Exibart.onpaper n.39

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Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 - Firenze Copia euro 0,0001

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arte .architettura .design .musica .moda.filosofia.hitech .teatro .videoclip .editoria .cinema .gallerie .danza .trend .mercato .politica .vip .musei .gossip

free | anno sesto | numero trentanove | maggio - giugno duemilasette | www.exibart.com

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Noiosa? Superata? Fritta e rifritta? La dialettica Roma-Milano è, diciamolo una buona volta, soprattutto divertente. Alterco tra due città che sono due macroquartieri della megalopoli più bella e ricca del mondo. Alternanza di fortune e crisi, boom economici e drammi amministrativi. Tangentisti e palazzinari. Democristiani e socialisti. Vaticano e Fashion. Sole e Nebbia. Bucatini e risotto. Un dualismo che pochissimi altri paesi possono permettersi: non la Francia, non la Gran Bretagna, ad esempio. Un dualismo che spesso alimentiamo - con l'obiettivo di far del bene ad entrambe - e che, appunto, innerva questo numero di Exibart.onpaper. Che necessariamente parla molto di Roma, in un momento in cui la capitale concretizza una serie di iniziative di altissimo profilo, delle quali leggerete all'interno: Tevereterno, con Jenny Holzer sul fiume e altrove; Enel Contemporanea, con Angela Bulloch, Jeppe Hein e Patrick Tuttofuoco in giro per la città e la periferia. Oltre che il nuovo Macro al Mattatoio e il Palazzo delle Esposizioni, di cui parleremo presto. Ma che necessariamente parla molto anche di Milano, sublimata in un inserto dedicato al design (parola inglese sinonimo del capoluogo lombardo), che ci vede per la prima volta confrontarci con un segmento contiguo a quello dell'arte, ma ancora più difficile, competitivo, stimolante. Ancora più da raccontare. Lo abbiamo fatto non con la classica guida al Salone del Mobile: al contrario, abbiamo cercato - col nostro stile tutt'altro che elitario - di proporre approfondimenti leggibili ma 'alti', per regalare al frenetico pubblico del Salone un momento di lettura, se possibile rilassata, nel tourbillon del più importante evento di design del mondo. Oltre a contenere uno speciale, il numero 39 di tur ira Exibart.onpaper è anche assolutamente normale in tutto il suo contenuto, sempre più imperdibile. Anche se non del tutto normale troverete l'intervista di Luca Beatrice a Vittorio Sgarbi, e non aggiungiamo altro per non togliervi il gusto della sorpresa. Alfredo Sigolo continua a proporre interpretazioni succulente sulle assurde dinamiche dei mercati dell'arte. Stavolta teorizza il postulato dello smarcamento, tanto peggio per chi non lo imparerà. E poi c'è la rubrica pressview, quella dedicata alle novità dell'editoria periodica d'arte, che da questo numero inizia un'inchiesta sulle riviste d'arte chiuse, morte e sepolte: perché? Cosa è successo? Che ne pensano i redattori superstiti? Si parte da CarnetArte. Con la malcelata speranza - ma per questo occorre anche il vostro supporto e il record di abbonamenti del mese di marzo va in questa direzione - di non fare la stessa fine... (m. t.)

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