Fa aprile 2014

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Giovanni Cioria Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXIII- N°2 - MARZO/APRILE 2014

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Nella genesi della Riviera Adriatica di Romagna, ai primi del ‘900, si è distinta una “perla” insofferente alla costrizione del filo della collana, desiderosa di splendere di luce propria in virtù della sua Neuroscienze vocazione turistica originale. Quella “perla” è Riccione; ai tempi un piccolo borgo, frazione di Rimini, che quasi insorge per staccarsi, emanciparsi, novella Eva costola di Adamo, impudicamente POLIAMBULATORIO PRIVATO trasgressiva (coi bagni di mare promiscui), alla ricerca di quel qualcosa in più, della novità, senza reticolati, ostacoli, imposizioni. Sempre convinta che la scelta migliore sia quella di decidere del proprio Dalla raggiunta Alcuni percorsi integrati multidisciplinari, perdestino. la diagnosi e lasuaterapia di: autonomia (19 Ottobre 1922) Riccione è stata un fermento di idee moderne, all’avanguardia nel lanciare le mode, lasciando agli altri la sola possibilità di imitarla accodandosi. E si è distinta anche nell’inventarsi i luoghi, sognando e progettando senza sosta. Dai tanti sogni e progetti sono nati il Parco della Resistenza; il Centro Sportivo, col fiore all’occhiello dello Stadio del Nuoto con due splendide piscine olimpioniche (coperta e scoperta); il Lungomare pedonale, che coi suoi due chilometri ricchi di fontane, piante, fiori e panchine è tra i più belli (e invidiati) d’Italia. E ci sono stati anche annunci di opere clamorose, di modernizzazioni ultravveniristiche, di investimenti miliardari (ieri) e milionari (oggi), di progetti strombazzati ai quattro venti e svaniti nel nulla... come bolle di sapone. Da qui l’idea di attingere a piene mani dalle pagine di “Una rotta nel vento “ di Dante Tosi e nel serbatoio del nostro bimestrale “Famija Arciunesa” pullulante delle “cronache” di Nives Concolino, delle “visioni” di Adriano Prioli e delle “riflessioni” di Carlo Andrea Barnabè. Un viaggio di 88 anni (1925-2012) traboccante di estrosità e fantasia, per rinverdire la memoria o per solleticare la curiosità, a seconda delle conoscenze.

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Assemblea Generale dei soci di Famija Arciunesa Avviso che vale come invito personale Sabato 12 Aprile 2014

I soci sono invitati all’Assemblea Generale ordinaria che avrà luogo presso la sede sociale in via Montebianco nel Parco pubblico “ex Casa della “Micia”; per discutere e deliberare sul seguente Ordine del giorno: • Approvazione del bilancio sociale chiuso al 31.12.2013 e relative relazioni; • Proposta di bilancio preventivo 2014; • Candidature per l’elezione del nuovo C.d.A. triennio 2014/17 che avverrà nel prossimo mese di Luglio (data e orari saranno comunicati nel prossimo numero di Famija Arciunesa). • Approvazione del regolamento del C.d.A. relativo alle modalità per candidarsi. L’Assemblea si riunirà il giorno Sabato 12 Aprile 2014 in prima convocazione alle ore 08.00; qualora il numero dei presenti non raggiungesse la maggioranza degli iscritti, l’assemblea tornerà a riunirsi nello stesso giorno e col medesimo O.d.G. alle ore 16.30 e sarà valida qualunque sia il numero dei soci presenti. Il Consiglio

Candidature a consigliere I soci che ritengono di poter svolgere la carica di Consigliere per il prossimo triennio 2014/17 possono proporsi e candidarsi a tale carica comunicando il loro intendimento alla sede, nei giorni Martedi, Giovedi e Sabato dalle 16.30 alle 19.00 oppure telefonando al 0541/ 64 38 84 entro il 30 Aprile 2014. Se ami Riccione e vuoi dare un contributo per conservare le tradizioni e offrire solidarietà ai meno fortunati fatti avanti e porta idee nuove. Non occorre essere Archimede. Basta la buona volontà!

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primi cittadini

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Delegati, Commissari, Podestà e Sindaci dal 1922 ad oggi MASSIMO PIRONI n. Riccione - 5.6.1959 Sindaco dal 9/6/2009 DANIELE IMOLA n. Riccione - 13.8.1957 Sindaco dal 14.6.1999 al 8.6.2009 MASSIMO MASINI n. Rimini - 17.7.1956 Sindaco dal 8.11.1991 al 13.6.99 TERZO PIERANI n. Auditore - 27.3.1939 Sindaco dal 16.7.1975 al 7.11.91 BIAGIO CENNI n. Riccione - 27.1.1916 Sindaco dal 12.1.1965 al 15.7.1975 GIOVANNI PETRUCCIANI n. S. Marcello P. 26.12.1894 Sindaco dal 8.12.1960 al 11.1. 1965 ENNIO T. DELLAROSA n. Riccione - 10.2.1927 Sindaco dal 6.12.1959 al 7.12.1960 DANTE TOSI n. Riccione - 18.2,1925 Sindaco dal 3.11.1957 al 5.12.1959 ENNIO T. DELLA ROSA n. Riccione - 10.2.1927 Sindaco dal 6.10.1953 al 2.11.1957 NICOLA CASALI n. Riccione - 6.12.1888 Sindaco dal 16.6.1951 al 5.10.1953 GIULIA GALLI in BERNABEI n. Ravenna - 27.9.1880 Assessore Anziano dal 15.5.1949 al 15.6.1951 AUGUSTO SAPONI n. Riccione - 31.1.1920 Assessore Anziano dal 28.3.1949 ai 14.5.1949 GIOVANNI QUONDAMATTEO n. Rimini - 19.3.1910 Sindaco dal 19.12.1944 al 27.3.1949 ADELMO VIVARELLI n. Milano Sindaco dai 18.10.1944 al 18.12.1944 Amministrazione occupazione Militare Alleata dal 16.9.1944 al 17.10.1944

1953. Quattro dei cinque sindaci che hanno tenuto la carica dal 1951 al 1975. Da sin.: Biagio Cenni, Dante Tosi, Nicola Casali, Ennio Della Rosa (manca G. Petrucciani 1960/65).

Daniele Imola, Terzo Pierani, Ennio Della Rosa, Massimo Masini. In carica dal 1975 al 2009 (Della Rosa 1953/57 e 1959/60).

RENATO DONINI n. Riccione 13.2.1899 Commissario straordinario dal 15.3.1944 al 15.9.1944 GIUSEPPE MONTI n. Saludecio - 17.2.1908 Commissario Prefettizio dal 15.1.1944 al 14.3.1944 ALESSANDRO BRUNETTI n. Bologna - 11.1.1866 Commissario Prefettizio dal 30.12.1943 al 14.1.1944 GIUSEPPE MONTI n. Saludecio - 17.2.1908 Commissario Prefettizio dal 28.11.1942 al 29.12.1943 BRUNO CURLI Commissario Prefettizio dal 30.5.1942 al 27.11.1942 LEO MANCINI n. Riccione - 1.1.1904 Commissario Prefettizio dal 28.4.1941 al 29.5.1942 FRANGIOTTO PULLÈ n. Riccione - 21.1.1904 Podestà dal 30.4.1936 al 27.4.1941 ARNALDO PASSERINI n. Finale E. - 11.6.1889 Commissario Prefettizio dal 5.9.1935 al 29.4.1936 FRANGIOTTO PULLÈ n. Riccione - 21.1.1904 Podestà dal 8.5.1934 al 4.9.1935

ARNALDO PASSERINI n. Finale E. - 11.6.1889 Commissario Prefettizio dal 9.4. 1934 al 7.5.1934 FRANGIOTTO PULLÈ n. Riccione - 21.1.1904 Podestà dal 2.12.1932 al 8.4.1934 GINO CELLESI Podestà dal 26.3.1932 al 1.12.1932 Commissario Prefettizio dal 20.11.1930 al 25.3.1932 CARLO MONTUSCHI n. Faenza - 12.2.1867 Podestà dal 5.8.1929 al 19.11.1930 SANZIO SERAFINI n. S. Marino - 30.11.1876 Commissario Prefettizio dal 6.4.1928 al 4.8.1929 SILVIO LOMBARDINI n. S. Arcangelo di R. - 1871 Sindaco dal 4.11.1923 al 5.4. 1928 AUGUSTO MARANI n. Cesena Commissario Prefettizio dal 12.6.1923 al 3.11.1923 LUIGI RIGHI Commissario Prefettizio dal 12.12.1922 al 11.6.1923 CARLO FELICE PULLÈ n. Modena - 1.8.1866 Delegato Comunale dal 19.9.1922 al 11.12.1922

REDAZIONE Direttore Responsabile: Giovanni Cioria • Capo Redattore: Giuseppe Lo Magro • Redazione: Laura Oppioli, Annarita Angelini, Rotary Club Riccione/Cattolica, Riccione Xmas, Centro sociale Nautilus, Ottavio Scalbi, Gianni Martini, Cesare Montanari, Giovanni Mattoni, Lorenzo Scola, Roberto Betti, Ass. Alzheimer, Gold Accademi, Edmo Vandi • Foto: Pico e Gianni Zangheri • Pubblicità: Tel. 338 4304667 • Grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.


primarie PD

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Ubaldi batte Pironi e destabilizza anche l’opposizione Dopo settimane di aspra e pungente battaglia, le primarie hanno stabilito che il candidato a sindaco della coalizione di centro sinistra sarà il segretario del Pd Fabio Ubaldi che, per una manciata di voti in più (103 in tutto), ha sconfitto l’attuale primo cittadino, Massimo Pironi. Un colpo di scena, inaspettato per la maggioranza, ma anche per l’opposizione che, all’indomani del voto del 2 marzo, è stata costretta a rivedere i suoi papabili. Su questo numero del nostro periodico avremmo voluto elencare i nomi di tutti i candidati a sindaco. Non a caso abbiamo ritardato l’uscita della Famija, ma al momento in cui andiamo in stampa, le fumate sono ancora nere e c’è tanta confusione. Come conferma anche Cosimo Iaia, leader del Nuovo centro destra: “L’intento è quello di trovare la quadra su un’ampia coalizione di centrodestra, per scongiurare la vittoria del centrosinistra”. In ballo i voti anche di Forza Italia e quelli di Noi riccionesi e Lista civica Riccione – Arcioun. I mesi scorsi sono stati fatti nomi di candidati tecnici, come quelli del docente universitario, nonché albergatore, Claudio Montanari, e di Stefano Caldari, presidente della Con-

fcommercio. Noi Riccionesi ha subito rilanciato la capogruppo Renata Tosi, scelta che però ha spaccato l’opposizione, tant’è che si è parlato di un secondo candidato di minoranza, ossia dell’avvocato Giovanni Bezzi della Civica Riccione, appoggiato da Ncd. Nessuna fumata bianca dal Movimento 5 stelle, che si riserva di rendere noto il nome del suo candidato a cavallo tra marzo e aprile. Tra i nomi emersi quello di Vania Arcangeli, libera professionista. Annunciata anche la lista Riccione

Futura di Michele Laganà con il candidato a sindaco Gabriele Fabbri. Tornando alle primarie del centrosinistra, Ubaldi ha conquistato la vittoria con 1.768 preferenze (49,17%) su 3.641 votanti (3.596 i voti validi, 13 le schede bianche, 31 le nulle, 1 contestata). A premiare il consigliere comunale, sostenuto dall’ala del Pd che annovera anche l’assessore provinciale Fabio Galli, l’ex sindaco Daniele Imola, Andrea Piccioni, Bruno Bernabei, Simone Gobbi e Pasquale Schiano, sono stati soprattutto San Lorenzo, storico feudo della sinistra, Fontanelle e Spontricciolo. Pironi, sostenuto soprattutto dal presidente Geat, Alessandro Casadei, da Sabrina Vescovi, dagli ex assessori Lanfranco Francolini, Bruno Castellani, in tutto ha ottenuto 1.665 voti (46,30%), mentre Iglis Bellavista, candidato a sindaco del Sel si è fermato a 163 preferenze (4,53%). Da sottolineare il grande crollo degli elettori rispetto le stesse primarie del 2009, che nella vecchia e cruenta sfida tra Pironi e Fabio Galli avevano portato alle urne oltre 7.300 elettori, in parte anche di centrodestra. Dato che dovrà far riflettere. Nives Concolino

strettamente personale

Al voto con coscienza e dignità La politica è il luogo dove gli uomini coltivano sogni e idee, giardini e scuole, ospedali e felicità sociale. Per sé e per i propri figli. La politica somiglia a coloro che la fanno. E' lo specchio delle sue fiabe, delle aspirazioni, delle cose che sa fare. Anche delle sue virtù. Come si sa non tutti i popoli sono uguali. Ed anche questo è un mistero. C'è un adagio inglese che dice che in Africa ci sono i leoni, in Asia le Tigri e in Europa la Francia. Si potrebbe aggiungere ai cugini d'Oltralpe, in negativo, ahinoi, anche l'Italia: forse il Paese più talentato d'Europa (di certo il più bello del mondo), ma anche il più monello per via di una corruzione e di un certo qualunquismo che non è peccato. A nessun livello. Neppure nella chiesa, come affermano i fatti millenari e recenti. E c'è quell'uomo

bellissimo di papa Bergoglio a dire che si può essere diversi. Se l'Italia ha dato al mondo il Gattopardo e Pinocchio forse qualche ragione ci sarà. Nei due capolavori c'è la nostra istantanea e anche la terapia, ma pensiamo che siano solo favole. La politica è quella che è per un coacervo di ragioni, che sono lontane perfino dalla ragione di chi le ha fatte. La bravura dei popoli è quando capiscono questi elementi e hanno la forza, o la fortuna, di porvi rimedio in modo naturale. Col buon senso. Gli anglo-sassoni, sempre loro purtroppo, sono empirici: quando una cosa non funziona, la cambiano. Punto. La nostra cultura legulea (che vuole sempre tagliare il capello non in quattro ma in otto) è sempre lì a chiosare sulle ragioni, fino a perdersi nel labirinto delle chiacchiere.

E addio nodo da sciogliere. L'economia e il livello civico dicono che così non è più possibile andare avanti. Lo urlano forte il 40 per cento dei giovani disoccupati sotto i 30 anni e coloro, sempre giovani, che fanno le valigie e salutano il Belpaese per opportunità migliori. Interessarsi alla cosa pubblica è più facile che scrivere un romanzo, afferma qualcuno. La grammatica ce l'abbiamo dentro di noi; il campanello della coscienza e della dignità ci dice quello che è vero e quello che è falso. Per costruire una comunità che sappia affrontare il presente sono doti più che sufficienti e che in gran parte ci appartengono. Basta andarle a recuperare. Dopo tutto, se ce la fanno i tedeschi e i francesi, lo possiamo fare anche noi. Giovanni Cioria

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LA NOSTRA STORIA

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La prima tassa di soggiorno a Riccione La nuova amministrazione Comunale si prepara ad affrontare la prima stagione balneare istituendo l'Ufficio Tassa di Soggiorno, con a capo il dipendente Luigi Angelini. La Tassa di Soggiorno sarà applicata sui territorio diviso in due zone: la prima comprendente il perimetro a mare della ferrovia, dalla via Fogliano (Verdi) a via all'Insegna (S.Martino); la seconda comprendente tutto il restante territorio comunale.

1923 - Gli impiegati del Comune di Riccione nel giardino della sede municipale. Luigi Angelini è il quarto da sinistra.

Le tariffe sono così fissate: 1ª zona: Adulti L. 20,00 - Ragazzi e dom. L. 10,00 2ª zona: Adulti L. 15,00 - Ragazzi e dom. L. 7,50

Anni ‘30. Viale Roma (ora Gramsci). Giugno Rastelli e Bruno Cesarini in perlustrazione quali controllori-esattori della Tassa di Soggiorno.

Con provvedimento del 26 giugno 1923 è istituito un corpo di esattori e vengono nominati: Montanari Domenico, Fabbri Battista, Del Bianco Fausto, Muccini Canzio, Della Rosa Domenico, Maioli Adamo. Ad ognuno dei quali è assegnata una delle 6 sezioni territoriali entro cui dovranno provvedere alla riscossione della Tassa di Soggiorno, muniti di un bracciale di riconoscimento recante la dicitura “Tassa di Soggiorno”. Gli esattori sono retribuiti con la percentuale del 6% delle somme incassate. L’introito totale è stato di L. 114.090.

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Per pagare: eventi, promozioni turistiche, verde pubblico, palacongressi, personale estivo dei vigili urbani, comitati d’area. La tassa di soggiorno, dal primo giugno al 31 dicembre 2014, al Comune di Riccione ha fruttato 2.218.868 euro. Una somma significativa, nonostante sette hotel, al momento in cui il nostro periodico andava in stampa, non avessero versato neppure un centesimo e altri quindici si fossero limitati a pagare cifre che, secondo l’Ufficio tributi, presentano delle incongruità. Vale a dire che avrebbero versato meno soldi di quelli che si suppone potessero incassare. Il Comune, a proposito, sta effettuando degli accertamenti per capire se qualcuno ha fatto il furbetto o se la differenza sia dovuta al fatto che qualche hotel ha lavorato a semiregime. Per esempio aprendo a stagione inoltrata o chiudendo in anticipo. Ma vediamo da vicino quali alberghi e in quale misura hanno contribuito a rimpinguare le casse pubbliche. A dare il maggiore contributo sono stati i tre stelle (52,78 %), poi i quattro stelle (28,85%), i due stelle (13,21%), le strutture con una stella (2,98), affittacamere, camping e agenzie (2%). A quali spese sono stati destinati i 2.218.868 euro? Come comunicato agli albergatori dalla dirigente al Bilancio Cinzia Farinelli, affiancata dalla comandante Graziella Cianini e Cristian Amatori 758.500 euro sono serviti a pagare i circa 40 eventi d’intrattenimento e iniziative promozionali del settore Turismo, come il Moto Gp, Radio Deejay con dirette e concerti,

attività dei comitati d’area, fuochi pirotecnici, fiere in montagna e all’estero. Con altri 446.666 euro è stata pagata parte di una rata del palacongressi da 1.339.000 euro. Con altri 898.300 euro è stato coperto il contratto sul verde pubblico della Geat e con 115.340 euro una parte delle assunzioni del personale estivo (19 uomini) della Polizia municipale. Cosa dice l’Associazione albergatori di Riccione che ha osteggiato in tutti modi l’applicazione di questo biasimato balzello? Il direttore Luca Cevoli, indignato per essersi trovato di fronte a scelte compiute, ha chiesto “un incontro urgente all’amministrazione comunale per evitare che le prossime entrate finiscano negli stessi capitoli di spesa”. In particolare “non accetta che il Comune decida da solo dove investire i soldi di fatto sborsati dai turisti e invita a investire quel danaro in modo tale da dare ossigeno anche a quelle strutture alberghiere che si trovano in forte difficoltà”. “Mi auguro che il 2014 sia l’ultimo anno d’imposta – premette Cevoli –, ma intanto ritengo che in questo momento di grande crisi il nostro patrimonio alberghiero possa essere sostenuto nelle ristrutturazioni con un fondo ad hoc”. Bocciata la scelta di finanziare i vigili, definita un “autogol”, e il Palas per destagionalizzare, mentre tanti hotel tornano a diventare stagionali. Nives Concolino

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Commercio e artigianato, arrivano gli stranieri RICCIONE, STAZIONE DI RICCIONE

“Bello quel taglio da ragazzino. Come sta il tuo vecchio barbiere?”. Mario (nome di fantasia) viaggia attorno ai sessant'anni ed appartiene alla categoria sociale medio-alta; quella che guadagna oltre 100mila euro lordi l'anno. La sua risposta: “Non vado più da lui. Sono andato da un cinesino che ha la bottega a Riccione Centro. Ho speso 8 euro; guardo come sono bello. Lui a tagliare, una ragazza a tradurre ed un boccetto italiano ad imparare. Andrò sempre lì. Me lo ha scovato mia moglie un venerdì di mercato”. Poco lontano, un altro barbiere ha esposto i prezzi in vetrina in gran vista ed ha abbassato le tariffe di un euro. Chi per il taglio pagava 14, ora ne sgancia 13. Ad un amico-cliente che gli faceva notare la nuova concorrenza, esclamava piccato: “Perché tan vè dì cinis!” (Perché non vai dai cinesi!). Era soltanto una battuta, ma un euro è stato rosicato. Aspettiamo il futuro. Adesso ci spostiamo a Riccione Abissinia, zona estiva. Una parrucchiera dopo trent'anni di lavoro, fatto con passione dopo essere passata per l'emigrazione svizzera, va in pensione e lascia il negozio alla sua collaboratrice più brava e più giovane: una ragazza di origine albanese. La signora, in precedenza, aveva cercato di vendere ad un'italiana, ma era incappata in molte delusioni e anche qualche umana fregatura. Nel mercato commerciale e artigianale riccionese c'è l'avanzata degli stranieri; cinesi in primis e in tanti hanno paura e gridano alla concorrenza scorretta. Si chiedono come è possibile sostenere quegli affitti e applicare prezzi così bassi ai clienti. Una risposta generica la si può attingere ad un buon manuale di economia politica, tipo “Economia” dell'americano premio Nobel Paul Samuelson, il Vangelo degli economisti. Pubblicato nel dopo-guerra, ad oggi, ne hanno venduti decine di milioni in tutto il mondo. Samuelson afferma che il prezzo è l'equilibrio tra la domanda e l'offerta e che sui nuovi mercati si entra con il rapporto più basso tra la qualità e il prezzo. In viale Dante, quello che è secondo solo a viale Ceccarini nella passeggiata dei turisti e non solo, mentre gli italiani fuggono per gli alti affitti ed i guadagni sempre più sottili, i negozi li stanno prendendo in affitto “solo” i cinesi, è sempre la parola luogo comune che scivola per Riccione. Invece, a scorgere gli indicatori economici della provincia di Rimini, quelli ufficiali della Camera di commercio, si legge che l'imprenditoria straniera avanza a passi giganteschi. Inarrestabile. Alla fine del 2012, le partite Iva forestiere erano 5.336, quasi il 9 per cento del totale. La stragrande maggioranza (il 77 per cento, extracomunitarie). E chi sono questi extracomunitari? I cinesi, ovvio. Rispetto all'anno

precedente l'incremento era stato del 4,2 per cento. I principali settori in cui operano sono il commercio (il 30 per cento, pari a 1.599 imprese) e le costruzioni (29,4%). La serie storica sui cinque anni afferma che il balzo straniero è stato del 17,3 per cento. A scrutare più da vicino i settori, la parte del leone è nella ristorazione, bar e alberghi. Ben 632 attività, sempre al 31 dicembre del 2012. Ma gli stranieri sono ben piantati anche nel comparto “attività professionali, scientifiche e tecniche” con ben 123 imprese. La Cina fa paura ma sono solo al quinto posto tra le comunità per nazionalità, con 353 imprese. Sono preceduti dagli svizzeri con 387 imprese. Domanda: perché aver paura dei cinesi e non degli svizzeri? Per guardare al futuro, è necessario anche dare una sbirciatina alle nostre scuole. Sono tanti i ragazzi stranieri di cultura italica che le frequentano e anche con risultati di cui essere orgogliosi, come ben sanno al Liceo Volta-Fellini. Lo scorso anno è uscito, dalla maturità, un ragazzo di origine albanese col talento per la fisica e la matematica e non è disprezzabile neppure nelle altre discipline. Era anche generoso e di cuore; passava i pomeriggi a casa degli amici per mettere a disposizione il proprio talento. San Carlo Borromeo, vescovo di Milano diceva che nella sua città erano benvenuti tutti coloro i quali sapevano commerciare. E creare ricchezza. G.C.

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Sei riccionese se... Partecipa al gioco. Ai primi 50 il diploma “A sò Arciunès” e pizzata con la Famija! Un “giochino” che ha avuto un successo strabiliante se sei su Facebook. Ne ho seguito con simpatia l’esplosione tramite alcuni amici “contagiati” e avrei potuto azzardare un “Sei riccionese se... nel C.F. hai il H 274”; ma con questo suggerimento sarebbero rimasti esclusi quelli impossibilitati ad averlo perchè la Sanità non ci consente più di nascere dove vorremmo, obbligandoci ad andare dove c’è una struttura adatta. Allora propongo il mio “personalissimo”: “Sei riccionese se.... conosci 50 vocaboli vernacolari”. A tutti coloro che invieranno l’esatta traduzione italiana di tutti i vocaboli elencati Famija Arciunesa donerà il Diploma C.d.I. attestante la comprovata riccionesità. Vedi esempio a fianco. I primi 50 solutori la riceveranno direttamente dai Consiglieri di F.A. nel corso della serata denominata “A sò Arciunés” che si terrà presso un Ristorante-Pizzeria (che verrà indicato) e alla quale saranno INVITATI quali Ospiti d’Onore. Le soluzioni, accompagnate da: nome, cognome, indirizzo e telefono, possono essere inviate/consegnate per iscritto presso la sede sociale in Via Montebianco oppure per e-mail a:

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i vocaboli da indovinare: Almadira. Rungaja. Sèrga. Saltrèin. Pardansul. Zuchira. Masè. Paidì. Pidriul. Sida. Scartòz. Aquadécia. Nunèin. Balòsch. Zlaja. Zamarugh-le. Bughida. Trièga. Caplèta. Ghéfle. Birichin. Cuchèl. Còch. Còc. Amdaja. Candlòt. Lumbardoun. Garnisèin. Ma la bdosa. Barcoch-la. Bugata. Scarana. Radanèda. Zinaloun. Arvura. Spigh-le. Cantoun. Lèmp in bésa. Sanèda. Schéla. Vidriola. Frènch. Mastèla. Ran. Birèla. Spagnèra. Arzdora. Gata plosa. Cvèla. Arcigh-lid.

A sò Arciunes!

Il Babbo

Riccione, Aprile 2014


NOVITà DALL’INCENERITORE

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Lotta anche sul piano legale Un nuovo fronte avanza compatto contro il Decreto Orlando, che consente l’arrivo dei rifiuti forestieri all’inceneritore di Raibano. Si tratta del neo comitato “Ambiente & salute” con sede a Riccione, nato le scorse settimane con il sostegno di un centinaio di persone, mamme e papà di ogni colore e ideologia, che hanno aderito alla petizione contro lo smaltimento di rifiuti in arrivo da fuori regione. L’obiettivo è quello di marciare insieme ad altre realtà già impegnate sul fronte dell’ambiente, come i Comitati Sant’Andrea in Besanigo, Cerasolo Ausa, Santa Giustina di Rimini, Rigas Rimini-Associazione acquisti solidali, Comitato Rimini Up town e Wwf provinciale, che ha allargato online www. petizionepubblica.it la raccolta delle firme, arrivate già a quota 2.500. “Ambiente & salute” con i partner già citati (altri si stanno aggiungendo mentre andiamo in stampa), hanno intanto sottoscritto un documento, indirizzato ai sindaci di Riccione Coriano, Misano e Rimini, nonché all’Ausl e ai presidenti della Provincia, Stefano Vitali, e della Regione, Vasco Errani, e ai rispettivi consiglieri. Si preme affinché il loro “decalogo” venga recepito nel Piano regionale dei rifiuti, come osservazioni, e che i comuni intervengano per quanto possibile con ordinanze nei territori di competenza. In particolare si chiede di destinare i fondi dell’indennità di disagio 2013 (quelli che Hera riconosce attraverso Atersir alle località che si trovano nel raggio di tre chilometri) per l’installazione di centraline di ultima generazione. Questo per il rilevamento della ricaduta nel suolo di eventuali diossine e altre sostanze inquinanti. Si chiede quindi che rilievi e studi sulla georeferenziali-

tà (analisi territoriale dell’area geografica in questione) vengano affidati a terzi e non a enti istituzionali preposti. A proposito si fa leva anche sulla sospensione delle coltivazioni a ridosso dell’inceneritore e sulla creazione di un “registro dei tumori” della provincia di Rimini con particolare attenzione a chi risiede e lavora vicino l’impianto. In primo piano anche la diminuzione rapida e progressiva fino all’azzeramento dei rifiuti da incenerire e portare in discarica per arrivare allo spegnimento o alla trasformazione dell’impianto, attraverso la raccolta differenziata e l’introduzione della “tariffa puntuale” secondo il criterio “chi più differenzia, meno paga” o, comunque, si preme anche sui percorsi alternativi all’inceneritore (come il Tunnel di trattamento meccanico biologico dei rifiuti). Tra le altre richieste anche l’attivazione di piccole postazioni

di recupero dei materiali usati per agevolarne lo scambio-baratto, il controllo certificato dei rifiuti, la demolizione della terza linea (forno) dormiente e la stipula a beneficio fiscale con tutti i punti vendita della grande distribuzione per favorire il riciclo di imballaggi e contenitori attraverso bonus spesa. Chi lo desidera può prendere contatti attraverso il gruppo Facebook “ Comitato Ambiente e salute”. Mentre anche l’associazione “Energia pulita”, porta avanti la battaglia sulla riduzione dei rifiuti da incenerire, i sindaci dell’Anci si sono mobilitati contro l’arrivo di rifiuti forestieri. Una delle quattro sottocommissioni, quella sugli “Scenari alternativi” agli inceneritori, ha impegnato il sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, che con altri amministratori dei tre comuni interessati e rappresentanti di comitati ha preso come esempio Ponte delle Alpi per verificare come funziona la grande raccolta differenziata. Colpo di scena, infine: a sorpresa lo scorso 3 febbraio Herambiente ha fatto ricorso al Tar contro la Provincia che ha negato l’autorizzazione a portare rifiuti da fuori regione. A proposito la multiutility ha citato anche l’Arpa Emilia Romagna e L’Arpa di Rimini, nonché i comuni di Coriano, Misano e Riccione, che nei rispettivi consigli comunali, come altre località che l’hanno fatto in un secondo momento, hanno votato all’unanimità (perché la battaglia è trasversale a ogni partito) un documento che va in questa direzione. A quest’atto legale, nei Palazzi letto come chiaro avvertimento politico, il 26 febbraio la giunta provinciale ha risposto, approvando l’atto di resistenza legale. Nives Concolino


coro lirico perla verde

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Abbiamo cantato per il Papa! Chi non avrebbe voluto essere lì, con noi, a Roma quel mercoledì 22 gennaio?? L’attesa di vedere il Papa è stata breve, il Santo Padre non si fa attendere troppo perché sa che una folla immensa e trepidante desidera vederlo, fotografarlo, allungare le braccia per porgere qualsiasi oggetto perché Lui lo tocchi e lo renda al proprietario. Tira il copricapo tra la gente e ne rimette subito un altro per poi fare lo stesso pochi metri più in là…tra le braccia si ritrova bimbi di ogni età che bacia e accarezza come un nonno…gesti umani vicini a noi e che nessuno si aspetterebbe dal Capo della Chiesa. Si rivela un uomo come tanti ma col cuore grande, troppo grande! Il nostro canto, mischiato tra la folla, ha attirato la Sua attenzione e, rivolto a noi, ci ha sorriso e salutato. A noi è bastato quel cenno con la testa per renderci immensamente felici!! Lacrime di gioia hanno solcato i nostri visi e quel ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori! Il pomeriggio è stato altrettanto movimentato. Dopo l’Udienza il pullman ci ha condotti negli studi televisivi

LIBRI

di TV2000, la televisione vaticana, dove ci attendeva lo staff del programma “La canzone di noi” per realizzarne la diretta. Dopo i convenevoli di rito subito le prove e poi via al trucco e parrucco e intanto l’adrenalina circolava sempre più veloce nel nostro corpo finchè... tutti in scena! Fare 40 minuti di diretta televisiva non capita tutti i giorni ma, fortunatamente,

tutto è filato liscio. Dopo aver salutato cordialmente gli squisiti conduttori, tecnici e dirigenti, ci siamo lasciati con la promessa di rivederci presto! E’ sera, si deve tornare a casa, Riccione ci aspetta… domani tutto ricomincia come ogni giorno ma con “qualcosa” in più nel nostro bagaglio dei ricordi. Anna Rita Angelini

La luna nel palazzo

È un racconto breve della vita di Giacomo Leopardi bambino. Un racconto scritto da Laura Oppioli Berilli e illustrato da Roberto De Grandis. Porta un titolo bello ed evocativo: “La Luna nel Palazzo” - Editore “Fulmino”. Il libro illustrato è stato presentato sabato 8 febbraio al Palazzo del Turismo in Piazzale Ceccarini. Con le letture del testo saranno a cura della Compagnia Teatrale “Fratelli di Taglia”. “La luna nel palazzo” è la favola magica ed eroica del grande poeta. Il libro ripercorre gli anni di Leopardi bambino: grazie ai suoi ricordi, alle sue

poesie e composizioni scolastiche, scritte durante l’infanzia, è stato possibile ricostruire il suo percorso culturale. Il racconto illustrato narra di un bambino intelligente, curioso, educato, ma anche burlone, irriverente, fantasioso, che ama scherzare e giocare. Appassionato di favole e racconti messi a disposizione dal padre nella ricca biblioteca di famiglia, Leopardi cresce ricco d’immaginazione. Diventa così un grande, capace di tradurre i suoi pensieri in poesia e scritti destinati a durare nel tempo, che ancora oggi emozionano chi li legge.

“Io da fanciullino di tre o quattro anni, stava sempre dietro a questa o quella persona perché mi raccontasse delle favole. E mi ricordo ancor io che in poco maggior età, era innamorato dei racconti, e del meraviglioso che si percepisce coll’udito, o colla lettura”. Giacomo Leopardi “Zibaldone” (28 luglio 1821)

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dal mondo dell’arte

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Gaetano Palumbo: la pittura dell’anima Non tutti conoscono le tonalità creative di Gaetano Palumbo, originario della zona di Foggia ma riccionese da 35 anni. Ha fatto tante cose nella vita… ma l’unica vera costante è stata ed è rimasta la pittura. Di forte impatto emozionale i ritratti che ricoprono un posto in primo piano nella sua produzione, dipinti con tratti di vernice nera ad olio e contornati col bianco del gesso per farli risaltare: un bianco-nero che ‘colora’ a forti tinte tele immense che onorano, nella loro verosimiglianza, le fattezze ma soprattutto il carisma di uomini e donne che con i loro saperi hanno scritto una parte della storia: quella dei mondi della cultura e pittura come Pasolini, Moravia, Picasso, Dalì, ma anche quello dello spettacolo, come la Magnani, la Callas, la Hepburn o quello dei miti letterari dell’ottocento come Cechov o Tolstojevski. Su tele enormi, enormi ritratti… ma anche per questo non definibili tali: “Sono un’espressione di Pop Art -spiega Palumbo- nel senso che non sono fatti secondo il criterio classico ma diventano un’immagine che non vuole rappresentare una realtà di sembianze, ma la personalità del soggetto. Per questo la mia attenzione è focalizzata in particolare sulla definizione degli occhi, che più di tutto colpiscono quelli di coloro che li guardano. Il grande formato, poi, gioca a favore di questa mia intenzione.” Sicuramente nato con un destino ben ‘disegnato’, Palumbo si era laureato in Giurisprudenza nel 1975 (anche se avrebbe voluto studiare Architettura…) ma diplomandosi in parallelo alla Libera Accademia di Belle Arti di Lucerna. Continuando sempre a dipingere, ha lavorato per più di vent’anni accanto al fratello, prima nello studio di avvocatura che aveva a Rimini, poi come disegnatore di stoffe e di campionari nell’azienda di abbigliamento che venne successivamente aperta. Peculiarità creative differenti ma che gli hanno permesso di cimentarsi anche in un’interessante esperienza teatrale, come scenografo e costumista in opere qualitativamente alte. Ma il dipingere è restata comunque una costante, perché espressività che dice “provenire dall’anima”, e quindi imprescindibile. Oltre ai ‘i ritratti’ si è impegnato anche in astratti “ma mi mettevano

un po’ troppa angoscia, perché l’astratto non ha riferimenti e risultando pura espressione di un conscio ma anche di un inconscio comporta uno sconvolgimento emotivo di più difficile gestione”. Ora Palumbo si sta dedicando solamente alla pittura… in questo caso le protagoniste sono le ballerine. Curioso comunque che non si siano mai visti qui a Riccione sue pubbliche esposizioni: “Di mostre ne ho fatte diverse, l’ultima è stata una personale nel 2013 presso il foyer Vittorio Gassman del Politeama Rossetti di Trieste; ma mai qui. Sono in realtà un carattere un po’ schivo, e non mi viene semplice propormi”. E si sa, ‘nessuno è profeta (o artista) in patria’… Maria Grazia Tosi

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Laureata in Dietistica-Master sulla terapia cognitivo comportamentale nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentari

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DONAZIONI

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7.075,75 euro 2 antidecubito a Casa Pullè dalla 5ª Camminata Rotary Club Riccione-Cattolica

Devoluti in cinque anni ben 77.556,82 euro

Il Rotary Club Riccione-Cattolica dà seguito al suo impegno sociale nei confronti degli ospiti di Casa Pullè, la residenza comunale protetta per anziani. Il presidente del sodalizio Agostino Prediletto, accompagnato dai due past-president Giorgio Leardini e Riccado Angelini, ha consegnato stamane all’Assessore ai servizi alla persona Federica Torcolacci e ai responsabili di Casa Pullè due nuovi materassi anti-decubito ad aria a ciclo alternato destinati agli ospiti non autosufficienti della struttura. “Anche in questa occasione abbiamo accolto le indicazioni degli operatori della struttura – ha spiegato il presidente rotariano Agostino Prediletto – che ci hanno segnalato soprattutto la necessità di materassi anti-decubito e sollevatori. Personalmente non conoscevo ancora questa struttura, e sono rimasto molto impressionato dalla sua gradevolezza, è veramente ben tenuta, così luminosa e aperta da sembrare un albergo. Lo spirito del Rotary è quello di dare una mano anche in strutture come questa, dove non ce n’è mai abbastanza, sia in strumenti che in attrezzature e personale”. I due nuovi materassi in dotazione a Casa Pullè funzionano ad aria a ciclo alternato, per evitare piaghe e decubiti dovuti al rimanere troppo tempo fermi nella stessa posizione. Un particolare sistema, infatti, cambia continuamente, la posizione dei cuscini d’aria, consentendo però un perfetto riposo al paziente. Un delicato sensore, inoltre, controlla il ritmo cardiaco dell’anziano e, in caso di necessità, segnala all’operatore la necessità del massaggio cardiaco. I nuovi strumenti sono stati presi in consegna dalle due coordinatrici di Casa Pullè Pamela Zanca e Federica Merli, e dai responsabil delle attività assistenziali e infermieristiche Daniela Sabattini e Antonio Murrino. TargaGrande

20-07-2007

15:31

Pagina 1

Dalla 5ª Camminata dei Babbi Natale e con la 1ª Xmas Running sono stati consegnati 7.075,75 euro a favore delle Parrocchie di Riccione, Consulta della Solidarietà e Caritas Cittadina. Ben 1.415 buoni alimentari da 5 euro cadauno (divisi equamente fra le 8 realtà cittadine) per i meno abbienti. GRAZIE A TUTTI e arrivederci al 26 dicembre 2014 per la 6ª edizione della camminata e la 2ª Xmas Running! Seguiteci sulla: pagina Facebook Riccione Xmas… inseguiamo Babbo Natale.

Foto di gruppo con mega assegno. Da sin: Antonio Montanari (Riccione Podismo) - Giancarlo (Babbo Natale Xmas) - Giuseppe D’Angelo (Conad Romagna) - Massimo Pironi (Sindaco di Riccione) - Maria Frisoni (Consulta della Solidarietà) - Roberto Corbelli (Pres. Xmas) - Paolo Massarente (Pres. Onorario Xmas) - Moreno Villa (Tesoriere Xmas) - Fernanda Renzi (Comitato Xmas),

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AMICI CHE SE VANNO

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Liliana Riguzzi l’albergatrice crocerossina

Dino Capelli ex Vicesindaco “quercia” socialista

Lo scorso gennaio Riccione ha dato l’addio a Liliana Riguzzi (91 anni) , albergatrice e cofondatrice del Comitato femminile della locale sezione della Cri. Per oltre cinquant’anni ha affiancato il marito, Abner Fascioli, nella conduzione dei due hotel di famiglia, l’Abner’s e il Vienna, intrecciando lavoro e solidarietà. Di origine bolognese, conobbe Fascioli nel 1943, a Riccione. Galeotta fu una vacanza che la signora Liliana fece nella Perla verde, quando l’albergatore studiava ancora ingegneria all’università. Un amore a prima vista, consolidatosi nel tempo. La famiglia Riguzzi era infatti un’ habituée di Riccione, possedeva una seconda casa all’Abissinia, dove si riparò anche durante la seconda Guerra mondiale. Il 29 giugno del 1955 la coppia convolò poi a nozze, da quel giorno la signora Liliana è sempre stata al fianco del marito, non solo nella gestione dei due alberghi, ma anche nei viaggi di promozione che all’epoca Fascioli faceva con l’ex presidente dell’Aia, Luigino Montanari, nelle gradi città europee, sempre a caccia di turisti. Una vita intensa, costellata da soddisfazioni e soprattutto relazioni, imbastite con centinaia di turisti. “Oltre a essere coofondatrice del comitato femminile della Cri -ricorda la volontaria Daniela Berlini-, ne è stata anche la tesoriera. Ha sempre lavorato in modo silenzioso con umiltà e determinazione”. La ricorda così anche Bruno Bianchini, presidente del’Aia, legato ai Fascioli da grande amicizia, tanto da aver festeggiato il suo matrimonio nel loro hotel. ni.co.

Fin dagli anni Sessanta è stato una colonna del partito socialista riccionese, tanto da rivestire diversi ruoli pubblici di rilievo, compreso quello da vicesindaco e di presidente del Consorzio Sociosanitario (antenato dell’Ausl). Dino Capelli, 94 anni, se n’è andato per sempre domenica scorsa, lasciando nel dolore la moglie Velia e i figli Raoul, Donatella e Giancarlo. Nell’ottobre 1960 per la prima volta viene eletto consigliere comunale per il Psi, assieme ad altri quattro noti socialisti, Agenore Ferretti, Franco Gusella, Michele Roux e Giovanni Petrucciani che, diventato sindaco della giunta Pci-Psi, due anni dopo lo vuole al suo fianco come assessore, al posto di Bruno Zamagna. Nel novembre del 1964 i riccionesi lo rieleggono consigliere, questa volta del Psiup, Partito socialista di unità proletaria, assieme a Cleto Bagli, e per la seconda volta viene nominato assessore, ma dal neosindaco Biagio Cenni del Pci. Terza rielezione, nel Psiup, nel giugno 1970, e riconferma come assessore comunale, carica che però mantiene fino al 23 settembre, mese in cui diventa assessore provinciale al posto di Giuseppe Coltelli, ma due mesi dopo si dimette. All’intensa vita politica Capelli ha intrecciato il suo lavoro nell’albergo Fantasy, tuttora della famiglia. Il consigliere comunale Luciano Tirincanti “Una persona ironica, una persona molto tosta” e Mari “Era un fenomeno, un vecchio politico dalla battuta pronta. Tra lui e i politici di oggi c’è una differenza abissale”. ni.co.

APERTURA 16 APRILE

Gastronomia di Pesce ed altro Possibilità di consumare i nostri piatti nei tavoli del giardino esterno


benessere & bellezza

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Benvenuta “iBeauty Spa & Fitness” Famija Arciunesa da il benvenuto alla neonata impresa riccionese Nonostante il periodo storico, dove l’incertezza e le preoccupazioni regnano sovrane, c’è chi ancora crede nello sviluppo e nel rilancio dell’economia della nostra bella Riccione. Nasce iBeauty Spa & Fitness, uno spazio dedicato al benessere e alla bellezza delle persone. Lo staff, dai due titolari Andrea e Nicola e dalle collaboratrici Lucilla e Daniela è

la vera forza motore di questa giovane impresa. Il cliente viene messo al centro delle nostre priorità, ci dice Andrea, che con il suo inconfondibile sorriso ci mostra soddisfatto tutti i servizi e gli spazi offerti dalla Maison. Giunti nella saletta Hammam ci informa che questo è il luogo dedicato al relax, alla sauna e alle coccole, dove spazio e tempo sembrano fermarsi. “Qui ci si ricarica di nuova energia, e trattiamo le specifiche esigenze di rassodamento, drenaggio e cellulite”. I principi attivi utilizzati nei nostri protocolli, arrivano direttamente dal mare -ci suggerisce Daniela- una ragazza dai capelli rossi naturale mentre ci mostra un’enorme alga che utilizza per la thalasso terapia- sostenendo che solo con l’utilizzo di prodotti puri e attivi è possibile intervenire su specifici inestetismi. Con la sua voce pacata, tipica di chi ha lavorato molti anni nelle più grandi spa, precisa che la fiducia per entrare in sintonia con i clienti si costruisce con la passione e l’amore per questo lavoro. Nel frattempo ci raggiunge Lucilla, e ci descrive come i prodotti viso “Linea Natura” appena utilizzati in cabina con la cliente, senza parabeni, siliconi, paraffine ha riscosso un grande successo tra le clienti attente alla cura del proprio viso. Per rendere efficace un trattamento di perdita peso e circonferenze, iBeauty

ha inserito uno spazio fitness che cura personalmente Nicola, Personal Trainer del gruppo. Dopo un’attenta anamnesi, tutto lo staff predispone un protocollo di lavoro personalizzato e su misura che comprende trattamenti specifici, movimento e alimentazione. Dopo la calorosa accoglienza accompagnata da una gradevole tisana, ci salutiamo porgendo i nostri migliori in bocca al lupo per questa loro grande avventura dedicata al benessere delle persone.

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Teatro dialettale

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La pèlvra de pèlchscenich

dei F.lli Curzi Andrea e Simone s.n.c.

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“Mettendo a posto cose di casa, mi è balenata l’idea di raccogliere il materiale prodotto in 35 anni di commedie che ho portato in scena assieme a voi, fatto di foto, manifesti, sceneggiature, redazionali, e realizzare così una pubblicazione, La pelvra de pèlch-scènich, che vuole essere un grazie a tutti coloro che con me hanno collaborato in questa lunga ed appassionante esperienza. Il teatro dialettale mi ha regalato enormi soddisfazioni, e ha permesso di mettermi in relazione con tanti carissimi amici, che questa sera vedere qui mi fa un gran piacere…”. Queste le parole che un emozionatissimo Giuseppe Lo Magro (smessa per qualche secondo l’abituale aria tenace e ‘spavalda’) ha proferito di fronte ad una settantina di affiatati ed esuberanti commensali e attori per diletto, che con lui hanno lavorato, in tempi e modalità differenti, nelle 14 commedie in dialetto rappresentate dal 1978 al 2009, e che grazie alla loro briosa verve hanno incontrato il favore della gente divertendola, per ritrovarci dentro parole, modi di dire e movenze tipici della nostra precisa fetta di territorio.

pei, come era stato sino ad allora, ma da un esplicito spaccato di “riccionesità”, da storie tutte nostre animate da ritratti umani altrettanto autentici. Ricoprendo la triplice figura di autore, regista, ed attore, dopo poco diede vita alla sua prima compagnia: I Arciunis, che esordì il 13 marzo 1978, a cui seguirono L’almadira e La rungaja. Tre domande a Giuseppe:

Gennaio 2014. I partecipanti alla pizzata per la presentazione del libro.

Il cammino espressivo di Giuseppe iniziò nel lontano 1974 quando dalla platea del Cinema Africa, assistendo alla pièce dialettale della compagnia I Sgrazid che recitava ‘in lingua locale’ (in quegl’anni il dialetto vantava ancora un buon numero di simpatizzanti…) restò folgorato da questa forma di spettacolo, tant’è che incominciò a giraci attorno, sino a che un giorno, dopo gavetta di siparista, suggeritore, aiuto tecnico e prime piccolissime partecipazioni, si lanciò con una sua di commedia, Pidriul e i su fiul. Non prendeva spunto da testi classici o parteno-

Quali sono stati i personaggi che ti sono rimasti più nel cuore o comunque in quello del pubblico? “Senza ombra di dubbio Pidriul e Brudèt della prima commedia Pidriul e i su fiul. Fu un successo… sperato, ma andò oltre le più rosee aspettative. Sicuramente la trama aiutò con vicende riscontrabili nella realtà di allora, ma la mossa vincente fu rappresentare il dualismo Paese-Marina (a quei tempi sentitissimo), coi due avversari Pidriul (il contadino) e Brudèt (il marinaio), veramente ‘ruspanti’.


teatro dialettale

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RANCH SALOON 1978 - Pidriul e i su fiul: prima commedia rappresentata.

Altra mossa positiva fu che i personaggi avevano dei soprannomi nostri; in precedenza quasi sempre si interpretava conservando il proprio nome di battesimo. Qui avvenne il contrario, e per molto tempo Rodolfo Ciotti e il sottoscritto vennero chiamati nella vita reale Pidriul e Brudèt: la commedia etichettava.” Perché hai chiuso con un eclettico ruolo che ti ha sempre visto ‘protagonista principale’? “Sicuramente l’abbandono non è stato indolore. Se penso a quanti spettatori hanno assistito alle mie rappresentazioni ho qualche ‘brividino’… Pidriul oltre 2.000, Scapazoun 2.400 e L’è fadiga scavalcò i 3.000, e parliamo solo delle prime edizioni e solo a Riccione (al Cinema Africa e al Cinema Teatro Turismo). Ma mi era diventato ‘pesante’ mandare avanti la macchina organizzativa: avevo bravi attori che sono sempre riuscito ad infilare nei personaggi a loro più congeniali, e sul palcoscenico sono stati perfetti; ma quanto a collaborazione esterna… solo bricio-

le. Per cui… stop! Anche se ogni tanto la frase “Mo an fè piò gnint?” solletica la mia creatività.” Cosa ti ha lasciato l’incontro con tutti gli amici-attori che dopo tanti anni hai voluto riconvocare? “Il grazie collettivo che ho voluto estendere a tutti coloro che con me hanno respirato la mitica polvere del palcoscenico in un’esperienza ricreativa mi è ritornato come un’eco amplificata; ho compreso che è stata soprattutto un’esperienza di vita. Tre generazioni, caratteri diametralmente opposti, professioni agli antipodi… eppure i traguardi via via prefissati sono stati raggiunti assieme… per la gioia di un applauso. Una gioia extra mi è arrivata con la presenza di Oreste Pavesi. Interprete delle prime due commedie (1978 e 1979), era tornato nella sua Mantova per motivi di lavoro. E dalla sua terra natia è sceso da noi dopo oltre trent’anni… per un abbraccio che assume un valore infinito. Maria Grazia Tosi

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2009 - L’Anandra te guaz: l’ultima commedia rappresentata.


CENTRO SOCIALE NAUTILUS

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Informatica e autoironia nel fotolibro autoprodotto

Molti di voi conosceranno in prima persona o avranno almeno sentito parlare dei corsi di computer del Centro Sociale Nautilus di Riccione. Anche la Famija Arciunesa ne ha scritto in precedenza: sono rivolti a chi ha già qualche primavera sulle spalle, si tengono ormai da alcuni anni e nel tempo si sono guadagnati una certa notorietà. Recentemente ci è capitato tra le mani un oggetto insolito e divertente. Si tratta di un fotolibro che racconta con molta autoironia la storia del “Corso di computer sul Libro Fotografico” tenutosi da poco proprio al Nautilus. I “ragazzi” dei corsi sono riusciti a confezionare un piccolo capolavoro, che, con apparente semplicità ed un aspetto

dicare dalle richieste in continuo aumento e dal numero di persone che tornano ad iscriversi per corsi più avanzati, direi che stiamo facendo un buon lavoro”. E il fotolibro? “Bello, vero? E’ il nostro fiore all’occhiello, nato dalla volontà di creare qualcosa da toccare con mano. Uno stimolo e una testimonianza anche per chi i corsi non li frequenta. Lo hanno prodotto i nostri allievi più avanzati, sotto l’impareggiabile guida di Joris Rossi, il nostro insegnante di riferimento”. “Il corso sul libro fotografico” - ci illustra quest’ultimo - “è stato una piccola dimostrazione di utilizzo pratico del computer. I partecipanti hanno trasformato alcune tecniche di base in oggetti belli da vedere, ma soprattutto densi di valori personali: un viaggio memorabile, i momenti salienti dei nipotini, la storia della propria famiglia. Piccoli scrigni dal forte contenuto emotivo”. Ogni partecipante ha realizzato un proprio fotolibro personale. Alcuni lo hanno anche fatto stampare (20 Euro). Una pagina di ciascun libro personale è poi stata inserita nel fotolibro collettivo. Qui, poche frasi giocate tra l’epico e il faceto accompagnano le numerose foto scattate durante il corso. “Sono foto estemporanee” - commenta il tutor Trento Conti. “Le abbiamo scattate con un paio di macchinette tascabili, nel modo più naturale possibile.

estetico davvero molto curato, riesce a strappare ammirazione e più di una risata a chiunque. Assai incuriositi, abbiamo indagato. “Al Nautilus organizziamo corsi di computer di vari livelli, tutti su misura per utenti over-anta” - ci dice il Presidente Franco Baratti. “In pratica, si parte proprio da zero e da lì si va via via crescendo. Vogliamo offrire ai nostri iscritti gli strumenti per non sentirsi esclusi dall’evoluzione tecnologica“. Poi aggiunge ridacchiando: ”O almeno per non sentirsi troppo a disagio con i nipoti quando parlano di Internet, e-mail, video-chiamate e compagnia bella...”. Infine, decisamente compiaciuto: “A giu-

Rendono proprio il senso di ciò che facciamo abitualmente e del clima di divertimento che condividiamo“. “Qualcuno si diverte di più, qualcuno, a volte, di meno” - sorride sornione Eligio Polo, citato nel libro come “di tutor di più”. “Qualcuno addirittura litiga col computer che fa i capricci, Poi arriva l’insegnante, preme un tasto e i capricci spariscono. E lì per lì uno pensa di non potercela fare, ma poi... Come quando abbiamo iniziato il libro: sembrava una cosa irraggiungibile. Alla fine, però, è riuscito davvero bene!”. Anche voi incuriositi? Andate al Nautilus e chiedete di mostrarvene una copia. Ne saranno orgogliosi. E ne hanno ben donde.

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largo ai giovani

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Laurea con 110 e lode!

Complimenti, dottor Lorenzo Zangheri! Davvero, tanti complimenti a Lorenzo Zangheri, nipote del nostro amatissimo Pico, che si è laureato con 110 e lode all’Università di Bologna, Scuola di Ingegneria e Architettura- sede di Forlì- Anno accademico 2012/13. Il nostro eclettico e simpatico concittadino ha discusso brillantemente la tesi di laurea su: “Studio di un modello matematico parametrizzato per la generazione di spalle formatrici per macchine automatiche”, relatore il Prof. Leonardo Seccia e correlatori gli Ing. Francesca Lucchi e Pietro Donati meritandosi il massimo dei voti, la lode e le vivissime strette di mano dei presenti. La redazione e tutta la Famija Arciunesa si complimentano di cuore con sincera gioia per questo importante successo scolastico e auspicano che sia il trampolino di lancio per una carriera professionale ricca di soddisfazioni.

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Dopo le vele e le farfalle ecco un’azzurra onda marina. E’ questo il simbolo scelto per la nuova rotatoria all’incrocio tra i viali Bondeno e Castrocaro, sopra la vecchia falesia. A progettarla e realizzata a proprie spese è stato il designer riccionese Filippo Urbinati, vincitore del bando indetto dal Comune alla ricerca di sponsor. “Kima” (dal greco onda) è alta un metro. Realizzata in lamiera zincata, è stata colorata con vernice fotocatalitica eco-compatibile “mangia-smog””, capace di neutralizzare le componenti nocive presenti nell’aria (ammoniaca, benzene, particolatoatmosferico PM10, monossido di carbonio, biossido di zolfo) e le polveri sottili. Non è tutto. L’onda

della nuova rotatoria, riprodotta in altre dimensioni e materiali, caratterizzerà altre creazioni del giovane design come una singolare poltrona, già realizzata. Lo scorso febbraio, durante il taglio del nastro, il sindaco Massimo Pironi, affiancato dal dirigente Baldino Gaddi, ha annunciato anche l’inaugurazione della rotatoria tra i viali Berlinguer ed Einaudi, mentre a breve, su progettazione degli studenti delle scuole superiori, sarà arredata quella che si trova all’incrocio tra la Flaminia e viale Berlinguer. A poche centinaia di metri, intanto, si sta sperimentando quella dell’ospedale tra viale Formia e la vecchia Statale. ni.co.

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aMICI CHE SE VANNO

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Marmanelli, una vita per i motori Per oltre 35 anni è stato il meccanico di riferimento per migliaia di riccionesi, residenti dei comuni limitrofi e forestieri. Un vero e proprio “mago” della meccanica. Giovanni Marmanelli, 71 anni, titolare dell’omonima officina, aperta nel lontano 1975 in viale Veneto, è scomparso lo scorso 19 febbraio, dopo aver lottato inutilmente contro la malattia che lo affliggeva da alcuni mesi. Da sempre appassionato di motori, per circa mezzo secolo ha svolto il suo lavoro con passione, professionalità e dedizione. La sua carriera era cominciata alla fine degli anni Sessanta come capofficina del Garage Dante, punto di riferimento anche per i tedeschi e per tutti quegli illustri personaggi del mondo dello spettacolo, che arrivavano a Riccione con auto da sogno per partecipare agli eventi del Savioli. Marmanelli era uno dei pochissimi meccanici dell’epoca a fare cambi automatici. Sotto le sue mani sono passate tutte le “signore” a quattro ruote, dalle Jaguar alle Mercedes, dalle Maserati alle Ferrari. Con il tempo ha poi deciso di mettersi in proprio, prima utilizzando il suo garage, poi aprendo la grande officina, tuttora condotta dai figli Mirco e Davide affiancati dalla loro sorella Emanuela che si occupa della parte amministrativa. Con il sorriso sulle labbra Marmanelli era pronto ad accogliere ogni giorno chiunque metteva piede in quell’officina, frequentata anche da forestieri, persino da clienti fedelissimi residenti a Fano, San Marino e Milano.Tra i tanti, anche diversi calciatori del Milan, come Gaudenzi. Non a caso. Il noto meccanico aveva fama di essere un valido innovatore del suo settore. Nel 1978 fu uno dei primi meccanici a dotarsi del banco elettronico per controllare le auto. Come racconta il figlio Mirco, Marmanelli fu anche uno dei primi nella vecchia provincia di Forli, a mettere a disposizione intorno il 1998 la sua officina per le revisioni. Allora si poteva andare solo nelle motorizzazioni, ma gli fu consentito di svolgere questo servizio nel territorio comunale di Riccione, organizzando le sedute di revisione, tenute dagli ingegneri. Con i clienti il noto meccanico parlava di auto e motori, ma spesso anche di calcio. Era, infatti, un gran tifoso del Milan. Per il resto trascorreva il poco tempo libero che gli rimaneva, coltivando il suo orto. Con il suo carattere solare, sempre pronto a fare il possibile per risolvere ogni problema, si era guadagnato la fiducia e anche la simpatia e l’amicizia di tanta gente. Non è un caso che per la messa d’esequie, celebrata nella chiesa di San Lorenzo da don Agostino Giungi, si siano date appuntamento centinaia di persone, strette nel dolore assieme alla moglie Maria, ai figli e a tutti gli altri parenti. Nives Concolino

Armando Vandi: una vita per il mare

E’ scomparso Armando Vandi, classe 1937, decano dei bagnini di Riccione. Il suo cuore ha cessato di battere per sempre lo scorso 4 febbraio, lascia la moglie Lucia e i figli Romina, Anna e Andrea. Fortemente appassionato del mare, iniziò la sua carriera come salvataggio, tant’è che con alcuni colleghi fondò la Cooperativa marinai di salvataggio, della quale è stato presidente per oltre un trentennio. Gestì pure la spiaggia 146 al Marano per poi spostarsi alla 138, ora Akuna Matata. Nonostante gli anni, Vandi non ha mai mollato la spiaggia, ultimamente aiutava il figlio nella gestione del Bagno 25. “Armando era un gigante buono che aveva sempre una parola di conforto ed era l’amico di tutti i bimbi. - Ricorda Renato Santi, presidente della Cooperativa bagnini Adriatica -. Era una persona squisita. Ci mancherà e non poco”. Tanti gli amici, e i colleghi che gli hanno dato l’ultimo saluto nella chiesa della Pentecoste.

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compleanni centenari

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Enrico Torcolacci torna a brindare! Per circa 70 anni si è sempre rifiutato di festeggiare il suo compleanno, perché proprio in quel giorno aveva perso sua moglie. Dopo tanto tempo, però, Enrico Torcolacci, nato a Urbania (Pu) il 23 gennaio 1914, ma residente a Riccione da 55 anni, ha dovuto fare uno strappo alla regola. Ha, infatti compito 100 anni, un ragguardevole traguardo che i suoi parenti hanno voluto festeggiare nella dovuta maniera. Come racconta sua nipote, l’assessore Federica Torcolacci, “quella data per nonno Enrico evoca tuttora un triste evento. La morte della moglie Cesira, ma anche della cognata, rimaste schiacciate sotto una trave, crollata durante un bombardamento della seconda Guerra mondiale, che a Urbania colpì la chiesa durante la messa. Il nonno e suo fratello rimasero sotto le macerie per 24 ore, ma si salvarono. Al di là del drammatico episodio, diceva sempre di essere stato fortunato perché nei suoi dieci anni trascorsi come militare, era stato assegnato al corpo del “ge-

Passeggiando

nio militare” che ricostruiva ponti, strade e altre infrastrutture”. Al suo fianco, nella residenza per anziani Nuova Primavera, i figli Tarcisio e Lazzaro e i nipoti, Enea,

Denis, Massimo e Federica, nonché con il sindaco Massimo Pironi che gli ha consegnato una targa ricordo. Un particolare: Torcolacci che nel frattempo si era risposato con Anita Rossi scomparsa un anno fa, viaggiava sempre in bicicletta. Spesso lo si vedeva sfrecciare in sella con la sua dolce metà nel seggiolino posteriore. Dopo aver fatto il contadino per tanti anni, nel 1965 è stato assunto come manovale da una una cooperativa che costruiva le fogne a Riccione, dove si era trasferito nel 1959. Fino a un anno fa nonno Enrico non era mai stato ricoverato in ospedale e solo una sola volta in tutta la sua vita è ricorso al dentista per estrarre un dente, rifiutando tra l’altro l’anestesia. Ha sempre mangiato tutto e in tavola non è mai mancato il suo bicchiere di vino. Appassionato di politica, si era iscritto al Pci (Partito comunista italiano) nel 1944. Da allora conserva gelosamente l’intera collezione delle sue tessere. Nives Concolino

a cura di Giuseppe Lo Magro

Raccolta differenziata? “Tropa fadiga!” Un esempio di “vagabondaggine” civile.

Transitando in Via Montebianco ho notato, per la terza volta negli ultimi mesi, che un tizio/a ha il “vizietto” di depositare i suoi rifiuti quasi fosse stremato da tale adempimento civile. Pur avendo a disposizione tutta la batteria di contenitori per una corretta raccolta differenziata lui/lei depone sul primo appoggio che capita un bel cartone colmo di plastica e vetro. Deve proprio essere una fatica superiore alle sue forze mettere plastica con plastica, vetro con vetro e piegare il cartone per introdurlo nella fessura apposita. E se mettessimo a disposizione un kit con qualche fiala ricostituente o bustine di integratori?

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IL PERSONAGGIO

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Giancarlo Mantellato: ‘un bilancio in attivo’ I numeri e le parole sono certamente tra le prime passioni di Giancarlo Mantellato. Professionalmente impegnato, intellettualmente curioso, e con quell’aria un po’ scanzonata di chi sa prendere la vita anche con leggerezza ed ironia, assieme ai tre figli, Francesca, Laura ed Antonio, ricopre a Riccione un ruolo significativo rispetto alle questioni economico-aziendali. Sono infatti tutti e quattro dottori commercialisti, “beninteso, non sono stato io ad indurli ad intraprendere questi studi…!”, diventando esempio, sempre più raro, di concentrazione familiare attorno al medesimo lavoro. Quali sono invece le parole? Non quelle indispensabili nel redigere un atto contabile… ma quelle che Giancarlo investe nell’approfondire elementi storici che possano raccontare le vicende della nostra città e del nostro territorio. Non a caso gli è stato conferito dall’associazione Famija Arciunesa un premio, in occasione del 91esimo compleanno del Comune, quale esperto di storia locale (“ricevuto con emozione ma anche con imbarazzo perché sicuramente non meritato”, si schernisce lui). Socio fondatore dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Rimini, tante sono le cariche ricoperte nel tempo… e sin dal 1972 è presidente del Consiglio di amministrazione della società Contax, noto centro di elaborazione dati. Da dove è incominciato il suo excursus professionale? “Dopo essermi laureato nel 1964 presso l’Università di Bologna sono tornato a Riccione e ho iniziato da zero nel maggio del ‘65, mettendo una targa davanti al mio primo studio in Via Cec-

carini e cominciando a fare cose che qui non si facevano, riguardanti pratiche in materia societaria, fiscale e contrattuale; al tempo era richiesta la consulenza del lavoro (assunzioni, libri paga…). La svolta che ha portato ad una generale regolarizzazione è dipesa dall’entrata dell’IVA (gennaio 1972): da lì la professione ha iniziato a produrre risultati tangibili. Insieme a Gilberto Monaco, Vittorio Moroncelli, Raffaello Cecchini e Piero Stefanini, poi, aprimmo la Contax: loro prestavano consulenza del lavoro, io misi in campo, invece, specifiche e diverse competenze, in particolar modo nel settore fiscale, e presso il nostro studio convogliarono molte e anche grandi realtà turistiche. Ora purtroppo dei soci di allora sono rimasto solo io… con l’ingresso in società di Roberto Monaco e Fabrizio, Nicola ed Elena Moroncelli e naturalmente dei miei figli che esercitano la loro attività professionale anche nello studio Mantellato.” Da cosa è incominciato invece quello creativo? “Direi da quando ho iniziato ad appassionarmi alla storia del Castello degli Agolanti, sulla quale ho pubblicato articoli di approfondimento collaborando con testate locali come Ariminum, Il Resto del Carlino, La Voce, l’ Arco; e dopo l’uscita del prezioso volume curato dalla poetessa e saggista Rosita Copioli il mio entusiasmo è aumentato,

inducendomi all’interessante ricerca di documenti e testimonianze in particolar modo riferiti alla vita di Cristina di Svezia e il suo soggiorno riccionese al castello, componendo così La contumacia di Cristina di Svezia nel “Castello” degli Agolanti di Riccione. Ho poi seguito da vicino l’epopea dell’acquisto di Villa Mussolini, perché ricoprivo un ruolo nella Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini che l’ha acquisita e concessa in uso gratuito al Comune di Riccione; senza mai smettere di scrivere pezzi e biografie su personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia locale. Ma anche relazioni socio-culturali nell’ambito delle variegate attività promosse dal Rotary, del quale sono stato uno dei soci fondatori del Club di Riccione-Cattolica nel 1984, assumendo la carica di primo presidente.” Quale è stato il lavoro più articolato e impegnativo che ha affrontato? “La pubblicazione più elaborata l’ho realizzata in occasione dei cinquant’anni di Portoverde, Portoverde 50 – 19632013. Edificazione che nel 1963 incarnò quella che fu la voglia di rinnovamento propria del miracolo economico che investì l’Italia. Un libro sulla geniale intuizione di imprenditori romagnoli che in quegli anni vinsero sfide incredibili: Luciano Spadini un albergatore con la passione della vela, e Claudio Tentoni medico condotto, ai quali si aggiunse poi Potito Randi industriale di Teramo. Trasformarono i 28 ettari di terreno misanese sabbioso e coltivato a pomodori, cereali e foraggi, in un centro turistico di alta qualità con una Marina di buona e sicura ospitalità, generatore di rilevanti riflessi su tutto il territorio in termini di riqualificazione del turismo, sviluppo di progetti imprenditoriali e di occupazione.” Nella prefazione scrive “mare, come esaudimento del sogno di benessere e metafora di libertà” “E’ vero. Ho scritto questo perché sono un amante della navigazione a vela, da sempre: la mia prima imbarcazione, se così si può chiamare, è stata La fifa dei mari… un vecchio moscone che si ‘imbombava’ d’acqua dopo pochi minuti, e che mi fu venduto per 5000 lire dal bagnino Settimio Antonioli. Quella attuale è la Yawl Samantha progettata da Sciarelli, varata nel 1967 a Monfalcone; e con lei, in estate, tantissime volte ho attraversato l’Adriatico con mia moglie Melita.” Maria Grazia Tosi


STORIE DI CaSA NOSTRA

di Giuseppe Lo Magro

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Friz e Simo: una amicizia da libro “Cuore” Se non ci fosse questa carrellata di foto a testimoniarla sarebbe difficile da credere anche per Edmondo De Amicis. Tra Thomas “Friz” Schiavi e Simone “Simo” Nanni, due giovani uomini riccionesi, c’è una amicizia che dura da trent’anni, rafforzata dal vivere assieme quotidiane esperienze di vita e farle così diventare straordinarie. Sempre in perfetta sintonia nei periodi dell’istruzione, della religione, del tempo

libero, dell’obbligo militare di leva e ora del lavoro con la gestione della Gastronomia Fabbri, animati dalla stessa passione per la cucina tradizionale.Thomas “Friz”Schiavi e Simone “Simo” Nanni stanno scrivendo una bella storia di amicizia, sentimento raro soprattutto di questi tempi dove tutto è effimero e si consuma dall’oggi al domani. E hanno “contagiato” anche le rispettive consorti Monia e Giovanna.

1985. Classe 2ª elem. M° Ennio Capeci. Da sin.: 1ª fila: Raffaella Rossi, Claudia Campagna, Caterina Coccia, Silvia Tagliati. 2ª fila: Thomas Schiavi, Nicola Fraternali, Federico Scognamiglio, Simone Nanni. 3ª fila: Nicola Marchetti, Luca Pari, Luca Drudi, Cristian Quadroni. 4ª fila: Lorenzo Capasso, Alex Fuzzi, Michele Ciavatta, Daniele Lapadula.

1989. Prima Comunione. Da sin.: Valerio Gnucci, X X, Claudio Pari, Nicola Fraternali, Luca Pari, Pierluigi Corazzi, Simone Nanni, Filippo Mignani, Cristian Quadroni, Thomas Schiavi, Lorenzo Capasso.

1995 – A pesca sul fiume Foglia.

Estate 2013 Gastronomia Fabbri. Da dx: Carlo Nanni, Carolina Kosakiewicz, Diego (radio deejay), Thomas Schiavi (Friz), Simone Nanni (Simo), La Pina (Radio deejay) e le nostre mamme Nadia Barbiani e Poli Mirna.

1998/99- Servizio di leva a Portogruaro.


Triennio 2011/14: co 1

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1) 237.000 copie gratuite del bimestrale FAMIJA ARCIUNESA nelle case dei riccionesi consegnate per posta.

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2) Progettazione e posa in opera della statua in bronzo dello scultore Leonardo Lucchi dedicata a Maria Ceccarini nel centenario della intitolazione del viale -11 ottobre 2012con impegno di 11.200 euro. 4) Organizzazione di 3 mostre culturali: Ottobre 2012 “Dalla vaporiera al salotto” Foto documenti e filmati di: A.Semprini, G. Zangheri, J. Monaco. Palazzo del Turismo. Estate 2013 “Le Sculture di L. Lucchi” Esposizione c/o Hotel Corallo. Dicembre 2013 “Arcioun at voj bèn” Tele e fotografie dal 1900 in poi. G.Ruberto e G.Zangheri Palazzo del Turismo


osa abbiamo fatto per Riccione 3

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7) Donazioni per 26.000 euro 10.000 Ospedale Ceccarini reparto Radiologia. 7.000 all’ A.I.L. Ass. Ital. lotta alle Leucemie. 2.000 all’A.I.S.M. Ass. Ital. Scler. Mult. 1.000 allo I.O.R. Ist. Oncol. Romagnolo. 2.000 a Famiglie in difficoltà. 3.000 al Centro 21. 1.000 attività giovanili

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3) Col Parco Oltremare organizzazione di 3 Feste di fine estate con 7.500 presenze. 4) Ideazione organizzazione delle 3 Feste di Compleanno 89° - Concerto lirico al Play-hall 90° - Concerto del Coro al Palas 91° - Galleria del Palacongressi con premiazione di 20 cittadini meritevoli per: solidarietà, sport, cultura, arti varie, impegno civile.

6) Tradizioni Ottobre delle caldarroste. Tutti i Sabati e Domeniche in Viale Ceccarini. Presepe animato permanente di Maurizio Veterani, Dicembre - Gennaio nell’Arboreto Cicchetti. Camminate dei Babbi Natale. Dicembre.Partecipazione e collaborazione. Rassegna Teatrale dialettale. “In dialèt l’è mej” in collaborazione coi F.lli di Taglia. Febbraio-Marzo. Al Teatro del Mare.

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8) Pubblicazione volumi di storia locale, vernacolo, racconti, personaggi, fotografia, progetti.


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CURIO ITà senzaeta’ di Maria Grazia Tosi

AI CONFINI DELLA MUSICA

Garcia Lorca, canti e racconti d’amore è l’omaggio al grande artista andaluso che la compagnia Ensemble Amarcanto, diretta da Laura Amati, con la partecipazione del chitarrista classico Cristiano Califano e la regia di Franco Palmieri, ha messo in scena al Teatro del Mare. Tanti i temi musicali esplorati, in uno spettacolo che si è aperto con un ritratto dell’autore e ha proseguito con melodie e brani poetici, sino a confluire nelle suggestioni per soli, coro e chitarra. I passi di flamenco della stupenda Ana Maria Rivero Andrian hanno a tratti intervallato parole e note, arricchendo con il loro ‘suonare’ le tavole del palcoscenico l’atmosfera vagamente onirica e sofisticata che ha entusiasmato una platea numerosa ed attenta, aggiungendo una perla in più al repertorio della compagnia. Un repertorio fatto di ballate, inni e coralità, e che attraverso innumerevoli sfumature valorizza la bellezza della voce quando si spalanca al canto. Il viaggio musico-culturale dei bravi componenti di Ensamble Amarcanto, una quindicina di cantori e musicisti che con passione affrontano da una decina di anni i più diversi stili e contenuti della musica popolare, è intenzionato ad attraversare tutti i paesi del mondo, oltrepassando i confini della tradizione per regalare preghiere e sonorità antiche.

INCREDIBILI PROGRAMMAZIONI

Quasi trent’anni dopo… ma altrettanto il livello musicale. Era l’agosto del 1939: le voci protagoniste delle opere liriche Mefistofele, Turandot, Andrea Chenier echeggiavano nel Teatro degli 8000 che in due settimane venne allestito a Riccione, nella via Ceccarini alta su un vastissimo terreno agricolo del signor Trozzolini. Dopo averci mietuto il grano, spianato il suolo, recintato lo spazio con tavole di legno e pannelli di ‘popolit’ (isolante termo-acustico costituito da un miscuglio di cemento e fibre legnose usato a quei tempi), e dopo aver costruito l’enorme palcoscenico di legno con tutti i servizi di scena e stesa la pavimentazione, venne realizzata una platea di ben 4000 posti e in più una tribuna in fondo per altri 4000. L’ingresso si presentava architettonicamente grandioso, in cima al quale primeggiavano tre vistose aquile e quattro scenografiche fontane. Dopo l’inaugurazione della meravigliosa arena, nella quale presenziò anche Benito Mussolini, le interpretazioni canore di Giulietta Simionato, Mafalda Favero, Beniamino Gigli e altri cantori dello stesso calibro, resero ‘mitica’ una struttura con una stagione teatrale che purtroppo durò da luglio a settembre, per poi lasciare dietro sé solo un campo dissestato… e, per i cultori della buona musica, uno sconsolato rimpianto.

ARMONIZZAZIONE AL FEMMINILE

STRUTTURE D’AVANGUARDIA

A proposito di sonorità antiche. Era il 1902, e la voce solista Elena Cumbo Borgia, “pastosa e squillante” così la definiva il giornalista, spiccava nella concertazione di autori come Mozart, Catalani, Brahms che inondavano di note ‘importanti’ il sontuoso Salone Amati, presso l’omonimo albergo, uno dei primi sorti a Riccione ed edificato da Sebastiano Amati l’anno prima su un vasto territorio prospiciente la via Viola (Ceccarini) quando si incrociava con l’Ippolito Nievo (quello del ristorante Al pescatore). Un complesso che conteneva un caffè-concerto, una birreria e addirittura una pista di pattinaggio. “Concerti come questi pochi se ne sono sentiti – commentava il lezioso cronista su La Burrasca - . La splendida sala Amati aveva assunto un aspetto imponente degno di qualunque città primaria. Una vera gara tra le signore che indossavano toelettes folgoranti. Un effluvio di fiori dava nell’aria un profumo delizioso e i volti delle nostre graziose signorine conferivano un aspetto oltremodo poetico all’ambiente. Le mamme guardavano con compiacenza le loro adorabili figliuole.” Un esempio, quello dell’Hotel Amati, che risulta tutt’ora incredibilmente all’avanguardia per lo spirito ‘imprenditorialmente colto’, al quale seguirono le proverbiali serate del Savioli e del Des Bains.

E dal 1939 al 2014. I Got Rhythm composta da George Gershwin nel 1930, è infatti uno dei ‘cavalli di battaglia’ di tre donne con una grande passione per il canto abbinato, come sostengono loro, ‘da una sana vena di follia’. Così si definiscono le Why Note Voices (il nome gioca sull’assonanza delle parole inglesi Not, che significa no e Note, che significa nota, e che unite al Why che significa perché, diventa Perché Note). Il gruppo è nato da voci e caratteri molto diversi ma con un obiettivo comune: la passione per il canto, che arricchito delle eterogenee esperienze acquisite singolarmente, permettono loro di proporsi in uno stile completamente inedito. L’impatto emozionale attraverso il quale tale connubio di intonazioni e stili riesce ad incantare il pubblico è notevole. Connubio della voce grave ed intensa del contralto Alessandra Silvagni, quella calda e piena del mezzo soprano Brigitte Siegrist e quella cristallina ed acuta del soprano Maura Miceli, in grado di cimentarsi con naturalezza sui diversi registri canori e spaziando tra sonorità Jazz e Pop. Tutti i brani interpretati dal trio sono armonizzati e accompagnati al pianoforte dal maestro Marco Galli. Brani che spaziano da motivi anni 30… sino a Fabio Concato o Pino Daniele, attraversando pezzi di Otis Redding e David Bowie.


BIRICHINATE

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E bècalà ad “Pino” (il baccalà di Pino) Riccione negli anni ‘50 era per i ragazzini di 10-12 anni un grande parco divertimento. Almeno lo era per noi che abitavamo nei viali di Riccione marina compresi nella fascia: ferrovia, Cesare Battisti, spiaggia e Francesco Baracca. E da lì non si sconfinava. Le strade non erano pericolose, visto lo scarso traffico automobilistico. Motorini rari, qualche Vespa o Lambretta. E tante biciclette. Si poteva giocare tranquillamente a pallone e poi c’erano i giardini delle tante ville dei “Sgnur”da visitare. Disabitate per tre lunghe stagioni esclusa l’estate, offrivano possibilità di divertimento fantastiche. C’erano il brivido del proibito e il rischio di farsi sorprendere dai custodi, vere e proprie spade di Damocle. Ma si potevano “calare” le trappole per catturare i passerotti; c’era la frutta da “fregare”; arbusti adatti a diventare “sfrèmble” e si poteva giocare ai pirati e ai pellerossa. Quando non eravamo in vena di proibito e di rischio ci inventavamo qualche birichinata meno pericolosa. Ad esempio...

I due birichini: Mario e Giuseppe.

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Estraemmo una “pitura” a testa dall’acqua e prendemmo a dondolarle gocciolanti sulla porta: “Pino e bècalà e vola”. Poi, all’imperativo “ Mitì giò e becalà!”, le lasciammo cadere in terra per poi fuggire dietro l’angolo e da lì osservare sadicamente Pino raccogliere i due pezzi lanciando un flebile “ Bròt birichin...s’av ciap av tir agl’urèce!” mentre la Maria li risistemava dopo una delicata e amorevole opera di pulizia. Questa birichinata fu ripetuta altre due volte con sommo divertimento finchè nostro zio Carlo, uomo tutto d’un pezzo ed ex capostazione delle FF.SS. venuto a conoscenza del fatto ci redarguì facendoci una promessa: “S’al fè un’ènta volta a vlì dagh s’la ròs-cia. Av fac dal teghe te cul ca durmì a pènza sèta per un mes”. Da allora, per evitare ogni tentazione, passavamo sul marciapiede opposto. G.L.M.

Giuseppe “Pino” Montanari e Maria Capp ellini. Il sorriso era nel loro DNA.

Per alcuni anni il negozio di alimentari su viale Trento e Trieste (tra Nazario Sauro e Damiano Chiesa) fu gestito da due persone deliziose: Giuseppe “Pino” Montanari e sua moglie Maria Cappellini. Per quanto erano minuti fisicamente tanto erano grandi in gentilezza, disponibilità, affabilità. Queste qualità per noi piccoli scapestrati rappresentavano forse sinonimo di debolezza e volendo attuare qualche dispetto eravamo certi di restare impuniti. Quando era tempo di baccalà, il buon Pino sistemava all’esterno del negozio uno sgabello vicino all’ingresso appoggiandovi una vaschetta per tre quarti colma d’acqua. Lì metteva in ammollo l’ex merluzzo così che fosse pronto da cucinare per i suoi clienti. Un giorno, mio cugino Mario ed io, a zonzo dopo i compiti, notando le code sporgenti facemmo due più due...

Sfrèmbla= Frombola, fionda. Arma per lanciare sassolini o pallini di piombo. Era costituita da una forcella (archèt) ad “U” con manico; alle punte erano fissati due elastici che terminavano in un sacchetto di cuoio. Pitura= Un baccalà sano. Decapitato, squartato e ripulito, viene aperto come un libro e opportunamente salato. Ròs-cia= Sottile verga per guidare il cavallo. Quella ricavata dal vinchio, forte ed elastica, se usata per colpire dorso gambe provoca ferite e dolori.


animazione per anziani

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La “Band della speranza” Il gruppo è nato dieci anni fa all’interno dei centri sociali di animazione del Comune di Riccione in collaborazione con “AUSER” e “SPI”. La Band è composta da una dozzina di scalpitanti “over 65” con preponderante presenza di gentil

sesso. Il repertorio ha un ventaglio assai ampio, andando dalla musica di intrattenimento ai canti popolari degli anni ‘40’50-’60, dalle poesie alle scenette. Il loro palcoscenico? Le “Case di Riposo” del circondario; lo scorso anno le esibizioni

Centro Nautilus- Riccione. La “Band della Speranza” in piena azione canora. Da sin.: Giorgio Scalbi, Nicolina Bacchini, Anna Bertozzi, Maria Conti, Antonia Congia, Domenica Naldoni, Ottavio Scalbi, Lina Dicampli.

La ricetta del mese:

sono state dodici. Il loro “rimborso spese”? Milioni di gioiosi sorrisi, altrettanti straripanti applausi e, ai saluti finali, la trepidante richiesta di un bis non troppo lontano nel tempo. Ottavio Scalbi

Buon vicinato “Colle dei Pini”. Maria Conti, a sinistra, indaffaratissima in una dimostrazione di come fare il pane attorniata da tante amiche curiose di apprendere.

I canIstrèin (i canestrini) Chlamys opercularis o Pecten opercularis= Pettine opercolare. E’ un mollusco bivalve che si muove velocissimo a reazione. Con la chiusura e apertura repentine delle valve espelle l’acqua e avanza nel liquido. I suoi stazionamenti in ampi banchi sono quindi molto volubili. Ha carni pregiate e le due migliori qualità si riscontrano in quello a guscio bianco (nustrèn o giantil) e poi in quello rossastro (a volte con peluria esterna). Un tempo e “nustrèn” si gustava anche a crudo, appena pescato, con una sciacquata. Ma quella che è “la su morta” si ottiene sulla gratella, sistemato nel suo guscio (dopo averlo ben lavato più volte ed asciugato), con olio, pepe, sale, pane grattugiato e aglio tritato finemente. Per i più esigenti c’è la versione allo spiedo. Occorre un ferro molto sottile che infilzerà il mollusco nel bottone (muscolo bianco che unisce e comanda le valve). Ovviamente col condimento già descritto.

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“FACCIAMO FINTA CHE...” / Laboratorio di Burattini Se “faccio finta che...”, la mia realtà può essere interpretata, indagata, vissuta e sperimentata superando il limite dell’identità: mi “fingo” in un contesto in cui acquisire liberamente “confidenza” con gli oggetti e le situazioni nuove; costruisco il “mio” vissuto sviluppando in modo inedito la mia creatività. Se poi “faccio finta di...”, posso diventa-

re chi voglio, cosa temo e chi amo...: da “b...ambin...o” divento “b...urattin...o”, e allora tutto è più facile, più spontaneo, più delicato. E questo senza bugie, senza artifizi, ma perseguendo emozioni e sensazioni autentiche! Su un palcoscenico raffinato, inventeremo storie, creeremo personaggi, daremo voce al nostro sentire.

APRILE Laboratorio di Didattica dell’Arte «mi ci volle una vita per dipingere come un bambino»:

Pablo Picasso.

Interpretare la realtà liberamente conferisce alla nostra vita una leggerezza autentica, tipica dell’età infantile. L’ambiguità di significato risveglia il nostro pensiero critico e alimenta il “piacere estetico”: comprenderemo che «non è bello ciò che è bello, ma ciò che ci emoziona». Il mondo guardato attraverso tanti occhi può produrre tanti punti di vista, tanti pensieri, ma non scardina la nostra vera essenza.


direzione artistica

COMUNE DI RICCIONE Assessorato alla Cultura

INFO PRENOTAZIONI E ABBONAMENTI TEATRO DEL MARE Viale Don Minzoni 1 (angolo Viale Ceccarini) Tel. 0541 690904 www.teatrodelmare.org Teatro del Mare

@teatrodelmare

I biglietti sono in vendita il giorno dello spettacolo: dalle ore 17.30 per gli spettacoli in serale, dalle ore 14.30 per le pomeridiane presso la cassa del Teatro del Mare.

ALTRI SGUARDI

marzo-aprile ore 21.15

venerdĂŹ 25 aprile

Visioni e azioni del contemporaneo a cura di CittĂ Teatro

ANDREA RIVERA

domenica 6 aprile

EMIDIO CLEMENTI

Dedicato ad Emanuel Carnevali

Reading musicale di Emidio Clementi, Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi New York vista attraverso scritti di Emanuel Carnevali, in particolare, la sua opera piĂš nota: “Il Primo Dioâ€?. Un viaggio nell’America del primi del ‘900 raccontato dal giovane poeta italiano che nel 1914 arrivò a New York in cerca di fortuna.

Spettacolo di teatro canzone con Andrea Rivera, attore romano conosciuto anche per i suoi interventi comici (nei panni di un “citofonista�) nella trasmissione Parla con Me di Serena Dandini. Porta in teatro il suo modo di comunicare diretto e gaberiano.

domenica 27 aprile

mercoledĂŹ 9 aprile

GIULIANA MUSSO

MARIO PERROTTA

Produzione La Corte Ospitale

La fabbrica dei preti

Un bès – Antonio Ligabue

Produzione Teatro dell’Argine Mario Perrotta (Premio Ubu 2011) presenta il primo movimento del suo “Progetto Ligabue�. Un percorso che si sviluppa in tre stadi e ruota intorno alla figura di Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica. dall’11 al 15 aprile MASTERPIECES – Laboratorio di Teatro Creativo e Scrittura Collettiva tenuto da Ste-

fano Cenci, contaminato col Teatro Danza della Compagnia Tardito/Rendina, volto alla creazione dei personaggi dello spettacolo Del Bene, Del Male

martedĂŹ 15 aprile

STEFANO CENCI

Del Bene, Del Male

con la collaborazione artistica di Compagnia Tardito/Rendina e con i partecipanti al laboratorio Masterpieces Uno spettacolo sulla fine del pensiero occidentale. Sulla fine del mondo per come lo conosciamo. Un esperimento teatrale di rito rinnovato. Sulla scena oltre ad un cast fisso, vengono reclutate ad ogni replica altre decine di persone, giocatori, players, professionisti e non; un’umanità pronta ad immolarsi in questo gioco catartico e liberatorio.

L’ultimo lavoro di indagine e scrittura di Giuliana Musso. Uno spettacolo che intreccia tre diverse forme di racconto: un reportage della vita nei seminari, la proiezione di tre album fotografici e la testimonianza vibrante di tre personaggi (un timido ex-prete, un ironico prete anticlericale ed un prete poeta\operaio). ALTRI SGUARDI intero ₏ 12,00 ridotto ₏10,00

Info e iscrizioni ai laboratori: www.cittateatro.it - info@cittateatro.it - 0541 604972 (dal lunedĂŹ al venerdĂŹ, dalle 9.30 alle 13)

DANZA

ore 21.15

MUSICAL

venerdĂŹ 9 maggio

replica sabato 10 e domenica 11 maggio MUSICAL ACADEMY RICCIONE Accademia Antonella Bartolacci

MUSICAL SHOW Ingresso intero â‚Ź 15,00 ridotto â‚Ź 12,00

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...come eravamo! Dall’album della famiglia Pozzi Carrellata di immagini sportive di William Pozzi (1930-2013). Iniziò a boxare da giovanissimo mettendo in luce le sue notevoli doti agonistiche. Calcò i ring di molte città italiane e in due occasioni andò all’estero (Innsbruck e Klaghenfurt). Da tenere presente che a quei tempi gli incontri avvenivano all’interno dei teatri d’inverno e nelle arene dei cinema all’aperto d’estate. Diplomatosi ragioniere fu economo del Comune di Riccione dal 1955 al 1989. L’amore per la”Noble art” non lo abbandonò mai e, non di rado, si sobbarcò lunghi viaggi per assistere ad incontri di alto livello.

1944. Grand Hotel Riccione con l’amico Michelino Cesarini.

1945. Grand Hotel di Riccione, concentratissimo e determinato prima del gong. Lo assisteva all’angolo Dino Selva. In una sala gremitissima di soldati canadesi sconfisse un pugile inglese.

1948. In posa classica.

1949. Forli, Rappresentativa Emilia-Romagna contro una selezione della Germania. William è il 3° da sin.

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PARI... O DISPARI?

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A cura dellA COMMISSIONE Pari Opportunità del Comune di Riccione MA CHE COS’E’ LA CONCILIAZIONE? l concetto di pari opportunità permette, sostanzialmente, di non ignorare le differenze e di colmare il deficit di risorse a cui alcune categorie sono soggette, e che rischierebbero di escludere parte della popolazione dai propri diritti di cittadinanza. Tale concetto ha assunto, nel corso del tempo, un significato più ampio andando ad interessare anche altre sfere della vita delle donne, con particolare riferimento a quella lavorativa e familiare (per una condivisione dei carichi di cura e di lavoro domestico tra uomini e donne). Il tema della conciliazione dei tempi si inserisce dunque nella questione delle pari opportunità, essendo parte di un percorso più ampio, finalizzato proprio alla riduzione delle disuguaglianze di genere. In una società come quella attuale, investita da una serie di profonde trasformazioni in campo demografico, sociale e lavorativo (aumento dei divorzi e delle famiglie monogenitoriali, del tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro, delle persone dipendenti anziane affidate alle cure della famiglia, una nuova organizzazione del lavoro che richiede estrema flessibilità di ruolo, orari e retribuzione…), la disponibilità temporale rappresenta un punto focale, non solo rispetto alla possibilità di ritagliasi un adeguato ruolo lavorativo, ma anche al grado di qualità di vita. Portare i bambini a scuola e non tardare in ufficio, passare in ospedale a visitare la mamma anziana e fare la spesa… la conciliazione si gioca concretamente all’interno di un complesso intreccio fatto di organizzazione professionale, opere di cura, vita sociale allargata. Mettere in atto azioni di conciliazione non può più essere naturalmente un compito che le donne, soprattutto non più solo ed esclusivamente le donne, devono assolvere privatamente: società, cultura e soprattutto politiche pubbliche rappresentano i primi baluardi a difesa della possibilità di conciliare. Oltre ad ottimizzare la regolamentazione di nuovi ‘tempi delle città’, come il giusto coordinamento di orari e percorsi della rete di trasporti, una condizione indispensabile è quella di poter usufruire di servizi alla persona e per questo alla famiglia. I nidi, le scuole materne e primarie e relative flessibilità di orari, le strutture dedicate alla popolazione più anziana, o quelle di supporto per i cittadini diversamente abili, diventano così elementi imprescindibili per rendere concreto un principio di buona conciliazione.

LE BANCHE DEL TEMPO, PER CONCILIARE E SOCIALIZZARE Rappresentano un efficace ed economico strumento per conciliare il tempo del lavoro professionale, il tempo del lavoro familiare e il tempo libero, per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane nell’ottica del miglioramento della qualità della vita; sono strumento di mutuo aiuto, di valorizzazione delle competenze, di solidarietà e di scambio tra generazioni ed

esperienze di vita differenti. Chi aderisce ad una Banca del tempo specifica quali siano le attività e/o servizi che intende svolgere e accende un proprio conto corrente, come in una vera banca, dove però, al posto degli euro, si depositano ore. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo a sua volta un altro tipo di servizio, che però non è necessario restituire esattamente a colui che l´ha fornito: è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare… ed un’ora vale sempre un´ora, a prescindere dalla tipologia dell’opera svolta. Nella Provincia di Rimini di Banche del tempo ne sono state attivate ben tredici: “Le nostre sono le ‘banche della gente’ – sostiene la Consigliera delegata della Provincia Leonina Grossi -, fatte di piccoli numeri (il massimo degli iscritti c’è a Santa Giustina, con 171 persone) ma di grandi sentimenti, di amicizia… del gusto di voler ‘stare bene insieme’. Le Banche del Tempo sono una ‘comunità educante’, uno spazio aperto al confronto e alla crescita, che accoglie le donne, i nonni, i bambini, gli stranieri, dando la possibilità di condividere il meglio di ciascuno”.

DONNE RICCIONESI… DONNE CONCILIANTI Per riportare il concetto di Conciliazione in un’ottica molto più vicina a noi e facilmente comprensibile, quale miglior esempio, anche se apparentemente semplicistico, di quello applicato di fatto al contesto dell’attività stagionale?! Si è parlato e scritto tanto dei nostri imprenditori locali che nell’arco di cinque decenni da modeste vecchie mura hanno ricavato edificazioni anche prestigiose rivolte ad un mercato turistico non solo italiano… ma poco si è parlato delle loro donne, che si sono destreggiate da maggio a settembre in attività frenetiche e senza orario, e che il loro impegno tenace, tutto sommato, non è mai stato pubblicamente riconosciuto. Attività che le hanno assorbite in maniera prepotente buona parte del proprio tempo… non impedendo loro, però, di seguire i figli, prendersi carico degli anziani, stare vicine ai mariti. Le donne riccionesi hanno rappresentato le fondamenta di uno sviluppo economico che di fatto attraverso la valorizzazione delle potenzialità del nucleo familiare ha usufruito di risorse incredibili. Non mettendosi in prima fila, ma spesso dall’afa delle cucine o dalle faticose lavanderie sono riuscite a lasciare un segno indelebile perlomeno nella memoria della nostra economia e del nostro costume, nel difficilissimo ma riuscito intento di conciliare i tempi di vita e lavoro.

*Il prossimo numero della rubrica, che seguirà all’evento “PRENDIAMOCI IL TEMPO”, conferirà concetti ed informazioni ancora più specifici su un argomento, quello della Conciliazione dei tempi, molto vasto ed articolato.

Informazioni: Nuova sede Sportello Donna presso CPO al piano seminterrato del Comune di Riccione. Il Legale riceve il martedì dalle 15.30 alle 17.30. Tel. 0541 608317 SPORTELLO DONNA On-LINE: sportellodonna@comune.riccione.rn.it Per appuntamento: Tel. 0541 426033 Tel. 0541 608111 pariopportunita@comune.riccione.rn.it



sport

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Maratona che passione!

Maratoneti si nasce o si diventa? Difficile dirlo, è come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina. L’unica cosa certa è che nel 2013 ben 35.833 italiani hanno corso gli estenuanti ed affascinanti 42,195 km della corsa più famosa al mondo, tutti tesi a rinverdire il mito di Filippide che percorse la distanza tra Maratona ed Atene col cuore in tumulto per annunciare la vittoria dei greci sui persiani. E tra queste migliaia di impa-

vidi corridori troviamo la bellezza di 37 riccionesi (tra loro c’è anche qualcuno che pur abitando fuori Riccione è amico di società sportive della Perla verde). Le riviste specializzate ci informano che la loro partecipazione va da una a dodici maratone, con immutato entusiasmo: dalle meno conclamate a quelle esotiche a quelle con numero strabiliante di atleti al via. Le più gettonate? Nell’ordine, nel mondo: New York, Berlino, Parigi,

Valencia, Amsterdam, Praga, Vienna. In Italia: Roma, Firenze, Venezia, Milano, Torino. Tra i guinnes-men un italiano nel 2013 ha corso 82 maratone. Ma torniamo ai nostri 37, con una sola rappresentante del gentil sesso Melania Marconi (a lei un applauso cavalleresco), scorriamo l’elenco (tra parentesi) del numero di partecipazioni: Roberto Mazzotti (12), Alfio Polidori (11), Gianni Martini (9), Luciano Caldari e Marco Volpe (6), Gianluca Cavola (5), Alessandro Casadei, Paolo Ciavatta, Adriano Lucchi e Raffaele Sabattini (3), Melania Marconi, Giampaolo Muccini, Maurizio Tacchi, Marco Righetti, Marco Oppioli, Guido Della Chiara, Simone Campolattano, Candido Semprini, Giampaolo Govoni, Oscar Salvatori, Loris Borgognoni, Alberto Arcangeli (2) e infine con una: Fabio Mariani, Marco Lisi, Domenico Malpassi, Alessandro Righetti, Daniele Della Chiara, Stefano Ugolini, Roberto Bagnoli, Gianni Ravalli, Maurizio Rosa, Giorgio Tontini, Cesare Tontini, Paolo Assirelli, Pierpaolo Ianni, Stefano Vandi, Nevio Vandi. Prossime tappe ? Il 27 Aprile Rimini e il 12 Ottobre Budapest. Contattare Gianni Martini su: giovanni.martini52@libero.it

Dalla Pallanuoto buoni atleti e persone migliori Il vero obiettivo nella sezione Pallanuoto della Polisportiva Comunale Riccione è formare, oltre che dei buoni atleti, delle persone migliori per il futuro. Un'utopia? Può darsi. Noi partiamo però con l'idea che un buon atleta sia colui che sa fare delle rinunce, che sa cosa sono fatica, dedizione, impegno, costanza, serietà, gioia, allegria, sconfitta e condivisione di un risultato; riteniamo che attraverso tutto questo un ragazzo possa affrontare in modo indipendente, razionale e consapevole le scelte per il suo futuro e per quello del Paese. Sono indubbiamente grandi aspirazioni, ma posso fare alcuni esempi concreti. In piscina offriamo a tutti, grandi e piccoli, la possibilità di vivere l'emozione di uno sport di squadra tra i più belli, faticosi e completi che esistano, quale è la Pallanuoto. Chiaramente abbiamo diversi livelli e campionati, ma chiunque intenda impegnarsi e vivere

Matteo Ottaviani

appieno questa avventura, ha la possibilità di far parte della squadra, pur non presentando eccelse doti fisiche. Contiamo sette categorie distinte: Acquagol (propedeutica alla pallanuoto), Under 13, 15, 17, 20, Campionato di Promozione (Prima Squadra) e Master, seguite da diversi allenatori. Ogni preparatore atletico è specialista in una determinata componente della nostra disciplina: ambientamento per i più piccoli, nuoto, tecnica in acqua, pre-atletica a secco, schemi tattici e preparazione dei portieri. Contiamo un organico davvero molto giovane, a partire dalla nostra Prima Squadra, composta prevalentemente da atleti di classe 1996-97-98, per arrivare a qualche '99. Stesso scenario anche per i campionati giovanili nei quali, in partite di Under 17, abbiamo portato a referto alcuni giovanissimi 2000. È con molto orgoglio che, rifacendomi a quanto sopra detto, siamo riusciti a presentare due nostri atleti a partecipare al Collegiale della Nazionale Italiana Giovanile. Si tratta del mancino Riccardo Anzini e del portiere Matteo Ottaviani, entrambi classe 1999. Questi giovani, oltre che ad essere due promesse della nostra società sportiva, sono un grande sprone per tutti i compagni, poichè hanno saputo puntare in alto e con molto impegno e sacrificio, perseguire un nobile risultato. Ponendo l'at-

Riccardo Anzini

tenzione dei ragazzi al centro del nostro programma sportivo, abbiamo proposto loro durante l'estate di non sospendere le attività, offrendo corsi di tecnica specialistica in acqua, integrata con della palestra e il gioco all'aperto, in uno degli impianti più belli e all'avanguardia di Italia. Oltre a ciò, abbiamo già organizzato due tornei su scala nazionale differenziati per categorie, ai quali hanno partecipato numerosi team per godere di due giornate di sola pallanuoto, con oltre 30 partite al giorno su 3 campi in contemporanea. È un'ottima occasione per confrontarsi, socializzare e farsi conoscere, senza dimenticare l'incremento turistico per la nostra Riviera. Cesare Montanari


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Palestra Etica

Donne in Gamba Qualche domenica fa ho rivisto in un agriturismo Eleonora e suo marito, ex clienti della nostra palestra. Dopo aver mangiato molto bene, ci siamo intrattenuti a fare quattro chiacchiere. Entrambi mi hanno raccontato la loro esperienza con la dieta del DNA, ottenendo risultati diversi. Eleonora, in seguito alla dieta, aveva perso 2 chili. In realtà il suo obiettivo era aumentare la massa magra, e non potendosi allenare con i pesi a causa della poca energia, si era dedicata a corsi più tranquilli come “Pilates.” Il marito di Eleonora, che invece aveva bisogno di perdere qualche chilo, non aveva avuto risultati in termini di calo di peso perché non era motivato a seguire le indicazioni dettate dal nutrizionista. Il DNA sicuramente può aiutarci nell’orientare la scelta dei nostri cibi, insieme alla motivazione, al miglior allenamento per la nostra costituzione e al controllo di tutte le variabili che una preparazione al benessere moderna per il benessere deve avere. Probabilmente, in assenza di problemi di altro genere, il motivo della stanchezza o della poca energia vitale, è da attribuire

alla mancanza di massa muscolare. Infatti, l’energia è incamerata, sotto forma di zuccheri, nel fegato e nei muscoli, quindi per avere più energia dobbiamo aumentare il nostro tessuto muscolare. Per aumentare i muscoli, è necessario allenarsi con il giusto carico, e soprattutto nei casi come quello di Eleonora, deve essere ben dosato per non correre il rischio di andare in sovrallenamento, prestando particolare attenzione alla frequenza e alla progressione del carico, rispettando i tempi previsti per l’adattamento allo stimolo. Per questo motivo, è massima responsabilità dei trainer avere il totale controllo sul lavoro svolto con strumenti adeguati, diversamente sarà molto improbabile raggiungere l’obiettivo, con il rischio che queste persone abbandonino l’attività fisica. Insieme alla dieta, alla mia amica Eleonora, erano stati consigliati una gamma di integratori che non hanno prodotto alcun risultato. Gli integratori possono essere consigliati solo se c’è una reale necessità valutata dal medico. Tuttavia piccole integrazioni con dosaggi minimi possono essere permesse tenendo conto che dovranno sempre essere funzionali al

tipo di lavoro svolto e rispettando le tempistiche di assunzione. Conclusione: Oggi ai clienti vengono somministrate una massa di informazioni tali da generare confusione e rendere difficile la scelta più giusta. Rivolgetevi ai bravi professionisti del benessere che in Italia fortunatamente sono molti, e pretendete da loro informazioni sintetiche, chiare e riscontrabili. Diceva Ippocrate: “Se noi potessimo dare ad ogni individuo la giusta quantità di esercizio, non troppo e non troppo poco, avremo trovato la via più sicura per la salute.” Oggi è ancora valido. Giovanni Mattoni

STAR BENE

L’Açaì e le sue proprietà L’Açaì è stata “scoperta” recentemente quando la ricerca etno-botanica ha riscontrato essere uno tra i frutti più nutrienti della foresta amazzonica. Da allora l’Açaì è passata dall’essere un segreto dell’Amazzonia ad essere la base della dieta dei top team atletici Brasiliani e poi di tutto il mondo. Analisi in laboratorio hanno rivelato che l’Açaì contiene: Una forte concentrazione di antiossidanti, che combattono l’invecchiamento prematuro, con approssimativamente un valore pari a circa 30 volte le proprietà antiossidanti del vino rosso. Una rara sinergia tra omega e fitosteroli, per abbattimento dei grassi monoinsaturi del colesterolo apportando una protezione radicale del cuore ed un potenziale anti-carcinogenico. Un completo complesso di vitamine, amino acidi e con un’importante presenza di minerali, proprietà vitali per rigenerare l’organismo ed i muscoli. L’Açaì è una risorsa incredibile di antociani (pigmento della pianta rosso porpora con potente proprietà antiossidanti). Gli antociani sono un gruppo di fitochimici presenti nel vino rosso. Il “paradosso Francese”, dice che la Francia ha il tasso più basso di malattie cardiache di qualsiasi paese occidentale, nonostante

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un’alta prevalenza di fumatori e di una dieta ad alti contenuti di grassi saturi e di colesterolo. L’Açaì contiene 33 volte gli antociani presenti nel vino rosso e tre volte quelli del mirtillo nero. L’Açaì è ricca di validi steroli: gli steroli sono componenti delle membrane delle cellule delle piante, che portano numerosi benefici per il corpo umano, riducendo il colesterolo nel plasma sanguigno. Gli steroli colpiscono il metabolismo di prostaglanine, componente biologica attiva trovata nel corpo, che riduce i dolori e le infiammazioni. Gli steroli oggi vengono utilizzati per il trattamento dei sintomi associati al BPH (benign prostate hyperplasia= iperplasia benigna della prostata). L’Açaì contiene anche aminoacidi essenziali, che aiutano ad aumentare il metabolismo e quindi a bruciare più rapidamente i grassi in eccesso. L’Açaì contiene anche fitosteroli che aiutano l’organismo ad eliminare i grassi in eccesso. E’ bene ricordare che comunque l’Açaì è un frutto e che quindi non agisce sull’organismo in maniera violenta, bensì in tempi più naturali,e con riscontri molto positivi. Scola dr Lorenzo


Pin Up & lato B

Incontro 29Aprile Marzoore ore16,30 16.30 Incontro sabato 12 All’interno commercialelalaPerla PerlaVerde Verde All’interno centro commerciale Riccione Riccione A volte non basta la volontà, è il modo giusto che ci porta alla forma desiderata

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18° Trofeo Italo Nicoletti, 8-12 aprile 2014

Una manifestazione che all’interno della Polisportiva Comunale Riccione, è davvero molto cara a tutti: il Trofeo internazionale Italo Nicoletti di nuoto. E’ la

gara, giunta ormai alla 18esima edizione, che ricorda il più grande presidente che la Polisportiva Comunale abbia mai avuto. Colui il quale la guidò per 17 anni e la portò dall’essere una piccola realtà, all’essere una società sportiva in grado, come lo è oggi, di ospitare manifestazioni internazionali; portata ad esempio in tutta Italia per le capacità organizzative. L’edizione di quest’anno del Nicoletti si tiene dal 30 maggio all’1 giugno. E’ ormai considerata una “classica” del nuoto giovanile (e non solo) e porterà nella vasca esterna da 50 metri dello Stadio

del Nuoto centinaia e centinaia di atleti provenienti da società italiane ed estere.

Una spettacolare immagine del Trofeo Nicoletti 2013

Ampliati ambulatori e palestra dedicati alle malattie dismetaboliche Dal 2008 la Polisportiva, assieme a Asl Rimini, Fondazione Carlo Rizzoli di Bologna, Università di Bologna-Facoltà di Scienze motorie e Uni Rimini Spa ha creato un progetto (coordinato dal dottor Paolo Mazzucca, medico diabetologo di Medicina 2 dell’Infermi di Rimini), che mira a migliorare la salute di persone affette dalle malattie del metabolismo (diabete, ipertensione, cole-

sterolo, sovrappeso…), attraverso l’esercizio fisico e con una perlomeno parziale “abolizione” dei farmaci. In questi anni sono state seguite più di duecento persone che hanno effettivamente migliorato la loro condizione, diminuendo il numero dei farmaci utilizzati (con risparmi da parte dell’Asl e quindi di tutta la collettività). Oggi si è arrivati a un ampliamento di questo servizio. Al primo piano dello Stadio

del Nuoto, hanno trovato spazio due nuovi ambulatori e l’allargamento della palestra espressamente dedicata a questi pazienti, per un servizio sempre più efficiente.

6 aprile 2014

La Strariccione ne fa 36! Domenica 6 aprile torna una classica del podismo romagnolo: la “Strariccione”. L’ormai storica manifestazione della Perla Verde è giunta alla 36esima edizione e, come di consueto, è inserita nel calendario Mare Verde Monti e nel circuito ViviCittà della Fidal Uisp (tutte le gare competitive

partono alle 10.30 in tante città italiane ed europee e grande attenzione verrà prestata all’ambiente: tutti gli oggetti di servizio: bicchieri, bottiglie, piatti, ecc. saranno in materiale riciclato). Organizzata dalla Riccione Podismo, società della Polisportiva in collaborazione con la Uisp e con la Polisportiva Comunale, la competizione è dedicata alla memoria di Walter Magi, presidente della Riccione Podismo prematuramente scomparso nel 2003. Tante le gare in programma dalle 9.30 (per ragazzi, non competitive, ecc.) ma la più importante è la competitiva nazionale di 12 chilometri in circuito sia femminile, sia maschile. L’anno scorso la vittoria andò a Manuel Biagiotti della Sacmi Atletica Imola in campo maschile e a Martina Facciani della Cacestruzzi Corradini Rubiera fra le donne.

I vittoriosi arrivi di Manuel Biagiotti e Martina Facciani alla Strariccione 2013.


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La Polisportiva Riccione, organizza: incontri di cammino gratuiti in gruppo, all'aperto, lungo un percorso definito, guidati da un capopasseggiata. Camminare regolarmente migliora lo stato di salute previene il sovrappeso, i problemi cardio-circolatori, respiratori, muscolari e metabolici. Camminare in gruppo facilita la conoscenza e fa socializzazione aumentando il benessere personale. Camminare nella nostra città e riscoprirla assieme.

Ci troveremo 3 volte alla settimana con due proposte: gruppo VERDE 1 ora di cammino per tutti ed in particolare per chi desidera muoversi con tranquillità. gruppo BLU 2 ore di cammino per tutti con un impegno più allenante.

QUANDO:

gruppo VERDE gruppo BLU

Martedì e Giovedì ore 18.00 19.00 Martedì e Giovedì ore 19.00 21.00

Domenica ore 9.0010.00 Domenica ore 10.00 12.00

N.B. vi consigliamo di arrivare 10 minuti prima ad ogni appuntamento

DOVE:

MARZO (da Martedì 11) APRILE (esclusa Pasqua) MAGGIO (fino al 25)

parcheggio Palazzo dello Sport (Play Hall) via Carpi parcheggio scuola Anika Brandi via Portofino parcheggio scuola Fontanelle via Capri

Si partirà e si tornerà nello stesso punto e ogni settimana cambieremo percorso. L'attività è completamente gratuita ed ogni partecipante aderisce liberamente senza nessuna condizione.

PER CHI PARTECIPERÀ' CON REGOLARITA' SONO PREVISTI INGRESSI OMAGGIO IN PISCINA: OGNI 3 CAMMINATE UN INGRESSO

Tutti al Calcetto Marano: bimbi compresi!

Il Calcetto Marano (in viale D’Annunzio 138 nella zona del Marano), è una delle strutture più belle della Polisportiva. Aperto tutto l’anno con quattro campi da calcio in sintetico di ultima generazione (uno polivalente anche per il tennis), vive la sua stagione di gloria dalla fine di marzo fino a ottobre, quando l’aria si addolcisce e chi vuole giocare assieme agli amici, trova un ambiente confortevole, dotato anche di bar e spogliatoi, cosa che rende piacevole la disputa di una partita o di un torneo. Per avere info su orari, prenotazioni e co-

Piccoli atleti della Scuola Calcio Polisportiva.

sti della struttura, si può telefonare al 333.2951719. Da settembre 2012 poi, il Calcetto Marano ospita anche la Scuola Calcio della Polisportiva www. scuolacalcioriccione.com). I piccoli riccionesi appassionati di football trovano l’ambiente fisico e psicologico giusto per giocare e per formarsi caratterialmente grazie al lavoro estremamente professionale dello staff tecnico. Per info sulla Scuola Calcio si può telefonare a questi numeri: 0541-643559 segreteria; Cell. 328.3347469.

A Giugno torna il Giocaestate Anche il Giocaestate è ormai un classico per i bambini della città di Riccione. E’ un’attività polivalente per bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni. Lo scopo principale del progetto é proporre un insieme d’iniziative ludico motorie ed espressive, coinvolgendo i partecipanti con sport e laboratori per valorizzare la creatività e vitalità attraverso proposte polivalenti e multidisciplinari. E’ il parco attorno allo Stadio del Nuoto lo spazio nel quale si muovono i bambini durante lo svolgimento delle attività. Il “Villaggio” comprende, oltre

a tutto il parco dello Stadio del Nuoto di Riccione con zone d’ombra attrezzate, anche le piscine con spogliatoi, piscine più piccole in relazione alle età dei bambini, campi da green volley e green tennis, campi da basket, docce e servizi, struttura polivalente per attività al coperto. Per avere informazioni sulle iscrizioni, sui prezzi, sull’esatto periodo di svolgimento e su tutto quanto possa essere utile, ci si deve rivolgere allo Stadio del Nuoto (tel. 0541 644410), oppure alla segreteria della Polisportiva (tel. 0541 643559).

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Medaglie d'oro in Europa! Grande soddisfazione per il risultato ottenuto dai ragazzi del Taekwondo Riccione della palestra BLUE LINE e della Polisportiva seguiti da maestro Betti Roberto all' Open Nazioni a Tongeren in Belgio 1/2 marzo: 2 medaglie d'oro nelle poomsae (tecnica) ma specialmente 1 oro e un bronzo nel combattimento. Nelle poomsae oro per il team composto da Caldari Roberto, Bernardi Marcello e Gennari Robert, oro anche per Learch Petra (forme cinture di colore) che partecipa per la prima volta. Nelle poomsae singolo abbiamo perso l'occasione di arrivare sul podio (11 in categoria) con Caldari Roberto, Bernardi Marcello e Gennari Robert che erano riusciti a passare il turno arrivando in finale, specialmente per Caldari che era 2° come punteggio, poi la tensione e ancora la poca esperienza ha fatto commettere errori che hanno compromesso il podio. Nel combattimento Sacripanti Linda (cat. - 73 Kg) ha preso il bronzo perdendo la semifinale contro una turca poi vincitrice. Grande risultato invece per Uguccioni Luna (cat. - 57 Kg) che per la seconda volta vince la medaglia d'oro portando Riccione sul gradino più alto del podio, imponendosi con determinazione in finale per 7-4 contro una Inglese con colpi che le hanno permesso la vittoria: Un applauso anche a Celli Tobia che per la prima

Uguccioni Luna (a dx) con la sua avversaria Inglese.

Uguccioni Luna (a dx) con Sacripanti Linda .

Da sx.: Learch Petra, Gennari Robert, Caldari Roberto, Sacripanti Linda, Uguccioni Luna, Sanchi Maurizio, Bernardi Marcello.

volta combatteva nella categoria delle cinture nere (cat. - 63 kg) perdendo il primo incontro con un Israeliano campione nazionale e atleta di grande esperienza. Celli è riuscito a "contenere le evoluzioni" e mantenere sempre un punteggio (in perdita) non troppo elevato provando anche con diverse tecniche al viso per ribaltare il punteggio. Tornati dal Belgio avremo ora un calendario molto ricco di eventi in sequenza: il 15/16 marzo saremo a Fano -open nazionale CSEN-, il 5/6 aprile a Cesenatico -open nazionale FIST-CSEN- e il 12 aprile ad un open a Barcellona, a maggio (data ancora da confermare) avremo un altra gara nazionale CSEN a Roma (e da decidere come club) una gara in Danimarca. Maestro: BETTI ROBERTO - 6° DAN Istruttore: UGUCCIONI LUNA - 3° DAN POLISPORTIVA RICCIONE Istruttore: SACRIPANTI LINDA - 3° DAN D.T.: Ottaviani Geo - 7° DAN (diplomati Kukkiwon Corea) Allenamenti 3 volte per settimana MARTEDì - GIOVEDì - VENERDì INFO CORSI: Betti Roberto: cel. 335 5337789 - Blue Line: 0541 6433248 Polisportiva 0541 643559 - info@polcomriccione.com) www.taekwondoriccione.com - facebook: TAEKWONDO RICCIONE

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Nella residenza “Pullè” il Centro della memoria Anche Riccione ha il suo Cedem (Centro della memoria). Inaugurato in febbraio nella residenza “Felice Pullè”, servirà i riccionesi e tutti i residenti del Distretto sud dell’Ausl di Rimini, l’unico in Emilia Romagna ad esserne finora privo. Tant’è che pazienti e familiari, non senza disagi, fino poche settimane fa erano costretti a rivolgersi all’ospedale civile del capoluogo. Il nuovo servizio per l’assistenza alle persone affette da demenza, sotto la guida del medico responsabile, Mauro Ciavatella, sarà attivo ogni mercoledì, dalle 14 alle 18. In queste quattro ore verranno effettuate due prime visite ambulatoriali e quattro controlli. Non appena l’Ausl amplierà la pianta organica, le prestazioni aumenteranno. D’altra parte le persone affette da questa patologia sono in crescita. Lo confermano i responsabili dell’Ausl, in particolare il direttore del Centro della memoria di Rimini, Stefano De Carolis: “Nel 2012 (anno dell’ultimo rilevamento) l’Ausl di Rimini ha registrato 4.330 persone affette da demenza su un bacino che conta 70.700 over 65. Si parla dell’insorgenza di circa 700 casi all’anno, mentre la durata media della malattia è di circa 10-12 anni”. A proposito i medici sottolineano che “come tutte le patologie degenerative, il rischio di demenza aumenta con l’età. Dopo i 75 anni la probabi-

lità di ammalarsi è del 5 per cento e supera il 50 per cento oltre i 95 anni. Il trend è in crescita del 10/15 per cento ogni decade di età e interessa pure forme precoci, perfino dai 60 anni in su, soprattutto se le persone hanno tenuto uno scorretto stile di vita per abuso di alcol o sostanze stupefacenti”. Inaugurato dal sindaco Massimo Pironi e dall’assessore Federica Torcolacci, alla presenza di De Carolis e Ciavatella, affiancati dai dirigenti dell’Ausl, Laura Zanzani ed Elisabetta Silingardi, l’ambulatorio del Cedem, è stato allestito accanto allo “Scaramaz Caffè”, spazio di socializzazione e informazione sull’Alzheimer (patologia che nel Riminese conta circa 3.700 casi). Avviato dieci mesi fa, il servizio include un punto di ristoro, attività di stimolazione della memoria e laboratori manuali e creativi. Mentre ai familiari offre sostegno psicologico e consulenza. Sempre nella “Pullè” il Comune sta facendo partire il progetto “Angelo”, basato sulla stimolazione e il sostegno dei pazienti da parte di un operatore psicologo, affiancato da un collaboratore. Non è casuale il nome, che ricorda Angelo Mariani, il donatore, ospite della “Pullè” che, scomparso nel 2008 a 84 anni, ha fatto una donazione di 27mila euro. Nives Concolino

Associazione Alzheimer: chi siamo e cosa facciamo L’Associazione Alzheimer Rimini O.N.L.U.S. opera dal 1993 su tutto il territorio della Provincia di Rimini comprese le zone maggiormente disagiate quali Valconca e Valmarecchia. Collabora fattivamente con il Dott. De Carolis Stefano , Responsabile Aziendale del Progetto Demenze per il Territorio della Provincia di Rimini e con la Dott.ssa Elisabetta Silingardi , Direttore U.O. Anziani e Disabili Fisici e Sensoriali che partecipano alle nostre riunioni mensili. Avvalendosi della collaborazione di qualificati professionisti, si attiva come sostegno sia dei famigliari delle persone affette da Malattia di Alzheimer sia con i malati stessi. In particolare fin dal 2001 organizza incontri di sostegno psicologico di gruppo condotto dalla dott.ssa Roberta Secchiaroli, di cui i soci partecipanti hanno beneficiato, condividendo le proprie esperienze nella gestione della malattia, confrontandosi reciprocamente e imparando così a gestire lo stress e l’ansia derivanti dalla ineluttabilità della malattia. A questo tipo di sostegno di gruppo si accede dopo una serie di colloqui personalizzati, di un massimo di cinque sessioni, con uno psicologo dell’Associazione. Dalla metà del 2013 coordina un nuovo progetto denominato Consulenza psicologica Domiciliare in cui su indicazione del Cedem una psicologa si recherà a domicilio (eventualmente accompagnata da un OSS esperto di demenza) per assistere in un ciclo di massimo cinque interventi, il caregiver (assistente familiare) al fine di approcciare correttamente la nuova situazione che si è creata in famiglia. Organizza corsi di stimolazione sensoriale e cognitiva per le persone affette da Malattia di Alzheimer in fase medio-lieve al fine di migliorare la qualità di vita del paziente e alleviare il carico assistenziale del caregiver. Partecipa all’Amarcord Cafè organizzato dall’ASP Valloni di Rimini ogni mercoledì dalle 15,00 alle 18,00, dove il malato e un famigliare vengono accolti in un ambiente confortevole ed adeguato alle circostanze per poter svolgere attività ricreative e di stimolazione, supportati da professionisti del Valloni, dagli psicologi presenti e da nostri volontari. Partecipa allo Scaramaz

Cafè a Riccione presso Casa Pullè ogni martedì dalle 15,00 alle 18,00 dove il malato e un famigliare vengono accolti in un ambiente confortevole ed adeguato alle circostanze per poter svolgere attività ricreative e di stimolazione, supportati da professionisti del Valloni, dagli psicologi presenti e da nostri volontari. Ogni primo giovedì del mese alle 20,30 presso la Casa delle Associazioni di Rimini, in via IV novembre, 21, ci incontriamo in assemblea con medici specializzati in neurologia e geriatria, psicologi, avvocati. In questa occasione è possibile porre quesiti, ai presenti, oltre che conoscere sia la programmazione che il consuntivo dell’ attività. Organizza meeting, convegni, incontri con associazioni, parrocchie, enti, Comuni, Provincia nonché corsi di aggiornamento o approccio per la gestione del malato e consigli ai caregivers (assistenti familiari). Organizza o coordina manifestazioni quali la giornata del Caregiver Regionale (assistente familiare) prevista per l’ultimo sabato di maggio, la Giornata Internazionale della Malattia di Alzheimer (tra il 18 e 21 di settembre), la cena sociale con raccolta fondi (fine di novembre). Gestisce e coordina uno Sportello al pubblico nei giorni di lunedì dalle 10,00 alle 12,00 e il venerdì dalle 15,00 alle 17,00 con la presenza di un volontario qualificato in grado di fornire le prime informazioni, oppure chiamando il telefono 0541 28142 dalle 10,00 alle 18,00 di ogni giorno con deviazione di chiamata a cui risponde una nostra incaricata (sabato, domenica e festivi esclusi). È inoltre è operativo anche il sito internet www.alzheimerrimini.net dove si trovano tutti i recapiti, i telefoni e le notizie che ci riguardano. mail: info@alzheimerrimini.net La nostra attività è finanziata sia con la quota annuale di euro 20,00 sia destinando il contributo del 5 per mille previsto nella dichiarazione dei redditi Codice Versamento: 91032920406 oppure fare una donazione liberale sul nostro IBAN: IT 08Z0628524236cc0590000205


salute & sport

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La cura del corpo per il benessere della mente Che il benessere fisico si rifletta anche sul benessere psicologico ed emotivo, non è affermazione dei tempi nostri. Già gli antichi, affermavano che nello studio dei “fenomeni” del corpo fosse impossibile prescindere da una concezione olistica dell’uomo centrata sull’unitarietà mente-corpo, benessere fisico-benessere psichico. Ma come la salute fisica possa influenzare l’emotività, quali meccanismi (fisiologici e non) sottintendano tale processualità è ancora oggi, come allora, fatto ben lontano dal poter essere definito. In particolare, solo di recente l’attenzione sugli aspetti psicologici attinenti alla pratica sportiva ha permesso il fiorire di studi sperimentali sugli effetti terapeutici dello sport in varie forme di psicopatologia e quindi, anche chiarire un po’ quali siano i meccanismi neurochimici e neurobiologici in grado di motivare un tono d’umore migliore, una maggiore autostima, un’emotività equilibrata, buona qualità del sonno e delle risposte allo stress negli sportivi. Sappiamo che praticare sport ha effetto sulla depressione, o comunque sulle condizioni di umore ‘basso’. È stato anche osservato che gli effetti positivi sul tono dell’umore si manifestano immediatamente, cioè al termine di una sessione d’esercizio in soggetti a lungo sedentari, ma ovviamente la pratica continuativa (almeno alcuni mesi, con una frequenza ed intensità adeguate) permette di raggiungere il massimo effetto terapeutico. Ma cosa determina questi effetti? È immediato pensare alla possibilità di svago, alla distrazione dai propri problemi, al miglioramento dell’immagine di sé e

dell’autostima, al piacere di praticare in gruppo. Un tema più dibattuto e con risvolti ancora controversi e irrisolti, riguarda l’effetto dell’attività fisica sull’ansia. La letteratura suggerisce un effetto generale di riduzione dell’ansia in un arco di valori dal debole al moderato; tuttavia è stato osservato in ricerche recenti, che specifici trainings di allenamento contribuiscono a migliorare sia l’ansia di stato che di tratto in misura addirittura paragonabile alla psicoterapia. In soggetti normali, non affetti né da ansia o depressione, è stata verificata la relazione positiva tra attività fisica e benessere psicologico anche quando la si pratica moderatamente. In queste persone l’effetto maggiore sulle emozioni e sull’umore è da ricondursi soprattutto a fattori psicosociali: la possibilità di far parte di un clima di gruppo accettante e non agonistico e l’attività focalizzata su obiettivi quali il miglioramento personale. Anche l’autostima ha una sua importanza non trascurabile; oltre ad

essere un indicatore di salute mentale, è significativamente correlata con una migliore salute fisica. Questo è spiegabile con il fatto che le malattie croniche, inducendo depressione, abbassano l’autostima stessa. Pertanto il praticare sport e migliorare la salute ha effetti significativi anche sull’autostima. Inoltre, l’esercizio è un mezzo per migliorare l’immagine di sé e il fisico, a tutte le età e senza differenze di genere. Basti pensare al fatto che proprio le persone con più bassa autostima, come gli obesi, gli anziani ed i malati traggono maggiori effetti dall’attività fisica. Circa i possibili meccanismi d’azione, è da ricordare che nella nostra cultura si accorda molto valore all’attrazione fisica. Il dominio fisico è chiaramente incluso nel modello dell’autostima e gli elementi del sé fisico agiscono da interfaccia col mondo sociale. Infine, l’effetto dell’esercizio fisico sullo stress è forse l’argomento più complesso e meno approfondito. Tuttavia, gli adulti con stress moderato affermano che si sentono meglio, sia dopo una singola sessione di esercizio che dopo un periodo di pratica ed è plausibile che una miglior efficienza generale dell’organismo migliori l’adattamento di quest’ultimo ai vari tipi di stressors. Infine, la pratica dell’esercizio fisico ha effetti positivi sulla qualità del sonno e si rivela di grande utilità in casi di disturbi gravi (specie l’insonnia) in grado di influenzare pesantemente sul livello generale di qualità della vita e di aumentare il rischio di vari problemi di salute. GOLD WELLNESS ACADEMY



LA PAGINA DI EDMO VANDI

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Chi è quell’omino nero...? Un bel dì vedremo... un F 104 Chi è quell’omino nero che trotterella dietro l’occhialuto Edmo Vandi quì in versione guida- bodyguard ? Si tratta, come molti avranno già indovinato, nientemeno che di Edson Arantes Do Nascimiento, cioè Pelè. Il famosissimo calciatore brasiliano (Wikipedia dice cha ha segnato 1.282 gol !) è stato negli anni ‘60 due volte ospite di Riccione invitato dall’industriale tedesco Roland Endler allora Presidente Onorario della squadra brasiliana del Santos dove Pelè giocava. Prima con l’intera squadra del Santos poi in occasione del viaggio di nozze con la sua prima moglie. A me fu affidato il compito di fargli da guida alla scoperta della Repubblica di San Marino (vedi foto di Pico). La moglie invece, che aveva la passione per le cose antiche, si fece accompagnare in varie località, fra cui Santarcangelo e Bertinoro, dove comprò vari oggetti tipici delle nostre contrade. Pelè divenne amico anche con Pico, quasi fosse stato da sempre uno di noi. Sulla sensibilità di Pelè c’è da aggiungere che si è com-

mosso fino alle lacrime nel corso della recente cerimonia durante la quale gli è stato assegnato, da parte della FIFA, il Pallone d’Oro alla Carriera, a dimostrazione che si diventa famosi con il cuore e con la testa, non solo con i piedi.

I rasunamènt per capì la vita L’om in amòr l’eintra tla chesa dla dona snè se la porta la è mèza-vèrta.

La malatìa de prèim cavèl biènch l’è ch’la s’ataca ma tòt chièlt.

L’esperienza l’at permèt ad sbajè savéndle già prèima.

La “solitudine” l’è giughì a Ticotana e nisoun ch’ ut vèn a ciarchì.

Cambiè mej e vò dì snè cambiè problema.

Stregnie fort la mèna. Sta sigùr che dmèn l’at telefana.

Anni ‘80. Concerto serale in Piazzale Parri a Riccione-Paese. Protagoniste arie liriche cantate da ottime voci, anche a livello internazionale, come l’interprete principale la “nostra” Luisa Macnez, sempre pronta ad aderire alle iniziative di Gianni Ragni e Luciano Baldacci del locale Circolo Amici della Lirica. Avevo già condotto gran parte della serata quando successe un fatto che avrebbe potuto rovinare l’intero concerto. Si era al culmine del programma. Nell’assoluto, religioso silenzio della notte la Macnez cantava da par suo una delle più commoventi romanze dalla Madama Butterfly di Puccini. Era giunta all’acuto straziante di “... un bel dì vedremo” quando un aereo Caccia F104 di stanza nell’allora Aeroporto Militare di Miramare, si materializzò radendo a bassa quota le tegole dei tetti del vecchio paese. Rumore assordante, frastuono catastrofico e gelo terrificante su cantanti e pubblico. Mi precipitai al microfono della pietrificata Macnez e con voce normale pronunciai: “Avete ascoltato “Un bel dì vedremo” dalla Madama Butterfly di Giacomo Puccini , eseguita da Luisa Macnez accompagnata da un F104! Risata liberatoria generale e disgelo di tutti i protagonisti della serata. La Macnez ancora oggi mi ringrazia per averla tolta da quello che avrebbe potuto essere ricordato come uno spiacevole episodio della sua vita artistica.

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l’AMARCORD DI GIL

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La cattura del militare col coltello Gialuigi Dondi detto “Gil”, ora vive stabilmente a Bologna, ma è legato profondamente a Riccione. Figlio di Carmen e nipote della contessa Beatrice Cella, ha vissuto dal 1942 al 1948 nella villetta in stile giapponese, formata da due appartamenti gemelli che occupavano l’angolo Via Cesare Battisti – Via Gorizia. La villetta era base per gli incontri di tanti amici: Lucio Savorgnan, Paolo Lazzari (allora maresciallo del Porto), Tito Speroni, Cleto Sarti. Tutti personaggi eclettici, iperattivi, curiosi della vita e quindi attori di vicende di vario spessore dal tran-tran quotidiano all’avventuroso. A tal proposito “Gil” ci invia un amarcord del periodo che vedeva i tedeschi asserragliati oltre la zona Alba e gli alleati che premevano e preparavano lo sfondamento. Nel caos di quei giorni capitava di tutto e di più. Un pomeriggio Gil era nel giardino con Paolo e Lucio quando vedono spuntare lungo il viale un militare (si rivelerà poi un greco aggregato alle truppe alleate) che con fare circospetto trasportava sulle spalle un enorme sacco. Dallo sforzo che palesemente mostrava

L’angolo della poesia I miei luoghi continuo a guardare i miei luoghi non per conferma o timore è per scommessa che si posa lo sguardo immaginando di trovare il punto in cui scoccò un pensiero, mio, o tuo nell’atto di contare le onde o rubando, per sempre, all’orizzonte quella parte di cielo impreziosito da contorte nuvole rosa

in viso e dalla camminata strascicata doveva pesare alquanto. Paolo, in qualità dell’autorità che rappresentava, gli intima di fermarsi e, avvicinandosi, lo invita ad aprire per una verifica essendo lampante che fosse colmo di refurtiva. (In seguito si appurò che era il risultato di un furto nella villa dell’ammiraglio Ghigi). La reazione del soldato colse tutti di sorpresa. Lasciato il sacco in terra estrasse un coltello e cominciò ad effettuare movimenti minacciosi. In quel momento apparve una Jeep della Militar Police con a bordo due soldati che si fermò in mezzo alla strada. Paolo allora girò attorno alla provvidenziale protezione mentre il soldato infuriato lo inseguiva. Allora i due M.P. scesero e con sorprendente abilità lo disarmarono, ammanettarono e caricato il sacco lo portarono al Comando. I tre amici tirarono un grosso sospiro di sollievo e, ritornati in giardino, festeggiarono lo scampato pericolo con la degustazione di un ottimo tè inglese. G.L.M.

Luca Nicoletti

I tachét Te silenzie dla nota quand tòt i sta zét isé, al’impruvis, ad bòta a sint e rumor di tachét. L’è una musica ch’l’am pis perchè sal su note lam dis ch’ui è la gioventò la sveltèza, la freschèza, che me an ho piò. A mèt la sveglia per la matèina prèst ma an insògn l’è e su pas lèst cumè ch’l’andas a spas sora i tast d’un piènfort a fè un cuncèrt me dé ch’l’è apèina nèd. Am svég cuntènt finènta che la musica la sòna perchè a sò cunvint che sora chi tachét ui è una bèla dona. Vittorio Mazza

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E sghétle - il solletico

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a cura di Giuseppe Lo Magro

Piccola rubrica di battute surreali, barzellette seminuove, fantasie oniriche, filosofia popolare. Da leggere in relax e magari “degnare” di un sorriso come quando si è sottilmente sollecitati

A so cuntrerie mi raport prèima de matrimonie. I fa arvì tèrd tla cisa.

Lan eva un frènch da sbat sa ch’l’èlt, isé quand las magnèva agl’ènge la parcèva la tèvla. Un dé, a eva set-ot an, e mi Bà tòt serie um ciapa da pèrta e um dis: “Mariulin, ormai tzì grand, l’è ora ca parlam del sesso”. “Va bèn Bà, cus tan è capì?”

La mi Mà la fèva da magnè isé mèl che sa ciapèva un bèl dis a scola, e mi Bà, per premie, um mandèva a durmì senza magnè.

L’agopuntura l’è un bèl modi da fè al cure. A i mai vést un baghin-réc malèd?

Noun a pansam che oun l’è una masa inteligènt quand us dà sempre rasoun.

La mi Mà l’era ad cisa. E mi Bà un crideva. La mi Mà lam fèva dì al preghiere prèima da magnè. E mi Bà un fèva smuch-lè dèp magnèda la fròta.

A sermie isé purèt che d’inverne, se gél, per dès una scaldadèina, a invidamie ma chèsa i burdèl sla fèvra èlta.

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...come eravamo!

Classe 2ª Elementare “Fontanelle”- A.S. 1950/51 Da sin. in alto 1ª fila: Dino Giavolucci, Enzo Fraternali, Germano Cherubini, Biagio Nanni, Francesco Dovuti, Giovanni Grossi, la bidella Maria. 2ª fila: La maestra Romani, Fiorella Savoretti, Maria Polverelli, Ermanna Migani, Wilma Pari, Gabriella Fabbri, Sara Morelli, X X . 3ª fila- X Giavolucci, Tonino Tamburini, Giorgio “Paladèin” Silvagni.

Classe 2ª Elementare “Abissinia”. angolo viali San MartinoVespucci. A.S. 1953/4. Col M° Augusto Pece, da sin. in piedi: Renata X, Liana Ricci, Laura Polverelli, Elio Pasini, Sauro Zammarchi, Sergio X , Maria Pia Matteoni, Paola Montebelli, Irma X. Seduti: Guido X, Giorgio Gabellini, Danilo Casadei Massari, Franco X, Stefano Conti, William Montanari, Giorgio Casadei.

Rimpatriate Incontrarsi dopo 52 anni. La classe 3ª C della Scuola di Avviamento Professionale Alberghiero “G.Pascoli” di Via Lazio a Riccione. 13 Giugno 1962 - 4 insegnanti e 25 alunni 24 Gennaio 2014 – 1 insegnante e 18 alunni Nella serata gli”studenti” hanno consegnato al loro stimato docente una targa ricordo che lo ha visibilmente commosso. Chiara manifestazione del bel rapporto di allora conservato negli anni.

Da sin. 1ª fila in alto: Cevoli Mauro, Monticelli Ortensio, Saponi Roberto, Angelini Mario. 2ª fila: Cappellini Renato, Magnani Lanfranco, Valentini Adriano, Gessaroli Giancarlo, Zavoli Renato, Bartoli Bruno. 3ª fila: Lenhard Valter, Cevoli Gilberto, Celli Giovanni, Del Bianco Renzo. 4ª fila: Prof. Montanari Vittorio, Galli Luciano, Vanni Emilio, Franchini Antonio, Mazzoli Tiziano.


...come eravamo! Dall’Album di Maurizio Montanari 1955- Abissinia-Riccione In ghingheri per l’arrivo della primavera quattro giovani coppie di sposi. Da sin.: Maria Cappellini, Giuseppe “Pino” Montanari, Edda Berni, Guido “Silvano” Bacchini, Teresa Ciasca, Grido Mulazzani, Rosina Berardi, Guido Casadei.

Dall’album di Giorgio Biagini Tra le “Storie di casa nostra” possiamo aggiungere, con pieno diritto anche le vicissitudini del babbo di Giorgio Biagini, il buon Tonino. Il periodo 1935 e il 1945 lo vede lontano da casa per la maggior parte degli anni: guerra d’Africa, breve rimpatrio, 2ª guerra mondiale, prigionia, agognato ritorno tra le braccia della sua amata Elena. Dieci anni di sofferenze, pene, imposizioni, costrizioni, illusioni e disillusioni, terre esotiche e terre fredde, tanti nemici e, per fortuna, alla fine di tante peripezie, la gioia del ricongiungimento familiare e la scoperta di avere...qualche amico.

Quando scoppia la 2ª Guerra Mondiale; Tonino viene catturato e inviato, in prigionia, in Inghilterra. Fortunatamente non finisce in un campo di concentramento ma in uno di lavoro presso una piccola comunità di contadini. Il suo “sender’s name era: A.R.M. Soldato Biagini Tonino T2749J – Prisoner of War. Camp 43 – Great Britain. (Le lettere erano sottoposte alle ispezioni dell’Ufficio censura).

1943 - Tonino in una foto di gruppo con i Watts che lo consideravano uno di famiglia. Al termine del conflitto, per svariati anni vi fu un affettuoso scambio di auguri natalizi.

L’abbraccio al ritorno

Dopo la Guerra d’Africa il ritorno a casa. 1939 - Elena e Tonino, posano sereni nel giardino di casa.

Ma c’è anche un lieto fine a questi lunghi anni colmi di patimenti. Nel 1945 Tonino viene liberato e torna a casa. Dopo un viaggio da odissea giunge a Rimini e sale, con la sua misera sacca militare, sul tram diretto a Riccione. Il destino vuole che sul medesimo tram ci sia, casualmente, anche la sua Elena. Gli sguardi, sorpresi, si incontrano. La sacca di Tonino e la borsa della spesa di Elena a terra. In un attimo l’abbraccio forte e le lacrime gioiose. Gli altri passeggeri curiosi, mezze frasi tra i singulti, emerge la loro piccola storia, l’autista ferma il mezzo e si unisce ad un applauso che è una vera e propria esplosione di affettuosissima partecipazione.




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