Don angelo completo 2

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Mans. Angelo Paravisi

12 anni a Seriate con noi

ora Vescovo ausiliare

NUMERO STRAORDINARlO

VOCE DI SERIATE

GIUGNO 1988


Roma, 4 Giugno 1988

SACRA CO NGREGATIO PRO EP ISCOPIS

Pro t. N. 367/88

IL

SANTO

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l'ha promossa alla Chiesa titolare Vescovile di TORRE DI PROCONSOlARE deputandola in pari tempo Ausi liare di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor GIULIO OGGIONI, Vescovo di Bergamo.

Tanto le si comunica per Sua opportuna conoscenza e norma.

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Reverendo Signore

Mons. ANGELO PARAVISI

Arci prete di Seri ate


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Parrocchia del 55. Redentore 24068 SERIA TE (Bergamo) Telefono 035/295507

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cm E IL VESCOVO

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(dai documenti del Concilio Vaticano II)

Il Vescovo è successore degli Apo­ stoli.

nezza del Sacramento dell'Ordine, è "l'economo della grazia del Supre­ . mo Sacerdozio" specialmente nel­ "La missione divina affidata da l'Eucarestia, che offre egli stesso o Cristo agli Apostoli durerà fino alla fa offrire, e della quale la Chiesa fine dei secoli. Essi lasciarono così continuamente vive e cresce... Con i sacramenti, dei quali con la sua au­ in testamento ai loro immediati cooperatori l'ufficio di completare e torità determina la regolare e frutto­ consolidare l'opera da essi incomin­ sa distribuzione, santifica i fedeli . È ciata." ministro originario della Conferma­ zione, dispensatore degli Ordini Sa­ cri e moderatore della disciplina pe­ Il Vescovo è colui che rende presente nitenziale. Gesù Cristo. "Il Signore Gesù Cristo, sedendo alla destra di Dio Padre non cessa di essere presente alla Comunità, ma per mezzo del ministero dei vescovi predica la parola di Dio a tutte le genti, ammnistra ai credenti i sacra­ menti della fede e per mezzo del 10­ ro ufficio paterno incorpora nuove membra al Suo Corpo."

Il Vescovo è Maestro: ha la missione profetica, ha l'ufficio di insegnare. I vescovi sono gli araldi della fede che portano a Cristo nuovi discepo­ li, sono dottori autentici cioè livesti­ ti dall'autorità di Cristo, che predi­ cano al popolo loro affidato la fede da credere e da applicare nella prati­ ca della vita, e la illustrano alla luce dello Spirito Santo, traendo fuori dal tesoro della Rivelazione cose nuove e vecchie... 1 Vescovi quando insegnano in Comunione con il Romano Ponte­ fice, devono essere da tutti ascoltati con venerazione quali testimoni della divina e cattolica verità".

Il Vescovo è Sommo Sacerdote: ha la missione sacerdotale, ha l'ufficio di Santificare. "Il Vescovo, insignito della pie­ 6

Il Vescovo è pastore: ha la missione regale, ha l'ufficio di governare. "I Vescovi reggono le Chiese par­ ticolari a loro affidate come Vicari e legati di Cristo, col consiglio, la per­ suasione, l'esempio, ma anche con l'autorità e la sacra potestà della quale però non si servono se non per edificare il propIÌo gregge nella verità e nella Santità .... tenendo in­ nanzi agli occhi l'esempio del Buon Pastore che è venuto non per essere servito, ma per servire. "

Il Vescovo è in comunione col Papa e con gli altri Vescovi (Collegio Epi­ scopale). "La consacrazione episcopale confelisce con l'ufficio di santifica­ re gli uffici di insegnare e governa­ re, i quali però, per la loro natura non possono essere esercitati se non nella comunione gerarchica con il Sommo Pontefice e con i membri del Collegio. "

Il Vescovo costituisce con i suoi sa­ cerdoti un unico presbiterio.

"li Vescovo corisideri i sacerdoti Suoi cooperatoIÌ come fratelli e amici.. . e tutti i sacerdoti sia dioce­

sani che religiosi sono associati al Corpo Episcopale, e, secondo la lo­ ro vocazione e grazia, servono al be­ ne di tutta la Chiesa.

II Vescovo riconosce e promuove la dignità dei laici "I Pastori IÌconoscano e promuova­ no la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa, si servano volen­ tieri del loro prudente consiglio. con fiducia affidino loro degli uffici in servizio della Chiesa.. . I Laici co .. clistiana obbedienza pron abbraccino ciò che i Pas~­ rappresentanti di Cristo. 5:.o.~ no come maestIÌ e re:: : -= Chiesa".

Il Vescovo Ausiliare è cooperatore del Vescovo diocesano. "Per meglio raggiungere il bene del gregge del Signore, non di rado si deve costituire dei Vescovi Ausi­ liari, perché il Vescovo diocesano, sia per l'eccessiva vastità della dio­ cesi, o per l'eccessivo numero degli abitanti, sia a motivo di partiCOlari circostanze di apostol ato o di altre cause di diversa natura, non può personalmente compiere tutti i do­ veri del suo ministero, come esige­ rebbe il bene delle anime. 1 Vescovi Ausiliari devono essere muniti di opportune facoltà, affin­ chè salve restando l'unità del gover­ no diocesano e l'autoIÌtà del Vesco­ vo diocesano, la loro azione riesca più efficace e la loro dignità episco­ pale sia salvaguardata.... Il Vescovo diocesano costituisce l'Ausiliare suo Vicario Generale, dipendente soltanto dalla sua autorità e lo con­ sulti quando dovrà esaminare i pro­ blemi di maggiore importanza, sn"­ cialmente di carattere pasto ~ ~


VOCE DI SERIATE

II nostro Arcip1rete

Vescovo Ausiliare di Bergamo


L'OSSERVATORE ROMANO

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Domenica 5 Giugno 1988

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare per la diocesi di Bergamo (Italia) il Reverendo Monsignore Angelo Paravisi, attualmente Arciprete di Seriate, pro­ muovendolo alla Chiesa titolare vescovile di TOlTe di Proconsolare.

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ECO· DI BERGAMO

Domeok, 5 g;ugno 1988

CRONACA DELLA CITTA'

I 35 anni di intensa attività pastorale

del Vescovo Ausiliare mons. Paravisi

Ha 58 anni, è nato a Colognola - Subito dopo ordinato sacerdote è stato coadiutore e poi Economo spirituale di Osio Sotto - Poi tre anni Direttore dell'oratorio d(}ll'Immacolata in Città e sei Assistente diocesano della Gioventù di Azione Cattolica - E tornato quin­ di alla Cura d'anime come prevosto ad Alzano Maggiore dal '70 al '76 e dal '76 è arciprete di Seriate,la più grossa parrocchia della diocesi con quasi 20 mila abitanti «"Lascia la tua terra e va ... n. Il Si­ gnore mi invita a ripiegare la tenda : nella sua volontà sta la nostra pa­ ce». È un pensiero che mons. Angelo Paravisi propone sovente per spie­ gare il sacerdozio come "ministero di servizio da vivere nell'obbedien­ za". Lo ha accompagnato anche ieri quando da Seriate - dove dal 1976 si trovava quale Arciprete stimatis­ simo - è stato chiamato come Ve­ scovo ausiliare, in aiuto a mons. Giulio Oggioni, nella guida della diocesi dopo la malattia che ha col­ 8

pito il nostro Vescovo nei mesi scorsi. Assume il nuovo "mandato" con una esperienza pastorale tra le più vaste e ricche: trentacinque an­ ni vissuti in tre parrocchie diverse e particolarmente emblematiche ­ ciascuna in modo proprio - della .varia e complessa realtà diocesana, in due Oratori - uno di paese e uno di città: anzi il più antico e ammira­ to - , e tra i giovani dell' Azione Cat­ tolica; e poi con una presenza atti­ va, anche di primo piano, in orga­ nismi diocesani o regionali (dal 1980 è Segretario della Commissio­

ne del clero lombardo) e una parte­ cipazione puntuale ai più significati­ vi appuntamenti - periodici o straordinari - della vita ecclesiale nazionale. Dai tempi di mons. Luigi Speranza (1854-1879), e del suo coa­ diutore mons. Alessandro Valsec­ chi, in qua, sarà anche il primo ber­ gamasco impegnato con la dignità episcopale - sia pure in funzione ausiliaria - nella propria terra d'ori­ gine. Ha 57 anni (compirà i 58 il prossi­ mo 15 settembre). È nato a Colo­ gnola, dove è anche cresciuto in


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una famiglia numerosa e umile: ot­ telligente, tra i primi della classe per to figli di cui due spentisi in età te­ l'assiduità allo studio e la diligenza nerissima. Il padre Giacomo e la assoluta. Già allora si distingueva madre Adelaide sono morti rispetti­ per la signorilità dei modi: riservato vamente nel maggio del 1966 e alla pur nella cordialità del rapporto, vigilia di Natale del 1967. Si erano molto sensibile sul piano umano, sposati nel 1911 mettendo su casa sempre equilibrato, controllatissi­ appunto a Colognola (dove Giovan­ mo. ni Paravisi si era trasferito da Levate All'ordinazione sacerdotale giun­ già dal 1903). Ebbero la gioia nel sero in venticinque (nel gruppo 1961 di festeggiare le nozze d'oro, c'erano anche due gemelli del rione ;:ircondati da figli e nipoti, al San­ cittadino di San Lazzaro, don Atti­ tuario della Madonna dei Campi di lio e don Giovanni Sarzilla, oggi Stezzano. Don Angelo celebrò la parroci rispettivamente di Monte di )"'lessa; don Bepo Vavassori portò Grone e di Grone). Nel presentarli :oro la benedizione di Papa Giovan­ L'Eco di Be/gamo scriveva: "Forse :li e del Vescovo di allora, mons. tra questi novelli leviti ci potrebbe Giuseppe Piazzi. essere un Vescovo, un Pontefice, li nuovo Vescovo ausiliare di Ber­ un Santo, e allora, quale dono per la gamo ha un fratello (Giovanni, pen­ terra!". In quella primavera il Ve­ sionato, che abita in città, al Villag­ scovo - mons. Adriano Bernareggi gio degli Sposi) e tre sorelle: Anto­ - era gravemente ammalato (si tietta, che vive con lui; Angiolina spense nella notte del 23 giugno) ; e risiede in città in via Broseta, è ve­ così il30 maggio 1953 il solenne rito _ova e ha un figlio , P. Giano Bene­ venne celebrato dal Vescovo mis­ j etti, missionario della Consolata); sionario bergamasco mons. Giusep­ ;; Mary, sposata in Morelli a Osio pe Maggi, che da non molto era sta­ ~ otto. Un altro fratello, Francesco, to espulso dalla Cina comunista. -:: morto nel 1977 (la vedova, signora Subito dopo l'ordinazione, però, i nna, sta alla Celadina). novelli sacerdoti andarono da mons. Adriano Bernareggi. Lo stes­ )..'lons. Angelo Paravi si è il penul­ so mons. Angelo Paravi si ha così ::mo nato della sua famiglia. È en­ raccontato, in uno scritto, quell'ora '. to nel Seminario diocesano agli commovente: "Ci volle accogliere 'lizi degli Anni Quaranta. Parroco ad uno ad uno, in ginocchio, accan­ .:ti Colognola era allora don Attilio to alletto del suo grande dolore, per Busi, al quale nel 1944 succedette la promessa di obbedienza. Ricordo "TIons. Giacomo Donati, che resse di quel grande Vescovo e le lacrime -oi la guida spirituale della borgata il suo abbraccio senza fine . Per que­ "er ventotto anni, fino al '72 (si è , :ijlento il 3 novembre scorso). Era sto il mio essere prete mi sembrò come segnato, già nei suoi inizi; e ":0 pastore di instancabile zelo e di segnato in modo forte, dal senso :uore apertissimo, tutto per la sua 'dell'essere mandato' e mandato _ente. Riservava straordinarie solle­ 'nel segno dell'obbedienza'''. : 'tudini ai giovani avviati al sacerdo­ .::io. "Noi - ricorda don Pietro Cor­ Don Angelo - così è sempre sta­ '.0, ora Prevosto di Borgo Palazzo e to chiamato in questi anni da quanti ;lOCO più giovane di mons. Angelo gli sono vissuti vicino - si trovò, in­ Paravisi - in pratica vivevamo tutto fatti, subito, a 23 anni non ancora :'anno in ... Seminario: nel periodo compiuti, di fronte ad ardui compiti della scuola nel Seminario vero e pastorali. Sua prima destinazione fu proprio; d'estate in casa di mons. Osio Sotto, che allora contava circa Giacomo Donati. Ci impegnava per 4.500 abitanti e l.200 famiglie, delle l'intera giornata in mille attività par­ quali un quarto assai numerose rocchiali; ci portava in chiesa per i (con più di sette componenti). Dal momenti di preghiera. In tutti noi è 1918 vi era Parroco don Giovanni rimasto moltissimo del suo splendi­ Manzoni , ottant'anni, sacerdote tra do esempio". i più anziani in ministero in diocesi, I compagni di studio sono con­ piuttosto malfermo di salute. In cu­ cordi nel ricordare Angelo Paravisi ra d'anime in paese operavano altri come seminarista intensamente due sacerdoti. Ma il nuovo arrivato, compreso della sua vocàzione, in­ per la freschezza della sua vocazio­

ne e per l'entusiasmo ben equilibra­ to che l'animava, fini rapidamente per fare oltre che il direttore dell'Oratorio - suo compito specifi­ co - un po' anche il Parroco, nel pieno rispetto, naturalmente dell'anziano pastore: "Mi accolse come un figlio - ha scritto qualche tempo fa ancora lo stesso mons. Pa­ ravisi -. Lo ricordo con venerazio­ ne e riconoscenza (...). Mi ha inizia­ to, con l'esempio ancor prima che con la parola, all'arte e all'esperien­ za della vita pastorale". I ragazzi che allora frequentavano l'Oratorio "San Giovanni Bosco" di Osio Sot­ to ricordano anche adesso con rico­ noscenza e ammirazione l'opera di don Angelo, il suo prodigarsi per ri­ strutturare il cine-teatro, il suo im­ pegno per la Corale - che dirigeva personalmente -, le sue conferen­ ze, le tante iniziative - tra le quali quelle speciali per il mese di maggio - per formarli cristiani convinti e uomini onesti. Nel 1959 don Ange­ lo diventò anche ufficialmente eco­ nomo spirituale della Parrocchia; lo rimase sino all'arrivo, nel 1960, del nuovo Parroco, don Camillo Gan­ dossi. Con l'esperienza accumulata a Osio Sotto don Paravi si nel 1961 venne destinato all'Oratorio del­ l'Immacolata, in città, "un Oratorio - sono parole sue - sempre ricco di vita e di tradizioni, ma che già risen­ tiva dei travagli in atto nella Chiesa e nel mondo", Erano - s'è detto ­ gli inizi degli Anni '60. Anche Ber­ gamo avvertiva i fermenti delle tra­ sformazioni sociali e le ansie che ­ sul piano ecclesiale, ma non solo su quello - avrebbero poco dopo tro­ vato espressione nel Concilio Vati­ cano II (apertosi nell'ottobre del '62). Ai giovani preti di allora - con i discorsi e le iniziative di Papa Gio­ vanni - tornavano alla mente spes­ so le parole del cardinal Celestino Suhard, Arcivescovo di Parigi: "... Siamo alla fine di un mondo e i nostri anni assumono l'aspetto di un prologo: prologo al dramma di un mondo che si fa". "Coinvolto in questa nuova pro­ messa", ben deciso a "confennare la propria identità" sacerdotale, don Angelo Paravisi riprese con progetti aggiornati il suo lavoro tra le gene­ razioni emergenti e specialmente 9


tra 'i ragazzi. Mons. Egidio Corbet­ ta, che gli fu accanto in quel perio­ do, dice: "Ancora adesso io mi chie­ do come riuscisse a raccogliere at­ torno a sé e a formare con risultati sorprendenti tanti adolescenti; per­ sino quelli della mia scuola di canto lui riusciva a tenerli a bada meglio di me". Allora era Prevosto di S. Alessandro in Colonna mons. Pie­ tro Colombo. Nel 1963 l'Oratorio dell 'Immacolata, con una serie di celebrazioni, ricordò il più insigne e benemerito dei suoi "maestri coo­ peratori", Giuseppe Greppi. Don Egidio Corbetta e don Angelo Para­ visi vararono insieme - proprio in quel periodo -l'uno per la musica, l'altro per i commenti e gli spunti di meditazione, quelle "elevazioni musicali" che poi hanno trovato dif­ fusione in gran parte delle parroc­ chie. Fu una "stagione" abbastanza breve: tre anni. Nel giugno del 1964 mons. Clemente Gaddi, Vescovo di Bergamo da meno di un anno, im­ pegnò don Angelo Paravisi nel compito di Assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica: "Una chiamata - rilevò qualche tempo più tardi il nuovo Vescovo ausiliare di Bergamo - che ricorde­ rò come 'una grazia', perché mi ha offerto di vivere in mezzo ai giovani i primi tempi del dopo-Concilio. Una grazia 'a caro prezzo' - sono sempre parole di don Paravisi ­ perché forse nessun mondo come quello dei giovani ha sentito e sof­ ferto le spinte e le controspinte di quegli anni. Ma il prolungato con­ tatto con loro nelle associazioni e nella scuola, i lunghi colloqui con gli assistenti, il camminare per le parrocchie della diocesi e fuori, il confronto delle esperienze pastorali mi ha aiutato a cogliere il significato profondo di quanto stava avvenen­ do nella Chiesa e nel mondo". Confratelli sacerdoti, presidi e in­ segnanti di scuole cittadine ram­ mentano tuttora con incondizionati apprezzamenti la presenza preziosa di don Angelo Paravi si in contin­ genze non facili, la sua opera discre­ ta, continua, paziente, fatta di sag­ gezza ed equilibrio moderatore. Anche questa esperienza lo ar­ ricchi preparandolo ulteriormente a quel ministero di Parroco che iniziò 10

nel settembre del 1970 in una sede cospicua come Alzano Maggiore e quale successore di mons. Cesare Patelli, figura tra le eminenti del cle­ ro bergamasco. "Il Signore - citia­ mo ancora pagine dello stesso mons. Angelo Paravisi - mi aveva consegnato una comunità vivace, aperta, con problemi ma anche con tante possibilità e con molte dispo­ nibilità". Lo presentò agli alzanesi proprio il suo predecessore, mons. Cesare Patelli: "Conosco don Paravisi ­ disse - dagli anni ormai lontani del Seminario. Lo ricordo, già allora, ragazzo intelligente, aperto, equili­ brato ed assennato (. ..). Giovane prete dimostrò subito uno zelo illu­ minato e una dedizione piena al suo ministero". A proposito di Alzano mons. Cesare Patelli commentò: "Non mancano, grazie a Dio, tanti germi e tanti fermenti di bene". E aggiunse: "A don Paravisi non fan­ no difetto né il coraggio né la capa­ cità di unirli, stimolarli e guidarli". Dal canto suo il nuovo Prevosto si annunciò con questo program­ ma: "Fare della Parrocchia una co­ munità, una 'fraternità riunita nella carità'; far nascere in tutti la gioia di sentirsi non individui isolati, ma porzione viva del popolo di Dio". Riuscì nell'intento. Nel '76, men­ tre egli stava per partire, destinato a Seriate, i suoi sacerdoti nel dirgli grazie annotavano: "Don Angelo la­ scia un segno per quanto ha lavora­ to e per come ha lavorato. La sua giornata non aveva orari e pareva che non avesse limiti. A qualunque ora del giorno e fino a notte inoltra­ ta egli era sulla breccia: in chiesa, all 'Oratorio, nei consigli e nei grup­ pi parrocchiali. Ha lavorato con tut­ ti i mezzi, con gli accorgimenti e le iniziative di una pastorale aggiorna­ ta, attenta, coraggiosa. Ha saputo ispirare, stimolare, impegnare an­ che gli altri; sempre presente egli stesso ad animare: gruppi familiari, preparazione ai battesimi e alle cre­ sime, speciali attenzioni per i fidan­ zati che si accingono alla loro nuova vita nel matrimonio. Ha apprestato anche i mezzi e gli strumenti: nuovi ambienti, giochi e strutture all'Ora­ torio femminile, un nuovo grande campo sportivo all'Oratorio ma­ schile, la nuova sede della colonia

estiva a Pizzino; riparazioni e re­ stauri alla Basilica e alle case adia­ centi. E poi: il Consiglio pastorale riattivato, la preparazione dei cate­ chisti e una efficiente organizzazio­ ne della catechesi negli Oratori, la scuola di canto rinnovata e rianima­ ta, il piccolo clero accresciuto, le funzioni parrocchiali svolte con tan­ to decoro; e, ancora, la cura per gli ammalati, gli anziani, gli ospiti della Casa di Riposo". Congedandosi dagli alzanesi don Angelo confidò: "È già l'ora di par­ tire. Sei anni insieme e mi sembra di ieri la festosa accoglienza Non mi chiedete se ne provo sofferenza. Dove si è lavorato (. ..) si lascia qual­ cosa di se stessi: è un tessuto di rap­ porti umani e di vincoli spirituali che attenuare o recidere costa. Ma è il Signore che mi invita... Con voi mi sono trovato bene. Non vi chie­ do di non dimenticarmi: vi dico che non vi potrò più dimenticare perché nel Signore mi siete diventati caris­ simi". Era il mese di ottobre del

1976. Il giorno di Ognissanti, lO novem­ bre di quello stesso anno, don An­ gelo Paravisi fece ingresso, come successore di mons. Labindo Seru­ ghetti, nella nuova parrocchia che lo aspettava, Seriate, la più popolo­ sa della diocesi (oggi, di fatto, sfiora le ventimila anime), assai diversa da Alzano, in quanto già configurante­ si come città-satellite di Bergamo, in forte e costante espansione, con continue immigrazioni, totalmente esposta alle trasformazioni, ai rischi e alle tendenze pericolosamente av­ viluppanti di una certa cultura e di un certo "moderno" modo di vive­ re. Don Angelo si presentò con la consueta amabilità e umiltà: "Un grande desiderio mi anima: l'incon­ tro con le persone. Vengo a voi in semplicità e con fervore di impe­ gno, consapevole dei grossi proble­ mi che travagli ano oggi ogni comu­ nità cristiana, questa in particolare, ma insieme attento e desideroso di riconoscere e di valorizzare tutta la ricchezza di umanità e di grazia pre­ sente". Richiamò un'idea cara a Pa­ pa Giovanni: mettere da parte quel­ lo che potrebbe dividere; valorizza­ re invece ciò che deve unire. E poi un invito preciso, pressante: "Cam­


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_ ZIa pre­ aaPa­ e quele orizza­ _~ e . E poi e: "Cam­

::iniamo insieme. Questo spirito di - ternità deve percorrere ed anima­ -e la vita della parrocchia intera, : ) involgendo preti, religiose e laici ~ una pastorale di partecipazione e -" corresponsabilità". Con mons. Angelo Paravi si (la mi na a Cappellano di Sua Santità -: del 1981) ancora una volta i pro­ _- ammi non sono rimasti sulla car­ :..l. Tutte le esperienze pastorali po­ _.uvamente collaudate ad Alzano n oo state riproposte, in modalità .lggiornate e adeguate alle dimen­ i .Oni e alle caratteristiche della nuo­ .l realtà: la ripartizione della vasta ::'drrocchia in cinque zone organiz­ :ate come "centri religiosi" ricchi di .:. .ività in lo co nel quadro, però, or­ _ nico di una pastorale d'insieme, na consentito di tenere vive le sin­ ~ole aggregazioni senza che si ~membrassero dal tronco centrale; 'on questo assetto Seriate - sotto :nolteplici aspetti - si è venuta con­ .Igurando e sta vivendo una espe­ rienza significativa di parrocchia moderna, aperta sul futuro . Alla

pratica religiosa ordinaria, quotidia­ na, che ciascuno vive nella propria zona, nel proprio quartiere o borga­ ta, si intrecciano e si sovrappongo­ no i "momenti forti " (speciali ricor­ renze o celebrazioni, prime comu­ nioni, cresime, preparazione al ma­ trimonio, funerali) che inducono tutti a sentirsi inseriti nella più vasta comunità in cammino con "tempi lunghi di ascolto e intelligenza di prospettiva". La ristrutturazione del presbiterio della chiesa arcipresbiterale, il rifa­ cimento dei tetti (già preventivato è pure quello della facciata, insieme alla ripulitura di tutto l'interno in vi­ sta del 180° anniversario della Dedi­ cazione della chiesa e del cinquan­ tenario dell'edificazione del campa­ nile), la rinnovata sacrestia, il batti­ stero e l'organo restaurati, i nuovi ambienti per l'archivio parrocchia­ le, l'acquisizione di locali per l'abi­ tazione dei curati, la radicale ristrut­ turazione della chiesa dei Morti di Paderno e gli interventi (campani­ letto e restauri vari) per quella di

San Giuseppe, il rifacimento del Ci­ nema Cerioli e la ripresa della ge­ stione parrocchiale del medesimo, il potenziamento degli impianti sportivi dell'Oratorio, i lavori per l'auditorium da destinare agli in­ contri dei giovani, la sala per gli an­ ziani, l'attivazione dei centri ricrea­ tivi estivi per ragazzi e ragazze con la mobilitazione di un cospicuo nu­ mero di volontari, sono soltanto al­ cune delle opere che si inseriscono nel bilancio dei dodici anni di pre­ senza di mons. Angelo Paravisi a Seriate, bilancio ricco però soprat­ tutto di iniziative tese a seminare capillarmente e in profondità negli adulti come nei ragazzi la Parola, per la formazione di coscienze au­ tenticamente cristiane: in questo ambito si inserisce il recupero di si­ gnificative tradizioni religiose che erano cadute in disuso, la proposta di nuove celebrazioni, la valorizza­ zione di ricorrenze, il lancio di occa­ sioni per fare comunità, la cura per le vocazioni religiose - e i frutti si sono visti rapidamente -, il rinno­ 11


vamento della stampa parrocchiale, l'attenzione a gruppi capaci di arric­ chire di fermenti positivi la vita del­ la parrocchia, l'accentuazione degli impegni caritativi verso gli ultimi e i più emarginati. Sin dal suo arrivo a Seriate mons. Angelo Paravisi colpì - come si leg­ ge in un recente libro sul paese ­ "per l'incisività della sua parola, gio­ vanile, meditata, convinta e convin­ cente; per la sua personalità di Pa­ store capace di ridestare vitalità in tutta la Parrocchia, per continuare un cammino, rispettoso della diver­ sità ma alla ricerca dell'unità, fonda­ to sulla fattiva collaborazione tra i sacerdoti, forte della chiamata di nuove persone alla partecipazione, nella corresponsabilità, alla guida della comunità, in tempi difficili e con prOblemi urgenti". Nel maggio del 1978, dieci anni fa, in occasione del proprio XXV di sacerdozio egli stesso, dopo due an­ ni di ministero tra la gente di Seria-

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te, annotava: "La recente storia la conoscete: l'abbiamo costruita un po' insieme, la stiamo costruendo insieme, cercando di capire ogni giorno un po' di più quello che il Si­ gnore vuole da noi e insieme cer­ cando di capirci di più: a partire da quel l° novembre 1976. Di quel giorno è vivo nel mio ricordo l'im­ menso abbraccio con il quale mi avete accolto e che mi ha dato slan­ cio e coraggio per intraprendere e continuare là dove altri prima di me erano arrivati, lasciando il segno di un impegno pastorale intelligente e sofferto". "Cristo - concludeva - ci chiama a servire con gioia". Ora è stato chiamato a ripiegare ancora una volta la tenda per un nuovo "servizio", più ampio e più alto. Vi si accinge con tutte le espe­ rienze maturate in 35 anni di mini­ stero nelle Parrocchie - in quelle che ha guidato personalmente e in altre, ove spesso è stato chiamato per predicazioni o per celebrazioni

speciali -, negli Oratori, nelle asso­ ciazioni, ma anche negli organismi diocesani : è stato nel Consiglio Pa­ storale dal '67 al '71 ; fa parte del Consiglio Presbiterale dal '76 - e in questi ultimi anni vi ha svolto an­ che le funzioni di moderatore -, è Vicario locale del Vi cariato di Seria­ te e Scanzo dal '79; è nel Collegio dei Consultori dal 1984. Seriate ha appreso con grande gioia la sua nuova nomina ma sta anche assorbendo con profondo rammarico l'idea della sua parten­ za. Difficile prevedere quello che don Angelo dirà al momento del congedo. Ma è facile immaginare che egli, come sempre, troverà le parole giuste, il modo più adatto per convincere ciascuno che anche da punti, posizioni e su strade diver­ se si può camminare, tutti insieme, verso l'unica, irrinunciabile, grande meta.

Gino Carrara


I PRIMI PASSI DEL VESCOVO AUSILIARE

Solennità del Corpus Domini Città Alta 5 giugno 1988.

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ODICI ANNI TRA NOI Iniziative, incontri, riflessioni, parole... : i dodici anni del ministero pastorale a Seriate di Mons. Paravisi sono stati sicura­ mente ricchi di momenti significativi per la crescita spùituale complessiva della Comunità e per l'elevazione delle singole perso­ ne. Illustrare dettagliatamente !'insieme di tali situazioni non ci è attualmente possibile sia per tempi che per spazi; abbiamo per­ tanto ritenuto opportuno soffermarci sui momenti salienti di que­ sto periodo così significante per la Comunità di Seriate presen­ tando: - una cronaca delle iniziative che ci sono parse di maggiore importanza, scusandoci fin d'ora per eventuali omissioni o non accurate illustrazioni. - una sintesi (riscontrabile a piè di pagina) che si propone di aggregare ad unità tutte le notizie che sopra vengono fornite in modo cronachistico, anno per anno. Nell'operare tale ricostruzione ci è stata insieme traccia efon­ damentale aiuto la "Voce di Seriate" dalla quale abbiamo tratto le notizie, le pagine più significative - che a titolo "storico" abbia­ mo riprodotto - ed alcune parole del "nostro Vescovo" don Ange­ lo desunte dai suoi articoli di fondo.

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L'ANNUNCIO

Da qui /'impegno afar crescere in noi e tra noi lo spirito di comu­ nione: sapendoci tutti limitati, deboli, peccatori eppure convoca­ ti, per grazia, a divenire parte viva e costruttiva di una comunità nel­ la quale ci si vuole bene. Ne/la costante preoccupazione di mettere da parte que/lo che ci potrebbe dividere, valorizziamo, invece, que/lo - ed è tanto - che ci deve unire. Mettere in comune i problemi e le ricerche, cercare con libertà ma anche accettare con amore di veri­ ficare insieme le nostre soluzioni: mi pare criterio pastorale da tene­ re ben presente da un tipo di co­ munità come la nostra che ap­ punto per l'ampiezza de/la esten­ sione e la diversità delle situazio­ ni chiede tempi lunghi d'ascolto e intelligenza di prospettiva. Coloro che sono giustamente preoccupati di salvare le sane tra­ dizioni non vogliano dubitare del­ la presenza de/lo Spirito e coloro che sono preoccupati di non per­ dere il passo col tempo credano che solo camminando insieme riusciremo ad essere e a fare più Chiesa. E mettendo in comune i nostri doni.

don Angelo

Il Vescovo ha nonlinato

DON ANGELO PARAVISI Arei prete di Seriate I\a l o J Co lognola il 15. 9 . 19 30 è , ralo ordinato Sacad ote i l 30 :'.1 9:'3 . COadiutore panoù' hialc a Osio SO IIO Il CJ5 3-1 % 1 J. Direttor e dell'Oratorio dell'l[)1macol atJ in I:krgamo. As"isr ent e di oce sa no della (j io­ ventil di A zion e Catt o lic a (I <) (>4-1 l'r('\051O Vi cario Foran eo ad Al­ zan o Lo mbdfdo dal 1<) 70 .

'n o).

Un cammino pastorale sulle tracce' del Concilio

Ripercorrere 12 anni del cammino pastorale di don Angelo Pa­ ravisi, anche per coloro che hanno convissuto con Lui l'avventura spirituale di proporre incessantemente alla comunità di Seriate i segni della memoria di Cristo e della Sua presenza misteriosa in mezzo agli uomini non è facile, specie se non si vuoi cadere nella retorica celebrativa. Sono stati 12 anni di proposte incalzanti, che mentre tracciavano un itinerario fitornavano anche come un cer­ chio su se stesse per cercare un coinvolgimento di coloro che ne erano rimasti fuori o per ridisegnare il cammino in modo più inci­ sivo. . Forse una maniera per poter cogliere con uno sguardo sereno il lavoro pastorale svolto e il sentimento che lo sorreggeva è quel­ [>

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L'INGRESSO

0<0 HO N CI HA DATO U,,"O SPIRUO

di -riate

DC IIM IO EZZA

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DlFIlIIZA. DIA."~

E DI aAGliUlA

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1'i1)\T\lOJl~

PfIUODICO MENSILE

19 16

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_.. il domani della comunità è nelle mani di tutti, e nelle nostre mani. Aiutatemi ad essere Parroco, Pastore tra Voi e per Voi. don Angelo

~

LA COMUNITA' E' NELLE NOSTRE MANI

~

~ u <lOZItutto un s j nc~ro rin· emento per l'açC()giiflonza, e cordlfllc . co n la q IJJ' .,1!! riate mi il ve rrul.1l I ncontr O ,""ttino di Ogtl l San ti . Nell e - che CI slfl mo s cambi all.

.....-w:uS<l

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:tugu ri che sono stali Pl'(!­ u i dn OiOVRll j e da OO u!t1. sembrato avvertire Il scn· un'atte,. e Il d gidorfo

l e.

Ili' 1;C!l\r.,e[ebrazjono t: che

vanilO prose c ome IndlcallOni) " pr6r.lsBziono di un cJ.rnll1 lno . O I~"Vo qll f il" • Sono venu to tro '/0 1 per d,r vi c.:hè Dio Ct tlm 6 Ci !.OnO mo· m&l1t l nulla vit n eh urio cOmuni·

tll, che 'pure .r:o llo",ce I suoi I r41 · vag II e I~ sil e ,oifcnm;u:. nel

quali 91 ha po rfl Col,rmen1 a hi· il. ripr Os.Il , 03 pirf mia S()ljnù .!.Il rI.unffr. " u et;1~l p ru 1Il10 c nnnOVO il senso -di mes s;t c q uesto annwlC l n di I.jrande sperQflza r icor dan o s pe r;:!Jl2<l Ohi Il (l0l1 nlll c ,: ì !l'a le tallte le palole che liIIr1"WI l ""'-.... veh. trff noi no s!atc rivol te de t.m g1 0' cl amlD.fn.o pefCh6 cJOV(; .t[l· ca aplJcna U1un w 1/1 Seria te ' r i fa f! I.IImo:ù. Il il Il SIgnore l ti lasce re mo solo. Coa.a O amarsi . in un'" t.()mu­ 'I1l sl o mol to importante. nft a. 'V Ol S{:J c compleast'. c o nlll ,-(i più. decisivo: perché la noslra.1 cammin8nd insieme co­ Amarsi è rispettars i: saperal ~"l m() qualco sa. so lo cnm· accetl arl]· dlllersl . '.!:n'l8 (ls se re " do insic-me sammo pope· dl"lst AmOf !i1 è capirsi : ritOf ­ H 010 C I \/uol e lutt I! la ,lta. infatti _ non solo r do rWl,llgtJOtIC}$. Al crbltani del M'dotL ma anche I fedeH ­ .goata oQI'" g io rn o neU. Silo temp n . fazennUil1dillll .é.. r unJ· de!l<t su o cdlfrr:3zil1ne e lO nelle cose nA(:clHE!Jflc . 1ft Il. 'tua c rescita. $on'O dal re· beHi lidi momenlO della rlt;6'r· uaro l e pronunciote dlJrarr· ca. la carIta come Ispj . zlone

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sU, dei problcml solleci ta la IloBo soc-itnò P6rthti il domani parteCIJlfl Zlone di lu t!! e chl6tfe

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ed ognuno eh" non voglia la· scl;}r "':R IlCl"l re Il 9UO apporlO Non sono più s-u Hfcien ti Il:! pres~ r)Ut e l'I m~gno de i 3 ~ce r· doti. col'abora:t!onc org-IUl ica

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delt a tomun lt~\ è nelle mani di rutti , b M ll e lIos tr-6 moo; Arutlltem ì . cl essere Parroco . piI,tore tra voi e per voi.

Co.si saluto cordl3:Hta .

tutt i con viva Don Anl';Jel o

il

"::,[ rare _ Cio­ -"ti :\1­

sereno e quel­ [>

la di incominciare a parlare del soggetto principale di questo lavo­ ro: la gente di Seriate. È una gente che abita un paese di quasi 17000 abitanti il cui sviluppo, nel passato era collegato essenzialmente all'insedia­ mento industriale. Ma quando arriva il nuovo parroco ha preso uno sviluppo che ha risentito in maniera preponderante della vici­ nanza di Bergamo; ora da paese industriale si è andato progressi­ vamente trasformando in paese prevalentemente residenziale co­ me sfogo di espansione suburbana della vicina città. L'industria vi ha finito per galleggiarvi asfittica nell'edilizia residenziale creando una serie di problemi e di interazioni negative. Il paese, trasforma­ to in un grande dormitorio, presenta un fenomeno di esasperato I>

17


INCONTRI PER FIDANZATI COMUNITÀ PARROCCHIALE E

PREPARAZIONE

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Perché sposarsi in chiesa

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A febbraio hanno inizio i corsi per fidanzati prossimi al matrimonio che acquisiranno poi una cadenza rego­ lare quale momento di essenzialefo r­ mazione al sacramen to cristiano del matrimonio; la portata della pro­ grammazione è ben evidente dalla p agina della "Vo ce di Seriate - gen­ naio 1978" che qui si riproduce. pendolarismo che interessa buona parte dei nuclei familiari. Le in­ frastrutture si rivelano sempre più inadeguate: le stesse infrastrut­ ture "religiose" sono distribuite sul territorio parrocchiale in ma­ niera squilibrata. Culturalmente inizia a farsi notare il fenomeno della contestazione dell'istituto familiare che si traduce social­ mente con un numero non indifferente di separazioni legali e di divorzi. Anche la celebrazione esclusivamente civile del matrimo­ nio prende una certa consistenza. Uno dei fenomeni peculiari del paese è la scarsa integrazione fra i diversi insediamenti periferici, abitati per lo più da immigrati e il nucleo storico abitato dai resi­ denti: e il problema non è secondario perché Seriate ha uno dei . più alti indici di immigrazione. [>

18


CONTRI QUARESIMALI DI FORMAZIONE

Quaresima, tempo dell'ascolto di Dio: È il tempo del Dio che parla e dell'uomo che si decide ad ascol­ arlo e a mettersi alla sua scuola: empo nel quale la Parola deve rrovare più lunghi spazi di silen­ :;0 il tempo nel quale Dio diventa ./ compagno abituale, l'amico con . quale si sta più a lungo. Forse a più importante e difficile peni­ enza richiesta alle masse distrat­ e del nostro tempo sta proprio qui: nel riuscire a farle pensare, el riuscire a .fissare nella loro lente, la Parola di Dio. Don Angelo.

FESTA ER GLI ANZIANI Comincia a svilupparsi nella Co­ nità una particolare attenzione _" gli anziani che troverà poi più " mpiute espressioni.

Quaresima tempo dì ascolto

Venerdì 25 febbraio

"Il volto nuovo della chiesa"

Mons. Alberto Bellini.

Viene proposto alla Comunità Cri­ stiana un corso di formazione che spicca per la qualità dei docenti e per l'essenzialità dei temi; da allora gli incontri quaresimali sono divenuti una "tradizione" molto apprezzata e seguita dalla gente.

Venerdì 4 marzo

"Essere costruttori di chiesa"

Don Cesare Bonicelli.

Venerdì 11 marzo

"Il laico responsabile nella chie­

sa"

Dott. Vincenzo Bonandrini.

La mentalità corrente esalta ciò che "rende", ciò che costituisce po­ tenzialmente un tornaconto, e igno­ ra volutamente ciò che è improdut­ tivo. Il Gruppo Giovani della Zona Ri­ sveglio ha voluto puntare i riflettori sugli anziani e porli al centro dell'at­ tenzione di tutti. È un atteggiamen­ to squisitamente umano e autenti­ camente cristiano il muoversi senza preoccupazioni utilitaristiche o effi­ centiste. Questi giovani hanno inte­ so donare tempo e energie, perché persone con una situazione esisten­ ziale particolare, non si sentissero dimenticate, o messe da parte. Animati da questo "spirito" han­ no organizzato una FESTA per gli

ANZIANI, che si è svolta nel po­ meriggio di Domenica 13 febbraio; vi hanno collaborato anche i Grup­ pi di AC.R (Azione Cattolica Ra­ gazzi) della Media. Dopo un censimento degli anzia­ ni, in età dai 70 in poi, residenti nel­ la nostra zona (esattamente 171), li hanno visitati nelle loro case invi­ tandoli alla Festa. Sul foglio ciclosti­ lato consegnato, si legge: "[ Giovani vogliono offrire un po' di amicizia e di allegria ai nonni e alle nonne, per­ ché almeno per un pomeriggio ritro­ vino un po ' della loro giovinezza... ". E nel Salone dell'Asilo Bolognini sono stati letteralmente coinvolti in una atmosfera di amicizia e di giovi­ nezza.

Fra questa gente, il cattolicesimo assume, anche se in misura meno accentuata, la dimensione sacrale presente in tutti i . paesi della ' bergamasça: c'è la chiesa parrocchiale, ci sono le chiese delle quattro zone pastorali, ci sono santuari e feste religiose e messe domenicali che aggregano ancora un grande numero di persone. La parrocchia è vasta e dispersa e ci sono culture diverse che non riescono ad integrarsi. Il paese si presenta anche con accentuate divisioni politiche da cui non sono esenti nemmeno i praticanti: alcuni contrasti si river­ berano anche all'interno della comunità parrocchiale. La comunità cristiana in quanto tale è meno evidente, e fatica a !>

. !> .'

19


È IL TURNO DEI GIOVANI

La preoccupazione per la disgrega­ zione del mondo giovanile dà impul­ so ad una iniziativa globale di coin­ volgimento dei giovani con iniziative culturali, sportive, religiose, ludi­ che... E portano anche iniziative con­ crete a tutti note.

Da più di due mesi ormai tutti i mercoledì molti giovani e ragazze della nostra comunità parrocchiale, si ritrovano presso il centro giovani­ le dell'oratorio. Si sentiva l'esigenza che i giovani di Seriate potessero avere dei mo­ menti d'incontro dove discutere, confrontarsi, formare delle amici­ zie; finora i giovani si trovavano o nei bar, o a piccoli gruppi nelle zo­ ne: ora c'è la volontà di sentirei un gruppo, di stare insieme, di far rivi­ vere il centro giovanile, così ampio e di metterlo veramente al servizio di tutta la comunità parrocchiale. Tante sono state le proposte per riorganizzarlo, per animarlo, per farlo veramente vivere, questo cen­ tro giovanile deve essere costruito da noi, gestito da noi, e intendiamo per questo impegnarci al massimo. Dalle varie discussioni è emerso che eravamo spinti dallo stesso de­

*

siderio di amicizia, di fare qualcosa, di approfondire la nostra fede, di stare insieme, di dibattere i proble­ mi sociali, confrontandoci con gli altri. Varie sono state le proposte con­ crete formative, ricreative (canti, gi­ te, tornei, ecc.), sportive (tornei ecc.), culturali (cineforum, bibliote­ ca, discoteca, dibattiti, ecc.) e no­ stro primo e sicuro impegno sarà il campo di lavoro che organizzeremo in aprile. Questo centro vuole essere con il nostro impegno e con la nostra grin­ ta di giovani responsabili, un mo­ mento di incontro, un invito anche a tutti i giovani, una comunità che vuole vivere in modo diverso la sua gioventù, trovando, discutendo, chiarendo le idee e i problemi scot­ tanti di questi nostri tempi tanto dif­ ficili. Un gruppo di giovani

*

Nei giorni 2 e 3 Aprile alcuni componenti del nostro Gruppo Giovani sono tornati nelle zone ter­ remotate del Friuli, dopo che già vi si erano recati per aiutare nei lavori di ricostruzione nel periodo estivo, per consegnare parte del ricavato della Festa Popolare di Quartiere. Anche questa volta si è ripetuta la

*

grande esperienza precedente, deri­ vata dal colloquio diretto con la cal­ da e cordiale gente friulana, che as­ solutamente non si è dimenticata della grande solidarietà sperimenta­ ta dopo il sisma di maggio: e a que­ sto proposito ringrazia caldamente la popolazione del nostro Quartiere per la somma di denaro devoluta.

*

Il Centro Giovanile organizza nei giorni sabato 16 e domenica 17 Aprile 1977, una raccolta di CAR­ TA, STRACCI e FERRO. L'iniziativa ha un duplice scopo: - costruire e rafforzare l'amicizia

* Resterà senz'altro nella mente dei ragazzi di Comonte, e non solo dei ragazzi, la domenica 17 Aprile u.sc. Finalmente un locale a disposi­ zione dei ragazzi e dei giovani e tut­ to per loro. Lo ha inaugurato, nelle prime ore del pomeriggio, il nostro Arciprete, Don Angelo, visibilmente entusia­ sta. E lo poteva essere: prima per 20

*

* tra i giovani che vi prenderanno par­

te;

- raccogliere fondi per l'autofinan­

ziamento delle attività in program­

ma e contribuire alla ristrutturazio­

ne in atto del Centro Giovanile.

*

* come i giovani e le famiglie di Co­ monte hanno accettato la proposta di trasformare un porticato in un luogo di ritrovo e poi per come tutti si è contribuito al lavoro di sistema­ zione. Veramente un po' tutti quelli di Comonte hanno dato il loro con­ tributo perché anche i loro ragazzi avessero un luogo di ritrovo tutto per loro.


TEMPO DI INCONTRI ~

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= canti, gi­

;; (tornei . bibliote­ :;~ .:.) e no­ _ .0 sarà il

e - 50

la sua

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emi scot­

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Maggio è un mese di incontri per­ ché è il tempo della benedizione pasquale alle famiglie. Dicendo così si vorrebbe correggere l'espres­ sione "benedizione delle case" con una espressione più personalistica "benedizione alle famiglie". Il sa­ cerdote non va a benedire dei muri, ma entra a benedire dellefamiglie: m ad incontrare delle persone. È " incontro del Parroco e dei suoi 'ollaboratori con le famiglie della -::omunità parrocchiale. Un incon­ ro che tante famiglie attendono e 'he anche noi sacerdoti vivamente attendiamo. Anche se non sarà ossibile arrivare subito in tutte le 'amiglie - data la estensione della , ostra comunità - tenendo presente -he si punta all'incontro possibil-

mente con tutta lafamiglia riunita, pensiamo di incontrare di anno in anno alcuni quartieri della parroc­ chia. Durante la celebrazione dell'Eucarestia domenicale saran­ no date le opportune precisazioni. L'importante è dare a questo sin­ golare momento pastorale il signifi­ cato di un vero "incontro" che ha il suo momento umano di cordialità, di ascolto delle situazioni, di scam­ bio di pareri sulla vita della comu­ nità, ma insieme il suo momento di ascolto della parola di Dio e di pre­ ghiera in comune. Questa è la benedizione! Che già ora di gran cuore, chiedo al Signore Risorto per tutti e su tutti.

In un "editoriale" di don Angelo per la "Voce di Seriate" si ravvisa la filosofia delle numerose iniziative che - dal 1977 - la nostra Parrocchia ha posto in essere nel mese di mag­ gio.

Don Angelo

Comincia a svilupparsi a Seriate l'esperienza dei "gruppi familiari" qui sintetizzata in un commento del coordinatore don Franco Cassera.

GRUPPI FAMILIARI .-\ttorno a questa esperienza pa­ rale nuova, sta sorgendo un po' _ 'uriosità ma anche tanto interes­ :a. Da queste note - necessariamen­ _ brevi - non ci si aspetti una illu­ i nazione esauriente; cercherò =mplicemente di tratteggiare una lffiagine di ciò che sono i GRUP­ FAMILIARI! Innanzitutto questa iniziativa si ne come risposta all'esigenza _;;011'adulto di una apertura totale . problemi, e di una piena realiz­

zazione di sé nei rapporti umani; contemporaneamente vuoi essere sollecitazione perché l'adulto matu­ ri una consapevolezza profonda del­ la sua fede e se coniuge, perché sco­ pra la enorme potenzialità della coppia e della famiglia in ordine al Regno di Dio. Normalmente è una coppia che si fa promotrice per la costituzione di un gruppo, facendo inviti nell'ambi­ to delle proprie amicizie e cono­ scenze; coloro che accettano hanno

ben chiare le motivazioni e le finali­ tà, le quali oltrepassano gli stessi motivi di amicizia e di stima reci­ proca. Il gruppo può così risultare com­ posto non necessariamente di sole coppie, e non nasce "dal meccani­ co" confluire di individui attorno ad occasionali momenti di riflessione e di impegno, ma sorge per una li­ bera scelta nella consapevolezza che questo è il momento e il luogo di maturazione spirituale . 21


NELLA CHIESA DI BERGAMO

DA MONS. CLEMENTE GADDI A MONS. GIULIO OGGIONI Moos. Clemente Gaddi dopo 14 anni di ministero episcopale tra noi, lascia la Diocesi per limiti di età. Gli diciamo grazie per il servizio pastorale alla nostra Chiesa di Ber­ gamo « alla quale ha prodigato tan­ to bene », come gli ha riconosciuto il Papa neDa lettera autografa del 3 giugno u. sco Gli diciamo grazie

per il bene he ha voluto e che vuole aDa nostra Comunità di Seriate che Gli è presente con .particolare dil~ zione. Contenti che rimanga fra noi. Gli succede Moos. Giulio Oggioni, attualmente Vescovo di Lodi. Nel suo pril'lO saluto aDa Diocesi ha già invocato per tutti e su tutti una amplissima Benedizione. Lo ringra­ ziamo e andiamo incontro a Lui, ·M aestro e Pastore, nel nome del Signore. Sia il benvenuto tra noi.

trovare una fisionomia propria valida indifferentemente per la gente del "vecchio paese" e per i nuovi arrivati. È su questo territorio che prendono consistenza con don Ange­ lo alcune forme operative di pastorale che cercano di integrare le istanze conciliari con quelle del cattolìcesimo tradizionale_

[>

22


CillESA DI PADERNO

Un oppello 0110 Comunitò Cristiono di Seriote La Chiesa di S. Alessandro in Paderno: 'La lasciamo cadere? :il· chI! rinlll­

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P:trtlt ~'Ud dclrt.difido prindpeh.. f r:ullp1lnile, Sono .WbiU nc,'",oli f('odltort. il'} djH.Td punii dcUa facrùua C',Iu$3li da un probabile ct'di· 1ll('1I1() deUe fond ;n.ioni, po~t in proS.'wllil;) di UR canlllt' di irrix:.l­ :dOgt'. Si h:. rnllp~iont' che il "orpo del fabbricalo h~lId:.l :ld aprinì.

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La gente e le forme operative della sua pastorale

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Vorremmo in questa parte passare in rassegna sintetica le atti­ vità in cui la parrocchia di Seriate in questi dodici anni ha attuato, sotto la guida di don Angelo Paravisi il suo servizio pastorale. La predicazione, specialmente nella celebrazione eucaristica, ha introdotto la gente di Seriate a dare un'importanza centrale al­ la Sacra Scrittura che poi è stata riproposta in diversissimi incon­ tri sotto la guida di esperti insegnanti. E ciò ha favorito "quella soave e viva conoscenza" del libro del cui afflato e del cui spirito "sono permeate le preci, le orazioni, e i carmi liturgici", e da cui "prendono significato le azioni e i gesti liturgici", e ricaviamo il senso della nostra vita. Leggendo ed ascoltando la Bibbia, che molti hanno incominciato ad usare con familiarità, specialmente !>

23


CENTRO RICREATIVO ESTIVO

Inizia nel 1977 l'esperienza del "Centro Ricreativo Estivo" presso gli Oratori nel quale le vacanze dei no­ stri ragazzi vengono organizzate in modo "diverso" per un mese, Luglio: l'attività si esplica non solo nel gioco ma anche nella festa , nella preghie­ ra, nella riflessione, nella formazio­ ne.

GLI

ORATORI

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- UN ' ESTATE - DIVERSA

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TRA IL VERDE DELL'ERBA L'AZZURRO DEL CIELO E FRA TANTI NUOVI AMICI IL MESE DI LUGLIO RAGAZZI E RAGAZZE

P~H

DELLA l° ELEMENTARE ALLA

no

MEDIA .

CON AMICI VECCHI E NUOVI FACCIAl/I GIOCHI BELLI E POI CON CANTI E CON LE raTE ANDIAM A COGLIERE L8 MARGHERITE F:,"

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UN FILM CI ASPETTERA' OGNI SETTImANA CHE V3RRA' E SE PER CASO

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PIOVERA'

TUTTI INSIEME CI SI RIUNIRA' TOMBOLA,

QUIZ, CARTE E SCACCHI ;

NEL SALON CI SARA'

in determinate circostanze di raccoglimento o di preghiera comu­ nitaria, la gente è stata condotta progressivamente a capirne l'at­ tualità perenne per ogni uomo di buona volontà. La catechesi, pur nella sua difficoltà oggettiva, specie quando è stata proposta agli adulti ha avuto un posto privilegiato: ne è se­ gno concreto l'esistenza di un fortissimo gruppo di catechisti che per quasi tutti i lunedì di ogni settimana sono stati preparati dal parroco ad insegnare ad altri le verità suggerite dalle parole e dai gesti del Signore. A questo gruppo, non facile per la sua consi­ stenza e per la sua composizione eterogenea, don Angelo ha da­ to una sua fisionomia unitaria con una forte determinazione ad aiutarlo nella formazione di una fede "adulta". l>

24


CENTRO RICREATIVO ESTIVO

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Questa attenzione al "gruppo" nel suo insieme è stata accom­ pagnata dal parroco da rapporti personali con i catechisti, im­ prontati a cordialità e simpatia umana, stima e fiducia nei doni della grazia di Dio e nell'impegno di ciascuno. Ciò consentiva un incoraggiamento costante alla fedeltà alla Parola nell'ansia del rinnovamento. Ma attento aJle nuove forme di annuncio ha dato vita ad altri in­ contri formativi in circostanze particolari, senza trascurare la dot­ trina della domenica pomeriggio che pure ha sempre avuto i suoi estimatori. E, rimasto allo stato di "sogno" la possibilità di avere in Seriate una catechesi per adulti fatta da catechisti laici adulti. C>

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ATTENZIONE ALLA MISSIONE

Le attività del "Gruppo Missiona­ rio" sono illustrate nell'articolo trat­ to dalla "Voce" dell'ottobre 1977; ogni mese di ottobre ha poi visto l'or­ ganizzazione di incontri sul tema missionario sull'esempio del pro­ gramma del 1977 che qui riportiamo.

Non c'è niente di più interessante e di vivo che la testimonianza di un missionario rientrato in patria ed è ascoltando queste persone, che do­ nano parte della loro vita per chi soffre, che si comprende l'impor­ tanza dell'ideale missionario. Il gruppo non si è chiuso in se stesso ma è aperto a tutti quelli a cui interessa impegnarsi nel problema missionario. Molte e varie sono le attività del gruppo e tutti concorrono ad una formazione di base di ogni parteci­ pante. Si allestiscono mostre nel proprio paese e nei paesi vicini, si fanno riunioni formative, ritiri di preghiera e di studio, si animano le Messe, si fanno campi di lavoro. Molto importante per il gruppo è l'incontro con altri gruppi che vivo­ no lo stesso impegno. Per questo una volta al mese, la domenica mattina, a Bergamo, c'è una riunione di tutti i gruppi della diocesi, i quali discutono insieme sui vari aspetti e problemi dell'im­ pegno missionario. Da ciò nasce uno scambio e una esposizione di idee, di esperienze diverse vissute da ogni gruppo. Questo è un validis­ simo strumento di formazione sia a livello personale che a livello di gruppo. Da tutto questo nasce e si sviluppa a poco a poco, in alcuni, il desiderio di partire per la terra di missione, di offrire parte di se stessi per aiutare il prossimo. A questo riguardo ricordiamo il rientro avvenuto due mesi fa di At­

tilio Ferrari, componente del nostro gruppo, che per due anni e mezzo si è impegnato come laico in Bolivia a Sacaba nella parrocchia di Choca­ bamba. La partenza di Attilio e il suo lavoro in terra di missione è sta­ to fondamentale ed ha rappresenta­ to per tutti noi il compimento dell'ideale e dell'impegno che por­ tiamo avanti. Ricordiamo anche un altro giovane di Seriate, Andrea Be­ nassi, che è impegnato tutt'ora nella parrocchia di Sacaba nella Città del Fanciullo. Speriamo che gli esempi di Atti­ lio, di Andrea ed altri non rimanga­ no isolati nella nostra parrocchia, ma altri sentano questo impegno di aiuto verso chi soffre.

Settimana Missionaria presso l'Oratorio Maschile (Via Carozzi) Programma Mercoledì 19 Ottobre: Film missio­

nario con dibattito.

Venerdì 21 Ottobre: Evangelizzazio­

ne e Promozione Umana.

Relatore P. Tiziano dei P. Bianchi.

Sabato 22 Ottobre: Esperienza dei

laici terra di missione.

Relatore Attilio Ferrari.

Domenica 23 Ottobre: (presso il ci­

nema Cerioli): spettacolo musicale

missionario "Ricerca".

Accanto e insieme alla Parola, la Liturgia "centro e radice di tut­ to il presbiterio", "culmine verso cui tende l'azione della Chiesa". Pensiamo che la cura per le azioni liturgiche abbia raggiunto nel~ la nostra parrocchia livelli difficilmente superabili, anche se molto cammino resta da fare perché i fedelì si abituino "a quella piena e consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche che è richiesta dalla natura stessa della Liturgia", Su questa stra­ da è opportuno nori dimenticare la formazione di un gruppo litur­ gico che cercava di aiutare a far capire lo spirito della liturgia, il coinvolgimento di genitori nei cammini di preparazione alla cele­ brazione dei sacramenti affinché fossero percepiti soprattutto co­ me misteri dell'incontro con il nostro Dio, E molti genitori potreb­ t>

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TERMINA IL RESTAURO DELL'ORGANO

liorganodella nostra

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PHEP OSITUHALE

-resenta­ imento ' he por­ che un .jrea Be­ A nn i add ietro si presentava ~ ul .:r. lo sinistro del preshitaio un or­ @no con un a certa macslOsità su l ..;.uaJc oltre all e ca nn e ben visibili SI trovava il posto com a ndo pe r l'orga·

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missio­

da un apposito mcc­ .:-anismo sul qu ale sono comhi nate :..~ tastie re q ua nt i son o i corpi d'or900 , c()n una infinil à di placchel 0:: le quali azio nale d all 'o rganisia Ql1euono il suon o del sin golo st rument o o suono des idera to . Q UC!ito mec('anismo è ~ tre- It J m e n ·

li: l'ollcgaJQ agli o rgani gia illustrali att raverso un compli caw congegno cle uroni co compos to da centì naht d i fili contenuti in un apposih.l Cavo. L'o pera di c ui sopra è stata egr ~ gi anlt!lI te rCé\li zzat a d all a prem ia ta fahh ric a d'orga no or Tamburin i di Crt:l1l <t ~ . Q ueslo SlTuUlcn lo va con-

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ca S. M aria Magg iore di Bagamo e­ Basili ca d i C lusone). Esso è slaw, dopo un accura to esame, apprezzato d al Pr~sid e ntc dell a G rande C.om­ mi ssio ne di Musica Sacra della Dio­ cesi d i Bergamo M .o do n San to Do­ nado ni come pure dal nostro attu a­ le ~gn:gio organIsta M. o 8 e.lloli. Seg uirà come auguriamo un ve­ co c proprio conce Tlo inaugurale cht: ve rrà fissa to il più prcsro pos­ sibi le.

GLI INCONTRI DEI GIOVANI

evitare che questo nostro incontrar­ si resti superficiale.

Sono ripresi gli incontri formativi - _:- i giovani al mercoledì sera pres­ .: Centro Giovanile Parrocchiale. "arciprete don Angelo ha dato 'io al Nuovo Anno sociale pre­ .:ando due punti nella sua rela­ -:le: prima tappa del cammino del

Questo secondo anno di attività dovrà caratterizzarsi dalla "Serietà della Ricerca", che significa mo­ mento forte di "presa di coscienza" della propria identità; ciò porterà al Rinnovamento sia personale che del gruppo, per tradursi poi in dialo­ go con altre persone.

Centro Giovanile si è caratterizzata come "Momento di incontro" tra i Giovani : l'incontrarsi, il conoscersi, avere un Centro in cui ritrovarsi per fare amicizia, è stato il punto di par­ tenza del cammino di crescita uma­ na e cristiana del giovane. Ora si rende necessario proseguire, per

na e iche stra­ Iitur-

bero testimoniare che proprio presentando e accompagnando i propri figli ai sacramenti hanno riscoperto valori o dimenticati o trascurati e insieme ai propri figli si sono rifatti "cercatori di Dio". E crediamo anche che su questo versante la gente di Seriate ri­ corderà a lungo queste celebrazioni splendide nel loro fasto quasi orientale, commoventi nella loro intensa partecipazione e, convin­ centi nella loro trasparenza'a un mondo che ora ci è solo promes­ so. Non si possono passare sotto silenzio, come serio tentativo di coinvolgere tutta la popolazione, le "settimane della comunità", con la festa del SS. Redentore, posta all'inizio dell'attività pastora­ le a settembre, mentre il paese si risvegliava dalle vacanze. In queste occasioni il programma pastorale annuale spiegato con la

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27


COMMEMORAZIONE DELLE FONDATRICI SUORE ORSOLINE

UNA VITA PER DIO E PER GLI ALTRI

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RILANCIATO IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Il Concilio ha fatto riemergere Consiglio Pastorale Parrocchiale e COIT8SpOI188bilitè nella Chiesa una visione di Chiesa che se ade­ ruol. ,,1 /iuI" 3110 ".stO,.lo In ' /''''''8' ' ' IIn. ,ision. Chios' .d.gl,l,t,m,nl. _uatamente sviluppata e attuata c'p'c, no"r" IHrtOccl'l ;. d,II, comun". o doli. rjurc•. .... dI p,rsone IItM,r• • r.sponuftJtmenle 1m.";"" • . 'e illsiem. o ,,/vOlllo • Impognlu. org, " lu . re m. con porfOCC"'I ­ Consiglio P.. "OI," P"'OI;<:II(," ,uOI• • SSI" un. proposI. p.slor.'. capace di fare delle nostre par­ coì"rolg, "dofi. cOlIs /glio cosi n.s c. pI"occhili. e • s.rl• ., p.r ••11' ,ufroccM. di Il.SC.,, f. comull i/i: dI slluu/ on. Cju./J. tutle I. su. componl,HI. Po icll; no '. MIOP'''' Slc,rdoli, "lIg'ios,e "ici yuol. " • s i cosl,u/sc. IIn orgirnis,"o vll"lu I" • comu­ rocchie delle comunità vive di per­ us". ".optl"nlallon, con d,II. lI i/, sluSl; mlu ion . deV. cii. I.t' IUllgo 1I0n slfi elp'ce di s.gno ".lfi one libere e responsabilmente iU, su, Ic SII' tu iSl.nzl, con I.i u,.tlNe c.mmin? su. contillu. cOM."ione. Atl".,,,so il P.slot.l. comullltj "spollubll. I p.zi. nll I.mpl è Chi., . dllerlTl;lI, c.mmillo porl.IO IWln11 con mp egnate. l'IOS''O ConSiglio se.llo Strunllfl,.; • Sopreltulfo oggi si. slrurlu" m. 'odo prom .. olff'. 'O "commissionI''' c/'t. 1'lmp.gIlO I,rrore Il Consiglio Pastorale Parroc­ pOSIO,.I•. • presllll.t. illdiCl/t/on l • I. se./lo commiu!o. I. incoIIgg l" , rill.ulone • Inr.,u.. s.mpre lTI.glio. /1 1'1' ,1I.nlllo momellto (om. cons iglio In Slrullutlll• .. I. hiale vuole essere una proposta storale seria e costruttiva per !b Evangelizzazione ntnrtr/ft IN.o'". di e Catechesi 1111•• 0jI-P f;.... dare vitalità e vivacità alla par­ ~r.::t".;·."·:~J'~~~~~ ~~:hu:.J1 ~, ~f\;~t drllu/un-,,, .ltiJJI !nu/t" pc, t" li Pn""'-"'(IIp:u• . cchia con l'apporto di tutte le ,tm:::I,:1. Commissiona p«tj c:-r!ll 1001.: -, Cor:d\lo! .. , e componenti. Poiché ne fanno Anziani Il Jn '.... Tll1"'C)llC k d.::1 Popolo di nfo" (,\ G .ltl. e arte sacerdoti, religiose e laici r., l ... "'1'II'11dtc ole essere la rappresentazione I!II ~wm Jd '''''II.. t (""",rd\oN l. "'h ... n,,-.t!I;ll, !.nl. Alb ...,, :!"r.c iUlnunO"t" I...n mc ',·/.Ill'cn:c· " ali. ncreta della partecipazione di/­ ,"·Ilil.l,>. <h .. " .11"''' ' HT, ikn,. I -.:: a 1!.,lII gd fIC': ' !""" u: n" 1(1'..,lI. n". 'f"" , . ..... erenziata di tutto il popolo di Dio m.t (bc ,1 I. "'1f'.tI!­ !OIu1 11l.ndJ :o-· . Commissione ella comunità parrocchiale alla qun ".,t.< l1li'" 4..1 Il G C",,(,,,,,bo, '''1101'/+'''''­ Famiglia .:ct"...nl issione della Chiesa. È un "se­ IIT!Jh"n ("."1'.b.'. ,,' ....... 'm,. 'a :'I 1dla/Wi" !~ ro'lt'lelt' t, H..,.,.-'lo' 1 ,."..,..",11#' 1.l>Jril.:" n'll .. ... o": segno della concreta realtà J !il!:.. ( I.. "t1ll""u" c ~ ~.::.;~-=;: ~,<r~;;,~jk.:;;" urlt,.",,,,,l., nClo ,",,,,un·lIl(lJ"1'" la 1'"".1,1 del,• Ila parrocchia, con i suoi valori a, 111 ("'m ul ..... "I" dr $_ ,'a/ o.k:nu" le sue manchevolezze, con le sue " I;"..w I1Irr-orn.lf /.wurJ., ~~~.,n;i';;::r;u:: ~,~I! I U:.ru,.'" - (i', .,mw r~::l~~·:::::e:!:l;:. ('h ,.I " " I.&.i sioni e le sue resistenze, con le :..cii '1;' iii R'·"""·"'J.tI / . '_Il '''''-11''' Il'' Itr 'li' di .I!ulultlo l.. p.. .nilmnnl1n.r.l "'r-, ' , ('\1111, .1It(,· .. e attese e la sua necessità di (.;J.,kMId", \".1/ ""'<1,,. do. .Jçn:J'I.",,, "'I.' '""""1)",.,,1.. Jiarlll/lo per ntinua conversione. Attraverso ",,01,0 ( ,"11m,,,,,,,,,,. rs.ntm . :.,1> Consiglio Pastorale Parrocchia­ .• < «II,. ,...dQnc l' alli liUon;br." IX' À" arhulI "1.::",,,. h.nuJ T,· _o,;n I d c..,rn... iii è tutta una Chiesa locale, ap­ _ x>nfln(' (lIUlfnllllil, .111I#\I.l,,!O l'n . rcrwrntf1 le 1'C(hcmm.J CO*da( lo ilIo la Parrocchia, che determi'fI" fl'''I'.ldofl'; '''· ,1"tc,-;-,'1\I 1 'II'IIUI'O un (ii", rrlti1m fl' Ilhr ,i' ftloCrc d,,-.., .. cvm , ,"",,"" dI u di 3n l'n $,' dii e compie il proprio cammino. _ m,'/J/ur" '-ddI'Ot,umlu" ru:' il"" !..J rJr CommÌlsione ,!l'te,!"" l'''' "., tkl ,.am(') 0lnl Comunicazione Sociale Soprattutto oggi avvertiamo ,'(,Wlumo u .Jt:u:m lT'oOIIWn' Iii n.Jul r.Jl _" anto sia importante ripensare "r·;.min .. n, o/M t."" - . nnnul.. ,...,,/:.iu;>:I d. "·N(,. d, ,, strutture il metodo di lavoro per (.l"'fttIII" lI rilg ll un,...rll' d,"tI ~ .t',. i" tltr"mli1::1i"'.,. ~ "' romuovere una pastorale mi­ (.·',"I;ln""'.. ,.,ou:: ;Jltli)n·,·,--.nlli. ,Iti"tll'''. .Id' ocça 'c' iore: per questo si vuole inco­ are CommiHione <' .!....I" d.ta .. 1 ..., raggiare ogni forma di riflessione Scuola .d»"' <1".·!t.. d. ('",nll 1_" ,11/ n"Il" interessarvi il maggior numero .-I " . ti AI1 r.ver:so qui*lo Qlfine1e pq('vc> credenti, perché la parrocchia S'-UJ1I:. d'Iekr pctt.,re III 'hl"",..,;. "·'folT,· ("ri'U.lna" IId IIltJo,j"..trll:. "'·lItli:•. 5sa conoscersi e realizzarsi l ' Iol.liI',·rr.o.,;" mpre meglio. Il consiglio par­ 'chiale è in questo senso la llrUttura attraverso la quale la so va portato avanti con molta ossia si parte da una situazione stra comunità vuole realizzare che è quella che è e si costruisce speranza. suo compito pastorale in modo un organismo per vitalizzare e Poiché il nostro Consiglio par­ rrsponsabile. Suo compito indivi­ rocchiale ha scelto di strutturarsi modificare in meglio la comunità uare i puntifOl·ti e i punti deboli ' per "commissioni" che privilegia­ stessa: questa nuova parrocchia el/a comunità per ricercare insie­ no l'attenzione e l'impegno attor­ sarà capace di creare un nuovo e la via migliore verso una consiglio pastorale che lafarà ul­ no a un settore della pastorale, Chiesa vivente impegnata. Si pro­ teriormente camminare. ecco presentate le indicazioni e le ne quindi di organizzare una scelte che ogni commissione ha ri­ Il cammino sarà lungo e non storale non sui parrocchiani, facile: la trasformazione della tenuto per il momento come le più a con i parrocchiani, coinvol­ opportune. Con l'augurio di un parrocchia in comunità responsa­ buon lavoro per tutti. ndoli. Un conSiglio così nasce bile richiede il coraggio e la pa­ alla comunità parrocchiale e a zienza dei tempi lunghi. Ma è un a voltafa nascere la comunità: Don Angelo cammino che una volta intrapre• Il Conc ilio h~ f~tto syi/upp, l. II! .frui l, • •

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zione veniva annualmente misurata su alcuni obiettivi che però a ben guardare; staranno sempre davanti. Allora, con sistematica costanza, ogni anno i credenti venivano fatti reincontrare per ripensare alla nostra parrocchia, alla sua vo­ cazione, alla sua missione di essere "chiesa fra la gente" di oggi ri­ consegnandoli al dovere quotidiano di tentare di seguire Cristo fa­ cendo l'uomo e facendo la donna in questa porzione di spazio e di tempo che ci è stato donato. E poi bisognerebbe dedicare un sufficiente spazio all'awenuto ricupero e alla awenuta rimotivazione in questi dodici anni delle manifestazioni di religiosità popolare: dalle feste religiose di quar­ tiere, alle processioni. La chiesetta di Paderno veniva proposta [>

30


GIORNATA DELLA CARITÀ La pagina dedicata dalla "Voce di Seriate" al tema caritativo in occa­ sione dell'apposita giornata del 1978 ci consente di dare uno sguardo all'organizzazione al tempo esisten­ te; successivamente - come vedremo - tutto il settore verrà radunato nella "Caritas" parrocchiale.

GIORNATA DELLA CARITA'

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quasi come il "santuario mariano" di Seriate e il luogo dove orga­ nizzare incontri di preghiera e di riflessione per tutti, ma con spe­ ciale attenzione a quella zona di forte immigrazione. La chiesa di Comonte dedicata a S. Eurosia faceva accorrere con il "bacio del­ la reliquia" in un gesto di fede popolare "numerosi pellegrini Se­ riatesi". . Una delle esperienze più forti di questi ultimi tempi sono stati i pellegrinaggi ai santuari mariani: fra questi, indimenticabile, il viaggio a Lourdes di una rappresentanza della comunità credente nel far memoria del nostro essere insie~e in cammino perenne dietro al nostro Signore. Ma sarebbe fatica ·vana inseguire tutte le iniziative e fatica an­ I>

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31


VISITA DEL VESCOVO ALLA ZONA PASTORALE DI SERIATE

TI messaggio del Vescovo

- Sono qui per dirvi le parole del Signore, non le mie: vi porto la sua verità. Ricordate? "Non prego soltanto per questi, ma anche per coloro che crederanno in me, mediante la loro parola". E questa parola vogliamo sentirla per capirla. - Egli guardava anche noi, cono­ sceva anche noi: ciascuno di noi de~ ve sapere che Gesù ha pregato per noi, per ciascuno di noi: "Che essi siano una cosa sola". È il discorso della nostra "comunione... della no­ stra intima unione. Perché tanto ne­ cessaria? "Affinché il mondo cre­ da". - Quale modello di questa unio­ ne? "Come tu, Padre, sei in me e io

sono in Te". Ciascuno di noi è lega­ to da un vincolo, che è lo stesso che collega il Figlio al Padre. Direbbe Gesù: voi siete vicendevolmente uniti, come io sono unito al Padre. - li modello della unità dei cri­ stiani: "Che essi siano una cosa so­ la, come Tu, Padre, sei in me e io sono in Te". Ricordate? L'apostolo Filippo domandò a Gesù: "Mostra­ ci il Padre". E Gesù: "Da tanto tem­ po sono con voi, ancora non mi co­ nosci? Filippo, chi vede me vede il Padre". Comprendiamo? - La Trinità è una sola vita, espressa in tre persone così i cristia­ ni sono una cosa sola, perché in essi circola la stessa vita divina. - Cristiani: siete una sola cosa:

siamo vincolati tra di noi, da un mi­ stero che è dentro di noi. La vita della SS. Trinità non è solo il Mo­ dello, ma è la radice, la sorgente da cui deriva quel vincolo che tutti ci lega. Noi siamo come il fiume che discende da una sorgente. Da que­ sta sorgente scende in noi la vita di Dio. - Noi siamo una cosa sola anche se non ci conosciamo, e il legame che ci unisce è più forte del vincolo dell'amore, è più profondo del vin­ colo del sangue. Come il fiume per riconoscersi, deve risalire alla sor­ gente, così noi per sapere chi siamo, dobbiamo guardare indietro. Dob­ biamo riandare a Dio, e in Dio ritro­ viamo e ci riconosciamo, e il nostro amore in Dio diventa universale.

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L'incontro del Vescovo con i laici ~.;.;

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Muore il16 aprile 1978 Mons. Gio­ vanni Bonetti fondatore dell'Istituto delle "Missionarie Eucaristiche" ope­ rante in Seriate.

In Gesù siamo sempre tutti uni.Ho cercato di plasmarvi sul mo­ _ o, Cristo...... Siate vergini pru­ ti, di grande fede, di profonda ltà, di perfetta obbedienza, a nti della povertà... Sia il vostro re grande, puro, forte, indefetti-

e. .. Siate una cosa sola con la Chie­ umili serve della gerarchia eccle­ Slica a vivere e a far vivere lo spi­ ecclesiale nell'unità di Cristo. ' ivete nella carità di Gesù Cristo, ::-,oria del Padre... la verginale ma­ ITli tà dello spirito.. . consacrate •. :1 Gesù. Sarete per Lui feconde di ~.im e e con Lui conglorificate i a una sua lettera testamentaria)

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xxv DI MESSA DI DON ANGELO

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cor più vana cercare il sapore di cose che, per essere percepite in profondità, devono essere state vissute. Ma un campo particolare di attenzione pastorale sono stati i giovani. La "settimana dei giovani" nata come occasione di incon­ tro e di coinvolgimento dei giovani di Seriate attorno ai problemi giovanili, costituiva anche l'inizio dell'insieme del lavoro dei grup­ pi giovanili. Per costruire e favorire l'incontro tra i gruppi il parroco insisteva perché avessero un itinerario di formazione comune con momen­ ti di incontro nei tempi forti dell'anno liturgico: il ruolo di coordi­ namento di questo lavoro è affidato al gruppo di animatori. Con i giovani l'arciprete amava essere presente in alcuni mo­ C>

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xxv DI MESSA DI DON ANGELO EUCARESTIA E SACERDOZIO: DUE MOTIVI DI FESTA IN UNA GIORNATA INDIM ENTICABILE

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menti o iniziative particolari come la "via crucis mistica", un reci­ tal, la gita di "pasquetta". Ma l'occasione in cui Don Angelo ha partecipato fino in fondo è "La grande gita" del centro ricreativo estivo, dove accanto al ten­ tativo di conoscere tutti i ragazzi della gente di Seriate è riuscito a promuovere una realtà di socializzazione fra i ragazzi provenienti dalle diverse zone in cui Seriate è divisa dentro un ambiente edu­ cativo come cerca di essere l'oratorio. Sempre a proposito dei giovani è opportuno un ricordo partico­ lare agli incontri per fidanzati prossimi al matrimonio. Attraverso questi incontri la comunità cristiana di Seriate, rappresentata dal suo parroco, da quasi tutti i suoi preti, da un gruppo di coppie di

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GRANDI EVENTI NELLA CHIESA UNIVERSALE

Domenica 6 agosto, festa della Trasfigurazione, il Papa Paolo VI ci ha lasciato. Sulla scena della storia, la sua figura emerge sempre più grande. J

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ANDI EVENTI NELLA CHIESA UNIVERSALE

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pa Giovanni Paolo è entrato nella pace del IL NUOVO PAPA GIOVANNI PAOLO II Signore dopo soli 33 giorni. con passo spedito si è incamminato sulla strada Ido è rimaslO all onilO al/a notizia della sua morte improvvisa

della Storia e delJa Chiesa al'venuta verso le ore 23,30 di giovedì 28 sellembre

Aprite. anzi. spalancate le porte a Cristo

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37


TERMINA IL RESTAURO DEL SANTUARIO DI PADERNO

Il Santuario di Paderno restituito al suo originale splendore

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Ognuno di questi sacerdoti, pur avendo incarichi specifici han­ no svolto con il parroco una presenza pastorale sull'intera comu­ nità, rendendo possibile, in una parrocchia delle dimensioni ab­ normi come la nostra, una responsabilità unitaria. Chi, relatìva­ mente dall'interno, ha osservato questa collaborazione ma anche coloro che l'hanno osservata dall'esterno, hanno avuto l'esemplifi­ cazione della traduzione pastorale della direttiva del concilio: "perciò tra il parroco e i suoi vicari, vi siano sempre relazioni fra­ terne, carità e rispetto vicendevoli. Parroco e vicari si sorreggano a vicenda col consiglio, con l'aiuto, e con l'esempio; ed insieme facciano fronte al lavoro parrocchiale con unità di intenti e con­ cordia di sforzi". Con questa unità di intenti le zone pastorali in [>

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39


INAUGURAZIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI

L 'inaugurazione dei nuovi impian­ ti è un fatto importante; ma è ancor più importante che la Società sporti­ va dell'Oratorio comincia ad espan­ dersi e - afianco dei settori "calcio " e "tamburello " - sorge il settore palla­ volo e basket.

V.S. AUTOra

I nuovi impianti sportivi del Cenb'O Giovanile

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cui, per necessità operative è stata suddivisa la parrocchia, hanno avuto con don Angelo un convinto rilancio in una prospettiva so­ stanzialmente unitaria. E non è senza significato l'attenzione particolarmente sottoli­ neata nella pastorale parrocchiale alle celebrazioni con cui sono ricordati i preti che hanno operato in Seriate, la valorizzazlone dei preti anziani , le sollecitudini per le vocazioni sacerdotali che in questi anni conoscono un grande rilancio. Una particolare premura ha avuto nella vita pastorale le religio­ se alle quali non è mai mancata la parola che sollecitava al rinno­ vamento in rapporto alle mutate situazioni del mondo e della Chiesa, alla comunione nel servizio della chiesa locale. [>

40


GRAN DE FESTA DI POPOLO INAUGURA TI N ELLA SO LENNITÀ DEL SS. RED ENTORE

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Ncl 40.0 di cO!Jlru::.iuf/e delllOHrO arliSIICO e imponal/re campali ile, lilla celebrazioill' d(!( SS. R edClI/ore r erarNMte da rlC'ordari!. Nel po­ meri:.2.':!io mi;,: liaio di.persoll e haI/n o il1\'O$o ill1osrro Centro Giovanile per {·ùwl.Jfw ra ::.iOlle degli implof//; sporril'i.

~!.- i~II"""""lr, dll" f'liIIlQIo:!l~ll'l1l

ASILO ,,!DO e SCUOLA

~: LEMENTAI!E :

nuove rcalizzill"ìoni a Serlafr

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RAZIONALIZZA E SI AMPLIA LA CATECHESI NELLE ZONE

sforzo per arrivare con la Cate­

ZOIJB SERENA ZOIJB LUCE Zona RISVEGUO

i in tutte le zone e a tutte le età è

CaIKhesl per ad\llii

- Giovedi 12 Oll obre o re 20.30.

- Giovcdi 26 onobre o re 20,30.

- Giovedi 23 novembre o re 20.30

CaI«htSi per adulll

- Venerdì 6 Oll obr ~ ore 20,30

- Vene rdi 20 onobre ore 20.30

- Venerdi Il novembre ore 20.30

- Venerdi I dicem bre o re 20,30.

- Marted§ 24 ottobre ore 15,

- Martedi 28 novembre ore l.s.

Per I genllori del Cresimand i

- Mercoledi 8 novembre ore I.!I

_ Mercoled i 22 n01lembre o rc 15.

Calecbesl p ~r aduli!

- Venerdì I] ollobr~ or~ 20.30

- Venerdì 27 Ol1obre or~ 20,30

- Venerdì 24 nOv~mb~ ore 20.30.

grande: lo evidenzia il pro­ ma allegato per l'anno sociale Per I , enllori del Comunicandi

Per I genllori del Comunicandi Per i genitori del Comu nlundl

- Mercoledì Il oHobre ore U .

e 1979. Si è ulteriormente com­ - Merco!edl U novembre ore U .

I =~~:~: :~ ~~I:e~~~~:~:;'1 s. - Mercoledì 18 ollobre ore 15.

- Mercoledì 6 o re 15.

-:1(0 negli anni successivi. Per I ge.nilori del Cresimandi

Per I genilori del Cresimandì

i

diccmbr~

Per gJl sludenii delle Medie

'" MEDIA: masch. e remm. in 2

classi ìI sabato ore 16-17, altre 2

clas.si domenica ore 10,3o.I2,15.

2" MEDIA: Wl1e le classi domeni­

ca ore IO,3o.I2,15.

3" MEDIA: lutte le classi sabalo

ore 15.3o.I6.30.

l" SUPERIORE: ogni domenica

ore 9,30,

GIOVANI: ogni venerd! ore 20,30.

ALUNNI ELEMENTARI: classe

2~ sabate 14.3o.I5,30 I clas.si 3~

domenica 9.3o.ll,I5 I clas.si 4"

domenica 9,3o.ll,I5 I clas.si 5 ~

due il sabato l4,3o.I5,30, allre due

domenica 9,3o.ll,15.

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Per gli studenti :

- dalla ]',2".3" mt:dia e l' supe·

riore.

- Ogni sabato dalle ore 15 alle 16 .

- Ancora per lUtti i ragazzi delle

Medie. viene proposto un in contro

associativo ogni domenica orc IO

che si conclude con la S. Mess a

delle 11.15.

Per glliliunni delle Elemen1:l ri

2". 3",4', 5" ogni domenica dalle

ore IO alle ore 12.

- Mercoledl 25 onubre ore ) 5

- Mercoledì 29 n01lembre ore 15.

Per gli sludenli :

- Dalla ]' e 2' media maschile e

femminile all ' Oralorio maschile

ogni domenica ore IO.

- 3' media . ogni domenica ore IO

ragaZl.Ì aJl'oTll1orio ma~chjJ e , l'a·

gaue aU'oratorio femminile.

Per gli alunal dell e elememari

Raga.z.zi e rasazze all'ora iorio remo

minile ogni domenica alle ore IO.

Dopo la catechesi per tuni la S.

Messa delle ore Il,30.

Zona CERIOU CIII«hesi per IIdulli - Gìo\ledl 5 Ollobre ore 20.30 - Giovedì 19 o1tob ~ ore 20.30 - Giovedl 16 novembre o re 20,30, Presso il C~mro Famiglia di Co· monle giovedi 30 nov~ mbr c ore 20.30. Per I ,enllori dei Comuniamdl - Mafledl 17 onobre ore 15 - Maf1cdi 21 novembre ore 15. Per i genilori dtl Cre:'ìlm.adl - Marlcdi 7 novembre ore J 5. - Manedi 5 dicembre ore 15. CaIK_h esl per gli sludenll delle Medie A COMONTE - Marredi dalle ore 14 ,30 alle 15,30 I~ Media, - Mercoledì dalle ore 14.30 alle 15,30 2~ e 3~ Media. A S. GIUSEPPE - Venerdi dalle ore 1.s .30 alle 16.30 lune le medie.

- Venerdì dalle ore 20 alle 21 Stu­

denti delle SUperiori .

Alunni delle EJemenl1il.ri A COMONTE - Ogni domenica dalle ore Il ,3o.

allc 12.

A S, GIUSEPPE

- Ogni sabato dalle IS alle 16.

41


SI RAZIONALIZZA E SI AMPLIA LA CATECHESI NELLE ZONE

Si valorizza la catechesi per gli adulti.

Catechesi alla prova dell'adulto Abbiamo presentato nel numero precedente de "La Voce di Seriate" il Piano Pastorale proposto dal Ve­ scovo come impegno alla Diocesi per l'anno 1978-1979, "comunità e catechesi". Riprendiamo il tema della cate­ chesi soffermandoci sul problema fondamentale della CATECHESI DEGLI ADULTI: alcune conside­ razioni, alcune proposte e un piano

di incontri per adulti già in atto da tempo nella nostra comunità. Vera­ mente l'esperienza pastorale con­ ferma che non si può sempre sup­ porre la fede negli adulti di oggi, an­ che in quelli praticanti, che ascolta­ no la parola di Dio e della Chiesa, nelle occasioni abituali o straordi­ narie. "Occorre ridestare la fede in coloro nei quali si è spenta - leggia­ mo nel documento per il rinnova­ mento della catechesi in Italia - rin­ vigorirla in coloro che vivono nell'indifferenza e continuamente rinnovar/a... Anche i cristiani fer­ venti hanno sempre bisogno di ascoltare l'annuncio delle verità e dei fatti fondamentali della salvezza e di conoscere il senso radicale che è la lieta novella dell'amore di Dio. I tempi spingono verso una "Chiesa di credenti" opponendola - con un linguaggio forse non molto felice ­ a una "Chiesa di praticanti". D'altra parte è impossibile agire o intra­ prendere qualche cosa se lo spirito non guida l'azione, se non si hanno delle convinzioni chiare e profon­ de. Appunto quello che la catechesi si propone. E nel confronto degli adulti.

Gli incontri di Catechesi

Zona Serena

- per adulti: venerdì l dicembre

ore 20,30 ;

- per i genitori dei comunicandi:

mercoledì 6 dicembre ore 15;

- per i genitori dei cresimandi: mer­

coledì 22 novembre ore 15.

Zona Risveglio

- per adulti: giovedì 23 novembre

ore 20,30;

- per i genitori dei comunicandi:

martedì 14 novembre ore 15;

- per i genitori dei cresimandi: mar­

tedì 28 novembre ore 15.

Zona Luce

- per adulti: venerdì 24 novembre

ore 20,30;

- per i genitori dei comunicandi:

mercoledì 15 novembre ore 15;

- per i genitori dei cresimandi: mer­

coledì 29 novembre ore 15.

Zona Cerioli

- per adulti: presso Centro Fami­

glia di Comonte: giovedì 30 novem­

bre ore 15;

- per i genitori dei comunicandi:

martedì 21 novembre ore 15;

- per i genitori dei cresimandi: mar­

tedì 5 dicembre ore 15.

STRUTTURE A COMONTE

D nuovo quartiere In questi mesi la piccola frazione di Comonte sta crescendo a vista d'occhio, infatti numerose sono le nuove costruzioni che stanno sor­ gendo, a poco a poco si sta forman­ do in un piccolo quartiere: sereno e riposante. Saremmo felici se questo incre­ mento non fosse solamente un fatto demografico, ma fosse anche un au­ mento di impegno e di unione nel cercare di risolvere tanti problemi di questa nostra Comunità. Con una maggiore partecipazione forse riusciremo a fare qualche cosa in più di quello che fino ad oggi abbia­ mo cercato di fare.

42

Realizzazioni : il Centro Famiglia Grazie alle nostre suore che ci ospitano e alla buona volontà e al sacrificio di alcuni siamo riusciti ad allestire un piccolo chalet "li Cen­ tro Famiglia" nel quale i ragazzi possono trascorrere in serenità un po' del loro tempo libero. In questo locale infatti vi è una sa­ la adibita a giochi, una saletta per la lettura e per la scuola di canto, che grazie allo spirito di adattamento di questa nostra gente si trasforma fa­ cilmente anche in locale per la cate­ chesi e incontri vari.

Attività svolte nel 1978 Carnevale dei ragazzi e dei bam­ bini.

Festa locale di S. Eurosia. l OMaggio (giochi per tutti, grandi e piccini). 25 giugno - ''V gir per Cumuc" (Caminada non competitiva). Quadrangolare di calcio per i ra­ gazzi. Gita turistica. Torneo di calcio per adulti. Torneo di ping-pong per ragazzi e giovani.

D campo sportivo Da alcuni mesi grazie al Comune siamo riusciti ad avere un nostro campo sportivo, con immenso sol­ lievo dei genitori che han visto i lo­ ro ragazzi giocare in un posto adat­ to e non più sulla strada o in luoghi pericolosi.


. -_-\SCE LA COMMISSIONE GIOVANI

PAGINA DEI GIOVANI

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Con le ~religiose" di Seriate don Angelo aveva incontri mensili di riflessione e di preghiera. E quando, nella solennità dell'Immacolata, veniva celebrata la rimiovazione dei voti religiosi, essa era la conclusione e insieme !'inizio di un cammino che coinvolgeva le suore nel progressivo svolgersi del programma pastorale a cui esse stesse avevano contribuito nel desiderio di comunione per una pastorale di insie­ me. Nella parrocchia, il "rettore del popolo di Dio" non dimentica­ va infatti che "i religiosi tutti per il fatto che formano una parte di speciale dignità nella casa del Signore meritano che si curi in mo­ do particolare il loro progresso spirituale per il bene di tutta la Chiesa". I>

43


MUORE DON GIULIO CREVALCUORE Il 19 maggio decede don Giulio Cappellano delle Suore della "Sacra Famiglia" di Comonte; gli subentra don Piero Paga n essi proveniente da Alzano Lombardo.

DON ANGELO È VICARIO LOCALE

Costituita la nuova vicaria Scan­ zolSeriate.

Abolite le Vecchie Vicari e Fora­ nee di Scanzo e di Seriate, e costi­ tuita una nuova Vicaria compren­ dente le Parrocchie di : Albano S. Alessandro - Bagnatica - Brusaporto - Cassinone - Gavarno Vescovado Gorle - Grassobbio - Orio al Serio Pedrengo - Rosciate - S. Giovanni

nei Boschi (Tribulina) - S. Pantaleo­ ne - Scanzo - Seriate - Torre de' Ro­ veri. Abitanti 45.815. Sacerdoti in ministero 29; Sacerdoti residenti 8; Suore 118. I! Vescovo ha nominato Vicario il nostro Arciprete Don Angelo Para­ visi.

Si potrebbero dire tante altre cose a proposito di queste nuove struttu­ re. Ma interessante sarà natural­ mente vederle adesso all'opera, giu­ dicarle nel fatto, man mano lungo il loro cammino. Ma è già chiaro che la diocesi ha così affrontato tutto un serio rimescolamento organizzati­ vo, strutturale, creando uno stru­ mento, che adesso c'è, per un vero rilancio pastorale. Come sempre, però, tocca adesso agli uomini. Ai vicari, ai sacerdoti e ai laici, a co­ minciare appunto dalle loro parroc­ chie. Toccherà allo slancio di fede realizzarle, ma anche alla pratica ca-

pacità di collaborazione comunita­ ria e interparrocchiale, di intesa tra i sacerdoti, di teoria.e di pratica, di di­ scussione e di attuazione. Capacità di farne una cosa veramente nuova, di superare i campanilismi, di parla­ re ma soprattutto di ascoltare, di aiutarsi sul serio in un campo pasto­ rale che diventa sempre più diffici­ le, con le parrocchie che franano sulle lunghe strade, che si alterano rapidamente nei loro lineamenti, passando confusamente e caotica­ mente da una realtà sociale all'altra, sradicandosi o insediandosi con un ritmo che è arduo seguire.

Le nuove vicari e sono destinate a misurare di fatto questa capacità di collaborazione, di comunione, co­ me è più esatto dire trattandosi di vita ecclesiale. Occorreranno, nelle persone e tra le comunità, molte qualità cristiane e umane, che sono il senso dell'amicizia (che si tende. talora purtroppo a confondere con la pratica del gruppo, della corrente, della consorteria), il saper superare se stessi e i propri punti di vista per­ sonali, la praticità, lo studio umile e attento di tutte le realtà, e poi entu­ siasmo, Fede, grande istintiva poe­ sia del bene.

44


~

ANNO DA RICORDARE

Ciò che oggi è chiesto a tutti è n coraggioso ricupero del mes­ ggio evangelico, nelle scelte e ei comportamenti. L'impulso e l'incoraggiamento d osare viene a noi dalla singola ·correnza che vedrà nei prossimi esi la nostra comunità raccolta attorno alla nobile figura del­ 'Arciprete Mons. Ca rozzi che ri­ corderemo e onoreremo nel primo decennio della morte. Sono quelle ~andi figure che segnano la sto-

lia di un popolo e insieme conse­ gnano e trasmettono motivi di im­ pegno e di speranza che a noi spetta raccogliere e consolidare. E quanto la Sua m emoria sia rima­ sta viva tra la nostra gente ne ab­ biamo avuto ampia testimonian­ za nella recente 'f esta del dono ": il Suo ricordo è stato atteso e ac­ colto nellefamig/ie come una be­ nedizione. Ad animare a festa la celebra­ zione del 13 aprile si accompa-

gneranno "la prima messa" di due giovani della nostra comuni­ tà: P. Luciano Nembrini e p, Gianluigi Colombi. Nell'anno in cui !'intera Chiesa italiana riflette sul grave problema "seminari e vocazioni sacerdotali", salutiamo con immensa gioia l'accedere al sacerdozio di Luciano e Gianlui­ gi. Dunque un evento Singolare per Seriate. Al quale ci vogliamo con speranza preparare. Don Angelo

La festa del dono 1980 esplosioni di gioia e policromia di colori (",,,.,,,, <lI ~llll'J

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Il Consiglio Pastorale e l'assemblea parrocchiale

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Sono stati fra gli organismi più coinvolti nel cammino pastorale di Don Angelo Paravisi. Voluti sin dai primi tempi della attività pa, storale, sono rifondati per ottemperanza alle direttive del vescovo, Mons. Oggioni. Il concilio Vaticano Il indica il consiglio pastorale fra gli organismi più importanti per la partecipazione dei laici a plasmare il volto cristiano della parrocchia. L'assemblea parrocchiale si riuniva qualche volta ogni anno e costituiva un notevole momento di programmazione e di rendi­ conto pastorale. li consiglio pastorale si riuniva diverse volte nel corso dell'anno pastorale per discutere la situazione, programma­ re e verificare i momenti più importanti di un cammino pastorale. Nel suo cammino, sotto l'appassionata guida di don Angelo, è riu­ e> 45


Le attività della "Commissione Scuola" del Consiglio Pastorale par­ rocchiale non si sono limitate ad una attività meramente organizzativa nei momenti elettorali ma si sono bene esplicate nella predisposizione di in­ contri per le persone (operatori efa­ miglie) che vivono la realtà scolasti­ ca; ne presentiamo afianco un esem­ pio.

IL VESCOVO IN VISITA AL NUOVO VICARIATO

L'incontro del Vescovo con la gente del Vicariato di Scanzo-Seria­ te è avvenuto nel pomeriggio di Do­ menica 10 febbraio nella chiesa par­ rocchiale di Seriate. 46

Presenza CJistiana per il rinnovamento della scuola in collaborazione con la Commissione Scuola Volendo rispondere alle attese dei genitori, specialmente di coloro che hanno un ruolo di rappresen­ tanza negli organi collegiali della scuola, organizza un ciclo di incon­ tri in cui verranno illustrati i se­ guenti temi: La scuola della comunità; l'edu­ cazione permanente e ricorrente; che farà mio figlio, dopo la media? (L'orientamento scolastico e profes­ sionale). Una scuola per l'uomo.

Sacerdoti, Religiose e Laici (rap­ presentanti le 15 Comunità cristia­ ne che formano questa nuova strut­ tura ecclesiale) si sono riuniti attor­ no al Vescovo per iniziare una nuo­ va esperienza di Chiesa, o meglio, un nuovo cammino. Cos'è questo nuovo organismo, quali funzioni ha per le 15 parroc­ chie (abitanti 45.815 - Sacerdoti in ministero 29; Suore 118; seminaristi 24) che lo compongono? La rispo­ sta è nell'Omelia che il Vescovo ha tenuto durante la solenne celebra­ zione con il Vicario, l'Arciprete Don Angelo Paravisi, con alcuni Parroci e il segretario del Vicario don Adelio Quadri. Richiamandosi al brano di Van­ gelo della Domenica "La chiamata dei primi discepoli" Le 5,1-11, il Ve­ scovo ha puntualizzato tre cose: Gesù, gli Apostoli la rete. Il Cristo ha ordinato agli Apostoli di gettare la rete per la pesca. Ora, come la re­ te è stata strumento necessario per la pesca, così il Vicariato sarà "stru­ mento" per realizzare la Salvezza in quest'area geografica. Il Vicariato , non è una piccola diocesi, ma una struttura interme­ dia, per valorizzare di più la Diocesi e la Parrocchia; ha finalità pretta­ mente pastorali, serve per far "di­ scendere" alla parrocchia e per far "salire" alla Diocesi il flusso vitale della pastorale. È una struttura per una "pastorale

I primi due incontri, avranno luo­ go: SABATO 26 gennaio ore 20,45: LA SCUOLA DELLA COMUNI­ TÀ relatore prof. Mario Cattaneo di Brescia (Membro del Consiglio Na­ zionale della Pubblica Istruzione, Direttore delle Riviste Scuola ital. moderna e la Famiglia). SABATO 2 febbraio ore 20,45: L'EDUCAZIONE PERMANEN­ TE E RICORRENTE relatore prof. Giuseppe Bertagna di Brescia (Do­ cente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico). presso il CENTRO GIOVANILE

d'insieme" affinché la pastorale par­ rocchiale abbia la caratteristica del­ la coralità. Ogni parrocchia è come il volto di una persona, mai fotograficamente uguale ad un'altra, tuttavia una par­ rocchia deve essere sintonizzata con le altre affinché, proprio come un coro po1ifonico, non vi siano dis­ sonanze. Il Vicario locale è il punto di rife­ rimento per far si che non si verifi­ chino casi di divergenze e si creino piuttosto le convergenze. Il vicaria­ to - ha concluso Mons. Oggioni ­ abbia momenti di comunione, cele­ bri la sua unità con iniziative pasto­ rali, renda visibile la comunione magari con una festa del Vicariato. Una parrocchia che si isola come fà a realizzare la comunione in sé, se non fa comunione con le altre? una parrocchia che si isola non cresce. La comunione è anche interscam­ bio quando vi sia ricchezza di caris­ mi e di disponibilità. La Comunio­ ne è il segno che autentica la comu­ nità ecclesiale. Dopo la S. Messa il Vescovo ha presieduto presso l'Oratorio femmi­ nile il Consiglio Pastorale Vicariale, esso è composto in maggioranza da laici, alcuni sacerdoti e religiose. Ha il compito di studiare i problemi, sotto il promo pastorale, di propor­ re iniziative e di realizzarle insieme con il Consiglio Presbiterale Vica­ riale.


Ordinazione sacerdotale di due no­ stri giovani: Padre Gianluigi Colom­ bi e Padre Luciano Nembrini. Prima Messa 13 aprile 1980.

StEllE ARRIVATI IL SALUTO DI UN' RAGAZZO Qui. accanto a vo i, cari sa

cerda ti novelli, alzo il mio sguar ­

do e mi chiedo: Chi salirà il

monte del Signore?

La liturgia mi risponde : "chi

ha mani innocenti e cuore pu ­

ro!!!", E voi scelti da Diçl per

co ntinuare la sua opera di Buon

Pastore avete salito questo Mon ­

te, verso l'altare dal qual e cele­

brale oggi l'Eucarestia per voi e

per tutta la comunità.

Mi chiedo ancora: Ouale è

stilta la luce che vi ha richiamato

verso questo Monte ?

La risposta, credo d i poterla

int uire.

L'ese mpio di una piissima e

venerata .persona, ancora tanto

cara al cuore dei seriatesi!

La salila al Monte è sempre

faticosa , ma quando lassù brilla

una meta, si superano tuue le

d ifficoltà . Quale gioi" quando si

raggiunge la vetta. Come spazla

lo sguardo, come il cuor e diventa

leggero!

Penso che oggi la vostra piu

viva sensazione sia questa: la

commossa e riconosce nte gioia

per la meta raggiunta!

lca­ 47


Domenica 13 aprile

Seriate ha ricordato Moos. Carozzi

suo Arciprete per 50 annI

Dalla commemorazione ufficiale letta da Mons. Cesare Patel/i alla presenza del Vescovo. delle Autorità e di nu­ merosissimo popolo.

mancare il vescovo Radini , passato il Roncalli ad altri incarichi e allontanatosi mons . Re dal Seminario anche il Carozzi pensò che poteva impiegare meglio le sue energie in altro campo e, rispondendo alla mai sopita vocazione per il mistero diretto delle anime, chiese ed ottenne di essere promosso alla parrocchia di Seriate dove nel set­ tembre 1919 en trò come arci prete .

MONS. CAROZZ! ARCIPRETE A SERIATE Nato a Curnasco da povera famiglia 1'8 settembre 1880 il Carozzi en trò a 12 anni in Seminario con una chiara e mai offuscata vocazione sacerdotale. Alla fine degli studi liceall nel 1'i01 tu Inviato a Roma per gli studl.dl teologia; gli erano compagni e amici inseparabili don Bal­ lini e don Angelo Roncalli. Col Roncalli specialmente egli strinse quella cordiale fraterna amicizia che doveva nel corso degli anni divenire sempre più intima e profonda. Rimase a Roma fino al 1907 coronando i suoi studi con tre hrillanti lauree in teolo!(ia. filosofia. diritto cano­ nico e civile: per questo amava chiamarsi talvolta scherzo­ samente il donore. Tornato in diocesi fu subito chiamato in seminario; a questa destinazione non dovette ess~re estraneo l'amico Roncalli che era segretario del vescovo Radini e insegnan­ te in Seminario. Nel 1909 al Carozzi fu affidata la catte­ dra di teologia dogmatica: in questo impegnativo insegna­ mento diede subito prova di ben possedere la vasta mate­ ria che esponeva agli alunni con singolare chiarezza e precisione. Contemporaneamen te si dedicò all ' insegna­ mento della religione nella scuola di Ma!(istero catechisti ­ co di Città Alta: frutto delle sue lezioni molto frequenta­ te fu la pubblicazione di un testo Punii di Dollrina e di scoria: breve, lu c ido. completo: venne poi ristampato più volte. Durante la guerra 1915-1918 anche il Seminario ebbe a subire delle traver sie e dovette affrontare problemi im­ previsti. Chiamati alle armi quasi tutti i seminaristi mag­ giori , quelli rimasti dovettero raccogliersi in poco spazio nel Seminario minore per lasciare liberi i locali del liceo e della teologia prima a un ospedale militare poi , trasferito questo alla LlemmlllUi. alllcovero del vecchi (le (jraz ie) . Il Carozzi si trovò così , a fianco del rettore mon s. Re , a dover provvedere all'approvvigionamento delle due co­ munità , con tutte le restrizioni e le incertezze d i quel periodo critico . Negli

anni

del

suo economato

in Seminario

1907-1919. mons. Carozzi provvide anche ai continui

miglioramenti che furono apportati in quegli anni nella sistemazione edilizia una esperienza che gli sarebbe stata preziosa quando, divenu to arciprete di Seriate, pose ma­ no con ardimen to e accortezza alle tante opere edilizie qui realizzate. Nel 1919. chiusa la tribolata parentesi della guerra e ritornate le cose gradatamente alla normalità, venuto a

(1919-1970) - Arrivato a Seriate nel pieno vi'gore delle

sue forze fisiche - aveva 40 ànni - e con le preziose esperienze già fatte nel campo pastorale, mons. Carozzi ' vi giungeva preparato e addestrato nel migliore dei modi per assumervi'il governo della importante par.rocchia . Si mise con entusiasmo al lavoro rivelandosi subito l'uomo giusto al posto giusto. Impegnato a fondo nel lavoro pastorale non mancò tuttavia di interessarsi e intervenire in modo costruttivo negli organismi diocesani apportandovi intelligenza, crite­ rio, esperienza e prudente dinamicità. Fu membro di svariate commissioni diocesane, presi­ dente per lunghi anni deliAssociazione di Mutua Carità Ira il clero . Delegato vescovile nellaparte amministrativa per tutta la diocesi. Ma la sua opera, la sua mente, il suo cuore erano ~empre a Seriate e per Seriate. Qui restano ancora a parlarè di lui le opere di eccezio­ nale impegno che egli ha saputo intraprendere e portare a termine : una nuova chiesa, la casa parrocchiale, i due oratori per la gioventù , l'auditorio "Cerioli", il cinema " Aurora " e il monumen tale campanile, degna corona a tante opere egregie. Ma qui resta soprattu tto il ricordo affettuoso e rico­ noscente dei seriatesi per il loro arciprete . Uomo asciu tto di parole e schiVO di complimenti; modesto nel suo abito e nel trattamento domestico: prudente e tempestivo nei suoi interventi; lavoratore infaticabile, sempre presente, sempre al timone , sempre il primo a impegnarsi per tra­ sc inare gli altri con l'esempio più che con le parole . E i suoi preti e i suoi fedeli lo seguivano . Quando le forze gli vennero a mancare si ritirò in silenzio e in preghiera all'ospedale Bo lognini contento d i affidare a mani più giovani una comunità non solo in­ grandita ma viva e operosa. Ricordiamo, fra i tanti particolari della vita di mons. Carozzi, la sua lunga fraterna amicizia con Angelo Ron­ caUi . Figli ambedue di umilissime famiglie contadine , compagni inseparabili di studio a Bergamo e a Roma poi di nuovo a Bergamo nel ministero . dovevano in seguito percorrere vie tanto diverse ma restarono sempre - pur con caratteri tanto diversi - schietti e cordiali amici an­ che quando l'umile arciprete era rimasto a Seriate e l'ami­ co era salito fino al Supremo Pontificato . CESARE PATELLI

9

48


OMMEMORAZIONE DELL'ARCIPRETE MONS. CAROZZI

;f,L DECENNALE DELLA MORTE

Nel ricordo di Mons. Corozzi -

TESTIMONIA NZA D I UN LA ICO ­

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49


LA PASQUA DELLO SPORTIVO

Fermamente voluta da don Ange­ lo, inizia nel 1980 la tradizione di un appuntamento pasquale tra tutte le società sportive che a tutt'oggi prose­ gue con grande successo; riportiamo la cronaca da "L'Eco di Bergamo" circa la prima grande manifestazione (aprile 1980).

li festoso assembramento delle società sportive presso i campi di gioco dell'oratorio maschile, illumi­ nate a giorno, la sfilata degli atleti, vestiti con le variopinte divise, lun­ go le vie di Seriate, l'accensione di un tripode, sul sagrato della Chiesa, l'atto dell'offerta del dono, quale simbolo della disciplina praticata da ogni gruppo, la lunga teoria degli at­ leti e dirigenti che si accostano a ri­ cevere il Sacramento dell'Eucare­ stia: queste le fasi più belle e signifi­ cative che hanno caratterizzato la "Pasqua dello Sportivo", una mani­ festazione che idealmente, ha riuni­ to sotto un'unica bandiera i sodalizi sportivi in attività, qui a Seriate. Una cerimonia nella quale piacevo­ le avvertire l'entusiasmo di tutti gli atleti, i dirigenti, gli appassionati

dello sport in genere. Accompagna­ ti dalla banda, è iniziata la sfilata, lungo le vie centrali di Seriate. Dopo la sfilata, alla quale ha fatto da ala una folta cornice di pubblico, gli sportivi hanno raggiunto il sagra­ to della Prepositurale dove Don Pa­ ravisi, l'ideatore della "Pasqua dello Sportivo", ha rivolto un caloroso sa­ luto a tutti i partecipanti dicendo lo­ ro "Siate tutti calorosamente e cor­ dialrnente uniti". In chiesa Don Angelo ha celebra­ to la S. Messa. All'Omelia, l'offi­ ciante ha messo in risalto, con sem­ plici ma appropriate parole, il signi­ ficato della "Pasqua dello Sporti­ vo". All'offertorio ciascun rappre­ sentante di sodalizi presenti ha por­ tato sull'altare un emblema dello sport praticato.

LE CAMPANE DELLA CillESA DI S. GIUSEPPE

Benedizione delle campane a S. Giuseppe - sabato 31 maggio Programma Settimana di preparazione Lunedì 26 maggio: ore 20 S. Messa in Via Edison Martedi 27 maggio: ore 20 S. Messa in Via Volta Mercoledì 28 maggio: ore 20 S. Messa in Via Marconi Giovedì 29 maggio: ore 20: S. Messa in Via Sondrio Venerdì 30 maggio: ore 10 Veglia di preghiera nella chiesa di S. Giuseppe Sabato 31 maggio: Festa della Visita­ zione della Vergine Maria. Ore 18: nella chiesa di S. Giuseppe Santa Messa celebrata da Mons. Severo Bortolotti, Vicario Generale della Diocesi con solenne Benedizione delle Nuove Campane. Ore 21: sul sagrato della chiesa di S. Giuseppe grande tombola pro campane. Domenica l° giugno: ore 15: nella chiesa di S. Giuseppe funzione Ma­ riana per tutti gli ammalati. 50

La Chiesa di S. Giuseppe ha le sue campane

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N FRANCO CASSERA, PARROCO DI RONCOBELLO

pagna­ sfilata, ate. a fatto ubblico,

il sagra­

e Don Pa­ .ua dello

Vescovo ha nominato don neo Parroco di Roncobello. Oggi stesso una rappresentanza lo nostra comunità parroc­ a/e lo accompagnerà nella ter­ del suo nuovo ministero sacer­ aTe: il primo come Parroco. Don Franco Cassera è venuto noi nel 1974. 4110ra era vescovo Mons. Gad­ destinandolo alla cura pasto­ e di Seriate gli affidava in par­ lare l'animazione pastorale nuovo quartiere da noi chia­ ro "zona Risveglio ': con l'inse­ mento della religione nella ala media. ,4 questi incarichi don Franco atteso in questi anni con una

dedizione, una sensibilità e una capacità innovativa che volentieri gli riconosciamo e per tutto que­ sto cordialmente lo ringraziamo. Fa parte della vita e della mis­ sione de/ prete "passare" da un posto all'altro, da un paese ad un altro, così come l'obbedienza lo chiama. Un passaggio che, in quanto distacco, comporta anche sofferenza; ma è anch eportare, là dove il signore lo chiama, con una nuova presenza, una speran­ za nuova, una nuova esperienza pastorale. lo penso che le espe­ rienze pastorali che don Franco ha avuto la possibilità di proget­ tare e di vivere nella nostra comu­ nità parrocchiale gli saranno di

Don Franco Ca s~ e r a P arroco a Roncobello

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po t uto am/llirar e la /(' (/uI'e

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Jon Fro /u 'o celebri"''' i sallll mi:.l l..'rI d d/. l

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aiuto per il suo ministero di par­ roco: il ministero che auguriamo sereno per lui e fecondo di bene per i parrocchiani di Roncobello che oggi lo accolgono. Roncobello è un piccolo gioiello dell'alta Valle Brembana. Dal nome traspare la bellezza e come /'incanto de/luogo, un luogo forse prima d'ora per tanti di noi quasi sconosciuto. Adesso non più: là dove va un amico il ricordo e l'au­ gurio lo accompagnano. E nO/1 solo per un giorno. Grazie, don Franco, il Signore sia sul tuo cammino di Pastore: sempre! Per tutti. Don Angelo Gli subentra - quale coadiutore per la "Zona Risveglio" - don Luigi Orta; presentiamo il saluto di don Angelo sulla "Voce di Seriate" del giugno 1980.

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51


AUTOMATIZZATE LE CAMPANE DELLA CHIESA PARROCCHIALE

RESTAURATO IL DIPINTO DEL MORONI

Finalmente l'automazione delle campane Perché "finalmente"? Tante altre parrocchie già da molti anni, per mancanza anche di personale ad­ detto al culto, hanno dovuto prov­ vedere a questo servizio con l'im­ pianto elettrico del suono delle campane. Da noi per motivi anche di sicurezza, si doveva ristrutturare la cella campanaria dopo 40 anni di continuo uso; inoltre per ricordare degnamente il Decennale della morte del compianto Arciprete Mons. Carozzi, si completò l'opera aggiornandoci in campo di automa­ tismo. La F.lli Pagani "antica ditta inceppatori campane" di Castelli Calepio ha provveduto in tempo re­ cord alle dovute riparazioni e alla elettrificazione, già in piena effi­ cienza, e al più presto porterà a ter­ mine i lavori di tinteggiatura anti­ ruggine. Per la cronaca: l'unico temporale che si è scatenato furiosamente sul nostro paese e dintorni in questo periodo estivo, ha lasciato il ricordo del suo passaggio rovinando, sia pu­ re in poco, il cupolino terminale del campanile: relativo il danno, com­ plicata e difficile la riparazione, data l'altezza del campanile. Le campa­ ne adesso suonano molto bene, an­ che se ci si dovrà abituare ad alcune modifiche; la loro voce chiamerà tutti alla preghiera nell'incontro con Dio e i fratelli nei momenti di gioia e di dolore. A titolo di curiosità e erudizione: il nostro concerto di ot­ to campane in "si b" proviene dal vecchio campanile per il quale era stato fuso nel 1847 dalla ditta Gior­ gio Prunesi di Grosio e consacrato dal Vescovo Carlo Gritti Morlacchi. Dopo la spogliazione dell'ultima guerra, esso venne reintegrato dalla ditta Angelo Ottolina con la fusione di due nuove campane che furono benedette dal vescovo Adriano Ber­ nareggi il 26 dicembre 1950.

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Pochi, forse anche a Seriate, san­ no che la nostra parrocchia ha in dotazione un bellissimo quadro di GIAMBATTISTA MORONI: è custodito nella sagrestia ed è il più antico dei dipinti di cui è ricca la no­ stra chiesa. Raffigura il Crocefisso e i Santi Crisogono, Cristoforo e Francesco d'Assisi. La ragione della presenza del dipinto dei santi Criso­ gono e Cristoforo è da ricercarsi nei ricordi storici: erano i titolari di due chiese, ora scomparse, una dedicata a S. Crisogono sulla destra del Se­ rio, l'altra dedicata a S. Cristoforo sulla sponda opposta. C'è una quarta figura nel dipinto: ritrae l'artista Moroni, inginocchia­ to in atteggiamento di invito a rivol­ gere lo sguardo al Crocifisso, gesto particolare e caratteristico che si ri­

trova in altre sue opere sacre. In oc­ casione della Mostra per il IV cente­ nario della morte del Moroni (nato ad Albino nel 1523 e morto nel 1578) che si è tenuta a Bergamo lo scorso anno con grandissimo con­ corso di visitatori, questo nostro quadro, pure catalogato nelle opere del pittore, non è stato esposto, per­ ché in alcune parti deteriorato e ro­ vinato. Ora, grazie all'intervento della Sovrintendenza alle Belle Arti e alla sapiente opera di restauro del pitto­ re Ezio Bartoli, il quadro è ritornato al suo antico splendore di colori e lo potremo ammirare esposto in chie­ sa per una settimana nella ricorren­ za della Festa Patronale del SS.mo REDENTORE dal 21 al 28 settem­ bre.


ARTE LA SETTIMANA DEI GIOVANI

Dal 1980 si tiene presso il "Centro un gruppo omogeneo e separato: C'è nei giovani un risveglio del­

Giovanile" una settimana tutta dedi­ si organizzano tra loro, in gruppi religiosita? Un ritorno alla fe­

cata ai giovani che si esplica in mo­ spontanei di ogni tipo, con un lin­ ? Cosa sta accadendo nel mon­

menti di riflessione, preghiera, dialo­ gl/aggio, una mentalità e uno stile dei giovani, nel mondo dei no­ go, festa: ecco il programma della n giovani?

che risultano a volte incomprensi­ prima settimana (22-28 settembre bili peifìno ai genitori con i quali Sia pure alla distanza d'un me­

1980). v;vono in casa. Ma sarebbefalsa­ . tanto è il tempo passato dalla

la patronale del Ss. Redentore, re la realtà non sottolineare ilfat­ n è possibile passare sotto si­ to che, in mezzo a contraddizioni lzio la testimonianza, convin­ dolorose e drammatiche, stanno emelgendo valori ed enelgie nuo­ El/te, festosa e luminosa, che un ve che aprono il cuore e grande rte gruppo di nostri giovani ha speranza. "erto all'intera comunità di Se­ La "settimana dei giovani" ce ate, nella settimana a loro riser­ ta e della quale più diffusa­ lo ha confermato. Chi li ha visti insieme a canta­ ente si parla in altra pagina del re, a testimoniare, a pregare, afar ostro giornale.

festa non potràfacilmente dimen­ "Un 'esperienza indimenticabi­

~. han commentato i giovani.

ticare le domande difondo emer­ se nell'ascolto e nel confronto coraggiante, diciamo noi. Sem­ dell'assemblea: soprattutto un re i giovani hanno fatto proble­ senso per la vita, una comunica­ a. Per un verso o per l'altro essi zione pitì vera tra le persone e tra no sempre stati un po' un moni gruppi, un modo nuovo, più au­ O a sé. Oggi in me modo pilìfor­ tentico e più festoso, di vivere la e più evidente di ieri: non vivo­ fede. Se vogliamo è "un messag­ o più dispersi tra gli adulti. gio": da raccogliere e da pensare. Per una serie complessa di cau­ Don Angelo essi hanno .finito per costituire

settimana al Centro Giovanile: _ -28 settembre .eme con la parola preghiera - la festa

In oc-

Lunedì: accoglienza delle perso­ ne e presentazione della settimana. Martedì: "Testimonianza" di un Gruppo Giovanile Ecclesiale. Mercoledì: "Una Proposta per noi". Giovedì: "Un cammino così...": incontro proposto e animato da Ste­ fano Varnavà, cantautore.

Venerdì : Un tempo per pregare. Sabato: Invito alla Festa . Domenica: EUCARESTIA ani­ mata dai Giovani nella chiesa par­ rocchiale ore Il,30. Luogo degli Incontri è il Centro Giovanile, in via Mons. Carozzi con inizio alle ore 20,30.

scito molte volte ad individuare i punti forti e i punti deboli della comunità parrocchiale e ad indicare la via migliore per una "chie­ sa fra la gente". Certo non è stato un cammino facile perché ave­ va come prospettiva la trasformazione della parrocchia in comu­ nità responsabile fatta da preti, religiosi, .laici aduJtì nella fede. Sono stati questì i momenti della vita pubblica del consiglio pa­ storale. E chi vi ha partecipato ha avuto la straordinaria sensazione di vivere una "ecclesiasticità" non oppressiva ma fraterna e di aver riguadagnato una Chiesa dove è possibile esprimere liberamente i propri suoi pensieri ed anche le sue critiche: non solo, ma aveva anche l'esperienza che quello che diceva, anche se lentamente, [>

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CATECHESI PER ADULTI

Dal 1980 parte in modo particolar­ mente 'Jorte" la "Catechesi per gli adulti" secondo una programmazio­ ne capiI/are che - per il 1980 - iniziò secondo il programma sotto riporta­ to. Tale catechesi trova una sua pre­ cisa motivazione.

Nel 1980 inizia l'esperienza del/a "Settimana del/a Famiglia" - poi ri­ petuta annualmente - che rappresen­ ta un momento di preghiera, forma­ zione efesta per le nostre famiglie. Il senso è illustrato da don Angelo sul­ la "Voce" delf'ottobre 1980.

SETTIMANA della FAMIGLIA

Per molti, i termini catechismo o catechesi evocano un insegnamen­ to rivolto quasi esclusivamente ai fanciulli, senza sviluppi nelle età successive. Crescerebbe così l'uo­ mo e non crescerebbe in lui il cri­ stiano. Occorre invece comprendere che, in tutte le età, il cristiano ha bisogno di nutrirsi adeguatamente della pa­ rola di Dio. Anzi, gli adulti sono in senso più pieno i destinatari del messaggio cristiano, perché essi possono conoscere meglio la ric­ chezza della fede, rimasta implicita o non approfondita nell'insegna­ mento anteriore. Essi, poi, sono gli educatori e i ca­ techisti delle nuove generazioni cri­ stiane_ Nel mondo contemporaneo,

pluralista e secolarizzato, la Chiesa può dare ragione della sua speran­ za, in proporzione alla maturità di fede degli adulti. Doc. Base Rinnovamento della Catechesi

Per illuminare il mistero del/a famiglia cristiana sono in atto, nel/e diverse zone pastorali, in­ contri di catechesi per adulti ed è in programma una "settil1Jana" sulfa famiglia, probabilmente agli inizi del nuovo anno liturgi­ co. Perché lafamiglia è nel cuore della Chiesa. Lo ha ripetutamen­ te detto il Papa, questo Papa che sul/afamiglia ha pronunciato pa­ role mai dette, per puntualità di linguaggio e per profondità di pensiero. Ne ricordo una, recente: "bisogna ridarefìducia allefami­

glie cristiane. Nel/a bufera in cui si trova la famiglia cristiana è sempre più spesso tentata dal/o sconforto, dal/a ~fiducia in se stessa e dal timore. Dobbiamo pertanto dirle, con parole vere e convincenti, che essa ha una mis­ sione e un posto nel mondo con­ temporaneo e che, per adempiere tale compito, essa porta in séfor­ midabili risorse e valori imperitu­ ri". È un incoraggiamento per ognifamiglia cristiana:perché sia fedele alfa sua missione! Don Angelo

Incontri di Catechesi alle ore 20,30 Zona S. Giuseppe: Mercoledì 15 e 22 ottobre - 12 e 19 novembre Zona Serena: Giovedì 16 e 23 otto­ bre - 13 e 20 novembre Zona Risveglio: Giovedì 16 e 23 ot­ tobre - 13 e 20 novembre Zona Comonte: Giovedì 16 e 23 ot­ tobre - 13 e 20 novembre Zona Luce: Venerdì 17 e 24 ottobre - 14 e 21 novembre

l· 8 DICEMBRE· Chiesa Parrocc hiale LUNEDI

ore 20

Eucarestia animato del gruppo del catechisti.

MARTEDlore 15 ore 20

Incontro di preghiera per persone dello 3 a etò. Eucarestia animato dalle Commissioni del Consiglio Pastorale Parrocchlole e dai mem· bri dei Gruppi Ecclesiali.

3 ·4-5 dicembre -Incontri per le famiglie. MERCOLEDI - La famiglia oggI.

GIOVEDI - Il disegno di 010 sul matrimonio e lo famiglia.

VENEROI . La risposta della famiglia al dIsegno di Dio.

SABA TO

ore 15 Inconuo di preghiera per ammalati.

DOMENICA

Le S. Messe verranno celebrate secondo

ore 20.

30

LUNEDI

ore 15 ore 18

ATTENZIONE _ Durl'lNl

l'orario festivo. Presso il Cinema Teolro CerìoIi: incontro di festa, sono invitate tutte le famiglie· Camme· dio dello Com pagnia Dialettale: (di DucolO di Piozzo Pontida )). Solennitò dell'Immacolata Con ce ssione della Vergine. Le S. Messe verranno celebrate secondo l'orario festivo. Celebrazione del S. Rosario· Consacrazione delle Famiglie 0110 Madonna. Solenne Ca ncelebr azìane Eucari s tica o conclusione dello settimana.

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faceva maturare una comunità più consapevole del ruolo dei laici nella costruzione e nella custodia dei valori laici nel mondo e nel· la Chiesa. Ma la vita più efficace nell'aspetto operativo del Consiglio Pa­ storale è quella "sommersa" organizzata e condotta attraverso le diverse commissioni in cui esso è articolato: sono le commissioni che, con inevitabili alti e bassi livelli di impegno, studiano i proble­ mi di propria competenza, propongono al consigliò pastorale le eventuali soluzioni e, avutone l'approvazione, operano per risol­ verli. La commissione famiglia è costituita da un gruppo di coppie sposate che insieme cercano di dare una risposta ai problemi che C>

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RNATA PER LA VITA

~ ~~'il;;(é~~ UNA PRIMAVHRA PER LAVITA . _"'IÌ':;'':~.F. Battersi per la vita ~ .

" lotta per il lavoro e scegliere la vita

è opporsi all'egoismo ~ l"atlcno tr ut

dllftllOQKa ~

l!

al

h;ni) dis.;xr~a

AJ giudizio popolare . .una legge ingiusta APP ELLO PER TUT TI! Da l I:ln!.jha ItIlIlIIule ~!1 V ISC O>; d' l l il~ ii 11ljIlOSi monlla tllllilO rabtilc ! Il pll.! 6 _ le

uCCI OERE è sempre un atto gravemente illecita ~VlIIlSA

IADI I Il UllrnmrrM Pii lA ,111 "II male non si vince con il male. ma con la forza dell'omore"

DRE E FIGLIO: VE VITE

Accoglienza fraterna dei più deboli

DA AMARE SIEME» '"hiara posizione

In vigore da tre anni ha falto

mcZ7.O

milione di morti

L' han cmamata legge, è stata una strage Le centomila fìnne paese per paese

- e occasione ha costituito nella ~ Comunità un importante mo­ di riflessione sul tema fonda­ 'aIe della vita umana e della sua il. In particolare la "Voce di Se-

riate" ha costituito un importante strumento di riflessione sul tema co­ me dimostrano i due esempi del 1981 e del 1986.

nascono dalla quotidianità familiare confrontandosi con la Parola: dà un supporto alla realizzazione della settimana sulla famiglia) gestisce insieme con il parroco e gli altri sacerdoti gli incontri an­ nuali di preparazione dei fidanzati al matrimonio cristiano, orga­ nizza incontri per le coppie, anima la giornata della COppié;l che si celebra annualmente. La commissione scuola è un luogo di incontro di persone inte­ ressate ai problemi della scuola e dell'educazione. Periodicamente cura incontri pubblici per trattare temi d'attuali­ tà scolastica ed educativa con l'intendimento di sensibilizzare la comunità sulla necessità della presenza collaborativa nel mondo scolastico.

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CONTRO LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO

E NECESSARIO

<>'' 1 00

~~~ !

~~

TUTELARE LA VITA UN'INIZIATIVA Da MOVIMENTO PER LA VITA LA DRAMMATICA SITUAZIONE l a telaz lOno recentemente p reSMlata d 'Jl Mini" str a pc: la Sal1i~à, onoD~an. t)3 (tvìdc;JzjclO che l'andamento dOrra tK: rlo legale nel 1985 con/erma la lieve rid~z:ione manites tiltasl nei d ue anni pr ece ­ d enn. noi 1985.a ' ronte di m lUe n 3ti viv~ si sono re­ gl'itra l i 355 a.borti centro i 380 deiran no p receDen­ te (con una diminuzIOne clcl G%]. la t8l'\10 decar]ta­

la (da parte laicista) posi!lVlt& di Que:rto calo d o...·eSser e ml\igata da d ue importa nti cons iders ­

Zloni: - la cost ante d imlnuz.lone delle nascite d i clJi 11 1 ~ · nomCflo dell'abort o rapprese nta una causa flon In ­ differente

-

~

tallo che

c Oll1un~ue

il o\""*'o del '"nart nati ..

nel 1985 per rnterru7.lone volootaria delre ,g ravid an­ 2 i!. r fl, pprese n ti tJnao r.ormi \ à ~ ben

..

In I leri

209.954 persone

• non !lanno visto la luce gr azie alla leg­

ge 19 4 .

Sicucamenl e preocc upante ti t"a f1e rm;uj()fl. del M-inistm secondo la quale r a bOrl o e prevree:ltc · mante ad op era to in nalia come COhtl1lpocUlvo; esso riSponde ir!sommllntln a " glllvtalhJélllo1ll del·

le mMri o delle famlgrlO ~ !'fII:!. !jemplicememe a ~s i · gl!lrtbl dl '~Qo l(u:km. dltlle nasclle Sì pensi che ne ~

J1rimo setr'lflt,e de! ;·eas n 27 ,:~ c:l etle donne che hanno fatto ,i(:o(so atrabarto ne avevano," precfl · denza pratica to almeno uno. Il maggior numero di ripetizioni é l'Emilia RomOl! ­ ijoa ch e conserva il primato anche por Il ma.ggior 13550 di abort ivit:!! (727 acori I ogni 1000 nati) : q:..re­ !j:lo dato compQrta che un bD(r\btl0 concepi1o in EmUia ha Il <12~~ di probabliltili dì non nascere. Al ta ripe.litwi tà ancllq nelie Marche. in Ca:npan ia e in Sicilia e alliss;mo r<: pporlo di obor tività in Ug u· na. Minimo. ll1vece in G.1!abrla ( 139.6) Il neU!i pro-

~~~il~ ~:n~~~~:~:~~5~. ~n~!~d~~:~:~~~~

.-ef'zicne dell'abort o si pUO obbif'lt are che negli USA. dove JmOlodi CClntt'et;ettlvi sono al maull1ìfJ del:a diffus:ofle. !a pen:enlusle degllf,borti ripetuti e aitissima: it 50 çer cenle (a New Vcrk 48). Anch e il limitato nLJIllOl O di donne {23,6 ~er cen­ to) che ricorr ono al c onsultori :> è Indica che f e tte' ­ IO (h " SCciahzz3zìone" tanto dcclaffillto dalla ~ ge 194 non è stato <,!fatlo ragQionto: e sattamen t~ la metà delle donne che ctllede I[ c(IJ:Hficato pel abortir\!: al lOro mediCO plivato e r altro qUl'l rt o iiI!. dlrettilmentc al!'ospeda:e pef cc rtificalo e abo.1 0. Si aggiungfl La co nSlderaZJOIl8 di come " co~ ­ torio ha banalizzato. burocratlu.andota " !"J"nJn· ciando all"opera di dissuasi:mc, la procedura p!!r abortire. A c;uesto proposìto u signHlcativo che JI Mmlslro Degan si esprima nella 'elazlone in modo dec!samento favo re'lO l ~ a.lla p roQOsta di leggo 6i CaSini e altri democristi ani e "'I&.ci- per una co m­ missione parlamenlaf8 di lnd:tflll1e SUI cor.s uito rl La rchlz ione del M;nistrç Degan conferm a che

i,

l'USO del)·8.OOrl 0 e massImamente diffuso fra le donne coniugnle. ii""! età fra ; 25 e i 39 nnni (74.3 per cento) e giit con figli. Come I"ltalla Ìll testa alla classil ìca per numero di aborti rispetto ai na ti vivi. cosi Il nostr o Paese ò Mche quellO che pratica m<Mlgionnente I"abcrto neli~ vita quotidiana fa mlf.a rc.

e

~~~~ !;~~1 ~~~ ~):~n7"g~~~~~n~n~:s~

abortI si veri fico tra le donne nub ~i. che In canada sono ~ 65 per cento. In Ing.hilterra Il 55, In Germania il 4~ ~ Svuzia il 54. 1I/10::tro <lafo è as ~ mi labil e a quel:o dci [)deS! comunistI dell'Europa orlentalc : Unoheri<! e Ce· coslovacchia che h1looD percontuali di abortì Ifa le s."losate delr65-88 per cento

,----- --------------. L'ABORTO CLANDESTIN O Nel 1985 in Italia sI sono oompiutl dal 140.000 al 170.()(X) aborti c!and estinl : 01­ tra il ~,) al Sud. 113mb in Italia Cent rale ed il re stante 2(P.t, nel Settentrione,Se questi dati vengono 60 m mati a queili de gli aborti legali diffus i dal Ministro de lla Sanlta. se ne deduce c he ~ nos',o paeae cl "sono circa 380.000 Interruzioni d i g ravtdanza

(1 .000 aborti al gloi'"ne; 1 aborto a l m im i· to). Queste cifre sp al/ent cse no n sono state dHluse tetrorislicamente da q ual · che o rgan ìzzazione cstl ohca: sono dali ra ccolti e dllfusi dall'AIED o rganizzazione notoriamente \llcina al Partita Rad icale. Ci pare che essi rappres entino la smentita plu clamor osa per gli assertori dalla lega ­ !inazione d el1'aborto secondo i q uali la legae 194 avrebbe ..elim Inato la piaga deU'aborlo clandestino --: abbiam o mo­ t ivo di ritenere che a strage si è aggiunta s trag e (!egale)_

TlJ'TELARE LA VITA: UN'INIZIATIVA

RACCOLTA DI FIRME DEL MOVIMENTO PER LA VITA l 'lltL 50 (biI1I c09~tWone stabllttce che .. rul:i j

citlfldlnl passono r rVo~ pe,~r alle CBmer@ per d ,;sdc re p l'Cl 'olV/:IOIJn t>mi leglslllNl o esporre

comunr ne<:essil'i .. l a solloscralone avviene senza jXtl tlc<Mrl mo

daMà, ci~ senza necessità di autentcazione no tarde detie r.. me. senza dover a8e1ìo"lrC l certificatI eleHOfsll, senza 'Imiti dI tcmpo per ta raccolta delle fir me (anche se Iii r dCcc»I ::J dov~ nl!C:enen il.'11ente ~s.se r e con tenuta in te ~mlm ragioneVOli) Abbiamo vol:r..o la petizIone perché ~·e djam o

rurc~ n! e nt.'C essrtà d i rJOlroporre a\!a a t:enlion~ 001 po~olc Ilaliano, ancor prima c he ai sUO;: rap~es6rl· tanti, la difesa della vi ta comEl punt o dI-.riferlmeJ1lo co n il quale ognI alllvitii pcll:ica.le glaIaI.JV9. ~mml· nis!rativa e sociale deve essem re!ll COèr(m te. Sembra e vld~t"c che nel 110slro Paflse si' sta osc urando Il senso del/il vlla. Per"6J1o nel mon<1o ca uo~co . I"h3flnO dve!ato I Vesco vi. 51sono diffusi sJlermo e ras!/.egnaijone. Nen tutti posseggono i crite ndl g!vdlrlo jWe~ssat! per allronlare I problO· m'. cM . dQpo I guasti del dIVor21O e hì tr agedIa d e ll"aborto. vengono posti dal dilfondEUtI.ssnza re· gole etiche e giutOche d~nD riproduzione art1lìcia · le dl.:~·uomo e d",Ua propAlsla dllooa1lzz3!c I"euta' nasia E oltffl a q vesto. d alI;! coneeziOr.IJ e d iffUSIO­ ne de;reduc~O(! sessuille ndotta A sola Informa· Z!CM n~OI0 9'Ca - o pcgglo. det modo di godere 11 plocere ~~·ilendo la resp onsabilità del.le conse­ guenze - im par!i!a ai rag8u i senza r inter\lenl o

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dei prossimi aoosnnl

Occorrel/ll quindI uno str umenlo dÌveJso_.ad;J:to sukCi1are Quest o necessario d ibatt ItOoener*, il rlprC1'0n& la nfie5S1On6 sul -*sn ll't""...Bto delta 'Ida. n SO/kIol ate rllrlpcgrm per la suo. pt omo&;lOnO .. W. SUa dl1esa. ed &nche ad esercitar e un-a Orea&iQne da pafUJ dd'opin!ono pubblica su: p lbbrìcl poi eri. ad 09n1 live!lo. peronè flm eUano te3we vmar: o. l'uomo. al cen trO aclle Ioeçgl oli d ej comJ)Or t am~nti. secondo I"lspital!Qoe della CasliluliOne. La PftiziOOe a/ P,")rla ~!o B-aembral o il meao pfu adatto p6f ra99iungèrc Imuemo1due obb ielllVl. e probabilmente ti solo cne poSS3 de ~ ar a tmen­ zione p~r un CCirl o peflrxjo in modo oonttm:Jl"tl ,JO. creare una cQf1vecgnnza cora.le di :ncoa1" dibal !iti e mamtemaz i ()~ ~ ecJ con taHo p arsonale cc ~ li! gento Che non 31 rMl SCO a raggiungere co:"! attrl mazzi, e l>"'Opral!utto 'nI~lI em 1e preme l5.se pro­ s~;;Ju i re un'azione c omuni - non occasiOroAle - d i ricostruZio ne giorno per I)IOrr; [) dI una cuhuroOl de ~ It~IICrtil

11.

un

"et'

vi ta.

Movimento per ili VIta

mo tt,nltn tul ti e comportament i chemSldiano !a lf,..

e la d:;;mtil

ecU'uomo. I lampi sono maturi .<j opportunI Comincia lntatll a preoccupare molti - .anche 'ra c oloro che so· S1ennero li!llegge 194 dalt 978 di tib6l aliua~io n(, deU'ooorto -11 numero croscoo te deg ~ abortI che sono intorno a 230.(Y'J.) Cg1ienno. Anche fr a i m e· d;cj non obb'e.!!o ri di e;nscltl'\.Z<I: s1 diffonde il disa­ gio pel la mancanza di .~ l~ifìcazionl p~ r r <l b'?rto. di val a pre..enZlOnl! 6 dissuasione, che h cost ringe ad essere disptH1satort legali di mor te per ia sola YOlontà attrui. l 'lnefflcacla della legge il contenere e "durre il numero degli aborti prco ccup;1 anche dIVersI uo· mini polìtfci lak:l. Il ruolO del Cansulontì familiari pubblici c !'incocrenza nollil gestione del!il legge 10

~~I~~~I;rei~~ì~~\~~o~:~a;~~~~nelle d ue ultim e

eIn aUo un con fronto tra le USSl . i c entri di Aiu­

USSL 30: ANNO 1984

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ta è perdo A8Ce&:SiII~ questo momento. per(;hc nelrop'fllO"& pubbl!olsl 51& dd!OIìdenr1o l'lndiffe·

renza. 0'10 geni e- non é: t."1 formala corre!l <l menlc di

to alla: Vrt.a ed il l1ri organIsmi volOntari Che int endo­ no co tlab:>rare ad evi1are gli aborU. e iil rlspo sta al­ !e ollerte dI collaboranone il diversa. incomprensi­ bjlment ~. da luoçoa luogo. Dove !a colli!bo r3"Z i:)(~ viene lihutata SI può ben dIre che \""ideologia - radl­ ca!e. fJWl)nst a o la.ldsto che sia - applica la !e};ge 19 4 persino contro q uello ct',e la legge prevede ti tutela della I/ita e d el.1.c. malem ità. La ripres:. di un ampio dr03rrifo 5ul le'l1a della vi-

856

PETIZIONE ALLE CAMERE ai sensi dell'art. 50 della Costituzion e I soffoSCtJII; citradlnl di 'tonie al dIolmma de/rabon o.. alle pmpoltb

di rf!ndcfe legale

~~~~'::~~II: ~its;~;C ca"ri/f~:~t:~/,~g! mo, corNmrl che rlc o nosccru il iloflore della

vira sì9ni(lOil riconoscete I.:J d 1rltli f IÌ dell'uo· mo. fondamelllf) della pace CHIEDONO

- Che nell. leggi detlo Steto sia scritto in

modo chiaro che la Repub blica, ~ cui C0­ stituzione garantltce i etCrittl ln~blll dlNl'uomo, dlrencie la vlt. um.na dal conce ­ morte naturale; pimento - che ogni polttlca del/o S1at o, delle Regioni e degli Enti locali ...prima un Impegno concreto per la tutela detlo I//ta umana e della aua dlgnita In ogni momeflto del suo sviluppo.

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Inserto ct:ra!o c::\ PAOLO TIMBOSCHI- ANGaO PlAZZOU

IV

TUTELARE LA VITA: LE OPINIONI

TUTElARE LA VITA : IL MAGISTERO DELLA CHIESA

LE PAROLE DEL PAPA La Chiesa, in lIn epoca In c.ul S(!mbra larga­ mente pre·,oJ,!emi;:) cunura dells m o rt e , è impe­ -g~la a:d illumina re e SoOlIeva:re COI'! p astora}e kl$~ n l e l'opIn.<eno publ)lica dìopni Paese a"­

io sco po di favorir. u n 'inve rs io ne di tendell2l.1 L·ehmil"1.i1Zione d elta vlio del naSCiluro s oggI, purtroppo, un feonomMlo ù ss:~l d:ffuSQ nel mondo. perfino in nazlonl di IT\IlIen.lr;e tradIZio­ ni crìstlanl COMe l'Italia. Finanllato c~ conld­ buIo d ~1 ct'Ilaro p u bbflco. f) lacllitatQ daneleg ·

Oi umane c on un insieme di argomentazioni. dì

e

in vertta, non d lfft~al e vò g6P.re l'mconst­ st onl ol e [a capnoM.à In realtà raborto è una grave scon.fltta dell'uomo e èela soclala cI'Ille. Con S5$O"sI $0­ criliciJ la vìta dlun eSS8f& umanOBbenl di 'Ialo­

cuI.

W Inferiore, adduc e nd o mo.U... i 5pCSSO ispifeU da maocanzQd i cQQlggto 8 d) hducla oolb vìf(l

e ta lora d a d e!liderlo di u n m nlln l MO benesse­ re

E lo Stato, an zidlè Inlerven ire - com 'è sua

misslor.c - <I difendere n rmocenle in perlco!o. preven endo ne ijI soppressione oI!I assicumn­ dane. c o n m e ZZr ad c-g\JDII, reSIstenza e \acre­ sola, automza ed anzi COncorre a!reS9CUZ1O­ ne dì uni) sentenza d i rn Ql1e È q uesta una delle conseg ue nze p1\J preoc'

cu panl l de 1 metoriaH5fno tsor ic-o e; PliltiCO, ohe, negando DIo. finisce per negare anche: rUçJm o n ella SUtl essen:!ii;tle d imensione tra­

5C6ndafll&,

ed' un fru tto d ell"edont5mo c an­

$umlstlco c he pone " eII'ln t(! ' C'sSf) Immediat o il

l,ne detral1Mta umena

l,'f\ ChIeS3

no n h·a manca\o 0 1 ~Hfi1:VO!llfe

~l ljollc,

" La dlflllSiDne del lenom eno abortista, la c tuaramenle ca pire che !e sue vere cause v..::n­ no indIViduate nell"Qsc uramooto d~la co­ sCienza m orale denvante da una visione IT\;Jle ­

~:r~=o~ot1~~r~~:c~ ~~ ~~~f~Ue~i:

m ero, dal rifiu t o del SlCtdklo. d a una conce­ :ziooe egolshc a de.:Ja propria libert a, dallo spe­ gJ1Q!Si del ro nso d al d ove re e della soUd:ar1eta

..Per di (}I(11alegge cne ha Ieg~lw:at o l'ebor­ to. OOr loslBllte quak:he atterrr:.azlOné d ì psirlCì­

pio sui V3lore sOQale daI!a malemlh\ e la lutèla , d alla vita umaoa dal S\JO ullZ'.o. pe-rle ambogu~à e k!i COMmdd'llionl che canlico. e per q fTlOdo c on cur

edl f.alto attuata, favorisce concreu..

manie l"llbnrto anzlche d ifeoclere l3 vita Ila'

scen1e I J. "Occorre r~lre con c hiarezze c c on impe­ gno al!a menl elJta e alla l'rabca d ~'é1bort.Q.. E in

gIoco non so!t anlo la no sUD coetenz.e \,tI c:n­ $tia, ma i l bene e " fu turo della $Iessa SQCfe(8

c.M le !... 1­ "COIOtO r.h!! t! moU\'o d8l loro ruoio profes­ siot\ale tcssero rk:hk! sti di cottaborcy e ;]{l atIJ abortivi hanno . doverfl dJopporre l'O:b1ezione 01

oosclenza.

Le prOhtssiQol medica. o.s t e~l'joe e 'rl'ermie: ­

' dUca. hlfaili . devono resta re fedeli alla loro prjmQrdiitlc VOCBDone C1! sarvalo e di salva ­ g U:.1 rd l<l

déJIa

vita umana; gu:;!l

se.

t:oJh<1'~·lric.!s.:;o,tg.. I.....~ , r.. N(rtI$,'"lnO r:m;'l.11J!r:iojf:ll(lùkl.~,..~,p.r.~IIIIIld'I ;{lmos.,,~r"for::w" 4'''..... (1·". r:\I."oIJm"("~ctreftl.lltl.w""1lIOOf1IICl 'DClawlew:>'~nl.'lUl~ f; ,,;<ION)s-.~ra:JdilO)ptt' hl

~~~r~ ..

·.tr.h\-I:a ~'QII"'" /alfgcft!111 ~,:t..:LIf7JoneIIek".I.l1urf.,içfTfI:ror~IJI'DV.ClD.!15~/)""*W':· .94 6m{w, ~ Io'l • '" mcd1icaIa ltI r;tIm,q, ·~.l<iI,;r~lJQoI*"lÌ(II'If",,~ c ne!',IIOIItroPHM M ~~*~lnc;;ìrn;Qrt- -. ~ 1oI1'*ttIDaI"'[;'D.(NpI/IT~­ ,:,.$..<nO, ti rr~.IJ\i11# ~ 8/lrl ~4010... ~ W!:JoO j)tItr,mem;o(l d3 Uf1 tlIm pofII}Jo ~v&iNl,fI(Inur.-i1I"ml".ilt.toV»'l!adi-'IiIJllridPl LI IilIcnn' - i2coro:'!(:tll..(:""lÒIbl(1:J"JkarH-o., N~(':'.J (krlo'JtiUU. mop~"pc::S:!WiiIt,elbJtr".trv;:,1~E'NOOf'.,.~~dlttil j~;tIl;;lru.::wno/l'WIO.t!.l(C1(1f~I.emoo)rll~'

n1$II"lOW!"''''!toIl3mol. pon:" "9S0p",l.1!1It':" /<!~ Mlt'p;;JH-dl~JtfOqveI~;!f· ,(ldM,. $p!lttl a di JJiritM·

""'t~o1n"i,jDolllllttI'I(I.I~Jt(:C~\('I~~cr..e ......... w :/)" ebo'J i; l1iftI1jT.Jf:O- !:L,.'1l4I1Ct:!1I C".'1I:r~1! ((ilfcdl ''fP'l~

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_1IQmO o lIQn p"" 01 prn~

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tlL!§I- ~0c:Ie1:1

PIER PAOl.O PASOUNI

SaiUote e

FERDIN ANDO CAMON SGf'U0l9

lepr'u

l.nCJOr(.3 l!.

Sl..-o If~: lQ1t.h) 00IIIu 1Ie~:"l.T.iOI"Ib dt>f.bn/tu. perChC 111 carwdo'l{O.. com'" mon... UH;!! I4!!8mzadcmot

ç,...

~ta,~;J,S"IIII./i.lCfr,bo , -Ao 6vrl fK-!nQpIorl\.llor\e Ii/"l" cara el'lO CIgli p:Lnq1io ~ dvonocr;\,"';.l, ad tmut.JeA

:::~J;r;~~JI~r=~~::=tll:,I~

=~~C=~~:r=:::;';='~ rlCUlMl,II:Iric:t~(tcjnt!..l.i(\Itr. : :-OllriWboJ:lTl""""

m ento d. m ort,,! NOl ....mo partiCOlarme nte '/1 ­ emi a~ opor6tori Mfhl an, credenH e non ere· d Mli, c he m o ssi do un autenUco a m ore per l"uomo comp iono un W'..s10 d i pubb liCl!ll e co­

·5';)f1OCOI'IlBtiu flIabcr.ID CIII poola r'l1·'.:.-t:a etCO peI­ dIIR r",>rC'.o é c~mall().1 dm!la ,Ila ..... 1(11 ~ ""Lz.t(ilb:::ol"!lerMttl8Uro'00ftIId~*Io~~n,.

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~ ff!1~~· .. lJ!;~lZoColblltl!liJ olnoJt\!rtll"l\W!IU~(JI\ON) p;nio Q1~ l'llIOIo! dl-1QJu!\If\u lIrtomo ehbwroC3 pur­ t.~lLabçoo4ItllT"1.DOtI" cltafll ll:1p",1tITIdi c0­

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rtIf'1e Come 511...)n It~t:ii i :l.rl';#C." lI~llllMoN~' d.::tII ~ v,5s.e o:er WSI.ata Ib!!'.Jlo ILOcm$.nllmorllitt • J'iOI r. tm l/O!obll1:r..a "I tiJrn'lb 1'I;(if'"a1i " t."'t~~o

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&pNaolJttwgnoCII~&.O~I!oJ~ù.. "'~ ~oo &0;:11..11111104 c:aIOftlt.htsl gro'&J.AfIIO fW;t. 0'1

\ eft):lOf1 lti Q.ri ~)ak::ur"e'IWIl~~"JlIal! con CtoroMer..-"oII 4I'U If'ICCIIOArIto n!ll'liWI!.. :fIto1 pn-r,l ~rf>blelTll rl..-aoont}Ot\j ::t.Ip.m:oQc ', rtQft'OI"~leHtn­ br~ll\Odaii(lmQlOOe .. ctu !l.tli!ltQ r...cNlfl c'è lu!lot\ :~nlf.l~··

--s.

l'~c$f'W""J!c4If"1edj Vtla.G r1L!iafbll'nol! pos$t

~ UII'" 0IlU/.. U!1ll rl"lGtWtl., uno cJVjta.W'\a ~

Qtl.14I1'1W1I.",I:.abbIIIl:'e'".tO I QrUUIfl"lIJr'>lltlte.fLltrllt u­

IOII \"*'" ,,1nc;IJIliUP!l'DI*'Ot'lnC4Pl',)l"ttlorno.nltltooe.

èt... ... ".,t.. non I1c1ll/n.,CQ:l1Il(l61f0 la :101:10) cfr1.."':t\f:fJi!

11(5:11) $OC:$III" i\lJ tIU*II ~ ;;) <*f;I Jert.

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noti tnIIUbbllt:n,. è.til:Q:o po+.. tI~1lt!e It- .tlOIIk18 ~l laSU.1Dp(.f ,. ... MI.,.çalAa!:af\doçpLeI.Con tu ..r~­ l'!- _La p~ ""'IItftI~ la i1Pfa/ov I" ml:otR. IltefetilM

Uloodò" lOiX"'IOr:lt,W'l!l ..... '*'nt.. t.:becr~!.soI.llliR !~r:<) 11.1 (JtI'OrOl! ne\:illl) f.b:r !l'unt. O\..te!do cl.u". uOQII c:

Oo<:lmre u.W8I'sit.w.iQ

d ella vita p resentando l"obleDone d i CO$Clenza contro l'abort o., pre v~ta da!la 100000ge. C'è ofsogno di poter c ontate su un numero cr e ~ ccntc di crr.;bani preparatI e .gene rOsl che sapprano l radune l don! e !splitr:!ioni d e li.:! fede In SérVlZl eçc !esill~ e In inJzialì..,e pastoraJi, ed e.s.ercilll!t!l i loro d irJUI di p.prl ac1PÒzio1l8 d '9­ mocraUca (lei campo ammlrJs t rcllivo, ~coIasH' co , sanltlflo. culturale co m e ston o apJi:J·e le

strutture de U3 societa olvita e lorm e dt Wl'm PfO(lIUZlOtl8 de.lla vita r asclttUe e d: p Iù c oe ' rente tutekl della m al erllità "

dI vi' _ '1r,wgj ass:aS"5UlIO

1'1' t.bpl'\lY. dC'.. ".arUa:ullV"l itJ1CC1~

h tlt

~_. "n1II'.k4Il..,~Il6&4I.-.ctI\JO.rrJII l er fIoI. IOw .... lU .. rv~eII I @.I.l IWmltQ.iffQ!;;e,-;! ~ Pf'I" ­ III proocirto dIofa!:(Jrt1). fio <.."OM I=où 1'VI!'lll 4 1 dirlll

NORBERTO BOBBIO

1eOJ)r~'"

a~~ ~tn

,...1"t. "'"ldQ

dldomtcldlo «-.:I*ognI,t MLlc:ompo'1amer.·o q\;O:' .!..i­

ng-COUcor.'ll.ln.l!;t IUlllgluomll'li-igviYQlo1

strav ol te

raggiosa testtmornanza al vaJore invtD.lcbllD

\"tom.­

11Jlla;.~lftII",·('f.,(lTI.,'~a!Ul!lll! :O:xl'.:-.-II"j)">,,~-'3 ~:I.. "p:J~ oW! l!.t.mrJlI"""r.o,HO 1)8'.::l'~ .1IOn."!:n{.

ciall"ldc o log;:a e dall'Interesse o a p plnl tite nel 1>\"0 tecni$fOo. Iii prestano a di'lent are stru ­

con chl3rezzol a ~Qr6 PC( dCflur z!.o:re robon.o sia come g rn'le o f1esa alli Iogg~ d i Dio. u nic o $lgnOfe de ~ VIta. s:c; com e ...iorallone dei diril"­ to prlmono e into cc ab i:e d ella perSOM Utn ana A osisterf:!. E~ Gontinuerà MI intefVerllie per com'IO­ cere gJl u om inI Il ric ollOcare Bl\a base d fil1a So­ ciet à I va lori m t;rall fondamentall senza dci quali non Si puO OOSt n f\re una coo·,ivenze \'~­ ramenle ciI/ile. La c iviltà, imotli, si misura I~tutt o daJ II"'

spetto e dalla p romoz'iQrlc d~ 'Jlta t utto l'arcO dell'e sisteoza um ana'"

.m

56

til10I tHhplù ~al;i"1rmlitl .. !I/VI~ ct4' .....OI"ii/u- ' jpO.lt!<'e &! dW Ie.!:J1LVIl ~ 1 ~0Ù'.Ué.J 1.11:1 ~;~Id!llJlCe9no L'el tQ!I

I VESCOVI LOMBARDI


La Zooo P,m orale Ri$ "/~io, feslcggierJ ll1 M<Jdonr'<J (fi Pilder · r.o il 10 lM9'Jia, e org.1I1iucrJ incomd di preghiera in /lIcurI; {Wlfli resirknzI.lII nei giorni prece-dcm;. 1/ m(JSe di m&;Jgio ci invira cosi il rifl'Utere suf{iJ person3 di Ma/ia e su'fiI !V" mission~ neJfJ ~tori3 del,., lill'll'zu. In VII m.OfJdo portJto 011.1 d/sperdZlon~. M lma Il un st!gno dI speranza. Ecco t omI.' si (!Sptime P.l0/0 VI : "A!I'uQmo ca n w,npor"3' neo, flo n di rMlO tOrmermuo rm l'oll!flO:SCI<J e fil spcrrm.l<J, prostldto dJI senso df!," .uoi lin,;r; e USSiJ/;(O Ifa JspirJzloni se'ILi) con fini. rulb;JCO nell'an imo Il diviso nel cvore, con la mentI..' SOS(M$;J ddll' elfigmJ ck!lIJ moffe. O/lp/esso Dana solituditle ment re u:nde alla c(Jmu"iof~e. pr~da della r/iJure,) (' dei/il noiiJ, li) Beatil vcrgino MOi' f/~. cot!tcmp!aI3 nel/il su<J vicefld.l f!V;Jngelìc.J e nt>ll~ rC"'ra che giJ pcSSI~de ·"l!lIa CìtrJ d/ Dio, oli/e I.Jn<J visiono selt'...,., e 1I1),J p.J/ofa ntSficUr/mte: fil vinol"J dolM SperiJflU wfl',JIIgOSCIII, della comun/o· l'tf sullil rofitudil1~, deU. pace sul tOfb;mw.'IlO, dtt(fJ gioiiJ e df!lliJ fJIt"'UZiJ sul (l>diO e 19 IT;)Use:J, delle pro'Speuil't! t'lcrn~ w Quelle rempo/ii"; (ieNa v;la wl/:J morte". Sarebbe Cer!dftJCme bel/D accrmi/!!,'au' quaflf; de$irfetdflO ospi· (afe questi ir.t:omri di pn'g/l/crJ, ma come sempre è {:i!Cess.Jfio SI.:lJglierc Q'..Jfl!i punti che COli/volgono . till maggior flumt'fo di filmi gJlà. fty questo motivo si pt>nSit d' rt!iJlizZ3re MI, ",comri nelle zone d~ VÙJ C. BMI/lt/. di via GJribiJldi, Ilei complasl POflllJveti}, Gemell, f! nf!/ qUiJrtiere dei Fiumi. Poiché {'Ofg.lfliL"ZJLione delle eUNe evidffltemellto perle_iom· ril, lI('rri}/IfIO COmUnlcl.llc m seguitO dispos,àoni piil precise,

A mom(Jf/J (rUomo la aevo­ • Lioni! ''II/a M IJfire d el Buon Corro

~ siglto fu (Y.m.rtJ (fil! SlICf!rdotl'

L ,uurini, orl!l'fItJ,;O d. Rnm:J ,.

• . cile poi ~j t~f~r; ~ V;I!il di

l,

s.- ..

.;~~ '::o~~6:;ed~~;;'7o:i;;~~~ ti'

~i27 :1Pfilt!

"" Odl]/Ie Funzioni (j,30 S. Messa

Vn 10

o.. 20

S. Mena Solenne S. Meu<I Vl!SpHlina

I..difiCJndo litI SlIIIIVlJrlO.

Cari) dl1VozirNle ~ rurti

• gr,mdi e p'écoli, ".,cM per tu!­

.; d ~ pretioso ')TI buon con~I?,lo

, P,llUColiJr",e" l e QlJilf/(kJ \ 'lef1 t:!

~ ~~ildl~:~~:ee af~~S~;~~~ :I;~~. ~ f ,.rll lil l1Q~lra aUl"5r<ltlone di dI:" ~ ~Y) riJ e Mi" e riducid .

, ~. . !#,

>,_____...

:J .

FEST A AL SANTUARIO DI COMONTE

Set:lmanol d i pr~p.lfolzicne da ! 27 "pu!e al 2 lTlIqgio; Ore 20: R .IUI d'II S Rosar io (.': Bent!diz lo nl!.

Sabato 2 maggio

Ore 22

. Spettacolo pirollCoi·

'o . fmgrJmma de",) F (!!!;j 3 m:lgqlo

Ore 6.30· S. Mena Ore 10.30 · S. Nlessa Solenne Ore 20

. Preghit!ra di conclu· SiOllfl e Eklnediliona

PROBLEMA DEGLI ANZIANI

FESTA 01 S. GIUSEPPE LAVORATORE S~:t l lT1;"tro

d i pApilfo] zr.onr. dal

2.5 al 30 mòlqgk! wn lronl! celli! contrade,

~u

I~

coktJra­

nl"tte d i\'erse

Sabllio 30 m39gio: Ore 18 ne!l,) Ch:e1oa di S. Giuseppe So· !Enne EucarmJII In o"ou~ di S. G ~tJ seppe

lil'.'OIa:ore pral<!:.lOrc

del mondo o~(a !o. del me>e mal iano.

I!

chiusu(;.l

Ote 20.30

&!J

t.!~atQ

dllb Ch1CD ,itrovo

• " oI l'1de lomboillil per (u ni.

Vlcarlalo Scanzo-Seriale Incontro di Studio

Il problema degli anziani

rganizzato dal "Consiglio pastoVicariale" e "Parrocchiale" si è SERIATE (BG): 9 Maggio 1981 .110 nel maggio 1981 un signijìcati­ Sede dell'incontro : CENTRO GIOVANILE convegno sulla realtà degli anzia­ Via Carozzi Seriate (8G) _'he ha dato il via a numerose ini­ PROGRAMMA ive pratiche successive.

nella realtà anuale

Moderatore: Dr, S. Panara

Ore 14,30: Il significare di questo incon·

tro (Don A. Paravisi Arc . di Seriate);

Ore 14,50 : Aspetti Socio·Economici del

problema degli anziani (Sen, L. Rampa

Assessore Regionale per i Servizi So·

ciali);

Ore 15.20 : Aspetti fisio·patologici della

Senescenza (Prof. G. Angeli);

Ore .15,.40: Problemi P~icologicj degli ano

Zlanl (Dr. A. Ferugia Doc, di Psicolo ·

gia Scuola Infermieri Professionali O·

spedale Bolognini);

Ore 16,00: Norme e interventi di Assisten·

za

~1I'~nziano

(Dr. S, Panara, Direttore

sanitariO Ospedale Bolognini);

Ore 17,00: Interventi preordinati su espe· rienze in atto :

al M. Scagl ia incaricata dei Servizi So·

ciali . Comunità Montana della Val di

Scalve.

bl M, Barocci coordinatrice del Ceno

tra Diurno di Assistenza Anzini di Pa­

lazzolo S/Oglio;

Ore 18,00: Discussione;

Ore 19,00: Conclusione d~i lavori. Per informazioni: Segreteria Organizza·

tiva del Convegno.

I rapporti umam qUlAOI CI sono, e gli anziani li hanno sottolineati, giudicandoli positivamente . .Ce~o, nonostant.e questa consolante situazione, gli anz1anl fanno delle richieste, e delle lamentele da porge· re alla comunità parrocchiale e a quella civica: ciò ve rrà consideralO nel prossimo c conclusivo articolo.

(e.

D~cébINS;r~i.~iT~:h~~ì)

57


SERIATE IN FESTA PER LE RICORRENZE SACERDOTALI DI DON LUIGI VILLA E DON ANDREA CARMINATI La Comunità ha ricordato nella solennità del "Corpus Domini" il4rf di ordinazione sacerdotale di don Villa ed il 4(1 di ministero pastorale a Seriate di don Carm inati, coadiu­ tori parrocchiali.

Ricordando , Seriate è i n festa RACCOLTA ATroRNO ALL'EUCARESTIA LA COMUNITA' CRISTIANA DI SERIATE RICORDA ED ONORA : IL 40.() DI ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON LUIGI VILLA· IL 40.() DI MINISTERO PASTORALE A SERIATE DI DON ANDREA CARMINATI Le " Gi orn:He Euc3ri ~liche" che precedono per noi parth:ol:urnente solenni ed in intense .

.~lIa celebrazione del

mL~tero

t.'

preparano la

~o!ennilà

del Corpus Domini, quest'anno si annunciano

della prclienza del Signore in mezzo a noi, che è motivo di festa e di

sp~ra nla

perenne per la Sua Chiesa, sj uniscono quest'anno ad accrescere letizia, i ricordi per il 40.0 di Ordinaziulle Sace r­ dotale di n on Lui gi e i ringraziamen ti per il 40.0 del Ministero Pastorale :1 Seriate di Don Andrea . Un annunc io che sicuramente des terà conse nsi cd affetto attorno a Don Luigi ed a Don Andrea: per loro, con le feli ci tazioni. gli auguri migliori.

DON

.~NDREA

CARMINATI

Le radici del suo slIcerdol'jo risalgono al 1933. Dun­ que prete da 4 8 anni , del quali due com e coadiutore parrocchiale a Bondione, dnquc a Vertova e uno a Vil · la Sola. I restanti qua.rant'anni Don Andrea li ha vissuti a Seriate e per Seriate dove è in servizio pa-storale dal 1941: un primato! Co.sa dire di Lu,'? ..... chi sc rive prererisce tacere perchè ognuno dei " vecchi" di Seriate avrebbe qui una sua testimonianza da portar~. Cosa dire ;I Lu i? ..... c qui si, sentiamo di dovergli un grazie riconoscente c cordia­ le! Lo raremo, insiem e, appun to nella solenn ità del Corpus Domini.

DON LUIGI VILLA E' stato cons.ac ralo s.acerdo te da Moos. Adriano Bemarcggj il 7 Giugno del 1941, H:l ese rcitato il suo primo ministero pastoral e a Cisano Bergamasco: fino al 1947 . Dal 1948 al 196'3 è stato parroco a Torre de Busi. Dal 1963 è a Seriale il tem.po più lu ngo del suo "essere prcre" l'ha vissutO e 10 sta vivendo tra noi e per n{li, con queUa semibiltà c dedizione che dì cuore rieo· nosce nti, gli riconoscìamo, il suo " quarantesimo" di sacerdozio è feli ce O<.'ca­ , sione per dire con Lui grazie al Signore e per dire a Lui " grazie nel Signore"!

VENERD!' SABATO 19·20 GIUGNO Nella Chiesa Parrocchiale dopo la S. Messa delle ore 8 Solenne Esposizione dell'Eucarestia. Tempo di Adorazione. Ore 15 : Adorazione Comunitaria; dalle ore 16: tempo per l'adorazione personale e per gruppi; ore 20: solenne concelebrazione. DOMENICA 21 GIUGNO Solennità del Cc:!\pus Domin i Ore 10,30 S. lIf.essa Giubilare concelebrata da Don Luigi e da Don Andrea;

Adorazione Comunitaria; • 8rere 15: 19: Concelebrazione solenne a conclusione delle giornate Eucaristiche,

La commissione giovani ha il compito di promuovere iniziative di pastorale giovanile nell'ambito della parrocchia rivolgendosi a tutti i giovani del paese e non solo a chi fa parte dei gruppi giova­ nili ecclesiali. Inoltre svolge la propria attività accogliendo e svi­ luppando nella parrocchia le linee operative decise dal consiglio pastorale, La commissione lavoro che interviene su due linee di impegno: sviluppare interventi culturali perché alla comunità venga offerta la possibilità di conoscere a fondo l'insegnamento sociale della Chiesa; trovare alcuni ambiti di solidarietà concreta con chi ha ne­ cessità impellenti di lavoro, soprattutto i giovani e coloro che in qualche modo subiscono processi di emarginazione. [>

58


ELEBRAZIONI PER IL 30° DI BEATIFICAZIONE ELLA BEATA PAOLA ELISABETTA CERIOLI

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Hl~A TA PAOLA E. _CJ~'R IOLf lIesto 20 settembre è una data L _ ._ _ __ _ _ --" ............. .., ... , ..,••• ---.... .. _c.[ r-........ ....... .....

segneremo da ricordare come . . ... le più belle nella storia della .uur. _ _ _ ............ '" . '

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SEra comunità parrocchiale.

=:~~:::i',,~.r:=:: A conclusione del 31Y di beatifi­

-ione di Madre Paola Elisabet­

La londazione S, famiglia nel pensiero della 8, &eriUli Cerioli, nella solennità patro­ """:' . ... le del SS. Redentore, Seriate oglie e accompagna con vene­ ::ione e con gioia dalla Casa di monte alla Chiesa Parrocchia­ Una donna che ho precorso i tempi le venerate spoglie della Beata. t # _ .. ::..._', _ - , . " - _ ......-....io"''''''_ Ed è subito festa: un popolo si _..,-.o.... ... ... _. . ." ,..,. ... ....... ..

,'-­ ; •..1. Il nisce e celebra intorno alla sua "'", ~ '/ ' \ , ;~-::1.=~=t:= ._ (" ~ · ' . 7 ,..,... _." lIfa.

...;.I.:.::....... ~.a:' =f:::. _~....,. La festa è l'espressione del­

... nità di un paese. Nella crisi di

ernità che tutti avvertiamo, la la rappresenta il tempo del l1\ vicinamento, del parlarsi, del­ f/ contro, dello stare insieme. Sella memoria della Santa del­20· 27 SETTEMBRE /lastra terra: per questo a noi sì vicina. Noi che i Santi li sen­ DOMENICA 20 IL PAPA PIO XII Ore 18 Traslazione dell'Urna della Beata dalla Chiesa NEL GIORNO ma a volte così lontani dalla di Comonte alla Chiesa Parrocchiale. DELLA BEATIFICAZIONE Ore 19 S. .stra vita e dalla nostra espe­Messa vespertina. lUNEDI' 21 enza. Quelli che la Chiesa ha ri­ Ore 10 S. Messa. Omaggio dei bambini all'Urna della Beata. I/losciuto "Santi" e dinnanzi ai Ore 20 S. Messa con riflessione . ... Paola Elisab e Ila Cerio li, fulgida ed uali soprattutto in certi momenti MARTEDI' 22 umile creatura che, passata tra noi semi· Ore 10 S. Messa Ili della vita, ci si raccoglie in nando fra le lacrime di bene, ne ' comuni Nel pomeriggio SacramentOf'delia Penitenza stati di figlia, di sposa, di madre, di vedo­ per i ragazzi delle elementari. reghiera e in speranza, sono le Ore 20 S. Messa concelebrata. va, portò co n sommo onore il nome di gure che Dio ha destinato a svol­ cristiano, e sopra i beni ma leriali e terre­ MERCOLEDI' 23 ni, dei quali pure Iddio l'aveva donata, ere un particolare ruolo di testi­ Ore 10 S. Messa per gli alunni dèlle scuole. Nel po· stimò gli spirituali e celesti ... meriggio Sacramento della Pen itenza per; ra· onianza nella storia del popolo gazzi delle medie . Ore 20 S. Messa concelebrata. . Dio. Sono la dimostrazione Ore 21 Veglia di preghiera per i giovani. elle possibilità del cristianesi­ GIOVEDI' 24 ... di questi beni Ella si rivest ì come Ore 10 S. Messa per gl i alunni delle scuole.

o: perciò possono essere guida di un abito che non conosce consunzio­ O re 15 Incontro di preghiera per le mamme.

ne... e fu un giorno esempio in ,is/retto Ore 20 Concelebrazi o ne dei Padri della S. Famiglia.

ef noi su una strada che sembra campo, e lo è oggi in ben più vasta e VENERDI' 25 trimenti impossibile. Santità ampia cerchia, provando ancora una vol­ Ore 10 S. Messa per gli alunni delle scuole. Ore 15 Incontro di preghiera per le vedove. ta la perenn e attualità del Vangelo , e il uol dire il coraggio di rischiare la 20 S. Messa concelebrata. Ore suo perfetto adattamento a tutti gli stati ifa sulla parola di Dio. I Santi SABATO 26 e a tutte le condizioni della nOSlra vila .. . Ore 10 Incontro per le Rel igiose. Presied e S. E, on sono i deboli, gli inetti, pronti Mons. Costantino Trapani. Om~gio degli ammalati presso l'Urna della Ore 15 cedere o a nascondersi. I Santi Beata. Ore 20 S. Messa prefestiva. Segue la celebrazione co­ Come il suo sonlo contemporaneo ono i forti, i coraggiosi, quelli munitél'ia del Sacramento della Pen itenza. Giovanni Bosco, apostolo dei quartieri Ile hanno sfidato la vita, hanno operai, Ella comprese quanto sarebbe DOMENICA 27 :schiato la propria storia sulla stato utile, quanto era divenuto urgente, SOLENNITA' DEL SS, REDENTORE di dare ancheai fanciulli della campagna, arala di Dio, nel suo amore, nel­ Ore 10,30 S. Messa Pontificale di S. E. Mons. Costant;' insieme all'educaz ione religiosa e morale no Trapani. a sua promessa. Per poco che Ore 15 Vespri solenni. dir etta a guadagnar e il cielo, pure una Ore 18 S. E. Mons. Giulio Oggion;, Vescov o di Ber· formazio ne tecnica e professionale che eggiamo nella semplice ma lumi­ gamo, pres ied e pontiticalmente la concele­ permeI/esse loro di guadagnarsi, senza brazione a conclusione delle celebrazioni . osa vita della Beata Cerio li, ci lolle troppo aspre, in giorni d ifficili , il lUNEDl' 28 pane quotidiano... eco/giamo quanto questo sia ve­ Ore 18 S. Messa. Traslazione dell'Urna della Beata dalla Chiesa ro. Parrocchiale alla Chiesa della S. Fam'iglia di ' Adottatevi ai tempL.'

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Solenne memoria della Beata Paola Elisabena Cerioli

nel 30 o di BeatiHcazione

segue a pago 60

Comonte.

«La dove passano i Santi, Dio passa con loro».

59


Uomini fedeli a Dio: i Santi non seguono il mondo, seguono Dio. Da qui la consistenza delle loro opere che ifidano il tempo, da qui il fulgore della loro spiritualità che ancora attrae le folle. E fedeli all'uomo, al loro tem­ po, alla loro terra. Così la Beata Cerio Ii. Un'anima affascinata da Dio e insieme innamorata della terra. Sono i tratti della sua spiri­ tualità evidenziati con originale intuizione dal grande Vescovo Ma ns. Adriano Bernareggi: "chi conosce l'ambiente dove nacque la Cerio li non trova difficoltà a ri~ scontrare in Lei una santità che si direbbe radicata nella terra. Vi è una stretta affinità fra la donna della campagna lombarda e la donna saggia e forte elogiata nel "Iibro dei proverbi". Retta per una chiara visione del dovere, equili­ brata, pacata, forte negli affetti e di volontà semplice, elementare direi quasi, spontanea e cordiale, vigilante su tutto quanto riguarda la casa o le cose cui presiede, amante del lavoro e della terra, di un evidente senso pratico e so­ prattutto timorata di Dio e inti­ mamente religiosa: questo è ap­ punto il tipo della donna lombar­ da, almenofino a tempi poco lon­ tani, che la Cerioli ha saputo por­ tare dentro i confini della santi­ tà".

A ricordo del XXX di Beatificazione di Madre P. ELISABETTA CERIOLI

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Il giornale della Parrocchia compie 25 anni: per l'occasione le "Voce" presenta una copertina che riproduce le varieforme di te­ stata utilizzate.

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Don Angelo

La commissione anziani intende offrire a coloro che sono giun­ ti nella terza età alcuni stimoli per essere attivi nell'edificazione della Chiesa ed essere attivi ed aiutare la parrocchia ad interessar­ si degli anziani. Un momento memorabile dell'attività di questa commissione è stata l'organizzazione di un seminario di studi sull'anziano e sui suoi problemi (9 maggio 1981) che ha avuto una grande risonanza e che ha dato luogo ad una serie di iniziati­ ve culminate con !'inaugurazione della sala monso Carozzi luogo di incontri e di momenti culturali e formativi degli anziani. La Commissione Caritas indica nella nostra comunità parroc­ chiale !'insieme di tutti i gruppi caritativi di ispirazione cristiana che operano sul territorio: la Conferenza di san Vincenzo, l'Unital­ [>

60


ON ANGELO NOMINATO "CAPPELLANO DI SUA SANTITÀ"

ONORIFICENZA E ... AUSPICIO

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sinceri: la nomina a mon­

-e del nostro arciprele non e improvvisa. l'aspettavamo tr::po, ma non per questo e mi­ .3 nostra gioia e la nostra sod-

.iUIIO

stati monsignori, ma

50­

... o per la personalità di spie­ :nons. Angelo Paravisi. Per il clero bergamasco l'ha po­ • ;<'ima fila, con una valanga di I consiglio presbiterale e

: i sacerdoti lo gradiscono a _

~

meditazioni nei ritiri sp iri ­

Pensiamo che, in questi ci nque anni, nessuno a Seriate abbia rice­ vuto uno sga rbo da mons. Angelo Paravisi . il quale. secondo l' inse­ gnamento di Giovanni Paolo Il . ha il massimo ri spelto per ogni perso­ na . « Imparate da me , che sono mit e ed umile di cuore» - ha detto Gesù Sommo ed Elerno PaSiore - ed ogni parroco s i s forza di imitarlo, senza dimenticare , come ci richiama il Battista, che non si possono am­ mell ere compromessi con l'er rore O conn ivenze col male. Ma «est mo­ dus in rebus » insegnavano già i sag­ gi anlichi ed proprio queSia delica­ tezza di modi che finisce per convin­ cere e realizzare la comunione degli spi riti e dei cuori, come in una sola grande famiglia.

e

il «curriculum» della ! sacerdotale è emblematico. Per il secondo aspe!to del suo Sli­ ..ma decina di anni di espele pastorale, va notato che in questi i n etta, prima a Osio Souo, cinque anni mons. Paravi si si è as­ "ratorio dell'Immacolata in senlalO da Seriale sollanlo per gli ..escavo lo nomina assisten­ esercizi spirituali o per corsi specia­ ~ no della gioventù maschili zza ti di aggiornamento pastorale. ne cattolica, in un periodo Prendiamo appunlo l'occasione per .... per "associazionismo cal­ ri cordargli che l'arco trOppo leso si E a soli 40 anni gli viene afri·

spezza e che an che la sua salUle ha _. a nde parrocchia d i Alzano c come prevoslo e vicario bisogno ogni anno di un periodo di riposo e di feri e. succedendo nientemeno :.uo rettore di seminario Molto più che sacerdoti, suore, L"es are Patetli. La scella riu­

catechisti e altri laici collaborano inala, anzi, dopo sei anni intelligenteme nte con mons. arci­ o accoJto, in una giornata prete in tulte le sue iniziative cultu­ .icabile di fede e di esultan· rali : corsi per fidan za ti, seuimana - ~ostro arciprete. della famiglia, conferenze bibliche duranle la quaresima, problemi del­ .cm brano due le caratteristi­ mc stile pastorale: amabilità la scuola, della stampa, delle voca­ e aggiornamento concilia- zioni, delle missioni. catechesi ai giovani e agli adulli .. ~eslO

Certo , a Seriate ci sono se mpre

anche grossi problemi amministrati­

vi: manutenzione della nostra chie­

sa monumentale e degli oratori per

la gioven tù , restaurO a rtistico della

chiesa di Paderno , nuovo campani­

le a S. Giuseppe, il grandioso orga­

no nella nOStra parrocchiale con

frequenti conceni ad ahissimo li ve l­

lo ... Ma più dì lUtto mons. Paravisi

allende «con intelleuo d 'a more » al­ la formazione evangelica delle co­ scienze mediante l'ascolto della pa­ ro la e la frequenza dei Sacramenti. Come non ricordare la settimana di sp irilualilà per le feste della Beala Cerioli ? e le funzioni mariane nelle varie zone durante le sere di mag­ gio? e i nostri chiericheui come una fiorita di gigli sull'altare? e ultima­ mente la commossa celebrazione al­ la se!t imana della famiglia che ha visto la partecipazione convinta di numerosi nuclei familiari, nonché di giovani e ragazzi? Non dimenti­ chiamo infine l'ospedale e tanti ma­ lati e le persone sole e gli anziani e i «nuovi poveri» ..

Che vastità di campi di lavoro in parrocchia, in diocesi ed anche fuo­ ri, perché mons. Paravisi è segreta­ rio della commissione regionale del clero lombardo.

Ringraziamo quindi mons. Ve­ scovo che gli ha ottenuto questa me­ ritata onorificenza pontificia: cap­ pellano d'onore di Sua Santilà. A mons. arciprete le nostre filiali con­

gratulazioni e la promessa di mag­

giore docilità alle sue direttive pa­

sLOrali.

Ad multos annos!

L'AUGURIO DELLA COMUNITÀ

PARROCCHIALE AL CARI9SIMO

DON ANGELO

NOMINATO MONSIGNORE

VQ9.~ di

Seriate

L'auspicio ... evidenziato dal titolo dell'articolo a fianco riprodotto ha ricevuto attuazione nel giugno 1988: don Angelo è Vescovo Ausiliare di Bergamo!

SI AMPLIA LA CORALE DEL S.S. REDENTORE

-Per gli appassionati del canto e della musica sa· era, la CORALE del SS. REDENTORE ha deciso di aprire le iscrizioni e di accogl iere nuovi cantori per le esecuzioni liturgiche parrocchiali. Le adesioni vengono raccolte dalta Scuola di can· to e musica, che si svolge ogni martedì e venerdì dalle ore 21 alle 22 presso l'Oratorio Femminile.

61


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QUARESIMA: UN TEMPO PER LA CARITÀ

Verso la Pasqua --------'

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Prosegue l'intensa attività quaresi­ male già illustrata: oltre alle iniziati­ ve già esposte riprende l'antica con­ suetudine della grande "Via Crucis" del Venerdì Santo nel centro del pae­ se. Si ampliano inoltre le "Viae cru­ cis" nei quartieri che vedono una grande presenza di gente.

Iniziano nel 1982 i lavori di ristrut­ turazione della Chiesa dedicata a Sant'Eurosia in Comonte. si, il gruppo giovanile caritativo; a questi gruppi si uniscono mem­ bri iscritti all'Avis, Aida, ANMC, Croce Rossa. Compito della Caritas è di coordinare i diversi interventi di ca­ rattere caritativo a vantaggio dei più bisognosi. Molti anziani, per­ sone sole, handicappati, tossicodipendenti, ·ex carcerati trovano qui un puntò di riferimento per soluzioni urgenti e per interventi su chi ne ha il compito istituzionale.

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62


DON GIAMPAOLO MAZZA LASCIA SERIATE

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Don Giampaolo riprende il cammino

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Don Gianpaolo Mazza lascia Seriate per Cologno al Serio. Viene sostituito - quale direttore dell'Oratorio - da don Giuseppe Locatelli.

Benvenuto, Don Giuseppe E già di casa, Don Giuseppe, an­

che se ancora ai primi passi tra noi.

È il nuovo Direttore dell'Orato­

rio, che giunge a Seriate dalla par­

rocchia cittadina di S. Tomaso de' Calvi, dove fino all'agosto scorso ha esercitato il suo servizio pastora­ le. Per soddisfare la «curiosità» le­ gittima in questo caso, diremo che Don Giuseppe Locatelli ha 32 anni, è nativo di Ciserano, è sacerdote dal 1974, ha esercitato il suo primo mi ­ nistero sacerdotale a Vercurago e poi dal 1975 a S. Tomaso de' Cah'i in Bergamo da dove il Vescovo l'ha chiamato per destinarlo alla comu­ nità di Seriate. A lui, ora, continuare il lavoro pastorale soprattutto in mezzo ai ragazzi e ai giovani, già affidato a Don Giampaolo. Non gli manche­ ranno da parte nostra nè l'attezione nè la collaborazione, soprattutto la ('ollv bOr1l'lione

Il saluto dei giovani

Tutta la comunità parrocchiale e noi giO\'ani dell'Oratorio in partico­ lare abbiamo attesto con gioia l'ar­ rivo del nuovo sacerdote dell'Ora­ <torio, don Giuseppe Locatelli. Noi tutti gli auguriamo di svolge­ re un'att.ività efficace (e ne siamo certi) in un ambito, qual è la pasto­ rale gio\'anile, che mai come in que­ sti anni è stata al centro dell'atten­ zione della Chiesa. Il suo dunque è un ruolo centrale e perciò impegna­ tivo: noi giovani gli promettiamo sinceramente tutta la nostra dispo­ nibilità e il nostro entusiasmo. Ma l'augurio· migliore per lui e l'impegno più importante per noi è questo: che don Giuseppe entri a far parte di una comunità che, nel col­ laborare con lui, si dimostri vera­ mente tale.

63


INAUGURATA LA SALA ANZIANI

AI termine del/'anno degli anziani è stata inaugurata la sala ad essi riser­ vata sila nel/'Oratorio, dedicata a Ma ns. Ca rozzi.

1982: anno internazionale del­ l'anziano, "per una telza età atti­ va e creativa ". Veramente il pro­ blema del/'anziano è andato as­ sumendo in questi ultimi anni un interesse sempre crescente, desti­ nato ad aumentare ancora in fu­ turo. Le ragioni sono evidenti se si pensa a quante sono le persone anziane già presenti in mezzo a noi e che vanno diventando sem­ pre più numerose. Da tempo an­ che sul nostro notiziario i gruppi ecclesiali attenti al problema di­ cono, scrivono e propongono su "gli anziani di Seriate". L'anno dedicato all'anziano diventa oc­ casione per intensifìcare iniziative ed impegni. Per rendere questo tempo del/a vita non soltanto uti­ le, ma anchefruttuoso efecondo e per la società e per gli anziani stessi. Ancora una volta Giovanni Paolo II ce ne dà l'esempio. All'Angelus di domenica 3 gen­ naio, prima domenica del/'anno nuovo così il Papa ha detto: "II Papa s'inchina con rispetto da­ vanti agli anziani ed invita tutti a farlo con lui. L'Anzianità a coro­ namento del/e tappe della vita. Essa porta i/ raccolto di ciò che si è appreso e vissuto, il raccolto di quanto si è soffelto e sopportato. Come alfinale di una grande sin­ fonia ritornano i temi dominanti della vita per una potente sintesi sonora. E questa risonanza con­ clusiva conferisce saggezza ... bontà, pazienza, comprensione, amore. Gli anziani perciò sono quanto mai preziosi e direi indispensabi­ li, al/afamiglia ed alla società. Di quale aiuto noli sono essi ai gio­ vani genitori ed ai piccoli con la loro scienza ed esperienza! Il loro 64

È stata inaugurata il 7 dicembre, presso l'Oratorio, la SALA Mons. G. CA ROZZI arredata e predisposta come Centro culturale-ricreativo per i nostri An­ ziani. Un vivo ringraziamento a tutti co­ loro che hanno collaborato con l'of­ ferta e con l'opera alla bella realiz­ zazione.

Siamo sicuri che l'iniziativa, sca­ turita come primo risultato concre­ to della Settimana della Famiglia, troverà soddisfazione in tutti coloro che ne parteciperanno. E la riconoscenza della Comunità fin da questo momento a coloro che si sono offerti di animare la vita dell'Associazione Anziani e l'orga­ nizzazione della Sala.

consiglio e la loro azione tornano anche a vantaggio di tanti gruppi, dove anche essi sono inseriti, e di tante iniziative nel/'ambito del/a vita ecclesiale e civi/e. Siamone tutti riconoscenti". Si è riusciti a dare più anni alla

vita del/'uomo: a noi, mettendoci insieme, saper "dare più vita" agli anni. È un augurio ed una speranza per il 1982.

Don Angelo


Allegria di Carnevale

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Col trascorrere degli anni, tale giornata si è caratterizzata per le nu­ merose manifestazioni ed iniziative di incontro e difesta organizzate dai gruppi giovanili della Comunità; ec­ co alcune delle manifestazioni del tante. Però oggi il mondo ha parti­

NSACRAZIONE SACERDOTALE PRIMA MESSA DEL CONCITTADINO RE GIAN MARCO ARRIGONI

gliere, guidare, confortare, amare Partecipazione senlila e gioia tante persone che la Provvidenza co/are bisogno di alcune vocazio­ '}rande di tulli nella nostra Parroc­ ni: gli fara incontrare. ohia. - vocazioni a/ sacerdozio Davvero un'occasione straordi­ Non ci limitiamo a parlare della vocazioni al diaconato perma­ fa: naria per tutti che ci l ocazione al sacerdozio, ma ve­ nente diamo uno dei nostri giovani che - vocazioni alla vita religiosa Riflettere ha deNo si alla chiamata del Si­ - vocazioni agli isUtuti secolari perché la vocazione é chiamata gnore e dopo anni di preparaziO­ - vocazioni missionarie da parte di Dio a realizzare nella ne superandO molte difficoltà, è Tutte queste vocazioni contri­ nostra vita quel progeNo di vita giunto all'altare per celebrare l'Eu­ che egli ha nei nostri riguardi. Ogni buiscono alla crescita della vita carestia, dove naSce e cresce fa e sono al servizio di altre cristiana uomo ha una vocazione e ogni comunità della Chiesa, e da dove vocazioni. Si fratta di vocazioni egli partira ogni giorno per rocco- vocazione é ugualmente impor­ che impegnano le persone a se­ guire Cristo con più radicalita. Ouando queste mancano o sono scarse tutta la comunita cristiana ne soffre e subisce gravi crisi. Pregare perché il la forma più efficace di collaborazione. Ce /0 assicura Cristo stesso quando dice: (~Pre­ gate il Padrone della messe per­ ché mandi operai nella sua mes­ se». La preghiera pero non è saio domanda, ma anche offerta-di­ sponibilità ad accogliere l'even­ tuale chiamata di Dio. Egli «ha bi­ sogno )) degli uomini per salvare il mondo,

1982,

Collaborare perché tutti dobbiamo contribuire che non manchino sacerdoti, mis· sionari, religiosi e religiose nel po ­ polo cristiano e nella società. NGI limite delle nostre possibilità dob­ biamo offrire un aiuto comunque venga richiesto.

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La Comunità festeggia la "Giorna­ ta delle Vocazioni" con il nuovo Sa­ cerdote Padre Gian Marco Arrigoni.

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"VIA CRUCIS"

E GRANDE TELA

"CRISTO RISORTO"

Di anno in anno sta diventando felice tradizione la festa di S. Giu­ seppe lavoratore. Per diversi motivi la nostra festa non coincide con quella liturgica celebrata il lO mag­ gio, ma non per questo sarà meno solenne. Scopo principale di questa festa è di onorare S. Giuseppe lavoratore al quale è dedicata la nostra chiesa, af­ fidando a lui custode della S. Fami­ glia tutte e ciascuna delle nostre fa­ miglie e in modo particolare affidan­ do a lui tutto il mondo del lavoro, chiedendo per tutti, giovani e adulti, un posto sicuro di lavoro da poter svolgere in ambienti sempre più umani. Ogni anno la nostra devozione a S. Giuseppe si esprime anche facen­ do la nostra chiesa sempre più bel­ la, aumentandone il decoro. Dopo il campaniletto con le cam­ pane, l'anno scorso i quadri della Via Crucis: quest'anno sarà inaugu­ rato un grande quadro su tela raffi­ gurante il CRISTO RISORGENTE che sarà posto sullo sfondo centrale della chiesa, sopra l'altare. Il risorto vuoI essere per tutti un invito a saper andare oltre ogni cro­ ce, un invito alla speranza. La tela sarà eseguita dallo stesso pittore della Via Crucis: il Signor Italo Ghi­ lardi secondo il bozzetto già appro­ vato e apprezzato dalla commissio­ ne d'arte sacra. Opera realizzata nel 1983 dal gio­ vane pittore Italo Ghllardi di Berga­ mo collocata in alto sul presbiterio della chiesa di S. Giuseppe. La grande tela (mL 4,80 x 3,80) raffigu­ rante il Cristo che risorge è stata giudicata positivamente; originale per la composizione e ardita per la vivacità dei colori.

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500 DI SACERDOZIO PER DON ANDREA CARMINATI

RICORRENZA GIOIOSA PER LA NOSTRA PARROCCHIA

DON ANDREA CARMINATI 50° di Sacerdozio 42° di ministero nella nostra comunità


IUBILEO DEI SACERDOTI E DEGLI OPERATORI PASTORALI

"' Spalancate le porte a Cristo, -ed entore dell'uomo» era que­ l'appello del Papa in occasio­ : del Giubileo. È quello che concretamente è accaduto in occasione della Ce­ razione Giubilare da parte dei ~cerdoti del nostro Vicariato e -egli operatori pastorali. Una ce­ razione assai suggestiva e --ufonda che ha avuto come co­ ~ 'la una affluenza numerosa e Ito partecipe. Si dice infatti che con l'esem­ : si possono convincere molte _ rsone; ebbene penso che il ge­ o e la celebrazione di questo no Santo da parte dei Sacer­ ti sia stato un esempio ben evi­ ...ente, la prova che ognuno deve ere e celebrare questo anno di ~razia del Signore. Tornando alla celebrazione, è ~:ata un susseguirsi di momenti

forti e densi di significato, primo fra tutti la celebrazione della pe­ nitenza. Il sacramento della Ri­ conciliazione, perno efulcro della celebrazione giubilare, ha visto una folla desiderosa e partecipe nell'accostarsi al dono del perdo­ no. Dio, il Padre buono, è sceso per redimerci dal peccato e per innalzarci alla sua altezza. Ha pre­ so su di sè le nostre colpe, le no­ stre debolezze e le ha trasforma­ te in offerta e sacrificio di espia­ zione. Anche qui è significativo che i sacerdoti, prima di confessare la gente, si siano vicendevolmente riconciliati. Questo fatto ribadisce, se vo­ gliamo, la natura umana di questi ministri ma che, coadiuvati e illu­ minati dallo Spirito possono e di­ fatto sono in grado di perdonare, nel suo nome, i nostri sbagli. Indicativa anche la presenza di Mons. Morstabilini, segno della comunione dei Sacerdoti con i Vescovi delle diocesi e segno an­

cora più profondo del legame tra Cristo e la sua Chiesa. Come segno poi del rinato rap­ porto tra tutti c'è stato lo scam­ bio della pace; riconciliati con Dio, ci siamo riconciliati tra noi. Questo era il comandamento di Gesù. La Celebrazione è poi conti­ nuata con molta solennità. Penso che sia stata vissuta con molta in­ tensità da parte di tutti e che sia stato un momento in cui, lasciate per un attimo tutte le preoccupa­ zioni, ci siamo sforzati di ascolta­ re e di interiorizzare ciò che Lui aveva da dirci e siamo tornati a casa più convinti, più sereni e più felici. Ora non resta che tradurre nel­ la vita di ogni giorno, nel nostro quotidiano, quei valori che que­ . sta Celebrazione ci ha comunica­ to e che l'esempio di tanti sacer­ doti possono averci rivelato. Davvero la nostra vita avrà più senso nella misura in cui mettere­ mo in pratica le nostre convinzio­ ni.

L'ASILO PARROCCHIALE HA MESSO IL VESTITO NUOVO È tenninata la ristlutturazione dei locali deffa scuola materna di Via Mons. Carozzi con sistemazione di tutti gli impianti, arredi ed elettrodo­ mestici.

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GLI "SCOUT" A SERIATE È nato - ed in poehi anni è divenu­ to fiorente - il primo reparto di Seout a Seriate: appartiene all"'Agesci", l'associazione degli Seout Cattolici.

SCOUT - SERIATE

Fare del proprio meglio per essere pronti a servire Nella storia e nella vita dello Scoutismo, il 23 Aprile è una data importante: il la festa di San Gior­ gio, il santo scelto da Baden Po­ well come patrono degli scouts, per le sue qualit" di coraggio e di cavalleria messe a servizio del prossimo. In quella giornata tutti gli scouts del mondo rinnovano insieme la loro Promessa e, con particolare impegno, meditano la Legge scout. Sono queste, infatti, la Promes­ sa e la Legge, i cardini della for­ mazione del ragazzo secondo il metodo educativo dello Scoutis­ ma. - Fare del proprio meglio per essere pronti a servire »: questo in sintesi lo spirito racchiuso nelle parole. Perfezionamento perso­ nale e servizio del prossimo (comportamenti attivi che vengo­ no vissuti quotidianamente dai ragazzi e assimilati nella vita con­ tinua del gruppo) , rappresentano le dimensioni in cui si muove l'educazione dello scout, che vengono solennemente ma sem­ plicemente accettate dal ragaz ·

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LA LEGGE SCOUT

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messa . Vivendo nel gruppo, infatti, il ra­ gazzo sperimenta e comprende che è la legge che guida il cammi' no della crescita e fonda t'unione delle persone e la comunità Na­ sce cosi pian piano, net bambino, nel ragazzo o nel giovane, il desi­ derio e t'esigenza personale di darsi una regola di vita e di prova­ re a camminare da solo, aiutato dal gruppo e dai capi, rispetta n­ PROMESSA SCOUT Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio: - per compiere Il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, - per aiutare gli allri In ogni circostanza, - per osservare la Legge Scout.

La Guida 8 lo Scuot: 1. pongono il Soro onore nel meritare

fiducia; 2. sono leali;

3. si rendono utili e aiutano gli altn; 4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Seou1.; 5. sono cortesi; 6. amano e rispettano la natu18; 7. sanno obbedire; B. sorridono e cantano anche nelle dif­ ficoltà;

9. sono laboriosi ed economi; 10. sono puri di pensieri, parole e

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dola. È questo il momento della Promessa, cioè dell'impegno so­ lenne che il ragazzo prende verso se stesso e di cui il gruppo il testi· mone e garante.

La consapevolezza di questo impegno cresce e matura con t'età: la Promessa scout il infatti per tutta la vita ed ogni anno si rinnova in modo sempre più adul­ to. Dai piccoli impegni e dalle pic­ cole fedeltà chieste al Lupetto e alla Coccinella, si passa infatti ad una maggiore tensione ed aper­ tura di orizzonti per gli Scouts e le Guide, fino ad arrivare a tradursi concretamente in uno stile di vita quotidiano per i Rovers e le Scol­ te. E come abbracciano tutte le età della vita, la Promessa e la Legge scout abbracciano e uni­ scono anche tutti coloro che un giorno presero questo impegno: Legge e Promessa infatti sono uguali per tutti gli scouts del ma n: do, ed è questo che fonda e ce­ menta il senso della fraternit" universate dello Scoutismo. Legge e Promessa rappresen' tano quindi la guida morale della crescita dello scou!: sviluppano un atteggiamento positivo, impe­ gnano a realizzare cose possibili e non mete inarrivabili, fondando­ si su una continua manifestazio­ ne di fiducia noi ragazzo, perché «anche nel peggior carattere c'è il 5% di buono" (Baden Powell). Dare fiducia al ragazzo è esse­ re certi che saprà prendere in mano la propria vita con coscien­ za ed impegno. GIGI

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Ono stile pastorale

Quando il lO novembre 1976, don Angelo Paravisi, entra uffi­ cialmente nella comunità di Seriate, alla gente, numerosissima, che gli fa accoglienza senza fasto ma con gioia sincera, ricorda la verità centrale dell'annuncio cristiano: "sono venuto fra voi per dirvi che Dio ci ama". E poi continua: "ci sono momenti nella vita di una comunità, che pure conosce i suoi travagli e le sue soffe­ renze, nelle quali si ha particolarmente bisogno di risentire questa promessa e questo annuncio di speranza: Dio è con noi e ci ama se, a nostra volta ci amiamo, perché dove sta carità e amore lì è il Signore". Ma amarsi, nella situazione concreta di Seriate significa rispet­ tarsi, capirsi, partecipare. r>

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TITUITO IL CENTRO DI PRIMO ASCOLTO

La Caritas Parrocchiale della nostra Comunità avrà il suo Centro di Primo Ascolto SEDE: Via Venezlan, n. 4 ORARIO: Dalle ore 18 alle 20 lutti I giorni teriali TELEFONO: 29.02.49 Con !'inizio dell'Anno Nuovo la Caritas Parrocchiale potra d,· sporre di un Centro di «Primo Ascolto" per poter megho venire incontro alle situazioni di partico· lare bisogno della nostra Comu· nita sempre nei limiti delle possi­ bilita della nostra Caritas. CHE COS'E LA CARITAS PARROCCHIALE? Per capire che cosa sia la Cari­ tas Parrocchiale Occorre rifarsi a due grandi verità affermate nel Concilio Vaticano Il e riproposte nel documento della CEI «Comu· r ione e Comunità » ; La Comunità cristiana che vive nella Chiesa locale cioè la Parroc­ chia è soggetto primario dì pa­ starale: «Tutti esercitano il me­ jesimo e unico sacerdozio di Cri­ sto... » . Di qui emerge la corre­ sponsabilità di tutti nella Chiesa ... sia all'interno della Comunità ... sia di fronte al mondo intero al quale la Chiesa è inviata >I (Comu­ oione e Comunit,; n. 65·66). La Comunita cristiana si artico­

la secondo «tre dimensioni costi­ tulive: l'Evangelizzazione, la litur­ gia, la Carita» (C.C. n. 68). Questa affermazione viene riferita alla Parrocchia esplicitamente: « ... Ia Parrocchia è ... Comunità di fede, ~ I uminata e sorretta dalla Parola di Dio e investita del dovere dell'annuncio... : Comunità di pre­ ghiera... ; Comur,ità di amore. do­ ve la realtà della comuniuone è vissutn nel servizio, nell'aiuto re­ ciproco, nella testimonianza (C.C. n. 43). La vita di carita dunque è vissu­ ta responsabilmente dall'intera Comunità Parrocchiale, perche è una le dimensione costitutiva .. cioè qualcosa di non delegabiJe a semplici gruppi e associazioni. ma che deve diventare "caratte­ ristica visibile lo> della Parrocchia, quasi un segno di riconoscimen­ to , La Caritas Parrocchiale ha per' ciò questa finalita: aiutare la Co­ munità Parrocchiale a vivere in quanto Comunità il precetto ev~ngellco dell'amore. E come uno strumento che !a Parrocchia si da per poter essere

aiutata a vivere In fedelta. alla pro­ pri~ natura. E doveroso scoprire qui la di­ stinzione tra Caritas parrocchiale e Gruppi o Associazion i caritative e di solidarietà: I gruppi operano primariamen­ te a servizio direUo di persone in difficoltà (malati, anziani, handi­ cappati, emarginati, ecc.) e si sforzano di accoglierle. seT\'ine, varorizzane... La Caritas opera primariamen ­ te a seT\'izio della Comunità e la aiuta a responsabilizzarsi di fron­ te ai problemi dei poveri, dei ma­ Iali, degli anziani, degli handicap­ pati... e a vivere insieme la pasto­ rale della Carita.

Molti possono fare la carita: so ­

lo la Comunità fa la pastorale del­ la Carità.

CARITAS PARROCCHIALE Centro di PRIMO ASCOLTO Via Venezian, 4 ogni giorno 1eriale

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Tel. 29.02.49

LA FINALITÀ DELLA CARITAS PARROCCHIALE Il servizio di una Caritas Parroc ­ chiale si rivolge essenzialmente in due filoni di presenza : l'animazione parrocchiale alla ca­ rita e alla giustizia, e il coordina­ mento delie varie jniziative carita­

tive operanti in parrocchia. 1. Animazione aUa Carita e alla GiustiZia significa concretamen­ te richiamare costantemente aU"attenzjone della comunita. cri ­ stiana la presenza e le attese dei poveri e degli emarginati, vicini e lontani (Terzo Mondo), aiutando la Comunità cristiana stessa a scoprire le cause e le responsabi­ lit. della poverta e dell'emargina· zione. Significa. inoltre, suggerire e SOl­ lecitare risposte precise alle atte­ se dei poveri, che posso no arti­ colarsi sia in una presenza piu at­ tenta sul territorio, sia in forme di

seT\'izio di volontanato. sia in ini­ ziative portate avanti dall'impe­ gno e dalla responsabi lita dell"in· tera Comunita. Parrocchiale. Ad es. di fronte al pro blema cc an­ ziani" il ruolo di una Carilas Par­ roc chiale sembra essere quello di informare la Comunità Parroc­ chiale sulla realta (quanti sono, quali sono I più emarginati. dove sono collocati, ecc.l.lnoltre solle­ cita risposte da parte dell'Autori· pUbblica (servizio a domicilio,

centri di incontro) promuove ri­

sposte di valontariato e sviluppa

una sensibilità nuova nei ragazzI e nelle famiglie. suscita forme di accoglienza di anziani in famiglia 2. Coordinamento delle inizia~ Uve che operano nei settore della Carità e del servizio al prossimo. Ci sono nalla nostra Comunità Par­ rocchiale vari gruppi, associazio­ ni. iniziative: dai gruppi caritativi al servizio civile. alla cooperativa ft Servire -, ai gruppi di <· Volonta­ riato '" per anziani o per handicap­ pati o di sensibilizzazione e aiuto al terzo Mondo. La Cantas diven­ la il luogo di incontro di tutte que­ ste iniziative. Con esse si scopro­ no linee comuni di servizio vero e

liberanti ai poveri, forme di colle­ gamento e di sensibiliuazione della Parrocchia, precisi rapporti con il Comune. la U.S.S.l., ecc. Coordinamento significa creare armonia tra espressioni diverse, lasciando a ognuno la sua singo­ !arità, ma aiutando tutti a sentirsi espressione dell'unica Chiesa, evitando doppioni o contrapposi­ zioni.

Le varie attività caritative della Parrocchia vengono unificate nella "Caritas" parrocchiale con un mi­ glioramento del "servizio" e con una unificazione delle strategie operative.

la

la Caritas Parrocchiale Au­ gura BUON NATALE a tutti gli Anziani della nostra Comunità

dispersi neUe 1amiglie o nelle Case di Riposo, a tutti quelli che sono In cerca di lavoro o di casa, a tutte le famiglie che nell'avvi­ cinarsi deHe Feste sentiranno più viva la mancanza di una per­ sona cara, a tutti quelli che sono trattenutì lontani dalla loro fami­ glia, a tutti gli emarginati, ai no­ stri carcerati e a tutti i nostri am­ malati e per tutti un augurio tut­ to partlcotare al piCCOlO GIO· VANNt LONGHt, alla sua mam· ma e al suo papà. BUON NATALE A TUTTt PER UN ANNO SEMPRE MIGLIORE! 11

Sono parole di inIZIO della presenza pastorale di don Angelo Paravisi, che mentre lasciano trasparire alcune preoccupazioni e confidare alcuni segreti sentimenti, esprimono anche la volontà di essere guida spirituale con uno stile preciso. È uno stile che ha la caratteristica fondamentale di camminare insieme mettendo da parte ciò che potrebbe dividere e di valorizzare invece quel che unisce". Uno spirito di fraternità deve percorrere ed animare la vita della parrocchia intera coinvolgendo preti, religiosi e laici". È una linea pastorale che può avere le sue amarezze perché molte volte può costringere a rimandare l'affrontamento di deter­ minati problemi pure importanti. Ma a ben guardare non è solo una linea pastorale che deriva [>

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OPERE IN CANTIERE Nel ringraziare, sul numero del mese scorso, per quanto offerto dal­ le famiglie nella "Festa del Dono", si parlava di opere di restauro nella Chiesa Parrocchiale: messe in atto perché urgenti, dato il loro stato di degrado. Si tratta della Sacrestia e dell'Altare dell'Immacolata. I lavori in Sacrestia sono per gran parte già ultimati, così come è in stato di avanzamento il restauro dell'Altare, ligneo, policromo, dedicato all'Im­ macolata. A lavori ultimati diremo a quanti hanno a cuore il decoro della Casa del Signore: "venite, vedete!".

*

*

*

Quale la destinazione del "Dono" di quest'anno? Tra le diverse opere che il "Do­ no" di quest'anno varrà a sussidiare, da ricordare la "rimessa a nuovo" della sagrestia della chiesa parroc­ chiale e il nuovo archivio parrocchia­ le, ricavato dal rustico adiacente alla sagrestia dalla parté del campanile. La direzione dei lavori di restauro alla sagrestia è stata affidata d'accor­ do con l'Ufficio d'Arte Sacra della Curia Diocesana, al restauratore sig. Gritti Eugenio che si è avvalso della collaborazione del sig. Luca Quartano restauratore di Milano. Un'opera ben riuscita, da ammira­ re. Per l'archivio parrocchiale da tempo l'opera era in cantiere, solle­ citata anche dalle competenti auto­ rità ecclesiastiche, perché la Parroc­ chia di Seriate fosse dotata di uno strumento di consultazione più effi­ cace. Su disegno del geometra Mauri­ no Pelliccioli, con l'apporto dell'arch. Guglielmo Clivati per l'arredamento, l'opera è stata porta­ ta a termine nel corrente anno 1985. Ultimata, ma non "saldata". Ecco la "Festa del Dono" 1986.

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ON GIAMPIETRO CAMOTTI SACERDOTE NOVELLO Don Giampietro Camotti sacerdote novello

Prima Messa celebrata il 9 giugno a conclusione delle Giornate Eucari­ stiche.

Celebrerà la Prima S. Messa nella nostra Parrocchia

Domenica 9 giugno a conclusione delle Giornate Eucaristiche

A 16 anni percepì con chiarez' za la sua vocazione al sacerdo­ zio. Nel cammino verso il suo gran ­ de ideale fu per lui determinante l'incont ro con il Movimento G.A.M. (Gioventù Ardente Maria­ na: un movimento ecclesiale ma­ riano, che lancia i giovani ne)l 'evanQ8hzzazione) sia per la sp lritual ita e sia perche gli diede la possib ilità di raggiungere la meta tanto desiderata superan­ do alcune diHicoltà scolastiche Cam01l 1 GHlmp;c lfO e un gio­ vane della nostra ParrocchIa che presi o sarà ordinato Sacerdote. Nato a Bergamo il 23 febbraio 1959, trascorse la sua fanciullez­ za e l'adolescenza a Seriate. do­ ve i genitori si erano stabiliti sin da quando Giampietro aveva tre anni.

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fu il 7 novembre 1984 quando il Card. Corrado Ursi di Napoli ap' provò uHicialmente lo Statuto della "Comunita dei Consacrati G.AM." (una Comunità di consa­ crati laici e sacerdoti a servizio del Movimento) che gli ha con·

sentito di ricevere l'ordine del Diaconato. Il 24 maggio prossi­ mo verrà consacralo sacerdote. Oggi Giampietro è contento di aNermare: "Nel miO cammino ho speri­ mentalo la presenza materna di Maria e sopra tutto la grazia del Signore che. come dice Isaia. mi ha chiamato. mi ha preso per ma­ no, mi ha formato e stabilito co­ me aileanza dei popolo e luce delle nazioni"'

AI nostro novello sacerdote gli

auguri più sincen e cordiali dì

grande e fecondo apostolato

ovunque la Provvidenza lo con­

durrà. Auguri, uniti alla preghiera

rivolta a Dio con riconoscenza e

giOia per aver scelto come suo

Ministro un fratello della nostra

Comunità.

CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI PASTORALI

A partire dal Concilio Vaticano II, ma soprattutto in questi ultimi :mni, è andata via via nascendo una nuova visione di parrocchia, intesa 'ome comunità nella quale tutti . anno una responsabilità, perché tutti i fedeli indistintamente sono arricchiti da doni che lo Spirito San­ to distribuisce per il bene comune. In molti laici si è fatta viva la co­ scienza di essere chiamati "per la lo­ ro parte" e "nella loro misura" alla missione di costruire insieme con i sacerdoti la Chiesa, perché "insie­ me" sono Chiesa. Numerose persone hanno accolto questa chiamata e si sono messe a disposizione con generosità: sono i cosidetti "operatori pastorali" che prestano un servizio per le necessità della comunità parrocchiale in set­ tori diversi (catechisti, animatori d'oratorio, animatori della liturgia, ecc.). È un servizio che vuole disponibi­ lità, generosità, ma richiede anche, per essere efficace e "vero", una adeguata preparazione; esige da parte di chi lo compie maturità cri­ stiana ed ecclesiale e competenza pastorale. Per venire incontro a questa esi­ genza di formazione e sensibile alle sollecitazioni dei Vescovi, il Vica­ riato Scanzo-Seriate di cui fa parte

la nostra parrocchia, ha organizzato dall'ottobre scorso una "Scuola vi­ cariale diformazione-base per allievi operatori di pastorale", con sede presso il nostro Asilo Parrocchiale, in via Mons. Carozzi. Scopo della scuola è quello di da­ re agli operatori parrocchiali una opportuna formazione che tenda a promuovere in loro: - la necessaria crescita umana e cristiana (formazione alla fede e al senso della Chiesa); - la conoscenza della parola di Dio quale viene letta e proposta dalla Chiesa (formazione biblico-teo­ logica) e la conoscenza dell'uo­ mo; - la competenza pastorale specifica nel proprio settore di impegno nella Chiesa. Le lezioni, iniziate il 9 ottobre scorso, si sono protratte fino al 26 marzo, per un totale di 40 ore. Do­ po di che è stato concesso un mese circa per la elaborazione di uno scritto attorno ad uno dei diversi te­ mi proposti per l'esame finale. Il tutto si è concluso martedì 21 maggio con la presenza del Vicario episcopale per l'evangelizzazione Mons. Romeo Todeschini, il quale, dopo aver richiamato il significato e le finalità della scuola, ha presenta­ to il programma del prossimo anno

(la scuola è biennale). Quanto sia sentita anche da parte di molti laici l'esigenza di una for­ mazione permanente e di una pre­ parazione specifica in vista di un servizio lo prova l'alto numero di iscritti: 84, di cui 37 allievi catechisti per fanciulli e 47 allievi animatori d'oratorio, provenienti da 9 parroc­ chie del vicariato. Moltissimi i giovani, ma numero­ si anche gli adulti (papà, mamme, religiose) che hanno frequentato con regolarità le lezioni settimanali (70 iscritti hanno concluso il corso), seguendo davvero con attenzione e interesse i diversi argomenti propo­ sti.

Termina il corso diformazione per operatori Pastorali organizzato dal Vicariato Scanzo-Seriate: eccone la sintesi tratta da "Voce di Seriate ­ maggio 1985. 71


CELEBRAZIONI IN ONORE DELLE FONDATRICI DELLE SUORE ORSOLINE CELEBRAZIONI per il 50" di morte e traslazione dei resti mortali di MADRE IGNAZIA ISACCHI e MADRE MARGHERITA LUSSANA fondatrice e confondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù, dal cimitero di Seriate alla cappella di Casa Madre in Asola (MN) Per celebrare questo storico evento la Congre­ gazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù propone i seguenti incontri e celebrazioni che si terranno nella parrocchia di Seriate. MARTEDI 8 OnOBRE: Ore 17 Traslazione delle salme dal cimitero alla capw pella dell'Addolorata (allestimento mostra). Segue Celebrazione Eucaristica_ MERCOLEDI 9 OnOBRE : Ore 20 Adorazione eucaris,tica, con riflessione sul cul­ lo del S. Cuore, presied uta da don A_ Paravisi, nel­ la chiesa parrocchiale. GIOVEDI lO OnOBRE: Ore 20.30 Tayola rotonda presso la Scuola Materna Bolo­ gnini . Via C . Ballisti. t 7.

Tema: «FARE UNITA PER CONTRAPPORCI ALLA DISCORDANZA DELLA SOCIETÀ«.

Relatori:

Mons. Pompeo Piva: Aspetto teologico e mo­ rale del tema . - Mons. Angelo Paravisi: Aspet­ to pastorale del tema. - Sr. Amelia Romanelli: •• La comunità religiosa luogo privilegiato per la realizzazione della comunione,,_ VENERDI 11 onOBRE: Ore 20,30 Recital vocazionale di don Stefano Varnavà e Company, presso il teatro Ceriali. SABATO 12 OnOBRE: Ore 9

Incontro per Sacerdoti e Suore presso la Scuola Male rna BOlognini. Tema: ,CULTO EUCARISTICO DONO PALESE DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ ... Relalore: padre Roberto Sanli (Gesuita). Ore 10.30: Concelebrazione Eucaristica. Nel primo pomeriggio traslazione delle salme del­

le venerate Madri da Seriate ad Asola_

SUORE ORSOLINE DEL SACRO CUOR,E: LE ORIGINI A GAZZUOLO E SERIATE

Negli articoli procedenti abbia­

mo pArlato della vocazione a!la vita religiosa - della consacrazio­ ne e professione religiOsa. del Conslgh evangelici - del carisma e opere del nostro Istituto ed ora concludendo la serie dei nostri in terventi sulla .. Voce", aHa luce delle luminose celebrazioni per la !raslazloflO delle salma delle no­ Slre MadrI. vorremmo far cono­ sacre ~Quaicosa ~ delia loro vitt'l e delle origini del nostro Istitulo. La nostra !amigli., religiosa na­ sce a Gazzuolo In provincia di Man·tova e diocesi di CremO<1a, il 5 settembre 1893 per iniziativa di 7 Suore, che si sono staccate dalrlstituto di Somasca, a capo delle quali c'era Madre 19.1l3Zia lsecchl MAORE ISACCHI nasce a Steuano neUa casa attigua alle ch:esa parrOCChiale fa maggio 1857. decima di I l 'igli: suo pa" dre è agente postale de! paese. La fanCIulla cresce in una fam i­ glia povera, d~n i losa, permeata dall'amore di Dio nella Quale vie­ ne educata ai valOri crisl lani, 03­ ratteri stlca comune alle buone e numerose famiglie bergamasche di quel tempi. :I primogenito di casa lsacchi. consacrato sacerdote svolge il SI)O primo minislftto come coa· diutore a Calusco d'Adda e porta co!"! sé, geniterLla giovane Ancil­ la (noma di battesimo della Ma­ uro) e !a soreHina. La gioia pre­ sto turbata dalla morte del padre. Con la mamma e la sorella, Ancil­ la segue il (rotello, prima parroco a Vercurago e poi arCiprete i' Pie­ ve dì Cologno, r attuale Casazza. La testimonianza luminosa dei fratello 2acetdote e delle suore Gerolomitane, presso le quali completa gli studi superiori, co­ mo esterna, del collegio di Some­ sta, suscitano r.ella giovane AIl­ cilia il desiderio di fare della sua v"rta un dono totale a Dio per i Ira" teHi. Nella preghiera, ne~la riflessi o­ ne e ne:!o studia matura in iei la consapevolezza ctle Dio la chia­ maa seglJìrlo con cuore indiViso nella vita religiosa Comunicata alla mamma e al Irateno !>Clcerdote la decisione di farsi suora, Questi mettono a du­ ra prova l'aulenticità della sua vo­ cazione. ma la giovane. dal temo peramento forte, non si perde

e

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d'animn, anzi si convince sempre più che il Signore la chiama ad essere sua A 22 annI Anci:ra en· tra nelrlstiluto de!le Gerolomila· ne di Somasca . e con la vestizio· ne det·,'abi1o r~li9ioso assume Il nome di suor Ig-nazla, A 24 anni emette I Voti religiosi Be'l cres.to ali3 giovane t::rotes· sa. Suor Ignazi<;.. vengono alfidati incarlohi di n)le~·o quali maeS1 ra del!e novi·zie, vlcaria generale e a 35 anni 'iiene trasferita nefunlCO. casa lill3le deil'lstituto. il "Colle· gio Cittadini" in Ponte 5 . Pietro, in qualità di direttrice. Madre Ignazia da tempo rillel· le'/a seriamente su Quanto In lei andava maturandc : servire la Chiesa ne! più svariati seUori del· fa prcmozione e formazione umaM, es.igenza che il suo Istitu· to_ in Quel lempo storico, non le permeUeva di realizzare_ Dio che agisce prowldenzial-­ mente nelia storia degli uominL mette sul!] strada di Madre Igna· zia una suora che oondivide la sua ansia apostolica: 5 0 01 Mar· gherita Lossa"la. CATERINA lUSSANA nasce e Seriale in un vecchio stabile In Piazza Boklgninl sulla sponda del Serio, ii 14 novembre 185'2, 1Jiti ­ ma di 8 hgl1. la piccola SI r ivela ben presto di caratiere dolce e giudizioso. Di buon Ingegno, dopo le elementa· ri. ' geni10flia indrrizzano agli stu· di superiori nella SCUOlA pubblica di Bergamo, in Colle Aperto_ ConsegUIto il diploma magi· strale, il 16 ilnrtì entra comeinse· gnente nelta scuola elem entare di Se:iate, aHuaIe MunicIpio e Vi rimane per ben 22 anni. Ancora giovanissima sente la chiamata a consacrarsi a Dìo nella ',ita re!i­ I:jiosa. ma ii' mamma anziana e malata ha blsO{fno della sua assi· stenza Caterina lussana SI forma spio r ilu<llmente aJla scuola della ri· nunda e della dedizione ledele atla sua missione di i nse9rlante. ncl servizio generoso a!l'ìnlemo della parrocchia . !!"I Questo conlesto permeato d ì Vt!a sacramentale, nel segreto del suo cuore, Caterina ta dono di sé a Dio e ai fratelli. Morta la mamma, può realizza ­ re la sua vocazione ed entrare nell'IstItuto delle Gerolomitar.e a Somasca all'eta di 38 annI. Alla '/estizlone religiosa assume il no­

faoe, la quale ne infOfma le suore affemlar.do di lasciare libere co­ k>ro che \'ogliono partire. ma po­ ne una precisa condizione- chi accetla è dimessa dail"!sliluto e deve cambiare regOla.

Lo Spinto del Signore conduce

te ankne docili IU sentieri kn·

penutl Sei suore accellano subito e llrmano !e dimissioni. Prima Ira le al'trl;! ia \'icarla generate dell"lstltu­ lo Madre Ignazia lsacch l alla qua­ le 11vescovo di Cremona affida la responsabilità de:!!a nuo.'Ia comu­

mHi

,el~iosa .

Suor Margherita Lussana che non ~i era senlita di emettere I 'loti nel so Istituto, $1 unirà alle sei suore e._. Il 5 seltambre 18e3par­ !Ono tutte e sette per Gauuolo.

Il seme del nuovo tstlluto e gel· talol

me di Suor Margherita. Ancora nOVizia Viene mandata come i...•

~~~~ai~~eo~;~~=J~~ ~i~~a:ini 'R Le due suore subito si sentono in sintonia n,e; voler realizzare il comun.e progetto che da tempo andava maturan.do nel Cuore di ciascuna: servire la Ch,esa .. in campo aperto". fra la gente, a COn1aHo p:ù dir etio con I proble· mi, i mpegnate ilOr. solo nella scuola. ma nei più vasti campi della promozione e formazione umana e crisHana della gio'ientu. 0:0 che guida provvidenzial· mente i suoi figli aveva disposto che la lorc i'nsia apostolica tro­ vasse adeguata rispcsta nella ri· chiesta di Mons. Gerem!a Bono' melli ve~covc di Cremona che chiedeva a Que!!o di Bergamo Mons, CamIno Guindani alcune religiose per aprire una scuola dl studio e di Za voro per ragaue po­

~ne~~;v~~~~~~~~~f!I;~a~a~~~e~ di Cremona. paese pre'laJAlue­ mente agrlcoio. Il cJ.nonl co e direllore sp~ritua: !e de~ chledcl del seminano, Don !.uigi lsaco:.."hi, per ordina del ve· scovo. passa la richiesta al~a su· peiiora generale delle Geroloml·

Alla fme dell"BOO le popolazioni de! mantovano e dei cremonese rivono In grande poverta, sono del:.sse e dlsoncntate dal punto di ·..ista polit iCO. sociale e relir;Jioso. l 'ignoranza rel;9'csa.!a pover­ lil e r;:ln allabetlsmo assai diNusi sono da considerarsi Ira le cause prime de~la mancanza di'moralita d i Queste popOfazioni k1 Questo con testo storico-so­ ~o·cu!tur~ l e si inserisce !'opé'ra di e '~angellzzazione e promozio' ;le di' Madre Ignaz!n e Suor Mar­ gherita ("..on particolare aHem:.io­ ne alla gioventu femm:nile ab­ b andonata a se stessa. "Non si lasciava F,l Ienlalo Qua' " m ezzo per !are un po' di" bene in paesi fanto decaduti in latlo dJ religione e di b~n costu­ me_ Il lavo:'o delle suore doveva essete doppiamente industrioso c quindt lento e paziente. ma f unklo 11:0 di speranza ere m~lIa novello generazione,.. La gioven­ lu abbisognava di cc-itt.:r2 specia­ le e perciò si pensò di lare I pi,mi passi per darc l nìziati'va ad un po' di pred ic,~zione adatta ai bisogm dI quella gioventu". (dane c~ona­ COl dell'lSliluto) In poco tempo l'lslilulo si ~\'i­ luppa e si eslende sul territorio mantovano e ne: 1900 apre la sua f)rlma casa !iiiale in territorio ber­ gamasco a Serii'!e. Suor Lussana, .'icaria generale dell'lstiluto, vince ii concorso ed entra come insegnante nelia nuova opera dell'Asilo Infanti!ff

Bolcgnmi (ora scuola malerna), per reducazione e formazione dei barr.bioi in ctà PfeSCOlare e de!Ja glo";j'entu. In seguitc sorgerà una scuola di studio domenicale graluita per le glOV<lOl operaie e una scuola di lavoro per mgazze povere. SituaziOni travagUate Impedi­ ranno di ricevere nuove aspiranti alla "ita rehgiosa o di celebrare regolarmenlp. le vestizioni e pro­ fession! religiose delle giovani nella casa Madre di GaZi':uolo, per cui le autorità ecolflsiastiche delle Ire diocesi interessate, con­ cessero di realizzare lulto ciò, orowisoflamente nella casa di Senate. Seriate diventò dunque una delle case çroncipali dell'istituto nascente, con sede temporanea della madreger.erale fino al 1917, data d! erezior.e deha nuova Ca­ sa Madre e rela1i\'o noviziato ad Asct!l Mantova TuttaVia Madre Ignazia. per ragioni di salute. re­ stò !ino alla morte a Seriate e, Maore Margnedta Wssana suc· cedutali! nel governo della con ~ gregazione non abbandono la Fonaa1r'ece. pur adempiendo il suo mandato di prIma respon~ · bi.le dell'istituto: e puro lei conclu­ se i l suo impegM a Serlate. Come nel primi tempi Madre Ignazia senli il dovere di manile­ sta~e ramore di Dio ai più poveri e bisognosi, Qvall ereno , piccoli, le ragazze povere le orfrlne abban· donate a se stosse, cosi oggi noi Orsaline del Sacre Cuore di Gesu nella ledeita. dinami<:a al carisma di fondazione ci laSCiamo inter­ pellare dal nuovi bisoanosi e dalle nuove povertà: so!itudiM, emar­ ginazione, assenza di valori. biso· gno di vero amore ecc.~ di CUI so · no prinCipalmente vittime i picco­ li. ~8~o~~t~ir~~~~~i· A SU. PERARE LA MODE~NA POVERo TA ESPRIME Il NOSTRO IMPE· GNO NEL "RIPARARE .. LE CON­ SEGUENZE DEL PECCATO OH­ L·ATrUAlE MOMENTO STORi­

CO. N.B. Rlrt,,..,liJlnO I.a • Voce. per • ....., pubbl>ello Inlegtlltntflle I noe.lrf .,.,lcol1 "I!Alldo q-ehlnt. CM ""• • uero Il IGnM l) ~ ~II) Itorico. LIS.I I01"ldllta ScllOflMIlemlMulo9nlrri ~ F~e!oe;) d'"A R~OIh

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Un annuncio che ci riempie di gioia Nell'ottobre scorso abbiamo accolto e ono­ rato nella Cappella dell'Addolorata le spoglie mortali di Madre Ignazia Isacchi e di Madre Margherita Lussana, rispettivamente Fondatri­ ce e Confondatrice delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù con sede in Asola. E attorno alla loro memoria ci siamo riuniti in preghiera e in ascolto di quanto lo Spirito ha voluto compiere in loro e attraverso di loro per il bene della Chiesa di Dio presente nel mondo. Poi le salme di Madre Ignazia e di Madre Mar­ gherita sono state traslate ad Asola per essere

P. G.

tumulate nella Cappella della casa Madre dell'Istituto. A pochi mesi da quell'awenimento ecco l'in­ vito del vescovo a raccogliere testimonianze per cc una possibile introduzione della causa di beatificazione di Madre Ignazia Isacchi e di Madre Margherita Lussana)l. Un awenimento che segna felicemente la storia del nostro paese che conobbe ed ap­ prezzò la testimonianza e l'opera delle due Ma­ dri. Ecco il testo della lettera del Vescovo:

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Allo scopo di potersi documentare per una possibile introduzione della causa di Beatificazione di Madre IGNAZIA ISACCm (Stezzano 1857 - Seriate 1934) e di Madre MARGHERITA LUSSANA (Seriate 1852 - 19!5) rispettivamente Fondatrice e Confondatrice delle Suore Orsoline del S. Cuore di Gesù con sede in Asola' (MN), la Superiora Generale di dette Suore Orsoline, Sr. Giovannina Speroni, ha preso l'iniziativa di raccogliere

scritti

(anche

in

fotocopie)

e

spontanee

attestazioni

riguardanti la vita, l'attività e le virtù delle suddette Madri. Madre lsacchi e Madre Lussana sono nate, hanno svolto gran parte del loro apostolato e sono morte nella diocesi di Bergamo. Pertanto esortiamo vivamente i Sacerdoti e i laici della Nostra Diocesi che fossero in grado di portare un contributo, ad inviare alla Nostra Cancelleria Vescovile quanto può essere utile. Gli scritti e l'adesione delle persone disposte a testimoniare debbono pervenire, sempre alla Cancelleria Vescovile, entro il 31 Dicembre 1986. Bergamo, 14 Marzo 1986.

Seriate già onorata dalla luminosa figura del­ la Beata Paola Elisabetta Cerioli, guarda con speranza a questo awenimento. Si apre un cammino: non sappiamo quando si chiuderà.

Ma già gli inizi sono motivo di gioia e di speran­ za per tutti. Don Angelo

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TRASLAZIONE DELLA SALMA DI MONS. CAROZZI NELLA NUOVA CAPPELLA DEL CIMITERO L'atteso evento si è verificato il 13 aprile 1986: eccone la cronaca tratta dalla "Voce di Seriate",

, I po m cngglQ d i dom COWd IJ

aprile una Jo lla com pn~ l a e part ('l:i­

pe cra presen te u! cim itero per la tu­

mulazione dcllll sal mo dc!r Arci­

l'rete Mons_ Caroa i. nel 16 ' ann i­

versario della mork. Uni) cck bra­ 1-ione semplice ma viva: sarebbt'

piadut3 .\nelle al « bu rbero )} Arci­

prete_ Li ba ro e ra PO'llil al centro

dell'assemhlea, al piedi clelia C~p­

peli;! monlllllcnwlc,

Nel satutu rt! j pre senti l':\rciprclc

ha L:ord ictlmcnlc ringraziato l'A m­

rnin islral. ion(- Cn!1l un. !lc presente

col Sindaco c !ti i Msc" ,o ri dc ii "

(jitll1tH_per la , è!l.\ ibilit,l c '" ,igno­

rili tù con lu qu.lle h" \'OIUIO " r"d i­

sporre per '" sepoltu nl dci Saccrd o­

li l:he hi.tnilO opCr.Ho c che OTh.'rl.'ra­

no pa.;,ao nd mcnlt! nella Com unit J

ci i Se ri!llc_ Poi la preghicrJ_ l'an­

nun cio dello Parola, alcune ICStJ ­

mon i an/ ~ a rkordo uc-II',\ n.:iprcte

defuntu_ E >tata

IWa

parte del ,uo

(\!..l)lanlento. It't dove scriSSI! : 1( 1a miri

, ,, Im,, sia tumulutn nel In Cappella

del Cim itero di Scriate c po..si hi l­

mellle i n un Inellio u la'o

dc Jral tarc ». Un deside rio che si Sl a­

va .uJcmpic ndo. Qu rndi lo ha ntJlor­

lat.'1 a "Pilll~ uuì tlu~l ri Stm i ni\ri~ li

ha limo il hrc\ c nct'C()~o \'c r<o lu

nUOvol O lppclln. " Il'illlcmo dellu

ll llil !\!! è Sin I:! nrmu litl<l nel s.'ln.:o ra~:o

a 1:110

dell'alLUre',

l tn" dO nlcnic::J nella quale la Co­

mu nilu L'ri.sU ~ul:t di Serì uic h;Lf.Jj lllo-­

stnllo di super ricord:lre e nc'onò-­

~ cerc u n pa~orc che per i."111­ 4 u ;II1t" ~lI1n i

dd l"11110rc_

Q-uesta mattina, nella solennità dei SS, Apostoli Pietro e Paolo, Don Abramo celebra la "Prima Messa" nella nostra Parrocchiale, Alla sua consacrazione sacerdota­ le, nella Cattedrale di Massa Carra­ ra, con i genitori e i fratelli, era pre­ sente un folto gruppo di amici che nella tarda serata hanno accompa­ gnato Don Abramo a Seriate, Il quartiere dove abita il novello sacerdote risplende in questi giorni di luci e di colori: gli amici, anche così, hanno voluto celebrare e ono­ rare questa Prima Messa, Alle 10,30, la Messa Solenne pre­ sieduta da Don Abramo, a partire dall'Oratorio Maschile verso la no­ stra Parrocchiale dove la comunità radunata dirà a Don Abramo la gioia per la meta raggiunta e l'augu­ rio per il cammino che, tutto nuo­ vo, gli si apre d'inanzi, Auguri Don Abramo! Vivi il mi­ stero che è posto nelle tue mani e sii imitatore del Cristo immolato per noi. E Dio porti a compimento ['opera che ha iniziato in te!

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nlU

serv it..t ne.:! segno

ORDINAZIONE E PRIMA MESSA DI DON ABRAMO RANIERO NOSTRO CONCITTADINO


INAUGURATO IL NUOVO PORTALE DELLA CHIESA PARROCCHIALE

IL NUOVO PO RTALE DELLA CHIESA PARRO CCH IALE 1.

2.

IL PECCATO ORIGINALE

CAINO UCCIDE ABELE

"Allora prese un frutto e lo mang;o.lo diede anche a suo ma­ rito ed egli lo mangiò. flora occhi si aprirono e si resero conto di essere nudbt. (Gen. 3,6-7)

" Un giorno, mentre caino e Abele stavano parlando insieme nei campi, Caino 51 scagliò contro suo fratello e lo uccise ", (Geo. 4.8)

L'jrnrtl,ig'Oe rirroducc 111 nJlJ;mel"l sintèlit:t 1.1 prtmu dl-~obbed icnl;l dell'uomo Diu, t;o~ i l"ollle l;! Bi bbll CI!' la d~>SmH:. In paf1 i.wltrc t"n Ucn1j<1ll\: i:: COlla ntmt;a :-'lllrc1tlmo IO C\Ei E\' l C'('Is!~ Il Irullo J tll',:.I hero dd bene C' dci male. !IO r:.tit;.l.LiOnr.: del ~m('n '(\: in (,jtlc1r~uim o.tu b l\\!fct1!or.-e dell! ~ll ., nudiJ.\ -t l:: ilt.• ui col'rk~l.

La !(l:-tr.e-Il.1mm,.,lf.l romlcu,hu diConoo in lmln b!M1 violento\.: ~- i t~ .. r.nn 1.\ ~pru1TB.LRJneQnchc Hsiadi (.li l1() neO'btw di culpire Jl.wr1LtlmMl[é il fr'-llcUo.

Il fLl IT1(I che 'ii ifll r.l \Wl! rimaod;l :lJfcriiQd:i() c.: h.: hJ prowc,ltO j'irJ dl Caino: n "].J{."f1ciQ non ,\;l',nhto n:s,petlo ..I 411cllu Ji A !->....;:!r:..

<,"u ,""(r,.1 I knt.da I/('!!a fllft!ml (~ lInnroow tflmif/tt' fU(t'nl/l·n il ql/fUa di I f L'.. . ...... ,fv Ori}JÙla ff. lI! /11/ ",,/WunlJ IIWI tl'rl" fultrlSw ' ... L ·unfllQ. t'limi' i tllNvld uv (' ,)Jl/JI' t''I.I f1~({m;li , ,.(t'ma/Il di làr . tla .J;.I:-.~ dprouta diAd{fmo, f,'(-rmt.-' Adamo.

Gl.5i ! '/mmfJ rr!VJ1/J!r r fflwllbrf;) " tlla C'rtu~tl1l(': J/ I n llto l'hJl~/JfJ drirulbt:ftl dc{ lot'!l l/t dt4 lrutl.. lI .\ lmlmI/Jdi 1IIII'Jflll!.utlla. 1~ 'f/ìl/1't(J mI1J!''; d i MlnJ1JrI!11 di DIO. !'tlill'" III ub/)f,bre a(ft1 Ula .,I/(Jnuj f' M lt ,"/~ luJirwr, (Id I!',tw rtiu'. t il primll p trfl.:IIi, (hl' II/flf){ifl~ "dl'n Ht, n ::a {J'-'J,h uomllll UlIQ pnY('!iJtI {mtfu ro ((IN Dio, .Wl ç{' ttl '~ 1. {"(III J!/t IIl'rPt, ( , ltC<!h\ \Il'11 d~ I /\ /!nrti. 1":'1 6(, )

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Oh' ('mnfm f l'mprljffl ftlll, VUII .fl (U.'i(,111 111M/o, fili AdI/iliO ('flt' si ri­ brilli Q /)10, 14 .~.lIj~/(t \'ilY'l'tdR di CJJi,t.) cJr~ /UxÌIit.' A /.tt'I~ It. (Out d tk mo tle. gli I\ l.ltlll" l"' ~ 211 ,)'''I:.!I

3.

IL CONCEPIMENTO DI GESÙ 4.

.. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamera Emmanuele. Questo nome significa: "Dio ècon noi" .., (Mt. 1,23)

L'lmm;tgioe., ne!liI SUOI '\IJbrk:J, 1111 In sf rtkUIlI ;"Ìi1uli~'Uli ..!mMfu.:i, b n\..L­ no \Ui g r~~m oo illl udealLi miì:ltrni tA di M:uia, me nlrt kl «)lombJ ~ oome d.l tmdilione i..:u no,;rafk"l, ~im bo!O d~lIn SPIrito ~n lO, P~ rtkobre nOn ......candu ri() ~ ta d('('tH~l"ionc del (}{'lIurule L1 i .\'1 ~n:1 !" ulivo. ,tm.bffio di j'I(t1X, "S.! ril t'llI già nclh: ,\ile IjI1" f'.' $I'tI:Jalt ,l mj\l~'m, <10110 ,Ir 1J1~I, 1)(1.'..,.11::(/ \'i'!ll/a (Mrl:.ì(WtfJ tl/lIl) dà fhi"i: Im /fllltI.

!l ni.lulldro d prc..;enttl Gesù..:.\ olto anconl ndb Smdon ~ e con i s\..'gl1i ddl.,t CI'(K:lflSSktniC. in C\'idU lll,;J , nd ll) sl,wdo della ~UJ rc~umdio [)t:

( ',1 1}

"( (In lo Il :'Hrm !.:J.medl GeffI .\.Iwmpr('l/I/p U/ tll/la pirnt":: o d II' jf liC'1O II/ CI' ~tllf!J:!~ ) df'f fl!:kll rJ di V ia Ilt mr.:::o Il,l:.b UDmlll L l/,Utft VOIIMNO, (; 1/1If!-m l: It/ \ '11•• , Cril/(l/ U1Y1lJ. lta \ i mo Illmortt , t l/ll mu J rL''',:Jrllfu, il R~,J{) fi /l1f/flI.m ... (( ';iI\!' chl:,mn dea:J1 ~\d ulti, Pòlg. 1()1)

fwr (ldl'lIlJJ1j r}.

1Il41a ,' lOrnl . ttmu: di sa/l'C':IJ Itf "Utili IO 1J.1,..J1llf1f' ted'lì.$mo (JeSI! AJ U !t~ pa;,;.. 1241

!flmn., i! fl<1rJUAJI, f

6. 5.

L'ABBRACCIO OEL PAPA CON IL PATRIARCA D'ORIENTE

IL FIGLIOL PRODIGO " Fa' che tutti siano una cosa sola: come tu, Padre, sei In me ed io in te, anch'essi siano In noi. Così il mondo crederà cile tu mi hai mandato», (Gv, 17,2 1)

" Era ancora lontano dalla casa paterna, quando suo padre lo vide e, commosso, gli corse incontro, lo abbracciò e lo baciò ", (Le. 15,20)

La l(lrmeHa r.lpprC1'C"nln l'abhr..h,,·c.:IO tra il Ponh: lli:(' /t) l\\ano c il ~lalri~ r ca In melZO, In c\ldeu,l. il p;,ne Spr:' /Lllto, ~Ill holo di oomu.nione,

(1'Orlente·

Di ,-!UC5Ia 1l000a (Kl mhnl., IrQ\'ra,m<l mffll:\uJ<l!o UInll nl (' nloddtol l1t'Onc:ilia, ò)l1L'dcl (ij;.ljo COn il padre: il ',cSlil() ùelliglia t' Il bo~lOnc ùi lI U~[..:kt r; n.l,[m .. d'lJ1o a& lris.le c-,pe,r;Cn1.il d fl'J ilOJH<l ll<lmC01uo.

~' I..o 'tilfl('llì drlJ'JOmllililtiuII/ (" dd/t' ".v"toUtf}1lI {, lilla rntJu~ :i1 rht' ~'el1 e

da'h"SplriTIJ. ()('('r""f" fJl'r{I ('helllfll, I;!n/pl'i, Jt'fUnllII/ i(li, fe CMrsi:' lo(nlt, e ll l ­ no di J'()/'fI !l1di ~IJJlf"l/ IlrlI" .'tflfa fJj~ iII Crl,\!tJ ,Jr,irlatrnliflli' l imi fI(J.$~'f"I "r,. , ( LIII1I('iI Gnlfili li/ , l ,n II lJll r1 f{ll f'WP U (/IIIIII\T'fO. IfU I s' W li ('!Ii IIIfJs;,.i (/{ ulla ItI1/JHl l'f'llIt'ilI.r tl', 1'(lII"m ~'/I'I ~II'rll1 di (ufltt I,' ( 'n l~ (Ji ';$4lJl'rim/Ì11fIJll!(IIll'1I j'rm;atf/ flc>I(;; ( fl nlii 111'1/11 Iw'tt;. ltI /(llr p,;mll(o if1/m fa la SJ /I'ral!:" di {f(j \·(/fC la Inr;f1 di r«UI' ('((J ddl'IIlJlfIi dl/((/.._ (·o ,\·ì lo ('t)l/1m(lposcl!ln/l hrJ hW ' tlT!J il

il pn>dJi..'1l rl'mllrKl ~lI1~ d('/f'/Jtlrl/f.l , t m l t'fflf' () '1(> , tlr~Il.f,w l(a \tIlr,mUl /1/ ~"')("I" il,,! \1~~ltmQ. " il /J('«JJ lr; C/)('tJl!f}1t1ll11<7 diJ V ftJ (O ul)J:/l ummll/, t "l/l'l/li

e

1111 mi)lìl('fII'} l'fd \n'(~' tu !1f11rJ (n k YJJ;jO(fq,. di (J I1hom/(mo II/In t'~Jrrr oe, "tl i- ml' d i rm; ia p {'r ("/l'farI' fll .t4' ,1Jf'.n i, r<'lliferti (0 1/111 dii" Il pt'tc:.alJ,1 /JIIII (fi · Il m i.lf(' ma tlrJ ( /uJ{}!.f, /)r qlO Il pttJllmt'rIl/l WìK\7tJ flrA'r i'mpIIC(YJ/pt>, ,Ii qui d hi."'}9W di rl{art' C/lmmùw \"('r,ro fa casa Ilfuc'nUl, \'crJt! lo nft/, ti /)J,~'110 ,il ,·" ,Im' pmIOlwfrJ ,.,,, (C I[c.:hismo lkg!i Atl\lai, IU;' 274 )

fl('n.i

LA RESURREZIONE

a Ma il giovane dIsse: "Non spavent~tevl. Voi cercate Gesù di Nazaret. quello che hanno crocifisso, E resuscitato, non è qui >I, (Mc. 16,6)

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L'opera è stata affidata allo sculto­ re Claudio Nani, che si è avvalso j ella disponibile collaborazione del 5ig. Rovelli. L'antico portale !igneo è stato ri­ 20perto delle sei formelle in rame, ma conservato in tutta la sua strut­ ra fondamentale. Lo stesso artista spiega: "Dopo .!ver visionato lo stato di conserva­

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zione del legno e delle strutture di ferro, si decise di mantenere tutto ciò che era possibile recuperare. Si sostituì soltanto la zoccolatura con legno di larice massiccio e si salda­ rono le borchie in ferro che fuoru­ scivano. .Inoltre, per ottenere una superficie piana sulle facce delle valve, si inchiodò una tavola di le­ gno multistrato di mm. lO, copren­

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do la struttura ongmaria: ciò per conservare storicamente il lavoro antico. Per quanto riguarda la storia della porta, l'analisi stilistica e lo stato di conservazione del legno ci fanno ipotizzare due fasi successive, risa­ lenti rispettivamente al '700 e al­ l'800, con un intervallo di circa 60 anni.

dalla personalità dell'arciprete ora nominato vescovo e non è neanche una linea pastorale che deriva solo dalla lettura, della si­ tuazione pastorale e sociale della comunità di Seriate. L'agire in­ sieme nello spirito di carità e di comunione è la legge fondamen­ tale della azione pastorale come risulta dalla lettura dei documen­ ti conciliari. Molto cammino resta da fare perché qUesto stile di­ venti cultura. Il merito di don Angelo Paravisi non è solo di aver creduto a questo invito radicale del Concilio: ma diaverlo creduto possibile. .È venuto in una comunità che nutriva germi di frantumazione interna all'area degli stessi praticanti e di conflittualità esterna. Senza mai aver nascosto la "diversità" cristiana, ma proponen­ l>


DON ANGELO OLDRATI,

NUOVO CAPPELLANO ALL'OSPEDALE BOLOGNINI

In questi giorni la nostra comuni­ tà è stata arricchita dall'arrivo di don Angelo Oldrati: è entrato "sommes­ samente", ma l'abbiamo accolto con molta simpatia e con grande cordialità. Don Angelo, 38 anni, or­ dinato sacerdote nel 1972, arriva a noi dalla comunità parrocchiale di Redona dove era Direttore del­ l'Oratorio. Viene come vicario par­ rocchiale: alla cura pastorale all'in-

temo del nostro Ospedale unirà la presenza e l'attenzione all'insieme della vita pastorale della Parrocchia. E poiché sappiamo che possiede particolari doti come animatore del mondo dei ragazzi, non gli manche­ ranno a Seriate le occasioni per dare spazio al suo "carisma". Siamo rico­ noscenti a Don Angelo che ha ac­ colto la proposta del Vescovo e gli auguriamo di trovarsi bene in mez-

zo a noi. E così un po' di riposo an­ che per Don Andrea: dopo tanti an­ ni di assistenza ai malati nell'Ospe­ dale potrà con più tranquillità go­ dersi il verde del suo giardino. li grazie detto a lui ad alta voce nella solennità del SS. Redentore lo rin­ noviamo dalle pagine della Voce: Don Andrea direbbe "a perpetua e rea momoria"! Noi diciamo, a pe­ renne, cordialissima, riconoscenza!

CALENDARIO DEGLI INCONTRI DEL VESCOVO DURANTE LA VISITA PASTORALE Sabato 8 novembre ore 16,00 - Apertura della Visita Pa­ storale per i Vicariati di SCANZO­ SERIATE e TRESCORE Venerdì 14 novembre ore 20,45 - Incontro del Vescovo con il mondo della Scuola Sabato 15 novembre Mattino - Incontro del Vescovo con le religiose o!

Venerdì 21 novembre ore 20,45 - A Trescore: il Vescovo si incontra con i rappresentanti del mondo del lavoro Venerdì 28 novembre ore 20,45 - Al Teatro Cerioli - In­ contro dei giovani con il Vescovo Venerdì 5 dicembre ore 20,45 - Incontro delle giovani coppie con il Vescovo I>omenJca 7 dicembre Il Vescovo è con noi per la Visita Pastorale.

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Gli incontri del Vescovo con i pubblici Amministratori del Vica­ riato e con gli operatori della Sanità avranno luogo dopo Natale.

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VISITA PASTORALE DEL VESCOVO ALLA PARROCCHIA DEL VICARIATO SCANZO-SERIATE Cosa è la Visita Pastorale La Visita del Vescovo alle no­ stre comunità parrocchiali è un evento di Chiesa, importante, e chiede di essere conosciuto nel suo vero significato, per essere compreso e vissuto in pienezza. Far visita a una persona o ad una comunità, vuoi dire andare là do­ ve quella persona o quella comu­ nità vivono, per stare insieme,fa­ miliarmente dialogare, dare e ri­ cevere conforto, offrire consigli e stimoli per poi riprendere con più fiducia il proprio cammino. Quando a venire è il Vescovo, al/ora la visita si chiama "pasto­ rale": perché il Vescovo è il segno visibile di Cristo Pastore, che an­ cora oggi, cammina in mezzo al suo popolo. È vero, anche altre volte il Ve­ scovo passa in una parrocchia: per amministrare la Cresima, per un avvenimento lieto della comu­ nità parrocchiale. Ma la Visita Pastorale è un gesto particolar­ mente significativo e impegnati­ vo: per chi lo compie e per chi lo riceve. Un gesto carico di mistero. La Visita pastorale infatti si collega con il mistero della salvez­ za, cioè con quello che Dio hafat­ to per il suo popolo: per salvarlo. Questo intervento potente e libe­ ratore la Bibbia lo descrive con l'immagine della "visita". Dio vie­ ne a visitare l'uomo, Dio scende a visitare il suo popolo, aprendo un dialogo con lui e rinnovando la sua alleanza. La Visita Pastorale è "/'immagine di quella singola­ rissima e del tutto meravigliosa visita per mezzo della quale il Pa­ store sovrano, il Vescovo delle no­ stre anime, Gesù Cristo, ha visita­ to e redento il suo popolo" (Diret­ torio dei Vescovi). In questo senso il venire a noi del Vescovo va letto con gli occhi della fede: in lui, è Cristo il Signo­ re che viene a visitarci.

Perché il Vescovo viene: Sempre il "Direttorio" per il mi­ nistero pastorale dei Vescovi cosÌ descrive le finalità della Visita Pastorale: "La Visita Pastorale è una delleforme, ma tutta partico­ lare con la quale il Vescovo man­ tiene i contatti personali con i Sa­ cerdoti e con gli altri membri del popolo di Dio, per conoscerli e per dirigerli, esortarli alla fede e alla vita cristiana, oltre che per vedere con i propri occhi, nella loro con­ creta efficienza e quindi valutarli, le strutture e gli strumenti desti­ nati al servizio pastorale': Dal documento ricordato tra­ spare come la carità pastorale cioè l'amore del pastore è l'anima della Visita Pastorale. Un evento nel quale la fede e l'amore del Pastore si incontra con lafede e l'amore dei suoifigli.

Le attenzioni della Visita Pastorale: Le ha indicate il Vescovo spes­ so, parlando di particolare atten­ zione: - AI territorio, cioè il Vicariato e alle 15 parrocchie che lo compon­ gono.

- Al/e persone cioè ai sacerdoti, alle religiose e a diverse categorie di persone, secondo le età o se­ condo le aggregazioni acclesiali. - Ai settori, amministrativi, so­ ciale, sanitario, culturale, e scola­ stico, professionale e di lavoro. È il Vescovo che desidera mettersi in dialogo con le forze più signifi­ cative che operano nel civile e nel sociale, per ascoltarle, per meglio conoscere le situazioni e i proble­ mi, per proporre nel rispetto delle giuste autonomie, l'insegnamento e il messaggio del Vangelo. Celebrazioni, incontri, colloqUi comunitari e personali, indicazio­ ni e progetti di lavoro, si muove­ ranno essenzialmente intorno a queste tematiche pastorali e a questi centri di interesse. Se tutto questo è e compOlta la Visita Pastorale, chiede a tutti noi una forte Preparazione Spiritua­ le. Una preparazione seria, ordi­ nata, generosa: soprattutto ricca di tante preghiere. Nel mentre il Vescovo sta per volgere i suoi passi incontro a noi, ritorna al cuore il canto di Isaia "Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunci" Is. 5217. Benvenuto tra noi!

Don Angelo


I)o~endca 7 dice~bre il Vescovo incontra

la nostra Co~unità

Il Vescovo sta per venire a noi nella Visita Pastorale. Con gioia ci prepariamo ad ac­ coglierlo. Già nella nostra Chiesa Pan-oc­ chiale ha dato inizio al Suo pelle­ grinaggio pastorale nel pomerig­ gio di sabato 8 novembre. Adesso ritorna. Ritorna per stare e per vivere una domenica con noi: come Pa­ dre in mezzo ai figli. Viene per ascoltarci. A Lui che ha il dono e il compi­ to di indicare il cammino, raccon­ teremo con semplicità e con pas­ sione quello che in questi anni è stato il nostro lavoro e la nostra fatica pastorale: gli parleremo dei nostri problemi per il presente, gli diremo dei nostri progetti per il futuro. Viene per par/arci. Da Lui, maestro della fede e pastore, ascolteremo con cuore attento e accoglieremo, con rico­ noscenza, i suggerimenti e gli orientamenti per un cammino più sicuro. In coincidenza con l'inizio della Visita Pastorale nel nostro Vica­ dato, il Settimanale Diocesano, La Nostra Domenica, dedicando all'avvenimento la pagina centra­ le, par/ava di Seriate "come terra di grandi educatori e di grandi traiformazioni. Le ifide che oggi si pongono alla comunità eccle­ siale dì Seriate e del suo Vicarialo saranno quelle chefra alcuni an­ ni si porranno a tutta la Diocesi". Questa la Comunità che il Ve­ scovo incontra nella Visita Pasto­ rale; una comunità attraversata da tanti problemi, ma anche sor­ prendentemente ricca di fermenti, di possibilità, di disponibilità, di iniziative. Un segno: appena prima di scendere in Seriate, nel pomerig­ gio di sabato 6 dicembre, nella Chiesa lpogea del nostro Semina78

LA CHIESA LOCALE

LA VISITA. PASTORALE

DEL VESCOVO

IL MESSAGGIO UIIO degli a sI' eli i sa/iel1li della Visita PaslOraleè« il mps.~(/gp.iO» ch e il Vescol"o. passalido cOl/se­ gl1a alle Comul/ità Parrocciliali. /II!rch e la Sua l'OIv la divelli i orientom elllo per ulla /illea pastorale più .l'iCI/m e più precisa. Dil"ersi i messaggi che iII diverse occasioni il Vesco\'O ha lascialO ileI/a Vi.nta Pastomle olllostm Vicariatll e in l'anim lare alla lIostra Parro cchia. OccorrenÌ npre/1{/erli e ripensar/i. Allche nei prossimi illcalllri di catechesi p er adulti epergiovalli. Peraiclilli 111/111 eri 11/ (( Voce diSe­ riate ), cOllsen 'erà ql/esta pagilla c!rdica/{J al (( messaggio)) della Visita Pastomle del Vesco vo. Apriamo lju esta mbrica riprendelldo alCllne parli del l'Omelia d el Ves('(1I1Q pmlllllu'i{J/(J lI ella so­ l e/lll(, co!lcelelJra:iolle di sl/ bato 8 .Vovelllbre iII afJ é171110 della Visita PaSlOmle. l< O el! i Il.t i limito a riprend ere illetJl:' sempre :lIluah." e sem­ pn: più Ull!~nh' della Cllecll(',i {' dt.'J ~uo rinno\':unenlo. l'ome ..pn.-ifH'Q :lI1num'io della parola di Dio.

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rio, il Vescovo farà Diacono uno dei nostri giovani, Maurizio: l'an­ no prossimo lo accoglieremo Sa­ cerdote. Diacono vuoI dire, collaborato­ re del Vescovo nel rappresentare Cristo servo dentro la Comunità dei Credenti.

Un segno, una speranza, una promessa. Proprio per "darefolza alla no­ stra speranza" il Vescovo viene tra noi. E noi, lieti, lo accoglieremo.

I)on Angelo


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DON MAURIZIO GRAZIOLI,

SACERDOTE DI CRISTO PER LA VITA DEL MONDO

Don Maurizio,

LA CHIESA LOCALE_ __ torni a noi in questa splendida

solennità del Corpus Domini, nel­

la freschezza del dono di Dio che

Ricordando la prima messa di Don Maurizio ha segnato per sempre la tua vita:

"Un giorn o che il Signore ha fimo per noi" : sei Sacerdote in eterno!

cosi vogliamo ricordare l'ordinaz.ione sacerdo­ tale di Don Mauri zio c la sua "prima messa" in Nello stupore di ciò che Dio ha meno a noi. Un avvenimento da scrivere tra i compiuto in te, con gioia ti acco­ più belli della nostra comunità in questi anni, per l'entusiasmo e la partecipaz.ione che. pe r gliamo e uniti a te cantiamo, grazia. ha saputo suscitare. "grandi cose hafatto in me Colui Dell'avvenimento vogliamo ripercorrere: con la me moria del cuore. i momenti più signi­ che è potente e Santo è il suo no­ li cativi. me." Veramente grandi cose hafatto Tutto ha inizio n.:l pome riggio di sabato 20 Dio, per te e in te. giugno. Nella cattedrale gremita di folla esul­ Sii un prete sempre posseduto tantc. Preskd..: 1;\ celebra zione dell'ordina7.ione sa­ dall'incanto del mistero che è in cerdotale il card. Martini. te, sempre affascinato dallo Inten sa la commozione <jllando viene ietto il messaggio dci nostro Vescovo. fi sicamente splendore del tuo sacerdozio. lontano per la malattia ma più vicino che mai Come ti è stato detto nel rito n.:! cuore di tutli. "Quest'anno la mia attesa per l'ordinazione sacerdotale. ha scritto tra l'altro il della ordinazione, "renditi conto Vescovo, è coronata in modo diverso, che umanamente Jlcr me c ritengo anche per voi. i: di ciò chefarai, vivi il mistero che una sotli:rcn za grande! Però il Signore mi dà la è posto nelle tue mani". grazia di oll'rire tale sotli:renza., perchè <Iucsto inatteso e inusitato modo cii realizzare un in­ Sì, nelle tue mani è stato posto contro, diventi nello spirito nostro reale e pro­ il mistero: ne vivrai e nefarai vi­ rondo. In que sto istante vi abbraccio tutti e La sera. Seriate in festa accoglie il suo novel­ sento il vostro l\bbraccio attorno al mi o cuore. vere. I giovani, il mondo dal qua­ lo Sacerdote. cuore di padre con cuore di ligi i". le tu vieni e al quale in particolare Dopo la omdia dci Cardinale sono iniziati i Sono le 2) .00 quando don Maurizio scende riti di ordinazion e : sono stati i momenti più sul sagrato della parrocchiale c in un abbraccio sarai mandato, sentono il biso­ toeclmti di una celebrazione ch e restera indi­ di folla entusiasta c commossa viene accompa­ gno di migliori ragioni di vita, di menticabile soprattutto nella memoria di Don gnato al1'altare per il canto del "Te [)CUIll" e la Maurizio e di quanti con lui l'hanno vissuta. benedizione e ucaristica. migliori risorse. Per questo "abbi sempre e lim­ pidamente il coraggio della verità del tuo sacerdozio: nessuna om­ bra oscuri mai la luce che è in te" (Giovanni Paolo II). CosÌ afferrato dal mistero muo­ vi incontro al mondo, con tanta umanità. Sii un prete ricco di umanità. Come il venire di Gesù nel mondo 11 è stato salutato "l'apparire della benignità e della umanità del Sal­ vatore': così il prete: uomo di Dio, ma in mezzo agli uomini e Don Maurizio, diventi prete Così sarai in mezzo alla gente per gli uomini. Testimone e di­ nell'anno che la Chiesa sta dedi­ un uomo di speranza. spensatore di una vita diversa, cando a Maria, Madre del Reden­ Sempre, oggi soprattutto, il pre­ ma vicinissimo a 10/'0. Senza fare. Sul suo esempio e con il suo te è chiamato ad essere un semi­ compiessi, immedesimandosi: aiuto rinnova ogni giorno il tuo sì natore di speranza. Ci è chiesto di con una grande simpatia nei con­ a Dio e agli uomini: con gioia! essere uomini che aiutano la gen­ fronti di questo uomo e di questo te a crescere nella fiducia, ad Occorrono pretifelici di esserlo. tempo. aprirsi alla speranza; nonostante Gli uomini si conoscono aman­ È la preghiera e l'augurio per tutto. Perché Dio è con noi. doli: "se ami, capisci " (s. Agosti­ E il prete ne è il segno visibile e te. Don Angelo no). vivente.

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80


DON MAURIZIO GRAZIOLI SACERDOTE DI CRISTO PER LA VITA DEL MONDO

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LA CHIESA LOCALE ~

LA CHIESA LOCALE \

crJn'~nh!

sok nnc la "p rim,1 D1CSStl ~ di don

Mau ri/ io neoll,\ a l ic~ del "U(I

tX.1H ~ si mo .

li l'om gio\'unili.! anir",) Iii cell!bm l l(Hl e con can t.i p.m i'.:olamlclltè !iugsl.'!iti...i . L·irlifl"5..\Q aIrJIli.tr.. {: ilL'Comp;1gn;ìtQ dall'i mpe lO dello " i l1 b i la~c D;:o omnis lerr..i. )E.lvilt Domino in Jal.:tilia, alk llli::l. allelu ia.. in l1Ctilul..! la (.niesa c 8fC rn!ta: k\ ge nte ~ ~llipi ttL Dopo Il ~.lluto dd Sc-grCIà,no del Consig!ìo I}asl orultl P;umo:hlaJc. che: d i ~ la gioja r.! l'au­

e.

g.urio déll'i nlcra cO ll1u n;lù. don M~u ri.z.ioch~

.Ipn:: la Cf'lebm7ionc. 11 j>op()10 rispon di: e si !:.i.

inlrDdurre od mistero. AWonldb don .\ n$:c lo, proponI! LI fi lle IO­ ne dltlÌ;1 lc nl.! fa ag ii (~ bre L . I:: do\e dc:: ~ l' rI il

<;;'(.';:\

il Dr..:l': L'Ome l'uomo, t.:h e, !io:JlO Il.l. gh uomini viene l:OSlÌtllllo !1Of LCli uo.mini dispensatore dei mi~ leri di Dio. Lunga l,l pr()(CSSÌone oOhwrrJlc r. ri tca di signiliC<lti. r ~e nit o ri di Don ;-'·luunz.iu, ponano .iI riglio il calice c la p:I! CI1:..1. ~d giorno G\!l!a

prima m e S~1 Iii mamma di don Bosco

dell o al Jigl io. com inciare

.i

~ rico rdali:

[.lon1imica 21 Iliusno : 1;\ Ol ies.! c..: lebr;ì 1:1

!:I r~

un gioi uso ....lIuto.

Lpoi i.n ',lIllmmu \'~(SO rC>r.. lOrio: Qui t: in­ !Xlm m\:tJ w 1:1"'5!1)nJ1" di un gi()\'an..: ch~ s;J Jl,! b­

c !!.1.

E poi ta , on ~:It:r.u:'j u nc: : un ~ i !c n zio Glri(o ùi mistero 1Jlcnln: le mall i appe n<1 COnS;ì(.;r;;t1.' in · Ilal/.a . no Di o sul mondo. Nd momM IO dci benedire hl folla, don Maurilio llicc ""-S(- mpli c\!mOfH~ JnU cordjaJ· Oh' me gr;ml:

n )LaICm i .. ici nl"'. E., pludc

sulcnUlbl dd Cl..)l"f.' tI .~ Domin i. I l. bUUS1 mJllino; mgdl 7i dc i çorpo ~lu:i"iGt ­ Il.: ·'PrirllUv..:r:!" .sOl h\ sul CJ.n c;.;1I0 ùi Ul~~l .1 por­

,t\ ":'";1

di\-eowre pr..' t:.:

<;omm~ ".

te

r .JPlllauso .

Nel !ia!une ddl ~ iliJ Boìogm lli, gc.n tilrn~n~­ r1l C'S'\O li dis pusi7jon'C, l'ag..1 j.l t' frolerna.

Un 1Il1mtl r:..ncrsl oordiah.! -e "iv'le>:. N el cuore del COO\ (vio la \nrprC~ j. Don Maur ilio p:as..Q a Fa bio ddl.t (orda da

ro..:.a.'t:

:.1des~o l Ck:G1l1

Fab!o ~uidl . la conJal:t

dlli 'Sc mil1ftristL,: ('()O lanti au!;uri!

mCi' lfl , ohuo.::.

( ,iov,ln l ... Ol ltm l1lC Ile. Ìl ;j r)J1f"J :\l1pnml atO a ml­

jli;JI.n,. ..'011 qudl'cl~Ll-i~n /a lo: 4ill:.llri l'I.1lie nw d1,; ""u fo l';unk.--i J.:ia può ù.aJ ... II ci~l() ~ rC'n(l m:;mjCl:! 111lCliniO I..: .1lI llk nlli

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s,u u lu ngo ...'iaggio, Ull Bahde il Sodollla t' Gu­ morr.t pe r f'in;llnll;!ntc <lpprod:u-c- n G(!ru5<llcrn·

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Ix' t!i\-e n!;j\o prele,u.a qui llatlil :1!11,."f){1ç- Q\cr ~o !<I P:li"ro c.:-c:hi al ! pi'r 1.1 m ~';;:;1 dI ri ng.riwrulli: ll lO.

l..I-pnma"'1.1,e don ~li: u riLio cck'br:1 in ,In .l 'U.\ g~ nl c 11 flQrcorsfl ~ p':I\'('~ al(J <.Ii lìori_di og.ni

F. poi tutti al C:::n nh ! giovani mettono III ,cen.i "uomo ritorna", b storiLI di un UOJ1l () chnr lllato GÌleùllk: lm 110­ mo .s I !l: t\ ~·O dì u na .... it" troppo regolare o (o rs'i.: troppo ~rj O\ il n<.! p ~r C;lpirC il ocne cll~ ~n 't'oh::\":l

Orm ai c .~cr;l. H ll!IT1 PO C:l lo! p.:r un istllnl..: h,l

ratto li: hllLC ~ IOrnalu 'ji,:n::no. I Gori lungo k stmLi..: sonD rim,\sti intaH I. f\:r la le'\IJ dcII.:'!

~ru. c(,)nc.:l ~ b r,lt.i or. :::;

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rr~ t i d ~lIl! l''UrT()('Chia ,l Jr:llIlIl'I:(1011 ~·I'-I u n· .!lO che J>I\:sicdc . [ lui dl t tk ne I"om è!ia stli

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d<llrEucaresli c sul rnbit.:ro dzl prel~; p~ nsiL-ri çlR sc nwno ancora l ulF.l !<I

rrcschenn di un duno appe na nl"C Vti\O,

l 'n~= -sph,m ditla pruPO':itil che rul m<lg,nifi cu · mC lllt éO fl\n ~I Lo un.lgìO rllala ch~ hu visto ì gio­ vani I1 rillcip~t li prot:Jgoni.sti a1iu<l ~ don ~bU riZlo, 11 4Uilh: nun pOI r;1 Ilon rinmlan: Cl)ll tiOlil c con riCUI\CXSCCJ1 DI

una ,,;ò mum lù che h!l: VL'iSuto con lui UOlI ~ Iu­ pcnd<t flì ornal<l , Ili:! .-...!~no dcll'umici.lb lo! l1clhl lode " pe r k grandi C'(H ..: che Dio hl. r~lllu T""r

noi".

Sono le 2.\ 00: hl':iogm'j chiudere. O\)lYIam. alle pri me on:: dci nl,Ulino :;j parte p.:r Lourd.:~ ! lSuon viilEl$ìo don ~tl illÌli(l~ 13

DOflO l'ordil/uziolli' iII ca lledra/e, ero JO/o capace di ba/hellnre qua/c!;e floro/a e lilla in flarticu/nn~ rilomava .!in/I/Cf/I(,II/ef//e .wl/e labbra: GRAZIf:, Qllel Cro:;" cile Ile/ [>rimo giorl/o de/ mio sacerdozio ho ce/e!1rolo nei/LI/Car('Sli" (' l'ho o/IÌ'rI(1 ,,/l'm/re coli/e segllo de//" lIIia d elìnili­ ra disponibilillÌ a serri:i" de/ I ·(i ll,~('/(I. S Oli sar('hh~ Sfa lo Wl H'I"(} .1picNO ril7gra:iam('!l(o se il l\';f.Jf ltl' al/a miti " rt 'ghic}"a (' 0.//(',.'0 II ON (Il'e.ni lIITI' rlilo /" (lregliiera de/fa cOl/llillil,i imcro dI<' 1/1'//0 l'Oce de/ coro dci giora"i /111 call1alO, /odalo <' ri"gro:ialo i/ Sil{no/"l'.

DIRE GRAZIE SOIlO lrascorsi a/Clln; giurni da/l'ordilla~i(l­ sacerdola/e ed P ancora v;"o d el/lrO di 111(' l'em,done de/ "giomo flilÌ be//o" .11'//0 mio

11('

l'Ifa.

Ora SOIl O sacerdole; dire nc//o SflO! io di a/­ CUI/C righe cosa si .11'11 le i: veramenle dl[[lci/e:,' fiJrsc 1111 peso, i/ peso do/ce di Qua/cosa, Q/la/­ CU170 cile sUfiera /0 dI'ho/e umanila che fOl/ IrcfI;daz;ol/e cerca, con jillim, di .Iàrsi acco­ ;;/ien le; è l'Amore che li m'vo/if,e in nlOdo spe­ cio/e, ullico, de.fìnilivo,

Per II/ilO '1/ (('510 e per quello cl", i/ SiS!.llOre mi riser:cra I1l'lJillllHl lIIillislero n'lIdl'fò S('1/!­ pre grazie,

.'I"é/ rilo de/I'ordillo:iolle lI1i è slolo col/se­ ['.lIalO 111/ iJ1/pegllo: i, /'impegllo della mia vila, è l'ill1pegllo de/ sl'n'i:jo, chiedo al/a mia co­ mUllilà i/ 50sll'gll0 nella preghiera pcrché Ile sia s<,I11{!r" .!"t./eh': "Ricevi /e olf""le de/pofl% SOlito per i/ sooijici(1 cucarislico. ReI/diii COlIlv di ciò e/JejiJroi dI'i il lI1iSI('I'O eh" è flOSIU l1e//e II/(' l/1alli e sii imitatore de/ Cristo i11/1I10/a10 l'N noi. don ì\taurino

81


PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE A LOURDES

G::nl [n;li:t

ANNO MARIANO

LOURDES

dd noWll

CRISTIANA DI

PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE dal 22 al 28 giugno in pullman PROGRA~'IMA:

Lunedì 22 Martedì 2J ~' kn;o1cdi

Ofe

~; lonaco

SERIATE E

(pranzo) I Arks

Arlcs (\'isìt~ alla CiHÙ l: pranzaI I Tolosa To!osa (visita alla ciil:ì. e pr:1n70) ! Lourdcs Lourdcs (ccJebr~jzioni c visit;l ai luoghi m .lri.mi) Lourdc~ (cdchrazioni c visiw "i luoghi mariani) Partenza I Carc;J~$on"C (pmnzo) I Avignone Avignone I Nill..3 (pranzo) I Arrivo (ore 12,00-23.(0)

24

GioVC'di 25 VC'nerdi 16

Sabato 27 Dom~niC:1

6.00 Part..::n:.w I

28

jlcr!l(ltlc dd!:l nt)~[l"a

di

Il<lnol:t.:hia sO OO st ,, ( ~ ad Alt ino ti dl.!siLl::::tio di i n conl ra n::: M~l ri;l

p.:r uo J'.:!l;::grill;) ~ O domC01Cilk cali

LA COMUNITÀ ndb gioia di starl::

L'ANNO

MARIANO

:)~il.!m c

Sigrwl"t';::

nd Suo nomt: , nd prl!g1iJ'!:t come, ~ ladre c.:.Olllr M[u.lrc di llill i i lTi' dt ntì III 0 ':=;-,11 C rislO

Alife dOLjLL;tnla persone t;i ~O !ìO av ~ C nt ur;l t~ ill un vi attg lo (t Lo ur­ t.!t::s con Ilk ul1e tappe n::i luoghi di [<!('Colta dd pdll:l1ri ni dt:i gnmui pdk!!!rln:.Ig-gi m t'di ~\'i'I !i ~'t I ~U S. G liKOlllt) di Compo~! e lb Ci;J.it Un.! doli\." dU!o' l's pt ri(, l1 / l' ~ '-!,HJ .,i;1 !HH1"..~ nell,l div.:rsi IÙ, un dono d! Dio ,11! :"! comunit;! d c i ~n"{kllli iIPfUL r k .n .:: mi ;; tb chk'sil dli' i: in Si' riate, .::ho.: [)t: f Wl Jnno il:ì \'i~~ut.u ",l i il1Le n ~! rilmi " CL..-n tr:rli" della !iIU Q!;L1. dei ;\lLC:l"s nll'mi d.:I1:1 l, lll'cl1c:,i,': dlc. :-;i l: m ~ ssn sul!a ~Ir;lda pcr sc mir.st conlJCWmCIlIC popolo inl'illl lll1lni.1 ;rlla n ct' fCJ di un 1110­ ~o divc.:rso, do\'e fare .'>p,OOo ad un pOSSibile iO ~~ I)Lro con Colui dIi;" ~ in. ot!ni luogo.

ISCRI7JONJ: QUOTA: L. 585.000 (\·jag,gio I villO c pensione comp.leta in albergo I c:lmcn: da 1-J posli) - L. 150,{)()() anlicipo cntro Pasqua (19 ,tprikl o lino ad cs.:.Jurimcnto poS'ti prcs.so.: d, Luigi Vil1~1 ]9.57.13 d. Piero 29.75.57 Asilo BOlognìni 29 .50.37

NOTE: Sono previsli ah::uni

ill":Qlltri di pn:paraLionc. Si

l["ali<! di un vero pdk-griml1;gio l:on ::.;()SU: anehl:

llu.r~n!e

il \iiaggio prl.""\So luog.hi 'ijgnilic~\ti\'i

ddl\i.ntit.:ll

r

rfr lig.i() ~ it,'! ImpohìJc.

ulù:-::.pc ri en.w ~p;rituak eumuTlItaria, come ;\11­ ch i: 1\x:e;lsiu!1c l' l')" ..:ekbrare un ,ìnni\'crS;'lrio o

un (:\"":"010 ~ jglli i k;\tiv o dell:! propria vtta.

:\ceompLlgn<$ r;mno ìl pellegrinag.gio J'Ardprt.:lc l'

novello :)acerdoh:' d. \1:wri /j o.

il

FESTA AL SANTUARIO

DI COMONTE

Sdlitmillllo di pr~pu.tJ:ifJfk· Ib.l 2-; lI.rHilt" liti 1 mao:ln

~~~~~~~i:l ' ~:'~1~1~~:I~~:\~~'~ ~~i~~~'~ P,Oi:nilUlTl"I\1

Or.: \1.,~ 1J O re .iO . !~ f

ridI:! f(',I;i: S. \ It·" j

S. \ 'iL'",1 Suh.-nn..:

Or~ ~tl.dJ . l'rq!h:L,);, ..li "':O!ldti'-l!))l~ t b..:n d in \l ll ·;

I.Unl'di 4 1ll:u.:l::i..

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Una comunità fa memoria della Madre del suo Signore t.h mcL... t~ il SJ.f1l Ul:l!io ~11 AIL i Oll, r,,'" n lllml P:lil~ l tln, \ d": ~ 'J ~ l l"""" jJoO~ b l ~· an Lk" . .!n"\.JI"CI III ' .:(L d,; iI'ot· j!i. [lF'Ig.r:U. lIllOl': ln lll l..:t.c:mpr. ...nUf.

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NASCE LA COOPERATIVA BETANIA La Coop. Betania è nata nell'am­ bito delle iniziative della CARlTAS PARROCCHIALE di Seriate. È una cooperativa di solidarietà socia­ le, che si ispira ai principi della mu­ tualità, della priorità dell'uomo e del servizio alla persona_ Più specificatamente la cooperati­ va ha lo scopo di rispondere in mo­ do istituzionalizzato a problemi so­ ciali presenti nel nostro paese. In questo lavoro si avvale dell'opera del volontariato, già pre­ sente e operante, dando a questo, nel contempo, una forma giuridica e operativa che esso non può avere. La cooperativa, nel suo statuto, prevede un ampio ventaglio di pos­ sibili servizi alle persone in difficol­ tà. La cooperativa però, almeno nel­ la fase iniziale del suo lavoro, ha scelto un preciso ambito di lavoro specializzandosi in quello. Ciò al fine di essere più compe­ tente e qualitativamente valida nel

suo settore. L'ambito di lavoro già individuato risulta essere l'area degli anziani, considerata il settore più scoperto tra quelli tutt'ora esi­ stenti. La cooperativa Betania fonda il suo agire nel metodo della collabo­ razione con le realtà di volontariato presenti sul territorio e nel contem­ po con le istituzioni pubbliche del territorio. È impensabile pensare di lavorare nel territorio senza instaurare rap­ porti di collaborazione con gli enti pubblici preposti ai servizi sociali, sia perché essi banno una titolarità ben precisa su taluni aspetti, sia per­ ché l'obiettivo di fondo a cui anche la coop. deve giungere è quello del­ la costruzione di un progetto nel settore, che tenga conto di tutte le potenzialità e le risorse presenti nel territorio: un progetto globale di territorio a cui anche la coop. deve offrire il suo contributo.

PRIMA MESSA A SERIATE DI FRA ANTONIO SANTINI

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UNA PROFEZIA Alla luce della Sua ordinazione episcopale, lo scritto di don Angelo ­ tratto dalla "Voce di Seriate" del gen­ naio 1988 - assume connotazioni quasi profetiche: "un anno particola­ re per Seriate... vorremmo poterlo scrivere tra gli anni più belli".

Questo anno, per Seriate, così significativo... Non sappiamo come sarà e cosa porterà questo 1988 appena iniziato. Questo appartiene al mistero dci tempo che noi viviamo, fìdandoci e affidandoci all'Amore più grande. "Voi possedete una certezza che procura una indefetti bile speranza: noi crediamo che Cri­ sto ci accompagna nel cammino dell'intera nostra vita e che la sua misteriosa presenza è co­ me un fuoco che non si spegne mai". Lo ha detto il Papa, in S. Pietro, la sera ciel 30 dicem­ bre, ai 30 mila giovani partecipanti al raduno europeo promosso dalla comunità di Taizé. Una certezza che ci fa più sereni, appena entrati nell'anno nuovo. Un anno "particolare" per Seriate: vorremmo polerlo scrivere tra gli anni più belli. Ricorderemo inlàtti i 50 anni dalla edifìcazione del campanile insieme ai 180 anni della con­ sacrazione della Chiesa Parrocchiale. Per Seriate dire, "il campanile" è dire un "simbolo" e ricordare una "storia". Di questi giorni in qlle11938, il paese era in gran fervore di lavoro e di attesa. E la fìgura del vecchio Arciprete che scendeva tra la gente a sollecitare e a raccogliere il segno della ,parte­ cipazione cii tutti alla grande impresa comune, rimane caratteristica nella storia che ha reso indimenticabili quei giorni. Così Seriate ha avulo il "suo" campanile. Che è anche il suo "simbolo". Sul nostro correre atTannoso, nel nostro quotidiano agitarci, il campanile segna l'ora delle nostre gioie e delle nostre tristezze, scandisce ogni avvenimento della comunità e delle famiglie, e chiede che qualunque evento - battesimo, cresima, matrimonio, funerale ... si arricchisca della partecipazione di tutti. Particolarmente la clomenica: sveglia un popolo e lo invita aJila festa. Non mancheranno, nel corso dell'anno, le occasioni c le manifestazioni per celebrare que­ sto felice avvenimento. Perché oggi, come allora, un popolo ritrovandosi attorno al "suo" campanile, rinnovi il senso di appartenenza e dì partecipazione alla vita della comunità par­ rocchiale. Mi pare allora signifìcativo che il numero del nostro notiziario che apre l'anno cinquante­ nario si presenti ai suoi lettori arricchito degli "atti della settimana della comunità parroc­ chiale" clello scorso settembre. In quei giorni, insieme, siamo andati alla ricerca di un progetto pastorale per una "Parroc­ chia verso il 2000". Tante voci hanno accompagnato e illuminato quella ricerca. Che ora viene consegnata alla riflessione e all'impegno di quanti hanno a cuore che la Parrocchia sia sempre più "Chiesa tra la gente". 'l passi che tàremo insieme nell'intento, sincero e cordiale, di realizzare nel tempo le linee cii questo progetto pastorale, saranno i segni di un popolo capace di rinnovare, in gesti di vi­ ta nuova, le sue più belle tradizioni. Ancora a tutti buon anno' Don Angelo

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dola con la convinzione profonda che "Dio ama tutti gli uomini:' e che "la Chiesa deve essere il segno di questo amore" ha ricucito pazientemente il tessuto connettivo della nostra comunità a partì­ re dal molto che ci unisce. Diventato vescovo lascia una comunità pacificata, con un pre­ sbiterio unito, con un Iaicato stimolato alla corresponsabilità, con un popolo che ha ritrovato la gioia del credere in un clima di civi­ le rispetto. È una comunità che è stata aiutata da don Angelo a diventare più amica di Cristo e della Sua Chiesa: e mentre soffre il dolore di un distacco, nella fede gioisce perché ha aiutato il Suo parroco a diventare Vescovo.

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LE SPOGLIE DELLA BEATA PIERINA MOROSINI A SERIATE

Pierina Morosini: una ragazza "insolita" Insolita. Con questo aggettivo mons. Roberto Ama­ dei , rettore del Seminario diocesano, ha caratterizzato la figura di Pierina Morosini, nella tavola rotonda che si è svolta venerdì 13 maggio a Seriate, in preparazione al­ le celebrazioni in programma nel vicariato di Scanzo­ Seriate. "Con la sua vita - ha detto mons. Amadei - Pierina ha mostrato che cosa significhi vivere la fede cristiana serenamente, e che cosa comporti l'abbandono incon­ dizionato allo Spirito di Cristo nelle scelte di ogni gior­ no. Per questa serietà della fede, Pierina è insolita. Nel­ la misura in cui un cristiano professa la sua fede e tenta di viverla egli diviene insolito per i credenti e i non cre­ denti. L'insolito del cristiano è unicamente la sua somi­ glianza a Gesù Cristo".

Con un momento di silenzio e di respiro contemplativo, lontano dal vortice travolgente degli impegni quotidiani e dall'incalzare delle co­ se, Seriate ha dato inizio, la sera di sabato 14 maggio, alle celebrazioni in onore della beata Pierina Morosi­ ni. Nella chiesa gremita di gente di ogni età, ma soprattutto di giovani, la preghiera silenziosa e raccolta da­ vanti all'urna della giovane martire, collocata nella navata centrale, ha li­ berato le attese più vere e personali e ha ravvivato negli animi la nostal­ gia di Dio, presente nel cuore del­ l'uomo. L'incontro di sabato sera è stato un momento di vera spirituali­ tà, con un silenzio orante, vissuto non come segno pauroso del vuoto,

ma come clima indispensabile all'espressione della Parola che riempie di sé tutto l'universo. L'urna con i resti mortali della Beata Pierina Morosini è giunta a Seriate alle 21,15. C'erano ad atten­ derla le autorità civili e religiose e una folla di gente, riunita nel piaz­ zale e riversata sulle vie che portano alla chiesa. La presenza della beata ha suscitato un'ondata di simpatia straordinaria. Tutti ne hanno parla­ to: nelle parrocchie, nelle case e ne­ gli stabilimenti. La sua testimonianza di ragazza semplice, comune, per niente affat­ to artefatta o sofisticata, non solo ha risvegliato il ricordo di uomini e donne che hanno incarnato la loro

fede nella consueta vicenda quoti­ diana, hanno convertito in santità la loro vita e hanno realizzato con coe­ renza la loro vocazione, ma il suo passo leggero ha pure destato in tut­ ti uno strano sentimento di vita nuova, ha riaperto un panorama ­ quello dei valori spirituali - gravato in questa nostra società da fitte neb­ bie, ha fatto riaffiorare parole assen­ ti o censurate, virtù sconosciute o dimenticate. È un fatto positivo che in piena ci­ viltà del successo, attenta quasi uni­ camente ai valori materiali, sia stata riservata tanta attenzione a una donna che è l'esatto contrario di quello che ci viene a proporre oggi la pubblicità.

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DON FABIO PRETE PER SERVIRE DIO E I FRATELLI

Don Fabio carissimo sei prete, per sempre! Con te e per te ringrazio il Signore. Ti accompagno con il mio augurio e con la mia benedizione. Avrei voluto dirti "tante cose". Gli avvenimenti di questi giorni 110n me lo hanno consentito, almeno com e l'avrei desiderato. A Roma, dove mi sono inginocchiato sulle tombe degli Apostoli a pregare e a confessare lafede, ti ho in­ tensamente ricordato. Perché tu sia "un buon pastore". Un prete-pastore! Sicuramente tra le immagini più belle a descrivere il mistero e il ministero del prete. Ti dirò che è l'immagine che ha particolarmente so­ stenuto, confortato e illuminato il mio cammino sa­ cerdotale. Quella del "pastore" dice una presenza che è servi­ zio, in una comunità compaginata dei doni diversi dello Spirito: "una presenza vicina e diversa per un ministero che ti rende prossimo ma nello stesso tempo ti investe di un compito originale e trascendente". Sii un "buon pastore", pronto al dono di sé, capace di attenzione e di premura, che ha vivo il senso della responsabilità pastorale. Don Fabio come augU/io un 'Jrammento " prezioso della lettera che il Papa ha indirizzato a noi preti il giovedì santo: "occorre che ciascuno di noi prenda Maria nella propria casa così come la prese l'apostolo Giovanni sul Golgota: cioè che ciascuno di noi per­ metta a Maria di prendere dimora nella casa del pro­ prio sacerdozio sacramentale, come Madre e Media­ trice di quel grande mistero che tutti desideriamo ser­ vire con la nostra vita". La tua è una vita per servire il Signore e i Fatelli. Sul cammino ancora intatto del tuo sacerdozio c'è qualcuno che ha consegnato la vita p erché il tuo "esse­ re prete" viva nello splendore del mistero che ha inon­ dato la tua vita. Parti sereno, uomo di Dio incontro alle attese e alle speranze degli uomini. Ti abbraccio e ti benedico

t Angelo

vescovo

"Padre, nelle Tue mani affido la mia vita" "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome!" Ti offro tutta la mia vita, che è piccola, fragile, nascosta, bisognosa di tutto: donale luce, forza, perseveranza, fedeltà, gioia. Ti chiedo di attirarmi a Te, di custodirmi, di fanni marcire nel tuo terreno che è Gesù, e cioè di farmelo conoscere, amare e servire con tutto me stesso, fino ad avere i suoi stessi sentimenti ed a essere come Lui è stato per ogni uomo e soprattutto per i più poveri Servo Umile e Obbediente a Te fino alla morte e alla morte di croce. Tutto questo perchè si continui sempre e dovunque a lodare Te che sei la libertà, la gioia, la pace, la vita che Don muore."

don Fabio

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Buon cammino, l'augurio dalla clausura "Rapisca, ti prego, Signore, l'ar­ dente e dolce forza del Tuo Amore, la mente mia da tutte le cose che so­ no sotto il cido, perché io muoia per amore dell'amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio". Sono le parole della preghiera "ABSORBEAT" di S. Francesco d'Assisi, che innalza te al Signore si fanno oggi preghiera e augurio per te, per il grande dono della tua ordi­ nazione sacerdotale. È PREGHIERA di lode e di rin­ graziamento al Padre che continua ad operare ogni giorno meravigliosi e sorprendenti prodigi in ciascuno di noi ed in particolare in te, nella tua vita. Nasce da un cuore povero che, nel silenzio sa stupirsi e cogliere so­ lo un poco l'immensa ricchezza di questo mistero che nasce dall'amo­ re che il Padre riversa nel cuore di ognuno. È la gioia di proclamare al Signore della vita che solo Lui è la nostra speranza e salvezza.

"Contempliamo le meraviglie del Tuo Amore": davvero grandi sono quelle che abbiamo spelimentato nella nostra famiglia, nella fede che ci è stata donata, nella speranza in cui siamo cresciuti, nell'amore che ci accompagna, nella tua presenza e testimonianza tra noi. È AUGURIO a te che da oggi sei SACERDOTE per sempre, a servi­ zio della Chiesa intera ed in partico­ lare di questa nostra Chiesa che vi­ ve in Bergamo. Sia sempre vivo in te il desiderio di divenire ogni giorno più confor­ me a Cristo, facendoti SERVO PER SUO AMORE, là dove Lui conti­ nua a chiamarti per nome, accettan­ do di rischiare di dimorare in Lui e con Lui per i fratelli. L'augUlio mio e della tua famiglia è che nel cammino che ti si apre da­ vanti, tu bruci sempre di questo amore per il Signore, affidandoti a Lui, l'unica ROCCIA della tua vita. Lui che da sempre ti ha amato e ti ha stabilito suo profeta e che ti ha permesso oggi, per sola Sua GRA­ ZIA di essere ministro del Vangelo, trasformi in licchezza per la Gloria

Questa è la storia di uno di noi

sua e per il bene dei fratelli , l'offerta di questa tua vita. Brucia di questo amore per il Si­ gnore, carissimo Don Fabio, perché chi ti accosta e ti vede, possa dire con gioia di avere incontrato il Si­ gnore. Buon Cammino con Lui! tua sorella Graziella

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Ill! crvisla a don Fabio

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- COml' sl;.ti l'i-rcndo Ja ,iWIi:.l ddlll tua ordinazione? Provotmz..illIUfl lanl:t [';le\.' Ii!!l t l !Orl~.. L;uu a "ub c<o;cr~n l lJlch-.! dl!ri. \lUlQ datrti \ t r (i,!uI.:I;I..:he (l Dìo di Ge"iilCrigtadCOI hO:1tlì(la tOIii. n11.1 \it.1 1\l1~l hmt. lI\i ~lIda. mi "u"'!.: !lene: acdo'Joia un ~' f'IIII!Cj ia­ Olel1 10 di un h;lmbioo d 'II! N,dlìda Itlt{lJm i!lllc nc!J~: b-r.J\.Tb dcJ pllPÙ U dcii.. mn lllm;: con 1\\ CllnC'll.i l dI": ,{).~i la ~IJU vira C gl "",'Uro

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QUELLA SERA, FRATELLO VESCOVO Saluto di un credente di Seriate a nome della Comunità Quella sera in cui sei entrato nella tua chiesa parrocchiale per la prima volta, dopo essere stato nominato vescovo al mattino in Città Alta, in mez­ zo ai ragazzi scatenati in un interminabile applauso, tutti abbiamo sussurra­ to: "Che bello". Era una cosa incredibilmente bella, spontanea, irrefrenabi­ le questa festa per un parroco diventato improvvisamente vescovo. Un tu­ multo di sentimenti: l'euforia era racchiusa in un velo di commozione e di malinconia, con un sapore di orgoglio perchè "il nostro parroco era bravo, forte e aveva meritato il premio". Il tuo ingresso nel cuore della comunità ci appariva già una partenza: si iniziava la tua nuova missione. Volevamo gridarti "Che coraggio!": il tuo coraggio di metterti in questo momento attuale a servizio di una diocesi, percorsa da inquietudini e attese. Tu sei "Vescovo di aiuto" al nostro Vescovo mons. Giulio Oggioni, che ha vissuto la lunga esperienza della malattia e ora chiede a te sostegno ai suoi progetti e collaborazione nel servire la Chiesa in Bergamo. Ci veniva voglia di frenarti, di toglierti lo zucchetto rosso che lui ti aveva messo in testa: troppo grande è la responsabilità tua adesso e l' "essere ve­ scovo-oggi" è sempre qualcosa "d'altro" di ciò che noi vediamo. Ingenuità o sfrontatezza è la tua? Tu hai detto che è disponibilità allo Spi­ ritO... è obbedienza! Quella sera l'unico canto che ci usciva era: "Abramo, non andare, non partire, non lasciare la tua casa, cosa speri di trovar?"... e abbiamo smesso di batter le mani e abbiamo chiusi gli occhi, presi da uno straordinario sogno indietro nella storia di duemila anni. Quella sera in riva allago assieme a dei poveri pescatori dalla faccia ruvi­ da, a Pietro, Andrea, Filippo ... ; c'eri anche tu tra gli amici di quell'Uomo che era il Creatore e Lui ti guardava con gli occhi pieni della tenerezza di Dio, ti parlava con parole di mistero e di amicizia... Quella sera nella cena dell'addio ti abbiamo visto seduto accanto a Lui nelle sembianze di Giovanni, l'apostolo prediletto, mentre ricevevi il suo [> testamento d'amore.


Quella sera nell'osteria di Emmaus anche tu sei rimasto con gli occhi aperti e l'hai riconosciuto nello spezzare il pane e sei corso a dire che "Gesù è il Risorto!" a tutti, a noi. .. Quella sera però il sogno si è sciolto subito perchè tu eri ritornato lì, in mezzo alla tua gente, e continuavi a ringraziare e a ripetere che "Dio fa grandi cose" e impacciato incominciavi a toccare le insegne di vescovo: lo zucchetto, la mitra, il pastorale; per la gente questi sono i segni della tua nuova dignità, quelli che ti fanno diventare vescovo. E allora quella sera di Sabato 25 giugno (definita "sera storica" per Seria­ te!) ci saremo tutti, insieme con vescovi e autorità e alla tua gente semplice, a metterti addosso queste insegne e a porti sul capo le nostre mani, invo­ cando la pienezza dello Spirito di Colui che ti ha guardato negli occhi. Noi non saremo lì solo ad ammirare il tuo "look" episcopale, ad applaudire la tua divisa... , ti affideremo una preghiera, un augurio: "Sei Vescovo, successore degli Apostoli, cioè un incaricato degli amici di Gesù, di quelli che l'hanno visto e sono vissuti con Lui: vieni a riparIarci di "Lui", pechè la Sua memoria resti viva, perchè camminiamo nel Suo Spiri­ to e formiamo vera comunità. Facci ardere il petto quando ti sentiamo par­ lare di Lui. Sei Vescovo, maestro della fede: aiutaci a fondere la nostra fragile fede con il tuo servizio alla Parola, a rinnovare l'evangelizzazione in questi tem­ pi di grandi cambiamenti per la società e per la Chiesa. Sei Vescovo, pastore: con la dolcezza e la fermezza del pastore guidaci nei sentieri dell'incontro con l'uomo di oggi, in mezzo alle sue paure e alle sue speranze, incoraggiando la difficile navigazione della barca della Chiesa nel mare del nostro mondo affascinante e pieno di ostacoli. Sei Vescovo, autorità. che serve una diocesi: sii punto di riferimento per i preti e i laici, per i gruppi ecclesiali e anche per... "i lontani": incoraggia i di­ versi stili dell'essere cristiani-oggi perchè si riscopra il piacere di celebrare e vivere la fede e si superino le paure le pigrizie delle nostre comunità cri­ stiane. Sei Vescovo, "uomo in carne ed ossa": resta su un piano estremamente concreto dentro le passioni e le sofferenze umane. Partecipa ai "giochi" e alla festa dell'uomo! La tua visita, il tuo andare tra la gente, siano sacramen­ to dell'ospitalità, della misericordia e della consolazione di Dio per ogni uomo. Sei Vescovo, fratello: per questo non ti buttiamo addosso le nostre prete­ se non ci illudiamo che tu faccia miracoli. Avrai momenti di stanchezza e di solitudine... ma noi saremo pronti ad accoglierti sempre con la simpatia e la fraternità, come quella sera in cui abbiamo fatto su di te uno straordina­ rio sogno di duemila anni.

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MOTTO E STEMMA

DI MONS. ANGELO PARAVISI

VESCOVO TITOLARE DI TORRE DI PROCONSOLARE

AUSILIARE DEL VESCOVO DI BERGAMO

Il motto è preso dalla seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi.

"LA CARITÀ DI CRISTO CI SPINGE";

il Suo amore ci sospinge.

Questo amore che ci ha raggiunti, investiti, travolti ;

questo amore sperimentato, vissuto, sofferto;

questo amore cosÌ "contagioso".

Questo amore del pastore

questa sollecitudine

di chi è stato guidato a pascoli generosi

ed è reso capace a sua volta di guidare

con la stessa "carità pastorale".

La stessa carità che guida

i pastori l'uno verso l'altro

i pastori verso i "christi fideles"

i fedeli verso i loro pastori.

La struttura fondamentale dello stemma è come quella di Papa Giovanni XXIII: diviso in due parti.

La parte inferiore contiene lo stemma della famiglia Paravisi: un albero slanciato a chioma circolare su campo blu,

bianco e rosso.

In questa parte sono stati inseriti due "gigli di S. Alessandro" perché diventa Vescovo nella diocesi di Bergamo.

La parte superiore rappresenta il nuovo "stato", la sua nuova famiglia, la Chiesa. Qui è raffigurato uno dei simboli

della sua nuova carica: il pastorale. È incrociato: è un po' il segno della fraternità episcopale cui è chiamato, diven­

tando ausiliare del Vescovo di Bergamo. La stella che campeggia al di sopra di tutto richiama Maria: la sua nomina

e ordinazione episcopale avviene nell'Anno Mariano.

Le due parti sono distinte e unite dal simbolo del fiume Serio; è così richiamata idealmente la parrocchia dove

Mons. Paravi si ha svolto il suo ministero sacerdotale per più tempo e che ha maturato la sua nomina a Vescovo.

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Numero unico curato da :

Alessandro Brembilla dott. Angelo Piazzoli dott. Lucio Tiraboschi

Hanno collaborato:

don Alberto Facchinetti don Giuseppe Locatelli don Angelo Oldrati don Luigi Orta suor Amelia suor Giovanna Rag. Vincenzo Morosini Arch. Guglielmo Clivati

Coordinamento grafico :

Alessandro Brembilla Studio Sestante

Ricerca d'archivio:

Dott. Angelo Piazzoli

Fotografie:

Alessandro Brembilla - Foto Express - Antonio Redolfi

Fotocomposizione e stampa: Stamperia Stefanoni snc - Bergamo

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