FABRIZIO BELLOMO intervento pubblico PARCO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE EX-BREDA Sesto San Giovanni
a cura di Matteo Balduzzi
Vista dall’alto dell’area ex-Breda di Sesto San Giovanni e della ex Acciaierie Scianatico di Bari
RICERCA E ANALISI I primi mesi del progetto sono serviti all’artista per prendere confidenza con la dimensione storica, architettonica e culturale del Parco archeologico industriale ex-Breda. Numerosi Incontri con lo staff dello Spazio MIL e con numerosi collaboratori gli hanno permesso di approfondire tematiche fondamentali per il lavoro. Progressivamente la ricerca si è incentrata sulla trasformazione che il comune di Sesto San Giovanni ha innescato nell’area interessata, generando una riflessione profonda sulla trasformazione - tutt’ora in corso - del territorio e degli edifici presenti, un progetto di riqualificazione in linea con le esperienze europee nel recupero delle aree ex-industriali. La riflessione ha portato l’artista ad analizzare la trasformazione in atto anche attraverso un parallelismo fra il Parco Archeologico Industriale ex-Breda e una fabbrica di Bari, le ex-acciaierie Scianatico, chiuse dalla metà degli anni Novanta e ancora oggi ricche di oggetti e cimeli perché mai completamente smantellate.
Il Carroponte durante uno degli affollati concerti della stagione estiva
LUOGO DI INTERVENTO All’interno della vasta area un tempo occupata dagli stabilimenti Breda, l’artista ha scelto di intervenire sullo spazio del Carroponte, un tempo adibito a deposito rottami utilizzati per la produzione dell’acciaio. Simbolo del rilancio post-bellico, l’edificio costituisce ancora oggi un importante caposaldo visivo dai principali assi viabilistici di accesso alla città e rappresenta la parte più visibile dell’articolato complesso comprendente lo Spazio MIL (Museo dell’Industria e del Lavoro) e l’Archivio Sacchi (dedicato al noto modellista degli anni d’oro del design italiano, Giovanni Sacchi). Nel corso degli ultimi anni, grazie ad alcune stagioni di spettacoli di alto livello, il Carroponte si è affermato come un luogo di riferimento a scala metropolitana, in cui numerose iniziative culturali affiancano un’attività continuativa di concerti ed eventi destinata a pubblici diversi (www.carroponte.org). L’elevato numero di spettatori e di partecipanti alle iniziative ne fanno una piazza sempre affollata e un luogo di incontro per tutti i mesi estivi.
Il ritrovamento della placca all’interno dello stabilimento
IDEA DI PROGETTO Il progetto prende spunto da una placca di ferro, chiamate nei primi anni del secolo “tabelle educative”, trovata all’interno delle Acciaierie Scianatico e più precisamente in un’ala carroponte del vecchio stabilimento. Nella sua semplicità la frase costituisce un riferimento immediato al mondo del lavoro e al rapporto uomo-macchina, un concetto cardine del mondo industriale che però può essere riferito anche alla produzione agricola preesistente su queste aree e a quella dell’informazione che vi si sta sovrapponendo ora: l’enorme estensione di territorio su cui si trovavano le fabbriche Breda era infatti tutto territorio agricolo fino ai primi del Novecento ed è ora una vasta area dedicata alla cultura e all’informazione. La migrazione del cartello dal Sud - Bari è la città natale dell’artista - e il Nord che fornisce lavoro è inoltre simbolo di una situazione attuale che non è molto mutata dagli anni della grande industria, con migliaia di giovani che continuano ad emigrare al Nord per formarsi e per cercare lavoro nelle cosiddette professioni “creative”.
Ultime fasi del montaggio dell’installazione presso il Carroponte
ABBI CURA DELLA MACCHINA SU CUI LAVORI E’ IL TUO PANE Il cartello trovato nella fabbrica di Bari viene riprodotto a scala gigante su due striscioni, che si inseriscono nel manufatto Carroponte sfruttandone gli elementi architettonici. La scala dell’intervento consente di abbracciare visivamente una grossa parte del Parco Archeologico Industriale: all’interno del Carroponte costituisce un potente riferimento visivo, destinato a interagire con il pubblico dell’intera stagione 2012, mentre verso strada risulta visibile a tutti. Con il semplice prelievo di un’immagine da un contesto e la sua immissione in un altro contesto, solo apparentemente simile, il progetto innesca automaticamente due opposti processi: Il primo, che potremmo dire rassicurante, recupera, evidenzia e “salda” il manufatto Carroponte alla memoria industriale dell’area, amplificandone il carattere di monumento. Il secondo, più critico, vi introduce una dimensione straniante, che ci mette di fronte alla complessità della trasformazione in atto: dalla produzione industriale a quella culturale, dalla società degli oggetti a quella dell’informazione. Il progetto è stato completato da un intervento sul giorrnale locale nuova sesto.
Veduta dell’installazione dall’esterno del Carroponte, lungo via Granelli
SPECIFICHE TECNICHE Sono stati realizzati due striscioni a dimensioni giganti che si inseriscono nel Carroponte sfruttandone gli elementi architettonici. Le immagini sono state realizzate fotografando ad altissima risoluzione la placca originale, di cui conservano tutti i segni (quali ruggine, ammaccature, etc.) e sono successivamente state stampate su due teli di PVC microforato. I due teli misurano 12,7metri di lunghezza per 4 di altezza e sono rivolti uno verso l’interno della struttura e l’altro verso l’esterno, in un sorta di effetto bifacciale, che ne ingloba i pilastri. L’installazione è posizionata all’interno di un enorme architrave, sul quale si posiziona anche la gru a ponte propriamente detta ed è posta a un’altezza compresa tra 2,7 e 6,7 metri, fissata mediante 4 funi in acciaio zincato di diametro 10mm a 49 fili MC con tenditori alle estremità. L’installazione è visibile dal 5 maggio al 15 ottobre 2012.
FABRIZIO BELLOMO (Bari, 1982) Attraverso il video, la fotografia, il web e la carta stampata realizza progetti mirati al coinvolgimento del pubblico e allo studio dell’individuo e delle sue attività tanto come entità singola quanto come membro della società. Formazione 2003/2007 - Laurea in Disegno Industriale, Facoltà di Architettura di Firenze 2007/2009 - Master in Fotografia, NABA e Forma, Milano Mostre 2012/2011 - 2012: Festival del Cinema Europeo, Lecce “Festa dell’arte”, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano A Mare “BYOB”, Museo Pecci Milano “videodromo rec”, Arco Amoroso, Ancona / Careof, Milano “One minute festival”, Colonia (Germania) “Cologne OFF 2012 Greece 2”, Videoart festival Kalamata (Grecia) - 2011: “figure III”, Teatro Margherita, Bari “Esprit Mediterranee”, Pinacoteca Provinciale, Bari “Giovane fotografia di ricerca in Puglia”, fondazione Museo Pino Pascali, Polignano A Mare “Corigliano fotografia”, Castello Ducale, Corigliano Calabro “Milano, Un Minuto Prima”, Fondazione Forma, Milano “Sulla Fotografia”, Rocca Malatestiana, Fano “Asolo Art Film Festival”, Asolo Progetti Curatoriali 2011: “Amarelarte”, progetto d’arte pubblica nel porto antico di Bari, ideato e curato insieme a B. Barsanti “Cartoline dalle Puglie”, progetto editoriale 2010/2011, collaboratori G. De Mattia e M. Guidone.
Art Around è un articolato progetto di arte pubblica che coinvolge otto giovani artisti e collega idealmente otto luoghi della cultura del Nord Milano, attraverso altrettante installazioni site-specific. La realizzazione dei progetti avviene a conclusione di un percorso lungo e articolato nello spazio pubblico che ha coinvolto gli artisti in incontri, workshop, studio-visit: un processo aperto e condiviso, caratterizzato da numerosi appuntamenti pubblici, tra cui due convegni, e da una stretta collaborazione con i giornali locali. La docente Marie Le Mounier e l’artista Beat Streuli, impegnato contemporaneamente in un’installazione a Cinisello Balsamo e una mostra, hanno accompagnato gli artisti in numerosi momenti di confronto. Dal 6 maggio al 7 ottobre 2012 l’intero percorso di Art Around e la documentazione delle singole installazioni sono presentati in una mostra nel Museo, a cura di Matteo Balduzzi e Chiara Buzzi, in contemporanea con l’installazione e la mostra personale di Beat Streuli Immagini in movimento, a cura di Roberta Valtorta. Il progetto è promosso dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo ed è realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e al contributo di Fondazione Pirelli, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano, Comune di Cinisello Balsamo e Associazione Amici del Museo di Fotografia Contemporanea, con la partnership tecnologica di Epson, Sony e Pubblistil.
Museo di Fotografia Contemporanea Villa Ghirlanda, via Frova 10 Cinisello Balsamo - Milano 02 66056626 www.mufoco.org artaround.mufoco.org