La Grafica
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Indice Voci Grafica
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Graphic designer
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Stampa
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Stampa offset
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Note Fonti e autori delle voci
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Fonti, licenze e autori delle immagini
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Licenze della voce Licenza
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Grafica
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Grafica Il termine grafica indica il settore della "produzione artistica" orientato alla "progettazione" ed alla realizzazione di prodotti di Comunicazione visiva. Annovera al suo interno più settori specifici, di cui almeno due chiaramente caratterizzati: il graphic design (progettazione grafica) a cui oggi si assimila il termine indicante la categoria generale di grafica - e la grafica d'arte, settore orientato alla riproduzione di opere artistiche in limitata quantità.
Storia ed evoluzione della grafica d'arte (XV-XVIII secolo) L'arte della grafica nasce in occidente nel XV secolo dall'esigenza di produrre più esemplari di una stessa immagine, in una società dove si sta sviluppando una nuova classe mercantile e borghese che dispone di mezzi economici e conseguentemente elabora esigenze culturali più o meno numerose, si realizza attraverso la lavorazione di una matrice, incisa manualmente al fine di poter essere utilizzata per trasportare il soggetto su un foglio attraverso l'uso di un torchio. Le tecniche di lavorazione delle matrici derivano dall'esperienza degli incisori di metalli pregiati e ricevono un impulso fondamentale dalla quasi contemporanea invenzione del libro a stampa a caratteri mobili, alla metà del XV secolo. Le prime immagini a stampa sono realizzate con la tecnica della xilografia, detta anche silografia, che presuppone l'uso di una matrice in legno, che l'incisore lavora a rilievo, cioè togliendo la parte che non deve stampare, realizzando in questo modo un supporto che presenta il disegno in rilievo. Già all'inizio del XVI secolo, alla xilografia si affianca la calcografia, tecnica che utilizza il metallo, principalmente rame e zinco. In questo caso l'incisore lavora in cavo, cioè scavando nel metallo il disegno da stampare. Quando l'incisore lavora direttamente sulla lastra si parla di incisione a bulino, se lo strumento utilizzato, il bulino appunto, toglie il metallo che non serve grazie alla sua punta triangolare; oppure si parla di puntasecca, quando lo strumento a punta si limita a scalfire e spostare il metallo a lato dei solchi. Altra tecnica su metallo è quella della acquaforte, quando l'incisione avviene indirettamente, per immersione della lastra in un acido, che si chiamava aqua fortis, lastra precedentemente coperta con una vernice resistente all'acido e disegnata, eliminando la vernice, in corrispondenza della parti che devono subire la morsura dell'acido. Alla fine del XVIII secolo si scopre la possibilità di utilizzare matrici in pietra e nasce la tecnica della litografia, con la quale le matrici in pietra calcarea, precedentemente levigate e trattate in superficie con degli acidi, sono disegnate con apposite matite grasse. In fase di stampa l'inchiostro litografico aderisce solamente alle parti disegnate, dove trova altro inchiostro, ed è invece respinto dal resto della matrice perché irrorata con acqua.
Voci correlate • • • • • • • • • •
Adicom Design della comunicazione Disegno industriale Disegno Grafica computerizzata Graphic designer Modelli di branding Moodboard Stampa (processo) Stampa (arte)
• Stampatore d'arte
Grafica
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Altri progetti • Wikizionario contiene la voce di dizionario: http://it.wiktionary.org/wiki/grafica •
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Graphic design
Collegamenti esterni • • • •
Portale italiano dedicato alla grafica pubblicitaria [1] Graficainlinea - Risorse per la grafica [2] Graficarts - Idee, risorse ed utilità per la grafica [3] (EN) Graphic Design - Design Dictionary Definizioni ed elucidazioni del concetto di graphic design [4]
Note [1] [2] [3] [4]
http:/ / www. draft. it http:/ / www. graficainlinea. com http:/ / www. graficarts. net http:/ / www. designdictionary. co. uk/ it/ graphic_design. htm
Graphic designer Il graphic designer è una figura professionale che lavora nel settore del graphic design e delle arti visive. Il suo lavoro consiste principalmente nel creare prodotti di comunicazione visiva, intesi per essere stampati, pubblicati o trasmessi tramite i media elettronici allo scopo di comunicare un messaggio al pubblico nel modo più semplice ed efficace, tramite il testo e le immagini. La responsabilità principale di un graphic designer è la disposizione degli elementi visivi nel modo più semplice e funzionale possibile. È inoltre in grado di assumere in prima persona responsabilità progettuali e di direzione artistica e di fornire consulenza tecnica in tutte le fasi della creazione di un prodotto. Sebbene i graphic designer siano professionisti che operano in più discipline, generalmente le figure a cui si fa riferimento sono grafici pubblicitari, esperti di comunicazione, architetti, fotografi, tipografi, web designer. Essi possono lavorare in vari ambienti: negli studi professionali, nelle agenzie pubblicitarie [1], negli uffici di grafica delle redazioni di giornali o riviste, di case editrici o interni alle aziende, oppure come freelance, collaborando con agenzie, aziende o committenti individuali.
Applicazioni Il lavoro del graphic designer serve a migliorare la diffusione della conoscenza e al giorno d'oggi si applica ai campi più svariati della comunicazione. Per esempio, i grafici pubblicitari creano i prodotti e gli elementi che costituiscono l'identità delle società e delle aziende (immagini coordinate, logotipi, marchi commerciali, testo ecc.), così come si occupano di creare manifesti e cartelloni pubblicitari e del packaging (confezioni di prodotti di mercato). Esistono poi i graphic designer specializzati nel realizzare prodotti per l'editoria (creazione, impaginazione e progettazione di libri, riviste, cataloghi, giornali, brochure ecc.) e nell'industria dello spettacolo (romanzi, fumetti, titoli di testa e di coda in film e programmi televisivi ecc.). Anche la presentazione delle notizie è stata migliorata spesso dai graphic designer: documentari, telegiornali, periodici, riviste specializzate e libri di testo oggi si avvalgono del lavoro di questi professionisti per comunicare informazioni e attirare l'interesse del pubblico. Infine, in tempi più recenti, con l'avvento del world wide web e lo sviluppo di nuove tecnologie, i grafici e in particolare i web designer hanno acquisito sempre più importanza con la progettazione tecnica e grafica dei siti web e la creazione di interfacce interattive, in modo da rendere la navigazione più semplice e al tempo stesso più interessante.
Graphic designer
Storia Origine del termine Il termine "graphic design" (la disciplina in cui un graphic designer opera) è stato usato per la prima volta nel 1922, nel saggio New Kind of Printing Calls for New Design, scritto dall'illustratore americano William Addison Dwiggins. per definire una serie di discipline artistiche che si concentrano sulla comunicazione visiva. Il graphic designer è colui che opera nel campo del graphic design, avvalendosi in primo luogo delle sue conoscenze visive e tecniche. Il libro Graphic Design di W.G. Raffe, pubblicato nel 1927, è considerato il primo libro a utilizzare questo termine, nel titolo.
La seconda rivoluzione industriale La professione di graphic designer è considerata da molti essere nata in Europa (più probabilmente in Inghilterra e in Francia) verso la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, durante la seconda rivoluzione industriale: con l'aumento della produzione di merci e del lavoro in serie, le fabbriche avevano sempre più bisogno di comunicare un messaggio per richiamare l'attenzione del pubblico e spingerlo a comprare i prodotti. È così che ha cominciato a imporsi il modello pubblicitario che conosciamo oggi e che coinvolge diverse persone, tra cui artisti e progettisti. I primi "grafici pubblicitari" erano soprattutto artisti visivi, esperti di molte discipline allo stesso tempo (tipografia, illustrazione, calligrafia, fotografia ecc.). Fra questi c'era l'artista e scrittore inglese William Morris, che fu uno dei primi a disegnare motivi decorativi affinché altri artigiani e artisti li utilizzassero nelle loro opere; altri furono noti artisti della Belle Époque francese (come Toulouse-Lautrec e Jules Chéret), che crearono quelli che possono essere considerati i primi veri manifesti pubblicitari. Gli esempi più noti sono le affiche disegnate per pubblicizzare il Moulin Rouge e le Folies Bergère, noti locali parigini dell'epoca. Infine, in Italia, un impulso venne dato da alcuni artisti, tra cui Dudovich, Seneca, Testa (che lavorarono con diverse ditte italiane creando manifesti pubblicitari dei loro prodotti) e lo stesso fondatore della corrente futurista Filippo Tommaso Marinetti, che cominciò a usare i caratteri tipografici come elemento grafico. A partire dal lavoro di questi artisti, nel XX secolo ha cominciato a svilupparsi e a guadagnare importanza il mestiere di progettista grafico, inteso non come un semplice artista ma come una figura professionale a sé stante.
Il XX secolo Nei primi decenni del XX secolo, in Germania, un altro impulso notevole all'importanza della figura del graphic designer fu dato dalla scuola di arte e architettura tedesca Staatliches Bauhaus. Nell'importante eredità che la scuola ha lasciato al mondo del design spiccano diverse innovazioni didattiche, tra cui anche la nascita della disciplina del design, intesa come unione di tecnica ed arte, ma la più importante è il Vorkurs, cioè il "corso preliminare". Questo corso, svolto da Johannes Itten (designer e istruttore della scuola, che insegnava a liberare l'energia creativa e a indirizzarla verso la meta di una forma energetica e gestuale) è andato in seguito a fondare il moderno corso di basic design, che è diventato in seguito un corso fondamentale, impiegato in tutte le scuole di architettura e di design del mondo. Esso è un corso preparatorio, che comprende lo studio di metodologia, semiotica, ergonomia e diverse altre discipline, e che fornisce ai potenziali progettisti le basi per il futuro lavoro e per sviluppare il loro processo creativo, indipendentemente dagli studi compiuti in precedenza e dal tipo di attività che si vorrebbe svolgere in seguito. Per questo stesso motivo, il Vorkurs era obbligatorio per tutti gli studenti che si iscrivevano alla Bauhaus. Recenti studi hanno visto entrare anche il computer nell'insegnamento del Basic Design. Tra i teorici del Basic Design vi sono state varie figure di rilievo, tra cui Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Johannes Itten, Bruno Munari, Giovanni Pintori e molti altri. Oggi, il graphic designer è una figura professionale riconosciuta in tutto il mondo e ha sostituito l'iniziale "grafico pubblicitario" nelle agenzie e nelle ditte; l'artista dell'inizio del XX secolo ha lasciato spazio a un libero professionista, una figura esperta in diverse discipline del campo della grafica e costituisce uno degli elementi chiave
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Graphic designer dell'industria della comunicazione.
Qualifiche Per ottenere una posizione di lavoro come graphic designer è solitamente considerato essenziale avere almeno un certificato, ricevuto dopo aver conseguito gli studi in un istituto specializzato privato o in una scuola commerciale. Per dimostrare le proprie potenzialità, in genere viene inoltre richiesto un portfolio dei propri lavori. È necessario anche avere le conoscenze adeguate, le quali sono non soltanto legate al campo della comunicazione (conoscenze di comunicazione visiva e sistemi percettivi), ma sono anche tecniche e culturali, e comprendono competenze sulla multimedialità e sul progresso della tecnologia. Ad esempio, per un tipografo è richiesta la conoscenza dei processi e dei metodi di stampa, mentre per un web designer è richiesta la conoscenza dei linguaggi di programmazione web di base, come XML. I graphic designer devono inoltre saper conoscere e comprendere le norme sociali e culturali del pubblico a cui il prodotto è destinato, in modo da trovare le soluzioni visive più efficaci e pertinenti. Un'altra capacità richiesta è quella di utilizzare le proprie conoscenze per risolvere in modo ottimale problemi complessi e le sfide poste dalla comunicazione visiva: ogni progettista deve saper identificare e tenere presente lo scopo del messaggio che il prodotto deve comunicare al pubblico, raccogliere e analizzare i dati necessari attinenti all'informazione e saper creare potenziali metodi progettuali che mirino a risolvere il problema e realizzare prodotti il più possibile semplici e funzionali e che centrino il target (cioè l'obiettivo comunicativo) previsto. I metodi progettuali servono a conoscere e a identificare il problema e, in base ai dati ricercati dal progettista, portano a compiere una serie di scelte che conducono a una soluzione coerente. Per compiere al meglio il suo lavoro, il graphic designer si avvale delle seguenti conoscenze: • gli strumenti e le principali tecniche del disegno e della rappresentazione grafica • i materiali occorrenti, nonché le tecniche di lavorazione • gli eventi storici che sono alla base dell'attuale cultura della progettazione grafica (in particolare la storia dell'arte moderna e di quella contemporanea) • le tecniche della grafica (sia quelle tradizionali e contemporanee che quelle legate alla grafica computerizzata e di modellazione digitale) • le tecniche del colore e del suo utilizzo • le tecniche della stampa e della grafica editoriale • le tecniche della fotografia • gli aspetti teorico- scientifici e metodologici della disciplina • la comunicazione visiva, la teoria della percezione e la psicologia della forma
Strumenti Oltre alla tecnologia e alle conoscenze adeguate, il graphic designer si avvale di spirito critico e della creatività. Principalmente comunque, a seconda della specializzazione o del tipo di progetto che affronta, il graphic designer si avvale di mezzi quali strumenti di scrittura e disegno (penne, matite ecc.), di stampa (stampanti, torchi calligrafici, macchine rotative ecc.) o di fotografia (apparecchi fotografici o video). A metà degli anni ottanta del XX secolo, l'aumento dell'utilizzo dei computer in tutto il mondo e il conseguente avvento delle applicazioni di arte grafica e di impaginazione elettronica hanno dato il via ad una generazione di progettisti capaci di creare al computer elementi visivi che precedentemente erano stati prodotti a mano. Tuttavia, gli strumenti tradizionali quali le matite o le penne sono ancora utili per una parte dei progetti, anche se i computer vengono utilizzati per il loro completamento; un progettista o un direttore artistico, ad esempio, può effettuare degli schizzi o disegnare dei layout per presentare i concetti utili alla progettazione grafica. Alcuni di questi schizzi possono anche essere mostrati ad un cliente durante la fase iniziale della progettazione, così che il progettista possa eventualmente correggere gli errori e sviluppare
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Graphic designer l'idea in modo più preciso. Ad oggi, i computer sono considerati uno strumento indispensabile nell'industria del graphic design e sono talvolta visti come strumenti più efficaci dei metodi tradizionali. Tuttavia, alcuni progettisti continuano ad utilizzare ancora questi ultimi.
Occupazioni Illustratore Gli illustratori sono grafici che creano immagini che rappresentano un'idea, un concetto o una storia. In genere, essi si occupano di realizzare disegni o illustrazioni per prodotti di comunicazione di stampa, quali libri, riviste ed altre pubblicazioni, o per i prodotti commerciali come tessuti, prodotti di cancelleria, cartoline d'auguri, calendari ecc. Gli illustratori possono usare molti mezzi differenti, dal disegno a matita alla pittura, fino all'impiego del computer. Un illustratore consulta il cliente per conoscere il messaggio che l'immagine deve comunicare o la situazione che deve rappresentare. Oltre ad avere un'ottima conoscenza del disegno, è indispensabile che, per il suo lavoro, un illustratore possieda un fornito archivio di immagini a cui fare riferimento, in quanto può dover disegnare praticamente di tutto, a seconda dell'esigenza. Progettista di logotipi Lo scopo di un grafico che progetta professionalmente marchi o logotipi è fornire, tramite un'immagine, un efficace messaggio visivo per identificare un singolo prodotto, una società o un'azienda. Questi progettisti acquisiscono innanzitutto le informazioni necessarie, in genere fornite dal cliente, in modo da poter realizzare il marchio attenendosi il più possibile al target richiesto, per poi passare alla progettazione vera e propria, tenendo conto di specifici criteri, come la scelta di un carattere adeguato (lettering), i colori, le forme ecc. In genere, le caratteristiche fondamentali di un buon logotipo sono la leggibilità, l'immediatezza comunicativa ed il riconoscimento della marca. Grafico multimediale I grafici multimediali hanno il compito di progettare disegni e immagini per prodotti multimediali, come ad esempio contenuti da inserire nelle pagine web (disegni, animazioni 3D ecc.). Essi utilizzano software e applicazioni specifiche per realizzare i loro lavori. Di solito un grafico multimediale lavora insieme ai direttori artistici e ai web designer, ma anche con persone che lavorano nel settore informatico, per concordare insieme a esse le caratteristiche legate agli aspetti più strettamente tecnici. Web Designer Il lavoro di un Web Designer ha un ruolo chiave nel progettare le pagine web, prendendo decisioni sullo stile e i contenuti, progettandone gli elementi visivi, gli strumenti di navigazione e la loro disposizione nella pagina. A seconda della portata del progetto, il lavoro del web designer può anche comprendere la collaborazione con altre figure professionali, come ad esempio l'interface designer. Il prodotto finale deve essere funzionale e piacevole, in modo da presentare chiaramente i propri contenuti ed essere facilmente esplorabile ed utilizzabile. I web designer si avvalgono dell'uso della grafica applicata al computer e della conoscenza del computer e della tecnologia web, ma il loro lavoro comprende anche una certa creatività, così come capacità di progettazione, gusto estetico e conoscenza dell'interattività, usabilità e accessibilità dei siti web. Giornalista visivo I giornalisti visivi sono professionisti grafici che lavorano nell'ambito del “visual journalism”, una disciplina molto recente che consiste nel fare informazione attraverso le immagini (fotografie, video, animazione ecc.) piuttosto che tramite la scrittura. In genere, questi professionisti vengono impiegati dovunque ci sia bisogno di comunicare informazioni in modo semplice e immediato, come ad esempio nella progettazione grafica di mappe, grafici, presentazioni di immagini, animazioni ecc. Inoltre, collaborano spesso assieme ad informatici, matematici e statistici
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Graphic designer per facilitare il processo di elaborazione e di comunicazione delle informazioni.
Brand Designer Lo sviluppatore della cosiddetta Brand Identity è colui che si occupa di creare e di gestire quotidianamente l'dentità visiva di una marca o di una società. Con “identità visiva” si intende, in questo caso, l'insieme di segni grafici tramite i quali un'azienda “demarca” il proprio territorio. Questo tipo di grafico è colui che ha il compito di realizzare immagini coordinate che permettano al pubblico di conoscere una data società nel modo in cui essa vuole essere “veduta”. In termini grafici, l'identità di marca di una società può essere rappresentata con un singolo logotipo, il quale, poi, può essere spesso integrato in tutti i prodotti, gli elementi e i materiali della società stessa. Oggi il Brand Designer conosce e comprende anche elementi di marketing multi sensoriale da applicare al design della marca. Responsabile Layout Un progettista grafico del layout è in pratica il responsabile dell'apparenza visiva globale di un prodotto visivo: ha il compito di disporre il testo e le immagini nel modo più piacevole e al tempo stesso più funzionale per il pubblico. Il responsabile deve compiere molte scelte importanti (per esempio selezionare i colori e i font adatti ad ogni progetto) in modo da dare al prodotto la corretta forma visiva in base al messaggio che esso deve comunicare. Questi progettisti spesso lavorano nelle redazioni di giornali e riviste, così come in agenzie pubblicitarie e web agencies. Fra i loro prodotti più noti ci sono brochure, manifesti, cartelloni pubblicitari e la stessa impaginazione di libri, riviste e giornali.
Voci correlate • • • • • •
Disegno Graphic design Grafica Grafica computerizzata Lista di graphic designer Web design
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Collegamenti esterni • (EN) Graphic Design - Design Dictionary Definizioni ed elucidazioni del concetto di graphic design [4] • Accademia del Design di Brescia [2] • Fondazione dell'Accademia di Comunicazione [3]
Note [1] http:/ / www. audisiogd. com [2] http:/ / www. laba. edu [3] http:/ / www. hdemia. it/ profili/ graphic_designer. php
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Stampa
Stampa La stampa è un processo per la produzione di testi e immagini, tipicamente mediante l'impiego dell'inchiostro su carta e di una pressa da stampa. Spesso viene svolto come processo industriale su larga scala ed è una parte essenziale dell'editoria.
Storia Stampa con blocchi di legno La stampa con blocchi di legno su carta, dove i singoli fogli vengono impressi per mezzo di matrici di legno sulle quali sono presenti testi o illustrazioni intagliate, risale all'epoca della Dinastia Tang in Cina, anche se esistono esempi che testimoniano che questo metodo di stampa di fantasie su tessuto risale a prima del 220[1] e in Egitto al VI o VII secolo.[2] All'epoca della Dinastia Tang, uno scrittore cinese, Fenzhi, per primo fornì una testimonianza al riguardo. Nel suo libro Yuan Xian San Ji descrisse come dei blocchi di legno venissero usati per stampare Stampa mediante una macchina rotativa. un'iscrizione buddhista durante gli anni del potere dell'imperatore Zhengyuan (627-649 d.C.). Il più antico esempio di stampa con blocchi di legno è invece un'altra iscrizione buddhista risalente al periodo della Cina di Wu Zetian (684-705 d.C.), scoperta nel 1906 a Tubofan, nella provincia di Xinjiang (Cina), ora conservata al museo della calligrafia di Tokyo, Giappone. Il primo libro stampato vero e proprio di cui rimane testimonianza è una copia del Sutra del Diamante buddhista, datata 848 d.C., ma una recente scoperta in una pagoda Coreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C.[3][4] Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle quattro grandi invenzioni dell'antica Cina. In un memoriale del 1023, nell'epoca della Dinastia Song, venne riportato che il governo centrale all'epoca utilizzava delle lastre di rame per stampare le banconote e blocchi di rame per stampare i numeri e i caratteri su di esse. In seguito, sotto la Dinastia Jīn, veniva usata la medesima tecnica, sebbene fosse già più sviluppata, per stampare banconote e documenti ufficiali o formali; un esempio di questa stampa è una sorta di assegno stampato durante la Dinastia Jin nell'anno 1215. La stampa con blocchi di legno venne introdotta anche in Europa, e dal 1300 fu di uso comune per stampare fantasie sugli abiti; le immagini stampate su abiti per scopi religiosi erano molto grandi ed elaborate. Quando la carta divenne relativamente facilmente reperibile, intorno al 1400, il metodo della stampa iniziò ad essere impiegato anche su carte da gioco. Queste stampe venivano riprodotte in grande quantità all'incirca dal 1425.[2] Verso la metà del Quattrocento, i caratteri mobili diventarono un'alternativa economica rispetto alla stampa con blocchi di legno. La loro introduzione nel mondo della stampa si deve a Johann Gutenberg e portò una rivoluzione nella stampa e nella produzione e diffusione dei libri.
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Stampa
Stampa a caratteri mobili La stampa a caratteri mobili sarebbe stata inventata nel 1041 dal cinese Bi Sheng. L'invenzione presentò un difetto: essendo fatti di argilla, i caratteri si rompevano molto facilmente. Wang Zhen, un funzionario, nel 1298 introdusse un tipo più resistente di caratteri, ottenuti intagliando del legno, e sviluppò un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi che miglioravano la resa qualitativa. La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo venne attuata in Corea durante la dinastia Goryeo, e fu attribuita a Chae Yun-ui. Si ha notizia di libri stampati con caratteri mobili in metallo in Corea fin dal 1234, anche se il testo più antico esistente è del 1377. In Cina i caratteri mobili in metallo vennero introdotti solo all'avvento del pioniere della tipografia, Hua Sui, nel 1490. Da quella data in Cina vennero usati caratteri mobili sia in legno che in metallo. La tecnologia impiegata in Asia potrebbe essersi diffusa in Europa attraverso le vie di commercio per l'India o per il mondo arabo, ma non si ha alcuna prova o testimonianza che Gutenberg (inventore della stampa a caratteri mobili nel mondo occidentale) possa esser stato a conoscenza dei caratteri mobili usati in Corea. Alcuni autori hanno avanzato questa ipotesi e, sulla base del fatto che i caratteri mobili nella stampa in Asia risalgano al 1234, si domandano se non ci sia stata una comunicazione tra il mondo orientale e l'Occidente [5] Johann Gutenberg, nato a Magonza, in Germania, rivoluzionò la tecnica di stampa verso la metà del XV secolo, periodo che si considera l'inizio dell'era classica della stampa. Johann Fust e Peter Schöffer sperimentarono con Gutenberg questa nuova tecnica a Magonza. La stampa a caratteri mobili utilizzata in Asia, basata molto sul lavoro manuale, ha praticamente cessato di esistere dopo l'introduzione della tecnica di Gutenberg in Cina nel XIX secolo. Gutenberg cominciò ad utilizzare degli inchiostri con una base oleosa, sostanza che aveva un effetto più duraturo rispetto agli inchiostri Lapide commemorativa della prima stampa di utilizzati precedentemente con base acquosa. Avendo lavorato come data certa in Piemonte, a opera di Baldassarre Cordero di Mondovì nel 1472. orefice professionista, possedeva già delle conoscenze riguardo alla lavorazione e l'uso dei metalli. Gutenberg fu il primo ad impiegare una lega di piombo, stagno e antimonio, che era essenziale per produrre caratteri duraturi per stampe di alta qualità [6]. Per arrivare a questa lega, Gutenberg creò una speciale matrice con dettagli molto precisi. Dopo un anno di sperimentazioni, pubblicò la prima stampa a colori. La più famosa opera stampata da Gutenberg fu la Bibbia, tirata in 180 copie. Ispirandosi ad un torchio per l'uva, inventò anche una pressa per la stampa che rivoluzionò la produzione e la diffusione dei libri. La stampa a caratteri mobili si diffuse rapidamente al di fuori della Germania grazie a tipografi che emigravano o ritornavano ai paesi d'origine. La prima tipografia impiantata fuori della Germania fu opera di Johannes Numeister, concittadino e allievo di Gutenberg, che aprì a Foligno una bottega tipografica nel 1463 [7]. Il primo libro stampato fuori della Germania fu invece opera di Konrad Sweynheym e Arnold Pannartz (il primo della diocesi di Magonza e il secondo di quella di Colonia). Chiamati presumibilmente dal card. Nicola Cusano a Roma [8] , furono ospitati nel monastero di Santa Scolastica di Subiaco (65 km dall'Urbe). Nel 1464-65 pubblicarono un Donato minore ovvero Donatus pro puerolis (cioè una grammatica latina per i bambini, ora disperso), il De oratore di Cicerone, il De Civitate Dei di Sant'Agostino e un'antologia di opere di Lattanzio, tutti con una tiratura di 275 copie. A questo proposito vedi Enrico Mistretta, L'editoria - un'industria dell'artigianato, Il Mulino, Bologna, 2008. Una pressa come quella di Gutenberg venne costruita a Venezia nel 1469; nel 1500 la Serenissima contava ben 417 editori. Venezia in questo senso fu una città molto fertile, anche grazie a editori e tipografi quali Aldo Manuzio (le cui edizioni, denominate "aldine", sono ancora oggi molto pregiate), Francesco Marcolini da Forlì ed altri. A Roma, durante gli anni 1467-1500 furono stampati ben 1.825 titoli.
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Stampa
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Nel 1470 Jean Heynlin costruì una pressa a Parigi. Il 5 e 6 aprile 1472 sempre a Foligno venne stampato da Johannes Numeister e dal folignate Evangelista Mei,[9] il primo libro in lingua italiana: la Divina Commedia. Nel 1473 Kasper Straube pubblicò l'Almanach cracoviense ad annum 1474 a Cracovia. Nel 1476 una pressa fu montata in Inghilterra da William Caxton. L'Italiano Giovanni Paoli (più noto col nome spagnoleggiante di Juan Pablos)[10] montò una pressa importata a Città del Messico nel 1539. Stephen Day fu il primo a costruire una pressa nel Nord America nel 1637, nei pressi della Massachusetts Bay.
Le tipografie Le prime tipografie all'epoca di Gutenberg venivano gestite dai "maestri tipografi" o "mastri tipografi" che avevano la proprietà del negozio/studio stesso, selezionavano e rivedevano i manoscritti, determinavano la tiratura delle copie, vendevano i lavori prodotti, gestivano i capitali e organizzavano la distribuzione. Alcune di queste tipografie divennero vivaci centri intellettuali, come quella di Erasmo da Rotterdam. • Apprendisti: gli apprendisti, generalmente tra i 15 e i 20 anni, lavoravano per i mastri tipografi, e non dovevano necessariamente essere intellettuali o colti (in genere i livelli di cultura erano molto bassi tra di loro, in confronto ad oggi). Preparavano l'inchiostro, i fogli di carta e controllavano la pressa. Un apprendista che desiderava diventare un compositore doveva imparare la lingua latina e essere supervisionato da un operaio qualificato. • Operai: dopo aver finito l'apprendimento come apprendisti, gli operai acquisivano più controllo, ad esempio potevano diventare datori di lavoro all'interno della tipografia. • Compositori: erano coloro i quali componevano i testi e approntavano le forme per la stampa. • Addetto alla pressa: la persona che lavorava direttamente con la pressa era detto torcoliere, era un lavoro fisicamente molto intenso. La più antica immagine a stampa, oggi conosciuta, di una tipografia europea con le tecniche di Gutenberg venne prodotta da Matthias Huss a Lione nel 1499; è una figura allegorica medievale rappresentante una danza macabra particolare: mostra varie persone in una tipografia con degli scheletri.[11]
Innovazioni del XVIII e del XIX secolo Alla fine del XVIII secolo furono apportati molti cambiamenti nelle tecniche grafiche e nei materiali utilizzati: Bewick sviluppò un metodo di incisione xilografica utilizzando il legno di testa, cioè in senso perpendicolare alla vena, e non di filo come era stato fatto fino ad allora. Per questa tecnica, Bewick, introdusse l'uso dei bulini, i medesimi impiegati per l'incisione dei metalli. Senefelder inventò la litografia. Bryan Donkin sviluppò una applicazione commerciale della macchina di Fourdrinier e inventò il rullo inchiostratore. Nei primi anni del diciannovesimo secolo Stanhope, George E. Clymer, Koenig ed altri introdussero nuovi modelli di apparecchi tipografici, che superavano in efficacia qualunque strumento precedentemente noto. Nel 1814 il motore a vapore fu introdotto per la prima volta nella tipografia; il The Times è il primo ad essere stampato con l'ausilio della macchina.
Stampa moderna Nel 2006 negli Stati Uniti erano presenti circa 30.700 aziende grafiche, con un capitale di 112 miliardi di dollari, stando alla ricerca della Barnes Reports, 2006 U.S. Industry & Market Outlook. I lavori che si sono trasferiti su Internet sono il 12,5% del totale. Libri e giornali sono stampati usando in prevalenza stampa offset, rotocalcografia, flexografia. Altre tecniche comuni includono: • Rilievografia • Flexografia usata per le confezioni (packaging), le etichette, i giornali. • Tipografia utilizzata (sempre meno) per stampe a livello artistico (partecipazioni di nozze). • Permeografia
Stampa
10 • Serigrafia usata in molti ambiti, dalle magliette alle piastrelle. La serigrafia è attualmente l'unico sistema di stampa che può utilizzare il cioccolato come inchiostro (anche se si stanno facendo prove in questo senso con le tecnologie digitali).
• Incavografia • Rotocalcografia usato soprattutto nelle riviste e nelle confezioni. • Non impact • Getto di inchiostro usato tipicamente per: • stampare poche copie di libri. • per creare "prove colore" ovvero per simulare la stampa offset prima di effettuare un lavoro. • in sempre più forte concorrenza con la Serigrafia, nelle stampe di grande formato (manifesti, applicazioni esterne, adesivi per autobus). Infatti si parla (erroneamente a livello tecnologico) di "Serigrafia Digitale". • Stampa laser usata: • nelle comuni stampanti da ufficio. • per stampe di documenti relativi transazioni (documenti bancari, bollette) dove arriva a tirature anche di migliaia di pezzi. • è utilizzata dalle poste e da aziende private per creare intestazioni variabili su lettere o coupon.
Leggi sulla stampa Per le possibilità di moltiplicare facilmente la diffusione di notizie e idee, la stampa ha suscitato fin dalla sua nascita l'interesse da parte delle autorità di ogni paese, da cui discese l'obbligo di richiedere permessi per la stampa di ogni opera, con la creazione di veri e propri organi di censura. La chiesa cattolica istituì fin dal 1599 l'indice dei libri proibiti in cui erano elencate le opere "condannate", di cui era vietata o limitata la diffusione là dove il cattolicesimo riusciva ad esercitare un potere temporale. In seguito, le legislazioni dei diversi paesi hanno ampliato o ristretto i controlli esercitati sulla stampa, in maniera molto diversa a seconda dei tempi e dei luoghi.
Impatto sociale La stampa ha dato accesso alla conoscenza ad una gamma più ampia di lettori ed ha consentito alle generazioni successive di costruire sui risultati intellettuali di quelle precedenti. La stampa, secondo John Dalberg-Acton nella sua conferenza 'Sullo studio della storia' (1895), ha dato "la garanzia che la scoperta del Rinascimento sarebbe durata a lungo, e che ciò che sarebbe stato scritto sarebbe stato accessibile a tutti, e che l'occultamento di conoscenze e idee del Medioevo non si sarebbe mai più ripetuto". La stampa è stata determinante nel cambiare il modo di leggere nella società. Elizabeth Eisenstein identifica due effetti a lungo termine dell'invenzione della stampa: sostiene che la stampa ha creato un punto di riferimento costante ed uniforme per la conoscenza, nonché consentire il confronto tra opinioni incompatibili. Asa Briggs e Peter Burke individuano cinque tipi di lettura sviluppatesi in seguito alla introduzione della stampa: 1. Lettura critica (Critical Reading): a causa del fatto che i testi divennero finalmente accessibili alla popolazione in generale, la lettura critica emerge quando viene data a tutti la possibilità di formare le proprie opinioni sui vari testi. 2. Lettura pericolose (Dangerous Reading): la lettura è vista come un esercizio pericoloso quando viene ritenuta ribelle ed asociale. Questo si è verificato soprattutto nel caso delle donne perché la lettura avrebbe potuto suscitare emozioni pericolose come l'amore. Vi era anche la preoccupazione che se le donne fossero state in grado di leggere, avrebbero potuto leggere anche i messaggi d'amore. 3. Lettura creativa (Creative Reading): la stampa ha consentito a tutti di leggere i testi e interpretarli in modo creativo, spesso anche in modi molto diversi da quello che l'autore intendeva.
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4. Lettura estensiva (Extensive Reading): la stampa ha consentito la disponibilità di una vasta gamma di testi, in tal modo i metodi precedenti di lettura intensiva di testi, dall'inizio alla fine, sono cambiati. Con i testi immediatamente disponibili, si cominciò a leggere su particolari argomenti o per capitoli, consentendo una lettura molto più estesa su una vasta gamma di argomenti. 5. Lettura privata (Private Reading): questo tipo di lettura è legata alla crescita dell'individualismo. Prima della stampa, la lettura era spesso un evento di gruppo; con la stampa, l'alfabetizzazione è aumentata così come la disponibilità di testi e la lettura è diventata una attività prevalentemente solitaria.
Note [1] Shelagh Vainker in Anne Farrer (ed), Caves of the Thousand Buddhas, 1990, British Museum publications, ISBN 0-7141-1447-2 [2] An Introduction to a History of Woodcut, Arthur M. Hind, Houghton Mifflin Co. 1935 (negli USA), reprinted Dover Publications, 1963 ISBN 0-486-20952-0 [3] The Encyclopedia of World History: Ancient, Medieval, and Modern, Chronologically Arranged By Peter N. Stearns, William Leonard Langer (http:/ / books. google. com/ books?ie=UTF-8& vid=ISBN0395652375& id=MziRd4ddZz4C& pg=PA156& lpg=PA156& dq=unified+ silla& sig=PtHzeMj5shwKqi4tWeHY7aIPbZE) [4] History of printing (http:/ / www. historyworld. net/ wrldhis/ PlainTextHistories. asp?historyid=ab78). [5] Thomas Christensen. Did East Asian Printing Traditions Influence the European Renaissance? (http:/ / www. rightreading. com/ printing/ gutenberg. asia/ gutenberg-asia-1-introduction. htm). Arts of Asia Magazine, 2007. URL consultato in data 18 ottobre 2006. [6] La lega ideata da Gutenberg si dimostrò di gran lunga migliore rispetto all'argilla, al legno o al bronzo già usati in Asia. [7] Nel 1470 Numeister stampò il "De bello italico adversos Gothos", dell'umanista Leonardo Bruni. [8] Ennio Sandal. Il Lattanzio - De divinis institutionibus (http:/ / www. simbruinastagna. com/ public/ news/ templates/ simbruinastagna_contenuti. asp?articleid=128& zoneid=5). Simbruina Stagna. URL consultato in data 25/04/2011. [9] Altri identificano l'Evangelista Mei citato nel colophon dell'edizione, con il mecenate folignate Emiliano Orfini, altri ancora con il tipografo Evangelista Angelini. [10] Giuseppe Nova, Stampatori, librai ed editori bresciani in Italia nel Cinquecento, Brescia: Fondazione Civiltà bresciana, 2000, p. 215, ISBN 88-86670-19-2 ( Google libri (http:/ / books. google. it/ books?id=S2IVAQAAIAAJ& q=Giovanni+ Paoli+ Brescia+ Cromberger& dq=Giovanni+ Paoli+ Brescia+ Cromberger& hl=it& ei=YGNlTca4Ct2G4gaBpdS8Bg& sa=X& oi=book_result& ct=result& resnum=1& ved=0CC0Q6AEwAA)) [11] La Grant Dance Macabre (http:/ / www. godecookery. com/ macabre/ gallery3/ macbr83. htm)
Voci correlate • • • • • • • • • • • • •
Stampa (arte) Intaglio Stampa digitale Stampa lenticolare Trasferimento termico Johannes Gutenberg Conrad di Schweinheim - Arnoldo Pannartz - Giovanni Filippo De Lignamine Aldo Manuzio Stampa a caldo Stampa a caratteri mobili Stampa a tampone Stampa offset Tipografia
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Collegamenti esterni • Storia della stampa.unibo.it (http://www.storiadellastampa.unibo.it/storia.html) • Storia della stampa Gutenberg2000.org (http://www.gutenberg2000.org/storia_stampa.htm) • (EN) The development of book and printing (http://www.gutenberg-museum.de/index.php?id=19& language=e) versione inglese del sito Museo di Gutenberg, Mainz, Germania. • Osservatoriolibri.it (http://www.osservatoriolibri.com/origini.html) storia della stampa • Breve saggio sul ruolo della stampa (http://gandalf.it/storia/storia02.htm) • Planete-Typographie.com (http://tipografia.planete-typographie.com/indice/storia.html) saggi sulla stampa in varie lingue
Stampa offset La stampa offset è un processo di stampa planografico (riferito al particolare sistema di stampa che utilizza matrici piane tipiche della fototipia e della litografia) indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione tra acqua e sostanze grasse (nello specifico gli inchiostri). È un metodo definito planografico perché i grafismi e i contro-grafismi sono sullo stesso piano.
Caratteristiche L'offset è una tecnica di stampa basata stampatrice MAN Roland fondamentalmente sullo stesso principio della litografia (esiste anche una tecnica dry offset o offset a secco, molto meno diffusa che utilizza matrici a rilievo). Anziché stampare il foglio a contatto diretto con la pietra o la lastra di alluminio microgranito, la stampa avviene attraverso l'impiego di tre cilindri a contatto tra loro. Si tratta quindi di una stampa indiretta: ciò significa che la stampa non avviene, come negli altri tipi di stampa di tipo diretto, trasferendo direttamente l'inchiostro dalla lastra (matrice) al supporto, ma avviene con l'inchiostro che viene riportato dalla lastra litografica al caucciù, e da questo alla carta. I vantaggi principali della stampa offset sono: • l'estrema definizione e l'alta risoluzione data dal principio di repulsione acqua-olio (es: la gocciolina di olio in acqua è una sfera perfetta) • il cilindro di caucciù permette di mantenere un'elevata qualità di stampa anche su supporti non perfettamente lisci rendendolo un sistema ideale per stampare ogni tipo di carta. Esistono però anche degli svantaggi: • bassa coprenza degli inchiostri: non è possibile trasferire molto inchiostro che deve essere sempre in equilibrio con la soluzione acquosa, aumentare l'inchiostro significa quindi aumentare anche l'acqua con tutti i problemi che
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ne possono derivare per toglierla. • stress del materiale: il gruppo stampa offset (cilindri inchiostratori, cilindro per la bagnatura, cilindro della matrice, cilindro di caucciù e di contropressione), a parità di dimensioni è tra i più pesanti fra i gruppi stampa e pertanto esercita una maggiore pressione sul supporto che, soprattutto se delicato, può risentire di questo stress. Materiali più delicati, per esempio i film plastici, non sono fra i più adatti per la stampa offset. Per i film plastici è più consigliabile una stampa di tipo flexografica.
La macchina da stampa offset - piana Componenti I componenti della macchina da stampa sono: • il mettifoglio o sbobinatore, • il calamaio (alimentazione per l'inchiostro),
Una Heidelberg Speedmaster 102 con in primo piano il mettifoglio
• il gruppo di macinazione (formato da rulli che trasportano l'inchiostro dal calamaio alla lastra ed eseguono la macinatura dell'inchiostro, rendendolo più fluido ed eliminando eventuali grumi); l'ultimo rullo del gruppo di macinazione, cioè quello a contatto con la lastra e che trasferisce l'inchiostro alla stessa, è il rullo inchiostratore, • il cilindro porta lastra, • i rulli bagnatori (che bagnano la lastra), • il cilindro porta-caucciù (riceve l'immagine dalla lastra e la riporta sul foglio di carta),
• il cilindro di contropressione (che fornisce la pressione adeguata in base allo spessore della carta), • l'uscita stampati.
Funzionamento L'inchiostro viene introdotto nel calamaio (6 nella figura a destra) e da qui passa al gruppo di macinazione (7), formato da numerosi rulli di diverso diametro che ruotando rendono fluido l'inchiostro stesso. Alcuni di questi rulli hanno anche un movimento trasversale, che consente di rendere uniforme la distribuzione dell'inchiostro sulla lastra. La lastra è avvolta su un cilindro (1) e viene toccata dai rulli bagnatori (5) e dai rulli inchiostratori. I primi vi trasferiscono un velo di acqua di bagnatura, generalmente una soluzione di acqua e additivo preferibilmente anche con alcol isopropilico, i secondi l'inchiostro. Gli inchiostri, che sono grassi, aderiscono solo alla parte lavorata della lastra (grafismo), mentre l'acqua, per il principio di idrorepellenza, non bagna gli stessi grafismi perché respinta dall'inchiostro (grasso). L'acqua di bagnatura serve quindi a definire con precisione i contorni dei grafismi. Il rapporto fra acqua di bagnatura e inchiostro non è costante, varia ovviamente in funzione di altri parametri come la velocità di trasferimento. È fondamentale che il rapporto sia
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equilibrato e questo richiede notevole padronanza del processo da parte degli operatori. La lastra trasferisce quindi le immagini sul telo di caucciù (2), che riceve l'inchiostro ma non l'acqua, il quale trasferisce la stampa sul foglio (8) con l'ausilio del cilindro di contropressione (3). Questo metodo è anche chiamato "stampa indiretta". Esistono vari modelli di macchine per la stampa offset: quella cilindrica a foglio è la più diffusa e disponibile in diversi modelli in grado di stampare su diversi formati di carta, dal 25x35 centimetri al 140×200. L'inserimento del foglio in macchina avviene attraverso un apparato, chiamato mettifoglio, costituito da una serie di aspiratori che alzano il foglio, staccandolo dai sottostanti, e lo pongono su un piano di scorrimento. Su quest'ultimo, il foglio viene posizionato grazie ad una squadra per consentire poi alle pinze del cilindro di pressione di agganciarlo, sempre nel medesimo punto. L'operazione serve per assicurare che la stampa avvenga, per tutti i fogli, ad una distanza costante ed univoca: il cosiddetto "registro" (la parte "presa" dalle pinze non può essere chiaramente stampata, cosa di cui bisogna tener conto nella progettazione grafica del prodotto da stampare). La maggior parte delle macchine offset possono stampare a più colori (di solito 4 o 5) e se il metodo dei "tre cilindri" era descrittivo per un colore, all'aumentare dei colori aumentano anche i cosiddetti "castelli di stampa" o "gruppi". Ovvero la struttura in grado di stampare un colore per volta. Esistono anche macchine piane con sistema di voltura che consentono di stampare 8 colori, quattro colori CMYK su un lato (bianca) e quattro sull'altro (volta), ma esistono anche macchine con 10 "gruppi" e voltura in cui due vengono usate per la vernice di sovrastampa o per colori Pantone. Il foglio viene voltato automaticamente dalla macchina.
CMYK
Nelle macchine attuali molte operazioni sono state automatizzate: tra queste i cambi di formato e lastra, il lavaggio e la regolazione degli inchiostri tramite sofisticate centraline di controllo.
Voci correlate • • • • • •
Lastra litografica Litografia Flexografia Xilografia Tipografia CMYK
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Collegamenti esterni • • • • • •
La stampa offset [1] Tecniche di stampa [2] Museo della Stampa di Soncino (CR) [3] (EN) How Offset Printing Works [4] (EN) Marketing With Color Printing [5] (EN) Industry Specific how-to guide on how Offset Printing is done [6]
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Note [1] [2] [3] [4] [5] [6]
http:/ / www. draft. it/ cms/ Contenuti/ la-stampa-offset http:/ / it. encarta. msn. com/ encyclopedia_761569714/ Tecniche_di_stampa. html http:/ / www. prolocosoncino. it/ casastampatori. php http:/ / www. howstuffworks. com/ offset-printing. htm http:/ / printinguniversity. org http:/ / www. printingpressinfo. com/ offset. html
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Fonti e autori delle voci
Fonti e autori delle voci Grafica Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=52175600 Autori:: .anaconda, Aedo89, Alessio Rolleri, Antonella.rule.the.world, Archenzo, Ariel, Aushulz, Avesan, Balfabio, Battist, Bodoni, Bruno Settimo, Cirosan, Civvì, Cornisetta, Cromo, Cyberuly, Dedda71, FalcoBS, Falcobs, Filnik, Frieda, Gacio, Gastipi, Ggonnell, Giogaeta, Giuseppe luci, Guam, Gvnn, Hasanisawi, Hellis, Ignlig, Istitutodartedepero, Jok3r, Leotraversa, Marcok, Naamar, OppidumNissenae, Optaylon, Pava, Pequod76, Phantomas, Piddu, Salli, Salvo46, Sinigagl, Snowdog, Spippolo, Supernino, Teoamez, To011, Treefingers, Vipera, Weblogo, Xendor, 117 Modifiche anonime Graphic designer Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=52434800 Autori:: Aedo89, Andrisano Antonio, Cyberuly, Fpittui, Kill off, Leoo, Mirko Tavosanis, No2, Scotty25, Teoamez, Valepert, 16 Modifiche anonime Stampa Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=51943910 Autori:: Absinthe, AlessioMela, Alkalin, Annuale, Ask21, AttoRenato, Aurorasogna82, Avemundi, Azrael555, Bodoni, C3o2, CMYK0%, Christiandes00, Davidao, Discanto, Dr Zimbu, Ediedi, Essedipi, Eumolpo, F.chiodo, Fracrifo, Gianpietro72, Giulmar, Grubagotti, Gubo, Guidomac, Hellis, Ivanomi, Jorunn, L736E, Lou Crazy, Louislee94, Loupeter, Luca Losa, LucaG83, LukeWiller, MLWatts, Marco Bernardini, Marcok, Marcol-it, Massic80, Mau db, Mikelo Gulhi, Mtiovinelli, Niggle, No2, Paolotacchi, Phantomas, Pierpao, Ricce, Sanremofilo, Sentruper, Seveso, Shivanarayana, Soprano71, Taueres, Toobaz, Treisijs, Vermondo, Vipera, 83 Modifiche anonime Stampa offset Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=52498856 Autori:: Abisys, Absinthe, Abyssadventurer, Ary29, Buggia, C3o2, CMYK0%, CavalloRazzo, Cayman88, Cyberuly, DanGarb, Dani4P, Daniele.tampieri, Demostene119, Dia^, Eva4, FalcoBS, Gac, Gatto Nero, Gervasi, Giacomo699, Gianfranco, Helios, Jacopo, Jipre, Loved.runner, LukeWiller, M7, Piaaaac, Pracchia-78, Razzairpina, Robert Weemeyer, Roberto Mura, Sailko, Sentruper, Stemby, Steschke, Tiesse, Unriccio, Vignaccia76, VincenzoX, Waglione, 66 Modifiche anonime
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