Giappone by Explorando

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Giappone

Foto di Tom Taccardi

















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Il Tempio di Kinkaku-ji, o "Padiglione d’Oro" fu originariamente la villa di riposo di uno shogun Ashikaga, generalissimo del periodo Muromachi (1336-1573). Alla sua morte, fu trasformata in tempio. Un meraviglioso giardino si estende davanti a questo padiglione ricoperto con foglie d’oro, replica perfetta dell’edificio originale distrutto nel 1950 e ricostruito nel 1955 (questo evento è stato l’argomento del romanzo Il padiglione d’oro di Yukio Mishima).



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Il tempio Kiyomizu: in realtà è un complesso di templi buddhisti situato nella zona orientale di Kyoto e risalente al 798. Il Tempio prende il suo nome dalla cascata all’interno del complesso. Kiyomizu significa infatti “acqua pura”. L’edificio principale, tutelato come tesoro nazionale, fu ricostruito nel 1633 dagli shogun Tokugawa. Dalla terrazza di legno sostenuta da pilastri di 15 metri di altezza è possibile ammirare una meravigliosa vista panoramica della città.


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Nara, Il tempio Todaiji, presso il quale dimora la statua di Buddha piĂš grande di tutto il paese ospitata nella costruzione in legno piĂš grande del mondo. Una piacevole passeggiata attraverso il parco dei daini ed un sentiero fiancheggiato da 1800 lanterne di pietra e da 1000 di metallo, conduce al colorato santuario scintoista Kasuga




Kasuga Taisha Shrine è un santuario Shintoista situato a Nara. Fondato nel 768 e ricostruito diverse volte, è il santuario della famiglia Fujiwara. L'interno è famoso per le sue lanterne di bronzo e le molte lanterne di pietra che conducono al santuario. Lo stile architettonico Kasuga-zukuri prende il nome dall'area più sacra, detta handen, del santuario, il quale assieme alla vicina foresta Primordiale Kasugayama è registrato tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, come parte dei "monumenti storici dell'Antica Nara". Il sentiero per il santuario Kasuga attraversa il parco del Cervo (dove i cervi addomesticati vagano liberamente). Più di mille lanterne di pietra sono disposte lungo la via. Il giardino botanico Manyo è adiacente al santuario.



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Philosopher's Walk (Sentiero del Filosofo) Con questo nome si indica una stradina che segue un piccolo canale circondato da alberi di ciliegio nell'area nord-est della città, lunga circa 1 km e mezzo. Il suo nome deriva dal filosofo giapponese della prima metà del '900 Kitaro Nishida, il quale insegnò per alcuni anni presso l'Università di Kyoto, e si dice fosse solito passeggiare per questa strada durante i suoi momenti di riflessione.


Ginkakuji Temple . Questo tempio, il cui nome ufficiale sarebbe Jishoji, ma comunemente chiamato Ginkakuji (letteralmente "Tempio del Padiglione d'Argento"), fu costruito nel 1482 seguendo come modello il più famoso Kinkakuji . L'edificio principale del tempio non è visitabile all'interno, ma la costruzione più famosa è proprio il suo Padiglione d'argento, che in realtà non fu mai ricoperto d'argento e si presenta quindi come un normale tempietto in legno. Questo padiglione è l'unico edificio sopravvissuto nei secoli e risalente al periodo della fondazione del tempio, insieme ad un altro piccolo edificio (Togudo). Molto belli sono anche i giardini del tempio, in particolare i giardini di pietra, questi ultimi tra i più belli della città. Dal retro del tempio è possibile risalire un sentiero per una collina da cui è possibile osservare una panoramica del Ginkakuji dall'alto con le case di Kyoto sullo sfondo.



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Il Fushimi Inari è il santuario shintoista dedicato al kami Inari più importante del paese, nonchè uno dei più famosi santuari shintoisti della città e uno dei luoghi più visitati. L'attrazione principale di questo luogo infatti non è tanto il santuario in se, i cui edifici principali si trovano alla base della collina e che comunque meritano una breve visita, ma soprattutto i sentieri ("tunnel") sotto centinaia di torii (cancelli sacri shintoisti) che rendono la passeggiata davvero particolare.





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Miyajima "L’isola in cui convivono uomini e dei" è un luogo sacro da quando vi fu costruito il santuario di Itsukushima nel 593 d.C. (ma gli edifici risalgono al XII secolo). Questo santuario, dedicato alla dea custode dei mari, ha la caratteristica di essere stato costruito in parte nel mare, con edifici su palafitte e un torii a poche decine di metri al largo. I magnifici scenari, le bellissime spiagge e i sentieri per escursioni rendono l’isola una meta ideale per l’estate. Ma l’isola conserva il suo fascino anche in autunno, con gli aceri dai colori fiammeggianti o in primavera con i ciliegi in fiore. L’isola di Miyajima è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.


Santuario di Itsukushima Il complesso è composto dal santuario principale e da diversi santuari secondari ed altri edifici collegati l’uno all’altro da vasti pontoni e corridoi. Ogni lato del complesso si estende sul mare e, con l’alta marea, l’edificio sembra galleggiare sull’acqua. Il santuario principale, l’heiden (padiglione delle offerte), l’haiden (padiglione delle cerimonie), l’haraiden (padiglione della purificazione) e i corridoi sono patrimoni nazionali.


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Hiroshima Di fronte al Mare Interno, Hiroshima, la "Città della Pace", è la città più grande del Chugoku. Il bombardamento atomico del 6 agosto 1945 ha completamente distrutto tutti gli edifici nel centro della città, tranne quello che è ora conosciuto come la Cupola della bomba atomica di Hiroshima, oggi classificato patrimonio mondiale dall’Unesco come testimonianza delle devastazioni delle armi nucleari.


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Parco della Pace Situato su un delta tra il fiume Ota e uno dei suoi affluenti, il Parco della Pace comprende in particolare il Museo della Pace, il Cenotafio del memoriale per le vittime della bomba atomica, la campana della pace e la Cupola della bomba. Situata nell’epicentro dell’esplosione, dell’antica camera di commercio della città non resta che la struttura metallica. È l’unico edificio che rimane in memoria di questo avvenimento. Cenotafio del memoriale per le vittime della bomba Costruito dall’architetto Kenzo Tange, elenca le vittime della bomba e comprende l’epitaffio "Possano le anime qui riposare in pace, perché l’inferno non sia ripetuto".


Kanazawa Un viaggio a Kanazawa è come tuffarsi per magia nel Giappone del periodo feudale. Le strade su cui si affacciano le case signorili, gli antichi quartieri del piacere, il castello e il magnifico giardino Kenrokuen, ne fanno una delle mete più affascinanti. Kanazawa è anche un vero e proprio scrigno dell’artigianato artistico: ci sono i kimono di seta Kaga-Yuzen, le ceramiche di Kutani e Ohi, le lacche Wajima trattate sia in foglia che in polvere d’oro, eccetera. Alla grande raffinatezza di questa città contribuiscono anche spettacoli assai prestigiosi di Nō, come pure la famosa cucina tradizionale.



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Parco di Kenrokuen Considerato uno dei tre giardini più belli di tutto il Giappone, questo parco paesaggistico di 10 ettari è stato creato nel 1676. A quel tempo era il giardino esterno al castello di Kanazawa. Deve il suo nome di "Giardino dei sei elementi combinati" alle sue sei qualità: immensità, solennità, accurata progettazione, venerabilità, freschezza (per i corsi d’acqua che lo attraversano) e paesaggi incantevoli.


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Casa della geisha di Ochaya Shima L’antico quartiere di Higashi Chaya-machi, con le sue stradine fiancheggiate da case di geisha con finestre in listelli di legno e grandi porte, ha serbato intatta la sua atmosfera di quartiere del piacere. Casa di Shima, perfettamente conservata, è aperta al pubblico e può offrire spettacoli di musica dal vivo e di danza tradizionale di geisha.




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Tokyo. L’area metropolitana di Tokyo ospita un quarto della popolazione giapponese, 12 milioni di anime che vivono ai confini della città. Una passeggiata di una decina di minuti vi condurrà a Ginza, famosa in tutto il mondo per l’eleganza dei suoi negozi e per le luci multicolori delle sue insegne al neon. Il Teatro di Kabuki-za è a pochi passi. . Allontanandovi dalla vivacità di Ginza e di Yuraku-cho, dirigetevi verso lo spazioso quartiere di Ueno, dove vi attende il Parco di Ueno, il più grande della capitale. Se avete voglia di una fuga nel passato di Tokyo, non c’è nulla che possa competere con il quartiere di Asakusa. Le numerose strade isolate e strette, sono fiancheggiate da vecchie case e botteghe che vendono oggetti tradizionali, dai kimono ai pettini fatti a mano. Il Tempio di Kannon d’Asakusa, il cui perimetro brulica di commercianti, è il luogo ideale per fare provvista di souvenir.




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Il Santuario di Meijijingu si trova al centro di un lussureggiante parco che comprende circa 100000 alberi. È dedicato all’imperatore e all’Imperatrice Meiji. Il santuario è un edificio particolarmente rappresentativo dell’arte scintoista e vanta il più alto numero di visitatori durante le festività di Capodanno. . Potrete vivere l’atmosfera dei giovani giapponesi lungo la via Takeshita-dori nel quartiere alla moda di Harajuku. Il Museo Memoriale d’Arte di Ota espone la collezione di ukiyo-e di Ota Seizo, per un totale di 12000 stampe che ripercorrono tutta l’epoca Edo. Scendendo lungo la via Omotesando, ricca di eleganti boutique e ristoranti, arriverete alla Galleria Okamoto Taro Kinenkan, dove sono esposte molte delle sue opere. La via Kotto-dori (la strada degli antiquari) dal fascino silenzioso è popolata di numerosi negozi di antiquariato.






Tempio di Senso-ji Meglio noto come il Tempio di Asakusa Kannon è dedicato a Kannon, il bodhisattva della compassione, al quale l’imponente edificio principale è consacrato. Secondo la leggenda, questo tempio fu fondato nel VII secolo da tre pescatori che avevano trovato una statuetta di Kannon alta 5 cm impigliata nelle loro reti. Nonostante avessero deciso di rigettarla nel fiume Sumida-gawa, la statuetta continuava a incappare nelle reti. Essi decisero allora di ordinare la costruzione di un tempio, che è ancora oggi il più antico di Tokyo. Il Senso-ji è costituito da un edificio principale, o Senso-ji Hondo, e da una pagoda a cinque piani.


Akihabara. Non basterebbe una settimana per visitare completamente tutto quello che la città di Akihabara ha da offrire. Senza dubbio è il luogo che tutti gli amanti di Manga/Elettronica e Videogiochi non possono assolutamente perdersi. Ogni angolo della città è tappezzato di manifesti pubblicitari raffiguranti personaggi di Anime/Manga e qualsiasi altra cosa legata all'animazione giapponese vi venga in mente. Le attrazioni da non mancare assolutamente sono il Gundam Cafè situato nei pressi della stazione ferroviaria e la Taito Staion : Un edificio di 8 piani colmo di cabinati, dai meno ai più recenti. Avrete la possibilità di assaporare lo storico Mario Bros come l'intramontabile Metal Slug fino ad arrivare all'ultimo capitolo di Tekken. . Da provare assolutamente, anche uno dei numerosi Maid Cafè sparsi per la città.



Il quartiere di Shinjuku costituisce uno dei centri più frenetici e trafficati di Tokyo, e racchiude in pochi chilometri alcune delle più evidenti contraddizioni tipiche della metropoli giapponese. Ad ovest dell’immensa stazione, nella lussuosa zona di Nishi-Shinjuku, spiccano nel cielo i grandi grattacieli, fra cui le due imponenti torri del Tokyo Metropolitan Building. Proprio qui hanno sede diversi alberghi prestigiosi, come il Park Hyatt ed il Keio Hotel. Ad est invece c’è l’area dei divertimenti notturni, dominata dalle luci, dai suoni, e dalle strette stradine in cui si celano le peggiori bettole. Qui si trova Kabukicho, il distretto a luci rosse più trasgressivo della città.



Harajuku takeshita street Harajuku è la zona dove nascono le culture giovanili che si esprimono con la moda di oggetti, accessori e abbigliamento, ad esempio nei piccoli negozi che si susseguono lungo Takeshita-dori, la via sempre vivacemente affollata. Inoltre, in questo quartiere che ha acceso anche la passione per crêpes e pancake si trovano tanti negozi specializzati che si notano immediatamente per la fila di clienti in attesa. Nella vasta area che racchiude il tempio Meijijingu, invece, aleggia una quiete solenne che fa dimenticare i caotici momenti in città. E a pochi minuti a piedi da lì c'è Omotesando con gli artistici palazzi della moda e le gallerie d'arte lungo il viale di zelkove, dove godersi lo shopping, l'arte e ottimi piatti.



Hakone, è nota per le sue terme. La città è incastonata nella splendida regione montagnosa che ospita il Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu. Lago di Ashinoko. Questo grande lago, che ha una circonferenza di 21 chilometri e si trova a 725 metri sul livello del mare, è una delle principali attrazioni di Hakone. È una meta apprezzata da pescatori e velisti. È inoltre nota perché, durante i giorni di tempo sereno, sulle sue acque si riflette il Monte Fuji. Alcune barche offrono crociere tra Togendai o Kojiri e Moto-Hakone o Hakone-machi, eventualmente con una sosta al Parco Hakone-en.




Nikko, è sia una meraviglia di bellezze naturali, sia il luogo di insuperabili capolavori architettonici del Giappone. Fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1999. Il Santuario di Toshogu, completato nel 1636 e dedicato al fondatore dello shogunato dei Tokugawa, è il punto focale della città. La maggior parte degli edifici dei santuari, così come molti loro elementi, sono stati classificati Tesori nazionali o Importante patrimonio culturale.



Santuario di Toshogu. Costruito nel 1636 in memoria di Ieyasu, fondatore dello shogunato Tokugawa, questo santuario è l’attrazione principale di Nikko. A differenza di altri santuari scintoisti, caratterizzati da un tipo di architettura purificata e in perfetta fusione con il paesaggio circostante, questo santuario sprigiona un’esuberanza di colori, di applicazioni di lamine d’oro e di sculture di ogni genere. In particolare, esso custodisce la famosa scultura delle Tre scimmie della saggezza: "non odo ciò che non si deve udire, non dico ciò che non si deve dire, non vedo ciò che non si deve vedere", così come quella del Gatto dormiente. La maggior parte degli edifici sono classificati Tesori nazionali oppure Importanti beni culturali.







Tempio di Rinno-ji Fondato nell’anno 766 dall’eremita buddhista a cui si deve il sito di Nikko, il tempio è un paradiso di pace nel cuore delle montagne. È famoso per le sue tre statue di Buddha coperte di lamine d’oro e per il bellissimo giardino giapponese di meditazione.


Il cibo in Giappone Armonia di forme e colori. Bellezza e soddisfazione del senso estetico. Se per gli occidentali la cucina è, prima di tutto, rivolta all’appagamento del gusto, per i giapponesi la vista è il primo senso che entra in gioco, a tavola. Ciò che viene pensato per essere gustato, viene pensato per essere gustato prima dagli occhi. Il piatto è una piccola opera d’arte che deve soddisfare regole precise di armonia e grazia, accostamenti di colori che non siano stridenti e di forme che siano complementari ed equilibrate. La cucina giapponese è una delle cucine più famose del mondo. Anche se i giapponesi non utilizzano spezie, il loro cibo è molto saporito ed invitante.


La Wasabia japonica conosciuta comunemente come wasabi o anche con il nome di ravanello giapponese è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). Della stessa famiglia fanno parte anche il ravanello, il cavolo, il rafano e la senape. La pianta cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde del Giappone, come per esempio in montagna o nelle valli in quota. Dal rizoma della Wasabia japonica si ottiene una pasta, di colore verde e dal sapore particolarmente piccante, usata per accompagnare pesce crudo e, in particolare, il sushi e il sashimi, a volte sciolta nella salsa di soia. Nel sushi ne viene spalmata una piccola quantità tra il pesce e il riso; nel sashimi si scioglie nella salsa di soia, nella quale viene poi intinto il pesce crudo.








Il tè matcha è una bevanda giapponese che si ottiene da alcuni tipi di foglie di tè verde che vengono fatte essiccare e poi polverizzate in modo da ottenere una polvere leggerissima della stessa consistenza della cipria. Il tè matcha può essere di due tipi: usucha, le cui foglie sono raccolte da piante più giovani di 30 anni, e il koicha che invece prevede l’uso di foglie di piante che superano i 30 anni. Si tratta in entrambi i casi di un tè speciale e prezioso tanto che sta alla base della Cha no yu, la cerimonia del te, codificata anche nel rituale buddista.




Il sake , "bevanda alcolica", pronunciato /saké/) è una bevanda alcolica tipicamente giapponese ottenuta da un processo di fermentazione che coinvolge riso, acqua e spore koji. Per questo motivo viene anche chiamato "vino di riso". Non è classificabile tra i distillati né tantomeno tra i fermentati oppure ancora tra i liquori, e costituisce una categoria a parte.








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