Umberto Dallai Nato a Modena nel 1929, giovanissimo entra nelle file della Resistenza. Dopo la guerra svolge la professione di autista in un’importante azienda di autotrasporti fino all’età della pensione. Dipinge dal 1977, anno in cui, seguendo le orme del fratello Vico, diventa socio del circolo di pittura “Il Muraglione”, ambiendemia di pittura” frequentata da tanti colleghi pittori e aspiranti tali, in grado così di sostenere un vivace e costante confronto artistico. È in questo contesto che Umberto Dallai si inserisce nella corrente della tradizione paesaggistica modenese. Sin dal principio, il suo operato rimanda ai grandi artisti di Ottocento e Novecento, che, a partire da Romanticismo e Impressionismo, hanno portato contributi indelebili alla storia della pittura. A queste influenze Umberto Dallai aggiunge un inconfondibile stile personale, creando dipinti in cui il paesaggio diventa soggetto incontrastato, che prende forma attraverso il filtro emotivo e passionale di un attento
i colori della mia tavolozza
te che negli anni diventa una “acca-
osservatore della realtà. È così che l’autore, come avvenne per i pittori romantici, si è lasciato attrarre e catturare dall’intensità visiva della natura per tramutarla in profonda espressione pittorica delle proprie emozioni. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in manifestazioni artistiche in Emilia Romagna e ha ottenuto premi in particolare a Soliera, a Salsomaggiore e a Modena. Città, quest’ultima, dove si è svolta l’importante mostra personale antologica del 2000, durante la quale ha presentato una sintesi varia e completa della propria attività perpetuata nel corso degli anni. È questo evento che segna il definitivo successo di Umberto Dallai.
La pittura di Umberto Dallai
i colori della mia tavolozza La pittura di Umberto Dallai
arte colore tonalitĂ
stile spazio
L’INCANTO DEL PAESAGGIO La pittura di paesaggio di Umberto Dallai (modenese classe 1929) non è solo richiamo alla tradizione paesaggistica che appartiene ormai alla storia, al primo novecento e, se vogliamo ancor più indietro nel tempo, all’ottocento dell’immenso Turner e degli impressionisti, artisti in grado di affascinare in forma totale il pittore contemporaneo sensibile allo spazio naturale. Per Umberto Dallai il soggetto-paesaggio, ricco di queste premesse, è nuova scoperta, sviluppo verso nuovi significati della pittura. Il paesaggio è stato il soggetto primo, e come poteva essere altrimenti, con il quale si è cimentato agli inizi alla scuola del Muraglione e del fratello Vico a partire dagli anni settanta del ‘900. Nei suoi quadri c’è la conferma che il pittore di paesaggio oggi è ormai l’ultimo osservatore della natura. Interpreta in solitudine un cielo di nuvole, una vallata silenziosa con poche case, un improvviso ruscello, un bosco, una macchia di rovi, un filare di pioppi, osserva come un tempo, ormai lontano, facevano i poeti romantici. Il pittore di paesaggio e con lui Umberto Dallai è l’unico che si ferma a guardare, a scoprire, a trasformare in emozione vissuta l’immagine visiva. Il paesaggio sulla tela di Umberto Dallai diventa impressione esterna (visiva) ed espressione interna (emozione). Dipingere il paesaggio in fondo era ed è tuttora per i romantici, come smarrirsi dentro la vastità del mondo, lasciarsi catturare dal sublime. Nei suoi quadri Umberto Dallai ci invita ad entrare in un mondo-paesaggio fatto di boschi, di sentieri, di uliveti e di campi di grano, di vallate, di case sparse, tanti microcosmi dilatati in spazi infiniti, illuminati dalla luce riflessa sull’acqua, dai coinvolgenti colori verdi e bruciati di un autunno permanente, dai sentieri che si perdono lontano. Ma quale mondo si cela in fondo al sentiero? Chi abita nella casa che si specchia sull’acqua? Chi attraversa quei campi assolati? Sono paesaggi nei quali riflettersi, ritrovare se stessi aiutati dallo specchio della natura. Paesaggi come stato d’animo. Umberto Dallai, che ha “studiato” al circolo di pittura Il Muraglione, accademia per tanti pittori, da tempo è arrivato alla maturità artistica. I suoi quadri in acrilico su fondo leggermente materico incantano e da bravo pittore quale è reinterpreta e rinnova la pittura di paesaggio. Il percorso artistico di Umberto Dallai ad un certo punto ha indagato anche altre tecniche come cercasse una nuova dimensione espressiva, più intima. Ecco allora le brevi incursioni, ma con notevole risultato, nella scultura con la realizzazione in gesso di teste di angeli e di bambini dopo aver osservato e attinto alla grande tradizione della scuola modenese. Ecco ancora un prolungato periodo di nature morte arricchite dalla raffigurazione di supellettili di rame, dalla resa cromatica di grande fascino. Ecco ancora il periodo dei vasi di rose, un vero trionfo del colore. Anche le incisioni con l’impiego del torchio e le acqueforti sono tra le tecniche che Umberto Dallai ha sperimentato, raccogliendo come sempre decisi apprezzamenti come confermano le sue numerose mostre personali e collettive e i numerosi premi che ha ricevuto. Giancarlo Benatti
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L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. Paul Klee
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Superbo dipinto dal sapore romantico, crepuscolare, permeato di un interiore sinfonismo in tonalità minore, affine al mondo raffinato e notturno di uno Shopin. Qui l’artista modenese si è soffermato a cantare un momento di natura con una poetica suggestiva che ci riporta alla mente le caduche atmosfere tardo romantiche di un Ronzoni o di un Fontanesi. Mirabile la cromia con dominante verde, fresca di verzure opulenti, ricche di un ulteriore umus lacustre. Brividi molecolari di coriandoli di luce, fragili tocchi di gialli di cadmio, rendono la superficie dell’acque silenti, di una fragranza dinamica, sottesa e impalpabile. Natura nostalgica, incontaminata, natura innocente, poetica, satura di un’atmosfera di interiore aura malinconica. E’ raro, di questi tempi, di caducità intellettualistica, poter riscontrare ed apprezzare un artista così ricco di poesia e di bellezza. Grazie Umberto per questo dono di poesia. William Tode
La campagna di Castelvetro
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Acque verdi e limpide
Arcivescovado in Corso Duomo
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Viilla Sorra, scorcio
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Borgata di campagna.
Neve a Le Piane
Acque fresche a Villa Sorra
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Colore e materia d’estate
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Via dell’amore, Riomaggiore
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Olivo secolare, Palinuro
Acque smerladine
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Oro d’estate, campagna modenese
Luna piena appenninica
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Boschi di San Francesco
Lago nascosto, Villa Sorra
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Autunno, Le Piane
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Giornata ventosa
Primi colori autunnali
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Studi liquidi sul colore
Prati d’estate, Vignola
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Fiume a quattro mani, io e Vico
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Visioni di fuoco
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Inizi d’autunno, Castelvetro
Pino in un mare di grano
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Rose su sfondo verde
Studio di colori su Juta
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Fiume Panaro, fondovalle di Vignola
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Sentiero verso Palagano, Le Piane
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Roccamalatina e i suoi sassi
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Il mare d’inverno
Venezia
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Canale in prospettiva, Villa Sorra
Studio di natura morta con il prof. Testi
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Fuoco e fiamme
Studio n°1 sul rame con l’amico Vanni
Ninfee di notte
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Castelvetro immerso nella collina
Studi materici con colori e uova
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La bellezza del Monte Cimone
Visione verticale, fiume Panaro
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Tramonto all’orizzonte
Sottobosco autunnale
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Olivo secolare, acquaforte
Ciliegi in fiore, primavera a Vignola
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Le Piane, strada innevata
Passeggiata estiva in Liguria
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Periferia estiva modenese Vicolo Squallore, Modena
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Villa padronale, campagna reggiana
Ombre sulla neve
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Verso il crinale, appennino modenese
Studio su un albero solitario
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Primi papaveri, Salsomaggiore Terme
Villa Sorra, scorcio del lago
Liguria, castello di San Terenzo
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Rara neve a San Terenzo, Liguria
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Le Piane, i colori dell’autunno
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Natale si avvicina
Studio n째2 sul rame
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Gessetti in fiore
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Estemporanea a Cento, Ferrara
Conchiglie di mare, studio
Vaso di cardi, studio
Titolo titolo abcdefghi jklmno.
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Foglie rosse, Appennino Modenese
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I colori della Sardegna
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Campo di orzo
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Ruscello nascosto nel bosco
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Canale Tiepido, San Damaso
Rosso papavero
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Omaggio a Beppe Zagaglia
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Natura morta con rame, studio N째3
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Cespuglio nel gelo
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Grano nei cieli d’estate
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Roccamalatina immersa negli appennini
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Riflesso sul lago
Ortensie, studio a spugna
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Fiume Panaro nella nebbia, la Casona
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Sottobosco ad acrilici
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Paesaggio invernale con neve
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Case innevate, Serramazzoni
Faggi nel tramonto autunnale
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Incisione a punta secca, studio
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Campagna e girasoli
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Studio di natura morta, lezione di A.Bacchini
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Neve e montagne
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I colori del sottobosco
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Cipressi in collina
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Composizione di rose gialle
Grappolo dimenticato
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Composizione di rose rosse
Piazza Matteotti, Modena
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Ninfee a Villa Sorra
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Alberi in controluce
Acque verdi e profonde
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Composizione di rose
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Studio di testa femminile
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Studio di testa giovanile
111
Studio di testa maschile
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Studio di volto infantile Studio di nudi in terracotta
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1982 Segnalazione di merito alla estemporanea di pittura “Casa Borra” Serramazzoni - Unione dei Comuni del Frignano - Modena 1983 3º Premio estemporanea di pittura Scorzarolo di Borgo Forte - Mantova 1984 5º Concorso Nazionale di pittura estemporanea “Gruppo Ragni” Salsomaggiore Terme 1986 5º Classificato estemporanea di pittura “Parco XXII Aprile - Modena 1989 1º Classificato “Premio Osteria Giusti “ gara di pittura “ Il Centro Storico” - Modena 2º Classificato estemporanea di pittura “Festa de L’Unità” Parco XXII Aprile - Modena 1994/ 1995 Estemporanea di pittura “Il Tiepido e il suo Ambiente” San Damaso - Modena 2004 Premio Nazionale di pittura “Modenarte” Coppa Caffè dell’Orologio - Modena
Aprile 2015 Ringraziamenti: Dedicato a tutti gli amici e gli artisti con cui ho condiviso ed appreso l’arte della pittura, all Circolo Artistico e Culturale “Il Muraglione”, a mia moglie Franca e a tutta la mia famiglia. Grazie anche a Giancarlo Benatti ed a William Tode per aver partecipato alla stesura di questo libro. Impaginazione, grafica e riproduzioni fotografiche: Frizio Design © Fabrizio Annovi. annovi.frizio@gmail.com - www.friziodesign.it
Umberto Dallai Nato a Modena nel 1929, giovanissimo entra nelle file della Resistenza. Dopo la guerra svolge la professione di autista in un’importante azienda di autotrasporti fino all’età della pensione. Dipinge dal 1977, anno in cui, seguendo le orme del fratello Vico, diventa socio del circolo di pittura “Il Muraglione”, ambiendemia di pittura” frequentata da tanti colleghi pittori e aspiranti tali, in grado così di sostenere un vivace e costante confronto artistico. È in questo contesto che Umberto Dallai si inserisce nella corrente della tradizione paesaggistica modenese. Sin dal principio, il suo operato rimanda ai grandi artisti di Ottocento e Novecento, che, a partire da Romanticismo e Impressionismo, hanno portato contributi indelebili alla storia della pittura. A queste influenze Umberto Dallai aggiunge un inconfondibile stile personale, creando dipinti in cui il paesaggio diventa soggetto incontrastato, che prende forma attraverso il filtro emotivo e passionale di un attento
i colori della mia tavolozza
te che negli anni diventa una “acca-
osservatore della realtà. È così che l’autore, come avvenne per i pittori romantici, si è lasciato attrarre e catturare dall’intensità visiva della natura per tramutarla in profonda espressione pittorica delle proprie emozioni. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in manifestazioni artistiche in Emilia Romagna e ha ottenuto premi in particolare a Soliera, a Salsomaggiore e a Modena. Città, quest’ultima, dove si è svolta l’importante mostra personale antologica del 2000, durante la quale ha presentato una sintesi varia e completa della propria attività perpetuata nel corso degli anni. È questo evento che segna il definitivo successo di Umberto Dallai.
La pittura di Umberto Dallai