sopravvivere ci basta un sogno” “Sai (Ci basta un sogno)”
Raphael Gualazzi è la sua musica. Basterebbe questo per descrivere il giovane talento che il pubblico ha imparato ad amare, entusiasmato dai suoi ritmi e dalla passione con la quale Raphael si esprime al pianoforte. Sembra tutto facile quando lo si ascolta suonare e mescolare nelle sue canzoni il rag-time, il jazz e lo stride-piano, lui, che ha studiato pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro e che possiede una sensibilità particolare, in grado di tradurre frasi, sensazioni o suoni in una musica squisitamente raffinata.
RAPHAEL GUALAZZI, creative contaminations by Maria Giulia Baiocchi
“You know, a dream is all you need to get by on” “Sai (ci basta un sogno)”
Raphael Gualazzi is his music. These few words would be sufficient to describe the talented young man the public has grown to love, enthused by the rhythm and passion he puts into his piano performances. It all seems so effortless when you listen to him playing and mixing rag-time, jazz and stride-piano playing in his songs. A graduate from the Rossini Music Academy in Pesaro, he is gifted with a rare sensitivity, being able to translate phrases, sensations and sounds into an exquisitely refined style of music.
osì è Raphael Gualazzi, educato e semplice ma complicato nelle sue scelte musicali, capace, però, di tradurle per il piacere di chi le ascolta. È difficile seguirlo nei suoi percorsi interiori, bisognerebbe possedere la cultura musicale e la ricettività che lo abitano. Ascoltandolo, si comprende subito cha la musica è la sua vita. «Sì, è vero, la musica è la mia passione. Sin da piccolo ho avuto questa predilezione che mi ha fatto scegliere il Conservatorio e, già dai diciassette, diciotto anni, desideravo affacciarmi anche ad altri generi musicali, nell’instancabile ricerca di un mio percorso creativo che è in continua evoluzione e che, con il tempo, sta progredendo». «E se non avesse fatto il musicista?» «All’inizio della mia carriera, quando la musica non mi permetteva di vivere, ho fatto diversi lavori, ma sapevo che non avrei mai abbandonato la musica. Non posso farne a meno, è il linguaggio col quale riesco a esprimere meglio quello che ho dentro e per me è determinante”. «Dunque, lei ha inseguito il suo sogno, ed è quello che consiglia ai suoi coetanei?» «Sì, penso che sia necessario insistere nelle idee in cui si crede, senza mai farsi scoraggiare. Oggi, la situazione in Italia è davvero difficile, ma non bisogna mai abbandonare i propri sogni. È vero, è complicato portarli avanti, continuare a crederci, soprattutto in alcuni momenti, l’ho provato anch’io, però sono convinto che, grazie alla perseveranza e alla tenacia, si arrivi sempre a realizzare ciò che si desidera».
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his is Raphael Gualazzi, polite and unassuming, yet complex in his musical tastes and endowed with the capacity to interpret them for the pleasure of his audience. It is difficult to follow him in his mental processes without possessing the musical culture and sensitivity that distinguish him. You just have to listen to him to realize that music is his life. “Yes, it’s true, music is my passion. I have had a penchant for music since I was a small child and this is what led me to choose the Music Academy. Then, when I was just seventeen or eighteen years old, I wanted to try my hand at other musical genres, in a tireless research into my own creative experience, one that is in constant evolution and still in progress.” “And if you hadn’t been a musician?” “At the start of my career, when I was unable to earn a living from music, I did several other jobs, but I knew I would never have abandoned my music. I can’t do without it; it is the language in which I most effectively express what I have inside, and that says it all for me.” “So, you followed your dream, and is that what you advise your peers to do?” “Yes. I think it is necessary to pursue the ideas you believe in, without ever giving in to discouragement. Today, the situation in Italy is really tough, but you should never let go of your dreams. It has to be said, it is not easy to go on and continue to believe in them, especially when times are hard. I’ve gone through it all myself, but I am convinced that, with sufficient perseverance and doggedness, you can always achieve what you desire most.”
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«Come nascono le sue composizioni? Prima il testo o la musica? A cosa s’ispira?» «Non ho delle regole precise, alcune mie composizioni sono nate da un arrangiamento o da un’atmosfera, magari colta nel corso delle prove; altre volte da una frase o da una melodia. Mi trovo in uno stato di percezione delle cose e ho la necessità di tradurle in musica … All’inizio della mia carriera, quando ero produttore di me stesso, compositore e arrangiatore, ho imparato a essere aperto verso più metodi compositivi …». «Nella canzone, “Follia D’amore”, lei scrive: “Non dipingermi mai… non costringermi mai …”; in “Senza Ritegno” canta: “ … e non aspetto le tue regole neanche un minuto …”. È sempre così insofferente?» «In genere non amo le etichette. Anche in campo musicale vorrei non essere etichettato, ho sempre attinto a diversi stili musicali, mi piacciono le commistioni, lavorare con altri artisti, anche nei miei album si nota quanto io ami mescolare gli stili … La musica è talmente estesa che permette davvero di spaziare all’infinito». «Fra i numerosi musicisti che lei ammira, quale predilige o con chi pensa di avere delle particolari affinità?» «Amo tutta la musica classica, dagli autori minori a quelli più grandi, ma un autore che mi piace moltissimo è Aleksandr Skrjabin, un compositore e pianista russo dei primi del Novecento che mi ha sempre colpito per il suo realismo venato da una nota romantica, come amo per lo stesso motivo i quadri di Egon Schiele. In genere prediligo la musica del primo Novecento, mi piace la mescolanza fra il realismo e i tratti passionali e post romantici del secolo prima». «Adesso cosa sta preparando? E cosa le piacerebbe realizzare?» «Ora sto ultimando un nuovo album che uscirà nel 2014, ho preparato la colonna sonora del programma italiano di Rai Tre “Che tempo che fa” e poi naturalmente ci saranno i miei concerti in Italia e la mia tournée nella Svizzera tedesca, in Austria e in Germania. Quello che desidero? Poter sempre vivere dignitosamente del mio mestiere, vorrei fare quante più collaborazioni possibili, nutrirmi della musica per restituire le emozioni alle persone che mi ascoltano, anche se non sono musicisti, perché la musica è davvero un linguaggio universale». «Lei, apparentemente sembra introverso, timido …» «No, non penso di essere timido né introverso … Quando sono di fronte a un mezzo di comunicazione, sento il dovere e il piacere d’essere educato, mi piace prendermi del tempo per la risposta. Sono d’accordo con Pasolini quando diceva che i mezzi di comunicazione di massa andrebbero usati solo per fare cultura e istruire …» «E quando sale sul palco? Cosa prova?» «È il momento che preferisco, suonare ed esprimermi di fronte a un pubblico, far sentire la mia musica, arrivare al cuore di chi mi ascolta. Penso che sia così per la maggior parte dei musicisti …».
“How do you compose your pieces? Do you start from the text or the music? What inspires you?” “I have no fixed rules, some of my compositions derive from an arrangement or an atmosphere, maybe something that has struck me during rehearsals, or they may be inspired by a sentence or a melody. I find myself perceiving things and feeling the need to put them into music... At the start of my career, when I was my own producer, composer and arranger, I learned to keep an open mind with regard to various compositional methods.” “In the song, “Follia D’amore”, you write: “Never paint me… never force me …”; in “Senza Ritegno” you sing: “ … and I won’t even wait a minute for your rules …”. Are you always so impatient?” “As a rule, I don’t like labels. Even in the field of music, I prefer not to be labelled. I have always drawn from different musical styles and I like fusions as well as working with other artists. It is also evident from my albums that I like mixing styles. Music is such a vast field that it allows infinite scope for exploring new ground.” “Among the many musicians you admire, which do you prefer and who do you feel a particular affinity for?” “I love all classical music, from minor authors to the great names, but one I particularly like is Aleksandr Skrjabin, a Russian composer and pianist of the early twentieth century who has always impressed me with his sense of realism veined with a romantic note, the same reason why I love Egon Schiele’s paintings. I generally prefer early twentieth century music for its melding of realism with the passionate and post romantic passages typical of the previous century.” “What are you working on at present? And what do you hope to achieve in the future?” “Now I am putting the finishing touches to a new album due to be launched in 2014. I have created the soundtrack for the Italian TV programme “Che tempo che fa” on Rai Tre and then of course I shall be engaged in my concerts in Italy and my tour of German Switzerland, Austria and Germany. My hopes for the future? To continue to earn a decent living from my profession, to collaborate as much as possible with other artists, to feed on music so that I can then give back emotions to the people listening to me, even if they are not musicians themselves, because music is a truly universal language.” “You seem to be shy and something of an introvert ...” “No, I don’t think I am either shy or introverted ...When I address the media I feel it is my duty to be polite and I prefer to take time to formulate replies. I agree with Pasolini who used to say that the mass media should only be used for cultural and educational purposes...” “And when you go on stage? How do you feel?” “It’s the moment I prefer, playing and expressing my art before the public, performing my music and touching the heartstrings of my audience. I think this is how most musicians feel…”
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«La fama e il successo hanno lati che la disturbano?» «No, assolutamente. Quando sono a Milano, prendo tranquillamente i mezzi pubblici, faccio cose normalissime. Se qualcuno mi chiede un autografo o desidera una fotografia con me, ne sono lusingato». «Quali altri interessi ha oltre alla musica?» «Ho tanti interessi culturali che purtroppo posso coltivare solo nel mio poco tempo libero. Mi piacciono molto il cinema e l’arte, amo passeggiare. Mi è capitato di trovarmi a Porto Ercole, in Toscana dove suonavo per l’Ente che sponsorizzava l’esposizione di una delle opere più significative del Caravaggio, San Giovanni Battista. È stata un’esperienza bellissima che ricordo con emozione». «Sempre in “Follia D’amore”, lei scrive: “ … vivere giorno per giorno”, lo pensa veramente?» «Sì, vivere giorno per giorno … Quando coltivi dei grandi sogni vivere giorno per giorno significa vedere sempre positivo, prendere il meglio che c’è nelle cose, anche quelle più semplici». Ed è così che ci salutiamo, lasciando correre libere le sue canzoni, dove le parole di rabbia, d’amore, di delusione o di speranza sono impreziosite dalla musica che Raphael crea con quel suo stile unico, effervescente, sempre velato d’intelligente ironia e un pizzico di leggerezza, per non prendersi mai troppo sul serio.
“Do fame and success have any aspects that bother you?” “No, not at all. When I am in Milan, I have no qualms about using the public transport and I do quite normal things. If someone asks me for an autograph or wants to take a photograph with me, I feel flattered.” “What other interests do you have besides music?” “I have many cultural interests which, unfortunately, I can only cultivate in my limited spare time. I am keen on the cinema and art, as well as walking. I was once in Porto Ercole, in Tuscany, where I performed for an institution sponsoring the exhibition of one of Caravaggio’s most meaningful works, Saint John the Baptist. It was a marvellous experience of which I have a moving recollection.” “Let’s go back to “Follia D’amore”, in which you write: “ … living one day at a time”, do you really believe that?” “Yes, life should be lived one day at a time … When you nurture great dreams, living one day at a time is tantamount to seeing things in a positive light, taking pleasure in the best aspects of life, no matter how simple.” And at this point we say goodbye, leaving his songs to run free, in which words of anger, love, disappointment or hope are enhanced by the music Raphael creates in his unique style: effervescent yet always veined with intelligent irony and a pinch of light heartedness, without ever taking himself too seriously.
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